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10 giorni senza mamma: anteprima gratuita con Cinefilos.it, cerca la tua città!

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Uscirà il 7 febbraio 2019, distribuito da Medusa Film, 10 giorni senza mamma, la nuova commedia di Alessandro Genovesi con protagonisti Fabio De Luigi, Valentina Lodovini e Diana Del Bufalo.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film gratis, in anteprima il 3 febbraio alle ore 11.00 (in alcuni cinema alle 20.00, consultare bene gli orari di inzio spettacolo)! Ci sono a disposizione tanti inviti gratuiti validi per l’ingresso di 2 persone, per ognuna delle città.

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Cosa succede se una mamma sempre presente decide di partire per dieci giorni lasciando i tre figli con un papà fino ad allora praticamente assente? Una sequela di disastrosi ed esilaranti eventi che travolgeranno Carlo (Fabio De Luigi) obbligato a fare il “mammo” a tempo pieno.

Carlo e Giulia (Valentina Lodovini) hanno tre figli: lui è un papà distratto e assorbito dal lavoro, lei è una mamma che si è dedicata alla famiglia rinunciando alla sua carriera. I figli sono Camilla, un’adolescente ribelle di 13 anni in pieno sviluppo ormonale e sentimentale, Tito 10 anni, furbo e sempre pronto a fare scherzi “innocui”, la piccola Bianca di 2 anni che non parla, usa i gesti e si prende ciò che vuole. Giulia, stanca della routine, comunica alla famiglia che sta per partire per dieci giorni di vacanza. Trovandosi da solo, Carlo si ritrova all’improvviso in un vero e proprio incubo!

Tra cene da preparare, inserimento all’asilo, confidenze imbarazzanti della più grande, giochi sfrenati con gli amici del figlio, liti, disastri sfiorati e appuntamenti saltati al lavoro, Carlo sopravvive a questi dieci interminabili giorni anche grazie al prezioso aiuto di una “Mary Poppins” molto particolare (Diana Del Bufalo). Sarà servito questo tempo per conoscere meglio i propri figli e riavvicinare la famiglia? Alla fine fare il mammo è poi una cosa così tremenda? Una cosa importante però è successa: Bianca ha finalmente detto PAPÀ!

10 giorni senza mamma, la recensione

Patty Jenkins: “Justice League 2 può aspettare”

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Patty Jenkins è attualmente impegnata con la promozione di I Am The Night, serie che andrà in onda sulle reti di TNT e che vede protagonista Chris Pine, e ha da poco concluso le riprese di Wonder Woman 1984, atteso sequel ambientato durante gli anni della guerra fredda che uscirà nelle sale nel 2020.

Sul suo contributo al DC Universe e sul futuro dell’universo condiviso, argomento dibattuto e in continua discussione visti i risultati brillanti degli standalone e meno incisivi dei film corali come Justice League, la regista ha parlato in un’intervista con L’Hollywood Reporter al Sundance Film Festival:

Trovo che progetti come Justice League siano estremamente impegnativi, ma anche fantastici se ben fatti. Allo stesso tempo, quando riunisci tutti quei personaggi nello stesso momento della timeline le cose diventano complicate…per questo credo che Justice League 2 possa aspettare e spero che non arrivi così presto al cinema. Abbiamo personaggi incredibili con cui raccontare storie che sono entusiasta di esplorare; voglio vedere Aquaman 2, e voglio vedere Flash, quindi mai dire mai…alla fine penso che tutti dovrebbero avere il loro momento per brillare.

Patty Jenkins ha già idee per Wonder Woman 2

Per quanto riguarda Wonder Woman 1984, è stato confermato dalla Jenkins che la storia riprenderà dagli negli anni Ottanta rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le imprese di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: THR

Aquaman batte Il Cavaliere Oscuro al box office

Aquaman batte Il Cavaliere Oscuro al box office

Inarrestabile Aquaman: raggiungendo quota 1.09 miliardi tra America e resto del mondo il film di James Wan supera in classifica Il ritorno del cavaliere oscuro, fermo a 1.085, e diventa di diritto il cinecomic DC con il più alto incasso della storia.

Secondo le previsioni Aquaman dovrebbe eguagliare, se non addirittura migliorare i numeri ottenuti da Captain America: Civil War nelle prossime settimane, trovandosi a 63 milioni di dollari dal concorrente Marvel.

Aquaman: il sequel è in sviluppo, torna James Wan?

Come riportato da Deadline, la Warner Bros. sarebbe già al lavoro sul sequel di Aquaman, cinecomic che vede protagonista Jason Momoa nei panni dell’eroe e ha rilanciato le sorti dell’universo cinematografico DC sul grande schermo. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

Uscito nel mondo a dicembre e in Italia l’1 gennaio, Aquaman è il maggior successo al box office della DC/Warner al cinema, e ha superato anche gli ottimi risultati di Wonder Woman, nonostante qualche consenso di critica in meno.

Aquaman è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Fonte: CBM

Dark Phoenix: due nuovi mutanti e un tatuaggio per Sophie Turner

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Dark Phoenix: due nuovi mutanti e un tatuaggio per Sophie Turner

È stata diffusa una nuova immagine ufficiale di Dark Phoenix, il film di Simon Kinberg che vedrà tornare sul grande schermo i mutanti Marvel, per l’ultima volta sotto il tetto della 20th Century Fox.

L’immagine mostra un Magneto apparentemente in difficoltà, curato e fasciato, forse dopo uno scontro molto violento, portato su una sedia a rotelle da Hank McCoy in versione umano. Nell’immagine ci sono anche dei personaggi nuovi, inediti nel franchise al cinema.

La foto raffigura: Magneto (Michael Fassbender), Bestia (Nichokas Hoult), Tempesta (Alexandra Shipp), Nightcrawler (Kodi Smit-McPhee), Red Lotus (Andrew Stehlin) e Selene (Kota Eberhardt).

Inoltre, per celebrare il suo ruolo di Jean Grey/Fenice, Sophie Turner ha sfoggiato un nuovo tatuaggio sull’indice sinistro, una piccola fiammella, come si vede di seguito dalla foto condivisa su Instagram dall’attrice.

 

 

 

Dark Phoenix, tutti i mutanti che potrebbero morire nel film

Dark Phoenix sarà il debutto alla regia di Simon Kinberg che ha rivelato di aver concepito il film come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film di X-Men.

“Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

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In Dark Phoenix, gli X-Men devono fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean Grey. Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta quasi uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica. Una volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha resa infinitamente più potente, ma anche molto più instabile. Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi, devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero utilizzare questa forza per governare sulla galassia.

Diretto da Simon Kingberg, con Sophie TurnerJennifer Lawrence, James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas Hoult, il film sarà in sala il 6 giugno 2019.

Star Wars: Episodio IX, Billy Dee Williams è pronto per il film

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Star Wars: Episodio IX, Billy Dee Williams è pronto per il film

Come saprete Billy Dee Williams riprenderà il ruolo di Lando Calrissian in Star Wars: Episodio IX, terzo e ultimo capitolo della nuova trilogia del franchise le cui riprese sono ancora in corso in Inghilterra. Proprio l’attore ha pubblicato nelle ultime ore una simpatica foto sul suo profilo Twitter per far sapere ai fan che “la forza scorre ancora forte nel personaggio“.

Vi ricordiamo che nel cast del film torneranno anche Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo Billie Lourd insieme ai veterani del franchise Mark Hamill e Anthony Daniels. Le new entry sono invece Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant.

https://twitter.com/realbdw/status/1088232942881562624

Star Wars: Episodio IX – Film: news, trama, anticipazioni

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

John Williams, che ha composto la musica di ogni capitolo ufficiale della saga dal 1977 a oggi, tornerà per concludere il suo lavoro in “una galassia lontana lontana”. A produrre il film ci saranno Kathleen Kennedy, J.J. Abrams e Michelle Rejwan, i produttori esecutivi saranno Callum Greene e Jason McGatlin. La troupe include Dan Mindel(Direttore della fotografia), Rick Carter e Kevin Jenkins (scenografi), Michael Kaplan(costumista), Neal Scanlan (FX di doridi e creature), Maryann Brandon e Stefan Grube(Montatori), Roger Guyett (Supervisore VFX), Tommy Gormley (Primo assistente alla regia) e Victoria Mahoney (Regista seconda unità).

Fonte: Billy Dee Willams

Joker: la sceneggiatura è stata riscritta durante le riprese

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Joker: la sceneggiatura è stata riscritta durante le riprese

Intervistata da Josh Horowitz al Sundance Film Festival, dove presentava il film Wounds, Zazie Beetz ha svelato qualche dettaglio della lavorazione di Joker, cinecomic che la vedrà protagonista insieme a Joaquin Phoenix nei panni della mamma single Sophie Dumond. Di seguito la sua dichiarazione:

Non posso dire nulla. È un film grintoso e dark. Ma non ho visto ancora nulla del montato…La sceneggiatura era grandiosa, ed è stata riscritta mentre lo stavamo girando. Andavamo da Todd, il regista, per rivedere la scena e il giorno dopo, durante la sessione di trucco e parrucco memorizzavamo le battute. E avremmo dovuto sbrigarci a girare tutto perché Joaquin aveva perso tantissimi chili…“.

Le riprese sono terminate il mese scorso a New York e non sembra che saranno necessarie sessioni di reshoot per gli attori.

Joker: tutto quello che sappiamo sul film con Joaquin Phoenix

Di seguito la prima sinossi ufficiale:

Joker ruota attorno all’iconico arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto più ampio.

Vi ricordiamo che il film arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros. La produzione di Joker si sovrapporrà a quella dello spin-off, annunciato nei mesi scorsi, con protagonista Jared Leto.

Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide SquadJoker sarà ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Joker sarà una storia tragica e “anti-Trump”

Possibile l’ispirazione al fumetto di Alan Moore The Killing Joke, dove il noto villain è mostrato come un comico fallito che inizia a commettere atti violenti dopo che è entrato in contatto con sostanze chimiche nocive.

Sono tre o quattro anni che chiedo al mio agente perché non esista un film su questi personaggi da realizzare con budget inferiori, che possa studiarli per bene…certo non aver mai pensato al Joker, perché aveva già avuto diverse rappresentazioni“, ha raccontato Phoenix in una recente intervista. Prendo molto tempo quando si tratta di accettare un ruolo Il processo è sempre lo stesso: leggo la sceneggiatura e incontro il regista, che è ciò che ho fatto con con Todd [Phillips], e ho subito pensato che fosse un progetto molto interessante. Aveva una speciale comprensione di questo mondo, unico nel genere, e mi spaventa a morte.

