Glen Mazzara ha rivelato i dettagli sulla trama
di Overlook Hotel, prequel di Shining che non è mai stato realizzato. Il
progetto risale al lontano 2013, quando venne rivelato che lo
sceneggiatore e il produttore esecutivo di serie come The
Shield e The Walking Dead aveva scritto un prequel
del celeberissimo film di Stanley Kubrick basato
sul romanzo omonimo di Stephen King.
Overlook Hotel era
basato su un prologo inedito del romanzo originale di King,
intitolato “Before the Play”: tal prologo delineava la storia
dell’Overlook e degli eventi che lo avevano portato ad essere
occupato Jack, Wendy e Danny Torrance in Shining. Nonostante l’interesse per il
progetto nel corso degli anni, alla fine la Warner Bros. ha deciso
di cancellare il film e di realizzare al suo posto Doctor
Sleep, basato sull’omonimo romanzo sequel e
interpretato da
Ewan McGregor nei panni di un Danny Torrance
ormai adulto (il film è uscito nelle sale lo scorso anno, e
nonostante sia stato accolto particolarmente bene dalla critica,
non è stato un grande successo di pubblico).
In una recente intervista con
Bloody Disgusting, Mazzara ha approfondito i dettagli della sua
sceneggiatura e del perché crede che al progetto non sia ancora
stato dato il via libera. Overlook Hotel,
ambientato all’inizio del XX secolo, seguiva la storia di Bob T.
Watson, un ricco barone che parte con la sua famiglia e una squadra
di costruttori per realizzare il suo progetto da sogno: un grande
hotel sulle Montagne Rocciose. Il figlio più giovane di Bob,
Richard (che sembra possedere la Luccicanza, anche se nella
sceneggiatura il suo potere non viene indicato come tale), iniziava
a vedere i fantasmi della famiglia di Delbert Grady dopo essersi
addentrato nel bosco, cosa che scatena una serie di eventi a dir
poco strazianti, tra cui una pioggia torrenziale che uccide quasi
l’intera squadra di costruttori.
Il resto della sceneggiatura
descrive una serie di eventi raccapriccianti che avvengono durante
i primi giorni di apertura dell’hotel, tra cui la tragica morte del
figlio maggiore di Bob, Boyd, durante una tracheotomia mal
riuscita, e sua moglie Sarah che cade da una scala e si paralizza
dopo aver visto il fantasma del figlio morto. Col passare del tempo
e con l’arrivo dell’inverno, il resto della famiglia Watson vive
isolata nell’hotel e per Bob inizia una discesa nella follia simile
a quella che colpirà Jack Torrance di
Shining: affoga la moglie paralizzata nella vasca da bagno
della stanza 217 (modificata in 237 nell’adattamento di Kubrick) e
tenta di uccidere suo figlio minore prima che entrambi muoiano
apparentemente a causa di un incendio che sembra distruggere
l’hotel. Nell’epilogo, l’Overlook è riaperto e aperto sotto una
nuova gestione, con i fantasmi della famiglia Watson intrappolati
nell’edificio sotto forma di fattorini, cameriere e servitori.
Glen Mazzara e la sfida più grande
in relazione al prequel mai realizzato di Shining
Durante
l’intervista, Glen Mazzara ha parlato anche di
quanto sia stato importante restare fedele al romanzo di King sia
al film di Kubrick (nonostante lo stesso King abbia più volte
ammesso di non aver mai amato l’adattamento del regista!), e al
tempo stesso provare a creare una storia originale ed avvincente
con personaggi completamente nuovi. Le difficoltà che atto di
bilanciamento come questo possono comportare sono state una delle
principali critiche mosse contro il Doctor
Sleep di Mike Flanagan, in
particolare al terzo atto del film, troppo votato alla nostalgia e
all’omaggio.
Di recente è stato annunciato che
HBO Max produrrà una serie ambientata nel famoso Overlook Hotel,
affidata a J.J. Abrams e intitolata semplicemente
Overlook. L’esatta natura dello show non è
ancora stata rivelata, così come non sono stati confermate
eventuali somiglianze con la sceneggiatura di Mazzara.
Dopo Intervista col vampiro
del 1994, Tom Cruise e Brad Pitt sarebbero potuti tornare a lavorare
insieme in
Le Mans ’66 – La grande sfida. Uscito lo scorso anno,
il film di James Mangold che racconta della rivalità tra
le scuderie Ford e Ferrari nella fatidica gara, è stato un
grandissimo successo di critica e pubblico, arrivando ad incassare
225 milioni di dollari a livello mondiale e ottenendo anche quattro
candidature agli Oscar 2020 (e vincendo nelle categorie miglior
montaggio e miglior montaggio sonoro).
Naturalmente, uno dei motivi che
hanno contribuito al grande successo del film è stata la presenza
nel cast di due fuoriclasse come
Matt Damon e
Christian Bale. Durante gli anni in cui
Le Mans ’66 era ancora in sviluppo, quindi molto prima che
il film arrivasse sul grande schermo, né Mangold né Damon e Bale
erano coinvolti nel progetto: inizialmente, la regia del film era
stata affidata a Joseph Kosinski, regista di
Tron: Legacy, Oblivion e dell’attesissimo
Top Gun:
Maverick, il quale aveva in mente altri due attori nei
panni dei due protagonisti.
Intervistato da Collider in
occasione del Comic-Con@Home,
Kosinski ha spiegato che all’epoca del suo coinvolgimento in
Le Mans ’66 – La grande sfida avrebbe voluto nel cast
Tom Cruise e Brad Pitt: “Un progetto a cui penso sempre
e che alla fine non ho realizzato è Go Like Hell, che poi è stato
realizzato ed uscito in sala come Ford v Ferrari (titolo
originale di Le Mans ’66, NdR). Ho sempre voluto fare
un film sulle corse, ma purtroppo per giustificare la realizzazione
di un film del genere c’è bisogno di una storia a dir poco
straordinaria alla base.”
Tom Cruise e Brad Pitt protagonisti
ideali di Le Mans ’66 per il regista Joseph Kosinski
Il regista ha poi aggiunto: “In
quel caso si trattava di una grande storia d’amicizia, di
un’amicizia e al tempo stesso di una rivalità incredibili. Non ci
siamo mai avvicinati alla produzione del film, ma siamo arrivati al
punto in cui una volta ci siamo ritrovati al tavolo con Tom Cruise
e Brad Pitt, che hanno letto la sceneggiatura insieme. È stato un
momento davvero fantastico. Purtroppo non siamo riusciti ad
ottenere il budget necessario.”
Vincitore di due premi Oscar per il
miglior montaggio e il miglior montaggio sonoro,
Le Mans ’66 – La grande sfida ha conquistato in pieno
sia il pubblico che la critica, raccontando con successo una storia
realmente accaduta. Il film è basato sull’incredibile storia vera
del visionario designer di automobili Carroll Shelby
(Matt
Damon) e dell’intrepido pilota britannico Ken Miles
(Christian
Bale), che insieme si batterono contro l’interferenza
delle corporation, le leggi della fisica e i loro demoni personali
per costruire una rivoluzionaria auto da corsa per la Ford Motor
Company e sfidare le imbattibili auto di Enzo Ferrari alla 24 Ore
di Le Mans in Francia nel 1966.
Una nuova generazioni di talentuosi
attori si sta affermando nel panorama cinematografico italiano. Tra
questi nuovi talenti in ascesa c’è anche Andrea
Carpenzano, un giovanissimo attore romagnolo diventato
famoso per la serie Immaturi.
Ma adesso scopriamo insieme
tutto quello che c’è da sapere su Andrea
Carpenzano.
Andrea Carpenzano filmografia
10. Nato il 24
agosto 1995 a Lugo, in provincia di Ravenna, in Emilia Romagna,
Andrea Carpenzano intraprende la sua carriera nel mondo del cinema
e della tv quasi per caso. Nel 2015 accompagna un’amica alle
audizioni per un ruolo minore in un film e viene notato dal
regista che offre invece a lui una parte.
9. Il suo primo
vero ingaggio, infatti, risale proprio al 2015 quando viene scelto
dal regista Francesco Bruni per il suo nuovo film
Tutto Quello Che Vuoi.
Andrea Carpenzano in Tutto Quello Che Vuoi
Il film, tratto dal romanzo
Poco Più di Niente di Cosimo Calamini,
racconta la storia di Alessandro (Andrea
Carpenzano), un ragazzo di ventidue anni, che accetta il
lavoro di accompagnatore di un anziano poeta di ottantacinque anni,
Giorgio (Giuliano Montaldo), malato di Alzheimer.
I due hanno più di sessant’anni di differenza, appartengono a
generazioni lontane anni luce tra loro e vedono il mondo in modo
completamente diverso. Eppure, nonostante siano così
anagraficamente lontani, i due trovano il modo di comunicare,
trovando affetto e conforto l’uno nell’altro. Alessandro grazie ai
consigli di Giorgio riesce a riavvicinarsi al padre e Giorgio
trascorre serenamente gli ultimi giorni di vita che gli
restano.
Quella di Tutto Quello Che Vuoi è
una storia dolce e struggente, un ottimo debutto per Andrea
Carpenzano che per la sua interpretazione, riceve il Premio
Guglielmo Biraghi ai Nastri D’argento
2017.
Andrea Carpenzano film e serie
tv
8. Nello stesso
anno d’uscita di Tutto Quello Che Vuoi (2017), il
giovane Andrea lavora anche a un altro progetto molto importante.
Viene infatti scelto da Claudio Amendola in persona per partecipare
al suo nuovo film dal titolo Il Permesso – 48 Ore Fuori.
Il film racconta la storia di Luigi
(Claudio
Amendola), Donato (Luca
Argentero), Rossana (Valentina Bellè)
e Angelo (Giacomo Ferrara), quattro detenuti che,
ottenuto un permesso speciale, escono dal carcere di Civitavecchia
per sole 48 ore allo scadere delle quali dovranno tornare dietro le
sbarre; se non lo faranno saranno considerati degli evasi. Durante
questi due giorni di libertà, impariamo a conoscere le loro storie,
i loro drammi familiari, gli amici e gli amori perduti e sopratutto
il motivo per cui sono finiti al fresco.
Andrea Carpenzano e Max Tortora in La Terra
dell’Abbastanza
7. Nel 2018, un
anno dopo il suo debutto cinematografico, Andrea Carpenzano recita
in altre due produzioni italiane. La prima riguarda un
cortometraggio, diretto da Valerio Rufo, dal
titolo Via Lattea; il secondo progetto è invece un
film, dal titolo La Terra dell’Abbastanza, diretto da
Fabio e Damiano D’Innocenzo.
Opera prima dei fratello
D’Innocenzo, presentata a Festival di Berlino 2018 nella sezione
Panorama, la pellicola racconta la storia di Mirko (Matteo
Olivetti) e Manolo (Andrea Carpenzano),
due migliori amici che vivono alla periferia di Roma. Vivono
entrambi con genitori single e in condizioni ai limiti della
povertà; vanno ancora a scuola e si arrangiano con lavoretti
occasionali per sbarcare il lunario. Tuttavia i ragazzi condividono
lo stesso sogno, una vita fatta di agi, piena di soldi e donne
bellissime, una vita completamente diversa da quella che sembrano
destinati a vivere. Una sera, tuttavia, i ragazzi si trovano
invischiati in un brutto affare; mentre fanno una rapina a mano
armata, uccidono un uomo e vengono coinvolti con la mafia locale.
Quell’omicidio consegna i due ragazzi nelle mani del boss di zona
che li usa per i suoi loschi affari. La loro vita quindi cambia ma
in peggio e presto i ragazzi si ritrovano intrappolati in una
spirale di sangue e oscurità.
Andrea Carpenzano in Il
Campione
Andrea Carpenzano nel film Il Campione
6. L’ultimo
progetto cinematografico a cui Andrea Carpenzano ha lavorato è il
film Il
Campione, del 2019, esordio alla regia di
Leonardo D’Agostini.
Il film racconta la storia di
Christian (Andrea Carpenzano), un giovane
calciatore di talento ma dal temperamento assai imprevedibile. Dopo
il suo ultimo colpo di testa, il coach decide di assegnargli un
tutor che lo assista e tenga a bada il suo brutto carattere. Ecco
che a Christian viene assegnato Valerio (Stefano
Accorsi), un professore un po’ timido e solitario,
l’esatto opposto del giovane campione. Tra i due, così diversi tra
loro, volano subito scintille ma ben presto la loro relazione si
trasforma il reciproco affetto e rispetto.
Questo è senza dubbio il ruolo che
ha consacrato il talento cinematografico di Andrea, nonché quello
più amato dal pubblico, soprattutto dai giovani. Si tratta,
infatti, di un film di formazione, profondo ed emotivo, un film che
parla d’amicizia e di crescita interiore.
Andrea Carpenzano in Immaturi
Andrea Carpenzano in Immaturi – La Serie
5. Oltre a essere
diventato una delle nuove stelle del cinema italiano, Andrea è
riuscito a sfondare anche sul piccolo schermo. Nel 2018 ha
partecipato alla serie televisiva Immaturi – La
Serie, diretta da Rolando Ravello.
Ispirata al primo film
Immaturi,
diretto da Paolo
Genovese, la serie racconta di un gruppo di ex
compagni di scuola che alla soglia degli quarantanni si trova a
dover ripete l’esame di maturità, annullato dal Ministero della
Pubblica Istruzione. L’intera classe dovrà quindi rifrequentare
l’anno scolastico e prepararsi all’esame, mantenendo allo stesso
tempo immutate le proprie vite. Il gruppo di quarantenni si trova
quindi a dover fare un tuffo obbligato nel passato e a dover anche
interagire con le nuove generazioni di adolescenti.
4. Nonostante la
sua giovane età, Andrea Carpenzano è molto diverso dai suoi
coetanei. All’età di soli 25 anni, Andrea ama la
tranquillità e il silenzio; se l’idea di svago dei ragazzi
della sua età è la discoteca, per il giovane Carpenzano non c’è
niente di meglio di una lunga passeggiata nella natura.
3. Sappiamo che la
sua carriera è iniziata un po’ per caso ma in realtà ad Andrea il
mondo del cinema è sempre piaciuto. In più di un’occasione,
infatti, l’attore ha dichiarato di non aver mai pensato di poter
fare un giorno l’attore ma di aver immaginato invece di finire a
lavorare dietro la macchina da presa. Andrea da ragazzo
sognava di lavorare come montatore.
