“Tutti i registi si avvicinano in modo diverso ai progetti. Noi lo facciamo una volta che la sceneggiatura è completata, ed è lì che solitamente iniziamo a cercare un momento in cui inserire Stan nel film. Ogni volta si cerca di arricchire la sua narrativa, oltre che renderlo divertente per i fan…Come quando in Captain America: The Winter Soldier recitava la parte di una guardia di sicurezza, oppure in Civil War, quando consegnava il pacco per Tony Stank.“
Sull’apparizione di Endgame e il “ritorno” negli anni Settanta, dove è ambientata una parte del cinecomic, i Russo hanno poi spiegato che si trattava di “un ultimo cameo commovente, con un tono completamente diverso dagli altri. Dovevamo inserirlo in una zona dove esatta per quel tono, e quella ci sembrava l’area del film che faceva al caso nostro […]“
Chi ha visto il film saprà che Lee interpreta un hippie a bordo di una macchina d’epoca che arriva sfrecciando nella sede originale dello S.H.I.E.L.D. gridando “Fate l’amore, non la guerra!“. La scena è stata inoltre girata nell’estate del 2018, pochi mesi prima della sua scomparsa.
“Winter Soldier fu la nostra prima volta con Stan, e quando venne sul set si respirava un’energia incredibile e stimolante. Si vedeva che era eccitato all’idea di essere lì. Parlava con tutti, faceva battute, insomma era una persona magnetica.”, ricordano i Russo. “Per qualche ragione, ogni volta che giravamo il suo cameo, aumentavano gli spettatori sul set…e se c’è una cosa che amavamo di lui, che ci confondeva da morire, era che voleva sempre più battute“.
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Il caso Spotlight è uno dei maggior film d’inchiesta degli ultimi anni. Un film in grado di riportare a galla l’indagine giornalistica, svolta dal Boston Globe nel 2002, che cercava di approfondire la questione degli abusi sessuali clericali.
1. Un grande set per dare vita al Boston Globe. Durante un’intervista alla National Public Radio, dal nome di Fresh Air, il regista Tom McCarthy ha rivelato che era stato realizzato un set enorme per poter rappresentare molti degli uffici del Boston Globe, dove si svolgono le parti della storia. Molti dei giornalisti rappresentati nel film, una volta visto il set, si sono anche messi ad organizzare gli oggetti su quelle che erano le loro scrivanie.
2. Ha puntato una luce sul giornalismo d’inchiesta. Il vero Walter Robinson ha rivelato che l’avvento del web ha privato i giornali dei fondi necessari per effettuare il giornalismo d’inchiesta, con tanti posti di lavoro andati persi. Secondo lui “Gli editori, americani e in tutto il mondo, sono folli perché se chiedi ai lettori per quale motivo comprano i giornali, la risposta è il giornalismo d’inchiesta, eppure i quotidiani sono pronti a tagliare proprio in questo settore”.
3. Il come fonte di informazione. Nel 2016, Il caso Spotlight è stato presentato al National Center for Victims of Crime, ovvero al National Training Institute Conference, a Philadelphia. Il pubblico partecipante include avvocati delle vittime di abuso, forze dell’ordine, assistenti sociali e tutti i professionisti che operano con le vittime e che arrestano gli abusatori.
Il caso Spotlight streaming
4. Il film è disponibile in streaming. Chi desiderasse vedere o rivedere Il caso Spotlight, è possibile farlo grazie alle diverse piattaforme di streaming digitale legale. Infatti, il film è disponibile su Chili, Rakuten Tv, Google Play e iTunes.
Il caso Spotlight trailer
5. Il trailer e la voglia di scoperta. I trailer sono una delle parti più importanti della promozione di un film e, quando si tratta de Il caso Spotlight, il suo promo non può far altro che destare interesse e volontà di scoperta.
Tradimento. Il caso Spotlight
6. Il film si è ispirato ad un libro. Il caso Spotlight non è un film nato dal nulla, ma si è basato sul libro che, in italiano, è stato intitolato Tradimento. Il caso Spotlight. Questo libro è il racconto passo passo dell’indagine condotta dalla squadra del Boston Globe che si è dedicata all’inchiesta e alle vicende delle molestie clericali.
7. Il libro ha vinto il Pulitzer. Nel 2003, Tradimento. Il caso Spotlight ha vinto il prestigioso premio Pulitzer per il coraggio e l’audacia nel rivelare il più grande scandalo di pedofilia nella Chiesa cattolica, decretando un effetto che ha coinvolto molte diocesi e che è arrivato fin dentro le mura Vaticane. Ma non solo: questo libro è anche una dichiarazione d’amore per la professione giornalistica d’inchiesta.
Il caso Spotlight cast
8. Michael Keaton ha ricercato il vero Walter Robinson. Quando Michael Keaton accettò il ruolo, si mise a rintracciare colui che avrebbe dovuto impersonare, scoprendo che viveva nella sua stessa zona. Dopo aver ottenuto alcuni suoi video e audio, e dopo averlo incontrato dal vivo, Robinson era quasi spaventato dalle tante informazioni in possesso dell’attore.
9. Rachel McAdams e Mark Ruffalo non sono stati delle prime scelte. Per poter dare vita a personaggi come quelli di Sacha Pfeiffer e Michael Rezendes si erano cercati degli attori che si avvicinassero ad essi anche fisicamente. Per questo, per il ruolo di Sacha erano state considerate Margot Robbie, Amy Adams e Michelle Williams, anche se poi è andato a Rachel McAdams, mentre per il ruolo di Michael erano stato considerato Matt Damon, prima che andasse a Mark Ruffalo.
10. Jimmy LeBlanc è stato vittima di abusi clericali. L’attore americano, in passato, ha vissuto gli abusi di cui il film tratta e, quando Tom McCarthy lo ha portato con sé per le prove con Mark Ruffalo, Michael Keaton e Stanley Tucci, era preoccupato di rivisitare questo passato violento e traumatico.
Impegnata con la promozione di Long Shot, commedia che la vede protagonista al fianco di Seth Rogen e in uscita in questi giorni nelle sale americane, Charlize Theron è stata ospite del talk show di Andy Cohen rispondendo ad alcune delle domande inviatole dai fan.
Una di queste riguardava la voce secondo cui, diversi anni fa, l’attrice avrebbe rifiutato un ruolo importante all’interno di Wonder Woman, il cinecomic diretto da Patty Jenkins, con la quale aveva collaborato in Monster (il film che le valse l’oscar alla miglior interpretazione nel 2003).
A quanto pare fu la stessa regista a contattarla prima dell’inizio della produzione, anche se la Theron non aveva capito che il personaggio che avrebbe dovuto interpretare non era Diana Prince, l’eroina del titolo, ma sua madre, la regina Ippolita:
“Questo è un grande esempio di come Hollywood riesca a schiaffeggiarti quando inizi a invecchiare. Ricordo che qualcuno mi disse che ci sarebbe stata molta azione in Wonder Woman, e che volevamo rendermi consapevole di questo aspetto. E io ero tipo “Non mi è del tutto familiare, cosa fa Wonder Woman?”. Fu allora che mi dissero che avrei dovuto interpretare la mamma. Si trattò di momento decisivo della mia carriera, ma all’epoca non ne ero pienamente consapevole.“
Tuttavia la Theron ci tiene a precisare che non ha rifiutato il ruolo di Ippolita perché offesa dell’offerta di casting:
“Io e Patty siamo amiche. Le voglio bene e penso il meglio di lei. Abbiamo un rispetto reciproco, e quando venne da me per parlarmi del film stavo lavorando a qualcos’altro, quindi c’era una ragione dietro il mio rifiuto“.
Abbiamo scovato tutti i cameo, ripercorso le curiosità e analizzato le domande poste dal film, ma ora è arrivato il momento di scoprire ogni riferimento relativo a tutti i capitoli del MCU presente in Avengers: Endgame, l’epico finale della Infinity Saga che sta scrivendo la storia del box office mondiale.
Eccoli di seguito:
Iron Man
Il richiamo più bello al passato del MCU, o meglio, a dove tutto ha avuto inizio, arriva negli ultimi momenti di Avengers: Endgame, con Thanos che tuona “Io sono ineluttabile” e Tony, che ha rubato le gemme dell’infinito e sta per schioccare le dita, risponde fiero “E io sono Iron Man“. La stessa frase che chiudeva il film del 2008 con Robert Downey Jr.
L’incredibile Hulk
Sebbene non ci siano riferimenti specifici a L’incredibile Hulk, la frase di Bruce Banner pronunciata prima di indossare il guanto dell’infinito si ricollega alla “creazione” del gigante verde nel film, esposto a radiazioni gamma.
Iron Man 2
In Iron Man 2 sentiamo Tony dire a Pepper che, “Sei tu…sei sempre stata tu.”, frase ripetuta dal personaggio all’inizio di Avengers: Endgame, quando sta registrando il messaggio di addio a bordo del Benatar.
Thor
In Thor, Odino dice a suo figlio che “Chiunque solleva questo martello, se è degno, avrà anche il potere di Thor“, qualcosa che si ripercuote nella scena di Endgame dove Steve Rogers diventa effettivamente degno di sollevare il Mjolnir evocando un fulmine contro Thanos.
Captain America: Il Primo Vendicatore
L’accenno a Il Primo Vendicatore arriva nella scena che chiude Endgame, in cui vediamo Steve Rogers mentre balla finalmente con Peggy Carter. Un altro riferimento è la frase che Capitan America dice a Bucky “Non fare niente di stupido finché non torno“.
The Avengers
The Avengers è ovviamente citato quando gli eroi tornano alla battaglia di New York del 2012, con qualche momento dietro le quinte delle scene riprese da Joss Whedon nel film (come la cattura di Loki).
