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The Twisted Tale of Amanda Knox: trailer della miniserie in arrivo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale della miniserie originale The Twisted Tale of Amanda Knox. La serie debutterà mercoledì 20 agosto in Italia su Disney+ e su Hulu negli Stati Uniti, con due episodi disponibili al lancio, seguiti da uno a settimana. Gli episodi saranno disponibili in Italia in lingua originale con i sottotitoli in italiano nelle parti in inglese.

The Twisted Tale of Amanda Knox è prodotta da 20th Television in associazione con The Littlefield Company. KJ Steinberg (This Is Us) è creatore ed executive producer. Tra gli executive producer anche Warren Littlefield, Lisa Harrison, Ann Johnson & Graham Littlefield (The Littlefield Company), Monica Lewinsky (Alt Ending Productions), Amanda Knox & Chris Robinson (Knox Robinson Productions) e Michael Uppendahl, che è anche regista.

La trama di The Twisted Tale of Amanda Knox

La miniserie è ispirata alla storia di come Amanda Knox sia stata inizialmente giudicata colpevole del tragico omicidio della sua coinquilina Meredith Kercher e al suo percorso per conquistare la libertà. La serie vede tra i protagonisti Grace Van Patten, Sharon Horgan, John Hoogenakker, Francesco Acquaroli, Giuseppe De Domenico e Roberta Mattei.

5 modi in cui I Fantastici Quattro: Gli Inizi delinea il futuro del MCU

I Marvel Studios hanno preso la decisione giusta ambientando I Fantastici Quattro: Gli Inizi sulla Terra 828. Ciò non solo ha permesso al regista Matt Shakman di realizzare un film ispirato al lavoro di Jack Kirby, ma ha anche evitato la necessità di spiegazioni contorte sull’assenza del team nel MCU.

Ovviamente, ciò ha anche significato che il reboot è stato in gran parte un’avventura a sé stante, privo dei cameo e degli indizi sul futuro a cui ci siamo abituati. Il risultato è stato un film che è sembrato una boccata d’aria fresca, con molti Easter Egg.

Con Avengers: Doomsday all’orizzonte, I Fantastici Quattro: Gli Inizi riesce comunque a gettare almeno le basi per la direzione futura del franchise. Definisce anche il futuro di questo team, che si trovi sulla Linea Temporale Sacra, sulla Terra 828 o su entrambe. Di seguito ecco cosa potrebbe riservare il futuro alla Prima Famiglia dell’MCU.

Galactus, Bloccato

Nell’atto finale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, la Prima Famiglia Marvel riesce a sconfiggere Galactus (con l’aiuto di Shalla-Bal), bandendo il Divoratore di Mondi ai confini dell’universo. Non sappiamo cosa sia successo alla sua nave, ma non è andata con lui.

Scagliato a milioni di anni luce dalla Terra, Galactus non è morto, ma il pianeta della squadra sarà al sicuro dal suo appetito insaziabile. Questa potrebbe essere la fine per il cattivo, o un indizio che sfonderà i confini di questa realtà parallela e forse troverà la strada per, oh, Terra 616?

Mentre prevediamo un reboot dell’MCU dopo Avengers: Secret Wars, il modo in cui vengono lasciate le cose per Galactus apre certamente la porta al suo ritorno quando inizieranno le incursioni in Doomsday, soprattutto perché queste indeboliranno le barriere tra gli universi.

Il Potere Cosmico

Vanessa Kirby in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Sue Storm (Vanessa Kirby) e Franklin Richards in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Come Galactus, Franklin Richards è intriso del Potere Cosmico, che rende il membro più giovane dei Fantastici Quattro l’essere più potente dell’universo. Questo lo renderà un personaggio importante in qualsiasi realtà chiami casa.

È probabile che il Potere Cosmico si estenda oltre Franklin, soprattutto se le voci sui piani per Norrin Radd sono corrette. Galactus infonde nei suoi Araldi una piccolissima frazione di questa immensa energia cosmica, quindi potrebbe avere un impatto che va oltre il franchise dei Fantastici Quattro.

Per ora, tuttavia, ci aspettiamo che l’attenzione rimanga su Franklin e su cosa significhino i suoi poteri in crescita per il Multiverso. Tuttavia, resta da vedere dove ci porterà tutto questo, soprattutto perché nel fumetto Franklin è un mutante, non un detentore del Potere Cosmico.

Il Ponte

I Fantastici Quattro Gli Inizi Parigi
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma che Reed Richards ha esplorato l’idea di universi paralleli, e il Ponte, utilizzato come sistema di teletrasporto in questo film, sarà probabilmente ciò che userà per trasportare la squadra attraverso il Multiverso.

Nei fumetti, Reed lo crea come mezzo per osservare mondi diversi e scoprire come avessero raggiunto la pace. Alla fine porta all’introduzione del Consiglio Interdimensionale di Reed e torna in Secret Wars come mezzo per tenere d’occhio le Incursioni.

Questa tecnologia non solo sarà fondamentale per ciò che vedremo in Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, ma se il Multiverso continuerà oltre quest’ultimo film, ciò potrebbe significare che i Fantastici Quattro rimarranno sulla Terra 828, un pianeta retrofuturistico, e viaggeranno avanti e indietro tra i mondi.

La Future Foundation

i fantastici quattro - gli iniziNei fumetti, la Future Foundation è stata introdotta quando Mister Fantastic ha deciso di formare un nuovo gruppo di individui liberi pensatori per pianificare un futuro migliore per tutta l’umanità e la Terra. La versione dell’MCU è simile e dedicata a rendere la Terra 828 un paradiso pacifico e tecnologico.

Come le Stark Industries, ci aspettiamo che la Future Foundation abbia una presenza massiccia in tutto l’MCU dopo Avengers: Secret Wars. Spider-Man, ad esempio, potrebbe unirsi ai suoi ranghi, insieme a personaggi del calibro di Riri Williams e Bruce Banner.

Sue Storm rimarrà probabilmente il fulcro degli sforzi di pacificazione di questo gruppo, con Reed che fungerà da mentore per ogni sorta di eroi intelligenti. È una prospettiva entusiasmante, che pone i Fantastici Quattro al centro di questo mondo condiviso che andrà avanti.

Dottor Destino e Franklin Richards

I Fantastici Quattro - Gli inizi
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Nella scena a metà dei titoli di coda di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, Sue va a prendere un libro per il figlio di 4 anni e, al suo ritorno, trova il Dottor Destino inginocchiato davanti a Franklin. Si è tolto la maschera, forse a suggerire che sta mettendo alla prova i poteri del ragazzo facendosi curare il volto.

Questo dà alla Marvel l’opportunità di mostrare ampiamente il volto di Robert Downey Jr. nei trailer e simili, cosa che sappiamo sconvolgerà molti. Tuttavia, sembra più probabile che il volto di Destino sia nascosto per tutto il tempo (resta da scoprire perché Franklin lo faccia assomigliare a Tony Stark).

Ci piacerebbe pensare che Destino abbia una storia con questa iterazione dei Fantastici Quattro, ma per quanto riguarda il coinvolgimento di Franklin, scommetteremmo sul fatto che Destino voglia usare, o rubare, il Potere Cosmico per poter “salvare” (e governare) il Multiverso.

Oscar Isaac sul futuro di Moon Knight: “Forse lo vedremo in un film”

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Le voci secondo cui una seconda stagione di Moon Knight con Oscar Isaac potrebbe essere in fase di sviluppo circolano da un po’ di tempo, ma non sembra probabile che altri episodi della serie Disney+ arriveranno presto, anche se questo non significa che non rivedremo Marc Spector (e le sue varie personalità) nel MCU.

Poco dopo la messa in onda della prima stagione nel 2022, la star Oscar Isaac è apparsa insieme al produttore esecutivo/regista Mohammed Diab in un TikTok condiviso dalla nipote di quest’ultimo, che ha chiesto se avremmo avuto una seconda stagione di Moon Knight. “Altrimenti perché saremmo al Cairo?”, ha risposto Isaac.

I fan hanno preso questa notizia come una conferma che la serie sarebbe tornata prima o poi, ma non ne è mai venuto fuori nulla, e Brad Winderbaum della Marvel Television ha condiviso un aggiornamento deludente rispetto a Daredevil: Rinascita all’inizio di quest’anno.

“Quindi penso che la Marvel Television sia nata a ondate, e penso che Moon Knight sia nato in un’ondata di serie che avrebbero creato personaggi che si sarebbero legati al futuro. E andando avanti, le nostre priorità sono cambiate. Stiamo realizzando serie che possono esistere come uscite annuali, più simili alla televisione.”

Winderbaum ha aggiunto che “Ci sono piani per Moon Knight in futuro”, tuttavia, e Isaac ha ora lasciato intendere che la prossima volta che vedremo il suo personaggio sarà sul grande schermo. A Oscar Isaac è stato chiesto di una possibile seconda stagione durante una recente apparizione a una convention, e ha risposto con quanto segue: “Vedremo, forse un giorno, in un film lo vedremo [tornare].”

Che possa tornare a breve in uno dei prossimi film collettivi in programma presso i Marvel Studios?

Him, la prima foto ufficiale del horror prodotto da Jordan Peele

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Him, la prima foto ufficiale del horror prodotto da Jordan Peele

Empire Magazine ha condiviso la prima foto ufficiale di Him, l’horror diretto da Justin Tipping e prodotto da Jordan Peele.

In un’intervista a Empire, il regista ha dichiarato: “E’ come se fossimo in una puntata di Saturday Night Live e poi abbiamo preso la strada di Nosferatu”.

Il film, con Marlon Wayans, Tyriq Withers, Julia Fox e Tim Heidecker, racconta la storia di un promettente giovane giocatore di football che si unisce a un complesso isolato per allenarsi sotto la guida dell’anziano quarterback di una squadra di successo. Dal trailer, diffuso a inizio aprile con la voce fuori campo dell’aspra coach di Wayans, si intuisce che si tratta di una sorta di complesso satanico con immagini di capre, persone intrise di sangue e donne seducenti e vestite in modo succinto.

 

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Him

Hidden – Senza via di scampo: la spiegazione del finale del film

Hidden – Senza via di scampo: la spiegazione del finale del film

Prima di Stranger Things, i fratelli Duffer hanno rilasciato il loro primo lungometraggio, Hidden – Senza via di scampo, nel 2015. In parte dramma incentrato sui personaggi e in parte thriller apocalittico, il film è ambientato principalmente in un rifugio antiatomico dove una coppia, Ray e Claire (Alexander Skarsgård e Andrea Riseborough), e la loro giovane figlia, Zoe (Emily Alyn Lind), vagano nell’oscurità e cercano di racimolare scorte di cibo in scatola sempre più scarse. Si nascondono da una presenza sinistra chiamata “Respiranti”.

I fratelli Duffer utilizzano inquadrature strette e luci soffuse per immergere il pubblico nella claustrofobia e nella paura dei personaggi. Come questi protagonisti isolati, anche gli spettatori non sono sicuri di cosa stia realmente accadendo e sono portati a temere ciò che li aspetta. Questo film molto intenso tiene quindi il pubblico con il fiato sospeso fino al colpo di scena finale, che ribalta completamente la comprensione di chi siano i Respiranti e della mortale epidemia che ha devastato l’America. In questo articolo andiamo dunque ad approfondire e spiegare il finale di Hidden – Senza via di scampo.

La trama di Hidden – Senza via di scampo

Ray, Claire e Zoe festeggiano il 301° giorno trascorso sottoterra. Mentre Zoe è frustrata dal loro stile di vita clandestino, Ray è un faro di speranza e spesso le solleva il morale giocando a un gioco fantasioso in cui lei chiude gli occhi e rivive i ricordi della sua vita passata. I ricordi sereni di Zoe sono legati al rigido insieme di regole che deve seguire per mantenere la stabilità emotiva. La famiglia si ricorda costantemente a vicenda di non diventare troppo ansiosi, spaventati, arrabbiati o provare altre emozioni angoscianti. Questo concetto di pace interiore riveste un’importanza significativa nel finale.

A Zoe è anche proibito lasciare il rifugio attraverso il portello superiore, saldamente fissato con catene che Zoe e suo padre ispezionano attentamente per assicurarsi che “tenga bene”. Tuttavia, il portello non è così resistente come credono. I fratelli Duffer creano così abilmente apprensione e intrigo intrecciando gradualmente i flashback alle scene del presente. Scopriamo che, durante una mortale epidemia nella loro città natale, la famiglia ha tentato di fuggire attraverso l’autostrada, ma ha incontrato una quarantena imposta dal CDC.

Quando tentano di tornare a casa, assistono all’incendio di Kingsville da parte di jet militari, che spazzano via tutto e tutti quelli che conoscono e amano. Claire ricorda il rifugio antiatomico vicino alla scuola di Zoe e conduce lì la sua famiglia, diventando quelli che credono essere gli unici sopravvissuti a un attacco feroce e intenzionale. Il loro equilibrio si spezza però quando un piccolo ratto si infiltra in ciò che resta delle loro scorte di cibo in scatola. Dopo che Claire uccide violentemente la povera creatura, una lampada si ribalta e prende fuoco. Attraverso il piccolo condotto dell’aria che il ratto ha usato come ingresso, il fumo che sale rivela la presenza della famiglia ai letali Respiranti.

Alexander Skarsgård e Emily Alyn Lind in Hidden - Senza via di scampo
Alexander Skarsgård e Emily Alyn Lind in Hidden – Senza via di scampo

Cosa sono i Respiranti?