2. Un po’ come
tutti gli artisti, anche Andrea non ha mai avuto un bel
rapporto con la scuola. Nonostante abbia sempre fatto in
modo di superare l’anno scolastico, studiare non è mai stato nelle
sue corde. Ciò che l’ha aiutato ad arrivare al diploma è stato
principalmente il rapporto con i professori; nonostante non fosse
una cima a scuola, ha sempre avuto insegnanti dediti al proprio
lavoro che l’hanno aiutato a superare i momenti difficili.
1. Tra le sue
passione, oltre ovviamente al cinema, c’è il calcio e la Roma.
Andrea Carpenzano è un tifosissimo della Magica e
ovviamente dell’ex capitano Totti, suo unico grande eroe.
Segui la vita privata e professione di Andrea sul suo profilo
ufficiale Instagram.
Nonostante il personaggio sia morto,
negli ultimi mesi si è parlato a lungo della possibilità che
Jeffrey Dean Morgan potesse tornare nel
DCEU. Tali rumor, però, hanno iniziato ad affievolirsi dopo il
recente annuncio che Michael Keaton sarebbe in trattative per
tornare nei panni di Batman in The
Flash, il cinecomic dedicato al Velocista Scarlatto,
interpretato nel DCEU da Ezra Miller.
Durante una recente intervista,
ComicBook ha colto l’occasione per chiedere a Jeffrey Dean Morgan un commento circa il
ritorno di Keaton nei panni del Cavaliere Oscuro e, soprattutto, in
merito ad un suo eventuale ritorno nel DCEU: “Michael Keaton è
arrivato all’improvviso e mi ha rubato la scena. No, scherzo: penso
che sia veramente fantastico! Da quando Zack Snyder ha abbandonato
Justice League… è come se anche io me ne fossi
andato con lui. Tuttavia, ci sono sempre conversazioni in corso.
Quindi, vedremo!”
Molti fan speravano
di vedere Morgan riprendere il ruolo di Thomas Wayne in The
Flash, visto che il film dovrebbe adattare la celebre
miniserie “Flashpoint”. Si tratta di una famosa run in cui Barry
Allen torna indietro nel tempo per evitare la morte di sua madre,
creando al tempo stesso una linea temporale alternativa: in questa
nuova realtà, Thomas Wayne diventa Batman per vendicare l’omicidio
di suo figlio. È ovvio, dato anche il coinvolgimento di Keaton, che
ciò non accadrà, ma le parole di Morgan fanno intuire che forse
potrebbe esserci ancora una porta aperta nel futuro del DCEU per il
suo personaggio…
Inizialmente Colin
Trevorrow, regista di
Jurassic World, avrebbe dovuto dirigere Star Wars Episodio IX, ma a causa di alcune
divergenze creative con la Lucasfilm, a settembre del 2017 venne
ufficialmente annunciato che Trevorrow aveva abbandonato il
progetto. Per portare a compimento la trilogia sequel, venne
ingaggiato nuovamente
J.J. Abrams, regista de
Il Risveglio della Forza, che si occupò della
realizzazione de L’Ascesa di Skywalker che abbiamo tutti visto
nelle sale a dicembre dello scorso anno.
Da allora, grazie a vari concept art
e a numerosi dettagli sulla storia originale, abbiamo avuto la
possibilità di scoprire come sarebbe dovuta essere la versione di
Episodio IX ad opera di Trevorrow, ad oggi nota come
“Duel of the Fates“. La versione del film di
Trevorrow era molto diversa da quella di Abrams:
tra le principali differenze, c’era il fatto che l’antagonista
principale del film non sarebbe dovuto essere Palpatine, ma bensì
Kylo Ren.
In una recente intervista con
Collider, Colin
Trevorrow ha parlato nuovamente della sua
“separazione” dalla Lucasfilm, spiegando che lui e la casa di
produzione si erano avvicinate al finale della saga degli Skywalker
intraprendendo “percorsi totalmente differenti”, e aggiungendo:
“È stata una di quelle esperienze che, come potete immaginare,
può rivelarsi particolarmente traumatica, soprattutto quando in
ballo c’è qualcosa a cui tieni tanto e sulla quale hai investito
tanto.”
Colin Trevorrow sull’addio a Star
Wars: “Bisogna accettare le delusioni”
Il regista ha poi dichiarato:
“Ad ogni modo, è una delle cose che sei disposto ad accettare
quando lavori ad un film del genere, soprattutto quando diventi uno
storyteller: sai che il cuore di qualcuno si potrà spezzare. Sai
che ci possono essere delusioni schiaccianti, così come sai che ci
possono essere enormi vittorie. Alla fine speri soltanto che i due
aspetti si bilancino.”
È certamente un peccato non aver
avuto la possibilità di vedere sul grande schermo la visione di
Star Wars: Episodio IX ad opera di
Colin
Trevorrow. Forse, chissà… una campagna
#ReleaseTheTrevorrowCut (sulla scia della
Snyder Cut di Justice
League) potrebbe spingere la Disney, prima o poi, a
dare il via libera per la realizzazione di “Duel of the Fates”,
magari da far uscire direttamente in home video. Voi cosa ne
pensate?
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran,
con Ian McDiarmid e Billy
Dee Williams.
Warner Bros. sta contattando gli
espositori internazionali per un possibile lancio di fine agosto
per Tenet di
Christopher Nolan. Se si verificasse, ciò
significherebbe che il thriller di spionaggio, che dovrebbe essere
tra le uscite estive più redditizie dello studio, avrà un debutto
estero durante la stagione dei popcorn-movie, l’estate,
appunto.
Agli espositori nel Regno Unito, in
Francia e in Spagna è stato chiesto dallo studio di pianificare
un’uscita dal 26 al 28 agosto. Le date non sono confermate, anche
se le fonti indicano che i colloqui sono positivi. Resta inteso che
lo studio punta a distribuire il film anche in Asia, con gli
espositori della regione che prevedono di ricevere una nuova
comunicazione per una data nei prossimi giorni. Vale la pena
notare, tuttavia, che data la natura in rapida evoluzione della
crisi sanitaria globale, questi piani potrebbero cambiare
repentinamente.
Tenet era
originariamente programmato per il 17 luglio, ma è stato
posticipato in prima battuta al 31 luglio e poi il 12 agosto, in
riferimento alle date USA. Tuttavia, è arrivata poi la notizia che
la
Warner Bros aveva sospeso il film a data da destinarsi,
eliminandolo dal cartellone delle uscite prossime.
A volte bisogna imboccare strade
alternative per arrivare al traguardo. Ne sa qualcosa Jake
McLaughlin che, dopo aver servito l’esercito degli Stati
Uniti, è diventata una star del cinema e della televisione.
Scopriamo insieme oggi
tutto quello che c’è da sapere su Jake McLaughlin
e la sua incredibile carriera.
Jake McLaughlin film: da soldato
ad attore
10. Nato il 7
ottobre del 1982 a Paradise, nella Contea di Mono, in California, Stati
Uniti, Jacob Adam McLaughlin, detto Jake,
intraprende la carriera d’attore un po’ più tardi rispetto ai suoi
colleghi. Prima di pensare alla recitazione, infatti, Jake decide
di arruolarsi nell’esercito americano e nel 2003 viene mandato a
combattere in Iraq. Nonostante le ferite riportate in guerra,
riesce a tornare a casa e si trasferisce a Chico, sempre in
California.
9. Il rientro per
Jake non è facile. Oltre a dover curare le sue ferite di guerra,
fisiche ed emotive, McLaughlin deve anche riadattarsi a una normale
routine da civile e pensare al futuro. In questo periodo lavora
come guardia di sicurezza e nel frattempo studia
per diventare attore.
8. Dopo aver
interpretato ruoli marginali in piccole produzioni, nel 2007
finalmente arriva il suo primo ruolo in una produzione
internazionale. Si tratta del film Nella Valle di
Elah, diretto da Paul Haggis.
Hank Deerfield (Tommy Lee
Jones), ex marine in pensione, riceve una telefonata
sconvolgente; suo figlio, tornato dalla guerra in Iraq, è scomparso
e nessuno sa dove sia finito. Iniziano quindi delle convulse
indagini delle forze dell’ordine e dell’investigatore Emiy Sanders
per scoprire cosa sia successo.
Nonostante McLaughlin interpreti un
ruolo minore nel film di Haggis, l’attore ha la possibilità di
confrontarsi con un set decisamente più impegnativo e con attori
del calibro di Tommy Lee
Jones, Charlize
Theron, Susan
Sarandon e James
Franco.
L’ultimo film girato da McLaughlin
s’intitola Home e purtroppo il progetto pare sia
ancora fermo in post-produzione a causa dell’epidemia di Corona
Virus.
Jake McLaughlin serie tv
Jake McLaughlin in Crash – Fonte: IMDB
6. Parallelamente
alla sua carriera nel cinema, Jake McLaughlin coltiva anche il suo
potenziale per la tv. Nei primi anni della sua carriera, lo vediamo
con piccoli ruoli o semplici ‘comparsate’ in serie tv molto famose
come CSI – Scena del crimine (2007), The
Unit (2007), CSI: Miami (2008),
Leverage – Consulenze illegali (2008),
Heroes (2009), Cold Case – Delitti
irrisolti (2009) e Criminal
Minds (2008).
5. Nel 2009, però,
arriva finalmente per Jake un progetto molto importante per il
piccolo schermo. Quell’anno, infatti, l’attore viene scelto per il
cast della nuova serie prodotta da Starz Entertainment dal titolo
Crash, basata sull’omonimo film del 2004 diretto
da Paul Haggis e vincitore del Premio Oscar.
La serie è ambientata a Los Angeles
e segue le vicende di molteplici personaggi, che cercano di andare
avanti in un mondo che corre troppo veloce. C’è uno spietato
discografico, un poliziotto dalla complicata vita sentimentale, un
immigrato sudamericano irregolare, un’aspirante attrice in cerca di
fortuna e un detective dal temperamento violento.
Crash è andata in
onda per due stagioni, dal 2009 al 2010 ed è stata purtroppo
cancellata a causa della morte di Dennid
Hopper, protagonista della serie.
4. Dopo la
chiusura improvvisa di Crash, Jake continua la sua scalata
televisiva un passo alla volta. In questi anni partecipa a serie
come NCIS: Los Angeles (2010), Grey’s
Anatomy (2010), The
Mentalist (2011) In Plain Sight – Protezione
testimoni (2011), Believe (2014),
Scorpion (2014) e
Quantico
(2015).
Una delle comparsate più famose è
senza dubbio quella di Jake McLaughlin in Grey’s Anatomy. L’attore ha infatti
interpretato un ruolo di Aaron Karev, fratello di
Alex
Karev (Justin
Chambers), nella puntata 6×19 dal
titolo “Sympathy for the Parents“.
3. Ma il vero
successo televisivo per Jake McLaughlin arriva nel 2015 quando
viene scelto come co-protagonista per la nuova serie spy-crime
della ABC dal titolo
Quantico.
La serie racconta la storia di Alex
Parrish (Priyanka Chopra
Jonas), una delle nuove reclute dell’FBI che
comincia la formazione a Quantico. Ognuno di essi sembra avere
delle capacità differenti ma nessuno è speciale come Alex, forse
solo Ryan Booth (Jake McLaughlin). Ex agente della
CIA reclutato da Liam O’Connor (Josh Hopkins) per
lavorare sotto copertura, Ryan finisce al mescolare la sua vita
privata a quella professionale, mettendo a rischio l’intera
operazione. Azione, segreti e colpi di scena, vi terranno col fiato
sospeso…
La serie è andata in onda per 3
stagioni e 57 episodi, dal 2005 al 2018.
Jake McLaughlin moglie e
figli
2. La vita privata
di Jake è abbastanza noiosa secondo gli standard della Hollywood di
oggi. L’attore infatti pare sia uno degli ultimi bravi ragazzi
rimasti in circolazione….beh non troppo in circolazione. Dal 2004
infatti Jake McLaughlin e Stephanie McLauglinsono ufficialmente sposati.
Non sappiamo molto del loro passato
e di come si siano conosciuto ma il loro è un amore vero e
profondo, che raramente si incontra al giorno d’oggi. La coppia,
ormai sposata da ben sedici anni, ha ben quattro figli, tre
femmine, Rowan, Reagan e Freya, e
un maschio, Logan.
Jake McLaughlin è su
Instagram
1. Se volete
essere costantemente aggiornati sulla vita personale e
professionale dell’attore, seguite il suo account ufficiale
Jake McLaughlin Instagram.
Si parla tanto di attori e attrici
d’oltreoceano e troppo poco delle star che abbiamo qui a due passi
da casa. Il cinema italiano, così come la televisione, straripano
di talenti e oggi vi parliamo proprio di uno di questi, l’attrice,
comica e conduttrice Paola Minaccioni.
Venite a scoprire con noi, quindi,
tutto quello che c’è da sapere su Paola
Minaccioni.
10. Nata a Roma il
25 settembre del 1971, Paola Minaccioni ha sempre avuto una grande
passione per la recitazione. Dopo aver avuto una formazione
prettamente classica, la Minaccioni entra al Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma e nel frattempo
frequenta il laboratorio di Serena Dandini. Qui
Paola si destreggia tra cinema, teatro, televisione e cabaret,
imparando a muoversi tra i vari generi e tecniche recitative.
9. Della sua vita
privata si parla poco poiché l’attrice pare sia una persona molto
riservata. Sappiamo a oggi che Paola Minaccioni non ha né marito né
figli ma potrebbe esserci un grande amore nella sua vita che
l’attrice vuole tenere privato. All’età di quasi cinquant’anni, la
Minaccioni si gode la vita e ricerca la felicità da sola. In una
recente intervista per Vanity
Fair, l’attrice ha dichiarato:
“ […] Anche se il mio motore
della mia è stato sempre quello di vivere le vite degli altri. Ma
oggi non cerco altre strade. Il mio obiettivo? Migliorare la mia
vita, viverla al meglio. […] (La mia idea di felicità è)
L’esercizio di stare da sola, l’imparare a stare da sola. Non che
non mi voglia aprire a una relazione, a un amore, ma in questo
momento il traguardo è quando mi sveglio al mattino piena di gioia.
Da sola e senza un motivo apparente. Quando si diventa
grandi, non si può più sprecare il tempo a stare male”.
[Fonte Vanity
Fair]
8. Dopo aver fatto
il suo debutto in teatro nei primi anni novanta, Paola Minaccioni
prosegue la sua carriera tra cinema e tv. Il suo primo film per il
grande schermo risale al 1993 quando viene scelta per il cast di
Le Donne Non Vogliono Più, diretto da Pino
Quartullo.
7. Parallelamente
al cinema, la Minaccioni comincia anche a muovere i suoi primi
passi in tv. Tra la fine degli anni novanta e i primi anni del
duemila, l’attrice partecipa a trasmissione televisive come
Avanti Un Altro (1994), Due Sul
Divano (2002), Visitors (2003) e
Bulldozer (2003-2005).
