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Tom Hanks dichiara che potrebbe continuare a recitare anche dopo la morte, grazie alle AI

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Secondo quanto ha dichiarato Tom Hanks in una recente intervista su “The Adam Buxton Podcast” (via BBC), la morte potrebbe non essere più la fine della carriera di un attore. Perché? Intelligenza artificiale e deepfake, ha detto l’attore. Entrambe le tecnologie saranno in mostra al Festival di Cannes grazie alla prima mondiale di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, che ha utilizzato l’intelligenza artificiale per ringiovanire Harrison Ford.

“La prima volta che abbiamo realizzato un film che conteneva un’enorme quantità di dati personali bloccati in un computer – letteralmente quello che sembravamo – era un film intitolato ‘The Polar Express’ – ha detto Tom Hanks, riferendosi al film di Natale del 2004 di Robert ZemeckisL’abbiamo visto arrivare, abbiamo visto che ci sarebbe stata questa capacità di prendere zeri e uno dall’interno di un computer e trasformarli in un volto e un personaggio. Da allora questa tecnica è cresciuta di un miliardo di volte e la vediamo ovunque.”

Tom Hanks ha affermato che grazie all’intelligenza artificiale e alla tecnologia deepfake, ora gli è possibile recitare in film in cui apparirebbe come un 32enne e una tale possibilità non potrà essere annullata nemmeno dalla sua morte.

“Ora chiunque può ricreare se stesso a qualsiasi età attraverso l’intelligenza artificiale o una tecnologia deep fake. Potrei essere investito da un autobus domani e basta, ma le mie interpretazioni possono continuare all’infinito”, ha detto Hanks. “Al di fuori della comprensione dell’intelligenza artificiale e del deepfake, non ci sarà nulla che ti dica che non siamo io. E avrà un certo grado di qualità realistica. Si tratta certamente una sfida artistica, ma è anche legale.”

Il vincitore dell’Oscar ha affermato che “tutte le corporazioni, tutte le agenzie e tutti gli studi legali” sono attualmente in discussione su “le implicazioni legali della mia faccia e della mia voce in quanto proprietà intellettuale”. Hanks ha aggiunto: “Senza dubbio le persone saranno in grado di dire [che si tratta di intelligenza artificiale], ma la domanda è: gli importerà? Ci sono alcune persone a cui non importerà, che non faranno quella distinzione.”

Per quanto riguarda Indiana Jones e il Quadrante del Destino, l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per estrarre fotogrammi del volto di Harrison Ford dai film della sua filmografia passata in modo tale che nel film potesse apparire più giovane o più vecchio di quello che è, a seconda delle necessità della storia.

Alita 2 accadrà solo se a dirigerlo sarà James Cameron

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Alita 2 accadrà solo se a dirigerlo sarà James Cameron

Arrivano alcuni rumors su Alita 2, il chiacchierato sequel del film del 2009 Alita – Angelo della battaglia che molti di voi, noi compreso vorremmo assolutamente vedere!  Secondo un nuovo rapporto di World of Reel, il film non sarà finanziato a meno che James Cameron non passi dietro la macchina da presa. Va ricordato che primo film era un progetto di James Cameron da regista che poi negli anni ha passato la mano a Robert Rodriguez per i troppi impegni ed è rimasto solo come produttore. 

Quali sono le ultime novità su Alita – Angelo della battaglia 2?

Secondo l’ultimo rapporto, a James Cameron – che ha scritto la sceneggiatura del film originale – è stato chiesto di dirigere Alita – Angelo della battaglia 2. Mentre Cameron e il produttore Jon Landau stanno cercando di realizzare un sequel, il CEO della Disney Bob Iger non dare il via libera al progetto a meno che James Cameron non sia il regista. Il primo film è stato diretto da Robert Rodriguez, ma sembra che la Disney voglia che Cameron sia al timone di quest’altro film.

Il rapporto prosegue menzionando che Cameron è stato riluttante ad accettare a causa del suo fitto programma, che include Last Train from Hiroshima , così come il terzo e il quarto film di Avatar. Tuttavia, World of Reel osserva che James Cameron sta valutando l’offerta. Il film del 2019 è diretto da Robert Rodriguez da una sceneggiatura scritta da James Cameron, Laeta Kalogridis e Rodriguez. Basato sulla serie manga Gunnm di Yukito Kishiro, Alita – Angelo della battaglia è stato prodotto da Cameron e Jon Landau.

Dune: Parte Due, Austin Butler è “una creatura incredibile”, secondo Javier Bardem

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Javier Bardem è entusiasta del lavoro di Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha Harkonnen in Dune: Parte Due. “Vedendolo calvo o con i capelli, è una creatura incredibile da guardare”, ha detto Bardem alla prima mondiale de La Sirenetta a Los Angeles ai microfoni di Variety. “Puoi guardarlo per ore e dire, ‘Oh, mio Dio, quanto è bello'”.

Bardem ha continuato: “Inoltre, è così gentile. È così generoso, così divertente e così dedito al ruolo. Ha fatto un lavoro straordinario. Ho avuto solo un paio di scene con lui, ma lo vedevo ed era come, ‘Wow, [lui] è il personaggio'”.

Feyd-Rautha è il malvagio nipote del barone Harkonnen (Stellan Skarsgård) e il fratello del sadico Glossu Rabban, interpretato da Dave Bautista. I due fratelli sono in competizione per il ruolo di successore della famiglia Harkonnen sul pianeta Arrakis.

Il primo teaser trailer del film, uscito il 2 maggio, mostrava il personaggio di Feyd-Rautha, calvo, di fronte, dopo che le immagini promozionali ce lo avevano mostrato solo di spalle. Timothée Chalamet e Zendaya riprendono i ruoli di Paul Atreides e Chani. Dune: Parte Due uscirà il 1° novembre in Italia.

Dune: Parte Due, la trama del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Captain America: New World Order, ecco il nuovo costume di Cap nelle foto dal set!

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È probabile che una nuova tuta di Capitan America venga introdotta nel prossimo Captain America: New World Order, e oggi grazie alle nuove foto dal set possiamo vedere un assaggio di questo nuovo costume che sarà indossato da Anthony Mackie.

Che aspetto ha il nuovo costume di Capitan America?

Mentre continuano le riprese dell’attesissimo ultimo capitolo del franchise di Captain America, le foto dal set della star Anthony Mackie ci svelano il un nuovo costume di Captain America. Il nuovo abito sembra essere completamente diverso da quello che indossava nella serie Disney+ The Falcon and The Winter Soldier, che era per lo più bianco con accenti blu e rossi. Questo abito è più in linea con l’abito che Chris Evans indossava nei film di Capitan America e presenta un abito prevalentemente blu con una stella d’oro e ali al centro e riflessi rossi sulla spalla. Dai un’occhiata alla nuova tuta MCU di Captain America 4 qui sotto:

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Loki 2 e Echo, annunciate le date d’uscita su Disney+

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Loki 2 e Echo, annunciate le date d’uscita su Disney+

La Marvel ha fissato le date d’uscita su Disney+ per la seconda stagione di LOKIi con Tom Hiddleston e per Echo, la serie spin-off di Hawkeye. A dare l’annuncio è stato Kevin Feige in persona durante gli Upfront di martedì scorso. La premiere della seconda stagione di Loki debutterà il 6 ottobre. Un mese dopo, per la prima volta per una serie Marvel, tutti gli episodi di Echo usciranno contemporaneamente il 29 novembre.

Feige ha annunciato che LOKI sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello studio, e che tornerà alla storia del dio dell’inganno, sempre interpretato da Hiddleston, e della sua sequenza temporale che determina gli intrecci dalla prima stagione. Mentre Feige ha confermato il ritorno di Owen Wilson e Sophia DiMartino, così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All at Once, non ha menzionato Jonathan Majors che, in quanto interprete di Kang il Conquistatore, sarebbe dovuto apparire nello show. Majors è stato arrestato il 25 marzo con l’accusa di violenza domestica ed è attualmente in attesa di un’udienza in tribunale a giugno; ha negato le accuse e la posizione dei Marvel Studios, al momento, è quella di aspettare l’esito del processo prima di prendere decisioni in merito a un eventuale re-casting del prossimo grande villain del MCU.

Per quello che riguarda Echo, invece, la serie racconterà la storia di Maya Lopez (Alaqua Cox), l’assassina nativa americana sorda introdotta per la prima volta come riluttante antagonista nella serie Disney+ del 2021, Hawkeye. Feige ha elogiato “l’incredibile team di sceneggiatori, registi e membri del cast indigeni” dietro la serie, tra cui le star Zahn McClarnon (“Reservation Dogs”), Graham Greene (“Balla coi lupi”), Chaske Spencer (“Wild Indian”), Tantoo Cardinal (“Killers of the Flower Moon”), Devery Jacobs (“Reservation Dogs”) e Cody Lightning (“Hey, Viktor!”), e i registi Sydney Freeland (“Reservation Dogs”, “Star Trek: Strange New Worlds” ) e Catriona McKenzie (“The Walking Dead”, “Shining Vale”). Il cast include anche Vincent D’Onofrio nei panni di Wilson Fisk (alias Kingpin) e Charlie Cox nei panni di Matt Murdock (alias Daredevil).

Gli annunci confermano che la Marvel sta rallentando significativamente il ritmo delle sue uscite Disney+ dopo aver lanciato 11 titoli sullo streamer nel 2021 e nel 2022. Nel futuro Marvel su Disney+ ci saranno: la serie con Samuel L. Jackson, Secret Invasion (in anteprima il 21 giugno), la serie su Ironheart che continuerà la storia di Riri Williams vista in Black Panther: Wakanda Forever, lo spin-off WandaVision, Agatha: Coven of Chaos. Questi ultimi due, originariamente annunciati per il 2023, sono stati spostati al 2024.

Venom 3: anche Chiwetel Ejiofor nel cast

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Venom 3: anche Chiwetel Ejiofor nel cast

Dopo essere stato parte del franchise Marvel di Doctor Strange, Chiwetel Ejiofor ha trovato un nuovo supereroe con cui confrontarsi, infatti Deadline riferisce che l’attore ha concluso un accordo per recitare al fianco di Tom Hardy in Venom 3 della Sony e della Marvel.