Fonte: MTV News

SAG awards 2019, i vincitori: Black Panther vince il premio di gruppo

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Sono stati assegnati i SAG Awards 2019, i premi che gli attori consegnano ai loro colleghi per la stagione cinematografica. Mai come nell’edizione di quest’anno ci sono state moltissime sorprese e i riconoscimenti sono arrivati ad attori che difficilmente avremmo predetto, almeno in qualche categoria.

Tra le sorprese più grandi c’è senza dubbio la vittoria di Emily Blunt per A quiet place, nella categoria migliore attrice non protagonista, mentre il cast di Black Panther ha portato a casa il prestigiosissimo premio per cast d’insieme in un film.

I veri snobbati della serata però sono stati Amy Adams, per Vice, e il cast di A star is Born, che almeno nella categoria migliore attrice era dato per favorito.

Ecco di seguito tutti i vincitori:

Outstanding Performance by a Male Actor in a Leading Role:
Rami Malek, “Bohemian Rhapsody

Outstanding Performance by a Female Actor in a Leading Role:
Glenn Close, “The Wife

Outstanding Performance by a Male Actor in a Supporting Role:
Mahershala Ali, “Green Book

Outstanding Performance by a Female Actor in a Supporting Role:
Emily Blunt, “A Quiet Place

Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture:
Black Panther

Outstanding Performance by a Male Actor in a Television Movie or Miniseries:
Darren Criss, “Assassination of Gianni Versace”

Outstanding Performance by a Female Actor in a Television Movie or Miniseries:
Patricia Arquette, “Escape at Dannemora”

Outstanding Performance by a Male Actor in a Drama Series:
Jason Bateman, “Ozark”

Outstanding Performance by a Female Actor in a Drama Series:
Sandra Oh, “Killing Eve”

Outstanding Performance by a Male Actor in a Comedy Series:
Tony Shalhoub, “The Marvelous Mrs. Maisel”

Outstanding Performance by a Female Actor in a Comedy Series:
Rachel Brosnahan, “The Marvelous Mrs. Maisel”

Outstanding Performance by an Ensemble in a Drama Series:
“This Is Us”

Outstanding Performance by an Ensemble in a Comedy Series:
“The Marvelous Mrs. Maisel”

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Comedy or Drama Series:
“Glow”

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Motion Picture:
“Black Panther”

Avengers: Infinity War, i segreti dal backstage che i fan non conoscono

Con l’arrivo di Endgame sempre più vicino, cominciano a venire svelati anche tanti piccoli segreti relativi alla realizzazione di Avengers: Infinity War, rivelazioni dal backstage che riguardano anche cose aggiunte o tolte dal film all’ultimo momento, durante la lavorazione.

Di seguito, ecco 20 segreti dal backstage che nemmeno i fan conoscono.

Robert Downey Jr. e la tuta MoCap

Tutti gli attori del MCU hanno lavorato molto per le loro performance, e una delle cose che molti di loro hanno dovuto sopportare è stato indossare una tuta MoCap. In particolare, Tom Holland non indossa mai il costume di Spider-Man e tutti i suoi movimenti sono catturati dall’apposita tuta per ricreare le evoluzioni del personaggio.

Tuttavia, un solo attore non ha mai accettato di indossare una tuta MoCap. Secondo un report dal set di Digital Spy, Robert Downey Jr. ha rifiutato di indossare un indumento del genere, optando invece per indossare pantaloni neri e la sua corazza Iron Man. “Hanno cercato di mettermi dentro a uno di quei cosi, ma no”, ha detto Downey Jr.

La storia dell’Ordine Nero

Una delle più grandi novità di Avengers: Infinity War è stata l’aggiunta della fedele squadra di seguaci di Thanos conosciuta come Ordine Nero. Mentre ognuno di questi personaggi aveva una personalità e un insieme di poteri distinti, non si sa molto delle loro origini o del loro background. Una prima stesura della sceneggiatura però prevedeva molto più spazio per loro.

Secondo il commento alla versione Blu-ray, le origini dell’Ordine Nero erano state esplorate nel film, tranne per il fatto che sarebbe stato troppo materiale da aggiungere. Secondo il co-regista Joe Russo, “Alla fine il ​​film stava diventando troppo affollato, troppo difficile da seguire”. E così sono stati fatti dei tagli.

Lo Spider-Sense senza CGI

Una delle prime scene che la gente ha visto nei trailer originali di Avengers: Infinity War è stata l’attivazione del senso di ragno di Peter Parker a causa dell’apparizione della gigantesca nave sopra Manhattan. Lo Spider-Sense è stato rappresentato sotto forma di peli del braccio di Peter che si sollevavano, avvertendolo del pericolo che incombeva sulla città.

In un film con così tanti effetti visivi, sembra facile immaginare che la scena sia stata realizzata con l’utilizzo della CGI, ,a si tratta di un effetti practical. Nel commento al film, i Fratelli Russi rivelano come è stato realizzata la ripresa. “Un sacco di gente pensa che sia un lavoro di CG – dice Anthony Russo – ma in realtà è stato ottenuto da un soffio molto delicato sull’orecchio di Tom.”

La conversazione sui capelli è stata improvvisata

C’erano così tante grandi star in Avengers: Infinity War, che le persone spesso dimenticano che la cosa per cui erano più entusiasti i fan era il nuovo look di Captain America, con la barba. Quando il particolare è stato rivelato nei primi trailer del film, la gente è stata davvero tutta d’accordo sulla bellezza del nuovo look, non solo di Cap, ma anche di Thor, visto che nel film anche lui ha la barba.

Sia lui che Steve Rogers si prendono un momento per complimentarsi vicendevolmente sul campo di battaglia, e sembra che il momento sia stato improvvisato. Secondo Entertainment Weekly, è stato Evans a suggerire che i due vecchi amici commentassero i loro cambiamenti di look per rendere la loro riunione un po’ più divertente e realistica.

Thanos doveva stringere il pugno per usare le gemme

Con un nemico potente come Thanos che scatena il caos in tutta la galassia, sarebbe stato difficile dimostrare che gli eroi potevano avere una possibilità realistica di batterlo. Anche quando si sono avvicinati a fermarlo, ci sono voluti tutti i loro sforzi e la loro forza per mettere davvero in difficoltà il Titano Pazzo.

I Fratelli Russo sapevano che avrebbero avuto bisogno di una regola che potesse dare agli eroi una esile speranza di battere Thanos. Nel commento del Blu-ray, il co-sceneggiatore Stephen McFeely ha rivelato che hanno scelto la regola che Thanos doveva stringere un pugno per usare le Gemme dell’Infinito, al fine di dare agli eroi una possibilità di combattere e porre un limite il potere del Guanto.

Robert Downey Jr. ha comprato sedie personalizzate

Realizzare un film così costoso come Avengers: Infinity War richiede un cast e una troupe enormi che lavorano duramente quanto possono. Sebbene il pubblico veda solo le stelle sullo schermo, ci sono sempre molte persone sul set senza le quali il film semplicemente non sarebbe stato realizzato.

Robert Downey Jr., avendo lavorato per decenni come attore a Hollywood, sa che i film non si realizzano senza il duro lavoro di una grande squadra, motivo per cui ha ringraziato l’intero cast e la troupe con sedie personalizzate, secondo Cinemablend. Ogni sedia aveva il nome del membro della crew e il logo del film cucito sulla stoffa, oltre a una piastra con incise le seguenti parole “un sincero ringraziamento dal profondo del mio reattore arc”.

I “Cani Spaziali” sono stati aggiunti dopo lo screening test

Durante la battaglia finale del Wakanda in Avengers: Infinity War, gli eroi, così come gli eserciti wakandiani, sono costretti ad affrontare gli Outriders, una razza di creature geneticamente ingegnerizzate progettate per obbedire agli ordini del loro padrone ad ogni costo. A un certo punto, Rocket Raccoon nota il loro aspetto canino chiamandoli “cani spaziali”.

Questa battuta non era originariamente nella sceneggiatura e in realtà proveniva da un focus group che ha avuto luogo dopo uno screening di prova. Nel commento del Blu-ray, Anthony Russo dice che qualcuno stava parlando della scena dicendo: “Conosci quei cani spaziali?” I realizzatori hanno pensato che fosse divertente e l’hanno aggiunto alle battute di Bradley Cooper.

Banner e Hulk hanno una relazione disfunzinale

I fan che stavano aspettando di vedere Hulk in azione in Avengers: Infinity War saranno stati un po’ delusi quando è diventato evidente che il gigante verde non aveva voglia di uscire a giocare. La teoria prevalente era che Hulk fosse stato spaventato dal pestaggio subito da Thanos a inizio film, ma la storia vera è in realtà molto più interessante.

La dinamica della relazione tra Banner e Hulk è stata rivelata nel commento sul Blu-ray. “In definitiva quello che è accaduto, è che Hulk è stanco di fare l’eroe per Bruce Banner” ha detto Joe Russo. Il co-sceneggiatore Stephen McFeely ha anche notato che l’arco di ogni personaggio doveva essere riassunto nel modo più breve possibile, quindi per Banner era solo un “deve fare affidamento su se stesso”.

“Strana alchimia”

Una delle parti più eccitanti di Avengers: Infinity War era che così tanti eroi si sarebbero incontrati per la prima volta. Ovviamente, alcuni di loro avevano già lavorato insieme, ma i fan non vedevano l’ora di vedere Tony Stark incontrare Peter Quill o Spider-Man chiacchierare con il dottor Strange.

Come rivela Joe Russo nel commento del film, l’idea di far incontrare personaggi è stata definita “strana alchimia”. I realizzatori hanno detto che hanno impiegato molto tempo per decidere quali eroi avrebbero funzionato meglio, messi insieme. Russo ha detto: “Sapevamo che questo film, in particolare, era un evento crossover e una delle cose più divertenti sarebbe stata l’alchimia che si sarebbe venuta a creare tra alcuni personaggi”.

Quasi ogni inquadratura ha degli effetti visivi

Un film enorme come Avengers: Infinity War, che prevede un sacco di azione, è destinato ad avere un sacco di scene con effetti visivi. Queste riprese sono ciò che rende il film vivo e portano molta energia alla storia. Infatti il film è quasi interamente composto da scene che comprendono effetti visivi di qualche tipo.

Secondo il produttore esecutivo Victoria Alonso, intervistato in una featurette contenuta nel Blu-ray, il film è composto da 3000 inquadrature, 2900 delle quali comprendono VFX (per i quali è stato nominato agli Oscar 2019). Ciò significa che circa il 96% delle scene del film contiene effetti visivi, lasciando solo circa una inquadratura su 25 interamente realizzata solo con mezzi pratici.

