Le prime immagini di
Kraven – Il
Cacciatore, il nuovo film prodotto da Sony
Pictures in associazione con Marvel, che racconta la storia di
Sergei Kravinoff, personaggio creato da Stan Lee e
Steve Ditko nel 1964 e uno dei villain più amati
dell’universo di Spider-Man. Il film diretto da J. C.
Chandor è interpretato da Aaron Taylor-Johnson,
Ariana DeBose, Fred Hechinger,
Alessandro Nivola, Christopher
Abbott e Russell Crowe.
Kraven – Il
Cacciatore, scritto da Art Marcum, Matt
Holloway e Richard Wenk, sarà solo al
cinema dal 5 ottobre prodotto da Sony Pictures e distribuito da
Eagle Pictures.
Kraven – Il Cacciatore: tutto quello che sappiamo sul
film!
Kraven – Il
Cacciatore sarà interpretato da Aaron Taylor-Johnson (Avengers: Age of Ultron)
mentre assume il mantello del cattivo di
Spider-Man, che è un immigrato russo di nome
Sergei Kravinoff. Nel film, che viene annunciato come il
prossimo capitolo dello Spider-Man Universe (SSU) di Sony,
va in missione per dimostrare di essere il più grande cacciatore
del mondo. Ad affiancare Taylor-Johnson nel film Marvel di Sony con classificazione
R c’è Fred Hechinger (Fear Street Trilogy, The White Lotus) nei panni di Chameleon,
il fratellastro di Kraven; la candidata all’Oscar
Ariana DeBose (West Side Story) nel
ruolo di Calypso, la compagna dell’occasione e amante di
Kraven; Russell Crowe e Levi Miller in ruoli
sconosciuti. Anche Christopher Abbott e Alessandro
Nivola sono stati scelti come cattivi principali.
Kraven – Il
Cacciatore
è diretto dal candidato all’Oscar J. C. Chandor
(A
Most Violent Year)
da una sceneggiatura co-scritta da Richard Wenk (The
Equalizer),
Matt Holloway e Art Marcum. Avi Arad e Matt Tolmach stanno
producendo il progetto.
Kraven – Il
Cacciatore racconta la violenta storia della
nascita e del destino di uno dei villain più iconici della Marvel. Ambientato prima della sua
famigerata vendetta contro Spider-Man, Aaron Taylor-Johnson
interpreta il protagonista di questo film vietato ai minori di 14
anni.
Negli ultimi anni Netflix non si è risparmiata nel proporre ai
propri abbonati film di propria produzione di genere
action. Veri e propri blockbuster dalle grandi ambizioni
tecniche, che possono però essere goduti nella comodità del proprio
salotto. Titoli come 6 Underground, Red Notice o The Grey Man. In mezzo a questi, spicca
però Tyler Rake (qui la recensione), diretto nel
2020 dall’esordiente Sam Hargrave e prodotto dai
fratelli Anthony e Joe Russo
(registi di Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame), con il secondo dei
due anche sceneggiatore del film. A distanza di tre anni, è ora
arrivato il suo sequel: Tyler Rake 2.
Basato sulla graphic novel
Ciudad, il film porta avanti le avventure del mercenario
protagonista per dar vita ad un epico racconto che fa della
spettacolarità tecnica il suo maggior pregio. Ci sono infatti
sequenze ad alto impatto visivo anche in questo secondo film, tra
cui un piano sequenza estremamente complesso di ben 21 minuti (10
in più rispetto a quello visto nel precedente film). Una sequenza
che ha richiesto una preparazione di circa cinque mesi e circa 29
giorni per essere girata. La difficoltà è stata data soprattutto
dal fatto che il 95% di ciò che si vede avviene realmente, senza
l’uso di effetti speciali aggiunti in post-produzione.
Come è stato per il primo film,
divenuto in breve tempo tra i più visti tra quelli presenti nel
catalogo dell’azienda, anche Tyler Rake 2 si sta
affermando come il nuvo titolo di punta su Netflix, che gli amanti
degli action movie non posso assolutamente perdere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori, al finale e al suo
sequel già ufficialmente confermato.
La trama e il cast di Tyler Rake 2
Dopo essere stato creduto morto al
termine del primo film, Tyler Rake, ex membro
delle forze speciali dell’esercito australiano, si rivela in realtà
essere ancora vivo ed è pronto per nuove missioni. L’occasione non
tarda ad arrivare quando, lui e la sua squadra, vengono ingaggiati
Per salvare una donna di nome Ketevan e i suoi due
figli Sandro e Nina, attualmente
tenuti prigionieri dal marito gangster di lei, Davit
Radiani, nella prigione di Tkachiri in Georgia. Durante la
missione di salvataggio, però, le cose non vanno come previsto e in
seguito ad una rivolta Davit muore. Quando suo fratello
Zurab, altrettanto spietato, viene a sapere della
cosa, decide di dare la caccia a Tyler e alla sua squadra per
vendicarlo.
L’attore Chris Hemsworth
riprende i panni di Tyler Rake, ruolo per cui si è preparato molto
da un punto di vista della resistenza fisica, così da poter
interpretare personalmente quante più scene possibile. L’attrice
Golshifteh
Farahani ricopre il ruolo di Nik Khan, un mercenario e
partner di Tyler, mentre Adam
Bessa interpreta suo fratello Yaz Kahn, anche lui
membro del team di Rake. L’attrice Olga Kurylenko
veste i panni di Mia, ex moglie di Tyler e sorella di Ketevan, con
quest’ultima interpretata da Tinatin Dalakishvili.
Davit è invece interpretato da Tornike Bziava,
mentre principale antagonista, Zurab, è infine interpretato da
Tornike Gogrichiani. Si annovera poi un breve
cameo dell’attore Idris Elba nei
panni di un uomo di nome Alcott.
La spiegazione del finale di Tyler Rake 2
Se al termine del primo Tyler
Rake si rimaneva con il dubbio sulla morte o meno del
protagonista, il secondo capitolo propone un finale meno ambiguo.
In esso, Rake riesce a sconfiggere Zurab, ponendo dunque fine alle
sue minacce. Il mercenario si ritrova però arrestato e sbattuto in
prigione insieme a Nik. Per Rake non è però un problema, perché con
la nuova missione appena portata a compimento sente di aver chiuso
anche i conti con un suo trauma passato. La donna salvata, Katevan,
è infatti la sorella della sua ex moglie Mia, con la quale deve
dunque avere di nuovo a che fare e con lei è costretto ad
affrontare una dura verità.
Quando il figlio era molto malato e
la sua morte era dolorosamente vicina, Rake ha lasciato la
famiglia. Ha scelto di seppellire il suo dolore, non riuscendo ad
accettare la situazione, continuando il suo lavoro di soldato
all’estero e lasciandosi alle spalle tutto il resto. In questo
secondo film impara ad accettare la sua colpa e trovare una sorta
di assoluzione per i suoi peccati. Parte di ciò arriverà salvando
il figlio adolescente di Ketevan dagli artigli di suo zio. Se può
salvare il figlio di qualcun altro, forse può ripristinare un po’
di equilibrio dentro di sé. Tuttavia, Rake e Nik vengono fatti
uscire di prigione dal personaggio interpretato da Elba, il quale
offre loro una missione per conto di personalità ancora ignote.
Tyler Rake 3: il sequel è confermato
In pochi giorni, Tyler
Rake 2 è diventato il film più visto del momento
sulla piattaforma Netflix. Dato il successo che ha avuto, la
notizia che Tyler Rake3
è in arrivo non è stata una sorpresa. Essendo stato approvato da
poco, non ci sono notizie confermate su questo terzo film. Non
sappiamo infatti se esiste già una sceneggiatura o meno e pertanto
non si hanno notizie sul cast o sulla data di uscita prevista. Come
è stato per il secondo film, tuttavia, è lecito aspettarsi di
vedere Rake coinvolto in una nuova missione, alle prese con
personaggi già visti nei primi due film ma anche con nuovi volti.
Il personaggio interpretato da Idris Elba, ad esempio, potrebbe
trovare maggiore spazio proprio nel terzo film.
Al termine di Tyler Rake 2,
infatti, egli offre a Tyler la libertà a condizione che faccia un
altro lavoro per lui, il che pone le basi per Tyler Rake
3, dove egli avrà senza dubbio un ruolo più importante.
Qualunque sarà la storia del terzo film, probabilmente manterrà la
tradizione del franchise di esplorare nuovi luoghi in ogni film.
Come il franchise giramondo di James
Bond, ogni nuovo capitolo della serie potrebbe inviare Rake in
nuovi angoli del mondo. Il primo film lo aveva portato a Dhaka, in
Bangladesh, mentre il secondo lo ha portato in Georgia. Tuttavia,
se i produttori e il regista volessero scuotere le cose e
sovvertire le aspettative, Tyler Rake 3 potrebbe vedere il
protagonista combattere contro i cattivi nel suo territorio, in
Australia.
Per quanto riguarda l’ipotetica
distribuzione sulla piattaforma del film, si potrebbe dover
attendere il 2026. Tra il primo e il secondo film sono infatti
passati tre anni e altrettanti potrebbero volercene per il terzo.
Netflix e i produttori del film potrebbero però decidere di non far
aspettare tutto questo tempo, dando dunque massima priorità al
progetto accorciando i tempi di attesa. È inoltre bene considerare
che i tre anni trascorsi tra i primi due film sono stati
caratterizzati dalla pandemia di Covid-19, che ha contribuito a
rallentare i lavori di realizzazione del secondo film. Dunque alla
luce di ciò è possibile considerare il 2026 come una data d’uscita
qualora le cose dovessero andare per le lunghe, ma presumibilmente
il film potrebbe arrivare molto prima nel catalogo di Netflix.
Il trailer di Tyler Rake 2
e dove vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, è possibile fruire
di Tyler Rake unicamente grazie alla sua
presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente
è al 1° posto della Top 10 dei film più
visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà
dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma
scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare
il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video,
avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel
catalogo.
Alla prima mondiale di Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One tenutasi ieri a
Roma, il leader del franchise Tom Cruise si è impegnato con lo
spettacolo cinematografico. Secondo Variety, la star del
blockbuster ha promesso che lavorerà a più immagini di alta qualità
realizzate pensando ad una esperienza per un pubblico
cinematografico.
“C’è una comunità di cui facciamo tutti
parte: culture e stili di vita diversi, ci uniamo tutti per goderci
il cinema”, ha detto Cruise, vestito con un abito blu fresco e con
occhiali da sole da aviatore. “È qualcosa con cui sono
cresciuto, che mi ha fatto sognare e mi ha ispirato a viaggiare per
il mondo. “Il mio obiettivo sin da quando ero piccolo era fare film
e viaggiare. E non essere solo un turista, ma lavorare in quel
mondo e capire la loro cultura. Attraverso i miei film, sono
riuscito ad averlo perché tutti qui mi hanno permesso di
intrattenerli. È un privilegio che non ho mai dato per
scontato. È la mia passione intrattenerti e lotterò sempre per
i grandi teatri e quel tipo di esperienza per tutti.
Cruise ha anche reso omaggio al regista di
“Mission: Impossible”, Christopher McQuarrie, definendo il regista
il suo “fratello creativo”. “Ha preso parte a ogni singolo film
che ho realizzato negli ultimi 16 anni”, ha dichiarato
Cruise. “Non accreditato, ha scritto ‘Mission: Impossible
– Protocollo fantasma”. Ha contribuito all’editing e alla
scrittura di ogni singolo che ho fatto. È il mio fratello
creativo e un essere umano eccezionale”.
In Mission: Impossible – Dead
Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt (Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera
umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi
a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il
mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di
fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze
oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare
tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli
stanno più a cuore.
Il settimo capitolo di MI si
intitolerà Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One, mentre l’ottavo,
Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Two. Nei
prossimi due capitoli della saga di Mission
Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
Nuove foto dal set di Wicked
mostrano Ariana Grande e Cynthia
Erivo che si preparano a filmare insieme. Adattamento del
popolare musical con lo stesso nome – a sua volta basato su
Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West
di Gregory Maguire – il film in uscita segue la
storia della futura Strega Cattiva dell’Ovest, Elphaba
(Cynthia Erivo), mentre si trasforma lentamente
nel personaggio che Dorothy incontra in Il mago di
Oz. Grande interpreta la sua migliore amica diventata
nemica, Glinda la Strega Buona.
Mentre Erivo e Grande sono già state
avvistate sul set di Wicked,
questi nuovi scatti (tramite Daily Mail Celebrity) catturano
i due personaggi insieme mentre si preparano per la scena
successiva.
Ariana Grande and Cynthia Erivo are seen on
the set of Wicked together for the first time https://t.co/BJVmyA3qr4
Wicked
– Parte 1 è basato sull’acclamato musical di Broadway,
che a sua volta è basato sul romanzo di Gregory Maguire del
1995 Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch
of the West, che a sua volta è basato sul classico del
1900 L. Frank Baum Il meraviglioso mago di
Oz e il film del 1939 Il
mago di Oz. Wicked
– Parte 1 racconta la storia di due amiche,
Elphaba e Glinda, che lottano per mantenere la loro amicizia mentre
si separano. La storia funge da prequel de Il mago di
Oz , ma la trama contiene anche eventi successivi
all’arrivo di Dorothy a Oz. Wicked – Parte
2 dovrebbe invece arrivare l’anno successivo, ovvero il
2025.
L’adattamento cinematografico sarà
prodotto da Marc Platt attraverso la sua Marc
Platt Productions con sede alla Universal. Il vicepresidente
esecutivo senior della produzione Erik Baiers e il vicepresidente
dello sviluppo della produzione Lexi Barta supervisioneranno il
progetto per conto della Universal Pictures. Il
musical teatrale Wicked ha
vinto tre premi Tony ed è adattato dal romanzo bestseller di
Gregory Maguire della scrittrice di libri Winnie Holzman e del
compositore e paroliere tre volte premio Oscar Stephen
Schwartz. Holzman e Schwartz stanno attualmente
collaborando all’adattamento cinematografico come
sceneggiaturi.
