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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker cambia titoli in Giappone

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker cambia titoli in Giappone

Star Wars: The Rise of Skywalker, da noi Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, avrà un titolo diverso in Giappone. Nel corso degli ultimi anni, Lucasfilm ha adottato un approccio di grande segretezza nei confronti dei suoi progetti e l’Episodio IX, al cinema dal prossimo dicembre, è stato tenuto sotto segreto molto più di altri film.

Anche se le riprese principali del film si sono concluse a febbraio, i fan hanno appreso il titolo ufficiale solo in occasione della Celebration di Chicago ad aprile, quando è stato diffuso anche il teaser trailer del film. Ovviamente, sia il titolo che il video sono stati sezionati ed analizzati, e ne sono conseguite moltissime congetture e teorie.

Inutile dire che Star Wars 9 sarà proiettato in una miriade di Paesi in tutto il mondo, e spesso il titolo del film sarà tradotto, come accadrà anche in Italia, dove il film si intitola L’Ascesa di Skywalker.

In occasione del 41 ° anniversario della premiere di Guerre Stellari in Giappone, il sito ufficiale giapponese di Star Wars ha annunciato il titolo di Episodio IX che sarà Star Wars: Dawn of Skywalker. In sostanza, scambia due parole intercambiabili (rise e dawn), scelta che potrebbe essere considerata una anglicizzazione. Attenzione però che questa è la traduzione letterale dal titolo giapponese, in inglese, quindi forse qualche sfumatura si è persa nella traduzione.

Un dibattito sul titolo del film tenne banco anche all’annuncio del titolo ufficiale di Episodio VIII, che in originale si chiamava The Last Jedi, e che in molte lingue è stato poi tradotto usando il plurale, tanto che anche in Italia il film è uscito con il titolo di Star Wars: Gli Ultimi Jedi.

Jedi è un sostantivo che rimane invariato per il plurale, per cui era una domanda legittima, ma pare che gli adattatori italiano abbiano commesso un errore, dal momento che successivamente lo stesso Rian Johnson ha confermato che il titolo faceva riferimento solo a Luke Skywalker, ultimo Jedi.

Dopotutto, il titolo cinese di Solo: A Star Wars Story era Ranger Solo – che eliminava Star Wars dal titolo per scopi commerciali, visto il disastro al botteghino de Gli Ultimi Jedi nel Regno di Mezzo. È chiaro, dunque, che anche la traduzione dei titoli del film, come sanno bene gli spettatori italiani, si focalizza sul tentativo di risultare più accattivante per il pubblico della particolare nazionalità.

Ciò che gli spettatori non dovrebbero aspettarsi di trovare nei titoli internazionali sono spoiler per il film. Soprattutto in presenza di qualcosa di così importante come Star Wars, Disney e Lucasfilm si assicureranno che il nome del film e tutte le sue varianti globali tenga segreti i punti chiave della trama.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, come tornerà l’imperatore Palpatine?

Vi ricordiamo che Star Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Dave Bautista: “Chris Hemsworth è perfetto per Guardiani della Galassia 3”

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Anche Dave Bautista, interprete di Drax nel MCU, vorrebbe Thor a bordo del Benatar insieme agli altri personaggi in Guardiani della Galassia Vol.3, progetto forse incluso nella Fase 4 del franchise, e l’ha dichiarato in una recente intervista con l’Hollywood Reporter.

Si! Assolutamente. Se siamo riusciti a fare insieme Infinity War e Endgame, non ci sarebbero problemi in futuro. È un aspetto da non sottovalutare, anzi, mi sembra il più importante: la Marvel ha impostato un tono specifico per l’ambiente, ed è stato bello vedere tutti quegli attori interagire sullo stesso set in un’atmosfera molto piacevole […]

[…] Non c’era spazio per l’ego, o conflitti o atteggiamenti egogentrici. E penso che Chris Hemsworth sia un bravo ragazzo, un australiano amante del divertimento, piacevole e ottimista. Quindi credo che sarebbe perfetto per Guardiani 3“.

Dopo la battaglia finale di Avengers: Endgame, Thor decide di lasciare il trono di Asgard a Valchiria e di unirsi ai Guardiani della Galassia, con i quali presumibilmente attraverserà lo spazio in cerca di qualche avventurosa missione, diventando ciò che era destinato a essere. Questo però non esclude ogni possibilità di vedere al cinema Thor 4, che nel frattempo potrebbe essere incluso nel terzo capitolo del franchise sfruttando l’onda dell’approccio comico iniziato con Ragnarok.

Lo stesso Hemsworth aveva dichiarato di recente che interpreterebbe di nuovo il personaggio e che se ci fosse ancora l’opportunità di fare qualcosa di unico sarebbe pronto. “Tutti gli ultimi tre film erano molto diversi in termini di rappresentazione, e ogni volta Thor sembrava un personaggio completamente nuovo. Onestamente non so quando inizieranno i lavori su Guardiani della Galassia 3, né quali siano i piani, perché dopo il tour di Endgame ho un po’ staccato la spina“.

Guardiani della Galassia Vol.3: quando inizieranno le riprese?

Un report dell’Hollywood Reporter fa sapere che le riprese di Guardiani 3 potrebbero essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a quale mese ci si riferisca). È possibile inoltre che la data di uscita del film venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che i fan dovranno attendere meno tempo del previsto per rivedere i propri eroi sul grande schermo.

Ovviamente nei mesi che precedono l’inizio dei lavori con i Marvel Studios James Gunn si occuperà della regia di The Suicide Squad, reboot che rilancia le sorti della squadra di supercriminali del DC Extended Universe. Qui invece le riprese dovrebbero partire a settembre 2019, con una release prevista per agosto 2021.

La decisione di riassumere Gunn – allontanato dalla produzione del film a luglio a causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo profilo Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e pedofilia – è stata varata negli uffici della casa di Topolino in seguito a diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei Marvel Studios.

A quanto pare, subito dopo il licenziamento, è stato il presidente degli Walt Disney Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn per discutere della situazione e, convinto dalle scuse dell’accusato e dal modo in cui stava gestendo la situazione, avrebbe scelto di riportarlo al timone del progetto.

Fonte: THR

Gli Eterni: ecco il titolo di lavorazione del film Marvel

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Gli Eterni: ecco il titolo di lavorazione del film Marvel

Secondo il nuovo report di HN Entertainment il titolo di lavorazione del film sugli Eterni sarà “Sack Lunch“, riferimento alla popolare sitcom Seinfeld usata già come bacino di nomi per i precedenti cinecomic Marvel durante lo sviluppo.

Già nel 2017 Spider-Man: Homecoming aveva era stato chiamato provvisoriamente “Summer of George”, ma sembra che la scelta sia del tutto casuale e non implichi alcun dettaglio sulla trama.

Per quanto riguarda gli Eterni, le riprese dovrebbero partire a settembre nel Regno Unito con la regia di Chloe Zhao. Nel cast sono stati finora confermati Kumail Nanjiani e Angelina Jolie, e se non è chiaro che panni vestirà l’attore, si ipotizza che la Jolie si calerà in quelli di Sersi, eroina creata da Jack Kirby nel 1963 e membro della quarta generazione degli Eterni. Anche Ma Dong-seok, l’attore visto nel thriller apocalittico Train To Busan, sarebbe in trattative.

Sersi è figlia di Helios e Perse, nacque ad Olimpia, in Grecia, qualche tempo dopo il Grande Cataclisma che distrusse i continenti di Atlantide e Lemuria durante l’era glaciale conosciuta come l’Era Hyborea. Durante il periodo trascorso nell’antica Mesopotamia, la donna incontra per la prima volta Captain America, che aveva viaggiato indietro nel tempo.

Insieme a lei potrebbe comparire anche Hercules, personaggio creato nel 1940 e pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la Marvel Comics), rilettura della mitologia del Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il titano più alto di tutti i tempi.

Il film, secondo gli ultimi aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo mentre l’uscita nelle sale dovrebbe essere stata fissata al 2020, con il cinecomic che potrebbe vedere in azione il primo eroe apertamente gay della storia.

Gli Eterni: nuovi dettagli sui personaggi del prossimo film Marvel

Fonte: HN Entertainment

Spider-Man: Far From Home, i costumi protagonisti della nuova featurette

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Continua la campagna promozionale di Spider-Man: Far From Home, il sequel di Homecoming che arriverà nelle sale il 10 Giugno, e di nuovo tornano protagonisti i costumi che Peter Parker indosserà nel film e i misteri legati a questo cambio di look.

Dalla sua prima apparizione in Captain America: Civil War a Avengers: Endgame, Tom Holland ha avuto accesso a varie versioni, tra cui la speciale Iron Spider sfoggiata per i viaggi nello spazio con particolari funzioni, ma a quanto pare nel cinecomic in uscita l’eroe tornerà ad un’uniforme “tradizionale” disegnata da lui stesso e ad un completo nero chiamato Stealth Suit.

Proprio quest’ultimo è al centro della nuova featurette che trovate qui sotto e che raccoglie le dichiarazioni dell’attore in merito alle sfide affrontate e al rapporto con Nick Fury, il “benefattore” che donerà al personaggio i gadget necessari per combattere gli Elementali dopo l’attacco alle varie capitali europee. Di seguito potete dare uno sguardo anche al nuovo poster.

Spider-Man: Far From Home, ecco le prime reazioni della stampa

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Fonte: IGN

Flash Gordon: Taika Waititi coinvolto nel nuovo film Disney

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Flash Gordon: Taika Waititi coinvolto nel nuovo film Disney

La Disney ha scelto Taika Waititi per riportare sul grande schermo le avventure di Flash Gordon, anche se non è chiaro in che modo il regista di Thor: Ragnarok e What We Do In The Shadows sarà coinvolto nel progetto. A riportare la notizia è Deadline.

Da anni si parla di un nuovo adattamento del personaggio, con diversi nomi associati nel corso del tempo come Matthew Vaughn (Kingsman) e Julius Avery (Overlord), ma ora lo studio sembra concentrato sullo sviluppo di un film d’animazione ispirato alle origini del personaggio nato nel 1934 sui fumetti di Alex Raymond e diventato celebre nel 1980 grazie alla pellicola cult diretta da Mike Hodges con la colonna sonora dei Queen.

Dunque la trama di questo Flash Gordon dovrebbe vedere l’eroe impegnato in una realtà dove la Terra è minacciata da una collisione con il pianeta Mongo e spedito al comando di una nave spaziale nel tentativo di fermare il disastro. Qui si scontrerà con il tiranno di Mongo, Ming the Merciless.

