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Lucifer 4: recensione della nuova stagione targata Netflix

Lucifer 4: recensione della nuova stagione targata Netflix

Dopo tante preghiere e un po’ di attesa, Lucifer torna a fare bella mostra di sé grazie al salvataggio compiuto da Netflix. La piattaforma ha dato infatti ascolto ai fan dello show, che a gran voce avevano chiesto di salvare questo Barabba dal limbo produttivo in cui Fox l’aveva scaraventato.

E così, come un anti-Cristo redivivo dal sepolcro, la serie con protagonista Tom Ellis e Lauren German torna “a riveder le stelle” grazie al servizio di streaming, accolta trionfante dalla frangia di appassionati, e con un po’ di timore da tutti gli altri. Se i primi, infatti, si sono subito spesi in salamelecchi e inchini, gli altri si son giustamente chiesti come, l’arrivo su Netflix, avesse potuto incidere sugli equilibri di un serial che, pur essendo stato creato da Tom Kapinos (Californication), non è mai stato veramente sconvolgente dal punto di vista della rappresentazione della sessualità o di altri contenuti VM, salvo ovviamente l’aspetto sanguinolento CGI oriented.

Il cambiamento è anche strutturale, perché Lucifer passa da un formato ampio, 13 episodi la prima stagione, 18 la seconda e 29 la terza, ad uno più conforme allo stile di Netflix, con soli 10 episodi, dal minutaggio appena più lungo, e con la possibilità che il diavolo infiammi lo spettatore senza preoccuparsi più del cilicio costrittivo imposto dal rating e da censure varie ed eventuali. A queste domande è facile trovare risposta sin dall’inzio di questo nuovo ciclo. Lucifer è cambiato poco e niente, tranne che per il fatto che la stagione è più corta e questo influisce positivamente sul ritmo del racconto.

Avevamo lasciato la serie con un notevole cliffangher di chiusura per la terza stagione. Dopo innumerevoli episodi a speculare su come e quando Chloe avrebbe scoperto la vera identità di Lucifer, la rivelazione arriva in chiusura di stagione, giusto un attimo prima che Fox cancellasse la serie scaraventando rovinosamente i fan dal paradiso all’inferno. Il nuovo corso Netflix non riprende le cose esattamente da quel punto, ma lascia passare un mese dalla fine della stagione precedente, con Lucifer che si strugge per amore verso una Chloe che si è presa una vacanza con Trixie, allontanandosi volutamente da Los Angeles e da quel diavolo che un po’ la spaventa e un po’, evidentemente, la conturba.

Dopo un attimo di smarrimento, in cui la serie ha bisogno di far ordine tra le carte sparpagliatesi sul tavolo, lo show gioca subdolamente con lo spettatore, riportandolo ben presto sulla strada fin troppo nota di quel serial da sempre a metà tra un criminal drama e una versione per scolarette di Californication, con una manciata di riferimenti provenienti da tutto ciò che rimane dalle ceneri di Streghe, Teen Wolf, Grimm e tutte quelle altre serie tv basate sul sovrannaturale che da almeno un ventennio scorrazzano liberamente tra i palinsesti della via cavo US.

Fino ad oggi, Lucifer è sempre stato uno show diesel, a lenta carburazione, che ha avuto spesso bisogno di numerose puntate per muovere (lentamente) i pezzi sulla sua scacchiera, ma sotto l’egida Netflix lo show ha subìto una brusca accelerata, eliminando tutto ciò che era superfluo, e concentrandosi sostanzialmente solo sui personaggi e la loro maturazione psicologica, lasciando in sottofondo, dove è giusto che resti, quella traccia criminal drama che appartiene comunque al suo DNA.

La gestione e la costruzione del tempo è infatti il più grande cambiamento che lo show ha subìto nel passaggio a Netflix. Non solo perché, come detto, la stagione dura nel complesso circa la metà rispetto al passato, ma anche perché è proprio il modo in cui il tempo trascorre nella serie ad essersi contratto. Se in passato non si aveva mai un’idea veramente chiara di quanto tempo trascorresse tra certi eventi ed altri, oggi abbiamo un chiaro indizio del fatto che l’intera stagione si sviluppi nell’arco di quasi un anno, concentrando quindi, in 10 episodi di circa 50 minuti, una considerevole quantità di tempo e un mucchio di risvolti narrativi e sentimentali, snocciolati nell’arco di 9/10 mesi. Considerando la ricchezza di svolte narrative, avvenimenti e situazioni da gestire, non è poco per lo sviluppo di un cast così nutrito di personaggi.

Tutto questo si traduce in uno show che, come da impostazione delle stagioni 2 e 3, si prende il tempo che serve per parlare dei personaggi e dei loro turbamenti, ma che si libera anche di tante situazioni del tutto accessorie che, in passato, non facevano che mettere sotto i riflettori il fare – spesso macchiettistico – di Lucifero. Quest’aspetto del personaggio viene però conservato e piegato in maniera più funzionale alla narrazione, cadenzato anche da un montaggio più veloce e sintetico. Un pregio, a nostro giudizio, dell’intero show, è stato proprio quello di diventare un racconto corale in cui, benché nessuno dei personaggi abbia lo stile (e la versatilità recitativa) del Lucifero di Tom Ellis, ognuno ha dei momenti di interesse e coinvolgimento per lo spettatore.

L’avvento di Netflix non ha quindi contaminato lo show, né ha utilizzato l’assenza della censura tipica delle tv in chiaro per spendersi in un tripudio di sesso e droghe pesanti, semmai ha semplicemente reso l’intero show più denso e dinamico a patto che, ovviamente, lo spettatore sia a suo agio con il tempo televisivo che trascorre così rapidamente. I salti temporali, in effetti, non sono gestiti benissimo, ed anzi a metà stagione si compie inspiegabilmente un salto di qualche mese, raccontato allo spettatore solo per mezzo di un breve dialogo tra Maze e Linda. L’ellissi temporale non è gestita bene, ma in fin dei conti non lede al carisma dello show, in debito in egual misura all’aspetto sovrannaturale e verso quello poliziesco.

