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A Teacher: quando esce, trama, cast e dove vederla

A Teacher: quando esce, trama, cast e dove vederla

A Teacher è l’annunciata nuova serie tv targata HULU che esplora una relazione inappropriata tra un’insegnante e il suo studente e il danno che ne è derivato. La serie è stata creata da Hannah Fidell e si basata sull’omonimo film del 2013.

A Teacher: quando esce e dove vederla in streaming

La serie debutterà in streaming con i primi tre episodi il 10 novembre, esclusivamente su FX su Hulu.

A Teacher: la trama e il cast

A Teacher esplora la storia dietro la foto segnaletica di un’insegnante di liceo femminile sorpresa in una relazione con il suo studente maschio, rivelando le complessità e le conseguenze di queste relazioni illegali.

Nella serie protagonisti sono Kate Mara nei panni di Claire, una popolare giovane insegnante in una scuola superiore del Texas. Nick Robinson nel ruolo di Eric, un anziano americano. Ashley Zukerman nei panni di Matt, il marito affettuoso e solidale di Claire con un fascino infantile e un lato creativo che reprime da anni. Marielle Scott è Kathryn, un’insegnante di francese a Westerbrook e l’ultima amica di Claire. Shane Harper nel ruolo di Logan, il fratello minore di Cody. Adam David Thompson nei panni di Nate, un ex ufficiale di polizia militare e attuale che è il fratello maggiore di Claire, un bravo ragazzo che finge di essere duro perché il lavoro lo richiede.

Nei ruoli ricorrenti troviamo invece Rya Kihlstedt nei panni di Sandy, la laboriosa madre della classe operaia di Eric che è stata sola per tutta la vita. Camila Perez nel ruolo di Alison, l’ex fidanzata di Eric, socialmente consapevole e ben intenzionata. Cameron Moulène nei panni di Cody, un confratello e fratello maggiore di Logan. Ciara Bravo come Mary e Charlie Zeltzer nei panni di Phil Walker, il fratellino di Eric.

A Teacher: trailer

A Teacher: episodi

  • S1 Episodio 1×01 “Episodio 1” – Claire inizia il suo primo giorno di insegnamento in una nuova scuola e incontra i suoi studenti, incluso Eric, un senior nella sua classe di inglese AP. “Episodio 1” è stato scritto e diretto da Hannah Fidell.
  • S1 Episodio 1×02 “Episodio 2” – Eric viene catturato per aver bevuto minorenne e un nuovo amico lo aiuta a salvarlo. Claire porta Eric in gita in un college vicino. “Episodio 2” è stato  scritto e diretto da Hannah Fidell.
  • S1 Episodio 1×03 “Episodio 3” – Le tensioni sorgono mentre Claire e Matt esplorano le opzioni di gravidanza. Claire accompagna il ballo del ritorno a casa ed Eric viene pulito sui suoi veri sentimenti. scritto da: “Episodio 3” è stato scritto da Andrew Neel e diretto da Hannah Fidell.

A Teacher 1×04

“Episode 4” – Claire delinea le regole che Eric deve seguire mentre la loro relazione prende una svolta drammatica. “Episode 4” scritto da: Ruby Rae Spiegel e diretto da Gillian Robespierre

  • S1 Episodio 1×05 “Episode 5” Claire ed Eric partono per un viaggio segreto per festeggiare il suo 18 ° compleanno. Scritto da Rosa Handelman e diretto da Andrew Neel.

 

  • S1 Episodio 1×06 “Episode 6” Mentre il mondo di Claire inizia a sgretolarsi, un incerto Eric è costretto a rivelare dettagli intimi della sua relazione. Scritto da Andrew Neel e diretto da Gillian Robespierre.

In S1 Episodio 1×08 “Episode 8” Claire tenta di ricominciare la sua vita. Tuttavia, non tutti sono pronti per lei per voltare pagina. Scritto da Rosa Handelman e diretto da Hannah Fidell.

In S1 Episodio 1×08 “Episode 9” Claire ed Eric hanno raggiunto separatamente i loro punti di rottura. “Episode 9” è stato scritto da Boo Killebrew e diretto da Hannah Fidell.

Euphoria: HBO annuncia due episodi speciali in arrivo

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Euphoria: HBO annuncia due episodi speciali in arrivo

La serie drammatica della HBO vincitrice di un Emmy EUPHORIA tornerà con due episodi speciali, con il primo debutto previsto per DOMENICA 6 DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà disponibile per lo streaming su HBO Max.

Dopo essere stato lasciato da Jules alla stazione dei treni e ricaduto, il primo episodio speciale segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati prodotti sotto Linee guida COVID-19.

EUPHORIA ha ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice protagonista in una serie drammatica (Zendaya), Eccezionale trucco contemporaneo (Non protesico) e Musica e testi originali eccezionali.

EUPHORIA è stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna Levin, di HOT.

The Mandalorian 2: secondo trailer ufficiale

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The Mandalorian 2: secondo trailer ufficiale

Disney+ ha diffuso il secondo trailer ufficiale di The Mandalorian 2, l’attesissima seconda stagione della serie The Mandalorian basata sull’universo di Star Wars che debutterà debutterà il 30 ottobre su Disney+.

The Mandalorian è ambientato pochi anni dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine e segue un pistolero solitario nei confini esterni della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv The Mandalorian live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

La serie è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

Billy Lynn – Un giorno da eroe: trama e cast del film di Ang Lee

Billy Lynn – Un giorno da eroe: trama e cast del film di Ang Lee

Reduce dall’Oscar alla miglior regia per Vita di Pi, il regista Ang Lee ha portato al cinema nel 2016 l’epico film di guerra Billy Lynn – Un giorno da eroe, basato sul romanzo È il tuo giorno, Billy Lynn. Questo è stato pubblicato nel 2012 dallo scrittore Ben Fountain, ed essendosi dimostrato da subito un grande successo di pubblico venne ben presto opzionato per una trasposizione cinematografica. Nel realizzarlo, Lee ha richiesto di poter utilizzare una particolare tecnica cinematografica, poi divenuta la caratteristica principale di questo film come anche del suo successivo Gemini Man.

Billy Lynn – Un giorno da eroe è infatti il primo film ad utilizzare l’extra-high frame rate, ovvero con 120 frame al secondo. Questo ha permesso al titolo di stabilire un vero e proprio record, con una media di cinque volte superiore allo standard di 24 frame al secondo. L’intento del regista era infatti quello di dar vita ad un film particolarmente realistico e immersivo per gli spettatore. L’effetto visivo ottenuto permette così di seguire con grande trasporto emotivo le vicende dei protagonisti. L’utilizzo di questa tecnica portò naturalmente a far aumentare i costi di produzione, e il film divenne uno dei più grandi progetti dell’autore cinese.

Presentato poi in anteprima mondiale al New York Film Festival, il titolo non incontrò un parere particolarmente favorevole da parte della critica. In generale, molti hanno elogiato l’aspetto visivo del film, il quale non è però supportato da una solida sceneggiatura. Anche al box office la pellicola non ottenne risultati entusiasmanti, finendo con l’incassare circa 30 milioni di dollari a fronte di un budget di 40. Billy Lynn – Un giorno da eroe è però un titolo da rivalutare, che segna un considerevole traguardo nel progresso tecnologico e mostra ancora una volta le grandi capacità cinematografiche del regista premio Oscar.

Billy Lynn – Un giorno da eroe: la trama del film

Protagonista del film è il soldato semplice Billy Lynn, il quale a soli diciannove anni si ritrova ad essere osannato come eroe nazionale insieme ai suoi commilitoni della Bravo Squad. Il motivo di tale celebrità è da ricondursi ad una loro coraggiosa azione durante la guerra in Iraq. Il gruppo viene così ricondotto negli Stati Uniti, dove vengono celebrati con interviste e festeggiamenti. Si ritrovano invitati al Super Bowl e alla Casa Bianca per incontrare il presidente. Come se non bastasse, un produttore cinematografico inizia a seguirli desideroso di realizzare un film su di loro. Sottoposti dunque ad una pressione mediatica fuori dalla norma, il gruppo inizia a manifestare dei primi sintomi di cedimento.

Non tutta la verità è infatti stata raccontata, e vi sono alcuni retroscena di quanto accaduto in Iraq che i soldati sperano non vengano alla luce. Billy Lynn, però, è quello che più di altri fatica a mantenere un distacco emotivo a riguardo, e proverà una fatica ben maggiore nel doversi sottoporre alle luci della ribalta. Egli non riesce infatti a dimenticare gli orrori della guerra, i quali lo traumatizzano ancora a distanza di tempo. In particolare, però, il giovane soldato è rimasto particolarmente sconvolto dalla morte di un suo commilitone, evento sul quale vi sono diversi interrogativi.

Billy Lynn cast

Billy Lynn – Un giorno da eroe: il cast del film

Per interpretare il ruolo del giovane soldato protagonista Billy Lynn, il regista ricercò a lungo il giusto interprete. Era infatti consapevole che assegnare il ruolo alla persona sbagliata poteva rivelarsi particolare dannoso. La svolta arrivò però nel momento in cui alle audizioni si presentò Joe Alwyn, il quale aveva da poco terminato gli studi di recitazione e non aveva ancora mai recitato in un film. Dopo averlo visto al provino, Lee decise di tenere in forte considerazione il giovane. Questi, però, dovette superare lo scetticismo dei produttori, i quali non volevano assegnare il ruolo del protagonista ad uno sconosciuto. Dopo numerosi test e colloqui, Alwyn riuscì infine ad ottenere la parte.

Per prepararsi al ruolo, egli si sottopose ad un lungo allenamento fisico, volto a far aumentare la sua massa muscolare. Ciò permise all’attore di poter prendere parte alle complesse sequenze previste dal copione. Alwyn, inoltre, essendo inglese di nascita, iniziò a studiare l’accento americano al fine di risultare credibile nel ruolo. Il suo lavoro su questo fu talmente convincente che i suoi colleghi lo credettero davvero di origini americane. Nel film sono poi presenti anche altri noti nomi di Hollywood. Kristen Stewart recita nel ruolo di Kathryn Lynn, mentre Garrett Hedlund è il sergente Dime. Vin Diesel compare nei panni del sergente maggiore Shroom, e Steve Martin in quelli di Norm Oglesby. Tim Blake Nelson, infine, recita nel ruolo di Wayne Foster.

