Arriva da
Deadline la notizia che la Warner Bros., in collaborazione con
Studio 8, è al lavoro sullo sviluppo di un adattamento
cinematografico di Black, serie a fumetti creata
da Kwanza Osajyefo e Tim Smith
III. Il fumetto è ambientato in un mondo in cui soltanto
alle persone di colore è concesso avere dei superpoteri.
Dopo aver lavorato
sia per la
Marvel che per
DC, Osajyefo desiderava disperatamente creare qualcosa che
parlasse ai lettori di colore, una fascia demografica troppo spesso
minimizzata o completamente ignorata. L’idea di un mondo in cui
solo i neri avessero dei superpoteri iniziò così a serpeggiare
nella sua mente.
Alla fine, Osajyefo
organizzò una campagna Kickstarter per cercare di dare
ufficialmente vita al progetto. Nel 2017 venne rilasciato il primo
numero di Black. Da allora, sono stati pubblicati
altri cinque numeri del fumetto che, negli anni, ha riscosso un
grande successo. La storia originale racconta di un giovane ragazzo
di colore di nome Kareem che, dopo essere sopravvissuto ad uno
scontro con la polizia, scopre che i neri hanno dei super poteri
nascosti che altri non possiedono.
Affrontando i
problemi del mondo reale che continuano ad affliggere la comunità
afroamericana, Black è riuscito a lasciare un
solco profondo nel mondo dell’editoria e dei fumetti. Al
momento la Warner Bros. è ancora alla ricerca di un regista, mentre
pare che Bryan Edward Hill(Titans, Ash vs.
Evil Dead) abbia già completato la sceneggiatura. La storia
del film sarà fedele al primo numero della serie: racconterà,
quindi, di un giovane uomo di colore che, dopo essere stato
braccato dalla polizia, scopre di avere dei superpoteri e che un
consorzio segreto desidera sfruttare e controllare queste sue
abilità.
Parlando del fumetto e
dell’adattamento cinematografico, Kwanza Osajyefo
ha dichiarato: “Parte dell’ispirazione per Black è venuta dalla
mia esperienza circa la mancanza di rappresentazione nell’editoria
e nei fumetti, e di come ciò sia direttamente correlato alla
scarsità di personaggi neri. Per la maggior parte della storia dei
fumetti, gli emarginati bianchi sono stati usati come allegorie per
gruppi emarginati, mentre affermavano di riflettere il mondo che ci
circondava. Black toglie questa patina per giustapporre i
superpoteri con la razza, consentendo ai neri di rispecchiarsi
autenticamente nei media e invitando un pubblico più ampio a essere
parte della nostra esperienza. Siamo entusiasti di portare questa
storia a tutti attraverso il film e siamo grati a Studio 8 per
averci creduto.”
Armando Iannucci –
regista di Morto Stalin se ne fa un altro e
candidato all’Oscar per In the loop – è qui alle prese con
l’adattamento di uno dei romanzi piùfamosi di Charles Dickens, nonché l’opera più
autobiografica e tra le più amate dallo stesso scrittore, del quale
ricorre l’anniversario dei 150 anni dalla
morte.
La vita straordinaria di David
Copperfield offre una rilettura inedita del
celebre romanzo dickensiano, attraverso lo stile ironico e
irresistibile tipico del regista, che infonde nuova linfa
a un grande classico della letteratura anche grazie a un
cast coraledi attori teatrali e
cinematografici provenienti da tutto il mondo: nei panni di David
Copperfield troviamo l’attore candidato all’Oscar Dev
Patel, acclamato protagonista di The Millionaire
e Lion – La strada verso casa, affiancato dalla
pluripremiata star Tilda Swinton, da Hugh
Laurie, indimenticabile protagonista della serie tv
Dr. House e da Ben Whishaw (Profumo –
Storia di un assassino e volto noto della saga 007 in
Spectre e Skyfall).
In questo film
straordinariamente divertente, il regista Iannucci
attraversa l’Inghilterra del XIX secolo seguendo il destino a
zig-zag del suo eroe, il giovane David Copperfield, un ragazzo
baciato inizialmente dalla sfortuna che si ritroverà alle prese con
numerose (dis)avventure. In questa brulicante Inghilterra
ottocentesca, presa dai fermenti della Rivoluzione Industriale e
non priva di divisioni sociali, quella di Copperfield è una vicenda
sul grande fiume della vita, che scorre impetuosa tra gli
slums londinesi e la campagna britannica, raccontata in un
romanzo appassionante e fluviale che il regista Iannucci porta sul
grande schermo con rinnovata vitalità.
“La ragione è che ne percepivo
profondamente lo spirito contemporaneo, ma anche
che tutti gli adattamenti che avevo visto erano molto seriosi e
incentrati sull’aspetto drammatico della storia. Se
è vero che la trama è molto densa e i risvolti drammatici sono
numerosi, questi per me erano i tratti meno interessanti del
racconto, che è ricco di scene spassose e di
momenti che rasentano la slapstick comedy. È un testo molto
realistico e tuttavia surreale…” (Armando Iannucci)
La trama di La vita straordinaria
di David Copperfield
Dall’immaginazione del regista
candidato all’Oscar Armando Iannucci, l’adattamento di uno dei
romanzi più amati di Charles Dickens. Un racconto della vita del
personaggio letterario, dalla sua giovinezza fino all’età adulta,
narrato in uno stile ironico, tipico del regista. Un film
straordinariamente divertente che attraversa l’Inghilterra del XIX
secolo seguendo il destino a zig-zag del suo eroe.
A poche settimane dall’annuncio che
la numero
11 sarà l’ultima stagione di The Walking Dead, arriva su
Amazon Prime VideoThe Walking Dead:
World Beyond, lo spin off della serie nata dai fumetto di
Robert Kirkman che si presenta come primo arco narrativo ambientato
nel mondo post apocalisse. La serie sarà infatti formata da due
stagioni di 10 episodi da 60 minuti l’uno ed esordisce il 2 ottobre
sulla piattaforma streaming di Amazon Prime.
La storia sfocia in una nuova
mitologia e la storia che segue la prima generazione cresciuta in
una civiltà sopravvissuta del mondo post-apocalittico. Due sorelle
insieme a due amici lasciano un luogo sicuro e di conforto per
affrontare i pericoli, conosciuti e sconosciuti, viventi e non
morti per compiere una missione importante. Inseguiti da coloro che
desiderano proteggerli e da coloro che desiderano fermarli, la loro
avventura sarà una storia di crescita e trasformazione che si
svolge su un terreno pericoloso, mentre i protagonisti sfidando
tutto ciò che sanno sul mondo, su se stessi e sui rispettivi
compagni di viaggio. Alcuni diventeranno eroi. Alcuni diventeranno
cattivi. Ma tutti troveranno le verità che cercano.
Il
mondo oltreThe Walking Dead si preannuncia un mondo
ricco. Oltre la serie regolare e The Walking Dead: World
Beyond, infatti, c’è la già affermata Fear
The Walking Dead e
l’annunciato e attesissimo spin-off che vedrà protagonisti Daryl e
Carol, ovvero Norman Reedus e Melissa McBride, trai
protagonisti più amati della serie regolare. Un format che quindi,
ormai lontanissimo dalle sue premesse cartacee, continua a
svilupparsi e ingrandirsi, con un buon successo di pubblico e un
esito artistico sempre molto elevato.
The Walking Dead: World Beyond, teen drama e l’apocalisse
Infatti, al netto dell’inevitabile
ripetitività dello show, che ormai abbiamo capito, potrebbe andare
avanti per sempre, The Walking Dead: World Beyond
si conferma un prodotto ben scritto e curato, afflitto solo dalla
totale mancanza di novità. Certo, in questo caso si fa un balzo in
avanti nel tempo e si prova a mescolare il teen movie con il genere
apocalittico, tuttavia la curiosità scarseggia.
Totalmente casuale sembra invece
l’unico elemento di interesse dello show, ovvero il parallelo uno a
uno con la contemporaneità. Il storia racconta infatti di una
società civilizzata che ha imparato a convivere con il virus e con
le sue implicazioni. E tutto questo sembra terribilmente
attuale.
A produrre la serie, oltre alla AMC
artefice del grande successo dello show madre, ci sono
Scott M. Gimple e Matt Negrete, anche loro
proveniente da The Walking Dead, e una serie di
volti nuovi e carismatici, tra cui Alexa Mansour (The
Resident), Aliyah Royale, Hal Cumpston, Nicolas Cantu, Annet
Mahendru (The Americans), Nico Tortorella (Younger) e
Julia Ormond (Gold Digger, Temple Grandin, Mad
Men).
