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Fantastici Quattro, il regista saluta Stan Lee e confessa: “L’ho deluso”

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La morte di Stan Lee ha scosso tutto il mondo e concinuano a fioccare i messaggi di saluto, gratitudine e cordoglio dedicati a The Man, colui che ha cambiato la cultura popolare per sempre. Tra le tante voci che hanno espresso il loro lutto e la vicinanza alla famiglia di Lee, c’è anche quella di Josh Trank, regista del disastroso adattamento de Fantastic 4 – I fantastici quattro del 2015. Il regista ha twittato il suo saluto al Sorridente, confessando di averlo deluso per il cattivo adattamento cinematografico della prima Famiglia Marvel.

Ecco il tweet: Nonostante potesse dire che lo avevo deluso, Stan Lee restò sempre in contatto con me. Oggi salutiamo una delle più grandi icone creative della storia, qualcuno che ci ha sempre ricordato che l’umanità non era un’identità segreta. Riposa in pace, Stan.”

In allegato al suo tweet, Josh Trank ha pubblicato un biglietto inviatogli da Stan Lee, in cui il 92enne gli augurava di star bene, probabilmente un biglietto di auguri, o una risposta a una conversazione privata trai due.

https://twitter.com/joshuatrank/status/1062080526809329665?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1062080526809329665&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cbr.com%2Ffantastic-four-josh-trank-stan-lee-tribute%2F

I Fantastic 4 – I fantastici quattro sono trai personaggi Marvel a non aver ricevuto mai un adattamento al cinema all’altezza delle storie a fumetti. Oltre al tentativo di Trank, ricordiamo anche i due film dei primi anni 2000, con un approccio decisamente naive al cinecomic. Il risultato è stato quello di due film che non sono troppo dispiaciuti al pubblico ma che oggi non sembrano abbastanza.

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Il Ritorno di Mary Poppins: le scene con Dick Van Dyke ci faranno piangere

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Tra poco più di un mese sbarcherà nelle nostre sale Il Ritorno di Mary Poppins, atteso “sequel” che vede protagonista Emily Blunt nei panni dell’iconica tata resa celebre da Julie Andrews. Nel film, come già annunciato, ci sarà anche Dick Van Dyke in quelli del sig. Dawes Jr., e da quanto raccontato dall’attrice l’atmosfera sul set in presenza dell’attore ha letteralmente fatto piangere ogni membro della troupe:

Dick aveva appena terminato il suo discorso, e Rob [Marshall] riusciva a stento a trattenere le lacrime. La scena finì e per qualche secondo rimanemmo in attesa del suo segnale…fu allora che ci rendemmo conto che stavamo scrivendo davvero un capitolo successivo di Mary Poppins e che onore sarebbe stato portare avanti la sua eredità

Dello stesso parere è Lin-Manuel Miranda, co-protagonista, che racconta: “Il giorno in cui abbiamo avuto Dick sul set è stato il più emozionante della lavorazione, perché doveva recitare questo bellissimo monologo e ha anche cantato improvvisando ‘Feed the Birds’. Quando ero un bambino il solo accenno di quella melodia mi faceva scoppiare in lacrime, impedendomi di finire il film. Rivederlo dal vivo, eseguito da Dick, è stato davvero straordinario“.

Ecco il trailer ufficiale di Il ritorno di Mary Poppins

Nel cast del film Emily Blunt, nel ruolo che fu di Julie AndrewsLin-Manuel Miranda, creatore del musical di grandissimo successo Hamilton, e la tre volte premio Oscar Meryl Streep, che interpreterà il ruolo della cugina Topsy. Ben Whishaw (Spectre, The Zero Theorem, Paddington) interpreterà invece Michael Banks da adulto e Emily Mortimer sarà Jane. Infine ci saranno anche Dick Van Dyke e Angela Lansbury.

Il film arriverà in sala il 19 dicembre 2018 e racconta di Jane e Michael Banks oramai diventati adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in casa Mary Poppins. Attraverso le sue doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno abbandonato le loro vite.

La sceneggiatura sarà scritta da David Magee; per quanto riguarda la colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato al premio Oscar Marc Shaiman si occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony Award Scott Wittman scriverà nuove canzoni originali.

A dirigere il film è stato chiamato un esperto di musical, Rob Marshall. L’ambientazione, che nel primo film era di poco precedente alla Prima Guerra Mondiale, in questo film sarà quella della Grande Depressione, mentre la storia sarà basata sulle storie di Pamela Lyndon Travers su Mary Poppins e la famiglia Banks.

Il Ritorno di Mary Poppins, leggi la recensione

Fonte: EW

Oscar 2019: Dogman e Bismillah ai Cinema Italian Style

Oscar 2019: Dogman e Bismillah ai Cinema Italian Style

Dogman e Bismillah a Hollywood per rappresentare il cinema italiano in corsa verso gli Oscar. Tra gli ospiti all’inaugurazione del Cinema Italian Style – evento prodotto e organizzato da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con l’American Cinematheque di Los Angeles – erano presenti anche il regista Alessandro Grande e l’attore Marcello Fonte.

Questi ultimi, accomunati dall’origine calabrese, hanno accompagnato negli States le proiezioni del cortometraggio Bismillah, già vincitore del David di Donatello, e del film Dogman di Matteo Garrone che ha regalato a Fonte il premio come migliore attore a Cannes. Entrambe le opere rappresentano il cinema italiano nella selezione per la statuetta più ambita. L’accoglienza della stampa e del pubblico americano è stata positiva, a testimonianza dell’attenzione e della credibilità di cui gode il cinema italiano all’estero.

Oscar 2019: Dogman di Matteo Garrone il candidato per l’Italia

Dal cuore di Hollywood, Alessandro Grande ha voluto ringraziare l’organizzazione per l’opportunità offerta al suo corto Bismillah, che tratta in maniera poetica e originale il tema dell’immigrazione, di essere presentato anche in America, per sostenere la campagna Oscar dopo lo straordinario successo riscosso nei festival di tutto il mondo. Il corto è stato co-prodotto da Indaco Film con la partecipazione di Calabria Film Commission e Comune di Catanzaro e la distribuzione di Zen Movie.

Wonder Woman 1984: Chris Pine sapeva che sarebbe tornato?

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Wonder Woman 1984: Chris Pine sapeva che sarebbe tornato?

Intervistato da BBC Radio 1 in occasione dell’arrivo su Netflix del nuovo film che lo vede protagonista (il dramma storico Outlaw King), Chris Pine ha avuto modo di parlare anche del suo atteso ritorno in Wonder Woman 1984, sequel che lo vedrà ancora protagonista insieme a Gal Gadot nei panni di Steve Trevor. Ma al contrario dei fan, che sono rimasti sorpresi da questo annuncio (il personaggio moriva alla fine del primo capitolo), l’attore sembrava conoscere la sua sorte già ai temi delle riprese di Wonder Woman:

La cosa non mi ha affatto sorpreso. Patty [Jenkins] mi aveva accennato questa idea mentre giravamo il primo film. Ed era un’idea davvero potente, come tutte quelle che le vengono in mente…è come se avesse piantato un seme a terra e quello all’improvviso iniziasse a crescere e diventare un albero. Lei potrebbe farti fare qualsiasi cosa…

I primi report dal film hanno confermato che tornerà lo stesso personaggio (e non un nipote, come si era pensato all’inizio, visti i decenni che separano le ambientazioni dei due film), dunque sembra proprio che la produzione e gli sceneggiatori abbiano trovato il modo per farlo resuscitare dalla tomba.

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

È stato confermato dalla Jenkins durante lo scorso CinemaCon che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: BBC Radio 1

II gladiatore: dieci cose che non sai sul film

II gladiatore: dieci cose che non sai sul film

Il Gladiatore  è uno di quei film che ha fatto la storia del cinema. Diretto da Ridley Scott e con interpretazioni magistrali, come quelle di Russell Crowe e di Joaquin Phoenix, Il Gladiatore racconta la vicenda di Massimo Decimo Meridio, dalla stima dell’imperatore Marco Aurelio che vede in Massimo il figlio che avrebbe sempre voluto, alla vendetta verso Commodo, usurpatore del titolo paterno e mandante degli omicidi verso la sua famiglia.

Mentre Ridley Scott è pronto a tornare dietro la macchina da presa per realizzare un sequel, che dovrebbe concentrarsi su Lucio, figlio di Augusta Lucilla, ecco le dieci cose che, forse, non sapevate su Il Gladiatore.

Il Gladiatore: film

il gladiatore

1. Le riprese del film non avvennero in Italia. La richiesta di poter svolgere le riprese dei combattimenti al Colosseo venne fatta al comune di Roma e venne rifiutata, poiché l’anfiteatro era in fase di restauro. Venne così fatta a Malta una replica del Colosseo in scala ridotta a un terzo. Per la sua realizzazioni ci sono voluti diversi mesi e il costo è stato stimato a un milione di dollari. Un grande dispendio per poter realizzare in modo preciso l’assortimento decorativo ai tempi dell’Impero Romano, fatto di colonne, ponti, statue e tanto altro. Il complesso realizzato è stato reso servizievole con camerini e altre connotazioni. Il resto del Colosseo è stato realizzato digitalmente.

2. Il Gladiatore ha mantenuto la tradizione del pollice all’insù. Uno dei malintesi molto comuni risiede nel fatto che un imperatore romano abbia alzato il pollice per indicare che un gladiatore dovesse essere risparmiato, mentre il pollice in giù stava a significare che non ci sarebbe stata pietà per un gladiatore abbattuto. In realtà, questo gesticolare si verificava in modo diverso: il pollice alzato stava a simbolizzare un’azione di spada (e, quindi, la morte), mentre il pollice in basso simbolizzava una spasa sguainata, cioè la grazia. Lo staff del film era a conoscenza di queste simbologie mentre stavano realizzando il film, ma siccome il pollice rivolto verso l’alto è entrato di uso comune per significare che va tutto bene, venne deciso di non confondere il pubblico inutilmente.

3. Ne Il Gladiatore appare un effetto sfocato che non era previsto. A metà della scena di guerra tra l’esercito di Massimo e le tribù germaniche è presente un effetto di sfocatura che non era inizialmente previsto. La scena è stata girata in prima serata, ma si è continuato a girare per diverso tempo e la luce si era drasticamente ridotta. Per mantenere l’illuminazione allo stesso livello per poter realizzare la scena in modo continuativo ed evitare di investire un altro giorno per girare, il direttore della fotografia John Mathienson decise di girare le scene con una sequenza di fotogrammi molto bassa. Per compensare le perdita di fotogrammi, questi sono stati ripresi e duplicati diverse volte in post produzione e modificati nel film in modo tale che tutto potesse sembrare naturale.

Il Gladiatore: streaming

4. Il Gladiatore è disponibile in streaming. Chi ha voglia di rivedere uno dei film che ha fatto la storia del cinema o chi desidera approcciarsi a Il Gladiatore per la prima volta, il film è disponibile sulle piattaforme streaming di Netflix, Chili e Rakuten Tv.

Il Gladiatore: colonna sonora

5. La colonna sonora di Hans Zimmer è una delle più rinomate nella storia del cinema. In origine, Zimmer voleva che la cantante israeliana Ofra Haza fornisse la sua voce di fonda alla colonna sonora del film, avendo lavorato con lui già per Il principe d’Egitto un paio di anni prima. Tuttavia, Ofra morì inaspettatamente nel 2000 di polmonite correlata all’AIDS e venne sostituita con Lisa Gerrard.

Il Gladiatore: cast

il gladiatore

6. Russell Crowe ha definito Il Gladiatore come uno dei migliori film americani che abbia mai fatto. Dopo che Mel Gibson rifiutò il ruolo di Massimo Decimo Meridio (dato che ritenere di essere troppo vecchio per interpretare il protagonista), Russell Crowe accettò il ruolo e cominciò a lavorarci su durante il film che stava girando, ovvero Insider – Dietro la verità. Per questo film aveva preso molti chili e per Il Gladiatore li avrebbe dovuti perdere tutti e acquisire una certa muscolatura. A detta di Crowe, pare che non abbia fatto nulla di speciale tranne che praticare dei normali lavori di fattoria in Australia. Durante le riprese de Il Gladiatore, Crowe era continuamente scontento della sceneggiatura, tanto da riadattarla con le proprie mani. Avrebbe persino abbandonato il set se le cose non andavano come diceva lui. Pare addirittura che si sia rifiutato inizialmente di dire la fase, ormai famosa, “in questa vita, o nell’altra, avrò la mia vendetta”, dicendo anche allo sceneggiatore William Nicholson che il suo lavoro era spazzatura e che lui, essendo uno dei migliori attori al mondo, lo avrebbe reso migliore.

