È morto
all’età di 91 anni l’attore francese Jean-Louis
Trintignant, esponente di spicco del cinema e del teatro
d’Oltralpe. A darne notizia è la moglie, Mariane Hoepfner
Trintignant.
Nato l’11 dicembre 1930 a Point Saint Exprit de Gard, in Provenza,
Jean-Louis Trintignant deve la sua fama
principalmente a tre grandi successi, che ne hanno segnato la
carriera e sancito il successo: Il sorpasso, di
Dino Risi, accanto a Vittorio
Gassmann, Un uomo, una donna di
ClaudeLelouch, in cui recitava al
fianco di Anouk Aimée, e Il
Conformista, di Bernardo
Bertolucci.
Ha
lavorato tantissimo a teatro, suo primo amore, e ha girato
tantissimi film in Italia, lavorando con i più grandi, non solo
Bertolucci e Risi, ma anche Zurlini e Amelio, ma anche tantissimi
registi internazionali. Fino a uno dei suoi più grandi ruoli nel
magnifico Amour di Michel Haneke, collaborazione che ha
ripetuto nel 2017 con Happy End.
Ma mentre alcune cose nei film di
Mad Max sono cambiate, altre rimangono le stesse.
Infatti per Furiosa,
il regista George Miller è tornato in una
precedente location del franchise, girando scene vicino a Sydney
nell’ex sito di estrazione del sale a Kernell, dove sono stati
girati alcuni momenti famosi di Beyond
Thunderdome, comprese le scene di un 747 precipitato nel
deserto.
Il ritorno in Australia dà
sicuramente a Furiosa un’atmosfera
da Mad Max vecchia scuola, come si può vedere
nelle foto dal set del film appena trapelate, pubblicate dal
South Coast Register. Le immagini sono visibili cliccando
sul link sottostante:
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting
di Anya
Taylor-Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Tom Burke, anche se al
momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George
Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
Nell’ultimo episodio della serie
Iconic Characters di GQ, Chris
Hemsworth ha riflettuto sulla sua esperienza come
Thor del MCU. L’attore australiano ricorda
la sua reazione quando ha saputo che era stato scelto per il ruolo,
ricordando scherzosamente la sua mancanza di altre opzioni in quel
momento e ciò che gli richiedeva.
“Quando ho ricevuto il ruolo per
il film, c’erano un certo numero di cose che mi passavano per la
testa. In primo luogo ho pensato che era fantastico essere stati
assunti, che la mia visa sarebbe stata estesa, che avrei fatto
parte di qualcosa che sembrava grande ed eccitante, è anche vero
che non avevo molti dettagli oltre al fatto che avrei interpretato
Thor. È stato un atto di fede da un lato per quanto riguarda ciò
che veniva inaugurato, ma è stato un salto abbastanza facile perché
non avevo molte altre opzioni. [Ride]”
L’accettare quel ruolo ha fatto di
Chris
Hemsworthuna delle star più
riconoscibili in tutto il mondo e ha regalato al cinema la vera e
propria incarnazione di un’icona dei fumetti. Ora, aspettiamo
Chris
Hemsworthin Thor: Love and Thunder, che
rappresenta non solo il quarto film per il figlio di Odino, ma
l’ottava volta che l’attore australiano interpreta il
personaggio.
Presentato a
Venezia nella sezione Orizzonti Extra, il
film di Wilma
LabateLa ragazza ha volato il 23
giugno arriva in sala anche per il grande pubblico.
Trieste, un’adolescente solitaria violata e una serie di
carenze affettive sono i protagonisti della sceneggiatura scritta
da Labate insieme ai fratelli d’Innocenzo.
La sinossi di La ragazza ha
volato
Nadia (Alma
Noce) è una sedicenne di Trieste che studia
all’istituto alberghiero. È una ragazza solitaria e, durante uno
dei suoi vagabondaggi pomeridiani in giro per Trieste, incontra un
ragazzo più grande che la invita a fare una passeggiata fino alla
casa dello zio. Il giovane, apparentemente gentile, si rivela
presto tutt’altra persona e l’incontro tra i due sfocia presto in
uno stupro. Le conseguenze del rapporto violento subito da
Nadia le stravolgeranno la vita, offrendole però
anche una via d’uscita dalla sua solitudine.
La protagonista ipnotica
di La ragazza ha volato
Alma
Noceè un’attrice eccezionale. Oltre alla
bellezza della ragazza, l’intensità delle espressioni del volto
sono ciò che dà carattere al personaggio di Nadia. Dopo
averla vista interpretare la controparte adolescente di Micaela Ramazzotti ne Gli anni più
belli (Gabriele
Muccino), Alma Noce ha ottenuto un
meritatissimo ruolo da protagonista ne La ragazza ha
volato. Gli occhi di Nadia dicono molto di più
delle sue poche battute e, potentemente, esprimono alla perfezione
gli stati d’animo della ragazza.
Nadia infatti parla
poco, ”tiene tutto dentro” come dice sua madre. La solitudine della
ragazza però non è infrangibile: come spesso accade agli
adolescenti, l’atteggiamento a tratti scorbutico di
Nadia nasconde in realtà una necessità profonda di affetto
e di considerazione, sentimenti che le vengono costantemente
negati. A peggiorare la situazione arriva l’incontro con il ragazzo
violento: l’unico a darle attenzioni lo fa nel modo peggiore
possibile.
Una rappresentazione senza
filtri
La violenza subita da Nadia
viene mostrata senza troppe censure e filtri. Wilma
Labate sceglie di seguire passo a passo l’esperienza
traumatica che vive la protagonista di La ragazza ha
volato. La scelta è consapevole e lecita. Non solo la
narrazione permette di empatizzare con il personaggio protagonista,
ma contiene anche una critica ad un tema trattato ancora troppo
poco in Italia. Quanto viene mostrato è realistico, purtroppo:
Nadia rappresenta un’adolescente come tante che vive
un’esperienza traumatica e non trova negli altri l’empatia
necessaria per rendersene conto fino in fondo.
La cinepresa – nella scena cruciale
come in tutto il film – è abbastanza acritica e distaccata.
L’intensità drammatica del lungometraggio scaturisce dai fatti che
si manifestano davanti all’inquadratura. L’utilizzo dei campi
lunghi e di punti di vista laterali dona realismo e rende bene la
solitudine del piccolo – in termini di età come di spazio occupato
nelle immagini – personaggio protagonista de La ragazza ha
volato.
Lo zampino dei fratelli
D’Innocenzo
Si coglie chiaramente la
presenza dei fratelli D’Innocenzo ne La
ragazza ha volato. Gli autori della sceneggiatura, registi
di
America Latinae Favolacce,
portano al film di Wilma Labate quelle tinte
grigie e sciatte della periferia a loro ben familiari. Questa volta
non siamo a Roma ma a Trieste, una città tanto
pulita e ordinata quanto algida. E, questo contesto, riflette
l’atteggiamento dei personaggi.
La ragazza ha
volato è un film che racconta una storia forte e
vera, fatta di volti autentici, contesti semplici e esperienze
tragiche. È un dramma realistico perché mostra tutte le fasi legate
ad un trauma: la vita prima, lo shock subito dopo
e la ripresa nel lungo termine. In questo senso, il lungometraggio
è anche un racconto di formazione che vuole offrire, come si può
intuire dal titolo, una speranza per la realtà periferica e per gli
adolescenti.
Dirty Dancing 2 ha
ufficializzato una data di uscita nel 2024. Distribuito nel 1987,
Dirty Dancing è
interpretato da Jennifer Grey nei panni di Frances
“Baby” Houseman, una giovane donna che trascorre controvoglia
l’estate in un resort di Catskills con la sua famiglia. Baby si
innamora dell’istruttore di ballo del campo, Johnny Castle
(Patrick
Swayze), e l’improbabile coppia si innamora mentre
impara a eseguire il ballo più importante dell’estate.
Nel 2020, è stato annunciato che
Dirty Dancing 2 era in lavorazione con Gray che
riprendeva il ruolo di Baby. Di recente, è stato dichiarato che il
film sarà diretto dal regista di Warm Bodies,
Jonathan Levine.
Ora, il film ha un altro importante
aggiornamento. Per Deadline, Dirty Dancing 2
uscirà nelle sale il 9 febbraio 2024. Scritto da
Elizabeth Chomko e Levine, Dirty Dancing
2 è incentrato sul ritorno di Baby al Kellerman’s Resort,
e la sua storia con il luogo si intreccia con una nuova giovane
coppia al resort come affrontano il romanticismo e la danza. Al
momento, Dirty Dancing 2 deve ancora annunciare
chi si unirà a Jennifer Grey nel cast.
Dopo molti mesi di silenzio rispetto
al progetto, Chris
Hemsworth ha aggiornato il pubblico su quelle che
sono le sorti
del biopic su Hulk Hogan in cui interpreterà
il wrestler. Nonostante ci sia grande curiosità e impazienza
intorno al progetto, sembra che i fan dovrebbero frenare la loro
eccitazione verso Hemsworth che interpreta Hulk Hogan.
