Josh Trank, il
regista dei tanto criticati Fantastic Four del
2015, ha confermato che il suo dramma su Al Capone,
Fonzo, è pronto per uscire in sala entro la fine
del 2019. La notizia del progetto è arrivata per la prima volta nel
2016 quando è stato riferito che il protagonista di Mad
Max: Fury Road e Venom, Tom
Hardy, sarebbero stato il famigerato gangster di
Chicago.
È stato anche confermato che, a
differenza di molti film su Al Capone già realizzati (come
Gli Intoccabili) focalizzati sul suo periodo
d’oro, Fonzo si sarebbe concentrato sui tristi ultimi giorni di
Capone, quando il gangster era impazzito a causa della
neurosifilide, poco prima di morire alla giovane età di 48
anni.
Non si è sentito parlare molto del
film, se non quando è stato annunciato che altri attori di talento
avrebbero partecipato al progetto, tra cui Kyle
MacLachlan (Twin Peaks, Agents of SHIELD) nel ruolo del
dottore di Capone, Linda Cardellini ( Avengers: Age of Ultron, The Curse of
La Llorona) come sua moglie Mae, e Matt Dillon
(Tutti pazzi per Mary, La casa di Jack) nei panni del suo migliore
amico Johnny.
Poco dopo, Hardy ha diffuso
un’anteprima di se stesso nei panni di Al Capone, un ritratto molto
convincente del trucco di scena. Ora Trank ha annunciato che
Fonzo uscirà entro la fine dell’anno.
Servendosi del suo account Twitter, il
regista ha dichairato quanto sia importante l’uscita di questo suo
nuovo film rispetto al momento difficile che ha avuto in passato,
lavorativamente parlando:
“Il fallimento è stato un dono.
Mi ha costretto a camminare su un percorso onesto, e oggi sono più
felice di quanto non sia mai stato prima. Ho un film che esce alla
fine di quest’anno, è interpretato da Tom Hardy, si intitola FONZO,
l’ho scritto, diretto e montato. Ci siamo divertiti così tanto a
farlo ed è il mio miglior lavoro da regista”.
Mark Ruffalo, che
nel MCU interpreta Bruce Banner / Hulk
ha dichiarato di aver girato cinque finali diversi per
Avengers: Endgame. Incoronato da
Fandango come il più atteso del 2019, l’imminente film evento
Marvel Studios completerà l’arco di 22 film cominciato nel 2008 con
Iron Man. I dettagli sono ancora scarsi per quanto riguarda la
trama, ma i fan non vedono l’ora di scoprire come si comporteranno
i Vendicatori dopo la terribile sconfitta di Avengers: Infinity War.
Considerando la natura segreta di
Endgame, i fan hanno discusso molto su come il film si concluderà.
E a quanto pare, il cast ha girato diversi finali, almeno secondo
quanto ha dichiarato Ruffalo. In un’intervista con E! News durante il
press tour del film con Chris Evans e Karen
Gillan, l’attore ha rivelato di aver girato “cinque
diversi finali per questo film”. “Non ho nemmeno avuto una
sceneggiatura completa del film, non so perché, ma ho ricevuto una
sceneggiatura con delle scene finte, lui [indicando Chris Evans] si
sposa in quella che ho avuto” ha aggiunto, chiaramente
scherzando.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Mark Hamill ha rivelato che questo weekend non
parteciperà alla Star
Wars CelebrationChicago. La
convention, che si svolgerà dall’11 al 15 aprile, dovrebbe essere
un’occasione per un ricco bottino di notizie dall’universo di
Star Wars. Ci sono diversi panel in programma
dedicati ai più grandi progetti del franchise, come
l’Episodio IX, The Mandalorian e
Jedi: Fallen Order.
In queste occasioni dovrebbero
essere rilasciati trailer e titoli ufficiali di questi progetti.
Mark Hamill ha avuto grande spazio alla
Celebration Orlando, che ha avuto luogo nell’aprile del 2017. Ha
fatto parte del panel dei 40 anni del franchise, del pannello di
Gli Ultimi Jedi, e ha anche ospitato un tributo a
Carrie Fisher. Tuttavia, è stato lui stesso a
confermare che quest’anno non sarà presente all’evento. Ecco
cosa ha condiviso oggi su TwitterMark Hamill:
Wish I could be with you in Chicago- having
fun & hanging out with folks who seem like family. I'm deeply
disappointed I can't be a part of @SW_Celebration.
I know everyone there will have a wonderful time making friends &
memories that will last a lunchtime. 🖤- Mar🐫 pic.twitter.com/3keIeCexmw
Dato il successo al box office de
Il Risveglio
della Forza e de Gli Ultimi
Jedi, non sorprende affatto che la
Lucasfilm voglia puntare su una strategia
promozionale simile per presentare ai fan il terzo capitolo della
trilogia sequel.
Nel cast di Star Wars: Episodio
IX torneranno Daisy Ridley, Adam Driver, John
Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie
Tran, Joonas Suotamo e Billie
Lourd insieme ai veterani del
franchise Mark
Hamill e Anthony
Daniels. Le new entry sono invece Matt
Smith, Naomi Ackie e Richard E.
Grant.
L’uscita nelle sale del reboot di
Hellboy,
almeno negli Stati Uniti, non è stata accolta dalle migliori
recensioni: pubblico e critica sembrano schierati dalla stessa
parte, stroncando senza appello il film diretto da Neil
Marshall e interpretato da David Harbour.
E come se non bastasse, il nuovo report di The Wrap mette in luce
tutti i (presunti) problemi verificatosi durante la produzione, con
malcontenti vari del cast e la disapprovazione del regista nei
confronti del montaggio finale.
Alcuni addetti ai lavori hanno
infatti raccontato di una serie di disaccordi iniziati dopo che i
produttori avevano deciso di sostituire il direttore della
fotografia scelto da Marshall, Sam McCurdy, con
Lorenzo Senatore (il solo accreditato dopo i
titoli di coda), semplicemente perché stava cercando di fare ciò
che il collaboratore richiedeva; a quanto pare, fanno sapere le
fonti, Lawrence Gordon e Lloyd
Levin stavano cercando di inviare un messaggio a Marshall,
cioè che nonostante fosse il regista del film, non era al comando
dell’operazione.
L’avvocato di Levin però smentisce:
“Il mio cliente non commenterà la notizia perché Sam McCurdy è
stato licenziato per questioni private in seguito ad una decisione
di gruppo“. Marshall, da parte sua, si è rifiutato di
replicare all’accusa.
Altre voci inoltre riferiscono che
David Harbour ha ripetutamente lasciato il set durante le riprese,
rifiutando di portare a termine le richieste avanzate da Marshall
per ulteriori ciak. Ma, da come dichiarano i legali di Levin, si
tratta solamente di una diffamazione e che l’attore ha dato tutto
ciò che gli è stato chiesto.
Quanto di queste informazioni sarà
vero? I racconti delle discordie nate sui set non sono certo nuove
a Hollywood, e spesso nascondono molto più dell’evidenza. Resta il
fatto che Hellboy, nato sotto una cattiva stella, non sembra aver
riscosso quel successo tale da zittire ogni possibile polemica.
Hellboy
è distribuito in Italia da M2
Pictures dall’11 aprile.
David Harbour veste i panni del
semi-demone che protegge la Terra dalle creature soprannaturali che
la minacciano, come la Regina di Sangue, interpretata dalla
bellissima Milla Jovovich (Resident
Evil, Zoolander 2). Completano il cast Ian
McShane (John Wick 1, 2), Sasha Lane (American
Honey) e Daniel Dae Kim (The Divergent Series:
Allegiant).
La sinossi:
Hellboy è tornato ed è più
indemoniato che mai nel reboot della saga tratta dai fumetti cult
di Mike Mignola. Il leggendario supereroe demoniaco, detective del
BPRD (Bureau for Paranormal Research and Defense) che protegge la
Terra dalle creature sovrannaturali che la minacciano, è chiamato
in Inghilterra per combattere tre giganti infuriati. Qui scoprirà
le sue origini e dovrà vedersela con Nimue, la Regina di Sangue,
un’antica strega resuscitata dal passato e assetata di vendetta
contro l’umanità. Hellboy dovrà cercare di fermare Nimue con ogni
mezzo, in un epico scontro per scongiurare la fine del
mondo.
