Recentemente è stato riferito che
Netflix stava pianificando un aumento dei prezzi
da effettuare dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA. Secondo
The Verge, la società di
streaming ha ora confermato ufficialmente la notizia in una nuova
lettera agli azionisti, svelando però anche che tale aumento
avverrà immediatamente anziché attendere la fine dello sciopero, di
cui di recente si sono nuovamente interrotte le trattative. La
lettera afferma che Netflix ha superato la crescita prevista per il terzo
trimestre dell’anno, in parte grazie al giro di vite sulla
condivisione delle password e all’offerta di un livello supportato
da pubblicità per un prezzo più economico di $6,99 al mese.
Nella lettera viene inoltre rivelato
che i prezzi stanno aumentando proprio a partire da ora. Il piano
Basic da $9,99 al mese è stato aumentato a
$11,99, mentre il piano Premium da
$19,99 costerà ora $22,99al
mese. La buona notizia per gli abbonati è che il
piano supportato da pubblicità a $6,99 e il piano
Standard a $15,49 rimarranno inalterati, almeno
per ora. Netflix ha infatti evidenziato e pubblicizzato il prezzo
più basso del piano supportato da pubblicità mentre spiegava
l’aumento dei prezzi nella lettera agli azionisti. “Poiché
offriamo più valore ai nostri membri, occasionalmente chiediamo
loro di pagare un po’ di più”, ha affermato la società.
“Il nostro prezzo di partenza è
estremamente competitivo con altri streamer e, ad esempio, $6,99 al
mese negli Stati Uniti è molto inferiore al prezzo medio di un
singolo biglietto del cinema.“, viene inoltre detto nella
lettera. Secondo Netflix, il piano più economico rappresenta circa
il 30% di tutti i nuovi abbonamenti nei vari territori in cui viene
offerto il servizio. Negli ultimi mesi, la società afferma inoltre
di aver aggiunto 8,76 milioni di nuovi abbonati,
portando il totale mondiale a 247,15 milioni. La
società si era attirata diverse critiche dopo l’ultimo aumento dei
prezzi all’inizio dell’anno scorso, ma tali aumenti sembra non
abbiano influito sulla crescita dell’azienda.
Netflix: piani e tariffe in vigore in Italia
Ad ora, in Italia, sono ancora in
vigore i prezzi fino ad oggi comunicati. Si può dunque ritrovare il
Piano Standard con pubblicità a 5,49 € al
mese, il PianoStandard da 12,99€
al mese (dove ogni slot utente extra può essere aggiunto per 4,99 €
cadauno al mese), e il PianoPremium da 17,99€ al mese (dove, anche in
questo caso, ogni slot utente extra può essere aggiunto per 4,99 €
cadauno al mese). Resta da vedere se queste cifre rimarranno tali o
se, come ipotizzabile, l’aumento dei prezzi verrà esteso anche ad
altri territori tra cui quello italiano.
È tornata per il secondo anno la
conferenza stampapiù insolita, colorata e divertente di
Lucca Comics & Games: il
Cinema Centrale di Lucca oggi ha accolto oltre 270 bambini
e bambine delle scuole elementari e secondarie di primo grado di
Lucca e provincia per un evento for kids only – vietato
ai maggiori. I giovanissimi partecipanti si sono
trasformati in giornalisti per un giorno per
scoprire, insieme a un gruppo di straordinari ospiti, tutte
le novità di Lucca Junior, l’area del festival dedicata ai
visitatori più giovani (e i loro “colleghi” delle testate locali e
nazionali hanno potuto solo rimanere a guardare).
Andrea Lucchetta, Arianna
Craviotto, Hello Kitty e molti altri amici e ospiti
d’eccezione hanno raccontato ai giovani reporter che cosa potranno
trovare nei cinque giorni di festival. Lucca Junior torna
anche quest’anno al Real Collegio, che si trasforma nel
Family Palace: il palazzo della fantasia a misura
dei più piccoli, un luogo in cui gli esploratori del fantastico, i
sognatori di mondi, i piccoli lettori voraci di nuove storie, le
famiglie, le classi e gli insegnanti trovano la loro casa, tra
decine di eventi e spazi espositivi. Non mancheranno naturalmente
le attività diffuse in tutta la città che sapranno
conquistare visitatori e visitatrici dagli 0 ai 99
anni.
Anche in questa edizione,
il festival sarà totalmente gratuito per i bambini sotto i
10 anni: l’ingresso è libero per i bambini nati dal
01/01/2014 (che devono essere sempre accompagnati da
almeno un adulto provvisto di biglietto e braccialetto). Durante il
festival presso i Welcome Desk e il Family Palace sarà possibile
ritirare gratuitamente un braccialetto speciale (facoltativo)
pensato per i più piccoli, con indicato il numero della protezione
civile. E, come da tradizione, il Family Palace sarà
accessibile a tutti, nella massima inclusione, senza necessità di
avere alcun titolo di ingresso al festival. Un’opportunità
unica per iniziare a esplorare i molteplici universi di Lucca Comics & Games guardandoli con
gli occhi di un bambino.
Scopriamo alcune delle
novità svelate oggi!
NEL BUIO DELLA SALA… LA
MERAVIGLIA
Sabato 04/11, ore 17:00 il Cinema
Astra ospiterà l’anteprima nazionale diMary e lo spirito di mezzanotte,
l’attesissimo film d’animazione di Enzo D’Alò che da novembre sarà
al cinema. Rai Kids porterà invece una nuova
serie animata dedicata a uno dei personaggi più amati
dell’immaginario di intere generazioni: Hello Kitty sarà la
protagonista di Hello Kitty Super Style!,
una coproduzione internazionale italo-francese, realizzata da Watch
Next Media, Monello Productions e Maga Animation Studio in
collaborazione con Rai Kids (anteprima ufficiale della
serie a cartoni animati05/11, alle ore 11, al
Cinema Centrale). Sempre al Family Palace ci sarà
spazio anche per lo sport e per le attività di Super
Spikeball, la serie animata ideata dall’ex campione
del mondo di volley, Andrea Lucchetta, che proprio
nei giorni di Lucca Comics & Games debutta con la
nuova stagione sempre su Rai Yoyo.
RAI KIDS PORTA LA MAGIA
DEI SUOI PERSONAGGI AL FAMILY PALACE
Rai Kids partecipa a Lucca Comics & Games 2023 con un
ricco programma di appuntamenti per bambini e famiglie: al Family
Palace il pubblico potrà trovare anteprime, attività di gioco, meet
& greet con i personaggi più amati dei canali Rai Yoyo e Rai Gulp.
Oltre agli eventi già annunciati, sabato 04/11 torna la
Live Kids Parade con una decina di
character di Rai Yoyo. Saranno presenti, tra gli altri,
Pinocchio e Freeda, i Puffi, Bing e Flop, Lucky, Bluey,
Masha e Orso, naturalmente Hello Kitty e altri.
Nei giorni della manifestazione una
troupe di Rai Gulp documenterà tutti gli eventi principali di
Lucca Comics & Games, per realizzare
lo speciale We Play TOGETHER che andrà in
onda il 05/11, alle ore 18.30 su Rai Gulp e on demand su RaiPlay
(in replica l08/11, alle ore 19.30). Il programma unirà il
linguaggio televisivo con quello dei videogames, e racconterà le
mille facce della manifestazione attraverso una vera e propria
simulazione di videogioco in soggettiva.
LA FANTASIA VA IN
SCENA
Un appuntamento imperdibile per i
piccoli sportivi: tutti i giorni i bambini
potranno “schiacciare” con Lucky e la Lucky Squad. Nel campo da
gioco allestito nel terzochiostro del
Family Palace e animato dallo staff di smart coach,
coordinati da Andrea “Lucky” Lucchetta, si potrà
giocare a Spikeball, il gioco della
Schiacciata.
La Pimpa sarà
protagonista di due appuntamenti dal
vivo conl’attrice e voce
narrante Caterina Paolinelli curati da Franco
Cosimo Panini Editore (05/11, ore 11:00 e
15:30).
Sabato 04/11 alle ore
15:15 la sala incontri del Real Collegio ospiterà
l’emozionante performance teatraleKiss a cura di Sabir Editore.
Per i bambini e ragazzi delle
scuole di Lucca, è stato organizzato anche uno speciale
Topolino Party, realizzato in collaborazione con
Panini Comics per scoprire cosa succede nel dietro le quinte del
settimanale a fumetti più amato d’Italia (evento per le scuole,
02/11, Auditorium San Francesco).
Giovanni
Muciaccia torna a Lucca Comics & Games con
Attacchi d’arte contemporanea (05/11, ore 14:00,
Auditorium del Suffragio). Seguirà un firmacopie al Family Palace
(05/11, ore 15:30).
DAL VIRTUALE AL REALE:
INCONTRO CON GLI YOUTUBER PIÙ AMATI
Hanno milioni di visualizzazioni e
follower e sono pronti a incontrare il pubblico del Family Palace.
Ecco l’elenco degli Youtuber più amati del momento, con le loro
sessioni di firme su prenotazione gratuita (tramite Eventbrite):
Jenny Puddu (01/11 dalle 14),
Roby (01/11 dalle 16:30), Max
Random (02/11 dalle 16:30),
Arex&Vastatore (03/11 dalle 16.30),
Glitter&Candy (04/11 dalle 16:30),
BellaFaccia (05/11 dalle 16:30). L’amatissima
doppiatrice e TikToker Arianna Craviotto
presenterà inoltre al pubblico il suo primo romanzo (03/11, ore
16:30).
IL PREMIO LIVIO SOSSI… SI
METTE IN MOSTRA
I visitatori di ogni età potranno
ammirare la mostra, allestita all’interno del
Family Palace e curata da Sarah Genovese, che raccoglie le tavole
selezionate dalla Giuria del Concorso Lucca Junior – Premio
di Illustrazione Editoriale “Livio Sossi” 2023. Obiettivo
del concorso, la realizzazione di un progetto illustrato a partire
dal testo inedito Celeste e la gemella Blu scritto da Angelo
Mozzillo: il progetto vincitore di Deco (Elisabetta Decontardi) è
diventato un albo illustrato pubblicato da Terre di mezzo Editore e
sarà presentato in occasione di questa edizione del festival.
UNA FESTA PER… ITALO
CALVINO E ALESSANDRO MANZONI
Giovedì 02/11, alle ore
10tutti pronti per Antenati
scatenati: Manlio Castagna racconta
Calvino e Manzoniin un coinvolgente
incontro-narrazione alla scoperta della trilogia fantastica I
nostri antenati di Italo Calvino e di alcuni personaggi iconici
de I Promessi Sposi manzoniani e non solo. Continuano i
festeggiamenti per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino:
Sara Colaoneintroduce il libro Il Barone
Rampante insieme a Lorenza Natarella con il libro Il
visconte dimezzato. Seguirà poi un laboratorio con entrambe le
autrici (03/11).
GLI INSEGNANTI… TORNANO
SUI BANCHI DI “SCUOLA” AL FAMILY PALACE
A scuola di fumetto
con…Fumetti e graphic novel a scuola, come e
perché sceglierli (03/11, ore 17:30-19:00) con
l’autrice Susanna Mattiangeli, l’editore di Tunué Emanuele di
Giorgi e la referente progetto scuola de Il Castoro Cristina
Caponeri (moderati dalla libreria PensieRiBelli Lucca).
A scuola di fantasy…
conIl drago in
classe(02/11, ore 17:30-19:00).
Un incontro gratuito per gli insegnanti per parlare di libri
fantasy a scuola con Christian Antonini – autore
di libri per ragazzi e adulti, Elena Carloni – Editor Giunti
Ragazzi, la libraia Chiara Mozzone e le docenti Sonia Elisabetta
Corvaglia e Lucia Perrucci.
A scuola di fumetto
con…Fumetti e graphic novel a scuola, come e
perché sceglierli (venerdì 03/11, ore
17:30-19:00) con l’autrice Susanna Mattiangeli, l’editore di Tunué
Emanuele di Giorgi, editore Tunué e la referente progetto scuola de
Il Castoro Cristina Caponeri (moderati dalla libreria PensieRiBelli
Lucca).
A scuola di libri senza
parole con…Quanto parlano questi silent
book(domenica 05/11, ore 14:00)
a cura di Carthusia Edizioni.
A scuola di filosofia
con…Filosofare con i bambini? A scuola si
può(giovedì 02/11, ore 16:30) a cura di Nessun Dorma –
UAAR).
ALLA SCOPERTA DELLA NONA
ARTE
Una serie di incontri iniziati a
maggio per scoprire insieme a insegnanti e classi il potere e la
forza del fumetto promossi dalla libreria PensieriBelli, che sarà
presente al festival con lo Spazio Uack! – Bookshop Powered By
PensieRiBelli presso il Family Palace. E non mancheranno i
laboratori in cui le classi potranno scoprire le
curiosità del mondo del fumetto insieme a una serie di
amatissimi autori e autrici e protagonisti delle
graphic novel per i più giovani: Daniele Movarelli, Alice Coppini,
Giorgio Salati, Christian Cornia, Gud, Enrico Marigonda, Gabriele
Scarafia, Marco Greganti, Alessandro Giampaoletti, Brian Freschi,
Enrico “Nebbioso” Martini, Loris De Marco, Emiliano Pagani,
Fabrizio “Pluc” Di Nicola, Emanuele Apostoldis, Elena Ghezzo,
Michela Peloso, Federico Appel, Sualzo, Silvia Vecchini, Beatrice
Sacchi, Simona Atzori, Assia Petricelli, Sergio Riccardi, le
autrici di “Fai rumore” (Il Castoro), Renald Hysi, Elena Rapa,
Francesco Fioretti, Matteo Mancini, Francesco Niccolini, Icaro
Tuttle, Mauro Falchetti, Luca Albanese, Caterina Costa.
SPAZIO AL DISEGNO CREATIVO
E ALLA FANTASIA
Una serie di appuntamenti
organizzati al Family Palace per imparare le diverse tecniche
espressive, tra cui quelli promossi da Panini
Comics legati ad alcune properties tra le più amate:
Topolino Lab, il photo booth Io Barbie, Pokémon Lab, Disney Frozen Lab,
Monster High Visual Art School, Impara a disegnare
Spider-Man, Le nuove avventure di Spider-Man, Peppa
Pig Lab, Spidey and his Amazing Friends. E ancora
momenti dedicati ai cosplayer, la ruota della fortuna e tante altre
attività.
Giunti che
presenta la letteratura con i fumetti Disney e il laboratorio di
disegno con Michela Frare, oltre al
laboratorio W.I.T.C.H. – II cuore dell’amicizia.
Tridimensional
organizza una serie di appuntamenti imperdibili: Disegna Lampo!
– 44 Gatti, Il gioco del fumetto – Pinocchio and Friends,
Disegna le ali delle Winx – Winx Club, Disegna Pinocchio!
– Pinocchio and Friends.
Torna anche l’autrice e
illustratrice Nicoletta Costa, che sarà presente
con il suo stand monografico e una serie di attività inclusa la
mostra gratuita Le avventure a fumetti di Nuvola Olga.
Non mancheranno gli appassionanti
incontri promossi dall’Associazione Autori di
Immagini (AI).
Arriva per la prima volta la casa
editrice indipendente della famiglia Usborne: tre
gli appuntamenti all’insegna
dell’edutainment, incentrati su ambiente,
rapporto con i social media, e l’esplorazione della gentilezza
Artebambini
presenta una serie di appuntamenti che uniscono la scoperta dei
mondi artistici e il divertimento: Polifoniche Città,
Kamicucù, Dadanimali, Mappa galattica per
autostoppisti creativi e… non solo, Città in gioco.
Manidoro presenta i laboratori creativi Il
puzzle animal-brut e Op Op arazzo salta il
muro.
Emp
Pisa proporrà tutti i giorni una serie di attività
legate all’universo di Star
Wars.
Con INFN
Kids sarà possibile sperimentare dei divertenti
laboratori di fisica per bambini. Insieme ad
ITLUG, si potrà scatenare la fantasia con i
laboratori e le esposizioni creative dei mattoncini più amati.