Chris
Hemsworth ha infatti offerto un aggiornamento sul
biopic dedicato a Hulk Hogan e ha indicato che le cose al momento
non sono in movimento per il progetto. Ha detto (tramite CBR):
“Todd Phillips è impegnato a
girare
Joker 2, credo, e io ho girato altri film. È tutto in fase di
conversazione e sviluppo e, come spesso capita, molte cose devono
combaciare perché accada. E poi non ho pitoni da 24 pollici…
ancora.” conclude scherzando e citato la
famosa dichiarazione di Hogan.
In un’intervista a Total
Film (via ComicBook), la star
di Thor ha parlato di quanto questo ruolo presenterà nuove sfide
per lui e il suo fisico, spiegando: “Questo film sarà un
progetto davvero divertente. Come puoi immaginare, la preparazione
per il ruolo sarà follemente fisica. Dovrò mettere su più
dimensioni di quanto abbia mai fatto prima, anche più di quanto
abbia messo su per Thor. C’è l’accento del personaggio da
costruire, ma anche la fisicità e l’atteggiamento. Dovrò anche fare
un tuffo profondo nella tana del coniglio, ovvero il mondo del
wrestling, che non vedo davvero l’ora di fare!”.
Oltre ai muscoli, Hogan ha anche un
aspetto molto distinto, compresi i baffi a manubrio e un taglio di
capelli caratteristico, oltre ad un colore specifico. Il film
biografico,
annunciato più di un anno fa, sarà diretto da Todd
Phillips. Mentre è principalmente noto come regista di
commedie, i suoi ultimi due film, War Dogs e Joker, sono più orientati verso temi più
impegnativi.
Tom Hardy ha fornito la prima anticipazione dello
sviluppo di Venom 3. Dopo la conferma ad
aprile scorso che la SONY aveva dato il via libera per il
completamento della trilogia dedicata al simbionte, non c’erano
stati altri sviluppi.
Ora, in un nuovo post su Instagram,
la star del franchise ha condiviso una foto della parte anteriore
della sceneggiatura di Venom 3. Hardy ha scritto
la sceneggiatura insieme a Kelly Marcel, che torna
nel franchise dopo aver sviluppato la storia di Venom: La
Furia di Carnage. Ha lavorato anche come sceneggiatore in
entrambi i film precedenti.
Notiamo che nella foto,
Tom Hardy ha avuto l’accortezza di oscurare il titolo
ufficiale di Venom 3, disegnandoci sopra la testa del simbionte,
con l’iconica lingua lunga a formare un “3” alla fine.
Manca pochissimo all’uscita di
Thor: Love and
Thunder e le ultime informazioni in merito al
film stanno diventando pubbliche, come la durata e il rating del
film. Come tutti i film Marvel Studios, anche questo Thor 4 sarà PG-13, ma questa volta per
una ragione inedita e sorprendente.
L’elenco ufficiale su FilmRatings spiega perché
Thor: Love and
Thunder è stato classificato PG-13. L’elenco dei
motivi di questa valutazione dell’MPA dichiara che il film contiene
“intense sequenze di violenza e azione di fantascienza,
linguaggio, materiale suggestivo e nudità parziale“. Sebbene
ogni film dell’MCU sia stato classificato PG-13,
questo è il primo film nei 14 anni di storia del franchise che ha
contenuto “nudità parziale“. Ci si riferirà probabilmente
alla scena vista nel trailer? Oppure dobbiamo aspettarci altro?
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Parlando con Kevin Polowy nel corso delle conferenze
stampa per Lightyear
– La vera storia di Buzz,
Chris Evans, che presta la voce allo space-ranger
nella versione originale del film, ha parlato del processo di
abbandono del ruolo di Capitan America e del MCU in generale.
L’attore ha ricordato come era stata
la sua vita nel decennio in cui era stato coinvolto nei Marvel Studios. Evans ha detto che, anche se a
volte può essere noioso, ci sono cose che gli mancano del
franchise, a causa del suo profondo investimento in Captain America
e del suo amore per le altre star del MCU.
“Sai, è diverso. È diverso. Per
dieci anni, hai sempre un film dietro l’angolo. Per dieci anni, è
stato sempre che ne finivi uno e poi la tua vita era programmata
da: ‘Ok, sei mesi, abbiamo la stampa. Altri sei mesi, iniziamo il
prossimo film”. E poi amo quelle persone e, saranno i migliori
dieci anni della mia vita professionale per sempre, senza dovermi
mai porre domande”.
Ha poi continuato parlando di quanto
Anthony Mackie sia la persona giusta per ereditare
il suo scudo e di quanto sia buffo, ora che la sua forma fisica è
più asciutta, vedere le persone che gli si avvicinano e gli
chiedono se stia bene o meno.
Il sodalizio tra il calcio e il
cinema ha di recente visto approdare sul grande schermo importanti
successi come il documentario Mi chiamo Francesco
Totti e Zlatan, permettendo
così ai fan dei calciatori oggetto di queste opere di scoprire di
più dei loro beniamini, conoscendone sogni, paure e rimpianti.
Un’operazione molto simile, ma in forma di serie televisiva, ha ora
per protagonista Paul Pogba, il
centrocampista del Manchester United nonché uno dei calciatori più
talentuosi della sua generazione. A lui sono dedicati i cinque
episodi di The Pogmentary, una crasi tra
Pogba e documentary che sottolinea l’influenza che
possiede oggi il calciatore.
Disponibile su Prime Video dal 17
giugno, la serie ha molto in comune con il documentario
dedicato a Totti. Entrambi i giocatori protagonisti di queste due
opere guardano al proprio passato ricco di successi e tanta
dedizione, ripercorrendo le tappe più importanti del loro percorso.
Se nel suo documentario Totti viene però immortalato nel momento in
cui la sua carriera calcistica finiva, per Pogba quel momento
sembra ancora lontano. Nella serie, infatti, il giocatore è sì ad
un nuovo vincolo, ma la scelta non è se continuare o meno, bensì
con chi continuare. Una decisione, come dice lo stesso calciatore
nel corso del primo episodio, da prendere con estrema
attenzione.
L’uomo dietro il calciatore
Cinque episodi per una scelta
cruciale. Si potrebbe sintetizzare così The Pogmentary,
una serie che potrebbe deludere chi si aspetta un prodotto
prevalentemente incentrato sull’attività calcistica di Pogba.
Benché questa sia ovviamente presente, almeno nei suoi momenti più
importanti, come la vittoria ai mondiali del 2018, il cuore del
racconto si trova altrove. Da una parte si segue il Pogba padre di
famiglia, ripreso in compagnia dei figli e della moglie. “Un
giorno cesserò di essere un calciatore, – afferma nella serie
– ma sarò per sempre un padre“. Emergono dunque
da qui gli aspetti più umani del centrocampista, il quale fuori dal
campo di gioco conduce una vita il più “normale” possibile.
Dall’altro lato, la serie si
concentra sui confronti con il suo manager in merito alle scelte da
compiere sul suo futuro calcistico. Pogba ha oggi 29 anni e molto
ancora da poter compiere come calciatore. Per chi muore dalla
voglia di sapere se egli firmerà nuovamente con il Manchester
United o se tornerà nuovamente alla Juventus, di cui ha fatto parte
dal 2012 al 2016, allora questa può configurarsi come la serie che
svela i retroscena di quella scelta. In generale, dunque,
l’obiettivo sembra quello di far conoscere Pogba come uomo,
piuttosto che come calciatore. Un aspetto di lui che probabilmente
gli appassionati conoscono già molto bene.
Pogba tra documentario e animazione
Alla luce di questi due macro
aspetti della serie, nel corso degli episodi si ritrovano
interviste alle principali personalità intorno a Pogba, dal suo
avvocato Rafaela Pimenta al suo agente, il celebre
Mino Raiola. Attraverso le loro parole si può
conoscere dunque in modo più approfondito e da punti di vista
diversi ciò che c’è da sapere sul calciatore. Una parte importante
della serie è però dedicata anche al passato di Pogba, al suo aver
lasciato la famiglia in Francia per inseguire i suoi sogni in
Inghilterra, intraprendendo il suo percorso di formazione. Tutta
questa parte ci viene raccontata attraverso l’uso di animazioni,
che sono probabilmente l’elemento che arricchisce la serie di una
propria unicità.
Vive dunque di tutti questi
elementi combinati insieme The Pogmentary, un prodotto
probabilmente non emozionante come lo era il documentario su
Francesco Totti (anche se è giusto dire che in quel caso
subentravano diverse dinamiche, dall’affetto alla malinconia per il
suo ritiro), ma ugualmente valido per fornire il ritratto di uno
dei talenti del calcio contemporaneo. Probabilmente la serie
troverà maggiori apprezzamenti presso un pubblico di appassionati
di questo sport, ma per le modalità del racconto, le tecniche
impiegate e le intenzioni espresse, The Pogmentary
potrebbe suscitare anche l’interesse di spettatori meno avvezzi a
tale sport.
