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Avengers: Endgame, un personaggio è stato aggiunto in CGI nella battaglia finale

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avengers endgame

La battaglia finale di Avengers: Endgame ha riunito sul grande schermo, e per la prima volta nella storia del MCU, quasi tutti i personaggi finora introdotti al cinema in un’epica sequenza d’azione che non dimenticheremo facilmente. E tra i momenti più importanti c’è anche il female-assemble delle supereroine (esclusa Vedova Nera, morta per ottenere la gemma dell’anima su Vormir) che proteggono la corsa del guanto dell’infinito in mano a Spider-Man fino al Regno Quantico.

Tuttavia, ironia della sorte, l’unico attore assente sul set durante le riprese della scena era proprio Tom Holland, come spiegato dal supervisore della WETA (la società degli effetti speciali che si è occupata del film), Matt Aiken in un’intervista con Cinemablend:

Tom Holland era l’unico del cast che non era in grado di essere lì quel giorno, e sapevamo che Spider-Man avrebbe dovuto consegnare il guanto a Captain Marvel all’inizio di quella sequenza. Quindi abbiamo ricreato il supplente di Spidey in digitale e terminato le riprese un paio di settimane più tardi, quando Tom Holland è diventato disponibile, e aggiunto la sua sagoma digitalmente.”

Ecco cosa succede quando decidi di riunire nello stesso film più di cinquanta attori, e il ritmo della lavorazione procede spedito senza possibilità di pause lungo il percorso… Di fatto Peter Parker interagisce con tutte le eroine per finzione, perché in realtà il suo interprete ha girato questa sequenza da solo.

Leggi anche – Avengers: Endgame, il film prima e dopo gli effetti speciali

Nel frattempo possiamo dare uno sguardo ad una manciata di nuove immagini ufficiali e in alta risoluzione di Endgame che mostrano, tra le altre cose, anche la battaglia che ha portato alla sconfitta di Thanos e del suo esercito.

CORRELATI:

Vi ricordiamo che Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

Fonte: Cinemablend, CBM

Dark Phoenix: l’ultima corsa dei Mutanti nelle nuove foto dal film

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La rivista Empire ha dedicato uno spazio del suo prossimo numero a Dark Phoenix, descritto come il gran finale della saga degli X-Men in mano alla Fox. Come saprete la Disney ha di recente acquisito tutti i diritti sui personaggi ed è facile ipotizzare che i Mutanti arriveranno presto nel Marvel Cinematic Universe per unirsi al franchise.

Per l’occasione il magazine ha raggiunto il regista Simon Kinberg per un’intervista, pubblicando qualche foto inedita dal film, per parlare del lavoro sul set e del processo creativo:

Credo che tutti abbiamo fatto pace con l’idea che questi personaggi siano giunti alla conclusione del loro percorso. Quindi se questo doveva essere il nostro ultimo film, facciamo in modo che resti impresso, no? […] Mi sono avvicinato a questa sceneggiatura immaginandola come il culmine di questo ciclo. Si tratta dell’ultima storia degli X-Men, ed era diversa dagli altri capitoli a cui ho lavorato in veste di produttore, dove ci chiedevamo cosa sarebbe successo dopo. Stavolta ho messo in gioco tutto“.

E quando gli si chiede se abbia già discusso con Kevin Feige della possibilità di vedere gli X-Men nel MCU, Kinberg risponde che “Tutto ciò di cui abbiamo parlato era il funzionamento della macchina marketing della Disney, perché non gli è stato permesso di dire altro. Onestamente non so cosa intendano fare con l’universo dei Mutanti“.

Qui sotto potete dare uno sguardo al cast sul set di Dark Phoenix.

Dark Phoenix non avrà un cameo di Stan Lee

CORRELATE:

Dark Phoenix è già stato apostrofato da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film di X-Men.

“Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

Il produttore Hutch Parker l’ha inoltre inscritto nella categoria “thriller hitchcockiano”, in omaggio al maestro del genere, parlandone in un’intervista con ScreenRant durante il WonderCon di Anaheim, California, confermando la linea editoriale del franchise che ha sempre dato un tono specifico ad ogni film.

Dark Phoenix: Jean Grey perde il controllo nel nuovo trailer

Fonte: Empire (via CBM)

Aladdin: Will Smith canta “Il Principe Alì” nella nuova clip

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Aladdin: Will Smith canta “Il Principe Alì” nella nuova clip

A pochi giorni dall’uscita nelle sale Disney, via IGN, ha diffuso una nuova clip tratta da Aladdin, il live action che rivisiterà il classico d’animazione del 1992 con attori in carne e ossa e i brani della colonna sonora originale di Alan Menken. Nel video Will Smith, che sullo schermo interpreta il Genio della lampada, intona le note di “Il principe Alì”, fanfara che accompagna l’ingresso ad Agrabah del protagonista.

Vi ricordiamo che Aladdin è diretto da Guy Ritchie e vede Mena Massoud nel ruolo dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi Scott nel ruolo della bellissima e indipendente principessa Jasmine e Will Smith nei panni dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Qui sotto potete dare uno sguardo alla clip:

Aladdin, nuovo trailer con la voce di Naomi Rivieccio

Aladdin vanta una colonna sonora composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken(La Bella e la BestiaLa Sirenetta), che comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dai parolieri, vincitori dell’Oscar, Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori vincitori dell’Oscar e del Tony Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

Il cast del film vede inoltre la presenza di Marwan Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre Navid Negahban veste i panni del Sultano, preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della principessa Jasmine, Billy Magnussen interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim, braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.

Nella versione italiana Naomi Rivieccio, finalista a X Factor 2018, interpreterà le canzoni della Principessa Jasmine offrendo al pubblico una nuova versione degli indimenticabili brani inclusi nella celebre colonna sonora del film originale, tra cui la canzone premiata con l’Oscar “Il Mondo È Mio” (“A Whole New World”). “Come tutti, anche io sono cresciuta con i film d’animazione Disney”, racconta Naomi, “e Aladdin è sempre stato uno dei miei preferiti. È una storia ricca di azione, comicità, magia e amore. Ha delle sonorità a dir poco travolgenti. Un mondo incredibile. È un vero onore poter interpretare le canzoni di una delle Principesse Disney che amo di più e in cui più mi identifico perché Jasmine, come me, è una ragazza indipendente, ironica e tenace. Inoltre l’attrice che la interpreta nel film si chiama come me: Naomi! Forse era destino…”

Fonte: IGN

The Dead don’t Die: recensione del film di Jim Jarmusch

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The Dead don’t Die: recensione del film di Jim Jarmusch

In apertura di Cannes 2019, presentato in Concorso, The Dead don’t Die è il nuovo film di Jim Jarmusch, che sulla carta si presentava come un instant cult. Uno zombie movie hipster, apparentemente stralunato, che piuttosto che seguire la lezione vincente di Shaun of the Dead o dei classici di Romero, traccia una propria strada, perfettamente in linea con lo stile del suo autore.

Siamo a Centerville, “un posto davvero carino”, come recita l’insegna all’ingresso della cittadina, un luogo comune di ogni piccolo centro ddella provincia americana, con una tavola calda, un motel, una stazione di benzina, una centrale di polizia, un carcere, tutti i “luoghi comuni” nel senso stretto della parola, che caratterizzano questi centri abitati. I protagonisti sono una coppia di poliziotti, Cliff e Ronnie (Bill Murray e Adam Driver); i due, di pattuglia, si accorgono che gli strumenti elettronici sono in tilt. La causa è il fracking polare che ha spostato l’asse di rotazione della Terra, una motivazione scientifica che però dà inizio all’apocalisse zombie, evento che sembra non sorprendere troppo il razionale Ronnie.

Gli zombie di The Dead don’t Die sono esattamente come la storia del cinema ce li ha raccontati prima, solo che non fanno eccessivamente paura, sono piuttosto degli stereotipi delle abitudini e dei vizi della società contemporanea, non solo dell’America Trumpiana, una società pigra, spinta dall’inerzia. E questo sembra essere il ritmo del film stesso, che procede lentamente come i nostri amici zombie, per i quali non si può non provare simpatia, soprattutto se sono interpretati da Iggy Pop. Il nodo, se così possiamo chiamarlo, del film di Jarmusch arriva proprio nella contrapposizione tra la volontà di raccontare la contemporaneità, senza farlo con la dovuta cattiveria, e la tranquillità con cui il regista traccia un ritratto con toni apparentemente svogliati ma che risultano fedeli al suo modo di comunicare con pubblico, attori e generi.

Il risultato è la dichiarazione, inequivocabile, che per Jarmusch quella che stiamo vivendo noi adesso sia già un’Apocalisse e che gli zombie siamo affettivamente noi. La metafora, inevitabile per un film sui non morti, è lapalissiana, forse meno incisiva di quanto il genere ci ha mostrato all’inizio della sua storia cinematografica con Romero. Forse c’è dell’autocompiacimento nei riferimenti meta-testuali, nelle gag che strizzano l’occhio alla cultura pop, nello giocare a carte scoperte con una scrittura che infrange non solo la comunicazione tra personaggi e pubblico, ma anche quella tra personaggio e attore che lo interpreta. Tuttavia si può comunque godere di un sorriso compiaciuto per buona parte del film.

Certo, la sostanza sembra latitare e il film si riduce proprio a questo, a un sorriso soddisfatto per aver colto l’ennesima citazione, condizione che in assoluto non rappresenta un male, ma che senza dubbio lascia una sensazione di insoddisfazione rispetto a ciò che ci si aspetta dal regista. Resta, del film, la bellezza di un cast che sebbene non è sfruttato al 100% delle possibilità, regala personaggi incredibili, tra cui spiccano quelli interpretati da Tilda Swinton e da Adam Driver.

Guarda il trailer di The Dead don’t Die

Avengers: Endgame, i Russo condividono la foto dell’ultimo cameo di Stan Lee

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Avengers: Engdame è stato il film delle “ultime volte”, come quella di Robert Downey Jr. nei panni di Iron Man, forse quella di Chris Evans con il costume di Captain America e, ovviamente, quella di Stan Lee e dei suoi cameo nel Marvel Cinematic Universe. Il celebre fumettista è infatti morto qualche mese dopo aver girato la sua ultima apparizione, e per ricordarla i fratelli Russo hanno condiviso su Twitter una foto scattata sul set.

Chi ha visto il film saprà che Lee interpreta un hippie a bordo di una macchina d’epoca che arriva sfrecciando nella sede originale dello S.H.I.E.L.D. gridando “Fate l’amore, non la guerra!“. La scena è stata girata nell’estate del 2018, pochi mesi prima della sua scomparsa.