Billy Lynn – Un giorno da eroe: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Billy Lynn – Un giorno da eroe è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per lunedì 19 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

The Specials: la recensione del film con Vincent Cassel #RFF15

The Specials: la recensione del film con Vincent Cassel #RFF15

Prendersi cura di chi ne ha bisogno non è affatto un compito semplice, ma vedere poi il sorriso sul loro volto ripaga di ogni fatica. Lo sa bene Bruno Haroche, protagonista del film The Specials, il quale è in costante azione per essere sempre presente per gli altri. Una vita frenetica che di privato ha ben poco, ma da cui si possono imparare grandi valori, che il film aspira e riesce a comunicare con grande intensità. Presentato ad Alice nella città, in concomitanza con la Festa del Cinema di Roma, il film vanta in realtà un già lungo e glorioso percorso. Ha infatti fatto parte della sezione Fuori Concorso del Festival di Cannes 2019, per poi ottenere ben 8 nomination ai premi César. Il film diretto da Olivier Nakache ed Éric Toledano, già autori di Quasi amici, è infatti un toccante racconto che, senza risultare smielato, esalta la diversità e la necessità di prendersene cura.

Protagonisti del film sono Bruno e Malik, interpretati dagli attori Vincent Cassel e Reda Kateb. Amici da ormai quasi vent’anni, questi gestiscono due associazioni con un fine comune: salvare dalla strada ragazzi problematici per formarli e insegnargli a prendersi cura di bambini e ragazzi autistici. I due, infatti, hanno costruito la loro popolarità sulla capacità di occuparsi di quei casi definiti “estremamente complessi” e rifiutati da tutte le altre istituzioni di questo tipo. La loro lotta per salvare i dimenticati, però, si ritrova a vivere un incerto futuro nel momento in cui due ispettori governativi si recano da loro per svolgere alcune indagini. L’uomo dovrà fare affidamento sulla bontà delle sue azioni per riuscire a dare ancora una casa a quanti ne hanno bisogno.

The Specials: fare del bene oltre la legge

Quanto narrato dai due registi francesi si basa sulla reale associazione di Stéphane Benhamou, specializzato nella cura di bambini e ragazzi autistici. Vere sono anche le vicende giudiziarie che hanno portato, solo di recente, all’emanazione di un permesso a tempo indefinito per lo svolgimento delle attività. È anche a partire da questo documento che Nakache e Toledano scrivono la sceneggiatura, puntando così ad esaltare due tematiche particolarmente attuali e sempre troppo poco trattate. La prima, come già accennato, è quella relativa alla necessità di opere di bene senza doppi fini. Per tutto il film si assiste alle fatiche di Bruno e Malik nel tentare di dare completa dignità a persone affette dalla citata sindrome. Un compito tutt’altro che semplice, dove ogni caso è unico e necessità di trattamenti specifici.

Ne sono un esempio perfetto Joseph e Valentìn, i due giovani su cui si concentra molto del film, fornendo un ritratto realistico e sincero della loro condizione. Tale aspetto di umanità si va però a scontrare con la fredda burocrazia, che penalizza chi non risulta in regola secondo criteri talvolta estranei agli obiettivi. Lo spettatore è consapevole sin da subito di questa minaccia nei confronti dell’associazione di Bruno. Una volta introdotta, questa è però lasciata più in secondo piano di quello che ci si potrebbe aspettare. L’attenzione si rivolge infatti sull’attività del protagonista, mostrandoci la sua inossidabile forza di volontà. Un bisogno di fare del bene, il suo, che all’occhio cinico potrebbe nascondere qualcosa. Eppure, nonostante tutte le indagini nei suoi confronti emerge solo il desiderio di aiutare il prossimo.

The Specials recensione

The Specials: la recensione

I valori e le tematiche trattate nel film risultano spesso essere un terreno insidioso. Parlare di diversità è tanto giusto quanto delicato, e non sono molti i film che riescono a farlo senza scadere nel banale. The Specials sembra trovare la giusta chiave a riguardo, affrontando il tutto non con gravità ma con la giusta attenzione. Attenzione che si ritrova nella volontà di utilizzare vere persone autistiche nei ruoli che prevedono tale sindrome, come anche nel costruire scene non secondo un ricercato gusto estetico quanto secondo un bisogno di verità. Nel momento in cui si ottiene questa, inevitabilmente il film risulta anche bello da vedere.

Tutto ciò viene infatti portato in scena con una grande semplicità nella scrittura e nella sua messa in scena. I registi non ricercano lo spettacolo visivo consapevoli che quanto viene narrato è già straordinario di suo. Si limitano così a portare sul grande schermo una realtà e una condizione spesso sottovalutata, lasciando che siano le immagini a denunciare le azioni che andrebbero compiute in sostegno di questa, e non in suo contrasto. Condito di grande umorismo, che non nasce da un sentimento di compassione, il film riesce così a divertire e commuovere. Perché risulta difficile rimanere impassibili nel momento in cui si assiste a tanta genuina bontà.

https://www.youtube.com/watch?v=u-vXkBFIXQo

La storia di Olaf, il trailer del nuovo corto Disney+

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La storia di Olaf, il trailer del nuovo corto Disney+

Disney+ ha rilasciato il trailer de La Storia di Olaf, il nuovissimo cortometraggio dei Walt Disney Animation Studios che sarà disponibile in esclusiva su Disney+ da venerdì 23 ottobre e verrà proiettato ad Alice nella Città sabato 24 ottobre.

Cosa è successo a Olaf dal momento in cui Elsa lo ha creato mentre cantava “All’Alba Sorgerò” e costruiva il suo palazzo di ghiaccio e quando Anna e Kristoff l’hanno incontrato per la prima volta nella foresta? E come ha imparato ad amare l’estate? Le inedite origini di Olaf, l’innocente e profondo pupazzo di neve amante dell’estate che ha fatto sciogliere i cuori nel film di animazione premio Oscar del 2013 Frozen – Il Regno di Ghiaccio e nel suo acclamato sequel del 2019, vengono rivelate nel nuovissimo cortometraggio dei Walt Disney Animation Studios, La Storia di Olaf. Il corto segue i primi passi di vita di Olaf, alla ricerca della sua identità sulle montagne innevate nei pressi di Arendelle. La Storia di Olaf è diretto da Trent Correy (animation supervisor di Olaf in Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Dan Abraham (story artist veterano, autore degli storyboard della sequenza musicale di “Da Grande” di Olaf in Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e prodotto da Nicole Hearon (associate producer di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle e Oceania) con Peter Del Vecho (produttore di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle).

Nella versione italiana del corto l’attore e regista Enrico Brignano presta ancora una volta la propria voce a Olaf, mentre l’attrice e cantante Serena Autieri e l’attrice, cantante e conduttrice televisiva Serena Rossi tornano ad interpretare rispettivamente le sorelle Elsa e Anna.

Famoso, il trailer del film su Sfera Ebbasta

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Famoso, il trailer del film su Sfera Ebbasta

FAMOSO, diretto da Pepsy Romanoff,  co – prodotto da Maurizio Vassallo per Except (già alle prese con numerose produzioni musicali, tra cui la regia del concerto-evento di Vasco Rossi a Modena Park) e prodotto da Island Records / Universal Music Italia, è l’incredibile storia di Sfera Ebbasta, dalla periferia di Milano a star riconosciuta e stimata in tutto il mondo; la genesi del Re della trap ma soprattutto dell’artista italiano di maggiore successo negli ultimi 20 anni. Oggi, a quasi tre anni dal suo ultimo album che mandò per la prima volta sette brani di un artista italiano nella classifica delle top 200 global di Spotify, vanta 4.7 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e ha raccolto oltre 1.7 bilioni di stream complessivi.

Il film è anche l’occasione per assistere in anteprima, favoriti da una prospettiva del tutto privilegiata, alla lavorazione del nuovo album di Sfera Ebbasta; il film ci porta con lui in studio, nel cuore del processo creativo di uno dei progetti più internazionali della storia della musica italiana. A queste immagini si alternano filmati inediti della carriera di Sfera Ebbasta dagli inizi a Cinisello nel 2014 ad oggi.

Raccontato in prima persona con l’ausilio delle voci della sua gente, in FAMOSO sono presenti i collaboratori più stretti, le persone con cui è cresciuto condividendo un percorso che non ha precedenti. Da sua mamma, a Charlie Charles, da Shablo ai diversi produttori, l’incredibile storia di un gruppo di ragazzi che voleva cambiare la musica e che in pochi anni l’ha cambiata davvero.

Per la prima volta queste testimonianze ci restituiscono un ritratto della persona, del ragazzo, che dalla periferia milanese è arrivato ai vertici di tutte le classifiche del paese e che oggi è il principale riferimento per la nuova scena musicale italiana all’estero.

Insieme ai suoi principali collaboratori, nel film ci sono gli amici di sempre e la partecipazione di Marracash, uno dei primi artisti ad aver creduto in lui. Queste voci si mescolano a quelle dei nuovi amici; artisti che oltreoceano hanno dominato le classifiche mondiali e che oggi lo considerano “un fratello”. Parte del documentario è infatti girato negli Stati Uniti dove Sfera Ebbasta sta entrando nella ristrettissima cerchia di artisti europei riconosciuti e stimati a livello internazionale.

FAMOSO è il racconto di come Sfera, un ragazzo che viene dal nulla, insieme ad un gruppo di lavoro straordinario, sia riuscito ad imporsi come il più rilevante fenomeno discografico della storia recente; di come sia passato dalle case popolari all’essere popolare, “FAMOSO”. Nella musica italiana esiste un prima e un dopo Sfera Ebbasta e questa pellicola racconta cosa ci sia stato dietro a questo fenomeno. Oltre a cristallizzare questa rivoluzione è un modo per rilanciare, per alzare ancora una volta l’asticella; il prossimo passo, dopo l’Italia, il mondo. FAMOSO è una storia di fame, ambizione e gratitudine ma è anche e soprattutto un modo per dire “non avete ancora visto niente”.

Tigers, recensione del film di Ronnie Sandahl #RFF15

Tigers, recensione del film di Ronnie Sandahl #RFF15

Il regista Ronnie Sandahl arriva alla Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale con Tigers, coprodotto da Alice nella Città, tratto da una storia vera e basato sul romanzo autobiografico di Martin Bengtsson All’ombra di San Siro, nel quale l’ex calciatore svedese racconta la sua esperienza nel mondo del calcio professionistico e di come il raggiungimento del sogno della sua vita abbia rischiato di trasformarsi in un incubo. Tigers è parte di una trilogia scritta da Sandahl sui risvolti psicologici dello sport professionistico, ma anche sugli aspetti politici ed economici del fenomeno. E’ iniziata con Borg vs McEnroe, diretto da Janus Metz, e terminerà con Perfect di Olivia Wilde, previsto per il 2021. Tigers è l’unico dei tre ad essere anche diretto da Sandahl.

Il film accende i riflettori sul mondo che è dietro le quinte del calcio giovanile ai più alti livelli, su quelle fucine di talenti dove i ragazzi non vengono solo preparati atleticamente per essere pronti a diventare futuri campioni, ma viene testata anche la loro resistenza psicologica a un mondo pieno di pressioni. Una realtà dura e cinica, dominata dal profitto, dove l’essere umano è un brand, una macchina da soldi e non sembra contare più di un animale in un circo o in un allevamento intensivo.

