Il regista di anime Makoto Shinkai ha costruito un curriculum
impressionante nel corso degli anni e con l’uscita di
Suzume non c’è mai stato un momento migliore per
classificare i film di Shinkai. Shinkai è un regista noto per la
produzione di film anime che si concentrano molto sul dramma dei
personaggi e sulle storie d’amore. I suoi film non hanno riscosso
particolare successo fino all’incredibile successo di Your Name, ma grazie a questo, e ai film che
lo hanno seguito, Shinkai è diventato uno dei nomi più
riconoscibili degli anime.
Makoto Shinkai si è certamente fatto
un nome come regista nel corso degli anni. Questa classifica elenca
i dodici film dal peggiore al migliore.
1Weathering With You
Makoto Shinkai ha realizzato
molti grandi film nel corso degli anni, ma il migliore è senza
dubbio Weathering with You. Il film non solo rende
ancora più grandi i punti di forza di Your Name con una grafica e
una musica ancora migliori, ma riesce a sopperire persino le
carenze del suo predecessore.
Oltre a una storia molto più serrata,
Hodaka e Hina vengono sviluppati
molto meglio rispetto agli altri protagonisti di Shinkai,
risultando molto valorizzati sia come coppia che come personaggi
individuali. Il miglioramento del lavoro sui personaggi fa sì che
gli stili emotivi della scrittura di Shinkai brillino il più
possibile e, di conseguenza, Weathering with You è
il miglior film di Makoto Shinkai fino ad
oggi.
Altre quattro star sono state
aggiunte al cast della seconda stagionedi
House of
the Dragon quasi due settimane
dopo la pubblicazione della
prima foto dal set.Secondo Variety, Gayle Rankin
è stata scelta per interpretare la guaritrice Alys Rivers,
mentre Simon Russell Beale interpreterà Ser
Simon Strong, il prozio di Lord Larys Strong interpretato da
Matthew Needham.
Freddie Fox
è stato scelto per interpretare Ser Gwayne Hightower,
figlio di Otto Hightower interpretato da
Rhys Ifans, mentre Abubakar Salim
interpreterà il marinaio Alyn di Hull. Tutti e quattro appariranno
nella seconda stagione, che dovrebbe durare otto episodi.Basato su Fire &
Blooddi George RR Martin, House
of the Dragonracconta l’ascesa e la
caduta dei Targaryen, l’unica famiglia di signori dei draghi
sopravvissuta al destino di Valyria. Si svolge 200 anni prima
degli eventi del pluripremiato adattamento in serie di Il trono
di spade (Game
of Thrones),
che ha trasmesso il suo episodio finale nel 2019.
House
of the Dragon è stato un incredibile successo per HBO,
con una media di circa 29 milioni di spettatori per episodio al
momento della sua uscita. Un altro spin-off di Game of Thrones,
A Knight of the Seven Kingdoms, è stato appena annunciato. La
produzione della seconda stagione è iniziata la scorsa settimana
nel Regno Unito. Non è stata rivelata alcuna finestra di uscita, ma
con le riprese iniziate, è probabile che ci sarà a breve un
annuncio.
Nel cast della seconda stagione di
House
of the DragonMatt
Smith, Emma
D’Arcy, Olivia
Cooke,Eve Best, Steve Toussaint, Fabien
Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e
Rhys Ifans. Fra gli attori della prima stagione che tornano nel
cast dei nuovi episodi anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe
Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham. I
crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo
George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo
Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa
Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto
dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.
The Conjuring: Last
Rites sarà ancora una volta scritto da
David Leslie Johnson-McGoldrick, che ha scritto la
sceneggiatura degli ultimi due film. A partire da ora, lo studio
non ha ancora annunciato chi dirigerà il sequel di The Conjuring: per
ordine del diavolo del 2021. Il film sarà però
prodotto anche dal creatore del franchise James
Wan e Peter Safran, con le star
principali Patrick Wilson e Vera
Farmiga che riprenderanno i loro ruoli di
investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren.
Ulteriori dettagli sulla trama e sui
personaggi di The Conjuring: Last
Rites sono ancora tenuti
nascosti. Tuttavia, Wan ha recentemente confermato che il
sequel horror potrebbe potenzialmente concludere la storia di
Ed e Lorraine Warren. “Sì, ci stiamo lavorando proprio
ora. I filmdiConjuringsono molto preziosi per noi”, ha detto Wan a Collider. “E
quindi in un certo senso vogliamo solo prenderci il nostro tempo
per assicurarci di farlo bene e per assicurarci che l’emozione
della degli Warren che vogliamo raccontare sia quella giusta“.
Si attendono prossimamente maggiori informazioni sul progetto.
Durante una recente
apparizione al CinemaCon di Las Vegas, il vincitore del Golden
Globe Aaron
Taylor-Johnsonha confermato che
l’attesissimo adattamento cinematografico di Kraven the
Hunterdella Sony Pictures sarà
ufficialmente il primo film Marvel dello studio con rating
R. Ha anche presentato il primo filmato esclusivo, offrendo ai
partecipanti un primo sguardo al film sui
supereroi. Secondo Variety,
il video mostrava un Kraven zuppo di sangue mentre uccide senza
pietà le sue vittime con armi a forma di artiglio e i suoi
denti.
Kraven the
Hunter sarà interpretato da Aaron Taylor-Johnson
(Avengers: Age of
Ultron) mentre assume il mantello del
cattivo diSpider-Man,
che è un immigrato russo di nome Sergei Kravinoff. Nel film,
che viene annunciato come il prossimo capitolo dello Spider-Man
Universe (SSU) di Sony, va in missione per dimostrare di
essere il più grande cacciatore del mondo.Ad
affiancare Taylor-Johnson nel film Marvel di Sony con
classificazione R c’è Fred Hechinger (Fear
Street Trilogy, The White Lotus) nei panni di
Chameleon, il fratellastro di Kraven; la candidata all’Oscar
Ariana DeBose (West Side
Story) nel ruolo di Calypso, la compagna dell’occasione
e amante di Kraven; Russell Crowe e Levi
Miller in ruoli sconosciuti.
Anche
Christopher Abbott e Alessandro Nivola sono stati
scelti come cattivi principali.Kraven the
Hunter è diretto dal candidato all’Oscar JC
Chandor (A
Most Violent Year
) da una sceneggiatura co-scritta da Richard Wenk
(The
Equalizer),
Matt Holloway e Art Marcum. Avi Arad e Matt Tolmach stanno
producendo il progetto.
Kraven the Hunter, il film
Dopo il
successo di Venom: Let
There Be
Carnage e Spider-Man: No
Way Home, Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame
Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway e
Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno. Kraven the
Hunter uscirà al
cinema il 06 ottobre 2023 distribuito da Sony Pictures
Italia e Warner Bros.
Rispondendo a una recente domanda
di un fan su Instagram, Gunn ha
rivelato che non ci sarebbero state una ma ben due scene
post-credit nel prossimo film di supereroi. Anche se questo
potrebbe non essere uno notizia shock visto che la maggior parte
dei film dei Marvel Studios presenta due scene post-credit, i fan
saranno sicuramente felici di sapere che il
Vol. 3 seguirà la formula più consueta
dell’MCU. Non è chiaro quando le scene post-credit
saranno inserite nell’economia del film, ma lo standard prevede una
scena a metà crediti e poi una breve sequenza alla fine del rullo!
Dai un’occhiata al commento di James Gunn sui
Guardiani della Galassia
Vol. 3 scene post-credit qui
sotto:
In attesa di poter vedere il film,
anche alla luce di questi pareri, ricordiamo che la sinossi
ufficiale per Guardiani della Galassia Vol.
3 recita quanto segue: “in
Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di
disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora
sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra
attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno
di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe
portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.“
Nonostante debba ancora affermarsi,
e abbia alle spalle una eseguia filmografia, l’attore Jared
Padalecki ha saputo far tesoro dei ruoli offertigli
durante questi anni, dimostrando di essere dotato di buona
versalità, attirando le attenzioni del pubblico, pronto a seguirlo
in ruoli più impegnativi che si spera arrivino presto.
Ecco 10 cose che non sai di
Jared Padalecki.
Jared Padalecki carriera
1. I film. La
carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 1999 con il film
Me and Dad. Successivamente prende parte ai lungometraggi
Una scatenatta dozzina (2003), Una pazza giornata a
New York (2004), Il volo della fenice (2004), La
maschera di cera (2005), Nickname: Enigmista (2005),
e Venerdì 13 (2009).
2. Le serie TV.
Più celebre per i suoi ruoli televisivi, l’attore ha negli anni
partecipato a serie come Una mamma per amica (2000-2005),
E.R. – Medici in prima linea (2001), e dal 2005 interpreta
Samuel “Sam”Winchester nella serie Supernatural.
Jared Padalecki Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 5,1 milioni
di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
fotografie scattate in momenti di svago con la famiglia o con
amici. Non mancano inoltre foto scattate dai set o dalle premiere a
cui l’attore ha preso parte.
Jared Padalecki
vita privata
4. E’ sposato. Il
27 febbraio 2010 si è sposato con l’attrice Genevieve Cortese,
conosciuta sul set di Supernatural. Nel 2012 danno alla
luce la loro primo genita, seguita nel 2013 dal secondo figlio e
nel 2017 dalla terza figlia.
Jared Padalecki personalità
5. Adora fare
scherzi. L’attore viene descritto dai suoi colleghi come
una persona solare e spiritosa. E’ stato inoltre rivelato che
durante i tempi morti sui set, l’attore adori fare scherzi ai suoi
colleghi. Molti di questi sono stati filmati e diffusi in rete.
Jared Padalecki salute
6. Ha sofferto di
depressione. Nonostante le notizie sugli scherzi attuati
dall’attore, Padalecki ha dichiarato pubblicamente di aver sofferto
di depressione in gioventù, specialmente quando faticava a trovare
i primi lavori nello spettacolo. Fortunatamente grazie alla
famiglia questo aspetto di lui è andato scemando.
Jared Padalecki Superman
7. Era in lizza per il
ruolo del supereroe DC. L’attore era stato considerato per
il ruolo di Clark Kent nel film che doveva essere diretto dal
regista McG. Tra i suoi rivali per la parte vi era
anche l’attore Henry
Cavill. Il film non si fece più, ma Cavill riuscì
comunque ad interpretare il personaggio nel film L’uomo d’acciaio.
8. Non sapeva come si
sarebbe conclusa la serie. L’attore si è sempre dichiarato
soddisfatto dai risultati raggiunti dalla serie
Supernatural, affermando di non aver mai saputo come
questa si sarebbe conclusa. Ogni stagione, secondo l’attore,
iniziava con un finale prestabilito che cambiava tuttavia in fase
di riprese. Ciò ha reso entusiasmante partecipare a qualcosa che
poteva sorprendere ad ogni puntata.
9. Vorrebbe far fare al suo
personaggio cose semplici. L’attore si è sempre trovato
coinvolto in grandi eventi all’interno della serie, e in
un’intervista ha dichiarato che avrebbe desiderato far fare al suo
personaggio anche cose semplici come correre al mare, nuotare o
fare il bucato in mutande.