Nelle nuove aree gioco saranno
presenti la Bottega di Re Artù per provare i
giochi insieme a tutta la famiglia, Hasbro,
Giochi Uniti con una serie di giochi giganti,
Lisciani giochi e Sabbiarelli.
Lucart offrirà una serie di laboratori per far
conoscere ai più piccoli l’importanza del riciclo e della
creatività.
LA SOLIDARIETÀ NON HA
ETÀ Torna anche quest’anno la Pigotta Special
Comics, nata dalla collaborazione tra Unicef,
Lucca Comics & Games e Sergio
Bonelli Editore. Dopo le pigotte di Dylan Dog, Zagor,
Cico, Nathan Never e i personaggi di Dragonero, quest’anno sarà la
volta di Julia. Tornano anche gli appuntamenti
con Amnesty International, con laboratori e
giochi dedicati ai diritti dei bambini.
TRA DINOSAURI E SCARPE
MAGICHE, LELLI KELLY TORNA A LUCCA COMICS & GAMES Il
gruppo Lelli Kelly SpA sarà presente anche all’edizione di Lucca Comics & Games 2023 con uno
stand misto Bull Boys, Lelli Kelly e Lorena Kay al Family Palace,
il romanzo Lorena Kay e la Fabbrica delle Scarpe
Magiche e il fumetto I Dinos di Bull Boys che
sarà presentato in anteprima mondiale.
Le novità non finiscono
qui: nella corsa finale verso il 1° novembre, data di inizio del
festival, altre novitàkidsandranno ad aggiungersi al già ricchissimo palinsesto di
Lucca Junior.
Tra i personaggi più celebri della
mitologia greca e roma vi è certamente Hercules, noto per la sua
forza sovrumana e per le sue tante eroiche imprese. Ad aver
contribuito ulteriormente alla sua popolarità vi sono oggi i tanti
film a lui dedicati, che ne hanno nel corso degli anni proposto
riletture e nuove versioni sempre più spettacolari. Dai tanti
peplum realizzati a partire dagli anni Sessanta, fino al film
animato della Disney uscito nel 1997. Più recentemente, sono usciti
nello stesso 2014 ben due film dedicati al personagggio: Hercules – Il
guerriero, interpretato da DwayneJohnson, e Hercules – La leggenda
ha inizio (qui la recensione).
Questo secondo titolo, scritto e
diretto da Renny Harlin (regista noto per film
d’azione come 58 minuti per morire – Die
Harder e Cliffhanger – L’ultima
sfida) è una vera e propria origin story del
personaggio, raccontato dalla nascita fino alla completa
maturazione e consapevolezza dei suoi poteri. Ricco di effetti
speciali ed epiche ricostruzioni, il film è dunque una rilettura
del mito di Hercules contenente tanto elementi strettamente basati
al suo mito e altri ideati appositamente per questo nuovo racconto.
Rispetto all’altro lungometraggio dedicato al personaggio, però,
questo diretto da Harlin si è rivelato un cocente flop al box
office.
Hercules – La leggenda ha
inizio ha infatti incassato meno del suo budget di produzione,
andando incontro a pareri contrastanti. Per chi apprezza il genere
e l’antica Grecia come ambientazione, si tratta però di un titolo
apprezzabile per l’intrattenimento offerto e le avvincenti
coreografie delle battaglie. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Hercules – La leggenda ha inizio: la trama del
film
Ambientato nella Grecia dei miti,
delle leggende, degli eroi, il film vede il re
Anfitrione espandere il proprio potere invadendo
il confinante regno di Argo. Sempre più spietato, egli non fa che
gettare terrore sull’intera penisola, provocando devastazioni e
ingiustizie. Stanca di tutto ciò, la regina
Alcmena si rivolge alla dea Era
per apprendere in che modo il marito possa essere sconfitto. Qui
scopre la profezia secondo cui, giacendo con Zeus,
ella darà alla luce il campione che riporterà la pace nella Grecia.
Così infatti avviene e la donna da quel momento deciderà di
proteggere il bambino, a cui dà il nome
di Hercules, dall’influenza del marito.
Hercules, il principe semidio, non
ha però alcuna conoscenza dei suo natali divini o di quello che
sarà il suo destino. Il suo unico desiderio è avere l’amore della
bellissima Ebe, principessa di Creta, che è stata
promessa in sposa a Ificle, suo fratello, dal re
che prova un profondo risentimento nei confronti del giovane
Hercules, sospettando bene che egli non sia suo figlio. Una volta
venuto a conoscenza della grandiosità del suo destino il giovane
semidio dovrà però scegliere: fuggire con il suo vero amore o
realizzare il suo destino e diventare il più grande eroe di tutti i
tempi.
Hercules – La leggenda ha inizio: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista,
Hercules, vi è l’attore e modello Kellan Lutz,
principalmente noto per aver interpretato il vampiro Emmett Cullen
nella saga di Twilight. Nell’assumere il ruolo dell’eroico
semidio, egli si dichiarò pronto ad acquisire un’imponente massa
muscolare, al fine di risultare più temibile. Il regista, in
realtà, volle allontanarsi da questo stereotipo e suggerì
all’attore di lavorare principalmente sugli addominali. Lutz,
dunque, non dovette trasformarsi molto fisicamente, vantando già
una corporatura particolarmente atletica e scolpita. L’attore,
inoltre, sfruttò i momenti di pausa sul set per eseguire ulteriori
esercizi ai dominali, facendoli così risaltare maggiormente.
Accanto a lui, nei panni della madre
Alcmena vi è l’attrice Roxanne McKee, mentre il
consigliere Chirone è interpretato da Rade
Šerbedžija. La principessa Ebe è Gaia
Weiss, mentre nel ruolo di Ificle si ritrova
LiamGarrigan. Ad interpretare il
re Anfitrione vi è invece Scott Adkins, il quale
si è trovato a dar vita al personaggio in due età differenti,
caratterizzando queste attraverso una fisicità altrettanto
differente. Attraverso una ferrea dieta ed un allenamento intensivo
e prolungato egli raggiunse una forma fisica estremamente
impressionante, a tal punto che l’interprete di Hercules si sentì
sfigurare accanto a lui.
Hercules – La leggenda ha
inizio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Hercules – La leggenda ha inizio grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Infinity, Apple
iTunes, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì18ottobre alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Negli ultimi anni, l’acclamato
attore e regista Clint Eastwoodha
realizzato una serie di film incentrati sulle nuove figure eroiche
degli odierni Stati Uniti. American Sniper, il più
recente Richard Jewell e anche
15:17 – Attacco al
treno rientrano in questa categoria, con protagonisti che
si sono trovati al momento giusto nel posto giusto, dimostrando
capacità non a tutti proprie. Tra questi film vi è però anche il
magnifico Sully (qui la recensione), da Eastwood
diretto nel 2016 basandosi sull’autobiografia Highest Duty: My
Search for What Really Matters del pilota Chesley
Sullenberger, scritta insieme all’autore e giornalista
Jeffrey Zaslow.
Il regista si concentra dunque una
volta di più su figure umane, uomini ordinari ma capaci di atti di
eroismo unici, che li rendono veri e propri fari di speranza in un
mondo sempre più cupo. Per Eastwood è qui inoltre importante
ribadire come spesso questi nuovi eroi vengano poi massacrati
medialmente o sottoposti a processi in cui si dubita delle loro
capacità. Avviene qui come in Richard Jewell, con il
regista che dunque propone anche una forte critica nei confronti di
queste istituzioni apparentemente colpevoli di reprimire
personalità di questo tipo. Lucidissimo nel raccontare questa
vicenda, Eastwood realizza dunque con Sully uno dei suoi
migliori film degli ultimi anni.
Il regista va infatti ricercando un
forte realismo, ponendosi dalla parte di chi quell’esperienza l’ha
vissuta e inglobando nel film molteplici punti di vista, che
permettano di osservare l’evento da più prospettive, ricavando così
un racconto quanto più possibile alla realtà dei fatti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori, ma anche alla storia
vera e alle differenze tra questa e il lungometraggio.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Sully
Iil 15 gennaio del 2009 sembra un
giorno come un altro per l’esperto pilota di linea Chesley
Sullenberger, detto Sully, il quale
decolla dall’aeroporto di New York con un aereo con a bordo 155
persone tra equipaggio e passeggeri. Immediatamente dopo la
partenza, però, il velivolo si scontra con uno stormo di uccelli, i
quali causano la rottura dei due motori. In poco tempo e senza
possibilità di errore, Sully deve decidere cosa fare, sperando di
riuscire a portare in salvo tutti i presenti sul mezzo. L’unica
soluzione possibile sembra essere un ammaraggio nel fiume Hudson.
Una decisione di cui Sully dovrà farsi carico sia nell’immediato
che in seguito, dimostrando la correttezza delle sue decisioni.
Ad interpretare Chesley Sullenberg
vi è l’attore Tom Hanks, il
quale per prepararsi al ruolo ha trascorso diverso tempo a contatto
con il vero Sully, apprendendo da lui quanto c’era da sapere sulla
storia e cercando di acquisire il suo modo di fare. L’attore
AaronEckhart, realmente in possesso di una licenza
come pilota, interpreta il co-pilota Jeff Skiles, mentre Laura Linney è
Lorraine Sullenberg, moglie di Sully. Fanno parte del cast anche
gli attori Anna Gunn con il ruolo della
dottoressa Elizabeth Davis, Mike O’Malley con
quello di Charles Porter e Ann Cusack nei
panni di Donna Dent. L’attore Holt McCallany,
infine, interpreta Mike Cleary.
La vera storia di Sully
Sullenberger e le differenze con il film
Comandante del volo US
Airways 1549, Chesley Sullenberg, accompagnato dal primo
ufficiale Jeff Skiles, decolla dall’aeroporto
LaGuardia di New York con destinazione Charlotte. Poco dopo la
partenza, tuttavia, l’aereo colpisce un grande stormo di oche del
Canada. L’impatto prima danneggia i motori e pochi secondi dopo li
mette fuori uso. L’aereo è senza potenza nei motori sopra New York,
una delle città più popolose del pianeta. Determinando rapidamente
che non sarebbe stato in grado di raggiungere un qualsiasi
aeroporto e dopo aver contattato i controllori di volo,
Sullenberger decide quindi di far ammarare l’aereo sulle acque del
fiume Hudson.
Sullenberger e Skiles hanno
pochissimi minuti per tentare l’ammaraggio e la manovra va a buon
fine, tutti i 155 passeggeri a bordo si salvano, con pochissimi
feriti lievi. Sullenberger è l’ultimo a lasciare l’aereo, dopo
essersi assicurato che tutti i passeggeri e l’equipaggio fossero
riusciti a mettersi in salvo. Da quel momento, viene considerato da
tutti un eroe, ma nonostante l’acclamazione e la gratitudine nei
suoi confronti, viene sottoposto ad un’indagine dalla National
Transportation Safety Board, un’agenzia investigativa, con
l’obiettivo di stabilire se la decisione da lui presa fosse
realmente l’unica possibile. Le simulazioni di volo effettuate
mostrarono infatti che si sarebbe potuto atterrare negli aeroporti
di LaGuardia o di Teterboro.
La validità di tali simulazioni
venne però rigettata durante l’udienza della NTSB atta a giudicare
l’operato dell’equipaggio: esse infatti erano state condotte da
piloti che non dovevano affrontare alcun reale pericolo, che erano
stati precedentemente istruiti sul compito da affrontare e che ciò
nonostante hanno dovuto impiegare numerosi tentativi per riuscire a
portare a termine il compito con successo. L’aggiunta di un tempo
di reazione di 35 secondi ha reso impossibile simulare gli
atterraggi con successo, stabilendo che quella di Sully era davvero
l’unica scelta possibile. Successivamente, Sullenberg ha ricevuto
prestigiosi onori, prima di ritirarsi in pensione nel 2010.
Le differenze tra il film e la storia vera
Nel raccontare tale vicenda,
Eastwood ha cercato di rimanere quanto più fedele possibile a
quanto riportato da Sullenberg. Ha così inserito nel film dettagli
su cosa ha causato problemi all’aereo e le operazioni compiute dal
capitano durante la manovra di ammaraggio. Ha inoltre deciso di
mostrare questo momento da più punti di vista, effettuando le
riprese nei veri luoghi in cui l’evento si è svolto e includendo
anche i testimoni dell’accaduto. Tuttavia, il film calca un po’ la
mano sull’indagine svolta nei confronti di Sully. Nella realtà,
egli non ha mai avuto dubbi sulla manovra eseguita quale unica
possibilità di salvezza e il processo nei suoi confronti è stato
più un controllo “di routine”.
Tuttavia, nella realtà il processo è
durato molto più a lungo di quanto raccontato nel film. Ci sono
voluti ben 15 mesi prima che gli investigatori federali sugli
incidenti concludessero che il capitano Chesley “Sully”
Sullenberger e il copilota Jeff Skiles avevano preso la decisione
giusta. Inizialmente, come mostrato nel film, le simulazioni
mostravano il contrario ma quando poi è stato aggiunto il “fattore
umano”, oltre ad un certo tempo di riposta da parte dei due piloti,
le simulazioni hanno mostrato come la scelta compiuta dai due fosse
realmente l’unica possibile e il fatto che tutto sia svolto senza
nessun morto li ha confermati quali veri e propri eroi.
Il trailer di Sully e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Sully grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple TV, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 18 ottobre alle ore
21:00 sul canale Iris.
L’horror non è di casa solo su
Netflix! Anche sulla piattaforma
Prime Video si possono
infatti ritrovare diversi film appartenenti a questo genere, da
quelli realizzati dai grandi maestri fino a titoli di nuove voci
nel panorama cinematografico, passando da horror più commerciali
fino a quelli più autoriali, che manifestano spesso la volontà di
raccontare il presente attraverso le distorsioni tipiche di questo
genere. Che siano spaventi più superficiali ma comunque di impatto
o quelli più subdoli, capaci di insinuarsi sottopelle e rimanere
per giorni nell’animo dello spettatore, non mancano dunque sulla
piattaforma horror di ogni tipo e sottogenere. Ecco allora un
elenco di alcuni dei migliori film horror
attualmente disponibili su Prime Video.
I migliori film horror disponibili su Prime Video
Terrifiers 2 (2022)
Dopo essere stato resuscitato da
un’entità sinistra, Art the Clown torna nella placida cittadina di
Miles County dove prende di mira un’adolescente e suo fratello
minore nella notte di Halloween. Con Terrifiers 2Damien Leone prende ciò che ha avuto tanto
successo nel primo capitolo e lo porta a un livello superiore,
offrendo un terrore di prim’ordine e da batticuore ovunque. Brutale
e molto violento, il fattore paura di Terrifier 2 non
diminuisce mai, con la performance di David Howard
Thornton nei panni di Art the Clown che porta avanti il
film in modo eccellente dall’inizio alla fine e rivendica un posto
per tale villain accanto ai grandi del genere.
Bussano alla porta (2023)
Mentre sono in vacanza in una baita
isolata, una bambina e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da
quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere
una scelta impensabile per evitare l’apocalisse. Diretto dal
maestro del mistero M. Night Shyamalan, Bussano alla porta è un
dramma ricco di suspense basato sul romanzo horror di Paul
G. Tremblay, che pur svolgendosi in un unico ambiente
permette di percepire attivamente gli orrori che si scatenano nel
resto del mondo, spingendo a riflessioni particolarmente lucide sul
nostro contemporaneo.
Smile (2022)
Dopo aver assistito al drammatico
incidente subito da un paziente, la dottoressa Rose Cotter inizia
ad essere la protagonista di alcuni eventi terrificanti, che la
spingeranno ad affrontare il proprio passato per sopravvivere alla
sua nuova, terrificante realtà. Scritto e diretto da Parker
Finn, Smile è un inquietante
thriller soprannaturale sul trauma e sul modo in cui si sposta da
una persona all’altra in un ciclo infinito. Il regista svolge un
lavoro fenomenale giocando con le aspettative del pubblico e
concependo il racconto in modo da essere quantomai ambiguo.
