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Prime Video: tutte le novità di Maggio 2020

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Manca ormai poco alla fine di Aprile, il quarto mese del 2020 che ricorderemo per molti anni avvenire dato che è il secondo che abbiamo vissuto in quarantena a causa della pandemia del COVID-19. Ebbene come ogni fine mese vi segnaliamo le novità di Maggio 2020 che troverete su Prime Video.

6Serie TV

Shameless – la nona stagione dall’1 Maggio
Battlestar Galactica – tutte le quattro stagioni dall’1 Maggio
The Orville – la prima stagione dall’1 Maggio
Futurama – tutte le sette stagioni dall’1 Maggio
Secrets and Lies –  le prime due stagioni dal 4 Maggio
Ugly Betty – le quattro stagioni dal 6 Maggio

Film e documentari – Originali e in Esclusiva 
Gemini Man – dall’11 Maggio
Figli – dall’11 Maggio
Blackkklansman – dal 16 Maggio
Pope Francis: A Man Of His Word – dal16 Maggio

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Locarno 2020: cambia forma e rilancia con Locarno 2020 – For the Future of Films

Locarno Film Festival 2020

Constatata l’inattuabilità della manifestazione nella sua regolare forma fisica a causa dell’emergenza sanitaria e delle odierne direttive delle autorità federali riguardanti i grandi eventi, il Consiglio direttivo e il Consiglio di amministrazione del Locarno Film Festival, sotto la presidenza di Marco Solari, annunciano che, non essendo possibile un’edizione incentrata sull’incontro e la condivisione degli spazi fisici, il Festival cambia forma e rilancia con Locarno 2020 – For the Future of Films, un’iniziativa volta al sostegno del cinema d’autore indipendente.

Con rammarico il Consiglio direttivo del Locarno Film Festival annuncia l’annullamento di Locarno73. Costretta quindi a rinunciare alla consueta selezione di lungometraggi in prima visione e di principio ai luoghi fisici di incontro, a partire dall’iconica Piazza Grande, la manifestazione ha deciso di proporre un’alternativa all’idea classica di festival cinematografico con cui sostenere nella misura possibile, grazie ai suoi partner, l’industria cinematografica internazionale e svizzera, che sta affrontando una profonda crisi. Locarno 2020 – For the Future of Films, con una serie di progetti mirati, fornirà un supporto al cinema d’autore indipendente e alle sale cinematografiche, e proporrà al pubblico e ai professionisti dell’industria contenuti speciali su diverse piattaforme tra cui, qualora gli scenari in continua evoluzione lo permettessero, proiezioni fisiche in totale sicurezza.

Il Presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari: “La decisione odierna del Consiglio federale non ci coglie impreparati. In queste ultime settimane la Direzione artistica e la Direzione operativa, in stretta collaborazione con il Consiglio direttivo, hanno elaborato vari scenari in parte forzatamente abbandonati nel tempo. Nella sua ultima seduta il Consiglio di Amministrazione del Festival, tenendo conto dei rischi sanitari anche per incontri tra meno di mille persone e non potendo preservare lo spirito di Locarno con soluzioni a prima vista anche accattivanti, ha deciso all’unanimità di rinunciare di principio alla manifestazione fisica. il Festival vuole confermare la sua presenza al fianco del pubblico e dell’industria cinematografica con un progetto atto a tradurre in una nuova forma, su altri palcoscenici e piattaforme, i valori che hanno caratterizzato la sua decennale storia”

Locarno 2020 è pensata per intervenire sull’immobilismo forzato dell’industria cinematografica, interagendo con gli autori che hanno dovuto interrompere la lavorazione delle proprie opere, assegnando dei Pardi speciali e altri premi alle produzioni cinematografiche internazionali e svizzere (in collaborazione con Swiss Films) ferme a causa dell’emergenza sanitaria globale.

La Direttrice artistica Lili Hinstin: “Il Festival deve anzitutto servire i film, e organizzare delle première online nel mese di agosto non ci sembra il modo migliore per farlo. Il nostro ruolo è quello di fare da trait dunion fra i film, lindustria e il pubblico, e abbiamo quindi cercato proposte alternative per svolgere questa nostra missione, verificando dove il nostro intervento potesse rivelarsi più utile in questo momento. Siamo al lavoro per concepire un progetto coerente, in linea con la storia del Festival, all’insegna della solidarietà, e che possa giovare al nostro pubblico e ai registi in difficoltà.

A rendere possibile Locarno 2020 è ancora una volta il connubio tra istituzioni e partner privati che fin da subito hanno voluto dimostrare sensibilità e sostegno nei confronti del Festival e del cinema d’autore, nonostante la complessità del momento: i partner pubblici tra cui il Cantone Ticino con Swisslos, l’Ufficio federale della cultura – UFC, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione – DSC del Dipartimento federale degli affari esteri DFAE, la Città e la Regione di Locarno e i partner privati, tra cui i Main partner UBS, la Mobiliare, Manor, Swisscom, il Destination partner Ascona-Locarno Turismo e il Media Partner SSR/RSI.

Il Direttore operativo, Raphaël Brunschwig: “Il nostro ringraziamento è destinato anzitutto a tutti nostri partner, che ci hanno sempre sostenuto e che continuano a farlo in questo momento. Forti di un team altamente motivato, ci impegniamo a valorizzare le opportunità che ha portato questa situazione di crisi. Il nostro sguardo rimane rivolto alla continuità della manifestazione e alle sue sfide future, che saranno ancora più complesse dopo questo anno difficile.” 

 
 

Summertime: recensione della serie Netflix

Summertime recensione serie tv

Arriva il 29 aprile su Netflix Summertime, la nuova serie originale Made in Italy della piattaforma di streaming che porta un po’ d’estate nelle case di quelli che, per la maggior parte, vedranno la bella stagione solo attraverso i ricordi degli anni passati e le finestre aperte su un cielo che diventa sempre più blu, man mano che ci si avvicina a giugno.

Liberamente ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo di Federico Moccia, Summertime mantiene soltanto l’argomento del materiale originale, ovvero gli amori giovanili, e trasporta tutte la narrazione sulla riviera adriatica, a Cesenatico, all’inizio della stagione balneare. Inoltre i protagonisti ultra tradizionali della racconto originale vengono sostituiti da un gruppetto di simpatici protagonisti “aggiornati” ai tempi.

Ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo

La protagonista è Summer, una liceale molto centrata, studiosa e curiosa, afro-italiana, che odia l’estate, nonostante il nome, perché le ricorda l’assenza del papà, trombettista jazz che nella bella stagione è sempre in giro per concerti e trascura lei, la sorellina e la madre, che a suo tempo rinunciò anche lei alla passione per la musica per stare con le figlie e permettere al padre di continuare la carriera artistica.

I migliori amici di Summer sono Edo e Sofia, lui introverso, spiritoso e dolce, lei tutta pepe, sveglia e simpatica. A questo terzetto di partenza si uniscono Alessandro, motociclista a livello agonistico, in crisi con se stesso e con la sua passione. È l’anima delle feste, popolare tra i ragazzi che vogliono essere suoi amici e la ragazze che sgomitano per la sua attenzione. Il suo migliore amico è Dario, meccanico di grande talento che sogna di essere arruolato nella scuderia di Ale, una volta che l’amico farà il grande salto.

I comprimari più interessanti dei protagonisti

Quante volte ci troviamo di fronte ad un film in cui l’eroe senza macchia porta avanti la sua quest con granitica convinzione, attorniato da spalle comiche o personaggi secondari molto più interessanti di lui? È proprio questo che accade in Summertime in cui Summer ed Ale, i protagonisti che si innamorano tra mille difficoltà e diffidenze, sono molto meno interessanti dei personaggi secondari Sofia, Dario e Edo.

Tuttavia la storia, nell’arco degli otto episodi, si sviluppa mettendo al centro del racconto, di volta in volta, uno dei ragazzi, indagando i suoi sentimenti, i suoi percorsi, la sua situazione familiare che presenta sempre qualche difficoltà o “anomalia”, i suoi rapporti con gli altri. Insomma, la storia di Summer e Ale è solo il centro di un intreccio di vite, piccole e grandi, che si intrecciano nel corso di un’estate.

I colori e l’atmosfera dell’estate

SummertimeVisivamente, Summertime adotta una palette satura, vivace, che restituisce, come fossimo in una pubblicità patinata, un’immagine brillante e festosa della costiera adriatica. Ragazzi che corrono in spiaggia, tutti giovani e belli, feste in piscina, allegria, musica e romantici amori estivi. Una scelta che gioca sul sicuro con gli stereotipi del racconto per ragazzi, di cui Netflix sembra farsi grande promotore, visto che le sue produzioni originali sono quasi univocamente dirette ad un target adolescenziale.

