Sony Pictures ha da poco diffuso
sei nuovi character poster di Spider-Man: Un
Nuovo Universo, il film d’animazione che uscirà nelle
sale italiane dal 25 dicembre distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia.
Il cinecomic racconta le
vicende del teenager Miles Morales e
delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una
persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo
Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo
genere.
Qui sotto potete dare uno sguardo alle locandine dedicate ai
personaggi.
Nella versione originale
di Spider-Man:
Un Nuovo Universo, l’attore e cantante Shameik
Moore sarà la voce del protagonista Miles Morales. Tra le voci
originali anche Jake Johnson, Liev Schreiber, Haeilee Steinfeld,
l’attore premio Oscar Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Luna
Lauren Velez e Lily Tomlin.
Commentando l’annuncio, i
produttori Phil Lord e Christopher Miller
dichiarano: “Siamo fortunati ad avere un cast così
straordinario di anime creative, divertenti e genuine, che popolano
l’universo di Spider-Man. Hanno delle voci di talento, che danno
vita a dialoghi sorprendenti”. Lord e Miller hanno
aggiunto: “Non vediamo l’ora che Miles Morales arrivi
sugli schermi di tutto il mondo. È un personaggio nuovo davvero
divertente ed emozionante, e raccontare la sua storia attraverso
uno stile visivo rivoluzionario, rende questa un’esperienza
cinematografica totalmente innovativa “.
Sinossi: Spider-Man: Un Nuovo
Universo racconta le vicende del teenager di Brookyn
Miles Morales e delle infinite possibilità del Ragno-Verso, dove
più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di
un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e
unico nel suo genere.
Diretto da Bob
Persichetti, Peter Ramsey e Rodney
Rothman, la sceneggiatura è di Phil
Lord. Il film è prodotto, in collaborazione con Marvel, da Avi Arad,
Amy Pascal, Phil Lord, Christopher
Miller e Christina
Steinberg.
Le immagini rivelate pochi giorni fa
da Fausto De Martini (Concept Designer della Lightstorm
Entertainment e collaboratore dei Marvel Studios) mostrano quello che doveva
essere l’aspetto iniziale del cerca-persone con il
quale Nick Fury chiama in soccorso
Captain Marvel durante la scena post
credits di Avengers: Infinity War. Anche
il segnale che vediamo nella prima “bozza” qui sotto risulta
diverso dal logo dell’eroina apparso nel film, sostituito
dall’avviso “Skrull Incursion Detected! Immediate assistance
required“.
Vi ricordiamo che Captain Marvel, il
cinecomic con protagonista Brie Larson, è
stato diretto da Anna
Boden e Ryan
Fleck earriverà al cinema l’8
marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Un viaggio
cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare
l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo
il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i
loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto
nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo
attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
“Excelsior”, avrebbe detto anche stavolta, per
divertirsi e sorridere anche nei momenti più bui. Stanley
Martin Lieber, ma tutto il mondo lo conosce semplicemente
come Stan Lee, si è spento a Los Angeles all’età di
95 anni; supereroe più di quelli che ha consegnato alla storia
e alla memoria americana, icona della Marvel Comics, pioniere, illuminato,
sensibile cantastorie, lascia alle spalle un universo dorato che ha
contribuito a rendere ciò che è oggi: un sogno
collettivo.
Si
faceva chiamare The Man (L’Uomo) o The
Smilin’ (Il Sorridente), lui che insieme a diversi
artisti e co-creatori, tra cui i compianti Jack
Kirby e Steve Ditko,
aveva creato personaggi dalla natura così complessa e dalla
personalità così sfaccettata da non far rimpiangere il miglior
Shakespeare. Un’intuizione, prima che una scommessa, che ha
permesso alla Marvel di trasformarsi da piccola
casa editrice in una grande azienda.
Figlio
di immigrati ebrei a New York, il giovane Stanley inizia la sua
corsa al trono lavorando come addetto alle copie presso la
Timely Comics, che più tardi sarebbe diventata la Marvel Comics, per poi firmare la sua prima
pagina di testo con il nome Stan Lee: un riempitivo su un
numero di Captain America
del 1941. Arrivano gli incarichi di livello e assegnazioni di
fumetti completi (ad appena 17 anni), salvo assentarsi dalle pagine
durante la seconda guerra mondiale dove partecipò in qualità di
soldato; al suo ritorno Stan riprese la posizione lasciata e con
Kirby ideò la prima “famiglia” di eroi dei Fantastici
Quattro, pubblicati nel 1961. Fu un successo tale
da spingere la Marvel a cavalcare l’onda,
producendo in pochi anni Hulk,
Thor, Iron Man e gli
X-Men, oltre a Daredevil,
Doctor Strange e L’Uomo
Ragno.
Stan Lee l’innovatore
Non
soltanto Lee contribuì a rendere più attuali alcuni dei personaggi
ideati da altri autori negli anni trenta e quaranta, ma reinventò
il genere supereroistico introducendo nelle sue storie
“supereroi con superproblemi”, ovvero figure dall’umanità
sofferta e dalla psicologia stratificata; un approccio
completamente diverso dall’ideale di supereroe tradizionale che
animava i ragazzini dell’epoca. Gli eroi di Lee erano malinconici,
avidi di potere, fragili e rabbiosi proprio come noi; lontanissimi
dall’idealismo perfetto e senza difetti della concorrenza DC, che
al contrario sfoggiava con orgoglio un semidio invincibile
(Superman), un miliardario dall’identità segreta
(Batman) e un’amazzone immortale (Wonder Woman).
I
dissapori con Kirby, poi la riconciliazione e le future altre
collaborazioni non scalfirono l’immagine del genio, sempre più
attento all’importanza etica e sociale dei suoi racconti; come
quello in cui i lettori di Spider-Man vengono a
contatto con il tema della droga (spiegato attraverso il
personaggio di Harry Osborn, figlio
di Norman, che diventa dipendente dalle pasticche), rifiutata
dall’Autorità per il Comics Code ma fortemente voluta dalla
Marvel.
Negli
anni a venire si dedicata alla fantascienza, pubblicando il romanzo
The Alien Factor, e in seguito promuove la linea
Marvel 2099 (una sorta di
immaginario futuro dell’universo Marvel) e realizza per la DC, nel
2000, la serie Just Imagine… (tradotta
in Italia dalla Play Press) grazie alla quale reinventa numerosi
personaggi come la Trinità, Lanterna Verde e
Flash.
Addio Sorridente, e buona vita!
The Amazing Spider-Man del 1966,
Daredevil del 1968, Fantastici Quattro del 1966,
Silver Surfer del 1988 o The Mighty Thor del
1968, sono solo alcuni dei titoli più rappresentativi (per sua
stessa ammissione) di una carriera già straordinaria e costante,
culminata negli ultimi decenni con la consacrazione a icona chiave
del mondo Marvel. Ospite di convention e
dibattiti, star indiscussa nei ricorrenti cameo in ogni film del
Marvel Cinematic Universe (l’ultima
scena l’avrebbe girata per Spider-Man: Far From
Home, il “suo” Spidey guarda caso), Stan
Lee rimarrà per sempre nei ricordi di chi continua a
sfogliare i suoi lavori assorbendone lo spirito e il cuore che non
smetterà mai di battere. Addio Sorridente, e buona
vita.
La morte di Stan
Lee ha colpito come un fulmine a ciel sereno il mondo dei
fumetti, del cinema e della cultura pop in generale, dal momento
che The Man aveva contribuito a raccontare il
mondo con i suoi eroi e con il suo fiuto per storie e
personaggi.
Nelle ore successive alla diffusione
della notizia, tutta Hollywood e tutti i membri dei
Marvel Studios, si uniscono al dolore
che accompagna questa infinita perdita. Nonostante la
veneranda età, 95 anni, e la vita vissuta a pieno,
la morte di Stan Lee è comunque una notizia triste, che colpisce
tutti.
Di seguito, alcuni dei messaggi di
cordoglio che stanno inondando i social in questo momento, da
Kevin Feige a Ryan Reynolds,
passando per Chris Evans e Josh
Brolin.
No one has had more of an impact on my
career and everything we do at Marvel Studios than Stan Lee. Stan
leaves an extraordinary legacy that will outlive us all. Our
thoughts are with his daughter, his family, and his millions of
fans.
#ThankYouStan
#Excelsior!
Stan Lee created a spark that would go on to
forever change Hollywood and the entire entertainment landscape.
His positivity for both the fans, and a bigger brighter future for
the characters he helped create, are what cemented his legacy. Say
"hi" to The Watcher for us, Stan. pic.twitter.com/glJSvKeAVf
.@TheRealStanLee
was a true New Yorker whose limitless imagination helped create
some of the most beloved characters in popular culture and made NYC
just as big of a character. Excelsior! Mr. Lee and condolences to
his many fans on behalf of the New York Family.
“With great power comes great
responsibility.” RIP to the legend Stan Lee. I am so sad to hear
about this. Never met the man but like millions I love his work.
His characters brought joy to the world and inspired people to be
the best version of themselves. Awful news. pic.twitter.com/8iTOKrEV57
Stan Lee, il
leggendario sceneggiatore di Marvel Comics le cui creazioni lo
hanno reso un eroe nella vita reale, si è spento all’età di 95
anni.
Lee, che cominciò la sua carriera
nel mondo dei fumetti nel 1939, ha contribuito a creare, creando
lui stesso da solo, molti dei più famosi eroi Marvel, che da anni calcano anche
il grande schermo. Tra questi: Black Panther,
Spider-Man, X-Men, Thor, Iron Man, I Fantastici Quattro,
L’Incredibile Hulk, Daredevil, Ant-Man.
Morto Stan Lee, il “papà” della Marvel
Il fumettista è morto nella mattina
di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di Los
Angeles, secondo quanto riferisce The Hollywood
Reporter.
Gli ultimi anni di Stan
Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte di sua
moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69 anni,
nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment per una
fronde da un miliardo di dollari.
Ha anche fatto causa al suo ex
direttore commerciale e ha presentato un ordine restrittivo nei
confronti di un uomo che aveva gestito i suoi affari. (Il
patrimonio di Lee valeva circa $ 70 milioni.) E nel giugno del
2018, è stato rivelato che il dipartimento di polizia di Los
Angeles stava indagando sulle denunce di abusi contro di lui.
Da solo e attraverso il suo lavoro
con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve
Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola avventura
editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e in seguito
un gigante multimediale.
Una delle sue ultime dichiarazioni
pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney
e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro
sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.
Ecco il primo trailer di
Pokémon Detective Pikachu, il primo film basato sulle
creature immaginarie create nel 1996 da Satoshi Tajiri.
Ecco il trailer di Pokemon Detective Pikachu
Pokemon: il
primo live action sarà ispirato a Detective
Pikachu
La prima avventura Pokémon live-action,
Pokémon Detective Pikachu, nella sua versione
originale vede Ryan Reynolds dare la voce a Pikachu, il volto
iconico del fenomeno globale Pokémon, uno dei marchi di
intrattenimento multigenerazionale più popolari al mondo ed il
franchise multimediale di maggior successo di tutti i tempi. I fan
di tutto il mondo potranno vedere Pikachu sul grande schermo come
mai visto prima, nel ruolo del Detective Pikachu, un Pokémon come
nessun altro.
Il film mostra anche una vasta gamma di
amati personaggi Pokémon, ognuno con le sue abilità e personalità
singolari ed uniche. La storia inizia quando il geniale detective
privato Harry Goodman scompare misteriosamente, costringendo il
figlio di 21 anni Tim a scoprire cosa sia successo. Ad aiutarlo
nelle indagini l’ex compagno Pokémon di Harry, Detective Pikachu:
un adorabile, esilarante e saggio super-investigatore che soprende
tutti, persino se stesso. Avendo scoperto che i due sono
equipaggiati per comunicare tra loro in modo singolare, Tim e
Pikachu uniscono le loro forze in un’avventura elettrizzante per
svelare l’intricato mistero. Si trovano così ad inseguire gli
indizi lungo le strade illuminate al neon di Ryme City, una moderna
e disordinata metropoli dove umani e Pokémon vivono fianco a fianco
in un iperrealistico mondo live-action. Qui incontreranno una serie
di Pokémon, scoprendo una trama sconvolgente che potrebbe
distruggere la loro coesistenza pacifica con gli umani e minacciare
l’universo stesso dei Pokémon.
Fanno parte del cast di
Pokémon Detective Pikachu anche Justice Smith
(“Jurassic World: Fallen Kingdom”) nel ruolo di Tim; Kathryn Newton
(“Lady Bird,” TV’s “Big Little Lies”) nei panni di Lucy, una
giovane reporter alle prese con la sua prima storia importante; e
il candidato Oscar Ken Watanabe (“Godzilla,” “The Last Samurai”) nel ruolo di Lt.
Yoshida. Diretto da Rob Letterman (“Goosebumps,” “Monsters Vs.
