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Claudio Giovannesi: intervista al presidente di Giuria Opera prima De Laurentiis a Venezia 77

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E’ Claudio Giovannesi il presidente della giuria che, nell’ambito di Venezia 77, sarà incaricata di premiare la migliore opera prima della selezione ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica edizione 2020. Ecco le sue parole sul suo lavoro e sul suo approccio al cinema, mentre ricorda la sua prima volta dietro alla macchina da presa.

L’ultimo film del regista, presentato al Festival di Berlino 2019 è La Paranza dei Bambini, apprezzato sia all’estero che in Italia, dove ha portato a casa diverse nomination ai David di Donatello 2020.

Pamela Anderson: 10 cose che non sai sull’attrice

Pamela Anderson: 10 cose che non sai sull’attrice

Entrata a far parte dell’immaginario collettivo grazie alla serie Baywatch, Pamela Anderson è tutt’oggi considerata una vera e propria sex symbol, capace di stregare con il suo fascino senza tempo. La sua figura con indosso il celebre costume rosso da bagnina è una delle immagini più celebri della televisione, che ha fatto sognare intere generazioni di spettatori.

Al di là dell’attività da modella e attrice, inoltre, la Anderson si è resa celebre per le sue numerose campagne in difesa dei diritti per gli animali, come anche dei suoi numerosi e turbolenti matrimoni. Con una vita tanto intensa come la sua, era infatti difficile che l’attrice non rimanesse ancora oggi in cima all’elenco dei nomi più chiacchierati di Hollywood.

Ecco 10 cose che non sai di Pamela Anderson.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Pamela Anderson instagram

Pamela Anderson: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con un piccolo ruolo in Rapina del Secolo a Beverly Hills (1991), per poi apparire in Snapdragon – Il fiore che uccide (1993), Soli contro il crimine (1994), Barb Wire (1996) e Trapped – Identità nascoste (1996). Torna al cinema nel 2002, ricoprendo il ruolo di sé stessa in Scooby-Doo, con Rowan Atkinson, per poi apparire in Scary Movie 3 – Una risata vi seppellirà (2003), Borat (2006), con Sacha Baron Cohen, e Superhero – Il più dotato fra i supereroi (2008), con Kevin Hart. Negli ultimi anni ha invece recitato in film poco conosciuti come Hollywood & Wine (2011), The People Garden (2016) e The Institute (2017), con James Franco. Nel 2017 è invece apparsa nel film Baywatch, con Dwayne Johnson, riprendendo il suo celebre ruolo.

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. La Anderson intraprende la propria carriera in televisione recitando in alcuni episodi di serie come Babysitter (1990), Sposati con figli (1991), e Il tempo della nostra vita (1992). La consacrazione arriva però grazie alla serie Baywatch, dove recita dal 1992 al 1997 nel ruolo di C. J. Parker. Parallelamente, ha poi recitato in Quell’uragano di papà (1991-1997), e in seguito in V.I.P. Vallery Irons Protection (1998-2002), Baywatch – Matrimonio alle Hawaii (2003), Una pupa in libreria (2005-2006), Package Deal (2013) e Sur-Vie (2017).

8. Si è distinta come produttrice. Nel corso della sua carriera la Anderson non si è cimentata solo nella recitazione, ma ha anzi fatto valere il proprio solido status all’interno dell’industria per affermarsi anche come produttrice. Ha così intrapreso tale ruolo per la serie action comedy V.I.P. Vallery Irons Protection, di cui è stata anche protagonista, partecipando alla produzione di circa 77 episodi. Successivamente, ha supportato la serie Una pupa in libreria, a cui è stata molto legata. Negli ultimi anni ha invece prodotto il documentario This Changes Everything (2015), incentrato sulle problematiche del cambiamento climatico, e The Game Changers (2018), trattante l’utilizzo delle proteine da parte di vari atleti.

Pamela Anderson e Adil Rami

7. È stata sposata con il noto calciatore. Ad oggi la Anderson è stata sposata per ben cinque volte, e il più delle volte i suoi matrimoni sono durati particolarmente poco. Tra questi, è noto quello con il calciatore Adil Rami, quarto marito dell’attrice e noto per aver anche giocato nel Milan tra il 2014 e il 2015. I due si erano conosciuti nel 2017 e avevano in breve intrapreso una relazione che li ha portati al matrimonio nel 2018. Nel giugno del 2019, tuttavia, l’attrice annuncia tramite il proprio profilo Instagram la fine del rapporto con Rami, scrivendo di aver scoperto dei ripetuti tradimenti di lui.

Pamela Anderson è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove possiede un account verificato seguito da 1,1 milioni di persone. Qui, con oltre duemila post, la Anderson è solita condividere suoi scatti da modella, più o meno recenti, e che provano l’indiscutibile fascino mai perso negli anni. Diversi sono però anche le immagini relative a momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi, come anche i post contenenti curiosità sulle sue attività più recenti.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Pamela Anderson misure

Pamela Anderson in Baywatch

5. Non era ben vista dal protagonista della serie. Al momento di scegliere l’interprete che avrebbe dato vita al personaggio di C. J. Parker in Baywatch, il protagonista assoluto David Hasselhoff si dichiarò contrario al casting della Anderson. Questi, infatti, temeva che il seno prosperoso dell’attrice avrebbe finito con il distogliere l’attenzione degli spettatori dagli altri membri del cast. Fortunatamente, i produttori non gli diedero retta e affidarono il ruolo alla Anderson. Questa divenne poi uno dei personaggi più amati, ma i timori di Hasselhoff non si verificarono, e l’attore si scusò per aver esagerato a riguardo.

4. Avrebbe dovuto essere il personaggio d’azione della serie. I piani originali prevedevano che quello di C. J. Parker dovesse essere il personaggio femminile dedito ad azioni spericolate e grandi imprese. Anche per questo venne scelta la Anderson, la quale già di suo presentava un fisico molto allenato. Tuttavia, tale ruolo all’interno della serie venne lentamente affidato ai personaggi Stephanie Holden e Neely Capshaw. Ciò è dovuto dal fatto che la Anderson si ritrovò ad essere incinta nel 1995 e poi nuovamente nel 1997, e non potendo pertanto svolgere quanto inizialmente previsto.

3. Possiede ancora l’iconico costume. In recenti interviste, l’attrice ha rivelato di essersi portata a casa dal set il celebre costume rosso da bagnina che ha fatto sognare intere generazioni. La Anderson ha inoltre affermato di avere grande cura nei confronti di questo, e di indossarlo ancora di tanto in tanto in memoria dei bei tempi. In particolare, sembra essere solita utilizzarlo per farsi la doccia, o ancora per mostrarlo a quanti la vanno a trovare nella sua abitazione.

Pamela Anderson: le sue misure

2. È nota per il suo corpo formoso. Da sempre l’attrice è famosa anche per le generose curve del suo corpo, con misure come 91-60-92. Tale caratteristica le ha permesso di diventare una delle più popolari modelle degli anni Novanta. Celebri sono infatti le copertine di note riviste in cui appare più o meno vestita, e particolarmente nota è la sua collaborazione con Playboy. All’inizio della sua carriera, tuttavia, l’attrice si era sottoposta ad un intervento di mastoplastica additiva, arrivando però a rimuovere le protesi con un secondo intervento nel 1999.

Pamela Anderson: età e altezza

1. Pamela Anderson è nata a Ladysmith, in Canada. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Birds of Prey in DVD, Blu-Ray e 4K UHD dal 10 settembre.

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Birds of Prey in DVD, Blu-Ray e 4K UHD dal 10 settembre.

Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)”, il film di Cathy Yan con Margot Robbie (“Tonya”) protagonista che torna a vestire i panni di Harley Quinn, arriva in DVD, Blu-Ray e 4K UHD dal 10 settembre.

Affiancano Margot Robbie, Mary Elizabeth Winstead (“10 Cloverfield Lane”, “Fargo” in TV) nel ruolo di Huntress; Jurnee Smollett-Bell (“True Blood” della HBO) nei panni di Black Canary; Rosie Perez (“Fearless- Senza paura”, “Pitch Perfect 2”) in quelli di Renee Montoya; Chris Messina (“Argo”, “Sharp Objects” in TV) è Victor Zsasz; ed Ewan McGregor (“Doctor Sleep”, i film “Trainspotting”) è Roman Sionis. Fa il suo esordio sul grande schermo Ella Jay Basco, nel ruolo di Cassandra “Cass” Cain.

Birds of Prey, il film

Avete mai sentito la storia della poliziotta, dell’uccello canterino, della psicopatica e della principessa mafiosa? “Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)”  è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo lei sa fare. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley, Huntress, Black Canary e Renee Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non avrà altra scelta che allearsi per sconfiggere Roman.

Diretto da Cathy Yan da una sceneggiatura di Christina Hodson (“Bumblebee”), il film è basato sui personaggi della DC Comics. Margot Robbie ha anche prodotto la pellicola assieme a Bryan Unkeless e Sue Kroll. I produttori esecutivi del film sono Walter Hamada, Galen Vaisman, Geoff Johns, Hans Ritter e David Ayer. Disponibile in DVD, Blu-Ray, 4K UHD e Steelbook Blu-ray in tutti i negozi e su Amazon.it

MCU, Fase 4: i personaggi femminili più promettenti

MCU, Fase 4: i personaggi femminili più promettenti

Durante la Fase 1 dell’Universo Cinematografico Marvel, c’era solo una donna tra i Vendicatori e soltanto pochissimi altri personaggi femminili che potevano davvero considerarsi influenti all’interno dell’ampia narrazione. Nel corso degli anni, le cose sono cambiante e molte altre donne hanno avuto la possibilità di splendere sotto i riflettori e dimostrare il loro valore tanto come personaggi quanto come eroi.

Con Avengers: Endgame che lo scorso anno ha ufficialmente concluso la Fase 3 e, in generale, la Saga dell’Infinito, i fan sono ansiosi di vedere cosa hanno in serbo i Marvel Studios per il futuro. E sono proprio i personaggi femminili ad avere il maggior numero di occhi puntati addosso, dal momento che ci si aspetta che la tendenza al rialzo dell’ascesa al potere delle supereroine continui. Screen Rant ha stilato una classifica delle eroine che potrebbero avere un futuro ancora più promettenti della Fase 4:

Nebula

Dopo essere stata uno dei due soli personaggi del gruppo dei Guardiani della Galassia a sopravvivere allo schiocco di suo padre in Avengers: Infinity War, Nebula è diventata una sorprendente aggiunta al team dei Vendicatori durante il time heist di Avengers: Endgame. Quando hanno riportato indietro tutti quelli persi a causa dello schiocco, Nebula si unisce ai Guardiani e a Thor nelle loro avventure nello spazio.

Dal momento che Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe arrivare anche dopo la Fase 4, il futuro di Nebula nel MCU non è ancora chiaro, ma è certo che non ha più bisogno di essere limitata ai film sui Guardiani. Potrebbe anche apparire in Thor: Love and Thunder insieme al suo nuovo compagno di squadra, o è anche possibile che, dopo aver formato un’alleanza al limite dell’amicizia con Tony Stark durante il tempo trascorso nello spazio, possa essere coinvolta in qualche modo con la sua ex squadra. 

Yelena Belova

Il tanto atteso film solista di Natasha Romanoff, Black Widow, dovrebbe uscire a Novembre ed inaugurare ufficialmente la Fase 4. È noto da tempo che nel film ci sarà anche Yelena Belova, con la regista Cate Shortland che recentemente ha confermato che il film vedrà Natasha passare il testimone al personaggio di Florence Pugh, che diventerà la nuova Vedova Nera del MCU.

La rappresentazione di Vedova Nera nel MCU, sebbene acclamata per certi aspetti, è stata anche pesantemente criticata per essere stata troppo spesso messa da parte, ma anche per essere stata eccessivamente sessualizzata e sminuita rispetto agli altri Vendicatori originali (cosa evidente anche dal fatto che il suo film da solista – atteso da tempo – non è stato rilasciato fino alla morte del personaggio avvenuta in Avengers: Endgame). Possiamo quindi dedurre che Black Widow, al di là se renderà o meno giustizia al personaggio di Natasha, potrebbe sicuramente essere un buon inizio per la lunga carriera nel MCU di Yelena (o almeno, ce lo auguriamo!).

Valkyria

Dopo che Avengers: Endgame ci ha mostrato Thor in uno stato tutt’altro che stabile, alla fine del film lo abbiamo visto lasciare il suo posto di Re di Asgard alla guerriera Valkyria. I due avevano combattuto fianco a fianco contro Hela in Thor: Ragnarok, e già all’epoca sembrava che l’eroina stesse mantenendo gli affari della Nuova Asgard in assenza di un sovrano più presente a se stesso.

È stato anche teorizzato che Valkyria avrebbe assunto il titolo di Dio del Tuono prima che fosse ufficializzato che sarà la Jane Foster di Natalie Portman a diventare Mighty Thor. Fortunatamente, Tessa Thompson è già stata confermata in Thor: Love and Thunder.

Sharon Carter

Introdotta in Captain America: The Winter Soldier come vicina di Steve, poi come Agente 13 dello SHIELD che era stata incaricata di tenerlo d’occhio, c’era ancora un’altra bomba sul “non un’infermiera” Sharon che doveva ancora venire. Al funerale di Peggy Carter in Captain America: Civil War, Sharon pronuncia il suo elogio e rivela di esserne la nipote.