Dopo che i Respiranti hanno sfondato il portello rivelato dal fumo, Claire e Zoe fuggono attraverso il condotto dell’aria, ma Ray non riesce a passarci. Poi, vediamo schizzi di sangue, che implicano che questi indiefiniti cattivi lo hanno ucciso ferocemente. Claire e Zoe corrono oltre la scuola elementare e raggiungono l’autostrada affollata di auto. Improvvisamente, i Respiranti si avvicinano all’inquadratura, impugnando degli aghi che conficcano nel collo delle due ragazze per prelevare il loro sangue e sopprimerle. Questa inquadratura rivela però che i Respiranti non sono affatto mostri o strane creature. Sono soldati e il suono del respiro affannoso proviene dalle maschere antigas che indossano per proteggersi dall’infezione che, come capiamo, hanno contratto Ray, Claire e Zoe.

Indossano anche equipaggiamento tattico e portano armi con mirino. Un flashback di Claire che si taglia la mano e versa sangue nero indica il momento in cui è stata infettata, confermando che l’epidemia si è trasmessa attraverso l’ambiente. I Respiranti sono quindi soldati che monitorano e mantengono sotto controllo l’area di quarantena. Gli unici mostri sono quindi, in realtà, i protagonisti stessi. Quando poi un sopravvissuto Ray torna per allontanare i Respiranti da Claire e Zoe, assistiamo alla sua trasformazione in un mostro dalle vene nere e dagli occhi rossi sporgenti, dotato di una forza sorprendente e di una rabbia incontrollabile.

La spiegazione del finale di Hidden – Senza via di scampo

I Respiranti sparano a quel punto a Ray quando lui li attacca, mentre Claire e Zoe riescono a sfuggire alla loro rete e uccidono poi tutti i soldati, infettandone persino uno dopo avergli tolto la maschera, causando l’immediata diffusione del virus attraverso l’aria. Claire cerca però poi di mantenere un contatto visivo costante con Zoe, ricordando a sua figlia la loro regola di mantenere la calma. Ci rendiamo conto che questa pratica non era solo per il loro benessere nel bunker, ma anche per tenere sotto controllo la loro infezione, poiché questa è scatenata da emozioni intense.

La rabbia e la violenza che possono possedere la famiglia sono ciò che li rende dei mostri dal punto di vista dei Respiranti, il che è una svolta completamente inaspettata in questa storia apocalittica. Poi, Claire e Zoe scappano da un elicottero in avvicinamento e, con loro grande sorpresa, incontrano Joey, l’amico di Zoe. Joey le conduce da un gruppo di sopravvissuti infetti che vivono sottoterra. Prima di entrare nella loro nuova casa, Zoe osserva che è ormai il giorno 302. “Non giorni”, risponde Claire, sottintendendo che ogni mattina è un piccolo miracolo, come aveva affermato Ray all’inizio del film.

Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind in Hidden - Senza via di scampo
Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind in Hidden – Senza via di scampo

Cosa significa il finale di Hidden – Senza via di scampo

Il colpo di scena avvincente di Hidden – Senza via di scampo sovverte quindi le aspettative del genere zombie riguardo ai cattivi e agli eroi. Rivelando che la famiglia per cui abbiamo tifato è in realtà quella di cui i Respiranti hanno paura, i fratelli Duffer suggeriscono che il bene e il male sono concetti relativi. Il pubblico spesso trascura il fatto che gli zombie un tempo erano esseri umani e hanno subito una perdita profonda, non solo dei loro familiari e amici, ma anche di se stessi. Osservando entrambi i lati, siamo in grado di comprendere come un’epidemia virale influenzi tutti, non solo coloro che cercano di non ammalarsi.

Attraverso la battaglia per la sopravvivenza dei Respiranti e della famiglia, il film mostra come l’istinto di conservazione possa far emergere il lato più oscuro della natura umana. I temi della paura, della sfiducia e della rabbia verso gli altri durante una pandemia risuonano in modo particolare sulla scia del COVID-19. La pandemia ha messo in luce un egoismo diffuso, in particolare negli Stati Uniti, dove gli individui hanno dato priorità ai propri interessi e si sono preoccupati poco del sostentamento degli altri. I Respiranti mirano a proteggersi distruggendo Kingsville, ma questo solleva la questione morale se sia giusto distruggere pochi individui per preservare il tutto.

Il sacrificio di innumerevoli famiglie è necessario per il bene superiore, ovvero impedire la diffusione del virus negli Stati Uniti, o gli infetti avrebbero potuto imparare, come la famiglia di Zoe, a temperare il virus con un po’ di autocontrollo? L’ambiguità morale del finale suggerisce che queste idee sono complesse e che non esiste un’unica risposta corretta. Hidden – Senza via di scampo rifiuta le idee stereotipate di giusto e sbagliato, anche in situazioni di emergenza in cui è in gioco la vita o la morte. Sia i Respiranti che la famiglia di Zoe stanno lottando per sopravvivere, e provare empatia gli uni per gli altri potrebbe aiutarli ad affrontare meglio la crisi virale.

Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind nel film Hidden - Senza via di scampo
Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind nel film Hidden – Senza via di scampo

Potrebbe esserci un sequel?

Hidden – Senza via di scampo lascia però anche molte domande senza risposta e si conclude con un cliffhanger avvincente. Sebbene il film suggerisca che il virus sia trasmesso per via aerea, non sappiamo se l’infezione si estenda oltre Kingsville ad altre città degli Stati Uniti. Il motivo stesso della distruzione di Kingsville rimane poco chiaro. Era un sito di sperimentazione o il punto di origine del virus? Un sequel potrebbe esplorare più a fondo il ruolo di Kingsville nell’epidemia. Sarebbe anche affascinante vedere come Zoe e Claire si comportano nel nuovo rifugio con un gruppo più numeroso. Riuscirebbero a organizzare una sorta di rivolta e a combattere contro i Respiranti? Questa società sotterranea richiede determinate regole per funzionare?

Un film sequel girato quasi 10 anni dopo (un po’ come avvenuto per 28 anni dopo) che segue Zoe da adulta sarebbe particolarmente intrigante, esplorando potenzialmente cosa significa trascorrere tutta la propria adolescenza sottoterra. Sebbene i fratelli Duffer non abbiano mai accennato a un sequel il finale lascia il desiderio di saperne di più e la storia di Zoe e Claire sembra essere solo all’inizio. Dopo essersi liberati di Stranger Things, i registi potrebbero potenzialmente esplorare tante idee, come il modo in cui il tessuto sociale cambia all’interno dei confini di un bunker sotterraneo, l’evoluzione del virus e cosa significa per il loro futuro, o una potenziale guerra contro i Respiranti.

Antebellum: la spiegazione del finale del film

Antebellum: la spiegazione del finale del film

Le narrazioni degli schiavi sembravano storie dell’orrore molto prima che Antebellum combinasse l’ambientazione della Guerra Civile con i temi di una storia come Scappa – Get Out. Ma i realizzatori del film del 2020 – i registi e sceneggiatori e – hanno voluto chiarire una cosa: sebbene Antebellum non eviti certamente gli orrori di quell’epoca, non è in realtà un film sugli schiavi. Ciò può sembrare controintuitivo per un film che sembra crogiolarsi nella sua ambientazione raccapricciante.

Con il suo primo atto, il film risponde a un’ipotetica domanda antica e terrificante: “Cosa sarebbe successo se il Sud avesse vinto la guerra civile?” Ci catapulta così in quella che potrebbe essere una realtà parallela, in cui regna la supremazia bianca. Sarebbe quindi facile liquidare questo come un film sulla schiavitù basandosi esclusivamente su ciò che accade in superficie, ma uno sguardo più attento rivela una serie di anacronismi sparsi in tutto il racconto. Gli schiavi hanno tatuaggi e piercing al naso; gli spiritual che cantano mentre raccolgono il cotone non esistevano nel 1800; le truppe confederate che li sorvegliano recitano canti nazisti nel buio della notte.

Anche Eden (Janelle Monáe) sembra fuori posto. Tutti aspettano che organizzi una grande fuga, ma dati tutti i suoi tentativi falliti in passato, lei si accontenta di pianificare la prossima in segreto. Quando è sola, unge i cardini della porta della sua capanna e prova le assi del pavimento per vedere quali scricchiolano e quali no. Antebellum non si preoccupa di spiegare cosa significhi tutto questo, almeno inizialmente, ma le cose diventano ancora più confuse quando il film passa al presente, reintroducendo Eden come Veronica Henley. Qual è il legame tra Veronica ed Eden? C’è di mezzo un viaggio nel tempo? Era solo un brutto sogno? In questo articolo approfondiamo dunque il grande colpo di scena finale!

Antebellum film 2020
Janelle Monáe in Antebellum. Foto di © 2020 – Lionsgate

La trama di Antebellum

Veronica ha una somiglianza inquietante con Eden, ma le loro somiglianze finiscono qui. Eden è intrappolata in una piantagione dove viene marchiata, aggredita e in generale le è proibito parlare se non quando viene interpellata. Veronica, invece, è il tipo di donna nera che non si scusa e che dà valore alla sua voce sopra ogni cosa. Dalla sua casa storica, adornata con numerose lauree incorniciate e stampe di icone dei diritti civili, al suo orgoglioso sfoggio di marchi di proprietà di neri, Veronica è la definizione stessa di “per la cultura”.

Il suo nuovo libro la porta a viaggiare in tutto il paese per parlare dei pericoli dell’assimilazione e il suo prossimo impegno la porterà in Louisiana. Poco prima di partire, però, Veronica incontra una donna di nome Elizabeth (Jena Malone). È interessante notare che Elizabeth assomiglia alla sorvegliante del complesso di Eden. Altrettanto degno di nota è il disagio che Elizabeth provoca in Veronica. Si definisce allegramente una cacciatrice di teste, desidera apertamente il rossetto Pat McGrath di Veronica (la prima di molte microaggressioni) e conosce il nome della sua giovane figlia Kennedi.

Veronica fa bene a terminare rapidamente la chiamata, ma liberarsi di Elizabeth non sarà così facile. In Louisiana, la conferenza di Veronica si svolge senza intoppi. Tuttavia, c’è ancora qualcosa che non va in questa visita, a causa del personale dell’hotel poco accogliente e di un incontro con una bambina inquietante che zittisce Veronica quando lei cerca di parlarle. È comprensibilmente ansiosa di tornare a casa il prima possibile, ma quando sale su un’auto che crede essere il suo Uber, si trova faccia a faccia con Elizabeth e suo marito Jasper (Jack Huston), che è venuto per rapirla.

Janelle Monáe in Antebellum
Janelle Monáe in Antebellum. Foto di Matt Kennedy

Il colpo di scena del film

La verità che collega le storie di Eden e Veronica non è affatto fantastica, ma è ispirata a eventi reali strazianti. Eden è in realtà Veronica; la sua vita agiata nel presente è in realtà un flashback. Jasper, Elizabeth e suo padre (il generale senza nome che marchia Eden-Veronica nel primo atto) sono gli amministratori di una comunità confederata nascosta da qualche parte nella Louisiana moderna. Ciò significa che tutti gli “schiavi” che hanno catturato – da Eli (Tongayi Chirisa), un uomo che diventa alleato di Veronica, a Julia (Kiersey Clemons), la giovane donna incinta che implora il suo aiuto per fuggire – sono in realtà nati liberi.

Il rapimento di Veronica riporta quindi Antebellum al punto di partenza, ma con il mistero più o meno risolto, le cose si evolvono piuttosto rapidamente. Dopo che Julia ha subito un aborto spontaneo e si è impiccata nella sua capanna, Veronica mette immediatamente in atto il suo piano di fuga. E quella stessa notte, il generale fa visita alla sua capanna. Con l’aiuto del suo telefono e con l’assistenza di Eli, Veronica riesce a contattare suo marito Nick (Marque Richardson) e a inviargli la sua posizione. Nel mentre, brucia vivo il generale e i suoi compari, affronta Elizabeth (la cui morte è altrettanto raccapricciante) e fugge dal complesso in direzione della libertà.

La spiegazione del finale di Antebellum

Quando Veronica raggiunge la radura, ecco che Antebellum sferra il suo colpo finale e agghiacciante. Veronica attraversa quella che sembra essere una battaglia storicamente accurata, rivelando di essere stata imprigionata in un parco di rievocazione della guerra civile (chiamato opportunamente Antebellum). Questo offre un significato molto letterale a molti dei riferimenti più oscuri del film. “Il passato non muore mai. Non è nemmeno passato”, recita la citazione che apre il film. Veronica fa un commento simile alla sua amica Sarah (Lily Cowles).

I nostri antenati infestano i nostri sogni per vedere se stessi nel futuro”, le dice. Entrambe le citazioni sembrano indicare una rivelazione più sofisticata, ma col senno di poi, ciascuna di esse funge da depistaggio sconcertante per il colpo di scena che effettivamente otteniamo. Antebellum non è una storia di fantasmi, né un’odissea attraverso il tempo: l’unica cosa che perseguita i nostri personaggi è lo spettro della supremazia bianca, il peccato più grande dell’America. Ma nulla è più pericoloso di un’idea, specialmente una che covava da tempo, praticamente da quando esisteva la nazione.