Se da una parte Summertime centra il bersaglio restituendo allo spettatore quell’aria di mare e salsedine, la spensieratezza e la fugace bellezza degli amori estivi, non è in grado di conferire autenticità ai personaggi, nessuno dei quali è particolarmente ispirato né come scrittura né come interpretazione. Gli interpreti, tutti molto belli e per la maggior parte alla loro prima volta davanti alla macchina da presa (Ludovico Tersigni è il più famoso del gruppo), compensano la mancanza di esperienza con la spontaneità in rari e preziosi momenti, ma le parole che pronunciano sono frutto di una costruzione artificiosa di un linguaggio giovanile che non esiste, una unione finta di contenuto e forma che non trova una corrispondenza nella realtà e allontana i personaggi dallo spettatore.

I dialoghi stereotipati di Summertime

In particolare il personaggio di Sofia, che insieme a Summer doveva essere quello di rottura con la tradizione del romanzo di partenza (dal momento che una è nera e l’altra lesbica), parla per aforismi e stereotipi come fosse un libro stampato, cosa che non rende affatto giustizia alla freschezza e spontaneità della bella interprete Amanda Campana.

Summertime ci farà rimpiangere senza dubbio l’estate che non avremo mai, quella in cui saremo costretti a non avvicinarci, a non baciarci, a non giocare scherzare ballare e bere, ma allo stesso tempo riesce a restituirne l’atmosfera e la leggerezza.

 
 

Richard Jewell, dal 30 aprile disponibile in digitale

Richard Jewell
The Ballad of Richard Jewell

Richard Jewell, il film diretto da Clint Eastwood e basato su fatti realmente accaduti, la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità, a partire dal 30 aprile sarà disponibile per l’acquisto in digitale (anche in 4K UHD)* su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 14 maggio sarà inoltre disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.

In occasione dell’uscita digitale del film, i primi 10 minuti di “Richard Jewell” sono già disponibili sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia a questo link.

Tra i contenuti extra spiccano uno speciale dietro le quinte, con la ricostruzione del Centennial Park e di tutte le scene diventate nel tempo tristemente iconiche, interviste con il cast e il regista Clint Eastwood, un focus dedicato alla ricostruzione dei fatti del 1996 e al perchè Richard Jewell sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.

Richard Jewell, la recensione del film di Clint Eastwood

IL FILM

“C’è una bomba al Centennial Park. Avete solo trenta minuti di tempo”. Il mondo viene così a conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse persone che cercano di distruggerlo.

Il film è interpretato dai premi Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “American Horror Story” in TV) in quelli di Bobi, la madre di Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è l’investigatore capo dell’FBI; Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta Richard Jewell.

Il premio Oscar Eastwood ha diretto il film da una sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), basata sull’articolo di Vanity Fair “American Nightmare — The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner. Eastwood ha anche prodotto il film con la sua Malpaso, insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher, Leonardo DiCaprio, Jennifer Davisson e Jonah Hill.

Il team creativo di Eastwood comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger e lo scenografo Kevin Ishioka, insieme alla sua consueta costumista Deborah Hopper e al montatore premio Oscar Joel Cox (“Gli spietati”), che nel corso degli anni ha collaborato con Eastwood su numerosi progetti. Musiche di Arturo Sandoval, lo stesso compositore di “Il corriere – The Mule” del 2018. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Malpaso, Appian Way / Misher Films / 75 Year Plan Plan Production, “Richard Jewell”, già disponibile per il preordine:

Apple TV App*: https://apple.co/2ygkX4N

Google Play*: https://bit.ly/2UFF57N

YouTube*: https://youtu.be/wcWNYBxQXzw

Chili: https://bit.ly/2UM3KYy

*Disponibile anche in 4K UHD sui dispositivi abilitati

CONTENUTI EXTRA

  • THE MAKING OF RICHARD JEWELL – Il regista Clint Eastwood e il suo incredibile cast raccontano come questa intrigante storia abbia finalmente visto la luce, arrivando sul grande schermo.
  • THE REAL STORY OF RICHARD JEWELL – Cast e filmmakers rivivono gli eventi del 1996, raccontando la straziante storia di Richard Jewell, e il perchè Richard sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.
 
 

Distribuzione in tempo di pandemia: il nuovo orizzonte di Hollywood si affaccia in casa

Trolls World Tour

La distribuzione in VOD di Trolls World Tour da parte della Universal ha generato dei risultati che hanno condotto ad una riflessione molto interessante sulla distribuzione cinematografica in questi mesi di chiusura della filiera cinematografica.

Lo scorso mese, a causa della chiusura mondiale delle sale cinematografiche, la Comcast Corp. CMCSA, che rappresenta il 2,83% dei dirigenti della Universal Pictures, ha preso una decisione che sembrava controversa, ma che si è rivelata una scelta giusta.

Lo studio aveva in corso una massiccia campagna di marketing per l’uscita in sala di Trolls World Tour, sequel del film d’animazione del 2016, prevista per il 10 aprile. La scommessa Universal è stata quella di non posticipare l’uscita del film, ma di rendere disponibile il film in VOD. Negli USA, il film è stato messo a noleggio al costo di 19,99 dollari su Apple TV di Apple Inc.

A tre settimane dal lancio, Trolls World Tour ha guadagnato quasi 100 milioni di dollari in noleggi. Con 5 milioni di noleggi, il film distribuito in digitale ha guadagnato, in tre settimane, più di quanto Trolls ha incassato in 5 mesi in sala. Questi numeri hanno convinto i dirigenti della Universal che le uscite digitali possono essere una strategia vincente e possono ridurre l’impatto negativo della chiusura delle sale nel corso della pandemia.

Distribuzione in tempo di pandemia, un nuovo modello

Per anni, gli studi hanno discusso dell’importanza di avere un film in sala per almeno due mesi prima che lo stesso potesse essere diffuso in visione domestica, con la vendita degli Home Video o il film reso disponibile in VOD, tutto mentre le piattaforme come Netflix stavano lentamente ma inesorabilmente conquistando il mercato dell’intrattenimento domestico.

Con i cinema chiusi, gli studi sono costretti a sperimentare nuove modalità di fruizione per lo spettatore, reinventandosi in questo modo l’ultimo anello della catena produttiva cinematografica, ovvero la visione da parte dello spettatore.

Per Jeff Shell, capo della NBCUniversal, la campagna per sperimentare il mercato digitale noto come video premium on demand o PVOD è sempre stata un obiettivo di primaria importanza, prima che si scatenasse la pandemia.

“I risultati di Trolls World Tour hanno superato le nostre aspettative e dimostrato la fattibilità di PVOD – ha affermato Shell – Non appena i cinema riapriranno, prevediamo di distribuire i film in entrambi i formati”.

Per gli Studios, la prospettiva è particolarmente allettante perché per il canone di noleggio o per l’acquisto digitale, trattengono circa l’80%, rispetto a circa il 50% delle vendite al botteghino. Finora la Universal ha realizzato oltre 77 milioni di dollari di entrate dal Trolls World Tour. Ciò significa che il film ha generato circa 95 milioni di dollari in canoni di locazione da quasi cinque milioni di clienti dalla sua data d’uscita (stando a quanto riporta una fonte interna).

Se si fosse trattato di una distribuzione cinematografica, per guadagnare la stessa cifra, l’incasso al botteghino sarebbe dovuto essere di circa 154 milioni, che è la cifra intorno alla quale si aggira l’incasso finale di Trolls. Il film del 2016 ha incassato 153,7 milioni, dei quali 77 milioni sono andati alla Universal e il resto alle sale.

Gli Studios traggono maggiore profitto dalla distribuzione VOD

Secondo il WSJ c’è anche da considerare un ulteriore elemento. Non si sa infatti se la strategia di noleggio a 20 dollari influenzerà le vendite future di DVD e i download digitali di Trolls World Tour. I ricercatori della Universal hanno stabilito che il 51% delle persone che hanno noleggiato il sequel ha dichiarato di aver “sicuramente” visto il film nelle sale, e circa un quinto ha affermato di noleggiare raramente o mai film dai servizi digitali. Il titolo ha stabilito record digitali su piattaforme gestite da Amazon.com Inc., dal servizio Xfinity di Apple e Comcast.

Il film ha inoltre beneficiato di un mercato quasi privo di concorrenza, dal momento che gli studi hanno rinviato la maggior parte delle uscite e le famiglie rimaste in quarantena obbligata cercano prodotti da guardare in compagnia. La Universal dice che implementerà la stessa strategia anche per la distribuzione di The King of Staten Island, una nuova commedia diretta da Judd Apatow che sarebbe dovuta arrivare nelle sale USA il 19 giugno.