Nonostante Steve la lasciò indietro negli anni ’40, Peggy avrebbe continuato ad impegnarsi per lasciare la sua eredità. La sua memoria è stata influente su tutto l’arco narrativo di Steve, ma la cosa più importante è che Peggy è diventata non solo una delle fondatrici dello SHIELD, ma anche uno dei suoi primi direttori. La tardiva rivelazione della relazione di Sharon con una figura così importante nel MCU potrebbe indicare che gli sceneggiatori hanno dei piani più grandi per lei in futuro, il che sembra ancora più probabile considerando il suo ruolo che avrà nella serie The Falcon and the Winter Soldier.

Pepper Potts

Nessuno può mettere in dubbio l’enormità del contributo di Iron Man al MCU, ma qualcuno che forse è stato trascurato è la donna che è stata al suo fianco per tutto questo tempo. Dal primo Iron Man fino ad Avengers: Endgame, Pepper goffre supporto a Tony attraverso la creazione della sua identità di supereroe, ma anche per quanto riguarda la formazione degli Avengers e le conseguenze dello schiocco di Thanos, durante il quale i due hanno anche una bambina.

Sebbene il MCU l’abbia finora mostrata solo in relazione al suo capo (e, in seguito, marito), la Fase 4 sarebbe l’opportunità perfetta per mostrare Pepper come personaggio indipendente. Il debutto del suo alter ego Rescue in Endgame rende la cosa ancora più interessante, in quanto adesso ha tutte le carte in regola per diventare un supereroe a pieno titolo.

Shuri

Dopo il finale di Avengers: Infinity War, è stato confermato che Shuri, insieme a suo fratello T’Challa, è rimasta vittima dello schiocco di Thanos. Nonostante la sua età relativamente giovane, Shuri era impressionante non solo per il suo lignaggio reale, ma anche come direttrice del Wakandan Design Group, il programma di innovazione scientifica della nazione che, sotto la sua guida, divenne la residenza di alcune delle tecnologie più avanzate nel mondo.

Suki ha mostrato quale ruolo strumentale ha assunto in Wakanda grazie a Black Panther e  anche ad Infinity War. È probabile che giocherà un ruolo chiave anche nel ripristinare Wakanda dopo il suo ritorno in Avengers: Endgame, o magari nel sequel del cinecomic di Ryan Coogler, vista la tragica scomparsa di Chadwick Boseman.

Okoye

A differenza di Shuri, Okoye è sopravvissuta allo schiocco di Thanos. Tuttavia, dal momento era in giro per affrontare le conseguenze di Avengers: Infinity War e per collaborare con i Vendicatori per cercare di riportare indietro coloro che erano scomparsi, il Generale potrebbe essere ancora più determinante nel futuro di Wakanda.

Dopo il suo debutto in Black Panther, che l’ha mostrata come abile comandante e inestimabile alleata di T’Challa e l’ha resa uno dei personaggi  preferiti dai fan, ci si aspetta che interpreterà un ruolo ancora più grande nel sequel e possibilmente in altri film sui Vendicatori. 

Jane Foster

Nonostante sia stato riconosciuta come l’interesse amoroso di Thor, il brillante astrofisico Jane Foster non è stato più avvisto dal suo secondo film in solitaria, Thor: The Dark World, tranne un breve cameo in Avengers: Endgame. Jane, tuttavia, tornerà per un ruolo importante in Thor: Love and Thunder, durante il quale – alla fine – assumerà il ruolo di nuovo Dio del Tuono e difensore di Asgard.

Poco ancora è stato ancora rivelato su come avverrà questo passaggio di eredità, ma alcuni fan ipotizzano che il film di Taika Waititi le darà un particolare arco comico, e che Jane potrebbe anche diventare una Valchiria. Sebbene non sia stato confermato, la maggior parte dei fan è entusiasta all’idea di rivedere Jane nel MCU dopo la sua lunga assenza. 

Scarlet Witch

Fin dalla sua introduzione alla fine di Captain America: The Winter Soldier, e dal suo debutto formale in Avengers: Age of Ultron, Wanda ha fatto girare la testa sia ai fan che agli altri personaggi. Con le abilità fornite dalle Gemme dell’Infinito, è uno dei personaggi più potenti che abbiamo mai incontrato nel MCU. Sebbene sia giovane e sia stata probabilmente poco sfruttata finora nella serie di film, si prevede che Wanda giochi un ruolo molti più importante nelle fasi imminenti.

Una nuvola di mistero circonda ancora il suo show su Disney+, WandaVision, ma sappiamo che la serie la vedrà ritornare formalmente nel ruolo di Scarlet Witch. Inoltre, sappiamo che il personaggio avrà un ruolo di rilievo anche in Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Captain Marvel

Al suo debutto tra Avengers: Infinity War ed Avengers: Endgame, Carol Danvers sembrava quasi uscita dal nulla. Tuttavia, Captain Marvel ha mostrato quanto sia stata importante per la formazione degli Avengers. La sua apparizione in Endgame, soprattutto nella resa dei conti finale, dimostra il potere che Carol può portare alla squadra e quanto sarà una risorsa preziosa per la prossima ondata di Vendicatori.

È in corso un sequel di Captain Marvel, con lo studio che ha già trovato uno sceneggiatore in Megan McDonnell e un regista in Nia DaCosta. L’uscita del film è prevista per il 2022.

Jasmine Trinca racconta l’esordio alla regia a Venezia 77

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Jasmine Trinca racconta l’esordio alla regia a Venezia 77

Jasmine Trinca racconta la sua esperienza da regista per il cortometraggio Being My Mom con Alba Rohrwacher e la piccola Maayane Conti.

In una torrida giornata d’estate, in una Roma deserta, una madre e una figlia camminano senza sosta, trascinando una grande valigia. Si cercano, si sfuggono, sembrano ribaltare continuamente i propri ruoli naturali. Finché, in un solo gesto, si disvela davanti a loro l’epifania inaspettata di quell’amore.

BMM – Being My Mom è una passeggiata metaforica nell’esistenza di due donne, una madre e una figlia, due protagoniste che protagoniste non sono se non della loro vita. Le osserviamo con sguardo accidentale, creature che partecipano dell’esistenza, inessenziali al mondo, essenziali l’una per l’altra. Un’indagine sulle strade luminose e oscure della maternità e di ogni figliolanza.

Nello scegliere le due attrici, la giovane Maayane Conti racchiude nei suoi occhi tutta la meraviglia del mondo così come un residuo di selvaticità resistente ai tempi moderni che molto mi ricorda me bambina. Mentre Alba Rohrwacher… che dire… è un’attrice eccezionale, libera, pazza, malinconica. Una Buster Keaton con la sensualità di una pantera. Che grazie al suo talento generoso mi ha permesso di riabbracciare mia madre.

La Piazza della mia Città, una clip in esclusiva

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La Piazza della mia Città, una clip in esclusiva

Arriva in sala il 17 settembre La Piazza della mia Città, di Paolo Santamaria, con Lo stato Sociale, e con la partecipazione di Morandi, Carboni, Gioli tra gli altri. Ecco una clip in esclusiva dal film.

https://www.youtube.com/watch?v=yZsHfn96FXw&feature=youtu.be

Bologna, giugno 2018. Il concerto in Piazza Maggiore de Lo Stato Sociale, la band che ha portato l’indie italiano sul palco del Festival di Sanremo, diventa la colonna sonora per raccontare una delle piazze più iconiche d’Italia e la città magica che si muove intorno. Grazie ad un cast di star di primissimo piano del mondo dello spettacolo, la musica diventa protagonista di un indimenticabile documentario diretto da Paolo Santamaria che racconta aneddoti, curiosità e ricordi legati a Bologna, alla storia d’Italia e ai suoi personaggi.

Neve Campbell torna nei panni di Sidney Prescott per Scream

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Neve Campbell torna nei panni di Sidney Prescott per Scream

Neve Campbell ritorna in SCREAM, nell’iconico ruolo di Sidney Prescott protagonista dei quattro film precedenti della fortunata serie cinematografica che ha incassato oltre 600 milioni di dollari in tutto il mondo. Campbell si unisce ai membri del cast già annunciati, David Arquette e Courteney Cox che torneranno nei panni di Dewey Riley e Gale Weathers, così come ai nuovi membri del cast Jack Quaid (“The Boys”), Melissa Barrera (“In The Heights”) e Jenna Ortega ( “Tu”). Questo nuovo capitolo, prodotto da Paramount Pictures, sarà distribuito al cinema da Eagle Pictures nel 2022.

“Non vedo l’ora di ricominciare nel ruolo di Sidney Prescott e tornare a Woodsboro – ha detto l’attrice – . I produttori e il cast tecnico hanno mostrato un tale amore per il franchise che non potevo non esserci”. Scream è diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett del gruppo di registi Radio Silence, il film nasce da una sceneggiatura di James Vanderbilt (Murder Mystery, Zodiac, The Amazing Spider-Man) e Guy Busick (Pronto o no, Castle Rock). Il creatore Kevin Williamson e il terzo membro del trio di Radio Silence, Chad Villella, sono produttori esecutivi con Vanderbilt di Project X Entertainment, Paul Neinstein e William Sherak come produttori.

Resa celebre dalla sua partecipazione nella serie tv “Party of Five”, Neve Campbell ha ricoperto ruoli importanti in film come The Craft e Three to Tango. Ha recitato e prodotto The Company, diretto da Robert Altman, e partecipato alla serie “House of Cards”. Più di recente, ha recitato nel thriller d’azione Skyscraper, nella commedia drammatica politica Hot Air e nel dramma Castle in the Ground.

High Fidelity: recensione della serie con Zoe Kravitz

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High Fidelity: recensione della serie con Zoe Kravitz

È disponibile dal 10 settembre su Starzplay High Fidelity, il nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Nick Hornby, dopo il film di Stephen Frears con John Cusack. Questa volta Rob ha il volto di Zoe Kravitz, stella in continua ascesa del panorama cinematografico e artistico statunitense, che porta al personaggio una dolcezza e una caratterizzazione molto personali.

La storia è però la stessa: Rob ha un negozio di dischi, declina la sua vita a ritmo di musica, sempre ricercata e mai scontata, divide le sue giornate con gli amici, la rumorosa e vivacissima Cherise (Da’Vine Joy Randolph) e l’ex boyfriend che si è scoperto gay Simon (David H. Holmes), la sua fata madrina è Debbie Harry e, nelle sue giornate, cerca di metabolizzare il dolore per Mac, l’uomo della sua vita che l’ha lasciata di punto in bianco.

La serie è quindi un racconto a ritroso, una serie di scene che ricostruiscono pezzetto dopo pezzetto, disco dopo canzone, quella storia e come è finita, un modo per il pubblico di accompagnare Rob nel suo percorso di guarigione.

Le showrunner, Sarah Kucserka e Veronica West, si affidano ad un team di superstar del piccolo schermo, tra cui Natasha Lyonne (Russian Dolls) e realizzano un prodotto dalla forte personalità, che si ritaglia un proprio sound e si distanzia dal romanzo e dal film, non solo perché la protagonista è una donna, ma anche perché la sua voce è insolita. Personale, ironica eppure disfattista.

High Fidelity con protagonista Zoe Kravitz

La verità è che la Rob di Zoe Kravitz brilla della luce della sua interprete. Sembrano molto lontani gli anni in cui la si identificava come “figlia di”, essendo nata dalla splendida unione di Lenny Kravitz e Lisa Bonet (che ha partecipato al film di Frears), la giovane Kravitz si è ritagliata un posto tutto suo, grazie anche al successo di Big Little Lies e alla sua futura partecipazione a The Batman nei panni di Catwoman. Ad essere bella, è bella, ma in High Fidelity una volta di più, Kravitz mette da parte il glamour e la seduzione che trasuda da ogni sguardo e si trasforma completamente nella scombussolata Rob, dimessa e schiacciata dai rimuginamenti sulla sua vita amorosa.

Gli amanti della musica e quelli dei drammi sentimentali troveranno in High Fidelity un posto felice, un habitat naturale rassicurante e a suo modo seducente che si culla sulle note di gracchianti vinili, con un ritmo urbano e giovanile.

Halle Berry ricorda Catwoman: “La storia non era giusta”

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Halle Berry ricorda Catwoman: “La storia non era giusta”

Halle Berry ha ricordato la sua esperienza sul set di Catwoman. Uscito nel 2004 e diretto da Pitof, il film era incentrato sulle avventure di Patience Phillips e si distaccava completamente dalla storia originale del personaggio dei fumetti DC. Il film è stato universalmente stroncato dalla critica, ha ottenuto sette nomination ai Razzie Awards e per anni si è portato dietro la fama di essere uno dei peggiori film mai realizzati (attualmente detiene una valutazione del 9% su Rotten Tomatoes).

Catwoman è stato ampiamente criticato soprattutto per la trama e per le scelte dietro alcuni personaggi. Nonostante i produttori avessero a disposizione una vasta gamma di materiali tra cui poter scegliere, soprattutto considerando la lunga storia di Selina Kyle nei fumetti DC e il suo complicato rapporto con i malviventi dell’universo di Batman, il film ha invece il personaggio di Patience scontrarsi e affrontare la minaccia dietro un’azienda di cosmetici. Lo stesso regista ha ammesso di non aver mai considerato i fumetti originale durante la lavorazione del film, dal momento che il suo intento era quello di dare vita ad un’iterazione della celebre ladra totalmente nuova.