Sull’apparizione di Endgame e il “ritorno” negli anni Settanta, dove è ambientata una parte del cinecomic, i Russo hanno poi spiegato che si trattava di “un ultimo cameo commovente, con un tono completamente diverso dagli altri. Dovevamo inserirlo in una zona dove esatta per quel tono, e quella ci sembrava l’area del film che faceva al caso nostro […]

Winter Soldier fu la nostra prima volta con Stan, e quando venne sul set si respirava un’energia incredibile e stimolante. Si vedeva che era eccitato all’idea di essere lì. Parlava con tutti, faceva battute, insomma era una persona magnetica.”, ricordano i Russo. “Per qualche ragione, ogni volta che giravamo il suo cameo, aumentavano gli spettatori sul set…e se c’è una cosa che amavamo di lui, che ci confondeva da morire, era che voleva sempre più battute“.

stan lee

LEGGI ANCHE – Stan Lee e il significato nascosto del cameo in Captain Marvel

https://twitter.com/Russo_Brothers/status/1125425048834035713?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1125425048834035713&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2471753%2Fthe-russo-brothers-share-set-photo-from-stan-lees-final-cameo

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Avengers: Endgame, tutti i cameo del film

Star Wars: il prossimo film della saga sarà quello di David Benioff e D.B. Weiss

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Più di un anno fa la Lucasfilm annunciava che David Benioff e D.B. Weiss, showrunner e sceneggiatori di Game of Thrones, avrebbero scritto e prodotto una nuova trilogia di Star Wars, ma ora abbiamo la conferma ufficiale che il primo film ad arrivare nelle sale dopo Episodio IX: The Rise Of Skywalker sarà proprio il loro.

Sapevamo che D&D stavano lavorando ad un progetto per il franchise e che nel frattempo anche Rian Johnson, regista di Episodio VIII: Gli Ultimi Jedi avrebbe sviluppato una nuova serie di film, ma non era chiaro quale team avrebbe avuto la precedenza. Grazie alle dichiarazioni del CEO Disney Bob Iger possiamo finalmente toglierci ogni dubbio.

Resta da capire se Benioff e Weiss daranno vita ad una trilogia o a tre titoli separati e non collegati (anche se il contratto ufficiale comprende di fatto tre film), ma staremo a vedere. I due sono attualmente nell’occhio del ciclone a causa dei riscontri negativi sulla stagione conclusiva del Trono di Spade, giudicata fin troppo distante dalla bellezza degli esordi. Riusciranno a farsi perdonare con Star Wars e a conquistare l’affetto dei fan?

Emilia Clarke sugli showrunner di Game of Thrones: “Faranno un lavoro grandioso con Star Wars”

Vi ricordiamo che Star Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: The Rise Of Skywalker, le teorie sul significato del titolo

Fonte: Attractions Magazine

Cruella: Emma Thompson in trattative per il film Disney

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Arrivano nuovi aggiornamenti su Cruella, il live action Disney che porterà sul grande schermo le avventure di Crudelia De Mon e che vedrà Emma Stone nel ruolo di protagonista: secondo Variety infatti, Emma Thompson sarebbe alle prime fasi di una trattativa per il film, ma non è chiaro quale personaggio potrebbe interpretare.

L’attrice era già comparsa in due altri titoli della casa di Topolino, ovvero La bella e la bestia, nei panni di Mrs. Potts, e Saving Mr. Banks, dove prestava il volto all’autrice di Mary Poppins, P. L. Travers. Per quanto riguarda il live action, dietro la macchina da presa siederà Craig Gillespie (I,Tonya, Lars e una ragazza tutta sua e Fright Night – Il vampiro della porta accanto) mentre la sceneggiatura è stata curata da Tony McNamara.

Alex Timbers, acclamato sceneggiatore di Broadway e della serie Mozart in the Jungle, era stato il primo nome associato al progetto, tuttavia il cambio di piani di lavorazione e la voglia di affrettare la schedule ha costretto la Disney a scegliere un altro regista e a programmare l’inizio delle riprese l’anno prossimo. Vi ricordiamo che la celebra antagonista de La carica dei 101 era già stata ritratta al cinema nel classico animato del 1961 e in carne o ossa da Glenn Close nella pellicola del 1996 prodotta da John Hughes.

Fonte: Variety

Cannes 2019: Jarmusch, Murray, Driver e Swinton alla cerimonia di apertura

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Si è aperta sotto un cielo che prometteva pioggia (che poi è arrivata) la settantaduesima edizione del Festival di Cannes 2019, e lo ha fatto in grande stile, con il ritorno sulla croisette, in concorso, di Jim Jarmusch.

Il regista statunitense ha portato al Festival il suo ultimo film, una zombie comedy hipster, perfettamente in linea con il suo cinema. Per raccontare questa storia, Jarmusch ha scelto una serie di attori con cui aveva già lavorato, come Bill Murray, Adam Driver e Tilda Swinton, ma presenti alla cerimonia inaugurale del festival c’erano anche Sara Driver, Luka Sabbat, Adam Driver, Selena Gomez, Chloe Sevigny, che hanno salito la montée de marches insieme a Thierry Frémaux.

Ecco di seguito le foto della serata:

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Il film è scritto e diretto da Jarmusch e nella prima sinossi si legge: il più grande cast di zombie mai smembrato, con Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez, Iggy Pop, Sara Driver, RZA, Selena Gomez, Carol Kane, Austin Butler, Luka Sabbat e Tom Waits.

Cannes 2019: Angy Birds 2 protagonista della pre-apertura

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Non c’è niente di meglio di un avversario comune per unire dei nemici giurati, così alla vigilia del 72° Festival di Cannes 2019, i pennuti arrabbiati ed incapaci di volare e i maialini verdi di Angry Birds 2 – nemici amici per sempreAngry Birds 2 – nemici amici per sempre si sono presentati insieme di fronte alle telecamere. Qualcosa di insolito è accaduto in occasione di un photo-call avvenuto nel pomeriggio di oggi al molo del Carlton Hotel quando i protagonisti del film hanno fronteggiato il loro nuovo nemico armati delle loro caratteristiche fionde. L’attore Josh Gad (“Chuck”), il filmmaker John Cohen e il regista Thurop Van Orman hanno svelato una nuova scena del sequel che uscirà nelle sale italiane il 12 settembre distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

“È fantastico essere a Cannes, soprattutto per un film di cui sono molto orgoglioso” dice il regista Van Orman. “Josh ed io eravamo qui a Cannes nel 2016 per presentare il film – dice Cohen, che aggiunge – anche questo ci ha aiutato ad essere il film più visto in 52 paesi nel mondo. Dopo il videogame, ora che Angry Birds è diventato anche un successo cinematografico, siamo davvero entusiasti di poter raccontare nuove storie e divertirci con questi personaggi”.

Avengers: Endgame, Captain America ha incontrato Teschio Rosso su Vormir

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Chi ha visto Avengers: Endgame saprà che Steve Rogers, una volta archiviata la battaglia contro Thanos e dopo aver celebrato la morte di Tony Stark insieme ai colleghi Vendicatori, decide di viaggiare ancora una volta nel Regno Quantico per restituire tutte le gemme dell’infinito alla rispettiva timeline in cui erano custodite. In una di queste realtà passate incontra Peggy, l’amore della sua vita, e si concede quel famoso ballo promesso in Captain America: Il Primo Vendicatore. Ma cosa è accaduto negli altri salti temporali? Chi ha incontrato?

A quanto pare, come confermato da Anthony e Joe Russo in un’intervista, Cap è tornato su Vormir per riportare la gemma dell’anima al suo protettore originario, Teschio Rosso, confrontandosi dunque con il suo primo vero antagonista del MCU.

Si, Steve dovrebbe aver incontrato Teschio Rosso” hanno dichiarato, “Ma nessuno sa come funzionino le regole quando si restituisce la gemma dell’anima. Conoscendo il personaggio, probabilmente avrà applicato la sua politica del ‘niente soldi indietro’ “. Ovviamente i registi fanno riferimento alla questione della morte di Vedova Nera o di Gamora, che non possono essere resuscitate semplicemente restituendo la gemma.

Forse le variabili di queste timeline alterate e dei viaggi nel tempo saranno approfondite nella serie animata What If? in arrivo su Disney +? Che ne pensate?

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Avengers: Endgame, rivelata la vera identità del padre dei figli di Peggy Carter

Fonte: CBM

I fratelli Russo parlano di Ultron: “Tony Stark non aveva torto”

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I fratelli Russo parlano di Ultron: “Tony Stark non aveva torto”

Nelle settimane successive all’uscita di Avengers: Endgame diversi titoli del MCU sono tornati al centro della discussione (merito forse della grande capacità di intreccio di questa saga durata undici anni), compreso l’allora criticato e snobbato Age of Ultron, non esattamente il più amato capitolo sui Vendicatori. Tuttavia, e ciò si evince dalle parole dei fratelli Russo intervistati da Slate, quel film ricopre ancora oggi un ruolo fondamentale per come ha portato avanti la costruzione del personaggio di Iron Man e le sue ragioni.

In particolare, i registi di Endgame pongono l’accento sulla scelta compiuta da Tony, discutibile all’epoca, di progettare un androide che servisse come prototipo di una difesa globale da eventuali minacce esterne (quello che si è di fatto realizzato in Infinity War):

Tony non aveva torto, stava arrivando una grande minaccia e i Vendicatori avevano bisogno di costruire un’armatura in giro per il mondo. Ma quand’è che le libertà civili vincono e vengono prima della capacità del governo di proteggere i suoi cittadini? Pensiamo che un discorso del genere sia interessante e che, in una certa misura, gli eroi sono dovuti passare passare attraverso questo conflitto. C’era un senso di destino già scritto, che dovevano affrontare per vincere, quindi sia lui e che Cap avevano ragione.”

I Russo fanno riferimento a due scene precise del MCU: la prima, di Age of Ultron, in cui Cap e Tony discutono apertamente su cosa sia giusto e cosa sbagliato in termini etici nell’idea di Ultron; la seconda, di Endgame, quando Iron Man torna sulla Terra dopo la battaglia su Titano urlando in faccia a Steve e sostenendo di aver previsto tutto, l’arrivo di Thanos e l’insufficienza delle difese disponibili per evitare il disastro.

Come dare torto a Stark, visto l’evolversi della situazione da Civil War a oggi? Della stessa opinione sembrano i registi, che hanno accompagnato questi personaggi e i loro viaggi esistenziali per lungo tempo.

