Il Marvel Cinematic Universe non si ripete. L’universo condiviso è stato messo a punto così nel dettaglio che, quando un attori firma per un ruolo, quel particolare ruolo sarà il suo compagno di viaggio per un arco variabile di film. Ma sempre lo stesso ed è rarissimo che lo stesso personaggio venga interpretato da attori diversi.
Questo vale per il MCU, ma naturalmente esistono molti altri film a marchio Marvel, con personaggi della Casa delle Idee, esterni a questo universo, film precedenti realizzati in anni in cui il MCU non esisteva ancora.
Idris Elba
Tutti lo conosciamo come Heimdall, il custode del Bifrost nel MCU, ma esattamente un anno dopo il suo debutto nel personaggio con i Marvel Studios, l’attore inglese ha partecipato a un altro cinecomic, Ghost Ryder: Spirit of Vengeance, nel ruolo di Moreau. L’unica cosa che però sembrano avere in comune i due personaggi, è che per interpretarli, Elba è stato costretto a indossare delle lentine colorate.
Jon Favreau
Jon Favreau è stato il primo regista del MCU con l’Iron Man di Robert Downey Jr, e nello stesso film ha interpretato anche Happy Hogan per la prima volta, la guardia del corpo di Tony Stark. Tuttavia, chi ha la memoria lunga, ricorderà che nel 2003, Favreau è stato Foggy Nelson al fianco di Ben Affleck/Matt Murdock in Daredevil. Decisamente un upgrade per l’attore e regista.
Kate Mara
Nel suo esordio alla Marvel, Kate Mara ha interpretato lo US Marshal che deve presentare un mandato di comparizione a Tony Stark all’inizio di Iron Man 2, un ruolo marginale che però ha introdotto l’attrice al grande pubblico. Mara è poi tornata alla Marvel dalla porta della Fox, interpretando la Donna Invisibile in Fantastici Quattro del 2014. Un ritorno infelice, senza dubbio, ma per lei può ancora esserci ancora possibilità di redenzione.
Kenneth Choi
In Captain America: Il Primo Vendicatori, Kenneth Choi fa parte del Howling Commando, nei panni di Jim Morita. Il personaggio è un eroe che combatte i nazisti e l’Hydra fianco a fianco con Cap. In Spider-Man: Homecoming, CHoi interpreta il preside Morita, che gestisce la scuola di Peter Parker. Non si tratta di un caso di omonimia o di mancanza di fantasia nei casting. Stando a quanto dichiarato da Kevin Feige, il preside Morita è il nipote di Jim Morita, tanto che nel suo studio sfoggia la foto del nonno con la divisa dell’esercito americano.
Michael B. Jordan
Con Chronicles di Josh Trank si è affacciato al cinema supereroistico, ma è sbarcato per la prima volta alla Marvel nei panni di Johnny Storm, in Fantastici Quattro. L’esperienza lo ha scottato, ma non ha deciso si lasciar perdere il genere. Così quando da Ryan Coogler è arrivata l’offerta di interpretare Killmonger in Black Panther, ha afferrato l’opportunità al volo, diventando uno dei migliori villain che il MCU ricordi, dai tempi di Loki.
Ryan Reynolds
Ryan Reynolds ha un passato oscuro nella DC Film, lo sappiamo tutti. Il suo Green Lantern è considerato uno dei peggiori film di sempre. Tuttavia, Reynolds era già stato in Marvel, in Blade: Trinity, al fianco di Wesley Snipes. Il suo ritratto di Hannibal King non sarà stato memorabile, ma senza dubbio il ritorno alla Marvel lo ha riscattato sia del cacciatore di vampiri che dell’infelice parentesi in DC: il suo Deadpool si fa amare tantissimo.
Josh Brolin
Nel 2014, con Guardiani della Galassia, Josh Brolin ha fatto il suo esordio nel MCU nel ruolo di Thanos. Adesso l’attore tornerà a interpretare il Titano Pazzo in Avengers: Infinity War. Ma a breve lo vedremo di nuovo in un altro cinecomic, nei panni di un altro eroe iconico dei fumetti Marvel: Cable. Sarà proprio Brolin a interpretare il potente mutante in Deadpool 2.
Chris Evans
Probabilmente, Chris Evans è l’attore che ha avuto più fortuna dopo aver interpretato un ruolo Marvel di relativo successo. Lui è stato la prima versione cinematografica di Johnny Storm, la Torcia Umana, e che poi è diventato il simbolo del MCU: Steve Rogers/Captain America.