Tigers, la trama

Martin Bengtsson, Erik Enge, non ha ancora diciassette anni quando viene acquistato dall’Inter per giocare nella Primavera. Lascia la sua casa in Svezia e arriva a Milano col sogno di giocare a San Siro, coltivato fin da bambino. Martin è un talento e si allena con abnegazione, ma per essere promosso  nella prima squadra la determinazione non basta. Ci vuole molto sacrificio e una certa dose di pelo sullo stomaco, che Martin non ha. Tra le cose da sacrificare, poi, ci sono le relazioni, le amicizie, gli amori. Tutto ciò che fa naturalmente parte della vita di un diciassettenne. Per Martin il calcio è tutto, lo è sempre stato, ma non sa se riuscirà a sopportare questa vita e a reggere la pressione.

L’ossessione di Martin per il calcio e la pressione psicologica

Tigers è anche la storia di un ragazzo fragile, che dietro lo sguardo fiero, di sfida, contrastante con l’aspetto un po’ gracile e innocente, nasconde vuoti e problemi irrisolti. Un ragazzo cresciuto senza padre, che ha di lui solo pochi ricordi d’infanzia legati proprio al calcio, a quelle partite delle squadre italiane guardate in tv col genitore, sognando San Siro. Lo sport, il successo nel mondo del calcio è per il protagonista un mezzo per arrivare al padre, per essere visto, accettato, amato. Ma il film mette anche in guardia sui pericoli di queste ossessioni, che facilmente possono andare fuori controllo e diventare davvero pericolose, mettendo a rischio la vita stessa, soprattutto se un sistema tutto votato al profitto le incentiva. Un sistema in cui ci sono più “Martin” di quanti si pensi, che mette i giovani giocatori gli uni contro gli altri, in un clima pesante di sfida continua, dove l’amicizia è merce rara.

tigersNon mancano atteggiamenti di bullismo nei confronti degli ultimi arrivati o dei più dotati, che hanno più chance di essere promossi. C’è un controllo quasi poliziesco della vita quotidiana. Un meccanismo in cui, mentre i ragazzi come Martin costruiscono il loro futuro e ottengono ciò che hanno sempre voluto, sono strumento del successo altrui, sfruttati dalle società come animali in un circo. La metafora animale percorre tutto il film e rende bene la condizione di Martin. I ragazzi sono appunto visti come le tigri del circo, chiusi nella gabbia dorata del calcio per far divertire gli spettatori e arricchire le società. Sembrano star bene a uno sguardo distratto, hanno soldi, ma senza la libertà, rischiano la follia. Ecco il senso del titolo.

È una sorta di tempesta perfetta, che fa esplodere il disagio, la frustrazione e il senso di fallimento nel protagonista. Il regista scandaglia bene il suo mondo interiore, complice anche la buona interpretazione del giovane Erik Enge, come quella di Frida Gustavsson nel ruolo di Vibeke, la ragazza con cui Martin inizia una storia. Emerge con forza e tocca lo spettatore la sensazione di fallimento che si prova quando ci si accorge che, raggiunto ciò che si è tanto desiderato, non si riesce a reggerlo, perché c’è qualcosa di inaspettato che non si era considerato. Sembra che tutto crolli, ma non è così.

Il film e l’esperienza realmente vissuta da Bergtsson sono uno sprone per tanti e mostrano come ci si possa rialzare e costruire un nuovo percorso perché, come dice la madre di Martin: si può sempre cambiare idea e a volte è salutare farlo.

Palm Springs, la recensione del film con Andy Samberg #RFF15

Palm Springs, la recensione del film con Andy Samberg #RFF15

Palm Springs non è certo il primo film che parla di loop temporali, eppure il modo in cui riesce a farlo è spiazzante, catartico e soprattutto originale. Come nella serie Russian Doll creata da Natasha Lyonne, Amy Poehler e Leslye Headland, parte dal presupposto che a rimanere incastrati nella ripetizione sono sempre personaggi emotivamente fermi e arrivati ad un bivio esistenziale, e indaga sulla vita attraverso il binomio morte-rinascita, risolvendosi nella necessità di contrastare il dolore della permanenza con i legami umani. Ciò che affligge i due protagonisti, Nyles (Andy Samberg) e Sarah (Cristin Milioti) infatti, non è tanto il rivivere la stessa giornata, quanto la paura di dover affrontare, prima o poi, i loro traumi, alla pari di Nadia Vulkov nello show di Netflix.

Il loop temporale diventa quindi un’opportunità, e non un ostacolo alla crescita: ecco il vero paradosso. E per come mette in scena questa riflessione, Palm Springs si dimostra essere una commedia profondamente e filosoficamente radicata nel mondo contemporaneo. Non serve un algoritmo della società o un’indagine statistica per affermare che, oggi, gran parte dei trentenni e limitrofi è insoddisfatta della sua vita sentimentale e della sua carriera, soffre di depressione o stress e, in generale, non trova motivi validi per guardare in avanti e si ostina a rimanere ferma nel presente (o nel passato). Appunto, come se fosse bloccata in un loop temporale.

Palm SpringsPalm Springs, una nuova versione del loop temporale

Si può pensare a Palm Springs nelle funzioni di opera-parodia dei vari Ricomincio da capo, Source Code e Edge of Tomorrow, oppure di dark comedy che abbraccia il malessere e il nichilismo ormai diffuso tra i millennials o, più semplicemente, di ultimo stadio della rom-com ai tempi della pandemia (anche se è stato girato nell’era pre-covid) sovvertendone perfino qualche crisma. Ma le mani e le idee di Andy Siara – sceneggiatore – Max Barbakow –  regista – sono così sicure da fugare ogni indecisione.

Il film allora prende allora le sembianze di una lunga terapia a sedute. Nyles e Sarah, non sul divano di una psicologa ma scaraventati in posti sempre diversi (un bar, una piscina, una tenda in mezzo al deserto), si aprono e quando lo fanno per davvero, le cose iniziano a smuoversi, a cambiare. In questo senso Palm Springs vuole ricordarci che non è affatto divertente rimanere intrappolati nello stesso loop temporale, che si può sopravvivere da soli ma insieme è decisamente meglio.

We Are The Thousand, una featurette esclusiva del documentario

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We Are The Thousand, una featurette esclusiva del documentario

I Wonder Pictures ha diffuso una featurette esclusiva del documentario We Are The Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000, il lungometraggio diretto da Anita Rivaroli.

We Are The Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000 racconta la storia di Rockin’1000, la più grande Rock Band al mondo, iniziata nel 2015 quando per la prima volta al mondo 1000 musicisti si incontrarono nel Parco Ippodromo di Cesena, per eseguire il più grande tributo mai realizzato: suonare all’unisono Learn To Fly e recapitare il video ai Foo Fighters. Diventato virale in poche ore, il video attirò l’attenzione della band statunitense che non esitò a rispondere con un concerto epico, proprio a Cesena. We Are The Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000, il progetto cinematografico diretto da Anita Rivaroli, racconta l’evento attraverso le testimonianze dei suoi protagonisti, mille musicisti di tutte le età provenienti da ogni parte d’Italia uniti dall’amore per la musica. Un mega concerto unico nel suo genere che grazie alle immagini live e ai racconti di chi l’ha vissuto riesce a emozionare e appassionare lo spettatore, coinvolto e trasportato quasi per magia nel Parco Ippodromo di Cesena.

Oggi Rockin’1000 è una realtà conosciuta a livello globale, che riceve riconoscimenti, inviti e proposte di collaborazione in tutto il mondo. Dal 2016 organizza veri e propri concerti negli stadi – Cesena, Firenze, Parigi, Francoforte – e iniziative speciali che vedono protagonisti 1000 musicisti. Rockin’1000 nasce da un’idea di Fabio Zaffagnini, Claudia Spadoni, Martina Pieri, Mariagrazia Canu, Francesco Ridolfi “Cisko” e Anita Rivaroli.

Sotto la sapiente regia di Anita Rivaroli, We Are The Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000 porta sul grande schermo un momento epico della storia della musica live italiana. “E’ prodotto da Indyca in collaborazione con Rockin’1000 e New Lanark Film & Music, sostenuto dalla Film Commission Emilia Romagna e dal Piemonte Doc film Fund”; We Are The Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000 sarà sugli schermi italiani come evento I Wonder Stories dal 25 al 28 ottobre.

Shazam! ha ‘salvato’ la carriera di Adam Brody

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Shazam! ha ‘salvato’ la carriera di Adam Brody

Adam Brody è stato uno dei volti più famosi e amati del piccolo schermo all’inizio degli anni 2000. Protagonista di The OC, l’attore era sicuramente uno dei più riconoscibili nella scena internazionale, salvo poi scomparire nel dimenticatoio, non comparendo più in nessun altro prodotto, cinematografico o televisivo, che avesse un richiamo importante. Questo film allo scorso anno, quando è apparso in Shazam!, in un ruolo marginale che però promette di espandersi nei sequel del film con Zachary Levi.

Adam Brody sta promuovendo adesso il suo nuovo film, The Kid Detective, uscito negli USA il 16 ottobre. Durante una conversazione con The Ringer, l’attore ha spiegato che Shazam! è stata la cosa che gli ha dato maggiore visibilità da molto tempo a oggi e ha anche detto che, se Shazam! e Finché morte non ci separi (2019) non fossero usciti e non avessero “spolverato” la sua immagine, probabilmente nemmeno il film attualmente in promozione, The Kid Detective, sarebbe mai stato fatto con lui come protagonista.

Il ruolo di Adam Brody in Shazam! è poco più che un cameo, dal momento che interpreta il Freddy adulto e compare solo alla fine del film, ma è chiaro che il franchise continuerà e probabilmente ci sarà ancora spazio per lui in futuro.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, le foto inedite di Carrie Fisher

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Rian Johnson, bistrattato regista di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, ha condiviso delle foto inedite dal set del film Lucasfilm in cui compare anche Carrie Fisher. Le foto in questione sono apparse sull’account Instagram del regista e ritraggono i diari che il regista a tenuto prima e durante la lavorazione del film e due polaroid, una che ritrae proprio Fisher e Kelly Meryn Trant.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, una delle scene più toccanti è stata improvvisata

Mentre il futuro della saga di Star Wars sembra essere ancora avvolto nel più fitto mistero, di recente è arrivata la notizia che un nuovo film della saga è ufficialmente in sviluppo, e che potrebbe essere destinato al servizio di streaming Disney+.

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto. Inoltre, ci sarebbe anche un nuovo film al quale starebbe attualmente lavorando Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios.

