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X-Men: Funko celebra i 20 anni dei film

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X-Men: Funko celebra i 20 anni dei film

Mentre i film Fox degli X-Men festeggiano il loro 20° anniversario, Funko celebra la ricorrenza con una collezione di Funko Pop! dedicata ai mutanti dei Marvel portati al cinema di Hugh Jackman e compagnia.

Il sito ufficiale Funko ha presentato la nuova linea di personaggi pop in vinile che ricordano gli ultimi due decenni di film degli X-Men. Oltre al Wolverine di Hugh Jackman, ci sono pupazzi dedicato al Ciclope di James Marsden, alla Jean Gray di Famke Janssen e a Tempesta di Halle Berry.

Ci sono anche figure per la Rogue di Anna Paquin, la Mistica di Rebecca Romijn, il Magneto di Ian McKellen e il Professor Xavier di Patrick Stewart. Ma non mancano anche il Nightcrawler di Alan Cummings e Bestia di Kelsey Grammer.

Sebbene il focus principale sia sulla trilogia originale anziché sulla seconda parte dei film, c’è un Funko Pop esclusivo per Walmart! che mostra il giovane Magneto di Michael Fassbender. Infine, Target ha la sua esclusiva con un Mistica metallizzata in versione Funko Pop.

Infine, Wolverine ha non solo la versione con la canotta bianca, ma anche quella con la divisa da X-Men.

Il cinema di Adler Entertainment On demand su Prime Video

Il cinema di Adler Entertainment On demand su Prime Video

In attesa di poter tornare a frequentare regolarmente le sale cinematografiche, la casa di distribuzione Adler Entertainment  offre agli appassionati di cinema l’opportunità di vedere, per la prima volta ospitate all’interno della piattaforma Amazon Prime Video, una selezione di 8 titoli​ provenienti dal proprio listino e appartenenti a generi differenti, in modo da poter soddisfare le esigenze di tutti. Dal mese di maggio, il catalogo della piattaforma Amazon Prime Video si arricchirà dei seguenti titoli proposti da Adler Entertainment che saranno disponibili on demand.

ANIMAZIONE

FREE BIRDS TACCHINI IN FUGA di JIMMY HAYWARD

Free Birds – Tacchini in Fuga: dai produttori di SHREK, il film d’animazione in 3D diretto da Jimmy Hayward. Spassoso viaggio nel tempo di Reggie e Jake, chiamati a salvare la loro specie dal menù del Ringraziamento.

HORROR

BEDEVIL – NON INSTALLARLA di ABEL VANG E BURLEE VANG

Dai creatori di Final Destination. Se Siri diventasse improvvisamente malvagia? Cinque adolescenti ricevono un invito a scaricare un’app, chiamata “Bedevil”, una volta installata inizia a perseguitarli, facendo emergere le loro peggiori paure. Per arrestare questa forza malvagia, i ragazzi devono imparare a fidarsi l’uno dell’altro, contando solo sulla propria intelligenza e coraggio.

1303 di MICHAEL TAVERNA

Mischa Barton, l’indimenticata Marissa Cooper di The O.C., torna protagonista di questo inquietante supernatural horror, remake di un classico giapponese. Janet abbandona la sua famiglia e si trasferisce a vivere da sola. Durante la prima notte nella sua nuova casa qualcosa di soprannaturale sembra impadronirsi dell’appartamento

HANSEL E GRETEL E LA STREGA DELLA FORESTA NERA di DUANE JOURNEY

Dai produttori di Twilight, una nuova rivisitazione in chiave horror della fiaba dei fratelli Grimm. Hansel e Gretel sono due fratelli che vivono in una casetta vicino Pasadena. Gretel e il suo ragazzo fumano parecchia erba e, quando Hansel gli rivela di essere venuto a sapere dell’esistenza di un’anziana signora che spaccia la migliore sul mercato, Gretel manda il suddetto fidanzato a prenderne un po’. Quel che il malcapitato scoprirà è che l’anziana signora è una strega cannibale che cucina le persone attirate con la scusa della vendita della sua erba Black Forest High, per poi succhiargli la giovinezza. La scomparsa conduce Gretel e un’amica alla casa della strega, assieme al boss della droga locale, là scoprirà tutto, rischiando, assieme al fratello giunto in extremis, di finire in forno anch’essa.

COMEDY & DRAMEDY

QUALCOSA DI TROPPO di AUDREY DANA

Avete mai pensato a come sarebbe mettersi nei panni di una persona dell’altro sesso, anche solo per un giorno? Jeanne sicuramente no. Fresca di divorzio, lontano dai suoi figli una settimana su due, Jeanne non vuole più sentire parlare di uomini. Ma un bel giorno, la sua vita prende una svolta totalmente inaspettata: a prima vista non sembra essere cambiato nulla in lei… ad eccezione di un piccolo dettaglio!

LA FAMIGLIA FANG di JASON BATEMAN

Nicole Kidman, Jason Bateman e Christopher Walken sono i Fang, una famiglia fuori dal comune. Caleb e Camilla Fang sono performer le cui creazioni scioccano il pubblico e deliziano gli appassionati d’arte. Protagonisti sin dalla più tenera età sono i loro figli, pedine fondamentali delle loro opere provocatorie spesso al limite tra il genio e la follia. A causa di queste esperienze, Annie e Baxter ormai adulti si sono allontanati dai genitori, e, seppur a distanza, conducono esistenze parallele e altamente problematiche. I fratelli sono costretti a tornare a casa dai loro eccentrici genitori quando, improvvisamente, scompaiono nel nulla. La polizia teme il peggio ma Annie è convinta che si tratti di una nuova performance e che Caleb e Camilla abbiano finto la propria morte per dare vita all’ennesima, bizzarra, “opera d’arte”. Mettendo insieme i pezzi del puzzle dei ricordi della loro infanzia, Annie e Baxter si mettono alla ricerca dei genitori, sperando di scoprire la verità su quanto accaduto e, magari, finire anche per ritrovare se stessi.

ACTION

PAWN – FAI LA TUA MOSSA di DAVID A. ARMSTRONG

Una rapina in un diner degenera col sequestro di alcuni ostaggi. L’obiettivo è quello di recuperare un prezioso hard disk contenuto in una cassaforte che si trova proprio nel retro della tavola calda.

5 Bloods – Come Fratelli: trailer del film Netflix di Spike Lee

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5 Bloods – Come Fratelli: trailer del film Netflix di Spike Lee

Dal vincitore del premio Oscar Spike Lee arriva un nuovo film 5 Bloods – Come Fratelli: la storia di quattro veterani afroamericani: Paul (Delroy Lindo), Otis (Clarke Peters), Eddie (Norm Lewis) e Melvin (Isiah Whitlock, Jr.) – che ritornano in Vietnam. Alla ricerca di ciò che rimane del loro caposquadra, caduto in guerra (Chadwick Boseman) e di un tesoro sepolto, i nostri eroi, riuniti dal preoccupato figlio di Paul (Jonathan Majors), combattono le forze dell’uomo e della natura – mentre affrontano le devastazioni durature dell’immoralità della guerra del Vietnam.

Scritto da Danny Bilson, Paul DeMeo, Kevin Willmott e Spike Lee con Delroy Lindo, Jonathan Majors, Clarke Peters, Norm Lewis, Isiah Whitlock, Jr., Mélanie Thierry, Paul Walter Hauser and Jasper Pääkkönen, Johnny Trí Nguyễn, Lê Y Lan, Nguyễn Ngọc Lâm, Sandy Hương Phạm, con Jean Reno e Chadwick Boseman    

The Umbrella Academy 2: ecco quando usciranno i nuovi episodi

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The Umbrella Academy 2: ecco quando usciranno i nuovi episodi

Netflix ha conferma oggi che laseconda stagione di The Umbrella Academy, la serie tratta dai popolari fumetti vincitori del premio Eisner, creati e scritti da Gerard Way e illustrati da Gabriel Bá, sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 31 luglio 2020.

https://www.youtube.com/watch?v=KOBOygY7Bn0

Nel video annuncio i protagonisti hanno ricreato nelle proprie case la scena iconica della prima stagione, in cui si scatenano sulle note “I think we’re alone now” di Tiffany.

Composta da 10 episodi e prodotta da Universal Content Productions per Netflix, la seconda stagione vedrà il ritorno degli attori protagonisti, tra cui Ellen Page, Tom Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan Gallagher e Justin Min.

Showrunner / Produttore esecutivo: Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon). Produttori esecutivi: Jeff King, Keith Goldberg, Mike Richardson, Gerard Way e Gabriel Bá

Naomi Scott: 10 cose che non sai sull’attrice

Naomi Scott: 10 cose che non sai sull’attrice

Con ruoli da protagonista in recenti film di grande successo, Naomi Scott è diventata una delle attrici di punta del momento, pronta ad affermarsi sempre più nell’industria cinematografica. Apprezzata per la sua versatilità, l’attrice è dunque oggi impegnata su più fronti nel far valere il proprio talento artistico.

Ecco 10 cose che non sai di Naomi Scott.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Naomi Scott marito

Naomi Scott: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film colombiano The 33 (2015), dove recita nei panni della figlia del personaggio interpretato da Antonio Banderas.  Successivamente viene scelta per ricoprire il ruolo di Kimberly, alias Pink Ranger nel film Power Rangers (2017), dove ha modo di recitare con Becky G, Bryan Cranston ed Elizabeth Banks. Il vero successo arriva però nel momento in cui viene scelta per interpretare Jasmine nel live action Disney di Aladdin (2019), con Will Smith. Nello stesso anno è poi protagonista del film Charlie’s Angels, con Kristen Stewart e Ella Balinska.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Il primo ruolo ricoperto dalla Scott è stato quello di Megan per la serie televisiva Life Bites (2009), per poi recitare nel film Lemonade Mouth (2011), e in seguito in Terra Nova (2011), dove interpreta il ruolo di Maddy Shannon. Prende poi parte a due episodi della serie televisiva Lewis (2015).

