Nella giornata di ieri sono state
annunciate le nomination degli
Oscar 2020, la 92esima edizione degli
Academy
Awards la cui cerimonia di premiazione avrò luogo il
prossimo 9 febbraio. Come da tradizione ormai, le prestigiose
candidature sono accompagnate da una serie di polemiche che
riguardano “i grandi esclusi”: film, registi e
attori che, vista la spietata concorrenza, non riescono a
guadagnarsi una candidatura al prestigiosissimo riconoscimento.
Da Jennifer Lopez
per
Le ragazze di Wall Street ad
Awkwafina per The Farewell, passando per
Lupita Nyong’o per Noi fino ad arrivare
ad Adam Sandler per Diamenti
grezzi. E ancora, nessuna nomination per
Beyoncé e la sua “Spirit” nella categoria
miglior canzone originale; nessuna candidatura per Greta Gerwig, regista di Piccole
donne, né per Lulu Wang, regista di The
Farewell. A dominare le nomination di questa edizione è
Joker di Todd Phillips, con ben 11
candidature, seguito da 1917 di Sam
Mendes, C’era una volta a Hollywood di
Quentin Tarantino e The Irishman di
Martin Scorsese, a pari merito con 10 nomination.
Di seguito abbiamo raccolto i
grandi snobbati degli Oscar 2020, menzionando
anche tre graditissime sorprese (Antonio Banderas, Jonathan
Pryce e Florence Pugh). In attesa del 9
febbraio, quando finalmente scopriremo chi sarà a trionfare durante
la notte delle stelle, fateci sapere chi – secondo voi – avrebbe
meritato una candidatura quest’anno:
Jennifer Lopez, Le ragazze di
Wall Street
Erano in
molti a sperare che Jennifer Lopez riuscisse
finalmente a conquistare la sua prima nomination agli Oscar. Il
ruolo della tosta spogliarellista newyorkese Ramona nella commedia
drammatica di Lorene Scafaria – che alcuni hanno paragonato ad
Erin Brockovich – avrebbe dovuto
catapultarla di diritto nella cinquina della migliore attrice non
protagonista (considerando anche le nomination ricevute sia al
Golden Globe che agli Screen Actors Guild).
Le ragazze di Wall Street ha
incassato oltre 100 milioni di dollari al box office mondiale: è
innegabile quanto gran parte del successo del film sia dovuto
proprio alla bellissima performance di J.Lo.
Awkwafina, The Farewell

Dopo la vittoria del Golden Globe
come migliore attrice in una commedia o musical, era data per certa
la presenza di Awkwafina nella cinquina della
migliore attrice. Così non è stato. Probabilmente, la sua
meravigliosa interpretazione in Una bugia buona – The
Farewell, piccolo gioiello che ha iniziato la sua
corsa dall’ultima edizione del Sundance e che è arrivato nelle
nostre sale lo scorso dicembre, potrebbe essere stata sottovalutata
da alcuni dei membri dell’Academy. Inoltre, il film non ha ricevuto
alcuna nomination né per la miglior sceneggiatura originale, né per
la migliore attrice non protagonista (Zhao
Shuzhen).
Lupita Nyong’o, Noi