In attesa di nuovi dettagli sulle
riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League che dovrebbero partire proprio questo mese,
Henry Cavill continua ad essere tempestato di
domande sulla versione del cinecomic ad opera di
Zack Snyder in occasione della promozione del
film Enola
Holmes.
Intervistato in occasione del
podcast Happy Sad Confused (via
Cinema Blend), l’interprete di Superman ha spiegato perché è
così importante che Snyder abbia la possibilità di far vedere al
mondo il suo taglio del film uscito nelle sale nel 2017. “Sono
davvero entusiasta di vedere la sua visione prendere forma. Penso
sia giusto che il treno arrivi alla destinazione a cui mirava, e
penso sia importante che quella visione si concretizzi”, ha
spiegato Henry Cavill. “Non importante se tu sia
d’accordo o no. Zack è uno storyteller, ed è un suo diritto vedere
la sua versione finalmente completa. Sono davvero entusiasta di
vederla. Sono entusiasta di vedere come sarà il risultato
finale.”
“Zack ha ora anche il vantaggio
del senno di poi… quindi sarà anche meglio”, ha aggiunto
l’attore. “Io voglio solo vedere un bel film… o una serie di
film (ride)”. Queste ultime parole fanno probabilmente
riferimento alla voce secondo cui la
Snyder Cut di Justice
League sarà divisa in quattro parti della durata di
un’ora ciascuna e che potrebbe essere rilasciata da HBO Max sotto
forma di miniserie.
Il budget per le riprese aggiuntive
della Snyder Cut di Justice League
Le riprese aggiuntive
della Snyder
Cut di Justice
League dovrebbero avere luogo ad Ottobre e durare
soltanto per una settimana. Nonostante la breve durata, il budget
sarà comunque elevato: pare infatti che saranno necessari 70
milioni di dollari per girare il nuovo materiale. Le riprese
aggiuntive coinvolgeranno Ben Affleck (Batman), Henry
Cavill (Superman), Gal
Gadot (Wonder Woman) e probabilmente
anche Ray
Fisher (Cyborg). Al momento non sappiamo se anche
Jason
Momoa (Aquaman) e/o Ezra
Miller (Flash) saranno coinvolti nei reshoot.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Arriva al cinema dopo il passaggio
in concorso a
Cannes 2019Roubaix, une lumière, il film
diretto da Arnaud Desplechin che ci porta nella
cittadina della sua infanzia e, mai come in questo caso, la
racconta attraverso parole e suggestioni, ma soprattutto con un
tono indulgente di chi conosce i luoghi e l’umanità, e la spiega,
la racconta e la perdona con le parole del suo protagonista, il
commissario commissario Daoud, interpretato da Roschdy
Zem.
Roubaix, une
lumière è la storia di questo uomo di legge, che durante
la notte di Natale vaga per Roubaix, piccola cittadina della
Francia settentrionale in cui è cresciuto e che oggi è considerata
uno dei luoghi più pericolosi di tutta la Francia. Daoud cerca di
risolvere un caso di omicidio insieme al nuovo arrivato, Louis
Coterelle (Antoine Reinartz). Un’anziana signora,
è stata rinvenuta brutalmente assassinata e le uniche interrogate
sono due giovani donne, vicine di casa della vittima, Claude e
Marie, povere e sole, che vivono di furti e, forse, anche di atti
violenti, per andare avanti.
Roubaix, une lumière, una città, mille
storie
Roubaix, une
lumière è una fotografia della comunità povera e disagiata
della città in cui lo stesso regista è cresciuto, ma parlando di un
pezzo della sua vita, Desplechin non si accanisce contro la
cattiveria dell’uomo, né contro il degrado e la povertà che
imperversano in città, ma anzi si immerge proprio in quelle
povertà, con uno sguardo attento indagatorio eppure benevolo verso
l’umanità protagonista del film.
La città è la protagonista assoluta
del film, lo è attraverso i volti, gli interrogatori, gli alterchi
trai due investigatori che rappresentano volti così differenti di
uno stesso lavoro, di una stessa realtà. E Desplechin racconta
tutto con un ritmo da inchiesta, prendendo il fatto di cronaca (o i
fatti di cronaca, visto che l’omicidio dell’anziana signora è solo
l’ultimo e il più grave delitto che viene compiuto) e analizzandolo
con una precisione di regia e dialoghi che caratterizzano un tipo
di cinema più analitico che poco ha in genere che spartire con un
abbraccio così sentito e umano ad una città difficile.
Delitto e castigo
L’indagine del regista non si limita
solo ai fatti che vengono raccontati, ai testimoni, ai sospetti, ma
anche ad un tracciamento della linea della colpa e del pentimento,
una sorta di indagine umana alla ricerca di quel terreno comune in
cui la colpevolezza non si può imputare perché tocca tutti, chi più
chi meno. Desplechin ha uno sguardo indulgente, paterno verso la
città che gli ha fatto da madre, e così Roubaix, une
lumière diventa quasi una lettera d’amore in cui si
tengono ben presenti i difetti e le macchie dell’amata, verso la
quale però non si può smettere di provare un sentimento forte e
puro.
Tra i nuovi personaggi più
intriganti di No Time to
Die, l’attesissimo venticinquesimo capitolo della saga
di James
Bond in arrivo nelle sale a Novembre, c’è sicuramente quello
della Bond Girl Paloma, interpretata da
Ana De Armas, la bellissima attrice e modella cubana
che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare grazie a Blade
Runner 2049 e a Cena
con delitto – Knives Out.
In una recente intervista con
Vogue Mexico, l’attrice ha parlato del suo personaggio nel film
di Cary Fukunaga, ammettendo che quando ha
accettato la parte, la sua più grande preoccupazione è stata che il
suo personaggio non rappresentasse assolutamente uno stereotipo.
L’attrice voleva che la sua Paloma fosse “emanticipata” e
“realistica”, specialmente rispetto alle precedenti Bond
Girl del grande schermo, che storicamente sono state quasi sempre
relegate al ruolo di mero oggetto del desiderio.
“Ciò che conta di più per me è
rappresentare donne e personaggi femminili emanticipati, realistici
e al di fuori di qualsiasi stereotipo”, ha spiegato
Ana De Armas. “In questo nuovo film di 007 ho
avuto la consapevolezza di prestare la massima attenzione e di
essere attenta all’argomento. Questa è stata la cosa principale per
me, soprattutto quando ho parlato del ruolo con il
regista.”
No Time to Die e la “nuova”
rappresentazione delle figure femminili
Sempre di recente, a proposito della
caratterizzazione dei ruoli femminili, anche l’attrice Lashana Lynch aveva anticipato che il ritratto
delle figure femminili in No Time to Die è stato
gestito in maniera totalmente diversa, e soprattutto in un modo più
rappresentativo rispetto ai tempi moderni. “Il modo in cui le
donne vedono loro stesse e il modo in cui vengono rappresentate è
completamente autentico. Sono consapevoli di poter bastare a se
stesse”, aveva spiegato l’attrice. “È un qualcosa che si
potrà vedere in questo nuovo film, e non soltanto in relazione ai
personaggi femminili che esistono già nel franchise, ma anche in
quelli nuovi di zecca come il mio.”
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
L’intera Fase 4 del MCU è stata completamente
posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Non solo i film che
erano programmati per quest’anno sono ufficialmente slittati al
2021 (come Black
Widow e Gli
Eterni), ma anche le produzioni dei futuri titoli
dell’universo condiviso sono state posticipate a data da definirsi,
come ad esempio quella dell’attesissimo sequel di Doctor
Strange.
Sappiamo che Sam Raimi, regista della trilogia di Spider-Man dei primi anni ’00, si occuperà di dirigere
il sequel, le cui riprese dovrebbero tenersi in Inghilterra.
Adesso, è stato
Benedict Cumberbatch (interprete dello Stregone
Supremo), a fornire un breve aggiornamento in merito alla
produzione del film, durante una recente intervista con
Watch Time India. “Attualmente sono impegnato con la
pre-produzione del secondo Doctor Strange”, ha spiegato l’attore.
“Ne sono veramente entusiasta. Inizieremo a girare verso la
fine di Ottobre o al massimo all’inizio di Novembre.”