In un’intervista rilasciata a Variety (la stessa in cui ha parlato del suo rapporto col regista Bryan Singer sul set dei film della saga di X-Men), Halle Berry ha spiegato che la sua esperienza con Catwoman è stata una forza trainante dietro al motivo che l’ha spinta a voler debuttare come regista. L’attrice ha spiegato di aver accettato quel ruolo perché voleva avere la possibilità di interpretare una supereroina di colore; tuttavia, si è subito pentita della decisione non appena ha messo piede sul set, ammettendo che “la storia non le sembrava del tutto giusta”. Nello specifico, Berry ha fatto riferimento all’intera trama legata al personaggio di Patience e all’azienda di cosmetici. Secondo l’attrice, anche la sua Catwoman doveva essere in grado di affrontare il tipo di minacce che eroi come Batman e Superman affrontano regolarmente, ma pare che all’epoca la sua idea non venne accolta; come spiegato da Berry: “Ero solo l’attrice, avevo pochissima voce in capitolo sulla direzione del film.”

Il debutto dietro la macchina da presa di Halle Berry è avvenuto col film Bruised, che debutterà in anteprima al Toronto Film Festival. L’attrice premio Oscar per Monster’s Ball – L’ombra della vita ha spiegato che è stata proprio l’esperienza sul set di Catwoman ha farle desiderare di avere maggiore voce in capitolo nei progetti in cui veniva coinvolta, definendo l’esperienza alla regia come qualcosa di “totalizzante”, che finalmente le ha permesso di avere il pieno controllo in merito a qualsiasi aspetto della realizzazione di un film.

Thor: nel primo film era previsto un breve cameo di Hela

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Thor: nel primo film era previsto un breve cameo di Hela

Zack Stentz, co-sceneggiatore del primo Thor, ha rivelato che il personaggio di Hela avrebbe dovuto fare un’apparizione nel film di Kenneth Branagh. Introdotta per la prima volta in Thor: Ragnarok di Taika Waititi, Hela, interpretata dal premio Oscar Cate Blanchett, è in realtà la figlia segreta di Odino, bandita da Asgard dopo essere diventata troppo assetata di potere.

Alla fine, il Dio del Tuono è riuscito a sconfiggerla e a riprendersi il trono di Asgard. Tuttavia, è notizia recente che, in una delle prime bozze della sceneggiatura di Thor del 2011, includeva anche una breve apparizione di Hela. Attraverso il suo account Twitter, infatti, Stentz – che ha scritto la sceneggiatura del film insieme a Ashley Edward Miller e Don Payne – ha spiegato che la Dea della Morte asgardiana sarebbe dovuta apparire in un breve cameo durante la scena dell’incoronazione di Thor. Alla fine Miller gli ha chiesto di eliminare la scena, anche se Stentz non ha spiegato il perché. 

Sfortunatamente, come molti cattivi del MCU, il personaggio di Hela, anche in base a quando visto alla fine di Ragnarok, non sembra essere destinato a fare ritorno. Certo, è ancora possibile che i Marvel Studios decidano di trovare un modo per farla tornare, anche perché il film non mostra esplicitamente il modo in cui il personaggio muore.

Il successo di Thor all’interno del MC

Sempre via Twitter, Stentz ha anche rivelato che quando venne ingaggiato per occuparsi dello script del film, non sapeva assolutamente nulla dei fumetti originali basati sui personaggi della mitologia nordica. Nonostante le scarse conoscenze di Stentz, però, alla fine il ritratto di Thor nel primo film non è stato così disastroso. Certo, i primi due film del franchise dedicato al Dio del Tuono non sono i più apprezzati dell’intero universo condiviso, ma il film del 2011 ha comunque contribuito a lanciare il MCU e a trasformare il Dio del Tuono in uno dei personaggi più popolari e amati della saga.

Spider-Man 3 e Venom 2 al cinema solo quando la pandemia sarà finita

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A quanto pare, film con Morbius, Venom: Let There Be Carnage e Spider-Man 3 potrebbero non arrivare al cinema durante l’emergenza Coronavirus, nonostante ci siano già delle date di uscite fissate per ognuno dei titoli citati. È quanto lasciato intendere da Tony Vinciquerra, presidente di Sony Pictures Entertainment, in una recente intervista.

La pandemia di Coronavirus ha causato danni all’economia di tutto il mondo, con l’industria cinematografica (non soltanto quella hollywoodiana) che rientra tra i settori più colpiti dall’emergenza. Le produzioni sono state bloccate a metà Marzo, con la maggior parte che sono ripartite negli ultimi mesi o si apprestano a farlo a breve. I calendari di uscita delle più importanti major sono stati letteralmente stravolti, e tantissimi film sono stati posticipati di uno o due anni, mentre altri sono stati rilasciati direttamente in streaming nel periodo in cui tutti i cinema del mondo era praticamente chiusi.

Adesso la Sony Pictures starebbe valutando ancora più seriamente la questione. In occasione della Bank of America 2020 Media, Communications & Entertainment Conference, il presidente Vinciquerra ha confermato che lo studio non rischierà di far uscire film ad alto budget in un momento in cui i cinema stanno ancora risentendo della pandemia di Covid-19. Vinciquerra ha affermato che sarebbe un “errore” far uscire film costosi ora come ora, ma molto più ragionevole farlo solo quando la situazione tornerà alla normalità e i cinema saranno nuovamente al massimo delle loro capacità.

Grazie al report di The Wrap si legge: “Quello che non faremo è commettere l’errore di rendere disponibile sul mercato un film da 200 milioni di dollari, quindi molto, molto costoso, a meno che non siamo sicuri che i cinema siano aperti e funzionino a capacità significativa. Vedremo accadere molte cose strane nei prossimi sei mesi, su come i film verranno rilasciati, come verranno programmati in sala, come verranno commercializzati. Una volta tornati alla normalità avremo imparato molto. Ho scoperto modi per fare cose in maniera diversa e, si spera, migliori. Abbiamo un film in apertura questo fine settimana, The Broken Hearts Gallery, un piccolo film, che penso andrà abbastanza bene.”

Gli effetti del Coronavirus sui grandi blockbuster Sony, da Spider-Man 3 a Venom 2

Vinciquerra ha aggiunto che non solo la pandemia ha influenzato il modo in cui i film vengono sponsorizzati e distribuiti, ma anche il modo in cui i film verranno realizzati in futuro è cambiato per sempre. Citando i nuovi protocolli di sicurezza che sono in atto sui set, il presidente della Sony Pictures ha affermato che le produzioni saranno “più costose” a causa dell’aumento dei test, ma che saranno anche più “efficienti” proprio a causa della necessità di avere meno persone sul set, che diventerà un requisito fondamentale.

Non è chiaro cosa significhino – nello specifico – le parole di Vinciquerra in riferimento ai grandi blockbuster Sony in arrivo, come Morbius, Venom: Let There Be Carnage, Spider-Man 3 ma anche Ghostbusters: Legacy. I film sono già stati posticipati a causa del Coronavirus: se le cose non dovessero tornare completamente alla normalità entro la prossima estate, non è escluso che la Sony decida di optare per una strategia distributiva alternativa.

Avatar 2: Sigourney Weaver interpreterà un Na’vi?

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Avatar 2: Sigourney Weaver interpreterà un Na’vi?

Le nuove foto dal set di Avatar 2 ci mostrano Sigourney Weaver impegnata a girare alcune scene attraverso l’impiego della motion capture e suggeriscono che l’attrice potrebbe interpretare un Na’vi nei sequel. Le riprese dei sequel sono ufficialmente ripartite ormai da diverse settimane in Nuova Zelanda, dopo lo stop prolungato a causa del Coronavirus.

Secondo quanto riferito, James Cameron e il suo team hanno girato i sequel utilizzando una nuova tecnologia inventata apposta per l’universo di Avatar che, mescolata al massiccio impiego di CGI, dovrebbe consentire alle riprese subacquee di restituire allo spettatore durante la visione un effetto assolutamente realistico. Avatar 2 è soltanto il primo dei quattro sequel del franchise già in cantiere e arriverà al cinema nel 2022.

Adesso, attraverso l’account Twitter ufficiale della saga, sono state condivise due nuove immagini dal backstage del film che ci mostrano Sigourney Weaver intenta a girare alcune scene. Nelle foto l’attrice è impegnata sott’acqua, nell’ormai ben nota vasca piena di palline usata per le scene subacquee, mentre indossa i sensori tipici della motion capture sul viso. Oltre ad essere un’impressionante dimostrazione della destrezza di Weaver (che per le suddette scene non ha impiegato alcuna controfigura), le foto sembrano anche confermare che l’attrice possa interpretare un Na’vi nei sequel. 

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Kate Winslet rinnega di aver lavorato con Polanski e Allen

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Kate Winslet rinnega di aver lavorato con Polanski e Allen

Kate Winslet fa marcia indietro e rinnega le sue collaborazioni con i registi Roman Polanski e Woody Allen, per i quali aveva recitato rispettivamente in Carnage del 2011 e ne La ruota delle meraviglie del 2017.

In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair in occasione della promozione del suo nuovo film Ammonite (in cui recita al fianco di Saoirse Ronan e che verrà presentato in anteprima al Toronto Film Festival), l’attrice ha parlato della sua esperienza con Polanski e Allen e del fatto che sia stato proprio il lavoro con Francis Lee (regista di Ammonite) ad averle aperto gli occhi sul ruolo della donna nell’industria cinematografica e, soprattutto, sul modo in cui viene rappresentata nei film.

“Ammonite mi ha reso davvero consapevole a dovermi impegnare di più per onorare ciò che le donne vogliono dire per se stesse nei film e come vogliamo davvero essere ritratte, indipendentemente dall’orientamento sessuale”, ha spiegato Winslet. “Perché la vita è breve e mi piacerebbe fare del mio meglio quando si tratta di dare un buon esempio alle donne più giovani. Stiamo offrendo loro un mondo piuttosto incasinato, quindi mi piacerebbe fare la mia parte per avere una certa integrità.” 

Parlando nello specifico di Polanski e Allen, ha aggiunto: “Ad esempio, a cosa diavolo pensavo quando ho lavorato con Roman Polanski e Woody Allen? È incredibile come quegli uomini godessero di una così alta considerazione nell’industria cinematografica per tutto quel tempo. È vergognoso! E devo assumermi la responsabilità del fatto che ho lavorato con entrambi. Non posso tornare indietro nel tempo. Faccio i conti con il mio rimpianto, ma cosa posso fare se non dire sinceramente come la penso su tutta questa vicenda?”

Ricordiamo che in una vecchia intervista con il New York Times rilasciata proprio in occasione dell’uscita de La ruota delle meraviglie, Kate Winslet aveva assunto una presa di posizione totalmente differente nei confronti dei due cineasti: “Da attore devi essere in grado di mettere tutto da parte, ammettere di non conoscere la verità e concentrarti solo sul tuo lavoro. Woody Allen è un regista incredibile, così come Roman Polanski. La verità è che ho avuto un’esperienza lavorativi straordinaria con entrambi.”

Thor: Love and Thunder impiegherà la stessa tecnologia di The Mandalorian

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Thor: Love and Thunder utilizzerà le stesse tecniche di produzione virtuale impiegate nell’acclamata serie The Mandalorian. Il film sarà la quarta avventura in solitaria con protagonista il Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth. Naturalmente, l’attesa è parecchio alta, non solo perché la pellicola riunirà Hemsworth con Taika Waititi dopo l’esperienza di Thor: Ragnarok, ma anche perché Natalie Portman ufficialmente tornerà nei panni di Jane Foster, personaggio che non appare nel MCU dal 2013, anno di uscita di Thor: The Dark World.  

In Love and Thunder vedremo Jane assumere il ruolo di Mighty Thor, proprio come accaduto nei fumetti. Oltre a ciò, sono stati rivelati pochissimi dettagli sulla trama, anche se in passato Waititi aveva descritto il film come “molto romantico”. Nel cast ci sarà anche il premio Oscar Christian Bale, che interpreterà l’antagonista principale non ancora reso noto. In origine Love and Thunder sarebbe dovuto arrivare al cinema a Novembre del prossimo anno, ma la pandemia di Coronavirus ha costretto la Marvel a ridistribuire quasi tutte le date dei film appartenenti alla Fase 4. Di conseguenza, l’uscita nelle sale è stata posticipata a Febbraio 2022.

Ulteriori informazioni sulla lavorazione di Thor: Love and Thunder sono emerse grazie ad un nuovo report di THR, secondo cui il film utilizzerà le stesse tecniche di The Mandalorian, la serie di successo Disney+. La Industrial Light & Magic, azienda della Lucasfilm specializzata negli effetti speciali digitali, amplierà i suoi servizi di produzione virtuale per supportare vari progetti, tra cui anche Love and Thunder. A quanto pare, presso la sede australiana dei Fox Studios verranno installati nuovi supporti per la StageCraft, tecnica all’avanguardia ideata per sostituire il green screen che consiste nella proiezione di un autentico set in virtuale. Già in precedenza Waititi aveva utilizzato la produzione virtuale quando aveva diretto un episodio della serie ambientata nell’universo di Star Wars.

Quando partiranno le riprese di Thor: Love and Thunder?

Vale la pena ricordare che una delle 15 nomination agli Emmy ricevute da The Mandalorian riguarda proprio agli effetti visivi, cosa che potrebbe far ben sperare per Thor: Love and Thunder. In effetti, sarà interessante vedere in che modo funzionerà questa tecnologia ora che verrà applicata ad un grande blockbuster, soprattutto ad uno destinato ad avere delle sequenze cosmiche davvero epiche. Si dice che la produzione del film inizierà nei primi mesi del 2021, sebbene il recente avvistamento di Portman in Australia abbia spinto a chiedersi se la produzione non possa cominciare prima.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Fast and Furious 9: alcune scene ambientate nello spazio

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Fast and Furious 9: alcune scene ambientate nello spazio

Era da un po’ di tempo che si parlava della possibilità che parte del nuovo Fast and Furious 9 potesse essere ambientata nello spazio, come anticipato in passato – in maniera del tutto involontaria – da uno dei membri del cast, ossia Ludacris, interprete di Tej Parker.