Nanny (2022)
Aisha è una tata senza documenti
che lavora per una coppia privilegiata di New York. Mentre si
prepara all’arrivo del figlio che ha lasciato in Africa
Occidentale, una presenza violenta invade la sua realtà,
minacciando il suo sogno americano. Nanny è il debutto
cinematografico dello sceneggiatore e regista Nikyatu
Jusu, che realizza un sogno febbrile di immagini horror
inquietanti ed evocative. Concentrandosi su Aisha, la storia si
trasforma rapidamente in un regno di spiriti e visioni
soprannaturali, in un risultato che ha sconvolto pubblico e
critica.
La notte del giudizio (2013)
Nel 2022 il governo americano ha
istituito periodo annuale di dodici ore nel quale qualsiasi
cittadino è libero di commettere i crimini più efferati. Questo
film segna la nascita del franchise di La notte del giudizio,
ideato dallo scrittore e regista James DeMonaco,
che propone con questo primo film un esplorazione della natura
dell’umanità, le nevrosi che sempre più dilagono nella società e il
generale decadimento sociale, oltre che ad affrontare interessanti
questioni filosofiche attraverso una narrazione quantomai
ansiogena.
Run Sweetheart Run (2020)
La mamma single Cherie si sente
sollevata ed eccitata quando incontra il carismatico Ethan.
L’influente uomo d’affari supera le aspettative e fa innamorare
Cherie. Ma alla fine della serata, lui rivela la sua vera natura
violenta e da quel momento Cherie dovrà scappare per sopravvivere.
Run Sweetheart Run è diretto da Shana
Feste, co-sceneggiatrice con Keith Josef
Adkins e Kellee Terrell, ed esplora le
terrificanti realtà degli appuntamenti moderni attraverso scene
eccessivamente esagerate e brutalmente cruente, che portano a
compimento gli intenti della regista.
Candyman (2021)
Anthony, un artista visivo,
incontra un veterano che gli espone la vera storia dietro la
leggenda metropolitana di Candyman. Ansioso di usare questi
dettagli macabri per i suoi dipinti, Anthony scatena
inconsapevolmente una terrificante ondata di violenza. Co-scritto
da Jordan Peele e diretto da Nia
DaCosta, il film è un sequel del classico del 1992 con lo
stesso nome. Candyman è dunque la
continuazione della storia, radicata in una narrazione orribile
derivante dalla storia razzista americana, temi molto politici su
cui il film riflette profondamente.
Train to Busan (2016)
Un padre e la piccola figlia sono
diretti a Busan ma durante il viaggio in treno rimangono
intrappolati sul treno insieme a un gruppo di zombi. Insieme agli
altri passeggeri ancora non infetti, dovranno cercare di salvarsi.
Diretto da Yeon Sang-ho, Train to Busan è oggi
considerato uno dei migliori zombie movie degli ultimi
anni, che ha contribuito a rinvigorire il sottogenere grazie anche
al sapiente utilizzo della sua unica e claustrofobica location. Nel
2020 è poi stato realizzato un sequel chiamato
Peninsula.
The Vast of Night (2019)
In una fatidica sera nel New Mexico
degli anni ’50, l’attraente giovane operatore Fay e il carismatico
DJ radiofonico Everett scoprono una strana frequenza audio che
potrebbe cambiare per sempre la loro cittadina suburbana e il
futuro. Il film di fantascienza indipendente
The Vast of
Night, diretto da Andrew
Patterson, è senza dubbio uno dei migliori film del 2020,
spielbergiano in quanto trae chiaramente influenza da film come
E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma ha
anche una voce e uno stile tutto suo, che fa dell’ascolto ma anche
della forze delle immagini il suo primario punto di forza.
Suspiria (2018)
Una giovane ballerina americana
arriva a Berlino per un’audizione di danza. Ben presto, la ragazza
viene a conoscenza di un terribile segreto che le direttrici della
compagnia tentano di nascondere. Più un film fratello dell’iconico
classico horror di Dario Argento che non un suo
remake, il Suspiria di
Luca Guadagnino è una fantasmagoria di violenza,
magia e movimento, dove l’arte, la danza, l’orrore e lo spirito
umano entrano in gioco evocando il misterioso e un sentimento di
vera stregoneria tanto commovente e profondo quanto a volte
terrificante.
Totally Killer (2023)
Quando lo spregevole Killer delle
Sedicenni, 35 anni dopo la carneficina, torna per reclamare
un’altra vittima, la diciassettenne Jamie viaggia accidentalmente
indietro nel tempo fino al 1987, determinata a bloccare
l’assassino. Il gioca con l’horror e il fantasy per offrire uno
slasher ricco di soprese che mentre ragiona sui meccanismi del
genere offre anche situazioni particolarmente avvincenti oltre che
numerosi brividi.
Speak No Evil (2022)
Una famiglia danese fa visita a una
famiglia olandese conosciuta durante una vacanza. La situazione
sfugge pian piano di mano quando gli olandesi si rivelano molto
diversi da ciò che hanno finto di essere. Film di produzione
danese, è questo un cupo horror che si basa sulla follia umana per
generare profondo terrore. Indicato come uno dei migliori horror
degli ultimi anni, è una perla europea assolutamente da non
perdere.
X – A Sexy Horror Story (2022)
Nel 1979, una troupe
cinematografica tenta di realizzare un film per adulti nelle zone
rurali del Texas. Tuttavia, quando i proprietari di casa li
catturano, devono combattere per sopravvivere. Primo capitolo della
trilogia interpretata da Mia
Goth,X
– A Sexy Horror Story è un omaggio agli slasher degli anni
Settanta e Ottanta, che propone una protagonista già iconica
all’interno di un contesto tanto folle quanto emotivamente
coinvolgente.
Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)
Tormentata da una madre nevrotica e
tirannica, Carrie affrona una difficile adolescenza. Inoltre la
ragazza è oggetto di scherno delle sue compagne di scuola, fino a
quando scopre di possedere dei poteri soprannaturali. Capolavoro di
Brian De Palma tratto dal primo romanzo di
Stephen King, Carrie – Lo sguardo di
Satana è un grande classico del genere, che oltre l’orrore
propone però anche il racconto di una giovane in cerca di amore e
che ottiene invece solo disprezzo.
Dark Harvest (2023)
In una piccola città del Midwest,
un rituale che si svolge ogni anno scatena l’ira del mitologico
Sawtooth Jack, il quale sorge dai campi di grano e sfida gli
adolescenti della città in una sanguinosa battaglia di
sopravvivenza. A lungo rimandato per via del Covid-19, il film
horror è basato sull’omonimo romanzo di Norman
Partridge e vanta un cast stellare, con artisti del
calibro di Elizabeth Reaser, Jeremy Davies, Luke
Kirby ed Ezra Buzzington.
Halloween (1978)
Un criminale già condannato per
l’omicidio della sorella scappa di prigione e torna nella città
natale in cerca della prossima vittima durante la notte di
Halloween del 1978. Con questo film, John
Carpenter, uno dei maestri del genere, ha ristabilito le
regole dello slasher. Primo insuperabile capitolo di una lunga
saga, Halloween è però non solo un horror con il classico
assassino in cerca di vittime, ma anche una lucida riflessione
sulla società statunitense, le sue nevrosi e la sua crescente paura
di una minaccia esterna che penetra lì dove ci crediamo al sicuro
per distruggere ogni certezza.
The VVitch (2015)
Nel 1630, in Inghilterra, una
famiglia di contadini accusa la giovane figlia di stregoneria
quando il figlio più piccolo scompare misteriosamente. Opera prima
di Robert Eggers, con la quale si è affermato come
uno dei nuovi grandi registi da tenere d’occhio, The Witch è un horror
d’atmosfera come ce ne sono pochi, capace di inquietare con gli
ambienti, le luci, con ciò che non si vede e che proprio per questo
fa ancora più paura. The Witch è dunque un’esperienza
cinematografica tra le migliori degli ultimi anni, per quanto
riguarda l’horror.
Sinister (2013)
Ellison Oswalt (Ethan Hawke),
uno scrittore di libri tratti da storie vere di cronaca nera,
decide di trasferirsi in una nuova casa insieme alla sua famiglia
per lavorare al suo prossimo volume. Non sa, però, che proprio
nella nuova dimora, un anno prima, è avvenuto il terribile massacro
di cui vorrebbe scrivere: un’intera famiglia è stata sterminata e
non sarà l’ultima. Sinister è uno degli horror
più spaventosi e apprezzati degli ultimi anni, targato Blumhouse.
Cube – Il cubo (1997)
Senza ricordarsi come siano giunti
in quel luogo, sei sconosciuti si trovano intrappolati in un cubo
dal quale esiste solo una via d’uscita, mentre ogni altra sembra
condurre a una fine truculenta. Grande classico degli anni Novanta,
Cube – Il cubo ha
anticipato numerosi film horror realizzati negli anni successivi,
tra cui il celebre Saw. Violentissimo, imprevedibile e
continuamente capace di sorprendere, è un’esperienza horror
impeccabile ancora oggi.
Bones and All (2022)
L’amore sboccia tra una giovane
emarginata sociale e un vagabondo diseredato mentre si imbarcano in
un’odissea di 3.000 miglia attraverso le strade secondarie
dell’America. Ancora Luca Guadagnino, stavolta
alle prese con un horror con protagonisti giovani cannibali in
cerca di sé stessi in un’America decadente e squallida.
Bones and All non è un film
spaventoso come si intende di norma il genere, ma capace di turbare
fin nel profondo l’animo dello spettatore.
Rec (2007)
La giovane reporter Angela e il suo
cameraman seguono per una notte una squadra di pompieri di
Barcellona per descriverne il lavoro e inserirlo in un programma
TV: un’uscita di routine diventerà un inferno. Famosissimo horror
spagnolo girato interamente attraverso videocamere a mano, che
restituiscono un senso di instabilità, di diretta presenza sui
luoghi degli eventi nonché di vicinanza ai personaggi, Rec
è un’angosciante discesa verso gli inferi, dove si annidano orrori
indicibili.
Silent Hill (2006)
Per capire la malattia della
figlia, una donna la porta nella città che la piccola vede nei
sogni. Per entrambe, sarà però l’inizio di un incubo. Tratto
dall’omonimo videogioco horror, divenuto tra i più celebri di
sempre, Silent Hill ripropone le atmosfere e gli orrori
della sua controparte videoludica per immergere lo spettatore in un
vero e proprio incubo ad occhi aperti, dove realtà e sogno si
confondono e tutti gli orrori che vi possono trovare casa.
Escape Room (2019)
Sei sconosciuti visitano un
edificio misterioso per provare un gioco che ha come scopo la
risoluzione di una serie di enigmi. Presto, però, si rendono conto
che ogni stanza è una elaborata trappola che fa parte di un piano
sadico e mortale. Ecco un film che deve molto a Cube – Il
cubo. Escape Room riprende il concept del gioco oggi
tanto in voga per renderlo il teatro di orrori continui, dove ogni
mossa sbagliata può portare alla morte. Dopo il buon successo
ottenuto, il film ha poi ottenuto un seguito.
Piraña Paura (1981)
Quando dei piranha volanti
geneticamente modificati vengono lasciati liberi in un villaggio
vacanze caraibico, un’istruttrice subacquea e il suo fidanzato
scienziato tentano di affrontare la situazione. Primo film di
JamesCameron, Piraña
Paura è chiaramente ispirato a Losqualo, ma
riprende quel concept per trarne nuovi orrori e nuovi colpi di
scena. Il film non manca di regalare brividi continui e mostra già
quanto Cameron fosse un regista di talento, che pochi anni dopo
avrebbe regalato al cinema autentici capolavori.
Riposo forzato (2022)
Una donna incinta, a riposo a
letto, inizia a sperimentare cose strane e inizia a chiedersi se la
sua casa sia infestata o se sia tutto nella sua testa. Melissa Barrera, star
di Scream V, recita in quest’inquietante horror che non si
risparmia nel proporre elementi che metteranno in dubbio le
certezze degli spettatori. Tra i titoli presenti su Prime Video è
forse uno dei meno noti, ma promette brividi capaci di perdurare a
lungo nella mente e nell’animo dello spettatore.
Nella pelle di mia madre (2023)
Bloccata nelle Filippine durante la
seconda guerra mondiale, il dovere di una ragazzina di proteggere
la madre morente viene complicato dalla sua fiducia malriposta in
un’ingannevole fata mangiacarne. Sono molti elementi gli In My
Mother’s Skin tipici dell’horror, dalla casa infestata fino
alla presenza di spiriti malvagi, ma il regista li infrange uno ad
unoper comporre una narrazione che costantemente rielabora una
drammatica storia vera e il modo in cui è stata tramandata nel
tempo.
Bingo Hell (2021)
Quando Lupita, sulla sessantina e
attivista di quartiere, scopre che la sua amata sala da bingo è
stata acquistata da un misterioso e demoniaco uomo d’affari di nome
Mr. Big, riunisce i suoi amici per combattere l’enigmatico
imprenditore, portando alla luce la sua vera identità. Un horror
non privo di elementi comici, che offre un gruppo di improbabili
protagonisti alle prese con vicende solitamente esclusiva dei più
giovani. Bingo Hell diverte, spaventa e regala una visione
decisamente diversa dalle solite.
Nero come la notte (2021)
Quando sua madre tossicodipendente
diventa l’ultima vittima di un vampiro a New Orleans, la
quindicenne Shawna giura vendetta. Insieme ai suoi tre migliori
amici, Shawna escogita un piano audace per infiltrarsi nella villa
dei vampiri e ucciderli. Altro film della serie Welcome to
Blumhouse, è questo un film sulla figura del vampiro che si
avvale però di qualche convincente novità narrativa, offrendo così
un intrattenimento dell’orrore che coinvolge e spaventa.
L’occhio del male (2020)
Una storia d’amore apparentemente
perfetta si trasforma in un incubo. Una donna si convince che il
nuovo fidanzato della figlia abbia un legame oscuro con il proprio
passato e inizia ad indagare, portando alla luce vecchi
orrori. L’occhio del male è un film dell’orrore
prodotto da Blumhouse Television, filiale di Blumhouse Productions,
e distribuito in esclusiva da Prime Video. Il film è stato diretto
da Elan Dassani e Rajeev Dassani
ed è tratto dal romanzo omonimo di Madhuri
Shekar.
Madres (2021)
In attesa del loro primo figlio,
una coppia messicano-statunitense si trasferisce in una comunità di
agricoltori nella California degli anni Settanta, dove strani
sintomi e spaventose apparizioni mettono in pericolo la loro
famiglia. Altro capitolo di Welcome to Blumhouse, il film
propone è un horror sulle paure della gravidanza ispirato ad eventi
reali. Può sembrare una classica storia di maledizioni che
aleggiano sulla protagonista incinta e sul nascituro, ma si svela
ben presto come qualcosa di più.
The Turning – La casa del male (2020)
Una giovane governante viene
assunta per occuparsi di due ragazzi orfani che vivono in una villa
gotica nella campagna del Maine. Ben presto la ragazza scopre che
sia i bambini che la casa nascondono oscuri segreti ed entità
malvagie. Finn Wolfhard e
Mackenzie
Davies recitano in questo horror prodotto da
Steven Spielberg che propone un
adattamento moderno della storia di fantasmi del 1898 Il giro di
vite di Henry James.
Come Play (2020)
Quando Oliver diventa il bersaglio
di una strana creatura che si è materializzata attraverso i
dispositivi elettronici, i suoi genitori per salvargli la vita
saranno costretti ad affrontare il misterioso mostro. Intrigante
horror dove si suggerisce il pericolo che i più giovani possono
riscontrare nel relazionarsi con i nuovi dispositivi elettronici,
ovvero l’isolamento crescente dal mondo circostante con tutte le
conseguenze psicologiche che possono derivarne, qui incarnate da un
orripilante creatura.
The Intruder (2019)
Una giovane coppia di sposi compra
una bellissima casa nella Napa Valley con molti acri di terreno.
