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The Batman: le domande senza risposta che il film ci ha lasciato

The Batman: le domande senza risposta che il film ci ha lasciato

I migliori film lasciano deliberatamente alcune domande senza risposta, e The Batman (qui la recensione) non fa eccezione. Il film ha ottenuto un riscontro più che positivo sia da parte della critica che da parte del pubblico e oggi sappiamo che nel 2026 arriverà al cinema The Batman – Parte 2, che dovrà rispondere ai diversi importanti quesiti che il film ha lasciato irrisolti. Sono domande che riguardano il modo in cui Batman e il pantheon di personaggi introdotti da Matt Reeves si svilupperanno in futuro, quali nuove personalità verranno introdotte e su cosa si concentreranno le prossime storyline del Crociato Incappucciato interpretato da Robert Pattinson.

Chi è il nuovo “amico” dell’Enigmista?

the batman

Ciò di cui siamo sicuri il sequel si occuperà è l’introduzione di un personaggio che abbiamo iniziato a conoscere verso l’epilogo di The Batman, quando L’Enigmista viene incarcerato ad Arkham. E’ proprio qui che questi fa infatti conoscenza con una figura misteriosa nella cella accanto. “Risolvi questo indovinello”, dice lo sconosciuto prigioniero, “meno ne hai di questi, più uno vale”. Con un sorriso, l’Enigmista risponde immediatamente: “Un amico”. La scena si chiude con una risata inquietante che riecheggia nel corridoio fuori dalle loro celle.

Il candidato più ovvio per il ruolo di questo nuovo, squilibrato amico dell’Enigmista introdotto alla fine di The Batman è, ovviamente, il Joker. Ma questo solleva una serie di altre domande: come ha fatto il Joker a finire dietro le sbarre? Ha già affrontato Batman ed è stato sconfitto da lui?

Perché Bruce si incolpa della morte dei suoi genitori?

robert pattinson batman

In seguito al tentativo dell’Enigmista di uccidere Bruce Wayne, Alfred viene lasciato in ospedale dopo aver rischiato la morte avendo ritirato il pacco esplosivo intestato a Bruce, che conteneva la bomba inviata dal villain. Quando si sveglia, lui e Bruce hanno una conversazione che getta un po’ di luce sul loro passato e sul rapporto instabile che i due hanno, e una cosa che Alfred menziona di sfuggita è che sa che Bruce incolpa se stesso per la morte dei suoi genitori.

La possibilità più ovvia è che si stia riferendo al semplice senso di colpa del sopravvissuto, che si legherebbe alla rappresentazione sofferta del Batman, personaggio cupo che deve gestire livelli diversi di dolore. Ma potrebbe esserci di più nel senso di colpa di Bruce: infatti, nella trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, un elemento che rendeva la storia di Bruce Wayne molto più avvincente della maggior parte degli adattamenti cinematografici di Batman era il fatto che Bruce aveva un motivo per incolpare se stesso per la morte dei suoi genitori.

Ai suoi occhi, è stato infatti proprio lui a farli uscire dal cinema, causandone conseguentemente la morte. Questa stessa backstory non viene mostrata in The Batman, ma qualcosa di simile sarebbe potuto accadere al vigilante di Gotham di Matt Reeves… Si tratterebbe comunque di un senso di colpa fuori luogo e ingiustificato, ma che suona fedele a ciò che un sopravvissuto potrebbe provare nella vita reale.

Catwoman ritornerà?

The Batman Catwoman

Selena Kyle, alias Catwoman (interpretata da Zoe Kravitz) è probabilmente la seconda protagonista di The Batman, con una bussola morale molto diversa però dal vigilante di Gotham. La sequenza finale del film mostra i due che si separano, con Selena che spiega che ha rinunciato a Gotham e sta partendo per andare da qualche parte al nord; tuttavia, è lecito chiedersi se la Catwoman di The Batman se ne sia davvero andata. Sicuramente questa non può essere l’ultima volta che Bruce la vedrà.

Questo porta a chiedersi chi o cosa potrebbe attirarla di nuovo a Gotham in futuro. Catwoman ha passato la sua vita a confondersi con le fazioni criminali di Gotham, ed è probabile che abbia ancora degli affari in sospeso; senza dubbio ha poi ancora bisogno di tempo per piangere la perdita di Annika (che potrebbe essere stata o meno la sua ragazza), ma essere sincera sulle proprie intenzioni non è qualcosa che Selina sa fare bene. Inoltre, un’abile ladra di gatti non sembra il tipo di persona che va semplicemente in pensione…

Gordon quando diventerà commissario di polizia?

The Batman commissario Gordon

Il commissario James Gordon è uno dei personaggi più famosi nelle avventure di Batman, in quanto principale contatto del Crociato Incappucciato con la polizia. Ma, in linea con la versione più giovane di Batman che ci viene presentata da Reeves in The Batman, Gordon è ancora un semplice tenente di polizia nella trama del film di Reeves. È certamente in attesa di una promozione dopo aver aiutato a catturare il boss del crimine Falcone, ma potrebbe anche essere surclassato ora che Falcone è stato assassinato.

Dopo la macabra scomparsa dell’ex commissario di polizia, c’è sicuramente un posto vacante nella polizia di Gotham, ma non è chiaro se Gordon sia il prossimo in linea, dato che ci sono altri che potrebbero ottenere prima il grado di commissario. Se non è Gordon, è giusto chiedersi se il nuovo commissario sarà un aiuto o un ostacolo per le indagini di Batman, dato che ci sono sicuramente altri poliziotti corrotti in giro per Gotham, pronti a scatenare un putiferio.

Cosa si è iniettato Batman?

The Batman film incassi

Nella clamorosa sequenza finale, mentre Batman combatte un’orda di terroristi che indossano maschere dell’Enigmista, è colpito da un colpo di fucile al petto e, sebbene venga salvato grazie alla sua armatura, viene comunque messo fuori gioco e lo vediamo sofferente. Viene salvato da Catwoman ma, poco dopo, anche lei si trova in pericolo; frettolosamente, Batman tira fuori una siringa e si inietta qualcosa prima di entrare in azione, aiutando a sua volta Catwoman e aggredendo il suo assalitore: qualunque cosa ci fosse nella siringa, sicuramente si trattava di un liquido alquanto potente.

La possibilità più ovvia è che fosse semplicemente adrenalina, ma questa ipotesi non è stata confermata, anzi, alcuni spettatori hanno notato che il colore verde della siringa ricorda il veleno, sostanza assuefacente usata dal cattivo Bane nei fumetti per ottenere la sua nota forza sovrumana. Questo spiegherebbe anche perché la sostanza ha mandato Batman su tutte le furie; dato che gran parte della storia di The Batman ruota intorno a un narcotico noto come “gocce”, è una scelta interessante mostrare che anche Batman fa uso di droghe, anche se chiaramente le utilizza solo come ultima risorsa.

Questo aggiunge anche maggior significato in più ad una scena precedente, in cui Batman teme che l’Enigmista conosca la sua vera identità di Bruce Wayne. In questa scena, l’Enigmista parla degli orfani di Gotham che hanno fatto ricorso all’uso di droghe, dicendo con disprezzo che è un mondo di cui Bruce Wayne non sa niente. In ogni caso, l’Enigmista chiaramente non sa così tanto come vuole far credere…

Come farà il Pinguino a diventare il nuovo boss del crimine di Gotham?

The Penguin serie tv Colin Farrel
Colin Farrell in una scena di The Penguin

La morte di Carmine Falcone ha lasciato un significativo vuoto di potere nella malavita di Gotham e, senza dubbio, i cattivi lotteranno per cercare di rivendicare il primato di boss del crimine di Gotham. Cobblepot, alias Il Pinguino, sembra già in una buona posizione per prendere il comando e, come braccio destro del defunto Falcone, avrà sicuramente gli occhi puntati su questo obiettivo, il che viene confermato dalla sequenza finale del film, mentre Batman espone una vivida descrizione della città. Come potrebbe farlo, tuttavia, rimane un grosso quesito.

Il Pinguino è lontano dall’essere il più forte dei molti villain di Batman; nella maggior parte delle storie del Crociato di Gotham, rimedia alla mancanza di forza e destrezza usando carisma, influenza e denaro. È improbabile che il Pinguino abbia successo da solo, quindi senza dubbio vorrà reclutare un altro cattivo per aiutarlo, e molte sue conoscenze potrebbero provenire dal centro psichiatrico di Arkham. Nei fumetti, ha fatto squadra con numerosi altri cattivi, incluso il Joker ma chi potrebbe scegliere in un sequel di The Batman, tuttavia, resta da vedere. Nel mentre, l’imminente serie The Penguin potrebbe rispondere a molti di questi quesiti.

Alfred era una guardia del corpo di Thomas Wayne?

The Batman Alfred

Alfred è conosciuto come il maggiordomo su cui Bruce Wayne fa affidamento in molti modi, ma sembra esserci qualcosa di più nell’Alfred di The Batman rispetto alle solite iterazioni cinematografiche. Nella scena dell’ospedale, dice infatti che proteggere i genitori di Bruce era il suo lavoro, e parla anche di come ha insegnato a Bruce a combattere; questa versione di Alfred non è una figura paterna e, con il suo aspetto più rozzo e meno curato, sembra che possa anche essere più di un semplice maggiordomo.

Non sarebbe compito di un maggiordomo proteggere Thomas e Martha Wayne, e il modo in cui Alfred dice questa frase suggerisce che questo era molto più di un semplice sentimento di responsabilità… Sembra che The Batman abbia preso in prestito frammenti dai fumetti di Terra Uno, dove Alfred era una guardia del corpo, non un maggiordomo: questo spiegherebbe certamente perché Batman ha uno stile di combattimento così brutale.

Batman mostrerà abilità più eroiche e meno investigative?

L’arco del personaggio di Batman in The Batman è tutto incentrato sull’apprendimento del fatto che ha bisogno di essere qualcosa di più della semplice rappresentazione di “vendetta“. Se ne rende conto quando sente dire la stessa cosa da uno dei terroristi dell’Enigmista, dopo la violenta scena di combattimento finale di Batman, nel momento in cui, quando gli viene chiesto chi è, anche il terrorista risponde che lui è vendetta. La consapevolezza di essere così simile alle persone che ha combattuto lascia Batman scosso e attonito e il suo monologo di chiusura riflette su questo, parlando di come anche lui abbia bisogno di speranza. Il sequel di The Batman vedrà probabilmente Bruce cercare di trovare questo equilibrio.

Gli atteggiamenti di Batman cambiano lentamente nel corso del film; all’inizio, si preoccupa più di fermare i criminali che di salvare le persone, ma le sue azioni diventano sempre più eroiche man mano che la storia procede, in particolare dopo aver scoperto che i suoi genitori non erano le persone che pensava fossero. Nel finale, riesce a salvare un’intera arena piena di persone dal diluvio programmato dall’Enigmista, un danno irreparabile che avrebbe potuto facilmente ucciderlo. Se il Batman di Pattinson tornerà in futuro, è giusto domandarsi se la prossima sceneggiatura di Reeves si concentrerà più sull’eroismo che sul vigilantismo del personaggio.

Come farà l'”amico” dell’Enigmista a fuggire da Arkham?

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Reeves ha confermato che l’amico “sconosciuto” dell’Enigmista che vediamo nella sequenza di Arkham è proprio il Joker, il che ci fa pensare che Il Clown Principe del Crimine sarà un personaggio importante nella trama del sequel di The Batman. Chiaramente, però, avrà bisogno di scappare da Arkham in qualche modo, e probabilmente avrà anche bisogno di qualcuno all’esterno che lo aiuti; una possibilità è il Pinguino, che è noto per aver fatto squadra con Joker nelle storyline dei fumetti, e avrebbe sicuramente le giuste connessioni per far sì che ciò accada.

Altrimenti, una possibilità più audace, sarebbe il villain Bane. Infatti, come riportato prima, se la sostanza che Batman si è iniettato è davvero veleno, questo suggerisce che Bane potrebbe fare una futura apparizione nei film sequel di Batman. Gli spettatori si ricorderanno del personaggio di Bane da Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno ma la storia a fumetti del 1993 per cui Bane è diventato veramente noto tra i fan è Batman: Knightfall, che vede Bane liberare tutti i più temuti cattivi di Gotham dall’ospedale psichiatrico di Arkham, cercando di portare Batman allo sfinimento e poterlo sconfiggere: una storia brutale come questa si adatterebbe bene all’atmosfera che The Batman ha mostrato finora.

Wicked – Parte 2: anticipata la data d’uscita del film

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Wicked – Parte 2: anticipata la data d’uscita del film

Wicked – Parte 2 ha cambiato la sua data di uscita, vedendosi ora anticipato di cinque giorni, ovvero al 21 novembre 2025. In precedenza, il sequel era infatti previsto per il 26 novembre 2025, il che lo avrebbe messo a confronto con “Zootopia 2” della Disney. A luglio, il primo “Wicked” ha subito un cambiamento di programma molto simile, passando dal 27 al 22 novembre (dopo un’apertura natalizia inizialmente prevista). Questo spostamento ha messo il film musical davanti a “Oceania 2” della Disney. Ora, Wicked – Parte 1 condivide la data di uscita con “Il Gladiatore II”.

Tutto quello che sappiamo su Wicked

Divisa in due parti per motivi di tempo, la prima metà di Wicked presenterà al pubblico Galinda Upland (Grande) ed Elphaba Thropp (Erivo), due nuove studentesse della Shiz University che non potrebbero essere più diverse – o almeno così pensano. Galinda ha conosciuto solo una vita di popolarità e rosa, mentre Elphaba è sempre stata vista come un’emarginata, soprattutto grazie alla sua pelle verde. I loro mondi si scontrano all’università magica ed entrambe le giovani donne si influenzano a vicenda, stringendo un’amicizia che le porterà nella Città di Smeraldo, dove incontreranno il Mago di Oz. Ma le cose non sono come sembrano e presto le strade delle due donne si separeranno mentre lottano contro le ingiustizie che le circondano.

Cynthia Erivo e Ariana Grande ricoprono i ruoli di Elphaba (alias la Strega Malvagia dell’Ovest) e Glinda (la Buona). Sapevamo che il cast di Wicked sarebbe stato molto ricco, soprattutto quando Erivo e Grande hanno firmato, ma la lista dei partecipanti è cresciuta fino a diventare qualcosa di più grande dell’ego di Oz stesso. Al cast di quello che sarà senza dubbio uno dei film più importanti dell’anno partecipano Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once), Jeff Goldblum (Thor: Ragnarok), Jonathan Bailey (Fellow Travelers), Ethan Slater (Fosse/Verdon), Peter Dinklage (Game of Thrones), Bowen Yang (Saturday Night Live) e altri ancora.

Salem’s Lot: il trailer del film tratto dal romanzo di Stephen King

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Finalmente Max ha svelato il primo trailer di Salem’s Lot, l’adattamento del classico romanzo sui vampiri di Stephen King del 1975, diretto da Gary Dauberman, annunciando che il film sarà proiettato in anteprima sullo streamer giovedì 3 ottobre. In Salem’s Lot, lo scrittore Ben Mears (Lewis Pullman) torna nella sua casa d’infanzia di Jerusalem’s Lot in cerca di ispirazione per il suo prossimo libro, solo per scoprire che la sua città natale è predata da un vampiro assetato di sangue.

Dauberman ha diretto il film da una sua sceneggiatura ed è stato produttore esecutivo. Tra i produttori figurano James Wan e Michael Clear per Atomic Monster, Roy Lee per Vertigo e Mark Wolper. Nel cast figurano anche Alfre Woodard, Makenzie Leigh, Bill Camp, Spencer Treat Clark, Pilou Asbæk e John Benjamin Hickey. Mentre alcuni temevano che il titolo della New Line sarebbe stato accantonato dalla Warner Bros Discovery dopo aver abbandonato le sale cinematografiche, come nel caso di Batgirl, il progetto è stato ufficialmente programmato per debuttare su Max a marzo.

Salem’s Lot di Stephen King

Pietra miliare dell’opera del maestro dell’horror Stephen King, Salem’s Lot ha segnato la prima grande incursione dell’autore nella narrativa sui vampiri e il suo secondo romanzo pubblicato, dopo Carrie. Il libro ha gettato le basi per l’universo condiviso di King, poiché i personaggi e i luoghi di questo romanzo sarebbero apparsi in opere successive come la serie La Torre Nera. Il libro è stato precedentemente adattato in una miniserie della CBS, diretta da Tobe Hooper nel 1979.

Bandida – La numero uno, la spiegazione del finale

Bandida – La numero uno, la spiegazione del finale

A volte, guardando un film, ci si dice che avrebbero dovuto fare un documentario. Il film Bandida – La numero uno di João Wainer (originariamente intitolato Bandida: A Número Um) non è diverso. Il regista ha cercato di girare il film in formato documentario per farlo sembrare il più realistico possibile, ma una narrazione disarticolata rovina tutto. Si vede chiaramente che non c’è alcuna storia.

La sceneggiatura salta opportunamente da un periodo all’altro per mostrare le diverse fasi della vita del protagonista e, dopo un certo punto, diventa abbastanza evidente che non è successo granché nel mezzo. Alla fine dei conti, Bandida – La numero uno sembra più un video casalingo montato su Windows Movie Maker utilizzando tutti i filtri disponibili nel software. Non ho letto il libro di Raquel de Oliveira, da cui il film è tratto, ma per quanto ho colto dal film, mi è sembrato l’ennesimo tentativo di fare City of God. Personalmente, avrei voluto un documentario appassionato sulla vita di Rebeca, ma credo che dovremo aspettare ancora. Mi dispiace annoiarvi con le mie opinioni; sono certa che nulla di tutto ciò sia importante, quindi esploriamo gli eventi di Bandida – La numero uno di Netflix e discutiamo del suo finale.

Rebeca voleva uccidere il padrino Amoroso?