Adesso è stata Michelle Rodriguez (interprete di Letty Ortiz) a confermare che, effettivamente, nel film ci saranno alcune scene ambientate nello spazio. Ospite del Jess Cagle Show su Sirius MX, è stato chiesto all’attrice di confermare le voci avanzate proprio grazie alle passate dichiarazioni del collega. “Non ci credo. Come avete fatto a scoprirlo?”, ha dichiarato l’attrice. “Vedete cosa succede? Le persone iniziano a parlare dietro le quinte. Quando un film non esce e lo si dimentica, le cose iniziano a saltare fuori. Nessuno doveva saperlo…”

Stando alle parole di Rodriguez, però, le sequenze ambientate nello spazio non coinvolgeranno il suo personaggio in prima persona: “Comunque no, non sono così fortunata da andare nello spazio, ma almeno abbiamo avuto una sceneggiatrice e ci è stato mostrato un sacco di amore per questo film. E tutto questo grazie a… Justin Lin. Siamo riuscite ad ottenere maggiore attenzione per le ragazze nel film. Spero davvero che ciò si evinca dal risultato finale.”

Tutto quello che c’è da sapere su Fast and Furious 9

In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020).

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Venezia 77: in concorso NOMADLAND con Frances McDormand

Venezia 77: in concorso NOMADLAND con Frances McDormand

Arriva oggi in concorso Frances McDormand con il film Nomadland diretto da Chloé Zhao e con protagonista la Frances McDormand in veste di interprete e produttore. Nel cast anche David Strathairn, Linda May, Swankie.

Nomadland è prodotta da Highwayman Films (Chloé Zhao), Hear/Say Productions (Frances McDormand), Cor Cordium Production (Peter Spears), Mollye Asher, Dan Janvey.

Il commento del regista: Nell’autunno del 2018, mentre giravo Nomadland a Scottsbluff, Nebraska, vicino a un campo ghiacciato di barbabietole, mi ritrovai a sfogliare Desert Solitaire di Edward Abbey, un libro che mi aveva regalato qualcuno incontrato sulla strada. Sfogliandolo incappai in questo passaggio: “Gli uomini vanno e vengono, le città nascono e muoiono, intere civiltà scompaiono; la terra resta, solo leggermente modificata. Restano la terra e la bellezza che strazia il cuore, dove non ci sono cuori da straziare… a volte penso, senz’altro in modo perverso, che l’uomo è un sogno, il pensiero un’illusione, e solo la roccia è reale. Roccia e sole” (Edward Abbey, Desert solitaire. Una stagione nella natura selvaggia, trad. Stefano Travagli, Baldini & Castoldi, 2015). Per i successivi quattro mesi, mentre ci spostavamo per girare il film, fu un continuo andirivieni di nomadi; molti di essi conservavano rocce raccolte durante le peregrinazioni a bordo delle loro case su ruote alimentate dal sole. Dispensavano storie e saggezza davanti e dietro l’obiettivo della telecamera. Essendo cresciuta in città cinesi e inglesi, sono sempre stata profondamente attratta dalla strada aperta, un’idea che trovo tipicamente americana: la continua ricerca di ciò che sta oltre l’orizzonte. Ho tentato di catturarne uno scorcio in questo film, sapendo che non è possibile descrivere veramente la strada americana a un’altra persona. Bisogna scoprirla da soli.

La trama di NOMADLAND

Dopo il crollo economico di una città aziendale nel Nevada rurale, Fern carica i bagagli nel suo furgone e si mette sulla strada alla ricerca di una vita al di fuori della società convenzionale, come una nomade dei tempi moderni. Nomadland vede la partecipazione dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nella veste di guide e compagni di Fern nel corso della sua ricerca attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano.

Venezia77: fuori concorso la serie 30 COINS di Álex de la Iglesia

Sarà presentata in anteprima mondiale fuori concorso la serie tv HBO Europa 30 COINS diretta dal Leone d’Oro Álex de la Iglesia e prodotta da HBO Nordic AB (Antony Root, Miguel Salvat, Steve Matthews), Production Services provided by Pokeepsie Films (Álex de la Iglesia, Carolina Bang).

Protagonisti un cast tutto spagnolo composto da Eduard Fernández, Megan Montaner, Miguel Ángel Silvestre, Macarena Gómez, Pepón Nieto, Manolo Solo.

Il commento del regista: “Analizzare logicamente l’idea di Dio conduce a molte eresie. Questo concetto è alla base della nostra storia. C’è chi crede che se Dio comprende ogni cosa, la sua essenza debba contenere anche l’idea del male. Dio e il Diavolo possono essere considerati aspetti della stessa entità che in sé è molto più complessa. Questo è l’elemento costitutivo della nostra storia: nella stessa chiesa, alcuni credenti sostengono modi diversi di intendere la materia divina. Dio è Vita, ma anche Morte.”

30 COINS, la trama

Benvenuti in un mondo in cui nulla è ciò che sembra e non ci si può fidare di nessuno. Vergara è un esorcista, pugile ed ex detenuto spedito a fare il parroco in un remoto paesino. Vuole dimenticare ed essere dimenticato, ma i suoi nemici lo troveranno presto. Accadono cose strane. Una bizzarra squadra formata dal sindaco Paco e da Elena, la veterinaria, cerca la verità, mentre la realtà viene distorta da una moneta maledetta che è al centro di una cospirazione globale.

Perry Mason dall’11 settembre su Sky

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Perry Mason dall’11 settembre su Sky

Veterano della Prima guerra mondiale con disturbo da stress post-traumatico, alcolista cronico, un matrimonio distrutto alle spalle: è un Perry Mason inedito e sorprendente quello raccontato nella nuova miniserie HBO in partenza venerdì 11 settembre alle 21.15 su Sky Atlantic e NOW TV. Prodotta da Robert Downey Jr. e sua moglie Susan Downey, la serie sarà disponibile con tutti i suoi otto episodi dallo stesso giorno on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Il leggendario avvocato dei romanzi di Erle Stanley Gardner, fra i personaggi più celebri del mondo della letteratura e del piccolo schermo, rivive così, più oscuro che mai e con le fattezze di Matthew Rhys (The Americans) – anche produttore, in questo raffinato noir che il Guardian ha definito “intenso, sbalorditivo e macabro” e che per Indiewire è, addirittura, “un noir di lusso che è probabilmente la miglior serie tv mai realizzata”. Ambientata nella Los Angeles degli anni successivi alla Grande Depressione, la serie racconta gli inizi della carriera di Mason, rappresentato per la prima volta nei panni di investigatore privato e non ancora di avvocato. Nello straordinario cast, insieme a Rhys, anche l’attrice vincitrice dell’Emmy Tatiana Maslany (Orphan Black) nei panni di Sorella Alice; John Lithgow che interpreta l’avvocato E.B. Jonathan, Chris Chalk (When They See Us) nel ruolo del poliziotto Paul Drake, Shea Whigham(Boardwalk Empire) e Juliet Rylance (The Knick).

In una fredda notte del 1931, nella frenetica Los Angeles degli anni successivi alla Grande Depressione, un bambino – Charlie Dodson, pochi mesi di vita – viene rapito e ucciso. Perry Mason (Matthew Rhys), veterano di guerra che vive alla giornata lavorando come investigatore privato, viene assunto dal rinomato avvocato E.B. Jonathan (John Lithgow) per scoprire la verità sul caso. La sua indagine avrà importanti conseguenze per tutta la città.

Tormentato dai ricordi della guerra in Francia e dal fallimento del suo matrimonio, Mason diventerà sempre più coinvolto nel caso e con l’aiuto di Pete Strickland (Shea Whigham) e dell’assistente di E.B., Della Street (Juliet Rylance), cercherà di scoprire la verità con ogni mezzo a sua disposizione. Nel frattempo, la vicinanza dei genitori del bambino assassinato alla Radiant Assembly of God e alla sua leader, la predicatrice evangelica Sorella Alice (Tatiana Maslany), aumenterà esponenzialmente l’attenzione mediatica sul caso. Mentre Mason porta avanti le sue ricerche, Paul Drake (Chris Chalk), un poliziotto con un grande talento investigativo, si ritroverà, suo malgrado, al centro dell’indagine, mentre dovrà fare i conti con un dipartimento di polizia razzista e corrotto.

Nel cast anche Nate Corddry (Mindhunter) e Gayle Rankin (GLOW) rispettivamente nei panni di Matthew ed Emily Dodson, i genitori del bambino assassinato; Veronica Falcón (Queen of the South) nel ruolo di Lupe, amante occasionale di Mason; Lili Taylor (American Crime) che interpreta Birdy McKeegan, la madre di Sorella Alice; Andrew Howard (Watchmen) e Eric Lange (Unbelievable) nei panni dei detective Ennis e Holcomb. E ancora Robert Patrick (Terminator 2 – Il giorno del giudizio) che interpreta di Herman Baggerly, il milionario membro della stessa chiesa dei Dodsons che assume E.B. e Mason per indagare sul caso, e Stephen Root (Barry) nel ruolo del procuratore distrettuale Maynard Barnes.

La serie è diretta dal veterano delle serie TV HBO Tim Van Patten – regista dell’episodio pilota de Il Trono di spade, ha firmato episodi de I Soprano, Boardwalk Empire, Sex and the City, The Wire, The Pacific, Roma e Deadwood – e da Deniz Gamze Ergüven (Mustang) che dirige il quarto, il quinto e il sesto episodio. Tim Van Patten è anche produttore esecutivo della serie insieme agli showrunner Ron Fitzgerald (Westworld) e Rolin Jones (Boardwalk Empire), a Robert Downey Jr., Susan Downey, Amanda Burrell, e Joe Horacek. Aida Rodgers è co-produttore esecutivo.

Perry Mason – Dall’11 settembre alle 21.15, ogni venerdì su Sky atlantic e in streaming su NOW TV. Tutta la serie sarà disponibile da subito in binge su Sky e NOW TV

Never Gonna Snow Again, recensione del film di Malgorzata Szumowska e Michal Englert #Venezia77

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Dopo diversi anni di presenza alla Berlinale, Malgorzata Szumowska e Michal Englert vengono selezionati nel concorso di Venezia 77 con il loro ultimo film, Never Gonna Snow Again, che Szumowska  scrive e dirige mentre Englert, come da tradizione nella loro lunga collaborazione artistica, fotografa, apportando il suo contributo alla scrittura e alla regia. La storia è definita un dramma fantastico e ruota completamente intorno a Alec Utgoff, attore ucraino naturalizzato inglese conosciuto a Hollywood e dintorni per vari ruoli tra cui l’ultimo nella serie TV Stranger Things, e qui nei panni di un massaggiatore ucraino che va a Varsavia e lavora per la borghesia della città.

La trama di Never Gonna Snow Again

Un massaggiatore entra nelle case e nelle vite dei cittadini di un ricco quartiere residenziale, i cui abitanti, a dispetto della loro ricchezza, trasudano tristezza interiore e desiderio. Le mani del misterioso nuovo arrivato hanno proprietà curative, i suoi occhi penetrano le loro anime. Alle loro orecchie, il suo accento russo suona come una melodia del passato, un ricordo di un’infanzia più sicura e protetta. Zhenia, questo è il suo nome, cambierà le loro vite.

Il film si muove sul filo della metafora geopolitica. Il protagonista è nato nel cuore del fallimento dell’Unione Sovietica, a Pryp”jat’, città fantasma teatro del disastro della centrale di Chernobyl. Dalle ceneri di questa cittadina, il russo arriva in Polonia, sempre più proiettata verso l’Europa e distaccatasi dalla Russia, e diventa un simbolo con molteplici vesti.

L’uomo che viene dal freddo risveglia lo spirito

Zhenia porta ai ricchi borghesi annoiati il risveglio del corpo: i suoi massaggi sono un toccasana, le donne che lo chiamano sono tutte bramose del suo aitante giovane corpo, le sue mani compiono miracoli. Ma Zhenia risveglia anche il loro spirito: attraverso l’ipnosi li rimette in contatto con se stessi, svelandone tutte le debolezze, i desideri, le pulsioni nascoste. Lo fa con un tocco delicato, etereo, come la fotografia del film, tenue eppure ricca di guizzi di luce.

La metafora geopolitica sembra raccontare allo spettatore che il sogno della Russia appartiene ad un passato antico e percepito come saggio e taumaturgico, ma che è destinato a scomparire, così come la neve nel titolo misterioso. Non cadrà più la neve, come una bambina spiega a Zhenia nel film, ma questo fenomeno rappresenta davvero un bene per un uomo che viene proprio dalla terra del freddo?

Never Gonna Snow Again è un ritratto metaforico di una società che, annoiata dal suo status, fatica a ritrovarsi e il protagonista rappresenta proprio la necessità di ricongiungersi con ciò che c’è di primigenio ma che è destinato a scomparire, proprio come accade a lui.

Notturno, recensione del film di Gianfranco Rosi #Venezia77

Notturno, recensione del film di Gianfranco Rosi #Venezia77

Mentre si aspetta il verdetto della Giuria della Mostra Internazionale di Cinema di Venezia, il Notturno di Gianfranco Rosi si offre al giudizio del pubblico italiano con una uscita in sala coraggiosa. Come coraggioso è stato il progetto che per tre anni ha portato il regista e la sua crew ad attraversare il Medio Oriente, costantemente sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano.