E partiamo proprio dalla tinta che maggiormente ha catturato la scelta delle attrici che hanno partecipato alla cerimonia. Due delle nominate di punta, 
Quando si pensa al rosa sul tappeto degli Oscar, l’immaginario collettivo va immediatamente al 1999, all’abito che Gwyneth Paltrow scelse per la notte che la incoronò migliore attrice dell’anno (per Shakespeare in Love). Non ha avuto la stessa fortuna Saoirse Ronan, che con un abito molto fine dello stesso colore, che ricorda da lontano lo stile di Grace Kelly, ha scelto di partecipare alla sua terza Notte degli oscar da nominata. Il suo abito si pone in mezzo ad altri due “rosa” molto diversi: da una parte la vincitrice dell’anno scorso per il ruolo da non protagonista, 
Moltissime attrici hanno scelto il look da sirena d’argento (o dorata) e tutte con risultati differenti. Sally Hawkins, per esempio, ha optato per un abito largo, che ricorda vagamente l’estrema eleganza di Isabelle Huppert lo scorso anno, ma con un risultato sicuramente più scarso. Altro discorso invece
Protagonista dei precedenti appuntamenti grazie al Time’s Up, il nero è sempre una buona scelta, alquanto frequente. Basti pensare che era uno dei trend del red carpet degli Oscar dello scorso anno. Per parlare di un classico senza tempo, abbiamo scelto due abiti in particolare, un confronto tra due scelte simili per trasparenze ma con esiti molto molto diversi. Taraji Henson è ancora una volta molto molto sexy, ai limiti del buon gusto a dire il vero, Leslie Bibb invece dimostra classe e gusto, pur giocando sul sicuro e scegliendo un abito che si confà alla sua forma longilinea e slanciata.
Questa “categoria” è particolarmente cara a chi scrive, perché mostra in che modo chi non possiede un fisico propriamente incluso nel canoni classici del cinema hollywoodiano possa affrontare il red carpet con una grande varietà di opportunità. Whoopi Goldberg e Octavia Spencer hanno affrontato la scelta dell’abito con un approccio opposto. La prima si è concessa un variopinto eccesso, con fiori, colori e tante balze, un tocco di vivacità su un red carpet, come dicevamo, alquanto composto. La seconda si conferma una delle meglio vestite degli Oscar 2018, dal momento che riesce quasi sempre a scelgliere odelli e tagli che esaltano la sua forma naturale e le calzano a pennello.
Non è certo un colore che passa inosservato, soprattutto nella tonalità scelta da
Come il blu elettrico, anche il giallo è un colore che si fa notare, soprattutto sulle forme di Eiza Gonzalez. Altro discorso invece per Greta Gerwing che sceglie un modello semplicissimo, che si sposa con il suo approccio a metà tra i timido e il dimesso, una vera bambolina da red carpet, nonostante l’altezza e le forme. Un po’ gialla e un po’ nera, la meno glamour del tappeto rosso, Frances McDormand, riesce ancora una volta a fare una scelta interessante, senza mai venire meno al suo stile acqua e sapone, più bello ogni anno che passa, e risultando comunque elegante e all’altezza della circostanza. Con un carisma tale, l’abito scende decisamente in secondo piano.
Su un tappeto rosso che ha prediletto le tinte unite e i tagli sobri, Agnes Varda e Paz Vega hanno portato la primavera. Fiori su sfondo bianco, scelte diverse e glamour, allo stesso modo, adeguate allo stile, all’età, allo spirito di chi le ha operate.
Non potevano mancare le voci fuori dal coro: nel 1962 Rita Moreno vinse il suo Oscar per West Side Story. Ieri sera, chiamata a premiare il miglior film straniero dall’Academy, la Moreno si è presentata sul tappeto rosso con lo stesso abito, perfettamente ri-indossato per l’occasione. Un’energia e una simpatia senza tempo.
La stella più splendente dello scorso anno si merita un posto tutto suo in questa rapida carrellata. Una delle poche, se non l’unica in pantaloni,

Da quando si è opposto ai trattati di Sokovia, il super soldato è rimasto sotto al raggio dei radar mentre continua a fare quello che crede sia giusto, salvare il mondo, una missione clandestina alla volta.
Gli Avengers sono messi faccia a faccia con l’abile, intelligente, fiero signore della guerra, Thanos, una minaccia cosmica, senza scrupoli, consumato dal desiderio di conquista. Per fermarlo, i Vendicatori devono unire le forze con i
Mentre ancora di sforza di guadagnarsi la sua dignità in quanto nuovo re di Asgard, Thor verrà messo alla prova quando si vedrà messo a confronto con l’inarrestabile Thanos.
Impegnato ancora a combattere con la volatilità del suo alter ego, Bruce Banner ha bisogno fare la pace con chi è davvero se vuole avere anche una sola chance di fermare Thanos dal seminare distruzione attraverso la Galassia.
Una delle spie più mortali al mondo si trova di nuovo in fuga dopo che gli Avengers si sono sciolti. Ma il suo istinto da killer dovrà essere al massimo delle sue potenzialità quando la più grande minaccia cosmica mai conosciuta arriverà sulla Terra.
L’amichevole Spider-man di quartiere dovrà usare il suo spirito, la sua forza e i suoi sensi di ragno per aiutare gli altri eroi a fermare Thanos dal mettere in pratica il suo piano di collezionare tutte le Gemme dell’Infinito.