A marzo, Universal ha distribuito altri quattro film su piattaforme digitali per il noleggio da 20 dollari, sempre a sale chiuse: L’Uomo Invisibile, The Hunt, Emma e Never Rarely Sometimes Always. Questi quattro film hanno generato in totale circa 60 milioni di dollari in noleggi fino ad oggi, con un guadagno per Universal di circa 48 milioni di dollari.

L'uomo invisibilePrima della chiusura dei cinema, il film con il maggior incasso tra quei titoli, il reboot del classico horror L’Uomo invisibile, aveva raccolto circa 64 milioni negli Stati Uniti e in Canada. Gli altri tre film avevano incassato 16 milioni. Le loro prestazioni digitali sono l’equivalente di 96 milioni di dollari traslati in incassi al botteghino.

I blockbuster restano fedeli alla sala

Certo è che per titoli di grandissimo richiamo come il nuovo capitolo di Fast and Furious, per esempio, una diffusa uscita in sala rimane troppo redditizia per trasformarla in uscita PVOD. Infatti, Universal (così come molti studi concorrenti) ha posticipato l’uscita dei titoli più importanti e di maggiore richiamo per il pubblico da sala, in attesa della riapertura degli esercizi cinematografici.

Nel frattempo, sembra che la Universal abbia comunque dettato quello che potrebbe diventare un trend. Infatti la Warner Bros di AT&T Inc ha annunciato che il suo prossimo film d’animazione, molto simile a Trolls World Tour per target, ovvero Scoob!, andrà direttamente in digitale, nel giorno in cui era stata programmata la sua uscita in sala, il 15 maggio prossimo, con noleggio a 19,99 e acquisto a 49,99 dollari.

La Warner sta integrando questo tipo di distribuzione inserendo nella sua offerta anche la promozione del suo canale HBO Max, che è offerto in abbonamento a 14,99 dollari al mese, e sul quale sarà disponibile il film in streaming. Stessa sorte toccherà a An American Pickle di Seth Rogen, che doveva arrivare in sala distribuito da Sony Pictures Entertainment entro la fine del 2020.

Per quanto riguarda invece la Disney, che ha già una piattaforma lanciata e attiva in quasi tutto il mondo, Disney+, ha deciso di distribuire direttamente in quella sede il suo Artemis Fowl, con la speranza di attirare altri abbonati a 6,99 dollari al mese.

Un progetto che prosegue da 5 anni

L’operazione di portare il cinema direttamente nelle case, saltando la filiera dell’esercizio cinematografico, è un’operazione che Jeff Shell ha portato avanti a partire dal 2015, quando è arrivato a Hollywwod. La sua opera si è comunque confrontata con un elemento di fondamentale importanza nella produzione e distribuzione, proprio la sala, e quindi la finestra di esclusiva di 75 giorni non è mai stata scalfita.

Tuttavia, la pandemia in corso ha finalmente spianato la strada a tali cambiamenti. Quando la Universal ha annunciato il suo piano di uscita per Trolls World Tour a marzo, gli esercenti hanno accusato lo studio di approfittare della situazione mondiale per far finalmente progredire il piano che era nel cassetto da ormai 5 anni.

Chiaramente quando la situazione sanitaria si normalizzerà, sembra normale che le sale riapriranno e che anche il mercato tornerà a prediligere la sala con la finestra di esclusiva di 75 giorni. “Un numero limitato di eccezioni non crea davvero un modello di business solido” ha infatti dichiarato John Fithian, amministratore delegato della National Association of Theatre Owners. Resta il fatto che l’esempio della Universal rappresenta un’apertura verso un nuovo sistema di sfruttamento del prodotto cinematografico che amplia il ventaglio di mercato per determinati prodotti e anche per un determinato tipo di pubblico.

Fonte: WSJ

 
 

Cinema e liceo: 10 titoli nostalgici da vedere

Gli anni del liceo sono un ricordo nostalgico per chiunque, e nonostante le difficoltà adolescenziali intrise in quel periodo della nostra vita, è innegabile quanto fascino si nasconda in quel periodo, tant’è che innumerevoli sono stati i film che hanno raccontato quel passaggio dall’adolescenza all’età adulta, andando a toccare nel profondo i ricordi (belli e meno belli) di ognuno di noi.

Sono davvero tanti gli high school movies che sono stati realizzati, e spesso c’è davvero l’imbarazzo della scelta quando si ha voglia di una serata all’insegna della nostalgia e dei ricordi. In tal senso, Netflix e altre piattaforma di streaming offreno una vasta gamma di film tra cui scegliere. Di seguito abbiamo raccolto 10 film ambientati durante gli anni del liceo che vi consigliamo di vedere:

1Easy A (2010)

Easy A, diretto da Will Gluck e interpretato da Emma Stone, è ispirato parzialmente al romanzo “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne. Il film segue la storia di Olive, un’adolescente che per sfuggire a un fine settimana di campeggio con la migliore amica e i suoi genitori, inventa una scusa dicendo di aver perso la verginità con un ragazzo.

La bugia diventa così argomento di discussione per tutto il liceo e l’inizio di un circolo vizioso; e se da una parte i ragazzi la pagano per proteggere la propria reputazione, quella di Olive viene a poco a poco distrutta.

Fonte: ScreenRant

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The Suicide Squad: Michael Rosenbaum doveva apparire nel film

Michael Rosenbum è conosciuto soprattutto per aver interpretato Lex Luthor nella serie Smallville. Nel 2017, l’attore ha fatto il suo debutto nel MCU interpretando Martinex in Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn. Adesso, in una recente intervista con ComicBook, l’attore ha rivelato di aver rifiutato un ruolo in The Suicide Squad, diretto sempre da Gunn.

“Ci sono andato molto vicino”, ha spiegato l’attore. “Avrei dovuto essere nel film, ma sfortunatamente ho subito un intervento chirurgico al collo e non avrei più potuto interpretare quello specifico personaggio. Non potevo perché la parte richiedeva un grande lavoro fisico e in quel momento non potevo sforzare il collo. Però sì, avrei dovuto avere un ruolo nel film.”

Michael Rosenbum ha poi aggiunto: “Ovviamente non posso rivelare di quale ruolo si tratta. Posso solo dire che James è sempre gentile e gli sono veramente grato per avermi teso una mano in quel momento. È sempre bello quando i tuoi amici ti pensano, così com’è sempre bello sapere di essere stati considerati la persona giusta per un determinato ruolo.”

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: quale sarà il rating del film?

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

 
 

Pulp Fiction: i dettagli sul prequel mai realizzato

pulp fiction

Forse non tutti sanno che Pulp Fiction, il cult di Quentin Tarantino uscito nel 1994, avrebbe dovuto avere un prequel. È quanto rivelato di recente da Michael Madsen, attore feticcio del regista, in una recente intervista con The Hollywood Reporter, in cui ha sviscerato i dettagli sul progetto mai realizzato.

Il prequel avrebbe dovuto avere come protoagonisti Mr. Blonde/Vic Vega, il personaggio intepretato da Michael Madsen nel film Le iene, e Vincent Vega, il personaggio interpretato da John Travolta in Pulp Fiction: nell’universo tarantiniano, infatti, i due personaggi sono fratelli.

A proposito del film mai realizzato, Madsen ha spiegato: “Dovevano trovarci ad Amsterdam. Il film iniziava con noi che uscivamo di prigione in due stati diversi e finivamo per ritrovarci in un club di Amsterdam”. In effetti in Pulp Fiction, il personaggio di Vincent spiega di essere appena tornato a Los Angeles dopo essere stato nella città europea.

Il prequel avrebbe quindi svelato che Vic e Vincent sono in realtà fratelli: “Era piuttosto complicato, ma quando Quentin inizia a parlarti di un’idea, diventa poi davvero facile stargli dietro”, ha aggiunto Madsen.

LEGGI ANCHE – Pulp Fiction: Tarantino rivela le origini dello Storpio

Pulp Fiction è uno dei film cult di Quentin Tarantino, anzi, dell’intera storia del cinema. Scritto e diretto dal regista americano nel 1994, vinse (nello stesso anno) la Palma d’oro al Festival di Cannes e un Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale del 1995.

 
 

Hollywood: recensione della nuova serie di Ryan Murphy

Hollywood recensione serie tv

Raccontare oggi la Hollywood del secondo dopoguerra. È questo l’intento che Ryan Murphy, insieme al fidato Ian Brennan, sembra essersi proposto con la miniserie intitolata proprio Hollywood, e disponibile su Netflix a partire dal 1° maggio. La sua versione sembra in realtà essere una sorta di “come sarebbe dovuta andare” ambientata in un mondo più politicamente corretto del nostro, dove il celebre ostracismo nei confronti della diversità è ben più mitigato. Le buone intenzioni di Murphy, tuttavia, si trasformano in un discorso ridondante che perde la sincerità di cui avrebbe dovuto essere caratterizzato.

