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Against the Ice: trama, cast e la storia vera dietro al film

Against the Ice storia vera

Uno degli ambienti più impervi dove il cinema è solito ambientare le sue storie è senza dubbio in mezzo ai ghiacci. Questi luoghi, privi di vita e che mettono a durissima prova chi tenta di sopravvivervi, sono infatti stati raccontati in tempi recenti in titoli esemplari come The Grey, Frozen, Everest e ArcticUn altro film va ora ad aggiungersi a questo filone ed è Against the Ice. Diretto dal regista danese Peter Flinth, questo è stato presentato all’edizione del 2022 del Festiva di Berlino e va a raccontare un incredibile storia vera di sopravvivenza, a discapito di ogni avversità e paura.

Un puro survival movie, in cui tutti i fan del genere potranno ritrovare non solo gli elementi di questo ma anche numerosi dettagli che lo rendono diverso rispetto a titoli simili di produzione statunitense. Prima di intraprendere una visione di Against the Ice, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Si forniranno poi anche elementi relativi alla storia vera qui raccontata. Infine, si indicherà anche dove è possibile vedere il film in streaming.

Against the Ice: la trama del film

La storia qui narrata si svolge nel 1909, durante una spedizione artica guidata dal capitano danese Ejnar Mikkelsen. L’uomo è intento a confutare la rivendicazione degli Stati Uniti sulla Groenlandia nordorientale, basata sulla presupposizione che la Groenlandia fosse divisa in due territori separati. Dopo aver lasciato nave ed equipaggio, Mikkelsen parte dunque in esplorazione sui ghiacci con un compagno inesperto, Iver Iversen. A missione completata, il viaggio di ritorno si rivela però più lungo e impegnativo del previsto. La loro avventura però è solamente all’inizio e sono molte le dure sfide che il rigido ambiente porrà loro. Con il passare del tempo, però, la loro lucidità lascia spazio a diffidenza e paranoia, una combinazione pericolosa nella lotta per la sopravvivenza.

Against the Ice: il cast e le location del film

Ad interpretare il capitano Ejnar Mikkelsen vi è il noto attore danese Nikolaj Coster-Waldau, noto principalmente per il ruolo di Jaime Lannister nella serie televisiva Il Trono di Spade. Nei panni dell’inesperto Ivan Iversen vi è invece Joe Cole, visto nelle serie Peaky Blinders e Gangs of London. Il regista ha scelto quest’ultimo per via della sua scarsa familiarità con la Groenlandia. Per i due attori il set è poi stato tutt’altro che semplice. Coster-Waldau ha raccontato di aver subito una commozione cerebrale durante le riprese della scena del combattimento con gli orsi. Questi sono naturalmente stati realizzati attraverso la CGI, anche se il regista aveva inizialmente intenzione di utilizzare un vero orso.

Nel film compaiono poi anche gli attori Charles Dance, attore a sua volta noto per Il Trono di Spade dove interpretava Tywin Lannister, e qui nei panni di Neergaard, e l’attrice islandese Heida Reed, vista in serie come Poldark e FBI: International, qui nei panni di Naja. Per quanto riguarda le location, se anche il regista ha dovuto rinunciare ad un vero orso, non ha però rinunciato all’occasione di dar luogo alle riprese nel vero territorio della Groenlandia e, parzialmente, anche in Islanda. Ha così potuto avvalersi di veri ambienti, necessari a permettere agli attori di calarsi davvero nella realtà dei loro personaggi.

Against the Ice cast

Against the Ice: la vera storia dietro al film

Come anticipato, quella di Against the Ice è una storia vera, riportata nel libro scritto dallo stesso Mikkelsen e intitolato Two Against The Ice, su cui il film si basa. In questo l’esploratore, vissuto dal 1880 al 1971 e noto per le sue spedizioni in Groenlandia, racconta della sua più difficile spedizione nell’impervio territorio. Nell’inverno del 1909, infatti, egli si recò in Groenlandia per effettuare una mappatura della costa nordorientale. La sua nave in legno, la Alabama, fu bloccata dai ghiacci di Shannon e, mentre stava esplorando, il resto del gruppo tornò a casa a bordo di una baleniera. Rimasto solo col suo ingegnere, Iversen, Mikkelsen effettuò con successo alcuni viaggi in slitta per recuperare i diari perduti e per smentire l’esistenza del canale di Peary.

Gli Stati Uniti, infatti, rivendicavano la proprietà della Groenlandia nordorientale, giustificando la cosa sostenendo che il territorio fosse diviso in due dal citato canale. Mikkelsen provò però che la Groenlandia è un’unica isola e che questa non spettava dunque agli Stati Uniti. A missione compiuta, i due esploratori tornarono a Shannon dove scoprirono però che il resto del gruppo era fuggito. Dopo aver salvato travi e tavole, eressero allora un piccolo cottage. Mikkelsen e Iversen passarono due inverni sul posto prima di venire salvati, in punto di morte, da una baleniera norvegese nell’estate del 1912. Il cosiddetto cottage Alabama rimase intatto, e fu addirittura fotografato dalla nave danese Ejnar Mikkelsen nel settembre 2010.

Against the Ice: il trailer e dove vederlo in streaming

Against the Ice è stato acquistato e distribuito a livello internazionale da Netflix e dunque è possibile trovarlo per una visione in streaming unicamente sulla relativa piattaforma dell’azienda. Per chi possiede già un account, basterà eseguire l’accesso con i propri dati e riprodurre il film. Per chi invece non possiede ancora un account, prima di vedere il titolo occorrerà aprirne uno, sottoscrivendo un abbonamento mensile che permetterà di avere accesso anche a tutti gli altri film presenti nel catalogo. Si avrà a quel punto modo di guardare Against the Ice in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, Distractify

 

 
 

Per Lucio: il documentario di Pietro Marcello su Lucio Dalla

Per Lucio film

Nei giorni in cui ricorre tanto il decennale dalla scomparsa (1 marzo 2012) quanto il compleanno (4 marzo 1943), un ottimo modo per ricordare l’amato cantautore Lucio Dalla è, oltre a riascoltare i suoi incantevoli brani, guardare il documentario che il regista Pietro Marcello gli ha dedicato. Uscito nelle sale come evento nel luglio del 2021, Per Lucio è infatti una struggente lettera d’affetto al musicista bolognese che ha attraversato decenni della storia italiana caratterizzandola con la sua musica irriverente, poetica, anticonformista, sempre ricca di sentimenti. Per Lucio, tuttavia, non è il classico documentario sulla vita di un’artista, bensì un racconto che intreccia questa con la realtà e l’immaginazione.

Marcello, autore di affascinanti documentari come Il passaggio della linea e La bocca del lupo, ma anche del film Martin Eden, con protagonista Luca Marinelli, si avvale come suo solito di filmati di repertorio provenienti da ogni tempo e luogo per accompagnare il racconto della crescita artistica di Dalla con visioni e suggestioni che la arricchiscono. Si effettua così un vero e proprio tuffo visivo e sonoro nell’immaginario poetico del cantautore, diviso tra leggerezza e momenti di più serio e cupo impegno politico e sociale. Allo stesso tempo, si va così a delineare l’innumerevole quantità di sfumature presenti in Dalla, che passava dall’essere un istrione ad un comico, ma anche un jazzista, viandante, eroe, poeta, cantore, profeta, trasformista e provocatore.

Per Lucio: dalle origini alla consacrazione

Nel corso della narrazione proposta da Marcello, tutti gli elementi presenti riportano alla luce l’avventura di Dalla e le sue molte vite. Si parte naturalmente con il faticoso esordio e l’entusiasmo per la prima ascesa al successo, dalla fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi, fino e alla consacrazione come autore colto e popolare. Le sue liriche e le sue musiche dipingono così un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del Paese che attraversa tanto il boom economico che i tragici eventi del periodo legato alla fine degli anni’ 70. Più nello specifico, si passa dal racconto della città di Bologna, luogo natìo di Dalla, fino alla strage che colpì la stazione ferroviaria del capoluogo dell’Emilia-Romagna il 2 agosto del 1980.

Non mancano però anche ricordi più spensierati, come le incursioni televisive di Dalla e gli eventi che fecero nascere in lui le idee per quelli sarebbero poi diventati alcuni dei suoi brani di maggior successo e più amati dal pubblico. Attraverso le parole dello storico manager Tobia Righi e dell’amico di sempre Stefano Bonaga, infine, si delineano ulteriori aspetti, curiosità e aneddoti sul mitico Dalla. In tutto ciò, l’attenzione del regista si accosta a quella nota di Dalla per gli ultimi, gli emarginati, rendendoli protagonisti di diversi momenti del documentario. Lo stesso Marcello, d’altronde, aveva già reso quei personaggi il cuore dei suoi precedenti lungometraggi, attraverso cui far trasparire il vero volto di un’Italia nascosta ma forte.

Per Lucio canzoni

Per Lucio: le canzoni di Dalla e i materiali d’archivio

Naturalmente ad accompagnare la narrazione vi sono le canzoni di Dalla, brani che hanno saputo in modo più o meno esplicito raccontare il Paese, i suoi abitanti e i suoi sconvolgimenti. Si compie così un viaggio attraverso canzoni simbolo come Lunedì Film, Il fiume e la cittá, Itaca, È lì, La Canzone di Orlando, L’operaio Gerolamo, La Borsa Valori, Mille Miglia, Intervista con l’avvocato, I muri del ventuno, Quale allegria, Come è profondo il mare, Mambo, Il Parco Della Luna, Balla Balla Ballerino e Futura. In ognuno di questi, raccontati nella loro genesi e nel loro successo, Dalla sapeva inserire tanto acute descrizioni dell’animo umano quanto di ciò che vedeva accadere quotidianamente davanti ai suoi occhi.

Come già accennato, particolare importanza nel film la ricoprono anche i tanti materiali d’archivio che Marcello ha ricercato per ampliare il raggio d’azione del suo racconto. Egli ha infatti attinto dall’infinito bacino dei repertori pubblici e privati, storici e amatoriali, grazie ai materiali d’archivio di Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico e Fondazione CSC – Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (Ivrea). Grazie a questi può dar vita a dei veri e propri dialoghi con spezzoni di interviste più o meno inedite a Dalla, ottenendo così nuovi sensi e direzioni di racconto che fanno espandere Per Lucio ben oltre il suo primario obiettivo.

Per Lucio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per chi desiderasse vederlo, è possibile fruire di Per Lucio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente, in prima visione assoluta, nel palinsesto televisivo di giovedì 3 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb, NexoDigital

 

 
 

The Batman arriva sugli schermi The Space Cinema in lingua originale

The Batman

In contemporanea con l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema propone la proiezione di The Batman, il film ispirato dal fumetto di Batman ‘The Long Halloween’ e decimo lungometraggio del DC Extended Universe, in lingua originale.

Il film The Batman, co-scritto e diretto da Matt Reeves, vede Bruce Wayne vestire già da tempo i panni di Batman: il protagonista ha già affrontato criminali, superato l’assassinio dei propri genitori ed è diventato un punto di riferimento per la polizia di Gotham City. All’improvviso un nuovo nemico inizia a seminare il panico in città con l’obiettivo di uccidere il vigilante mascherato di Gotham: tra indovinelli, inganni ed enigmi sulla famiglia Wayne Batman potrà fare affidamento solo sul fidato maggiordomo Alfred (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright). Per la prima volta il cavaliere oscuro si troverà a dover affrontare la sua oscurità interiore e discendere nelle profondità della città per cercare informazioni sul criminale che sta mettendo in ginocchio la corrotta Gotham City.

