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5 personaggi Sony/Marvel che meritano una seconda possibilità nel MCU

Con Madame Web che, distribuito all’inizio del mese, ha raccolto recensioni estremamente negative, come Morbius prima di lui, i film del Sony’s Spider-Man Universe continuano a raccogliere risultati contrastanti se non pessimi, come con quest’ultimo nuovo film. Al di fuori dei film animati dedicati a Miles Morale, la Sony Picture si sta dunque dimostrando poco incisiva nel realizzare lungometraggi adatti ai supereroi e ad oggi solo Venom è riuscito ad ottenere più di un film. Tuttavia, dei film fino ad oggi distribuiti – ma tenendo in considerazione anche quelli che arriveranno prossimamente – ci sono alcuni personaggi del SSU che meriterebbero una seconda possibilità all’interno del MCU. Scopriamo quali.

Carnage

Venom- la Furia di Carnage cast

Ad oggi Venom: La furia di Carnage è ritenuto uno dei miglior film Marvel della Sony. Il sequel, diretto da Andy Serkis, ha fatto qualche passo falso dal punto di vista creativo, ma quando Carnage si è scatenato, è stato come vedere i fumetti prendere vita. Il rating PG-13 di questo film ha tuttavia smorzato il potenziale del celebre villain e Woody Harrelson non si è rivelato la scelta giusta per il ruolo. Tuttavia, i Marvel Studios potrebbero ingaggiare un nuovo Carnage e ricominciare con un adattamento di “Maximum Carnage” o un’altra delle storie dedicate al personaggio.

Spider-Woman

Julia Carpenter Spider-Woman Sony

Madame Web, come si accennava, è stato un disastro e c’è da aspettarsi che la Sony voglia dimenticare al più presto questa cocente delusione. Tuttavia, sarebbe un vero peccato mettere definitivamente da parte la Spider-Woman di Sydney Sweeney, un personaggio ricco di fascino e potenziale. Certo, la Sony potrebbe riportare Julia Cornwall sul grande schermo in futuro, ma sarebbe molto più interessante vedere Sweeney collaborare con i Marvel Studios. Il Multiverso potrebbe aiutare nel portarla nell’universo giusto, magari dandole l’occasione di confrontarsi con lo Spider-Man di Tom Holland.

Prowler

Donald Glover Prowler

Questa è una storia un po’ strana. Donald Glover ha effettivamente debuttato nel MCU nei panni di Aaron Davis con Spider-Man: Homecoming. Questo sembrava essere l’unico ruolo per lui nel MCU, ma la Sony lo ha poi arruolato per un cameo live-action nei panni di Prowler nel film animato Spider-Man: Across the Spider-Verse. Dato che si parla sempre di Multiverso, quello interpretato da Glover potrebbe benissimo essere il Prowler del MCU, che potrebbe dunque facilmente fare la sua apparizione in Spider-Man 4, ponendo le basi per l’incontro di Peter con Miles Morales.

Morbius

Morbius Sony

Morbius non ha sicuramente riscosso il successo sperato, anzi il contrario. Però Jared Leto e la sua interpretazione dell’iconico vampiro sono stati probabilmente la parte migliore di un film altrimenti terribile e si potrebbe fare di più per Morbius con l’aiuto della bravura dell’interprete. Nel MCU potrebbe ad esempio essere contrapposto al cacciatore di vampiri Blade nell’omonimo film, introducendo così il personaggio all’interno del MCU e permettergli di mostrare tutte le sue qualità.

Kraven il Cacciatore

Kraven il Cacciatore

Kraven il Cacciatore è il protagonista dell’omonimo film, il prossimo del SSU ad arrivare in sala. Aaron Taylor-Johnson ricopre il ruolo dell’inarrestabile personaggio, celebre per essersi scontrato spesso con Spider-Man. Sarebbe interessante vederlo dunque alle prese con l’Uomo Ragno, magari in uno dei prossimi film a lui dedicati. Se i Marvel Studios decidessero poi di affidare a Spidey il costume nero, allora la fusione di questa trama con “L’ultima caccia di Kraven” potrebbe portare alla migliore uscita sul grande schermo del web-slinger fino ad oggi.

5 personaggi che Henry Cavill potrebbe interpretare nel Marvel Cinematic Universe

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Le voci di un possibile ingresso di Henry Cavill nel Marvel Cinematic Universe si susseguono da diversi anni. Tuttavia, qualche girono fa abbiamo appreso che l’ex Superman sarebbe in lizza per interpretare una variante di Wolverine nel film Deadpool & Wolverine di quest’estate.

Non ce la beviamo, ma dopo essere stato sollevato dall’impegno con i DC Studios e da James Gunn in seguito a un breve ritorno nei panni dell’Uomo d’Acciaio in Black Adam, Henry Cavill merita un’altra possibilità di interpretare un supereroe… o un supercattivo, se è per questo.

Oltre a interpretare Superman, Henry Cavill ha dimostrato di essere un attore capace di interpretare ogni tipo di personaggio sullo schermo. Dal burbero Geralt di Rivia in The Witcher al formidabile cattivo di Mission: Impossible – Rogue Nation, sappiamo che può portare molto al MCU nella Saga del Multiverso e oltre. Ecco qualche suggerimento sui possibili ruoli di Henry Cavill nel MCU.

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill

Creato da Walt Simonson, Beta Ray Bill è un Korbinite e un membro di una razza aliena il cui pianeta è stato distrutto da Surtur. Scelto dal suo popolo per brandire il potente Stormbreaker, in seguito si dimostra degno di sollevare il martello di Thor, Mjolnir, diventando uno dei più potenti alleati del Dio del Tuono.

Si tratterebbe probabilmente di un ruolo in computer grafica per Cavill, ma con il quale l’attore può divertirsi.

I Marvel Studios farebbero bene a mettere in mostra il suo fisico imponente, facendogli indossare protesi o semplicemente una testa creata in VFX per interpretare l’eroe che brandisce il martello. Ci piacerebbe molto anche vedere il botta e risposta tra Cavill e Chris Hemsworth e, con un nuovo regista al posto di Taika Waititi, il risultato potrebbe essere spettacolare.

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Silver Surfer

Silver Surfer

Per il momento, sembra che Silver Surfer non si unirà a Galactus nel reboot dei Fantastici Quattro. Il Divoratore di Mondi sarà invece affiancato da un altro Araldo, con la possibilità che Norrin Radd faccia la sua comparsa da qualche parte.

Nei fumetti, Radd proveniva dal pianeta Zenn-La. Per salvare il suo mondo dal cattivo divoratore di pianeti, Radd si è offerto di diventare l’araldo di Galactus, viaggiando nel cosmo per trovare nuovi mondi da consumare per il suo padrone in cambio della salvezza della sua casa.

Si tratta di un viaggio emozionante e potente, che crediamo Henry Cavill possa rendere giustizia sullo schermo; inoltre, è più che imponente fisicamente per interpretare il Difensore.

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Bestia

Beast Bestia Marvel x-men

Quindi, le voci di corridoio potrebbero aver sfornato alcune affermazioni piuttosto selvagge su Henry Cavill nel ruolo di Wolverine, ma c’è un altro membro degli X-Men per cui pensiamo che sarebbe più adatto. Sì, stiamo parlando dell’unico e solo dottor Henry “Hank” McCoy!

Questo ovviamente non funzionerà se i Marvel Studios decidessero di presentare la squadra mutante da adolescenti, ma se si sono già affermati come eroi dopo Avengers: Secret Wars, allora pensiamo che sarebbe perfetto per i duri come il ferro. , supereroe altamente intelligente. È facile dimenticare che Bestia è una potenza, e ci piacerebbe vedere Henry Cavill svolgere il dovere di dubitare di interpretare anche Dark Beast.

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Dottor Destino

Fantastici Quattro Dottor Destino

Si dice che il Dottor Destino farà il suo debutto nel MCU nella scena post-credits de I Fantastici Quattro, il che presumibilmente significa che l’attore scelto per il ruolo del cattivo dovrà solo prestare la propria voce al personaggio (almeno per il momento).

Alla fine vedremo cosa si nasconde sotto la maschera, naturalmente, e Henry Cavill che si scontra con il Mister Fantastic di Pedro Pascal è una prospettiva innegabilmente eccitante.

Che si tratti di esplorare la competenza di Destino con la scienza e la magia, il suo atteggiamento crudele come dittatore di Latveria o persino un eventuale tentativo di diventare un supereroe come il famigerato Iron Man, questo ruolo darà a Henry Cavill molto più da affondare i denti di quanto non abbia mai fatto Superman. C’è solo un personaggio che vorremmo vedere interpretare di più…

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Captain Britain

Captain Britain

Sappiamo che è prevedibile, ma non ci importa! Henry Cavill sarebbe un perfetto Brian Braddock/Captain Britain, contribuendo a far sì che questo supereroe risulti credibile e fondamentale per il MCU come Chris Evans nel ruolo di Captain America.

Dopo tutto, è un tipo di eroe molto diverso e i Marvel Studios possono scegliere di esplorare i suoi legami con il governo britannico, il suo status di protettore del Corpo Multiversale di Capitan Bretagna o di leader dell’eroica Excalibur. Perché non tutte queste cose?

È difficile pensare a qualcuno migliore di Henry Cavill per dare vita a Capitan Bretagna sullo schermo e questo casting è probabilmente atteso da tempo. Ci piacerebbe molto vedere l’ex Superman in questo ruolo e, con un po’ di fortuna, essere il protagonista di un franchise tutto suo. Chi pensate che Henry Cavill l potrebbe interpretare nel Marvel Cinematic Universe?

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5 personaggi che dovrebbero partecipare alla Fase 4 Marvel

5 personaggi che dovrebbero partecipare alla Fase 4 Marvel

Sappiamo che, dopo Avengers Infinity War Parte II, la Marvel non ha ancora annunciato nessun progetto. Tuttavia possiamo intuire che, nonostante l’ormai la lunga presenza dei personaggi dei fumetti sul grande schermo, gli spettatori potrebbero non averne ancora abbastanza, e così si può ipotizzare una Fase 4 Marvel successiva ai film già annunciati.

Ecco chi dovrebbero essere i personaggi che dovrebbero avere uno spazio tutto loro all’interno del franchise in una ipotetica Fase 4 Marvel:

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5 motivi per cui il Joker di Jared Leto potrebbe essere grandioso

C’è molta attesa e soprattutto un sacco di penne affilate, pronte a scrivere, per vie istituzionali e non, cose tremende sul Joker di Jared Leto che vedremo in Suicide Squad. Tuttavia potrebbe aiutare il benessere dei fan e dei critici accaniti prendere il considerazione qualche elemento che potrebbe caratterizzar questo Joker e potrebbe giocare a suo favore. Ad esempio, ecco 5 ragioni per cui il Joker del premio Oscar e frontman dei Thirty Seconds to Mars potrebbe essere grandioso… nonostante tutto:

LEGGI ANCHE: Suicide Squad: dettagli sul ruolo di Batman di Ben Affleck nel film

LEGGI ANCHE: Suicide Squad: Batman in azione sul tetto dell’auto di Joker [Video]

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Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di superattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Joker-Jared LetoIl film arriverà al cinema il 5 agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

 

5 motivi per cui dovete dare una possibilità a THE ACOLYTE se siete fan di STAR WARS

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The Acolyte ha fatto parlare di sé per settimane, anche se la maggior parte di esse ha riguardato il possibile bombardamento di recensioni e i cosiddetti errori di continuità che in qualche modo mancano di rispetto al più ampio franchise di Star Wars.

In poche parole, c’è un sacco di rumore in giro che ha messo in ombra quella che si preannuncia come una delle migliori storie raccontate dalla Lucasfilm, di proprietà della Disney. Anche se le prossime settimane saranno cruciali per consolidare l’eredità della serie, ci sono molti motivi per cui dovreste dare una possibilità a The Acolyte.

In questo articolo, ci occupiamo di capire perché The Acolyte è un appuntamento imperdibile per i fan di Star Wars, analizzando ciò che fa bene e perché molte delle lamentele che avete sentito non sono necessariamente valide. Vi avvertiamo che seguiranno alcuni spoiler.

Espande la storia di Star Wars esistente in modo importante

The Acolyte - episodio 5

È diventato difficile scrollarsi di dosso la sensazione che la serie sarebbe stata largamente irrilevante per il più ampio franchise di Star Wars. Invece, è stato vero il contrario. Anche se non sappiamo ancora quanto lo Straniero sia importante per la stirpe dei Sith, è molto probabile che sia il fondatore dei Cavalieri di Ren e, oltre a questo, stiamo vedendo come la Forza possa essere esercitata da più di un Jedi.

Questo potrebbe essere cruciale per ciò che accadrà a Peridea nella seconda stagione di Ahsoka. Altrettanto importante è il fatto che The Acolyte spiega molto di ciò che abbiamo visto nella trilogia prequel. Anche a nord di cento anni prima de La minaccia fantasma, vediamo un Ordine Jedi desideroso di evitare scandali e desideroso di impedire a chiunque altro di usare la Forza. Non c’è quindi da stupirsi che l’Imperatore Palpatine sia riuscito a eliminarli così facilmente ne La vendetta dei Sith e questa serie fornisce un contesto vitale anche senza un personaggio importante come Darth Plagueis al centro della scena.