Avengers: Endgame, i Russo rivelano il titolo originale del film

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Avengers: Endgame, i momenti più emozionanti del film

Fonte: Slate

MCU: 5 eroi e 5 villain che vorremmo vedere nella Fase 4

MCU: 5 eroi e 5 villain che vorremmo vedere nella Fase 4

Chiuso il sipario della Fase 3 i Marvel Studios si preparano a spalancare le porte della Fase 4 con l’ambizione e l’entusiasmo maturati negli anni, da Iron Man fino a Avengers: Endgame, che ha segnato la fine di un’era e l’inizio di un futuro ancora più luminoso.

Ma quali eroi e quali villain potrebbero popolare il MCU nei prossimi anni? Ecco qualche candidato:

Daredevil

Con la cancellazione della serie Netflix, la speranza di vedere i Defenders sul grande schermo è definitivamente morta. O forse no? Può un personaggio così popolare come Daredevil avere ancora accesso al MCU? O meglio, è giusto tenere in panchina un eroe così amato e potenzialmente irrinunciabile?

Sarebbe davvero fantastico rivederlo in azione dopo il flop del film con Ben Affleck, con nuove consapevolezze e una scrittura degna del suo mito nei fumetti.

Squirrel Girl

Andando avanti il MCU potrebbe correre sempre più rischi sostenuto dal successo dei suoi primi undici anni di vita, e quale momento migliore se non questo per introdurre nell’universo cinematografico un personaggio come Squirrel Girl?

Per alcuni sarà quasi una parodia di un supereroe, e in qualche modo lo è, ma le caratteristiche auto-ironiche e l’imprevedibilità delle sue azioni la rendono la perfetta candidata per un franchise sulla falsa riga di Guardiani della Galassia.

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill, creato nel 1983, deve la sua popolarità alle numerose serie animate, videogiochi e altri prodotti basati sul personaggio, che in realtà era previsto anche nella primissima stesura di Thor: Ragnarok. Come avrete notato, i Marvel Studios hanno poi deciso di includere solo una sua statua nel film e non l’eroe in carne e ossa.

Stiamo parlando di un alieno antropomorfo dall’aspetto spaventoso che per quanto strano possa sembrare, è uno dei pochi personaggi degni di sollevare il Mjolnir ed è colui che brandisce la Stormbreaker nei fumetti. Insomma, Thor 4 chiama a gran voce il suo prossimo eroe…

Silver Surfer

Silver Surfer è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti dell’universo Marvel, ma il cinema non è mai riuscito a restituircene una versione degna di nota. Inserito come antagonista nel secondo capitolo dei Fantastici 4, questo antieroe dalle incredibili potenzialità meriterebbe un trattamento migliore.

E ora che l’accordo tra Fox e Disney è terminato, Silver Surfer sembrerebbe disponibile per l’ingresso nel MCU

Moon Knight

L’impegno sulla rappresentazione della diversità iniziato con Black Panther ha mostrato quanto i Marvel Studios tengano ad un discorso sempre più universale nel racconto della società attraverso i supereroi. Perché parlare di temi importanti senza dimenticare l’intrattenimento è fondamentale, e l stesso approccio meriterebbe uno standalone su Moon Knight.

Il personaggio è un mercenario trasformatosi in vigilante che potrebbe essere la versione MCU di Batman, e ancora più intrigante è il fatto che questo eroe lotta con la malattia mentale.

Norman Osborn

I problemi relativi alla gestione dei diritti dei personaggi di Spider-Man non ci impediscono di sognare l’arrivo nel MCU di Norman Osborne, uno degli antagonisti più importanti di Peter Parker nei fumetti già portato al cinema da Willem Dafoe nei lavori di Sam Raimi.

Ci piacerebbe rivederlo senza il costume Green Goblin, magari in una riflessione su ciò che un uomo diabolico come lui può diventare da solo, privo di superpoteri. Insomma, il villain perfetto per il post-Thanos.

M.O.D.O.K.

La Marvel detiene i diritti su M.O.D.O.K fin dall’inizio del MCU, ma c’è una ragione se il personaggio non ha ancora ottenuto il suo adattamento sul grande schermo: è davvero troppo bislacco e difficile da identificare.

Stiamo parlando di un genio folle con cui gli sceneggiatori potrebbero divertirsi molto, anche se è il design a spaventarci. Correre il rischio e tentare l’impossibile? I Marvel Studios ci hanno già stupito in passato, quindi perché non sperare in un altro colpo vincente?

Mephisto

I Marvel Studios hanno già esplorato la direzione cosmica utilizzando Thanos e le gemme dell’infinito come forza trainante del MCU, e nulla toglie che potrebbero proseguire su questa strada anche in futuro.

Una scelta logica per sostituire il Titano Pazzo allora sarebbe Mephisto, la risposta biblica della Marvel a Satana: parliamo di un eroe posseduto dal demone Ghost Rider già apparso nella serie Agents of S.H.I.E.L.D., dotato di natura intrigante e magiche abilità.

Galactus

Ora che Thanos è stato sconfitto dai Vendicatori, il futuro del MCU ha un posto vuoto per il prossimo grande villain. lasciato vuoto. Chi potrebbe essere allora la nuova minaccia per la Terra? Forse Galactus, gigante di dimensioni lunari, che si nutre di pianeti per saziare la sua fame ed è da tempo nelle liste dei più desiderati dai fan?

Finora non sappiamo nulla dei piani dei Marvel Studios per la Fase 4, ma si può immaginare che l’universo cosmico diventerà una parte più importante della storia. E se così fosse, sarebbe perfettamente logico avere come prossimo cattivo Galactus.

D’altronde la trama delle gemme dell’infinito è arrivata al capolinea, e gli eroi avranno bisogno di un’altra enorme minaccia da debellare, e non ci sarebbe niente di più entusiasmante che vedere in azione Avengers, X-Men e Fantastici Quattro mentre collaborano per sconfiggere questo villain.

Doctor Doom

Victor Von Doom (aka Dottor Destino) è uno degli uomini più intelligenti dell’universo Marvel, oltre che uno dei più malvagi mai incontrati nei fumetti. Insomma, il candidato perfetto ad entrare nel MCU contro i nostri eroi. Con l’addio di Loki (almeno al cinema) il franchise avrà bisogno di qualcuno della sua stessa statura, popolarità e importanza, e il Dottor Destino potrebbe essere la scelta più adeguata.

Leggi anche – MCU: gli eroi che dovrebbero diventare i nuovi Avengers

Avengers: Endgame, il film prima e dopo gli effetti speciali

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Avengers: Endgame, il film prima e dopo gli effetti speciali

Quanto contano gli effetti speciali nella riuscita di un cinecomic? Che ruolo hanno all’interno del film? Il successo di un blockbuster dipende unicamente dalla cgi e dalla magia delle immagini? Sono domande a cui si può rispondere abbastanza velocemente. E le immagini che vedete qui sotto, a cura di Framestore (società che si occupa della post-produzione dei film Marvel) dove vengono confrontate le scene di Avengers: Endgame prima e dopo l’intervento dei vfx, sono più che esaustive.

Degli ottimi effetti visivi immergono lo spettatore nell’avventura dei supereroi, lo trasportano in altre dimensioni e annullano il senso di incredulità, tanto sono ormai vicini al realismo. Lo dimostrano queste foto del backstage dove vengono illustrate le varie fasi che portano al risultato visto in sala.

Ovviamente quando parliamo di cinecomic, non basta saper raccontare una buona storia e avere personaggi di spessore, ma è necessario che questi siano inseriti in un contesto che – per quanto immaginario – possa avvicinarsi alla realtà, a qualcosa che si riesce a toccare con mano.

Qui sotto trovate frame relativi alla battaglia finale di Endgame, la creazione del nuovo Hulk e la scena del guanto dell’infinito, gli eroi in azione tra cui Captain Marvel e Captain America e la parentesi della New Asgard con Korg e Thor.

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, rivelata la vera identità del padre dei figli di Peggy Carter

Fonte: CBM

Aquaman: Peter Jackson ha rifiutato la regia più di una volta

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Aquaman: Peter Jackson ha rifiutato la regia più di una volta

La carriera di un regista è determinata in parte dalle scelte che si fanno lungo un percorso di affermazione: c’è chi preferisce passare dalla gavetta al cinema d’autore, rimanendo nell’ambiente underground dell’industria, chi si getta in progetti ambiziosi e meno in vista, chi invece accetta di servire i bisogni e le strategie degli studios dirigendo grossi blockbuster sacrificando la propria identità.

Il caso di Peter Jackson, ad esempio, è interessante per capire i meccanismi del potere hollywoodiano e al tempo stesso la capacità del filmaker di rimanere fedele a se stesso nonostante il successo e il corteggiamento delle major. Dopo un inizio con produzioni a basso budget è arrivata la trilogia del Signore degli Anelli, la consacrazione e i remake (King Kong), poi la parentesi intimista di Amabili Resti e il ritorno in grande stile con i tre capitoli de Lo Hobbit, e diversi lavori come produttore e supervisore.

È però Empire a rivelare che anni fa, prima dell’annuncio di James Wan al timone del progetto, Jackson venne considerato per la regia di Aquaman e contattato dalla Warner Bros non una, ma ben due volte, rifiutando l’offerta dell’ex ceo Kevin Tsujihara. Insomma, la prova del fatto che il regista non ama scendere a compromessi a meno che non sia coinvolto sentimentalmente con la storia.

Kevin mi chiese se ero un fan di Aquaman. Risposi no, e sei mesi dopo mi rifece la stessa domanda. Dissi di no, Kevin te l’ho già detto. Non sono un tipo da supereroi. Leggo Tintin ….e quei film sono difficili. Voglio solo girare qualcosa per cui nutro una profonda passione, e ora sono più contento di lavorare sui miei documentari. Non prevedo di fare un altro film nei prossimi due anni.”

Non stupisce affatto che Tsujihara avesse puntato Jackson per un cinecomic come Aquaman, dala la sua esperienza con gli effetti speciali e la gestione delle scene in larga scala. E non sorprende che abbia ripiegato con un altro esperto in materia di action-horror come Wan, che si era fatto notare per la saga di Conjuring e l’ottimo lavoro svolto in Fast & Furious 7. Fortunatamente il box office ha sorriso alla Warner, che grazie al miliardo superato dal re dei mari può tornare a respirare dopo il quasi flop di Justice League.

Aquaman 2: ecco quando arriverà al cinema

Vi ricordiamo che Aquaman 2 uscirà al cinema il 16 dicembre 2022. Lo studio ha annunciato ufficialmente il sequel del film con Jason Momoa all’inizio di questo mese, confermando che David Leslie Johnson-McGoldrick scriverà la sceneggiatura.