Negli ultimi anni, gli Oscar hanno
dimostrato un particolare interesse nei confronti del thriller
dalle venature horror. Eppure, nonostante il successo di
Scappa – Get Out alla scorsa edizione
(quattro nomination e una statuetta alla miglior sceneggiatura
originale), l’ultimo film di Jordan Peele,
Noi, sembra
non aver raccolto i medesimi consensi tra i membri dell’Academy.
Lupita Nyong’o, vincitrice dell’Oscar come
migliore attrice non protagonista per 12 anni schiavo, è
stata nominata ai SAG Awards per la sua straordinaria e
“terrificante” doppia interpretazione nel film. Ciononostante, i
membri votanti non hanno riconosciuto il suo encomiabile lavoro,
escludendola dalla cinquina della migliore attrice
protagonista.
Greta Gerwig, Piccole donne
Nonostante
l’adattamento di Piccole
donne ad opera della Gerwig abbia ricevuto ottime
recensioni e conquistato ben 6 nomination, tra cui miglior film,
migliore attrice protagonista (Saoirse Ronan) e miglior
sceneggiatura non originale, il film non è riuscito a rientrare
nella cinquina per la migliore regia. Se il lavoro della Gerwig
fosse stato riconosciuto, la stessa sarebbe diventata la prima
donna nella storia degli Oscar ad essere nominata per anni
consecutivi (dopo la candidatura per Lady Bird della
scorsa edizione). Invece, la cinquina del miglior regista è anche
quest’anno composta da soli uomini: Martin Scorsese (The Irishman),
Sam Mendes (1917), Quentin Tarantino (“C’era una volta a
Hollywood”), Bong Joon Ho (Parasite) e Todd Phillips
(Joker).
Taron Egerton, Rocketman

Grazie all’interpretazione di Elton
John in Rocketman,
Targon Egerton è riuscito a battere Leonardo DiCaprio ai Golden Globes; si è
inoltre aggiundicato una nomination ai SAG Awards e ai BAFTA.
Probabilmente, scegliere soltanto cinque tra i “migliori attori” di
quest’annata è stato davvero troppo complicato… anche per i membri
dell’Academy. Tuttavia, fanno “sorridere” tutti i riconoscimenti
ottenuti da Bohemian Rhapsody e da Rami Malek lo scorso
anno, mentre il film sul Baronetto ha dovuto “accontentarsi” di una
singola candidatura alla miglior canzone originale…
Christian Bale, Le Mans ’66 – La grande sfida

Le Mans ’66 – La
grande sfida è diventato il primo film dedicato alle corse
automobilistiche ad aver conquistato una candidatura agli Oscar
come miglior film. Anche Christian Bale, nei panni di Ken Miles, era in
corsa per il miglior attore protagonista. L’enorme livello delle
performance attoriali maschili di quest’anno, unite alle precedenti
quattro nomination di Bale (di cui una proprio lo scorso anno per
Vice – L’uomo nell’ombra), hanno spinto i membri votanti a
riconoscere altre performance.
Adam Sandler, Diamanti grezzi

L’interpretazione del gioielliere
ebreo di New York col vizio del gioco in Diamanti grezzi è
forse la migliore performance della carriera di Adam Sandler. Il
fatto che il film abbia ottenuto un enorme successo al box office
durante le festività natalizie (nelle sale americane è uscito
proprio il giorno di Natale), mentre i membri dell’Academy erano
intenti ad esprimere le loro votazioni, ha spinto molti a credere
che una candidatura per Sandler potesse essere una delle grandi
sorprese di questa edizione. Purtroppo, Diamanti grezzi si
è rivelato un film troppo “spigoloso” per gli Oscar.
George MacKay, 1917
1917 è stato un successo al box office: con 10
candidature, è sicuramente uno dei favoriti alla corsa ai prossimi
Oscar. È strano però che
MacKay, protagonista assoluto del film, non abbia ricevuto una
candidatura come miglior attore: né agli Oscar né per altri
prestigiosi riconoscimenti. Se il film di Sam Mendes dovesse
effettivamente vincere come miglior film agli Oscar 2020, sarà il
primo titolo dopo oltre un decennio – precisamente da The
Millionaire nel 2008 – a conquistare l’ambita statuetta senza
aver ricevuto neanche una candidatura per gli
attori.
Eddie Murphy, Dolomite Is My Name
Murphy ha
ottenuto alcune delle migliori recensioni della sua carriera per il
ruolo dell’attore e comico Rudy Ray Moore in Dolemite Is My
Name. In genere, l’Academy adora riconoscere il lavoro di
attori che si impegnano ad interpretare persone realmente esistite,
soprattutto se si tratta di altri performer, ma forse la
prova di Murphy nel film targato Netflix non è stata promossa a dovere dal colosso
dello streaming. Per ora, l’unica nomination di Murphy resta quella
ottenuta grazie a Dreamgirls.
Jamie Foxx, Il diritto di opporsi