8. Ha scritto, diretto e prodotto un cortometraggio. Nel 2019 la Scott esordisce alla regia del suo primo cortometraggio, scritto insieme al marito. Si tratta di Forget You, visibile su YouTube, che attraverso l’elemento musicale esplora le difficoltà del dimenticare chi si è amato. Per l’occasione, la Scott ha inoltre ricoperto per la prima volta anche il ruolo di produttrice.

Naomi Scott: chi è suo marito

7. Ha sposato uno sportivo. Dal 2010 l’attrice ha una relazione con il calciatore inglese Jordan Spence, appartenente alla squadra ADO Den Haag. La coppia si è in seguito sposata nel giugno 2014, mantenendo privata la cerimonia. I due, infatti, già piuttosto esposti al pubblico per via dei loro mestieri, cercano di mantenere il più possibile un velo di riservatezza sulla propria vita privata.

Naomi Scott in The Martian

6. Ha un piccolo ruolo nel film. Nel 2015, ancora semi sconosciuta, l’attrice ottiene una piccola parte nel film The Martian, con Matt Damon. Qui è membro del JPL, ovvero il Jet Propulsion Laboratory, ma il suo personaggio compare soltanto sullo sfondo della scena in cui compare. Nella versione estesa del film, invece, l’attrice è possibile sentire l’attrice recitare alcune battute.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Naomi Scott Speechless

Naomi Scott canta Speechless in Aladdin

5. Ha interpretato il nuovo brano nel film. Per il film live action di Aladdin sono stati riproposti alcuni dei celebri brani dell’originale animato, a cui si è aggiunto il nuovo brano Speechlees, in italiano tradotto come La mia voce. Il brano, che ha ricevuto una nomination come miglior canzone ai Critics’ Choiche Award come miglior canzone, è stato personalmente eseguito dalla Scott, che oltre ad essere attrice è anche un’affermata cantante.

Naomi Scott in Aladdin

4. Stava quasi per non ottenere la parte. Presentatasi per il ruolo della principessa Jasmine, l’attrice stava inizialmente perdendo la parte in favore di un’altra attrice, di origini indiane. Tuttavia, infine, il regista Guy Ritchie decise di optare per la Scott poiché aveva riscontrato un maggior chimica di coppia con l’interprete di Aladdin.

3. Ha ottenuto significativi riconoscimenti. Per il suo ruolo nel film l’attrice è stata particolarmente lodata per aver saputo rendere autoritario e caratterialmente forte il personaggio di Jasmine. La Scott è stata poi nominata ai Saturn Awards come miglior attrice non protagonista, mentre ha vinto il Teen Choice Awards come miglior attrice in un film fantasy/sci-fi.

Naomi Scott in Charlie’s Angels

2. Aveva già lavorato con la regista del film. Nel film Power Rangers, l’attrice aveva avuto modo di lavorare con Elizabeth Banks, che lì interpretava il ruolo della villain. Colpita dalle capacità della Scott, la Banks decise di tenerla in considerazione per un ruolo nel suo film Charlie’s Angels, all’epoca in pre-produzione. Alla fine, le affidò quello di Elena Houghlin, una delle tre protagoniste.

Naomi Scott: età e altezza

1. Naomi Scott è nata a Londra, in Inghilterra, il 6 maggio 1993. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

Dacre Montgomery: 10 cose che non sai sull’attore

Dacre Montgomery: 10 cose che non sai sull’attore

Promettente interprete, Dacre Montgomery si è ad oggi distinto tanto al cinema quanto in televisione, prendendo parte a titoli dal grande successo di pubblico. In particolare, è noto per il suo ruolo nella serie Stranger Things, dove si è affermato come uno dei personaggi principali, nonché uno tra i più iconici.

Ecco 10 cose che non sai su Dacre Montgomery.

Dacre Montgomery fidanzata

Dacre Montgomery: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in un noto reboot cinematografico. L’attore ha compiuto il suo debutto cinematografico con l’horror Meglio stare attenti (2016), per poi ottenere il ruolo del protagonista nella commedia Tre uomini e una bara (2017). La grande notorietà arriva poi con il film Power Rangers (2017), reboot dei precedenti lungometraggi dedicati ai noti personaggi. Qui ricopre il ruolo di Jason, alias Red Ranger, recitando accanto agli attori Bryan Cranston, Becky G, Naomi Scott ed Elizabeth Banks.

9. Ha partecipato ad una nota serie TV. Nel 2017 l’attore viene scelto per interpretare il ruolo del violento e imprevedibile Billy Hargrove nella serie Netflix Stranger Things, comparendo a partire dalla seconda stagione. Grazie a tale ruolo, l’attore ha la possibilità di recitare accanto agli attori Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolfhard e Millie Bobby Brown.

8. Ha scritto, diretto e prodotto un cortometraggio. Nel 2020 Montgomery debutta alla regia del cortometraggio In Vitro, da lui anche scritto. Questo narra la storia di Amanda, una donna che crea una realtà idilliaca in cui il suo bambino non è frutto di uno stupro. A recitare nel ruolo della protagonista è l’attrice Naomi Scott, con cui Montgomery aveva collaborato nel film Power Rangers.

Dacre Montgomery è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 6,5 milioni di persone. All’interno di questo, Montgomery è solito pubblicare fotografie di varia natura, portando avanti alcuni suoi progetti artistici. In particolare, è solito promuovere i titoli in cui recita, come anche immagini dagli eventi di gala a cui prende parte.

Dacre Montgomery: chi è la sua fidanzata

6. Ha una relazione con una modella. L’attore è da qualche anno impegnato sentimentalmente con la modella australiana Liv Pollock. I due sono molto riservati circa la propria vita sentimentale, non rilasciando nessun dettaglio a riguardo. Hanno inoltre dichiarato come la crescente notorietà di entrambi non abbia influito sul loro rapporto, il quale rimane lontano dagli eccessi della mondanità.

Dacre Montgomery Stranger Things

Dacre Montgomery in Stranger Things

5. Ha dovuto trovare il modo di fingere tensione verso una sua collega. Nella celebre serie Netflix, l’attore ricopre il ruolo di Bill Hargrove, fratellastro maggiore di Max Mayfield, interpretata da Sadie Sink. I due attori nella realtà hanno un ottimo rapporto, e perciò gli è stato difficile dar vita alla tensione presente tra i rispettivi due personaggi. Per ottenerla hanno dovuto lavorare a lungo affinché risultasse credibile.

4. Il suo personaggio non era inizialmente previsto. L’idea iniziale degli autori della serie era che una delle nemesi umane fosse il personaggio di Steve. Tuttavia, dato l’apprezzamento del pubblico nei suoi confronti, questi venne fatto diventare un buono. Per sopperire a tale mancanza, allora, fu introdotto il personaggio di Bill, per il quale Montgomery era un perfetto candidato.

Dacre Montgomery: il suo fisico

3. Ha dovuto perdere massa muscolare per il ruolo in Stranger Things. Al momento di assumere il ruolo, Montgomery aveva da poco terminato di prendere parte al film Power Rangers, per il quale aveva costruito un fisico particolarmente scolpito. Per assumere i panni di Bill, invece, decise di perdere molta della massa muscolare acquisita, poiché riteneva che non sarebbe stata in linea con il personaggio.

Dacre Montgomery in Power Rangers

2. Il suo personaggio doveva avere risvolti più romantici. Montgomery ha dichiarato che tra il suo personaggio e quello di Kimberly, interpretato dall’attrice Naomi Scott, doveva inizialmente esserci una storia d’amore molto più approfondita. Si decise però di non utilizzarla subito, lasciando aperto il futuro sentimentale dei personaggi in vista dei sequel.

Dacre Montgomery: età e altezza

1. Dacre Montgomery è nato a Perth, in Australia, il 22 novembre 1994. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Oblivion: 10 cose che non sai sul film

Oblivion: 10 cose che non sai sul film

Affermatosi come uno dei più apprezzati film di fantascienza del 2013, Oblivion ha dimostrato per l’ennesima volta di cosa può essere in grado oggi la computer grafica, sfoggiando ambienti ed effetti speciali particolarmente all’avanguardia. Scritto e diretto da Joseph Kosinski, Oblivion è stato anche un buon successo di pubblico, grazie al sostegno del quale ha potuto guadagnare il doppio del suo budget.

Ecco 10 cose che non sai di Oblivion.

Parte delle cose che non sai sul film

Oblivion film

Oblivion: la trama del film

10. È ambientato in un mondo post-apocalittico. Le vicende del film si svolgono nel 2077, ed il pianeta terra è un posto ormai inospitale per via di una guerra tra umani e alieni. Per sopravvivere, i superstiti decidono di trasferirsi sul pianeta Titano, dove poter ricominciare una pacifica esistenza. Incaricato di gestire le ultime operazioni di evacuazione, Jack Harper inizia però ad avere misteriose visioni, che potrebbero portarlo a scoprire una verità terrificante.