Non possiamo scegliere i nostri genitori o la famiglia in cui nascere. Rebeca lo ha capito molto presto nella vita. All’inizio degli anni ’70, Rebeca viveva con la madre “single” a Rocinha, una favela di Rio de Janeiro. Fin da piccola, Rebeca aveva visto il peggio che la vita poteva offrire. Sua madre lavorava come donna delle pulizie nella casa di un uomo ricco e non poteva portare Rebeca sul posto di lavoro perché la ricca signora le aveva chiesto di tenere lontana la figlia. Rebeca fu lasciata in compagnia della crudele nonna Weasel. Quest’ultima, dipendente dal gioco d’azzardo, vendette Rebeca a un signore della malavita locale di nome Amoroso per saldare il suo debito.

Amoroso gestiva una serie di traffici illegali a Rocinha. Era una specie di Padrino che vendeva marijuana e prendeva i soldi da tutti quelli che avevano un’attività nella zona. L’amicizia di Amoroso con i poliziotti lo aveva reso piuttosto invincibile e li pagava bene perché non lo disturbassero. Tuttavia, Amoroso aveva anche una debolezza. Gli piaceva andare a letto con donne più giovani. A volte, ragazze persino più giovani di Rebeca, e questo era il motivo per cui l’aveva comprata in fretta, non appena la nonna aveva perso qualche soldo nel casinò locale.

E anche se il braccio destro di Amoroso, Zildo, aveva portato via Rebeca per prepararla alla sua prima notte, lei sfuggì alle grinfie dei suoi rapitori e raggiunse la casa di una donna Yoruba che tutti, compreso Amoroso, temevano. La donna yoruba profetizzò che Rebeca era figlia della loro divinità, Oxum Apara (la grafia potrebbe essere diversa), e che quindi sarebbe stata protetta dagli stessi dei. Quando Amoroso e Zildo si presentarono alla sua porta per riprendersi Rebeca, la donna Yoruba li informò che era sotto la protezione di Ogun e che nessuno avrebbe dovuto metterle le mani addosso. In poche parole, Amoroso non avrebbe osato toccarla, ma quell’uomo voleva i suoi soldi, che aveva dato alla nonna di Rebeca, e quindi aveva mandato Rebeca a scuola perché lo aiutasse a gestire i conti.

Rebeca aveva sempre imparato in fretta. Aveva solo bisogno di un po’ di sostegno per mostrare al mondo di cosa era capace. Circa 7 anni dopo, nel 1984, Rebeca imparò tutti i dettagli dell’attività di Amoroso e lo aiutò persino ad espandersi e a trattare con il suo rivale Del Rey, un rapinatore di banche appena rilasciato che aveva iniziato a vendere cocaina nella zona. Era evidente che, anche se Del Rey non corrompeva la polizia militare, era molto più intelligente e ambizioso del piacione Amoroso. E Amoroso aveva commesso uno dei peggiori errori della sua vita cercando di domare uno spirito feroce come Rebeca. La giovane si era presa una cotta per il nipote di Zildo, Para, ma Amoroso voleva che sposasse un uomo di sua scelta. Amoroso organizzò un appuntamento tra Rebeca e Feliciano, dove l’uomo cercò di violentarla, ma vide il fuoco che divampava dentro Rebeca e che un giorno avrebbe bruciato l’intera Rocinha.

Rebeca sparò a Feliciano con la pistola che le aveva dato Amoroso e decise poi di sparare anche ad Amoroso per liberarsi per sempre dalle sue catene. Ma prima che potesse farlo, Para sparò ad Amoroso al cuore e lo uccise sul posto. La sera della grande festa, Del Rey aveva incaricato i suoi uomini, Avvoltoio (inizialmente chiamato Carara) e la nuova recluta Para, di sparare ad Amoroso. Il compito di sparare ad Amoroso spettava ad Avvoltoio, che però si spaventò, così Para prese il comando ed eseguì il lavoro. In precedenza, Amoroso aveva umiliato Para e lo aveva minacciato di stare lontano da Rebeca, quindi l’uomo già ardeva dal desiderio di vendicarsi e di riconquistare la sua ragazza. Così, alla fine, anche se Rebeca non ha potuto sparare al suo arcinemico, ha almeno assistito alla sua morte davanti ai suoi occhi.

Bandida - La numero uno cast
Credit © Netflix

Come è morto Gil in Bandida – La numero uno?

Tutti questi nuovi ragazzi, Para, Avvoltoio, Faccia Triste (Cara Murcha) e Big Mouth, che ora spadroneggiano a Rocinha, un tempo facevano parte dell’infanzia di Rebeca. Tutti questi adolescenti volevano fare qualcosa di grande nella vita, ma a causa della mancanza di istruzione e di una guida, finirono per diventare gangster spietati, che si uccidevano a vicenda per la droga e il potere. Tra questi, l’Avvoltoio era il più ambizioso.

Fu uno dei primi a unirsi alla banda di Del Rey e si aspettava di scalare i ranghi al momento opportuno. Dopo la morte di Amoroso, Rocinha ebbe un nuovo leader, anche se il suo regno non durò a lungo. Del Rey contrabbandava cocaina dalla Colombia (presumo) e, come già detto, non corrompeva la polizia militare né la coinvolgeva nel suo giro di sale bianco. Quindi, i ragazzi in uniforme si sono sentiti un po’ scavalcati. Fecero irruzione nella favela, arrestarono Del Rey e lo misero dietro le sbarre, dopodiché Gil, il braccio destro di Del Rey, prese il comando. Del Rey governava Rocinha dall’interno, mentre Gil si occupava dell’importazione e dell’esportazione di cocaina e gestiva la banda all’esterno. Quello fu il periodo più tranquillo della storia di Rocinha, fino a quando il cocainomane Para non uccise accidentalmente Gil.

Perché l’Avvoltoio ha fatto la spia sul gruppo?

Uno degli amici d’infanzia di Rebeca, Saurio, aprì una trappola segreta e iniziò a vendere droga ai clienti di Gil. Tutti sapevano che la situazione sarebbe finita in modo violento, e così è stato. Gil e la sua banda attaccarono il nascondiglio di Saurio, ma quando cercò di scappare, Para, che era fatto da tre giorni, scivolò e sparò a Gil. La banda avrebbe impiccato vivo Para per un simile errore, ma Rebeca intervenne e mentì loro che era stato Saurio a uccidere Gil. Per il momento salvò il marito, ma dopo la morte di Gil nulla fu più come prima. L’Avvoltoio si aspettava che Del Rey lo nominasse capo per sostituire Gil, ma scelse invece Para. Del Rey, rinchiuso in una cella, non aveva idea di cosa stesse accadendo all’esterno. Para aveva perso la testa e non era in grado di governare, ma Del Rey ricordava solo il suo atto coraggioso di prendere la pistola all’Avvoltoio e sparare alla sua peggior nemesi, Amoroso. Tutti, compresa Rebeca, sapevano che Para non era in grado di gestire l’azienda e quindi Rebeca doveva tirare le fila dall’ombra in modo che nessuno osasse mettere in discussione il regno di Para.

Sotto il governo di Rebeca, tutto tornò alla normalità. Le cose erano calme e la pace prevaleva. Anche l’Avvoltoio non aveva problemi con Para e, quindi, teneva da parte le sue ambizioni e aiutava la banda a prosperare. Tuttavia, Para, essendo un ignorante, spesso non capiva le conseguenze delle sue azioni. Nella sua stupidità, rilasciò un’intervista a una rivista che offese le autorità di polizia. Subito dopo la pubblicazione dell’intervista, le forze dell’ordine buttarono giù ogni singola porta di Rocinha per arrestare o sparare ai contrabbandieri. Fu allora che Para, Rebeca e l’intera banda fuggirono da Rocinha per nascondersi fino a quando le acque non si fossero calmate. La banda si stava divertendo in una fattoria di Guaratiba quando arrivò l’Avvoltoio con del cibo. Poco dopo il suo arrivo, la polizia militare si presentò alla loro porta e sparò a tutti tranne che all’Avvoltoio e a Rebeca. Para aiutò Rebeca a fuggire, mentre l’Avvoltoio fu protetto dagli stessi poliziotti, il che rese evidente che aveva fatto la spia ai suoi amici. Ora, il film non spiega il motivo esatto per cui lo ha fatto, ma si può ipotizzare che l’Avvoltoio sia stato arrestato dalla polizia a Rocinha e che a quel punto abbia fatto un accordo con la polizia. Già odiava Para e i motivi per cui lo aveva tradito, quindi non è stata una sorpresa. In seguito, l’Avvoltoio si unì alla nuova banda di Saurio, che aveva preso il controllo di Rocinha dopo la morte di Para. Saurio seguiva i vecchi metodi di Amoroso, che era solito collaborare con la polizia e corromperla quando possibile affinché non interferisse con gli affari. E anche se in quel momento tutto sembrava perfetto, l’Avvoltoio si era inevitabilmente fatto uno dei peggiori nemici della sua vita, che non si sarebbe calmato finché non si fosse vendicato della morte del suo amante.

Perché la polizia ha attaccato Rebeca e la sua banda?

Dopo la morte di Para, Rebeca aveva perso la strada. Non aveva più alcuna ambizione nella sua vita e aspettava solo che la sua vita finisse il più presto possibile. Per arginare il suo dolore, Rebeca divenne una tossicodipendente, proprio come il suo defunto amante. Una notte, gli uomini di Del Rey trovarono Rebeca per strada e la portarono in una casa sicura dove un uomo di nome German le disse che il suo defunto marito aveva lasciato cinque chili di cocaina con lui. Del Rey voleva che Rebeca usasse la scorta per riconquistare la favela e uccidere i suoi nemici nel modo peggiore possibile. Rebeca tornò finalmente a Rocinha e, dalle ceneri, creò una nuova banda pronta a uccidere e morire per lei. Con l’aiuto di Del Rey, Rebeca comprò l’arma più letale per la sua banda, in modo che non dovessero togliere le mani dal grilletto finché non avessero massacrato ogni singolo nemico nella zona di battaglia.

Ma anche se Rebeca aveva a disposizione un tale potere, non attaccò per prima. Sapeva che sarebbe stato un errore attaccare il territorio di Saurio e, quindi, escogitò un piano per far uscire la preda dalla sua tana, in modo da poterla uccidere quando sarebbe stata nel suo stato più vulnerabile. Per farlo, Rebeca iniziò a vendere cocaina pura a un prezzo molto più basso di quello di Saurio. Era una cosa che Rebeca aveva imparato dal suo padrino, o forse da sua nonna. Amoroso aveva detto a Rebeca che se c’era qualcosa che aveva imparato da sua nonna, Weasel, era che i tossicodipendenti scambiano una dose con un’altra. Con la cocaina pura disponibile a un prezzo più basso sul mercato, i tossicodipendenti hanno rapidamente cambiato i loro acquirenti, il che ha provocato Vulture e Saurio, che sono arrivati nel territorio di Rebeca con l’intenzione di ucciderla.

Bandida - La numero uno
Credit © Netflix

Non appena entrarono nella zona di Rebeca, i suoi uomini aprirono il fuoco su Vulture e Saurio e li uccisero sul posto. Ma Rebeca sapeva che la sua vittoria non sarebbe durata a lungo. Come già detto, Saurio si era schierato con i poliziotti per riprendersi la favela da Del Rey e quindi, in caso di morte di Saurio, i poliziotti decisero di vendicarsi della boss che aveva osato abbattere il loro uomo. Poco dopo l’attacco, la polizia arrivò a casa di Rebeca e aprì il fuoco, uccidendo la maggior parte dei suoi uomini. Rebeca viene colpita, ma riesce a fuggire.

Il finale di Bandida – La numero uno suggerisce che Rebeca non sia sopravvissuta al colpo di pistola. Per tutto questo tempo, aveva registrato la sua storia su un registratore e alla fine non le rimase nessuna bobina. Ciò simboleggiava che la sua vita e la storia della sua vita si erano concluse proprio con quella cassetta, e che non era rimasto molto da raccontare ulteriormente. Rebeca non aveva figli e non aveva più una famiglia, quindi si potrebbe ipotizzare che Raquel de Oliveira, la persona che ha scritto un libro su di lei e su Rocinha, abbia forse trovato la cassetta di Rebeca intitolata “Numero Uno” che evidenziava la sua ascesa al potere e la sua caduta. O forse è tutto inventato e Raquel ha solo sentito parlare di una donna boss. Alla fine, anche se Rebeca ha governato su Rocinha per un periodo di tempo molto breve, ha lasciato una sua eredità. Il suo ruolo nell’aiutare i signori della droga a salire al potere non poteva essere ignorato. Credo che questa sarebbe diventata una grande storia solo se fosse stata raccontata in modo migliore. Comunque sia, almeno abbiamo conosciuto una fuorilegge che un tempo era temuta da tutta Rocinha.

Prison Break – stagione 5: la spiegazione del finale di serie

Prison Break – stagione 5: la spiegazione del finale di serie

La serie revival e stagione 5 di Prison Break si è conclusa dopo nove episodi, e se da un lato i fan hanno avuto un lieto fine, dall’altro potrebbero essere rimasti a grattarsi la testa. Proprio come la serie originale, il revival è complicato e pieno di colpi di scena, tutti racchiusi in soli nove episodi. Quindi, una volta terminata la serie, cosa è successo esattamente? Se avete domande, noi abbiamo le risposte.

L’episodio finale “Behind The Eyes” ha ripreso pochi minuti prima che l’episodio precedente si concludesse con il suo cliffhanger pieno di sangue. Michael (Wentworth Miller) è tornato sul suolo americano, dopo aver scoperto che il nuovo marito di Sara (Sarah Wayne Callies), Jacob (Mark Feuerstein), è in realtà il disonesto e pericoloso agente della CIA Poseidon. Lincoln (Dominic Purcell) è stato ucciso e dato per morto, Whip (Augustus Prew) si è riunito al padre T-Bag (Robert Knepper), scomparso da tempo, e tutto sta per precipitare quando gli ultimi segreti vengono alla luce.

L’agenda di Jacob

Cominciamo con Jacob e la sua lunga truffa ai danni di Sara. Il finale inizia con Jacob che lega Sara a una sedia mentre lei lo definisce (giustamente) uno psicopatico. Jacob (o Poseidon) è in realtà un agente della CIA, ma non solo ha guidato una cellula segreta chiamata 21 Void, ma ha anche lavorato contro la CIA stessa e ha persino ucciso il vice direttore Harlan Gaines.

Jacob ha “reclutato” Michael contro la sua volontà, prima imprigionando Sara (prima della rinascita) e poi incastrandolo per l’omicidio di Gaines. Ha usato la sua influenza su Michael per collocarlo in varie prigioni al fine di far evadere i prigionieri che il governo vuole usare per i propri scopi – e quando ha finito, lo ha mandato nella prigione dello Yemen come Kanil Outis. Non era per far evadere qualcuno, anche se questo era ciò che aveva detto a Michael. Invece, Jacob voleva che Michael morisse lì, chiudendo le sue questioni in sospeso e lasciando Jacob con la famiglia di Michael.

Il piano, però, è fallito e ora Michael è tornato e Sara sa che il marito le ha mentito per anni. Di conseguenza, Jacob ha un nuovo piano diabolico: ucciderà sia Sara che Michael, bruciando lei e facendosi sparare in testa da uno dei suoi agenti. (E quando Michael e Sara si dimostreranno difficili da uccidere? Consegnerà Michael come Kanil Outis e lo farà imprigionare a vita.

Il piano di Michael

Wentworth Miller and Augustus Prew in Prison Break (2005)
© Ed Araquel / FOX

Jacob, tuttavia, ha il suo bel da fare e Sara scopre una verità fondamentale quando dice al marito che Michael è molto più intelligente di lui. Dalla notte in cui Michael è stato incastrato per l’omicidio, sta tramando la sua vendetta e tutto sta per concretizzarsi.

Per prima cosa, ha messo da parte il sangue dell’omicidio e ha inviato copie dei nastri di sicurezza a un “jolly” che ama costruire diorami ossessivamente dettagliati. In questo episodio, T-Bag e il suo figlio a sorpresa (!) Whip vengono inviati a raccogliere sia il sangue che il jolly, portandoli a Michael. Poi, ha criptato i tatuaggi delle sue mani e ha mandato Jacob a fare un giro allo zoo, mentre lui si è introdotto nell’ufficio segreto della CIA di Jacob. Come sempre, sono i tatuaggi a salvarlo, poiché Michael rivela che i punti e le ombre sul dorso delle sue mani si uniscono per assomigliare al volto di Jacob e ingannare il suo scanner di riconoscimento facciale. Poi ha preso il sangue dell’omicidio e lo ha messo nell’ufficio di Jacob.

Infine, ha attirato Jacob in un altro punto di incontro dicendogli che aveva i suoi hard disk segreti pieni di prove incriminanti. Lì è riuscito a condurre Jacob in un inseguimento attraverso il magazzino, lasciando che Jacob prendesse intenzionalmente la sua pistola e gli “sparasse”… in una replica a grandezza naturale della scena del delitto di Gaines. La replica (costruita dal suo socio amante dei diorami) è stata creata all’interno di un camion e Michael ha caricato la sua pistola a salve. Di conseguenza, ora ha un video in cui Jacob sembra commettere l’omicidio che in realtà ha commesso sette anni fa e per il quale ha incastrato Michael.

Il suo gioco finale è particolarmente intelligente: confessare tutto quello che è successo, compreso il fatto che Jacob ha costretto Michael a lavorare per lui, e inviare via e-mail i fotogrammi “mancanti” del filmato dell’omicidio al direttore della CIA per dimostrare la colpevolezza di Jacob. Insieme alle prove di sangue nell’ufficio segreto di Jacob e alla testimonianza di uno dei complici di Jacob che è stato fatto fuori da Lincoln, tutto ciò è sufficiente per liberare Michael, che finalmente se ne va da uomo libero.

Lieto fine

Wentworth Miller, Dominic Purcell, Rick Yune, and Augustus Prew in Prison Break (2005)
© Ed Araquel / FOX

La lunga odissea di Michael è finita. Dopo anni passati a far evadere la gente di prigione, a essere incastrato per crimini che non ha commesso e a vivere in fuga, può finalmente avere la vita “noiosa” che desidera.