6. Ma l’avvenimento
che cambia radicalmente la vita e sopratutto la carriera di Paola
Minaccioni è l’incontro con Ferzan Ozpetek. Nel
2003, infatti, l’attrice entra nel cast del film Cuore
Sacro, uno se non il suo primo vero progetto importante
per il grande schermo.
5. La
collaborazione con Ozpetek, tuttavia, non si limita solo a Cuore
Sacro. Negli anni successivi la Minaccioni continua a lavorare per
il regista a film di successo come Mine
Vaganti (2010), Allacciate le
Cinture (2014) e Magnifica
Presenza (2012).
Il film Magnifica
Presenza racconta la storia di Pietro (Elio
Germano), un giovane pasticciere gay di Catania, che
decide di lasciare la Sicilia alla volta di Roma per realizzare il
suo sogno nel cassetto: diventare un attore. Pietro quindi parte e
si trasferisce nella Capitale, ospitato dalla cugina Maria
(Paola Minaccioni), e comincia a lavorare in un
panificio per contribuire alle spese. Dopo poco, Pietro riesce a
lasciare casa della cugina e prende in affitto un piccolo
appartamento che più tardi scoprirà essere infestato dai
fantasmi…
E’ proprio questo strano film
tragicomico a portare la Minaccioni alla gloria. L’attrice riceve
ben due candidature come miglior attrice non
protagonista per il Nastro d’Argento e il
Ciak d’Oro.
5. Naturalmente
portata per il genere comedy, Paola Minaccioni ha
collaborato con tantissimi registi, alcuni dei quali hanno
accompagnato tutta la sua carriera. Oltre ad
Ozpetek, l’attrice ha lavorato molto con Fausto
Brizzi a film come Notte Prima degli Esami –
Oggi (2007), Ex (2009) e Pazza di
Me (2013). Anche Carlo
Vanzina è stata una figura registica molto presente
nella carriera della Minaccioni che ha recitato in film come
Un’estate Al Mare (2008), Un Matrimonio da
Favola (2014), Torno Indietro e Cambio
Vita (2015) e Miami Beach (2016).
4. Uno dei progetti
più interessanti della carriera di Paola Minaccioni risale al 2012
quando Matteo
Garrone le offre una parte, seppur minore, nel suo
nuovo film dal titolo Reality.
Il film racconta la storia di
Luciano (Aniello Arena), un pescivendolo
napoletano, con un grande sogno nel cassetto: diventare una star
della televisione. Abituato a esibirsi spesso davanti alla su
pescheria e in occasione di cerimonie, un giorno Luciano, spinto
anche da amici e parenti, decide di partecipare ai provini per il
Grande Fratello. Ma l’attesa diventa per lui una
vera e propria tortura; prigioniero di uno stato di completa
ossessione e paranoia, Luciano comincia a confondere realtà e
finzione fino a perdere completamente il lume della ragione.
L’ultimo progetto di Paola
Minaccioni risale al 2019, anno in cui partecipa al film di
Riccardo Milano dal titolo Ma Cosa Ci Dice
il Cervello.
3. Gli amanti della
radio e delle strisce d’intrattenimento, di sicuro conoscono
Il Ruggito del
Coniglio. In onda dal 1995 su Radio
2, la trasmissione, condotta da Antonello
Dose e Marco Presta, tiene compagnia a
tutti i radioascoltatori reinterpretando le maggiori notizie
quotidiane con tanta ironia. Il programma, in onda tutti i giorni –
dal lunedì al venerdì dalle 7:50 fino alle 10:30 e il sabato e la
domenica dalle 10:37 alle 11:30 – si serve degli interventi esterni
dei radioascoltatori che spesso vengono invitati a commentare il
diretta o a raccontare le proprie esperienze, senza dimenticare un
tocco di humor.
Dopo aver condotto RTL
102.5 per anni, adesso Paola Minaccioni fa parte della
grande famiglia de Il Ruggito del Coniglio. Grazie alla
trasmissione, l’attrice ha potuto sperimentare tutto il suo
repertorio comico. La Minaccioni, infatti, si occupa di una piccola
porzione di programma chiamata Ada Magic in cui dà
improbabili consigli per gli acquisti; inoltre, Paola spesso
interviene in trasmissione con i suoi numerosi sketch comici,
interpretando vari personaggi.
Paola Minaccioni personaggi
2. Se la comicità è un’arte,
Paola Minaccioni è molto vicina all’essere
definita un’artista. Famosa sia al cinema che in tv, l’attrice però
dà il meglio di sé proprio alla radio. Grazie a Radio
2 e Il Ruggito del Coniglio, la
Minaccioni ha portato in radio alcune delle sue imitazioni
migliori. Tra queste ricordiamo quella di Sabrina
Ferilli, Melania Trump, Giorgia
Meloni, Irene
Pivetti e molte altre ancora.
In più, Paola ha anche dato vita a
personaggi del tutto inediti come Ada Magic,
un’improbabile televenditrice, Niculina, un’operatrice call
center dall’accento bizzarro, Putrida, una rapper
romana un po’ troppo naif e tanti altri.
Paola Minaccioni è su
Instagram
1. Per restare
sempre informati sulla vita privata e professionale di
Paola Minaccioni, vi invitiamo a seguire il suo
account Instagram, costantemente
aggiornato e pieno di riflessioni quotidiane e di stralci di cinema
e tv.
La FOX ha reso disponibile il panel
del ComicCon@Home con il regista e sceneggiatore
Josh Boone, le star di The
New Mutants, tra cui
Maisie Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton,
Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga, e
il disegnatore Bill Sienkiewicz, è ora disponibile. Incluso nel
panel di 30 minuti, moderato da Ira Madison III, anche uno sguardo
esclusivo alla sequenza di apertura del thriller originale con
sfumature horror. Disponibili da oggi anche le emoji Twitter dei
personaggi, i poster ispirati dai fan e uno speciale poster
disegnato da Sienkiewicz, il celebre artista che ha iniziato a
illustrare la graphic novel dei Nuovi Mutanti nel 1984.
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton,
Alice Braga, Blu Hunt e Henry
Zaga.
Amazon Studios ha
annunciato oggi di aver ordinato ufficialmente una terza stagione
della sua serie di successo The
Boys, coprodotta con Sony Pictures Television, in
vista del suo atteso debutto nella seconda stagione il 4 settembre.
L’annuncio è stato fatto oggi durante The
Boys Comic-Con Home Panel. Inoltre, è stato rivelato
che Aisha Tyler, vincitrice del premio Emmy Award,
sarà la produttrice e produttrice esecutiva di The
Boys dopo il primo spettacolo Prime Rewind: Inside The
Boys. In ogni episodio di Prime Rewind: Inside The Boys, i
membri del cast, il team creativo e altri ospiti speciali si
uniranno a Tyler mentre analizzano gli eventi che
si svolgono in ogni episodio.
“Amazon, in una spinta audace e
storica per espandere la sua demografia” strana “, ha dato il via
libera alla Stagione 3 di The Boys! Gli scrittori e io stiamo
lavorando duramente nella stanza dello scrittore (virtuale) e siamo
tristi da dire, il mondo ci ha dato troppi materiali. Speriamo di
sparare all’inizio del 2021, ma dipende da un virus microscopico “,
ha dichiarato Eric Kripke, showrunner e produttore
esecutivo. “Come se ciò non bastasse, ti stiamo offrendo
una seconda stagione dopo lo spettacolo, Prime Rewind: Inside The
Boys. Doppio significato previsto. Ospitato dall’incomparabile
Aisha Tyler e ospite con il cast e la troupe, è un tuffo nel come
realizziamo questa cosa folle. Seriamente, grazie a Sony, Amazon e
ai fan. Adoriamo fare questo show così tanto, e siamo entusiasti di
poterne fare di più “.
“Eric Kripke e l’incredibile
cast di The Boys continuano a offrire una serie selvaggia e piena
d’azione piena di sorprese e momenti imperdibili che hanno reso la
serie un successo globale”, ha affermato Vernon Sanders,
Co-Head of Television, Amazon Studios. “Non potremmo
essere più entusiasti di vedere dove Eric porta The Boys e The
Supes nella terza stagione e di far entrare Aisha Tyler nella
famiglia The Boys come conduttrice di Prime Rewind: Inside The
Boys.”
Jeffrey Frost, Presidente, Sony
Pictures Television Studios ha aggiunto “The Boys è diverso da
qualsiasi altro programma televisivo. È incredibilmente divertente
e avvincente ed eleva la programmazione di genere a un livello
completamente nuovo. Siamo molto entusiasti della terza stagione
perché conosciamo Eric Kripke e questo cast di incredibile talento
alzerà ancora di più il livello. E Prime Rewind: Inside the Boys è
lo spettacolo perfetto per portare tutto a casa! “
Aisha Tyler ha aggiunto: “The
Boys è uno degli spettacoli più intelligenti, irriverenti,
inapologicamente tosti in streaming. Sono diventato fan durante la
Stagione 1 e in questa stagione sono entusiasta di far volare i fan
nel cuore dello spettacolo come conduttore di Prime Rewind : Inside
The Boys. La stagione 2 è più grande, più brutta e più audace che
mai, quindi unisciti a me dopo ogni episodio mentre scaviamo nella
pila di macerie dei nostri sentimenti. Prometto, lo supereremo come
The Boys – disfunzionale , ma insieme “.
Basato sul best-seller del New York
Times di Garth Ennis e Darick Robertson, The
Boys è stato sviluppato dallo showrunner Eric
Kripke (Supernatural), che è anche sceneggiatore e produttore
esecutivo. Insieme a Kripke come produttori esecutivi ci sono Seth
Rogen (Predicatore) di Point Gray Pictures, Evan Goldberg
(Predicatore) e James Weaver (Predicatore), Neal H. Moritz (Prison
Break) e Pavun Shetty (New Girl) di Original Film. Phil Sgriccia,
Craig Rosenberg, Rebecca Sonnenshine, Ken Levin e Jason Netter.
Ennis e Robertson sono anche coproduttori esecutivi insieme a
Michael Saltzman. La serie Amazon Original di otto episodi sarà
disponibile su Prime Video in oltre 200 territori in tutto il
mondo ed è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television
Studios con Point Gray Pictures, Kripke Enterprises e Original
Film.
La stagione 2,
ancora più intensa e folle, trova The Boys in fuga dalla legge,
cacciato dai Supes, e cerca disperatamente di raggrupparsi e
combattere contro Vought. Nascondendosi, Hughie (Jack Quaid),
Mother’s Milk (Laz Alonso), Frenchie (Tomer Capon) e Kimiko (Karen
Fukuhara) cercano di adattarsi a una nuova normalità, con Butcher
(Karl Urban) che non si trova da nessuna parte. Nel frattempo,
Starlight (Erin Moriarty) deve spostarsi in The Seven mentre
Homelander (Antony Starr) punta a prendere il controllo
completo. Il suo potere è minacciato dall’aggiunta di
Stormfront (Aya Cash), una nuova Supe esperta di social media, che
ha un’agenda tutta sua. Inoltre, la minaccia Supervillain è al
centro della scena e fa ondate mentre Vought cerca di capitalizzare
la paranoia della nazione.
Le Supes of The Seven includono
anche Queen Maeve (Dominique McElligott), A-Train (Jessie T.
Usher), The Deep (Chace Crawford) e Black Noir (Nathan
Mitchell).
Prime Rewind: Inside The
Boys, produttore esecutivo di Michael Davies, Aisha Tyler,
Julia Cassidy, Eden Sutley e Jennifer Ryan, debutterà il 28 agosto
con uno sguardo alla prima stagione e continua il 4 settembre per
tuffarsi in ogni episodio della Stagione 2 mentre si sviluppa
attraverso il finale della stagione del 9 ottobre. Amazon
Studios, Embassy Row e Sony Pictures Television producono le serie
complementari.
I membri Prime possono trasmettere
in streaming The Boys esclusivamente tramite l’app Prime Video per
TV, dispositivi collegati tra cui Fire TV, dispositivi mobili e
online. I membri possono anche scaricarlo su dispositivi
mobili per la visualizzazione offline senza costi aggiuntivi per la
propria iscrizione. La serie è disponibile in tutto il mondo e
disponibile su amazon.com/TheBoys per i membri Prime Video in oltre
200 paesi e territori.
Lacci,
diretto da Daniele Luchetti (La nostra vita,
Mio fratello è figlio unico, Il portaborse) e
interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura
Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini,
Linda Caridi è il film di apertura,
Fuoriconcorso, della 77.
Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica (2 settembre – 12 settembre 2020)
diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla
Biennale di Venezia.
“Negli ultimi tempi abbiamo avuto
paura che il cinema potesse estinguersi – ha dichiarato
Daniele Luchetti – E invece durante la
quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una
caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie,
i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai
festival, dunque, che permettono di celebrare
tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha
pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti. Con
Lacci sono onorato di aprire le danze del
primo grande festival di un tempo imprevisto”.
“Da 11 anni, la Mostra del Cinema
non veniva aperta da un film italiano – ha dichiarato
Alberto Barbera – La felice opportunità è offerta
dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile
coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti
emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo
che viene svelato solo nel finale. Sostenuto da un cast
eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta
attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza
positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a
Venezia quest’anno non potrà che confermare”.
Napoli, primi anni ‘80: il
matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora
della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora
sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed
infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una
scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli
innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico
Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori
libri del 2017, il nuovo film di Daniele
Luchetti.
Lacci sarà
proiettato mercoledì 2 settembre, nella
Sala Grande del Palazzo del
Cinema al Lidodi
Venezia, nella serata di apertura della 77.
Mostra. Prodotto da IBC Movie con
Rai Cinema, Lacci è
scritto da Domenico Starnone, Francesco
Piccolo e Daniele
Luchetti.
Daniele Luchetti – Nota
biografica
Daniele Luchetti nasce a Roma nel
1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista,
Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per
il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse
(1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima
accoglienza al festival
di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior
sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente
dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998)
e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio
Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella
sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello.
Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il
film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla
Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione
maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso
quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è
Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.
Gli X-Men si
preparano a fare il loro debutto ufficiale nell’Universo Cinematografico
Marvel. Anche se ci vorrà ancora un bel po’ di tempo
prima che i fan possano finalmente vedere i celebri mutanti al
fianco degli eroi più potenti della Terra, nulla ci vieta di
immaginare quali storyline potrebbero essere raccontate
nell’universo condiviso. A tal proposito, ecco che
ComicBookMovie ha stilato una TOP 10 degli spin-off sugli
X-Men che
si spera vedranno la luce grazie proprio al MCU:
Origin
Questa serie, che ha spesso
diviso i fan dei fumetti, è stata adattata brevemente in X-Men
le origini: Wolverine; ecco perché un film interamente basato
su questa run potrebbe rappresentare qualcosa di davvero molto
speciale. La serie racconta la storia di un giovane, e malato,
James Howlett, e di come è diventato l’iconico mutante noto come
Wolverine.
