Le parole che non ti ho
detto è un film romantico del 1999 diretto da Luis Mandoki, basato
sull’omonimo romanzo di Nicholas Sparks, autore
noto per le sue struggenti storie d’amore che negli anni ha visto
numerosi dei suoi romanzi trasposti sul grande schermo, e ognuno di
questi film si è poi rivelato un grande successo. Tra i più celebri
si ricordano Le pagine della nostra vita,
The Last Song, Ho cercato il tuo nome,
Come un uragano e La scelta – The Choice. Accanto a questi ritroviamo
però proprio anche il film di Mandoki, celebre anche in quanto
interpretato da due iconi attori: Robin Wright e Kevin Costner.
Il film, come il romanzo, esplora
poi alcuni dei temi più cari a Sparks: l’amore che sopravvive alla
morte, il peso dei ricordi, la difficoltà di lasciar andare il
passato. L’incontro tra i protagonisti di questo è l’occasione per
riflettere su come l’amore possa essere una forza salvifica, ma
anche su quanto sia difficile aprirsi di nuovo dopo una perdita
devastante. Il film si sviluppa così con un tono malinconico e
contemplativo, puntando tutto sulla forza emotiva dei suoi
protagonisti e sul contrasto tra il desiderio di andare avanti e il
bisogno di restare fedeli a ciò che si è perso.
Nel corso dell’articolo, ci
concentreremo sull’analisi del finale del film, spesso al centro di
interpretazioni contrastanti. Cercheremo di spiegarne il
significato profondo, mostrando come il gesto finale del
protagonista maschile rappresenti una forma di redenzione e
accettazione, ma anche una chiusura poetica alla sua storia
d’amore. Un epilogo commovente che, sebbene doloroso, offre alla
protagonista femminile una nuova possibilità di vivere e amare,
dando senso a tutto il viaggio affrontato.
Robin Wright in Le parole che non ti ho detto
La trama di Le parole
che non ti ho detto
Ambientato lungo le coste del North
Carolina, il film segue la storia di Theresa
Osborne, giornalista interpretata da Robin Wright, che trova una lettera d’amore
dentro una bottiglia sulla spiaggia. La lettera è firmata da un
uomo di nome Garret Blake, interpretato da
Kevin Costner, che ha scritto parole toccanti
alla moglie defunta. Spinta dalla curiosità e dal fascino di quel
messaggio, Theresa intraprende un viaggio che la porterà a
incontrare l’uomo dietro quelle parole, scoprendo una storia
d’amore segnata dalla perdita e dal dolore.
Il significato del finale del
film
Nelle scene finali de Le
parole che non ti ho detto, Garret Blake decide di
affrontare i suoi sentimenti più profondi e irrisolti. Dopo aver
stretto un legame autentico con Theresa, comprende che l’amore per
la moglie defunta Catherine, pur essendo ancora vivo, non può più
essere un ostacolo alla possibilità di una nuova felicità. Spinto
da questa consapevolezza, scrive un’ultima lettera alla moglie,
affidandola al mare, come simbolo di un addio definitivo. Poco
dopo, si imbarca da solo su una barca per recuperare un oggetto
appartenuto a Catherine, un gesto che rappresenta il suo tentativo
finale di chiudere il cerchio.
Ma il mare in tempesta si rivela
fatale: Garret, nel tentativo di salvare una famiglia che si trova
in una barca che sta affondando, muore annegato, lasciando Theresa
sola con il dolore, ma anche con il senso del loro incontro. Questo
finale drammatico e malinconico è coerente con la poetica di
Nicholas Sparks, che spesso predilige storie
d’amore segnate dalla tragedia, ma capaci di lasciare una traccia
positiva nella vita dei personaggi. La morte di Garret non è quindi
solo un evento tragico, ma un atto di liberazione: finalmente
riesce a lasciar andare il passato, scegliendo l’amore nel
presente, anche se solo per un breve momento.
Kevin Costner e Robin Wright in Le parole che non ti ho
detto
Il fatto che questa scelta coincida
con la sua morte suggerisce che il suo percorso di guarigione si
sia completato, anche a costo della vita stessa. L’oceano, presente
per tutto il film come elemento simbolico, diventa teatro di
separazione e unione, morte e rinascita. Theresa, invece, viene poi
informata dell’accaduto da Dodge, che le consegna un messaggio
dentro una bottiglia, rinvenuto nella barca, scritto la sera prima
della morte, in cui Garret chiede scusa a Catherine e le dice di
aver trovato in Theresa un vero amore, un amore per cui deve
lottare. Quest’ultimo messaggio darà quindi a Theresa la forza per
amare di nuovo in futuro.
Per lei, il finale rappresenta
quindi una trasformazione profonda. Nonostante la perdita, ha
vissuto un amore vero che le ha insegnato a guardare avanti e ad
accettare che alcuni legami, seppur brevi, possono cambiare una
vita. L’ultima lettera che Garret le lascia, trovata dopo la sua
morte, diventa quindi il messaggio più importante: amare significa
anche saper lasciare andare, accogliere il dolore e continuare a
vivere con il cuore aperto. In definitiva, il finale de Le
parole che non ti ho detto sottolinea il messaggio
centrale del romanzo e del film: l’amore non finisce con la morte,
ma si trasforma, continua a vivere nei gesti, nei ricordi, nelle
persone che restano. È un inno alla forza dei sentimenti e alla
capacità dell’animo umano di rinascere dopo la perdita.
Oggi
Apple Original Films ha presentato il teaser
trailer di The Lost Bus, un dramma emozionante e
ricco di azione diretto dal candidato all’Oscar Paul
Greengrass e ispirato a eventi reali.
In
arrivo in autunno su Apple TV+,
“The Lost Bus” è una corsa ad alta tensione attraverso uno degli
incendi boschivi più letali nella storia degli Stati Uniti. Uno
sbandato autista di scuola bus (il premio Oscar Matthew McConaughey) e un’insegnante devota
(America
Ferrera, vincitrice di Emmy, SAG e Golden Globe)
lottano per salvare 22 bambini intrappolati in un inferno di
fiamme.
Di cosa parla The Lost Bus
«“The Lost Bus” è la storia di un eroismo silenzioso, di persone
che si uniscono di fronte all’impensabile. Sono onorato che mi sia
stata affidata questa storia», ha dichiarato il regista
Paul Greengrass.
Il film è scritto da Paul Greengrass e Brad Ingelsby, ed è basato
sul libro “Paradise: One Town’s Struggle to Survive an American
Wildfire” di Lizzie Johnson. La produzione è firmata da Brad
Ingelsby, Gregory Goodman, Jason
Blum per Blumhouse Productions, Jamie Lee Curtis per Comet
Pictures, con Lizzie Johnson come produttrice esecutiva.
Dopo aver ascoltato un’intervista a Lizzie Johnson su NPR, Jamie Lee Curtis ha letto il libro e ha
proposto il progetto a Blumhouse, con cui ha un accordo di
prelazione. Oltre a McConaughey e Ferrera, il cast include anche
Yul Vazquez, Ashlie Atkinson e Spencer Watson.
Annecy Animation Festival ha ospitato la
premiere del primo episodio di Eyes of Wakanda,
spin-off animato del franchise di Black
Panther.
Il regista Todd
Harris ha presentato l’episodio, intitolato “Into the
Lion’s Den“, prima di una Q&A la mattina del 9 giugno.
Harris, in precedenza story artist per la Marvel per Black
Panther e il suo sequel Wakanda
Forever, ha affermato che la serie segue un formato
“antologico”.
L’episodio, il primo dei quattro, è
ambientato nel 1260 a.C. e racconta la storia di un’agente segreta
del Wakanda, un’ex Dora Milaje caduta in disgrazia di nome Noni
(interpretata da Winnie Harlow), alle prese con un
uomo chiamato “Lion” (Cress Williams).
Lion ha disertato dalla guardia del
Wakanda per guidare una banda di pirati e ha rubato la tecnologia
del Wakanda per fondare il proprio regno. Noni lo trova a Creta,
dove la ciurma di pirati di Lion, composta da combattenti
provenienti da tutto il mondo, sta saccheggiando e schiavizzando
una città.
La serie è animata in stile 3D
grafico dallo studio Axis Animation, ricca di character design
esagerati ed effetti visivi 2D. La sequenza iniziale, come ha
sottolineato con entusiasmo Harris, è disegnata a mano dagli
artisti di AKA Studio. “C’era una versione della serie che
aveva montaggi 2D”, spiega Harris. Ma a causa di limiti di
tempo, questi sono stati mantenuti solo nella sequenza iniziale,
per preservarne lo spirito. È anche un omaggio alle radici visive
della serie, poiché Harris sottolinea che i disegni a carboncino
sono la prima fase di un dipinto.
Il design, come afferma Harris, ha
lo scopo di mettere in risalto le specificità culturali e mettere
in primo piano la varietà di culture con cui i Wakandiani hanno
interagito nel tempo, pur preservando l’aspetto fantascientifico
stabilito nel film. Attribuisce inoltre principalmente l’aspetto
“pittorico” a illustratori e pittori come Dean
Cornwell ed Ernie Barnes, quest’ultimo
fonte d’ispirazione per le proporzioni esagerate del
personaggio.
Il team ha anche studiato l’arte
contemporanea internazionale, partendo dal presente per individuare
temi comuni che potessero essere ripresi e che evidenziassero
l’influenza del Wakanda nel tempo, in quanto paese “esiste da
migliaia di anni, più a lungo di chiunque altro”. La reazione
del pubblico al primo episodio è stata generalmente positiva, con
domande generali che sottolineavano il senso di autenticità
culturale della serie.
A seguire, questa avventura è
brevemente delineata la premessa generale della serie: un
“viaggio attraverso i secoli” in quattro storie
autoconclusive che seguono gli agenti del Wakanda mentre recuperano
diversi manufatti rubati alla loro nazione. “È principalmente
una storia di spionaggio”, ha detto Harris, continuando a
descrivere ciascuno di questi episodi come uno studio sulla
reazione di questi agenti al mondo reale, “equilibrando ciò che
vedono con la loro agenda nazionalista”.
Ciascuno degli episodi da 30 minuti
si svolgerà in periodi temporali diversi, seguendo diversi
artefatti sottratti. Ma c’è una certa continuità, poiché l’impatto
delle azioni del Leone si farà sentire apparentemente per tutto
quel tempo. Harris ha anche anticipato la comparsa di alcuni
personaggi Marvel familiari: “Ci sarà un Iron Fist qui, e non
l’Iron Fist che vi aspettate”.
Ci sono altri tocchi familiari, come
i richiami al Black Panther originale di
Ryan Coogler nei dialoghi e nel design visivo, ma
Harris osserva che “non è mai stato il mio obiettivo farne ‘un
altro’, il mio obiettivo era creare qualcosa di nuovo”.
Il team ha raggiunto questo
obiettivo efficacemente lavorando a ritroso dal presente, seguendo
il principio generale di “qual è il tipo di cultura che
costruisce un Black Panther?”. Questo è stato supportato da
alcuni suggerimenti del team di production design che ha lavorato
al lungometraggio, così come dal contributo del produttore
esecutivo Ryan Coogler.
Harris descrive il paese
immaginario, raffigurato per la prima volta nei fumetti Marvel,
come se “Star Trek fosse stato catapultato nel cuore
dell’Africa, ma era entusiasta di esplorare i principi che hanno
permesso a una nazione del genere di preservarsi per così tanto
tempo”. Eyes of Wakanda intende esplorare
come la cultura e le tattiche dei Wakandani si evolvano con
l’introduzione di nuovi personaggi in nuove epoche, ma anche la
“stabilità” che ne è il cuore, poiché il Wakanda cerca di rimanere
isolato e resistere alla “sovraespansione”. “La staticità è una
cosa difficile, e il Wakanda, per definizione, è rimasto lo
stesso”, afferma il regista. “Rimanere fermi
controcorrente richiede energia: quindi cosa sono disposti a fare
per rimanere tali, per non espandersi eccessivamente?”
Ora ci sono ancora più voci su chi
potrebbe interpretare Dorothy in Wicked:
For Good. Il film è il sequel del musical di grande
successo dello scorso anno Wicked. Il film apporta una serie
di modifiche rispetto al musical teatrale, tra cui l’aggiunta di
due canzoni originali che non sono presenti nella versione musicale
di Broadway. Il
trailer di Wicked: For Good mostra anche Dorothy. Anche
se il cast di questo classico personaggio del Mago di Oz non
è stato ancora rivelato, si vocifera che sarà interpretato da
Alisha Weir.
Ora, un video pubblicato sui social
media dalla sorella di Weir, Katie Rose Weir,
ha alimentato ulteriori speculazioni sul fatto che la star di
Abigail interpreterà il ruolo.
Il post di Katie Rose Weir era un
video di reazione al trailer di Wicked: For Good. Katie era
visibilmente emozionata, ma sembrava sorridere ogni volta che
Dorothy appariva sullo schermo.
Un post di @wickednewshub
ha riassunto la reazione dei fan a questo video, dicendo: “I fan
hanno notato che Katie sorrideva ogni volta che appariva
Dorothy”. Hanno interpretato questo come una prova del casting
di Alisha Weir, dicendo: “Penso che sia giusto dire che sappiamo
chi è la nostra Dorothy…”.
Katie Rose Weir (sister to Alisha Weir)
posted a reaction video to the ‘Wicked: For Good’ trailer.
Fans noticed Katie smile each time Dorothy appeared.
Alisha Weir non ha né confermato né
smentito la sua partecipazione al cast nel ruolo di Dorothy. In
un’intervista del febbraio 2025 con RTE News, Weir è stata invitata
a rispondere alle voci secondo cui avrebbe interpretato Dorothy in
Wicked: For Good. In risposta, Weir ha osservato che era
“assolutamente folle” quanto fossero decollate
le voci sul suo ruolo di Dorothy. Ha detto che sarebbe
“meraviglioso” se avesse la possibilità di interpretarla,
dato che è una fan di Wicked. In particolare, non ha
effettivamente detto che non interpreterà Dorothy.