Jared Padalecki età e altezza
10. Jared Padalecki è nato
a San Antonio, negli Stati Uniti, il 19 luglio 1982.
L’attore è alto complessivamente 193 centimetri.
La Warner Bros. ha
finalmente rilasciato il secondo trailer ufficiale di
The
Flash, in cui vedremo Ezra
Miller nei panni di Barry Allen fare
squadra con il Batman di Michael
Keaton e la naufraga kryptoniana
Supergirl, interpretata da Sasha
Calle.
La sinossi del film recita: “i
mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi
superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli
eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua
famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane
intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato,
minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui
rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un
Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un
kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando.
Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro
che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la
vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare
l’universo?”
Netflix annuncia la data di uscita della terza
stagione di THE
WITCHER, l’acclamata serie fantasy sulle avventure di
Geralt di Rivia, interpretato da
Henry Cavill. La terza stagione sarà composta da 8
episodi e sarà rilasciata questa estate in due parti in tutti
i Paesi in cui il servizio è attivo: il volume 1 debutterà il 29
giugno con i primi 5 episodi, mentre il volume 2 il 27 luglio con
gli ultimi 3 episodi.
The Witcher 3, la trama
Mentre monarchi, maghi e
bestie del Continente competono per catturarla, Geralt conduce Ciri
a nascondersi, determinato a proteggere la sua famiglia appena
riunita da coloro che minacciano di distruggerla. Incaricata
dell’addestramento magico di Ciri, Yennefer li conduce alla
fortezza protetta di Aretuza, dove spera di scoprire di più sui
poteri non sfruttati della ragazza; invece, scoprono di essere
sbarcati in un campo di battaglia di corruzione politica, magia
oscura e tradimento. Devono reagire, mettere tutto in gioco o
rischiare di perdersi per sempre.
La showrunner e
produttrice esecutiva è Lauren Schmidt Hissrich.
Alla regia Stephen
Surjik, Gandja Monteiro, Loni Peristere e Bola Ogun, mentre la
sceneggiatura è opera di Mike Ostrowski, Javier Grillo-Marxuach,
Tania Lotia, Haily Hall, Matthew D’Ambrosio, Clare Higgins, Rae
Benjamin e Troy Dangerfield.
La serie è stata girata
tra Inghilterra, Italia, Galles, Croazia, Slovenia e Marocco, ed è
prodotta da Tera Vale Ragan, Veselin Karadjov e Sasha Harris. Sono
produttori esecutivi anche Steve Gaub, Matt O’Toole, Mike
Ostrowski, Javier Grillo-Marxuach, Platige Films (Tomek Baginski e
Jarek Sawko), Hivemind Content (Jason Brown e Sean Daniel).
Cast:
Henry Cavill (Geralt di Rivia),
Anya Chalotra (Yennefer di Vengerberg),
Freya Allan (Principessa Cirilla di Cintra), Joey
Batey (Ranuncolo), Myanna Buring (Tissaia), Eamon Farren (Cahir),
Mimî M Khayisa (Fringilla), Royce Pierreson (Istredd), Anna Shaffer
(Triss Merigold), Mecia Simson (Francesca), Tom Canton
(Filavandrel), Mahesh Jadu (Vilgefortz), Graham McTavish
(Dijkstra), Cassie Clare (Philippa), Hugh Skinner (Radovid), Wilson
Mbomio (Dara), Lars Mikkelsen (Stregobor), Terence Maynard
(Artorius), Simon Callow (Codringher), Liz Carr (Fenn),
Therica Wilson-Read (Sabrina), Safiyya Ingar (Keira), Rochelle Rose
(Margarita),
Michalina Olszanska (Marti), Robbie Amell
(Gallatin), Jeremy Crawford (Yarpen), Bart Edwards (Emhyr), Aisha
Fabienne Ross (Lydia), Christelle Elwin (Mistle) e Meng’er Zhang
(Milva).
Quella di Hänsel e Gretel è
una delle fiabe più celebri riportate dai fratelli
Grimm. Da loro riscritta agli inizi dell’Ottocento, questa
ha in realtà origini molto più remote, che portano fino al
Medioevo, un’epoca di scarsità alimentare e di terrore nei
confronti della figura della strega. Questi elementi sono poi
diventati caratterizzanti dell’opera, ancora oggi nota e riproposta
sotto forme diverse. Uno degli adattamenti più recenti e
particolari è Hansel & Gretel – Cacciatori di
streghe (qui la recensione), diretto nel
2013 da Tommy Wirkola, noto anche per aver
diretto il fantascientifico Seven Sisters.
La favola originale è qui riproposta
come prologo della storia, che si configura poi come un sequel
ideale nel quale i due protagonisti, ormai adulti, sono diventati
degli esperti cacciatori di streghe. L’obiettivo del regista e dei
produttori era dunque quello di dar vita ad un’opera che coniugasse
gli elementi classici della fiaba con qualcosa di nuovo e
contemporaneo. Tra toni cupi e tanta violenza, il film si
colloca dunque all’interno di un filone di lungometraggi che
rileggono le celebre fiabe in chiave dark, come Cappuccetto rosso
sangue e Biancaneve e il
cacciatore.
Girato in tenebrose località
europee, con effetti speciali per lo più pratici e realistici e
numerose sequenze d’azione di grande impatto, il film è dunque
un’opera da riscoprire per chi è amante del genere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Hansel & Gretel – Cacciatori di
streghe: la trama del film
Protagonisti del film sono
Hansel e Gretel, due fratelli che
da piccoli vengono abbandonati nel bosco e, mentre cercano riparo
dalle intemperie, si imbattono in una graziosa casetta di
Marzapane. Ignari che l’abitazione sia presidiata da una perfida
strega, i due fratelli entrano nella casa e cadono nella trappola
della megera. Grazie alla loro astuzia, però, Hansel e Gretel
riescono ad uccidere la donna e scoprono di essere immuni alla
magia. Ormai cresciuti, i due fratelli sono diventati celebri
cacciatori di streghe, chiamati a combattere contro le perfide
megere e a sventare i loro crudeli piani contro gli innocenti.
Grazie al suggerimento di un giovane
di nome Ben, i due cacciatori si mettono ora sulle
tracce della strega Muriel, leggendaria e temuta
strega. Ben presto scopriranno che la donna ha intenzione di
sacrificare dodici bambini per ottenere l’immortalità. Sebbene i
due fratelli lottino con tutte le loro forze, Muriel riesce a
rapire l’ultima bambina per compiere il macabro rito. Con poco
tempo a disposizione, i due fratelli faranno però ulterio scoperte
sconcertanti. Il sabba delle streghe porta infatti galla
un’incredibile verità sul loro passato, che dovranno ora impedire a
Muriel di compiere il suo diabolico progetto.
Hansel & Gretel – Cacciatori di
streghe: il cast del film
Ad interpretare Hansel vi è l’attore
Jeremy Renner,
il quale si è interessato al progetto ancor prima di leggere la
sceneggiatura. Fortemente voluto dal regista dopo che questi lo
aveva visto recitare in The Hurt Locker, l’attore si è poi
sottoposto ad un intenso allenamento fisico al fine di poter
eseguire personalmente anche le scene più complesse. Renner si è
inoltre detto particolarmente affascinato dall’idea di rendere
Hansel affetto da diabete, una malattia che lo arricchisce di
umanità. L’esperienza sul set di questo film è stata da lui
descritta come una delle più entusiasmanti della sua carriera,
avendo avuto modo di fare cose mai fatte prima.
Accanto a lui, nei panni di Gretel
vi è invece l’attrice Gemma Arterton.
Il ruolo era originariamente stato offerto a Noomi
Rapace, che non poté però accettare per via di altri
impegni. Come il suo collega, anche la Arterton si è sottoposta ad
un duro allenamento fisico, riportando però un infortunio alla
caviglia durante le riprese. Nei panni della strega Muriel vi è
invece l’attrice Famke Janssen,
la quale accettò il ruolo in quanto bisognosa in quel momento di
soldi. In seguito, pur trovando complesso il processo di
trasformazione in strega con il trucco, l’attrice si è detta
entusiasta di aver potuto dar vita ad un personaggio tanto
potente.
Hansel & Gretel – Cacciatori di
streghe: il sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Dato il buon successo del film al
box office globale, dove ha incassato oltre 200 milioni di dollari,
la Paramount ha annunciato da subito l’intenzione di realizzare un
sequel. Wirkola, il regista del film, ha però annunciato che non
avrebbe ripreso il suo ruolo, in quanto interessato a dirigere
altre tipologie di storie. Tra il 2013 e il 2015, dunque, si sono
susseguite una serie di notizie sulle possibili nuove storie che il
sequel avrebbe potuto raccontare. Dopo il 2015, tuttavia, le
speculazioni su questo nuovo film sono cessate e ad oggi non si
hanno ulteriori notizie. È dunque lecito pensare che il sequel sia
ormai stato definitivamente accantonato.
È possibile fruire di
Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 24 aprile alle ore 23:00
sul canale Rai 4.
Nel corso della sua storia il cinema
si è sempre rivelato il mezzo prediletto per raccontare eventi
realmente accaduti, riuscendo a trasmettere tutta una varietà di
emozioni e sensazioni altrimenti irraggiungibili. È esattamente ciò
che accade con il film The Impossible
(qui la recensione), diretto nel
2012 dallo spagnolo Juan Antonio Bayona, e
incentrato sulla vera storia di una famiglia colpita, divisa e
messa a dura prova dallo tsunami abbattutosi da uno tsunami sulle
spiagge della Thailandia. Un film catastrofiche ripercorre quelle
drammatiche ore con quanto più realismo possibile, coinvolgendo lo
spettatore in una vera e propria prova di resistenza.
Per raccontare un dramma universale
di questo genere, il regista sceglie di non affidarsi ciecamente
agli effetti speciali di computer grafica, aspirando invece a
girare le complesse sequenze in un set con vera acqua. La grande
sfida fu dunque quella di ricostruire uno tsunami in miniatura,
attraverso il quale poter aiutare anche gli stessi interpreti nella
loro performance. La ricerca di realismo ha così portato il film ad
ottenere quei sentimenti e quella verità necessarie per
appassionare e commuovere un vasto pubblico.
Fu così che al momento del suo
arrivo in sala The Impossible si affermò come un grande
successo al box office. A fronte di un budget di circa 45 milioni
di dollari, questo arrivò ad incassarne oltre 198 in tutto il
mondo. Allo stesso tempo, il film ricevette ottime considerazioni
da parte della critica, partecipando e vincendo in diverse
competizioni cinematografiche, tra cui i prestigiosi premi Goya,
considerati gli Oscar spagnoli. Prima di vedere il film può
certamente essere utile essere a conoscenza della vera storia a cui
questo si ispira, e che si potrà ritrovare di seguito insieme anche
ad altre curiosità.