Tuttavia, i due scoprono che l’uomo che gliel’ha venduta si rifiuta
di andarsene dalla proprietà. Un thriller della serie home
invasion, dove però l’invasore è l’ex proprietario di casa che
non vuol saperne di lasciare la dimora, per motivi quantomai
contorti che metterranno a dura prova la sopportazione dei nuovi
inquilini. Si costruisce così un film teso e inquietante, che tiene
continuamente con il fiato sospeso.
Black Box – Ritrova te stesso (2020)
Dopo aver perso la moglie e la
memoria in un incidente d’auto, un padre solo subisce un
agonizzante trattamento sperimentale che lo porta a chiedersi chi
sia veramente. Secondo capitolo della serie di film a tema
antologico Welcome to the Blumhouse, Black Box –
Ritrova te stesso è un horror psicologico che pone il
protagonista in una situazione anomala, riflettendo attraverso di
lui sul concetto di identità e su come esso possa essere
manipolabile.
Antebellum (2020)
Veronica Henley, scrittrice di
successo, è di ritorno dal tour promozionale del suo ultimo libro
quando si ritrova suo malgrado intrappolata in una realtà orribile
che la costringe a confrontarsi con il suo passato. Un horror che
riflette sugli orrori perpetrati nei confronti della popolazione
afroamericana nelle piantagioni di cotone, offrendo agli spettatori
l’opportunità di assistere ad una vicenda insolita dalla quale si
vorrebbe fuggire quanto prima, senza però la certezza di
riuscirvi.
The Manor (2021)
Dopo aver subito un ictus, Judith
Albright si trasferisce in una storica casa di cura, dove inizia a
sospettare che qualcosa di soprannaturale stia depredando i
residenti. La regista Axelle Carolyn confeziona un
horror semplice ma efficace, che gioca sulla possibile
inattendibilità della protagonista per suscitare dubbi, sospetti,
spaventi e orrori continui. Un horror poco conosciuto tra quelli
recentemente usciti, ma meritevole di una visione.
Sono disponibili il trailer e la key
art della seconda stagione della serie originale
Disney+Nuovo Santa Clause Cercasi.
Il nuovissimo trailer svela la storia di Scott Calvin (Tim
Allen) e della sua famiglia che ritornano al Polo Nord
per vivere altre avventure. La seconda stagione debutterà
mercoledì 8 novembre sulla piattaforma streaming
con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio ogni
settimana.
Oltre ad Allen, che è produttore
esecutivo e riprende l’amato ruolo di Babbo Natale/Scott Calvin, la
seconda stagione è interpretata da Elizabeth Mitchell nel ruolo di
Mrs. Claus/Carol, Austin Kane nel ruolo di Cal Calvin Claus,
Elizabeth Allen-Dick nel ruolo di Sandra Calvin Claus, Devin Bright
nel ruolo di Noel, Gabriel “Fluffy” Iglesias nel ruolo di Kris
Kringle ed Eric Stonestreet nel ruolo di Magnus Antas, The Mad
Santa.
Accanto a Tim Allen, il pluripremiato Jack Burditt
(30 Rock, Modern Family, Frasier,
Unbreakable Kimmy Schmidt) continua a ricoprire il ruolo
di produttore esecutivo e showrunner. Kevin Hench (L’uomo di
casa), Richard Baker (L’uomo di casa, Santa
Clause, Che fine ha fatto Santa Clause?) e Rick
Messina (L’uomo di casa, Santa Clause, Che
fine ha fatto Santa Clause?) sono produttori esecutivi insieme
a Jason Winer e Jon Radler per la Small Dog Picture Company.
Prime Video ha svelato oggi il trailer e il poster
della seconda stagione dello show Original italiano
Prova Prova Sa Sa, disponibile in
esclusiva su Prime Video dal 26 ottobre.
Torna il comedy show incentrato
sull’improvvisazione con Frank Matano. In ogni puntata, i quattro
comici protagonisti affrontano giochi e si esibiscono in sketch e
sfide sempre diverse, scelte dal conduttore e dal pubblico. Tante
le novità: nuovi giochi e ben nove performer che si alternano nelle
varie puntate: Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Edoardo Ferrario e
Aurora Leone, Francesco Mandelli, Lucia Ocone, Francesco Pannofino,
Marta Filippi e Francesco Arienzo. In ogni appuntamento anche una
nuova challenge: “La sorpresa Sa Sa”, un’enorme scatola che
nasconderà un ospite misterioso, svelato solo a fine puntata, con
cui uno dei comici protagonisti dovrà improvvisare un gioco.
Prova Prova Sa Sa è prodotto da Endemol Shine Italy per
Prime Video ed è basato su “Whose Line Is It
Anyway?”, format di successo e pluripremiato creato da Dan
Patterson e Mark Leveson per Hat Trick Productions.
È un vero e proprio big
dell’animazione mondiale, Bill Plympton, ad aprire
la 23esima edizione del Future Film Festival, il
principale evento italiano dedicato al cinema d’animazione,
VFX, realtà aumentata, gaming e media arts, a
Bologna (15-19 novembre) e Modena
(24-26 novembre). In programma una world première, un
firmacopie e una masterclass insieme a questo autentico
mito intergenerazionale. Plympton, noto come l’ultimo vero autore
indie nel mondo dell’animazione, apre il Festival con l’anteprima
mondiale di Slide, ultima versione del suo ultimo
lavoro, un comedy musical western denso di comicità nera,
interamente disegnato a mano.
Il regista ha infatti voluto
rielaborare la pellicola, già presentata lo scorso giugno al
Festival internazionale del film d’animazione di Annecy. Il
risultato non è solo una versione director’s cut. Nelle intenzioni
dell’autore è un nuovo film, la riscrittura di un’opera a cui è
particolarmente legato, finanziata grazie al crowdfunding. Come
scrive lui stesso nella presentazione del suo progetto: “Cresciuto
tra gli alti boschi dell’Oregon, volevo creare un western
ambientato tra le montagne ricoperte di foreste. Sono passati 50
anni, ho ricevuto nomination agli Oscar e vinto premi al Festival
di Cannes, ed è ora di realizzare un sogno d’infanzia”.
Bill Plympton
presenta questa nuova versione di Slide mercoledì
15 novembre, alle 20.30, all’interno di DumBO,
l’ex scalo ferroviario trasformato in un distretto creativo, nuova
sede bolognese del festival. Il giorno dopo incontra il pubblico
durante un firmacopie, mentre venerdì
17 dirige una masterclass dedicata al making
of Slide. L’occasione per raccontare i retroscena e i
segreti di produzione, dare consigli e offrire un punto di vista
indipendente sull’industria creativa dell’animazione.
Road To Portugal – caminho
para Portugal
The next big thing nel mondo
dell’animazione: in un mercato storicamente dominato da altri
paesi, il Portogallo sta emergendo con forza, trainato da
capolavori come “Ice Merchants”, di João Gonzalez, e “Tio Tomás, A
Contabilidade dos Dias”, di Regina Pessoa. Non è un caso se nel
2024 sarà il paese ospite del Festival internazionale del film
d’animazione di Annecy. Ma prima tocca al
Future Film Festival, che ha coinvolto i più
giovani registi portoghesi e organizzato intorno a loro un focus
dedicato a questo paese, con l’importante collaborazione dello
studio Tecnica Mista e dell’Ambasciata del
Portogallo in Italia.e
Già mercoledì 15, giorno di apertura
di FFF, il pubblico può incontrare Vier Niev, del
collettivo Cola Animation, regista indipendente e
animatore di cortometraggi, esperienze VR/AR e mostre d’arte. In
programma, alle 18, anche la proiezione di cortometraggi prodotti
dallo studio. A partire dalle 19.30 si brinda al Portogallo durante
il cocktail di apertura della 23esima edizione del
FFF. L’inaugurazione ufficiale della rassegna è dedicata proprio ai
100 anni dell’animazione portoghese.
Giovedì, alle 15, l’ospite d’onore è
Fernando Galrito, direttore del Monstra
Festival, che presenta una serie di corti di animazione
che raccontano l’evoluzione del settore dalle origini, nel 1923,
ai nostri giorni. Più tardi, alle 16.30, Galrito partecipa a una
tavola rotonda insieme ad altri “pesi massimi” come Josè
Maria Ribeiro, regista del film Nayola, in concorso al FFF
e Roberto Vecchi, docente di portoghese
all’Università di Bologna.
Alle ore 19, dopo avere raccontato
lo stato dell’arte dell’animazione portoghese, spazio all’opera
d’esordio di José Maria Ribeiro, Nayola,
presentato in anteprima in Italia: un
caleidoscopico e sovversivo affresco sociale che racconta la guerra
che ha dilaniato l’Angola, paese d’origine del regista, attraverso
le voci di tre donne di generazioni differenti: la nonna Lenena, la
figlia Nayola e la nipote Yara.
Anche a Modena,
seconda sede del FFF, il Portogallo è protagonista con un doppio
appuntamento al Cinema Astra: sabato 26 novembre
si proiettano le opere più rappresentative, dal 1923 ad oggi,
dell’animazione portoghese, a cura del Monstra Festival, seguite
alle ore 20 da Nayola, il film presentato in concorso a
Bologna.
Cinema Selfmade, sweded e
sperimentale
“Be Kind, Remake!”,
ovveroil filone amatoriale uno dei temi
portanti di questa edizione, nata sotto il segno del quasi omonimo
capolavoro di Michel Gondry, Be Kind Rewind. La
pellicola, dedicata al cinema sweded, fatto a
mano, con povertà di mezzi e ricchezza di ispirazione, viene
proiettata giovedì 16 novembre, alle 22, anticipata dal
documentario Michel Gondry, Do It Yourself di
François Nemeta. Lo presentail noto critico cinematografico
Roy Menarini.
Al pubblico, su prenotazione, il
Festival offre una piccola chicca, un laboratorio di cinema
handmade realizzato in collaborazione con l’Accademia
di Belle Arti di Bologna. Si partecipa creando da zero il proprio
cortometraggio con materiale di recupero, utilizzando la tecnica a
passo uno. Appuntamento ogni giorno (dal 15 al 19 novembre), e per
tutto il giorno, dalle 10 alle 20, nello Spazio Be Kind, Remake!,
una sala attrezzata con monitor e strumentazioni “del mestiere”,
dedicata alle produzioni degli studenti, in collaborazione con
Blockbuster Bend (Oregon – USA), l’Accademia di Belle Arti di
Bologna e Demetra Formazione.
In questo contesto, venerdì
17, riflettori puntati sull’evento Archeologia
futura: alle 19 si presentano i lavori degli studenti
del primo, secondo e terzo anno dell’Accademia di Belle
Arti di Bologna, che con la guida di Maurizio
Finotto, docente e grande collezionista di opere sweded,
hanno realizzato vari corti originali, ispirati ai caposaldi del
cinema. Subito dopo si proiettano due lavori fuori concorso, nel
segno dell’ucronia di ispirazione preistorica, ovvero
Incanto La Leggenda, di Massimo
Finotto, e Pablo di Neanderthal,
di Antonello Matarazzo, alla presenza dello
scrittore Ermanno Cavazzoni e di Bruno Di
Marino, storico dell’immagine in movimento.
La serata continua e si tinge di
noir, in perfetto stile venerdì 17, con la proiezione di tre
lungometraggi da brivido: alle ore 20,30 si parte con la premiere
italiana di Junk
Head,di Takehide Hori
(Giappone, 2021), seguito da, alle ore 22,30, un’altra premiere,
Unicorn Wars di Alberto Vazquez
(Francia, Spagna, 2022).
Per chiudere la triade, alle ore 24
Mad God di Phil Tippett (USA, 2021).
La maratona horror prosegue tutta la notte con dei grandi classici
dei maestri del brivido e agli spettatori che rimarranno fino alla
mattina verrà offerta la colazione.
Alla frontiera tra umano,
artificiale e post-umano
Non solo disegni fatti a mano in
stile Bill Plympton, pupazzi che si muovono a passo uno, effetti
speciali old fashioned. Il FFF apre la porta alla realtà virtuale e
aumentata, attraverso le opere italiane e internazionali del
concorso New Frontiers, al quale è dedicato un
premio: il pubblico indossa il casco e si immerge nelle
simulazioni, scopre proposte adatte a nuove piattaforme, mixed
media, installazioni multimediali, performance. Si immerge nel
futuro. Infatti, è nella natura del FFF integrare nuovi linguaggi,
cogliere le sfide dell’umano e del post-umano. A partire dall’opera
scelta per rappresentare questa edizione, creata da Mr
Jose, alias di Josè A. Hernandez, che utilizza
l’intelligenza artificiale – e in particolare
Midjourney – come una penna con cui scrive scene
immaginifiche. La locandina del Festival fa parte di una
serie, “AIdeal world”, protagonista di una
mostra dedicata all’interno della
manifestazione.Tutti questi stimoli aprono a
riflessioni mai banali,come quelle portata all’interno del festival
da Gianluigi Bonanomi, giornalista hi-tech
animatore di un talk intitolata “Sette film (non sci-fi)
per capire l’Intelligenza Artificiale”, in programma
sabato 18 novembre, alle 16. Una conversazione che parte da
pellicole come Karate Kid, Indiana Jones, Non ci resta che
piangere, passando perfino per Mr Bean, per andare alla radice
della differenza tra umanità e algoritmo. Infine, il 25
novembre, a Modena, torna
l’hackathon, uno dei must del FFF. Il
laboratorio aperto, ex centrale elettrica, si
prepara ad essere invaso da giovani sviluppatori e realizzatori di
videogame, in una speciale edizione con un tema che verrà svelato
in prossimità dell’evento. La due giorni modenese è dedicata al
gaming, ma anche alla realtà aumentata e virtuale e in generale
alla gamification. L’iniziativa è organizzata da Doc
Servizi e dalla sua area Doc Games, Comics &
Cartoons, in collaborazione con l’Associazione Amici del
Future Film Festival, e con il sostegno del Comune di Modena.
La 23esima edizione del
Future Film Festival sarà ad ingresso gratuito grazie al supporto
di Conad ad eccezione
dimasterclass e workshop, che saranno invece
a pagamento. Le iscrizioni verranno aperte mercoledì 20 ottobre
2023.
È stato diffuso un nuovo trailer di
Napoleon,
l’epico film diretto da Ridley Scott sul condottiero e Imperatore
francese interpretato da Joaquin
Phoenix.
Napoleon: il cast del film
con Joaquin Phoenix
Accanto a Phoenix, Napoleon
vede Vanessa Kirby
nei panni dell’imperatrice Joséphine, Tahar Rahim
nei panni di Paul Barras, Ben Miles nei panni di
Caulaincourt, Ludivine Sagnier nei panni di
Theresa Cabarrus, Matthew Needham nei panni di
Lucien Bonaparte, Youssef Kerkour nei panni del
maresciallo Davout, Phil Cornwell nei panni di
Sanson ‘The Bourreau, Edouard Philipponnat nei
panni dello zar Alessandro, Paul Rhys nei panni di
Talleyrand, John Hollingworth nei panni del
maresciallo Ney, Gavin Spokes nei panni di Moulins
e Mark Bonnar nei panni di Jean-Andoche Junot.
Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di
David Scarpa. Il film è una produzione congiunta
tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions.
Ridley Scott e
Joaquin Phoenix
producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam
mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i
produttori esecutivi. Napoleon racconta l’epica ascesa e
caduta dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte, interpretato
dal premio Oscar Joaquin Phoenix
e diretto dal leggendario regista Ridley Scott. Il film ripercorre
l’inarrestabile scalata al potere di Bonaparte attraverso la
burrascosa relazione con il suo unico vero amore, Giuseppina,
mostrando le visionarie strategie politiche e militari del grande
condottiero in alcune delle scene di battaglia più realistiche e
spettacolari mai realizzate.
Napoleonracconta
l’epica ascesa e caduta dell’imperatore francese Napoleone
Bonaparte, interpretato dal premio Oscar® Joaquin
Phoenix e diretto dal leggendario regista Ridley Scott. Il film
ripercorre l’inarrestabile scalata al potere di Bonaparte
attraverso la burrascosa relazione con il suo unico vero amore,
Giuseppina, mostrando le visionarie strategie politiche e militari
del grande condottiero in alcune delle scene di battaglia più
realistiche e spettacolari mai realizzate.