Il film ci ricorda così che la Confederazione non è mai stata veramente sconfitta. Nonostante l’esito della guerra civile e concessioni come il Proclama di emancipazione, essa è sopravvissuta fino ad oggi, perpetuata da una minoranza sempre più rumorosa. La schiavitù persiste anche in altri modi, e non solo nella forma che il film offre al pubblico (anche se innumerevoli afroamericani sono rimasti schiavi molto tempo dopo l’abolizione della legge, alcuni fino agli anni ’60). È radicata nel tessuto stesso della società americana e in Antebellum si manifesta nel parco a tema.

London Boyce e Janelle Monáe in Antebellum
London Boyce e Janelle Monáe in Antebellum. Foto di Matt Kennedy

Il significato della farfalla in Antebellum

Dalla promozione al film stesso, le farfalle sono presenti in modo piuttosto prominente in Antebellum. La loro ripetuta apparizione non è una coincidenza e si legano proprio alla citazione che apre il film, andando a rappresentare come gli Stati Uniti abbiano ancora bisogno di crescere e cambiare quando si tratta di razzismo. La farfalla, infatti, possiede significati diversi a seconda delle culture e delle religioni, ma sono comunemente associate al cambiamento e alla rinascita. Tendono a rappresentare una trasformazione profondamente personale e positiva: l’immagine di un bruco che si trasforma in una bellissima farfalla è comunemente usata per rappresentare questo potente simbolismo.

Antebellum utilizza quindi la farfalla non per rappresentare un cambiamento potente che è già avvenuto, ma uno che è atteso da tempo. Il cambiamento in questione è il razzismo profondamente radicato nella storia americana. La linea temporale confusa del film è un’ode a questo messaggio. Nel primo atto del film vediamo Veronica già nella piantagione. Il trattamento riservato dai soldati e dai proprietari della piantagione ai loro schiavi neri è così orribile che il pubblico è portato a credere che Veronica debba aver viaggiato indietro nel tempo: è impossibile che le persone dei giorni nostri possano trattare altri esseri umani in modo così crudele. Ma la seconda metà del film mostra che non è così.

Il finale di Antebellum è quindi un commento crudo sul fatto che alcune cose non cambiano. L’America ha una storia oscura quando si tratta di razzismo. La schiavitù può essere stata abolita e il Civil Rights Act può essere stato approvato, ma il film sottolinea che c’è ancora molta strada da fare. Solo perché nella storia americana sono state raggiunte alcune pietre miliari in materia di razzismo, non significa che questo sia morto. Il finale mostra che le tracce del brutto passato sono ancora molto presenti nella cultura moderna. L’uso delle farfalle è quindi una sottile presa di posizione contro questo fenomeno. Gli Stati Uniti devono trovare un modo per intraprendere una profonda rinascita personale, affinché il Paese possa emergere dall’altra parte come qualcosa di bello.

Sister Act 2 – Più svitata che mai: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film

Tra le commedie musicali di maggiore successo di pubblico, Sister Act – Una svitata in abito da suora occupa sicuramente un posto d’onore nel cuore di molti spettatori, come anche il suo sequel Sister Act 2 – Più svitata che mai. Il primo film, uscito nel 1992, vede protagonista una straordinaria Whoopi Goldberg, nei panni di Deloris, una soubrette che assiste a un omicidio e per questo viene inserita in un programma di protezione testimoni. Ironia della sorte, la donna, esuberante e disinibita, finisce in un convento, dove dovrà mimetizzarsi tra le suore.

La convivenza non sarà semplicissima, ma tra Deloris e le consorelle nascerà una sincera amicizia, fondata soprattutto sulla passione per la musica. Il primo film, diretto da Emile Ardolino, si affermò dunque come un grandissimo successo, spingendo i produttori a mettere subito in lavorazione un sequel. Questo uscì al cinema dopo appena un anno, nel 1993, per la regia di (meglio noto come attore, visto nei film American Gigolò, Predator e X-Men – Conflitto finale).

Secondo alcune voci su Internet, però, Whoopi Goldberg era molto insoddisfatta della realizzazione di Sister Act – Una svitata in abito da suora, e abbia accettato di partecipare a questo sequel solo dopo che la Disney ha deciso di finanziare il progetto dei suoi sogni, Sarafina! Il profumo della libertà. Sfortunatamente, questo sequel ottenne uno scarso successo di pubblico – cosa che sul momento bloccò ulteriori piani per il franchise -, venendo solo nel tempo rivalutato in modo più positivo.

Sister Act 2 - Più svitata che mai canzoni

La trama di Sister Act 2 – Più svitata che mai

In Sister Act 2 – Più svitata che mai, dopo essere sfuggita alla morte grazie all’aiuto delle coraggiose suore del convento di Santa Caterina, Deloris Van Cartier è tornata alla sua vecchia vita e si esibisce come showgirl nei casinò. Nel frattempo le consorelle hanno accettato di dirigere la Saint Francis High School che, a causa dei pochi fondi, rischia di chiudere per sempre i battenti. Quando Suor Maria Patrizia, Suor Maria Roberta e Suor Maria Lazzara scongiurano Deloris di accettare il lavoro di insegnate di musica nell’istituto, la donna decide di gettarsi in questa nuova avventura.

Per evitare scandali, Deloris riprende i panni di Suor Maria Claretta e nasconde la sua vera identità al preside e al resto del corpo docenti. All’interno dell’istituto si respira un clima piuttosto austero e gli allievi si mostrano particolarmente disinteressati alle lezioni di musica. In particolare, la sprezzante Rita Watson è decisa a non collaborare con Suor Maria Claretta che cerca di spingere i suoi alunni a riscoprire l’amore per la musica e per il canto. Deloris, però, non si arrenderà finché non saprà di aver portato a termine la propria missione.

Il cast e le canzoni del film

Ad interpretare il film, nel ruolo di Deloris Van Cartier/Suor Maria Claretta, vi è dunque l’attrice Whoopi Goldberg. Accanto a lei, si ritrovano poi le attrici Kathy Najimy nel ruolo di Suor Maria Patrizia, Wendy Makkena in quello di Suor Maria Roberta, Mary Wickes in quello di Suor Maria Lazzara, Lauryn Hill in quello di Rita Watson e la celebre attrice Maggie Smith – nota per il personaggio di Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter – nel ruolo della Madre Superiora. Barnard Hughes interpreta Padre Maurice, mentre Michael Jeter è Padre Ignazio.

Completano il cast gli attori James Coburn nel ruolo del Signor Crisp, Sheryl Lee Ralph in quello di Florence Watson e Jennifer Love Hewitt in quello di Margaret. L’attrice, all’epoca quattordicenne, è poi divenuta celebre per la serie Ghost Whisperer. Nel film ha un piccolo cameo anche la figlia di Whoopi Goldberg, Alex Martin, che appare in Sister Act 2 – Più svitata che mai come uno dei bambini della classe. Dice la battuta “Yo Mama” sulle Skittles.

Sister Act 2 - Più svitata che mai cast

Per quanto riguarda i brani presenti nel film, si annoverano Greatest Medley Ever Told di Sharon Brown, Wandering Eyes di Nuttin’ Nyce, Pay Attention di Valeria Andrews e Deeper Love di Aretha Franklin. È questo il secondo film con Whoopi Goldberg per il quale Aretha Franklin ha cantato la sigla: il primo è stato Jumpin’ Jack Flash (1986). Si annoverano poi i brani Get Up Offa That Thing/Dancing In The Street, Ball of Confusion (That’s What The World Is Today) e Ain’t No Mountain High Enough eseguiti dalla stessa Goldberg.

Sister Act 3: il sequel è in lavorazione

Sister Act 3 è un progetto di lunga gestazione che i fan attendono da anni. I primi segnali di un possibile sequel risalgono già alla metà degli anni 2000, ma è solo nel 2018 che la Disney ha confermato ufficialmente lo sviluppo di un nuovo capitolo. Inizialmente si era parlato di un reboot, ma successivamente è stato chiarito che si tratterà di un vero e proprio sequel con il ritorno della protagonista originale Whoopi Goldberg nei panni di Deloris Van Cartier/Suor Maria Claretta. Il progetto è stato affidato a Tyler Perry come produttore, mentre alla regia ci sarà Tim Federle, già noto per High School Musical: The Musical – The Series.

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Nel corso del 2022 e 2023, Goldberg ha poi più volte ribadito il suo entusiasmo per il progetto, sottolineando che Sister Act 3 è un film che “deve assolutamente essere realizzato” e confermando il desiderio di coinvolgere anche altre star iconiche, tra cui Keke Palmer e Jenifer Lewis. Tuttavia, a oggi non è stata ancora annunciata una data ufficiale di uscita, né sono cominciate le riprese, complice anche lo sciopero degli sceneggiatori e attori del 2023 che ha rallentato molti progetti Disney. La scomparsa di Maggie Smith ha poi costretto ad una riscrittura del film. Nonostante questo, Sister Act 3 rimane ad oggi in sviluppo attivo e sarà distribuito su Disney+.

Il trailer di Sister Act 2 – Più svitata che mai e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Sister Act 2 – Più svitata che mai grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 24 agosto alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Marvel, le prossime mosse: Black Panther 3 e un giovane cast per X-Men per contenere i costi. Blade non è una priorità

Il bilancio collettivo di I Fantastici Quattro: Gli Inizi dei Marvel Studios è tiepido, il film ha incassato 218 milioni di dollari a livello globale dopo l’uscita del 25 luglio.

Ma come per Superman due settimane prima, l’incasso estero del film di supereroi – 100 milioni di dollari, inclusi i miseri 4,5 milioni di dollari dalla Cina – ci ricorda chiaramente quanto siano cambiate le cose dai tempi pre-COVID e dove si trovano i fili conduttori per lo studio di proprietà della Disney, che ha piani ambiziosi per due film di Avengers rispettivamente nel 2026 e nel 2027, seguiti da un reboot di X-Men più avanti all’orizzonte. Per fare due conti, Avengers: Endgame ha incassato 614 milioni di dollari solo dal Regno di Mezzo nel 2019.

“C’è un reset di cosa sia un successo, e non li vedo raggiungere costantemente 1 miliardo di dollari come prima – senza la Cina, con l’esposizione a Disney+, dopo il COVID, senza megastar”, afferma un agente di alto livello che rappresenta diversi clienti nell’universo Marvel. “La Cina ha usato Marvel, Disney e l’industria cinematografica statunitense per alimentare la propria.” Aggiunge una fonte interna alla perdita di guadagni dalla Cina: “Non torneremo mai più a quei tempi.”

Questa realtà ha cambiato i calcoli alla Marvel, guidata da Kevin Feige, quando si tratta di realizzare un film come X-Men. Il regista di Thunderbolts* Jake Schreier è pronto a dirigere il film principale, con lo studio che sta perfezionando la sceneggiatura di Michael Lesslie.

Il casting inizierà presto e il campo è aperto. Ma la Marvel ha fatto sapere ai suoi rappresentanti di essere alla ricerca di talenti più giovani, piuttosto che di star di serie A, per “mantenere bassi i costi“, afferma un altro agente. La Marvel ha inserito nel calendario delle uscite un film senza nome, il 23 luglio 2027, ma alcune fonti affermano che la data non sarà occupata da X-Men.

Sebbene “I Fantastici Quattro” di Matt Shakman abbia una vera e propria star in Pedro Pascal, non ha ancora raggiunto le stesse vette cinematografiche del cast di “Endgame”. E questo ha contribuito a mantenere il budget di “I Fantastici Quattro” gestibile. La Disney non ha fornito una cifra precisa sul budget del film, limitandosi a stimarlo a circa 200 milioni di dollari.

Avengers: Doomsday avrà almeno un mega-guadagno in Robert Downey Jr., che torna alla Marvel nei panni del cattivo Dottor Destino. Alcune fonti affermano che Downey Jr. ha guadagnato tra i 500 e i 600 milioni di dollari nel corso di sette film Marvel e tre cameo e non lavorerà a prezzi scontati in “Doomsday”; così come Chris Hemsworth, che torna nei panni di Thor. Per quanto riguarda chi sarà la star del film, alcune fonti affermano che Pascal non sarà il fulcro, ma avrà un ruolo fondamentale. In ogni caso, l’uscita del film è prevista per il 18 dicembre 2026.

Wall Street sta tenendo d’occhio la Marvel mentre si stanno definendo gli elementi del suo portfolio ampliato, tra cui l’integrazione di asset della 20th Century Fox come “I Fantastici Quattro”, “X-Men” e il grande successo dello scorso anno “Deadpool & Wolverine”, che ha incassato 1,34 miliardi di dollari in tutto il mondo.

“La Marvel è un elemento fondamentale per la proprietà intellettuale premium complessiva della Disney. E più la Marvel è forte, meglio è per l’azienda nel suo complesso”, afferma l’analista di Wall Street Robert Fishman di MoffettNathanson. “Il recente slancio degli studi ha permesso alla Disney di contribuire alla crescita degli abbonati su Disney+ e di vedere il volano complessivo Disney riprendere ad accelerare.”

Non ci sarà molto da analizzare per il prossimo anno. Il prossimo film Marvel in uscita nelle sale è “Spider-Man: Brand New Day” il 31 luglio, seguito da Doomsday a dicembre e “Avengers: Secret Wars” a dicembre 2027. In un contesto di calo generalizzato dei supereroi, il team creativo della Marvel non avverte alcuna urgenza per il reboot di Blade, in gestazione da tempo, né per un nuovo capitolo di “Deadpool“, secondo alcune fonti. Tuttavia, si stanno diffondendo idee per un Black Panther 3 diretto da Ryan Coogler, creando entusiasmo internamente.