Il produttore di franchising di
The Conjuring, Peter Safran, ha
confermato che il sequel di The Nun è in fase di
sviluppo e ha già una trama. Negli ultimi sei anni, il film
originale del franchise, diretto da James Wan è
passato dall’essere un successo unico al lanciare un intero
universo orrorifico su bambole stregate e suore demoniache (tra gli
altri mostri).
Dopo il successo dei vari
Annabelle, nel 2018 è arrivato The
Nun di Corin Hardy, che ha spostato
l’azione da una casa infestata all’abbazia di St. Carta in Romania
intorno al 1952 (diversi anni prima del primo The
Conjuring). Il film è essenzialmente una storia d’origine
per il cattivo di Conjuring 2 ed è diventato il
film del franchise con il maggiore incasso fino ad oggi. Con questo
tipo di guadagno, non c’è da meravigliarsi che le menti dietro al
franchise abbiano tutte le intenzioni di andare avanti con un
secondo capitolo.
Parlando con EW, Safran ha
confermato che le idee per The Nun 2 sono già in
fase di sviluppo e che il film in sé è già una realtà. Ecco la sua
dichiarazione a riguardo: “Penso che sia inevitabile un
altro film su The Nun. Abbiamo una trama davvero divertente per
quel film, quindi penso che presto verrà scritta”.
Secondo i fratelli Russo, il
montaggio iniziale di Avengers: Endgame era più lungo
della versione finale che arriverà nei cinema a partire dal 24
aprile. Probabilmente l’evento di intrattenimento più atteso del
2019 (a seconda di quanto si è fan di Star
Wars o de Il Trono di Spade),
Endgame è la continuazione di Infinity
War.
La conclusione di quel film ha visto
Thanos usare il suo Guanto Dell’Infinito per distruggere metà
dell’universo, uccidendo una selezione di personaggi molto amati
dai fan. Sconfitti, i Vendicatori sono stati costretti a
riorganizzarsi.
Endgame seguirà questo drammatico
finale e mentre la campagna di marketing del film è stata
estremamente cauta, anche per gli standard della Marvel, i fan del MCU
sanno che i Vendicatori saranno affiancati da
Ant-Man, fresco di viaggio nel Reame Quantico e da
Captain Marvel, il cui film è stato distribuito il
mese scorso, riscontrando un enorme successo. È stato anche
confermato che Avengers: Endgame durerà tre
ore.
I registi del film, Joe e
Anthony Russo, hanno ora confermato in un’intervista a
Collider che la prima versione del film era in realtà più corta di
quella che gli spettatori vedranno al cinema. I fratelli hanno
dichiarato:
“Abbiamo lavorato a questo film
per oltre un anno in sala di montaggio perché l’abbiamo terminato
nel 2018 e non siamo riusciti a modificarne la struttura per più di
due minuti, è stata durissima. Ci solo un sacco di storie dentro.
Ci piacciono le poste emotive in gioco che richiedono tempo… Nel
film abbiamo messo quasi tutto il girato… Penso che [il nostro
primo montaggio] sia stato leggermente più corto di
questo.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
I Marvel Studios potrebbero aver
trovato il volto dell’antagonista principale di Vedova
Nera, standalone che vedrà protagonista Scarlett Johansson nei “consueti”
panni di Natasha Romanoff: a riportarlo è Deadline, confermando che
O-T Fagbenle (Luke Bankole nella pluripremiata
serie The Handmaid’s Tale) è entrato nel cast del
film.
Le riprese inizieranno a Giugno in
Inghilterra con la regia di Cate Shortland, con la
sceneggiatura riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby).
Insieme alla Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence Pugh, e Rachel
Weisz, ma i loro ruoli non sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
Vedova Nera sarà a tutti gli effetti
un viaggio nel “passato” del MCU (come Captain
Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata
all’interno dell’universo condiviso). Lo
standalone riprenderà quindi le sorti
di Natasha Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti ed è evidente che
si piazzerà in un momento della timeline antecedente
a Iron Man 2.
La nascita di Vedova Nera (alias
di Natasha Romanova) dipende dal KGB, un’organizzazione che la
spingerà a diventare il suo ultimo soldato: quando l’URSS cade a
pezzi, il governo cerca di uccidere l’agente segreto a New York,
dove lavora come freelance operativa. È lì che ritroveremo Natasha,
emigrata da quindici anni dopo la caduta dell’Unione
Sovietica.
Nato tra le polemiche dei fan, che
volevano al cinema il terzo e conclusivo capitolo della coppia
Del Toro-Perlman (e tra il
malumore dello stesso Ron Perlman che ha
cominciato una campagna social alquanto esplicita in merito),
Hellboy, diretto da Neil Marshal
(Game
of Thrones) e interpretato da David
Harbour, non arriva in sala sotto una buona stella.
E sebbene sia semplice affidarsi
alle voci che precedono l’uscita di un film per sancirne il valore
(o sua la mancanza), ogni opera dovrebbe avere la possibilità di
“difendersi” mostrandosi per quello che è, magari confermando il
pensiero negativo.
Per il suo ritorno al cinema, dopo
il racconto d’origine proposto da Guillermo Del Toro nel 2004, la produzione ha
deciso di guardare a tutta la storia editoriale del diavolo rosso
di Mike Mignola e di scegliere diversi elementi
della vita di Hellboy, passando ovviamente per
l’origine demoniaca e per il destino di portatore dell’Apocalisse,
ma costruendo la storia a partire da elementi differenti, evitando
quasi tutti i personaggi secondari resi celebri dal precedente
adattamento cinematografico e raccontando una storia che non parla
di origini, né di “venuta al mondo”, ma che sembra inserirsi in un
flusso narrativo che esiste già, nella fantasia degli autori. Come
se scegliesse un albo a caso in mezzo alla serie regolare.
Nel film di Marshall c’è quindi
spazio per la Regina di Sangue, per Baba Yaga, per Alice Monaghan e
per il maggiore Ben Daimio. Il risultato è una lunga e rocambolesca
scazzottata a ritmi rock, con sangue a iosa e tanti mostri, per lo
più disgustosi, con l’ovvia eccezione della Regina di Sangue,
Nimue, interpretata da Milla Jovovich.
La natura tragica del personaggio,
un mostro nato per portare l’Apocalisse ma che viene educato al
bene, viene stemperata con il sarcasmo e la battuta pronta che
fanno del Helloboy di David Harbour un tipo
davvero simpatico. Tuttavia la scelta di dialogo brillante, che in
parte ricalca lo stile del fumetto, non può da sola bastare.
Hellboy di
Marshall è confusionario, pasticciato e smaschera l’esigenza di
strizzare l’occhio ai lettori, dimenticando però gli spettatori
“vergini”. Il risultato è un film che in valore assoluto lascia più
di un interrogativo, nonostante riesca a sopperire bene questa
mancanza con una serie di coreografie indovinate e una buona dose
di intrattenimento.
Il concept visivo del film si sposa
alla perfezione con questa intenzione: il film è cupo ma si
auto-smaschera mettendo in scena litri di sangue e materiale
organico di vario tipo in CGI, in maniera così ostentata e talvolta
grottesca, da risultare persino divertente secondo un gusto che,
ovviamente, non incontrerà di certo un favore unanime.
Mostroni, sangue e budella sono
l’ingrediente principale di un’operazione di adattamento che pur
godendo dell’approvazione di Mignola, si rivela essere un prodotto
altro rispetto al fumetto, ma anche un prodotto profondamente
imperfetto per essere un film che possa essere proposto ad uno
spettatore che non sappia nulla dei fumetti da cui è tratto.
La chiara intenzione di realizzare
una serie, potrebbe smussare questi spigoli e far abituare il
pubblico a una lettura diversa di un personaggio che era già stato
tanto amato. Dopotutto Hellboy è solo il primo
degli eroi dei fumetti che ha subito un re-casting e un reboot: tra
qualche anno toccherà anche ad altri personaggi e chissà come
reagirà il popolo dei fan!