Leone Film Group,
Rai Cinema e 01 Distribution hanno diffuso il trailer italiano di
FERRARI (leggi la recensione),
dal regista quattro volte candidato all’Oscar®, qui anche
sceneggiatore, Michael Mann, con il candidato
all’Oscar® Adam Driver, il Premio Oscar®
Penélope Cruz, Shailene Woodley, Patrick
Dempsey.
Dopo film di culto
come Heat, L’ultimo dei Mohicani, Collateral, Nemico pubblico,
Miami Vice, Ali, Thief, Insider – Dietro la verità,
Michael Mann si misura con il genio, le ossessioni
e la complessità di un uomo che ha costruito un mito senza tempo, e
con l’affascinante e spietato mondo delle corse automobilistiche
degli anni Cinquanta.
Modena 1957. Enzo
Ferrari, ex pilota e costruttore delle auto più famose al mondo,
sta vivendo una crisi personale e professionale. L’azienda che
dieci anni prima aveva creato dal nulla è in grave difficoltà e
anche il matrimonio con la moglie Laura sta diventando sempre più
tempestoso dopo la morte del loro unico figlio Dino e la scoperta
dell’esistenza di Piero, il figlio che Ferrari aveva avuto da una
relazione extraconiugale. In cerca di riscatto, il “Drake” decide
di puntare tutto su una gara di velocità che si disputa in Italia:
la leggendaria Mille Miglia.
Prodotto da
STX Entertainment, FERRARI è
un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in
collaborazione con Rai Cinema e uscirà al cinema
il 14 dicembre 2023 con 01
Distribution.
Il 16 e il 17 ottobre 2023 sono due
date importantissime nella timeline ufficiale del MCU. Sono infatti le date di morte
di Natasha Romanoff e di Tony Stark. Basandoci sulla cronologia
ufficiale Marvel, che viaggia con
qualche anno di anticipo sulla vita vera, ci troviamo adesso nel
momento in cui c’è stata la grande battaglia contro
Thanos vista in Avengers: Endgame.
Dopo che i Vendicatori hanno
attraversato il tempo e lo spazio per raccogliere tutte le Gemme
dell’Infinito, quando Natasha perde la vita su Vormir, gli Eroi più
Potenti della Terra si sono ritrovati in uno scontro finale contro
una versione di Thanos di una linea temporale precedente. A
conclusione del combattimento, Tony Stark riesce a rubare le Gemme
dal guanto di Thanos e le utilizza per distruggerlo. Il gesto gli
costa la vita.
Anche se sono passati ormai anni da
quando il sacrificio di Tony è stato visto per la prima volta sullo
schermo, resta un momento molto commovente, forse il più importante
del MCU fino a questo momento.
Ovviamente con Tony Stark il MCU ha avuto inizio, e vederlo
morire, anche per una causa così grande, è stato un duro colpo per
tutti i fan.
Tony e Natasha sono stati un punto
di riferimento molto importante nel MCU, ricoprendo dei ruoli opposti.
Anche se entrambi sono sempre stati abbastanza mutevoli nelle loro
posizioni e nel loro modo di agire, hanno sempre avuto un
obbiettivo comune anche quando in Civil War si sono schierati
separatamente. Sono morti così come sono vissuti: la prima
nell’ombra, senza un vero e proprio funerale, solo una
commemorazione tra amici; il secondo in mezzo alla gente, con tanti
testimoni per il suo sacrificio, in grande. Saranno per sempre
ricordati, sia nel MCU e nel mondo reale, dai loro
fan.
01 Distribution ha
diffuso la featurette incentrata su William “Re” Hale, il
personaggio interpretato da Robert De Niro nell’atteso
Killers
of the Flower Moon, il prossimo film drammatico
di Martin
Scorsese, che debutterà al cinema questo giovedì 19
ottobre 2023, distribuito da 01
Distribution. William “Re” Hale è lo zio
del personaggio Ernest Burkhart interpretato da
Leonardo DiCaprio, un potente allevatore locale che
mira a mettere le mani sulla terra e sulle ricchezze del popolo
Osage
in seguito alla scoperta del petrolio. L’uomo, senza scrupoli è
disposto a tutto pur di mettere le mani sull'”oro nero”, come
definisce il petrolio lui stesso.
Il regista Martin
Scorsese parlando William “Re” Hale lo
ha definito un personaggio “straordinario“, un uomo al
tempo stesso molto rigoroso e rispettoso delle persone e dall’altro
un brutale assassino. Un uomo disposto a tutto pur di mettere le
mani su quella richezza, un abile manipolatore come lo definisce
nel video lo stesso
Leonardo DiCaprio.
Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura
con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A
Star is Born. Leonardo
DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un
potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily
Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e
Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI
incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche
Brendan Fraser e John Lithgow.
Killers
of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga
data Leonardo DiCaprioe
Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio
Oscar
Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone,
Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi,
William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy,
Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è
diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione
di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way
Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.
In una lunga nuova cover story per
la rivista GQ,
Timothée Chalametha disorientanti le accuse
rivolte a Armie Hammer, sua co-star in
Chiamami col tuo nome, sul cui set sono diventati
amici.
Dopo che nel 2021 Ammer è stato
accusato di stupro e addirittura cannibalismo, con diverse chat con
donne a sostegno delle accuse, l’attore è completamente stato
eliminato da Hollywood. Le notizie legate al presunto
cannibalismo, in particolare, hanno raggiunto
Timothée Chalamet mentre si stava preparando per
interpretare un cannibale in Bones and All.
“Voglio dire, quali erano le
possibilità che stessimo sviluppando questa cosa?” Ha detto
Chalamet, riflettendo su un periodo in cui la vita privata di
Hammer e il suo film sono diventati sinonimi l’uno dell’altro.
“Mi ha fatto sentire investito dal dovere di fare il film.
Perché in realtà è basato su un libro.”
Quando gli è stato chiesto come ha
elaborato personalmente le accuse contro Hammer, Chalamet ha detto
a GQ: “Non lo so. Queste cose
finiscono per essere oggetto di clickbait così intensamente.
Disorientare mi sembra una buona parola”.
Già in precedenza
Timothée Chalamet era stato chiamato in causa per
commentare le accuse a Ammer, e aveva dichiarato: “È una
domanda degna di una conversazione più ampia e non voglio darti una
risposta parziale”.
In una lunga nuova cover story per
la rivista GQ,
Timothée Chalamet rivela che Tom Cruise gli ha inviato un’e-mail nella
quale Cruise offriva un elenco di tutti gli istruttori di
acrobazie, istruttori di motociclette e altro ancora con cui
Chalamet poteva mettersi in contatto per esercitarsi per futuri
ruoli action.
“Fondamentalmente ha detto che
nella Vecchia Hollywood avrei ricevuto un allenamento di danza e di
combattimento, e che oggi nessuno mi terrà a quello standard.
Quindi dipende da me”, ha ricordato Chalamet. “L’e-mail
era davvero come un grido di guerra.”
Chalamet è un grande fan di Tom Cruise, e ha ammesso di aver visto
Top: Gun Maverick otto volte nei cinema mentre era a
Budapest per le riprese di Dune: Parte
Due tra l’estate e l’autunno del 2022. L’attore ha
persino affittato un cinema per portare l’intero cast e la troupe
di Dune per vedere il blockbuster di Cruise.
“‘Top Gun’ è stato per me una
grande ispirazione l’estate scorsa, quando stavamo realizzando
‘Dune'”, ha detto Chalamet. “Alcuni membri della troupe si
sono fatti grasse risate all’idea di andarci, ma ho pensato che
fosse uno dei film più belli che abbia mai visto.”
Sebbene Chalamet non abbia
confermato se sia entrato o meno in contatto con gli istruttori di
acrobazie consigliati da Cruise, il regista Denis
Villeneuve ha sicuramente visto un cambiamento nel suo
protagonista dalla “Parte Uno” alla “Parte Due”.
“Dal punto di vista
dell’azione”, ha detto Villeneuve, “ho sentito che era
molto più allenato rispetto alla prima parte e pronto per le
sequenze di combattimento. Sono rimasto colpito dal suo livello di
disciplina per la “Parte Seconda”. Sai, quando sei il protagonista
di un film, il modo in cui ti avvicini al tuo lavoro e la tua
disciplina avrà necessariamente un effetto a catena sul resto del
film e della troupe. Era il primo sul set, sempre pronto. E sono
rimasto molto contento e impressionato da come Timothée abbia
davvero abbracciato quella disciplina e sia diventato, per me, un
vero attore protagonista di questo film”.
Fede Álvarez è
stato incaricato di dirigere un nuovo film del franchise di
Alien, che dovrebbe uscire il prossimo anno che si
intitolerà, almeno per ora, Alien: Romulus, che ha scritto
insieme a Rodo Sayagues.
Il franchise è fermo dal 2017,
quando Ridley Scott
diresse Alien: Covenant che, come
Prometheus (2012). Il risultato non
soddisfacente al botteghino di quest’ultimo ha posto fine alla
corsa di Scott, e ora Alien: Romulus sarà il
primo film del franchise uscito da quando la Disney ha acquisito la
Fox.
Parlando con Guillermo del
Toro al DGA Latino Summit 2023 (intorno alle 18:35),
Álvarez ha confermato che il suo “director’s cut” di
Alien:
Romulus è finito e che recentemente “ha
dovuto affrontare il momento incredibilmente teso di mostrare il
lavoro a Ridley Scott”, che è uno dei produttori principali del
sequel e il “padre” del franchise.
“Volevo che lo vedesse prima di
chiunque altro”, ha detto Álvarez. “E tutti mi hanno fatto
capire che Ridley è davvero un duro. È davvero duro, soprattutto se
quello che vede ha qualcosa a che fare con i suoi film. È stato
davvero duro con “Blade Runner [2049]”, che pensavo fosse un
capolavoro, e ha avuto dei problemi perché è davvero difficile per
lui guardare cose che hanno a che fare con il suo lavoro. Gli ho
chiesto del nuovo “Top Gun” e lui ha risposto “meh”. Io ho risposto
“Di cosa stai parlando?” E lui ha risposto “Quello di mio fratello
era originale e questo è come eh”. Quindi ho pensato: ‘Non c’è modo
di vincere questa partita.’”
Álvarez era “terrorizzato” all’idea
di incontrare Ridley Scott di
persona dopo che il regista aveva visto Alien: Romulus per la
prima volta, ma sapeva che doveva essere lì di persona per
ascoltare i pensieri di Scott. “Anche se non me lo avesse
chiesto, sarei andato lì, mi sarei seduto a un tavolo, lo avrei
guardato e avrei ascoltato quello che aveva da dire”, ha detto
il regista. “Anche se avesse detto: ‘Hai distrutto la mia
eredità’, volevo essere di fronte a lui e vederlo negli occhi. Non
volevo ricevere un’e-mail con scritto “Ridley dice…”
“E poi è entrato nella stanza e
ha detto: ‘Fede, cosa posso dire? È fottutamente fantastico”,
ha continuato Álvarez parlando della reazione di Scott al film.
“Per me è stato come… La mia famiglia sa che è stato uno dei
momenti più belli della mia vita avere un maestro come lui, che
ammiravo così tanto, guardare un film che avevo fatto ma
soprattutto qualcosa del genere… e parlarmi per un’ora di cosa gli
piaceva. Uno dei migliori complimenti che mi ha fatto è stato: “Il
dialogo è fantastico”. Sei tu lo sceneggiatore?’ Sì!”
20th Century Studios e Disney
devono ancora rivelare molti dettagli sulla trama di
Alien:
Romulus, a parte il fatto che sarà incentrato su
“un gruppo di giovani di un mondo lontano, che si ritrovano a
confrontarsi con la forma di vita più terrificante del mondo”.
Cailee Spaeny, che vedremo in Priscilla di
Sofia Coppola, guida il cast insieme a
David Jonsson (“Industry”), Archie
Renaux (“Shadow and Bone”), Isabela
Merced (“Rosaline”), Spike Fearn
(“The
Batman”) e Aileen Wu (“Away From Home”).
Per entrare al meglio nella
Spooky season, le settimane che precedono Halloween, cosa
guardare di meglio se non un film dell’orrore! Netflix ha aggiunto per l’occasione
nuovi contenuti ad hoc: oltre alla miniserie La caduta della Casa degli
Usher vi è anche Il convegno. La
pellicola svedese, diretta da Patrik Eklund e
tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore Mats
Strandberg, riprende alcuni degli elementi classici degli
horror slasher: un gruppo di persone in mezzo al bosco, un
assassino psicopatico che cerca di ammazzare più persone possibili,
un clima vagamente di suspense. Nel cast ritroviamo principalmente
figure note nel solo panorama nazionale: Adam
Lundgren è nei panni di Jonas, mentre Katia Winter (The boys) interpreta Lina.
Il convegno: la riunione
che diventa massacro
Il film ha per protagonista un
gruppo di impiegati pubblici intento a trascorrere alcuni giorni in
una struttura nei boschi, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto
tra colleghi e migliorare la loro produttività. In particolare, il
posto dove alloggiano si trova nella cittadina dove il team
dovrebbe far costruire un enorme centro commerciale. Durante la
prima parte de Il
convegno emergono però le prime discordanze sulla
creazione dell’opera ed all’interno dello stesso gruppo: per
ottenere il terreno necessario alla costruzione, è stata
espropriata una fattoria ed il proprietario si è suicidato poco
dopo, delle firme sono state falsificate e molti dei cittadini
locali si oppongono al centro commerciale.
Le cose però peggiorano
drasticamente quando un misterioso killer si inizia ad aggirare
nella struttura: i primi ad essere colpiti sono i soggetti dello
staff del posto. Pian piano però anche gli ospiti verranno presi
come bersaglio dall’assassino travestito. Con il sopraggiungere
della notte, ha inizio la corsa per la sopravvivenza.
Il genere dell’orrore risulta
talvolta essere molto settoriale: o si ama o si odia. Chi è amante
dell’horror adora il sentimento di continua tensione ed adrenalina
che si percepisce guardandone uno. Un film come Il
convegno non può di conseguenza essere apprezzato dai
veri cultori di questo genere cinematografico.
Pur essendo presenti alcuni degli
elementi tipici delle pellicole horror, come una certa musica di
tensione e tanto sangue, non trasmette allo spettatore la suspense
e il terrore tipico di un film del genere. La trama risulta inoltre
essere piuttosto banale, a tratti anche involontariamente ironica.
Anche lo stesso travestimento del killer, che avrebbe lo scopo di
creare una sorta di inquietudine sinistra, non ottiene l’effetto di
spaventare il pubblico. L’unico reale fattore che resta di un
horror è la presenza di tante uccisioni, ma non splatter quanto si
potrebbe pensare.
Anche lo stesso svolgimento delle
vicende sembra essere a tratti poco credibile: il killer, un
normale essere umano, viene colpito più volte alla testa con
molteplici armi da alcuni impiegati e membri dello staff. Per
quanto la maschera possa agire da scudo, è improbabile che un
essere umano sia ancora vivo ed abbastanza in forma da poter
continuare indisturbato ad inseguire le sue vittime. Il punto
focale degli slasher, horror come Il
convegno, è proprio l’inseguimento delle persone da
parte del maniaco omicida, ma è giusto dover mantenere una certa
logica nello svolgimento delle vicende: la pellicola rischierebbe
di perdere credibilità agli occhi del pubblico.
Un fattore interessante del film è
tuttavia l’alternarsi di musica di suspense e di brani di musica
classica: tra queste si ritrovano anche pezzi di musica da
balletto, come delle tracce della Coppelia. Il risultato è un
effetto talvolta straniante rispetto alle immagini che però ben
racconta quanto avviene.
Courtesy of Netflix / Robert Eldrim
Un clima tossico di lavoro
Il clima all’interno del gruppo di
lavoro de Il convegno si percepisce
essere da subito molto teso: nonostante il capo e Jonas cerchino di
comportarsi in maniera entusiasta, ottengono ben poco riscontro da
parte degli altri.