Il fatto di non aver smentito le
voci sul casting ha già portato molti a credere che la Weir
interpreterà effettivamente il ruolo. Katie Rose Weir è lei stessa
un’artista, quindi non è del tutto irrealistico che voglia reagire
al trailer di Wicked: For Good. Tuttavia, la combinazione
tra il suo post e i suoi sorrisi discreti durante i momenti del
trailer dedicati a Dorothy è sicuramente un altro passo nella
direzione che porta a credere che Alisha Weir interpreterà
Dorothy.
Ci sono molti film DC
in uscita nel 2025 e oltre, con una vasta gamma di film in
varie fasi di sviluppo presso i nuovi DC Studios. Fondamentalmente,
il 2024 ha rappresentato un nuovo inizio per le produzioni
cinematografiche DC, poiché il palcoscenico ha iniziato a
prepararsi adeguatamente per l’inizio della rinascita di James
Gunn con Superman
del 2025. A questo si aggiunge, naturalmente, il Batman di Matt
Reeves con il prossimo The Batman Part II e il recente
Joker:
Folie à Deux.
Il programma dei film DC del 2023
ha chiuso la timeline dei film DCEU con la nuova DCU di James Gunn che si estende nel futuro. Per
il 2024, l’unico film DC live-action confermato è Joker: Folie à Deux di Todd Phillips, ma
dal 2025 in poi vedremo realizzarsi la visione di Gunn e Safran,
con Superman che darà il via al
nuovo DCU insieme a diversi progetti già annunciati per
rivitalizzare il successivo universo condiviso.
Superman – 11 luglio
2025
Cronologia principale
dell’universo DC
Dopo che Creature Commandos darà il via al
nuovo DC Universe di James Gunn e Peter Safran sul piccolo schermo,
il prossimo film DCU Superman sarà il primo
lungometraggio del nuovo franchise. In uscita l’11 luglio
2025, Superman sostituirà l’Uomo d’Acciaio di Henry Cavill nel DCEU con David Corenswet,
introducendo un nuovo Superman per il DCU reboot.
È fondamentale sottolineare che
Superman non sarà un remake della storia delle origini di
Superman. Questo potrebbe spiegare in parte perché il titolo del
film è stato cambiato dall’originale Superman: Legacy al
semplice Superman, poiché questo episodio si concentrerà
invece su Clark Kent che cerca di conciliare la sua eredità
kryptoniana con la sua educazione in Kansas, già al lavoro come
giornalista per il Daily Planet e avendo già incontrato personaggi
principali come Lois Lane. Il film è stato scritto e diretto dallo
stesso Gunn.
Accanto al nuovo Man of Steel
interpretato da David Corenswet, il cast del film Superman DCU sarà guidato da Rachel Brosnahan nel ruolo
di Lois Lane, dopo la sua interpretazione di successo in The
Marvelous Ms. Maisel. James Gunn ha promesso che il suo nuovo
Superman sarebbe arrivato in un mondo già popolato da supereroi, e
ha mantenuto subito la promessa con Green Lantern (Nathan Fillion
nel ruolo di Guy Gardner), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister
Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan) tutti
presenti in Superman.
Il 19 dicembre 2025, la DC
Studios ha pubblicato il primo teaser trailer ufficiale di
Superman, offrendo ai fan un assaggio di ciò che li
aspetta nel prossimo film DCU. Il trailer è stato accolto
positivamente e
James Gunn ha confermato che è stato il trailer più visto e
discusso nella storia sia della DC che della WB, un buon segno
che c’è molta attesa per questa nuova iterazione dell’iconico
supereroe.
Ciò che spicca in particolare nel
trailer è la volontà di mostrare Superman sconfitto e distrutto,
che alla fine fischia a Krypto il supercane per aiutarlo a tornare
a casa, il momento più importante (e più tenero) del trailer. Nel
trailer compaiono anche Guy Gardner, Hawkgirl, Mr. Terrific e
Metamorpho. Oltre a Clark Kent e Superman interpretati da David
Corenswet, il trailer accenna alla sua relazione con Lois Lane e
mette in evidenza l’odio che Lex Luthor prova per il Grande Boy
Scout Blu. È un inizio forte per la campagna di marketing di
Superman.
Supergirl: Woman Of Tomorrow –
26 giugno 2026
Cronologia principale
dell’universo DC
Supergirl:
Woman of Tomorrow è stato annunciato da James Gunn nel
gennaio 2023, con data di uscita fissata al 26 luglio 2026,
successivamente confermata insieme al regista Craig Gillespie. In
netto contrasto con Superman, Supergirl è cresciuta su Krypton e ha
assistito a eventi terribili per quattordici anni prima di arrivare
sulla Terra. Gunn ha promesso una versione molto diversa di
Supergirl, rendendola una forza molto più formidabile rispetto
alle precedenti iterazioni del personaggio. Il casting di Supergirl
per la DCU è stato confermato nel gennaio 2024, con Milly Alcock di
House of The Dragon nel ruolo di Kara
Zor-El.
L’adattamento cinematografico
diretto da Craig Gillespie e interpretato da Milly Alcock della
serie a fumetti di Tom King del 2022 Supergirl: Woman of
Tomorrow, illustrata da Bilquis Evely, è il secondo titolo
sotto la nuova DC Studios gestita da James Gunn e Peter Safran dopo
il film Superman del primo, che uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Ana Nogueira ha adattato il fumetto per il grande schermo.
Gunn ha descritto il film in questi
termini:
“Vediamo la differenza tra
Superman, che è stato mandato sulla Terra e cresciuto da genitori
amorevoli fin da quando era un neonato, e Supergirl, che è stata
cresciuta su una roccia, un frammento di Krypton, e ha visto tutti
quelli che la circondavano morire e essere uccisi in modi terribili
per i primi 14 anni della sua vita, per poi arrivare sulla Terra
quando era ancora una ragazzina. È molto più dura, non è
esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere”.
Con una scelta perfetta, Jason Momoa è stato confermato nel ruolo di Lobo
in Supergirl: Woman of Tomorrow, un ruolo che desiderava da
anni. Dato che Lobo non ha un ruolo nel romanzo grafico da cui è
tratto il film, non è ancora chiaro come si inserirà nella storia,
ma vista la fama di Momoa, è probabile che interpreterà Lobo in
altri progetti DCU. Anche se sembrava probabile, il fatto che Momoa
interpreti Lobo conferma praticamente che ha chiuso con Aquaman,
lasciando quella versione del personaggio nel DCEU.
Clayface – 11 settembre
2026
Cronologia principale
dell’universo DC
In quello che è uno dei progetti
più “azzardati” della DC Studios, è stato annunciato che un film su
Clayface uscirà l’11 settembre 2026 e sarà
ambientato nella DCU principale. Sebbene non si sappia molto sul
film in termini di trama o di dove si inserirà nella timeline, il
prolifico regista e sceneggiatore horror Mike Flanagan ha scritto
la sceneggiatura dopo aver proposto il film alla DC Studios. Non è
chiaro se Flanagan lo dirigerà, ma se così fosse, Clayface
potrebbe essere qualcosa di speciale.
Il lato Batman della DCU sta
iniziando a prendere forma lentamente, con un assaggio del
Cavaliere Oscuro nella visione di Circe durante Creature
Commandos e la comparsa dello stesso Clayface nella serie.
Clayface sarà un film horror a basso budget, proprio
nel genere di Mike Flanagan, e le voci secondo cui sarà ispirato a
The Fly fanno ben sperare per un film horror che non
assomiglia a nulla di simile né nell’MCU né nel DCU. Alan Tudyk ha
doppiato il personaggio in Creature Commandos, quindi è
possibile che riprenda il ruolo nel film.
The Batman – Part II – 1
ottobre 2027
DC Elseworlds Project
The Batman di Matt Reeves
era destinato a dare il via a una nuova trilogia di progetti DC
indipendenti incentrati sul Cavaliere Oscuro, quindi la conferma di
un sequel era inevitabile. The Batman Part II uscirà il 1
ottobre 2027, dopo essere stato posticipato di un anno rispetto
alla data di uscita precedente, fissata per il 2 ottobre 2026.
Il film sarà unprogetto DC Elseworlds, che
continuerà la storia dell’originale del 2022 e di The Penguin,
uscito nel settembre 2024.
Robert Pattinson riprenderà il ruolo di
Bruce Wayne, alias Batman, anche se non si sa molto altro sul film.
Le speculazioni attuali suggeriscono che The Batman Part II
potrebbe adattare la trama di No Man’s Land della DC Comics,
che vede Gotham City diventare un campo di battaglia sulla scia di
un catastrofico terremoto. Reeves ha anche anticipato che la trama
esplorerà ulteriormente la corruzione al centro di Gotham City:
Abbiamo condiviso [la
sceneggiatura] con la DC man mano che procedeva la lavorazione, e
loro sono entusiasti. Il film approfondirà la storia epica della
corruzione più profonda e arriverà in luoghi che [Bruce Wayne] non
avrebbe potuto nemmeno immaginare nel primo film.
I semi di ciò che accadrà sono
tutti nel primo film e si espandono in un modo che vi mostrerà
aspetti del personaggio che non avete mai visto. Batman è
costantemente in lotta contro queste forze. Ma queste forze non
possono essere completamente esorcizzate. Quindi il prossimo film
approfondirà questo aspetto.
Con la sceneggiatura di The
Batman Part II quasi completata, sembra che le riprese del film
inizieranno nel 2025, il che darà tutto il tempo necessario per
rispettare la nuova data di uscita, cinque anni dopo l’arrivo nelle
sale di The Batman. Con il ritorno di Colin Farrell nei panni di Oz Cobb nel sequel,
è probabile che almeno una parte di The Batman Part II sarà
incentrata sugli eventi di The Penguin.
Dynamic Duo – 30 giugno
2028
Dynamic Duo film DC – da Instagram/James Gunn
Universo da definire
Dynamic Duo è stato
annunciato nell’autunno del 2024. Invece di seguire Batman e
Robin, questo film d’animazione seguirà due dei Robin più iconici,
Dick Grayson e Jason Todd, mentre cercano di affrontare i loro
futuri molto diversi. Dopo essere stato Robin, Dick Grayson è
diventato Nightwing, mentre Jason Todd si è trasformato in Red Hood
dopo la sua morte per mano del Joker. Non sono stati confermati
dettagli su quando la storia avrà luogo nelle loro vite, ma
potrebbe essere prima che trovino la loro strada.
Lo sceneggiatore di Coco
Matthew Aldrich sta scrivendo il film, mentre Swaybox Studios si
occuperà dell’animazione. Swaybox è una società relativamente nuova
sulla scena e utilizza un mix di marionette, live-action,
stop-motion e CGI per dare vita ai propri progetti. Il dinamico
duo che segue la stessa linea potrebbe far risaltare il progetto
rispetto alla maggior parte degli adattamenti dei fumetti. Il
co-fondatore di Swaybox, Arthur Mintz, dirigerà il film, che sarà
prodotto dai co-amministratori delegati della DC Studios, Peter
Safran e James Gunn. Dynamic Duo uscirà nelle sale il 30 giugno
2028.
Sgt. Rock – TBA
Cronologia principale
dell’universo DC
Da anni circolano voci su un film
dedicato a Sgt. Rock, ma sembra che ci sia davvero un momento
propizio per il film DCU, dato che
Deadline ha annunciato che Daniel Craig e il regista Luca Guadagnino si
stanno attualmente posizionando per un film su Sgt. Rock che
sarebbe ambientato nell’universo DC principale. Non è chiaro se
Daniel Craig interpreterà il personaggio principale o qualcun
altro, ma è probabile che lo farà.
Ciò è particolarmente interessante
dato che il Sergente Rock e il resto dei ragazzi della Easy Company
hanno fatto il loro debutto ufficiale nella DCU in Creature
Commandos, episodio 3, “Cheers to the Tin Man”. Con James Gunn
che ha dichiarato che il DCU funzionerà più come Star
Wars che come MCU, potrebbero comunque essere realizzati film
non direttamente legati alla trama principale, o addirittura non in
ordine cronologico, il che è perfetto per un film come Sgt. Rock,
che dovrebbe essere ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. Anche
G.I. Robot potrebbe tornare nel DCU per il film, consolidando il
suo legame con Creature Commandos.
Batman Azteca: Choque De
Imperios (Clash Of Empires) – Data da definire
Film d’animazione
Elseworlds
Batman Azteca: Choque De
Imperios (alias Clash Of Empires) offre una nuova
interpretazione della saga del Cavaliere Oscuro ambientata
nell’Impero Azteco, seguendo la storia di Yohualli Coatl che
affronta i conquistadores spagnoli dopo che questi hanno ucciso i
suoi genitori. Sebbene sia stata rivelata la
prima immagine ufficiale del film d’animazione su Batman, la
data di uscita è ancora sconosciuta.
Batman ha visto molte meravigliose
rivisitazioni, con iterazioni che lo hanno visto genio steampunk,
intrappolato in versioni lovecraftiane di Gotham e,
occasionalmente, trasformato in un cyborg. Batman Azteca:
Choque De Imperios è destinato a seguire una delle tradizioni
più iconiche della DC, anche se arricchisce la saga con nuove
emozionanti vicende. Il film uscirà su Max, consentendo al pubblico
di vivere altre avventure del Cavaliere Oscuro al di fuori
dell’uscita di The Batman – Part II nel 2025 e The Brave
And The Bold.
The Authority – TBA
Cronologia principale
dell’universo DC
The
Authority è stato annunciato da James Gunn il 31 gennaio
2023 e, sebbene non abbia ancora una data di uscita, il film farà
parte del
Capitolo 1 della DCU, intitolato Gods and Monsters. The
Authority è un tipo di squadra di supereroi molto diverso per la
DC, poiché spesso ricorre a metodi estremi per portare a termine il
lavoro, quindi The Authority dovrebbe prendere ispirazione
da The Boys di Amazon Prime Video.
Sebbene non siano stati ancora
annunciati né lo sceneggiatore né il regista, Gunn ha confermato
che il team avrà dei legami con il nuovo Superman della DCU, che
debutterà nel 2025 in Superman. L’Ingegnere di Maria De Faria
debutterà in Superman, preparando il terreno per un ruolo più ampio
nella DCU e, presumibilmente, un ruolo chiave in The Authority.
