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Lady Gaga: “Pensavo che gli Oscar mi ignorassero”

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Lady Gaga: “Pensavo che gli Oscar mi ignorassero”

Il 24 febbraio l’Academy assegnerà i premi degli Oscar 2019 e ci sono ottime chance di vittoria per Lady Gaga, candidata come Miglior Attrice Protagonista grazie alla sua toccante performance in A Star Is Born. La sua reazione alla nomination è stata raccolta dal Los Angeles Times: “Ho saputo della nomination tardi, appena tornata a casa…di solito è Christian [Carino, agente e fidanzato di Gaga] a lasciarmi un messaggio la mattina, eppure ieri mi sono svegliata e non c’era nessuna nota ad aspettarmi. Ho pensato di non aver ricevuto la nomination, o che il film in generale fosse stato snobbato. Così ho chiamato il mio manager Bobby, bravissimo a comunicare le cattive notizie, per capire cosa stava succedendo. E poi mi ha detto di tutte quelle nomination, e ho iniziato a piangere.

Vi ricordiamo che dopo aver vinto il Golden Globe nella categoria “Miglior canzone originale” per “Shallow”, il film ha ottenuto otto nomination agli Oscar, nelle categorie Miglior film, Miglior attore protagonista per Bradley Cooper, Miglior attrice protagonista per Lady Gaga, Miglior attore non protagonista per Sam Elliott, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior fotografia, Miglior canzone originale per “Shallow” e Miglior missaggio sonoro.

Lady Gaga: intervista alla protagonista di A Star Is Born

Debutterà dal 12 Febbraio in DVD, Blu-ray e 4K UHD A Star Is Born, film nominato a ben 8 Premi OscarBradley Cooper, per la prima volta alla regiae la stella del pop Lady Gaga uniscono i loro notevoli talenti per narrare la travolgente e appassionante storia di Jack e Ally: due anime destinate all’arte e ad incontrarsi sul palco come nella vita. Tra i contenuti speciali, ci sarà anche un bonus di circa 10 minuti con delle inedite performance musicali di Bradley Cooper e Lady Gaga, inclusi i brani “Baby What You Want Me To Do,” “Midnight Special” e “Is That Alright.”.

A Star is Born sarà disponibile anche in un’edizione Steelbook Blu-ray e in un cofanetto ad edizione limitata contenente il DVD, l’album della colonna sonora ed un booklet con le immagini del film: il perfetto regalo di San Valentino per rivivere insieme le emozioni di questo grande film.

La sinossi: In questa nuova rivisitazione della leggendaria e tormentata storia d’amore, Cooper interpreta il musicista di successo Jackson Maine che scopre, e si innamora della squattrinata artista Ally. Lei ha da poco chiuso in un cassetto il suo sogno di diventare una grande cantante… fin quando Jack la convince a tornare sul palcoscenico. Ma mentre la carriera di Ally inizia a spiccare il volo, il lato privato della loro relazione sta perdendo colpi a causa della battaglia che Jack conduce contro i suoi demoni interiori.

A Star Is Born – la recensione del film con Lady Gaga

Fonte: LA Times

Shazam!: il film non dipenderà dal DCEU

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Il mese scorso era stato Zachary Levi, rispondendo ad un fan su Twitter, ad anticipare che Shazam! non avrebbe avuto nessun legame specifico con il DCEU, spiegando che “Il film potrebbe funzionare da solo, anche se ci saranno un sacco di piccoli accenni, omaggi e easter eggs che vi divertiranno e che si riferiranno all’universo DC.

Ora è invece il regista David F. Sandberg a confermare questa tesi, come riporta Comicbook nel suo resoconto della set visit:

Ci siamo occupati principalmente dell’introduzione di Billy Batson e Shazam, cercando di spiegare chi è e come è nato. Il film si svolge nell’universo DC dove esistono tutti questi eroi, ma rimane una storia autonoma pure se fa parte di qualcosa di più grande […] Il bello è che non sarà necessario aver visto gli altri capitoli del DCEU per comprendere Shazam!…è indipendente ma fa comunque parte di un mondo“.

Lo stesso approccio si è visto di recente in Aquaman, e si è rivelato un assoluto successo di pubblico. Sarà davvero questa la strada giusta da percorrere in casa Warner Bros.?

Shazam!: il regista condivide una foto misteriosa del film

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La sinossi ufficiale:

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Vi ricordiamo che Shazam! farà parte dell’Universo Cinematografico DC e uscirà ad aprile 2019. Nel cast Zachary LeviAsher Angel (Billy Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus Sivana)Jack Dylan Grazer (Freddy), Grace Fulton (Mary), Faithe Herman (Darla), Ian Chen (Eugene), Jovan Armand (Pedro), Cooper Andrews e Marta Milans (genitori adottivi di BillyVictor e Rosa Vasquez), Ron Cephas Jones (Il Mago).

Shazam!: in che modo il film sarà legato al DCEU?

Fonte: Comicbook

Oceania: Lin-Manuel Miranda sta lavorando al sequel?

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Oceania: Lin-Manuel Miranda sta lavorando al sequel?

Il sodalizio tra Lin-Manuel Miranda e la Disney continua, dopo i successi di Oceania e Il Ritorno di Mary Poppins, e secondo le ultime indiscrezioni l’attore, cantante e compositore sarebbe già al lavoro per portare sul grande schermo la prima principessa ispanica della storia dei film d’animazione.

A rivelarlo è stato suo padre, Luis Miranda, in una recente intervista: “Sta parlando con la Disney per un eventuale sequel di Oceania, ma la pellicola avrà come protagonista una principessa latina“.

Le parole di Miranda senior fanno però sorgere qualche dubbio: la casa di Topolino vorrebbe produrre un solo progetto o due? Uno dei quali sarebbe il secondo capitolo delle avventure di Vaiana e l’altro un titolo del tutto nuovo, entrambi affidati alla direzione creativa di Lin-Manuel Miranda? Per Page Six la Disney avrebbe contattato l’artista per un degno “successore” di Oceania che non abbia niente a che vedere con l’originale uscito nelle sale nel 2016.

Vi ricordiamo che è già in programma il sequel de Il Ritorno di Mary Poppins, sempre con Rob Marshall alla regia e Emily Blunt nei panni della protagonista. Scontata, a questo punto, anche la conferma di Miranda nel cast.

Leggi anche – Il ritorno di Mary Poppins: intervista a Emily Blunt e Lin-Manuel Miranda

Diretto dal celebre duo formato da Ron Clements e John Musker (La SirenettaAladdinLa Principessa e il Ranocchio), Oceania è stato prodotto da Osnat Shurer (Stu – Anche un Alieno può Sbagliare, One Man Band), con le musiche di Lin-Manuel MirandaMark Mancina e Opetaia Foa‘I.

Candidato nel 2017 a 2 premi Oscar tra cui miglior film d’animazione e miglior canzone originale, il film ha riscosso successo di pubblico ed è stato acclamato all’unanimità dalla critica. Nella versione italiana, il cantautore Raphael Gualazzi presta la voce al granchio Tamatoa e l’attrice Angela Finocchiaro al personaggio di Nonna Tala, mentre la giovane cantante Chiara Grispo interpreta le canzoni di Vaiana. La cover in italiano “Prego” (nella versione originale “You Are Welcome”), presente nei titoli di coda del film, è interpretata da Sergio Sylvestre e Rocco Hunt.

La sinossi:

Durante il suo viaggio, Vaiana s’imbatterà nel semidio in disgrazia Maui che la guiderà nella sua ricerca per diventare una grande esploratrice. Insieme, i due attraverseranno l’oceano in un viaggio pieno d’azione, che li porterà ad affrontare enormi creature feroci e ostacoli impossibili e, lungo il percorso, Vaiana porterà a compimento l’antica ricerca dei suoi antenati e troverà l’unica cosa che ha sempre desiderato: la propria identità.

Fonte: Page Six

Captain Marvel: cosa dicono i fumetti di Kelly Sue DeConnick sul film

Ci troviamo davanti al volume “Capitan Marvel: Ms. Marvel Smascherata”, raccolta dei primi dodici capitoli scritti da Kelly Sue DeConnick e Christopher Sebela con i disegni di Dexter Soy, Emma Rios Filipe Andrade, pubblicata in Italia da Panini Comics lo scorso Maggio.

Carol Danvers, l’eroina che debutterà a Marzo nel MCU, ha finalmente deciso di assumere l’identità di Captain Marvel – il suo vecchio “mentore” Mar-Vell – dal quale ha assimilato tutti i poteri; come convive con questa nuova responsabilità è il cuore e la spinta narrativa delle storie della DeConnick, dal 2012 al timone della serie e principale fonte di ispirazione per il film con Brie Larson.

Nei due trailer ufficiali (qui 1 e 2, più uno special look) diffusi dagli Studios le immagini, seppur eloquenti, non hanno fatto trasparire alcun dettaglio specifico della trama, né svelato il nome dei personaggi che mancano all’appello. Ma più di ogni altra cosa, hanno creato un fondo di mistero: dov’era Captain Marvel quando sulla Terra infuriava la guerra fra i Vendicatori e Thanos? Perché è tornata sul nostro pianeta? Chi interpreterà Annette Bening? Il potere di viaggiare nel tempo avrà delle conseguenze sul futuro dell’universo condiviso (già a partire da Avengers: Endgame)?

Proviamo a fare chiarezza con gli strumenti fornitoci dai fumetti citati sopra:

L’eredità di Mar-Vell e l’incidente con lo psico-magnetrone

Prima di addentrarci nelle nostre supposizioni, è giusto fare un passo indietro e ripartire dalle origini: Carol Danvers diventa una supereroina quando rimane coinvolta nell’esplosione di uno psico-magnetrone alieno, il cui bombardamento di particelle ha innestato nel suo DNA la struttura genetica del guerriero Kree Mar-Vell (il vecchio Captain Marvel). “Lavoravo con un uomo, un brav’uomo coraggioso, che si rivelò… non di questo mondo. Cercava di proteggere un’arma pericolosa proveniente dal suo […] Mi rese potente ed era come una macchina dei desideri ma progettata per la guerra”.

Non ci sono tracce specifiche dello PsicheMagnetron nei trailer, tuttavia è presente almeno una scena molto simile al momento dell”esplosione di cui parla Carol. La ragazza si trova al centro di una voragine provocata – forse – dallo scontro tra il suo aereo e un prowler Kree (anche se noterete che dal naso le scorre sangue verde), ma non sappiamo in che modo il film racconterà la trasformazione nella supereroina del titolo e l’intervento di Mar-Vell; è possibile che, proprio come nei fumetti della DeConnick, l’alieno si sia recato sulla Terra per trovare Carol (in tal caso acquisirebbe i suoi poteri prima di volare su Hala, la casa dei Kree); oppure, altra ipotesi plausibile, Carol si ritroverà vittima di un attacco Skrull mentre sta volando a bordo del suo aereo e Mar-Vell deciderà di portarla con sé dopo l’incidente.