Aliens”), la squadra dietro le quinte di “POKÉMON Detective
Pikachu” comprende il direttore della fotografia John Mathieson
(“The Phantom of the Opera,” “Gladiator”) già candidato a due premi
Oscar, lo scenografo Nigel Phelps (“Pirates of the Caribbean: Dead
Men Tell No Lies”) ed il montatore premio Oscar Mark Sanger
(“Gravity”). Gli effetti visivi sono di Moving Picture Company
(“Wonder Woman”) e Framestore (“Guardians of the
Galaxy Vol. 2”). Lanciato nel 1996 con una reazione di pubblico
travolgente, il marchio Pokémon è un successo globale che ora
comprende un ricco fandom di videogiochi con oltre 300 milioni di
unità vendute in tutto il mondo; giochi di carte collezionabili
disponibili in 11 lingue con oltre 23,6 miliardi di carte
acquistate; una serie televisiva alla 20° stagione disponibile in
98 Paesi; e film d’animazione che hanno incassato oltre 700 milioni
di dollari al botteghino; oltre a libri, fumetti manga, musiche,
giocattoli, merchandising e app, incluso Pokémon GO, che è stato
popolare e scaricato più di 650 milioni di volte ed è apprezzato in
tutto il mondo da fan di tutte le età. “POKÉMON Detective Pikachu”
arriverà nelle sale italiane il 9 maggio 2019. Il film è
distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures, mentre in
Giappone da Toho Company, Ltd. ed in Cina da Legendary East.
Dopo le tante richieste ricevute
durante il festival, il 15 novembre Alice nella
città presenta al We Gil, grazie a TIMVISION
PRODUCTION e FANDANGO, le prime immagini di
“Bangla”, opera prima del regista esordiente Phaim
Bhuiyan, alla presenza del cast.
L’appuntamento è rivolto alle
scuole e aperto anche al pubblico e alla stampa. Alle ore 12:00 ad
oltre 100 ragazzi delle scuole superiori verranno presentate le
prime sequenze di “Bangla”, l’opera prima di Phaim
Bhuiyan, ventiduenne italiano di seconda generazione, autore,
regista e interprete del film. Prodotto da TIMVISION PRODUCTION e
da FANDANGO di Domenico Procacci.
Il film che ha recentemente
ricevuto il Premio Lazio Frames Cinema della Regione
Laziocome miglior film presentato nella selezione
di What’s Next Italy del MIA, dedicata
ai protagonisti della prossima stagione cinematografica italiana, è
una commedia romantica che gioca con ironia sui pregiudizi
culturali, un modo diverso e diretto per dialogare ed
affrontare con i più giovani il tema dell’islam.
Nel corso dell’incontro saranno
mostrate per la prima volta in anteprima dal regista e dal
cast le prime clip tratte dal film.
Saranno presenti per
dialogare con il pubblico oltre al regista, Carlotta
Antonelli e i produttori Domenico Procacci per FANDANGO e Annamaria
Morelli per TIMVISION PRODUCTION.
“Siamo particolarmente felici
di presentare le prime immagini di Bangla, non solo per le
tematiche ed i contenuti che propone, ma anche perché
Phaim, cosi com’è stato anche con Fulvio Risuleo – di cui
abbiamo presentato delle anticipazioni al festival – è un
ragazzo che ha partecipato e collaborato insieme allo IED ad
Alice nella città, e vedere che negli anni ,Alice stia
diventando anche grazie a partner come TIMVISION sempre meno
vetrina e sempre più laboratorio e acceleratore di giovani
talenti a 360° rende concretamente utile e tangibile il nostro
lavoro”, dichiarano i Direttori Artistici di Alice nella città
Fabia Bettini e Gianluca Giannelli.
Nel corso della mattinata i ragazzi
avranno modo di vedere anche un film che rientra nel percorso
formativo di Scelte di Classe partita lo scorso anno in
forma sperimentale.
La nuova programmazione di Alice al
We Gil proseguirà al rientro delle vacanze di Natale, tutti i
lunedì di gennaio con attività rivolte alla formazione.
Alice nella città
annuncia e conferma le date della prossima
edizione che si svolgerà dal 17 al 27
ottobre, parallelamente alla quattordicesima edizione
della FESTA presso l’Auditorium Parco della Musica in Roma ed in
altri luoghi della città.
Divertirsi così tanto è quasi un
crimine. Unisciti al team di ladre più brillanti di sempre con
l’arrivo in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD di Ocean’s
8 (recensione),
distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.
E per i fan più glamour, il film sarà disponibile anche in
un’elegante edizione Steelbook
Blu-ray.
Sandra Bullock
(Gravity,
The Blind Side, Ricatto D’Amore), Cate
Blanchett (Carol,
Blue Jasmine, The Aviator), Anne
Hathaway (Les Misérables, Interstellar, Il cavaliere oscuro – Il
ritorno), Mindy Kaling (Nelle
pieghe del tempo, e le serie TV The Mindy
Project, e The Office), Sarah
Paulson (12 Anni schiavo, Mud, e la
serie TV American Horror Story), Awkwafina (Cattivi
vicini 2 e Tawk, per la TV), Rihanna
(Battleship, Valerian e la città dei mille
pianeti, Home) e Helena Bonham Carter (Les
Misérables, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet
Street, Fight Club) fanno squadra in Ocean’s
8.
Dopo avere incassato 3,3 milioni
di euro nelle prime quattro settimane al botteghino italiano, il
successo cinematografico dell’estate arriva in 4K Ultra
HD™, Blu-ray™ e DVD per fare rivivere il brivido e le
emozioni del colpo del secolo nello splendore dell’Alta
Definizione. Tra i tanti contenuti extra da godersi ci sono alcune
scene eliminate e uno speciale dedicato al
Met Gala, l’evento più glamour dell’anno al centro
della storia del film. A Heist in Heels, un colpo
sui tacchi, ci porterà ad approfondire il mondo, tutto al
femminile, di questo sequel della famosa trilogia resa celebre da
George Clooney e dalla stessa Bullock.
L’edizione 4K Ultra HD di
Ocean’s
8 presenta la tecnologia Dolby Vision™ HDR che
espande drasticamente la gamma di colori e il contrasto e usa
metadati dinamici per ottimizzare automaticamente l’immagine per
ogni schermo, fotogramma per fotogramma.
Ocean’s 8 la trama
Cinque anni, otto mesi, 12
giorni… Questo è il tempo durante il quale Debbie Ocean
(Sandra Bullock) ha progettato il colpo più grande
della sua vita. Avrà bisogno delle migliori nel campo, a cominciare
dalla sua storica complice Lou (Cate Blanchett) e
una squadra di specialiste. Il loro obiettivo: 150 milioni di
dollari in diamanti che saranno al collo di una famosa attrice
(Anne Hathaway), che presenzierà all’evento
dell’anno, il Met Gala. Il piano sembra solido, ma dovrà essere
assolutamente perfetto per riuscire ad entrare e farla franca,
sotto gli occhi di tutti.
DVD
Prezzo: 14,99 euro Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1,
Francese 5.1, Tedesco 5.1. Sottotitoli: Francese, Olandese. Non udenti:
Italiano, Inglese, Tedesco.. Contenuti speciali: A Heist in
HeelsBLU-RAY Prezzo: 19,99 euro Video: 1080p High Definition 16×9 2.4:1 Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1,
Spagnolo 5.1. Dolby Atmos-TrueHD: Inglese. Sottotitoli: Spagnolo, Finlandese, Danese,
Norvegese, Svedese. Non Udenti: Italiano,
Inglese. Contenuti speciali:
A Heist in Heels
Ocean’s Team 3.0
Reimagining the Met Gala
Scene Eliminate
4K ULTRA HD + BLU-RAY Prezzo: 29,99 euro Video: 2160p Ultra High Definition 16×9 2.4:1 Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1,
Portoghese 5.1, Francese
5.1, Spagnolo 5.1, Russo, Tailandese. Dolby Atmos TrueHD:
Inglese. Sottotitoli: Norvegese, Portoghese, Spagnolo,
Svedese, Francese, Cinese, Russo,
Tailandese, Coreano, Arabo, Danese, Finlandese. Non Udenti:
Italiano, Inglese. Contenuti speciali del disco Blu-ray™:
Mission Impossible: Fallout, in uscita il 12 dicembre 2018 in
Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD e Digital HD con Universal Pictures Home
Entertainment Italia.
Il trascinante film ricco d’azione
sarà disponibile inoltre come parte della Mission Impossible
collection con tutti e 6 i film, in Dvd,
Blu-ray e 4K Ultra HD: il regalo perfetto per il Natale.
Prodotto da Tom Cruise e Bad
Robot, Paramount Pictures e Skydance presentano Mission
Impossible: Fallout (recensione),
uno dei film meglio recensiti dell’anno, con critica e pubblico
entusiasti ed un incredibile indice di Rotten Tomatoes del 97%. Ora
i fan possono immergersi maggiormente nella missione, con oltre
un’ora di contenuti extra e dietro le quinte dinamici, che
evidenziano gli incredibili stunt svolti, l’azione al cardiopalma e
le location esotiche del film, grazie ad intero disco bonus di
contenuti. Il disco è contenuto in tutte le edizioni Blu-Ray e 4k e
nelle collection Blu-ray e 4k.
Mission Impossible: Fallout, il film
Cadi dal cielo, corri attraverso le
strade di Parigi ed aggrappati ad una scogliera insieme ad Ethan
Hunt mentre il cast e la troupe rivelano l’incredibile lavoro che è
stato necessario per creare le scene d’azione da togliere il fiato.
In più, scopri le scene eliminate, gli storyboard, i commenti al
film e molto di più. Il disco 4k Ultra HD contiene la Dolby Vision,
che ravviva l’esperienza dell’intrattenimento attraverso
un’immagine di qualità ultra-vivida con colori spettacolari, punti
luce fino a 40 volte più brillanti, e neri fino a 10 volte più
scuri. Il film presenta anche una colonna sonora in Dolby Atmos,
remixata appositamente per l’home video, che permette di muovere
l’audio dovunque all’interno della stanza.
Impegnato in una pericolosa
missione per recuperare del plutonio rubato, Ethan Hunt (Tom
Cruise) sceglie di salvare i suoi amici anziché la missione,
permettendo così ad un network letale di agenti segreti altamente
qualificati di entrare in possesso del plutonio, con l’intento di
distruggere la civiltà. Così, con il mondo in pericolo, Ethan ed il
suo team (Simon Pegg, Ving Rhames, Rebecca Ferguson) sono costretti
a lavorare con uno schietto agente della CIA (Henry Cavill) in una
corsa contro il tempo per fermare la minaccia nucleare. Scritto e
diretto da Christopher McQuarrie, Mission: Impossible –
Fallout vede nel cast anche Sean Harris, Angela Bassett,
Michelle Monaghan e Alec Baldwin.
CONTENUTI BONUS ESCLUSIVI NEI FORMATI 4K ULTRA HD E
BLU-RAY:
Disco 1
Commenti del regista Christopher McQuarrie e di Tom Cruise
Commenti extra
Molto altro ancora!
Disco 2
Montaggio delle scene tagliate con i commenti del regista
Christopher McQuarrie e del tecnico del montaggio Eddy
Hamilton
Breakdown musicale dell’inseguimento a piedi
Storyboard
La missione estrema
Dietro a Fallout
Top of the World
Rendezvous a Paris
La caduta
La caccia è aperta
E molto altro ancora!
Il Dvd di Mission: Impossible – Fallout include
solamente il film in definizione standard.
Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald (recensione),
dal 15 novembre al cinema, comincerà a raccontare
l’ascesa al potere di Gellert Grindelwald (interpretato da Johnny
Depp) il mago oscuro che per un breve periodo nella
sua adolescenza è stato il migliore amico di un giovane Silente,
suo pari e suo innamorato, con cui ha condiviso per qualche tempo
il sogno di una razza magica pura e invincibile.
Il personaggio acquista un ruolo
molto importante nell’ultimo libro della saga di Harry Potter,
I Doni della Morte, e nei rispettivi due film che
lo hanno portato al cinema. Il suo personaggio esce fuori, nella
storia, nel momento in cui, alla morte di Silente (alla fine del
sesto capitolo), si comincia a scavare nel passato del vecchio
preside di Hogwarts.
Grindelwald è anche la causa della
morte della sorella di Albus, Ariana. Durante un duello con lui e
Aberforth, l’altro fratello Silente, qualcuno fa partire un
incantesimo fatale che uccide la ragazza. Da quel momento Silente
prende le distanze definitivamente dal suo amico, con cui aveva
cominciato la ricerca dei Doni della Morte. Questo
racconto è il sottotesto dell’intero ultimo capitolo di
Harry Potter e diventa ora la trama portante di
questa nuova pentalogia magica di Animali
Fantastici, di cui I Crimini di
Grindelwald è il secondo capitolo.
Tuttavia, gli
appassionato di Harry Potter sapranno che Grindelwald non è un nome
completamente nuovo, quando cominciamo a sentirlo con insistenza
nella storia di Harry Potter, dal momento che compara proprio
all’inizio del franchise, sia cinematografico che letterario. In
particolare, in una scena eliminata di Harry Potter e la
Pietra Folosofale, il nome del mago viene proprio
pronunciato da Ron.