Protagonisti della storia qui narrata sono un gruppo di ragazzi il cui sogno è entrare a far parte del magico mondo del cinema, incarnato nella sfarzosa Hollywood. Tra questi vi sono gli aspiranti attori Jack Castello (David Corenswet), Camille Washington (Laura Harrier), Claire Wood (Samara Weaving) e Rock Hudson (Jake Picking), lo sceneggiatore Archie Coleman (Jeremy Pope) e il regista Raymond Ainsley (Darren Criss). Per raggiungere i loro obiettivi, tuttavia, si troveranno a scontrarsi con una serie di diktat, espressione di un’industria poco aperta alle novità.

Hollywood: il racconto di un’industria

Con la serie di Murphy e Brennan ci si addentra all’interno dell’industria cinematografica più florida del mondo. Il periodo poi, quello del secondo dopoguerra, vede il dominio dei grandi studios, che in quegli anni più che mai realizzavano film con una perizia e una manodopera inimitabile. Ma se è vero che non è tutto oro quel che luccica, in mezzo a cotanto lusso e vitalità non mancherà di rivelarsi anche la Hollywood degli scandali taciuti, dei party a base di sesso e droga, e delle maschere indossate per conformarsi alla massa. I due autori scelgono pertanto di lanciare da subito il messaggio che vede l’industria del cinema in stretto rapporto con quella della prostituzione.

Prostituzione letterale o metaforica, che a suo modo si renderà necessaria per ognuno dei protagonisti nel momento in cui vorranno inseguire le proprie ambizioni. In ognuno dei sette episodi di cui è composta la serie dilaga il marcio, ma questo è messo in scena, per contrasto, tenendo sempre fede allo sfarzo dell’epoca. Sotto tale aspetto, Hollywood è una serie che per ricostruzione storica, dai costumi alle scenografie, riempie gli occhi. E, insieme ai virtuosi movimenti di macchina, che sembrano replicare quelli divenuti celebri proprio in quegli anni, tali elementi riescono complessivamente a rendere piacevole la visione.

All’interno di tale ricostruzione, ogni episodio sembra incarnare uno dei vari aspetti che compongono la realizzazione di un film. Dall’approvazione dei produttori ai primi casting, dalle riprese alle strategie distributive, fino a giungere ai riscontri di critica e pubblico. In ultimo, non può ovviamente mancare la ricezione che Hollywood stessa manifesta nei confronti del film realizzato dai giovani protagonisti. Nel giungere alla sua conclusione, tuttavia, la serie svela il suo più grande e fastidioso problema: una trattazione eccessivamente marcata di nobili tematiche, le quali finiscono così per perdere il loro valore.

Hollywood recensione

Se la sceneggiatura scritta da Murphy e Brennan si apre con un buon primo episodio, strutturato secondo le classiche regole per l’introduzione degli spettatori al mondo narrativo di cui si parla, con il proseguire delle puntate qualcosa sembra tuttavia spezzarsi. Si arriva infatti a ritrovare sempre più forzature ed eccessive semplificazioni, che spezzano il bisogno di sincerità richiesto delle tematiche principali. Raccontare di differenze etniche e sessuali nella Hollywood dell’epoca, costruendo un parallelo con la non troppo diversa situazione attuale, è notoriamente un compito delicato.

Nella serie si riscontra invece, man mano che ci si avvicina sempre di più al finale, una fin troppo evidente forma di autocompiacimento. Murphy in particolare, dati anche i precedenti titoli della sua carriera, ha dimostrato in più occasioni di essere legato a tali tematiche, ma qui sembra lasciarsi prendere la mano nella sua voglia di conferirvi un prestigio di cui in realtà non hanno bisogno. Diverse scene, a tal proposito, appaiono superflue ed eccessivamente didascaliche, ripetendo allo spettatore cose che gli sono già state dette poco prima.

Benché rimanga grossomodo un prodotto piacevole, arricchito da alcuni brillanti personaggi (il viscido Henry Willson di Jim Parsons su tutti) e dialoghi, Hollywood finisce con il diventare una sorta di manifesto di propaganda, forse utile nel contribuire ad un ulteriore dibattito sulle problematiche trattate, ma senza aggiungervi reale valore. Tutto viene sbattuto esplicitamente in faccia allo spettatore, mentre è noto che le opere che più riescono ad imporsi nelle coscienze sono quelle che sanno essere più discrete nel dialogo con il pubblico.

 
 

Guardiani della Galassia: Sylvester Stallone potrebbe tornare in futuro

In Guardiani della Galassia Vol. 2 sono stati introdotti i Guardiani 3000, il team di Ravagers capitato da Stakar Agord (Sylvester Stallone) e composto da Aleta Agord (Michelle Yeoh), Charlie-27 (Ving Rhames) e Martinex (Michael Rosenbaum). Quest’ultimo, in una recente intervista con ComicBook, ha parlato proprio della possibilità di ritrovare tutti i personaggi nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Rosenbaum ha parlato del futuro di Martinex e degli altri suoi compagni sul grande schermo, spiegando quanto segue: “Penso che i piani di James Gunn siano quelli di farci tornare, ma al momento non conosco i dettagli. Penso che sia nei suoi piani da sempre… probabilmente li vedrete in una scena post-credit. Perché riportare indietro Sylvester Stallone soltanto per dargli una piccola parte? In un certo senso vuoi sapere cosa sta facendo… voglio dire, è impossibile che non si abbia voglia di scoprirlo.”

In seguito alle dichiarazioni di Michael Rosenbaum, James Gunn è intervenuto personalmente su Twitter per specificare che il ritorno dei Guardiani originali è sicuramente nei suoi piani, ma non è detto che accadrà per forza in GOTG Vol. 3.

LEGGI ANCHE – Guardiani della Galassia Vol. 3: confermata una morte nel film

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Netflix entra in Anica

Netflix

Netflix ha presentato la sua richiesta di iscrizione all’ANICA: è il passo naturale nell’ambito del costante dialogo che si è svolto negli ultimi mesi, a partire dall’incontro a Roma lo scorso anno tra il fondatore della piattaforma streaming Reed Hastings e il Presidente dell’Associazione Francesco Rutelli.

I rappresentanti di Netflix parteciperanno dunque a partire da oggi all’attività dell’ANICA, al Consiglio Cinema, Audiovisivo e  Digitale e ai suoi  Comitati impegnati in questa fase di grande trasformazione dell’ecosistema Cine-audiovisivo. Particolare impegno sarà dedicato alla condivisione di proposte per migliorare ulteriormente la regolamentazione in Italia, nell’interesse di creatività, produzioni e occupazione. Questi obiettivi devono accomunare la filiera in tutte le sue componenti, dagli autori all’esercizio.

Netflix intensificherà in questo modo il dialogo già intrapreso con le industrie cinematografiche ed audiovisive, estendendolo tanto alle tradizionali componenti ANICA (Produzione, Distribuzione, Industrie Tecniche) quanto alle nuove componenti (piattaforme, digitale, canali tematici) per film, serie, animazione, documentari per la crescita complessiva della filiera in Italia.

 
 

Now You See Me 3: ingaggiato lo sceneggiatore di American Hustle

Si torna a parlare di Now You See Me 3, terzo capitolo del franchise dedicato ai “maghi del crimine”, inaugurato nel 2013 con il film di Louis Leterrier. Come riportato da Screen Rant, la Lionsgate è tornata ufficialmente a lavoro sullo sviluppo del nuovo film, ingaggiando Eric Warren Singer (sceneggiatore di American Hustle) per lo script.

Lo studio ha anche confermato che il ritorno di tutti i membri del cast originale potrebbe non essere confermato, e che nel terzo capitolo ci potrebbero essere personaggi totalmente nuovi: “Lo sguardo moderno di Singer catturerà il divertimento, la magia e lo spirito dei film originale, introducendo nuovi personaggi e dando al tempo stesso al cast originale l’opportunità di riprendere i loro ruoli.”

Nathan Kahane, Presidente della Lionsgate, ha così parlato di Now You See Me 3 e del coinvolgimento di Eric Warren Singer: “Eric è da sempre affascinato dalla raffinata arte dell’inganno e dell’illusione in tutte le sue forme. È venuto da noi con una grande storia che porta la mitologia di Now You See Me e spinge la storia de I Quattro Cavalieri ad un livello completamente nuovo. Ci sarà il ritorno del cast principale, ma ci saranno anche nuovi personaggi. Il franchise di Now You See Me è stato creato per cercare di sorprendere il pubblico. Qualunque grande mago lo sa: non puoi continuare a proporre sempre gli stessi trucchi. Ed Eric e il suo team di illusionisti hanno davvero un asso nella manica per questo nuovo film.”