È stato annunciato che
Disney+
produrrà una serie tv su Occhio di Falco, con
protagonista Jeremy Renner. La serie Marvel è stata annunciata
ufficialmente su Variety.
Il progetto si concentrerà su una
serie di avventure in cui Clint Barton, AKA Occhio di Falco,
passerà il testimone a Kate Bishop. Nei fumetti, Kate Bishop è
l’erede del mantello di Occhio di Falco dopo Barton. Inoltre Kate è
anche un membro dei Young
Avengers.
La serie su Barton si aggiunge a
quella già annunciata su Loki con protagonista
Tom Hiddleston. Su Disney + invece sono in
produzione due spinoff di Star
Wars e due show originali, uno basato su
Monsters and Co e uno su High School
Musical.
Jeremy Renner
tornerà nei panni di Occhio di Falco in Avengers: Endgame, dal 24 aprile
in sala.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
The Dead Don’t Die
di Jim Jarmusch aprirà Cannes 2019, il prossimo 14
maggio. Ad annunciarlo in esclusiva è Variety.
Il film potrebbe essere una sorta
di approfondimenti di quanto già realizzato con Solo gli
amanti sopravvivono, e il film prevede la presenza della
stessa Swinton.
Il film è scritto e diretto da
Jarmusch e nella prima sinossi si legge: il più grande cast di
zombie mai smembrato, con Bill Murray, Adam Driver,
Tilda Swinton, Chloë Sevigny,
Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez,
Iggy Pop, Sara Driver, RZA, Selena Gomez, Carol Kane, Austin
Butler, Luka Sabbat e Tom Waits.
Entertainment Weekly ha
dedicato sei cover speciali agli Original Six, i sei Vendicatori
“originali” che saranno i protagonisti di Avengers: Endgame, insieme a un
pugno di eroi che sono sopravvissuti alla Decimazione. Eccole di
seguito:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Al via oggi la 41ma edizione degli
Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento, che nella serata
inaugurale vedrà sul palco del Cinema Tasso Christian
De Sica e la sua famiglia che racconteranno
tutte le novità dei prestigiosi “Premi Vittorio De Sica”, che
tornano a Sorrento il prossimo settembre grazie alla
collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano –
Premi David di Donatello. Tra i protagonisti
della giornata d’apertura Raoul Bova,
presto sul piccolo schermo nei panni di Giorgio Armani per la
serie Made in Italy, che si racconterà al
pubblico (ore 18 – Salone del Palazzo Comunale) nell’ambito
di Ciak Incontra, la sezione di appuntamenti
realizzati in collaborazione con il magazine Ciak.
Molti gli appuntamenti previsti per
la seconda giornata degli “Incontri”, giovedì 11 aprile, incentrata
sul talento femminile tra cinema e serialità televisiva. Tra le
protagoniste della giornata, Violante
Placido che con il regista Adriano
Morelli introdurrà la proiezione del
cortometraggio Hand in the
cap (ore 19.30, Cinema Tasso). Il corto, girato
interamente a Sorrento, vede Violante Placido nei panni di Sonia,
una madre forte, che vive in casa con suo figlio Andrea, un
ragazzino adolescente di vent’anni affetto da gravi danni motori e
neurologici.
A raccontare invece di uno dei
maggiori successi della stagione televisiva, ovvero la
fortunatissima serie tratta dal bestseller di Elena
Ferrante L’amica geniale, saranno le due giovani
protagoniste Elisa Del
Genio e Ludovica Nasti che
nel pomeriggio di giovedì (17.30 -Salone del Palazzo Comunale)
parleranno della loro esperienza sul set assieme
a Francesco Nardella (RAI Fiction).
Molte anche le proiezioni tra
cui The Wather
Inside di Isabelle
Stever (ore 17.00 – cinema Tasso), storia della
manager tedesca Dorothea Nagel impegnata nella raccolta fondi per
organizzazioni di beneficenza che si trova a viaggiare per
l’Oriente dove farà la conoscenza di donne scappate dai loro paesi
d’origine e dovrà fronteggiare difficoltà inaspettate che la
porteranno a consolarsi nell’alcol e nell’incontro col giovane
Alec…
In serata sarà
invece presentata la versione restaurata del capolavoro
di Robert Wiene,Il Gabinetto del Dottor
Caligari, accompagnata da una nuova colonna
sonora preparata ad hoc ed eseguita live da Edison
Studio.
In programma anche
l’incontro Italia – Germania nell’audiovisivo, le
coproduzioni, i vantaggi e le opportunità (ore
11.00 – Salone del Palazzo Comunale). Un evento speciale in
collaborazione con Tivù e Box Office moderato dalla giornalista
Eliana Corti, dove il Vice direttore Editoriale di Rai Fiction
Francesco Nardella, Maria Giuseppina Troccoli (DG Cinema MIBAC),
Lisa Giehl (FFF BAYERN), Cornelia Hammelmann (agente co-produzioni
presso l’agenzia TRINITY MOVIE) e Philipp Kreutzer (Ceo MAZE
PICTURES) dialogheranno sulle sinergie tra l’industria del cinema e
della tv italiana e tedesca.
Walt Disney Pictures ha da poco
diffuso il trailer ufficiale de Il Re
Leone, il live action basato sul classico di
animazione che vede protagonista Simba, il
cucciolo di leone che dovrà imparare a essere re.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Accecati dal successo dei film dei
Marvel Studios, spesso tendiamo a
dimenticare che gli attori che ne fanno parte hanno dato prova del
loro talento anche in altre occasioni, forse meno conosciute e di
richiamo delle storie del MCU.
Ecco allora di seguito un ripasso di
tutti i ruoli “dimenticati” di Robert Downej Jr. e colleghi:
Robert Downey Jr in Shaggy Dog – Papà che abbaia… non
morde
Iniziamo proprio dal “padrino” del
MCU, Robert Downey
Jr., che due anni prima di calarsi nei panni di Iron
Man ha recitato in una commedia non proprio indimenticabile come
Shaggy Dog – Papà che abbaia… non morde,
diretta da Tim Allen e uscita nelle sale nel 2006.
Da alcuni viene descritta come la
peggiore performance dell’attore, e in effetti questo remake del
film del 1959 non sembra avergli dato la possibilità di brillare
come in altre occasioni. Sullo schermo Downey interpreta il dottor
Kozak, capo di una sperimentazione genetica e antagonista
principale.
Fortunatamente, nel 2008, l’attore
avrebbe firmato il contratto più importante della sua carriera con
i Marvel Studios…
Chris Evans in Snowpiercer
Diretto da Boon
Jong-Ho, Snowpiercer ha adattato
al cinema l’omonima graphic novel nel 2013 ma in seguito a varie
vicissitudini con la distribuzione della Weinstein Company, non è
uscito fino a qualche anno dopo. Un vero peccato, considerando
quanto sia riuscito e interessante il film.
Violento, emozionante e
spaventosamente attuale, questo prodotto unico nel suo genere
vedeva protagonista Chris
Evans nei panni del leader della resistenza che si fa
strada nel treno distopico dove i ricchi vivono in prima classe e i
poveri stipati dei vagoni posteriori e lasciati morire di fame.
Evans dà prova del suo talento in un
ruolo inusuale e prezioso, sicuramente uno dei migliori della
carriera.
Josh Brolin in Johan Hex
Avengers:
Infinity War e Deadpool2 non sono state le prime incursioni nel mondo
dei cinefumetto per Josh
Brolin, che ha infatti recitato nell’adattamento di
Jonah Hex, storia di un soldato confederato
tradito e sfregiato dal suo ufficiale comandante che gli
dichiara vendetta.
Il materiale di partenza era di
sicuro promettente, tuttavia il film è stato accolto con freddezza
sia dalla critica che dal pubblico in sala, e la performance di
Brolin è davvero lontana dagli standard dell’attore.
Jeremy Renner ed Elizabeth Olsen in Wind River
La coppia di eroi che avevamo visto
in azione in Avengers: Age of Ultron
torna a recitare insieme nel bellissimo I segreti di Wind
River, opera prima di Taylor Sheridan
(lo sceneggiatore di Sicario e Hell or high
water): parliamo ovviamente di Jeremy Renner
e Elizabeth
Olsen, rispettivamente Occhio di Falco e Scarlet Witch
nel MCU.