La star di Harry
PotterTom Felton, che interpretava Draco Malfoy,
visita un Warner Bros. Studio Tour e si emoziona vedendo tutti gli
oggetti di scena e i costumi originali, così come le ricreazioni di
set iconici. Basato sui romanzi di J.K. Rowling, il primo film di
Harry Potter è uscito nel 2001, presentando al
pubblico Harry di Daniel Radcliffe, Hermione di Emma
Watson, Ron di Rupert Grint e Draco di Felton. L’attore ha
mantenuto uno stretto rapporto con il franchise da quando è
terminato nel 2011, scrivendo persino un libro sulla sua esperienza
nella realizzazione degli otto film.
Ora, Tom Felton e l’account Instagram ufficiale del
Warner Bros. Studio Tour Tokyo hanno condiviso i
post che mostrano la visita dell’attore alla mostra “Making of
Harry Potter“. Un video mostra l’attore che si emoziona dopo
essersi avvicinato a una serie di oggetti di scena, costumi e
luoghi, mentre un altro lo vede unirsi ai membri del cast di Harry
Potter Matthew Lewis (Neville Paciock) ed Evanna Lynch (Luna Lovegood) per esplorare la
mostra a fondo.
“La guerra arriva in ogni
mondo”.Netflix ha
presentato una
featurette dietro le quinte per Rebel
Moon di Zack Snyder durante il suo
evento TUDUM, e di seguito ha diffuso anche un primo poster
dell’avventura fantascientifica del regista di Justice League. L’immagine mette
in luce la protagonista principale interpretata da Sofia Boutella, Kora, mentre si trova su un
pianeta che sembra disabitato, mentre una nave può essere vista nel
cielo sopra di lei.
Il suo personaggio è descritto come
“una giovane donna con un passato misterioso che cerca
guerrieri dai pianeti vicini per aiutare una pacifica colonia ai
margini della galassia a prendere posizione contro il tirannico
reggente Balisarius”.
Nel cast Sofia Boutella,
Djimon Hounsou, Ed Skrein, Michiel Huisman, Doona Bae, Ray
Fisher, insieme a
Charlie Hunnam ed
Anthony Hopkins come voce di ‘Jimmy’. Insieme a
loro Staz Nair, Fra Fee, Cleopatra Coleman, Stuart Martin,
Ingvar Eggert Sigurðsson, Alfonso Herrera, Cary Elwes, Rhian Rees,
E. Duffy, Jena Malone, Sky Yang, Charlotte Maggi e
Corey Stoll.
Rebel
Moon, diretto da Zack Snyder, scritto
dallo stesso Snyder con Kurt Johnstad e
Shay Hatten, e prodotto da Deborah
Snyder, Eric Newman, Zack
Snyder e Wesley Coller, sarà disponibile
solo su Netflix dal 22 dicembre.
Da Zack Snyder, il regista di
300,
L’Uomo d’Acciaio e
Army of the Dead, arriva REBEL MOON, un epico evento
cinematografico di fantascienza in preparazione da anni. Quando una
pacifica colonia ai margini di una galassia si trova minacciata
dagli eserciti di una tirannica forza dominante, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa sconosciuta che vive tra gli abitanti di
un villaggio, diventa la loro migliore speranza di sopravvivenza.
Incaricata di trovare combattenti addestrati pronti ad unirsi a lei
per prendere parte ad un’impossibile lotta, Kora riunisce un
piccolo gruppo di guerrieri: estranei, ribelli, contadini e orfani
di guerra provenienti da mondi diversi che condividono la comune
necessità di redenzione e vendetta. Mentre l’ombra di un intero
Regno si abbatte sulla più improbabile delle lune, viene intrapresa
una battaglia per il destino di una galassia e, nel mentre, nasce
un nuovo esercito di eroi.
Per rimanere
aggiornato su tutte le ultime novità, i film in uscita e le
curiosità sul mondo del cinema, ISCRIVITI alla nostra
newsletter.
Secret Invasion, lo show della Fase
5 del Marvel Cinematic Universe
su Disney+, si concentra sugli alieni noti come
Skrull. Introdotti per la prima volta nel MCU in Captain Marvel, gli Skrull
sono stati un aspetto un po’ dimenticato della storia generale dei
Marvel Studios. Questo è dovuto in gran parte
al fatto che la specie è stata introdotta direttamente prima del
culmine della Saga dell’Infinito, ma la
Fase 5 promette di approfondire gli Skrull in modo
molto più intenso.
Secret Invasion sarà la punta di diamante di
questa esplorazione. Allo stesso modo, gli Skrull
sono stati importanti per la Marvel Comics nel corso degli anni, fungendo da
catalizzatore per la storia a fumetti Secret Invasion, su cui si basa l’omonimo
show. Detto questo, ci sono dei dettagli sulla razza aliena da
conosce prima dell’inizio della serie previsto per il 21
giugno.
Mutaforma
L’aspetto più importante da sapere
sugli Skrull del MCU
è senza dubbio che si tratta di esseri mutaforma. Come già visto in
Captain Marvel, gli Skrull possono assumere la
forma di qualsiasi essere su cui hanno posato gli occhi. Questo
permette loro di essere esperti infiltrati in varie società e
civiltà del cosmo Marvel.
Questa capacità di mutare forma è
alla base della serie Secret Invasion, con Nick Fury di Samuel L. Jackson e Talos di
Ben Mendelsohn – uno Skrull di
Captain Marvel – che scoprono un’invasione
Skrull della Terra attraverso gli alieni che
impersonano importanti figure mondiali, il che significa che
qualsiasi personaggio del MCU potrebbe essere uno Skrull.
Skrull vs Kree
Un’altra cosa che Captain Marvel, insieme a film come Guardiani della Galassia, ha stabilito nel
MCU è che gli Skrull erano
coinvolti in una guerra contro i Kree. L’Impero
Kree iniziò a espandersi nella galassia, cercando di
costringere il pianeta natale degli Skrull a sottomettersi alla
loro volontà.
Gli Skrull si rifiutarono,
provocando una guerra totale tra l’Impero Kree e
gli Skrull. Ciò causò la distruzione di Skrullos,
il pianeta natale degli Skrull, costringendo gli alieni a
rifugiarsi in tutta la galassia. Questa base funge da introduzione
agli Skrull in Capitan Marvel e sarà probabilmente
approfondita in Secret Invasion.
Gli Skrull non sono cattivi
Dopo l’inizio della guerra
Kree-Skrull, i Kree iniziarono
un’intensa campagna di propaganda che etichettò gli
Skrull come mostri assetati di sangue. I
Kree avvertivano i pianeti che gli
Skrull stavano usando i loro poteri di mutamento
di forma per infiltrarsi nei pianeti e nei rispettivi governi, al
fine di distruggere i civili del cosmo del MCU.
In Capitan Marvel, è stato rivelato che questa
campagna propagandistica era falsa e che gli Skrull si infiltravano
nei mondi come mezzo di sopravvivenza, in modo da potersi
nascondere dagli esecutori Kree inviati per ucciderli.
Il gruppo Skrull di Talos cercava
di fuggire dalla guerra Kree
Inizialmente, Capitan Marvel aveva indicato
Talos e il suo gruppo di Skrull
come i cattivi del film. Tuttavia, è stato rivelato che gli
Skrull di Talos erano
semplicemente un gruppo di civili sfollati dai
Kree durante la guerra.
Gli Skrull si
infiltrarono quindi sulla Terra per cercare un motore a velocità
luminosa che avrebbe permesso loro di fuggire definitivamente
dall’Impero Kree. A questo punto divenne chiaro
che non tutti gli Skrull erano come li dipingevano i
Kree, spingendo Capitan Marvel ad aiutare gli
Skrull di Talos a trovare un mondo dove poter
vivere in pace senza la paura del dominio Kree sulle loro
teste.
Capitan Marvel e gli Skrull
All’inizio, Capitan Marvel faceva parte dello squadrone
d’élite Kree noto come Starforce,
incaricato di setacciare il cosmo alla ricerca di invasioni Skrull
e di consegnare i mostri alla giustizia. Tuttavia, dopo che tutto
ciò fu rivelato come propaganda dell’Impero Kree, Capitan
Marvel decise di aiutare
Talos e la sua famiglia, insieme al resto dei rifugiati che
vivevano tra loro.
Questa decisione è stata in parte
influenzata da Mar-Vell, uno scienziato
Kree che ha aiutato gli Skrull dalla Terra e che è
stato anche il mentore di Capitan Marvel prima che quest’ultimo venisse
a conoscenza dell’origine Kree del primo. Capitan
Marvel termina con l’eroina
titolare che parte con gli Skrull per trovare un
pianeta sicuro su cui vivere.
Gli Skrull di Talos dopo Captain
Marvel
Nonostante Captain Marvel si concluda con gli
Skrull che hanno trovato un mondo natale da
qualche parte nel cosmo del MCU, il franchise non ha chiarito esattamente
dove dal 2019. Questo sarà probabilmente importante da notare,
poiché sarà quasi certamente menzionato in Secret
Invasion, che ora è incentrato su un’invasione della
Terra guidata dagli Skrull.
I personaggi del film, come
Talos e sua figlia G’iah, sono
tornati nell’MCU
dopo esserne usciti per trovare una casa, e la mancanza di una casa
sarà probabilmente ancora un grande punto di discussione per gli
Skrull.
Gli Skrull da Spider-Man: Far From
Home
Un altro sviluppo molto
interessante che è importante conoscere riguardo agli
Skrull del MCU è che hanno
impersonato alcuni personaggi fin da Spider-Man: Far From Home. Il finale di quel
film includeva un grande colpo di scena, ovvero che Nick
Fury e Maria Hill erano Skrull travestiti
per tutta la storia.
Pur non cambiando in modo
particolare la storia di Spider-Man: Far From Home, questo si ricollega
a Secret Invasion in modo importante, in quanto
dimostra la capacità degli Skrull di infiltrarsi facilmente nei
pianeti. Lo stesso è accaduto in WandaVision, dove un impiegato dell’FBI è
stato mostrato come uno Skrull che ha reclutato Monica Rambeau.
Gli Skrull di Talos sono solo un
piccolo gruppo della razza aliena
Per quanto riguarda Secret Invasion, è importante ricordare che
gli Skrull di Talos sono solo una
piccola parte della specie aliena. Gli Skrull sono
incredibilmente numerosi e potrebbero essere nascosti su più
pianeti in tutta la galassia.
I rifugiati di
Talos sono solo un gruppo di
Skrull, mentre molti altri esistono nell’universo
e sono stati colpiti dalla guerra Kree-Skrull.
Nick Fury lavora a stretto
contatto con gli Skrull
Captain Marvel include anche
Nick Fury, che lavora con gli
Skrull dagli anni ’90 nel MCU. Questo è stato dimostrato alla fine di
Spider-Man: Far From Home, in cui Nick
comunicava con Talos – il suo imitatore – mentre lavorava con gli
Skrull nello spazio.
Questo aspetto sarà probabilmente
approfondito in Secret Invasion, in cui Fury e Talos
lavoreranno a stretto contatto per fermare un’invasione Skrull
della Terra.
Gli Skrull sono legati allo
S.W.O.R.D. di WandaVision
Infine, l’alleanza di
Nick Fury con gli Skrull è legata
anche alla S.W.O.R.D. Questa compagnia è stata
introdotta in WandaVision e sta per Sentient Weapons
Observation and Response Division.
La S.W.O.R.D ha sede principalmente
nello spazio, e Fury viene mostrato su una nave
appartenente all’organizzazione e circondato da
Skrull in Far From Home. Anche in
questo caso, è probabile che ciò si leghi a Secret
Invasion, che si spera risponda alle molte domande del
MCU sugli Skrull che sono
state sollevate da Captain Marvel del 2019.
Le prime reazioni di
Mission: Impossible – Dead Reckoning Part
One sono arrivate e stanno esaltando le sue
impressionanti sequenze d’azione. Ritardato più volte negli ultimi
anni a causa della pandemia di coronavirus, il settimo film di
Mission: Impossible arriva al cinema il prossimo
luglio. Tom Cruise ritorna nei panni dell’agente
del FMI Ethan Hunt in quella che potrebbe essere la sua ultima
avventura, che continuerà in Dead Reckoning Part
Two la prossima estate. Ving Rhames, Simon
Pegg e
Rebecca Ferguson tornano a interpretare la squadra
operativa regolare di Ethan insieme ai nuovi arrivati Hayley Atwell, Vanessa Kirby, Esai
Morales e
Pom Klementieff.
Dopo l’anteprima mondiale del film
a Roma, sono arrivate online le prime reazioni al film diretto da
Christopher McQuarrie. Ci sono molti elogi per
l’azione strabiliante del film, che è fatta su misura per il grande
schermo. C’è anche qualche elogio per i nuovi arrivati, tra cui
Atwell che ruba la scena nei panni dell’ambiguo personaggio di
Grace.
#MissionImpossibleDeadReckoning is incredible. The fastest 2 hr
30 min movie I’ve seen in a long time. One of the best films I’ve
seen this year and @TomCruise
has done it again. Demands to be seen on the biggest screen. Cannot
recommend this movie enough. pic.twitter.com/GOB1WyX2Mi
#MissionImpossibleDeadReckoning is incredible. The fastest 2 hr
30 min movie I’ve seen in a long time. One of the best films I’ve
seen this year and @TomCruise
has done it again. Demands to be seen on the biggest screen. Cannot
recommend this movie enough. pic.twitter.com/GOB1WyX2Mi
#MissionImpossible – Dead Reckoning Part One is another winner
for the franchise. Yet again, the production value is THROUGH THE
ROOF with some of the most well-defined and exhilarating set pieces
photographed in ways that truly make you feel like you’re in the
middle of the… pic.twitter.com/yAX0eJ1t1t
Le prime reazioni al film offrono
una sana dose di clamore per l’azione esilarante del film, in
particolare la sequenza del treno, che coinvolge Cruise e Morales
che combattono in cima a un treno a vapore in corsa prima che si
schianti, provocando la distruzione sia del treno che di un ponte.
La scena sembra mettere in ombra Cruise in sella a una moto da un
dirupo, che è stato uno degli obiettivi principali della campagna
di marketing, anche se le reazioni non lo menzionano
specificamente. Tuttavia, con la durata di Mission: Impossible 7 di
oltre due ore e 30 minuti, sembra traboccare di emozionanti
sequenze d’azione e quindi siamo sicuri che ci sarà spazio per
tantissime emozioni.