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Now You See Me – I maghi del crimine vedeva nel cast Mark Ruffalo, Morgan Freeman, Jesse EisenbergIsla Fisher, Mélanie Laurent, Michael Caine, Dave Franco e Woody Harrelson. Nel 2016 è stato realizzato un sequel diretto da John M. Chu, che ha visto nel cast l’ingresso di Daniel Radcliffe, Lizzy Caplan e Jay Chou. Secondo le prime indiscrezioni, John M. Chu dovrebbe occuparsi anche della regia del terzo film.

 
 

Hugh Laurie: 10 cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie film

Il volto di Hugh Laurie è uno dei più celebri della televisione, affermatosi grazie all’iconico personaggio del dr. House. L’attore vanta però una lunga carriera, ricca di titoli popolari e ruoli particolarmente apprezzati da critica e pubblico. Negli anni Laurie ha inoltre dimostrato di sapersi svincolare dal ruolo che l’ha reso celebre, distinguendosi per altre grandi interpretazioni. Ecco 10 cose che non sai di Hugh Laurie.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie Dr House

Hugh Laurie in Dr. House

5. Non credeva che House fosse il protagonista. Quando gli fu proposta la sceneggiatura della serie, Laurie era convinto che il protagonista fosse il personaggio di Wilson. L’attore non riusciva infatti a credere che House potesse essere il centro della serie, dato il suo carattere scontroso e la sua dipendenza da farmaci. Un personaggio apparentemente tanto controverso non era solito ottenere ruoli di particolare rilievo in televisione.

4. Ha dato vita ad un insolito provino. Per presentarsi per il ruolo del protagonista, Laurie registrò un video provino dal bagno dell’hotel in cui alloggiava. L’attore in quel momento si trovava infatti in Namibia, per le riprese di un film. Dichiarò in seguito di aver registrato il video in bagno poiché era l’unica stanza con sufficiente illuminazione.

3. È stato uno degli attori più pagati della televisione. Laurie è stato uno dei primi attori televisivi a raggiungere uno status pari alle grandi celebrità di Hollywood. Il suo stipendio crebbe enormemente negli anni, passando gradualmente dai cinquanta mila dollari per episodio della prima stagione ai settecento mila dell’ottava. Questo ha reso Laurie uno degli attori più pagati nella storia della televisione.

Hugh Laurie in Stuart Little

2. Era il padre della famiglia protagonista nel film. Tra i ruoli che più hanno reso celebre Laurie presso il grande pubblico vi è quello di Fredrick Little, padre della famiglia che accoglie con sé il piccolo topolino Stuart, doppiato in lingua originale dall’attore Michael J. Fox. Apprezzato nel suo ruolo, Laurie venne ricontattato anche per tornare nel sequel del 2002.

Hugh Laurie: età e altezza

1. Hugh Laurie è nato a Oxford, Inghilterra, l’11 giugno del 1959. L’attore è alto complessivamente 190 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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X-Men: Dark Phoenix è il più grande flop del 2019

x-men: dark phoenix

X-Men: Dark Phoenix di Simon Kinberg ha ufficialmente chiuso la saga degli X-Men sotto l’egida dei 20th Century Studios, prima dell’acquisizione dello studio da parte della Disney. Sfortunatamente, il film è stato accolto in maniera negativa dalla critica e si è anche rivelato un flop al botteghino.

In seguito all’uscita del film in sala, era stato stimato che Dark Phoenix avrebbe fatto perdere alla Fox tra i 100 e 200 milioni di dollari, ed oggi un nuovo report di Deadline conferma quanto siano state ingenti per lo studio le perdite economiche a causa del flop del film con Sophie Turner.

Stando alla fonte, Dark Phoenix ha generato una perdita di 133 milioni di dollari, risultando al primo posto della classifica dei film che hanno generato più perdite per gli studios nel corso del 2019. Al secondo posto troviamo Terminator: Destino oscuro (122.6 milioni di dollari), seguito da Cats (113. 6 milioni) e Gemini Man (111.1 milioni).

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X-Men: Dark Phoenix è stato l’ultimo capitolo della saga dedicata ai celebri mutanti che hanno popolato i fumetti Marvel, scritto e diretto da Simon Kinberg e intepretato da Sophie TurnerJames McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica Chastain.

Il film è la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica Fenice Nera. Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più devastante: uno di loro.

 
 

Prime Video Store: Amazon lancia il servizio per il noleggio dei film

Amazon Prime Store
Amazon Prime Video annuncia la disponibilità in Italia del Prime Video Store, che darà ai clienti la possibilità di noleggiare o acquistare nuovi titoli tra film appena usciti, grandi classici di Hollywood e i più amati dal pubblico. Questa nuova funzione si aggiunge all’ampia selezione di serie e film esclusivi, già disponibili su Prime Video gratuitamente con l’abbonamento ad Amazon Prime, tra cui le produzioni Amazon Original Tom Clancy’s Jack Ryan, The Boys, The Marvelous Mrs. Maisel, Star Trek: Picard, The Aeronauts e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo.
I film disponibili per il noleggio o l’acquisto nel Prime Video Store provengono dai principali studios americani come Disney, Warner Bros., NBCUniversal, Sony, Paramount, Lionsgate. Tra essi Sonic – Il Film, Joker, Jumanji: Next Level sono disponibili a partire da ora, oltre a titoli italiani di Rai Cinema e Medusa Film come Pinocchio e 10 giorni senza mamma. Tutti i clienti Amazon possono noleggiare o acquistare i contenuti del Prime Video Store online su primevideo.com o tramite l’app di Prime Video disponibile su Smart TV, dispositivi mobili Android, console di gioco l’Amazon Fire TV Stick.
“I nostri clienti negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania e in Giappone hanno apprezzato l’ampia selezione di nuovi film disponibili per il noleggio o l’acquisto, e siamo molto felici di poter annunciare la disponibilità di questa funzione anche in Italia, Francia, Spagna, Canada e Australia”, ha affermato Mike Hopkins, SVP Amazon Prime Video & Amazon Studios. “Prime Video Store porta ai nostri clienti le ultime uscite e i grandi successi dalle migliori case di produzione, locali e americane, oltre alla vasta scelta di contenuti già disponibile su Prime Video attraverso l’abbonamento ad Amazon Prime”. 
Il Prime Video Store si aggiunge alla selezione di grande intrattenimento già disponibile su Prime Video, inclusa senza costi aggiuntivi nell’abbonamento Amazon Prime, ora arricchita con le uscite più recenti da noleggiare o acquistare attraverso lo Store, sul sito primevideo.com e sulle app Prime Video disponibili su vari dispositivi. I clienti possono cercare e guardare i film attraverso la nuova sezione “Store” nel menù di navigazione sul web, su Smart TV e dispositivi Android. Su iOS è possibile guardare i contenuti precedentemente acquistati o noleggiati nella sezione ‘I miei video’.
 
 

Thor: Love and Thunder, Taika Waititi felice di avere più tempo per lo script

thor: love and thunder

Nei giorni scorsi, i Marvel Studios hanno annunciato la nuova data di uscita di Thor: Love and Thunder, che a differenza di molti altri titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi, dopo il primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato all’11 febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista.

Adesso, in una nuova intervista con Total Film, il regista Taika Waititi ha dichiarato di essere grato alla Marvel per aver posticipato il film (all’epoca del suo annuncio, l’uscita del film era stata fissata per il 5 novembre 2021), e questo perché la nuova release al 2022 gli concederà il tempo necessario per lavorare insieme a Jennifer Kaytin Robinson alla sceneggiatura. Il regista ha non ha potuto rivelare alcun dettaglio sulla storia, ma ha confermato di essere ancora a lavoro sullo script, spiegando:

“Stiamo ancora scrivendo Love and Thunder. Penso che sia fantastico avere la possibilità di continuare a scrivere, perché sono certo che alla fine avremo uno script davvero incredibile. Quando si scrive, è fondamentale avere il tempo necessario a disposizione per far sì che la tua storia funzioni al meglio, perché dopo le cose si fanno sempre più complicate. L’industria cinematografica è un settore in cui tutti si lamentano di non avere mai abbastanza tempo. Adesso ne abbiamo a disposizione veramente tanto, quindi lo useremo a nostro vantaggio.”

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Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

 
 

Irrfan Khan: morto l’attore di Vita di Pi e The Millionaire

Irrfan Khan

Irrfan Khan, vera e propria star di Bollywood e noto in tutto il mondo per la sua partecipazione a diversi film di fama internazionale, tra cui Vita di Pi, Inferno e Jurassic World, si è spento all’età di 53 anni.