The Impossible: la trama
del film
Protagonista del film è la famiglia
Bennett, composta da Maria,
Henry, Lucas,
Simon e Thomas. Questi si recano
in un resort thailandese per trascorrere insieme le vacanza
natalizie. Tutto sembra procedere per il meglio, fino a quando la
mattina del 26 dicembre un violentissimo tsunami travolge l’intera
isola, distruggendo il villaggio e sperdendo quanti vi si trovavano
dentro. Maria e il figlio maggiore Lucas vengono brutalmente
separati dagli altri tre membri della famiglia, per i quali temono
ora il peggio. Divisi dalla devastazione e dalla morte, ha così
inizio per i membri della famiglia un vero e proprio calvario,
durante il quale cercheranno disperatamente di non soccombere ma
affermare il proprio desiderio di sopravvivenza. Sarà questo e
l’amore reciproco a permettere loro di potersi ricongiungere.
The Impossible: il cast
del film
Nel raccontare la storia dei reali
sopravvissuti allo tsunami, il regista decide di non voler
assegnare una chiara nazionalità ai protagonisti, permettendo così
al film di poter avere carattere universale. Per tale motivo si
decise allora di ricorrere ad alcuni noti interpreti di Hollywood,
grazie ai quali il film avrebbe potuto raccogliere ulteriori
attenzioni. Nel ruolo di Maria Bennett, dunque, si trova l’attrice
Naomi
Watts, candidata al premio Oscar come miglior attrice
per la sua interpretazione. La Watts ha raccontato di essersi
preparata a lungo per dar vita al suo personaggio, incontrando
anche la vera donna a cui questo si ispira. Nel ruolo del marito
Henry Bennett vi è invece l’attore Ewan
McGregor, il quale a sua volta ha dovuto prepararsi
fisicamente per poter sostenere quanto richiesto per il
personaggio.
Ad interpretare il figlio maggiore
Lucas c’è l’attore Tom
Holland. Oggi estremamente popolare grazie al ruolo di
Spider-Man, The Impossible fu il primo film per il cinema
per lui, dove dimostrò un talento naturale per la recitazione. Nel
ruolo di Thomas Bennett vi è invece Samuel Joslin,
mentre il piccolo Simon Bennett è interpretato da Oaklee
Pendergast. Molti degli altri ruoli secondari presenti nel
film sono interpretati dai veri superstiti dell’evento, i quali
accettarono di partecipare per contribuire a portare nel film
ulteriore realismo. L’intero cast dovette prepararsi al film
trascorrendo molto tempo a contatto con l’acqua, raggiungendo così
la forma fisica e psicologica per poter rendere credibile l’evento
catastrofico al centro del film. Tale preparazione è stata poi da
loro descritta come particolarmente logorante.
The Impossible: la vera
storia dietro al film
I veri protagonisti della vicenda
narrata nel film sono i coniugi spagnoli María Belón e Enrique
Álvarez. Questi si trovavano in un resort thailandese per
trascorrere le vacanze natalizie con i tre figli di 10, 8 e 5 anni.
La mattina del 26 dicembre un violento tsunami si abbatte però su
di loro, travolgendoli e portando distruzione ovunque. María
fortunatamente riuscì a mettersi in salvo aggrappandosi ad un
albero, per poi individuare suo figlio maggiore poco distante da
lei e raggiungerlo a nuoto. Durante tale impresa la donna finì però
con il rimanere gravemente ferita a causa delle macerie. Con il
placarsi della situazione, la donna ebbe così modo di
ricongiungersi con il figlio, accorgendosi però della profonda
ferita riportata alla gamba. I due venero poi tratti in salvo e
portati in ospedale, dove ricevettero le cure adeguate.
Nel frattempo, suo marito Enrique
era riuscito a ricongiungersi con i figli più piccoli. Dopo averli
lasciati al sicuro iniziò a ricercare sua moglie e il primogenito
girando tutti gli ospedali del luogo. L’uomo, che iniziava a temere
di averli persi per sempre, riuscì infine a ritrovarli e
ricongiungersi con loro. Quando le condizioni di María si
stabilizzarono la donna venne trasferita altrove, per poi essere
dimessa e pronta per tornare a casa. Ancora oggi la famiglia si
ritiene incredibilmente fortunata per essere riuscita a ritrovarsi
senza aver perso nessuno dei suoi membri. Lo tsunami di quel
giorno, infatti, ebbe degli esiti devastanti. In un solo colpo
persero la vita oltre 200 mila persone tra la Thailandia,
l’Indonesia, lo Sri Lanka e molti altri paesi del sud-est
asiatico.
The Impossible: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
The Impossible è infatti disponibile nel
catalogo di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno 24
aprile alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
Perdersi è spesso l’unico modo per
ritrovarsi e viaggiare andando contro pregiudizi, limiti e
soprattutto contro il già noto è il miglior modo per riuscire ad
ottenere nuove consapevolezze. Il cinema ci ricorda spesso del
grande potenziale che ogni viaggio può avere su di noi, con film
come (tanto per citarne alcuni) Into the Wild, Mangia prega
ama, Wild, I sogni segreti di Walter
Mitty o Un’isola per cambiare
che hanno magnificamente reso questo concett. Ad essi si aggiunge
ora anche Guida turistica perinnamorarsi, disponibile dal 21
aprile sulla piattaforma di streaming Netflix.
Diretto da Steven K.
Tsuchida, noto principalmente per essere stato regista di
serie TV, il film porta gli spettatori in Vietnam, alla scoperta di
un paese troppo spesso legato al cinema a tutt’altra tipologia di
storie ed eventi. Qui sono invece la ricchezza delle sue
tradizioni, dei suoi sapori e dei suoi colori a farla da padrono,
nonché a fare da sfondo ad una storia d’amore che vuole insegnare
proprio che, uscendo dai percorsi prestabiliti, ci si può imbattere
in sorprese capaci di rivelarsi particolarmente importanti per la
propria crescita come esseri umani.
La trama e il cast di Guida turistica per
innamorarsi
Protagonista del film è
Amanda Riley, una professionista del settore dei
viaggi che dopo che la sua relazione romantica di cinque anni
finisce inaspettatamente, decide di accettare un lavoro che la
porti lontano da casa, così da distrarsi e ritrovare un proprio
equilibrio. Il suo compito diventa dunque quello di andare in
“missione segreta” per ottenere informazioni sul settore turistico
del Vietnam. Amanda arriva nel paese asiatico giusto in tempo per
la celebrazione del capodanno lunare vietnamita Tết, e presto
intraprende un viaggio alla scoperta di sé, innamorandosi della sua
guida turistica vietnamita, Sinh. I due,
decideranno poi di dirottare il tour bus per sperimentare la vita e
l’amore in modi non convenzionali.
Ad interpretare la protagonista,
Amanda, vi è l’attrice Rachael Leigh Cook, vista anche in
Love, Guaranteed e He’s All That, ma meglio nota
per aver dato voce al personaggio di Tifa Lockhart per i
videogiochi Kingdom Hearts II, Dirge of Cerberus: Final
Fantasy VII, Crisis Core: Final Fantasy VII e
Dissidia 012 Final Fantasy. Accanto a lei, nel ruolo della
guida Sinh, vi è invece Scott Ly (Animal
Kingdom, FBI: Most Wanted). Recitano poi nel film
anche Ben Feldman (As Above, So Below,The Perfect Man) che interpreta John, Missi
Pyle (Taking Chances, A Cinderella Story:
Once Upon a Song) che incarna Mona, e Nondumiso
Tembe (True Blood, NCIS: Los Angeles)
che impersona Dom Fisher.
Le location di Guida turistica per innamorarsi
Le riprese di Guida turistica
per innamorarsi hanno avuto luogo in varie città del Vietnam,
come Ho Chi Minh City, Da Nang,
Hội An, Hanoi e Hà
Giang. Ciò fa di questo il primo film Netflix ad essere
realizzato in tale paese. Nello scegliere il Vietnam, la
sceneggiatrice Eirene Tran Donohue ha spiegato che
“quasinon ci sono film americani ambientati
in Vietnam che non riguardino il trauma della guerra. È stato
davvero importante per me per raccontare una storia sulla vita
attuale. Una che fosse piena di gioia, amore e festeggiamenti.
Volevo cambiare la conversazione sul Vietnam, per evidenziarlo come
un paese moderno e fiorente le cui storie meritano di essere
raccontate”.
Tra le città poc’anzi citate,
Ho Chi Minh City, precedentemente nota come
Saigon, è la più grande del Vietnam e dove Amanda atterra per
iniziare il suo viaggio. È anche sede del famoso mercato di Ben
Thanh, dove Sinh istruisce Amanda sulla corretta etichetta di
negoziazione quando cerca di acquistare una sciarpa di seta.
Hội An è invece una città storica situata sulla
costa centrale del Vietnam, che presenta incantevoli canali che si
possono individuare quando Sinh e Amanda si fermano per esprimere
un desiderio durante una passeggiata serale dopo una giornata
trascorsa alla scoperta dell’antica città.
Il gruppo fa anche visita alla
Fujian Assembly Hall, dove assistono a una sbalorditiva prova per
una danza del leone da eseguire per il Tet. Ha
Giang, provincia sulle rive del fiume Lo nella regione
settentrionale del Vietnam, è stata invece la location del
villaggio natale di Sinh e Ahn, dove il gruppo finalmente celebra
il Tet come ospite della nonna, interpretata da Nsưt Lê
Thiện. L’avventura si conclude infine ad
Hanoi, la capitale del Vietnam, nota per la sua
architettura secolare e un crogiolo di influenze del sud-est
asiatico, cinese e francese. È qui che la protagonista comprende
infine di non volere più la sua vecchia vita, abbracciando invece
quella nuova.
Il trailer di Guida turistica
per innamorarsi e come vederlo su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Guida turistica per innamorarsi
unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di
Netflix, dove attualmente è al
1° posto nella Top 10 dei film più visti
in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un
abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni
possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso
a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Inizieranno domani, martedì 25 aprile, sull’isola di Ventotene
le riprese di Un
altro ferragosto, il nuovo film di Paolo
Virzì prodotto da Lotus Production, una
società Leone Film Group con Rai
Cinema. Seguito dell’acclamato Ferie
d’Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il
David di Donatello come Miglior Film, Un altro
ferragosto vede il ritorno a Ventotene delle due
famiglie di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi.
Nel film
Silvio Orlando, Sabrina
Ferilli, Christian De Sica,
Laura Morante, Andrea
Carpenzano,
Vinicio Marchioni, Anna Ferraioli
Ravel. E Gigio Alberti, Agnese Claisse,
Paola Tiziana Cruciani, Claudia Della Seta, Emanuela Fanelli,
Lorenzo Fantastichini, Liliana Fiorelli, Raffaella Lebboroni,
Milena Mancini, Maria Laura Rondanini, Ema Stokholma, Lele Vannoli,
Silvio Vannucci e con l’amichevole partecipazione di
Rocco Papaleo. Da una storia di Paolo
Virzì e Carlo Virzì, la sceneggiatura è
firmata da Francesco Bruni, Carlo Virzì e
Paolo Virzì
La trama di Un altro
ferragosto
In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il
giornalista Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna
Cecilia gli rivelò di essere incinta.Oggi Altiero Molino è un
ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito
fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malato,
per regalargli un’ultima vacanza in quel luogo per lui così caro.
Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio
di Sabry Mazzalupi col suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa
figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del
web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e
anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di
villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate
ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta
definitiva.
Un altro
ferragosto
sarà girato interamente sull’isola di Ventotene, storica location
di
Ferie d’Agosto.
Il film uscirà nelle sale cinematografiche prossimamente
distribuito da
01 Distribution.Dichiarazione di Paolo Virzì: “Finora ci
avevo pensato solo per scherzo, tante volte, quasi tutte le volte
che finivo un film, “Adesso torniamo a Ventotene e diamo un seguito
alla commedia di quelle due famiglie”. Scrivevo nuovi copioni che
poi buttavo, o mettevo da parte. Tante cose mi trattenevano ed ero
giunto alla conclusione che a Ventotene ci sarei tornato solo in
gita. Invece stavolta sta succedendo davvero, chissà perché proprio
adesso, nel duemilaventitré. Credo di averne intuito il motivo, ma
voglio esplorarlo meglio durante le giornate e le nottate di
riprese che ci attendono. Confesso di essere emozionato, incontrare
di nuovo i personaggi di quel vecchio film mi diverte e un po’ mi
spaventa. Rimpiangere quelli che non ci sono più – ma che in
qualche modo ci saranno – mi commuove. Riunire la gloriosa banda
degli interpreti, mescolandola ai nuovi formidabili ingressi, mi
elettrizza. Ringrazio gli amici ma soprattutto i produttori che mi
hanno persuaso, con ostinazione struggente, a tornare
qui.”
Dopo il successo dell’evento del
2022 che ha registrato il tutto esaurito, la serie Rai
Mare Fuori torna a COMICON
Napoli! Venerdì 28 aprile, alle
13:30, presso l’Auditorium del Teatro Mediterraneo
della Mostra d’Oltremare, gli interpreti della serie
Giovanna Sannino, Antonio D’Aquino, Raiz, il
regista Ivan Silvestrini e la Direttrice della
Fotografia Francesca Amitrano incontrano il
pubblico e presentano il progetto “La cultura rompe le
sbarre”.
Mare Fuori, coprodotta da
Rai Fiction e Picomedia, è la
serie italiana che ha appassionato il pubblico young adult italiano
e internazionale risultando tra le più apprezzate degli ultimi
anni. La terza stagione ha debuttato sulla piattaforma RaiPlay il 1
febbraio ed è stata trasmessa in prima serata su Rai2 dal 15 dello
stesso mese. Con risultati travolgenti: “Mare
Fuori 3” su RaiPlay al 1 marzo ha totalizzato 110 milioni di
visualizzazioni, con 47 milioni di ore viste, pari ad un ascolto
medio device di 3,7 milioni. Complessivamente, tra tv e online,
l’intera serie viaggia dunque sui 5 milioni di ascolto medio e le
visualizzazioni on demand non accennano a fermarsi.
La serie nasce da un’idea di
Cristiana Farina ed è scritta con Maurizio Careddu per la regia di
Ivan Silvestrini e si svolge all’interno di un IPM – Istituto
penale minorile che diventa una bolla in cui i ‘ragazzi interrotti’
hanno la possibilità di comprendere chi sono e cosa vogliono oltre
le mura di cinta del carcere.
A partire dalla serie, nell’ambito
del progetto sociale di Rai Per la
Sostenibilità-ESG dal titolo “La cultura rompe le
sbarre”, è stato realizzato un workshop
con alcuni ragazzi dell’Istituto penale minorile di Nisida.
Tre giorni di musica e di lavoro insieme al cantante
Raiz, volto della serie, e al musicista Pier Paolo
Polcari. Il laboratorio ideato e organizzato dalla Rai,
dal titolo “Fuori conTesto”, con la decisiva collaborazione della
Direzione dell’Istituto, ha voluto coinvolgere i “ragazzi dentro”
nella presentazione della terza stagione di “Mare Fuori”, in un
gioco di specchi tra realtà, finzione e narrazione. Un progetto
educativo di Servizio Pubblico in cui un gruppo di ragazzi di
Nisida ha scritto il testo di una canzone per dare voce alla loro
esperienza di vita. Emozioni, passo dopo passo e libertà sono gli
aspetti che hanno voluto mettere al centro. La musica, come spesso
accade con ogni forma artistica, è riuscita a coinvolgere i
ragazzi, in un clima di empatia ed entusiasmo per far emergere
emozioni, sofferenze, sogni, desideri, paure. La canzone “Giorno
dopo giorno”, scritta ed interpretata dai ragazzi di Nisida
affiancati da Raiz e Polcari, parla di muri e celle, di luce che
non c’è e di aquile che non volano più, ma anche di sogni che non
si spengono e di un futuro che nasce dall’aver imparato a guardarsi
dentro.
L’attore Russell Crowe
ha fornito un sincero ricordo delle sue esitazioni iniziali
riguardo all’accettare il ruolo di Massimo Decimo Meridio in
Il gladiatore di Ridley Scott. Il film, vincitore in
totale di cinque premi Oscar, tra cui quello per il miglior attore
per la performance di Crowe, è ampiamente considerato ancora oggi
come uno dei migliori film dell’attore ed è stato determinante nel
riaccendere l’interesse di Hollywood per le epopee storiche.
Nonostante questo successo, la produzione originale del film è
notoriamente stata afflitta da problemi, molti dei quali derivanti
da una sceneggiatura incompiuta che ha richiesto più riscritture
anche mentre le riprese erano in corso.
Crowe è tornato a parlare proprio di
quei problemi di sceneggiatura, affermando che: “lasceneggiatura era spazzatura, assoluta spazzatura. Aveva tutte
queste strane sequenze. Una di queste riguardava i carri e come
famosi gladiatori avevano accordi di sponsorizzazione per l’olio
d’oliva e cose del genere, ed è tutto vero, ma non sarebbe mai
andato bene per gli spettatori moderni, avrebbero detto: “Che cazzo
è tutto questo?“. “Ho pensato più volte che forse la mia
migliore opzione fosse semplicemente salire su un aereo e andarmene
da lì”, ha aggiunto poi Crowe. “Sono state le mie
continue conversazioni con Ridley a darmi fiducia“, ha
concluso l’attore.
Come noto e già riportato poc’anzi,
il film si è poi rivelato un grande successo, riuscendo a rimediare
o nascondere alle mancanze della sceneggiatura. Dopo oltre
vent’anni, si attende ora il sequel ufficiale, con il ritorno di
Scott come regista, il quale seguirà Lucius Verus, interpretato da
Paul Mescal, figlio ormai adulto dell’imperatrice
romana Lucilla. Anche il due volte vincitore del premio Oscar
Denzel Washington è stato confermato in un ruolo
non rivelato, mentre sembra che Barry Keoghan
interpreterà il controverso imperatore romano Geta. Ricordiamo che Crowe non sarà
presente in esso, ma l’attore è attualmente al cinema con il
film L’esorcista del
Papa.
Ora che La casa – Il
risveglio del male (qui la recensione) è arrivato al
cinema, la star del film Alyssa Sutherland, ha
rivelato quale è stata per lei la scena più disgustosa tra quelle
previste nell’ultimo capitolo dell’amato franchise horror La casa. Nel corso di
un’intervista, la Sutherland ha infatti affermato che: “la cosa
più disgustosa per me è stata il vomito. Ho avuto molti problemi
con quella scena. Era disgustoso. Odio
vomitare.A chi non fa schifo? Non credo di
essere l’unica“. Quella descritta dall’attrice è certamente
una scena controversa, che però per molti potrebbe non essere la
più disturbante del film.
La casa – Il risveglio del
male vede infatti la Sutherland nei panni di Ellie, una mamma
single che si riunisce con la sua sorella Beth, interpretata da
Lily Sullivan, dopo che quest’ultima scopre di
essere incinta e si rivolge alla famiglia per chiedere aiuto.
Quando un terremoto fa crollare le fondamenta del condominio di Los
Angeles in cui vive Ellie, una nuova versione dell’iconico
Necronomicon, meglio conosciuto come il Libro dei Morti, viene alla
luce. Da questo si sprigiona un demone malvagio che trasforma gli
umani in mostri immortali decisi a uccidere chiunque si trovi sul
loro cammino.
Nel corso di questa follia horror
sono molte le scene disgustose con cui lo spettatore deve
confrontarsi. Naturalmente, per sua sensibilità alla cosa, per la
Sutherland girare scene che includono vomito è stato
particolarmente ostico. In generale, il film non è adatto ai deboli
di stomaco ma sta trovando ampio successo tra i fan della saga.
Come già anticipato, se La casa – Il risveglio del male
dovesse ottenere buoni risultati al box office, il regista
Lee Cronin ha già pronte delle idee per dei sequel con cui
portare avanti il racconto.
Con il CinemaCon che ha
ufficialmente avuto inizio a Las Vegas iniziano anche ad arrivare
alcune prime novità riguardo alcuni film molto attesi. Tra queste
ha attirato l’attenzione un misterioso teaser poster di Aquaman e il Regno
Perduto, il film sequel di Aquaman
interpretato da Jason Momoa.
Come si può vedere, questo primo poster non rivela molto, anche se
sembra richiamare un pezzo di concept art condiviso tempo addietro
dal regista James Wan, in cui un misterioso mostro
potrebbe essere visto apparentemente congelato all’interno.
Il poster potrebbe dunque più che
altro contenere un indizio sul ciò che c’è da aspettarsi dal nuovo
film. Certo, ci sono state voci secondo cui Aquaman e il Regno Perdutoha ricevuto pareri negativi durante
le proiezioni di prova e ciò avrebbe portato allo slittamento
della data d’uscita, dal 17 marzo al 21
dicembre di quest’anno. Un tempo che servirebbe dunque a
correggere le imperfezioni del film. Al momento non sembrano
esserci ulteriori rinvii in vista e il fatto che del materiale
promozionale è stato mostrato al CinemaCon lascia ipotizzare che
anche un trailer sia in dirittura d’arrivo.
Al momento, di Aquaman e il
Regno Perduto sappiamo che l’attuale sinossi recita:
“Quando un antico potere viene scatenato, Aquaman deve
stringere una difficile alleanza con un improbabile alleato per
proteggere Atlantide e il mondo dalla devastazione
irreversibile”. Oltre a Momoa, nel sequel, diretto ancora una
volta da James Wan (Insidious, The
Conjuring), torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard,
che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen
II nei panni di Black Manta, che abbiamo
visto riapparire nella scena post-credit del primo film.
Di seguito, ecco il poster visto al CinemaCon:
Mancano poche settimane all’arrivo
in sala del film live-action della Disney La
sirenetta e con esso arrivano anche nuovi
giocattoli di accompagnamento. A riguardo, è stato finalmente reso
disponibile una nuova bambola di Ariel con le fattezze dell’attrice
Halle Bailey, protagonista del film. Realizzata
dalla Mattel, la nuova bambola è di circa 33
centimetri dalla testa alla coda. Snodabile, questa presenta
infatti una coda da sirena color ombré con scintillanti elementi
glitterati. Si tratta di una bambola dunque particolarmente
elaborata, che permette di potersi confrontare ulteriormente con
una gradita variante di quella originale e a tutti nota.