Loki è stato eliminato prima per alzare l’interesse

Fin dalla prima scena del film, è chiaro che in Avengers: Infinity War ci saranno molte perdite; il primo a lasciare tragicamente la scena è Loki, che incontra la sua fine per mano di Thanos dopo aver rinunciato al Tesseract per salvare il suo fratello, Thor.

Questa scelta è stata fatta intenzionalmente dai registi per mettere il pubblico al limite. Nel commento sul Blu-ray per il film, Joe Russo ha dichiarato: “Volevamo mettere il pubblico fuori gioco e fargli capire che la posta in gioco sarebbe stata significativa e che il costo sarebbe stato molto alto”.

Il destino di Mascella d’Ebano è stato ispirato da Indiana Jones

Quando Tony Stark e Peter Parker si troveranno a bordo della massiccia astronave dell’Ordine Nero, dovranno affrontare Mascella d’Ebano, un membro dell’Ordine Nero con poteri significativamente pericolosi, per liberare il Dottor Strange e proteggere la Gemma del Tempo.

Mascella d’Ebano viene fatto esplodere nello spazio attraverso un buco nello scafo della nave dopo che Peter Parker ha pensato di imitare quel “vecchio film”: Aliens. Tuttavia, il momento è stato ispirato da un film completamente diverso. Nel commento del film, Joe Russo ha rivelato che la sconfitta di Mascella d’Ebano si è ispirata alla scena di I predatori dell’Arca Perduta, dove invece di combattere un nemico, il Dr. Jones decide di risparmiare tempo e sparargli.

Captain America doveva apparire più tardi

L’apparizione di Capitan America è stata eccezionale. Il personaggio piomba apparentemente dal nulla per salvare Scarlet Witch e Visione. Tuttavia, se le cose fossero rimaste le stesse delle prime bozze della sceneggiatura, Steve Rogers avrebbe fatto il suo ingresso molto più tardi al film. In realtà, non sarebbe apparso prima di due ore dall’inizio del film.

Nel commento del film, il co-sceneggiatore Stephen McFeely afferma che in una bozza originale, Cap non appare fino a quando non affronta Corvus Glaive per salvare Vision. Joe Russo ha notato che far comparire Capitan America così tardi sarebbe stato deleterio per il film.

Chris Hemsworth non voleva un Thor serio

Thor era sempre stato il personaggio serio e “disconnesso” nei precedenti film di Avengers, molto probabilmente a causa della natura più “antica e nobile” della sua origine. Tuttavia, tutto è cambiato in Thor: Ragnarok, che ha dato al personaggio un impulso di umorismo che si è rivelato vincente. Chris Hemsworth ha amato il cambiamento e voleva che venisse mantenuto in Avengers: Infinity War.

Secondo un report dal set di Cinemablend, Hemsworth era preoccupato che il suo personaggio tornasse a essere serio come prima. “Ho chiamato Joe e Anthony e ho detto: ‘Sentite, non scrivetemi il vecchio Thor’ – ha detto Hemsworth – ‘ora abbiamo un nuovo Thor’ “. Così il personaggio è riuscito a mantenere il suo nuovo senso dell’umorismo, e persino a fondersi bene con i Guardiani della Galassia.

Robert Downey Jr. ha riscritto alcune sue scene

Robert Downey Jr. è una sorta di patriarca della famiglia dei Marvel Studios, essendo stato il tizio il cui ruolo come Tony Stark ha dato il via all’intera faccenda. È sempre stato un elemento importante dell’universo, ed i fan sono ovviamente sia eccitati che impauriti nel vedere cosa riserva il futuro a Iron Man in Avengers: Endgame.

Downey Jr. è così in contatto con questo personaggio, visto che lo ha interpretato per dieci anni, che ha spesso lavorato con i registi per riscrivere le sue scene. Durante una visita sul set, Joe Russo ha detto a Digital Spy: “Ci siamo seduti con Robert per ottenere la massima autenticità possibile nella scena – e per ottenere tutti quei colori di Tony Stark che Robert conosce meglio di chiunque altro”.

La battuta del “panino al tonno” era in ogni stesura dello script

Quando si lavora su un film con la mole di fatti da raccontare come Avengers: Infinity War, ci sono sicuramente molti cambiamenti nelle varie stesure. Questo è assolutamente vero per la storia tentacolare del film, la cui sceneggiatura ha subìto innumerevoli riscritture e nuove bozze, anche mentre il film veniva girato.

Tuttavia, c’era una battuta particolare che ha fatto tutta la strada dalla prima stesura al grande schermo: “Non direi no a un panino al tonno” ovvero la battuta di Wong (che tornerà in Endgame) a inizio film. La battuta è stata praticamente l’unica cosa che ha persistito in ogni riscrittura della sceneggiatura del film, stando a quanto si ascolta nei commenti al film, nella versione Blu-Ray.

Thanos su Xandar è stato eliminato per evitare ripetizioni

È stato rivelato attraverso i dialoghi che Thanos ha ottenuto la Gemma del Potere su Xandar, ma i fan si sono chiesti perché non è stato mostrato quel momento. Considerando che il film era già lungo due ore e mezza, era logico lasciare la scena fuori dal montaggio finale, ma c’era un motivo ancora più logico a sostegno della scelta.

Nel commento al film, i registi rivelano di aver discusso di includere una scena di Thanos che conquista la Gemma del Potere, ma alla fine si è deciso di tagliarla perché sarebbe stata troppo ripetitiva. “Se Thanos è andato a Xandar per conquistare quella gemma, si sa  cosa è successo – ha detto lo sceneggiatore Christoper Markus – c’è stata una grande battaglia e Xandar l’ha presa”.

Tony e Steve si incontravano in una versione del film

Parte di ciò che ha reso Avengers: Infinity War un film così straziante è stato il fatto che i Vendicatori erano separati dagli eventi di Capitan America: Civil War, nel senso che non erano in grado di lavorare insieme per cercare di impedire a Thanos di raggiungere i suoi obiettivi. Tuttavia, in una bozza iniziale della sceneggiatura, Tony e Steve finivano per incontrarsi, a un certo punto.

Nella traccia dei commenti al film, i registi rivelano che avevano pianificato di avere una scena in cui Tony e Steve si incontravano all’inizio del film. Tuttavia, alla fine hanno deciso il contrario, con Stephen McFeely che ha spiegato: “Abbiamo provato la scena in alcune bozze ma poi abbiamo eliminato quel momento”.

Mark Ruffalo e Tom Holland hanno ricevuto script falsi

Dopo che molte persone hanno avuto la possibilità di vedere Avengers: Infinity War ed è stato abbastanza sicuro iniziare a parlare del finale, la gente ha iniziato a ricordare come Mark Ruffalo abbia praticamente rovinato l’intera faccenda in un’intervista, un anno prima. Tutto questo nonostante il fatto che Ruffalo avesse ricevuto una sceneggiatura finta.

E Ruffalo non era l’unica persona che ha problemi a tenere sotto controllo gli spoiler per il film. Anche a Tom Holland è stata data una sceneggiatura falsa prima dell’inizio delle riprese, in modo che non rivelasse dettagli importanti prima dell’uscita del film.

In realtà, tutto il cast ha avuto script falsi

Per quanto dare script falsi a Tom Holland e Mark Ruffalo fosse importante per tenere segreto il film, i due non sono stati gli unici membri del cast a ricevere false sceneggiature. Infatti, a ogni attore del film è stata assegnata una sceneggiatura che non era affatto vicina a ciò che sarebbe stato effettivamente girato, al fine di proteggere i segreti del film da assolutamente tutti, una strategia che ha funzionato molto bene.

“Abbiamo scritto pagine false per la sceneggiatura, abbiamo distribuito pagine false. Nessuno degli attori ha effettivamente letto l’intera sceneggiatura – ha detto Joe Russo a Kinowetter in vista della data di uscita del film – Quindi speriamo che tutti vedano il film il prima possibile, prima che qualcuno riveli loro qualsiasi cosa”. La stessa strategia è stata probabilmente utilizzata durante le riprese di Avengers: Endgame.

X-Men e Fantastici 4: tutto ciò che sappiamo sull’arrivo nel MCU

X-Men e Fantastici 4: tutto ciò che sappiamo sull’arrivo nel MCU

Come conseguenza dell’accordo firmato fra Disney e Fox, con la prima che ha finalmente acquisito tutte proprietà cinematografiche dell’altra, gli X-Men e i Fantastici Quattro torneranno “a casa” per la gioia dei fan. Questo vuol dire che adesso i Marvel Studios, in seno alla Disney, non solo potranno utilizzare la parola “mutanti”, ma anche avere accesso a tutti quei personaggi che fino a questo momento gli erano preclusi.

Ecco tutto quello che sappiamo in merito, tra le dichiarazioni dei produttori e le ipotesi sulle modalità di introduzione degli eroi nel MCU:

L’annuncio ufficiale

Per mesi abbiamo seguito gli aggiornamenti sulla gara tra Disney e Comcast per l’acquisto di diritti cinematografici e televisivi in mano alle 21th Century Fox, che per i fan avrebbe significato il fatidico ritorno a casa di X-Men e Fantastici 4.

Fortunatamente la vittoria è andata alla Disney, che in un comunicato stampa ha dichiarato: “L’accordo offre a noi l’opportunità di riunire sotto lo stesso tetto X-Men, Fantastici 4 e Deadpool, che con la famiglia Marvel potrebbero dare vita a mondi più ricchi e complessi con storie interconnesse che il pubblico ha dimostrato di amare.”

È stato chiaro fin da subito che questi franchise sarebbero stati “riavviati” per adattarsi al Marvel Cinematic Universe (ma bisogna capire in che modo e quanto) e che tutti quei progetti annunciati precedentemente come Multiple Man, Doctor Doom e X-Force sarebbero stati messi in cantiere, almeno per ora. Qui potete leggere maggiori informazioni a riguardo.

Kevin Feige chiede “pazienza” ai fan

Kevin Feige marvel studios

Durante la promozione di Black PantherKevin Feige aveva avuto modo di parlare del futuro dei Marvel Studios anche in merito all’accordo firmato di recente da Disney e Fox, lasciando campo aperto per un eventuale ritorno “a casa” dei supereroi tanto desiderato dai fan.

Purtroppo la risposta di Feige non sembrava presagire nulla di buono almeno per adesso, dunque l’ipotesi più accreditata è che gli X-Men potrebbero raggiungere il MCU non prima di un paio di anni. Queste le parole del presidente dei Marvel Studios:

La verità della questione, a quanto ho capito, è che l’accordo tra Disney e Fox deve essere ancora studiato per bene. Per ora non c’è stata comunicazione, mentre noi ci stiamo concentrando su tutti i progetti che abbiamo già annunciato. Se e quando l’accordo avrà luogo, inizieremo a pensarci ma fino ad allora, abbiamo molto lavoro da fare che ci terrà impegnati“.