Il settimo capitolo di MI si
intitolerà Mission: Impossible – Dead Reckoning Part
One, mentre l’ottavo, Mission: Impossible – Dead
Reckoning Part Two.
Nei prossimi due capitoli della
saga di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
Per rimanere
aggiornato su tutte le ultime novità, i film in uscita e le
curiosità sul mondo del cinema, ISCRIVITI alla nostra
newsletter.
Arriva in prima tv su Sky NOPE, nuova pellicola scritta e
diretta dal premio Oscar® Jordan Peele, che torna
con una nuova, epica esperienza thriller, da mercoledì 21
giugnoalle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle
21.45 anche su Sky Cinema Sci-Fi), in streaming su NOW e
disponibile on demand. Il film sarà disponibile
anche in 4K su Sky Cinema 4K (21 giugno, ore 21.15) e on
demand.
Il film riunisce
Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya, dopoScappa – Get Out, a cui si aggiungono Keke
Palmer e il candidato all’Oscar Steven Yeun nei panni dei residenti di una
valle solitaria dell’entroterra della California, testimoni di una
scoperta inquietante e agghiacciante. Con loro nel cast anche
Michael Wincott, Brandon Perea e il premio Emmy
Keith David.
La trama di
NOPE
Dopo la scioccante morte del padre,
l’addestratore di animali di Hollywood OJ (Daniel Kaluuya) e la
sorella Emerald (Keke Palmer) iniziano a osservare fenomeni
inspiegabili nel loro vasto ranch della California meridionale. Ciò
li conduce in una spirale ossessiva mentre pianificano numerosi
tentativi per filmare il mistero. Insieme all’ex bambino prodigio
(Steve Yeun) ora direttore di circo in un parco a tema per famiglie
vicino al ranch dei fratelli, gli sforzi della coppia per inseguire
e riprendere lo spettacolo portano con sè conseguenze terrificanti
e un orrore inimmaginabile.
E in occasione della prima visione
di NOPE, da lunedì 19 a domenica 25 giugno arriva Sky
Cinema Sci-Fi, un canale dedicato al genere letterario e
cinematografico che ha contribuito a ridefinire il nostro
immaginario culturale e che ci ha aiutati a sognare il futuro,
con oltre 40 titoli in programmazione.
Tra questi anche DEEP
IMPACT con Morgan Freeman, Robert Duvall, Téa Leoni,
Elijah Wood, e Vanessa Redgrave, MOONFALL, diretto
da Roland Emmerich e interpretato da Halle Berry e Patrick Wilson,
MARS ATTACKS!, omaggio al cinema di fantascienza
anni ‘50 di Tim Burton che dirige un super cast capitanato da Jack
Nicholson e Glenn Close; i tre capitoli della saga “galattica” in
cui Will Smith e Tommy Lee Jones sono una coppia agenti
supersegreti che sorveglia gli alieni che vivono sulla Terra e la
proteggono dalle minacce, MEN IN BLACK,
MIIB – MEN IN BLACK II e MEN IN BLACK
3; e lo spettacolare EDGE OF TOMORROW – SENZA DOMANI con Tom
Cruise.
Inoltre, le pellicole tratte dai
geniali scritti di fantascienza dello scrittore Philip K. Dick:
MINORITY REPORT diretto da Steven Spielberg e interpretato da Tom
Cruise; PAYCHECK di John Woo con Ben Affleck e Uma
Thurman; e il cult di fantascienza di Ridley Scott con Harrison
Ford e Rutger Hauer BLADE RUNNER.
E ancora: Harrison Ford in
ENDER’S GAME, PASSENGERS, con Jennifer Lawrence e
Chris Pratt, ELYSIUM, con Matt Damon e Jodie
Foster, e il blockbuster di Luc Besson VALERIAN E LA CITTÀ
DEI MILLE PIANETI con Cara Delevingne e Dane DeHaan.
In occasione della Festa del Papà
negli Stati Uniti, è stato diffuso un nuovo trailer di
Tartarughe Ninja: Caos Mutante che si concentra
sulla figura del Maestro Splinter, il padre
adottivo delle tartarughe protagoniste del film.
Basato sui personaggi delle
Teenage Mutant Ninja Turtles creati da Peter Laird e
Kevin Eastman, il film è prodotto da
Seth Rogen, p.g.a., Evan Goldberg, p.g.a., James
Weaver, p.g.a. Produttori esecutivi Ramsay McBean, Josh
Fagen. Cast Micah Abbey, Shamon Brown Jr., Hannibal Buress,
Rose Byrne, Nicolas Cantu, John Cena, Jackie Chan, Ice Cube,
Natasia Demetriou, Ayo Edebiri, Giancarlo Esposito, Post Malone,
Brady Noon, Seth Rogen, Paul Rudd, Maya Rudolph
Dopo anni di addestramento nelle
arti marziali, i giovani fratelli Tartaruga emergono dal loro covo
sotterraneo per salvare la città di New York da un gruppo di
criminali che ha preso il controllo delle strade. Con l’aiuto della
loro nuova amica April O’Neil, i fratelli useranno tutte le loro
abilità per lottare contro un esercito di mutanti e dimostrare il
loro valore come eroi.
Il regista di
Platoon e Natural Born KillersOliver
Stone ha criticato pesantemente le sequenze d’azione
di John
Wick: Capitolo 4, parlando addirittura di disgusto per
l’uso eccessivo della violenza simile a quella di un
videogioco.
Il regista, produttore e
sceneggiatore ha dedicato gran parte della sua carriera
concentrandosi a raccontare controverse questioni politiche
americane. Ex soldato di fanteria che ha prestato servizio durante
la guerra del Vietnam, molte delle sue esperienze in tempo di
guerra avrebbero continuato a riversarsi nei suoi film come il
citato Platoon, Nato il 4 luglio e Tra cielo e terra.
Durante una recente intervista con
Variety, Oliver
Stone ha espresso la sua frustrazione per molti dei
franchise cinematografici basati sulla cultura pop, concentrandosi
sul recente John Wick
4 come esempio. Definendo il film “disgustoso
oltre ogni immaginazione”, il regista veterano ha continuato a
criticare i film d’azione guidati da Keanu Reeves
additando la distanza dalla realtà come loro problema principale:
“Ho visto ‘John Wick 4’ sull’aereo. Penso che il film sia
disgustoso oltre ogni immaginazione. Disgustoso. Non so cosa
possano pensare le persone, forse stavo guardando ‘G.I. Joe’ quando
ero bambino. Ma [Keanu Reeves] uccide, quanti? tre, quattrocento
persone nel fottuto film. E come veterano, devo dirtelo, nessuna di
queste uccisioni è credibile. Mi rendo conto che è un film, ma è
diventato un videogioco più che un film.”
“Ha perso il contatto con la
realtà. Al pubblico forse piace il videogioco. Ma mi annoio. Quante
auto possono schiantarsi? Quante acrobazie puoi fare? Qual è la
differenza tra “Fast and Furious” e qualche altro film? È solo una
cosa dopo l’altra. Che si tratti di un personaggio Marvel superumano o solo di un
essere umano come John Wick, non fa alcuna differenza. Non è
credibile.”
La posizione di Oliver
Stone è sicuramente comprensibile, in quanto poi
alfiere di una cinematografia realistica, è chiaro che le iperbole
action di franchise come Fast and Furious o John Wick si
allontanano dal suo gusto, ma è anche chiaro che entrambi i
franchise citati appartengono a un modo di intrattenere e
raccontare che non vuole certo essere realistico.
Un nuovo lotto di foto e video dal
set di
The Walking Dead: Daryl Dixon sono arrivate
online per l’imminente spin-off horror di AMC
di The Walking Dead. I nuovi video
confermato che Melissa McBride tornerà nei
panni di Carol, dopo essere stata vista girare con Norman
Reedus in Francia. La McBride può essere
vista indossare una giacca di pelle rossa, mentre sfoggia
l’acconciatura caratteristica del suo personaggio delle precedenti
stagioni di The Walking Dead.
Il logline ufficiale della serie,
attualmente intitolata “The
Walking Dead: Daryl Dixon“, afferma che “Daryl
(Reedus)
arriva sulle sponde della Francia e fatica tenta di ricostruire
come ci sia arrivato e perché. La serie segue il suo viaggio
attraverso una Francia spezzata ma resiliente mentre spera di
trovare un modo per tornare a casa. Mentre fa il viaggio,
però, le connessioni che crea lungo la strada complicano il suo
piano finale.”
Insieme a Norman Reedus nel cast ci sono
Clémence Poésy, l’attore di Chernobyl Adam
Nagaitis, Anne Charrier, Eriq Ebouaney, Laika Blanc Francard,
Romain Levi e il nuovo arrivato Louis Puech
Scigliuzzi.
Basata sull’omonima serie a fumetti
di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, la serie
The Walking Dead: Daryl Dixon è prodotta dallo
showrunner David Zabel. I produttori sono Reedus, Scott M. Gimple,
Greg Nicotero, Brian Bockrath, Angela Kang e Daniel Percival.
Attualmente è in fase di riprese in Francia e dovrebbe debuttare su
AMCe AMC+ più avanti nel
2023. David Zabel è produttore esecutivo e showrunner,
con Scott M. Gimple, Angela Kang, Reedus, Greg
Nicotero, Brian Bockrath e Daniel Percival sono anche
produttori esecutivi per conto di AMC Studios.
Il vicepresidente esecutivo
della programmazione alternativa per la Warner Bros. Animation
Peter Girardi ha rivelato l’approccio cheBruce Timm avrà
sulla prossima serie Prime
VideoBatman: Caped
Crusader.
In un articolo riassuntivo di Annecy di Variety,
Girardi ha suggerito che Batman: Caped Crusader
sarà “tutto ciò che Bruce Timm voleva fare” in Batman: The
Animated Series del 1992 ma che non fece per via del fatto
che il prodotto fosse destinato ad un pubblico giovane.
“È tutto ciò che Bruce
Timm voleva fare nella serie originale [Batman del 1992, la serie
animata] ma dato che girava su un canale per bambini, non è stato
in grado di farlo“, ha affermato Girardi. “Quindi
questo sicuramente distorce l’età. È più della sua visione
completa”.
Batman: Caped
Crusader è stato annunciato per la prima volta nel 2021 ed
è pubblicizzato come una serie animata più per adulti incentrata
sull’iconico Batman. Il team
dello show include oltre Bruce Timm, anche nel team di
produttori creative
JJ Abrams e Matt Reeves. Sebbene non si sappia molto
della trama, si dice che sia una rivisitazione del personaggio che
mira a riportare le cose alle loro radici noir e si concentra sui
primi anni del viaggio di Batman nella Gotham City
mentre diventa il combattente del crimine prima ancora
dell’amicizia con il commissario James Gordon e la collaborazione
con la GCPD.
Tutto quello che sappiamo sulla serie tv Batman: Caped
Crusader
Batman: Caped
Crusader è una serie animata di Batman. La serie debutterà
su Amazon, anche se non è stata confermata alcuna data di
uscita. La serie è stata annunciata all’evento WarnerMedia
Upfront il 19 maggio 2021 con Matt Reeves ,
JJ Abrams e Bruce Timm che hanno rivelato di essere i
produttori della serie. Si dice che la serie “Reimmagini la
mitologia di Batman”, con Timm, Reeves e Abrams che la descrivono
come “emozionante, cinematografica ed evocativa delle radici noir
di Batman mentre si tuffa più a fondo nella psicologia di questi
personaggi iconici”. Il 7 gennaio 2022, Ed Brubaker è stato
annunciato come scrittore capo. La serie era stata originariamente
annunciata come data di uscita nel 2023. Nel marzo 2023, è
stato annunciato che la serie era stata acquisita da Amazon
Studios per Prime Video e che erano state ordinate due
stagioni.
Un trailer
del thriller Peter Five Eight che vede
protagonistaKevin Spacey è ufficialmente
uscito, in seguito all’acquisizione del film da parte di
SPI International.Oltre a Kevin Spacey, il film protagonisti anche Jet
Jandreau. Jandreau interpreta Sam, “un affascinante agente
immobiliare che si rivela essere un alcolizzato sfrenato e
problematico con un oscuro segreto“. Rebecca De Mornay
interpreta anche Brenda, che Peter prende di mira per
ottenere informazioni per volere del suo oscuro capo, il signor
Lock.
Dai un’occhiata al trailer di
Peter Five Eight qui sotto:
https://youtu.be/KJF0QG6g77s
Quando è stato girato Peter Five
Eight?
Secondo quanto riferito, il
film è stato girato nel settembre 2021 nella contea di Siskiyou, in
California. Secondo il regista Michael Zaiko
Hall, Spacey non è stato un problema sul set. “È
stato un piacere lavorare con Kevin, ha fatto ridere tutti tra una
ripresa e l’altra e ha consegnato quello che penso sarà un regalo
sorprendente per i suoi fan“, ha detto Hall in una e-mail a
The Hollywood Reporter.
Una volta considerato come un
attore leggendario, la carriera di Kevin Spacey si è interrotta nel 2017.
Quell’anno, Spacey è stato accusato di aver fatto avance sessuali
all’attore Anthony Rapp – quattordici all’epoca – nel 1986. Sono
seguite altre accuse, che hanno portato Netflix a tagliare i rapporti con Kevin Spacey sul loro film in programma Gore.
È stato anche licenziato dall’ultima stagione diHouse of Cards. Tuttavia alcuni anni dopo
una giuria di New York ha assolto Kevin Spacey nella causa civile da 40 milioni
di dollari che gli aveva intentato Anthony Rapp. Il tribunale di
New York ha deciso che la ricostruzione dell’accusa avesse troppe
incongruenze, sulle quali gli avvocati di Spacey avevano
particolarmente insistito. Dopo la sentenza Rapp ha rilasciato un
comunicato sui suoi social in cui non ha parlato direttamente
dell’esito del processo ma ha ringraziato per l’ascolto che la sua
storia ha avuto.
