Netflix ha acquistato i diritti di
Don’t Look Up, la nuova commedia satirica
di Adam McKay (regista de La grande
scommessa e Vice – L’uomo
nell’ombra) che avrà come protagonista il premio Oscar
Jennifer Lawrence.
La notizia è stata riportata in
esclusiva da Variety. Il film, che
vedrà McKay coinvolto anche in qualità di sceneggiatore, racconterà
la storia di due astronomi che intraprendono un tour mediatico per
avvisare l’umanità dell’avvicinamento alla Terra di un asteroide
che potrebbe distruggere il pianeta.
“Sono veramente emozionato
all’idea di fare questo film con Jennifer”, ha dichiarato
McKay. “Lei è ciò che il pubblico del 17° secolo era solito
chiamare ‘uno spettacolo eccezionale’. E il fatto che Netflix veda
questo film come una commedia adatta a tutti alza ancora di più le
aspettative per me e per il mio team, in un modo emozionante e
motivante.”
Le riprese di Don’t Look
Up dovrebbero partire il prossimo aprile. McKay si
occuperà anche della produzione del film insieme a Kevin Messick e
alla sua Hyperobject Industries.
Salita alla ribalta grande al
franchise di Hunger Gamaes,
Jennifer Lawrence si è imposta all’attenzione di
pubblico e critica anche grazie al ruolo di Mystica nella saga di
X-Men e ai ruoli in Un gelido
inverno, Il lato positivo, American Hustle e
Joy, tutti film che le hanno regalato una
candidatura agli Oscar (l’ambita statuetta è arrivata nel 2013 per
Il lato positivo). Prossimamente la vedremo nel dramma
Red, White and Water di Lila
Neugebauer, attualmente in fase di post-produzione, in cui figurerà
anche come produttrice.
Dopo le prime immagini
ufficiali di Robert Pattinson con il nuovo
costume del Crociato di Gotham, il regista Matt
Reeves ha deciso di continuare a stuzzicare la curiosità
dei fan in merito a The Batman, questa
volta senza condividere nuovo materiale del suo film in uscita il
prossimo anno, ma fornendo nuovi indizi sulla possibile trama.
Il 19 febbraio è il giorno del
compleanno di Bruce Wayne, e poche ore fa è stato lo stesso Reeves
a festeggiare l’avvenimento attraverso un post che ha subito dato
il via a tutta una serie di speculazioni. Il regista, infatti, ha
condiviso una tavola di “Batman: Anno Uno“, la
miniserie a fumetti che narra le origini dell’Uomo
Pipistrello, scritta da Frank Miller e
disegnata da David Mazzucchelli.
Ora, non sappiamo se il film di
Matt Reeves sarà un adattamento fedele di
“Anno Uno“: forse, il regista ha voluto indicare
quali saranno in linea generale le atmosfere che seguirà la sua
pellicola. È interessante notare come la tavola in questione, che
appare a pagina 10 della miniserie a fumetti, raffigura il ritorno
di Bruce Wayne a Gotham dopo anni di addestramento all’estero,
mentre si prepara ad una missione di ricognizione nell’East End,
una dele zone più malfamate della città.
Inoltre, la tavola in questione
ricorda tantissimo il film Taxi Driver di
Martin Scorsese, tra le principali fonti d’ispirazione del Joker di Todd
Phillips. La domanda sorge dunque spontanea: Reeves ha voluto
anticipare non solo che il suo film sarà ispirato ad “Anno Uno”, ma
anche che sarà molto simile – per toni e atmosfere – al cinecomic
campione d’incassi con Joaquin Phoenix?
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell(Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League,
Wonder Woman e del sequel Wonder Woman
1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25
giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Continuano a San Francisco le
riprese dell’attesissimo Venom
2. I nuovi video dal set emersi su Twitter nelle ultime ore ci mostrano il
personaggio di Carnage (non Woody
Harrelson, ma presumibilmente uno stunt con una tuta per
il motion capture) fare a pezzi la macchina di Eddie Brock, mentre
lo sfortunato giornalista inveisce contro la nemesi dalla finestra
del suo appartamento.
Sembrerebbe una sequenza
apparentemente comica, con Carnage che urlerebbe ad Eddie:
“Vuoi che mi faccia avanti e ti mostri cosa vuol dire
combattere veramente?”. Data la mancanza di ulteriori
dettagli, è molto difficile stabilire cosa stia accadendo davvero
tra i due personaggi e definire un contesto preciso. Al di là di
quanto potrebbero essere “paradossali” i toni di questo sequel
(considerando anche la natura del primo film), ciò che emerge da
questi video è il fatto che il personaggio di Carnage – anche a
causa della sua corporatura – sarà un nemico da non sottovalutare.
Potete vedere i video di seguito:
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo
allo scontro tra il simbionte e Cletus
Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne
Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo
dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
Le riprese di Spider-Man
3 dovrebbero iniziare ufficialmente quest’estate. In
occasione del red carpet della premiere mondiale di Onward, il nuovo film
Disney/Pixar in cui Tom Holland figura in qualità
di doppiatore, IGN ha chiesto all’attore
aggiornamenti in merito al futuro dell’Uomo Ragno sul grande
schermo.
Naturalmente, Holland non ha potuto
rivelare nulla, ma quando gli è stata posta una domanda alquanto
bizzarra, il giovane attore ha dato una risposta decisamente…
controversa! All’ultima incarnazione del simpatico arrampicamuri,
infatti, è stato chiesto quale personaggio del MCU vorrebbe riportare in vita se
ne avesse la possibilità: Ben Parker (quindi suo
zio) o Tony Stark (il suo mentore)?
Peter Parker ha scelto Iron Man. Il
motivo? Tom Holland amerebbe lavorare ancora una
volta con Robert Downey Jr. Se da un lato la
risposta potrebbe aver riempito di gioia il cuore di certi fan,
dall’altro ha scatenato le ire dei puristi dei fumetti: su Reddit, ad esempio,
non tutti sembrano aver gradito la risposta data dall’attore.
Sempre in occasione della premiere
mondiale, Variety ha chiesto ad
Holland quali sono stati i colleghi che gli hanno dimostrato
maggiore supporto durante la momentanea fine dell’accordo tra Sony e
Disney. Questa la sua risposta:
“Sono stati tutti d’aiuto.
Davvero, tutti. Soltanto che io e Chris Pratt eravamo insieme
dietro le quinte prima di essere chiamati sul palco del D23 per
promuovere Onward. Gli avevo appena detto della notizia. Lui non
l’aveva ancora saputo. Continuava a ripetere: ‘No, non accadrà.
Troveranno una soluzione. E anche se non ci riusciranno, le cose
andranno alla grande per te. Starai bene’.”
“È stato davvero bello averlo
con me in quel momento”, ha aggiunto Holland. “Si tratta
di una persona che rispetto e apprezzo tantissimo. Sono felice che
siamo buoni amici.”
Tom Holland si
è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è
diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è
apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma
anche in due standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro
film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
In occasione della premiere mondiale
di Onward, il nuovo film
Disney/Pixar in cui Chris Pratt figura in qualità
di doppiatore, all’interprete di Star Lord è stato chiesto di
aggiornare – seppur brevemente – in merito all’attesissimo
Guardiani della Galassia Vol. 3.