Il futuro di Deadpool

Come conseguenza di una scelta editoriale ben precisa e mirata al suo pubblico, la Disney ha evitato di produrre film vietati ai minori in passato, ma cosa accadrà quando avrà tra le mani i diritti di personaggi r-rated come Deadpool? A quanto pare, come dichiarato dal CEO Bob Iger, il successo del franchise del mercenario chiacchierone porterà lo studio a prendere in considerazione alcune modifiche della sua politica.

Deadpool è stato e sarà sempre marchio Marvel, ma pensiamo che ci possa essere l’opportunità di introdurre l’etichetta r-rated anche nel nostro universo. Vedremo poi come reagirà il pubblico“.

Il piano di Kevin Feige

Kevin Feige x-men

Il multimilionario accordo tra Disney e Fox, che se andrà come previsto vedrà la conseguente cessione dei diritti cinematografici di X-MenDeadpool e Fantastici Quattro, apre al MCU una serie di scenari interessanti dal punto di vista della direzione creativa che i Marvel Studios intraprenderanno in futuro.

Tuttavia Kevin Feige resta ancora cauto sull’argomento, dichiarando che per ora non ci sono progetti concreti:

Per ora ci siamo concentrati sull’uscita di Ant-Man and The Wasp, poi finiremo la produzione di Captain Marvel, il montaggio di Avengers 4 e le riprese di Spider-Man: Far From Home, quindi sarà un anno piuttosto impegnativo. […] Non potremo parlare di Fantastici 4 nel MCU finché non ne avremo la certezza: ecco perché per adesso ho solo idee e vaghi sogni sul loro arrivo“.

Le idee dei fratelli Russo

avengers 4

Il futuro di Anthony e Joe Russo dopo Avengers 4 è ancora un mistero: dal 2014 ad oggi i due registi hanno già diretto quattro titoli del Marvel Cinematic Universe (ovvero Captain America: The Winter SoldierCaptain America: Civil WarAvengers: Infinity War e ovviamente il quarto capitolo sui Vendicatori in arrivo nel 2019), portando la loro esperienza “seriale” di Arrested Development e Community anche sul grande schermo.

Diverse settimane fa i fratelli Russo hanno partecipato ad un interessante Q&A dove, tra aneddoti e racconti di produzione, si è scherzato sul loro possibile addio al mondo dei cinecomic. Ma a quanto pare, l’unico modo per farli tornare nel business sarebbe affidargli un film su Secret Wars, basato sulla trama di uno dei fumetti più amati dai fan (e dai Russo stessi):

La speranza è poter mettere le mani sui personaggi Marvel della Fox, come X-Men e Fantastici Quattro, anche se il mio supereroe preferito rimane Hulk, anzi, i fumetti di Incredible Hulk # 181, dove c’è la prima apparizione di Wolverine. Dall’altra parte sentiamo che la missione dell’universo Marvel è continuare ad espandere e sorprendere le persone; con scelte di casting, con nuove storie storie…Ma se dovessimo arrivare in questo mondo di eventi crossover, fumetti come Secret Wars offrirebbero tantissimi spunti…e tra l’altro era uno dei nostri preferiti da piccoli. Tutto dipende dall’esito dell’affare Fox/Disney.

Vi ricordiamo che Secret Wars è stato il primo crossover della Marvel Comics, pubblicato nel 1984 con un titolo che fu nuovamente utilizzato per un altro fumetto evento uscito nel 2015. Si tratta di una miniserie di 12 numeri scritta da Jim Shooter e disegnata da Mike Zeck i cui eventi sono considerati tra i più importanti della storia Marvel.

I personaggi

Proprio nei giorni scorsi era stato Kevin Feige a chiarire che gli X-Men, i Fantastici Quattro e Deadpool non sarebbero stati gli unici personaggi dei fumetti Marvel ad avere una possibilità di “ritorno” nel MCU. Queste le sue parole in merito:

La verità è che sono entusiasta per tutti loro, e non sono solo per i nomi dei supereroi che conosciamo già al cinema, ma per quel centinaia di personaggi che i fumetti ci offrono. Ora che la Disney è così vicina dall’ottenere l’ accesso a qualunque cosa, sento che il sogno di bambino si realizzerà.”

Leggi anche – X-Men: come introdurre i Mutanti Marvel nel MCU

Fonte: CBM

Avengers: Endgame, un altro attore torna sul set per i reshoot

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Avengers: Endgame, un altro attore torna sul set per i reshoot

È arrivato il momento delle riprese aggiuntive di Avengers: Endgame anche per Mark Ruffalo, che insieme a Don Cheadle è stato “beccato” sul set del film da un fan. Qui sotto la foto che testimonia la presenza dei due attori durante i reshoot del film ad Atlanta.

Dovrebbe trattarsi delle ultime sessioni di lavoro extra per il team dei Marvel Studios, dopo che nelle scorse settimane avevamo visto all’opera Zoe Saldana e Karen Gillan nei panni di Gamora e Nebula.

Avengers: Endgame, quando arriverà il nuovo trailer?

Avengers: Endgame arriverà al cinema il 24 Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

LEGGI ANCHE:

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Fonte: Reddit

Wonder Woman 1984 segnerà l’ultima apparizione di Steve Trevor?

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Wonder Woman 1984 segnerà l’ultima apparizione di Steve Trevor?

Le prime foto di scena di Wonder Woman 1984 hanno confermato il ritorno di Steve Trevor, personaggio interpretato da Chris Pine che avevamo visto morire alla fine del film del 2017. Ma che ne sarà dell’eroe e grande amore di Diana Prince dopo gli eventi del sequel? Questa è stata la risposta dell’attore in una recente intervista con ET:

Penso che Steve abbia concluso il suo percorso, e che la sua parte sia fatta. Auguro a Patty e alla squadra tutta la fortuna del mondo.”

Questo significa che non rivedremo mai più Trevor nei successivi film del franchise? Proprio ieri vi avevamo riportato le dichiarazioni di Patty Jenkins sull’eventuale Wonder Woman 3, per il quale la regista avrebbe già delle idee abbastanza chiare: “Che io lo diriga o meno, so esattamente come finirei l’arco narrativo di Diana, almeno nella mia visione di Wonder Woman. Non è un segreto che ho una grande passione per questo personaggio!”

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

“Per me, questa versione del personaggio è un po’ diversa – aveva dichiarato in un’intervista Chris Pine – I tavoli sono girati, e io sono un cervo nella luce dei fari (due espressioni da urban dictionary che indicano che il suo personaggio si trova in una situazione completamente nuova e che è pervaso da uno stato di eccitazione misto ad ansia e paura)”.

In altre parole, sembra che adesso Steve Trevor non sarà più il leader del gruppo, ma sarà poco più di una spalla per Diana, che ormai, a settant’anni dal suo “debutto” nei panni di eroina, è molto più abile a muoversi nel mondo degli uomini. Purtroppo non abbiamo ancora indizi su come Trevor tornerà in vita.

È stato confermato dalla Jenkins che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: ET

Zac Efron è Ted Bundy nel primo trailer di Extremely Wicked

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Zac Efron è Ted Bundy nel primo trailer di Extremely Wicked

L’immaginario collettivo in merito a Zac Efron sta per essere radicalmente cambiato dal suo prossimo film, Extremely Wicked. L’attore, che ha trovato il successo grazie a ruoli canterini e che facevano leva prevalentemente sul suo fisico statuario (ad esempio Baywatch) è il protagonista di un biopic su Ted Bundy, il più famoso e temibile serial killer della storia degli Stati Uniti. Il titolo completo del film è Extremely Wicked, Shockingly Evil, And Vile.

Zac Efron ha spesso interpretato personaggi carismatici, divertenti e affascinanti, il che lo rende perfetto per il ruolo del serial killer, perché gioca sulle nozioni preconcette del pubblico sull’attore, proprio come è accaduto con il vero Ted Bundy che appariva un uomo estremamente affascinante e normale.

Zac Efron: 10 curiosità e i film dell’attore

Per buona parte del trailer, ci viene mostrato un padre amorevole e un fidanzato devoto, che affascina i media e tutti quelli che lo circondano. E se si riuscisse a mettere da parte il fatto storico, ovvero la vera ed accertata colpevolezza di Bondy, il trailer sembra effettivamente instillare il dubbio sulla sua colpevolezza. In questo, la scelta di Efron è stata perfetta, oltre ad offrire all’attore un buon palcoscenico per ampliare il suo ventaglio di possibilità ed esperienze.

Extremely Wicked, Shockingly Evil, And Vile è in anteprima al Sundance Film Festival questo mese, anche se non c’è ancora una data d’uscita ufficiale negli USA, né tantomeno sappiamo se il titolo arriverà in Italia, ma forse grazie alla fama di Efron, ci riuscirà.

Kristen Stewart protagonista della rom com Happiest Season

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Come riporta l’Hollywood Reporter, Kristen Stewart sarà la protagonista della commedia romantica Happiest Season, la cui regia verrà affidata a Clea Duvall segnando il suo esordio dietro la macchina da presa. La sceneggiatura è della stessa Duvall, scritta a quattro mani con Mary Holland, mentre il progetto vede la produzione di Temple Hill, Marty Bowen, Isaac Klausner e Jaclyn Huntling.

Mackanzie Davis (Black Mirror, Blade Runner 2049, Tully) è invece nelle fasi finali delle trattative per interpretare l’altro personaggio principale del film, storia di una giovane donna che vuole chiedere alla compagna di sposarla salvo scoprire che questa non è ancora riuscita a fare coming out con i suoi genitori.

Kristen Stewart: dieci cose che non sai sull’attrice

La Stewart ha appena concluso le riprese del reboot di Charlie’s Angels, la cui regia è stata affidata ad Elizabeth Banks e che vedrà nel cast anche  Naomi ScottElla BalinskaPatrick StewartDjimon Hounsou e Sam Claflin.

Charlie’s Angels è originariamente una serie televisiva prodotta da Aaron Spelling e Leonard Goldberg, andata in onda dal 1976 al 1981 sul canale statunitense ABC. Ne sono stati trasmessi 118 episodi, preceduti da un film-pilota andato in onda sei mesi prima dell’inizio effettivo della serie (21 marzo 1976). I tre “angeli” della prima stagione sono Sabrina Duncan (interpretata da Kate Jackson), Jill Munroe (Farrah Fawcett) e Kelly Garrett (Jaclyn Smith).