In definitiva, la Marvel è entusiasta di aver riportato in vita “I Fantastici Quattro”, una proprietà ostica che si è rivelata irritante in passato: i fan hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa, assegnando al film un punteggio CinemaScore di A-. Le due precedenti incarnazioni hanno ricevuto una tiepida accoglienza da parte del pubblico, con incassi decrescenti. La versione del 2005 di Tim Story ha incassato 334 milioni di dollari, mentre la versione del 2015, costellata di drammi, ha portato a casa 168 milioni di dollari, tra le critiche pubbliche del regista Josh Trank, che si è lamentato dell’interferenza dello studio da parte della Fox. (L’attore Toby Kebbell ha corroborato la versione degli eventi di Trank.) Questa volta, l’unica piccola battuta d’arresto è arrivata da una battaglia dietro le quinte per i crediti di sceneggiatura, con la WGA che è intervenuta per prendere una decisione. Il sindacato ha assegnato i crediti finali di sceneggiatura a Josh Friedman, Eric Pearson, Jeff Kaplan, Ian Springer e Kat Wood.

Per gli amanti dei supereroi, il bene è il nuovo bene, poiché il genere sta ritrovando il suo equilibrio dopo una serie di cali che ha incluso tre recenti fallimenti della Marvel – “Thunderbolts*“, “The Marvels” ed “Eternals” – oltre a una serie di flop della DC precedenti al regime di James Gunn e Peter Safran.

Afferma l’analista Shawn Robbins di Box Office Theory: “Penso che come industria siamo diventati molto ossessionati dai risultati del weekend di apertura, in particolare per entrambi [‘Superman’ e ‘I Fantastici Quattro’]. Dato che il passaparola è così forte per entrambi, penso che la storia non sia ancora del tutto ovvia. Sì, ‘I Fantastici Quattro’ è abbastanza buono in termini di superamento delle aspettative della Disney. Quindi questo è positivo. Ed è difficile confrontarlo con altri film Marvel perché viviamo semplicemente in un’epoca diversa per le uscite di supereroi.”

Fonte: Variety

James Cameron annuncia l’adattamento di The Devils: “Un film che fai per divertimento”

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Instancabile James Cameron! Il regista, pronto a distribuire a dicembre Avatar: Fuoco e Cenere, è già al lavoro non solo su Avatar 4 e Avatar 5, ma anche sull’adattamento di Ghosts of Hiroshima, incentrato sugli effetti orribili dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale sul popolo giapponese. C’è però anche un altro progetto che Cameron sta aggiungendo alla propria agenda, ovvero l’adattamento di The Devil, il romanzo di Joe Abercrombie pubblicato di recente.

La trama del libro è incentrata su un ecclesiastico incaricato di guidare un gruppo di “diavoli” in un pericoloso viaggio per mettere una principessa sul trono di Troia. Nel corso di un’intervista con Empire, Cameron ha ora spiega perché ha scelto questo come uno dei suoi prossimi progetti, di cui scriverà la sceneggiatura insieme ad Abercrombie. “È pazzesco. È tutto fuori di testa. Stavo letteralmente leggendo ad alta voce alcune parti del libro a mia moglie Suzy. E mi sono reso conto: “Questo libro mi piace così tanto che dovrei comprarlo”, racconta il regista.

Non ha lo stesso tipo di coscienza di Avatar, ma non so se sia una cosa negativa. Ghosts of Hiroshima è un film che fai perché devi farlo. The Devils è un film che fai per divertimento”. Naturalmente, Cameron sarà impegnato ancora per diversi anni con la realizzazione e il completamento della saga di Avatar, per cui sarà interessante capire quando potrà dedicarsi a questo nuovo progetto e, soprattutto, vedere cosa farà con un’opera bizzarra come The Devils, che sembra voglia realizzare per cercare un senso di gioia e divertimento, piuttosto che per soddisfare un bisogno morale specifico.

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Tutti i film di Superman, classificati in base al valore di intrattenimento

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Superman è senza dubbio il primo e più grande supereroe del mondo. Dalla sua creazione nel 1938, ha avuto una lunga storia nei media. Ha ispirato un programma radiofonico che ha definito il personaggio, numerosi programmi televisivi, videogiochi e persino un musical di Broadway di breve durata. Tuttavia, sono state le sue apparizioni cinematografiche a definire, nel bene e nel male, il personaggio nel panorama dell’intrattenimento della cultura pop moderna.

Dai classici film di Richard Donner ai controversi film epici di Zack Snyder, fino all’ultima interpretazione di James Gunn, Superman ha continuato a ispirare, affascinare e intrattenere il pubblico per quasi cinque decenni. Attori come Christopher Reeve, Brandon Routh, Henry Cavill e David Corenswet hanno tutti aggiunto qualcosa di unico alle loro interpretazioni, pur mantenendo vivo il ricordo di tutto ciò che il personaggio rappresenta e della speranza che ispira. Le sue continue imprese sullo schermo hanno contribuito a mantenere vivo il personaggio e la sua incessante battaglia per la verità e la giustizia nella mente delle persone di tutto il mondo.

Ecco di seguito tutti i lungometraggi cinematografici dedicati a Superman, messi in ordine in base al valore di intrattenimento:

‘Superman III’ (1983) – Regia di Richard Lester

Sebbene The Quest for Peace sia un film complessivamente peggiore di Superman III, i suoi aspetti così brutti che positivi lo rendono molto più divertente di quest’ultimo. Mentre Clark Kent (Christopher Reeve) si dirige alla riunione del liceo di Smallville, i magnati dell’industria Ross (Robert Vaughn) e Annie Webster (Annie Ross) cercano di eliminare Superman dai loro piani di totale dominio finanziario del mondo. Il loro piano? Ricatta l’idiota ma talentuoso hacker Gus Gorman (Richard Pryor) per creare una macchina alimentata a kryptonite artificiale e uccidere l’uomo d’acciaio una volta per tutte.

I cattivi sono dolorosamente insignificanti e generici, gli effetti speciali sono scadenti e i tentativi di umorismo rendono il film per lo più noioso. Mentre alcune scene, come quella in cui Superman combatte una versione malvagia di se stesso e il suo ritorno alla fattoria dei Kent, creano momenti interessanti, il film è frenato dal tono eccessivamente comico e dalla mancanza di collegamenti con un mondo più ampio al di là dell’ambientazione. Superman III è una noiosa fatica.

‘Superman IV: The Quest for Peace’ (1987) – Regia di Sidney J. Furie

Mentre affronta l’acquisizione del Daily Planet da parte dei giornalisti scandalistici, Superman prende atto delle crescenti tensioni della Guerra Fredda. Per risolvere questo conflitto, annuncia alle Nazioni Unite un piano per racchiudere tutte le armi nucleari del mondo in una gigantesca rete e scagliarle verso il sole. Il piano viene accolto con entusiasmo dall’ONU e rappresenta un’opportunità d’oro per Lex Luthor (Gene Hackman).

Con effetti speciali ridicoli, opinioni politiche insopportabilmente ingenue e interpretazioni imbarazzanti da parte di tutti tranne Christopher Reeve, Superman IV: The Quest for Peace è uno dei film più stupidi e brutti che si possano mai vedere. Dalle nuove e assurde abilità di Superman, al suo clone malvagio nato completamente in spandex, agli umani che improvvisamente riescono a respirare nello spazio, la sua scienza è fragile persino per gli standard dei fumetti. Spesso descritto come uno dei peggiori film di supereroi della storia, Superman IV: The Quest for Peace può ancora essere guardato con piacere, essendo talmente tanto brutto che acquisisce un certo fascino.

“Batman V Superman: Dawn of Justice” (2016) – Regia di Zack Snyder

razzie-award-Batman-V-Superman--Dawn-Of-JusticeTre anni dopo la battaglia di Superman (Henry Cavill) contro Zod (Michael Shannon), due uomini sono diventati ossessionati dall’uomo d’acciaio: Bruce Wayne (Ben Affleck) e Lex Luthor (Jessie Eisenberg). Il primo, in particolare, dopo aver assistito in prima persona ai danni collaterali, ha giurato di uccidere quella che considera la più grande minaccia per l’umanità. Mentre Bruce indossa nuovamente il cappuccio di Batman, Luthor si propone di usare la mazza a suo vantaggio, il tutto tenendo d’occhio un gruppo di metaumani che hanno iniziato a spuntare nel mondo.

Uno dei film di supereroi più divisivi mai realizzati, Batman V Superman: Dawn of Justice non ha soddisfatto le aspettative né della critica né dello studio, ma ha le sue qualità di intrattenimento. Ben Affleck interpreta un Batman intimidatorio, l’ingresso di Wonder Woman (Gal Gadot) è uno dei momenti più epici nella storia dei supereroi e la ricostruzione della rappresentazione di Frank Miller della battaglia più epica tra Superman e Batman è davvero interessante da vedere, nonostante la conclusione notoriamente goffa.

‘L’Uomo d’Acciaio’ (2013) – Regia di Zack Snyder

L'uomo d'acciaio filmIndubbiamente amato da una certa cerchia di fan DC, L’Uomo d’Acciaio è volutamente un’opera più dark rispetto alla serie originale. Rivisitando le origini classiche, da Krypton a Smallville a Metropolis, questa versione è raccontata meno come un’avventura fantascientifica supereroistica, ma come una grande epopea sullo stile di Excalibur o Avatar, con un’interpretazione più concreta e sobria dei suoi esordi. La parte super dell’uomo è enfatizzata sopra tutte le altre, il che può essere inconciliabile per alcuni, ma essenziale per altri.

Questo è un Superman che non fa battute né sorride alla luce del sole, ma rimugina nell’ombra, interrogandosi costantemente su se stesso, il suo posto nel mondo, pur continuando a cercare di fare ciò che ritiene giusto. Ma ha anche i suoi momenti più leggeri, come spiccare il volo per la prima volta e rivelare che la “S” sul petto è il simbolo di speranza del suo mondo. Questa interpretazione può essere piuttosto coinvolgente in termini di ciò che cerca di fare, ma in termini di puro intrattenimento, manca dell’umorismo, della leggerezza e del cuore necessari per cui il personaggio del titolo è noto.

‘Superman Returns’ (2006) – Regia di Bryan Singer

Superman Returns filmAmbientato in una linea temporale alternativa post-Superman II, Superman (Brandon Routh) ha lasciato la Terra cinque anni fa alla ricerca di eventuali resti di Krypton. Nel tempo trascorso, Lex Luthor (Kevin Spacey) è diventato notevolmente ricco, mentre Lois Lane (Kate Bosworth) ha voltato pagina dalla loro relazione e ha scritto un articolo in cui mette in discussione la necessità stessa di un Superman. Dopo il suo ritorno sul pianeta che chiama casa, Clark e Lois iniziano a riallacciare i rapporti, mentre Luthor dà inizio al suo più grande piano immobiliare.

Superman Returns è un ammirevole tentativo di riconquistare il fascino classico dei film di Christopher Reeve, ma sembra ancora frenato da una durata troppo zelante, una notevole mancanza di azione e colore e decisioni sui personaggi a volte discutibili. Brandon Routh fa un ottimo lavoro nel catturare la somiglianza e il fascino giovanile di Christopher Reeve, e non c’è da stupirsi che abbia potuto riprendere la sua interpretazione nell’Arrowverse. Ma anche un film con un cast perfetto non può salvare completamente Superman Returns dal deludere le aspettative.

‘Superman II’ (1980) – Regia di Richard Donner/Richard Lester

Girato consecutivamente al film originale di Superman, Superman II riprende l’ambientazione della sequenza iniziale di quel film, in cui il generale kryptoniano rinnegato Zod (Terence Stamp) e i suoi compari Non (Jack O’Halloran) e Ursa (Sarah Douglas) vengono banditi nella Zona Fantasma. Liberatisi dalla loro prigione triangolare e godendosi le loro nuove abilità, partono per conquistare la Terra e distruggere l’ultimo dei discendenti di Jor-El, anche se ciò significa allearsi con Lex Luthor.

Entrambe le versioni di Superman II hanno i loro punti di forza, anche se gli elementi più esagerati introdotti nella versione di Richard Lester lo abbassano rispetto al primo film. L’interpretazione di Terence Stamp nei panni di Zod, in particolare, si muove su un sottile confine tra l’essere deliziosamente divertente e l’essere autenticamente intimidatorio, catturando l’attenzione dello spettatore ogni volta che appare sullo schermo. Lo sviluppo della relazione tra Lois Lane (Margot Kidder) e Clark Kent è affascinante, nonostante una conclusione ridicola nel montaggio di Lester, e il tono generale rimane epico, spensierato e divertente.

‘Superman: The Movie’ (1978) – Regia di Richard Donner

Anche se un po’ datato per gli standard moderni, Superman: The Movie continua a stabilire un modello e uno standard non solo per i film DC, ma per tutti i film di supereroi in generale. Descrivendo in modo impeccabile le origini dell’Uomo d’Acciaio, la prima metà mostra le fondamenta di Clark Kent che passa dall’essere un ragazzo all’essere un uomo. Una volta arrivato a Metropolis, inizia a costruire la sua nuova identità di mite reporter, la sua prima notte a salvare persone e la sua prima battaglia contro le forze del male.