Per quanto riguarda Waititi, il neozelandese è ora occupato con la post-produzione di Jojo Rabbit, adattamento cinematografico del romanzo di Christine Leunens e satira sul Adolf Hitler. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film è la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. Nel cast del film compaiono Sam RockwellRebel Wilson e Scarlett Johansson.

Nel frattempo la Warner Bros. ha ufficializzato la data di uscita del nuovo adattamento di Akira, progetto nelle mani del regista, fissata al 21 maggio 2021.

Prossimamente lo ritroveremo anche nel cast di Free Guy, action comedy che sarà diretta da Shawn Levy e interpretata da Ryan Reynolds. La star di Deadpool vestirà i panni del protagonista Guy, un funzionario della banca che scopre di vivere all’interno di un videogioco dove – insieme ad un avatar – cercherà di impedire agli sviluppatori di chiudere il loro mondo. Insieme a loro Jodie Comer (Killing Eve), Joe Keery (Stranger Things), Lil Rel Howery, e Utkarsh Ambudkar.

Fonte: Deadline

Avengers: Endgame, ecco cosa vedremo nella re-release

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Avengers: Endgame, ecco cosa vedremo nella re-release

Come annunciato nei giorni scorsi da Kevin Feige, Avengers: Endgame tornerà il 28 giugno nelle sale ma non si tratterà di una director’s cut, bensì di una versione per il grande schermo con alcune novità dopo i titoli di coda. Ora è il sito MCU Cosmic a rivelare che questa re-release del film presenterà al pubblico una scena eliminata, un tributo a Stan Lee (scomparso dopo la fine delle riprese e protagonista dell’ultimo cameo dell’universo condiviso) e una piccola anticipazione, o teaser, di Spider-Man: Far From Home.

Andando nel dettaglio, alcuni report suggeriscono che la scena eliminata vedrà come protagonista l’Hulk di Mark Ruffalo, ma ovviamente si attendono conferme ufficiali. Che possa rappresentare una gustosa anticipazione di ciò che arriverà nella Fase 4, magari con Bruce Banner coinvolto in qualche strana missione o alle prese con il Regno Quantico (che lui stesso aveva contribuito a far funzionare per i viaggi nel tempo in Endgame)?

Le risposte a queste domande sono rinviate alle prossime settimane, sperando che la seconda uscita del film riguardi anche l’Italia.

Avengers: Endgame, tutti i dettagli dell’edizione homevideo

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Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale lo scorso 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, tutte le scene tagliate dal film

Fonte: MCU Cosmic

Fast and Furious 9: Vin Diesel e Michelle Rodriguez nel primo video dal set!

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Vin Diesel e Michelle Rodriguez, protagonisti storici del franchise, hanno annunciato tramite un video su Instagram che le riprese di Fast and Furious 9 sono cominciate. I due attori hanno registrato un breve video alla fine del primo giorno di riprese e hanno ringraziato i fan, lo studio, e tutti coloro che hanno permesso al franchise di successo di arrivare al nono capitolo.

Vi ricordiamo che la release di Fast and Furious 9 è stata spostata al 22 maggio 2020, con le riprese che dovrebbero iniziare a breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da presa di Justin Lin.

Non sono state fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.

Per quanto riguarda il film, tempo fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea. Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.

Si aspettano nel frattempo gli aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.

Avengers: Endgame supera la prima release di Avatar

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Avengers: Endgame supera la prima release di Avatar

Come molti dei fan del MCU si auguravano, Avengers: Endgame ha battuto gli incassi di Avatar, ma ci sono diverse precisazioni da fare, prima tra tutte quella che la classifica scalata e sovrastata ora dal film dei Russo è quella che non tiene conto dell’inflazione e dei biglietti staccati, quindi in cifra assoluta.

Durante l’ultimo fine settimana, Endgame ha raggiunto i 2,749,603,966 di dollari, battendo i 2,749,064,328, cifra totale guadagnata da Avatar in tutto il mondo, alla prima release.

Il film di Cameron rimane ancora primo in classifica con 2.788 miliardi di dollari, ma questa cifra è stata raggiunta anche con le re-release avvenute nel corso del 2010. L’incasso alla prima distribuzione rimase invece fermo a 2,749 miliardi di dollari, in 34 settimane, cifra che Avengers: Endgame ha raggiunto in appena 11 settimane.

Alla luce dell’annuncio della nuova distribuzione di Endgame, il film potrebbe ancora raggiungere e superare il record mondiale del film di James Cameron.

Fonte: CBM

La famosa invasione degli Orsi in Sicilia: recensione del film di Lorenzo Mattotti

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Arriverà nelle sale italiane distribuito da BIM La famosa invasione degli Orsi in Sicilia, l’esordio alla regia di Lorenzo Mattotti, fumettista e illustratore di grande talento. Il film è la fedele trasposizione cinematografica della fiaba illustrata di Dino Buzzati. La storia segue le avventure di Leonzio, il Grande Re degli orsi, che cercando di ritrovare il figlio e per permettere agli orsi di sopravvivere al rigido inverno delle montagne, decidere di portare il suo popolo a valle, dove vivono gli uomini. Re Leonzio riesce a sconfiggere il malvagio Granduca e a ritrovare il figlio Tonio, ma la natura del suo popolo lo convincerà ben presto che gli orsi non sono fatti per vivere con gli uomini.

Nonostante i nomi coinvolti siano italiani, il film è a tutti gli effetti una produzione francese e si pone quindi in quel florido vivaio che è l’animazione transalpina, che conferma così un ottimo stato di salute e soprattutto una grande continuità che è invece quella che manca all’animazione italiana, che nonostante negli ultimi anni si sia fregiata di opere importanti e di successo (vedi Gatta Cenerentola di Alessandro Rak), fatica a trovare la sua via. La Francia invece testimonia grande impegno a sostenere questi talenti e questo strumento che si dimostra sempre duttile e disponibile a raccontare qualsiasi tipo di storia. Così anche l’avventura di Leonzio ha trovato la sua perfetta rappresentazione nell’animazione e nel talento di Mattotti.

A parte la questione produttiva, che meriterebbe una parentesi a sé, La famosa invasione degli Orsi in Sicilia offre un felice incontro artistico tra il lavoro di Buzzati e quello di Mattotti, che restituisce una purezza di segno e di toni molto rare nel panorama dell’animazione mondiale. Forse più riuscito nella restituzione degli ambienti e dei paesaggi (soprattutto) che dei personaggi, il film si arricchisce di un doppiaggio italiano di grande spessore, unitamente a qualche variazione narrativa che si sposa alla perfezione con l’adattamento. La famosa invasione degli Orsi in Sicilia è una festa per gli occhi, una carezza all’immaginazione che restituisce la purezza dell’animazione dei primordi con la consapevolezza moderna dei suoi autori. Il film è stato presentato, con grande successo di critica, sia al Festival di Cannes 2019, in Un Certain Regard, che al festival di Annecy 2019.

Guarda il trailer de La famosa invasione degli Orsi in Sicilia

Space Jam: 10 cose che non sai sul film

Space Jam: 10 cose che non sai sul film

Space Jam è uno di quei film che ha fatto la storia del cinema grazie alla sua tecnica mista, ovvero unire attori in carne ed ossa a cartoni animati unici ed inimitabili come i Looney Tunes. Questo film, uscito nelle sale nel 1996, ha raccolto davanti allo schermo milioni di spettatori e appasionati di basket, capace di conquistare diverse fasce di pubblico anche vent’anni dopo la sua uscita, tanto da voler realizzare un sequel previsto per il 2021.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Space Jam.

Space Jam film

space jam

1. Il regista si è portato a casa un souvenir. Il pallone da basket usato nel film è diventato un trofeo in casa di Joe Putka. Nel film, quando si vede nelle mani di Michael Jordan è reale, mentre quando viene usato dai cartoni animati o appare in volo è stato reso animato.

2. Il film ha ricevuto critiche qualche anno dopo. In un’intervista svolta un paio di anni dopo l’uscita del film, il regista dei Looney Tunes, Chuck Jones, è stato molto critico. Secondo lui il film si allontanava troppo dal materiale di partenza e, in particolare, Bugs non avrebbe mai reclutato apertamente gli altri nelle sue battaglie.

Space Jam 2

3. Un nuovo giocatore come protagonista. Ormai sono anni che si vocifera sulla realizzazione di un sequel di Space Jam. Di recente, è stata data qualche conferma in più sulla faccenda e il film vedrà come protagonista la star dell’NBA LeBron James.

4. Uscirà nel 2021. La Warner ha programmato l’uscita del film nelle sale per il 16 luglio del 2021. Il film, che avrà alla regia Terence Nance, sarà prodotto da Ryan Coogler, regista di Black Panther e Creed.

Space Jam streaming

5. Il film è disponibile in streaming digitale. Per chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile appoggiarsi alla sua disponibilità sulle diverse piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, Infinity, iTunes, Tim Vision e Netflix.

Space Jam cast

space jam

6. C’è un riferimento ad una vecchia pubblicità. Il fatto che Bill Murray appaia nei film, non è avvenuto proprio per caso, ma c’è un riferimento preciso ad una serie di pubblicità degli anni ’90 in cui l’attore ha recitato. In queste pubblicità, egli cerca di diventare un giocatore NBA, senza riuscirci. Inoltre, l’attore ha accettato il ruolo nel film, esprimento del rimapianto nell’aver perso la chance di apparire in un altro film live action animato come Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988).

7. Bugs Bunny e Duffy DUck non condividono i doppiatori. Questa è una delle poche volte in cui è accaduta una cosa del genere. Billy West, la voce di Bugs, in seguito avrebbe continuato a dare la voce a Elmer Fudd in molte produzioni future dei Looney Tunes. Ha anche doppiato Bugs in alcuni videogiochi, così come nel DVD Looney Tunes: Canto di Natale (2006).

8. Sono cinque i campioni che perdono le forze. I giocatori a cui vengono rubati i talenti sportivi, sono Charles Barkley, Larry Johnson, Muggsy Bogues, Patrick Weing e Shawn Bradley. Nessuno di loro ha mai vinto un campionato NBA, in gran parte dovuto a Michael Jordan stesso che ha vinto sei campionati con i Bulls.

Space Jam Michael Jordan

9. Gli hanno costruito un campo da basket. Affinché il campione di pallacanestro si vivesse nella maniera migliore possibile tutti giorni di riprese, la Warner decise di costruire un campo da basket solo per lui. Inoltre, è stato deciso di sposorizzare nel film i brand di cui Michael Jordan è stato testimonial.

10. Sono stati citati i suoi figli. Sebbene i veri figli di Michael Jordan non fossero nel film, i loro nomi (Jeffrei, Marcus e Jasmine) furono usati e citati.