Sappiamo che nel film Harry, Ron e
Hermione sono sulle tracce della Pietra Filosofale
e di Nicolas Flamel, alchimista che ha effettivamente trovato il
mistico oggetto e amico di Silente. Mentre effettuano le loro
ricerche, i tre trovano l’informazione che cercano nel posto più
impensato, la figurina di Silente dietro alle Cioccorane. Per chi
fosse arrugginito in fatto di dolci magici, le Cioccorane sono dei
cioccolatini a forma di rana con un piccolo incantesimo che li fa
saltare, come una rana, dalla confezione. Dietro alle Cioccorane ci
sono delle figurine di maghi e streghe famose con una mini
biografia che ne spiega l’importanza nel mondo magico.
Nella scena in questione, Ron legge
la mini bio di Silente sulla figurina: Preside di Hogwarts,
presidente della Confederazione Internazionale dei Maghi, Stregone
Capo del Wizengamot, scopritore dei 12 usi del Sangue di Drago e
creatore della Pietra filosofale col collega ed amico Nicolas
Flamel, famoso per aver sconfitto il mago oscuro Grindelwald nel
1945.
Ovviamente, ne La Pietra Filosofale
l’attenzione gravita esclusivamente intorno a “creatore della
Pietra filosofale col collega ed amico Nicolas Flamel”,
tuttavia è importante evidenziare che, tra le grandi gesta di
Silente c’è anche questo: “famoso per aver sconfitto il mago
oscuro Grindelwald nel 1945”.
Si tratta proprio di quel
Gellert Grindelwald e sarà proprio nel 1945 che
sarà ambientato l’ultimo capitolo di Animali
Fanastici, che si chiuderà con quel duello che, sappiamo,
vedrà uscire vincitore Albus Silente. Come si
arriverà a quel duello, però, non possiamo affatto immaginarlo e
solo JK Rowling, con le sue prossime storie, ce lo
racconterà.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald, il trailer
Il film presenta un cast corale
guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler,
Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte
del cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William
Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy
Corby-Tuech.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald è diretto da David
Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K.
Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.
L’uscita italiana del film è
prevista per il 15 novembre 2018, e sarà
distribuito in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner
Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment
Company.
Si è spento all’età di 90 anni
Douglas Rain, l’attore che prestò la voce a uno
dei più grandi cattivi della storia del cinema, il computer Hal
9000 di 2001: Odissea nello
spazio, film di Stanley Kubrick che
quest’anno festeggia il 50° anniversario.
Prevalentemente attore di teatro, il
suo ruolo più conosciuto al cinema è stato proprio quello del
computer nel film di Kubrick, ruolo che ha interpretato anche nel
sequel del film 2010: The Year We Made
Contact.
La sua voce iconica è diventata un
simbolo fondamentale nella fantascienza, con i suoi dialoghi con il
protagonista principale del film, il dott. Dave Bowman
(Keir Dullea). Tuttavia, il suo lavoro davanti
alla macchina da presa è stato scarso rispetto a quello nel teatro,
tanto che l’eredità di Rain si estende fino alla co-fondazione
dello Stratford Festival a Stratford, Ontario, Canada, dove ha
collaborato con tanti aspiranti attori. Douglas Rain è morto a St.
Marys, nell’Ontario, in Canada, di morte naturale.
Sono stati assegnati i
People’s Choice Awards 2018, e anche quest’anno i
premi assegnati dal pubblico dei grandi blockbuster di Hollywood
sembra ricalcare i successi al box office dell’anno appena
trascorso. Trai vincitori ci sono ovviamente i titoli Marvel Studios e gli attori e attrici che ad
essi hanno partecipato.
Di seguito tutti i vincitori dei People’s Choice Awards
2018
Al concorso di IULM e Noir
in Festival per il cinema italiano, ideato da Gianni
Canova in accordo con Giorgio Gosetti, concorrono sei film
finalisti scelti a insindacabile giudizio da Gianni Canova
e Giorgio Gosetti fra i noir di produzione italiana usciti
in sala nel corso dell’anno solare 2018.
I sei film finalisti verranno
proiettati fra il 3 e il 5
dicembre a Milano nella Sala dei 146 in
via Carlo Bo 7, con introduzione o del regista e/o di alcuni membri
del cast. A scegliere il vincitore sarà una giuria popolare di
giovani studenti e di appassionati, guidata da un Presidente
affiancato da due critici cinematografici. Dopo una discussione
collettiva al termine di ogni proiezione, i membri della giuria
potranno esercitare il proprio diritto di voto deponendo la scheda
con il loro giudizio nell’urna appositamente predisposta. La
graduatoria finale indicherà il vincitore. In caso di parità, il
voto del Presidente sarà determinante. Il risultato finale verrà
annunciato, alla presenza del premiato, il 6 dicembre al Teatro
Sociale di Como, nel corso della serata di apertura della parte
comasca del Festival.
Ride di Jacopo Rondinelli
lunedì 3 dicembre, ore 17 | introducono il film il regista
Jacopo Rondinelli e l’attore Lorenzo Richelmy
Una storia senza nome di Roberto
Andò
lunedì 3 dicembre, ore 21 | introduce lo sceneggiatore
Angelo Pasquini
La terra dell’abbastanza di Damiano e
Fabio D’Innocenzo
martedì 4 dicembre, ore 17 | introduce il film il regista
Fabio D’Innocenzo
Sulla mia pelle di Alessio
Cremonini
martedì 4 dicembre, ore 21 | introduce il film il regista
Alessio Cremonini
Respiri di Alfredo Fiorillo mercoledì
5 dicembre, ore 17 | introducono il film il regista Alfredo
Fiorillo, l’attore Pino Calabrese e la
produttrice Angela Prudenzi
Dogman di Matteo Garrone
mercoledì 5 dicembre, ore 21 | introducono il film gli
attori protagonisti
Il Premio Caligari è in collaborazione con Istituto Luce
– Cinecittà.
“Da tempo sottolineo”, dice Gianni Canova, “che i
festival devono essere anche luogo di valorizzazione e riscoperta
del buon cinema che già esiste e non solo esasperata caccia alla
novità assoluta. Sono contento che, come già per il Premio Giorgio
Scerbanenco per la letteratura, anche il cinema italiano trovi al
Noir in Festival e alla IULM un’occasione di prestigio e di
confronto popolare. Anche in questo modo la nostra università si
conferma attenta al nuovo e al cinema di qualità”.
“La felice intuizione – nata un anno fa in seno a IULM e
sulla spinta di Gianni Canova – di scommettere sul cinema italiano
d’autore e di genere insieme, ha messo rapidamente radici e il
Premio Caligari è ormai una realtà riconosciuta”, afferma
Giorgio Gosetti, “È bello che fin dal nome ricordi un vero
autore, tanto appartato quanto importante nel nostro cinema; è
significativo che anche quest’anno facciano parte della selezione
finale sia registi affermati e internazionali che giovani con una
originalità di sguardo vivo e non provinciale. Per tutte queste
ragioni, insieme a IULM e con la collaborazione di Istituto Luce –
Cinecittà, il Noir affida a una vera giuria, giovane e popolare, il
verdetto sul film noir dell’anno.”
Brandon Tv è la
nuova piattaforma online creata da Brandon Box, in
cui puoi trovare contenuti multimediali e racconti diretti agli
appassionati di fumetti, videogiochi e serie tv. Brandon
Tv nasce con l’intento di intersecare tre universi: il
mondo digital, il cartaceo e il cinema costruendo una realtà unica.
Ogni storia viene infatti raccontata sia attraverso video sia
attraverso testi narrati dal punto di vista di uno dei
personaggi.
I contenuti veicolati sono brevi, ma
non per questo poco intensi. Veloci da fruire con qualsiasi mezzo e
totalmente gratuiti, per consentire a chiunque di conoscere e
appassionarsi alla nostra nuova sfida.
Le storie di Brandon
Tv parlano di eroi della nuova generazione: giovani e
incoscienti ma anche ostinati e ambiziosi. Eroi che cadono ma poi
trovano il modo di rialzarsi.
The Ride è la prima web series
Brandon Box per BrandonTV
The Ride è la prima
web series della Brandon Tv: una corsa contro il
tempo in un futuro distopico, non troppo lontano dalla nostra
realtà. Unendo azione, fantascienza e romanticismo, racconta
l’amore impossibile tra due giovani, il viaggio on the road a bordo
di una moto post-apocalittica, le mura mastodontiche simbolo di un
mondo diviso in due. Un viaggio, non solo fisico ma soprattutto
esistenziale, in un mondo militarizzato circoscritto dalla
colossale barriera innalzata per separare il nord ricco, rigoroso e
potente dal sud dominato dal caos. Un’opera ingegneristica
supportata da dispositivi ultra-tecnologici, emblema di un futuro
prossimo in cui le più ataviche paure umane hanno preso il
sopravvento sulla ragionevolezza e il senso di umanità, quasi a
voler raccontare una possibile evoluzione/involuzione della
situazione attuale.
In un contesto dominato dalla paura,
l’amore resta il movente per cui vale la pena lottare: è così che
sullo sfondo fanta-politico della serie si inserisce la storia di
amore e di crescita interiore di Alberto, il nostro eroe, pronto a
tutto pur di ritrovare Simone. Il rapimento della ragazza è il
punto di svolta che dà inizio al viaggio di The Ride: il percorso
interiore di Alberto, il suo diventare adulto in una realtà
complessa. Supereroe senza superpoteri, Alberto parla ai giovani di
oggi trasmettendo un messaggio di forza, speranza e tenacia,
strizzando l’occhio in particolare agli appassionati dei genere
action, fantasy e fantascienza, senza dimenticare la componente
romance.
Realizzato con un alternarsi di
piani sequenza e veloci cambi di inquadratura, con riprese molto
ravvicinate e sempre in movimento che si avvalgono dell’uso di
droni e steadycam fusi nello stesso piano sequenza, The
Ride è il progetto pilota della Brandon
Tv, idea che nasce dall’incontro della Brandon
Box con il mondo del fumetto. La prima puntata di The
Ride è stata mostrata al pubblico il 26 Ottobre sul
Creator Stage dell’MCM Comicon di Londra e il 2 novembre in
occasione del Lucca Comics&Games. È disponibile online da
domenica 4 Novembre.
Rispetto alla scorsa
settimana, gli incassi calano al box office italiano.
Così Lo
Schiaccianoci e i Quattro Regni regge in
testa al botteghino con 1,7 milioni di euro raccolti alla sua
seconda settimana di programmazione. Il film Disney arriva dunque a
quota 7 milioni di euro.
Tutti lo
sanno apre in seconda posizione con 703.000 euro
incassati in 288 sale e registra una media pari a 2400 euro per
sala.
Il terzo gradino del podio è
occupato dalla new entry Notti Magiche, che debutta con
657.000 euro e una media per sala tutt’altro che incoraggiante pari
a 1700 euro.
Ti presento Sofia scende al quarto
posto con altri 612.000 euro con cui totalizza 2.357.000 euro,
mentre First
Man – Il Primo Uomo raccoglie altri 603.000
euro per un globale di 2.397.000 euro.
Ecco il primo divertentissimo
trailer di Toy Story
4, che annuncia l’uscita ufficiale del film durante la
prossima estate 2019. Di seguito potete vedere il video, condiviso
dall’account ufficiale di Instagram della Picar, in cui Woody,
Buzz, Jesse e tutti i giocattoli di Andy fanno un girotondo, fino a
che un oggetto che “non è un giocattolo” semina il panico.
A dirigere il film c’è Josh
Cooley, mentre la sceneggiatura è stata firmata
da Stephany Folsom, tra gli autori di
Thor: Ragnarok. Il film arriverà in
sala il 21 giugno 2019. Il film racconterà della relazione tra
Woody e Bo Peep, che nel terzo film era stata
venduta; Woody, con l’aiuto di Buzz, cercherà di ritrovarla.
Il film-documentario Santiago,
Italia racconta, attraverso le parole dei protagonisti
e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato
dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di
Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto
dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia
di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi
loro di raggiungere l’Italia.Prodotto da Sacher Film,
LePacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film
uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy
Two.
Captain Marvelarriverà
nelle nostre sale a Marzo 2019 e tutto ciò che conosciamo finora
del cinecomic con Brie Larson sono le
immagini mostrate dal primo trailer ufficiale e
qualche indiscrezione trapelata in rete. Sul film i Marvel Studios mantengono cautamente il loro
accordo di “segretezza assoluta”, così da sorprendere gli
spettatori al cinema, tuttavia questo mistero non ha impedito ai
fan di formulare teorie e ipotesi sulle direzioni che prenderà la
trama.
Eccone 10 dedicate al film che
potrebbero effettivamente avverarsi:
Un “agente” Skrull infiltrato
Sono anni che i fan dei fumetti
Marvel attendono con ansia l’arrivo
degli Skrull
nell’universo cinematografico, visto l’enorme potenziale di questa
malvagia razza aliena la cui arma migliore è la loro capacità di
cambiare forma e impossessarsi dell’identità di altri personaggi.