Qui incontrerà una serie di personaggi interessanti: come Catwoman (Zoë Kravitz), Pinguino (Colin Farrell) e il Boss del crimine Carmine Falcone (John Turturro); le indagini porteranno il protagonista a scoprire delle verità nascoste sulla sua famiglia ma per avere giustizia e compiere la sua vendetta Batman si vedrà costretto a stringere alleanze inaspettate.

I multisala selezionati per questo appuntamento sono quelli di Milano Odeon, Firenze (Novoli), Limena, Bologna, Trieste, Vimercate, Silea, Parma Centro, Roma (Parco de Medici), Napoli e Torino (Beinasco).

The Batman, leggi la recensione del film

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

 
 

Robin Wright: 10 cose che non sai sull’attrice

Robin Wright film

Robin Wright è una di quelle attrici che ha contribuito a fare la storia del cinema grazie ai suoi tanti diversi, quanto memorabili, ruoli. L’attrice ha sempre dimostrato di saper scegliere i personaggi migliori per il proprio talento, diventando molto amata ed apprezzata in tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Robin Wright.

Robin Wright: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attrice è iniziata nel 1986 con Hollywood Vice Squad (1986). Ha poi recitato in La storia fantastica (1987), Stato di grazia (1990), Toys – Giocattoli (1992), Forrest Gump (1994), 3 giorni per la verità (1995), Prove d’accusa (1997) e Bugie, baci, bambole & bastardi (1998). Successivamente, ha lavorato in film come Le parole che non ti ho detto (1999), Unbreakable – Il predestinato (2000), La promessa (2001), Una casa alla fine del mondo (2004), La leggenda di Beowulf (2007), New York, I Love You (2009), State of Play (2009), The Conspirator (2010) e L’arte di vincere (2011). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Two Mothers (2013), Millennium – Uomini che odiano le donne (2011), La spia – A Most Wanted Man (2014), Everest (2015), Wonder Woman (2017), Blade Runner 2049 (2017), Justice League (2017), Wonder Woman 1984 (2020) e Land (2021).

2. Ha lavorato per il piccolo schermo ed è anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera l’attrice non è comparsa solo sul grande schermo, ma è apparsa anche in diverse serie tv come Santa Barbara (1984-1988), Empire Falls – Le cascate del cuore (2005) e House of Cards – Gli intrighi del potere (2013-2018). In quanto doppiatrice ha invece prestato la propria voce per A Christmas Carol (2009) ed è la narratrice di First Ladies (2020), in quanto produttrice ha poi lavorato alla realizzazione dei film Virgin (2003), Hounddog (2007), The Congress (2013), When Elephants Fight (2015), Land (2021) e della serie House of Cards. Di quest’ultima ha anche diretto alcuni episodi.

Robin Wright Forrest Gump

Robin Wright in Forrest Gump

 

3. Ha patito il freddo. Nel film pluripremiato agli Oscar la Wright interpreta Jenny, la donna amata dal protagonista. Il set, per lei, non è però stato sempre una passeggiata. L’attrice ha infatti raccontato di essersi ammalata per il freddo mentre stava filmando la scena del nightclub. A dispetto di ciò, si sentiva ancora in grado di cantare durante le riprese, nonostante fossero quasi ventiquattro ore ininterrotte in cui era quasi nuda al freddo, tranne che per una chitarra che la copriva.

4. Ha ricevuto una candidatura ai Golden Globe. Grazie all’interpretazione di Jenny Curran, l’attrice ha poi ricevuto una nomination per la Miglior attrice non protagonista senza, però, riuscire a vincerlo. La mancata vittoria ha però significato poco, poiché grazie a quel ruolo l’attrice è riuscita ad imporsi come una delle principali interpreti della sua generazione, trovando da quel momento grande successo e numerosi nuovi ruoli di rilievo.

Robin Wright House of Cards

5. Ha avuto il ruolo grazie a David Fincher. Il regista David Fincher ha offerto alla Wright il ruolo di Claire Underwood nella serie House of Cards dopo aver lavorato con lei per il film Millennium – Uomini che odiano le donne. Fincher la convinse promettendo che avrebbe contribuito alla creazione del personaggio e così è stato. La Wright ha infatti sempre avuto forte potere decisionale su ciò che Claire avrebbe detto o fatto nel corso della serie, come anche sui costumi da lei indossati.

Robin Wright: chi è suo marito

6. Si è sposata tre volte. L’attrice si è sposata per la prima volta nel 1986 con l’attore Dane Whiterspoon, ma il matrimonio è durato poco e i due hanno divorziato già nel 1988. Dopo il matrimonio con Sean Penn, durato dal 1996 al 2007, ha frequentato il collega Ben Foster dal 2012 al 2015. In seguito, l’attrice si è sposata per terza volta nel 2018 con il manager Clement Giraudel: i due si erano conosciuti solo l’estate precedente. Ad oggi sono ancora una coppia e in diverse occasioni si sono presentati insieme, mostrandosi molto uniti.

robin wright

Robin Wright e Sean Penn

7. I due sono stati sposati. L’attrice ha sposato il collega Sean Penn nell’aprile del 1996, dopo sei anni di fidanzamento. I due si erano conosciuti sul set del film Stato di grazia nel 1990 e dalla loro unione sono poi nati i figli Dylan Frances (nata nel 1991) e Hopper Jack (nato nel 1993). Dopo il matrimonio l’attrice ha preso il cognome del marito, presentandosi come Robin Wright Penn, per poi tornare a essere semplicemente Robin Wright dopo l’avvio delle pratiche per il divorzio. Alla fine del 2007 la coppia annuncia infatti la separazione. Penn e la moglie si riconciliano brevemente un paio di volte, per poi annunciare il divorzio definitivo il 28 luglio 2010.

8. Ha lavorato in alcuni film del marito. Nel corso della loro relazione, l’attrice ha partecipato in diversi film diretti da Penn, ovvero 3 giorni per la verità (1995) e La promessa (2001). Nel primo interpretava Jojo, un’artista che sviluppa una relazione con il problematico protagonista John Booth. Nel secondo è invece Lori una barista e madre, che trova protezione dal violento ex marito grazie all’anziano poliziotto Jerry Black.

Robin Wright in Wonder Woman

9. Ha interpretato la celebre amazzone. Nel film Wonder Woman e nel suo sequel Wonder Woman 1984, la Wright ricopre il ruolo di Antiope, sorella di Ippolita, la regina delle amazzoni, e zia di Diana. Per vestire i panni della guerriera, l’attrice ha raccontato di essersi sottoposta ad un duro allenamento volto a farle acquisire la fisicità e la muscolatura necessaria a poter anche interpretare alcune scene di battaglia molto complesse.

Robin Wright: età e altezza oggi

10. Robin Wright è nata l’8 aprile del 1966 a Dallas, nel Texas. L’attrice ha dunque oggi 55 anni. La sua altezza complessiva corrisponde a 168 centimetri.

Fonti: IMDb, Biography

 
 

Batgirl: Oracolo potrebbe non essere nel film, ecco perché

costume-batgirl

Barbara Gordon è pronta a fare il suo debutto cinematografico nel film di HBO Max Batgirl. Il costume visto nelle immagini del lungometraggio suggerisce che l’altro alter ego di Barbara, Oracolo, non farà la sua comparsa nel DCEU.

Forse è un po’ troppo presto per decifrare cosa ci sarà e cosa mancherà nel film. In ogni caso, anche se Batgirl rientra nel canone originale, c’è ragione di credere che la storia si svolgerà in un universo in cui Barbara non vive le esperienze che portano alla creazione della sua seconda grande identità eroica.

Come capiamo ciò? Dal costume della protagonista di Batgirl. La Bat-Family è incline ai cambi d’abito, forse più di qualsiasi altro gruppo di personaggi della DC Comics. La stessa protagonista del film ha attraversato diverse variazioni prima che il disegno finale del costume fosse definito. L’immagine che mostra gli indumenti dell’eroina è stata rilevata da Leslie Grace, interprete di Barbara, nel mese di gennaio. Si capisce subito che il costume è basato su una versione specifica dell’abito visto nei fumetti: è quello che indossa dopo il riavvio dell’universo della DC sotto il marchio New 52

Sicuramente la scelta è stata fatta in base alla popolarità dei vari abiti indossati dall’eroina. Tuttavia, il fatto che il costume scelto sia quello blu e oro rafforza la tesi secondo cui l’altra identità eroica di Barbara, Oracolo, sia assente nel film.

La vera domanda è però la seguente: escludere una parte così consistente della storia di Batgirl, è una nota veramente negativa? 

1Il DCEU dovrebbe includere la rappresentazione di persone con disabilità

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Certo, escludere Oracolo dal DCEU eliminerebbe una buona dose di critiche, ma siamo sicuri che scegliere di non rappresentare completamente un personaggio con disabilità sia la scelta migliore? Già nei fumetti Oracolo è un’eccezione positiva tra i tanti personaggi estremamente prestanti e superdotati. Nasce da quella che a lungo è stato considerata una cattiva scelta narrativa e diventa un’opportunità per fare qualcosa di buono ed inclusivo.

Quando Barbara riacquisisce l’uso delle gambe, viene a mancare nel franchise un personaggio con le stesse abilità di Oracolo. Ugualmente, senza il personaggio live-action in questa veste, il DCEU rimarrebbe bloccato nell’utilizzo di alcune linee narrative. Il franchise potrebbe aver in programma un’alternativa per introdurre Oracolo, magari utilizzando un po’ più di libertà creativa.

Se alla fine Barbara di Batgirl adotterà l’identità di Oracolo o meno rimane in sospeso. L’esclusione del personaggio eviterebbe una grande insidia, ma potrebbe anche creare un vuoto permanente nel DCEU. Anche se forse in modo imperfetto, l’MCU ha scelto di rappresentare le persone con disabilità. L’ha fatto in Hawkeye su Disney+, così come in Daredevil su Netflix e in Eternals, incorporando le disabilità direttamente nelle trame e nei personaggi. Speriamo quindi che l’imminente progetto Batgirl stabilirà una base per la comparsa di Oracolo nel futuro della DCEU.

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Wolverine: 5 attori che potrebbero interpretarne una variante in Doctor Strange 2

hugh jackman

Girano voci che il Wolverine che vedremo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia non sarà interpretato da Hugh Jackman. Wolverine rimane uno dei personaggi più popolari nella storia della Marvel Comics, e che ci crediate o no, sono passati cinque anni dall’ultima volta che l’abbiamo visto sullo schermo. Hugh Jackman ha ormai appeso i suoi artigli e non sembra avere l’interesse di vestirsi nuovamente come l’iconico eroe degli X-Men.

Siamo quindi destinati a vedere un nuovo Wolverine nell’MCU e sembra che la prima apparizione del personaggio arriverà con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Chi sarà l’interprete di James Howlett? Ecco cinque attori che sarebbero perfetti nei panni di Wolverine.

1Liam Hemsworth

Liam Hemsworth

Fatto curioso, anche Liam Hemsworth ha fatto un provino per il ruolo di Thor, assegnato poi a suo fratello Chris. È quindi sorprendente che in seguito Liam non abbia mai assunto un ruolo Marvel o DC

Wolverine potrebbe finalmente essere il personaggio perfetto per l’attore. Liam come il fratello è dotato di spavalderia e di fascino, ma assume anche una presenza abbastanza intimidatoria sulla scena: riesce a rendere bene l’idea che con i suoi personaggi non si possa troppo scherzare. Giovane e prestante, questo fratello Hemsworth sarebbe perfetto nei panni di Wolverine. E, anche se i Marvel Studios fossero alla ricerca di un cameo usa e getta per Doctor Strange 2, Liam verrebbe sicuramente apprezzato!