Le dichiarazioni di Cumberbatch sono
in linea con i precedenti report in merito al sequel, i quali
sostenevano – appunto – che le riprese sarebbero partite entro il
mese di Ottobre. La speranza è che la produzione del film, una
volta iniziata, possa proseguire senza intoppi legati all’emergenza
Coronavirus.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam
Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Jamie Foxx è in trattative finali per tornare
ad interpretare Electro nell Spider-Man 3 con
Tom Holland. The Hollywood
Reporter ha diffuso la notizia in merito all’attore premio
Oscar che nel 2014 aveva interpretato il villain dell’Uomo Ragno in
The Amazing Spider-Man 2 di
Mark Webb, quando l’eroe era interpretato da
Andrew Garfield.
Sebbene non ci sia ancora una
conferma ufficiale, la notizia ha fatto il giro del web che ora
invoca lo Spiderverse a piena voce, dopo che lo
stesso era stato presentato nel film d’animazione premio Oscar del
2018.
Dopo il colpo di scena di
Spider-Man: Far From Home, in cui abbiamo visto
J.K. Simmons riprendere il ruolo di J.
Jonah Jameson, che aveva interpretato nei film di
Sam Raimi, questa nuova aggiunta al film sembra
davvero spalancare le porte al multiverso per casa Marvel.
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni
di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe
chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre
film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato –
l’annunciato Spider-Man 3 – e per un
altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi
del MCU.
Sono passati 10 anni dall’uscita di
Boris, serie tv culto che è stata celebrata la
Lucca Film Festival con una reunion del cast. Ecco le nostre
interviste a Alessandro Tiberi (lo stagista), Andrea
Sartoretti e Valerio Aprea (gli sceneggiatori) e Caterina Guzzanti
(Arianna).
Boris è una serie televisiva
italiana prodotta dal 2007 al 2010. Inizialmente sottotitolata La
fuori serie italiana, porta in scena, in maniera caricaturale e
ironica, il dietro le quinte di un set televisivo nel quale si sta
girando la fittizia fiction Gli occhi del cuore 2; l’intento è
quello di fare il verso a gran parte della produzione televisiva
generalista nell’Italia degli anni 2000. Prodotta da Wilder per Fox
International Channels Italy, la serie è stata trasmessa in prima
visione assoluta in Italia dai canali satellitari Fox e FX, e
successivamente in chiaro da Cielo. Nel 2011 la serie ha avuto una
trasposizione cinematografica, Boris – Il film.
Si intitolerà BORAT
SUBSEQUENT MOVIEFILM: DELIVERY OF PRODIGIOUS BRIBE TO AMERICAN
REGIME FOR MAKE BENEFITONCE GLORIOUS NATION OF
KAZAKHSTAN il
sequel di Borat, il folle mockumentary di
Sasha Baron Cohen uscito nel 2007.
Il film sarà distribuito su
Amazon Prime Video a partire dal 23
ottobre. Il film seguirà le assurde vicende del giornalista del
titolo, personaggio che incarna e smaschera le contraddizioni della
società americana con una satira spesso greve ma sempre efficace.
Sarà interessante capire in che modo il film si rivolgerà alla
situazione odierna in un’America sempre più messa alla prova da
rivolte, imminenti elezioni presidenziali e una pandemia ancora in
corso.
BORAT SUBSEQUENT MOVIEFILM:
DELIVERY OF PRODIGIOUS BRIBE TO AMERICAN REGIME FOR MAKE BENEFIT
ONCE GLORIOUS NATION OF KAZAKHSTAN è diretto da Jason
Woliner, scritto da Sacha Baron Cohen & Anthony Hines & Dan Swimer
& Peter Baynham & Erica Rivinoja & Dan Mazer & Jena Friedman & Lee
Kern, prodotto da Sacha Baron Cohen, Monica Levinson e Anthony
Hines, executive producer: Buddy Enright, Nicholas Hatton, Peter
Baynham, Dan Mazer e Stuart Miller, con Sacha Baron Cohen & Irina
Nowak.
Deadline ha pubblicato una lettera indirizzata al Congresso
degli Stati Uniti e firmata – tra gli altri – dalla Directors Guild
of America, dalla Nation Association of Theatre Owners e dalla
Motion Pictures Association, a sostegno dei cinema statunitensi e,
più in generale, dell’industria cinematografica.
La lettera è stata firmata da
registi quali
Christopher Nolan,
James Cameron,
Clint Eastwood e Martin Scorsese. Attraverso la lettera si
richiede che vengano reindirizzati i fondi non ancora assegnati dal
CARES Act, nato proprio per sostenere i cittadini americani dopo lo
scoppio della pandemia di Covid-19. Nella lettera viene
sottolineato che “l’esperienza cinematografica è fondamentale
per la vita americana e che i cinema sono uno strumento di
unificazione.”
Come sappiamo, l’emergenza
Coronavirus ha messo in ginocchio anche il cinema e le sale
cinematografiche. Se però in Europa e in altre aree del mondo ci
sono stati dei segnali di ripresa, in America la situazione è
ancora piuttosto preoccupante, con le sale di New York e della
contena di Los Angeles che risultano ancora chiuse. La cosa ha
quindi portato tutte le principali major a rimandare al 2021 le
uscite al cinema di quelli che fino a qualche mese fa era
considerati i titoli più attesi della stagione.
Stando a quanto si legge nella
lettera, il 93% dei cinema ha subito perdite pari al 75% nel
secondo quarto del 2020. Se la situazione non evolverà in qualche
modo, si stima che almeno il 69% delle sale di piccole e medie
dimensioni sarà costretto a dichiarare bancarotta e a chiudere
definitivamente. Il messaggio lanciato attraverso la lettera è
tanto chiaro quanto spaventoso: “In assenza di una soluzione
ragionata per far fronte alle circostanze, i cinema potrebbero non
sopravvivere all’impatto della pandemia”. Di seguito la lista
completa dei firmatari:
John Fithian, President & CEO, NATO Russ Hollander, National Executive Director, DGA Charles Rivkin, Chairman & CEO, MPA Thomas Schlamme, President, DGA Adewale Akinnuoye-Agbaje Agustin Almodovar Pedro Almodovar Wes Anderson Judd Apatow Jon Avnet Sean Baker Noah Baumbach Michael Bay Susanne Bier Barbara Broccoli James Cameron Antonio Campos Damien Chazelle Jon M. Chu Sofia Coppola Alfonso Cuarón Lee Daniels Dean Devlin Clint Eastwood Andrew Erwin Jon Erwin Paul Feig Shana Feste Scott Frank Cary Joji Fukunaga Greta Gerwig Evan Goldberg Paul Greengrass Leslie Greif Luca Guadagnino Catherine Hardwicke Alma Har’el Albert Hughes Allen Hughes Alejandro Gonzalez Iñárritu Barry Jenkins Patty Jenkins Rian Johnson Miranda July Nicole Kassell Jon Landau Francis Lawrence Mimi Leder Ang Lee Rob Letterman Shawn Levy Richard Linklater James Mangold Sam Mendes Adam McKay Steve McQueen Ted Melfi Reed Morano Christopher Nolan David O. Russell Todd Phillips Guy Ritchie Seth Rogen Joachim Rønning Michael R. Roskam Martin Scorsese M. Night Shyamalan Zack Snyder Steven Soderbergh Joey Soloway David E. Talbert Betty Thomas Emma Thomas Liesl Tommy Denis Villeneuve Taika Waititi James Wan Lulu Wang Chris Weitz Paul Weitz Michael G. Wilson Edgar Wright Joe Wright Cathy Yan David Yates
L’ultimo capitolo della saga di
Insidious ad essere arrivato nelle sale è
stato
Insidious – L’ultima chiave del 2018, che in realtà è un
prequel ai primi due film del franchise horror partorito dalla
mente di
James Wan. Da allora non ci sono stati più aggiornamenti sul
futuro della saga, ma adesso è stata l’iconica Lynn
Shaye a parlarne in una recente intervista con
ComingSoon.net.
L’attrice, che è apparsa in tutti e
quattro i film del franchise nei panni della medium Elise Rainier,
ha spiegato che ora come ora non conosce i piani della Blumhouse in merito alla saga, ma che ovviamente
amerebbe tornare per un eventuale nuovo film. “Penso che ora
come ora siamo tutti preoccupati in merito al film horror della
nostra società. Stiamo già vivendo una sorta di horror”, ha
ironizzato l’attrice in merito a quanto sta accadendo nel mondo.