7. Joaquin Phoenix è sempre stata la prima scelta per il ruolo di Commodo. Ridley Scott non aveva dubbi: anche dopo aver provinato diversi attori (tra cui, pare, Jude Law) Joaquin Phoenix era la scelta giusta. Sembra che Phoenix fosse molto nervoso sul set e che avesse chiesto a Crowe di dargli una mano per far sì che potesse concentrarsi su sé stesso.

8. Oliver Reed morì tre settimane prima di finire le scene principali. Dal momento che era considerato un personaggio chiave, una clausola e della copertura assicurativa del film avrebbe permesso di rigirare tutte le scene con un altro attore. Le parti che non era riuscito a girare sono state sistemate in post produzione.

Il Gladiatore: curiosità

il gladiatore

9. Sul set de Il Gladiatore vennero portate cinque tigri vere. Queste cinque tigri furono portate sul set per la scena di lotta di Massimo contro le tigri nell’arena. Un veterinario era sempre pronto e armato di tranquillanti per tutto il tempo delle riprese. Per garantire la sicurezza, Crowe venne posizionato a circa più di 4 metri dalle tigri.

10. Ridley Scott ha resistito dall’includere ne Il Gladiatore un rapporto amoroso. Scott aveva pensato di includere nel film una relazione tra Massimo e Augusta Lucilla (Connie Nielsen) di tipo sessuale, ma decise poi di non farlo perché avrebbe cozzato con il sentimento di vendetta di Massimo verso la morte di moglie e figlio. Lo stesso Crowe era contro questa opzione, sentendo che non sarebbe stata parte del suo personaggio.

Fonte: IMDb

Aquaman: un epico dietro le quinte del film

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La Warner Bros ha finalmente cominciato la massiccia compagna promozionale per Aquaman, il film dell’universo DC Comics che porta sulle spalle la pesantissima responsabilità di risollevare l’interesse dei fan nei confronti degli eroi DC sul grande schermo, dopo il “disastro” di Justice League.

Il compito è stato affidato alla regia di James Wan e alla massiccia presenza scenica di Jason Momoa, che si circonda di un cast di tutto rispetto e soprattutto di grande richiamo di pubblico: Amber Heard, Nicole Kidman, Willem Dafoe, Patrick Wilson e molti altri.

Ecco di seguito un video dal backstage che ci accompagna nel making of del film che promette risate, avventura e tanta azione.

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Stan Lee: il video tributo ufficiale della Marvel

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È stato diffuso da Marvel il video tributo ufficiale alla vita e alle opere di Stan Lee, il padre di moltissimi degli eroi della Casa delle Idee, l’artefice dell’Era delle Meraviglie.

L’inventore di eroi si è spento nella mattina di lunedì, ma il cordoglio che sta attraversando il globo, da parte dei tanti fan, degli esponenti del mondo del fumetto, del cinema, della cultura pop in generale che lui stesso ha contribuito a modificare, è ancora una fortissima onda di emozione che regala un caldo senso di appartenenza a tutti coloro che hanno letto anche un solo fumetto creato da lui.

Su questa potente onda emotiva, la Marvel ha realizzato il video di seguito, un omaggio e un grazie a Stan Lee.

Stan Lee, noto al pubblico di massa anche per i suoi cameo nei film sui supereroi Marvel (da prima che nascessero i Marvel Studios), aveva già realizzato i suoi cameo per Avengers 4 e per Spider-Man: Far From Home. Ironia della sorte, la sua ultima apparizione cinematografica lo vedrà partecipare proprio al nuovo film del suo eroe di maggiore successo: L’Uomo Ragno.

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Mandalorian: Star Wars Series, Pedro Pascal sarà uno dei protagonisti

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Come riportato da Variety, Pedro Pascal è il primo ad entrare nel cast d iThe Mandalorian, nuova serie tv spin-off di Star Wars che approderà il prossimo anno sulla piattaforma streaming Disney + insieme agli altri titoli in programma (una serie dedicata al personaggio di Cassian Andor e le serie sui supereroi Marvel).

La storia di The Mandalorian racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri dell’universo di Star Wars e sarà ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine, ruotando attorno il travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

Mandalorian – Star Wars Series, prima foto, tra i registi Taika Waititi e Bryce Dallas Howard

The Mandalorian sarà scritta e prodotta dal produttore e attore candidato all’Emmy Jon Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni ( Guerre stellari: Guerre dei cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere il primo episodio. Gli altri registi saranno Deborah Chow ( Jessica Jones), Rick Famuyiwa ( Dope ), Bryce Dallas Howard ( Solemates ) e Taika WaititiThor: Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore esecutivo.

Riguardo a Mandalorian: I Mandaloriani erano un gruppo di persone che si basava su una società formata da clan, composti da membri di diverse specie. La loro cultura si era evoluta sui concetti di battaglia e guerra visti come sorgente di onore e orgoglio nella comunità. Il capo dei Mandaloriani prendeva il titolo di Mandalore. I Mandaloriani erano spesso alleati con i Sith e con l’Impero Galattico. Durante gli ultimi anni della vecchia Repubblica Galattica diventarono un prototipo per i Clone Trooper sotto Palpatine.

Originalmente, la razza Mandaloriana era composta da individui simili a umani, chiamati Taung, che avevano una pelle di colore grigio e occhi gialli, e provenivano da Coruscant. Con il tempo più razze si aggregarono ai Taung, come umani, Twi’Lek e molti altri, e i guerrieri si chiamarono Mandaloriani in onore della colonia planetaria Mandalore. In seguito i Mandaloriani originali Taung si estinsero e l’aggettivo Mandaloriano rimase per indicare la cultura, che si tramandò nella maggiore componente umana del gruppo.

Fonte: Variety

Pixar. 30 anni di animazione, la mostra a Palazzo delle Esposizioni

Dal 9 ottobre al 20 gennaio 2019 il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta la mostra “Pixar. 30 anni di animazione”, una grande rassegna internazionale curata da Elyse Klaidman e Maria Grazia Mattei, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e organizzata da Pixar Animation Studios.

La mostra ripercorre la storia della Pixar dalla sua fondazione nel 1986, arrivando al successo rivoluzionario di Toy Story nel 1995, passando per i classici Alla ricerca di Nemo, Wall-E e Up, e fino al recente Coco, vincitore del Premio Oscar al Miglior Film d’Animazione nel 2018. All’interno il pubblico potrà ritrovare tutti i celebri personaggi della celebre casa di produzione americana con cui sono cresciute intere generazioni.

In rassegna si trova infatti una raffinata selezione di oltre 400 opere, che mostrano lo straordinario patrimonio artistico ideato per ciascun film. Storyboard, disegni a matita, a pennarello, dipinti in acrilico, acquerelli, calchi e modelli fatti a mano e soprattutto numerosi bozzetti preparativi, attraverso i quali si può ripercorrere la genesi dei film e dei celebri personaggi Pixar.

Grande importanza è data inoltre all’approfondimento sul costante rapporto tra disegno a mano e lavoro digitale, da sempre elementi chiave dello casa di produzione. Il digitale per la Pixar è sia strumento che linguaggio, e attraverso innovazione e creatività vengono realizzati alcuni dei più importanti capolavori del cinema d’animazione.

Toy Story 4: teaser trailer italiano del film Disney Pixar

Il percorso espositivo si divide in ultimo in tre sezioni: personaggi, storie, mondi. Ogni film ha inoltre un proprio spazio riservato, dove è possibile ammirare le opere ad esso dedicate e scoprire interessanti curiosità sulla sua realizzazione. Dai bozzetti preparatori di Woody e Buzz di Toy Story, ai calchi dei personaggi de Gli Incredibili e fino alla realizzazione grafica degli estremamente dettagliati capelli di Merida in Ribelle – The Brave.

La mostra è inoltre accompagnata da un ciclo di incontri di approfondimento, per entrare nell’universo dell’animazione Pixar e comprenderlo a fondo. Contemporaneamente, fino al termine della mostra, si terrà una rassegna cinematografica che permetterà di rivedere sul grande schermo tutti i film prodotti dalla Pixar.

Trovandosi davanti alle opere esposte, si ha modo di provare nuovamente le emozioni che la visione di questi film ci hanno trasmesso. La mostra “Pixar. 30 anni di animazione” è una vera e propria macchina del tempo, in grado di far rivivere a grandi e piccini la grande rivoluzione cinematografica e culturale portata dalla Pixar.

Il Testimone Invisibile: trailer ufficiale con Riccardo Scamarcio

Warner Bros Italia ha diffuso il trailer di Il Testimone Invisibile con protagonisti  Riccardo Scamarcio, Miriam LeoneFabrizio Bentivoglio e Maria Paiato

Picomedia e Warner Bros. Entertainment presentano “Il testimone Invisibile”, il nuovo film di Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato, al cinema dal 13 Dicembre 2018, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Il Testimone Invisibile, la trama

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, si risveglia in una camera d’albergo chiusa dall’interno accanto al corpo senza vita della sua amante, l’affascinante fotografa Laura (Miriam Leone). Viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente. Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa.

L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e l’avvocato Ferrara a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza. Spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità.

A head full of Dreams: il film sui Coldplay al cinema e su Amazon

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I Coldplay hanno annunciato un nuovo film, A head full of Dreams, che svela al pubblico tutta la loro carriera ventennale. Il documentario sarà disponibile in streaming in esclusiva su Amazon Prime Video in tutto il mondo dal 21 Novembre.

Insieme all’esordio di A head full of Dreams su Amazon Prime Video, i Coldplay realizzeranno tre tracce esclusive disponibili su Amazon Music. Le trace sono: Stayin Alive (Live at Glastonbury) dei Coldplay & Barry Gibb, Us Against The World (Live in São Paulo) e Don’t Panic (Live in Paris).

A head full of Dreams offre un approfondimento sull’incredibile ascesa della band, dai dietro le quinte nei pub di Camden ai sold out negli stadi di tutto il mondo. Protagonista del documentario è l’incrollabile legame tra i membri della band che non si è mai incrinato nonostante i vari alti e bassi della loro storia.

A head full of Dreams, il film

Il film è stato diretto da Mat Whitecross – director di Supersonic, l’acclamatissimo documentario del 2016 sugli Oasis – che ha incontrato i quattro amici al college a Londra prima ancora che formassero la band. Whitecross era presente fin dall’inizio per trasformare in video la musica e l’amicizia tra i componenti della band, dalle primissime prove in un affollato bagno universitario.

Da allora Whitecross ha diretto numerosi tra i più iconici videoclip della band (tra gli altri Paradise, A Sky Full Of Stars e Adventure Of A Lifetime) e ha continuato a documentare l’evoluzione personale e musicale dei Coldplay.

Attingendo ad un grande archivio inedito di video di dietro le quinte e dei live, A HEAD FULL OF DREAMS è una riflessione della band sulle due decadi insieme. La maggior parte del documentario è stato girato durante il loro tour di maggior successo dal titolo A Head Full Of Dreams Tour, che è stato certificato come uno dei tre più grandi tour di tutti i tempi e che ha visto i Coldplay suonare davanti a più di 5.5 milioni di fan.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la recensione

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Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la recensione

In principio era un nome sulle figurine delle Cioccorane, poi un antico alleato nel passato oscuro di Albus Silente e infine, in Animali Fantastici e Dove Trovarli, una minaccia al mondo magico; in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il mago oscuro prende il suo posto nella storia della magia e, con le fattezze di Johnny Depp, comincia a raccogliere accoliti per instaurare il suo regno del terrore, che culminerà nella Seconda Guerra Mondiale. Ma questo lo vedremo nel corso degli anni, al cinema.

Per adesso, sappiamo che I Crimini di Grindelwald, dal 15 novembre al cinema, racconta della fuga e dell’inizio della scalata al potere di Gellert. Con questo secondo capitolo della pentalogia magica, prequel della saga di Harry Potter, J.K. Rowling, in veste di sceneggiatrice, racconta un altro pezzetto del suo mondo, a quei fan che hanno ancora sete delle sue storie. E proprio per soddisfarli, la scrittrice ordisce un intricato racconto, affollato di trame e personaggi, tutti convergenti nel cimitero monumentale di Père-Lachaise, a Parigi, dove è ambientato il finale della storia.

La trama di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Dopo i tumultuosi eventi del primo capitolo, la scena si sposta in Europa. Troviamo Newt Scamander (Eddie Redmayne) interdetto dal Ministero a compiere viaggi internazionali, la confusione creata a New York spinge le alte sfere del governo magico inglese a tenere sotto controllo l’anarchico magizoologo, che rifiuta di collaborare con gli Auror per dare la caccia a Credence (Ezra Miller).

Anche Silente (Jude Law) però cerca il ragazzo. Il grande mago, che troviamo nei panni di insegnante a Hogwarts, sa che il suo vecchio amico Grindelwald si sta muovendo per realizzare il suo piano malvagio, sopraffare i Babbani e far uscire violentemente i maghi allo scoperto, ma per motivi misteriosi non può agire contro di lui. Così pensa di incaricare Newt di mettersi lui sulle tracce di Credence, l’Oscuriale sulle cui tracce è anche il mago oscuro.