Se l’aspetto investigativo, in questo ciclo, sembra però un pochino sottotono, quel che ne ha guadagnato è lo sviluppo morale e, soprattutto, emotivo dei personaggi, praticamente tutti intenti a fare i conti con un nuovo lato di sé stessi, chi per puro caso (Maze), chi per motivazioni più profonde (Dan), chi per un inaspettato plot twist (Laura e Amenadiel). Il risultato è un nuovo cambio di rotta per una serie che, comunque, sin dai suoi esordi ha sempre cercato di affiancare ai suoi personaggi tematiche nuove e modi alternativi di affrontare le stesse, cercando di mantenersi comunque in equilibrio sulle sue venature più squisitamente sovrannaturali. Venature che qui si mostrano – finalmente – con maggior concretezza, in una serie di situazioni che lasciano ben sperare per il futuro, augurato ma non ancora confermato, della serie.

Lucifer è quindi cambiato? Potremmo dire che l’approdo a Netflix ha portato dei cambiamenti e che i fan della prima ora se ne sono accorti, ma la verità (che questi stessi fan ben conoscono) è che la serie ha sempre avuto voglia di non adagiarsi sugli allori del carisma del suo protagonista, mettendosi in gioco con una serie di ritratti e personaggi secondari che in questa nuova veste emergono più valorizzati e divertiti che mai.

Il pregio del passaggio a Netflix è stato quello di lasciare lo show libero di esprimersi come voleva, scendendo a patti col diavolo solo per la volontà di ridurre il numero di episodi per stagione e, di conseguenza, l’investimento economico. Un risparmio che, per fortuna, non ha leso né al cast né al resto dell’impianto produttivo, mantenendo intatti il divertimento e l’esagerazione che, dal primo episodio, complice l’interesse per Gaiman, aveva spinto gli spettatori a sedersi davanti alla tv.

MCU: le migliori e le peggiori coppie del grande schermo

MCU: le migliori e le peggiori coppie del grande schermo

Supereroi, azione, imprese impossibili per salvare l’universo: il MCU ci ha offerto uno scenario variegato e appassionante nei suoi primi undici anni di vita dove una cornice d’onore è stata riservata alle coppie e alla dinamica sentimentale.

Alcune di queste sono state amate dai fan, altre odiate, ma quali saranno ricordate come le migliori e le peggiori del Marvel Cinematic Universe? Ecco le nostre alternative:

Pepper Potts e Tony Stark

avengers 4

Tony Stark (Robert Downey Jr.) e Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) hanno davvero inaugurato la stagione d’oro per le coppie nell’universo cinematografico Marvel: due anime gemelle destinate a stare insieme, nonostante le discussioni e le incomprensioni che chiunque deve affrontare nella vita.

Inoltre Pepper è per Tony un porto sicuro, e la persona migliore per gestire l’ansia dei propri impegni con i Vendicatori. In questo sono stati bravi i due attori, svolgendo un lavoro straordinario migliorando film dopo film e arrivando al culmine del loro rapporto in Endgame.

Bruce Banner e Natasha Romanoff

Qualcosa non ha funzionato nella dinamica che ha portato all’unione (anche se per poco) di Natasha Romanoff e Bruce Banner nel MCU. Josh Whedon aveva sviluppato l’arco narrativo sulle basi di una favola a La bella e la bestia, con i due incapaci di avere un vero contatto fisico perché spaventati dalle conseguenze.

Tuttavia nella realtà questo legame non sembra essere stato sfruttato al meglio e ciò che ne risulta, in fin dei conti, è un’occasione persa. Sarebbe stato interessante esplorarne le difficoltà con due attori di livello come Mark Ruffalo e Scarlett Johansson

Wanda Maximoff e Visione

scarlet witch

Come annunciato nelle scorse settimane, Scarlet Witch e Visione saranno protagonisti di una serie spin-off ambientata nel MCU e destinata al servizio streaming di Disney + in arrivo nel 2019, e non poteva esserci notizia migliore di questa.

La coppia formata da Elizabeth Olsen e Paul Bettany, contro ogni previsione, funziona benissimo sul grande schermo, e la loro chimica si è riversata in una performance sempre sentita e appassionata che vorremmo rivedere anche nella serie.

Stephen Strange e Christine Palmer

Gli effetti visivi spettacolari e la ricchezza della messa in scena di Doctor Strange non ci hanno distratto dal pensare che quella formata da Stephen Strange e Christine Palmer sia una delle coppie più deboli e dimenticabili dell’universo cinematografico Marvel.

Ed è un peccato, vista la quantità di talento in piazza, e Benedict Cumberbatch e Rachel McAdams ce la mettono tutta per non sfigurare, eppure questo rapporto perde di forza sin dalle prime scene, è sbilanciato e punta i riflettori solo sull’eroe del titolo. Tra l’altro dal 2016 non abbiamo più avuto notizie del personaggio della McAdams e non sappiamo che fine abbia fatto dopo lo schiocco…

T’Challa e Nakia

Tutte le donne della vita di T’Challa (Chadwick Boseman) svolgono un ruolo fondamentale nella sua vita, tuttavia ce n’è una in particolare che occupa un posto speciale nel suo cuore: è Nakia (Lupita Nyong’o), spia wakandiana presentata come sua ex. 