Fonti: IMDb

Se Dio vuole: 10 cose che non sai sul film

Se Dio vuole: 10 cose che non sai sul film

Se Dio vuole è una delle più brillanti commedie italiane degli ultimi anni in grado di far ridere il pubblico e di farlo riflettere su temi importanti come la fede e il conoscere realmente se stessi. Questo film è stata una vera e propria brezza per la commedia italiana che ultimamente si trova intricata in stereotipi e in strutture similari. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Se Dio vuole.

Se Dio vuole film

se dio vuole

1. Un film che parla di fede. Se Dio vuole è un film che ha dato molto respiro alla commedia italiana degli ultimi anni, cercando di lavorare alla sceneggiatura ponendosi, essenzialmente, due domande: cosa fare se tuo figlio comincia a comportarsi in maniera strana e pensi che sia gay? E cosa fare se invece dice di volersi fare prete?

2. C’è un omaggio a un film italiano famosissimo. In questo film che parla di fede, tema che affascina da sempre Edoardo Falcone – che ha curato la regia e la sceneggiatura del film – è presente un omaggio al film Roma città aperta. Il riferimento è rivolto a Don Pietro, nome del personaggio interpretato da Aldo Fabrizi.

3. È stato candidato a diversi premi. Il film è stato così apprezzato da pubblico e critica da ricevere molte candidature a premi nazionali e internazionali. Ai David di Donatello ha ottenuto il premio al miglior regista esordiente, mentre era stato candidato Marco Giallini per il Miglior attore protagonista. Al Nastro d’argento il film ha vinto lo stesso premio dei David e si è aggiudicato una candidatura come Miglior produttore a Lorenzo Mieli e Mario Gianani. Inoltre, al Tokyo International Film Festival Edoardo Falcone ha conquistato il Premio del pubblico.

Se Dio vuole streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, iTunes, Tim Vision e Netflix.

Se Dio vuole trailer

5. Un trailer pieno di fede. Prima di vedere il film potrebbe essere opportuno dare un’occhiata al trailer per capire se Se Dio vuole possa essere un film adatto ai propri gusti.

Se Dio vuole cast

se dio vuole

6. Marco Giallini ha adorato interpretare Tommaso. Il suo personaggio è il padre del protagonista, un uomo borghese, attaccato alla realtà e senza fede, soprattutto riguardo i miracoli. Eppure l’attore non si è ispirato a nessun personaggio in particolare, puntando molto sulle sensazioni personali ed improvvisando.

7. Alessandro Gassman ha recitato in dialetto. In Se Dio vuole, l’attore interpreta il personaggio di Don Pietro, un prete molte semplice e pieno di fede, in grado di far ragionare le persone e di aiutare tutti quelli che necessitano di un aiuto. Per interpretare questo ruolo, l’attore ha parlato in pieno dialetto romano.

8. Ilaria Spada ha definito il suo un personaggio positivo. In questo film ogni personaggio è alla ricerca di se stesso e alla scoperta dell’altro. Anche Bianca, la sorella di Andrea cerca di intraprendere la strada del fratello, documentandosi sulla religione con supporti audiovisivi e letture. In questo senso, l’attrice ha definito il personaggio come una persona complessa e ricca di sfaccettature, tra cui la positività.

Se Dio vuole finale

9. Un finale che rimane aperto. È proprio così che termina il film, lasciando spazio a pensieri e riflessioni, senza dare un punto fermo alla storia che riguarda Tommaso e Don Pietro, obbligando lo spettatore a riflettere sul conoscere se stesso e gli altri.

Se Dio vuole trama

10. Imparare a conoscere se stessi e gli altri. Questo film vede protagonisti Tommaso, stimato cardiochirurgo e totalmente ateo, Carla, moglie di Tommaso che non crede più negli ideali come nel passato. La coppia ha due figlia, Bianca che vive nella più completa apatia, e Andrea (Enrico Oetiker) ragazzo brillante iscritto a Medicina. In tempi recenti, però, Andrea sembra cambiato e il coming out che tutti pensavano si rivela essere altro. Andrea vuole diventare prete. Per la famiglia questo è solo l’inizio di percorso alla scoperta di sé, dovuto anche all’esistenza di Don Pietro.

Fonti: IMDb

Festa del Cinema di Roma 2019, anticipazioni: Bill Murray, Ron Howard e Kore-eda Hirokazu

Il Direttore Artistico Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, alla guida della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale, ha annunciato oggi alcune anticipazioni della quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 17 al 27 ottobre 2019 all’Auditorium Parco della Musica, coinvolgendo, come ogni anno, numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale.

Nel suo lavoro, Antonio Monda è affiancato da un Comitato di Selezione composto da Richard Peña, Giovanna Fulvi, Alberto Crespi, Francesco Zippel e Valerio Carocci. Il programma completo sarà annunciato nel corso di una conferenza stampa che si terrà venerdì 4 ottobre. Dal 2019, la Festa del Cinema di Roma è ufficialmente riconosciuta come Festival Internazionale non Competitivo dalla FIAPF (Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films), la celebre organizzazione internazionale creata nel 1933 che riunisce 34 enti di 27 Paesi in tutto il mondo.

INCONTRI RAVVICINATI

Ampio spazio sarà dedicato, come negli scorsi anni, agli Incontri Ravvicinati con registi, attori e personalità del mondo dell’arte e della cultura. Fra i primi nomi annunciati:

Bill Murray | Premio alla Carriera

La quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma celebrerà Bill Murray, uno degli interpreti più amati a livello globale, assegnandogli il Premio alla Carriera, consegnato da Wes Anderson che lo ha diretto in alcuni dei suoi ruoli più iconici. In quell’occasione, Bill Murray sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico durante il quale ripercorrerà le tappe principali del suo percorso artistico. Dopo il folgorante inizio nel mondo della televisione, come protagonista del “Saturday Night Live”, e il successo planetario di Ghostbusters, l’attore statunitense si è distinto nel corso degli anni come raffinato volto di memorabili cult movie, da Ricomincio da capo di Harold Ramis a Ed Wood di Tim Burton, da Broken Flowers di Jim Jarmusch a Lost in Translation – L’amore tradotto di Sofia Coppola che gli è valso il Golden Globe, il Bafta e una nomination all’Oscar®. Straordinario il sodalizio con Wes Anderson che li ha visti collaborare in Rushmore, I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Il treno per il Darjeeling, Fantastic Mr. Fox, Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore, Grand Budapest Hotel e L’isola dei cani.

Olivier Assayas

Il regista parigino è autore di un’opera intensa ed emozionante, percorsa da una grande attenzione per il racconto e la complessità psicologica dei personaggi: Olivier Assayas ha così calcato territori diversi, dalla rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza (L’eau froide, Il bambino d’inverno) alla riflessione sul cinema e i suoi innumerevoli stili (Irma Vep), passando dalle grandi produzioni in costume (Les Destinées sentimentales) al mondo delle serie televisive (Carlos, vincitore del Golden Globe). Nel corso dell’Incontro Ravvicinato, Assayas parlerà della Nouvelle Vague e dell’esperienza come critico nei Cahiers du Cinéma.

Bret Easton Ellis

Fra i protagonisti della letteratura mondiale, Bret Easton Ellis ha firmato una serie di bestseller che hanno segnato gli ultimi due decenni dello scorso secolo. Fra questi, “Meno di zero”, “Lunar Park”, “Glamorama” e la sua opera più significativa “American Psycho”, un viaggio folle e disincantato nella New York di fine ‘900 percorsa dall’ossessione del consumo, della bellezza, delle droghe e mostrata attraverso lo sguardo di un serial killer. I suoi romanzi sono spesso approdati sul grande schermo per il quale ha anche lavorato come sceneggiatore e produttore esecutivo. Alla Festa del Cinema, Bret Easton Ellis ripercorrerà la sua straordinaria carriera e racconterà il suo personale punto di vista sulla società americana contemporanea.

Ron Howard

La straordinaria carriera di Ron Howard, premio Oscar® per A Beautiful Mind, attraversa sessant’anni di cinema e televisione. Nel 1959 esordisce come attore nella serie di culto Ai confini della realtà, mentre nel 1977, ancora protagonista della celebre serie “Happy Days”, approda alla regia. Il talento dietro la macchina da presa lo porta a sperimentare generi molto diversi fra loro e a dirigere numerosi film di successo: da Cocoon – L’energia dell’universo a Cuori ribelli, da Apollo 13 a Frost/Nixon – Il duello, da Cinderella Man – Una ragione per lottare ai film tratti dai romanzi di Dan Brown (Il codice da Vinci, Angeli e demoni, Inferno) fino a Solo: A Star Wars Story. Alla Festa del Cinema, Ron Howard presenterà il documentario Pavarotti, nuovo personale tributo al mondo della grande musica dopo The Beatles – Eight Days a Week.

Kore-eda Hirokazu

Protagonista di una delle retrospettive della prossima edizione della Festa, Kore-eda Hirokazu è uno dei più ispirati autori del cinema orientale. La sua trentennale carriera – nel segno di un’opera intimista e raccolta, tesa all’esplorazione dei sentimenti e delle fragilità dei protagonisti – è costellata di riconoscimenti in ogni parte del mondo: da After Life che gli ha dato fama internazionale a Like Father, Like Son (Premio della Giuria a Cannes) fino a Un affare di famiglia, candidato all’Oscar® come Miglior film straniero, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes e del César 2019 come Miglior film straniero.

Bertrand Tavernier

Il regista francese Bertrand Tavernier – critico raffinato e profondo conoscitore del cinema statunitense – ha elaborato negli anni una poetica legata alla forza della sceneggiatura e della recitazione. Al Festival di Berlino ha ricevuto il Premio speciale della Giuria per L’orologiaio di Saint-Paul, che inaugura il lungo sodalizio con Philippe Noiret, e l’Orso d’Oro per L’esca, mentre al Festival di Cannes ha ottenuto il Premio come Miglior regista per Una domenica in campagna. Sul palco dell’Auditorium, Bernard Tavernier approfondirà il cosiddetto “cinéma de papa”, quella forma tradizionale di racconto cinematografico cara al regista e provocatoriamente derisa dai critici dei Cahiers negli anni della Nouvelle Vague.

SELEZIONE UFFICIALE

La Selezione Ufficiale ospiterà circa quaranta film provenienti da tutto il mondo che concorreranno all’assegnazione del Premio del Pubblico BNL. Fra le opere in programma alla prossima edizione della Festa del Cinema:

Pavarotti di Ron Howard

La storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo dell’opera. Firmato dal regista premio Oscar® Ron Howard, protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico della Festa del Cinema, il documentario è un ritratto intimo ed emozionante dell’artista e dell’uomo realizzato con filmati inediti e immagini delle performance più iconiche. Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Nexo Digital.

