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Chris Evans ritwitta i video del flashmob italiano

Chris Evans ha fatto i complimenti agli italiani per il flashmob dei “segregati in casa” causa coronavirus. L’attore americano ha condiviso su Twitter i video dei tanti che questo pomeriggio, alle 18.00, si sono affacciati dalle proprie case, dove sono quasi tutti confinati, per “farsi sentire”, far rumore, suonare, cantare, salutarsi a distanza.

La star del Marvel Cinematic Universe ha condiviso alcuni video accompagnandoli con questa didascalia: “Tutti questi video degli italiani che suonano strumenti durante il lockdown sono incredibili“.

https://twitter.com/ChrisEvans/status/1238580297806958592?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1238580297806958592&ref_url=https%3A%2F%2Fmovieplayer.it%2Fnews%2Fchris-evans-complimenti-italiani-video-flash-mob-musica-lockdown_77855%2F

L’emergenza coronavirus sta, purtroppo, non solo costringendo gli italiani a casa, con misure restrittive sempre più severe e necessarie, ma sta anche imperversando in tutta Europa e ora anche negli USA, mentre Hollywood sta piano piano chiudendo tutte le sue porte a causa di uscite annullate e produzioni interrotte per paura del contagio.

Chris Evans: 10 cose che non sai sull’attore

 

 
 

Permettete? Alberto Sordi: in prima visione su Rai1 il 24 marzo

permettete alberto sordi

Permette? Alberto Sordi arriva nelle case degli italiani. Un omaggio all’Albertone nazionale nel centenario della nascita. Un film che vuole celebrare un “gigante” del nostro cinema, uno dei più amati e apprezzati artisti a livello internazionale, che ha contribuito a rendere grande nel mondo la commedia all’italiana.

Da giovane aspirante attore, con i primi no e le tante porte chiuse per la dizione ritenuta “troppo romanesca” ai primi lavori da doppiatore, dai palcoscenici del varietà alle tante trasmissioni Radio, fino ad approdare finalmente sui set cinematografici dove Sordi non ha tardato a farsi notare per ironia, mimica, presenza scenica e una capacità fuori dal comune di individuare le debolezze umane e renderle – attraverso i suoi “singolari” personaggi – indimenticabili e spassose istantanee del suo, del nostro tempo. Una vita intensa, piena, prima di tutto votata all’impegno, alla completa devozione per il mestiere d’attore, quello che ha sempre voluto essere e che solo il coraggio e la determinazione gli hanno consentito di fare ai più alti livelli. Un crescente cammino verso la perfezione artistica che ha condotto Sordi nell’Olimpo cinematografico delle super star e confermato la sua popolarità sconfinata.

Permette? Alberto Sordi è una coproduzione Rai Fiction – Ocean Productions, in onda martedì 24 marzo su Rai1. Diretto da Luca Manfredi, con un eccezionale Edoardo Pesce nel ruolo del giovane Alberto, il film vede nel cast Pia Lanciotti nel ruolo di Andreina Pagnani, Alberto Paradossi nel ruolo di Federico Fellini, Martina Galletta nel ruolo di Giulietta Masina, Francesco Foti nel ruolo di Vittorio De Sica, Lillo Petrolo nel ruolo di Aldo Fabrizi. Nei panni della mamma di Sordi troviamo Paola Tiziana Cruciani mentre Luisa Ricci, Michela Giraud e Paolo Giangrasso sono le sorelle e il fratello di Sordi e Giorgio Colangeli fa un’amichevole partecipazione nel ruolo del padre.

Un film per ricordare l’attore, il regista, il comico, lo sceneggiatore, il compositore, il cantante e doppiatore, insomma l’immenso Alberto Sordi che a tutti questi talenti univa anche una grande umanità.

 
 

Western Stars disponibile in digitale

“Western Stars”, la versione cinematografica dell’omonimo album di successo internazionale di BRUCE SPRINGSTEEN, presentato in anteprima alla 14° Festa del Cinema di Roma, è disponibile in digitale (anche in 4K UHD) a partire da oggi, venerdì 13 marzo. È possibile vedere i primi 10 minuti del film al seguente link:

Il film, co-diretto da Thom Zimny e Bruce Springsteen, al suo debutto alla regia, è già disponibile per l’acquisto in digitale su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Da oggi, venerdì 13 marzo, il film è inoltre disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Vvvid e Infinity.

Il film “Western Stars” offre ai fan di tutto il mondo l’unica opportunità di vedere Springsteen esibirsi accompagnato da una band e da un’intera orchestra presso la Stone Hill Farm a Colts Neck (New Jersey), sotto il soffitto a cattedrale del fienile della sua centenaria proprietà.

La colonna sonora del film, Western Stars – Songs From The Film” (certificata ORO in Italia), contiene tutti i 13 brani di “Western Stars” e la cover di “Rhinestone Cowboy” di Glen Campbell.

Toccando temi come l’amore e la perdita, la solitudine e la famiglia, e l’inesorabile passare del tempo, il docu-film evoca il West americano – sia il leggendario che il duro – in cui si intrecciano filmati d’archivio ed il racconto in prima persona della rockstar con la canzone per narrare la storia.

Questa la tracklist di “Western Stars – Songs From The Film (Columbia Records/Sony Music): Hitch Hikin’”, “The Wayfarer”, “Tucson Train”, “Western Stars”, “Sleepy Joe’s Café”, “Drive Fast (The Stuntman)”, “Chasin’ Wild Horses”, “Sundown”, “Somewhere North of Nashville”, “Stones”, “There Goes My Miracle”, “Hello Sunshine”, “Moonlight Motel”, “Rhinestone Cowboy”. Tutti i brani sono stati scritti da Bruce Springsteen, eccetto “Rhinestone Cowboy”.

La colonna sonora è stata prodotta da Springsteen insieme a Ron Aniello ed è stata mixata e masterizzata rispettivamente da Bob Clearmountain e Bob Ludwing, lo stesso duo leggendario dietro al successo di “Springsteen on Broadway”.

Il film “Western Stars” è scritto ed interpretato da Bruce Springsteen, con Special Guest Patti Scialfa. Thom Zimny, Jon Landau, Barbara Carr e George Travis hanno prodotto il film, con la produzione esecutiva di Springsteen. Direzione della fotografia di Joe DeSalvo, e montaggio di Zimny.

Springsteen e Zimny hanno collaborato a diversi progetti nel corso degli anni, tra cui il documentario “The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town”, e la versione filmata trasmessa su Netflix del vincitore del Tony Award “Springsteen on Broadway”, che Zimny ​​ha diretto.

 
 

La storia infinita: quello che forse non sai sul film cult di Wolfgang Petersen

La Storia Infinita Wolfgang Petersen

Cult del genere Fantasy, trai più amati della generazione degli anni ’80, La Storia Infinita è un classico per tutte le stagioni e le età. Nonostante le tecniche di animazione in CGI abbiano reso desueti molti degli effetti del film, speciali e visivi, l’atmosfera nel racconto di Wolfgang Petersen, presa in prestito dal capolavoro di Michael Ende, rimane inattaccabile nel corso degli anni.

Ma sappiamo davvero tutto del film che porta sullo schermo l’avventura di Atreyu e Bastian? Scopriamo insieme quello che forse non sapete su La Storia Infinita.

1Il nome

Secondo il libro, il nuovo nome dell’Imperatrice Bambina assegnatole da Bastian che lo urla nella notte è “Moonchild”. Nel film Bastiano ripete alla tempesta il nome “Moonchild”, ma nella versione italiana sembra che il bambino urli “Mamma, ti chiamo Eva”, un richiamo al nome della madre che Bastiano ha perso.

La Storia Infinita in Streaming

Il film è disponibile in streaming su Netflix, un ottimo modo per passare fare un tuffo in un mondo che non c’è, che rischia di scomparire, ma che viene salvato dalla forza di due piccoli eroi.

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MCU: 10 modi in cui la Fase 4 può prepararci ad Avengers 5

In seguito dell’enorme successo e agli incassi più che soddisfacenti di Avengers: Endgame, è chiaro quanto la realizzazione di Avengers 5 si rivelerà un compito decisamente arduo per i Marvel Studios. Gli eroi più potenti della Terra si sono sciolti alla fine di Endgame, con la morte di Tony Stark e la decisione di Steve Rogers di rimanere – nel passato – al fianco della sua Peggy Carter.

Ma finché esisterà l’Universo Cinematografico Marvel, i Vendicatori non potranno restare così a lungo separati. Con Captain Marvel, Black Panther e Doctor Strange pronti a tenere insieme le redini del team, è certo che i Vendicatori torneranno nuovamente gli uni al fianco degli altri in futuro.