Khan aveva ricevuto una diagnosi di un tumore endocrino nel 2018 ed era a Londra per sottoporsi a un trattamento intensivo. Si era ripreso abbastanza da tornare a recitare e ultimare le riprese di quello che si è rivelato essere il suo ultimo film, Angrezi Medium, la cui uscita, prevista per Marzo, è stata rimandata a causa della pandemia da coronavirus. Martedì è stato spostato in terapia intensiva all’ospedale Kokilaben di Mumbai a causa di una infezione al colon.

Dopo una breve carriera in tv, Irrfan Khan ha fatto il suo debutto al cinema con un cameo nel 1988 nel film nominato agli Oscar Salaam Bombay, di Mira Nair, salvo poi tornare alla tv per 10 anni. Si è fatto conoscere in tutto il mondo con The Warrior, del 2001 di Asif Kapadia, vincitore del BAFTA,

La sua notorietà è esplosa nel 2004, quando ha interpretato Macbeth in Magbool di Vishal Bharadwaj e il villain in Haasil di Tigmanshu Dhulia. Nel 2011 ha interpretato un soldato che diventa bandito in Paan Singh Tomar di Dhulia, che gli ha fatto vincere il National Award in India, come migliore attore.

A livello internazionale, le interpretazioni più famose di Kahn comprendono The Millionaire, Vita di Pi, Il destino nel nome, Jurassic WorldThe Amazing Spider-Man e Inferno. Nel 2017 ha partecipato al film The Song of Scorpions, presentato al Festival di Locarno.

Fonte: Variety

 
 

Anne Hathaway credeva di dover interpretare Harley Quinn

anne hathaway

All’epoca della promozione de Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan, il premio Oscar Anne Hathaway rivelò che quando venne provinata per il ruolo di Catwoman, non aveva in realtà capito che il personaggio fosse quello di Selina Kyle: l’attrice spiegò infatti che mentre leggeva il copione durante il suo primo incontro con Nolan, credeva che si trattasse di un ruolo totalmente diverso.

Anche se all’epoca la Hathaway non rivelò il nome del personaggio che credeva dovesse interpretare, le sue dichiarazioni lasciarono pensare che si trattasse di Harley Quinn. Adesso, in un nuovo speciale della BBC Radio 1, è stata la stessa attrice a confermare la cosa, spiegando quanto segue:

“Mi sono presentata al primo incontro con Christopher con indosso questo adorabile top in stile Vivian Westwood, davvero bello, sartoriale, pieno di strisce… E indossava delle ballerine che ricordavano molto il Joker. Ricordo che continuava a sorridere a Chris in modo alquanto bizzarro, come credevo avrebbe fatto Harley Quinn… E dopo più di un’ora, mi dice: ‘Sono sicuro che saprai già che stiamo parlando di Catwoman’. In quel preciso momento ho iniziato a cambiare atteggiamento e ad odiare tutto ciò indossavo.”

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Prossimamente vedremo Anne Hathaway in The Witches di Robert Zemeckis, nuovo adattamento cinematografico della celebre fiaba per bambini di Roald Dahl. Tra i progetti in cantiere dell’attrice figura anche il remake americano del film Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse, in cui reciterà al fianco di Jessica Chastain.

Per quanto riguarda Catwoman, la prossima incarnazione cinematografica dell’iconico personaggio sarà quella di Zoe Kravitz in The Batman, l’attesissimo cinecomic di Matt Reeves in cui Robert Pattinson interpreterà il Crociato di Gotham.

 
 

Oscar 2021, novità: candidabili anche i film usciti in streaming

Oscar 2019 Oscar 2019 nomination

A causa dell’attuale situazione mondiale, e in seguito alla chiusura dei cinema, l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences si è riunita per prendere una decisione molto importante in vista della prossima edizione degli Oscar: l’organizzazione ha infatti votato per includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato (o che salteranno) la sala cinematografica e che sono arrivati (o arriveranno) direttamente in streaming.

Con le sale cinematografiche di tutto il mondo chiuse per cercare di arginare la diffusione del Coronavirus, molti film sono stati posticipati al 2021, mentre altri sono arrivati direttamente sulle varie piattaforme VOD. Per questo motivo, in molti hanno iniziato a chiedersi quale sarebbe stato il futuro di una cerimonia come quella degli Oscar, che a causa delle regole stabilite dall’Academy in termini di qualificazione, può contare per le sue candidature esclusivamente sui film arrivati in sala.

Se in passato film come Roma o The Irishman sono stati tra i grandi protagonisti della notte delle stelle, è stato perché il colosso dello streaming si era assicurato un passaggio – limitato, ma pur sempre conforme alle regole dell’Academy – dei film nelle sale cinematografiche prima della distribuzione online. La questione non ha fatto altro che alimentare tutta una serie di polemiche nei confronti dell’organizzazione professionale, spesso tacciata di non voler abbracciare le attuali e sempre più diversificate modalità di fruizione di un prodotto cinematografico. Adesso però, sembra che l’Academy sia stata messa alle strette…

In un comunicato ufficiale diramato attraverso il sito ufficiale degli Oscar, l’Academy ha rivelato che soltanto per quest’anno, proprio a causa della pandemia di Covid-19, i film che hanno debuttato direttamente in streaming, senza quindi passare per la sala cinematografica, verranno considerati per le votazioni insieme ai titoli che sono usciti (o che usciranno) in sala. Nel comunicato ufficiale di legge:

Fino a nuovo avviso, e solo per la 93esima edizione degli Academy Awards, i film che avevano una distribuzione cinematografica pianificata e che invece sono stati resi disponibili per lo streaming commerciale su un servizio VOD, possono qualificarsi nella categoria Miglior film e nelle altre categorie, purché vengano rispettati i seguenti parametri:

  • Il film dovrà essere reso disponibile sul sito di streaming riservato ai membri dell’Academy entro 60 giorni dalla sua uscita in VOD; 
  • Il film dovrà soddisfare tutti gli altri requisiti di ammissibilità.”

L’Academy ha inoltre ufficializzato che, a partire dalla prossima edizione, le categorie Sound Mixing (Missaggio Sonoro) e Sound Editing (Montaggio Sonoro) verranno assemblate in un’unica categoria dedicata al suono.

 
 

Scarlett Johansson sull’essere stata la seconda scelta della Marvel

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È dal lontano 2010, quando il personaggio di Vedova Nera ha fatto il suo debutto in Iron Man 2, che Scarlett Johansson è entrata a far parte della grande famiglia Marvel. Non tutti ricordano, però, che l’attrice non è stata la prima scelta degli studios per il ruolo di Natasha Romanoff.

Prima che la Johansson venisse ufficialmente ingaggiata, infatti, la parte di Black Widow era stata offerta a Emily Blunt (Edge of Tomorrow, A Quiet Place), che si vide costretta a rinunciare al ruolo a causa di altri impegni lavorativi. Adesso, in una recente intervista con Parade, l’attrice candidata all’Oscar per Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit ha ricordato il suo primo incontro con Jon Favreau (regista di Iron Man 2) e il fatto di aver ottenuto la parte a causa della rinuncia della Blunt.

“La chiamata migliore che puoi ricevere è quella che arriva dopo che vieni scartato per un determinato ruolo e poi riesci ad ottenere la parte”, ha spiegato la Johansson. “Apprezzi il tutto ancora di più. Fondamentalmente, ho costruito una carriera sul fatto di essere sempre stata una seconda scelta.”

Per quanto sia difficile immaginare un’altra attrice nei panni di Vedova Nera, all’epoca c’erano tantissimi fan che sostenevano il possibile casting di Emily Blunt, e c’è chi ancora oggi vorrebbe vederla entrare a far parte del MCU. Di recente è emerso che l’attrice ha avuto un incontro con la Marvel per discutere di un ruolo top secret in uno dei prossimi film della Casa delle Idee. Sarà davvero così?

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A proposito di Scarlett Johansson, ricordiamo che l’attrice tornerà nei panni di Vedova Nera in Black Widow, il film in solitaria su Natasha Romanoff, diretto da Cate Shortland e interpretato anche da Florence Pugh, David Harbour e il premio Oscar Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 6 novembre 2020.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

 
 

Giorgio Marchesi: 10 cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi film

Noto attore del panorama cinematografico italiano, Giorgio Marchesi ha negli anni costruito la propria carriera dividendosi tra cinema e televisione, e partecipando ad alcuni tra i titoli di maggior successo in entrambi gli ambiti. Ancora oggi non manca di ricoprire ruoli di rilievo, dimostrandosi particolarmente prolifico e attento nella scelta dei suoi ruoli. Ecco 10 cose che non sai di Giorgio Marchesi.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi braccialetti rossi

Giorgio Marchesi in Mine Vaganti

5. Ha recitato nella versione teatrale del film. Dopo aver ricoperto un piccolo ruolo nel film del 2010, nel 2020 l’attore partecipa alla trasposizione teatrale di Mine Vaganti, per la regia sempre di Ferzan Ozpetek. Qui, contrariamente al lungometraggio, Marchesi ricopre il ruolo di Antonio Cantone, uno dei protagonisti, che nel film era invece interpretato da Alessandro Preziosi.