In un’intervista con
Collider, Dexter Fletcher ha detto che ha ancora
speranze per la realizzazione di Sherlock
Holmes 3. Il regista ha ammesso che, sebbene non
abbia scadenze fisse o aggiornamenti sullo stato del film, è
consapevole che il pubblico è impaziente. Fletcher attribuisce la
produzione a una questione di “tutte le persone giuste al posto
giusto, al momento giusto” e spera che il momento debba ancora
venire.
“La pandemia l’ha fatto
deragliare. Penso che verrà realizzato. Penso che debba essere
realizzato. Non so quale sia la sequenza temporale,
sfortunatamente, ma credo che dovrebbe essere fatto. È fantastico.
Penso che si tratti di tutte le persone giuste, al posto giusto, al
momento giusto. Penso che sia quello. È uno di quei crudeli colpi
di scena del destino, in cui la pandemia ha colpito e ha disperso
le persone in tutto il mondo. Ma so che c’è un’enorme voglia di
vedere questo film, e sono sicuro che ci sono anche altre persone
molto consapevoli di questo. Ma credo che dovrebbe essere fatto
perché è brillante. Lo spero vivamente”.
I fan del franchise di Sherlock
Holmes stanno aspettando da oltre dieci anni il terzo film e il
recente annuncio degli spettacoli spin-off ha sollevato più domande
che risposte. Il ritardo indefinito di Sherlock
Holmes 3 alla fine del 2020 a causa della
pandemia è comprensibile ma ora, mentre le cose stanno tornando
alla normalità per l’industria cinematografica, molti fan
probabilmente si chiederanno se il film andrà presto avanti o
morirà definitivamente. Tuttavia non c’è da esser troppo cinici,
questa notizia conferma l’attenzione e l’interesse sempre vivo
dello studios sul franchise. Con
Robert Downey Jr e
Jude Law che hanno precedentemente
espresso interesse a riprendere
i loro ruoli e con il franchise che si è dimostrato redditizio
per la Warner Bros., non è irragionevole presumere che Sherlock
Holmes 3 alla fine si realizzerà: ma sembra che i
fan dovranno aspettare ancora un po’.
Dalla Warner Bros. Pictures e dal
visionario regista candidato all’Oscar Baz
Luhrmann, arriva sul grande schermo ELVIS,
uno spettacolo epico che esplora la vita e la musica di Elvis
Presley. Protagonisti del film, Austin Butler e il premio Oscar Tom Hanks.
Rivisitata in chiave
cinematografica, la storia di Elvis (Austin
Butler) è vista attraverso il prisma della complicata
relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker
(Tom
Hanks). Il film, come raccontato da Parker,
approfondisce le complesse dinamiche tra i due nell’arco temporale
di 20 anni dagli esordi alla fama di Presley, che raggiunse un
livello di celebrità senza precedenti sullo sfondo di un panorama
culturale in evoluzione che segna la perdita dell’innocenza in
America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più
significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley
(Olivia DeJonge).
Recitano al fianco di Butler e
Hanks, la pluripremiata attrice teatrale Helen Thomson (“Top of the
Lake: China Girl”, “Rake”) nei panni della madre di Elvis, Gladys,
Richard Roxburgh (“Moulin Rouge!” “Breath”, ” La
battaglia di Hacksaw Ridge”) in quelli del padre di Elvis, Vernon,
mentre Olivia DeJonge (“The Visit”, “Stray Dolls”)
interpreta Priscilla. Luke Bracey (“La battaglia
di Hacksaw Ridge”, “Point Break”) interpreta Jerry Schilling;
Natasha Bassett (“Ave, Cesare!”) interpreta Dixie
Locke; David Wenham (“Il Signore degli Anelli” la
trilogia, “Lion– la strada verso casa”, “300” ) è Hank Snow;
Kelvin Harrison Jr. (“Il processo ai Chicago 7”,
“L’assistente della star”) interpreta B.B. King; Xavier
Samuel (“Two Mothers”, “Amore e inganni”, “The Twilight
Saga: Eclipse”) interpreta Scotty Moore, e Kodi
Smit-McPhee (“Il potere del cane”) interpreta Jimmie
Rodgers Snow.
Completano il cast Dacre
Montgomery (“Stranger Things”, “La galleria dei
cuori infranti”) nei panni del regista televisivo Steve
Binder, al fianco degli attori australiani Leon Ford (“Gallipoli”,
“The Pacific”) nei panni di Tom Diskin, Kate
Mulvany (“Il grande Gatsby”, “Hunters”) in quelli di
Marion Keisker; Gareth Davies (“Peter Rabbit,”
“Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds
(“Crazy & Rich”, “Camp”) come Billy Smith, Josh McConville
(“Fantasy Island”) è Sam Phillips, e Adam Dunn
(“Home and away”) nei panni di Bill Black.
Per ritrarre le altre icone della
musica del film, Baz Luhrmann ha scelto la
cantautrice Yola come Sister Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason
come Little Richard; il texano di Austin Gary Clark Jr., come
Arthur Crudup, e l’artista Shonka Dukureh come Willie Mae “Big
Mama” Thornton.
Il candidato all’Oscar Baz
Luhrmann (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”) ha diretto
il film da una sceneggiatura da lui scritta assieme a Sam Bromell,
Craig Pearce e Jeremy Doner, basata su una storia dello stesso Baz
Luhrmann e Jeremy Doner. I produttori del film sono Luhrmann, la
vincitrice dell’Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin
Rouge!”), Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i
produttori esecutivi sono Toby Emmerich, Courtenay Valenti e Kevin
McCormick.
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include la direttrice della fotografia Mandy
Walker (“Mulan”, “Australia”), la scenografa e costumista premio
Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), la
scenografa Karen Murphy (“A Star Is Born”), i montatori Matt Villa
(“Il Grande Gatsby”, “Australia”) e Jonathan Redmond (“Il Grande
Gatsby”), il supervisore degli effetti visivi nominato all’Oscar
Thomas Wood (“Mad Max: Fury Road”), il supervisore musicale Anton
Monsted (“Australia”, “Moulin Rouge!”) e il compositore Elliott
Wheeler (“The Get Down”).
Le riprese principali di “Elvis” si
sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del
governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma
Producer Offset del governo australiano. Warner Bros. Pictures
presenta, una produzione Bazmark Production, Jackal Group, un film
di Baz Luhrmann: “Elvis” distribuito in tutto il mondo dalla Warner
Bros. Pictures. Il film uscirà nelle sale italiane il 22 giugno
2022.
La Disney ha realizzato una speciale
immagine promozionale per Lightyear
– La vera storia di Buzz, in cui vediamo Andy,
protagonista di Toy Story, con tutti i suoi
giocattoli (escluso Buzz, ovviamente) in sala a vedere il film
sullo spece-ranger. Eccola di seguito!
Lightyear
– La vera storia di Buzz, il lungometraggio
originale Disney e Pixar che segue il leggendario Space Ranger in
un’avventura intergalattica, arriverà il 15 giugno nelle sale
italiane. La nuova avventura d’azione racconta le origini di Buzz
Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy
Story.
Lightyear
– La vera storia di Buzz è diretto da Angus
MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di
Pixar che ha co-diretto Alla
Ricerca di Dory del 2016, ed è prodotto da Galyn Susman
(il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).
Il premiato compositore Michael
Giacchino, che ha firmato le musiche di The Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la colonna sonora di
Lightyear – La vera storia di Buzz. Giacchino ha un
rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un Oscar, un Golden
Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale di Up.
Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli altri, Gli
Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi,
Ratatouille, Cars 2, Inside Out,
Coco e Gli Incredibili 2.
Guardando indietro a Philadelphia quasi 30 anni dopo, Tom Hanks non pensa che lui o qualsiasi
altro attore etero sarebbero in grado di interpretare il ruolo di
Andrew Beckett oggi, e “per una buona ragione”. Durante
un’intervista al New York Times Magazine, Hanks
ha parlato del suo personaggio apertamente gay nel cuore di
Filadelfia e di come la mentalità sia cambiata a Hollywood nel
corso degli anni. L’attore ha detto che il ruolo oggi dovrebbe
essere scelto con più “autenticità”.
“Rivolgiamoci a “un uomo etero
potrebbe fare quello che ho fatto io a Filadelfia adesso?” No, e
per una buona ragione. Il punto centrale di Filadelfia era non aver
paura. Uno dei motivi per cui la gente non aveva paura di quel film
è che ero io a interpretare un uomo gay. Ora siamo oltre questo, e
non credo che la gente accetterebbe l’inautenticità di un ragazzo
etero che interpreta un ragazzo gay. Non è un crimine, non è da
fischiare, il fatto che si richieda più autenticità nella scelta
del protagonista.”