In Black Panther non ci vengono forniti flashback per mostrarci cosa è successo tra i due e cosa li aveva allontanati, tranne che T’Challa non ha mai portato la sua storia d’amore con Nakia al livello successivo. Lei invece finisce per lasciare Wakanda e diventare un missionario sotto copertura, aiutando i poveri e gli oppressi in Africa.

Thor e Jane Foster

Alcuni ricorderanno Jane Foster come il personaggio femminile meno riuscito e forse più noioso di tutto il MCU, complice anche la direzione che i primi due capitoli di Thor avevano preso in nome di un approccio serioso e drammatico al personaggio. Doveva arrivare Taika Watiti con Ragnarok per rinfrescare il franchise e aggiungere qualche sana risata (vedi anche il tratteggio di Valchiria).

Con un taglio diverso magari anche il rapporto tra Thor e Jane sarebbe risultato digeribile, sfruttando tutto il talento di Natalie Portman.

Scott Lang e Hope Van Dyne

evangeline lilly

Molte cose funzionavano nel primo Ant-Man, tra cui la performance di Paul Rudd nei panni di Scott Lang, tuttavia è nel momento in cui l’eroe stringe l’alleanza con Hope Van Dyne (interpretata da Evangeline Lilly) che la vera magia del film prende vita.

Alcune delle parti migliori del film vedono infatti allenare e preparare Scott all’arte del combattimento, e vista la chimica mostrata non sorprende che siano loro i veri gioielli di Ant-Man and The Wasp, sequel dove i due attori sono dei perfetti partner in crime.

Steve Rogers e Sharon Carter

Tutta la faccenda dell’accoppiamento romantico tra Steve Rogers e Sharon Carter è forzata, oltre che un errore fin dall’inizio. Sulla carta avrebbe potuto funzionare, visto il legame di parentela con la zia Peggy, ma il risultato è stato più disastroso del previsto.

Fortunatamente questa relazione è stata subito accantonata e il personaggio sembra scomparso dal radar degli sceneggiatori, forse per continuare il percorso narrativo dell’eroe in vista di Endgame e del suo ricongiungimento con Peggy nel passato.

Peggy Carter e Steve Rogers

Nel primo film di Captain America, Il primo Vendicatore, abbiamo visto Steve Rogers (Chris Evans) diventare un supereroe sotto la “guida” di Peggy Carter (Hayley Atwell), l’agente SSR che lavora per abbattere l’HYDRA. E tra i due nasce subito qualcosa di magico, un legame che all’interno della storia porta emozione e sani sentimenti. 

Niente viene mostrato se non un paio di baci, eppure la chimica tra Evans e la Atwell è evidente ed è stato davvero un peccato non poterli vedere più insieme nel corso del MCU.  Il loro amore finisce anche in modo tragico, come tutte le storie d’amore che si rispettino, ma trova il suo degno happy ending nell’epilogo di Endgame dove vediamo Steve tornare indietro nel tempo e vivere quell’amore negato.

W’Kabi e Okoye

Se c’è qualcosa che non ha davvero funzionato all’interno del MCU è il rapporto tra W’Kabi e Okoye in Black Panther, marito e moglie sotto traccia che sullo schermo dimostrano di avere pochissima chimica perché incapaci di stringere un legame con il pubblico.

Purtroppo le loro scene sono state eliminate dal montaggio finale del film, quindi non c’è stato il tempo materiale per sviluppare un arco narrativo coerente e degno di essere ricordato.

Leggi anche – MCU: 10 scene che assumono un significato diverso alla luce di Endgame

Matrix: le sorelle Wachowski non saranno coinvolte nel quarto capitolo

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La voce sul possibile coinvolgimento delle sorelle Wachowski nel quarto capitolo di Matrix che la Warner Bros. vorrebbe mettere in cantiere è stata presto smentita dallo staff di Chad Stahelski, il regista di John Wick 3, che l’aveva involontariamente confermata in un’intervista durante la promozione del film.

A quanto pare infatti le dichiarazioni di Stahelski si riferivano semplicemente all’ipotesi futura di vedere coinvolte le Wachowski, senza però assumere che le registe sarebbero state legate al nuovo titolo del franchise.

Questo il comunicato ufficiale diffuso nelle ultime ore da Slash Film:

Lo staff di Chad Stahelski ci ha contattato per farci sapere che il report iniziale non era accurato. I suoi commenti erano in risposta a uno scenario ipotetico che prevedeva il coinvolgimento delle Wachowski e non una conferma al fatto che siano collegate al nuovo film.”

Lana e Lilly e Wachowski hanno lanciato il franchise nel 1999, con un progetto cinematografico che ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle avventure di Neo sul grande schermo.

Lo stesso Keanu Reeves ha espresso in passato il desiderio di tornare a collaborare con la coppia su Matrix: “Dovrebbero scriverlo e dirigerlo loro due, poi sarebbe da considerare la storia ma si, ci sarei“, aveva raccontato in un’intervista nel 2017.

Vi ricordiamo che John Wick 3: Parabellum, diretto da Chad Stahelski, è atteso nelle nostre sale il 17 maggio 2019. Nel cast torna Reeves, già protagonista dei primi due episodi della saga action, al fianco di Halle Berry, Ruby Rose, Common, Lance Reddick, Asia Kate Dillon, Anjelica Huston, Mark Dacascos, Jason Mantzoukas e Hiroyuki Sanada.

Fonte: Slash Film

John Wick 3: Parabellum, recensione del film con Keanu Reeves

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John Wick 3: Parabellum, recensione del film con Keanu Reeves

Dopo il grande successo dei primi due capitoli, arriva al cinema John Wick 3: Parabellum, che vede di nuovo protagonista Keanu Reeves nei panni dell’eroe del titolo. Dopo aver ucciso un capo della Gran Tavola all’interno dell’Hotel Continental, John Wick ha 2 problemi: è stato scomunicato dalla congregazione dei mercenari e sulla sua testa c’è una taglia di 14 milioni di dollari.