Per quanto riguarda il film, il
pubblico sta aspettando con impazienza questa versione reinventata
della fiaba classica. Dato che un aggiornamento alla storia
classica era atteso da tempo, l’ultimo lungometraggio di
Rob Marshall mostrerà finalmente la storia di
Ariel con una mentalità contemporanea, il che significa nuove
canzoni, trame e temi. Ciò che è realmente in serbo per gli
spettatori sarà però noto solo quando il film arriverà nei cinema,
ma a giudicare dalle immagini rivelate, dai trailer e dai teaser,
il tutto promette di essere altrettanto magico e surreale.
Come noto, La sirenetta è
interpretato dalla cantante e attrice Halle Bailey
(grown-ish) nel ruolo di Ariel; Jonah
Hauer-King (Un viaggio a quattro zampe) nel ruolo
del principe Eric; Noma Dumezweni (Il Ritorno
di Mary Poppins) nel ruolo della regina Selina; Art
Malik (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di
Sir Grimsby; con il vincitore del premio Oscar Javier Bardem
(Non è un paese per vecchi) nel ruolo di Re Tritone; e con
la due volte candidata agli Oscar Melissa
McCarthy (Copia originale, Le amiche
della sposa) nel ruolo di Ursula. Il film sarà al cinema dal
26 maggio. Di seguito, ecco la bambola realizzata
dalla Mattel che rende omaggio alla Bailey:
Arriverà nelle sale italiane dal 27
aprile il nuovo film di Ari Aster, Beau
ha paura. Questo nuovo lungometraggio del regista di
Hereditary e Midsommar ha già
genereato forte curiosità e interesse verso quella che sembra
essere una storia piuttosto folle. Le prime reazioni in arrivo
dagli Stati Uniti hanno infatti confermato tale sensazione
definendolo “il progetto più sfrenato del regista“. Stando
alla sinossi rilasciata, il film segue il personaggio titolare,
interpretato da Joaquin
Phoenix, un uomo ansioso che, dopo la morte di sua
madre, decide di tornare a casa, incontrando una serie di incidenti
surreali e soprannaturali lungo la strada.
Proprio Phoenix ha ora
scherzosamente avvisato gli spettatori di non guardare Beau
ha paurase si sono ingeriti funghi
allucinogeni. “Mi è stato detto da qualcuno dell’esistenza di
una sfida tra amici, dove si assumono funghi allucinogeni e si va a
vedere questo film“, ha detto Phoenix nel corso di
un’intervista. “E volevo solo fare un annuncio di servizio
pubblico e dire di non fare una cosa del genere, non prendete
funghi prima di vedere questo film.” Phoenix ha poi però
aggiunto: “Ma se lo fate, almeno filmatevi. Ma, seriamente, non
fatelo”.
Come dimostrato dal trailer, il
film sembra a tutti gli effetti essere un’esperienza visiva
particolarmente affascinante, dove si mescolano tecniche di ripresa
diverse tra live action e animazione. Non resta dunque che
aspettare ancora qualche giorno l’arrivo in sala del film, per
poter poi scoprire quanto folle di suo possa risultare, anche senza
l’assunzione di funghi allucinogeni. Scritto, diretto e prodotto da
Ari Aster, Beau
ha paurapresenta
Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo
affiancato da un cast che include Nathan Lane, la
candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan,
con l’attrice nominata al Golden Globe Parker
Posey e la vincitrice di Grammy Patti
LuPone.
Ecco il primo trailer ufficiale di
Book Club – Il Capitolo Successivo, diretto da
Bill Holderman, con
Diane Keaton,
Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen. Il
film arriverà al cinema l’11 maggio, distribuito da Universal.
L’attesissimo sequel segue le nostre
quattro migliori amiche preferite nel viaggio tra ragazze che non
hanno mai compiuto, con l’intento di portare il loro club del libro
in Italia. Quando le cose vanno fuori controllo e alcuni segreti
vengono rivelati, la vacanza rilassante si trasforma in
un’avventura attraverso il paese che capita una volta nella
vita.
Con La casa – Il
risveglio del male (qui la recensione) attualmente
al cinema, il regista Lee Cronin ha ora condiviso
alcune idee piuttosto ambiziose per degli eventuali sequel. Il
nuovo film, come noto, passa dall’ambientazione nei boschi dei
quattro film precedenti a un contesto cittadino, proponendo la
storia di due sorelle il cui ricongiungimento viene brutalmente
interrotto dalla fuoriuscita di un demone da un libro maledetto.
Evento che scatena un’ondata di violenza, sangue e morte.
Quando, intervistato
da SlashFilm, al regista è stato chiesto del
futuro del franchise, Cronin ha dunque rivelato alcune potenziali
storie, una delle quali include un prequel che vede un prete
combattere contro un’ondata di massa di Deadites in stile John
Wick. “Ciò che mi ha guidato è l’idea che le forze del
male non possono davvero essere distrutte. Quindi quelle forze
possono prevalere e continuare ad andare avanti. Questo è un
possibile percorso. Ma c’è anche una seconda trama, cento anni nel
passato, con un prete che combatte cento morti, in stile John
Wick“, ha raccontato Cronin.
“La sfida che mi era stata posta
era spostare il quadrante con questo mondo, – ha continuato
poi il regista – aprire il mondo in un modo diverso. Spero di
aver avuto successo nel farlo. In realtà ho lasciato alcune porte
aperte per tornare in quel contesto. Ma volevo mostrare ai fan che
capisco questo mondo narrativo, capisco dove è stato, ma anche qui
c’è il cambiamento, ecco la goccia dell’ago, ecco dove andremo.
Andremo da qualche altra parte“. Cronin ha poi condiviso anche
circa quattro idee più specifiche per dei sequel, la maggior parte
delle quali si collega specificamente al nuovo film.
I suoi due follow-up diretti
sarebbero storie che seguono Beth e Kassie in viaggio dopo
gli eventi del nuovo film, così come una che spiega le conseguenze
della furia dei Deadites nel condominio stesso, con protagonista un
squadra di pulizie che tenta di ripulire il sangue e i corpi e si
imbatte in nuovi demoni. Le altre due idee sono invece più
autonome, con una storia che esplora la storia del Libro dei Morti,
rivelando l’esistenza di tre volumi del Naturom Demonto.
L’ultima, invece, vedrebbe il male tornare nei boschi,
ambientazione ormai iconica dei primi film. Non resta che attendere
per scoprire quale di queste storie si concretizzerà sul grande
schermo, portando avanti la saga di La casa.
Sono finalmente arrivate le prime
reazioni sui social media per Guardiani della Galassia
Vol. 3, capitolo conclusivo della trilogia diretta
da James
Gunn in arrivo nelle sale italiane il 5
maggio. Per Gunn, questo sarà anche l’ultimo progetto del
Marvel Cinematic Universe, essendo
ormai entrato completamente nell’universo DC per la Warner Bros.
Discovery. Mentre dunque Guardiani della Galassia Vol. 3
deve ancora uscire in molte parti del mondo, il film è stato
presentato in anteprima a Parigi e coloro che hanno assistito alla
proiezione hanno potuto ora dare un proprio feedback, rigorosamente
privo di spoiler.
Sin dal primo film, Guardiani
della Galassia è stato uno dei franchise di maggior successo
per i Marvel Studios. Basato su personaggi che il pubblico
mainstream non conosceva nemmeno prima del 2014, Star-Lord e il suo
team sono diventati rapidamente tra i preferiti dai fan nell’MCU.
Tale apprezzamento è rimasto inalterato anche con Guardiani
della Galassia Vol. 2 e sembra che anche questo Vol.
3 sia destinato ad un eguale successo. Tra i pareri emersi su
Twitter spiccano infatti quelli che lo definiscono “il miglior
film Marvel da Avengers: Endgame“. Di seguito, ecco
alcuni dei pareri più entusiasti sul film:
Guardians of the Galaxy Vol 3 is a brilliant
end to a brilliant trilogy. It's very funny, emotional and
everybody gets their stand-out moment. Will Poulter's Warlock is a
terrific addition, yet the focus is rightly on telling a satisfying
end for the Guardians. Gonna miss them. pic.twitter.com/ot6L67Q9Cf
#GuardiansOfTheGalaxyVol3 is, more than ever, Star
Wars as a stoner comedy. Lovable weirdos, big Marvel action and
goofy jokes. But nothing can prepare you for all the emotions.
Rocket Raccoon’s origin story is beautiful and heart-wrenching.
Can confirm that I shed a tear during
#GuardiansOfTheGalaxyVol3 . And that I would very happily watch
an Adam Warlock solo movie. Full review (and interviews with the
cast) coming very soon. pic.twitter.com/JqzoybOHQx
#GuardiansoftheGalaxyVol3 REVIEW: EMOTIONAL. SHOCKING.
BOLD. James Gunn delivers a true EPIC exploring themes of love,
destiny & getting head. This isn’t just another MCU film, it’s one
of the BEST sci-fi movies ever! A fitting end to his journey while
also setting up what’s next pic.twitter.com/VFUEZeyeQH
In attesa di poter vedere il film,
anche alla luce di questi pareri, ricordiamo che la sinossi
ufficiale per Guardiani della Galassia Vol.
3 recita quanto segue: “in Guardiani della
Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto
un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di
Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere
l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che,
se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei
Guardiani così come li conosciamo.“
L’attrice Scarlett
Johansson ha fornito una risposta decisamente schietta
alle domande su di un suo possibile ritorno nel Marvel Cinematic Universe
come Black Widow. La Johansson, che è stata
una delle principali protagoniste dell’MCU, debuttando come Black
Widow in Iron Man 2 nel 2010, ha interpretato il ruolo
fino al suo film da solista, Black Widow, del 2021,
che si è configurato come una storia prequel che ha introdotto la
possibile sostituzione nell’MCU di Natasha Romanoff con sua sorella
Yelena Belova, interpretata da Florence Pugh.
Come noto, Black Widow ha sacrificato la propria vita in
Avengers: Endgame, ed è lì che il suo
arco narrativo si è concluso.
Parlando con la collega e
co-protagonista dell’MCU Gwyneth Paltrow su
The goop Podcast, la Johansson è stata ora abbastanza
chiara sul fatto che il suo tempo come Black Widow sia a tutti gli
effetti giunto al termine.“Ho finito. Quel capitolo è concluso.
– ha dicharato l’attrice – Ho fatto tutto quello che
dovevo fare. Inoltre, tornare e interpretare un personaggio ancora
e ancora, nell’arco di un decennio, è un’esperienza così
unica”. Sembra dunque che la Johansson sia piuttosto decisa a
non tornare nei panni di tale personaggio e c’è già chi sostiene
che i contrasti legali intercorsi tra
l’attrice e la Disney possano aver contribuito a questa sua
decisione.