The Batman: Chicago diventa Gotham nel video dal set

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The Batman: Chicago diventa Gotham nel video dal set

Il canale Youtube di ComicBook.com offre in esclusiva un video davvero interessante direttamente dal set di The Batman. Le riprese si stanno svolgendo al momento a Chicago, e nel video vediamo proprio come la città si stia trasformando in Gotham City per farsi set del film con Robert Pattinson:

The Batman, il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Justice League Snyder’s Cut: il trailer a 16 bit

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Justice League Snyder’s Cut: il trailer a 16 bit

John Stratman ha realizzato il trailer di Justice League Snyder’s Cut in versione 16 bit. Naturalmente il trailer non è esattamente uguale a quello visto poco tempo fa, tuttavia si vedono molto bene gli eroi DC in questo formato che più che imponenti li rende invece buffi e carini.

Le riprese aggiuntive della Snyder Cut di Justice League dovrebbero avere luogo questo mese e durare soltanto per una settimana. Nonostante la breve durata, il budget sarà comunque elevato: pare infatti che saranno necessari 70 milioni di dollari per girare il nuovo materiale. Le riprese aggiuntive coinvolgeranno Ben Affleck (Batman), Henry Cavill (Superman), Gal Gadot (Wonder Woman) e probabilmente anche Ray Fisher (Cyborg). Al momento non sappiamo se anche Jason Momoa (Aquaman) e/o Ezra Miller (Flash) saranno coinvolti nei reshoot.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Ian McKellen rivela che gli anglofoni hanno sempre pronunciato male il nome di Magneto

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Ian McKellen è stato la prima rappresentazione cinematografica del signore del magnetismo, Magneto, appunto, villain degli X-Men e grazie alla sua interpretazione molto amato dai fan. L’attore è intervenuto su Twitter per spiegare a tutti qual è l’esatta pronuncia del nome del mutante. Rivolgendosi naturalmente al pubblico anglofono e alla loro maniera di pronunciare il nome “Magneto”, McKellen ha chiesto come mai quel nome viene pronunciato “Magneeto” e non “Magnet-o”, dal momento che si tratta di colui che crea e controlla campi magnetici.

In inglese la doppia E si pronuncia I, mentre la parola “magnet” che significa “magnete” da cui viene il nome del personaggio, si pronuncia proprio come si scrive! E da qui il il dubbio dell’attore. Di seguito il suo tweet:

https://twitter.com/IanMcKellen/status/1316751785332109312?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1316751785332109312%7Ctwgr%5Eshare_3%2Ccontainerclick_0&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fxmen-magneto-ian-mckellen-mispronunciation-marvel-name%2F

Ian McKellen è stato Magneto, l’ultima volta, in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, in cui compare anche Michael Fassbender, l’attore che ha raccolto il suo testimone e ha interpretato il ruolo fino allo scorso anno, in Dark Phoenix. Il destino del personaggio, ora in mano della Disney, troverà probabilmente presto un nuovo volto che lo incarni al cinema.

The Empty Man: trailer originale dell’horror tratto noto fumetto

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The Empty Man: trailer originale dell’horror tratto noto fumetto

La 20th Century FOX ha diffuso il primo spaventoso trailer di The Empty Man, l’annunciato adattamento dell’omonimo horror di successo BOOM! Studios La pellicola uscirà il 23 ottobre negli USA, anticipando così l’uscita nelle sale.

The Empty Man è un adattamento della serie a fumetti di BOOM! Studios creata da Cullen Bunn e Vanesa R. Del Ray nel 2014. Secondo la sinossi della serie, Empty Man non si riferisce a un essere o una persona specifica, ma è invece una malattia orribile che ha travolto la nazione, provocando “follia e violenza”.

The Empty Man segue il poliziotto in pensione James Lasombra (James Badge Dale) mentre indaga sulla scomparsa di un gruppo di adolescenti da una piccola città del Midwest. Come vediamo dal trailer, la loro scomparsa è apparentemente collegata a una vecchia leggenda metropolitana nota come The Empty Man, un’orribile entità ultraterrena che può essere evocata soffiando in una bottiglia vuota e pensando a lui mentre si trova su un ponte.

Possession – l’appartamento del diavolo dal 29 ottobre al cinema

Possession – l’appartamento del diavolo dal 29 ottobre al cinema

Debutterà al cinema dal 29 ottobre Possession – L’appartamento del Diavolo, il nuovo film horror firmato da Albert Pintó con Begoña Vargas, Sergio Castellanos, José Luis de Madariaga, Concha Velasco e María Ballesteros. Il film è distribuito da Lucky Red e Universal Pictures.

Possession – L’appartamento del Diavolo, è uno dei più grandi successi cinematografici spagnoli dell’ultimo periodo. Firmato da Albert Pintó, uno dei maestri dell’Horror, il film ha incassato oltre 4 milioni di dollari in patria.

Possession – l’appartamento, la trama

​Madrid, 1976. La famiglia Olmedo si è da poco trasferita in città in cerca di un futuro migliore. Ma il sogno di una nuova vita si trasformerà ben presto nel loro peggiore incubo: nella casa che con tanti sacrifici hanno comprato scopriranno di non essere soli.  Oscure forze e presenze maligne aleggiano nell’appartamento, tormentando tutta la famiglia e in particolare il piccolo Pepe. Tratto da una terribile e inquietante storia vera avvenuta in Spagna nell’antico quartiere di Malasaña.

La legge del terremoto, film documentario di Alessandro Preziosi

La legge del terremoto, film documentario di Alessandro Preziosi

Arriva in anteprima mondiale alla 15. Festa del Cinema di Roma La legge del terremoto, film documentario opera prima di un volto amato del grande e piccolo schermo e del teatro, Alessandro Preziosi. Un viaggio fisico e della memoria, storico e visionario, dentro un racconto che abbraccia l’esperienza dei singoli e della collettività di tutta l’Italia, il racconto del terremoto.

Prodotto da Khora film con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce-Cinecittà e in collaborazione con Rai Teche, il film dopo la Festa del Cinema arriverà nelle sale, distribuito da Luce-Cinecittà, e in tv.

La legge del terremoto, la trama

Un viaggio visivo, storico, ma soprattutto emotivo dentro a uno dei cuori della storia fisica e psichica del nostro paese, i terremoti. Se l’Italia è un corpo, il terremoto è un colpo al cuore. Alessandro Preziosi, interprete amato delle nostre scene che cura regia e dà voce e presenza d’attore al film, è stato giovanissimo testimone del sisma in Irpinia, nel 1980. Il suo viaggio ci porta nel Belìce, colpito nel 1968, poi in Friuli, ad Assisi, l’Aquila, Amatrice. Sismi, ma anche esperienze, umanità, ricostruzioni. Insieme a straordinari documenti d’archivio (tra gli altri dell’Archivio Luce, delle Teche Rai, dei Vigili del Fuoco), testimonianze d’eccezione e toccanti (come quelle di Erri De Luca, Franceco Merlo, Giulio Sapelli, Vittorio Sgarbi, Mario Cucinella, Pierluigi Bersani, Angelo Borrelli, Grazia Francescato), passaggi e riprese in luoghi di forte valenza simbolica come il cretto di Gibellina eternato dal genio di Alberto Burri, e uno sguardo sofisticato e insieme commosso, il film disegna una mappa sorprendente di qualcosa che ci tocca da sempre, nel profondo.

La legge del terremoto, il film

L’Italia e i terremoti sono una consuetudine inscindibile, che ha generato storie di distruzione e di ricostruzione dai contorni a volte epici a volte polemici.Essendo rinomato per essere il “Paese dell’arte”, il nostro Paese quando si confronta con un terremoto non ne fa “solo” una questione di perdita di vite umane, ma deve necessariamente misurarsi anche con la paura di veder scomparire, per sempre e in pochi attimi, ciò che è stato importante per secoli. È di fatto una provocazione paradossale della metastoria del mondo, quella di aver generato al tempo stesso una nazione altamente sismica che presenta nel suo territorio il più alto numero di prodotti dell’ingegno artistico umano.

Il documentario ha come teatro principale il sisma che colpì il Belìce nel 1968, il primo terremoto italiano del dopoguerra ad avere una grande eco mediatica. Ma approfondisce lo sguardo anche su altri eventi sismici trai più rappresentativi dei tanti che hanno colpito l’Italia recente: il Friuli, Assisi, L’Aquila, Amatrice; e soprattutto Irpinia 1980, di cui il quarantesimo anniversario ricorre proprio quest’anno. Eventi catastrofici e metastorici che hanno  contribuito a costituire un “sentimento” nazionale su questa tragedia perennemente incombente sulla nostra gente.

Alessandro Preziosi, che oltre a curare la regia, è anche narratore dell’intero progetto, partendo dalla sua testimonianza diretta del terremoto in Irpinia del 1980, non si sofferma, se non in pochi e necessari momenti, a un racconto del dolore o della denuncia, ma intraprende un percorso all’interno dell’anima della sua nazione e della gente che la popola, ponendosi una fondamentale domanda: come si fa a ricostruire qualcosa, qualsiasi cosa, persa in un istante? Questa domanda è stata posta ad intellettuali, politici, storici, economisti, architetti, giornalisti che lo accompagnano con il loro contributo in questo viaggio esistenziale, storico e simbolico all’interno della nostra storia recente.

Gli argomenti trattati, arricchiti dalle straordinarie immagini di memoria delle  Teche Rai e dell’Istituto luce, cercando di restituire una nuova prospettiva su un tema raccontato dalla cronaca negli anni, con particolare attenzione a questioni quali l’emigrazione dalle zone colpite, l’impoverimento del tessuto sociale, il volontariato, nonché il prezioso lavoro della protezione civile. Un viaggio che dal passato si proietta in un futuro che ha come principale caratteristica solo quella di essere ignoto.

Free – Liberi, trailer della commedia

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Free – Liberi, trailer della commedia

FREE – Liberi, la commedia diretta da Fabrizio Maria Cortese e presentata nella prestigiosa cornice del Festival Internazionale del cinema di Venezia. Un cast stellare, che annovera attori del calibro di Sandra Milo, Ivano Marescotti e Corinne Clery, è protagonista di un viaggio on-the-road sui generis, dal Lazio fino al Puglia, che fa della vita e del desiderio di libertà il fil rouge della pellicola. FREE – Liberi vuole portare una ventata di ottimismo e speranza attraverso la celebrazione della così detta ‘terza età’, momento della vita ricco ancora di aspirazioni e di sogni. “Quello che ho voluto raccontare nel film è la bellezza di essere anziani. Anziani non come fine o meglio non come principio di una fine, ma come categoria di persone consapevoli di vivere uno dei tanti momenti della vita, forse il più bello.” Così Cortese descrive FREE – Liberi, la storia di 5 anziani che scappano da una casa di riposo con un entusiasmo dilagante, che colora la storia come se fosse un po’ fumetto e un po’ favola.