9. La storia è tratta da una graphic novel. La storia narrata nel film venne inizialmente concepita dal regista Kosinski come un breve racconto, divenuto poi una graphic novel rilasciata nel 2010 e dal buon successo di pubblico. Per anni il suo autore tentò di adattare la sua storia in un lungometraggio, e quando nel 2011 la Universal acquisì i diritti dell’opera questo suo desiderio poté finalmente diventare realtà.

Oblivion: il cast del film

8. Tom Cruise volle a tutti i costi far parte del film. Ad interpretare il protagonista Jack Harper è l’attore Tom Cruise, il quale colpito dai precedenti film di Kosinski si propose per avere un ruolo in Oblivion. Affascinato dal progetto, e amante della fantascienza, decise anche di collaborare alla scrittura del suo personaggio.

7. Ci fu un’agguerrita selezione per il ruolo della protagonista femminile. Per il ruolo della misteriosa Julia Rusakova furono prese in considerazione diverse attrici. La prima scelta era Jessica Chastain, la quale però rinunciò alla parte. Furono poi provinate anche Olivia Wilde e Noomi Rapace, ma ad ottenere il ruolo fu infine l’ucraina Olga Kurylenko.

6. Per prepararsi al ruolo, la Kurylenko ha guardato dei film in particolare. Per l’attrice, Oblivion rappresentava il primo confronto con il genere fantascienza. Stando a quanto da lei dichiarato, per prepararsi a quest’esperienza ha guardato molti filmati sull’addestramento degli astronauti, e di essersi basata molto anche su film di fantascienza come Solaris o romantici come Casablanca.

Parte delle cose che non sai sul film

Oblivion cast

Oblivion: gli altri attori presenti nel film

5. Nel film recita anche un noto premio Oscar. Ad avere un significativo ruolo nel film è anche l’attore Morgan Freeman, che ricopre il ruolo di Malcolm Beech. Questi era il leader della resistenza umana contro la misteriosa invasione. Il suo personaggio, benché inizialmente misterioso, avrà un ruolo chiave nell’evoluzione della storia e dello stesso protagonista.

Oblivion: altri film simili

4. Fa parte di un ricco genere di film. Nel corso della storia del cinema sono innumerevoli i film di fantascienza che si concentrano sull’invasione extraterrestre. Tra i film più recenti che svelano somiglianze con Oblivion si possono elencare La guerra dei mondi (2005) e Edge of Tomorrow (2014), entrambi con Cruise protagonista, After Earth (2013), con Will Smith, Independece Day: Rigenerazione (2016), con Jeff Goldblum, e Ultimatum alla terra (2008) con Keanu Reeves.

Oblivion: la spiegazione del finale

[ALLERTA SPOILER]

3. Un grande colpo di scena si manifesta verso il finale. In Oblivion Jack esegue gli ordini della stazione spaziale TET, la quale si occupa di mantenere in vita la razza umana. Tuttavia, avviandosi verso il finale, il film rivela un grande colpo di scena nel momento in cui il protagonista si scopre essere un clone incaricato di uccidere quelli che crede essere i superstiti di una razza aliena, gli Scavengers. Questi in realtà si rivelano essere umani, a cui l’organizzazione aliena TET dà la caccia.

2. La minaccia non è quella che ci si aspetterebbe. Alla fine del film, dunque, la vera minaccia si rivela essere la spietata organizzazione aliena. La missione di Jack a questo punto cambia, e diventa quella di neutralizzare quelli che credeva fossero i rappresentanti del bene. Per farlo, si avvale delle sue competenze tecniche, arrivando ad attivare l’unità di carburante che funge da bomba nucleare, la quale distrugge la stazione TET.

1. Il finale riapre alla speranza. L’ultima scena del film è ambientata tre anni dopo tali eventi, e vede Julia intenta a crescere la figlia che aveva concepito con Jack. Questi, sacrificatosi per distruggere la minaccia aliena, è ormai un lontano ricordo. Inaspettatamente, però, l’arrivo di un suo clone sopravvissuto diventerà l’occasione di riunire la famiglia e dare una nuova speranza per la vita sulla terra.

Fonte: IMDb

Honey Boy: il biopic su Shia LaBeouf su CHILI

Honey Boy: il biopic su Shia LaBeouf su CHILI

Dall’Oscar al Sundance, da Cannes ai Golden Globe: su CHILI continuano ad arrivare le grandi prime visioni con titoli d’autore e film pluripremiati.

In esclusiva sulla piattaforma, e direttamente in digitale dopo il mancato arrivo in sala causa Coronavirus, ecco Honey Boy, film sull’infanzia di Shia LaBeouf scritto e interpretato dallo stesso attore e vincitore del Premio della Giuria al Sundance.

Honey Boy, recensione del film con Shia LaBeouf

Ma non solo: finalmente in streaming ecco anche il caso cinematografico dell’anno, Parasite di Bong Joon-ho, Palma d’oro a Cannes 2019, vincitore di un Golden Globe nonché di quattro Oscar, tra cui quello per il miglior film, prima pellicola non in lingua inglese a vincerlo.

E sempre dalla scorsa edizione di Cannes arriva anche un altro titolo inedito direttamente in digitale: The Lighthouse di Robert Eggers, capolavoro in bianco e nero con la coppia Robert Pattinson e Willem Dafoe.

Honey Boy: Shia LaBeouf irriconoscibile sul set del film sulla sua vita

Ma per chi ha nostalgia di Cannes, in assenza della vera rassegna ecco altri titoli d’autore presentati nell’edizione 2019 e finalmente disponibili su CHILI.com: Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma, il raffinato film brasiliano La vita invisibile di Eurídice Gusmão, La ragazza d’autunno di Kantemir Balagov, L’età giovane dei Dardenne e Il lago delle oche selvatiche di Diao Ynan.

I Miserabili, recensione del film di Ladj Ly

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I Miserabili, recensione del film di Ladj Ly

Presentato a Cannes 2019 in Concorso, arriva finalmente in Italia I Miserabili, il film di Ladj Ly che inaugura la piattaforma Mio Cinema.

Il titolo parla chiaro, ma forse non nel modo in cui ci si aspetta. Ly parte, in effetti, dal classico della letteratura francese scritto da Victor Hugo, ma ne racconta solo il senso, il nucleo tematico, lasciando da parte qualsiasi tentativo di trasposizione letterale del romanzo, evitando l’attualizzazione delle vicende dei ben noti miserabili protagonisti.

L’operazione di Lyn è invece fotografica, dal momento che si sofferma su quello che è oggi la Francia. Il film si apre durante i Mondiali del 2018, precisamente durante la finale della World Cup, in cui la Francia batte la Croazia e la nazione sembra felice e pacificata, sotto al tricolore che sventola, mentre la folla festante inneggia ai propri eroi.

I Miserabili, la periferia della Ville Lumière

I MiserabiliIl racconto si sposta però rapidamente in periferia, un luogo lasciato in genere fuori dai racconti glamour che il cinema ha sempre offerto della Città delle Luci. È come se il percorso di Hugo venisse seguito al contrario: se l’autore transalpino parte dalle singole miserie dei suoi protagonisti per raccontarne poi la comunanza in lotta, Ly fa il contrario e, dalla scena di comunione festosa per la vittoria ai mondiali, che sembra appianare le differenze e le resistenze di una città e di un Paese difficile, va a raccontare le singole storie, le miserie individuali.

E così, siamo trascinati nella periferia parigina, dove il contrasto sociale è fortissimo, contrasto tra diverse etnie, tra diversi gruppi criminali, tra spacciatori e papponi, tra adulti che cannibalizzano lo spazio e bambini che cercano di trovarne un po’ per loro, imitandoli, tra criminali e polizia, e tra poliziotti buoni e cattivi.

Così, seguendo le orme de L’Odio di Mathieu Kassovitz, ma senza quelle derive violente, I Miserabili si muove a metà tra la volontà di raccontare e drammatizzare una condizione sociale problematica e la giusta distanza che c’è tra una tragedia e il drone che la inquadra, sempre a debita distanza. L’espediente vuole essere stilistico, ma il risultato è quello di allontanare sia lo spettatore che il filmmaker stesso da ciò che racconta, e questa sensazione di volontà di distanziarsi da quella miseria ce la dà anche la scelta di seguire, nel loro privato, i poliziotti.

Nuovi Gavroche, che cambiano nome ma non condizione

L’intenzione è chiara, il regista vuole a tutti i costi mettere sullo stesso piano entrambi gli schieramenti, dare spessore e umanità anche a quelli che nella lotta di classe sono considerati i “cattivi”, tuttavia il risultato è quello di un appiattimento, così che il racconto perde profondità, fino alla scena finale.

L’assalto dei ragazzini, contro la polizia, contro i boss di quartiere, contro qualsiasi tipo di autorità che li vede relegati ai margini è lo sfogo ultimo, la via di fuga tragica che, inevitabilmente li porterà a pagare un prezzo alto per aver osato ribellarsi. Ma Ly non ce lo racconta, chiude sul nero, e lascia all’oblio quella miseria a cui non è riuscito a dare giustizia. Novelli Gavroche, quei ragazzini hanno forse cambiato nome, ma non condizione.

Segno di una realtà viva e problematica, I Miserabili si limita ad occupare un territorio incerto, mettendo di continuo della distanza di sicurezza tra chi racconta e chi viene raccontato e trovando in questa cautela il suo limite più grande.

Morto Michel Piccoli, aveva 94 anni

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Morto Michel Piccoli, aveva 94 anni

Si è spento all’età di 94 anni Michel Piccoli. A darne notizia è la famiglia all’agenzia di stampa AFP.