Nel film Renner è Cory Lambert, un
ufficiale della fauna selvatica del Wyoming che collabora con
l’agente dell’FBI Jane Banner interpretata dalla Olsen per
risolvere un caso di omicidio misterioso.
Le due performance sono strazianti e
indimenticabili, come la chimica tra gli attori e la capacità di
Sheridan di rendere la loro emozione il cuore del film.
Benedict Cumberbatch in Il Quinto Potere
Benedict
Cumberbatch ha offerto al pubblico alcune tra le
migliori prove attoriali del l’ultimo decennio, da
Sherlock a The Imitation
Game, arrivando al ritratto del fondatore di
WikiLeaks, Julian Assange, nel film del 2013 Il Quinto
Potere.
Forse la totale diffidenza dei
premi, i problemi con l’accento o il fatto che lo stesso Assange
avesse chiesto a Cumberbatch di prendere le distanze dal film,
hanno reso meno memorabile questa performance, ma comunque degna di
nota.
Scarlett Johansson in Under The Skin
Molti volti del MCU sono attori
rinomati e pluripremiati, alcuni dei quali hanno preso parte a film
indipendenti o d’autore, mettendosi in gioco con personaggi
complicati e prove coraggiose. Pensiamo ad esempio a Scarlett
Johansson, la Vedova Nera dei Marvel Studios, che nel
2013 ha sorpreso tutti con Under the
Skin, sci-fi disturbante diretto da Johnathan
Glazer.
L’attrice, nemmeno a dirlo, è
magnifica, inquietante e sensuale. Tutt’altro che una performance
da dimenticare…
Samuel L. Jackson in The Spirit
Non tutti i film tratti dai fumetti
si rivelano un successo al botteghino, e The
Spirit di Frank Miller ne è la prova lampante. Pensare poi
che una delle sue star era Samuel L.
Jackson, l’insostituibile Nick Fury
del MCU, fa pensare che non bastino grandi attori a rendere i
cinecomic degni di essere ricordati.
Fortunatamente ci sono stati anche
Kingsman Secret Service,
Unbreakable e Glass a interrompere la
serie negativa, e le interpretazioni di Jackson sono sempre state
eccellenti. Ma The Spirit, flop sia per la critica che per il
pubblico, non è tra queste.
Robert Downey Jr. in Kiss Kiss Bang Bang
Prima di incontrarsi di nuovo sul
set di Iron Man
3, Robert Downey
Jr e il regista Shane Black avevano
lavorato insieme in Kiss Kiss Bang Bang, dove
l’attore vestiva i panni del criminale Harry Lockheart al fianco
del collega PI Gay Perry (interpretato da Val
Kilmer) tra le strade di Los Angeles.
E secondo alcuni, tutto ciò che
rende fantastico un attore come Downey è in questo film, sempre
pronto alla battuta, capace di passare dalla commedia al dramma in
un battito di ciglia.
Michael Keaton in Need for Speed
Chiariamo subito una cosa:
Michael Keaton riesce a essere sempre memorabile
in ogni suo ruolo, perfino quando nel MCU si è calato nei panni di
Adrian Toomes aka Avvoltoio in Spider-Man:
Homecoming. Praticamente uno dei migliori villain
della storia dei cinecomic, senza ombra di dubbio.
Certo lo stesso non si può dire del
personaggio interpretato in Need For
Speed nel 2014, dove Keaton è il volto
dell’egocentrico Monarch che appare solo sullo schermo di un
computer…
Paul Bettany in Master and Commander
Uno dei ruoli più sottovalutati di
Paul Bettany è inserito all’interno di un film
altrettanto sottovalutato degli ultimi vent’anni, ovvero
Master and Commander di Peter Weir. Pellicola
d’avventura che vedeva protagonista Russell Crowe
nei panni del capitano Jack Aubrey, presentava al pubblico un
inedito Bettany in quelli panni del chirurgo Stephen Maturin.
Divertente e affascinante allo
stesso tempo, l’attore intreccia un interessante rapporto sullo
schermo con il collega, in un film che meriterebbe tutta
l’attenzione del mondo.
Perfino il look di Captain
Marvel nel nuovo trailer di
Avengers:
Endgame è stato motivo di indagine da parte del web,
diviso tra coloro che criticavano l’aspetto troppo “curato” della
supereroina e chi invece si chiedeva se ci fosse una ragione dietro
quel cambiamento rispetto alla Carol Danvers che avevamo visto nel
suo standalone uscito a Marzo.
La risposta definitiva a questi dubbi è stata fornita da
Anthony e Joe Russo, impegnati con la promozione
di Endgame in America, spiegando che la costruzione del personaggio
è tutta opera di Brie
Larson:
“In realtà Brie ha girato
Avengers: Endgame prima di iniziare le
riprese di Captain Marvel, e crediamo che all’epoca
volesse sperimentare l’essenza di Carol e ciò che era diventata.
Quelle erano le sue scelte e la soluzione che lei, insieme al suo
team di truccatori e parrucchieri, aveva fatto, e pensiamo che lì
abbia iniziato ad acquisire una comprensione più profonda del
personaggio, specialmente in vista del film che l’avrebbe vista
protagonista. Come artista sta facendo scelte diverse e per questo
dovrebbe avere il diritto di dire la sua ogni volta“.
La stessa Larson ha ammesso durante
la conferenza stampa che si è tenuta domenica scorsa a Los Angeles
che “Endgame occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore,
perché è stata la mia prima volta nei panni di Captain Marvel. Ho
dovuto inciampare nel personaggio e capire chi fosse senza avere
nemmeno una sceneggiatura, anche in previsione del film che avrei
girato di lì a pochi mesi. Per non parlare del fatto che avrei
lavorato davanti a tutte le leggende dei Marvel Studios“.
Avengers:
Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Nonostante sia stata la Disney a
renderla famosa in tutto il mondo, omaggiandola nel 2015 con una
versione in live action, la fiaba di Cenerentola è
di dominio pubblico, e a questo si devono le tante variazioni in
chiave moderna e i tanti rifacimenti per cinema e tv nel corso
degli anni.
Adesso, anche la SONY vuole
raccontare la sua storia di Cenerentola, affidando il ruolo di
protagonista alla cantante Camila Cabello.
Kay Cannon è stato incaricato di dirigere il film,
che sembra sia stato pensato da James Corden,
l’attore che ha il suo omonimo talk show a tarda sera e che ha
prestato la voce alla versione originale di Peter
Rabbit e che ha partecipato all’adattamento
cinematografico di Into the Woods.
Non sappiamo ancora quali saranno i
dettagli della storia e come questa si svilupperà in base ai canoni
della fiaba originale. Immaginiamo però che il film sarà ricco di
musica a giudicare dalla scelta della protagonista e dal
coinvolgimento di Corden.
Probabilmente ci saranno alcuni
punti fermi della storia – una giovane donna che ha a che fare con
una matrigna crudele e fratelli e una storia d’amore regale, con
l’aggiunta di qualche spunto magico. Non abbiamo ancora
informazioni in merito al cast o alla data di inizio delle riprese
del film.
L’ultima volta che abbiamo visto
Cenerentola al cinema in
carne e ossa, era il 2015 ed aveva il volto di Lily
James. La matrigna era Cate Blanchett, mentre alla regia
c’era Kenneth Branagh. Il film faceva da apripista
ai remake in live action dei classici Disney. Nel 2017 è arrivata
invece la bellissima versione animata made in Italy, Gatta
Cenerentola, diretta da Alessandro
Rak.
Warner Bros Italia
ha diffuso il trailer ufficiale di Il sole è anche una
stella, il film diretto da Ry Russo-Young che arriverà al
cinema dall’8 Agosto.