Ecco 10 modi in cui gli eventi della Fase 4 del MCU potrebbero averci preparato ad Avengers 5:

1L’S.W.O.R.D. di Nick Fury

Nella scena post-credit di Spider-Man: Far From Home, abbiamo visto che Nick Fury era in realtà Talos sotto mentite spoglie. Il “vero” Fury si è invece sempre trovato su una nave di comando nello spazio profondo con alcuni Skrull, cercando probabilmente di dare vita all’equivalente intergalattico dello S.H.I.E.L.D., ossia l’S.W.O.R.D. Partendo dal presupposto che tutti i protagonisti della battaglia finale di Avengers: Endgame siano adesso membri onorari degli Avengers, ci sono membri della squadra sulla Terra (Doctor Strange, Black Panther, Spider-Man, ecc.) e membri nello spazio (Captain Marvel, Thor, i Guardians, ecc.). Se Fury sta davvero mettendo in piedi lo S.W.O.R.D., si potrebbe in questo modo stabilire un legame tra i “Vendicatori Cosmici” e i “Vendicatori Terrestri”. 

Fonte: ScreenRant

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Jurassic World: Dominion, il logo ricorda il franchise originale

Jurassic World: Dominion

Mentre anche il mondo del cinema è in subbuglio a causa dell’emergenza coronavirus, sembra continuare senza interruzioni la produzione di Jurassic World: Dominion, capitolo conclusivo della nuova trilogia con protagonisti i dinosauri.

Stando a quanto diffuso dalla stessa Amblin, il teaser poster del film, con il logo ufficiale, è un ritorno alle origini e a quel simbolo rosso, giallo e nero che ha fatto la storia del franchise originale. Eccolo di seguito:

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson Omar SyLaura Dern Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Alla regia torna Colin Trevorrow, che ha pubblicato il cortometraggio Battle at Big Rock, i cui eventi sono ambientati un anno dopo Jurassic World – Il regno distrutto mostrando i dinosauri che vivono nel nostro mondo e lottano per la sopravvivenza. Vi ricordiamo che  Jurassic World 3 uscirà nelle sale l’11 giugno 2021, salvo procrastinazioni possibili, dovute all’attuale emergenza sanitaria mondiale.

 
 

The New Mutants, rinviato per la quarta volta, colpa del coronavirus

the new mutants

L’uscita la cinema di The New Mutants è stata nuovamente rinviata, questa volta, a causa della crescente preoccupazione per la diffusione del coronavirus.

L’adattamento serie spin-off della serie sugli X-Men diretto da Josh Boone è stato posticipato tre volte in precedenza, ma con la Disney interamente in controllo della proprietà del titolo, sembrava che il film fosse finalmente destinato ad uscire il 3 aprile 2020. Il regista e il cast avevano anche iniziato a fare il tour promozionale con il cut finale pronto e approvato, mentre Boone aveva anche fatto finalmente chiarezza sulle vicende produttive del film.

Parlando con ScreenRant, un portavoce Disney ha dichiarato: “Crediamo veramente nell’esperienza cinematografica e stiamo cercando nuove date di uscita per il 2020 che saranno annunciate in un secondo momento.”

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

CORRELATE:

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

ll film è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

 
 

Ben Affleck era nella “lista rossa” di Harvey Weinstein

Ben Affleck era nella “lista rossa” di Harvey Weinstein: questo è quanto emerso di recente da alcuni documenti giudiziari non ancora sigillati. Tale lista includeva una serie di personaggi che secondo l’ex produttore cinematografico rappresentavano una minaccia per la sua persona.

Prima della pubblicazione dei vari report che hanno poi dato vita al movimento #MeToo e portato alla caduta dell’ex magnate di Hollywood, per lungo tempo Harvey Weinstein ha tenuto un elenco di nomi relativi a persone che, secondo lui, avrebbero potuto rivelare ai giornalisti della sua condotta sessuale nei confronti delle donne. Il nome di Ben Affleck è apparso nella lista, una “lista rossa”, e il documento è stato visionato da Variety martedì pomeriggio.

La lista faceva parte di circa 1.000 pagine di documenti che sono stati rivelati dal tribunale penale di New York City, in vista della condanna di Wenstein a 23 anni di prigione avvenuta nella giornata di mercoledì.

Il documento è stato portato alla luce durante il processo ai danni di Weinstein durato sette settimane. Il procuratore capo ha richiesto che l’elenco (che includeva sia uomini che donne, tra cui Annabella Sciorra, una delle attrici ad aver denunciato la condotta di Weinstein) venisse fornito alla giuria in modo che tutti i nomi potessero essere visionati, ma il giudice ha respinto la motivazione.

Oltre ad Affleck e alla Sciorra, tra i presenti nella “lista rossa” di Weinstein anche Rose McGowan, Zelda Perkins, Lysette Anthony, Rowena Chiu, ma anche l’ex l’ex dirigente della Weinstein Company, Irwin Reiter, e l’ex assistente di Weinstein, Leslye Headland. In lista anche numerosi produttori, tra cui Jason Blum, Megan Ellison, Donna Gigliotti e Jennifer Todd.

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La fama di Ben Affleck esplose nel 1997, grazie al film Will Hunting – Genio ribelle, distribuito dalla Miramax, ex società di Harvey Weinstein. L’anno successo, l’attore recitò in Shakespeare in Love, prodotto sempre da Weinstein e grande protagonista degli Oscar 1999. In seguito alla diffusione delle accuse di molestie sessuali ai danni di Weinstein, Affleck dichiarò che avrebbe donato in beneficenza tutti i profitti residui dei suoi film realizzati con la Miramax e la Weinstein Company.

La “lista rossa” di Weinstein è solo uno dei tanti documenti emersi in questi giorni durante il processo all’ex produttore: tra i documenti anche tonnellate di e-mail, tra cui il pessimo ed agghiacciante messaggio indirizzato a Jennifer Aniston.

 
 

Scream: trovati i registi del reboot

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che la Spyglass Media ha ufficialmente affidato a Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, registi del recente Finché Morte Non Ci Separi, la regia dell’annunciato reboot di Scream, la fortunata saga horror iniziata nel 1996 con il primo film cult diretto dal compianto Wes Craven.

Bettinelli-Olpin e Gillett, in collaborazione con Chad Villela, figureranno anche come produttori esecutivi. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della sceneggiatura. È inoltre poco chiaro se il nuovo film sarà un reboot con un cast totalmente inedito o se porterà avanti la storia del franchise originale e se sarà dunque uno Scream 5 a tutti gli effetti.

Chiaramente vi terremo aggiornati.

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Scream è una serie slasher diretta da Wes Craven e scritta da Kevin Williamson e Ehren Kruger, sceneggiatore del terzo film. È ispirata agli omicidi operati da Danny Rolling nel 1990.

La trama principale è incentrata su un serial killer psicopatico travestito con un costume di Halloween che cerca di uccidere Sidney Prescott (interpretata da Neve Campbell) e le persone che fanno parte della sua vita. Ogni film inizia con l’omicidio di una coppia, per poi svilupparsi fino alla rivelazione dell’identità del killer e al suo scontro finale con Sidney.

La serie originale è composta da quattro film, tutti diretti da Craven e interpretati dalla Campbell. Nel 2015 è stata realizzata da MTV una serie ispirata al franchise. Tra i numerosi attori apparsi nei film della saga di ricordano David Arquette, Courtney Cox, Liev Schreiber, Jamie Kennedy, Rose McGowan, Sarah Michelle Gellar, Jada Pinkett Smith e Drew Barrymore.

 
 

The LEGO Movie: il regista scherza sulla sua previsione del futuro

Chris Miller, regista di The LEGO Movie, ha portato alla luce un interessante – e al tempo stesso inquietante, visti i recenti avvenimenti – connessione tra i suoi ultimi lavori e ciò che sta attualmente accadendo nel mondo a causa della pandemia di Covid-19, ma non solo…

Le varie connessioni riguardano, oltre a The LEGO Movie, diretto nel 2014 insieme al sodale Phil Lord, anche la serie The Last Man on Earth (di cui ha curato la regia dei primi due episodi della prima stagione) e la sua ultima fatica cinematografica, il film d’animazione Superconnessi

Su Twitter, il regista ha scritto: “Nel 2014 Phil Lord e io abbiamo girato un film su un uomo d’affari corrotto, divenuto presidente, dai buffi capelli, che ha cercato di alzare barriere. Nel 2015 abbiamo prodotto uno spettacolo sulle conseguenze di una pandemia a livello globale. Quest’anno abbiamo prodotto un film su una famiglia sopravvissuta ad un’apocalisse di robot. È soltanto un avvertimento.”