Come mostrato dal trailer di
Captain Marvel, Carol incontrerà “e picchierà
duramente) uno Skrull in incognito che ha le fattezze di una
signora anziana, dunque è evidente che nel film potremmo assistere
all’invasione aliena. Possibile allora che una scena post-credits
riveli un personaggio del MCU importante (forse
anche un Vendicatore) che in realtà realtà non è altro che uno
Skrull sotto copertura? Così facendo il cinecomic con Brie Larson
creerebbe i presupposti per la trama di Secret Invasion…
Marcus
Giudicata dai fan come una delle
peggiori storie della Marvel, la trama legata al
personaggio di Marcus ha dell’incredibile e
potrebbe realizzarsi anche nel film. Nei fumetti viene raccontato
di quando Carol Danvers si ritrova
incinta di nove mesi e dà alla luce un bambino capace di diventare
adulto in poche ore. Ma in che modo? Questi rivela infatti di
essere il figlio del viaggiatore
temporale Immortus, noto avversario degli
Avengers, e di aver impiantato un feto nel quale
ha trasferito la sua coscienza in Ms. Marvel dopo averla catturata
nel Limbo. Marcus è quindi il padre di se
stesso. Ora l’opzione più probabile è che nel film venga
accennato il suo nome come ex fidanzato di Carol, omaggiando i
fumetti e nient’altro.
L’alleanza di Ronan e Korath
Quando l’anno scorso la rivelazione
del cast ufficiale del film confermò il ritorno sulle scene di due
“veterani” del MCU, ovvero Ronan
l’Accusatore e Korath, entrambi
introdotti nel primo capitolo di Guardiani della Galassia.
Alleati di Thanos, saranno in Captain Marvel membri della
Kree Starforce insieme a Carol
Danvers, e secondo la teoria più plausibile, nel film succederà
qualcosa che li farà alleare contro l’eroina protagonista.
Moonstone
Nei fumetti Karla
Sofen è una psichiatra criminale che ha acquisito il
controllo di una gemma cosmica per diventare
Moonstone, e si è spesso scontrata con Carol Danvers,
a volte assumendo lei stessa l’identità di Ms. Marvel per i Dark Avengers di
Norman Osborn. Sulla carta potrebbe rappresentare il nemico
naturale dell’eroina in un eventuale sequel ma introdurla già in
questo primo film avrebbe senso; magari mostrando Karla come
psichiatra dell’Aeronautica che interroga Carol sul suo
passato…
La madre di Carol
Nei fumetti su Captain Marvel viene raccontata
la storia del ritorno a casa di Carol e l’attacco da parte di
alcuni alieni, che con sua grande sorpresa hanno incluso nel team
sua madre. Si scopre infatti che la donna è una cittadina
Kree che ha abbandonato la Terra anni prima e che
poi sposò il padre di Carol scegliendo di condurre una vita
tranquilla. Possibile che il film rispetti questa storyline,
spiegando che il percorso di supereroina scaturisce proprio da
queste origini cosmiche. Sarà invece Annette Bening a
interpretarla?
Jude Law è Mar-Vell
Se questa teoria non dovesse
rivelarsi vera, i fan rimarrebbero alquanto delusi. D’altronde nei
fumetti Mar-Vell viene introdotto come un grande
eroe, comandante Kree e fiero combattente, e
insieme a Carol ha formato un team vincente. Mar-Vell è anche il
responsabile dell’acquisizione – da parte dell’eroina – dei suoi
poteri, ma con Jude Law nel
cast quale miglior ruolo se non questo dovrebbe essere affidato
all’attore? Tutti gli indizi ci portano a questa ipotesi…
Law in un’intervista ha ammesso di
non poter dire il nome del suo personaggio ma si è limitato ad
affermare che sarà un uomo di fede ed un grande guerriero:
“Sarà guidato da una credenza divina del popolo Kree.
È una sorta di guerriero devoto. Indiscusso, conservatore ma
anche d’ispirazione. I poteri straordinari che possiede Carol
(Brie Larson), sono visti da lui come un dono e qualcosa che lei
deve imparare a controllare. È una cosa che si ripete nel corso del
film, l’apprendimento nel controllare le proprie emozioni e usare i
propri poteri con sapienza”.
Maria Lambeau
Oltre a Carol
Danvers, uno dei personaggi che ha assunto nei fumetti
l’identità di Capitan Marvel è Monica
Rambeau: abile pilota, viene colpita da un’ esplosione di
energia cosmica diventando una supereroina, e passa varie sventure
prima di stabilirsi su Photon e diventare uno dei massimi esponenti
dei Vendicatori. Sul film sappiamo che Lashana
Lynch vestirà i panni di Maria Lambeau,
co-pilota di Carol, e secondo una teoria la figlia di Monica
seguirà le orme di sua madre diventando un personaggio fondamentale
per il sequel.
Uno “scherzo” sul costume
È probabile che il film inserirà un
paio di battute in merito al passato dei costumi molto
“discutibili” di Carol Danvers. Nei fumetti, fino
all’arrivo di Kelly Sue DeConnick e Dexter Soy – che hanno riavviato il personaggio – i
lettori hanno sempre criticato l’abbigliamento dell’eroina, dunque
sarebbe plausibile che nel film venga fatto un riferimento
scherzoso con Carol che cerca di adattarsi al look della Terra
schernendo ciò che gli umani (specialmente negli anni ’90)
indossano.
Chewie
Lo scorso luglio una foto pubblicata
da Samuel L. Jackson direttamente
sul set di Captain Marvel aveva lasciato
immaginare che nel film sull’eroina avremmo rivisto un noto
“personaggio” dei fumetti originali. Nello scatto infatti
compariva la stampa di una bandiera dove sono erano stati
posti i due loghi dello SHIELD e dell’eroina sopra la sagoma di un
gatto. Da lì le speculazioni: ci sarà
anche Chewie, il gattino
di Carol Danvers, nel cinecomic?
Il nome dell’animaletto è un omaggio
alla saga di Star
Wars, di cui Carol è grande appassionata e che la sua controparte originale venne portata nello
spazio dalla padrona. Sarà poi Rocket
Raccoon a rivelare che Chewie fa parte di una specie
aliena felina conosciuta con il nome di Flerken. Quindi Chewie non
è un normale gatto di compagnia, ma un animale dotato di
superpoteri come il teletrasporto e la
capacità di liberare oggetti mostruosi dalla sua
bocca. Ebbene queste teorie sembrano esser state
confermate dal primo poster ufficiale del film, perché se notate in
basso a sinistra appare proprio la sagoma di Chewie.
Nick Fury perderà un occhio
Il rapporto tra il giovane
Nick Fury e Captain Marvel è chiaramente al
centro di questa storia. Fury è un agente S.H.I.E.L.D.
relativamente giovane, un “fantino da scrivania” che non avrebbe
mai immaginato di trovarsi faccia a faccia con quello che
inizialmente credeva fosse una creatura aliena. Il trailer di Captain
Marvel mostra Fury che lavora con la polizia,
fermandosi in un aeroporto dove Carol ha presumibilmente causato
qualche incidente. Passiamo poi a un’altra scena, con Nick che
chiede a Carol se è “di qui”. La risposta di Carol è che non è del
tutto sicura; continua a ricevere flash di ricordi che suggeriscono
che potrebbe benissimo venire dalla Terra dopo tutto. È
interessante notare che Fury era sull’orlo dell’abbandono dello
S.H.I.E.L.D. nel momento in cui incontra Carol. Questo suggerisce
che il film sia anche una storia di origine per Fury; il suo
incontro con Carol Danvers gli dà la motivazione per diventare uno
dei più grandi protettori della Terra.
In molti si stanno chiedendo quando
sarà ambientato Avengers 4.Infinity
War si chiude con il miglior cliffhanger di sempre per un
film Marvel, con il cattivo che
raggiunge il suo scopo e con un’ultima esile speranza: il simbolo
di Captain
Marvel, una richiesta d’aiuto lanciata nella galassia
da Nick Fury.
Il prossimo film collettivo
Marvel
Studios ci farà fare i conti con quel finale, ma quando,
esattamente, si svolgeranno i fatti del quarto film sugli
Avengers?
Secondo una fonte
attendibile, Avengers 4 sarà ambientato 5 anni dopo
Infinity
War. In questo modo, il MCU dovrebbe aggirare il dolore
inconcepibile che il gesto di Thanos provoca alla metà della
popolazione dell’universo, lasciandola priva dell’altra metà,
ridotta in cenere. Nonostante sia complicato provare a raccogliere
tutti gli elementi, proviamo, di seguito, a capire quali sono le
indicazioni a sostegno di questa teoria.
Cassie Lang
Una possibile
conferma del salto temporale di cinque anni arriva sotto forma di…
casting. Mentre la figlia di Scott Lang, Cassie, è stata
interpretata finora da Abby Ryder Fortson nei due film di Ant-Man,
sembra possibile che il personaggio possa essere interpretato da
un’altra attrice. Nell’aprile 2018, poco prima dell’uscita di
Infinity
War, è trapelata la notizia che la Marvel aveva scelto Emma Fuhrmann
come Cassie per Avengers 4. Il significato dietro
questa mossa è stato immediatamente evidente: Emma Fuhrmann ha
sette anni in più di Abby Ryder Fortson. Questo indica che Cassie è
cresciuta.
Naturalmente,
questo potrebbe essere rappresentato in modi molto diversi sullo
schermo. Ad esempio, per Avengers
4 ci sono anche rumors relativi ai viaggi nel tempo, e
quindi una Cassie più grande potrebbe semplicemente essere
giustificata in questo modo. Ma è difficile ignorare il pensiero
che un intervallo di cinque anni si adatta perfettamente alla
differenza di età di sette anni tra le giovani attrici che si
avvicendano nel ruolo della figlia di Scott Lang.
Il piano di Thanos
La motivazione di
Thanos nell’uccidere metà della vita nell’universo era dettata
dall’esigenza di bilanciare la popolazione alle risorse, per
portare equilibrio nell’intero cosmo. Se Avengers 4 fosse
ambientato davvero 5 anni dopo lo “schiocco” di Thanos, potremmo
avere davvero la percezione dell’esito del piano del Titano Pazzo;
dopo 5 anni i lutti si assimilano, nella maggior parte dei casi, il
mondo torna a funzionare e gli effetti della “pulizia imparziale”
di Thanos dovrebbero vedersi, ergo il mondo e tutto l’universo
dovrebbe funzionare meglio. Se questo dovesse essere giusto però
non ci dovrebbero essere ragioni per tornare indietro nel tempo,
cosa che quasi sicuramente avverrà nel film, viste le foto dal set.
E quindi, nonostante il dolore per la morte di molti eroi, le cose
andrebbero avanti per i Vendicatori rimasti. Ma sappiamo che alcuni
di loro torneranno, quindi non sarà così.
Dove sono i nostri
eroi?
Insieme agli ovvi
assestamenti emotivi verificatisi in 5 anni, ci sono anche alcune
situazioni logistiche che possono essere risolte sul lungo termine.
La questione del ritorno sulla Terra di Tony Stark da Titano, ad
esempio, potrebbe essere già archiviata, forse con l’aiuto di
Nebula. Anche se l’idea di un viaggio di ritorno da Titano di Tony
Stark in compagnia di Nebula potrebbe essere un elemento
interessante per la trama, sembra una dispersione di tempo,
rispetto a eventi più importanti che ci aspettiamo di vedere nel
film.
Quello che sembra centrale,
infatti, è il trauma personale di Tony, come punto nevralgico del
film: lui è il nemico di Thanos, lui ha avuto incubi per anni dopo
la battaglia di new York per colpa del Titano Pazzo, e adesso lui
gli ha tolto la speranza, uccidendo il suo pupillo, Peter Parker.
Infinity
War cominciava con Tony che parlava del futuro con
Pepper, pensando a un figlio, addirittura, e finisce con lui
disperato, solo e anche gravemente ferito, ricordiamolo.
Se Avengers
4 salta in avanti di cinque anni, ci sono molti pezzi
della trama di Stark che probabilmente saranno già a posto quando
il film inizierà. Non solo sarà già tornato da TItano, ma potrebbe
essere già sposato e con figlio a carico. Ovunque sia Tony, se
effettivamente saranno passati 5 anni, avrà una vita molto diversa
rispetto a quella che conduceva prima, e molti capelli bianchi in
più.
La riconciliazione tra Steve e
Tony
Un altro problema
sottolineato dai fan di Infinty War è stata la
mancanza della tanto attesa riconciliazione tra Steve Rogers e Tony
Stark. I due si erano letteralmente battuti l’uno con l’altro alla
fine di Capitan America: Civil War, e quando si
svolgono i fatti di Infinity War, Stark è ancora riluttante a
prendere il telefono e chiamare il suo ex “amico del lavoro”,
nonostante la minaccia dei servitori di Thanos che incombono sulla
Terra.
Gli sceneggiatori
di Infinity War hanno tentato di inserire una scena in cui i due
Avengers si trovavano nella stessa stanza insieme, ma il film
doveva essere Thanos-centrico, e la riunione è stata rimandata. La
scelta è comprensibile, ma un salto di 5 anni dovrebbe prevedere, a
rigor di logica, che i due si possano essere riconciliati in una
scena che non vedremo mai sullo schermo, dal momento che sembra
molto difficile che i due eroi possano essersi evitati per altri
cinque anni nelle conseguenze dello schiocco.