Vera e propria icona del cinema europeo, Piccoli ha avuto una lunghissima carriera, lavorando con i registi più grandi del panorama mondiale. Non solo i francesi Jean Renoir e Claude Sautet, con cui ha lavorato tantissimo, ma anche Agnès Varda, Alfred Hitchcock, Costa-Gavras.

Anche il cinema italiano lo ha immortalato, amandolo molto. Nel 1980, infatti, vinse il premio per il migliore attore, a Cannes, grazie a Salto nel vuoto, di Marco Bellocchio, mentre più recente è la sua interpretazione di un papa riluttante in Habemus Papam di Nanni Moretti.

Star Wars: 10 celebri registi che hanno quasi diretto un film della saga

Nonostante la saga di Star Wars sia stata ideata da George Lucas, a parte il primo episodio della trilogia originale e i tre episodi della trilogia prequel, non tutti i film del franchise sono stati da lui diretti: L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi sono stati affidati ad altri due registi, così come l’intera trilogia sequel, affidata nelle mani di J.J. Abrams prima e di Rian Johnson dopo, e poi ancora di Abrams.

Da quando la Disney ha acquistato la Lucasfilm, numerosi sono stati i progetti legati all’universo di Star Wars che hanno visto il coinvolgimento di registi anche parecchio importanti, ma che alla fine non sono mai stati realizzati. Ecco di seguito 10 celebri registi che hanno quasi diretto un film della saga di Star Wars:

Steven Spielberg – Il ritorno dello Jedi

 

La prima scelta di George Lucas per la regia de Il ritorno dello Jedi fu proprio il suo caro amico Steven Spielberg, con lo stesso che all’epoca della proposta non vedeva l’ora di prendere in mano le redini del progetto. Tuttavia, Lucas aveva da poco abbandonato la Director’s Guild of America, quindi la produzione del filma avrebbe avuto luogo senza il sostegno della celebre associazione di registi americana. La stessa non avrebbe mai permesso ad uno dei suoi membri di dirigere un film senza la sua approvazione, così Spielberg si vide costretto a rinunciare alla regia del film. 

Matthew Vaughn – Il risveglio della Forza

Quando Il Risveglio della Forza era ancora in fase di sviluppo, a Matthew Vaughn, regista di Kick-Ass, venne offerto di dirigere il film. Purtroppo, il regista non aveva approvato il grado di violenza che sarebbe stato mostrato nel film, né tantomeno era d’accordo con alcune scelte relative al casting, così rifiutò la regia, dedicandosi alla realizzazione di Kingmsman. Prima di Abrams, altri registi che la Lucasfilm cercò di coinvolgere furono Christopher Nolan, David Fincher, Joss Whedon, Ben Affleck, Guiller del Toro, Peter Jackson e anche Rian Johnson, che avrebbe poi diretto Gli Ultimi Jedi.

Josh Trank – Spin-off su Boba Fett

A pochi anni dall’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, nei piani relativi al futuro della saga di Star Wars sul grande schermo c’era anche uno spin-off della serie “antologica” (la stessa a cui appartengono Rogue One e Solo) dedicato a Boba Fett. La sceneggiatura avrebbe portato la firma di Simon Kinberg (celebre produttore della saga degli X-Men e regista di Dark Phoenix), mentre dietro la macchina da presa avremmo dovuto vedere Josh Trank. Il regista, però, abbandonò il progetto a causa di alcune divergente creative con la Lucasfilm. Di recente, è stato proprio Trank ha rivelare di aver abbandonato il progetto perché sapeva che, se non l’avesse fatto, l’avrebbero comunque licenziato….

Robert Zemeckis – La minaccia fantasma

 

Anche se alla fine è stato George Lucas a dirigere l’intera trilogia prequel della saga di Star Wars, inizialmente lo stesso aveva pensato di affidare i film ad altri colleghi. Uno dei registi che vennero contattati per la regia de La minaccia fantasma fu Robert Zemeckis, il celebre “papà” della saga di Ritorno al futuro. La regia del film venne offerta anche a Steven Spielberg (di nuovo!) e a Ron Howard (che avrebbe poi diretto lo spin-off Solo). 

Phil Lord & Chris Miller – Solo: A Star Wars Story

Parte della scarsa riuscita di Solo: A Star Wars Story è dovuta al fatto che metà del film è stato in realtà diretto da Phil Lord & Chris Miller, registi di The Lego Movie che vennero poi licenziati dalla Lucasfilm e sostituiti nel bel mezzo della produzione da Ron Howard. Stando alle varie voci che si sono susseguite negli anni, Lord & Miller volevano realizzare un film in pieno stile Guardiani della Galassia, con i creativi della Lucasfilm che erano semplicemente terrorizzati all’idea.

David Lynch – Il ritorno dello Jedi

Quando George Lucas era alla ricerca di un regista per Il ritorno dello Jedi, lo stesso provò a coinvolgere nel progetto nientemeno che David Lynch. Questo perché Lucas era un grandissimo fan di Eraserhead – La mente che cancella e di The Elephant Man, che avevano da pochi anni messo in luce, ad Hollywood, il talento creativo e visionario di Lynch. Ad ogni modo, Lynch pensava che il suo stile potesse letteralmente fare a pugni con la visione di Lucas, con quest’ultimo che avrebbe vinto qualsiasi tipo di battaglia creativo, così rifiutò l’incarico e si dedicò alla realizzazione di Dune.

Brad Bird – Il risveglio della Forza

Prima che J.J. Abrams venisse incaricato di dirigere il primo episodio della trilogia sequel, la sedia di regia venne proposta a Brad Bird, regista de Gli Incredibili. Bird, però, rifiutò l’incarico per potersi dedicare alla realizzazione di un progetto totalmente originale, quello che è poi diventato Tomorrowland con George Clooney. Anni dopo, Bird dichiarò che quella è stata una delle decisioni più difficili che abbia mai dovuto prendere nel corso della sua carriera.

James Mangold – Spin-off su Boba Fett

james mangold

Dopo che Josh Trank abbandonò la regia dello spin-off su Boba Fett, la Lucasfilm propose il progetto a James Mangold. Il regista di Logan avrebbe dovuto occuparsi tanto della regia quanto della sceneggiatura, facendone probabilmente una sorta di western ambientato nello spazio. Il progetto, però, naufragò nuovamente e la Lucasfilm decise di dare poi vita a The Mandalorian, la prima serie live action ambientata nell’universo di Star Wars

Paul Verhoeven – Il ritorno dello Jedi

Dopo che Steven Spielberg si trovò costretto a rifiutare la regia de Il ritorno dello Jedi, lo stesso consigliò a George Lucas di affidare la regia del film a Paul Vehroeven: Lucas però non era troppo convinto del talento del regista, soprattutto dopo aver visto il suo film Spetters, che dal punto di vista visivo pare non l’abbia mai troppo convinto. Anche David Cronenberg venne considerato per la regia, ma rifiutò per dirigere il suo Videodrome e l’adattamento di Stephen King, La zona morta.

Colin Trevorrow – L’ascesa di Skywalker

Quando Episodio IX era ancora in fase di sviluppo, Colin Trevorrow venne assunto dalla Lucasfilm per occuparsi della regia e della sceneggiatura del film insieme a Derek Connolly. Purtroppo, Trevorrow abbondò il progetto e venne sostituito da J.J. Abrams. Ancora oggi i motivi del ritiro di Colin Trevorrow non sono del tutto chiari, ma pare che le solite “differenze creative” abbiano portato il regista e sceneggiatore ad allontanarsi da Kathleen Kennedy e dalla Lucasfilm. Proprio di recente sono emersi online i dettagli sul film mai realizzato da Trevorrow, che avrebbe dovuto chiamarsi Duel of the Fates.

Fonte: Screen Rant

Homecoming – seconda stagione: la recensione della serie Amazon Prime Video

All’interno dell’industria dello spettacolo statunitense, i reduci di guerra sono da sempre uno dei soggetti privilegiati. Il loro reinserimento nella società è tutt’oggi una problematica mai realmente risolta, e la serie Amazon Prime Homecoming continua a riflettere a riguardo, confezionando il tutto in un contesto che a suo modo dialoga con la fantascienza. Ideata a partire dall’omonimo podcast degli autori Eli Horowitz e Micah Bloomberg, la serie è ora pronta a rivelare la sua seconda stagione, dopo quella con protagonista Julia Roberts, rilasciata nel 2018.

La Roberts non sarà tuttavia presente nei nuovi episodi, che si avvalgono invece di nuovi protagonisti, come gli attori Janelle Monáe Chris Cooper, alcuni personaggi già noti e lo stesso universo narrativo. Ciò non la rende propriamente una serie antologica, quanto invece un’evoluzione di quanto visto precedentemente. Se una storia legata al mondo mostratoci si è conclusa, ve ne sono altre da poter raccontare e che permettono di andare ancor più a fondo rispetto a quei misteri rimasti irrisolti.

Stavolta lo spettatore si troverà a seguire le vicende di una donna risvegliatasi improvvisamente all’interno di una barca in mezzo ad un lago. Questa non ricorda né chi è, né come sia finita lì. La sua ricerca la porterà però ad imbattersi nella nota Geist Group, compagnia impegnata nell’iniziativa Homecoming, destinata alla reintegro nella società dei reduci. Nel momento in cui il mistero si infittisce, pericolose rivelazioni verranno alla luce.