Le scene finali mostrano Michael seduto con Lincoln, che riflette sul fatto che è tutto finito. Le sue mani non vengono mostrate, ma la sua clavicola appare priva di tatuaggi, il che suggerisce che potrebbe essersi sottoposto a un intervento laser per cancellare la sua storia. Mentre i fratelli parlano, guardano Sara e Mike nel parco con un pallone da calcio, che chiacchierano con Sheba (Inbar Lavi), che presumibilmente ora ha una relazione con Lincoln. Nonostante l’allegria di questa scena, c’è una certa tristezza sotto la superficie – e Michael ci metterà molto tempo a riprendersi dal suo lungo calvario.

Per quanto riguarda gli altri personaggi, la serie si conclude con una nota sorprendentemente morale: i buoni continuano a vivere la loro vita, i cattivi vengono puniti. Sucre e C-Note non si vedono nel finale, ma presumibilmente sono tornati a vivere le vite che avevano all’inizio del revival. I due agenti del Void sono morti: Van Gogh (Steve Mouzakis) è stato ucciso dal suo partner e la sua compagna A&W (Marina Benedict) è stata colpita al collo da T-Bag. L’unico finale ingiusto è stato quello di Whip, che è stato colpito da un proiettile allo stomaco ed è morto tra le braccia del padre che aveva appena conosciuto, il quale è stato poi arrestato per la morte di A&W.

L’epilogo dopo il finale

Naturalmente, c’è una ragione per la perdita di T-Bag, e viene fuori nella coda finale. Il revival della serie si conclude dove tutto è iniziato: nel penitenziario di Fox River. Jacob, arrestato per i suoi crimini, viene condotto in una cella. È ancora malconcio per l’incontro con Michael, quindi presumibilmente è in attesa del processo – e non sembra preoccupato. Anzi, ha un sorriso sornione sul volto e dice alla guardia che non resterà lì a lungo. Ovviamente, Jacob pensa di poter uscire di nuovo e probabilmente ricomincerà a creare problemi a Michael.

Ma non avrà mai questa possibilità. Non è del tutto chiaro se questo faccia parte di un piano di Michael o meno, ma il compagno di cella di Jacob è nientemeno che T-Bag. T-Bag, che è un assassino confermato e che ha trascorso la maggior parte del finale a parlare del risveglio del suo istinto omicida e del possibile piano di Michael per fargli uccidere Jacob. T-Bag, il cui figlio è morto tra le sue braccia dopo essere stato colpito dall’agente di Jacob. L’inquadratura zooma sul volto di Jacob, in preda al panico, prima di allontanarsi dalla cella, lasciando che lo spettatore senta le sue urla mentre T-Bag si vendica e la saga si conclude in modo violento.

Lucca Comics & Games svela la selezione dei Lucca Comics Awards

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Esplorare generi, stili e autori/autrici, in un vero e proprio viaggio tra le tavole, per individuare le eccellenze della Nona Arte pubblicate in Italia nell’ultimo anno: è questo lo scopo a cui è stato chiamato il Comitato dei Lettori e delle Lettrici di Lucca Comics & Games, composto dai contributori e contributrici culturali del festival, che ha selezionato le 32 opere finaliste (tra oltre 330 candidature pervenute), tra le quali la giuria dei Lucca Comics Awards sceglierà i vincitori e le vincitrici, che verranno annunciati nel corso della cerimonia ufficiale del 31 ottobre al Teatro del Giglio. 

Per presentare questi titoli, così vari nella loro composizione, sono stati scelti tre partner d’eccezione: Librerie Feltrinelli, Robinson – la Repubblica e Fumettologica che insieme al festival racconteranno le motivazioni del Comitato, con approfondimenti per mettere in luce storie, qualità autoriali, tecniche artistiche e visive.

Dal dibattito e confronto tra i membri dello staff culturale del festival, è stata decretata la lista dei 32 titoli selezionati (riportati in ordine rigorosamente alfabetico): #DRCL – Midnight Children – J-POP Manga – di Shin’ichi Sakamoto, A Vicious Circle – Panini Comics – di Mattson Tomlin e Lee Bermejo, Aula alla deriva – Star Comics – di Kazuo Umezz, Clementine – saldaPress – di Tillie Walden, Comfortless – Canicola – di Miguel Vila, Darwin’s Incident – Dynit Manga – di Shun Umezawa, Diario (Journal) – Tunué – di Fabrice Neaud, Diario di una cagna – Oblomov – di Céline Tran e Grazia La Padula, Doctor Strange: Alba e Tramonto – Panini Comics – di Tradd Moore e Heather Moore,  Ducks. Due anni nelle sabbie bituminose – Bao Publishing – di Kate Beaton, Funny Things – Una biografia a strisce su Charles M. Schulz – BeccoGiallo – di Luca Debus e Francesco Matteuzzi, Hirayasumi – J-POP Manga – di Keigo Shinzo, I moti celesti – Coconino Press/Fandango – di Michele Peroncini, Il Saraceno – Rizzoli Lizard – di Vincenzo Filosa, La lucina – Feltrinelli Comics – di Grégory Panaccione dal romanzo di Antonio Moresco, La separazione del maschio – Feltrinelli Comics – di Francesco Piccolo e Fumettibrutti, La strada – Coconino Press/Fandango – di Manu Larcenet, Lovesick – Edizioni BD – di Luana Vecchio, Metax – add editore – di Antoine Cossé, Monica – Coconino Press/Fandango – di Daniel Clowes, Nemici del popolo – Tunué – di Emiliano Pagani e Vincenzo Bizzarri,  Night Fever – saldaPress – di Ed Brubaker e Sean Phillips, Odio l’estate – Rulez – di Kalina Muhova, Perpendicolare al sole – Coconino Press/Fandango – di Valentine Cuny-Le Callet, Quando muori resta a me – Bao Publishing – di Zerocalcare,  Riflesso perfetto – Sergio Bonelli Editore – di Mattia Surroz, Rive Lontane– Bao Publishing – di Anaïs Flogny, Shubbek Lubbek. Ogni tuo desiderio – Coconino Press/Fandango – di Deena Mohamed, Stacy – Coconino Press/Fandango – di Gipi, The Corner Store – Una vecchia drogheria – Toshokan – di Ruan Guang-min, Tokyo Higoro – Giorno per giorno – J-POP Manga – di Taiyo Matsumoto, Tutta sola al centro della terra – Bao Publishing – di Zoe Thorogood.  

Un arduo compito quello che attende ora la giuria di questa edizione, chiamata a scegliere i vincitori e vincitrici, composta da Francesca Ghermandi, autrice e vincitrice del Gran Guinigi per il miglior disegno nel 2023; Marco Nucci, autore e vincitore del Gran Guinigi per il miglior fumetto breve o raccolta nel 2023; Michela “Sonno” Rossi, autrice e vincitrice del Gran Guinigi per un’iniziativa editoriale – “Premio Stefano Beani” nel 2023; Ilaria Ravarino, giornalista per Il Messaggero; Pio Corveddu, membro dello Staff Culturale del festival. 

Sei le categorie a cui concorrono le 32 opere e i rispettivi autori e autrici, che saranno premiati durantel’imminente edizione di Lucca Comics & Games (che si svolgerà dal 30 ottobre al 3 novembre), nel corso della cerimonia di premiazione prevista il 31 ottobre al Teatro del Giglio: Yellow Kid Fumetto dell’anno, Yellow Kid Autore/Autrice dell’anno, Gran Guinigi Miglior Fumetto Breve o Raccolta, Gran Guinigi Miglior Fumetto Seriale, Gran Guinigi Miglior Disegno, Gran Guinigi Miglior Sceneggiatura.

Durante la serata del 31 ottobre saranno consegnati anche i Lucca Comics Awards che, per la loro unicità e particolarità, sono indipendenti dalla selezione dell’anno: Yellow Kid Maestra/Maestro Del Fumetto, Gran Guinigi Miglior Esordio, Gran Guinigi per un’iniziativa Editoriale – Premio Stefano Beani.

Uno di noi: la spiegazione del finale del film con Kevin Costner

Uno di noi: la spiegazione del finale del film con Kevin Costner

All’apparenza, Uno di noi (Let Him Go) di Thomas Bezucha è una storia lenta e metodica sul tentativo di una coppia di salvare il nipote da una famiglia poco raccomandabile nelle Badlands del North Dakota. George e Margaret Blackeledge, interpretati magistralmente da Kevin Costner e Diane Lane, passano gran parte dell’adattamento del romanzo di Larry Watson del 2013 a cercare di superare la morte del figlio avvenuta anni prima e a fare i conti con la possibilità di non rivedere mai più il nipote, portando a un finale intenso e soddisfacente che lascia molto all’interpretazione.

Qual è il significato del titolo Uno di noi (Let Him Go) e a chi si riferisce? È Jimmy Blackledge, il nipote strappato alla vita dei nonni? È il figlio dei Blackledge, James? Oppure si tratta di qualcun altro Di seguito analizzeremo i diversi modi in cui il titolo può essere interpretato, cosa hanno da dire il regista e l’autore del romanzo originale e cosa succede nel finale di Uno di noi (Let Him Go).

Cosa succede alla fine di Uno di noi (Let Him Go)

Uno di noi finale

Dopo quasi due ore in cui Margaret e George Blackledge hanno affrontato la morte del figlio, hanno visto la vedova e la madre del nipote iniziare una nuova vita con un uomo violento che li ha portati via di notte e hanno cercato di seguire i canali appropriati per riportarlo a casa, il finale di Uno di noi (Let Him Go) vede il film seguire un percorso simile a quello di Gli Spietati di Clint Eastwood.

Dopo che i Weboys, guidati dalla matriarca della famiglia Blanche (Lesley Manville), tendono un’imboscata ai Blackledges e inviano loro un messaggio molto raccapricciante (che prevede la perdita di alcune dita per il povero George), la coppia, che non ha ancora superato la morte del figlio avvenuta anni prima, porta la lotta alla famiglia solitaria e spietata.

Dapprima George si intrufola nella tenuta dei Weboy e tenta di portare via il nipote e la madre del ragazzo, Lorna (Kayli Carter), senza fare una scenata, ma il piano esplode rapidamente prima che la casa venga avvolta dalle fiamme proprio all’arrivo di Margaret. Alla fine del film, tuttavia, tutti, tranne Margaret, Jimmy e Lorna, sono morti, compreso George.

Uno di noi cast

Quando il film termina e i Blackledge sopravvissuti si allontanano dallo spargimento di sangue che si sono lasciati alle spalle, Margaret si aggrappa a suo nipote proprio come ha sempre sognato. Ma rimane comunque una domanda: chi è il “Lui” di Uno di noi (Let Him Go)?

Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere – Stagione 2, Episodio 5 Recap: dal guardiano del cancello a Galadriel

Anche voi vi siete persi la visione dei Nani e dei Númenoreani in Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere la scorsa settimana come me? Beh, siete fortunati! So che è lo stesso problema della stagione 1, in cui l’ensemble era così ampio che non avevamo il tempo di seguire tutti i personaggi di settimana in settimana. Ma nella scorsa stagione le storie erano generalmente così intrecciate da risultare meno evidenti. Certo, ora sono ancora intrecciate, in quanto hanno tutti a che fare con l’effetto a catena degli stessi grandi eventi, e la minaccia di Sauron sottolinea efficacemente tutto questo, ma più le storie dei personaggi si allontanano, più iniziano a sembrare trame distinte. Ma non teniamoci ancora lontani da loro!

L’episodio 5 inizia a Khazad-dûm, dove sono stati consegnati i sette anelli per i Signori dei Nani. Re Durin (Peter Mullan) è il primo a prendere il suo, anche se voci minacciose lo chiamano da tutti gli altri. Mentre gli Elfi possono sentire e vedere cose che prima non potevano vedere ora che hanno gli anelli, vale la pena notare che i loro anelli non hanno la stessa aria di malvagità intorno a loro, almeno non inizialmente. Forse Elrond (Robert Aramayo) aveva intuito qualcosa, dopotutto.

Narvi (Kevin Eldon) porta il Re nelle miniere per mostrargli i loro sforzi per trovare nuovi alberi solari, ma nota che non sta andando bene, in quanto stanno solo rendendo la montagna più instabile. Narvi e il Principe Durin (Owain Arthur) seguono il Re su una delle creste, dove egli sceglie con sicurezza un punto e dice loro di scavare lì. La sicurezza, si scopre, non nasce dalla conoscenza innata della loro casa, ma dall ‘anello che ora sfoggia – un anello che dice a Re Durin di ordinare agli altri di scavare direttamente in un muro portante. Il Re prende sul personale le proteste del figlio e prende un piccone per farlo lui stesso quando il figlio esita.

I minatori vengono saggiamente allontanati e sembra che i loro timori di un crollo siano giustificati, finché la scommessa non dà i suoi frutti e la luce del sole si diffonde nella miniera. Questo non è di buon auspicio per le future proteste legate all’anello, ma per il momento l’anello guida Re Durin in un numero sufficiente di punti per far entrare il sole che, almeno per ora, allevia i problemi di Khazad-dûm. Il Principe Durin è sollevato, ma la Principessa Disa (Sophia Nomvete) lo è molto meno. Il suo canto di pietra potrebbe non averli aiutati a trovare i pozzi, ma cosa le sta dicendo ora la montagna?

Sauron vuole forgiare anelli per uomini in ‘Gli anelli del potere’, stagione 2, episodio 5

A Eregion, Celebrimbor (Charles Edwards) festeggia il successo degli anelli nanici con Narvi e un piccolo gruppo di persone. Per celebrare la loro collaborazione, i due inaugurano le Porte di Durin, il nuovo cancello occidentale della montagna che risulterà terribilmente familiare a chiunque ricordi che una certa Compagnia dell’Anello decise di prendere una scorciatoia attraverso le Miniere di Moria. Mentre gli Elfi e i Nani festeggiano, Annatar (Charlie Vickers) si allontana per tenere il broncio sul balcone.

Si mette in mostra, dicendo a Celebrimbor che il suo stato d’animo è dovuto al fatto che sta pensando a coloro che in questo momento stanno soffrendo di più per mano di Mordor: Gli uomini. Celebrimbor capisce la sua linea di pensiero – non ha ancora abbandonato l’idea degli “anelli per gli uomini” – ma è ancora riluttante a fare qualcosa per loro e richiama Annatar per i suoi tentativi di psicologia inversa. Discutono sul valore degli uomini, con Celebrimbor che sostiene che tutti coloro che provengono dalle Terre del Sud e che non hanno aiutato Adar (Sam Hazeldine) nella sua conquista hanno ricevuto nuove case dai Númenoreani, e Annatar che ribatte che Númenor è così instabile da essere la fonte delle sue preoccupazioni.

Gli Anelli per gli Uomini stabilizzerebbero Númenor, sostiene Annatar, ma Celebrimbor è irremovibile nel dire che non possono farlo perché qualsiasi cosa buona possa derivarne è superata dai potenziali danni che causerebbe, corruttibili come sono gli uomini. Il metodo principale di coercizione di Annatar non è la psicologia inversa, come suggerisce Celebrimbor, ma piuttosto dire abbastanza cose vere da far sembrare una verità inconfutabile anche la cosa manipolatoria. In questo caso, cita un numero sufficiente di esempi di Uomini buoni e non corrotti che si sono sollevati quando le cose erano al loro massimo splendore, e suggerisce di scegliere a mano chi riceverà gli anelli questa volta, assicurandosi che siano nobili e puri di cuore. Prosegue poi suggerendo di scegliere nove re degli Uomini – la perfezione dei Tre Elfi, moltiplicata per tre – ed è qui che la sua argomentazione crolla, perché “cuore puro” e “monarchia assoluta” non vanno generalmente di pari passo. Nonostante questa argomentazione, Celebrimbor continua a pensare che sia un rischio troppo grande e Annatar accetta il suo rifiuto, dicendo che si limiterà a creare gli anelli da solo.

Elendil è coinvolto in una lotta per il potere in “Gli anelli del potere”, stagione 2, episodio 5

E a proposito di monarchi assoluti che non sono affatto nobili o puri di cuore, questo sembra un buon momento per fare un salto da Pharazôn (Trystan Gravelle). Sfoggiando un completo bianco e rosso – ha rubato il trono a Miriel (Cynthia Addai-Robinson) e un’ idea mia – riflette su come l’immortalità sia fuori dalla portata degli uomini, cosa che sembra far suonare un campanello d’allarme anche per suo figlio Kemen (Leon Wadham). Kemen lo esorta a sfruttare al massimo il suo trono, invece di aspirare a cose ancora più alte, e a Pharazôn questo non piace. Racconta a Kemen che, quando era piccolo, sua madre gli aveva profetizzato il suo destino, ma si rifiuta di dire altro a suo figlio finché non avrà portato a termine un compito per lui.

Nel frattempo, nella sua torre, Miriel si sta ancora riprendendo dal caos della sua fallita incoronazione. Elendil (Lloyd Owen) le assicura che molte persone sono ancora dalla sua parte e che la Guardia del Mare la servirebbe se lei glielo ordinasse. Lei lo ferma mettendogli una mano sul petto, in una mossa che dura diversi battiti di troppo perché lei stia solo cercando di percepire dove si trova lui nel suo spazio. Lo sanno anche entrambi, perché nel momento in cui lui allunga la mano, lei la restituisce con uno scatto, e nel caso ve lo steste chiedendo: sì, questi cinque secondi sono abbastanza lunghi da permettermi di conficcarmi le unghie in faccia in un’agonia da shipper. Lei gli chiede cosa ha visto quando ha toccato il Palantir ed Elendil le dice di aver visto se stesso allontanarsi dalla città a cavallo, ma niente di più. Sebbene per lui sia vaga, la visione è incoraggiante per Miriel, che gli dice che tutto ciò che ha visto per anni è la rovina della loro città, e se la visione è cambiata, allora il dominio di Pharazôn deve essere parte di quel cambiamento.