Ai fan non resta dunque che voltare
pagina come fatto da Scarlett Johansson, abbracciando però
l’ingresso nell’MCU di Yelena Belova, che come confermato dalla
scena post-credits di Black Widow è pronta ad unirsi alla
squadra nota come Thunderbolts. Il film
dedicato a questo gruppo, descritto come “la Suicide Squad della Marvel”, presenterà infatti
la Belova interpretata da Florence Pugh affiancata da Bucky Barnes
(Sebastian Stan), l’agente degli Stati Uniti
(Wyatt Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Red Guardian (David Harbour)
e Ghost (Hannah John-Kamen). La Belova, dunque,
potrebbe a tutti diventare la nuova Black Widow dell’MCU.
Mentre su AppleTv+ è disponibile il
suo nuovo film da protagonista, Ghosted, l’attrice Ana de Armas ha
pubblicamente smentito alcune voci e speranze emerse negli ultimi
tempi in rete. Durante la promozione del film, infatti, la de Armas
ha risposto alle domande più cercate dagli utenti su Internet per
l’intervista a WIRED. Una di queste domande recitava: “Ana sarà
la prossima Wonder Woman?. “Beh, credo che Gal
Gadot stia facendo un ottimo lavoro”, ha detto la De
Armas. “Penso che dovrebbe continuare a farlo“.
L’attrice ha dunque smentito
diplomaticamente quanti teorizzavano il suo assumere il ruolo di
Wonder Woman, ereditandolo da Gal Gadot. Con
il nuovo DC
Universe sotto la guida dei co-presidenti dei DC Studios
James
Gunn e Peter Safran, la cui lista del
capitolo 1 include la serie Max Original Paradise Lost
ambientata a Themyscira, casa delle Amazzoni e il luogo di nascita
di Wonder Woman, in molti si sono chiesti se ad interpretare la
supereroina sarebbe stata ancora la Gadot o se si avrebbe avuto una
nuova attrice. Se quest’ultima sarà la scelta di Gunn e Safran, la
de Armas pare non sarà però quell’attrice.
L’attrice israeliana Gadot ha, come
noto, interpretato la principessa Diana di Themyscira da
Batman v Superman: Dawn of
Justice del 2016, riprendendo il ruolo in Wonder Woman e Justice League,
Wonder Woman 1984 e,
con un breve cameo, in Shazam! Furia degli
Dei. Con l’attuale conferma che non ci sarà un terzo film
interamente a lei dedicato, rimane tuttavia incerto il futuro di
Wonder Woman, la quale però sembra essere parte dei piani di Gunn
per i suoi progetti DC. Resta da vedere se sarà ancora la Gadot a
ricoprire il ruolo e il sostegno a riguardo di un’attrice come la
de Armas potrebbe fare la sua parte.
Ancor prima che il film iniziasse il
suo periodo di riprese, sono emerse controversie sul casting di uno
dei personaggi principali del remake live action della Disney di
Lilo &
Stitch. Sebbene la Disney non abbia confermato
ufficialmente il casting originale per la parte, è stato ampiamente
diffuso che Kahiau Machado avrebbe assunto il
ruolo dell’interesse amoroso di Nani e amico di Lilo, ovvero
David. Machado sarebbe dunque dovuto apparire
accanto al cast del film che include Courtney B.
Vance nei panni di Cobra Bubbles,
Zach Galifianakis nei panni dell’agente
Wendy Pleakley, Chris Sanders nei
panni della voce di Stitch, Sydney
Agudong nei panni di Nani e Maia
Kealoha nei panni di Lilo.
A solo una settimana di distanza
dalla notizia che Machado avrebbe interpretato David, la Disney ha
però ufficialmente operato un recasting per il ruolo, affidato ora
a Kaipot Dudoit. Sembrerebbe che, dopo che a
Machado è stato assegnato il ruolo, il processo di controllo della
Disney ha scoperto dei precedenti post sui social media
dell’attore, in cui ha avrebbe espresso diversi insulti razzisti.
Sarebbe dunque dipesa da ciò la scelta della Disney e non dalle
critiche emerse online circa la pelle molto più chiara di Machado
rispetto alla sua controparte animata.
Come noto, Lilo &
Stitch ha fatto la storia come il primo
lungometraggio d’animazione ambientato alle Hawaii ed è stato
elogiato per il suo ritratto autentico della cultura indigena. La
scelta di Machado (ma anche quella della Agudong) ha invece
sollevato diverse critiche proprio per via della mancata fedeltà a
quella cultura. Ora che un nuovo interprete è subentrato nel film,
però, resta da vedere come questo sarà accolto e come proseguiranno
i preparativi per il film.
In attesa di nuovi aggiornamenti a
riguardo, ricordiamo che il remake live-action di Lilo & Stitch è stato
sviluppato per la prima volta nel 2018. Pubblicato originariamente
nel 2002, Lilo &
Stitch è il 42esimo film d’animazione della
Disney. Il film è stato ben accolto e da allora è stato
uno dei film preferiti da molti, con Stitch che è diventato
rapidamente un’altra mascotte iconica della
Disney. Dan Lin e Jonathan
Eirich di Rideback produrranno il remake, mentre
Ryan Halprin di Rideback sarà il
produttore esecutivo del nuovo film.
“Lilo è una ragazza hawaiana
solitaria che adotta un piccolo e brutto ‘cane’, che lei chiama
Stitch”, recita la sinossi del film d’animazione
originale. “Stitch sarebbe l’animale domestico perfetto se
non fosse in realtà un esperimento genetico che è fuggito da un
pianeta alieno ed è precipitato sulla Terra. Attraverso il suo
amore, la sua fede e la sua fede incrollabile nell’ohana, il
concetto hawaiano di famiglia, Lilo aiuta a sbloccare il cuore di
Stitch e gli dà la possibilità di prendersi cura di qualcun
altro.
Con la consacrazione a livello
mondiale del film Parasite di
Bong
Joon-Ho, il cinema coreano sta ora conoscendo una
nuova popolarità presso spettatori fino a questo momento ignari
della grandezza di tale cinematografia. Sono tante le opere
provenienti dalla Corea distintesi nel corso di questi ultimi anni,
e tra le più recenti vi è The Gangster, the Cop, the
Devil. Opera seconda di Lee Won-tae,
il film ha raggiunto popolarità internazionale per la sua
commistione di generi, affermandosi come un’affascinante crime noir
di grande originalità.
La storia, liberamente ispirata ad
un fatto reale, ha per protagonisti un serial killer, un criminale
e un poliziotto. Questi ultimi due finiranno per unire le loro
forze nel tentativo di smascherare il nemico comune. Questa
alleanza verrà ovviamente messa continuamente a dura prova, e da
ciò prenderà vita un racconto che fa del proprio tono cupo e ricco
di suspence il proprio punto di forza. Presentato al Festival di Cannes, The Gangster, the
Cop, the Devil ha così facilmente attratto su di sé numerose
attenzioni, divenendo un nuovo importante rappresentante del cinema
coreano.
Accolto con grande favore della
critica, che ha lodato il suo intreccio narrativo come anche la
regia e le interpretazioni, il film si è poi dimostrato anche un
grande successo al box office. Ad oggi, ha infatti guadagnato oltre
25 milioni di dollari a livello globale. Tale successo ha
naturalmente attratto anche Hollywood e l’attore Sylvester
Stallone, che ha annunciato l’intenzione di realizzare un
remake americano di tale film. Il film di Won-tae rimane però unico
anche e soprattutto per il suo forte legame con gli usi e le
tradizioni del suo paese. Prima di vedere il titolo, infatti, può
essere utile conoscere alcune curiosità ad esso legate.
The Gangster, the Cop, the
Devil: la trama del film
Il film si apre nella città di
Cheonan, dove il mafioso Jang Dong-Soo è uno degli
uomini più potenti, a capo di una delle principali gang del luogo.
Eppure, anche lui, nonostante il suo prestigio, non sembra essere
immune agli attacchi di uno psicopatico serial killer di nome
Kang Kyun-Ho. Questi organizza infatti diversi
colpi per far fuori il boss, non riuscendo però a portare a termine
il proprio obiettivo. Con l’ultimo tentativo, tuttavia, ci è andato
particolarmente vicino, facendo finire Dong-Soo su un letto
d’ospedale. Il timore di essere prima o poi ucciso convince il
mafioso a stringere un’inaspettata alleanza con Jung
Tae-Seok, agente di polizia giovane ma già noto per la sua
spietata lotta contro il crimine.
Pur provenendo da mondi e ideologie
opposti, i due uomini si trovano a dover deporre le armi da guerra
per combattere un nemico comune. Il killer continua infatti a
seminare il terrore per la città, e fermarlo quanto prima è l’unico
modo per prevenire il peggio. L’alleanza tra Dong-Soo e Tae-Seok,
però, sarà continuamente minata dalla loro diversa provenienza. I
due dovranno allora prima di tutto imparare a fidarsi l’uno
dell’altro, concentrandosi sul fatto di avere un comune obiettivo.
Il mafioso desidera infatti vendicarsi per quanto subito,
riaffermando il proprio status di boss, mentre il secondo spera di
catturare il killer per poter ottenere una promozione. La caccia ha
dunque inizio, ma stabilire chi sia realmente la preda è meno
facile del previsto.
The Gangster, the Cop, the
Devil: il cast del film
Ad interpretare i tre protagonisti
vi sono tre interpreti coreani di grande popolarità, scelti per il
loro carisma e la capacità di conferire molteplici sfumature ai
loro personaggi. Nei panni del mafioso Jang Dong-Soo troviamo
Mo Dong-seok, divenuto celebre a livello
internazionale già per i film Il buono, il matto,
il cattivo e Train to
Busan. L’interprete, che sarà tra i protagonisti del
prossimo film MarvelGli Eterni, ha raccontato di
essersi preparato al ruolo approfondendo le dinamiche della
malavita coreana. Ha poi cercato di costruire la personalità del
proprio personaggio ispirandosi anche a figure simili già portate
sul grande schermo dal cinema coreano.
Il giovane Kim
Sung-kyu è invece l’interprete del serial killer Kang
Kyung-ho. Sung-kyu è principalmente noto come cantante del gruppo
musicale Infinite, celebre per il genere noto come K-pop. Per lui
si è trattato del primo grande ruolo cinematografico, dove ha
potuto sfoggiare buone doti drammatiche. Grazie a questo film,
infatti, egli è ora nel pieno di un’attiva carriera cinematografica
e televisiva. Infine, nei panni del poliziotto Jung Tae-Suk vi è
l’attore Kim Mu-yeol. Questi è diventato celebre
nel proprio paese grazie a numerosi film di vario genere, tra cui
The Scam e A Muse. Con The Gangster, the Cop,
the Devil ha però avuto modo di ottenere grande popolarità
anche al di fuori dei confini nazionali.