Emergono da subito anche dei
dissensi riguardo alla possibilità stessa di realizzare il centro
commerciale: secondo alcuni, avrà un impatto negativo
sull’ambiente, secondo altri potrebbe non dare i risultati sperati
come riscontro economico. Il primo elemento attorno al quale si
creano le prime tensioni è la presenza della firma di Lina, una
delle dipendenti, su dei documenti che negavano alcun risarcimento
al proprietario del terreno su cui verrà costruito il centro
commerciale. La firma era stata falsificata, ma Jonas fa
gaslighting nei confronti di Lina: le fa dubitare della sua stessa
memoria, facendole credere che per via dello stress non ricordi
come sono effettivamente andate le cose.
Durante il film, viene allora
mostrata la reale natura di Jonas: un arrogante lupo senza scrupoli
che si interessa solo della propria vita e dei propri obbiettivi.
Anche nelle situazioni di maggiore pericolo, non esiterà ad
abbandonare i propri colleghi per salvare sé stesso.
Come Jonas, in realtà è
l’organizzazione stessa che si occupa della costruzione di
quest’opera a non avere scrupoli: si impongono nella costruzione
nonostante l’opposizione della gente del posto e strappando ogni
avere ad un semplice fattore. Questo sembra essere il motivo per
cui pagano con la vita. Ad ogni modo queste tematiche non vengono
approfondite, restano in secondo piano e il film non trova una
propria identità.
Netflix ha
pubblicato nuove foto che mostrano la Nazione del Fuoco nella
prossima serie live-action Avatar:
The Last Airbender. Pubblicato su Twitter,
Netflix
ha condiviso nuove foto che presentano ai fan le versioni
live-action del Signore del Fuoco Ozai, del Generale Iroh, della
Principessa Azula, del Comandante Zhao e del Principe Zuko,
interpretati rispettivamente da Daniel Dae
Kim , Paul Sun-Hyung Lee , Elizabeth
Yu , Ken Leung e Dallas
Liu.
Avatar: The Last Airbender ha avuto un adattamento su
Nickelodeon nel 2005. Creata da Michael Dante DiMartino e Bryan
Konietzko, la serie animata di tre stagioni segue Aang, l’ultimo
sopravvissuto della sua nazione che ha la capacità di piegare i
quattro elementi: acqua, terra, fuoco. e aria. Volendo portare la
pace nel mondo, Aang e i suoi amici devono sconfiggere la Nazione
del Fuoco, guidata da un sovrano determinato a conquistare tutto ai
suoi occhi.
Nel 2018, Netflix ha
annunciato che avrebbe realizzato un remake live-action
“reinventato” di Avatar:
The Last Airbender. DiMartino e Konietzko sono
entrambi produttori esecutivi e showrunner della serie. “Ambientato
in un mondo asiatico devastato dalla guerra, dove alcune persone
possono ‘piegare’ uno dei quattro elementi classici: acqua, terra,
fuoco o aria”, si legge nella sinossi ufficiale. “Aang (Gordon
Cormier) è l’”Avatar”, l’unico capace di piegare tutti gli
elementi, ed è destinato a portare la pace nel mondo dalla Nazione
del Fuoco. Con i suoi nuovi compagni Katara (Kiawentiio) e
Sokka ( Ian Ousley), Aang si propone di dominare gli elementi
mentre viene inseguito dal principe in esilio della Nazione del
Fuoco Zuko (Daniel Dae Kim), che cerca di riconquistare il suo
onore catturando l’Avatar.
Netflix
ha in programma di rilasciare ulteriori dettagli su
Avatar: The Last Airbender durante la Geeked
Week, che si terrà dal 6 al 12 novembre 2023. Avatar: The
Last Airbender uscirà su Netflix nel 2024.
Noto per i film Prison
Escape (2008) e L’alba del pianeta
dellescimmie (2011), il regista
Rupert Wyatt ha nel 2019 portato al cinema il film
Captive State, con il quale sembra aver
proposto una combinazione dei suoi due precedenti lungometraggi. In
questa sua nuova e, ad oggi, ultima pellicola, il regista ha
infatti usato l’espediente fantascientifico per raccontare i
pericoli che corrono oggigiorno le libertà civili e il ruolo del
dissenso all’interno di una società autoritaria. Tra invasione
(grossomodo quella che avviene da parte delle scimmie nei confronti
degli umani nel film del 2011) e ribellioni (similmente a quella
mostrata nel film del 2008), si sviluppa così un’opera dai forti
rimandi politici.
Ancora una volta, dunque, la
fantascienza diventa l’occasione per raccontare il presente,
proponendo in questo caso una generica situazione di dittatura e di
quanti vi sono coinvolti. Per promuoverlo, è poi partita una
campagna di comunicazione web e social come fosse gestita dalla
dittatura aliena presente nel film. Sono dunque stati diffusi
comunicati destinati ai cittadini “Collaboratori” affinché
denuncino ogni attività dei cittadini “Dissidenti”. L’idea del
film, in ogni caso, arriva direttamente dalla mente del regista,
che ha scritto la sceneggiatura insieme alla moglie Erica
Beeny.
Per gli amanti del genere,
Captive State è dunque un titolo interessante da poter
recuperare, che punta sul valore dei suoi colpi di scena, gli
effetti speciali e su interpretazioni di buon livello da parte di
celebri attori. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Captive State
Il film è ambientato a Chicago nel
2015. La città americana, come il resto del pianeta, vive da nove
anni sotto l’occupazione di alieni che si fanno chiamare
“Legislatori” e che lasciano gli umani fare la loro vita mentre nel
sottosuolo sfruttano tutte le risorse naturali della Terra.
Gabriel, un ventenne che ha visto i genitori
uccisi dagli alieni al loro arrivo, e che ha un fratello maggiore
di nome Rafe membro della Resistenza contro
l’oppressore, cerca di trovare i soldi per fuggire dalla città
attraverso il lago Michigan lavorando al mercato nero: così
facendo, entrerà punta ad entrare in contatto con una rinata
cellula della Ribellione.
Questa si fa chiamare La Fenice e il
suo obiettivo è naturalmente quello di affrontare gli invasori
alieni con un piano ben congeniato che permetta di roversciare il
loro regime. Gabriel si ritrova dunque coinvolto nella preparazione
di un nuovo attentato, ma proprio nel corso di tali preparativi
scoprirà verità inattese su suo fratello che metteranno in dubbio
tutte le sue azioni future. Il tutto mentre William
Mulligan, un poliziotto pro-alieni ed ex amico della sua
famiglia, mira a mettersi in contatto con lui per scopi tutt’altro
che chiari, che potrebbero però a loro volta stabilire il futuro
del ragazzo e della salvezza umana.
Il cast di Captive State
Ad interpretare Gabriel vi è
l’attore Ashton Sanders, noto per essere stato uno
dei protagonisti del film premiato agli Oscar Moonlight. Suo fratello
Rafe, invece, è interpretato dall’attore Jonathan
Majors, oggi noto per essere Kang il Conquistatore nel
Marvel Cinematic Universe. Il noto
attore John Goodman
recita invece nel ruolo del Detective William Mulligan.
Colson Baker, anche noto come Machine
Gun Kelly, interpreta Jurgis, amico di Gabriel, mentre
Vera Farmiga
recita nei panni di Jane Doe. Alan Ruck, noto per
essere stato Connor in Succession interpreta
Charles Rittenhouse, mentre David J. Height è il
Maestro delle Ceremonie.
La spiegazione del finale di
Captive State: un sequel ci sarà?
Con il sopraggiungere del finale di
Captive State, viene rivelato che dietro le rivolte
ribelli c’è molto di più di quanto si credesse in precedenza. Il
colpo di scena finale svela che William Mulligan è anche lui un
ribelle sotto copertura e il suo obiettivo è salire di grado per
ottenere l’accesso a una base operativa degli alieni. È però in
grado di ricevere questa promozione solo dopo aver contribuito a
scoprire che i piani dell’alieni erano trapelati alla prostituta
locale – e influente membro della ribellione – Jane
Doe. Tuttavia, mentre intraprende la sua lunga discesa
verso la base aliena, la missione suicida di William termina in una
luce accecante che prende il sopravvento sullo schermo, prima del
buio.
Nel finale Gabriel rimane dunque
completamente solo, ma si accenna alla possibilità di una
ribellione più ampia nei confronti degli alieni. Una conclusione
che dunque lasciava aperta la porta ad un possibile sequel.
Tuttavia, quattro anni dopo l’uscita al cinema di Captive
State, non sono stati comunicati piani per la realizzazione di
un seguito. Ciò può essere con buona probabilità dovuto ai
risultati non particolarmente positivi del film, il quale è stato
accolto in modo non particolarmente positivo dalla critica ed ha
incassato globalmente appena 8 milioni di dollari a fronte di un
budget di 25. Con tali risultati, la realizzazione di
un Captive State 2 sembra quantomai
improbabile.
Il trailer di Captive
State e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Captive State grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play e Apple TV.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di martedì 17 ottobre alle
ore 21:10 sul canale Rai
Movie.
Dal regista Aneesh Chaganty e
dai produttori Natalie Qasabian e Sev
Ohanian (con quest’ultimo che ha scritto la sceneggiatura
insieme a Chaganty), autori del film rivelazione Searching (e,
successivamente, Missing), nel 2020 è
stato realizzato il thriller Run, con il quale si
punta ad offrire una nuova prospettiva su una storia dal sapore
Hitchcockiano, in cui si mettono in scena una paranoia crescente
che culmina con uno sconvolgente colpo di scena. Si esplorano
infatti in questo caso temi universali e riconoscibili della
relazione di una adolescente con sua madre, nonché il caos
onnipresente che si nasconde sotto la superficie della vita
quotidiana.
“Run è una lettera d’amore
all’età d’oro di Hollywood. È un thriller puro, su una madre e
una figlia che scoprono alcune cose l’una dell’altra. Parte tutto
da questo”, precisa Chaganty. La pellicola doveva essere
distribuita nelle sale statunitensi l’8 maggio 2020, ma è stata
posticipata a causa della pandemia di COVID-19 ed è stata infine
distribuita sulla piattaforma Hulu dal 20 novembre 2020, dove è
diventato il film più visto di sepre. In Italia il film è invece
stato distribuito a livello cinematografico a partire dal 10 giugno
2021, passando tuttavia in sordina. Grazie alla sua distribuzione
in streaming e al suo passaggio televisivo, è però ora possibile
riscoprirlo.
Per tutti gli appassionati di
thriller psicologici, dove risulta evidente che qualcosa non è come
sembra, Run è allora un ottimo titolo da recuperare e sui
cui temi riflettere. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori. Si
riporta poi una storia vera a cui il
film fa vagamente riferimento, ma anche
una spiegazione del finale Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Run
Protagonista di questa storia è
Chloe, un’adolescente disabile che vive con sua
madre, Diane. La donna è però così morbosamente
legata a sua figlia da risultare inquietante e invadente. Ha
infatti cresciuto Chloe, bloccata su una sedia a rottele, in totale
isolamento, controllando ogni sua mossa, ogni suo gesto. Ora che
però è cresciuta, la morbosità materna spinge la ragazza a mettere
in discussione il rapporto con il genitore e a indagare in casa,
alla ricerca di qualcosa che possa permetterle di comprendere più a
fondo perché la madre si comporti così. Ciò che troverà, tuttavia,
sarà una verità spaventosa.
Ad interpretare Diane vi è l’attrice
Sarah Paulson,
celebre per le sue molteplici interpretazioni nella serie
antologica American Horror Story.
Nel ruolo di Chloe, invece, vi è Kiera Allen, la
quale usa una sedia a rotelle nella vita reale a causa di un
problema di mobilità degli arti inferiori. Gli autori del film
volevano infatti lanciare un’attrice disabile, affermando che
Hollywood raramente sceglie attori disabili per ruoli disabili e si
sono così imbattuti in lei. Il suo ruolo in questo film ha fatto di
lei la seconda attrice donna su sedia a rotelle a recitare in un
film di suspense, dopo Susan Peters che fece lo
stesso nel 1948 in Il segno del capricorno.
Quella di Run è una storia vera?
Run non è basato su
una precisa vicenda realmente avvenuta, ma è vagamente ispirato ad
alcune situazioni simili di cui si ha reale testimonianza. Tra
questi si può citare quello di Dee Dee Blanchard e
sua figlia Gypsy Rose, la cui storia è stata più
fedelmente rappresentata nella serie Hulu The Act. In
sintesi, sembra che la donna fosse affetta dalla Sindrome di
Munchausen per procura, ovvero in cui un genitore o tutore arreca
danni fisici al minore o ad altra persona incapace per farlo
credere malato e attirare l’attenzione e comprensione su di sé.
Quando Gypsy Rose nacque, sua madre Dee Dee le rivelò infatti di
essere affetta da varie malattie, tra cui la leucemia e la
distrofia muscolare.
Per anni, dunque, Gypsy ha usato una
sedia a rotelle, ha assunto farmaci prescritti ed è stata
sottoposta a interventi chirurgici di cui non aveva bisogno. Per
via di questi presunti malanni, le due avevano anche ricevuto
diverse forme di sostegno da organizzazioni benefiche. Tuttavia,
dopo anni di soprusi, il 12 aprile 2015, Gipsy ha ucciso – con la
complicità di Nicholas Godejohn, un uomo
conosciuto online – sua madre Dee Dee. Lui è statopoi
condannato all’ergastolo, mentre Gypsy Rose si è dichiarata
colpevole di omicidio di secondo grado ed è stata condanna a 10
anni. Nel 2023 viene però annunciata una diminuzione della pena che
la porterà ad essere scarcerata il 28 dicembre di questo stesso
anno.
Il trailer di Run
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Run grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple TV, Now, Tim Vision e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 17 ottobre alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Mentre il mondo ha già cominciato
ad amare e un po’ a temere i giovani protagonisti di Gen
V, arriva dai meandri di internet una teoria che
potrebbe anticipare il modo in cui Marie Moreau (Jaz
Sinclair) si unirà alla squadra di Butcher di The Boys
4.
Marie, lo sappiamo dalla scioccante
entrata in scena nel primo episodio, è una Supe emocinetica con
abilità di livello superiore. Capace di manipolare il sangue, Marie
viene erroneamente identificata come l’assassina di Golden Boy
(Patrick Schwarzenegger), il che, in parte, la
favorisce nella sua ascesa nella Top 10 dei migliori studenti della
Godolkin University. Perseguitata dal suo tragico
passato, Marie è anche una dei pochi Supes di Gen
V che sembra impegnarsi nella lotta al crimine per le
giuste ragioni.
Con Gen
V che replica la storia della prima stagione di
The Boys
con un chiaro parallelo tra Starlight e Marie, non c’è dubbio che
il giovane Supe sia associabile Starlight (Erin
Moriarty), Hughie (Jack Quaid) e gli
altri membri anti-Vought della troupe di Billy Butcher in The
Boys. Anche nei suoi primi episodi, la serie spin-off
ha vantato alcuni cameo divertenti che si collegano al franchise
principale. Con l’intrigante potenziale crossover della serie in
pole position, sembra sempre più probabile che Marie incontrerà il
gruppo di vigilanti di The Boys
4. Curiosamente, entrambi gli show hanno già
anticipato come la squadra di Marie e Butcher potrebbero
incrociarsi in un prossimo futuro.
Hughie e The Boys dovrebbero già sapere di Marie
Concentrandosi su Marie
Moreau, Gen
V ci dice con un brillante e profondo Easter Egg
di The
Boys, che la squadra di Butcher dovrebbe già sapere
dell’adolescente Supe. Nella terza stagione di The
Boys, Hughie ruba l’intero file system del Red River
Institute. L’Istituto, viene rivelato, è una casa famiglia di
proprietà sussidiaria della Vought per bambini Supe orfani. Dato
che l’unità USB di Hughie contiene i file di ogni Supe a Red River,
l’equipaggio dovrebbe essere ben consapevole dell’esistenza della
protagonista di Gen
V. In effetti, gli spettatori più attenti hanno notato
che il profilo e l’immagine di Marie appaiono effettivamente sullo
schermo nell’episodio mentre Hughie scorre i file, rendendo la
connessione innegabile.