Helen Cobb, la vera ispirazione di Carol Danvers

Il misterioso personaggio di Annette Bening ha fatto la sua comparsa nel secondo trailer di Captain Marvel diffuso lo scorso Dicembre: potrebbe trattarsi, visto il tono solenne della voce e l’aspetto, di una figura di alto rango dei Kree, la popolazione aliena che farà “rinascere” Carol con i suoi superpoteri, oppure del sovrintendente dello Starforce; c’è chi crede che la donna sia la rappresentazione umana dell’Intelligenza Suprema, entità cosmica che che ha governato l’Impero Kree per quasi un milione di anni. È lei a raccontare fuori campo le sorti dell’ex pilota e il processo di cancellazione della memoria a cui si è sottoposta per sopravvivere, tuttavia il dubbio rimane. Chi è? Qual è il suo ruolo nel film?

Noi un’idea ce la siamo fatti: la Bening sarebbe il volto perfetto di Helen Cobb, pilota, figura di riferimento e vera ispirazione per Carol. “Sono stata una bambina fortunata perché avevo due eroi: mio padre e una pilota di nome Helen Cobb […] Lei avrebbe dato tutto quel che aveva per riuscire a raggiungere e toccare il bordo dello spazio”, sono le parole pronunciate dalla supereroina in “Ms. Marvel Unmasked!” del 2012, prima di assumere l’identità di Captain Marvel. Carol conosce Helen in un bar di Friendswood, Texas, e le chiede di volare insieme  e “duellare nel cielo”. Più tardi, nel ricordo del suo funerale, vediamo la protagonista fluttuare nello spazio e spargere le ceneri della sua mentore, ma è proprio durante quel folle volo oltre i 37.000 piedi che l’aereo va in cortocircuito e Carol si ritrova, inspiegabilmente, nel 1943.

A questo punto vi starete chiedendo come sia possibile che il personaggio del trailer sia Helen Cobb se i Marvel Studios ce l’hanno mostrata in tutto il suo “splendore” Kree: la risposta arriva nel prossimo punto.

Viaggi nel tempo

Le tante teorie formulate per capire come funzionerà la trama di Avengers: Endgame sembrano portare avanti l’idea che il Regno Quantico offrirà ai Vendicatori la soluzione per tornare indietro nel tempo e impedire così lo schiocco di Thanos – meglio conosciuto con il nome di Decimazione – tuttavia le recenti dichiarazioni di Samuel L. Jackson ci hanno portato a credere che sarà invece Captain Marvel a determinare la guerra contro Thanos scardinando la linea temporale tramite i suoi poteri.

Si, perché tra le varie e incredibili abilità dell’eroina c’è anche quella di saper passare da un’epoca all’altra, e spesso questo si verifica in concomitanza con una forte esplosione. È ciò che accade nelle nuove storie a fumetti, dove prima si risveglia durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale in una località sconosciuta (e incontra i soldati dell’esercito giapponese), poi “vola” negli anni Sessanta insieme ad una giovane Helen per recuperare un vecchio detrito di tecnologia Kree; proprio in questa seconda trama la donna viene esposta al potere dello psico-magnetrone e diventa lei stessa una supereroina come Captain Marvel.

A questo punto accade un evento fondamentale, una vera svolta all’interno del percorso di ricerca della protagonista: ritorna da una dimensione passata (o futura?) il T6, lo storico aereo pilotato da Helen, che Carol scopre essere la chiave dei viaggi nel tempo. Ogni volta che c’è stato un salto, il T6 era lì. L’aereo raccoglieva infatti frammenti del magnitron uscendo dal flusso temporale, e se Carol rivorrà indietro la sua vita dovrà entrarci dentro mentre Helen rimarrà indietro.

Cosa ci dice sul film? Sarebbe interessante scoprire che il personaggio della Bening è in realtà un concentrato del carattere di Helen Cobb, di cui conserva lo spirito e l’influenza nei confronti della sua allieva, ma anche un modo con il quale i Marvel Studios sono riusciti a inserirla nella narrazione di questo adattamento. Magari la pilota è arrivata nel regno dei Kree, vi si è stabilizzata e ne ha acquisito i poteri prima di accogliere Carol Danvers?

Leggi anche – Captain Marvel: tutte le rivelazioni dal fumetto prequel

Creed II: recensione del film con Michael B. Jordan

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Creed II: recensione del film con Michael B. Jordan

La storia di Rocky ci ha insegnato che se sei lo sfidante, quello che arriva dal basso, quello che ha tutto da perdere, sei paradossalmente favorito: hai più fame, hai più voglia di vincere, il tuo trionfo è più grandioso. E questo che accade anche in Creed II, dove lo sfidante vince, sempre.

Dopo il grande successo di Creed – Nato per combattere, che ha raccolto un vasto consenso di pubblico e una nomination all’Oscar per Stallone nel ruolo di un Rocky malato di cancro, il sequel della battaglia sportiva di Adonis Creed non si fa attendere e la sfida, questa volta, assume le fattezze di Viktor Drago. Proprio così, dopo quelli di Balboa e Creed, torna a risuonare sul grande schermo un altro nome che gli appassionati della saga cinematografica dello “stallone italiano” conoscono bene.

Come in Rocky IV, sarà di nuovo Creed contro Drago, con Balboa all’angolo e una storia tutta da scrivere. Perché a differenza di quello che si può immaginare, Creed II non si limita ad essere un sequel per il primo film con Michael B. Jordan, ma è anche un perfetto sequel per il quarto episodio della serie originale, un completamento della saga di Apollo, in cui suo figlio costruisce la sua personale eredità.

Tornano il poderoso Jordan e l’inossidabile Stallone, ma torna anche Tessa Thompson, nei panni della donna di Adonis: lunghi dall’essere solo la figura femminile accanto al protagonista, Bianca è la casa di Donnie, la sua compagna, il suo team, il motivo per cui decide di combattere e per cui lotta e vince. Perché in Creed II l’affermazione personale, la vendetta, il sangue dell’avversario, tutto passa attraverso il cuore e l’emozione, e dal cuore, dall’amore e della famiglia, viene sopraffatto.

Torna, da un passato diverso e lontano, Ivan Drago (Dolph Lundgren), e al suo fianco c’è Viktor (interpretato dal tedesco Florian Munteanu), suo figlio, la sua eredità, la sua possibilità di riscatto. “Cresciuto nell’odio” dicono di lui e davvero Viktor sembra un fascio di muscoli e cattiveria, pronto a restituire al nome Drago il prestigio che la sconfitta del padre gli aveva tolto tanti anni prima.

Lo stesso Ivan Drago è lontano dalla rappresentazione bionica di Rocky IV e si dimostra un uomo ferito e abbandonato da tutti, che desidera la vendetta, che vede una possibilità per ottenerla nel figlio, ma che ha anche un cuore, un limite. Non è più solo quello che “spiezza in due” l’avversario, ma quello che spinge il figlio a fare meglio, a dare il massimo e a capire, da padre e da allenatore, qual è il merito e il massimo del suo atleta/figlio.

In mezzo ai due giovani affamati di affermazione, Rocky si erge come figura paterna, sì, ma anche come avversario e come uomo alle prese con i fantasmi del suo passato, con un dolore e una ferita, nel cuore della sua famiglia, che sembra non riuscire a ricucire. Si tratta probabilmente dell’addio al personaggio per Stallone, questa volta definitivo perché il testimone è stato consegnato al suo successore, al suo futuro ideale e reale.

Creed II è un film popolare dal grande cuore, una storia universale e solida, un racconto eroico che mette i personaggi di fronte alle loro debolezze, ai loro limiti, e li spinge a superarli, siano essi limiti fisici, mentali o affettivi. Soprattutto li spinge a capire per cosa si combatte e si trova, sempre, la forza di rialzarsi una volta al tappeto, sul ring, come nella vita.

Creed II è una storia di lascito, di eredità, di passaggi di testimone, di padri che incontrano figli, di figli che si riconoscono nei padri, soprattutto una storia di riconciliazione.

Creed II, il trailer

The Beach Bum: il nuovo trailer vietato del film di Harmony Korine

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È stato diffuso il secondo trailer vietato di The Beach Bum, nelle sale americane il prossimo 22 marzo e sesto lungometraggio firmato da Harmony Korine a circa sette anni dal suo ultimo film, quello Spring Breakers che infiammò la Mostra del Cinema di Venezia.

Il film vede protagonista Matthew McConaughey nei panni di Moondog, una specie di vagabondo, ribelle ma amabile che vive la sua vita senza confini e che finisce con l’incappare in quelle che vengono definite “esilaranti disavventure”. Insieme all’attore Zac Efron, Isla Fisher e il rapper Snoop Dog.

Il mio capolavoro, recensione del film di Gaston Duprat

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Il mio capolavoro, recensione del film di Gaston Duprat

Arturo è un gallerista rinomato di Buenos Aires. Ha attenzione soprattutto per gli autori contemporanei, ma è legato da un’indistricabile amicizia a Renzo Nervi, un artista argentino molto famoso negli anni ’80 ora pressocchè dimenticato, forse a causa del suo carattera burbero.

Il caso, le coincidenze e un colpo di genio, porteranno questa storia, e questa amicizia, a un livello differente.

Presentato in selezione ufficiale alla 75a Mostra del cinema di Venezia, Il mio capolavoro – Mi obara maestra, secondo lavoro di Gaston Duprat che arriva nelle nostre sale dopo il divertente  e premiatissimo (anche a Venezia: Coppa Volpi) El Ciudadano Ilustre, ritorna sul selciato della commedia cinica e nera, mettendo in scena l’ipocrisia dell’arte degli artisti e soprattutto di chi l’arte la guarda, senza, probabilmente, capirci nulla.

Renzo è un pittore arrivato agli 80 anni, ha vissuto e goduto la sua vita da artista a modo suo, e i suo lavori sono stati apprezzati e venduti, per tutti gli anni ’80. Era ricco, ora abita in una casa diroccata in affitto, con la possibilità di essere cacciato.

Arturo si è invece tenuto al passo con i tempi: gallerista di fiducia di Renzo, ha tenuto la mente aperta per i cambiamenti dell’arte e delle persone che comprano l’arte, senza mai perdere di vista il suo migliore amico.

Arturo ha un carattere complementare a Renzo e i due sono indivisibili. Nonostante le distanze e le differenze, per quanto si allontanino, tornano sempre insieme.

Duprat realizza un film sull’arte e sulla percezione della stessa, su come tutto questo sia volatile e suscettibile a variazioni imprevedibili che sicuramente non hanno a che fare con l’opera stessa.

Il film è pieno di arte vera: Carlos Gorrianera è il vero pittore dietro alle opere di Renzo, e Carlo Herrera è un artista argentino esistente. Il mio capolavoro, come The square, indaga l’arte, la sua illusione e il mondo che le sta intorno, ma anche l’amicizia che va oltre ogni valutazione.

Quindi il capolavoro del titolo è la vita stessa, nel suo compimento e nella sua varietà. Non è il lavoro, non è la fama, non sono i soldi, è la variabile quotidiana che ci troviamo di fronte. Si è vivi, secondo quello che sembra pensare Renzo, nel momento in cui si decide di non essere morti.

Il mio capolavoro è ambientato prevalentemente a Buenos Aires, ma ha due altre location di eccezione: Rio de Janeiro e la provincia di Jujuy terra della montagna dai 7 colori che aggiunge un elemento onirico soprattutto alla parte finale del film.