Iron Man 3
Il ragazzo misterioso presente ai funerali di Tony Stark era Ty Simpkins, interprete del piccolo Harley Keener in Iron Man 3. Difficile dire se tornerà o meno nel MCU, ma l’omaggio è stato un modo commovente per mostrare l’impatto che le azioni di Tony hanno avuto sulle persone “normali” incontrate negli anni.
Thor: The Dark World
I riferimenti a Thor: The Dark World sono maggiori rispetto a quelli degli altri film del franchise sul Dio del Tuono: rivediamo in Endgame Asgard, la gemma della realtà, la regina Frigga e Jane Foster.
Captain America: The Winter Soldier
Quando Falcon dice “Alla tua sinistra” tornando in vita insieme agli eroi polverizzati fine di Avengers: Endgame è il richiamo a The Winter Soldier e alla scena in cui Sam corre con Steve intorno a Washington DC. Senza contare la sequenza dell’ascensore citata nel viaggio nel tempo che riporta Cap al 2012.
Guardiani Della Galassia Vol.1
Il call-back più diretto a Guardiani della Galassia Vol.1 arriva con la scena di Peter Quill, spiato da Nebula e War Machine, che balla su Morag prima di impossessarsi della gemma del potere.
Avengers: Age of Ultron
Appena tornato sulla Terra dopo la battaglia di Titano, Tony Stark dice a Steve Rogers che la ragione per cui voleva costruire un’armatura che proteggesse il mondo intero in Age of Ultron era impedire che accadesse qualcosa di simile agli eventi di Infinity War. Un modo intelligente per ricollegarsi ad un momento chiave del secondo film sui Vendicatori.
Ant-Man
La prima avventura solista di Ant-Man viene ovviamente citata attraverso il Regno Quantico, la chiave per tornare indietro nel tempo, ma anche quando sentiamo il suono del clacson del suo furgone.
Captain America: Civil War
Lo scambio di battute tra Capitan America e Spider-Man nella battaglia in aeroporto in Germania di Civil War (quando Steve si riferisce a Peter Parker con “Queens”), viene omaggiato anche in Endgame.
Doctor Strange
Il cameo dell’Antico e il ritorno degli Stregoni è il più grande cenno allo standalone di Doctor Strange, così come tutti i discorsi sull’importanza della gemma del Tempo e del flusso dei piani temporali.
Guardiani della Galassia Vol.2
Non abbiamo punti di raccordo specifici per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol.2, tranne forse il modo in cui Nebula cerca di appellarsi al suo passato e ricostruire le fasi del suo complicato rapporto con Gamora.
Spider-Man: Homecoming
Il dettaglio che ci riporta subito a Spider-Man: Homecoming arriva quando Peter attiva la funzione “Instant Kill” (quella progettata da Tony) per affrontare l’esercito di Thanos mentre cerca di proteggere il guanto dell’infinito.
Thor: Ragnarok
In Avengers: Endgame tornano tre personaggi chiave di Thor: Ragnarok, ovvero Korg, Miek e Valkyrie, ora abitanti della Nuova Asgard in Norvegia. L’eroina si occupa delle questioni importanti, mentre gli altri due trascorrono il tempo a giocare a Fortnite, bere birra e mangiare.
Black Panther
Black Panther ha certamente un ruolo secondario in Avengers: Endgame, e forse il più grande cenno al suo film solista arriva proprio alla fine quando viene mostrato il re nel Wakanda accanto a sua madre e sua sorella.
Avengers: Infinity War
Il miglior riferimento a Infinity War, tra i tanti disseminati in Endgame, è nella frase pronunciata da Thor quando taglia la testa a Thanos facendo notare ai compagni che almeno stavolta “ho puntato alla testa” (ciò che non aveva fatto l’ultima volta).
Ant-Man and The Wasp
In Ant-Man e The Wasp, Hope Van Dyne prende in giro Scott Lang che chiama Captain America “Cap”, e si rallegra del fatto che non le abbia mai chiesto di andare in Germania con lui per aiutare la sua squadra. E nella sua prima interazione con Steve, Hope lo chiama “Cap” sorridendo.
Captain Marvel
Il ruolo di Capitan Marvel in Avengers: Endgame è marginale, e l’unico vero riferimento alla sua storia di origine arriva all’inizio, quando Carol osserva piangendo la foto di Nick Fury tra quelle delle vittime della decimazione.
A sorpresa Vision Distribution annuncia con un teaser trailer l’uscita, prevista per Natale 2019, de L’Immortale, il film che vedrà protagonista Marco D’Amore, che torna nei panni di Ciro Di Marzio, il personaggio che ha interpretato in Gomorra – la serie, e che credevamo morto alla fine della terza stagione per mano di Genny Savastano (Salvatore Esposito).
Di seguito il teaser trailer che annuncia il ritorno del personaggio, noto proprio con il nickname di Immortale:
A diffonde il video è Vision Distribution. La casa di distribuzione però non dà alcun dettaglio sul film. Possiamo solo ipotizzare che si tratterà di uno spin off di Gomorra, che Marco D’Amore tornerà a essere Ciro Di Marzio che in qualche modo è sopravvissuto al colpo di pistola infertogli da Genny, e che è pronto per altre avventure.
Domenica 5 maggioAlice nella città organizzerà per il terzo anno consecutivo l’edizione dell’EFA Young Audience Award a Roma presso il Cinema Lux proseguendo la collaborazione di successo con il circuito European Film Award.
L’EFA Young Audience Award è un progetto che ogni anno presenta in varie città d’Europa tre film europei pensati per un pubblico di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Un modo per promuovere tra i ragazzi i film europei di qualità che spesso non arrivano in sala. L’edizione 2019 ha raggiunto il record di ben 56 città coinvolte in 35 Paesi.
Durante l’evento, una giuria di 60 ragazzi selezionata da Alice nella città ad Aprile e composta da ragazzi tra gli 11 e i 14 anni si riunirà per vedere i 3 film europei nominati dal comitato internazionale rappresentativo dell’EFA Board Members (del quale è parte Fabia Bettini Direttore Artistico di Alice nella Città), per poi discuterne insieme, votare e decretare così il vincitore insieme alle giurie degli altri Paesi partecipanti.
I tre titoli di quest’ anno sono:Los Bando, il road movie scandinavo di Christian Lo che sarà introdotto dalla giornalista Michela Greco; la coproduzione anglo-svedese Old boys di Toby MacDonald, una storia di crescita ispirata a Cyrano de Bergerac introdotto dalla giornalista e critica Emanuela Genovese; ed infine il lungometraggio belga Fight Girl di Johan Timmers, una storia di riscatto e crescita attraverso lo sport presentato dalla giornalista Ilaria Ravarino.
Queste giornaliste saranno di supporto ai giovani giurati sia con un’introduzione al film sia per un breve confronto al termine della proiezione e prima della votazione.
“Pensiamo che gli EFA Young audience award sia un’esperienza entusiasmante e formativa, un’opportunità per sentirsi europei e per aprirsi agli altri utilizzando come linguaggio e terreno di confronto il cinema“. Commentando Fabia Bettini e Gianluca Giannelli Direttori artistici di Alice nella città.
L’evento avrà luogo in contemporanea nei 35 Paesi che vedranno i tre film e che al termine dialogheranno tramite un collegamento live coordinato da Erfurt (Germania).
Una volta convogliati i risultati nazionali e annunciati tramite videoconferenza dai rappresentanti di tutte le giurie, si svolgerà una cerimonia di premiazione, visibile in diretta in streaming sul sito yaa.europeanfilmawards.eu.
I TRE FILM NOMINATI PER L’EDIZIONE 2019:
LOS BANDO di Christian Lo (93′)
Regia: Christian Lo
Paese: Norvegia, Svezia
Anno: 2019
Durata: 94′
Cast: Tage Hogness (Grim), Jakob Dyrud (Aksel), Tiril Marie Høistad Berger (Thilda), Jonas Hoff Oftebro (Martin)
SINOSSI
Un rocambolesco road movie con protagonista una giovane band norvegese, che attraversa il paese in una folle corsa contro il tempo, la polizia e i genitori per partecipare al Campionato Nazionale di Rock.
Come in Cyrano de Bergerac, un ragazzo timido e fantasioso aiuta un ragazzo molto in vista della scuola a conquistare la figlia del professore di francese.
FIGHT GIRL di Johan Timmers (84′)
Regia: Johan Timmers
Paese: Paesi Bassi, Belgio
Anno: 2019
Durata: 84′
Cast: Aiko Beemsterboer (Bo), Bas Keizer (Dani), Noa Farinum (Joy), Hilde De Baerdemaeker (Esther), Ali Ben Horsting (Alex), Dioni Jurado-Gomez (Jesse), Imanuelle Grives (Cecilia)
SINOSSI
Bo è una ragazza di 12 anni che fa boxe. Ha molto talento ma deve affrontare soprattutto una battaglia emotiva a causa del divorzio dei suoi genitori.
Ecco una clip da Dolor y Gloria, il nuovo film di Pedro Almodovar che sarà proiettato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2019 e che concorrerà per la Palma d’Oro. Il film arriverà nelle sale italiane il 17 maggio. Nel cast ci sono Antonio Banderas, Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Nora Navas e con la partecipazione speciale di Penélope Cruz.
Dolor y Gloria racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono fisici, altri ricordati: la sua infanzia negli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di Valencia, in cerca di fortuna; il primo desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni ‘80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l’indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare film. “Dolor y Gloria” parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l’urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza.
Una serie televisiva dedicata a Captain America e Peggy Carter è possibile, almeno secondo lo sceneggiatore di Avengers: Endgame Christopher Markus, che non esclude un futuro sul piccolo schermo per i due personaggi riunitosi nella scena finale del film grazie ai viaggi nel tempo.