Una novità anche per Star Wars

Dafne Keen in The Acolyte 2024
Dafne Keen in The Acolyte. Foto di Christian Black/Christian Black / Lucasfilm Ltd. – © 2024 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

La trilogia dei sequel di Star Wars è stata giustamente criticata per aver giocato troppo sul sicuro. Il Risveglio della Forza è stato un rifacimento di Una nuova speranza e la Resistenza che combatte il Primo Ordine è stata solo l’Alleanza Ribelle contro l’Impero.

L’ascesa di Skywalker ha persino riportato in vita l’Imperatore Palpatine! Altri film e spettacoli televisivi di Star Wars distribuiti dalla Disney si sono attenuti al periodo successivo al Ritorno dello Jedi o a spazi familiari come gli anni tra Episodio III ed Episodio IV. The Acolyte, al contrario, osa fare qualcosa di nuovo esplorando un’epoca che non è mai stata mostrata prima sullo schermo.

È un cambio di ritmo rinfrescante che ha introdotto nuovi personaggi (senza nomi familiari), pianeti e armi. Se volete qualcosa di nuovo da questo franchise, allora The Acolyte fa sicuramente al caso vostro.

Non è così brutto come le “recensioni” vorrebbero far credere

The Acolyte è stato bombardato dalle recensioni? La questione è ancora dibattuta, ma non si può negare che un numero insolitamente elevato di recensioni negative abbia colpito siti web come IMDb e Rotten Tomatoes.

Ci sono molti fan con lamentele legittime. Poi ci sono i prolifici YouTubers che si guadagnano da vivere dicendo a una certa sottosezione di “fan” quello che vogliono sentirsi dire. A ciò si aggiungono le persone che vedono una serie senza un protagonista maschio bianco e gridano immediatamente “woke”, facendo della loro missione di vita quella di denunciare i media tradizionali per aver osato presentare persone che non sono come loro (abitanti del seminterrato).

Molte delle lamentele non hanno senso. The Acolyte non ha infranto il canone; ha a malapena contraddetto l’Universo Espanso, un’ondata di narrazione che non significava nulla per George Lucas (odiava Mara Jade, gente) e che è stata eliminata anni fa.

Forse la lamentela più degna di nota è la “cattiva” scrittura, come se il franchise di Star Wars fosse mai stato qualcosa di più di un’insulsa e sciocca fantascienza. È vero che The Acolyte non è l’opera più forte della Lucasfilm, ma è molto più avanti de The Book of Boba Fett, per esempio.

L’azione è di prim’ordine in The Acolyte

The Acolyte

Ahsoka è stata criticata per la mancanza di battaglie con la spada laser e di coreografie di combattimento, un giudizio severo su quelle che secondo noi erano scene d’azione piuttosto solide. Tuttavia, se per voi queste ultime erano carenti, The Acolyte è in grado di compensarle.

Fin dalla prima battaglia tra Mae e il Maestro Indara, questa serie Disney+ ha dato il meglio di sé fin dall’inizio. Alcuni possono piangere e lamentarsi per il fuoco nello spazio (perché non l’abbiamo mai visto prima in Star Wars), ma stanno trascurando alcune delle migliori scene di combattimento del franchise.

Il quinto episodio di questa settimana ha offerto forse il più grande duello di spade laser dai tempi dei prequel, con il Maestro/Lo Straniero che ha decimato i Jedi che hanno osato affrontarlo. Ha persino fatto uso di Cortosis, un materiale che annulla le spade laser estratto dall’Universo Espanso che Headland presumibilmente odia tanto. A tre episodi dalla fine, speriamo che il meglio debba ancora venire su questo fronte.

Il miglior cattivo dopo Darth Vader?

The Acolyte

Beh, non proprio, ma il Maestro/Lo Straniero è ancora uno dei cattivi più convincenti con cui abbiamo trascorso del tempo nell’era Disney di Star Wars.

Misterioso, imponente e, soprattutto, formidabile, non è un’imitazione di Darth Vader (scusa, Kylo Ren) e non sembra carne da macello per gli eroi de The Acolyte. Se finirà per diventare qualcuno di importante per il franchise più ampio è da discutere, ma a noi piace passare del tempo con lui.

Il passaggio di Manny Jacinto dall’imbranato Qimir a “Darth Teeth” è stato uno spasso da vedere e questo è un personaggio che non vediamo l’ora di rivedere. È un peccato che non ci siano piani per esplorare il suo passato, anche se siamo sicuri che i romanzi e i fumetti potranno essere utilizzati per colmare eventuali lacune.

Star Wars è un franchise che è sempre stato definito dai suoi cattivi e questa serie ne ha uno molto buono. Nelle prossime settimane, potrebbe diventare un grande cattivo…

5 finali alternativi eliminati per i film dei Marvel Studios che avrebbero cambiato per sempre il MCU

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Le riprese aggiuntive sono spesso considerate problematiche quando si tratta di realizzare film ad alto budget, ma nel corso degli anni i Marvel Studios le hanno rese una parte prevista del processo di produzione. Ciò consente allo studio di apportare tutte le modifiche che desidera e pianificarle in anticipo significa poter avere il tempo di sistemare ciò che nel film non funziona. Dopotutto, abbiamo visto cosa succede quando una produzione – I Fantastici 4 del 2015, ad esempio – scopre di dover in qualche modo riportare tutti sul set per sistemare le cose senza una pianificazione controllata.

È un approccio intelligente, anche se non sempre ha dato i suoi frutti. Nel corso degli anni, i Marvel Studios hanno infatti apportato cambiamenti radicali ai suoi film, a volte in meglio e talvolta in peggio. Continuando nella lettura si potrà decidere in quale categoria rientrano i finali alternativi di cui siamo a conoscenza, ma basti dire che, se questi avessero visto la luce, l’MCU come lo conosciamo adesso sarebbe stato completamente diverso.

Avengers: Endgame

avengers: endgame

Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono stati entrambi oggetto di importanti cambiamenti durante la produzione. Ad esempio, Hulk è inizialmente tornato alla fine del film del 2018, esplodendo dall’armatura Hulkbuster prima di essere sopraffatto da Thanos. Alcuni concept art per il finale della Saga dell’Infinito del 2019 rivelano invece che Tony Stark avrebbe dovuto essere presente quando Steve Rogers viaggia indietro nel tempo per riportare le Pietre dell’Infinito al loro giusto posto nella storia.

Potrebbe trattarsi di un depistaggio o di un’indicazione che Iron Man non era sempre destinato a morire durante la battaglia finale di Avengers: Endgame. Se optiamo per la seconda ipotesi, allora chissà quanto sarebbe stato diverso il MCU nel passaggio alla Saga del Multiverso (anche se si fosse ritirato, Tony sarebbe rimasto sicuramente un personaggio importante).

Thor: The Dark World

Thor: The Dark World

Thor: The Dark World aveva un finale completamente diverso e sembra che sia stato rigirato quando i Marvel Studios hanno cambiato i loro piani per il Dio del Tuono. L’eroe si sarebbe infatti dovuto risvegliare sulla Terra dove lo aspettava il padre; dopo aver trascorso gli ultimi giorni in stato di incoscienza, Odino avrebbe conosciuto Jane Foster e avrebbe capito che Thor aveva fatto bene a innamorarsi della donna umana. Di conseguenza, il Re di Asgard si sarebbe scusato con il figlio.

Purtroppo, Jane avrebbe deciso di non poter più stare con Thor a causa dei rispettivi impegni. L’eroe tenta di farle cambiare idea, ma alla fine capisce che deve compiere il suo dovere e torna ad Asgard dove sceglie di governare al posto di Odino come Re. Quindi, Loki sarebbe rimasto morto, Thor sarebbe diventato Re di Asgard e Odino sarebbe andato finalmente a godersi il suo desiderato riposo. Non è possibile che Avengers: Age of Ultron, Thor: Ragnarok e Avengers: Infinity War sarebbero stati uguali dopo questi sviluppi della trama.

Avengers: Age of Ultron

age of ultron captain marvel

Avengers: Age of Ultron si sarebbe sempre concluso con Capitan America e Vedova Nera che assemblavano una nuova squadra di Eroi più potenti della Terra. Tuttavia, Joss Whedon sperava di introdurre almeno un personaggio importante in questa sequenza. Si trattava di Captain Marvel e la controfigura  è stata utilizzata mentre Whedon cercava di capire chi potesse interpretarla. I Marvel Studios e Kevin Feige avevano però altre idee e in seguito sostituirono Carol Danvers con Scarlet Witch (con grande disappunto del regista).

Se Joss Whedon avesse fatto di testa sua, Captain Marvel avrebbe dunque debuttato nel MCU quattro anni prima dell’uscita del suo film da solista. È probabile che Whedon avrebbe scelto una persona diversa da Brie Larson – l’attrice usata era una controfigura – ma la storia dell’eroina era probabilmente destinata a svolgersi in modo molto diverso. Che siate d’accordo con Whedon o con Feige, è difficile non chiedersi cosa sarebbe potuto accadere.

The Marvels

The Marvels

Nei momenti finali di The Marvels, Monica Rambeau ha usato i suoi poteri per chiudere uno squarcio nella realtà, bloccandosi in un universo parallelo abitato dagli X-Men. Tuttavia, una versione precedente del film vedeva Photon ricevere l’aiuto di Carol Danvers e Ms. Marvel. A quanto pare, il trio avrebbe dunque riparato la lacerazione nella realtà, il che probabilmente significa che il sequel di Captain Marvel non è sempre stato caratterizzato da una componente multiversale.

Questo è stato confermato dai concept art, per non parlare di una recente foto dietro le quinte che mostra la Kamala Khan di Iman Vellani con un casco spaziale. Tuttavia, l’attrice di Dar-Benn Zawe Ashton ha rivelato anche l’esistenza di una versione del film che si concludeva con la combustione del cattivo e di Carol nello spazio! Sembra che The Marvels si sarebbe dunque potuto concludere con Captain Marvel creduta morta e, anche se siamo sicuri che alla fine sarebbe tornata, è possibile che questo sia stato pensato come l’addio di Brie Larson al ruolo. È una cosa enorme.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania 

I Marvel Studios hanno rigirato il finale di Ant-Man and The Wasp: Quantumania settimane prima che il film arrivasse nelle sale. Tuttavia, in una versione precedente, Scott Lang e Hope Van Dyne avrebbero indossato nuovi costumi hi-tech per la battaglia finale con Kang il Conquistatore. Come nella versione cinematografica, Janet, Hank, Cassie e Hope tornano sulla Terra, ma Scott si trova di fronte a un Kang vendicativo e danneggiato dalla battaglia. I due combattono, ma il cattivo riesce a fuggire anche dopo il ritorno di Wasp per dare una mano ad Ant-Man. Così, i due rimangono intrappolati nel Regno Quantico, proprio come Janet.

Cassie avrebbe continuato a cercare suo padre, ma con Kang a piede libero – e M.O.D.O.K., se le indiscrezioni precedenti sono esatte – la Terra-616 avrebbe dovuto affrontare due grandi minacce che si sarebbero spinte più a fondo nella Saga del Multiverso. Con Jeff Loveness incaricato di scrivere Avengers: The Kang Dynasty, si stava forse preparando il terreno per quel film. I Marvel Studios sembra però abbiano ora altre idee a riguardo.

5 è il numero perfetto: trama, cast e curiosità sul film di Igort

Negli ultimi anni il cinema italiano si è caratterizzato per una sempre maggior varietà, con film come Lo chiamavano Jeeg Robot, The Nest e Il primo re che hanno riportato grande attenzione sul cinema di genere. Un altro titolo perfettamente inseritosi in questa corrente è il film del 2019 5 è il numero perfetto, un vero e proprio noir con elementi da gangster movie, che segna inoltre l’esordio alla regia del celebre fumettista italiano Igort (pseudonimo di Igor Tuveri). Per l’occasione egli ha deciso di adattare proprio uno dei suoi fumetti più famosi, pubblicato con grande successo nel 2002.

Pubblicato dalla Coconino Press, 5 è il numero perfetto ha avuto vita dopo circa 10 anni di elaborazione e scrittura. Cominciato a disegnare nella città di Tokyo, questo rappresenta uno dei massimi capolavori di Igort, che ha contribuito allo sviluppo della cultura delle graphic novel in Italia. Tradotto in più lingue e uscito simultaneamente in 6 paesi, questo ha poi vinto il premio come libro dell’anno alla Fiera del libro di Francoforte. Di particolare interesse è il suo spostare la messa in scena del noir classico dell’immaginario americano alla provincia italiana. Il volume si presentava dunque come l’opera ideale da trasportare sul grande schermo.

Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, 5 è il numero perfetto ha ricevuto numerosi riconoscimenti di critica e pubblico, fino ad ottenere ben 9 nomination ai David di Donatello. Per gli amanti dei film di genere e dei film basati su fumetti, è un titolo imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

5 è il numero perfetto: la trama del film tratto dal fumetto

Protagonista del film è Peppino Lo Cicero, un sicario di seconda classe della camorra ormai in pensione da anni. Dopo anni e anni di onorata carriera nel mondo della criminalità, egli può ora godersi un’esistenza più tranquilla in compagnia di suo figlio Nino, anch’egli camorrista. La pace di Peppino viene però tragicamente spezzata quando, proprio in prossimità del compleanno di Nino, il figlio viene brutalmente assassinato in un agguato tra clan rivali. Straziato dal dolore, Peppino non vede altra soluzione che vendicare il povero Nino, abbandonando il proprio pensionamento per imbracciare di nuovo le armi.

Guidato dal desiderio di vendetta, egli intraprende dunque un’ossessiva ricerca nei confronti degli assassini del figlio e di chi ha commissionato il tutto. Per sua fortuna, Peppino potrà contare anche sull’aiuto di Totò ‘O Macellaio, amico e complice da sempre, e su quello di Rita, l’amante di un tempo mai realmente dimenticata. Più si addentra nel mondo criminale, però, più Peppino si rende conto di come i codici d’onore a cui egli faceva un tempo riferimento siano ormai tramontati da tempo. Dovendosi misurare con nuove dinamiche e nuovi camorristi, egli farà di tutto per ottenere la sua vendetta.

5 è il numero perfetto cast

5 è il numero perfetto: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Peppino Lo Cicero vi è l’attore Toni Servillo, il quale ha accettato il ruolo vedendo in questo delle possibilità che non tutti i giorni il cinema italiano offre. Per la parte, Servillo si è anche sottoposto ad un particolare trucco facciale, che lo ha trasformato rendendolo più simile al caratteristico protagonista del fumetto di Igort. Accanto a lui, nel ruolo di Totò ‘O Macellaio, vi è Carlo Buccirosso, mentre Rita è interpretata da Valeria Golino. L’attrice ha poi vinto il David di Donatello come miglior attrice nonn protagonista per la sua interpretazione. Completano il cast gli attori Lorenzo Lancellotti nel ruolo di Nino e Vincenzo Nemolato nei panni di Mr. Ics. Iaia Forte è invece Madonna, mentre Mimmo Borrelli è don Guarino.

5 è il numero perfetto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. 5 è il numero perfetto è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 2 maggio alle ore 22:15 sul canale Rai 5.

Fonte: IMDb

5 è il numero perfetto, trailer del film di Igort

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5 è il numero perfetto, trailer del film di Igort

01Distribution diffonde via Facebook il primo trailer di 5 è il numero perfetto, il film diretto da Igort che segue la storia di Peppino Lo Cicero (Toni Servillo), camorrista di seconda classe in pensione, torna in pista dopo l’omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita. Un piccolo affresco napoletano nell’Italia anni Settanta. 5 è il numero perfetto è la storia di un’amicizia tradita, ma anche di una seconda opportunità e di una rinascita.

Il film è basato sull’omonima graphic novel di Igort e vede protagonisti, accanto a Toni Servillo, anche Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Giovanni Ludeno, Vincenzo Nemolato, Angelo Curti, Mimmo Borrelli, Nello Mascia, Rocco Giordano, Emanuele Valenti, Gigio Morra, Marcello Romolo e lo stessoIgort.

Il film arriverà il 29 agosto nelle sale italiane.

Ecco la trama della graphic novel disponibile su Amazon: Dopo cinque anni si conclude la saga di Peppino Lo Cicero, guappo napoletano in pensione costretto dagli avvenimenti a tornare in pista. La storia che ha confermato a livello internazionale il lavoro di Igort, capitano di lungo corso del fumetto italiano è disegnata in bianco nero e azzurro. Si tratta della versione integrale rivista e corretta in una confezione di grande formato. Un vero e proprio affresco dell’Italia anni Settanta, ambientato a Napoli, raccontato a cavallo tra ironia e tragedia. Ecco la storia di una rinascita, il ritorno alla vita di un uomo che si credeva finito e che attraversando l’inferno delle sparatorie vede riemergere lo spettro possibile di una vita pacificata. Un pulp vero e proprio che rende omaggio alla tradizione narrativa della graphic novel, al nero italiano, al cinema di Sergio Leone e Takeshi Kitano, pur rimanendo una storia aldilà del genere stesso. Peppino Lo Cicero è un guappo in pensione, vive la sua vita in ritiro, si occupa di pesca e del figlio Nino, guappo anche lui. Ma nella missione di oggi Nino cade, vittima di un agguato. Qualcuno ha tradito. Lo stesso Peppino rischia la vita, considerato non più troppo pericoloso ma comunque un intralcio. Peppino però, uomo della vecchia guardia, spinto dalle circostanze trova la forza di un tempo e ricomincia a uccidere…

5 è il numero perfetto di Igort unico italiano in Concorso alle Giornate degli Autori

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5 è il numero perfetto, di Igort, grande artista e narratore del fumetto italiano, alla regia cinematografica per la prima volta con l’adattamento della sua omonima graphic novel, sarà l’unico film italiano in Concorso alle Giornate degli Autori e sarà poi in sala il 29 agosto distribuito da 01 distribution.

Un piccolo affresco napoletano nell’Italia anni Settanta. 5 è il numero perfetto è una storia di amicizia, vendetta e tradimento, e in fondo, di una seconda opportunità e di una rinascita.

In una piovosa e notturna Napoli anni Settanta, seguiamo le vicende di Peppino Lo Cicero, interpretato da un irriconoscibile Toni Servillo. Peppino è un guappo e sicario in pensione costretto dagli eventi a tornare in azione. Nel film, al fianco di Toni Servillo, Valeria Golino (Rita) e Carlo Buccirosso (Totò o’ Macellaio).

Il film è prodotto da Propaganda Italia e da Jean Vigo Italia con Rai Cinema, ed è una coproduzione con Belgio (Potemkino Film) e Francia (Mact Productions e Cité Film), prodotto da Marina Marzotto, Elda Ferri e Mattia Oddone.

5 è il numero perfetto, trailer del film di Igort

5 domande sulla linea temporale di Transformers – Il Risveglio

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5 domande sulla linea temporale di Transformers – Il Risveglio

Transformers – Il Risveglio è il settimo film del franchise Transformers, ma ciò non significa che contenga la trama più recente di questo universo, nel senso che si svolge prima della maggior parte dei film precedenti e dopo uno di essi. Analogamente a come la Lucasfilm ha gestito Star Wars, alla Paramount Pictures piace saltare nel tempo quando crea nuove narrazioni di Transformers. I vari metodi di narrazione dell’universo sono interessanti, ma possono creare confusione quando i fan cercano di collocare tutti i film in una linea temporale lineare.

Con l’uscita di Transformers – Il Risveglio, l’ordine cronologico dei film è diventato ancora più sconcertante. Il film del 2023, diretto da Steven Caple Jr. e interpretato da Anthony Ramos, Dominique Fishback e Michael Kelly, si ispira direttamente alla trama di Beast Wars. Il film presenta nuovi umani con Noah ed Elena, che si alleano con gli Autobot e i Maximal per fermare i Terrorcons, guidati da Unicron. Tuttavia, Transformers: Rise of the Beasts è tecnicamente un prequel dei film originali di Transformers.

Dove si svolge Transformers – Il Risveglio?

Transformers: Il Risveglio

Se tutti i sette film di Transformers fossero messi in ordine cronologico, Transformers – Il Risveglio sarebbe il secondo progetto nella cronologia. Gli eventi dell’ultimo film hanno avuto luogo nel 1994, quando i Terrorcons sono arrivati sulla Terra e hanno portato scompiglio nel pianeta. Prima del loro arrivo, Noah Diaz ed Elena Wallace rimasero accidentalmente coinvolti nella guerra tra gli Autobot, i Maximal e i Terrorcons quando Noah tentò di rubare l’Autobot Mirage ed Elena trovò accidentalmente la Transwarp Key.

La Chiave Transwarp rilascia un impulso di energia rilevato da Optimus Prime e Unicron. L’oggetto, molto ambito, permetteva ai Transformers di aprire portali e viaggiare nel tempo e nello spazio. La Chiave Transwarp è il modo in cui i Maximal sono arrivati sulla Terra. La Chiave Transwarp era stata precedentemente divisa in due parti, il che ha fatto progredire ulteriormente la trama nella ricerca del secondo pezzo. Gli eventi di Transformers: Rise of the Beasts si svolgono nel 1994, ma cosa ne è della linea temporale del franchise di Transformers?

Quando si svolge il film rispetto a Bumblebee?

bumblebee

Bumblebee, che ha debuttato nel 2018, si è svolto nel 1987, il che significa che gli eventi di Transformers – Il Risveglio sono avvenuti sette anni dopo. Il settimo film di Transformers è stato commercializzato come un sequel diretto di Bumblebee, quindi questo ha senso cronologicamente. In Bumblebee, che è considerato il primo film della linea temporale dei Transformers, il pubblico ha appreso che Sam Witwicky non è stato il primo umano a imbattersi nell’Autobot preferito dai fan.

Charlie Watson, interpretata da Hailee Steinfeld, si imbatté in Bumblebee (e gli diede il suo nome) dopo che Optimus Prime lo inviò sulla Terra per creare una base operativa mentre i Decepticon stavano costringendo gli Autobot a lasciare Cybertron. Alla fine di Bumblebee, Charlie e l’Autobot si separano. Bumblebee assume le sembianze di una Chevrolet Camaro degli anni ’70 prima di riunirsi con Optimus Prime e assistere all’ingresso di altri Autobot nell’atmosfera terrestre. Sette anni dopo, gli Autobot incontrano un nuovo problema in Transformers – Il Risveglio.

E i film di Michael Bay?

Shia LaBeouf e Megan Fox in Transformers - La vendetta del caduto (2009)
© TM and2009 Dreamworks LLC. and Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Il terzo film nell’ordine cronologico della timeline di Transformers è Transformers del 2007, che è il primo film del franchise e si svolge 13 anni dopo gli eventi di Transformers – Il Risveglio. Il film introduce il pubblico in questo mondo di Autobot e Decepticon e il suo successo ha portato a sei ulteriori film, tra cui quattro sequel diretti e due prequel.

Transformers è incentrato sulla guerra in corso tra gli Autobot e i Decepticon, con entrambe le parti che vogliono l’AllSpark, un dispositivo che ha creato la razza dei robot. Il film si conclude con Sam Witwicky che distrugge l’AllSpark e impedisce ai Decepticon di ottenerlo. Mentre Transformers – Il Risveglio si svolge tecnicamente 13 anni prima dell’inizio dei film di Transformers di Michael Bay, i fan non devono guardare l’uno per capire l’altro.

I film di Michael Bay sui Transformers si collocano in una linea temporale diversa?

Shia LaBeouf e Megan Fox in Transformers (2007)
© 2007 DreamWorks LLC and Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Bumblebee e Transformers – Il Risveglio riconoscono a malapena i film che li hanno preceduti, trattandosi di prequel. Tuttavia, poiché i prequel contengono alcune incongruenze con gli altri film di Transformers, i film di Michael Bay potrebbero trovarsi in una linea temporale diversa rispetto a Bumblebee e Transformers – Il Risveglio. Questo non sarebbe troppo sorprendente dato l’elemento di fondo del viaggio nel tempo nel settimo film attraverso la Chiave Transwarp.

Alcuni eventi di Bumblebee e Transformers – Il Risveglio contraddicono completamente quanto stabilito nei film di Bay sui Transformers. Ad esempio, i prequel affermavano che Optimus Prime era arrivato sulla Terra molto prima di quanto affermato nel film del 2007. Quindi forse Transformers – Il Risveglio fa parte di una linea temporale diversa rispetto ai primi cinque film di Transformers.

Quando sono arrivati sulla Terra i Maximals?

Transformers - Il Risveglio

Una delle più grandi domande sui Maximals in Transformers – Il Risveglio riguarda la durata della presenza della specie Transformers sulla Terra. L’apertura del film rivela che Unicron ha attaccato il pianeta natale dei Maximals mentre era alla ricerca della Chiave Transwarp e i Maximals sono stati costretti a fuggire sulla Terra. Tuttavia, il film non indica mai quando i Maximal sono arrivati sulla Terra. Grazie a indizi contestuali, sembra che la razza avanzata dei Transformers sia presente sulla Terra da migliaia di anni prima del settimo film dei Transformers.

Data la storia dei Maximals e di Beast Wars, la razza aliena potrebbe provenire dal futuro e potrebbe aver usato la Chiave Transwarp per viaggiare nel tempo fino alla Terra preistorica. Il film non conferma mai questa teoria, ma un futuro sequel potrebbe spiegare da dove e quando provengono esattamente i Maximals. Nel complesso, Transformers – Il Risveglio si colloca nella linea temporale dei Transformers in modo confuso, ma almeno i fan hanno qualche risposta.