Può bastare un solo giorno per
vivere l’amore della tua vita? Diretta da Ry
Russo-Young (‘Before I Fall’), la pellicola ci porta nelle
vite di Daniel Bae e di Natasha Kingsley. I due si incontrano e si
innamorano nella turbolenta New York, nell’arco di una sola
giornata, proprio quella che sembra essere l’ultima negli Stati
Uniti per Natasha e per la sua famiglia. Sul set del film:
Yara Shahidi, Charles Melton, Faith Logan.
https://youtu.be/YAdr9-GTTbc
Il sole è anche una stella, la trama
Il romantico universitario Daniel
Bae e la pragmatica di origini Giamaicane Natasha Kingsley, si
conoscono—e si innamorano—in una notte magica tra il fervore e il
turbinio di New York. Tra i due sconosciuti, che forse non si
sarebbero mai incontrati se il destino non ci avesse messo lo
zampino, scatta immediatamente la scintilla dell’amore. Ma basterà
il destino per far sì che il loro amore sia quello giusto? A poche
ore da quello che sembra essere il suo ultimo giorno negli Stati
Uniti, Natasha lotta tenacemente contro l’espulsione della sua
famiglia così come per i suoi sentimenti verso Daniel, che allo
stesso tempo tenta di convincerla che il loro destino è quello di
stare insieme per sempre.
Una storia dei giorni nostri che
racconta di un amore contro ogni probabilità, “Il sole è anche una
stella” si domanda se le nostre vite siano determinate dal fato o
dagli eventi casuali dell’universo.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SU SHAZAM!
Il contenuto della scena post-credits di
Shazam! aveva
in qualche modo impostato le basi per un eventuale sequel, confermato
nelle ultime ore e che sarà scritto da Henry
Gayden, con il ritorno in scena del Dr. Thaddeus Sivana
(Mark Strong) dopo gli eventi del film che hanno
visto trionfare l’eroe del titolo e la sua famiglia.
Rinchiuso in cella, Sivana continua
a disegnare sulle pareti vari simboli magici e subito dopo una voce
lo chiama, parlando proprio della sua ossessione per queste figure
primitive che sono strumenti di comunicazione. E mentre la
telecamera si sposta attorno alla cella, scopriamo che la voce
proviene da Mister Mind, un villain dei fumetti
che appare in Shazam! nei panni di un bruco (ma che in realtà fa
parte di una razza aliena altamente intelligente chiamata
Venusian).
Che sia quindi questa la trama del
sequel, ovvero la ricerca di Sivana di altri modi per acquisire la
magia grazie all’intervento del supercriminale? Sappiamo che
attualmente è in produzione un fumetto ad opera di Geoff
Johns e Dale Eaglesham che dovrebbe
concludere un arco narrativo importante, e che il film si è basato
principalmente sulla nuova origin story scritta dallo stesso Johns
e illustrata da Gary Frank (il cui epilogo vedeva
appunto Mister Mind proporre un’alleanza a Sivana dopo la sconfitta
di Black
Adam).
Forse saranno questi gli argomenti
principali del seguito, senza dimenticare il commento sui Sette
Regni del bruco e l’arrivo di Billy Batson e dei
suoi fratelli adottivi alla Roccia dell’Eternità, tutti elementi
presenti nella run di Johns e Eaglesham in fase di
pubblicazione.
Nell’attuale fumetto di Shazam!
infatti, Billy e gli altri ragazzi scoprono un passaggio nella
Roccia che conduce a una stazione ferroviaria d’epoca che può
trasportarli verso le Terre Magiche dei sette regni, ovvero la
Terra, i Funland, i Gamelands, le Wildlands, i Monsterlands, i
Woznerlands e le Darklands. È qui che finirà la famiglia e dove si
svolgeranno le prossime avventure?
Shazam! è
nei nostri cinema dal 3 aprile. Nel
cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack
Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand,
Cooper Andrews, Marta Milans, Djimon Hounsou.
La Sinossi: Abbiamo tutti
un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per
tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola
parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si
trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago.
Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte
nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi
adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a
raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti
delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma
dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le
forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
L’ossessione per i prequel
continua. Proprio quando si pensava che non ci fossero più misteri
da svelare nelle storie dei film che conosciamo, arriva da
Paramount la conferma che è stato messo in lavorazione un prequel
di Grease, il musical con John
Travolta, che si intitolerà Summer
Loving.
La divisione Players di Paramount
ha proposto il concept del film, che dovrebbe raccontare l’inizio
dell’amore tra il Danny Zuko di John Travolta e la
romantica Sandy Olssen di
Olivia Newton-John. Lo spunto nasce da Summer
Nights, la canzone che la coppia innamorata canta a inizio
film.
John August è l’uomo incaricato di
trasformare quell’estate di ricordi romantici in un film che
probabilmente esplorerà la storia da entrambi i punti di vista. Si
tratta di un progetto rischioso perché, nonostante l’affetto che
ancora lega i fan al film originale, è chiaro che un musical di
quel genere, oggi, non è esattamente la storia che pensiamo di
andare a vedere al cinema.
L’improvviso licenziamento di
Colin Trevorrow dalla regia di Star
Wars: Episodio IX ha costretto la Lucasfilm ha
“ripiegare” su J.J. Abrams, che aveva già diretto
con successo il primo capitolo della nuova trilogia del franchise,
Il Risveglio
della Forza. Di fatto Abrams si è trovato catapultato
all’interno di una macchina produttiva che conosceva bene ma che
l’ha messo di fronte ad una sfida non semplice: quella di adattarsi
ad una storia che non aveva intenzione di raccontare.
“Non dovevo essere lì. Non ero
io il regista” aveva dichiarato nelle settimane successive al
suo ritorno nell’universo di Star Wars. “All’epoca stavo
lavorando su altri progetti che, se fossi stato abbastanza
fortunato, avrebbero potuto vedere la luce del sole“.
“Tutto il processo che mi ha
portato ad accettare la proposta di dirigere il film è stato un
folle atto di fede. C’è stato perfino un momento in cui ho quasi
pensato di dire no, non lo farò. Ero titubante all’inizio, ma anche
coinvolto, perché amo così tanto Star Wars e mi sono sentito così
toccato sul personale“.
E nonostante tutta la pressione,
sembra che Abrams si ritenga soddisfatto del lavoro svolto su
Episodio IX:
“Soltanto chiedere di farlo
succedere di nuovo mi ha fatto sentire come se stessi giocando con
il fuoco. Amo Star Wars, ma perché tornare? In qualche modo siamo
riusciti a farlo funzionare. Avevo l’opportunità di chiudere questa
storia che avevamo iniziato e che avevamo continuato. Certo, ero
entusiasta di quello che potevamo fare, ma ero perfettamente
consapevole di quanto poco tempo avessimo per svolgere delle
riprese abbastanza impegnative. […]
[…] Così mi sono affidato al mio
istinto, cercando di capire come sarebbe terminata la storia senza
entrare nel merito di quanto aveva raccontato Rian
Johnson in Episodio VIII. Beh, ovviamente
dovevamo rispondere a quegli eventi ma anche a tutte le idee che
erano state concepite decenni fa, molte delle quali sviluppate da
me insieme Lawrence Kasdan mentre lavoravamo a Episodio
VII“.
Nel cast
torneranno Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega,
Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran,
Joonas Suotamo e Billie
Lourd insieme ai veterani del
franchise Mark
Hamill e Anthony
Daniels. Le new entry sono invece Matt
Smith, Naomi Ackie e Richard E.
Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher,
usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Arriva da Deadline la notizia
dell’ennesima gaffe di Donald Trump, che per
pubblicizzare il suo nuovo video propagandistico sul suo account
Twitter ha utilizzato un estratto della colonna sonora de
Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno, di Christopher Nolan.
Stando a quanto riporta il sito, il
video in questione è stato oscurato perché l’equipe del presidente
non aveva chiesto l’autorizzazione a Warner Bros per utilizzare la
musica del film con Christian Bale.
“Stiamo lavorando affinché venga
fatto rimuovere“. ha dichiarato un portavoce di WB a
Deadline, mentre il tweet, che è stato bloccato, è
ancora visibile sull’account ufficiale di Trump:
A quanto pare, il Presidente degli
Stati Uniti è un grande fan del lavoro di Christopher
Nolan in relazione a Batman. Già durante il suo discorso
di insediamento alla Casa Bianca venne rilevata una strana somiglianza tra il suo
discorso e quello che Bane, il villain de Il Cavaliere
Oscuro interpretato da Tom Hardy, fa
alle folle, nel film di Nolan.