A Star Is Born finalmente in home video

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A Star Is Born finalmente in home video

Debutterà dal 12 Febbraio in DVD, Blu-ray e 4K UHD A Star Is Born, film nominato a ben 8 Premi OscarBradley Cooper, per la prima volta alla regia, e la stella del pop Lady Gaga uniscono i loro notevoli talenti per narrare la travolgente e appassionante storia di Jack e Ally: due anime destinate all’arte e ad incontrarsi sul palco come nella vita. Tra i contenuti speciali, ci sarà anche un bonus di circa 10 minuti con delle inedite performance musicali di Bradley Cooper e Lady Gaga, inclusi i brani “Baby What You Want Me To Do,” “Midnight Special” e “Is That Alright.”.

Dopo aver vinto il Golden Globe nella categoria “Miglior canzone originale” per “Shallow”, cantata da Lady Gaga e Bradley Cooper, A Star Is Born ha ottenuto otto nomination agli Oscar, nelle categorie Miglior film, Miglior attore protagonista per Bradley Cooper, Miglior attrice protagonista per Lady Gaga, Miglior attore non protagonista per Sam Elliott, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior fotografia, Miglior canzone originale per “Shallow” e Miglior missaggio sonoro.

A Star Is Born sarà disponibile anche in un’edizione Steelbook Blu-ray e in un cofanetto ad edizione limitata contenente il DVD, l’album della colonna sonora ed un booklet con le immagini del film: il perfetto regalo di San Valentino per rivivere insieme le emozioni di questo grande film.

Salutato da Rolling Stone America come “impenetrabilmente perfetto”, la colonna sonora di A Star Is Born è stata pubblicata il 5 ottobre in tutto il mondo. Il doppio album certificato Oro in Italia contiene brani originali firmati da Lady Gaga (6 Grammy Award all’attivo) e Bradley Cooper (4 nomination all’Oscar). Il primo singolo estratto dal disco è stato “SHALLOW”, brano scritto da Lady Gaga, Mark RonsonAnthony Rossomando, e Andrew Wyatt e che ha trionfato nella categoria Miglior Canzone Originale ai Golden Globe 2019. In Italia, dove il singolo “Shallow”è stato certificato disco di Platino, la colonna sonora ha debuttato nella Top10 dei dischi più venduti nel nostro paese dopo essere arrivata in vetta alla classifica iTunes e nella Top3 delle vendite di Amazon Italia.

In questa nuova interpretazione dell’iconica e classica storia d’amore Bradley Cooper, nominato cinque volte agli Oscar, fa il suo debutto alla regia e condivide la scena con la pluri-premiata superstar della musica e candidata all’Oscar Lady Gaga, nel suo primo ruolo da protagonista in un film.

Il film vede anche il debutto alla regia per Cooper. In questa nuova rivisitazione della leggendaria e tormentata storia d’amore, Cooper interpreta il musicista di successo Jackson Maine che scopre, e si innamora della squattrinata artista Ally. Lei ha da poco chiuso in un cassetto il suo sogno di diventare una grande cantante… fin quando Jack la convince a tornare sul palcoscenico. Ma mentre la carriera di Ally inizia a spiccare il volo, il lato privato della loro relazione sta perdendo colpi a causa della battaglia che Jack conduce contro i suoi demoni interiori.

Il film vede nel cast anche Andrew Dice Clay, con Dave Chappelle e il candidato all’Oscar Sam Elliott. Oltre a interpretare Ally, Gaga esegue le canzoni originali del film insieme a Bradley Cooper, brani che hanno scritto assieme a una squadra di artisti tra cui Lukas Nelson, Jason Isbell e Mark Ronson. La musica è scritta apposta per il film e tutte le parti vocali sono state registrare live durante le riprese.

Il 4K Ultra HD di A Star Is Born supporterà il Dolby Vision HDR che espande sensibilmente la palette di colori, la gamma di contrasto e utilizza metadata dinamici per ottimizzare automaticamente l’immagine, adattandola a ogni schermo, fotogramma per fotogramma.

Shortcut: al via le riprese del film

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Shortcut: al via le riprese del film

Sono iniziate a Roma le riprese di Shortcut, ad annunciarlo la società di produzione Play Entertainment, guidata da Simona Ferri e Marco Tempera, in co-produzione con Camaleo e Sternenberg Films.

Shortcut sarà diretto da Alessio Liguori e scritto da Daniele Cosci, entrambi co-fondatori di Mad Rocket Entertainment insieme ad Alessandro Risuleo e Simone Bracci, produttori esecutivi del film.

Si tratta di un adventure-fantasy-horror e racconta la storia di cinque cinque ragazzi rimangono intrappolati all’interno dello scuolabus che li sta riportando a casa, dopo che un essere misterioso ha invaso la carreggiata e li ha costretti a barricarsi all’interno. È notte e sono soli in mezzo a una strada di campagna deserta. Mentre il tempo scorre, dovranno unire le loro forze per cercare di sempre di sopravvivere a quell’entità sconosciuta.

Shortcut narra una storia d’amicizia e coraggio che si svolge nella delicata fase adolescenziale in cui l’immaginazione e le paure più ancestrali stanno per lasciare spazio a un mondo concreto fatto di responsabilità, relazioni e valori indissolubili.

Shortcut set

Il protagonista di Shortcut è il giovane attore Jack Kane, nome che verrà presto ricordato dal pubblico italiano in quanto interprete principale del quinto capitolo della saga di Dragonheart, diretto da Ivan Silvestrini e prodotto da Raffaella De Laurentiis per Universal Studio Entertainment.

Ad affiancarlo un cast internazionale che vede anche attori italiani come Mino e Teo Caprio (I Medici – 2° stagione), Zak Sutcliffe, noto per la serie Casualty per BBC, e David Keyes, presente nel cast di Pirati dei CaraibiLa Maledizione del forziere fantasma. Oltre a loro, spiccano i nomi dei giovani Sophie Oliver, Molly Dew, Zanda Emlano e dell’attore Terence Anderson.

César 2019: le nomination degli Oscar francesi

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César 2019: le nomination degli Oscar francesi

Anche la Francia ha annunciato i nominati ai prestigiosi premi nazionali, equivalente degli Oscar, che coronano la stagione di cinema appena trascorsa, i César 2019, e di seguito ecco le nomination. Il premio viene tradizionalmente consegnato nella stessa settimana degli Oscar, in genere durante il fine settimana precedente.

Ecco i nominati ai César 2019

MIGLIOR FILM
La Douleur
En Liberté
Les Frères Sister
Le Grand Bain
Guy
Jusqu’à la garde
Pupille

MIGLIOR ATTRICE
Elodie Bouchez, Pupille
Cécile de France, Mademoiselle de Joncquières
Léa Drucker, Jusqu’à la garde
Virginie Efira, Un amour impossible
Adèle Haenel, En liberté!
Sandrine Kiberlain, Pupille
Mélanie Thierry, La douleur

MIGLIOR ATTORE
Edouard Baer, Mademoiselle de Joncquières
Romain Duris, Nos Batailles
Vincent Lacoste, Amanda
Gilles Lellouche, Pupille
Alex Lutz, Guy
Pio Marmaï, En liberté!
Denis Ménochet, Jusqu’à la garde

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Isabelle Adjani, Le monde est à toi
Leila Bekhti, Le grand bain
Virginie Efira, Le grand bain
Audrey Tautou, En liberté!
Karin Viard, Les chatouilles

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Jean-Hugues Anglade, Le grand bain
Damien Bonnard, En liberté!
Clovis Cornillac, Les chatouilles
Philippe Katerine, Le grand bain
Denis Podalydès, Plaire, aimer et courir vite

MIGLIOR REGIA
Emmanuel Finkiel, La Douleur
Pierre Salvadori, En liberté
Jacques Audiard, Les Frères Sisters
Gilles Lellouche, Le Grand Bain
Alex Lutz, Guy
Xavier Legrand, Jusqu’à la Garde
Jeanne Herry, Pupille

MIGLIOR OPERA PRIMA
L’amour flou di Romane Bohringer e Philippe Rebbot
Jusqu’à la garde di Xavier Legrand
Les chatouilles di Andréa Bescond e Éric Métayer
Sauvage di Camille Vidal-Naquet
Shéhérazade di Jean-Bernard Marlin

MIGLIOR DOCUMENTARIO
America
De chaque instant
Le grand bal
Ni juge ni soumise
Le procès contre mandela et les autres

MIGLIOR FOTOGRAFIA
La Douleur
Les Frères sister
Le Grand Bain
Jusqu’à la garde
Mademoiselle de Joncquières

MIGLIOR FILM STRANIERO
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Capharnaüm
Cold War
Girl
Hannah
Our Struggles
Un affare di famiglia

MIGLIOR ADATTAMENTO
André Bescond e Eric Métayer per Les Chatouilles
Emmanuel Finkiel per La douleur
Jacques Audiard, Thomas Bidegain per Les frères Sisters
Emmanuel Mouret per Mademoiselle de Joncquières
Catherine Corsini e Laurette Polmanss per Un amour impossible

MIGLIORI COSTUMI
Anaïs Romand, Sergio Ballo, La douleur
Pierre-Yves Gayraud, L’empereur de Paris
Miléna Canonero, Les frères Sisters
Pierre-Jean Larroque, Mademoiselle de Joncquières
Anaïs Romand, Un peuple et son roi

MIGLIOR SCENOGRAFIA
La douleur
L’empereur de Paris
Les frères Sisters
Mademoiselle de Joncquières
Un peuple et son roi

Frozen 2: le teorie dei fan sul sequel

Frozen 2: le teorie dei fan sul sequel

Manca meno di un anno all’uscita di Frozen 2 (fissata per il 27 novembre 2019), atteso sequel delle avventure di Elsa e Anna di cui sappiamo poco o niente. Per questo motivo i fan hanno iniziato a formulare da soli alcune teorie sulla trama del film.

Vi riportiamo qui sotto le più intriganti:

Olaf troverà l’amore

Frozen - Le Avventure di Olaf

Qualcosa potrebbe sciogliersi nel freddo regno di Arendelle, e non stiamo parlando del paesaggio innevato ma del cuore di Olaf: il simpatico pupazzo di neve troverà finalmente la sua dolce metà nel sequel di Frozen? Possibile, secondo alcuni fan.

Per ora non abbiamo nessun indizio ufficiale, dunque ci si basa unicamente sulla fantasia; forse la nuova fidanzatina di Olaf sarà un altro pupazzo, oppure una ragazza in carne e ossa? O forse un troll, tanto per solleticare l’attenzione degli spettatori?

Il matrimonio reale

Non si può dire che il percorso sentimentale della principessa Anna sia iniziato con il piede giusto, tuttavia una volta scoperte le vere intenzioni di Hans, la ragazza ha trovato l’amore nell’amico d’infanzia Kristoff.

Il personaggio rappresenta tutto ciò che si può desiderare in un futuro marito: gentilezza, simpatia, forza. E sappiamo quanto la Disney ami mettere in piedi epici matrimoni reali… ne avremo un assaggio già nel sequel di Frozen? Sven sarebbe il testimone perfetto e Olaf potrebbe officiare la cerimonia!

Fuoco e ghiaccio

elsa frozen

Ogni eroe (o eroina) della Disney ha bisogno di un nemico da superare per giungere ad una piena consapevolezza di sè, ma in Frozen è stato raccontato che la più grande battaglia da combattere, almeno per Elsa, è quella con se stessa.