La featurette include anche il
commento di
Samuel L. Jackson,
Cobie Smulders, il regista Ali Selim e il produttore
Kevin Feige, mentre discutevano del ruolo di Nick
Fury all’interno del MCU. Prendono anche in giro la
sua trasformazione mai vista prima nella prossima serie. Le
clip suggeriscono quanto il Blip abbia avuto un impatto su Fury e
perché abbia lasciato la Terra dopo
Endgame.
Nella nuova serie Marvel Studios Secret
Invasion, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene a conoscenza
di un’invasione clandestina della Terra da parte di una fazione di
Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati, tra cui Everett
Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è costruito una vita
sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per sventare
l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità.
Basato sulla serie di fumetti di Brian Michael Bendis, Leinil
Francis Yu, Mark Morales e Laura Martin, Secret Invasion è prodotto da Kyle
Bradstreet, con il regista di Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim
come registi.
Iron Man (Robert
Downey Jr.) è stato il volto del Marvel Cinematic Universe per circa
12 anni, da Iron Man del 2008 fino all’uscita di
Avengers:
Endgame nel 2019. Anche se il personaggio è apparso
nella sua trilogia e in quattro film dei Vendicatori prima di
sacrificarsi per il bene superiore dell’universo, i fan continuano
a sperare in un suo potenziale ritorno. Dopotutto, i Marvel Studios hanno abbondantemente
introdotto il multiverso e l’eventualità che sia tutto possibile,
da qui in avanti.
Ora, lo stesso Downey ha commentato
un potenziale ritorno, aggirando magistralmente la domanda con una
battuta. Alla premiere di Downey’s Dream Cars, a Downey è stato
detto che Tom Cruise era ansioso di realizzare un sequel
di Tropic Thunder. L’intervistatore di extratv si è poi avventurato in una domanda su un
quarto film di Iron Man. “Vuole farlo?!” Downey ha
scherzato sul suo amico Tom Cruise. “Tom, non prenderlo!”
Dato che i Marvel Studios hanno in gran parte
esaurito le storie da raccontare sugli Avengers originali, è
improbabile che Iron Man di Downey ritorni in modo importante, con
un film tutto per sé. Recentemente, nel 2019, il regista di
Iron Man Jon Favreau ha confermato che lui, Downey
o la Marvel non hanno parlato di un
quarto film della serie.
“Non abbiamo parlato del
quarto”, ha detto Favreau di se stesso e di Downey. “Ne ho
parlato con [il presidente dei Marvel Studios] Kevin [Feige] per
vedere cosa stanno facendo, ma amiamo decisamente lavorare insieme
e adoriamo questi personaggi. Parliamo di come sarebbe e scherziamo
sempre su una trama bizzarra di Happy Hogan che si trasforma in un
personaggio simile a Hulk. Ci scherziamo su. Nessun piano, per
ora.”
Sarebbe divertente vedere
Robert Downey Jr.in un cameo nel prossimo film
collettivo del Marvel Cinematic Universe, ma siamo
certi che la parabola narrativa del personaggio si sia
brillantemente compiuta con il sacrificio in Endgame.
Un film su Death
Stranding è stato
annunciaoto tempo fa ed è tuttora in lavorazione presso
Kojima Productions e Hammerstone Studios. Secondo il
creatore Hideo Kojima, lui stesso sarà molto
coinvolto nel progetto.
Cosa farà Hideo Kojima per il film
Death Stranding?
In un recente tweet, Kojima ha
rivelato che sarebbe stato “profondamente coinvolto nella
produzione, supervisione, trama, aspetto, design e contenuti” del
film in uscita. Tuttavia, non dirigerà il
progetto. Questa affermazione arriva dopo che Kojima ha anche
rivelato che avrebbe avuto un ruolo di supervisione nel film.
Just to be clear, I am deeply involved in
producing, supervising, plotting, look, design and content of the
film adaptation of DS, just not in charge of directing.
Al momento non è chiaro chi scriverà o dirigerà il
progetto. Al momento dell’annuncio dello scorso anno, è stato
riferito che il film avrebbe introdotto nuove idee e personaggi nel
mondo di
Death Stranding. In precedenti interviste sul
progetto, Kojima ha anche confermato che il film
avrà più
un aspetto “d’essai”.
Death Stranding è stato
originariamente pubblicato nel 2020 ed è interpretato Norman Reedus nel ruolo di Sam Porter
Bridges, un corriere che ha il compito di consegnare rifornimenti
alle colonie isolate in tutta la Terra. Il gioco comprendeva
anche
Mads Mikkelsen, Léa
Seydoux, Margaret Qualley, Troy Baker, Tommie Earl Jenkins e
Lindsay Wagner.
Senza dubbio la presenza di Michael Keaton nel ruolo di Batman in
The
Flash sarà un incentivo importante per recarsi in
sala a vedere il film con Ezra Miller. Lo studio
aveva puntato talmente tanto sul ritorno di Keaton che il film
sarebbe dovuto finire diversamente, con la sequenza temporale di
Flashpoint ancora “valida” e con Batman e
Supergirl con un ruolo di primo piano.
Questo finale avrebbe mantenuto
Keaton nel DCEU nei panni di una figura simile a un mentore per i
supereroi più inesperti del DCEU: il piano era che Keaton fungesse
da “Nick Fury” per il DCEU. Questo nuovo ruolo sarebbe stato più
evidente nel film solista di Batgirl, poi
cancellato, poiché il ruolo di Keaton sarebbe stato un “cameo
fondamentale”.
Secondo quanto riferito, Keaton
aveva successivamente filmato un cameo anche per
Aquaman e il Regno
Perduto, ma ovviamente è molto probabile che ora il
suo cameo verrà tagliato dalla versione finale del film. Un altro
progetto che avrebbe visto protagonista Michael Keaton sarebbe
dovuto essere Batman Beyond, in cui quella versione di Batman
avrebbe poi consegnato il mantello da supereroe a un Robin più
giovane, che si sarebbe impegnato a guidare.
Sembra dunque che il ruolo di
Michael Keaton sarebbe stato molto
impegnativo, cosa che l’avvento di Gunn e Safran e la necessità di
fare piazza pulita hanno tolto dal tavolo.
The Flash: la trama e il cast del film
The
Flash è uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Il regista David
Cronenberg ha terminato le riprese del suo film horror
The Shrouds. Cronenberg, che ha
diretto film come
La mosca e Crimes of the Future, ha iniziato la
produzione di The Shrouds a metà maggio a
Toronto. “Karsh, un uomo d’affari innovativo e vedovo in
lutto, costruisce un dispositivo per connettersi con i morti
all’interno di un sudario funerario“, recita la trama del
film.
Un mese dopo l’inizio della
produzione, il regista ottantenne ha
conclusoil film. Al momento la pellicola non ha
una data di uscita ufficiale e non ha nemmeno una
distribuzione. Inizialmente il film avrebbe dovuto iniziare
la produzione lo scorso marzo, ma i problemi di casting hanno
comportato piccoli ritardi. Léa
Seydoux è stata sostituita da
Diane Kruger. Si vociferava che Viggo Mortensen fosse
presente nel, ma alla fine sembra abbia rinunciato.
Cronenberg in un’intervista
dell’anno scorso aveva rivelato che “Shrouds” faceva parte di un
progetto Netflix che poi è stato interrotto. Presumibilmente,
il gigante dello streaming ha avuto dei ripensamenti dopo aver
letto la seconda stesura. Il film è coprodotto da Saïd Ben
Saïd. Al San Sebastián Film Festival dello scorso anno,
Cronenberg ha ammesso di aver quasi smesso di fare film e di essere
stato molto serio al riguardo. “Pensavo di essere finito, ma
spero di commettere più crimini in futuro, realizzando più
film“, ha affermato durante la sua presenza al festival.
Secondo alcune fonti il regista è già al lavoro sul suo prossimo
progetto che conta di girare l’anno prossimo.
Chi c’è nel cast di The Shrouds?
The Shrouds
avrà come protagonista Vincent Cassel. Nel cast anche
Guy Pearce,
Diane Kruger, Sandrine Holt, Elizabeth Saunders, Jennifer Dale,
Matt Willis e Steve Switzman. Kruger ha sostituito
Léa
Seydoux nel suo ruolo per conflitti di
programmazione.
Aaron Taylor-Johnson è a caccia di selvaggina
grossa nel primo trailer di Kraven the
Hunter di Sony. Il nuovo film anticipa una
storia sulle origini del villain Marvel. Nelle trame dei fumetti,
Kraven è un predatore assassino che punta gli occhi su
Spider-Man. Spesso è anche ritratto come un membro
della squadra di supercriminali dei Sinistri Sei.
Kraven the Hunter, il poster
Kraven the Hunter: tutto quello che sappiamo sul
film!
Kraven the
Hunter sarà interpretato da Aaron Taylor-Johnson (Avengers: Age of Ultron)
mentre assume il mantello del cattivo di
Spider-Man, che è un immigrato russo di nome
Sergei Kravinoff. Nel film, che viene annunciato come il
prossimo capitolo dello Spider-Man Universe (SSU) di Sony,
va in missione per dimostrare di essere il più grande cacciatore
del mondo. Ad affiancare Taylor-Johnson nel film Marvel di Sony con classificazione
R c’è Fred Hechinger (Fear Street Trilogy, The White Lotus) nei panni di Chameleon,
il fratellastro di Kraven; la candidata all’Oscar
Ariana DeBose (West Side Story) nel
ruolo di Calypso, la compagna dell’occasione e amante di
Kraven; Russell Crowe e Levi Miller in ruoli
sconosciuti. Anche Christopher Abbott e Alessandro
Nivola sono stati scelti come cattivi principali.
Kraven the
Hunter è diretto dal candidato all’Oscar JC
Chandor (A
Most Violent Year
) da una sceneggiatura co-scritta da Richard Wenk
(The
Equalizer),
Matt Holloway e Art Marcum. Avi Arad e Matt Tolmach stanno
producendo il progetto.
KravenIl Cacciatore racconta la violenta storia
della nascita e del destino di uno dei villain più iconici della
Marvel. Ambientato prima della sua
famigerata vendetta contro Spider-Man, Aaron Taylor-Johnson
interpreta il protagonista di questo film vietato ai minori di 14
anni.
Con i suoi film
TerrenceMalick ha esplorato temi
come la trascendenza, la natura e i conflitti tra ragione e
istinto. Sono opere tipicamente caratterizzate da ampie riflessioni
filosofiche e spirituali, nonché dall’uso di voci fuori campo
meditative dei personaggi protagonisti. Per far emergere il cuore
tematico delle sue opere, Malick rifugge dunque da trame e sviluppi
narrativi solidi per affidarsi piuttosto alla contemplazione, alle
immagini, alla luce e al suono. Nel 2005 egli ha realizzato uno dei
suoi film meno citati ma più esplicativi della sua poetica, il cui
titolo è The New World – Il nuovo mondo,
liberamente basato sulla vera storia di
Pocahontas.
Egli concepì la sceneggiatura già
negli anni Settanta, ma il progetto rimase a lungo in stato
embrionale fino a quando, dopo aver diretto La sottile linea rossa
nel 1998, il regista decise di dargli forma. Egli ripercorre così
la storia della fondazione di Jamestown, in Virginia, ispirandosi
alle figure storiche del capitano John Smith,
Pocahontas della tribù Powhatan e dell’inglese
John Rolfe. Il film, che segna la prima
collaborazione tra Malick e il direttore della fotografia premio
Oscar Emmanuel Lubezki, divise profondamente
critica e pubblico, tra chi lo disprezzò e chi invece lo indicò
come uno dei migliori film del decennio.
Per gli appassionati del cinema di
Malick o del cinema contemplativo, che si pone più come esperienza
visiva e sensoriale che non narrativa, The New World – Il nuovo
mondo è senz’altro un titolo da recuperare, capace di
suscitare grandi emozioni e profondi sconvolgimenti d’animo. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di The New World – Il nuovo mondo
Il film è ambientato del 1607,
quando Pocahontas, l’avventurosa figlia del capo
Powhatan, e altri membri della sua tribù assistono all’arrivo di
tre navi inviate dalla carta reale inglese per fondare una colonia
nel Nuovo Mondo. A bordo di una nave c’è il capitano John
Smith, condannato a morte per comportamenti ribelli, ma
una volta a terra graziato dal capitano Christopher
Newport, capo della spedizione. Gli uomini coinvolti in
quella spedizione sono però impreparati ad affrontare le avversità
naturali presenti nel nuovo continente e ben presto devono
abbandonare i loro sogni di gloria, lottando piuttosto per la
propria sopravvivenza.
Quando il capitano Newport invia
John Smith e i suoi uomini a cercare rifornimenti, il gruppo viene
infatti attaccato dai membri della tribù Powhatan, che uccidono
tutti tranne John, fatto prigioniero e condotto al villaggio. Lì
incontra la figlia del capo, Pocahontas, con cui in breve sviluppa
una profonda relazione che cambierà per sempre la loro vita. Gli
scontri tra gli inglesi e i Powhatan però sono tutt’altro che
finiti e quando i due popoli verranno nuovamente alle armi,
Pocahontas sarà costretta a prendere decisioni durissime, che
comprometteranno il suo posto nel mondo e tutto ciò in cui
crede.
The New World – Il nuovo mondo: il cast del film
Noto per la sua maniacalità affinché
tutto sia il più autentico possibile, dalle luci alle
interpretazioni, Malick ricercò a lungo i giusti attori per i ruoli
principali, lavorando poi con loro per rendere più realistici i
rispettivi personaggi. Il casting per il personaggio di Pocahontas
si è rivelato però particolarmente difficile. I produttori hanno
esaminato oltre duemila attori prima di decidere di estendere i
loro criteri di ricerca a tutti gli attori indigeni sia del Nord
che del Sud America. Alla fine ad ottenere la parte fu
Q’orianka Kilcher, all’epoca quattordicenne. Per
prepararsi al ruolo, l’attrice dovette imparare a parlare una forma
ricostruita dell’estinta lingua Powhatan.