Tra le risposte più divertenti alla “riflessione” di Chris Miller, c’è stata ovviamente quella di Phil Lord, che ha risposto all’amico e collega dicendo: “Scrivi di ciò che sai che accadrà”. 

Le storie di Chris Miller e Phil Lord sembrano, in effetti, molto “radicate nella realtà”, ma è chiaro che entrambi i registi abbiano voluto sdrammatizzare in un momento così delicato, che sta mettendo a dura prova – purtroppo – l’industria cinematografica mondiale, e non solo.

LEGGI ANCHE – The LEGO Movie: il franchise passerà alla Universal?

Nel 2014, il primo The LEGO Movie divenne un enorme successo, con recensioni prevalentemente positive e un incasso di 469 milioni su un budget di 60, quello che si definisce un vero successo. A scrivere e dirigere c’erano Phil Lord Chris Miller. Il primo film ha generato subito un universo condiviso, con altri film del genere usciti nel corso di questi 4 anni.

Il cast vocale originale del franchise include attori del calibro di Chris Pratt, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day, Tiffany Haddish, Jonah Hill e Channing Tatum.

Fonte: ScreenRant

 
 

Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, recensione del pilot della serie Amazon Prime

Celebrity Hunted - Caccia all’uomo recensione prime video

È disponibile dal 13 marzo su Prime Video Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, il primo show italiano non-fiction Amazon Original, prodotto da EndemolShine Italia, con un cast di superstar, tutti volti noti del panorama italiano, dal mondo dello sport, dello spettacolo, della musica, di cinema e tv. Sono Francesco Totti, Fedez, Luis Sal, Claudio Santamaria, Francesca Barra, Diana Del Bufalo, Cristiano Caccamo e Costantino della Gherardesca, e dovranno fuggire da un gruppo di esperti nella caccia all’uomo.

Nelle parole di Dante Sollazzo, Head of Unscripted, EndemolShine Italy “Celebrity Hunted – Caccia all’uomo è un’idea innovativa per gli spettatori. Un format rivoluzionario con una narrazione innovativa, elementi di suspense e un eccezionale cast che renderà questo show unico, una sfida mai vista prima in TV”.

E, a giudicare dal pilot, lo show mantiene quello che Sollazzo promette. Il primo episodio racconta le premesse del gioco, le regole che i fuggitivi dovranno seguire, gli strumenti che utilizzeranno, li presenta uno per uno e ci dice chi fugge da solo o chi in coppia. Il punto di partenza è il Colosseo, da dove i vip si disperderanno, intenti a far perdere le loro tracce agli inseguitori. Gli unici strumenti nelle loro mani saranno una carta di credito con un prelievo giornaliero massimo di 70 euro e un telefono senza internet. Entrambe le “attrezzature” sono rintracciabili dal team che dà loro la caccia.

Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, il primo real-life thriller

Si tratta del primo real-life thriller con ritmo serrato e avvincente che potrebbe sicuramente catturare l’interesse del quel pubblico appassionato di reality ma che ha anche piacere a farsi raccontare una storia ben architettata. Ad accrescere questo aspetto intervengono poi i caratteri dei personaggi in fuga, tutti (chi più chi meno) vip molto simpatici, che promettono grandi momenti di ilarità per lo spettatore.

Nella loro fuga, le otto celebrities dovranno essere invisibili, sia fisicamente che digitalmente, quindi niente social, niente contatti, solo, quando è previsto, un compagno di fuga e nulla più. A guidare le operazioni di coloro che tenteranno di catturare i personaggi famosi, c’è Alfredo Mantici, ex capo del dipartimento analisi strategica del Sisde. Sarà lui a coordinare la squadra dei cacciatori, che è composta da esperti e noti analisti e investigatori, accanto ad esperti di cyber security, profiler e human tracker, tutti presi in prestito dalle forze dell’ordine e dai servizi segreti militari, con una preparazione mirata, quindi.

Celebrity Hunted – Caccia all’uomo è uno show di grande intrattenimento e dedicato ad un vasto pubblico che poco ha a che spartire con la produzione Amazon Prime Video proveniente dagli altri Paesi. Nonostante il vestito insolito, questa nuova serie è un prodotto nazional popolare, in perfetto stile televisivo italiano, nascosto però dietro ad un linguaggio glamour e ad una patina di novità.

 
 

Vin Diesel: “Il finale di F7 è il migliore della storia del cinema”

Fast and Furious 7 cast

Vin Diesel ha affermato che il finale di Fast and Furious 7 è forse la scena migliore nella storia del cinema. In seguito alla tragica scomparsa di Paul Walker, a riprese ancora in corso, fu necessario utilizzare vecchio materiale d’archivio, unito ai prodigi della CGI, per completare il film che avrebbe ufficialmente segnato l’ultima apparizione di Walker sul grande schermo.

Il finale di Fast and Furious 7 si è rivelato un doveroso e sentito omaggio al co-protagonista della celebre saga: sulla spiaggia, Brian (Walker) e Mia (Jordana Brewster) giocano con il loro figlio Jack. Dom e gli altri osservano la scena commossi, riconoscendo che è meglio che Brian stia con la sua famiglia. Dom si allontana in silenzio, ma Brian lo raggiunge ad un incrocio: Dom ricorda i bei momenti passati con l’amico, poi i due si salutano e prendono strade diverse.

In una recente intervista con NME in occasione della promozione di Bloodshot, Vin Diesel ha spiegato che dal suo punto di vista quello è uno dei momenti più incredibili della storia del cinema, perché per la prima volta una scena toccante tra fratelli ha permesso agli uomini di tutto il mondo di piangere insieme:

“È stato un momento molto difficile. Ma c’era una sorta di sollievo nel fatto che avremmo protetto la cosa dai capricci di un produttore o di chiunque altro avrebbe potuto dire: “Bene, ora vendicherai il personaggio”, usando quindi la cosa per fini narrativi. Invece siamo stati in grado di fare qualcosa di così bello e di raffinato. Potrebbe tranquillamente essere il momento migliore nella storia del cinema. Non solo nella mia carriera, ma nella storia del cinema in generale. Gli uomini di tutto il mondo hanno avuto la possibilità di piangere… per la prima volta nella storia sono stati in grado di piangere insieme ”, ha spiegato Diesel.

Proprie ieri abbiamo appreso la notizia che l’uscita di Fast and Furious 9 è stata rinviata di un anno a causa del Coronavirus. Universal Studios, la società dietro il franchising con Vin Diesel, ha preso la decisione a causa dell’impatto che il coronavirus in rapida diffusione in tutto il mondo sta avendo sull’economia globale e sul panorama della distribuzione.

I cinema restano chiusi in Italia, Corea del Sud e Cina, dove il virus ha colpito più duramente. C’è anche la sensazione crescente che alcuni cinema chiuderanno anche negli Stati Uniti mentre l’epidemia continua a diffondersi. Fast and Furious 9 uscirà ora in tutto il mondo nell’aprile 2021.

Fast and Furious 9 non è il solo grande film ad aver subito uno slittamento nella data d’uscita, basti pensare a No Time to Die che è stato posticipato a novembre.

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In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020).

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

 
 

Jennifer Aniston: Harvey Weinstein l’avrebbe voluta morta

jennifer aniston

In passato, Harvey Weinstein ha attaccato pesantemente (con parole che definire agghiaccianti è un mero eufemismo) Jennifer Aniston. A rivelarlo sono stati una serie di documenti giudiziari non ancora sigillati: il tutto risale al 2017, quando un giornalista contattò l’ex produttore cinematografico per scrivere un articolo.

“Jennifer Aniston dovrebbe essere uccisa”, ha scritto Weinstein in una e-mail datata 31 ottobre 2017, in risposta ad un giornalista che lo aveva contattato per un commento a proposito di un’accusa che sosteneva che il produttore avrebbe avuto nei confronti dell’attrice dei comportamenti inappropriati.

La mail è stata esaminata da Variety – che ha riportata la sconcertante notizia – nel pomeriggio dello scorso martedì presso il tribunale penale di New York City, quando circa 1.000 pagine di documenti giudiziari non erano ancora stati sigillati, quindi resi pubblici prima della condanna di Wenstein a 23 anni di prigione della giornata di mercoledì.

Nell’ottobre del 2017, il National Enquirer chiese un commento all’allora rappresentate di Weinstein, Sallie Hofmeister, un’esperta in crisis management che l’ex produttore aveva assunto poco dopo che le prime accuse di aggressioni e molestie sessuali ai suoi danni erano scoppiate sul New York Times e sul New Yorker.