Attualmente l’incasso del film lo ha fatto classificare al 20° posto della classifica mondiale di tutti i tempi. Johns-McGoldrick ha collaborato con Will Beall nella sceneggiatura di Aquaman. Johnson-McGoldrick ha iniziato a lavorare sulla sceneggiatura tre anni fa dopo aver letto i fumetti di Aquaman mentre era sul set di The Conjuring 2 di Wan.

Fonte: Empire

Avengers: Endgame, Captain America avrebbe potuto usare il guanto dell’infinito?

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L’uso del guanto dell’infinito è stato fatale per tre personaggi del MCU da Infinity War ad Avengers: Endgame, come mostrato dalla coppia di film che ha concluso la saga delle gemme dell’infinito: prima Thanos, che una volta raccolte tutte le gemme ha schioccato le dita per realizzare il suo folle piano (riequilibrare le sorti dell’universo e dimezzare la sua popolazione), poi Hulk, indicato come l’eroe più adatto per resistere agli effetti dello schiocco, che ha riportato indietro le vittime della Decimazione, e infine Iron Man, l’ultimo a sacrificarsi in Endgame per sconfiggere definitivamente il Titano e il suo esercito.

Ma quale altro eroe avrebbe potuto indossare il guanto? Forse Captain America, che durante la battaglia in Wakanda si era ritrovato faccia a faccia con Thanos resistendo alla sua furia? A questa domanda ha risposto uno degli sceneggiatori, Christopher Markus, in una recente intervista con L’Hollywood Reporter:

Penso che Steve Rogers ne sarebbe capace, perché è abbastanza forte da impugnare il guanto e sopravvivere. In quel momento di Infinity War Thanos è impressionato dalla volontà di Steve. Non crede che un ragazzo apparentemente senza poteri riesca a contrastarlo. Non se ne capacita“.

A differenza di Cap, uscito indenne dalla lotta con il Titano, lo stesso villain e Bruce Banner sono rimasti gravemente feriti e compromessi dopo l’utilizzo dell’artefatto, per non parlare di Tony Stark, letteralmente ucciso dallo schiocco come abbiamo visto sul finale di Endgame. Se non altro Steve ha avuto l’occasione di restituire tutte le gemme alle relative timeline, ma non ci saranno più possibilità di sfidare la sorte o tentare imprese assurde nel MCU. Ora è un anziano supereroe in pensione che non ha nessuna intenzione di rimettersi al lavoro…

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Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

Fonte: THR

Spider-Man: Far From Home, i protagonisti in azione nelle nuove foto dal film

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Empire Magazine ha dedicato un ampio spazio a Spider-Man: Far From Home, il sequel di Homecoming in uscita tra poco più di un mese che metterà la parola fine alla Fase 3 del Marvel Cinematic Universe dopo la risoluzione della saga delle gemme dell’infinito avvenuta in Avengers: Endgame.

Nel film ritroveremo Peter Parker cinque anni dopo la Decimazione e a poche settimane dalla battaglia contro Thanos. Insieme a lui, in questa nuova avventura a spasso per l’Europa, ci saranno anche i compagni di scuola Ned e MJ, Nick Fury e il suo braccio destro Maria Hill e un misterioso alleato venuto da un’altra realtà simile alla nostra, Quentin Beck aka Mysterio.

La missione? Evitare che gli Elementali, creature di acqua, terra e fuoco spuntate nelle varie città del vecchio continente, distruggano ogni cosa. Riuscirà Spider-Man, con l’aiuto di Mysterio, ad evitare il disastro annunciato?

Di seguito potete dare uno sguardo alle immagini del film pubblicate dalla rivista.

Spider-Man: Far From Home, Mysterio soccorre Peter nella nuova clip

Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, l’easter egg nel nuovo trailer che nessuno ha notato

Fonte: Empire Magazine (via CBM)

Doris Day, muore a 97 anni la cantante attrice americana

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Doris Day, muore a 97 anni la cantante attrice americana

Muore a 97 anni Doris Day, nata Doris Mary Anne Kappelhoff, cantante e attrice statunitense che tutto il mondo conosceva con l’appellativo di “fidanzata d’America”. Nata nel 1922, ha raggiunto successo e notorietà prima come cantante di Big Band, poi come star cinematografica e, più tardi come volto noto del piccolo schermo.

La Day vantava in carriera trentanove film e oltre settantacinque ore di show televisivi, senza contare le 650 canzoni incise, una nomination ai premi Oscar e la vittoria di un Golden Globe e di un Grammy Awards.

L’incontro con il regista Michael Curtiz (Casablanca) le cambia completamente la vita:  sigla infatti un contratto di sette anni con la Warner Bros e nello stesso anno, il 1948, il film che la vede protagonista, Amore sotto coperta, si rivela un incredibile successo al box office. Altri titoli girati in quel periodo sono Te’ per due (tratto dal musical ”No no Nanette”), Non sparare, baciami e L’uomo che sapeva troppo, prestigiosa collaborazione con Alfred Hitchcock.

Proprio nella pellicola del maestro del thriller la Day intona il brano “Que sera sera”, destinato a diventare una hit indimenticabile della storia americana.

Game of Thrones 8×05: il destino di Varys scritto “nel ghiaccio e nel fuoco”

Si intitola Le Campane l’episodio di Game of Thrones 8×05, una puntata che ha visto realizzarsi il motto di Casa Targaryen. Daenerys ha portato davvero “fuoco e sangue” ad Approdo del Re, distruggendo la città, facendo crollare la Fortezza Rossa, diventando davvero la regina delle ceneri.

In realtà nessuno si è davvero sorpreso di questa svolta del personaggio, visto che gli episodi precedenti, e soprattutto la rivelazione dei veri genitori di Jon Snow, hanno portato la Regina dei Draghi a dubitare della sua posizione, ma soprattutto dei suoi alleati. La morte di Jorah, di Reaghal e l’esecuzione di Missandei hanno assestato il colpo di grazia.

Tuttavia, qualcuno ha visto da lontano cosa stava accadendo, e ha provato a fare del suo meglio per arginare la “regina folle” con i mezzi che aveva a disposizione: sussurri e uccelletti. Parliamo ovviamente di Varys, il Ragno Tessitore. Abbiamo conosciuto il personaggio nella prima stagione, e già quando Ned Stark era stato imprigionato, abbiamo intuito che dietro alla cipria, il passo felpato e l’ambiguità (fondamentale per il maestro delle spie), l’apparente ipocrisia, si nascondeva un cuore buono, una testa brillante e un animo nobile e giusto.

Varys era figlio di uno schiavo di Lys, faceva parte di una compagnia di guitti e un giorno, uno stregone di Myr lo comprò per utilizzarlo come parte di un incantesimo, lo evirò, tronco e radice, e gettò i suoi genitali nel fuoco. Conosciamo la sua storia perché è lui stesso che la racconta a Tyrion Lannister nel quarto episodio della Terza Stagione.

In quell’occasione, il piccolo mutilato Varys guardo le fiamme azzurrine salire dalle sue parti che bruciavano e sentì una voce salire dalle fiammelle, un dio o un demone, che lo chiamava. Tempo dopo, a Roccia di Drago, Varys incontra Melisandre, che gli predice che anche lui, come lei, è destinato a morire in terra straniera, a Westeros. Game of Thrones 8×05 ha avverato la profezia: il fuoco di Drogon ha ucciso Varys, perché l’eunuco aveva tradito la Regina dei Draghi.

Dal fuoco al fuoco, dunque, la parabola di Varys sembra compiersi e anche lui sembra destinato ad essere inserito in un cerchio magico che attraverso l’elemento (simbolico e fisico) decide il destino di molti, a Westeros. La componente magica della storia della serie, e dei romanzi, è mitigata dall’estremo realismo con cui viene trattata la materia e così anche i ruolo del Signore della Luce e del (fu) Re della Notte sono in qualche modo “abbassati” alla concretezza del reale.

Alla luce di ciò, sembra che la vita di Varys fosse destinata a concludersi nel fuoco, così come era cominciata tanti anni prima nelle fiamme azzurre di un incantesimo che lo ha reso quello che poi è stato: un essere privo di desiderio, dallo sguardo lucido sugli eventi, al servizio del popolo. Alla luce di questa osservazione, sembra dunque che persino Varys avesse un ruolo mistico nel gioco dei troni.

Ned Stark
© HBO

Torniamo un attimo al titolo di questo articolo: il riferimento al fuoco è quindi chiaro e si può affermare che, magari inconsapevolmente, la parabola di vita di Varys si è aperta e chiusa nel segno delle fiamme. Ma cosa c’entra il ghiaccio? In questo caso il riferimento è più figurato che letterale, visto che, nell’atto finale della sua vita, Varys diventa una “replica” di Ned Stark.

Il Protettore del Nord ha incontrato la sua fine in una maniera che in molti definiscono ingenua. Ned scoprì i veri natali di Joffrey Baratheon (e di Tommen e Myrcella), ammonì Cersei prima di agire, si fidò di Ditocorto, scrisse a Stannis Baratheon per rivelare la verità a quello che diventava il legittimo erede al trono. Il resto è storia: il re usurpatore Joffrey fece uccidere “il traditore”.

In maniera perfettamente speculare, una volta scoperti i natali di Jon Snow, o meglio Aegon Targaryen, Varys avverte la sua Regina (nello specifico non tanto della migliore pretesa al trono di quello che si è rivelato essere il nipote ma del fatto che attaccando Cersei avrebbe ucciso gli abitanti che voleva proteggere), si fida di Tyrion, suo compagno di viaggio con cui condivide una comunione di intenti e il desiderio di un monarca giusto, scrive delle lettere in cui rivela il nome vero di Jon, e viene giustiziato dalla Regina per tradimento, dopo essere stato “denunciato/tradito” da Tyrion stesso.

Quella che da sempre è stata considerata una delle persone più ambigue di Westeros, ha concluso la sua esistenza esattamente come l’uomo più onorevole dei Sette Regni, colui che venne decapitato dalla sua stessa spada, Ghiaccio.

Tuttavia, se i messaggi di Ned Stark diedero il via alla ribellione e alla Guerra dei Cinque Re, non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze dei messaggi inviati da Varys, perché anche se si vede il maestro delle spie bruciare un messaggio, ne abbiamo visti molti altri sulla sua scrivania, messaggi che hanno preso il volo spediti probabilmente in ogni angolo delle terre emerse.