In quelle zone si svolge il film, un documentario sui generis, forse troppo costruito e ricercato per essere considerato tale. Non certo un reportage di guerra, quanto più il tentativo di raccontare “la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS”, come dichiarano le note di produzione. E l’umanità di alcune delle tante persone incontrate dal regista, lontano dalla linea di fuoco, ma mai senza rischi… e comunque sempre osservando il dolore e la speranza di personaggi che non faticheranno a imprimersi nella nostra immaginazione.

Soldati, donne, bambini

La prima scena è subito emblematica: siamo in una zona di esercitazioni militari e nell’inquadratura – fissa – entrano ed escono squadre di soldati che lanciano versi gutturali, di guerra, mentre corrono intorno a un campetto. In questa ripetizione c’è molto della situazione che Rosi racconta, e che questa parte di Medio Oriente vive da sempre. Un continuo ritorno, della guerra, delle sue conseguenze, un circolo vizioso che sembra impossibile da spezzare e nel quale ogni speranza sembra svanire.

Anche il cacciatore notturno di anatre, che incontriamo all’inizio e alla fine del film regala spunti di riflessione. Nella sua ‘missione’ solitaria c’è il tentativo di sopravvivere, anche attraverso l’inganno, anche a scapito di altri esseri viventi. Anche in questo caso senza posa, senza cambiamenti sostanziali, sia che intervenga la morte di qualcuno dei coinvolti sia che nulla succeda lasciando chiudersi la giornata nell’attesa della prossima.

Sono personaggi che non hanno una casa, un luogo di appartenenza, a volte nemmeno un nome, per una precisa scelta del regista che spersonalizzando gli oggetti dell’osservazione punta a renderli universali, a farne parti di un affresco più grande. E drammatico. A emergere sono in pochi, su tutti il piccolo Alì, ragazzino che si vende a giornata come cane da caccia. E che ogni mattina lascia il proprio salotto, tappezzato di stuoie e materassi dove trovano posto fratelli e familiari, per andare sulla strada ad adescare uno dei tanti che fanno dell’uccidere un divertimento.

Immagini forti e curatissime

A rendere indimenticabili certe figure sono anche le immagini, ovviamente, poche volte come in questo caso curate e costruite. Un ‘dettaglio’ che sembra aver scatenato molti detrattori, dimentichi – nonostante le polemiche sollevate recentemente dai fortunati film di Michael Moore e la stessa storia del documentario, forma cinematografica paradossale per antonomasia – dell’impossibilità (o quasi) di mostrare su uno schermo la vita vera, non mediata, ‘senza filtri’.

Dietro ogni tableau, ogni storia, c’è una preparazione certosina, minuziosa, paziente da parte di Rosi, che ha dichiarato più volte di cercare la naturalezza dei suoi ‘protagonisti’ con un metodo che anche qui ha applicato. Alla scelta dell’inquadratura seguono quella del soggetto da inserirvi e del momento in cui farlo: un metodo che richiede tempi lunghi, ma che assicura una spontaneità da parte dell’osservato che gli viene dall’essersi abituato a quello che lo circonda, in questo caso il regista e la macchina da presa.

È abbastanza per soddisfare i puristi? Non lo sarà mai? Potrebbe mai esserlo? Domande capziose e piuttosto inutili che nulla tolgono al totale della composizione. Perfettamente riuscita e fin troppo bella da vedere. Il rischio è certo che tanta estetizzazione possa distrarre, o allontanare a livello emotivo, ma abbandonando le proprie aspettative e una forma preconcetta di osservazione, sarà più facile anche oltrepassare quei confini e accettare la realtà che ci viene raccontata e che in molti casi non avremmo mai conosciuto.

Padrenostro, recensione del film di Claudio Noce #Venezia77

Padrenostro, recensione del film di Claudio Noce #Venezia77

Il primo film italiano presentato in concorso a Venezia 77 è Padrenostro di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino, Barbara Ronchi e i promettenti giovani attori Mattia Giraci e Francesco Gheghi. Per la prima volta sullo schermo anche la piccola di casa Favino, Lea.

Il film di Noce trae spunto da una dolorosa esperienza personale dello stesso regista. Figlio del vicequestore Alfonso Noce che fu ferito in un attentato sotto la sua abitazione il 14 dicembre 1976. Erano gli anni di piombo e la lotta tra lo stato e i gruppi di contestatori di ogni fazione erano purtroppo all’ordine del giorno. Nell’attentato ai danni di Noce, ad opera dei Nuclei Armati Proletari, persero la vita l’agente di polizia Prisco Palumbo e il terrorista Martino Zicchitella.

Padrenostro, una biografia a metà

Claudio Noce si rifà alla sua esperienza senza ricalcare però fedelmente la realtà. Sceglie di cambiare i nomi dei personaggi reali, a parte quello del padre che rimane Alfonso anche se di cognome fa La Rosa, e ci trasporta in una storia che vuole mettere al centro non tanto il fatto di cronaca ma le conseguenze che ne derivano. Si approccia alla storia del nostro paese raccontandone una più intima e personale, un rapporto fittizio tra due ragazzini Valerio e Christian. Il primo figlio di La Rosa, il secondo, come scopriremo solo nel finale collegato anch’egli all’attentato. Valerio, 10 anni biondissimo con gli occhi azzurri e Christian quattordicenne alto e moro; non sono agli antipodi solo fisicamente e nonostante questo instaureranno un forte legame da subito.

All’inizio del film Valerio, adulto, vede per caso Christian in metropolitana a Roma, lo rincorre prima con lo sguardo e poi per le scalinate che portano fuori dalla stazione, non sappiamo ancora nulla di loro ma i loro occhi sono carichi di emozione. Parte da qui il lungo flashback che occuperà tutta la durata del film.

I protagonisti sono dunque i due ragazzi e il loro rapporto di reciproco supporto. Ad una prima parte più lenta corrisponde una seconda più viva che coincide con il viaggio in Calabria e i primi contrasti tra i due amici che sembrano contendersi l’attenzione del padre Alfonso.

La chiave del film nel finale

Padrenostro è un film che assume maggiore valore proprio in virtù del suo finale. Nonostante la possibile presa di posizione unilaterale, visto il coinvolgimento personale dell’autore, il film stupisce e commuove proprio perché prende in considerazione tutti i punti di vista, tutte le vittime di un evento così fortemente traumatico. Le vittime finiscono, in qualche modo, seppure solo nell’immaginazione, a consolarsi a vicenda e a reggere insieme il fardello del dolore ritrovando la voglia di vivere.

Una delle sequenze più forti del film è, senza dubbio, quella in cui il giovane Valerio spiega all’amico Christian come è avvenuto l’attentato a cui lui ha assistito dal balcone di casa. Utilizzando dei gessetti colorati il giovane disegna in modo compulsivo il tutto sull’asfalto. In una fotografia dominata dal seppia, il rosso degli spari e del sangue risalta e sconvolge, primo fra tutti il padre Alfonso (Favino), giunto sul luogo, che si rende finalmente conto che il figlio ha visto tutto e non ha per niente metabolizzato l’accaduto.

La regia di Noce non sempre riesce ad andare di pari passo con le emozioni come vorrebbe e manca di mordente proprio nel voler mostrare i rapporti con quel “Padrenostro” che resta più figura che sostanza.

Idiot Prayer – Nick Cave alone at Alexandra Palace, il trailer

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Idiot Prayer – Nick Cave alone at Alexandra Palace, il trailer

Dopo la straordinaria partecipazione all’evento in streaming dello scorso luglio, arriva ora per il pubblico la possibilità unica di apprezzare IDIOT PRAYER – NICK CAVE ALONE AT ALEXANDRA PALACE al cinema grazie all’evento ideato per sale di tutto il mondo, in programma in Italia per il 16, 17, 18 novembre (elenco su www.nexodigital.it). L’uscita cinematografica di questo straordinario film evento sarà seguita il 20 novembre dalla pubblicazione dell’album, che sarà disponibile su vinile, CD e in streaming.

IDIOT PRAYER – NICK CAVE ALONE AT ALEXANDRA PALACE è stato registrato a giugno 2020, mentre il Regno Unito usciva lentamente dal lockdown ed è stato concepito come una risposta alla reclusione e all’isolamento dei mesi precedenti. Inizialmente era stato immaginato come un evento unicamente web, ora invece i fan potranno finalmente trovare il film al cinema nella sua versione estesa con quattro brani inediti.

Subito dopo, il 20 novembre, verrà pubblicato un doppio album con lo stesso nome, in vinile, CD e streaming, con tutte le 22 canzoni del film originale.

In IDIOT PRAYER, Cave suona le sue canzoni da solo al pianoforte in una forma minimalista proposta di rado, dalle prime formazioni con Bad Seeds e Grinderman fino al più recente album di Nick Cave & the Bad Seeds, Ghosteen.

La performance è stata filmata dal pluripremiato direttore della fotografia Robbie Ryan (The Favorite, Marriage Story, American Honey) nella splendida West Hall di Alexandra Palace. Il montaggio è stato curato da Nick Emerson (Lady Macbeth, Emma, Greta). La musica è stata registrata da Dom Monks.

Idiot Prayer è il quarto film che Nick Cave ha distribuito in collaborazione con Trafalgar Releasing, dopo Distant Sky – Live in Copenhagen del 2018 diretto da David Barnard, One More Time With Feeling del 2016 diretto da Andrew Dominik e il pluripremiato 20,000 Days on Earth diretto da Iain Forsyth e Jane Pollard.

Spiega Nick Cave: “L’idea di questo film è nata dai miei eventi ‘Conversations With…’. Amavo suonare versioni destrutturate delle mie canzoni in questi spettacoli, distillandole nelle loro forme essenziali. Sentivo che stavo riscoprendo di nuovo quelle canzoni e a un certo punto, ogni volta che avevo del tempo a disposizione, ho iniziato a pensare di entrare in uno studio e registrare queste versioni reinventate. Poi è arrivata la pandemia: il mondo è entrato in lockdown ed è precipitato in un silenzio inquietante e riflessivo. È stato in questo silenzio che ho iniziato a pensare all’idea non solo di registrare le canzoni, ma anche di filmarle. Abbiamo lavorato con il team dell’Alexandra Palace – un luogo in cui avevo già suonato e che adoro – per scegliere un giorno per filmare non appena fosse stato permesso di riaprire l’edificio. Il 19 giugno 2020, circondati da funzionari anti-Covid con termometri, operatori con le mascherine, tecnici dall’aspetto nervoso e contenitori di gel per le mani, abbiamo creato qualcosa di molto particolare e molto bello che parlava in questo tempo incerto, pur non essendo in nessun modo soggiogato ad esso. Da quel film è nato anche un album. È una preghiera nel vuoto – da solo all’Alexandra Palace – un ricordo di un momento strano e precario della storia. Spero che vi piaccia“.

Idiot Prayer – Nick Cave Alone è distribuito in Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, MYmovies.it e Rockol.it. Le prevendite dell’evento al cinema apriranno a partire dal 10 settembre su nexodigital.it e su nickcave.com/idiotprayer. Per ordinare l’album: nickcave.com/idiotprayer.

Nick Cave & The Bad Seeds saranno in tour in Europa nella primavera/estate 2021. Info e biglietti su nickcave.com.

Album tracklisting:

Spinning Song

Idiot Prayer

Sad Waters

Brompton Oratory

Palaces Of Montezuma

Girl In Amber

Man In The Moon

Nobody’s Baby Now

(Are You) The One That I’ve Been Waiting For?

Waiting For You

The Mercy Seat

Euthanasia

Jubilee Street

Far From Me

He Wants You

Higgs Boson Blues

Stranger Than Kindness

Into My Arms

The Ship Song

Papa Won’t Leave You, Henry

Black Hair

Galleon Ship

Lucca Comics & Games: presentato Lucca ChanGes

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Lucca Comics & Games: presentato Lucca ChanGes

Lucca Comics & Games da oltre cinquant’anni celebra il fumetto, il gioco e le nuove forme di storytelling. Un appuntamento dedicato alla cultura partecipata che anno dopo anno è cresciuto cambiando, in equilibrio tra innovazione e ricerca della soddisfazione del proprio pubblico. Quest’anno Lucca Crea ha quindi deciso di interpretare la contemporaneità, aprendo un cantiere per realizzare un nuovo modello di festival che con calcolo e fiducia sapesse rispondere al presente costruendo soluzioni attuabili (adesso) ma con valore per gli anni a venire. È per questo che nel 2020 Lucca Comics & Games si è trasformato in Lucca ChanGes.

Per rappresentare il nuovo progetto non basta un poster, ne servono dieci, cento, mille, tutti i poster che può immaginare un pubblico ampio come quello di Lucca. E per realizzare un’idea così ambiziosa non è sufficiente un unico artista. Ecco allora che Roberto Recchioni*, autore eclettico che spazia dal fumetto ai romanzi, dal cinema ai videogiochi, si è calato nel ruolo di narratore, il primo a supportare e interpretare la trasformazione, invitando la grande comunità del festival a continuare a sognare: dream on. È con questa esortazione che si presenta il progetto visivo di Lucca ChanGes 2020. Una traccia, un foglio da riempire, quello usato dai fumettisti per comporre le proprie tavole, e un community event che si fa promotore di una proposta indirizzata a tutti i sognatori che vogliono continuare a immaginare un mondo migliore.