Dal canto suo, il magizoologo, che per caso si imbatte di Queenie (Alison Sudol) e Jacob (Dan Fogler), desidera soltanto una cosa, ritrovare Tina (Katherine Waterston), l’Auror americana che gli ha rubato il cuore. Il caso, il destino, un piano superiore, o chi per loro, porterà tutti i protagonisti nella capitale francese, dove la storia si svilupperà a colpi di incantesimi, bestie magiche, identità misteriose.

David Yates torna alla regia

David Yates torna alla regia di un film del franchise magico, confermandosi il perfetto operaio, senza troppa personalità, per la Warner Bros, che continuerà a sfruttare la saga come una vera gallina dalle uova d’oro. Ma oltre al valore genuinamente commerciale che sicuramente ha questa nuova pentalogia, è interessante notare come J.K. Rowling sia ancora in grado in intessere trame e temi in maniera fitta e interessante, nonostante, in questo film, lo faccia con poco ordine.

Il peggiore difetto di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è proprio la mancanza di equilibrio trai tre atti, dove la prima parte è un mero posizionamento delle pedine della storia, con tagli bruschi e scene che perdono i nessi di casualità, a scapito di un ritmo blando e poco coinvolgente. E, mentre la seconda parte comincia a farsi avvincente, è lasciato al terzo atto lo scioglimento di tutti i nodi in una scena-spiegone, necessaria per dare un orientamento allo spettatore, ma che spezza la tensione nella misura in cui rallenta il climax finale (lo scontro diretto tra buoni e cattivi).

I livelli di lettura di Animali Fantastici: I Crimini di GrindelwaldI livelli di lettura di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Sarebbe ingiusto condannare Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald per lo squilibrio nel racconto, perché nonostante la confusione con cui vengono raccontati i fatti, la Rowling riesce comunque a riempire la storia di livelli di lettura, presentandoci una galleria di personaggi ricchi di sfumature. Nella saga di Animali Fantastici, così come è stato in quella di Harry Potter, il bene e il male si fondono e si toccano nell’animo di più di un personaggio, dando vita a caratteri complessi, mai bidimensionali. Per i personaggi positivi della Rowling il male eserciterà sempre fascino, mentre il bene sarà sempre la “debolezza” del più cattivo dei maghi.

Lo stesso Newt Scamander, personaggio piccolo, lontano dalle logiche di potere e di sottomissioni (che sia del Ministero o dei seguaci di Grindelwald), non prende posizione, si estranea da quello che è lo scontro, perché a lui interessano solo i suoi animali magici, sontuose creature in CGI, sempre più belle, una meraviglia per gli occhi, ma marginali.

Eppure anche Newt dovrà sceglie uno lato, alla fine, quando colpi di scena, rivelazioni e scelte avventate avranno spostato completamente gli equilibri della storia, arricchendola di un numero di enigmi ancora maggiore e rivelando la seconda debolezza del film: Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è un film di passaggio, preparatorio, non autosufficiente, e per essere il secondo capitolo di una pentalogia (cinque film) sembra davvero troppo presto per cominciare a raccontare “storie di mezzo” e svolte.

Johnny Depp vs Jude LawJohnny Depp vs Jude Law

Oltre ai personaggi già incontrati, trai quali Jacob e Queenie completamente privati della leggerezza che portavano al primo film, spiccano in queste seconda avventura una serie di volti nuovi, di grande carisma. Su tutti Johnny Depp. Il suo Gellert è accattivante e affascinante, e come ogni uomo che radica il suo potere nel consenso delle masse, è un grande affabulatore, come lo era stato in maniera diversa Voldemort, come lo sono stati i grandi dittatori del secolo scorso, come tentano di essere anche alcuni uomini politici della nostra contemporaneità (e in questo senso la Rowling non rinuncia mai a offrirci il suo sguardo sulla nostra realtà Babbana).

Contrapposto a Grindelwald, c’è il Silente di Jude Law, affabile e meditabondo, costretto da un vincolo misterioso all’immobilità. Da sempre sorvegliato speciale del Ministero, il suo Silente è già un ottimo giocatore, ma non gestisce dall’alto le pedine come ha fatto per tutta la saga di Harry Potter, e si trova invischiato nel gioco, anche lui travolto dal desiderio del suo avversario di perseguire “il bene superiore”. Lo scontro, che sappiamo avverà nell’ultimo film, tra il Gellert di Depp e l’Abus di Law, si preannuncia epico, la più grande battaglia che si sia mai vista nel franchise della Rowling.

Completano il cast di new entry la straordinaria Zoe Kravitz, nei panni di Leta Lastrange, che conferma un talento sfaccettato e la capacità di adattarsi a ogni ruoli, e Callum Turner nel ruolo di Theseus Scamander, l’inquadrato, serio, assennato fratello Auror di Newt.

Animali Fantastici: I Crimini di GrindelwaldI Crimini di Grindelwald è un film di passaggio

I ribaltamenti e le identità segrete hanno spesso caratterizzato molte delle story line costruite dalla scrittrice, che continua su questa strada, svelando ancora una volta la ricchezza del suo mondo, cadendo nella trappola che invece era stata evitata con il primo film. Se Animali Fantastici si poteva apprezzare anche come film a se stante, un’avventura magica con le creature di Newt al centro della storia, I Crimini di Grindelwald è aggrappato con ogni suo frame al mondo di Harry Potter, al quale si ricongiungerà in futuro.

Il film mette da parte il pretesto iniziale (le creature magiche), innesco della saga, e ne sacrifica ogni aspetto ludico, in favore di toni cupi e di una storia violenta, profondamente radicata nel suo tempo, l’Europa post bellica che ha accolto i fascismi e li ha portati al potere, svelando anche echi spaventosi di quello che accade sotto al nostro naso, nella contemporaneità.

Lang Lang: intervista esclusiva al pianista

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Lang Lang: intervista esclusiva al pianista

In occasione della sua collaborazione nel film Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni (recensione) abbiamo avuto il piacere di intervista il pianista Lang Lang. Lang Lang ha collaborato insieme al compositore del film James Newton Howard.

Da moltissimi anni, “Lo Schiaccianoci” riporta alla mente immagini di decorazioni natalizie, un soldatino di legno, fiori danzanti e una bambina terrorizzata da topi. Scritto nel 1816 da E.T.A. Hoffmann, il racconto originale “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” ha conquistato l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo, ispirando spettacolari adattamenti teatrali che hanno affascinato il pubblico per generazioni e, ora, anche un’epica avventura cinematografica. Ecco cosa ci ha detto il pianista in merito alla sua esperienza:

In Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, Keira Knightley veste i panni della Fata Confetto e Mackenzie Foy interpreta la giovane protagonista. Clara. Helen Mirren dà vita alla temutissima Madre Cicogna, mentre Morgan Freeman interpreta Drosselmeyer, l’eccentrico padrino di Clara. Eugenio Derbez e Richard E. Grant sono rispettivamente Biancospino e Brivido, i reggenti della Terra dei Fiocchi di Neve e della Terra dei Fiori. Jayden Fowora-Knight è stato scelto per interpretare Phillip Hoffman, il soldato Schiaccianoci che prende vita. Matthew Macfadyen, Ellie Bamber e Thomas Sweet sono stati ingaggiati per interpretare rispettivamente il padre di Clara, il signor Stahlbaum, la sorella Louise e il fratello Fritz. Omid Djalili e Jack Whitehall interpretano le guardie del palazzo Cavaliere e Arlecchino. Il film è arricchito da una performance speciale eseguita dai grandi ballerini classici Misty Copeland e Sergei Polunin.

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

Tutto ciò che Clara (Mackenzie Foy) desidera è una chiave: una chiave unica nel suo genere, in grado di aprire una scatola che contiene un dono inestimabile ricevuto dalla sua defunta madre. Un filo d’oro, ricevuto durante l’annuale festa natalizia del suo padrino Drosselmeyer (Morgan Freeman) la conduce verso l’ambita chiave, che però scompare immediatamente in uno strano e misterioso mondo parallelo. È qui che Clara incontra un soldato di nome Phillip (Jayden Fowora-Knight), una banda di topi e i reggenti che governano tre Regni: la Terra dei Fiocchi di Neve, la Terra dei Fiori e la Terra dei Dolci. Clara e Phillip devono coraggiosamente avventurarsi nel minaccioso Quarto Regno, in cui vive la malvagia Madre Cicogna (Helen Mirren), per recuperare la chiave di Clara e riportare l’armonia nell’instabile mondo.

Alita: L’Angelo della Battaglia: il trailer finale ufficiale

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Alita: L’Angelo della Battaglia: il trailer finale ufficiale

È stato distribuito il nuovo trailer finale ufficiale di Alita: Angelo della Battaglia, il film diretto da Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron, basato sull’omonimo anime. Il film è stato presentato all’ultimo San Diego Comic Con. Ecco di seguito il video diffuso dal canale Youtube Ufficiale di 20th Century Fox.

In Alita: Battle Angel, lo scienziato Dr. Ido recupera una cyborg femmina, Alita, da una discarica del 26esimo secolo. Diventato un surrogato di padre per Alita, Ido scopre che lei è una sorta di Angelo della Morte che potrebbe rompere il cerchio di morte e distruzione nel quale ruota questo mondo post-apocalittico, devastato 300 anni prima da una terribile guerra mondiale…

La protagonista di Alita: Angelo della Battaglia sarà interpretata da Rosa Salazar (The Divergent Series,Maze Runner). Nel cast ci sono anche Lana Condor, Leonard Wu, Christoph Waltz, Jackie Earle Haley, Mahershala Ali, Ed Skrein, Jennifer Connelly e Jorge Lendeborg Jr.

Il film, che verrà distribuito dalla 20th Century Fox, è diretto da Robert Rodriguez (Sin City, Grindhouse Planet Terror, Machete) e prodotto da James Cameron.

Alita: l’Angelo della Battaglia, recensione del film

Fonte: 20th Century Fox

Torino Film Festival 36: il programma della selezione ufficiale

Torino Film Festival 36: il programma della selezione ufficiale

È stato annunciato il programma della trentaseiesima edizione del Torino Film Festival, che si svolgerà all’ombra della Mole dal 23 novembre all’1 dicembre 2018. Emanuela Martini, direttore del festival, annuncia che il Gran Premio Torino sarà assegnato a Jean-Pierre Léaud e gli verrà consegnato giovedì 29 novembre alle ore 20.15 al Cinema Massimo 3, prima della proiezione del film diretto da Jean Eustache, La maman et la putain (Francia, 1973, 35mm, 217’).

Apertura e chiusura del Torino Film Festival 36

Intanto già solo i titoli di apertura e chiusura confermano la qualità di una selezione che ogni anno conferma il valore del festival torinese, giunto con successo all’edizione numero 36. In apertura il Torino Film Festival presenterà The Front Runner, il nuovo atteso film di Jason Reitman. In chiusura, invece, sarà la volta di Nanni Moretti, che torna con il docu-film Santiago, Italia, proiettato a Torino nell’ultimo giorno di manifestazione.

The Front Runner è tratto dal libro All the Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai. Il film racconta la vicenda che nel 1988 vide protagonista il senatore americano Gary Hart, interpretato da Hugh Jackman. Candidato democratico alla presidenza, mentre era in piena corsa elettorale, Hart vide sfumare qualsiasi possibilità di vittoria quando trapelò sui giornali la notizia di una sua ipotetica relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes. Per la prima volta il gossip sulla vita privata dei politici occupò le prime pagine dei giornali.

The Front Runner uscirà nelle sale italiane il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Santiago, Italia è un film-documentario presentato in prima mondiale che racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema.

Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy Two.

La selezione ufficiale del Torino Film Festival 36

Per quantoriguarda la selezione ufficale del festival, la più importante sezione competitiva del festival, riservata a opere prime, seconde o terze, propone 15 film, inediti in Italia. I paesi rappresentati sono: Polonia, Austria, Lussemburgo, Germania, Francia, Belgio, Grecia, Italia, Ungheria, Danimarca, Islanda, Brasile, Filippine, Stati Uniti, Canada.  Incentrata sul cinema “giovane”, la selezione dei film in concorso si rivolge alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze del cinema indipendente. Nel corso degli anni sono stati premiati autori ai loro inizi come: Tsai Ming-liang, David Gordon Green, Chen Kaige, Lisandro Alonso, Pietro Marcello, Debra Granik, Alessandro Piva, Pablo Larraín, Damien Chazelle. Un cinema “del futuro”, rappresentativo di generi, linguaggi e tendenze.

Nel 2017 Al Tishkechi Oti / Don’t Forget Me di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017) ha vinto il premio come Miglior Film e i premi per la Miglior Interpretazione maschile, all’attore Nitai Gvirtz, e per la Miglior Interpretazione femminile, all’attrice Moon Shavit (ex-aequo con Emily Beecham per il film Daphne di Peter Mackie Burns | UK, 2017); A Fábrica De Nada di Pedro Pinho (Portogallo, 2017) ha ottenuto il Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Kiss and Cry di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017) ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura.