Ora che la regina di ghiaccio ha ottenuto il pieno controllo del suo potere e delle sue emozioni, un nuovo cattivo dovrebbe arrivare in città. I fan pensano che sarà una donna e che sarà rappresentata dall’elemento del fuoco…

Il ritorno di Hans

Il principe Hans è stata la grande sorpresa di Frozen, passato dal sembrare il principe dei sogni a uno dei maggiori antagonisti delle due sorelle. Sono in molti a credere che tornerà nel sequel, non più cattivo ma con un’intenzione diversa.

Le teorie ipotizzano che Hans farà ritorno ad Arendelle come uomo cambiato e salverà le protagoniste dalla prossima minaccia. Altri pensano che conquisterà il cuore della regina Elsa (assai improbabile visti gli eventi del primo film)…

La “sorella” estate

elsa frozen

Arrivare a controllare i propri poteri è stato il punto cruciale della trama di Frozen e dell’esperienza personale di Elsa, dunque è possibile che nel sequel vedremo Anna passare attraverso lo stesso sviluppo.

Elsa è nata come figlia del ghiaccio, mentre sua sorella potrebbe essere nata sotto il segno dell’estate, quindi avere poteri relativi alla stagione più calda.

Leggi anche – Frozen: dieci cose che non sapevi su Elsa

Fonte: ScreenRant

Spider-Man: Un nuovo universo, c’era anche una scena con Maguire, Garfield e Holland!

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In Spider-Man: Un nuovo universo, gli esperimenti di Wilson Fisk con un acceleratore di particelle e universi paralleli si traducono in Miles Morales che incontra una varietà di Spider-Persone, tra cui un Peter Parker più anziano che guida e insegna a Miles come essere Spider-Man.

In una recente intervista, il co-sceneggiatore e regista del film (nominato agli Oscar come miglior film d’animazione e principale contender di categoria), Rodney Rothman, ha rivelato di aver scritto una scena che avrebbe visto tutti e tre gli Spider-Men live action nel film d’animazione.

“Ho scritto una scena che li aveva tutti, c’erano Tom Holland e Andrew Garfield e Tobey Maguire nella stessa scena – ha detto Rothman a The Q & A con Jeff Goldsmith – Non voglio scendere nei dettagli, ma ho scritto quella scena”.

Tobey Maguire ha interpretato Spider-Man nella trilogia di film diretti da Sam Raimi, la sua ultima interpretazione è stata nel 2007. Andrew Garfield è stato invece Spider-Man nei film The Amazing Spider-Man (1 e 2) di Marc Webb, la sua ultima apparizione è del 2014. Tom Holland è l’attore in carica per il ruolo di Spider-Man e riprenderà il personaggio in Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home.

Con il successo di Un nuovo universo, non dovrebbero meravigliare eventuali sequel, e sarebbe molto bello se in uno di questi questa scena trovasse la sua via per arrivare sul grande schermo!

Diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, Spider-Man: Un nuovo universo vede protagonisti, nel cast vocale originale, Shameik Moore, Brian Tyree Henry, Jake Johnson, Mahershala Ali, Hailee Steinfeld, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Lily Tomlin, Nicolas Cage, John Mulaney e Kimiko Glenn.

Dumbo, per Colin Farrell, Tim Burton è come “un bambino”

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Dumbo, per Colin Farrell, Tim Burton è come “un bambino”

Colin Farrell fa parte del cast del live action di Dumbo, il prossimo film prodotto dalla Disney e che sarà diretto da Tim Burton. L’attore irlandese colleziona così una nuova collaborazione prestigiosa, dal momento che Burton è l’ennesimo grande regista che lo sceglie per un suo film.

Forte di una seconda giovinezza nella sua carriera, Farrell interpreterà il cuore drammatico del film, il padre dei due bambini protagonisti che cercheranno di difendere il piccolo elefantino volante dalle mire del perfido Michael Keaton.

Parlando con Empire del suo ruolo e del lavoro con Tim Burton, Colin Farrell ha dichiarato: “Tim ha il sospetto che le cose possano diventare troppo sdolcinate”. La star, che interpreta il ruolo di Holt Farrier, un veterano di guerra ingaggiato per prendersi cura del giovane elefante, aggiunge che il regista è un ragazzino nel suo elemento. “Quando Tim viene da te per darti i suoi suggerimenti e le sue note, è un uomo di 60 anni. Ma quando guarda il suo monitor, è come un bambino. È stato bello vedere quel livello di coinvolgimento”.

Sempre Empire, diffonde una nuova immagine dal film, che mostra l’elefantino protagonista spiccare il volo sotto al tendone del circo:

La trama di Dumbo

Il proprietario del circo Max Medici (Danny DeVito) arruola l’ex star Holt Farrier (Colin Farrell) e i suoi figli Milly (Nico Parker) e Joe (Finley Hobbins) per prendersi cura di un elefante appena nato le cui orecchie enormi lo rendono un’attrazione, in un circo già in difficoltà. Ma quando scoprono che Dumbo può volare, tutto il circo trae giovamento da questo fenomeno, attirando l’imprenditore V.A. Vandevere (Michael Keaton), che recluta lo strano pachiderma per la sua più nuova, grandiosa avventura per l’intrattenimento, Dreamland. Dumbo sale a nuove vette accanto a un’affascinante e spettacolare artista aerea, Colette Marchant (Eva Green), finché Holt scopre che sotto la sua patina lucida, Dreamland è piena di oscuri segreti.

Nel cast umano di Dumbo protagonisti Eva Green, Michael Keaton, Colin Farrell, Danny DeVito, Alan Arkin e DeObia Oparei. Prodotto da Justin Springer (Tron: Legacy, Oblivion) il film è un misto di CGI e Live Action.

Dumbo: il trailer del live action Disney diretto da Tim Burton

Oscar 2019: le reazioni delle star alle nomination

Oscar 2019: le reazioni delle star alle nomination

Nella giornata di ieri sono state annunciate le nomination agli Oscar 2019, giunti alla loro novantunesima edizione, la cui cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 24 febbraio.

Di seguito le reazioni delle star, registi, attori e produttore nominati:

Rachel Weisz (La Favorita)

The Favourite

C’è voluto molto coraggio per realizzare questo film che vede tre protagoniste femminili davvero complicate. Solitamente siamo abituati a vedere storie sul dominio maschile, e per ben vent’anni si è rincorsa la possibilità di raccontare un altro punto di vista.

Spike Lee (BlacKkKlansman)

spike lee

Non sono affatto nervoso. Ho girato il film, sono stato nella mia casa in campagna, mi sono stretto la mano, ho baciato i bambini, ho fatto tutte le cose che dovevo fare. Ero in pace con me stesso. Se sei in giro da 30 anni, non sai mai cosa succederà. Ma ho capito che il tempismo è tutto. E questo era il momento giusto per raccontare questa storia che parla direttamente al potere, un potere che oggi ha 800.000 americani disoccupati.

Regina King (Se la strada potesse parlare)

Wow, wow, wow. Non ho altro da dire se non che sono orgogliosa. Orgogliosa del nostro cast, della troupe e del lavoro che abbiamo fatto per raccontarvi questa storia fantastica, e ancora attuale. Sono grata a Barry Jenkins per aver creato questo bellissimo ruolo che nasce dalle grandi parole di James Baldwin. Lavorare con Barry è stato un momento importante della mia carriera e questo riconoscimento è la ciliegina sulla torta”.

Barry Jenkins (Se la strada potesse parlare)

barry jenkins

È un onore essere in compagnia di coetanei e leggende che ammiro. E ancora di più, mi riempie il cuore vedere il nome e il lavoro di James Baldwin associati agli Oscar. A nome della famiglia di Beale Street, i miei infiniti ringraziamenti all’Academy per avermi riconosciuto ancora una volta“.

Sam Elliott (A Star Is Born)

Sono sorpreso. E felice di far parte di questo grande film. Non lo paragonerò a nessuno, ma posso dirvi che Bradley Cooper è un regista brillante. La sua attenzione ai dettagli è immacolata e ed è stato incredibile lavorare insieme.

Emma Stone (La Favorita)

la favorita

Lavorare al fianco delle mie brillanti amiche Olivia Colman e Rachel Weisz insieme all’intero cast è stato a dir poco incredibile. Ero grata ogni giorno e sono onorata di questa nomination. Yorgos ha creato un palazzo in cui tutti ci siamo divertiti a giocare. Sarà per sempre in debito con lui e con tutta la squadra che ha portato questa visione folle alla vita.”

Rami Malek (Bohemian Rhapsody)

bohemian rhapsody recensione

Il film è il risultato di un lavoro collettivo, e queste nomination non solo sono elettrizzanti ma gratificano quanto fatto. Volevo che quella di Bohemian Rhapsody fosse una storia con cui le persone potessero identificarsi, e ci siamo concentrati prima sulla vita di Freddie Mercury e poi sulla musica.

Yalitza Aparicio (Roma)

Roma

Il mio viaggio in Roma è stato straordinario. Come figlia di una lavoratrice domestica e di una donna indigena, mi rende orgogliosa pensare che questo film aiuterà quelli di noi che si sentono invisibili a essere visti. Congratulazioni ad Alfonso, all’intero cast e alla troupe e alla mia cara amica Marina De Tavira“.

Bradley Cooper (A Star Is Born)

A Star Is Born Bradley Cooper

Tutti quelli che hanno lavorato a questo film hanno rischiato, mettendosi in gioco, nella speranza di connettersi alle persone in un modo profondo e intimo. Proprio come è successo a me fin da piccolo con il cinema. Quando ho capito di avere questa opportunità l’ho colta subito, e essere qui è un onore e una responsabilità. L’idea che abbiamo bisogno l’uno dell’altro, il fatto che venga riconosciuta dall’Academy, riconoscere che stamattina, mi rende grato“.

Glenn Close (The Wife)

Glenn Close 2017

Tutto ciò che ha a che fare con questo film è per me sinonimo di gioia. Bjorn Runge è un grande regista e Jonathan Pryce un partner di lavoro ispirato. Sono così orgogliosa di essere in un piccolo film che ha avuto una così grande risonanza, e sono altrettanto fiera di aver condiviso la creazione di questo personaggio con la mia amata figlia Annie.

Richard E. Grant (Can you ever forgive me?)

Non avevo idea di come il pubblico avrebbe reagito al film, perché sulla carta stavamo parlando di persone che stanno fallendo insieme. Sapevamo di aver aftto qualcosa di speciale guardando al modo in cui le persone rispondevano in sala.”

Amy Adams (Vice)

Grazie mille all’Academy per questo riconoscimento. È un onore essere nominata per un film che ho amato. Sono grata a Adam McKay per aver scritto una sceneggiatura così ricca e per aver creato un ambiente di lavoro così meraviglioso. Voglio anche congratularmi con gli altri candidati, i miei colleghi del cast, la troupe e tutti coloro che hanno lavorato così duramente per questo film!

Sam Rockwell (Vice)

Dick Cheney

Dannazione! Sono davvero onorato di essere riconosciuto quest’anno dall’Academy. Vice è un film così speciale e importante e sono felice per Adam McKay, Christian Bale, Amy Adams e Hank Corwin

Alfonso Cuaron (Roma)

alfonso cuaron venezia 75 roma

Sono molto contento. Ma la cosa che mi rende più felice sono le nomination per Yalitza Aparicio e Marina de Tavira. Sono veramente il cuore del film. Se Roma è entrato in contatto con il pubblico, è grazie a loro.