Ambientata alla fine del XIX secolo,
la serie annovera anche personaggi come Dog Logan (fratellastro di
James e figlio di un ubriacone molesto che gestisce i terreni della
tenuta degli Howlett) e Rose (primo amore del giovane Wolverine). A
differenza di quanto raccontato in X-Men le origini:
Wolverine, Dog non è Sabretooth, ma sfruttare nuovamente
quell’alterazione del materiale originale potrebbe funzionare
abbastanza bene nel MCU.
Excalibur
Il debutto sul grande
schermo di Capitan Bretagna nel MCU è atteso ormai da tempo. Anche
se nei fumetti Marvel è attualmente disponibile
una nuova versione del team Exalibur, in un ipotetico film ci
piacerebbe vedere la formazione originale.
Alcuni degli X-Men più famosi che
hanno fatto parte di questo gruppo includono Nightcrawler,
Fenomeno, Dazzler, Fenice/Rachel Summers e Kitty Pryde, ma anche la
sorella di Capitan Bretagna, Psylocke. Questa squadra è stata
protagonista di alcune delle avventure più folli dell’universo
degli X-Men, in cui si sono mescolati alcuni dei nemici degli X-Men
con le minacce interdimensionali affrontate da Capitan
Bretagna.
L’era di Apocalisse
La cronologia de “L’Era di
Apocalisse” è stata rivisitata numerose volte nel corso degli anni:
in origine, tutto ha inizio quando il figlio di Charles Xavier
torna indietro nel tempo per uccidere Magneto. Tuttavia, quando
Xavier muore per proteggere il suo ex amico, venne creata una nuova
linea temporale in cui Magneto arrivò a credere al sogno del suo
defunto amico, ossia quello di una convivenza pacifica tra umani e
mutanti.
Apocalisse ha però sfruttato il
momento per iniziare la sua conquista del mondo e prendere il
controllo del Nord America, uccidendo milioni di esseri umani. Ora
che i Marvel Studios hanno introdotto il concetto di
viaggio nel tempo e di linee temporali alternative, non c’è motivo
per cui non potremmo vedere questa run sul grande schermo.
Cable
Cable è il figlio di
Ciclope e Jean Gray, ed è stato allevato nel futuro a causa di
un’infezione contratta da bambino con un virus tecno-organico.
Anche se è cresciuto nella linea temporale alternativa de “L’Era di
Apocalisse”, ci sono modi in cui queste storie si potrebbero
intrecciare nel MCU.
Il Cable di Josh
Brolin è stato introdotto in Deadpool
2, e siamo sicuri che i Marvel Studios sarebbero felici di
lavorare di nuovo con l’attore in una sorta di spin-off che conduce
agli eventi della serie a fumetti. Potenzialmente, un’opzione
ancora migliore sarebbe l’adattamento della storia che vede Cable
portare un giovane bambino mutante nel futuro – il primo nato dopo
diversi anni – per proteggerla dal folle Bishop. Vediamo Hope
Summers diventare un giovane adulto sotto la cura di Cable, e
questo potrebbe costituire la base di un grande film
post-apocalittico.
X-Factor
Un film basato sugli
X-Factor ha il potenziale per essere qualcosa di enormemente
diverso all’interno del MCU. In origine il team erano
composto da Angelo, Bestia, Ciclope, Marvel Girl e Uomo Ghiacchio;
successivamente, con l’intervento di Peter David, il gruppo si
rivoluzionò grazie a nuovi mutanti.
Nello specifico, la
serie di David presentava una squadra di eroi molto diversificata:
l’agenzia investigativa era infatti guidata da Jamie Madrox, meglio
conosciuto come Uomo Multiplo. In un certo senso, gli X-Factor
funzionerebbero ancora meglio all’interno di una serie tv; inoltre,
potrebbero adattarsi perfettamente anche ad
un altro canale che non sia necessariamente Disney+.
Predoni Stellari
I Predoni Stellari sono una
squadra di pirati dello spazio guidata da Ciclope e da suo padre,
Christopher Summers. Quando erano solo dei bambini, l’aereo in cui
viaggiavano con i loro genitori è stato attaccato da una nave
aliena; così la madre ha legato i ragazzi al loro unico paracadute
e li ha spinti fuori dall’aereo mentre loro venivano rapiti.
In seguito la madre
sarebbe morta (uccisa proprio davanti ai suoi occhi) e a quel punto
Christopher sarebbe rimasto nello spazio, diventando una specie di
eroe e portando allo scontro una squadra di alieni variegata ed
eccentrica. Questi storia ricorda per certi versi quella dei
Guardiani della Galassia, anche se i
due team di eroi sono molto diversi. Esplorare la stirpe dei
Summers dovrebbe essere una priorità per i Marvel Studios: uno spin-off che
esplora il passato di Ciclope e dei suoi genitori potrebbero essere
davvero interessante.
Alpha Flight
Se i Marvel Studios fossero davvero
interessati a portare un altro team di supereroi sul grande
schermo, allora gli Alpha Flight potrebbero rappresentare un ottimo
punto di partenza. Descritti come la risposta canadese agli
Avengers, la maggior parte dei membri ha qualcosa che rende omaggio
a un pezzo della storia del Paese.
Inizialmente sono stati introdotti
all’interno della storia di Wolverine come impiegati del
Dipartimento H, una sezione immaginaria del Dipartimento di Difesa
Nazionale del Canada che si occupa di criminali superpotenti.
Presentarli in un futuro film dedicato a Wolverine o addirittura
rendere il mutante parte della squadra potrebbe essere decisamente
interessante.
Daken
Daken è il figlio che
Wolverine ha scoperto solo pochi anni fa di avere, e non è per
nulla un bravo ragazzo. In effetti, è così cattivo che suo padre si
è sacrificato per impedirgli di fare del male a qualsiasi altra
persona. Daken ha provato a comportarsi da eroe, ma la verità è che
lo ha fatto soltanto per raggiungere prima i suoi scopi
egoistici.
Con la giusta dose di modifiche,
questo è un personaggio che potrebbe sicuramente regalare
tantissimi emozioni sul grande schermo. Fox non è mai riuscita ad
esplorare i legami più autentici di Wolverine, incluso il suo
passato ed il rapporto con isuoi figli; quindi gettare le basi per
un futuro film dedicato a Daken potrebbe essere una mossa
intelligente.
X-Force
Esistono letteralmente
dozzine di versioni della X-Force, ma la più recente – che ha visto
il team agli ordini di Ciclope mentre era impegnato a gestire i
lavori considerati troppo sporchi per gli X-Men – è forse la più
interessante, e probabilmente la più adatta per il grande
schermo.
L’enorme numero di
mutanti che hanno formato la X-Force nel corso degli anni ci
consentirebbe di vedere al cinema nuove iterazioni di volti
familiari, ma anche l’introduzione di molti personaggi amati dai
fan che non hanno ancora avuto la possibilità di brillare sul
grande schermo. Sappiamo che una volta Ryan Reynolds
desiderava che ciò accadesse: forse, è grazie ad un film sulla
X-Force che la sua versione di Deadpool potrebbe finalmente essere
introdotta nel MCU.
Vecchio Logan
“Vecchio Logan” è stato un
incredibile arco narrativo ad opera di Mark Millar e Steve McNiven.
Dopo che Wolverine venne ingannato da Mysterio e costretto a
massacrare i suoi compagni mutanti, prima tentò il suicidio e poi
si nascose cercando di crearsi una propria famiglia.
Anni dopo Occhio di Falco si mise
sulle sue tracce: prende il via così una battaglia contro Teschio
Rosso e una famiglia di Hulk incestuosi davvero epica. A parte
alcuni personaggi che appartengono ancora alla Sony, i Marvel Studios potrebbero adattare
questa serie in un modo molto diverso da quello fatto con Logan
– The Wolverine dalla Fox.
La notizia del coinvolgimento di
Waititi nella galassia lontana, lontana risale allo scorso maggio:
all’epoca è stato confermato che il regista avrebbe collaborato
alla stesura della sceneggiatura del nuovo film con Krysty
Wilson-Cairns, nota per aver sceneggiato il recente
1917 di Sam Mendes.
Adesso, in una recente intervista
con BBC
News (la stessa in cui ha parlato di Thor: Love and
Thunder, confermando che
il film sarà una storia d’amore), è stato proprio Taika Waititi a svelare di essere già al
lavoro sullo script del film insieme a Wilson-Cairns. Naturalmente,
il regista non ha potuto rivelare alcun dettaglio sul
misteriosissimo progetto, limitandosi a dichiarare: “Lo stiamo
scrivendo.”
La produzione del nuovo film di
Star Wars affidato a Waititi non inizierà fino alla
fine del prossimo anno, o comunque soltanto dopo che il regista
avrà terminato i lavori su Thor: Love
and Thunder. Inoltre, non è escluso che nel mezzo dei
due progetti Waititi possa scegliere di dedicarsi alla
realizzazione di un film più indipendente. Naturalmente, tutto
dipenderà dall’evolversi della crisi sanitaria attualmente in atto
e dai piani della Lucasfilm in merito al futuro della saga
fantascientifica che, al momento, non sono ancora stati definiti in
maniera chiara.
Il futuro della saga di Star
Wars
Taika Waititi ha conquistato il mondo con
il suo Thor:
Ragnarok, ma ha poi trovato il vero successo
con JoJo
Rabbit, satira contro il nazismo che gli ha regalato
un premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Dopo la conclusione della saga
degli Skywalker lo scorso dicembre, con l’uscita in sala
di L’Ascesa
di Skywalker, la saga continua nelle sue declinazioni
fumettistiche e con le serie tv, tra cui
The Mandalorian che, dopo una stagione di grande
successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo
ciclo.
Presentato per la prima volta a
Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs e
successivamente candidato ad un Premio Oscar nella categoria
Miglior Fotografia, The Lighthouse
è tra i film più attesi dell’anno. Verrà presentato per la prima
volta in una proiezione aperta al pubblico in Italia il 25
luglio al Lake Como Film Nights festival.
Diretto da Robert
Eggers con un cast di assoluto pregio, protagonisti
Willem Dafoe e Robert Pattinson,
è la storia ipnotica e allucinatoria di due guardiani del faro su
una lontana e misteriosa isola del New England alla fine del XIX
secolo.
Thomas Wake (Dafoe) è il guardiano
stagionale di un faro sperduto nel nulla, su un’isola battuta da
venti e tempeste nella Nuova Scozia di fine Ottocento, mentre
Ephraim Winslow (Pattinson) è il suo giovane aiutante, propostosi
volontario per le quattro settimane del turno.
Girato in 35mm in un affascinante
bianco e nero, il film ha ottenuto diverse candidature – tra cui
quella agli Academy Awards – e premi. The Lighthouse
è stato distribuito direttamente in streaming da Universal
Pictures, ed ora trova una proiezione al Lake Como Film Night
festival.
La kermesse cinematografica Lake
Como Film Nights si svolge a Villa Erba a Cernobbio
nell’ambito della rassegna estiva Villa Erba Open Air, edizione
speciale del progetto Cultura di Villa Erba per il 2020. Dal 24
al 31 luglio, l’appuntamento con il cinema d’autore è alle
21.15 per vivere il grande cinema immersi tra gli alberi del parco
della residenza che fu di Luchino Visconti.
Il film The
Lighthouse verrà proiettato il 25 luglio alle 21.15
sullo schermo PANORAMA a Villa Erba in versione doppiata in
italiano con sottotitoli in inglese grazie alla collaborazione con
Universal Pictures Italia.
Il film sarà
disponibile a partire dal 21 ottobre nei formati home video
Dvd e Blu-ray con Universal Pictures Home Entertainment
Italia.
Al momento, l’uscita nelle sale
americane di Black
Adam è ancora fissata per Dicembre del prossimo
anno, ma sembra altamente impossibile che il film riuscirà ad
arrivare in sala in base alla data stabilita, considerato ciò che
sta accadendo nel mondo a causa della pandemia di Covid-19.
Le riprese del nuovo cinecomic DC
con protagonista Dwayne
Johnson sarebbero dovute partire quest’estate. La
Warner Bros. è attualmente impegnata con la scelta del cast del
film (di recente abbiamo appreso che Noah Centineo interpreterà Atom Smasher).
Adesso, un nuovo report suggerisce che il film non entrerà in
produzione almeno fino al 2021.
Secondo quanto appreso da
The Hollywood Reporter, la data di inizio delle riprese di
Black Adam è stata cambiata a causa degli impegni
di “The Rock” con il film Red Notice targato Netflix. I lavoro sull’action thriller in cui l’ex
wrestler reciterà al fianco di Ryan Reynolds e Gal Gadot erano stati interrotti proprio a
causa della pandemia di Covid-19: la produzione dovrebbe
ufficialmente ripartire nelle prossime settimane.
Il sequel di Shazam!
è già stato rinviato: adesso, sembra sia soltanto una questione di
tempo prima che la Warner Bros. comunichi una nuova data di uscita
anche per Black
Adam, che a questo punto potrebbe arrivare nelle sale
direttamente nel 2022. È possibile che la
nuova data di uscita venga annunciata in occasione del DC FanDome, dal momento che è stato già
confermato il panel dedicato al cinecomic.
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Black
Adam, affidato alla regia di Jaume
Collet-Serra(Orphan, Paradise Beach – Dentro
l’incubo), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021. Il
progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per
dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. E come annunciato nei mesi
scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone
con Dwayne
Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film
dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi
anni duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato
a Black
Adam“, aveva raccontato l’attore in un
video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non
vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è
nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un
anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”
Dopo essere stato presentato in
Concorso alla 70.Berlinale,
arriva al cinema dal 20 agostoSIBERIA,
l’ultimo film di Abel Ferrara – una produzione
Vivo film con Rai Cinema,
maze pictures e Piano – che segna
una nuova collaborazione tra il regista di Il cattivo
tenente e Fratelli, da oltre quarant’anni tra le voci
più originali e riconosciute del cinema contemporaneo, e Willem Dafoe, dopo New Rose Hotel, Go Go
Tales, 4:44 Last Day on Earth, Pasolini, Tommaso. Un film
onirico e coraggioso che è anche un’indagine profonda e pericolosa
nell’inconscio del suo protagonista.