Troppi per pensare che gli resti qualche amico, John Wick cerca quindi di arrivare a parlare con i capi dell’organizzazione, per contrattare la sua vita. Il suo percorso non sarà affatto semplice. Con soli tre film, la saga di John Wick, assassino a contratto dal cuore d’oro e con la passione per i cani, si è ritagliata uno spazio consistente nella storia dei film d’azione. La sua forza sono la scrittura originale, che crea un mondo parallelo e stratificato, e la regia, saldamente nelle mani pdi Chad Stahelski per la terza volta, che riesce a coordinare le scene di azione perfettamente coreografate.

In John Wick 3 ci sono gli elementi che hanno reso famoso il personaggio: cani (addirittura 3), confronti a fuoco di durata indefinita, con diversi colpi di grazia dati alla testa (come ci fece notare un honest trailer di qualche anno fa) e una organizzazione criminale che ha più burocrazia di un comune italiano. Dopo aver massacrato una famiglia potente della mala nuiorchese nel primo episodio, dopo il secondo episodio in cui uccideva il nuovo capo della camorra, interpretato da Riccardo Scamarcio e girato in parte a Roma, adesso John Wick si trova contro tutta l’organizzazione e tutti i suoi killer addestrati.

A tutti questi elementi si aggiunge il cast: oltre al protagonista Keanu Reeves, a dare una mano, anche se controvoglia, a John Wick c’è Sofia (Halle Berry), Bowery King (Laurence Fishburne) e Anjelica Huston; oltre che uno stuolo di attori già noti in molti film di azione, soprattutto orientali, come Yayan Ruhian (presente anche negli ultimi capitoli si Star Wars). A questi si aggiunge anche Asia Kate Dillon, attore “non – binary” ossia che utilizza pronomi neutri per definirsi, superando la distinzione, maschile/femminile. Tra viaggi intercontinentali, lotte all’ultimo sangue, salti e cadute improbabili, John Wick offre due ore di spettacolo e divertimento, e anche una discreta sfacciataggine nell’uso del mezzo cinematografico. John Wick 3: Parabellum esce in sala il 16 maggio.

Guarda il trailer di John Wick 3: Parabellum

Spider-Man: Far From Home, e se il titolo non fosse ciò che pensiamo?

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In seguito all’annuncio di Spider-Man: Far From Home come titolo ufficiale del secondo capitolo dedicato alle avventure di Peter Parker nel MCU, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva lasciato intendere che dietro quel nome si nascondevano diverse interpretazioni, allo stesso modo di Homecoming che suggeriva il “ritorno a casa” del personaggio e il ballo scolastico al quale partecipava il protagonista tra mille imprevisti.

Non dirò cosa vuol dire, ma ci piace quel titolo perché, proprio come il primo, è pieno di significati alternativi”, erano state le parole di Feige un anno fa. Ora però un’interessante teoria di un fan sembra ragionare sul fatto che Far From Home non sia soltanto la descrizione del viaggio in Europa di Peter e dei suoi compagni di scuola, ma delle realtà alternative create dal Multiverso e sull’altra Terra dove rimarrà bloccato insieme a Mysterio.

Ovviamente si tratta di speculazioni, supportate però da scenari abbastanza credibili. Il nuovo trailer del film diffuso pochi giorni fa ci porta a credere che Mysterio stia mentendo sulle sue reali motivazioni e che il suo compito non sarà aiutare Nick Fury nella lotta contro gli Elementali, ma sabotare la realtà in cui si trova dopo lo schiocco. E se Peter si troverà imprigionato nel mondo del villain, come farà a tornare su Terra-616? Forse è questo il cuore del terzo atto del sequel?

D’altronde chi ha letto i fumetti e conosce le azioni di Mysterio saprà che Quentin Beck è un bugiardo cronico, un illusionista e un prestigiatore molto esperto che non ha mai raccontato la verità. Dunque accettare che la sua “versione” dei fatti in Far From Home sia sincera è un errore…

L’intera struttura del gioco porta la bugia ad un livello superiore, come quando ha convinto Spider-Man che fosse il responsabile di crimini gravissimi, o quando ha finto la morte di alcune persone. Insomma, Mysterio ama far impazzire la gente. Per riuscirci utilizza vari mezzi, tra cui effetti speciali, ed è probabile che anche nel MCU si serva di questi strumenti per far credere alle persone che viene da un altro mondo mentre è in realtà fa parte della stessa.

Che ne pensate?

Spider-Man: Far From Home, Mysterio soccorre Peter nella nuova clip

Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, l’easter egg nel nuovo trailer che nessuno ha notato

Fonte: Reddit

Big Little Lies 2: secondo trailer ufficiale

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Big Little Lies 2: secondo trailer ufficiale

Il canale americano HBO dopo il teaser ha diffuso il trailer di Big Little Lies 2, l’annunciata seconda stagione di Big Little Lies.

I primi episodi di Big Little Lies 2 debutteranno a Giugno del 2019. Big Little Lies 2 è prodotto da Nicole Kidman, Reese Witherspoon, David E. Kelley, Andrea Arnold, Jean-Marc Vallée, Bruna Papandrea, Per Saari, Gregg Fienberg, Nathan Ross e Liane Moriarty.

https://youtu.be/4VV8u766E7Q

In Big Little Lies 2 in superficie nella tranquilla località balneare di Monterey, in California, tutto sembra uguale. Le madri continuano a portare avanti le loro dote, i mariti sostengono, i bambini rimangono adorabili e le case sono altrettanto belle. Ma la notte della raccolta fondi della scuola ha cambiato tutto, lasciando la comunità in un equilibrio precario che continua a vacillare mentre i “Monterey Five” – ​​Madeline, Celeste, Jane, Renata e Bonnie – si uniscono per raccogliere i pezzi delle loro vite distrutte.