Per quanto riguarda la Davis, sarà presto al cinema con il reboot del franchise di Terminator, sequel diretto del secondo capitolo con Arnold Schwarzenegger, Linda HamiltonDiego Boneta Gabriel Luna.

Fonte: THR

Aquaman: il sequel è in sviluppo, torna James Wan?

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Aquaman: il sequel è in sviluppo, torna James Wan?

La notizia non arriva del tutto inaspettata visti i risultati stellari ottenuti al box office e quella scena post credits che apriva la strada ad un secondo capitolo per la vendetta di Black Manta: come riportato da Deadline, la Warner Bros. sarebbe già al lavoro sul sequel di Aquaman, cinecomic che vede protagonista Jason Momoa nei panni dell’eroe e ha rilanciato le sorti dell’universo cinematografico DC sul grande schermo.

Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

Lo stesso Wan, in seguito al raggiungimento del miliardo conquistato al botteghino dal film, aveva diffuso su Twitter i ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile un successo del genere:

“Un paio di cose da dire. Prima di tutto, questo film non sarebbe quello che è senza lo stupefacente lavoro di tutti quelli coinvolti, dai capi dipartimento a ogni singolo membro della crew, che ha richiesto eccellenza nella creazione di questa esperienza cinematografica.”

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Vi ricordiamo che nella scena post credits veniva mostrato Black Manta – che tutti credevano morto dopo lo scontro finale sulle coste della Sicilia – in una stanza/laboratorio di un personaggio che abbiamo visto brevemente nel film, ovvero il Dr. Stephen Shin (che ha il volto di Randall Park). Shin sostiene l’esistenza di un regno sottomarino e sta cercando di studiare la tecnologia atlantidea grazie ai resti del casco del villain.

Uscito nel mondo a dicembre e in Italia l’1 gennaio, Aquaman è il maggior successo al box office della DC/Warner al cinema, e ha superato anche gli ottimi risultati di Wonder Woman, nonostante qualche consenso di critica in meno.

Aquaman  è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Fonte: Deadline

Avengers: Endgame, ecco tre possibili armature di Iron Man

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Avengers: Endgame, ecco tre possibili armature di Iron Man

Il nuovo set di Lego dedicato ai personaggi di Avengers: Endgame potrebbe aver rivelato non una, ma ben tre armature che Iron Man dovrebbe sfoggiare nel corso del film, come potete vedere qui sotto nelle immagini leak comparse online.

Le foto mostrano una Mark 1, una Mark 5 e infine una Mark 41 (la prima la ricorderete nel capitolo inaugurale del Marvel Cinematic Universe, Iron Man del 2008, mentre la seconda è apparsa brevemente in Iron Man 3 durante lo scontro fra Tony e Aldrich Killian).

Saranno queste le armature definitive di Stark in Endgame? Che ne pensate?

avengers endgame

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Avengers: Endgame, Katherine Langford sarà la figlia di Tony e Pepper?

Avengers: Endgame arriverà al cinema il 24 Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

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Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Fonte: Instagram

Ghostbusters 3: ecco il titolo di lavorazione

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Ghostbusters 3: ecco il titolo di lavorazione

Come confermato dal sito Production Weekly, sarà “Rust City” il titolo di lavorazione di Ghostbusters 3, terzo film del franchise che vedrà alla regia Jason Reitman (il figlio di Ivan, regista dei primi due capitoli).

Bill Murray e Dan Aykroyd torneranno in scena nei rispettivi personaggi interpretati nei due capitoli di Ivan Reitman, mentre è Borys Kit dell’Hollywood Reporter a confermare che la produzione sta cercando quattro attori adolescenti (due ragazzi e due ragazze) da affiancare al cast originale.

A quanto pare però, era stato lo stesso Aykroyd ad anticipare lo scorso novembre il progetto in un’intervista. “Reitman e Gil Kenan, insieme ad un ottimo team, stanno facendo di tutto per riportare l’emozione e lo spirito dei primi due film nel 21° secolo…“, aveva raccontato l’attore all’Hollywood Reporter.

Ghostbusters 3: il primo teaser trailer è già qui!

Entertainment Weekly ha appreso in esclusiva che Jason Reitman dirigerà e co-scriverà il film: “Ho sempre pensato a me stesso come il primo fan di Ghostbusters, quando avevo 6 anni ero a visitare il set. Volevo fare un film per tutti gli altri fan. Questo è il prossimo capitolo della serie originale. Non è un riavvio. Quello che è successo negli anni ’80 è accaduto negli anni ’80, e questo è ambientato nel presente.”

Sony Pictures ha stabilito l’uscita del film per l’estate 2020, con l’intenzione di iniziare le riprese entro pochi mesi.

Reitman ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Gil Kenan e conta di iniziare le riprese nella seconda metà dell’anno, probabilmente nei mesi estivi. Fonti attendibili spiegano che la trama seguirà gli eventi della pellicola del 1984 e non avrà alcun collegamento con il reboot al femminile del 2016 diretto da Paul Feig con Melissa McCarthy e Kristen Wiig.

Ghostbusters 3: Leslie Jones accusa il film di “trumpismo”, interviene Paul Feig

Fonte: Production Weekly

Christopher Nolan: il nuovo film uscirà nell’estate del 2020

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La notizia è arrivata ieri in concomitanza con l’annuncio ufficiale della line-up del listino Warner Bros. del prossimo anno: il nuovo film scritto e diretto da Christopher Nolan, ovviamente ancora senza titolo, arriverà al cinema il 17 Luglio 2020 in formato IMAX, proprio come il suo precedente lavoro, Dunkirk.

Dopo la pellicola che raccontava l’evacuazione dell’esercito britannico dalle spiagge della Normandia, il regista si è dedicato ad altri progetti che includevano la restaurazione e la creazione di un “viaggio” itinerante di 2001: Odissea nello spazio in 70mm, proiettato in vari cinema del mondo, mentre lo scorso autunno, insieme a Paul Thomas Anderson, ha promosso un’iniziativa che dovrebbe portare i supporti audiovisivi casalinghi, le tv per capirci, a diventare viewer friendly, ovvero facilmente programmabili e settabili da ogni utente per avere la possibilità di guardare, anche a casa, un film nella stessa maniera, con la stessa qualità visiva e fotografica immaginata e voluta dal regista nel momento della realizzazione del film stesso.

Christopher Nolan: Netflix e il cinema d’autore

Nolan e Anderson, tra i registi contemporanei più attenti alla fruizione del loro cinema secondo la loro specifica visione, hanno parlato con i produttori di TV della UHD Alliance in merito alla standardizzazione di una “modalità di riferimento” che visualizzerebbe film e spettacoli in un modo più accurato secondo l’intento creativo di chi li ha realizzati. Slashfilm ha condiviso un comunicato che la Directors Guild of America ha diffuso in merito alle modalità che questa standardizzazione tecnica debba prevedere, tramite sondaggio.

Molti di voi hanno visto il proprio lavoro apparire sugli schermi televisivi diversamente rispetto al modo in cui lo avevano effettivamente realizzato – si legge nella lettera – I televisori moderni hanno straordinarie capacità tecniche ed è importante sfruttare queste nuove tecnologie per garantire che lo spettatore domestico veda il nostro lavoro nella maniera più vicina possibile alle nostre intenzioni creative originali“.

Tolkien: le prime foto ufficiali dal biopic sul Professore

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Tolkien: le prime foto ufficiali dal biopic sul Professore

Sono state diffuse le prime immagini ufficiali di Tolkien, il biopic sul Professore, padre della Terra di Mezzo e delle sue avventure, con protagonista Nicholas Hoult nei panni del protagonista.

Fox Searchlight ha annunciato che il prossimo film biografico sull’autore – intitolato, semplicemente, Tolkien – arriverà nei cinema il 10 maggio 2019. Diretto da Dome Karukoski, il film biografico sarà incentrato sugli anni formativi del Professore, noto ai più per aver creato la Terra di Mezzo. Il film racconterà gli anni della formazione, in cui J.R.R. Tolkien incontra l’amicizia, l’amore e l’ispirazione per la letteratura, prima della Prima Guerra Mondiale.

Era lì, nelle trincee della Francia e nei campi di battaglia di la Somme, che Tolkien sperimentò sia l’orrore e la solidarietà della guerra in prima persona. Vedere uomini di diversa estrazione combattere e morire insieme è stato fonte d’ispirazione per la Compagnia dell’Anello – così come lo era il gruppo originale di amici di Tolkien, molti dei quali sono morti durante la Grande Guerra.

Tolkien è diretto da Dome Karukoski e scritto da David Gleeson e Stephen Beresford. Oltre a Hoult, il cast include Lily Collins, Colm Meaney, Anthony Boyle, Patrick Gibson, Tom Glynn-Carney, Craig Roberts, Laura Donnelly, Genevieve O’Reilly, Pam Ferris e Derek Jacobi.

Collins interpreta l’amata moglie di Tolkien, Edith, che ha avuto anche un grande impatto sulle storie della Terra di Mezzo. Gli spettatori degli adattamenti cinematografici del Signore degli Anelli di Peter Jackson probabilmente ricordano la storia d’amore tra l’umano Aragorn e l’elfo Arwen.

Nel contesto del leggendario di Tolkien, la storia di Aragorn e Arwen è erede di quella tra l’umano Beren e l’elfo Lúthien ne Il Silmarillion. L’ispirazione per queste grandi storie d’amore derivava direttamente dalla relazione di Tolkien con Edith. Ad oggi, sulla loro lapide condivisa si leggono i nomi di “Beren” e “Lúthien”.

The Death and Life of John F. Donovan: il trailer del nuovo film di Xavier Dolan

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È stato finalmente diffuso il primo trailer di The Death and Life of John F. Donovan, il nuovo film di Xavier Dolan, il primo in lingua inglese del regista canadese.

Nel cast del film compaiono Kit HaringtonNatalie PortmanSusan Sarandon, Kathy Bates, Ben Schnetzer, Michael Gambon, Bella Thorne, Thandie Newton, Chris Zylka, Jacob Tremblay e Emily Hampshire. Una serie di nomi davvero impressionanti per il giovane prodigio nordamericano.

La storia verte intorno alla carriera della star televisiva John F. Donovan (Harington) che in un momento di crisi allaccerà una relazione epistolare con Rupert Turner, un aspirate attore che vive in Inghilterra con sua madre. Questa corrispondenza però lede la carriera di John dopo che è stata resa pubblica. Dopo dieci anni, Rupert avrà la possibilità di incontrare il suo idolo.