In arrivo nelle sale a partire dal
20 agosto (elenco a breve su nexodigital.it), SIBERIA
è un viaggio visionario che ci conduce nella vita di Clint, un uomo
tormentato che si è ritirato in una baracca isolata tra i ghiacci,
nella speranza di ritrovare la serenità. Clint gestisce un piccolo
locale, frequentato dai rari viaggiatori di passaggio e dai pochi
abitanti della zona. Ma neanche in questo isolamento riesce a
trovare pace. Una sera, con la sua slitta e i suoi cani, si mette
in viaggio verso il mondo che un tempo conosceva, nel tentativo di
affrontare se stesso. Un viaggio nei sogni, nella memoria e
nell’immaginazione, alla ricerca della sua vera natura.
Spiega Abel
Ferrara: “Dopo Pasolini questa storia ha iniziato a
prendere forma nella mia mente: immagini assurde, a dir poco
strane, lontane dalla città, lontane dalla modernità. Le ho
lasciate scorrere dentro di me. Un posto, una sorta di universo
alla Jack London, mute di cani, una serie di incontri e di soste
nel corso di un viaggio, segnati da luoghi e tempi selvaggiamente
diversi. Non ho tentato di scrivere una sceneggiatura perfetta, ma
al contrario di raccogliere queste immagini attingendo alla
memoria, cercando di creare delle opportunità, di provocare il
nostro modo di pensare, di comporre un’esperienza da registrare,
sperando che sia abbastanza trasparente e piena di vita da
risuonare negli spettatori. Cose che a volte sono difficili da
spiegare, ma che è sempre interessante tradurre in un’esperienza
puramente cinematografica. Questo non è un addio a quello che ho
fatto e abbiamo fatto sino ad ora – è una continuazione. A partire
dal mio primo film mi sono immerso sempre più nell’oscurità. Nutro
un grande desiderio per quello che il cinema può
essere”.
Aggiunge il distributore
Franco di Sarro per Nexo Digital:
“Siamo molto felici che proprio questo film, particolarmente
apprezzato al Festival di Berlino, sia uno dei primi a tornare in
sala: speriamo che si trasformi in un’occasione di incontro per
tutti gli amanti della cinematografia di Abel Ferrara e che
rappresenti un segnale di ripartenza per tantissime sale sul
territorio”.
Il film doveva originariamente
essere distribuito il 16 luglio 2021, ma lo scorso aprile la Sony
lo aveva rimandato al 5 novembre 2021. La decisione arriva
poiché la maggior parte dei cinema di tutto il mondo sono ancora
chiusi a causa della pandemia di coronavirus, e sembra che non ci
siano piani per riaprirli in sicurezza a un vasto pubblico sulla
breve scadenza. La maggior parte dei film estivi di grande budget,
come Tenet
di Christopher Nolan e Wonder
Woman 1984 di Patty Jenkins, hanno
lasciato le loro date di uscita originali. Nel caso di Tenet,
dopo diversi spostamenti, il film è stato addirittura tolto dal
calendario delle uscite Warner Bros.
Intanto, il sequel di
Spider-Man: Un nuovo Universo di Sony Pictures
Animation è attualmente in programma per il 7 ottobre 2022, dopo
che anche lui ha subito un ritardo di sei mesi.
Jurassic
World: Dominion, il terzo film dell’amatissimo
franchise dedicato ai dinosauri, farà ricorso ad un maggior
utilizzo di effetti pratici nella creazione delle gigantesche e
spaventose creature. Il film, che arriverà nelle sale nel 2021, è
stato uno dei primi grandi blockbuster a tornare in produzione dopo
la lunga pausa forzata a causa della pandemia di Covid-19.
Sebbene i precedenti capitoli di
Jurassic World si siano affidati alla CGI per la
creazione dei dinosauri, non è un mistero che i film originali di
Jurassic Park abbiano combinato l’animatronica
e la computer grafica insieme, realizzando qualcosa che dal punto
di vista visivo può essere considerato sbalorditivo ancora oggi.
Ebbene, nonostante i primi film della nuova trilogia abbiano preso
le distanze da questa portentosa commistione di tecniche, sembra
che per il terzo capitolo ci sarà un sorta di ritorno al
passato.
Il regista Colin
Trevorrow ha partecipato ad un panel in occasione del
Comic-Con@Home
ed ha rivelato che in Jurassic
World: Dominion è stata utilizzata molta più
animatronica rispetto ai due film precedenti. “In realtà, ci
siamo affidati molto di più agli effetti pratici ad ogni nuovi film
della saga che abbiamo realizzato”, ha spiegato Trevorrow.
“In Dominion abbiamo utilizzato molta più animatronica rispetto
al passato.”
Trevorrow ha anche parlato di come
Jurassic
World: Dominion utilizzerà l’animatronica e la
CGI per dare vita ai dinosauri che vedremo nel film:
“Abbiamo finalmente raggiunto un punto in cui è
possibile combinare le due tecnologie. Le estensioni digitali hanno
raggiunto un livello di definizione e di dettaglio paragonabile a
quello degli animatronic. Finora non potevamo mescolare realmente
le due cose, si vedeva il distacco. Ora è possibile, e questa cosa
mi entusiasma tantissimo.”
Le riprese di Jurassic World:
Dominion
In occasione delle riprese
di Jurassic
World: Dominion, la Universal Pictures ha dovuto
implementare sul set tutta una serie di rigidi
protocolli sanitari per permettere a tutti i membri
coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i
protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata
che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test
sierologici e tamponi.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
In attesa del debutto di
The
Boys 2, Prime Video ha diffuso le clip dagli episodi
della seconda stagione della serie The
Boys. I primi tre episodi di The Boys2 debutteranno venerdì 4 settembre su Prime
Video.
https://youtu.be/k43Gvtsrapk
https://youtu.be/IB0NkHG9eYc
Questa seconda stagione ancora più
forte e folle vede i The
Boys in fuga dalla legge, con i Supes a dargli la
caccia, mentre cercano disperatamente di riunirsi e combattere la
Vought. Hughie (Jack Quaid), Mother’s Milk
(Laz Alonso), Frenchie (Tomer
Capon) e Kimiko (Karen Fukuhara)
rimangono nascosti e cercano di adattarsi a questa nuova normalità,
mentre Butcher (Karl Urban) sembra introvabile.
Nel frattempo, Starlight (Erin Moriarty) deve
trovare il suo nuovo ruolo nei Seven ora che Homelander
(Antony Starr) punta ad acquisirne il controllo
completo. Il suo potere è minacciato dall’arrivo nel team di
Stormfront (Aya Cash), una nuova Supe esperta di
social media, anche lei con le proprie mire. Per giunta, la
minaccia dei Supervillain diventa cruciale con la Vought che prova
a sfruttare a proprio vantaggio la paranoia della nazione.
Tra i Supes dei Seven si annoverano
anche Queen Maeve (Dominique McElligott), A-Train
(Jessie T. Usher), The Deep (Chace
Crawford) e Black Noir (Nathan Mitchell).
Nel cast della seconda stagione si vedranno anche Claudia
Doumit, Goran Visnijc, Malcolm Barrett, Colby Minifie, Shantel
VanSanten, Cameron Crovetti, PJ Byrne, Laila Robbins e
Giancarlo Esposito, che ritorna nel ruolo del capo
della Vought, Stan Edgar.
In occasione del
Comic-Con@Home, è stata ufficialmente presentata –
e poi resa disponibile online – la sequenza d’apertura di The
New Mutants, l’ultimo travagliatissimo film della saga
di X-Men realizzato sotto l’egida della Fox, che
dovrebbe arrivare nelle sale americane il prossimo 28 agosto (il
condizionale è d’obbiglo, considerata l’attuale situazione di
pandemia dovuta al Covid-19).
Proprio il occasione dell’evento
nerd, Screen Rant ha avuto
l’occasione di intervistare sia il regista Josh
Boone, il quale ha rivelato nuovi dettagli a proposito
dell’attesissimo (e anche parecchio sfortunato!) cinecomic dedicato
ai Nuovi Mutanti. Come sappiamo, la lavorazione del film è stata
particolarmente tormentata, e adesso è stato proprio Boone a
confermare di aver apportato alcune piccole modifiche al taglio
originale del cinecomic dopo l’acquisizione della Fox da parte
della Disney: “È lo stesso film che abbiamo girato all’inizio.
Lo abbiamo ritoccato soltanto un po’… non lo guardavamo da circa un
anno. Ma posso garantirvi che è il nostro taglio. Siamo davvero
felici di condividerlo con i fan. Siamo convinti che non sia per
nulla simile ai film tratti dai fumetti che siamo abituati a
vedere.”
Nonostante i
numerosi e continui ritardi, l’interesse nei confronti del film è
rimasto pressoché inalterato. In effetti, da quando la pellicola è
stata girata fino a quando è stata annunciata la prima data di
uscita (fissata all’epoca per il 2018), attorno al progetto è stato
alimentato un continuo interesse, con i fan sempre più desiderosi
di capire quando avrebbero finalmente avuto la possibilità di
vedere il film. Naturalmente, in molti si chiedono quanto The
New Mutants sarà effettivamente fedele ai fumetti
originali. A tal proposito, Boone ha fatto riferimento allo stato
in cui si troveranno i protagonisti alla fine del film,
rivelando:“Direi che il film termina
con una serie di atti eroici di amicizia che rendono i protagonisti
molto simili ai Nuovi Mutanti della tradizione
fumettistica.”
Perché i personaggi di The New
Mutants non si “adattano” al MCU?
Screen Rant ha anche chiesto a Boone
come, dal suo punto di vista, i personaggi che appariranno in
The
New Mutants potrebbero funzionare
all’interno del MCU.
Sappiamo già che il film sarà scollegato dai precedenti titoli
sugli
X-Men targati Fox, e a quanto pare sembra che lo
stesso non avrà alcun punto di contatto con l’Universo
Cinematografico Marvel, quindi non servirà ad
introdurre i mutanti nell’universo condiviso: “Sarebbe davvero
strano se in questo film comparisse Wolverine”, ha spiegato
Boone. “Questi personaggi appartengono ad un tono e ad
un’estetica che sono molto specifici. Sarebbe strano vederli
interagire con altri personaggi, anche se potrebbe essere
interessante. Se i fan lo ameranno, è chiaro che ci piacerebbe
farne un altro.”
Il regista ha inoltre confermato che
nella prima bozza della sceneggiatura originale erano presenti
tutta una serie di importanti personaggi proveniente dall’universo
degli
X-Men, come ad esempio Warlock, che
il regista ha poi dovuto rimuovere dalla storia: “In realtà, la
sceneggiatura originale del film prevedeva Warlock, ma abbiamo
dovuto eliminarlo per non sfogare il budget. Avevamo anche pensato
a personaggi come Cypher e Karma.”
Di seguito potete vedere il panel
dedicato a The
New Mutants tenutosi in occasione del
Comic-Con@Home, insieme ai primi minuti del film e al nuovo
trailer:
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
Andrà in onda questa sera su Rai 2
Desideri proibiti, il film del 2018 diretto da
Roland Joffè che vede protagonista Emilie de Ravin, attrice nota per la sua
partecipazione in serie di successo quali Lost e Once Upon a Time.
Roland Joffé è un regista francese noto soprattutto per
aver ricevuto due nomination agli Oscar per Urla del
silenzio e Mission. Con quest’ultimo film ha vinto la
Palma d’oro al Festival
di Cannes nel 1986.
Desideri proibiti
racconta di una coppia di coniugi, i Brooke (Emilie de Ravin) e
Stevens (Jeffrey Vincent Parise) decidono di stipulare
unassicurazione sulla vita. Il loro agente si rivela un ragazzo
affascinante di nome Jake, che va a casa di Brooke per farle
firmare i documenti. Tra loro nasce subito unattrazione, che, in
poco tempo, diventa una vera e propria relazione clandestina. Per
stare insieme, Jake si offre di uccidere il marito e, con i soldi
dellassicurazione, scappare lontano. Le cose però si
complicano…
Nel cast del film anche Leo Howard
, Jeffrey Vincent Parise , Rose Bianco , Kody Christiansen , Martha
Hamilton , Nicole Marie Johnson , Keneice Musgrove , David
Silverman , Cary-Hiroyuki Tagawa , Lindsey Thaxton , Addison Tucker
, Tony Vaughn
Arriva da
The Wrap la notizia che la Disney ha apportato una serie di
modifiche al calendario delle proprie uscite cinematografiche. Tali
modifiche riguardano, in particolare, i franchise di Avatar e
di Star Wars, oltre all’attesissimo live action
di Mulan.
Partendo proprio dal remake del
classico d’animazione del 1998 che sarà diretto da Niki Caro e che sarebbe dovuto arrivare nelle
sale ad agosto (l’uscita era inizialmente prevista per marzo), la
Disney ha deciso di rimuovere Mulan
dal proprio calendario, in attesa di un nuovo riposizionamento. Un
portavoce della major ha dichiarato: “Negli ultimi mesi, è
apparso chiaro che nulla è inciso nella pietra quando si parla di
date d’uscita durante questa pandemia globale. Ciò significa che
oggi siamo costretti a mettere in pausa i nostri piani per Mulan
mentre stabiliamo il modo più efficace per portare questo film agli
spettatori di tutto il mondo.”
Per quanto riguarda invece la saga
di Star Wars, i nuovi episodi della nuova
trilogia arriveranno adesso a dicembre 2023, 2025 e 2027, mentre i
sequel di Avatar
sono stati così nuovamente riposizionati: Avatar
2 passa dal 17 dicembre 2021 al 16 dicembre 2022;
Avatar
3 passa dal 22 dicembre 2023 al 20 dicembre 2024; Avartar
4 passa dal 19 dicembre 2025 al 18 dicembre 20216; Avatar 5 passa
dal 17 dicembre 2027 al 22 dicembre 2028.
James Cameron scrive ai fan di
Avatar e ringrazia la Disney per il supporto
Com’è possibile notare, i film di
Star Wars continueranno ad alternarsi a quelli
di Avatar,
naturalmente con un anno di differenza. A poche ore dall’annunciato
delle nuove date di uscita dei sequel, James Cameron ha pubblicato via Instagram
una nota indirizzata a tutti i fan della saga, nella quale ha
spiegato perché i film sono stati nuovamente posticipati:
“Fan di Avatar. “Io vi vedo”.
Spero che siate tutti in salute e al sicuro. Come molti già
sapranno, a causa del Covid-19 siamo stati costretti a prenderci
una lunga pausa dalle riprese live action che in questo momento
stanno avendo luogo in Nuova Zelanda. Quello che forse molti non
sanno è che la pandemia ci sta ancora impedendo di iniziare
nuovamente la produzione virtuale nei teatri di posa a Los Angeles.