“Ad un certo punto sembrava che James Wan avesse in mente un
altro Insidious, poi non ho avuto più aggiornamenti in merito.
Credo che al momento siano tutti abbastanza preoccupati. A me
andrebbe bene realizzarne un altro. D’altronde il mio personaggio è
già nell’Altrove, quindi sarebbe tutto molto differente.”
Insidious è il film che ha dato il via ad una
delle saghe horror più viste degli ultimi anni, capostipite di un
sequel e due prequel. Nella fattispecie, il primo film del 2010 è
il terzo andando nell’ordine cronologico degli eventi. L’ultima
capitolo del franchise,
Insidious – L’ultima chiave, è il capitolo della serie che
ha incassato di più al box office.
Ecco il trailer e il poster di
Il Cattivo Poeta, opera prima di
Gianluca Jodice con Sergio
Castellitto nei panni di Gabriele
d’Annunzio, nelle sale dal 5 di
novembre distribuito da 01
Distribution.
Il film racconta l’inverno della
vita del grande poeta e il tramonto di una nazione intera alle
porte della seconda guerra mondiale. Un biopic su una delle figure
chiave della storia moderna, ma poco raccontata dal nostro
cinema.
IL CATTIVO POETA è prodotto
da Matteo Rovere e Andrea Paris,
una coproduzione italo francese Ascent Film e
Bathysphere con Rai Cinema. Nel cast, tra gli
altri, Francesco Patanè, Tommaso
Ragno e Clotilde Courau.
La trama di Il Cattivo Poeta
1936, Giovanni Comini è stato
appena promosso federale, il più giovane che l’Italia possa
vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace,
segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini
viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà
sorvegliare Gabriele d’Annunzio e metterlo nella condizione di non
nuocere… Già, perché il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi
tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua
imminente alleanza con la Germania di Hitler. Ma al Vittoriale, il
disegno politico di cui Comini è solo un piccolo esecutore
inizierà a perdere i suoi solidi contorni e il giovane
federale, diviso tra la fedeltà al Partito
e la fascinazione per il poeta, finirà per mettere in
serio pericolo la sua lanciata carriera.
Lucca Changes(l’edizione 2020 di Lucca Comics & Games all’insegna del
cambiamento), presenta la lista definitiva dei115
Campfire sparsi su tutto il territorio nazionale.
Durante l’edizione di quest’anno, i negozi specializzati che
partecipano all’iniziativa diventano gli
avamposti della manifestazione consentendo a tutti
gli appassionati di partecipare al festival. Un festival diverso
dal solito e in linea con le norme di sicurezza anti Covid-19
previste dalla legge italiana.
Per l’occasione,
Lucca Changes ha affidato all’illustratore Andrea
Piparo il compito di realizzare la bellissima mappa
fantasy che svela in una versione grafica inedita la collocazione
di questi stargate in collegamento diretto con
la manifestazione. Inoltre, all’interno dei 115 negozi aderenti
all’iniziativa, Funko distribuirà due Funko Pop in una
speciale edizione limitata: Iron-Man e Zombie
Wolverine.
Durante tutta la durata del
festival, i 115 Campfire saranno aperti a
tutti e svolgeranno regolare attività. Ma non finisce
qui, per stimolare una partecipazione ancora più
immersiva nel mondo dei Campfire, sarà possibile
acquistare il Campfire Pass, dal costo di 8
euro, un vero e proprio programma di “membership” grazie al quale
sarà possibile accedere ad alcuni contenuti riservati. Di questi 8
euro, 2 euro saranno versati al negozio indicato in fase di
registrazione in forma di crowdfunding. Con l’acquisto del Campfire
Pass si otterrà accesso a una
webapp grazie alla quale l’utente riceverà un coupon
digitale per il ritiro della Bag of
Lucca, una scatola contenente
diversi gadget esclusivi: dai due mazzi del
gioco di carte KeyForge ad uno speciale quaderno dei
giochi con tre
giochi creati appositamente dai game
designer Pierluca Zizzi e Marta
Tuveri, Stefano Castelli e Alan
D’Amico e il team
di Acchiappasogni per Lucca Changes.
I 115 avamposti che accoglieranno
gli appassionati nel 2020 sono solo il primo
tassello che porterà alla creazione, negli
anni, di un festival diffuso. Il progetto
Campfire, infatti, già allo studio dal 2017,
ha posto da subito l’accento sulla riflessione
specifica a proposito del ruolo dei
negozi all’interno della filiera. Negli anni,
infatti, si è venuta a creare un’ecologia felice che
ha congiunto il festival Lucca Comics & Games a editori,
pubblico e territorio. Con questo progetto, i negozianti trovano un
punto di appoggio per inserirsi a loro volta come attori
protagonisti di questo ecosistema.
Il 2020, quindi, vedrà l’avvio di
una prima fase di sperimentazione del progetto Campfire, accolto
con grande entusiasmo dai negozianti e che, nei prossimi anni,
punta a includere direttamente anche soggetti
territoriali diversi, dalle associazioni ai musei, coinvolti
quest’anno con modalità differenti. Appuntamento in tutta Italia
dal 29 ottobre al primo novembre!
John Cena è stato ospite dello show di
Jimmy Fallon e ha parlato (via
Comic Book) dell’attesissimo Fast and Furious 9,
il nono capitolo della celebre saga che sarebbe dovuto arrivare al
cinema quest’anno ma che a causa della pandemia di Covid-19 è stato
posticipato al 2021.
Nel corso dell’intervista, l’attore
ha avuto modo di spiegare che i fan non resteranno delusi dal nuovo
film: “I fan seguono i film di questa saga da 20 anni. Questo
nuovo capitolo proporrà un’azione pazzesca. La cosa che mi piace di
più è il fatto che il pubblico avrà modo di constatare che F9
legherà insieme tutte le fila di questa grande eredità. Non si basa
soltanto sul cercare di stupire ancora una volta attraverso le
scene action, che ovviamente ci saranno. Al centro c’è la storia.
Se sei un fan della saga troverai tutte le risposte che stavi
cercando. Inoltre, la narrativa verrà ulteriormente ampliata,
quindi inevitabilmente si svilupperanno dei nuovi
quesiti.”
Il wrestler ha poi parlato della sua
esperienza sul set, paragonando l’atmosfera a quella degli
spogliatoi della WWE: “Stare sul set del film è stato come
essere in uno spogliatoio della WWE, dove ti confronti con uomini e
donne che, di mestiere, rischiano costantemente la vita. Sono tutti
orgogliosi delle loro esperienze e ogni volta che arriva qualcuno
di nuovo pensi che sia all’altezza, perché sai quanto impegno e
sacrificio metti nella tua professione.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Fast and Furious 9
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata
all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare al cinema nel 2020).
Ricordiamo che il decimo capitolo
della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie
principale Fast
and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel
nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del
franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due
film separati.
In una recente intervista con
ComicBook, Genndy Tartakovsky, regista e
animatore noto per aver diretto la saga di
Hotel Transylvania, ha ricordato il suo lavoro
sugli storyboard e sulla pre-visualizzazione di
Iron Man 2, il secondo capitolo della saga del
MCU dedicata al personaggio
interpretato da
Robert Downey Jr.
“Sono stato molto fortunato,
perché Jon Favreau amava il mio lavoro e la sensibilità che avevo
espresso con il cartone Samurai Jack”, ha spiegato
Tartakovsky. “Ne voleva un assaggio per Iron Man 2 e
praticamente mi affidò il terzo atto, lo scontro nel padiglione,
per vedere cosa potevo trarne.”
Tuttavia, il processo lavorativo non
è stato privo di ostacoli: “Stendemmo le scene d’azione.
Lavorammo agli storyboard e supervisionammo tutta la
pre-visualizzazione. Poi, venne tutto tagliato. Montai la sequenza
e gliela mostrai. A Jon piacque e così decise di girarla. Poi mi
invitò a vedere un montaggio preliminare del film e mi accorsi che
al momento del finale, di quella battaglia, era stato tutto
modificato.”
Come spiegato da Tartakovsky, la
versione finale di quella scena era molto diversa da come se l’era
immaginata: “Dissi che la scena andava bene, che funzionava, ma
che dal mio punto di vista aveva perso quelle caratteristiche che
credevo potessero renderla davvero forte. Alla fine accettai la
cosa e quando poi vidi la versione finale, mi accorsi che alcuni
pezzi erano tornati al loro posto. Molti elementi della storia
erano cambiante, ma altri erano tornati come erano all’inizio. Fu
una cosa bella da vedere.”