All’epoca, il giornalista scrisse: “Il National Enquirer intende pubblicare una storia secondo la quale Jennifer Aniston è stata aggredita sessualmente da Harvey Weinstein”. Secondo il rappresentate dell’attrice, le accuse non sono vere.

“Le affermazioni del National Enquirer sono false. Jennifer non è stata né molestata né aggredita da Harvey”, ha detto a Variety il rappresentante della Aniston, Stephen Huvane, in una mail lo scorso martedì pomeriggio.

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L’e-mail di Harvey Weinstein su Jennifer Aniston fa parte di una serie di documenti di circa 1.000 pagine che sono stati svelati in occasione del procedimento penale di Weinstein questa settimana. I documenti rivelano anche gran parte delle disperate richieste di aiuto dell’ex produttore a seguito delle prime accuse che hanno poi determinato la fine della sua carriera e dato vita al movimento #MeToo.

I documenti includono e-mail su e-mail, inclusi messaggi che Weinstein ha inviato ad agenti di potere presso la CAA e il WME, ai dirigenti di rete della NBCUniversal e a leader e politici miliardari come Michael Bloomberg e Jeff Bezos. 

 
 

Black Widow: la “morte originale” troppo spaventosa

Tra le grandi protagoniste della passata award season, Scarlett Johansson ha concesso una nuova bellissima intervista a EW in occasione dell’arrivo nelle sale di Black Widow, rivelando che, in origine, la scena della morte di Natasha Romanoff in Avengers: Endgame doveva essere molto più spaventosa.

La Johansson, infatti, ha rivelato che in origine la scena includeva “un’armata di creature simili ai Dissennatori”, in riferimento ai personaggi delle spaventose creature magiche presenti nella saga di Harry Potter. L’attrice ha anche spiegato che la scena sarebbe forse stata troppo spaventosa per gli spettatori più giovani, dichiarando: “Ricordo che pensavo: ‘I genitori non ci perdoneranno mai per l’aspetto di queste creature'”.

Scarlett Johansson ha poi spiegato di essere intervenuta personalmente nella scelta di come la scena della morte del suo personaggio sarebbe dovuta essere: “Volevamo che il pubblico sentisse davvero il peso di quella perdita. Volevamo scioccarlo.”

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

CORRELATE: 

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

 
 

Rose Leslie: 10 cose che non sai sull’attrice

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Divisasi tra cinema e televisione, l’attrice Rose Leslie ha negli anni dimostrato una certa predilezione per il genere fantasy, declinato in diverse modalità. Si è infatti distinta tanto per la partecipazione a note serie Tv quanto ad acclamati film di genere, ottenendo popolarità presso il grande pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Rose Leslie.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Rose Leslie in Il Trono di Spade

5. Una battuta in particolare è la sua preferita. Tra le tante battute che l’attrice pronuncia nella serie, ce ne è una che è rimasta nel suo cuore. Si tratta di “tu non sai niente Jon Snow”. Il suo personaggio la ripete più volte a Snow, interpretato da Harrington, divenendo un vero e proprio tormentone.

4. Non le è stato spoilerato il finale. Stando ad alcune dichiarazioni dell’attrice, i fan avevano pensato che questa fosse a conoscenza del finale della serie, il quale le sarebbe stato raccontato da suo marito. La Leslie ha però precisato che Harrington non le ha rivelato nulla sul finale della serie, bensì su quello della settima stagione. L’attrice non sapeva come si sarebbe concluso il tutto.

Rose Leslie in The Good Fight

3. Ha lasciato la serie. In The Good Fight, l’attrice ricopriva il ruolo di Maia Rindell, avvocatessa facente parte dello studio legale Reddick Boseman & Kolstad. Presente nelle prime tre stagioni, l’attrice ha tuttavia rivelato che non avrebbe ripreso il personaggio per la quarta stagione, dando così a questo una chiusura al proprio arco narrativo.

Rose Leslie in Luther

2. Ha recitato nella serie crime. Tra le altre serie a cui l’attrice ha preso parte vi è Luther, con Idris Elba, dove ha ricoperto il ruolo dell’agente Emma Lane, spalla lavorativa del protagonista. In particolare, l’attrice ha recitato nei due episodi che compongono la quarta stagione.

Rose Leslie: età e altezza

1. Rose Leslie è nata a Aberdeen, in Scozia, il 9 febbraio 1987. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

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Spider-Man 3: per Tom Holland sarà “assolutamente folle”

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Tom Holland ha confermato che le riprese di Spider-Man 3 partiranno ufficialmente il prossimo luglio. In una recente intervista con Inquirer, è stato lo stesso interprete di Peter Parker a confermare la cosa: sapevamo già che le riprese della nuova avventura di Spidey nel MCU sarebbero partite quest’estate, ma adesso abbiamo la conferma che il mese prescelto è quello di luglio.

Le riprese si svolgeranno principalmente ad Atlanta, ma avranno luogo anche in altre parti del mondo, come ad esempio l’Islanda. Oltre a confermare l’inizio delle riprese per luglio, Holland ha anche descritto la storia del nuovo film come qualcosa di “assolutamente folle”, confermando anche che Zendaya tornerà a vestire i panni di Michelle “MJ” Jones.

LEGGI ANCHE – Spider-Man 3: Jason Momoa è Kraven il Cacciatore in una fan art

Spider-Man 3 vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già diretto Spider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno. Le riprese del film dovrebbero partire quest’estate.

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

 
 

Shang-Chi: le riprese in Australia sono state sospese

Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings

L’emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio non solo l’industria cinematografica italiana, ma ormai anche quella mondiale. Nella giornata di ieri erano spuntate online una serie di immagini dal set allestito in Australia del nuovo film dei Marvel Studios Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, a conferma che le riprese fossero ufficialmente partite.

Adesso, un nuovo report di THR ci informa che la produzione del film è stata ufficialmente bloccata proprio a causa della pandemia di Covid-19. La decisione di sospendere le riprese è stata presa anche per permettere al regista Destin Daniel Cretton si sottoporsi al test per il Coronavirus, dopo che i medici gli avrebbero consigliato di mettersi in auto-quarantena.

Al momento non sappiamo quando la produzione del film riprenderà. Come accennato in precedenza, le riprese di Shang-Chi erano in corso in Australia, dove anche Tom Hanks e la moglie Rita Wilson (impegnati sul set del nuovo film di Baz Luhrmann dedicato a Elvis Presley) sono stati trovati positivi al virus. Finora ci sono ben 156 casi confermati nel paese.

LEGGI ANCHE – Shang-Chi: nel film apparirà anche un mutante dai fumetti?

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 12 febbraio 2021. Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di ecente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

CORRELATE: 

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

 
 

Mulan: rinviata l’uscita del nuovo live action Disney

Mulan film live action 2020

Disney ha annunciato ufficialmente che l’uscita di Mulan è stata rinviata a causa delle preoccupazioni generate dalla diffusione del coronavirus. La pandemia globale sta, piano piano, cancellando quasi un intero anno di cinema e, dopo il mercato italiano, anche quello hollywoodiano sta correndo ai ripari.

MGM è stato il primo studio ad annunciare che stavano cambiando la data di uscita dei suoi film a causa dell’infezione, infatti No Time To Die è stato posticipato di sette mesi. Nei giorni seguenti, la Sony ha spostato Peter Rabbit 2 anche diversi mesi fa e anche A Quiet Place 2 è stato posticipato.

Parlando con ScreenRant, un portavoce Disney ha dichiarato: “Crediamo veramente nell’esperienza cinematografica e stiamo cercando nuove date di uscita per il 2020 che saranno annunciate in un secondo momento.”

Liu Yifei (Il Regno ProibitoOnce Upon a Time) interpreta la protagonista del film Disney Mulan, che vede nel cast anche Donnie Yen (Rogue One: A Star Wars Story) nel ruolo del Comandante Tung, Jason Scott Lee (Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny) nel ruolo di Böri Khan e Yoson An (Shark – Il Primo Squalo) nel ruolo di Cheng Honghui, con la partecipazione di Gong Li (Memorie di una GeishaLanterne Rosse) nel ruolo di Xianniang e di Jet Li (Shao Lin SiArma Letale 4) nel ruolo dell’Imperatore. La sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa & Amanda Silver e da Elizabeth Martin & Lauren Hynek.

Quando l’Imperatore della Cina decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale per difendere il Paese dall’attacco di invasori provenienti dal Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.