5 cose che il film Harry Potter e Calice di Fuoco ha omesso sul Torneo Tremaghi

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Il Torneo Tremaghi era al centro della trama di Harry Potter e il Calice di Fuoco, ma molte cose sulla competizione sono state tralasciate nell’adattamento cinematografico. Questo è stato vero per molti dei film di Harry Potter. Tuttavia, a causa della natura complessa della storia che circonda il quarto anno di Harry a Hogwarts, il film Calice di fuoco è particolarmente noto per aver tagliato anche importanti dettagli del libro. Questo è stato una delusione per molti fan, che hanno trovato il Torneo Tremaghi tra gli eventi preferiti dei libri.

I primi tre libri e film di Harry Potter avevano stabilito una formula per la serie, ma tutto questo è stato buttato fuori dalla finestra per Calice di Fuoco. Prima ancora di arrivare a Hogwarts per la quarta volta, Harry sapeva che quell’anno sarebbe successo qualcosa di eccitante. Il Quidditch fu cancellato, gli orari delle lezioni furono modificati e i funzionari del Ministero erano presenti a scuola, il tutto per il pericoloso ed emozionante Torneo Tremaghi. Naturalmente, la competizione ebbe un ruolo nel ritorno di Lord Voldemort nel film Calice di fuoco, ma altri dettagli importanti furono tralasciati o alterati.

Il Torneo Tremaghi è stato organizzato in parte da Ludo Bagman

Harry Potter e il calice di fuoco film

Nei film di Harry Potter, il Torneo Tremaghi è stato organizzato da Barty Couch Sr. Sebbene egli abbia avuto un ruolo nella competizione in quanto capo del Dipartimento di Cooperazione Magica Internazionale, nei libri è stato il capo del Dipartimento di Giochi e Sport Magici a occuparsi della realizzazione dell’evento. Si trattava di Ludo Bagman, un giocatore di Quidditch professionista e fallito, con problemi di gioco d’azzardo, che era stato escluso dai libri di Harry Potter.

Crouch e Bagman non andavano d’accordo. Per un certo periodo, questo ha fatto sì che Bagman sembrasse uno dei maggiori sospettati di aver messo il nome di Harry nel Calice, dal momento che sembrava avere un interesse non etico nella vittoria del Ragazzo che Visse. Naturalmente, alla fine si è scoperto che aveva scommesso molto sulla vittoria di Harry nella Coppa Tremaghi e che, se il ragazzo avesse fallito, si sarebbe trovato in guai seri con i folletti della Gringotts. Quando tutto si risolse nel libro Calice di Fuoco, Bagman si diede alla fuga.

Il film Harry Potter e Calice di Fuoco ha rovinato la prima Prova Tremaghi

Brendan Gleeson in Harry Potter e il calice di fuoco (2005)
Foto di – – © 2005 Warner Bros. Entertainment Inc. – Harry Potter Publishing RightsJ.K.R.

La prima Prova Tremaghi fu il momento in cui Harry dimostrò ufficialmente di essere un concorrente del torneo. Prima di affrontare la Coda di corno ungherese, i compagni di Hogwarts di Harry, e anche alcuni suoi amici, pensavano che fosse troppo giovane e in cerca di attenzioni. Tutto cambiò quando non solo superò il drago e recuperò l’uovo d’oro, ma lo fece nel minor tempo possibile (a pari merito con Viktor Krum). Certo, ha avuto un po’ di aiuto da Malocchio Moody, ma nel complesso le abilità di volo di Harry hanno fatto il loro lavoro, cosa che i film di Harry Potter hanno completamente modificato.

Nel libro Calice di Fuoco, Harry usò la sua scopa per attirare il drago il più in alto possibile e si tuffò il più velocemente possibile verso il suolo, dove si tirò su appena in tempo per evitare di schiantarsi. Era una manovra di Quidditch che aveva visto eseguire da Krum alla Coppa del Mondo, il che la rendeva particolarmente sorprendente per un ragazzo di 14 anni. È stato un momento emozionante che ha tenuto i lettori con il fiato sospeso, ma è stato escluso dal film. Nel film, invece, la Coda di Corno si è liberata dalla sua catena e ha inseguito Harry per tutta Hogwarts (mentre i professori non facevano nulla) prima di cadere da un dirupo.

Dobby ha avuto un ruolo importante nella seconda vittoria di Harry nel compito Tremaghi

Dobby in Harry Potter e la camera dei segreti (2002)
© 2002 Warner Bros. All Rights Reserved. Harry Potter Publishing Rights/J.K.R

Nel film Calice di Fuoco, Harry deve il suo successo nella seconda Prova Tremaghi a Neville Paciock, che gli ha indicato l’erba gigliata. Era una soluzione abbastanza semplice e sensata, vista la passione di Neville per l’erboristeria, ma è stata comunque una delusione per i fan del libro. Nei libri di Harry Potter, infatti, era stato Dobby a dare a Harry la Gillyweed dopo aver sentito il professor Moody dire alla McGranitt che si chiedeva se Harry avrebbe preso in considerazione l’uso della pianta magica. Si trattava di un cambiamento abbastanza semplice, ma con conseguenze più significative.

La natura dolce di Dobby lo ha reso subito il preferito dei fan di Harry Potter, rendendo le sue apparizioni nei libri qualcosa di atteso dai lettori. Purtroppo, dati i tempi e i costi necessari per portare sullo schermo un elfo domestico magico, i film hanno incluso Dobby solo nella Camera dei Segreti e nei Doni della Morte. Questo significa che il coinvolgimento dell’elfo in Calice di fuoco, compresa la sua associazione con l’elfo domestico Crouch Winky, è stato tagliato. In definitiva, questo ha reso la morte di Dobby nei film dei Doni della Morte meno d’impatto, poiché Harry lo conosceva appena nella versione cinematografica della storia.

Il film Calice di Fuoco ha tralasciato le parti migliori della Terza Prova Tremaghi

Torneo Tremaghi Harry Potter e il calice di fuoco
Foto di – – © 2005 Warner Bros. Entertainment Inc. – Harry Potter Publishing RightsJ.K.R.

Il film Calice di Fuoco ha dedicato molto più tempo a parlare di quanto fosse terribile e difficile la terza Prova Tremaghi che al labirinto stesso. Una volta entrato, Harry incontra solo pochi ostacoli, tutti legati alla magia del labirinto. Le siepi prendevano vita e cercavano di afferrarlo, il vento lo trascinava e la nebbia rendeva difficile vedere. A parte questo, non sembrava esserci nulla a sostegno dell’affermazione di Silente secondo cui il labirinto avrebbe “cambiato” coloro che vi entravano.

Questo non era il caso del libro di Harry Potter. Anche se Harry notò che il labirinto non era così difficile come si aspettava (in seguito si scoprì che era dovuto al fatto che Barty Crouch Jr si stava impegnando per mantenere libera la strada del ragazzo verso la Coppa dei Maghi), incontrò diversi nemici formidabili. Si è imbattuto nelle Vescichette e nei Boggart travestiti da dissennatori di Hagrid, ma è stata la Sfinge che i lettori erano più ansiosi di vedere nei film di Harry Potter. La creatura dava a Harry un indovinello e minacciava di attaccarlo se avesse sbagliato: una scena così emozionante che i fan sono rimasti sconvolti nel vedere che era stata tagliata.

Il film Il calice di fuoco ha tagliato le vincite del Torneo Tremaghi di Harry Potter

Ludo Bagman Harry Potter e il calice di fuoco

Nel film Calice di Fuoco, Silente annuncia agli speranzosi partecipanti al Torneo Tremaghi che il premio per il vincitore sarà la “gloria eterna”. Se questo sarebbe probabilmente bastato a un adolescente medio per desiderare di partecipare, nei libri di Harry Potter la posta in gioco era un po’ più alta. Oltre alla gloriosa Coppa Tremaghi, il vincitore dei tre compiti avrebbe ricevuto 1000 galeoni, che i fan hanno stimato essere l’equivalente di circa 25.000 dollari. Così come i film di Harry Potter hanno tralasciato questo dettaglio, hanno anche tagliato quello che Harry ha deciso di fare con questa ricchezza.

Il Ragazzo che visse non era entusiasta di accettare il suo premio in denaro, poiché riteneva che appartenesse di diritto a Cedric Diggory. Cercò di dare l’oro ai genitori di Diggory, ma questi non erano disposti ad accettare. Così, in un momento toccante del libro Calice di Fuoco, Harry lo regalò a Fred e George. I gemelli Weasley erano stati derubati dei risparmi di una vita da Ludo Bagman e questo oro avrebbe permesso loro di aprire il loro negozio di scherzi. Era l’unica cosa positiva del Torneo Tremaghi, ma i film di Harry Potter l’hanno omessa.

5 coppie di eroi che vorremmo vedere nel MCU

5 coppie di eroi che vorremmo vedere nel MCU

La dinamica delle coppie e le storyline sentimentali hanno occupato uno spazio importante all’interno del MCU in tutte prime tra fasi dell’universo cinematografico, ma chi saranno gli eredi di Tony Stark e Pepper Potts o Steve Rogers e Peggy Carter?

In vista dell’arrivo della Fase 4, ecco qualche valida alternativa:

Deadpool e Vedova Nera

La coppia formata dalla versione di Vedova Nera che risponde al nome di Yelena Belova e Deadpool è protagonista dei fumetti di Thunderbolts nei quali la spia viene mandata da Norman Osborn ad uccidere il suo amato. La missione va in porto, e Yelena riesce a ricucire la testa decapitata dell’eroe per per farlo rivivere.

Ora che Natasha Romanoff è morta, ma potrebbe tornare in qualsiasi modo grazie alle realtà alternative, e l’arrivo probabile di Deadpool nel MCU, possiamo facilmente immaginare il realizzarsi di questa strana storia d’amore fra opposti che si attraggono.

Wolverine e Jean Grey

Wolverine e Jean Grey hanno vissuto una contorta storia d’amore sia nei fumetti che nella serie di film sugli X-Men di inizio millennio, e non c’è dubbio che ci sia ancora del potenziale inespresso da analizzare magari nella Fase 4 dopo l’ingresso dei Mutanti nell’universo cinematografico di Kevin Feige e co.

Mr. Fantastic e la Donna Invisibile

Una delle coppie più amate e famose del mondo Marvel è certamente quella formata da  Mr. Fantastic e la Donna Invisibile, i capisaldi della famiglia dei Fantastici Quattro che potrebbero un giorno sostituire, almeno per l’immaginario classico, l’assenza di Pepper Potts e Tony Stark.

Black Panther e Tempesta

Ad un certo punto della storia dei rispettivi personaggi, T’Challa incontra ancora giovane Tempesta durante una sorta di rito tradizionale di passaggio nel Wakanda. I due si innamorarono, ma la sete di vendetta dell’eroe per la morte di suo padre gli impedisce di vivere tranquillamente il rapporto.

Più tardi riescono a sposarsi e al matrimonio partecipano tutti i Vendicatori. Non sarebbe uno scenario da sogno per il futuro del MCU, magari nel franchise di Black Panther unendo Mutanti e eroi nello stesso film?

Peter Parker e Gwen Stacy

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I puristi di Spider-Man concorderanno nel dire che la miglior storia d’amore dei fumetti sia quella tra Peter Parker e Gwen Stacy. La ragazza è stata la prima cotta, il primo innamoramento, la prima crisi dopo la morte, e i film di Amazing Spider-Man hanno dato ampio spazio a questa dinamica costruendoci attorno il cuore pulsante della narrazione.

È tempo che il MCU riunisca Gwen e Peter in un nuovo franchise, a partire dai sequel di Far From Home, con la trama che potrebbe svolgersi quando i ragazzi frequentano il college.

Leggi anche – Le migliori e le peggiori coppie del MCU

Fonte: Screenrant

5 cm al secondo: il trailer del film dall’autore di Your Name

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5 cm al secondo: il trailer del film dall’autore di Your Name

È stato diffuso il trailer di 5 cm al secondo, capolavoro che ha consacrato al grande pubblico Makoto Shinkai già prima che il maestro si rivelasse campione di incassi al cinema grazie a Your Name.

Il film, diretto e prodotto da Shinkai come suo secondo mediometraggio, è composto da tre parti, Ōkashō (Racconto sui fiori di ciliegio), Cosmonaut e Byōsoku 5 Centimeter ed è stato premiato come miglior film all’edizione 2007 dell’Asia Pacific Screen Awards. Nel 2008 ha vinto il Lancia Platinum Grand Prize al Future Film Festival di Bologna “per la capacità di coniugare poesia, arte e perizia tecnica, disegno animato e nuove tecnologie. Una storia emozionante e profonda, dove ogni elemento strutturale del film, dalla sceneggiatura fino al montaggio, ci comunica grande professionalità e forte ispirazione”.