L’essenziale è il segreto

Nel dare un seguito a quanto narrato nella prima stagione, Homecoming dimostra di voler continuare a perseguire il detto secondo cui “meno è più”. Con i suoi episodi da circa trenta minuti l’uno, infatti, si concentra solamente su ciò che è essenziale alla storia e al suo mistero. Non vi è tempo per particolari sottotrame o ulteriori tematiche, che potrebbero invece far perdere il focus centrale. E nel trattarlo, si raccoglie quanto rimasto in sospeso nella precedente stagione per darvi qui uno sviluppo, il tutto mantenendo quel ritmo pacato che aveva caratterizzato gli episodi del 2018.

Al contrario, i due autori dimostrano di aver ulteriormente raddrizzato il tiro, eliminando tutte quelle particolarità estetiche che avevano finito con il rendersi di troppo nella prima stagione, rendendone faticosa la visione. Con questa ricerca per l’essenziale, tanto nella scrittura quanto nella messa in scena, è invece possibile concentrarsi sui grandi meccanismi che muovono la storia e le sue tematiche.

Al centro di tutto vi è nuovamente la manipolazione della mente, e l’uso che si potrebbe fare di tale capacità. Forze positive e negative si muovono nei confronti di tale conquista, e nel centellinare i propri indizi la serie si conferma come un affascinante thriller, dotato di elementi, se non fantascientifici, certamente distopici. L’ulteriore riduzione degli episodi, da dieci a sette, permette inoltre di vivere in modo più concentrato i pochi essenziali eventi che si manifestano, anche se in più occasioni questi si dimostrano essere piuttosto dimenticabili.

Homecoming Amazon

Homecoming è una serie complessa da catalogare

Come già avvenuto per la prima stagione, continua ad essere difficile ricondurre Homecoming a delle etichette prestabilite, e proprio questa sua complessità è certamente un gradito elemento, il quale contribuisce alla sua originalità. Aver rinnovato molto del suo volto, con nuovi protagonisti e vicende, inoltre, permette di aggiungere sfumature che dovrebbero rendere sempre più intrigante il mondo che i due autori vogliono narrare, cosa che però non sempre qui si verifica. Se, infatti, come accennato, da un punto di vista estetico questa seconda stagione dimostra uno sviluppo rispetto alla precedente, altrettanto non si può dire a livello narrativo.

Probabilmente è anche per via del discontinuo coinvolgimento che genera, che nel giungere alla sua conclusione Homecoming potrebbe risultare indigesta. Con un finale brusco, in linea con quello della precedente stagione, la serie sembra pronta a cambiare ancora, a portare i suoi spettatori su altre strade, lasciando però in sospeso dettagli che si spera possano trovare evoluzione con un’eventuale terza stagione.

Ad ogni modo, Homecoming va ad aggiungersi all’ampio catalogo di Amazon Prime Video, il quale nell’ultimo anno sembra aver puntato molto su serie dal sapore fantascientifico, come Tales of the Loop e Upload, quasi come se volesse dar vita ad un grande mosaico nel quale, al di là del genere, è possibile ritrovare le evoluzioni, naturali o meno, dell’essere umano contemporaneo. E di tale operazione, Homecoming è certamente un tassello degno di nota.

Deadpool 3: Ryan Reynolds merita il totale controllo per Rob Liefeld

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In attesa di scoprire quali saranno i piani della Disney relativi al futuro di Deadpool 3, in una recente intervista con io9.com Rob Liefeld, creatore del personaggio, ha spiegato che dal suo punto di vista, il nuovo film sul Mercenario Chiacchierone non sembra essere una priorità dei Marvel Studios; ciononostante, quando il film entrerà finalmente in produzione, Liefeld non ha dubbi al riguardo: Ryan Reynolds dovrà avere il pieno controllo creativo sulla storia. Queste le sue dichiarazioni in merito:

“La mia opinione è che a Ryan Reynolds andrebbero consegnate le redini del progetto e che sia lui a guidare la nave. Come collegare i personaggi, ecc… dateli tre personaggi che possa far interagire tra loro e lasciatelo creare! Se le persone mi chiedono cosa voglio vedere in Deadpool 3, è da qui che tutto deve avere inizio. Per favore, non togliete a Ryan il ruolo che ha sempre avuto. Dategli soltanto libero controllo.”

Di recente, parlando proprio di Deadpool 3, Ryan Reynolds aveva dichiarato: “Deadpool era di proprietà della Fox e adesso è passato alla Marvel, di proprietà della Disney. In entrambi i casi, vedo infinite possibilità. Se Deadpool dovesse davvero finire nell’Universo Cinematografico Marvel, sarebbe esplosivo e straordinario. Sarebbe un territorio straordinario in cui giocare. E anche se dovesse continuare a fare universo a sé, intravedo sempre infinite possibilità. Sto scrivendo il terzo film con Rhett Reese e Paul Wernick, due ragazzi geniali e straordinari in tantissimi modi diversi. Ci divertiamo veramente tanto insieme. Di solito lavoriamo al film proprio nella stanza in cui mi trovo adesso. E ce la spassiamo alla grande. C’è ancora tanto da raccontare. Speriamo di realizzare questo film prima o poi. Più prima, che poi.”

LEGGI ANCHE – Deadpool 3: 10 eroi del MCU che vorremmo vedere nel film

Deadpool è un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai minori? Deadpool 3 rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?

Vi ricordiamo che a confermare l’ingresso di Deadpool nel MCU era stato Alan Horn, presidente di Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel che presto arriverà un altro titolo della serie di film con Ryan Reynolds.

Justice League: Zack Snyder ha mostrato la #SnyderCut alla DC

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Secondo alcune recenti voci, il regista Zack Snyder avrebbe mostrato, attraverso una proiezione riservata, la famigerata #SnyderCut di Justice League ai dirigenti della DC.

Come si legge su Heroic Hollywood, una fonte anonima avrebbe rivelato: “Sembra che qualcosa si stia muovendo in relazione alla #SnyderCut di Justice League. Al momento non sappiamo se Snyder si stia preparando per una speciale proiezione del film insieme ai fan o se la versione del film mai arrivata al cinema verrà distribuita in home video e/o in streaming. Ciò che è quasi certo è che la #SnyderCut non arriverà in sala.”

Al momento, né la DC né la Warner Bros. hanno confermato nulla in merito al futuro della #SnyderCut di Justice League. Inoltre, la fonte sottolinea che c’è anche la possibilità che il taglio inedito di Snyder possa arrivare direttamente sul servizio di streaming HBO Max, ma anche in questo caso è doveroso attendere tutte le conferme (o le eventuali smentite) del caso.

Fin dall’uscita in sala del cinecomic, Zack Snyder non ha mai perso occasione per mostrare attraverso il web diverse immagini della sua versione di Justice League mai vista al cinema, a tal punto che i fan si sono uniti dando vita ad un vero e proprio movimento, esploso su Twitter come #ReleaseTheSnyderCut.

Ricordiamo che dopo che il regista decise di abbandonare il progetto, i lavori sul film vennero portati a compimento da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron.

LEGGI ANCHE – James Mangold nella bufera per “colpa” della Justice League #SnyderCut

Negli ultimi mesi sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

The Mandalorian 2: Timothy Olyphant nel cast

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The Mandalorian 2: Timothy Olyphant nel cast

Arriva da Deadline la conferma che la star di Deadwood Timothy Olyphant si unisce al casti di The Mandalorian 2, l’attesissima seconda stagione della serie che arriverà su Disney+.

Il noto sito americano annuncia che l’attore ha firmato per entrare a far parte del cast della nuova stagione anche se non ha reso noto nessun dettaglio su quale personaggio interpreterà. Non è chiaro nemmeno se sarà un nuovo personaggio o un personaggio famoso dell’universo esteso di Star Wars.

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv The Mandalorian live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

La serie è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

The Batman: Colin Farrell e l’esplorazione della mitologia

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The Batman: Colin Farrell e l’esplorazione della mitologia

Colin Farrell raccoglierà l’eredità di Danny DeVito e interpreterà Pinguino nell’attesissimo The Batman di Matt Reeves. In attesa di capire quando la produzione del film potrà ufficialmente ripartire (ricordiamo che in Italia le sale cinematografiche riapriranno ufficialmente dal prossimo 15 giugno), è stato proprio Farrell a rilasciare un’intervista a GMA News Online in cui ha spiegato cosa significa per lui entrare a far parte dell’universo di Batman ed esplorare la mitologia del Cavaliere Oscuro.

“Far parte di quell’universo è incredibile”, ha spiegato Colin Farrell, che durante l’intervista ha fatto riferimento alle numerose versioni di Batman con cui è cresciuto, dalla serie tv anni ’60 con Adam West fino ai due film diretti da Tim Burton. L’attore ha poi elogiato anche la trilogia di Christopher Nolan e ha dichiarato: “Far parte di quella mitologia, di tutto quel folklore, è qualcosa di nuovo e di incredibilmente eccitante.”

Farrell ha poi parlato nello specifico del personaggio di Pinguino e di quanto sia entusiasta di poterlo interpretare al cinema: “È stato molto divertente dedicarsi alla creazione, anche in termini estetici, del personaggio e sono entusiasta all’idea di poterlo portare di nuovo sul grande schermo, anche se nel film non farò tantissimo. Ho le mie scene a disposizione e alcune saranno veramente incredibili. Sento di aver avuto la possibilità di esplorare davvero il personaggio. Ci ho messo tanto del mio e spero si percepisca. Siamo comunque ancora all’inizio di questo incredibile viaggio. Non vedo l’ora di tornare sul set.”