Willem Dafoe (At Eternity’s Gate)

At eternity's Gate

Julian Schnabel ha avuto una visione davvero forte del personaggio, ispirato da tutto ciò che aveva intorno, e vedendo come ha lavorato in studio mi sono sentito come un materiale per lui, la sua tavolozza, e ho adorato trovarmi in quella posizione.

Yorgos Lanthimos (La Favorita)

Desidero ringraziare l’Academy per aver onorato La Favorita in un modo così generoso.  Dopotutto mi sento ancora un estraneo a Hollywood, ma queste nomination mi sembrano un omaggio significativo a ogni persona coinvolta nella realizzazione del film.

Brad Bird (Gli Incredibili 2)

gli incredibili 2 oscar 2019

Abbiamo perso uno dei nostri animatori durante la lavorazione del film, Adam Burke, che aveva lavorato ad ogni mio film d’animazione. È toccante ripensarci dopo questa nomination, perché credo che il suo contributo vivrà per sempre“.

Kevin Feige (Black Panther)

oscar 2019

La parola che continua a venirmi in mente è orgoglio, perché sono orgoglioso di tutti coloro che sono stati coinvolti nel filmStiamo parlando del riconoscimento più importante che un film possa ricevere nel nostro settore, ed qualcosa che ci gratifica immensamente […] Penso che Black Panther sia un film unico raccontato da un regista unico in un momento storico particolare, e grazie al nostro straordinario cast e alla troupe siamo riusciti a dire qualcosa di importante. Ripensando allo scorso anno e all’impatto culturale che questo film ha avuto in tutto il mondo, mi sembra che riconoscimento dell’Academy sia solo l’apice di tutto ciò.”

Rodney Rothman (Spider-Man: Into the Spiderverse)

Spider-Man: Un Nuovo Universo

L’ottimismo è sempre stato al centro del film, perché speriamo che le persone, qualunque sia l’età, sentano di poter realizzare qualcosa di grande. Questo è il cuore del film, una storia piena di speranza, umanità e ottimismo“.

Leggi anche – Oscar 2019: tutte le nomination

Fonte: Variety

Netflix entra nella Motion Picture Association of America

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Netflix entra nella Motion Picture Association of America

Netflix scrive (ancora) una pagina importante nella storia dell’audiovisivo: come riportato dall’Hollywood Reporter, l’impresa entrerà ufficialmente a far parte della Motion Picture Association of America insieme ai sei principali studios di Hollywood (Disney, Fox, Paramount, Sony, Universal e Warner Bros). Si tratta della prima società di streaming capace di ottenere questo importante riconoscimento.

Non ci sono infatti precedenti, e la notizia arriva in concomitanza con la prima nomination agli Oscar 2019 come miglior film per un prodotto originale Netflix, ovvero Roma di Alfonso Cuaron, già Leone d’oro alla recente Mostra del cinema di Venezia.

A nome della MPAA e delle sue aziende associate, sono lieto di dare il benvenuto a Netflix come partner“, ha dichiarato il CEO Charles Rivkin Rivkin in una nota. “Tutti i nostri membri si impegnano per far progredire l’industria cinematografica e televisiva, in entrambi i modi in cui raccontiamo storie e cerchiamo di raggiungere il pubblico. L’inclusione di Netflix ci consentirà di difendere ancora più efficacemente la comunità globale dei narratori creativi e non vedo l’ora di vedere cosa possiamo ottenere insieme. “

Netflix nella storia – farà parte della Motion Picture Association of America

Arriva anche la replica di Ted Sarandos, chief content officer di Netflix, che aggiunge: “Essere parte della Motion Picture Association rappresenta un ulteriore esempio del nostro impegno a garantire la vitalità di queste industrie creative e delle molte persone di talento che lavorano in tutto il mondo.

Vi ricordiamo che l’azienda ha appena ottenuto ben 15 nomination agli Oscar 2019 (potete leggerle qui nel nostro articolo). Dopo le polemiche scatenate dai commenti del direttore del Festival di Cannes Thierry Frémaux e le continue lotte tra sostenitori dell’esperienza tradizionale della sala contro i servizi on demand, questa sembra la conferma di un possibile dialogo tra le parti.

Fonte: THR

The Batman: il film non ha ancora un titolo ufficiale?

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The Batman: il film non ha ancora un titolo ufficiale?

Il successo di Aquaman e le prossime uscite del 2019 (Shazam! e Wonder Woman 1984) potrebbero risollevare la situazione “infelice” dell’universo DC al cinema che la direzione Zack Snyder non era riuscita a gestire nel migliore dei modi. Tuttavia, se escludiamo i progetti già in fase di produzione come Birds of Prey e Joker, sembra che ci siano ancora problemi legati allo standalone di riavvio del personaggio di Batman affidato a Matt Reeves.

Secondo gli ultimi rumor, riportati da Daniel Richtman di SuperBroMovies, il film non avrebbe nemmeno un titolo ufficiale. Dunque non è The Batman il nome definitivo del cinecomic?

Eppure qualche settimana da Umberto Gonzalez di The Wrap aveva riportato che la prima sceneggiatura era stata consegnata sulle scrivanie della Warner Bros., pronta per essere trasformata in un adattamento cinematografico. Anche su quelle pagine risultava scritto “Untitled Batman Project”?

The Batman: Pinguino potrebbe essere il villain del film

Alcune fonti però sostengono che il film arriverà nelle sale non prima del 2021, il che significa che abbiamo aspettare ancora 2-3 anni prima di vedere di nuovo sul grande schermo il Cavaliere Oscuro difensore di Gotham, almeno per quello che riguarda questo progetto.

Non sappiamo se Ben Affleck tornerà a indossare mantello e cappuccio, soprattutto a seguito dei report contrastanti che sembrano fioccare a seguito dei recenti problemi personali dell’attore, che hanno messo in discussione il suo futuro nel franchise DC Comics, ma anche dell’esito poco felice delle sue recenti apparizioni su grande schermo. Sembra anche doveroso sottolineare che questi continui buzz in rete stanno intorbidendo le acque intorno al film, lasciandoci con una grande confusione e nient’altro.

Il futuro cinematografico di Batman è molto incerto, al momento. Dopo il successo della trilogia di Christopher Nolan, è arrivato il reboot a opera della coppia Zack Snyder/Ben Affleck che ha destato parecchie perplessità sia in Batman v Superman che nel naufragio di Justice League.

The Batman: Matt Reeves e Ben Affleck hanno idee molto diverse sul film?

Fonte: Daniel Richtman

The LEGO Movie 2 porgerà il suo omaggio a Stan Lee

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The LEGO Movie 2 porgerà il suo omaggio a Stan Lee

LEGO ha presentato un nuovo set di mattoncini realizzato in occasione dell’uscita di The Lego Movie 2. Una volta costruito, il set, che conta 1.825 pezzi, raffigura l’astronave usata da Rex Dangervest, un eroe intergalattico che viene in aiuto al capomastro Emmet, nel film. L’astronave si chiama Rexcelsior, che è un sottile omaggio all’icona Marvel Comics Stan Lee, scomparso lo scorso novembre.

L’astronave ha un booster, un doppio cockpit microfigure, un interno dettagliato in microscala con varie stanze e compartimenti, porte apribili e un tetto removibile per la facilità di gioco. Il set ha anche una maniglia con un grilletto per sparare e un tiratore a sei-missili a tiro rapido, a molla, e il deposito di munizioni con sei missili in più. Oltre a Rex ed Emmet, il set comprende la casa di Emmet, un muletto, due interuttori e una navetta.

Rexcelsior è un gioco di parole sul famoso “excelsior” usato da Lee per tutta la sua vita. Il co-creatore di molti personaggi iconici della Marvel, Lee, ha anche trovato ulteriore fama e riconoscimento per i suoi cameo nei film e negli spettacoli televisivi della Marvel. LO vedremo di nuovo in Avengers: Endgame e in Captain Marvel, probabilmente anche in Spider-Man: Far From Home, mentre il suo ultimo cameo sul grande schermo, a oggi, è quello animato in Spider-Man: Un nuovo universo.

Ricordiamo che nella versione originale di The Lego Movie 2, a dare la voce a Emmet è Chris Pratt, che nel Marvel Cinematic Universe interpreta Star Lord. Nel 2014, The LEGO Movie divenne un enorme successo, con recensioni prevalentemente positive e un incasso di 469 milioni su un budget di 60, quello che si definisce un vero successo. A scrivere e dirigere c’erano Phil Lord e Chris Miller. Il film ha generato subito un universo condiviso, con altri film del genere usciti nel corso di questi 4 anni: The LEGO Movie Batman e The LEGO Ninjago Movie.

Il titolo completo sarà The Lego Movie 2 e c’è da aspettarsi che riprenderà la formula del primo film, con citazioni dall’universo LEGO, con tutti i personaggi della cultura pop di cui i mattoncini colorati detengono i diritti. Chris Pratt, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day e Tiffany Haddish. Inoltre Jonah Hill è Lanterna Verde, Channing Tatum è Superman.

The LEGO Movie 2, la recensione del film

Vedova Nera: riprese già a febbraio?

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Vedova Nera: riprese già a febbraio?

Il film da solista di Vedova Nera rientra tra i quattro candidati all’uscita di Maggio 2020 fissata dai Marvel Studios, dunque sarebbe scontato pensare che le riprese inizieranno nel corso dei prossimi mesi.  Ipotesi confermata dall’ultimo report di GeekWorldWide, secondo cui la produzione del cinecomic partirà il 28 Febbraio tra Europa (Croazia) e Stati Uniti (Florida).

La sceneggiatura, affidata a Jac Schaeffer (già autrice di TiMER, Nasty Woman, Frozen – Le avventure di Olaf) è pronta da mesi, e alla regia è stata già confermata Cate Shortland. Nessun aggiornamento sul cast ufficiale che affiancherà Scarlett Johansson in quello che è a tutti gli effetti un altro viaggio nel “passato” del MCU (come Captain Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata all’interno dell’universo condiviso).

Vedova Nera sarà il primo film vietato ai minori dei Marvel Studios?

Lo standalone riprenderà le sorti di Natasha Romanoff quindici anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti. Detto ciò, è evidente che il film si piazzerà in un momento della timeline antecedente a Iron Man 2 (dove Vedova Nera debuttava ufficialmente). Probabile quindi un’ambientazione a metà degli anni 2000, una posizione storica che potrebbe ammettere la tanto sperata reunion tra Natasha e Clint Barton (Occhio di Falco) mentre collaborano a Budapest, oppure il primo incontro fra l’eroina e il Soldato d’Inverno

Il villain del film su Vedova Nera sarà quasi sicuramente un uomo, descritto come un individuo “entusiasmante” e di etnia non identificata, ma che si aggira intorno ai quarant’anni. Sfogliando la storia dell’eroina nei fumetti, un personaggio che corrisponde a questa descrizione è il Guardiano Rosso, soldato russo tra i più amati dai fan; oppure potrebbe trattarsi di Taskmaster, supercriminale mercenario capace di duplicare perfettamente i movimenti di chiunque e infiltrato nello SHIELD. Possibile, vista l’ambientazione in Europa, anche la presenza di Night Raven, apparso nella graphic novel Fury / Black Widow: Death Duty. Viene inoltre menzionato che gli studios sono in cerca di un’attrice di 50 anni che possa interpretare un villain secondario.