Nel ruolo di John Smith vi è invece
l’attore Colin Farrell,
il quale per interpretare tale personaggio decise di leggere tutti
i libri scritti dal vero Smith, riguardandi le sue esperienze di
viaggio. Per preservare la spontaneità tra di loro, Farrell e la
Kilcher dovettero evitare di incontrarsi sul set fino al momento
della loro prima scena. Christian Baleè
invece presente nei panni di John Rolfe. L’attore fu voluto da
Malick in quanto egli aveva partecipato al doppiaggio del film
Disney Pocahontas, di cui il regista era fan. Il
premio Oscar Christopher Plummer, infine,
interpreta il capitano Christopher Newport. L’attore, dopo aver
visto il film e il modo in cui la sua presenza era stata ridotta al
montaggio, si infuriò moltissimo con il regista.
Il trailer di The New World –
Il nuovo mondo e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
The New World – Il nuovo mondo grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Google Play e Amazon
Pri
me Video. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di lunedì 19 giugno alle ore
21:00 sul canale Iris.
La prima particolarità di
questo capitolo del franchise rispetto ai quattro precedenti è che
sulla sedia di regia non c’è Steven Spielberg, ma il bravo
James Mangold che, dell’esperienza a dirigere Ford
e compagnia dice: “Emozionante, stimolante. Uno degli elementi
più attraenti nel decidere di far parte di questa impresa è stata
la compagnia. Sono cresciuto ammirando questi film. Sono cresciuto
ammirando Harrison, Steven, Kathy Kennedy, George Lucas, John
Williams. Queste sono tutte persone che hanno plasmato il mio amore
per la cinematografia. Quindi l’opportunità è stata gloriosa, ma
anche il calore con cui mi hanno accolto a bordo è stato ciò che mi
ha davvero fatto desiderare di fare questo film, mi sentivo come se
stessi per vivere una delle grandi esperienze della vita.”
La sfida più difficile
per Mangold è stata la componente action del film: “Ovviamente,
c’è molta logistica, acrobazie, sparatorie e molte location
diverse, ci siamo spostati tanto e abbiamo avuto una squadra
eccezionale. Ma la sfida più grande è stata assicurarmi che il film
avesse un cuore e che queste persone meravigliose avessero lo
spazio per portare l’umanità in quello che è un film su larga
scala. Non c’è nessuna ragione per cui un film su larga scala non
debba avere umanità. Il mio obbiettivo è coniugare le due cose:
possiamo avere spettacolo e un’avventura sul grande schermo, ma
anche le eccentricità e le meravigliose contraddizioni della
condizione umana. E questo è, più di ogni altra cosa, la vera sfida
per me perché in mezzo a tutta la tecnologia, e le infrastrutture,
le dimensioni dell’equipaggio e dimensioni di tutto, devi
proteggere questo tipo di bolla che non può essere pianificato in
uno storyboard e non può essere riprodotta al computer. Quello di
cui ha bisogno per accadere, deve accadere organicamente attraverso
la recitazione di queste persone meravigliose, e gli altri nel
cast, e io stesso che riprendo, e con la sceneggiatura. È un
altro tipo di effetto speciale, qualcosa di magico.”
Torna a indossa Fedora e
frusta
Harrison Ford, che nonostante gli anni è ancora in
splendida forma, ironico e ruvido, proprio come abbiamo imparato ad
amarlo nel ruolo del professore archeologo con la fobia dei
serpenti. “Penso che i punti di forza di Indiana Jones siano
vari – spiega Ford – Li abbiamo raccontati nel corso di
quattro film e ora stiamo entrando in una nuova fase della sua
vita. E lo stiamo vedendo dopo un’assenza di 15 anni. È invecchiato
un po’. Sta andando in pensione. Lo incontriamo nel giorno del suo
ritiro dall’accademia, che non è stata stimolante per lui. Penso
che lo incontriamo in un momento in cui si trova nel punto più
basso della sua vita. Credo che drammaturgicamente funzioni davvero
bene perché, in quel momento, stiamo anche introducendo il
personaggio di Phoebe che è coliche lo stimola a tornare in campo.
Quindi suppongo che la sua debolezza sia l’incedere del tempo. Ho
ho sempre voluto completare la storia e vederlo alla fine della sua
carriera e in definitiva alla fine della sua vita.”“Quando ho letto la sceneggiatura di Indiana
Jones e il Quadrante del Destino – continua
Harrison Ford – ho pensato che fosse una bella
storia, un film ambizioso, un modo diverso di raccontare il
personaggio e di dirgli addio. La storia ha pensato a un modo per
riportare l’interesse in una vita che non ne aveva più.”
Al fianco di
Indiana Jones, nel film, c’è la sfuggente Helena,
interpretata da
Phoebe Waller-Bridge. “Penso che l’arguzia di
Helena sia una grande forza, ma anche il suo essere una persona
creativa e autosufficiente, ha un buon senso dell’umorismo. C’è una
forma di coraggio in lei che può essere frainteso come incoscienza.
Quindi anche se è un aspetto che amo di lei, penso anche che sia la
cosa che poi la mette nei guai. Penso che lei probabilmente non
sappia davvero come chiedere aiuto in modo reale e questo l’ha resa
dura.”
E che tipo di relazione
instaura con Indy? “Penso che lei sia la persona giusta ad
entrare nella sua vita in questo momento perché sembra che lui sia
dentro e un vicolo cieco emotivo. È giusto? E penso anche che ora
stia vivendo in un’epoca in cui l’attenzione si è spostata. Le
persone guardano al futuro. La gente guarda la luna. E non c’è
molta passione per quello di cui lui invece è appassionato, cioè il
passato. E così, quando arriva lei nella sua vita, non solo porta
una ventata di passione per l’archeologia e il passato, ma anche
l’avventura e il ricordo del suo vecchio amico, padre di Helena. E
credo che questa cosa lo illumini. Solo che lei lo fa in maniera
furba, perché ha i suoi scopi secondari. E poi attraverso
l’esperienza di questa avventura con Indie impara di nuovo a essere
vulnerabile. Mi è piaciuto che questo tipo di rapporto si instauri
tra due persone di generazioni diverse.”
Nei panni del villain, il
nazista Jürgen Voller,
Mads Mikkelsen non perde occasione di diffondere il
suo fascino: “Penso che la sua più grande forza, ovvero la fede
nel Terzo Reich, sia anche la sua più grande debolezza, perché non
è che sia una cosa proprio edificante.” Un villain terribile,
quindi, a cui Mikkelsen riesce a dare personalità e carisma, come a
tutti i suoi magnifici ritratti di antagonista. “La verità è
che non dipende da me, il personaggio era scritto molto bene e i
miei colleghi mi hanno aiutato a tirarlo fuori nel migliore dei
modi. Ho interpretato tanti cattivi, ma questo è il mio primo
nazista, quindi questo fa la differenza. Cerco di trovare ciò che
umanizza anche il personaggio peggiore e se non riesco a
relazionarmi con ciò che sognano, lo sostituisco con qualcos’altro
che posso capire per restituire il grado di passione del
personaggi. E così, si spera, il lavoro finale darà sostegno alla
storia.”
A quasi un anno da
She-Hulk:
Attorney at Law, tornano su
Disney+ le serie Marvel Studios e questa volta è il
turno della misteriosa Secret Invasion,
guidata da un ritrovato Nick Fury, molto diverso dalla sua ultima
apparizione nel MCU. Avevamo infatti lasciato l’ex
leader dello SHIELD su un’astronave Skrull, molto distante dalla
Terra, che cercava di trovare un mondo su cui gli alieni metafora
potessero vivere. Lo ritroviamo, molto provato, di ritorno sulla
Terra, in un mondo decisamente cambiato.
“Questa è la mia
seconda apparizione dopo il BLIP – comincia Samuel L.
Jackson, che interpreta Fury da ormai 15 anni – ed
era stato via un bel po’ di tempo. È un po’ stanco, un po’
vulnerabile, ma torna sulla Terra perché è stato convocato. E
vedremo cosa succede. Adesso ho anche un ginocchio malandato, non
ne sono così tanto felice.”
Convocato da chi? Ma da
Talos, naturalmente, che avevamo visto l’ultima volta nella scena
post credits di Spider-man: Far From Home.
L’amicizia tra Fury e il leader degli Skrull, che abbiamo visto
nascere in Captain Marvel, è qui al centro della storiate
quindi insieme a Samuel L.
Jackson torna anche Ben Mendelsohn che indossa ancora una volta la
sua maschera verde. “È stato un lavoro molto più difficile per
me perché troviamo Talos in un momento difficile. Non riuscirei ad
andare avanti senza fare spoiler, quindi mi limiterò a dire che per
lui è un brutto momento, e che con Nick lassù tutto quel tempo, non
è riuscito a fare di meglio.”
Un altro volto amatissimo
dal pubblico del MCU torna per Secret Invasion,
quello di Cobie Smulders
nei panni di Maria Hill: “È stato davvero eccitante tornare,
ma, parlando della tensione che si respira nella serie, credo che
la relazione tra Maria e Nick sia piuttosto tesa perché quando lei
lo ha chiamato lui non ha risposto.”
Parlando di veterani di
ritorno nel MCU, troviamo anche Don
Cheadle, che riporta a schermo il suo James ‘Rhodey’
Rhodes. “Penso che scopriremo cosa sta succedendo con Rhodey
mentre questa serie va avanti – spiega l’attore – Ha un
ruolo diverso rispetto al suo solito. Lo vediamo più come un
animale politico rispetto al passato. È stato più un militare in
altre circostanze, ma ora è una specie di braccio destro del
presidente. Ma penso che quello che non vedo l’ora di vedere è come
si evolve la sua relazione con Nick Fury e con gli altri
personaggi.”
Non solo volti conosciuti
e amati, in Secret Invasion,
tutt’altro! La serie presenta infatti le due new entry del MCU più interessanti di questa Fase
5: Emilia Clarke, esperta di franchise e volto
pop amatissimo dal pubblico, che interpreta G’iah e
Olivia Colman, premio Oscar e talento immenso del
grande schermo, che dà il volto alla potente Sonya Falsworth. Con
loro anche Kingsley Ben-Adir, nel ruolo fondamentale di Gravik.
E quando Emilia Clarke spiega cosa l’ha convinta ad
unirsi al MCU, la risposta è immediata:
“Tutte le persone che vedete sedute qui – ha spiegato la
ex Madre dei Draghi – Chi diavolo non vorrebbe essere
seduto qui con queste incredibili persone? E poi sono stata
ben preparata per affrontare un ruolo che richiede segretezza e
attenzione agli spoiler. Quindi sapevo in cosa mi stavo ficcando.
Ma penso che quello che posso sicuramente dire è che quello di
Secret Invasion è
stato il set più caldo, meraviglioso, sicuro, adorabile, felice e
giocoso in cui sia mai stata. Entrare nel mondo Marvel vuol dire che sei arrivato
in cima all’albero, sei lì, e poi scopri che tutti quelli che sono
lì si stanno divertendo davvero.”
E alla stessa domanda,
Olivia Colman risponde: “Dopo ogni film Marvel che è arrivato nei cinema,
dicevo al mio agente che volevo fare parte di quel franchise.
Quindi non è che ho accettato Secret Invasion. È stata
Secret Invasion a
chiamarmi. Ogni menzione della parola Marvel e io dicevamo: “Sì, per
favore”. E spero di essere stata all’altezza di tutto ciò.” Il
personaggio di Colman, Sonya Falsworth, sembra aver un passato di
amicizia con Nick Fury e forse sono addirittura amici, “ma da
qui a dire che si fidano l’uno nell’altra è complicato!”,
spiega l’attrice “Sonya lavora per l’MI6. E le piace vestirsi
di rosso. Ed è abbastanza divertente, ma a volte un po’ antipatica.
Ed è tutto ciò che posso dire”.
Per quanto riguarda la
linea temporale del MCU, Secret Invasion è
ambientato nella contemporaneità del Marvel Universe: “Esiste
fondamentalmente lungo la linea temporale in cui escono le serie
– ha dichiarato il produttore Jonathan
Schwartz– Quindi post-She-Hulk, post-blip proprio in questo esatto giorno
presente nel MCU. Penso che sia tutto quello che
posso dire.”
A dirigere tutti gli
episodi della serie è stato chiamato Ali Selim che
definisce Secret
Invasion“uno show molto umano” “È la storia
di Nick Fury – continua -Lui è un essere umano. Ha la sua
versione di superpoteri, ma non sono come i superpoteri dei
supereroi. Ed è una storia su di lui che rimette i piedi per terra
ancora una volta dopo un po’ di tempo. E mi piace perché mi
piacciono le storie umane che vengono dal cuore e sono a misura
d’uomo e raggiungono un fascino universale piuttosto che il
contrario. E mi è piaciuta la componente di spionaggio, l’elemento
politico-thriller, e siamo tornati a guardare Il Terzo Uomo, La
Conversazione, e cose del genere che sono molto radicate e davvero
umane. E spero che abbiamo portato abbastanza elementi per
ricrearne il tono. E poi c’è un punto nella storia in cui Nick Fury
in cui si rende conto che questa è la sua battaglia, e diventa una
specie di classico eroe western americano. E il tono cambia negli
episodi successivi e Nick Fury diventa una specie di John
Wayne.”
E come si racconta una
storia thriller con al centro Nick Fury? Lo spiega Kevin
Feige: “Questa è sempre stata l’idea. Sapevamo che non
avremmo avuto tutti i personaggi dell’Universo Marvel così come accade nei
fumetti, ed era il momento buono per concentrarci su Sam Jackson e
su questo ensemble che vedete qui oggi. E abbiamo avuto un
fantastico gruppo di sceneggiatori e il nostro fantastico regista,
che ci ha aiutato a gestire tutto.” Per Jonathan Schwartz si
tratta di una evoluzione di qualcosa cominciato con Captain
Marvel, “anche se non era
ancora un’idea di Secret Invasion. Penso che
fosse l’idea di approfondire il rapporto tra questi due personaggi,
Nick e Talos. E poi abbiamo iniziato, la porta Disney Plus si è in
qualche modo aperta e abbiamo avuto l’opportunità di giocare di più
trai generi ed espandere la scatola dei giochi di ciò che potevamo
fare. E questo ha reso Secret Invasion di per sé una
storia che aveva un ottimo materiale di base, perché è un evento
dei fumetti che molte persone conoscevano e a cui hanno risposto
con entusiasmo, ed era un genere molto interessante, in particolare
per questi due personaggi.”
E per Samuel L.