Con questa nuova svolta duramente sinistra verso il “tutto accade per una ragione”, Miriel incoraggia Elendil a non fare nulla per il momento , se non rimanere calmo di fronte a qualsiasi cosa gli venga lanciata contro, e gli ordina di tornare alla sua nave per affrontare la tempesta. Mi congratulo con lei per aver giocato a lungo per vedere come si evolve la situazione, ma mi chiedo se a entrambe sia venuto in mente che il motivo per cui Elendil si stava allontanando dalla città potrebbe essere che questa era già caduta. Non sembra il tipo da non andare a combattere, ma se ci fossero state delle circostanze attenuanti? Al porto, Elendil arriva e vede la Guardia del Mare che consegna le proprie uniformi sotto gli occhi vigili di Kemen ed Eärien (Ema Horvath). Valandil (Alex Tarrant) spiega che tutti coloro che sono ritenuti fedeli a Miriel sono stati privati del loro grado per ordine di Eärien. Elendil non è affatto impressionato dalla scalata sociale della figlia a spese di qualcun altro, ma lei sostiene che tutto ciò che fa lo fa per il dolore del fratello. Capisco il risentimento che nasce dal dolore, ma devo chiedermi quanto profondo sarà il buco che Eärien si scaverà prima di capire che Pharazôn non è la soluzione che sembra pensare.

In segno di lealtà, e perché nessuno sano di mente si schiererebbe comunque dalla parte di Pharazôn, Elendil consegna la spada e si volta per andarsene. Il resto degli ex membri della Guardia del Mare in attesa salutano il loro capitano mentre se ne va, e Kemen fa notare che in realtà non è più il loro capitano. Credo che se mi fossi appena inimicato un’intera flotta di marinai che ora non hanno più nulla da perdere, non me ne starei lì a farli arrabbiare apertamente, ma credo anche di essere molto più intelligente di Kemen. Elendil riconosce di non essere più il loro capitano, ma questo non fa altro che farli salutare più forte, ignorando completamente Kemen. Eärien cerca di fare appello a Valandil, dicendo che può chiedere al re di toglierlo dalla lista, ma lui respinge la sua offerta. La faccia di Kemen fa capire che non gli piace nemmeno il modo in cui Eärien tocca il braccio di Valandil, quindi possiamo aggiungere il termine “incel” alla lista dei suoi peccati. A dimostrazione che l’ipocrisia è viva e vegeta, Pharazôn decide di consultare il Palantir.

Gli Anelli del Potere portano problemi a Elfi e Nani nella Stagione 2 Episodio 5

Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere - Stagione 2

Tornata a Khazad-dûm, Disa sta ancora lottando con i suoi sentimenti per la nuova capacità di Re Durin di trovare i pozzi del sole. Per Disa, il Re, che ha saltato una vita di apprendimento per dialogare con la montagna, come fanno i cantori di pietra, sembra un imbroglio – non posso credere che la conversazione GenAI sia arrivata anche nella Terra di Mezzo – ma Durin sostiene che suo padre sa cosa sta facendo. Questa affermazione viene messa alla prova quasi subito, quando la coppia va a fare acquisti per il regalo di compleanno della figlia e scopre che i prezzi al mercato sono raddoppiati – i nani, sono proprio come noi! – a causa della nuova legge del Re, che richiede che per ogni moneta guadagnata da un mercante, una moneta vada anche alla corona. Riescono a contrattare un prezzo migliore per un cristallo di accordatura perfettamente rotondo, ma Disa lo fa accidentalmente cadere e questo rotola dritto attraverso il mercato e giù in un tunnel. Disa si avventura in modo comico nel tunnel e si imbatte in una caverna sconosciuta con un lago al centro. Prova a cantare alla pietra, ma i suoi sforzi risvegliano qualcosa nell’acqua.

Nel frattempo, Durin riunisce gli emissari degli altri regni nanici per presentare loro il resto degli anelli, per riportare la notizia ai loro padroni e per dire loro che gli anelli e il relativo potere hanno un prezzo. Dopo l’incontro, il Re si riunisce con Narvi per pianificare i futuri siti di scavo e gli dice di ignorare tutte le precedenti restrizioni di sicurezza in nome di scavi più profondi – ora la cosa sta diventando ridicola. Si accorge che manca il suo anello e inizialmente si scaglia contro Narvi, finché quest’ultimo non gli fa notare che il Re si è tolto l’anello da solo, dicendo che gli sembrava pesante. Gli Elfi possono fare affidamento sui loro anelli, ma una cosa che non sembrano condividere è la stessa qualità di assuefazione che hanno gli anelli dei Nani. Narvi sta per andarsene, quando il Principe Durin arriva per avvertirli di ciò che Disa ha visto sotto le miniere, definendo la creatura un “male antico”, ma il Re dice a Narvi di ordinare ai minatori di scavare comunque. Insiste che Disa si sbaglia nel dire che c’è un pericolo sotto le miniere, concentrandosi solo sui gioielli e sui tesori che si possono trovare lì.

A Eregion, Celebrimbor viene avvisato dei problemi da Mirdania (Amelia Kenworthy), uno dei suoi fabbri. Si precipita nella fucina e vede gli attrezzi muoversi di loro spontanea e violenta volontà, dopo che Annatar gli ha detto che Mirdania stava cercando di ridimensionare un nuovo anello che avevano progettato. Solo catturando uno degli utensili riesce a risalire a Mirdania stessa, che indossa l’anello e di conseguenza è diventata invisibile. Dice loro di aver visto uno spazio molto simile alla fucina, ma buio, nebbioso e contenente una creatura fatta di fiamme – probabilmente percependo il Sauron nella stanza. Celebrimbor chiede loro cosa hanno cambiato nel progetto e Mirdania spiega che hanno aggiunto più mithril per compensare la natura corruttrice dell’anello.

Il fabbro elfico sa che questa non è la risposta per riparare l’anello, ma ora improvvisamente non riesce a ricordare quale sia la risposta giusta. Annatar cerca di spingerlo a consigliarli, ma Celebrimbor non riesce a rispondere. Proprio quando intuisce che qualcosa non va, riceve la notizia che il Principe Durin è lì per vederlo e rifiuta l’offerta di Annatar di andare al suo posto. Durin spiega a Celebrimbor i cambiamenti che ha visto in suo padre, ma il fabbro respinge l’idea che il cambiamento di personalità sia dovuto agli anelli. Allora Durin suggerisce che il problema deriva invece da Annatar.

Mentre parlano, Annatar si sofferma sopra di loro sul balcone, probabilmente per origliare, ma non si trattiene a lungo perché ha altre faccende da sbrigare, in particolare il gioco di seduzione con Mirdania. Mentre nella prima stagione Galadriel (Morfydd Clark) aveva bisogno che Halbrand fosse un focoso, forte, potenziale Re degli Uomini, Mirdania beneficia maggiormente di un orecchio comprensivo in un ambiente ad alto stress, e Annatar si è adattato magnificamente a questa esigenza. Le dice che anche lui ha visto il Mondo Invisibile e distorce la comprensione della sua visione per suggerirle che in realtà si riferiva allo stato mentale ridotto di Celebrimbor, risultato della forgiatura degli anelli, e poi le fa promettere di non dire a nessuno ciò che le ha detto. Una volta che lei l’ha fatto, lui aggiunge senza problemi che, alla luce del fuoco, lei assomiglia esattamente a Galadriel, e dubito che lei sia consapevole di ciò che sta accadendo con questa sua vecchia relazione, ma non sembra nemmeno dispiaciuta di sentirlo.

A Númenor, molti Fedeli – tra cui Elendil e Valandil – si riuniscono al santuario più antico della città per piangere coloro che hanno perso la vita durante i combattimenti. La cerimonia viene interrotta dall’arrivo di Kemen, che annuncia che il santuario è ora inagibile e verrà abbattuto per costruire un nuovo acquedotto. La maggior parte dei presenti se ne va, ma prima che Elendil possa farlo, Kemen lancia una frecciata su Eärien che si vergogna di suo padre. Elendil sta per affrontare Kemen, quando Valandil lo ferma e, prima di andarsene, Elendil dice che accompagnerà fuori anche il sacerdote. Il sacerdote, però, non vuole andarsene senza la sua reliquia, che Kemen spacca davanti al sacerdote con un sorriso compiaciuto sul volto. Come se non pensassi che Elendil non fosse già abbastanza sexy, dà un pugno in faccia a Kemen. In realtà, la mia unica critica è che non ha fatto seguire a quell’unico pugno altri sei o sette.

Kemen fa immobilizzare Elendil dai suoi uomini per poterlo colpire a sua volta – così coraggioso – quando Valandil interviene e scaraventa Kemen contro una delle colonne. Questa scena è davvero molto soddisfacente, fino al momento in cui Valandil punta la spada alla gola di Kemen, ma si ferma su richiesta di Elendil. Capisco che si sarebbe trovato in un mare di guai se avesse ucciso o mutilato Kemen, ma almeno non sarebbe morto, come invece diventa Valandil quando Kemen lo pugnala alla schiena. Almeno ha spezzato il braccio a Kemen prima che lasciasse questa spoglia mortale, quindi è già qualcosa. Come se Kemen non avesse già causato abbastanza problemi, fa arrestare Elendil per averli provocati.

Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere - Stagione 2 peter mullan

Tornato a Eregion, Celebrimbor insiste privatamente sulla validità dell’affermazione di Durin secondo cui l’anello sta corrompendo suo padre, insistendo che c’è qualcosa di sbagliato in loro. Annatar avverte Celebrimbor che forse è stato manipolato… che ne dite? Chiede ad Annatar se ha fatto qualcosa agli anelli e Annatar risponde che non è stato lui, ma loro, mentendo a Gil-galad su ciò che stavano facendo nella fucina, macchiandoli così della sua disonestà. Dice a Celebrimbor di andare a Lindon e di confessare ciò che ha fatto. Celebrimbor cerca di parlare con i fabbri dei difetti del progetto, ma Mirdania respinge la critica, dicendo che sono stati precisi nel loro lavoro. Preoccupato che il gruppo formi altri anelli difettosi senza di lui, dice che il gruppo forgerà i Nove Anelli insieme e che qualsiasi fallimento da parte loro li vedrà licenziati. Annatar fa loro un discorso motivazionale, mentre Celebrimbor si ritira nel suo ufficio, chiaramente terrorizzato da ciò che gli sta accadendo. I problemi, però, sono dietro l’angolo: gli Orchi sono praticamente alle porte.

Le cose non vanno molto meglio a Khazad-dûm, dove Durin cerca di convincere il padre che qualcosa non va con gli anelli, ma il re non è disposto ad ascoltare. Al contrario, ringrazia il figlio per aver collaborato con gli Elfi per ottenere gli anelli e gli chiede di stare al suo fianco, reintegrando il suo titolo e la sua eredità. È ciò che Annatar aveva suggerito che potesse accadere, quindi ha ottenuto ciò che voleva, ma a quale costo? Torna a casa da Disa, che ora indossa di nuovo il collare principesco, e le dice che suo padre non lo ascolterà. Lei gli fa giurare di non prendere mai uno degli anelli per sé e lui glielo giura. Almeno questo è quanto.

A Lindon, Gil-galad (Benjamin Walker) riceve la lettera piena di bugie di Celebrimbor su come non stia più forgiando anelli, e il suo Comandante lo esorta a rivolgere la sua attenzione ad Adar e a ciò che sta facendo a Mordor. L’Alto Re sembra però bloccato, poiché il suo anello continua a garantirgli visioni di distruzione e dell’ascesa di Sauron. Più tardi, quando Elrond arriva finalmente per avvertire il Re che gli Orchi non sono a Mordor, ma piuttosto diretti a Eregion, lo esorta a inviare i loro eserciti per aiutarli. Gil-galad gli dice che non può farlo, perché l’esercito non può affrontare da solo sia Adar che Sauron. A proposito di Adar, nel suo accampamento di Mordor è arrivata Galadriel, che non è stata portata come ostaggio, ma per trattare con Adar, dato che il loro nemico comune risiede nell’Eregione. Stiamo entrando nella parte finale della stagione e finalmente sembra che la maggior parte delle trame stiano convergendo di nuovo.

I primi cinque episodi de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere Stagione 2 sono ora in streaming su Prime Video.

Grey’s Anatomy 21: foto inedite rivelano il ritorno di Meredith e anticipano le uscite di due personaggi

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Sono state diffuse nuove immagini di Grey’s Anatomy 21, la stagione 21 di Grey’s Anatomy, che rivelano il ritorno di Meredith (Ellen Pompeo) al Grey Sloan Memorial e che anticipano le uscite di scena di due personaggi. I prossimi episodi arrivano dopo l’intenso finale della ventesima stagione di Grey’s Anatomy, che ha visto Meredith rendere pubblica la sua ricerca sull’Alzheimer, mentre Catherine Fox (Debbie Allen) ha licenziato tre personaggi importanti dall’ospedale. I teaser per la stagione 21 lasciano intendere grandi tensioni per il futuro, mentre il cast ha a che fare con i casi medici di cui si deve occupare.

Collider ha pubblicato nuove immagini della première della stagione 21 di Grey’s Anatomy, che rivelano il ritorno di Meredith che si prepara a una battaglia legale con Catherine dopo aver reso pubblica la sua ricerca sull’Alzheimer. In un’immagine si vede Catherine in piedi in un ufficio, che si guarda indietro e sorride a qualcuno. Altre immagini vedono Levi Schmitt (Jake Borelli) in un bar e Mika Yasuda (Midori Francis) nello spogliatoio, entrambi i personaggi destinati a partire entro la fine della stagione. Date un’occhiata alle nuove immagini qui sotto:

Cosa significano le nuove immagini di Grey’s Anatomy per la stagione 21

La 21esima stagione di Grey’s Anatomy preparerà le basi per una stagione straziante nella sua première: le immagini implicano che le uscite di scena di Levi e Mika saranno estremamente importanti per l’inizio dello show. Sia Borelli che Francis sono stati confermati per un ruolo ricorrente e si prevede che lasceranno la serie dopo averla vista solo per pochi episodi in questa stagione. Ma i destini dei loro personaggi non sono gli unici in bilico, dal momento che Catherine ha licenziato Amelia Shepherd (Caterina Scorsone), Owen Hunt (Kevin McKidd) e Teddy Altman (Kim Raver) nel finale della 20° stagione.

La tensione all’interno dell’ospedale sarà alta: l’ultimo trailer della stagione 21 di Grey’s Anatomy mostra Miranda (Chandra Wilson) che schiaffeggia Catherine davanti a una folla di medici. Sembra che l’urologa dovrà affrontare molte critiche per le decisioni prese ultimamente, rese ancora più complesse da una potenziale battaglia legale con Meredith. Dal momento che è diventata una figura centrale che si inimica da tutte le parti, è possibile che la partenza di Levi e Mika abbia a che fare con un conflitto tra loro e lei.

9-1-1 8: lo showrunner rivela il cambiamento nella relazione tra Buck e Eddie

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Tim Minear, showrunner della stagione 8 di 9-1-1, anticipa un cambiamento nel rapporto tra Eddie e Buck. Eddie Diaz (Ryan Guzman) ed Evan Buckley (Oliver Stark) hanno entrambi già vissuto cambiamenti significativi, in vista dell’ottava stagione di 9-1-1. Eddie sta vivendo la sua vita da solo, mentre Buck si dichiara bisessuale e inizia una relazione con Tommy Kinard, interpretato da Lou Ferrigno Jr. Entrambe le storie avranno un impatto quando il drama della ABC tornerà tra qualche settimana.

In vista della première dell’ottava stagione di 9-1-1 , giovedì 26 settembre alle 20:00 EST sulla ABC, Minear ha parlato con Entertainment Weekly di cosa aspettarsi dai prossimi episodi. Per quanto riguarda il duo interpretato da Stark e Guzman, il co-creatore e showrunner ha detto che Buck e Tommy sono ancora insieme, ma Eddie potrebbe sentirsi un po’ escluso. Minear, che ha creato lo show insieme a Ryan Murphy e Brad Falchuk, ha anticipato che Buck non avrà molto tempo libero. Leggete la citazione completa qui sotto:

Ma vediamo che [Buck e Tommy] sono più a loro agio insieme. Li definiremmo sicuramente una coppia. Ovviamente si trovano a loro agio con Eddie, ma quando fai coppia con qualcuno, ti ruba un po’ di tempo, e questo lascia Eddie un po’ al freddo. Beh, non al freddo, ma Buck non ha più tanto tempo libero come prima, diciamo così.

Cosa potrebbe significare il cambiamento della stagione 8 di 9-1-1 per Eddie e Buck?

Anche se Minear non entra nei dettagli su cosa significhino esattamente i prossimi episodi per Eddie Diaz, sembra che si tratti di un’inversione di fortuna basata sul finale della stagione 7 di 9-1-1. Christopher, il figlio di Eddie (Gavin McHugh), è andato a vivere con i nonni, in parte perché arrabbiato con Eddie per avergli mentito su una donna quasi identica alla madre morta di Christopher. Eddie è da solo, scapolo per la prima volta da molto tempo, e potrebbe non gestirlo troppo bene.

Naturalmente, nei primi episodi della stagione 7 di 9-1-1 , Buck non era molto contento del fatto che Eddie fosse diventato rapidamente amico di Tommy e si mostrava apertamente geloso. Sia Tommy che la sorella di Buck, Maddie (Jennifer Love Hewitt), hanno ipotizzato che Buck fosse geloso perché provava dei sentimenti irrisolti per Eddie, ma da allora questo argomento non è stato più ripreso.

L’accoppiata popolare tra Eddie e Buck è stata sostenuta da molti spettatori di 9-1-1 fin dall’introduzione di Eddie nella seconda stagione, intensificandosi solo quando i due amici si sono avvicinati nelle stagioni successive e Buck è diventato una sorta di secondo padre per Chris. C’è la possibilità di rivedere questa possibilità, con Eddie che si sente trascurato e isolato. Ma se il drama di successo inizierà finalmente a rispondere a una richiesta frequente del pubblico, probabilmente non rovinerà la sorpresa in anticipo.