Creato e scritto da David E. Kelley su una storia di Kelley e Liane Moriarty, e basato sull’omonimo romanzo dell’autrice di best-seller Liane Moriarty, BIG LITTLE LIES 2 torna per la sua seconda stagione di sette episodi a giugno, esclusivamente su HBO. La nuova stagione esplora la malignità delle menzogne, la durabilità delle amicizie, la fragilità del matrimonio e, naturalmente, la feroce ferocia della sana genitorialità.

Tutti e sette gli episodi sono diretti e prodotti da Andrea Arnold (“Red Road”, “Fish Tank”, “Wuthering Heights”, “American Honey”, premio Oscar per “Wasp”), BIG LITTLE LIES  2 è stato scritto da David E. Kelley (“Goliath”, “Mr. Mercedes”, 11 volte vincitore di Emmy per “Picket Fences”, “LA Law”, “The Practice”, “Ally McBeal” e “Big Little Lies”).

In BIG LITTLE LIES 2 protagoniste sono Reese Witherspoon (premio Oscar, Golden Globe e SAG Award per “Walk the Line”; candidato Oscar, Golden Globe e SAG Award per “Wild”); Nicole Kidman (Emmy, Golden Globe e SAG Award per “Big Little Lies”, premio Oscar per “The Hours”, vincitore del Golden Globe per “To Die For”, “Moulin Rouge!” E “The Hours”); Shailene Woodley (vincitore dell’Independent Spirit Award, candidato al Golden Globe e al SAG Award per “The Descendants”; “Adrift”, “The Fault in Our Stars”); Laura Dern (candidata all’Oscar per “Wild” e “Rambling Rose”; vincitrice del Golden Globe per “Big Little Lies”, “Enlightened”, “Recount” e “Afterburn”; vincitore di Emmy per “Big Little Lies”); Zoë Kravitz (“Animali fantastici e dove trovarli”, “Alta fedeltà”, “Mad Max: Fury Road”); Meryl Streep (21 nomination all’Oscar, tre volte premio Oscar, per “Kramer vs Kramer”, “Sophie’s Choice” e “The Iron Lady”, quattro volte vincitore del Golden Globe Award, per “The Iron Lady, “” Julie & Julia “,” Il diavolo veste Prada “e” Adattamento “, Emmy, Golden Globe e SAG Award per HBO” Angels in America “; Adam Scott (” Parchi e ricreazione “,” Black Mass “); James Tupper (“Men in Trees”, “Revenge”); Jeffrey Nordling (“Sully”, “Motive”) e Douglas Smith (“Big Love” della HBO; “The Bye Bye Man”).

Blinded By The Light: il trailer italiano ufficiale

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Blinded By The Light: il trailer italiano ufficiale

Svelato il trailer ufficiale italiano di Blinded By The Light firmato da Gurinder Chadha (Sognando Beckham). Il film, tratto dal romanzo autobiografico Greetings from Bury Park: Race, Religion and Rock’N’Roll di Sarfraz Manzoor e ispirato alla musica di Bruce Springsteen, ripercorre la storia di Javed. Un adolescente britannico di origini pakistane che, nell’Inghilterra del 1987, scoprirà un potere catartico nei testi del Boss, trovando grazie a loro anche il coraggio di provare a realizzare i suoi sogni, tirando fuori la sua particolarissima voce.

Nel cast del film Viveik Kalra, Hayley Atwell, Rob Brydon, Kulvinder Ghir, Nell Williams, Dean-Charles Chapman e Aaron Phagura.

SINOSSI: Dallo sceneggiatore/regista/produttore Gurinder Chadha (Sognando Beckham), arriva il drama Blinded By The Light, ispirato dalla musica e dai testi delle canzoni senza tempo di Bruce Springsteen.

Captain Marvel: ecco tutte le scene eliminate

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Captain Marvel: ecco tutte le scene eliminate

Disney e Marvel Studios hanno rivelato la data di uscita dell’edizione homevideo di Captain Marvel, in arrivo sulle piattaforme Digital il 28 maggio e nei formati DVD e Blu-ray l’11 giugno. Di seguito trovate tutte le informazioni sui contenuti speciali del disco, dalle scene eliminate alle featurette con le interviste ai registi Anna Boden e Ryan Fleck e al cast.

Featurette

  • Diventare un Supereroe – Segui il viaggio di Brie Larson mentre si unisce al MCU e scopri cosa serve per essere un Supereroe Marvel in tutti i sensi.
  • Big Hero Moment – Esplora l’impatto di Captain Marvel nel MCU e come è riuscito a ispirare il pubblico in tutto il mondo.
  • Le origini di Nick Fury – Rivivi alcuni degli eventi più significativi del MCU attraverso gli occhi di Nick Fury e scopri come la sua influenza abbia contribuito a plasmare il MCU.
  • The Dream Team: scopri perché Anna Boden e Ryan Fleck sono la coppia perfetta per dirigere il film sull’eroina più potente dei Marvel Studios.
  • The Skrulls and the Kree – Uno sguardo più approfondito agli Skrulls e ai Kree, al loro conflitto in corso e all’importanza di cambiare le prospettive nel film.
  • Hiss-sterical Cat-titude – Il cast e la troupe parlano di com’è stato lavorare con Goose e cosa serva per ritrarre un personaggio così complesso sullo schermo.