I titoli di Torino 36

53 WOJNI / 53 WARS di Ewa Bukowska (Polonia, 2018, DCP, 82’)

Quando Anka e Witek decidono di avere un figlio, lei rinuncia alla sua carriera di giornalista mentre lui continua a fare l’inviato di guerra. Anka comincia allora a vivere nel timore di ricevere la telefonata che annuncia la morte del marito, finendo per sviluppare una sindrome da stress post traumatico come quella dei soldati al fronte. L’attrice Ewa Bukowska esordisce dietro alla macchina da presa con un ritratto femminile potente, tra dramma familiare e thriller psicologico.

ALL THESE SMALL MOMENTS di Melissa B. Miller (USA, 2018, DCP, 84’)

Un ragazzino affronta i primi turbamenti dell’adolescenza: i suoi genitori sono sull’orlo del divorzio, una compagna di scuola lo corteggia, una giovane che incrocia sull’autobus accende le sue fantasie. E poi ci sono il fratellino, gli amici, Brooklyn, la vita che cambia. Un febbrile racconto di formazione, che guarda, rinnovandolo, al cinema di John Hughes (la presenza di Molly Ringwald nel ruolo della madre lo conferma). Con Jemima Kirk (Girls) e Brian D’Arcy James (Il caso Spotlight).

ANGELO di Markus Schleinzer (Austria/Lussemburgo, 2018, DCP, 111’)

In cinque capitoli, la vera storia di Angelo Soliman, figura controversa dell’illuminismo viennese. Quando arriva dall’Africa in Europa, all’inizio del XVIII secolo, è appena un bambino. Venduto a una contessa (Alba Rohrwacher), è battezzato con il nome di Angelo e avviato a un esperimento educativo. Crescendo, diventa un’attrazione  dell’alta società fino ad una svolta imprevista. Tra alterità, accettazione e adattamento, l’ipnotica opera seconda di Markus Schleinzer (in concorso a Cannes 2011 con Michael).

ATLAS di David Nawrath (Germania, 2018, DCP, 99’)

Walter lavora per una compagnia di recupero crediti collusa con la malavita: lui e i suoi pignorano e sfrattano inquilini da appartamenti che interessano agli speculatori. Un giorno, Walter bussa a una nuova porta, e qualcosa cambia. Opera prima che sfiora atmosfere noir, basata su personaggi e volti che portano impressi i segni di una vita e un mondo faticosi e spietati, ma che riescono a far emergere il calore del sentimento. In prima mondiale al TFF.

LA DISPARITION DES LUCIOLES di Sébastien Pilote (Canada, 2018, DCP, 96’)

In una sonnecchiante cittadina della provincia canadese, la teenager Léo teme di affogare nel tedio, schiacciata tra una vita di routine, la nostalgia per il padre lontano e un rapporto irrisolto con la mamma e il patrigno. La tenera relazione con Steve, un uomo più grande di lei, chitarrista pigro e debosciato, sembra risvegliarla dal suo torpore. Opera terza, tagliente e delicata, di Sébastien Pilote, già in concorso al TFF29 con Le vendeur e al TFF31 con Le démantèlement.

MARCHE OU CRÈVE di Margaux Bonhomme (Francia, 2018, DCP, 85’)

Vercors, Elisa è bella e piena di vita, Manon, sua sorella, è affetta da una grave disabilità. Il padre (Cédric Kahn) si occupa di loro da quando la madre se ne è andata dopo l’ennesimo rifiuto di ricoverare la figlia in una struttura; ma Elisa scalpita, divisa tra il desiderio di autonomia e il senso di responsabilità verso la famiglia. Il lucido esordio alla regia di una giovane fotografa, capace di sostenere con coraggio uno sguardo non pacificato su un tema difficile.

NERVOUS TRANSLATION di Shireen Seno (Filippine, 2017, DCP, 90’)

Una bimba di otto anni trascorre le giornate in casa da sola: la madre torna tardi dal lavoro, il padre è lontano; e così, fra oggetti e piccole epifanie, cresce. Un delicato e sussurrato coming of age ad altezza infanzia e al femminile, che cerca nel privato risposte spesso inesistenti e che racconta il mondo con toni lievi, un’attenzione curiosa per i dettagli e senza retorica. Mentre la realtà assume proporzioni inattese. Prodotto da John Torres.

NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia, 2018, DCP, 98’)

Romain Duris è Olivier, padre, marito, sindacalista. Quando un mattino la moglie Laura abbandona la famiglia senza lasciare alcuna traccia di sé, Olivier si vede costretto dall’oggi al domani a ripensare la quotidianità cercando di non venir meno al suo dovere lavorativo, al suo impegno politico ma anche, e soprattutto, al suo ruolo di padre. Un dramma intenso, sincero e profondamente umano che segna il ritorno in concorso di Guillaume Senez vincitore del TFF33 con Keeper.

OIKTOS / PITY di Babis Makridis (Grecia, 2018, DCP, 97’)

Si può essere felici solo quando si è infelici? Questa è la domanda e la scommessa dell’opera seconda di Babis Makridis (autore di L). Il risveglio dal coma della moglie destabilizza e deprime, in modo grottesco, il marito, un avvocato di successo. Una dark comedy intima e visivamente raffinata sulla singolare gestione del dolore. Il protagonista fa pensare ad alcuni personaggi del cinema di Marco Ferreri. Cosceneggiata (si sente e si vede) dallo sceneggiatore di Lanthimos.

RIDE di Valerio Mastandrea (Italia, 2018, DCP, 95’)

Una donna e il figlio di dieci anni affrontano, a modo loro, il lutto per la morte del marito e padre, avvenuta in fabbrica, mentre tutto attorno crescono l’attesa e il raccoglimento per il giorno del funerale. Al suo esordio nella regia, Valerio Mastandrea sorprende dirigendo un dramma stralunato e orginale, raccontato come una commedia, capace di cambiare fuoco e registri, e di giocare col naturalismo come col surreale. Risate e commozione, senza trucchi o facili scorciatoie.

ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria, 2018, DCP, 97’)

Una delusione d’amore mette in crisi il giovane Tamás: la fidanzata Ana lo lascia improvvisamente. Lui, devastato e confuso, tenta di curare i suoi dolori rievocando la sua infanzia e cercando di capire la ragione della malinconia che da sempre lo affligge. Una commedia dai toni fumettistici sull’impossibilità di essere felici. Opera seconda dell’ungherese Gábor Reisz, vincitore con For Some Inexplicable Reasons del Premio Speciale della Giuria e del Premio del Pubblico al TFF 2014.

DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca, 2018, DCP, 85’)

Confinato al pronto intervento telefonico per un’indagine interna, un poliziotto di Copenhagen riceve una chiamata da una donna che sostiene di essere stata rapita: dovrà gestire la situazione rimanendo sempre vicino al telefono. Un thriller tesissimo, in tempo reale, capace di avvincere e di ragionare su realtà e apparenza mettendo in scena un personaggio e un unico ambiente dal primo all’ultimo minuto. Grande prova d’attore del protagonista Jakob Cedergren.

TEMPORADA di André Novais Oliveira (Brasile, 2018, DCP, 112’)

Trasferitasi dalla provincia brasiliana al grande centro di Contagem e in attesa che la raggiunga il marito, Juliana diventa impiegata di un’agenzia comunale per il controllo sanitario. Le sue giornate trascorrono con poche novità, ma i cambiamenti sono dietro l’angolo. Un’opera prima tersa, apparentemente fatta di niente: ma c’è dentro il tutto della vita. Trascinante nella sua semplicità, con un pudore raro e uno sguardo folgorante sui luoghi. Da applausi Grace Passô.

VARGUR / VULTURES di Börkur Sigbórsson (Islanda, 2018, DCP, 95’)

Due fratelli dai caratteri opposti cercano di risolvere i loro problemi economici con il contrabbando di cocaina, facendo ingerire ovuli a una ragazza polacca che viaggia da Copenhagen a Reykjavík. Quando la giovane inizia a star male, con la polizia già sulle loro tracce, tensioni e violenza esplodono. Un noir ruvido e perturbante, che mostra senza filtri il lato oscuro di una società – quella islandese, e per estensione nordeuropea – troppo spesso ingenuamente idealizzata.

WILDLIFE di Paul Dano (USA, 2018, DCP, 104’)

L’attore Paul Dano esordisce come regista e sceneggiatore, ispirandosi al romanzo Incendi di Richard Ford. Nel Montana degli anni Sessanta, un adolescente è il testimone dello sgretolamento del matrimonio dei suoi genitori (Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan). Il padre perde il lavoro e decide di unirsi ai volontari che cercano di domare un incendio che devasta le montagne. L’aria poco serena del Midwest è messa in scena con mano sicura. Mettendo a fuoco le dinamiche familiari, gli slittamenti degli affetti e soprattutto gli “incendi” emotivi.

The Front Runner: Il Vizio Del Potere aprirà il Torino Film Festival

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Sarà The Front Runner: Il Vizio Del Potere, il film diretto dal regista candidato all’Oscar Jason Reitman con Hugh Jackman, Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina, la pellicola che aprirà la trentaseiesima edizione del Torino Film Festival.

La storia racconta l’ascesa e la caduta del senatore americano Gary Hart, interpretato dall’attore nominato al Premio Oscar Hugh Jackman. Considerato il favorito tra i democratici alle elezioni del 1988, Gary Hart ha catturato l’immaginario collettivo e anche l’elettorato più giovane ma, quando la vita privata si è mescolata con quella pubblica, il suo impegno politico è passato in secondo piano.

The Front Runner: Il Vizio Del Potere, il film

Tratto dal libro “All the Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid” del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai, The Front Runner: Il vizio del potere sarà nelle sale italiane il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Nel cast anche Vera Farmiga, il premio Oscar J.K. Simmons e Alfred Molina.

Il film, accolto con entusiasmo da pubblico e stampa, è stato protagonista di alcuni dei maggiori festival internazionali tra i quali Telluride, Toronto e Londra.

Il candidato all’Oscar Hugh Jackman protagonista del thriller drammatico The Front Runner nel ruolo del carismatico politico Gary Hart. Il film, diretto dal regista candidato all’Oscar Jason Reitman, segue l’ascesa e la caduta del senatore Hart, capace di catturare l’immaginazione dei giovani votanti e considerato il favorito tra i democratici alle elezioni del 1988. La sua campagna passa in secondo piano a causa della relazione extraconiugale che intrattiene con Donna Rice.

The Front Runner: Il Vizio Del Potere, trama

Quando la vita privata si mescola con quella politica, il senatore Hart è costretto a rinunciare alla sua candidatura – un evento che ha un impatto durevole e profondo nella politica americana ma anche in quella mondiale. Nel cast anche Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina.

The Front Runner, la recensione

Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

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Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Roma (recensione), l’acclamato film del premio Oscar Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d’Oro a Venezia 75.

Il progetto ad oggi più personale del regista e sceneggiatore premio Oscar Alfonso Cuarón (Gravity, I Figli degli uomini, Y Tu Mama Tambien), ROMA segue le vicende di Cleo (Yalitza Aparicio), una giovane collaboratrice domestica di una famiglia della classe media che vive nel quartiere di Roma a Città del Messico. Con un’artistica lettera d’amore alle donne che lo hanno cresciuto, Cuarón attinge alla propria infanzia per creare un vivido ed emozionante ritratto di conflitto domestico e gerarchia sociale nel pieno delle turbolenze politiche degli anni ’70. Il primo progetto di Cuarón dal rivoluzionario Gravity (2013).

Roma avrà un’uscita esclusiva in un numero limitato di sale nelle città di Los Angeles, New York e in Messico dal 21 novembre. Altre uscite cinematografiche nelle città americane, a Toronto e Londra seguiranno il 29 novembre insieme ad altri importanti mercati e territori internazionali, che continueranno ad aggiungersi a partire dal 5 dicembre. Il film sarà distribuito a livello mondiale su Netflix il 14 dicembre accompagnato da un’espansione del numero di sale negli Stati Uniti e nei mercati internazionali. Nel complesso, il film sarà distribuito nelle sale di oltre 30 paesi in tutto il mondo, con proiezioni anche nel formato 70mm.

Toy Story 4: teaser trailer italiano del film Disney Pixar

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Toy Story 4: teaser trailer italiano del film Disney Pixar

Walt Disney Italia ha diffuso il teaser trailer italiano di Toy Story 4, l’annunciato quarto capitolo dell’indimenticabile film Disney Pixar.

A distanza di più di vent’anni dalla realizzazione da parte dei Pixar Animation Studios di Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli, il primo lungometraggio al mondo animato al computer, i protagonisti dell’indimenticabile film Disney Pixar ritornano nei primi contenuti speciali di Toy Story 4, nelle sale italiane dal 27 giugno 2019.