Jackson, vero e proprio protagonista di questa serie,
non è “solo una storia di Nick Fury, perché ci
sono tutte queste altre persone interessanti che circolano. È una
storia di Gravik, è la storia di Emilia, è la storia di Olivia.
Sono tutte queste persone che vengono presentate allo spettatore
che ti fanno venire voglia di dire, beh, anch’io voglio vedere cosa
gli sta succedendo.”
The
Flash (qui la
recensione), al cinema in Italia il 15 giugno scorso, è
riuscito subito a scalare la classifica al botteghino, arrivando in
vetta e conquistandosi il podio al suo primo weekend nelle sale
nostrane. Seppur negli States il risultato sia invece diverso, non
avendo ancora raggiunto al box office cifre entusiasmanti, il
film diretto da Andy Muschietti è – fra i
capitoli del vecchio
DCEU – uno dei migliori e meglio riusciti. In The
Flash, la cui storia è adattata dalla trama originale del
fumetto Flashpoint della DC Comics, Barry
Allen torna indietro nel tempo per tentare di salvare la madre e
impedire che il padre venga giudicato come colpevole della sua
morte.
In questo modo, attraverso il
Velocista Scarlatto, viene introdotto per la prima volta in maniera
chiara e funzionale il concetto di multiverso del DCU e delle linee temporali
alternative, che nascono nel momento in cui Flash cerca di
riscrivere la storia. A differenza del
MCU, però, il multiverso del
DCU non è lineare ma anzi risulta molto più complesso e
intricato di quanto si possa immaginare. Cerchiamo perciò di capire
come funziona insieme alle diverse timeline.
Come viaggia nel tempo Flash?
In The
Flash il viaggio nel tempo è uno dei temi
portanti, ed è sia pretesto che problema dell’intera
narrazione. Nel primo atto Barry Allen torna nel passato quando,
dopo aver ricordato la sua infanzia e la morte della madre, corre
così velocemente da entrare nella Speed Force. Qui capisce di poter
tornare indietro nel tempo, e inizia ad esplorare e studiare la sua
nuova capacità: è proprio nel suo “regno temporale” che Barry può
accedere a quello che chiama “cronobaleno”, qualcosa che gli
permette di poter vedere in contemporanea diversi esiti di eventi e
linee temporali.
In questo modo, Barry può entrare in
uno di quei punti del tempo e modificarlo. Anche se ha la capacità
di cambiare le cose, ciò non vuol dire che gli esiti siano
prevedibili una volta fatto ritorno nel presente. Nel
multiverso della DC, infatti, le cose
funzionano diversamente rispetto a quanto si potrebbe vedere nel
MCU (molto più lineare). In questo universo, una sola
alterazione del passato non va a intaccare solo il presente e il
futuro, ma anche il passato antecedente l’alterazione, grazie alla
retrocausalità.
Quindi, di conseguenza, non si può
prevedere nulla. Abbiamo un esempio con una scena del film molto
toccante, quando Barry Allen torna indietro nel tempo per mettere
il barattolo di pomodoro – che la madre aveva dimenticato – nel suo
carrello, facendo sì che il padre dopo non debba uscire per andarlo
a comprare e impedendo, quindi, che lei venga uccisa. Da questa
azione, però, i cambiamenti che si generano sono tantissimi e Flash
non ha potuto prevedere nessuno di questi.
Batman e il multiverso spaghetti:
cosa significa?
Quando in The
Flash Barry Allen torna indietro nel tempo e incontra
il Barry alternativo, gli dice di dover rintracciare la
Justice League che, in quell’universo, non esiste. L’unico è
Batman, dal quale i due si recano per poter capire come aggiustare
le cose. Quando però Barry arriva, quello che si trova di fronte –
dopo una lotta in cucina – è il Bruce Wayne di
Michael Keaton, non di
Ben Affleck, uno degli esempi proprio di retrocasualità
inaspettata e imprevedibile. La versione di Keaton conosce però il
multiverso e i concetti su cui si fonda, dando conferma ai due
Barry della sua esistenza. Dice anche che le linee temporali del
multiverso DC sono molto più interconnesse e intrecciate e per
niente lineari, e una volta scolati gli spaghetti, mette il piatto
davanti ai due ragazzi per usarli come metafora.
Esattamente come gli spaghetti, ci
sono dei punti in cui le linee temporali sono ingarbugliate, ed
alcuni di questi punti si incrociano come fulcri nel multiverso.
Vengono chiamate “inevitabilità intersezionali”, ciò vuol dire che
alcuni personaggi ed eventi non possono essere cambiati e, proprio
come li descrive Barry Allen stesso, sono momenti di destino. Così
Flash scopre e capisce che ci sono alcune intersezioni che
non possono essere soggette a modifiche, per quanto si
tenti di cambiarle. Come, ad esempio, sua madre: Barry non può
salvarla e impedire al tempo stesso che l’intero universo si
distrugga: è una conseguenza inevitabile.
La spiegazione delle tre linee
temporali di The Flash
All’interno di The
Flash ci sono ben tre linee temporali principali. La
prima, è quella principale DC, quella che il pubblico già conosce
grazie ai film precedenti, e che ha al suo interno tutti gli eventi
del
DCEU, iniziando con L’uomo d’acciaio del 2013. In questa timeline, la
madre di Barry è stata uccisa quando lui era al piano di sopra a
disegnare e il padre era andato a comprare il barattolo di pomodori
che lei aveva dimenticato. È la linea temporale che Barry Allen
prova a modificare, tornando indietro nel tempo e mettendo la
lattina dentro il carrello della madre al supermarket, in modo tale
che il padre non debba uscire per andarlo a prendere, evitando così
la sua morte.
La seconda timeline è la conseguenza
dell’alterazione di Barry Allen. In questa linea temporale la madre
di Barry è ancora viva, il padre non è in carcere e Barry cresce
con entrambi i genitori. Il problema, però, è che l’universo a
causa di questa modifica è cambiato, e i metaumani non esistono. Di
conseguenza, la Terra non è mai stata protetta prima dell’arrivo di
Zod. Non c’è traccia di
Wonder Woman, Cyborg gioca ancora a football,
Aquaman non esiste e
Superman è stato ucciso da Zod quando era piccolo, diversamente
da come invece vediamo in L’uomo d’acciaio di Snyder. In questa
timeline esiste solo il
Batman di
Michael Keaton, che si è ritirato dopo aver reso sicura Gotham
City.
L’ultima – e terza – timeline si
forma invece quando Flash, dopo aver visto gli universi del
multiverso collidere e aver capito che non può lasciar vivere la
madre, torna ancora una volta indietro per aggiustare i suoi errori
e non mettere mai quel barattolo di pomodoro nel carrello della
madre, facendola morire (di nuovo). Quando però riposiziona la
lattina sullo scaffale, sistema anche tutti gli altri più in alto,
in modo tale che la telecamera possa riprendere il padre mentre va
al supermercato, poiché quel filmato gli serve nel presente, al
processo, per scagionarlo dalle accuse dell’uccisione della madre.
Così agendo, Barry inevitabilmente crea altri cambiamenti: Batman, quando torna nel
suo presente, è diverso, ed è interpretato da
George Clooney, mentre della Justice League non è chiaro il destino. Solo
la scena post-credits conferma
Jason Momoa come
Aquaman.
Tutti gli universi del multiverso
DC
In The
Flash non è compresa solo la timeline del
DCEU o le sue linee temporali alterate, ma come è ben chiaro
nel finale, quando Barry Allen e Dark Flash sono nella Speed Force,
ci sono tanti altri universi presenti nel multiverso, che fra
l’altro sono quelli che contengono i camei più amati del film.
Troviamo infatti, ad esempio, l’universo DC in bianco e nero, in
cui appare in digitale il Superman di George Reeves degli anni
’50.
C’è anche l’universo della serie
televisiva di Batman degli anni
Sessanta, in cui è Adam West a vestire i panni del Cavaliere Oscuro
e il suo più grande villain,
Joker, è interpretato da Cesar Romero. È presente poi
l’universo del Superman di Christopher
Reeves e della Supergirl di Helen Slater (spin-off dei film di
Richard Donner). E, infine, quello del Superman di
Nicolas Cage, mai visto su schermo in quanto il film in cui lo
rappresentava, Superman Lives di Tim Burton, fu poi cancellato.
Nella Speed Force, questi mondi stanno per essere distrutti, prima
che Flash torni ancora indietro per evitare il disastro.
Il mercenario Tyler
Rake di Chris Hemsworth, esperto di battaglie, miete
un numero ingente di vittime in Tyler Rake e Tyler Rake 2. Con Hemsworth che sembra essersi lasciato alle
spalle il ruolo di Thor – almeno per il momento –
quello di Tyler Rake (Extraction) è diventato
il suo nuovo grande franchise.
L’originale del 2020 ha garantito
alla star un grande successo di streaming e un personaggio che gli
ha permesso di usare le sue doti drammatiche e, al contempo, alzare
l’asticella del genere action al massimo: il numero di morti che ha
accumulato da solo nella saga potrebbe tranquillamente competere
con quelle perpetrate da Rambo o John
Wick.
Il numero di uccisioni del primo
Tyler Rake è 80
Secondo AOBG
– gli esperti in materia di bodycount nei film – il conteggio
finale di uccisioni per mano di Rake Tyler Rake è di 80. La maggior parte di questi
sono stati uccisi con un fucile d’assalto o una pistola, anche se
non sono mancati accoltellamenti ed esplosioni.
Naturalmente, la sua uccisione più
famosa avviene con una vera e propria ascia (axe, in
inglese): l’opportunità di un gioco di parole visivo e linguistico
– axe/extraction – era evidentemente troppo ghiotta
per i registi per lasciarsela sfuggire.
Rake uccide 29 persone nel
sequel
Mettere insieme il numero
di vittime di Tyler Rake 2 è un po’ più complicato, perché
può essere difficile distinguere gli avversari che
Rake ha ferito da quelli che ha ucciso. Ad
esempio, durante la scena della rivolta nella prigione, c’è un
momento in cui Rake spara con la mitragliatrice a tre prigionieri,
anche se un’analisi più attenta rivela che li ha colpiti alle
gambe. In base alle morti che possono essere confermate
fisicamente, in Tyler Rake 2 il mercenario ha ucciso 29
persone. Anche se si tratta di un numero considerevolmente
inferiore a quello del primo film, il sequel punta sulla qualità
anziché sulla quantità.
In questo secondo capitolo,
Rake abbatte non uno, ma ben DUE elicotteri
d’attacco, uccide un prigioniero usando un manubrio mentre, quella
che probabilmente è la morte più memorabile, include anche alcuni
attrezzi da palestra e la testa di uno sfortunato scagnozzo.
Vediamo Rake combattere contro avversari rivestiti da capo a piedi
con un’armatura, il che rende ancora più difficile l’attacco e
aumenta il numero di combattimenti corpo a corpo. In totale, questo
significa che il Rake di Hemsworth ha ucciso 109 persone in entrambi i
film di Tyler Rake, un punteggio più che rispettabile
per qualsiasi eroe d’azione.
The
Flash è finalmente uscito nei cinema il 15 giugno
2023, con
Ezra Miller che riprende il ruolo di Barry Allen,
alias Flash, dopo essere apparso in
Justice League, Suicide
Squad e Peacemaker. Diretto da Andy
Muschietti, The
Flash ha cambiato definitivamente la forma
dell’Universo DC, aprendo la strada allo sviluppo del nuovo
DCU di James
Gunn e Peter Safran che vedremo nei
prossimi anni. Sebbene basato sull’evento Flashpoint del 2011 della
DC Comics di Geoff Jones, The
Flash ha apportato diverse modifiche significative
alla trama del crossover.
Analogamente all’evento
Secret Wars della Marvel Comics del 2015,
Flashpoint della DC Comics ha stabilito una nuova
linea temporale, unendo le linee temporali DC, Vertigo e WildStorm
nella linea New 52. Flashpoint aveva una trama
drammatica che coinvolgeva Barry Allen che si svegliava in una
nuova realtà in cui sua madre non era mai morta, portando a una
serie di cambiamenti estremi nell’Universo DC. Questa trama è stata
adattata liberamente per The
Flash del 2023, con l’eroe che ripristina l’Universo
DC, ponendo effettivamente fine al DCEU e consentendo al nuovo
DCU di Gunn di partire con Superman:
Legacy nel 2025. Ecco 10 dettagli di
Flashpoint che nel film diretto da Andy
Muschietti sono stati modificati.
Wonder Woman e Aquaman non sono in
guerra in The
Flash
Uno degli elementi chiave
di Flashpoint della DC Comics che è stato omesso
da The
Flash è la guerra in corso tra le Amazzoni di Wonder Woman e gli Atlantidei di Aquaman. Sia Gal Gadot che
Jason Momoa hanno un cameo in The
Flash, ma sono solo brevi scorci che hanno avuto un
impatto minimo sulla storia.
Nei fumetti, tuttavia, la brutale
battaglia tra le due forze opposte aveva lasciato dietro di sé una
scia di distruzione, decimando gran parte dell’Europa. La guerra è
iniziata con la sabotata cerimonia nuziale di Diana Prince e Arthur
Curry, e termina con un’epica battaglia tra la coppia, The Flash, Superman e
Batman, prima che la linea temporale venga ripristinata.
Il padre di Barry Allen è morto in
Flashpoint della DC Comics
The
Flash ha visto Barry Allen di
Ezra Miller viaggiare indietro nel tempo per
salvare la vita di sua madre, e poi lo trova intrappolato nel 2013
in un mondo in cui sua madre, suo padre e il suo io più giovane
sono tutti vivi e vegeti. Nella trama Flashpoint
della DC Comics, tuttavia, Barry si sveglia in un mondo in cui sua
madre è viva, ma suo padre è morto per un attacco di cuore tre anni
prima.
Nel film, Ron
Livingston ha sostituito Billy Crudup nel
ruolo di Henry Allen, e mentre Barry potrebbe non essere in grado
di salvare sua madre, apporta una piccola modifica alla sequenza
temporale che consente a suo padre di essere liberato.