Per i nostri film, si tratta di una lavorazione importante quanto
quella live action.
Prima del Covid-19 era tutto
allineato affinché il primo sequel arrivasse al cinema a dicembre
2021. Sfortunatamente, a causa dell’impatto che la pandemia ha
avuto sul nostro piano di lavorazione, non ci è più possibile
rispettare quella data. Non c’è nessuno più deluso di me da questo
ritardo. A rincuorarmi ci pensano le incredibili interpretazioni
del nostro cast e lo straordinario lavoro che sta facendo la Weta
Digital per portare Pandora e i protagonisti del film in
vita.
Sono grato per il sostegno che
continuiamo a ricevere dalla Disney, in particolare da Alan Horn e
Alan Bergman. Gli studios sostengono al 110% non soltanto i sequel,
ma anche tutti gli altri contenuti legati al franchise su cui
stiamo già lavorando. Soprattutto, sono grato per i nostri fan e
per il sostegno nel corso di questi anni. Vi prometto che ciò che
porteremo al cinema vi soddisferà.”
Insieme alle nuove date di uscita di
Star Wars e Avatar, sono state
annunciate anche le nuove uscite di Assassinio
sul Nilo di Kenneth Branagh (che slitta al 23 ottobre
2020) e The Last Duel di Ridley Scott (che slitta al
15 ottobre 2021). The French Dispatch di Wes Anderson,
inizialmente previsto per il prossimo 16 ottobre, è stato invece
rimosso dal calendario.
In una recente intervista con il
canale YouTube
Beyond the Trailer, Zack
Snyder ha parlato della
Snyder Cut di Justice
League in arrivo su HBO Max il prossimo anno,
lasciandosi andare ad una profonda riflessione sul personaggio di
Superman interpretato da Henry Cavill. Per il
regista è molto importante che l’eroe kryptoniano lotti contro la
sua bussola morale, sottolineando quanto in realtà non sia un
amante della versione cattiva dell’uomo d’acciaio.
La versione malvagia di Superman è
stata intravista nella famosa scena dell’incubo di Bruce Wayne in
Batman v Superman: Dawn of Justice: in quella
sequenza Snyder aveva anticipato che Clark Kent sarebbe finito
sotto il controllo di Darkseid grazie all’equazione anti-vita. A
tal proposito, il regista ha spiegato: “Se amo il Superman
cattivo? Non posso dire che mi piaccia al 100%; tuttavia, mi piace
l’idea che il personaggio di Superman affronti una specie di
evoluzione. Amo l’idea che Superman debba riconciliarsi con la sua
moralità, con il suo posto sulla Terra, con la sua relazione con
Lois e con le conseguenze di tale rapporto, con il suo modo di
entrare in contatto con l’umanità. Sono cose che riguardano tutti
noi, che fanno parte della nostra quotidianità.”
Il regista ha poi aggiunto: “Quando
vediamo Superman alle prese con questi problemi, diventa molto più
facile per il pubblico immedesimarsi. Quando vedo un Superman che
deve capire determinate cose, che deve capire cosa fare e come
farlo, riesco maggiormente ad entrare in sintonia con il
personaggio. Superman è un personaggio così astratto, nei suoi
poteri e in ciò che è in grado di fare. Ogni volta che riesci a
riportarlo sulla Terra, diventa molto più riconoscibile, e per
questo è più interessante.”
Justice League e lo stravolgimento
dell’arco narrativo del personaggio di Superman
Sembra che Zack Snyder
sia un profondo conoscitore di quali siano i tratti distintivi
della personalità di un personaggio di Superman. È probabile però
che la Warner Bros. non riuscì ad abbracciare totalmente le sue
idee circa la storyline dell’Uomo d’acciaio, motivo per cui durante
le riprese aggiuntive di Justice
League ad opera di Joss
Whedon l’intero arco narrativo dell’eroe venne
drasticamente cambiato.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Thor: Love and
Thunder è uno dei tanti film dei Marvel Studios che sono stati posticipati a
causa dell’emergenza Covid-19: inizialmente previsto per il 2021, i
fan dovranno adesso aspettare fino al 2022 per vedere cosa
succederà quando Jane Foster brandisce il Mjolnir per la prima
volta.
Sappiamo ancora
molto poco a proposito dei piani di Taika Waititi in merito alla quarta avventura
in solitaria del Dio del Tuono nell’Universo Cinematografico
Marvel, ma secondo quanto riferito
negli ultimi mesi il premio Oscar Christian Bale interpreterà l’antagonista
principale del film; inoltre, è stato confermato che il personaggio
di Valchiria andrà alla ricerca della sua “Regina” dopo essere
stata nominata nuovo re di Asgard.
Adesso, in una nuova intervista con
BBC
News, è stato proprio il regista e sceneggiatore a condividere
un aggiornamento sullo stato dei lavori del film, confermando che i
lavori sullo script sono quasi terminati: “Penso che sarà
davvero un bel film”, ha spiegato Waititi. “Abbiamo
finito. Ci siamo dedicati alla sceneggiatura per oltre un anno. In
realtà, proprio questa settimana mi sono occupato di sistemare
alcuni passaggi. È così folle, ma è anche molto romantico. In
questo momento sono fissato con le storie d’amore. Voglio soltanto
raccontare una storia d’amore. Voglio semplicemente fare qualcosa
che non avevo mai fatto o su cui non mi ero mai focalizzato
realmente. Vorrei arrivare a qualcosa di simile.”
Taika Waititi pronto a stravolgere
ancora una volta il franchise sul Dio del Tuono con Thor: Love and
Thunder
Certo, non è sempre facile andare ad
incasellare ogni volta le dichiarazioni di una personalità come
quella di Waititi, ma è innegabile quanto la prospettiva di una
commedia romantica ambientata nel MCU possa sicuramente rappresentare
un progetto per cui avere numerose aspettative. In questo senso,
Waititi aveva già “sconvolto” il franchise di Thor in modo
massiccio con
Thor: Ragnarok, quindi ci aspettiamo che sarà
pronto a farlo ancora una volta.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Si svolgerà come da tradizione da
mercoledì 2 settembre (giorno d’apertura della Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia) a sabato 12 settembre la XVII
edizione delle Giornate degli Autori, presieduta da Andrea
Purgatori e di cui Giorgio Gosetti è il Delegato Generale. Molte le
novità previste per quest’anno da Gaia Furrer, che per la prima
volta firma come responsabile artistica la selezione ufficiale
della sezione autonoma e indipendente promossa dalle associazioni
italiane degli autori, ANAC e 100autori.
La prima riguarda il carattere generale del programma,
improntato al tema del coraggio e concepito come una risposta alla
difficile stagione del cinema mondiale che proprio a Venezia vuole
riaffermare la forza della creatività e degli autori posti di
fronte a una tragedia collettiva senza precedenti.
La seconda sta nell’idea di una
collaborazione tra voci diverse che si riuniscono insieme in nome
di una comune visione del valore del cinema, dell’impegno
culturale, della volontà di reagire. Così si motiva la
collaborazione con Bookciak, Azione! (ormai un
appuntamento fisso alla vigilia della Mostra insieme a SNGCI),
quella con Laguna Sud, che porta l’esperienza
delle Giornate degli Autori e di ZaLab a Chioggia aspettando la
Mostra “fuori dal palazzo” sotto le stelle d’agosto, quella del
progetto Miu Miu Women’s Tales che conferma una
speciale attenzione alla creatività femminile nell’ambito delle
Giornate. E da quest’anno si realizza il progetto comune con Edipo
Re (che da anni realizza l’evento Isola Edipo al
Lido) per creare insieme un programma di incontri, visioni e
iniziative sociali che si completa con lo spostamento delle
Notti Veneziane alla nuovissima Isola
degli Autori, con una scelta condivisa delle opere nel
segno di un “cinema dell’inclusione” e del dialogo tra le arti che
è da sempre l’elemento distintivo di Isola Edipo.
La terza novità consiste
nell’assetto stesso delle Giornate degli Autori in cui il Delegato
Generale continua a garantire la struttura operativa della rassegna
a Venezia ma si impegna, insieme agli autori, in un più vasto
disegno culturale nel corso dell’anno, mentre la selezione
artistica trova una guida rinnovata e ringiovanita, grazie al
lavoro di Gaia Furrer, affiancata da un comitato di selezione e da
una importante squadra di consulenti e visionatori, giustificata
dall’importante numero di film proposti, oltre 1.000
quest’anno.
“In un anno oggettivamente
difficile e che rimarrà irripetibile anche nella storia della
Mostra del Cinema – dice Andrea Purgatori –
le Giornate avviano un percorso di rinnovamento e crescita che
ci proietta nel futuro. In questa prospettiva vogliamo rilanciare
anche la nostra vocazione originaria che non si limita alla vetrina
degli autori in mostra, ma si articola in un progetto permanente di
ricerca e dibattito come è nelle aspettative degli autori. Anche
per questo abbiamo deciso, unanimemente, di ricordare quest’anno il
centenario di un grande creatore di storie come Ugo
Pirro che sarà protagonista naturale della fascia di
incontri a cui affidiamo un valore importante per la prossima
edizione”.
“Insieme a Laguna Sud prima e a Isola Edipo durante la
Mostra – dice Giorgio Gosetti – abbiamo ridisegnato il
profilo del nostro coinvolgimento sul territorio, associandoci a
due realtà altrettanto giovani e capaci di portare contenuti di
qualità. La conferma delle Notti Veneziane (selezionate da Gaia
Furrer insieme a Silvia Jop) indica una strada importante nel segno
della collegialità. D’altro canto, la preziosa collaborazione con
il Premio LUX del Parlamento europeo con il progetto “27 Times
Cinema” e la scelta di un giovane maestro come Nadav
Lapid a Presidente della nostra giuria confermano una
vocazione internazionale che trova riscontro nelle molte
nazionalità presenti nella selezione ufficiale e fa del brand delle
Giornate un marchio forte e riconosciuto che porta i nostri film in
tutto il mondo”.
L’immagine 2020 delle Giornate – firmata da PIZZETTIePARTNER –
raffigura il tuffo di una donna. Il suo è un tuffo a bomba,
fiducioso e vitale, ma anche sospeso e onirico. E rappresenta molto
bene il nostro stato d’animo pronto a una nuova sfida.
Sono 10 i film in concorso di cui 5 opere prime, 4 gli eventi
speciali e 11 titoli selezionati nelle rinnovate Notti Veneziane –
L’isola degli Autori per un totale di 26 nazionalità rappresentate
e 11 donne dietro la macchina da presa (comprese le registe dei
“Miu Miu Women’s Tales”). Il film di chiusura è firmato con il
consueto stile spiazzante e irriverente da un regista di casa alle
Giornate degli Autori come Bruce LaBruce.
Per il terzo anno consecutivo, le
Giornate degli Autori, in collaborazione con Isola Edipo,
presentano “Il cinema dell’inclusione – Omaggio ai maestri e alle
maestre del cinema internazionale” che quest’anno verrà dedicato
alla regista Liliana Cavani.
Come da tradizione, i film della
selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al
Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s
Award assegnato dalla giuria ufficiale delle Giornate. Sono inoltre
considerati per i premi collaterali della Mostra e per il Leone del
Futuro riservato alle opere prime presenti in tutte le sezioni del
festival.
A rendere possibili le Giornate degli Autori sono anche
quest’anno la Direzione Cinema del MiBACT, il Main sponsor BNL –
Gruppo BNP Paribas, cui si affiancano Miu Miu per le giornate di
“Women’s Tales” e la SIAE con il suo riconoscimento alla carriera;
la Commissione Cultura del Parlamento europeo per il LUX Film Prize
e il progetto “27 Times Cinema”; la piattaforma digitale MYmovies,
i media partner e i nostri tradizionali technical partner; la
Regione Veneto e il Comune di Chioggia per “Laguna Sud”. Oltre,
naturalmente, alla Fondazione La Biennale di Venezia e alla
Direzione della Mostra del Cinema.
Oggi ci trasferiamo in Scozia per
raccontarvi della carriera di un incredibile attore e regista
diventato famoso sia al cinema che in televisione. Stiamo parlando
di Peter Capaldi, conosciuto principalmente per
aver preso parte all’iconica serie tv Doctor Who. Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Peter Capaldi e
sulla sua straordinaria carriera.
Peter Capaldi film
10. Nato il 14
aprile del 1958 a Glasgow, in Scozia, Peter Capaldi vanta origini
miste; la famiglia di sua madre è infatti originaria dell’Irlanda
mentre quella di suo padre ha origini italiane.
Gerald John Capaldi, padre di Peter, proviene da Picinisco, un
piccolo paese in provincia di Frosinone.
La sua passione per lo spettacolo e
il mondo dell’intrattenimento si manifesta sin da bambino; uno
delle sue prime performance risale alle scuole elementari quando
decide di organizzare uno spettacolo di marionette. Anni più tardi,
al liceo, diventa membro degli Antonine Players,
un gruppo di teatro amatoriale del Fort Theatre di
Bishopbriggs.
Finito il liceo si iscrive alla
Glasgow School of Art dove studia recitazione ed entra a far parte
della band punk dei Dreamboys, che aveva un
batterista d’eccezione, il conduttore e comico Craig
Ferguson.
9. La carriera
cinematografica di Peter comincia negli anni ottanta e più
precisamente nel 1982 quando partecipa alla realizzazione della
commedia musicale Livin Apart Together. A quel
primo esperimento sul grande schermo ne seguono altri come
Local Hero (1983), Tartaruga ti
amerò (1984), The Love Child (1988) e
La tana del serpente bianco (1988).
Peter Capaldi in Le Relazioni
Pericolose
Peter Capaldi nel film Le Relazioni Pericolose – Fonte:
IMDB
8. Nel 1988 Peter
Capaldi partecipa finalmente alla sua prima produzione
internazionale. In quell’anno, infatti, entra nel cast del film
Le Relazioni Pericolose, diretto dal grande
Stephen Frears. Tratto dall’omonimo romanzo
epistolare di Choderlos de Laclos, il film
racconta una storia di giochi potere e seduzione ingaggiati tra due
persone di spicco della nobiltà parigina pre-rivoluzionaria. La
Marchesa de Merteuil (Glenn
Close) per vendicarsi del torto subito da un suo
vecchio amante che l’ha abbandonata, si serve dell’aiuto del conte
di Valmont (John
Malkovich), noto Don Giovanni, dotato di fascino e
persuasione. La donna quindi chiede a Valmont, suo amico di vecchia
data, di sedurre la piccola Cecile de Volanges (Uma
Thurman), promessa al suo vecchio amante.
Ma sedurre l’innocente Cecile non è
abbastanza per Valmont. La Marchesa quindi rincara la dose dando al
conte una sfida all’altezza delle sue abilità di grande seduttore.