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The Batman: cosa ha funzionato e cosa no nel film di Matt Reeves

The Batman

ATTENZIONE – L’articolo contiene SPOILER su The Batman

È finalmente arrivato il giorno dell’uscita di The Batman, l’attesissimo film di Matt Reeves, con Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Paul Dano, Colin Farrell e Jeffrey Wright tra i protagonisti. In un’analisi senza spoiler, ScreenRant ha cercato di valutare attentamente i pregi e i difetti (seppur davvero limitati) di questa pellicola, dalle prove attoriali che ci hanno sorpreso a momenti o personaggi che hanno leggermente mancato il bersaglio.

1L’azione

In termini di azione pura e brutale, The Batman è uno spettacolo per gli occhi: vedere il Crociato Incappucciato lottare fisicamente contro il crimine è davvero una delizia per gli appassionati di thriller dall’azione implacabile. Questa versione cruda e vendicativa di Batman assume sfumature quanto mai realistiche grazie alla regia di Reeves, che si cura di ogni dettaglio, soprattutto nelle scene di scontri o inseguimenti. La sequenza che spicca di più è in assoluto quella con la rombante Batmobile in azione, probabilmente la migliore sequenza in assoluto dedicata all’iconico motore di Batman.

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Red Rocket, recensione del film di Sean Baker

red rocket recensione simon rex

Dal digitale dello smartphone, Sean Baker passa, per Red Rocket, ai 16 mm e si lascia dietro una patina colorata e a tratti quasi manierista che aveva caratterizzato The Florida Project per affondare nella periferia del Texas, in quel’America ai margini che ha decretato il successo di Trump alle elezioni del 2016. Aedo del degrado, al quale riesce a conferire vitalità e dignità, Baker torna alla regia per raccontare la storia di un cialtrone che cerca di rimettersi in sesto a scapito di tutto e tutti.

La trama di Red Rocket

Mikey è un attore porno che, dopo 17 anni nel mondo dell’intrattenimento per adulti, è arrivato al capolinea della sua carriera. Decide così di tornare a Texas City per ripartire da zero. Chiede ospitalità alla moglie, che però non vede da anni e che lo detesta senza prendersi la briga di nasconderlo e comincia a girare per i dintorni su una bicicletta, in cerca di un lavoro. La sua ricerca lo porta in un negozio di ciambelle, dove incontra Strawberry, una diciassettenne molto carina e molto disinibita. Da questo incontro nascerà in Mikey il desiderio di rivalsa, mentre prende forma nella sua testa un sogno ambizioso: tornare nel mercato del porno, in qualità di partner e manager della ragazzina che ha incontrato e della quale dice di percepire il talento da performer hard.

Simon Rex superstar

A cavallo di una bicicletta sgangherata, Simon Rex si fa protagonista di una serie di cartoline, immagini di degrado che costellano Red Rocket e l’America vera, immagini che Sean Baker rende malinconiche e dolci, come il suo protagonista. Il lavoro di Baker e Rex mette in atto un piccolo miracolo, Red Rocket è il racconto di un randagio spregevole, che rappresenta tutto il marcio che c’è nell’America media, che prende da chiunque senza dare mai niente in cambio, che scarica responsabilità e colpe e non rimane fedele a nessuno dei suoi propositi. Eppure non si può non voler bene a questo parassita perché è un puro, un’anima candida senza alcuna traccia di malvagità. Forse per questo, alla fine, il sogno in cui lui era protagonista diventa un sublime strumento di tortura che lo assoggetta, il seduttore sedotto e, quasi sicuramente, anche se non ci è dato saperlo, abbandonato. 

Simon Rex, ex attore hard, piccola stella del porno gay, poi vj e modello, mette a frutto tutte le sue doti, la sua faccia da schiaffi, una certa tragicità sotto un sorriso beffardo e si spoglia, letteralmente e metaforicamente, regalandoci un ritratto di sciagurato per il quale non si può non fare il tifo. 

Con una sensibilità che si fa di film in film più raffinata e compatta, Sean Baker continua il suo racconto dell’America ai margini, schivando ogni possibilità di compiacimento nel degrado e nella povertà, ma puntando il dito dritto contro quella società cieca e sussistente, che non è consapevole di cosa c’è oltre l’orizzonte disegnato da fabbriche abbandonate e casette sparute dipinte di colori sgargianti. 

Il registro è quello della commedia

In contrapposizione con quanto realizzato in The Florida Project, in questo caso il regista e sceneggiatore sceglie il linguaggio della commedia, molto amara in alcune circostanze, una commedia realista che non disdegna deviazioni nel fantastico, anche solo nella testa di Mikey. A fare da colonna sonora a questo microcosmo fermo nel tempo, non a caso, una Hit di inizio 2000, Bye Bye Bye degli NSYNC, che compare addirittura in tre versioni: la classica, in apertura, una versione per tastiera e voce eseguita da Suzanna Son (Strawberry) e una intessuta nello stesso dialogo e recitata dall’incredibile Brenda Deiss, qui al suo primo e ultimo ruolo in carriera, con un volto vecchio e fiero, il volto di un’America che rappresenta con una buona dose di approssimazione il paese reale. 

Red Rocket è un piccolo gioiello, una commedia con un infinito rispetto per l’abbandono che mostra e per l’umanità derelitta che racconta. Sean Backer e Simon Rex ci prendono per mano e ci portano dentro la mente di un uomo che non è molto diversa da quella della ragazzina protagonista di The Florida Project, che sogna Disneyland in mezzo al degrado di una stanzetta di un motel con la facciata viola.

Red Rocket: intervista al regista Sean Baker #RFF16

 
 

Harry Houdini: in lavorazione un film biografico dai produttori di Transformers

Un film sul leggendario mago della fuga e illusionista Harry Houdini è in sviluppo presso la Paramount, per gentile concessione dei produttori di Transformers Lorenzo di Bonaventura e Mark Vahradian.

Houdini è uno dei maghi più famosi del mondo, noto per le sue imprese di fuga che sfidano la morte, essendo sfuggito all’essere sepolto vivo e da un serbatoio d’acqua chiuso a chiave mentre era incatenato e con la camicia di forza, solo per citarne alcuni. Sebbene Houdini sia già apparso come personaggio molte volte al cinema, un film biografico sul grande schermo deve ancora essere realizzato sulla sua vita.

Deadline riporta che la sceneggiatura sarà di Neil Weidener e Gavin James, che sono stati scelti per dare vita al film live-action di Beyblade, anch’esso in produzione alla Paramount. I dettagli specifici della trama sono sconosciuti, ma il film sarà ambientato “all’inizio del XX secolo e avrà un tono a là Sherlock Holmes, tratterà il personaggio come un tipo di supereroe”. Dato che il film sarà prodotto dalla squadra di Transformers, è più probabile che il riferimento sia lo Sherlock Holmes di Robert Downey Jr. e non quello di Sir Arthur Conan Doyle, sebbene Doyle e Houdini fossero amici nella vita reale.

 
 

Pamela Anderson racconterà la sua vera storia in un documentario su Netflix

Pamela Anderson

Pamela Anderson ha annunciato che racconterà la sua vera storia in un nuovo documentario che uscirà su Netflix. Anderson non ha avuto alcun coinvolgimento nella nuova serie limitata in otto parti, Pam e Tommy, che racconta un capitolo difficile della sua vita ed è stata sviluppata senza il suo permesso. Questa sfortunatamente non è la prima volta che Anderson ha dovuto affrontare una mancanza di consenso riguardo alle sue esperienze e ha espresso zero interesse ad avere qualcosa a che fare con la serie di Hulu proprio per questo.

Ma Netflix ha annunciato su Twitter che Pamela Anderson è finalmente pronta a raccontare la sua vera storia. Il film è in lavorazione da diversi anni e uscirà sul servizio di streaming, ma non è stata ancora comunicata una data ufficiale. Diretto da Ryan White, sarà uno sguardo intimo sulla vita personale e professionale di Anderson, attraverso la sua prospettiva, e conterrà filmati d’archivio e diari personali. Anderson ha condiviso una dichiarazione scritta a mano insieme alla notizia, che può essere letta di seguito:

“La mia vita/ Mille imperfezioni/ Un milione di percezioni errate/ Malvagia, selvaggia e perduta/ Niente a cui essere all’altezza /Posso solo sorprenderti /Non una vittima, ma una sopravvissuta /E vivo per raccontare la vera storia.”

 
 

Dune 2: Kyle MacLachlan aperto a un cameo nel film di Villeneuve

Kyle MacLachlan Dune 2

Kyle MacLachlan, il primo Paul Atreides del cinema, si dice disponibile a interpretare un personaggio nel prossimo Dune 2 di Denis Villeneuve. Nel 1984, David Lynch ha tentato di portare sul grande schermo l’iconico romanzo di fantascienza di Frank Herbert, Dune. Il risultato è stato un miscuglio che sembrava evidenziare le difficoltà di trasformare la Casa Atreides e il pianeta deserto di Arrakis in un live-action.

Uno dei motivi per cui Villeneuve è riuscito dove altri hanno fallito è che ha deciso di dividere il libro di Herbert in due parti. La Warner Bros. ha dato il via libera a Dune 2 giorni dopo il debutto del primo film in sala e ne ha programmato l’uscita nell’ottobre 2023. Si prevede che gran parte del cast originale ritornerà, con Timothée Chalamet che farà da apripista nei panni di Paul. Le riprese inizieranno questa estate e Villeneuve ha già iniziato a stuzzicare i fan con ciò che il sequel potrebbe avere in serbo, da una maggiore attenzione alla Casa Harkonnen all’arrivo di Feyd-Rautha.

Dune 2 potrebbe includere i cameo del precedente adattamento cinematografico? Nel caso di Kyle MacLachlan, l’attore lascia le cose a Villeneuve, anche se sembrava aperto all’idea. Parlando con ComicBook.com, MacLachlan ha elogiato il nuovo Dune e ha ammesso che gli ha provocato degli attacchi di nostalgia. In merito a un suo coinvolgimento, ha detto:

“Penso che dipenda totalmente da Denis e da qualunque cosa voglia fare. Ho visto il suo film, è stato fantastico, mi è piaciuto. Ad essere onesti, ho provato un tremendo senso di nostalgia, guardando alcune delle sequenze e ricordando le cose che ho fatto con il nostro cast nel 1983. Quindi è stato un viaggio nella memoria per me, ma mi è piaciuto molto, e chissà? Chissà cosa ha nella manica”.

Dune, la recensione del film di Denis Villeneuve

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier BardemStellan Skarsgård, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Chang Chen, David Dastmalchian e Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

 
 

The Batman: il sequel arriverà prima di cinque anni, secondo il produttore

the batman

Il produttore Dylan Clark ha promesso che The Batman 2 uscirà in meno di cinque anni dopo il lungo ciclo di sviluppo del primo film. Il film diretto da Matt Reeves è stato sviluppato per lanciare un nuovo universo condiviso separato dal DC Extended Universe, di cui originariamente doveva far parte.

Oltre ai piani per due sequel, il film darà vita a una serie spin-off su HBO Max incentrata sul Pinguino di Colin Farrell, mentre sono recenti le conversazioni intorno a una serie su Catwoman. The Batman uscito in sala il 3 marzo, si guarda già al sequel.