Hardy tornerà a interpretare il protagonista del franchise, il cui terzo capitolo sarà diretto da Kelly Marcel , sceneggiatrice di lunga data della serie. Nel cast è entrata anche Juno Temple. Marcel e Hardy rivestiranno anche il ruolo di produttori, con Marcel che scriverà la sceneggiatura di una storia che lei e Hardy hanno pensato. Producono anche Avi Arad, Matt Tolmach, Amy Pascal e Hutch Parker.

I dettagli della trama sono sconosciuti a parte il fatto che Hardy tornerà nei panni del letale Venom dopo i primi due film che hanno incassato un totale di 1,36 miliardi di dollari in tutto il mondo. Inoltre, non è noto chi si unirà a Hardy dai film precedenti o se qualche personaggio dell’universo dei personaggi Marvel della Sony Pictures si unirà al film. Non è stato ancora rivelato il personaggio che interpreterà Chiwetel Ejiofor.

Il candidato all’Oscar per 12 anni schiavo, Ejiofor non è estraneo al mondo dei fumetti, avendo recentemente ripreso il ruolo del Barone Mordo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Di recente ha recitato al fianco di Emilia Clarke in The Pod Generation, presentato in anteprima al Sundance. Il prossimo film di Chiwetel Ejiofor è Rob Peace, che ha anche diretto e interpretato. Tornerà anche per The Old Guard 2 di Netflix con Charlize Theron.

Venom 3, in ogni caso, dovrebbe continuare in gran parte la storia dell’Eddie Brock di Hardy, che sta ancora lottando per lavorare a fianco del simbionte, ormai diventato un punto fermo della sua vita. Dopo la conclusione di Venom: La furia di Carnage, il secondo film della trilogia attualmente incompleta, Eddie è stato brevemente trascinato nel multiverso per un cameo in Spider-Man: No Way Home, venendo però riportato alla sua realtà durante una delle scene post-credits, lasciando però una traccia del simbionte in quell’universo.

Johnny Depp e Maiwenn infiammano il red carpet di Cannes

Johnny Depp e Maiwenn infiammano il red carpet di Cannes

Sulla Croisette hanno sfilato i protagonisti del film Jeanne du Barry che alza ufficialmente il sipario sull’iconica kermesse cinematografica giunta quest’anno alla settantaseiesima edizione. Oltre all’attesissimo Johnny Depp  ha sfilato anche l’attrice e regista Maiwenn che ha già suscitato diverse polemiche dopo aver ammesso di aver sputato ad un giornalista.

“E’ apertamente anti #MeToo e il suo gesto vuole compiacere il suo mondo, c’è una sorta di orgoglio nell’aggressione”, ha spiegato il giornalista Edwy Plenel a ‘Variety’. Già nel 2020 Maiwenn aveva dichiarato a ‘Paris Match’: “E’ pazzesco quante sciocchezze si stanno dicendo in questi giorni! Queste donne non amano gli uomini, è chiaro, e stanno creando dei gravi danni collaterali”. E ancora: “Quando sento qualcuna che si lamenta perché gli uomini sono interessati solo al suo sedere, io rispondo: Goditela, perché non durerà in eterno!“.

Cosa sappiamo di Jeanne du Barry

Al suo sesto lungometraggio Maïwenn interpreterà Jeanne du Barry accanto a Johnny Depp nei panni di re Luigi XV. Nel cast anche le star Benjamin Lavernhe, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory e India Hair. Il film racconta la vita, l’ascesa e la caduta della favorita di re Luigi XV. Jeanne Vaubernier, una giovane donna della classe operaia affamata di cultura e piacere, usa la sua intelligenza e il suo fascino per salire uno dopo l’altro i gradini della scala sociale. Diventa la favorita del re Luigi XV che, ignaro del suo status di cortigiana, riacquista attraverso di lei il suo appetito per la vita. I due si innamorano perdutamente e contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a Versailles, dove il suo arrivo scandalizza la corte…

Festival Di Cannes: le foto dal red carpet d’apertura!

Festival Di Cannes: le foto dal red carpet d’apertura!

Si è tenuta questa sera la cerimonia d’apertura della 76° Festival di Cannes, sulla  Croisette hanno sfilato i protagonisti del film Jeanne du Barry che alza ufficialmente il sipario sull’iconica kermesse cinematografica giunta quest’anno alla settantaseiesima edizione.  Oltre all’attesissimo Johnny Depp hanno sfilato molte star del cinema e della moda, tra cui  Catherine Deneuve, il leggendario Michael Douglas,  Palma d’oro alla carriera, Uma Thurman, Brie Larson, Paul Dano, Helen Mirren, Elle Fanning e molti altri. Ecco tutte le foto scattate dal nostro Luigi De Pompeis.

Michael Douglas, il figliol prodigo

Un film di Amine Mestari – Una produzione di Arte France e Folamour Productions, con la partecipazione di Ciné+. Un documentario eccezionale ci mostra come Michael, attore e produttore come suo padre Kirk, avrà dovuto, nel corso della sua eccezionale carriera, accettare la loro somiglianza per affermare la sua differenza. È ora di capire come diventare Michael quando ti chiami Douglas. Grazie ad Arte, Ciné+ e Folamour. Il documentario Michael Douglas, il figliol prodigo sarà presto trasmesso online su arte.tv

Cosa sappiamo di Jeanne du Barry

Al suo sesto lungometraggio Maïwenn interpreterà Jeanne du Barry accanto a Johnny Depp nei panni di re Luigi XV. Nel cast anche le star Benjamin Lavernhe, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory e India Hair. Il film racconta la vita, l’ascesa e la caduta della favorita di re Luigi XV. Jeanne Vaubernier, una giovane donna della classe operaia affamata di cultura e piacere, usa la sua intelligenza e il suo fascino per salire uno dopo l’altro i gradini della scala sociale. Diventa la favorita del re Luigi XV che, ignaro del suo status di cortigiana, riacquista attraverso di lei il suo appetito per la vita. I due si innamorano perdutamente e contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a Versailles, dove il suo arrivo scandalizza la corte…

Apple ha annunciato la data di uscita dell’atteso The Beanie Bubble

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Apple Original Films ha annunciato la data d’uscita e rilasciato nuove immagini dell’attesissimo film The Beanie Bubble, con Zach Galifianakis, Elizabeth Banks, Sarah Snook e Geraldine Viswanathan, in anteprima mondiale su Apple TV+ il 28 luglio.

Perché il mondo ha improvvisamente trattato i pelouche come fossero oro? Ty Warner era un venditore di giocattoli frustrato fino a quando non ha avviato una collaborazione con tre donne e insieme hanno trasformato la sua geniale idea nei giocattoli più in voga della storia. “The Beanie Bubble” è una storia di fantasia ispirata a fatti realmente accaduti, su chi e cosa apprezziamo, e sugli eroi non celebrati i cui nomi non compaiono sulla famosa etichetta a forma di cuore.

  • Regia: Kristin Gore e Damian Kulash, Jr.
  • Sceneggiatura: Kristin Gore
  • Cast: Zach Galifianakis, Elizabeth Banks, Sarah Snook, Geraldine
    Viswanathan, Tracey Bonner, Carl Clemons-Hopkins
  • Produttori: Brian Grazer, Ron Howard, Karen Lunder
  • Produttori esecutivi: Zach Galifianakis, Douglas S. Jones

Twister: trama, cast e curiosità sul film

Twister: trama, cast e curiosità sul film

Se c’è un fenomeno atmosferico che il cinema ha più volte raccontato con successo, questo è senza dubbio quello del tornado. Per la loro forza evocativa e le forme assunte, le trombe d’aria vantano un carisma che suscita tanto meraviglia quanto terrore. Titoli come La tempesta perfetta, Hurricane – Allerta uragano e Into the Storm sono solo alcuni dei più celebri film con protagonista tale fenomeno naturale. Uno dei lungometraggi che ha reso ancor più celebri i tornando al cinema è però Twister, diretto nel 1996 da Jan De Bont, direttore della fotografia noto per aver diretto anche Tomb Raider – La culla della vita.

Twister non fu solamente uno dei primi film a portare tali dinamiche catastrofiche al cinema, ma anche uno dei primi a raccontare ciò con un uso particolarmente avanzato degli effetti speciali. La CGI, che si stava in quegli anni diffondendo con sempre maggior risultati, permise infatti di dar vita a dei tornando particolarmente sbalorditivi e convincenti. Candidato poi all’Oscar per gli effetti speciali e il sonoro, Twister divenne il secondo maggior incasso del suo anno, secondo solo a Independence Day, con quasi 495 milioni di guadagno.

Per chi è alla ricerca di un film catastrofico di buon livello, che presenti però anche interpretazioni di livello, una storia drammatica e numerosi colpi di scena, Twister è certamente un film da riscoprire, con un fascino ancora oggi di buon livello. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Twister: la trama del film

Protagonista del film è la dottoressa JoAnne Thornton, un’appassionata meteorologa, cacciatrice di tornado. La donna, nel lontano 1969, all’età di 5 anni, si trovò a viver un’esperienza terrificante: un devastante tornado di categoria F5 travolse improvvisamente la fattoria in cui viveva con la sua famiglia, distruggendo la porta del rifugio in cui erano riusciti a mettersi tutti al riparo e trascinando via con sé il padre. Questo terribile episodio indusse Jo, una volta diventata adulta, a studiare assiduamente i temibili fenomeni atmosferici, nella speranza di riuscirgli ad individuare tempestivamente per salvare la vita di quante più persone possibile.

Insieme al suo team, la coraggiosa meteorologa, si appresta a sperimentare un innovativo dispositivo, la piccola Dorothy, in grado di studiare la struttura interna dei tornado. Lo strumento è frutto di un geniale progetto dell’ex marito di Jo, Bill Harding, ora impiegato come meteorologo presso un’emittente televisiva. Jo, insieme a tutta la squadra, è in viaggio con il suo fuoristrada, alla ricerca del tornado perfetto per testare il nuovo macchinario. Con lei vi è anche Bill, il quale intende formalizzare le pratiche del divorzio. Ben presto il gruppo si troverà a fare i conti con la forza della natura, che non ha pietà per nessuno.