Scene eliminate

  • “Chi ammiri più di tutti gli altri?” – Il Comandante Kree Yon-Rogg deve rispondere all’Intelligenza Suprema, che lo interroga sulla sua abilità di comando.
  • Starforce Recruits – Yon-Rogg tiene una lezione per i suoi soldati studenti sulla missione Kree per difendere tutte le nazioni dal flagello degli Skrull.
  • Dirigendosi verso Torfa – Vers e i membri dello Starforce si scontrano mentre si preparano per la loro missione di soccorso a Torfa.
  • “Cosa, nessun sorriso?” – In questa versione alternativa di una scena del film, Vers sta consultando una mappa quando riceve una dubbia offerta di aiuto.
  • Black Box – Keller tenta di rintracciare Vers e Fury dopo la fuga su un quadjet dalla Joint USAFA Facility.
  • Rookie Mistake – Il novellino dello S.H.I.E.L.D., l’agente Phil Coulson, aiuta il direttore Keller in una situazione imbarazzante
  • Gag Reel – Risate dal dietro le quinte del film

https://youtu.be/nOP-_6JQ_AE

Captain Marvel: 7 cose che vorremmo vedere nel sequel

CORRELATI:

Captain Marvel è arrivato nelle nostre sale il 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel e le donne del MCU: ecco perché Carol ne è solo l’erede

The Suicide Squad: Benicio Del Toro sarà il villain del film?

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The Suicide Squad: Benicio Del Toro sarà il villain del film?

Arrivano nuovi aggiornamenti su The Suicide Squad, il film che vedrà alla regia James Gunn e che riavvierà il franchise DC inaugurato nel 2016 dal cinecomic di David Ayer, anche se stavolta si tratta unicamente di un rumor non ufficiale. A quanto pare, come riportato dal sito Geeks WorldWide, Benicio Del Toro potrebbe entrare nel cast e interpretare il villain, un “guerriero irascibile e anziano che vive per combattere” chiamato The Mayor.

Nel caso in cui la voce dovesse rivelarsi fondata, l’attore tornerebbe a lavorare con Gunn dopo la partecipazione alla saga di Guardiani della Galassia dove ha vestito i panni del Collezionista.

L’aria di reunion in The Suicide Squad continuerà, dal momento che secondo The Wrap  Michael Rooker sarebbe in trattative per ricoprire il ruolo di King Shark, uno dei nuovi personaggi che la produzione intente portare sullo schermo; per l’attore si tratterebbe invece della quinta collaborazione con il regista dopo i due capitoli di Guardiani della Galassia, The Belko Experiment e Brightburn.

Sempre il sito riporta che il misterioso supereroe di Idris Elba avrà una figlia, possibile indizio sulla sua identità: sarà forse Sportsmaster o proprio Deathstroke, i due assassini dei fumetti DC con forti legami familiari? Il rumor è da prendere con la dovuta cautela, visto che da quando l’attore è entrato nel cast si sono alternate varie speculazioni fuorvianti sul ruolo.

The Suicide Squad: Michael Rooker in trattative per il film di James Gunn

Per The Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast di Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force), così come Jai Courtney sarà ancora Captain Boomerang e Margot Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane, non sostituirà Will Smith per interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.

Sempre sul reboot Justin Kroll di Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili, che Dave Bautista non parteciperà al progetto come ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher Smith.

Secondo quanto riferito nelle ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali dei fumetti a cui si ispira.

Fonte: Geeks WorldWide

Avengers: Endgame, le foto dal backstage della scena chiave di Iron Man

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In un unico scenario previsto da Doctor Strange i Vendicatori sarebbero riusciti a battere Thanos e a riportare l’equilibrio nell’universo: schioccando il guanto dell’infinito, Tony Stark ha dunque deciso il suo destino e quello degli altri e dimostrato una volta per tutte il suo valore nella scena forse più significativa di Avengers: Endgame. “Io sono Iron Man“, esclama fiero davanti al nemico, e il resto è già storia.

Nel frattempo, scaduto l’embargo per la diffusione degli spoiler, è Robert Downey Jr. a tornare a quel momento specifico del film condividendo le immagini dal dietro le quinte dello schiocco di Tony. Tre telecamere puntate sull’attore riprendono il gesto da prospettive diverse e l’intensità della performance ha reso la sequenza ancora più indimenticabile.

Ovviamente la morte di Tony Stark è un evento che peserà sul futuro del MCU, come suggerito di recente dal trailer di Spider-Man: Far From Home, e sembra che il lutto verrà affrontato diversamente a seconda dei personaggi. Di sicuro siamo felici che Avengers: Endgame ci abbia consegnato la versione più emozionante dell’eroe e che la sua dipartita non è stata vana.

Qui sotto potete dare uno sguardo alle foto del backstage.

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, la vera storia dietro l’abbraccio fra Tony e Peter

Fonte: Robert Downey Jr.

Spider-Man: Far From Home, Mysterio soccorre Peter nella nuova clip

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Presentata in anteprima durante lo show di Jimmy Kimmel, la nuova clip ufficiale di Spider-Man: Far From Home ci mostra l’attacco di uno degli Elementali (quello di forma d’acqua) alla laguna di Venezia, dove Peter e i suoi compagni di scuola si trovano in vacanza. L’arrivo di Mysterio sembra risolvere la situazione, ma quali saranno le sue reali intenzioni?

Come saprete nel secondo trailer del film è Nick Fury a rivelare che lo schiocco avvenuto in Endgame ha “squarciato” la dimensione spazio tempo creando una realtà alternativa, la stessa da cui proviene Quentin Beck aka Mysterio.

https://www.youtube.com/watch?v=x3CYf3BVz_c

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, l’easter egg nel nuovo trailer che nessuno ha notato

Il traditore: trailer del film di Bellocchio in concorso a Cannes 2019

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Ecco il trailer de Il Traditore, il film diretto da Marco Bellocchio con protagonista Pierfrancesco Favino e in concorso al Festival di Cannes 2019.