Nel corso dell’intervista, è stata
fatta una domanda alquanto “provocatoria” all’attore: IGN, infatti, ha dato per
scontato – nonostante il finale di Avengers: Endgame – che
il personaggio di Thor non apparirà nel film.
La risposta di Chris
Pratt è stata naturalmente “diplomatica”: “Come fate a
dire che Thor non sarà nel terzo Guardiani? Non lo abbiamo ancora
girato!”, ha detto ironicamente l’attore, per poi aggiungere:
“Potrebbe far parte del terzo Guardiani. Non lo sappiamo. Non
c’è ancora una risposta definitiva in merito.”
Thor: Love and
Thunder arriverà al cinema prima di
Guardiani della Galassia Vol. 3, quindi è
probabile che nel film di Taika Waititi vedremo il
Dio del Tuono separarsi momentaneamente dal resto del team; al
contrario, potremmo invece vedere il personaggio di Thor ai margini
della storia, proprio perché impegnato a fare squadra con Star Lord
& co.
Da quello che sappiamo,
Thor: Love and Thunder dovrebbe ruotare
attorno all’ascesa di Jane Foster come nuova Dea del Tuono seguendo
la run di Jason Aaron, ma anche al ruolo di Valchiria come erede al
trono di Asgard. Tempo fa abbiamo provato ad analizzare 10 teorie sul ruolo
che il Dio del Tuono potrebbe avere nel film.
Scritto e diretto
da James Gunn, Guardiani
della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di
uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire
ufficialmente a Febbraio 2021.
Il romanzo di Jack
London, Il Richiamo della
Foresta, trova una nuova trasposizione
cinematografica grazie all’occhio della macchina da presa guidata
da Chris Sanders. Lo scrittore statunitense vanta
infatti una fama sempre attuale che suscita costante interesse in
chi si occupa di cinema: si pensi a Zanna
Bianca, al recente Martin
Eden che è valso la Coppa Volpi a Venezia a
Luca Marinelli, o al capitolo All Gold
Canyon episodio del film Ballata di
Buster Scruggs dei fratelli
Coen.
Il selvaggio West, e tutto il
filone delle storie legate ai cercatori d’oro, è un elemento
fondante della storia americana, ed è diventato parte integrante
del nostro immaginario, in ogni sua sfumatura, stile narrativo e
tematiche suscitate, grazie alla costante rappresentazione che se
n’è fatta.
È per questo che si ha un senso di
profonda familiarità nel seguire le vicende del cane Buck,
protagonista de Il Richiamo della
Foresta, interamente creato in CGI, insieme a tutti
gli altri personaggi del film appartenenti al regno animale.
Il Richiamo della Foresta, la trama
La storia segue per grandi linee
quella del romanzo, e ripercorre la crescita e la “formazione” del
vivace quadrupede, partendo dai primi anni da nababbo, nutrito
abbondantemente e con accondiscendenza dal personale della villa di
un magistrato, nella soleggiata California, per poi virare nella
seconda parte arrivando al cuore della narrazione.
Buck viene rapito proprio con lo
scopo di essere sfruttato per trainare le slitte di trafficanti
d’oro, vittime loro stesse di quella febbre dell’oro esplosa negli
Stati Uniti, e si ritrova perciò catapultato nel gelo del Canada,
appena oltre il confine con l’Alaska. Lì farà la conoscenza del suo
futuro salvatore John Thornton (Harrison
Ford) e della simpatica coppia di postini interpretata
da Omar Sy e Cara Gee. A questo
punto del film, l’atmosfera divergerà molto da quella descritta da
Jack London, in maniera tutto sommato
comprensibile.
Il regista Chris
Sanders ha una lunga esperienza come sceneggiatore e
regista di film d’animazione: da La Bella e la
Bestia, Aladdin, Il Re Leone,
Mulan, Lilo e Stitch, fino ad arrivare a
I Croods e Dragon Trainer della Dreamworks. È evidente,
quindi, che la sfumatura che il regista dà al racconto è
chiaramente virata ai toni più leggeri per un pubblico molto
giovane.
Il Richiamo della Foresta
per famiglie
Buck lotta per la propria
sopravvivenza, nella storia d’inizio Novecento, difendendosi al
prezzo del sangue di tante vite umane e animali, proprio come
accadeva realmente in quell’epoca. La durezza di quelle terre così
inospitali e il valore della propria unicità, erano costantemente
in guerra, ed era talmente facile soccombere che la legge del più
forte era ciò che di più scontato ci potesse essere.
Oggi Il Richiamo della
Foresta ha tutt’altro senso. Partendo dal
presupposto che l’intento di Chris Sanders sia
senz’altro quello di rivolgersi a delle famiglie, ciò che il
protagonista scopre via via è il valore profondo della vita, ma,
questa volta, dal punto di vista esistenziale, non biologico.
Il selvaggio
Richiamo del titolo parla oggi
dell’importanza della (ri)scoperta di chi Buck sia veramente, quale
sia la sua specificità, senza schiacciare gli altri, ma sfruttando
le ingiustizie subite per permettersi di emergere.
È quasi inevitabile che ogni racconto, per quanto antico, una
volta riletto, venga riscritto con un filtro adatto ai bisogni del
tempo presente. Ed è ciò che più affascina delle storie,
soprattutto di quelle per bambini.
È passato molto tempo da quando
Harry, Hermione e Ron sono riusciti a trovare e distruggere tutti
gli Horcrux di Voldemort e salvare il mondo magico di
Harry
Potter. Ma solo perché tutto è finito bene, non
significa che i fan non abbiano ancora domande sugli oggetti
adibiti a contenere un pezzo dell’anima dei Maghi Oscuri.
Ecco di seguito alcune domande che ancora non hanno trovato
risposta sugli Horcrux:
1Quanti Horcrux possono essere creati da
una singola persona?
Sembra che Voldemort abbia raggiunto il limite massimo di
Horcrux
realizzabili, dato che la sua anima si è “divisa” alla fine del suo
attacco a Harry e ai suoi genitori. Tuttavia, non è chiaro se
questo fosse un numero reale e, soprattutto, da cosa è
dipeso.
Inoltre, non è
chiaro se alcune persone possano essere in grado di gestire la
creazione di più Horcrux rispetto ad altre: la Rowling suggerisce
che è la natura intrinseca dell’omicidio ad essere al centro degli
Horcrux, ma questo vale per Voldemort, che scelse omicidi specifici per la
creazione dei suoi Horcrux. Quindi che dire degli altri
assassini?
L’artista italiano Maurizio
Campidelli ha realizzato dei coloring book molto
particolari, con protagonisti alcuni degli attori che compaiono tra
le liste degli uomini più desiderati del pianeta. Tra questi
compaiono Keanu Reeves e
Dwayne Johnson e ovviamente Jason Momoa, l’attore hawaiano che interpreta
Aquaman per
la DC/Warner Bros.
I nerboruti attori in questione sono
entrati nell’immaginario collettivo a suo di botte, tuttavia,
Campidelli li ritrae, con il suo tratto pulito, mentre sono intenti
a svolgere lavori domestici, in pose rilassate nella vasca da
bagno, dipingendo quello che sembra essere un immaginario
abbastanza comune tra le donne.