Twister cast

Twister: il cast del film

Per questo film il regista Jan de Bont non voleva lavorare con attori famosi, a causa della loro natura notoriamente esigente, preferendo attori meno conosciuti per non distogliere l’attenzione dai tornado. Per il ruolo di JoAnne Thornton egli aveva in mente l’attrice Helen Hunt, in quanto amava la sua personalità forte e la capacità di comandare le persone, il che gli ricordava un tornado. Tuttavia, lo studio era perplesso su tale scelta, dal momento che la Hunt era noto solo per fare sitcom televisive. Dopo aver incontrato altre attrici, il regista continuò però a ritenere la Hunt l’unica candidata possibile, alla quale poté infine offrire il ruolo.

Tom Hanks era la scelta iniziale per il ruolo di Bill Harding. Hanks ha anche letto le battute con il cast e ha persino scelto il guardaroba del personaggio, salvo poi abbandonare il progetto perché sentiva che non era ciò che desiderava fare in quel momento della sua carriera. Mentre era sul set di Apollo 13 (1995), Hanks ritenne che il suo co-protagonista Bill Paxton fosse perfetto per la parte di Bill Harding in questo film e lo ha aiutato ad ottenere il ruolo. Nel film sono poi presenti anche gli attori Cary Elwes nei panni del dottor Jonas Miller, Jamy Gertz in quelli di Melissa Reeves e Philip Seymour Hoffman come Dustin Davies.

Twister: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Twister grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 16 maggio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Come ti divento bella: trama, cast e curiosità sul film

Come ti divento bella: trama, cast e curiosità sul film

Nell’ultimo decennio l’attrice Amy Schumer si è affermata come una delle personalità più acclamate della commedia statunitense, in particolare per quella pensata per un pubblico femminile. Dopo aver ottenuto fama grazie alla serie Inside Amy Schumer, ha infatti partecipato da protagonista a film di successo come Un disastro di ragazza e Fottute!. Nel 2018 ha invece prodotto il suo nuovo lungometraggio da protagonista, intitolato Come ti divento bella (qui la recensione), scritto e diretto da Abby Kohn e Marc Silverstein. Al centro di questo, come ancora una volta vi è una figura femminile complessa in cerca di emancipazione.

L’attrice, infatti, coglie con questo suo nuovo lungometraggio per affrontare l’insicurezza di alcune donne scaturita spesso e volentieri dai tristemente noti stereotipi legati all’apparenza e all’aspetto estetico. Ironizzando su questi come suo solito, la Schumer riesce ad affrontarli decostruendoli uno ad uno, lasciando agli spettatori e alle spettatrici una profonda riflessione. Date le capacità comiche dell’attrice, dunque, non sorprende che il film si sia rivelato un vero e proprio successo, con un incasso di oltre 94 milioni di dollari a fronte di un budget di 32.

Con un cast ricco di noti attori e celebri modelle, Come ti divento bella si distacca dunque dalla classica commedia statunitense per dar vita ad una storia che sa regalare tanto divertimento quanta emozione, sprofondando a tirar fuori il meglio di sé. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Come ti divento bella: la trama del film

Protagonista del film è Renee Bennett, una giovane ragazza di New York che si ritrova a vivere una serie di spiacevoli situazioni per via del suo aspetto fisico non aderente agli assurdi canoni di bellezza. Che si trovi in palestra, al supermercato o ad un appuntamento, Renee si vede continuamente emarginata. Anche al momento di candidarsi per il suo lavoro dei sogni, decide di rinunciare poiché nella descrizione di questo si richiedono ragazze giovani e belle. La sua complessa situazione cambia però drasticamente quando dopo aver espresso il desiderio di diventare bella ha una brutta caduta dove sbatte gravemente la testa.

Risvegliatasi, Renee inizia a vedersi in maniera totalmente diversa e, nonostante nulla sia cambiato nel suo aspetto, si sente molto più bella e sicura di sé. Questa nuova consapevolezza la porta ad assumere un atteggiamento molto diverso nella vita di tutti giorni, portandola a conquistare successi uno dietro l’altro, tra cui un appuntamento con il collega Ethan. In particolare, a rimanere colpita dalla sua sicurezza è la sua datrice di lavoro, la severa Avery LeClaire, che la aiuterà a fare ulteriore carriera. Ben presto, però, Renee si accorgerà di come la sua eccessiva sicurezza possa assumere anche aspetti indesiderati, dando vita a situazioni tutt’altro che piacevoli.

Come ti divento bella cast

Come ti divento bella: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo della protagonista Renne Bennett vi è l’attrice Amy Schumer. Questa, pur non collaborando alla sceneggiatura, ha seguito con grande attenzione il suo sviluppo, al fine di essere certa che il personaggio fosse adatto alle sue corde ed alle sue capacità comiche. Come suo solito, poi, al momento delle riprese l’attrice ha sempre portato con sé sul set il proprio cane, che ritiene essere un suo portafortuna. Accanto a lei, nei panni di Ethan, il collega con cui Renee intraprende una frequentazione, vi è l’attore Rory Scovel, noto per diversi film e serie TV, il quale aveva già lavorato con la Schumer in un episodio di Inside Amy Schumer.

Ad interpretare la severa datrice di lavoro di Renee, Avery LeClaire, vi è invece la candidata all’Oscar Michelle Williams. L’attrice ha raccontato di aver accettato la parte poiché le permetteva di dar vita ad un personaggio grossomodo inedito nella sua carriera. Nel film compaiono poi Tom Hopper, attualmente noto come Luther in The Umbrella Academy, nel ruolo di Grant LeClaire, fratello di Avery. L’attrice Lauren Hutton, invece, è Lily LeClaire, nonna di Grant e Avery e fondatrice dell’azienda. Sono poi presenti le modelle Emily Ratajkowski nei panni di Mallory, fonte d’ispirazione per Renee, e Naomi Campbell in quelli di Helen, direttrice dell’azienda LeClaire.

Come ti divento bella: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Come ti divento bella è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 16 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

Swagger: Apple Tv+ pubblica il trailer della seconda stagione

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Swagger: Apple Tv+ pubblica il trailer della seconda stagione

Apple TV+ ha rilasciato oggi il trailer della seconda stagione di “Swagger”, l’acclamata ed emozionante serie sportiva diretta dal creatore, showrunner e regista Reggie Rock Bythewood. La serie Apple Original debutterà con il primo episodio venerdì 23 giugno, seguito da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì fino all’11 agosto.

Ispirata alla vita della superstar dell’NBA Kevin Durant, “Swagger” esplora il mondo del basket giovanile e le storie dei giocatori, delle loro famiglie e dei coach, in bilico fra sogni e ambizioni da una parte e opportunismo e corruzione dall’altra. Mostrando anche cosa succede fuori dal campo da gioco, la serie offre uno spaccato di cosa significa crescere negli Stati Uniti. La prima stagione di “Swagger” è già disponibile su Apple TV+.

Selezionata per il Tribeca Film Festival 2023, la seconda stagione di “Swagger” sarà presentata in anteprima al festival sabato 17 giugno con Bythewood e il cast presenti. La serie è una delle dieci anteprime televisive previste per il festival di quest’anno, noto per le sue narrazioni sulle diversità.

Nella seconda stagione, incontriamo i giovani Jace, Phil, Nick, Musa, Drew e Royale all’inizio del loro ultimo anno di liceo. Tutti tranne Phil frequentano la Cedar Cove Prep: un’istituzione prevalentemente bianca in cui ricchi membri del consiglio controllano l’intero funzionamento, dall’assunzione dei docenti all’iscrizione degli studenti. È una scuola di potere e influenza.  Ma nonostante il successo accademico, il programma di basket non era competitivo fino a quando Emory Lawson, il direttore atletico, non è riuscito ad acquisire i giocatori di Swagger. Quasi dall’oggi al domani, il programma di basket di Cedar Cove diventa d’élite, attirando l’attenzione di Alonzo Powers dei Gladiator Sneakers. Le partite sono seguite dai migliori osservatori universitari della nazione e sono trasmesse in live streaming per migliaia di fan. Con le vittorie arrivano anche le minuziose osservazioni e i giocatori si ritrovano sotto una lente mentre corrono verso la vetta del campionato nazionale delle scuole superiori. Tutto sta andando bene nella vita di Jace Carson e della sua famiglia. Jenna vive in un quartiere residenziale e la sua attività di vendita di cosmetici è in piena espansione. Finché non spunta un video che minaccia di distruggere tutto. È un filmato di sorveglianza dell’allenatore Warwick, l’ex allenatore di Crystal, che viene picchiato in un vicolo. Gli aggressori sono mascherati ma l’allenatore Warwick è convinto di avere le prove che dimostrano il coinvolgimento dei giocatori di Swagger. Mentre questa speculazione raggiunge l’opinione pubblica e i social media, il legame di fratellanza che i giocatori hanno costruito viene messo alla prova. Il loro futuro, un tempo promettente, è in pericolo.

Le star O’Shea Jackson Jr., Isaiah Hill, Shinelle Azoroh, la candidata all’Oscar Quvenzhané Wallis, Tristan Mack Wilds, Caleel Harris, Tessa Ferrer, James Bingham, Solomon Irama, Ozie Nzeribe, Jason Rivera, Christina Jackson e Sean Baker riprendono i loro ruoli per la seconda stagione, insieme alle nuove aggiunte Orlando Jones e Shannon Brown.

I produttori esecutivi di “Swagger” sono Bythewood, Kevin Durant, Brian Grazer e Rich Kleiman. La serie è prodotta per Apple TV+ da Imagine Television Studios, Boardroom, CBS Studios e Undisputed Cinema. Anche Francie Calfo e Joy Kecken sono produttori esecutivi. James Seidman è il co-produttore esecutivo.

Maiwenn ammette di aver “sputato” a un giornalista e si dichiara contro il #MeToo

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Comincia ad accendersi il clima attorno al debutto del discusso film d’apertura della Jeanne du Barry che segna il ritorno di Johnny Depp sul red carpet dopo la vicenda processuale che lo hanno visto protagonista, contro l’ex moglie Amber Heard. La regista del film Maiwenn si è scatenata sull’argomento e ha addirittura aggredito un giornalista sputandogli addosso.