Sebbene il pubblico moderno possa essere sorpreso da alcuni degli stravaganti elementi fantasy e dal ritmo più lento rispetto ad altre storie sulle origini, ciò non ha impedito a Superman: The Movie di essere citato nel materiale futuro di Superman o nella maggior parte dei moderni film sulle origini dei supereroi. Dall’introduzione alla rivelazione del costume fino al grande e diabolico cattivo, tutto ciò che uno spettatore può aspettarsi da un film del genere è in piena mostra. Senza questo film, il genere dei supereroi come lo conosciamo oggi probabilmente non esisterebbe nemmeno.

‘Superman’ (2025) – Regia di James Gunn

Il film originale potrebbe essere più iconico e amato, ma è la nuova interpretazione di James Gunn di Superman a essere la più divertente per il pubblico moderno. Eliminando la classica storia sulle origini, mostra Superman (David Corenswet) a tre anni dall’inizio della sua carriera come metaumano più potente della Terra, subito dopo essere intervenuto in un conflitto internazionale. Questa piccola azione metterà in moto il piano più grande di Lex Luthor (Nicholas Hoult), che si propone di distruggere Superman con ogni mezzo possibile.

Si potrebbe sostenere che il film originale di Richard Donner sia superiore in termini di pura qualità tecnica, ma la nuova iterazione di The Man of Tomorrow è ricca di battute, azione e legami con un universo più ampio di qualsiasi altro film di Superman precedente. Sebbene non tutti i suoi elementi siano perfettamente bilanciati, presenta comunque un inizio divertente, gioioso e premuroso per un nuovo universo DC, mantenendo un tono veloce ma senza dimenticare di prendersi dei momenti per respirare.

Is This Thing On?, la prima immagine del nuovo film diretto da Bradley Cooper

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La commedia drammatica di Bradley Cooper Is This Thing On? sarà presentata in anteprima mondiale al New York Film Festival, dove sarà il film di chiusura il 10 ottobre all’Alice Tully Hall del Lincoln Center. Ispirato alla vita del comico britannico John Bishop, il film racconta la storia della separazione di una coppia sposata, interpretata da Will Arnett e Laura Dern, che sta crescendo due figli. Il marito, Alex, decide di dare una svolta radicale alla sua carriera per diventare un comico professionista nel West Village di New York City. Nella prima immagine appena rivelata, il personaggio di Arnett è ritratto in piedi con aria malinconica in un comedy club.

Searchlight Pictures si occupa della distribuzione del film, ma non ha ancora rivelato la data di uscita nelle sale. Sappiamo però che Andra Day, Christine Ebersole, Ciarán Hinds, Sean Hayes, Peyton Manning e Amy Sedaris completano il cast del film.

Siamo onorati e grati di presentare il nostro film in anteprima al New York Film Festival”, ha dichiarato Cooper. “All’inizio di quest’anno abbiamo avuto la meravigliosa opportunità di girare questa storia in tutta la città, quindi è molto emozionante presentarla nella serata di chiusura del festival. New York infonde un’energia in ogni aspetto della realizzazione di un film che è semplicemente irripetibile”. Is This Thing On? è il terzo lavoro da regista di Cooper dopo “A Star Is Born” e Maestro. Davanti alla telecamera, l’attore è noto soprattutto per “Una notte da leoni”, “Il lato positivo – Silver Linings Playbook”, “American Hustle” e “American Sniper”.

Siamo entusiasti di chiudere il festival con il delizioso terzo lungometraggio di Bradley Cooper”, ha dichiarato Dennis Lim, direttore artistico del New York Film Festival. “‘Is This Thing On?’ è un film dalle molteplici dimensioni e sorprese: un affettuoso omaggio alla scena comica di New York City, uno studio sensibile dell’insoddisfazione della mezza età e una commedia moderna sul secondo matrimonio, perfettamente equilibrata tra umorismo e sentimento”.

Jim Parsons passa al thriller con The Leader

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Jim Parsons passa al thriller con The Leader

Jim Parsons (The Big Bang Theory) è una new entry nel cast di The Leader, il thriller poliziesco ispirato alla storia del famigerato gruppo religioso Heaven’s Gate, attualmente in produzione. I dettagli sui personaggi sono ancora segreti. Parsons si unisce a un cast guidato da Tim Blake Nelson e Vera Farmiga.

Scritto e diretto da Michael Gallagher, The Leader racconta l’incredibile storia vera dei leader della setta UFO Marshall Herff Applewhite (Nelson) e Bonnie Lu Nettles (Farmiga), che hanno ispirato centinaia di persone ad abbandonare le proprie famiglie, a uscire dalla società e a prepararsi a evacuare il pianeta Terra. Heaven’s Gate, il gruppo che ha ispirato il film, ha commesso il più grande suicidio di massa mai avvenuto sul suolo statunitense.

Altri attori del cast includono Simon Rex, Grace Caroline Currey, Matthew Glave, William Mapother, JB Yowell, Kelly Lynn Reiter, Danielle Vasinova, Blake Robbins, Jana Gallagher, Paten Hughes, Molly Robbins e Jill Winternitz.

“L’interpretazione ipnotica e spettacolare di Jim Parsons lascerà il pubblico a bocca aperta”, ha dichiarato Gallagher. “Siamo estremamente grati di avere Jim nel nostro fenomenale cast di attori pluripremiati in questa straordinaria interpretazione drammatica”.

I produttori di The Leader sono Jana Gallagher, Michael Wormser, Michael Gallagher, Joel David Moore e Matt Murphie. Tra i produttori esecutivi figurano Eric Gozlan, Nelson, Farmiga, Parsons, Rex, Evan Silverberg, Daniel Taborga, Rishi Bajaj, James Cullen Bressack, Stacy Kemp, Vasinova, Dominick La Ruffa Jr, Kelly Lynn Reiter, Kim DeLonghi, Lee Broda, ALG Films, Karen KK Gregor, Justin Nesbitt, Dan Reardon, Justin Steele, Micah Molinari, David Wachs, Ojan Missaghi e Andy Grombacher. The Exchange/Voltage si occupa delle vendite.

Noto per il suo ruolo da protagonista, vincitore di un Emmy e di un Golden Globe, in The Big Bang Theory della CBS, Jim Parsons è apparso l’ultima volta a Broadway in Our Town, candidato al Tony Award. È rappresentato da CAA, Principal Entertainment LA e Gang, Tyre, Ramer.

From – Stagione 4, l’attesa sarà ancora più straziante con l’ultimo aggiornamento dalla star

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L’attesa per la quarta stagione di From si allunga, secondo quanto dichiarato dalla star Catalina Sandino Moreno. Anche se il finale della terza stagione di From è andato in onda su MGM+ quasi un anno fa, debuttando nel novembre 2024 e concludendosi con la morte di un personaggio importante, gli spettatori sono stati lasciati a speculare su cosa succederà dopo a causa della lunga pausa tra gli episodi.

In un’intervista con The Direct, Sandino Moreno ha confermato che l’attesa per From – stagione 4 sarà un po’ più lunga. L’attrice candidata all’Oscar, che interpreta Tabitha Matthews nella serie horror fantascientifica, ha detto che le riprese dovrebbero concludersi a novembre e che i nuovi episodi potrebbero arrivare all’inizio del prossimo anno.

Penso che il prossimo anno, penso che la fine dell’anno sia una svolta piuttosto rapida, perché sento che finiremo [a] novembre. Quindi, non ho grandi speranze per la fine dell’anno, ma il prossimo anno, all’inizio del prossimo anno, arriverà.

Cosa significa questo per la quarta stagione di From

From – stagione 4 dovranno affrontare alcuni importanti colpi di scena. Il terzo episodio rivela che Tabitha e Jay sono ricreazioni di persone legate al luogo misterioso in cui sono tutti intrappolati. Questo coincide con il fatto che Jim, il marito di Tabitha, viene brutalmente assassinato da un mostro con una camicia gialla. Tuttavia, c’è il suggerimento che la morte potrebbe essere annullata dal viaggio nel tempo.

Nella stessa intervista, Sandino Moreno è stato chiesto di fornire alcune anticipazioni sui prossimi episodi. L’attrice, che ha ricevuto una nomination all’Oscar per il suo ruolo da protagonista nel film del 2005 Maria Full of Grace, ha dichiarato di “non aver ancora letto la prima sceneggiatura”. In ogni caso, gli spettatori avranno molte domande su dove il creatore John Griffin e il team di produzione intendono portare la storia.

Countdown – Stagione 2 riceve aggiornamenti incoraggianti dallo showrunner del thriller con Jensen Ackles

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La nuova serie crime drama di Prime Video, Countdown, è nel bel mezzo della messa in onda della sua prima stagione e ora il creatore Derek Haas ha espresso alcuni pensieri positivi su una potenziale seconda stagione. Interpretata da Jensen Ackles, la serie d’azione è incentrata sul detective Mark Meachum, chiamato a indagare sull’omicidio di un agente del DHS. Dopo che i primi tre episodi della prima stagione sono stati pubblicati su Prime Video il 25 giugno, Countdown ha conquistato un vasto pubblico nonostante le recensioni poco entusiastiche della critica, diventando il secondo programma o film più visto sulla piattaforma al momento del suo debutto.

A poco più di metà della prima stagione, Haas è stato intervistato da TV Insider sulle sue opinioni riguardo alla possibilità che Countdown venga rinnovato per una seconda stagione da Prime Video. Dichiarandosi “ottimista” sulle possibilità, ha anche sottolineato che la piattaforma di streaming si concentrerà più sull’analisi degli ascolti che sull’effettivo gradimento della serie, cosa che trova più incoraggiante vista la sua continua buona performance. Ecco cosa ha detto Haas:

Mi sento ottimista. Non ho mai lavorato in streaming prima d’ora, quindi tutte le analisi sono una novità per me. È diverso da quando lavoravo in televisione, dove la mattina dopo sapevi già come era andata la serata. Ma sono entusiasta perché mi sembra che stiamo continuando ad aumentare il numero di spettatori ogni settimana e questo mi rende molto felice.

Guardando al futuro della serie oltre una potenziale seconda stagione, Haas ha riflettuto sul suo periodo in Chicago Fire, in cui non immaginava che la serie poliziesca sarebbe durata così a lungo, ma ha assicurato che finché i fan continueranno a essere interessati alla serie, lui continuerà a realizzare Countdown. Leggi il resto delle dichiarazioni di Haas qui sotto:

L’ho già detto in passato a proposito di Chicago Fire. Ho detto che finché la gente continuerà a seguirlo, continueremo a farlo. Pensavo che sarebbe durato 14 anni? Non ne avevo idea. Quindi dirò la stessa cosa anche in questo caso: finché la gente continuerà a guardarlo e ad apprezzarlo, continueremo a farlo.

Cosa significano le dichiarazioni di Haas per le possibilità di una seconda stagione di Countdown

Dato che Haas crede che il futuro di questa serie dipenda dagli spettatori, c’è una buona possibilità che Countdown venga rinnovato per una seconda stagione. Come ha detto, la serie continua a occupare un posto nella classifica delle 10 serie più viste di Prime Video, insieme allo acclamato spin-off di Bosch, Ballard, anch’esso in attesa di un potenziale rinnovo per una seconda stagione, e alla serie Summer I Turned Pretty, recentemente tornata con la terza stagione che conclude il dramma romantico per adolescenti.9:42

Oltre ai dati di ascolto, anche i punteggi di Rotten Tomatoes di Countdown dimostrano che il pubblico sta chiaramente apprezzando la serie più della critica. La serie d’azione ha ottenuto un impressionante punteggio del 73% da parte del pubblico, molto più alto del 33% dei critici. Sulla base di questo alto tasso di approvazione da parte del pubblico su un sito di rilievo, sembra probabile che Countdown abbia una base di fan sufficientemente ampia da giustificare il via libera alla seconda stagione.

James Cameron pronto a dirigere Avatar 4 e 5, ma non esclude un nuovo regista

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James Cameron, il regista di Terminator, Titanic e Avatar, compirà 71 anni ad agosto e attualmente ha cinque film in cantiere in diverse fasi di sviluppo, tra cui l’attesissimo Avatar: Fuoco e Cenere che arriverà nelle sale cinematografiche a dicembre. Nel frattempo, Avatar 4 è previsto per il 2029 e Avatar 5 per il 2031. Oltre ai pesanti impegni legati al franchise, Cameron ha anche confermato che adatterà il romanzo di Joe Abercrombie The Devils, nonché The Last Train From Hiroshima e Ghosts of Hiroshima di Charles R. Pellegrino.

Durante un’intervista con Empire, Cameron ha dunque affrontato la questione se intende ancora dirigere Avatar 4 e Avatar 5, dichiarando che “non c’è motivo per non farlo. Attualmente sono in buona salute, sono pronto”. Alla domanda se ha pensato di affidare la regia degli ultimi due capitoli ad un altro regista ha però affermato: “Non lo escludo. Voglio dire, devo farlo in modo vigoroso, per gestire il volume e l’energia del lavoro per altri sei o sette anni. Capite cosa intendo? Potrei non essere in grado di farlo.

Ho avuto un ottimo rapporto di lavoro – e lo sto usando come esempio, non come risposta – con Robert Rodriguez su Alita. Ha rispettato ciò che avevo scritto. Abbiamo lavorato in modo molto collaborativo. Ma se posso, lo farò io”, ha concluso il regista. Va sottolineato che, al momento, buona parte di Avatar 4 è già stata girata subito dopo Avatar: Fuoco e Cenere, in modo da garantire la coerenza nell’età dei giovani attori. Al momento, dunque, gli resterebbe da completare questo progetto e poi tutto il quinto film per concludere la saga e passare ai prossimi impegni.