Protagonisti di 5 Cm al secondo sono Takaki e Akari, due studenti delle scuole elementari uniti da una comune passione per i libri. Quando la ragazza si trasferisce, i due amici sono costretti a tenersi in contatto solo attraverso uno struggente scambio epistolare. Così, qualche tempo dopo, Takaki decide di intraprendere da solo un lungo viaggio per incontrare per l’ultima volta la sua amica, durante una sera d’inverno…

In occasione dell’evento al cinema, 5 Cm al secondo sarà accompagnato da Cross Road, un inedito corto di 2 minuti realizzato da Makoto Shinkai nel 2014 per K-Zai, un’agenzia di formazione per corrispondenza. Protagonisti del corto sono due studenti con due vite diverse e un unico obiettivo. Riuscire ad entrare all’università. Riusciranno a passare il difficile test di ingresso? Le loro strade si incroceranno alla fine?

Makoto Shinkai è considerato, soprattutto dopo l’enorme successo mondiale di Your Name (con oltre 315 milioni di euro incassati), un maestro assoluto dell’animazione giapponese, grazie alla sua padronanza delle arti visive e a un’incredibile abilità narrativa. I suoi panorami iper-realistici, le sue atmosfere malinconiche hanno commosso e stregato milioni di fan in tutto il mondo in opere come Il Giardino delle Parole, Oltre Le Nuvole e La Voce delle Stelle.

5 Cm al secondo è prodotto da CoMix Wave Inc., la punta di diamante nel panorama delle case di produzione “alternative” del cinema d’animazione asiatico.

5 cm al secondo arriverà al cinema solo il 13, 14, 15 maggio.

5 cinecomics che avrebbero meritato l’Oscar

5 cinecomics che avrebbero meritato l’Oscar

Siamo nel bel mezzo della stagione dei premi e, dato che i cinecomics vengono spesso trascurati da questo punto di vista, ecco cinque titoli che avrebbero meritato un maggiore successo… inclusa la vittoria come “Miglior Film” agli Oscar!

Da The Avengers, con cui possiamo dire sia iniziato “tutto” fino al più recente The Batman, che ha regalato uno sguardo inedito al Crociato Incappucciato di Gotham City, ecco 5 cinecomics che pensiamo avrebbero meritato più nomination agli Oscar.

The Avengers

the Avengers mcuThe Avengers ha ottenuto una nomination agli Oscar per i miglior effetti speciali, ma sembra che l’impatto di questo film non sia stato valorizzato quanto avrebbe dovuto. I Marvel Studios hanno lanciato una serie di franchise di supereroi in solitaria in un periodo in cui i film tratti dai fumetti non erano assolutamente popolari.

In seguito, hanno riunito con successo questi personaggi – nel bel mezzo dell’acquisizione da parte della Disney – in un blockbuster diretto da un regista conosciuto soprattutto per il suo lavoro televisivo, ed è stato magnifico. Con un incasso di oltre 1 miliardo di dollari in un periodo in cui questa cifra era una rarità, The Avengers è stato, per molti versi, il vero capitolo iniziale del MCU così come lo conosciamo. Anche se non stiamo dicendo che il cast avrebbe dovuto essere sul palco ad accettare l’Oscar come “miglior film” nel 2013 questo è stato un film speciale e, come tale, andava riconosciuto.

Spider-Man 2

Spider-Man 2 cinecomicsVincitore di un Oscar per i suoi effetti speciali, Spider-Man 2 è un perfetto esempio di come i cinecomics siano tipicamente riconosciuti solo nelle categorie tecniche. Questo rivoluzionario sequel del regista Sam Raimi è uscito nel 2004, ma è ancora considerato uno dei migliori adattamenti di fumetti mai realizzati sul grande schermo.

Tra l’eccezionale interpretazione di Alfred Molina nei panni del Dottor Octopus, una storia forte sull’amore e l’amicizia e una grafica diversa da qualsiasi altra cosa vista prima sullo schermo, Spider-Man 2 è un film che serve a ricordare perché anche i blockbuster meritano di essere riconosciuti.

Watchmen

Ozymandias Watchmen cattivi cinecomicsWatchmen ha fatto un lavoro fantastico di adattamento dell’iconica graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbon. Sebbene sia vero che lo stile di Zack Snyder non sia adatto a tutti, questo film è stato innegabilmente straordinario dal punto di vista visivo.

Non stiamo necessariamente dicendo che Watchmen sia uno dei cinecomics degni dell’Oscar, ma sembra che il film sia stato trascurato solo perché la storia non è troppo facile da digerire. È densa, a volte un po’ troppo complicata e contorta, e brutalmente violenta, ma il tutto si risolve in un modo che… funziona.

Avengers: Endgame

Avengers: Endgame cinecomicsQuesta epopea di tre ore funziona sotto ogni aspetto, raccontando una storia potente e commovente che culmina con la celebrazione del franchise di maggior successo di tutti i tempi. Avengers: Endgame non è stato solo un film, ma un’esperienza. Robert Downey Jr. meritava sicuramente un riconoscimento maggiore, così come Josh Brolin per la sua stratificata e affascinante interpretazione di Thanos.

Naturalmente, entrambi sono stati aiutati da effetti visivi, quindi è stato facile per questo cinecomic del 2019 essere trascurato e, in molti casi, ignorato.

The Batman

The BatmanThe Batman è stato distribuito con recensioni estremamente positive lo scorso marzo, ma nei mesi successivi è stato ampiamente dimenticato. Non sappiamo se dare la colpa alla scarsa attenzione degli spettatori o a un livello di familiarità con il personaggio che ha fatto sì che il film passasse troppo rapidamente in secondo piano.

Dato il suo tono adulto, l’avvincente storia poliziesca e le fantastiche interpretazioni da cima a fondo, non vediamo alcun motivo per cui The Batman non sia in primo piano in manifestazioni come i Golden Globe e gli Oscar: i cinecomics del Batverse meritano sicuramente di più.

5 cattivi Disney sottovalutati che meriterebbero un film

Anche la Disney ha ceduto spesso alla tentazione del sequel e dello spin off, concentrandosi però sempre sui protagonisti dei suoi film. Di seguito vi proponiamo invece 5 cattivi Disney che, sottovalutati, meriterebbero un posto d’onore nella lunga serie di film derivati della casa di Topolino.

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Come potete vedere, accanto al cattivo c’è anche un “suggerimento di casting”. Due casi però sono particolari: il primo è quello della Regina Narissa che è effettivamente interpretata da Susan Sarandon nelle parti in live action di Come d’Incanto.

Il secondo è quello di Chernabog, per il quale è stato già annunciato un lungometraggio dedicato, anche se non ci sono state altre notizie dalla prima voce ufficiale sul film.

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5 Bloods – Come Fratelli: trailer del film Netflix di Spike Lee

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5 Bloods – Come Fratelli: trailer del film Netflix di Spike Lee

Dal vincitore del premio Oscar Spike Lee arriva un nuovo film 5 Bloods – Come Fratelli: la storia di quattro veterani afroamericani: Paul (Delroy Lindo), Otis (Clarke Peters), Eddie (Norm Lewis) e Melvin (Isiah Whitlock, Jr.) – che ritornano in Vietnam. Alla ricerca di ciò che rimane del loro caposquadra, caduto in guerra (Chadwick Boseman) e di un tesoro sepolto, i nostri eroi, riuniti dal preoccupato figlio di Paul (Jonathan Majors), combattono le forze dell’uomo e della natura – mentre affrontano le devastazioni durature dell’immoralità della guerra del Vietnam.

Scritto da Danny Bilson, Paul DeMeo, Kevin Willmott e Spike Lee con Delroy Lindo, Jonathan Majors, Clarke Peters, Norm Lewis, Isiah Whitlock, Jr., Mélanie Thierry, Paul Walter Hauser and Jasper Pääkkönen, Johnny Trí Nguyễn, Lê Y Lan, Nguyễn Ngọc Lâm, Sandy Hương Phạm, con Jean Reno e Chadwick Boseman    

5 Bambole per la Luna d’Agosto: Recensione del film

5 Bambole per la Luna d’Agosto: Recensione del film

5 Bambole per la Luna d’Agosto è il film del 1970 di Mario Bava con protagonisti nel cast Edwige Fenech, William Berger, Ira von Furstenberg.

Presentato all’interno della retrospettiva che la nona edizione del Festival di Roma ha dedicato al regista Mario Bava, 5 Bambole per la Luna d’Agosto rientra nella categoria di quei cult un po’ dimenticati che il celebre “artigiano” del cinema italiano ha saputo realizzare nel corso della sua longeva carriera dietro la Macchina da presa.

Il film, pur essendo stato girato e distribuito nel 1969, appartiene a pieno titolo per via delle tematiche trattate, il gusto visivo, lo stile, la fotografia e le altre scelte registiche al filone della new wave di celluloide che ha caratterizzato la rinascita cinematografica degli anni ’70, soprattutto nell’Italia del neorealismo e della commedia, da questo momento in poi dominata dai generi e dai loro sommi guru; non a caso, la protagonista della vicenda è una giovane e sensuale Edwige Fenech, diva e volto caratterizzante del nostro cinema del decennio seguente.

5 Bambole per la Luna d’Agosto, il film

La pellicola è ambientata in una lussuosa villa su un’isola deserta dove si incontrano, per una vacanza apparentemente normale, alcuni uomini d’affari con le rispettive mogli, oltre ad uno scienziato. L’obbiettivo degli uomini è convincere il luminare a vendere il brevetto di una sua nuova invenzione che- per motivi etici- non ha intenzione di cedere a terzi, a nessun prezzo. Per impossessarsi della misteriosa e potente formula alla base del brevetto, qualcuno comincia misteriosamente ad assassinare uno per uno tutti gli ospiti della dimora.

Su una base narrativa che ricorda da vicino un classico racconto di Agatha Christie, come Dieci Piccoli Indiani, Bava utilizza le sue visionarie doti di artigiano dell’orrore per creare un racconto carico di suspense e tensione: attenendosi al gusto che caratterizzerà poi un’intera epoca cinematografica, orchestra una spirale perfetta di delitti e nefandezze, mostrando le potenzialità pericolose della natura umana quando ci sono in gioco interessi e denaro; il tutto re- interpretato attraverso lo sguardo di una spy story a base di scienziati, formule, belle donne e pistole fumanti, come se si trattasse di un film alla Bond, ma senza nessun agente segreto protagonista. Le inquadrature, le scelte musicali, la location sono un preludio ad un modo di fare cinema che segnerà un’intera generazione di registi; e Mario Bava si riconferma, anche in questo caso, come un precursore dei tempi, in grado di anticipare ed influenzare i gusti e le scelte tecniche di numerosi registi che hanno visto in lui un Maestro del genere- prima ancora che del brivido, della suspense, o dell’orrore.

Anche quando Bava si allontana dai territori classici del genere che ne hanno segnato la fortuna, non perde mai il suo inconfondibile “graffio”, una firma che è sinonimo di qualità.

5 attori che si sono presentati ubriachi sul un set

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5 attori che si sono presentati ubriachi sul un set

Dorkly ha realizzato un video in cui sono elencati 5 attori che si sono presentati su un set in cui stavano lavorando realmente ubriachi.

Per alcuni attori l’immedesimazione nel personaggio è davvero tutto anche se in alcuni casi ubriacarsi non è stato proprio un gesto oculato. Certo le interpretazioni non hanno risentito dell’eccesso di alcool, ma era davvero necessario?

5 attori che hanno “rovinato” i cinecomic di cui sono stati protagonisti

Molti attori si sono scontrati con i team creativi dei cinecomic a cui hanno preso parte, ma solo una piccola parte ha effettivamente rovinato i progetti di cui sono stati protagonisti, sia al botteghino che diminuendo l’interesse dei fan. Nel corso degli anni, molti film di supereroi sono finiti nel mirino della critica e dei fan, e questo a volte è bastato a compromettere le loro possibilità di successo. Poi, c’è stata la rara occasione in cui qualcuno direttamente coinvolto in uno di questi adattamenti ha contribuito (inavvertitamente o meno) a farli fallire.

In questo articolo ci concentreremo sugli attori che hanno causato danni irreparabili ai cinecomic di cui sono stati protagonisti. Che si siano rifiutati di promuoverli, che abbiano avuto problemi personali che hanno spento l’interesse dei fan o che abbiano mostrato un ego incontrollabile, siamo certi che converrete che questi attori hanno fatto ben poco per aiutare i loro progetti.

Jim Carrey

Jim Carrey cinecomic Kick-AssKick-Ass ha generato polemiche soprattutto sul personaggio di un bambino che uccide brutalmente dei gangster e li insulta. Il sequel non presentava nulla di altrettanto scioccante e ha, fortunatamente, deciso di non adattare uno stupro di gruppo presente nei fumetti. Jim Carrey ha comunque deciso di non promuovere il sequel, scelta che ha indubbiamente incrinato le possibilità di successo di Kick-Ass 2 al botteghino.

Dopo la tragedia alla Sandy Hook, l’attore ha dichiarato che non avrebbe potuto in alcun modo contribuire a commercializzare un film sulla violenza delle armi. Carrey ha voltato le spalle a Kick-Ass 2 e molti spettatori hanno fatto lo stesso: il lato positivo è che non si sono persi molto.