Chi ha visto l’ultimo cinecomic del MCU saprà che Steve Rogers, archiviata la battaglia contro Thanos e dopo aver celebrato la morte di Tony Stark insieme ai colleghi Vendicatori, decide di saltare ancora una volta nel Regno Quantico per restituire tutte le gemme dell’infinito al rispettivo piano temporale in cui erano custodite. Ed è proprio in una di queste realtà passate che incontra Peggy, l’amore della sua vita, e si concede quel famoso ballo promesso in Captain America: Il Primo Vendicatore.
Più tardi lo ritroviamo nel presente visibilmente invecchiato mentre decide che è arrivato il momento di trasmettere la sua eredità ad un altro eroe meritevole di indossare lo scudo. Per questo compito sceglie Sam Wilson, aka Falcon, consapevole che i suoi giorni da Cap sono terminati.
“Una serie tv è possibile” ha dichiarato Markus a Fandango in merito al progetto di continuare le avventure di Steve e Peggy dopo Endgame. “Credo che lui potrebbe rimanere a casa e fare il papà mentre lei va a lavorare con lo S.H.I.E.L.D.“
Le parole di Markus fanno eco a quelle di Joe Russo, che in un’intervista aveva confessato:
“Forse c’è una storia da raccontare…Ci sono molti strati incorporati in Endgame e abbiamo passato tre anni a rifletterci sopra, quindi è divertente parlarne e, si spera, riempire buchi per le persone in modo che capiscano bene a cosa stiamo pensando“.
Il regista si riferiva ovviamente al mistero dietro l’ultima missione di Captain America nel Regno Quantico dove le linee temporali vengono alterate e grazie alle quali il MCU avrebbe una doppia versione del personaggio: quella congelata dopo la seconda guerra mondiale, e quella viva e vegeta che torna da Peggy. E se ci fate caso, nella scena in cui parla con Sam, indossa perfino una fede nuziale, dunque è evidente che la coppia si è sposata.
Sappiamo poi che i Marvel Studios sono già al lavoro su una serie (la prima animata della storia dell’azienda) basata sui fumetti What If?, dove gli attuali membri del cast doppieranno i personaggi principali. Ogni episodio esplorerà una diversa storyline, concentrandosi su un “momento cruciale dal MCU e capovolgendolo, così da portare il pubblico in un territorio inesplorato“….
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Le Funko POP figure sono state aggiornate all’ultimo film Marvel arrivato in sala: Avengers: Endgame. Il film ha tenuto in serbo diverse sorprese per i fan e gli spettatori, e così anche la famosa linea di giochi si è adeguata, rivelando soltanto adesso una serie di statuine che rivelano la sorte di alcuni dei personaggi del film. SEGUONO SPOILER
Ecco ben tre Funko POP dedicati ad Avengers: Endgame in cui vediamo prima di tutto la sorte toccata a Thor, una versione asgardiana del Drugo del Grande Lebowski: grasso, alcolizzato e barbuto. Poi possiamo vedere il Funko dedicato a Rescue, ovvero Pepper Potts. La compagna di Tony Stark scende in campo nel terzo atto del film, indossando l’armatura che lui le ha costruito, come apprendiamo all’inizio del film. Infine, appartenente alla linea di Funko un po’ più grandi, vediamo quello dedicato a Professor Hulk, ovvero l’evoluzione del personaggio di Mark Ruffalo che per tutto il film avrà l’aspetto del personaggio che è riuscito a conciliare la forza di Hulk e il cervello di Banner.
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
“Papà” era stata l’ultima parola pronunciata da teen Groot a Rocket sul finale di Avengers: Infinity War (mentre lui e gli altri eroi si stanno dissolvendo in cenere dopo lo schiocco delle dita di Thanos), e siamo sicuri che molti di voi si sono chiesti quale fosse il significato della battuta del personaggio alla fine di Avengers: Endgame, quando i Guardiani della Galassia sono finalmente riuniti sul Benetar e accolgono Thor in squadra.
Ebbene la risposta sembra essere arrivata da una teoria di un fan su Reddit, secondo cui Groot avrebbe detto “Si, mi piacciono i coltelli“. Ma perché?
Come spiegato sopra, dopo la battaglia contro Thanos e lo schiocco del guanto da parte di Iron Man il Dio del Tuono sale a bordo della nave dei Guardiani e subito si consuma un piccolo scontro per la leadership tra lui e Star Lord. A questo punto è Drax a suggerire che i due eroi debbano sfidarsi in una lotta con i coltelli, con Groot che risponde al solito “Io sono Groot”.
Dunque è alquanto possibile che il personaggio abbia esclamato davvero “Mi piacciono i coltelli“, riferendosi al dialogo in svolgimento dei compagni Guardiani. Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Terzo Joker cinematografico dopo le versioni di Jack Nicholson e Heath Ledger, Jared Leto ha vestito i panni del clown principe del crimine in Suicide Squad, il film uscito nel 2016 che ha riscontrato un’ottima reazione del pubblico e recensioni poco entusiaste della critica. Sul suo destino nel DCEU – progetto che sembra ormai naufragato definitivamente – non abbiamo avuto più aggiornamenti, tranne la notizia, smentita, di un possibile spin-off sul personaggio e il cameo in Birds of Prey, cinecomic corale vede protagonista Margot Robbie, e le riprese di Morbius (con la Sony) hanno complicato le cose.
Ora però è lo stesso Leto, in un’intervista con Variety, a dirsi aperto ad ogni possibilità di tornare a interpretare Joker nell’universo DC:
“Penso che la DC stia facendo bene…E tornerei sicuramente. Dipende tutto dalla sceneggiatura e dalle circostanze, come sempre […] Sarò in Birds Of Prey? Non credo. Dovreste chiedere a loro…ma vedremo“.
L’attore premio oscar ha anche raccontato di non aver ancora visto il trailer di Joker, lo standalone diretto da Todd Phillips con Joaquin Phoenix che arriverà in sala ad ottobre, ma anche che la produzione sempre più ricca di cinecomic è un bene per l’industria:
“Penso ad Avengers: Endgame, e al successo che sta avendo. Cinque o dieci anni fa non so se potevamo immaginare che così tante persone sarebbero state eccitate all’idea di andare al cinema“.
Vi ricordiamo che Leto sta girando Morbius, dove interpreta il villain proveniente dall’universo di Spider-Man, Michael Morbius, meglio conosciuto dai lettori dei fumetti come “il vampiro vivente”, un brillante scienziato affetto da leucemia a cui viene iniettato il sangue di un pipistrello per sopravvivere.
Lo spin-off vedrà Tyrese Gibbs (star del franchise di Fast & Furious) nei panni di un agente dell’FBI e Adria Arjona, vista recentemente in Pacific Rim: Uprising e nella serie Good Omens, che invece darà il volto a Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius.
La sceneggiatura del film è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli comePower Rangers, Dracula Untold, The Last Witch Hunter– L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.
Come annunciato dai fratelli Russo durante Good Morning America, questo lunedì scadrà il periodo di silenzio assoluto sugli spoiler di Avengers: Endgame, lo stesso giorno in cui arriverà – secondo molte fonti affidabili – il nuovo trailer di Spider-Man: Far From Home. Ecco dunque spiegata la ragione dietro la scelta di tenere custoditi tutti i segreti sul film per le due settimane successive all’uscita, proprio per permettere agli spettatori di assimilare la trama e prepararsi al sequel di Homecoming nel modo migliore possibile.
Il sito Trailer Track fa inoltre sapere che il trailer di Far From Home sarà accompagnato, per l’occasione, da un messaggio speciale del protagonista Tom Hollandche avverte il pubblico sulla presenza di diversi spoiler su Endgame.
Come mostrato dall’epilogo del cinecomic diretto dai Russo, Peter Parker tornerà a scuola dopo essere stato resuscitato dallo schiocco del guanto di Tony Stark. Insieme a lui, sullo schermo, abbiamo visto anche Ned Leeds, il suo migliore amico, ma questi non sono gli unici due personaggi riportati in vita.
“Le persone che sono sopravvissute allo schiocco sono più vecchie di cinque anni, al contrario delle vittime” ha raccontato Joe Russo durante un Q&A, “E la ragione per cui Spider-Man vede Ned a scuola è perché lui, come altri, è rimasto polverizzato. Ovviamente ci sono persone della sua età che non sono morte e che forse ora sono già al college“.
Tocherà a Spidey e alle sue avventure in Europa contro Mysterio e gli Elementali mettere un punto definitivo sulla terza fase dell’universo condiviso, iniziata nel 2016 con Captain America: Civil War (il film del debutto ufficiale del personaggio).
Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Homeè arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomeiin quelli di zia May e Zendayain quelli di Michelle,Samuel L. Jacksonin quelli di Nick Fury e Cobie Smuldersin quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.
Vi abbiamo parlato nel dettaglio di tutti i cameo più importanti individuati in Avengers: Endgame, compreso quello pieno di significato di Joe Russo che si apre ad una serie di interessanti discussioni, eppure qualcosa sembra esserci sfuggito nel corso della visione, un’apparizione a sorpresa di cui nessuno parla. Ma di che parliamo?
Se siete appassionati di football americano, o guardate regolarmente l’emittente televisiva di sport ESPN, forse avrete riconosciuto nel film il cameo di Matthew Berry, autore e presentatore del Senior Fantasy Sports Analyst, che interpreta un agente dello S.H.I.E.L.D. al fianco di Alexander Pierce (Robert Redford) nella sequenza ambientata nel 2012, dopo la battaglia di New York con la cattura di Loki.