“E’ apertamente anti #MeToo e il suo gesto vuole compiacere il suo mondo, c’è una sorta di orgoglio nell’aggressione”, ha spiegato il giornalista Edwy Plenel a ‘Variety’. Già nel 2020 Maiwenn aveva dichiarato a ‘Paris Match’: “E’ pazzesco quante sciocchezze si stanno dicendo in questi giorni! Queste donne non amano gli uomini, è chiaro, e stanno creando dei gravi danni collaterali”. E ancora: “Quando sento qualcuna che si lamenta perché gli uomini sono interessati solo al suo sedere, io rispondo: Goditela, perché non durerà in eterno!“.

La scorsa settimana, durante un’intervista televisiva in un talk show francese, Maiwenn ha confessato di aver sputato su Plenel. “Confermo di averlo aggredito? Sì“, ha detto Maiwenn in TV. “Ne parlerò quando sarò pronta”, ha aggiunto. “Sono molto in ansia per l’uscita del mio film.” Forse dovrebbe essere in ansia per la conferenza stampa dopo la prima del suo film, dove i giornalisti che seguono il festival la interrogheranno sicuramente sulla sua ammissione allo sputo. Questa sera l’attrice e regista accompagnata dal cast passerà sul red carpet per la cerimonia d’apertura e la proiezione di Jeanne du Barry.

Plenel – che è caporedattore e fondatore di Mediapart, un giornale online investigativo francese indipendente – ha presentato una denuncia alla polizia  il 7 marzo, accusando Maiwenn di aggressione mentre stava mangiando in un ristorante. La direttrice, seduta da sola a un tavolo vicino, avrebbe afferrato Plenel per i capelli e gli avrebbe sputato in faccia, poi avrebbe lasciato il ristorante. Nella denuncia, Plenel si è detto “traumatizzato dall’incidente”.

Ora, Plenel dice a Variety che crede che Maiwenn gli abbia sputato addosso perché era arrabbiata per un’indagine che Mediapart ha pubblicato sulle accuse di stupro e violenza sessuale contro Luc Besson. Maiwenn è stata sposata con Besson negli anni ’90 e hanno una figlia insieme.

Cosa sappiamo di Jeanne du Barry

Al suo sesto lungometraggio Maïwenn interpreterà Jeanne du Barry accanto a Johnny Depp nei panni di re Luigi XV. Nel cast anche le star Benjamin Lavernhe, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory e India Hair. Il film racconta la vita, l’ascesa e la caduta della favorita di re Luigi XV. Jeanne Vaubernier, una giovane donna della classe operaia affamata di cultura e piacere, usa la sua intelligenza e il suo fascino per salire uno dopo l’altro i gradini della scala sociale. Diventa la favorita del re Luigi XV che, ignaro del suo status di cortigiana, riacquista attraverso di lei il suo appetito per la vita. I due si innamorano perdutamente e contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a Versailles, dove il suo arrivo scandalizza la corte…

Maïwenn è regista, sceneggiatrice, attrice e produttrice, il suo cinema è intriso di una certa realtà, liberamente ispirata alla sua stessa vita sulla quale modella i suoi personaggi e gli intrighi. Ricerca dell’identità, costruzione di sé e della famiglia in generale, tutti questi aspetti sono al centro anche di questo suo ultimo lavoro. Il film sarà distribuito da Notorious Pitures, presto sarà annunciata la data di uscita nelle sale italiane.

MARY & GEORGE: le prime foto della serie Sky e AMC con Julianne Moore

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Sky e AMC rilasciano le prime immagini della loro prossima serie originale MARY & GEORGE, interpretata dall’attrice premio Oscar e vincitrice del premio BAFTA Julianne Moore (Still Alice, Lontano dal paradiso), Nicholas Galitzine (Cenerentola, Purple Hearts) e Tony Curran (Mayflies, Your Honor).

In esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW nel 2023, MARY & GEORGE è ispirata all’incredibile storia vera di Mary Villiers, che crebbe il suo affasciante e carismatico figlio, George, affinché potesse sedurre Re Giacomo VI di Scozia, conosciuto anche come Giacomo I d’Inghilterra, e diventare il suo potentissimo amante. Grazie a scandalosi intrighi, il duo di umili origini divenne la coppia madre-figlio più ricca, più titolata e influente che l’Inghilterra avesse mai visto, nonché la coppia più fidata di consiglieri del re.

Con la posizione dell’Inghilterra sulla scena mondiale minacciata dall’invasione spagnola e con i rivoltosi che scendevano in piazza per rovesciare il re, la posta in gioco non poteva essere più alta.

Pronta a non fermarsi davanti a nulla e armata del suo spietato fiuto politico, Mary si fece strada prima attraverso il matrimonio, poi corrompendo politici e cospirando con criminali. Riuscì così a imporsi nel cuore dell’establishment, facendolo suo.

MARY & GEORGE  è un period drama estremamente audace su una madre e un figlio che diedero scandalo, che complottarono, sedussero e uccisero per conquistare la corte d’Inghilterra e il letto di re Giacomo.

Il cast comprende anche Nicola Walker (The Split, Unforgotten), Niamh Algar (The Wonder, Malpractice), Trine Dyrholm (The Legacy, Queen Of Hearts), Sean Gilder (Sherwood, Slow Horses), Adrian Rawlins (Living, Chernobyl), Mark O’Halloran (The Miracle Club, The Virtues), Laurie Davidson (Masters of the Air, Guilty Party), Samuel Blenkin (Atlanta, The Witcher: Blood Origin), Jacob McCarthy (SAS: Rogue Heroes, The Tragedy of Macbeth), Tom Victor (Consent), Alice Grant (Anthem at Almeida Theatre), Amelia Gething (Emily, The Amelia Gething Complex), Mirren Mack (The Nest, The Witcher: Blood Origin), Rina Mahoney (Happy Valley, Cobra) e Simon Russell Beale (The Death of Stalin, The Outfit).

Oliver Hermanus (Living, Moffie) è il lead director della serie, insieme ai registi Alex Winckler. (Somewhere Boy, This Way Up) e Florian Cossen (Deutschland 86, The Empress). La serie è scritta dall’acclamato drammaturgo DC Moore (Killing Eve, Temple), e basata sul saggio “The King’s Assassin” di Benjamin Woolley. Prodotta da Hera Pictures in associazione con Sky Studios. Liza Marshall è produttrice esecutiva per Hera Pictures insieme a DC Moore e Oliver Hermanus. Sam Hoyle è produttore esecutivo per Sky Studios.

MARY & GEORGE andrà in onda su Sky e sarà disponibile in streaming solo su NOW nel 2023 nel Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria, Svizzera e Italia. La serie verrà distribuita da AMC Networks in esclusiva negli Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e India. La distribuzione internazionale è di NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios.

MARY & GEORGE – In esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW nel 2024

Linda Caridi: intervista dal Bellaria Film Festival

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Linda Caridi: intervista dal Bellaria Film Festival

Vincitrice del Premio come miglior attrice dell’anno della 41° edizione del Bellaria Film Festival, ecco la nostra intervista a Linda Caridi, che abbiamo visto in Ricordi? di Valerio Mieli e di recente in L’Ultima Notte d’Amore di Andrea De Stefano. Ecco il video:

Si è chiusa ieri domenica 14 maggio la 41ma edizione del Bellaria Film Festival, che quest’anno riconferma l’andamento in positivo partito iniziato con l’edizione dello scorso anno: Il numero degli accrediti è cresciuto quasi del triplo, il numero dei biglietti venduti è aumentato del 25% e un totale di oltre 8500 persone hanno partecipato alle varie attività del festival tra proiezioni, eventi, panel, tavole rotonde, la giornata dedicata all’industry e gli incontri con gli autori.

Molte le proiezioni andate sold-out (tra cui Marcel! di Jasmine Trinca presentato alla presenza della regista, Disco Boy introdotto al pubblico dal regista Giacomo Abbruzzese, e l’anteprima mondiale di Lala presentata dalla regista Ludovica Fales).

Il festival in numeri:

numero film in programmazione: 41, di cui 9 anteprime italiane e 11 anteprime mondiali; 11 tra incontri e tavole rotonde; 73 ospiti provenienti da tutto il mondo e quasi 100 studenti di cinema che da tutta Italia sono arrivati a Bellaria Igea Marina per dare ancora più vita alla casa del cinema indipendente.

Brie Larson, Ruben Ostlund e la giuria del 76° Festival di Cannes

Dopo il photocall della leggenda del cinema Michael Douglas è toccato alla giuria della 76° Festival di Cannes a presentarsi davanti ai fotografi della kermesse francese. Il presidente Ruben Ostlund e i suoi colleghi e membri  Brie Larson, Julia Ducournau, Damián Szifrón, Atiq Rahimi, Paul Dano, Rungano Nyoni, Denis Menochet e Maryam Tozani si sono lasciati andare per una serie di scatti con i fotografi accreditati.

The Mother: la spiegazione del finale del film con Jennifer Lopez

Dopo la commedia romantica Marry Me – Sposami e la commedia d’avventura Un matrimonio esplosivo, l’attrice Jennifer Lopez cambia completamente genere e diventa protagonista assoluta del thriller d’azione The Mother (qui la recensione), disponibile sulla piattaforma Netflix dal 15 maggio con la regia Niki Caro, recentemente distintasi per il remake in live action Mulan. È questo un adrenalinico lungometraggio che utilizza il genere per parlare di maternità, di cui la protagonista senza nome si fa incarnazione più pura, tanto negli errori quanto nei successi. Tra azione e forti emozioni, si assiste dunque ad un’opera che va oltre la superficie per scandagliare più approfonditamente l’animo umano.