Anche se Hughie e The
Boys non prestassero molta attenzione al profilo di
Marie – o se in qualche modo non si accorgessero di quanto possano
essere utili i suoi poteri emocinetici in una lotta contro
Homelander e la Vought – allora Gen V è pronta a
correggere quella svista. Nella serie spin-off, Marie fa notizia
quasi immediatamente per aver presumibilmente ucciso il prodigio
dell’università, giustamente chiamato Golden Boy. Mentre
approfondisce il progetto segreto “Woods” della Vought e le altre
cospirazioni che circondano Godolkin, c’è una forte probabilità che
appaia sul radar dei ragazzi di Butcher.
Gen V ha
confermato che Marie è una delle supes potenti del mondo
I poteri di manipolazione
del sangue di Marie Moreau in Gen
V sono tra le abilità più formidabili
nell’universo di The Boys. Spesso Marie usa le sue
abilità per creare proiettili o fruste, ma gli episodi chiave della
serie hanno dimostrato che è capace anche di manipolare il sangue
all’interno del corpo di qualcun altro. I superpoteri di Marie la
rendono la candidata perfetta per combattere qualcuno dotato di
invulnerabilità, come Homelander. È logico che i ragazzi
sfoglino gli archivi del Red River alla ricerca di candidati adatti
all’uccisione di Homelander.
Per la maggior parte del tempo,
Gen
V ha mostrato come Marie manipola il sangue che esiste
al di fuori del suo corpo (o di quello di qualcun altro). Avendo
scoperto le sue abilità quando le è arrivato per la prima volta il
ciclo, Marie si è sempre provocata dei tagli alle mani per avere il
sangue da manipolare, sangue che esce dal suo corpo. Altre volte, è
anche in grado di controllare il sangue che scorre dalla ferita o
dal taglio aperto di qualcun altro. L’episodio 4 di Gen
V, tuttavia, cambia le regole del gioco: rivela che
Marie può manipolare il sangue all’interno del corpo di qualcun
altro e, come dice lei, “far esplodere” una parte del corpo della
sua vittima. Detto questo, Marie potrebbe essere in grado di
controllare il sangue all’interno del corpo di Homelander,
rendendola una dei pochi Supes in grado di uccidere l’onnipotente
leader dei Sette.
Unirsi ai Ragazzi
potrebbe essere il futuro perfetto di Marie Moreau dopo Gen
V
Se Hughie e i
ragazzi sono già a conoscenza dei poteri rari di Marie,
potrebbero già cercarla. Non si sa molto sulla trama di The Boys
4 o su come il finale di Gen
V influenzerà la serie principala. Anche se non
conosciamo il destino di Marie, è chiaro che non ha futuro con la
Vought; ha causato troppi problemi e sa già troppo del ventre
oscuro della compagnia per essere trasformata in un membro dei
Sette facilmente controllabile.
È anche possibile che Marie Moreau
si unisca ai Ragazzi dopo il suo periodo in Gen
V. Se Hughie e gli altri si collegassero al suo
profilo Red River, è anche possibile che un membro dei Boys arrivi
alla fine della serie spin-off per reclutare Marie. Ovviamente i
ragazzi avranno molto da affrontare nella prossima stagione. Per
cominciare, è finalmente giunto il momento di odiare Billy Butcher:
le sue azioni egoistiche e l’uso sfrenato del Composto V stanno
facendo deragliare il gruppo.
La connessione di The Boys con
Marie Moreau potrebbe dare un volto al “benefattore”
Nell’episodio 5 di Gen
V, Shetty (Shelley Conn),
l’antagonista preside della Godolkin University, dice al dottor
Cardosa (Marco Pigossi) che Marie ha un
“benefattore” enigmatico e influente, il che la rende interdetta a
qualsiasi sperimentazione sui Supes. Diversi personaggi di
The Boys potrebbero essere il misterioso
“benefattore” di Marie, dal nuovo CEO della Vought Ashley Barrett
(Colby Minifie) all’ex CEO Stan Edgar
(Giancarlo Esposito) fino al candidato alla
presidenza Robert Singer (Jim Beaver). Anche la
stessa Dean Shetty potrebbe essere la misteriosa benefattrice.
Sebbene il fatto che il benefattore sia qualcuno all’interno della
Vought o della Casa Bianca avrebbe più senso, potrebbe anche
trattarsi di Starlight o Mallory, che vorrebbero portare Marie
dalla loro parte.
I file di Red River di Hughie
possono essere il ponte per portare Marie in The Boys 4
Quando la foto e il nome
di Marie appaiono sullo schermo durante l’esplorazione di Hughie
del database del Red River Institute, siamo di fronte a un cameo
per i fan più attenti. Naturalmente, il momento non è servito
soltanto a preparare l’arrivo di Gen
V molto prima della sua uscita. The
Boys è sempre stata una serie dalla trama intricata,
quindi è difficile immaginare che lo show presentasse Marie in modo
casuale. Nonostante tutti i cameo e i riferimenti di Gen
V alla serie madre, i due racconti rimangono in
gran parte separati. Se si sta cercando un modo per portare Marie
in The Boys
4 sembra chiaro che il passo non sarà poi tanto
difficile.
Dopo avervi rivelato la
storia vera del film, ecco una inedita clip di “Leonardo
DiCaprio nell’atteso Killers
of the Flower Moon, il prossimo film drammatico
di Martin
Scorsese, che debutterà al cinema questo giovedì 19
ottobre 2023, distribuito da 01 Distribution.
Nella clip dal titolo Il prezzo per gli Osage” possiamo ammirare
l’abilità di Ernest Burkhart,
personaggio interpretato dall’attore premio Oscar nel trattare per gli
Osage.
All’inizio del XX
secolo, la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage
che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi.
L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò
l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e
sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere
all’omicidio. Una storia d’amore e tradimenti, delitti e misteri in
un intrigo avvincente per la scoperta della verità.
Killers of the Flower
Moon, il film
Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura
con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A
Star is Born. Leonardo
DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un
potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily
Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e
Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI
incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche
Brendan Fraser e John Lithgow.
Killers
of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga
data Leonardo DiCaprioe
Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio
Oscar
Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone,
Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi,
William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy,
Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è
diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione
di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way
Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.
Cosa vuol dire
cringe? A cosa serve un meme? E c’è differenza
tra un influencer e un content creator? Basta non
saper rispondere anche solo a una di queste domande per cominciare
a sentirsi poco al passo con i tempi o, come direbbe un ragazzo di
oggi, boomer.
Capirsi tra
generazioni diverse diventa, infatti, sempre più difficile e lo
dimostra bene il divario che esiste tra i giovani della Gen Z e le
persone che li precedono. A cambiare non sono solo gli anni di
nascita, ma anche le attitudini, gli stili di vita, gli interessi
e, soprattutto, il linguaggio.
Boomer
si nasce, la nuova serie audio di Trentino
Film Commission realizzata in collaborazione con
Chora Media, è pensata per tutti i boomer
– e non solo – che vogliono comprendere meglio i ragazzi di oggi e
come vivono sempre di più su internet e sui social media.
Nel corso di
sei puntate, una alla settimana, alcuni giovani
che hanno tra i 14 e i 20 anni fanno da guida all’host
Luca Ferrario, esperto di cinema e comunicazione e
Direttore di Trentino Film Commission, raccontando la loro
quotidianità tra esperienze online e offline.
Si crea così uno
scambio tra generazioni autentico e ironico, che partendo dalla
spiegazione di alcune parole ed espressioni usate dai ragazzi
arriva a svelare come stanno cambiando la nostra società e il
nostro mondo.
In ognuno degli
episodi interviene anche una figura esperta del tema trattato, e
tra le persone coinvolte ci sono Sofia Viscardi, Vincenzo
Marino, Daniele Zinni e Chiara
Maiuri.
Il podcast si
inserisce all’interno di EDUCA IMMAGINE+, un progetto di educazione ai
linguaggi del cinema e dei media rivolto al mondo della scuola e
all’intera comunità, nato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e
Immagini per la Scuola promosso da Ministero dell’Istruzione e del
Merito e il Ministero della Cultura.
La serie audio
uscirà in concomitanza della Giornata Nazionale del Cinema
per la Scuola 2023, in programma il 16, 17 e 18 ottobre
presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo per fornire
un’importante occasione di confronto e formazione sull’educazione
ai media in ambito scolastico.
Boomer si nasce sarà
disponibile su tutte le app free (Spotify, Apple
Podcast, Spreaker, Google Podcasts) dal 17 ottobre, con una
nuova puntata ogni martedì fino al 21 novembre.
Sinossi generale e calendario
degli episodi
Avete mai visto
qualcosa di cringe? Condividete dei meme? Sapete che tra amici è
comune fare delle live? Se domande del genere vi confondono, non vi
preoccupate, questa è la serie che fa per voi: è pensata per
aiutare i cosiddetti boomer a capire meglio la Generazione Z. Sei
puntate, una alla settimana, in cui sono proprio i più giovani a
farci da guida e a parlarci di come la loro quotidianità si
intreccia all’uso di internet e dei social media. In ogni episodio
partiamo da un termine o un’espressione che caratterizza il
linguaggio dei ragazzi per andare a esplorare i temi più diversi,
dai videogiochi agli influencer, passando per l’educazione sessuale
online. Grazie agli interventi di alcune persone tra i 14 e i 20
anni, e al supporto di sei figure “esperte”, questo podcast prova a
raccontare della nostra società, del nostro mondo e di come stanno
cambiando le cose.
Warwick Davis è il volto del franchise di
Willow, iniziato
nel 1988 con il film fantasy di Ron Howard e
proseguito con la
serie sequel di Disney+ nel 2022. La
Disney ha
cancellato la serie televisiva dopo solo una stagione di otto
episodi, e poi ha ritirato lo show dalla piattaforma per misure di
riduzione dei costi. Davis ha ora chiamato in causa la Disney via X
(ex Twitter), chiedendo allo studio di rispondere ai molti fan che
si chiedono perché non possono più guardare la serie in
streaming.
“Incontro quotidianamente
persone adorabili che sono fan di ‘Willow’, e che sono il motivo
per cui è stata realizzata la serie Disney+”, ha scritto su X Warwick Davis. “Per favore dimmi [Walt
Disney Company], cosa devo dire a questi abbonati quando chiedono
perché non possono più guardare la serie? #imbarazzante.”
Willow è stato uno
dei quasi 50 titoli che
Disney+ ha ritirato dalla sua libreria di streaming a maggio.
Altri titoli includevano la serie The Mysterious Benedict
Society e il film The One and Only Ivan.
La CFO della Disney, Christine McCarthy, ha
spiegato che la Disney si aspettava di effettuare una svalutazione
nel trimestre di giugno di 1,5-1,8 miliardi di dollari rimuovendo i
contenuti dalle sue piattaforme di streaming. Svalutando il valore
dei contenuti, la Disney può rimuoverlo dal suo bilancio e ridurre
le tasse.
La serie Willow ha
ricevuto recensioni per lo più positive dalla critica, con la prima
(e unica) stagione che ha ottenuto un punteggio di approvazione
critica dell’83% su Rotten Tomatoes.
Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio sono stati molto
schietti nelle interviste quando hanno parlato della massiccia
revisione subita dalla sceneggiatura di
Killers of the Flower Moon avvenuta durante lo
sviluppo del film. In una nuova intervista con The Irish Times, il regista ha
rivelato che lui e il co-sceneggiatore Eric Roth
avevano lavorato alla sceneggiatura di “Flower Moon” per due anni
interi quando DiCaprio ha contestato l’approccio alla storia.
“Io e [il mio co-sceneggiatore]
Eric Roth abbiamo parlato di raccontare la storia dal punto di
vista degli agenti dell’FBI che
venivano a indagare”, ha detto Scorsese. “Dopo due anni di
lavoro sulla sceneggiatura, Leo è venuto da me e mi ha chiesto:
‘Dov’è il cuore di questa storia?’. Avevo avuto incontri e cene con
gli Osage e ho pensato: ‘Bene, ecco la storia’. Secondo noi, la
storia non veniva necessariamente dall’esterno, dal Bureau, ma
piuttosto dall’interno, dall’Oklahoma”.
La sceneggiatura di
Killers of the Flower Moon di Scorsese e Roth è
basata sull’omonimo libro di David Grann del 2017,
che
racconta la storia degli albori dell’FBI, quando gli agenti
indagavano su una serie di omicidi nella nazione Osage negli anni
’20. Nella sceneggiatura originale, il film era raccontato dal
punto di vista dell’agente dell’FBI responsabile del caso, Tom
White (Jesse Plemons). In quella versione del
film, DiCaprio doveva interpretare White, finché la storia non ha
cambiato prospettiva e l’attore si è riservato il ruolo, molto più
sgradevole, di Ernest Burkhart, un veterano della prima guerra
mondiale che viene coinvolto nell’avido complotto di suo zio per
derubare la nazione Osage delle sue ricchezze. La lealtà di Ernest
viene messa alla prova dopo aver sposato una donna Osage di nome
Mollie (Lily
Gladstone). Con DiCaprio nel nuovo ruolo principale,
Plemons è stato chiamato per interpretare Tom White.
Quando il team di “Flower Moon” ha
deliberato che la sceneggiatura doveva cambiare prospettiva,
Scorsese ha deciso di incontrare 300 membri della comunità Grey
Horse dell’Oklahoma nella contea di Osage. “Ho sempre detto che
se mai fossi stato coinvolto in qualcosa che avesse a che fare con
gli indigeni, sarebbe stato meglio sapere chi sono le persone o,
almeno, sentirmi a mio agio con loro come esseri umani”, ha
detto Scorsese all’Irish Times. “Ed è quello che è successo.
Quando ho incontrato per la prima volta Chief Standing Bear ero
nervoso. Siamo entrati nel suo ufficio. Abbiamo iniziato a parlare.
Penso che ciò di cui aveva bisogno da me era sapere che non mi
sarei approfittato di lui, che non avrei sensazionalizzato la
storia, in particolare la vittimizzazione degli Osage, e la
violenza della storia.”
“So che un certo numero di
persone nella comunità hanno sottolineato di aver visto il film
‘Silence'”, ha aggiunto Scorsese. “Hanno sentito che c’era
un cuore. Lo dico esitante. Ma sentivano di potersi fidare del
bianco. Ho cercato di fare del mio meglio per raggiungere quella
fiducia: non è stato facile. Ma è stato molto confortevole lavorare
con loro. Dipendevo da loro, ho scritto tutto quello che mi hanno
detto e l’ho inserito nella sceneggiatura.”
Scorsese ha dichiarato alla rivista
Time il mese scorso che mentre scriveva la sceneggiatura originale
di
Killers of the Flower Moon si era reso conto che
“stava facendo un film su tutti i bianchi… Il che significa che
stavo adottando un approccio dall’esterno verso l’interno, e questo
mi preoccupava”.
Killers of the Flower
Moon, il film
Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura
con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A
Star is Born. Leonardo
DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un
potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily
Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e
Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI
incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche
Brendan Fraser e John Lithgow.
Killers
of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga
data Leonardo DiCaprioe
Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio
Oscar
Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone,
Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi,
William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy,
Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è
diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione
di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way
Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.
Disney+ ha svelato il trailer e annunciato che
A Murder at the End of the World, la
serie FX composta da sette episodi ambientata nel remoto e isolato
compound di un miliardario solitario, arriverà martedì 14 novembre
in esclusiva sulla piattaforma streaming in Italia. La serie
debutterà con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio
ogni settimana.
A Murder at the End of the
World è una serie mystery con al centro della scena un nuovo
tipo di detective: un investigatore dilettante della generazione Z
e un hacker esperto di tecnologia di nome Darby Hart (Emma
Corrin). Darby e altri otto ospiti sono stati invitati da
un miliardario solitario (Clive
Owen) a partecipare a un ritiro in una località remota
e affascinante. Quando uno degli altri ospiti viene trovato morto,
Darby deve usare tutte le sue capacità per dimostrare che si tratta
di un omicidio, contro una marea di interessi contrastanti e prima
che l’assassino faccia una nuova vittima.