Ezra Miller

The Flash 10 implicazioni finale filmUna serie di controversie ha circondato Ezra Miller prima dell’uscita di The Flash, tra cui accuse di adescamento, aggressione e furto con scasso. La Warner Bros. ha fatto del suo meglio per ignorare ciò che stava accadendo, solo che l’attore alla fine ha dichiarato di aver cercato aiuto. Questo è bastato allo studio per confermare l’uscita di The Flash come previsto, e ne è seguita una campagna di marketing che ha cercato ripetutamente di convincere i fan che stavano per sperimentare “il più grande film di supereroi mai realizzato“.

Miller ha presenziato a una première di scarso rilievo ma, per il resto, non ha partecipato alla promozione di questo adattamento dei fumetti DC Comics. Il problema più grande è stato quello di mesi – se non anni – di notizie sul comportamento ripugnante di Miller che hanno lasciato un sapore talmente cattivo in bocca ai fan da indurli semplicemente a non voler vedere il film con l’attore protagonista.

Edward Norton

edward norton cinecomic hulkL’ingaggio di Edward Norton per L’incredibile Hulk è stato un grande successo per i Marvel Studios. All’inizio del 2008, ci si aspettava che questo film fosse un successo molto più grande di Iron Man, soprattutto con un protagonista degno di nota come Bruce Banner. Per tutta la durata della produzione, Norton ha contribuito a plasmare il cinecomic e gli ancora inesperti Marvel Studios lo hanno seguito finchè, durante la post-produzione, si è deciso di dire basta e L’incredibile Hulk è stato finalmente tolto dalle mani di Norton.

L’attore era furioso e riteneva che lo studio si fosse rimangiato la parola data; di conseguenza, si rifiutò di promuovere un film che aveva disperatamente bisogno del suo protagonista per farsi conoscere. Le scarse prestazioni de L’incredibile Hulk hanno trasformato il Golia Verde in un personaggio secondario del MCU e hanno tagliato le gambe a questo franchise.

Jonathan Majors

Jonathan Majors cinecomic MCUJonathan Majors non ha danneggiato solo un cinecomic, ma un intero franchise. I Marvel Studios hanno continuato a ingaggiare le stelle più brillanti di Hollywood quando hanno affidato a Majors il ruolo di Kang della Saga del Multiverso, che ha impressionato in Loki prima di essere probabilmente la parte migliore di Ant-Man and The Wasp: Quantumania. Tuttavia, la carriera dell’attore ha avuto una fine scioccante quando è stato dichiarato colpevole da una giuria di New York di aver aggredito l’allora fidanzata durante un alterco risalente a marzo 2023.

I Marvel Studios decisero di non licenziare Majors fino al verdetto ma, a quel punto, lo avevamo già visto nella seconda stagione di Loki (le riprese si erano svolte prima delle accuse). Ora, però, il MCU si ritrova senza l’attore attorno al quale doveva essere costruita l’intera Saga del Multiverso e perdere il suo Kang ha lasciato il franchise in uno stato di disordine. Avengers: The Kang Dynasty non dovrebbe avere più questo titolo e il ruolo di Kang in futuro sarà ridimensionato; solo il tempo ci dirà se si tratta di una cosa positiva o negativa.

Dwayne “The Rock” Johnson

Black Adam DCEU cinecomicDwayne “The Rock” Johnson ha promesso che avrebbe modificato la gerarchia del DCEU grazie al suo Black Adam del 2022. Questo cinecomic doveva essere un blockbuster di grande successo che avrebbe lanciato una nuova versione di questo mondo condiviso che, come avete capito, ruotava intorno all’ex wrestler professionista. Johnson ha agito alle spalle dei dirigenti per riportare Henry Cavill nel ruolo di Superman, si è rifiutato di condividere lo schermo con lo Shazam di Zachary Levi e ha voluto praticamente introdurre qualsiasi cosa, da un potenziale film sulla Justice Society a Hawkman, come parte di una serie di film che avrebbe supervisionato.

Black Adam è risultato un film pasticciato, con una grafica torbida, una CGI che ha fatto cilecca e The Rock che ha praticamente interpretato lo stesso personaggio di tutti gli altri film in cui ha recitato. I numeri al botteghino non sono stati buoni, le recensioni sono state ancora peggiori e Johnson ha finito per allontanare il pubblico da questo franchise già in difficoltà, tanto che possiamo solo concludere che è stato uno dei principali fattori che hanno contribuito alla fine del DCEU.

5 anime che meriterebbero un adattamento live-action

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5 anime che meriterebbero un adattamento live-action

Gli adattamenti per il cinema di Dragon Ball e L’ultimo dominatore dell’aria hanno mostrato che è davero difficile rendere al meglio sul grande schermo lo spirito ma anche il concept di un anime. Tuttavia esistono moltissimi prodotti di categoria che meriterebbero un adattamento live action e di seguito vi proponiamo 5 anime, appartenenti a 5 generi diversi, che potrebbero avere delle interessanti versioniin carne e ossa al cinema.

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Film sportivi sulla pallavolo potrebbero essere una interessante novità, mentre Pacific Rim ha dimostrto che si può fare grande spettacolo con il genere mecha. Per quanto riguarda l’action e il genere romantico, la storia del cinema è piena di film che hanno ridefinito i generi e le categorie, e lo stesso si può dire per il fantasy. Che ve ne pare? Quale anime vorreste vedere sul grande schero il live action?

5 (Cinque): recensione del film con Alessandro Borghi

5 (Cinque): recensione del film con Alessandro Borghi

Sfrutta il successo di Romanzo Criminale, film e serie, l’esordio nel lungometraggio di Francesco Maria Dominedò. 5 (Cinque), storia di ragazzi di strada, che si conoscono in carcere minorile e stringono un patto. Formano una banda, vivacchiano nella malavita romana, fino al grande salto, che li coprirà di soldi e droga, portandoli a contatto coi criminali veri e con problemi più grandi di loro, difficili da gestire.

Sceneggiatura assai simile a quella di Romanzo (si parte da una storia vera), locandina assai simile a quella di Vallanzasca. Il tutto condito però in salsa Dominedò: film indipendente, a basso budget, operazione artigianale, giovani attori provenienti da serie tv, fiction, reality. Se dunque, l’ispirazione alla filmografia di Placido c’è ed è scopertamente denunciata, l’ambizione è senz’altro diversa. L’obiettivo è l’intrattenimento. E possiamo dirlo raggiunto: la pellicola intrattiene, a tratti diverte, ha buon ritmo, nonostante alcune ingenuità. I cinque ragazzi sono ben caratterizzati, specie Gianni/Stefano Sammarco, Manolo/Matteo Branciamore ed Emiliano/Alessandro Borghi.

5 (Cinque), il film

Il primo è il leader del gruppo, è razionale e concreto “sul lavoro”, ma anche marito innamoratissimo di Paola/Emma Nitti. La loro relazione sarà messa in crisi dall’escalation criminale della banda. Convinta l’interpretazione di Sammarco, anche autore del soggetto del film. è invece Manolo: l’attore si lancia così in un ruolo opposto a quello di Marco, interpretato ne I Cesaroni. Veste bene i panni della scheggia impazzita del gruppo, col suo parlare convulso e i gesti sconnessi, costantemente esaltato, cocainomane egocentrico, che però sa procurare i contatti giusti – nell’aspetto, uno strano incrocio tra Er Monnezza e Serpico. Alessandro Borghi è convincente nel ruolo del timido Emiliano: il più chiuso, schivo, il meno partecipe, ma che segue comunque il gruppo per la profonda amicizia che lo lega agli altri membri. Meno approfondita l’analisi di Luigi/Christian Marazziti, molto legato alla sorella Vanessa/Lidia Vitale e al suo miglior amico Fabrizio/Alessandro Terzigni, un po’ rigido nell’interpretazione. Attorno ai Cinque, poi, un coro di donne: madri, mogli, prostitute/lap dancers, organizzatrici di traffici e boss mafiose. Alcune meglio caratterizzate, come Lissy/Giorgia Wurth, (la donna di Manolo), Paola/Emma Nitti (moglie di Gianni), o Vanessa. Altre, con ruoli cameo più o meno riusciti (tra cui una brava Claudia Zanella/Elite  e Giada De Blanck, che s’impegna, ma senza risultati eclatanti).

Il regista inserisce poi alcuni personaggi curiosi, divertendosi a far recitare attori noti “fuori ruolo”: Rolando Ravello nei panni di un’improbabile coreano, gestore del locale che veicola lo spaccio per conto dei Cinque. L’interpretazione sarebbe ottima, se non dovessimo davvero crederlo coreano. Stesso dicasi per Massimo Bonetti, zingaro, che rivela un accento smaccatamente romano. Questi i limiti dell’approccio volutamente artigianale del film, comprensibili forse in un poliziottesco anni ’70 (che qui si vuole omaggiare), ma che paiono, oggi, ingenuità eccessive.

Approccio che semplifica a volte troppo, come nel caso della sceneggiatura. Poco sviluppata in certi passaggi, incentrata su pochi momenti salienti, che mostrano a grandi linee il procedere di vita e business dei 5. Le sequenze di raccordo sono spesso costituite da scene di tipica vita da night club, con inflazione di corpi femminili discinti e musica a tutto volume, alla lunga ripetitive. Qui, come in altri momenti, i movimenti di macchina sono veloci, a tratti vorticosi, con uso abbondante di zoom. Uno stile che ricorda, in parte, quello dei videoclip musicali. Il tutto dà dinamismo a 5 (Cinque) e rende l’idea del vortice nel quale i ragazzi restano intrappolati. I dialoghi scorrono, con alcune buone trovate. Nel suo complesso, la pellicola ha un buon ritmo ed è accompagnata da musiche oscure e fumose, opera di Louis Siciliano, che ben si adattano al contesto.

Il risultato finale in 5 (Cinque) dunque è, come l’ha definito lo stesso regista, un “fumettone”, che non ha grandi pretese, si rifà al genere del gangster movie, ma non lo prende del tutto sul serio. È un’opera prima, punta su molti giovani attori, a volte vincendo la scommessa, altre con esiti meno  convincenti. Insomma, non è grande cinema, ma può essere un buon modo per trascorrere un’ora e mezza piacevole.

4×4: la spiegazione del finale del film

4×4: la spiegazione del finale del film

Chiunque avrebbe il timore di rimanere prigioniero in un ambiente che può rivelarsi fatale. È ciò che avviene nel thriller spagnolo del 2019 4×4, film che pone il suo protagonista alle prese con un pericoloso imprevisto legato ad un SUV. Il veicolo in questione è una Toyota Fortuner modificata, ispirata al popolare pick-up Toyota Hi-Lux. Diretto da , questo lungometraggio – che ha nel film del 2016 Monolith un suo simile – si mostra quale opera di tensione, ma le sue radici si possono ritrovare nella realtà e proprio a partire da essa si costruisce.

Lo sviluppo del film è infatti iniziato quando Cohn stava guardando la TV e ha trovato una notizia su un ladro che era rimasto intrappolato in un’auto che aveva cercato di rubare in Brasile, e successivamente a Córdoba, in Argentina. Il produttore e il regista volevano suscitare un dibattito sull’insicurezza, sulle sue vittime e sui criminali e hanno deliberatamente evitato di rappresentare il protagonista di questa storia come un ladruncolo stereotipato. Nasce così un film che al di là dell’intrattenimento che offre solleva anche riflesioni di carattere sociale.

Si tratta dunque di un film che può suscitare l’interesse di pubblici differenti, che troveranno qui molto di cui divertirsi e su cui riflettere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a 4×4. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla descrizione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

4x4 trama

La trama e il cast di 4×4

Protagonista del film è Ciro, un ladruncolo da quattro soldi che viene attirato da un potente e lussuoso SUV parcheggiato al lato di una via semi-deserta. Il colpo sembra alla sua portata e infatti riesce facilmente a scassinare la serratura, a entrare nel veicolo e a cercare di rubare tutto quello che vale la pena portarsi via dall’interno della macchina. Quello che Ciro non ha ben capito, però, è che si tratta di un mezzo di ultima generazione dotato di un sofisticato sistema di sicurezza.

Quando cerca di uscire dal SUV, il giovane capisce di essere finito in trappola: impossibile aprire le porte, impossibile infrangere i vetri. Si trova in una vera a propria gabbia blindata, una cassaforte a prova di bomba in cui è possibile entrare ma impossibile uscire. Inizia così il calvario di Ciro, in una nottata dove ne succederanno di tutti colori, tutto all’insegna della violenza e della follia.

Nel ruolo del delinquente di bassa lega Ciro Bermúdez vi è Peter Lanzani. Dady Brieva ricopre invece il ruolo del dottor Enrique Ferrari, un ostetrico di alta classe malato terminale, vittima di diversi atti criminali e proprietario del veicolo che Ciro scassina. Luis Brandoni interpreta Julio Amadeo, un mediatore di polizia in pensione che interviene durante la situazione. Completano il cast Noelia Castaño nel ruolo dell’agente L. Tapia, una pattuglia femminile in bicicletta e Alejandro Paker in quello del capo della polizia.