I viaggi nel tempo
Dalle foto
trapelate in rete che mostravano scene della Battaglia di New York,
è chiaro che Avengers 4 implicherà qualche
forma di viaggio nel tempo, cosa resa nota anche prima di
Infinity War. Che siano Tony Stark o Bruce Banner
coinvolti o, come sembra più probabile, che sia l’equipaggio di
Ant-Man a presentarsi per portare un po’ di “divertimento quantico”
alla storia, l’idea di tornare indietro nel tempo per sistemare le
cose (o capire o alterare il passato o qualunque cosa decidano di
fare) sembra essere la teoria preferita dai fan a questo
punto.
E l’idea di un
salto di cinque anni nel futuro continua ad aggiungere tasselli
interessanti a supporto dell’argomento. Dopotutto, se il viaggio
nel tempo è nel loro futuro, a chi importa il momento storico in
cui il film comincia, giusto? Potrebbe darsi che non appena tornare
indietro nel tempo diventa una cosa fattibile, i Vendicatori ancora
in vita provano a rimettere a posto le cose. L’unico timore in
questo caso è che la “vendetta” diluita nel tempo, potrebbe
sembrare noiosa.
I Vendicatori messi da parte
Un’altra teoria
diffusa e popolare suggerisce che in Avengers 4
vedremo finalmente il ritorno di Clint Barton – ma non
necessariamente di Occhio di Falco. Il Vendicatore che aveva scelto
gli arresti domiciliari e “la pensione” non tornerà come un
osservatore neutrale, ma molto probabilmente tornerà come Ronin, un
personaggio ispirato ai samurai e che sarà un essere mosso dalla
vendetta.
Per quanto riguarda
il divario di cinque anni? Potrebbe essere perfetto nel dare tempo
a Barton di ripresentarsi completamente rinnovato, sviluppando una
nuova identità. Dopotutto tutto quello che vuole è stare con la sua
famiglia e sarebbe adeguato scegliere di far fuori la sua famiglia
e di innescare la miccia della vendetta.
Hulk e Bruce Banner
Mentre
Avengers 4 è considerato a tutti gli effetti la
terza parte dell’arco narrativo dedicato a Hulk, ci si chiede quale
sarà l’esito che il salto di cinque anni avrà nella relazione tra
Hulk e Banner. Lo scienziato sarà abbastanza contrariato per il
fatto che Hulk ha rifiutato di farsi avanti nella battaglia contro
Thanos, nel Wakanda, dal canto suo, Hulk sarà comunque ancora
arrabbiato per il fatto che il suo “ospite” lo considera soltanto
uno strumento da sfoggiare in caso di necessità. Il gap di 5 anni
potrà senza dubbio dare tempo ai due di lavorare su questa rabbia
reciproca e magari di arrivare a quell’entità che potrebbe
chiamarsi Professor Hulk.
Collegare ogni cosa
L’MCU ha letteralmente dominato
l’arte del crossover, legando insieme i film senza rovinare nessuna
timeline o storia… fino a questo momento. Questa abilità è stata
dispiegata alla perfezione in Infinity
War. Ma il numero di personaggi, le trame e le parti
“pendenti” che devono essere intrecciate in Avengers 4 è quasi
scoraggiante.
Da una parte il
salto temporale complicare anche di più le cose. Se le cose
iniziano con un balzo temporale di cinque anni, finiranno alla fine
degli eventi di Infinity War, visti i viaggi nel tempo, o cinque
anni dopo? E se invece si concluderà nello stesso periodo di
Infinity War, come cambieranno le vicende viste negli altri
film?
L’ex regista di
Guardiani della Galassia, James
Gunn, si è lasciato sfuggire che il terzo film sarebbe stato
ambientato dopo Infinity War, senza fare riferimento ad
Avengers 4. Visto che però l’assetto produttivo di
Guardiani 3 si è modificato a causa del licenziamento di Gunn, la
cosa potrebbe non essere più attendibile. Invece
Spider-Man: Far From Home, le cui riprese sono già
terminate, dovrebbe iniziare “immediatamente” dopo Avengers 4. Se
questo dovesse essere vero, l’avventura di Peter Parker lo vedrà
appena rinato, nello stesso momento della fine di Infinity War
oppure lo vedrà cinque anni più grande? Il fatto che sia comunque
ancora a scuola (come vediamo dalle immagini rubate dal set)
dovrebbe dare chiare indicazioni…
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
In occasione dell’uscita di Widows – Eredità Criminale, la 20Th Century
Fox ha organizzato una lezione di KravMaga. Di
seguito il video della nostra esperienza:
Widows – Eredità Criminale è il nuovo film di
Steve McQueen, che torna alla regia cinque anni
dopo 12 anni schiavo traducendo sul grande schermo
la sceneggiatura di Gyllian Flinn (Gone
Girl, Dark Places), a sua volta ispirata alla serie
televisiva Le vedove.
Nel cast della pellicola, la cui
uscita è fissata al 16 novembre 2018, Viola Davis,
Michelle Rodriguez, Elizabeth
Debicki, Colin Farrell e Liam
Neeson.
Il film racconterà
la storia di quattro donne che, dopo la morte dei rispettivi
mariti coinvolti nella stessa rapina, decideranno di regolare
i conti con i loro assassini.
Ora che le riprese di Spider-Man: Far From
Home sono ufficialmente terminate è tempo di
domande e previsioni sul possiamo titolo della Fase 4
Marvel che riprenderà
le sorti di Peter Parker in seguito agli eventi di Avengers 4. La
produzione del cinecomic è durata circa tre mesi, e nella
maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter
Parker alle prese con Michelle, Flash Thompson, Ned Leeds e
gli altri compagni di scuola. Ma cosa conosciamo realmente della
trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
E soprattutto, quali villain
vorremmo vedere nel sequel di Homecoming? Ecco 10 perfetti
candidati:
Norman Osborn
Dopo gli eventi di Avengers 4 e l’epica guerra degli
eroi contro Thanos, un altro villain dovrà
occupare il posto lasciato vuoto dal Titano Pazzo. E quale miglior
candidato di Norman Osborn potrebbe arrivare nel MCU per sconvolgere la vita dei
personaggi rimasti in vita? I fan dei fumetti sanno che Osborn è
l’alter ego di uno dei più famosi nemici di
Spider-Man, Green Goblin, ma
anche molto più di questo: è un genio criminale capace di diventare
perfino capo dello S.H.I.E.L.D. e leader dei Dark
Avengers. Ha denaro, potere e sufficiente influenza per
conquistare il mondo ed è abbastanza folle per riuscirci.
Riparatore
In Spider-Man: Homecoming
abbiamo visto Adrian Toomes aka Avvoltoio e i suoi
collaboratori ricavare ciò che restava della tecnologia dei
Chitauri e di Ultron, con il
personaggio di Phineas Mason che riesce a capire
come armare questa vecchia ferraglia e trasformare tutti in super
criminali. Di fatto il Riparatore (Tinkerer) ha
dato ad Avvoltoio e ai due Shockers gli strumenti necessari per
contrastare Spider-Man nel film, e mentre Toomes è stato messo in
cella, Mason è ancora in libertà. E se tornasse in Far From Home
con nuovi progetti e nuove armi da sfoggiare contro Peter
Parker?
Black Cat
Pochi personaggi dei fumetti di
Spider-Man
hanno attraversato così tanti cambiamenti come Felicia
Hardy, alias Black Cat. Prima inizia nei
panni di una criminale, poi passa dalla parte di Spider-Man e
diventa un’anti-eroina e amante occasionale di Spidey, mentre più
tardi – quando Octopus prende il posto di Peter
Parker trasformandosi nell’Uomo Ragno Superiore – viene attaccata
dal suo ex alleato, e ciò la spinge a diventare un super criminale
a tutti gli effetti. Sappiamo che la Sony sta progettando di
portare il personaggio al cinema nel suo universo cinematografico
parallelo al MCU ma se Felicia venisse
introdotta in Far From Home non sarebbe male;
d’altronde un incontro con Spider-Man potrebbe ispirarla nella
creazione del suo con Silver Sable in un altro
spin-off...
Kingpin
Daredevil resta
l’unica serie di Netflix, insieme a Jessica Jones,
solida e abbastanza forte da sopravvivere oltre la terza stagione,
e il successo di questo progetto è dovuto in gran parte al ritratto
impeccabile di Vincent D’Onofrio di Wilson
Fisk, aka Kingpin, capo della società
criminale di Hell’s Kitchen che nei fumetti cerca di controllare
tutta New York. Le sue scellerate imprese lo hanno costantemente
messo in disaccordo con Spider-Man, quindi non è
forse arrivato il momento di fargli fare il salto sul grande
schermo dove potrebbe finalmente combattere contro Peter
Parker?
Kraven
Uno dei desideri dei fan è vedere
nella storia di Far From Home
anche Sergei Kravinoff, ovvero Kraven, che nei
fumetti abbraccia un’unica missione di vita: catturare Spider-Man e
dimostrare che è il più grande cacciatore del mondo intero. Per
farlo usa varie erbe della giungla per migliorare i suoi sensi e
portarli ad un livello quasi sovrumano, spesso preferendo le sue
mani alle armi.
Mysterio
Mysterio, il
maestro delle illusioni, è uno dei membri più famosi e potenti
della Rogues Gallery di
Spider-Man e personaggio fra i più richiesti
dai fan. Confermato, a quanto sembra, nel sequel di
Homecoming, potrebbe avere il volto di
Jake Gyllenhaalcome trapelato da alcuni video dal
set, anche se quelle immagini non sembrano aver riprodotto il
classico paradigma del villain, ma un costume più pratico o
realistico.
Camaleonte
Con la conferma del ritorno in scena
di Nick Fury e
Maria Hill, Far From Home
sembra il momento perfetto del MCU per introdurre uno dei cattivi
più rognosi per lo SHIELD, ovvero Camaleonte
(alter-ego di Dmitri Smerdyakov). Si
tratta di una super-spia e maestro del travestimento, che sfoggia
le sue doti di attore per commettere i suoi crimini; può
impersonare perfettamente quasi chiunque ed è un membro prezioso
dell’ HYDRA, del KGB e dei Sinistri Sei, nonostante non abbia
poteri sovraumani.
I fumetti ci hanno raccontato che i
più grandi avversari di Spider-Man lavorano spesso insieme sotto il
gruppo dei Sinistri Sei, e questo team ha anche incluso nel tempo
Avvoltoio, alter ego di Adrian Toomes, che è
sopravvissuto alla sua epica battaglia contro Peter Parker alla
fine di Spider-Man: Homecoming. Il ritorno del personaggio sembra
esser stato confermato dallo stesso Michael
Keaton, ma non è chiaro in che modo agirà nel sequel e che
ruolo avrà ai fini della trama.
Scorpion
Avvoltoio e
Shocker erano i villain principali di
Spider-Man: Homecoming, ma i fan dei fumetti sanno
che il film ha anche introdotto un altro classico avversario di
Spidey, ovvero Scorpion. Sulle pagine della
Marvel Comics infatti, Mac Gargan era un
investigatore privato che fu trasformato nello Scorpione diventando
un criminale a tutti gli effetti. La versione
Homecoming è stata avvistata in una scena dove il
personaggio cerca di concludere un affare con Adrian Toomes,
incolpando Spider-Man per la sua prigionia e chiedendo allo stesso
Toomes di rivelare l’identità di Spider-Man in modo che potesse
vendicarsi dell’eroe.
Nel 2008 esordiva sul grande schermo
Twilight, il primo film di quella che, di lì a
poco, sarebbe divenuta una delle saghe più famose e
amate della storia del cinema. Cinque film diventati un
vero e proprio fenomeno di culto tra gli adolescenti di tutto il
mondo, che hanno incassato complessivamente più di 3,3 miliardi di
dollari e che hanno lanciato nel firmamento delle star
hollywoodiane i giovani protagonisti Robert
Pattinson e Kristen Stewart.
A 10 anni dal suo debutto nelle
sale, Twilight e la storia dell’amore
tormentato tra l’adolescente Bella e il vampiro Edward arrivano in
Home Video grazie a Eagle Pictures in
un’imperdibile edizione tutta da collezionare.
A partire dal 5
dicembre, l’intera saga tratta dall’omonimo best
seller di Stephenie Meyer sarà disponibile in un
nuovo cofanetto da collezione a tiratura
limitata e numerata. L’esclusiva edizione, edita sia in
formato DVD che Blu Ray, conterrà tutti e 5 i film
di Twilight e innumerevoli contenuti extra. Nello
specifico:
Twilight: Bella
Swan (Kristen Stewart) incontra il misterioso Edward Cullen (Robert
Pattinson) un ragazzo con un oscuro segreto: è un vampiro.
The Twilight Saga: New
Moon: La lealtà di Bella è messa a dura prova mentre viene
sempre più assorbita dal mondo dei lupi mannari attraverso la sua
amicizia con Jacob (Taylor Lautner).
The Twilight Saga:
Eclipse: Bella è circondata dal pericolo e deve scegliere
tra il suo amore per Edward o la sua amicizia per Jacob.
The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Part 1: Un matrimonio, una luna di miele e la
nascita di una bambina portano incredibili cambiamenti per Bella,
Edward e coloro che amano.