Jessica Chastain tagliata da The Death and Life of John F. Donovan di Xavier Dolan

Once Upon a Time in Hollywood: le prime foto ufficiali

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Once Upon a Time in Hollywood: le prime foto ufficiali

È stato affidato a Vanity Fair il primo extended look di Once Upon a Time in Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino che vedrà protagonisti Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, entrambi di ritorno su un set tarantiniano, ma anche Al Pacino e Margot Robbie, alla loro prima volta con il regista di Le Iene.

Ecco le immagini dal film:

La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e il stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

Nel cast anche Damian Lewis, Dakota Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Luke Perry, Clifton Collins Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell e Michael Madsen. Rumer Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty e Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson.

L’uscita nelle sale di Once Upon a Time In Hollywood è fissata al 9 agosto 2019.

Il Primo Re: recensione del film con Alessandro Borghi

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Il Primo Re: recensione del film con Alessandro Borghi

L’esigenza di raccontarsi e di darsi un’origine “alta” è alla base di qualsiasi civiltà, un principio che spinge l’uomo alla ricerca della propria origine storica e spirituale. Da questa esigenza sono nati i testi sacri delle grandi religioni monoteiste, sono nati i poemi epici, ma è nata anche la mitologia relativa a prima che la scrittura esistesse, i miti di fondazione delle civiltà. La leggenda di Romolo e Remo, la loro nascita divina, la lupa, i re Amulio e Numitore, fanno parte del mito fondativo di Roma, il più grande impero della storia occidentale. A questo mito, Matteo Rovere fa appello quando presenta, sul grande schermo a partire dal 31 gennaio 2019, Il Primo Re, il film che segue il suo successo con Veloce come il vento.

La premessa di Rovere è chiara dall’inizio: il regista e sceneggiatore prende gli elementi concreti del mito, i due fratelli gemelli, le tribù del basso Lazio, il Tevere che esonda, e li cala nella fangosa realtà di quei luoghi, selvaggi eppure bellissimi, seguendo un realismo filologico, a partire dalla messa in scena, passando per i look dei protagonisti, fino al linguaggio, una forma di proto-latino studiato appositamente per il film.

Rovere riesce a dare concretezza alla sua visione con una messa in scena meticolosa, poderosa, che cala lo spettatore in un mondo perduto, alle porte delle nostre città contemporanee, in cui la natura stessa con le sue insidie si fa personaggio. Quello che il regista sembra però non riuscire a padroneggiare a sufficienza è il ritmo action che il film assume nei momenti salienti del racconto. Le battaglie sembrano sfuggirgli di mano, tanto che il suo occhio, concentrato sui mezzi a disposizione e sulle location incredibili, sembra distrarsi dai momenti cardine degli scontri, soprattutto nel finale.

I protagonisti di questo racconto sono i gemelli della leggenda, Romolo e Remo (Alessio Lapice e Alessandro Borghi), che per l’occasione sono due pastori, travolti dalla piena del Tevere e catturati dai guerrieri di Alba. Il loro coraggio e la loro intesa riuscirà a renderli di nuovo liberi, insieme a un piccolo gruppo di uomini: reietti, forse criminali, umanità sola e male assortita che seguirà i due verso il fiume, in cerca di salvezza. Con loro, per volere del pio Romolo, ci sarà anche la vestale custode del fuoco/Dio.

I due fratelli rappresentano due modi diversi di concepire l’esistenza e diventano quasi il simbolo di due umanità differenti. Da una parte c’è l’autodeterminazione, il “farsi Dio” di Remo, che si incorona re e si autoproclama guida degli uomini. Di contro, Romolo è un pius, devoto al Dio; lui si fa portatore dei valori su cui si fonda la tradizione romana antica, alla sua origine, e da subito sembra un perfetto erede di quell’antico, immaginario antenato, l’Enea virgiliano, primo eroe pius. Anche lui “coronerà” il suo percorso e la sua eroica impresa immergendo la lama dentro al costato di un uomo, facendo germogliare nel sangue il seme di un nuovo impero.

Il legame di sangue dei due fratelli sembra più forte di qualsiasi cosa, persino della natura, che è il primo nemico che i due si trovano a fronteggiare. Lo sforzo epico di Romolo e Remo sta tutto nell’ostinazione di entrambi di riuscire a sopravvivere e a trovare un posto da chiamare casa. Contro la natura, contro gli uomini e infine l’uno contro l’altro, la loro storia li porterà a confrontarsi con il mondo in base alla loro diversa concezione della vita e della divinità. Remo proverà a difendere il legame di sangue, peccando di ybris, andando contro la volontà di un Dio in cui non crede più, Romolo invece si allineerà al volere degli dei, si farà lui stesso servitore del Dio, verrà ricompensato con la vittoria e la gloria, ma lo farà al prezzo del sangue del fratello.

L’aspetto mistico e rituale si scontra con l’aspetto moderno dell’autodeterminazione, in questo, il racconto di Romolo e Remo che ci offre il regista è davvero inedito, rivoluzionario e mostra una volontà di andatre oltre il racconto stesso. Se non fosse che Rovere rinuncia proprio a quella rivoluzione, trasformando Remo in un villain fuori di testa e la sua autoproclamazione a Dio e re in una follia.

Rovere (come il mito) fa trionfare Romolo, promuovendo dunque come vincenti i valori tradizionali su cui si è fondata la prima versione della città di Roma. Un epilogo già noto, eppure esposto con dei termini che, nel clima politico e sociale in cui il film arriva al cinema, sembrano estremamente disturbanti. Nel suo finale, Il Primo Re appare violentemente schierato, così come il dilagare vermiglio dei confini dell’Impero Romano nel corso dei secoli, sui titoli di coda. E non sappiamo quanto questa scelta sia consapevole.

Il Primo Re, il trailer

Oscar: i 10 più grandi titoli che hanno vinto per il Miglior Film

Nell’attesa di scoprire i prossimi vincitori dei  91° Academy Awards, gli Oscar 2019, durante la cerimonia che si terrà il 24 Febbraio, ripercorriamo il passato ricordando i 10  più grandi titoli capaci di conquistare l’ambita statuetta del Miglior Film.

Via col Vento (1939)

Vincitore di 10 premi Oscar (tra cui Miglior film, regia, attrice protagonista, attrice non protagonista, sceneggiatura, fotografia, scenografia e montaggio), Via col Vento mi se a segno una serie di record, come il numero di statuette conquistate che per l’epoca era inusuale e il primo riconoscimento di tale portata ad un’interprete di colore (Hattie McDaniel).

Il film diretto da Victor Fleming con Clark Gable e Vivien Leigh riscontrò lo stesso successo nel pubblico, riuscendo a restare in vetta alla classifica dei maggiori incassi della storia del cinema per più di venticinque anni. Furono diverse le riedizioni, che permisero alla pellicola di radicarsi fortemente nella cultura popolare e di rappresentare ancora oggi uno dei migliori titoli di sempre.

Eva contro Eva (1950)

Nominato a ben 14 premi Oscar (questo record viene eguagliato, nel 1998, da Titanic di James Cameron e nel 2017 da La La Land di Damien Chazelle), Eva contro Eva riuscì a conquistarne “soltanto” 6, ovvero Miglior Film, Regia, Attore non protagonista, Sceneggiatura non originale, Costumi e Sonoro.  Piccolo aneddoto, che i cinefili più appassionati conosceranno: la pellicola di Mankiewicz è l’unica, nella storia del cinema, ad aver ricevuto quattro candidature per le interpretazioni femminili: Bett Davis e Anne Baxter come protagoniste, Celeste Holm e Thelma Ritter come non protagoniste.

Viene considerato ancora oggi un capolavoro della settima arte, citato a più riprese da diversi titoli contemporanei, ed è stato uno dei primi 50 film ad essere selezionato per la conservazione dal National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nel 1990. Attualmente si colloca alla ventottesima posizione della classifica dei 100 migliori film americani di tutti i tempi.

The Hurt Locker (2008)

Unico titolo della lista diretto da una donna, The Hurt Locker esce nel 2008 e conquista, qualche mese più tardi, 6 prestigiosi riconoscimenti durante la cerimonia degli Academy Awards:  la pellicola di Kathryn Bigelow, racconto al cardiopalma dell’esperienza in Iraq di un gruppo di artificieri dell’esercito americano, vince come Miglior Film, Regia, Sceneggiatura originale, Montaggio, Sonoro e Montaggio sonoro.

La Bigelow è stata la prima regista donna della storia a vincere l’ambita statuetta, strappandola di mano all’ex marito James Cameron nell’anno in cui Avatar era in gara con 9 nomination.

Titanic (1997)

Il kolossal che lanciò definitivamente le carriere di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet conquista nel 1997 ben 11 premi Oscar (oggi il record è detenuto soltanto da un altro titolo, Il signore degli anelli: Il ritorno del Re): Titanic vince nelle categorie Miglior film, Regia, Fotografia, Scenografia, Costumi, Montaggio, Sonoro, Montaggio sonoro, Effetti speciali, Colonna sonora e Canzone originale.

Dopo Avatar, è ad oggi il secondo film con il maggiore incasso nella storia del cinema nonché uno dei cento migliori film americani di tutti i tempi.

Accadde una notte (1934)

Indimenticabile capolavoro di Frank Capra, Accadde una notte segna la storia diventando il primo film a vincere nelle cinque maggiori categorie degli Oscar, ovvero miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e attrice protagonista. Il record venne “abbattuto” nel 1975 da Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman.

Oggi si trova al quarantaseiesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi della storia secondo l’American Film Institute.

Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re (2003)

Non c’è ragione che non ci porti ad affermare che Il signore degli anelli: Il ritorno del Re abbia cambiato radicalmente la storia del cinema e del genere fantasy in particolare: il capitolo conclusivo della trilogia tratta dalla saga di J.R.R.Tolkien e diretta da Peter Jackson: uscito nel 2003, il film conquista undici statuette durante la cerimonia degli Academy Awards (eguagliando il record di Ben-Hur), tra cui Miglior Film, Regia, Sceneggiatura, Costumi, Colonna Sonora ed Effetti Speciali.

Acclamato dalla critica e accolto ancora più positivamente dal pubblico in sala, Il ritorno del Re occupa oggi la posizione nero 21 della classifica dei titoli con il maggiore incasso nella storia, con oltre 1 miliardo di dollari incassati nel mondo.

I migliori anni della nostra vita (1946)

Nel 1946 il film che raccontava lo stress post traumatico dei veterani della seconda guerra mondiale prima ancora che il disturbo venisse in qualche modo “approvato” dalla medicina moderna, riuscì a conquistare – con merito – otto statuette, tra cui i due premi storici e senza precedenti allo stesso interprete, Harold Russell.

Gli altri premi riconosciuti a I migliori anni della nostra vita furono Miglior Film, Regia a William Wyler, Attore protagonista, Sceneggiatura originale, Montaggio e Colonna sonora.