 
 

Fast and Furious 9: rimandata l’uscita per coronavirus

fast and furious 9

L’uscita di Fast and Furious 9 è stata rinviata di un anno a causa del coronavirus. Universal Studios, la società dietro il franchising con Vin Diesel, ha preso la decisione a causa dell’impatto che il coronavirus in rapida diffusione in tutto il mondo sta avendo sull’economia globale e sul panorama della distribuzione. I cinema restano chiusi in Italia, Corea del Sud e Cina, dove il virus ha colpito più duramente. C’è anche la sensazione crescente che alcuni cinema chiuderanno anche negli Stati Uniti mentre l’epidemia continua a diffondersi. Fast and Furious 9 uscirà ora in tutto il mondo nell’aprile 2021.

Vin Diesel ha dato la notizia ufficiale tramite i suoi canali social: “Sentiamo tutto l’amore e le aspettative che ci sono per il prossimo capitolo della nostra saga. Ecco perché è particolarmente difficile farvi sapere che dobbiamo spostare la data di uscita del film. È diventato chiaro che non sarà possibile per tutti i nostri fan di tutto il mondo vedere il film questo maggio. Mentre sappiamo che c’è delusione nel dover aspettare ancora un po’, questa mossa è fatta perché la sicurezza di tutti è la nostra principale preoccupazione”.

Fast and Furious 9 non è il solo grande film ad aver subito uno slittamento nella data d’uscita, basti pensare a No time to die che è stato posticipato a novembre.

In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020).

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Fonte: Variety

 
 

Anthony Mackie: 10 cose che non sai sull’attore

Anthony Mackie
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Divenuto celebre negli ultimi anni per il ruolo di Falcon nel Marvel Cinematic Universe, Anthony Mackie ha provato in più occasioni di essere un attore completo, recitando in progetti ben diversi da quelli in cui si è soliti vederlo. Tra i nomi di punta per il futuro dell’MCU, Mackie vive al momento un periodo d’oro, apprezzato dai fan e dalla critica. Ecco 10 cose che non sai di Anthony Mackie.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

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Anthony Mackie è Falcon

5. È il ruolo che sognava da sempre. Tra i desideri di Mackie vi era quello di interpretare un supereroe al cinema. L’attore ha dichiarato di aver mandato numerose email agli studi Marvel richiedendo di essere selezionato per una qualsiasi parte. Colpito dalla sua tenacia, il produttore Kevin Feige decise di affidargli il ruolo di Falcon, con il quale sarebbe poi divenuto noto.

 4. Voleva essere un esempio. Oltre al proprio desiderio personale, l’attore ha dichiarato di aver voluto interpretare tale ruolo per dimostrare ai suoi figli e ai bambini di colore che possono esistere supereroi di colore nei quali potersi identificare.

3. Avrebbe preferito un diverso costume. Nonostante si sia sempre ripetuto grato per tale ruolo, l’attore ha dichiarato che se potesse cambiare qualcosa questo sarebbe il costume. Mackie è infatti un fan del look che il personaggio sfoggia nei fumetti, mentre per i film questo è stato reso più moderno e più simile ad un’armatura.

Anthony Mackie e Eminem

2. Ha recitato con il noto rapper. Tra i primi ruoli ricoperti dall’attore vi è quello di Papa Doc in 8 Mile. Questi è il capo del Free World, gruppo di aspiranti rapper contro i quali si pone Jimmy Smith, interpretato da Eminem. I due si sfideranno infine per una battaglia all’ultima rima, dove si stabilirà chi di loro è il miglior rapper. La scene tra i due fu inoltre totalmente improvvisata.

Anthony Mackie: età e altezza

1. Anthony Mackie è nato a New Orleans, in Louisiana, Stati Uniti, il 23 settembre 1978. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

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Disneyland in California chiude per coronavirus

Disneyland

Disney ha annunciato la temporanea chiusura del suo parco a tema in California – a partire dal 14 marzo fino alla fine del mese – a causa dell’epidemia di coronavirus. La mossa arriva mentre il nuovo virus continua a diffondersi rapidamente in tutti gli Stati Uniti, mentre in Europa è purtroppo già consolidata la sua presenza.

Ieri sera l’epidemia è stata ufficialmente considerata una pandemia, con casi in aumento in tutto il mondo, tanto che anche Tom Hanks e la moglie Rita Wilson sono attualmente in isolamento in un ospedale in Australia, perché positivi al tampone.

Gli hotel del Disneyland Resort rimarranno aperti fino al 16 marzo, pertanto gli ospiti possono effettuare i necessari preparativi per il viaggio di ritorno.

È solo la quarta volta nella storia che Disneyland ad Anaheim, in California, ha sospeso completamente le operazioni. Gli altri casi sono stati gli attacchi dell’11 settembre, la mattina dopo l’assassinio di JFK e il terremoto di Northridge.

Non è chiaro se il Walt Disney World di Orlando, in Florida, rimarrà aperto.

“Sebbene non siano stati segnalati casi di COVID-19 al Disneyland Resort, dopo aver attentamente esaminato le linee guida dell’ordine esecutivo del Governatore della California e nel migliore interesse dei nostri ospiti e dipendenti, stiamo procedendo alla chiusura di Disneyland Park e Disney California Adventure, a partire dalla mattina del 14 marzo fino alla fine del mese – ha dichiarato Disney in una nota – Gli hotel del Disneyland Resort rimarranno aperti fino a lunedì 16 marzo per offrire agli ospiti la possibilità di organizzare i preparativi per i viaggi necessari; Downtown Disney rimarrà aperto. Monitoreremo la situazione attuale e seguiremo i consigli e gli orientamenti dei funzionari federali e statali e delle agenzie sanitarie. La Disney continuerà a pagare i suoi dipendenti durante questo periodo.”

Fonte: Variety

 
 

Lucca Comics & Games aderisce alla campagna #IoRestoACasa

Lucca Comics & Games 2019

Il più importante evento community driven d’Europa anticipa alcuni progetti del 2020 e aderisce alla campagna di sensibilizzazione nazionale mirata a contenere e ridurre il contagio del COVID-19.

A partire dalla prossima settimana il canale Twitch di Lucca Comics & Games riprenderà la sua programmazione e lo farà con tre nuove puntate di RPG Night Live, e tre puntate di Live Drawing, una a settimana per ognuno dei due format, e per offrire intrattenimento a tutti i membri della community e a coloro che vorranno farne parte.
Torneranno quindi a sfidarsi attorno a un tavolo virtuale, ognuno a casa propria, i giocatori che nel 2019 hanno emozionato gli appassionati di gioco di ruolo; mentre per gli amanti del fumetto e delle illustrazioni saranno in streaming nuove sessioni di disegno e racconto. Tanti gli ospiti e gli amici che parteciperanno alle iniziative, comunicate periodicamente sui canali social di Lucca Comics & Games.

#INERDATHOME, quindi io nerdo a casa, quindi #iorestoacasa. Così Lucca Comics & Games abbraccia virtualmente la propria community e invita artisti, ospiti, editori, amici, e fan a raccontare cinque attività nerd con cui occupano il loro tempo durante questo periodo di quarantena; il tutto attraverso i canali social ufficiali del festival, non solo allo scopo di intrattenere ma anche per contribuire allo scambio di idee in modo fattivo e a beneficio di tutti. La più grande community italiana di esperti e appassionati di fumetti, videogiochi, serie TV (…) e attività da sempre considerate tipicamente nerd è invitata in modo ufficiale a condividere le tantissime dritte e suggerimenti frutto di passioni coltivate da anni.

Al via anche l’asta di beneficenza realizzata da Lucca Comics & Games in collaborazione con Associazione Area Performance Onlus e Catawiki. Dal 20 al 31 marzo sul sito areaperformance.com sarà possibile acquistare fino a 60 opere realizzate da alcuni degli artisti del fumetto e del fantasy più conosciuti al mondo. Il ricavato sarà devoluto a favore del Sistema Sanitario Toscano per la lotta al coronavirus. Nello specifico, i fondi raccolti serviranno a potenziare e regolamentare i punti di accesso (c.d. check point) alle strutture ospedaliere tramite l’acquisto e installazione di pannelli che proteggano gli operatori, alleggerendo così la struttura ospedaliera dall’acquisto di mascherine e schermi facciali protettivi, i quali verrebbero destinati solo al personale addetto all’assistenza dei pazienti ricoverati.

Infine, per trascorrere ancora meglio il tempo a casa, esordisce in rete il profilo Spotify di Lucca Comics & Games. Da oggi in poi il canale sarà arricchito di playlist tematiche sempre nuove, dal best of della programmazione del main stage del Baluardo San Donato, alla selezione del vostro artista preferito; dalle migliori colonne sonore dei videogiochi, alla musica perfetta per leggere un fumetto, per avere sempre nelle orecchie il suono di Lucca Comics & Games.