La trama e il cast di The Mother

Il film segue la storia di una donna, una spietata killer che anni prima, per proteggere e garantire alla figlia una vita tranquilla e normale si è dovuta separare da lei il giorno della sua nascita. Due pericolosi criminali, Adrian Lovell e Hector Alvarez, che con la donna hanno dei trascorsi, sono infatti ancora a piede libero e potrebbero trovarla per vendicarsi. La bambina viene dunque data in adozione e la donna si ritira a vivere in mezzo alla natura selvaggia dell’Alaska. Anni dopo, però, viene a sapere che i due killer hanno trovato sua figlia e vogliono usarla per ricattarla e scoprire dove si nasconde. La donna si vede dunque costretta a tornare in azione, per salvare la figlia e riscoprire il proprio istinto materno.

Ad interpretare il personaggio protagonista, noto unicamente come The Mother, vi è l’attrice Jennifer Lopez. Un ruolo, questo, che l’ha vista cimentarsi con diverse sequenze d’azione molto pericolose, per le quali si è preparata attraverso uno specifico allenamento fisico e imparando a guidare ad alta velocità. Accanto a lei, nei panni della figlia Zoe vi è invece la giovane attrice Lucy Paez. Si ritrovano poi nel cast i noti attori Joseph Fiennes nel ruolo dell’assassino Adrian Lovell e Gael Garcia Bernal in quelli del trafficante d’armi Hector Álvarez. Omari Hardwick è Cruise, l’uomo a cui viene affidata Zoe, mentre Edie Falco interpreta l’agente speciale Eleanor Williams.

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La spiegazione del finale di The Mother

Giunti al finale del film ci si trova davanti allo scontro ultimo tra la protagonista e Adrian Lovell, nel quale è in palio l’incolumità di Zoe. La struttura classica del thriller d’azione viene rispettata fino alla fine, lasciando dunque fuori dal racconto particolari colpi di scena o momenti imprevedibili. Eppure ci sono alcuni elementi che arricchiscono il racconto portato avanti e il suo significato più profondo. Ad esempio, come si nota sin dall’inizio del film, la protagonista è reticente a fare del male a una mamma lupo, rifiutandosi di farle del male anche quando rappresenta una vera minaccia per lei e Zoe. Questo perché la mamma lupo è il simbolo della Madre stessa, nella quale la protagonista si identifica per quanto riguarda il suo aspetto più selvaggio.

Per quanto riguarda l’aspetto più amorevole incarnato dalla lupa, invece, la protagonista deve ancora imparare ad accettarlo e farlo proprio, riproponendolo nei confronti di Zoe. Il fatto di doverla salvare e proteggere dai due antagonisti è dunque l’inizio di questo percorso alla scopertà dei suoi istinti più materni. Riguardo ai due uomini, invece, rimane incerta l’identità del padre. Al termine del racconto non scopriamo se questi sia Adrian o Hector e a tal proposito la regista ha dichiarato che “il punto non è la paternità, il punto è la maternità. Il punto è che lei è la madre. È la persona responsabile della protezione della vita di questo bambina“. Alla fine, dunque, non importa davvero chi sia il padre di Zoe perché la bambina può contare su una feroce protettrice nella forma di sua madre.

Con Adrian e la sua squadra di scagnozzi addestrati sconfitti, la donna può finalmente restituire Zoe alla sua famiglia adottiva. Nell’ultima scena però, si vede la protagonista tenere d’occhio Zoe da un appartamento vicino, mentre al polso indossa un braccialetto fatto a mano con la scritta “mamma“. Non solo lo scatto finale implica che la madre avrebbe sempre protetto Zoe come un angelo custode, ma rivela anche che ha finalmente accettato gli aspetti emotivi dell’essere una madre per Zoe. Il finale ci dice dunque che l’arco narrativo della protagonista è completo e che ha finalmente trovato un equilibrio tra il suo ruolo di protettrice e quello di figura amorevole per Zoe, avendo imparato ad essere non solo un’assassina ma anche una donna ricca di emozioni.

Il trailer di The Mother e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, è possibile fruire di The Mother unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb, ScreenRant, Netflix

Michael Douglas arriva al Festival Di Cannes, tutte le foto!

Michael Douglas arriva al Festival Di Cannes, tutte le foto!

E’ Michael Douglas, la prima grande star di Hollywood che arriva al Festival di Cannes per ritirare il premio alla carriera, la Palma d’oro onoraria durante il 76° Festival del cinema di Cannes.  Michael Douglas riceverà la Palma d’oro al 76° Festival di Cannes, che renderà omaggio alla sua brillante carriera e al suo impegno per il cinema. Il Festival di Cannes gli renderà omaggio durante la cerimonia di apertura, che sarà trasmessa in diretta su France 2 e Brut. internazionale.

A completare questo omaggio, il documentario inedito Michael Douglas, il figliol prodigo di Amine Mestari, prodotto da Folamour, è visibile per due giorni sul sito ufficiale del Festival, da domenica 14 maggio alle 18 a martedì 16 maggio alle 18.

Michael Douglas, il figliol prodigo

Un film di Amine Mestari – Una produzione di Arte France e Folamour Productions, con la partecipazione di Ciné+. Un documentario eccezionale ci mostra come Michael, attore e produttore come suo padre Kirk, avrà dovuto, nel corso della sua eccezionale carriera, accettare la loro somiglianza per affermare la sua differenza. È ora di capire come diventare Michael quando ti chiami Douglas. Grazie ad Arte, Ciné+ e Folamour. Il documentario Michael Douglas, il figliol prodigo sarà presto trasmesso online su arte.tv

High Desert, la recensione della serie con Patricia Arquette

High Desert, la recensione della serie con Patricia Arquette

La rivisitazione della detective story in salsa leggera che la serie targata Apple TV+ propone agli abbonati del servizio streaming ha tutte le caratteristiche del cosiddetto “one-man-show”, anche se in questo caso la declinazione volge ovviamente al femminile. Mattatrice assoluta di High Desert è infatti il premio Oscar Patricia Arquette, la quale interpreta con superba verve istrionica il personaggio di Peggy, una donna con problemi di dipendenza che tenta di rifarsi una vita come investigatore  privato nello spoglio deserto americano.

High Desert, ritratto dell’America del White Trash

Solitamente per la riuscita o meno di un racconto, in particolar modo quello seriale, narrazione efficace e personaggi non monodimensionali sono due requisiti che devono sposarsi con coerenza. Nel caso di High Desert al contrario ci troviamo di fronte a una dicotomia evidente e piuttosto rara: mentre le figure esplorate posseggono il necessario spessore comico per poter funzionare, la progressione narrativa le  incastra in una trama che ben presto rivela la sua fragilità.

Creato e sceneggiato da Nancy Fichman, Katie Ford e Jennifer Hoppe-House, lo show tratteggia con sapita comicità lo strato sociale dell’America di periferia, quello in cui si aggirano esponenti più o meno veritieri del cosiddetto “White Trash”: una galleria di personaggi che vivono alla giornata, che adoperano le proprie energie per sfruttare al meglio quel sistema socio-economico di cui vivono comunque ai margini.

La Peggy protagonista ne è esempio vitale e spumeggiante: una donna che ha buttato via le proprie potenzialità per ottenere tutto e subito, stracolma di lacune e difetti ma in possesso di quella “saggezza della strada” che la rende a tratti davvero irresistibile. Accanto a lei una serie di figure maschili ridicole, sconfitte dalla vita, incapaci di adattarsi a un ambiente in trasformazione: Peggy le domina con la sua volontà inattaccabile, potente  e ferra soltanto quando applicata agli altri invece che ai propri problemi.

High-Desert-Patricia-Arquette

Un cast divertito ma dal talento sprecato

Patricia Arquette interpreta questo ruolo con un’adesione fisica encomiabile e soprattutto una leggerezza sbarazzina da applausi. Accanto a lei Matt Dillon e Brad Garrett si muovono da caratteristi consumati quali sono, mentre Rupert Friend in un ruolo insolito e cialtrone ogni tanto mostra qualche limite nell’esporne l’assurdità. Poco importa, poiché alla fine tutto il cast si muove in maniera troppo farraginosa alla ricerca di un piglio drammatico che li conduca al passo successivo, a quella evoluzione del ruolo dettata dagli eventi che si susseguono.

In High Desert questo non accade e di conseguenza anche i personaggi non si evolvono poi troppo dalla dimensione di divertenti e gustose “macchiette”. Il che sa di vero talento sprecato: quello che poteva essere un ottimo spunto per un lungometraggio di un’ora e mezzo viene dilatato in otto episodi di mezz’ora che presentano alcuni spunti di divertimento che però mai si uniscono in una storia bene organizzata. L’idea della detective-story si perde in una serie di sketch disfunzionali, montati su un canovaccio troppo effimero per risultare anche soltanto funzionale.

Come scritto in partenza, se amate il coraggio e la bravura spesso viscerale di patricia Arquette questa è la serie TV che fa per voi. L’attrice si prende sulle spalle High desert e tenta di portarla dove purtroppo non riesce ad andare, ovvero verso una conclusione che avrebbe meritato ben altra struttura narrativa. Rimangono le situazioni divertenti, l’ambientazione kitsch, le interpretazioni divertite di un cast di alto livello. Ma la sensazione di aver perso una valevole occasione per fare commedia di costume corrosiva e tagliente rimane senz’altro…

Prima di andare via, dal 26 maggio su Prime Video. Ecco il trailer

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Sarà disponibile dal 26 maggio in esclusiva su Prime Video il film Prima di andare via di Massimo Cappelli.

Il film, interpretato da Riccardo Maria Manera, Jenny De Nucci, Tiziana Foschi, Mirko Frezza e con Marina Suma, è prodotto da Valentina Di Giuseppe e Massimiliano Leone per Lime Film ed è distribuito da Adler Entertainment.

Prima di andare via, la trama

Luca è un ragazzo che la vita, un po’, la subisce. Ha un migliore amico da tenere sotto controllo, un esame difficile da superare e un’ex ragazza che gioca con lui come il gatto col topo. Ma la sua vita gli piace così com’è e quando scopre di avere un male incurabile il mondo gli crolla addosso. Può la malattia cambiare la vita di una persona in meglio? Sì, se incontri Giulia, che si trova nelle tue stesse condizioni. Grazie a lei, Luca capirà che è giunto il momento di prendere in mano quello che resta della propria esistenza.