Che cosa è successo con Il
diritto di opporsi? Lo scorso autunno, la Warner Bros. pensava
di avere tra le mani un potenziale contendente in vista dei
prossimi Oscar, soprattutto grazie alla storia raccontata nel film:
un giovane avvocato (interpretato Michael B. Jordan) che cerca di salvare il
suo innocente cliente (Jamie Foxx) dal braccio della morte. Per
qualche oscura ragione, lo studio non ha più distribuito il film
durante il periodo relativo alle votazioni dei membri dell’Academy.
Di conseguenza, Jamie Foxx non ha potuto ricevere una nomination
come miglior attore non protagonista.
Robert De Niro, The Irishman

Nonostante The Irishman
sia tra i grandi protagonisti di questa season award, il
lavoro di Robert De Niro non sembra essere stato particolarmente
apprezzato, né dai critici, né dai vari sindacati, né tantomeno
dall’Academy. Difficile riuscire a spiegarne i motivi, soprattutto
in riferimento al valore che è stato invece riconosciuto alle
performance dei suoi illustri colleghi, Al Pacino e Joe Pesci,
entrambi nominati nella categoria miglior attore non
protagonista.
Beyoncé, “Spirit”
La ballata
di Beyoncé realizzata per la colonna sonora del live action de
Il Re Leone
sembra essere stata pensata apposta per finire nella cinquina della
miglior canzone originale. Sfortunatamente, il brano non è riuscito
ad ottenere la nomination. Probabilmente, il vero sconfitto in
questa situazione non è la celebre cantante e attrice, ma forse è
proprio l’Academy, che ha palesemente gettato al vento la
possibilità di vedere la star dell’R&B esibirsi sul palco del
Dolby Theatre con una grandissima esibizione.
Frozen 2 – Il segreto di Arendelle

Frozen 2 – Il segreto di
Arendelle, il film d’animazione che ha incassato di più nella
storia del cinema, non è stato nominato nella categoria migliore
film d’animazione. Una grandissima sorpresa, soprattutto se si
pensa che proprio il primo capitolo – Frozen – Il regno di
ghiaccio – era riuscito a vincere nella stessa categoria ben 6
anni fa.
Antonio Banderas, Dolor y Gloria
Da quando
Banderas è stato insignito del premio per la migliore
interpretazione maschile al Festival di Cannes lo scorso maggio per il
dramma autobiografico di Pedro Almodovar, Dolor y Gloria,
l’attore ha continuato a raccogliere consensi da parte della
critica e dei sindacati, fino ad arrivare a stregare anche i membri
dell’Academy e conquistare la sua prima nomination
all’Oscar.
Jonathan Pryce, The Two Popes

Dopo aver mancato una nomination ai
SAG Awards, le probabilità che Jonathan Pryce rientrasse nella
cinquina del miglior attore protagonista agli Oscar 2020 stavano
iniziando a scemare, ma evidentemente i membri votanti hanno amato
la sua interpretazione di Papa Francesco nel dramma The Two
Popes targato Netflix. Anche Anthony Hopkins, che interpreta il suo
predecessore, Papa Benedetto XVI, ha ottenuto una candidatore come
miglior attore non protagonista.
Florence Pugh, Piccole donne
Dopo essere
stata esclusa dalle nomination dei Golden Globes e dei SAG,
sembrava che Florence Pugh non sarebbe mai riuscita ad entrare
nella cinquina degli Oscar. Ma a quanto pare i membri votanti hanno
avuto il tempo necessario per apprezzare la sua interpretazione di
Amy in Piccole donne, permettendole così di splendere tra
le candidate alla migliore attrice non protagonista.
Fonte: Variety