 
 

Soul: il trailer del nuovo film Pixar diretto da Pete Docter

Tutti hanno un’anima. Joe Gardner sta per scoprirlo.” Arriverà nelle sale italiane il 16 settembre 2020 il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar Soul. Il film diretto da Pete Docter e prodotto da Dana Murray accompagnerà il pubblico in un viaggio inaspettato dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici mai visti prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo fantastico in cui tutti scoprono la propria personalità e unicità!

Nella versione originale del film, il cast di voci comprende Jamie Foxx, che presta la voce a Joe Gardner, insegnante di musica di scuola media la cui vera passione è suonare il jazz, e Tina Fey che interpreta 22, un’anima ancora in formazione che per uno strano scherzo del destino incontra Joe quando quest’ultimo si ritrova accidentalmente allo “You Seminar”. Insieme, i due cercheranno di trovare un modo per far tornare Joe sulla Terra, scoprendo davvero cosa significhi avere una personalità e un’anima.

Il musicista rinomato in tutto il mondo Jon Batiste scriverà alcune composizioni jazz originali per il film e i vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network) della band Nine Inch Nails scriveranno una colonna sonora originale che oscillerà tra il mondo reale e quello delle anime.

Il trailer di Soul, film Pixar

 
 

Alta fedeltà – musica pop e amore, il binomio perfetto per un cult

alta fedeltà

Alta fedeltà è un film del 2000 diretto da Stephen Frears Rischiose abitudini, The Queen, Philomena tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby (High Fidelity 1995). Ottenne solo una candidatura ai Golden Globe, ma nel tempo è diventato un cult. La pellicola restituisce una vivida fotografia della generazione a cavallo del nuovo millennio e in particolare di quei giovani per cui la musica è un vero e proprio punto di riferimento esistenziale. Alta fedeltà è quel film in cui tutti gli “snob” della musica pop-rock si riconoscono. Quelli che hanno gusti ben definiti, spesso particolari e guardano gli altri dall’alto in basso, che hanno trascorso lunghe ore in negozi di dischi come quello gestito dal protagonista, che almeno una volta nella vita hanno fatto una compilation per qualcuno. Molti brani non originali tra cui Dry the rain della Beta Band, Lo Boob Oscillator degli Stereolab, Oh! Sweet Nuthin e Who loves the sun dei Velvet Underground e il commento sonoro di Howard Shore. Ma in Alta fedeltà la musica non è solo colonna sonora, è una compagna irrinunciabile, uno stile di vita.

I protagonisti, Rob Gordon (John Cusack), Barry (Jack Black) e Dick (Todd Louiso), passano le loro giornate all’interno del Championship Vinyl, negozio di dischi di Chicago gestito da Rob, che ha anche una travagliata vita sentimentale. Laura  (Iben Hjejle) lo ha lasciato. Intraprende così un viaggio esistenziale a ritroso. Ricontatta le donne che lo hanno abbandonato infliggendogli le delusioni più cocenti – come Charlie Nicolson (Catherine Zeta Johns) – per cercare di capire i motivi di questi abbandoni e magari grazie a questo, riconquistare Laura. Non mancano nuovi incontri, come quello con l’affascinante cantante Marie DeSalle (Lisa Bonet). Ecco il binomio vincente alla base del successo del libro e poi del film Alta fedeltà: amore e musica in una commedia leggera e divertente.

John Cusack e gli altri

John Cusack – Rischiose abitudini, Essere John Malkovich, Serendipity – dimostra tutto il suo talento nell’interpretare, non senza un efficace disincanto, il ragazzo della porta accanto, il classico Peter Pan che però si evolve, fino a fare autocritica e cercare di migliorarsi. Con lui un ottimo cast. Il Barry di Jack Black è il perfetto contraltare di Rob e la sua energia esplosiva dà davvero una marcia in più al film in termini di vivacità, opposta alla schiva timidezza di Dick. Presenti anche Tim Robbins e Bruce Springsteen, che interpreta sé stesso in un cameo. Stepthen Frears li dirige con mano sicura, ma lasciando a ciascuno spazi in cui dare libero sfogo al proprio talento.

La filosofia delle top 5 in Alta fedeltà

Ad ogni momento della vita di Rob è legato un brano, un gruppo e il protagonista ama elaborare in maniera del tutto estemporanea delle top 5 che raggruppano brani secondo i criteri più disparati. Se musica e vita sono la stessa cosa, anche quest’ultima è disseminata di top 5 che riuniscono le cose, le persone, i momenti più significativi. Così le top 5 diventano un fil rouge che percorre tutto il film, quasi una filosofia di vita. Ciascuno può riconoscersi nelle top 5 di Rob e dei suoi amici, o criticarle aspramente e, naturalmente, crearne di proprie e personalissime.

Alta fedeltà secondo John Cusack e Nick Hornby

Il film è un inno al potere evocativo della musica. Essa riesce infatti a riportare in un attimo la mente a un dato luogo e a un dato momento, a catalizzare le energie positive, o a far sprofondare definitivamente nello sconforto. John Cusack ,sceneggiatore assieme a D. V. De Vincentis, Steve Pink e Scott Rosenberg, a proposito ha affermato: “Se ho bisogno di entrare in un determinato stato mentale, so che ci sono canzoni che posso inserire, che sono il carburante che può portarmi dritto dove voglio arrivare. […] La natura autobiografica della musica è qualcosa che nel libro cattura molto e che noi, a nostra volta, abbiamo cercato di catturare”.

Ecco come proprio l’autore del libro, Nick Hornby si è espresso sulla trasposizione del suo romanzo: “Alta fedeltà è un libro che si svolge nella mente di un ragazzo, all’interno di un negozio di dischi. Non lo definirei cinematico”. “Non è stato scritto pensando di farne un film”. E tuttavia, Hornby si è detto in generale soddisfatto dei film tratti dai suoi libri: “Sono sempre soddisfatto, perché accetto che ci debba essere qualcosa di diverso per coinvolgere le persone. Penso che se non ti aspetti che il film sia una fotocopia del libro, allora va bene. Io sono stato fortunato: ho incontrato bravi attori e bravi registi”.

L’incipit di Alta fedeltà

Il monologo iniziale del film sul legame tra musica e sofferenza, pronunciato da uno sconsolato Rob, racchiude lo spirito dell’intera pellicola e ne rivela la chiave disincantata e ironica.

Alta fedeltà compie 20 anni e diventa una serie tv

Ha debuttato il 14 febbraio 2020 negli Usa la serie televisiva in 10 episodi High Fidelity, ispirata proprio al romanzo di Hornby e al film di Stephen Frears. Prodotta da Disney e distribuita dalla piattaforma HULU, la serie ha per protagonista Zoë Kravitz, che raccoglie il testimone della madre Lisa Bonet – Marie DeSalle nel film del 2000. Zoë, nata dall’unione con il cantante Lenny Kravitz, sembra una buona candidata a interpretare l’autentico spirito rock nel ruolo della giovane proprietaria del Championship Vinyl, affiancata dagli amici Cherise (Da’Vine Joy Randolph) e Simon (David Holmes). Protagonista è dunque una donna, che però mantiene il nome di Rob. Chissà se questo prodotto rivolto ai più giovani riuscirà a coinvolgerli come fece il film con i ragazzi della generazione X.

 
 

Gli anni amari, recensione del film di Andrea Adriatico

gli anni amari recensione

Gli anni amari è il nuovo lungometraggio del regista teatrale e cinematografico Andrea Adriatico. Si concentra su un’epoca abbastanza recente della storia italiana, che pure oggi appare lontana. Gli anni Settanta, il ’77 e i movimenti di contestazione giovanile, la liberazione sessuale, il femminismo, che raccoglievano il testimone del Sessantotto per portare ancora più in là le sue conquiste. È in questo contesto che si può leggere e apprezzare, la figura di Mario Mieli. La prima considerazione che viene da fare, dunque, è convenire con Umberto Pasti, col quale Mieli ebbe un’intensa relazione, che intervistato per il film dal regista ha dichiarato:“Era ora che qualcuno ci raccontasse questa storia”.

L’importanza socio-culturale della figura di Mario Mieli

Una storia che in parte coincide con quella del Fuori! – nome che riprende l’inglese “come out” – prima associazione a promuovere i diritti degli omosessuali in Italia, fondata nel 1971 da Angelo Pezzana. Mario Mieli, interpretato qui dal giovane Nicola Di Benedetto, vi si unisce l’anno successivo, partecipando alla prima manifestazione pubblica di omosessuali in Italia, a Sanremo, per contestare il Congresso internazionale sulle devianze sessuali del Centro Italiano di Sessuologia. Allora, infatti, l’omosessualità era considerata una depravazione, una malattia da curare. Mieli contribuisce alla crescita del movimento anche a livello internazionale, portando la sua esperienza londinese, grazie alla quale è venuto a contatto con movimenti omologhi. Nasce la rivista Fuori! che dà voce al movimento, della cui redazione Mieli fa parte. Poi Mario entrerà in polemica con la scelta di Pezzana di aderire al Partito Radicale, rivendicando  l’identità autonoma del movimento, fino alla rottura col suo fondatore.