John Krasinski si trasforma in Reed Richards,
Mr. Fantastic, in questa fan art dei Fantastici
Quattro, in previsione dell’arrivo della prima Famiglia
Marvel nel MCU. Nonostante sia una delle
proprietà più famose della Marvel, i Fantastici Quattro ha
faticato per avere una degna rappresentazione sul grande
schermo.
I primi tentativi, del 2005 e del
2007 dirette da Tim Story, sono state accolte con
pareri decisamente contrastanti, ma il riavvio del 2015 di
Josh Trank si è rivelato un adattamento ancora più
scadente. Non sorprende che i fan siano stati sollevati quando, in
seguito alla fusione Disney-Fox, i diritti dei Fantastici
Quattro sono tornati ai Marvel Studios. La mente del MCU, Kevin Feige,
ha confermato al Comic-Con di San Diego nel 2019 che i Fantastici
Quattro si uniranno al franchise in futuro, alimentando così
l’entusiasmo dei fan.
John Krasinski,
attore e
regista di grande talento, si conferma uno dei candidati
preferiti dai fan per incarnare Reed, e questa fanart di seguito
suggerisce che potrebbe essere una scelta vincente. L’artista
digitale Yadvender Singh Rana ha raffigurato
Krasinski come Mr. Fantastic, con tanto di iconico
costume blu ed elasticità sovrumana. Un dettaglio divertente è il
simbolo “4” sulla sua spalla, che è nello stesso stile del logo
Avengers all’interno dell’MCU. Guarda il pezzo in basso.
L’account Twitter di The Film
Stage ha diffuso un nuovo poster per Il
Padrino: Parte III director’s cut che rivela il nuovo
titolo del film. Si tratta di The Godfather Coda: The Death
of Michael Corleone. La trilogia del
Padrino di Francis Ford Coppola è
considerata uno dei più straordinari risultati cinematografici di
sempre,
tanto che è in lavorazione un film sul suo making of, anche se
molti ritengono che il terzo capitolo della serie sia il suo punto
più basso.
Nonostante le recensioni negative e
un’accoglienza molto tiepida da parte dei fan della serie,
Il Padrino: Parte III ha ricevuto 7 nomination
agli Oscar (ma non è riuscita a vincerne nessuno). Ora, 30 anni
dopo il suo primo arrivo, Coppola e Paramount Pictures
pubblicheranno una versione del film tutta decisa dal regista.
Tramite l’account Twitter di The Film Stage, è stato rivelato un
primo sguardo al poster del film e al suo nuovo titolo. The
Godfather Coda: The Death of Michael Corleone presenterà
un inizio e una fine completamente nuovi, che secondo Coppola
rappresentano una conclusione più appropriata per la serie. Il film
uscirà nelle sale USA a dicembre, seguita da una versione VOD e
Blu-Ray.
La
Marvel ospita all’interno della sua storia alcuni degli esseri
più potenti di tutti i fumetti, non solo esseri con una forza
sconfinata, ma anche entità superiori legate all’antichità. Per
decenni i fan hanno visto i loro eroi preferiti affrontare minacce
dopo minacce e disastri che in alcuni casi sembrano davvero poter
mettere la parola fine al mondo. Tuttavia, alcuni
di questi eroi non avrebbero mai potuto agire da soli. Non
importa quanto forte o potente possa essere un eroe: avrà sempre
bisogno di una spalla o di un compagno che sia fedele alla sua
causa. ComicBook
ha raccolto i 10 migliori spalle mai apparse nei fumetti
Marvel:
Foggy Nelson
Foggy Nelson può anche non
avere alcun superpotere, o non essere significativamente più
giovane di Daredevil, ma è comunque un buon aiutante/alleato
dell’Uomo Senza Paura. Dopo essersi conosciuti alla alla facoltà di
giurisprudenza, i due costruiscono una forte legame di amicizia e
iniziano persino a collaborare per avviare un proprio studio legale
con l’obiettivo di aiutare i meno fortunati.
Anche se ci sono voluti anni prima
che Matt si fidasse di lui in relazione al suo alter ego, col tempo
Foggy è poi diventato uno dei suoi amici più fidati, agendo spesso
come supporto emotivo. Foggy ha davvero aiutato Matt in ogni modo
possibile, nonostante non avesse alcuna qualifica per essere
ritenuto un eroe canonico.
Bob, Agente dell’Hydra
È difficile stare al passo
con
Deadpool, specialmente quando non hai dei superpoteri.
Bob, ex agente dell’Hydra, ha dimostrato di saper reggere il
confronto con intelligenza e di essere un compagno alquanto fedele.
Deadpool lo ha messo costantemente in pericolo, ma Bob
ha sempre trovato un modo per uscirne indenne e ottenere così il
rispetto del Mercenario Chiacchierone.
Inoltre, Bob è stato in grado di
infiltrarsi nell’HYDRA: pur senza avere delle grandi capacità nel
combattimento, ha dimostrato di poter agire anche da solo e di
essere un buon avversario per
Deadpool.
War Machine (James Rhodes)
Quando le persone pensano
ad una “spalla”, tendenzialmente pensano ad un adolescente che
ammira l’eroe e lo segue ciecamente nelle sue avventure. Ma non è
sempre così! Nel caso di Iron Man, il suo braccio destro è anche il
suo migliore amico e confidente più fidato, ossia James Rhodes.
James, ex marine, aveva tutte le
capacità di combattimento e l’esperienza di guerra per entrare
facilmente in azione al fianco di Iron Man. War Machine è diventato una delle migliori
spalle dell’Universo
Marvel, nonché un sostituto affidabile quando Tony è
impossibilitato a trasformarsi in Iron Man. Essendo un adulto,
James è meno incline a commettere errori imprudenti, riuscendo ad
essere molto lucido quando si trova sotto pressione.
Groot
Anche se alcuni potrebbero
non vederlo come un aiutante,
Groot non può non far parte di questa lista. È il più giovane o
il meno esperto della squadra dei Guardiani e non può fare molto
senza un membro più esperto che gli dica cosa fare.
Groot entra quasi sempre in azione con
Rocket Raccoon: insieme formano una coppia davvero
inarrestabile. Inoltre, la sua forza e la sua capacità rigenerativa
lo rendono un membro davvero molto prezioso dei Guardiani della Galassia.
Reso popolare anche grazie al
MCU, Groot
è leale, coraggioso, divertente e anche un po’ sbadato, ma è anche
uno dei migliori e più memorabili membri del team. Il pubblico ha
avuto modo di cogliere il suo altruismo sia grazie ai film che ai
fumetti, dimostrando di essere un grande eroe a tutti gli
effetti.
Rick Jones
Rick Jones ha agito da
spalla per molti degli eroi della Marvel, tra cui Hulk,
Captain America e
Captain Marvel. In origine era proprio lui il
responsabile della creazione di Hulk quando i suoi amici lo hanno
sfidato a testare le radiazioni del test gamma, evento che ha poi
spinto Bruce Banner a correre in suo aiuto, finendo per esserne
colpito.
I poteri e le abilità di Rick si
sono evoluti col tempo, ma la sua tenacia e lealtà nei confronti
dei suoi mentori non sono mai cambiate: proprio grazie alla sua
reputazione, infatti, è diventato una delle spalle più
iconiche.
Toro (Thomas Raymond)
Dopo che i suoi genitori
rimasero uccisi in un incidente ferroviario, il giovane Thomas
scoprì di essere immune al fuoco e venne trascinato in un circo a
causa delle sue straordinarie capacità. Successivamente attirò
l’attenzione della Torcia Umana, che lo prese sotto la sua ala
protettiva e lo aiutò a raggiungere il suo pieno potenziale.
Toro è stato uno dei nuovi
personaggi introdotti come risposta alla popolarità di Robin della
DC ed è apparso insieme alla Torcia Umana sin dai suoi esordi negli
anni ’40. È uno dei pochi aiutanti che si ritira ad una vita
normale fino a quando non viene richiamato in azione anni dopo,
dove incontra la sua fine, riuscendo però a salvare il mondo.