In dieci+1 hanno accolto subito l’invito a partecipare a questa grande opera collettiva, per rappresentare la Lucca di tutti e che ognuno vorrebbe, quella che deve cambiare per sopravvivere ed evolversi, per cui vale la pena non perdersi d’animo e per la quale fare il tifo. Li abbiamo chiamati dreamers. I primi artwork che presentiamo oggi sono quelli di Fumetti Brutti*Gigi Cavenago*Fraffrog*e il “+1” Leo Ortolani*, in omaggio alla sua saga “299+1”.

I nomi degli altri dreamers saranno svelati nel corso dei prossimi giorni e i loro poster saranno visibili insieme a quelli di tutti coloro che vorranno realizzarli sul Poster Wall nel sito www.luccachanges.com e sul profilo Instagram della manifestazione. Un’esortazione all’azione rivolta alla community, a tutti coloro che vogliono realizzare e condividere il proprio personale poster di Lucca ChanGes.

Cos’è esattamente Lucca ChanGes e come funziona?
Un festival che si articola tra eventi dal vivo e contenuti in streaming. Appuntamenti virtuali e incontri reali a Lucca e nei campfire. Novità, conferenze, presentazioni, approfondimenti e intrattenimento, il tutto fruibile in modalità diverse, a seconda delle proprie necessità: da casa, nei campfire, oppure a Lucca, il campfire più grande. Tutti gli eventi programmati nelle sale a Lucca saranno trasmessi anche in streaming. Alcuni eventi saranno realizzati solo per la visione online mentre altri si potranno seguire in radio e in televisione, grazie alla collaborazione con RAI.

È all’interno dell’offerta digitale che si inserisce lo Store di Lucca Comics & Games – edizione ChanGes, su Amazon.it, che darà a tutti gli appassionati che seguiranno gli eventi da casa l’opportunità di acquistare i titoli presentati. Inoltre sarà possibile votare imperdibili pubblicazioni e ottenere il codice per cinque eventi digitali esclusivi riservati a chi avrà fatto spese sull’e-commerce ufficiale di Lucca ChanGes.

I Campfire saranno oltre cento in tutta Italia, dei veri e propri avamposti del festival. Sono i luoghi delle community che prima si ritrovavano a Lucca e che quest’anno potranno farlo sotto casa, nei luoghi in cui da anni coltivano le proprie passioni: fumetterie, librerie e negozi di giochi che ospiteranno attività dedicate e pensate specificatamente per Lucca ChanGes.

L’elenco dei primi sessanta campfire è disponibile da oggi sul sito della manifestazione. L’accesso ai campfire sarà gratuito, e seguirà le norme anti covid per la vendita al dettaglio. Sarà inoltre possibile acquistare un Campfire Pass che darà diritto a ricevere una Bag of Goodies esclusiva con prodotti realizzati da Lucca Crea e dagli editoripartner di Lucca ChanGes, oltre che l’accesso ad attività esclusive a numero chiuso. Una quota dei Pass, infine, rimarrà al negozio in chiave di crowdfunding.

Ma cosa succederà nei campfire? A seguire alcune anticipazioni a partire da Asmodée. Grazie a questo editore sarà possibile partecipare a un torneo di 7 Wonders, il grande classico di Antoine Bauza, inoltre si potrà acquistare in anteprima esclusiva il nuovo gioco di Carlo Rossi, Final Hour, e infine – nella Bag – ci saranno due mazzi del gioco di carte KeyForge. Ma non finisce qui: si giocherà in anteprima a Il Re in Giallo, il gioco di ruolo di Need Games e a Brancalonia, di Acheron Books, il primo gioco di ruolo in salsa Spaghetti Fantasy.

Tutte le attività realizzate in esclusiva per la rete dei campfire italiani (dalla possibilità di acquistare i prodotti alcuni giorni prima dell’uscita negli altri circuiti, passando per i gadget contenuti nella Bag), sono pensate per valorizzare l’esperienza in-store e massimizzare così il coinvolgimento del fan con il suo negoziante di fiducia.

Le luci dei campfire si accenderanno anche a Shanghai, Istanbul, Praga, Los Angeles, Belgrado, Il Cairo, Madrid, Jakarta, Pretoria, Lione, Bucarest e Abu Dhabi, negli Istituti Italiani di Cultura che ospiteranno una serie di iniziative tra cui la presentazione del volume dedicato al graphic novel italiano scritto da Giovanni Russo e una mostra, entrambi prodotti da Lucca Comics & Games per celebrare la XX Settimana della lingua italiana nel mondo, che si svolgerà dal 19 al 25 ottobre 2020 e avrà come titolo L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti. Le mostre prevedono sia installazioni in loco sia fruizioni digitali, tramite la proposizione di video interviste e altri contributi multimediali. Il progetto internazionale racconta le opere e il lavoro di molti artisti italiani tra i quali: Paolo Bacilieri, Dino Buzzati, Sara Colaone, Manuele Fior, Fumettibrutti, Francesca Ghermandi, Gabriella Giandelli, Vittorio Giardino, Gipi, Igort, LRN, Lorenzo Mattotti, Giacomo Monti, Leo Ortolani, Andrea Pazienza, Hugo Pratt, Davide Reviati, Tuono Pettinato, Vanna Vinci, Zerocalcare.

Lucca sarà il campfire più grande di tutti. Undici i luoghi adibiti a ospitare gli eventi in programma. Non ci saranno gli stand e nemmeno le attività libere all’aperto. La città ha messo a disposizione per Lucca ChanGes spazi in cui svolgere incontri, presentazioni, firmacopie e acquisti, seguire dimostrazioni di giochi e assistere a spettacoli. Il tutto, ovviamente, nel rigido e scrupoloso rispetto delle norme di sicurezza. IlPop-Up Store di 1.000 mq, realizzato in collaborazione con Il Collezionista DungeonDice, consentirà di acquistare le novità editoriali.

Fra i vari spazi all’interno dello store, anche un’area dedicata a una selezione di fumetti autoprodotti, italiani e internazionali, gestita in collaborazione con la libreria Inuit di Bologna. Tutti gli spazi e gli eventi saranno accessibili con l’acquisto di un biglietto, disponibile a partire dall’inizio di ottobre.

Il programma sarà svelato progressivamente a partire da oggi tramite il sito e i canali social della manifestazione. La prima grande anteprima di questa edizione è Lucrezia Forever! Il ritorno del Graphic Novel Theater dopo lo straordinario successo di “Kobane Calling – On stage” e “Io sono Cinzia”.

Al centro della nuova produzione di Lucca Crea, insieme con il Teatro del Giglio, un personaggio amatissimo da generazioni di donne (e non solo): Lucrezia, ideata dalla fumettista Silvia Ziche per raccontare il mondo femminile contemporaneo, in un riuscito mix di autoironia, consapevolezza, tenerezza e realismo.  In “Lucrezia Forever!” assisteremo a un’avventura totalmente inedita, che andrà oltre le acute vignette e le sagaci strisce. Sia la scrittura originale sia la regia sono state affidate a Francesco Niccolini, drammaturgo toscano che da molti anni lavora con alcuni degli attori più importanti del teatro italiano (su tutti Marco Paolini, Alessio Boni, Leo Gullotta, Enzo Vetrano e Stefano Randisi). Lo affiancherà il responsabile di produzione Cataldo Russo.

A dare voce e corpo a questa inedita Lucrezia, a raccontarne la straordinaria umanità, le molteplici e affascinanti sfumature sarà Amanda Sandrelli. “Accanto” a lei una serie sorprendente di altri personaggi, non di carne e ossa ma creati ad hoc per questa produzione da Silvia Ziche e animati dalle geniali mani di Davide Giannoni e Francesca Pasquinucci (Imaginarium Creative Studio).

Un’idea nata dalla collaborazione con un partner di eccellenza a livello locale e nazionale: il Teatro del Giglio, cuore culturale di Lucca e scenario ideale di alcuni dei maggiori eventi che hanno segnato la storia di Lucca Comics & Games (e che quest’anno sarà il cuore di Lucca ChanGes). Lo sviluppo di nuovi progetti all’insegna del Graphic Novel Theater è un ulteriore passo verso il riconoscimento di Lucca come “città del fumetto E del teatro”, linguaggi affini che trovano sul palco la loro unione ideale.

Il Cosplay torna protagonista con un eccezionale Lucca Cosplay Live Show che si svolgerà sabato 31 ottobre nell’auditorium di San Francesco, mentre nel chiostro del Real Collegio sarà dato spazio alle performance delle community cosplay. Quest’anno non saranno autorizzate le parate così come non ci sarà il grande padiglione Carducci, quello destinato a Lucca Games fuori dalle Mura; ci saranno però performance giornaliere di pittura dal vivo al Pop Up Store.

Prosegue la collaborazione con l’Ambasciata del Giappone e con JNTO (Ente Nazionale Turismo Giapponese) anch’essi presenti con eventi nel Real Collegio e fruibili anche in forma digitale.

Fra i contenuti più attesi arriva la presentazione del nuovo Graphic Novel di Zerocalcare, Scheletri, in uscita il 15 ottobre per BAO Publishing. Un dibattito con l’autore animerà una delle sale più belle del centro storico ma sarà godibile anche comodamente da casa in live streaming.

Nel camp di Lucca, per il terzo anno, Audible – società Amazon leader nell’audio entertainment di qualità (audiolibri e podcast) – darà voce alle parole e alle storie, andando oltre i confini della lettura e proponendo una serie di appuntamenti che porteranno in vita esperienze indimenticabili, tra cui l’arrivo per i membri italiani di due contenuti originali in esclusiva su Audible.it: “The Sandmane “Assassin’s Creed Gold”.

Fra gli ospiti presenti in città anche Giorgio Calandrelli, in arte Pow3r, uno tra i più noti gamer professionisti al mondo, per raccontare al pubblico di Lucca ChanGes e in particolare a tutti i ragazzi che vogliono vivere il proprio sogno da gamercome quei sogni possano diventare realtà. Insieme ad Emilio Cozzi, Pow3R ripercorrerà la sua carriera, da giovane appassionato a giocatore professionista fino a diventare, grazie all’impegno e alla dedizione, il migliore nel suo campo. Una carriera raccontata nella sua autobiografia “Io sono Pow3R”, da oggi in tutte le librerie.

Terry Brooks non rinuncia a festeggiare con l’amato pubblico italiano l’epica chiusura della serie di Shannara, una delle pietre miliari della letteratura fantasy mondiale. Dopo quarant’anni di storia (il primo libro è del 1977) e altrettanti volumi, con “The Last Druid”, in uscita negli Stati Uniti il 27 ottobre, si chiude infatti anche il ciclo della Caduta di Shannara. Terry sarà presente in streaming il 31 ottobre per rispondere alle domande dei fan.

Sergio Bonelli Editore è da sempre partner di Lucca e degli organizzatori della manifestazione. Quest’anno in cui non è prevista una presenza con lo stand e con gli autori sarà l’occasione per raccontare a distanza alcuni nuovi progetti per il 2021, sia su carta che multimediali, e di celebrare l’albo di Dampyr dedicato a Matera, con una mostra dedicata.

Infine, per il secondo anno consecutivo, il Centro nazionale trapianti è il partner sociale di Lucca Comics & Games, che ha deciso ancora di sostenere e promuovere nella sua community la cultura della donazione di organi, cellule e tessuti. Si tratta di una scelta fondata su valori condivisi, quelli che LC&G e il CNT hanno in comune. Il primo è la comunità: chi sceglie di donare diventa parte fondamentale del percorso del trapianto che in Italia salva la vita di quasi quattromila persone ogni anno. Il secondo è l’inclusione: tutti possono donare, tutti possono ricevere, senza distinzioni di genere, provenienza, colore della pelle o religione. LC&G & il CNT condividono anche il valore della scoperta: l’innovazione è l’elemento che pone l’Italia tra i paesi più avanzati al mondo in questa branca della medicina. Infine, in comune ci il rispetto per la volontà delle persone che decidono di donare, e la gratitudine che lega come un filo invisibile chi riceve al suo donatore. Anche quest’anno Lucca ospiterà incontri, spazi e testimonianze per parlare di donazione e per raccontare le storie di chi ha donato e di chi, grazie alla donazione, è tornato a vivere.

Ci saranno biglietti?
Lucca ChanGes è un evento prevalentemente gratuito. Gli incontri digitali, quelli trasmessi su RAI, nonché l’ingresso ai campfire saranno accessibili gratuitamente. Nei campfire ci saranno anche attività esclusive dedicate a chi acquista la Bag of Goodies, mentre Amazon riserverà alcuni incontri digitali a chi effettuerà un ordine minimo sullo store online.

Per quanto riguarda il Camp Lucca, è previsto un biglietto per gli spettacoli serali e un mini-ticket per gli incontri e le altre attività, con vantaggi esclusivi per i programmi fedeltà dei nostri principali partner e sponsor. Non esisterà quindi un biglietto giornaliero per la partecipazione a tutte le attività che si svolgeranno in città, ma sarà necessario prenotare gli incontri ai quali si desidera assistere. Come sempre si potrà procedere a tali acquisti online e in prevendita, sul sito www.luccachanges.com, a partire da inizio ottobre.

Rifkin’s Festival: il primo trailer del nuovo film di Woody Allen

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Il San Sebastián Film Festival ha diffuso il primo trailer di Rifkin’s Festival, il nuovo film di Woody Allen che sarà presentato proprio al festival questo settembre.

Rifkin’s Festival è il titolo originale ufficiale del nuovo film di Woody Allen, girato in Spagna e realizzato grazie al sostegno della Tripictures. Il film avrà come protagonisti Elena Anaya, Louis Garrel e Gina Gershon.