Giorgio Marchesi in I Medici

4. Ha avuto un ruolo chiave nell’ultima stagione. Nel 2019 l’attore ha recitato nell’acclamata serie I Medici nel ruolo di Giacomo Spinelli, rivale di Lorenzo il Magnifico. Per prepararsi al ruolo Marchesi ha raccontato di aver svolto molte ricerche storiche su Spinelli, approfondendo in particolare la concezione della politica nella Firenze del Quattrocento.

3. Ha recitato in inglese. Per un attore italiano non capita tutti i giorni di avere l’occasione di poter recitare in lingua inglese. Per via del cast internazionale della serie, Marchesi si è trovato dinanzi a tale sfida. Ha tuttavia dichiarato di non esserne stato spaventato, trovando anzi l’opportunità particolarmente stimolante. Recitare in inglese gli ha permesso di sperimentare nuovi modi di lavorare e aggiungere difficoltà al proprio mestiere.

Giorgio Marchesi in Mission: Impossible III

2. Ha avuto un cameo nel film. Ancora alle prime esperienze, l’attore ha modo di partecipare al prestigioso set internazionale del film Mission: Impossible III. Dato che alcune scene sono state ambientate in Italia, e più di preciso nei pressi di Città del Vaticano, Marchesi ha avuto modo di comparire brevemente nel film nei panni di uno dei poliziotti in cui si imbatte il protagonista.

Giorgio Marchesi: età e altezza

1. Giorgio Marchesi è nato a Bergamo, Italia, il 23 febbraio 1974. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

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Premi David di Donatello 2020: Il primo Natale si aggiudica il David dello Spettatore

Il Primo Natale

Il primo Natale, diretto e interpretato da Salvo Ficarra e Valentino Picone, si aggiudica il David dello Spettatore della 65ᵃ edizione dei Premi David di Donatello. Lo comunica Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato il prossimo 8 maggio nell’ambito della 65ᵃ edizione dei Premi David di Donatello, l’evento sarà trasmesso in diretta in prima serata su RAI 1 e sarà condotto da Carlo Conti.

L’importante riconoscimento, introdotto nella scorsa edizione dei David di Donatello, premia il film più visto dal pubblico nei cinema italiani, sottolinea il primato della visione in sala e celebra opere e autori che hanno fortemente contribuito al successo industriale e popolare dell’intera filiera cinema.

Il primo Natale ha collezionato il maggior numero di spettatori fra i film usciti in sala entro il 31 dicembre 2019: sulla base dei dati forniti da Cinetel e calcolati entro la fine di febbraio 2020, Il primo Natale ha totalizzato 2.363.303 spettatori.

“Un premio alla miglior commedia di qualità, genere fondativo del nostro cinema” sottolinea la Presidente Detassis. “Il primo Natale, viaggio nel tempo nella Palestina all’epoca della nascita di Gesù, conferma l’impegno e l’originalità dell’approccio al cinema del duo Ficarra & Picone. Un lavoro creativo, il loro, che guarda ai modelli alti della commedia italiana, coniugando passione per il racconto, interpreti inusuali, comicità mai ovvia e valorizzazione produttiva e artistica di tutte le professioni del set”.

Fra i riconoscimenti già annunciati della 65ᵃ edizione dei Premi David di Donatello, quello al Miglior film straniero, Parasite di Bong Joon Ho, e quello al Miglior cortometraggio, Inverno di Giulio Mastromauro.

 
 

I 10 migliori cinecomics vietati ai minori, secondo IMDb

Mentre i fan continuano a discutere su quale supereroe del MCU meriterebbe un film vietato ai minori, spesso il pubblico dimentica che – al di là dell’Universo Cinematografico Marvel – esistono tantissimi film dedicati al mondo dei fumetti (cinecomics) che sono stati vietati ai minori. Ecco di seguito 10 film tratti dai fumetti – elencati in base al punteggio ottenuto su IMDb – che sono stati vietati ai minori:

1V per Vendetta (2005)

Il motivo per cui V per Vendetta è così apprezzato è il fatto che, essenzialmente, si tratta di un thriller politico ambientato in un’Inghilterra distopica, ad alto tasso action. Inoltre, il film ha contribuito a rilanciare la carriera di Natalie Portman dopo il suo ruolo nella trilogia prequel di Star Wars.

Con Hugo Weaving al fianco dell’attrice, il film di James McTigue racconta la storia di Evey, una giovane donna della classe operaia, e di V, un vigilante anarchico mascherato che vuole innescare una rivoluzione attraverso una serie di attacchi terroristici.

Fonte: Screen Rant

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Chris Evans e Robert Downey Jr.: i video dell’ultimo giorno sul set di Endgame

chris evans

I registi Anthony e Joe Russo hanno condiviso attraverso il loro profilo Twitter ufficiale dei bellissimi video che immortalano l’ultimo giorno di Chris Evans e Robert Downey Jr. sul set di Avengers: Endgame, il cinecomic Marvel campione d’incassi che ha decretato la fine delle avventure di Iron Man e Captain America sul grande schermo.

Oltre ai due video che ritraggono gli ultimi giorni sul set di Robert Downey Jr. e Chris Evans, i fratelli Russo hanno anche condiviso un video legato ad un ricordo estremamente personale: la prima proiezione pubblica di Avengers: Endgame a cui hanno assistito insieme ad una platea di fan ed appassionati a dir poco entusiasta.

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

 
 

Daisy Ridley: arriva il primo ruolo post Star Wars

Daisy Ridley Star Wars

Le avventure di Rey nella saga di Star Wars si sono ufficialmente concluse con l’uscita de L’Ascesa di Skywalker. L’attrice che interpreta il personaggio, Daisy Ridley, ha raggiunto la fama internazionale proprio grazie al ruolo della protagonista nella trilogia sequel della celebre saga fantascientifica.

Tra Il Risveglio della Forza, Gli Ultimi Jedi e L’Ascesa di Skywalker, Daisy Ridley è apparsa anche in Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh e in Ophelia di Claire McCarthy. Adesso, come apprendiamo da Deadline, è arrivato per l’attrice il primo ruolo da protagonista post saga di Star Wars. 

Daisy Ridley è infatti in trattative per recitare in The Ice Beneath Her, crime/thriller basato sul bestseller dell’autrice svedese Camilla Grebe, uscito nel 2015. Per quanto riguarda la storia, il film seguirà un investigatore e un profiler mentre indagano su un caso che coinvolge una donna che è stata trovata decapitata nella casa di un noto uomo d’affari.

Il film sarà diretto e prodotto dal trio Radio Silence (Finché morte non ci separi) e sceneggiato da Caitlin Parrish (Supergirl). La STX ha acquistato i diritti per la distribuzione del film.

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Ricordiamo che tra i prossimi progetti di Daisy Ridley figura anche Chaos Walking, adattamento del primo libro della trilogia scritta da Patrick Ness, rivolta a un pubblico Young Adult, in cui l’attrice reciterà al fianco di Tom Holland. Il film dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo anno.

 
 

Avengers: Endgame, il fan poster che immagina il cast alternativo

avengers endgame

In occasione dell’anniversario di Avengers: Endgame (è trascorso ufficialmente un anno dall’uscita del film nelle sale), l’artista Apexform ha realizzato un fan poster dedicato al cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo che, al posto degli attori del MCU, immagina tutti quei volti che sono stati ad un passo dall’ottenere un ruolo nell’universo condiviso.

Ecco perché nel poster vediamo Tom Cruise nei panni di Tony Stark, John Krasinski nei panni di Steve Rogers e Daniel Craig in quelli di Thor. Nel poster appaiono anche Emily Blunt come Black Widow, Joaquin Phoenix come Doctor Strange, Michael B. Jordan come Falcon (l’attore ha poi preso parte a Black Panther) e Timothée Chalamet come Spider-Man. Ancora, Amanda Seyfried come Gamora e Zachary Levi come Star-Lord. Potete ammirare il poster di seguito:

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

 
 

James Gunn ha letto tutti i fumetti di Suicide Squad per il film

the suicide squad

Le riprese di The Suicide Squad si erano concluse prima che venisse dichiarato lo stato di pandemia in relazione al Covid-19. Da allora, James Gunn – costretto alla reclusione come il resto del mondo – ha dichiarato di continuare a lavorare al film, occupandosi della post-produzione da remoto.