Mare Fuori: Giacomo Giorgio, Raiz e Ivan Silvestrini. Incontro con la famiglia Ricci all’Arf! Festival

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In occasione della serie di panel UltraPop proposti dalla Sala Talk di Arf! Festival nella sua nona edizione (12 al 14 maggio 2023), il pubblico della fiera di fumetto, di casa all’ex Mattatoio di Testaccio, ha avuto modo di incontrare da vicino parte del cast di Mare Fuori, la serie Rai diretta da Ivan Silvestrini che si è rivelata un vero e proprio fenomeno di massa.

Ospiti del Festival sono stati lo stesso Ivan Silvestrini, regista della serie dalla metà della seconda stagione in poi, Raiz, il cantante degli Almamegretta che oltre a interpretare il boss Salvatore Ricci è anche autore delle canzoni originali della serie, e Giacomo Giorgio, interprete di Ciro Ricci, personaggio amatissimo dal pubblico che muore alla fine della prima stagione, ma che ricompare nella seconda e nella terza in diversi flashback, soprattutto legati a Rosa Ricci (Maria Esposito), sua sorella che ha un ruolo importante dalla terza stagione in poi.

Il fenomeno “Mare Fuori”

Il regista Ivan Silvestrini non poteva certo avere idea del fenomeno che sarebbe diventata la serie, quando è subentrato alla regia di alcuni degli episodi della seconda stagione: “Ho preso in mano la serie a metà della seconda stagione, ho continuato per tutta la terza e ora sono alle prese con la quarta. Già da subito ho percepito il grande interesse intorno al progetto, ma mentre giravo la terza stagione ho visto che il set era circondato tutti i giorni da decine e decine di ragazzi che volevano incontrare i loro beniamini. Noi narratori ci troviamo sempre di fronte a un grande dilemma quando ci chiediamo se riusciremo a intercettare un pubblico con le nostre storie. Ma mentre giravamo la terza stagione, io non solo percepivo che il pubblico c’era e che la nostra responsabilità era dare a tutti storie all’altezza delle loro aspettative, ma avevo anche l’impressione, da spettatore privilegiato quale sono, che questi ragazzi stavano davvero facendo qualcosa di straordinario. Sapevo che Mare Fuori sarebbe stato amato, ma non potevo aspettarmi quanto.”

Tutti i personaggio della serie hanno un look molto distintivo. Ciro ad esempio ha sempre uno sguardo fisso in avanti, quasi proteso al futuro, e indossa sempre capi bianchi o neri, con delle decorazioni dorate, quasi fossero una specie di divisa. Da dove nasce questo look, questo approccio al personaggio così distintivo?

Giacomo Giorgio: “Tutto quello che riguarda il personaggio è frutto di un lavoro di squadra. Soprattutto la famiglia Ricci, i cattivi della serie, sono molto caratterizzati sia per il look che per le interpretazioni. Quando ho cominciato a interpretare Ciro, ho scelto di non mettere in scena il classico cattivo con un atteggiamento spocchioso, come sembra più logico fare. L’ho immaginato proteso in avanti, come fosse una pantera, e questa caratteristica dello sguardo l’ho rubata a un ragazzo che ho conosciuto al IPM di Nisida, che era a tutti gli effetti il Ciro di quel posto. Per quello che invece riguarda il look, il lavoro è stato del reparto costumi: si era deciso di differenziare sempre Ciro dagli altri, e così, mentre gli altri ragazzi detenuti avevano abbigliamenti colorati, lui era sempre vestito di nero o di bianco, perché doveva spiccare.”

I costumi da supereroi dei personaggi di Mare Fuori

E questo aspetto dei costumi si ritrova in molti dei personaggi della serie, ad esempio il Comandante Massimo Esposito (interpretato da Carmine Recano) che indossa sempre tinte di blu o azzurro. “C’è effettivamente uno studio cromatico sui personaggi – interviene Silvestrini – è vero che il Comandante cambia molto poco la palette dei suoi abiti, e come lui anche il personaggio della Direttrice (Carolina Crescentini) ha sempre abiti dalle tonalità marine, dato il valore simbolico che ha il mare in questa serie. Mentre i personaggi di altro tipo usano tinte più aggressive o neutre. Il personaggio di Beppe Romano (Vincenzio Ferrara) usa poi una palette tra il marrone e il verde, Lino (Antonio De Matteo) usa una palette su scala di grigi, e così via. Nessuno di loro è mai uscito dalla propria palette, e senza dubbio il mio passato di lavoro con i cartoni animati, ma anche con Lorenzo Ceccotti sul film Monolith, mi ha aiutato tanto a raggiungere questo grado di attenzione ai dettagli.”

I personaggi di Mare Fuori assumono quindi, sotto quest’ottica, una dimensione iconica, come i personaggi dei fumetti, come un Dylan Dog che non cambia mai l’abito che indossa. E proprio all’epica a fumetti attinge Silvestrini quando si approccia alla regia della serie, a quelle storie viscerali e a quei personaggi che si fanno icona, in particolare con la messa in scena della famiglia Ricci. “Non è un caso che proprio questi siano diventati i personaggi più iconici di Mare Fuori, a partire dal padre, Salvatore, passando per il figlio, Ciro, fino ad arrivare a Rosa, la figlia, la nuova icona di Mare Fuori. È innegabile che lei si è imposta subito, nel momento in cui è arrivata.”

A interpretare Salvatore Ricci, capofamiglia e “imprenditore del crimine”, c’è Raiz, che spiega come la presenza del personaggio sia aleggiante sopra ai figli e sopra a tutta la storia nonostante si tratti di una presenza secondaria: “Salvatore è presente sempre nella cattiva educazione che ha dato ai suoi figli. Ha cresciuto dei criminali, con il figlio che mira a essere come lui, e Rosa che invece si sente in dovere di esserlo, anche se forse non vuole.” Una presenza che aleggia sulla storia e la determina, anche se non direttamente. E questo elemento sarà determinante anche per la quarta stagione, a giudicare dal cliffhanger con cui si è chiuso il terzo ciclo di episodi.

La quarta stagione di Mare Fuori andrà in onda a partire dal febbraio 2024 su RaiDue e vedrà tornare tutti i protagonisti delle stagioni precedenti, Maria Esposito, Matteo Paolillo, Massimiliano Caiazzo, Carmine Recano, Nicolas Maupas, Artem e tutti gli altri interpreti.

The Old Oak: recensione dell’ultimo film di Ken Loach – Cannes 76

Vero decano del Festival di Cannes, Ken Loach sceglie ancora una volta la Croisette per presentare il suo ultimo – forse in tutti i sensi – The Old Oak, una storia di solidarietà e diritti che continua una tradizione cara al regista, da sempre attento a certi temi e a mettere al centro del suo sguardo le comunità più disagiate e discriminate. E se pure, a 86 anni, non avrà vinto la sua terza Palma d’Oro o il suo quarto Premio della Giuria, quello che potrebbe segnare il ritiro dalle scene di un grande del cinema moderno si conferma un film (prossimamente in Italia, distribuito da Lucky Red) in grado di toccare le corde del cuore di tutti e commuovere i più sensibili.

The Old Oak, un porto sicuro

Girato nell’ex pub The Victoria del villaggio di Murton (scelto per le riprese, svoltesi anche a Horden ed Easington, nella contea di Durham), tutto si svolge in una piccola cittadina nel nord dell’Inghilterra, dove la vita scorre placida e ci si ritrova intorno ai tavoli e le birre del pub locale, il The Old Oak. Male in arnese, ma irriducibile come il suo proprietario, TJ Ballantyne, sembra diverso da molti dei suoi avventori, come dimostra all’arrivo di un gruppo di profughi siriani in fuga dal proprio Paese e mal visti dal resto della comunità.

Che si divide, tra chi sente la propria tradizione messa in pericolo e quanti scelgono di stare vicini a Yara e la sua famiglia. Un legame particolare si crea proprio tra la giovane donna, curiosa e appassionata di fotografia, e il bonario e solitario TJ, che finiscono per allearsi per il bene di tutti e per realizzare una sorta di mensa per i più bisognosi, a prescindere dalla provenienza. Un progetto che rischia di trasformare l’unico – e ultimo – luogo di incontro rimasto a disposizione dei clienti, poco propensi a restare a guardare…

La realtà, fuori e dentro il (grande) cinema

Come in altre occasioni, la forza del film parte dalle radici, che il regista affonda nella realtà che ci circonda, e che spesso trascuriamo per abitudine alla distrazione o pigrizia, soprattutto sociale (e social), talmente superficiali da esser pronti a indignarci per il tema del momento, o più virale, e passare ad altro. Una realtà che Loach e Paul Laverty – suo amico e sceneggiatore – invece affrontano da sempre senza paura di schierarsi, instancabili nell’approfondire storie ed encomiabili nel raccogliere testimonianze direttamente da chi le vive.

Al punto da chiamare a interpretarle gli stessi ‘uomini della strada’, come il Dave Turner di Blaydon, ex vigile del fuoco che dà corpo al TJ protagonista. E che tra i tanti si rivela il più in grado di assicurare al film un centro solido intorno al quale crescere. Con una forma probabilmente meno riuscita di altre volte, purtroppo, ma ugualmente di impatto. Grazie alla potenza emotiva della conclusione e di alcuni momenti, nei quali vediamo sottolineata l’umanità della popolazione – che come gli esuli è stata vittima per anni di sfruttamento, abbandono e diseguaglianza – e la disperazione, anche dei più intolleranti, incapaci di direzionare la propria rabbia sociale, come le cronache di raccontano quotidianamente.

Si mangia insieme, si resta insieme

Quella umanità che la guerra non ha sconfitto diventa linguaggio comune tra quanti sappiano trovare il coraggio di vedere l’altro, di riconoscere il “loro” in “noi”. Fondamento imprescindibile per la costruzione del conflitto e della sua risoluzione da parte di Loach, pur in un ambito talmente limitato, che fatica a farsi universale nonostante l’insistenza – a tratti didascalica – sui concetti di “forza, solidarietà e resistenza”. E sulle seconde possibilità. La scelta del cibo come mezzo è forse la più fortunata, sia su ampia scala, quando diventa il fulcro narrativo della seconda parte dello sviluppo, sia su quella minima, con la traduzione del costume ancora vivo anche da noi, del cosiddetto “conforto” (che difficilmente non toccherà chiunque lo abbia provato).