Dexter: Original Sin, teaser trailer conferma la data di uscita e il ritorno di Michael C. Hall

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Il teaser di Dexter: Original Sin offre un primo sguardo al nuovo show. Lo show è un prequel di Dexter, che vedeva protagonista Michael C. Hall nel ruolo del sociopatico e analista forense che usava il suo istinto omicida per uccidere pericolosi criminali. L’imminente Dexter: Original Sin seguirà Dexter, interpretato da Patrick Gibson ma sempre con un monologo interno di Hall, nei suoi primi giorni come stagista presso il Dipartimento di Polizia di Miami, con un cast che comprende anche Molly Brown, Christian Slater, Patrick Dempsey, James Martinez, Christina Milian, Alex Shimizu, Reno Wilson e Sarah Michelle Gellar.

Il teaser ufficiale di Dexter: Original Sin è stato lanciato sull’account YouTube di Dexter on Paramount+ with Showtime. Il teaser rivela anche che la serie debutterà sulla piattaforma il 13 dicembre. Guardate il video qui sotto:

La trama di Dexter: Original Sin

Nella Miami del 1991, DEXTER: ORIGINAL SIN segue Dexter (Gibson) nel suo passaggio da studente a serial killer vendicatore. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità interiore. Con la guida del padre Harry (Slater), adotta un codice che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere eliminate dalla società senza entrare nel radar delle forze dell’ordine. Una sfida particolare per il giovane Dexter, che inizia uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di Polizia di Miami.

DEXTER: ORIGINAL SIN è prodotto da SHOWTIME Studios e Counterpart Studios. Tra i produttori esecutivi figurano lo showrunner Clyde Phillips (DEXTER, Nurse Jackie), Scott Reynolds (Jessica Jones), Michael C. Hall (DEXTER), Mary Leah Sutton (Resident Evil), Tony Hernandez (Emily In Paris), Lilly Burns (Russian Doll), oltre a Michael Lehmann (Heathers), mentre la serie è prodotta da Robert Lloyd Lewis (The Lincoln Lawyer). è produttore esecutivo.

Superman & Lois – stagione 4, il cast anticipa che il finale sarà “molto emotivo e …”

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Aspettatevi una conclusione molto emozionante per la quarta stagione di Superman & Lois: le star della DC hanno anticipato l’imminente finale della serie. L’Arrowverse si concluderà ufficialmente quest’autunno, dato che la quarta stagione di Superman & Lois è l’ultima serie rimasta del franchise televisivo DC di Greg Berlanti. In programma lunedì 7 ottobre, la quarta stagione di Superman & Lois ha solo 10 episodi per concludere la storia, il che la rende la stagione più breve della serie.

In una nuova intervista con Entertainment Weekly, Tyler Hoechlin, Elizabeth Tulloch e lo showrunner Brent Fletcher hanno parlato della quarta stagione di Superman & Lois, anticipando anche la conclusione della serie. Pur essendo tutti dispiaciuti di vedere la serie terminare dopo solo quattro stagioni, il trio ha promesso un finale di serie estremamente emozionante e sorprendente, dichiarando quanto segue:

Tyler Hoechlin: Non conoscevo ancora il finale vero e proprio finché non ci siamo avvicinati. Avevamo discusso dei potenziali finali nel corso delle varie stagioni, di quello che pensavamo sarebbe stato bello, e anche fino a circa metà stagione mi chiedevo quale direzione avrebbero preso. Penso che abbiano fatto un ottimo lavoro per dire qualcosa di toccante,

Brent Fletcher: Non credo che la gente penserà che stiamo concludendo lo show nel modo in cui lo stiamo facendo. Quando finirà e i titoli di coda arriveranno, rimarranno sorpresi.

Elizabeth Tulloch: [È] un episodio molto emozionante. Ci sarà una chiusura e tutti piangeranno nell’episodio finale della serie. Io l’ho fatto.

Che cosa significa per la quarta stagione di Superman & Lois?

Un aspetto fondamentale da ricordare di Superman & Lois fin dalla sua nascita è come il team creativo abbia sempre sfidato le aspettative di una serie basata sull’Uomo d’Acciaio e Lois Lane. Con questo show incentrato su Clark e Lois molto più avanti nella loro vita, compresi i genitori di ragazzi adolescenti, Superman & Lois ha sempre avuto la libertà di giocare con la mitologia aggiungendovi i propri strati. Ecco perché i commenti di Fletcher sul fatto di dare al pubblico un finale di serie “sorprendente” non sono affatto uno shock, il che potrebbe significare diverse cose per la fine di Superman & Lois.

Anche se si tratta di una semplice teoria, non sarebbe uno shock se la storia della quarta stagione di Superman & Lois si concludesse con la decisione di Clark di abbandonare il ruolo di Uomo del Domani e magari lasciare che Jordan Kent inizi a raccogliere la sua eredità. Da quando ha ottenuto i suoi poteri, Superman & Lois ha fatto di tutto per far sì che Jordan diventasse un eroe e imparasse da suo padre. Avrebbe perfettamente senso se il finale di Superman & Lois vedesse Clark diventare essenzialmente un mentore per Jordan come nuovo Superman del mondo e iniziare lentamente il suo pensionamento, da cui il commento di Fletcher: “Non credo che la gente penserà che stiamo concludendo lo show nel modo in cui lo stiamo facendo”.

Con solo una manciata di episodi per la stagione finale, il tempo ci dirà come il pubblico risponderà al finale della serie Superman & Lois. Sebbene non sia ancora stata fissata una data, la quarta stagione di Superman & Lois si concluderà probabilmente a novembre o dicembre. Per il momento, il pubblico della DC può attendere la première della quarta stagione di Superman & Lois, della durata di due ore, che si terrà su tra meno di un mese.

Venom: The Last Dance, il trailer finale del film con Tom Hardy

Venom: The Last Dance, il trailer finale del film con Tom Hardy

La Sony Pictures Entertainment ha appena diffuso il trailer finale di Venom: The Last Dance, al cinema dal 24 ottobre, che porterà per l’ultima volta (o almeno ad oggi così è stato riferito) il simbionte Venom legato all’Eddie Brock di Tom Hardy. La sinossi ad oggi diffusa recita: “In Venom: The Last Dance, Tom Hardy torna a interpretare Venom, uno dei più celebri e complessi personaggi della Marvel. Nel film conclusivo della trilogia, Eddie e Venom sono in fuga. Mentre il cerchio si stringe attorno a loro, i due protagonisti sono costretti a prendere una decisione sconvolgente che farà calare il sipario sul loro “ultimo ballo”.

Tutto quello che sappiamo su Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance segue i successi al botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.

Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”

A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita Venom, la trama effettiva del terzo capitolo è ancora grossomodo segreta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include Morbius, Kraven Il Cacciatore e Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire nel film.

Uglies: 7 cose da sapere sul thriller distopico di Joey King e Netflix

The Hunger Games, Divergent e The Maze Runner hanno fatto furore negli anni 2010, ma un’altra serie di libri distopici era altrettanto amata in quel periodo. Uglies di Scott Westerfeld uscì nel 2006 e i lettori non potevano fare a meno di sfogliare le pagine per scoprire cosa sarebbe successo a Tally dopo aver compiuto 16 anni. Nel romanzo, il personaggio era portato a credere che avrebbe dovuto aspettare pazientemente di raggiungere quell’età per sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica ed essere considerata bella. Sebbene la protagonista non sia sicura di attenersi alle norme di bellezza, è solo dopo che le vengono mostrate opzioni alternative per il suo futuro che riconsidera l’idea di sottoporsi all’intervento.

Dopo anni dalla pubblicazione del romanzo, divenuto un successo, Joey King è pronto a dare vita a Tally attraverso un adattamento cinematografico di prossima uscita. Per conoscere tutti i dettagli di questa attesa uscita, ecco una guida dettagliata con tutte le informazioni finora note sul progetto.

Uglies ha una data di uscita?

C’è! Anni dopo che McG ha acquisito i diritti di Uglies, l’adattamento dal libro allo schermo sta finalmente per arrivare in streaming. Mancano pochi giorni alla data della première, che avverrà il 13 settembre 2024.

Joey King in Uglies (2024)
Foto di Brian Douglas/Netflix – © 2024 Netflix, Inc.

Dove si può vedere Uglies?

Invece di uscire nelle sale, il titolo distopico arriverà direttamente su Netflix. Ciò significa che per guardare l’ultimo progetto di King, è necessario essere abbonati al servizio di streaming. Oltre a Uglies, a settembre la piattaforma proporrà molti nuovi film e programmi televisivi, tra cui Emily in Paris Stagione 4 Parte 2, The Perfect Couple e Rebel Ridge.

C’è un trailer per Uglies?

Il trailer ufficiale del film è uscito l’8 agosto 2024, dando agli spettatori uno sguardo interno a Joey King che interpreta Tally. La protagonista sta per compiere 16 anni e spera di sottoporsi a un intervento per essere considerata bella agli occhi della società, un desiderio che ha da sempre. La clip la mostra addirittura mentre fissa una simulazione di come sarà il suo viso dopo la chirurgia plastica, una visione di cui sembra soddisfatta. In una conversazione con il suo migliore amico, Tally gli fa promettere di non cambiare la sua personalità, indipendentemente dalla bellezza che avrà dopo il trattamento estetico. Tuttavia, è più facile dirlo che farlo. Al termine dell’operazione, l’amico torna irriconoscibile e la protagonista si chiede se valga la pena essere bella.

Come si evince dal trailer, la protagonista decide di fuggire da un mondo pieno di standard di bellezza e di andare in un luogo dove le persone sono orgogliose di uno stile di vita semplice, dimostrando che nella vita c’è molto di più delle apparenze. Tuttavia, la sua decisione di allearsi con un gruppo avverso rende lei e i suoi nuovi amici bersagli di un sistema più grande che non possono sopraffare. In queste difficili circostanze, Tally dovrà rivalutare se rimanere “brutta” o cedere alla procedura.

Chi è il protagonista di “Uglies”?

Come già detto, la King interpreta Tally e la storia del film sarà raccontata attraverso il suo punto di vista. Prima di questo ruolo, l’attrice era nota per aver interpretato la protagonista di un franchise di Netflix intitolato The Kissing Booth. Quest’anno, la King è stata vista anche al fianco di Nicole Kidman e Zac Efron in Un affare di famiglia, e al fianco di Logan Lerman in una serie di Hulu intitolata We Were the Lucky Ones. L’attrice è stata scritturata per Uglies nel 2020, essendo la prima persona dell’ensemble ad essersi legata al progetto. L’attrice ha rivelato di essere una grande fan del libro che ha ispirato il film, avendolo letto quando aveva 11 anni.

Joey King, Brianne Tju, Zamani Wilder, Keith Powers, e Joseph Echavarria in Uglies (2024)
Foto di Brian Douglas/Netflix – © 2024 Netflix, Inc.

Inoltre, Chase Stokes, attore di Outer Banks, interpreterà Peris, il migliore amico d’infanzia di Tally che sceglie di sottoporsi al trattamento cosmetico. In un’intervista con TUDUM, l’attore ha raccontato cosa il pubblico può aspettarsi dal suo personaggio:

“Peris è una sorta di tre personaggi in uno, poiché lo vediamo cambiare nel corso del film. Parla delle fasi della crescita. Ci spostiamo. Ci troviamo in spazi che a volte ci sembrano sconosciuti, ma credo che se la tua testa e il tuo cuore sono lì dentro, riesci a ritrovare te stesso. L’ho sentito profondamente con lui e mi è piaciuto molto giocare in quello spazio”.

Laverne Cox avrà il ruolo della dottoressa Cable, che ha il compito di operare gli adolescenti una volta raggiunti i 16 anni. Tra gli altri membri del cast, Brianne Tju (I Know What You Did Last Summer) nel ruolo di Shay, Keith Powers (The Tomorrow War) nel ruolo di David, Jan Luis Castellanos (13 Reasons Why) nel ruolo di Croy, Jay Devon Johnson (Bad Boys: Ride or Die) nel ruolo di Az e Charmin Lee (The 5th Wave) nel ruolo di Maddy.

Di cosa parla “Uglies”?

La sinossi ufficiale di Netflix recita:

“In un mondo futuristico che impone un intervento di chirurgia estetica a 16 anni, Tally non vede l’ora che arrivi il suo turno per unirsi al resto della società. Ma quando un’amica scappa, Tally intraprende un viaggio per salvarla che stravolge tutto ciò che pensava di volere”.

Chi sta producendo “Uglies”?

McG è il regista che porterà Uglies dalla pagina allo schermo. Il regista responsabile del franchise Charlie’s Angels ha diretto l’adattamento distopico dopo aver precedentemente collaborato con Netflix per il film natalizio Family Switch. McG ha lavorato a stretto contatto con Westerfeld per garantire che il prodotto finale fosse il più vicino possibile al materiale di partenza e alla visione dell’autore. Ecco cosa ha dichiarato a Netflix:

“Ho parlato a lungo con Scott del libro e volevo assicurarmi che fosse fatto bene. È stato un collaboratore meraviglioso in ogni fase della lavorazione. Siamo stati fortunati ad avere Scott a bordo. È nel film, per chi riesce a trovare il momento”.

Westerfeld è stato produttore esecutivo, il che assicura ai lettori del libro che il film avrà la benedizione del romanziere. Tra gli altri produttori esecutivi figurano King, Jamie King (Murdoch Mysteries) e John Fox (The Equalizer).

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: rivelati i piani originali per Scarlet Witch

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I piani originali per il sequel di  Doctor Strange prevedevano il ritorno del regista Scott Derrickson. Il film del 2016 vantava effetti visivi mai vista prima nel MCU e offriva un atto finale intelligente che, pur essendo sempre ricco di VFX, giocava con il concetto di tempo in un modo che contrastava ampiamente con quanto fino a quel momento visto in un progetto dei Marvel Studios. Purtroppo, le divergenze creative hanno portato Derrickson a separarsi dal progetto. I fan però non hanno avuto molto tempo per essere delusi, perché il regista della trilogia di Spider-Man, Sam Raimi è stato presto arruolato per sostituirlo su Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Anche lo sceneggiatore di Loki, Michael Waldron è salito a bordo per riscrivere la sceneggiatura di Jade Halley Bartlett (Miller’s Girl) e a quanto ne sappiamo stava ancora scrivendo mentre le telecamere giravano. Forse anche per questo  Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha finito per essere un po’ un pasticcio, con riprese che hanno cambiato il destino di personaggi chiave e alcuni – come Rintrah, che ha avuto un ruolo importante nel merchandise – sono rimasti per lo più sul pavimento della sala di montaggio.

Per quanto riguarda gli Illuminati, la formazione è stata cambiata più volte in vista dell’uscita del sequel nel 2022. Oggi, lo scooper @MyTimeToShineH ha condiviso alcune informazioni su ciò che era originariamente previsto per  Doctor Strange nel Multiverso della Follia (supponiamo che questo sia avvenuto quando Derrickson era ancora a bordo) e sembra un po’ meno divisivo di ciò che abbiamo poi visto. “Come alcuni di voi sanno, ho accesso alle prime informazioni attraverso le concept art. Ecco qual era il piano originale per Multiverse of Madness”, esordiscono.

Il film è nato inizialmente con Wanda come eroe e non come cattivo. L’antagonista originale era Nightmare e Wanda avrebbe dovuto aiutare Doctor Strange a raggiungerlo e sconfiggerlo”. Il prolifico leaker aggiunge: “Tuttavia Feige e Waldron hanno deciso di cambiare la trama. Waldron, che non aveva visto WandaVision, voleva che Wanda fosse l’antagonista. Questo ha portato a una completa revisione della trama. A un certo punto, anche Chthon avrebbe avuto un ruolo significativo nel film, ma Feige ha voluto conservarlo per un secondo momento (forse per un film su Scarlet Witch)”.

Questo coincide con gran parte di ciò che abbiamo sentito sui primi piani per il seguito di Doctor Strange e probabilmente sembra un film migliore, anche se gli elementi multiversali sarebbero stati messi da parte.

Scarlet Witch

Il cast di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vede Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vede anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. La sceneggiatura del film porta la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Nel cast vi sono anche John Krasinski nel ruolo di Mister Fantastic e  Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Hayley Atwell compare invece come Captain Carter. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è uscito al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e hanno avuto luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel appare in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi.

Al via oggi il 10° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo

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Milano capitale del cinema del reale per quattro giorni, da oggi giovedì 12 a domenica 15 settembre con il 10° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, l’atteso appuntamento annuale con il cinema documentario ideato, fondato e diretto da Francesco Bizzarri, con la direzione artistica di Maurizio Nichetti.

Non c’è più tempo” è il tema scelto da Festival Visioni dal Mondo per il decimo anniversario. Un tema provocatorio, un invito all’azione, alla riflessione, un richiamo all’impegno, alla fermezza e alla determinazione, esplorando attraverso le proiezioni in anteprima le questioni più urgenti e pressanti del nostro tempo. Il coraggio, la forza, la parità di genere, l’ambiente, la giustizia sociale, la memoria storica, le guerre, la ragione e la follia umana, la sicurezza, la libertà, il disturbo dello spettro autistico, questi i temi dei 38 film documentari italiani e internazionali selezionati che con differenti orizzonti narrativi offriranno uno sguardo profondo e stimolante sulla realtà che ci circonda.

In programma domani 13 settembre al Teatro Litta: Fuochi regia di Ruben Gagliardini, Ugualmente Diversi regia di Federika Ponnetti, Wansati – as flores do Mundo regia di Alessio Garlaschelli, Arte vs. Guerra – Banksy e C215 a Borodyanka, Ucraina regia di Michele Pinto, La TV nel Pozzo regia di Andrea Porporati

Alla Cineteca Milano Arlecchino saranno proiettati: Phantoms of Sierra Madre regia di Håvard Bustnes, Brief Tender Light  regia di Arthur Musah, Black Snow regia di Alina Simone.