Il film racconta la storia di una coppia americana sposata che si reca al San Sebastián Film Festival. La coppia resta folgorata dalla magia del festival e dei film in concorso, oltre che dalla bellezza e dal fascino della Spagna. La donna avrà una relazione con un brillante regista francese, mentre l’uomo si innamorerà di una bellissima donna spagnola del luogo.

Il film sarà prodotto da Mediapro Studio (che aveva già lavorato con Allen per Vicky, Cristina, Barcelona) e da Gravier Production in coproduzione con Wildside. La pellicola è stata girata a San Sebastian la scorsa estate. Mediapro Studio collaborerà con Gravier per quanto riguarda le vendite internazionali.

Il film, dopo la presentazione nel mese di settembre al San Sebastián Film Festival, dovrebbe uscire in Spagna il prossimo autunno, naturalmente se le sale cinematografiche saranno nuovamente agibili. Al momento, dunque, è impossibile prevedere quando il film arriverà nel resto del mondo.

Rifkin’s Festival segnerà anche la quarta collaborazione tra Woody Allen e il direttore della fotografia tre volte premio Oscar Vittorio Storaro, dopo Café Society, La ruota delle meraviglie e Un giorno di pioggia a New York

Diana Rigg, morta a 82 anni l’attrice di The Avengers e di Game of Thrones

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Diana Rigg, la vincitrice del Tony e dell’Emmy che è entrata nel mondo della televisione con il suo ruolo di agente dei servizi segreti Emma Peel in The Avengers negli anni ’60 e ha interpretato Lady Olenna Tyrell in Game of Thrones decenni dopo, è morta giovedì 10 settembre 2020, nella sua casa in Inghilterra. Aveva 82 anni.

Rigg era una figura venerabile nell’industria dell’intrattenimento britannica che lavorava incessantemente sul palcoscenico, in TV e al cinema. “Era un essere umano bellissimo, gentile e generoso che ha migliorato la vita di tutti quelli che la conoscevano, oltre che una grande attrice. Mi lascia un grande vuoto nel cuore “, ha detto Lionel Larner, amico di lunga data e talent agent di Rigg.

Avere un ruolo chiave nella più grande serie TV dell’ultimo decennio è stato un degno coronamento della carriera di Rigg. In Game of Thrones della HBO, Rigg ha recitato nei panni di Olenna Tyrell, conosciuta anche come la Regina di Spine, a partire dalla terza stagione nel 2013. È stata nominata agli Emmy come migliore Guest in una serie drammatica per il suo lavoro nello show nel 2013, 2014 e 2015. In molti la ricordano anche in Agente 007 – al servizio di sua maestà.

La vedremo ancora in Last Night in Soho, nuovo film di Edgar Wright, e nella serie Black Narcissus, ultimi lavori a cui ha partecipato prima di morire.

Me contro Te Il Film arriva su Infinity

Me contro Te Il Film arriva su Infinity

I Me contro Te, la coppia del web più amata dai bambini, sono in arrivo su Infinity Premiere dall’11 al 17 settembre con Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S, la nuova avventura di Luì (Luigi Calagna) e Sofì (Sofia Scalia) che farà divertire i più piccoli e le loro famiglie.

Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S campione di incassi, che segna il debutto al cinema della coppia di YouTubers, il malefico Signor S sta tramando vendetta e lavora ad un piano per diventare il padrone del mondo. Luì e Sofì (i Me contro Te) saranno chiamati a impedirglielo in una nuova avventura, regalando ai loro piccoli fan e a tutte le famiglie divertimento e tante sorprese.

Da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S è diretto da Gianluca Leuzzi e scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna e Sofia Scalia.

Nuvole, il nuovo film in arrivo su Disney+

Nuvole, il nuovo film in arrivo su Disney+

Zach Sobiech ha catturato i cuori di tutti quando la sua canzone originale “Clouds” ha fatto il suo debutto ed è diventata immediatamente virale nel 2012. Nel nuovo film originale Disney+ Nuvole (titolo originale: Clouds), che arriverà sulla piattaforma da venerdì 16 ottobre, il mondo verrà di nuovo ispirato dall’eredità musicale di Zach e dalla sua storia che incarna la resilienza dello spirito umano. Il film è basato sul libro di memorie “Fly a Little Higher” della madre di Zach, Laura Sobiech.

Nuvole è diretto da Justin Baldoni e prodotto da Andrew Lazar, Justin Baldoni e Casey La Scala. La sceneggiatura è di Kara Holden su una storia di Casey La Scala & Patrick Kopka e Kara Holden. Il film è prodotto dai Wayfarer Studios, Warner Bros. Pictures e Mad Chance / La Scala Films.

Nuvole, la trama

Basato su un’incredibile storia vera, Nuvole offre uno sguardo affascinante e stimolante sulla dualità straziante della vita e una testimonianza di ciò che può accadere quando si inizia a vivere come se ogni giorno potesse essere l’ultimo. Zach Sobiech (Fin Argus) è uno studente diciassettenne che ama divertirsi e dotato di un naturale talento musicale, che convive con l’osteosarcoma, un raro cancro alle ossa. All’inizio del suo ultimo anno scolastico si sente pronto per affrontare il mondo ma, quando riceve la notizia che la malattia si è diffusa, lui e la sua migliore amica e coautrice di canzoni Sammy (Sabrina Carpenter) decidono di trascorrere il tempo limitato che gli rimane inseguendo i loro sogni. Con l’aiuto del suo mentore e insegnante, il signor Weaver (Lil Rel Howery), a Zach e Sammy arriva l’occasione della vita e viene offerto loro un contratto discografico. Con il sostegno dell’amore della sua vita, Amy (Madison Iseman), e dei suoi genitori, Rob e Laura (Tom Everett Scott e Neve Campbell), Zach intraprende un viaggio indimenticabile sull’amicizia, l’amore e il potere della musica.

Rocco Schiavone fiction tv: cast, trama, libri e streaming

Rocco Schiavone fiction tv: cast, trama, libri e streaming

La televisione italiana è sempre ricca di contenuti, tra film e fiction, che traggono ispirazione dalla vita quotidiana, dalla letteratura e dalla storia del nostro paese. Oggi vi parliamo di una delle fiction più amate della tv degli ultimi anni, Rocco Schiavone.

In onda dal 2016 su Rai 2, Rocco Schiavone è una fiction tratta dalle opere letterarie di Antonio Manzini, interpretata da Marco Giallini. La serie, ormai arrivata alla sua terza stagione, racconta delle avventure immaginarie di Rocco Schiavone, un poliziotto dal carattere difficile, irascibile e instabile e che detesta le regole.

Rocco Schiavone cast e trama

A causa della sua condotta non conferme alle regole dell’arma, Rocco Schiavone (Marco Giallini), viene trasferito per motivi disciplinari da Roma ad Aosta. Nonostante si trovi in un ambiente lavorativo completamente diverso da quello a cui era abituato, il vice questore aggiunto della polizia continua a fare il suo lavoro senza risparmiarsi.

[ATTENZIONE! SPOILER]

Nel tranquillo capoluogo valdostano, Rocco è proprio come un pesce fuor d’acqua. I suoi modi arroganti, la sua abitudine di fumare spinelli e il suo disprezzo per le regole, non rendono facile la transizione tra gli uffici. Inoltre, a complicare la situazione di Rocco, è la presenza costante della moglie Marina, morta da tanti anni, ma che gli compare sotto forma di allucinazione. Queste visioni, oltre a rendere difficoltosa la quotidianità, continuano a minare anche la vita privata di Rocco. Tutte le sue relazioni sentimentali, infatti, devono fare i conti con il suo umore impossibile e altalenante e con il ricordo ingombrante della moglie.

Rocco non riesce a darsi pace per la morte di sua moglie poiché la sua scomparsa non è stata una fatalità; Marina è stata assassinata e Schiavone vuole farsi giustizia da solo. Convinto di poter gestire la situazione e affrontare i suoi problemi infrangendo le regole a proprio piacimento, Rocco nasconde a tutti la morte del criminale Luigi Baiocchi, assassino della moglie. La scomparsa però di Baiocchi insospettisce suo fratello Enzo Baiocchi (Adamo Dionisi), che dal carcere accusa Schiavone di omicidio e occultamento di cadavere a Fiumicino. Questo costringerà Rocco a scappare per evitare di finire in prigione.

Rocco Schiavone libri

Quello di Rocco Schiavone è un personaggio immaginario creato dalla penna di Antonio Manzini, autore di una serie di romanzi e racconti polizieschi di cui Schiavone è protagonista.

Pubblicati dalla case editrice Sellerio, i racconti di Manzini che hanno come protagonista Rocco sono tutti autoconclusivi e di solito si focalizzano su di un particolare caso di omicidio affidato al vice questore Schiavone. Il filo conduttore che lega tutti i racconti e romanzi è la storia personale di Rocco, un personaggio dal passato doloroso e dal presente oscuro e complesso.

I romanzi o raccolte dedicati a Rocco Schiavone sono in tutto 10:

  • Pista nera, 2013, Sellerio
  • La costola di Adamo, 2014, Sellerio
  • Non è stagione, 2015, Sellerio
  • Era di maggio, 2015, Sellerio
  • Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, 2016, Sellerio
  • 7-7-2007, 2016, Sellerio
  • Pulvis et umbra, 2017, Sellerio
  • L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone, 2018, Sellerio
  • Fate il vostro gioco, 2018, Sellerio
  • Rien ne va plus, 2019, Sellerio
  • Ah l’amore l’amore, 2020, Sellerio

I racconti singoli, invece, dedicati al vice questore sono 11:

  • L’accattone, racconto nell’antologia Capodanno in giallo (2012), Sellerio
  • Le ferie d’agosto, racconto nell’antologia Ferragosto in giallo (2013), Sellerio
  • La ruzzica de li porci, racconto nell’antologia Carnevale in giallo (2013), Sellerio
  • Buon Natale, Rocco!, racconto nell’antologia Regalo di Natale (2013), Sellerio
  • Rocco va in vacanza, racconto nell’antologia Vacanze in giallo (2014), Sellerio
  • Castore e Polluce, racconto nell’antologia Turisti in giallo (2015), Sellerio
  • L’anello mancante, racconto nell’antologia La crisi in giallo (2015), Sellerio
  • …e palla al centro, racconto nell’antologia Il calcio in giallo (2016), Sellerio
  • Senza fermate intermedie, racconto nell’antologia Viaggiare in giallo (2017), Sellerio
  • L’eremita, racconto nell’antologia Un anno in giallo (2017), Sellerio
  • L’amore ai tempi del Covid-19, pubblicato on-line (2020), Sellerio

Rocco Schiavone 4 anticipazioni: una nuova stagione

Le avventure televisive di Rocco Schiavone, iniziate nel 2016, a oggi contano 3 stagioni e un totale di 16 episodi. Tuttavia, pare proprio che sia in arrivo questo inverno l’attesissima quarta stagione della fiction. In una recente intervista a Panorama, il produttore Rosario Rinaldo, ha svelato alcune anticipazioni sulle nuove puntate della serie in arrivo nel 2021.

[ATTENZIONE! SPOILER]

Dopo lo stop da pandemia, la troupe e il suo protagonista sono tornati sul set qualche settimana fa, cominciando le riprese in Valle d’Aosta che poi termineranno a Roma. In queste nuove puntate Rocco Schiavone si troverà a dover affrontare nuove indagini con un finale shock. Il protagonista sarà infatti coinvolto in un grave incidente che lo costringerà a letto e a una lenta convalescenza.

Due delle nuovissime puntate della quarta stagione di Rocco Schiavone sono tratte dagli ultimi romanzi pubblicati da Manzini, Rien ne va plus (2019) e Ah l’amore l’amore (2020). In uno di questi episodi, viene assaltato un furgone portavalori del Casinò di Saint Vincent con all’interno ben tre milioni di euro. Una delle due guardie giurate viene ritrovata sul luogo dell’incidente in stato di shock e racconta che a rubare i soldi pare sia stato il suo collega che lo ha costretto a caricare il furgone nel container di un camion. Toccherà a Schiavone cercare di sbrogliare questa intricata matassa.

Inoltre, a complicare la vita del vice questore, c’è anche l’indagine ancora aperta sulla sparizione di Luigi Baiocchi. Mentre gli scavi a Fiumicino, per ritrovare il corpo di Luigi Baiocchi, non portano a niente, sparisce misteriosamente anche Enzo Baiocchi, agli arresti domiciliari, che aveva accusato Schiavone di essere l’assassino del fratello. [fonte: Panorama]

Rocco Schiavone 4 andrà in onda su Rai 2 a partire dal 2021.

Rocco Schiavone streaming su RaiPlay

Tutte le puntate delle tre stagioni di Rocco Schiavone sono disponibili in streaming sul sito ufficiale di RaiPlay. Per accedere ai contenuti multimediali basterà effettuare la registrazione sul sito.

Fonte: Wiki, Panorama

The Strain, serie tv: cast, trama, episodi, spoiler

The Strain, serie tv: cast, trama, episodi, spoiler

Per il cultori del genere horror non c’è tantissimo spazio di manovra nell’universo televisivo. Le serie tv horror sono infatti poche e non sempre riescono a incontrare il favore del pubblico. Negli ultimi anni, oltre alla fortunata American Horror Story che porta la firma di Ryan Murphy, si è distinta per originalità anche la serie The Strain.