Diretto da Josh Cooley, Toy Story 4 è prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story 4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di vecchi e nuovi amici e inaspettati ritorni.

Da oltre vent’anni, Toy Story è indubbiamente una delle saghe cinematografiche più amate dal pubblico di tutte le età”, ha commentato l’amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia, Daniel Frigo, “e questo nuovo capitolo è sicuramente uno dei film più attesi del 2019. Con Toy Story 4 vogliamo dare un nuovo impulso alla stagione estiva, per questo abbiamo fissato l’uscita nelle nostre sale per la seconda metà di giugno. Si tratta di un passo importante che ci consente di distribuire la nostra offerta cinematografica nell’arco di tutto l’anno, con l’obiettivo comune di avere un’unica stagione di 12 mesi.

 

“Come molti, anche io avevo pensato che con Toy Story 3 si concludesse la storia”, afferma il regista Josh Cooley. “E in effetti si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade nella vita reale, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di Woody in una nuova cameretta, con nuovi giocattoli e un nuovo bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a prendere vita una nuova storia che meritava di essere esplorata”.

“Il mondo di Toy Story si basa sull’idea che ogni cosa abbia un proprio scopo” spiega Cooley. “Lo scopo di un giocattolo è esserci per il suo bambino. Ma cosa accade con quei giocattoli che nascono dalla combinazione di altri oggetti? Forky è un cucchiaio-forchetta usa e getta che Bonnie ha trasformato in un giocattolo e che di conseguenza ora vive una crisi: desidera portare a compimento il proprio scopo di posata, ma ora si trova ad avere anche un nuovo scopo come giocattolo”.

Toy Story 4: teaser trailer 2

Toy Story 4, la trama

Woody ha sempre saputo quale fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Ma l’arrivo di un nuovo riluttante giocattolo di nome “Forky” nella cameretta di Bonnie dà il via a una nuova avventura on the road insieme a nuovi e vecchi amici, che mostrerà a Woody quanto può essere grande il mondo per un giocattolo.

Joan Fontaine, la giovane diva al MIC – Museo Interattivo del Cinema

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Dal 16 novembre al 9 dicembre presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta Joan Fontaine, la giovane diva , una rassegna a cinque anni dalla scomparsa dell’attrice magistrale, britannica naturalizzata statunitense, Joan Fontaine.

In programma alcuni dei capolavori dove fu diretta dai più grandi maestri della settima arte, primo fra tutti Alfred Hitchcock per cui diventò una vera e propria musa e grazie al quale vinse il premio Oscar nel 1942 come miglior attrice protagonista nel film Il sospetto (1941).

Nel corso della sua carriera spesso interpretò il prototipo della donna ingenua e sprovveduta, preda di facili raggiri da parte di uomini inaffidabili e amanti maligne, come in Rebecca la prima moglie (1940), sempre di Hitchcock, film che segnò la svolta nella sua carriera, Lettera da una sconosciuta (1948) di Max Ophüls, La seduttrice (1950) di Nicholas Ray, La grande nebbia (1953) di Ida Lupino.

IL CALENDARIO DEI FILM

Venerdì 16 novembre

h 15.00 Il sospetto

Il sospetto

Alfred Hitchcock, USA, 1941, b/n, 99’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Cary Grant.
Lina, ragazza ricca e di famiglia aristocratica, sposa Johnnie Aysgart, un dongiovanni scansafatiche e giocatore d’azzardo. Dopo il matrimonio sospetterà di lui, credendo che voglia ucciderla per poter intascare il suo patrimonio.

Sabato 17 novembre

La seduttrice

h 15.00 La seduttrice di Nicholas Ray, USA, 1950, b/n, 86’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Robert Ryan. Ambiziosa e opportunista, Christabel Caine si insinua nella vita della cugina Donna per sposarne il fidanzato.

Domenica 18 novembre

Lettera da una sconosciuta

h 17.00 Lettera da una sconosciuta di Max Ophüls, tratto dall’omonimo racconto di Stefan Zweig, USA, 1948, b/n, 86’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Louis Jourdan.
A poche ore da un duello, durante una notte viennese oscura e piovosa, Stefan Brand riceve una lettera. È stata scritta da Lisa, una donna che lo ha amato per tutta la vita ma di cui lui non conserva alcun ricordo.

Martedì 20 novembre

La grande nebbia

h 15.00 La grande nebbia
Ida Lupino, 1953, USA, b/n, 80’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Edmond O’Brien.
Non potendo avere figli, Henry e Eva Graham decidono di adottare un bambino. Durante le indagini per la procedura, però, si scopre che Henry è ancora sposato con un’altra donna.

Giovedì 22 novembre

L’alibi era perfetto

h 17.15 L’alibi era perfetto di Fritz Lang, USA, 1956, b/n, 80’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Dana Andrews.
Ultimo film girato in America da Lang. Lucida e angosciante parabola sul rapporto fra il singolo e la giustizia.

Venerdì 23 novembre

Quattro donne aspettano

h 15.00 Quattro donne aspettano di Robert Wise, USA, 1957, b/n, 94’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Paul Newman. Seconda guerra mondiale. In Nuova Zelanda, quattro sorelle sono preoccupate per i rispettivi uomini chiamati a combattere al fronte.

Sabato 24 novembre

Rebecca la prima moglie

h 17.15 Rebecca la prima moglie di  Alfred Hitchcock, USA, 1940, 130’, v.o.sott.it. Con Laurence Olivier, Joan Fontaine – Il ricco De Winter, per sfuggire all’ossessione della morte della prima moglie, Rebecca, si risposa con una giovane fanciulla di umili origini. Le cose si complicano quando dal mare rispunta il corpo della prima moglie.

Domenica 25 novembre

Tenera è la notte

h 17.00 Tenera è la notte di Henry King, tratto dall’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald, USA, 1962, 140’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Jennifer Jones.
Racconto della disintegrazione psicologica di una coppia di sposi trapiantati sulla costa francese degli anni Venti.

Giovedì 29 novembre

Donne

h 16.45 Donne di George Cukor, USA, 1939, b/n, 133’. Con Joan Fontaine, Joan Crawford.
Nella New York ricca e sofisticata dei primi anni Trenta, Mary Haynes, moglie devota e madre felice, viene a scoprire che il marito la tradisce. La donna reagisce con fermezza chiedendo il divorzio, ma anni dopo realizzerà di essere infelice senza l’uomo che ama.

Venerdì 30 novembre

L’alibi era perfetto

h 15.00 L’alibi era perfetto di Fritz Lang, USA, 1956, b/n, 80’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Dana Andrews. Replica

Sabato 1 dicembre

La seduttrice

h 15.00 La seduttrice di Nicholas Ray, USA, 1950, b/n, 86’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Robert Ryan. Replica

h 17.00 Lettera da una sconosciuta
Max Ophüls, tratto dall’omonimo racconto di Stefan Zweig, USA, 1948, b/n, 86’, v.o.sott.it. Con JoanFontaine, Louis Jourdan. Replica

Martedì 4 dicembre
h 15.00 Quattro donne aspettano
Robert Wise, USA, 1957, b/n, 94’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Paul Newman. Replica

Sabato 8 dicembre
h 15.00 Il sospetto
Alfred Hitchcock, USA, 1941, b/n, 99’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Cary Grant. Replica

h 17.00 La grande nebbia
Ida Lupino, 1953, USA, b/n, 80’, v.o.sott.it. Con Joan Fontaine, Edmond O’Brien. Replica

Domenica 9 dicembre
h 17.00 Rebecca la prima moglie
Alfred Hitchcock, USA, 1940, 130’, v.o.sott.it. Con Laurence Olivier, Joan Fontaine. Replica

ORARIO MIC
Da martedì a giovedì dalle 15.00 alle 19.00
Venerdì dalle 15 alle 21
Sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00

BIGLIETTI
Intero: € 6,50; ridotto con Cinetessera: € 5,00; bambino + adulto € 7,00
Dai 16 ai 19 anni ingresso gratuito

Cinetessera valida fino al 31 dicembre 2019: €10. Valida anche per le proiezioni presso Spazio Oberdan Milano e Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.

Il biglietto di ingresso consente: la visita al MIC, la possibilità di assistere alla proiezione cinematografica giornaliera e la visita guidata nel Nuovo Archivio Storico dei Film, effettuabile su prenotazione venerdì, sabato e domenica alle h 15.30 e 17.30. 

Roma: il trailer ufficiale del nuovo film di Alfonso Cuarón

Roma: il trailer ufficiale del nuovo film di Alfonso Cuarón

Leone d’oro a Venezia 75, Roma è il nuovo film di Alfonso Cuarón presentato in anteprima alla scorsa Mostra del Cinema e in arrivo su Netflix il 14 dicembre (e in uscita limitata nelle sale).

Di seguito il trailer ufficiale.

Roma, la recensione del film di Alfonso Cuaron

Dopo il successo di Gravity Alfonso Cuaron ritorna con Roma, pellicola che vede protagonisti Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Nancy Garcia, Jorge Antonio, Veronica Garcia, Marco Graf, Daniela Demesa, Carlos Peralta, Diego Cortina Autrey.

Roma, il film più personale mai realizzato finora dal regista e sceneggiatore Alfonso Cuarón, narra un anno turbolento nella vita di una famiglia borghese, nella Città del Messico degli anni Settanta. Cuarón, ispirato dalle donne della sua infanzia, offre una raffinata ode al matriarcato che ha plasmato il suo mondo. Vivido ritratto dei conflitti interni e della gerarchia sociale al tempo dei disordini politici, ROMA segue le vicende di una giovane domestica, Cleo, e della sua collaboratrice Adela, entrambe di origine mixteca, che lavorano per una piccola famiglia nel quartiere borghese di Roma. Sofia, la madre, deve fare i conti con le prolungate assenze del marito, mentre Cleo affronta sconvolgenti notizie che minacciano di distrarla dalla cura dei quattro figli della donna, che lei ama come fossero suoi.

Mentre cercano di costruire un nuovo senso di amore e di solidarietà, in un contesto di gerarchia sociale dove classe ed etnia si intrecciano in modo perverso, Cleo e Sofia lottano in silenzio contro i cambiamenti che penetrano fin dentro la casa di famiglia, in un paese che vede la milizia sostenuta dal governo opporsi agli studenti che manifestano. Girato in un luminoso bianco e nero, ROMA è un ritratto intimo, straziante e pieno di vita dei modi, piccoli e grandi, con cui una famiglia cerca di mantenere il proprio equilibrio in un periodo di conflitto personale, sociale e politico.