The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Part 2: Bella è sempre al fianco di Edward, ma il
pericolo è ancora in agguato finchè avranno a che fare con l’ira
dei Volturi.
Sempre a partire dal 5
dicembre, sarà disponibile anche la versione
4K in Blu Ray di Twilight, il
primo film della saga diretto da Catherine Hardwicke nel 2008: il
primo capitolo di una storia d’amore potente e travolgente, che
affronta i temi dell’eternità e della natura umana, catapultando lo
spettatore in un “affascinante mondo sospeso”.
I festeggiamenti per il decennale
di Twilight cominciano già nel mese di novembre 2018. Il primo,
imperdibile appuntamento è il 14 novembre, data in
cui sarà disponibile una special edition a tiratura limitata
dei 5 film della saga di Twilight in versione DVD,
corredati da un esclusivo Digibook da
collezione.
Il secondo appuntamento per
l’attesissimo decennale sarà, invece, sul grande schermo:
il 20 e il 21 novembre 2018 il film
“Twilight” di Catherine Hardwicke torna nei cinema sempre
grazie a Eagle Pictures per due giorni soltanto. Un’occasione
imperdibile per rivivere sul grande schermo il primo capitolo
dell’immortale love story tra Edward e Bella.
Per il crociato di Gotham la
Batsuit è un po’ come la seconda pelle, un modo
per celare se stesso al mondo e le sue debolezze ma anche fonte di
potere e accessori che usa per combattere il crimine. D’altronde
Bruce Wayne non è il classico supereroe e senza il
suo costume Batman non
esisterebbe; da questa “tuta” – che nel tempo è stata
disegnata e progettata in vari modi – ricava tutta l’energia
necessaria per trasformare la sua vulnerabilità in vantaggio, come
raccontato sui fumetti e al cinema.
Ma quanto sappiamo effettivamente
della Batsuit? Ecco 10 segreti che forse solo i
veri fan conoscono:
Lo scopo del simbolo giallo
Nessun dettaglio della
Batsuit è superfluo o casuale, ma deriva da lungo
e ragionato processo degli addetti al design. Prendiamo ad esempio
il colore giallo che irradia l’iconico simbolo del pipistrello
posto sul petto di Bruce Wayne e che non serve
soltanto a mettere in risalto l’elemento più caratteristico della
tuta: è infatti specificamente progettato per essere un bersaglio,
per attirare l’arma da fuoco in una parte del suo corpo dove la sua
armatura antiproiettile è più forte. Questo segreto viene rivelato
nella serie di fumetti di Frank Miller,
The Dark Knight Returns, che ha contribuito a
“rilanciare” una versione più adulta di Batman contro i crimini di
una distopica Gotham City piena di nemici contorti.
La Batsuit di Terra Uno empatizza con la sua vulnerabilità
Oltre a essere un accessorio
indispensabile nella sua guerra al crimine, la
Batsuit è progettata per infondere paura nei
nemici, ma nella graphic novel di Batman Terra Uno
scritta da Geoff Johns il costume
subisce una sorta di reinterpretazione contemporanea della
versione dei primi anni novanta con un approccio completamente
diverso: le fessure degli occhi nella maschera abbandonano
deliberatamente il misticismo in favore dell’umanizzazione, dando
ad un Batman senza anni di esperienza o gadget raffinati l’evidenza
di un’umanità che rende questa tuta unica nella lunga storia del
personaggio.
La batsuit mandò Michael Keaton in panico sul set di Tim
Burton
Per molti il Batman di
Tim Burton rimane un cinecomic rivoluzionario
nella storia del cinecomic, perché fu il primo film sul crociato di
Gotham ad offrirlo al grande pubblico esattamente come i creatori
Bob Kane e Bill Finger l’avevano originariamente pensato nel 1939.
E se all’inizio Michael Keaton veniva considerato
un attore troppo comico e leggero per interpretare questo eroe
malinconico, riuscì a dimostrare di saper adattarsi al ruolo anche
se indossare la Batsuit gli provocò diversi
attacchi di panico. Troppo claustrofobica la sensazione sul set, ma
essendo un professionista Keaton trovò un modo per sfruttare quelle
paure e dare al Cavaliere oscuro più credibilità di ciò che era
sulla sceneggiatura.
La Batsuit di Joel Schumacher prese ispirazione dalle statue
greche
Dopo i due fortunati adattamenti di
Tim Burton, Joel Schumacher venne
ingaggiato per riportare in scena le sorti di Batman in un
film che funzionasse come intrattenimento per tutta la famiglia. Da
una parte si rivelò una strategia vincente e il successo al
botteghino lo testimoniò, dall’altra questa leggerezza eccessiva
sembrò allontanare il pubblico di appassionati che voleva
approfondire alcuni temi più “adulti”. Numerose le critiche al
costume, con quei primi piani di Schumacher che inquadravano i
capezzoli di Bruce Wayne, che a quanto pare furono
frutto dello studio del costumista sulle statue greche,
perfette per antonomasia e molto fedeli all’anatomia umana.
Più è spaventosa, più Bruce Wayne è debole
Oltre ad aver adattato in maniera
originale le storie del Cavaliere oscuro,
Christopher Nolan ha dimostrato fin da subito di
aver “compreso” il personaggio di Batman già a
partire da una frase di Batman Begins:
“La teatralità e l’inganno
sono strumenti potenti“. Perché in fondo
questo eroe è solo un uomo, non abbastanza potente da sconfiggere i
suoi nemici, dunque ha un’unica possibilità di vittoria:
spaventarli. Non si tratta soltanto di un’idea molto matura per la
re-interpretazione visiva dell’eroe, ma anche di un aspetto
psicologico interessante, e di fatto più Bruce Wayne è gravemente
ferito o troppo vecchio, più la sua tuta deve proiettare paura e
minaccia.
Il mantello di Batman prende ispirazione dai disegni di
Leonardo Da Vinci
Ai tempi della sua prima
introduzione nel mondo DC, Batman era solo
un altro eroe urbano, molto simile a Zorro per
quel lungo mantello nero che indossava. Insomma, lungi dall’essere
il personaggio che conosciamo oggi, era semplicemente l’uomo
pipistrello. Tuttavia alcuni studi hanno dimostrato che proprio
quella parte del suo costume, il mantello, era originariamente
strutturato con linee ispirate ai grandi disegni di
Leonardo Da Vinci sui primi bozzetti di un aereo
volante. E quando le ali erano troppo ingombranti da disegnare,
queste vennero sostituite con un mantello.
Gli stivali del film del 1989 furono realizzati da Nike
Il film di Batman uscito
nel 1989 non fu solo un successo di pubblico (tra cui figuravano
molti appassionati e altri per nulla avvezzi al fumetto), senza
dimenticare tutto il merchandise che ne derivò, videogiochi,
scatole di cereali, giocattoli, costumi e adesivi. Era scoppiata la
Batmania e la Nike volle partecipare a questa
ondata di entusiasmo disegnando e producendo tutti gli stivali
indossati da Michael Keaton sul grande schermo.
All’epoca Bob Ringwood, il costumista, dichiarò che
“l’abbigliamento sportivo anni ’80 non si adattava al look anni
’40“, ma nonostante questo gli stivali sono tornati “di moda”
alcuni anni dopo in Batman Returns.
Batman non ha sempre indossato un costume nero
Sembra assurdo, ma Batman non ha
sempre indossato un abito nero nella sua storia a fumetti: la sua
tuta arcobaleno apparve infatti per la prima volta nel 1957,
durante l’era fantascientifica dove l’eroe e Robin
– infortunatosi mentre proteggeva la sua identità segreta –
indossavano una moltitudine di costumi strani e variopinti.
Le “orecchie” di Batman funzionano come antenne
Non tutti sanno che le orecchie
sulla maschera di Batman non sono
lì solo per dare spettacolo o infondere intimidazione ma consentono
effettivamente al crociato di Gotham di monitorare le frequenze
radio della polizia e dei servizi di emergenza in modo che possa
essere il primo ad arrivare sulla scena del crimine. Attraverso
questi auricolari, tutta la famiglia Bat può
rimanere costantemente in contatto e i microfoni nelle
orecchie sono combinati con auricolari speciali per donare al
supereroe un udito superiore rispetto agli altri.
L’originale
costume disegnato da Bob Kane era molto diverso da ciò che
conosciamo oggi
Chiunque abbia letto i fumetti di
Batman del 1939
non può non rimanere impressionato da ciò che Bob
Kane aveva disegnato: sulle pagine c’è infatti un uomo
biondo che indossa una calzamaglia rossa e una maschera, con
addosso un mantello alato e una tuta che lo fa sembrare un po’
Babbo Natale. Insomma, per alcuni non c’era niente di memorabile o
sorprendente in questo progetto, a parte il mantello nero.
Con il lavoro al film finalmente
completato, sembra che ora potremmo avere alcuni dettagli
affidabili sull’Aquaman di James Wan, a
partire dalla durata effettiva. A giudicare dal tweet che potete
vedere di seguito, sembra che il film di Wan durerà oltre due ore e
venti minuti, una durata considerevole che, se confermata, professa
una certa fiducia dello studio nel prodotto.
Nonostante la
premiere del film sia prevista per fine mese, non abbiamo ancora
troppe informazioni ufficiali a riguardo e per avere i primissimi
commenti della critica dovremo aspettare ancora qualche
settimana.
Di seguito potete vedere il tweet
che ci informa della possibile durata del film, in attesa di
notizie ufficiali o di una conferma:
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Anche se il pubblico di
Transformers si è abituato a vederlo sotto le
sembianze di una ruggente Camaro, Bumblebee è
un maggiolino giallo, un po’ ammaccato (nomen omen) e nel
nuovo film che lo vedrà protagonista questa sua natura è stata
ripristinata, con grande gioia dei fan nostalgici.
Il film, ambientato negli anni ’80,
vedrà Bumblebee impegnato
in una missione, al fianco di Charlie, interpretata da
Hailee Steinfeld, che ha interpretato anche il
brano che fa da colonna sonora al film, dal momento che la giovane
attrice porta avanti anche una carriera di cantante di grande
successo negli USA.
A dirigere Bumblebee
c’è Travis Knight, già regista
di Kubo e la Spada Magica per
la Laika. Protagonista del film
è Hailee Steinfeld. Nel cast anche
John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby
Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura del film è firmata da Christina
Hodson.
Ecco la prima sinossi del
film: “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una
discarica in una piccola cittadina di mare della California.
Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e
mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee,
scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la
vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario
maggiolino giallo WV.”
Sappiamo da diverso tempo che
Captain Marvel, con Brie Larson nei panni di Carol Danvers, sarà
ambientato negli anni ’90, prima del programma Vendicatori e prima
che qualunque altro eroe del MCU apparisse alla luce
del sole, con l’eccezione di Captain America,
ovviamente, che però nel frattempo era congelato.
Adesso, la versione giapponese del
sito ufficiale della Disney ci riferisce che Captain
Marvelsarà
ambientato nel 1995, contraddicendo il rumor che voleva il
ritorno di Carol sulla Terra datato 1993 (data stabilita da alcuni
dettagli nelle prime foto dal film). Si tratta dello stesso anno in
cui uscirà al cinema Toy Story!
Dai dettagli che conosciamo del film
e da quello che siamo riusciti a indovinare dal trailer, Captain
Marvel sarà un racconto di origini
atipico che ci presenterà l’eroina scaraventata sulla Terra e in
preda ad una forte amnesia. La sua storia di origine passerà,
probabilmente, attraverso a un percorso di recupero dei ricordi che
Carol compirà insieme a un giovane Nick Fury (con
entrambi gli occhi).
Ma per tutti i dettagli ufficiali
dobbiamo soltanto aspettare il momento giusto e farci sorprendere,
ancora una volta, dai Marvel Studios.
Vi ricordiamo che alla regia di
Captain Marvel con
protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema
l’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Dopo il
grande successo di Lady Bird, suo esordio alla
regia, Greta Gerwig torna subito dietro alla
macchina da presa per il suo adattamento del celebre romanzo
Piccole Donne, portando con sé anche
Saoirse Ronan e Timotée Chalamet,
che aveva già diretto nel suo primo film.
Le foto e i video che seguono
mostrano le quattro protagoniste della storia, le sorelle March,
Amy, Meg, Jo e Beth, interpretate rispettivamente da
Florence Pugh, Emma Watson, Saoirse Ronan e
Eliza Scanlen. Chalamet interpreterà Laurie. Nel
cast ci sono anche Laura Dern e Meryl
Streep.
La pellicola è prodotta dalla Sony,
che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che ha deciso
di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady
Bird.
Il primo romanzo di Piccole
Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo,
Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte
come cappellano durante la Guerra di Secessione
americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della
casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo
povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a
crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da
qualsiasi vicissitudine.
Uno degli ultimi adattamenti dal
romanzo era stato firmato da Gillian Armstrong e
vantava un cast di attori e attrici di grande rilievo, con
Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes e
Kirsten Dunst, ma anche Christian
Bale e Gabriel Burne.
Dopo lo scalpore del primo momento,
le
dichiarazioni offensive di Ennio Morricone nei
confronti di Tarantino si sono rivelate una fake news, una bugia
inventata da Playboy Germania che, ne siamo
sicuri, sta passando un brutto quarto d’ora in questo momento, per
via dei provvedimenti legali che il compositore sta prendendo nei
suoi confronti.