The Gangster, the Cop, the
Devil: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
The Gangster, the Cop, the Devil grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 22 aprile alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Con l’arrivo nei cinema di tutto il
mondo, nel 1993, di Jurassic
Park, il regista Steven Spielberg mostrò le reali
potenzialità della computer grafica, cambiando per sempre la
settima arte. Sullo schermo era ora possibile veder prendere vita,
dopo milioni di anni dalla loro estinzione, i celebri dinosauri in
tutta la loro maestosità. Dato il successo di quel film, nel 1997
arrivò il suo primo sequel, Il mondo perduto – Jurassic
Park, mentre è del 2001 il terzo capitolo della trilogia:
Jurassic Park III. A dirigere
quest’ultimo non vi è però più Spielberg, rimasto come produttore,
bensì il regista Joe Johnston.
Questi è un premio Oscar per gli
effetti speciali di I predatori dell’arca perduta e nel
corso della sua carriera ha diretto anche apprezzati film come
Jumanji e Wolfman. Subentrato
dunque alla direzione del progetto, egli si trovò a gestire un film
che non aveva una base letteraria a cui rifarsi, a differenza dei
primi due film tratti dai romanzi di MichaelCrichton. Per far sì che anche Jurassic Park
III mantenesse un tono simile ai precedenti capitoli, Johnston
decise di utilizzare alcune idee scartate per questi. Nonostante
ciò, il film mancò però di affermarsi come un successo di critica e
pubblico pari a quello dei primi due titoli.
Ancora oggi è considerato il
capitolo meno riuscito della saga, anche se presenta una serie di
elementi a loro modo unici. La presenza di nuovi ambienti e
soprattutto di nuovi dinosauri gli dona infatti un suo fascino
speciale capace di intrattenere anche a distanza di tempo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ad altre curiosità. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Jurassic Park III: la trama del film
Protagonista del film è di nuovo il
dottor Alan Grant, l’illustre paleontologo che
otto anni prima aveva partecipato alla visita nel parco giurassico
a Isla Nublar. L’esperimento, poi tragicamente sfuggito di mano, è
per lui un trauma ancora vivo e del quale si rifiuta
categoricamente di parlare. Egli continua dunque a svolgere le
proprie ricerche tenendosi lontano dai pericoli, ma la mancanza di
finanziamenti rischia di mettere fine anche a tale attività. Tutto
cambia nel momento in cui viene raggiunto dai coniugi
Amanda e Paul Kirby. I due, che
si presentano come particolarmente facoltosi, si offrono di
finanziare i progetti di Alan a patto che lui li accompagni
sull’isola.
Pur se fortemente contrario a
tornare in quei luoghi, consapevole dei rischi, Alan non può
rifiutare la somma e pertanto finisce per accettare. Accompagnato
dal suo alievo Billy Brennan, il gruppo si reca
dunque sull’isola, dove ben presto hanno inizio i pericoli. I
dinosauri a piede libero, infatti, sono la principale minaccia alla
loro sopravvivenza. Poiché l’aereo su cui viaggiavano è inoltre
andato distrutto, i protagonisti devono riuscire a contattare il
mondo esterno per poter essere recuperati. Più si addentrano
nell’isola, però, più emergono una serie di verità che rischiano di
porre tutti in pericoli ancora maggiori.
Jurassic Park III: il cast del film
Ad interpretare il dottor Alan Grant
vi è naturalmente l’attore Sam Neill, che
lo aveva già interpretato nel primo film. Egli non era comparso nel
secondo capitolo per via di altri impegni, ma fu ben lieto di
accettare un ritorno in questo terzo film. Neill, inoltre, si è
sempre dimostrato uno strenuo difensore di Jurassic Park
III, considerandolo un capitolo ingiustamente criticato anche
a discapito dei suoi aspetti migliori. Nei panni del suo allievo
Billy Brennan vi è invece l’attore Alessandro
Nivola. Originariamente la sceneggiatura prevedeva che
questi morisse alla fine del film, ma date le proteste
dell’interprete tale risvolto venne modificato all’ultimo.
L’attrice Laura Dern,
protagonista nel primo film nei panni di Ellie Sattler, compare qui
brevemente con un cameo. Ad interpretare il ruolo di Paul Kirby vi
è invece l’attore William H. Macy, celebre per
film come Fargo e Boogie Nights. Egli affermò di
aver accettato la parte poiché alla sua età non capitava tutti i
giorni di poter recitare in un film dove si combatte contro i
dinosauri. Ad interpretare sua moglie Amanda Kirby vi è invece
TéaLeoni, mentre Trevor Morgan è
il loro figlio Eric. Nel film sono poi presenti gli attori
Michael Jeter, Bruce A Young e
John Diel nei panni dei mercenaari Udesky, M. B.
Nash e Cooper, i quali accompagnano gli altri personaggi
sull’isola.
Jurassic Park III: lo
Spinosauro presente nel film
Per distinguere il film dai
precedenti due, Johnston decise di introdurre un nuovo antagonista.
Dato che questo ruolo era fino ad ora stato ricoperto dal temibile
Tyrannosaurusu Rex, per il terzo film venne scelto invece lo
Spinosaurus. Stando a quanto noto, questo dinosauro fu uno dei più
grandi, se non il più grande, tra i teropodi conosciuti. Superava
in lunghezza anche lo stesso T-Rex, arrivando a circa 15 metri. Lo
Spinosauro si distingue in particolare per il suo cranio lungo e
stretto, simile a quello dei coccodrilli, e per la vela dorsale che
gli dà il nome. Infine, recenti studi hanno dimostrato di come tale
esemplare fosse in realtà pescivoro.
Proprio per quest’ultima
caratteristica si è sostenuto che lo scontro che nel film avviene
tra lo Spinosauro e il T-Rex è una notevole forzatura.
Difficilmente lo Spinosauro avrebbe infatti ingaggiato battaglia
con un carnivoro di grossa taglia, la cui struttura fisica era più
forte, e ancor più difficilmente avrebbe potuto vincere lo scontro
come avviene nel film. Tuttavia, sul set il pupazzo animatronico
dello Spinosauro era davvero più forte del T-Rex. Questo era alto
misurava circa 13 metri di lunghezza, pesava 13 tonnellate ed era
più veloce e più potente dell’animatronic del T-Rex da 9
tonnellate. Durante lo scontro tra i due, lo Spinosauro distrusse
quindi realmente il pupazzo del suo rivale.
Jurassic Park III: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Jurassic
Park III è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno sabato 22
aprile alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Presentato in pompa
magna a Roma, Citadel è
il nuovo ambiziosissimo progetto di Prime Video. No, non parliamo semplicemente di
serie tv, perché quella prodotta da
Anthony e
Joe Russo, gli stessi del Marvel Cinematic Universe,
è un unicum tentacolare che, oltre ad essere un enorme investimento
per lo streamer, è anche una creatura a più teste che vede in
cantiere già due spin-off, uno italiano (con Matilda De Angelis) e uno indiano, e una
storia internazionale, in cui ciò che accade in una parte del mondo
ha conseguenze in un’altra, proprio come se si trattasse del mondo
vero, in cui tutti siamo connessi.
Citadel: di cosa parla?
Un mondo in pericolo,
stretto nella morsa di una guerra tra spie che vede fronteggiarsi
da una parte Manticore, una organizzazione segreta
malvagia che mira ad armare le potenze mondiali per favorire i
conflitti, e Citadel,
un’organizzazione segreta che mette insieme le migliori spie del
mondo, senza una bandiera nazionalista ma con un solo scopo:
garantire la sicurezza degli abitanti della Terra.
Per Stanley Tucci è stato davvero una gioia
accettare un progetto così globale e ambizioso: “Ho amato la
sceneggiatura e la complessità del mio ruolo. La profondità dei
personaggi e l’enormità del progetto erano incredibili. Poi sono da
sempre fan dei
Fratelli Russo, degli altri attori che erano già coinvolti nel
progetto, e quindi ho pensato perché non farlo?” Dopotutto la
passione per le spie di Tucci è proprio un suo punto
caratteristico: “Ho sempre guardato tutti i film di Bond e per
me ancora adesso sono una cosa eccitante da aspettare, quando ne
arriva uno nuovo al cinema. Li ho guardati tutti con i miei figli
ed ero molto felice di diventare anche io una spia. Il mio
personaggio, Bernard Orlick, è molto particolare, anche per il
genere di spionaggio. Di solito ci sono ruoli specifici in questo
tipo di storie:
c’è il leader, poi il ragazzo tecnologico, poi quello che lavora
sul campo. Il mio Bernard fa tutte e tre le cose insieme e ho
pensato che fosse un bel modo di innovare il cliché di
genere.”
Priyanka Chopra Jonas non è nuova ai ruoli action e
infatti si è detta molto a suo agio a interpretare la super spia di
Citadel, Nadia Sinh: “Mi piaceva moltissimo
l’idea che questa storia fosse raccontata attraverso personaggi
complessi. Nadia ha una dualità rispetto alla sua personalità e in
base agli eventi, che vive, si manifestano diverse parti di lei. È
stato divertente scavare in questo personaggio e poi è stato bello
lavorare con i
Fratelli Russo e costruire questo mondo con loro. È bello
lavorare con chi ammiri e condividere l’ambizione di questa serie
così internazionale. Era una possibilità imperdibile far parte di
una serie internazionale, da molti punti di vista. E poi il mio
personaggio è splendido perché è una spia davvero in gamba in un
mondo, quello dei film di spionaggio, che tradizionalmente è fatto
solo da uomini.”
Protagonista maschile
della storia è
Richard Madden, che si è trovato a vestire anche lui i
panni di una spia che vive però due realtà differenti. A causa di
eventi traumatici, il suo personaggio è da una parte la spia
migliore del mondo e dall’altra un uomo qualunque con una moglie e
una figlia, questa dualità lo spingerà a vivere in maniera molto
particolare le sue due vite: “E’ stato davvero incredibile
creare qualcosa di così internazionale con Citadel. Creare un mondo
con tutte le versioni possibili degli eventi era una prospettiva
eccitante. E poi mi sono confrontato con una difficoltà molto
stimolante, per un attore, dovevo interpretare due ruoli
contemporaneamente: ero un personaggio con due lati differenti e da
attore è difficile ma è eccitante, dovevo separare ogni volte due
identità nella stessa persona, che reagisce al mondo in base alle
sue due esperienze di vita. Si tratta di una spia molto diversa da
James
Bond. Se anche Bond perde, ogni tanto, è comunque un uomo tutto
d’un pezzo, da benissimo chi è e come si deve comportare, mentre il
mio personaggio vive questa dualità che lo rende davvero complesso
da interpretare eppure straordinariamente stimolante.”
A produrre
Citadel per Prime Video sono stati chiamati
Anthony e
Joe Russo, due figure di riferimento per l’industria
che hanno dichiarato quanto fosse interessante potersi occupare di
un progetto di tale grandezza. “Ci muoviamo all’interno di un
genere codificato – ha detto Joe – ma possiamo sovvertirne
le regole e inventare. Il cosa davvero unica di Citadel è che
dietro al prodotto c’è una comunità internazionale di storyteller
che lavorano allo stesso progetto intorno al mondo.”