A causa del cambiamento della
cultura, è in corso un dibattito sull’opportunità o meno che gli
attori non LGBTQ+ debbano interpretare ruoli lesbici, gay,
bisessuali, transgender o queer. Negli ultimi anni, sempre più
attori LGBTQ+ vengono scelti per interpretare questi ruoli poiché
la rappresentazione sullo schermo è aumentata. Molti ritengono che
solo gli attori che si identificano con gli omosessuali abbiano
l’esperienza vissuta per dare vita ai personaggi di queste comunità
in modo autentico. Tuttavia, questa conversazione è in corso
all’interno del settore, poiché altri sostengono che la recitazione
è intrinsecamente non autentica e finta, e che un attore può
interpretare un personaggio in modo convincente, anche se non può
necessariamente relazionarsi con la propria esperienza.
Nel corso della sesta edizione del
festival Cinema e Ambiente Avazzano è stato
presentato il documentario MATA, che vuole
incentivare la riflessione su uno degli ostacoli più imponenti che
la zona di Bahia, nel sud del Brasile, deve affrontare: l’avanzata
delle piantagioni di eucalipto.
Dietro al progetto di
MATA vi sono la mente e il cuore di Ingrid
Fadnes e Fábio Nascimento. La prima,
giornalista, ricercatrice e traduttrice, tra il 2005 e il 2017 ha
vissuto in Messico, America Centrale e Brasile, dove ha lavorato a
stretto contatto con organizzazioni di contadini e popoli indigeni.
Nascimento è invece un fotografo documentarista,
regista e compositore brasiliano. Lavora, tra gli altri, per
National Geographic, Greenpeace,
MSF e The New York Times.
MATA: il nemico può anche essere
verde
MATA si presenta
come un documentario estremamente attuale sulla perdita di
biodiversità e sulla lotta unitaria delle popolazioni indigene e
dei contadini contro l’impatto della monocultura sull’ambiente,
tentando di salvaguardare il territorio in cui hanno vissuto i loro
antenati per centinaia di anni.
Sulla costa orientale del Brasile,
nel sud di Bahia, un tempo esisteva una foresta con una diversità
di specie superiore a quella dell’Amazzonia. Negli ultimi quattro
decenni, il paesaggio è cambiato drasticamente: l’eucalipto cresce
a vista d’occhio, fitto ed elevandosi in altezza. I contadini che
lavorano nelle vicinanze e gli indigeni che hanno sempre vissuto in
queste zone ne notano le conseguenze perfino sul proprio corpo.
Dove sono finite le acque sotterranee? Cosa è successo al suolo?
Sotto ai terreni che brulicavano di vita, ora sembra non essere
rimasto più niente.
In portoghese il significato del
verbo “uccidere” e del sostantivo “foresta” vengono entrambi
codificati dallo stesso termine: MATA. Quello che
ci vuole raccontare il documentario di Fadnes e
Nascimento è proprio che una brulicante foresta di
eucalipto sta uccidendo la vera, originiaria foresta: quella
pluviale. Le problematiche connesse alla coltivazione
dell’eucalipto ci vengono illustrate attraverso la storia di un
agricoltore, Etevaldo Pereira, che cerca di
battersi valorosamente contro un tipo di agricoltura dannosa su
larga scala, per preservare la bellezza di un habitat ancestrale.
Veniamo poi introdotti anche alla popolazione indigena dei
Pataxó, vittime del business del colonialismo, di
una piantagione vorticosa dietro a cui non si nasconde altro che lo
scopo di lucro delle multinazionali.
La voce di un popolo
I due protagonisti del film sono i
rappresentanti della lotta contro lo sfruttamento capitalistico
delle risorse naturali della zona. All’età di 63 anni, il contadino
Etevaldo ha finalmente ottenuto un appezzamento di
terreno dove poter condurre un’attività agricola su piccola scala.
Ci è riuscito grazie al Movimento dei Senza Terra, che sta
combattendo una dura battaglia per la riforma agraria in Brasile.
Il leader indigeno Rodrigo, del popolo
Pataxó, appartiene invece a una delle tribù della
zona che furono quasi spazzate via quando i portoghesi “scoprirono”
il Brasile e oggi lottano per il riconoscimento delle loro aree
storiche e tradizionali.
Il sensazionalismo della regia di
MATA è affidata soprattutto ai droni, che vogliono
sottolineare al meglio le differenze tra la foresta pluviale
naturale e la foresta artificiale di eucalipti. Quest’ultima cresce
sempre più in alto, fino a quando gli alberi sono abbastanza alti
da essere abbattuti; la foresta pluviale, per sua natura e
conformazione, cresce invece in ogni direzione possibile. Vuole
abbracciare un territorio, e le sue tribù, rivendicare il proprio
ecosistema, che sta pian piano venendo soppiantato da una flora e
fauna complesse. La piantagione di eucalipto si diffonde come un
virus, uccidendo le cellule sane e sostituendole, ondeggiando e
seguendo la traiettoria di un rimpiazzo artificiale.
Naturalmente, l’eucalipto non è
l’unico problema della zona di Bahia. L’agricoltura, il
disboscamento e l’estrazione mineraria non sostenibili sono citati
come alcune delle cause della deforestazione, aggravata
ulteriormente dall’amministrazione Bolsonaro che
ha indebolito l’operato dell’agenzia per l’ambiente applicando, ad
esempio, nuove restrizioni alla capacità di distruggere le
attrezzature pesanti trovate sulla scena dei crimini ambientali e
ridotto le multe ambientali.
La foresta è anche Storia
Il cuore e nucleo tematico di
MATA viene esplicitato da una sequenza in
particolare: vediamo il leader dei Pataxó
inginocchiarsi a terra di fronte ai rappresentanti delle
multinanzionali con cui la tribù sta iniziando a negoziare. Implora
che ai Pataxó sia permesso di rimanere nella loro
terra, di preservarne l’eterogeneità e ricordarne la Storia.
I negoziatori, in tutta risposta, afferrano una manciata di terra e
dichiarano che si tratta di un qualcosa di sacro per tutta
l’umanità. Non rispondono alle grida di un popolo: si limitano a
sedersi su una sedia, con le camicie bianche rimboccate, dopo aver
fornito quella che secondo loro è una “valida spiegazione”.
I Pataxó stanno
cercando di dirci una cosa: la conoscenza della foresta è a
disposizione di tutti noi, se solo siamo disposti a vederla e
ascoltarla per davvero. Non dobbiamo nemmeno cercare tutte le
risposte da soli; possiamo iniziare ascoltando le storie di coloro
conoscono questo spazio, lo onorano vivendoci quotidianamente, chi
ha imparato a curarsi dell’altro, del verde che ci accoglie.
Anche nel penultimo episodio della
serie Disney+Obi-Wan
Kenobi, non mancano le sorprese e i riferimenti al più
ampio mondo di Star Wars.
Dopo aver mostrato il salvataggio della principessa Leia
da una base imperiale,con la Parte
V la serie porta sulla scena lo scontro tra Darth
Vader e Obi-Wan. Attraverso la servitrice-traditrice
Reva, Kenobi tenta di annientare Vader.
L’impresa termina con uno scontro psicologico tra maestro e
studente e si rivela un tentativo di tradimento fallimentare. Nel
frattempo, Leia riesce a far fuggire il Cammino e
Obi-Wan e, nel finale, tutti insieme lasciano il
pianeta.
Il flashback con Obi-Wan
Kenobi & Anakin Skywalker
La quinta puntata di Obi-Wan
Kenobiinizia con un flashback
in cui vediamo Anakin Skywalker e
Obi-Wan (Ewan
McGregor) su Coruscant. Entrambi gli
Jedi indossano costumi già noti al pubblico: sono quelli
di Star
Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni. Kenobi
ha le vesti bianche, mentre il personaggio di Hayden Christensen indossa un abito più scuro
e un gilet lucido. Tuttavia, il dettaglio più evidente dei loro
look è senza dubbio la treccia Padawan di Anakin.
Stando al fatto che entrambe le braccia di Annie sembrano
essere intatte, probabilmente il flashback dell’episodio
5 fa riferimento ad eventi accaduti poco prima, o anche
durante, L’attacco dei cloni.
Skywalker guarda il palazzo di
Padmé
Quando Obi-Wan trova il
suo allievo, esso sta guardando verso lo skyline di
Coruscant. In particolare, lo sguardo di
Anakin è diretto a un alto grattacielo composto da
due strutture collegate, una leggermente più corta dell’altra.
Questo edificio è parecchio simile al palazzo di Padmé di
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni. La
somiglianza non è perfetta ma, anche per la storia, è plausibile
che Star Wars: Episodio II – L’attacco dei
cloni. guardi in quella direzione.
Darth Vader inquadrato come ne La
vendetta dei Sith
Prima della sua promozione
a Grande Inquisitore, Reva viene invitata a bordo
della Devastator, la nave ammiraglia personale di
Darth
Vader. In quella scena, la serie Obi-Wan
Kenobi ripropone un’inquadratura di Vader
– preso di spalle in piedi alla fine di una passerella –
già vista nella trilogia originale di Star Wars e negli
ultimi momenti di
Star Wars: Episodio III La vendetta dei
Sith.