Nei primi anni ’80 è in corso una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana per il controllo sul traffico della droga. Tommaso Buscetta, conosciuto come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile e da lontano, assiste impotente all’uccisione di due suoi figli e del fratello a Palermo; ora lui potrebbe essere il prossimo. Arrestato ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende una decisione che cambierà tutto per la mafia: decide di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra.

Il film diretto da MARCO BELLOCCHIO è interpretato da PIERFRANCESCO FAVINO (nel ruolo di Buscetta), MARIA FERNANDA CANDIDO (la moglie di Buscetta), FABRIZIO FERRACANE (Pippo Calò), FAUSTO RUSSO ALESI (Giovanni Falcone)LUIGI LO CASCIO (Totuccio Contorno)

Sceneggiato da MARCO BELLOCCHIO, LUDOVICA RAMPOLDI, VALIA SANTELLA, FRANCESCO PICCOLO, in collaborazione con FRANCESCO LA LICATA, Fotografia di VLADAN RADOVICH, Montaggio di FRANCESCA CALVELLI, Musica di NICOLA PIOVANI, Scenografia di ANDREA CASTORINA, Costumi di DARIA CALVELLI, Suono di GAETANO CARITO e ADRIANO DI LORENZO.

Il Traditore è prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM con RAI CINEMA, in coproduzione con AD VITAM PRODUCTION (Francia), MATCH FACTORY PRODUCTIONS (Germania), GULLANE (Brasile), prodotto da BEPPE CASCHETTO, sviluppo progetto ANASTASIA MICHELAGNOLI, produttore esecutivo SIMONE GATTONI. Le vendite internazionali sono di THE MATCH FACTORY.

Il Traditore è distribuito da O1 DISTRIBUTION e esce in sala in Italia il 23 maggio, giorno della ricorrenza della strage di Capaci.

Avengers: Endgame, come funzionano i viaggi nel tempo nel MCU?

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Avengers: Endgame, come funzionano i viaggi nel tempo nel MCU?

Il viaggio nel tempo è stato il meccanismo narrativo scelto dalla Marvel per dare il via al racconto di Avengers: Endgame. Quando tutto sembrava perduto, a cinque anni dalla decapitazione di Thanos, grazie a Scott Lang e al lavoro di Tony Stark si scopre che il viaggio nel tempo è una possibilità, un modo come un altro per cercare di mettere le cose a posto, recuperando le gemme dal passato e usandole ancora nel futuro.

Dopo le prime reazioni scettiche, i personaggi sembrano abbracciare di buon grado la possibilità e l’idea, senza farne un grosso affare. Questa però non è la prima volta che vediamo viaggi nel tempo nei film della Marvel. Il dottor Strange lo ha fatto per primo, anche se in un modo molto diverso con regole apparentemente diverse. Usando la Gemma del Tempo, Strange e, più tardi, Thanos, sono stati in grado di riavvolgere completamente il tempo, quindi consentire agli eventi di prendere una piega diversa.

Ma con l’uso del Reame Quantico, i Vendicatori viaggiano nel tempo in modo diverso. (E, come il film ci tiene a spiegare, non si tratta di un viaggio che ha le stesse regole di quelle di Ritorno al futuro). Il viaggio nel tempo attraverso il Reame Quantico, non può cambiare retroattivamente il presente in cui il viaggiatore ha intrapreso il suo viaggio, per cui andando indietro così, non si può uccidere il nonno di qualcuno (o il bambino Thanos, come è stato suggerito durante il film) annullando il presente – o almeno non il punto del presente da cui è partito il viaggiatore del tempo.

Se qualcuno cambia il passato, per esempio, perdendo la Gemma dello Spazio da Loki che fugge impossessandosene, questa azione crea solo una timeline alternativa. Ciò significa anche che gli oggetti e le persone del passato possono viaggiare verso il presente senza cambiare nulla. Ciò permette alle Gemme dell’Infinito, a Nebula e a Thanos del passato, e all’esercito di Thanos di venire verso il presente, e persino morire lì, senza che tutta la linea temporale successiva venga modificata. Questo permette anche a Nebula “buona” di uccidere la se stessa del passato senza conseguenze su di lei!

L’apparente eccezione a questa regola è che le Gemme radicano la realtà nella loro esistenza, per cui spostarne una nel flusso del tempo genera nuovi percorsi temporali. Quindi devono rimanere nella loro realtà originale per permettere al tempo di andare avanti e impedire che l’universo venga consumato. Questo è il motivo per cui Captain America deve restituire le gemme prese in prestito alla rispettiva cronologia alla fine dello scontro.

Leggi la recensione di Avengers: Endgame

Nel cast del film ci sono Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Fast & Furious: in arrivo uno spin-off con Charlize Theron?

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Fast & Furious: in arrivo uno spin-off con Charlize Theron?

Dopo lo spin-off dedicato a Hobbs e Shaw (in uscita il prossimo 8 agosto) che vede protagonisti Dwayne Johnson e Jason Statham, la Universal potrebbe aver puntato un altro personaggio del franchise di Fast & Furious per sviluppare un nuovo capitolo ambientato nello stesso universo di Toretto e co.

A quanto pare, secondo l’Hollywood Reporter, lo studio avrebbe in programma uno spin-off tutto al femminile costruito attorno a Cipher, la hacker interpretata da Charlize Theron nell’ottavo capitolo della serie, ovvero uno dei tre film promessi (di cui uno già annunciato, ovvero Fast & Furious 9).