RETROSPETTIVE

Le retrospettive, a cura di Mario Sesti, saranno dedicate a due grandi del cinema mondiale, spaziando dall’Europa all’Asia. Da una parte, il tedesco Max Ophüls, considerato uno dei più sofisticati e brillanti autori della storia della settima arte, imprescindibile punto di riferimento per molti cineasti, fra cui Stanley Kubrick che prediligeva il maestro tedesco per la straordinaria tecnica e per gli inusuali e complessi movimenti di macchina; dall’altra il giapponese Kore-eda Hirokazu, protagonista di un Incontro Ravvicinato, regista di culto, autore di un cinema in grado di affrontare in profondità e con originalità temi quali la vita e la morte, le relazioni famigliari, gli affetti e la memoria. 

OMAGGI E RESTAURI

La Festa del Cinema renderà omaggio a Gillo Pontecorvo, a cent’anni dalla nascita, con il restauro di uno dei capolavori del regista toscano, Kapò, uscito nelle sale sessant’anni fa (1959) e candidato all’Oscar® come Miglior film straniero nel 1961. Il restauro è realizzato da Cineteca di Bologna.

Nel programma della quattordicesima edizione anche la versione restaurata di Fellini Satyricon, visionaria reinvenzione del classico di Petronio ad opera di Federico Fellini, arrivato sul grande schermo cinquant’anni fa (1969).

I FILM DELLA NOSTRA VITA: LA COMMEDIA SOFISTICATA AMERICANA

Come ogni anno, il Direttore Artistico e i membri del Comitato di Selezione condivideranno con il pubblico una breve rassegna di film che hanno segnato la loro passione per il cinema: dopo il western, il musical, il noir, nel 2019 sarà la volta della screwball comedy, la commedia sofisticata statunitense degli anni trenta e quaranta. Ciascun film sarà accompagnato da un incontro con autori, attori e ospiti. Inoltre, prima di ogni proiezione della prossima Festa di Roma, gli spettatori potranno assistere a brevi pillole delle commedie americane più celebri e amate.

LA FESTA DEL CINEMA IN CITTÀ: IL MACRO NUOVA LOCATION

L’Auditorium Parco della Musica è il fulcro della Festa del Cinema dal 2006 con il red carpet e le sale di proiezione. Come ogni anno, la Festa coinvolgerà numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale: fra questi, il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e la Casa del Cinema. Come nuova location ci sarà il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma che ospiterà due nuovi format della Festa del Cinema, “Duel” e “Parola/Immagine”. Nel primo, due note personalità del mondo artistico, della cultura e dello spettacolo si sfideranno davanti al pubblico, confrontando opinioni divergenti su temi legati al cinema, ai suoi protagonisti, alle sue storie. Mentre per “Parola/Immagine” alcuni amati scrittori italiani e internazionali commenteranno la trasposizione cinematografica di celebri opere letterarie.

Venezia 76: Lucrecia Martel presidente di Giuria

Sarà la regista argentina Lucrecia Martel (Zama, La mujer sin cabeza) a presiedere la Giuria internazionale del Concorso di Venezia 76, la 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019), che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

Lucrecia Martel nell’accettare la proposta ha dichiarato: “E’ un onore, una responsabilità e un piacere far parte di questa celebrazione del cinema, dell’immenso desiderio dell’umanità di capire se stessa”.

Alberto Barbera ha dichiarato: “Quattro lungometraggi e una manciata di corti, in poco meno di vent’anni, sono bastati a fare di Lucrecia Martel la più importante regista latino americana, e una delle maggiori al mondo. Nei suoi film, l’originalità della ricerca stilistica e il rigore della messa in scena sono al servizio di una visione del mondo esente da compromessi, dedita all’esplorazione dei misteri della sessualità femminile, delle dinamiche di gruppo e di classe. Le siamo grati per aver accettato con entusiasmo di mettere il suo sguardo esigente ma tutt’altro che privo di umanità al servizio dell’impegno che le viene richiesto”.

I premi da assegnare

La Giuria internazionale di Venezia 76, che sarà presieduta da Lucrecia Martel e che sarà composta complessivamente da 9 personalità del cinema e della cultura di diversi Paesi, è chiamata a individuare i lungometraggi in Concorso ai quali saranno assegnati i seguenti premi ufficiali:

  • Leone d’Oro per il miglior film
  • Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria
  • Leone d’Argento – Premio per la migliore regia
  • Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
  • Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
  • Premio per la migliore sceneggiatura
  • Premio Speciale della Giuria
  • Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente

La premiazione avrà luogo nella serata conclusiva (7 settembre 2019) della prossima 76. Mostra Internazionale d’Arte  Cinematografica della Biennale di Venezia.

La Valigia dell’attore 2019: a Ennio Fantastichini il premio Volonté

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La Valigia dell’attore 2019 si svolgerà nell’isola di La Maddalena dal 23 al 28 luglio, edizione numero sedici del festival che ricorda e celebra la figura di Gian Maria Volonté e il mestiere dell’attore. Nell’anno che segna il venticinquesimo anniversario della scomparsa dello straordinario interprete di Sacco e VanzettiIndagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e tanti altri grandi film del cinema italiano, il festival ideato e diretto da Giovanna Gravina Volonté e da Fabio Canu, rende omaggio a un grande attore prematuramente scomparso.

Ennio Fantastichini è mancato il 1° dicembre 2018, lasciando un vuoto enorme nel cinema italiano. Talento straordinario, proprio di Gian Maria Volonté era diventato grande amico, dopo il loro straordinario lavoro insieme in Porte aperte, il film di Gianni Amelio e in Una storia semplice di Emidio Greco, entrambi tratti dai romanzi di Leonardo Sciascia. Dopo si perde il conto delle splendide interpretazioni di Fantastichini, da La stazione di Sergio Rubini a Ferie d’agosto di Virzì, fino all’incontro con Ferzan Ozpetek per Saturno contro e Mine vaganti (David di Donatello come Miglior attore non protagonista), La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu e Fabrizio De Andrè – Principe Libero, questi due film strettamente legati alla terra di Sardegna. Nella serata del 28 luglio, quando il figlio di Fantastichini, Lorenzo, ritirerà dal circuito di festival Le isole del cinema, il Premio Volontè 2019 per l’eccellenza artistica in vece di suo padre, lo stesso Cabiddu presenterà un omaggio dal titolo “Ennio, attore tra cinema e teatro”. Lorenzo Fantastichini è al secondo anno del corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia.

E parlando di promesse per il futuro del cinema italiano, sarà Carlo Cecchi il docente del ValigiaLab 2019, con la collaborazione di Fabrizio Deriu. Cinque attori e cinque attrici, selezionati tra le scuole di recitazione di tutta Italia, che per due settimane saranno istruiti sul loro futuro lavoro da uno dei più grandi interpreti del cinema e del teatro italiano.

La Valigia dell’attore è realizzato con il sostegno di MIBAC – Direzione Generale Cinema, Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla Cultura e Assessorato al Turismo, Comune di La Maddalena, Ente Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, Fondazione Sardegna, NuovoIMAIE.

Ischia Film Festival 2019: Ischia Film Award 2019 ad Alessandro Borghi

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L’Ischia Film Festival è lieto di annunciare che l’Ischia Film Award 2019 è stato assegnato ad Alessandro Borghi. Un riconoscimento a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni. David di Donatello quest’anno per la sua straordinaria trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini Sulla mia pelle, che il festival proietterà come omaggio al suo interprete, Alessandro Borghi non si è limitato a questo in una stagione che lo avrebbe già visto mattatore incontrastato. Si è calato nei panni quasi primitivi di Remo ne Il primo re di Matteo Rovere, recitando in latino arcaico, un ruolo in cui si è sporcato, non metaforicamente, tra pioggia, fango e sudore, prima di perdere quasi dieci chili per diventare Stefano Cucchi.

Un Christian Bale italiano, si potrebbe definire, ma sarebbe ingiusto. Alessandro Borghi vuole essere solo se stesso, un attore che si mette sempre alla prova e che contemporaneamente non ha perso l’entusiasmo dell’esordiente. Per questo lo abbiamo visto in piccoli film a cui teneva, come Il più grande sogno. Per questo non poteva non essere al fianco di Luca Marinelli nello struggente e meraviglioso Non essere cattivo, regalando al cinema italiano una coppia che resterà indelebile nella sua storia. Ed è bello pensare che siano stati proprio loro due a trasformarsi in Fabrizio De Andrè e Luigi Tenco (Borghi in Dalila), due grandi amici come sono loro due.

Lo hanno cercato in molti in questi anni, da Sergio Castellitto a Ferzan Ozpetek, fino a Paolo Genovese, avrebbe potuto sfruttare il suo momento ancora di più probabilmente. Ma essere attore per Alessandro Borghi significa accettare delle sfide, e per le sfide c’è bisogno di tempo e preparazione. Per la popolarità c’è Netflix e il suo giovane Numero 8 in Suburra – La serie. In attesa del prossimo ruolo in cui calarsi anima e corpo.

Per tutte queste ragioni, e molte altre ancora, i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo hanno deciso di assegnare l’Ischia Film Award 2019 ad Alessandro Borghi. Lo riceverà dalle loro mani il 5 luglio, guardando Ischia dai bastioni del Castello Aragonese.

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

Aspettando Toy Story 4: le scene più emozionanti dei film Pixar

Aspettando Toy Story 4: le scene più emozionanti dei film Pixar

Arriverà nelle sale tra due giorni Toy Story 4, nuovo film d’animazione targato Disney Pixar e quarto capitolo della serie dedicata a Woody e i giocattoli parlanti più famosi dello studio. E mentre la critica già loda il lavoro di Josh Cooley, quale migliore occasione se non l’uscita imminente per ripercorrere la storia dell’azienda ricordando i momenti più emozionanti?

Ecco le scene che hanno fatto piangere gli spettatori:

Mi manca il Minnesota (Inside Out)

Uno dei messaggi di Inside Out sembrava spiegare al pubblico, grandi o piccoli non importa, che  ogni emozione provata (tristezza, disgusto, rabbia, gioia e paura) sono necessarie e vitali nell’esperienza delle persone. E quando le condividiamo con qualcuno scopriamo quanto riescano a renderci tutti più vicini e meno soli.

In una scena particolare vediamo Riley mentre perde il controllo, sempre meno razionale e rancorosa, ma quando anche suo padre confessa di sentire la mancanza del Minnesota, dove la famiglia ha vissuto, sembra impossibile trattenere le lacrime.