Casablanca (1942)

Photo by Popperfoto/Getty Images

Avrà vinto “soltanto” tre premi Oscar (Film, Regia e Sceneggiatura Non originale), eppure tutti conoscono Casablanca, l’hanno visto e amato, perché rimane ancora oggi un intramontabile classico del cinema hollywoodiano.

Nel 2008, secondo quanto dice la lista aggiornata, la pellicola diretta da Michael Curtiz e interpretata da Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, resta saldamente al terzo posto della classifica dei migliori film statunitensi di tutti i tempi per l’American Film Institute.

Lawrence d’Arabia (1962)

Come non inserire in questa lista il kolossal di David Lean che nel 1962 portò a casa sette premi Oscar, tra cui Miglior Film, Regia, Sceneggiatura e Colonna sonora? Lawrence d’Arabia si trova attualmente al terzo posto dell

a classifica dei migliori cento titoli del cinema britannico del ventesimo secolo (selezionati dal British Film Institute), con il ruolo che lanciò definitivamente la carriera di Peter O’Toole.

Il Padrino (1972)

Cosa dire di questo capolavoro assoluto della storia del cinema che non sia già stato scritto? Nel 1972 Il Padrino, primo capitolo della trilogia firmata da Francis Ford Coppola, incassa 135 milioni di dollari, infrangendo così il record detenuto da Via col Vento, e successivamente conquista tre premi oscar (su 10 candidature), ovvero Miglior film, Attore protagonista (Marlon Brando si rifiutò di ritirare la statuetta durante la cerimonia come segno di protesta contro le ingiustizie verso le minoranze e i nativi americani) e Sceneggiatura non originale.

Fonte: Variety

Sylvester Stallone di nuovo al lavoro sul film su Edgar Allan Poe

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È nelle nostre sale con Creed II e presto tornerà a vestire i panni di Rambo, ma sembra che Sylvester Stallone non sia affatto stanco di lavorare per il grande schermo. L’inossidabile Rocky ha infatti ripreso a lavorare su un progetto che porta avanti sin dagli anni ’70.

Si tratta di un film su Edgar Allan Poe, il celebre autore di letteratura gotica da cui il cinema ha tante volte saccheggiato trame e ambientazioni, fino alla realizzazione di The Raven, il film semi biografico sullo scrittore con John Cusak e Luke Evans.

Le opere di Poe sono una grande passione di Sly, e a testimoniarlo c’è il nuovo video che l’attore ha condiviso su Instagram in cui mostra il suo prossimo lavoro su appunti e sceneggiature che sembrano risalire a parecchio tempo fa (soprattutto il block notes al centro del video sembra ingiallito dal tempo). Stallone stesso ci dice che si tratta per lui di “un viaggio senza fine” e che si odierebbe se solo non provasse a portare a termine il progetto fino in fondo, dal momento che ci lavora quasi da 50 anni.

Già nel 2017, Sylvester Stallone aveva postato su Instagram una sua foto da giovane vestito da Poe, con la seguente didascalia: “L’unica fotografia rimasta che non è mai stata vista da nessuna parte. La mia prima vera sceneggiatura parlava del grande scrittore Edgar Allan Poe, all’epoca desideravo interpretarlo io e qui si vede uno dei miei costumi. Poi mi sono reso conto di non essere esattamente adatto alla parte, e così questo è ciò che rimane. Magari un giorno dirigerò questo film, chi può dirlo?”.

Sicuramente Sly sembra intenzionato a portare avanti il progetto adesso e sicuramente non sarà lui a interpretare il protagonista. Su chi ricadrà la scelta?

In Creed II, Sylvester Stallone potrebbe dire addio definitivamente al personaggio di Rocky Balboa.

Thanos sarà in un altro film del MCU dopo Endgame?

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Thanos sarà in un altro film del MCU dopo Endgame?

Thanos è stata una presenza costante nei primi dieci anni del Marvel Cinematic Universe, rivelando se stesso in tutta la sua grandezza e pericolosità soltanto durante la trama di Avengers: Infinity War, dove ha affrontato i Vendicatori e collezionato finalmente le gemme dell’infinito.  Una volta “schioccate” le dita, il Titano Pazzo si è ritirato nel suo ideale paradiso rurale e non sappiamo quando e in che modo tornerà in Avengers: Endgame (il capitolo finale della Fase 3).

Tuttavia questa potrebbe non essere la sua ultima apparizione nell’universo cinematografico: secondo quanto riportato da Games Radar, si vocifera di un’ulteriore sfida per il personaggio in un altro cinecomic Marvel dopo Endgame. Ma quale?

A quanto pare Thanos dovrebbe essere nel “cast” de Gli Eterni, la cui uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020. Qualche tempo fa i rumor parlavano della possibile presenza di Eros/Starfox – fratello del villain –PiperElysiusGilgameshIkarisSersiMakkariThena e Zuras, ma è probabile che ci sia spazio per volti noti del MCU legati a questi personaggi. Sarà davvero così?

Vi ricordiamo che la regista Chloe Zhao è stata scelta per dirigere il prossimo franchise Marvel basato sui personaggi creati da Jack KirbyGli Eterni, mentre Matthew e Ryan Firpo firmeranno la sceneggiatura per l’avventura della squadra di supereroi che dovrebbe debuttare nel futuro prossimo al cinema.

Il progetto include gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai fan dei fumetti come Eterni e i mostruosi Deviants, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestials. Le fonti dicono a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarda la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, che ama muoversi tra gli umani. Il progetto consentirebbe così alla Marvel di assemblare un cast diversificato.

Thanos – 18 armi che potrebbero sconfiggere il Titano in Avengers: Endgame

Thanos tornerà in Avengers: Endgame, al cinema dal 24 Aprile 2019, diretto da Anthony e Joe Russo. 

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Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Fonte: Games Radar

The Boys: trailer ufficiale della serie Amazon

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The Boys: trailer ufficiale della serie Amazon

Amazon Studios ha diffuso il primo trailer di The Boys, l’annunciata serie in otto episodi basata sull’omonima serie a fumetti.

The Boys racconterà in un modo divertente e irriverente cosa succede quando i supereroi – che sono famosi come celebrità, influenti come politici e venerati come dei – abusano dei loro superpoteri piuttosto che usarli per salvare le persone. E ‘l’impotente contro il superpotere di The Boys, che intraprende una ricerca eroica per esporre la verità su “The Seven” e Vought – il conglomerato multimiliardario che gestisce questi supereroi.

I Supes di “The Seven” sono A-TRAIN (Jessie T. Usher, Independence Day: Resurgence), HOMELANDER (Antony Starr, Banshee), STARLIGHT (Erin Moriarty, Captain Fantastic), QUEEN MAEVE (Dominique McElligott, House of Cards) , THE DEEP (Chace Crawford, Gossip Girl) e BLACK NOIR (Nathan Mitchell, Supernatural).

Insieme a Quaid, completano il gruppo BUTCHER (Karl Urban, Star Trek), LATTE DI MADRE (Laz Alonso, Detroit), FRENCHIE (Tomer Kapon, Ostaggi) e LA FEMMINA (Karen Fukuhara, Suicide Squad). Simon Pegg sarà una delle guest star.

Il dramma dei supereroi della durata di un’ora e mezzo degli Amazon Studios è stato sviluppato e scritto dallo showrunner Eric Kripke (Supernatural). La serie Prime Original di otto episodi è co-prodotta da Sony Pictures Television e prodotta da Kripke, Evan Goldberg (Preacher) di Point Gray Pictures, Seth Rogen (Preacher) e James Weaver (Preacher), Neal H. Moritz di Original Film (Prison Break), Ori Marmur (Preacher) e Pavun Shetty (New Girl), così come Jason Netter e Ken Levin. Garth Ennis (Predicatore) e Darick Robertson, che ha creato il fumetto su cui si basa la serie, sarà anche co-produttore esecutivo.

The Boys è in programma per l’uscita mondiale nel 2019, esclusivamente su Amazon Prime Video in oltre 200 paesi e territori.

Captain Marvel: il look inedito di Ronan l’Accusatore

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Captain Marvel: il look inedito di Ronan l’Accusatore

Manca poco più di un mese all’uscita in sala di Captain Marvel e la campagna promozionale dei Marvel Studios si fa sempre più massiccia per promuovere un film che è già attesissimo, grazie all’intelligente uso della scena post credits di Avengers: Infinity War.

Di seguito, vi mostriamo alcune nuove immagini dal film, in cui possiamo vedere non solo Carol, ma anche la sua amica pilota Maria Rambeau, due membri della squadra Starforce, Bron-Char e Minn-Erva, e infine Ronan l’Accusatore, il personaggio interpretato da Lee Pace e che abbiamo già visto in Guardiani della Galassia. In questo film il look di Ronan sarà leggermente diverso, a giudicare dalle prime immagini di seguito:

A seguire, inoltre, ecco un motion poster del film, che mostra l’eroina “caricarsi”:

Captain Marvel: tutti i segreti nascosti nel secondo trailer

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Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema il 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: 10 teorie sul film che potrebbero avverarsi

The Handmaid’s Tale 3: Christopher Meloni e Elizabeth Reaser nel cast

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Cresce il cast di The Handmaid’s Tale 3, l’attesissima terza stagione dell’acclamata serie tv targata Hulu The Handmaid’s Tale. Ebbene oggi arriva da Variety la notizia che  Christopher Meloni e Elizabeth Reaser saranno tra le guest star dei nuovi episodi.

Christopher Meloni (Happy) e Elizabeth Reaser (The Haunting of Hill House) interpreteranno rispettivamente  il comandante Winslow, un potente e magnifico comandante che ospita i Waterford in un viaggio importante mentre Reaser ritrarrà sua moglie, la signora Winslow, un’amica e fonte d’ispirazione per Serena Joy (Yvonne Strahovski).

Nella terza stagione di The Handmaid’s Tale vedremo al centro della storia la resistenza di June al regime distopico di Gilead e dalla sua lotta per respingere e capovolgere a suo favore le schiaccianti probabilità di una vittoria. Vedremo sorprendenti riunioni, tradimenti e un viaggio nel cuore terrificante di Galaad  che costringono tutti i personaggi a prendere posizione, guidati da una preghiera provocatoria: “Blessed be the fight.”

The Handmaids Tale 3

The Handmaid’s Tale 3 è la terza stagione della serie tv The Handmaid’s Tale ideata da Bruce Miller per HULU e basata sul romanzo omonimo distopico del 1985 dell’autrice femminista Margaret Atwood.