Per
Anthony serviva “la storia giusta per poter utilizzare un
impianto narrativo che potesse essere così capillare in tutto il
mondo e avesse queste potenzialità. Per noi, il punto di maggiore
innovazione è stato quello di coordinare una produzione
internazionale e mettere insieme una squadra di spie che collabora
per sconfiggere i cattivi.” Un po’ come se le spie fossero
degli Avengers che devono salvare il mondo? “Non proprio, il
mondo delle spie è fatto di persone normali che hanno delle skill
particolari e che affrontano la quotidianità insieme una vita
complicata. Ma ci sono delle connessioni con i supereroi. C’è un
legame, ma forse più nel fatto che raccontiamo storie che hanno
effetto in tutto il mondo, così come abbiamo fatto per la
Marvel.”
Citadel
arriverà su Prime Video a partire dal 27 aprile,
mentre sono già in lavorazione due spin-off, uno indiano e un altro
italiano.
Woody Harrelson è impegnato nel tour
promozionale di White House Plumbers, una nuova limited series
HBO di cui è protagonista e ha risposto inevitabilmente a delle
domande scaturite da una recente dichiarazione dell’amico e collega
Matthew McConaughey, secondo il quale i due potrebbero
essere fratelli biologici.
Harrelson ha confermato la notizia
durante un’intervista a “The Late Show With Stephen Colbert“.
Matthew McConaughey aveva raccontato che durante una
vacanza in Grecia con le rispettive famiglie, la madre di
quest’ultimo aveva dichiarato che aveva conosciuto il papà Woody Harrelson. E quel “conosciuto” detto
dopo una pausa significativa, aveva fatto insospettire i due. A
quanto sembra, le tempistiche corrisponderebbero alla nascita di
Matthew e a un periodo di crisi in cui i suoi genitori si erano
allontanati.
“Beh, dirò solo che c’è una
certa veridicità in quel pensiero – ha dichiarato Woody Harrelson– perché abbiamo parlato
con Ma ‘Mac, la madre legittima di Matthew, e lei ce lo ha fatto
sapere una volta … Voglio dire, è pazzesco. Eravamo in Grecia a
guardare la squadra statunitense vincere la Coppa del Mondo e
stavamo fecendo dei discorsi molto profondi, dicendo qualcosa sui
rimpianti. E ho detto: “Sai, è strano che mio padre non abbia
rimpianti”. E conosco Ma’ Mac da molto tempo, e lei dice:
“Conoscevo… tuo padre”. E sono state le pause che ho trovato un po’
inquietanti… o interessanti. ‘Conoscevo tuo padre.’” La
versione di Harrelson coincide con il racconto che Matthew
McConaughey ha fatto a Kelly Ripa qualche giorno fa in cui entrambi
gli attori hanno confermato che la rivelazione di Ma’ Mac era
“piena di insinuazioni“.
Come ha detto McConaughey nella sua
versione della storia, “il padre [di Woody] era in licenza
nello stesso momento in cui mia madre e mio padre erano al loro
secondo divorzio”. Harrelson ha confermato che i due aspettano
un test del DNA per chiarire questa faccenda. I due attori
sono amici di lunga data e hanno recitato insieme in
EDtv e True Detective.
Attualmente stanno pianificando una reunion sullo schermo con la
serie comedy di Apple
TV+Brother From Another Mother, in cui
reciteranno come versioni fittizie di se stessi mentre
trasferiscono le loro famiglie sotto lo stesso tetto in un ranch
del Texas.
“Vogliamo fare un test [del
DNA], ma per lui è una questione molto più importante”, ha
detto Harrelson. “Voglio dire, si sente come se stesse perdendo
un padre. Ma io cerco di fargli capire che in realtà non sta
perdendo un padre, ma ne sta guadagnando un secondo e anche un
fratello!”.
“E’ un po ‘più facile per Woody
dire: ‘Dai, facciamo [test del DNA]’, perché qual è la posta in
gioco per lui?” McConaughey ha detto all’inizio del mese.
“È un po’ più difficile per me perché mi sta chiedendo di
correre il rischio di dire: ‘Aspetta un attimo, stai cercando di
dirmi che mio padre potrebbe non essere mio padre dopo 53 anni in
cui ci ho creduto?’ E’ una posta alta in gioco”.
Che la vicenda si riveli vera o
falsa, risulta quantomeno propizio per la promozione che la notizia
che i due siano fratelli di madre diversa, sia uscita fuori proprio
alla vigilia della produzione della serie, Brother From
Another Mother.
Ecco le nostre intervista ai
protagonisti di Io e Mio Fratello. Ecco cosa hanno
raccontato del film il regista Luca Lucini, e i
protagonisti Denise Tantucci,
Cristiano Caccamo, Greta Ferro,
Teresa Mannino e Claudio
Colica.
Sofia (Denise
Tantucci) è la pecora nera della famiglia. Ha 28 anni, è
una sciupafemmine e ha lasciato la Calabria, sua terra d’origine,
per trasferirsi a Milano, dove vive con il suo coinquilino
Alessandro (Claudio Colica). Mauro
(Cristiano
Caccamo) è il fratello di Sofia. Affidabile e
amorevole, al contrario di Sofia con la quale è sempre in guerra,
non ha lasciato la Calabria e porta avanti l’azienda di famiglia.
Sofia e Mauro non sono solo sorella e fratello, hanno anche
un’altra cosa in comune: Michela (Greta Ferro),
primo e unico amore di Sofia, che però sta per sposare proprio
Mauro. Quando Sofia si rende conto che sta per perdere la donna
della sua vita, decide di tornare a casa, in Calabria. Ma il
ritorno di Sofia romperà ogni equilibrio e in un susseguirsi di
situazioni tragicomiche, i due fratelli saranno costretti a
guardarsi davvero in faccia e a scegliere chi voler essere da
grandi… Tra amori passati e ritrovati, storie di amicizia, famiglia
e fratellanza, Luca Lucini torna sul set con una commedia romantica
e ricca di intrighi.
Dal 21 aprile, sarà disponibile su
Netflix la serie tv di produzione fiamminga
La
famiglia dei diamanti, realizzata dai creatori della
serie campione d’incassi FAUDA, Rotem
Shamir e Yuval Yefet. Muovendosi nel
territorio del thriller poliziesco, la serie analizza come
un’influente famiglia di trafficanti di diamanti con sede ad
Anversa tenterà di scampare una clamorosa rovina, sfruttando
tattiche illegali e forza bruta. Nel cast del progetto,
Casper Knopf nel ruolo di Tommy McCabe,
Kevin Janssens nel ruolo di Noah Wolfson,
il protagonista della serie, Marie Vinck nel ruolo
di Gia Wolfson, Robbie Cleiren nel ruolo
di Eli Wolfson, Janne Desmet nel ruolo di
Rivki Wolfson, Yona Elian nel ruolo di
Sarah Wolfson, Ini Massez nel ruolo di
Adina Glazer e Els Dotterman nel ruolo di
Jo Smets.
La famiglia dei diamanti, la trama
della serie
Questa nuova serie tv sarà una gioia
per gli occhi dei fan delle serie crime-thriller, in cerca di
qualcosa di inedito da visionare sulla piattaforma. La trama de
La famiglia dei diamanti ruota attorno a una
famiglia ebrea ultraortodossa, i Wolfson, e al
loro impero commerciale: la famiglia ha infatti l’azienda di
diamanti più longeva di Anversa e nel corso degli anni ha acquisito
un notevole potere nella zona. Tuttavia, c’è una minaccia che
incombe per i Wolfson: a causa di alcune decisioni sbagliate prese
dall’erede dell’impero commerciale Eli, vedono
infatti crollare la propria posizione di rilievo e prestigio.
Il primo episodio della serie si
concentra sul ritorno di Noah Wolfson, il figlio
ribelle ed ormai estraneo alla superpotenza aziendale, ad Anversa.
Si tratta di un ritorno forzato, ma che smuove l’intera trama della
serie: il figlio minore dei Wolfson, Eli, si è
suicidato per motivi apparentemente sconosciuti ed è ritenuto
responsabile di aver fatto precipitare l’impero della famiglia in
un debito enorme. Noah dovrà dunque disperatamente
cercare di salvare l’attività dei Wolfsons e proteggere l’eredità e
l’onore della famiglia.
Scopriamo come a
Eli piacesse scommettere in affari loschi e le sue
decisioni sbagliate hanno quasi distrutto l’impero faticosamente
costruito dalla famiglia. A questo punto, alla presunta azione
salvifica di Noah, che dovrebbe risollevare le sorti dell’azienda,
si lega il desiderio del protagonista di scoprire il motivo della
morte del fratello, indagando su come l’azienda sia arrivata a
questo punto di non ritorno.
Il significato del nucleo
familiare
Proprio sviscerando le dinamiche
familiari dei Wolfson, La famiglia dei
diamanti catturerà maggiormente l’attenzione degli
spettatori, trascinandoli lungo un sentiero narrativo in cui
retaggio culturale e religioso, credenze e obblighi si intersecano.
Le numerose restrizioni che vigono in queste famiglie e la
“fame di libertà” che ne deriva hanno mosso le azioni dei
fratelli. Noah cerca disperatamente di salvare l’eredità e l’onore
della sua famiglia, ma rimane anch’egli invischiato nel mondo del
crimine proprio per il suo desiderio inconscio di evadere, non
sottomettersi nuovamente ai dettami intransigenti che lo hanno
fatto scappare già una volta.
Alla connotazione così specifica
della serie Netflix, che sceglie come punto di partenza il
microcosmo di una comunità ebraica isolata, si aggancia tuttavia
una sorta di universalità, di tematiche e rapporti mostratici, che
ricalca in toto gli archetipi del genere crime, cercando
volontariamente di non sfuggire agli aspetti più commerciali, e per
questo appetibili, di progetti simili. In questo senso, non siamo
di fronte a una produzione che si distingue in maniera
significativa dalle tante altre presenti sulla piattaforma, ma che
sfrutta gli archetipi di storie già scritte e lette, sempreverdi
dal punto di vista dell’appeal che hanno sul pubblico.
Il thriller è nel dramma
I valori e le restrizioni religiose
e le usanze della comunità dettano ogni azione e svolta ricca di
suspense della serie. Il rapporto di Noah con la
sua famiglia estranea, il ruolo delle donne negli affari, il
calendario delle festività e il modo in cui l’intera famiglia
tratta Tommy sono esplicitamente modellati dal
contesto ebraico della serie e contribuiscono a rendere le
dinamiche familiari e gli intrighi della comunità ancora più
entusiasmanti, per una visione senza troppe pretese.
Nel complesso, la serie estende in
maniera ottimale le dinamiche del thriller alla sfera familiare,
accelerando il ritmo in base alle conseguenze che il continuo
mantenimento di segreti e rancori porta con se. La trama centrale
dell’industria dei diamanti dà ai personaggi motivazioni
specifiche, ma non scorre in maniera particolarmente fluida: alcuni
episodi si trascinano e denotano un grado di azione decisamente
minore rispetto alle storyline più vincenti. Tutto sommato,
La famiglia dei diamanti potrebbe coinvolgere gli
spettatori soprattutto grazie al suo convincente impianto da dramma
familiare e la specificità di raccontare questa storia con al
centro una famiglia ebrea chassidica.