Lucca Comics & Games 2019 dal 30 ottobre al 3 novembre

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Lucca Comics & Games 2019 dal 30 ottobre al 3 novembre
Si terrà dal 30 ottobre al 3 novembre il Lucca Comics & Games 2019, la prossima edizione che con quella conclusa la settimana scorsa si è confermato il maggior show crossmediale dell’Occidente. Circa 251.000 presenze da ticketing, cui si sommano le centinaia di migliaia extraticketing, hanno pacificamente colorato e arricchito, all’insegna del più assoluto rispetto, il prezioso centro storico cittadino. Nei cinque giorni in programma l’anno prossimo, l’obiettivo sarà migliorare l’edizione appena conclusa, giudicata da pubblico e addetti ai lavori una delle migliori di sempre, per affluenza di pubblico, qualità della proposta culturale, varietà dell’offerta merceologica e risonanza mediatica.
Lucca Comics & Games non è un festival che si occupa di cultura, ma è un festival che fa cultura – commenta Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea Srl – che assume la modalità ludica come matrice di partecipazione attiva, pietra angolare per analizzare i vari linguaggi della cultura pop contemporanea”. Prova ne è l’avvio del progetto del Game Science Center: un centro di ricerca interuniversitario in materia di game science, nato dalla collaborazione tra la Scuola IMT Alti Studi Lucca e Lucca Crea, aperto alla partecipazione e alla collaborazione di altre istituzioni del mondo universitario e scientifico, così come altre manifestazioni ludiche italiane e internazionali.
La formula ormai consolidata dei cinque giorni sarà ripetuta per tutto il prossimo quadriennio. Fatte salve le ovvie verifiche e conferme annuali, le prossime edizioni di Lucca Comics & Games fino al 2022 dureranno anch’esse cinque giorni. Ecco le date:
2019: mercoledì 30 ottobre – domenica 3 novembre
2020: mercoledì 28 ottobre – domenica 1 novembre
2021: giovedì 28 ottobre – lunedì 1 novembre
2022: venerdì 28 ottobre – martedì 1 novembre
In cinque giorni sono state 250.263 le presenze da ticketing (pari a 4 volte il pubblico della finale 2018 della Champions League). A questi si aggiungono i 331 Level Up Fan, visitatori che hanno scelto il nuovo e speciale abbonamento a cinque giorni con servizi e possibilità aggiuntive, tra cui accessi prenotati agli incontri con coupon, possibilità di incontri diretti con alcuni ospiti, la lounge dedicata nel prestigioso palazzo Arnolfini. Senza contare poi gli accreditati (espositori, media, autori, ospiti e staff) e tutti i semplici visitatori senza biglietto, che si sono riversati in città per vivere per davvero il centro storico lucchese e portarne per il mondo l’immagine e il ricordo.
La “fruizione digitale” della manifestazione ha amplificato ulteriormente il pubblico: la rinnovata app Lucca CG Official dedicata alla manifestazione è stata scaricata quasi 14.000 volte (il 50% in più rispetto al 2017), mentre sono già oltre 21.000 gli utenti registrati nell’area riservata del sito www.luccacomicsandgames.com, una community nella community, che ha potuto selezionare gli eventi e i padiglioni preferiti, inserirli nella propria agenda e raggiungerli tramite navigatore all’interno della città.
E a proposito di personalizzazioni, sono stati circa 30.000 i poster di LRNZ generati dagli utenti, grazie alla genialità dell’artista romano e al software messo a punto da Mauro Stazi e dallo Studio Kmzero. Per la prima volta al mondo, Lucca Comics & Games rivoluziona la storia delle affiche dando vita a un festival rappresentato non da un’immagine, ma da milioni, tutte diverse, prodotte dall’intelligenza artificiale su input visivo di Lorenzo Ceccotti, e personalizzate dal pubblico stesso: un esperimento di costruzione visiva in cui si mescolano l’individualità dell’artista e la pluralità degli spettatori, la creatività umana e le infinite possibilità del linguaggio macchina.
Dal gioco al fumetto, dal videogioco ai collectible: assalto al “salone dei saloni”
Il padiglione a campata unica più grande d’Italia (il “Carducci”, ampio 10.000 mq) con al suo interno il meglio dell’editoria del gioco da tavolo, accompagnato dalla narrativa fantasy e di fantascienza; l’unico padiglione in Europa che ingloba al proprio interno una statua di pregio storico-artistico (il “Napoleone”, dedicato alla grande editoria del fumetto, che ha al centro la statua di Lorenzo Bartolini dedicata a Maria Luisa di Borbone); un nuovo padiglione di 1.000 mq, terzo per ampiezza, dedicato al videogioco e all’hardware di qualità (il neonato “Bit District”); due padiglioni monografici (Hasbro e Funko) che hanno realizzato il sold out prima della fine della manifestazione e hanno innalzato ulteriormente il livello dell’offerta di gadget e collezionabili.
Lucca Comics & Games si conferma un vero e proprio “salone dei saloni”, in cui l’editoria di fumetti, ludica e di narrativa incontra il pubblico e un’offerta culturale di livello internazionale. Prova ne è stata, domenica 4 novembre, la visita del senatore Vito Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria, che ha voluto incontrare coloro che trasformano il sogno autoriale di fumettisti, illustratori e game designer in una realtà tangibile e raggiungibile dal grande pubblico: gli editori. Il sottosegretario, frequentatore della manifestazione anche in passato, ha incontrato dapprima gli editori delle grandi factory del gioco da tavolo nel padiglione “Carducci”, ha salutato alcuni direttori delle case editrici di fumetto in occasione dell’incontro organizzato dal quotidiano “La Repubblica” a chiusura dell’evento, senza tralasciare la stretta di mano (da appassionato) al suo autore preferito, l’americano Robert Kirkman, padre della saga “The Walking Dead”, anche quest’anno ospite in fiera.
Incontri memorabili, ospiti d’eccezione e spettacoli “made in Lucca”
I cinque giorni del 2018 saranno ricordati per gli oltre 2.000 eventi, molti di questi inediti, alcuni probabilmente irripetibili, tutti a loro modo unici perché “made in Lucca”: format e occasioni che si concretizzano solo durante la manifestazione. Tra queste migliaia, perciò, citiamo soltanto:
-il “summit” tra Leiji Matsumoto (il creatore di “Capitan Harlock”), Umberto Guidoni (astronauta) e Licia Troisi (scrittrice e astrofisica), che ha messo insieme chi nello spazio ci ha fatto viaggiare con la fantasia, chi ci è stato per davvero e chi l’ha studiato dal nostro pianeta;
-l’anteprima assoluta di “Kobane Calling On Stage”, lo spettacolo teatrale basato sull’omonima graphic-capolavoro di Zerocalcare, format ideato e prodotto da Lucca Comics & Games, scritto e diretto da Nicola Zavagli (sold out al Teatro del Giglio);
-“Figli di Paz!”, la serie di video interviste, coordinata dal festival, con autori e personalità che  hanno colto l’eredità di Andrea Pazienza a 30 anni dalla scomparsa (in collaborazione con Centro Fumetto Andrea Pazienza, ARF Festival e Coconino Press);
-ilMondiale di “Pandemic”, il popolarissimo gioco da tavolo collaborativo che ha scelto Lucca per celebrare la propria fase finale, alla presenza del suo creatore, l’americano Matt Leacock;
  •  -il convegno degli autori italiani di giochi di ruolo, primo appuntamento di sempre nel suo genere, per individuare le specificità italiane della creazione dei GdR;
  •  – la quinta edizione di “Voci di Mezzo”, i grandi brani della letteratura fantasy letti dai big del doppiaggio italiano, capitanate dal Francesco “Gollum” Vairano (sold out al Teatro del Giglio);
  •  -“Un viaggio d’anime”, il concerto ideato e prodotto da Lucca Comics & Games, con le colonne sonore dei capolavori d’animazione anni ’90, cantate da Stefano Bersola, Pietro Ubaldi, gli Animeniacs Corp e la Bim Bum Bam Band (guest Fabrizio Mazzotta e Guiomar Serina dei “Cavalieri del Re”).
Il videogioco nei luoghi d’arte, le serie tv tra le Mura e le piazze, e il fumetto… ovunque
Lucca Comics & Games 2018 ha confermato quella caratteristica che rende l’evento differente da tutte le altre fiere di settore: la perfetta e irripetibile commistione tra universi narrativi, tecnologia e contesto monumentale e artistico della città.
Il mondo del videogioco esemplifica questa commistione. Basti pensare a:
  •  la ESL Cathedral, ovvero i tornei professionistici di eSport di ESL Italia, nell’Auditorium San Romano (quello che fu il più antico convento lucchese, splendidamente affrescato nel ‘500);
  •  il neonato Esports Palace nel cuore di piazza Santa Maria, dove ha fatto tappa anche Jean Alesi, amatissimo ex pilota Ferrari, con la sua Academy sulla scia dei talenti di domani;
  •  Kingdom Hearts III, terzo episodio della celebre saga videoludica, ha invaso la magnifica Villa Bottini e ha attirato anche la visita dal Giappone dell’executive producer Shinji Hashimoto;
  •  “Lone Wolf AR”, il gioco mobile in realtà aumentata, dedicato al Lupo Solitario dell’indimenticato Joe Dever, e testato nella sua prima ambientazione: le vie del centro città;
  •  e soprattutto il TIM Dome, ovvero l’edificio della cavallerizza napoleonica dove tutti i giorni si sono giocati con TIMGAMES i Tornei diTIM Asphalt 9″ (alla presenza dei Mates).
Anche il mondo del cinema e delle serie tv ha avuto per sfondo d’eccezione non un piccolo o un grande schermo, ma una serie di set irripetibili, tra i quali per esempio:
  •  il Baluardo San Colombano, che si è trasformato nel Sotterraneo di Westeros, dedicato alla serie tv “Game of Thrones” (e visitato da Sibel “Shae” Kekilli)
  •  piazza Anfiteatro, che ha accolto il padiglione di Netflix tutto dedicato a “Narcos: Messico”, la nuova serie della saga (e sono arrivati i protagonisti, Diego Luna e Michael Peña)
  •  piazza San Michele, ormai da anni sede dell’attesissimo padiglione Warner Bros., meta di migliaia di visitatori, che nell’attesa di entrare hanno potuto scattare suggestive foto dal sotto insù della statua dell’Arcangelo, uno dei simboli di Lucca
  •  piazza della Cittadella, con la statua di Giacomo Puccini, che ha festeggiato 4 dei famosi “44 Gatti” della mitica canzone dell’Antoniano, trasformata da Rainbow in serie tv per RaiRagazzi (e abbiamo visto l’anteprima mondiale al cinema Centrale – e nel rinnovatissimo Lucca Junior al Real Collegio Rainbow ha iniziato i festeggiamenti per i 15 anni delle Winx).
Ma naturalmente il fumetto e il gioco rimangono i due pilastri della manifestazione, in una miscela di tradizione e novità, come:
  •  la già citata mostra diffusa di Dampyr e l’installazione dell’opera dell’artista NoCurves (di fronte alla Fondazione Banca del Monte di Lucca) che ha aperto la manifestazione;
  •  la nascita di “Piazza Star Comics”, padiglione integrato con piazza San Giovanni, di fronte alla chiesa-auditorium, a sua volta ribattezzata Sala Robinson per la presenza del media partner;
  •  la Sala del Vescovado concessa per gli appuntamenti dedicati ai 70 anni di Tex e agli incontri di Sergio Bonelli editore.
  •  Villa Gioiosa, dove dal 2014 al Boardgame Studio vengono provate le novità di gioco da tavolo e di gioco di ruolo del panorama italiano e internazionale (tra cui la finale del campionato di Bang!) anche alla presenza degli autori, e dove si tengono educational e seminari sull’universo ludico.
Lo sbarco su Twitch e l’impatto mediatico: Lucca oltre le Mura
Primo evento al mondo del suo genere, Lucca Comics & Games ha approntato, in collaborazione con AK Informatica e Tom’s Hardware, un network di canali di riprese in diretta su Twitch.tv, la piattaforma streaming del gruppo Amazon che è stata media partner della manifestazione:
  •  35 canali nel team di “Lucca CG Live” (il canale principale) tra location, partner e caster
  •  oltre 123 ore di diretta totali e 835.281 minuti visualizzati
  •  più di 127.000 spettatori unici
  •  oltre 213.000 visualizzazioni complessive
“La community di Twitch è appassionata di tutto ciò che riguarda videogiochi, fumetti e cultura pop ed essere streaming partner esclusivi di Lucca C&G è stato quanto di più adatto per il nostro brand – dice Ines Mostaccio, Partnerships Manager, Twitch – insieme abbiamo creato qualcosa di unico ed emozionante per i nostri spettatori e non vediamo l’ora di collaborare nuovamente in futuro”.
Sono stati oltre 1.500 gli operatori media accreditati, con rappresentanti da Stati Uniti, Francia, Belgio, Svizzera, Austria, Ungheria ed Europa dell’Est. Infine, per la prima volta in Italia una comic-convention è arrivata sulla prima pagina di un quotidiano nazionale: è successo su “La Repubblica” di domenica 4 novembre, segno di un’attenzione sempre maggiore dei media nazionali e internazionali per il nostro programma culturale e per gli operatori che decidono di investire su Lucca Comics & Games.
TIM, un main sponsor con contenuti di qualità
Siamo molto soddisfatti della nostra partecipazione a Lucca Comics & Games, che ha rappresentato unimportante occasione di confronto con le communities che TIM ha ingaggiato con attività realizzate ad hoc per leventodichiara Cristiano Habetswallner responsabile Sponsorship & Events di TIMSono stati oltre 35mila i visitatori del TIMDome, cuore pulsante della nostra presenza allevento, e oltre mille i cosplayer che hanno animato il palco del TIMCasting, più di 500 le foto scattate. Una presenza pervasiva attraverso iniziative di e-gaming con i Mates, testimonial del torneoTIM Asphalt 9, il lancio in anteprima delle serie TV ‘Siren’ e ‘Marvels Runaways’ di TIMVISION e anche la creazione di unapp dedicata per seguire tutti gli eventi in tempo reale, raggiungere i diversi padiglioni con il navigatore in realt àaumentata e partecipare alla ‘caccia ai RobotTIM’”.

Stan Lee: i 10 cameo meno conosciuti del fumettista Marvel

Dal 1989 ad oggi Stan Lee è apparso in quasi tutti gli adattamenti cinematografici e televisivi dei fumetti Marvel, ricorrendo come personaggio “estraneo” all’universo degli eroi in brevi sequenze dal tono ironico per omaggiare lo spirito del leggendario fumettista che ci ha lasciati ieri all’età di 95 anni.

Tuttavia tra i cameo di Lee ce ne sono almeno 10 che soltanto i veri fan ricorderanno. Scopriamo di seguito quali sono:

The Big Bang Theory

Non molti ricorderanno il cameo di Stan Lee nel sedicesimo episodio della terza stagione (intitolato L’acquisizione dell’Excelsior) di The Big Bang Theory, dove il fumettista recita la parte si se stesso e viene avvicinato da Sheldon Cooper quando il protagonista della sitcom si introduce in casa sua senza invito. Più tardi Lee firma tutti fumetti dei personaggi mentre il gruppo si gusta un buon gelato.