The Brave And The Bold –
TBA
Cronologia principale
dell’universo DC
The
Brave and the Bold è destinato a rilanciare il Cavaliere
Oscuro per il DCU, con un nuovo attore nel ruolo di Bruce Wayne,
diverso da quello interpretato da Robert Pattinson. Sebbene non ci
sia ancora una data di uscita, The Brave and the Bold
introdurrà Damian Wayne, il figlio perduto di Bruce Wayne, nel DCU
come versione di Robin.
Il film sarà basato sulla serie
Batman pubblicata da Grant Morrison tra il 2006 e il 2013 per la DC
Comics, ma non ci sono state molte altre notizie sullo sviluppo
del progetto dopo l’annuncio iniziale di Gunn nel gennaio 2023.
Andy Muschietti, regista di The
Flash, è stato ingaggiato per dirigere il reboot di Batman,
ma la tempistica non è ancora chiara. THR ha recentemente osservato
che “mentre stanno sviluppando un film su Batman intitolato The
Brave and the Bold alla DC Studios, i due non si sono ancora
impegnati nel loro prossimo progetto”.
Teen Titans – TBA
Cronologia principale
dell’universo DC
Il
primo film annunciato dopo la presentazione iniziale del
programma DCU Chapter 1 è un film sui Teen Titans che sarà
ambientato nell’universo DC principale insieme a Superman e
The Brave and the Bold. Al momento non c’è ancora un regista
per il progetto, ma la sceneggiatrice di Supergirl: Woman of
Tomorrow, Ana Nogueira, è stata scelta per scrivere la
sceneggiatura.
Con The Brave and the Bold che
introdurrà Damien Wayne per la prima volta in un film live action,
è ragionevole supporre che apparirà anche in Teen Titans. Un altro
personaggio che potrebbe apparire è Blue Beetle di Xolo Maridueña,
che è stato ripreso dal precedente DCEU. Teen Titans è una mossa
forte per la DCU che potrebbe attrarre diverse generazioni di
fan.
Bane & Deathstroke –
TBA
Universo da definire
La DC ha una lunga tradizione nella
realizzazione di film e serie TV sui più famosi cattivi dei
fumetti. The Suicide Squad ha due film, il Joker ha due film
con Joaquin Phoenix, ovviamente, e sia Harley Quinn che The Penguin
hanno le loro serie TV. Secondo quanto riportato da THR alla fine
di settembre 2024, il prossimo progetto di questo tipo sarà Bane
& Deathstroke.
Interpretati più recentemente da
Tom Hardy in The Dark Knight Rises e
Joe Mangianello nel DCEU, i cattivi saranno i protagonisti di un
film della DC Studios scritto da Matthew Orton (Captain America: Brave New
World). Non è ancora stato assegnato un regista al
progetto e il cast non è stato confermato.
Swamp Thing – TBA
Cronologia principale
dell’universo DC
Primo vero film horror della DC,
Swamp Thing fa parte del capitolo Gods and
Monsters del nuovo franchise DC. Sarà diretto da James Magold, che
ha promesso un film indipendente di ispirazione gotica.
Swamp Thing dovrebbe essere
un film horror autentico per la DCU, che esplora le origini oscure
del misterioso Swamp Thing, basato sulla trama di The Saga of
the Swamp Thing di Alan Moore del 1984 della DC Comics.
James Mangold, che aveva già espresso interesse a lavorare con
Gunn e Safran nella DCU, è stato rapidamente coinvolto nel progetto
come sceneggiatore e regista.
Nonostante sia più cupo, Swamp
Thing sarà comunque collegato al resto del DCU, dimostrando che
Gunn e Safran non hanno paura di giocare con i generi nello
sviluppo del loro nuovo franchise. Mangold ha offerto un piccolo
assaggio di ciò che i fan della DC possono aspettarsi dal nuovo
film:
“Sebbene sia certo che la DC
consideri ‘Swamp Thing’ un franchise, io lo vedrei come un film
horror gotico molto semplice e pulito su quest’uomo/mostro… Farò
semplicemente qualcosa di mio, un film a sé stante”.
Constantine 2
Sequel di DC
Elseworlds
Con grande sorpresa di molti, è
stato annunciato per il 2022 un sequel tardivo di
Constantine con Keanu Reeves, che tornerà nei panni di John
Constantine. Il film originale è uscito nel 2005 e, sebbene non
abbia riscosso un grande successo, è diventato un cult. L’interesse
per il personaggio è rimasto e, come ha detto lo stesso Reeves a
Stephen Colbert: “Il no ha iniziato a diventare un forse, che è
diventato un sì… e ora sto aspettando la sceneggiatura”.
Più recentemente, lo
sceneggiatore di Constantine 2, Akiva Goldsman, ha
dichiarato a Colliderche spera di avere presto pronta la
sceneggiatura del film. Oltre a questo, non si sa molto del
progetto, se non che in passato era stato pensato come una serie
TV.
Quali film DC fanno parte del
nuovo DCU?
James Gunn ha confermato cosa è
canonico
Da quando James Gunn ha annunciato
il nuovo DCU e che alcuni personaggi sarebbero stati ripresi dal
precedente DCEU, i fan si sono chiesti cosa fosse esattamente
canonico e cosa no, in particolare per quanto riguarda The
Suicide Squad e la prima stagione di Peacemaker. Sebbene
abbia ripetutamente chiarito cosa è canonico per il DCU, i suoi
commenti più recenti al riguardo lo hanno reso il più semplice
possibile. Creature Commandos è l’unico progetto
puramente canonico pubblicato finora nella DCU. La prima
stagione di Peacemaker è per lo più canonica, ad eccezione
del cameo della Justice League, mentre The Suicide
Squad è “un ricordo imperfetto”.
Upcoming DC Movies and Continuity
Movie
Continuity
Superman
DCU
Supergirl: Woman of Tomorrow
DCU
Clayface
DCU
The Batman Part II
The Batman Epic Crime Saga / Elseworlds
Dynamic Duo
TBC
Sgt. Rock
DCU
Batman
Azteca: Choque De Imperios (Clash Of Empires)
L’identità segreta dell’Uomo
d’Acciaio è il tema del nuovo trailer del film Supermandi James
Gunn. Il primo film del nuovo DC
Universe vede il debutto di
David Corenswet nei panni di Superman. Il film dedicherà la
stessa attenzione a entrambi i lati del personaggio, ovvero
l’Uomo d’Acciaio, alias Superman, e Clark
Kent, l’icona DC interpretata da Corenswet. Dopo alcuni trailer che
hanno anticipato la trama del film Superman, mostrando i
personaggi di Clark e Kal-El, nuove immagini dell’atteso film
mettono in guardia l’eroe sul rischio che i suoi due lati si
fondano agli occhi del pubblico.
Su Weibo, DC
(tramite
Cascadean/YouTube) ha condiviso un nuovo trailer
internazionale di Superman che mette in luce il segreto
dell’eroe.
Lois Lane, interpretata da Rachel
Brosnahan, dice a Superman, interpretato da Corenswet: “Alla
fine, la gente scoprirà che sei Superman”. Clark la interrompe
con una battuta sui suoi occhiali, dato che il classico
travestimento dell’eroe ha mantenuto segreto Superman per molto
tempo. Le nuove immagini del film Superman mostrano anche
altri momenti d’azione del personaggio, con la CGI e le scene di
combattimento del
prossimo film DCU che sembrano emozionanti come devono essere
per l’Uomo d’Acciaio.
Cosa significa il nuovo trailer
internazionale di Superman
La relazione tra Lois Lane e Clark
Kent ha ricevuto l’importanza che merita negli ultimi trailer del
film di Superman. La versione DCU dell’intrepida giornalista è
ben consapevole che Clark, interpretato da Corenswet, è
Superman, e il nuovo trailer internazionale del film in uscita
lo ribadisce ancora una volta. Mentre Lois conosce il segreto
dell’eroe, Lex Luthor di Nicholas Hoult e il resto del mondo non ne
sono a conoscenza. Tuttavia, il film Superman di James Gunn
sta già giocando con l’idea che l’identità segreta di Superman
potrebbe essere rivelata al pubblico in futuro.
Ciò è già accaduto in passato, sia
nei fumetti che nei film live-action, con l’Uomo d’Acciaio di Tyler
Hoechlin che ha recentemente vissuto questo evento che gli ha
cambiato la vita nell’ultima stagione di Superman & Lois.
Anche se non sembra che il Superman di Corenswet vedrà le sue due
vite fondersi nel primo film della DCU, le parole di Lois sembrano
suggerire che la serie potrebbe prendere quella direzione con la
storia del personaggio nei prossimi anni. Con Lex Luthor che chiama
Superman “It” e prende in giro il suo “sorriso
presuntuoso” nel nuovo trailer internazionale del film
Superman, il cattivo vorrebbe sicuramente smascherare la sua
identità segreta.
È stato attribuito alla leggendaria
attrice statunitense Kim Novak (La donna che visse
due volte, Picnic, Una strega in paradiso) il Leone
d’oro alla carriera dell’82. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia (27 agosto – 6 settembre
2025). La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha
fatto propria la proposta del Direttore artistico della Mostra,
Alberto Barbera.
Kim Novak,
nell’accettare la proposta, ha dichiarato: “Sono molto, molto
colpita di ricevere il prestigioso premio del Leone d’oro da un
festival cinematografico tanto rispettato. Essere riconosciuta per
l’insieme del mio lavoro in questo momento della mia vita è un
sogno che si avvera. Conserverò nella memoria ogni momento
trascorso a Venezia. Riempirà il mio cuore di gioia”.
A proposito di questo
riconoscimento, il Direttore Alberto Barbera ha
affermato: “Assurta al ruolo di Diva senza averne l’intenzione,
Kim Novak è stata una delle protagoniste più amate di un’intera
stagione del cinema hollywoodiano, dall’esordio casuale alla metà
degli anni Cinquanta, sino al prematuro e volontario esilio dalla
prigione dorata di Los Angeles, non molto tempo dopo. Un sistema
che l’attrice non ha mai smesso di criticare, scegliendo i suoi
ruoli e anche il suo nome. Costretta a rinunciare a quello di
battesimo, Marilyn Pauline, perché associato alla Monroe, si batté
per conservare il cognome, accettando in cambio di tingersi di quel
biondo platino che fece epoca. Indipendente e anticonformista, creò
una propria casa di produzione e scioperò per rinegoziare uno
stipendio molto inferiore a quello dei suoi partner
maschili.
All’esuberante bellezza, alla
capacità di dar vita a personaggi ingenui e discreti ma anche
sensuali e tormentati, al suo sguardo seducente e talvolta dolente,
deve l’apprezzamento di alcuni dei maggiori registi americani del
momento, da Billy Wilder (Baciami stupido), a Otto Preminger
(L’uomo dal braccio d’oro), Robert Aldrich (Quando muore una
stella), George Sidney (Incantesimo, Un solo grande amore, Pal
Joey) e Richard Quine, con il quale diede vita ad alcune
indimenticabili commedie romantiche (Criminale di turno, Una strega
in paradiso, Noi due sconosciuti, L’affittacamere). Ma la sua
immagine resterà per sempre legata al doppio personaggio di La
donna che visse due volte di Hitchcock, diventato il ruolo della
sua vita. Il Leone d’oro alla carriera intende celebrare una star
libera, una ribelle nel cuore del sistema, che ha illuminato i
sogni della cinefilia prima di ritirarsi in un ranch nell’Oregon
per dedicarsi alla pittura e ai cavalli.”
Per l’occasione, sarò presentato in
prima mondiale il documentario Kim Novak’s Vertigo
di Alexandre Philippe, realizzato con la
collaborazione esclusiva dell’attrice.
Un nuovo trailer di Ironheart
offre uno sguardo più approfondito sulla prossima serie TV del
Marvel Cinematic Universe.
Introdotta nella timeline del MCU attraverso Black
Panther: Wakanda Forever, nel lontano 2022, la serie
Ironheart con
Dominique Thorne è più vicina che mai, poiché il suo show da
solista amplierà finalmente il suo ruolo nel franchise. Dal regista
di Black Panther e Black Panther: Wakanda Forever, Ryan Coogler, la
serie Ironheart approfondirà la vita dell’eroina protagonista, che
torna a Chicago.
Con la premiere di Ironheart
prevista per il 24 giugno, quando i primi tre episodi saranno
disponibili su Disney+, la
Marvel Studios ha pubblicato un altro trailer della serie. Le
ultime immagini di Ironheart mostrano un altro capitolo della vita
di Riri Williams nell’MCU, dopo gli eventi di Black Panther:
Wakanda Forever. Guardalo qui sotto:
La serie Ironheart, prodotta
dalla showrunner Chinaka Hodge, è stata avviata nel dicembre 2020.
Ironheart sarà la penultima serie live-action dell’MCU per
il 2025, dato che Wonder Man arriverà a dicembre di
quest’anno.
Cosa significa il nuovo trailer
di Ironheart per l’MCU
Uno degli aspetti più profondi
esplorati dal trailer di Ironheart è il background di Riri,
compresa la sua storia con il padre, mentre cerca di trovare se
stessa come nuova supereroina. Poiché la serie TV Ironheart
affronterà il tema della tecnologia contro la magia, il nuovo
trailer offre uno sguardo più da vicino alla sua complessa dinamica
con The Hood. Le nuove immagini di Ironheart danno anche
un’idea più chiara di come si evolverà la tecnologia di Riri,
dimostrando ancora una volta quanto sia davvero dotata la sua
mente.
Uno degli aspetti che potrebbe aver
colpito molti nel trailer di Ironheart è il modo in cui Disney+ sta promuovendo Ironheart come
un “evento in sei episodi”. È importante ricordare che questo non
conferma in modo definitivo che ci sarà o meno una seconda stagione
di Ironheart, poiché tutto dipenderà dall’andamento della serie
su Disney+ e dall’accoglienza da parte dei
fan e della critica. Dato che Ironheart è stato prodotto
prima della grande ristrutturazione della Marvel Television, che
mira a dare un formato più tradizionale alle sue serie TV, con
l’intenzione di produrle per molte stagioni, dipenderà anche dalla
presenza di una visione creativa che permetta alla serie di Riri di
durare per diversi anni.