L’avvincente serie è interpretata da Emma Corrin, Clive
Owen, Harris Dickinson, Brit Marling,
Alice Braga, Joan Chen, Raúl Esparza, Jermaine Fowler, Ryan J.
Haddad, Pegah Ferydoni, Javed Khan, Louis Cancelmi, Edoardo
Ballerini, Britian Seibert, Christopher Gurr, Kellan Tetlow, Daniel
Olson e Neal Huff.
A Murder at the End of the World è creata e
diretta da Brit Marling e Zal Batmanglij. Marling e Batmanglij sono
anche produttori esecutivi insieme ad Andrea Sperling
(Transparent), Melanie Marnich e Nicki Paluga. La serie in
sette episodi è prodotta da FX Productions ed è stata girata in
Islanda, New Jersey e Utah.
Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di
visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo
Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono
impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più
adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire
massima tranquillità ai genitori.
Apple
TV+ ha svelato le prime immagini dell’attesissimo
speciale natalizio Il Natale di Hannah Waddingham,
in arrivo il 22 novembre. Nell’evento musicale l’attrice vincitrice
di un Emmy, Hannah Waddingham, celebrerà le feste accogliendo tante
guest star per una serata stravagante al London Coliseum. Lo
speciale è stato registrato dal vivo alla presenza del pubblico e
presto gli spettatori di tutto il mondo potranno unirsi a lei per
celebrare il suo periodo preferito dell’anno su Apple TV+
guardandola esibirsi nei classici natalizi, accompagnata da una
spettacolare big band.
Il Natale di Hannah
Waddingham è prodotto da Done + Dusted (La Bella e la Bestia: 30° Anniversario,
“A Legendary Christmas with John and Chrissy”, “La
Sirenetta Live!”, le cerimonie di apertura e chiusura delle
Olimpiadi di Londra), lo stesso team dello speciale di successo di
Apple
TV+Il Natale di Hannah Waddingham. I
produttori esecutivi sono la stessa Waddingham, Katy Mullan, Moira
Ross, Raj Kapoor e Nick Todisco. Lo speciale natalizio è diretto
dal vincitore del premio BAFTA Hamish Hamilton (cerimonie di
apertura e chiusura degli Oscar, dei Grammy, del Super Bowl
halftime show e delle Olimpiadi di Londra).
Apple TV+ offre serie drammatiche e
commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari
innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è
disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo
il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo
servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in
tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e
ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro
servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie
originali Apple sono stati premiati con 380 vittorie e 1.573
nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy
“Ted Lasso” e lo storico Oscar come Miglior film a “CODA”.
Il capolavoro di Grann del 2017
Killers of the Flower Moon: The
Osage Murders and the Birth of the FBI (pubblicato in
Italia con il titolo Gli assassini della terra rossa), è
una rara gemma letteraria, una storia americana di crimini a sfondo
razzista, che esplora il passato e il presente della nazione.
Ambientata negli anni Venti, nel crepuscolo del Vecchio West, la
storia racconta le razzie perpetrate nella Contea degli Osage e la
nascita di una squadra speciale, creata appositamente per indagare
in merito.
Al centro del libro di Grann c’è la
Nazione Osage, la tribù di nativi americani costretta a spostarsi
verso ovest dall’Ohio e dalle valli del Mississippi, attraverso il
Missouri e il Kansas, per giungere infine, per ordine del governo
americano, nel cosiddetto “territorio indiano” dell’Oklahoma, dove
rimase fino alla fine del 1800. Proprio queste e altre peculiarità
del film hanno attratto l’attore Leonardo
DiCaprio, che è stato promotore egli stesso di un
adattamento per il cinema.
“Questo libro è stato una vera e
propria rivelazione”, dichiara l’attore Leonardo DiCaprio, ricordando anche il
massacro di Tulsa del 1921 (che apre la serie
Watchmen della HBO), un altro orribile episodio di
violenza dei bianchi contro una minoranza, avvenuto in un
territorio poco distante (purtroppo sono trascorsi cento anni prima
che queste ingiustizie fossero rese note). “Mentre il massacro
di Tulsa è stato un palese attacco contro un’intera comunità
afroamericana, la strage degli Osage è stata più machiavellica e si
è protratta per anni; i suoi effetti si ripercuotono anche nel
nostro presente”.
Dopo aver opzionato i diritti del
manoscritto di Grann nel 2016, prima della pubblicazione del libro,
la squadra di Leonardo DiCaprio ha presentato il progetto al
regista Martin Scorsese per realizzare una
potenziale sesta collaborazione con lui, dopo i trionfi di Gangs of New York, The Departed – Il bene e il male e The Wolf of Wall Street. Tuttavia Scorsese in quel
momento era molto impegnato sia con il montaggio di un suo progetto
di lunga gestazione, il film epico e spirituale Silence, che con l’importante produzione di
The Irishman. Quindi ha potuto iniziare a scrivere il
copione di Killers of the Flower
Moon, insieme a Eric Roth, solo
nel gennaio 2017.
“Ci è voluto molto tempo per
perfezionare la storia”, ha ammesso Leonardo DiCaprio “per riuscire, insieme a
Eric e Martin, ad acquisire una prospettiva della vicenda degli
Osage per evitare di fare un film esclusivamente sull’indagine
svolta dall’FBI. Nel
libro la storia funziona benissimo ma abbiamo voluto evitare di
raccontare l’ennesima storia di un agente FBI bianco che salva la
situazione, perché il rischio di questo cliché era concreto. David
Grann è stato sempre molto chiaro: ‘Se dovete fare un film su
questo argomento, è importante capire il ruolo degli
Osage’”.
Il lavoro è durato anni, e nel
frattempo i protagonisti si sono destreggiati fra altri impegni di
lavoro: DiCaprio ha recitato in C’era una volta… a Hollywood di
Quentin Tarantino; Roth si è immerso nella scrittura dell’epico
film in due parti Dune, diretto da
Denis Villeneuve, mentre Scorsese discuteva la
logistica di The
Irishman.
Alla fine, però, la soluzione è
arrivata direttamente dalle trascrizioni del tribunale e dal
racconto in prima persona di Grann del processo per omicidio degli
Osage, a cui Roth ha dato la forma drammatica nella sceneggiatura.
Alla sbarra c’era Ernest Burkhart, un ambiguo veterano
della Prima Guerra Mondiale che aveva trovato lavoro nei giacimenti
petroliferi di Fairfax, in Oklahoma. Burkhart ha fornito una
testimonianza sulla sua partecipazione a un complotto criminale
ideato da suo zio: un complotto che prevedeva il suo matrimonio con
una donna di una ricca famiglia Osage e il successivo omicidio dei
parenti della moglie, fra cui sorelle, cognato, cugino e persino la
madre, il tutto allo scopo di ereditare le concessioni terriere.
Mollie, sua moglie, sarebbe stata la sua prossima vittima.
“Quello è stato il momento più
emozionante”, racconta DiCaprio.“Dare vita a una vicenda
così complessa, oscura, con personaggi affascinanti, raccontare il
modo in cui queste due persone rimangono insieme, anche dopo il
processo, e si separano solo alla fine. Martin è un maestro nel
conferire umanità a personaggi pieni di conflitti e tutto sommato
incolori. Questo doveva essere il fulcro del film, non l’indagine
condotta da un forestiero che cerca di capire chi abbia commesso i
crimini”.
Cercare la Mollie giusta per il
film Killers of the Flower Moon
Subito dopo aver incontrato Lily Gladstone
su Zoom, Martin ha capito di aver trovato “Mollie”, racconta
DiCaprio. “Lily non solo possiede una
grazia incredibile, ma essendo una nativa americana appartenente ai
Blackfeet, ha portato molto della sua cultura nel film. È molto
raro che Martin, quando sceglie un attore, lo incontri una sola
volta e non faccia neanche un’audizione. Ma negli occhi di Lily,
nella sua anima, ha visto subito Mollie, e ovviamente aveva già
apprezzato le sue interpretazioni precedenti”.
Leonardo DiCaprio spiega che Lily
Gladstone era interessata a esplorare i conflitti interni
di Mollie e a sottolineare il senso di auto distruzione nel suo
rapporto con Ernest. “Ha dato al personaggio spessore e
consapevolezza”, spiega l’attore. “Mollie è scettica nei
confronti di Ernest, lo considera un disonesto, un imbroglione. Lo
provoca dicendo “Il coyote vuole i soldi!” e frasi del genere. Devo
ammettere che Lily è stata una partner professionale aperta e
coraggiosa. Anche se non è di discendenza Osage, si è immersa
completamente in questa cultura. Per me e Martin è stata un faro
nella storia, la nostra musa, in tutta la lavorazione del
film”.
In questo film Leonardo DiCaprio ritrova poi Robert De Niro trent’anni dopo Voglia di
ricominciare. “Il primo film che ho fatto all’inizio della
mia carriera, è stato con De Niro. Interpretava il ruolo
del mio patrigno, un uomo violento non così diverso da Hale. Ed
eccomi di nuovo al fianco di Bob in Killers of the Flower Moon, che
sembra quasi un’evoluzione della stessa dinamica. Abbiamo
analizzato a fondo il loro rapporto, cercando di comprendere i
personaggi e giungere alla loro verità”.
01 Distribution ha
diffuso la featurette incentrata su Ernest Burkhart, il
personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio nell’atteso Killers
of the Flower Moon, il prossimo film drammatico
di Martin
Scorsese, che debutterà al cinema questo giovedì 19
ottobre 2023, distribuito da 01
Distribution.
Il nuovo contributo mette in risalto
il personaggio di Ernest Burkhart interpretato da Leonardo DiCaprio, che viene incaricato da suo
zio di sposare la Mollie Kyle di Lily Gladstone
nel tentativo di corteggiarla per la ricchezza della sua famiglia.
All’inizio del XX
secolo, la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage
che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi.
L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò
l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e
sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere
all’omicidio. Una storia d’amore e tradimenti, delitti e misteri in
un intrigo avvincente per la scoperta della verità.
Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura
con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A
Star is Born. Leonardo
DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un
potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily
Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e
Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI
incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche
Brendan Fraser e John Lithgow.
Killers
of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga
data Leonardo DiCaprioe
Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio
Oscar
Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone,
Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi,
William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy,
Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è
diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione
di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way
Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.
Uno dei produttori esecutivi della
seconda stagione di
Loki ha confermato che ci è mancato poco che vedessimo
una guerra multiversale in piena regola in quest’ultimo gruppo di
episodi dello show con Tom Hiddleston e conferma
che è stata presa in considerazione una variante di Loki per Colui
che Rimane.
Abbiamo già visto due episodi di
Loki 2 e tutti gli occhi sono puntati sulla serie
per vedere come preparerà il terreno per ciò che verrà nella Saga
del Multiverso. L’aspettativa è che una nuova variante di Kang,
Victor Timely, sarà al centro della scena nel
prossimo episodio, quindi dovremmo almeno scoprire di più su cosa
significa che innumerevoli varianti di Kang potrebbero essere
scatenate in ogni realtà.
Tuttavia, c’è stato un momento in
cui la stagione 2 avrebbe potuto mettere in scena proprio la Guerra
Multiversale. “Eravamo con Tom nel backlot e cercavamo di
capire come continuare la storia per la seconda stagione”, ha
dichiarato il produttore esecutivo Kevin Wright a
Den of Geek. “In una
versione, entriamo in una vera e propria guerra multiversale, ma
anche mentre lo dicevamo, sembrava completamente sbagliato, passare
a qualcosa che non ci siamo ancora guadagnati.”
Supponiamo che la guerra
multiversale verrà messa in scena in Avengers: The Kang
Dynasty, ma Wright ha continuato dicendo che
“Quando abbiamo sviluppato Loki, stavamo cercando di essere il
più circoscritti possibile. Noi, Mike [Waldron] e Kate [Herron], e
tutti quelli coinvolti nella prima stagione volevano costruire il
nostro piccolo angolo del MCU. Se fosse stato bello ed
emozionante, abbiamo pensato che il resto del MCU sarebbe venuto da
noi.”
E questo sembra quello che sta
succedendo ai film prima e dopo Loki. Ant-Man and The Wasp:
Quantumania ha presentato Kang, mentre si dice che l’imminente
Deadpool 3 possa presentare la TVA.
Ci aspettiamo anche che
Loki abbia un ruolo importante in The Kang
Dynasty e Avengers: Secret Wars, con
molti fan che ipotizzano che il dio dell’inganno
alla fine svolgerà un ruolo simile a Molecule Man
in Secret Wars di Jonathan
Hickman e Esad Ribic.
È interessante notare che in realtà
c’è stato un tempo in cui si era considerata l’idea che potesse
essere Loki stesso Colui che Rimane, e che era proprio una variante
di Loki ad aspettare la sue due varianti nella Cittadella alla Fine
dei Tempi. “Durante lo sviluppo, l’idea è sempre stata quella
di Colui che Rimane, che non è Kang nei fumetti, ma per noi sarebbe
sempre stata una versione di lui”, afferma Wright.
“Abbiamo semplicemente pensato che [Colui che Rimane] sarebbe
stato un grande titolo per l’ultimo uomo rimasto nella guerra
multiversale.”
“Nella stanza degli sceneggiatori,
tutte le idee sono sul tavolo, e ci sono state conversazioni su
cosa sarebbe successo se Loki fosse stato davvero Colui che Rimane.
Quelle conversazioni non sono andate molto lontano; non credo che
siano arrivate nemmeno a Tom [Hiddleston] perché anche se c’è
qualcosa di divertente in questa idea, e ci sono aspetti
avvincenti, questa scelta avrebbe fatto sembrare l’universo
piccolo.”
Il terzo episodio di Loki sarà
presentato in anteprima su Disney+ questo giovedì.
Sono in corso a Roma le riprese del
film Taxi
Monamour, quarto lungometraggio di Ciro
De Caro (Spaghetti Story,
Giulia). Prodotto da Simone
Isola e Giuseppe Lepore per
Kimerafilm, in associazione con Michael
Fantauzzi per MFF, in collaborazione con
Rai Cinema, con Adler
Entertainment e con il contributo del Ministero
della Cultura, il film racconta l’incontro tra due donne
all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è
in conflitto con se stessa e la propria famiglia e affronta in
solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene
lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo
compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in
Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.
Nel ruolo di Anna, in Taxi
Monamour troviamo Rosa
Palasciano che, dopo il successo e la candidatura ai
David di Donatello per
Giulia, torna ad essere diretta da De
Caro e a firmare con lui la sceneggiatura. Ad interpretare Cristi è
invece Yeva Sai, attrice ucraina che sarà tra le
protagoniste della quarta stagione di Mare
fuori.
“Girare questo film mi dà la
possibilità di continuare ad esplorare un linguaggio
cinematografico allo stesso tempo rigoroso e molto libero”,
dichiara De Caro. “È la storia di un incontro casuale ed
intenso e il mio tentativo – prosegue il regista – è
quello di essere un testimone silenzioso e discreto che, osservando
la vita di queste due donne, possa cogliere qualcosa di intimo e
molto vero, in maniera leggera, cruda e priva di giudizio, anche se
con uno sguardo estremamente personale“.
“La sfida diTaxi
Monamour – aggiungono i produttori – è quella
di accompagnare un autore come Ciro De Caro in un contesto
produttivo diverso senza condizionarne lo stile e il linguaggio ma
valorizzandone la capacità di lavorare con attori e costruire con
loro delle storie. Un salto di qualità che il suo talento crediamo
meriti e che abbiamo deciso con entusiasmo di supportare. Rosa
Palasciano e Yeva Sai sono il cuore del film, e siamo
convinti che le loro prove di attrici emozioneranno profondamente
gli spettatori e riveleranno al pubblico due grandi
interpreti”.
Le riprese si stanno svolgendo a
Roma e avranno una durata complessiva di cinque settimane. Taxi
Monamour verrà distribuito in Italia da
Adler Entertainment.