Che il gesto di Varys possa avere comunque conseguenze positive sull’esito della guerra in corso? Alla luce della distruzione di Approdo del Re, le soluzioni che restano ai Sette Regni sono molto poche e ancora meno sono quelle che consentirebbero la salita al trono di un regnante degno. L’augurio è che il gesto estremo del più fedele servitore del popolo di Westeros possa portare i frutti sperati: un monarca degno al servizio degli abitanti.

Maleficent: Mistress of Evil, il primo trailer

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Maleficent: Mistress of Evil, il primo trailer

È stato diffuso il primo trailer di Maleficent: Mistress of Evil, il sequel del film campione d’incassi del 2014 con Angelina Jolie e Elle Fanning. Il poster ci comunica anche la data d’uscita USA e il titolo ufficiale.

Maleficent – Signora del Male arriverà il 17  ottobre 2019, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei classici Disney. Maleficent – Signora del Male sarà diretto da Joachim Ronning, che collaborerà ancora con Espen Sandberg, come per Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar.

Maleficent – Signora del Male rientra nella nuova politica Disney del revival in live action del classici d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola, La Bella e la Bestia e Il Libro della Giungla, Aladdin, Dumbo e Il Re Leone già arrivati in sala, il film con protagonista la Jolie si aggiunge alla lista di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti che sicuramente arriveranno.

Vedova Nera, gli Skrull e la “teoria” dei panini di Nick Fury

Vedova Nera, gli Skrull e la “teoria” dei panini di Nick Fury

Il film che ha raccontato le origini di Carol Danvers e la sua trasformazione in supereroina si è rivelata la perfetta occasione per introdurre nell’universo cinematografico Marvel gli Skrull, personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby e introdotti prima come avversari dei Fantastici Quattro, poi divenuti una presenza costante nei vari crossover della storia editoriale. Chi conosce i fumetti o ha visto Captain Marvel al cinema saprà che questi alieni mutaforma sono capaci di assumere le sembianze di ogni essere umano, assimilarne i suoi ricordi più recenti e infiltrarsi con grande facilità all’interno delle strutture governative (vedi ad esempio Talos, che aveva preso il posto del capo dello S.H.I.E.L.D. Keller), e da tempo c’è chi ipotizza che uno scenario del genere si sia sviluppato anche nel corso del MCU.

Qualche mese fa, dopo l’uscita in sala di Captain Marvel, era stato BuzzFeed a sostenere che un indizio sulla presenza degli Skrull nella realtà difesa dai Vendicatori fino a Endgame era stato seminato già a partire da Age of Ultron, facendo riferimento alla frase pronunciata da Nick Fury nel dialogo/interrogatorio con Carol: la scena è ambientata nel bar dove i due si ritrovano soli, faccia a faccia, raccontando aneddoti del loro passato, ed è allora che l’eroina gli chiede di rivelarle un dettaglio privato che proverebbe il suo non essere un alieno. “Se un toast è tagliato in diagonale, non posso mangiarlo, dice Fury, ma se ricordate bene, in Age of Ultron il personaggio fa esattamente il contrario quando si prepara un panino a casa di Clint Barton.

Leggi anche – MCU: 10 scene che assumono un significato diverso alla luce di Endgame

Dunque il futuro leader dello S.H.I.E.L.D. è in realtà uno Skrull? Che si tratti di una coincidenza o di una scelta ben precisa da parte dei Marvel Studios? Forse Fury è stato sostituito da un mutaforma, magari proprio Talos, dopo la “finta” morte in Captain America: The Winter Soldier? Il dubbio resta e l’enigma si infittisce, soprattutto dopo aver scovato l’ennesimo dettaglio misterioso nel recente Avengers: Endgame.

Stavolta però l’indiziata numero uno è Natasha Romanoff, altra vecchia conoscenza dell’organizzazione, ex spia e pupilla di Fury: nel film che chiude definitivamente la saga delle gemme dell’infinito ritroviamo Vedova Nera subito dopo lo schiocco mentre viaggia insieme a Steve Rogers e i sopravvissuti verso il pianeta dove si nasconde Thanos; fallita la missione, gli eroi tornano a casa e passeranno altri cinque anni prima di rivederli in azione e progettare i viaggi nel tempo attraverso il Regno Quantico. Ma se prestate attenzione ad una scena particolare, quella in cui Nat sta per confrontarsi con Steve all’Avengers Compound subito dopo il salto temporale e il summit con War Machine, Okoye, Rocket e Carol, noterete che si sta preparando un sandwich. Guarda caso la macchina da presa indugia fin troppo, e il taglio è diagonale. Di nuovo ci chiediamo se possa trattarsi di una coincidenza o di una scelta ben precisa. D’altronde non ci sorprenderebbe scoprire che fosse nei piani di Kevin Feige e co. disseminare piccoli e impercettibili indizi sull’infiltrazione degli Skrull sulla Terra, creando così una base per la narrazione della Fase 4 ormai pronta a partire.

E se anche Natasha, come Nick Fury, fosse un alieno? E se ci fossero più Skrull che da anni vivono sotto le sembianze di personaggi che conosciamo e di cui ci fidiamo che intanto tramano per ribaltare l’equilibrio stabilito? Un panino è la soluzione a tutte le nostre domande? Sarebbe sicuramente un’ipotesi intrigante per il futuro del franchise, ora aggrappato a pochissime certezze (i sequel di Spider-Man, Black Panther e Doctor Strange, il racconto cosmico degli Eterni, le nuove avventure dei Guardiani della Galassia) e che al momento appare molto confuso…

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Star Trek, la serie su Jean-Luc Picard su Amazon Prime Video

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Star Trek, la serie su Jean-Luc Picard su Amazon Prime Video
Amazon Prime Video sarà il servizio esclusivo a distribuire la nuova serie ancora senza titolo di “Star Trek” su Jean-Luc Picard in oltre 200 paesi e territori, al di fuori degli Stati Uniti e del Canada. In base all’accordo pluriennale con CBS, ogni episodio sarà disponibile su Amazon Prime Video entro 24 ore dall’anteprima americana. L’annuncio congiunto è stato presentato oggi da CBS Studios International e Amazon Prime Video.
La nuova serie “Star Trek” vede Sir Patrick Stewart riprendere il ruolo del venerabile Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: Next Generation”. La serie seguirà questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita.
“C’è solo una parola che può descrivere Sir Patrick Stewart nel ruolo di Comandante della nave spaziale ed è ‘leggendario’”, ha affermato Alex Kurtzman produttore esecutivo della serie. “Siamo felicissimi che torni al comando, per portare il messaggi ottimisti di Star Trek al pubblico in tutto il mondo”.
Siamo entusiasti di collaborare con CBS per portare la nuova edizione della storica saga di Star Trek ai nostri clienti Amazon Prime Video” ha dichiarato Brad Beale, Vice President Worldwide Content Licensing per Amazon Prime Video. “Con l’incredibile Sir Patrick Stewart, che torna nei panni dell’amatissimo Jean-Luc Picard, siamo entusiasti di poter offrire ai fan di “Trek”, sia vecchi sia nuovi, l’opportunità di vederlo di nuovo in azione. È un’aggiunta formidabile alla già ricca offerta di contenuti esclusivi di Amazon Prime Video”.
Per 50 anni, le serie Star Trek sono state un successo globale, che ha coinvolto generazioni di tutte le età. È un onore dare il benvenuto a Sir Patrick Stewart per quella che sarà sicuramente un’altra estensione di livello mondiale della storica saga”, ha dichiarato Armando Nuñez, Presidente e Chief Executive Officer di CBS Global Distribution Group. “Non vediamo l’ora di lavorare con il team di Amazon Prime Video per portare questo prossimo capitolo dell’incredibile serie Star Trek alla sua appassionata fanbase internazionale”.
Negli Stati Uniti, la serie sarà disponibile esclusivamente su CBS All Access, il servizio di abbonamento diretto al consumatore di CBS, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali, incluso Amazon Channels e Fire TV.
Accanto a Stewart, il cast della serie vede anche la presenza di Alison Pill (The Newsroom), Harry Treadaway (Penny Dreadful), Isa Briones (American Crime Story: Versace), Santiago Cabrera (Salvezza), Evan Evagora (nuovo arrivato), e Michelle Hurd (Blindspot). La serie sarà prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Michael Chabon, Akiva Goldsman, James Duff, Patrick Stewart, Heather Kadin, Rod Roddenberry e Trevor Roth saranno i produttori esecutivi e Aaron Baiers (Secret Hideout) sarà il co-produttore esecutivo e Kirsten Beyer sarà il produttore supervisore.

Vedova Nera: le teorie dei fan sul film solista

Vedova Nera: le teorie dei fan sul film solista

A poche settimane dall’inizio delle riprese di Vedova Nera, lo standalone che vedrà alla regia Cate ShortlandScarlett Johansson come protagonista, è giusto fantasticare sulle varie possibilità della trama e su ciò che ci piacerebbe vedere sullo schermo.

Ancora più interessanti, a tal proposito, sono le teorie dei fan. Scopriamone alcune qui sotto:

Widow Program

Nel caso in cui il film su Vedova Nera fosse effettivamente un prequel, allora è possibile che la trama si concentri sulle origini dell’eroina e sui suoi anni di addestramento nella Red Room, la struttura segreta di addestramento sovietico in cui si è formata come assassina.

Il programma accademico durante la Guerra Fredda venne progettato per forgiare la migliore spia femminile dopo il successo dell’esperimento sul Soldato d’Inverno, dunque è un’ipotesi davvero affascinante da esplorare oltre che appassionante.

Il passato con Occhio di Falco e Budapest

Come saprete, nel MCU viene menzionato il periodo in cui Vedova Nera e Occhio di Falco hanno collaborato in Europa come agenti segreti dello S.H.I.E.L.D. prima di unirsi agli Avengers.

Ed è proprio durante la battaglia di New York che i due parlano di una misteriosa missione  a Budapest citata anche in Endgame mentre viaggiano verso Vormir, ma non conosciamo né i retroscena, né l’esito di quell’avventura. Sarebbe fantastico rivederli insieme nel film che finalmente rivela quello scenario misterioso…

Ivan Petrovich

L’uomo di mezza età chiamato Ivan Petrovich ha cresciuto Natasha Romanoff come sua figlia dopo la morte della vera madre, vittima della guerra a Stalingrado. Ivan è stato il suo autista e amico più stretto, anche da adulto. Ha inoltre salvato Natasha dai nazisti che l’avevano catturata durante la seconda guerra mondiale con l’aiuto di Captain America e Wolverine, un momento meraviglioso ed emozionante che speriamo di rivedere anche nel MCU.