LEGGI ANCHE – The Batman: Andy Serkis sul rapporto tra Bruce e Alfred

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Cinema e teatri aperti il 15 giugno, ecco regole e condizioni

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Cinema e teatri aperti il 15 giugno, ecco regole e condizioni

Come annunciato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 15 giugno riapriranno i cinema e i teatri e dopo l’entusiasmo e la perplessità, ecco regole e precauzioni da rispettare per avere accesso ai luoghi che ospiteranno proiezioni e spettacoli.

Riapertura cinema, le regole

Ecco in dettaglio le regole da osservare per la riapertura:

  • Mantenimento del distanziamento sociale (almeno un metro), anche tra gli artisti.
  • Misurazione della temperatura corporea a tutti i partecipanti all’evento, spettatori e operatori, e a tutti i lavoratori nel luogo dello spettacolo, con accesso vietato a chi ha una temperatura maggiore di 37,5 °C.
  • Utilizzo obbligatorio di mascherine.
  • Utilizzo di dispositivi di protezione individuale idonei da parte di lavora negli spazi condivisi.
  • Adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici di tutti i luoghi interessati dall’evento, anche tra uno spettacolo e l’altro nell’arco della stessa giornata.
  • Adeguata areazione naturale, ricambio d’aria e rispetto delle raccomandazioni concernenti sistemi di ventilazione e di condizionamento.
  • Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, questi sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
  • Divieto del consumo di cibo/bevande e della vendita al dettaglio di cibo/bevande in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli.
  • Utilizzo della segnaletica per far rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro anche presso biglietterie e sportelli informativi, nonché all’esterno dei luoghi dove si svolgono gli spettacoli.
  • Regolamentazione dell’utilizzo dei servizi igienici allo scopo di rispettare il distanziamento sociale.
  • Limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti, se possibile.
  • Vendita dei biglietti e controllo dell’accesso, se possibile, con modalità telematiche, anche al fine di evitare file e aggregazioni.
  • Comunicazione agli utenti chiara e diretta, delle misure di sicurezza da rispettare nei luoghi dove si svolge lo spettacolo.

Restano esclusi dal decreto di riapertura gli altri luoghi di aggregazione come locali e discoteche, per i quali sarà necessario pazientare ancora un po’.

What We Do In The Shadows 2×07: promo e trama dall’episodio

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What We Do In The Shadows 2×07: promo e trama dall’episodio

Il canale americano FX ha diffuso promo e trama di What We Do In The Shadows 2×07, il settimo episodio della seconda stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do In The Shadows 2×07 che si intitolerà  “The Return” I vampiri offrono rifugio a una vecchia nemesi che è sfortunata. “The Return” è scritto e diretto da Jemaine Clement.

What We Do In The Shadows 2×07

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Jurassic Park: nuovo studio sull’inaccuratezza dei dinosauri

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Jurassic Park: nuovo studio sull’inaccuratezza dei dinosauri

Una nuova ricerca sui fossili dei Velociraptor ha portato alla luce quanto la loro rappresentazione in Jurassic Park sia ancora più approssimativa di quanto già si credesse in passato. Il franchise inaugurato dal film di Steven Spielberg nel lontano 1993 continuerà con Jurassic World: Dominion di Colin Trevorrow, atteso in sala per l’11 giugno 2021. Nonostante le imprecisioni a livello scientifico, il successo del franchise è sempre rimasto intatto, con l’ultimo capitolo della saga, Jurassic World: Il regno perduto, che ha incassato 1.3 miliardi di dollari a livello mondiale.

Il film di Steven Spielberg continua ancora ad essere considerato un grande classico della storia del cinema, nonostante la scienza continui a dimostrare che nel film sono presenti alcune imprecisioni che, purtroppo, minano il lavoro che Spielberg e il suo team hanno provato a fare in termini di accuratezza. Di recente, un gruppo di ricercatori ha pubblicato una nuova ricerca che rivela nuove imperfezioni presenti nell’assetto narrativo del film.

Popular Mechanics, infatti, riporta un articolo pubblicato su “Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology” che riguarda nuove scoperte sui Velociraptor basate sulla ricerca fossile. I risultati in questione concludono che era improbabile che i raptor venissero cacciati in branco, cosa che rende le migliori scene dei raptor in Jurassic Park estremamente inaccurate. Le ultime ricerche danneggiano anche la veridicità di quanto mostrato in Jurassic World. L’autore dell’articolo Joseph Frederickson ha ipotizzato che i Velociraptor, molto probabilmente, cacciassero da soli: questo perché “i dinosauri viventi (gli uccelli) e i loro parenti (i coccodrilli) di solito non cacciano in gruppo e raramente cacciano prede più grandi di loro”.

Gli scienziati hanno utilizzato l’analisi isotopica stabile per ricercare fossili relativi al “Deinonico”, un raptor risalente al primo periodo cretaceo. Gli isotopi stabili non si deteriorano nel tempo, cosa che li rende molto utili in archeologia e paleontologia. Il Deinonico è diverso dal Velociraptor, ma presenta una serie di somiglianze molto ravvicinate con i dinosauri ritratti in Jurassic Park. I denti dei raptor – sia adulto che più giovane – al centro dello studio mostravano diversi livelli di isotopo di carbonio, il che significa che i dinosauri seguivano diete differenti. Pertanto, i ricercatori hanno concluso che i genitori non hanno dato da mangiare ai loro piccoli, il che significa che i raptor non hanno mai cacciato insieme.

Ci sono molti fatti interessanti sui Velociraptor che non sempre corrispondono a ciò che viene rappresentato sul grande schermo. Naturalmente, l’iconicità di un film come Jurassic Park non può essere messa in discussione a causa del suo essere imperfetto da un punto di vista meramente scientifico. 

LEGGI ANCHE – Jurassic Park: 10 curiosità sul film di Steven Spielberg

Top Gun: Maverick, l’incredibile training di Tom Cruise per il sequel

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Cresce l’attesa per l’arrivo nelle sale di Top Gun: Maverick, attesissimo sequel della pellicola cult degli anni ’80 che contribuì a lanciare la carriera internazionale di Tom Cruise, attore ancora poco conosciuto all’epoca e che, in breve tempo, sarebbe diventato una delle più grandi star di Hollywood.

Il sequel sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il prossimo Giugno, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stato posticipato a Dicembre. In una recente intervista con Yahoo!, il produttore Jerry Bruckheimer ha parlato dell’intenso allenamento a cui si è sottoposto Tom Cruise per meglio prepararsi alle riprese del nuovo film; allenamento in cui pare siano stati coinvolti anche gli altri membri del cast.

Parlando dello speciale training per il sequel, Bruckheimer ha spiegato: “Tom ha sottoposto gli attori a questo estenuante allenamento per circa tre mesi, in modo che potessero sostenere le forze gravitazionali una volta a bordo degli F/A-18. È stata davvero dura per questi giovani attori. Hanno dovuto seguire un allenamento per sopravvivere in acqua: sono stati bendati e messi in un serbatoio capovolto e dovevano capire come uscirne. Anche Tom ha dovuto affrontare le stesse cose. Mi hanno detto che si è allenato con la forza tipica dei suoi colleghi più giovani. È davvero incredibile.”

LEGGI ANCHE – Top Gun: Maverick, Val Kilmer ha pregato per essere nel film

Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.

Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer Connelly, Jon Hamm Miles Teller. Il film arriverà al cinema il 23 dicembre 2020.

Star Wars: Mark Hamill voleva che Luke passasse al Lato Oscuro

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Star Wars: Mark Hamill voleva che Luke passasse al Lato Oscuro

In occasione di una recente ospitata all’interno del programma radiofonico EW Live in onda su SiriusXM, Mark Hamill, il celeberrimo Luke Skywalker della saga di Star Wars, ha rivelato che, all’epoca della realizzazione de Il ritorno dello Jedi, il terzo episodio della trilogia originale della saga fantascientifica, ci rimase alquanto male quando scoprì che il Cavaliere Jedi non sarebbe passato al Lato Oscuro della Forza.

Stando a quanto rivelato dall’attore, Hamill si è addirittura lamentato con George Lucas dell’arco narrativo del personaggio, spiegando alla mente creativa dietro la saga che – dal suo punto di vista – il fatto che Luke riuscisse a resistere al Lato Oscuro fosse qualcosa di fin troppo “pacato e prevedibile”; naturalmente, Lucas non ha mai condiviso il suo pensiero. Di seguito le dichiarazioni complete di Hamill, riportate da THR:

“Ricordo di essermi lamentato con George [Lucas] per qualcosa relativa a Il ritorno dello Jedi. Gli dissi: ‘È così pacato e prevedibile’, e lui mi rispose: ‘Mark, non dimenticare che questi film sono destinati ad un pubblico molto giovane!’. L’intento originale di George era quello di realizzare dei film per ragazzi: giovani… adolescenti. Siccome indossavo il nero per tutto il tempo, ho pensato che alla fine mi sarei convertito al Lato Oscuro. In qualche modo devi sempre redimere te stesso… ed ogni attore vuole interpretare il proprio gemello cattivo.”

È interessante considerare la possibilità che Luke potesse passare al Lato Oscuro della Forza. Tuttavia, se George Lucas avesse ceduto e cambiato il finale della trilogia originale, il franchise di Star Wars si sarebbe evoluto – da un punto di vista narrativo – in maniera completamente diversa e l’intera sara non sarebbe certamente stata quella che conosciamo e amiamo ancora oggi.