Cinque anziani ospiti della casa di riposo dell’Opera Don Guanella di Roma, annoiati dalla vita quotidiana e delusi per il distacco dei loro affetti più cari, decidono di fuggire verso la Puglia per realizzare il sogno della loro vita: si tratta di Rocco (Ivano Marescotti), trader fallito, suo fratello Luchino (Enzo Salvi), cuoco ossessivo compulsivo, Antonio (Babak Karimi), ex-capitano di lungo corso, Erica (Corinne Clery), ex- cantante cardiopatica e Mirna (Sandra Milo),  arrivata in Italia dalla Serbia allo scoppio delle guerre jugoslave. Innamorati dell’avventura che Mirna sta per intraprendere per ritrovare il pluriricercato Dragomir (Antonio Catania), suo vecchio amore creduto morto ma in realtà nascosto da decine d’anni nel Salento, i quattro si uniscono al viaggio. Sono certi che la loro vita cambierà per il meglio una volta incontrato il potente criminale. Le storie personali si alterneranno in un susseguirsi di vicende tra passione e avventura, in un Salento che farà da cornice alle loro emozioni. Riusciranno i nostri amici a realizzare i loro sogni?

Accanto a Sandra Milo, Ivano Marescotti e Corinne Clery, Babak Karimi, Enzo Salvi, Antonio Catania, Marco Marzocca, Sergio Friscia insieme a Tullio Solenghi, Shalana Santana, Michele Venitucci, Paolo de Vita, Martina Palmitesta e Erika Blanc. Prodotto da Golden Hours Films in collaborazione con Rai Cinema e in associazione con Ismaele Film, FREE – Liberi è stato girato grazie al sostegno della Apulia Film Commission e sarà nei cinema italiani dal 12 novembre con Ismaele Film.

Raffaello alle Scuderie del Quirinale: trailer del documentario in uscita

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Esce, come Evento speciale, distribuito in sala da Adler Entertainment, il 2, 3 e 4 novembre 2020, Raffaello alle Scuderie del Quirinale (Raphael Revealed), diretto da Phil Grabsky, documentario sulla più grande mostra di sempre dedicata al genio Raffaello Sanzio da Urbino, nel Cinquecentenario dalla morte. La mostra, mostra Raffaello 1520-1483 che si è tenuta a Roma, alle Scuderie del Quirinale, ha chiuso ad appena quattro giorni dall’inaugurazione a causa del lockdown imposto per l’emergenza Covid-19 e che, per questo, in pochi hanno avuto la fortuna di visitare.

Il pregevole lavoro cinematografico del pluripremiato regista inglese Phil Grabsky, nuovo pioniere del genere del documentario dedicato all’arte, già autore di lavori dedicati a Leonardo, Matisse, Monet, Renoir e Cézanne, documenta gli oltre 200 capolavori esposti, tra dipinti e disegni, di cui oltre la metà è riunita in una mostra per la prima volta. Con opere prestate da musei prestigiosi come il Louvre, gli Uffizi, il Prado e la National Gallery of Art, il film permette di ammirare il genio, la creatività e la capacità pittorica del nostro gigante del Rinascimento. Il film, la cui gestazione è durata quasi tre anni è girato in Ultra HD e prodotto dalla società di produzione dello stesso regista, la Seventh Art Productions in collaborazione con il brand Exibition on Screen (EOS).

Non semplicemente un pittore, Raffaello Sanzio è stato uno dei più straordinari artisti del Rinascimento, spesso incompreso o mitizzato. Sulla base del materiale esposto nella straordinaria mostra romana, questo documentario permette di scoprire, per la prima volta, il vero Raffaello dietro i suoi colori, disegni e tele. Un genio che ‘seppe coniugare semplice e complesso rappresentando, con la potenza degli sguardi e la straordinaria carica del pennello, un universo di valori senza tempo’.

Gli Avengers scendono in campo per Joe Biden!

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Gli Avengers scendono in campo per Joe Biden!

La recente ondata di star di Hollywood che appoggiano le campagne politiche per la stagione elettorale ha portato le star di Avengers: Endgame  a collaborare ancora una volta a sostegno dei democratici.  E sebbene l’attore di Captain America Chris Evans stia aiutando a guidare l’evento a quanto apprendiamo oggi sarà proprio il candidato Joe Biden a urlare “Assembla!”.

I registi Anthony e Joe Russo  (Community, Captain America: Civil War), stanno stnno riunendo le più grandi star del franchise per l’evento di raccolta fondi politica dal titolo Voters Assemble che sosterrà il partito democratico. Ad ospitare l’evento oltre a Chris Evans ci saranno l’attrice Vedova Nera Scarlett Johansson, la star di Ant-Man Paul Rudd, l’attore di War Machine Don Cheadle, l’attrice che interpreta Gamora Zoe Saldana e l’Incredibile Hulk/Mark Ruffalo. L’evento virtuale non solo includerà un gioco a quiz, ma prevederà anche una sessione di domande a cui gli attori dovranno rispondere. Quindi i fan potrebbero chiedere qualsiasi cosa a patto che facciano una donazioe. Indipendentemente dalle affiliazioni politiche, questo è senza dubbio un evento entusiasmante e con il cast a disposizione per rispondere alle domande, sarà interessante scoprire cosa verrà rivelato!
Vi ricordiamo che il prossimo film in uscita del Marvel Cinematic Universe al momento è Black Widow.  La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Thor: Love and Thunder, Chris Hemsworth rivela inizio riprese e intenzioni

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Durante una recente intervista, Chris Hemsworth ha condiviso la sua eccitazione per Thor: Love and Thunder, l’annunciato prossimo capitolo del Dio del Tuono, rivelando sia la data delle riprese che l’attuale stato dell’arte del film. Come molti di voi già sapranno Thor: Love and Thunder riporterà Natalie Portman nei panni di Jane Foster, e nel quale dovrebbe affrontare anche la sua trasformazione nel nuovo Thor, almeno se ciò che è stato rivelato durante lo scorso COMICCON si confermasse come vero.

Nell’intervista Chris Hemsworth confermando che il regista Taika Waititi sta “scrivendo la sceneggiatura al momento”, mentre sulle riprese ha ammesso che dovrebbero iniziare nel gennaio 2021. Inoltre ha aggiunto che, mentre si prepara per la sua nona apparizione nel Marvel Cinematic Universe, la sua intenzione è quella di portare “qualcosa di diverso” nel mondo del Dio del tuono: “[Sono] molto entusiasta di provare a fare qualcosa di diverso, sai, negli ultimi tre film abbiamo certamente superato i limiti e abbiamo creato versioni diverse del personaggio, e ora le persone si aspettano alcuni cambiamenti drammatici”, ha scherzato Hemsworth. “Quindi abbiamo il nostro bel da fare in questo senso.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

The Batman: nuove foto dal set rivelano un legame con WW e The Flash?

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Continuano le riprese di The Batman, l’attesissimo nuovo capitolo dell’uomo pipistrello che sarà targato Matt Reeves e Robert Pattinson. Ebbene dopo le foto dal set del Regno Unito in cui abbiamo visto il pipistrello in sella alla sua moto, oggi dal set di Chicago dove sono in corso in preparativo arrivano nuovi scatti che rivelano alcuni particolari molto interessanti.

Infatti la troupe sta preparando le location che accoglierà il cast per circa due settimane di riprese, ma prima di arrivare a questo, un’altra foto della festa in costume che si svolge a Gotham City sembra confermare che Wonder Woman esiste anche in questo mondo che potremmo definire il Reeves-Verse. Tuttavia questo potrebbe anche essere solo un Easter Egg senza senso, e non un qualsiasi tipo di segno che il Caped Crusader di Robert Pattinson interagirà con quei supereroi. Tuttavia, un giornale che è stato anche avvistato sul set di The Batman ha menzionato l’esistenza di Metropolis, quindi chi lo sa. Ecco di seguito tutti gli scatti rubati che nascondono diversi Easter Eggs, tra cui un poster che prende in giro Flash, mentre una data rivelata su un taxi sembra confermare che gli eventi di Batman saranno ambientati nel 2019. 

The Batman, il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Castello Errante, la prima residenza internazionale di cinema

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Castello Errante, la prima residenza internazionale di cinema

Nel mese di novembre 2020 partirà la IV edizione di Castello Errante, la prima residenza internazionale di cinema che coinvolge l’America Latina e l’Italia. Castello Errante è un format innovativo che coniuga formazione e produzione nel campo dell’audiovisivo: un progetto che vede, nella cooperazione e nella multiculturalità, una grande occasione di apprendimento e, nell’utilizzo degli strumenti dell’era digitale, un’interessante opportunità di sviluppo di nuove idee a carattere internazionale.

Castello Errante porterà nuovamente in Italia le eccellenze internazionali del cinema: un gruppo selezionato di studenti under 35, provenienti dalle più importanti Scuole di Cinematografia italiane e dell’America Latina, formerà una troupe specializzata che parteciperà a percorsi di formazione e produzione, in un processo di conoscenza, scoperta e valorizzazione del territorio. In questa edizione la formazione teorica e i lavori di sviluppo e pre-produzione del progetto verranno svolti online nel mese di novembre 2020, mentre a febbraio 2021 si entrerà nel vivo dei lavori con l’arrivo in Italia della troupe che realizzerà due progetti audiovisivi, un corto documentario e un corto fiction, e alcuni spot legati alla valorizzazione delle ricchezze del patrimonio italiano. La giovane età dei partecipanti è un fattore fondamentale per la contestualizzazione di tematiche attuali che – analizzate dal cinema contemporaneo – fanno riflettere sul presente e acquisire consapevolezza per il futuro.

Un format unico e innovativo

Un format innovativo mai realizzato prima che crea un collegamento storico e culturale tra America Latina e Italia e che promuove le diversità, i nuovi linguaggi espressivi e il patrimonio cinematografico e audiovisivo, all’insegna della ricerca e dello scambio internazionale, della formazione e della produzione nel campo dell’audiovisivo, innescando processi di sensibilizzazione, valorizzazione del territorio e crescita.

Fin dalla sua prima edizione Castello Errante si è distinto per il suo format unico al mondo: ogni anno, un borgo italiano, che si differenzia per il suo patrimonio culturale e paesaggistico, ospita all’interno del proprio comune circa 20 studenti del settore cinematografico provenienti dall’Italia e dai Paesi dell’America Latina, che hanno come scopo finale quello di realizzare diversi prodotti audiovisivi. Tali prodotti hanno come motore la valorizzazione di tutti quegli aspetti che il territorio ospitante possiede, in termini architettonici, artistici, paesaggistici, storici e culturali. Si crea così un circolo virtuoso che promuove l’audiovisivo come mezzo di promozione e crescita, scoperta e scambio.