Le sezioni di Visioni dal Mondo 2024

Concorso Italiano dedicato ai cineasti italiani con due categorie, lungometraggi e new talent opera prima. 21 i film documentari in Concorso per i premi:

Premio Visioni dal Mondo Concorso Lungometraggi Italiani del valore di 5.000 euro, assegnato da giurati, quali: Domizia De Rosa, presidente di Women in Film, Television & Media Italia, Giannandrea Pecorelli, produttore cinematografico e televisivo, e Gianfranco Rinaldi, avvocato di diritto di cinema e audiovisivo, docente, membro di film commissions e commissioni ministeriali.

Premio GKSD Investment Holding New Talent Opera Prima del valore di 2.500 euro, conferito da una giuria composta da studenti delle facoltà e delle scuole di cinema milanesi Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, IED – Istituto Europeo di Design e Centro Sperimentale di Cinematografia.

I lungometraggi in Concorso concorreranno anche al Riconoscimento Rai Cinema, dedicato a Franco Scaglia che prevede l’acquisizione dei diritti televisivi per le Reti Rai.

Concorso Internazionale, rivolto alle produzioni indipendenti straniere, con la proiezione in anteprima italiana di 10 film documentari che concorreranno al:

Premio Visioni dal Mondo Miglior Documentario Internazionale, del valore di 3.000 euro, assegnato da giurati internazionali quali: Heidi Groenauer, direttrice di ZeLIG, scuola per documentari, televisione e new media, Bettina Hofmann, co-direttrice dell’area documentari di RTS Radio Televisione Svizzera francese, e Gudula Meinzolt, produttrice internazionale;

Premio Amici Cineteca Milano, conferito da una giuria composta dai possessori di Cinetessera 2024 della Cineteca Milano Arlecchino.

Inoltre, tutti i titoli del Concorso italiano e internazionale fruibili anche su MYmovies concorreranno al Premio MYmovies, il premio del pubblico assegnato dalla community di cinefili iscritti alla piattaforma MYmovies ONE. Il Premio prevede per il film documentario vincitore la proposta di distribuzione SVOD su MYmovies ONE per 18 mesi con una flat fee di € 2.000 e la comunicazione per un valore media di pari importo nel caso di distribuzione cinematografica.

Visioni Incontra. Visioni Incontra, la sezione Industry del Festival curata da Cinzia Masòtina, Head of Industry, aprirà la manifestazione e si terrà giovedì 12 e venerdì 13 settembre. La sezione, esclusivamente dedicata al settore, a inviti e per soli accreditati, prevede il Concorso Visioni Incontra, dedicato ai progetti documentari ancora nella fase work in progress o in final development, gli incontri one on one con potenziali finanziatori, commissioning editors, coproduttori, distributori, film commissions, fondi, panel e roundtable.

In Concorso 18 progetti italiani e internazionali che concorreranno ai premi:

  • Premio Visioni Incontra Miglior Progetto Documentario del valore di 2.500 euro;
  • Premio sottotitoli Lo Scrittoio, assegnato al progetto che meglio racconti la globalità e l’interculturalità;
  • Premio Archivio Documentario Luce, il premio consiste nella fornitura di materiale di Archivio del Luce, per un massimo di 10 minuti, al progetto ritenuto dai responsabili del Luce il più interessante per il suo utilizzo dell’Archivio;
  • Premio La Compagnia costituito dalla selezione di un progetto che, una volta ultimato, verrà inserito nella programmazione del Cinema La Compagnia di Firenze, l’unica sala in Italia dedicata esclusivamente al cinema documentario;
  • Premio Bio to B costituito dalla selezione di un progetto che potrà partecipare al Bio to B – Industry Days, appuntamento annuale che Biografilm Festival (Bologna) dedica al networking business to business tra professionisti dell’audiovisivo;
  • Premio CoPro – The Israeli Coproduction Market, costituito dalla selezione di un progetto che potrà partecipare a CoPro – The Israeli Coproduction Market, punto di riferimento nell’industria cinematografica israeliana.

Inoltre, fuori concorso il progetto Storie per Sandro, regia di Giacomo Boeri, prodotto da The Blink Fish, produttore Carlo Alpeggiani, vincitore del Premio Visioni Incontra al Bio to B – Industry days 2024 del Biografilm Festival, in partnership con l’evento bolognese.

Visioni VR. Giunta alla terza edizione, è la sezione del Festival interamente dedicata alla realtà virtuale. Nata dalla collaborazione tra Visioni dal Mondo e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, con l’obiettivo di promuovere la creatività ‘virtuale’ del settore documentario e offrire al pubblico esperienze sempre più immersive, vede quest’anno la partecipazione di 6 documentari che spaziano dall’attualità alla pedagogia, dal viaggio fisico a quello interiore fino al racconto di avvenimenti cruciali della storia recente e concorreranno al Premio speciale Visioni dal Mondo decretato da una giuria popolare del valore di 1.000 euro.

 Il programma completo del 10° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo è disponibile sul sito: www.visionidalmondo.it

Michael B. Jordan regista e protagonista del remake di “Thomas Crown Affair”

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Michael B. Jordan ha scelto il suo secondo lavoro da regista, scegliendo di dirigere una rivisitazione di “The Thomas Crown Affair”. Jordan era già stato segnalato come protagonista della produzione degli Amazon MGM Studios nel 2016. Come riportato da Variety, l’attore produrrà anche attraverso la sua Outlier Society insieme a Elizabeth Raposo. I dettagli sulla trama non sono stati resi noti, ma Jordan dirigerà da una sceneggiatura di Drew Pearce. Una bozza precedente era stata scritta da Wes Tooke e Justin Britt-Gibson, basata sul film originale del 1968 con Steve McQueen.

Questo nuovo film è la terza versione della classica storia di rapina romantica, dopo il remake del 1999 con Pierce Brosnan e Rene Russo. Patrick McCormick e Marc Toberoff saranno anche produttori di “Thomas Crown Affair”. Alan Trustman, sceneggiatore del film del 1968, è produttore esecutivo. Outlier Society ha stipulato un accordo per un film in prima visione e un accordo televisivo globale con gli Amazon MGM Studios, nell’ambito del quale Jordan ha interpretato, prodotto e diretto “Creed III”. Il trequel del film sulla boxe è stato un successo, con un incasso record di 58,6 milioni di dollari in patria e un guadagno di 276 milioni di dollari al botteghino mondiale.

In un profilo in vista della sua cerimonia sulla Hollywood Walk of Fame dello scorso anno, Michael B. Jordan ha dichiarato a Variety che la realizzazione di “Creed III” è stata un’“esperienza di trasformazione – come uomo, come regista, come attore, come figlio, come fratello”. Nonostante i risultati ottenuti finora nella sua carriera, la superstar sentiva di avere qualcosa da dimostrare. “Mi sento ancora uno sfavorito”, ha detto. “Mi sento come se fossi appena arrivato, come se fossi appena arrivato, e ho gli strumenti e le cose intorno a me per essere davvero un po’ all’attacco”.

Jordan ha certamente mantenuto il piede sull’acceleratore, con una serie di progetti in sviluppo nel corso degli anni, tra cui il prossimo film di John ClarkRainbow Six” e un sequel di “Io sono leggenda” con Will Smith all’orizzonte. Più nell’immediato, Jordan si è riunito con il collaboratore di lunga data Ryan Coogler (“Fruitvale Station”, “Creed” e “Black Panther”) per un misterioso film di genere, che ha scatenato un’intensa guerra di offerte. Il film è stato girato in Louisiana all’inizio dell’anno ed è stato programmato per un’uscita IMAX il 7 marzo 2025 dalla Warner Bros.

Lanterns: emergono nuovi nomi su chi potrebbe interpretare Hal Jordan

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Quando si è diffusa la notizia che Josh Brolin era stato pensato per il ruolo di Hal Jordan in Lanterns, era evidente che i DC Studios avevano dei piani piuttosto particolari per il personaggio nel DCU. Da allora abbiamo appreso che la star di Avengers: Infinity War ha rifiutato la serie HBO, così come Matthew McConaughey.

La cosa non sorprende più di tanto, soprattutto se si considera che il franchise è ancora così stigmatizzato dal film Lanterna Verde del 2011 (pur essendo divertente, le ripetute battute di Ryan Reynolds a suo discapito hanno fatto sì che rimanesse nella mente del pubblico come un vero e proprio disastro). Oggi, lo scooper @MyTimeToShineH è intervenuto per affermare che “Ewan McGregor è il prossimo e poi Chris Pine”.

Quindi, la star di Obi-Wan Kenobi è in cima alla lista dei DC Studios e, se dovesse rifiutare, la scelta ricadrebbe sul James T. Kirk di Star Trek. Se anche la star di Wonder Woman dovesse declinare l’offerta – e non ha mai mostrato grande interesse nel recitare in un altro progetto supereroistico dopo quello e Spider-Man: Into the Spider-Verse – per James Gunn si tornerà al tavolo da disegno.

Recentemente è stato riferito che “hanno messo gli occhi su Josh Brolin perché la loro visione di Hal Jordan è quella di un mentore anziano, burbero e senza fronzoli per un più giovane e spericolato John Stewart. E come sappiamo, Brolin eccelle nell’interpretare il tipo burbero”. All’epoca, il DCU veniva anche descritto come un “mondo molto diverso dal nostro e molto distante dal DCEU. Gli eroi esistono da sempre e vedremo come hanno influenzato la storia di questo mondo e come hanno plasmato il DCU”.

Cosa sappiamo di Lanterns?

La serie Lanterns segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.

James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman”.

Il creatore di Lost e Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio pilota insieme allo showrunner di Ozark Chris Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom King. Si dice che anche Justin Britt-Gibson, Breannah Gibson e Vanessa Baden Kelly siano a bordo (anche se la notizia non è ancora stata confermata). La produzione di Lanterns dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, il che potrebbe portare la serie a un’uscita nel 2026.

Disney a processo per aver usato le sembianze di Peter Cushing in Rogue One: A Star Wars Story

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Una battaglia legale che si trascinava da anni sta per arrivare al processo: l’Alta Corte di Londra ha infatti stabilito che la Tyburn Film Productions può procedere con la causa contro la Disney/Lucasfilm per l’utilizzo delle sembianze del defunto Peter Cushing nel film Rogue One: A Star Wars Story del 2016.

Il film diretto da Gareth Edwards – che ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo – ha visto il ritorno del cattivo Grand Moff Tarkin di Una nuova speranza, con l’avanzata tecnologia di generazione computerizzata della Industrial Light & Magic utilizzata per “resuscitare” il leggendario attore per diverse scene.

Si è trattato di uno dei primi esempi di utilizzo da parte di uno studio di quella che è stata definita “negromanzia digitale” per riportare sullo schermo il personaggio di un attore deceduto, ma non è stato l’ultimo, e ha sempre provocato una notevole quantità di reazioni. Di recente, le sembianze del defunto Ian Holm sono state utilizzate per un androide in Alien: Romulus, e abbiamo anche visto tornare lo spirito di Egon Spengler di Harold Ramis in Ghostbusters: Afterlife.

Nel 2019, la Tyburn Film Productions – gestita da uno dei più vecchi amici di Cushing, Kevin Francis – ha affermato che la società aveva stipulato un accordo con l’attore prima della sua morte, che avrebbe impedito la riproduzione delle sue sembianze attraverso gli effetti speciali senza il suo consenso. La Disney ha tentato più volte di far decadere l’offerta, ma ora un giudice ha deciso che il caso andrà in giudizio.

Nella sua sentenza, il giudice ha affermato che, pur essendo “tutt’altro che persuaso” che la Tyburn Film Productions avrebbe avuto successo nella sua richiesta, il caso non era “indiscutibile” ed era necessaria “un’indagine completa sui fatti”.

Salem’s Lost ottiene l’uscita su MAX; il regista ringrazia Stephen King per il suo sostegno

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Dopo una serie di lunghi ritardi, abbiamo finalmente una data ufficiale per il riadattamento di Salem’s Lot di Stephen King da parte della Warner Bros. e della New Line.

Max ha annunciato che il film debutterà sul servizio di streaming il 3 ottobre. Sono passati due anni da quando questo film avrebbe dovuto arrivare nelle sale, e il regista Gary Dauberman ha ora rivelato che  Stephen King è stato determinante nell’assicurare una distribuzione in streaming.

Sembra che questo tweet del 2023 del leggendario scrittore abbia smosso le acque. “Sono estremamente grato per il sostegno di Steve”, ha dichiarato il regista a Total Film. Quando gli sono stati chiesti ulteriori dettagli, Dauberman ha aggiunto: “Diciamo solo che ha fornito un supporto d’urto per alcune delle parti più accidentate di questo viaggio e lasciamo perdere”.

Di seguito una nuova immagine di Lewis Pullman nei panni di Ben Mears.

Tutto quello che sappiamo sul film Salem’s Lot

“Salem’s Lot è un libro così speciale perché contiene molti temi macro-sociali. Non è solo un libro dell’orrore”, ha detto Pullman di questa nuova versione della storia in una recente intervista. “Il modo in cui Gary l’ha affrontato è stato quasi come dire: questo non è un film dell’orrore. Questo è un film su una piccola città americana in cui accade qualcosa di orribile. Stava anche cercando di riaccendere il fuoco della mistica dei vampiri. Negli ultimi due decenni sono cambiati in molti modi diversi in termini di cultura pop. Credo che Gary volesse davvero tornare a questa visione misteriosa, quasi mitologica, di loro”.

L’anno scorso, abbiamo saputo che la Warner Bros. aveva posticipato Salem’s Lot al 21 aprile 2023, dopo averne pianificato l’uscita il 9 settembre 2022. Da allora, il film sembrava essere stato rimosso del tutto dal programma e si temeva che potesse essere accantonato in seguito alla decisione di David Zaslav di cancellare il film su Batgirl.

Poi, a marzo, la New Line ha confermato l’indiscrezione secondo cui il film horror sui vampiri salterà completamente le sale e debutterà sul servizio di streaming Max. Precedenti rapporti commerciali hanno fatto notare che questo “non è un riflesso della qualità del film, ma è dovuto al fatto che lo sciopero SAG-AFTRA in corso ha creato un bisogno crescente di contenuti Max”.

Il romanzo di King racconta la storia di uno scrittore di nome Ben Mears che torna nella sua città d’infanzia, Jerusalem’s Lot, solo per ritrovarsi attratto da una vecchia casa che lo ha traumatizzato da bambino. La Casa Marsten è un luogo malvagio e un luogo malvagio attira uomini malvagi. Purtroppo per Ben e per il resto della città, questa volta gli uomini malvagi in questione sono il potente vampiro Kurt Barlow e il suo subdolo familiare Richard Straker.

Speak No Evil: la performance di James McAvoy fa guadagnare al remake horror un punteggio dell’88% su Rotten Tomatoes

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L’embargo sulle recensioni del remake di Universal Pictures e Blumhouse dell’inquietante film horror danese Speak No Evil è scaduto oggi e il consenso della critica è (per lo più) molto positivo, anche se sembra che siano state apportate alcune modifiche significative all’implacabile e tetro originale.

Con 44 recensioni contate, il film si trova attualmente a un impressionante 88% su Rotten Tomatoes.

Il thriller, molto divertente, segue una famiglia americana che fa amicizia con un medico britannico apparentemente socievole (la star di X-Men: L’inizio James McAvoy), sua moglie e suo figlio durante una vacanza e accetta di andare a stare da loro per il weekend. In poco tempo, la facciata amichevole comincia a scivolare e diventa presto chiaro che qualcosa non va nella famiglia.

Le reazioni sono tutte piene di elogi per l’interpretazione di McAvoy e la maggior parte delle persone che hanno visto il film sembra ritenere che attenuare/alterare alcuni elementi dell’originale sia stata la mossa giusta per questo adattamento. Se avete visto il film danese, saprete a cosa ci riferiamo.

 

Tutto quello che sappiamo sul remake Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti

Quando una famiglia americana viene invitata a trascorrere il fine settimana nell’idilliaca tenuta di campagna di un’affascinante famiglia inglese con cui ha fatto amicizia in vacanza, ciò che inizia come una vacanza da sogno si trasforma presto in un incubo psicologico. Dalla Blumhouse, la casa produttrice di The Black Phone, Get Out e L’uomo invisibile, arriva un intenso thriller di suspense per la nostra epoca moderna, interpretato dal vincitore del premio BAFTA James McAvoy (Split, Glass) in una performance avvincente nei panni del carismatico proprietario della tenuta, maschio alfa, la cui sfrenata ospitalità nasconde un’indicibile oscurità.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è interpretato anche da Mackenzie Davis (Terminator: Dark Fate, Halt and Catch Fire) e il vincitore del premio SAG Scoot McNairy (Argo, A Quiet Place Part II) nei panni della coppia americana Louise e Ben Dalton che, insieme alla figlia undicenne Agnes (Alix West Lefler; The Good Nurse, Riverdale), accettano l’invito per il fine settimana di vacanza di Paddy (McAvoy), di sua moglie Ciara (Aisling Franciosi; Game of Thrones, The Fall) e del loro furtivo e muto figlio Ant (il nuovo arrivato Dan Hough).

Scritto per lo schermo e diretto da James Watkins, lo scrittore e regista di Eden Lake e della pluripremiata storia di fantasmi gotici The Woman in Black, Speak No Evil è basato sulla sceneggiatura del film horror danese del 2022 Gæsterne, scritto da Christian Tafdrup e Mads Tafdrup. Il film ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards, l’equivalente danese degli Oscar.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse e da Paul Ritchie (McMafia, The Ipcress File) ed è prodotto esecutivamente da Beatriz Sequeira per Blumhouse, Jacob Jarek e Christian Tafdrup.

The Penguin: Colin Farrell non vuole più indossare le protesi de ‘Il pinguino’

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Sembra che Colin Farrell si sia un po’ perso nella sua ultima interpretazione del Pinguino. Il candidato all’Oscar ha recentemente ricordato l’estenuante processo di trucco che ha portato in vita il suo villain di The Batman per la serie spin-off del film di Matt Reeves del 2022 e risponde alla domanda sull’eventualità di rimettersi in gioco con le protesi per un’eventuale seconda stagione della serie a lui dedicata, The Penguin.