“Tutto è successo grazie ai Joe Russo.” ha raccontato Berry di recente, “Segue la mia rubrica sportiva da anni ed è un grande giocatore di football fantasy. Così, circa due anni fa, mi ha chiamato e ha detto ‘Ehi amico, ho una parte che penso sia perfetta per te se vuoi essere nel film’. E io ero tipo “Sì, certo”, ovviamente!”
Lo showman ha inoltre parlato della politica di segretezza assoluta che circondava la produzione, comprese le varie sceneggiature consegnate agli attori e la confusione generale in cui si è trovato. A quanto pare poi la sua scena è stata girata prima dell’uscita al cinema di Avengers: Infinity War, quindi tutto ciò che si leggeva sul copione era una sequenza di nomi – Alexander Pierce, Captain America e “Un altro Tony”, con descrizioni vaghe e battute decontestualizzate.
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
I trailer non sono altro che brevi filmati promozionali di film che a breve saranno nelle sale di tutta Italia, oppure saranno presenti su una delle tante piattaforme digitali disponibili online.
Il loro compito è quello di creare e far sviluppare nel pubblico una certa dose di hype circa il film promosso, affinché si corra subito a vederlo già nei primi giorni d’uscita.
Ma quali sono i trailer usciti questa settimana da non perdere? Scopriamoli insieme!
Sonic The Hedgehog è il film basato sull’omonimo franchise e segue la storia di un delinquente, Sonic, che unisce le sue forse a quelle di un poliziotto, Tom Wachowski, per fermare i piani di dominio sul mondo intero architettati da Dr. Robotnik.
Nel trailer è possibile notare la presenza di Jim Carrey nei panni di Dr. Robotnik, mentre nel resto del cast sono presenti James Marsden, Tika Sumpter, Neal McDonough e Adam Pally, mentre Ben Schwartz doppia Sonic.
In cabina di regia è stato chiamato Jeff Fowler, mentre la sceneggiatura appartiene a Pat Casey e Josh Miller.
Il film diretto da Kyle Newacheck racconta la storia di un poliziotto di New York (Adam Sandler) che, quando porta la moglie (Jennifer Aniston) in Europa per una vacanza promessa da tempo, un incontro casuale in volo si trasforma in un invito a partecipare ad un intimo incontro familiare sul lussuoso yacht dell’attempato miliardiario Malcolm Quince.
Ma quando Quince viene ucciso, marito e moglie diventano i principali sospettati del delitto, dando vita a situazioni inaspettate. Il film, che vede nel cast Luke Evans, Gemma Artenton, Luis Gerardo Mendez e Terence Stamp, oltre a Sandler ed Aniston, è stato sceneggiato da James Vanderbilt.
21 Bridges
Chadwick Boseman è pronto a svestire i panni di Black Panther, per indossare quelli di un detective della polizia di New York. Il film, prodotto da Anthony e Joe Russo, vede protagonita proprio il detective che si mobilita per far chiudere 21 ponti, affinchè nessuno scappi da Manhattan.
Lo scopo è quello di trovare chi abbia ucciso otto poliziotti nel corso di quella che, apparentemente, sembra una rapita finita male. Il film è diretto da Brian Kirk, che in passato ha diretto alcuni episodi de Il Trono di Spade, e si basa sulla sceneggiatura scritta da Adam Mervis e Matthew Michael Carnahan.
Crawl
Il trailer di Crawl è finalmente arrivato e così anche tutta la sua tensione. Questo horror arriverà nella sale il 15 agosto 2019 distribuito dalla 20th Century Fox ed è diretto da Alexandre Aja, nonché prodotto da Sam Raimi.
Il film racconterà la storia di Haley che, quando un potente uragano colpisce la sua città natale in Florida, ignorerà gli ordini di evacuazione per mettersi alla ricerca del padre che non si trova. Ma dopo averlo trovato nel vespaio della loro casa di appartenenza, i due si troveranno intrappolati, con l’alto rischio di morire annegati. Eppure, questa sarà l’ultimo dei loro pensieri.
Game of Thrones 8×04
La serie delle serie sta per ritornare con il quarto episodio dell’ottava stagione, pronto a portare il pubblico nel post Battaglia di Winterfell e quali saranno i successivi colpi di scena previsti dalla HBO.
Questa sarà l’ottava e ultima stagione per la serie che ha rivoluzionato il proprio mondo e che ha attirato un numero di spettatori davvero impressionante. Come le precedenti, anche questa stagione è basata sui best-seller di George R. R. Martin, ovvero la saga de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
La sesta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. è in arrivo, con la premiere fissata per il 10 maggio, e la ABC ha svelato il nuovo trailer. Questa stagione, che sarà composta da soli 13 episodi, tornerà ad incentrarsi sulla squadra che è reduce dalla perdita di Phil Coulson (Clark Gregg) e che si troverà ad affrontare una nuova minaccia.
E se un misterioso sosia di Coulson, chiamato Sarge, potrà dare vita a qualche problema, Mack (Henry Simmons) dovrà confrontarsi con le nuove resposabilità dettate dal suo ruolo autoritario, mentre Simmons (Elizabeth Henstridge) si troverà in una missione particolare: trovare il corpo ibernato di Fitz(Iain De Caestecker) che ruota intorno a Giove.
Veronica Mars 4
All’inizio sembrava essere soltanto una voce che, in seguito, è diventata realtà. Infatti, l’atteso revival di Veronica Mars sta per arrivare e la stessa piattaforma su cui verrà trasmesso dal 26 giugno 2019, cioè HULU, ha diffuso il primo trailer.
Questa è la quarta stagione di Veronica Mars, la serie creata da Rob Thomas e che vede nel cast il ritorno di personaggi che hanno già partecipato alla prime tre stagioni: vale a dire, Kristen Bell, Percy Daggs III e Francis Capra. E, ancora, Michael Muhney e Tina Majorino.
In questa stagione Veronica è attirata in un epico mistero di otto episodi che mette in crisi le elite facoltose dell’enclave, che preferirebbero porre fine al mese di baccanali, contro una classe operaria che dipende dall’afflusso di denaro derivante dall’essere la risposta della West Coast a Daytona Beach.
Grandi ritorni sulla piattaforma HULU, che è pronta ad ospitare la terza stagione diThe Handmaid’s Tale 3, diffondendone anche il trailer ufficiale. In questa terza stagione sarà centrale la resistenza di June al regime dispotico di Gilead e dalla sua lotta per respingere e capovolgere a suo favore le schiaccianti probabilità di una vittoria.
Vi saranno sorprendenti riunioni, tradimenti e un viaggio nel cuore del terrificante di Galaad che costringono tutti i personaggi a prendere posizione, guidati dalla preghiera provocatoria “Blessed be the Fight”.
In The Handmaid’s Tale 3, serie ideata da Brucelle Miller e basato sull’omonimo romanzo del 1985 di Margaret Atwood, torneranno Elisabeth Moss, Joseph Fiennes, Yvonne Strahovs e Alexis Bledel.
Descendants 3
Niente paura per chi non vedeva l’ora di vedere Descendants 3, perché Disney XD ha diffuso il trailer ufficiale di questo terzo film tv.
Il nuovo Disney Channel Original movie arriverà nel 2019 e Mal, Evie, Carlos e Jay sono pronti a ritornare. Mal, figlia di Malefica, cambia il colore dei suoi eccentrici capelli da fucsia a viola, mentre Evie non veste più il suo caratteristico total blue, scengliendo il rosso e il nero. Al loro fianco ci saranno Jay, figlio di Jafar, e Carlos, figlio di Crudelia De Mon.
Nel cast del film torneranno Mitchell Hope, China Anne McClain, Thomas Doherty e Dylan Playfair, oltre a Sarah Jefery. Alla regia vi sarà Kenny Ortega (High School Musical, Camp Rock), che sarà anche il coreaografo e produttore esecutivo.
Babadook è uno dei film di cui si è più parlato nel 2015 e che ha, in un certo senso, rivoluzionato il genere horror, sia per quanto riguarda la trama, sia riguardo gli effetti spettacolari.
Il film, diretto da Jennifer Kent, è stato diffuso in tutto il mondo, tra cui l’Italia, ottenendo una grande successo e riuscendo a farsi apprezzare anche per la sua semplicità.
Ecco, allora, dieci cose da sapere su Babadook.
Babadook film
1. Da cortometraggio a film. Quando è stato chiesto alla regista Jennifer Kent da dove avesse preso l’idea, lei ha rivelato che arrivava da un’esperienza vissuta da una sua amica. La regista ha dichiarato che “Ho un’amica che è una madre single, il cui figlio è stato traumatizzato da questa figura mostruosa che pensava di vedere ovunque in casa. “E se questa cosa fosse reale, ad un certo punto?” Così ho realizzato Monster (2005) su quest’idea. Ma non potevo lasciarlo solo. Ci sono tornata sopra e ho realizzato Babadook”.
2. L’innocenza di Samuel. La parte del piccolo Samuel avrebbe dovuto rappresentare l’innocenza che solo un bambino di 6 anni potrebbe avere. Quindi, come la regista ha dichiarato, sono stati fatti diversi provini a bambini di 8/9 anni, accorgendosi che a quell’età sono già fin troppo svegli per avere quell’innocenza richiesta. Alla fine, l’attenzione si è concentrata su Noah Wiseman che aveva anni sia al tempo del provino, che durante le riprese.
Babadook trailer
3. Il film è distribuito da Koch Media. Impossibile perdersi il trailer di un film come Babadook, che ha visto la distribuzione italiana grazie a Koch Media e che ha avuto modo di essere presentato anche al Torino Film Festival.
Babadook streaming
4. Il film si trova in streaming su diverse piattaforme. Un film come Babadook andrebbe assolutamente visto. Chi desidera vederlo, o rivederlo perché particolarmente affezionato, lo può fare grazie alla presenza del film sulle piattaforme digitali legali di Rakuten Tv, Google Play, iTunes e TimVision.
Babadook trama
5. Una donna che non riesce ad amare. La trama di Babadook si apre sulla figura di Amelia (Essie Davis) che è ancora in lutto sei anni dopo la morte violenta del marito. Allo stesso tempo, però, si trova a dover lottare per dare un’educazione a Samuel (Noah Wiseman) il figlio ribelle di sei anni, che non riesce ad amare.
6. Un mostro che tormenta i sogni di un bambino. Samuel, che si dimostra ribelle verso la madre, in realtà è un bambino tormentato dai propri incubi, sogni in cui si manifesta un mostro che, secondo il piccolo, è venuto ad uccidere sia lui, che la madre. Quando in casa arriva un libro di fiabe su Babadook, Samuel è convinto che sia lui la creatura che sogna da tempo le sue allucinazioni diventano sempre più forti. Inizialmente poco convinta, ma spaventata dalla sorte del figlio, Amelia di renderà presto conto che in casa c’è una presenza e che forse, il mostro di cui il figlio le ha raccontato, potrebbe essere reale.
Babadook curiosità
7. La Rai ha censurato lo spot tv del film. Che la Rai arrivasse a censurare determinate scene di film, non è un fatto. Che arrivasse, però, a rifiutarsi di trasmettere un intero spot tv è stata altra cosa. Pare, infatti, che la tv di bandiera si sia rifiutata a meno di 24 ore prima della trasmissione dello spot, sebbene il film fosse stato classificato come “Per tutti”.
8. Nel film vi sono effetti sonori riconducibili a Warcraft. In alcune scene in cui è presente Babadook, è possibile ascoltare un effetto sonoro che proviene direttamente da Warcraft II, un gioco per computer realizzato da Blizzard. Questo effetto era una risposta al richiamo dei draghi nel gioco di strategia punta e clicca.
9. Un libro è stato associato al film. Come tutti i film, anche questo è stato protagonista di una campagna pubblicitaria. In questo caso, era possibile acquistare una copia del libro fatto a mano e intitolato The Babadook Pop-Up Book, per ottanta dollari. Per prime duemila copie erano state numerate e firmate dalla regista, Jennifer Kent. Il libro contiene immagini pop-up e pagine aggiuntive non visualizzate nel film. La campagna è stata aperta per raggiungere un importo limitato e sono stati venduti circa 9.500 libri.
Babadook: spiegazione del finale
10. Una tregua tra uomini e mostri. Il finale di Babadook risolve le varie vicende del film maniera anticonvenzionale, cioè con fare ironico e audace. L’epilogo è come se segnasse un momento di pace nella guerra che si manifesta tra mostri e uomini, senza voler per forza spaventare a tutti i costi. Il film cerca di insegnare a convivere con le proprie paure, indipendentemente dall’età, piuttosto che negarle.
La Universal Pictures ha annunciato l’inizio delle riprese di Bond 25, il nuovo film sul franchise di James Bond con protagonista ancora una volta Daniel Craig. Al suo fianco Léa Seydoux, Ralph Fiennes e Rami Malek. La pellicola arriverà al cinema l’8 Aprile 2020.
Nel nuovo film Bond ha abbandonato gli impegni in prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. La sua pace ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix Leiter della CIA si palesa con una richiesta d’aiuto. La missione ha l’obiettivo di recuperare uno scienziato rapito e si rivela molto più complessa di quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da un misterioso nemico dotato di una nuova arma tecnologica.
Bond 25 è diretto da Cary Joji Fukunaga ed è prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli
La saga di Harry Potter ha contribuito a cambiare la vita di milioni di persone in tutto il mondo ed era impossibile che non si lanciasse un sito, Pottermore, che trattasse delle tematiche appartenenti a questo mondo.
Un modo per unire diverse generazioni, per rivelare lati nascosti e testi inediti, sempre grazie alla mente brillante di J. K. Rowling.
Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere sul magico sito di Pottermore, tra smistamenti e Patronus.
Pottermore test
Pottermore è un sito web, a cui si può accedere in maniera gratuita, pensato e creato da J.K. Rowlingper poter svelare aneddoti e segreti ai fan della saga di Harry Pottere, soprattutto, per far avvicinare le nuove generazioni digitali.
Il sito esiste solo nella sua lingua madre, l’inglese, ma è molto dinamico ed intuitivo, quindi molto semplice da utilizzare anche da chi non mastica bene la lingua. Il sito interattivo consente agli utenti di poter accedere, tramite registrazione, ai test per lo smistamento delle case e anche per la scelta della bacchetta(è la bacchetta a scegliere il mago).
Inoltre, è possibile anche scoprire quale sia il proprio Patronus di appartenenza e vedere a quale animale corrisponda.
Pottermore Italia
Il sito di Pottermore è stato ufficialmente rilasciato il 31 luglio 2011 per un milione di fan selezionati, mentre per il lancio al pubblico si è dovuta aspettare la primavera del 2012.
In Italia il sito ha raggiunto, nel corso degli anni, un pubblico notevole, tra nuove e vecchie generazioni, che hanno potuto confrontarsi con giochi, leggere testi inediti scritti dalla stessa J. K Rowling. Il tutto, ovviamente, in tema con il mondo di Harry Potter.
Prima che venisse dato un nuovo aspetto al sito, esso era disponibile in diverse lingue, tra cui l’italiano, ed era più semplice per il giovane pubblico o per chi non era in grado di masticare bene la lingua anglosassone, leggere le storie.
In seguito, con il cambiamento avvenuto nel 2015, il sito è stato concepito e rilasciato solo in lingua inglese, con rinnovamenti che riguardavano l’aspetto grafico e contenutistico.
Pottermore guida
Soprattutto con il lancio, nel 2015, del sito rivisto e corretto di Pottermore, sono cresciute le guide di riferimento.
Esse cercano di aiutare gli utenti che conoscono poco l’inglese o chi non ha molta manualità e conoscenza del sito ufficiale. Queste guide, di cui ne esistono diverse in rete, spiegano anche quali e quanti test sono disponibili, cosa ci si deve aspettare e quali potrebbero essere i risultati.
Pottermore smistamento
Da quando la saga di Harry Potterha coinvolto tutto il mondo con la sua magia, ogni fan della saga si sarà chiesto a quale casa potrebbe appartenere. Sapere se si fa parte di Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde è importante.
Ebbene, grazie a Pottermore è possibile anche questo. Infatti, andando sul sito e dopo essersi registrati l’avventura può iniziare. Per poter essere smistati bisogna cliccare su Begin the Experience ed il gioco è fatto.
Per chi, invece, si fosse già registrato in precedenza, è possibile pigiare il tasto Reclaim your house. Si presti però attenzione ad un fatto: pare che dire “Non Serpeverde” non faccia cambiare la considerazione al Cappello Parlante interattivo.
Pottermore Patronus
Dal settembre del 2016 è possibile collegarsi al sito di Pottermore e, dopo essere stati smistati nelle case e sapere a quale bacchetta si è destinati, è possibile scoprire quale sia la reale natura del proprio e personale Patronus di appartenenza.
Dopo aver fatto l’accesso al sito con le proprie credenziali, è possibile fare il test: non saranno presenti delle domande vere e proprie, ma bisognerà scegliere d’istinto una parola che verrà posta in gruppi di due o tre.
Il test non è sempre uguale perché dipende dal logaritmo e i risultati che verranno fuori potranno essere tantissimi. Sembra, infatti che ci siano più di 142 Patronus diversi, con altri che potrebbero piano piano essere disponibili.
Dopo aver diretto il film Dobbiamo parlare, Sergio Rubini torna nella doppia veste di regista e attore per il film Il Grande Spirito, una commedia agrodolce nella quale divide la scena con Rocco Papaleo e Ivana Lotito. I tre sono protagonisti di una vicenda tanto bizzarra quanto struggente, che elogia l’innocenza quale sentimento salvifico, attraverso il legame tra gli ultimi, gli emarginati.
In un quartiere della periferia di Taranto, durante una rapina, Tonino (Sergio Rubini), un cinquantenne dall’aria malmessa, approfittando della distrazione dei due complici, ruba tutto il malloppo e scappa. Il suo è un gesto di riscatto nei confronti di chi non ha più rispetto del suo lungo e onorato curriculum delinquenziale. La corsa di Tonino procede verso l’alto, di tetto in tetto fino a raggiungere la terrazza più elevata. Lì incontra un eccentrico individuo, il quale sostiene di chiamarsi Cervo Nero (Rocco Papaleo), di appartenere alla tribù dei Sioux e che il Grande Spirito in persona gli aveva preannunciato l’arrivo dell’Uomo del destino.
Commedia dai toni malinconici, Il Grande Spirito conquista sin dalle prime scene grazie ad un incipit particolarmente dinamico, assumendo poi una tipica impostazione teatrale con unica ambientazione. È qui, dall’alto di una malmessa terrazza, che impariamo a conoscere meglio i due protagonisti. Se Sergio Rubini incarna un delinquente in cerca di riscatto, in apparenza interessato esclusivamente al proprio guadagno personale, Rocco Papaleo è invece il suo opposto. Cervo Nero è quello che comunemente viene apostrofato, anche dal Tonino di Rubini, come un minorato. Dietro le etichette sociali, si nasconde tuttavia uno spirito puro, sognatore, innocente. I due diventano ben presto un’insolita coppia, in parte comica in parte tragica. Attraverso di loro si potranno acquisire nuovi punti di vista sul mondo, da riproporre poi anche allo spettatore.
Perché, nonostante quanto le prime sequenze del film possano far pensare, il film trova nell’amicizia il suo tema cardine e nell’innocenza il sentimento ricorrente. Un’amicizia tra due emarginati, confinati nell’ombra per via delle loro stranezze, eppure più capaci di altri ad affrontare la vita grazie alla loro semplicità. La storia scritta da Rubini, insieme a Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, cerca così di trasmettere tutti i valori del caso, tentando di proporre un punto di vista diverso al modo con cui spesso si guardano le cose. Non sempre la sceneggiatura riesce a far ciò, a volte rallentata da un ritmo altalenante, altre ancora dalla sensazione di voler raccontare troppo. La visione, e la buona riuscita del film, sono ad ogni modo sostenuti dall’atmosfera comica e malinconica sulla quale si fonda il rapporto tra i personaggi.
In particolare, spicca Rocco Papaleo, quasi irriconoscibile e completamente votato ad un personaggio con il quale era facile cadere nella trappola della macchietta. Papaleo riesce invece a tenere brillantemente le redini del personaggio, sfoggiando una caratterizzazione e una capacità drammatica che permette di affezionarsi al suo personaggio, e di apprezzare nuovamente le sue grandi doti attoriali.
Ne Il Grande Spirito vediamo dunque incontrarsi personaggi con trascorsi e punti di vista completamente differenti. Da questo incontro si costruisce un film che non cerca di essere etico ma utilitaristico. Si vive meglio se non si cede al cinismo, sembra voler comunicare Rubini. E anche se a volte cede sul ritmo il film riesce in fin dei conti a consegnare una favola sulla quale è possibile far nascere una riflessione a riguardo.
Dopo Come far perdere la testa al capo (in originale Set It Up), Zoey Deutch e Glen Powell torneranno a recitare insieme in un’altra commedia romantica targata Netflix con gli stessi produttori del film precedente che li aveva visti protagonisti. A confermare la notizia è l’Hollywood Reporter in esclusiva.
Il titolo della nuova rom-com dovrebbe essere Most Dangerous Game, e la sceneggiatura è stata curata da Katie Silberman, già autrice di Set It Up, mentre Juliet Berman e Justin Nappi della Treehouse Pictures figuranno come produttori.
Secondo quanto riportato dal sito, il film entrerà in produzione nei primi mesi del 2020, e Deutch e Powell vestiranno il doppio ruolo di attori e produttori esecutivi.
“Era chiaro che il pubblico chiedeva a gran voce un sequel di Come far perdere la testa al capo, ma ci entusiasmava anche l’idea di creare una storia nuova che esplorasse tutti i luoghi comuni della commedia romantica, pur rimanendo ancorati a tutto ciò che amavamo dell’altro film“, ha spiegato Nappi.
“Sarà emozionante vedere Glen e Zoey cimentarsi in qualcosa di completamente diverso“, ha aggiunto Berman. “Abbiamo discusso in merito a cosa poter fare di nuovo e Most Dangerous Game ci è sembrato il più creativo dei progetti con cui lavorare”.
Rivedremo presto la Deutch in Zombieland: Double Tap, sequel del cult uscito nelle sale nel 2008, al fianco di Jesse Eisenberg, Woody Harrelson, Emma Stone e Abigail Breslin. La regia è firmata da Ruben Fleischer e la release fissata ad ottobre 2019. Powell ha recitato invece nell’atteso seguito di Top Gun, e secondo l’Hollywood Reporter ricoprirà un personaggio chiave chiamato Slayer.
Iron Man, Thor, Captain America, Vedova Nera, Hulk e Occhio di Falco sono stati il primo vero gruppo di supereroi del MCU, gli Avengers originali che nel 2012 hanno formato la squadra più celebre del grande schermo nel film diretto da Joss Whedon. Ma questa identità termina insieme a Endgame, il capitolo conclusivo della saga delle gemme dell’infinito e del percorso dei Vendicatori (almeno così come li abbiamo conosciuti).
Questo significa che per la Fase 4 i Marvel Studios dovranno ricomporre il team con nuovi personaggi, magari scegliendo tra quelli già disponibili.
Ecco allora i possibili candidati a raccogliere l’eredità degli Original Six:
Spider-Man
A meno che la Sony non decida di intromettersi nei piani dei Marvel Studios, le possibilità di vedere Spider-Man in un nuovo film sui Vendicatori sono altissime, perché oltre ad essere uno dei personaggi più popolari, è già apparso in tre eventi crossover ed è uno dei supereroi ancora vivi dopo Endgame.
Peter Parker porterebbe leggerezza nel team, e l’esperienza di un ragazzo giovane che gli altri eroi non possono avere (e che mancava negli original six), quindi considerarlo un membro importante nel futuro del MCU è assolutamente lecito.
Captain Marvel
Quando Kevin Feige ha affermato che Carol Danvers avrebbe assunto il ruolo di prossimo leader del MCU l’idea che lo studios avesse in mente grandi progetti per il personaggio nel futuro si è fatta sempre più concreta. Senza considerare che il suo standalone ha fruttato al franchise miliardi di dollari, e non era affatto scontato.
Oggi è di sicuro l’eroina più potente del gruppo, oltre che un’irrinunciabile risorsa per i Vendicatori, che avranno bisogno di tutti i suoi poteri per battere il prossimo nemico cosmico.
Black Panther
Parlando di “eroi da miliardi di dollari”, non possiamo non nominare Black Panther, un personaggio che ha cavalcato l’onda dell’entusiasmo culturale in America e che sta spingendo i Marvel Studios verso una direzione più diversificata per quanto riguarda la rappresentazione al cinema.
In ogni caso questo è un eroe da tenere in considerazione, intraprendente e integro, che ha gli stessi poteri, o quasi, di un Capitan America, e il suo accesso all’utilizzo del vibranio in Wakanda lo rendono una risorsa indispensabile per chiunque.
Doctor Strange
Se ci pensiamo, tutti gli eventi di Endgame sono stati “progettati” da Doctor Strange, lo stregone supremo che alla fine di Infinity War aveva previsto il futuro e individuato l’unico modo per battere Thanos.
Insomma, si tratta di un personaggio troppo potente e intelligente e non può essere lasciato fuori da un eventuale futuro team. Inoltre Strange è il responsabile della protezione dell’intero multiverso, quindi il mondo ha bisogno di lui.
Ant-Man e Wasp
La coppia dinamica formata da Scott Lang e Hope Van Dyne si è riunita sullo schermo in Ant-Man and The Wasp, sequel che ha anticipato il ruolo cruciale dell’eroe in Endgame e il ritorno dell’eroina nella battaglia finale contro Thanos.
Immaginarli nel prossimo team di Vendicatori è un sogno, visto che entrambi hanno fatto parte di molti eventi crossover nei fumetti originali, e i due attori sembrano perfetti per un film corale.
Scarlet Witch
Wanda Maximoff in realtà sarebbe già membro ufficiale del team, tuttavia sembra che non abbia ancora avuto il tempo di “brillare” sullo schermo (tolto ovviamente il piccolo contributo in Civil War, Infinity War e Endgame).
Ora che gli eroi celebri del MCU non ci saranno più, servirà una degna sostituta di Vedova Nera per la quota femminile del gruppo, e chi meglio di Scarlet Witch può riempire quel vuoto?
Valchiria
Sebbene sia uno dei personaggi più recenti del MCU, Valchiria ha da subito conquistato l’affetto dei fan e l’attenzione del pubblico, anche grazie alla fantastica interpretazione di Tessa Thompson. Dopo Thor: Ragnarok l’eroina è tornata in Endgame ed è stata insignita da Thor del titolo di nuova sovrana di Asgard.
Dunque in un ipotetico futuro, sarebbe lei la rappresentante asgardiana della nuova squadra, e con il franchise di Thor in bilico, un film sui Vendicatori sarebbe un ottimo trampolino di lancio per Valchiria e il suo fantastico cavallo alato.
Falcon
Uno dei cambiamenti più significativi che Endgame porterà nel MCU è il ritiro di Steve Rogers dal “ruolo” di Captain America. L’eroe è infatti tornato dai viaggi nel tempo invecchiato, troppo per continuare la sua vita da supereroe. Per questo lascia lo scudo al miglior erede possibile, Sam Wilson aka Falcon, la persona più adatta per il compito.
Questa scelta comporterà sicuramente delle implicazioni per il futuro del franchise, perché se Sam diventa Captain America, vuol dire che sarà anche membro della prossima squadra dei Vendicatori.
Viaggi nel tempo, resurrezioni e alterazioni della realtà hanno riportato sulla scena di Avengers: Endgame quasi tutte le figure comparse nel MCU da Iron Man fino ad oggi, o almeno quelle ritenute più importanti per la trama e gli eventi che hanno segnato il corso della saga.
Alcuni personaggi però mancano all’appello, ma quali sono? Ecco una lista con le possibili motivazioni della loro assenza:
Goose
La “vera” star del film con Brie Larson, Goose, avrebbe potuto svolgere un ruolo nella battaglia degli Avengers contro Thanos, e da tempo circolavano diverse teorie circa il suo contributo che evidentemente non si sono realizzate.
Purtroppo del gatto di Carol Danvers non c’è stata traccia, e ogni indizio ci porta a pensare che non sia nemmeno vivo al momento in cui si svolgono gli eventi. D’altronde dagli anni Novanta è trascorso più di un decennio, quindi è possibile che il gatto abbia trovato la sua fine nel periodo che intercorre tra Captain Marvel e questo film…
Inoltre, se ragioniamo sulla schedule dei Marvel Studios e sul fatto che il cinecomic su Carol sia stato scritto e girato dopo Endgame, è facile ipotizzare che i Russo e gli sceneggiatori Stephen McFeely e Christopher Markus non sapevano nemmeno dell’esistenza di Goose o quanto sarebbe diventato popolare tra i fan.
Everett Ross
Martin Freeman ha esordito nel MCU in Captain America: Civil War e il suo personaggio è tornato con un ruolo chiave in Black Panther, quindi tutto ci porta a pensare che sarà anche nel sequel del franchise sull’eroe del Wakanda.
Per quanto riguarda l’assenza in Endgame, basandoci su tutto ciò che era accaduto sulla Terra durante i cinque anni trascorsi dagli eventi di Avengers: Infinity War, gli accordi di Sokovia non influenzavano più le azioni della squadra e ottenere l’approvazione del governo per il loro viaggio nel tempo non era certo una priorità, e di conseguenza non era richiesta la presenza di Ross.
Sharon Carter
L’ultima apparizione di Sharon Carter risale al 2016, con Captain America: Civil War, dove si era accennato ad una possibile love story con Steve Rogers, e da allora non abbiamo più saputo nulla sul destino del personaggio.
E visto che il cuore di Avengers: Endgame era l’amore tra Cap e sua zia Peggy, non c’è da meravigliarsi che i fratelli Russo abbiano deciso di non farla tornare. Forse è rimasta vittima della Decimazione, oppure c’è un posto per lei riservato nella serie tv con Falcon e Bucky di Disney +?
Erik Selvig
Erik Selvig è stato una parte fondamentale di The Avengers e Thor: The Dark World, aiutando i Vendicatori a fare luce sul vero potere delle gemme dell’infinito in Avengers: Age of Ultron.
Nonostante ciò di lui non c’è traccia in Avengers: Endgame, e sembra che non ci sia stato alcun bisogno dello scienziato nel passato o nel presente…forse gli eroi sapevano esattamente cosa fare con le gemme?
Eitri
Durante Avengers: Infinity War abbiamo lasciato Eitri in possesso dello stampo con cui ha creato il guanto dell’infinito per Thanos, tuttavia il personaggio non soltanto non viene mai nominato, ma neanche ricompare nel corso di Endgame fabbricando un nuovo oggetto per gli eroi.
Di fatto non serve il nano di Nidavellir per costruirne uno, visto che è Tony Stark a creare il suo personale Guanto.
Lady Sif
Scomparsa senza apparente motivo dal MCU dopo Thor: The Dark World, Lady Sif era attesa in Endgame dai fan, rimasti delusi dalla sua assenza. E vittima o meno della Decimazione, è stato davvero un peccato non rivederla in azione nella battaglia finale.
Forse il ricco calendario lavorativo dell’attrice non le ha permesso di girare la sequenza del film?
Arnim Zola
In realtà Howard Stark menziona Arnim Zola quando incontra involontariamente suo figlio Tony nella sequenza ambientata negli anni Settanta, e considerando che due anni dopo il personaggio morirà per una misteriosa malattia trasferendo la sua coscienza in una serie di computer, la sua assenza fisica dal film sembra giustificata.
Certo, sarebbe stato fantastico rivedere un confronto tra Zola e Steve Rogers come ai vecchi tempi, ma ci accontentiamo della citazione.
Nova Corps
Diversi eroi sono presenti nella battaglia finale di Avengers: Endgame, tra cui un numero sostanzioso di stregoni e di Ravagers, ma dei Nova Corps nemmeno l’ombra. Forse perché Thanos li ha uccisi tutti quando ha attaccato Xandar nel precedente film?
Possibile, visto che i Nova Corps sono sempre stati percepiti dal Titano come una minaccia…
Parlando invece dei personaggi legati al passato di Carol Danvers, Maria e Monica Rambeau non sono state ritenute all’altezza di un ritorno in pompa magna in Endgame, ed è una scelta che ha perfettamente senso.
Da una parte ci risulta difficile credere che l’eroina non abbia rintracciato la sua amica al suo ritorno sulla Terra, ma se le due fossero rimaste vittima della Decimazione e resuscitate in Endgame, allora c’è speranza di rivederle nel sequel di Captain Marvel?
Phil Coulson
Non menzionare Phil Coulson è sicuramente motivo di rammarico per i fan del personaggio, che è stato così importante per la storia dei Vendicatori e per il suo contributo alla causa. Magari perché il suo ritorno non si adattava alle esigenze della sceneggiatura e all’ordine cronologico degli eventi?
E lo stesso discorso vale per i personaggi Marvel della serie Netflix, come Jessica Jones, Iron Fist, Luke Cage e Daredevil…
Nakia
Nakia, guerriera del wakanda e interesse amoroso di T’Challa, ha esordito nel MCU in Black Panther ed è stato confermato che durante gli eventi di Avengers: Infinity War si trovava i qualche missione segreta nel mondo. Ma dopo, che fine ha fatto? Lo schiocco ha polverizzato anche lei?
Non era tra i wakandiani presenti nella battaglia finale di Endgame, quindi è possibile che si ripresenterà in tempo per il sequel di Black Panther con nuovi compiti da svolgere…
Maggie e Paxton
Terminiamo questa lista con l’ex moglie di Scott Lang, Maggie, e del suo compagno Paxton, personaggi visti nel franchise di Ant-Man. Ci saremmo aspettati di rivederli quando Scott rintraccia sua figlia Cassie, ma di loro non c’è traccia.
A due mesi dall’ultimo aggiornamento su The Batman, Justin Kroll di Variety fa il punto della situazione sul film che riavvierà le sorti del personaggio DC al cinema dopo l’addio di Ben Affleck e l’esperimento di Zack Snyder con Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. E contrariamente dai rumor che erano circolati lo scorso Marzo, le riprese non partiranno prima del 2020.
Per quanto riguarda invece il casting del protagonista (e dei comprimari), l’editor di Variety fa sapere che dovremo attendere ancora qualche giorno, ma niente esclude che sia proprio il regista Matt Reeves ad annunciare i nomi personalmente.
“Ecco un piccolo aggiornamento su BATMAN: la sceneggiatura è ancora in fase di perfezionamento e c’è la possibilità che le riprese inizino all’inizio del 2020 anziché in autunno di quest’anno. Il che significa che probabilmente ci vorrà ancora un po’ prima di scoprire chi sarà il prossimo giustiziere mascherato“.
Here's a small BATMAN update for you: hearing the script is still being polished up and that there's a possibility shooting begins at the top of 2020 instead of fall 2019. Which means it'll probably still be a minute before we find out who the next Caped Crusader will be
Vi ricordiamo che le indiscrezioni su The Batman hanno ipotizzato un’ambientazione negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios, confermando così l’ipotesi del casting di un attore molto più giovane di Affleck che possa calarsi nei panni del supereroe.
Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.
Vi ricordiamo che per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021. Durante la promozione della serie The Passage, di cui è produttore esecutivo, Revees ha confermato che la pre-produzione del suo film sul Cavaliere Oscuro è in atto e che sta lavorando a una nuova riscrittura del copione.
A due mesi esatti dall’uscita nelle sale entra nel vivo la campagna promozionale dei Marvel Studios per Spider-Man: Far From Home, il vero capitolo conclusivo della Fase 3 che riprenderà le sorti di Peter Parker dopo gli eventi di Avengers: Endgame, in una realtà del tutto nuova e tra i luoghi delle più importanti capitali europee (Berlino, Londra, Praga e Venezia).
Stavolta è Total Film a diffondere una nuova immagine ufficiale del film, dove ritroveremo Tom Holland nei panni del protagonista, che ci mostra Spidey mentre deve affrontare alcuni “problemi” con la sicurezza dell’aeroporto a causa del suo costume (probabilmente infilato nella valigia per sicurezza).
Di fatto l’arrivo degli Elementali e la minaccia di queste creature misteriose richiederanno l’intervento del supereroe, degli ex agenti dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury e Maria Hill, e soprattutto di Mysterio, il personaggio interpretato da Jake Gyllenhaal che farà il suo debutto nel MCU. Sappiamo pochissimo su di lui, e sulla presunta alleanza che stringerà con Peter, e niente esclude che assisteremo ad un inatteso colpo di scena…
Nel frattempo vi ricordiamo che il nuovo trailer di Spider-Man: Far From Home è stato ufficialmente classificato, e che arriverà, molto probabilmente, nel corso della prossima settimana.
Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Homeè arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomeiin quelli di zia May e Zendayain quelli di Michelle,Samuel L. Jacksonin quelli di Nick Fury e Cobie Smuldersin quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.
La frase pronunciata in Avengers: Endgame da Morgan, la figlia di Tony Stark, “I love you 3000” è diventata fin da subito una delle più quotate e amate dai fan, che in questi giorni si sono chiesti se ci fosse un significato nascosto dietro questa scelta del numero. Secondo le indagini, il 3.000 indicherebbe il totale dei minuti di tutti i film del Marvel Cinematic Universe (compreso anche Spider-Man: Far From Home, in uscita a luglio, e capitolo conclusivo della Infinity Saga), e in soccorso di questa teoria arrivano le statistiche di IMDb, che ha sommato lo screentime da Iron Man ad oggi.
Tuttavia è stato Anthony Russo, in una recente intervista, a rivelare il vero retroscena dietro la battuta, e quanto pare l’ispirazione è stata fornita dallo stesso Robert Downey Jr.
L’attore ha infatti raccontato ai registi un aneddoto circa quel “Ti voglio bene 3000” detto a lui da uno dei suoi bambini, convincendoli che fosse il modo migliore per arricchire la sceneggiatura. D’altronde non è la prima volta che Downey contribuisce personalmente a modificare o aggiungere qualche sfumatura al personaggio, che nel corso degli ultimi undici anni è cresciuto sullo schermo insieme al suo interprete diventando la figura più iconica del franchise.
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
11 anni fa, Iron Man arrivava al cinema e Robert Downey Jr., da attore promettente e maledetto, diventò una vera star per grandi e piccoli, scrivendo il suo nome nella storia dei blockbuster. A distanza di 11 anni, l’attore è di nuovo in sala con Avengers: Endgame, film che chiuderà quel racconto cominciato proprio con Iron Man e che lo vede ancora una volta protagonista carismatico e fondamentale.
Il film, uscito in Italia il primo maggio 2008, arrivò nelle sale USA il 2 maggio, e per celebrare questo compleanno che coincide con il successo planetario di Endgame, Robert Downey Jr. ha pubblicato un video dall’ultimo film Marvel Studios in cui tutti gli attori del MCU cantano “Tanti auguri a Te” al Vendicatore con l’Armatura:
Nel 2008 sembrava impensabile che il progetto di Kevin Feige trovasse un tale riscontro nel pubblico, visto che Iron Man era considerato un personaggio “minore” dei fumetti Marvel, e che Robert Downey Jr. era un attore che, seppure molto dotato, stava uscendo da un periodo particolarmente delicato della sua vita privata.
Il film di Jon Favreau ha dato il LA a un universo condiviso incredibile, che da subito ha catturato la fantasia del pubblico e ha creato schiere di nuovi fan dei fumetti. Il film è stato seguito poi da Iron Man 2, che non ha avuto lo stesso successo, e da Iron Man 3, uno dei film più fuori di testa del MCU.
A completare la trilogia personale del personaggio, si aggiungono le “uscite di gruppo” con The Avengers, Age of Ultron, Infinity War e Endgame, oltre al ruolo di mentore in Spider-Man: Homecoming.
Dopo Endgame, il futuro di Robert Downey Jr. e Tony Stark nel MCU è in discussione, a causa dell’esaurimento del contratto multi film che l’attore firmò all’epoca. Riusciranno i Marvel Studios a trovare un nuovo volto, un nuovo leader per i Vendicatori che verranno nel futuro della Fase 4?
L’era dei social network ha portato alle stelle la paura dello spoiler, ovvero della rivelazione anticipata che svela una parte cruciale della trama di un film o di una serie tv. Questa paura è tanto più forte quanto più atteso è il prodotto per il quale si teme di essere informati prima del tempo.
Questa paura per gli spoiler è diventata selvaggia e incontrollata con Avengers: Endgame, e a ragione, visto che si tratta del film conclusivo di un ciclo di racconti che parte dal 2008, con Iron Man, e arriva fino ad oggi, dopo 21 film.
Cinefilos.it, pur discutendo del film nei dettagli, cerca di mantenere all’erta i propri lettori, ogni volta che l’articolo o la notizia in cui il lettore stesso si imbatte potrebbe contenere elementi considerati spoiler.
Ma quando si potrà parlare apertamente dei dettagli della trama di Avengers: Endgame senza che questi dettagli vengano considerati spoiler? Good Morning America lo ha chiesto a Anthony e Joe Russo, registi e custodi di tutti i segreti del film con Robert Downey Jr.e Chris Evans.
Secondo i registi il limite massimo per vietare gli spoiler sarà lunedì prossimo. Nelle loro dichiarazioni, i fratelli Russo hanno confermato che due fine settimana sono un tempo sufficiente per dare la possibilità alle persone che vogliono davvero vedere il film di andarlo a vedere. Dopotutto, hanno affermato che la bellezza di fare un film così è sta anche nel poterne discutere apertamente dopo e parlarne con gli altri spettatori e fan che lo hanno visto.
A tutti i lettori che non hanno ancora visto Avengers: Endgame, consigliamo quindi di affrettarsi e di approfittare di questo fine settimana per vedere il film ancora “protetti” dalla regola del no-spoiler.
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Si è spento all’età di 74 anni Peter Mayhew, l’attore che ha interpretato Chewbacca nel franchise di Star Wars. Hollywood e tutta la galassia salutano l’attore che ha interpretato il peloso Wookie dal 1977 al 1983, nella trilogia originale, oltre che in altri due film del franchise Lucasfilm, Star Wars – Episodio III: La vendetta dei Sith e Star Wars: Il Risveglio della Forza.
Dopo Kenny Baker (R2-D2) e Carrie Fisher (la Principessa Leia), Mayhew è il terzo membro del cast originale di Guerre Stellari che ci lascia, alla vigilia dell’uscita di Episodio IX, che chiuderà, sembra per sempre, la parabola degli Skywalker al cinema.
Sono state tante le manifestazioni di cordoglio da parte del mondo dello spettacolo e in particolare dalla famiglia d Star Wars. Harrison Ford ha dichiarato: “Peter Mayhew era un uomo gentile, con un carattere nobile e una grande dignità. Ha regalato a Chewbacca questi aspetti della sua personalità, compresa la sua grazia e il suo spirito. Siamo stati colleghi nei film e amici nella vita per oltre 30 anni e gli volevo bene. Ha investito la sua anima nel personaggio e regalato grande divertimento al pubblico di Star Wars.
Chewbacca era una parte importante del successo dei film che abbiamo fatto insieme, sapeva bene qual era l’importanza dei fan per il franchise ed era devoto a loro. I e milioni di altri non dimenticheremo mai Peter e quello che ci ha regalato. I miei pensieri sono con la sua cara moglie Angie e i suoi figli. Riposa bene, mio caro amico…”
Mark Hamill ha scritto sui suoi canali social: “Era il più gentile dei giganti, un grande uomo con un cuore ancora più grande che non ha mai fallito nel farmi ridere e un amico leale e amorevole. Sono grato per i ricordi che abbiamo condiviso e sono un uomo migliore solo per averlo conosciuto. Grazie Pete.”
In Star Wars: Gli Ultimi Jedi, The Rise of Skywalker e in Solo: A Star Wars Story, Chewbacca è stato invece interpretato da Joonas Suotamo, che è stato anche lo stunt double di Mayhew per Il Risveglio della Forza.
Tyrese Gibson ha condiviso la prima foto dal set di Morbius che lo ritrae. Nell’immagine dal set del prossimo cinecomic SONY, l’attore compare accanto al regista Daniel Espinosa.
Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla SONY, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Adria Arjona, Jared Harris e Gibson completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020.
Nei fumetti , Martine (Arjona) è la fidanzata di Morbius e diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.
Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.
Il Thor che vediamo in Avengers: Endgame è il risultato di uno sviluppo del personaggio imprevedibile, che abbiamo visto attuarsi inizialmente in Thor: Ragnarok e che si è protratto attraverso Infinity War, per poi raggiungere livelli inattesi nell’ultimo film degli Avengers.
Un Thor ingrassato, con la barba folta e incolta, i capelli di nuovo lunghi e la passione per la birra e il disfattismo, che va in giro vestito come il Drugo, direttamente da Il Grande Lebowski, era l’ultima cosa che ci si potesse aspettare. Eppure è andata così in Endgame, che vede il Dio del Tuono in condizioni pietose dopo il salto di 5 anni che trascorrono dalla decapitazione di Thanos all’inizio dell’azione del film vera e propria.
Molti fan non hanno gradito questa trasformazione, che ha tolto ogni gravità al personaggio, in maniera molto più drastica e comica di quanto già realizzato con coerenza nel film di Taika Waititi.
A difendere però questa scelta sono intervenuti i registi, che parlando del personaggio a Entertainment Weekly, hanno dichiarato: “In che modo ognuno di noi affronta il dolore? Volevamo che ognuno dei protagonisti lo facesse in maniera diversa. E Thor è un personaggio tragico che sin da quando era bambino, era stato cresciuto per diventare re. Qual è il limite che un personaggio così fiero può raggiungere? Oltretutto un personaggio ceh ha l’aspetto di Chris”.
“Nonostante sia molto divertente guardare la sua trasformazione fisica, non si tratta di una gag, ma di una manifestazione di dove si trovi il personaggio ora, e pensiamo che sia uno degli aspetti con cui più facilmente si può entrare in contatto. Nel senso che è una risposta molto comune alla depressione e al dolore.”
“Che cosa accadrebbe se un personaggio diventasse estremamente arrabbiato e cominciasse a punirsi senza più curarsi di nulla? Ora è un alcolizzato, non gli importa di se stesso e di nient’altro (…) Per questo non lo abbiamo portato allo stato precedente, è un’esperienza che rimane con lui.”
Thor, insieme a Hulk, ha avuto un trattamento che in molto hanno considerato ingiusto, in Endgame, anche se alla luce di queste spiegazioni si capiscono meglio le motivazioni delle scelte nella realizzazione del personaggio. Certo dal capirle al condividerle ce ne passa di strada…
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Sono stati annunciati gli ultimi titoli ufficiali del programma completo del Festival di Cannes 2019, e dopo il già sospettato Quentin Tarantino con C’Era una Volta a… Hollywood, nella line-up del festival sono stati confermati nomi molto interessanti del panorama mondiale.
In concorso, oltre a Tarantino, è stato annunciato Mektoub, My Love: Intermezzo, il seguito dell’omonimo film (Canto 1) che Abdellatif Kechiche aveva portato a Venezia 74. Il film durerà 4 ore.
Nella sezione Proiezioni di mezzanotte è stato aggiunto Lux Æterna di Gaspar Noé, della durata di 50 minuti. Per Un Certain Regard si fa strada invece l’Italia, con Lorenzo Mattotti che presenta La famosa invasione degli orsi in Sicilia (1 hr 22), film d’animazione che adatta il libro per bambini di Dino Buzzati, e poi Odnazhdy v Trubchevske di Larissa Sadilova (1h30).
Le proiezioni speciali, invece, si arricchiscono di Chicuarotes, film diretto da Gael Garcia Bernal, di La Cordillera de los sueños di Patricio Guzmán, di Ice on Fire di Leila Conners, e di 5B by Dan Krauss.
Il Festival di Cannes 2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G. Inarritu mentre ad Alain Delon verrà consegnato il premio alla carriera.