La tempistica esatta di Cameron per le riprese di The Last Train From Hiroshima non è chiara, ma potrebbe cercare di realizzarlo tra il terzo e il quarto film di Avatar o dopo la conclusione della saga. In ogni caso, è “determinato” a dirigere questo film per mantenere una promessa fatta a un sopravvissuto ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki prima della sua morte. Non resta dunque che avere fiducia nel regista e augurargli di poter portare a compimento tutti questi progetti, consapevoli della qualità a cui ha ormai abituato i propri spettatori, riuscendo però a sorprenderli ulteriormente ogni volta.

Avatar: Fuoco e Cenere è il prossimo capitolo della saga di James Cameron

Con Avatar: Fuoco e Cenere, James Cameron riporta il pubblico su Pandora in una nuova avventura coinvolgente con Jake Sully (Sam Worthington), marine diventato leader dei Na’vi, la guerriera Na’vi Neytiri (Zoe Saldaña) e la famiglia Sully. Il film, con sceneggiatura di Cameron, Rick Jaffa e Amanda Silver e soggetto di Cameron, Jaffa, Silver, Josh Friedman e Shane Salerno, vede anche la partecipazione di Sigourney Weaver, Stephen Lang, Oona Chaplin, Cliff Curtis, Britain Dalton, Trinity Bliss, Jack Champion, Bailey Bass e Kate Winslet.

Si dice che il film rappresenterà un’evoluzione importante della storia avviata con Avatar (2009) e proseguita con Avatar – La via dell’acqua (2022), espandendo ulteriormente l’universo narrativo di Pandora e introducendo nuove aree geografiche e culture Na’vi, con toni più cupi rispetto ai precedenti capitoli. Cameron ha dichiarato inoltre che questo terzo episodio segnerà un punto di svolta tematico per l’intera saga. Uno degli aspetti più attesi riguarda l’introduzione del Popolo della Cenere, una tribù Na’vi legata all’elemento del fuoco.

A differenza delle popolazioni Na’vi viste finora, questi sono caratterizzati da una visione più aggressiva e conflittuale del mondo, portando per la prima volta un punto di vista Na’vi antagonistico. Questo consentirà alla saga di esplorare dinamiche interne al mondo indigeno di Pandora, complicando la tradizionale dicotomia tra Na’vi pacifici e umani colonizzatori. Leader di questo popolo è la temuta Varang, interpretata da Oona Chaplin e di cui negli scorsi giorni era state diffuse alcune immagini ufficiali.

Cameron ha anche anticipato che Avatar: Fuoco e Cenere conterrà un importante sviluppo narrativo che ricollegherà alcuni eventi ai futuri capitoli già in lavorazione. La tecnologia continuerà a giocare un ruolo centrale: Cameron ha promesso nuove innovazioni visive, in particolare nella resa degli ambienti vulcanici e nelle sequenze incentrate sul fuoco. Questo terzo film si preannuncia dunque come un capitolo chiave per l’espansione tematica, politica e visiva dell’universo di Avatar.

Avatar: Fuoco e Cenere sarà al cinema il 19 dicembre 2025.

Voltron: Henry Cavill “È un sogno” secondo Sterling K. Brown

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Voltron: Henry Cavill “È un sogno” secondo Sterling K. Brown

Al Comic-Con di San Diego, la star di Voltron, Sterling K. Brown, ha dato ai fan un aggiornamento tanto atteso sul prossimo reboot live-action dell’amata serie animata degli anni ’80. Pur mantenendo il riserbo sui dettagli della trama, Brown non ha potuto fare a meno di anticipare alcuni dettagli intriganti, tra cui il ruolo del suo famoso co-protagonista, Henry Cavill.

“È un sogno”, ha detto Sterling K. Brown con un sorriso durante il panel di Paradise. “È tutto quello che dirò”. Ma non si è fermato qui. Descrivendo il film come “sentimentale… grande, audace e dinamico”, il vincitore dell’Emmy ha spiegato che la post-produzione del progetto è così ambiziosa che ci vorranno ben 48 settimane per completarla.

Questa tempistica predisporrebbe Voltron a una probabile uscita nella primavera del 2026, in linea con le precedenti indiscrezioni secondo cui Amazon MGM Studios avrebbe inserito il blockbuster nel suo programma di uscite cinematografiche per il 2026. Sebbene Brown abbia avvertito che il numero di settimane potrebbe variare, ha sottolineato che la tempistica estesa riflette la portata di ciò che il team creativo sta realizzando.

Chi è coinvolto in Voltron?

Diretto da Rawson Marshall Thurber (Skyscraper, Red Notice), il live-action Voltron ha terminato la produzione a maggio e segna un altro importante passo avanti per Amazon MGM dopo Road House, The Ministry of Ungentlemanly Warfare e Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim. Insieme a Brown e Cavill nel cast c’è Rita Ora, il cui ruolo, come gli altri, rimane segreto. Sterling K. Brown ha ammesso di interpretare qualcuno proveniente dalla “serie originale”, suggerendo un personaggio tratto direttamente dalla serie degli anni ’80 Voltron: Defender of the Universe, che seguiva cinque giovani piloti che si uniscono per formare il potente robot Voltron e proteggere la galassia. Alla domanda se sarebbe stato disponibile a tornare per un sequel, Brown si è mostrato piuttosto entusiasta: “Se Dio vuole, avremo la possibilità di farne un altro”.

Questo tipo di fiducia potrebbe non significare ancora il via libera, ma certamente allude alle aspirazioni del franchise. Per ora, il ruolo di Cavill rimane un mistero. Ma le anticipazioni di Sterling K. Brown e la segretezza dello studio suggeriscono un ruolo fondamentale per l’ex attore di Superman.

Il problema dei 3 corpi – Stagione 2: primi importanti aggiornamenti sul cast

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Il problema dei 3 corpi di Netflix ha appena acquisito due nuovi membri del cast principale. La prima stagione di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem), sebbene criticata in Cina per le modifiche apportate al romanzo, è stata ben accolta dalla critica e dal pubblico nordamericano, guadagnandosi persino una nomination agli Emmy per la migliore serie drammatica nel 2024, insieme ad altre cinque nomination agli Emmy. La serie è basata sull’omonimo romanzo cinese di successo internazionale di Liu Cixin ed è stata pubblicata il 21 marzo 2024.

Netflix ha annunciato che i nuovi membri del cast che si uniranno alla seconda stagione di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem) sono Claudia Doumit ed Ellie de Lange. Doumit interpreterà il capitano Van Rijn, mentre de Lange vestirà i panni del personaggio di Ayla. Non sono ancora stati rivelati molti dettagli su questi nuovi personaggi. Doumit è nota per aver interpretato la corrotta Victoria Neuman in The Boys, serie Prime Video, e sarà presto sul grande schermo nel film SOULM8TE, spin-off di M3GAN della Blumhouse, mentre de Lange è nota al pubblico Netflix per la serie The Serpent.

Cosa significa questo casting per la seconda stagione di 3 Body Problem?

La prima stagione di 3 Body Problem, con Jovan Adepo, Eiza González, John Bradley, Rosalind Chao, Liam Cunningham, Benedict Wong e Jonathan Pryce, raccontava la storia di una donna la cui decisione cruciale negli anni ’60 avrebbe causato conseguenze catastrofiche che avrebbero attraversato i secoli. Non è chiaro quale sarà il ruolo del capitano Van Rijn e di Ayla nella seconda stagione di questa serie fantascientifica che sfida i confini, ma molto probabilmente la seconda stagione coprirà il secondo libro della trilogia di Cixin “Remembrance of Earth’s Past”, The Dark Forest. The Dark Forest dovrebbe avere come protagonista una flotta di astronavi, il che spiega il personaggio del capitano interpretato da Doumit.

Il creatore David Benioff ha espresso il suo interesse ad adattare tutti e tre i libri della trilogia di Cixin per la serie, un’impresa enorme, ma qualcosa a cui Netflix si è impegnata dopo i timori che la serie potesse terminare prematuramente. Benioff ha dichiarato a Indiewire nel 2024:

“Sono entusiasta che potremo finire la storia, che potremo realizzare una seconda stagione per coprire il secondo libro e una terza stagione per coprire il terzo libro.”

ABC anticipa le date di inizio della nuova stagione di 9-1-1 e Grey’s Anatomy

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ABC ha annunciato le nuove date di debutto autunnale per tre delle sue serie drammatiche di successo. Insieme alla longeva serie medica Grey’s Anatomy, anche la serie di punta 9-1-1 e il suo ultimo spin-off, 9-1-1: Nashville, sono stati anticipati nel palinsesto autunnale. Le tre serie drammatiche della ABC sono state anticipate di circa una settimana rispetto alla data inizialmente prevista.

Secondo il comunicato stampa della rete, le nuove premiere della stagione hanno segnato i loro nuovi appuntamenti sul calendario e ora andranno in onda giovedì 9 ottobre. Inizialmente, le tre serie erano previste per giovedì 16 ottobre. Le sitcom della ABC, Shifting Gears e Abbott Elementary, non sono state interessate dai cambiamenti e manterranno le loro premiere all’inizio di ottobre.

La serie principale, 9-1-1, torna per la sua nona stagione e inizierà il giovedì sera alle 20:00, seguita dalla sua nuova versione, 9-1-1: Nashville, alle 21:00. Grey’s Anatomy torna per la stagione 22 e chiude la serata alle 22:00. 9-1-1: Nashville avrà 10 episodi per la sua stagione di debutto, mentre gli altri dovrebbero andare in onda con 18 episodi.

Cosa significa il cambiamento del palinsesto autunnale della ABC per il franchise di 9-1-1 e Grey’s Anatomy

9-1-1 continua a essere il cavallo di battaglia della ABC

A ottobre, 9-1-1 inizierà la sua terza stagione su ABC e la nona stagione complessiva. La serie è stata precedentemente trasmessa su Fox per circa sei stagioni prima di passare a un altro network, ma da allora ABC ha dimostrato che la sua decisione di riprendere il prodotto scartato da Fox è stata intelligente, dato che è stato un successo per il network e il passaggio dimostra quanta fiducia abbia nella serie.

Nel frattempo, la mossa dimostra anche quanta fiducia la ABC riponga nel nuovo spin-off di 9-1-1 ambientato a Nashville. Guidato da veterani come Chris O’Donnell, LeAnn Rimes, Jessica Capshaw e Kimberly Williams-Paisley, 9-1-1: Nashville dovrebbe concentrarsi tanto sulla scena musicale quanto sui primi soccorritori, rendendolo un prodotto di spicco nell’ambito del franchise di 9-1-1.

Grey’s Anatomy continua a mantenere il suo pubblico, nonostante abbia perso Ellen Pompeo (Good American Family) come protagonista della serie. In qualità di guest star, Pompeo ha ripreso il ruolo di Meredith Grey per sette episodi della stagione 21. Si prevede che apparirà nello stesso numero di puntate nella nuova stagione.

Landman – Stagione 2: rivelati i primi dettagli: Tommy come CEO e il futuro di Cooper

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Sono stati rivelati i primi dettagli sulla seconda stagione di Landman, che confermano Tommy come amministratore delegato della MTex Oil e anticipano cosa riserva il futuro a Cooper. Landman – Stagione 2 riprenderà la storia da dove era stata interrotta nella prima stagione, con Tommy che diventa amministratore delegato della MTex dopo la morte di Monty, mentre Cooper cerca di costruire un impero petrolifero tutto suo.

Ora, TVLine ha confermato nuovi dettagli sulla trama della seconda stagione di Landman. Secondo il co-creatore e produttore esecutivo della serie Christian Wallace, Tommy avrà bisogno di tempo per adattarsi al suo nuovo ruolo di amministratore delegato, cercando ancora di trovare un equilibrio tra le sue due vite. Ciò include uno scontro tra i suoi ruoli formali e il suo approccio pratico:

Beh, il fatto è che Tommy ama i ragazzi. Gli piace essere coinvolto nelle operazioni quotidiane, almeno in una certa misura. Ci sono giorni in cui penso che vorrebbe non vedere mai più un altro pompante. Ma fa anche parte di ciò che ha nel sangue e che lo spinge ad alzarsi ogni giorno.

Nel suo nuovo ruolo, dovrà chiaramente passare più tempo nelle sale riunioni e alle cene eleganti. Penso che si possa allontanare Tommy dal campo, ma non completamente.

Tommy non potrà mai liberarsi del landman che è in lui. Insomma, è quello che è. Non vuole essere un dirigente. Non credo che voglia indossare un completo, ma credo che farà tutto il necessario.

Per quanto riguarda Cooper, sta ancora costruendo un rapporto con Ariana, con un amore che Wallace conferma essere vero, ma che evolverà con il passare del tempo. Wallace accenna anche a un possibile conflitto tra il duo padre-figlio protagonista della serie, dato che Cooper inizia a costruire una propria attività nel settore petrolifero. Ecco alcune delle dichiarazioni di Wallace:

Quel livello di ambivalenza non è dovuto alla mancanza di emozioni o di legame. È solo che le loro circostanze sono davvero difficili. È evidente che c’è un amore profondo e un legame forte, nonostante il poco tempo che questi due si conoscono. Se la loro relazione durerà, se riusciranno a superare quelle circostanze, è ancora da vedere.

Il mondo dell’esplorazione petrolifera e del gas è sempre spietato. Ricordo che quando lavoravo nel campo petrolifero, il mio supervisore portava con sé un binocolo, saliva sul suo camion e guardava quali altre piattaforme stavano lavorando intorno a noi e di quale compagnia fossero. [Il lavoro] non è super segreto, ma tutti si tengono sempre d’occhio a vicenda e sono sempre alla ricerca della prossima novità o di cosa potrebbero fare gli altri.