Creata dal famoso regista Guillermo del Toro e da Chuck Hogan, la serie The Strain si basa sulla trilogia di libri Nocturna, scritta dagli stessi del Toro e Hogan, che comprende tre volumi, La Progenie (The Strain), La Caduta (The Fall) e Notte Eterna (The Night Eternal). I tre volumi, rispettivamente, hanno ispirato la prima, seconda e terza stagione della serie.

The Strain: la trama e il cast

Ci troviamo all’aeroporto internazionale John Fitzgerland Kennedy di New York quando un aereo proveniente da Berlino atterra su suolo americano con luci spente e porte sigillate. Temendo si tratti di un potenziale attacco terroristico e batteriologico, le autorità contattano subito il CDC e l’epidemiologo Ephraim Goodweater (Corey Stoll) affinché venga ad analizzare la situazione. Insieme alla sua squadra di collaboratori, Nora Martinez (Mia Maestro) e Jim Kent (Sean Astin), Ephraim mette in sicurezza l’area e comincia a ispezionare l’areo. All’interno del velivolo Goodweather e i suoi trovano centinaia di morti e solo quattro sopravvissuti.

Non conoscendo ancora la causa del decesso di queste persone, i corpi vengono trasferiti all’obitorio per le autopsie e i sopravvissuti messi in isolamento sorvegliato. Per i tre medici Goodweather, Martinez e Kent sembra proprio che si tratti di uno strano virus ancora sconosciuto e l’unica chance che hanno per trovare la causa di tutte quelle morti è analizzare il comportamento dei pochi ancora in vita. Ma il lavoro degli epidemiologi si rivela molto più difficile del previsto.

I corpi senza vita dei passeggeri, smistati negli obitori dello stato, cominciano misteriosamente a sparire e una serie di efferati delitti si verificano sui luoghi delle sparizioni. Come se non bastasse, anche i sopravvissuti in osservazione sembrano iniziare a manifestare strani sintomi, trasformandosi lentamente in letali vampiri.

Impreparati a una minaccia così antica e di una tale portata, Goodweather, Martinez e Kent dovranno iniziare a raccogliere tutte le informazioni utili necessarie per poter affrontare questi mostri. Con l’aiuto di Abraham Setrakian (David Bradley), un anziano armeno sopravvissuto all’Olocausto e esperto di occultismo, la quadra dovrà trovare il modo per salvare così i propri cari, la città e infine il mondo intero.

The Strain 4: ultima stagione?

Dopo la messa in onda del pilot nel 2014 su FX – episodio diretto da Guillermo del Toro in persona -, The Strain ha continuato la sua corsa per 4 stagioni e 46 episodi. Il motivo di una tale longevità non si deve solo alla fama di del Toro ma all’effettiva qualità della serie.

Create un prodotto televisivo a puntate spaziando tra i generi horror e fantasy non è per niente facile. Ne sa qualcosa Ryan Murphy che, con alcune stagioni di American Horror Story, è passato velocemente da TOP a FLOP. Questo accade soprattutto quando in una serie si cominciano a inserire personaggi non funzionali alla storia e puntate filler che rallentano il ritmo. Con The Strain questo non succede e ogni personaggio si inserisce perfettamente nel plot principale ed evolve fino a completare la sua storyline.

[SPOILER ALERT]

In The Strain 4 ormai gli strigoi, controllati dal Supremo, si aggirano indisturbati. Queste creature non sono vampiri comuni, generati da creature immortali tramite morso con trasmissione di veleno, ma bensì generati da un letale parassita. Si tratta di un piccolo verme che, una volta introdottosi nel circolo sanguigno di un essere umano ospite, introduce un virus vettore di vampirismo molto veloce e incurabile. Questo virus agisce sul codice genetico dell’ospite causando numerose e radicali trasformazioni fisiche.

In questa stagione il mondo è ormai sprofondato in un gelido e buio inverno a causa di una terribile esplosione nucleare causata da Zach (Max Charles), figlio di Ephraim (Corey Stoll). Nove mesi dopo, gli strigoi, ormai in grado di muoversi anche durante il giorno, hanno instaurato un regime totalitario in cui gli umani sono al loro servizio. Nonostante lo status quo sia cambiato, la resistenza dei pochi umani rimasti resta attiva e vigile, aspettando il momento giusto per combattere gli invasori.

The Strain 5: la fine di un’avventura

Il piano iniziale di Guillermo del Toro e Chuck Hogan era quello di una serie divisa in tre parti, ognuna delle quali avrebbe coperto uno dei libro della trilogia di Nocturna. Invece, la coppia di autori ci ha regalato una quarta stagione conclusiva tutta incentrata sulla battaglia finale tra strigoi e esseri umani.

[SPOILER ALERT]

I malvagi strigoi, controllati dal malvagio vampire detto Supremo, credono ormai di avere il mondo e l’umanità in pugno. Dopo la guerra nucleare, tutto sulla terra è stato distrutto e l’oscurità e le macerie hanno permesso agli strigoi di prosperare. Eppure c’è chi nell’ombra pianifica la loro disfatta.

Ephraim, insieme ad alcuni sopravvissuti alla strage degli strigoi, è intenzionato a utilizzare uno degli ordigni nucleari nascosti dall’orribile nemico, per eliminare ogni traccia di vampiro dalla faccia della terra, a partire dal Supremo. Questa creatura millenaria, oltre a essere il capo degli strigoi, è anche il vampiro più pericoloso in circolazione. Si tratta del più giovane dei sette vampiri leggendari, dotato di straordinari poteri e in grado di impossessarsi dei corpi delle persone.

Per poter sconfiggere ed eliminare il Supremo, Ephraim dovrà agire con astuzia e sacrificare se stesso per il bene dell’umanità. Nello scontro finale, infatti, per salvare suo figlio Zach, da tempo sotto il controllo del Supremo, Eph cadrà sotto la possessione del vampiro leggendario e finirà per saltare in aria a causa dell’ordigno da lui stesso armato contro il capo degli strigoi.

Con il Supremo fuori dai giochi, la maggior parte dei vampiri ormai sterminati e alcuni di loro rinchiusi in gabbia, cinque anni più tardi l’umanità inizia la ricostruzione e una nuova vita.

Con un finale così, nonostante l’insistenza dei fan, gli autori della serie non hanno lasciato spazio ad una possibile nuova stagione. The Strain 5 quindi resta solo un miraggio lontano.

The Strain streaming ita

Attualmente in Italia la serie tv The Strain di Guillermo del Toro e Chuck Hogan è disponibile in streaming solo su Sky Atlantic e su NOW TV. Per i cittadini residenti negli States, è possibile inoltre acquistare gli episodi su Google Play o su Amazon Prime Video.

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

Carmen Electra: 10 cose che non sai sull’attrice

Carmen Electra: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre attrice protagonista di film parodia, Carmen Electra ha negli anni costruito una carriera sulla comicità irriverente e politicamente scorretta. Presente infatti in titoli come Scary Movie Epic Movie, l’attrice ha sempre dimostrato un certo gusto per lo scandalo e il trash. Ricca di eccessi, la sua vita non si basa però soltanto sul cinema, ma anche su numerose attività collaterali, che vanno dalla musica alla produzione di speciali dedicati allo striptease. Altrettanto nota è la sua travagliata vita sentimentale, che l’hanno vista coinvolta in relazioni con note personalità dello spettacolo.

Ecco 10 cose che non sai di Carmen Electra.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carmen Electra altezza

Carmen Electra: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in note commedie commerciali. L’attrice debutta al cinema con il film StarStruck – Colpita da una stella (1998), per poi acquisire popolarità grazie ai titoli Vacanze di Natale 2000 (1999) e Scary Movie (2000). Recita poi in titoli come Get Over It (2001), con Kirsten Dunst, Le ragazze dei quartieri alti (2003), con Dakota Fanning, La figlia del mio capo (2003), con Ashton Kutcher, Starsky & Hutch (2004), con Ben Stiller, Dirty Love – Tutti pazzi per Jenny (2005), Il ritorno della scatenata dozzina (2005), Hot Movie – Un film con il lubrificante (2006), Scary Movie 4 (2006), American Dreamz (2006), Epic Movie (2007), 14 anni vergine (2007), Christmas in Wonderland (2007), 3ciento – chi l’ha duro… la vince (2008), Disaster Movie (2008), Barry Munday (2010), Mardi Gras – Fuga dal college (2011), 2-Headed Shark Attack (2012) e Chocolate City (2015).

9. Ha preso parte a diverse produzioni televisive. Ad aver reso particolarmente celebre l’attrice è stata la serie Baywatch, a cui tra il 1997 e il 1998 ha preso parte a 22 episodi nel ruolo di Lani McKenzie. Da quel momento, l’attrice continua a prendere parte a prodotti televisivi come Hyperion Bay (1999), Baywatch – Matrimonio alle Hawaii (2003), 30 giorni per diventare una star (2004), e Summerland (2005). Nel 2005 recita nell’episodio Tre storie, ventunesimo della prima stagione di Dr. House, con Hugh Laurie, nel ruolo di sé stessa. Altre suoi noti ruoli televisivi sono per le serie Tripping the Rift (2004-2005), Joey (2005-2006), 90210 (2012), e Jane the Virgin (2016).

8. Ha ricevuto diverse nomination ai Razzie Awards. L’attrice non sembra essersi mai pentita di aver preso parte a film parodia come Disaster Movie, 3ciento o Epic Movie, da molti considerati tra i peggiori lungometraggi di sempre. La Electra, infatti, ha sempre dichiarato un certo legame con tale tipo di comicità irriverente. La sua partecipazione a tali titoli, ad ogni modo, le hanno fatto ottenere ben cinque nomination ai temuti Razzie Awards, nella categoria alla peggior attrice non protagonista. Nel 2007 ha poi vinto il premio per i film Hot Movie e Scary Movie 4.

Carmen Electra in Baywatch

7. Ha tenuto con sé il celebre costume rosso. Diventato iconico grazie alla serie Baywatch, il costume rosso da bagnina è oggi un vero e proprio simbolo. Grazie alla sua partecipazione alla serie, la Electra ebbe modo di averne uno tutto per sé, che ha in seguito tenuto e portato nella sua casa. Stando a quanto dichiarato in recenti interviste, il costume si trova ancora appeso nella sua abitazione, e l’attrice lo mostra con orgoglio ai suoi ospiti.

6. Avrebbe dovuto rimanere più a lungo nella serie. L’attrice è entrata a far parte della serie nel corso dell’ottava stagione, apparendo in ogni episodio di questa sino all’ultimo. Tuttavia, per via di problemi famigliari, la Electra non ebbe modo di continuare a recitare nella serie, e dovette pertanto rinunciarvi. Il suo personaggio, che era previsto rimanesse in scena ben più a lungo, fu quindi riscritto per permetterne l’abbandono. L’attrice ebbe però modo di riprendere la parte in occasione del film collettivo Baywatch – Matrimonio alle Hawaii.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carmen Electra in Scary Movie

5. Ha partecipato al primo film della saga. Grande popolarità l’attrice l’ebbe partecipando al film comico demenziale Scary Movie, il quale in forma di parodia trae spunto dai più importanti film horror e thriller della storia del cinema. La Electra appare nell’incipit del film, ricoprendo il ruolo di Drew Decker. Gli eventi che accadono al suo personaggio sono una chiara trasfigurazione in chiave comica di quelli che avvengono alla Casey Becker interpretata da Drew Barrymore in Scream. Pur apparendo soltanto nei minuti iniziali del film, la Electra ebbe modo di rimanere particolarmente impressa nell’immaginario degli spettatori.

Carmen Electra in Vacanze di Natale 2000

4. Ha recitato nel noto cinepanettone. Divenuta nota in seguito alla serie Baywatch, l’attrice venne chiamata a recitare nel film comico italiano Vacanze di Natale 2000. Qui ha ricoperto il ruolo di Esmeralda, la quale è inizialmente l’amante del personaggio Ettore Colombo, interpretato da Massimo Boldi. Nel corso della sua storia, tuttavia, ella finirà con l’innamorarsi di Marco Colombo, il figlio del suo amante. In seguito ad una serie di rocamboleschi imprevisti, i due finiranno per fidanzarsi, e il giovane seguirà la bella Esmeralda a Cuba.

Carmen Electra e Dennis Rodman

3. È stata sposata con il celebre giocatore dell’NBA. Tra le relazioni più famose dell’attrice si annovera quella con la star del basket Dennis Rodman. I due sono noti per aver intrattenuto una turbolenta relazione, che li ha anche portati al matrimonio, durato però soltanto dal novembre del 1998 all’aprile del 1999. Rodman e l’attrice sembra si siano conosciuti nel corso di una festa in discoteca, e nel corso delle settimane seguenti hanno intensificato i loro incontri, con lo sportivo che in più occasioni le ha permesso di seguire gli allenamenti e gli spostamenti della sua celebre squadra, i Chicago Bulls.

2. Ha partecipato al documentario The Last Dance. Nel 2020 l’attrice è apparsa come intervista negli episodi quattro e dieci della docuserie Netflix The Last Dance, incentrata proprio sui Chicago Bulls. Qui l’attrice ha raccontato alcuni retroscena della sua relazione con Rodman, rivelando anche diversi dettagli piccanti. L’attrice si è dichiarata contenta di poter far parte del racconto di quella stagione sportiva, da lei considerata irripetibile. Anche se il rapporto con Rodman si interruppe anni fa, lei conserva ancora un ricordo splendido delle giornate con lui.

Carmen Electra: età e altezza

1. Carmen Electra è nata a Sharonville, in Ohio, il 20 aprile del 1972. L’attrice è alta complessivamente 159 centimetri.

Fonte: IMDb

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