Falcon (Sam Wilson)
Un altro aiutante, non così
giovane, di Captain America è Sam Wilson, conosciuto anche come
Falcon. Dopo una vita criminale in seguito alla morte dei suoi
genitori, ha avuto un incontro con Teschio Rosso e ha aiutato Cap a
liberare le persone dell’isola che il villain aveva sotto il suo
controllo; poco dopo ha adottato il soprannome di Falcon.
A differenza degli altri suoi
compagni, Sam non era sempre bravo e ci è voluto del duro lavoro
per cambiare la sua vita, ma è diventato un eroe iconico e ha
persino preso il titolo di Capitan America per un breve periodo
dopo che Steve Rogers si era ritirato. È diventato così popolare
che il MCU ha adattato proprio quella
trama e adesso Sam Wilson si prepara a diventare il nuovo Cap
dell’universo cinematografico.
Spider-Man (Miles Morales)
Sebbene sia stato sotto l’ala di
Spider-Man solo per un breve periodo, Miles Morales ha dimostrato
di essere non solo uno dei migliori aiutanti, ma anche uno dei più
potenti. Non solo ha la maggior parte dei poteri di Spidey, ma ha
anche alcuni poteri fantastici e straordinari come l’elettrocinesi
e i poteri di occultamento.
Miles ha imparato molto da Peter
Parker. Simile a Wally West della DC che ha preso il posto del suo
eroe, Miles ha fatto la stessa cosa, diventando il nuovo Spider-man
dopo la morte di Peter Parker, e ha reso orgoglioso il suo
mentore.
Jubilee
Lavorare fianco a fianco
con Wolverine può essere una sfida, ma quest’adolescente alla moda
è decisamente all’altezza del suo mentore. Jubilee è diventata la
spalla non ufficiale di Wolverine dopo che avergli salvato la vita,
dimostrandosi una partner piuttosto potente e affidabile per Logan,
che ha persino imparato ad amarla come un padre farebbe con sua
figlia.
Wolverine avrebbe persino aiutato
Jubilee a vendicarsi degli uomini che avevano ucciso i suoi
genitori e lei lo avrebbe accompagnato in diverse missioni, dove
avrebbero consolidato la loro relazione eterna. È un peccato che
non ci sia stata molto di lei negli ultimi anni, ma è comunque una
delle migliori assistenti in questa lista. Ha anche avuto una
relazione con uno dei migliori compagni della DC, ossia Robin.
Bucky
Creato in risposta al Robin
della DC, Bucky è stato uno dei primi compagni ad apparire nella
Marvel, servendo come il protetto
adolescente di Capitan America nella seconda guerra mondiale. Come
Cap, Bucky ha combattuto per la verità e la giustizia ed è stato
per lui un partner davvero affidabile, diventando anche uno dei
suoi migliori amici prima che Steve Rogers venisse congelato.
Simile a Cap, Bucky è stato
congelato ma invece di essere trovato 70 anni dopo, è stato preso
dai russi e riprogrammato per essere il Soldato d’Inverno, la
versione vista nel MCU. Tuttavia, Bucky è il migliore
non solo perché è stato il primo, ma anche perché c’è sempre stato
per Cap, combattendo ogni volta al suo fianco.
«Io vengo dalle Banlieue e dal
documentario e mi interessava raccontare la periferia parigina nel
modo più fedele possibile, senza schierarmi». Con questo
assunto parte il lavoro di Ladj Ly per la sua
opera prima, I
Miserabili che, dopo essere uscito in
digitale durante i mesi dell’emergenza sanitaria, arriva in
prima tv su Sky Cinema, venerdì 2 ottobre alle
21.15 su Sky Cinema Due, disponibile anche on
demand su Sky e in streaming su NOW
TV.
Premio della Giuria al
Festival
di Cannes nel 2019, l’acclamata opera prima del
regista francese Ladj Ly, è stata candidato all’Oscar come
miglior film internazionale e ha trionfato ai
César ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui Miglior
Film. Girato esattamente dove Victor Hugo aveva ambientato il suo
romanzo, a Montfermeil, nella periferia a un’ora dal cuore di
Parigi si consuma un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico.
Stéphane (interpretato da Damien
Bonnard), insieme a due colleghi veterani di una squadra
anticrimine, si trova a fronteggiare una guerra tra bande, membri
di un ordine religioso, ragazzini in rivolta. Un semplice episodio
di cronaca – il furto di un leone – diventerà il pretesto per una
deflagrante battaglia per il controllo del territorio, in un tutti
contro tutti senza pietà.
«Per cinque anni, ho filmato
con la mia videocamera tutto quello che avveniva nel quartiere e
soprattutto quello che facevano i poliziotti, non li perdevo
d’occhio – ha raccontato Ladj Ly –.
Appena arrivavano, prendevo la videocamera e li filmavo, fino
al giorno in cui ho immortalato un loro vero e proprio abuso. Anche
la storia del furto del leoncino che scatena la collera dei gitani
proprietari del circo che c’è nel film è reale… Ho voluto mostrare
tutta l’incredibile diversità che costituisce la vita nei quartieri
popolari. Abito ancora lì, sono la mia vita e mi piace filmarli.
Sono il mio set cinematografico!».
Si intitolerà Borat: Gift
of Pornographic Monkey to Vice Premiere Mikhael Pence to Make
Benefit Recently Diminished Nation of Kazakhstan il
sequel di Borat, il folle mockumentary di
Sasha Baron Cohen uscito nel 2007. Il titolo del
film potrebbe tradursi così: Borat: il dono della scimmia
pornografica al Vice Premier Mikhael Pence a beneficio della
nazione del Kazakhstan sminuita di recente.
Il film sarà distribuito su
Amazon Prime Video a partire dal 23
ottobre e nelle prossime ore potremo beneficiare di un trailer
esteso, mentre di seguito vi mostriamo un teaser e un poster
decisamente audace che è apparso sull’account Instagram ufficiale di Cohen
e che ironizza sull’uso della mascherina. Ecco di seguito i
contenuti:
Borat Sagdiyev (in cirillico: Борат Сагдиев) è un
giornalista immaginario kazako inventato e interpretato da
Sacha Baron Cohen. Borat è il protagonista del
film Borat: Cultural Learnings of America for Make Benefit
Glorious Nation of Kazakhstan, in italiano Borat –
Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione
del Kazakistan. Borat 2 arriverà il
23 ottobre su Amazon Prime Video.
Showtime ha pubblicato il
trailer di un prossimo documentario intitolato
Belushi, che esplorerà la carriera e la morte
prematura della star di Animal House. John Belushi era uno dei sette
membri originali del cast di Saturday Night Live
ed è uno dei nomi rimasti nella storia del cinema per la sua
comicità e la sua personalità esuberante.
Il documentario racconterà i primi
anni di vita di Belushi, l’ascesa fulminea e le sue battaglie
interiori con l’uso di droghe, quando era all’apice della sua
carriera. Il film è diretto da R.J. Cutler, che è
riconosciuto come un professionista del genere documentaristico,
noto per The War Room e A Perfect
Candidate, nominato anche all’Oscar, ma che lavora anche
con la fiction, come dimostra il recente film adolescenziale
If I Stay con Chloë Grace Moretz.
Un documentario autorizzato su uno
degli artisti più amati di tutti i tempi è atteso da tempo. Si
spera che questo film onorerà la memoria di Belushi in modo
appropriato. Con il contributo di coloro che sono stati vicini a
Belushi, il documentario di Cutler promette di ritrarre il
leggendario artista per come era veramente, piuttosto che
sensazionalizzare la sua dipendenza o semplicemente lodare i suoi
successi professionali. Belushi sarà presentato in
anteprima su Showtime il 22 novembre alle 21:00, e
speriamo che si possa trovare il modo, attraverso la ricca offerta
streaming, di vederlo anche qui in Italia.
Il network americano
ABC dopo il promo ufficiale ha diffuso il trailer
di Big
Sky, l’annunciata nuova serie tv in arrivo questo
autunno.
Big Sky
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big
Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Ora che la trilogia sequel è
terminata e la saga degli Skywalker è ufficialmente giunta al
termine, la Disney e la Lucasfilm sono impegnate ad espandere i
loro piani in relazione al futuro di Star Wars.
Dopo il successo di The
Mandalorian su Disney+, sappiamo che sono state
ufficialmente messe in cantiere una serie prequel dedicata a
Obi-Wan Kenobi e un’altra al personaggio di
Cassian Andor
visto nello spin-off Rogue
One, insieme anche ad una serie animata che sarà dedicata
alla Bad Batch, la squadra di cloni introdotta in The Clone
Wars.