Arrivata negli ultimi minuti, ecco
di seguito la dichiarazione ufficiale di Ennio
Morricone affidata ai suoi canali social
ufficiali:
È arrivato alla mia attenzione
che Playboy Germania ha pubblicato un articolo in cui io dichiaro
cose molto negativi contro Tarantino e i suoi film, e contro
l’Academy. Non ho mai espresso commenti negativi sull’Academy,
Quentin, o i suoi film – e sicuramente non considero i suoi film
spazzatura. Ho dato un mandato al mio avvocato di avviare una causa
civile e penale.
Considero Tarantino un grande
regista. Sono molto affezionato alla mia collaborazione con lui e
al rapporto che abbiamo sviluppato durante il periodo che abbiamo
passato insieme. Lui è coraggioso ed ha grande personalità. Io do a
lui la responsabilità per aver vinto un Oscar, che è di sicuro il
più grande riconoscimento della mia carriera, e io sono per sempre
grato per l’opportunità di scrivere musica per il suo
film.
A Londra, durante la conferenza
stampa di fronte a Tarantino, ho chiaramente affermato che
considero Quentin uno dei più grandi registi del nostro tempo, e
non parlerei mai male dell’Academt, un’istituzione importante che
mi ha conferito due dei più importanti riconoscimenti della mia
carriera.
Ennio Morricone
A questo punto aspettiamo le
dichiarazioni di Quentin Tarantino in merito, che
sicuramente non si lasceranno attendere.
I classici d’animazione
Disney fanno parte della vita di tutti, una memoria
collettiva che lega le persone di diverse età, nazionalità, etnie.
Tuttavia, ci sono moltissimi dettagli strani in questi film che
avrebbero meritato, nel corso degli anni, una riflessione, o almeno
un attimo di riflessione.
Sia che il nostro film preferito sia
un racconto di animali, di principesse o di avventure, ogni
film Disney ha
alcuni dettagli strambi, in alcune circostanze addirittura
raccapriccianti, che sono stati sotto il naso degli spettatori
tutte le innumerevoli volte che abbiamo visto quei film.
Robin Hood
Con così tanti film
prodotti dalla Disney, ci si chiede come sia stato possibile
realizzare tanti successi. Negli anni ’90, Disney era già l’impero
che è adesso, e chiunque abbia guardato più di una volta i film
recenti sa che con gli anni lo studio si è “riciclato”. Basta
riguardare Robin Hood per rendersi conto che i personaggi sono
stati “ripresi” da GLi Aristogatti, Il Libro della Giungla e da
Biancaneve ei sette nani. Si chiama animazione riciclata e Disney
lo ha fatto con molti dei suoi film, trai più grandi successi dello
studio.
Bambi
Se c’è una scena che è
davvero difficile da superare, nel panorama dei film Disney, è
quella tristissima della morte della mamma di Bambi, dopo la corsa
nella neve, via dal cacciatore. Anche se in realtà non
vediamo cosa succede a sua madre, anche da piccoli il messaggio è
chiaro: mamma cerva viene colpita da un colpo di fucile. La scena è
tra le più famose del film, ma è anche vero che sembra
immotivatamente triste, stonata. Sappiamo che molti dei
protagonisti della Disney hanno un solo genitore, ma il povero
Bambi finisce per diventare orfano.
La Bella e la Bestia
Gaston è un cattivo
ordinario e gli entusiasti della Disney concordano sul fatto che è
anche il personaggio più spregevole. Non sempre ci si rende conto
di quanto sia sgradevole quest’uomo. Flette costantemente le sue
enormi braccia, ma questo è il minimo. Sembra anche chiaro quanto è
violento quando non riesce a ottenere ciò che desidera. In una
scena particolare, gli spettatori più maturi si sono certamente
resi conto di quanto sia una persona profondamente sgradevole nei
confronti delle donne. Quando si vuole proporre a Belle, non solo
mette i suoi stivali infangati proprio sul libro che lei sta
leggendo, ma la umilia costantemente quando non mostra
assolutamente alcun interesse per lui. È una specie di stalker e
probabilmente sarebbe un marito orribile.
Aladdin
Quando Aladdin ci viene
presentato, non è ancora il principe Alì, ma uno straccione che
vive in strada. Evidentemente i bambini non capiscono certe scene,
ma da adulti siamo abbastanza consapevoli di ciò che accade nella
scena musicale d’apertura che ci presenta il personaggio. Aladdin
conduce una vita povera per le strade, e così, saltando in giro
durante la canzone, a un certo punto, atterra in una stanza con un
gruppo di donne. Le donne sono attraenti e assomigliano a Jasmine,
tuttavia, da adulti, possiamo capire che sono donne “da una notte”.
Le signore cacciano subito Aladino in strada, perché evidentemente
non può permettersi la loro compagnia.
Il Re Leone
Il Re Leone è
probabilmente quel film della Disney che la gente guarda
ripetutamente dal momento che è uno dei preferiti dai fan. Scar è
il cattivo che agisce sempre in modo affascinante e apparentemente
innocente, eppure sappiamo tutti che ha tradito suo fratello con
l’aiuto delle sue tre cattive iene. Tuttavia, quando Scar inizia a
cantare la sua canzone verso la fine del film, vediamo un numero
infinito di iene lì a sostenere Scar e la scena è molto “politica”.
Per un film della Disney, questa scena è abbastanza forte, visto
che il gruppo di iene si inchina a lui in una formazione allineata,
come fosse un gruppo di soldati. Scar è rappresentato come un
dittatore.
Hercules
Non si può negare che Il
Re Leone è uno dei film più vicini al cuore di tutti e Scar è
effettivamente un villain molto, molto “amato” nel senso che è
affascinante, nonché diabolico. Così, la Disney ha preso il
personaggio e lo ha “spinto” in un altro film. Ne Il Re Leone, Zazu
dice a Simba che Scar potrebbe diventare “un bel tappeto”. E,
ironia della sorte, in Hercules, la Disney ha deciso di inserire
Scar in forma di… tappeto!
Dumbo
Dumbo è sicuramente un
film adatto ai bambini, ha dei momenti molto tristi, ma insegna
anche a credere in se stessi e ad accettarsi con tutte le proprie
particolarità. Tuttavia, accanto a questo messaggio edificante, la
Disney ha anche inserito una scena, in particolare, decisamente
poco adatta ai bambini. Quando Dumbo vede gli elefantini rosa,
alcuni dei quali molto spaventosi con gli occhi neri, sembra sia a
seguito di una strana bevanda. Inoltre l’elefantino appare ubriaco,
cosa che non è assolutamente adatta ai bambini! Che pensavano alla
Disney, in quel momento?
Pinocchio
Pinocchio è uno dei
classici Disney d’animazione che hanno diversi momenti “oscuri”.
Tra queste scene c’è quella, abbastanza spaventosa per essere in un
film per bambini, in cui a Pinocchio e al suo amico spuntano
orecchie e coda da asino. Nel film i bambini vengono puniti per
essersi divertiti al Paese dei Balocchi, e la loro penitenza è
orribile: diventare asini ed essere “deportati”!
Pinocchio
Nel corso della sua
avventura, Pinocchio viene indotto ad andare nel Paese dei
Balocchi, come ben sappiamo, che si rivela essere una scelta
completamente sbagliata in quanto lo fa in disaccordo con ciò che
gli suggerisce il grillo parlante, ovvero la sua coscienza. Qui, lo
vediamo uscire con il suo nuovo migliore amico a bere, fumare,
giocare a biliardo e fare cose piuttosto adulte, dopo essere
scappato da suo padre.
Basil l’Investigatopo
Ci sono un sacco di
strane immagini Disney che non capiamo davvero perché siano state
messe in film per bambini. Tuttavia, ora che siamo adulti, possiamo
confermare che molte di queste immagini sono bizzarre. La Disney
ama usare gli animali nei suoi film tanto quanto gli umani, e
sebbene i topi di Cenerentola siano innocenti e carini, quelli di
Basil l’Investigatopo sono a dir poco stravaganti. Seriamente, ti
aspetteresti mai nella tua mente di vedere i topi vestiti con abiti
burlesque?
Aladdin
C’è qualcosa di strano
nei classici Disney con cui siamo cresciuti e di solito ignoriamo
questi aspetti da adulti perché alcuni sono inquietanti. In
Aladdin, ad esempio, non c’è modo di dimenticare la scena in cui
Jafar ha imprigionato Jasmine. Da bambini, potremmo non aver
pensato molto a questa scena, ma da adulti, sappiamo chiaramente
che la scena è esplicitamente sessuale. Jafar è totalmente
ossessionato dalla principessa araba, la incatena al suo scettro
serpente mentre lei gli dà da mangiare mele. Inoltre, Jasmine non
indossa più il suo completo blu-verde, ma ha un completo rosso
fuoco. È una scena inappropriata per un film per bambini, vero?
Aladdin
Tutti amano Aladdin – è
probabilmente il personaggio maschile e il “principe” più adorato
tra tutti quelli che compaiono nei film Disney; forse per il suo
tappeto magico o per la adorabile scimmia parlante, Abu? Tuttavia,
tra tutti i principi Disney, Aladdin il peggiore. Jasmine può
praticamente avere qualunque ragazzo desideri, eppure, decide di
perdonare Aladdin che non si limita solo a mentirle sul suo nome,
ma a mentirle anche su chi è e da dvoe viene. Come può fidarsi di
lui dopo quello che le ha detto? Se questa circostanza si fosse
verificata nella vita reale, probabilmente consigleremo a Jasmine
di siglare almeno un accordo prematrimoniale!
Biancaneve e i Sette Nani
Nel mondo delle fiabe e
nel mondo magico della Disney, Biancaneve è considerata una donna
perfetta. È costretta a fuggire da casa sua a causa della sua
matrigna cattiva e finisce in una piccola casa nel bosco con 7
nani. Tuttavia, il suo unico desiderio è incontrare il suo principe
azzurro, e lei crede fortemente che un giorno la salverà. E così
come lei spera e sogna, quel giorno arriva, il giorno in cui appare
misteriosamente un principe, bello e canterino, che la salva e la
porta via con sé. Ma da dove arriva?
La Carica dei 101
Purtroppo, c’è uno
sfortunato tema ricorrente nei film Disney che ogni volta ci spezza
il cuore e cioè che in quasi tutti i classici Disney, entrambi i
genitori non sopravvivono. Ci sono sempre eventi traumatici che si
verificano, con un cattivo in ogni film, che spesso porta alla
scomparsa di uno dei genitori. Gli appassionati Disney sono
consapevoli della terribile situazione, ma sono anche consapevoli
del fatto che ci sono un paio di film Disney, come Mulan, Peter
Pan, Lilli e il Vagabondo o La Carica dei 101, che danno un po’ di
speranza, visto che entrambi i genitori sopravvivono al film.
Rapunzel
Non è necessario aver
visto il film di Rapunzel per sapere di cosa parla, visto che si
basa su una favola molto antica: la principessa che, dall’alto
della torre dove è prigioniera, scioglie i suoi capelli e fa salire
il principe per salvarla. Ora, se avete visto il film Disney anche
solo una volta, avete sicuramente notato che nel finale accade
qualcosa di davvero strano, ma su cui tutti hanno deciso di
sorvolare. Il potere curativo di Rapunzel, come ci è stato detto
sin dall’inizio, proveniva da un magico fiore d’oro che sua madre
aveva ingerito quando era incinta. Quindi, perché i capelli di
Rapunzel diventano marroni quando Flynn li taglia alla fine del
film per salvarla?
Pocahontas
Sembra molto strano, in
Pocahontas, che la principessa nativa americana possa parlare
inglese e cantare e parlare con John Smith senza alcuna barriera
linguistica. Non c’è modo per la principessa di essere entrata in
contatto con la lingua prima del suo incontro con Smith, del quale
si innamora perdutamente, ma quindi come fa a parlare la lingua
dell’uomo di cui si innamora perdutamente?
Il Gobbo di Notre Dame
Sin da piccoli, è sempre
stato chiaro che la condizione di Quasimodo è molto triste. Le sue
deformità lo hanno tenuto in esilio nel campanile della chiesa che
dà il titolo al film; e si trova in quel posto quando si trova
coinvolto in un triangolo morboso/amoroso con la zingara Esmeralda
e il cattivo Frollo. Quasimodo finisce per essere l’eroe quando
salva Esmeralda, e tutti si aspetterebbero che i due si
innamorassero, ma invece, lei finisce tra le braccia di un altro
uomo, Febo.
Si è detto e scritto moltissimo sul
franchise di Star
Wars, sulla sua importanza nella storia del cinema,
sulla sua influenza nella cultura pop, sul suo essere una delle
saghe cinematografiche che più hanno inciso sulla società e sulla
cultura (soprattutto) su scala mondiale.
Tuttavia ci sono ancora alcuni
segreti riguardo alla produzione del film, aneddoti e racconti dal
backstage dell’intera saga che vengono alla luce nel corso degli
anni, man mano che il tempo passa e che la leggenda si Star
Wars cresce nel cuore di un nuomero sempre maggiore di
fan.