L’adattamento cinematografico
live-action di The
Legend of Zelda ha ufficialmente subito un ritardo
nella data di uscita. Il franchise è nato nel 1986 come videogioco
per Nintendo Entertainment System. È stato creato dal game designer
giapponese Shigeru Miyamoto, che è ancora fortemente coinvolto nel
progetto. Il franchise ha subito diverse iterazioni, tra cui sequel
videoludici e una serie TV nel 1989. Ora è in fase di adattamento
in un lungometraggio live-action. Il film sarà diretto da Wes Ball,
che ha recentemente diretto Kingdom of the Planet of the
Apes. Non sono state ancora annunciate informazioni sul cast o
sulla trama.
Secondo Nintendo,
la data di uscita del film live-action The Legend of Zelda è stata
modificata. Il film uscirà il 7 maggio 2027.
Questo sposta la data di uscita dalla data originariamente
annunciata del 26 marzo 2027. Nel spiegare questo cambiamento,
Miyamoto e Nintendo hanno citato “motivi di produzione” come
causa del ritardo. Hanno promesso, tuttavia, che “dedicheranno
il tempo necessario per rendere il film il migliore
possibile”.
Cosa significa questo per The
Legend of Zelda
Sebbene questo ritardo sia un po’
deludente, la differenza di tempo tra la data originale e quella
rivista non è in realtà così estrema. In effetti, c’è stato un
momento in cui The Legend of Zelda avrebbe potuto uscire
addirittura nel 2029. In un rapporto del novembre 2024, Nintendo
aveva fissato la data di uscita del film per il “202X”. Questa
stima prometteva che il film sarebbe uscito entro questo decennio,
ma lasciava un margine che si estendeva fino al 2026. Questo
aggiornamento garantisce ulteriormente che uscirà nel
2027.
Nonostante la piccola differenza,
tuttavia, non è comunque un buon segno che The Legend of
Zelda uscirà più tardi del previsto. Il film era stato
inizialmente annunciato nel novembre 2023, ma solo quest’anno è
stata fissata una data di uscita (inizialmente prevista per marzo
2027). Sebbene sia stato scelto un regista, gli altri progressi
sono stati molto limitati.
La natura esatta dei ritardi nella
produzione che hanno causato lo slittamento della data di uscita è
sconosciuta, ma indica che il programma originale non ha potuto
essere rispettato. Si spera che il team riesca a rispettare la
nuova data di uscita fissata per il 7 maggio 2027.
Durante l’intervista, Evans è stato
chiesto se fosse strano vedere Downey Jr. interpretare uno dei
cattivi più iconici della Marvel, e l’ex protagonista di Captain
America ha condiviso quanto segue, spiegando anche a Johnson come
sia possibile questo casting:
Chris Evans:Voglio dire, non vedo l’ora di
vedere cosa farà. Sono sicuro che sarà incredibile.
Dakota Johnson:Adesso è un cattivo?
Chris Evans:Sì, adesso è il Dr. Doom.
Dakota Johnson:Si può fare? Si può
semplicemente scegliere?
Chris Evans: Quando l’ho sentito per la prima volta, ho
pensato: “Eh?”. Ma è quasi come il formaggio e la crosta.È come dire: “Non c’è più niente da fare con questa pizza”, e
poi pensi: “Oh, cavolo. Sai? Cos’altro? E se facessimo così? (fa un
movimento di capovolgimento). Wow”.
Chris Evans:Ottima domanda. Potrei
anche dire Downey. Ho fatto film per 10 anni prima di salire sul
treno della Marvel.
ScreenRant:Perché è stato lui a chiamarti,
giusto?
Chris Evans:Sì. È stato lui a convincermi. Non
volevo accettare il ruolo. Ho detto di no un paio di volte ed è
stato lui a farmi capire.
Dakota Johnson:Non volevi essere Capitan
America?
Chris Evans:Ho detto di no diverse volte. Lo
so. Semplicemente non volevo farlo. Avevo paura, ero intimidito.
Non sapevo. Era un impegno importante e stavo pensando di lasciare
la recitazione in generale. Non lo so.
Cosa significano i commenti
di Chris Evans su Robert Downey Jr.
Molti si aspettavano che un
nuovo attore fosse scelto per interpretare Victor von Doom nell’MCU
quando fosse arrivato il momento di introdurre quel personaggio nel
franchise, soprattutto considerando il potenziale di una storia
così lunga sullo schermo. Ecco perché la Marvel Studios è diventata
una delle notizie più importanti, se non la più importante, del San
Diego Comic-Con 2024 quando Downey Jr. ha svelato la sua identità
nella Hall H. La reazione di Evans è, per molti versi,
rappresentativa di come molti fan hanno reagito nel vedere l’ex
attore di Iron Man tornare nel MCU per Avengers: Doomsday e
Avengers: Secret Wars, ma con quello che è forse il colpo di scena
più grande di tutti i tempi per la Marvel Studios.
È anche importante ricordare che
Evans non è nuovo al personaggio di Doctor Doom, avendo già
interpretato la Torcia Umana nei film della Fox Fantastic
Four, dove il cattivo Marvel era interpretato da Julian
McMahon. Considerando che il Doctor Doom di Downey Jr.sarà molto diverso quando apparirà per la prima volta in
Avengers: Doomsday, sarà sicuramente un’esperienza surreale, per
non dire altro. Allo stato attuale, sembra che dare al Dottor
Destino dell’MCU lo stesso volto di Tony Stark, un eroe che ha dato
la vita in Avengers: Endgame, porterà una certa
tensione emotiva in Avengers: Doomsday.
Il ruolo di Han Solo in Star Warsera stato inizialmente offerto al leggendario attore
Al Pacino, che recentemente ha rivelato il motivo per cui ha
rifiutato. Sin dal suo debutto nel 1977, Han Solo è spesso
considerato uno dei
più grandi personaggi di Star Wars di tutti i tempi. Ciò
è dovuto in gran parte alla performance di Harrison Ford, che ha incarnato la natura
affascinante, fredda e rude del contrabbandiere dal cuore d’oro
creato da George Lucas. I prossimi film di Star
Wars andranno oltre Han, ma la sua eredità rimane.
È interessante notare che questa
eredità avrebbe potuto avere un volto diverso, come rivelato a
Entertainment Weekly (tramite The Independent). Il volto in questione è quello di
Al Pacino, il leggendario attore noto per i
suoi ruoli in film come Heat,
Il Padrino, Scarface e molti altri famosi film
hollywoodiani, che ha rivelato perché ha rifiutato il ruolo di Han
Solo negli anni ’70:
“Mi hanno dato il copione e ho
pensato: ‘Non capisco’. [Ho pensato], devo essere fuori di testa.
Ho guardato questa cosa e l’ho mandata a Charlie Loughton, mio
amico e mentore, in realtà. Gli ho chiesto: ‘Che ne pensi?’. Lui
era piuttosto saggio e mi ha risposto: ‘Non capisco, Al. Non lo so.
Non capisco’. Gli ho detto: ‘Beh, nemmeno io; cosa facciamo?’. Mi
hanno offerto una fortuna, ma non lo so. No, non posso interpretare
un personaggio se non parlo la sua lingua”.
In un’epoca in cui Star Wars non
era ancora un nome familiare e molti dubitavano che il film avrebbe
avuto successo, sembra che Pacino fosse incline a concordare con
gli scettici. Questo non per sminuire Pacino, poiché nessuno,
nemmeno lo stesso George Lucas, avrebbe potuto prevedere il
successo colossale di Star Wars. Tuttavia, è interessante sapere
che a un attore del calibro di Pacino è stato offerto il ruolo
dell’amabile furfante della saga.
Come sarebbe stato Han Solo
interpretato da Al Pacino?
Con questo in mente, è
interessante chiedersi come sarebbe stato Han interpretato da Al
Pacino se avesse accettato il ruolo in Star Wars. Pacino è un
attore metodico, quindi non si può negare che avrebbe potuto
interpretare bene il personaggio e che avrebbe fatto di tutto per
farlo. Detto questo, Pacino è noto per le sue interpretazioni più
sottili e sobrie. Sebbene abbia recitato in alcuni ruoli chiassosi
e roboanti, i ruoli più popolari di Pacino includono personaggi più
tranquilli, di grande complessità e ambiguità morale.
Han Solo si adatta in qualche
modo a questo archetipo, anche se è certamente difficile immaginare
Pacino in questo ruolo. Se lo avesse accettato, Han avrebbe potuto
essere un po’ meno eccentrico e troppo sicuro di sé, con Pacino che
avrebbe conferito al personaggio quel classico senso di gravitas.
Tuttavia, è facile dirlo col senno di poi, dopo aver visto decenni
dei film più famosi di Pacino.
Warner Bros. Discovery si
divide ufficialmente in due società. Warner Bros. è stata dietro
alcune delle principali produzioni cinematografiche degli ultimi
anni, tra cui Barbie e
altre ancora. La società possiede anche HBO e Max, un servizio di
streaming leader che ha prodotto serie di successo come House
of the Dragon e The White Lotus. Quest’anno, la
società ha già ottenuto alcuni importanti successi al botteghino,
tra cui A Minecraft Movie e Sinners, il film horror
di Ryan Coogler che mescola diversi generi e che ha avuto un
successo inaspettato al suo uscita ad aprile.
Secondo quanto comunicato da
Warner Bros. Discovery, la società di grande influenza si
sta ufficialmente dividendo in due. I due gruppi saranno ora
società separate e quotate in borsa, denominate Streaming & Studios
e Global Networks. La divisione Streaming & Studios sarà composta
da Warner Bros. Television, Warner Bros. Motion Picture Group, DC
Studios, HBO e HBO Max. Ospiterà anche le loro librerie di film e
programmi televisivi. Global Networks manterrà i marchi di
intrattenimento, sport e informazione televisiva, tra cui CNN e
altri.
Cosa significa questo per
Warner Bros. Discovery
La scissione comporta una nuova
ripartizione del controllo creativo. L’attuale presidente e CEO di
Warner Bros. Discovery, David Zaslav, diventerà presidente e CEO
di Streaming & Studios. Zaslav ha sottolineato che la società
ha un “prezioso patrimonio che [essi] continueranno con orgoglio
in questo nuovo capitolo”. Il nuovo presidente e CEO di Global
Networks sarà Gunnar Wiedenfels, attualmente CFO di Warner Bros.
Discovery. Entrambi rimarranno nei loro attuali ruoli fino al
completamento della scissione il prossimo anno. Di seguito sono
riportate alcune dichiarazioni di Wiedenfels, Zaslav e del
presidente del consiglio di amministrazione di Warner Bros.
Discovery, Samuel A. DiPiazza Jr.
David Zaslav:Il
significato culturale di questa grande azienda e le storie di
grande impatto che ha portato alla vita per oltre un secolo hanno
toccato innumerevoli persone in tutto il mondo. È un patrimonio
prezioso che continueremo con orgoglio in questo nuovo capitolo
della nostra gloriosa storia. Operando in futuro come due aziende
distinte e ottimizzate,daremo a questi marchi iconici la
maggiore focalizzazione e flessibilità strategica di cui hanno
bisogno per competere in modo più efficace nel panorama mediatico
in continua evoluzione di oggi.
Gunnar Wiedenfels:Questa separazione darà nuovo slancio a entrambe le società,
consentendo loro di sfruttare i propri punti di forza e i propri
profili finanziari specifici. Ciò consentirà inoltre a ciascuna
società di perseguire importanti opportunità di investimento e di
aumentare il valore per gli azionisti.In Global
Networks, ci concentreremo sull’identificazione di ulteriori modi
innovativi per collaborare con i partner di distribuzione al fine
di creare valore per gli spettatori lineari e in streaming a
livello globale, massimizzando al contempo le nostre
risorse di rete e generando flusso di cassa libero.
Samuel A. Di Piazza,
Jr.:Ci siamo impegnati con gli azionisti a identificare
la strategia migliore per realizzare il pieno valore del nostro
entusiasmante portafoglio di attività, eil Consiglio
ritiene che questa operazione sia un ottimo risultato per gli
azionisti di WBD.Questo annuncio riflette il impegno
costante del Consiglio nel valutare e perseguire opportunità che
aumentino il valore per gli azionisti.
Questi membri chiave
dell’attuale team di Warner Bros. Discovery hanno delineato diversi
vantaggi di questa scissione. La decisione importante arriva in un
momento in cui aziende storiche come Warner Bros. devono rispondere
a un mercato in rapida evoluzione. Principalmente, lostreaming ha portato al rapido declino della televisione
lineare, che ha reso i prezzi delle azioni instabili e
gli investitori indecisi. Ciò ha portato a cambiamenti simili, come
la scissione di Lionsgate da Starz. Ora, Warner Bros. Discovery è
diventata l’ultima azienda a trovare un modo per dissociare il
proprio marchio principale da alcune delle sue attività televisive
lineari.
È
stato finalmente diffuso online il trailer di The End, l’attesissimo
esordio nella fiction di
Joshua Oppenheimer, il regista due volte
candidato all’Oscar e autore di due documentari rivoluzionari come
The Act of Killing (2012)
e The Look of Silence
(2014). Il film arriverà nei cinema italiani dal 3 luglio, distribuito da I
Wonder Pictures.
The End è un
ambizioso racconto post-apocalittico che mescola dramma intimo,
distopia e riflessione politica in un contesto visivamente potente
e simbolico. Scritto e diretto da Oppenheimer insieme a
Rasmus Heisterberg
(A Royal Affair,
In the Blood), il film è
stato presentato con grande successo nei principali festival
internazionali, tra cui Telluride, Toronto, San Sebastián e la
Berlinale,
ricevendo consensi per la sua audacia narrativa e la forza delle
sue interpretazioni.
Nel cast, spiccano nomi di assoluto rilievo. Tilda
Swinton, vincitrice del Premio Oscar, guida il gruppo
di protagonisti con la sua consueta intensità. Al suo fianco
Michael
Shannon, due volte candidato all’Oscar e noto per
ruoli in Animali
notturni e Revolutionary
Road. Completano il cast i giovani talenti George
MacKay (1917, The
Beast) e Moses
Ingram (La regina di
scacchi, La donna del
lago).
Il trailer – suggestivo e carico di tensione – introduce lo
spettatore in un mondo crepuscolare dove la civiltà sembra prossima
al collasso, ma dove sopravvivono ancora emozioni umane,
interrogativi morali e una sorprendente intimità. Tra immagini
oniriche e momenti di cupa bellezza, The End si preannuncia come un film destinato
a lasciare il segno, non solo per la portata visiva ma per la sua
capacità di affrontare temi universali come il tempo, la fine, la
memoria.
Per Oppenheimer, si tratta di una nuova fase creativa, dopo aver
ridefinito il documentario come strumento di denuncia e riflessione
politica. The End
rappresenta il suo passaggio alla finzione, ma senza abbandonare lo
sguardo lucido, spietato e poetico che ha sempre contraddistinto il
suo cinema.
L’adattamento televisivo della serie
“Harry Potter” della HBO sta completando il suo
cast con sette nuove aggiunte. Come riportato da Variety, i seguenti attori sono
infatti stati aggiunti al cast dello show: Katherine
Parkinson nel ruolo di Molly Weasley,
Lox Pratt nel ruolo di Draco
Malfoy e Johnny Flynn nel ruolo di
Lucius Malfoy, Leo Earley nel
ruolo di Seamus Finnigan, Alessia
Leoni nel ruolo di Parvati Patil,
Sienna Moosah nel ruolo di Lavender
Brown e Bertie Carvel nel ruolo di
Cornelius Fudge. La notizia arriva da Variety, che
nello stesso pomeriggio ha anche riportato in esclusiva che
Bel Powley e Daniel Rigby
interpreteranno Petunia e Vernon
Dursley.
Al seguente post di Variety, si
possono vedere i volti di alcuni di questi nuovi membri del
cast:
HBO descrive la serie come un
“adattamento fedele” della serie di libri della Rowling.
“Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà
‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo
ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese
dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa
in onda prevista per il 2026.
La serie è scritta e prodotta da
Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di
showrunner. Mark Mylod sarà il produttore
esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in
collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La
serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e
Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e
David Heyman di Heyday Films.
Come già annunciato, Dominic
McLaughlin interpreterà Harry, Arabella
Stanton sarà Hermione e Alastair Stout
sarà Ron. Altri membri del cast includono: John
Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet
McTeer nel ruolo di Minerva McGrannitt, Paapa
Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick
Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Luke
Thallon nel ruolo di Quirinus Quirrell e Paul
Whitehouse nel ruolo di Argus Gazza.
Dopo la presentazione
alla rassegna Lievito di Latina, il documentario Acqua Benedetta arriva a Milano con due
proiezioni speciali al Cinema Beltrade, rivolte al pubblico,
alla stampa e al mondo della salute e della cultura. Il film
affronta il tema della dialisi con delicatezza e profondità,
intrecciando storie personali, ambiente e medicina in un racconto
corale ed emotivo.
Date delle
proiezioni a Milano – Cinema Beltrade:
Venerdì 20 giugno –
ore 21:30 – con la presenza del regista e degli autori Mercoledì 25 giugno – ore 19:30
Diretto da Antonio
Petrianni, scritto da Christian Mastrillo e prodotto da
Luca Lardieri, Francesco Madeo e Mattia
Nicoletti, il documentario segue i racconti di Carlo Alberto
Cecconi, Serena Scaramella e Oise Amidei: tre
vite segnate dalla dialisi, tra fragilità, adattamento e
resistenza. L’acqua – che ristagna, invade, sostiene – diventa il
simbolo di un equilibrio sottile tra natura, corpo e
sopravvivenza.
Il paesaggio che
circonda i protagonisti non è solo sfondo, ma parte viva del
racconto: un ambiente che dialoga con la condizione umana e
restituisce senso al quotidiano. Acqua
Benedetta è una riflessione visiva sull’abitare il
corpo e sull’affrontare la malattia come atto di
resilienza.
La serie TV Harry
Potter della HBO ha trovato i suoi
Petunia e Vernon Dursley.
Variety ha infatti appreso in
esclusiva che gli attori Bel Powley e
Daniel Rigby interpreteranno i Dursley nel
prossimo adattamento televisivo della serie di libri di
J.K. Rowling. Ancora da assegnare è il ruolo del
loro figlio, Dudley.
I fan dei libri ricorderanno che
Petunia era la sorella della madre di Harry, Lily. I Dursley
accolgono Harry con riluttanza dopo la morte dei suoi genitori,
costringendolo a vivere in un ripostiglio sotto le scale e
trattandolo essenzialmente come un servo piuttosto che come loro
nipote. Petunia e Vernon sono stati interpretati da Fiona
Shaw e Richard Griffiths nella serie di
film Harry Potter.
Per quanto riguarda questi due nuovi
attori unitisi al
cast, Powley ha recentemente recitato in serie TV come
“Masters of the Air”, “A Small Light” e “The
Morning Show”. Tra i suoi film ricordiamo “The Diary of a
Teenage Girl”, “White Boy Rick” e “Il re di
Staten Island”. Rigby ha invece recentemente recitato in
serie televisive come “I, Jack Wright”, “Renegade
Nell” e “Tom Jones”. È anche previsto che appaia
nella prossima serie fantascientifica di Amazon “Blade
Runner 2099”, che continua la storia della serie
cinematografica. Ha inoltre vinto un BAFTA TV Award come miglior
attore nel 2011 per il suo ruolo da protagonista in “Eric and
Ernie”.
Al seguente post di Variety si possono vedere i volti dei due
nuovi membri del cast:
HBO descrive la serie come un
“adattamento fedele” della serie di libri della Rowling.
“Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà
‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo
ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale.
La serie è scritta e prodotta da
Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di
showrunner. Mark Mylod sarà il produttore
esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in
collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La
serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e
Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e
David Heyman di Heyday Films.
Come già annunciato, Dominic
McLaughlin interpreterà Harry, Arabella
Stanton sarà Hermione e Alastair Stout
sarà Ron. Altri membri del cast includono: John
Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet
McTeer nel ruolo di Minerva McGrannitt, Paapa
Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick
Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Luke
Thallon nel ruolo di Quirinus Quirrell e Paul
Whitehouse nel ruolo di Argus Gazza.
Prime Video conferma ufficialmente la
produzione di una terza stagione della serie di successo
Maxton Hall – Il mondo tra di noi. La
terza stagione porterà avanti la storia di Ruby e James e sarà
basata su Save Us — il terzo volume della serie di romanzi
bestseller “Save You” dell’autrice Mona Kasten. Damian Hardung e
Harriet Herbig-Matten torneranno ad interpretare i due
protagonisti. Come per le stagioni precedenti, UFA Fiction è
responsabile della produzione.
I fan attendono con impazienza la
seconda stagione, che sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video a partire dal 7 novembre. Il teaser trailer, da poco diffuso,
promette emozioni intense e colpi di scena drammatici, offrendo
un’anteprima esclusiva sugli sviluppi che riguardano la storia tra
Ruby e James.
Maxton Hall – Il mondo tra di
noi – Seconda stagione
Chi vola in alto può anche cadere
in basso… Dopo una notte passionale trascorsa insieme a Oxford e
ormai ad un passo dal suo più grande obiettivo di vita, tutto
sembra andare alla perfezione per Ruby (Harriet Herbig-Matten). Un
colpo del destino nella famiglia di James (Damian Hardung) cambia
però ogni cosa, ed è proprio James a riportare Ruby bruscamente con
i piedi per terra. Lei è distrutta. Non ha mai provato sentimenti
così forti per nessuno come per James, e nessuno l’ha mai ferita
così profondamente. Vorrebbe tornare a quando nessuno, a Maxton
Hall, la conosceva; a quando non faceva parte del mondo elitario
dei suoi compagni di classe. Ma non riesce a dimenticare James
soprattutto perché lui sta facendo di tutto per riconquistarla.
Oltre a Damian Hardung e Harriet Herbig-Matten, nella seconda
stagione tornano anche Sonja Weißer nel ruolo di
Lydia, Ben Felipe in quello di Cyril, Fedja van
Huêt come Mortimer, Runa Greiner nel ruolo di
Ember, Justus Riesner come Alistair, Andrea Guo nel
ruolo di Lin, Frederic Balonier è Kieran e Eli
Riccardi nel ruolo di Elaine.
Martin Schreier (Traumfabrik) torna alla regia anche per la
seconda stagione di Maxton Hall – Il mondo tra di noi. Tra
i produttori della nuova stagione anche Markus
Brunnemann e Ceylan Yildirim, che è inoltre interprete e
sceneggiatrice della serie. Insieme a Yildirim, partecipano alla
scrittura degli episodi anche Juliana Lima
Dehne e Marlene Melchior. Valentin Debler è di nuovo
produttore per UFA Fiction. La serie è sostenuta dal German Motion
Picture Fund (GMPF).
THR riporta che né Superman né
Supergirl: Woman of
Tomorrow saranno presentati al Comic-Con di San Diego.
Non sorprende che il reboot del DCU di James
Gunn non riceverà molta attenzione, dato che l’evento
inizia un paio di settimane dopo l’uscita del film nelle sale, ma i
fan si aspettavano di vedere qualcosa del film da solista di
The Girl of Steel, nonostante la sua data di uscita sia
giugno 2026. Ci sono comunque buone notizie per i fan di
Peacemaker.
“Peacemaker avrà una grande
presenza alla convention, una mossa che segnala la fiducia di DC e
Max nella seconda stagione, in uscita il 21 agosto. E, sebbene DC
non abbia rilasciato dichiarazioni, potrebbe esserci un panel nella
Hall H per la serie. Le aquile voleranno nella hall? Non ne siamo
sicuri, ma speriamo che ci saranno dei balli.”
Lo scambio ha anche confermato la
recente voce (riportata per la prima volta dal scooper MTTSH)
secondo cui George MacKay (1917, The Beast), Tom
Blythe (The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and
Snakes), Jack O’Connell (Sinners, Starred Up) e
Leo Woodall (One
Day, The White Lotus) si candideranno per il ruolo principale nel
film Clayface. Il sito aggiunge: “Una fonte
ha dichiarato stamattina che i quattro sono diventati tre, ma non
ha rivelato chi sia escluso.”
Il regista di Speak No
Evil, James Watkins, dirigerà il
progetto, mentre Gunn sarà il produttore insieme a Peter
Safran e al regista di The Batman,
Matt Reeves, con Lynn Harris e
Chantal Nong come produttori esecutivi.
Mike Flanagan ha scritto la sceneggiatura, ma a
quanto pare non era disponibile per dirigere a causa dei suoi
impegni con una serie TV su Carrie e il nuovo film sull’Esorcista.
La data di uscita ufficiale del progetto è l’11 settembre 2026.
Gunn produrrà il film insieme a
Peter Dafran e al regista di The
Batman, Matt Reeves, con Lynn
Harris e Chantal Nong come produttori
esecutivi. Mike Flanagan ha scritto la
sceneggiatura, ma a quanto pare non era disponibile per la regia a
causa dei suoi impegni con una serie TV di Carrie
e il nuovo film di Exorcist. La data di uscita
ufficiale del progetto è l’11 settembre 2026. In base a precedenti
dichiarazioni di Gunn, il film sarà ambientato nel DCU, a
differenza del “BatVerse” di Reeves.
“Notizie entusiasmanti dagli
[DC] Studios oggi: [Clayface], una storia del DCU tratta da una
sceneggiatura di Mike Flanagan, ha ricevuto il via libera
UFFICIALE. Clayface debutterà nel 2026.”
Safran ha condiviso alcuni nuovi
dettagli sulla sceneggiatura di Flanagan, sottolineando che
Clayface sarà effettivamente un film horror a tutto tondo, sulla
falsariga di La mosca di David Cronenberg, e più recentemente,
abbiamo appreso che il film trarrà anche non poca ispirazione dal
successo di body horror di Coralie Fargeat,
The Substance.
“Clayface, vedete, è una storia
horror hollywoodiana, secondo le nostre fonti, che utilizza
l’incarnazione più popolare del cattivo: un attore di film di serie
B che si inietta una sostanza per mantenersi al passo con i tempi,
solo per scoprire di poter rimodellare il proprio volto e la
propria figura, diventando un pezzo di argilla ambulante.”
Clayface dovrebbe
essere girato in diverse location, tra cui Vancouver, Toronto e il
New Jersey o Atlanta.
Manca meno di un mese all’uscita di
Jurassic
World – La Rinascita, e la Universal Pictures
(tramite IGN) ha pubblicato un’entusiasmante prima clip
dell’ultimo capitolo del franchise di enorme successo.
La scena mostra Zora Bennett
(Scarlett
Johansson) e la sua squadra intenti a ottenere un
campione di DNA da un Mosasauro, cosa ovviamente molto più facile a
dirsi che a farsi. Mentre Bennett prepara l’inquadratura, il
gigantesco dinosauro acquatico si lancia sulla traiettoria della
nave, facendola cadere in acqua.
Mentre Zora si aggrappa con tutte le
sue forze, vediamo una splendida inquadratura del Mosasauro che la
fissa da appena sotto la superficie. Ecco cosa ha detto Johansson
del suo amore per il franchise, durato una vita, durante il
CinemaCon di marzo.
“È sempre stato il mio sogno
partecipare a un film di Jurassic Park. Questa volta sono andata
direttamente da Steven Spielberg e gli ho detto che
interpreterei qualsiasi ruolo, anche se venissi mangiata nei primi
cinque minuti. Quindi è un onore incredibile essere qui.” Ha
anche detto di essere determinata a “riportare la paura in
Jurassic Park”.
I film di Jurassic World non hanno
mai avuto problemi a riempire le sale nonostante le recensioni
contrastanti, ma Dominion è stato visto da molti come un punto
basso per il franchise. Riuscirà Jurassic
World – La Rinascita a riconquistare i fan?
La prossima estate, a tre anni
dalla conclusione della trilogia di Jurassic World, di cui ogni
film ha superato il miliardo di dollari al botteghino mondiale,
l’intramontabile serie di Jurassic si evolve verso una nuova e
sorprendente direzione con Jurassic
World – La Rinascita.
Con l’iconica superstar
dell’azione Scarlett Johansson, il talento emergente
Jonathan Bailey e il due volte vincitore dell’Oscar® Mahershala
Ali, questo nuovo capitolo ricco di azione vede un’intrepida
squadra in corsa per assicurarsi i campioni di DNA delle tre
creature più colossali tra terra, mare ed aria. Il film,
interpretato anche dalle acclamate star internazionali Rupert
Friend e Manuel Garcia-Rulfo, è diretto dal dinamico regista Gareth
Edwards (Rogue One: A Star
Wars Story) dalla sceneggiatura di David Koepp, sceneggiatore
originale di Jurassic Park.
Cinque anni dopo gli eventi di
Jurassic World – Il Dominio, l’ecologia del pianeta si è dimostrata
in gran parte inospitale per i dinosauri. Quelli rimasti, vivono in
ambienti equatoriali isolati con climi simili a quelli in cui
prosperavano un tempo. Le tre creature più gigantesche di quella
biosfera tropicale possiedono la chiave per un farmaco che porterà
miracolosi benefici salvavita all’umanità.
La candidata all’Oscar®
Johansson interpreta l’esperta di operazioni segrete Zora Bennett,
incaricata di guidare una squadra specializzata in una missione
top-secret per ottenere materiale genetico dai tre dinosauri più
imponenti del mondo. Quando l’operazione di Zora si incrocia con
una famiglia la cui spedizione in barca è stata travolta da
predatori acquatici preistorici, si ritrovano tutti bloccati su
un’isola dove si troveranno faccia a faccia con una sinistra e
scioccante scoperta che è stata nascosta al mondo per
decenni.
Ali è Duncan Kincaid, il più
fidato leader della squadra di Zora; il candidato all’Emmy e
vincitore dell’Olivier Award Jonathan Bailey (Wicked, Bridgerton)
interpreta il paleontologo Dr. Henry Loomis; il candidato all’Emmy
Rupert Friend (Homeland, Obi-Wan Kenobi) appare come il
rappresentante di Big Pharma Martin Krebs e Manuel Garcia-Rulfo
(The Lincoln Lawyer, Assassinio sull’Orient Express) interpreta
Reuben Delgado, il padre della famiglia dei civili
naufraghi.
Il cast comprende Luna Blaise
(Manifest), David Iacono (L’estate nei tuoi occhi) e Audrina
Miranda (Lopez vs. Lopez) nel ruolo della famiglia di Reuben. Nel
film compaiono anche, come membri delle squadre di Zora e Krebs,
Philippine Velge (Station Eleven), Bechir Sylvain (BMF) e Ed Skrein
(Deadpool).
Jurassic World – La Rinascita è
diretto dal vincitore BAFTA Edwards da una sceneggiatura di Koepp
(La guerra dei mondi), basata sui personaggi creati da Michael
Crichton. Il film è prodotto dal candidato all’Oscar® Frank
Marshall e da Patrick Crowley, entrambi produttori storici del
franchise di Jurassic e del blockbuster di quest’estate, Twisters.
Il film è prodotto esecutivamente da Steven Spielberg, Denis L.
Stewart e Jim Spencer.
Tradizionalmente, i
Fantastici Quattro non hanno un leader, sebbene
Mister Fantastic abbia spesso guidato la carica sulla carta.
La Donna Invisibile ha ricoperto un ruolo simile,
in particolare nelle recenti serie a fumetti di autori come
Dan Slott e Ryan North.
Il personaggio di Sue
Storm ha certamente bisogno di una rilettura al cinema,
soprattutto perché è stata in gran parte relegata a un ruolo quasi
di contorno nei film sui Fantastici Quattro della metà degli anni
2000. Sebbene l’interpretazione di Kate Mara abbia
rappresentato un miglioramento, il suo lavoro è stato oscurato da
una parrucca discutibile, dovuta alle riprese aggiuntive.
Parlando con Collider, il produttore
di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, Grant Curtis, ha
promesso che l’MCU offrirà una Sue
Storm poliedrica, che è potenzialmente rappresentata come
la leader di questa squadra (o, quantomeno, come il personaggio
principale del reboot).
“Se si ripercorrono i fumetti,
ci si rende conto che Sue Storm è probabilmente la leader dei
Fantastici Quattro, perché senza Sue Storm, tutto crolla”, ha
spiegato. “Volevamo che esteticamente si frequentassero, ma in
termini di personaggi e trattamento, chi dovesse essere al centro
dell’attenzione, era come dire, ehi, raccontiamo la migliore storia
possibile”.
Il sito ha anche parlato con
Vanessa Kirby, che ha ricordato di aver riso
con l’attore Pedro Pascal, interpretato da Reed Richards,
quando hanno letto un fumetto degli anni ’60 in cui lo si vedeva
comprare un vestito a Sue per impedirle di lamentarsi. Anche lei
spera di modernizzare il personaggio, ma non voleva trasformare Sue
in una “leader stronza e cattiva”. Piuttosto, si è
impegnata a trovare una “genuina anima femminile”.
Parlando del supporto di Pascal
durante quel processo, Kirby ha detto: “Non ho mai avuto un
attore come controparte che si sia dimostrato così paritario e di
supporto alla relazione, ma lo è stato anche il personaggio
femminile che gli stava di fronte. Mi sento davvero grata ogni
giorno di avere un attore come Pedro, così generoso”.
Ha risposto dicendo: “Adoro
essere guidato in un certo senso. Quella che per me potresti
identificare come generosità, semplicemente non lo è. Sono ispirato
solo da… credo che le donne potenti siano state ciò che mi ha
aiutato a sopravvivere”.
“Quindi, avere l’opportunità di
stare al fianco di una di loro, di imparare da lei – semplicemente
un partner, è una partnership; è un uomo e una donna, ma è anche
una sorta di partnership trascendente nel lavoro e nei
personaggi”, ha continuato Pascal. “E quindi, onestamente,
non so davvero cosa cazzo farei senza di te [Vanessa]”.
Queste osservazioni genereranno le
lamentele previste, ma è chiaro che tutti i soggetti coinvolti
stanno seguendo i fumetti. Pascal e Kirby, nel frattempo, sembrano
aver dedicato molta riflessione e tempo a rendere questa relazione
perfetta sullo schermo.
La storia di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi sembra ruotare
attorno a Sue, soprattutto perché sarà incinta di (e alla fine darà
alla luce) Franklin Richards. La Donna Invisibile è stata
riconosciuta come il membro più potente di questa squadra per
decenni, quindi metterla in primo piano sembra la decisione giusta
per l’introduzione della squadra nell’MCU.
Il film Marvel Studios I
Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima
famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic
(Pedro
Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa
Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph
Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile
mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la
forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la
Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus
(Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver
Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus
di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale.
Il film è interpretato anche da
Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne
e Sarah Niles. I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant
Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.
Le riprese del film
live-action
Masters of the Universe sono attualmente in corso a
Wookey Hole, nel Somerset, dopo essere recentemente terminate alla
Cattedrale di Wells. La star Nicholas Galitzine ha
condiviso alcune foto e videoclip dell’enorme sistema di grotte
sotterranee che si ritiene siano state scelte come set per le
grotte di Eternia.
In una breve clip, l’attore può
essere visto in posa da dietro una tenda con il suo costume da
He-Man. È completamente oscurato, ma la silhouette
rivela un dettaglio dell’abito. Non sorprende che questa prossima
versione per il grande schermo del muscoloso eroe abbandonerà il
perizoma peloso che il personaggio indossava nella serie animata
originale in favore di una tunica di pelle o di Pteruges.
Abbiamo visto Nicholas
Galitzine nei panni del Principe Adam (insieme a
Camila Mendes nei panni di Teela) in alcune foto
dal set, ma a parte una rivelazione parziale tramite il fotogramma
iniziale della produzione (vedi sopra), non abbiamo ancora potuto
vederlo completamente in modalità He-Man. Se girerà delle scene nel
Somerset, in piena vista del pubblico, possiamo probabilmente
aspettarci che Amazon MGM Studios pubblichi un’immagine ufficiale
abbastanza presto.
La versione live-action della
classica serie animata vedrà protagonista Nicholas
Galitzine, ma anche la partecipazione di Morena Baccarin nel ruolo della
Strega, e di James Purefoy e Charlotte
Riley nei ruoli dei genitori di Adam, Re Randor e la
Regina Marlena, insieme ad Alison Brie (GLOW, Community)
nel ruolo del braccio destro di Skeletor, Evil-Lyn, Idris Elba (Thor, Luther) in quello di
Man-At-Arms e Jared Leto (Morbius, Blade Runner 2049) in
quello di Skeletor stesso. Nel frattempo, Sam C.
Wilson (House of the Dragon) interpreterà Trap
Jaw, con Kojo Attah (The Beekeeper) nei panni di
Tri-Klops e Jon Xue Zhang (Eternals) nei panni di Ram-Man.
Dopo numerose false partenze,
Netflix era pronta a sviluppare un lungometraggio
tratto dall’amata serie animata già nel 2022, ma all’inizio di
quest’anno abbiamo saputo che anche l’ultimo tentativo di far
decollare il progetto era fallito.
Tuttavia, in seguito avremmo appreso
che Amazon/MGM Studios aveva acquisito il film, con il regista di
Bumblebee, Travis Knight, in trattative per la
regia. L’uscita del film è ora prevista per il 5 giugno 2026.
Chris Butler ha riscritto la sceneggiatura da una
bozza iniziale di David Callaham
(Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli). In
precedenza, la regia era stata affidata ai fratelli Nee (La
città perduta).
Todd Black, Jason Blumenthal e Steve
Tisch saranno i produttori, insieme a DeVon Franklin.
Masters of the Universe
arriverà nelle sale il 5 giugno 2026.
Non aprite quella
porta è al centro di un contenzioso che sta coinvolgendo
alcuni dei produttori hollywoodiani più importanti degli ultimi
anni. Ma andiamo in ordine. I cambiamenti epocali nell’industria
cinematografica post-pandemica sono innegabili e Hollywood sta
cambiando rotta. L’era in cui si superava senza sforzo la barriera
dei 500 milioni di dollari al botteghino globale con ogni
blockbuster ad alto budget sembra svanita. Questo nuovo contesto
sta spingendo molti studi a riconsiderare il loro programma,
rendendo più difficile il via libera per molti costosi film estivi
di successo.
In risposta a questa difficoltà, le
produzioni si stanno rivolgendo con rinnovata attenzione a film
horror più accessibili. Questo genere dimostra costantemente il suo
valore, offrendo solidi ritorni al botteghino a fronte di un
investimento ridotto. Il successo di questo approccio è già
evidente, con un’ondata di franchise horror iconici che vengono
rivitalizzati. Di recente abbiamo assistito a trionfali “requel” e
a nuovi episodi che hanno dato nuova vita a serie come Final
Destination, Scream e Saw.
E la rinascita dell’horror non
accenna a fermarsi: progetti come So cosa hai fatto, Venerdì 13
e L’esorcista sono tutti attivamente in fase di
sviluppo, preannunciando un futuro entusiasmante per il genere.
Ma in mezzo a questa rinascita, un
classico dell’horror sta generando un’eccezionale quantità di
entusiasmo, innescando una feroce guerra di offerte tra i
principali studi cinematografici e le piattaforme di streaming. La
proprietà intellettuale al centro di questa intensa competizione?
Nientemeno che Non aprite quella porta.
Il classico slasher degli anni ’70
sta scatenando una vera e propria guerra di offerte al momento e
sono coinvolti alcuni nomi molto interessanti, tra cui:
Si dice che il co-creatore di Yellowstone, Taylor
Sheridan, sia molto interessato, essendo originario del
Texas.
Oz Perkins (Longlegs, La scimmia) starebbe
collaborando con Bryan Bertino (Gli sconosciuti) per un film
prodotto da Neon.
J.T. Mollner, regista del prossimo adattamento
di “La lunga marcia” di Stephen King, sta collaborando con il
produttore Roy Lee per una serie TV su A24.
Separatamente, Lee ha anche un’offerta per un film su “Non
aprite quella porta” su Netflix.
Infine, Jordan Peele (Scappa – Get
Out, Nope) e la sua Monkeypaw Productions si sono uniti al
gruppo e puntano a produrre un film per Universal.
I diritti del franchise di
Non aprite quella porta sono attualmente
controllati da Exurbia Films, una società parzialmente posseduta da
Kim Henkel, co-sceneggiatore dell’originale del 1974. Exurbia ha
incaricato l’agenzia Verve di supervisionare un’accesa guerra di
offerte per la proprietà. Le proposte formali da parte di studi e
registi inizieranno il 9 giugno 2025. L’ultimo capitolo della serie
Non aprite quella porta è l’omonimo film del 2022,
diretto da David Blue Garcia. In uscita in
esclusiva su Netflix il 18 febbraio 2022, il film si configura come
una continuazione diretta dell’originale del 1974, riprendendo la
storia cinquant’anni dopo.
Non aprite quella porta è incentrato su un
gruppo di giovani cittadini che si recano in una remota cittadina
del Texas con l’intenzione di rilanciarla, solo per risvegliare
l’orrore a lungo sopito di Leatherface. Nonostante la sua
distribuzione di alto profilo, il film è stato accolto
negativamente, ottenendo un punteggio del 30% dalla critica su
Rotten Tomatoes e solo il 25% dal pubblico, sulla base di oltre
1.000 valutazioni degli spettatori.
I Tony Awards sono stato un attimo
momento per Tom Felton per commentare il suo recente
casting in “Harry Potter e la Maledizione
dell’Erede” nei panni proprio di un adulto Draco
Malfoy. L’attore, da sempre affezionato alla sua esperienza con il
franchise e grande fan, ha espresso gioia e incredulità per aver
ottenuto il ruolo e ha detto che molti dei suoi ex compagni di set
gli hanno scritto per congratularsi con lui, tranne Matthew Lewis
(Neville Paciock), che gli ha scherzosamente ricordato che ormai è
troppo vecchio per queste cose!
Non solo, Tom Felton ha anche anticipato che
probabilmente riuscirà a portare in sala molti dei membri del cast
originale, compresa Emma Watson che, stando a quanto lui dice,
sicuramente gli sorriderà e lo farà uscire dal personaggio!
È storia nota a tutti i fan di Harry
Potter che tra Emma Watson e Tom
Felton c’è sempre stato un legame speciale, tanto che
all’inizio della produzione, la piccola Emma aveva anche una cotta
per Tom (come lei stessa ha confessato). Crescendo insieme sul set,
i due hanno sviluppato una grande amicizia che a quanto pare dura
ancora oggi.
Tom Felton torna a Hogwarts. L’attore
riprenderà il ruolo del biondo platino Draco Malfoy in
“Harry Potter e la Maledizione
dell’Erede” a Broadway. Entrerà in scena l’11
novembre per 19 settimane, fino al 22 marzo 2026. Questo segna
il debutto di Felton a Broadway. È anche la prima
volta che un membro del cast originale di “Harry Potter” si unisce
alla produzione teatrale di “laMaledizione dell’Erede“.
La storia è ambientato 19 anni dopo
l’ultimo romanzo di “Harry Potter”. Ora, come genitori, Draco –
così come Harry, Ron e Hermione – sono cresciuti e stanno mandando
i propri figli alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
“Partecipare ai film di ‘Harry
Potter’ è stato uno dei più grandi onori della mia vita”, ha
detto Tom Felton. “Partecipare a questa
produzione sarà per me un momento di svolta, perché quando inizierò
a recitare in ‘La Maledizione dell’Erede’ questo autunno, avrò la
stessa età di Draco nello spettacolo. È surreale tornare a vestire
i suoi panni – e ovviamente i suoi iconici capelli biondo platino –
e sono entusiasta di poter vivere la sua storia e condividerla con
la più grande community di fan del mondo. Non vedo l’ora di unirmi
a questa incredibile compagnia e di far parte della comunità di
Broadway”.
“Harry Potter e la
Maledizione dell’Erede” ha debuttato al Lyric Theatre
nel 2018 dopo un debutto di successo nel West End, dove lo
spettacolo è ancora in scena. Originariamente raccontato in due
parti, la versione di Broadway è stata abbreviata dopo la pandemia
e trasformata in un unico spettacolo di tre ore e mezza.
“Come fan del mondo magico, ci
sentiamo incredibilmente fortunati di dare il benvenuto a Tom nella
nostra famiglia di ‘Cursed Child’ a Broadway e di offrire ai fan di
‘Harry Potter’ in tutto il mondo l’emozione irripetibile di vederlo
riprendere questo ruolo iconico, questa volta sul palco a New York
City”, hanno detto i produttori dello spettacolo Sonia
Friedman e Colin Callender. “Questo momento è potente su molti
livelli: Tom farà il suo debutto a Broadway e segna un momento di
chiusura del cerchio non solo per sé, ma anche per Draco. Può
vestire di nuovo i panni di Draco, ma questa volta da adulto che
affronta le sfide della genitorialità e il complicato significato
dell’eredità”.
Prima Jean Grey,
poi Gwen Stacy. I rumor sul ruolo di Sadie Sink in Spider-Man: Brand New Day
si sprecano, ma lei non sembra intenzionata a lasciarsi sfuggire
nulla. In occasione dei Tony Awards, Joshua
Horowotz l’ha intervistata chiedendole se le voci su
questi due personaggi fossero in qualche modo vicine alla verità,
ma lei ha preferito riportare l’attenzione sull’evento dedicato a
Broadway e ha detto in maniera netta: “Non ne parliamo ora!”. Ecco
il video:
Intanto, una sinossi generica del
film è emersa all’inizio di quest’anno, anche se non è chiaro
quanto sia accurata. Tuttavia, ora abbiamo buone ragioni per
credere che “l’improbabile alleato” di Spidey sarà Hulk.
Dopo gli eventi di Doomsday,
Peter Parker è determinato a condurre una vita normale e a
concentrarsi sul college, allontanandosi dalle sue responsabilità
di Spider-Man. Tuttavia, la pace è di breve durata quando emerge
una nuova minaccia mortale, che mette in pericolo i suoi amici e
costringe Peter a riconsiderare la sua promessa. Con la posta in
gioco più alta che mai, Peter torna a malincuore alla sua identità
di Spider-Man e si ritrova a dover collaborare con un improbabile
alleato per proteggere coloro che ama.
Spider-Man: Brand New
Day condivide il titolo con un’epoca narrativa
controversa, che ha visto la Marvel Comics dare all’arrampicamuri un nuovo
inizio, ponendo fine al suo matrimonio con Mary Jane Watson e
rendendo di nuovo segreta la sua identità. In quel periodo ha
dovuto affrontare molti nuovi sinistri nemici ed era circondato da
un cast di supporto rinnovato, tra cui un resuscitato Harry
Osborn.
Spider-Man: Brand New
Day è stato recentemente posticipato di una settimana dal
24 luglio 2026 al 31 luglio 2026. Destin Daniel
Cretton, regista di Shang-Chi e la Leggenda
dei Dieci Anelli, dirige Spider-Man: Brand New Day da
una sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers. Tom Holland guida un cast che include
anche Zendaya, Sadie Sink e Liza Colón-Zayas. Michael
Mando è stato confermato mentre per ora sono solo
rumors il coinvolgimento di Steven Yeun e di Mark Ruffalo.
Spider-Man: Brand New Day uscirà
nelle sale il 31 luglio 2026.
In occasione del 60° compleanno di
Frank Grillo, il co-CEO di DC Studios,
James
Gunn, ha condiviso una nuova foto del dietro le quinte
di Rick Flag Sr. Non sappiamo se sia stata scattata sul
set della seconda stagione di Superman o
di Peacemaker, soprattutto perché Gunn era dietro
la macchina da presa in entrambe. In ogni caso, questo sembra
essere un anno importante per un personaggio che abbiamo incontrato
per la prima volta nella serie animata Creature Commandos.
In Superman vedremo il personaggio
rivelare che ora è al comando in A.R.G.U.S. (probabilmente a causa
dell’ultimo errore di Amanda Waller), il che gli darà accesso a
informazioni su chi ha realmente ucciso suo figlio: Christopher
Smith. Il loro scontro promette di essere… violento.
Durante una recente intervista con
Screen Rant, a Grillo è stato
chiesto quanto del suo ruolo nel DCU sia stato pianificato da Gunn. “Tutto!
Ecco perché James Gunn è l’uomo perfetto per questo ruolo”, ha
spiegato. “Quando mi ha chiesto di interpretare il ruolo in
Creature Commandos, mi ha inviato tutte le sceneggiature e non è
stata cambiata una parola.”
“E poi, quando mi ha chiesto di
interpretare Peacemaker, mi ha inviato tutte le sceneggiature e non
è stata cambiata una parola. Il mio ruolo in Superman ha molto a
che fare con Peacemaker, quindi è un tessuto connettivo”, ha
scherzato Grillo. “E, naturalmente, non è cambiata una parola.
Ma poiché [l’arco narrativo] è in continua evoluzione, è necessario
essere coinvolti in modo molto più approfondito nel modo in cui i
personaggi cambiano. Gunn è tutto incentrato sulla sceneggiatura:
sceneggiatura, sceneggiatura, sceneggiatura.”
L’attore ha anche spiegato quanto la
sua esperienza nel DCU sia diversa dal suo ruolo nel MCU nei panni del cattivo del
franchise di Captain America, Crossbones.
“Mentre la Marvel inizia un
film, una parte. E ha una sceneggiatura, ma non è una vera e
propria sceneggiatura. Inizi, e poi a metà, dici ‘Oh oh…’.
Personalmente preferisco che le sceneggiature siano
[approfondite]”, ha detto Grillo, “il modo in cui James
Gunn gestisce la DC è l’antitesi di come Kevin Feige ha gestito la Marvel, e – per me – è
più appropriato”.
Date un’occhiata a questo nuovo
sguardo al Rick Flag Sr., personaggio live-action
della DCU, nei post social qui sotto.
Superman è il primo
film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio,
María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor
Vince e Neva Howell. Il film sarà al cinema dal 9 luglio
distribuito da Warner Bros. Pictures.
“Superman”, il primo film dei DC Studios
in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto
il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il
suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe
originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica
di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un
Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella
bontà del genere umano.
Produttori esecutivi di
“Superman” sono Nikolas Korda, Chantal
Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è
avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il
direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle,
la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre
al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy
(“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).
Atteso forse più di altri
grandi blockbuster che arriveranno nelle prossime settimane a
illuminare gli schermi estivi dei cinema italiani, Dragon Trainer, il live
action, plana nelle nostre sale con l’eleganza e la precisione
di una Furia Buia. In un’Era cinematografica in cui rifare in
“carne e ossa”
classici d’animazione è divenuta la regola, grazie a Disney che
ha riservato e riserverà questo trattamento a tutti i suoi
capolavori animati, Dreamworks risponde a tono con un live action
pieno di emozione e senso di meraviglia, riproponendo la storia di
Hiccup, Sdentato, Astrid, Stoick e di tutti i vichinghi arroccati
sull’isola di Berk.
Dean DeBlois
riprende la regia del film, senza la collaborazione di
Chris Sanders (che per questa stagione ha già
brillato con il suo Il Robot Selvaggio), e ci accompagna
nel viaggio di un ragazzo che facendosi strada tra le
incomprensioni paterne e la “condanna” di non corrispondere alle
aspettative della comunità, riesce a mostrare a tutti un percorso
nuovo, fatto di collaborazione e comprensione, sia tra padri e
figli che tra draghi e vichinghi.
Sull’aspra isola di Berk,
dove vichinghi e draghi sono acerrimi nemici da generazioni, Hiccup
(Mason Thames) si distingue. Figlio creativo ma
trascurato del capo Stoick l’Immenso (Gerard
Butler, che riprende il ruolo della serie animata),
Hiccup sfida secoli di tradizione quando fa amicizia con Sdentato,
un temuto drago Furia Buia. Il loro improbabile legame rivela la
vera natura dei draghi, sfidando le fondamenta stesse della società
vichinga. Con la feroce e ambiziosa Astrid (Nico
Parker) e l’eccentrico fabbro del villaggio, Skaracchio
(Nick
Frost) al suo fianco, Hiccup affronta un mondo
lacerato dalla paura e dall’incomprensione. Quando un’antica
minaccia emerge del ventre infuocato della terra, mettendo in
pericolo sia i vichinghi che i draghi, l’amicizia di Hiccup con
Sdentato diventa la chiave per forgiare un nuovo futuro. Insieme,
devono percorrere il delicato cammino verso la pace, librandosi
oltre i confini dei loro mondi e ridefinendo il significato
dell’essere un eroe e un leader.
Una storia immortale di
draghi, vichinghi, padri e figli
Gli archetipi narrativi
sono tali perché, in qualunque modo li si proponga, riescono sempre
a parlare all’ascoltatore, sono universali. Dragon
Trainer fonda la sua storia proprio sull’archetipica
relazione conflittuale tra padri e figli, tra detentori del sapere
passato e forza rinnovatrice verso il futuro, Stoick e Hiccup
rappresentano a pieno questa dualità. Da una parte l’eroe, il capo
villaggio, il vichingo esemplare che rientra alla perfezione nel
suo ruolo, e che si aspetta dal figlio un approccio imitativo del
suo percorso. Dall’altra Hiccup, magrolino e impacciato, con il
profondo desiderio di compiacere il padre ma con un’indole diversa,
aperta verso il nuovo, il cambiamento, il futuro, che vorrebbe solo
essere ascoltato dal suo testardo genitore.
L’altro archetipo su cui
fa leva Dragon Trainer è quello dell’amicizia tra
diversi: vichinghi e draghi, nemici naturali, trovano il modo di
coesistere perché Hiccup e Sdentato, per primi, hanno concesso
all’altro il beneficio del dubbio, perché in quella creatura
imprigionata, il ragazzo ha visto “la sua stessa paura”.
L’accorgersi che il proprio avversario naturale ha le sue stesse
emozioni, ha spinto il protagonista a fermare il suo coltello, la
sua curiosità lo ha stimolato a avvicinarsi al drago, il suo
ingegno lo ha portato a costruire un congegno che permettesse al
menomato Sdentato di tornare a volare. Compassione, curiosità e
intelligenza: Hiccup non è certamente un vichingo come gli altri e
la sua originalità, dopo numerose peripezie, lo aiuterà a guidare
il suo popolo verso una salvezza che non si riteneva nemmeno una
possibilità.
Regia mozzafiato che
sfrutta l’action e elemento della fotografia
La trama inattaccabile di
Dragon Trainer viene poi esaltata dalla regia di
Dean DeBlois che si serve di ogni possibilità che
gli offre il volo acrobatico della Furia Buia per proiettare gli
spettatori in un’avventura davvero mozzafiato, senza mai trascurare
l’aspetto emozionale e intimo della storia. Molto più articolato e
ricco d’azione rispetto all’originale d’animazione, il travolgente
finale è sempre un colpo al cuore (e un attentato ai dotti
lacrimali) sebbene l’esito della battaglia e la sorte di Hiccup
siano risaputi.
Chiaramente il passaggio
in live-action ha reso tutto più “vero” e così anche le atmosfere,
la luce di Berk e i colori che popolano l’isola sono spenti, poco
sgargianti, almeno fino al momento dell’apertura finale, della
riconciliazione tra bestie e uomini, della vera vittoria di Hiccup
che, non riuscendo a adattarsi al suo mondo, è riuscito ad adattare
il suo mondo a sé. Con il benestare di Stoick, finalmente.
L’aspetto più ostico di
un live action è quello di riproporre dei volti e dei
caratteri che tengono testa ai personaggi disegnati, e
Dragon Trainer non fa eccezione. Dove trovare un
volto arcigno e minaccioso, ma allo stesso tempo dolcissimo come
quello di Scaracchio? E come riproporre in live action quella
faccia lunga di Testa di Tufo? Ebbene, il casting di questo film
lascia a bocca aperta, a partire dal suo protagonista,
Mason Thames, con il suo naso appuntito e il volto
curioso, un Hiccup perfetto che si contrappone alla notevole
presenza scenica di Nico Parker. Forse il casting
che ha fatto più discutere, per via del cambio di etnia, quello di
Astrid si conferma perfetto. Il lavoro di riscrittura del film ha
messo in trama il fatto che questo gruppo di vichinghi non sia
canonicamente composto da norreni, ma la contaminazione etnica è
stata resa esplicitamente un valore per il villaggio, in quanto
Berk ha attirato i più grandi cacciatori di draghi da tutto il
mondo. Così, Astrid, una perfetta leader e forse futura
capo-villaggio (all’inizio del film), rientra perfettamente in
questo nuovo moderno assunto della storia.