Thomas Wayne è diventato Batman (e
Bruce Wayne è stato ucciso)
Flashpoint Comics ha
mostrato una visione contorta e oscura dell’Universo DC, un aspetto
chiave di questo è stata l’esplorazione di un Batman più violento e
aggressivo. Quando incontra il viaggiatore nel tempo Barry Allen,
Batman si rivela essere Thomas Wayne, trasformatosi nel vigilante
che combatte il crimine dopo la morte di suo figlio, Bruce.
In The
Flash, invece di avere un aggressivo Batman/Thomas
Wayne, abbiamo
Michael Keaton che ha ripreso il suo ruolo di
Bruce Wayne da Batman e Batman
Returns di Tim Burton. Ciò ha offerto una
versione più spensierata di Batman rispetto alla sequenza temporale
di Flashpoint, anche se sarebbe stato fantastico
vedere Jeffrey Dean Morgan tornare nei panni di
Thomas Wayne, interpretando un Crociato Incappucciato più
oscuro.
Martha Wayne è il Joker in
Flashpoint
La tragedia che ha colpito
la famiglia Wayne nell’evento Flashpoint ha fatto
sì che le vite di Thomas e Martha Wayne venissero cambiate per
sempre. Mentre Thomas è diventato una versione del Cavaliere
Oscuro, Martha è impazzita a causa dalla morte di suo figlio,
diventando l’iterazione del Joker di
Flashpoint.
Lavorando con la sua versione di
Harley Quinn, nota come Yo-Yo, Martha diventa l’arcinemica di
Thomas, paralizzando la compagna vigilante Batman, Catwoman, e alla
fine si suicidandosi dopo aver appreso la verità sulla loro linea
temporale. Questa trama è stata completamente omessa da The
Flash.
Diversi personaggi di Flashpoint
mancano da The
Flash
Per adattarsi alla versione in
live-action di The
Flash, molti personaggi di
Flashpoint dovevano essere completamente
rimossi dalla trama. Questi includono artisti del calibro di
Deathstroke, che è stato interpretato da
Joe Manganiello in Justice League, e il suo equipaggio
di pirati, Booster Gold, che apparirà nel nuovo
universo DC di Gunn, e Hal Jordan, alias Lanterna
Verde.
Cyborg appare in
Flashpoint come l’eroe principale del mondo,
facendo le veci di un Superman momentaneamente assente, ma
Ray Fisher non è tornato per il film.
Flashpoint è stato un crossover epico che
presentava versioni alterate di molti personaggi della storia della
DC, ma questo aspetto, nel film è stato ridotto in maniera
massiccia.
In Flashpoint,
Barry Allen si sveglia in una linea temporale alternativa in cui
non è Flash e non ha poteri, ma è ancora l’unico Barry Allen al
mondo. In The
Flash, tuttavia, il viaggio nel tempo di Barry lo vede
bloccato nell’anno 2013, dove è in grado di conversare con il suo
io più giovane, interpretato sempre da
Ezra Miller.
The
Flash permette al Barry originale di perdere i suoi
poteri, mentre il Barry più giovane li acquisisce e inizia la sua
trasformazione in un Flash più oscuro. Ciò non
accade in Flashpoint, ma la scelta del film
permette a Miller di mostrare la sua bravura nel dare vita a due
Barry differenti sempre a schermo.
Superman è stato sostituito da
Supergirl in The Flash
Nonostante mantenga gli
stessi elementi della storia a fumetti, il film del 2023 non
coinvolge Kal-El, ma invece sua cugina, Kara Zor-El. In
Flashpoint, Superman è stato trovato sulla Terra
da bambino, imprigionato e sottoposto a esperimenti dal governo
degli Stati Uniti, anche se in seguito viene salvato da Flash,
Batman e Cyborg e si unisce alla battaglia.
In The
Flash, la stessa storia vede protagonista la Supergirl
di Sasha Calle, che viene salvata dai due Flash e
dal Batman di
Michael Keaton da una struttura in Siberia.
Supergirl si unisce alla lotta contro il generale Zod in modo
simile alla sua controparte a fumetti di
Flashpoint.
Il viaggio nel tempo di Flash è
diverso da quello nei fumetti DC
Il viaggio nel tempo è al centro
della trama di The
Flash, poiché Barry Allen viaggia indietro nel tempo
nel tentativo di fermare l’omicidio di sua madre. In tal modo,
tuttavia, crea la linea temporale alternativa. Barry Allen compie
questa impresa correndo così velocemente da ottenere l’accesso alla
Speed Force e al Chronobowl, un’area che gli consente di accedere
al multiverso e scegliere in quale linea temporale entrare.
Questo è diverso dal viaggio nel
tempo visto in Flashpoint, in cui Barry si sveglia
semplicemente nella linea temporale alternativa, e il ripristino
della linea temporale avviene mentre lui corre più veloce della
velocità della luce, senza accedere al Chronobowl.
Il Reverse-Flash viene ucciso da
Batman in Flashpoint
Il Reverse-Flash,
l’arcinemico di Barry Allen, è una parte importante dell’evento
Flashpoint, ma non è affatto presente in The
Flash del 2023. Sebbene
Ezra Miller interpreti anche una versione più oscura
di The
Flash, poiché il giovane Barry è corrotto dalla sua
conoscenza del viaggio nel tempo, questo personaggio non viene mai
chiamato Reverse-Flash.
In Flashpoint,
Barry è portato a credere che Reverse-Flash di Eobard
Thawne sia la causa della linea temporale alterata, anche
se durante lo scontro finale tra i due rivela la verità. Il
Reverse-Flash viene infine ucciso da Batman in
Flashpoint, mentre l’oscuro Velocista in The
Flash viene ucciso dal collidere dei mondi, nel
finale.
Bruce Wayne riceve un messaggio da
suo padre
Mentre la fine sia di The
Flash che di Flashpoint esplora
Barry Allen in una nuova linea temporale, l’impatto di entrambi i
finali è molto diverso. In The
Flash, Barry ha apportato un cambiamento al passato
che ha permesso a suo padre di essere esonerato, e scopre che il
Bruce Wayne di quella linea temporale non è più
Ben Affleck ma George Clooney.
Il Flashpoint,
Barry ritorna alla versione di Batman che conosce, ovvero Bruce
invece di Thomas, regalando al Crociato Incappucciato un messaggio
di suo padre nella timeline di Flashpoint. Questo
finale emotivo manca in The
Flash, anche se lo zampino di Flash nel liberare suo
padre è una conclusione felice, per il nostro Velocista.
“Il Multiverso è qualcosa d cui
sappiamo estremamente poco“. Tra i viaggi nel tempo di Doc in
Ritorno al Futuro ai supereroi, il film su
questo argomento sono aumentati. L’idea dell’esistenza di più
universi è un concetto fantascientifico che esiste da decenni, ma
per quanto riguarda i film, le storie di persone che viaggiano in
universi diversi sono diventate di moda solo di recente. Per
esempio, Rick and Morty è una serie animata basata sui
viaggi nel tempo. E naturalmente, una volta che il MCU ha iniziato a
esplorare i multiversi, altri franchise l’hanno inevitabilmente
seguito.
Alcuni dei film più grandi e di
maggior successo degli ultimi anni sono stati ambientati
all’interno del multiverso, che sembra destinato a rimanere finché
il pubblico continuerà a trovare interessante questo concetto. Di
seguito sono riportati alcuni dei film sul Multiverso più degni di
nota di tutti i tempi, classificati dal peggiore al migliore.
The One (2001)
The One non è il
film numero uno del multiverso se giudicato in base alla qualità.
Questo va sottolineato, perché non è esattamente un film che la
critica ha accolto con entusiasmo. Il film d’azione e di
fantascienza vede come protagonista Jet Li, il cui personaggio è costretto a
combattere contro un’altra versione di se stesso.
Un agente che si sposta
nell’universo e che ha ucciso varie altre versioni alternative di
se stesso, diventando più potente a ogni uccisione. Uscito nel 2001
ha il merito di aver anticipato il tema del Multiverso nei film
d’azione prima che le pellicole incentrate su questo argomento
prendessero veramente piede, e anche se non può essere considerato
pienamente un magistrale precursore, può almeno essere definito in
anticipo sui tempi.
Non è né il peggiore né il migliore
film del MCU a essere legato al multiverso
in qualche modo, ma vale la pena menzionarlo per la sua premessa
incentrata sul multiverso, anche se non l’ha esplorato quanto
avrebbe dovuto.
The Flash (2023)
Se giudicato come un film sui
supereroi o sui viaggi nel tempo, The Flash può vacillare un po’, ma almeno
utilizza bene il multiverso. È il primo film nelle sale
cinematografiche a concentrarsi sul personaggio di Barry Allen già
visto in Justice League (2017) e nel più apprezzato
Justice League (2021) di Zack Snyder.
È facile vederla come la risposta
della DC ai vari film del MCU e di altri film Marvel che utilizzano bene il
multiverso, con The
Flash che porta in scena versioni multiple di personaggi
familiari (e alcune versioni alternative inedite) e le inserisce in
un unico film. Resta da vedere se questo concetto continuerà a
essere esplorato nei futuri film della DC.
Last Action Hero (1993)
Film d’azione che è anche una
parodia dei film d’azione, Last Action Hero del 1993 è un film di
Arnold Schwarzenegger molto sottovalutato che
ha guadagnato almeno un seguito di culto negli anni successivi alla
sua uscita. Il film segue un ragazzo che viene risucchiato nel
mondo di un film d’azione che ama, con i personaggi immaginari che
finiscono per farsi strada anche nel mondo reale.
Può essere considerato un
proto-multiverso, perché, pur non essendo un film multiverso nel
senso moderno del termine, sfrutta molto la premessa che ogni film
sia effettivamente un universo a sé stante. Inoltre, ci sono due
Arnold Schwarzeneger, visto che interpreta
(brevemente) se stesso e il personaggio fittizio che interpreta nel
film all’interno del film. Potrebbe farvi strabuzzare gli occhi, ma
in modo divertente.
Coherence (2013)
Coherence è uscito
qualche anno prima della recente ondata di blockbuster sul
multiverso e ha dimostrato come sia possibile esplorare un concetto
così vasto con un budget ridotto. Questo film di fantascienza/mistero del 2013 è
stato realizzato con soli 50.000 dollari e segue le stranezze che
iniziano ad accadere a un gruppo di persone durante una cena quando
una cometa vola sopra di loro.
La realtà si piega in modi
interessanti man mano che il film va avanti, con gli io alternativi
– e la possibilità che due universi si incrocino – esplorati in
modo efficace all’interno di una storia su piccola scala e con un
budget ridotto. È un film coinvolgente e stimolante, nonché uno dei
film più creativi e concreti sul tema del multiverso.
Spider-Man: No Way Home (2021)
Uscito qualche mese prima di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Spider-Man: No Way Home è generalmente
considerato il miglior film del MCU incentrato sul
multiverso. Peter Parker si scontra con cattivi provenienti da
altre realtà, che il pubblico riconoscerà dai precedenti film di
Spider-Man che non facevano parte del MCU.
Anche se non sono stati mostrati nel
marketing, il viaggio nell’universo alla fine porta gli Spider-Man
precedenti – interpretati da Tobey Maguire e Andrew Garfield – a entrare nel mondo dello
Spider-Man di Tom Holland e ad aiutarlo nell’atto finale. Si è
trattato di un crossover semplice ma piacevole per il pubblico e di
un uso complessivamente efficace del multiverso, a cui i futuri
film del MCU che affronteranno lo stesso
concetto saranno in ultima analisi paragonati.
The Lego Movie (2014)
Un altro film uscito in anticipo,
che probabilmente ha avuto una certa influenza sul paesaggio della
cultura pop del 2020, ricco di multiversi, The Lego
Movie è stato un film sorprendentemente buono che si è
rivelato un successo di critica e commerciale. Seguiva un
personaggio Lego apparentemente ordinario che veniva coinvolto in
un’enorme battaglia contro una forza malvagia che sembrava
determinata a distruggere tutti i mondi Lego.
Questo porta a un’abbondanza di
luoghi nuovi e unici da visitare per i personaggi, e un’altra
realtà non-Lego (una realtà in carne e ossa) è persino presente in
modo prominente verso la fine del film. Non offre lo stesso tipo di
viaggio nell’universo di altri film sul multiverso, ma si può dire
che appartenga comunque allo stesso campo.
Spider-Man: Across the Spider-Verse
(2023)
Quasi subito, Spider-Man: Across the Spider-Verse è
diventato uno dei sequel di film di supereroi più acclamati di
tutti i tempi. Il film segue Miles Morales, che si
è ormai abituato a essere l’Uomo Ragno del suo universo, dopo la
morte di Peter Parker nel film precedente. Tuttavia, le
complicazioni sorgono quando emerge un nuovo cattivo e Miles scopre
altre versioni di Spider-Man che non si fermeranno davanti a nulla
per garantire la protezione dei loro universi.
È un film dal ritmo incalzante,
visivamente straordinario e infinitamente creativo, che mescola
efficacemente azione, umorismo e cuore, affrontando al contempo
temi piuttosto intensi (per gli standard dei film per famiglie). La
fine del film con un cliffhanger particolarmente brusco – che
prepara l’uscita di Beyond the
Spider-Verse nel 2024 – è l’unica cosa che gli
impedisce di eguagliare inequivocabilmente il suo predecessore.
Spider-Man: Into the Spider-Verse
(2018)
Spider-Man: Into the Spider-Verse del 2018
rimane il gold standard per l’utilizzo del multiverso in un film di
supereroi. Serve come storia delle origini per Miles
Morales e allo stesso tempo introduce lui – e il pubblico
– allo Spider-Verse, con altre versoni che entrano
in contatto con Miles e vengono coinvolti in una battaglia per
proteggere tutte le loro diverse realtà.
Utilizza questa premessa per
commentare (e a volte parodiare) i precedenti film sull’Uomo Ragno,
ma trova anche il modo di estrarre dal multiverso drammi e sviluppi
avvincenti dei personaggi. È un film incredibilmente intelligente
che è anche spettacolare da guardare e che riesce abilmente ad
attrarre il pubblico di grandi e piccini.
Everything Everywhere All at Once
(2022)
Se Into the
Spider-Verse ha mostrato il potenziale di una premessa
multiverso al suo meglio, Everything Everywhere All at Once si è spinto
ancora più in là, diventando un enorme successo. Il film racconta
di una donna di mezza età che si ritrova inaspettatamente al centro
di una battaglia che determinerà il destino del multiverso, con la
necessità di sfruttare i poteri dei suoi io alternativi per
combattere la forza più potente che il multiverso abbia mai
conosciuto.