Sembra probabile che la Disney
voglia adottare un approccio all’universo condiviso di Star
Wars molto simile a quello già implementato con l’Universo
Cinematografico Marvel. Per farlo, la
multinazionale sta scavando a fondo nella ricca storia di
tradizioni e di personaggi che una saga come quella di Star Wars ha certamente da offrire.
Secondo Daniel Richtman, insider di
Patreon (via
The Direct), la Disney avrebbe in programma più progetti che
potrebbero coinvolgere Darth Bane, incluso
un potenziale progetto da solista. Non è chiaro al momento se
questi progetti saranno film destinati alla sala o serie che
arriveranno su Disney+.
Darth Bane è una
figura di spicco nella storia e nell’eredità di Star Wars. È noto per essere stato uno dei
primi Signori dei Sith, vissuto mille anni prima delle Guerre dei
Cloni. È famoso soprattutto per aver implementato la “Regola dei
Due” tra i Sith, secondo la quale può esserci un solo maestro e un
solo apprendista Sith alla volta.
Darth Bane non è
apparso in nessuno dei film della saga di Star Wars, ma è stato al centro di molti
romanzi e fumetti canonici. Ha anche fatto un’apparizione nella
sesta stagione della serie animata The Clone Wars. Quando
la Disney ha acquisito la Lucasfilm, la società ha reso molte delle
storie in cui Darth Bane era coinvolto come non-canoniche, ma
sembra che ora la multinazionale si stia preparando a creare la
propria storia canonica per uno dei più importanti Signori
Oscuri dei Sith della storia galattica.
Andy
Park, direttore del Visual Development dei Marvel Studios, ha svelato un paio di concept
assolutamente incredibili che ritraggono gli Elfi Oscuri, villain
di Thor: The
Dark World. Il film è considerato uno dei peggiori del
MCU, tuttavia vediamo che il lavoro
fatto per adattare gli Elfi dei fumetti al film è stato di grande
livello, a testimoniare che gli artisti in forze alla Marvel sono tutti grandi
professionisti.
Deborah Denaver,
truccatrice di Black Widow, ci aiuta ad ingannare
l’attesa per il film slittato al 2021 con una foto dal set molto
carina, in cui vediamo una sorridente Scarlett Johansson circondata da
membri della troupe, tra cui la regista Cate
Shortland, in una pausa dalle riprese.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers. Black
Widowarriverà in sala il 7 Maggio del
2021.
Arriva da
Deadline la notizia che i Marvel Studios hanno finalmente trovato
l’attrice che interpreterà Kamala Khan nell’annunciata
serie Ms. Marvel, lo show in arrivo
prossimamente su Disney+ dedicato al personaggio dei
fumetti creato da Gerry Conway e John
Buscema.
La scelta è ricaduta sull’esordiente
Iman Vellani, che ad oggi non ha neanche una
pagina IMDb. Nel 2019 ha fatto parte della giuria del “Next Wave
Committee” del Toronto International Film
Festival, che si occupa di segnalare i titoli più
significativi per gli adolescenti. A quanto pare, la ricerca
dell’attrice che avrebbe dovuto interpretare la supereroina è stata
particolarmente lunga e ha dato vita ad un processo molto
difficile. Come riportato dalla fonte, i piani della Marvel sono sempre stati quelli di
trovare l’attrice giusta e al tempo stesso di restare fedeli al
personaggio, anche se ciò avrebbe significato ingaggiare un’attrice
poco nota al grande pubblico o addirittura sconosciuta.
Nel corso della sua storia nei
fumetti, Ms. Marvel – concepita inizialmente
come controparte femminile di Captain Marvel e alter
ego di Carol Danvers – ha assunto numerose identità.
L’identità sulla quale si concentrerà la serie sarà quella di
Kamala Khan, personaggio creato Sana Amanat, G. Willow
Wilson e Adrian Alphona.
Kamala è una ragazza di sedici anni
di origine pakistana, proveniente dal New Jerse, che ammira molto
Carol Danvers. Un giorno acquisisce accidentalmente il potere della
superelasticità ed entra a far parte dei Vendicatori. Al momento
non sappiamo su quali aspetti della sua storia si concentrerà la
serie tv e in che modo sarà collegata al MCU (a lungo si è parlato della
possibilità che il personaggio potesse apparire in Captain Marvel 2 prima del debutto dello show,
ma ad oggi si tratta di una voce che non è stata ancora
confermata).
Gli episodi della serie saranno
diretti da registi quali Adil El Arbi, Bilall Fallah,
Sharmeen Obaid-Chinoy e Meera Menon. Al
momento non sappiamo quando partiranno le riprese (si parla dei
primi mesi del 2021) né quando la serie debutterà su Disney+.
La trilogia cinematografica di
Beverly Hills Cop è una delle più
apprezzate di sempre, in particolare per la sua capacità di
mescolare crime e commedia in modo originale e brillante. Con
guadagni elevatissimi in tutto il mondo, i film della serie si sono
affermati come veri e propri cult, merito soprattutto
dell’indomabile protagonista Alex Foley, interpretato dall’attore
Eddie
Murphy. Usciti tra il 1984 e il 1994, questi titoli
sono oggi considerati fondamentali nella carriera dell’interprete,
avendo contribuito in modo decisivo alla sua popolarità
mondiale.
L’idea nacque dal produttore
Don Simpson, della Paramount. Questi desiderava
dar vita al personaggio di un poliziotto che si trovava a dover
indagare su un omicidio nella zona di Beverly Hills. Inizialmente,
il progetto doveva essere intitolato Beverly Drive, ma
dopo diverse riscritture della sceneggiatura assunse il titolo con
cui oggi è divenuto celebre. Con un budget di soli 15 milioni di
dollari, il primo film si rivelò un successo inaspettato, arrivando
ad un guadagno di circa 316 milioni di dollari. Venne inoltre
nominato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, e ai
Golden Globe per il miglior film e il miglior attore.
Un simile successo spinse la
produzione a mettere in cantiere altri due sequel. Pur non
ottenendo l’apprezzamento avuto dal primo, i successivi capitoli
riuscirono ugualmente a dar vita a buoni incassi, che portarono il
guadagno complessivo della trilogia ad un totale di 735 milioni di
dollari, a fronte di un budget complessivo di 110. A distanza di
anni ancora si parla della possibilità di dar vita ad un quarto capitolo della
serie. Negli ultimi tempi la volontà dei produttori sembra
essere divenuta più concreta, con anche Murphy dichiaratosi pronto
a riprendere il ruolo. Notizie ufficiali in merito devono però
ancora essere rilasciate.
Beverly Hills Cop: la trama dei
film
Beverly Hills Cop (1984)
Protagonista assoluto è Axel Foley,
poliziotto dalle ottime capacità ma poco incline a seguire le
regole del suo mestiere. Questi è inoltre amico da sempre con
Michael Tandino, un piccolo ladruncolo con problemi con la
giustizia. Durante una serata insieme, i due si ritrovano
improvvisamente aggrediti da due misteriosi killer, i quali
finiscono con l’uccidere Michael. Foley desidera rendere giustizia
all’amico, e chiede che gli venga affidato il caso. Il suo
obiettivo è infatti quello di scoprire perché il suo amico sia
stato ammazzato e cosa si nasconda dietro tale vicenda. Il suo
capo, l’ispettore Todd, decide però di affidare l’indagine ad un
altro poliziotto, convinto che Foley sia troppo coinvolto a livello
personale per essere obiettivo e lucido.
Insoddisfatto, il poliziotto decide
allora di prendersi alcune settimane di vacanze. Con questa scusa,
si reca in California, a Beverly Hills, per indagare in proprio
sulla faccenda. Qui ritrova una vecchia amica d’infanzia, Jenny, la
quale gli rivela che Michael era stato assunto come custode della
galleria d’arte di un certo Victor Maitland. Foley decide allora di
iniziare ad indagare su costui, ma si ritrova ben presto arrestato
con l’accusa di aggressione. Per evitare che possa cacciarsi
nuovamente nei guai, l’ispettore Todd affianca a Foley l’ingenuo
poliziotto alle prime armi Billy Rosewood e il burbero e anziano
sergente John Taggart. Questo non lo fermerà però dal voler
ricercare la verità, e continuerà così ad indagare a costo della
propria incolumità.