Se Valmont riuscirà a sedurre la bellissima Madame de Tourvel
(Michelle
Pfeiffer), donna casta e timorata di Dio, il conte
potrà avere una notte di passione proprio con la Marchesa. Nel film
di Frears, uno dei più belli della filmografia del regista, Peter
Capaldi interpreta il giovane Azolan, tuttofare e
braccio destro di Valmont, un personaggio fondamentale per la buona
riuscita degli intrighi del conte.
Peter Capaldi filmografia
Andy Garcia, Udo Kier, Peter Capaldi e Omid Djalili in I Colori
dell’Anima – Fonte: IMDB
7. Dopo un
grandissimo inizio, la carriera di Capaldi continua e negli anni
dal 1991 al 2005, lo vediamo nel cast di tantissimi film, più o
meno conosciuti, come December Bride (1991),
Soft Top Hard Shoulder (1992),
Captives (1994), Il senso di Smilla per la
neve (1997), Mr. Bean – L’ultima
catastrofe (1997), Big Fish (1997),
What Rats Won’t Do (1998), Little Nicky –
Un diavolo a Manhattan (2000), Mrs Caldicot’s
Cabbage War (2002), Max (2002), I
colori dell’anima (2004), House of 9
(2005) e Non dire sì – L’amore sta per
sorprenderti (2005).
Il 1994 è un anno speciale per
l’attore scozzese. Capaldi, infatti, scrive e dirige un
cortometraggio dal titolo Franz Kafka’s It’s a Wonderful
Life che vince il premio Oscar e il
BAFTA, entrambi nella categoria migliore
corto.
https://www.youtube.com/watch?v=g6_zg1c61hg
Gli anni duemila sono pieni di
produzioni internazionali e di grande successo. Capaldi partecipa a
film come In The Loop (2009), World War
Z (2013), Il Quinto
Potere (2013), Paddington (2014),
Paddington 2
(2017), The Personal History of David Copperfield
(2019)
Peter Capaldi in Maleficent
6. Nella
filmografia di Capaldi, purtroppo c’è una piccola discrepanza. Nel
2014, infatti, l’attore scozzese viene scelto per un ruolo minore
nel nuovo film live action Disney, Maleficent. La
pellicola è una sorta di spin-off che ci mostra la genesi e il
punto di vista di Malefica sulla storia de La Bella
Addormentata nel Bosco.
Nel film, Capaldi interpreta
Re Kinloch, zio di Malefica nonché Re delle Fate
ma purtroppo in Maleficent non c’è traccia del suo personaggio.
Pare, infatti, che le sue scene siano state tagliate in
post-produzione e non siano finite neanche nei contenuti speciali
del DVD/Blu-Ray.
Peter Capaldi serie tv
Peter Capaldi nella serie The Musketeers
5. Parallelamente
al cinema, Peter Capaldi si dedica anche alla televisione. Attivo
sin dagli anni ottanta, partecipa a tantissime serie tv con
semplici comparse o ruoli minori. Tra quelle a cavallo tra gli anni
ottanta e novanta ricordiamo, Crown Court (1984),
Minder (1985), il film tv John e Yoko: A
Love Story (1085), Gli Occhi dei gatti
(1986), Poirot (1991), Selling
Hitler (1991), The Secret Agent (1992),
Prime Suspect 3 (1993), The All New Alexei
Sayle Show (1994-1995), The Vicar of
Dibley (1994-1996), Neverwhere (1996),
The Crow Road (1996), The History of Tom
Jones, a Foundling (1997) e Psychos
(1999).
Negli anni duemila, invece, vediamo
Capaldi in serie come Fortysomething (2003),
Sea of Souls (2004), My Family
(2004) , The Thick of It (2005-2012),
L’ispettore Barnaby (2006), Waking the
Dead (2007), Skins (2007-2008),
Doctor Who (2008 e 2014-2017), Torchwood (2009),
The Hour (2012) e The
Musketeers (2014).
Peter Capaldi in Doctor Who
4. Senza alcun
dubbio, il ruolo che porta Peter Capaldi il maggior successo è
quello di dodicesimo dottore nella serie tv britannica Doctor Who. Per tutto coloro che fino a questo
momento hanno vissuto rinchiusi in una caverna e non conoscono
questa serie, facciamo un piccolo recap.
Peter Capaldi in Doctor Who – Fonte: IMDB
Doctor Who è una
serie sci-fi britannica prodotta dalla BBC a
partire da 1963. La serie ha come protagonista un
Signore del Tempo, ovvero un alieno dalle sembianze umane capace di
viaggiare attraverso il tempo e lo spazio e che si fa chiamare
Il Dottore.
Questo strano personaggio viaggia a
bordo di una macchina del tempo chiamata TARDIS
che dall’esterno ha le sembianze di una cabina blu della polizia
inglese degli anni sessanta. Il Dottore ha sempre con sé un
compagno di viaggio che lo aiuta nelle sue pericolose missioni tra
spazio e tempo. Indispensabile per i suoi viaggi, oltre al TARDIS è
il cacciavite sonico, uno strumento capace di
aprire qualsiasi serratura, fare scansioni mediche, rintracciare
forme di vita aliena e molto altro ancora.
Peter Capaldi nella serie Doctor Who – Fonte: IMDB
La serie, cominciata nel 1966, fu
chiusa dalla BBC nel 1996. Soltanto nel 2005, grazie allo
sceneggiatore Russell T Davies e al network
BBC Wales di Cardiff, la serie riapre i battenti e
diventa un vero e proprio successo mondiale. Negli anni anche il
cast subisce numerosi cambiamenti e, quelli più importanti
riguardano proprio il protagonista; il Dottore, infatti,
finora ha cambiato interprete ben 14 volte.
Complessivamente la serie vanta 32 stagioni e
un film e ben 852 episodi.
Peter Capaldi
partecipa per la prima volta alla serie nel 2008, interpretando il
ruolo minore di Caecilius nella puntata
4×02 dal titolo “The Fires of
Pompeii”. Nel 2013, tuttavia, l’attore torna nel cast di
Doctor Who diventando il dodicesimo
Dottore della serie.
Peter Capaldi in Torchwood
Peter Capaldi in Torchwood
3. Essendo Doctor
Who la serie più longeva in assoluto, è quasi normale che negli
anni siano nati degli spin-off, serie tv
indipendenti ma in qualche modo collegate alla serie madre. Gli
spin-off ad oggi conosciuti di Doctor Who sono
Class,Le Avventure di Sarah Jane
e Torchwood. Dei tre, lo spin-off senza dubbio più
conosciuto e amato da pubblico è Torchwood.
Creata da Russell T
Davies, la serie racconta le vicende dell’unità di Cardiff
dell’Istituto Torchwood, un’agenzia governativa segreta che indaga
su fenomeni extraterrestri e paranormali. Il loro compito è
sventare eventuali attacchi, nascondere prove dell’esistenza aliena
al resto del mondo e servirsi di nuove tecnologie extraterrestri
per il proprio lavoro.
Torchwood è andata in onda dal 2006
al 2011 per 4 stagioni e 41 episodi. Capaldi entra a far parte
della serie nel 2009, interpretando il ruolo di John
Frobisher dalla 3×01 “Children of Earth:
Day One” alla 3×05 “Children of Earth: Day
Five”.
Peter Capaldi curiosità
2. In molti negli
anni si sono chiesti se Peter Capaldi e Lewis
Capaldi, famoso cantautore scozzese, sono effettivamente
imparentati. Ebbene, questa storia è ancora un mistero sia per noi
che per i diretti interessati. Peter e Lewis hanno raccontato di
essersi conosciuti per caso e di aver capito subito di essere in
qualche modo imparentati. Entrambi, infatti, pare abbiano le stesse
origini italo-scozzesi ma non sono ancora riusciti a risalire
all’esatto grado di parentela che li lega.
1. A rafforzare la
connessione tra i due c’è anche un progetto speciale a cui hanno
lavorato insieme. In occasione dell’uscita dell’ormai famoso
singolo Someone You Loved, Peter è stato il
protagonista del video musicale della canzone.
Il video musicale racconta una
storia molto toccante di un uomo che dona il cuore della moglie
morente alla madre di una bambina in lista per il trapianto ed è
stato creato in collaborazione con l’organizzazione britannica per
la donazione organi LIVE LIFE GIVE LIFE.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer italiano ufficiale di
Il Re di Staten Island, la nuova commedia firmata
Judd Apatow che conferma il giovane talento del
Saturday Night LivePete
Davidson. Il Re di Staten Island – The King
of Staten Island vede la partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un
pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e
Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo
di Gina, l’ex moglie di Ray.
Nella sua celebrata carriera, Judd
Apatow ha portato una nutrita serie di giovani promesse della
commedia al loro debutto sul grande schermo, come nel caso di
Steve Carell,
Seth Rogen,
Jonah Hill,
Jason Segel,
Kristen Wiig, Amy Schumer e Kumail
Nanjiani. Questa estate, Apatow dirige l’ultimo
talento sfornato dal Saturday Night Live, Pete Davidson, in una
fresca commedia su amore, lutto e divertimento a Staten Island.
Il Re di Staten Island
– The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un
Disastro di Ragazza, Molto Incinta, 40 Anni Vergine) da una
sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave
Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco
di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle
pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il
Matrimonio Si Può Evitare… L’Amore No e Le Amiche della Sposa,
oltre a Questi Sono I 40, Un Disastro di Ragazza e Funny People. I
produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman
e Judah Miller.
Il Re di Staten Island: la trama
Scott (Davidson) è rimasto un
ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre
pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e
poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso
all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo.
Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO
con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a
vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso
interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a
fumare erba con gli amici – Oscar (Ricky Velez, Master of None),
Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie
(Lou Wilson, in TV con The Guest Book) – oltre a frequentarsi
segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple
TV+ con The Morning Show).
Quando la madre inizia a portare in
casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill
Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una
catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio
dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella
vita.
Cambia nome il nuovo film di
Francesco Bruni che adesso uscirà con il titolo di
Cosa
sarà. Ecco di seguito come il regista e sceneggiatore
ha annunciato la decisione:
“Sono felice di poter annunciare
il nuovo titolo del nostro film. Quello scelto in precedenza – più
di un anno fa – se al principio sembrava profetico (poiché
quell’espressione risuonava ovunque), con l’andare del tempo –
ironia della sorte – ha finito per risultare fuorviante,
soprattutto perché il nostro film non parla affatto – colgo
l’occasione per precisarlo – della pandemia che ha colpito il mondo
intero in questi ultimi mesi. Questo nuovo titolo mi sembra
esprimere molto bene l’incertezza in cui vive il protagonista e in
cui tutti possiamo riconoscerci, ora più che mai. Ringrazio anche
Palomar e Vision che hanno subito condiviso questa sensazione e
questa scelta.”
SINOSSI
La vita di Bruno Salvati è in una
fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo
produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua
moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già
avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito,
Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che
vorrebbe.
Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida
immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo
accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli
verso la guarigione. Il primo obiettivo è trovare un donatore di
cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno
comincia ad avere seriamente paura, Cosa sarà di
lui?
Suo padre Umberto, rivelandogli un
segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza. Bruno
e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita,
che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli
occhi da sé stesso e a guardare gli altri.
Protagonista del film è Kim Rossi Stuart. Il film, prodotto da Palomar
e Vision Distribution, arriverà nelle sale in autunno.
Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame hanno adattato la trama di Infinity
Gauntlet e i Marvel Studios hanno portato sullo schermo una
serie di eventi tratti dai fumetti che sono diventati negli anni
iconici.
Rispetto a quanto visto fino ad ora,
la fase 4 sembra mancare di qualcosa di importante. Per cominciare
non c’è un nuovo film sui Vendicatori, una specie di capitolo
intermedio che ogni tot di anni tira le fila della storia. Certo,
non significa che Kevin Feige e compagnia non adatteranno altri
eventi enormi dal materiale originale in un futuro non troppo
lontano. In effetti, ci sono ancora molte storie che i film non
hanno ancora affrontato, ed ecco di seguito qualche proposta di
storia che potrebbe essere il successore della Infinity Saga.
The Walking
Dead ha contribuito molto a rendere di nuovo cool gli
zombi, e si spera che Army of the Dead dimostrerà che anche un film
di zombi ben fatto può trovare successo. Tuttavia, cosa succede se
mescoli quel genere con quello del supereroe? È qui che entrano in
scena gli Zombi Marvel, la brillante serie di
eventi scritta proprio da Robert Kirkman, il
creatore di The Walking Dead.
Ambientati in una versione
alternativa dell’Universo Marvel, gli eroi che vivono lì sono
tutti infettati dal virus zombi (ma mantengono la loro personalità
e intelligenza) e divorano tutti e tutto. Nel caso di Spider-Man,
questo include la sua amata zia May e Mary Jane. È probabile
che il concetto venga esplorato in
What If ?, quindi potrebbe essere ampliato in
live-action.
Siege
Dopo un atto eroico, Norman
Osborn è responsabile dello S.H.I.E.L.D. (ora ribattezzato
H.A.M.M.E.R.), che si occupa di rimodellare il mondo a sua immagine
e riunisce una squadra di Dark Avengers.
L’ex Green Goblin si reinventa come
Iron Patriot e, nel tentativo finale di consolidare il suo potere
mentre gli Eroi più potenti della Terra iniziano a reagire, lancia
un attacco devastante ad Asgard. Il radicamento dell’azione per
questo tipo di racconto in un futuro film dei Vendicatori
comporterebbe un bel cambio di ritmo anche nel caso in cui alcuni
personaggi chiave dovessero essere cambiati.
Mentre questa serie è stata un po’
incostante, ha avuto alcuni momenti iconici e sorprendenti che si
sarebbero tradotti perfettamente sul grande schermo e Spider-Man
dovrebbe sicuramente essere al centro della storia, per cui si
tratterebbe di avere come protagonista un personaggio non ancora
troppo sfruttato.
Secret Empire
Questo film sarebbe
difficile da realizzare senza Chris Evans nel ruolo di Captain
America, ma forse l’attore potrebbe riprendere il ruolo di
una versione alternativa di Steve Rogers? Con Doctor Strange nel Multiverso della follia che
esplorerà realtà alternative, questo non sarebbe davvero così
difficile da realizzare.
Il concetto di “Cap malvagio” è
divertente, e questo Steve potrebbe persino essere uno che ha
viaggiato indietro nel tempo e tornato al presente come un vecchio.
Certo, questo significherebbe perdere il concetto di Captain
America sotto copertura alla base del fumetto, ma ciò si è rivelato
più frustrante di ogni altra cosa.