Parlando con ComicBook.com alla premiere del film sul tappeto rosso, il produttore Dylan Clark ha offerto alcune informazioni sui piani per The Batman 2. Pur mantenendo le labbra sigillate su ciò che il pubblico può aspettarsi dal sequel, ha promesso che il sequel arriverà in sala in meno di 5 anni. Clark è arrivato al punto di affermare “Andrà a verbale e dirò che ci vorranno meno di cinque anni”.

The Batman, leggi la recensione del film

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

 
 

Jason Momoa anticipa il suo personaggio in Fast and Furious 10

Jason Momoa

Era stato confermato settimane fa che Jason Momoa è entrato nel cast di Fast and Furious 10. Adesso, in occasione della premiere di The Batman alla quale ha partecipato da invitato, l’attore ha commentato per la prima volta questo casting entusiasmante.

“Parteciperò a Fast 10, sarà divertente. Qualcosa, piccolo, indipendente a Londra. È divertente, posso interpretare il cattivo, cosa che non riesco a fare da un po’ di tempo. Ora, diventerò il ragazzaccio. Un ragazzaccio molto appariscente. Un po’ di brio!”

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 sarà diretto da Justin Lin e sarà scritto da Gary Scott Thompson. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain.

 
 

The Batman: Matt Reeves svela l’unica “condizione” impostagli dalla Warner Bros

The Batman

Matt Reeves ha affermato che la Warner Bros. gli ha imposto una sola condizione per la realizzazione di The Batman: che fosse PG-13. Durante un’intervista con Collider, Reeves ha rivelato l’origine di quella tanto discussa valutazione.

Il regista ha affermato che un PG-13 era la sua “intenzione sin dall’inizio”, ma era anche ciò che la Warner Bros. voleva da subito, dicendo che gli venne detto che “è importante per noi che il film sia PG-13. Vogliamo assicurarci di poterlo ottenere… È un film di Batman e ci stiamo investendo così tanto”. Di seguito, la dichiarazione completa in merito:

“Una cosa che hanno fatto, che era mia intenzione fin dall’inizio, è stata che hanno detto: “Guarda, per noi è importante che il film sia PG-13. Vogliamo assicurarci di poterlo ottenere… È un film di Batman, e ci stiamo investendo così tanto.” E io ho pensato, “Beh, nei film sulle scimmie, ho cercato di trovare quell’equilibrio.” Quelli dovevano essere una sorta di… Erano ovviamente spettacolari e di grande intrattenimento, ma c’era un livello di intensità. Mi sentivo allo stesso modo, sapevo che potevamo spingere i confini di ciò che potevi fare in un film PG-13 e continuare a fare tutto ciò che volevo.”

The Batman, leggi la recensione del film

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

 
 

Oscar Isaac a bocca aperta nel tour del hotel Star Wars: Galactic Starcruiser

oscar isaac

L’account Twitter ufficaile Disney Parks ha twittato un video di Oscar Isaac in visita all’hotel Star Wars: Galactic Starcruiser con l’Imagineer della Disney Scott Trowbridge. La reazione di Isaac, che nella trilogia sequel interpreta il pilota della Resistenza Poe Dameron, è una gioia per gli occhi mentre sperimenta per la prima volta l’hotel incredibilmente dettagliato.

 
 

The Batman: il sito tie-in rivela già il villain del potenziale sequel?

The Batman

Attenzione – l’articolo contiene SPOILER su The Batman

The Batman

Il sito web tie-in di The Batman sembra rivelare che Hush sarà un potenziale futuro cattivo per il franchise. Il nuovo film è principalmente una storia poliziesca, poiché Batman cerca di svelare il mistero dell’Enigmista, trascorrendo gran parte del film a rintracciarlo attraverso una serie di indizi e indovinelli. Uno di questi indizi riguarda il legame dell’Enigmista con la famiglia Wayne, legame accennato attraverso un indizio presente nel film e che include un video della campagna a sindaco di Gotham per Thomas Wayne, il padre di Bruce Wayne. Nel video, l’Enigmista ha inserito alcuni dettagli, inclusi dei riferimenti a un altro celebre villain dell’Uomo Pipistrello.

È online un nuovo sito Web virale dedicato a The Batman, che invita i visitatori a risolvere tre enigmi prima di poter scaricare il video in questione, ovvero il video-annuncio originale della candidatura a sindaco di Gotham di Thomas Wayne e che, nel finale, mostra le parole “Hush!” e “The Truth About Gotham” unite, insieme al logo dell’Enigmista. Il sito web è www.rataalada.com. Una volta effettuato l’accesso, il sito richiederà di risolvere tre enigmi, le risposte sono “Mask,” “Renewal,” and “Confusion”. Una volta risolti, richiederà una password per un file .zip, che è “promise“. Il file contiene il video dell’Enigmista, con il riferimento a Hush. Guarda lo screenshot del video qui sotto:

Nei fumetti di Batman, Hush è Thomas Elliot, un amico d’infanzia di Bruce Wayne che incolpa Thomas Wayne per aver salvato la vita dei suoi genitori quando lui stava cercando di ucciderli per ereditare la loro fortuna. Si allea con L’Enigmista, che escogita la trama “Hush”, che alla fine diventa il nome da criminale di Elliot. In The Batman, viene rivelato che un giornalista con il cognome Elliot stava per rivelare un oscuro segreto della famiglia Wayne prima che Thomas Wayne chiedesse a Carmine Falcone di metterlo a tacere, rafforzando ancora una volta i legami con Hush che potrebbe diventare un futuro cattivo nella serie.

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

 
 

Il ritratto del duca al cinema con Helen Mirren e Jim Broadbent

Il ritratto del duca film

Con ottimismo e ironia tipicamente british, arriva oggi nei cinema italiani Il ritratto del duca, l’incredibile storia vera di Kempton Bunton che ha fatto commuovere ed emozionare la platea e la critica della 77^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e che promette di regalare al pubblico italiano divertimento e altrettanta commozione. Un ritratto, quello di Bunton, che viene dipinto con grande umanità e raffinatezza da Roger Michell (Notting Hill) prima della sua prematura scomparsa lo scorso settembre.

A impreziosire la commedia le interpretazioni impeccabili dei premi Oscar Helen Mirren (The Queen) e Jim Broadbent (Paddington, Harry Potter e il principe mezzosangue) nei panni dei coniugi Bunton, una coppia umile, unita da un legame indissolubile e sempre pronta a supportarsi nonostante le difficoltà. Il film è tratto da un’incredibile storia vera che ha mosso l’opinione pubblica e scaldato il cuore di migliaia di inglesi negli anni ’60. Il ritratto del duca è una commedia piena di buoni sentimenti che invita a riflettere divertendosi, grazie a misunderstanding, humor inglese e alle straordinarie prove attoriali di Mirren e Broadbent e di tutto il resto del cast composto da Matthew Goode (Downton Abbey, The Imitation Game), Aimée Kelly (Wolfblood), Fionn Whitehead (Dunkirk) e Anna Maxwell Martin (Philomena).

La trama

Nel 1961, Kempton Bunton, un tassista sessantenne, rubò il ritratto del Duca di Wellington, dipinto da Goya, dalla National Gallery di Londra. Fu il primo (e rimane tuttora l’unico) furto nella storia della Gallery. Kempton inviò una richiesta di riscatto scrivendo che avrebbe restituito il dipinto a una condizione: se il governo inglese avesse stanziato più fondi per la cura dei più anziani. In passato, Kempton aveva già intrapreso una lunga campagna allo scopo di far ricevere il segnale  televisivo gratuitamente ai pensionati. Cosa successe in seguito divenne leggendario. L’intera storia emerse solo cinquant’anni anni dopo. Kempton aveva tessuto una rete di bugie. L’unica verità era che si trattava di un brav’uomo, determinato a cambiare il mondo e a salvare il suo matrimonio. Come e perché utilizzò “il Duca” per raggiungere il suo obiettivo, è una bellissima ed edificante storia.

 
 

Robert Downey Jr. rivela le battute alternative a quel “Io sono Iron Man” in chiusura di Avengers: Endgame

Robert Downey Jr.

Robert Downey Jr. rivela le frasi alternative alle ultime parole di Iron Man in Avengers: Endgame. Nel 2019, i Marvel Studios hanno concluso la Infinity Saga con il film diretto da Joe e Anthony Russo. Per sottolineare la sua importanza nella storia del MCU, il film ha anche rappresentato il canto del cigno per tre degli Avengers originali, incluso Tony Stark.

Molto è stato detto sul coinvolgimento di Downey nel dare il via al MCU nel 2008. I Marvel Studios non volevano sceglierlo per il ruolo principale di Iron Man a causa del suo passato travagliato, ma il regista Jon Favreau era fermamente convinto che fosse perfetto per il ruolo. Il regista alla fine aveva ragione e da quel momento, il Tony Stark di Downey è diventato il poster boy del franchise per i successivi 11 anni fino a quando non ha concluso il suo arco narrativo in Avengers: Endgame.

Industriale egocentrico all’inizio del suo percorso, fino al momento della sua morte in campo, Tony ha percorso un arco narrativo importante, sacrificandosi volontariamente per sconfiggere Thanos (Josh Brolin). E quando è pronto a schioccare le dita per distruggere definitivamente il Titano Pazzo e il suo esercito, consapevole di quello che gli costerà, non può fare a meno di ribadire “Io sono Iron Man”, con un chiaro riferimento a quello che dichiara all’inizio della sua carriera da supereroe: era il 2008 e così si chiudeva Iron Man. A quanto pare, Robert Downey Jr. aveva una serie di alternative per per ultime parole di Tony.

Parlando con Hypochondriactor, Robert Downey Jr. ha dichiarato: “Avevo così tante battute alternative che volevo proporre… erano tutte battute super intelligenti, sai, dire cose come “sei così fottuto” o qualsiasi altra cosa… io stava per dire “oh snap!”… Ma erano soluzioni troppo sfacciate per l’intero arco narrativo del personaggio, ed è stata forse un’idea del nostro grande montatore o forse uno degli sceneggiatori che hanno detto che dovevamo tornare indietro al primo film e fare in modo che le sue ultime parole fossero quelle della sua origine.”

 
 

Cyrano: recensione del film di Joe Wright

Cyrano recensione
Photo credit: Peter Mountain

Cyrano non corre, danza. Come un burattino si muove sul palcoscenico della vita mentre con lo sguardo cerca, ama, ma le parole d’amore per Roxanne si bloccano tra le labbra, trovando un canale di sfogo bagnandosi di inchiostro. E intanto intorno a lui tutto vive di magia, sospeso in un’atmosfera al di là del tempo e dello spazio, in una Noto barocca, elegante, silente, pronta a lasciarsi investire di musica, lettere, sospiri, sguardi.

Joe Wright torna ad aprire le porte del teatro della sua immaginazione spogliando l’opera originale di Edmond Rostand per sostituire ogni battuta di riflessi, dettagli corporei, sguardi in macchina. Le parole si perdono nel vento per ritornare sotto forma di corpi che danzano, mani che toccano lettere, bocche che baciano e sanno di inchiostro.

Una palingenesi poetica che si spoglia di schermi del pc e di obiettivi fotografici per riabbracciare l’artigianalità del cinema. Un mondo che riflette il teatro della vita, con porte, finestre, aperture che rimandano a quelle di un palcoscenico esistenziale dove i personaggi si affacciano declamando le loro battute, ma rimanendo umani, reali, tangibili. 

Le musiche dei The National condiscono sentimenti e paure. Non soltanto commento musicale, ma accompagnatore galante di personaggi incapaci di affidare alle parole il loro ruolo di messaggeri d’amore, ogni brano va al contempo a indagare gli interstizi della psiche, dando voce a parole espresse solo attraverso la scrittura. 