Ora che è in arrivo Star Wars: Episodio
IX, film che chiuderà per sempre la saga degli
Skywalker, è il momento giusto per svelare i segreti dal
backstage di Star Wars:
I sentimenti di Mark Hamill su Gli
Ultimi Jedi
Comprensibilmente il più divisivo
dei capitoli regolari della saga, Star Wars: Gli Ultimi Jedi sembra aver
raccolto pareri contrastanti anche tra gli attori che vi hanno
preso parte. Mark Hamill, che nel film è ritornato
nei panni di Luke Skywalker, ha sentimenti contrastanti nei
riguardi del film e del destino del suo personaggio. Ha esplicitato
il suo punto di vista prima dell’uscita del film, spiegando che
secondo lui Luke, nel film, ha fatto cose che non avrebbe fatto.
Allo stesso tempo, ha anche ammesso di capire le decisioni dei
filmmaker, dichiarando che il film gli è piaciuto. Questo però non
lo ha mai frenato dal fare battute sul film.
Il ruolo originale di Poe
Poe Dameron è uno dei personaggi
più interessanti del nuovo corso di Star Wars, una versione
aggiornata del pilota testa calda che non sempre sta a genio a
tutti. Ma nella sceneggiatura originale de
Il Risveglio della Forza, il personaggio non era così
importante. Il primo script prevedeva che nel suo incidente in
atterraggio su Jakku, il personaggio doveva morire, così come
immagina Finn.
Ma Oscar Isaac, il suo interprete, si è rifiutato
di interpretare un personaggio che avesse così poco spazio sullo
schermo e che sarebbe morto nel primo atto. Ha convinto Abrams a
dare al personaggio qualche scena in più, e così Poe è
sopravvissuto e ha avuto il tempo di diventare uno dei personaggi
più importanti e amati della nuova trilogia.
La condizione di Carrie
Fisher
Con grande gioia di tutti i fan,
come per
Harrison Ford e Mark Hamill, anche
Carrie Fisher è tornata nella nuova trilogia di
Star Wars, a 40 anni dai primi film. Tuttavia, Fisher ha posto una
condizione molto specifica al suo ritorno: Billy Lourd, sua figlia,
avrebbe dovuto avere un ruolo nel film.
Tutti pensavano che la ragazza
avrebbe potuto interpretare Leia in un flashback, ma così non è
stato. Billy è il Luogotenente Connix della Resistenza, che, in
omaggio a Leia, porta un’acconciatura simile.Presente ne
Il Risveglio della Forza e in
Gli Ultimi Jedi, Connix sarà l’eredità di Carrie in
carne e ossa per Episodio IX.
Il Ritorno dello Jedi doveva avere
un finale dolce-amaro
Il finale originale de Il
Ritorno dello Jedi era molto più dolce-amaro rispetto a
quello che abbiamo avuto, un’esperienza molto più triste. Nel
finale del film, tutti gli eroi coinvolti si salvano, festeggiando
la vittoria dei Ribelli contro l’Impero. Tuttavia nella
sceneggiatura iniziale, molti personaggi morivano in battaglia,
compreso Han Solo.
Inoltre Leia sarebbe stata molto
preoccupata per le sue responsabilità da nuova regina
dell’universo, mentre Luke Skywalker avrebbe lasciato tutti e si
sarebbe allontanato da solo, rievocando il finale malinconico degli
spaghetti western, in cui l’eroe, dopo aver vinto contro i cattivi,
si ritira. Lucas si oppose con tutte le sue forze al finale che
invece abbiamo avuto, perché pensava che sarebbe stato
controproducente per qualsiasi altro sequel futuro.
Steven Spielberg ha quasi diretto
uno dei film
Steven Spielberg e George
Lucas sono amici da decenni, da quando hanno cominciato a
lavorare nel mondo del cinema, forse anche di più. Spielberg era
sul punto di entrare a far parte della grande famiglia di Star
Wars. Una scommessa sul successo del film che i due hanno fatto
negli anni ’70, ha fruttato a Spielberg circa un milione di dollari
nel corso degli anni. Il regista è anche stato incredibilmente
vicino a dirigere uno dei tre film originali del franchise.
Lucas chiese a Spielberg di
prendere le redini de
Il Ritorno dello Jedi. Ma una politica interna a
Hollywood ha impedito al regista di accettare la proposta
dell’amico. George Lucas ebbe un brutto scontro con
la Director’s Guild of America, e ha lasciato il sindacato.
Spielberg, che era un membro molto rispettato del gruppo, finì per
schierarsi con il sindacato, contro Lucas. I due presto lavorarono
insieme sui film di Indiana Jones.
I Rolling Stone
A volte, il mondo è tanto
fantastico quanto ti aspetti che sia. Carrie Fisher ha raccontato
la sua vita, inclusa la folle storia in cui stava prendendo in
affitto una casa da Eric Idle. Idle però le spiegò che i Rolling
Stones stavano cercando di raggiungere lo stesso accordo con
lui.
Quindi, anche se il giorno
successivo avrebbero avuto delle riprese anticipate, la Fisher
chiamò
Harrison Ford e i due passarono la serata con una
delle band più famose di tutti i tempi. La coppia di attori di Star
Wars aveva avuto un breve rapporto durante le riprese del primo
film, ma il loro rapporto si era evoluto in maniera abbastanza
civile da permettergli di rimanere amici e quindi di partecipare
insieme a una festa che sicuramente sarà stata epica.
Le difficili riprese de L’Impero
colpisce ancora
In una certa misura, la produzione
di ogni film di Star Wars è stata difficile. Ma L’impero colpisce
ancora è stato il film più difficile da realizzare in assoluto. Le
riprese delle scene su Hoth si sono svolte in Norvegia, ma l’arrivo
dell’inverno più freddo da molti anni ha ritardato le riprese di
moltissimo tempo, facendo saltare diverse scene. Carrie Fisher e
George Lucas hanno lavorato a testa bassa durante la produzione, e
le scene non girate hanno minacciato di rovinare alcuni dei più
grandi colpi di scena del film. Questa difficoltà ha inciso anche
sull’umore degli attori, spesso arrabbiati e in solitudine, sel
set. Nonostante tutto, il film si conferma ancora oggi uno dei
migliori dell’intero franchise.
Harrison Ford
Harrison Ford odiava la sceneggiatura del
film, talmente tanto che in più di una occasione ha deciso di fare
di testa sua e di improvvisare su alcune delle sue battute. Mentre
cercava comunque di lavorare seriamente, l’attore ha scelto di
cambiare molte battute di dialogo per il suo personaggio, nel
tentativo di renderlo più funzionale sullo schermo.
La sua improvvisazione più famosa,
tuttavia, è arrivata durante L’impero colpisce ancora, nel momento
in cui Han Solo viene congelato nella carbonite. Originariamente,
Han Solo doveva dire “Ti amo anche io”, quando Leia gli dice “Ti
amo”. Ma Ford cambiò la battuta, pronunciando l’ormai leggendario:
“Lo so”. È stato un cambiamento semplice, ma di grande impatto e il
risultato è una delle migliori scene del film.
La verità
Il colpo di scena sulla vera
identità di Darth Vader (padre di Luke e Leia) è ancora oggi uno
dei più grandi colpi di scena della storia del cinema. E le misure
di sicurezza che vennero prese all’epoca per preservare quel
segreto, prima dell’uscita del film, furono davvero articolate e
precise, e così l’effetto sorpresa fu totale per il pubblico e per
gran parte della produzione. Per assicurarsi che
fosse tenuto segreto, Lucas fece di tutto per assicurarsi che
nessuno lo sapesse in anticipo.
Addirittura
filmarono la scena con dialoghi diversi, permettendo a James Earl
Jones di cambiare la battuta fatidica, già recitata con altre
parole, in fase di riprese. Il regista Irvin Kershner era uno dei
pochi a conoscere la verità e lo disse a Mark Hamill soltanto, poco
prima delle riprese della scena. Tutte queste misure sono servite a
assicurare la massima sorpresa, tanto che si racconta che durante
la premiere,
Harrison Ford urlò: “CHE COSA?”, in sala.
Billy Dee Williams ha dovuto dare
spiegazioni
Billy Dee Williams ha conferito al
suo Lando Calrissian charme e simpatia, facendoci connettere
emotivamente con la canaglia che infine ha tradito i suoi amici. Ma
un sacco di persone, specialmente i bambini, non lo hanno poi visto
abbastanza pentito da “perdonarlo”.
Secondo quanto dichiarato dallo
stesso Williams, sua figlia ha ascoltato un sacco di recriminazioni
nei confronti del personaggio interpretato da padre. E così
l’attore è dovuto andare a scuola con la figlia, per spiegare per
bene le azioni di Lando di fronte a tutta la classe e redimerlo
agli occhi dei bambini.
Orson Welles doveva essere Darth
Vader
James Earl Jones ha
prestato la sua voce a Darth Vader e il risultato è
un’indiscutibile epicità, un’icona che ha attraversato indenne gli
anni ed è diventata leggenda. David Prowse ha invece provveduto
fisicamente a interpretare il personaggio e questo lavoro in
sinergia ha fatto di Vader il più grande “cattivo” della storia del
cinema.
Tuttavia, Earl Jones non era la
prima scelta di George Lucas: il regista avrebbe voluto
Orson Welles come voce del personaggio, tuttavia
poi pensò che la voce del genio dietro Quarto Potere sarebbe stata
troppo riconoscibile, e ha preferito lo sconosciuto Jones.
L’originale Obi-Wan Kenobi
Il ruolo di Obi-Wan Kenobi era stato pensato per Toshiro
Mifune. Il leggendario attore giapponese, protagonista dei film del
maestro Akira Kurosawa, era una leggenda per Lucas, che ha sempre
guardato a Kurosawa come a una ispirazione, soprattutto per le sue
idee che lo hanno portato a creare Star Wars. Aveva quindi
perfettamente senso che Lucas tentasse di portare nel film l’attore
giapponese.
Lucas ha tentato di portare nel
film Mifune offrendogli un ruolo perfetto: Obi-Wan Kenobi. Ma
l’attore aveva paura che il film sarebbe stato un fallimento, e
quindi ha deciso di declinare l’invito. Inoltre pensava che la
figura dei jedi fosse una pessima presa in giro dell’immagine dei
samurai, il cui mondo è invece fondamentale come ispirazione per i
cavalieri Jedi e per le coreografie delle battaglie con le spade
laser.
Alec Guinness ha rinnegato
Alec Guinness era già un successo
di discreto successo all’epoca in cui entrò nel cast di Star Wars
per interpretare Obi-Wan Kenobi. In qualità di attore di successo
in film importanti, Guinness non credeva davvero nel progetto di
Star Wars né nel suo potenziale successo. Non gli importava molto
del film, ed era molto contrariato dal fatto che il suo personaggio
sarebbe riapparso sia ne L’impero colpisce ancora che ne
Il ritorno dello Jedi. In maniera abbastanza ironica,
Peter Cushing era dell’opinione opposta.
Cushing, che interpretò il Grand
Moff Tarkin e che aveva già una carriera drammatica e teatrale di
grande successo, ha amato moltissimo essere in Star Wars, e ha
sempre dichiarato che avrebbe voluto essere più presente nel
franchise. Post Mortem, la Lucasfilm ha assecondato il suo
desiderio, ricostruendolo in digitale per Rogue One.
La condizione di Samuel L.
Jackson
Le spade laser tendono ad
avere sempre gli stessi, pochi, colori. Blu e verde, per i buoni,
rosse per i cattivi, sono questi i colori più comuni per le armi di
Sith e Jedi. Ma quando Samuel L. Jackson è comparso nei panni di
Mace Windu, ha dettato come condizione che sarebbe voluto apparire
in una importante scena di battaglia Jedi.
Inoltre, ha avuto una lunga
conversazione con George Lucas, che ha poi raccontato ai suoi fan:
“Avevamo questa grande arena, e questa grande battaglia con spade
laser che saettavano da tutte le parti. E io ho pensato… Voglio
avere la possibilità di ritrovarmi e riconoscermi in questa
battaglia. Quindi ho chiesto a Lucas se potevo avere una spada
laser viola. E lui lo ha fatto, e non poteva farmi più felice.”
Mace Windu è l’unico personaggio a possedere una spada laser
viola.
La carriera in pericolo per
Natalie Portman
Natalie
Portman gode di una grandissima fama, per l’amore dei
fan e per le sue grandi doti di attrice. Ha recitato in alcuni dei
più grandi film degli ultimi venti anni, avendo cominciato a
lavorare giovanissima, e ha vinto un premio Oscar per la sua grande
interpretazione ne Il Cigno Nero. Ma i prequel di Star Wars le sono
quasi costati la carriera.
Dopo essere stata scelta per il film, l’attrice ha offerto
quella che molti ritengono essere una performance
“di legno” causata dalla scialba sceneggiatura di Episodio I. A
seguito di questo episodio, la Portman ha avuto problemi a trovare
altri film. Dopo essere stata scelta dai Watchowski per partecipare
a V per Vendetta, la sua carriera ha avuto una nuova spinta che
l’ha portata al vero e proprio successo.