Vedova Nera: ecco cosa possiamo aspettarci dal cinecomic prequel

Fonte: GeekWorldWide

Ghostbusters 3: Leslie Jones accusa il film di “trumpismo”, interviene Paul Feig

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L’annuncio di un Ghostbusters 3 con il cast originale, per di più diretto da Jason Reitman, figlio di Ivan che diresse i film degli anni ’80, ha scosso i fan del franchise, che finalmente avranno il loro terzo “originale” film sugli Acciappafantasmi.

Chi non ha gradito affatto l’annuncio è stata Leslie Jones, comedian del Saturday Night Live che ha partecipato al film del 2016 diretto da Paul Feig. L’attrice ha scritto su Twitter: “Che insulto! Andate a f*****o. È quello che farebbe Trump. (Con la voce di Trump) “Si rifarà Ghostbusters, meglio con uomini, sarà grandioso. Quelle donne non sono Ghostbusters” così fastidioso! Una mossa da s****i. E non me ne frega un c***o di star dicendo queste cose.”

Da una parte la rabbia della Jones è comprensibile, visto che  Ghostbusters 3 non comprenderà nella sua mitologia il film a cui lei ha partecipato, “cancellandolo” in qualche modo dalla timeline del franchise. Dall’altra però il suo è uno sfogo di rabbia davvero senza senso, dato che un film del genere era nell’arria da anni.

Adesso, Paul Feig è intervenuto in difesa della Jones, sulla quale si è abbattuta, ovviamente, la bufera a seguito di quanto dichiarato. Intervenendo su Twitter, il regista del Ghostbusters del 2016 ha dichiarato: Leslie ha detto la sua verità e io la sostengo. Sono molto aperto alla nuova versione di Ghostbusters di Jason, ma sono anche triste che il nostro team del 2016 non riesca più a riunirsi. Lo siamo tutti. Siamo sempre orgogliosi del nostro film.”

Il film del 2016 è stato un insuccesso clamoroso, e la maggior parte dei commenti negativi, c’è da specificarlo, si sono abbattuti sul film anche previa visione, guidati solo dal pregiudizio che l’operazione stessa ha generato. Lo stesso discorso, uguale e contrario, si sta scatenando per il progetto di Jason Reitman, che è sostenuto a priori dai fan del film con Bill Murray.

E voi, chi chiamerete?

Ghostbusters 3: il primo teaser trailer è già qui!

Entertainment Weekly ha appreso in esclusiva che Jason Reitman dirigerà e co-scriverà il film: “Ho sempre pensato a me stesso come il primo fan di Ghostbusters, quando avevo 6 anni ero a visitare il set. Volevo fare un film per tutti gli altri fan. Questo è il prossimo capitolo della serie originale. Non è un riavvio. Quello che è successo negli anni ’80 è accaduto negli anni ’80, e questo è ambientato nel presente.”

Sony Pictures ha stabilito l’uscita del film per l’estate 2020, con l’intenzione di iniziare le riprese entro pochi mesi.

Wonder Woman 1984: Patty Jenkins parla del ritorno di Steve Trevor

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Prima di tornare sul set di Wonder Woman 1984 Patty Jenkins si è dedicata ad un altro progetto per il piccolo schermo, la serie I Am The Night, dove ha lavorato nuovamente con Chris Pine. Come saprete, l’attore tornerà nei panni di Steve Trevor nel sequel in arrivo a Luglio e non c’è modo di scoprire come verrà spiegata la sua “resurrezione”.

Sull’argomento misterioso è stata la stessa Jenkins a dichiarare che “Il ritorno di Steve avrà perfettamente senso. Ho pensato a lungo a cosa dovevamo raccontare nel film e questo personaggio era incredibilmente importante per la storia. Per ora è tutto ciò che posso dirvi“.

Secondo una recente teoria, la Warner Bros. avrebbe introdotto nell’universo cinematografico un nuovo villain che riporterà in vita l’eroe in cambio di un favore chiesto a Diana Prince. Questo personaggio avrà il volto di Pedro Pascal e corrisponderà a Maxwell Lord, intento a raccogliere qualsiasi manufatto antico che lo renderanno “potente come un dio“. La voce riporta inoltre che Lord lavorerà al fianco di Barbara Ann Minserva, aka Cheetha, l’altro antagonista di Wonder Woman interpretato da Kristen Wiig.

Sarà davvero così?

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

“Per me, questa versione del personaggio è un po’ diversa – aveva dichiarato in un’intervista Chris Pine – I tavoli sono girati, e io sono un cervo nella luce dei fari (due espressioni da urban dictionary che indicano che il suo personaggio si trova in una situazione completamente nuova e che è pervaso da uno stato di eccitazione misto ad ansia e paura)”.

In altre parole, sembra che adesso Steve Trevor non sarà più il leader del gruppo, ma sarà poco più di una spalla per Diana, che ormai, a settant’anni dal suo “debutto” nei panni di eroina, è molto più abile a muoversi nel mondo degli uomini. Purtroppo non abbiamo ancora indizi su come Trevor tornerà in vita.

È stato confermato dalla Jenkins che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: AM to DM

Oscar 2019: Kevin Feige commenta le nomination di Black Panther

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Fa bene a festeggiare Kevin Feige: ieri Black Panther, produzione Marvel Studios, ha scritto un’altra pagina importante nella storia dei cinecomic conquistando ben sette nomination agli Oscar 2019 (film, scenografia, colonna sonora, canzone originale, costumi, montaggio sonoro e missaggio sonoro). Un risultato impensabile fino a qualche anno fa, quando il genere supereroistico veniva tenuto a debita distanza dalla stagione dei premi perché considerato – in fondo – categoria minore.

La parola che continua a venirmi in mente è orgoglio, perché sono orgoglioso di tutti coloro che sono stati coinvolti nel film“, ha spiegato il produttore commentando a caldo le nomination. “Stiamo parlando del riconoscimento più importante che un film possa ricevere nel nostro settore, ed qualcosa che ci gratifica immensamente […] Penso che Black Panther sia un film unico raccontato da un regista unico in un momento storico particolare, e grazie al nostro straordinario cast e alla troupe siamo riusciti a dire qualcosa di importante. Ripensando allo scorso anno e all’impatto culturale che questo film ha avuto in tutto il mondo, mi sembra che riconoscimento dell’Academy sia solo l’apice di tutto ciò.”

Oscar 2019: tutti i nominati della 91° edizione

Black Panther 2 al momento è in fase di pre-produzione ai Mavel Studios.

La sinossi del primo film:

Dopo la morte di suo padre, mostrata in Captain America: Civil War, il giovane principe T’Challa torna a casa per salire sul trono di Wakanda, un’immaginaria nazione nel continente africano, isolata ma tecnologicamente avanzata, e ricca di giacimenti di vibranio. Quando due pericolosi nemici cospirano per portare il regno alla distruzione, T’Challa è pronto a raccogliere l’eredità di suo padre e a indossare gli artigli di Black Panther. Non è la prima volta che il giovane re usa l’identità segreta per fare giustizia: nell’epica battaglia tra lo sprezzante Stark e il cocciuto Rogers, aveva già messo le sue abilità al servizio di Iron Man, in cerca dello scontro diretto con il Soldato d’Inverno. Questa volta, invece della fragile alleanza con la parte più facoltosa dei Vendicatori, T’Challa fa squadra con l’agente della CIA Everett K. Ross, completamente ignaro delle ricchezze locali, e con il corpo speciale wakandiano delle Dora Milaje, tra le quali figura anche l’amata Nakia. Come Freeman, apparso in Civil War, anche Andy Serkis torna nei panni del trafficante d’armi Ulysses Klaue, conosciuto in Avengers: Age of Ultron.

Chadwick Boseman ha interpretato il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film hanno recitato, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari sono comparsi invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther – Recensione

Fonte: CBM

Star Wars: Episodio IX, Mark Hamill “spoilera” la sorta di Kylo Ren?

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Sappiamo che Mark Hamill potrebbe apparire in Star Wars: Episodio IX sotto forma di fantasma di Forza, visto che nell’episodio precedente, Gli Ultimi Jedi, ha lasciato fisicamente il mondo dopo l’incredibile battaglia contro suo nipote Ben Solo/Kylo Ren.

L’attore, indissolubilmente legato alla saga, si troverà quindi ad affrontare definitivamente il suo ultimo film del franchise, e lo farà con tutto il cast di giovani attori che hanno ricevuto il testimone da lui, dalla sua gemella spaziale, la compianta Carrie Fisher, e dall’inossidabile Harrison Ford.

In occasione dell’annuncio delle nomination agli Oscar 2019, Mark Hamill si è congratulato con Adam Driver, interprete di Kylo Ren, per la sua candidatura come migliore non protagonista in BlackkKlansman, il film di Spike Lee tratto da una storia vera. Per il film, Lee ha ricevuto anche la sua prima candidatura in carriera alla regia e al miglior film, ma Hamill si è giustamente concentrato sul giovane Driver, congratulandosi a modo suo.

Su Instagram, l’attore interprete di Luke Skywalker ha condiviso una immagine che ritrae un Driver sorridente e il poster del film di Lee, con la seguente didascalia: “Congratulazioni ad Adam per la tua meritata nomination agli Oscar per BlackkKlansman, in cui interpreti un brav’uomo che finge di essere cattivo! (hashtag, solo per dire)”.

Che quell’hashtag possa essere un indizio su come si evolverà il percorso di Kylo Ren? Non possiamo saperlo, ma potrebbe senza dubbio essere anche solo un modo di Hamill perprendere in giro i suoi fan!

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Shazam!: le Funko Pop rivelano un importante dettaglio sulla trama

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Un’altra importante anticipazione della trama di Shazam! potrebbe essere stata rivelata nientemeno che dalla collezione di Funko Pop relativa al cinecomic con Zachary Levi. E a quanto pare il supereroe del titolo non sarà l’unico a possedere poteri straordinari…

Come potete vedere nelle immagini qui sotto, Eugene e Darla Batson , i genitori adottivi di Billy Batson, compaiono nei loro costumi da eroi (con tanto di mantello) molto simili al design dell’uniforme del protagonista. Questo significa che nel film compariranno anche gli alter ego dei due personaggi, così da introdurre sul grande schermo l’intera famiglia Shazam?

Che ne pensate?

Shazam!: il regista condivide una foto misteriosa del film

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La sinossi ufficiale di Shazam! : Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Vi ricordiamo che Shazam! farà parte dell’Universo Cinematografico DC e uscirà ad aprile 2019. Nel cast Zachary LeviAsher Angel (Billy Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus Sivana)Jack Dylan Grazer (Freddy), Grace Fulton (Mary), Faithe Herman (Darla), Ian Chen (Eugene), Jovan Armand (Pedro), Cooper Andrews e Marta Milans (genitori adottivi di BillyVictor e Rosa Vasquez), Ron Cephas Jones (Il Mago).

Shazam!: in che modo il film sarà legato al DCEU?