Le scritte in Aurebesh si
collegano a Star Wars Legends
Mentre fuggono attraverso
il Cammino, gli Jedi lasciano lungo le pareti delle
scritte in Aurebesh. Nella quinta puntata di Obi-Wan
Kenobi, possiamo leggere parole come “Corwin
Shelvay,” “Djinn Atlis” e “Roganda Ismaren”
. Questi nomi appartengono tutti a personaggi del canone di
Star Wars Legends. Inoltre, c’è anche un incisione con
scritto “Tiberius” che potrebbe alludere a Tiberius
Anderlock. Infine, Obi-Wan legge ad alta voce un
messaggio confuso, traducibile con la frase ”che la forza sia
con voi”.
Obi-Wan Kenobi
trova spade laser e vesti da Jedi
La base del
Cammino su Jabiim contiene spade laser e vesti di
Jedi presumibilmente defunti. Questi oggetti potrebbero
essere stati posizionati lungo la strada in ricordo degli amici
caduti oppure abbandonati da Jedi che hanno perso la loro
identità per nascondersi dall’Impero.
Speci aliene e droidi disseminati
su Jabiim
Tra i rifugiati di
Jabiim, appare gruppo di volti familiari per i fan
di Star Wars. C’è un’unità astromeccanica
R2 che lavora sul sistema di difesa della base e ci sono
un paio di disperati Trandoshan (la razza di
Bossk) che pregano. Ci sono anche un
Talpiddiano, un alieno con il volto simile ad un muso, e
un Tarsunt, una creatura con la bocca allungata e il volto peloso.
Inoltre, si vede un Nikto che corre davanti alla
telecamera quando la nave di Obi-Wan
Kenobi giunge per la prima volta al rifugio.
Obi-Wan Kenobi e
l’oloproiettore Jedi
Nella quinta puntata della
serie, il protagonista riceve un messaggio olografico da Bail
Organa attraverso un piccolo dispositivo simile ad un disco.
Si tratta di un oloproiettore Jedi, un oggetto che si
può trovare in tutto il franchise di Star Wars. In particolare, il
modello di Kenobi è molto simile a quello usato da Qui-Gon
Jinn in
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma
cinefilos.
Roken usa un Bowcaster
Il bowcaster è
un’arma iconica di Star Wars che in genere si vede solo
nelle mani pelose di Chewbacca.Obi-Wan
KenobiParte V mostra un personaggio
nuovo possedere l’arma da fuoco. Si tratta
di Roken, interpretato da O’Shea
Jackson Jr. Anche se è impossibile determinare con
esattezza in che modo Roken sia riuscito a
possedere un oggetto così raro, la presenza del
bowcaster nella serie suggerisce un potenziale legame
tra la Ribellione e i Wookiee di
Kashyyyk.
Obi-Wan e la battuta degli
Younglings
Un famoso momento di
Star Wars: Episodio III – La vendetta dei
Sith mostra Obi-Wan
Kenobi mentre racconta a Padmé di come
Anakin abbia ”ucciso gli younglings”.Ewan McGregor sembra soffocare una risata
mentre dice la frase. Nella serie, il Jedi ricorda
questa citazione – ormai diventata un meme – e dice a Reva “Ha
ucciso gli altri giovani”.
Obi Wan Kenobi
Parte V cita Garel
Nella quinta puntata, c’è un altro Easter egg per
i fan di Star Wars Rebels.Reva menziona il
pianeta Garel, luogo di Star Wars che è stato presentato
fin nella prima stagione, quando Ezra Bridger si è unita
alla missione per rubare le armi imperiali, ed è apparso in
tutta la serie animata.
Un bullone di contenimento su
LO-LA
Quando la giovane principessa Leila si rende conto che
il suo droide LO-LA è stato compromesso da Reva,
nota un “bullone di contenimento” nascosto sotto l’ala della
creatura meccanica.Questo
complesso dispositivo è solitamente usato per limitare le funzioni
di un droide. I bulloni di contenimento sono comparsi per la prima
volta su R2-D2 e C-3PO in
Guerre Stellari(1977). La versione usata da Reva ha la
capacità di sovrascrivere un’unità e permette di inviare comandi
specifici da remoto.
Il detonatore termico di Tala
La bomba che Tala usa per sacrificarsi è un
detonatore termico.Questi potenti esplosivi compaiono per la prima volta nella
trilogia originale di Star
Wars. Il più famoso è quello usato dalla
Principessa Leila che, mascherata, ne brandisce
uno nel palazzo di Jabba
durante Il Ritorno degli
Jedi.
Anakin Skywalker ruba una celebre
frase di Obi-Wan Kenobi
Gettando via l’arma del suo padrone durante il loro
incontro di addestramento, Anakin Skywalker proclama con orgoglio: “La tua
arma è sparita… è finita.” La battuta riflette
intenzionalmente un famoso momento maestro-allievo su
Mustafar già visto in Star Wars: Episodio III – La
vendetta dei Sith. In
quell’occasione, Obi-Wan dichiarava: “È
finita, Anakin.Sto
più in alto di te.“
Obi-Wan Kenobi
Parte V copia la Battaglia di Crait de Gli Ultimi Jedi
Nell’episodio 5, la
seriecita ampiamente
Star Wars: Gli ultimi Jedi. Nel film, la
Resistenza si nasconde in una roccaforte mentre il
Primo Ordine infrange il loro cancello. Per far guadagnare
tempo ai suoi alleati,
LukeSkywalker si avventura fuori e
abbatte un ex studente senza nemmeno sferrare un colpo.
Similmente, nella Parte
V di Obi-Wan Kenobi, i rifugiati del
Cammino si nascondono nella loro roccaforte
su Jabiim mentre l’Impero riesce ad
abbattere la loro porta. Per far guadagnare tempo ai suoi alleati,
questa volta è Obi-Wan Kenobi ad
avventurarsi e ad affrontare un ex studente caduto senza sferrare
un colpo.
Il Grande Inquisitore sopravvive
per il canone di Star Wars
Nell’episodio
2, Obi-Wan Kenobi ha fatto credere che il
Grande Inquisitore di Rupert Friend fosse morto. Ovviamente, gli
spettatori si sono chiesti come questo momento potesse aderire al
canone esistente, visto che il criminale è apparso in momenti
successivi della timeline di Star
Wars. Tuttavia, il quinto episodio
protegge la continuità e rivela che il Grande
Inquisitore è sopravvissuto all’attacco di
Reva.
Darth Vader si comporta come in un
videogioco
Un Easter egg curioso
soprattuto per gli appassionati dei videogiochi di Star
Wars. Irrompendo su Jabiim, Darth Vader fa crollare la nave del Cammino
in fuga con una dimostrazione di forza impressionante. Qualcosa di
simile appare anche nel videogioco Star Wars: The Force
Unleashed.
THR ha rivelato in un
nuovo report che la HBO ha messo in cantiere una nuova serie che
approfondisce il mondo di George Martin già
arrivato sulla rete con la serie Game of
Thrones. A differenza della serei prequel dedicata ai
Targaryen, House
of the Dragon, questo nuovo progetto sarà un sequel e
si concentrerà sul personaggio di Jon Snow, ora
che è tornato alla Barriera.
Sempre lo stesso report conferma
che Kit Harington riprenderà il ruolo che gli ha
dato la fama. Nessun membro dalla squadra creativa di questa serie
è stato ancora annunciato, così come non sappiamo se ci saranno
altri personaggi noti nello show che, ricordiamo, sarà ambientato
in concomitanza con il Regno di Bran lo Spezzato, con tutti i
sopravvissuti alle vicende di Game of
Thrones ancora vivi e liberi per Westeros (e non solo,
ciao Arya!).
Questo autunno, Universal
Pictures è orgogliosa di presentare la prima commedia
romantica di una major su due uomini gay che forse, possibilmente,
probabilmente, inciampano verso l’amore. Forse. Sono entrambi molto
impegnati. Dalla fervida mente comica di Billy
Eichner (Billy on the Street, Il Re Leone (2019),
Difficult People, American Crime Story 3: Impeachment) e dalla
genialità di autori di successo quali Nicholas
Stoller (Cattivi
Vicini, Non mi scaricare) e Judd Apatow(Il Re di Staten Island, Un disastro di ragazza,
The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no),
nasce Bros, una commedia intelligente, sensuale e profonda sulla
ricerca di sesso, amore e romanticismo con l’aggiunta di un po’ di
follia. Interpretato da Billy Eichner, il primo uomo
apertamente gay a essere co-sceneggiatore e protagonista di un
proprio film prodotto da una major, Bros è diretto da Nicholas
Stoller, anche co-sceneggiatore insieme a Eichner. Il film è
prodotto da Judd Apatow, Stoller e Joshua Church
(co-produttore di Un disastro di ragazza, Fratellastri a 40
anni). La produzione esecutiva del film è di Eichner.