LEGGI ANCHE – Star Wars, Mark Hamill: “La saga non ha più bisogno di Luke”

Dopo la conclusione della “saga degli Skywalker” lo scorso dicembre, con l’uscita in sala di L’Ascesa di Skywalker, la saga continua nelle sue declinazioni fumettistiche e con le serie tv, tra cui The Mandalorian che, dopo una stagione di grande successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo ciclo.

Nel futuro cinematografico della saga ci sarà spazio per nuovi personaggi che, attraverso le loro storyline, dovrebbero andare a costituire l’assetto di una nuova mitologia (ricordiamo che uno dei prossimi film del franchise sarà diretto da Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e JoJo Rabbit). 

Morta Lynn Shelton, regista di GLOW e Little Fires Everywhere

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Morta Lynn Shelton, regista di GLOW e Little Fires Everywhere

Arriva dal New York Times la notizia della tragica scomparsa di Lynn Shelton, regista, sceneggiatrice, attrice e produttrice americana, che si è spenta all’età di 54 anni: soffriva di una malattia al sistema sanguigno. La Shelton lascia soli il compagno Marco Maron e il figlio Milo Seal.

Al cinema la Shelton – attiva soprattutto nel circuito indipendente – si è fatta notare per la commedia Humpday – Un mercoledì da sballo del 2009 e per la commedia drammatica Dimmi quando del 2014 con Keira Knightley e Chloë Grace Moretz. In tv ha diretto gli episodi di tantissime serie tv di successo, come Mad Men, New Girl, Shameless e le più recenti GLOW e The Morning Show.

Morta Lynn Shelton, regista di GLOW e Little Fires Everywhere

Il suo ultimo lavoro è la regia della miniserie Little Fires Everywhere, basata sul romanzo del 2017 di Celeste Ng, con protagoniste Reese Witherspoon e Kerry Washington. La serie, che arriverà su Prime Video Italia dal 22 maggio, segue i destini incrociati dei Richardson, la famiglia modello, e di una madre enigmatica e sua figlia che stravolgeranno le loro vite.

La storia esplora vari temi come quanto i segreti possano pesare, la natura dell’arte e dell’identità, la forza feroce della maternità e il pericolo che scaturisce dal pensare che solo seguendo le regole si possa evitare un disastro.

Coronavirus: i cinema apriranno il 15 giugno

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Coronavirus: i cinema apriranno il 15 giugno

In occasione della conferenza stampa in cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato quali saranno i provvedimenti che scatteranno dal 18 maggio in vista dell’entrata in vigore della Fase 2, è stato anche annunciato che il 15 giugno riapriranno i cinema.

Le sale erano state ufficialmente chiuse a marzo a causa della pandemia da coronavirus ed ora, sempre rispettando le norme di distanziamento sociale previste dai decreti, si procede verso l’apertura e verso una normalizzazione che dovrebbe permettere all’attività della sala di riprendere dopo due mesi di blocco totale.

https://twitter.com/Tg3web/status/1261727741604397056?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1261727741604397056&ref_url=https%3A%2F%2Fblog.screenweek.it%2F2020%2F05%2Fi-cinema-riapriranno-il-15-giugno-737678.php%2F

Black Panther 2: le riprese al via a marzo 2021

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Black Panther 2: le riprese al via a marzo 2021

Black Panther 2 potrebbe entrare in produzione con l’inizio delle riprese a marzo 2021. Dopo che l’originale Black Panther ha infranto i record al botteghino ed è diventato il primo film tratto dai fumetti nominato per il miglior film agli Oscar, era inevitabile che ci sarebbe stato un seguito. La Marvel ha confermato ufficialmente Black Panther 2 al San Diego Comic-Con 2019, per un’uscita prevista nel maggio 2022. Ryan Coogler tornerà a scrivere e dirigere.

A seguito della pandemia di coronavirus, Disney (come ogni altro studio) ha modificato in modo significativo la sua lista di uscite programmate. Ciò ha incluso la risistemazione della maggior parte dei prossimi titoli della Fase 4 del MCU, ma, data la sua previsione di uscita, Black Panther 2 è stato in grado di rimanere nella sua finestra originale e potrebbe rispettarla.

Secondo un post trovato nella lista di produzione (tramite l’utente di Reddit smoove4254), Black Panther 2 inizierà le riprese nel marzo 2021 in Australia.

Successo planetario capace di incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther tornerà con un nuovo capitolo – Black Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin Feige.

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Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

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Dune: Timothee Chalamet in una nuova foto ufficiale

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Dune: Timothee Chalamet in una nuova foto ufficiale

Empire ha diffuso una nuova foto ufficiale di Dune di Denis Villeneuve in cui compare il protagonista, Timothee Chalamet che darà vita a Paul Atreides.

Di seguito la prima sinossi ufficiale di Dune:

“Percorso mitico e carico di emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro paura“.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Furiosa: Jodie Comer di Killing Eve in lizza

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La star di Killing Eve, Jodie Comer, è tra le attrici tenute d’occhio per recitare nel film prequel di Mad Max, che sarà concentrato sul passato di Furiosa. Sono passati esattamente cinque anni da quando Mad Max: Fury Road è arrivato nelle sale, guadagnando critiche entusiaste e consolidando rapidamente la sua reputazione come uno dei film d’azione più audaci (per non dire, visivamente suggestivi) del nuovo secolo.

Ora, dopo che una causa legale che coinvolge la Warner Bros in merito ai profitti del film ha impedito di portare avanti il progetto del sequel, il regista George Miller spera di riaprire il franchise post-apocalittico con il prequel su Furiosa.

All’inizio di quest’anno, è stato riferito che Miller vuole iniziare a girare uno spin-off su Furiosa il prossimo anno e ha valutato Anya Taylor-Joy per un ruolo chiave, forse anche un giovane Imperatrice Furiosa (che Charlize Theron ha interpretato in Fury Road). Più di recente, il regista ha confermato che sta lavorando a un prequel di Fury Road e sta cercando di trovare un’altra attrice per interpretare Furiosa piuttosto che utilizzare la tecnica del de-invecchiamento digitale su Theron, come aveva inizialmente previsto. Anya Taylor-Joy non è l’unica attrice ad ambire al ruolo.

Secondo THR, Comer è tra le attrici che potrebbero essere considerate per il ruolo di Furiosa. Il film dovrebbe esplorare più retroscena di Furiosa – incluso il suo periodo nel “Green Place” e le esperienze con le donne guerriere Vuvalini – quindi dovrebbero esserci più protagoniste femminili, per cui non è detto che Taylor-Joy e Jodie Comer siano in lizza per lo stesso ruolo.

Phil Lord e Chris Miller mandano Ryan Gosling nello spazio

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Phil Lord e Chris Miller, il duo dietro a 21 Jump Street e The Lego Movie, dirigeranno e produrranno il film di astronauti con protagonista Ryan Gosling. Di recente, Lord e Miller hanno vinto un Oscar per la produzione di Spider-Man: Un nuovo Universo, che Lord ha anche co-scritto.

Dopo il successo del film, il duo creativo ha siglato un accordo importante con la Sony Pictures TV e sta sviluppando un universo televisivo per i suoi personaggi Marvel, tra cui Spider-Man, Black Cat e Silver Sable e Venom. Hanno anche ottenuto un accordo cinematografico con la Universal lo scorso agosto per sviluppare sia progetti comedy che drammatici, insieme allo studio.

Gosling, che era già a bordo del progetto, ha recentemente recitato in First Man, diretto da Damien Chazelle, in cui interpreta l’astronauta Neil Armstrong. In precedenza ha lavorato sempre con Chazelle in La La Land, con Emma Stone, in un ruolo che gli è valso un Golden Globe e la sua seconda nomination all’Oscar. È stato nominato per la prima volta un decennio fa per Half Nelson. Gosling è anche noto per i suoi ruoli in film famosi come Blade Runner 2049, Drive e La grande scommessa.

Il film MGM non ha ancora un nome ma sarà basato sul libro di Andy Weir in uscita. Weir ha scritto The Martian, che nel 2015 è stato adattato in un film pluripremiato con Matt Damon. Il suo nuovo libro uscirà all’inizio del 2021 con un titolo non confermato di Project Hail Mary, sebbene Variety riferisca che questo non è il titolo ufficiale del romanzo.

La storia parla di un astronauta solitario su un’astronave che ha il compito di salvare il pianeta. Gosling ha già interpretato molti eroi stoici, quindi questo ruolo dovrebbe adattarsi perfettamente all’attore.

Bruce Willis: quarantena con la tuta spaziale di Armageddon

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Bruce Willis: quarantena con la tuta spaziale di Armageddon

Bruce Willis è stato fotografato dalla figlia Rumer che camminava per casa mentre indossava la sua tuta spaziale dal film di Michael Bay del 1998, Armageddon. La pandemia di Coronavirus del 2020 è un evento senza precedenti nella storia moderna, secondo solo dall’epidemia di influenza spagnola del 1918.

L’unico modo per combattere efficacemente Covid-19 è rimanere in casa, isolati, e seguire le linee guida sul distanziamento sociale. In alcune comunità, è stato difficile a causa delle difficoltà finanziarie e del clima dei mesi estivi, che non incoraggia certo il rimanere chiusi in casa. Tuttavia, scienziati ed esperti informati concordano sul fatto che la sicurezza della quarantena deve continuare a essere seguita per il prossimo futuro.

Per le persone che stanno pian piano cercando di tornare alla normalità, con i primi decreti che permettono alle attività di riaprire e alle persone di uscire, è importante e consolante vedere che anche i vip prendono molto sul serio la questione dell’isolamento e del distanziamento sociale.