Fonte: Comicbook

I Soprano: il figlio di Gandolfini sarà il giovane Tony

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L’eredità di Tony Soprano passa di padre in figlio: sarà infatti Michael Gandolfini, figlio di James Gandolfini, a interpretare il boss italoamericano nel film prequel della serie I Soprano intitolato The Many Saints of Newark, produzione New Line Cinema che ha già trovato in Alessandro Nivola, Vera Farmiga, Jon Bernthal, Billy Magnussen e Corey Stoll i suoi protagonisti.

Vi ricordiamo che la sceneggiatura verrà curata da David Chase, già ideatore e co-creatore dello show capolavoro andato in onda per sei stagioni dal 1999 al 2007 su HBO. Alan Taylor firmerà invece la regia.

Gandolfini Jr. ha recitato di recente nella serie The Deuce, sempre produzione HBO. Addetti ai lavori hanno spiegato che la sua presenza sullo schermo e la padronanza dei manierismi di Tony Soprano, uniti alla somiglianza con il padre lo hanno reso la scelta migliore (se non obbligata) per il ruolo.

Sulla trama ufficiale della pellicola non ci sono molti dettagli, tranne che sarà ambientata durante le rivolte di Newark negli anni ’60 tra afroamericani e italiani. La storia si concentrerà su Dickie Moltisanti, mentore di Tony, e sulla sua associazione criminale.

I Soprano – al via la produzione del prequel

Fonte: Deadline

Box Office ITA: Mia e il Leone Bianco vince il weekend

Box Office ITA: Mia e il Leone Bianco vince il weekend

Mia e il Leone Bianco debutta in testa al box office  italiano, seguito da Glass e Non ci resta che il crimine. La new entry Mia e il Leone Bianco apre in testa al box office italiano con 1,9 milioni di euro incassati in 402 sale. Invece Glass debutta in seconda posizione con 1,8 milioni di euro. Non ci resta che il crimine scende al terzo posto con 1,2 milioni con cui arriva a quota 3,6 milioni di euro.

Bohemian Rhapsody  conferma la quarta posizione e raccoglie altri 964.000 euro con cui arriva a ben 26,4 milioni di euro. L’Agenzia dei Bugiardi esordisce al quinto posto con 893.000 euro, mentre Aquaman supera il tetto dei 10 milioni con altri 864.000 euro. Segue Ralph Spacca Internet che giunge a quota 10 milioni raccogliendo altri 844.000 euro.

Candidato a due Premi Oscar, Maria Regina di Scozia apre all’ottavo posto con 767.000 euro incassati in 322 sale. Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità precipita in nona posizione con altri 558.000 euro per un globale di 3,4 milioni. Chiude la top10 City of Lies che arriva a 1,2 milion complessivi raccogliendo altri 338.000 euro.

L’uomo dal cuore di ferro: recensione del film con Jason Clarke

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L’uomo dal cuore di ferro: recensione del film con Jason Clarke

L’uomo dal cuore di ferro è il titolo del racconto biografico che parla dell’ascesa politica e della morte di Reinhard Heydrich, il gerarca nazista principale fautore della “soluzione finale”, la sistematizzazione dello sterminio degli ebrei durante il regime di Hitler. Il film, diretto dal regista Cedric Jimenez, è basato sul romanzo HHhH di Laurent Binet che racconta un episodio della storia della Seconda Guerra Mondiale non troppo noto.

Sviluppandosi nell’intero corso dell’ascesa politica di Heydrich, L’uomo dal cuore di ferro culmina nell’attentato ai suoi danni da parte di partigiani cecoslovacchi. L’attentato riuscì, dal momento che Heydrich perse la vita a causa delle ferite riportate durante l’esplosione della sua automobile, e l’attentato fu l’unico riuscito ai danni di ufficiali e gerarchi SS nel corso della Guerra. La sua morte sancì l’inizio di grandi disordini che contribuirono allo sgretolamento del terzo Reich. Jimenez racconta la storia da due punti di vista differenti, separando nettamente il punto di vista di Heydrich e di sua moglie, l’algida Lina, e quello invece che si offre sui partigiani che organizzarono l’attacco. Il film è spaccato lungo una linea che lo divide precisamente a metà e solo dalla seconda parte in poi incontreremo i coraggiosi che si sacrificarono per eliminare il terribile gerarca.

L’uomo dal cuore di ferro, il film

La parte che sembra funzionare di più, in un film tutto traballante e con pochissima personalità, è quella dedicata all’ascesa di Heydrich: coinvolto in alcuni scandali ed allontanato dall’esercito, l’uomo venne rimesso in senso da Lina, che poi divenne sua moglie. La donna lo introdusse all’ideologia nazista e lo presentò ai vertici delle SS, presso i quali lui si fece notare subito per l’approccio pratico e lo spirito risoluto, nonché per il “cuore di ferro”. Fu lui a guidare alcune delle più grandi repressioni a danno dei dissidenti del regime, tanto che nel 1941 venne nominato da Adolf Hitler governatore del Protettorato di Boemia e Moravia, dove mise in atto sanguinosi “rimedi” per annientare la resistenza anti-tedesca. Fu lui la mente principale dietro la stesora del piano che portò alla soluzione finale.

Questo aspetto pubblico e politico estremamente funzionale viene messo a confronto con la vita privata di Reinhard, che diventa man mano più arido. Innamorato e devoto alla moglie, padre premuroso e amante della musica, l’uomo di estranea sempre di più dagli affetti familiari per dedicarsi al lavoro, assecondando la sua ambizione. A interpretarlo c’è Jason Clarke, che troppo spesso non viene abbastanza messo in luce per il suo talento. L’attore dalla grande personalità e l’ottima presenza scenica si sacrifica in una storia senza troppa personalità, al fianco di Rosamund Pike. Entrambi sono molto adatti ai ruoli a loro affidati ma entrambi sembrano uno spreco di talento in un film sembra una fredda cronistoria di un fatto storico poco noto.

Trattamento peggiore viene riservato agli attori che interpretano i due partigiani autori dell’attentato. Jack Reynor e Jack O’Connell, che compaiono a metà film, portano avanti lo stereotipo dell’uomo che lotta per la libertà, senza che la scrittura o la regia dimostrino il benché minimo guizzo di dignità per coloro che hanno davvero portato a compimento un attentato suicida. L’uomo dal cuore di ferro è il racconto, senza nessun tipo di ambizione, di un fatto storico poco conosciuto, che può avere esclusivamente un valore informativo, non certo qualche velleità artistica.

Trailer del film

L’ultimo samurai: tutto quello che non sai sul film

L’ultimo samurai: tutto quello che non sai sul film

L’ultimo samurai è un film del 2003, diretto da Edward Zwick, che ha reso onore, ancora una volta, alle tradizioni e ai valori dei samurai, un mondo che ormai non esiste più (anche i codici morali sono sopravvissuti nella società giapponese moderna).

Candidato a ben quattro Premi Oscar (tra cui quello del Miglior Attore non Protagonista a Ken Watanabe) e a tre Golden Globe, il film racconta in maniera mediata e romanzata la Ribellione di Satsuma e la guerra Boshin. Ecco quello che non sapevate su L’ultimo samurai.

L’ultimo samurai: Streaming

L'ultimo samurai

Chi desiderasse rivedere il film L’ultimo samurai in streaming, film diretto da Edward Zwick con Tom Cruise, oppure volesse cimentarsi per una prima visione, è possibile farlo grazie alle diverse piattaforme di streaming digitali che rendono possibile la visione di questo titolo. Nella fattispecie, L’ultimo samurai è visibile su Infinity, Premium Play, Chili, Rakuten Tv, Google Play, iTunes e Tim Vision.

Ultimo Samurai

L’ultimo Samurai è un film diretto da Edward Zwick (Vento di Passioni, Blood Diamond – Diamanti di sangue, Amori & altri rimedi) ambientato nel Giappone che ha vissuto la Ribellione di Satsuma e che vede, tra i protagonisti, Tom Cruise, Ken Watanabe, Shin Koyamada e Tony Goldwin. Uscito in Italia il 9 gennaio del 2014, L’ultimo samurai racconta la storia di un ex capitano dell’esercito americano, tale Nathan Algren (Tom Cruise) che, nel 1876, viene chiamato ed incaricato di addestrare l’esercito dell’imperatore giapponese Meiji.

Lo scopo è solo uno: eliminare in maniera definitiva i samurai ribelli all’impero. Algren è sostanzialmente un uomo alla deriva che ha rischiato la vita per essere fedele al suo paese che è cambiato di molto dagli anni della guerra civile. L’incarico da parte dell’Impero giapponese per lui non è che un modo per fuggire dai ricordi che lo attanagliano, dalla disillusione, dalle angosce, oltre che essere una via “facile” per fare soldi.

Eppure, dopo essere arrivato in Giappone e aver capito ciò che succede davvero, riuscirà a concepire la filosofia, lo stile di vita e la cultura millenaria dei samurai, che a loro volta rimangono sorpresi ed incantati dalla tenacia di Algren. Il comandante un tempo avversario ed ora suo mentore, Katsumoto (Ken Watanabe),è incuriosito dalla cultura esistente al di fuori della sua e così lo sono gli altri samurai ribelli che cominceranno a trattare il capitano Algren come un loro pari, senza perdere di vista il loro obiettivo: difendere le tradizioni, i valori e i codici dal quel progresso ne minaccia l’esistenza.

L’ultimo samurai si basa, in essere su una storia vera, quella di Jules Brunet, un capitano ed istruttore d’artiglieria che sottostava agli ordini di Napoleone III, inviato in Giappone per insegnare le tattiche innovative militari: una volta arrivato nel paese del Sol Levante, sposa la causa ribelle, dopo essererimasto invischiato nella guerra Boshin.

Film Samurai

L'ultimo samurai

Nel corso della storia del cinema mondiale, di film samurai ne sono stati realizzati a iosa, per la maggior parte appartenenti alle cinematografia giapponese. Tra i primi film che trattano la storia di questi militari del Giappone feudale, totalmente fedeli alla trazioni, che fanno della guerra un’arte e facenti parte di una casta colta, c’è sicuramente uno dei capolavori di Akira Kurosawa, I sette Samurai, girato nel 1954, cioè 4 anni dopo il successo di Rashomon (film che racconta la storia di un samurai ucciso tramite diverse testimonianze e diversi punti di vista).

Il film, che vede la presenza di Toshirō Mifune, è ambientato nell’Era Sengoku e narra la storia di un villaggio abitato da contadini che assume dei Rōnin (cioè i samurai rimasti senza padrone, dei guerrieri erranti) per potersi difendere dai saccheggi quotidiani di un gruppo di briganti. Ma Kurosawa, nel 1961, girò un altro film sui samurai, La sfida del samurai (sempre con Mifune) che racconta la storia un rōnin che arriva in una città divisa da due bande di criminali e che decide di metterle una contro l’altra per liberare la città.

The Last Samurai

The Last Samurai, titolo in lingua originale de L’ultimo samurai, non si riferisce solo al film del 2003 con Tom Cruise. Infatti, questo titolo è stato utilizzato molte volte per realizzare film diversi ma sempre concernenti al mondo dei samurai.