Autore di celebri film del panorama
internazionale, tra cui i recenti Momenti di trascurabile
felicità e Lacci, Daniele
Luchetti si è sempre dimostrato interessato a raccontare
aspetti dell’Italia e della sua storia attraverso le sue pellicole.
Prima di dirigere i titoli poc’anzi citati, si è infatti cimentato
nella regia di Io sono Tempesta, uscito
in sala nel 2018, e incentrato su un personaggio che racchiude un
modo di pensare e agire particolarmente diffuso nel Paese,
sfortunatamente non in senso positivo. Pur raccontando dunque la
caduta di un losco finanziere, il regista scegli di utilizzare la
chiave della commedia, attraverso la quale lasciar trasparire
l’ironia delle situazioni.
Il suo intento era infatti quello di
raccontare una storia normalmente drammatica ribaltando però il
punto di vista. Il personaggio negativo viene dunque affrontato con
simpatia, senza che gli sia riservato un giudizio negativo. Anche
sceneggiatore del film, Luchetti ha infatti come sempre lasciato
che il film si arricchisse di suggestioni diverse, assumendo dunque
forme sempre nuove e impreviste. Inizialmente pensato per essere
girato a Milano, ma poi realizzato a Roma, il film si è così
arricchito del caos e della comicità della capitale, riuscendo a
raccontare ancor meglio il divario esistente tra ricchezza e
povertà.
Accolto in modo positivo dalla
critica e dal pubblico, Io sono Tempesta è arrivato a
guadagnare circa 1,7 milioni di euro al box office, vincendo
inoltre diversi premi nazionali. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle sue location. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Io sono Tempesta: la trama
del film
Protagonista del film è Numa
Tempesta, un finanziere che gestisce un fondo da un
miliardo e mezzo di euro e abita da solo nel suo immenso hotel
deserto, pieno di letti in cui lui non riesce a chiudere occhio.
Tempesta ha soldi, carisma, fiuto per gli affari e pochi scrupoli.
Un giorno, mentre è intento ad avviare un grande progetto
immobiliare in Kazakistan, la legge gli presenta il conto. Proprio
al momento di chiudere le trattative con gli investitori
internazionali, infatti, i suoi avvocati lo informano che dovrà
scontare una condanna per frode fiscale: non in carcere, che gli
avvocati sono riusciti ad evitargli, ma prestando servizi sociali
presso un centro di accoglienza.
E così, il potente Numa dovrà
mettersi a disposizione di chi non ha nulla, degli ultimi. Nel
centro a cui viene affidato si trova a svolgere i lavori più
impensabili, dal tenere puliti i bagni all’assistere i più poveri.
Tra questi c’è Bruno, un giovane padre che
frequenta il centro con il figlio, in seguito ad un tracollo
economico. L’incontro sembrerebbe offrire ad entrambi l’occasione
per una rinascita all’insegna dei buoni sentimenti e dell’amicizia.
A favorire un potenziale cambiamento di Tempesta vi è
anche Angela, la titolare della
cooperativa. Ma cambiare non sarà facile per l’incorreggibbile
Numa, sempre pronto a fiutare l’affare a discapito degli altri.
Io sono Tempesta: il cast
del film
Mattatore assoluto del film è
l’attore Marco Giallini
nei panni di Numa Tempesta. L’attore, già celebre per film come
Perfetti sconosciuti e Non ci resta che il
crimine, si è trovato qui per la prima volta a collaborare con
Luchetti, affrontando un tipo di commedia per lui nuovo. Giallini
ha infatti descritto il film come una fiaba ispirata alla realtà ma
con ben poca volontà di realismo. Proprio per adeguarsi a questo
particolare tono, l’attore si è così cimentato in una recitazione
particolarmente sopra le righe, attraverso la quale ha potuto dar
vita agli aspetti più buffi, ma anche quelli meno apprezzabili del
suo personaggio.
Accanto a lui, nei panni del
senzatetto Bruno, vi è invece Elio Germano.
Questi aveva già collaborato con Luchetti per i film Mio
fratello è figlio unico e La nostra vita, grazie al
quale aveva vinto il premio come miglior interpretazione maschile
al Festival
di Cannes. L’attore ha a sua volta raccontato di essere rimasto
affascinato dall’atmosfera del film, e di aver cercato di dar vita
al suo personaggio puntando tutto sulla spensieratezza che lo
contraddistingue nonostante i suoi problemi. Eleonora
Danco, invece, nota per essere stata regista
dell’apprezzato N-Capace, interpreta invece Angela, la
direttrice della cooperativa. Marcello Fonte,
celebre protagonista di Dogman, è invece Il
Greco.
Io sono Tempesta: le
location, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Come anticipato, il film è stato
prevalentemente girato nella città di Roma. In particolare, tra le
location più celebri viste in questo, si ricordano l’hotel di lusso
Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, dove vive
inizialmente il protagonista. Da questo si passa poi all’Ex
Dogana del quartiere San Lorenzo, dove si sono svolte
le scene dedicate alla cooperativa per bisognosi. La scena finale
ambientata nella sala slot è invece ambientata
nella sala Bingo Dubai Palace, in via
Tiburtina. Per le scene ambientate in Kazakistan, dove il
protagonista sta svolgendo delle trattative, sono invece state
scelte delle particolari location dell’Abruzzo. Si tratta infatti
del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della
Laga, terza riserva natura più grande d’Italia.
È possibile fruire di Io
sono Tempesta grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 16 giugno alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Prime Video ha diffuso il trailer di
My
Policeman, l’annunciato film basato sul romanzo di
Bethan Roberts, diretto da Michael Grandage e scritto da Ron
Nyswaner. Prodotto da Greg Berlanti, Sarah
Schechter, Robbie Rogers, Cora Palfrey, Philip Herd. Produttori
esecutivi sono Michael Grandage, Michael Riley McGrath, Caroline
Levy. Nel cast protagonisti sono Harry Styles, Emma Corrin,
Gina McKee, Linus Roache, David Dawson e Rupert
Everett.
La trama di My Policeman
La bellissima storia di un amore proibito e del cambiamento
delle convenzioni sociali, My Policeman segue tre ragazzi
– il poliziotto Tom (Harry Styles), l’insegnante Marion (Emma
Corrin) e il curatore di un museo Patrick (David Dawson) – durante
un viaggio emozionante nella Gran Bretagna degli anni ’50. Negli
anni ’90, Tom (Linus Roache), Marion (Gina McKee) e Patrick (Rupert
Everett) sono ancora in preda al desiderio e al rimpianto, ma ora
hanno un’ultima possibilità di riparare i danni del passato. Basato
sul romanzo di Bethan Roberts, il regista Michael Grandage realizza
un ritratto visivamente commovente di tre persone coinvolte nelle
mutevoli maree della storia, della libertà e del perdono.
Animali
fantastici – I segreti di Silente, la nuova avventura
del Wizarding World creato da J.K. Rowling, arriva martedì 28 giugno
in DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD e Steelbook 4K Ultra HD per WARNER
BROS. HOME ENTERTAINMENT. Tantissimi i contenuti speciali presenti
all’interno dell’edizione Blu-ray: tra le featurette estese, un
viaggio alla scoperta dei nuovi personaggi e delle loro storie, un
esclusivo dietro le quinte con il cast e la troupe del film ma
anche numerose scene eliminate e, anche nell’edizione in DVD,
l’imperdibile featurette The Magic of Hogwarts con tante immagini
inedite delle iconiche location del film.
Inoltre, per celebrare il Wizarding
World, in occasione dell’uscita home video di Animali
fantastici – I segreti di Silente, in arrivo tanti
imperdibili cofanetti da collezione. A partire da martedì 28 giugno
la Travel Art Collection, una nuova iconica veste
grafica per tutti gli undici film ambientati nel magico Wizarding
World™, disponibili in DVD, o negli speciali cofanetti in DVD o in
4K Ultra HD+ Blu-ray. All’interno dei due cofanetti, Harry Potter e
Animali Fantastici, tutti i film della saga e le esclusive
cartoline da collezione.E dal 28 giugno in arrivo anche la
Silente Boxset, gli 8 film della saga di Harry
Potter racchiusi in uno speciale cofanetto in edizione limitata in
4K Ultra HD.
E nel mese di giugno anche tanti
grandi classici del cinema arrivano in collezioni imperdibili:
dalla collection 007 James
Bond
Daniel Craig, ai tre capitoli della saga del
Cavaliere Oscuro fino all’acclamato film vincitore
di un premio Oscar, Il Gigante. La 007
James Bond
Daniel Craig collection presenta tutti i 5 imperdibili
film, in DVD, Blu-ray e 4K Ultra HD, della saga con protagonista il
carismatico Daniel Craig nei panni dell’agente segreto più famoso
ed affascinante di sempre. All’interno i film Casino
Royale, Quantum of Solace, Skyfall 007, Spectre, e
l’ultimo capitolo della saga con protagonista Craig, No Time to
Die.