Chuck

Nel 2011 Stan Lee è apparso nella serie tv Chuck nell’episodio sette della quinta stagione Chuck Versus The Santa Suit interpretando ancora una volta se stesso, ma nei panni di un alto funzionario della CIA sotto copertura.

L’ambulanza

Non soltanto Marvel nella storia di cameo di Stan Lee, ma anche film come L’ambulanza (uscito nel 1990 e diretto da Larry Cohen), che secondo alcuni è la prima apparizione cinematografica del fumettista.

Fresh off the boat

Un altro dei cameo non appartenente al MCU e poco conosciuto di Stan Lee è quello nell’episodio della serie Fresh Off The Boat intitolato Pie vs. Cake. I due protagonisti Eddie ed Emery stanno lavorando ad un libro di fumetti e incontrano il leggendario genio  della Marvel.

Principe azzurro cercasi

Questo cameo di Stan Lee ha del sorprendente, perché chi mai si aspetterebbe di vedere il più grande fumettista Marvel in una commedia romantica interpretata con Anne Hathaway? Parliamo ovviamente di Principe azzurro cercasi (2004), dove Lee interpreta un invitato del matrimonio al centro della storia che non parla molto bene l’inglese ma che era un fan dei The Three Stooges.

I Simpson

I fan dei Simpson hanno avuto tantissime guest star del calibro di Johnny Cash, Bette Middler e Danny Devito, tuttavia Stan Lee rimane uno dei cameo più famosi e amati dal pubblico della serie animata. Il fumettista appare in ben tre episodi: nel 2002  in I Am Furious Yellow, nel 2014 in Married to the Blob e nel 2017 in The Caper Chase. In quello del 2002 lo vediamo dare a Bart alcuni consigli e aneddoti sul suo fumetto Danger Dude, esortandolo a “trovare la propria voce”.

Generazione X

Un altro cameo di Stan Lee è nel cult movie del 1995 diretto da Kevin Smith (grande fan, conoscitore e amante dell’universo Marvel e DC) Generazione X, dove la leggenda Marvel interpreta il ruolo di se stesso quando incontra il protagonista Brodie Bruce, che è un ragazzo innamorato di fumetti e videogiochi lasciato dalla ragazza Rene Mosier.

Robot Chicken

Robot Chicken, la serie in stop motion creata da Matthew Senreich e Seth Green, è andata in onda dal 2005 totalizzando ben nove stagioni. Stan Lee vi è apparso in tre episodi: Tapping a Hero del 2007, Executed by the State del 2012 e Robot Fight Incident del 2013. In quello del 2007, Lee e Pamela Anderson conducevano uno show intitolato “Supereroi stasera”.

Entourage

La serie targata HBO e interpretata da Adrian Grenier ha avuto nel corso della sua messa in onda molti cameo di celebrità, tra cui spicca Stan Lee in un piccolo ruolo nell’episodio del 2010 intitolato Bottom’s Up. Questo succede quando Vince porta la sua ragazza Sasha Grey ad un incontro con il fumettista.

Big Hero 6

Il cameo di Stan Lee in Big Hero 6 merita sicuramente più attenzione degli altri, dal momento che il fumettista ha doppiato il personaggio del padre di Fred comparendo soltanto alla fine del film d’animazione. fine. Dopo il lancio dei titoli di coda, viene infatti mostrata una scena tra Fred e suo padre, alias Stan Lee.

Stan Lee: tutti i cameo del fumettista nei film Marvel – video

Fonte: ScreenRant

Skyscraper: l’esclusiva clip, in home video dal 14 novembre

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Skyscraper: l’esclusiva clip, in home video dal 14 novembre

Dwayne Johnson è il protagonista assoluto dell’esclusiva clip di Skyscraper che sarà disponibile nei formati 4K Ultra HD, Blu-ray 3D, Blu-ray e DVD e in Digital HD a partire dal 14 novembre 2018.

Alimentato da adrenalina e da una verticalità d’impatto, Skyscraper è guidato dalla superstar Dwayne Johnson, che interpreta l’ex leader del Team di Recupero Ostaggi dell’FBI e veterano americano di guerra Will Sawyer, rimasto senza una gamba. Durante un lavoro ad Hong Kong come assessore alla sicurezza nei grattacieli, trova il più alto e sicuro edificio del mondo improvvisamente in fiamme e viene incolpato per questo. Da ricercato in fuga, Will deve trovare i responsabili, ripulire il suo nome e salvare in qualche modo la sua famiglia intrappolata all’interno dell’edificio in fiamme.

Skyscraper, il film

La star mondiale Dwayne Johnson guida il cast di Skyscraper nei panni di Will Ford, un ex leader del Team di Recupero Ostaggi dell’FBI e veterano americano di guerra, che ora valuta la sicurezza dei grattacieli. Durante un lavoro in Cina trova il più alto e sicuro edificio del mondo improvvisamente in fiamme e viene incolpato per questo. Da ricercato in fuga, Will deve trovare i responsabili, ripulire il suo nome e salvare in qualche modo la sua famiglia intrappolata all’interno dell’edificio in fiamme.

Scritto e diretto da Rawson Marshall Thurber (Una spia e mezzo, Come ti spaccio la famiglia), Skyscraper è prodotto da Beau Flynn (San Andreas, Baywatch), Johnson, Thurber e Hiram Garcia (San Andreas, Una spia e mezzo).

I produttori esecutivi di Skyscraper sono Dany Garcia (Baywatch, Ballers), Wendy Jacobson (San Andreas), Eric Hedayat (The Great Wall, Real Steel) e Eric McLeod (Kong: Skull Island, la saga Pirati dei Caraibi).

Captain America: Civil War, i fratelli Russo volevano il costume nero per Spider-Man

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Come rivelato da Ryan Meinerding, capo del Dipartimento degli Effetti Speciali dei Marvel Studios, l’idea iniziale di Anthony e Joe Russo per Captain America: Civil War era introdurre Spider-Man con un costume diverso da quello visto nel film e a tinte rosse e nere. Tuttavia, anche se la versione scelta fu più consona al look tradizionale di Spidey, grazie ad Avengers: Ifinity War i due registi hanno potuto realizzare – anche in minima parte – questo desiderio.

Di seguito le parole di Meinerding in merito:

Usando l’Iron Spider come riferimento ai fumetti, ho cercato di lavorare su temi che conoscevo e che corrispondessero alla volontà di Anthony e Joe. Sapevo che desideravano un costume rosso e nero per Peter Parker in Civil War, quindi volevo trovare un modo per trasformare l’Iron Spider dei fumetti in ciò che i Russo avevano immaginato. Ho quindi preso il tema rosso e nero, incorporato un po di oro e mantenuto lo stesso design della testa, in particolare gli occhi.

Leggi la nostra recensione di Captain America: Civil War

La sinossi del film:

Captain America: Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo.  Dopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Fonte: Comicbook

Vedova Nera: nuovi dettagli sul villain e i personaggi del film

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Vedova Nera: nuovi dettagli sul villain e i personaggi del film

I Marvel Studios sono ufficialmente al lavoro sullo standalone dedicato a Vedova Nera, l’eroina interpretata nel MCU da Scarlett Johansson. Secondo quanto riportato, lo standalone riprenderà le sorti di Natasha Romanoff quindici anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti.

Ora è il sito That Hashtag Show a rivelare qualche aggiornamento sul cinecomic e sui personaggi che accompagneranno la protagonista sullo schermo. Scopriamo qui sotto di chi si tratta:

L’antagonista

Il villain del film su Vedova Nera sarà quasi sicuramente un uomo, descritto come un individuo “entusiasmante” e di etnia non identificata, ma che si aggira intorno ai quarant’anni. Sfogliando la storia dell’eroina nei fumetti, un personaggio che corrisponde a questa descrizione è il Guardiano Rosso, soldato russo tra i più amati dai fan; oppure potrebbe trattarsi di Taskmaster, supercriminale mercenario capace di duplicare perfettamente i movimenti di chiunque e infiltrato nello SHIELD. Possibile, vista l’ambientazione in Europa, anche la presenza di Night Raven, apparso nella graphic novel Fury / Black Widow: Death Duty. Viene inoltre menzionato che gli studios sono in cerca di un’attrice di 50 anni che possa interpretare un villain secondario.

Alleati o nemici?

Trattandosi di un film con protagonista una spia doppiogiochista, è evidente che molti personaggi risulteranno ambigui per quanto riguarda gli schieramenti. Sembra che i Marvel Studios stiano cercando di portare sullo schermo quattro figure di età simile a quella di Natasha Romanoff, dunque tra i 20 e i 30 anni: il primo è una donna descritta come un “Bond al femminile“, il secondo un uomo mediorientale o indiano. Inoltre, la produzione sta cercando due attrici di ceppo europea-caucasica di 50-60 anni. A questo punto si può ipotizzare che personaggi come Jessica Drew, Black Lotus (nuova interpretazione di Melina Vostokovna), Snapdragon, Raoul Bushman o Ivan Petrovich potrebbero essere portati al cinema grazie allo standalone, ma staremo a vedere.

Vedova Nera: ecco cosa possiamo aspettarci dal cinecomic prequel

Lo standalone riprenderà le sorti di Natasha Romanoff quindici anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti. Detto ciò, è evidente che il film si piazzerà in un momento della timeline antecedente a Iron Man 2 (dove Vedova Nera debuttava ufficialmente). Probabile quindi un’ambientazione a metà degli anni 2000, una posizione storica che potrebbe ammettere la tanto sperata reunion tra Natasha e Clint Barton (Occhio di Falco) mentre collaborano a Budapest, oppure il primo incontro fra l’eroina e il Soldato d’Inverno

Vi ricordiamo la sceneggiatura del cinecomic è stata affidata a Jac Schaeffer (già autrice di TiMER, Nasty Woman, Frozen – Le avventure di Olaf) e la regia a Cate Shortland.

Fonte: That Hashtag Show

Avengers 4: Stan Lee ha già girato la scena del suo cameo

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Come confermato da Anthony e Joe Russo in un’intervista radio con BBC Scotland lo scorso aprile, Stan Lee ha già girato la scena del suo cameo per Avengers 4 e probabilmente anche quelle contenute nei prossimi titoli Marvel (Spider-Man: Far From Home, Captain Marvel e X-Men: Dark Phoenix). Questo perché il compianto fumettista e figura ricorrente in tutti i film del franchise dal 1989 ad oggi, era solito programmare e filmare più sequenze in largo anticipo così da selezionarne solo le migliori. A rivelare l’aneddoto era stato nel 2016 Scott Derrickson, regista di Doctor Strange.

Stan Lee si è spento ieri all’età di 95 anni. Il leggendario sceneggiatore cominciò la sua carriera nel mondo dei fumetti nel 1939, contribuendo a creare molti dei più famosi eroi Marvel, che da anni calcano anche il grande schermo (tra questi ricordiamo Black Panther, Spider-Man, X-Men, Thor, Iron Man, I Fantastici Quattro, L’Incredibile Hulk, Daredevil, Ant-Man).

Avengers 4: ecco cosa potremmo vedere nel trailer

Secondo una fonte attendibile, Avengers 4 sarà ambientato 5 anni dopo Infinity War. In questo modo, il MCU dovrebbe aggirare il dolore inconcepibile che il gesto di Thanos provoca alla metà della popolazione dell’universo, lasciandola priva dell’altra metà, ridotta in cenere.

Vi ricordiamo che Avengers 4 arriverà nelle sale ad aprile 2019, tuttavia non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale né immagini che possano darci un’idea di quello che vedremo nel capitolo conclusivo della Fase 3 del MCU.

Un mese di riprese aggiuntive appena conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe Russoe l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica attesa.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Stan Lee: tutti i cameo del fumettista nei film Marvel – video

Fonte: BBC

Avengers: Infinity War, tutte le idee lasciate fuori dal film

Avengers: Infinity War, tutte le idee lasciate fuori dal film

Grazie al volume Avengers: Infinity War – The Art of the Movie abbiamo scoperto quali scene avrebbero potuto essere nel film dei fratelli Russo e poi scartate per motivi di trama e tempo, testimoniate dall’esistenza di concept inediti che potete riguardare qui:

Alcune di quelle idee sarebbero state interessanti da vedere sul grande schermo, altre avrebbero cambiato la percezione della storia, ma tra queste ce ne sono almeno sette che vale a pena ricordare:

Teschio Rosso doveva sembrare un “incubo”

La carrellata di artwork inediti sul look di Teschio Rosso, l’antagonista principale di Captain America: Il Primo Vendicatore scomparso e riapparso con grande sorpresa del pubblico in una scena di Infinity War come “custode” della gemma dell’anima, hanno rivelato un aspetto ancora più terrificante del personaggio, con l’iconico cappuccio nero e il costume fatto di stracci di pelle; alcuni svelano invece forme totalmente inedite del cranio del personaggio, poi finite nel cestino.