L’attività di Mieli, però, non si ferma qui. È scrittore – Elementi di critica omosessuale e poi Il risveglio dei Faraoni. È animatore di un collettivo teatrale che con i suoi spettacoli promuove la liberazione omosessuale.

Gli anni amari e l’uomo Mieli

Il film non è solo la storia di uno dei padri del movimento per i diritti omosessuali. È la storia di un uomo, del suo complicato rapporto con la famiglia, la madre Liderica (Sandra Ceccarelli) e soprattutto il padre Walter (Antonio Catania), con cui a stento comunica. Mario è un eccentrico, un provocatore, un amante delle frasi ad effetto, un ammiratore di Oscar Wilde che ama travestirsi, spogliarsi e dissacrare. È spudorato. Così mette in crisi le granitiche certezze del mondo alto borghese in cui è nato, radicato nel tessuto sociale milanese con il setificio del padre, la cui eredità è stata raccolta dal figlio Giulio (Lorenzo Balducci). Una personalità intellettualmente lucida quanto inquieta e tormentata, come la sua storia d’amore con Umberto Pasti (Tobia De Angelis). Un uomo in bilico tra abissi di solitudine e gioia di vivere, anche a causa di disturbi mentali di cui nel film non si fa mistero. Tutto questo lo porta a togliersi la vita il 12 marzo del 1983 a soli 31 anni.

Nel raccontarci l’uomo, la sceneggiatura di Adriatico, Grazia Verasani e Stefano Casi si concentra molto sul personaggio Mieli, sulle sue eccentricità. Il regista si sofferma sugli abiti, i colori, sul suo essere elegantemente provocatore e sfrontato, trattando il tutto con estrema delicatezza. A passare a volte in secondo piano è ciò che il protagonista prova, che sente, emozioni e sensazioni che potrebbero arrivare allo spettatore, coinvolgerlo e portarlo realmente dentro la storia, mentre resta un po’ distante.

gli anni amariL’interprete principale, Nicola Di Benedetto, classe 1992, insegue e acciuffa la somiglianza nell’estetica e negli atteggiamenti, seppur con una fisicità diversa da quella esile di Mieli, ma manca un po’ di spessore, di profondità nel suo modo di affrontare un’interpretazione senza dubbio ardua, complice la sua giovane età. Dunque, non coinvolge fino in fondo. Solo in pochi momenti e nella parte finale del film traspare un’emozione autentica, vivida, quando le parole, le provocazioni lasciano finalmente il posto al reale tormento dell’anima di Mario, che sta arrivando alla tragica determinazione del suicidio.

Gli anni amari, un’occasione colta solo in parte

Una figura complessa quella di Mieli, con un’esistenza breve, ma che ha segnato un’epoca e contribuito ad importanti conquiste, di cui oggi vediamo i frutti. Possiamo dire che sia stato per l’Italia una sorta di Harvey Milk – l’attivista omosessuale americano che negli anni Settanta a San Francisco si batté in difesa dei diritti dei gay. Ebbene, anche Gli anni amari poteva essere di grande impatto, proprio come Milk, il film di Gus Van Sant in cui Sean Penn veste i panni dell’attivista americano, ma vi riesce solo in parte.

Nonostante ciò, Gli anni amari ha sicuramente il pregio di far conoscere la figura di Mario Mieli e una pagina poco nota della nostra storia, e anche quello di incuriosire, spingendo magari lo spettatore a documentarsi su Mieli e sulla stagione di cui è stato protagonista. Adriatico realizza un film per tutti, che non vuole fare scandalo, ma parlare di libertà e diritti, di una stagione di sogni e di lotte, non solo a favore del mondo LGBT, il cui spirito andrebbe forse riscoperto.

 
 

Hunters: 5 motivi per non perdere la serie con Al Pacino

Hunters

Lo scorso 21 febbraio ha debuttato su Amazon Prime Video la serie Hunters, prodotta da Jordan Peele (Scappa – Get Out, Noi) e interpretata da “gigante” Al Pacino (visto di recente nell’acclamato The Irishman di Martin Scorsese).

Ambientato nella New York del 1977, Hunters racconta di un eterogeneo gruppo di cacciatori di nazisti che ha scoperto come centinaia di ufficiali nazisti di alto rango si nascondano tra le persone comuni, cospirando per creare il quarto Reich negli Stati Uniti. L’eclettico team si avventura in una sanguinosa ricerca per assicurare i nazisti alla giustizia e ostacolare il loro nuovo piano genocida.

Ecco di seguito 5 buoni motivi per non perdere la serie:

1Capire di cosa si tratta…

Sta allo spettatore decidere, in totale autonomia, se uno spettacolo vale o meno la visione, e l’unico modo per farlo è… beh, guardandolo, ovviamente! Se Hunters non dovessi piacerti, almeno sarai in grado di partecipare attivamente e in virtù di una certa consapevolezza alle tante conversazioni esplose sul web proprio a proposito della serie.

Fonte: ScreenRant

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Valeria Bruni Tedeschi: 10 cose che non sai sull’attrice

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Distintasi anche oltre i confini nazionali, Valeria Bruni Tedeschi è ad oggi una delle più affermate interpreti italiane, che negli anni ha compiuto anche il passo dietro la macchina da presa firmando alcune apprezzate pellicole. Celebre anche per i suoi lungometraggi francesi, la Tedeschi si divide con naturalezza tra le due cinematografie, ottenendo continuamente riconoscimenti per le sue interpretazioni. Ecco 10 cose che non sai su Valeria Bruni Tedeschi.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Valeria Bruni Tedeschi ha una sorella famosa

5. Sua sorella è una nota cantante. Come il cognome Bruni può suggerire, l’attrice è la sorella della cantante e modella Carla Bruni, nota negli ultimi anni per aver sposato l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy. Il film È più facile per un cammello…, girato dall’attrice e regista, è stato ispirato proprio dalla storia della sorella, che scopre di avere un padre biologico diverso da quello che credeva di avere.

Valeria Bruni Tedeschi e Louis Garrel

4. Ha avuto una relazione con il noto attore.

L’attrice ha avuto per diversi anni una storia d’amore con l’attore francese Louis GarrelQuesti ha anche recitato nei film Actrices e Un castello in Italia, diretti proprio dalla Tedeschi. Insieme i due hanno anche adottato una bambina di origine senegalese. In seguito, si sono separati senza richiamare le attenzioni della stampa.

Valeria Bruni Tedeschi ha due figli adottati

3. Ha adottato due bambini. Oltre alla bambina senegalese adottata insieme all’attore Louis Garrel, nel 2014 l’attrice adotta il suo secondo figlio, un bambino vietnamita. Particolarmente riservata, la Tedeschi evita che i due bambini possano essere esposti all’invasività dei media, conducendo pertanto una vita il più lontano possibile dai riflettori.

Valeria Bruni Tedeschi: qual è il suo ultimo film?

2. È tornata a recitare con un suo amico regista. Nel 2019 l’attrice torna al cinema con il film Aspromonte – la terra degli ultimi, diretto da Mimmo Calopresti. L’attrice aveva già lavorato in più occasioni con il regista, grazie al quale aveva ottenuto i suoi primi successi.

Valeria Bruni Tedeschi: età e altezza

1. Valeria Bruni Tedeschi è nata a Torino, in Italia, il 16 novembre 1964. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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Vittoria Puccini: 10 cose che non sai sull’attrice

Vittoria Puccini
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Divisa tra cinema e televisione, l’attrice Vittoria Puccini è tra le più apprezzate interpreti del panorama italiano. Protagonista di alcuni celebri film, come anche di note serie televisive, la Puccini ha infatti potuto affermare la propria persona presso il grande pubblico, ottenendo apprezzamenti per la sua scelta di progetti innovativi e al di fuori dai soliti schemi. Ecco 10 cose che non sai di Vittoria Puccini.