Se L’ultimo samurai è stato l’ultimo film a narrare tradizioni e valori di questo mondo, in precedenza ne furono realizzati altri: andando a cronologicamente a ritroso, nel 1988 venne realizzato un film, The Last Samurai, diretto da Paul Mayersberg. Anche se la data di produzione è risalente al 1988, in realtà il poi uscì negli Stati Uniti solo all’inizio del 1997, dopo due premiere svoltesi negli anni precedenti in Germania e sempre negli Usa.

Il film racconta la storia di due uomini d’affari giapponesi in cerca di una realizzazione spirituale che, seguendo le orme di un antenato samurai, arrivano fino in Africa con un gruppo di turisti, per essere poi rapiti dal leader della guerriglia locale e sarà un duro mercenario a doverli salvare.

Andando ancora indietro, si arriva al 1974, quando venne realizzato Okami yo Rakujitsu o kire, un film di Kenji Misumi, uscito negli Usa tre anni dopo con il titolo di The Last Samurai. Il racconta la storia di Toranosuke Sugi, un coraggioso e leale samurai, che combatte per praticare e preservare gli insegnamenti del suo maestro durante una guerra civile. Ma Sugi ha amici da entrambe le fazioni e non saprà se cadere nella tentazione o evitare di farlo per i suoi princìpi e per la libertà.

Film sui Samurai

L'ultimo samurai

Oltre ai primi film sui samurai, nel corso negli anni, vennero realizzati molte pellicole interessanti, come Il trono di sangue (1957, regia di Kurosawa), L’ultimo samurai (1967, regia di Masaki Kobayashi), Kagemusha – L’ombra del guerriero (1980, regia di Kurosawa), e Il crepuscolo del samurai (2002, regia di Yôji Yamada).

Ma si ricordano anche titoli come Zatôichi di Takeshi Kitano del 2003, 13 assassini di Takashi Miike del 2010 e 47 Ronin di Carl Rinsch, con Keanu Reeves, del 2013. Uno dei fatti interessanti, che riguardano la realizzazione di film sui samurai, è avvenuto con l’animazione: infatti, tra il 2001 e il 2004 è stata realizzata una serie tv intitolata Samurai Jack: la serie animata statunitense, che ha avuto immediato successo tra le giovani generazioni, ha avuto un revival nel 2017 con una quinta stagione.

Katsumoto

L'ultimo samurai

Nel film L’ultimo samurai, che riprende ed unifica, in forma romanzata due eventi storici giapponesi, la guerra Boshin e la Ribellione di Satsuma, compare il personaggio di Katsumoto, interpretato in maniera magistrale da Ken Watanabe (che venne candidato all’Oscar).

Katsumoto è un personaggio che si rifà al militare giapponese Saigō Takamori, samurai del feudo di Satsuma che trovò la morte nella battaglia di Shiroyama. Takamori incarnò la crisi d’identità della sua nazione, divisa tra l’accoglienza del modernismo e la difesa degli antichi valori samurai: Takamori guidò i samurai, come il Katsumoto nel film del 2003, cercando di combattere quel modernismo che si faceva ormai incombente, tentando di essere federe e di difendere fino all’ultimo tradizioni e valori di un mondo, quello samurai, che correva il rischio di scomparire, diventando uno dei grandi eroi nazionali del Giappone.

Fonti: IMDb, nationalgeographic

Oscar 2019: tutte le nomination portano a Roma

Oscar 2019: tutte le nomination portano a Roma

Il 24 febbraio saranno annunciati i vincitori dei 91° Academy Awards, gli Oscar 2019. L’edizione di quest’anno si presenta già particolare, vista l’assenza di un presentatore ufficiale, dopo il rifiuto di Kevin Hart. Ma siamo sicuri che l’Academy riuscirà a fare a meno dell’ospite, soprattutto con un programma che vedrà risplendere principalmente i nominati, che sono i veri protagonisti della serata.

E proprio oggi sono stati annunciati i fortunati nominati nelle 24 categorie ufficiali e, non troppo a sorpresa, Roma di Alfonso Cuaron guida la classifica dei film più nominati con 10 candidature, a pari merito con La Favorita di Yorgos Lanthimos, risultato, questo, decisamente più sorprendente.

E difficilmente si era vista una lista di nominati così esterofila, con il regista messicano alla carica, favorito anche per la categoria Miglior Film, mentre Pawel Pawlikowski, regista polacco già premio Oscar per Ida, nella categoria Miglior film Straniero, porta a casa anche una nominatio alla regia, vera sorpresa degli annunci della mattinata. Il film è il bellissimo Cold War.

Resta invece a bocca asciutto Bradley Cooper, per la regia, categoria in cui è stato finalmente riconosciuto un posto a Spike Lee (che compare per la prima volta anche nella categoria principale) per il bellissimo BlackkKlansman. Il film di Lee ha conquistato ben 6 nomination, due in meno di A star is born (che concorre per 8 categorie), ma senza dubbio una vera “scossa” nel panorama cinematografico americano di quest’anno.

Altro schiaffo al pubblico USA è Vice, di Adam McKay, che conquista 8 nomination, mentre a fare la storia, letteralmente, è Black Panther. Il film, sicuramente trascinato dagli incassi esorbitanti e dall’altissimo gradimento di cui ha goduto, ha messo a segno un colpo storico: 7 nomination agli Oscar 2019 per il cinecomic. Mai nessun film dello stesso genere era arrivato a tanto, comparendo anche nella categoria Miglior Film. Ci era andato vicino soltanto Logan, con la nomination per la migliore sceneggiatura.

Molte soprese anche tra le nomination agli attori. Le due protagoniste di Roma sono entrambe arrivate nella cinquina (Yalitzia Aparicio come protagonista e Marina De Tavira come non protagonista), mentre Willem Dafoe è il vero outsider nella categoria dei protagonisti, con la sua magnifica interpretazione di Van Gogh in Sulla soglia dell’eternità. Per La Favorita tripletta di nominate, con la regina Colman nella categoria principale, e con le due “bitches”, Rachel Weisz e Emma Stone, in quella secondaria.

Barry Jenkins ha ottenuto 3 nomination con Se la strada potesse parlare, così come i Fratelli Coen, per il loro film a episodi su Netflix, La ballata di Buster Scruggs. Si è fermato a tre anche Cold War, che però compare in tra categorie prestigiosissime: Film Straniero, Fotografia e Regia, una vera e propria attestazione di stima da parte dell’Academy che ha invece concesso “solo” 5 candidature a Green Book, il film che sembrava essere il favorito alla corsa per gli Oscar 2019.

Certo, non sempre l’alto numero di nomination è garanzia di vittoria, ma sicuramente aumenta le probabilità. Ma chi invece è stato lasciato completamente fuori dalle nomination? Sicuramente ci sono diversi attori che potevano ambire a un posto, a partire da Nicole Kidman, che gareggiava con Distroyer e con Beautiful Boy, ma anche il giovane Timotheé Chalamet, che piace tanto al pubblico americano. Anche i fan di Toni Colette e Emily Blunt avrebbero qualcosa da dire, tuttavia l’inclusione a sorpresa di Melissa McCarthy e Yalitzia Aparicio nella cinquina ha scombinato i pronostici.

Fuori dai giochi dei grandi Il primo uomo di Damien Chazelle che non è riuscito a conquistare nemmeno un posto nella categoria musicale, che tanto gli è stata cara nel suo lavoro precedente. Mentre è sempre lì, misteriosamente, Bohemian Rhapsody, con 5 nomination e diverse buone chance di vittoria.

Tra le nomination notevoli cìè senza dubbio quella a Paul Schrader per la sceneggiatura originale di First Reformed, un riconoscimento obbligato a un film che forse avrebbe potuto dire la sua tra le migliori interpretazioni (Ethan Hawke).

Con la netta sensazione che Roma possa conquistare quasi tutti i premi per cui è candidato, l’appuntamento è al 24 febbraio quando, nell’autogestione di Hollywood, al Dolby Theatre, verranno assegnati i 91° Academy Awards.

Oscar 2019 nomination: tutti i nominati della 91° edizione

The Vanishing – Il mistero del faro al cinema il 28 febbraio

The Vanishing – Il mistero del faro al cinema il 28 febbraio

The Vanishing – Il mistero del faro è un thriller psicologico ispirato a una leggenda reale, ancora irrisolta: il mistero del faro delle isole Flannan.

Il film,  diretto dal pluripremiato regista danese Kristoffer Nyholm (Taboo, The Killing) e interpretato dagli attori scozzesi Peter Mullan (Tirannosauro, War Horse, Trainspotting) e Gerard Butler (Attacco al potere, Dragon Trainer, Coriolano, 300), e l’esordiente Connor Swindells, uscirà nelle sale italiane il 28 febbraio distribuito da Notorious Pictures.

The Vanishing – Il mistero del faro, la trama

 Tre guardiani di un faro si apprestano ad assumere servizio per le solite sei settimane su una piccola e remota isola al largo della Scozia.

Tutto prosegue con normalità fino a quando i tre non scoprono un baule pieno d’oro, portato sull’isola da un naufrago in fuga. Saranno costretti a uccidere dapprima per difendersi, poi per trattenere l’oro e infine continueranno a farlo accecati dall’odio e dalle paranoie, fino a quando rimarrà un solo sopravvissuto.

 

Black Panther scrive la storia dei cinecomics: nominato a 7 premi Oscar

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Black Panther aveva già fatto registrare moltissimi record nel corso della sua storia nel mondo, a partire dagli eosrbitanti incassi, ma adesso il film diretto da Ryan Coogler entra nella storia dei cinecomics per essere stato il primo film di quel genere ad essere nominato nella categoria Miglior Film agli Oscar 2019.

Il film, prodotto da Kevin Feige, con Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis, è nominato a ben sette premi Oscar: film, scenografia, colonna sonora, canzone originale, costumi, montaggio sonoro e missaggio sonoro.

I Marvel Studios hanno messo a segno anhce un’altra nomination, con Avengers: Infinity War che gareggia per i migliori effetti visivi.

Fino a questo momento, il cinecomic che era andato più vicino a questo risultato era Logan, di James Mangold, che aveva portato a casa la prestigiosa nomination per la migliore sceneggiatura non originale.

Black Panther 2 al momento è in fase di pre-produzione ai Mavel Studios.

Dopo la morte di suo padre, mostrata in Captain America: Civil War, il giovane principe T’Challa torna a casa per salire sul trono di Wakanda, un’immaginaria nazione nel continente africano, isolata ma tecnologicamente avanzata, e ricca di giacimenti di vibranio. Quando due pericolosi nemici cospirano per portare il regno alla distruzione, T’Challa è pronto a raccogliere l’eredità di suo padre e a indossare gli artigli di Black Panther. Non è la prima volta che il giovane re usa l’identità segreta per fare giustizia: nell’epica battaglia tra lo sprezzante Stark e il cocciuto Rogers, aveva già messo le sue abilità al servizio di Iron Man, in cerca dello scontro diretto con il Soldato d’Inverno. Questa volta, invece della fragile alleanza con la parte più facoltosa dei Vendicatori, T’Challa fa squadra con l’agente della CIA Everett K. Ross, completamente ignaro delle ricchezze locali, e con il corpo speciale wakandiano delle Dora Milaje, tra le quali figura anche l’amata Nakia. Come Freeman, apparso in Civil War, anche Andy Serkis torna nei panni del trafficante d’armi Ulysses Klaue, conosciuto in Avengers: Age of Ultron.

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