Quello che Cooper sta facendo in questo momento è semplicemente andare di porta in porta alla ricerca di piccoli appezzamenti di terreno, piccoli contratti di locazione che nemmeno una società delle dimensioni di MTech – che è una società indipendente più piccola rispetto alle BP, Exxon, Chevron del mondo – si preoccuperebbe di acquisire, dato che è più una società di medio livello. Almeno per ora.

Landman – stagione 1 si è conclusa con molti cambiamenti in serbo per Tommy e suo figlio. Mentre il primo viene incaricato di gestire un’azienda petrolifera, il secondo sta cercando di avviare un’attività in proprio. Con i dettagli della stagione 2 che confermano come la serie affronterà entrambe le trame, queste prospettive diverse ma simili saranno al centro dell’attenzione.CorrelatiLa nuova serie di Sam Elliott e Taylor Sheridan mette in luce i due più grandi cambiamenti del western negli ultimi 10 anniIl genere western è cambiato dal 2015 e il casting di Sam Elliott nella seconda stagione di Landman di Taylor Sheridan mette in luce due delle differenze più significative.

Per Tommy non sarà facile adattarsi a una stanza piena di completi e cravatte, qualcosa a cui dovrà abituarsi nel suo ruolo più importante. La spavalderia che mostra agli altri personaggi di Landman potrebbe fargli guadagnare dei nemici, soprattutto se questi non lo rispettano per il suo precedente ruolo pratico nell’azienda.

Per quanto riguarda Cooper, le sue sfide sono duplici: non solo sta costruendo un’azienda, ma sta anche cercando di prendersi cura di Ariana e di suo figlio. Le loro circostanze non saranno facili, né miglioreranno se lui si farà dei nemici tra le altre aziende. Anche se non è chiaro se i due personaggi principali entreranno in conflitto, le parole di Wallace indicano che è possibile.

House of the Dragon – Stagione 3: Annie Shapero sarà Alysanne Blackwood!

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Nelle ultime settimane sono circolate numerose speculazioni su Internet riguardo a chi interpreterà una delle combattenti più agguerrite di George R.R. Martin nella terza stagione di House of the Dragon. Deadline riporta ora che l’attrice australiano-britannica Annie Shapero interpreterà Alysanne Blackwood nella prossima stagione, le cui riprese sono iniziate alcuni mesi fa nel Regno Unito.

Conosciuta come Black Aly, Blackwood ha un ruolo chiave nel romanzo “Fuoco e Sangue” di Martin. L’impavida guerriera è la zia di Lord Benjicot Blackwood e combatte per la regina Rhaenyra Targaryen (Emma D’Arcy) nella Danza dei Draghi prima di sposare Lord Cregan Stark, interpretato da Tom Taylor. Diventa una figura leggendaria nella tradizione della Casa Stark e la sua storia sembra destinata a essere raccontata nella terza stagione di House of the Dragon.

Blackwood non è un personaggio fisso della serie, ma è stato riportato che apparirà in cinque degli otto episodi della terza stagione, che uscirà il prossimo anno. Prima di questo ruolo, Shapero ha interpretato la giornalista americana Jenny in Red Skies, la serie televisiva israeliana vincitrice del Series Mania Award sulla Seconda Intifada, co-creata da Ron Leshem di Euphoria. Ha anche recitato nel pilot della FX The Border, in The Narrow Road to the Deep North con Jacob Elordi ed è stata scritturata nel prossimo film horror australiano Saccharine al fianco di Midori Francis.

LEGGI ANCHE: House Of The Dragon – Stagione 3: cast, trama e tutto quello che sappiamo

Il cast della stagione 3 di House of the Dragon

House of the Dragon è l’amatissima saga ambientata 200 anni prima degli eventi citati nella serie dei record “Il Trono di Spade”. Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, questa racconta la storia della leggendaria Casa Targaryen.

La terza stagione vedrà nel cast il ritorno di: Matt Smith, Emma D’Arcy, Olivia Cooke, Steve Toussaint, Rhys Ifans, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno, Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall, Matthew Needham, Tom Bennett, Kieran Bew, Kurt Egyiawan, Freddie Fox, Clinton Liberty, Gayle Rankin e Abubakar Salim.

Si sono poi uniti al cast Tommy Flanagan nel ruolo di Ser Roderick Dustin, Dan Fogler nel ruolo di Ser Torrhen Manderly, e James Norton nel ruolo di Ormund Hightower. Le registe e i registi della terza stagione sono: Clare Kilner, Nina Lopez-Corrado, Andrij Parekh e Loni Peristere.

Smallville: il sequel riceve un importante aggiornamento per il 2025 da Tom Welling dopo il rinvio del rilancio della DC TV

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La serie TV sequel di Smallville con Tom Welling e Michael Rosenbaum riceve un nuovo aggiornamento DC dall’ex attore di Superman. Mentre il cast di Smallville ha terminato la sua corsa nel lontano 2011 su The CW, il dramma incentrato su Clark Kent sta valutando una potenziale resurrezione, dato che Welling e Rosenbaum stanno sviluppando un sequel animato, con l’obiettivo di far doppiare i rispettivi personaggi DC dagli attori originali.

Tuttavia, dato che il sequel di Smallville è in fase di sviluppo da diversi anni, il progetto deve ancora essere esaminato dalla Warner Bros. Discovery, poiché la DC Studios si sta concentrando sul lancio del franchise DC Universe di James Gunn, che include l’uscita del film Superman nel 2025. Ma un nuovo aggiornamento da parte di Welling potrebbe significare guai per la possibile rinascita di Smallville.

Welling è stato recentemente ospite del podcast di Rosenbaum, Inside of You with Michael Rosenbaum, dove l’attore che interpreta Lex Luthor ha chiesto al suo co-protagonista di Smallville, nonché co-conduttore di TalkVille Podcast (il loro programma dedicato alla rivisitazione di Smallville), se pensa che la serie tornerà mai, dato che si è discusso di reboot e sequel televisivi. Tuttavia, Welling non era del tutto sicuro che Smallville avrebbe avuto questa possibilità. Leggi qui sotto lo scambio di battute tra Rosenbaum e Welling:

Michael Rosenbaum: Pensi che sia troppo azzardato che Al [Gough] e Miles [Millar, i creatori di Smallville] dicano: “Facciamo un episodio o un film?” Tom Welling: Non mi sembra che la nostra serie sia il tipo di serie in cui potrebbe succedere una cosa del genere. Sorrido e dico che probabilmente non succederà mai. Ma l’idea mi piace molto!

Cosa significa l’aggiornamento di Tom Welling su Smallville

Tom Welling Smallville

Il sequel di Smallville non è necessariamente morto

Sebbene l’ultimo aggiornamento di Welling sul reboot di Smallville sia destinato a preoccupare i fan di lunga data, non significa necessariamente che un sequel sia completamente fuori discussione. Nell’intervista con ScreenRant a Rosenbaum nel 2024, la star di Smallville ha sottolineato che il tempismo è un fattore fondamentale per le possibilità di un sequel animato, il che è sicuramente rilevante nel 2025. Rosenbaum ha dichiarato quanto segue a ScreenRant nel 2024:

Michael Rosenbaum: Tutto quello che posso dire è che è un’ottima idea. Abbiamo Al e Miles, i creatori di Smallville, che ci sostengono. Quando sarà il momento giusto, vorremmo andare avanti e presentarlo alla Warner Bros. Deve essere il momento giusto, e questo non lo è. C’è stato lo sciopero, c’è stato un cambio di dirigenti alla DC, uno dei quali era uno dei miei migliori amici al mondo, James Gunn. Quando sarà il momento giusto, penso che sarà una cosa scontata, a meno che non abbiano altre idee. Ci piacerebbe farlo, tutto il cast vorrebbe farlo. Dopoi darebbero voce ai propri personaggi della serie e abbiamo già un’idea di come sarà.

Riportare Smallville in animazione sarebbe più facile e più conveniente, rispetto a un’ipotetica stagione 11 in formato live-action. Girare un altro show di Smallville in live-action potrebbe essere qualcosa che lo studio è meno disposto a fare, ma con l’animazione c’è molta più libertà di narrazione, soprattutto con lo stile di animazione giusto, dato che il mezzo si è costantemente evoluto negli ultimi due decenni.

È anche fondamentale ricordare che l’aggiornamento di Welling su Smallville non dice categoricamente che non accadrà mai, ma solo che non è sicuro che la serie TV della DC sia una di quelle che avranno un sequel. A questo punto, i commenti di Welling sul sequel di Smallville possono essere facilmente interpretati come un modo per mantenere una mente aperta, pur avendo aspettative caute.

The Pitt – Stagione 2 aggiunge il primo nuovo membro del ca

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The Pitt – Stagione 2 aggiunge il primo nuovo membro del ca

The Pitt stagione 2 ha aggiunto il suo primo nuovo membro del cast, il cui personaggio anticipa una storia d’amore per un medico mentre continua la produzione dei prossimi episodi. The Pitt – stagione 2 si svolge molti mesi dopo la stagione 1 e si concentra sui casi trattati ora per ora dal centro traumatologico durante il 4 luglio. Questi importanti casi festivi saranno al centro dell’attenzione.

Ora, Deadline ha rivelato che Lawrence Robinson si unirà al cast di The Pitt stagione 2 con un ruolo ricorrente. Interpreterà Brian Hancock, descritto come un paziente “affascinante” e gentile che instaura una possibile relazione romantica con un medico dopo essere stato ricoverato per un infortunio di calcio. Sebbene l’identità del medico sia sconosciuta, lo sviluppo ora per ora della loro relazione sembra garantito.

Cosa significa il casting di Robinson per la seconda stagione di The Pitt

Lawrence Robinson è noto soprattutto per il suo ruolo nella commedia di Hulu Three Ways, dove interpreta Dante. Tra i suoi ruoli più recenti figurano Trent nel film originale di Tubi Robbin e la partecipazione come guest star nel ruolo di West Abrams nella serie TV del 2024 Angel. Entrando a far parte del cast di The Pitt, interpreterà un ruolo nei turni di un medico.

CorrelatiThe Pitt è finalmente sulla strada giusta per riscattare il deludente record di Noah Wyle nella sua serie medica di 31 anniThe Pitt ha ricevuto diverse nomination agli Emmy, e una di queste offre a Noah Wyle la possibilità di fare qualcosa che nemmeno il suo ruolo in ER è riuscito a realizzare.

Accanto a Robinson, il cast ricorrente della seconda stagione di The Pitt includerà Charles Baker, Irene Choi, Laëtitia Hollard e Lucas Iverson. Anche se non è chiaro quale sarà il ruolo di ogni personaggio ricorrente nella serie, sembra che, essendo nuovi arrivati, avranno un certo protagonismo durante il turno festivo.

La seconda stagione porterà anche alcune decisioni inaspettate dopo la fine della prima stagione di The Pitt, tra cui l’assenza del dottor Collins interpretato da Tracy Ifeachor. Se da un lato questo apre la porta a più storie come quella di Brian interpretato da Robinson, che avrà più spazio sullo schermo, dall’altro sottolinea come questi cambiamenti si intrecciano con le nuove aggiunte alla trama.

Zootropolis 2: nuovi trailer e poster

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Zootropolis 2: nuovi trailer e poster

Il nuovo trailer e il poster di Zootropolis 2, la nuova avventura targata Walt Disney Animation Studios, che arriverà nelle sale italiane il 26 novembre.

Dopo aver risolto il caso più importante della storia di Zootropolis, i poliziotti alle prime armi Judy Hopps e Nick Wilde scoprono che la loro collaborazione non è così solida come pensavano quando il capo Bogo ordina loro di unirsi al programma di consulenza “colleghi in crisi”. Nel momento in cui si ritrovano sulle tracce di un mistero legato all’arrivo di un serpente velenoso nella metropoli animale, non ci vuole molto perché la loro collaborazione venga messa alla prova.

Ecco il nuovo poster di Zootropolis 2

Zootropolis 2 introduce Gary De’Snake, Nibbles e la terapeuta animale Dott.ssa Fuzzby oltre a dare il bentornato anche a una serie di personaggi che hanno fatto il loro debutto nel film premio Oscar® Zootropolis.

Dal team vincitore dell’Oscar® composto da Jared Bush e Byron Howard (registi) e Yvett Merino (produttore), Zootropolis 2 è il 64° film d’animazione dei Walt Disney Animation Studios.

No Other Land: ucciso uno dei consulenti del documentario premio Oscar

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Odeh Hathalin, alias Awdah Hathaleen, importante attivista palestinese e leader della comunità, consulente del documentario premio Oscar No Other Land, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da un colono israeliano nella Cisgiordania occupata lunedì.

L’incidente è stato riportato per la prima volta dal co-regista del film, il giornalista israeliano Yuval Abraham, che ha affermato che Hathalin era in condizioni critiche dopo essere stato colpito “ai polmoni”. La sua morte per le ferite riportate è stata successivamente confermata dal Ministero della Salute palestinese. Secondo il regista sui social media, i residenti avevano identificato l’assassino come Yinon Levi, un colono appartenente a un gruppo originariamente sanzionato dal presidente Joe Biden, nonché dal Regno Unito e dall’Unione Europea, sebbene tali sanzioni siano state successivamente revocate dall’amministrazione di Donald Trump.