Nella serie la società di Gilead, un tempo nota come Stati Uniti d’America, è governata da un regime misogino ed estremista che auspica un ritorno ai valori tradizionali della società. A capo di Gilead c’è un’élite di potere che schiavizza le poche donne fertili rimaste per tentare di ripopolare il mondo. Difred, una delle ancelle del Comandante Waterford, cerca di sopravvivere alla crudeltà della società in cui vive e al tempo stesso ritrovare la figlia perduta.

Protagonisti di The Handmaid’s Tale 3 sono June Osborne/Difred (stagione 1-in corso), interpretata da Elisabeth MossComandante Fred Waterford (stagione 1-in corso), interpretato da Joseph FiennesSerena Joy Waterford (stagione 1-in corso), interpretata da Yvonne Strahovski, Emily/Diglen/Disteven (stagione 1-in corso), interpretata da Alexis BledelJanine/Diwarren/Didaniel (stagione 1-in corso), interpretata da Madeline Brewer, zia Lydia (stagione 1-in corso), interpretata da Ann Dowd, Luke Bankole (stagione 1-in corso), interpretato da O. T. Fagbenle, Nick Blaine (stagione 1-in corso), interpretato da Max Minghella, Moira (stagione 1-in corso), interpretata da Samira Wiley e Rita (stagione 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretata da Amanda Brugel.

Captain Marvel: il primo incontro tra Nick Fury e Carol

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Captain Marvel: il primo incontro tra Nick Fury e Carol

Il rapporto tra Nick Fury e Carol Danvers sarà uno snodo importante della trama di Captain Marvel, cinecomic in arrivo nelle sale tra poco più di un mese: il futuro leader dello S.H.I.E.L.D. riconosce in lei un disertore e un potenziale aiuto per contrastare l’invasione aliena degli Skrull che ha invaso il pianeta Terra, ma in che modo evolverà questo legame è ancora un mistero.

Sul loro primo incontro però è tornato a parlare Samuel L. Jackson, il veterano del MCU, spiegando i motivi dell’esitazione iniziale di Fury nei confronti dell’eroina:

Come la maggior parte delle persone che incontrano qualcuno che, teoricamente, proviene dallo spazio, Fury  è titubante perché spiazzato dalla diversità. Carol ci somiglia, ma gli parla di alieni che mutano forma…chi è lei? È ciò che sembra? È un individuo sicuro? È una persona pericolosa? Tutte queste cose gli vengono in mente quando la incontra“.

Soltanto trascorrendo del tempo con lei scopre cose che lo portano a credere che sia qualcosa di diverso dall’impressione iniziale” continua Jackson. “Scopriranno di essere dalla stessa parte, sono compatrioti con un senso dell’umorismo simile. E anche per questo Fury è disposto ad aiutarla a trovare ciò di cui ha bisogno per scoprire chi è, cos’è come è nata.

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Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. L’uscita al cinema è fissata al 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Fonte: Comicbook

Wonder Woman: Patty Jenkins ha già idee per il terzo film

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Wonder Woman: Patty Jenkins ha già idee per il terzo film

Terminate le riprese di Wonder Woman 1984 Patty Jenkins si è subito gettata sulla promozione di I Am The Night, serie thriller che vede protagonista Chris Pine prossimamente in onda su TNT, ma non perde mai occasione di parlare del cinecomic con Gal Gadot.

Come nella recente intervista con Vanity Fair dove si è accennato ad un eventuale terzo capitolo delle avventure di Diana Prince al cinema. Queste le sue parole in merito:

Ho già delle idee abbastanza chiare per Wonder Woman 3. Che io lo diriga o meno, so esattamente come finirei il suo arco narrativo, almeno nella mia visione di Wonder Woman. Non è un segreto che ho una grande passione per questo personaggio!”

Se così fosse e la Warner Bros. decidesse di affidare il terzo film alla Jenkins, sarebbe la seconda trilogia – dopo quella di Christopher Nolan sul Cavaliere Oscuro – ad essere raccontata dallo stesso regista.

Wonder Woman 1984: Patty Jenkins parla del ritorno di Steve Trevor

Per quanto riguarda il sequel, è stato confermato dallaregista che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le imprese di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: Vanity Fair

Non aprite quella porta: la storia vera dietro la saga horror

Non aprite quella porta: la storia vera dietro la saga horror

Non aprite quella porta è un grande classico del genere horror. Se il primo film della saga (composta da otto pellicole) è stato realizzato nel 1974 con un badget bassissimo e in maniera indipendente, il suo successo è stato pazzesco.

La saga che si è sviluppata negli anni a venire ha sempre al centro un unico protagonista, Leatherface (o Faccia di Cuoio), colui che, armato di motosega, fa a brandelli i diversi personaggi dei film. Eppure, la sua storia non è proprio inventata, ma si basa una persona e degli eventi reali.

Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere sulla storia vera di Non aprite quella porta.

Non aprite quella porta è una storia vera

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Leatherface,  conosciuto con il nome di Thomas Hewitt o di Jedidia Sawyer, è il protagonista della saga di Non aprite quella porta. Tuttavia, in pochi sanno che il personaggio di Leatherface si rifà ad una storia vera e alla persona di Ed Gein, un serial killer del Wisconsin.

Edward Theodore Gein è considerato come uno dei peggiori uccisori seriali che la storia americana (e anche quella mondiale) abbia mai conosciuto: nato nel Wisconsin il 27 agosto del 1906, è responsabile della morte di almeno due donne e di aver occultato (si stima) circa una ventina di tombe, commettendo su di esse degli atti di necrofilia e di squartamento.

La caratteristica che tale per cui Leatherface si avvicina a questa persona, è il fatto di essersi costruito della maschere per il viso con la pelle umana delle sue vittime. Il personaggio della saga, infatti, già nel primo film della saga di Tobe Hooper, dimostra una certa “abilità” con il cucito: dapprima si mette a creare delle facce di cuoio dalle carcasse di animali morti, per poi passare agli esseri umani. Questo suo passatempo, per così dire, diventa un modo per nascondere il suo volto sfigurato che non riesce ad accettare.

La vera storia di non aprite quella porta

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Ed Gein, di fatto, è il protagonista della storia vera che si cela dietro Non aprite quella porta e che ha contribuito anche a delineare altri personaggi cinematografici come, ad esempio, accadde per Norman Bates in Psyco (1961) e ha influenzato anche Il silenzio degli innocenti (1991).

Ed Gein era il secondo figli di Augusta, gran lavoratrice, religiosa fino all’estremo, e George, padre violento e pesantemente alcolizzato. Gein si lasciò influenzare pesantemente dalla madre, attraverso le letture della Bibbia tutti i pomeriggi, il totale isolamento in cui lui e il fratello dovevano fare i conti, oltre che ricordarsi di quanto il mondo fosse immorale.

Era la madre la persona con cui aveva creato un legame morboso con il piccolo Ed: tutte le donne, al di fuori di lei, erano considerate delle poco di buono, il sesso si praticava solo per la procreazione e l’autoerotismo era da condannare. Detto ciò, è chiaro capire come Gein fosse un bambino insicuro, timido e disturbato, cosa che lo rendeva il bersaglio principale dei compagni di scuola e contribuì ad isolarlo socialmente, un valore aggiunto alla sua follia latente.

Nel momento in cui i genitori e il fratello morirono, la follia di Gein cominciò ad avere libero sfogo. Nel film di Hooper, Thomas è un ragazzo nato sfigurato che vive all’interno di un mattatoio con sua fratello Charlie, ammattitosi dopo essere stato nella Guerra di Corea.

Thomas cresce, la sua repulsione verso il suo volto e verso la società che lo emargina continua ad aumentare e, quando il mattatoio chiude, la rabbia repressa di quegli anni ha libero sfogo, facendo della motosega la sua arma identificativa. Negli ultimi film del franchise, il personaggio di Leatherface assume maggiormente i connotati di Ed, facente parte di una famiglia disagiata e con un evidente ritardo mentale.

Il film non aprite quella porta è una storia vera

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Il Leatherface di Non aprite quella porta riprende le uccisioni e le mutilazioni perpetrate da Ed Gein nei confronti della sue vittime, dopo che la morte della madre e la dubbia morte del fratello non lo lasciano solo e, quindi, nella completa libertà di agire e di dare sfogo alla sua pazzia.

Dopo essere stato arrestato nel novembre del 1957 per sospetto omicidio nei confronti di Bernice Worden, che venne poi rinvenuta all’interno del capanno dell’omicida, vennero scoperti innumerevoli orrori che arredavano la casa. Nel momento in cui le autorità cominciarono a segnalare tutti i ritrovamenti, venne stimato che Ed aveva conservato delle ossa umane usate come arredamento, teste di donne come decorazione muraria, pelle umana conciata e usata come tappezzeria e per realizzare diversi strumenti, come un tamburo, dei vestiti e i macabri volti, per non parlare dei crani umani utilizzati come ciotole.

Durante il processo, lo stesso Gein ammise di aver razziato il cimitero, violando una ventina di tombe e confessando diversi omicidi, negando di ricavare piaceri sessuali dai cadaveri e con il desiderio di voler cambiare sesso dopo la morte della madre.

Non aprite quella porta: una storia vera solo in parte

Quella di Non aprite quella porta è una storia vera solo in parte. Infatti, nella fattispecie, il personaggio di Leatherface ricorda molto quello di Ed Gein, ma ha una propria identità ben diversa. Leatherface (Faccia di cuoio) è un uomo nato con il volto sfigurato, con un ritardo mentale e che crede di essere costantemente minacciato dal tutto il mondo esterno alla sua famiglia.

I film della saga che vedono Leatherface protagonista, subiscono anche dei cambi di nome del personaggio, con alcune divergenze biografiche. Se nel secondo film della saga di Tobe Hooper il protagonista porta il nome di Thomas Hewitt, cresce all’interno di un mattatoio e, quando questo chiude, la sua follia prende pieno possesso della persona, Leatherface ha assunto anche il nome Jedidiah Sawyer: egli ha un legame materno intenso e, dopo alcuni eventi traumatici, lo rendono ancor di più un bambino solitario che comincia ad indossare facce di pelle umana su consiglio della madre, compiendo i suoi assassini perché ritardato mentalmente, con problemi d’identità e per il terrore che vive e ha vissuto in famiglia.

Della saga a lui dedicata, sono stati realizzati ben 8 film, tra cui l’originale, 3 sequel, un remake, un prequel, un film in 3D e anche un prequel originale: Non aprite quella porta (1974), Non aprite quella porta – Parte 2 (1986), Non aprite quella porta – Parte 3 (1990), Non aprite quella porta IV (1994), Non aprite quella porta (2003), Non aprite quella porta – L’inizio (2006), Non aprite quella porta 3D (2013) e Leatherface (2017).

Fonti: IMDb, cosmopolitan

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