Castello Errante promuove in questo modo l’immagine dell’Italia all’estero attraverso il mezzo cinematografico: grazie a questa formula così innovativa e alla promozione dei prodotti audiovisivi realizzati, il nostro Paese viaggia in tutto il mondo all’interno di festival ed eventi internazionali.

I partecipanti

Per la selezione dei partecipanti nella prima parte dell’anno Castello Errante ha lanciato tre CALL rivolte a studenti under 35:

  • la prima call per la selezione della sceneggiatura rivolta ai candidati del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma;
  • la seconda call per la selezione del regista del corto documentario rivolta esclusivamente ai candidati italiani;
  • la terza call per la selezione dei membri della troupe internazionale, indirizzata a tutti gli studenti italiani e latino americani dei Paesi coinvolti. Ogni studente ricopre un ruolo specifico a seconda della propria formazione: regista del corto di fiction; regista del corto documentario; direzione della fotografia;assistente camera; secondo assistente camera; assistente alla regia;direzione del suono; microfonista; gaffer; attore/attrice; costumista; make-up artist; scenografo/a; assistente scenografo/a; montatore; musicista colonna sonora; filmaker; designer grafico; assistente di produzione; assistente dell’organizzazione.

Il tema della IV edizione

Ogni anno Castello Errante sceglie un tema sul quale indirizzare il lavoro dei partecipanti. Dopo aver affrontato nelle passate edizioni il tema del “cibo” e del “confine”, per il 2020 “il pensiero magico” sarà il file-rouge di tutta la manifestazione. Il potere della magia sta nel trasformare e il cinema è magia perché ci dà l’opportunità di dimostrare la nostra tenacia e coltivare i nostri sogni, in maniera alternativa, attingendo alla creatività e trasformando il nostro “io” in “noi”.

Le attività durante la residenza

Castello Errante come prima residenza internazionale cinematografica realizza molteplici attività a carattere culturale e formativo, volte ad accrescere questo percorso di conoscenza, scambio e valorizzazione del patrimonio: masterclass e workshop a carattere internazionale sulle nuove tendenze tecnologiche e sui nuovi linguaggi espressivi in campo audiovisivo; eventi dedicati all’incontro tra cinema e cibo, italiano ed estero, nonché alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico locale; incontri con personalità del mondo del cinema; attività di formazione audiovisiva curata dagli studenti internazionali e rivolta ai ragazzi del territorio; creazione di prodotti audiovisivi che raccontano le ricchezze artistiche, naturalistiche, storiche del luogo ospitante, anche a fini turistici; attività di promozione turistica dei borghi italiani; programmi educativi rivolti soprattutto ai giovani e basati su modi nuovi di fare formazione in campo audiovisivo, che favoriscono lo sviluppo della cultura cinematografica in Italia, l’integrazione sociale e le relazioni interculturali.

Castello Errante crea un filo diretto tra la formazione accademica e la pratica più propriamente associata all’industria audiovisiva. Questo è certamente uno degli obiettivi, e quindi dei risultati attesi più interessanti del progetto, poiché spesso la formazione resta un bagaglio di informazioni che non trova sbocco o riscontro sul piano della produzione.

Un’iniziativa green attenta all’ambiente

Castello Errante sposa a pieno l’ecosostenibilità, rispetta l’ambiente e le differenze culturali, promuovendo le nuove tecnologie a servizio di una valorizzazione sensibile e consapevole del patrimonio. Per questo motivo all’interno della residenza viene promosso l’utilizzo di materiali green ecosostenibili, sia durante le fasi di produzione on set che durante quelle di realizzazione dell’intero evento.

Castello Errante coinvolge, inoltre, tutti i cittadini, gli abitanti del territorio e i turisti della Regione Lazio che vengono inevitabilmente resi partecipi dal progetto a più livelli e promuove uno stile di vita sano, il consumo di prodotti a km zero, il rispetto della natura, nonché tutte le idee innovative capaci di generare socialità e crescita.

Un progetto dal respiro internazionale

Data la vastità e complessità del progetto che abbraccia all’unisono diversi settori (dal cinema al turismo, dalla formazione all’internazionalizzazione), Castello Errante si avvale di più risorse, in termini di rapporti istituzionali, di partenariati culturali e tecnici, di sponsor regionali e nazionali, nonché di risorse umane di fondamentale importanza.

 

Per la IV edizione Castello Errante ha avuto un ulteriore riconoscimento di grande prestigio: Il Programa Ibermedia da quest’anno sostiene l’iniziativa e, in particolare, le azioni legate al comparto formativo, aggiungendosi così alla Regione Lazio che sostiene il progetto con il fondo sulla promozione audiovisiva 2020 “Interventi regionali per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo-Annualità 2020”, nel quale Castello Errante si è classificato al terzo posto su quasi duecento progetti presentati.

Castello Errante è un’iniziativa ideata da Adele Dell’Erario, organizzata dalla Occhi di Giove srl e realizzata in collaborazione con l’Istituto Italo Latino Americano-IILA, le Ambasciate di Argentina, Cile, Costa Rica, Colombia, Cuba, Guatemala, Messico, Nicaragua, Panama, Perù, Repubblica Domenicana e Uruguay, nonché la Roma Lazio Film Commission e il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Il progetto è sostenuto dal Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MIBACT), dalla Regione Lazio e dal Programa Ibermedia,

Queste realtà rappresentano una risorsa imprescindibile per il respiro internazionale dell’iniziativa e per la sua credibilità a livello istituzionale. Il contributo di questi soggetti è inoltre un importante segnale di aderenza del progetto al territorio che lo ospita, dal quale provengono interesse, disponibilità, mezzi, indispensabili per la riuscita dell’iniziativa.

 

 

The New Mutants: concept inediti rivelano un approccio molto diverso

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Come molti di voi avranno avuto modo di constatare The New Mutants non è stato affatto un disastro, ma guardando bene nel dettaglio è facile capire perché la FOX ha voluto comunque andare avanti con il film nonostante l’acquisizione. Questa scelta si è rivelata anche azzeccata dato che il film è stato il primo grande successo cinematografico negli USA alla riapertura delle sale estive, dando del filo da torcere anche ad un film molto atteso come TENET di Christopher Nolan.

Ebbene oggi alcuni concept inediti ci rivelano un approccio molto diverso da quello visto nel film per il personaggio di Demon Bear, il cattivo principale dell’adattamento dell’omonimo fumetto dei Marvel Comics. Deryl Braun ha condiviso alcuni dei suoi primi progetti per Demon Bear, uno dei quali ha una sorprendente somiglianza con il simbionte Venom. Questa è stata senza dubbio una coincidenza, e qui c’è una vasta gamma di interpretazioni alternative del classico cattivo dei fumetti. È difficile immaginare quando i New Mutants e il Demon Bear torneranno sul grande schermo, anche se i Marvel Studios useranno quasi sicuramente alcuni dei personaggi nei prossimi anni, ma i fan vorrebbero sicuramente vedere di più della versione  di Magik della bravissima Anya Taylor-Joy.

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

Il cast di The New Mutants racconta il film

IT – 2 Film Collection dal 19 ottobre

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IT – 2 Film Collection dal 19 ottobre

A partire dal 19 ottobre, sarà inoltre disponibile l’esclusivo “IT – 2 Film Collection”, il cofanetto in metallo in edizione speciale limitata con i due capitoli diretti da Andy Muschietti – “IT”  e “IT: Capitolo Due” – in 4K UHD, versione Steelbook, original Fan Art e 2 Poster dedicati. L’edizione include 5 Dischi, i film in formato Blu-ray e 4K e un secondo disco Blu-ray di contenuti speciali relativi a “IT: Capitolo Due”.

Dopo 27 anni, IT è tornato. Quando le persone iniziano a scomparire a Derry, Mike chiede agli altri membri del Club dei Perdenti di tornare a casa per distruggere IT una volta per tutte. Segnati dal passato, i Perdenti devono superare le loro paure più profonde per sconfiggere Pennywise… che ora è più letale che mai.

It – Capitolo due è interpretato da James McAvoy (i film di “X-Men”, “Split”, “Glass”) nel ruolo di Bill, la nominata all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”, “Mama”, “Molly’s Game”) nel ruolo di Beverly, Bill Hader (“Barry”, “The Skeleton Twins”) come Richie, Isaiah Mustafa (“Shadowhunters: The Mortal Instruments” – TV) come Mike, Jay Ryan (“Mary Kills People”, “La bella e la bestia” – TV ” ) nel ruolo di Ben, James Ransone (nel film “The Wire”, “Sinister”) nel ruolo di Eddie e Andy Bean (“Swamp Thing”, “Allegiant”) nel ruolo di Stanley.

A interpretare i membri originali del Club dei Perdenti Jaeden Martell (“St. Vincent”, “Speciale mezzanotte”) nei panni di Bill, Wyatt Oleff (“Guardiani della Galassia”, “Guardiani della Galassia Vol. 2”) come Stanley, Jack Dylan Grazer (“Shazam”, “Me, Myself and I” – TV) come Eddie, Finn Wolfhard (“Stranger Things”, “Carmen Sandiego”) come Richie, Sophia Lillis (“Nancy Drew and the Hidden Staircase” , “Sharp Objects” – TV) come Beverly, Chosen Jacobs (“Hawaii Five-O”, “Castle Rock” -TV) come Mike e Jeremy Ray Taylor (“Goosebumps 2: Haunted Halloween”) come Ben. Bill Skarsgård (“Deadpool 2”, “Allegiant”) ritorna nel ruolo da protagonista di Pennywise.

The Young Pope, dove vederla: trama, cast, spoiler, streaming

The Young Pope, dove vederla: trama, cast, spoiler, streaming

Produttori, registi e network televisivi, al giorno d’oggi ce la mettono davvero tutta per stupire il pubblico e creare contenuti sempre nuovi e originali. Nonostante le buone intenzioni, non sempre tutte le nuove serie tv o film mandati in onda poi funzionano ma questo non è il caso di The Young Pope. Dissacrante e dal sapore quasi proibito, la serie ha avuto un successo strepitoso e non solo in Italia. Non a caso, infatti, The Young Pope è stata la prima serie tv italiana a essere candidata agli Emmy e anche ai Golden Globe.

Ideata e diretta da Paolo Sorrentino – famoso regista del film La Grande Bellezza -, la serie è nata dalla compartecipazione di tre paesi, Italia, Francia e Spagna, mettendo insieme un cast a dir poco eccezionale. The Young Pope – i cui primi due episodi sono stati presentati in anteprima alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – ha come protagonista il bellissimo e talentuoso Jude Law, il Papa più sexy e improbabile della storia della televisione.