Tutto in Cyrano gioca su un impianto armonioso di equilibri e abbracci cromatici attraverso cui esaltare emozioni e timori.

È un ingranaggio a orologeria rodassimo quello del nuovo film di Joe Wright. Una storia dalla portata universale, di uomini che amano e si nascondono, e donne amate e sognatrici, tutti sospinti da un’enfasi onirica alternata a momenti più cupi e quasi introspettivi. Il teatro da elemento ripreso e riprodotto apre il proprio sipario per espandersi e inglobare tutto il mondo di Cyrano, avvolgendolo in un luogo dove il sogno diventa spettacolo, e le vite diventano teatro. Joe Wright si riconcilia con il suo modo di fare cinema grazie. Cyrano, un cinema artigianale e allo stesso tempo sognante e sospeso.

Quello di Wright si riconferma uno stile aggraziato, che scrive con il potere degli sguardi, e di un cinema fisico, corporeo, un composto dramma fatto di non detti e sentimenti sopiti, trattenuti, ma costantemente sul punto di esplodere nelle forme di un dolore concretizzato in impercettibili passi danzanti verso l’abisso della perdita.

Cyrano, laboratorio di burattini viventi

Joe Wright ripristina il suo processo di conversione e ridefinizione dei motivi letterari, ora concepiti come un bacino aureo entro cui attingere a larghe mani. Il testo diventa scintilla prometeica da alimentare con una poetica collaudata. Il figlio di burattinai apre nuovamente il suo laboratorio, costruendo un universo sospeso, infuso di arte e vita. E così, quelle marionette che aprono il film, si fanno contenitori profetici di un mondo che va costruendosi. Uno sguardo al passato, ai giochi di infanzia tra i lavori dei propri genitori che si ampliano, abbracciando ogni superficie di questo nuovo universo cinematografico. Basta un riflesso su un finestrino (memore di quello di Churchill in L’Ora più buia) che tutto profuma di amore, sentimento, attrazione. Il chiasmo degli sguardi, sottolineato da sovrimpressioni che uniscono là dove la realtà allontanerebbe, fa incrociare occhi sognanti in una poetica dellattimo, in un istante ineffabile su cui stendere la sostanza delicata e morbida di una storia damore.

Cyrano film recensioneUna danza d’inchiostro

Il mondo di Joe Wright, gli stilemi personali di una poetica riconoscibile ma ancora in evoluzione, con Cyrano fanno il loro magistrale ritorno, trovando quel bagliore primordiale che le possa far esplodere come una supernova. Le superfici riflettenti che rimandano sguardi di un animo frammentato e in attesa di una fiamma di eterno amore; i dettagli di mani e occhi; gli sguardi in camera; il dialogo diretto con la storia dell’arte, i colori parlanti di costumi e ambienti che si uniscono in un abbraccio che sa di magica eternità, sono tutti strumenti di un artigiano che con fare minuzioso torna a creare un nuovo universo ispirandosi, ma senza copiare, il testo di partenza. Ma a fare ritorno è soprattutto la danza, quella dell’immaginazione e di sentimenti taciuti e ora tradotti in passi danzanti.

Tutto in Joe è danza. Come fu per Hanna, anche in Cyrano un momento di estrema tensione e adrenalina, come una scena di lotta, si trasforma in un ballo eseguito con eleganza, tra spade e torce. Spinti da un commento musicale coinvolgente e commovente, e da un montaggio empatico, anch’esso danzante, l’atto dello scrivere e del ricevere le missive si spoglia di ordinarietà per vestirsi di erotica attrazione. Le strade di Noto diventano assi di un palcoscenico su cui i personaggi danzano esprimendo parole bloccate tra i denti e ora pronte a trovare la via grazie a brani musicali dolci, emozionanti, poesie tradotte in musica e lanciate dritte al cuore. Mai invadenti, ma capaci di cogliere il momento giusto per far capolino nello sviluppo della storia trascinando lo spettatore in un triangolo che balla al ritmo di cuori infranti e innamorati, le note dei The National suppliscono là dove il dialogo non riesce a imporsi.

Cyrano film 2021Il non detto affiora anche e soprattutto tra gli interstizi di un montaggio che unisce corpi che tentano di allontanarsi, e cuori che si impongono di stare lontani. Valerio Bonelli si fa direttore dorchestra di un concerto emozionale, dinamico. I suoi raccordi, ma soprattutto le sue sovrimpressioni, indicano una visione non allucinatoria quanto sentimentale, di una trinità pronta a farsi unità. Un amore così grande, quello di Cyrano per Roxanne, ma non condiviso; le inquadrature si fanno così portatrici di unincapacità intrinseca di dichiararsi, di quello scarto tra cuore e sguardo, reso esplicito da continui campi e controcampi che dividono i due. E se uniti nella stessa inquadratura, Cyrano e Roxanne non incrociano i propri visi, ma mostrano le spalle, nascondendo un sentimento di amore che può solo affidarsi al potere della scrittura.

Un impianto visivo imponente, quello di Cyrano, che sa trascinare lo spettatore in un mondo altro, sospeso eppure umano. Il film non si crogiola dunque nella retorica lacrimogena, o nellipercinetismo visivo, prediligendo le atmosfere sospese e l’osservazione fenomenologica. In un universo che vive sui retaggi degli antipodi fisici, a Cyrano si oppone la sua eterna amata, non più cugina, ma amica di infanzia. È una nuvola su un cielo ora sereno, ora in tempesta, Roxanne. I costumi di Massimo Cantini Parrini la elevano a parte integrante dellambiente attraversato. Le sfumature pastello che la vestono sono carezze che la uniscono agli spazi che la circondano. È luce e amore Roxanne; Cyrano è notte e silenzio. Uno scarto fotografico che il direttore della fotografia, Seamus McGarvey, prende ed esalta in un quadro in movimento pronto a distaccarsi dallo schermo e vivere altrove, nella mente dello spettatore. 

La luce e la resa cromatica di McGarvey sono un pennello delicato che si appoggia su tutto ciò che incontra, rivestendo un amore tenuto segreto e che arde di fuoco nel buio dell’insicurezza. 

Hailey Bennett e Peter Dinklage si svestono della propria personalità per abbracciare e unirsi a quelle di Roxanne e Cyrano. Dolci e ironici, sognatori e astuti, in loro convive l’anima letterale, mescolatasi a una profondità introspettiva del tutto nuova e coinvolgente. A trascinare verso il baratro il triangolo amoroso costruito lettera dopo lettera è però un villain sublimemente interpretato da Ben Mendelsohn. Il minimalismo facciale, fatto di pochi, profondi sguardi, carica di fastidioso narcisismo il suo Duca De Guilce, rendendolo tanto respingente quanto reale. Un perfetto contrappunto interpretativo che va a contrastarsi con la mimica facciale di un Dinklage pronto a caricare ogni singolo turbamento emotivo con smorfie ed espressioni sempre giustificabili alla caratterizzazione imposta al suo protagonista. Più in sottotono l’interpretazione di Kelvin Harrison Jr. nei panni di Cristiano. In bilico tra momenti carichi di enfasi e di apatica reazione, l’attore coglie il cuore del suo personaggio, senza però riuscire a restituire in toto la sua complessità.

Eppure, osservandolo alla giusta distanza, qualcosa scricchiola in questo teatro costruito con attenzione. La sceneggiatura di Erika Schmidt non è scevra di lacune narrative, dimenticandosi di completare l’arco narrativo del Duca di Ben Mendelsohn, o accennando situazioni, informazioni, senza poi concretizzarle o risolvendole (come fa, ad esempio, Roxanne a sapere chi sia Cristiano?).

La letteratura di Joe Wright

Danza che incontra il teatro, vestendosi di arte. Cyrano è una commistione di linguaggi, un abbraccio letale che esplode in uno spettacolo dell’amore prestato al cinema. Una lettera scritta con l’inchiostro della creatività, dove i personaggi recidono i fili che li trattenevano nel teatro della finzione per immettersi in quello della vita. Dopo Espiazione, Anna Karenina, Orgoglio e Pregiudizio e La donna alla finestra, Joe Wright cerca e trova il cuore delle opere letterarie di partenza, li espianta per trapiantarli in nuovi corpi. Ancora una volta Wright prende un testo e lo manipola, vi riflette la propria poetica. Prende un libro, lo re-installa nel contemporaneo e ne verifica la tenuta, scoprendo che nel presente un classico può restare attuale assumendo significati tanto identici, quanto divergenti. Trattando sentimenti universali ed eterni, Wright inserisce l’arcaico, la storicità, nell’attualità più bruciante della contemporaneità. Forte di una location come quella siciliana, al di là del tempo e dello spazio, il regista riesce ad anticipare lo sgretolamento dell’uomo moderno, sicuro della propria mente, ma meno del proprio cuore, per irrorare di vita vissuta, incastrata in paesaggi antichi e magici, e valori tradizionali.

Tutti siamo Roxanne in attesa di amore, Cristiano desideroso di un amore che non sa gestire ma pronto a sacrificarsi, tutti siamo Cyrano, che pur non sentendosi all’altezza di quell’amore che desidera, lo merita. Uno scambio tra schermo e sala, attraverso lo sguardo di Joe Wright, dove l’amore canta, e gli amanti danzano tra guerra e pace.

 
 

The Batman: Matt Reeves risponde alle critiche sulla durata

Con una durata di 2 ore e 56 minuti, The Batman è un film assolutamente impegnativo, almeno in termini di tempo investito. Questa durata è anche il focus delle uniche critiche che circolano intorno al film: bellissimo, qualcuno parla addirittura di capolavoro, ma troppo lungo.

A questa critica, Matt Reeves ha risposto ammettendo che è vero che il film è lungo, ma è anche vero che quel tempo è richiesto dalla storia che accompagna lo spettatore in un mondo immersivo: “Una volta che vedi il film, penso che smetta di essere un problema (la lunghezza). È coinvolgente, ti porta con sé e ti tiene assorbito. […] A proposito, una volta era più lungo.”

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

 
 

Trento Film Festival: annunciata la 70° edizione

Festeggia 70 anni il Trento Film Festival che dal 29 aprile all’8 maggio, torna a Trento per una edizione in presenza. A firmare il manifesto di questa edizione è Milo Manara, uno dei più grandi fumettisti e illustratori italiani, che torna al Festival da protagonista, dopo il manifesto rifiutato nel 1997.

Nell’anno del suo settantesimo anniversario il Festival presenta un’edizione speciale della tradizionale sezione Destinazione…, non più un Paese lontano, ma un viaggio nel tempo guardando al futuro del nostro Pianeta attraverso la lente della fantascienza e degli studi sul cosmo.

Nasce così Destinazione… futuro, 7 film (più uno per il pubblico più giovane) di science-fiction, uno per ogni decennio del festival – dagli anni ‘50 agli anni ‘10 del nostro secolo – con protagonisti il paesaggio, la montagna e la natura per mettere in scena il futuro della Terra o dare forma a pianeti lontani dove oggi come negli anni ‘50 solo il cinema è in grado di “portarci”. Un programma eventi con ospiti ed esperti che porteranno il pubblico ad avventurarsi tra i misteri dello spazio. Tra gli ospiti del programma eventi della sezione: Paolo Nespoli, la “signora delle comete” Amalia Ercoli Finzi, Marcella Salussolia, ingegnere che sta occupandosi della progettazione del Lunar Gateway, la base in orbita cislunare che supporterà i prossimi pellegrini selenici.