Sembra strano però che una squadra
social che lavora per il presidente USA non si sia curata di
accertarsi che la musica utilizzata per un video sul canale
ufficiale fosse libera da diritti.
A conclusione della produzione di
Il Ritorno di Mary Poppins, Rob
Marshall torna a far parlare del suo progetto di
adattamento in live action de La
Sirenetta, affidatogli dalla Disney ormai tre anni
fa.
Il film, che vedrà protagonista la
giovane sirena Ariel, appassionata e affascinata dal mondo degli
umani, dovrebbe uscire tra il 2020 e il 2021, e adesso arrivano le
prime informazioni in merito all’inizio della produzione: le
riprese si dovrebbero svolgere tra il Sudafrica e Puerto Rico, a
partire dall’inizio del 2020.
Un set portoricano sembra confermare
che la scelta dell’etnia dei protagonisti potrebbe cambiare
rispetto a quanto visto nel classico d’animazione. Tale notizia
confermerebbe i rumors che vogliono una Ariel non bianca. A quanto
pare, infatti, il nome più gettonato è quello di Zendaya, che abbiamo visto in
Spider-Man: Homecoming, in The Greatest
Showman e che tornerà in Spider-Man: Far From
Home.
Tuttavia si tratta ancora soltanto
di congetture, e non sappiamo per certo in che modo si svilupperà
la produzione del film, se non per il fatto che sarà un musical e
che è stato già coinvolto Alan Menken, compositore
della colonna sonora originale del classico d’animazione, e che
sarà affiancato da Lin-Manuel Miranda, che con
Disney ha già lavorato per Oceania e per Il Ritorno di Mary
Poppins.
I due lavoreranno insieme anche a
pezzi inediti, in un lavoro che potrebbe essere molto simile a
quanto realizzato per La Bella e la Bestia.
L’ultimo
aggiornamento sul film risale allo scorso ottobre, e riferiva
che Lady Gaga era in trattative per interpretare
il ruolo della strega del mare, Ursula.
Sebbene i dettagli sulla trama di
Birds Of Prey siano ancora poco chiari, le
numerose foto che arrivano dal set, e che hanno già rivelato i
diversi look di
Margot
Robbie, sembrano suggerire che Harley Quinn e
Cassandra Cain (interpretata nel film dalla giovane Ella
Jay Basco) potrebbero avventurarsi in qualche misteriosa
impresa on the road.
Come potete vedere nelle immagini
qui sotto, le attrici si trovano in un’automobile blu con due
materassi legati sopra, e mentre non sappiamo esattamente cosa stia
accadendo nella scena, più tardi la Robbie mostra legate al braccio
destro delle manette, dettaglio che solleva ulteriori dubbi e
domande.
Possibile che Harley sia stata
arrestata di nuovo (dopo che Joker l’aveva fatta evadere alla fine
di Suicide Squad) e che il personaggio
fuggirà insieme a Cassandra per liberarsi del controllo di un nuovo
villain (magari proprio Maschera Nera, o Victor Zsasz)? È allora
che, incapace di badare alla ragazzina da sola, chiamerà in
soccorso le altre eroine Cacciatrice e Black Canary?
La stessa Robbie aveva spiegato
durante la presentazione dei titoli Warner Bros. al panel del
CinemaCon, che in Birds Of Prey Harley Quinn non
avrebbe fatto parte del gruppo e che il racconto si sarebbe
concentrato appunto sulla sua emancipazione dopo la rottura del
rapporto complicato con Joker (qui le foto rubate sul
set che lo testimoniano). A quale versione dobbiamo
credere?
📸 Margot Robbie & Ella Jay Basco on the “Birds of
Prey ( and the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn )” set
in Los Angeles on April 8, 2019. ✨ pic.twitter.com/MZlgvZLlcs
— Birds of Prey movie updates. (@bopupdates)
April 9, 2019
Birds Of Prey: tutto quello che non sapete
sul film
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine
Il nuovo trailer di
Avengers:
Endgame diffuso qualche settimana fa potrebbe aver
confermato una nota teoria sul film, o almeno è ciò che suggerisce
l’attenta analisi di un fan (con tanto di info-grafica) pubblicata
su Reddit nelle ultime ore.
Si fa riferimento, stavolta, allo
skyline di New York, protagonista di The Avengers
nel 2012 e ripreso anche in un’inquadratura del trailer, e secondo
un interessante confronto tra le immagini i Vendicatori viaggeranno davvero nel
tempo per rimediare agli effetti della Decimazione, magari
impedendo a Thanos di appropriarsi delle gemme dell’infinito.
Se ci fate caso, quando vediamo Iron
Man volare sopra la Grande Mela circa a metà del trailer, tutti i
dettagli che dovrebbero appartenere ai giorni nostri (come ad
esempio il World Trade Center, la struttura ricostruita dopo la
caduta delle Torri Gemelle nel 2001) non compaiono da nessuna
parte. Alcuni edifici erano in costruzione durante le riprese di
The Avengers, ripresi nella celebre sequenza della
battaglia di New York alla fine del film e ufficialmente inaugurati
nel 2014.
Cosa significa questo alla luce dei
fatti? Il World Trade Center è oggi il grattacielo più alto degli
Stati Uniti ora, quindi se Iron Man volasse davvero sopra la città
adesso, sarebbe quello uno dei punti di riferimento più visibili
dello skyline, mentre nel 2012, quando era ancora in costruzione,
l’edificio non sarebbe stato abbastanza alto da essere individuato
nell’orizzonte sorvolato dal supereroe.
La teoria secondo cui i Vendicatori
torneranno al momento della battaglia di sette anni fa è stata
inoltre suggerita dalla scena del trailer in cui Tony Stark e Steve Rogers
si stringono la mano, sullo sfondo di una strada che
sembrerebbe parte del paesaggio newyorkese e che potrebbe essere
stata digitalmente alterata per confondere i fan. Possibile che i
fratelli Russo e i Marvel Studios abbiano tralasciato
un dettaglio così importante? Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
John Waters sarà
premiato con il Pardo d’onore Manor durante la 72esima edizione del
Locarno Film Festival. Il regista, sceneggiatore e attore
statunitense sarà ospite in Piazza Grande venerdì 16 agosto. A
seguire, nella cornice delle nuove proiezioni “Crazy Midnight” che
da quest’anno daranno un carattere inedito e controcorrente alla
seconda parte delle serate di Piazza Grande, verrà proposto il
film Cecil B. DeMented (A morte Hollywood,
2000).
L’omaggio a John
Waters sarà accompagnato dalla proiezione di una
selezione di film della sua carriera. Il regista statunitense sarà
presente alle proiezioni di A Dirty Shame e Female
Trouble, mentre Polyester sarà presentato in
ODORAMA, una delle prime esperienze di cinema olfattivo, così come
uscì nelle sale nel 1981: agli spettatori prima di entrare in sala
verrà consegnato un cartoncino con diversi odori da annusare in
precisi momenti del film. Sabato 17 agosto, alle 13.30, il pubblico
del Festival potrà inoltre assistere a una conversazione con
l’autore allo Spazio Cinema. Durante la sua presenza a Locarno John
Waters dedicherà anche un incontro esclusivo ai giovani talenti
del cinema selezionati per la Locarno Academy.
Nato nel 1946 a Baltimora, nel
Maryland, John Waters è uno dei registi più eccentrici e
trasgressivi del cinema indipendente internazionale, al punto di
essere incoronato “Pope of Trash”. Autore di film controversi, in
oltre cinquant’anni di carriera ha raccontato con il suo
particolare sguardo ironico e provocatorio le problematiche che
attraversavano la società e il mondo dell’arte del suo tempo,
prendendo di mira in particolare i valori tradizionali
occidentali.
Waters debutta presto dietro la
macchina da presa con una serie di corti tra cui Hag in a Black
Leather Jacket (1964) e Roman Candles (1966). In quel periodo
inizia il suo sodalizio con Harris Glenn Milstead, alias Divine, la
sua musa ispiratrice e protagonista del suo primo lungometraggio
Mondo Trasho (1969) che lo accompagnerà durante gran
parte della sua opera. Segue Multiple Maniacs (1970), che
segna l’inizio di un’altra collaborazione fondamentale per la
carriera di Waters, quella con Bob Shaye e la casa di distribuzione
statunitense New Line Cinema.