Al momento la data di uscita del film è ancora fissata per il prossimo 6 agosto 2021, e questo proprio grazie al fatto che le riprese si erano concluse prima della pandemia. In attesa di capire quando ci sarà la possibilità di dare uno sguardo ai primi materiali ufficiali del film, è stato lo stesso James Gunn a parlare via Twitter del suo approccio a The Suicide Squad, rivelando di aver letto tutti i fumetti della DC dedicati all’organizzazione segreta e che avevano come protagonisti i personaggi che appariranno nel suo film. Il regista e sceneggiatore ha spiegato:

“Ho letto tutti i fumetti che potevo e che riguardavano i personaggi di cui stavo scrivendo. Ad esempio, ho letto ogni singolo fumetto contenente tutte le iterazioni di #TheSuicideSquad e probabilmente l’85% di tutto ciò in cui è mai stata presente #HarleyQuinn fino al momento delle riprese.”

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Il cast ufficiale comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

 
 

Sebastian Stan vuole essere Dracula nel reboot Blumhouse

Lo scorso marzo abbiamo appreso la notizia che la Blumhouse Production di Jason Blum ha ufficialmente messo in cantiere un nuovo adattamento cinematografico dedicato al personaggio di Dracula. Adesso, apprendiamo che un volto noto dell’Universo Cinematografico Marvel vorrebbe interpretare il celebre Conte nel film: stiamo parlando di Sebastian Stan, interprete di Bucky Barnes.

A confermare la cosa è stato lo stesso attore in una recente intervista con THR. Il nuovo film sarà diretto da Karyn Kusama, regista statunitense nota per aver diretto AEon Flux con Charlize TheronJennifer’s Body con Megan Fox e Destroyer con Nicole Kidman. La Kusama e Stan hanno già lavorato insieme, proprio in Destroyer: l’attore ha rivelato di essersi già sentito con la regista e di averle chiesto del progetto. Di seguito le sue dichiarazioni complete:

“Le ho già scritto una mail in merito al film. Le ho detto: ‘Lo sai che vengo dalla Romania, giusto?’. E lei mi ha risposto: ‘Sì, lo so. Ma è ancora presto. E poi c’è la pandemia… se tutto va bene, ci rivedremo tra quattro anni’.”

Il nuovo film sarà una versione in chiave “moderna” dell’iconica storia del celebre Conte della letteratura: come già accaduto per L’Uomo Invisibile, anche il nuovo Dracula punterà ad un budget moderato. Matt Manfredi e Phil Hay, che avevano già lavorato con la Kusama al sopracitato Destroyer, si occuperanno della sceneggiatura. La storia sarà ambientata ai giorni nostri. Di recente la Kusama si è occupata della regia di alcuni episodi della miniserie HBO The Outsider, basata sull’omonimo romanzo di Stephen King.

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A voi piacerebbe vedere Sebastian Stan nei panni di Dracula? Ricordiamo che prossimamente vedremo l’attore tornare nei panni di Bucky Barnes in The Falcon and the Winter Soldier, la nuova serie Marvel che dovrebbe debuttare ad agosto su Disney+.

 
 

I Goonies: la reunion con il cast del film al completo

josh brolin goonies

Il cast de I Goonies si è riunito a 35 anni dall’uscita del film cult di Richard Donner nelle sale. Il tutto è avvenuto in occasione di “Reunited Apart”, la nuova webserie di Josh Gad (la voce di Olaf nella versione originale di Frozen) lanciata attraverso il suo canale YouTube. La reunion ha avuto luogo per uno scopo benefico: sostenere il “Center For Disaster Philanthropy”, un’associazione che si occupa di aiutare le famiglie o tutti coloro che sono stati colpiti economicamente dalla pandemia di Covid-19.

Alla reunion hanno partecipato i membri del cast (Sean Astin, Josh Brolin, Martha Plimpton, Kerri Green, Jeff Cohen, Corey Feldman, Jonathan Ke Quan, Joe Pantaliano e Robert Davi), il regista Richard Donner, lo sceneggiatore Chris Columbus, e perfino Steven Spielberg (autore del soggetto del film) e Cyndi Lauper (interprete del brano portante della colonna sonora, “The Goonies ‘R’ Good Enough).

Durante la reunion, i membri del cast si sono anche divertiti ad interpretare nuovamente le loro scene preferite dal film. Potete vedere il video completo della reunion di seguito:

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A dicembre dello scorso anno, I Goonies è tornato nelle sale italiane in occasione del suo 35° anniversario. Il film racconta di una banda di piccoli eroi lanciata in un’avventurosa ricerca ricca di imprevisti che superano la più fervida immaginazione.

Seguendo una misteriosa mappa del tesoro fino a giungere in uno spettacolare regno sotterraneo pieno di passaggi tortuosi, trappole esplosive e vecchie navi pirata colme di dobloni d’oro, i ragazzi cercano di sfuggire a una famiglia di goffi e cattivi soggetti e a un mostro gentile con una faccia tale da far intenerire solo sua madre.

Un’avventura per tutta la famiglia, dall’inizio alla fine delle innumerevoli peripezie, I Goonies sono un tesoro cinematografico ricco di azione mozzafiato, suspense e spettacolari effetti speciali.

 
 

Becoming: la mia storia, il documentario su Michelle Obama in arrivo su Netflix

Becoming

Becoming è uno sguardo intimo nella vita dell’ex First Lady Michelle Obama durante un momento di profondo cambiamento, non solo a livello personale, ma anche per il paese per il quale lei e suo marito hanno reso un servizio di grande impatto per otto anni, all’interno della Casa Bianca. Il film offre uno sguardo raro e ravvicinato sulla sua vita, portando gli spettatori dietro le quinte mentre Michelle Obama fa un tour in 34 città che mette in luce il potere della comunità di colmare le nostre differenze e lo spirito di connessione che ne deriva quando condividiamo le nostre storie apertamente e onestamente.

Diretto da: Nadia Hallgren, il film è prodotto da Katy Chevigny, Marilyn Ness e Lauren Cioffi
Co – produttore è Maureen A. Ryan, mentre i produttori esecutivi sono Priya Swaminathan, Tonia Davis.

Becoming: la mia storia: trailer ufficiale

Una nota di Michelle Obama:

Sono entusiasta di informarvi che il 6 maggio Netflix renderà disponibile Becoming, un film documentario diretto da Nadia Hallgren che racconta la mia vita e le esperienze che ho vissuto durante il tour dopo l’uscita del mio libro. Quei mesi che ho trascorso viaggiando – incontrando persone nelle città di tutto il mondo – mi hanno fatto capire che ciò che abbiamo in comune è profondo e reale. In grandi e piccoli gruppi, di giovani e anziani, unici e uniti, ci siamo incontrati e abbiamo condiviso storie, riempiendo quegli spazi con le nostre gioie, preoccupazioni e sogni. Abbiamo elaborato il passato e immaginato un futuro migliore. Parlando dell’idea del “diventare” (Becoming), molti hanno osato raccontare ad alta voce le proprie speranze.

Mi porto dentro quei ricordi preziosi e quel senso di connessione ora più che mai, mentre lottiamo insieme per resistere a questa pandemia, mentre ci prendiamo cura dei nostri cari, ci volgiamo alle nostre comunità e proviamo a tenere il passo con il lavoro e la scuola mentre affrontiamo enormi perdite, confusione e incertezza. In questi giorni è difficile sentirsi radicati o pieni di speranza, ma spero che come me troverete gioia e un po’ di tregua in ciò che Nadia ha fatto. Perché è un talento raro, una persona la cui intelligenza e compassione per gli altri si manifesta in ogni fotogramma che gira. Ancora più importante, è una persona che capisce il significato e il potere della comunità, e il suo lavoro è magicamente in grado di descriverlo.

Come molti di voi sanno, sono una persona che ama abbracciare. In tutta la mia vita, l’ho considerato il gesto più naturale e uniformante che un essere umano possa fare verso un altro – il modo più semplice per dire: “Sono qui per te”. E questa è una delle parti più difficili della nostra nuova realtà: le cose che una volta sembravano semplici – andare a trovare un amico, sedersi con qualcuno che sta soffrendo, abbracciare uno sconosciuto – ora non sono affatto semplici.

Ma io sono qui per voi. E so che voi ci siete gli uni per gli altri. Anche se non possiamo più raccogliere o nutrire in sicurezza l’energia dei gruppi, anche se molti di noi vivono con il dolore, la solitudine e la paura, dobbiamo rimanere aperti e in grado di metterci nei panni degli altri. L’empatia è la nostra linfa vitale. È ciò che ci porterà dall’altra parte. Usiamola per reindirizzare la nostra attenzione verso ciò che conta di più, riconsiderare le nostre priorità e trovare modi per rendere il mondo migliore. Anche in tempi difficili, forse soprattutto in tempi difficili, le nostre storie aiutano a cementare i nostri valori e a rafforzare le nostre connessioni. La loro condivisione ci mostra la strada da percorrere. Vi voglio bene  e mi mancate tutti.