Se ci pensate, in Avengers: Endgame Teschio Rosso chiama l’eroina per nome dicendo “Natasha Romanoff, figlia di Ivan”, con Clint che sembra sorpreso e lei che sostiene di non averlo mai conosciuto. Insomma, il mistero si infittisce e lo standalone potrebbe risolverlo una volta per tutte…

La lotta contro Teschio Rosso

Proprio in relazione a Teschio Rosso, se Vedova Nera fosse ancora viva nel regno della gemma dell’anima allora potrebbe trovare Gamora e fuggire insieme progettando la sua vendetta. Per farlo dovrebbe affrontare il guardiano di Vormir, acquisire magari dei nuovi poteri e combatterlo con le sue abilità.

Natasha torna in vita perché la gemma dell’anima è stata restituita

Alla fine di Avengers: Endgame, Captain America entra nel Regno Quantico per restituire tutte le gemme dell’infinito alle loro rispettive timeline. E se avesse portato la gemma dell’anima su Vormir, allora c’è la possibilità di rivedere Natasha viva?

È stato detto che l’eroina di quella linea temporale non potrebbe tornare a quella corrente (dove Thanos ha vinto e i Vendicatori devono annullare gli effetti dello schiocco) perché ciò influenzerebbe la timeline in cui è Clint non si riunisce con la sua famiglia, ma nulla è scontato e impossibile nel Marvel Universe…

Cosa è successo nei cinque anni dopo lo schiocco?

avengers endgame

Dopo lo schiocco di Thanos metà della popolazione della Terra è scomparsa, e cinque anni dopo ritroviamo i Vendicatori che sono andati avanti con le loro vite. Sappiamo che prima dei viaggi nel tempo Natasha si è occupata della sicurezza mondiale dirigendo una squadra che includeva Rocket, Nebula, Okoye e War Machine.

E se quelle missioni fossero il cuore del suo standalone?

Natasha è uno Skrull

Questa è forse la teoria più intrigante di quelle menzionate finora: in Captain Marvel abbiamo visto in azione gli Skrull, alieni mutaforma in grado di assumere le sembianze di esseri umani e confondersi tra i civili.

Secondo alcuni, il film su Vedova Nera confermerà la vera identità segreta di Natasha, una Skrull sotto copertura che ha lavorato segretamente nello SHIELD come agente. Questo scenario è sostenuto dalla trama simile a quella dei fumetti di Secret Invasion, oltre che da vari dettagli disseminati nel MCU

Correlato – Vedova Nera: 9 storie dei fumetti che il film potrebbe adattare

Fonte: ScreenRant

La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti

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La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti

La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti, tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore, sarà presentato ufficialmente il 21 maggio in competizione nella sezione Un Certain Regard alla 72ª edizione del Festival di Cannes.

Il film sarà distribuito in Italia da BIM Distribuzione. La versione italiana è interpretata dalle voci di: Toni Servillo, Antonio Albanese, Linda Caridi, Maurizio Lombardi, Corrado Invernizzi, Alberto Boubakar Malanchino, Beppe Chierici, Roberto Ciufoli, Nicola Rignanese, Mino Caprio, e Corrado Guzzanti nel ruolo di Salnitroe con la partecipazione straordinaria di Andrea Camilleri nel ruolo del Vecchio Orso.

“Questo film nasce dalla voglia di creare storie che vengono da leggende, che nascono dalla fantasia e che, al tempo stesso, appartengono alla nostra tradizione.  Mi auguro che La famosa invasione degli orsi in Sicilia possa appassionare il pubblico di tutte le età e far conoscere questa meravigliosa opera di Buzzati ai bambini di oggi”

Lorenzo Mattotti
In La famosa invasione degli orsi in Sicilia nel tentativo di ritrovare il figlio da tempo perduto e di sopravvivere ai rigori di un terribile inverno, Leonzio, il Grande Re degli orsi, decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla pianura, dove vivono gli uomini. Grazie al suo esercito e all’aiuto di un mago, riuscirà a sconfiggere il malvagio Granduca e a trovare finalmente il figlio Tonio. E’ così che gli orsi e gli uomini inizieranno a vivere insieme in pace – almeno per un po’.

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

avengers endgame

Come spiegato dagli sceneggiatori di Avengers: Endgame Christopher Markus e Stephen McFeely, quello che abbiamo visto sul grande schermo è il risultato di un lungo processo creativo che ha subito vari cambiamenti nel corso degli anni. Dunque alcune scene previste originariamente sono state scartate in favore della narrazione o di qualche soluzione migliore.

Ma di quali sequenze parliamo? Ecco le 10 che potevano essere nel film:

Lo schiocco di Thanos

Gli sceneggiatori hanno confermato che lo schiocco di Thanos non era previsto alla fine di Infinity War, ma in Endgame: “Se lo avessimo fermato prima, o con quattro delle gemme, sarebbe stata una pausa e ci saremmo chiesti cosa avrebbe fatto, se gli eroi avrebbero rimediato alla cosa, mentre noi volevamo un finale ancora più definitivo.”

Thor combatte con il sé del passato

Una delle sequenze più divertenti e inaspettate di Avengers: Endgame a visto Captain America combattere contro la versione di se stesso del passato, ma apparentemente, in una prima stesura del film, era il Dio del Tuono a confrontarsi con il suo “gemello”.

Forse una lotta tra il Thor atletico di una volta e il Thor sovrappeso avrebbe dato vita ad un momento ancora più spettacolare e dagli esiti incerti, dove il valore dell’eroe sarebbe stato misurato non tanto dalla forza, quanto dal cuore.

Tony Stark ad Asgard

A quanto pare nella prima stesura dello script di Endgame gli eroi sarebbero tornati indietro nel tempo, ma non a New York, bensì ad Asgard. Il momento esatto è la locazione del Tesseract nel caveau del regno, e sarebbe stato Tony a recarsi lì per recuperare la gemma confrontandosi con Heimdall.

Un dialogo durante la battaglia finale

Christopher Markus ha svelato che, inizialmente, la scena della battaglia finale di Endgame era ancora più lunga, con una struttura in tre atti e un dialogo tagliato dal film:

Avevamo una sequenza ambientata in trincea mentre la guerra era in pausa e ci ritrovavamo con diciotto personaggi. ‘Che cosa faremo?’, si chiedevano, e uno di loro avrebbe risposto ‘Lo farò io’ .”

Morag sott’acqua

La scena ambientata su Morag dove Peter Quill recupera la gemma e dove tornano War Machine e Nebula per sottrarla all’eroe era stata concepita come qualcosa di estremamente complicato da realizzare. Stephen McFeely ha spiegato perché:

Era sott’acqua, molto acuta, ma anche troppo difficile da portare sullo schermo. Quindi abbiamo deciso di tornare al momento in cui Peter Quill era lì perché ci sembrava più fattibile e divertente“.

Un finale diverso per Iron Man

La scena cruciale di Endgame arriva alla fine, con la frase pronunciata da Tony Stark prima di schioccare le dita davanti a Thanos. Tuttavia i registi hanno rivelato che quel “Io sono Iron Man.” non era previsto nella versione originale del film.

Tony non avrebbe dovuto dire nulla in quel momento, ma eravamo nella sala di montaggio chiedendoci se dovesse farlo. D’altronde si trattava di un personaggio vissuto e morto dicendo battute…Non riuscivamo a trovare una soluzione, c’erano tantissime frasi diverse, poi il nostro editor Jeff Ford, che ha lavorato con noi in tutti i quattro film dei Marvel Studios, ha detto “Perché non ci limitiamo a chiudere il cerchio facendogli dire Io sono Iron Man?”. Non abbiamo perso tempo e siamo andati a girare subito la scena“.

La vendetta di Thor

Secondo Christopher Markus, la trasformazione di Thor in un alcolizzato sovrappeso che ricorda il Grande Lebowski non era la prima scelta per l’arco del personaggio in Endgame.

L’idea iniziale era portare Thor verso una missione di vendetta. Poi abbiamo pensato che era la stessa motivazione del precedente film, e che dovevamo spostarci dal concetto di fallimento portandolo da una parte inedita e vedendo cosa sarebbe successo

L’arrivo nel MCU del Tribunale Vivente

A quanto pare la prima stesura dello script prevedeva l’ingresso nel MCU del Tribunale Vivente, un’entità cosmica onnipotente con tre teste che agisce come un giudice che governa altri personaggi come Morte e Eternità.

Tuttavia, secondo Stephen McFeely, non si adattava alla trama del film:

Avrebbe portato un intero livello di lettura in più per l’universo e penso che fosse troppo importante da sacrificare così“.

Occhio di Falco si sacrifica al posto di Vedova Nera

La scena ambientata su Vormir è una delle più controverse di Avengers: Endgame, ed è stato proprio McFeely a spiegare che in una bozza iniziale Occhio di Falco si sarebbe sacrificato al posto di Vedova Nera saltando giù dal dirupo.

Jen Underdahl, una delle nostre responsabili degli effetti speciali, ci disse di non portare Clint via dalla vita di Natasha, e trovammo la cosa davvero commovente a tal punto da farci cambiare idea.”

Tony incontra sua figlia adolescente

Nella chiacchierata con MTV News i registi hanno svelato il motivo dell’assenza di Katherine Langford nel film, dopo che la star della serie 13 Reasons Why era stata confermata ufficialmente nel cast lo scorso ottobre e il cui ruolo non era mai stato specificato.

Avevamo questa idea che vedeva Tony entrare in una sorta di universo metafisico, lo stesso in cui si è trovato Thanos dopo aver schioccato le dita in Infinity War. Lì ci sarebbe stato l’incontro con la versione futura di sua figlia […] Presto ci siamo resi conto che mancava quel legame emotivo con Morgan adulta, e la scena non funzionava né risuonava a livello di emozione, ed è per questa ragione che abbiamo deciso di eliminarla e di allontanarci da quell’idea“.

Nell’intervista viene inoltre spiegato che la versione del film con la sequenza che vedeva protagonista la Langford era stata mostrato al pubblico durante i test-screening, tuttavia la mancanza di reazioni positive e la confusione generale hanno spinto i Marvel Studios a procedere in un’altra direzione.

Leggi anche – Avengers: Endgame, 10 differenze tra film e fumetti

Fonte: ScreenRant

Euphoria: trailer della nuova serie HBO

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Euphoria: trailer della nuova serie HBO

Il canale americano HBO dopo i teaser trailer ha diffuso oggi il trailer di Euphoria, la nuova serie drammatica con protagonista Zendaya.