Si tratta di una variante molto
divertente degli antistress da colorare con le parolacce o gli
insulti. Si tratta di uno hobby abbastanza diffuso, che produce,
sembra, gli stessi benefici della meditazione. E adesso, oltre ai
classici intricati mandala o agli improperi, ci sono anche questi
omaccioni dal fisico statuario e il sorriso bonario.
Ecco alcuni esempi:
L’ultima volte che abbiamo visto
l’attore in azione, è stato in occasione dello spot del superbowl
in cui si “spogliava” dei suoi muscoli e dei suoi capelli. Qui potete
vederlo.
Quest’anno, Cannes Classics
celebrerà il 20° anniversario di In the Mood for
Love di Wong Kar-wai, prima della
sua uscita sul grande schermo nell’estate del 2020 in tutto il
mondo!
Presentato nella Selezione Ufficiale
e in Concorso nel 2000, In the Mood for
Love, diretto dal regista di Hong Kong Wong
Kar-wai, ha vinto il Premio Interpretazione maschile al
suo attore protagonista Tony Leung e si è
aggiudicato il Gran Premio della Commissione tecnica superiore.
Il restauro in 4K del film
realizzato dal negativo originale è stato condotto da Criterion e
L’Immagine Ritrovata sotto la supervisione di Wong
Kar-wai.
In the Mood for
Love, presentato per la prima volta il 20 maggio
2000, sarà proiettato al 73 ° Festival di Cannes, con la
partecipazione di Wong Kar-wai.
In the Mood for Love di Wong
Kar-wai con Tony Leung e Maggie Cheung. Direttore della fotografia: Christopher Doyle. Musica: Shigeru Umebayashi.
Restauro 4k dal negativo originale
supervisionato da Wong Kar-wai ed eseguito da Criterion (New-York)
e L’Immagine Ritrovata (Bologna).
Il film sarà distribuito in tutto il
mondo grazie a Janus Films (USA, Regno Unito, Australia / Nuova
Zelanda), The Jokers Films (territori di lingua francese), Koch
Films (territori di lingua tedesca), Avalon DA (Spagna), Leopando
Filmes ( Portogallo), Inoekino (CIS), Asmik Ace (Giappone),
Catchplay Inc. (Taiwan), NK Contents (Corea del Sud).
Winter
Ladies è una raccolta di illustrazioni originali
realizzate da venti artiste italiane alle quali è stato
chiesto di rappresentare ognuna una figura iconica femminile, reale
o di fantasia, in una ambientazione invernale o natalizia. Il
progetto nasce per sostenere le attività a sostegno delle donne in
difficoltà promosse da Lucha alla
Città e, in particolare la Casa
delle Donne Lucha Y Siesta, che da 11 anni provvede a dare
rifugio e sostegno a donne in difficoltà, che subiscono
discriminazioni e violenza di genere.
Un luogo materiale e simbolico di
autodeterminazione delle donne, un progetto femminista, nonché
punto di incontro tra casa rifugio, casa di semiautonoma e centro
antiviolenza.
Se raccolta fondi avrà
successo, la parentesi invernale sarà solo la prima parte di un
serie in quattro volumi dedicati a tutte le stagioni.
Il progetto dell’artbook è stato
ideato e promosso dalla Lovelace
– The Geek Ladies’ Allegiance, associazione
femminista sui generis, che si occupa della riscoperta e della
promozione della figura femminile nella cultura presente e
passata.
Per maggiori informazioni sugli
obbiettivi del comitato Lucha alla Città, consultate il
sito Luchaysiesta.com.
Per tutte le informazioni
necessarie e per partecipare al crowdfounding, clicca
qui.
È da un po’ di tempo che si parla
della possibilità che Matt Reeves possa introdurre
nell’attesissimo The Batman una nuova
versione del personaggio di Robin. Adesso, nuovi
dettagli in merito al casting del film suggeriscono che
l’indiscrezione potrebbe avere un fondo di verità.
Come apprendiamo da ComicBookMovie,
infatti, sembra che la Warner Bros. abbia indetto un casting call
per cercare attori e comparse con abilità circensi. La cosa fa
inevitabilmente pensare all’Haly’s Circus, il
circo legato alle origini di Dick Grayson e alla
sua successiva storia come Robin.
E se nel film con Robert
Pattinson vedremo davvero il celebre gruppo di trapezisti
noto come Flying Graysons, con Dick che si
appresta a diventare il primo pupillo di Bruce Wayne e –
magari in un eventuale sequel – l’originale Robin?
Al momento si tratta soltanto di un rumor. Vi terremo
aggiornati.
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell(Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League,
Wonder Woman e del sequel Wonder Woman
1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25
giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Spider-Man:
Far From Home ci ha regalato una rivisitazione
alquanto sorprendente del personaggio di Mysterio
interpretato da Jake Gyllenhaal. Alla fine del
film il personaggio di Quentin Beck muore, ma trattandosi del
Maestro dell’Illusione, un suo eventuale ritorno sul grande schermo
non dovrebbe sorprendere più di tanto i fan.
Apprendiamo infatti da The
Illuminerdi che la Sony Pictures vorrebbe nuovamente
Jake Gyllenhaal per uno standalone interamente
dedicato a Mysterio, un’idea che lo studio aveva
accarezzato ancor prima che l’attore candidato all’Oscar venisse
ingaggiato per il ruolo del villain nel sequel di Spider-Man:
Homecoming.
Nessun ulteriore dettaglo sul
possibile spin-off è stato rivelato: tra film in solitaria prossimi
alla release (Morbius), altri in
fase di produzione (Venom
2) e alcuni sul cui sviluppo circolano voci
insistenti (Kraven il
Cacciatore), sembra che la Sony stia
effettivamente preparando il terreno per un’eventuale film dedicato
ai Sinistri Sei, un progetto al quale lo studio
sta lavorando da anni.
Ovviamente, non
sarebbe necessario esplorare la storia delle origini di Mysterio,
dal momento che è stato già fatto; tuttavia, uno standalone
potrebbe tranquillamente raccontare del suo ritorno dall’aldilà e
dei suoi piani per vendicarsi di Spider-Man.
Al momento, comunque, si tratta soltanto di un rumor. Vi terremo
aggiornati.
Ana de Armas è la
protagonista della cover del nuovo numero di Vanity Fair e nel
pezzo che ha accompagnato il bellissimo servizio fotografico,
l’attrice cubana (reduce dal successo di Cena con delitto –
Knives Out) ha rivelato nuovi dettagli sul personaggio che
interpreterà in No Time to Die,
l’attesissimo 25esimo capitolo della saga di James
Bond in arrivo nelle nostre sale il prossimo 9 aprile.
“Quando mi hanno ingaggiata non
la smettevo di saltare da una parte all’altra, ero molto
emozionata”, ha rivelato l’attrice. “Ma dovevo essere
sicura che non avrebbe messo a rischio il lavoro che stavo facendo,
che non rovinasse tutto. E le donne di Bond, per me, sono sempre
state dei personaggi in cui non mi sono mai identificata.”