Il Gigante,
l’acclamato film vincitore di un Premio Oscar per la regia di
George Stevens, arriva per la prima volta in versione 4K Ultra HD +
Blu-ray, a partire dal 28 giugno. Un capolavoro di Hollywood,
grande trionfo di critica e pubblico con un cast eccezionale
guidato da Rock Hudson, Liz Taylor e James Dean, nella sua ultima
interpretazione.
E sempre a partire dal 28 giugno i
tre film della saga dedicata al Cavaliere Oscuro diretti da Christopher Nolan
saranno finalmente disponibili nelle versioni Steelbook 4K Ultra HD
+ Blu-ray e in una fantastica edizione Ultimate Collectors Edition.
All’interno della Ultimate Collectors Edition anche un Fotolibro di
16 pagine, due poster da collezione, 10 locandine e 2 cartoline, il
tutto in una confezione personalizzata in tema con il film.
Ecco il primo trailer di
Blonde,
il film Netflix in cui Ana de Armas è
chiamata a interpretare
Marilyn Monroe, la sfortunata dive, divenuta
icona sempre giovane.
Netflix ha presentato il primo
trailer evocativo di Blonde di
Andrew Dominik, con Ana de Armas
nei panni dell’icona di Hollywood
Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo
bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota
per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di
supporto include Bobby Cannavale, Adrien
Brody, Julianne Nicholson, Xavier
Samuel e Evan Williams.
Blonde, la trama
“[Il film] reinventa
audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood,
Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane,
attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti
romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per
esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e
privato”.
Blondeuscirà
in tutto il mondo su Netflix il 23 settembre.
La Trentino Film Commission ha presentato oggi,
durante un panel tenutosi al Biografilm Festival, il nuovo
disciplinare GREEN FILM dedicato unicamente ai
documentari.
La nascita di questo nuovo strumento
specifico ha iniziato a prendere forma nel 2021, quando la DG
Cinema ha finanziato il progetto di ricerca Green Film Research
Lab, pensato per raccogliere e analizzare i dati relativi alle
produzioni audiovisive, sia tradizionali sia certificate Green
Film, per valutare l’impatto ambientale ed economico
dell’applicazione del Disciplinare Green Film e per revisionare il
disciplinare, aggiornarlo e svilupparlo per diverse tipologie di
prodotti, come appunto il documentario.
A seguito dei dati raccolti
nell’ambito del Green Film Research Lab, la Trentino Film
Commission, grazie alla collaborazione con Doc/it, associazione
documentaristi italiani, ha sviluppato il Green Film Documentari.
Fondamentale la collaborazione con APPA (Agenzia Provinciale per la
Protezione dell’Ambiente) che, come per la versione originale di
Green Film, ha elaborato i dati e contribuito alla creazione del
nuovo disciplinare dedicato.
I documentari, per loro natura,
hanno già un impatto ridotto sull’ambiente e una modalità
produttiva diversa rispetto ai lungometraggi o alle serie
televisive. Proprio per questa ragione si è sentita l’esigenza di
studiare misure apposite e fornire così ai produttori strumenti che
possano finalmente essere giusti per le loro esigenze. È infatti
proprio con questa finalità che nasce il protocollo Green Film
Documentari che, oltre ad aiutare nella gestione della
sostenibilità sul set, si rivela uno strumento funzionale per la
certificazione di produzioni e coproduzioni di documentari.
Nel panel di oggi, dedicato proprio
alla presentazione di questo strumento, sono intervenuti
Luca Ferrario (Direttore Trentino Film
Commission), Linnea Merzagora (Green Film),
Emanuela Venturini (ARPAE Emilia Romagna –
Organismo di Verifica Green Film) e Francesca
Portalupi (Produttrice Indyca). L’incontro è stato
moderato da Gianluca De Angelis (Produttore
Tekla Films), con la partecipazione di Laura
Zumiani (AFIC, Green Festival).
“Per una rapida e corretta
diffusione di buone pratiche legate alla sostenibilità sui set è
cruciale che ogni tipologia di audiovisivo abbia un disciplinare
fatto su misura; la collaborazione con Doc/it, APPA e Indyca ci ha
permesso di sviluppare questa nuova declinazione di Green Film che
speriamo sarà di aiuto nel velocizzare la transizione del mondo dei
documentaristi verso un nuovo approccio alla produzione”.
Luca Ferrario
“Doc/it, vista la posizione
centrale e di riferimento che occupa per i documentaristi italiani,
ha risposto con entusiasmo alla chiamata di Green Film offrendo la
propria consulenza per la definizione di uno strumento importante
come il protocollo di sostenibilità per i documentari. Allo stesso
tempo l’associazione continuerà a lavorare per la messa a punto di
attività utili all’ottimizzazione dei processi e dei costi legati
alla certificazione”.
Elvis
di Baz Luhrmann, tra i titoli più attesi della
stagione, sarà presentato domenica 19 giugno in
anteprima italiana al termine della cerimonia di premiazione della
XVIII edizione di Biografilm.
La proiezione del film seguirà la
premiazione prevista per le 19:30 al Biografilm Hera Theatre | Pop
Up Cinema Medica di Bologna. Dopo l’anteprima bolognese, Il film
del visionario regista candidato all’Oscar, Baz Luhrmann, arriverà
sugli schermi italiani il 22 giugno 2022, distribuito dalla Warner
Bros. Pictures. Elvis
è uno spettacolo epico che esplora la vita e la musica di Elvis
Presley. Protagonisti del film, Austin Butler e il
premio Oscar Tom Hanks.
“Per un festival che si occupa
di storie di vita al cinema, avere in chiusura l’anteprima italiana
del film biografico più atteso dell’anno è un grandissimo onore.
Ringraziamo Warner Bros. per avercelo concesso: ELVIS è un titolo
in perfetta sintonia con la nostra linea editoriale e con i gusti
del nostro pubblico. Bologna è una città rock e saprà accogliere
“The King” nel migliore dei modi.” ha detto Massimo
Benvegnù coordinatore del programma del festival.
Rivisitata in chiave
cinematografica, la storia di Elvis (Butler) è vista attraverso il
prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il
colonnello Tom Parker (Hanks). Il film, come raccontato da Parker,
approfondisce le complesse dinamiche tra i due nell’arco temporale
di 20 anni dagli esordi alla fama di Presley, che raggiunse un
livello di celebrità senza precedenti sullo sfondo di un panorama
culturale in evoluzione che segna la perdita dell’innocenza in
America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più
significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley
(Olivia DeJonge).
Il
fatto che Samuel L. Jackson non abbia mai vinto un Oscar
per molti fan è scandaloso. Molti pensano che sia stato derubato
quando ha perso contro Martin Landau che ha vinto
per il suo ruolo inEd Wood a discapito dell’interpretazione
offerta da Samuel L. Jackson in
Pulp Fictiondi
Quentin Tarantino, ma il leggendario attore non sembra
stare dietro a queste cose. All’inizio di quest’anno, la star
di The
Avengers ha persino
sottolineato che vincere un Oscar “non
cambia molto la traiettoria di una carriera”. Si è
sempre dimostrato incredibilmente onesto nelle sue dichiarazioni,
come appunto in questo caso.
Parlando con il Los Angeles
Times, Samuel L. Jackson ha spiegato perché è
molto meno interessato a inseguire ruoli potenzialmente vincitori
di Oscar che divertirsi a portare in vita personaggi del Marvel Cinematic
Universe e dei franchise di Star Wars.“Per quanto io volessi raggiungere quel traguardo,
beh sai, pensi: ‘Beh, avrei dovuto vincere un Oscar per
questo o avrei dovuto vincere per quello e non è successo’, una
volta che l’ho superato molti anni fa, ormai non mi tocca ma è
stato” È un grosso problema per me.”
“Mi diverto sempre ad andare agli
Oscar”ha continuato “Non vedo l’ora di ricevere un cesto regalo per
essere un presentatore. [Ride] Dò cose ai miei parenti; mia figlia
e mia moglie verrebbero sempre con me. È fantastico. Ma per il
resto, è acqua passata”.“Il mio parametro di successo è la mia
felicità: sono soddisfatto di quello che sto facendo? Non sto
facendo film a caccia di statue. Sai, ‘Se fai questo film, vincerai
un Oscar.’ No, grazie. Preferirei essere Nick
Fury…O divertirmi a essere Mace Windu
con una spada laser in mano.”
Anche se è un vero peccato che Samuel L. Jackson sia stato così spesso
trascurato agli Oscar, sarà per i personaggi che ha reso
iconici sullo schermo con cui alla fine sarà ricordato.L’anno prossimo vedremo Jackson interpretare
Nick Fury sia in
Secret Invasion che
in The
Marvels. Il primo metterà in
primo piano l’ex Direttore dello SHIELD mentre si
imbarca in una missione per salvare il mondo dagli Skrull
mutaforma. Per quanto riguarda il sequel
di Captain
Marvel, Fury è destinato a essere
una parte fondamentale dell’attesissima collaborazione di Carol Danvers con Monica Rambeau e
Ms.