4x4 cast

La spiegazione del finale

Verso il finale del film, dopo aver aver sognato di essere riuscito a liberarsi dall’auto, Ciro si sveglia trovando Enrique in piedi di fronte a lui. Enrique cerca di portarlo via per punirlo ancora di più, ma Ciro riesce a scappare – solo per essere sottomesso ancora una volta nel suo stato di debolezza. Un agente di polizia interviene e la situazione degenera in uno stallo pubblico con Enrique che tiene Ciro in ostaggio. La polizia chiama a quel punto il negoziatore in pensione Julio Amadeo per parlare con Enrique.

Quest’ultimo, però, porta metà della comunità dalla sua parte quando parla di come nessuno si preoccupi di persone come lui o del quartiere quando le cose vanno male ed Enrique è costretto a gestire le cose da solo quando il governo non interviene. Con metà del quartiere schierato a favore dell’uccisione di Ciro da parte di Enrique e l’altra a favore della sua liberazione, Julio convince finalmente Enrique ad arrendersi e a rilasciare Ciro. Enrique sale in macchina e fa esplodere l’ordigno, uccidendo se stesso ed eventuali passanti nel fuoco incrociato.

Ciro guarda con la faccia triste nel retro di un’auto della polizia, finalmente liberato dalla prigionia, ma ora arrestato per il suo errore. I media parlano di Enrique e dell’evento che si è verificato, avendolo battezzato il “medico samurai” per le sue forti convinzioni di vedersi nel giusto; tutti parlano dei cambiamenti che dovrebbe apportare la comunità per evitare ulteriori calvari e ottenere il sostegno del governo. Si parla poi di Ciro, che ha ricevuto cure mediche ed è in attesa di giudizio per i fatti accaduti.

Il trailer di 4×4 e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di 4×4 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 8 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

48 ore: trama, cast e curiosità sul film con Eddie Murphy

48 ore: trama, cast e curiosità sul film con Eddie Murphy

Prima di diventare celebre a livello internazionale grazie ad acclamati film come Una poltrona per due, Beverly Hills Cop e Il principe cerca moglie, Eddie Murphy si è guadagnato un proprio posto nel mondo del cinema debuttando come protagonista di 48 ore, film di genere poliziesco ricco di comicità diretto nel 1982 da Walter Hill (principalmente noto per aver diretto il cult I guerrieri della notte). Da Hill scritto insieme a Roger Spottiswoode e Steven E. de Souza, il film è noto per aver dato grande risalto al buddy cop movie, quei film che vedono due personaggi caratterialmente molto diversi tra loro costretti a collaborare per un unico fine.

Appartengono a questo filone anche titoli come Arma Letale o Bad Boys, ma 48 ore fu uno dei primi a definire le regole di questa tipologia di narrazione, rendendola celebre anche al di fuori degli Stati Uniti. Prima di arrivare al risultato che oggi ammiriamo, furono però necessarie numerose riscritture, necessarie a coniugare tanto le scene prettamente d’azione con i momenti più comici e spensierati. Il risultato fu infine un successo straordinario, con circa 80 milioni di dollari guadagnati a fronte di un budget di appena 12.

Ancora oggi 48 ore è un film particolarmente significativo all’interno del suo genere, che non manca di sorprendere spettatori di ogni età, specialmente quanti sono cresciuti seguendo queste coppie cinematografiche. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

48 ore: la trama del film

La vicenda del film si apre sull’evasione di galera dei detenuti Albert Ganz e Billy Bear. Arrivati a San Francisco, i due si dedicano subito a ricercare la refurtiva di vecchio colpo, nascosta in un luogo segreto di cui solo il loro ex compare Luther è a conoscenza. Mentre attendono che quest’ultimo recuperi il malloppo, Ganz e Bear aspettano pazienti in un albergo, finendo però con l’imbattersi in tre agenti di polizia, tra cui vi è anche Jack Cates. Riconoscendo i due evasi, i poliziotti danno inizio ad una sparatoria nel quale però a perire sono propri i due colleghi di Jack. Desiderosi di fare loro giustizia, Jack decide di farsi assegnare il caso, consapevole di avere bisogno di un nuovo alleato.

La persona ideale risulta essere Reggie Hammond, anche lui ex membro della banda di Ganz e Bear, attualmente in carcere per scontare una pena di quattro anni. Con la promessa di consegnargli i soldi rubati, l’agente convince Reggie ad aiutarlo: il poliziotto ottiene dunque un rilascio di 48 ore per il detenuto, durante le quali cercherà di ritrovare e arrestare i due fuggitivi. Le differenze caratteriali tra i due, però, saranno particolarmente difficili da superare. Jack e Reggie dovranno quindi prima di tutto imparare ad andare d’accordo se vogliono riuscire a trovare i due criminali e consegnarli alla giustizia.

48 ore cast

48 ore: il cast del film

Dopo aver valutato vari interpreti, ad ottenere il ruolo di Reggie Hammond fu l’attore Eddie Murphy, che all’epoca non aveva nessuna esperienza pregressa al cinema. Egli era infatti divenuto celebre prevalentemente grazie al suo lavoro nello show Saturday Night Live. Quando gli fu comunicato che aveva ottenuto il ruolo, Murphy chiese però che il nome del personaggio venisse cambiato da Willie Biggs a Reggie Hammond, poiché riteneva che Willie fosse un nome troppo stereotipato per un personaggio di colore. Murphy ebbe poi grande libertà di improvvisazione sul set e fu solo al termine delle riprese che scoprì che i produttori avevano quasi pensato di licenziarlo non ritenendolo sufficientemente divertente.

Nel ruolo del poliziotto Jack Cates vi è invece l’attore candidato all’Oscar Nick Nolte. Anche per lui questo fu uno dei primi ruoli importanti della sua carriera, per il quale venne pagato un milione di dollari. Per prepararsi alla parte, inoltre, egli condusse diverse interviste con veri poliziotti, al fine di imparare i trucchi del mestiere. Nel ruolo del criminali Albert Ganz, Billy Bear e Luther vi sono invece gli attori James RemarSonny Ladham e David Patrick Kelly. L’attrice Annette O’Toole interpreta invece Elaine. Originariamente, tale personaggio compariva in molte più scene, tra cui alcune di nudo. Queste vennero poi tagliate in fase di montaggio.

48 ore: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, a distanza di 8 anni è stato realizzato il suo sequel ufficiale: Ancora 48 ore. Nuovamente diretto da Hill e con Murphy e Nolte di nuovo nei loro rispettivi ruoli, il film vede coinvolti Reggie e Jack in un nuovo caso da risolvere. A differenza del precedente, però, in questo caso e Murphy ad essere indicato come protagonista primario e anche la sua paga aumentò dai 450 mila dollari del primo film ai 7 milioni di questo, complice anche l’accresciuta popolarità al cinema guadagnata nel corso degli anni Ottanta. Anche questo sequel si affermò come un grande successo, con oltre 150 milioni di dollari incassi a fronte di un budget di 50.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. 48 ore è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

48 Hour Film Project: la nona edizione si presenta alla Festa del Cinema di Roma

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Si terrà giovedì 22 ottobre alle 11:00 allo “Spazio Roma Lazio Film Commission” della Festa del Cinema di Roma la presentazione alla stampa della nona edizione del 48 Hour Film Project, organizzata dall’associazione culturale Le Bestevem. Per la giuria sarà presente il montatore Marco SpoletiniMaria Theresia Braun – Programming & Marketing Director di Studio Universal, Fabio Mongelli – Direttore di RUFA Rome University of Fine Arts  Daniele Nannuzzi – presidente AIC, presenteranno i premi destinati ai vincitori del contest. I giurati internazionali che non potranno presiedere alla conferenza, saluteranno il pubblico con dei contributi video, tra questi Aitana Sánchez-Gijón (Io non ho pauraThe Machinist), Cristina Flutur(Beyond the Hills, vincitrice del premio alla miglior attrice a Cannes 2012) e Ian Anderson, leader dei Jethro Tull.

Una competizione mondiale che coinvolge i cinque continenti e centinaia di città, quaranta quelle europee e Roma come unica tappa italiana. Una sfida all’ultimo ciak per vedere chi riuscirà a realizzare il miglior cortometraggio…in sole 48 ore! L’appuntamento è a Roma, il weekend del 6, 7 e 8 novembre. Il film vincitore gareggerà contro i cortometraggi provenienti da tutto il mondo al Filmpalooza 2016per concorrere al gran premio finale e alla possibilità di proiettare il proprio progetto nella sezione “Court Métrage” del Festival di Cannes 2016.

La giuria è altresì composta da artisti del calibro di Vlad Ivanov (4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, Palma d’Oro a Cannes nel 2007), il regista Sydney Sibilia, il produttore Matteo RovereLeonardo Cruciano e Nicola Sganga di MAKINARIUM.

47 Ronin: un nuovo spot con Keanu Reeves

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47-ronin-keanu-reevesArriva un nuovo spot  dell’atteso film 47 Ronin, che vede protagonista assoluto l’attore Keanu Reeves. In particolare il nuovo contributo  video è ricca di nuovi filmati inediti della pellicola.

GUARDA LE FOTO DELLA PREMIERE MONDIALE

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GUARDA IL TRAILER ITALINO DI 47 RONIN

Il cast del film che arriverà in Italia il 14 Gennaio 2013 comprende anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada,Cary-Hiroyuki Tagawa,Tadanobu Asano,Rick Genest. La pellicola scritta dal duo di autori Chris Morgan(Fast ann Furious 6Wanted) e Walter Hamada è prodotta da H2F Entertainment, Mid Atlantic Films,  Moving Picture Compan, e Stuber Productions, mentre a distribuirla in gran parte dell’occidente c’è la Universal Pictures.

Guarda tutte le foto del film:

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Dal più tramandato racconto proveniente dall’antico Giappone, è nato l’epico fantasy-d’avventura 47 Ronin. Keanu Reeves è il protagonista nella parte di Kai, un emarginato che si unisce ad Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. Insieme cercano la vendetta sul tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro, bandendo i suoi seguaci guerrieri. Per restituire l’onore al loro feudo, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove per distruggere gli ordinari guerrieri. 47 Ronin è diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono). Ispirato nello stile a diversi maestri come Miyazaki e Hokusai, Rinsch riuscirà a dar vita a meravigliosi paesaggi e mastodontiche battaglie, mostrando la storia senza tempo di Ronin alle platee mondiali in un modo mai visto prima d’ora.

47 Ronin: recensione del film con Keanu Reeves

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47 Ronin: recensione del film con Keanu Reeves

Arriva il 13 marzo 2014 al cinema 47 Ronin, film dalla produzione molto travagliata che vede tornare Keanu Reeves, fu Neo di Matrix, nei panni di protagonista di una storia a metà tra l’action, l’epica e l’epopea giapponese in costume in salsa hollywoodiana.

In 47 Ronin Kai è un mezzosangue, figlio di un inglese e di una giapponese, e per questo abbandonato dalla sua stessa madre. Cresciuto nella foresta insieme ai demoni, viene poi accolto e nutrito da uno daimyō. Nonostante l’amore paterno dell’uomo e la passione che nasce tra Kai e la di lui figlia, l’uomo verrà sempre emarginato e trattato diversamente per la sua condizione di mezzosangue. Quando però lo daimyō verrà ingiustamente ucciso dal shōgun, Kai e gli altri samurai, divenuto ronin, ovvero samurai senza padrone, decidono di vendicare il torto e riporta l’equilibrio e l’onore nelle loro vite.

Il film è diretto da Carl Rinsch e scritto da Chris Morgan e Hossein Amini, si basa sulla leggenda dei quarantasette Rōnin, un gruppo di samurai che nel diciottesimo secolo si opposero allo shōgun per vendicare l’uccisione del loro daimyō. 47 Ronin si inserisce nel filone di cappa e spada alla giapponese in cui l’eroe outsider riesce a salvare la fanciulla e a difendere la giustizia grazie alle sue doti di “diverso”. E su questo elemento viene posto un forte accento lungo tutto il film, dal momento che Kai (Reeves) in quanto mezzosangue, è si estraneo agli altri, ma alla fine si rivelerà anche la principale risorsa del gruppo di ronin vendicativi. Il concetto di diversità non viene però approfondito e rimane in superficie, come pretesto utile alla storia. Il film fatica ad ingranare, riservandosi però per le sequenze finali belle scene di combattimento e un accenno ti pathos che forse doveva maggiormente pervadere la pellicola, considerato il genere.