Come detto, è il messaggio ad arrivare, meno il film, a tratti indebolito da interpretazioni iperrealiste o eccessivamente naturali (purtroppo anche quella della Yara di Ebla Mari) e che convince più nella rappresentazione dei fatti che nella descrizione delle drammaticità. L’onestà intellettuale del realizzatore impedisce di dubitare delle sue intenzioni anche quando sullo schermo vengono raccontati dolori diversi, sorprese salvifiche e sentimenti sinceri, ché a conquistare il pubblico bastano le fotografie – e quanto rappresentano – sulle pareti della sala dove lo spirito della comunità davvero si fa vivo e presente. E nella quale, tra piatti cucinati insieme e faide riconciliate, tutti potranno trovare un posto a tavola, e nella storia.

Gabriele Mainetti: il prossimo sarà un film di Kung Fu ambientato all’Esquilino

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Il regista Gabriele Mainetti, dopo aver lavorato a “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Freaks Out“, sta lavorando al prossimo progetto che sarà un film di kung fu ambientato nel quartiere multietnico di Piazza Vittorio a Roma. Le riprese sono appena cominciate a Roma e il film sarà il terzo lungometraggio di Mainetti, ancora da intitolare, che lo vedrà cimentarsi con un genere che affonda le proprie radici nella storia del cinema, come accaduto con i precedenti film. Vision Distribution lancerà le vendite del film al Marché du Film di Cannes.

Ambientato nel melting pot cosmopolita del quartiere romano l’Esquilino/Piazza Vittorio, l’ultimo lavoro di Mainetti vedrà incrociarsi due anime molto diverse. Uno è il figlio di un ristoratore locale indebitato scomparso con il suo amante. L’altra è una giovane donna misteriosa appena arrivata nella capitale italiana alla ricerca della sorella scomparsa. “Uniti dal destino, i due si ritroveranno catapultati nei bassifondi del ventre criminale di Roma”, si legge nella sinossi. “Per sopravvivere dovranno combattere fianco a fianco in una travolgente avventura senza esclusione di colpi, sfidando eserciti di spietati criminali, ma soprattutto antichi pregiudizi e diversità culturale.”

Il film di kung fu ambientato a Roma è interpretato dall’artista marziale cinese Liu Yaxi, che era la controfigura di Liu Yifei nel film della Disney “Mulan“, insieme all’italiano Enrico Borello (“Lovely Boy”), Sabrina Ferilli (“La grande bellezza”), Marco Giallini (“Perfetti Sconosciuti”) e Luca Zingaretti (“Montalbano”).

Il film è scritto da Mainetti con gli sceneggiatori Stefano Bises (“Gomorra”) e Davide Serino (“Il cattivo”). È prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, la società di Fremantle dietro a “Le Otto Montagne”, il dramma ambientato nelle Alpi che ha vinto il premio della giuria l’anno scorso a Cannes ed è diventato un successo speciale. A bordo ci sono anche Vision Distribution, una compagnia Sky, e Goon Films di Mainetti in collaborazione con la tedesca DCM, che distribuirà il film in Germania, Austria e Svizzera, e la francese Quad Films, che lo distribuirà in Francia. Vision si occuperà anche della distribuzione in Italia.

Viggo Mortensen, Shia LaBeouf, Al Pacino e altri nel cast del thriller su JFK di David Mamet ‘Assassination’

Il thriller sull’assassinio di JFK di David Mamet sta prendendo forma, con Courtney Love, Viggo Mortensen, Shia LaBeouf, Al Pacino e John Travolta che si uniscono al cast. Il nuovo titolo “Assassination” (il film era precedentemente intitolato “2 Days/1963”) sarà presentato agli acquirenti al mercato cinematografico al Festiva di Cannes questa settimana, con Arclight Films che si occuperà delle vendite internazionali.

Ecco la sinossi ufficiale del progetto: “1963. Durante un’udienza cruciale contro la criminalità organizzata, il capo della mafia di Chicago ordina l’assassinio del presidente John F. Kennedy Jr., creando una cospirazione mortale mentre altera il destino di una nazione. Diretto dal vincitore del Premio Pulitzer e candidato all’Oscar Mamet (“Heist”, “Wag the Dog”), il film è scritto da Mamet e Nicholas Celozzi, che ha basato la sceneggiatura sul suo prozio, il boss della mafia di Chicago Sam Giancana, che potrebbe aver svolto un ruolo significativo nell’orchestrare l’assassinio di Kennedy.

Precedenti rapporti sul film hanno suggerito che si concentrerà su eventi accaduti 48 ore prima dell’assassinio, raccontando la versione della storia che attribuisce alla mafia un ruolo importante nella trama che ha portato al tragico misfatto. Celozzi ha basato il materiale sui dettagli condivisi dal suo defunto zio Pepe (fratello di Giancana), il quale ha suggerito che la mano della mafia nell’assassinio fosse una vendetta per il presunto snobbamento del presidente nei confronti di Giancana e la sua campagna contro la criminalità organizzata, nonostante la sua dipendenza dalla mafia durante le elezioni.

Il direttore della fotografia premio Oscar Robert Elswitt (“There Will Be Blood”), che ha già collaborato con Mamet e Paul Thomas Anderson, è il direttore della fotografia del film. Il film è prodotto da Corey Large e Celozzi. I produttori esecutivi sono John Burnham, Gary Hamilton e Pia Patatian di Arclight Films, Jordan Nott, Bernie Gewissler e Amar Balaggan. 308 Enterprises sta finanziando il progetto. La produzione dovrebbe iniziare a settembre a Vancouver. È un onore lavorare con tutte queste leggende“, ha dichiarato il produttore Corey Large.

Wonka: Timothée Chalamet ha detto di sì perché è per un “pubblico non cinico” in un mondo di “tante brutte notizie”

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Timothée Chalamet interpreta il cioccolatiere più famoso del mondo nell’imminente musical Warner Bros. Wonka, ma oggi scopriamo che non è stato il materiale originale scritto da Roald Dahl a suscitare il suo interesse ad unirsi al progetto. Il candidato all’Oscar ha detto alla rivista Vogue di essere stato attratto dall’interpretare Willy Wonka per il semplice fatto che sarà un film per una fascia di pubblico più giovane e ottimista.

Lavorare su qualcosa che avrà un pubblico giovane e non cinico, è stata solo una grande gioia“, ha detto Chalamet. “Ecco perché ne sono stato attratto. In un momento e in un clima di intensa retorica politica, quando ci sono sempre così tante cattive notizie, si spera che questo sia un pezzo di cioccolato.

Wonka è diretto dal regista di “PaddingtonPaul King e vede come co-protagonisti Keegan-Michael Key, Rowan Atkinson, Sally Hawkins e Olivia Colman. Chalamet ha dichiarato alla stampa al CinemaCon di aprile che la sua versione di Wonka non sarebbe stata “cinica” come le precedenti iterazioni interpretate da Gene Wilder o Johnny Depp. “Questo è un Willy pieno di gioia, speranza e desiderio di diventare il più grande cioccolatiere“, ha detto Chalamet, che ha anche rivelato di aver nuotato nel vero cioccolato fuso durante le riprese delle scene del film.

Wonka, il film

Wonka è basato sui personaggi di Roald Dahl, ispirato in particolare da uno dei personaggi più amati di Dahl, Willy Wonka, e si svolge prima degli eventi di Charlie e la fabbrica di cioccolato ”, si legge nella sinossi. Nel cast anche Rowan Atkinson, Matthew Baynton, Jim Carter, Olivia Colman, Tom Davis, Simon Farnaby, Rich Fulcher, Sally Hawkins, Kobna Holdbrook-Smith, Paterson Joseph, Keegan-Michael Key, Calah Lane, Matt Lucas, Colin O’ Brien, Natasha Rothwell, Rakhee Thakrar e Ellie White.

Willy Wonka è stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in questione. Paul King, il regista dietro la serie di Paddington, firma la regia di Wonka e uscirà al cinema il 14 dicembre 2023

Wish: il teaser trailer italiano del nuovo film d’animazione Disney

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Sono disponibili il trailer e il poster in italiano del nuovo film Walt Disney Animation Studios di Natale Wish, che arriverà il 21 dicembre nelle sale italiane. Il trailer presenta la diciassettenne Asha; il potente Re Magnifico; la capretta di Asha, Valentino; e Star, una sfera celeste di sconfinata energia richiamata dal cielo dal desiderio di Asha.

Wish accoglie il pubblico a Rosas, una terra fantastica situata al largo della penisola iberica. “La nostra eroina, Asha, vive a Rosas, conosciuto come il regno dei desideri”, ha dichiarato il regista Chris Buck, che dirige il film insieme a Fawn Veerasunthorn. “Le persone arrivano da ogni dove per esprimere i propri desideri più profondi a un re magico che promette di esaudirli, un giorno. Solo lui può decidere quali desideri si avvereranno e quando”.

Veerasunthorn ha aggiunto: “Siamo stati ispirati da così tanti film iconici dei 100 anni di Disney Animation, in particolare dalle storie in cui si esplora il potere di chi ha un desiderio, unito alla convinzione di realizzarlo. È stata una gioia per tutto il nostro team poter onorare questa eredità con questa storia incredibile e questi straordinari personaggi”.

In Wish, la brillante sognatrice Asha esprime un desiderio così potente che viene accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un nemico formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose.

Il film è diretto dal regista premio Oscar® Chris Buck (Frozen, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (Raya e l’ultimo drago), prodotto da Peter Del Vecho (Frozen, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e co-prodotto da Juan Pablo Reyes (Encanto). Jennifer Lee (Frozen, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) è la produttrice esecutiva, oltre che sceneggiatrice del progetto insieme a Allison Moore (Notte stellata, Manhunt). Le canzoni originali sono firmate dalla cantautrice nominata ai Grammy® Julia Michaels e dal produttore/cantautore/musicista vincitore del Grammy® Benjamin Rice, mentre la colonna sonora è composta da Dave Metzger.