I social media, in particolare, sono stati fondamentali per mantenere le celebrità legate al loro pubblico e intrattenere le masse in questo momento difficile. L’ultima star che ha ispirato le masse attraverso i social media non è altro che Bruce Willis.

La figlia, Rumer Willis, ha fotografato suo padre mentre girovagava per casa con la sua tuta di Armageddon addosso. In un post di Instagram, ha sottolineato che è, in effetti, il costume reale del film e che la star di Die Hard descrive la tuta come il suo “vestito per salvare il mondo”. 

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Ben Whishaw: 10 cose che non sai sull’attore

Ben Whishaw: 10 cose che non sai sull’attore

Apprezzato e prolifico interprete britannico, Ben Whishaw è negli anni apparso con ruoli di rilievo in alcuni popolari lungometraggi, distinguendosi come attore versatile e carismatico. Grazie alla cura con cui sceglie i propri progetti è stato più volte apprezzato per il suo saper trovare il ruolo giusto al momento giusto.

Ecco 10 cose che non sai di Ben Whishaw.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Ben Whishaw Q

Ben Whishaw: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1999 con il film The Trench, per poi ottenere una prima notorietà con The Pusher (2004), con Daniel Craig, Profumo – Storia di un assassino (2006), Io non sono qui (2007), con Cate Blanchett, e Bright Star (2009). Successivamente ricopre il ruolo di Q nel film Skyfall (2012), della saga di James Bond. Negli anni successivi recita poi in titoli come Cloud atlas (2012), con Tom Hanks, The Zero Theorem (2013), The Lobster (2015), con Colin Farrell, Suffragette (2015), Spectre (2015), The Danish Girl (2015), con Eddie Redmayne, Heart of the Sea (2015), Il ritorno di Mary Poppins (2018), con Emily Blunt, Little Joe (2019), The Personal History of David Copperfield (2019) e No Time to Die (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Ormai divenuto noto, Whishaw arriva a recitare anche per il piccolo schermo, prendendo parte alla serie The Hour (2011-2012). In seguito, è nel cast di London Spy (2015), Queers (2017) e A Very English Scandal (2018). Nel 2020 sarà invece tra i protagonisti della quarta stagione della serie antologica Fargo, dove reciterà nel ruolo di Rabbi Milligan accanto all’attore Chris Rock.

8. Ha doppiato un noto personaggio. Nel 2014 Whishaw viene scelto per dare la voce all’orsetto protagonista del film Paddington. Basato sull’omonimo personaggio della letteratura inglese per bambini, il lungometraggio ottenne un grande successo, permettendo così la realizzazione nel 2017 di un altrettanto fortunato film, dove Whishaw doppiò nuovamente il personaggio protagonista.

Ben Whishaw ha un marito

7. È sposato con un musicista. Nell’agosto del 2012 l’attore si è unito civilmente con il compositore Mark Bradshaw. Nel ripensare a quel momento, Whishaw ha affermato di essere stato piuttosto preoccupato all’idea di fare coming out, riscontrando invece affetto da parte di tutti i suoi cari. Negli anni, la coppia si è comunque mantenuta piuttosto riservata, evitando di diffondere notizie sul proprio privato.

Ben Whishaw non è su Instagram

6. Non ha un account personale. L’attore ha affermato di non apprezzare molto i social network, e pertanto di non possederne. È tuttavia possibile trovare diverse fan page a lui dedicate, la più seguita delle quali vanta 18 mila follower, dove si possono avere gli ultimi aggiornamenti su di lui e i suoi progetti da interprete.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Ben Whishaw Paddington

Ben Whishaw è Q nella saga di James Bond

5. Interpreta una versione molto giovane del personaggio. Whishaw è il quarto attore nella storia della saga di James Bond a dar vita sullo schermo al personaggio di Q. La sua è inoltre la versione più giovane fino ad ora, e lo stesso attore ha affermato di essersi ispirati a i nuovi giovani esperti di tecnologia e computer, tra cui il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.

4. È pronto a riprendere il personaggio. Dopo aver dato vita a Q in Skyfall e Spectre, l’attore è pronto a riprendere il personaggio per l’atteso No Time to Die. Whishaw ha garantito che il suo ruolo, particolarmente apprezzato dai fan, verrà ulteriormente esteso in questo nuovo capitolo della serie. Non ha però né confermato né smentito le voci sul fatto che questa potrebbe essere la sua ultima volta nei panni di Q.

Ben Whishaw è la voce di Paddington

3. Ha dato ben più che la sola voce al personaggio. Whishaw fu chiamato all’ultimo per doppiare il personaggio protagonista del film. Per l’attore fu tuttavia un lavoro particolarmente intenso, poiché oltre alla voce si trovò a dover indossare uno speciale elmetto che registrava anche le sue espressioni facciali, riutilizzate poi per l’animazione del personaggio.

2. Non conosceva il personaggio. Prima di venire scelto per dar voce all’orsetto Paddington, Whishaw non aveva mai né letto né visto nulla su di lui. Dovette pertanto spendere parte del suo tempo per recuperare determinati materiale e potersi fare un idea della storia del personaggio.

Ben Whishaw: età e altezza

1. Ben Whishaw è nato a Clifton, in Inghilterra, il 14 ottobre 1980. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Becky G: 10 cose che non sai sulla cantante e attrice

Becky G: 10 cose che non sai sulla cantante e attrice

Popolare cantante di origini messicane, Becky G è da qualche anno sulla cresta dell’onda grazie alla sua musica, ma di recente ha manifestato il suo interesse anche per il mondo della recitazione. Ha così preso parte ad alcuni popolari film per il cinema, così come ad alcuni progetti per la televisione. Ancora esigua, la sua filmografia potrebbe crescere sempre di più con il passare degli anni.

Ecco 10 cose che non sai di Becky G.

Parte delle cose che non sai sulla cantante e attrice

Becky G Power Ranger

Becky G: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in due film. Nel 2017 l’attrice viene scelta per ricoprire il ruolo di Trini Kwan, alias Yellow Ranger, nel nuovo film dedicato ai celebri Power Rangers. Qui ha l’occasione di recitare accanto agli attori Bryan Cranston ed Elizabeth Banks. L’anno seguente è invece la protagonista femminile del film A.X.L – Un’amicizia extraordinaria, di genere fantascienza.

9. Ha preso parte ad una nota serie TV. Nel 2008 compie la sua prima performance d’attrice per il film televisivo La estacion de la Calle Olvera, per poi ricoprire il ruolo di Valentina Galindo nella serie Empire (2015), incentrata sulle vicende di un’eccentrica famiglia nel mondo dell’hip-hop.

8. Ha composto le colonne sonore per diversi film. Negli anni la cantante ha messo la propria musica a servizio di diversi opere per il cinema o la televisione. In particolare, ha concesso i propri brani per film come Hotel Transylvania (2012), I Puffi 2 (2013), Cattivi vicini 2 (2016), con Seth Rogen, e Gnome Alone (2017), per il quale è stata anche doppiatrice.

Becky G è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 24,9 mila persone. All’interno di questo è solita condividere post legati alla sua attività di cantante, promuovendo i propri singoli o album. Non mancano però anche numerose immagini di momenti di svago quotidiano, in compagnia di amici o colleghi.

Becky G canta Mayores

6. È il singolo che l’ha resa celebre. Nel 2017 la cantante rilascia il brano intitolato Mayores, grazie al quale raggiunte il successo internazionale. Appartenente al genere cosiddetto “reggaeton”, il singolo ha superato in breve tempo il miliardo di visualizzazioni sulla piattaforma YouTube, ottenendo numerosi riconoscimenti, come il disco d’oro in Italia.

Parte delle cose che non sai sulla cantante e attrice

Becky G Instagram

Becky G in Power Rangers

5. Non era una fan dei noti personaggi. Nata sul finire degli anni Novanta, l’attrice non ha propriamente vissuto il grande successo che in quel decennio ebbero i Power Rangers. A lungo le furono infatti pressoché sconosciuti, fino a quando, come da lei dichiarato, le vennero fatti scoprire da suo cugino. Per prendere parte al film ha poi condotto ulteriori ricerche sulla storia del celebre gruppo di supereroi.

4. Era l’unica teenager del gruppo. Benché nel film i giovani protagonisti vengano identificati con un’età adolescenziale, l’unica che realmente rientrava in questo criterio era proprio Becky G, la quale aveva 19 anni al momento delle riprese. Gli altri suoi co-protagonisti erano invece più grandi di qualche anno.

Becky G e l’album Mala santa

3. È il suo primo album. Nel 2019 l’attrice pubblica il suo primo album, intitolato Mala santa. Contenente sedici tracce, tutte in lingua spagnola, il disco è frutto di un lavoro durato diversi anni, annunciato per la prima volta nell’aprile del 2016. Soltanto nel 2019 stesso, però, la cantante ha affermato che il lavoro a riguardo era diventato più organico.

2. Ha ottenuto un grande successo. In breve tempo, l’album è diventato uno dei più venduti dell’anno, aggirandosi intorno alle 500 mila copie vendute nei soli Stati Uniti. Qui, e in Messico, dove la cantante gode di ottima popolarità, Mala santa è inoltre diventato disco di platino, confermandosi come un successo internazionale.

Becky G: età e altezza

1. Becky G è nata a Inglewood, in California, Stati Uniti, il 2 marzo 1997. La cantante e attrice è alta complessivamente 154 centimetri.

Fonte: IMDb

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