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Vittoria Puccini: i suoi film e le serie televisive

10. Ha recitato in celebri lungometraggi italiani. Il debutto cinematografico dell’attrice risale al 2000, quando recita nel film Tutto l’amore che c’è, di Sergio Rubini. Successivamente recita nei film Paz! (2002), Operazione Appia Antica (2003) e Ma quando arrivano le ragazze? (2005), che le fa ottenere maggior popolarità. Si consolida prendendo parte ai film Colpo d’occhio (2008), Baciami ancora (2010), di Gabriele Muccino, dove recita accanto agli attori Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria. Negli anni seguenti è tra i protagonisti di film come La vita facile (2011), Acciaio (2012), Magnifica presenza (2012), Tutta colpa di Freud (2014), con Marco Giallini e Anna Foglietta, Meraviglioso Boccaccio (2015), Tiramisù (2016), The Place (2017), Cosa fai a Capodanno (2018) e 18 regali (2020), dove recita accanto a Benedetta Porcaroli e Edoardo Leo.

9. È nota per i ruoli televisivi. La Puccini si fa scoprire come interprete recitando nel ruolo di protagonista nella miniserie Elisa di Rivombrosa (2003-2004). Con il successo conseguito prende poi parte alle serie Imperium: Nerone (2004), Elisa di Rivombrosa 2 (2005), Le ragazze di San Frediano (2006), Tutta la verità (2009), C’era una volta la città dei matti… (2010), Violetta (2011), Anna Karenina (2013), L’Oriana (2015), romanzo famigliare (2018), Mentre ero via (2019) e Il processo (2019).

8. Ha partecipato al doppiaggio di un film Disney. L’attrice ha partecipato al doppiaggio italiano del film Disney La bella e la bestia (2017), con Emma Watson. Qui ha dato voce alla maga Agata, colei che trasforma il principe protagonista in una bestia per punirlo della sua arroganza.

Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi

7. Ha avuto una relazione con l’attore. Il set di Elisa di Rivombrosa non ha significato solo grade popolarità per l’attrice, ma è anche dove conosce l’attore Alessandro Preziosi, che nella miniserie ricopre il ruolo del Conte Fabrizio Ristori di Rivombrosa. I due intraprenderanno una relazione, dalla quale nel 2006 nascerà la prima figlia dell’attrice. Nel 2010 tuttavia annunciano la separazione, indicando come causa la mancata alchimia di coppia.

Vittoria Puccini e Fabrizio Lucci

6. Ha un nuovo compagno. Durante le riprese della miniserie Anna Karenina, l’attrice conosce il direttore della fotografia Fabrizio Lucci, con il quale avrà modo di convididere nuovamente il set per i film Tutta colpa di Freud e The Place. La coppia si è negli anni dimostrata particolarmente legata, e sul profilo Instagram di Lucci vengono spesso pubblicate foto di loro momenti insieme.

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Vittoria Puccini è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 109 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie ritraenti momenti quotidiani della sua vita, ma anche di servizi realizzati per riviste di moda. Particolarmente presenti, infine, sono anche le immagini o i video promozionali dei suoi progetti da interprete.

Vittoria Puccini in Elisa di Rivombrosa

4. La serie era la sua ultima possibilità. L’attrice ha dichiarato che per seguire il mondo della recitazione ha rinunciato alla carriera universitaria. I suoi genitori acconsentirono a tale cambiamento, con la promessa che se entro due anni non fosse successo nulla avrebbe ripreso gli studi. Fortunatamente, le venne proposto il ruolo della protagonista nella miniserie, che le permise di ottenere il successo sperato.

3. Ha vinto un importante premio. Per il suo ruolo nella miniserie l’attrice ottiene una nomination ai Telegatti come personaggio femminile dell’anno, in categoria con Maria De Filippi e Simona Ventura. L’attrice infine vinse il premio, e afferma che da quel momento per la sua carriera si sono aperte porte inaspettate.

Vittoria Puccini in Il Processo

2. Le sembrava di essere tornata a casa. Nel girare la miniserie Il processo, l’attrice ha affermato di essersi sentita come a casa in mezzo a tutti quei discorsi sulla legge, avvocati e pubblici ministeri. I suoi genitori sono infatti avvocati, e la stessa Puccini prima di diventare attrice aveva intrapreso gli studi presso la facoltà di Giurisprudenza.

Vittoria Puccini: età e altezza

1. Vittoria Puccini è nata a Firenze, Italia, il 18 novembre 1979. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

Idina Menzel: 10 cose che non sai sull’attrice

Apprezzata interprete di musical teatrali, Idina Menzel si è negli anni distinta anche per le sue partecipazioni ad acclamati film e serie TV. In particolare, è divenuta nota per aver interpretato i brani del film d’animazione Frozen. Con la sua voce ha infatti incantato numerosi spettatori, rimasti affascinati dalla sua grazia. Ecco 10 cose che non sai di Idina Menzel.

2Parte delle cose che non sai sull’attriceù

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Idina Menzel in Frozen

5. Ha eseguito i celebri brani dei due film. Grazie alla sua partecipazione ai due film di Frozen, l’attrice ha potuto mettere ulteriormente in mostra le sue doti canore, eseguendo brani divenuti particolarmente celebri come, For the First Time in Forever, Some Things Never Change, Let It Go e Into the Unknown. Questi ultimi due sono stati inoltre nominati all’Oscar come miglior canzone, con Let It Go che ha poi vinto l’ambito premio.

4. I produttori si ricordavano di lei. Nel 2009 l’attrice si presenta ai casting per il doppiaggio del personaggio di Rapunzel in Rapunzel: L’intreccio della torre. Pur decidendo di non assegnarle la parte, i casting director e i produttori rimasero colpiti dalla performance della Menzel, tenendo in considerazione il suo nome per progetti futuri. Solo alcuni anni dopo l’avrebbero richiamata per Frozen.

Idina Menzel canta Into the Unknown

3. Si è esibita alla cerimonia dei premi Oscar. Nel 2020 l’attrice è stata tra le performer che ha dato vita ad un’esibizione canora durante la cerimonia dei premi Oscar. Qui ha infatti cantato il brano Into the Unknown, presente in Frozen II – Il segreto di Arendelle e candidato come miglior canzone originale. Il brano non ha tuttavia ottenuto la statuetta, andata ad Elton John per (I’m Gonna) Love me Again.

Idina Menzel in Glee

2. Si è ispirata ad una nota attrice per il suo ruolo. Nella serie Glee l’attrice compare nei ruolo di Shelby Corcoran, coach del gruppo Vocal Adrenaline. Per ricoprire il ruolo, l’attrice ha dichiarato di essersi ispirata al personaggio di Diana Christensen, interpretato dall’attrice Faye Dunaway nel film Network (1976). I due ruoli condividono infatti un carattere spregiudicato verso la materia di loro interesse.

Idina Menzel: età e altezza

1. Idina Menzel è nata a Syosset, nello stato di New York, Stati Uniti, il 30 maggio 1971. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

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Monica Raymund: 10 cose che non sai sull’attrice

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Attrice prevalentemente televisiva, Monica Raymund ha consolidato la propria fama recitato in alcune note serie televisive. Apprezzata tanto dal pubblico quanto dalla critica, l’attrice è attualmente alla ricerca di nuovi ruoli che possano consolidare il periodo di grande attività che sta vivendo. Ecco 10 cose che non sai di Monica Raymund.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Monica Raymund è fidanzata?

5. È stata sposata. Nel giugno del 2011 l’attrice annuncia il matrimonio con Neil Patrick Stewart, attore e regista teatrale. La loro relazione dura tuttavia poco, e nei primi mesi del 2013 annunciano la separazione, arrivando al divorzio nel 2014. La coppia ha fornito come motivazioni alcune differenze inconciliabili.

4. Ha fatto coming out. Nel dicembre del 2014 l’attrice annuncia pubblicamente tramite il proprio account Twitter di essere bisessuale, e che prima dell’annuncio lo è stata segretamente per oltre dieci anni. Sulla base di questa notizia, nel settembre del 2015 annuncia la sua relazione con Tari Segal.

Monica Raymund in Chicago Fire

3. Ha lasciato la serie. Nel 2018 l’attrice ha confermato che non avrebbe ripreso il suo ruolo nella settima stagione della serie Chicago Fire, motivando la scelta con la volontà di intraprendere nuovi percorsi. Comunicata per tempo la sua decisione, il finale della sesta stagione è stato costruito per permettere al personaggio di uscire di scena.

2. Ha ripreso il ruolo solo per un episodio. Nonostante l’addio alla serie, l’attrice ha acconsentito di ricomparire nel midseason finale dell’ottava stagione. Qui, infatti, il suo personaggio torna a Chicago per raccogliere fondi per l’associazione per cui lavora, e non mancherà di far visita ai suoi vecchi colleghi nella stazione dei vigili del fuoco.

Monica Raymund: età e altezza

1. Monica Raymund è nata a St. Petersburg, in Florida, Stati Uniti, il 26 luglio 1986. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

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