Il 1972 è l’anno della svolta con
Pink Flamingos, pellicola manifesto del cinema trash che
gli regala la notorietà definendo e consacrando il suo stile.
Seguiranno Female Trouble (1974) e Desperate Living
(1977). Nel 1981 gira Polyester, avvicinandosi sempre di
più al grande pubblico e raggiungendo il successo mainstream con
Hairspray (Grasso è bello, 1988), l’ultimo film
con Divine, che muore poco dopo la fine delle riprese.
Negli anni Novanta Waters è ancora
ai vertici del successo, affiancato in Cry-Baby (1990) da
Johnny Depp. Nel 1994 esce Serial Mom
(La signora ammazzatutti), sintesi fra l’antica poetica
provocatoria ed estrema e il genere della commedia satirica
politica che si potrebbe definire “all’italiana”. Dopo diverse
esperienze come attore torna a lavorare come regista con
Pecker (1998) e con il film Cecil B. DeMented
(2000). Nel 2004, A Dirty Shame conferma ancora una volta
il suo interesse alla trasgressione dei valori tradizionali.
Lili Hinstin, Direttrice artistica
del Locarno Film Festival: “Offrire a John Waters uno degli omaggi
più alti del Festival per la mia prima edizione come Direttrice,
è un manifesto perfetto. La sua opera sfrontata, ludica e gioiosa,
è un simbolo di libertà lontano dal “politicamente corretto” che
regna oggi. Il suo impegno politico ed estetico è fondamentale in
questi tempi e sono estremamente felice e onorata di condividere il
suo incredibile lavoro con il pubblico di Locarno.”
Per aprire il Festival in musica, in
collaborazione con l’Orchestra della Svizzera italiana diretta da
Philippe Béran, il Locarno Film Festival ha chiesto a John Waters
di scegliere un film muto. Mercoledì 7 agosto, alle 15.30 al
Palexpo (FEVI), verrà quindi proiettato Show People di
King Vidor, USA, 1928. John Waters spiega così la sua scelta: “(…)
Qualsiasi film che faccia ironia su Hollywood, che prenda in giro
gli esordi di Gloria Swanson, in cui compaia Marion Davies (la più
famosa “amante ufficiale” della storia?), sia diretto da King Vidor
(di cui amo specialmente Beyond the Forest e Stella Dallas), e che
poi abbia un cameo di Louella Parsons, Charlie Chaplin e Douglas
Fairbanks, non può fare schifo. Anzi, mi suona proprio
perfetto.”
Fra i vincitori del Pardo d’onore
nelle scorse edizioni vi sono Samuel Fuller, Jean-Luc
Godard, Ken Loach, Sydney Pollack, William Friedkin, Jia Zhang-ke,
Alain Tanner, Werner Herzog, Agnès Varda, Michael Cimino, Marco
Bellocchio, Alejandro Jodorowsky, Jean- Marie Straub, Todd
Haynes e, nel 2018, Bruno Dumont.
Il Pardo d’onore è sostenuto da
Manor, partner principale del Locarno Film Festival dal 2001.
Ecco il primo trailer per il nuovo
adattamento in versione animata de
La Famiglia Addams.
Al timone ci sono Greg
Tiernan e Conrad Vernon di Sausage Party,
ed è stato confermato ufficialmente Oscar Isaac
per la voce del patriarca. Nel cast però ci sono altre voci
celebri, come Charlize Theron, scelta per
interpretare Morticia e Chloë Grace Moretz
per la voce di Mercoledì. Finn Wolfhard
sarà Pugsley, Nick Kroll zio Fester,
Bette Midler nonna Addams e Allison
Janney sarà invece l’arcinemica della
famiglia, Margaux Needler.
In occasione dell’uscita in sala di
Wonder Park il prossimo 11 aprile con 20th Century
Fox e dell’evento esclusivo realizzato a Napoli nel week-end del
6-7 aprile con una maxi-installazione a forma di uovo pasquale
gigante, il famoso giovane pasticciere partenopeo Mario Di
Costanzo ha ideato uno speciale cioccolatino in tiratura
limitata ispirato al film e pensato per grandi e piccini
La tavoletta di Wonder-cioccolato è
un fondente dalla forma tonda realizzata con un mix di cioccolato
Icam monorigine peruviano, e cioccolato Ruby, il cosiddetto “quarto
cioccolato” noto per la sua caratteristica colorazione rosa dovuta
ad una fava di cacao color rubino.
Lo speciale cioccolato ha decorato
un enorme uovo pasquale a Napoli al Vomero, dove il pubblico ha
potuto incontrare e farsi fotografare con l’orso Boomer,
partecipare ai momenti di gioco previsti ma soprattutto incontrare
dal vivo, al fianco di Mario Di Costanzo, anche le
voci italiane del film, Gigi e Ross, i componenti
dell’amato duo comico napoletano che hanno prestato la voce ai
castorini Cooper e Gus!
Sinossi: Lo
spettacolare parco giochi immaginato da una bambina di 8 anni
appassionata di ingegneria, si trasforma improvvisamente in realtà.
Ma quando il luogo scaturito dalla sua fantasia, diventa l’oggetto
di una terribile minaccia, June sarà l’unica a poterlo salvare, con
l’aiuto della sua incredibile immaginazione e di alcuni amici molto
speciali.
Sono finite le riprese di
Delitto Naturale, il cortometraggio diretto da
Valentina Bertuzzi e prodotto da SUONI LAB di Claudio Bresciani e
Riccardo Cimino e JOSEI SRL di Manila Mazzarini e Silvia Ricciardi.
Per tre giorni le aule e gli spazi comuni della scuola elementare
“Carlo Pisacane” si sono trasformati in un set d’eccezione. Il film
è una piccola fiaba nera interamente ambientata nei meandri
nascosti di una vecchia scuola.
Nel ruolo da
protagonista una ex allieva della scuola
Pisacane, Alida Baldari Calabria, di nuovo
sul set dopo aver recitato al fianco di Marcello Fonte
in Dogman di
Matteo Garrone.
Nel
cast Olivia Magnani (Le Conseguenze
dell’amore), Rosa Pianeta (La Matassa) e la piccola
Cecilia Scifoni al suo esordio.
Foto di Irene Tomio
Delitto Naturale, un The
Goonies al femminile in chiave dark,nasce
da un’idea di Valentina Bertuzzi, ed è
statoscritto a quattro mani con Francesca
Bertuzzi, affermata scrittrice thriller e noir (Fammi
Male, Mondadori).
A comporre la
squadra professionisti di lunga esperienza, tra cui il direttore
della fotografia Ferran Paredes
Rubio (Un’avventura,
Indivisibili e Il vizio della speranza), lo
scenografo Paki Meduri (Suburra,
Noi e La Giulia e Alaska),
e la costumista Ginevra
Polverelli (Il Segreto di Kaspar Hauser)
A rendere ancora
più speciale il set una iniziativa fortemente voluta da Josei, uno
spazio baby pensato ad hoc per i figli della troupe e permettere
loro di stare accanto ai genitori nelle pause dal set.
Il progetto di
Silvia Ricciardi e Manila Mazzarini prende il nome di “All Set for
Kids” e si propone di rispondere alle esigenze dei lavoratori del
settore dell’audiovisivo, in particolare le donne, che troppo
spesso con i figli piccoli sono costrette a scegliere tra lavoro e
famiglia.
Il contributo dei Marvel Studios ha cambiato
(o cambierà) la storia del cinema? Qual è stato l’impatto del
MCU sulla settima arte, sul pubblico e sulle
generazioni investite da questo fenomeno di successo?
Ecco qualche risposta in merito per
analizzare tutti i modi in cui l’universo cinematografico Marvel
può essere considerato caso di studio:
Il commento sulla società contemporanea
Dieci anni fa, la sola idea di
produrre un blockbuster che trattava di problematiche reali come il
razzismo o il sessismo sarebbe sembrata impossibile, e in questa
direzione il MCU ha davvero fatto passi da gigante
sviluppando film commerciali che non mirano soltanto ad
intrattenere il pubblico, ma che lo incoraggiano a riflettere sulle
questioni della società contemporanea.