È stato realizzato con un budget
modesto e utilizza la pura immaginazione per spingersi in luoghi in
cui nessun altro film è mai riuscito ad arrivare prima. È
divertente, straziante, emozionante e divertente in egual misura, e
alla fine si pone come il migliore dei migliori quando si tratta di
film sul multiverso. Everything Everywhere All at Once è il film da
battere, per qualsiasi altro film che utilizzi il multiverso in
futuro.
Negli ultimi anni Netflix non si è risparmiata nel proporre ai
propri abbonati film di propria produzione di genere
action. Veri e propri blockbuster dalle grandi ambizioni
tecniche, che possono però essere goduti nella comodità del proprio
salotto. Titoli come 6 Underground, Red Notice o The Grey Man. In mezzo a questi, spicca
però Tyler Rake (qui la recensione), diretto nel
2020 dall’esordiente Sam Hargrave e prodotto dai
fratelli Anthony e Joe Russo
(registi di Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame), con il secondo dei
due anche sceneggiatore del film.
Basato sulla graphic novel
Ciudad di Ande Parks, Joe Russo, Anthony
Russo, Fernando León González ed Eric
Skillman, il film rielabora la figura del mercenario per
dar vita ad un epico racconto che fa della spettacolarità tecnica
il suo maggior pregio. Ci sono infatti sequenze ad alto impatto
visivo nel film, tra cui un piano sequenza estremamente complesso e
dinamico che ha tenuto e tiene ancora gli spettatori con gli occhi
incollati allo schermo. Un’opera dunque particolarmente grintosa,
che non ha scontentato gli appassionati del genere ma ha anzi
offerto loro una visione irrinunciabile.
Un successo puro quello del film,
divenuto in breve tempo tra i più visti tra quelli presenti nel
catalogo dell’azienda. A distanza di qualche anno, continua inoltre
a vantare traguardi tecnici insuperati per questo genere di opere.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad
esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Tyler
Rake
Ambientato prevalentemente a Dhaka,
in Bangladesh, il film ha per protagonista il mercenario
Tyler Rake. Silenzioso e solitario, questi viene
contattato dall’agente Nik Khan per una missione
apparentemente ordinaria: recuperare il figlio di un signore della
droga, rapito da un suo spietato rivale. Il compito si rivelerà
tuttavia essere più complesso del previsto, e nel corso degli
eventi Rake dovrà capire di chi fidarsi mentre combatte anche con
il proprio tormentato passato. La vicinanza con il ragazzo,
infatti, lo spingerà a ripensare alla sua intera vita.
L’attore Chris Hemsworth
interpreta, come noto, il protagonista Tyler Rake. Un ruolo per cui
si è preparato molto da un punto di vista della resistenza fisica,
così da poter interpretare personalmente quante più scene
possibile. Accanto a lui, l’attore Rudhraksh
Jaiswa interpreta Ovi Mahajan Jr., figlio del signore del
crimine indiano Ovi Mahajan Sr., il quale è invece interpretato da
Pankaj Tripathi. L’attrice Golshifteh
Farahani ricopre il ruolo di Nik Khan, un mercenario e
partner di Tyler, mentre David Harbour è
Gaspar, ex compagno di squadra di Rake.
Tyler Rake: il
piano-sequenza di 11 minuti e il finale
Il regista Sam Hargrave ha
dichiarato che il piano sequenza di 11 minuti e 29 secondi è
composto da ben 36 diverse sequenze diverse, unite poi insieme al
montaggio. Alcune di quelle sequenze hanno richiesto ben 25 riprese
l’una affinché potessero allinearsi correttamente e dare dunque il
senso di continuità necessario. Per riuscire a girare tutto ciò la
troupe aveva a disposizione dieci giorni, prima dei quali l’intera
sequenza è stata più volte provata e studiata nei minimi dettagli,
dai movimenti degli attori fino a quelli della macchina da presa.
Solo così si è potuti arrivare preparati alle riprese vere e
proprie.
Per quanto riguarda il finale,
sempre il regista ha dichiarato in un’intervista che “l’abbiamo
girato in un modo volutamente ambiguo. Se guardi il film e senti
che la redenzione di Tyler è completata attraverso il sacrificio,
allora lo vedrai in un modo, con il ragazzo che lo onora attraverso
una visione. Oppure, se hai amato il personaggio e il suo superare
tutte le probabilità di sopravvivere è ciò che ha reso la storia
buona per te, allora vedrai Tyler Rake in quell’immagine“. Il
finale, inoltre, lasciava aperta la possibilità ad un sequel, poi
effettivamente realizzato.
I sequel di Tyler Rake: Tyler
Rake 2 e Tyler Rake 3
Il 16 giugno del 2023 arriva infatti
su Netflix Tyler Rake 2, diretto
nuovamente da Sam Hargrave e scritto da Joe Russo. Chris
Hemsworth, Golshifteh Farahani e
Adam Bessa riprendono i loro ruoli, mentre
Olga Kurylenko e Idris Elba si
aggiungono al cast. In questo secondo film, il mercenario è pronto
per una nuova missione. Insieme alla sua squadra, viene infatti
ingaggiato per salvare il figlio di un boss malavitoso che è stato
rapito da un trafficante di armi e droga georgiano. Durante la
missione di salvataggio il trafficante però muore e suo
fratello, altrettanto spietato, decide di dare la caccia a Tyler e
ai suoi per vendicarlo.
Mentre Tyler Rake 2 si
afferma come uno dei film più visti su Netflix, guadagnando
consensi per le sue interpretazioni e, in particolare, per le scene
d’azione (tra cui un piano sequenza di ben 21 minuti), sono attualmente in corso le
trattative anche per un terzo capitolo. Tyler Rake
3 sembra infatti sempre più probabile, dato il grande
successo che i primi due film hanno riscontrato e stanno
continuando ad ottenere. Al momento non vi sono certezze, ma è
molto probabile che nelle prossime settimane verrà annunciato di
più a riguardo.
Il trailer di Tyler Rake e
come vedere il film in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Tyler Rake unicamente grazie alla sua
presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente
è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla
piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo
in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi
anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
L’attrice Sasha
Calle ha fatto il suo debutto come nuova interpretazione
di Supergirl inThe
Flash (leggi qui la recensione),
sfruttando al massimo il suo tempo relativamente breve sullo
schermo per offrire una svolta memorabile nei panni della Ragazza
d’Acciaio. Dopo averla vista nel film, dove ruba la scena ai suoi
colleghi in più occasioni, in molti si sono chiesti se l’attrice
tornerà ad indossare il costume della supereroina anche per futuri
progetti DC.
Un sequel di The Flash
sembra improbabile, dato il suo weekend di apertura particolarmente
deludente al botteghino, ma sappiamo che è in fase di sviluppo un
film di Supergirl da solista, quindi c’è qualche possibilità che
Calle possa riprendere tale ruolo? Durante un’intervista con
USA Today, l’attrice ha
confermato di aver incontrato il co-CEO dei DC Studios
Peter Safran per discutere del suo futuro come
Supergirl.
“Spero di continuare a
interpretare Supergirl“, ha affermato l’attrice. “La amo
così profondamente e mi sento così legata a lei.” L’attrice
non si sbilancia sulle reali possibilità di riprendere il ruolo, ma
date le lodi ricevute dall’attrice con la sua interpretazione,
Safran e James
Gunn potrebbero seriamente prendere in considerazione la sua
partecipazione anche a futuri film DC, interpretando sempre
Supergirl. A meno che non decidano che la migliore linea d’azione è
recidere completamente i legami con l’attuale era DCEU e
ricominciare totalmente da capo.
The Flash: la trama e il cast del film
The
Flash è uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Black Mirror torna
su Netflix dopo una lunga assenza. Iniziato nel
2011 riscuote successo solo dopo il 2016 quando per la prima volta
viene prodotta una stagione dal colosso dello streaming. Si tratta
di una serie antologica che si concentra prevalentemente su storie
di fantascienza/mistero/thriller spesso cupe e che tendono a
commentare il rapporto dell’umanità con la tecnologia, sia che si
tratti di quella attuale che di quella futuristica che ancora non
esiste (ma che un giorno potrebbe esistere). Black Mirror
6 arrivato su Netflix il 15 giugno, come leggerete nella
nostra recensione, divide i fan.
Nella sesta
stagione, tuttavia, le cose sono un po’ diverse: gli
elementi fantascientifici sono stati ridotti in modo sorprendente.
Tre dei cinque episodi sono ambientati nel passato, uno sembra
essere nel presente e solo uno sembra essere futuristico. Un
cambiamento che è stato criticato dai fan della serie che da
qualche tempo sembra aver perso la sua reale attrattiva. Il tutto
si traduce in una stagione di Black Mirror
piuttosto strana, perplessa e a volte interessante, con i cinque
ultimi episodi classificati di seguito dal peggiore al
migliore.
Mazey Day 6×04
Già in un episodio della stagione
precedente si racconta il tema della celebrità e delle sue insidie.
In Mazey Day, quarto episodio di Black
Mirror 6, si ripercorre la stessa strada ma in modo
diverso così tanto da generare l’episodio meno incisivo della
stagione. Le cose iniziano abbastanza bene: la premessa incentrata
su un paparazzo a corto di soldi che viene incaricato di scattare
una foto a un’attrice problematica, poiché la stampa parla di una
sua possibile dipendenza. L’episodio è ambientato negli
anni Duemila e, sebbene non presenti elementi di
fantascienza, analizza i media, l’industria dell’intrattenimento e
il potere della tecnologia (in questo caso, delle fotografie) di
danneggiare in modo permanente la vita di una persona.
L’episodio di soli 40 minuti si
prende però il primo posto come episodio con il minutaggio più
breve della serie. La parte più contestata è il finale giudicato da
molti frettoloso e arrangiato, dà l’impressione che lo
sceneggiatore (Charlie
Brooker) non sapesse come concludere la storia in modo
adeguato.
Loch Henry 6×02
Loch Henry è il
titolo del secondo episodio di Black
Mirror 6. A differenza del precedente, in Loch Henry la
messa in scena dell’episodio lascia a desiderare ma il finale è
davvero devastante. L’episodio segue una giovane
coppia, Davis e Pia, che si reca in una piccola città
della Scozia dove Davis è cresciuto, con l’intenzione di girare una
sorta di documentario naturalistico. Ben presto, però, diventano
più interessati a realizzare qualcosa di diverso, dato che la
cittadina è nota per una serie di crimini avvenuti in passato.
Con Loch Henry è
evidente l’intento di mettere in discussione il modo in cui la
gente sembra morbosamente affascinata dai veri crimini, anche a
costo di trascurare ciò che vogliono i sopravvissuti o i parenti
delle vittime di un crimine. Non si tratta di nulla che non sia già
stato detto in precedenza, anche se alla fine da un punto di vista
interessante.
Joan Is Awful 6×01
Joan Is Awful torna
nel futuro distopico alla Black Mirror e cerca n
tutti i modi di portare avanti una denuncia alle
piattaforme di streaming che si vedrà anche in
altri episodi. Qusto primo episodio di Black Mirror
6 segue una donna di nome Joan. Una notte, scopre che un
servizio di streaming ha realizzato una serie televisiva sulla sua
vita che la fa sembrare peggiore utilizzando una Salma Hayek falsificata, l’intelligenza
artificiale e la CGI avanzata per avere un episodio per ogni giorno
della sua vita, che viene distribuito sulla piattaforma Streamberry
ogni notte.
Le domande sollevate da questa
premessa sono molte, e alcune spiegazioni
dell’episodio funzionano, mentre altre sembrano un po’ affrettate.
Verso la fine dell’episodio si arriva ad alcuni punti più profondi
e sconosciuti. Per il resto, però, non si tratta di un episodio dal
ritmo incalzante, con i primi 40 minuti che costituiscono un
Black Mirror di buon livello.
Beyond the Sea 6×03
Black Mirror 6 è
ricca di nomi importanti: ma Beyond the Sea è
probabilmente l’episodio più ricco di star, con la presenza di
attori del calibro di Aaron Paul, Josh Hartnett e Kate Mara. Sembra l’episodio più
cinematografico della sesta stagione, grazie a una durata di 80
minuti e alla necessità di molti effetti speciali, dato che
l’episodio è parzialmente ambientato nello spazio.
L’episodio è incentrato su due astronauti che
possono trasferire la loro coscienza in repliche sulla Terra e su
ciò che accade quando uno di loro perde la sua famiglia – e il suo
corpo replicato – in un orribile crimine simile a quello della
Manson Family.
Sfortunatamente, è proprio la durata
dell’episodio un punto negativo, poiché dopo una gloriosa prima
parte, la seconda sembra dilungarsi troppo rendendo la narrazione
troppo dispersiva. Aaron Paul è un punto di forza, alla fine
finisce per dover interpretare due personaggi, in un certo senso,
ed è facile capire che la conclusione avrebbe avuto un impatto se
fosse stata raggiunta prima.
Demon 79 6×05
È facile sentirsi in conflitto con
l’episodio finale di Black Mirror 6, Demon
79. È il più divertente del gruppo e presenta una vena di
umorismo dark che ricorda le divertentissime (ed estremamente
incasinate) stagioni pre-Netflix.
Come Beyond the Sea, è forse eccessivamente lungo
con una durata di 74 minuti, ma giustifica il superamento dell’ora
con una narrazione più incalzante. La premessa è intrigante e segue
una giovane donna alla fine degli anni Settanta
che viene apparentemente visitata da un demone che nessun altro può
vedere, il quale le dice che deve commettere tre omicidi in tre
giorni, altrimenti il mondo finirà.
Presenta alcuni degli umorismi e dei
commenti sociali che ci si aspetterebbe, ma non c’è nulla che
riguardi la tecnologia o la fantascienza, il che lo fa sembrare
forse troppo strano per un episodio di Black
Mirror. Sembra cinicamente legato a quest’ultima stagione
perché otterrebbe maggiore visibilità come presunto episodio di
Black Mirror, e non come film separato.