Miguel e Mama Coco cantano “Ricordami” (Coco)

https://www.youtube.com/watch?v=vgpBt5STusE

È impossibile uscire indenni dal finale di Coco. Il giovane Miguel si trova nell’aldilà ed è intenzionato a salvare uno dei suoi antenati, ma per riuscirci deve assicurarsi che la sua bisnonna riesca ricordare suo padre. Suonerà dunque la sua chitarra intonando i versi della canzone “Ricordami”.

La scena è agrodolce, dove vediamo finalmente Mama Coco uscire dall’oblio immersi in una sensazione di dolore dovuta agli anni di separazione. Tutto sommato ci ricorda però che l’arte è uno degli strumenti più potenti per far riaffiorare i nostri ricordi, e l’unico modo per preservarli veramente nel tempo.

La storia di Carl e Ellie (UP)

Scelta abbastanza scontata, ma come possiamo non parlare del montaggio che apre UP raccontandoci la storia d’amore di Carl e Ellie? La sequenza è perfetta, commovente, dolorosa, e ci fanno capire quanto pesi l’assenza del personaggio scomparso sulla missione del protagonista e nel rapporto con il piccolo Russell.

Da rivedere all’infinito asciugandosi le lacrime…

Addio Andy (Toy Story 3)

https://www.youtube.com/watch?v=X02OC4suANk

Difficile scegliere una sola scena emozionante tratta da Toy Story 3, film in cui ogni singolo personaggio sembra avere un retroscena triste. Basti pensare al momento dove i giocattoli si tengono per mano nella fornace o al lungo e doloroso addio di Andy alla sua infanzia (forse il nostro preferito), che il quarto capitolo affronta da una prospettiva completamente nuova.

Il discorso di Anton Ego (Ratatouille)

Arriviamo ad una delle scene migliori di tutta l’opera Pixar, ovvero il finale di Ratatouille con l’intenso monologo del critico gastronomico Anton Ego. Remy cucina infatti un piatto tradizionale, la Ratatouille appunto, e ogni boccone spedisce il villain in una sorta di flashback emotivo.

Ecco allora che Ego è in grado di scrivere una recensione che arriva al cuore della critica stessa, forse la migliore e più sincera della sua vita.

La storia di Jessie (Toy Story 2)

Con Toy Story 2 la Pixar ha seriamente iniziato a coinvolgere il proprio pubblico attraverso il fattore emotivo impostando temi poi esplorati in Toy Story 3, come la storia di Jessie e il suo desiderio di essere amata gravato dall’abbandono del proprietario originale.

Il trascorrere del tempo, la paura di non essere apprezzati, sono solo alcune riflessioni emerse nel montaggio che ne ripercorre l’infanzia, e sfidiamo chiunque a non versare almeno una lacrima…

L’infanzia di Dory (Alla ricerca di Dory)

Lo studio che apparentemente dovrebbe produrre film per bambini verrà ricordato per alcune scene dal retrogusto amaro e spesso “horror”, come l’apertura di Alla ricerca di Dory: la pesciolina che soffre di perdita di memoria a breve termine viene separata dalla sua famiglia e si mette alla ricerca dei genitori…

Se non fosse che con un abile gioco di montaggio il film rivela quanto tempo sia trascorso: Mesi, anni, in cui Dory ha ostinatamente percorso un viaggio senza vederne mai la fine.

La morte di Bing Bong (Inside Out)

Alzi la mano chi non ha pianto per la morte di Bing Bong. La scomparsa di uno dei personaggi più belli della storia Pixar rappresenta il vero trauma di Inside Out, l’addio all’infanzia rappresentata dall’amico immaginario e il desiderio di crescere come naturale conclusione di qualsiasi persona.

Miguel e Hector (Coco)

Di nuovo una scena tratta da Coco, che forse non ha ricevuto l’attenzione necessaria: dopo la scioccante rivelazione sul loro legame familiare, Miguel e Hector vengono scaricati in una fossa profonda senza alcuna speranza di fuga. Ed è qui che i due si rendono conto di essere parenti, dimenticandosi di tutto il resto…

La rivincita di Saetta McQueen (Cars 3)

Dopo un primo capitolo interessante e un secondo dimenticabile, il franchise di Cars conferma il suo valore con il terzo film che riesce a effettuare un salto di qualità impressionante e sicuramente inaspettato.

Saetta McQueen rimane gravemente “ferito” in una gara e si vede costretto a ricominciare da capo con la vivace Cruz Ramirez. Forse i giorni di gloria sono finiti, oppure c’è speranza di cambiamento e rivincita per il campione? Le emozioni messe in campo sono forti, come la commozione durante l’ultima gara di Cruz.

Leggi anche – Disney Pixar: ecco tutti i film in lavorazione

Fonte: Screenrant

Festa del cinema bulgaro dal 17 al 30 Giugno alla Casa del Cinema di Roma

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Torna alla Casa del Cinema (Largo Marcello Mastroianni) la Festa del Cinema Bulgaro che firma la sua dodicesima edizione in una rassegna promossa dall’Istituto bulgaro di cultura e dall’associazione “La Fenice” e dedicata, come tradizione, al meglio della produzione cinematografica bulgara: cinque film, tre documentari e una serie che il pubblico potrà conoscere assieme ai suoi protagonisti. Filo rosso della rassegna di quest’anno il tema dell’amore, nelle sue diverse declinazioni.

Si aprirà il 27 giugno, alla presenza del suo regista Milko Lazarov, con Ága, proiettato alla chiusura della Berlinale 2018, un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare bellezza della tundra. Il 28 in programma Una foto con Yuki, opera prima di Lachezar Avramov, presentato dal protagonista Rushi Videnliev e lo sceneggiatore Dimitar Stoyanovich. Per la sezione documentari, nell’anno delle celebrazioni di Plovdiv Capitale europea della Cultura, focus su due plovdiani d’eccezione: la soprano Sonya Yoncheva in un documentario di Gheorghi Toshev che incontrerà il pubblico (28 giugno); e il regista dell’iconico “Ieri” Ivan Andonov (29 giugno), presentato dalla moglie Lyuba Marichkova.  In chiusura, il 29 e 30 giugno, il week end prende il ritmo del cinema d’azione con Cattiva ragazza di Marian Valev, Benzina di Assen Blatechki, entrambi ospiti della rassegna, e la serie La gola del diavolo di cui il pubblico incontrerà la protagonista Teodora Duhovnikova.

Ága (Teatro all’aperto Ettore Scola, 27 giugno ore 21.30) di Milko Lazarov è il film che è stato  presentato fuori concorso alla Berlinale 2018, secondo film del regista che il pubblico romano già conosce con Alienazione (2013), è un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare bellezza della tundra.  Nell’estremo nord della Siberia il cacciatore di renne Nanook e sua moglie Sedna passano i loro giorni in pace con il mondo e la natura, immersi nella magia di antiche leggende e sogni e di uno stile di vita rimasto uguale per secoli.

Una difficile storia d’amore racconta anche il primo lungometraggio di Lachezar Avramov, Una foto con Yuki  (Teatro all’aperto Ettore Scola, 28 giugno ore 21.30). La sceneggiatura di Dimitar Stoyanovich gira intorno alla storia di Gheorghi (Rushen Vidinliev), un bulgaro che vive in Canada, e sua moglie giapponese Yuki (Kiki Sugino). Dopo molti tentativi di avere un figlio, la coppia decide di provare la fecondazione in vitro, scegliendo di tornare in Bulgaria.

Gomma da masticare (Sala Deluxe, 30 giugno, ore 18.30), presentato dal regista Stanislav Todorov – Roghi, ci riporta invece al primo amore, quello che non si scorda mai.  Il film svela il mondo pieno di avventure di una comitiva di ragazzi cresciuti in Bulgaria negli anni ’80. Quando due di loro, Bilyana e Kalin si incontrano da grandi, si ricordano della promessa solenne che si fecero da piccoli di sposarsi 25 anni più tardi.

Nell’anno delle celebrazioni di Plovdiv prima Capitale europea della cultura bulgara, la rassegna dedica due proiezioni a due celebri figli della seconda città più grande della Bulgaria: la soprano Sonia Yonceva e e il regista Ivan Andonov. Si parte il 28 giugno (Sala Kodak, ore 19.30) con il nuovo lavoro del giornalista Gheorghi Toshev Sempre libera: il racconto del complesso destino, pieno di momenti drammatici quanto di sogni, del soprano bulgaro più promettente di oggi, Sonya Yonceva; mentre in Lasciatemi volare almeno per un attimo di Galina Kravleva sabato 29 giugno (Sala Kodak ore 19.30) viene aperto un focus sul mondo intimo del regista bulgaro Ivan Andonov, noto al pubblico italiano per La scelta delle signore e soprattutto per l’iconico Ieri, che nella vita privata è anche scrittore, pittore e filosofo.  La rassegna rende anche omaggio al 90 anniversario dalla nascita di uno degli scrittori più celebri, Yordan Radichkov.

Attenzione anche ai film d’azione e al dramma criminale: in due giorni consecutivi – 29 giugno (Sala Deluxe ore 21.30) e 30 giugno (Teatro all’aperto Ettore Scola ore 21.30) verranno proiettati i debutti da registi di due dei bad boy del cinema bulgaro: Cattiva ragazza di Marian Valev, conosciuto al pubblico dalla serie hit Sotto copertura; e Benzinadi Assen Blatechki e Katerina Goranova, di cui la rassegna ha già proiettato Il Giudizio. Ma anche la serie criminale La gola del diavolo di Pavel Vesnakov e Dimitar Dimitrov (Sala Deluxe ore 20.30).

L’evento è organizzato dall’Istituto bulgaro di cultura a Roma e dall’associazione culturale italo-bulgara “La Fenice”, grazie al sostegno del Ministero della Cultura della Repubblica Bulgara con il patrocinio del Centro Nazionale di Cinematografia bulgaro e dell’Ambasciata bulgara in Italia. Ma anche grazie al prezioso contributo di Business Advance Team, Lev Ins e Level Ins. Tutti i film verranno proiettati in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Tutti i film sono anteprime assolute per il pubblico romano.

Tom Holland e Jake Gyllenhaal rivelano il loro film Marvel preferito

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Quentin Tarantino non è l’unica star di Hollywood ad avere amato Thor: Ragnarok, definito il suo film preferito di tutto il Marvel Cinematic Universe. A quanto pare infatti anche Tom Holland e Jake Gyllenhaal, protagonisti dell’imminente Spider-Man: Far From Home, hanno apprezzato la rivoluzione di Taika Waiti sul personaggio uscita nelle sale nel 2017 tra l’entusiasmo dei fan e lo stupore di chi si aspettava una maggiore aderenza ai precedenti adattamenti.