I primi episodi di Euphoria debutteranno domenica 16 Giugno. Lo spettacolo segue un gruppo di studenti delle scuole superiori mentre navigano nella loro vita ricca di sesso, droghe, con problematiche legate all’identità, ai traumi, ai social media, all’amore e amicizia.

https://youtu.be/vuAzkZIiGxI

Zendaya è a capo di un cast che comprende anche Maude Apatow, Angus Cloud, Eric Dane, Alexa Demie, Jacob Elordi, Barbie Ferreira, Nika King, Storm Reid, Hunter Schafer, Algee Smith e Sydney Sweeney.

Euphoria è stata creata e scritta da Sam Levinson, che è anche produttore esecutivo. Altri produttori esecutivi includono Drake, Future the Prince, Ravi Nandan, Kevin Turen, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady, Gary Lennon e Jim Kleverweis. Prodotto in collaborazione con A24 e basato sulla serie israeliana con lo stesso nome, creata da Ron Leshem e Daphna Levin, di HOT.

Game of Thrones 8×05: recensione dell’episodio con Lena Headey

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Game of Thrones 8×05: recensione dell’episodio con Lena Headey

“Devi giurarmi, Varys, che se anche pensassi che io stia tradendo la mia gente, non cospirerai alle mie spalle. Mi guarderai negli occhi e mi dirai quello che pensi.”

“Lo giuro, mia Regina.”

“E io giuro che semmai dovessi tradirmi, ti brucerò vivo.”

“È il minimo che potrei aspettarmi, dalla Madre dei Draghi.”

Siamo all’inizio della settima stagione, Daenerys (Emilia Clarke) è appena arrivata a Roccia di Drago e sta predisponendo il suo attacco a Westeros ai danni dei Lannister, per prendere il potere che le spetta. Per la prima volta, Varys gioca a carte scoperte: l’eunuco Maestro dei Sussurri serve il popolo, la povera gente e vuole vedere sul trono un sovrano giusto; ha scelto Daenerys perché in lei vede grandezza e bontà. Tuttavia chiarisce la sua posizione e cioè che nel momento in cui la giovane Targaryen si rivelerà non più dalla parte del popolo, perderà la sua lealtà.

Proprio questo è accaduto alla fine dell’episodio numero 4 dell’ottava stagione dello show HBO, quando Varys ha pregato Daenerys di non trasformarsi nel tiranno che lei aveva promesso di cacciare. La paura del consigliere è che la natura violenta e folle della ragazza spunti fuori una volta per tutte, dopo numerosi episodi che ne hanno testimoniato l’esistenza latente.

In Game of Thrones 8×05, Daenerys completa la seconda parte della promessa fatta al suo consigliere: brucia vivo Varys, liberandosi del traditore che ha provato a cospirare ai suoi danni, in favore di Jon Snow (Kit Harington), erede legittimo al trono e persona più equilibrate e adatta a regnare. Tutto questo sotto allo sguardo perplesso e preoccupato di Jon, Davos e soprattutto Tyrion (Peter Dinklage), che tenta la sua ultima carta per evitare il massacro che ormai sembra inevitabile.

Game of Thrones 8x05

Game of Thrones 8×05 si intitola The Bells, ovvero Le Campane, quelle che dovrebbero suonare dalle torri di una città che si arrende di fronte ad un attacco esterno. E quella è la speranza di Tyrion: raggiungere Cersei (Lena Headey), farla ragionare, farla arrendere e permettere alle campane della città di suonare e salvare così quegli stessi abitanti che aveva già protetto durante la Battaglia delle Acque Nere, da Stannis, quegli stessi abitanti che lo avevano schernito e condannato per l’omicidio di Joffrey. Tyrion vuole fare la cosa giusta, ma ha paura della sua Regina.

Anche Jon è diviso da due forze contrastanti: da una parte l’amore per Dany, il suo rifiuto di voler usurpare il suo trono e il desiderio di servirla e amarla, come ha promesso di fare; dall’altro la verità della sua nascita, il suo diritto al trono che lo mette in una posizione complessa nei confronti della donna amata, se non per il desiderio di potere, almeno per il legame di parentela che per gli uomini del nord non è normale condividere con un amante/compagno. Inoltre c’è fortissimo il dubbio che forse Daenerys abbia davvero ereditato il gene della follia dai suoi avi e dal padre.

In questo crogiolo di sentimenti contrastanti, dettagli taciuti, rivendicazioni, timori e diritti, si prepara l’attacco ad Approdo del Re che finirà con le campane che suonano la resa della città, come nelle migliori aspettative, se non fosse che quella moneta in bilico, lanciata dagli dei il giorno della nascita di Daenerys, finalmente, cade: non è grandezza ma follia.

Game of Thrones 8x05 Arya Stark

A cavallo di Drogon, la Regina distrugge la sua capitale. Fuoco e sangue è quello che aveva promesso a Cersei, ed è quello che dà a lei e a quelli che sarebbero dovuti essere i suoi sudditi. Non sapremo mai quale sarebbe stata la reazione di Daenerys se Cersei dall’inizio non avesse tradito la sua fiducia nella guerra contro gli Estranei, se i suoi draghi non fossero morti, se Jon non avesse rivelato a nessuno il suo vero nome, se Missandei e Jorah fossero sopravvissuta. Quello che conta adesso è che la natura che da sempre ha temuto e ha tentato di tenere a bada è libera di esprimersi.

E sapevamo che sarebbe accaduto, la scelta di D&D non sorprende affatto, visto che anche il più salvifico dei suoi titoli, Distruttrice di Catene, ha un’implicazione violenta. In fondo, nel corso della sua lunga esperienza, tra Essos e Westeros, le sue esecuzioni sono sempre state dettate da furia cieca, spesso per mezzo del fuoco dei suoi draghi. Daenerys era destinata a cedere alla follia. Ma cosa accade invece a chi le sta intorno e a chi, questa follia cieca, la subisce?

Game of Thrones 8x05 jon snowAbbiamo detto di Jon e Tyrion: i due sono divisi tra fedeltà e amore e terrore per chi hanno scelto di seguire. Mentre molto più interessante sembra la scelta fatta dagli showrunner per Jaime. Dopo aver abbandonato Brienne e tutto il buono che era cresciuto in lui, lo Sterminatore di Re, ancora aiutato dal fratello, cerca di ricongiungersi con la sua amata Cersei. La trova, la abbraccia, la stringe, quell’amore tossico non si è mai estinto, quella sensazione di appartenersi sopra ogni altra cosa, quella dipendenza trai gemelli Lannister, quell’esclusività. Entrambi hanno pensato di poter fare a meno dell’altro, ma non è stato così. Nella loro cattiveria, i due si amano, si appartengono, e c’è un romanticismo contorto e beffardo nella loro fine, sotto alla fortezza rossa. Alla fine, D&D hanno anche trovato il modo di adempiere la profezia di Maggy la Rana: le mani del “valonquar”, il fratelli minore, che dovevano stringersi intorno al collo di Cersei non erano quelle di Tyrion, ma quelle di Jaime, non in un tentativo di strangolamento, ma in un ultimo disperato abbraccio a proteggere la sorella, l’amante, la regina.

Game of Thrones 8x05 la montagnaGame of Thrones 8×05 compie il percorso che avevamo visto spianarci davanti dalle precedenti puntate, con il declino di Daenerys, che si trasforma in villain, e purtroppo l’apparente mancanza, per ora di qualcuno che possa avere il carisma e la decisione necessari a fermarla. Jon, Tyrion, persino Arya potrebbero essere coloro che riescono a fermarla, ma sarà una fine intrisa di sangue e lacrime. Ce lo dobbiamo aspettare, dopo la furia scatenatasi in questo episodio, dovevamo aspettarcelo dallo show che ha fatto fuori così tanti personaggi protagonisti e amati.

Game of Thrones 8×05 è, nel complesso, visivamente spettacolare, complesso nella realizzazione e sicuramente molto emozionante, ma inevitabilmente sono state operate scelte opinabili, come il trattamenti riservato a Euron Greyjoy, che si conferma uno dei personaggi peggio scritti dell’intero show, oppure la sorte di Sandor Clegane, il Mastino, che finalmente ottiene la sua vendetta, a costo della sua stessa morte, nel fuoco. Dopo tanto Nord, freddo, neve e ghiaccio, questo episodio ci porta soltanto calore, sole, fuoco e cenere, quello su cui sembra destinata a governare Daenerys Nata nella Tempesta. A meno che non si faccia avanti un nuovo Sterminatore di Re.

Captain America: 8 modi in cui potrebbe tornare dopo Endgame

Captain America: 8 modi in cui potrebbe tornare dopo Endgame

Come già confermato nei mesi scorsi, Avengers: Endgame era l’ultimo impegno contrattuale di Chris Evans nel Marvel Cinematic Universe, e sul futuro dell’attore nei panni di Captain America incombe un grosso punto interrogativo. Rivedremo il personaggio nella Fase 4? Ma soprattutto, in che modo potrebbe tornare?

Ecco qualche valida soluzione:

Al fianco dei suoi amici, prima di morire

Dopo aver lasciato Peggy Carter alla fine di Captain America: Il Primo Vendicatore ed essersi risvegliato nel 2011, Steve ritrova il suo grande amore, invecchiato e sul punto di morte in Civil War. Parteciperà al suo funerale piangendo quell’occasione mai avuta prima di tornare nel passato in Endgame e riabbracciarla per vivere la vita che ha sempre sognato.

E se quella scena in ospedale fosse lo spunto per un film in cui tutti gli eroi che hanno avuto un ruolo significativo nel suo percorso, da Sam a Bucky passando per gli Avengers, si ritrovano al suo capezzale per salutarlo? Magari portando la sua bara al funerale…

Al posto di Stan Lee con i cameo

stan lee

La morte di Stan Lee ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei fan, e quello che abbiamo visto in Endgame è l’ultimo cameo girato dal fumettista per il MCU. E se fosse proprio Chris Evans, nei panni di un anziano Steve Rogers, a sostituirlo?

Questa soluzione permetterebbe all’attore di partecipare al futuro del franchise senza l’impegno di una volta, ma offrendo alle nuove storie perle di saggezza e diventando un’icona per il pubblico esattamente come Lee.

In un thriller politico ambientato negli anni ’70

avengers 4

Captain America: The Winter Soldier è stato un vero e proprio viaggio nel cinema di genere, concepito come un appassionante thriller politico degli anni ’70 nello stile di Tutti gli uomini del Presidente ruotando intorno alla cospirazione dell’Hydra all’interno dello S.H.I.E.L.D.