In particolare, Hathalin è stato colpito nel villaggio di Umm al-Khair, nella comunità di Masafer Yatta, dove si concentrava No Other Land. Il documentario racconta la violenza e la distruzione all’interno della comunità causate da soldati e coloni israeliani mentre gli attivisti palestinesi si oppongono allo sfollamento forzato. La polizia israeliana ha dichiarato che le forze erano sul posto e avevano arrestato un cittadino israeliano che non hanno identificato al momento, sebbene i media abbiano successivamente riferito lunedì che Levi è stato arrestato perché sospettato dell’omicidio di Hathalin. È stato poi rilasciato agli arresti domiciliari martedì, mentre le indagini proseguivano. Nel post di Abraham su X, il regista ha anche condiviso un video di Levi che “sparava come un matto”, sebbene non sia stato chiarito se questo fosse direttamente correlato all’incidente in cui l’attivista è stato ucciso.

Awdah Hathaleen ha contribuito alla realizzazione di No Other Land

Oltre al suo attivismo all’interno di Umm al-Khair, Hathalin era padre di tre figli e lavorava come insegnante di inglese nella zona. Per il collettivo israelo-palestinese che ha creato No Other Land, è stato fondamentale per il loro lavoro, dato il suo sostegno ai giornalisti che lavoravano nella zona. Avrebbe anche partecipato direttamente alle riprese del documentario, che avrebbe poi vinto l’Oscar per il miglior documentario all’inizio di quest’anno. Abraham lo ha descritto come “un attivista straordinario“, mentre un altro dei registi del film, il regista palestinese Basel Adra, lo ha definito un “caro amico” in un suo post sui social media. “Non riesco quasi a crederci“, ha scritto. “Il mio caro amico Awdah è stato massacrato questa sera. Era in piedi davanti al centro comunitario del suo villaggio quando un colono ha sparato un proiettile che gli ha trafitto il petto e gli ha tolto la vita. È così che Israele ci cancella: una vita alla volta“.

Jurassic World – La rinascita supera uno dei blockbuster fantasy più amati

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Dopo quasi un mese dall’uscita nelle sale di tutto il mondo, Jurassic World – La rinascita si è affermato come un vero e proprio blockbuster. Il film non ha ricevuto recensioni entusiastiche, ma non è stato nemmeno stroncato come il suo predecessore, Jurassic World Il Dominio. Quel film è uscito solo un paio d’anni fa e, sebbene La rinascita continui la stessa trama, è stato definito un soft-reboot del franchise d’azione e avventura. Diretto da Gareth Edwards, La rinascita potrebbe faticare a raggiungere l’ambito traguardo di 1 miliardo di dollari al botteghino globale come tutti e tre i suoi predecessori, ma ora ha superato uno dei film del franchise più amati degli ultimi due decenni.

Jurassic World – La rinascita ha superato Il leone, la strega e l’armadio

Il leone, la strega e l’armadio è stato seguito da due sequel: Le cronache di Narnia: Il principe Caspian e Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero. Entrambi i film hanno incassato oltre 400 milioni di dollari in tutto il mondo. Era stato annunciato un quarto film, ma non ha mai visto la luce. Il franchise di Narnia sarà riavviato dalla regista Greta Gerwig, che ha firmato un accordo per due film con Netflix. Sfruttando ogni goccia di prestigio accumulata grazie al successo di Barbie, ha convinto Netflix a deviare dalla sua procedura operativa standard e garantire un’esclusiva distribuzione cinematografica IMAX per il primo film di Narnia il prossimo anno. Il casting è ancora in corso e Meryl Streep sarà la voce del leone Aslan.

GOAT: Sogna in grande, il trailer del nuovo film d’animazione SONY

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Dagli autori di Spider-Man: Across the Spider-Verse, GOAT: Sogna in grande è una commedia d’azione originale firmata Sony Pictures Animation, ambientata in un mondo interamente popolato da animali.

Will, una piccola capra con grandi sogni, all’improvviso ha l’occasione di entrare nella lega professionistica di “pallaruggente”, uno sport ad alto tasso di adrenalina, dominato dagli animali più veloci e feroci del pianeta. I suoi nuovi compagni non sono esattamente entusiasti all’idea di avere una capretta in squadra, ma Will è deciso a cambiare le regole del gioco e dimostrare, una volta per tutte, che anche i “piccoli” sanno lasciare il segno.

GOAT: Sogna in grande è prodotto da Stephen Curry e arriverà al cinema il 12 febbraio 2026 distribuito da Eagle Pictures.

Ogni Maledetto Fantacalcio: trailer del film Netflix

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Ogni Maledetto Fantacalcio: trailer del film Netflix

Tra ritiri precampionato e l’uscita del listone, arriva finalmente il primo appuntamento imperdibile della stagione: è disponibile ora il trailer di “Ogni Maledetto Fantacalcio”, il film comedy di 90 minuti (incluso recupero) – diretto da Alessio Maria Federici e prodotto da QMI, in arrivo solo su Netflix dal 27 agosto.

Dedicato a tutti i fantallenatori, il film è con Giacomo Ferrara, Silvia D’Amico, Francesco Russo, Enrico Borello, Antonio Bannò e Caterina Guzzanti, con la partecipazione di Diletta Leotta, Pierluigi Pardo, Giuseppe Pastore, Daniele Orsato, Riccardo Gentile, Valeria Angione e Leonardo Pavoletti.

Fino a che punto ci si può spingere per vincere al Fantacalcio? È questa l’insolita domanda che si deve porre una giudice dal sarcasmo tagliente (Caterina Guzzanti), mentre interroga Simone (Giacomo Ferrara), spensierato trentenne, sceneggiatore più libero che professionista, nonché improbabile sospettato per la misteriosa scomparsa di Gianni (Enrico Borello).

La trama di Ogni Maledetto Fantacalcio

Gianni non è solo il suo migliore amico, è anche il campione in carica della Lega Fantacalcio “Mai una gioia” nella quale da anni si riunisce un gruppo di amici tanto storici quanto assurdi. Il giorno del suo matrimonio – e dell’ultima, decisiva giornata di campionato – Gianni però non si è presentato all’altare e, ancora più strano, non ha messo la formazione. Le surreali indagini coinvolgono tutta la folle comitiva, inclusa Andrea (Silvia D’Amico), l’ultima arrivata, che forse nasconde più di un segreto. Dalla chat di gruppo si scatena il delirio: insulti, accuse, screen compromettenti… e una quantità sospetta di minacce di morte. È possibile che qualcuno abbia davvero fatto del male a Gianni? Perché a volte, il Fantacalcio non è solo un gioco. È una questione di vita, bonus… e vendetta.

Nel cast del film, scritto da Giulio Carrieri e Michele Bertini Malgarini, che vede la collaborazione di Fantacalcio (un marchio di Quadronica), anche Francesco Giordano, Giacomo Bottoni e Francesca Agostini.

Holiday Crush: il trailer della serie Prime Video con The Jackal

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Holiday Crush: il trailer della serie Prime Video con The Jackal

Prime Video svela il trailer e il poster ufficiali di Holiday Crush, il nuovo reality show Original italiano con l’esilarante commento dei The Jackal, Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone, Ciro Priello che, direttamente dal loro divano, guarderanno con ironia e senza filtri la vacanza da sogno di un gruppo di ragazzi.

Diretto da Tommaso Deboni, scritto da Lorenzo Campagnari, Andrea Teodori, Claudia Melis ed Elisabetta Valori, Holiday Crush è prodotto da Casta Diva per Amazon MGM Studios e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo dal 4 settembre in 6 episodi.

La trama di Holiday Crush

I The Jackal (Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone e Ciro Priello), direttamente dal loro divano, stanno per vedere e commentare in maniera schietta e dissacrante la vacanza da sogno di un gruppo di ragazzi. Per questi giovani protagonisti, sarà il viaggio più importante della loro vita, dove oltre a divertirsi e dare sfogo alle proprie fantasie, potranno anche riflettere e capire di più su loro stessi. Grazie all’aiuto di un travel planner (Jacopo Becchetti) e una spiritual coach (Jessica Venturi), verranno messi di fronte ai propri limiti, incontreranno nel percorso diversi imprevisti e si troveranno a dover condividere spazi ed emozioni. I The Jackal, insieme ai loro ospiti, (Emma Galeotti, La Pina & Diego, Cristina D’Avena) seguiranno i ragazzi passo dopo passo, commentando in maniera ironica e sorprendente ogni loro mossa e ogni loro reazione, trovandosi così immersi in un mix veramente esplosivo.

Venezia 82: a Julian Schnabel il premio Cartier Glory to the Filmmaker

La Biennale di Venezia e Cartier annunciano che è stato attribuito all’artista e regista statunitense Julian Schnabel (Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità, Lo scafandro e la farfalla, Basquiat) il premio Cartier Glory to the Filmmaker dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (27 agosto – 6 settembre 2025), dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

La consegna del premio Cartier Glory to the Filmmaker a Julian Schnabel avrà luogo mercoledì 3 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema) alle ore 21.30, prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, In the Hand of Dante (USA/Italia, 150′) con Oscar Isaac, Gal Gadot, Gerard Butler, Al Pacino, John Malkovich, Martin Scorsese,  Jason Momoa, Louis Cancelmi e Franco Nero.

Julian Schnabel nell’accettare la proposta, ha dichiarato: “Sono stato la prima volta a Venezia nel novembre del 1976. All’epoca mi recai in Veneto per vedere la Cappella degli Scrovegni di Giotto e in seguito la pittura veneziana. Non avrei mai immaginato di diventare un regista, e tantomeno di essere onorato con questo premio, venendo incluso tra tanti registi che ammiro, perché in realtà sono un pittore. Ma penso di essere anche un regista. Sono quasi 30 anni che proietto i miei film alla Mostra del Cinema di Venezia e ricevere il premio Glory to the Filmmaker per la prima mondiale del mio nuovo film In the Hand of Dante, significa molto per me, poiché il percorso di Dante e di Nick Tosches in questo film in qualche modo rispecchia la mia vita. Grazie, non potrei essere più felice.”

Venezia 82: il programma ufficiale

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera afferma: “Ogni film di Julian Schnabel è un mondo a sé. Nessuno è uguale al precedente o al successivo. Eppure, non è una coincidenza che la maggior parte di essi siano ritratti di artisti e rappresentazioni appassionate del processo artistico. Tanto generosa quanto selvaggiamente fantasiosa, la produzione cinematografica di Schnabel è un dono al cinema, articolato attraverso un linguaggio del tutto originale.  Il suo nuovo film, In the Hand of Dante, è il suo progetto più ambizioso. Come ha detto Martin Scorsese quando gli è stato chiesto di descriverli, i film di Schnabel sono «abbondanti, traboccanti e vibranti di vita, di pulsazioni. Nell’inquadratura c’è sempre un di più da vedere, da sperimentare e da sentire».”

Arnaud Carrez, Senior Vice President Chief Marketing Officer di Cartier International, ha dichiarato: “La Maison è lieta di consegnare il premio Glory to the Filmmaker di quest’anno a Julian Schnabel, in onore al suo contributo originale all’industria cinematografica. La creatività sfrenata di ciascuno dei suoi film ci introduce a mondi affascinanti attraverso la sensibilità e il linguaggio visivo di un pittore. Questo incontro tra sensibilità artistica e dedizione alla creazione rappresenta un prezioso unicum caro alla Maison”.

Diretto da Julian Schnabel, In the Hand of Dante è prodotto da DreamCrew Entertainment, MeMo Films, TWIN Productions e Artofficial Productions. Distribuzione internazionale: WME Independent.

Su In the Hand of Dante di Julian Schnabel

Basato sull’omonimo romanzo di Nick Tosches e adattato per lo schemro da Louise Kugelberg insieme a Julian Schnabel, è la storia di un manoscritto autografo della Divina Commedia di Dante Alighieri che viaggia dalle mani di un prete a quelle di un boss mafioso di New York City, dove viene poi portato a Nick Tosches con la richiesta di verificarne l’autenticità.

Anthony e Joe Russo condividono le reazioni del pubblico alla scena post-credits di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

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Come sappiamo, Joe e Anthony Russo hanno diretto la scena a metà dei titoli di coda di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, che segna il debutto nel MCU di un personaggio che sarà fondamentale in Avengers: Doomsday.

Come probabilmente avrete già sentito, la scena si conclude con l’introduzione del Dottor Destino, anche se non ne vediamo il volto (qui il nostro approfondimento sulle scene post-credits). Dopo un flashforward di quattro anni, vediamo Sue Storm (Vanessa Kirby) leggere una storia a suo figlio, Franklin Richards, nel Baxter Building. Quando Sue esce per scegliere un altro libro, sente un suono provenire dal soggiorno, che la ricarica mentre torna per affrontare qualsiasi pericolo possa attenderla.

La Donna Invisibile trova Victor Von Doom accovacciato a parlare con Franklin. Il cattivo sembra sussurrare qualcosa al bambino, ma il suo volto è nascosto dal cappuccio del mantello. L’unica indicazione che abbiamo che si tratti effettivamente di Doom (Robert Downey Jr.) è una rapida occhiata alla maschera argentata che tiene in mano (e la parte inferiore è coperta dalle dita).

Nonostante si sia potuto intravedere solo brevemente il personaggio, la scena ha entusiasmato molto i fan, e Joe e Anthony Russo hanno ora condiviso alcune reazioni del pubblico su Instagram.

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Nella nostra recensione abbiamo scritto: I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri.”.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.