Il sangue e la violenza sono banditi dai combattimenti con le affilate katane, e l’eleganza e la velocità del movimento dei samurai prendono il loro posto, così che lo spettatore vede al posto dei duelli e delle mischie, quasi balletti a fil di spada. Keanu Reeves, nato da padre per metà hawaiano e per metà cinese, e da madre inglese, è particolarmente credibile nel ruolo del mezzosangue, e la sua recitazione energica eppure controllata rende giustizia ad un personaggio complesso che in sceneggiatura non viene approfondito. Proprio la scritture del film sembra essere l’anello debole della catena di 47 ronin, dal momento che gli sceneggiatori sembrano essersi concentrati di più a far procedere la storia che a farci amare o odiare i personaggi. Tuttavia la bellezza degli effetti speciali e la gioia di rivedere Reeves in azione potrebbero costituire dei buoni pretesti per andare al cinema a godere di una storia che narra di un’impresa epica e valorosa.

47 Ronin: Prima clip ufficiale

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47 Ronin: Prima clip ufficiale

47 ronin

Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di 47 Ronin, film diretto da Carl Rinsch con Keanu Reeves, riportandovi proprio l’opinione dell’attore sul film.

Ora, è stata diffusa dalla Universal Pictures on-line la prima clip ufficiale del film,  film d’azione fantasy, che uscirà a Natale negli Stati Uniti. Potete vedere la clip qui:

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47 Ronin è basato su fatti realmente accaduti in Giappone nel 18° secolo e diventati poi leggenda, infatti nel film ci saranno molti elementi fantasy e fiabeschi. Reeves interpreta Kai, personaggio creato appositamente per questa versione cinematografica della storia, che è per metà inglese e per metà giapponese. Egli si unirà ai samurai, i 47 Ronin, nella loro impresa per vendicare il loro maestro ucciso dal tiranno Signore. I guerrieri si troveranno ad affrontare dure prove per raggiungere il loro obiettivo. Kai, però finirà per innamorarsi della figlia del maestro.

La storia è stata riscritta da Chris Morgan e Hossein Amini, e uscirà in Italia a Marzo 2014.

Il cast del film comprende anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada, Cary-Hiroyuki Tagawa, Tadanobu Asano e Rick Genest.

Comingsoon.net

47 Ronin: nuovo spettacolare trailer del film con Keanu Reeves

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Ecco il nuovo Theatrical Trailer del prossimo entusiasmante Samurai-Movie 47 Ronin con Keanu Reeves:

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Dal più tramandato racconto proveniente dall’antico Giappone, è nato l’epico fantasy-d’avventura 47 Ronin. Keanu Reeves è il protagonista nella parte di Kai, un emarginato che si unisce ad Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. Insieme cercano la vendetta sul tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro, bandendo i suoi seguaci guerrieri. Per restituire l’onore al loro feudo, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove per distruggere gli ordinari guerrieri. 47 Ronin è diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono). Ispirato nello stile a diversi maestri come Miyazaki e Hokusai, Rinsch riuscirà a dar vita a meravigliosi paesaggi e mastodontiche battaglie, mostrando la storia senza tempo di Ronin alle platee mondiali in un modo mai visto prima d’ora.

 

Guarda tutte le foto del film:

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Il cast del film, che arriverà in Italia il 13 Marzo 2014, comprende anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada,Cary-Hiroyuki Tagawa,Tadanobu Asano,Rick Genest. 

Fonte: Movies.Yahoo.com

47 Ronin: la storia vera dietro il film con Keanu Reeves

47 Ronin: la storia vera dietro il film con Keanu Reeves

Ambientato nel Giappone tardo-medievale, il dramma d’azione fantasy del 2013 47 Ronin (qui la recensione) ha come protagonista Keanu Reeves nel ruolo di Kai, membro di un vero gruppo di samurai che continua a essere immortalato nel folklore giapponese. Il film ruota attorno al gruppo di ronin (samurai erranti che non appartengono a nessuno) del titolo che si mettono in viaggio per vendicare la morte del loro padrone per mano di un crudele shōgun (sovrano militare). Questa ardua ricerca fa sì che Kai e i suoi compagni di guerra si imbattano anche in streghe e in un drago, proponendo dunque una miscela di storia e fantasia.

Nonostante l’insuccesso economico con cui si è scontrato, 47 Ronin è comunque interessante per chi vuole saperne di più sulla storia giapponese. La sua vicenda centrale è stata reinterpretata in diversi film e spettacoli, ma questo film si distingue per la posta in gioco più alta e le sfumature mitologiche. Mentre l’eroe metà giapponese e metà inglese di Reeves è un personaggio di fantasia, molti altri membri del cast interpretano figure realmente esistite. Hiroyuki Sanada nel ruolo del leader dei ronin Yoshio Oishi e Min Tanaka nel ruolo del loro ex maestro Lord Asano Naganori ne sono un esempio, il che rende 47 Ronin in un certo senso basato su una storia vera.

La vera storia dei 47 Ronin

Come ha rivelato il regista di 47 Ronin, Carl Rinsch, il film è sempre stato ispirato a una vera storia giapponese. Si tratta della storia di un vero gruppo di 47 samurai senza padrone che un tempo servivano il daimyo (signore feudale) Asano Naganori. Ma quando quest’ultimo attaccò l’influente funzionario di corte Yoshinaka Kira in un impeto di rabbia, l’atto disonorevole costrinse Naganori a compiere un rituale noto come seppuku e a togliersi la vita. Rimasti senza padrone, i samurai di Naganori escogitarono un elaborato piano per vendicare la sua morte un anno dopo. I 47 guerrieri raggiunsero poi il loro obiettivo uccidendo Kira. Questo atto li aiutò finalmente a ri-ottenere l’onore del loro maestro.

Keanu Reeves, Shû Nakajima, Hiroyuki Sanada e Masayoshi Haneda in 47 Ronin
Keanu Reeves, Shû Nakajima, Hiroyuki Sanada e Masayoshi Haneda in 47 Ronin © 2013 – Universal Pictures

La cronologia di questi eventi, tuttavia, non è specificata e ci sono più fonti per determinare l’anno esatto. Citando Rinsch, “47 Ronin è un evento storico. È realmente accaduto, [nel] 1702 o nel 1703, a seconda dello studioso a cui si crede“. William E. Deal, nel libro di saggistica Handbook to Life in Medieval and Early Modern Japan, aggiunge che anche se l’attacco contro Kira sarebbe avvenuto il 13 gennaio, i giapponesi commemorano l’evento ogni anno il 14 dicembre. Rinsch ha anche ricordato che il 14 dicembre “è un giorno importante”, in cui i giapponesi chiudono scuole e banche e rendono omaggio alle tombe dei 47 Ronin.

La fine dei 47 Ronin

Alla fine del film 47 Ronin, Kai e il resto dei samurai vengono condannati a morte per l’omicidio di Kira, poiché era stato loro proibito da uno shōgun di vendicare il loro defunto maestro. Tuttavia, viene deciso che i guerrieri seguivano ancora il codice morale dei samurai noto come bushido. Questo permette loro di morire in modo onorevole, eseguendo tutti insieme un suicidio rituale. Questo è in effetti il tragico destino che i veri 47 Ronin dovettero subire dopo aver ottenuto la loro vendetta. Con il sostegno dell’opinione pubblica a favore dei Ronin, le autorità giapponesi furono costrette a offrire loro una morte onorevole invece di punirli come criminali.

Questa storia vera del seppuku in cui furono coinvolti i samurai divenne il racconto morale perfetto per gli anni a venire. Simboleggiando la lealtà incrollabile e l’onore a cui le persone dovrebbero aspirare, la popolarità di questa storia continuò a crescere fino all’era Meiji della storia giapponese (1868-1912). Anche se in quel periodo il Paese si stava modernizzando e stava subendo cambiamenti culturali radicali, la storia dei 47 Ronin contribuì a mantenere l’orgoglio della cultura e dell’identità nazionale. Commentando i temi filosofici del loro sacrificio, Carl Rinsch aggiunge: “Ha una vera risonanza emotiva per quella cultura. Noi in Occidente ne sappiamo molto poco“.

Kai è un personaggio immaginario

Ciò che alcuni potrebbero non sapere di Keanu Reeves è la sua etnia mista. Il padre dell’attore canadese ha origini hawaiane, cinesi, inglesi, irlandesi e portoghesi. Allo stesso modo, il protagonista di 47 Ronin, Kai, viene trattato come un emarginato dai giapponesi per le sue origini miste. Questo aspetto razziale e il personaggio stesso di Kai sono stati creati esclusivamente per il film. In realtà, non c’era nessun guerriero samurai mezzo bianco nel gruppo. Come è ovvio, anche gli elementi della stregoneria e delle bestie simili a draghi sono punti di trama fittizi che servono solo a drammatizzare la narrazione originale.

Shû Nakajima, Hiroyuki Sanada e Takato Yonemoto in 47 Ronin
Shû Nakajima, Hiroyuki Sanada e Takato Yonemoto in 47 Ronin © 2013 – Universal Pictures

I veri personaggi di 47 Ronin

Il film che il regista Carl Rinsch descrive come “Kurosawa sotto anfetamine” è in definitiva un’opera di storia alternativa con dettagli pesantemente inventati, proprio come il dramma dell’era Meiji L’ultimo samurai ha cambiato la sua vera storia. Va comunque notato che molte altre figure storiche sono ritratte accuratamente nel film. Ciò che esso non cambia è l’inclusione del leader del gruppo, Yoshio Oishi, e del loro capo morto, Asano Naganori, insieme allo shōgun Tokugawa Tsunayoshi. Era stato questo shōgun a bollare i samurai come Ronin e a proibire loro di cercare vendetta. Naturalmente, anche il bersaglio principale dei ronin, Yoshinaka Kira, compare in modo significativo nel film.

La storia dei 47 Ronin ha dato vita a un genere a sé stante

Nonostante la narrazione di fantasia, 47 Ronin non è la prima versione romanzata della storia originale; alcuni dei migliori film giapponesi sui samurai l’hanno già sceneggiata in passato. In effetti, la storia vera ha raggiunto uno status leggendario nel Paese, tanto che le sue rivisitazioni romanzate nella letteratura e nella cultura popolare sono collettivamente etichettate come Chūshingura (che letteralmente si traduce con Il Tesoro dei Fedeli Servitori). Il classico giapponese in bianco e nero del 1928 Chūkon giretsu: Jitsuroku Chūshingura fu il primo film a raccontare la storia dei 47 Ronin. A questo sono seguiti numerosi altri film e spettacoli televisivi. Gli adattamenti in inglese includono un altro film con Keanu Reeves: Last Knights.

Per Carl Rinsch, il suo film del 2013 è molto simile a Chūshingura, poiché reinterpreta l’evento storico proprio come hanno fatto altri film giapponesi sui 47 Ronin. “Chūshingura non è solo una storia storicamente accurata. È prenderla e farla propria. C’è il Chūshingura di Hello Kitty, hanno raccontato il ‘47 Ronin’ con tutte donne“, ha detto Rinsch, ricordando anche come i registi giapponesi abbiano creato prequel e sequel della storia vera. Sebbene 47 Ronin non sia riuscito a creare un impatto al cinema, la storia di quei coraggiosi 47 guerrieri del Giappone del XVIII secolo continua quindi a vivere nel mondo moderno.

47 Ronin: Keanu Reeves parla del film

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47-RONINDurante un’intervista con Collider, Keanu Reeves ha avuto modo di dire la sua in merito alla lavorazione di 47 Ronin. Di seguito vi proponiamo un estratto delle dichiarazioni rilasciate dall’attore:

Il regista (Carl Rinsch) voleva che gli attori parlassero con un accento nativo. Così, quando abbiamo girato le scene in giapponese, ho cercato di essere il più familiare possibile con i dialoghi. E’ stato divertente… Sono stato attratto dalla storia. Quando ho letto la sceneggiatura, aveva lo stesso tipo di generosità di un Western… Ne parlo sempre come di una storia di vendetta e di amore impossibile… Sono stato attratto da questo ragazzo che è un estraneo, che è coinvolto in questa cultura, ma è al di fuori della cultura e vuole appartenervi, ed ha la possibilità di lottare per essa… Sto scoprendo il 3D… Mi è piaciuto molto il modo in cui stanno utilizzando le potenzialità immersive del 3D . E ‘bellissimo… 

Questa è la sinossi del film 47 Ronin, diretto da Carl Rinsch ed interpretato da Keanu Reeves: Dal più tramandato racconto proveniente dall’antico Giappone, è nato l’epico fantasy-d’avventura 47 Ronin. Keanu Reeves è il protagonista nella parte di Kai, un emarginato che si unisce ad Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. Insieme cercano la vendetta sul tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro, bandendo i suoi seguaci guerrieri. Per restituire l’onore al loro feudo, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove per distruggere gli ordinari guerrieri. 47 Ronin è diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono). Ispirato nello stile a diversi maestri come Miyazaki e Hokusai, Rinsch riuscirà a dar vita a meravigliosi paesaggi e mastodontiche battaglie, mostrando la storia senza tempo di Ronin alle platee mondiali in un modo mai visto prima d’ora.

Il cast del film, che arriverà in Italia il 13 Marzo 2014, comprende anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada,Cary-Hiroyuki Tagawa,Tadanobu Asano,Rick Genest. 

Di seguito la Nostra Fotogallery:

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Fonte: Collider

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