Tra le anticipazioni di questa edizione il programma speciale Nécessité de Moullet – Omaggio a Luc Moullet, cineasta e montagnard, tributo a uno dei cineasti più “montanari” della storia del cinema. Il regista francese, che sarà presente al Festival dal 3 al 6 maggio per incontrare il pubblico e presentare i suoi film.

Fondato nel 1952, il Trento Film Festival è il primo festival cinematografico tematico al mondo e il secondo festival italiano dopo la Mostra del Cinema di Venezia. Da settant’anni è l’evento di riferimento dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione, divenuto nel tempo un vero laboratorio di visioni e riflessioni sulle terre alte del Pianeta.

70° Trento Film Festival, il manifesto di Milo Manara

Trento Film Festival

 
 

The Batman: in occasione dell’uscita in arrivo nuovi volumi comic e manga

batman

L’Uomo Pipistrello torna al cinema con The Batman, l’attesissima pellicola Warner Bros. incentrata su uno dei personaggi più amati di sempre, le cui storie hanno conquistato milioni di spettatori e lettori in tutto il mondo. La sete di conoscenza dei fan di Bruce Wayne non si è mai esaurita negli anni e, per soddisfare ogni curiosità, Panini Comics presenta una serie di nuovi volumi sul Cavaliere Oscuro in arrivo a marzo che promettono di accontentare anche i lettori più esigenti. Per celebrare l’uscita cinematografica, inoltre, il numero 43 dello spillato di Batman in uscita il 17 marzo si riveste con due copertine movie variant realizzate da Lee Bermejo e Riccardo Federici.

The Batman, dal 3 marzo al cinema

Si inizia con Batman: L’Impostore, la miniserie di Mattson Tomlin e Andrea Sorrentinoambientata nei primi anni di attività dell’eroe e che lo vede alle prese con un impostore che ha deciso di compromettere definitivamente la sua reputazione.

I fan del Batman del 1989 diretto da Tim Burton troveranno pane per i loro denti con Batman – Il film del 1989 a fumetti, dove le fantastiche interpretazioni di Michael Keaton, Jack Nicholson e Kim Basinger riprendono vita in una trasposizione indimenticabile.

Batman: Cavaliere maledetto, invece, raccoglie in una nuova edizione le storie che negli anni 90 fecero conoscere ai fan di Batman il talento di Jeph Loeb e Tim Sale, autori anche di Batman: Il lungo Halloween special, un’avventura inedita ambientata dopo gli eventi dei due grandi classici Batman: Il lungo Halloween e Batman: Vittoria oscura.

Batman: Cos’è successo al Cavaliere Oscuro? è il titolo da recuperare per gli amanti del pluripremiato sceneggiatore Neil Gaiman (Sandman), che regala un magnifico tributo al Cavaliere Oscuro con il suo stile unico.

La trilogia del Cavaliere Oscuro di Terra Uno, una Terra parallela dove i supereroi hanno fatto la loro comparsa solo di recente, viene racchiusa, invece, nell’esclusivo cofanetto Batman: Terra Uno – Cofanetto, firmato dal tandem composto da Geoff Johns e Gary Frank. 

Due grandi firme dei comics come Matthew Rosenberg e Chip Zdarsky firmano le storie della nuova serie antologica del Cavaliere Oscuro, che vengono raccolte nel maxi serie Batman: Leggende metropolitane.

I fan più accaniti dell’Uomo Pipistrello conosceranno sicuramente le storie brevi in bianco e nero che negli anni hanno graziato varie serie dedicate a Batman e che Panini Comics ha raccolto in DC Omnibus: Batman Black & White. Su quella scia, alcuni degli autori più importanti del fumetto americano si rimettono oggi alla prova sulle tavole in bianco e nero in una serie di storie inedite raccolte in Batman: Black & White.

La storia di Batman non sarebbe stata la stessa senza Robin e nel 1988 i lettori di Batman vennero chiamati a compiere una scelta terribile: Robin doveva vivere o morire? A lui è dedicato Batman: Una morte in famiglia, volume unico che raccoglie le celebri saghe che hanno ridefinito il personaggio di Robin per i decenni a venire.

 Il Cavaliere Oscuro non ha conquistato solo il mondo dei comics, ma anche quello dei manga, con tre titoli imperdibili che ogni Bat-lover (ma anche ogni manga-lover) non dovrebbe lasciarsi scappare. Si parte con Batman: Il figlio dei sogni, un’avventura a cavallo tra Gotham City  e Tokyo di Kia Asamiya che vede il Cavaliere Oscuro alle prese con una droga che trasforma chi la assume nei celebri supercriminali nemici del Pipistrello. Al culmine della popolarità della serie TV di Batman negli anni Sessanta, in Giappone viene realizzato un manga di 53 capitoli. Oggi queste storie sono state restaurate e vengono presentate in tre volumi, raccolti nell’elegante cofanetto Batman: Il Batmanga di Jiro Kuwata. E poi, per finire,Batman e la Justice League 1, che racconta la storia di un ragazzo giapponese giunto a Gotham City in cerca dei genitori scomparsi. Il fatidico incontro con Batman lo trascinerà in una rocambolesca avventura e l’aiuto della Justice League si rivelerà fondamentale.

Infine, per chi uscito dal cinema avesse il desiderio di recuperare i fumetti che hanno ispirato il Batman di Reeves, i titoli Panini Comics già disponibili e da recuperare sono quattro: Batman: Il lungo Halloween e Batman: Vittoria Oscura, capolavori di Loeb e Sale che racchiudono indagini appassionanti e una carrellata dei più celebri nemici del Pipistrello; Batman: Ego e altre storie, un volume deluxe che raccoglie le più belle storie di Batman firmate dal maestro Darwyn Cooke (tra cui l’imperdibile Ego e la gemma Catwoman: Il colpo grosso di Selina) e infine Batman: Anno uno, un capolavoro di storytelling noir firmato dal pluripremiato team creativo composto da Frank Miller e David Mazzucchelli che svela il primo anno di carriera di Batman.

I volumi Panini DC sono disponibili in libreria, fumetteria e su Panini.it.

 
 

David di Donatello per il Miglior Documentario 2022: le conversazioni con gli autori dei Doc selezionati

Premio David di Donatello

L’Accademia del Cinema Italiano, presieduta da Piera Detassis, in collaborazione con il cinema La Compagnia, la sala fiorentina dedicata al documentario di Regione Toscana, diretta da Stefania Ippoliti, presenta un ciclo di 10 straordinarie conversazioni con gli autori dei film selezionati per concorrere alla cinquina del Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2022 per il miglior documentario.

I 10 incontri, pensati per conoscere più da vicino le storie, i segreti e lo stile degli autori e delle opere documentarie selezionate, saranno disponibili online, gratuitamente, a partire da oggi 2 marzo, non solo per il pubblico ma anche per gli oltre 1600 membri della Giuria dell’Accademia del Cinema Italiano che fino al 14 marzo voteranno per scegliere, nella categoria dei documentari e in tutte le categorie, le cinquine finali dei Premi David di Donatello 2022. Le conversazioni sono a cura dei critici e giornalisti cinematografici Pedro Armocida e Raffaella Giancristofaro, del critico Giacomo Ravesi e di Pinangelo Marino, Vice Presidente di Doc.it, membri della Commissione selezionatrice dei documentari insieme a Guido Albonetti, Osvaldo Bargero, Stefania Ippoliti e Betta Lodoli.

DAVID 67: le dieci conversazioni con gli autori dei documentari selezionati 

  • Atlantide, di Yuri Ancarani: il regista conversa con Pedro Armocida
  • Dal pianeta degli umani, di Giovanni Cioni: il regista conversa con Pedro Armocida
  • Ennio, di Giuseppe Tornatore: il regista conversa con Pedro Armocida
  • Futura, di Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher: la produttrice Giulia Moretti e il sociologo Stefano Laffi conversano con Raffaella Giancristofaro
  • Il palazzo, di Federica Di Giacomo: la regista conversa con Raffaella Giancristofaro
  • La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko: il regista conversa con Raffaella Giancristofaro
  • Los Zuluagas, di Flavia Montini: la regista conversa con Giacomo Ravesi
  • Marx può aspettare, di Marco Bellocchio: il regista conversa con Raffaella Giancristofaro
  • Onde radicali, di Gianfranco Pannone: il regista conversa con Pedro Armocida
  • Rue Garibaldi, di Federico Francioni: il regista conversa con Pinangelo Marino

Il Cinema La Compagnia di Firenze, dedicato alla programmazione di cinema documentario, è tra i fondatori di DocExchange, la rete internazionale di sale che programmano cinema del reale, di cui fanno parte Hot Docs Ted Rogers di Toronto, Bertha Doc House di Londra, a cui si sono uniti il Mysles Documentary Center di New York e il Documentary Center di Mosca.

Gli incontri saranno visibili sul sito www.daviddidonatello.it, sul sito www.cinemalacompagnia.it e sui relativi canali social (Facebook e Instagram).

 
 

Sonic 2 – Il Film, nuove immagini dal film

Sonic 2 - il film
Sonic (Ben Schwartz) in SONIC THE HEDGEHOG 2 from Paramount Pictures and Sega. Photo Credit: Courtesy Paramount Pictures and Sega of America.

Il porcospino blu più amato del mondo è tornato per una nuova e spettacolare avventura in SONIC 2 – IL FILM. Dopo essersi stabilito a Green Hills, Sonic non vede l’ora di dimostrare che ha tutto ciò che serve per essere un vero eroe. La nuova sfida non si fa attendere: il Dr. Robotnik è tornato con un nuovo alleato, Knuckles, che lo aiuterà nella ricerca di uno smeraldo che ha il potere di distruggere la civiltà. Con il suo nuovo compagno d’avventura Tails, Sonic intraprende un viaggio in giro per il mondo per trovare lo smeraldo prima che cada nelle mani sbagliate.

Le nuove foto di SONIC 2 – IL FILM

Diretto dai registi di The Fast and the Furious e Deadpool, SONIC 2- Il Film vede il ritorno di James Marsden, Ben Schwartz come voce di Sonic, Tika Sumpter, Natasha Rothwell, Adam Pally e Jim Carrey, con una new entry del calibro di Shemar Moore, e con Idris Elba come voce di Knuckles e Colleen O’Shaughnessey come voce di Tails.

Sonic 2 – Il Film

DIRETTO DA:
Jeff Fowler

SCENEGGIATURA DI:
Pat Casey & Josh Miller e John Whittington

STORIA DI:
Pat Casey e Josh Miller

Basato sul videogioco SEGA

PRODOTTO DA:
Neal H. Moritz, Toby Ascher, Toru Nakahara, Hitoshi Okuno

PRODOTTO ESECUTIVO DA:
Haruki Satomi, Yukio Sugino, Shuji Utsumi, Nan Morales, Tim Miller

CAST:
James Marsden, Ben Schwartz, Tika Sumpter, Natasha Rothwell, Adam Pally, Shemar Moore, Colleen O’Shaughnessey con Idris Elba e Jim Carrey

 
 

Professor X: 10 possibili versioni del personaggio che potremmo vedere in Doctor Strange 2

Sembra che il Professor X sarà uno dei membri degli Illuminati in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Dopo aver sentito la voce di Patrick Stewart nell’ultimo trailer del film, la presenza di Charles Xavier è praticamente certa.