Non lo so, amico. Non fraintendetemi, mi è piaciuto molto, ma mi ha un po’ stancato”, ha detto Farrell a Total Film. “Alla fine, mi stavo lamentando e lamentando con chiunque mi ascoltasse che volevo che finisse. Ho cercato di ricordare loro che avevo una ‘gratitudine scontrosa’. Ero comunque grato e onorato: sono cresciuto guardando Burgess Meredith [che interpretava il ruolo nella serie televisiva degli anni ’60], e poi Danny DeVito [nel film Batman – Il ritorno (1992)] è stato il mio Pinguino, quindi far parte della stirpe di quella storia mi ha fatto sentire davvero privilegiato. Ma alla fine…”.

Ha continuato: “Non è che non sapessi chi ero e andassi in giro a bruciare macchine e cose del genere, ma… se prendi quello che Matt Reeves ha creato e poi quello che Lauren [LeFranc, showrunner] ha fatto e quello che Mike [Marino, progettista delle protesi e del trucco] ha fatto e li metti tutti insieme, è stata un’esperienza davvero potente”. Farrell aveva già interpretato il cattivo di Gotham al fianco del Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson in The Batman. Ambientato una settimana dopo il film, The Penguin segue il suo omonimo Oswald ‘Oz’ Cobblepot nella sua ascesa al potere nella malavita della città.

Se Farrell abbia o meno un’altra stagione di Cobblepot resta da vedere, ma non è sicuro di riuscire a immaginare (letteralmente) di tornare nel personaggio. “Lauren mi ha detto:Senti, se riuscissi a trovare un modo che abbia senso, ne parleresti?”. E io ho risposto: ‘Assolutamente sì’”, ha raccontato Farrell. “E forse tra un anno lo farò. Ma quando ho finito ho pensato: ‘Non voglio mai più mettermi quel fottuto vestito e quella fottuta testa‘”.

The Penguin serie tv Colin Farrel
Colin Farrell in una scena di The Penguin

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie riprenderà subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Peacemaker 2: Davin Denman si fa applicare pesanti protesi in un nuovo video – possibili SPOILER

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Abbiamo scoperto che David Denman (The Office, Rebel Ridge) si è unito al cast della seconda stagione di Peacemaker all’inizio di quest’anno, e l’attore ha ora rivelato un dettaglio piuttosto importante sul personaggio che interpreterà.

Denman ha condiviso un video su Instagram che lo ritrae sulla sedia del trucco di Peacemaker mentre si fa applicare delle pesanti protesi, con la didascalia “Solo un altro giorno in ufficio”. Questo significa che interpreterà una specie di mostro o di alieno? Non necessariamente!

Sebbene la foto sia stata rimossa, di recente è stato avvistato sul set un murale che raffigura il Peacemaker di John Cena (con un costume leggermente diverso), suo padre con il costume del Drago Bianco e un terzo misterioso personaggio che, secondo molti, sarà il fratello di Christopher Smith, Keith. Questo personaggio indossava anche un elmetto, che potrebbe essere quello che Denman sta indossando qui.

Se avete visto la prima stagione, saprete che Chris ha accidentalmente ucciso il fratello maggiore dandogli un pugno in testa quando il padre li ha costretti a combattere per il divertimento dei suoi amici ariani, ma la teoria è che questa immagine sia stata dipinta in una linea temporale alternativa in cui Keith ha vissuto e si è unito al padre e al fratello come parte di una squadra di vigilanti.

Questa ipotesi può sembrare un po’ azzardata, ma sappiamo che Robert Patrick tornerà a vestire i panni di Augee Smith, nonostante sia stato ucciso nel finale della prima stagione, e questo spiegherebbe i commenti di James Gunn sul fatto che la prima stagione non fa parte del DCU.

Piuttosto che far finta che certi eventi (i camei della Justice League, per esempio) non siano accaduti, potrebbe avere intenzione di portare Peacemaker e i personaggi di supporto in una realtà completamente nuova.

 

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Peacemaker, cosa sappiamo sulla seconda stagione

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

Gunn, Peter Safran e Matt Miller sono i produttori esecutivi di Peacemaker. Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. Nel cast si ritrovano anche Sol Rodríguez nei panni di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nei panni di Langston Fleury e David Denman in un ruolo misterioso. La serie arriverà nella seconda metà del 2025.

Lilly Wachowski sta sviluppando un film d’animazione sul romanzo Hell Followed With Us

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La società di produzione Trustbridge Entertainment ha acquisito i diritti drammatici per trasformare il romanzo d’esordio queer dell’autore Andrew Joseph White, dal titolo Hell Followed With Us, in un lungometraggio d’animazione, con la co-autrice di Matrix Lilly Wachowski e Sarah Marie Flores che produrranno attraverso la loro società Anarchists United. “Hell Followed With Us è una combinazione così viscerale di fantasia distopica, azione e orrore che trasformarla in un film epico ispirato all’anime è stato un gioco da ragazzi”, ha dichiarato Bob Higgins, presidente di Trustbridge Entertainment.

Lo straziante e onesto viaggio personale che è il cuore di questa storia richiede registi con un punto di vista autentico da tradurre, e questo è esattamente ciò che abbiamo con questo team di produttori e scrittori da sogno”. “Anarchists United e Circle M+P sono entusiasti di far parte di questa straordinaria squadra a sostegno dello straziante romanzo di Andrew Joseph White”, condividono Lilly Wachowski, Mattis e Flores. “Hell Followed With Us getta una luce necessaria sul potere della famiglia ritrovata e sull’imperativo di proteggere i nostri fratelli LGBTQIA+ nella lotta contro l’odio dogmatico”.

Di cosa parla Hell Followed With Us?

Pubblicato nel 2022 da Peachtree Teen, un’impronta di Peachtree Publishing Company, Hell Followed With Us racconta la storia dell’adolescente transgender Benji, che fugge dalla setta fondamentalista che ha scatenato l’Armageddon, ma non prima che la setta lo abbia infettato con un’arma biologica che lo trasformerà in una bestia in decomposizione e spazzerà via ciò che resta dell’umanità. Benji si allea con una famiglia di adolescenti rintanati in un centro giovanile LGBTQ+ per sopravvivere.

Con una rappresentazione della transmascolinità e dell’autismo, il romanzo per giovani adulti ha riscosso un immediato successo alla sua uscita. Da allora White ha pubblicato The Spirit Bares Its Teeth (2023) e Compound Fracture (2024), che lo hanno consacrato come una nuova voce vitale nel mondo degli YA e come il favorito dei fan con un robusto corpo di opere nel genere.

“Dalla collaborazione con artisti queer e neurodivergenti all’affrontare con entusiasmo gli argomenti più spinosi del libro, il team di produzione ha una visione straordinaria per Hell Followed with Us”, ha dichiarato White, che si occuperà dello sviluppo e della produzione. “Non vedo l’ora di portare la rabbia del libro contro un mondo transfobico a un nuovo pubblico, proprio quando ne abbiamo bisogno”.

Joker: Folie à Deux: Harry Lawtey descrive la sua versione di Harvey Dent

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Il trailer completo di Joker: Folie à Deux (qui la recensione) ha confermato la presenza di Harvey Dent, con l’attore britannico Harry Lawtey (Industry, You & Me) nel ruolo dell’assistente del procuratore di Gotham City. Dent è ovviamente una parte importante della tradizione fumettistica di Batman e, anche se in questa versione non è prevista la sua fatidica trasformazione nel malvagio Due Facce, Lawtey ha comunque sentito una certa responsabilità nel dare un tocco personale a questa versione più giovane e molto ambiziosa del personaggio.

Nel corso di una recente intervista, Lawtey ha rivelato che all’inizio non gli era stato detto per quale parte stava facendo il provino e che il regista Todd Phillips glielo ha detto solo quando gli ha offerto il ruolo su Zoom. “Una cosa divertente: i miei agenti sapevano qual era la parte, ma non me l’hanno detto perché pensavano che non sarebbe servito. Sono molto grato per questo, perché sono entrato in scena con un po’ più di concentrazione e di apertura piuttosto che di ansia“.

Per quanto riguarda Harvey, ho cercato di comportarmi nel modo più tranquillo possibile. Non fraintendetemi, il nome ha certamente un peso, ma ho cercato di adottare l’approccio di Todd: non aveva senso [interpretare Harvey Dent] se non sentivo di potermene appropriare”. Lawtey ha infatti solo alcune “brevi ma cruciali scene” nel sequel, ma nell’improbabile caso di un terzo film sul Joker, c’è sempre la possibilità che riprenda il ruolo – e che inizi a lanciare la moneta.

Nel corso di una recente intervista con IGN, Phillips ha invece spiegato perché in questo film Dent non abbraccerà il suo lato più oscuro. “Rispettiamo i fumetti. Capiamo i fumetti. Nel caso di Harley, abbiamo guardato la serie animata. Naturalmente Margot Robbie è Harley Quinn. Ma quando facciamo girare le cose in questo film – Harvey Dent è un esempio perfetto. In realtà è un modo più semplice di parlare di quello che abbiamo fatto con Harley, che è stato davvero mettere la lente del mondo reale su di esso, e non che gli altri film non l’abbiano fatto, ma semplicemente farlo passare attraverso la nostra Gotham”.

E quindi, in realtà, l’Harvey Dent che incontrate qui [interpretato da Harry Lawtey] non è una parte importante, ma se dovete fare un processo, perché non dovreste avere l’assistente del procuratore distrettuale che accusa Arthur Fleck come Harvey Dent?” ha aggiunto. “Ma non si tratta del suo – non riveliamo davvero il suo lato oscuro. Vediamo un giovane Harvey Dent”.

Tutto quello che sappiamo sul film Joker: Folie à Deux

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

Emily in Paris 4: la spiegazione del finale di stagione

Emily in Paris 4: la spiegazione del finale di stagione

Dopo il grande evento a Roma per la premiere europea di Emily in Paris 4, sono arrivati su Netflix gli ultimi episodi della quarta stagione dello show con protagonista Lily Collins. E ora ci chiediamo quali sono state le sfide che accompagnano la dirigente di marketing americana Emily Cooper nella sua trasferta romana? Ecco la spiegazione del finale di Emily in Paris 4! E attenzione… seguono spoiler!

Quando abbiamo lasciato Emily in Emily in Paris stagione 4 parte 1, sembrava finalmente aver messo tutto in ordine come aveva sempre desiderato. Era felicemente (beh, per lo più) in una relazione con Gabriel, l’uomo dei suoi sogni, e la sua carriera stava prosperando. Ma a volte ti svegli da quel sogno durante una vacanza sugli sci con il tuo ragazzo, la sua ex fidanzata e la sua famiglia…

Emily si trasferisce a Roma!

Anche se è andata a Roma per piacere e non per lavoro, Sylvie vede un’opportunità per Emily di unire queste due cose a Marcello e si presenta in Italia con il team dell’Agence Grateau. L’azienda di famiglia, Umberto Muratori, all’inizio si sente esitante nel promuovere la compagnia, figuriamoci nell’assumere un’azienda francese per farlo. Tuttavia, le idee di Emily accendono qualcosa nella madre di Marcello, Antonia, che in seguito accetta di lavorare con l’Agence Grateau nonostante i tentativi del team di mentire sul fatto di avere un ufficio a Roma.

Beh, ora l’Agence Grateau dovrà aprire un ufficio a Roma in base all’accordo di Antonia di dare all’azienda sei mesi per rimettersi in sesto, ponendo di fatto fine all’accordo dei Muratori con la JVMA. La vicinanza di Emily all’account Muratori e a lui personalmente fa sì che Marcello metta in dubbio le sue intenzioni nei suoi confronti, ma inizialmente chiede di non avere più nulla a che fare con l’account in futuro. Ma… Sylvie non sta cercando né Julien né Luc per gestire l’ufficio di Roma. Offre il lavoro a Emily.

Emily non ha tempo per dire sì o no o pensare molto al suo imminente trasferimento. Sylvie ha già prenotato un appartamento temporaneo per Emily a Roma mentre gestisce l’account Muratori. Quando visita il suo appartamento per la prima volta, apre la finestra per dare un’occhiata alla vista, proprio come ha fatto nella stagione 1 quando si è trasferita a Parigi. Prima di cambiare il suo handle di Instagram, Emily viene interrotta da un bussare alla porta. Marcello è arrivato per portarla a fare un giro in scooter.

Gabriel vuole indietro Emily

Alla fine della stagione 4 parte 1, Gabriel ha scoperto che stava saltando attraverso i cerchi nel tentativo di impressionare qualcuno che non poteva dargli una stella Michelin. Bene, a quanto pare, ha finito per guadagnarsene una per merito suo nella stagione 4 parte 2. Chiama Emily mentre è a Roma per condividere la notizia emozionante, e lei lo richiama subito per lasciare un messaggio vocale completamente in francese per congratularsi con lui ed esprimere quanto è orgogliosa del suo risultato. Tutto questo si aggiunge alla consapevolezza di aver commesso un errore nel lasciarla andare.

Quando Mindy incontra Gabriel che festeggia con Alfie e Antoine fuori dal ristorante, condivide casualmente la notizia che Emily si trasferirà a Roma. È chiaramente scosso dalla rivelazione che Emily non sarà più a Parigi. Stranamente, è Alfie che lo ispira a non deprimersi e a fare qualcosa per riaverla. (Alfie ha una nuova relazione, a proposito!) Mentre il finale cerca di insinuare che Gabriel sia arrivato fino alla porta di Emily a Roma, lui è nel suo appartamento a Parigi e chiede a Mindy dove trovarla.

Mindy trova un nuovo lavoro in Cina

A causa dei suoi modi egoisti e gelosi che si manifestano con la loro brutta faccia, Mindy e Nicolas si lasciano. Sfortunatamente, la separazione ha le sue conseguenze per Mindy, una delle quali è squalificata dall’Eurovision perché Nicolas ha usato la sua canzone “Mon Soleil” in uno spot pubblicitario di una crema solare, cosa proibita dalle regole dell’Eurovision. Sfortunata e bisognosa di cambiare aria, Mindy salta sul primo volo per Roma per lasciare Parigi e trascorrere un po’ di tempo con la sua migliore amica.

Mentre cammina per la città con Emily, Mindy salta su un pianoforte pubblico per suonare una nuova canzone originale che ha scritto chiamata “Beautiful Ruins”. Emily registra la canzone, ma un turista in seguito pubblica una registrazione su TikTok. La canzone di Mindy diventa virale e Chinese Popstar manda un messaggio privato a Mindy offrendole di unirsi alla serie come giudice e di esibirsi in “Beautiful Ruins”. Si è finalmente guadagnata la sua redenzione e parte per la Cina, ma promette di raggiungere Emily a Roma. Forza, Mindy!

La spiegazione del finale di stagione di Emily in Paris 4

Negli ultimi momenti della quarta stagione, tutto diventa chiaro. Sylvie tiene una riunione con la squadra prima che se ne vadano: l’Agence Grateau sta ufficialmente aprendo un ufficio a Roma. Tuttavia, Antonia ha chiesto che sia Emily a dirigere la divisione e non avrà un account senza Emily che la supervisioni. Emily accetta e la cosa è decisa… Emily si è ufficialmente trasferita a Roma.

Mindy sente la notizia (dopo aver trascorso la sua serata con Emily a Roma per annegare i suoi dispiaceri) e la racconta a Gabriel e Alfie. Gabriel è totalmente sotto shock, con Mindy che dice loro che sta pianificando di trasferirsi nel nuovo appartamento di Emily lì il prima possibile.

Vediamo Emily trasferirsi nel suo nuovo splendido appartamento e sta per cambiare il suo handle Instagram in “Emily a Roma” quando qualcuno bussa alla porta. La telecamera si sposta su Gabriel dall’altra parte… solo che in realtà è alla porta di Mindy, che chiede esattamente dove vive Emily a Roma. In realtà è Marcello a essere alla porta di Emily, pronto a portarla fuori per la notte. Lascia il telefono a casa e, almeno per ora, le cose sembrano andare per il meglio in Italia.

Spider-Man 4: il film potrebbe essere un “evento di livello Avengers”

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All’inizio di questa settimana si è diffusa la notizia che il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton è in trattative per dirigere Spider-Man 4 per i Marvel Studios. La produzione del film dovrebbe iniziare all’inizio del prossimo anno e probabilmente arriverà nelle sale nell’estate del 2026 (collocandosi proprio tra Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars). Si è parlato molto di come sarà il seguito di Spider-Man: No Way Home, ma una nuova indiscrezione indica che si tratterà di un grande film.

Secondo il presunto insider @MyTimeToShineH, “Spider-Man 4 sarà un evento di livello Avengers“. Questo è tutto ciò che abbiamo per ora, ma sicuramente dà un certo peso alla convinzione che Tom Holland potrebbe riunirsi con Tobey Maguire e Andrew Garfield. Lo scooper ha anche detto che Armor Wars è “in attesa” e sostiene che non avremo un film su Hulk prima di Avengers: Secret Wars, un’indicazione piuttosto solida del fatto che i Marvel Studios hanno ritardato i piani per World War Hulk.

Tornando all’uomo ragno, The Cosmic Circus ha recentemente condiviso alcune interessanti anticipazioni su cosa c’è in serbo per Spider-Man 4. Alex Perez ha sottolineato, durante un recente incontro con il regista, che il film non è stato ancora presentato. Ha anche sottolineato durante un recente Q&A che “un film può avere elementi multiversali ed essere comunque una storia di strada” e ha definito il progetto una “miscela” di entrambi. Anche Hammerhead potrebbe arrivare nel MCU, ma soprattutto l’incantesimo di Doctor Strange sarà ulteriormente esplorato “e alla fine spezzato”.

Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono stati fatti molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire. Attualmente, però, sarebbe il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton ad essere in trattative per il ruolo.