I due attori si sono raccontati in un’intervista con l’Independent parlando del cinecomic in arrivo nelle sale a Luglio che chiuderà la Fase 3 del MCU e dove interpretano rispettivamente Peter Parker e Quentin Beck, aka Mysterio, l’illusionista proveniente da un pianeta alternativo simile alla Terra.

Mi piace molto Thor: Ragnarok“, ha dichiarato Holland seguito da Gyllenhaal che replica “Stavo giusto per dire la stessa cosa“.

Ragnarok ha completamente ridefinito il tono e lo stile prima serioso e ora scanzonato e autoironico del franchise grazie all’approccio di Waititi, molto apprezzato sia dal pubblico che dallo stesso Chris Hemsworth. Lo stesso attore si era definito “un po’ sfinito e insoddisfatto da quello che stavo facendo prima del film. Mi sentivo sottotono per ciò che stava succedendo a Thor […]”

[…] Non era colpa di nessun regista o sceneggiatore, si trattava semplicemente di me. Avevo la sensazione di essermi chiuso in una scatola a fare quello che il personaggio poteva…poi è arrivato Ragnarok, dove potevamo davvero infrangere tutte le regole e tentare qualcosa di diverso. Fortunatamente Taika ha avuto la stessa visione e lo stesso coraggio di tirare i dadi vedere dove poteva portarci quell’azzardo. È stato così liberatorio…

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, Tom Holland rivela uno spoiler su Mysterio e gli Elementali

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From home arriverà nei cinema il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, le teorie più intriganti sul Multiverso

Fonte: Independent

Batman sulla Walk of Fame di Hollywood

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Batman sulla Walk of Fame di Hollywood

Anche Batman avrà la sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood! Ad annunciarlo è stato il Comitato di Selezione della Camera di Commercio che assegna queste onorificenze. Con lui, nello stesso elenco, compaiono anche i nomi di Julia Roberts e Spike Lee, tra gli altri.

Il responsabile della selezione della Walk of Fame ha spiegato: “Le scelte di questa annata sono state particolarmente uniche. Abbiamo potuto riconoscere il talento di 35 artisti che hanno già lasciato il segno qui a Hollywood. Inoltre abbiamo potuto celebrare molti nuovi artisti di talento che ci hanno toccato il cuore nei film, in televisione, alla radio e in varie categorie musicali“.

Oltre all’Uomo Pipistrello, i personaggi del mondo del cinema che avranno una stella sulla strada della fama sono Mahershala Ali, Julia Roberts, Chris Hemsworth, Octavia Spencer, Laurence Fishburne, Spike Lee, Lina Wertmüller, Ruth E. Carter e Batman. Per quello che riguarda i personaggi televisivi, i nomi che sono stati scelti sono Christina Applegate, Andy Cohen, Cindy Crawford, Terry Crews, Harry Friedman, Kathie Lee Fifford, Nigel Lythgoe, Milo Ventimiglia, Burt Ward, Wendy Williams, il dottor Phil McGraw e Andy Kaufman.

Per quanto riguarda la musica, i nomi scelti sono: Elvis Costello, Sir Lucian Grainge, Billy Idol, Curtis “50 Cent” Jackson, Alicia Keys, Andy Madadian, Mo Ostin, Bobby Rydell, Alejandro Sanz, Tanya Tucker e Muddy Waters. Per teatro e radio, i nomi scelti sono: Dave Chappelle e Billy Porter e Susan Stamberg.

Per quanto riguarda il ritorno di Batman al cinema, è previsto nei prossimi anni e il personaggio di Bob Kane avrà il volto di Robert Pattinson.

The Batman: Josh Gad conferma che NON sarà Pinguino nel film

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Ora che la galleria di antagonisti di The Batman è stata finalmente svelata, resta da scoprire quali saranno gli attori che vestiranno i panni dei personaggi nel nuovo adattamento di Matt Reeves ideato per riavviare le sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert Pattinson.

Tra gli attesi ritorni c’è anche quello di Pinguino, apostrofato dalle prime indiscrezioni come un “gangster di Gotham City” in una versione non del tutto reinventata rispetto ai film e alle serie precedenti, e a quanto pare il regista sarebbe in cerca di un interprete di qualsiasi etnia, tra i venti e i quarant’anni anni.

E mentre attendiamo conferme ufficiali, arriva sfortunatamente la prima smentita da parte di un nome circolato in rete nei mesi scorsi e che si era detto interessato al ruolo di Oswald Chesterfield Cobblepot: Josh Gad ha infatti negato di essere coinvolto nel progetto rivelando su Twitter che non sarà lui il volto del villain.

Insieme al messaggio rivolto ai fan, Gad ha condiviso un bellissimo artwork che lo ritraeva con il classico costume di Pinguino dei fumetti. La ricerca è ancora aperta e dopo l’annuncio di Pattinson dovrebbero giungere quelli dei componenti del cast in vista dell’inizio delle riprese fissato in autunno.

Vi ricordiamo che gli altri antagonisti confermati sono Catwoman, Firefly e Enigmista.

https://twitter.com/joshgad/status/1142137711962337281?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1142137711962337281&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fbatman%2Fthe_batman%2Fthe-batman-josh-gad-says-he-wont-be-playing-the-penguin-in-matt-reeves-upcoming-movie-a169071

Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson

Su The Batman sappiamo che dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

The Batman: rivelati i quattro villain principali del film

Fonte: Josh Gad

Matrix: le Wachowski al lavoro sul nuovo film con Michael B. Jordan?

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Ad un mese dalle dichiarazioni di Chad Stahelski, il regista di John Wick 3 che aveva lasciato trapelare qualche dettaglio sul presunto ritorno delle sorelle Watchowski al cinema con un nuovo capitolo di Matrix, arrivano nuovi aggiornamenti in merito al film che sarebbe già in fase di sviluppo e che ha trovato in Michael B. Jordan il suo protagonista.

Tempo fa questa voce sul possibile coinvolgimento delle Wachowski nel quarto capitolo del franchise che la Warner Bros. avrebbe in cantiere era stata smentita dallo staff di Stahelski, trattandosi infatti di dichiarazioni imprecise che si riferivano semplicemente all’ipotesi futura di vedere coinvolte le registe e produttrici, tuttavia nelle ultime ore il sito Discussing Film ha riportato che le riprese inizieranno nel 2020 a Chicago, che il titolo di lavorazione è Project Ice Cream e che Lana Wachowski tornerà dietro la macchina da presa.

Non ci sono ulteriori dettagli sulla trama, ma secondo il report Hugh Bateup (gia art director del film del 1999) dovrebbe occuparsi della scenografia, mentre resta da capire se il progetto fungerà da reboot del franchise o se sarà un sequel della trilogia originale.

Lana e Lilly e Wachowski hanno lanciato la serie di Matrix nel 1999, con un’idea cinematografica che ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle avventure di Neo sul grande schermo.

Fonte: Discussing Film

Spider-Man: Far From Home, Samuel L. Jackson nota un errore nei poster del film

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In arrivo il prossimo 10 luglio, Spider-Man: Far From Home vedrà tornare sul grande schermo Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury. Lo abbiamo visto in versione “giovane” in Captain Marvel, dove abbiamo anche scoperto come si è ferito all’occhio, e lo abbiamo ritrovato con benda da pirata e giacca lunga di pelle nera in Avengers: Endgame, al funerale di Tony Stark.

Adesso, Fury tornerà nell’Universo Marvel per ingaggiare Spider-Man e renderlo protagonista di una nuova missione al fianco di Mysterio. Sembra però che ci sia stata confusione nella rappresentazione del personaggio, almeno nella cartellonistica promozionale del film con Tom Holland. Come testimoniano i poster fotografati fianco a fianco e condivisi da Sam sul suo Instagram, sembra che la benda di Fury sia stata  ballerina, spostandosi da destra a sinistra! E l’attore non ha mancato di notarlo!

Ovviamente nei film la benda di Nick rimane saldamente sull’occhio sinistro, tuttavia nella realizzazione della cartellonistica qualcuno non è stato attento…

Spider-Man: Far From Home, gli indizi sulla Fase 4 nella possibile scena mid credits

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Spider-Man: Far From Home arriverà in sala il 10 luglio.

Misery non deve morire: 10 cose che non sai sul film

Misery non deve morire: 10 cose che non sai sul film

Misery non deve morire è uno di quei film che ha letteralmente fatto la storia del cinema, appassionando milioni di spettatori in tutto il mondo. Tratto dal romanzo Misery di Stephen King, questo film è ben riuscito anche grazie a delle interpretazioni meravigliose, tra cui quella di Kathy Bates. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Misery non deve morire.

Misery non deve morire film

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1. Rob Reiner ha studiato Hitchcock. Per capire come girare un thriller, Reiner decise di guardare tutti i film di Alfred Hitchcock. Ne rimase talmente influenzato e appassionato tanto da sembrare quasi che lo rappresentasse sul set nei modi di fare.

2. Ha fatto piangere Kathy Bates. A un certo punto delle riprese, l’attrice non ne poteva più della violenza, tanto da scoppiare a piangere appena prima di girare la scena di violenza cruciale del film. L’attrice ha pianto anche prima di realizzare la sequenza finale.

3. Ha conquistato un Oscar. Grazie a Misery non deve morire, Kathy Bates è riuscita a conquistare un Oscar alla Miglior attrice protagonista nel 1991.

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4. Il film non è disponibile in streaming. Ad ora, Misery non deve morire, non dispone di nessuna distribuzione sui canali streaming digitali legali.

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5. Cadere vittima di un’ammiratrice. Paul Sherldon è un autore di romanzi di successo e nella sua ultima opera, ormai stanco, decide di uccidere Misery, la sua eroina. Mentre torna a casa a New York sotto una nevicata, la sua auto si capovolge e perde i sensi, risvegliandosi in casa di Annie Wilkes, un’infermiera quarantenne che lo assiste prontamente. Annie è felice di accoglierlo in casa perché è una sua grande fan, soprattutto di Misery: ma la felicità scompare dal volto quando, leggendo l’ultimo romanzo, scopre che la sua eroina è condannata a morte. La donna rimane così scontenta da obbligare l’autore a riscrivere il romanzo dall’inizio.

Misery non deve morire cast

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6. A Jack Nicholson era stato offerto un ruolo. All’attore si era proposto di interpretare Paul Sheldon, ma decise di rifiutare perché non era sicuro di voler fare un altro film basato su uno dei romanzi di Stephen King dopo aver realizzato Shining (1980).

7. James Caan è arrivato sul set con i postumi della sbornia. L’attore si è presentato in questo stato una volta sola. Tuttavia, le scene girate quel giorno erano praticamente inutilizzabili e avrebbe dovuto rigirarle tutte. Quando Caan ha capito che il problema era stato suo, si è offerto di coprire i soldi persi quel giorno.