Wish, il teaser poster italiano

Emily: il trailer del film su Brontë con Emma Mackey

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Emily: il trailer del film su Brontë con Emma Mackey

Martedì 16 maggio alle ore 21, il Cinema Nazionale di Torino ospita l’anteprima nazionale di Emily il film diretto da Frances O’Connor con Emma Mackey in uscita al cinema il 15 giugno distribuito da BIM. L’evento si inserisce nel più ampio programma del Salone OFF, la grande festa cittadina che accompagna la XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. La proiezione sarà introdotta da Nicola Lagioia, alla sua ultima edizione come Direttore, che ora firma e dirige Lucy, rivista multimediale e grande novità dell’approfondimento culturale nazionale. L’anteprima del film di Frances O’Connor sarà l’occasione per lanciare, in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi, gruppi di lettura e approfondimento che coinvolgeranno i tanti appassionati della scrittrice inglese per tutto il mese di giugno. L’Indice dei Libri del Mese, una delle più longeve riviste italiane di informazione culturale, proporrà ai propri lettori un’attività social dedicata a Cime Tempestose. Il Premio Calvino, uno dei più importanti riconoscimenti alle opere prime inedite di narrativa, inviterà i propri lettori a celebrare una tra le più note opere d’esordio: Cime Tempestose scritto nel 1845 da Emily Brontë.

Emily: la trama

Cosa si nasconde dietro la creazione di un capolavoro? Emily racconta l’appassionante vita di una delle scrittrici più amate di tutti i tempi, Emily Brontë. Profondamente influenzata dalla morte della madre, dai confini imposti dal padre e dalla vita familiare, dal rapporto con le sorelle Charlotte e Anne e dall’amato fratello Branwell, Emily è incessantemente alla ricerca della libertà artistica e personale. Una ricerca irrefrenabile, fervida e impetuosa che esplode nella creazione di uno dei più grandi romanzi di tutti i tempi: a meno di trent’anni scrive Cime tempestose.

Diretto da Frances O’ Connor e magistralmente interpretato dalla star della serie televisiva Sex Education Emma Mackey.

Houria – La voce della libertà, dal 21 giugno al cinema

Houria – La voce della libertà, dal 21 giugno al cinema

Dopo essere stato presentato in anteprima in concorso ufficiale alla Festa del Cinema di Roma, dal 21 giugno arriva nei cinema italiani con I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection HOURIA – LA VOCE DELLA LIBERTÀ, il nuovo film di Mounia Meddour (Non conosci Papicha). Prima dell’uscita, il film sarà presentato alla 19a edizione di Biografilm Festival (Bologna, 9-19 giugno), la cui immagine ufficiale è proprio una foto della sua coraggiosa protagonista.

Mounia Meddour torna a parlare della condizione femminile in Algeria e della lotta costante delle donne arabe per emanciparsi e far sentire la loro voce, e lo fa attraverso la storia di una giovane ballerina.

Houria, recensione del film di Mounia Meddour

Houria (Lyna Khoudri, Miglior promessa ai Premi César 2020 per Non conosci Papicha, vista di recente anche in The French Dispatch e November – I cinque giorni dopo il Bataclan) è una talentuosa ballerina di Algeri che, dopo un grave episodio di violenza, è costretta a rinunciare alla danza. Grazie al sostegno di una comunità di donne nella medesima condizione, riuscirà a risollevarsi per ricomporre, insieme alle altre, sé stessa, la sua fisicità e la sua spiritualità. In una società patriarcale e ancora misogina come quella algerina – dove le tradizioni incombono, le possibilità di affrancamento si affievoliscono e le libertà di espressione si annullano – ragazze come Houria sono simbolo di resilienza.

Un film di denuncia e di dolore, ma anche denso di speranza secondo la regista Mounia Meddour, che ritiene che la vera forza di Houria sia la sua capacità di rinascere. «Diventerà sé stessa», dichiara, «così ho immaginato il personaggio di Houria: un’eroina resa grandiosa dalla sua perseveranza, come l’Algeria che è ferita ma ancora in piedi…».

Non a caso Houria in arabo significa “libertà” e “donna indipendente”.

Houria – La voce della libertà sarà nei cinema dal 21 giugno con I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Houria – La voce della libertà, la trama

Dalla regista di Non conosci Papicha, un’emozionante storia di rivalsa e accettazione con la stella emergente Lyna Khoudri (The French Dispatch, Non conosci Papicha). Algeri. Houria, giovane e talentuosa ballerina, subisce una violenta aggressione che le strappa, insieme al sogno di una carriera nella danza, la voce. Solo grazie al supporto di un gruppo di donne che hanno vissuto esperienze simili alla sua, potrà imparare a rimettersi in piedi e troverà, proprio nella danza, un nuovo modo di esprimersi, un silenzioso grido di libertà capace di sollevarsi con forza fino al cielo. E colpire direttamente al cuore.

Festival di Cannes, che accoglienza riserverà a Johnny Depp?

Festival di Cannes, che accoglienza riserverà a Johnny Depp?

La carriera un tempo incandescente di Johnny Depp è esplosa sulla scia dei suoi numerosi scandali, ma il controverso attore ha tutte le ragioni per aspettarsi un benvenuto da star del cinema quando arriverà al Festival di Cannes oggi per la premiere di “Jeanne du Barry. Il dramma in costume è il primo ruolo da protagonista di Johnny Depp in tre anni, un periodo di tempo in cui la star ha per lo più fatto notizia per le sue battaglie legali in corso con l’ex moglie Amber Heard (ha perso una causa per diffamazione nel 2020 che coinvolgeva le sue accuse di abuso nel Regno Unito, solo per vincerne un altro negli Stati Uniti nel 2022).

Ma durante quel periodo tempestoso, quello che ha visto Johnny Depp essere licenziato da progetti di alto profilo come il franchise spin-off di “Harry Potter” “Animali fantastici“, l’Europa è rimasta un porto nella tempesta. Ha continuato a essere celebrato nei festival cinematografici di tutto il continente con il pubblico che si è mostrato fedele per vedere i film che è riuscito a realizzare tra le apparizioni sui tabloid e il set. Da parte sua, il Festival di Cannes ha respinto i suggerimenti secondo cui non dovrebbe offrire a Johnny Depp  una piattaforma date le accuse di abuso di Amber Heard. Il capo del festival  Thierry Fremaux ha inquadrato la presentazione di “Jeanne du Barry” come una questione di libera espressione.

Le parole di Thierry Fremaux su Johnny Depp

Non conosco l’immagine di Johnny Depp negli Stati Uniti. A dire il vero, nella mia vita, ho solo una regola: è la libertà di pensiero, e la libertà di parola e di azione all’interno di un quadro legale“, Fremaux  ha detto durante una conferenza stampa lunedì. “Se a Johnny Depp fosse stato vietato di recitare in un film, o se il film fosse stato bandito, non saremmo qui a parlarne“. Depp non sarà solo sulla croisette per promuovere il suo ultimo film. Sta anche portando al Festival di Cannes il suo prossimo impegno, un film biografico sull’artista italiano Amedeo Modigliani, che segna il suo ritorno alla sedia da regista dopo il film del 1997 “The Brave”. Al festival l’attore è in cerca di sostenitori per il progetto.  Se riesce a ottenere un finanziamento, Johnny Depp spera di girare il film a Budapest entro questo autunno.

Da parte sua, Fremaux sembra aver separato l’arte di Depp dal suo dramma fuori dallo schermo. Per il resto, sono l’ultima persona a poter discutere di tutto questo“, ha detto ai giornalisti. “Se c’è una persona al mondo che non ha trovato il minimo interesse per questo processo così pubblicizzato, quella sono io. Non so di cosa si tratta. Mi interessa Johnny Depp come attore.

Cosa sappiamo di Jeanne du Barry

Al suo sesto lungometraggio Maïwenn interpreterà Jeanne du Barry accanto a Johnny Depp nei panni di re Luigi XV. Nel cast anche le star Benjamin Lavernhe, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory e India Hair. Il film racconta la vita, l’ascesa e la caduta della favorita di re Luigi XV. Jeanne Vaubernier, una giovane donna della classe operaia affamata di cultura e piacere, usa la sua intelligenza e il suo fascino per salire uno dopo l’altro i gradini della scala sociale. Diventa la favorita del re Luigi XV che, ignaro del suo status di cortigiana, riacquista attraverso di lei il suo appetito per la vita. I due si innamorano perdutamente e contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a Versailles, dove il suo arrivo scandalizza la corte…

Maïwenn è regista, sceneggiatrice, attrice e produttrice, il suo cinema è intriso di una certa realtà, liberamente ispirata alla sua stessa vita sulla quale modella i suoi personaggi e gli intrighi. Ricerca dell’identità, costruzione di sé e della famiglia in generale, tutti questi aspetti sono al centro anche di questo suo ultimo lavoro. Il film sarà distribuito da Notorious Pitures, presto sarà annunciata la data di uscita nelle sale italiane.

Festival di Cannes 76: al via l’edizione 2023 della kermesse francese

Parte oggi, dalle spiagge del sud della Francia, la 76° edizione del Festival di Cannes che sarà inaugurata ufficialmente con la cerimonia di apertura di questa sera, alle 19.00.

L’attrice Chiara Mastroianni, figlia di sarà Maestra di Cerimonia e conduttrice della 76esima edizione. Accoglierà sul palco del Grand Théâtre Lumière del Palais des Festivals la giuria, tra cui Ruben Östlund, presidente della giuria insieme a Maryam Touzani, Denis Ménochet, Rungano Nyoni, Brie Larson, Paul Dano, Atiq Rahimi, Damián Szifron e Julia Ducournau.

La cerimonia di apertura sarà trasmessa in diretta martedì 16 alle 19:00 su France 2. Uno dei momenti salienti della cerimonia sarà la presenza dell’ospite d’onore del 76° Festival, l’attore e produttore americano Michael Douglas, che riceverà una Palma d’oro onoraria in occasione della cerimonia. A seguire la cerimonia ci sarà la proiezione ufficiale del film di apertura, Jeanne du Barry di Maïwenn. Il film uscirà nelle sale in Francia lo stesso giorno.