C’è da dire che le varianti del personaggio sono molteplici, da quelle viste nei fumetti a quelle mostrate sullo schermo in live-action o con l’animazione. In particolare, ci sono dieci possibili iterazioni del famoso leader degli X-Men che sicuramente sarebbero apprezzate dai fan storici del Professor X. Chissà quale apparirà realmente in Doctor Strange 2.

Una versione originale del Professor X per Doctor Strange 2

Doctor-Strange-Professor-XSenza guardare troppo al passato, il franchise potrebbe aver optato per una nuova versione del Professor X creata ad hoc per essere introdotta nell’MCU attraverso Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

La scelta non sarebbe affatto banale, anzi permetterebbe di dare nuova vitalità al personaggio già conosciuto dai fan storici e, contemporaneamente, di inserire nell’Universo Cinematografico Marvel un nuovo membro, pronto per essere amato dal pubblico. Questa opzione non escluderebbe l’apparizione delle versioni già note: come sappiamo, la Marvel è conosciuta per essere imprevedibile nelle scelte  narrative.

X-Men ’97

X-Men-The-Animated-Series-97-XavierPare che X-Men ‘97, la serie animata by Marvel Studios reboot di X-Men: The Animated Series, esordirà con una stagione di 10 episodi nel 2023. La serie riporterà in vita i personaggi degli anni ’90, tra cui anche il Professor X.

Non è da escludere che il Charles Xavier che vedremo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia sarà una combinazione del Professor X dei fumetti e di quello interpretato da Patrick Stewart nei film. C’è da vedere se l’MCU è disposto ad adattare il suo stile a quello dei fumetti che, inevitabilmente, si collegano alla serie.

Logan

Logan-Patrick-Stewart-as-Charles-XavierLogan ha una posizione non chiara all’interno della linea temporale dei film sugli X-Men, ma mostra uno Charles Xavier molto più anziano che fatica a gestire i suoi poteri.

La profondità del ruolo che Patrick Stewart ricopre nel film è da ricordare. Questa versione del Professor X muore nel corso di Logan, ma nulla vieta il suo ritorno! Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe essere l’occasione perfetta per riportare in vita il personaggio e per includerlo nel Multiverso!

La versione della trilogia degli X-Men

x-men-patrick-stewart-versione-doctor-strangeLa versione del Professor X che più probabilmente apparirà in Doctor Strange 2 è quella interpretata da Patrick Stewart nella trilogia degli X-Men. Già il trailer del film è pieno di indizi: la voce e i manierisimi sono quelli del leader degli X-Men che tutti conoscono dalla trilogia.

Il reset della linea temporale potrebbe aver toccato anche Xavier e averlo rimesso a capo della X-Mansion. Questa narrazione certamente causerebbe la visita da parte di coloro che tengono d’occhio le linee temporali, come Doctor Strange. È quindi probabile che la versione di Charles appena descritta sarà quella riportata nel film.

X-Men – L’inizio

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X-Men – L’inizio mostra al pubblico una gamma molto più giovane di Mutanti che collabora alla creazione della scuola per super-dotati e alla nascita degli X-Men.

Il giovane Professor X è interpretato in modo unico da James McAvoyLa sua versione è amata dai fan e contiene tutte le sfumature del personaggio, tradizionalmente associato a Patrick StewartUn rapido cameo di McAvoy in Doctor Strange 2 sarebbe sicuramente apprezzato dal pubblico.

X-Men – Giorni di un futuro passato

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Un’altra variante del Professor X, vestita con abiti scuri e fantasiosi, è presentata in X-Men – Giorni di un futuro passato. Questa versione di Xavier ha giocato con il tempo ma ha anche capito la gravità delle sue azioni. Di tutte le varianti di Charles che potrebbero legare bene con gli Illuminati, quella appena descritta è l’iterazione che sembra essere più adatta a Doctor Strange 2.

Il Professor X di Legion in Doctor Strange 2?

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La serie televisiva Legion porta in scena il figlio di Charles Xavier, David Haller, i cui poteri sono molto più portentosi di quelli del padre. Nello show compare anche un giovane Professor X che, prima di diventare capo degli X-Men, si prende cura del figlio.

L’attore Harry Lloyd fa un ritratto fantastico e originale di Charles e ne mostra alcuni lati insoliti, come la gentilezza e il supporto alla formazione di Haller. L’apparizione in Doctor Strange nel Multiverso della Follia di questa versione completerebbe un discorso lasciato in sospeso e collegherebbe Legion all’MCU.

House Of X

X-Men-House-of-X-versione-in-doctor-strangeMentre le versioni del Professor X provenienti dai film Marvel e dai programmi TV sembrano essere quelle più propense a tornare in Doctor Strange 2, poco si parla dei fumetti.

E se il film ci mostrasse un Charles Xavier legato alla serie comics House of X? Quella di House of X è una delle rappresentazioni più potenti del personaggio, una posizione di forza con cui la narrazione sul grande schermo potrebbe funzionare.

Un Professor X zombie per Doctor Strange nel Multiverso della Follia?

Zombie-Xavier-in-Doctor-StrangeL’universo degli zombie dell’MCU è stato brevemente esplorato nella serie Disney+ What If..?. Lo Zombie Charles Xavier è una minaccia poiché è dotato di un potere totalmente fuori controllo. Un mostro assolutamente letale.

Per quanto abbiamo visto nel trailer, Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe non escludere una variante zombie del personaggio di Patrick Stewart. Forse un tale essere sarebbe l’unico in grado di fermare Scarlet Witch

M.O.D.O.K.Xavier-ModokM.O.D.O.K. è una macchina assassina. Non è ancora apparso in live-action, ma è noto per i fumetti, i videogiochi e la serie in stop motion. Non c’è da sorprendersi che un cattivo così strano possa apparire nel Multiverso.

Inoltre, in una narrazione dei fumetti, Xavier stesso si trasforma in una versione estremamente potente di M.O.D.O.K. La scelta di questa variante mostrerebbe al pubblico che l’MCU sta allargando sempre più i suoi confini.

 
 

Noi, la conferenza stampa del remake italiano di This is Us

Noi

Dal 6 marzo arriva su Raiuno Noi, la nuova serie Rai Fiction che è nient’altro che il remake di This is Us di Dan Fogelman, serie diventata ormai culto, non solo Oltreoceano, ma in tutto il mondo. A portarla sul piccolo schermo tricolore ci hanno pensato gli sceneggiatori Sandro Petraglia, Flaminia Gressi e Michela Straniero, per la regia di Luca Ribuoli, che ha diretto Aurora Ruffino e Lino Guanciale nei panni dei personaggi che sono di Mandy Moore e Milo Ventimiglia. I tre gemelli, figli della coppia protagonista, sono invece interpretati da Dario Aita, Claudia Marsicano e Livio Kone.

La sceneggiatura di Noi

Nel corso della presentazione di Noi, Sandro Petraglia, in rappresentanza degli sceneggiatori, ha dichiarato: “Se si parte da zero bisogna inventare tutto. In questo caso si parte avvantaggiati perché c’è già un quadro chiaro. Iniziamo sempre un racconto che segue scene principali e questo è il sogno di ogni sceneggiatore e spesso sono scene drammatiche, ma altre volte ci sono scene ironiche. E poi sono scene in evoluzione, in via di cambiamento, visto che li cogliamo nel corso degli anni. È stato un lavoro che ci ha molto appassionati ma avevamo problemi di abbondanza, visto che avevamo acquisito 18 puntate americane per farne 12 italiane. Ma il punto di partenza è una serie altissima. Sono veramente molto contento.”

La regia di Noi

Dopo aver raccontato la parabola sportiva di Francesco Totti in Speravo de morì prima, Luca Ribuoli è stato chiamato a dirigere questo progetto ambizioso e impegnativo, anche dal punto di vista emotivo: “È stato complesso per me affrontare il cast, è stato il primo step per la lavorazione. Devo ringraziare loro perché anche girando ci siamo accorti che potevamo sempre fidarci del testo, e non succede sempre. L’adattamento è una cosa difficilissima, ed è stata una salita pazzesca. La fiducia nella scrittura deriva dal fatto che secondo me gli sceneggiatori hanno avuto l’approccio giusto. Non c’è mai stata la pretesa di fare qualcosa di diverso, o di migliore. Noi dovevamo solo approcciarci a quel racconto e renderlo italiano. La cosa che mi emoziona molto è che la storia non partirebbe se questi tre gemelli, ad un certo punto, insieme, non decidessero di dare una svolta alla loro vita, nel giorno del loro 34° compleanno. Ed è il fatto che tutti e tre lo facciano insieme che ci fa emozionando. Spero che quando la gente lo vedrà sarà emozionata come lo siamo stati noi tutti i giorni sul set.”

Aurora Ruffino e Lino Guanciale sono i protagonisti di Noi

Aurora Ruffino, che interpreta la madre, Rebecca, si è sentita particolarmente coinvolta nella produzione, soprattutto perché, ha detto, This is Us è una delle sue serie preferite: “Prima ancora di fare i provini per questo ruolo ero una fan sfegatata della serie. Quando mi hanno preso non ci potevo credere, è stata una felicità immensa, poi però è subentrata la paura di non essere adatta. Mi sono messa in dubbio, ma tutto si è risolto quando ho smesso di pensare alla serie americana. Questa è la nostra versione e mi sono focalizzata sul nostro lavoro. Spero con tutto il cuore che il pubblico possa apprezzarlo senza per forza fare un confronto”.

Lino Guanciale, il “nostro Milo Ventimiglia”, ha puntato l’attenzione sul lavoro di scrittura: “Tutto il lavoro è partito dalla scrittura. Io stesso mi sono convinto ad entrare in questo progetto dopo una chiacchierata con Sandro perché all’inizio non mi sentivo all’altezza, come è successo a Aurora. This is Us è un grande classico. Esportiamo e importiamo da un paese all’altro contenuti culturali universali da sempre. Il nostro paese è debitore alla cultura americana di molte cose, quindi ha senso che raccontiamo la nostra versione di questa storia. La scrittura mi ha convinto tanto, e il fatto di sapere che ci fosse Luca, di sapere che avrei incontrato Aurora, sono state uno stimolo”.

Aita, Marsicano e Kone interpretano i gemelli di Noi

Aita, Marsicano e Kone sono stati gli incaricati a raccogliere l’eredità di questi due genitori incredibili, sono loro i tre interpreti che ci trascinano nella storia. Claudia Marsicano ha dichiarato: “Per me è stato molto naturale. È stato surreale perché è la mia prima esperienza. Ci siamo trovati subito in sintonia, c’è stata subito una chimica.” Dario Aita conferma: “Nella mia esperienza di set, non mi sono stupito di trovare colleghi con i quali sono riuscito a trovare un’affinità profondissima. Sono persone e colleghi eccezionali. Siamo tutti più o meno coetanei e il fatto che Claudia si sia presa cura di me sul set mi emoziona ancora e devo ringraziarla.” Il terzo gemello, Livio Kone, ha condiviso anche un certo nervosismo prima di cominciare: “Prima di iniziare le riprese ero molto agitato, perché è il mio primo ruolo da protagonista. Conoscere il resto del cast prima mi ha aiutato molto e così sul set sono andato con un altro approccio. Sapevo che avevo accanto persone fantastiche. Mi sentivo molto coccolato da loro”.

Noi, diretto da Luca Ribuoli, remake italiano di This is Us, arriva su Raiuno in prima serata a partire dal domenica 6 marzo.