Per quanto riguarda i dettagli sulla trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa suggerisce che il piano prevede di mettere Spidey contro gli scagnozzi di Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che quest’ultimo acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man: No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta aliena nei prossimi film degli Avengers. Questi piani potrebbero però essere stati abbandonati in favore di eventi più grandi.

Spider-Man 4 non ha ancora una data di uscita confermata.

Steven Spielberg con Judd Apatow per Cola Wars, sullo scontro tra Coca e Pepsi

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Judd Apatow si è impegnato a dirigere e Steven Spielberg è salito a bordo per produrre Cola Wars, il film in fase di sviluppo presso la Sony. Spielberg produrrà tramite la sua Amblin Entertainment.

Deadline ha rivelato ad aprile che lo studio ha acquistato il progetto per oltre 1 milione di dollari come pitch, che racconta la vera storia del tentativo della Pepsi di sfidare il regno secolare della Coca-Cola come prima cola al mondo. La storia svela le “Cola Wars” della metà degli anni ’80, che includevano di tutto, dall’infuocato incidente di Michael Jackson al fiasco della New Coke, come il racconto definitivo del secondo classificato più iconico della storia (Pepsi) in lizza per il primo posto (Coca-Cola).

Il pitch di Cola Wars è stato scritto da Jason Shuman e Ben Queen. Shuman è il co-creatore/autore dello show di successo di Apple Acapulco ed è stato produttore esecutivo di Winning Time di HBO e produttore dell’indie candidato all’Oscar del 2022 To Leslie. Queen sta attualmente adattando il romanzo fantasy di Naomi Novik His Majesty’s Dragon come serie di un’ora per Fox e ha recentemente adattato il racconto A Note of Explanation di Vita Sackville-West per Netflix. È stato autore di Cars 2 e Cars 3 per Pixar, nonché creatore di A to Z e Powerless della NBC.

Siamo ancora nelle prime fasi dello sviluppo, ma ci sono gli ingredienti per un film su un prodotto iconico che sembra fare eco a Air diretto da Ben Affleck, sulla battaglia di Nike per vincere un contratto di scarpe con Michael Jordan per la linea di sneaker che ha trasformato l’azienda. Maia Eyre sta supervisionando Cola Wars per Sony.

Senza controllo: trama, cast e curiosità sul film

Senza controllo: trama, cast e curiosità sul film

Film drammatico del 2017, diretto da Alex Ranarivelo e sceneggiato da Christina Moore e Brian Rudnick, Senza controllo (il cui titolo originale è Running Wild) è un altro esempio di “western contemporaneo” (come lo sono The Hollow Point – Punto di non ritornoI segreti di Wind River), in cui ritroviamo una serie di scenari, tematiche e dinamiche proprie di questo genere ma declinate in chiave contemporanea o comunque associate a caratteristiche proprie dei nostri tempi. Ambientato in un paesaggio rurale e suggestivo, il film affronta infatti temi come la redenzione, la collaborazione e la lotta contro i pregiudizi e l’avidità.

La trama si sviluppa dunque tra conflitti personali e morali, esplorando come l’empatia e il legame con gli animali possano essere una via di riscatto sia per questi ultimi che per gli esseri umani coinvolti. Senza controllo esplora dunque anche quell’eterno richiamo verso la natura che promette – e dimostra – di essere una sana via di fuga dallo stress della città. Una piccola curiosità, legata al film, è che la location usata per il ranch della protagonista è la stessa utilizzata nell’ultimo capitolo della saga horror Scream di Wes Craven, che si trova a Tomales in California.

Per gli appassionati di questo genere, si tratta dunque di un film da non perdere e da riscoprire in tutti i valori e messaggi che intende trasmettere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Senza controllo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Senza controllo Sharon Stone
Sharon Stone e Christina Moore in Senza controllo. © 2016 – SP Releasing/Sony Pictures Home Entertainment

La trama di Senza controllo

Protagonista del film è Stella Davis, donna rimasta vedova dopo la morte del marito in un incidente stradale e che si trova ora costretta a occuparsi in prima persona del ranch che appartiene alla sua famiglia da molte generazioni. Il suo già arduo compito viene complicato drammaticamente dalla notizia che il suo defunto marito, a sua insaputa e nel tentativo si salvare l’azienda, aveva ipotecato la tenuta per 6 milioni di dollari. Se la somma non verrà restituita entro 90 giorni, Stella perderà l’intero ranch. L’unica possibilità di salvezza sarebbe vendere la numerosa mandria di cavalli selvatici che popolano la proprietà. Prima però, bisogna domarli.

E’ così che Brannon Bratt, l’assistente del ranch, propone a Stella di aderire a un programma di riabilitazione di carcerati attraverso il rapporto con i cavalli. Arrivati nella tenuta, i prigionieri iniziano a lavorare con i mustang. Poco a poco, tra gli uomini e gli animali si crea un apporto speciale che giova e entrambi. Tutto sembra procedere per il meglio, finché non entra in scena Meredith Parish. La donna, ricca proprietaria terriera del Texas e filantropa impegnata nella protezione degli animali, arriva nella tenuta di Stella, attirata da voci secondo cui i cavalli vengono maltrattati dai prigionieri, una voce che rischia di fare fallire il progetto di Stella.

Senza controllo trama
Una scena di Senza controllo. © 2016 – SP Releasing/Sony Pictures Home Entertainment

Il cast del film

Ad interpretare la protagonista, Stella Davis, vi è Dorian Brown. L’attrice è nota per aver recitato nelle serie Roommates e Wilfred, con Elijah Wood, nel ruolo di Kristen Newman. Più di recente, in seguito a Senza controllo, ha recitato anche nella serie Light as a Feather e nel film Honey Boy, interpretato da Shia LaBeouf. Accanto a lei, nel ruolo di Brannon Bratt, vi è invece Jason Lewis, noto per il ruolo di Jerry “Smith” Jerrod nella serie HBO Sex and the City. L’attore Tommy Flanagan, invece, ricopre il ruolo di Jon Kilpatrick, leader del gruppo carcerario.

Grande attrazione è però la presenza della candidata all’Oscar Sharon Stone, tra le interpreti più celebri della sua generazione, memorabile in film quali Basic Instinct, Last Action Hero – L’ultimo grande eroe e Casinò. L’attrice interpreta qui la proprietaria terriera e filantropa Meredith Parish. Completano il cast gli attori Christina Moore – anche sceneggiatrice del film – nel ruolo di Jennifer Hutchins, John Ducey in quello di Brent Holt e Michael Wiseman in quello di Doug Ciocca.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 settembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Love Lies Bleeding: la spiegazione del finale del film con Kristen Stewart

Il surreale thriller poliziesco Love Lies Bleeding (qui la recensione) di A24 si avvale di un forte simbolismo, confondendo il confine tra realtà e delirio e rendendo la sua ambigua risoluzione finale difficile da analizzare. Il ritorno di Kristen Stewart al genere thriller tesse un’intricata rete di ossessione, violenza e dramma familiare utilizzando una combinazione di cupo realismo e l’onirico bagliore al neon degli Stati Uniti sud-occidentali degli anni Ottanta. Due giovani donne, Lou (Stewart) e Jackie (Katy O’Brian), si innamorano, ma la loro relazione è complicata da una serie di eventi violenti che sfuggono al controllo, aiutati dal diabolico padre di Lou, un trafficante di armi (Ed Harris).

Al centro di Love Lies Bleeding c’è dunque quella che sembra essere una storia d’amore abbastanza pura, ma quando la relazione tra Jackie e Lou si dipana e i cadaveri iniziano ad accumularsi, viene il dubbio che ci sia effettivamente qualcosa di puro o di buono nei personaggi coinvolti. La regista Rose Glass (Saint Maud) gioca con metafore pesanti per tutto il film e non rinuncia a mettere un filtro oscuro e contorto sulla realtà per farlo. Il finale del film non fa altro che confondere ulteriormente il confine tra fantasia e realtà, lasciando pertanto ampio spazio all’interpretazione.

Cosa succede nel finale di Love Lies Bleeding?

Dopo essere quasi riuscita a sfuggire all’agente di polizia che il padre aveva mandato per ucciderla, Lou si precipita nella villa del padre per affrontarlo e liberare la prigioniera Jackie. I due si riconciliano rapidamente prima di separarsi, in modo che Jackie possa sfuggire agli agenti dell’FBI in avvicinamento mentre Lou cerca suo padre, ma Lou Sr. le spara alla gamba prima che lei possa vendicarsi. L’uomo procede a torturarla, facendo leva sul foro del proiettile, e confuta definitivamente le affermazioni di Lou secondo cui sarebbe stato lui a uccidere la madre, dicendo che lei se n’è andata a causa di ciò che hanno fatto loro due (riferendosi alle loro attività criminali passate).

Proprio mentre sta per uccidere Lou, i muscoli di Jackie iniziano a crescere come altre volte nelle scene precedenti. Questa volta, però, continua a crescere fino a diventare letteralmente alta 15 metri e riesce a staccare facilmente Lou Sr. da Lou e a bloccarlo a terra. Lou medita brevemente di uccidere il padre prima di decidere di lasciarlo agli agenti dell’FBI. Le due donne, entrambe ormai di dimensioni gigantesche e con abiti di paillettes, scappano tra le nuvole.

Le due guidano nella notte con il furgone di Lou, fermandosi solo quando Lou si accorge che Daisy, che credeva morta nel letto del furgone, inizia a dimenarsi. Jackie sta dormendo e, invece di svegliarla, Lou strangola Daisy e inizia a trascinare il suo corpo nel deserto da sola. La sua lotta per farlo è giocata per un’ultima oscura risata, data la relativa mancanza di forza di Lou.

Katy O'Brian Love Lies Bleeding
Katy O’Brian in Love Lies Bleeding. Foto di Anna Kooris – © Crack in the Earth LLC

Jackie è davvero cresciuta nelle dimensioni?

In diversi momenti di Love Lies Bleeding, i muscoli di Jackie si gonfiano brevemente fino a raggiungere proporzioni incredibili, prima di tornare alle dimensioni normali. La sua trasformazione finale in un gigante è presentata in modo simile, ed è chiaro che ha un significato simbolico anche se è presentata come realtà, con Lou e Lou Sr. che guardano Jackie verso l’alto come se fosse alta 15 metri. La crescita di Jackie è una metafora della sua fiducia e della sua liberazione dall’insicurezza; alla fine del film, sia lei che Lou la vedono come un gigante perché crede pienamente nella propria forza.

Quando Jackie incontra Lou Sr. per la prima volta, gli dice che non le piacciono le armi e che preferisce affidarsi alla propria forza. Questa è la forza trainante delle sue azioni nel corso del film. Mentre in precedenza era diventata una culturista in modo naturale grazie al duro lavoro, si rivolge agli steroidi per continuare a proteggersi letteralmente e metaforicamente. Sfortunatamente, l’ossessione di aumentare la sua forza ha delle conseguenze. La sua forma più pura, simile a quella di un gigante, non è un prodotto degli steroidi, ma della sua stessa fiducia in se stessa. È la versione più completa di se stessa, in parte grazie all’amore di Lou per lei.

Come fa Daisy ad essere ancora viva nel finale?

Il pericolo dell’ossessione è un tema importante in tutto Love Lies Bleeding, e in nessun altro caso è più evidente che nel personaggio di Anna Baryshnikov, Daisy. La giovane donna è infatuata di Lou nonostante sia stata respinta in più occasioni, ed è chiaro che lei e Lou hanno avuto una relazione in passato prima di riallacciare i rapporti nel corso del film. La sua ossessione la porta letteralmente a farsi sparare in faccia. Anche se non è immediatamente evidente quando le viene sparato il primo colpo, il proiettile le entra in faccia in un punto in cui non colpisce il midollo spinale o il cervello.

Alla fine del film è riuscita almeno a sollevare la testa e non è chiaro quanto fosse effettivamente vicina alla morte. Questo è un elemento importante dell’omicidio di Daisy da parte di Lou: si è trattato di un’uccisione per pietà di una persona in punto di morte o di un omicidio a sangue freddo di una persona che avrebbe potuto riprendersi completamente? La questione è lasciata ambigua per gettare intenzionalmente un’ombra sul fatto che Lou fosse gentile o spietata come suo padre quando si trattava di chiudere le questioni in sospeso.

Love Lies Bleeding Kristen Stewart
Kristen Stewart in Love Lies Bleeding. Foto di Anna Kooris/Anna Kooris – © Crack in the Earth LLC

Qual è il rapporto di Lou con suo padre?

L’omicidio di Daisy da parte di Lou è il capitolo finale di una narrazione costruita nel corso di Love Lies Bleeding. Si scopre che, pur avendo scelto di non parlare con il padre, non si è mai liberata dal suo controllo. Lui è il proprietario della palestra in cui lei lavora e lei è stata complice del traffico d’armi che lui gestisce. Per quanto spregevole possa essere stato il suo passato, Lou è rappresentata come l’eroina del film perché ha scelto di allontanarsi da quella vita.

Ma potrebbe essere più simile al padre di quanto voglia ammettere. Dimostra di essere disposta a fare qualsiasi cosa, compresi l’occultamento di cadaveri e l’omicidio vero e proprio, per proteggere coloro che ama. In un modo contorto, suo padre stava facendo lo stesso per lei quando ha tramato per incolpare Jackie degli omicidi di JJ e Daisy. Sebbene sembri aver scelto una strada diversa quando risparmia il padre e fugge con Jackie, l’omicidio di Daisy conferma che, anche se si vede in modo diverso, Lou è disposta a fare cose atroci per proteggere se stessa e i suoi cari.

Cosa è successo alla madre di Lou?

Nel confronto finale di Love Lies Bleeding, Lou accusa il padre di aver ucciso la madre, così come aveva risolto tante altre sue questioni in sospeso, dopo aver appreso dall’FBI che la madre intendeva fornire loro informazioni sul padre. Lui nega, sostenendo invece che lei li ha lasciati entrambi 12 anni fa. Lou Sr. ha ancora un ritratto di loro due appeso nella sua villa, il che è un piccolo indizio che potrebbe dire la verità sul fatto che non l’ha uccisa.

Tuttavia, ci sono troppe prove del contrario per credere alle sue affermazioni. Non esita a mandare un sicario contro la propria figlia quando questa lo minaccia, quindi c’è poco da credere che Lou Sr. avrebbe mostrato moderazione con la moglie nella stessa situazione. L’FBI sostiene di non essere riuscita a trovare alcuna traccia di lei da quando si è rivolta a loro per fornire informazioni sulle attività di Lou Senior, il che è semplicemente una coincidenza troppo grande. Tutto ciò che viene mostrato di Lou Sr. in Love Lies Bleeding indica che è stato lui a uccidere la madre di Lou.

Love Lies Bleeding Kristen Stewart
Kristen Stewart in Love Lies Bleeding

L’importanza degli steroidi in Love Lies Bleeding

Pur essendo presentato in forme diverse, il tema centrale di Love Lies Bleeding è che “l’amore è una droga”. La dipendenza e l’ossessione sono presenti in tutto il film e si manifestano in modo diverso in ogni personaggio. Lou combatte la sua dipendenza dalla nicotina, Jackie è ossessionata dal diventare più forte, Daisy è infatuata di Lou e persino Beth è emotivamente legata al marito, che abusa in modo seriale, nonostante i molti modi in cui lui le fa torto. Il film chiarisce che il risultato dell’ossessione è spesso la violenza, e gli steroidi di Jackie ne sono la metafora più toccante.

Jackie viene introdotta agli steroidi durante il suo primo incontro con Lou e il suo uso di steroidi cresce parallelamente al loro amore. Purtroppo, entrambi questi elementi si trasformano in qualcosa di malsano. Jackie perde il controllo con gli steroidi, che le provocano allucinazioni e diventano sempre più violente e aggressive, e tutto ciò si concretizza durante la gara di bodybuilding a Las Vegas. Diventa ossessionata da Lou al punto che, dopo aver sparato a Daisy, preme il grilletto su Lou (la pistola fa solo un clic e non spara) perché era andata a letto con Daisy.

Come rivela il finale di Love Lies Bleeding, gli steroidi impedivano a Jackie di essere più forte a causa della loro natura distruttiva, proprio come la sua ossessione per Lou. Quando alla fine Jackie diventa gigantesca, lo fa senza l’uso di steroidi e lo fa per proteggere la persona che ama, Lou. Il loro rapporto passa dall’ossessione all’amore vero e sano quando si riconciliano sul campo da tennis della villa di Lou Senior, proprio quando Jackie smette di affidarsi agli steroidi e si appoggia alla propria forza interiore.

Come la regista di Love Lies Bleeding, Rose Glass, ha spiegato il finale

In un’intervista con Inverse, la regista Rose Glass ha parlato apertamente di alcuni degli elementi più surreali del finale di Love Lies Bleeding. Glass si è riferita in particolare alla scena in cui le due donne scappano dalla villa di Lou Sr. sotto forma di giganti, dicendo: “… si sentono euforiche e invincibili, e tutte le cose che si possono provare quando si è innamorati perdutamente… anche se è tutto piuttosto assurdo”. Per Glass era importante avere un finale surreale dopo averlo anticipato per tutto il film.

Abbiamo sicuramente scritto delle versioni dell’intera resa dei conti, che si è svolta pienamente nel mondo reale, e non è successo nulla di surreale”, dice Glass. “E continuavamo a trovarlo insoddisfacente. Avevamo già questi momenti in cui il suo corpo iniziava ad accennare alla trasformazione e dovevamo dare seguito a ciò che avevamo flirtato nel regno fantastico”.

Dopo aver assistito allo svolgersi degli strazianti eventi, caratterizzati da molteplici e macabri omicidi, il finale surreale funge da punto esclamativo. Come dice Glass, è il culmine della crescita metaforica che si verifica nel corso della narrazione e fornisce una conclusione memorabile alla storia. Love Lies Bleeding esplora efficacemente il significato di forza, i pericoli della dipendenza e il confine tra ossessione e amore con metafore sottili e palesi in una storia cruda e potente.

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