Beverly Hills Cop II (1987)
Nel secondo capitolo della trilogia,
Foley è ora impegnato nelle indagini riguardanti il tentato
omicidio nei confronti del capitano Andrew Bogomil, suo caro
collega. Questi, che era infatti impegnato in un delicato caso di
corruzione e traffico d’armi, ricorda solo di essere stato ferito
da una seducente dama in nero. Ancora una volta, il poliziotto
protagonista desidera andare in cerca della verità, ma viene
ostacolato dal suo nuovo capo, Harold Lutz. Ma Foley non è mai
stato incline a seguire le regole, e così insieme ai fedeli Billy
Rosenwood e John Taggart si reca nuovamente a Beverly Hills, per
scoprire i motivi dietro l’attentato.
Per prima cosa, però, Foley e i suoi
colleghi dovranno riuscire a decifrare un messaggio anonimo,
composto da lettere dell’alfabeto ritagliate, giunto fino a loro.
Questo li riconduce alla misteriosa Karla Fry, che si rivela essere
la direttrice di un club molto riservato. Intraprendendo delle
indagini su di esso, i tre poliziotti scoprono che dietro vi si
nasconde un giro di rapine. I soldi ricavati da queste vengono poi
utilizzati per acquistare delle micidiali armi, poi rivendute nel
Centro e nel Sud dell’America. Dietro all’operazione si nasconde lo
spietato boss Maxwell Dent. Fermare lui e far crollare la sua
attività è l’unico modo che Foley ha per rendere giustizia al
collega.
Beverly Hills Cop III (1994)
Nella terza delle sue avventure, il
poliziotto Alex Folely deve fare i conti con l’assassinio del suo
storico capo, l’ispettore Douglas Todd. Questi viene infatti ucciso
da un misterioso criminale, coinvolto nelle losche operazioni di
cui aveva scoperto qualcosa di troppo. Ancora una volta, Foley
desidera fare giustizia, e le sue ricerche lo condurranno
nuovamente a Los Angeles. Qui incontra il vecchio collega Bily
Rosenwood, ora divenuto vicedirettore del comando speciale. I due
devono però fare i conti con il pensionamento di Taggart, e ad
affiancarli avranno ora un nuovo collega, chiamato Jon Flint.
Conducendo delle indagini, questi vengono indirizzati verso il
parco divertimenti Wonder World.
Qui Foley riconosce il responsabile
della sicurezza Ellis Dewald come responsabile della morte di Todd.
Sfortunatamente, non ha prove per incastrarlo e deve dunque trovare
una via alternativa per riuscirvi. Intrufolatosi nel parco, riesce
ad esplorare delle attrazioni ancora in fase di progettazione.
All’interno di una di esse si imbatte però in una stamperia segreta
di banconote false. Foley ha ora le prove che cercava, ma dovrà
studiare molto attentamente il suo piano. Il minimo errore
rischierebbe di compromettere la missione, la sua vita e anche
quella dei suoi colleghi. Per rendere giustizia al suo vecchio
capo, dovrà per una volta seguire i consigli di questi e agire come
un vero poliziotto. Foley, però, non farà di certo mancare la sua
irruenza nel tentare di risolvere il caso.
Beverly Hills Cop: il cast del
film
Oggi sarebbe impensabile immaginare
il personaggio del poliziotto Alex Foley con un volto diverso da
quello di Murphy. Eppure, questi non fu la prima scelta per il
ruolo, che anzi era pensato per un attore bianco. Il primo nome
contattato fu quello di Mickey
Rourke. Questi, all’epoca, era infatti divenuto
celebre grazie a film come Brivido caldo e
Rusty il selvaggio. Rourke firmò anche un
contratto d’esclusiva per poter prendere parte al film, ma con
l’allungarsi dei tempi di lavorazione preferì sottrarsi al
progetto, dedicandosi ad un altro film. Il ruolo venne allora
offerto a Sylvester
Stallone, il quale accettò a condizione di poter fare
delle modifiche al personaggio. Queste non soddisfarono però i
produttori, che preferirono dunque congedare l’attore.
È soltanto a questo punto che entra
in gioco Murphy. Questi, fino a quel momento, aveva girato solo i
film 48 ore e Una poltrona per due, ma era una
vera e propria star del Saturday Night Live. L’attore era
venuto a conoscenza della sceneggiatura del film ed espresse il suo
interesse a recitare il ruolo del protagonista. Dopo un incontro
con i produttori, questi riscrissero il personaggio di Foley
affinché potesse adattarsi meglio alla personalità di Murphy. A
sole due settimane dalle riprese, il film trovò così il suo
protagonista. Grazie a Beverly Hills Cop Murphy ebbe modo
di ottenere fama mondiale, dando il via ad una carriera
cinematografica che lo avrebbe portato ad essere uno degli attori
più richiesti degli anni Ottanta e Novanta.
Beverly Hills Cop: dove vedere i
film in streaming
Per gli amanti della trilogia, o per
chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I film di Beverly Hills
Cop sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Microsoft Store, Apple iTunes, Tim Vision e Netflix. Per vederli, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.
Quando J.J. Abrams ha riavviato il franchise di
Star Trek nel 2009, ha creato una linea temporale
alternativa con le versioni più giovani dei personaggi della serie
originale. Nonostante abbia ottenuto recensioni generalmente
positive, l’ultimo capitolo della saga reboot, Star Trek:
Beyond, uscito nel 2016, è stato una delusione al box
office e da quel momento il futuro del franchise è finito in una
sorta di limbo.
Adesso, in una recente intervista
durante lo show The Talk (via
Screen Rant) in occasione della promozione del film
The
Boys in the Band,Zachary Quinto, interprete di Spock nella
nuova saga, ha accennato ad un possibile ritorno per Star Trek
4,
che stando agli ultimi report dovrebbe essere ancora in
sviluppo (insieme ad un altro film del franchise al quale sta
attualmente lavorando Noah Hawley, creatore della serie tv
Fargo).
A Quinto è stato chiesto se sarebbe
disposto a tornare nei panni di Spock per una nuova avventura.
“Assolutamente”, ha risposto l’attore senza esistare.
“Ne parliamo sempre con gli altri membri dell’Enterprise. Siamo
tutti amici nella vita reale. E penso che a tutti piacerebbe
tornare e avere ancora la possibilità di portare avanti la
storia.”
L’attore ha però aggiunto di non
essere a conoscenza dei piani della Paramount in merito al futuro
della saga. “Siamo tutti qui, se vorranno ancora una volta
teletrasportatci”, ha aggiunto Quinto, facendo capire che
tutti gli attori della nuova trilogia sarebbe felici di poter
girare un quarto capitolo.
Erol Ismail, uno degli stuntman che
ha lavorato a Justice
League, ha rivelato perché la Warner Bros. ha deciso
di tagliare dal film la battaglia tra gli Atlantidei e i
Parademoni. Non è un segreto che, dopo l’abbandono di
Zack Snyder, il cinecomic sia stato profondamente
modificato durante la post-produzione e con l’entrata in scena di
Joss Whedon. Tra le varie scene che non sono
finite nella versione cinematografica del film, pare ce ne fosse
anche una in cui avremmo dovuto vedere una grande battaglia tra
l’esercito di Atlantide e quello di Steppenwolf.
Come riportato dal profilo Twitter
The Zack Snyder
Bible, ad Ismail è stato chiesto su Instagram cosa fosse
successo alle scene che lui e i suoi colleghi stuntman avevano
girato in Islanda e che emersero online durante la produzione del
film. L’acrobata ha rivelato che fu la Warner Bros. a chiedere di
tagliare quel momento dal film, perché ritenuto eccessivamente
oscuro. Sfortunatamente, Ismail non ha potuto aggiungere maggiori
dettagli perché ancora vincolato da un accordo di non
divulgazione.
Dal momento che Ismail non ha potuto
fornire ulteriori dettagli sulla scena in questione, è difficile
immaginare cosa volesse intendere con la definizione “troppo
oscura”. Tuttavia, è ipotizzabile che la scena potesse essere in
qualche modo simile a quella in cui le Amazzoni lottano per
difendere la Scatola Madre affidata alla loro custodia. È
importante ricordare che dopo l’uscita di
Batman v Superman: Dawn of Justice, che venne criticato
appunto per il suo tono eccessivamente cupo, la Warner Bros. impose
che i successivi titoli del DCEU avessero un tono molto più
leggero.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.