The Young Pope trama

La serie racconta dell’incredibile storia di Lenny Belardo (Jude Law), l’affascinante e giovanissimo arcivescovo di New York, e della sua ascesa in Vaticano. Alla morte del Papa in carica, Belardo viene eletto a sorpresa come nuovo pontefice, notizia che viene accolta con grande stupore. Ad aver appoggiato e spinto non solo per la sua candidatura ma per la sua elezione è il potentissimo Segretario dello Stato Vaticano, il Cardinale Angelo Voiello (Silvio Orlando).

[SPOILER ALERT]

Convinto di aver fatto la scelta giusta e di aver per le mani finalmente un Papa inesperto e facilmente manovrabile, Voiello scopre ben presto di aver commesso un terribile errore. Nonostante la sua giovane età e la sua aria pacifica, Lenny Belardo ha le idee molto chiare ed è pronto a dettare le sue regole. Abbandonato dai suoi genitori in orfanotrofio, Lenny ha sempre potuto contare sul sostegno di Suor Mary (Diane Keaton) che, dopo essere stata il suo tutore legale durante l’infanzia, accetta di seguirlo in Vaticano per aiutarlo nella sua impresa.

A causa del suo passato traumatico, Belardo ha sviluppato però un rapporto molto strano con la fede e soprattutto con Dio considerato quasi come l’ennesima controversa figura genitoriale assente. Nonostante la sua concezione di fede assai discutibile e contraddittoria, Lenny è rispettato e quasi venerato poiché in molti lo ritengono responsabile di un miracolo realizzato quando era ancora un ragazzo.

Cinico, sprezzante, misterioso e fin troppo attratto dal lusso, Lenny Belardo prende il suo posto in Vaticano con il nome di Pio XIII e comincia la sua riforma della cristianità. Se i suoi predecessori volevano creare un ponte di comunicazione tra Chiesa e popolo, Lenny sembra essere di tutt’altro avviso. Un po’ come in un eccentrico club notturno, il nuovo Papa rende la Chiesa un luogo inaccessibile ed esclusivo.

The Young Pope cast

La Chiesa, che da anni lotta per riportare i fedeli verso la fede, chiude i battenti e diventa un rifugio solo per pochi eletti. Pio XIII, fautore di questa controversa rivoluzione, esce dalla scena pubblica rifiutando ogni contatto con il mondo esterno. ‘Prigioniero’ della gabbia dorata vaticana, Lenny comincia a godere dei privilegi del suo nuovo status e a vivere quel lusso sfrenato che ha sempre desiderato.

[SPOILER ALERT]

Nonostante la sua completa noncuranza e il suo atteggiamento fin troppo vanesio, il nuovo Papa non accetta di farsi controllare da nessuno né tanto meno dal Cardinal Voiello e dai suoi tanti tirapiedi. Comincia così la sua riforma della Chiesa che prevede un drastico cambio di rotta e il ritorno a una rigida politica conservatrice. Sotto il controllo di Papa Pio XIII la Chiesa torna alla sua missione originale ovvero quella di proteggere Dio e la fede, missione che ogni fedele deve abbracciare con gioia e dedizione.

La nuova Chiesa rifiuta la modernità e torna a una quasi medievale intransigenza, adottando una politica severa su questioni scottanti come l’omosessualità, la contraccezione, l’aborto e la pedofilia. Nonostante la sua politica quasi oscurantista, Lenny però non dimentica il primo dovere della Chiesa, ovvero quello di prendersi cura delle persone più deboli e povere e che vivono ai margini della società.

Il regno di Pio XIII continua indisturbato sotto gli occhi impotenti di consiglieri e cardinali fino a quando le morti improvvise dei cardinali Andrew Dussolier (Scott Shepherd), suo migliore amico dall’infanzia, e Michael Spencer (James Cromwell), suo padre spirituale, minano la stabilità emotiva del nuovo pontefice. Distrutto dal dolore e attorniato da misteri e complotti ai suoi danni, Lenny dovrà trovare la forza per affrontare i suoi demoni e condurci in un finale a suon di sermoni e colpi di scena.

The Young Pope seconda stagione: arriva The New Pope

Grazie all’incredibile successo ottenuto da The Young Pope, andata in onda nel 2016 con una stagione di soli 10 episodi e terminata con un cliffhanger di proporzioni bibliche, Paolo Sorrentino decide di mettersi subito al lavoro sulla seconda stagione. Inizialmente concepita come il naturale continuo di The Young Pope, quella che doveva essere una semplice seconda stagione si trasforma in una serie nuova di zecca.

A gennaio del 2020 viene quindi rilasciata The New Pope, la nuova serie che porta la firma di Sorrentino ed è prodotta da Sky Atlantic, HBO e Canal+.

[SPOILER ALERT]

Papa Pio XIII (Jude Law) è ormai in coma da più di nove mesi ed è giunta l’ora per i cardinali di eleggere un nuovo pontefice. Sotto consiglio sempre del cardinale Voiello (Silvio Orlando), deciso a scegliere stavolta una personaggio meno problematico, la scelta del consiglio ricade su Tommaso Viglietti (Marcello Romolo). Visto come una persona mite e dall’animo gentile, Viglietti sembra essere la scelta giusta, eppure ancora una volta Voiello commette il grave errore di sottovalutare il suo ‘nemico’.

Viglietti prende posto in Vaticano come Papa Francesco II e comincia a disfare tutto il folle lavoro di Lenny Belardo e della sua Chiesa esclusiva e intransigente. La linea del nuovo Papa rispetta i canoni di povertà e carità cristiana, poco gradita agli avidi cardinali del concilio. Non a casa quindi, a pochi giorni dal suo insediamento, Francesco II muore per uno strano malore che sembra portare la firma del malvagio Voiello.

Morto un Papa se ne fa un altro. Il conclave si riunisce di nuovo e stavolta la scelta ricade su Sir John Brannox (John Malkovich), cardinale inglese dal carattere assai enigmatico e dal passato doloroso. Dopo un tentennamento iniziale, Brannox accetta l’incarico e viene eletto con il nome di Giovanni Paolo III.

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Figlio di una modesta famiglia inglese, John porta dentro di sé un grande e doloroso segreto. Dipendete dall’eroina quando era solo un ragazzo, Brannox ha assistito impotente alla morte del fratello gemello Adam dopo un incidente sugli scii, senza potergli prestare soccorso. Quel tragico evento ha distrutto la sua vita e quella dei suoi genitori che non gli hanno mai perdonato la morte del fratello.

Il trauma della perdita del fratello e i sensi di colpa che ancora lo perseguitano, minano la sua autostima, rendendolo un Papa buono ma anche molto fragile, troppo per poter portare un simile fardello. Ma proprio quando la sua fragilità emotiva sta per diventare un ostacolo alla guida della cristianità, accade l’impossibile. Lenny Belardo (Jude Law), al secolo Pio XIII, ormai declassato a Papa emerito, incredibilmente si risveglia dal coma.

Tra i due Papi in Vaticano comincia quindi una strana collaborazione. Per qualche tempo, infatti, John e Lenny lavorano in tandem per respingere alcune delle minacce più pericolose per la Chiesa, affrontando anche lo spettro del terrorismo. Ma proprio quando Belardo sembra pronto a riprendere in mano lo ‘scettro del potere’, la morte lo chiama definitivamente a sé.

Alla morte di Papa Pio XIII, anche Giovanni Paolo III decide di abdicare, lasciando così nuovamente nelle mani del conclave il destino del Vaticano. Stanchi di tutti questi avvicendamenti di Papi machiavellici, inetti o dal cuore troppo tenero, i cardinali stavolta non sbagliano. Il conclave elegge quindi Angelo Voiello che finalmente corona il suo sogno.

The Young Pope streaming: dove vederlo

Tutti gli episodi di The Young Pope e del sequel, The New Pope, sono disponibili in streaming sulla piattaforma a pagamento di Now TV.

 

Fonte; Wiki, IMDB, Now TV

Il Capo dei Capi, serie tv: trama, cast e dove vederla in streaming

La storia italiana, soprattutto quella contemporanea, è una delle più ricche e antiche al mondo. È quindi quasi scontato che registi e autori attingano dal nostro passato per la realizzazione di nuovi prodotti televisivi. Negli ultimi anni, infatti, sempre più di frequente il palinsesto televisivo si riempie di film e/o serie tv ispirate a fatti di cronaca relativi agli anni della cosiddetta Prima Repubblica. Quest’espressione per lopiù giornalistica, si riferisce al periodo di storia politica italiana che va dal 1948 al 1994. In questo contesto storico, politico e sociale si inserisce la serie Il Capo dei Capi, diretta da Enzo Monteleone e Alexis Sweet, e con Claudio Gioè e Daniele Liotti.

Andata in onda nel 2007, la serie prodotta dalla Taodue – divisa in sei puntate da circa un’ora e mezza ciascuna -, è ispirata all’omonimo libro dei giornalisti Giuseppe D’Avanzo e Attilio Bolzoni. Il Capo dei Capi racconta la storia dell’ormai noto boss malavitoso Salvatore Riina, detto Totò Riina.

Nato e cresciuto nella Sicilia più rurale e dimenticata, Riina era un semplice contadino, rosso e poco istruito ma per nulla ingenuo. Ossessionato dai soldi ma soprattutto dal potere, Totò inizia la sua scalata facendosi strada verso la vetta un delitto alla volta. Divenuto in breve tempo uno dei personaggi più temuti di Corleone, Riina comincia a reclutare il suo piccolo esercito per poter sferrare il suo attacco finale allo Stato.

Il Capo dei Capi cast trama: tra realtà e finzione

Negli anni ottanta la Sicilia e in particolare la città di Palermo era sotto assedio. La mafia controllava ogni cosa, dalle amministrazioni locali all’illecito traffico di stupefacenti e i clan si contendevano le piazze dello spaccio. In particolare la fazione dei Corleonesi, guidata da Totò Riina era in lotta per il controllo sul territorio con una seconda fazione della quale faceva parte anche il famoso boss Tommaso Buscetta.

In quel periodo a Palermo vennero commessi circa 600 omicidi da entrambi i clan, situazione che spinse le istituzioni a creare una vera e propria commissione antimafia. Tra i giudici e i magistrati nominati c’erano anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le indagini del pool antimafia portano all’arresto di 460 persone e all’inizio del Maxiprocesso di Palermo (1986), ovvero il più grande e lungo processo della storia.

Mentre i pesci piccoli delle due fazioni di Cosa Nostra finivano in carcere a vita, i boss della malavita siciliana continuavano a prosperare. Grazie ad attentati e omicidi, negli anni novanta Riina è a capo di Cosa Nostra e comanda indisturbato su Palermo e gran parte della Sicilia. Le sue attività illecite continuano fino al 1992, anno in cui la mafia decide di uccidere i due magistrati Falcone e Borsellino.