Magari il personaggio potrebbe tornare in scena nella realtà alternativa creata dopo Endgame, in un film simile a Winter Soldier in cui Steve Rogers viene coinvolto nello scandalo Watergate o nell’assassinio di J.F.Kennedy…

Addestrando il nuovo Captain America

Captain America

Sappiamo che Sam Wilson ha ereditato lo scudo di Captain America alla fine di Endgame e che brandire quest’arma non è affatto facile; forse l’eroe avrà bisogno di qualcuno che gli insegni a usarlo, e chi meglio del suo vecchio proprietario potrebbe addestrarlo?

Ecco allora che un anziano Steve Rogers entrerebbe in scena come mentore di Sam nella serie tv dedicata a Falcon e Soldato d’Inverno, un po’ come il personaggio di Clint Eastwood in Million Dollary Baby!

Un film sul Vietnam

Il buco temporale creato dalle realtà alternative di Avengers: Endgame potrebbe aver riservato a Steve Rogers nuove avventure in giro per il mondo, quindi non sarebbe strano rivederlo nel MCU in un film ambientato tra gli anni Sessanta e Settanta, magari durante la guerra del Vietman.

I Marvel Studios avrebbero così il loro Apocalypse Now con i supereroi, combinando l’azione con con una trama non troppo politica e ispirata a First Blood Part II.

Nuove avventure con Peggy

mcu Avengers: Endgame

Una volta archiviata la battaglia contro Thanos e dopo aver celebrato la morte di Tony Stark insieme ai colleghi Vendicatori, Steve decide di saltare ancora una volta nel Regno Quantico per restituire tutte le gemme dell’infinito al rispettivo piano temporale in cui erano custodite. Ed è proprio in una di queste realtà passate che incontra Peggy, l’amore della sua vita, e si concede quel famoso ballo promesso in Captain America: Il Primo Vendicatore.

E secondo lo sceneggiatore di Avengers: Endgame Christopher Markus, una serie televisiva dedicata a Captain America e Peggy Carter è possibile e non esclude un futuro sul piccolo schermo per i due personaggi riunitosi nella scena finale del film grazie ai viaggi nel tempo.

Sappiamo poi che i Marvel Studios sono già al lavoro su una serie (la prima animata della storia dell’azienda) basata sui fumetti What If?, dove gli attuali membri del cast doppieranno i personaggi principali. Ogni episodio esplorerà una diversa storyline, concentrandosi su un “momento cruciale dal MCU e capovolgendolo, così da portare il pubblico in un territorio inesplorato“….

Nuovi spot per Spider-Man

Supereroe serioso e impegnato, Captain America ha avuto il suo momento ironico nel  cameo di Spider-Man: Homecoming in cui Chris Evans distribuiva consigli agli studenti del liceo con una pubblicità progresso molto originale.

Forse è questo il modo più geniale con cui potrebbe tornare in scena: girando tanti piccoli spot senza compromettere il finale perfetto che Avengers: Endgame ha dato al suo personaggio.

Scena post credits

Chi dice che Steve Rogers debba tornare come protagonista di un film intero? Se c’è una cosa che farebbe impazzire i fan, quella è la scena post credits inserita dopo il finale dei prossimi capitoli del MCU. Ciò renderebbe necessaria l’attesa della fine e ancora più sorprendente il ritorno sullo schermo…

Magari l’attore comparirebbe per avvisare Sam Wilson e suggerirgli di contattare un nuovo supereroe, qualcuno che lui stesso può raccomandare. Che ne pensate?

Fonte: ScreenRant

Avengers: Endgame, i Russo sullo schiocco e il futuro del MCU

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Metà della popolazione dell’universo era stata spazzata via dallo schiocco delle dita di Thanos alla fine di Infinity War e, come previsto, tutti gli eroi polverizzati sono tornati in scena nel terzo atto di Avengers: Endgame grazie al lavoro dei Vendicatori e alla costruzione di un nuovo guanto con le gemme ottenute viaggiando nel tempo per partecipare all’epica battaglia contro l’esercito del Titano.

Della Decimazione e dello spazio dedicato ai “morti” del precedente film i registi Anthony e Joe Russo hanno parlato con Slate in una lunga intervista tra aneddoti e rivelazioni, spiegando che concentrarsi sui vivi e i percorsi degli Avengers originali era “emotivamente più affascinante” per mantenere l’attenzione del pubblico sugli eroi con cui aveva più familiarità.

Quando vediamo quelle cose nel film, ci siamo sentiti come disconnessi da loro, perché non conosciamo quelle persone“, ha raccontato Joe Russo motivando l’assenza di una grande scena di reunion dopo il gesto di Hulk e la resurrezione delle vittime. “Cerchiamo sempre di trovare un modo per narrare la storia attraverso i personaggi che abbiamo e che ci interessano.”

Sempre a proposito della Decimazione e della portata dell’evento in vista dello sviluppo della prossima fase del MCU, i registi hanno spiegato che “Si tratta di una soluzione narrativa davvero folle, che renderà le cose ancora più interessanti nel futuro dell’universo Marvel. In primo luogo, perché è qualcosa di abbastanza lontano dal punto in cui si trovavano i protagonisti, una sorta di accettazione della realtà, e da qui si può ripartire: dall’accettazione di una realtà nuova” .

Ma cosa riserverà il post Endgame? Captain America si è ritirato, Thor cerca di ricostruire se stesso con i Guardiani della Galassia, Vedova Nera è morta, Occhio di Falco è pronto per nuove avventure in solitario, Bruce Banner e Hulk convivono felicemente nello stesso corpo, infine Tony Stark ha lasciato una moglie, una figlia e un’eredità troppo grande da essere facilmente raccolta (forse Peter Parker saprà come gestirla?).

E a proposito del sacrificio di Iron Man e dell’unico scenario previsto da Doctor Strange per la vittoria dei Vendicatori, gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely hanno finalmente smentito ogni teoria sulla possibilità di finali alternativi:

L’unico modo in cui il piano avrebbe funzionato comprendeva la morte di Tony. Se tornate indietro e guardate Infinity War, quando Strange dice “Uno” Benedict Cumberbatch sta soffocando un’emozione. Ora che conoscete la fine, quel momento assume un significato completamente diverso…è come se gli avesse detto che doveva morire“.

Avengers: Endgame, i Russo rivelano il titolo originale del film

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, i momenti più emozionanti del film

Fonte: Slate, THR

Avengers: Endgame, per Vedova Nera era previsto un altro “destino”

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Dopo il sacrificio finale di Tony Stark la morte di Vedova Nera è stato forse il colpo di scena più importante e inatteso di Avengers: Endgame: l’eroina, che si era recata su Vormir insieme a Clint Barton per recuperare la gemma dell’anima, ha scelto di gettarsi giù dal dirupo (lo stesso dove Thanos aveva ucciso sua figlia Gamora in Infinity War) permettendo all’amico di proseguire la sua avventura e riconciliarsi con la sua famiglia.

Un gesto nobile, quello di Natasha Romanoff, che rivedremo in azione il prossimo anno nello standalone (o meglio, un prequel dedicato alle origini della spia russa che ha esordito nel MCU in Iron Man 2 e diventando uno dei personaggi ricorrenti delle prime tre fasi dell’universo cinematografico) e che ha messo i bisogni della sua nuova famiglia davanti a se stessa.

Proprio su questo argomento sono tornati Anthony e Joe Russo in un’intervista, dove hanno svelato l’originale destino di Vedova Nera e l’epilogo alternativo considerato insieme agli sceneggiatori. A quanto pare l’eroina sarebbe stata risparmiata dagli eventi di Endgame e avrebbe speso il suo tempo dirigendo un’attività molto particolare:

Abbiamo discusso a lungo di una cosa che pensavamo fosse davvero profonda, ma anche quasi troppo grande che ci avrebbe fatto litigare…L’idea era di questo mondo post schiocco dove tantissimi bambini restavano senza genitori, e ad un certo punto dello sviluppo della storia di Endgame pensavamo che Vedova Nera avrebbe potuto dirigere un’organizzazione a Washington D.C. per gli orfani. Cinque anni dopo sarebbe stata lei la responsabile“.

Le parole dei Russo ci riportano subito ad Avengers: Age of Ultron, dove abbiamo scoperto che Natasha non poteva avere i suoi figli perché durante il suo addestramento in Russia era stata sterilizzata come parte della sua “iniziazione”. Evidentemente essere alla guida di un istituto per bambini avrebbe in qualche modo colmato quel vuoto e consegnato al personaggio un finale altrettanto degno di quello mostrato nella versione definitiva del film.

Leggi anche – Vedova Nera: il volto migliore del MCU

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame e il toccante omaggio a una scena di The Winter Soldier

Fonte: Slate

Captain Marvel: il nuovo costume visto in Endgame nel dettaglio

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Captain Marvel: il nuovo costume visto in Endgame nel dettaglio

Nella scena post credits di Captain Marvel, i fan hanno potuto notare il costume nuovo di Carol Danvers, diverso da quello che l’eroina ha indossato nel film a lei dedicato. Lo stesso costume lo abbiamo visto in Avengers: Endgame, ma data la relativa assenza del personaggio dalla storia principale, non abbiamo avuto modo di vedere questo nuovo costume da vicino.

Questo fino ad ora, perché delle nuove foto via Twitter ci mostrano da vicino il costume rosso oro e blu dell’eroina interpretata da Brie Larson:

https://twitter.com/itisdxvid/status/1126909285089280002?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1126909285089280002&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cbr.com%2Favengers-4-captain-marvel-new-suit-photos%2F

La sua tuta presenta un rosso molto più intenso questa volta, rispetto alla tuta vista nel film da solista, con le spalle e la parte superiore del busto sopra al logo blu scuro. Il rosso sulle braccia e il blu sui guanti sono anche più scuri, mentre le spalline dorate ora sono sparite. In particolare, mentre il casco sembra più o meno lo stesso, c’è una grande aggiunta nella fascia che Captain Marvel ha, che è presa direttamente dai fumetti di Jamie McKelvie in Kelly Sue DeConnick che hanno fatto esordire questo nuovo look.

Speriamo però che nel prossimo film Marvel che vedrà la Larson protagonista, ci sarà più cura per l’acconciatura, perché sebbene vederla con i capelli corti in Endgame ha regalato un brivido ai suoi fan e soprattutto ai fan del personaggio, è chiaro che quelle protesi e quella parrucca non rendono giustizia né a Carol né a Brie!

Leggi la recensione di Avengers: Endgame

Nel cast del film ci sono Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

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