 
 

47 metri – Uncaged: trama, cast e curiosità sul film con gli squali

47 metri - Uncaged cast

L’arrivo in sala, nel 1975, del film Lo squalo, ha segnato un vero e proprio momento di svolta nella storia del cinema. Non solo ha consacrato il regista Steven Spielberg e ha introdotto il concetto di blockbuster, ma ha anche dimostrato la straordinaria forza di questi spaventosi pesci predatori. Da quel momento, sono stati innumerevoli i film a loro dedicati, a partire dai sequel di Lo squalo e fino a titoli come Open Water, Paradise Beach – Dentro l’incubo e Shark – Il primo squalo. Uno dei più recenti titoli di questo filone è però 47 metri – Uncaged, diretto nel 2019 da Johannes Roberts.

Noto regista di film horror, Roberts ha con questo film dato vita ad un sequel del suo 47 metri, uscito nel 2017 e dove si proponeva già uno scontro tra uomo e squalo a basse profondità. Uno scenario particolarmente spaventoso, dove lo spazio aperto dell’oceano diventa un campo di battaglia dove è pressocché impossibile nascondersi. Con questo 47 metri – Uncaged tutto ciò viene riproposto, con una nuova storia, nuovi attori e nuove possibilità di terrore. Il film, infatti, è indipendente rispetto al primo titolo, avendo in comune con esso soltanto la struttura di base. Come il precedente, inoltre, anche questo si è affermato come un grande successo.

Accolto in modo molto positivo dai fan di questa tipologia di film, 47 metri – Uncaged è il titolo giusto se si vogliono vivere brividi legati all’oceano, ai suoi spazi aperti e alle pericolose creature che li abitano. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si ritroverà anche un parago dedicato al finale, con SPOILER del film. Si elencheranno poi anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

47 metri – Uncaged: la trama del film

Protagoniste di quest sequel sono quattro ragazze adolescenti, MiaSasha, Alexa e Nicole, le quali decidono di fare immersioni subacquee tra le rovine di una città Maya sommersa al largo delle coste dello Yucatan, in Messico. Sfortunatamente per loro, però, l’escursione si trasforma rapidamente da un’esperienza divertente in una terrificante. Mentre perlustrano le caverne sommerse, infatti, si rendono conto di non essere sole in quei luoghi apparentemente abbandonati. Nuotando più a fondo nel claustrofobico labirinto di caverne, entrano nel territorio occupato dalle più letali specie di squali dell’oceano. Ritornare in superficie sane e salve, sarà una sfida al limite dell’impossibile.

47 metri – Uncaged: il cast del film

Per questo sequel il regista scelse di dar vita ad una vicenda completamente nuova, non ricorrendo dunque a nessuno dei membri del cast del precedente film. Protagoniste sono invece le attrici Sophie Nélisse, celebre per il film Storia di una ladraa di libri, qui nei panni di Mia e Corinne Foxx in quelli di Sasha. Alexa e Nicole sono invece interpretate da Brianne Tju e Sistine Stallone. Quest’ultima, qui al suo debutto cinematografico, è una delle figlie del celebre attori Sylvester Stallone. In una scena che la vede protagonista di un’azione al rallenty, l’attrice omaggia infatti un’azione simile compiuta dal padre nel film Cliffhanger – L’ultima sfida.

Nel film è poi presente l’attore John Corbett, celebre per serie come Sex and the City e Parenthood, nei panni di Grant, il padre di Mia. L’attrice Brec Bassinger è Catherine, mentre Davi Santos è Ben, il fidanzato di Alexa. L’attore Khylin Rhambo, celebre per il ruolo di Mason Hewitt in Teen Wolf, ricopre il ruolo di Carl, assistente di Greg. In vista delle riprese del film, gli attori e le attrici principali si sono sottoposti ad alcuni addestramenti per imparare a praticare nuoto subaqueo, comprendendo meglio cosa voglia dire rimanere bloccati in fondo all’oceano con poco tempo a disposizione prima di dover tornare in superficie.

47 metri - Uncaged finale

47 metri – Uncaged: chi muore nel finale del film? [SPOILER]

Per chi non avesse ancora visto il film e voglia preservarsi la sorpresa di chi vive o muore nel finale del film, si consiglia di saltare questo paragrafo. Chi invece non può aspettare per conoscere le sorti dei protagonisti, troverà qui tutte le informazioni. Una volta che si entra nel vivo della narrazione, con le quattro ragazze più altri personaggi bloccati in fondo all’oceano, il primo a venire divorato da uno squalo è Ben. Il secondo a perire è Carl, il quale aveva involontariamente attirato uno squalo con la musica. Successivamente è Nicole a finire tra le fauci degli squali, ricadendo in acqua dopo aver perso la presa sulla parete di roccia che stava cercando di scalare.

In seguito, tocca a Grant, il padre di Mia. L’uomo, che guida le ragazze sopravvissute verso un’uscita dalle grotte, viene a quel punto sbranato da uno squalo. Rimaste sole, Mia, Sasha e Alexa cercano a quel punto di escogitare un altro piano. Vengono però interrotte da un nuovo attacco e nel tentativo di difendersi Alexa si sfila la propria bombola di ossigendo, finendo però con l’annegare. Ormai al finale, Mia e Sasha riescono a tornare in superficie e a raggiungere una barca. Prima di poter riuscire a salire su questa, si troveranno però a scontrarsi un ultima volta con due squali, uscendone ferite ma vive. A differenza di tanti altri film simili, nessuno squalo viene qui ucciso.

47 metri – Uncaged: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di 47 metri – Uncaged grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 2 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

https://www.youtube.com/watch?v=sA0kZX6iDBU

Fonte: IMDb

 
 

Cyrano: intervista a Joe Wright e Haley Bennett

Ecco la nostra intervista a Joe Wright e Haley Bennett, rispettivamente regista e protagonista femminile di Cyrano, adattamento dell’omonimo musical di Erica Schmidt, a sua volta tratto dalla celebre commedia Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand.

Leggi la recensione di Cyrano

Arriverà al cinema il 3 marzo Cyrano, l’attesissimo film di Joe Wright (L’ora più buiaAnna KareninaOrgoglio e Pregiudizio) che trae ispirazione dal celebre testo teatrale di fine ‘800 scritto da Edmond Rostand. In questa versione sorprendente e inedita, il protagonista ha il volto di Peter Dinklage – pluripremiato attore, vincitore di quattro Emmy e un Golden Globe per Il Trono di Spade – mentre Haley Bennett (I magnifici 7Le strade del male) veste i panni del suo amore inarrivabile, Rossana. Da oggi disponibile il trailer italiano della pellicola.

Dopo il successo ottenuto alla Festa del Cinema di Roma ed in seguito alle quaranta nomination ricevute dai più prestigiosi premi cinematografici mondiali, Cyrano è pronto ad incantare il pubblico grazie alla magistrale prova attoriale dei suoi protagonisti; all’emozionante colonna sonora curata dalla band indie-rock americana The National; all’incanto di scenografie ricostruite alla perfezione ed infine all’ambientazione tutta italiana, più precisamente siciliana. “Avevo le idee chiare su come realizzare il film – spiega Wright – Bisognava creare la nostra ‘bolla’ sull’isola di Sicilia, girare i primi tre atti in una città barocca del tardo XVII secolo chiamata Noto, e sfruttare ogni angolo di quel posto incredibile”. Tra gli italiani che hanno preso parte alla lavorazione di Cyrano anche Massimo Cantini Parrini (nominato agli Oscar per il suo lavoro nel film Pinocchio), costume designer fiorentino in grado di dare “identità” e “voce” ad ogni singola veste, indumento o uniforme attraverso una selezione attenta, appassionata e minuziosa di ogni singolo tessuto”.

Completano il cast, Kelvin Harrison Jr. (LuceWaves) nella parte di Christian, Bashir Salahuddin (Top Gun: Maverick) nel ruolo di Le Bret e Ben Mendelsohn (L’ora più buia) che presta il volto a De Guiche. Prodotto da MGM e Working Title Films, Cyrano arriverà nelle sale italiane distribuito da Eagle Pictures.  

Cyrano, la trama

In Cyrano il pluripremiato regista Joe Wright (Anna KareninaPan – Viaggio sull’isola che non c’èL’ora più buia) trascina gli spettatori in una sinfonia di emozioni attraverso la musica, il romanticismo e la bellezza, rileggendo in chiave cinematografica la storia senza tempo di uno dei più celebri e travolgenti triangoli amorosi di sempre. Un uomo all’avanguardia rispetto alla sua epoca, Cyrano de Bergerac (Peter Dinklage), incanta il pubblico sia con brillanti giochi di parole nelle sfide verbali che con la sua abilità con la spada nei duelli. Cyrano non ha avuto il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti alla splendida Roxanne (Haley Bennet), convinto che il suo aspetto fisico non lo renda degno dell’amore della sua più cara amica. Lei, però, si è innamorata a prima vista di Christian (Kelvin Harrison)…

 
 

Il Signore degli Anelli: 10 cose che i film hanno fatto meglio dei libri, secondo Reddit

Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello film

Tra i dibattiti più longevi all’interno del fandom di Il Signore degli Anelli vi è quello attorno alle differenze tra romanzo e adattamento cinematografico, in particolare se la versione di Jackson del romanzo è riuscita in qualche modo a superare l’originale di Tolkien. Ci sono molti che continuano a ritenere il romanzo di Tolkien di gran lunga superiore, e altri che affermano che Jackson ha effettivamente sviluppato meglio alcuni elementi della trama.

In particolare, gli utenti Reddit hanno sottolineato che ci sono dettagli della storia di Tolkien che avevano proprio bisogno di essere riadattati per il grande schermo da Jackson!

1Il personaggio di Denethor è trattato in maniera egregia

Denethor è uno dei personaggi più complicati sia nei film che nei libri, fondamentalmente dalla natura tragica in entrambi. Anche se ogni performance attoriale in Il Signore degli Anelli è degna di nota, i fan su Reddit sostengono che la versione cinematografica di Denethor “è assolutamente veritiera e verosimile: il modo in cui il personaggio viene condotto alla depressione dopo la morte di Boromir assume al meglio sfumature tragiche”. In questo senso, il tuffo infuocato di Denethor dalla cima della Torre Bianca può essere visto come un epilogo veramente terribile per un uomo portato alla follia e alla disperazione dal suo dolore.

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The Batman: 10 gadget che aumenteranno il vostro hype!

The Batman

E’ ormai risaputo che, per quanto i film di Batman si presentino come storie oscure su un vigilante che cerca di salvare Gotham da una pletora di cattivi corrotti, questi sono anche una grandissima macchina da soldi, non solo per quanto riguarda gli incassi al botteghino, ma anche il merchandising: giocattoli, oggetti da collezione, abbigliamento e tutto ciò su cui il nome di Batman può essere impresso.

L’attesissimo The Batman di Matt Reeves non è un’eccezione in questo senso: nonostante si presenti come un thriller dalle sfumature più poliziesche, i fan vorranno sicuramente acquistare gadget che si rifanno ai personaggi, veicoli ed armamenti utilizzati nel film.

1La replica dello stemma di Batman

Questo articolo, che può essere acquistato da Merchoid, è una replica dello stemma iconico che il Batman di Robert Pattinson brandisce sul petto. Non solo è il bat-simbolo per eccellenza, ma la versione cinematografica dell’oggetto può essere utilizzato anche come coltello tattico o un Batarang; la replica è composta da pezzi magnetici che unendosi formano un pezzo da 3,5 pollici.

Per un po’ più di $30, è disponibile nella versione di base canna di fucile simile al film e, per $35, se ne può acquistare una variante placcata 24K: questo sarebbe l’acquisto perfetto per i fan che apprezzano qualche nota di oro/giallo nell’ equipaggiamento di Batman!

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