Marvel.
Midnight Factory,
etichetta di proprietà di Koch Media, è lieta di annunciare la data
d’uscita di X – A Sexy Horror Story di Ti West con
Mia Goth, il nuovo atteso horror slasher prodotto da A24 in
uscita il
prossimo 14 luglio nelle sale cinematografiche.
Nel 1979, una troupe di
ragazzi ambiziosi e affamati di successo decide di girare un film
per adulti nelle zone rurali del Texas, ma l’anziana coppia che la
ospita, in una fattoria isolata e indisturbata, comincia a nutrire
un interesse lascivo per i giovani attori. Durante la notte, questo
interesse morboso esploderà in tutta la sua violenza e terrore.
Da A24, studio di
produzione di Hereditary – le radici del male, Midsommar, The Witch
e The Lighthouse, X – A Sexy Horror Story promette di
intrattenere con emozioni forti per gli amanti dell’horror e non
solo. Ti West, scrittore, regista e montatore pluripremiato
già noto per altri lavori di genere, ricrea l’America rurale della
fine degli anni ’70 e rinnova la tradizione di horror slasher
omaggiando film d’autore, film cult e anche porno.
Girato in Nuova Zelanda,
X porta sullo schermo un’irriconoscibile Mia Goth alle prese con un
doppio ruolo – grazie all’uso di un incredibile trucco prostetico –
che la porterà a lottare con se stessa per la sopravvivenza. Il
film ha ottenuto inoltre l’approvazione del maestro dell’horror
Stephen King, che l’ha definito “un film horror estremamente
buono. Spaventoso, intelligente, consapevole. Ah! E anche
divertente”.
X – A Sexy Horror Story, la trama
Nel 1979, un gruppo di
giovani e ambiziosi filmmaker decide di realizzare un film per
adulti nel Texas rurale. Ma quando la solitaria coppia anziana che
li ospita scopre la natura del set, il cast si trova a dover
lottare per la propria sopravvivenza.
In Italia X – A
Sexy Horror Storyuscirà al cinema il 14 luglio
distribuito da Midnight Factory.
L’attrice ammette di aver scattato
la foto e di averla inviata alla matrigna, che l’ha poi postata su
Instagram. Thompson si scusa per le sue azioni e giura di non
inviare mai più un altro selfie.
“Ho inviato una foto alla mia
matrigna e lei l’ha postata su Instagram. Sì, [non] sono stata io
ed è una cosa importante. Mi sento terribilmente in colpa. Mi
dispiace tanto, Marvel. Mi dispiace tanto,
Disney. Non è colpa mia. Non lo farò mai più non invierò mai più
selfie.”
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Cresce l’attesa per il debutto di
Il Signore degli Anelli: La guerra dei
Rohirrim, il film d’animazione prodotto da
Warner Bros e New Line Cinema. Ebbene dopo avervi
rivelato la data di uscita, gli studios hanno reso noto anche il
cast di voci svelando un gradito ritorno. E’ stato diffuso anche un
affascinante concept art del film che ci dà un primo assaggio sul
look del film che sembra essere davvero grandioso.
L’avventura animata della Terra di Mezzo, ambientata quasi 200 anni
prima degli eventi della trilogia classica di J.R.R Tolkien, uscirà
nei cinema il 12 aprile 2024. Il film seguirà il potente re di
Rohan Helm Hammerhand mentre difende la fortezza che è arrivata a
essere conosciuto come il Fosso di Helm da un assedio
implacabile.
Brian Cox (Succession) darà la voce ad Hammerhand,
con Gaia Wise (A Walk in the
Woods) nei panni di sua figlia Hera; e
Luke Pasqualino
( Snowpiercer ) nel ruolo del
malvagio Wulf. Miranda Otto riprenderà anche
il ruolo di Éowyn dalla trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter
Jackson ma il personaggio in realtà non apparirà (per
quanto ne sappiamo) e fungerà da narratore. Il cast
vocale di supporto sarà composto da Lorraine
Ashbourne (Bridgerton), Yazdan Qafouri
(I Came By), Benjamin Wainwright
(World on Fire), Laurence Ubong
Williams (Gateway), Shaun Dooley
(The
Witcher ), Michael Wildman (Fast and
Furious Presents, Hobbs & Shaw), Jude
Akuwudike (Beasts of No Nation),
Bilal Hasna (Sparks) e Janine
Duvitski (Benidorm).
La guerra dei
Rohirrim dovrebbe aver luogo centinaia di anni prima degli
eventi della trilogia de Il Signore degli Anelli di Jackson,
raccontando la storia inesplorata dell’origine del Fosso di Helm e
del suo fondatore, Helm Mano di martello. Il film è diretto da
Kenji Kamiyama da una sceneggiatura di
Phoebe Gittins e Arty
Papageorgiou, con crediti di scrittura aggiuntivi che
vanno a Jeffrey Addiss e Will
Matthews. New Line Cinema, lo studio di produzione dietro
le trilogie originali di Jackson Il Signore degli Anelli e Lo
Hobbit, torna nel mondo della Terra di Mezzo per produrre
La Guerra dei Rohirrim.
Bryce Dallas Howard dirigerà il reboot di
Flight of the Navigator (arrivato da noi con il
titolo di Navigator), anche se il suo
aggiornamento in merito al progetto indica che il film non arriverà
presto.
Il film, modesto successo al box
office, è però diventato un film di culto e così le aspettative in
merito al reboot sono alte, soprattutto alla luce che la tecnologia
contemporanea permette di realizzare molte meraviglie con il genere
fantascientifico.
Mentre parlava con il Los Angeles
Times per discutere del Jurassic
World – Il dominio appena uscito, Bryce Dallas Howard ha condiviso un
aggiornamento sul riavvio di Navigator. La
candidata al Golden Globe ha confermato di essere ancora impegnata
a dirigere il film, ma ha rivelato che “non c’è ancora una
sceneggiatura”. Nessuno sceneggiatore è stato annunciato per
scrivere la sceneggiatura per il film.
Il quinto episodio di Obi-Wan
Kenobisvela
finalmente il passato di Reva e la sua vera identità, oltre a dare
un senso all’accanimento del personaggio che gravita sotto
l’influenza Sith nel confronti del nostro
protagonista.
Nell’ultimo episodio della serie,
disponibile da mercoledì su Disney+, durante una conversazione con
Ben, viene rivelato che Reva era tra i Giovani nel Tempio Jedi la
notte in cui Anakin Skywalker si è rivolto al Lato Oscuro e ha
massacrato i bambini.
Reva è stata attaccata da Anakin,
ma è riuscita a fingere di essere morta prima di essere presa dagli
Inquisitori Sith (che non siamo riusciti a vedere, ma
l’implicazione che sia accaduta poco dopo è evidente). Questo
spiega come fa a sapere chi c’è sotto la maschera di Darth Vader,
comunque, ed è allora che apprendiamo che sta aspettando il suo
momento per colpire e uccidere il Signore dei Sith.
Questo non la rende un eroe poiché
la sua ricerca di vendetta ha portato Reva su un sentiero oscuro.
Non essere nemmeno nominata il nuovo Grande Inquisitore dissuade
Reva dalla sua missione e, dopo la fuga di Obi-Wan e dei ribelli,
coglie l’occasione per cercare di uccidere Vader.
Tuttavia, lui lo vede arrivare e
respinge Reva con la Forza da solo prima che un breve duello con la
spada laser finisca con Vader che la pugnala allo stomaco (proprio
come le ha fatto Anakin quando era bambina).
Si scopre che Vader ha sempre
saputo chi era Reva e aveva usato la sua rabbia solo come
strumento. Con ciò, il vero Grande Inquisitore ritorna, spiegando
che mentre la sua rabbia una volta era utile, ora è noiosa. Lui e
Vader lasciano morire l’Inquisitore Sith caduto, ma lei trova il
comunicatore di Obi-Wan per terra, con un messaggio di Bail Organa
che menziona Tatooine e il fatto che Luke e Leia sono “suoi ”
figli.
Obi-Wan avverte un disturbo nella
Forza e, sebbene abbia ancora Vader da affrontare, qualcosa ci dice
che Reva cercherà di trovare Luke per far pagare Vader uccidendo
suo figlio o per addestrarlo a diventare colui che sarà finalmente
in grado di farlo, mettendo in atto la vendetta su Anakin
Skywalker.
La storia di Obi-Wan
Kenobi inizia 10 anni dopo i drammatici eventi di
Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith, in cui
Obi-Wan
Kenobi ha affrontato la sua più grande sconfitta, la
caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista Jedi,
Anakin Skywalker, che è passato al lato oscuro diventando il
malvagio Signore dei Sith,
Darth Vader.
La serie è interpretata
da Ewan
McGregor, che riprenderà il suo ruolo nei panni
dell’iconico Maestro Jedi, e segna anche il ritorno
di Hayden Christensen nel ruolo di Darth
Vader. Si uniscono al cast anche Moses
Ingram, Joel
Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert
Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.