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8. Il racconto di una battaglia contro la droga. Dopo essersi rifiutato per anni di parlare delle motivazioni che hanno spinto Stephen King a scrivere Misery, l’autore ha dichiarato il libro è davvero un racconto sulla sua battaglia contro l’abuso si sostanze. Il personaggio di Kathy Bates è una rappresentazione della sua dipendenza dalle droghe e di ciò che ha fatto al suo corpo, facendolo sentire solo e separato da tutto, mentre ogni tentativo di fuga sembrava vano.

9. King non voleva vendere i diritti del libro. Inizialmente, l’autore non era convinto della realizzazione di un film basato su Misery perché scettico sul fatto che uno studio di Hollywood potesse rimanere federe alla sua visione. Tuttavia, King è rimasto impressionato dall’adattamento cinematografico di Stand by Me – Ricordo di un’estate (1986) e ha accettato di vendere i diritti di Misery a condizione che ci fosse Rob Reiner alla produzione o alla regia del film.

Misery non deve morire frasi

10. Frasi impossibili da dimenticare. Un film come questo non poteva non dare vita a frasi rimaste nell’immaginario collettivo. Ecco qualche esempio:

  • Come batte il suo cuoricino! Come lotta per liberarsi! Come noi, Paul. Proprio come noi… (Annie Wilkes)
  • Per una sorpresa come questa io brucio tutti i miei libri. (Paul Sheldon)
  • Tu non sai la paura di perdere un uomo come te quando si è come me. (Annie Wilkes)
  • Ti conviene sperare che non accada niente a me, perché se muoio io, muori anche tu! (Annie Wilkes)
  • Io ho regole ferree su chi debba leggere i miei lavori non appena scritti: soltanto il mio editore, il mio agente e chiunque riesce a salvarmi da una morte certa! (Paul Sheldon)

Fonte: IMDb,

Joy: 10 cose che non sia sul film

Joy: 10 cose che non sia sul film

Joy è uno di quei film che cercano di raccontare fatti veramente accaduti senza restare ancora alla biografia vera e propria, servendosi di interpreti stellari. Questo film racconta la storia di colei che inventò il cosiddetto mocio, il panno per lavare il pavimento auto-strizzante, semplificando la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Ecco, allora dieci cose da sapere su Joy.

Joy film

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1. Non è una vera biografia. La sceneggiatura originale di Annie Mumolo era basata su Joy Mangano, un’italo-americana, inventrice ed imprenditrice nota per le invenzioni come il Miracle-Mop. Quando David O.Russell è entrato nel progetto, ha aggiunto molti altri personaggi di supporto e ha intrecciato la biografia originale di Mangano con storie di altre donne che hanno cambiato la loro vita. Russell ha ammesso di non aver avuto alcuna fretta nell’incontrare l’inventrice nella vita reale, perché voleva fare il film a modo suo, parlandoci solo per telefono.

2. Per O. Russell è stato il film più ambizioso. Secondo il regista, Joy è stato anche uno dei film più difficili, per il semplice fatto che tutti si sono ammalati, Jennifer Lawrence compresa. Paradossalmente, tutto ciò ha fatto in modo di dare un tono ulteriore di vulnerabilità alla protagonista, con un film reso più formale e audace.

3. Il primo del regista con una donna protagonista. O. Russell ha sempre rappresentato sul grande schermo donne forti, eppure questo è il primo film in cui una donna è protagonista assoluta e in cui viene raccontata quasi la sua intera vita.

Joy streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo, è opportuno sapere che è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, Infinity, iTunes e Tim Vision.

Joy cast

joy

5. Jennifer Lawrence ha indossato delle parrucche. Per la maggior parte delle riprese, l’attrice ha indossato parrucche e altri articoli per capelli. Durante la scena del taglio di capelli, la Lawrence si è accidentalmente tagliata dei suoi capelli insieme a quelli posticci.

6. È la quarta collaborazione tra Cooper e Lawrence. Questo film ha visto di nuovo insieme Bradley Cooper e Jennifer Lawrence. I due, infatti, avevano già collaborato per Il lato positivo – Silver Linings Playbook (2012), American Hustle – L’apparenza inganna (2013) e Una folle passione (2014).

7. Joan Rivers è interpretata da sua figlia. In questo film, Rivers ha il volto di sua figlia Melissa. Il regista David O. Russell ha chiesto a Melissa degli input per il dialogo scritto per sua madre, in particolare nelle scena in cui dà il feedback sull’abbigliamento di Joy.

Joy trailer

8. Un trailer pieno di aspettative. Prima di vedere il film, potrebbe essere opportuno dare un’occhiata al trailer, anche per capire se possa essere adatto ai propri gusti cinematografici.

Joy trama

9. La creazione di un impero. Joy racconta la storia di una donna e della sua turbolenta famiglia, partendo dall’adolescenza fino alla creazione di un impero. Joy dovrà affrontare numerosi ostacoli lungo la strada per poter realizzare i propri sogni, diventando imprenditrice di successo ed inventrice di prodotti per la casa atti a semplificare i lavori domestici.

Joy frasi

10. Un film dalle frasi significative. Era inevitabile che un film come Joy contenesse delle frasi davvero indimenticabili ed incisive. Ecco qualche esempio:

  • Non pensare mai che il mondo ti debba qualcosa, perché non è così! (Joy Mangano)
  • Io credo che l’ordinario incontri lo straordinario ogni singolo giorno. (Neil Walker)
  • Sei una fuga di gas, non ti vediamo, non sentiamo il tuo odore ma ci stai uccidendo in silenzio. (Rudy)
  • Quando ti nascondi sei al sicuro perché le persone non ti vedono, ma la cosa buffa del nascondersi è che sei nascosto anche a te stesso. (Joy Mangano)
  • E ti accorgi che l’unica cosa che avrai è quello che crei… (Joy Mangano)

Fonti: IMDb, Deadline,

Vedova Nera: nuove foto da Budapest e il logo ufficiale del film

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Vedova Nera: nuove foto da Budapest e il logo ufficiale del film

Le riprese di Vedova Nera si spostano dalla Norvegia in Ungheria, precisamente a Budapest (la città spesso nominata da Natasha Romanoff e Occhio di Falco nel MCU), e sul set sono state avvistate Scarlett Johansson e Florence Pugh insieme alle loro controfigure impegnate a girare una scena d’azione in motocicletta.

Inoltre, grazie alle immagini trapelate su Twitter siamo finalmente in grado di confermare l’identità del misterioso personaggio della Pugh, che a quanto pare sarà proprio Yelena Belova. Chi conosce i fumetti originali saprà che Yelena è la seconda donna nell’universo Marvel ad assumere l’identità di Vedova Nera, addestrata nella stessa scuola di Natasha (la Stanza Rossa che abbiamo intravisto in Age of Ultron) e che le due non hanno mai avuto un buon rapporto nel corso degli anni.

Il nome Yelena è infatti spuntato su un’etichetta attaccata ad una scatola di legno fotografata sul set che potete vedere qui sotto insieme ad un video e al logo (forse) ufficiale del cinecomic.

https://twitter.com/nctaliaromanova/status/1142460413008683008?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1142460413008683008&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fblack_widow%2Fmore-black-widow-set-photos-give-us-a-first-look-at-the-marvel-movies-official-logo-a169081

https://twitter.com/bestofwidows/status/1142521994241437696

Leggi anche – Vedova Nera: rivelati possibili dettagli sulla trama del film

Il film attualmente vedrà Scarlett Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2. Vi ricordiamo che il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non sono stati ancora rivelati.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare un membro del team dei Vendicatori.

Fonte: Cinemablend

 

MCU: i momenti comici più ricorrenti del franchise

MCU: i momenti comici più ricorrenti del franchise

Il saggio bilanciamento tra momenti drammatici e comici ha reso il MCU una realtà solida e amata da tutto il pubblico, dimostrando che i due registri possono convivere nello stesso spettacolo con grande efficacia.

Ma quali sono le battute e gli scherzi più ricorrenti del franchise? Scopriamoli qui sotto:

I cameo di Stan Lee

stan lee

Il momento che ogni fan aspetta con ansia in tutti i film Marvel è il cameo di Stan Lee, sempre utilizzato nella maniera più efficace possibile e con lo scopo di strappare una risata al pubblico.

Quello di Endgame sarà l’ultima apparizione del fumettista, scomparso lo scorso anno, ma la speranza è che la tradizione continui anche nel futuro del MCU con un’altra icona.

Gli spot di Captain America

Spider-Man: Homecoming è il mondo dei supereroi filtrato dal punto di vista degli adolescenti. Quindi perché non inserire delle pubblicità progresso animate da Captain America, il simbolo della nazione interpretato da Chris Evans?

La gag appare più volte nel film, con Steve Rogers che indossa il costume più comico del franchise. Nelle clip offre i suoi sani consigli sull’importanza del fitness, sulla pubertà e sulla detenzione.

DUM-E

Alcune delle scene migliori del franchise di Iron Man vedono Tony alle prese con progetti scientifici e tecnologici mentre costruisce le sue nuove armature. Ed è qui che compare il simpatico assistente dell’eroe, un robot che lui stesso ha soprannominato DUM-E.

DUM-E è considerato un po’ troppo lento per i ritmi di Stark, e questi due personaggi danno vita a siparietti comici davvero divertenti.

Sexy zia May

marvel fase 4

Il casting di Marisa Tomei nel ruolo della nuova zia May ha sollevato il malcontento di buona parte dei fan, affezionati alla versione “anziana” del personaggio; tuttavia la brillante performance dell’attrice e il taglio comico adottato dai Marvel Studios sembra aver convinto il pubblico.

Soprattutto il fatto che sia così sexy e provocante da provocare l’imbarazzo di Peter quando è in compagnia degli studenti della sua stessa scuola, o quando si trova in presenza di Tony Stark e il magnate corteggia May in maniera evidente…

Film vecchi

Una volta ottenuti i diritti di Spider-Man, i Marvel Studios hanno riavviato le sorti del personaggio nel MCU enfatizzando molto il suo essere ancora un adolescente inesperto. Questa differenza di età fra lui e i Vendicatori ha portato ad una serie di momenti molto divertenti, come quando in Captain America: Civil War Peter escogita un piano basato su “un film davvero vecchio” intitolato L’impero colpisce ancora.

Lo stesso scherzo si ripropone citando un altro cult come Alien in Infinity War.

Cos’è un procione?

Come ha fatto un procione parlante a diventare un cacciatore di taglie nello spazio? Nessuno lo sa ed è probabile che le origini di Rocket vengano esplorate in Guardiani della Galassia vol.3, ma il bello è che nemmeno lui sa cosa sia un procione e lo ripete più volte nel corso del franchise.

Prima gli insulti chiamandosi “panda spazzatura”, poi il commento di Drax che racconta di come fosse abituato a mangiare animali simili, infine Thor, che sembra altrettanto confuso, e gli regala il soprannome di “coniglio”.

Scott Lang e la passione per Cap

Ant-Man and The Wasp

Captain America è una bandiera americana, un simbolo per la nazione e un esempio per le generazioni che sono venute dopo di lui. Dunque non stupisce che qualcuno ne abbia subito il fascino diventandone un vero e proprio fan, e quel qualcuno risponde al nome di Scott Lang.

L’eroe incontra Cap durante la Guerra Civile, e le sue reazioni sono esilaranti. Questa sua infatuazione continua anche in Ant-Man e The Wasp quando Hope lo prende in giro o quando in Endgame lo battezza come il miglior “sedere d’America”.

Kevin Bacon

Gran parte del divertimento dei film dei Guardiani della Galassia deriva dai riferimenti alla cultura pop di Peter Quill assorbita durante i suoi anni sulla Terra. Per il personaggio infatti Kevin Bacon è il più grande personaggio esistente e nel bel mezzo del primo capitolo utilizza la trama di Footloose per raccontare la storia dell’ascesa dell’eroe.

La stessa battuta torna di nuovo quando in Infinity War Thor descrive i Vendicatori come gli eroi più potenti e Mantis presume che Bacon ne faccia parte.

I soprannomi di Tony

Tra le tante cose che ci mancheranno di Tony Stark, scomparso alla fine di Avengers: Endgame, ci sono sicuramente i simpatici soprannomi che il personaggio era solito dare ai suoi “colleghi” supereroi (e non solo).

Da quello affibiato a Bucky Barnes, Manchurian Candidate, che trae ispirazione dal titolo del romanzo omonimo di Richard Condon pubblicato nel 1959, a Legolas per Occhio di Falco, passando per Rock of Ages con Loki o Point Break e Lebowski per Thor.

Rocket rubatutto

Rocket Raccoon ha un senso dell’umorismo tutto suo e una vera ossessione per tutti quegli oggetti che potrebbero tornargli utili. Per questo è solito rubare di nascosto qualcosa dai suoi avversari (o anche dagli amici), come quando si appropria di una gamba robotica per il suo piano di fuga o un occhio.

Lo scherzo torna in Infinity War quando chiede a Bucky di regalargli il braccio meccanico.

Leggi anche – MCU: tutti i nuovi rumor sui film della Fase 4

Fonte: Screenrant

Spider-Man: Homecoming, l’easter egg di Howard il papero che nessuno ha notato

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La caccia all’easter egg è uno dei passatempi preferiti dai fan, e il Marvel Cinematic Universe offre in tal senso un’infinita varietà di cameo e dettagli nascosti che anche i più attenti non riescono a notare. Un personaggio in particolare è stato al centro delle teorie dopo la breve apparizione in Guardiani della Galassia, Howard il Papero, intravisto addirittura nella battaglia finale di Avengers: Endgame, mentre oggi è il regista di Spider-Man: Homecoming e Far From Home Jon Watts a rivelare un segreto che lo riguarda da vicino.

È un easter egg così nascosto che non so nemmeno se qualcuno possa mai trovarlo, ma c’è effettivamente un riferimento a Howard il Papero in Homecoming. Si tratta di un piccolo cameo inserito nell’erba alta.

Quanti di voi l’avevano individuato?

Vi ricordiamo che oltre alla comparsa finora segreta in Homecoming, il personaggio era presente in entrambi i capitoli di Guardiani della Galassia doppiato da Seth Green, e come detto qui sopra, anche in Endgame, ritornando nel terzo atto insieme ai supereroi grazie ai portali aperti da Doctor Strange. Difficile da rintracciare, Howard è visibile in un’inquadratura con Hope Van Dyne (Wasp, interpretata da Evangeline Lilly), e in lontananza, se fate attenzione, lo noterete dietro la sagoma di un alieno pronto per entrare in azione.

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, il seguito di Spider-Man: Homecoming arriverà nelle sale il 2 Luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle (Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Fonte: Cinemablend

The Flash: Ezra Miller inizierà le riprese dopo Animali Fantastici 3?

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Grazie a Variety abbiamo nuovi aggiornamenti su The Flash, lo standalone dedicato a Barry Allen che vedrà protagonista Ezra Miller dopo le apparizioni in Batman v Superman e Justice League, e a quanto pare il progetto è ancora in sviluppo e le riprese dovrebbero partire non prima della fine della produzione di Animali Fantastici 3, film a cui l’attore è legato da contratto e che uscirà nelle sale il 12 novembre 2021.

Miller, che interpreta il supereroe super veloce The Flash, otterrà il suo film indipendente nel DC Universe non appena concluderà il suo lavoro nella serie spin-off di Harry Potter Animali fantastici“, scrive il report.

Sarà davvero così, dunque possiamo aspettarci il primo ciak sul set Flash nel corso del prossimo anno?

Le ultime dichiarazioni di Miller chiedevano pazienza e fiducia ai fan, con la promessa che il cinecomic sarebbe sbarcato nelle sale in leggero ritardo rispetto alle aspettative:

Chi conosce Barry sa che è sempre in ritardo, e questo è sicuramente il modo in cui sta procedendo la produzione del film” ha spiegato ridendo l’attore. “Siamo un po’ in ritardo, ma perché tutti, me incluso, vogliamo concentrarci meticolosamente sulla realizzazione di un cinecomic che non sia soltanto entusiasmante in termini di spettacolo, ma anche un regalo per i fan.

The Flash: possibili indizi su trama, villain e cast del film

Al momento, la Warner Bros ha affidato la regia del film a Jonathan Goldstein e John Francis Daley, autori di Game Night – Indovina chi muore stasera?, mentre la storia sarà ancora un adattamento di Flashpoint, firmato da Geoff Johns.

Kiersey Clemons ha recentemente confermato che tornerà nei panni di Iris West dopo che la sua scena era stata tagliata da Justice League. Dunque sembrerebbe che la Warner bros. abbia grandi progetti per lei nello standalone.  Inoltre, come riportato nelle ultime settimane, anche Billy Crudup tornerà per interpretare Henry Allen, personaggio introdotto in Justice League.

Inoltre una dichiarazione di Miller sembra anticipare l’arrivo di un nuovo universo in casa DC, proprio a partire dal cinecomic:

Ne stiamo parlando e l’intenzione è scatenare un intero nuovo universo, non solo il multiverso DC, ma il multiverso dello speedster. E gli speedster sono quelli che connettono tutti i pezzi disparati di esso. Sarà un mondo con tutti gli stessi personaggi e storie diverse con realtà diverse, eroi diversi e versioni differenti di personaggi. E gli speedster sono quelli che si muovono attraverso tutto questo.

Animali Fantastici 3 vedrà il ritorno di Eddie Redmayne (Newt Scamander), Jude Law (Albus Silente), Johnny Depp (Gellert Grindelwald), Ezra Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison Sudol (Queenie Goldstein), Dan Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new entry Jessica Williams, già apparsa brevemente ne I Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’ Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny.

Nel film i personaggi viaggeranno verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel più grande paese del Sud America all’inizio del XX secolo. David Yates tornerà alla regia mentre J.K. Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con Harry Potter. L’uscita nelle sale è fissata al 12 novembre 2021, esattamente tre anni dopo quella di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald.

Fonte: Variety

Red Sonja: Jill Soloway sostituirà Bryan Singer alla regia

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Jill Soloway scriverà e dirigerà l’adattamento cinematografico di Red Sonja, progetto inizialmente affidato a Bryan Singer escluso dalla produzione in seguito alle varie vicissitudini legate alle accuse di molestie sessuali. A riportare la notizia è Deadline, spiegando che la creatrice della serie Transparent sta lavorando per portare sul grande schermo una versione audace e inedita del personaggio.

Non vedo l’ora di dare vita al mondo epico di Red Sonja“, ha detto la Soloway, “Esplorare questa potente mitologia e far evolvere ciò che significa essere un’eroina è un sogno artistico che diventa realtà“.

Questo è il primo impegno ufficiale della regista e sceneggiatrice dopo l’impegno con lo show televisivo che l’ha vista impegnata negli ultimi quattro anni. per quanto riguarda Red Sonja invece, vi ricordiamo che l’eroina è apparsa sulle pagine della Dynamite Entertainment negli anni ’70 continuano la sua storia editoriale di successo fino ad oggi. Al cinema è già stata interpretata nel 1985 da Brigitte Nielsen.

Sono ormai dieci anni che la compagnia di produzione Millennium sta cercando di realizzare un adattamento, e tra i vari nomi che si sono alternati a capo del progetto figurano anche Robert Rodriguez (che avrebbe diretto Rose McGowan nel ruolo), Tanya Wexler e ovviamente Bryan Singer, scelto per la regia dopo il licenziamento sul set di Bohemian Rhapsody.

Fonte: Deadline

Avengers: Endgame, lo schiocco di Iron Man in un video dietro le quinte

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Nel 2008, “Io sono Iron Man” fu la perfetta chiusura dello standalone con Robert Downey Jr. che lanciava ufficialmente il Marvel Cinematic Universe. Un azzardo, premiato dal pubblico, che ha condotto il progetto di Kevin Feige al successo di Avengers: Endgame, culmine narrativo della saga che coincide con l’addio a uno dei personaggi più amati dai fan.

E tra tutti i richiami al passato del MCU, la frase pronunciata da Tony Stark prima di morire è forse il migliore: siamo negli ultimi momenti del film, con Thanos che tuona “Io sono ineluttabile” e l’eroe, che nel frattempo ha rubato le gemme dell’infinito e sta per schioccare le dita, risponde fiero “E io sono Iron Man“.

Tony non avrebbe dovuto dire nulla in quel momento, ma eravamo nella sala di montaggio chiedendoci se dovesse farlo. D’altronde si trattava di un personaggio vissuto e morto dicendo battute…” hanno raccontato in un’intervista i fratelli Russo. “Non riuscivamo a trovare una soluzione, c’erano tantissime frasi diverse, poi il nostro editor Jeff Ford, che ha lavorato con noi in tutti i quattro film dei Marvel Studios, ha detto “Perché non ci limitiamo a chiudere il cerchio facendogli dire Io sono Iron Man?”. Non abbiamo perso tempo e siamo andati a girare subito la scena“.

Quel momento torna protagonista in questo video registrato dietro le quinte in cui vediamo l’attore recitare l’iconica frase.

Leggi anche – Iron Man: i momenti chiave del MCU che hanno deciso il destino dell’eroe in Endgame

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, la vera storia dietro l’abbraccio fra Tony e Peter

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