Spider-Man e Doctor Strange uniti contro gli Outriders

Durante Avengers: Infinity War Spider-Man e Doctor Strange si ritrovano nello stesso team sul pianeta Titano e non partecipano alla battaglia del Wakanda perché impegnati a combattere direttamente con Thanos. I due però non si sono mai trovati faccia a faccia con nessuno degli Outriders, l’esercito del Titano Pazzo, tuttavia un concept art inedito li mostra mentre cercano di fermare gli alleati di Thanos a New York.

Il costume nero di Spider-Man

Spider-Man: Homecoming sequel

Per quanto riguarda il look di Spider-Man per Infinity War, sono stati studiati diverse versioni del costume, dall’Iron-Spider finito effettivamente nel film a varie colorazioni della tuta classica di Spidey, come testimoniato dai concept inediti pubblicati nei giorni scorsi. Uno di questi poi mostrava il costume completamente nero, che ai fan ricorderà quello del simbionte Venom, e che avrebbe potuto aprire ad una serie di scenari interessanti per il futuro del MCU.

Thor e Rocket contro un serpente gigante

Un concept inedito contenuto in Avengers: Infinity War – The Art of the Movie  mostra Thor e Rocket Raccoon insieme a Groot mentre combattono contro un serpente gigante, diapositiva esclusa dal film che era stata usata per pubblicizzarlo prima dell’arrivo nelle sale. È probabile che il mostro a due teste abbia preso ispirazione dal Serpente di Midgard, un enorme rettile talmente lungo da poter avvolgere l’intero pianeta, e che la missione di Thor alla ricerca di una nuova arma fosse stata immaginata come un viaggio mistico culminato in Wakanda.

Hulk compare nella battaglia del Wakanda

hulk

In molti si sono chiesti per quale motivo, nonostante le richieste di aiuto dello scienziato, Hulk non si sia palesato durante la battaglia del Wakanda. Qualcuno ha ipotizzato che il gigante avesse ormai paura di Thanos, dopo la sonora batosta subita a inizio film, ma Mark Ruffalo in persona ha spiegato che, dopo gli eventi di Thor: Ragnarok, la volontà di Hulk si è trasformata in una mente più strutturata e ha cominciato a rifiutare il fatto che Banner lo “utilizzasse” soltanto in momenti di difficoltà, decidendo quindi di non “uscire” per combattere contro l’Ordine Nero e contro Thanos. Tuttavia, stando a quanto si era già detto in precedenza e a giudicare dai concept di Avengers: Infinity War diffusi negli ultimi giorni, Hulk doveva essere presente durante la Battaglia del Wakanda, non solo, doveva confrontarsi direttamente con Thanos, insieme agli altri Vendicatori, tentando di fermarlo.

Thanos scatena il potere della gemma dell’anima

Dopo aver trascorso buona parte del film alla ricerca della gemma dell’anima, una volta ottenuta Thanos non sembra usarla più di tanto in battaglia tranne che in un breve momento, tuttavia alcuni concept inediti del film hanno rivelato che il villain avrebbe potuto innescarla per combattere contro i Vendicatori e i Guardiani della Galassia sul pianeta Titano. L’illustrazione mostra infatti quella che sembra essere l’anima arancione di ogni personaggio poi strappata dai loro corpi; un’opera d’arte straordinaria per effetto, ma scartata dalla versione finale del montaggio.

L’armatura di Iron Man si trasforma in un razzo

Utilizzando la nanotecnologia per creare una varietà di armi, Tony Stark è stato uno dei pochi eroi a scalfire Thanos, tuttavia grazie ai concept art inclusi nel libro Avengers: Infinity War – The Art of the Movie siamo riusciti a capire fin dove poteva arrivare il potenziale di quelle armi. Iron Man avrebbe potuto infatti trasformarsi in un razzo per viaggiare nello spazio, anche se poi la versione finale che abbiamo visto nel film risultava comunque in grado di volare ad altezze incredibili senza bisogno di trasformazione.

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Fonte: Cinemablend

Stan Lee: tutti i cameo del fumettista nei film Marvel – video

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Stan Lee: tutti i cameo del fumettista nei film Marvel – video

Si è spento ieri all’età di 95 anni Stan Lee, il leggendario sceneggiatore della Marvel Comics le cui creazioni lo hanno reso un eroe nella vita reale. Lee cominciò la sua carriera nel mondo dei fumetti nel 1939, contribuendo a creare molti dei più famosi eroi Marvel, che da anni calcano anche il grande schermo (tra questi ricordiamo Black Panther, Spider-Man, X-Men, Thor, Iron Man, I Fantastici Quattro, L’Incredibile Hulk, Daredevil, Ant-Man).

Ma Stan il “Sorridente” Lee si è reso celebre anche per i numerosi e puntuali cameo in tutti i film Marvel prodotti dal 1989 ad oggi, e un video li ripercorre uno per uno come omaggio alla sua scomparsa. Lo trovate qui sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=HnByuUqMeko&feature=youtu.be

Stan Lee, una vita per i fumetti

Figlio di immigrati ebrei a New York, il giovane Stanley inizia la sua corsa al trono lavorando come addetto alle copie presso la Timely Comics, che più tardi sarebbe diventata la Marvel Comics, per poi firmare la sua prima pagina di testo con il nome Stan Lee: un riempitivo su un numero di Captain America del 1941. Arrivano gli incarichi di livello e assegnazioni di fumetti completi (ad appena 17 anni), salvo assentarsi dalle pagine durante la seconda guerra mondiale dove partecipò in qualità di soldato; al suo ritorno Stan riprese la posizione lasciata e con Kirby ideò la prima “famiglia” di eroi dei Fantastici Quattro, pubblicati nel 1961. Fu un successo tale da spingere la Marvel a cavalcare l’onda, producendo in pochi anni HulkThorIron Man e gli X-Men, oltre a DaredevilDoctor Strange e L’Uomo Ragno.

The Amazing Spider-Man del 1966, Daredevil del 1968, Fantastici Quattro del 1966, Silver Surfer del 1988 o The Mighty Thor del 1968, sono solo alcuni dei titoli più rappresentativi (per sua stessa ammissione) di una carriera già straordinaria e costante, culminata negli ultimi decenni con la consacrazione a icona chiave del mondo Marvel. Ospite di convention e dibattiti, star indiscussa nei ricorrenti cameo in ogni film del Marvel Cinematic Universe (l’ultima scena l’avrebbe girata per Spider-Man: Far From Home, il “suo” Spidey guarda caso), Stan Lee rimarrà per sempre nei ricordi di chi continua a sfogliare i suoi lavori assorbendone lo spirito e il cuore che non smetterà mai di battere.

Fonte: SuperHeroesEvolution

Godzilla vs Kong: rivelata la prima sinossi del film

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Godzilla vs Kong: rivelata la prima sinossi del film

Legendary Pictures ha annunciato l’inizio della produzione di Godzilla vs Kong, il film che racconterà l’epico scontro tra i due mostri e che arriverà nelle sale nel 2020. Nel frattempo è stata rivelata anche la prima sinossi ufficiale che vi riportiamo di seguito:

In un’epoca in cui i mostri camminano sulla Terra, la lotta dell’umanità per il suo futuro getta Godzilla e Kong in rotta di collisione e vedrà le due forze più potenti della natura sul pianeta scontrarsi in una spettacolare battaglia per i secoli. Mentre Monarch intraprende una pericolosa missione in un territorio inesplorato riesumando indizi sulle origini dei Titani, una cospirazione umana minaccia di spazzare via le creature, sia buone che cattive, dalla faccia della terra per sempre.

Godzilla vs Kong: al via la produzione

Godzilla vs Kong al momento non ha ancora un regista ma ha un anno di uscita, il 2020. Il 22 marzo 2019 è invece atteso Godzilla King of Monsters, sequel del film diretto da Gareth Edwards e affidato a Michael Dougherty (Krampus) con protagonisti Kyle Chandler, Vera Farmiga e Millie Bobby Brown.

Jessica Henwick si è unita al cast, anche se i dettagli del suo ruolo sono tenuti sotto riserbo dalla Legendary. L’attrice reciterà quindi insieme a Kyle Chandler, Millie Bobby Brown, Zhang Ziyi, Danai Gurira, Julian Dennison, Demián Bichir, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall e Eiza González.

Fonte: Legendary Pictures

Pokemon Detective Pikachu: tutti i Pokemon apparsi nel trailer

Pokemon Detective Pikachu: tutti i Pokemon apparsi nel trailer

Arriverà nelle sale italiane il 9 maggio 2019 Pokémon Detective Pikachu, il primo film in live action basato sulle creature immaginarie create nel 1996 da Satoshi Tajiri che vede nel cast Ryan Renolds, Justice Smith, Kathryn Newton e Ken Watanabe.

Il trailer diffuso nei giorni scorsi dalla Warner Bros. Pictures ha rivelato la presenza di altri personaggi noti ai fan della serie animata, ma quali sono? Scopriamolo qui sotto:

Pikachu

Pikachu senza dubbio la mascotte del franchise dei Pokemon, riconoscibile anche tra chi non ha mai sentito nominare o visto in tv i Pocket Monsters. Grazie a questa versione “detective” il pubblico però avrà modo di ammirare questa simpatica creatura sotto una nuova luce (già per il fatto che abbia la voce di un essere umano adulto). Come la sua controparte di videogiochi, è più intelligente di un Pikachu medio e usa la testa per risolvere i misteri; inoltre indossa un cappello alla Sherlock e aiuterà il protagonista a rintracciare il padre scomparso.

Bulbasaur

Nella maggior parte dei videogiochi sui Pokemon, al giocatore viene data la possibilità di scegliere un tipo “erba”, “fuoco” o “acqua” per il proprio giocatore iniziale, e nella Generazione I, a.k.a. Pokemon Rosso e Blu (e i suoi remake), Bulbasaur era il tipo Erba più celebre e si sarebbe evoluto in Ivysaur e poi Venusaur. Ash Ketchum ha anche catturato un Bulbasaur all’inizio della sua avventura come allenatore dei Pokemon, mentre nel trailer di Detective Pikachu vediamo un gruppo di Bulbasaur che cammina lungo un ruscello, con Tim e Pikachu dietro di loro.

Jigglypuff

Ecco comparire nel trailer un altro Pokemon che ha contribuito  alla parte “comica” nei primi anni dell’anime: parliamo ovviamente della tenerissima Jigglypuff, tipo Normale noto per il suo attacco Sing (è in grado di addormentare qualsiasi avversario solo cantando una dolce melodia). Sembra che la versione del film mostrerà lo stesso potere, dal momento che viene inquadrato un ragazzo addormentato sul tavolo in un bar, e Jigglypuff sembra irritata dal fatto che il suo pubblico stia ronfando sonoramente…

Mr. Mime

C’è anche Mr. Mime, uno dei 151 Pokemon originali, nel primo trailer di Detective Pikachu, e i fan sanno che il più famoso di questa specie è quello appartenuto alla madre di Ash Ketchum nell’anime che contribuisce alle faccende domestiche in cambio di un posto dove stare. Tuttavia, se l’originale poteva parlare, qui sembra che il live action lo abbia reso muto (come un mimo, appunto, in maniera più realistica).

Psyduck

Chiunque abbia guardato almeno una puntata dei Pokemon nei suoi primi anni ricorderanno Psyduck come una spassosa fonte di frustrazione per l’amica di Ash, Misty: il suo pocket monsterusciva spesso dalla sua Pokeball al posto di quello che la ragazza desiderava utilizzare e le poche volte che lo aveva scelto espressamente, risultava inutile ai fini del gioco. Nel film sembra che Psyduck accompagnerà Lucy Stevens, una giornalista che incrocia la strada di Tim Goodman durante la ricerca del padre scomparso.

Charizard

La prima generazione di Pokemon vedeva Charmander evolversi in Chameleon e poi nel bellissimo drago Charizard, ancora oggi uno dei personaggi più popolari e apprezzati per i suoi incredibili attacchi di fuoco. Questo Pokemon gareggerà nel film in un ring di combattimento sotterraneo, e non ci sorprenderebbe scoprire che risulterà il campione in carica.

Greninja

Greninja è un Pokemon più recente che ha debuttato nella quarta generazione ed è di tipo Acqua/Oscurità, evolvendosi da Frogadier come forma finale di Flroakie. Ash ha catturato il suo Froakie nella regione di Kalos, e tre Greninja vengono mostrati in azione nel trailer del Detective Pikachu, ma la comparsa non è contestualizzata; li vediamo inseguire Pikachu, quindi possiamo supporre che stiano lavorando per il principale antagonista?

Pokemon Detective Pikachu, il teaser trailer ufficiale

Fonte: Cinemablend

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