Ecco allora che Black
Panther mostra gli effetti del razzismo, Spider-Man:
Homecoming le conseguenze di un licenziamento che
spingono le persone a compiere atti violenti, e Captain
Marvel, che ha esplorato in che modo il sessismo può
influenzare negativamente il percorso professionale e privato di
una donna.
Le scene post credits
Prima del Marvel Cinematic Universe,
il pubblico era solito lasciare la sala dopo la fine del film senza
guardare i titoli di coda. Oggi invece, quando si va al cinema per
guardare un cinecomic Marvel (e non solo), rimanere seduti è
diventata la regola e l’attesa per la scena post credits è
diventata parte del divertimento.
Si, perché il MCU ha reso popolari
questi brevi frammenti che collegano un film all’altro, e che
spesso rivelano parti di trama del futuro del franchise con effetto
sorpresa.
I riferimenti alla cultura pop
Il MCU è
ricchissimo di easter egg e riferimenti
alla cultura pop, non soltanto relativa al
mondo dei fumetti, ma a quello del cinema e della televisione in
generale. Così registi e sceneggiatori non perdono mai occasione di
citare una scena dei loro film preferiti che hanno segnato la
storia di Hollywood inserendo dettagli tra le pieghe dei
cinecomic.
Dall’omaggio – e fulcro del primo
film dei Guardiani della Galassia – a Footloose
(con Peter Quill che usa il musical come stratagemma per insegnare
a Gamora a ballare), al momento particolare in Captain America:
Civil War, durante l’incredibile scena di
combattimento dell’aeroporto, in cui Spider-Man oscilla intorno
alle gambe di Giant-Man per farlo inciampare. Un piano che, senza
troppi indugi, omaggiava la sequenza de L’impero
colpisce ancora…
Per non parlare di quando in
Captain America:
The Winter Soldier, nell’inquadratura della finta
tomba di Nick Fury, è presente la famosa citazione biblica
di Pulp Fiction incisa sulla lapide
pronunciata dal personaggio di Samuel L.
Jackson, Jules, ogni volta che uccide qualcuno nel film di
Quentin Tarantino.
Il concetto di universo condiviso
Una volta se un film aveva un
discreto successo, il massimo che si poteva ottenere era un sequel
o uno spin-off. La Marvel invece ha espanso lo stesso concetto
contribuendo a creare un nuovo format per lo storytelling
cinematografico, ovvero il concetto di universo condiviso di cui
fanno parte tutti i personaggi.
Ogni aggiunta alla lineup dei Marvel
Studios esplora quindi un nuovo aspetto di questo mondo, con i vari
film che hanno il compito di presentare storie di decenni diversi,
sempre unite da una trama onnicomprensiva.
La rappresentazione delle minoranze
Il travolgente successo di Black
Panther (uscito a febbraio 2018) ha messo in chiaro il
bisogno sempre più forte di rappresentare al cinema, specialmente
in questi film di ampio richiamo delle masse, tutte le minoranze e
la diversità sociale.
Perché di fatto è che il pubblico vuole.
Nel frattempo sappiamo che i Marvel
Studios hanno posto le basi di un progetto che porterà alla
diversificazione del MCU dei prossimi anni, dal film sugli Eterni allo standalone
sull’asiatico Shang-Chi (per non
parlare del recente Captain Marvel con Brie
Larson, il primo del franchise ad avere una
supereroina protagonista).
Supereroi “cool”
C’è stato un tempo in cui dire di
essere un fan dei fumetti ti etichettava subito come uno sfigato.
Oggi invece, il rapporto tra il pubblico e questo mezzo di
comunicazione è drasticamente cambiato, anche grazie all’intervento
dei Marvel Studios che hanno saputo rendere “cool” i supereroi e i
loro mondi.
Inoltre, se pensiamo a personaggi
come Batman e Spider-Man che
avevano debuttato sulle pagine dei fumetti ben prima di
Iron Man, sembra siano stati scalzati nelle
classifiche di gradimento da eroi come Capitan
America e Thor, o anche Jessica
Jones, Visione e Scarlet
Witch, figure “nuove” che le persone hanno imparato ad
amare dopo averle viste e ammirate al cinema.
Entrate nello Spider-verso insieme
ai protagonisti di Spider-man: Un nuovo
universo, disponibile dal 10 aprile nei formati Dvd,
Blu-ray, Blu-ray 3D, 4K Ultra HD e Digital HD con Universal
Pictures Home Entertainment Italia.
Con uno stile grafico
rivoluzionario e mai visto prima, Spider-Man: Un nuovo universo vede
Miles Morales, adolescente di Brooklyn, alle prese con le infinite
dimensioni del Ragnoverso, dove non esiste una sola maschera.
Orgoglio in parte italiano, il
protagonista Miles Morales è stato infatti co-creato dall’artista
Sara Pichelli, una delle disegnatrici di fumetti più riconosciute
di casa Marvel e non solo. Vincitore
indiscusso di quest’anno come Miglior Film d’Animazione, Spider-Man: Un nuovo universo ha
raccolto innumerevoli premi prestigiosi: a partire dall’ambitissima
statuetta degli Oscar agli Academy Award fino al Golden Globe e al
BAFTA, passando per American Cinema Editors, Annie Awards, Chicago
Film Critics Association Awards, Critics’ Choice Movie Awards,
Houston Film Critics Society, New York Film Critics Circle Awards,
Producers Guild of America Awards, Visual Effects Society Awards e
molti altri. Un vero e proprio trionfo animato!
L’edizione casalinga contiene oltre
100 minuti di contenuti speciali esclusivi, un vero valore aggiunto
rispetto al film con innumerevoli extra: scene e personaggi
alternativi, momenti karaoke e un’imperdibile Easter egg challenge
che darà del filo da torcere persino agli amanti più ostinati
dell’Uomo Ragno. Scoprite tutto quello che c’è da sapere sul nuovo
amichevole Spider-man di quartiere, sugli innumerevoli nuovi e
vecchi personaggi del film e non perdetevi il tributo a Stan Lee e
Steve Ditko, i creatori di questo magico universo che continua ad
incantare da oltre 50 anni.
Divertente, visivamente splendido e
ricco d’azione come solo un film di Spider-man può essere,
Spider-man: Un nuovo universo è
l’occasione perfetta per passare una serata in compagnia
dell’animazione più innovativa degli ultimi anni, per dimostrare
finalmente che chiunque può indossare la maschera e diventare un
eroe. Excelsior!
Spider-man: Un nuovo universo CONTENUTI BONUS NEI
FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY 3D, BLU-RAY E DVD:
Tributo a Stan Lee e Steve Ditko
Ultimate: Il cast
Super fan del Ragnoverso: Caccia all’Easter
Egg
Karaoke
Commento del regista
Corto inedito “Spider-ham: imbraciolato nella
rete”
Spider-man: Un nuovo universo CONTENUTI BONUS ESCLUSIVI
NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY 3D E BLU-RAY:
Modalità universo alternativo: scopri scene,
trame e personaggi alternativi e tanto altro con la guida dei
registi
We are Spider-man
Ragnoverso: una nuova dimensione
Creare un personaggio: dal fumetto al
cinema
E molto altro!
Il film sarà disponibile in
4K Ultra HD in una confezione doppia che include il 4K Ultra HD
Blu-rayTM e il Blu-ray. Il disco 4K Ultra HD disc
comprende gli stessi contenuti extra della versione Blu-ray, tutti
nella straordinaria risoluzione 4K.
4K Ultra HD è la migliore esperienza visiva
per la visione di un film. Il 4K Ultra HD presenta la combinazione
della risoluzione 4K di quattro volte superiore al classico HD, la
brillantezza dei colori dell’High Dynamic Range (HDR) con una resa
audio totalmente immersiva per un’esperienza sonora
multidimensionale.
Blu-rayTM sfodera il potere della
tua TV HD e si dimostra il modo migliore per vedere i film a casa,
con la risoluzione di 6 volte superiore rispetto al DVD, extra
esclusivi e un sonoro in modalità surroud, come al cinema.