Alla rivista Daniel
Craig ha rivelato di aver amato la performance di Ana in
Blade Runner
2049 e di essere stato davvero
entusiasta all’idea di lavorare di nuovo con l’attrice dopo
Cena con
delito – Knives Out di Rian Johnson:
“Dovrei essere sempre così
fortunato da lavorare con una donna così”, ha detto Craig a
proposito della collega. “Questo è un film dove succedono un
sacco di cose, c’è tanta grande recitazione, che riguarda anche me
stesso, ma è lei a brillare perché è lei la grande scommessa. Ha
dei tempi comici straordinari. Non ha una parte grandissima, ma è
arrivata e subito è riuscita a farla sua.”
“Non si è mai preoccupata di
quello che è successo durante la produzione: le sceneggiature
riscritte, i continui cambiamenti che le venivano letteralmente
scaraventati addosso. Non era mai preoccupata”, ha continuato
Craig.
“Non c’era un’altra
scelta”, ha spiegato la storica produttrice del franchise
Barbara Broccoli. “Era Ana che volevamo tutti.
Il suo personaggio è qualcuno che ha appena cominciato a lavorare
per la CIA, e quindi si suppone abbia delle abilità che sono minime
quando incontra Bond. Ci si aspetta che non sia l’agente più abile
del mondo, ma diciamo che… sa come agire.”
“C’erano quest’umorismo e questa
natività così specifici”, ha dichiarato la de Armas ricordando
la prima volta che ha letto la sceneggiatura del film. “Il mio
personaggio è una donna vera. Ma sapete, noi possiamo evolverci,
crescere, incorporare la realtà, ma Bond è una fantasia. Alla fine,
si tratta sempre di prendere qualcosa e di provare a non
snaturarla.”
Il film, atteso nelle sale l’8
aprile 2020, vede nel cast Daniel
Craig (James Bond), Ralph
Fiennes (M), NaomieHarris (Eve
Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Rory
Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey
Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono
invece Rami
Malek, Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Vi ricordiamo che la produzione ha
assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto
speciale richiesta di Craig, grande fan
di Fleabag e Killing
Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal
1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr.
No e From Russia With Love) che la casa di
produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del
franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
In No Time To
Die, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto
vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un
vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
Carl Lumbly, già
apparso in Supergirl e nel recente film
Doctor Sleep, si è unito al cast di The Falcon e The
Winter Soldier che è attualmente in lavorazione ad Atlanta e sarà
presentato in anteprima sul servizio di streaming in abbonamento ad
agosto.
Come accade spesso con i Marvel
Studios non sono stati rivelati ulteriore dettagli in merito al
personaggio che l’attore dovrà interpretare, dunque non resta che
aspettare ulteriori notizie.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è
previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo
cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni
del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Una recente immagine promozionale di
Black Widow, il cinecomic Marvel dedicato al personaggio di
Natasha Romanoff/Vedova Nera, ci permette di dare un nuovo sguardo
– sicuramente più dettagliato – al costume del personaggio di
Taskmaster. A pochi mesi dall’uscita del film
nelle sale di tutto il mondo, i Marvel Studios continuano a
mantenere segreta la vera identità del villain.
Fortunatamente, il marketing del
film ha permesso ai fan di poter già dare uno sguardo al look del
personaggio, come ad esempio i vari trailer che hanno già rivelato
che il personaggio (un lui o una lei?) si scontrerà contro Nat e i
suoi alleati. Adesso, una nuova immagine promozionale proveniente
da una serie di carte da collezione dedicate al film, diffusa
online da Topps (via Marvel Stuff), ci
permette di dare un sguardo ancora più dettagliato al costume blu e
arancio che il villain (o la villain?) sfoggerà nel film di
Cate Shortland.
La regia di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel,
mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi
da Ned Benson (The Disappearance of
Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno
anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
Dopo lo straordinario successo
di Avengers:
Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale
di sempre, Scarlett
Johansson riprende il suo ruolo di Natasha
Romanoff/Black Widow.
Lo scorso dicembre abbiamo appreso
la notizia che un nuovo
film del franchise de IlPianeta delle
Scimmieè stato ufficialmente messo in fase di
lavorazione. Trattandosi del primo dei classici Fox a subire il
trattamento di riqualificazione da quando la Disney ha acquisito la
maggior parte dello studio e dei suoi titoli, in molti hanno subito
pensato che il nuovo film sarebbe stato l’ennesimo reboot della
saga.
In realtà, non sarà così! Nella
giornata di ieri, un report di DiscussingFilm
sosteneva che il nuovo film della saga de Il Pianeta
delle Scimmie affidato a Wes Ball
(regista di Maze Runner) sarebbe stato un vero e proprio
reboot. A poche ore di distanza dalla diffusione della notizia,
però, è arrivata la smentita di Ball in persona via Twitter: il nuovo
film porterà avanti la storia di Cesare, il protagonista della
serie reboot (interpretato da Andy Serkis)
iniziata 2011 con L’alba del pianeta delle
scimmie e proseguita nel 2014 e nel 2017
rispettivamente con Apes Revolution – Il pianeta delle
scimmie e The War – Il pianeta delle
scimmie.
Attraverso il suo profilo Twitter
ufficiale, in risposta ad un fan che ha sottoposto alla sua
attenzione la presunta “conferma” del reboot, Wes
Ball ha dichiarato:
“Non è mai stato più facile per
un giornalista di cinema entrare direttamente in contatto con le
vere persone che conoscono davvero i fatti… ma forse il punto,
oggigiorno, non è proprio la mancanza di un controllo dei
fatti?
Non importa. Non preoccupatevi.
Non voglio in alcun modo rovinare la sorpresa, ma posso
tranquillamente dire che l’eredità di Cesare continuerà…”
(Photo: Twitter / @wesball)
Wes Ball sarà
anche a capo della produzione del film, con il suo partner alla
Oddball Entertainment, Joe Hartwick.
Il pianeta delle
scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise
composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e
videogiochi. È basato sul romanzo “Il pianeta delle scimmie (La
Planète des Singes)” di Pierre Boulle, pubblicato
per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano
per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius
sapiens).
L’adattamento cinematografico del
1968, Il pianeta delle scimmie, è stato un successo per la
critica e per il pubblico, iniziando una serie di sequel, tie-in e
opere derivate. Originariamente in mano a Arthur P. Jacobs,
produttore dei primi film della serie, dal 1973 i diritti della
serie sono andati alla 20th Century Fox.
Sin dal suo debutto cinematografico,
l’attore Dev Patel si è affermato come un
promettente interprete, dotato di carisma e versatilità.
Caratteristiche che sfoggia nuovamente nel corso della sua
carriera, dimostrando una continua maturazione. Ad oggi
Patel è considerato uno dei migliori attori della
sua generazione, pronto a reinventarsi attraverso ruoli sempre
differenti, cosa che gli ha fatto guadagnare le attenzioni della
critica. Ecco 10 cose che non sai di Dev
Patel.
2Parte delle cose che non sai di Dev
Patel
6. Sul set di un film ha conosciuto la
nuova compagna. Nel marzo del 2017 l’attore annuncia una
relazione con l’attrice australiana Tilda Cobham-Hervey, conosciuta
qualche mese prima sul set del film Attacco a Mumbai. Da
quel momento i due si sono più volte fatti vedere insieme durante
eventi di gala, ma allo stesso tempo hanno mantenuto un velo di
riservatezza sulla loro storia d’amore.
Dev Patel in The Millionaire
7. Dopo il film ha faticato ad
ottenere altri ruoli validi. Con il ruolo di Jamal Malik,
protagonista di The Millionaire, Patel ha imposto su di sé
l’attenzione di Hollywood, ma l’attore ha affermato che dopo tale
film sono passati anni prima che trovasse un altro ruolo valido. La
maggior parte di ciò che gli veniva offerto prevedeva che egli
fosse la spalla imbranata di qualcuno, e così l’attore racconta di
aver inizialmente fatica ad ottenere un ruolo di cui fosse
soddisfatto.
Dev Patel in Lion
8. Si è preparato a lungo per questo
film. Entusiasta di aver ottenuto il ruolo di Saroo
Brierley nel film Lion, Patel si è dedicato molto alla
preparazione necessaria. Per mesi si è allenato duramente in
palestra al fine di ottenere il fisico necessario, e in seguito ha
studiato per imparare un corretto accento australiano. Ha inoltre
compiuto lunghi viaggi in India per poter comprendere meglio il
passato del personaggio e poterlo interpretare con maggior
realisticità.
9. Ha ottenuto una nomination
all’Oscar. Per il suo ruolo nel film, l’attore ha ottenuto
importanti riconoscimenti, tra cui un Bafta per il miglior attore
non protagonista. È stato inoltre nominato per la prima volta al
premio Oscar nella medesima categoria, divenendo insieme a Lucas
Hedges il primo attore nato dopo il 1990 ad essere
nominato al premio.
Dev Patel: età e altezza
10. Dev Patel è nato a
Londra, Inghilterra, il 23 aprile 1990. L’attore è alto
complessivamente 187 centimetri.
Oggi attrice particolarmente
popolare, Octavia Spencer vanta una lunga
filmografia con partecipazioni a lungometraggi nei quali il più
delle volte riusciva ad affermarsi anche con ruoli minori.
Apprezzata da critica e pubblico per le sue doti comiche, la
Spencer ha dato prova di saper portare sulle proprie spalle anche
impegnativi ruoli drammatici, che le hanno permesso di affermarsi
come attrice versatile e meritevole dei riconoscimenti ricevuti.
Ecco 10 cose che non sai di Octavia Spencer.
2Parte delle cose che non sai di Octavia
Spencer
Octavia Spencer è su Instagram
6. Ha un account personale.
L’attrice è presente sul social network Instagram, con un profilo
seguito da 809 mila persone. All’interno di questo l’attrice è
solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, come
anche curiosità quotidiane. Non mancano inoltre immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete e foto tratte dagli
eventi di gala a cui ha preso parte.
Octavia Spencer in The Help
7. È il film che l’ha resa
celebre. Nel film The Help l’attrice ricopre il
ruolo di Minny Jackson, domestica con la reputazione di essere la
miglior cuoca del Mississippi. Nel film il personaggio lavora
subisce in diversi casi i soprusi delle famiglie bianche per cui si
trova a lavorare, dimostrandosi però sempre più insofferente,
rifiutandosi di rimanere ulteriormente in silenzio per il modo in
cui lei e la sua gente viene trattata.
Octavia Spencer e gli Oscar
8. Ha vinto l’ambito premio.
Nel 2012 l’attrice ottiene la sua prima nomination ai premi Oscar
come miglior attrice non protagonista per The Help,
riportando poi la vittoria. Verrà candidata altre due volte, negli
anni seguenti, per Il diritto di contare, nel 2017, e per
La forma dell’acqua, nel 2018. Anche in questi due casi è
nominata come attrice non protagonista.
Octavia Spencer in Ma
9. Il ruolo è stato riscritto per
lei. Nel 2019 l’attrice recita nel film horror
Ma, dove interpreta la protagonista Sue Ann. Inizialmente
il ruolo era pensato per un attrice bianca, ma in seguito
all’interessamento dell’attrice, il personaggio fu riscritto per
poter essere interpretato da un’attrice afroamericana.
Octavia Spencer: età e altezza
10. Octavia Spencer è nata a
Montgomery, in Alabama, Stati Uniti, il 25 maggio 1972.
L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.
Martin Scorsese si appresta finalmente a
girare un western. Il regista, infatti, ha svelato i primi dettagli
sul suo prossimo progetto cinematografico,
Killers of the Flower Moon, adattamento
cinematografico del romanzo del giornalista del New
Yorker, David Grann, uscito nel
2017.
In una lunga intervista concessa a
Cahiers du Cinéma (via Premiere), Scorsese –
reduce dal successo di The
Irishman (candidato a 10 premi Oscar) – ha
parlato per la prima volta del suo nuovo film, rivelando:
“Posso dire che sarà un
western. È ambientato in Oklahoma tra il 1921 e il 1922. Ci saranno
dei cowboy, che avranno sia delle vetture che dei cavalli. Il film
racconterà soprattutto degli Osage, una tribù indiana alla quale
viene donato questo territorio orribile: loro amavano questo
territorio, perché pensavano che ai bianchi non sarebbe mai
interessato. Poi ci hanno scoperto il petrolio e, per circa dieci
anni, gli Osage sono diventati il popolo più ricco della Terra.
Poi, come accaduto nello Yukon e nelle regioni minerarie del
Colorado, sbarcarono gli avvoltoi, i bianchi, arrivarono gli
europei, e tutto andò perduto. Laggiù, avevano così tanto potere e
un tale controllo su tutto che era più probabile andare in prigione
per avere ammazzato un cane che un indiano.”
Killers of the Flower Moon vedrà recitare per la prima
volta insieme, in un film di Scorsese, Leonardo
DiCaprio e Robert De Niro. A tal
proposito, il regista ha spiegato:
“Leonardo DiCaprio avrà il
ruolo principale, Robert De Niro sarà invece William Hale, il re
delle colline di Osage, il responsabile della maggior parte delle
morti. Gli altri saranno tutti attori nativi americani. È davvero
interessante riflettere sulla mentalità che ha portato a tutto
questo. La storia della civiltà risala alla Mesopotamia. Gli Ittiti
vengono invasi da un altro popolo, scompaiono e in seguito si dice
che siano stati assimilati, o meglio, assorbiti. È affascinante
vedere come questa mentalità viene riprodotta in altre culture,
attraverso due guerre mondiali. Penso sia qualcosa destinato a
durare nel tempo. Questo è il film che proveremo a fare.”
Per Martin Scorsese e Leonardo
DiCaprio si tratterà della sesta collaborazione, dopo
Gangs of New York, The Aviator, The Departed, Shutter
Island e The Wolf of Wall
Street.
Per Scorsese e Robert De
Niro, invece, sarà la decima collaborazione, dopo
Mean Streets, Taxi Driver, New York, New York, Toro
scatenato, Re per una notte, Quei bravi ragazzi, Cape Fear,
Casinò e The Irishman.
Prima che Matt
Reeves venisse ufficializzato come regista di
The Batman, il progetto era nelle mani di
Ben Affleck, che sarebbe dovuto tornare nei panni
dell’Uomo Pipistrello dopo Batman v Superman e Justice
League, occupandosi anche della sceneggiatura e della regia
del film. Adesso, l’attore/regista ha finalmente spiegato i motivi
che lo hanno spinto ad abbandonare l’idea di tornare nei panni del
Crociato di Gotham, rivelando che i problemi sorti durante la
produzione di Justice League hanno progressivamente spento
l’entusiasmo nei confronti del suo film targato DC.
In seguito all’uscita del cinecomic
di Zack Snyder, Affleck ha dovuto affrontare una
lunga battaglia personale legata ai suoi problemi con l’alcol, un
momento estremamente delicato della sua vita che si riflette
(almeno in parte) in Tornare a
Vincere, pellicola che lo vedrà tornare sul
grande schermo in qualità di protagonista, e che racconta di un ex
cestista promettente con un passato da alcolista, al quale viene
chiesto di allenare la squadra di basket del suo vecchio liceo.
In una lunga intervista concessa al
New York Times in cui
Affleck ha parlato tanto della sua vita privata quanto della sua
vita professionale, l’attore/regista ha ricordato anche il periodo
in cui ha vestito i panni del Crociato di Gotham sul grande
schermo:
“Ho mostrato a qualcuno la
sceneggiatura di The Batman”, ha spiegato Affleck. “Mi
hanno detto: ‘Penso che lo script sia buono. Ma penso anche che
finirai col bere fino alla morte se affronti un’altra volta ciò che
hai già affrontato in passato.”
Parole indubbiamente forti quelle
che sono state riservate a Ben Affleck, che a
quanto pare sembra aver riflettuto a lungo tanto sulla sua vita
quanto sulla sua carriera, prima di prendere la decisione più
coraggiosa e sicuramente più giusta prima per l’uomo e poi per
l’artista.
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell(Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League,
Wonder Woman e del sequel Wonder Woman
1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25
giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Tra le più affermate personalità
dedite alla regia in Italia, Cristina Comencini Ha
negli anni consolidato la propria notorietà realizzando alcuni dei
più apprezzati film del panorama nazionale, alcuni dei quali hanno
anche oltrepassato i confini italiani raccogliendo consensi anche
dalla critica estera. Negli ultimi anni la Comencini ha continuato
a realizzare film di rilievo all’interno della cinematografia
italiana, collaborando con celebri attori e portando sul grande
schermo storie originali e coraggiose. Ecco 10 cose che non
sai di Cristina Comencini.
2Parte delle cose che non sai di
Cristina Comencini
Cristina Comencini dirige La bestia nel
cuore
6. È basato su un suo
romanzo. Nel 2005 la Comencini realizza il suo più grande
successo, La bestia nel cuore. Questo è la trasposizione
dell’omonimo romanzo scritto dalla Comencini, dove si narra la
storia di Sabina, la cui vita normale viene sconvolta da una serie
di avvenimenti, che trovano radici nella sua infanzia.
7. È stato nominato
all’Oscar. Il film viene scelto come rappresentante
dell’Italia per la categoria “miglior film straniero” dei
prestigiosi premi Oscar. La pellicola della Comencini ottiene un
buon riscontro critico, arrivando a rientrare nella cinquina finale
dei nominati. Non vincerà il premio, ma viene ricordato per essere
l’unico caso di film italiano, insieme a La grande
bellezza, ad ottenere questo riconoscimento dal 2000 ad
oggi.
Cristina Comencini: Tornare
8. È il suo nuovo film. Nel
2019 la Comencini presenta alla Festa del Cinema di Roma il suo
nuovo film da regista, intitolato Tornare, e basata sulla
storia di Alice, giornalista quarantenne che, tornata a Napoli per
i funerali del padre, si trova a ricordare la propria infanzia e il
percorso che l’ha portata ad essere quella che è oggi.
Cristina Comencini: i suoi libri
9. Ha scritto diversi
romanzi. Parallelamente alla sua professione di regista,
la Comencini si afferma anche come scrittrice, pubblicando romanzi
come La bestia nel cuore (2004), Due partite
(2006), Quando la notte (2009), Lucy (2013),
Voi non la conoscete (2014) e Essere vivi (2016).
Alcuni di questi sono in seguito stati trasposti al
cinema.
Cristina Comencini: l’età della
regista
10. Cristina Comencini nasce a
Roma, Italia, l’8 maggio 1956, ed è figlia di
Luigi Comencini, tra i più noti registi della
commedia all’italiana.
Tra i più celebri autori
dell’attuale cinematografia francese ed europea, Olivier
Assayas ha negli consolidato la propria fama grazie ad
opere che sembrano portare avanti i discorsi delle nouvelle vague,
aggiornati ai meccanismi della società attuale. Formatosi come
critico cinematografico, Assayas non ha inoltre mai nascosto la sua
passione per il cinema orientale, che ha portato all’interno della
sua poetica in una fusione di linguaggi che gli hanno procurato
apprezzamenti da parte di critica e pubblico. Ecco 10 cose
che non sai di Olivier Assayas.
2Parte delle cose che non sai di Olivier
Assayas
Olivier Assayas dirige Personal
Shopper
6. Ha scritto la sceneggiatura per
l’attrice protagonista. Inizialmente Assayas non prevedeva
di realizzare un altro film con l’attrice Kristen
Stewart subito dopo Sils Maria. Tuttavia un
progetto di produzione americana a cui stava lavorando venne messo
da parte, e così il regista si dedicò alla scrittura di
Personal Shopper, che a sua detta fu scritto
esclusivamente per via della presenza della Stewart.
7. Con questo film ha vinto un
importante premio. Presentato alla 69° edizione del
Festival di Cannes, il film spaccò in due l’opinione della critica,
ma ottenne un ampio consenso di pubblico. Infine, Assayas venne
premiato dalla giuria con il titolo di miglior regista.
Olivier Assayas e Wasp Network
8. È il suo nuovo film. Nel
2019 il regista francese porta in concorso alla Mostra di Venezia
il film Wasp Network, con protagonisti Édgar
Ramírez, Penélope Cruz, Gael
García Bernal e Ana de
Armas. Il film è ispirato alla vicenda della Wasp
Network, una rete di spionaggio stabilita dal governo cubano nella
Miami degli anni novanta con l’obiettivo di infiltrare le
organizzazioni anti-castriste presenti sul territorio.
Olivier Assayas dirige Il gioco delle
coppie
9. Non pensava avrebbe realizzato
questo film. Assayas ha affermato di aver iniziato a
scrivere la sceneggiatura di questo film nei primi anni 2000,
immaginando di pubblicarla sotto forma di romanzo. Il progetto
venne poi messo da parte e ripreso solo anni dopo, quando il
regista decise di mantenere la sua forma di sceneggiatura per farne
un lungometraggio.
10. È stato ispirato da un noto film
francese. Il regista ha indicato come principale fonte
d’ispirazione per la trama il film L’albero, il sindaco e la
mediateca (1993), diretto da Érico Rohmer.
All’interno di questo vengono infatti trattati alcuni dei dibattiti
principali presenti nella società francese, aggiornati da Assayas
nel suo Il gioco delle coppie.
Tra le più apprezzate e richieste
attrici italiane, Carolina Crescentini ha negli
anni consolidato la propria carriera partecipando a celebri film,
collaborando con importanti registi e attori. L’attrice ha così
potuto dimostrare una maturazione nel proprio percorso,
affermandosi tanto come attrice comica quanto drammatica.
Nota anche per i suoi ruoli
televisivi, l’attrice non ha mancato di ricercare progetti diversi
per poter mettere alla prova la propria versatilità, motivo per cui
critica e pubblico l’hanno più volte indicata come una delle
attrici di punta dell’attuale panorama cinematografico nazionale.
Ecco 10 cose che non sai di Carolina
Crescentini.
2Parte delle cose che non sai di
Carolina Crescentini
Carolina Crescentini non ha figli
6. Attualmente non ha figli.
L’attrice ha dichiarato in diverse occasioni di non sapere se in
futuro vorrà diventare mamma, e che in generale non ha fretta di
avere figli, non sopportando invece l’ansia che la società pone a
riguardo su di una donna. Una tale scelta, stando alle sue parole,
se avverrà sarà senza grandi pianificazioni.
Carolina Crescentini: chi sono i suoi
genitori
7. Ha scelto una professione diversa
dai suoi genitori. L’attrice è figlia di commercialisti,
possessori di un noto studio a Roma. Durante alcune interviste
l’attrice ha affermato che il padre e la madre avrebbero voluto che
la figlia seguisse le loro orme andando poi a lavorare anche lei
nello loro studio. La Crescentini ha però preferito seguire la
passione per il cinema, riuscendo ad affermarsi come
interprete.
Carolina Crescentini in Boris
8. È divenuta famosa per il suo
personaggio nella serie. Dal 2007 la Crescentini partecipa
a Boris ricoprendo il ruolo di Corinne, attrice del
fittizio set di cui si raccontano le vicende all’interno della
serie. La Crescentini ha dichiarato che per il suo personaggio si è
ispirata ad alcune persone da lei conosciute, amplificandone il
carattere da primadonna.
9. Ha adorato l’atmosfera sul
set. Della serie l’attrice ha più volte ricordato con
affetto l’atmosfera generatasi sul set, indicandola come una delle
esperienze più importanti della sua carriera. Anche se la serie
amplifica alcune dinamiche della vita da set, parteciparvi le ha
permesso di comprendere tante dinamiche nascoste della produzione
televisiva e cinematografica.
Carolina Crescentini: età e
altezza
10. Carolina Crescentini è nata a
Roma, in Italia, il 18 aprile 1980. L’attrice è alta
complessivamente 167 centimetri.
Resasi celebre per il ruolo di
Spettro di Seta nel film Watchmen, l’attrice Malin
Åkerman ha poi conquistato ulteriore popolarità
partecipando a progetti continuamente diversi tra loro, dalla
commedia al thriller all’action movie.
Attiva anche in televisione, dove ha
preso parte a note serie TV, l’attrice ha negli anni consolidato la
propria filmografia avvalendosi di importanti collaborazioni, che
le hanno permesso di maturare come interprete e mettere
continuamente alla prova la sua versatilità. Ecco dieci
cose che non sai di Malin Åkerman.
2Parte delle cose che non sai di Malin
Åkerman
6. Si è sposata una seconda
volta. Nel 2017 l’attrice annuncia il suo fidanzamento con
l’attore britannico Jack Donnelly, celebre per il ruolo di Jason
nella serie Atlantis. I due si sono in seguito sposati nel
dicembre del 2018, apparendo in seguito insieme in diverse
occasioni di gala.
Malin Åkerman e i suoi tatuaggi
7. Ha diversi tatuaggi divenuti
celebri. L’attrice è nota per saper esaltare i tatuaggi
presenti sul suo corpo, il più delle volte con abiti disegnati
appositamente per unire la trama del vestito al disegno del
tatuaggio. I due più famosi sono quello presente sul polso destro,
raffigurante una S e una Z intrecciate, che indicano il nome di suo
figlio, Sebastian Zincone; e il fiore di loto raffigurato sulla
parte alta della sua schiena, che simboleggia un tributo alla sua
formazione buddista.
Malin Åkerman in How I Met Your
Mother
8. Ha recitato nella celebre
sitcom. Nel 2010 l’attrice prende parte all’episodio
Piantati all’altare, della quinta stagione di How I
Met Your Mother. Qui ricopre la versione cinematografica di
Stella, ragazza che Ted aveva frequentato tempo addietro e la cui
storia d’amore vede ora adattata in un film intitolato The
Wedding Bride.
Malin Åkerman in Rampage
9. È la villain del film. Nel
film con protagonista Dwayne
Johnson e una serie di enormi e pericolose creature,
la Åkerman ha interpretato il ruolo di Claire Wyden, ovvero la
mente dietro alla multinazionale responsabile per il mutamento
genetico delle creature.
Malin Åkerman: età e altezza
10.Malin Åkerman è
nata a Stoccolma, in Svezia, il 12 maggio 1978. L’attrice
è alta complessivamente 173 centimetri.
Dopo la prima foto rubata
dallo stesso Tom Hardy, ecco un video dal set di Venom
2 in cui vediamo Woody Harrelson che interpreta Cletus
Kasady/Carnage, nel prossimo film diretto da Andy Serkis.
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo
allo scontro tra il simbionte e Cletus
Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne
Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo
dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
Martin McDonagh ha
scelto il suo prossimo film, che lo vedrà di nuovo dirigere la
coppia formata da
Colin Farrell e Brendan Gleeson. I due attori erano
già stati protagonisti del bellissimo In
Bruges. Il nuovo film si intitola The
Banshees of Inisheer.
Il film è ambientato su una remota
isola irlandese e i due attori interpreteranno due amici che si
ritrovano in una situazione di stallo quando uno dei due interrompe
bruscamente la loro relazione con conseguenze allarmanti per
entrambi. Le riprese si svolgeranno quest’estate.
Lo scrittore-regista ha collaborato
con entrambi gli attori, oltre a Ralph Fiennes, nella commedia nera del 2008,
In Bruges, in cui Farrell ha interpretato
un sicario che viene portato nella pittoresca città del Belgio per
distrarsi e divertirsi, prima di essere fatto fuori da un collega
(Gleeson). Si scopre però che il sicario progetta di suicidarsi a
causa di un colpo mal riuscito – un bambino è stato ucciso – e
quando il suo amico ferma il suo tentativo di suicidio e si rifiuta
di scacciarlo, entrambi gli assassini vengono presi di mira dal
loro capo (Fiennes). Il film ha segnato un grande debutto alla
regia per McDonagh.
Dopo il successo del film biografico
su Elton John,
Rocketman, la Paramount ha scelto il
regista Dexter Fletcher per dirigere un altro
progetto di alto profilo per lo studio.
Fletcher dirigerà Il
Santo, un riavvio del thriller d’azione del 1997 con
Val Kilmer. L’avventura, in giro per il mondo, si
basa sulla serie di romanzi degli anni ’20 scritta da
Leslie Charteris.
Seth Grahame-Smith
ha scritto la sceneggiatura del film, mentre Lorenzo Di
Bonaventura (Transformers, G.I.
Joe) sta producendo insieme a Brad Krevoy e il
compianto Robert Evans, che firmerà postumo il progetto.
Il film segue Simon
Templar (a.k.a. Il Santo), un
criminale alla Robin Hood e ladro a noleggio. Il personaggio del
libro ha anche ispirato uno show televisivo degli anni ’60. Mentre
l’adattamento cinematografico degli anni ’90 non ha dato il via a
un franchise come sperato, lo studio vede un potenziale nel per una
serie di film di lunga data.
Il Santo sarà il prossimo lavoro di
Fletcher, dopo che il regista avrà firmato
Renfield, un progetto della Universal che
tenta ancora di rivitalizzare il suo Monsterverse. Il film
sarà infatti incentrato sull’omonimo personaggio presente nella
storia di Dracula. I dettagli della trama sono attualmente
sconosciuti, anche se si ritiene che il film sia ambientato ai
giorni nostri.
Si tratta di un momento d’oro per
Dexter Fletcher, che dopo aver ereditato
Bohemian Rhapsody dal licenziato
Bryan Singer, ha confermato il suo folgorante
successo con Rocketman.
Birds of
Prey è stato il primo film del DCEU ad essere
vietato ai minori, ma non il primo film basato sui personaggi della
DC Comics a ricevere un rating del genere, dal momento che già
Joker –
che ufficialmente non fa parte del DCEU – aveva ricevuto un divieto
ai minori non accompagnati.
I due film sono ovviamente molto
diversi, non soltanto per quanto riguarda le atmosfere e i toni, ma
anche in termini di ambizioni. Ecco di seguito 5 motivi per cui
Birds of Prey è forse più riuscito di
Joker, ed altri 5 per cui il cinecomic di
Todd Phillips è sicuramente più riuscito di quello di Cathy
Yan:
1Birds of Prey < Joker: la
performance di Joaquin Phoenix
Anche coloro che non hanno
amato Joker, non possono non inchinarsi di fronte
all’interpretazione di Joaquin Phoenix e alla lenta ma inesorabile
discesa di Arthur Fleck negli abissi della follia. Vedere quanta
dedizione l’attore abbia messo nel ruolo è davvero stimolante, ecco
perché nessuno è rimasto veramente sorpreso quando Phoenix è
riuscito a portare a casa l’Oscar come migliore
attore.
Anche Birds of
Prey è pieno di personaggi e interpretazioni fantastiche, ma è
altamente improbabile che qualcuno di loro riesca a distinguersi
come ha fatto Phoenix.
Queste le candidature ai
Premi David di Donatello 2020 dei film usciti al
cinema dal 1˚ gennaio al 31 dicembre 2019, in ordine alfabetico,
votate dal 7 gennaio all’8 febbraio 2020 dai componenti la Giuria
dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile
Marco Papi. Le ha comunicate, nell’incontro di oggi con la stampa,
Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico
dell’Accademia. Sono presenti degli ex-aequo.
Il film ad ottenere il maggior
numero di nomination è il bellissimo Il Traditore, di Marco
Bellocchio, presentato allo scorso Festival di Cannes
2019, che porta a casa 18 candidature, mentre seguono a distanza,
con 15 nomination a testa, Il Primo Re di Matteo
Rovere e Pinocchio di Matteo
Garrone.
Martin Eden di Pietro
Marcello ha raccolto l’apprezzamento dell’Accademia, con
11 candidature, mentre, forse a sorpresa, 5 è il numero perfetto
raggiunge ben 9 nomination.
Ecco tutte le candidature ai David di Donatello 2020
MIGLIOR FILM
Il primo re
prodotto da GRØENLANDIA, con RAI CINEMA,
GAPBUSTERS, ROMAN CITIZEN per la regia di Matteo ROVERE
Il traditore
prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM, con RAI
CINEMA per la regia di Marco BELLOCCHIO
Il miglior film straniero Premio David di Donatello 2020 è:
PARASITE di Bong Joon Ho
***
Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una giuria
composta da Giada Calabria, Francesca Calvelli, Leonardo Diberti,
Paolo Fondato, Elisabetta Lodoli, Enrico Magrelli, Lamberto
Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti e presieduta da Andrea
Piersanti.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Baradar
di Beppe TUFARULO
Inverno
di Giulio MASTROMAURO
Il nostro tempo
di Veronica SPEDICATI
Mia Sorella
di Saverio CAPPIELLO
Unfolded
di Cristina PICCHI
Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2020 è:
INVERNO di Giulio Mastromauro
***
Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di
studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di
II grado.
DAVID GIOVANI
Il traditore
di Marco BELLOCCHIO
L’uomo del labirinto
di Donato CARRISI
La dea fortuna
di Ferzan OZPETEK
Martin Eden
di Pietro MARCELLO
Mio fratello insegue i
dinosauri
di Stefano CIPANI
Venerdì 3 aprile si terrà la
cerimonia di premiazione della 65ᵃ edizione dei
Premi David di Donatello, un compleanno importante che verrà
celebrato in diretta in prima serata su Rai1. La conduzione
dell’edizione 2020 è affidata a Carlo Conti. Nel corso della
cerimonia, numerosi protagonisti del cinema italiano e
internazionale consegneranno venticinque Premi David di Donatello e
i David Speciali.
I Premi David di Donatello sono
organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi
David di Donatello e dalla RAI: Piera Detassis è il Presidente e
Direttore Artistico dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è
composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Mario Turetta,
Francesca Cima, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Domenico Dinoia,
Edoardo De Angelis, Francesco Ranieri Martinotti, Giancarlo
Leone.
La 65ᵃ edizione
della manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica, con il contributo del MiBACT Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA e con la
partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e
Nuovo IMAIE.
In Spider-Man: Far From
Home abbiamo visto il personaggio di Flash
Thompson aggiornare con una certa costanza una sua rubrica
social di nome “Flash Mob”. Quello che forse non tutti sanno è che,
in occasione della campagna promozionale del film con Tom
Holland, la Sony Pictures creò davvero una profilo
Instagram di Flash Thompson, utilizzato per
sponsorizzare il cinecomic sia prima che durante la sua uscita
nelle sale.
Adesso, l’account in questione è
stato aggiornato di nuovo: questa volta, però, il riferimento è a
Morbius, l’atteso cinecomic con
protagonista Jared Leto. Attraverso le storie del
profilo @spideyno1fan_, infatti, Flash
ha condiviso una pagina del Daily Bugle con il titolo “Dov’è
Spider-Man?” (che avevamo già avvistato in alcune foto dal set),
per poi scrivere: “Sapete gente, qualche volta mi manca quando
il mondo non veniva distrutto da vampiri, alieni e robot
volanti.”
Scrutando l’immagine con attenzione,
è possibile notare anche – sempre sulla prima pagina del Daily
Bugle – un riferimento al sequel di
Venom, in particolare a Cletus
Kasady e all’evasione di prigione del villain. A
questo punto, l’ipotesi di un collegamento tra l’Universo
Cinematografico Marvel e lo Spider-Verse
della Sony sembra essere ancora più accreditata.
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael
Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del
sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando
Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per
il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua il piano
della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel
Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.