Il primo a cadere è Falcone, il 23 maggio del 1992, vittima di un’esplosione sull’autostrada A29, evento che viene tutt’oggi ricordato come la Strage di Capaci. Qualche mese più tardi, il 19 luglio del 1992, tocca a Borsellino ucciso invece nell’attentato terroristico di stampo mafioso ricordato come la Strage di Via D’Amelio.

Il Capo dei Capi cast

Dal 1982 fino a quel momento, Totò Riina era rimasto nell’ombra al comando di Cosa Nostra, usando i suoi scagnozzi per compiere i suoi atroci delitti. Il potere e la latitanza lo facevano sentire invincibile, quasi intoccabile. Con l’uccisione di Falcone e Borsellino, tuttavia, le autorità fecere di tutto pur di smascherare e catturare il terribile boss della malavita siciliana. Dopo quasi venticinque anni di latitanza, grazie a una soffiata di un pentito mafioso, il 15 gennaio del 1993 i Carabinieri arrestano Riina. Il boss era rimasto nascosto fino a quel momento in una casa segreta al centro di Palermo.

Il Capo dei Capi, parte proprio dall’arresto di Totò Riina e ripercorre a ritroso tutta la sua vita. Finito ormai dietro le sbarre, Riina (Claudio Gioè) riceve in carcere la visita di un uomo, Biagio Schirò (Daniele Liotti), un suo vecchio amico d’infanzia. Grazie a questa visita inaspettata, Riina comincia a ricordare il suo passato, dall’adolescenza fino alla militanza in Cosa Nostra.

Rimasto orfano di padre nel 1943, a soli tredici anni Totò comincia a prendersi cura della famiglia. Ben presto però si rende conto che lavorare nei campi non basta per vivere una vita dignitosa. E’ così che, insieme agli amici Bernardo Provenzano (Salvatore Lazzaro), Calogero Bagarella (Marco Leonardi) e Biagio Schirò (Daniele Liotti), comincia a lavorare come ‘picciotto’ per un boss locale. In quel preciso istante comincia la sua ascesa nella malavita organizzata.

In ogni puntata la serie copre un arco temporale di una quindicina d’anni, raccontandoci degli episodi più importanti della sua vita. Scopriamo quali sono i suoi più fedeli collaboratori, i suoi nemici e tutti i crimini compiuti nel nome di Cosa Nostra. La storia finisce così com’era iniziata, in carcere, con il boss finalmente dietro le sbarre.

Il Capo dei Capi film: L’ultimo dei Corleonesi

Girata tra Ragusa e Catania, la serie Il Capo dei Capi ha avuto un successo incredibile, riproponendo in chiave moderna un pezzo importante della storia politica italiana della Prima Repubblica. Tuttavia, la serie non è la prima ad aver trattato temi di interesse storico-politico come quello della nascita e della caduta del boss Totò Riina.

Nel 2007, infatti, anche la RAI produce un film dal titolo L’ultimo dei Corleonesi, che racconta dello stesso periodo storico dal punto di vista di un vecchio amico di Riina, Bernardo Provenzano.

Il film comincia a Palermo, nel 1992 con la Strage di Capaci e il successivo arresto di Bernardo Provenzano (David Coco). Nel momento in cui il boss viene arrestato, il film con un flashback, ci riporta indietro nel tempo, nella Corleone nel 1948. A quei tempi, Provenzano, insieme all’amico Totò Riina (Marcello Mazzarella), viene arruolato dal killer Luciano Liggio (Stefano Dionisi), ai comandi del boss Michele Navarra (Emilio Bonucci). I ragazzi cominciano quindi a seguire Liggio nelle sue missioni, partecipando a omicidi ed esecuzioni, entrando nelle grazie del boss del paese.

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Gli anni passano e Liggio, Riina e Provenzano ormai sono diventati inseparabili, membri a vita del clan dei Corleonesi di Cosa Nostra. Quando nel 1974 Liggio viene arrestato per omicidio e molti altri capi d’accusa, Riina e Provenzano diventa i soli e unici capi del clan, scatenando una guerra contro la fazione rivale.

Per anni la coppia di amici governa indisturbata su Palermo e su tutta la Sicilia. A seguito delle uccisioni di Falcone e Borsellino però, le autorità stringono Cosa Nostra in una morsa e nel 1993 anche Riina finisce dietro le sbarre. Rimasto solo a governare la mafia siciliana, Provenzano si dà alla macchia e sparisce dai radar della polizia. Solo nei primi anni duemila, seguendo le tracce lasciate dai vari tirapiedi del boss, i servizi segreti italiani rintracciano Provenzano.  Il film, diretto da Alberto Negrin, si chiuse così, con la fine di questo gigantesco flashback e con la cattura del pericoloso killer malavitoso, Bernardo Provenzano.

Dove vedere Il Capo dei Capi in streaming

La famosa miniserie Il Capo dei Capi, prodotta della Taodue e diretta da Enzo Monteleone e Alexis Sweet, è disponibile in streaming in abbonamento su Infinity Tv.

Fonte: Wiki

Mi chiamo Francesco Totti: la recensione del documentario di Alex Infascelli #RFF15

Interrogato sull’identità dell’ottavo re di Roma, il tifoso dell’omonima squadra di calcio darà probabilmente sempre la stessa risposta: Francesco Totti. Come nota egli stesso nel corso del documentario a lui dedicato, la gente non è abituata a vederlo come un semplice uomo o calciatore, bensì come un vero e proprio monumento. Sembrerebbe dunque esserci poco da aggiungere ad una personalità tanto celebre e celebrata. Eppure, con Mi chiamo Francesco Totti si dà vita a tutt’altro che un semplice e scontato documentario celebrativo. Basato sull’autobiografia “Un capitano”, il film diretto da Alex Infascelli ripercorre sì la vita e la carriera del calciatore, ma lo fa adottando una chiave di lettura particolarmente affascinante. Ne emerge una toccante riflessione sulla popolarità, sul rispetto delle proprie radici e, soprattutto, sul tempo che passa.

Presentato alla 15ª edizione della Festa del Cinema di Roma, il film, prodotto da The Apartment e Wildside, sarà in sala come evento speciale solo dal 19 al 21 ottobre. Al suo interno si potrà ritrovare dunque un lungo e appassionante excursus sulla vita di Totti. Dai primi palleggi da bambino sino al debutto nella Roma, dallo scudetto vinto sino al mondiale del 2006. Toccando tando la carriera sportiva quanto la vita privata, il documentario giunge infine a raccontare il sofferto ritiro avvenuto nel 2018. Insieme agli spettatori, Totti ripercorre così tutta la sua vita, come se la vedesse proiettata su uno schermo. Le immagini e le emozioni scorrono dando forma ad un racconto intimo, in prima persona, dello sportivo e dell’uomo.

Mi chiamo Francesco Totti: anche se il tempo passa…

È fin troppo comune realizzare un documentario su di una specifica personalità raccogliendo interviste di persone ad essa legate. È ben più coraggioso, e originale, affidare invece l’intera narrazione al diretto interessato. In Mi chiamo Francesco Totti, infatti, l’unica voce udibile è proprio quella del calciatore. Con semplicità, umiltà e umorismo, egli conduce il pubblico nel racconto della sua vita, come fosse un lungo monologo interiore. Si parte dalla notte precedente alla sua ultima partita, per poi compiere un lungo salto all’indietro, tornando sino alle origini di Totti come bambino e calciatore. Tale riavvolgimento del nastro permette di rendere sin da subito chiaro il cuore del film: il passare del tempo.

Totti gioca con lo spettatore, commenta le immagini, le ferma, le rimanda indietro per poterle riguardare e riscoprire. In questo suo desiderio di voler fermare il tempo, non potendo credere a quanto ne sia già passato, egli diventa estremamente umano, universale. Nel corso del racconto si trova ad affermare che al momento di iniziare una partita “svestiva i panni di Francesco e indossava quelli di Totti”. Ma qui egli non si trova sul campo da gioco, e può così compiere l’azione contraria. Lascia da parte Totti per mettere in mostra Francesco, rivelandone paure e speranze. Se da una parte ciò permette di avere l’ennesima conferma della sua bontà d’animo e della sua umiltà, valori mai corrotti dal successo, dall’altra mostra di lui aspetti inediti, e particolarmente affascinanti.

Si scopre così una personalità più complessa di quello che si potrebbe immaginare, eppure allo stesso tempo in cui molti possono ritrovarsi. Infascelli evidenzia infatti come la storia di Totti sia anche quella di un’intero popolo. Costruendo una vera e propria epica intorno al calciatore, permette a chiunque di ritrovarsi dentro di lui, rendendo chiara l’importanza della sua figura. Egli è sì un monumento, ma anche un’eccezione, un unicum forse irripetibile. Il documentario è estremamente chiaro nel trasmettere ciò, con una sequenza di eventi più o meno noti ma su cui c’è ancora molto altro da poter dire. E il fatto che a dirlo sia lo stesso Totti è nettamente un valore aggiunto all’intero progetto.

Mi chiamo Francesco Totti recensione

Mi chiamo Francesco Totti: la recensione

L’intero documentario è costruito sul calciatore, si adatta alla sua personalità esaltandola. Questo è un’altra palla ai suoi piedi, con la quale dimostra la maestria di sempre. Tra il ricordo del suo mito Giannini al rapporto con i vari coach susseguitisi nel tempo, dalla relazione con Ilary Blasi fino al periodo dell’infortunio, Totti si destreggia nel racconto giungendo fino alla rete, dove fa goal nel momento in cui lo spettatore è posto davanti alle immagini del suo ritiro. È lì che tutto acquista senso, che tutto quell’aver ripercorso la sua vita e la sua carriera arriva al culmine. Con la voce narrante di Totti è possibile divertirsi, sorprendersi ed esaltarsi, e giungendo al finale si rimane sovrastati dalle emozioni, dalla commozione per quel ritiro che ora si avverte un po’ anche come proprio.

È questo un momento che ha segnato il mondo sportivo e non solo. Consapevoli della grandezza del personaggio, regista e produttori lavorano per rendere il documentario fruibile anche da chi di calcio non si è mai particolarmente interessato. La sincerità con cui il racconto orale accompagna quello delle immagini risulta infatti estremamente comprensibile a livello generale, perché Mi chiamo Francesco Totti non è un film sul calcio o su un calciatore, bensì su di un uomo. Un uomo con tutti i pregi e i difetti del caso, ma dotato di una passione non comune, a cui ha sempre dato tutto sé stesso fino alla fine.

 

The Mandalorian 2: nuovo promo inedito

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The Mandalorian 2: nuovo promo inedito

Disney+ ha diffuso un nuovo promo inedito nel quale possiamo vedere scene inedite di The Mandalorian 2, l’attesissima seconda stagione di The Mandalorian.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv The Mandalorian  live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

La serie è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

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