Nota particolare per il
papà di Hiccup, che nell’originale aveva la voce di Gerard
Butler. L’attore torna per il live action, dando vita a
uno Stoick perfetto. La ricerca dei volti e dei caratteristi per
tutti gli altri personaggi di contorno rende il film una galleria
di ritratti particolari, magnetici e in alcuni casi incredibilmente
simili ai corrispettivi animati: sì, parliamo proprio di
Harry Trevaldwyn!
La soddisfazione dello
spettatore
Con il suo live
action, Dean DeBlois riesce a regalare agli spettatori,
anche ai più affezionati all’originale, un’esperienza di grande
soddisfazione: l’efficacia della storia rimane confermata anche a
distanza di 15 anni, le potenzialità spettacolari di un volo a
cavallo di drago sono moltiplicate e il cuore vibrante della storia
rimane invariato, fino alla festosa esplosione di colori nel finale
emozionante e liberatorio.
Mauro
Mancini torna a dirigere Alessandro Gassman nel suo nuovo lavoro
Mani nude, presentato nella sezione Grand
Public alla Festa del
Cinema di Roma. Gli affianca il giovane e talentuoso
Francesco Gheghi, già vincitore del Premio
Orizzonti come miglior attore alla scorsa
Mostra del Cinema di Venezia per Familia, qui chiamato ad una prova
molto impegnativa.
La trama di Mani
nude
Il diciottenne Davide,
Francesco Gheghi, viene rapito una notte, fuori
dal locale dove sta festeggiando con gli amici. Chiuso in un
camion, è costretto a combattere a mani nude contro un avversario,
fino a ucciderlo. A rapirlo è stato Minuto, Alessandro
Gassmann, che subito lo conduce in una sorta di universo
parallelo dove inizia per lui una nuova, assurda e terribile vita.
Su una nave vivono e si allenano altri come lui, destinati a
battersi in combattimenti clandestini, a mani nude, fino alla morte
di uno dei due contendenti. Li chiamano cani, e come animali sono
trattati. Minuto ha il compito di preparare Davide a combattere,
mentre il boss, Renato Carpentieri, incassa i proventi delle
scommesse sugli incontri clandestini. Tra il ragazzo e il suo
maestro si instaura un rapporto quasi filiale. Incontro dopo
incontro, Davide cova in sé la rabbia e la sete di vendetta che lo
portano a sopravvivere, mentre una serie di interrogativi emergono.
Perché Minuto ha scelto lui? Chi è davvero Minuto? Soprattutto,
esiste una via di fuga da quell’inferno? Mentre i tasselli del
puzzle si compongono, appare chiaro che nessuno è ciò che sembra e
ognuno ha la sua colpa da espiare.
Mauro Mancini indaga
il lato più oscuro dell’uomo
Dopo Non odiare, il
regista indaga ancora il lato oscuro dell’animo umano e sentimenti
come l’odio e la vendetta, che spesso portano alla violenza. Quella
di Mancini, però, è una visione complessa, per nulla manichea, che
mostra come ciascuno sia sempre un insieme di elementi anche
fortemente contrastanti. Il bene e il male, sembra dirci il
regista, fanno parte della natura umana e convivono anche nelle
persone più insospettabili. Altra caratteristica che Mancini
mantiene è quella di orchestrare la storia come un noir, questa
volta più cupo e crudo che mai, in cui pian piano si scoprono pezzi
della vicenda ed emerge qualcosa che era nascosto nel passato dei
protagonisti.
Due prove attoriali
impegnative e convincenti
Francesco Gheghi e
Alessandro Gassmann incarnano a pieno questa visione: entrambi
responsabili di qualcosa che non riescono neppure a dire, entrambi
colpevoli, ma al tempo stesso capaci di umanità, perfino di amore,
verso una ragazza – Eva, Fotinì Peluso, per Davide – o verso una
figlia, come per Minuto. I due attori sono stati posti quindi di
fronte a sfide non facili e hanno potuto dare prova di saper
interpretare un arco emotivo amplissimo. Gassmann, che sembra
essere un carceriere insensibile e spietato, mostra poi le sue
fragilità e un lato profondamente umano. Gheghi deve fare appello a
tutte le sue risorse – e sembrano essere molte – per interpretare
un adolescente confuso nella massa dei coetanei che diventa un
killer rabbioso, accecato dall’odio, per poi mutare di nuovo e
regalare altre sfumature al personaggio. Menzione va fatta, per
Renato Carpentieri, che interpreta l’anima più nera del film.
Una costruzione
distopica troppo cruda e violenta
Per Mani nude Mancini
vuole fare le cose in grande e forse per questo, esagera. Il
regista non si accontenta di una storia “ordinaria” che si
trasforma in qualcosa di assai meno scontato, come era stato per
Non odiare. Crea invece un vero e proprio universo distopico, una
sorta di girone infernale nel quale si è sottoposti a una pena del
contrappasso. Tutti i combattenti sono lì perché hanno dei conti in
sospeso, dei torti o dei debiti da ripagare, come Puma, Paolo
Madonna, cui Davide si legherà. Il loro diventa quindi un percorso
di espiazione di una colpa, e di atroce sofferenza, per sé e per
coloro di cui causano la morte. Non vi è traccia, invece, della
ricompensa cui si fa riferimento nella citazione a inizio film. È
proprio questo ad essere disperante: non esiste possibilità di
ricompense, redenzioni o fughe, proprio come all’inferno: una volta
entrati, vi si resta per l’eternità. Per rendere credibile questa
visione, il regista deve chiaramente estremizzare ed enfatizzare il
suo registro. Ma il tasso di violenza, di crudezza è davvero troppo
elevato. C’è una ridondanza che può stancare, se non infastidire lo
spettatore.
Mani nude è una
costruzione coinvolgente, ma angosciante e senza speranza
Allo stesso tempo, però,
Mani nude coinvolge nel suo essere disturbante,
claustrofobico, angosciante e spingere lo spettatore a seguire la
vicenda per scoprirne l’evoluzione, mentre si interroga sulle
pulsioni oscure oggetto del film. Mancini non usa mezze misure e
spinge chi guarda fino al limite. Il lavoro lascia una sensazione
di angoscia che perdura nel tempo, frutto della combinazione tra
violenza, elementi cruenti e atmosfere cupe e inquietanti. Il tutto
mette davvero a dura prova anche i più temerari. Mani nude è un
film di violenza e rabbia, odio e vendetta, disperata ricerca di
salvezza. Il tutto amplificato anche da un finale aperto. Il camion
che gira in tondo è il perfetto emblema di una spirale che non si
chiude. In questo universo provano a fare capolino dei sentimenti
positivi, ma non trovano spazio.
È finalmente arrivato il primo
trailer ufficiale del sequel di Quel pazzo
venerdì, Quel
pazzo venerdì, sempre più pazzo.
In uscita quest’estate, Quel pazzo venerdì, sempre più
pazzo riunisce gli spettatori con la famiglia
Coleman mentre Anna (Lindsay Lohan) si prepara per
il suo imminente matrimonio, 22 anni dopo che lei e sua madre si
sono scambiate i corpi e hanno imparato a mettersi nei panni l’una
dell’altra. La storia però ama ripetersi, perché questa volta è
la figlia di Anna a non essere contenta del matrimonio della
madre, e insieme alla sua futura sorellastra escogita un piano
per separare i genitori. Il trailer di Quel pazzo
venerdì, sempre più pazzo prepara il terreno:
manca solo una settimana al matrimonio di Anna. Il suo fidanzato,
Eric (Manny Jacinto), ha una figlia, ma i due
bambini non vanno d’accordo.
Quale modo migliore per arrivare a
un accordo se non quello di essere costretti a uno scambio di corpi
a quattro? Le ragazze giurano di usare il loro nuovo status di
“adulte” per impedire le nozze imminenti, e l’unico modo sicuro per
rompere una relazione è riunire la madre con il suo primo amore.
Sì, anche Chad Michael Murray riprende il suo
ruolo. Guarda il trailer qui sotto:
Cosa significa questo per
Quel pazzo venerdì, sempre più
pazzo
La vita delle donne Coleman è
appena diventata molto più complicata
Se pensavate che uno scambio di
corpi tra due persone fosse complicato, provate con uno tra
quattro. La figlia di Eric, Lily (Sophia Hammons), finisce nel
corpo di Tess (Jamie
Lee Curtis), mentre la figlia di Anna, Harper (Julia
Butters), si scambia con sua madre. La posta in gioco è sicuramente
più alta questa volta. Sì, Anna sta per sposarsi, proprio come sua
madre quando era adolescente, ma c’è una differenza fondamentale:
Anna non ha mai avuto un complice. Harper e Lily potrebbero causare
danni seri mentre sono intrappolate nei corpi di Anna e Tess, a
patto che riescano a coordinarsi.
STRAW ha debuttato su Rotten
Tomatoes con un punteggio del pubblico, e sembra che il nuovo
thriller stia piacendo agli spettatori. Con Perry come
sceneggiatore, regista e produttore, il nuovo film Netflix vede protagonista Taraji P. Henson nei panni di Janiyah, una
madre single con una figlia affetta da una malattia cronica che,
dopo una serie di sfortunati eventi, si ritrova dalla parte
sbagliata della legge. Oltre a Henson, il cast di Straw
include anche Sherri Shepherd, Teyana Taylor, Sinbad,
Ashley Versher e Rockmond Dunbar, tra gli altri.
Dopo l’uscita del film il 6 giugno,
Rotten
Tomatoes rivela che Straw ha iniziato alla grande con
un punteggio Popcornmeter dell’81% basato su oltre 100 valutazioni
del pubblico. Anche se questo punteggio potrebbe variare con
l’aggiunta di altre recensioni, il film ha avuto un inizio
impressionante. Non è ancora stato assegnato un punteggio dalla
critica, ma probabilmente ne apparirà uno man mano che emergeranno
altre recensioni online.
Cosa significa questo per
Straw
Perry è uno dei creatori di maggior
successo di Hollywood e negli ultimi vent’anni si è costruito un
pubblico appassionato. Straw è il seguito di Tyler
Perry’s Duplicity (2025) e il nuovo film sta già ottenendo
risultati molto migliori del suo predecessore. Duplicity ha
ottenuto solo il 25% sul Popcornmeter di Rotten Tomatoes, indicando
chiaramente una scarsa accoglienza da parte del pubblico. Come si
può vedere dal grafico sottostante, Straw sta andando meglio
anche di The Six Triple Eight (2024) e ha ottenuto il
punteggio più alto tra gli ultimi cinque film di Perry.
Sebbene non ci siano ancora
recensioni da parte della critica per Straw, le cose
sembrano per ora piuttosto contrastanti. Delle otto recensioni
disponibili su Rotten Tomatoes, cinque sono positive e tre
negative.
La star di Suicide Squad Jai Courtney ha
commentato le recenti indiscrezioni secondo cui potrebbe tornare
nell’universo DC nei panni di Digger Harkness/Capitan
Boomerang. L’attore ha interpretato per la prima volta questo ruolo
nel film Suicide
Squad del 2016, per poi riprenderlo nel The Suicide Squad del 2021, diretto dal co-CEO della DC
Studios James
Gunn. Altri membri del cast di rilievo in questi film includono
Margot Robbie nel ruolo di Harley Quinn, Will Smith nel ruolo
di Deadshot, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller, John Cena nel
ruolo di Peacemaker e Idris Elba nel ruolo di Bloodsport.
Nonostante sia sopravvissuto al primo film, Captain Boomerang è
stato ucciso nella scena iniziale di The Suicide Squad.
Parlando con
Screen Rant durante la promozione di Dangerous Animals,
Courtney ha affrontato la possibilità di tornare alla DC nei panni
di Capitan Boomerang o in un nuovo ruolo:
Screen Rant:Ho
menzionato Boomerang. Recentemente hai fatto notizia dicendo che
James potrebbe non aver chiuso completamente la porta.
Jai Courtney:Non
si può dire nulla di questi tempi. In realtà avrei dovuto mordermi
la lingua perché, tra l’altro, James non mi ha detto nulla al
riguardo, quindi potrebbe essere stata solo una trovata per
attirare clic. Ma, ascolta, tutto quello che ho detto è che se
qualcuno mi chiamasse, mi presenterei e rifarei quel ruolo.
Screen Rant: È solo per Boomerang o
sei aperto ad altri ruoli nel mondo DC?
Jai Courtney:Certo, perché no. Sono aperto a tutto. Possiamo sempre parlarne.
Ma penso che il motivo sia che ho amato interpretare quel ruolo ed
è stato triste abbandonarlo. Quindi, se c’è ancora qualcosa da
sfruttare, sono a vostra disposizione.
Cosa significano i commenti
di Jai Courtney sul DCU
In precedenza, Courtney aveva
fatto notizia quando i suoi commenti avevano lasciato intendere che
il ritorno di Capitan Boomerang potesse essere imminente. Secondo
Courtney, Gunn lo ha rassicurato dopo aver saputo del destino del
suo personaggio in The Suicide Squad. L’attore ha spiegato:
“Ho detto: ‘Dai, amico. Boomerang è figo’. James mi ha
risposto: ‘Sai che queste regole non valgono davvero. Solo perché
muore qui non significa che se ne sia andato per sempre, giusto? E
io ho risposto: ‘Certo che sì’.
A causa di questa interazione,
Courtney ha detto che “da qualche parte nella [sua] mente, c’è una
preghiera che un giorno vedremo ancora Boomerang.”Che
questo si realizzi o meno non può essere escluso dal fatto che i
film siano ambientati nel DC
Extended Universe.Sebbene la maggior parte dei
membri del cast di quel franchise non passerà al DCU, alcuni
personaggi come Peacemaker e Waller manterranno gli stessi attori
di prima. Dato che Courtney è apparso insieme a loro due, potrebbe
essere più probabile un suo ritorno rispetto ad altri attori del
DCEU, sia come variante che come resurrezione di questa
iterazione.