Nonostante non sia un evento
preferito dai fan, c’è sicuramente del potenziale per questa storia
sullo schermo e potrebbe portare ad alcune modifiche notevoli e
rivoluzionarie nel MCU.
Annihilation
Se questo evento non fosse
mai accaduto, potremmo non aver mai visto i Guardiani della Galassia di James Gunn. La serie Annihilation diede
nuova linfa al ramo cosmico dell’universo Marvel e riavviò i Guardiani, con
la formazione del film, con grande successo.
La Terra non tiene conto di questa
storia (non c’è alcun segno degli Avengers o degli X-Men), con
personaggi del calibro di Nova e Quasar che invece hanno la
possibilità di avere le luci della ribalta mentre affrontano una
minaccia da fine dell’Universo che consisteva nell’onda di
Annihilation, ovvero una grande armata di navi da guerra, sotto il
controllo del classico cattivo dei Fantastici Quattro.
Questa sarebbe la direzione perfetta
per coinvolgere il franchise dei Guardiani della Galassia e potrebbe
anche portare a un certo numero di film spin-off che serviranno a
espandere il lato cosmico del MCU.
House Of M
Se i Marvel Studios sono alla ricerca di
un modo per presentare gli X-Men in un modo rivoluzionario, allora
un adattamento di House of M che ha
rimodellato questo mondo condiviso per un certo periodo
funzionerebbe sicuramente.
Manipolata da suo fratello, Scarlet
Witch usa i suoi poteri di alterazione della realtà per rimodellare
il mondo in uno in cui i mutanti sono la maggioranza e governano il
pianeta. Tuttavia, ci sono alcuni che si rendono conto che le cose
non vanno per il verso giusto, quindi intraprendono una ricerca per
ripristinare le cose come una volta.
Ciò pone una sorta di dilemma morale
per gli X-Men; vogliono davvero tornare in un mondo in cui sono
temuti e odiati o rimanere in uno in cui Magneto governa il mondo
con un pugno di ferro?
Avengers vs. X-Men
Onestamente, questo evento
è stato complicato da gestire per i fan, perché ha visto i due
schieramenti del titolo scontrarsi.
Nel materiale originale, quando gli
Eroi più potenti della Terra interferiscono negli affari della
squadra mutante, fratturano la Forza della Fenice, lasciando
Ciclope, Emma Frost, Colosso, Magik e Namor posseduti dall’entità
cosmica. Sotto la sua sinistra influenza, gli X-Men continuano a
rimodellare la Terra a loro immagine con conseguenze
disastrose.
Questo ovviamente mette le due
fazioni l’una contro l’altra mostrandoci Ciclope dietro le sbarre –
almeno per un breve periodo – e Charles Xavier ucciso per sempre.
Ci sono elementi che dovrebbero essere presi in prestito da questa
storia, ma un adattamento diretto potrebbe non essere la migliore
idea.
Secret Invasion
È stato un vero peccato che
Captain
Marvel non abbia posto le basi per questa storia, ma
si dice che lo farà il seguito, per un adattamento sul grande
schermo o su Disney+.
La forma mutevole degli Skrulls ha
trascorso un certo numero di anni a sostituire in silenzio i membri
chiave della comunità di supereroi, manipolando attentamente gli
eventi intorno a loro per rendere più facile la loro invasione
della Terra. Ciò ha comportato l’impossibilità per gli Avengers di
fidarsi l’uno dell’altro, e vederli combattere le diverse versioni
di se stessi potrebbe essere sicuramente divertente.
Se i Marvel Studios la gestiscono nel
modo giusto, potrebbe essere la storia che verrà sviluppata per
molti anni su grande schermo.
War of the Realms
Thor: Love and Thunder
introdurrà la versione femminile del Dio del Tuono e, se saremo
fortunati, Taika Waititi preparerà il palcoscenico per questo
imponente evento che si svolgerà in un futuro non troppo
lontano.
Con tutti i Nove Reami sotto attacco
da parte del sinistro Malekith (che potrebbe aver bisogno di essere
sostituito dopo l’apparizione in Dark World), gli Eroi più potenti
della Terra si uniscono ai due Thor nella loro battaglia contro gli
Elfi Oscuri, contro Dario Agger, i Giganti di Ghiaccio e vari altri
cattivi asgardiani.
“War of the Realms” è stata una
storia emozionante, epica e piena di azione, e potrebbe persino
portare a una sostituzione permanente di Jane Foster come Dio del
TUono nel MCU.
World War Hulk
Nei fumetti, Iron Man e un
“Illuminati”, gli eroi più intelligenti dell’Universo Marvel (tra cui personaggi del
calibro di Black Bolt, Doctor Strange e Mister Fantastic), decidono
che il modo migliore per proteggere la Terra è mandare Hulk nello
spazio.
Dopo essere arrivato su un pianeta
lontano, il Gigante di Giada è costretto a combattere in un’arena
gladiatoria, ma alla fine fugge e trova l’amore … fino a quando la
capsula in cui era stato mandato nello spazio esplode e la uccide.
È allora che Hulk ritorna sulla Terra con un esercito per
dichiarare guerra agli eroi che ritiene responsabili della morte
dell’amata.
Solo Sentry può fermare il Golia Verde e sarebbe
epico vedere questa storia sul grande schermo. Potrebbe volerci un
po’ di tempo per costruire questa storia, e probabilmente
dovrebbero essere fatti alcuni cambiamenti a personaggi e
situazioni, ma potrebbe essere davvero un adattamento
avvincente.
Secret Wars
Nel 1984, la Marvel decise che doveva vendere
più giocattoli, quindi lanciò un evento chiamato Secret Wars che
vide quasi tutti i personaggi della Marvel buttati nella stessa
serie.
La premessa? Quando un antico essere
cosmico noto come Beyonder rapì eroi e criminali dalla Terra, li
costrinse a combattere l’uno contro l’altro in quella che era
essenzialmente una grande battaglia all’ultimo sangue!
Naturalmente, dato il fascino di vedere eroe contro eroe o cattivo
contro cattivo, e considerando che i Fratelli Russo sono desiderosi
di adattare questa storia, sarebbe folle per i Marvel Studios non farlo.
Questo evento ha visto
l’introduzione di molti personaggi che hanno continuato a svolgere
un ruolo significativo nell’universo Marvel, e questo potrebbe essere un
posto fantastico per puntare i riflettori su X-Men e Fantastici
Quattro.
Genosha è un’isola fittizia
che Magneto ha trasformato in un rifugio sicuro per i suoi compagni
mutanti. Prima di diventare una patria dei mutante, in realtà, gli
stessi che vivevano lì venivano trattati dal governo alla stregua
di schiavi. Tuttavia, anni dopo, un sinistro nemico degli X-Men
scatenò una nuova razza di Sentinelle che spazzò via quasi l’intera
popolazione, composta da circa sedici milioni di mutanti.
Un film capace di
trattare sia gli aspetti politici sia l’orrore del genocidio legati
ad un tale nazione, potrebbe potenzialmente essere una delle
migliori e più intelligenti avventure dedicate agli X-Men di
sempre.
Magneto uccide Apocalisse
Apocalisse ha fatto il suo
debutto sul grande schermo nel 2016, e forse non passerà
molto tempo prima di vedere una nuova iterazione del
personaggio al cinema, si spera più fedele ai fumetti. In
riferimento a questo particolare momento, Charles Xavier è morto e
Magneto si è unito agli X-Men nel tentativo di eliminare il cattivo
e ripristinare una precedente cronologia.
Ciclope, Jean Grey,
Colosso, Kitty Pryde e molti altri vengono tutti uccisi per mano di
Apocalisse, con Magneto che è l’ultimo del gruppo ancora in piedi.
Mentre il tiranno si prepara a sconfiggere anche il leader mutante,
Magneto usa un’ultima scarica di energia – alimentata dal suo odio
– per dividere letteralmente in due En Sabah Nur. È un momento
scioccante che probabilmente sarebbe incredibile da vedere sul
grande schermo.
Weapon X
La storia delle origini di
Wolverine è stata maltratta in X-Men le origini:
Wolverine. Ecco perché, quando finalmente vedremo una nuova
iterazione del personaggio, si spera che sia un po’ più fedele alla
run “Weapon X”. Invece di scegliere di sottoporsi alla procedura
per far legare il metallo indistruttibile noto come adamantio al
suo scheletro, la versione a fumetti di Wolverine è stata rapita e
sperimentata contro la sua volontà.
È irrilevante se questo possa
costituire la trama di in un intero film o solo parte di esso, ma
vedere gli scienziati rendersi conto che
Wolverine non è più sotto il loro controllo mentre il mutante
si fa strada verso la libertà sarebbe decisamente sorprendente da
guardare.
La rivoluzione mutante
Posseduto dalla Fenice
durante gli eventi di “Avengers vs. X-Men” (un film che vorremmo
assolutamente vedere!), Ciclope uccise il suo ex mentore Charles
Xavier e fu imprigionato poco dopo nonostante non fosse pienamente
conscio delle sue azioni. Tale persecuzione lo portò a ricevere
un’enorme quantità di sostegno pubblico: non passò molto tempo
prima che Scott Summers venisse liberato dai suoi alleati e divenne
il leader di una nuova rivoluzione mutante.
Vedere Ciclope come un fuorilegge
che ispira i suoi compagni mutanti è stato qualcosa di veramente
speciale e sarebbe una grande direzione da far intraprendere al
personaggio sul grande schermo, indipendentemente dal fatto
che si debba anche rappresentare la morte del Professor X per
raccontare quest’iterazione.
Colosso diventa Fenomeno
Con Fenomeno diretto a San
Francisco, gli X-Men devono agire in fretta per fermare il malvagio
prima che rovini l’intera città. Il già formidabile Colosso decide
di sfruttare il potere di Cyttorak, diventando la versione più
inarrestabile del personaggio vista fino ad oggi, e sconfiggendo
facilmente Caino Marko.
Tuttavia, il povero Piotr avrebbe
continuato a lottare con le sue nuove abilità, scoprendo che tenere
sotto controllo la sua nuova natura distruttiva non sarebbe stata
un’impresa facile. Questa sarebbe una direzione fantastica da
intraprendere per portare Colosso sullo schermo. Anche se abbiamo
già visto Fenomeno in Deadpool
2, il MCU potrebbe approfondire il lato
magico dei suoi poteri grazie ad un personaggio come Doctor Strange.
Astonishing X-Men
I film degli X-Men sotto
l’egida Fox erano piuttosto buoni, ma non è mai stato un segreto
che i costumi lasciavano molto a desiderare! Nella serie
“Astonishing X-Men” di Joss Whedon e John
Cassaday, si è scelto di evitare i costumi in pelle nera – che
vennero adottati nei fumetti per costruire una sorta di coesione
con i film – per abbracciare maggiormente il ruolo da supereroi del
team… come diceva Ciclope, era tempo di “stupire” il
mondo!
Questa intrapresa è stata una
direzione totalmente nuova per quanto riguarda il look della
squadra. Quando arriverà il momento dell’inevitabile riavvio degli
X-Men nel MCU, prendere ispirazione da questa
run potrebbe rivelarsi a dir poco fantastico. E se fosse proprio
Joss Whedon a
scrivere e dirigere il film?
Magneto si unisce agli X-Men
Con Ciclope ora leader
degli X-Men dopo che alcuni sconvolgenti segreti sul passato di
Charles Xavier lo hanno portato ad essere evitato dai suoi ex
studenti, grandi cambiamenti erano in serbo per i mutanti. Una
delle alterazioni più importanti è stata il fatto che il leader
della Confraternita dei mutanti malvagi, Magneto, ha chiesto che
gli fosse permesso di unirsi agli X-Men. Nonostante si fossero
scontrati per anni, alla fine Ciclope gli ha permesso di farlo.
È stata una decisione scioccante e
controversa, ma al tempo stesso è stata anche quella che ha
revisionato con successo il cattivo e ha posto le basi per una
nuova era di storie. I due divennero presto stretti alleati, e
anche se alcuni sostenevano che l’influenza di Magneto su Ciclope
non era una buona cosa, è innegabile che il loro rapporto potrebbe
essere la base per un film davvero interessante. Magneto voleva
solo tradire gli X-Men? Aveva un altro scopo? Sono tutte domande a
cui un film del MCU potrebbe fornire risposte.
“Basta mutanti!”
Adattare la trama di “House
of M” potrebbe dare vita ad un film piuttosto epico, ed è qualcosa
che ora è possibile grazie al fatto che i Marvel Studios detengono i diritti di tutti i
suoi personaggi (ad eccezione di Spider-Man). Quando Quicksilver
manipola i poteri di sua sorella Scarlet Witch che alterano la
realtà allo scopo di ricreare la Terra come dominata dai mutanti,
c’è solo una persona che ricorda come erano le cose prima. QUella
persona è Wolverine!
Mentre lui e una giovane ragazza
mutante con la capacità di ripristinare i ricordi delle persone,
cercano gli X-Men ormai molto diversi, gli eventi raggiungono il
culmine in una battaglia epica che vede il mondo tornare al suo
stato originale. Tuttavia, ciò accade solo dopo che Scarlet Witch
ha esclamato la frase “Basta mutanti!”.
Il processo di Magneto
La Marvel pensa sempre a qualcosa di
speciale per i suoi numeri celebrativi e “Uncanny X-Men #200” non
ha fatto eccezione. In questa run Magneto è stato processato in un
tribunale delle Nazioni Unite. Sorprendentemente,
un Magneto tormentato dal rimorso viene dichiarato innocente ed è
quindi compito degli X-Men difenderlo dai dissidenti, sia umani che
mutanti.
In cerca di
redenzione, si unisce agli X-Men per un breve periodo e rinuncia
per molti anni ai suoi modi malvagi. In effetti, è questo che lo
porta ad essere accettato nella squadra di Ciclope molti anni dopo.
Questo arco narrativo di Magneto sarebbe una nuova ed interessante
direzione da intraprendere per riportare il personaggio sullo
schermo.
L’era di Apocalisse
Nel lontano 1995, la
Marvel ci ha presentato “‘L’Era di
Apocalisse”, una realtà alternativa creata quando Legione viaggiò
indietro nel tempo per uccidere Magneto, ma invece eliminò
inavvertitamente Charles Xavier. Alla fine, Apocalisse venne
coinvolto e riuscì a conquistare il Nord America.
Il mondo venne lasciato in rovina
dalla guerra che seguì e ogni personaggio che conoscevamo ha subito
gravi cambiamenti. Una volta introdotti gli X-Men nel MCU, approfondire questa sequenza
temporale potrebbe dare vita ad un film divertente… inoltre,
sarebbe qualcosa che potrebbe essere tranquillamente anticipato in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness.