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Aquaman: il sequel è in sviluppo, torna James Wan?

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Aquaman: il sequel è in sviluppo, torna James Wan?

La notizia non arriva del tutto inaspettata visti i risultati stellari ottenuti al box office e quella scena post credits che apriva la strada ad un secondo capitolo per la vendetta di Black Manta: come riportato da Deadline, la Warner Bros. sarebbe già al lavoro sul sequel di Aquaman, cinecomic che vede protagonista Jason Momoa nei panni dell’eroe e ha rilanciato le sorti dell’universo cinematografico DC sul grande schermo.

Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

Lo stesso Wan, in seguito al raggiungimento del miliardo conquistato al botteghino dal film, aveva diffuso su Twitter i ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile un successo del genere:

“Un paio di cose da dire. Prima di tutto, questo film non sarebbe quello che è senza lo stupefacente lavoro di tutti quelli coinvolti, dai capi dipartimento a ogni singolo membro della crew, che ha richiesto eccellenza nella creazione di questa esperienza cinematografica.”

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Vi ricordiamo che nella scena post credits veniva mostrato Black Manta – che tutti credevano morto dopo lo scontro finale sulle coste della Sicilia – in una stanza/laboratorio di un personaggio che abbiamo visto brevemente nel film, ovvero il Dr. Stephen Shin (che ha il volto di Randall Park). Shin sostiene l’esistenza di un regno sottomarino e sta cercando di studiare la tecnologia atlantidea grazie ai resti del casco del villain.

Uscito nel mondo a dicembre e in Italia l’1 gennaio, Aquaman è il maggior successo al box office della DC/Warner al cinema, e ha superato anche gli ottimi risultati di Wonder Woman, nonostante qualche consenso di critica in meno.

Aquaman  è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Fonte: Deadline

Avengers: Endgame, ecco tre possibili armature di Iron Man

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Avengers: Endgame, ecco tre possibili armature di Iron Man

Il nuovo set di Lego dedicato ai personaggi di Avengers: Endgame potrebbe aver rivelato non una, ma ben tre armature che Iron Man dovrebbe sfoggiare nel corso del film, come potete vedere qui sotto nelle immagini leak comparse online.

Le foto mostrano una Mark 1, una Mark 5 e infine una Mark 41 (la prima la ricorderete nel capitolo inaugurale del Marvel Cinematic Universe, Iron Man del 2008, mentre la seconda è apparsa brevemente in Iron Man 3 durante lo scontro fra Tony e Aldrich Killian).

Saranno queste le armature definitive di Stark in Endgame? Che ne pensate?

avengers endgame

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Avengers: Endgame, Katherine Langford sarà la figlia di Tony e Pepper?

Avengers: Endgame arriverà al cinema il 24 Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

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Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Fonte: Instagram

Ghostbusters 3: ecco il titolo di lavorazione

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Ghostbusters 3: ecco il titolo di lavorazione

Come confermato dal sito Production Weekly, sarà “Rust City” il titolo di lavorazione di Ghostbusters 3, terzo film del franchise che vedrà alla regia Jason Reitman (il figlio di Ivan, regista dei primi due capitoli).

Bill Murray e Dan Aykroyd torneranno in scena nei rispettivi personaggi interpretati nei due capitoli di Ivan Reitman, mentre è Borys Kit dell’Hollywood Reporter a confermare che la produzione sta cercando quattro attori adolescenti (due ragazzi e due ragazze) da affiancare al cast originale.

A quanto pare però, era stato lo stesso Aykroyd ad anticipare lo scorso novembre il progetto in un’intervista. “Reitman e Gil Kenan, insieme ad un ottimo team, stanno facendo di tutto per riportare l’emozione e lo spirito dei primi due film nel 21° secolo…“, aveva raccontato l’attore all’Hollywood Reporter.

Ghostbusters 3: il primo teaser trailer è già qui!

Entertainment Weekly ha appreso in esclusiva che Jason Reitman dirigerà e co-scriverà il film: “Ho sempre pensato a me stesso come il primo fan di Ghostbusters, quando avevo 6 anni ero a visitare il set. Volevo fare un film per tutti gli altri fan. Questo è il prossimo capitolo della serie originale. Non è un riavvio. Quello che è successo negli anni ’80 è accaduto negli anni ’80, e questo è ambientato nel presente.”

Sony Pictures ha stabilito l’uscita del film per l’estate 2020, con l’intenzione di iniziare le riprese entro pochi mesi.

Reitman ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Gil Kenan e conta di iniziare le riprese nella seconda metà dell’anno, probabilmente nei mesi estivi. Fonti attendibili spiegano che la trama seguirà gli eventi della pellicola del 1984 e non avrà alcun collegamento con il reboot al femminile del 2016 diretto da Paul Feig con Melissa McCarthy e Kristen Wiig.

Ghostbusters 3: Leslie Jones accusa il film di “trumpismo”, interviene Paul Feig

Fonte: Production Weekly

Christopher Nolan: il nuovo film uscirà nell’estate del 2020

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La notizia è arrivata ieri in concomitanza con l’annuncio ufficiale della line-up del listino Warner Bros. del prossimo anno: il nuovo film scritto e diretto da Christopher Nolan, ovviamente ancora senza titolo, arriverà al cinema il 17 Luglio 2020 in formato IMAX, proprio come il suo precedente lavoro, Dunkirk.

Dopo la pellicola che raccontava l’evacuazione dell’esercito britannico dalle spiagge della Normandia, il regista si è dedicato ad altri progetti che includevano la restaurazione e la creazione di un “viaggio” itinerante di 2001: Odissea nello spazio in 70mm, proiettato in vari cinema del mondo, mentre lo scorso autunno, insieme a Paul Thomas Anderson, ha promosso un’iniziativa che dovrebbe portare i supporti audiovisivi casalinghi, le tv per capirci, a diventare viewer friendly, ovvero facilmente programmabili e settabili da ogni utente per avere la possibilità di guardare, anche a casa, un film nella stessa maniera, con la stessa qualità visiva e fotografica immaginata e voluta dal regista nel momento della realizzazione del film stesso.

Christopher Nolan: Netflix e il cinema d’autore

Nolan e Anderson, tra i registi contemporanei più attenti alla fruizione del loro cinema secondo la loro specifica visione, hanno parlato con i produttori di TV della UHD Alliance in merito alla standardizzazione di una “modalità di riferimento” che visualizzerebbe film e spettacoli in un modo più accurato secondo l’intento creativo di chi li ha realizzati. Slashfilm ha condiviso un comunicato che la Directors Guild of America ha diffuso in merito alle modalità che questa standardizzazione tecnica debba prevedere, tramite sondaggio.

Molti di voi hanno visto il proprio lavoro apparire sugli schermi televisivi diversamente rispetto al modo in cui lo avevano effettivamente realizzato – si legge nella lettera – I televisori moderni hanno straordinarie capacità tecniche ed è importante sfruttare queste nuove tecnologie per garantire che lo spettatore domestico veda il nostro lavoro nella maniera più vicina possibile alle nostre intenzioni creative originali“.

Tolkien: le prime foto ufficiali dal biopic sul Professore

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Tolkien: le prime foto ufficiali dal biopic sul Professore

Sono state diffuse le prime immagini ufficiali di Tolkien, il biopic sul Professore, padre della Terra di Mezzo e delle sue avventure, con protagonista Nicholas Hoult nei panni del protagonista.

Fox Searchlight ha annunciato che il prossimo film biografico sull’autore – intitolato, semplicemente, Tolkien – arriverà nei cinema il 10 maggio 2019. Diretto da Dome Karukoski, il film biografico sarà incentrato sugli anni formativi del Professore, noto ai più per aver creato la Terra di Mezzo. Il film racconterà gli anni della formazione, in cui J.R.R. Tolkien incontra l’amicizia, l’amore e l’ispirazione per la letteratura, prima della Prima Guerra Mondiale.

Era lì, nelle trincee della Francia e nei campi di battaglia di la Somme, che Tolkien sperimentò sia l’orrore e la solidarietà della guerra in prima persona. Vedere uomini di diversa estrazione combattere e morire insieme è stato fonte d’ispirazione per la Compagnia dell’Anello – così come lo era il gruppo originale di amici di Tolkien, molti dei quali sono morti durante la Grande Guerra.

Tolkien è diretto da Dome Karukoski e scritto da David Gleeson e Stephen Beresford. Oltre a Hoult, il cast include Lily Collins, Colm Meaney, Anthony Boyle, Patrick Gibson, Tom Glynn-Carney, Craig Roberts, Laura Donnelly, Genevieve O’Reilly, Pam Ferris e Derek Jacobi.

Collins interpreta l’amata moglie di Tolkien, Edith, che ha avuto anche un grande impatto sulle storie della Terra di Mezzo. Gli spettatori degli adattamenti cinematografici del Signore degli Anelli di Peter Jackson probabilmente ricordano la storia d’amore tra l’umano Aragorn e l’elfo Arwen.

Nel contesto del leggendario di Tolkien, la storia di Aragorn e Arwen è erede di quella tra l’umano Beren e l’elfo Lúthien ne Il Silmarillion. L’ispirazione per queste grandi storie d’amore derivava direttamente dalla relazione di Tolkien con Edith. Ad oggi, sulla loro lapide condivisa si leggono i nomi di “Beren” e “Lúthien”.

The Death and Life of John F. Donovan: il trailer del nuovo film di Xavier Dolan

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È stato finalmente diffuso il primo trailer di The Death and Life of John F. Donovan, il nuovo film di Xavier Dolan, il primo in lingua inglese del regista canadese.

Nel cast del film compaiono Kit HaringtonNatalie PortmanSusan Sarandon, Kathy Bates, Ben Schnetzer, Michael Gambon, Bella Thorne, Thandie Newton, Chris Zylka, Jacob Tremblay e Emily Hampshire. Una serie di nomi davvero impressionanti per il giovane prodigio nordamericano.

La storia verte intorno alla carriera della star televisiva John F. Donovan (Harington) che in un momento di crisi allaccerà una relazione epistolare con Rupert Turner, un aspirate attore che vive in Inghilterra con sua madre. Questa corrispondenza però lede la carriera di John dopo che è stata resa pubblica. Dopo dieci anni, Rupert avrà la possibilità di incontrare il suo idolo.

Jessica Chastain tagliata da The Death and Life of John F. Donovan di Xavier Dolan

Once Upon a Time in Hollywood: le prime foto ufficiali

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Once Upon a Time in Hollywood: le prime foto ufficiali

È stato affidato a Vanity Fair il primo extended look di Once Upon a Time in Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino che vedrà protagonisti Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, entrambi di ritorno su un set tarantiniano, ma anche Al Pacino e Margot Robbie, alla loro prima volta con il regista di Le Iene.

Ecco le immagini dal film:

La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e il stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

Nel cast anche Damian Lewis, Dakota Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Luke Perry, Clifton Collins Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell e Michael Madsen. Rumer Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty e Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson.

L’uscita nelle sale di Once Upon a Time In Hollywood è fissata al 9 agosto 2019.

Il Primo Re: recensione del film con Alessandro Borghi

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Il Primo Re: recensione del film con Alessandro Borghi

L’esigenza di raccontarsi e di darsi un’origine “alta” è alla base di qualsiasi civiltà, un principio che spinge l’uomo alla ricerca della propria origine storica e spirituale. Da questa esigenza sono nati i testi sacri delle grandi religioni monoteiste, sono nati i poemi epici, ma è nata anche la mitologia relativa a prima che la scrittura esistesse, i miti di fondazione delle civiltà. La leggenda di Romolo e Remo, la loro nascita divina, la lupa, i re Amulio e Numitore, fanno parte del mito fondativo di Roma, il più grande impero della storia occidentale. A questo mito, Matteo Rovere fa appello quando presenta, sul grande schermo a partire dal 31 gennaio 2019, Il Primo Re, il film che segue il suo successo con Veloce come il vento.

La premessa di Rovere è chiara dall’inizio: il regista e sceneggiatore prende gli elementi concreti del mito, i due fratelli gemelli, le tribù del basso Lazio, il Tevere che esonda, e li cala nella fangosa realtà di quei luoghi, selvaggi eppure bellissimi, seguendo un realismo filologico, a partire dalla messa in scena, passando per i look dei protagonisti, fino al linguaggio, una forma di proto-latino studiato appositamente per il film.

Rovere riesce a dare concretezza alla sua visione con una messa in scena meticolosa, poderosa, che cala lo spettatore in un mondo perduto, alle porte delle nostre città contemporanee, in cui la natura stessa con le sue insidie si fa personaggio. Quello che il regista sembra però non riuscire a padroneggiare a sufficienza è il ritmo action che il film assume nei momenti salienti del racconto. Le battaglie sembrano sfuggirgli di mano, tanto che il suo occhio, concentrato sui mezzi a disposizione e sulle location incredibili, sembra distrarsi dai momenti cardine degli scontri, soprattutto nel finale.

I protagonisti di questo racconto sono i gemelli della leggenda, Romolo e Remo (Alessio Lapice e Alessandro Borghi), che per l’occasione sono due pastori, travolti dalla piena del Tevere e catturati dai guerrieri di Alba. Il loro coraggio e la loro intesa riuscirà a renderli di nuovo liberi, insieme a un piccolo gruppo di uomini: reietti, forse criminali, umanità sola e male assortita che seguirà i due verso il fiume, in cerca di salvezza. Con loro, per volere del pio Romolo, ci sarà anche la vestale custode del fuoco/Dio.

I due fratelli rappresentano due modi diversi di concepire l’esistenza e diventano quasi il simbolo di due umanità differenti. Da una parte c’è l’autodeterminazione, il “farsi Dio” di Remo, che si incorona re e si autoproclama guida degli uomini. Di contro, Romolo è un pius, devoto al Dio; lui si fa portatore dei valori su cui si fonda la tradizione romana antica, alla sua origine, e da subito sembra un perfetto erede di quell’antico, immaginario antenato, l’Enea virgiliano, primo eroe pius. Anche lui “coronerà” il suo percorso e la sua eroica impresa immergendo la lama dentro al costato di un uomo, facendo germogliare nel sangue il seme di un nuovo impero.

Il legame di sangue dei due fratelli sembra più forte di qualsiasi cosa, persino della natura, che è il primo nemico che i due si trovano a fronteggiare. Lo sforzo epico di Romolo e Remo sta tutto nell’ostinazione di entrambi di riuscire a sopravvivere e a trovare un posto da chiamare casa. Contro la natura, contro gli uomini e infine l’uno contro l’altro, la loro storia li porterà a confrontarsi con il mondo in base alla loro diversa concezione della vita e della divinità. Remo proverà a difendere il legame di sangue, peccando di ybris, andando contro la volontà di un Dio in cui non crede più, Romolo invece si allineerà al volere degli dei, si farà lui stesso servitore del Dio, verrà ricompensato con la vittoria e la gloria, ma lo farà al prezzo del sangue del fratello.

L’aspetto mistico e rituale si scontra con l’aspetto moderno dell’autodeterminazione, in questo, il racconto di Romolo e Remo che ci offre il regista è davvero inedito, rivoluzionario e mostra una volontà di andatre oltre il racconto stesso. Se non fosse che Rovere rinuncia proprio a quella rivoluzione, trasformando Remo in un villain fuori di testa e la sua autoproclamazione a Dio e re in una follia.

Rovere (come il mito) fa trionfare Romolo, promuovendo dunque come vincenti i valori tradizionali su cui si è fondata la prima versione della città di Roma. Un epilogo già noto, eppure esposto con dei termini che, nel clima politico e sociale in cui il film arriva al cinema, sembrano estremamente disturbanti. Nel suo finale, Il Primo Re appare violentemente schierato, così come il dilagare vermiglio dei confini dell’Impero Romano nel corso dei secoli, sui titoli di coda. E non sappiamo quanto questa scelta sia consapevole.

Il Primo Re, il trailer

Oscar: i 10 più grandi titoli che hanno vinto per il Miglior Film

Nell’attesa di scoprire i prossimi vincitori dei  91° Academy Awards, gli Oscar 2019, durante la cerimonia che si terrà il 24 Febbraio, ripercorriamo il passato ricordando i 10  più grandi titoli capaci di conquistare l’ambita statuetta del Miglior Film.

Via col Vento (1939)

Vincitore di 10 premi Oscar (tra cui Miglior film, regia, attrice protagonista, attrice non protagonista, sceneggiatura, fotografia, scenografia e montaggio), Via col Vento mi se a segno una serie di record, come il numero di statuette conquistate che per l’epoca era inusuale e il primo riconoscimento di tale portata ad un’interprete di colore (Hattie McDaniel).

Il film diretto da Victor Fleming con Clark Gable e Vivien Leigh riscontrò lo stesso successo nel pubblico, riuscendo a restare in vetta alla classifica dei maggiori incassi della storia del cinema per più di venticinque anni. Furono diverse le riedizioni, che permisero alla pellicola di radicarsi fortemente nella cultura popolare e di rappresentare ancora oggi uno dei migliori titoli di sempre.

Eva contro Eva (1950)

Nominato a ben 14 premi Oscar (questo record viene eguagliato, nel 1998, da Titanic di James Cameron e nel 2017 da La La Land di Damien Chazelle), Eva contro Eva riuscì a conquistarne “soltanto” 6, ovvero Miglior Film, Regia, Attore non protagonista, Sceneggiatura non originale, Costumi e Sonoro.  Piccolo aneddoto, che i cinefili più appassionati conosceranno: la pellicola di Mankiewicz è l’unica, nella storia del cinema, ad aver ricevuto quattro candidature per le interpretazioni femminili: Bett Davis e Anne Baxter come protagoniste, Celeste Holm e Thelma Ritter come non protagoniste.

Viene considerato ancora oggi un capolavoro della settima arte, citato a più riprese da diversi titoli contemporanei, ed è stato uno dei primi 50 film ad essere selezionato per la conservazione dal National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nel 1990. Attualmente si colloca alla ventottesima posizione della classifica dei 100 migliori film americani di tutti i tempi.

The Hurt Locker (2008)

Unico titolo della lista diretto da una donna, The Hurt Locker esce nel 2008 e conquista, qualche mese più tardi, 6 prestigiosi riconoscimenti durante la cerimonia degli Academy Awards:  la pellicola di Kathryn Bigelow, racconto al cardiopalma dell’esperienza in Iraq di un gruppo di artificieri dell’esercito americano, vince come Miglior Film, Regia, Sceneggiatura originale, Montaggio, Sonoro e Montaggio sonoro.

La Bigelow è stata la prima regista donna della storia a vincere l’ambita statuetta, strappandola di mano all’ex marito James Cameron nell’anno in cui Avatar era in gara con 9 nomination.

Titanic (1997)

Il kolossal che lanciò definitivamente le carriere di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet conquista nel 1997 ben 11 premi Oscar (oggi il record è detenuto soltanto da un altro titolo, Il signore degli anelli: Il ritorno del Re): Titanic vince nelle categorie Miglior film, Regia, Fotografia, Scenografia, Costumi, Montaggio, Sonoro, Montaggio sonoro, Effetti speciali, Colonna sonora e Canzone originale.

Dopo Avatar, è ad oggi il secondo film con il maggiore incasso nella storia del cinema nonché uno dei cento migliori film americani di tutti i tempi.

Accadde una notte (1934)

Indimenticabile capolavoro di Frank Capra, Accadde una notte segna la storia diventando il primo film a vincere nelle cinque maggiori categorie degli Oscar, ovvero miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e attrice protagonista. Il record venne “abbattuto” nel 1975 da Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman.

Oggi si trova al quarantaseiesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi della storia secondo l’American Film Institute.

Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re (2003)

Non c’è ragione che non ci porti ad affermare che Il signore degli anelli: Il ritorno del Re abbia cambiato radicalmente la storia del cinema e del genere fantasy in particolare: il capitolo conclusivo della trilogia tratta dalla saga di J.R.R.Tolkien e diretta da Peter Jackson: uscito nel 2003, il film conquista undici statuette durante la cerimonia degli Academy Awards (eguagliando il record di Ben-Hur), tra cui Miglior Film, Regia, Sceneggiatura, Costumi, Colonna Sonora ed Effetti Speciali.

Acclamato dalla critica e accolto ancora più positivamente dal pubblico in sala, Il ritorno del Re occupa oggi la posizione nero 21 della classifica dei titoli con il maggiore incasso nella storia, con oltre 1 miliardo di dollari incassati nel mondo.

I migliori anni della nostra vita (1946)

Nel 1946 il film che raccontava lo stress post traumatico dei veterani della seconda guerra mondiale prima ancora che il disturbo venisse in qualche modo “approvato” dalla medicina moderna, riuscì a conquistare – con merito – otto statuette, tra cui i due premi storici e senza precedenti allo stesso interprete, Harold Russell.

Gli altri premi riconosciuti a I migliori anni della nostra vita furono Miglior Film, Regia a William Wyler, Attore protagonista, Sceneggiatura originale, Montaggio e Colonna sonora.

Casablanca (1942)

Photo by Popperfoto/Getty Images

Avrà vinto “soltanto” tre premi Oscar (Film, Regia e Sceneggiatura Non originale), eppure tutti conoscono Casablanca, l’hanno visto e amato, perché rimane ancora oggi un intramontabile classico del cinema hollywoodiano.

Nel 2008, secondo quanto dice la lista aggiornata, la pellicola diretta da Michael Curtiz e interpretata da Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, resta saldamente al terzo posto della classifica dei migliori film statunitensi di tutti i tempi per l’American Film Institute.

Lawrence d’Arabia (1962)

Come non inserire in questa lista il kolossal di David Lean che nel 1962 portò a casa sette premi Oscar, tra cui Miglior Film, Regia, Sceneggiatura e Colonna sonora? Lawrence d’Arabia si trova attualmente al terzo posto dell

a classifica dei migliori cento titoli del cinema britannico del ventesimo secolo (selezionati dal British Film Institute), con il ruolo che lanciò definitivamente la carriera di Peter O’Toole.

Il Padrino (1972)

Cosa dire di questo capolavoro assoluto della storia del cinema che non sia già stato scritto? Nel 1972 Il Padrino, primo capitolo della trilogia firmata da Francis Ford Coppola, incassa 135 milioni di dollari, infrangendo così il record detenuto da Via col Vento, e successivamente conquista tre premi oscar (su 10 candidature), ovvero Miglior film, Attore protagonista (Marlon Brando si rifiutò di ritirare la statuetta durante la cerimonia come segno di protesta contro le ingiustizie verso le minoranze e i nativi americani) e Sceneggiatura non originale.

Fonte: Variety

Sylvester Stallone di nuovo al lavoro sul film su Edgar Allan Poe

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È nelle nostre sale con Creed II e presto tornerà a vestire i panni di Rambo, ma sembra che Sylvester Stallone non sia affatto stanco di lavorare per il grande schermo. L’inossidabile Rocky ha infatti ripreso a lavorare su un progetto che porta avanti sin dagli anni ’70.

Si tratta di un film su Edgar Allan Poe, il celebre autore di letteratura gotica da cui il cinema ha tante volte saccheggiato trame e ambientazioni, fino alla realizzazione di The Raven, il film semi biografico sullo scrittore con John Cusak e Luke Evans.

Le opere di Poe sono una grande passione di Sly, e a testimoniarlo c’è il nuovo video che l’attore ha condiviso su Instagram in cui mostra il suo prossimo lavoro su appunti e sceneggiature che sembrano risalire a parecchio tempo fa (soprattutto il block notes al centro del video sembra ingiallito dal tempo). Stallone stesso ci dice che si tratta per lui di “un viaggio senza fine” e che si odierebbe se solo non provasse a portare a termine il progetto fino in fondo, dal momento che ci lavora quasi da 50 anni.

Già nel 2017, Sylvester Stallone aveva postato su Instagram una sua foto da giovane vestito da Poe, con la seguente didascalia: “L’unica fotografia rimasta che non è mai stata vista da nessuna parte. La mia prima vera sceneggiatura parlava del grande scrittore Edgar Allan Poe, all’epoca desideravo interpretarlo io e qui si vede uno dei miei costumi. Poi mi sono reso conto di non essere esattamente adatto alla parte, e così questo è ciò che rimane. Magari un giorno dirigerò questo film, chi può dirlo?”.

Sicuramente Sly sembra intenzionato a portare avanti il progetto adesso e sicuramente non sarà lui a interpretare il protagonista. Su chi ricadrà la scelta?

In Creed II, Sylvester Stallone potrebbe dire addio definitivamente al personaggio di Rocky Balboa.

Thanos sarà in un altro film del MCU dopo Endgame?

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Thanos sarà in un altro film del MCU dopo Endgame?

Thanos è stata una presenza costante nei primi dieci anni del Marvel Cinematic Universe, rivelando se stesso in tutta la sua grandezza e pericolosità soltanto durante la trama di Avengers: Infinity War, dove ha affrontato i Vendicatori e collezionato finalmente le gemme dell’infinito.  Una volta “schioccate” le dita, il Titano Pazzo si è ritirato nel suo ideale paradiso rurale e non sappiamo quando e in che modo tornerà in Avengers: Endgame (il capitolo finale della Fase 3).

Tuttavia questa potrebbe non essere la sua ultima apparizione nell’universo cinematografico: secondo quanto riportato da Games Radar, si vocifera di un’ulteriore sfida per il personaggio in un altro cinecomic Marvel dopo Endgame. Ma quale?

A quanto pare Thanos dovrebbe essere nel “cast” de Gli Eterni, la cui uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020. Qualche tempo fa i rumor parlavano della possibile presenza di Eros/Starfox – fratello del villain –PiperElysiusGilgameshIkarisSersiMakkariThena e Zuras, ma è probabile che ci sia spazio per volti noti del MCU legati a questi personaggi. Sarà davvero così?

Vi ricordiamo che la regista Chloe Zhao è stata scelta per dirigere il prossimo franchise Marvel basato sui personaggi creati da Jack KirbyGli Eterni, mentre Matthew e Ryan Firpo firmeranno la sceneggiatura per l’avventura della squadra di supereroi che dovrebbe debuttare nel futuro prossimo al cinema.

Il progetto include gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai fan dei fumetti come Eterni e i mostruosi Deviants, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestials. Le fonti dicono a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarda la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, che ama muoversi tra gli umani. Il progetto consentirebbe così alla Marvel di assemblare un cast diversificato.

Thanos – 18 armi che potrebbero sconfiggere il Titano in Avengers: Endgame

Thanos tornerà in Avengers: Endgame, al cinema dal 24 Aprile 2019, diretto da Anthony e Joe Russo. 

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Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Fonte: Games Radar

The Boys: trailer ufficiale della serie Amazon

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The Boys: trailer ufficiale della serie Amazon

Amazon Studios ha diffuso il primo trailer di The Boys, l’annunciata serie in otto episodi basata sull’omonima serie a fumetti.

The Boys racconterà in un modo divertente e irriverente cosa succede quando i supereroi – che sono famosi come celebrità, influenti come politici e venerati come dei – abusano dei loro superpoteri piuttosto che usarli per salvare le persone. E ‘l’impotente contro il superpotere di The Boys, che intraprende una ricerca eroica per esporre la verità su “The Seven” e Vought – il conglomerato multimiliardario che gestisce questi supereroi.

I Supes di “The Seven” sono A-TRAIN (Jessie T. Usher, Independence Day: Resurgence), HOMELANDER (Antony Starr, Banshee), STARLIGHT (Erin Moriarty, Captain Fantastic), QUEEN MAEVE (Dominique McElligott, House of Cards) , THE DEEP (Chace Crawford, Gossip Girl) e BLACK NOIR (Nathan Mitchell, Supernatural).

Insieme a Quaid, completano il gruppo BUTCHER (Karl Urban, Star Trek), LATTE DI MADRE (Laz Alonso, Detroit), FRENCHIE (Tomer Kapon, Ostaggi) e LA FEMMINA (Karen Fukuhara, Suicide Squad). Simon Pegg sarà una delle guest star.

Il dramma dei supereroi della durata di un’ora e mezzo degli Amazon Studios è stato sviluppato e scritto dallo showrunner Eric Kripke (Supernatural). La serie Prime Original di otto episodi è co-prodotta da Sony Pictures Television e prodotta da Kripke, Evan Goldberg (Preacher) di Point Gray Pictures, Seth Rogen (Preacher) e James Weaver (Preacher), Neal H. Moritz di Original Film (Prison Break), Ori Marmur (Preacher) e Pavun Shetty (New Girl), così come Jason Netter e Ken Levin. Garth Ennis (Predicatore) e Darick Robertson, che ha creato il fumetto su cui si basa la serie, sarà anche co-produttore esecutivo.

The Boys è in programma per l’uscita mondiale nel 2019, esclusivamente su Amazon Prime Video in oltre 200 paesi e territori.

Captain Marvel: il look inedito di Ronan l’Accusatore

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Captain Marvel: il look inedito di Ronan l’Accusatore

Manca poco più di un mese all’uscita in sala di Captain Marvel e la campagna promozionale dei Marvel Studios si fa sempre più massiccia per promuovere un film che è già attesissimo, grazie all’intelligente uso della scena post credits di Avengers: Infinity War.

Di seguito, vi mostriamo alcune nuove immagini dal film, in cui possiamo vedere non solo Carol, ma anche la sua amica pilota Maria Rambeau, due membri della squadra Starforce, Bron-Char e Minn-Erva, e infine Ronan l’Accusatore, il personaggio interpretato da Lee Pace e che abbiamo già visto in Guardiani della Galassia. In questo film il look di Ronan sarà leggermente diverso, a giudicare dalle prime immagini di seguito:

A seguire, inoltre, ecco un motion poster del film, che mostra l’eroina “caricarsi”:

Captain Marvel: tutti i segreti nascosti nel secondo trailer

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Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema il 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: 10 teorie sul film che potrebbero avverarsi

The Handmaid’s Tale 3: Christopher Meloni e Elizabeth Reaser nel cast

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Cresce il cast di The Handmaid’s Tale 3, l’attesissima terza stagione dell’acclamata serie tv targata Hulu The Handmaid’s Tale. Ebbene oggi arriva da Variety la notizia che  Christopher Meloni e Elizabeth Reaser saranno tra le guest star dei nuovi episodi.

Christopher Meloni (Happy) e Elizabeth Reaser (The Haunting of Hill House) interpreteranno rispettivamente  il comandante Winslow, un potente e magnifico comandante che ospita i Waterford in un viaggio importante mentre Reaser ritrarrà sua moglie, la signora Winslow, un’amica e fonte d’ispirazione per Serena Joy (Yvonne Strahovski).

Nella terza stagione di The Handmaid’s Tale vedremo al centro della storia la resistenza di June al regime distopico di Gilead e dalla sua lotta per respingere e capovolgere a suo favore le schiaccianti probabilità di una vittoria. Vedremo sorprendenti riunioni, tradimenti e un viaggio nel cuore terrificante di Galaad  che costringono tutti i personaggi a prendere posizione, guidati da una preghiera provocatoria: “Blessed be the fight.”

The Handmaids Tale 3

The Handmaid’s Tale 3 è la terza stagione della serie tv The Handmaid’s Tale ideata da Bruce Miller per HULU e basata sul romanzo omonimo distopico del 1985 dell’autrice femminista Margaret Atwood.

Nella serie la società di Gilead, un tempo nota come Stati Uniti d’America, è governata da un regime misogino ed estremista che auspica un ritorno ai valori tradizionali della società. A capo di Gilead c’è un’élite di potere che schiavizza le poche donne fertili rimaste per tentare di ripopolare il mondo. Difred, una delle ancelle del Comandante Waterford, cerca di sopravvivere alla crudeltà della società in cui vive e al tempo stesso ritrovare la figlia perduta.

Protagonisti di The Handmaid’s Tale 3 sono June Osborne/Difred (stagione 1-in corso), interpretata da Elisabeth MossComandante Fred Waterford (stagione 1-in corso), interpretato da Joseph FiennesSerena Joy Waterford (stagione 1-in corso), interpretata da Yvonne Strahovski, Emily/Diglen/Disteven (stagione 1-in corso), interpretata da Alexis BledelJanine/Diwarren/Didaniel (stagione 1-in corso), interpretata da Madeline Brewer, zia Lydia (stagione 1-in corso), interpretata da Ann Dowd, Luke Bankole (stagione 1-in corso), interpretato da O. T. Fagbenle, Nick Blaine (stagione 1-in corso), interpretato da Max Minghella, Moira (stagione 1-in corso), interpretata da Samira Wiley e Rita (stagione 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretata da Amanda Brugel.

Captain Marvel: il primo incontro tra Nick Fury e Carol

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Captain Marvel: il primo incontro tra Nick Fury e Carol

Il rapporto tra Nick Fury e Carol Danvers sarà uno snodo importante della trama di Captain Marvel, cinecomic in arrivo nelle sale tra poco più di un mese: il futuro leader dello S.H.I.E.L.D. riconosce in lei un disertore e un potenziale aiuto per contrastare l’invasione aliena degli Skrull che ha invaso il pianeta Terra, ma in che modo evolverà questo legame è ancora un mistero.

Sul loro primo incontro però è tornato a parlare Samuel L. Jackson, il veterano del MCU, spiegando i motivi dell’esitazione iniziale di Fury nei confronti dell’eroina:

Come la maggior parte delle persone che incontrano qualcuno che, teoricamente, proviene dallo spazio, Fury  è titubante perché spiazzato dalla diversità. Carol ci somiglia, ma gli parla di alieni che mutano forma…chi è lei? È ciò che sembra? È un individuo sicuro? È una persona pericolosa? Tutte queste cose gli vengono in mente quando la incontra“.

Soltanto trascorrendo del tempo con lei scopre cose che lo portano a credere che sia qualcosa di diverso dall’impressione iniziale” continua Jackson. “Scopriranno di essere dalla stessa parte, sono compatrioti con un senso dell’umorismo simile. E anche per questo Fury è disposto ad aiutarla a trovare ciò di cui ha bisogno per scoprire chi è, cos’è come è nata.

Captain Marvel: cosa dicono i fumetti di Kelly Sue DeConnick sul film

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Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. L’uscita al cinema è fissata al 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Fonte: Comicbook

Wonder Woman: Patty Jenkins ha già idee per il terzo film

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Wonder Woman: Patty Jenkins ha già idee per il terzo film

Terminate le riprese di Wonder Woman 1984 Patty Jenkins si è subito gettata sulla promozione di I Am The Night, serie thriller che vede protagonista Chris Pine prossimamente in onda su TNT, ma non perde mai occasione di parlare del cinecomic con Gal Gadot.

Come nella recente intervista con Vanity Fair dove si è accennato ad un eventuale terzo capitolo delle avventure di Diana Prince al cinema. Queste le sue parole in merito:

Ho già delle idee abbastanza chiare per Wonder Woman 3. Che io lo diriga o meno, so esattamente come finirei il suo arco narrativo, almeno nella mia visione di Wonder Woman. Non è un segreto che ho una grande passione per questo personaggio!”

Se così fosse e la Warner Bros. decidesse di affidare il terzo film alla Jenkins, sarebbe la seconda trilogia – dopo quella di Christopher Nolan sul Cavaliere Oscuro – ad essere raccontata dallo stesso regista.

Wonder Woman 1984: Patty Jenkins parla del ritorno di Steve Trevor

Per quanto riguarda il sequel, è stato confermato dallaregista che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le imprese di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: Vanity Fair

Non aprite quella porta: la storia vera dietro la saga horror

Non aprite quella porta: la storia vera dietro la saga horror

Non aprite quella porta è un grande classico del genere horror. Se il primo film della saga (composta da otto pellicole) è stato realizzato nel 1974 con un badget bassissimo e in maniera indipendente, il suo successo è stato pazzesco.

La saga che si è sviluppata negli anni a venire ha sempre al centro un unico protagonista, Leatherface (o Faccia di Cuoio), colui che, armato di motosega, fa a brandelli i diversi personaggi dei film. Eppure, la sua storia non è proprio inventata, ma si basa una persona e degli eventi reali.

Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere sulla storia vera di Non aprite quella porta.

Non aprite quella porta è una storia vera

non aprite quella porta storia vera

Leatherface,  conosciuto con il nome di Thomas Hewitt o di Jedidia Sawyer, è il protagonista della saga di Non aprite quella porta. Tuttavia, in pochi sanno che il personaggio di Leatherface si rifà ad una storia vera e alla persona di Ed Gein, un serial killer del Wisconsin.

Edward Theodore Gein è considerato come uno dei peggiori uccisori seriali che la storia americana (e anche quella mondiale) abbia mai conosciuto: nato nel Wisconsin il 27 agosto del 1906, è responsabile della morte di almeno due donne e di aver occultato (si stima) circa una ventina di tombe, commettendo su di esse degli atti di necrofilia e di squartamento.

La caratteristica che tale per cui Leatherface si avvicina a questa persona, è il fatto di essersi costruito della maschere per il viso con la pelle umana delle sue vittime. Il personaggio della saga, infatti, già nel primo film della saga di Tobe Hooper, dimostra una certa “abilità” con il cucito: dapprima si mette a creare delle facce di cuoio dalle carcasse di animali morti, per poi passare agli esseri umani. Questo suo passatempo, per così dire, diventa un modo per nascondere il suo volto sfigurato che non riesce ad accettare.

La vera storia di non aprite quella porta

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Ed Gein, di fatto, è il protagonista della storia vera che si cela dietro Non aprite quella porta e che ha contribuito anche a delineare altri personaggi cinematografici come, ad esempio, accadde per Norman Bates in Psyco (1961) e ha influenzato anche Il silenzio degli innocenti (1991).

Ed Gein era il secondo figli di Augusta, gran lavoratrice, religiosa fino all’estremo, e George, padre violento e pesantemente alcolizzato. Gein si lasciò influenzare pesantemente dalla madre, attraverso le letture della Bibbia tutti i pomeriggi, il totale isolamento in cui lui e il fratello dovevano fare i conti, oltre che ricordarsi di quanto il mondo fosse immorale.

Era la madre la persona con cui aveva creato un legame morboso con il piccolo Ed: tutte le donne, al di fuori di lei, erano considerate delle poco di buono, il sesso si praticava solo per la procreazione e l’autoerotismo era da condannare. Detto ciò, è chiaro capire come Gein fosse un bambino insicuro, timido e disturbato, cosa che lo rendeva il bersaglio principale dei compagni di scuola e contribuì ad isolarlo socialmente, un valore aggiunto alla sua follia latente.

Nel momento in cui i genitori e il fratello morirono, la follia di Gein cominciò ad avere libero sfogo. Nel film di Hooper, Thomas è un ragazzo nato sfigurato che vive all’interno di un mattatoio con sua fratello Charlie, ammattitosi dopo essere stato nella Guerra di Corea.

Thomas cresce, la sua repulsione verso il suo volto e verso la società che lo emargina continua ad aumentare e, quando il mattatoio chiude, la rabbia repressa di quegli anni ha libero sfogo, facendo della motosega la sua arma identificativa. Negli ultimi film del franchise, il personaggio di Leatherface assume maggiormente i connotati di Ed, facente parte di una famiglia disagiata e con un evidente ritardo mentale.

Il film non aprite quella porta è una storia vera

non aprite quella porta storia vera

Il Leatherface di Non aprite quella porta riprende le uccisioni e le mutilazioni perpetrate da Ed Gein nei confronti della sue vittime, dopo che la morte della madre e la dubbia morte del fratello non lo lasciano solo e, quindi, nella completa libertà di agire e di dare sfogo alla sua pazzia.

Dopo essere stato arrestato nel novembre del 1957 per sospetto omicidio nei confronti di Bernice Worden, che venne poi rinvenuta all’interno del capanno dell’omicida, vennero scoperti innumerevoli orrori che arredavano la casa. Nel momento in cui le autorità cominciarono a segnalare tutti i ritrovamenti, venne stimato che Ed aveva conservato delle ossa umane usate come arredamento, teste di donne come decorazione muraria, pelle umana conciata e usata come tappezzeria e per realizzare diversi strumenti, come un tamburo, dei vestiti e i macabri volti, per non parlare dei crani umani utilizzati come ciotole.

Durante il processo, lo stesso Gein ammise di aver razziato il cimitero, violando una ventina di tombe e confessando diversi omicidi, negando di ricavare piaceri sessuali dai cadaveri e con il desiderio di voler cambiare sesso dopo la morte della madre.

Non aprite quella porta: una storia vera solo in parte

Quella di Non aprite quella porta è una storia vera solo in parte. Infatti, nella fattispecie, il personaggio di Leatherface ricorda molto quello di Ed Gein, ma ha una propria identità ben diversa. Leatherface (Faccia di cuoio) è un uomo nato con il volto sfigurato, con un ritardo mentale e che crede di essere costantemente minacciato dal tutto il mondo esterno alla sua famiglia.

I film della saga che vedono Leatherface protagonista, subiscono anche dei cambi di nome del personaggio, con alcune divergenze biografiche. Se nel secondo film della saga di Tobe Hooper il protagonista porta il nome di Thomas Hewitt, cresce all’interno di un mattatoio e, quando questo chiude, la sua follia prende pieno possesso della persona, Leatherface ha assunto anche il nome Jedidiah Sawyer: egli ha un legame materno intenso e, dopo alcuni eventi traumatici, lo rendono ancor di più un bambino solitario che comincia ad indossare facce di pelle umana su consiglio della madre, compiendo i suoi assassini perché ritardato mentalmente, con problemi d’identità e per il terrore che vive e ha vissuto in famiglia.

Della saga a lui dedicata, sono stati realizzati ben 8 film, tra cui l’originale, 3 sequel, un remake, un prequel, un film in 3D e anche un prequel originale: Non aprite quella porta (1974), Non aprite quella porta – Parte 2 (1986), Non aprite quella porta – Parte 3 (1990), Non aprite quella porta IV (1994), Non aprite quella porta (2003), Non aprite quella porta – L’inizio (2006), Non aprite quella porta 3D (2013) e Leatherface (2017).

Fonti: IMDb, cosmopolitan

Morbius: Matt Smith entra nel cast del film

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Come riporta Variety, Matt Smith è ormai nelle fasi finali delle trattative per ottenere un ruolo in Morbius, spin-off di Spider-Man targato Sony. Non è chiaro quale personaggio andrà a interpretare, ma la conferma dovrebbe arrivare a breve.

L’attore tornerà prossimamente al cinema con Mapplethorpe, biopic dedicato al celebre fotografo Robert Mapplethorpe, His House e con il thriller politico Official Secrets al fianco di Keira Knightley, che verrà presentato in questi giorni al Sundance Film Festival.

Jared Leto sarà il protagonista del secondo spin-off ufficiale (dopo Venom) di Spider-Man  su Morbius il vampiro vivente. Il personaggio, creato da Roy Thomas e da Gil Kane, debuttò sulle pagine del fumetto  The Amazing Spider Man nel 1971, e i suoi diritti vennero subito acquisiti da Artisan per futuri progetti cinematografici che non ebbero mai sviluppi. Fino ad ora.

Morbius: Jared Leto annuncia l’inizio delle riprese

La Sony continua dunque il suo piano di espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato quest’anno da Venom di Ruben Fleischer, mentre gli ultimi report fanno sapere che la produzione di Morbius inizierà già nel 2019, precisamente a Febbraio, e che Daniel Espinosa dirigerà il film.

A confermarlo è Collider, che ha raggiunto per un’intervista i produttori Avi Arad e Matt Tolmach. Per quanto riguarda invece la sceneggiatura, è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum film come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Sul casting di Leto i due produttori hanno dichiarato:

Quando due attori come Jared e Tom Hardy accettano parti come queste possiamo ritenerci fortunati. Di solito sono molto difficili da convincere, ma hanno amato da subito i personaggi“.
Vi ricordiamo che il primo spin-off del multiverso di Spider-Man, Venom, è arrivato nelle sale lo scorso 4 ottobre. Nel cast figurano, oltre a Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina.
Fonte: Variety

Il Grande Lebowski: Jeff Bridges torna a essere il Drugo in un video

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Dopo aver accettato il prestigioso Cecil B. deMille Award ai Golden Globes 2019, Jeff Bridges torna a sorpresa nei panni del Drugo, il suo personaggio de Il Grande Lebowski, il film di culto dei Fratelli Coen.

Il video vede brevemente l’attore ritornare nel costume del personaggio: barba e capelli incolti, occhiali, pigiamone e quel cardigan inconfondibile. Il video è brevissimo e non è accompagnato da nessuna didascalia particolare, solo da una data, quella del prossimo SuperBowl.

Sembra infatti plausibile che, a differenza di quanto si possa auspicare, il video è solo un’anticipazione di uno spot che l’attore girerà appositamente per il Big Game. Vi lasciamo con l’emozionante (per i fan del film e del personaggio) video:

https://twitter.com/TheJeffBridges/status/1088481555582996480

Parlami di te: il trailer del nuovo film di Hervé Mimran

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Parlami di te: il trailer del nuovo film di Hervé Mimran

Ecco trailer di Parlami di te (Un homme pressé), la divertente ed emozionante commedia di Hervé Mimran con l’eccezionale Fabrice Luchini, Premio Coppa Volpi per La Corte.

Dopo Il medico di campagna, Parlami di te è il nuovo vincitore del Premio del Pubblico all’ultima edizione del France Odeon e sarà dal 21 febbraio al cinema grazie a Bim Distribuzione.

Protagonista del film, nel ruolo di Alain, è Fabrice Luchini, attore pilastro del cinema francese che abbiamo amato in Molière in bicicletta, Potiche – La bella statuina, Gemma Bovery. Dirigente di un’azienda importante, completamente assorbito dal lavoro, trascura la famiglia, gli affetti e se stesso. Colpito da un ictus che gli crea difficoltà di linguaggio e vuoti di memoria, durante la riabilitazione Alain prova a concedersi il tempo per vivere, ricostruire se stesso e i legami con le persone a cui vuole bene, in particolare sua figlia.

Ispirato a una storia vera di rinascita, il film vede nel cast anche Leïla Bekhti, Rebecca Marder della Comédie française e Igor Gotesman.

La ricostruzione è il tema principale del film – racconta il regista. Un tema universale poiché riguarda sia un uomo che conduce una vita agiata, sia un impiegato che si ritrova disoccupato a 50 anni. Nella corsa sfrenata al successo, al denaro, alla riuscita, le persone dimenticano di fermarsi un istante a riflettere su quello che sono, su quello che desiderano veramente.

 Un racconto commovente e allo stesso tempo ironico del viaggio di un uomo alla riscoperta di se stesso e delle cose importanti della vita: la cura di sè, il rapporto con la propria figlia, i legami di affetto e amicizia.

Artemis Fowl: il primo trailer italiano

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Artemis Fowl: il primo trailer italiano

Disney IT ha diffuso il primo trailer italiano di Artemis Fowl. Dopo la release dei video promozionali per Dumbo e Il Re Leone, adesso la Casa di Topolino sposta l’attenzione del suo pubblico anche sul nuovo franchise che sarà inaugurato proprio da questo film, in arrivo in sala a settembre prossimo.

Diretto da Kenneth Branagh, l’adattamento cinematografico della serie di libri fantasy di Eoin Colfer vedrà protagonisti l’esordiente Ferdia Shaw, Judi Dench, Josh Gad, Lara McDonnell e Miranda Raison.

Chi è Artemis Fowl? Un genio? Certo, visto che gioca con la tecnologia come altri giocherebbero con i soldatini. Un criminale? Indubbiamente: non a caso discende da un’antica e illustre stirpe di malfattori. Ma Artemis è soprattutto colui che ha ideato il colpo più audace e fantasioso del secolo: impadronirsi dell’oro che il Piccolo Popolo custodisce gelosamente da millenni. Questo è il racconto della sua guerra privata con fate, folletti, gnomi e troll, e soprattutto con la superpoliziotta elfica Spinella Tappo: una guerra che assomiglia a un frenetico videogame e che solo un ragazzo con i nervi saldi di un James Bond è in grado di combattere…

Hayao Miyazaki torna al lavoro con suo figlio

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A volte ritornano e per fortuna, in questo caso, perché il maestro dell’animazione giapponese, Hayao Miyazaki, dopo aver annunciato il ritiro e la cessazione delle attività dello Studio Ghibli, da lui co-fondato, è tornato in pista, a lavorare gomito a gomito con il figlio Goro.

Padre e figlio sono al lavoro su un nuovo lungometraggio aminato, così come annunciato via Twitter da Vincent Maraval, fondatore della Wild Bunch. Nel 2013, Miyazaki aveva annunciato il pensionamento per limiti di età, ma l’inattività non gli si addiceva, tanto che nel 2016 è tornato a lavorare su un film dal titolo How do you live?.

Il film sarà pronto entro qualche anno, stando a quanto dichiarato dallo stesso autore, che lo scorso autunno ha spiegato che questo lavoro gli avrebbe portato via più tempo e che sarebbe stato un adattamento di un romanzo di Genzaburo Yoshino pubblicato nel 1937.

L’ultimo lungometraggio di Hayao Miyazaki visto al cinema, è Si alza il vento, e venne presentato alla Mostra di Venezia, proprio in occasione dell’annuncio del suo ritiro dalla scena cinematografica mondiale.

Il Colore venuto dallo Spazio: Nicolas Cage porta al cinema Lovecraft

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Nicolas Cage sarà il protagonista dell’adattamento de Il Colore venuto dallo Spazio, il film diretto da Richard Stanley, che proverà a portare sullo schermo il racconto di H. P. Lovecraft. L’attore torna così a fare squadra con il regista che lo ha diretto in Mandy.

SpectreVision, la compagnia gestita da Daniel Noah, Josh C. Waller, Lisa Whalen e Elijah Wood che ha prodotto Mandy, sta sostenendo questo nuovo film. La storia de Il Colore venuto dallo Spazio di Lovecraft segue i Gardner, una famiglia che si trasferisce in una remota fattoria nel New England rurale per sfuggire al caos del 21° secolo. Sono impegnati ad adattarsi alla loro nuova vita quando un meteorite si schianta nel loro cortile. Il misterioso aerolite sembra fondersi nella terra, infettando sia la terra che la zona dello spazio-tempo con uno strano colore ultraterreno. Con orrore, la famiglia Gardner scopre che questa forza aliena sta gradualmente mutando ogni forma di vita che tocca… loro compresi.

“Lovecraft è il padre oscuro dell’horror moderno, e abbiamo cercato un adattamento che catturi il vero scopo del suo terrore cosmico per anni – ha dichiarato il produttore Noah – Richard Stanley – un mago nella sua parte – porterà finalmente il potere di Lovecraft sullo schermo”.

Nel cast del film sono stati confermati Joely Richardson, Tommy Chong, Elliot Knight, Julian Hilliard e Q’Orianka Kilcher. Le riprese cominceranno il mese prossimo.

Inseparabili. Vite all’ombra del genio: il nuovo format di Carlo Lucarelli

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Parte martedì 29 gennaio alle 21.15 la nuova produzione originale Sky ArteInseparabili. Vite all’ombra del genio” scritta e condotta da Carlo Lucarelli.

La serie, ideata e realizzata da Bottega Finzioni in esclusiva per Sky Arte (120 e 400 Sky), è dedicata alle personalità che nel corso della loro vita hanno ricoperto un ruolo fondamentale per le carriere di scrittori, attori o artisti, pur rimanendo molto spesso nell’ombra; ogni genio ha infatti accanto a sé qualcuno che lo sostiene e che, per un breve o lungo periodo, per ragioni sentimentali o lavorative, diventa la sua spalla, il suo braccio destro, il consigliere fedele e lo specchio con il quale confrontarsi.

Questi personaggi all’ombra dell’artista, ne conoscono gli aspetti più difficili e contraddittori, che spesso il mondo non conoscerà mai. La serie è raccontata proprio attraverso questo sguardo “secondario” ed esplora storie e situazioni molto diverse tra loro: da quella quasi sconosciuta di Dino Valdi, la controfigura di Totò che non uscì mai dall’ombra ingombrante del principe della risata, a quella più nota di Mary Austin, unica donna alla quale Freddie Mercury rimase legato per tutta la vita.

Tra i protagonisti degli altri episodi il batterista e produttore discografico Butch Vig, l’uomo che fece grandi i Nirvana; il maestro di recitazione di Marilyn Monroe, Lee Strasberg; il poeta Guillaume Apollinaire per Pablo Picasso; la montatrice e sceneggiatrice dei film di Hitchcock, Alma Reville; Sòf’ja Andrèevna Bers, moglie di Tolstoj, e il manager dei Beatles Brian Epstein.

“Con questa serie – spiega Lucarelli – abbiamo voluto rimettere in luce chi ha vissuto nell’ombra, dare voce a chi ha dato un contributo significativo alla vita degli artisti, ma è stato dimenticato. Abbiamo usato carteggi, diari, testimonianze, per ricostruire le vite di questi personaggi oscuri, e ci siamo avvalsi del contributo di esperti e di immagini d’archivio. Per le riprese abbiamo cercato a lungo una location che riflettesse il tema alla base del racconto, la dualità buio / luce e sotto / sopra, e abbiamo trovato ideale il complesso delle Terme Berzieri a Salsomaggiore, mentre per i contributi degli esperti abbiamo scelto il suggestivo Teatro di Villa Aldrovandi Mazzacorati a Bologna”.

GLI EPISODI DI “INSEPARABILI. VITE ALL’OMBRA DEL GENIO”

  • 29 gennaio, ore 21.15 – Totò e il suo doppio (Dino Valdi, la controfigura di Totò)
  • 29 gennaio, ore 22.00 – In viaggio coi Nirvana (Butch Vig, l’uomo che fece grandi i Nirvana)
  • 5 febbraio, ore 21.15 – Il mio Freddie Mercury (Mary Austin, la custode dei segreti di Freddie Mercury)
  • 12 febbraio, ore 21.15 – Sognando con Marilyn (Lee Strasberg, il maestro di recitazione di Marilyn Monroe)
  • 19 febbraio, ore 21.15 – L’amicizia secondo Picasso (il poeta Apollinaire per Pablo Picasso)
  • 26 febbraio, ore 21.15 – Ho sposato Alfred Hitchcock (Alma Reville, la donna che ha reso grande Hitchcock)
  • 5 marzo, ore 21.15 – Inseguendo Tolstoj (Sof’ja, la moglie di di Lev Tolstoj)
  • 12 marzo, ore 21.15 – Io sono i Beatles (Brian Epstein, il quinto Beatle)

Zachary Levi: “Sono felice di non essere più nel MCU”

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Zachary Levi è solo l’ultimo di una lunga lista di attori che hanno vestito in carriera i panni di supereroi Marvel e DC. Tra pochi mesi lo rivedremo come protagonista di Shazam! mentre i fan del MCU lo ricorderanno per aver interpretato Fandral, uno dei Tre Guerrieri, in Thor: The Dark World e Thor: Ragnarok.

All’epoca della sua prima apparizione nell’universo Marvel Levi dovette sostituire l’uscente Josh Dallas, mentre nel film di Taika Waititi l’eroe venne subito ucciso dopo pochissime scene. Sull’argomento è tornato a parlare proprio il diretto interessato, spiegando perché condivide quella scelta:

Quando entrai nel cast di Thor: The Dark World pensavo che i Warriors Three potessero diventare personaggi davvero divertenti se sfruttati e sviluppati nel modo giusto. E invece non fecero nulla […] Certo, se Fandral non fosse morto in Raganrok, forse avrei potuto essere ancora sotto contratto con i Marvel Studios e non avrei mai ottenuto il ruolo di Shazam. Quindi dico, al diavolo, questa è la cosa più bella di sempre. Sono così felice!

Shazam!: il trailer italiano con Zachary Levi

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La sinossi ufficiale:

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Il cinecomic è atteso per il 2019 e vede nel cast Zachary LeviAsher Angel (Billy Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus Sivana)Jack Dylan Grazer (Freddy), Grace Fulton (Mary), Faithe Herman (Darla), Ian Chen (Eugene), Jovan Armand (Pedro), Cooper Andrews e Marta Milans (genitori adorrivi di BillyVictor e Rosa Vasquez), Ron Cephas Jones (Il Mago).

Fonte: CBM

Sandra Bullock sarà la protagonista di Reborn, film originale Netflix

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Continua la partnership tra Sandra Bullock e Netflix dopo il successo di Bird Box: come riportato da Deadline, il colosso dello streaming ha annunciato che l’attrice reciterà e produrrà Reborn, nuovo sci-fi/fantasy mentre la regia verrà affidata a Chris McKay (The Lego Movie).

Il film adatterà l’omonimo fumetto di Mark Millar e Greg Capullo, pubblicato nel 2016. La storia è quella di una donna di ottant’anni, Bonnie Black, che muore in un ospedale di Manhattan solo per ritrovare se stessa nell’aldilà di Adystria, una terra magica di mostri e draghi dove il bene e il male conducono una guerra eterna.

Vi ricordiamo con Bird Box Netflix  ha stabilito un record di visualizzazioni pari a 45.037.125. Questo il numero di account che hanno già visto il film nella sua prima settimana di rilascio, facendolo diventare “il film più visto di sempre nei primi 7 giorni di programmazione del servizio streaming”.

Sandra Bullock: nuova collaborazione con Netflix dopo Bird Box

Questa prima volta per Netflix sorprende un po’ dato che fino ad ora la piattaforma ha professato una totale mancanza di trasparenza sui numeri e sul successo dei prodotti; il che ha posto subito dei dubbi sulla bontà di questi numeri. Molti analisti, infatti si sono affrettati a sottolineare che in realtà non sappiamo come Netflix sia arrivato a quel numero dal momento che non sappiamo come la società qualifichi e conti una visione.  Non sappiamo se questi account hanno guardato intenzionalmente il film o se Netflix sta contando le visualizzazioni che provengono dall’opzione di riproduzione automatica. Inoltre, non sappiamo per quanto tempo un utente deve guardare il film prima che Netflix lo conteggi effettivamente come valida;

In merito al film, le recensione su Bird Box sono state generalmente positive e vanta un impressionante gradimento di pubblico su Rotten Tomatoes, al momento stabile al 74%.

Bird Box è disponibile in streaming su Netflix e vede Sandra Bullock, nei panni di Maloire, lottare contro un’invasione aliena. La donna, madre di due bambini, farà di tutto per mettere in salvo i propri figli dalle sinistre creature extraterrestri, che tramite il contatto visivo causano una furia violenta negli esseri umani, portandoli alla pazzia. Con gli occhi bendati, la famiglia dovrà imbarcarsi in un viaggio di sopravvivenza per non soccombere alla minaccia, che incombe sulla Terra.

Fonte: Deadline

Glass: Anya Taylor-Joy spiega il ritorno di Casey dopo Split

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Glass: Anya Taylor-Joy spiega il ritorno di Casey dopo Split

Ognuno dei tre protagonisti di Glass dovrà confrontarsi con una figura chiave del suo percorso emotivo: per David Dunn è il figlio Joseph, per Elijah Price la madre e per Kevin Wendell Crumb è Casey, la problematica adolescente che il ragazzo sequestrava in Split e lasciava andare sul finale.

Proprio sulle scelte del personaggio e sul suo ritorno in Glass ha parlato l’attrice Anya Taylor-Joy in un’intervista con CBM:

Forse vi sembrerà un pensiero folle, eppure credo che in Split Casey era fondamentalmente chiusa in una stanza in un contesto durissimo, e mentre chiunque si sarebbe comportato diversamente, lei vedeva soltanto la rappresentazione reale del modo in cui si è sempre sentita. È Kevin, che tirandola fuori, ha iniziato in lei un processo di guarigione…è come se l’avesse finalmente vista nel profondo e al contempo le avesse dato la possibilità di vedersi. Quindi ora tornerà per fare lo stesso con Kevin, perché in fondo gli vuole bene.”

Credo che questi due personaggi abbiano una connessione molto forte, e vederli riuniti mi è sembrata la cosa più normale al mondo. Ognuno crea uno spazio sicuro per l’altro…in fondo Kevin è solo una persona distrutta che ha dovuto trovare un modo per sopravvivere e le sue mille personalità gli sono state d’aiuto.”

Glass – la recensione

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Interpretato da Samuel L. Jackson, James McAvoy, Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden Globe Sarah Paulson, Glass porta avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il Predestinato (2000) e Split (2016), entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.

Si uniscono al cast anche Spencer Treat Clark (Unbreakable – Il Predestinato) e da Charlayne Woodard (Unbreakable – Il Predestinato), che interpretano nuovamente il figlio di Dunn e la madre di Price.

Fonte: CBM

Captain Marvel: Lashana Lynch parla dei “superpoteri” di Maria Rambeau

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In Captain Marvel vedremo in azione anche Maria Rambeau, la miglior amica e collega pilota di Carol Danvers interpretata sullo schermo da Lashana Lynch. Proprio l’attrice, in occasione della set visit di Comicbook, ha svelato qualche dettaglio sul personaggio e anticipato, forse, un possibile sviluppo di trama per il futuro del MCU:

Direi che il suo essere un pilota da combattimento e una madre single, per di più nera, siano le sue qualità da supereroe. Si, questo è assolutamente il suo superpotere. E credo che in lei ci sia una forza quasi ancestrale […] È così che abbiamo interpretato il personaggio e la sua storia. Maria è forte, audace, materna, e ha cresciuto una bambina fantastica che probabilmente si trasformerà in un supereroe…d’altronde è stata cresciuta da una di loro!

La figlia di Maria è Monica Rambeau, che come Carol Danvers ha assunto nei fumetti l’identità di Capitan Marvel: abile pilota, viene colpita da un’ esplosione di energia cosmica diventando una supereroina, e passa varie sventure prima di stabilirsi su Photon e diventare uno dei massimi esponenti dei Vendicatori. Ci sarà spazio per lei nella Fase 4?

Captain Marvel: cosa dicono i fumetti di Kelly Sue DeConnick sul film

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Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. L’uscita al cinema è fissata al 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Fonte: Comicbook

Bryan Singer: nuove accuse di molestie sessuali per il regista

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Nuove e pesanti accuse di molestie sessuali sono state rivolte a Bryan Singer, dopo che ad Ottobre scorso il regista era stato pubblicamente denunciato dalla rivista Esquire. Stavolta le vittime sarebbero quattro attori, di cui uno soltanto ha rivelato la sua identità (Victor Valdovinos): nel servizio di Atlantis si parla di violenze e rapporti sessuali contro la volontà dei ragazzi.

Singer si comportava da tipico predatore. Prima faceva ubriacare le persone o le drogava e poi le costringeva a fare sesso con loro“, racconta una vittima. Tempestiva la riposta dell’avvocato di Singer, che nega qualsiasi dichiarazione, mentre il suo cliente definisce l’articolo del magazine una “sbavatura omofobica“.

Questa inchiesta è iniziata insieme ai redattori di Esquire” fanno sapere gli autori del pezzo. “Dopo mesi di ricerche e il vaglio da parte dell’avvocato, siamo stati autorizzati a pubblicarla. Successivamente hanno oltraggiato il nostro lavoro e non sappiamo perché. Ci sentiamo fortunati che l’Atlantic abbia deciso di lavorare con noi, e siamo grati che il pezzo sia passato attraverso un altro rigoroso controllo dei fatti e un solido controllo legale. Vogliamo che le presunte vittime abbiano ora la possibilità di essere ascoltate e speriamo che la sostanza delle loro accuse resti al centro dell’attenzione“.

Vi ricordiamo che Singer è stato accusato per la prima volta nel 2014, da Michael Egan. Poi nel 2017 è stato Cesar Sanchez-Guzman ad accusare Singer di averlo costretto a un rapporto sessuale nel 2003, quando aveva 17 anni. Sanchez-Guzman, all’epoca dei fatti un attore, ha riportato che Singer si era offerto di aiutarlo con la sua carriera. Il regista ha tentato di far cadere le accuse e indicando la bancarotta di Sanchez-Guzman nel 2014 come causa principale dell’accusa. Adesso, il regista, prima che esca su Esquire un articolo a sua detta diffamatorio, si difende con un messaggio pubblico che riporta:

Bryan Singer ancora sotto accusa alla vigilia dell’uscita di Bohemian Rhapsody

Fonte: Variety

Aquaman: la scena post credits prepara il terreno per Flashpoint?

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Attenzione: l’articolo contiene spoiler su Aquaman

La scena post credits di Aquaman sembra aver posto le basi di un eventuale sequel in cui Black Manta tornerà in azione per vendicarsi di Arthur Curry: sullo schermo compare infatti il villain – che tutti credevano morto dopo lo scontro finale sulle coste della Sicilia – in una stanza/laboratorio di un personaggio che abbiamo visto brevemente nel film, ovvero il Dr. Stephen Shin (che ha il volto di Randall Park). Shin sostiene l’esistenza di un regno sottomarino e sta cercando di studiare la tecnologia atlantidea grazie ai resti del casco di Black Manta.

Oltre a questa credenza, Shin sembra convinto che intere razze marine rappresentino una minaccia reale e che il fatto che uno di loro, Aquaman, viva tra gli umani vada preso come un segnale di avvertimento agli abitanti della superficie. Insomma, ci sono tutti gli spunti per farci credere che il dottore sia in realtà un cospiratore intenzionato a sviluppare delle armi che possano contrastare e debellare le creature del mare; ed è qui che interverrebbe Black Manta, desideroso di vendicare la morte del padre e uccidere Arthur Curry e i suoi alleati atlantidei.

Ma non finisce qui. A quanto pare ci sarebbero i presupposti per lanciare il prossimo (e finora ancora provvisorio) capitolo del DCEU: Flashpoint. A rivelarlo è Neil Daly, che nei mesi scorsi ha organizzato i test screening di Aquaman, spiegando in un podcast che nella scena è presente uno specifico ritaglio di giornale che si lega alla trama delle avventure di Barry Allen e della realtà alternativa di Flashpoint:

Mi riferisco a quello sul presunto rumor della love story fra Wonder Woman e Aquaman, che per la maggior parte delle persone sembrerà un dettaglio divertente. Tuttavia durente le riprese del film la Warner Bros. stava ancora pensando alla produzione di Flashpoint…magari in quella realtà Aquaman e Wonder Woman si sarebbero frequentati davvero?“.

Che ne pensate?

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Come confermato nei mesi scorsi, John Francis Daley e Jonathan Goldstein (insieme allo seneggiatore Dan Mazeau)stanno lavorando per portare sullo schermo il fumetto di Flashpoint e le avventure di Barry Allen aka The Flash relative a quella particolare storia editoriale del personaggio. Tuttavia, secondo una penna dell’Hollywood Reporter, il titolo del film non sarà appunto Flashpoint ma potrebbe cambiare in corso d’opera.

Uscito nel mondo a dicembre e in Italia l’1 gennaio, Aquaman è il maggior successo al box office della DC/Warner al cinema, e ha superato anche gli ottimi risultati di Wonder Woman, nonostante qualche consenso di critica in meno.

Aquaman  è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Fonte: Fire and Water Podcast 

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