Il rumor fa eco alle dichiarazioni di Vin Diesel di qualche mese fa, quando l’attore parlò di un’idea su un progetto guidato da una donna e ufficialmente presentato dagli sceneggiatori di Captain Marvel Nicole Perlman, Geneva Robertson-Dworet e Lindsay Beer. All’epoca si pensò che la figura chiave del film sarebbe stato la Letty di Michelle Rodriguez, che negli anni ha sempre denunciato una cattiva rappresentazione delle figure femminili nel franchise

Forse la Universal lavorerà a due pellicole, una su Letty e una su Cipher, oppure i personaggi condivideranno la scena nello stesso spin-off? Staremo a vedere.

Nel frattempo vi ricordiamo che Hobbs & Shaw, diretto da David Leitch, vede nel cast Dwayne Johnson, Jason Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza González Eddie Marsan e arriverà nelle sale ad agosto.

Fast & Furious 9: slitta di un mese l’uscita nelle sale

L’uscita nelle sale di Fast & Furious 9, il nuovo capitolo del franchise la cui produzione dovrebbe iniziare a breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da presa di Justin Lin, stata spostata al 22 maggio 2020.

Non sono state fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.

Per quanto riguarda il film, tempo fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea. Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.

Si aspettano nel frattempo gli aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.

Fonte: THR

Lucca Comics & Games 2019: ecco il poster di Barbara Baldi

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Lucca Comics & Games 2019: ecco il poster di Barbara Baldi

Lucca Comics & Games 2019, dal 30 ottobre al 3 novembre, metterà a confronto l’uomo e la macchina, il virtuale e il reale, in una fusione raccontata in mille e una storia, attraverso mille e più linguaggi. Il concetto di umanità sarà messo al centro del festival perché in un mondo in cui l’uomo è sempre più dipendente dalle macchine e dalla comunicazione digitale, subendone gli effetti, diventa fondamentale rimettere in primo piano la dimensione sociale e rituale che hanno reso la manifestazione il community event più significativo d’Europa. A partire dai miti del Golem e di Pinocchio alle eroine ribelli di WestWorld, passando per MetropolisBlade Runner e Ghost in The Shell, l’androide che si interroga sulla propria coscienza e sui propri ricordi è lo specchio del nostro bisogno di libertà, di empatia e di uguaglianza, e ci ripropone l’eterna domanda su cosa significhi davvero “essere umani”. Ecco perché Becoming Human sarà il claim di Lucca Comics & Games 2019.

Questo tema sarà esplorato attraverso le grandi narrazioni, a fumetti o videoludiche, create con un dado e l’interpretazione come in un gioco di ruolo, o pianificate a lungo e con grandi sforzi come in un blockbuster di supereroi. Sono le storie che la community di Lucca assorbe, fa proprie e arricchisce, includendole nel proprio vissuto, scoprendole per la prima volta, reinventandole con la fan art, vivendole con un cosplay che si è preparato per 12 mesi in attesa di mostrarsi nelle vie della città con grande rispetto per il contesto monumentale che lo accoglie. È grazie a questa partecipazione attiva che nascono nuovi mondi, abbattendo la barriera tra autore e spettatore, e innescando quel senso di gratitudine reciproca che diventa il patto tra creatore e fruitore.

Con il suo inconfondibile “stile” (celebrato nel tema del 2013), Lucca Comics & Games porterà avanti uno storytelling del fantastico che proprio grazie ai mezzi digitali sta vivendo, a 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, un nuovoRinascimento. Dalla prospettiva di un evento non digitale ma fatto di persone, celebrativo dei nuovi media e delle innovazioni tecnologiche, a Lucca si andrà per assistere a un concerto, a una conferenza, a una proiezione, a una partita di e-sports, per continuare a tessere quelle storie che ci rendono umani e protagonisti.

La prima voce che interpreterà il claim: Barbara Baldi. Gran Guinigi 2018 come Miglior Disegnatrice (per il graphic novel Lucenera, Oblomov edizioni), collaboratrice da anni per grandi case editrici e industrie creative, l’artista italiana ha accettato la sfida che ogni anno lanciamo a un protagonista della scena artistica crossmediale. E dopo lo straordinario successo dell’avveniristico poster 2018 di Lorenzo “LRNZ” Ceccotti, Barbara Baldi ha creato uno splendido poster che interpreta Becoming Human e lo arricchisce di ulteriori visioni.

Un bacio tra umano e androide, che dà vita a quell’affinità elettiva tra creatore mortale e creatura immortale, tra autore e opera, nel pieno rispetto del senso di gratitudine che unisce artista e fan; una vera “revolution” (come quella del tema del 2014), un gesto che scavalca ogni muro o pregiudizio, degno di essere messo su un palco: quello, storico e prestigiosissimo, del Teatro del Giglio di Lucca, che ha visto nascere le grandi narrazioni in musica di Giacomo Puccini ma che è stato anche il luogo dell’abbraccio tra Frank Miller e Milo Manara e che rappresenta tutte le altre sale del festival dove il rapporto tra fan e artista è guidato da costante metonimia. Nel campo visivo entrano e sono protagonisti gli spettatori, il nostro “gold”, non semplice sfondo, bensì valore aggiunto a ogni edizione “made in Lucca”.

We are Lucca – Nella platea straordinariamente raffigurata nel poster 2019 si celano inconsapevolmente quattro ambasciatori di Lucca Comics & Games che presto potranno diventare i protagonisti di una storia illustrata da Barbara Baldi, scritta da Eleonora Caruso e dallo sceneggiatore Giorgio Giusfredi. Da sempre i fan sono il cuore del festival, siamo tutti noi che partecipiamo, condividiamo, lavoriamo e ci emozioniamo a Lucca. Quattro volti si trasformeranno nei nuovi eroi di una grande avventura inedita presentata nel corso della prossima edizione della manifestazione. Saranno loro a rappresentare le centinaia di migliaia di fan che da sempre combattono il nulla fuori dalle mura di Lucca, perché la storia continua. L’attività di coinvolgimento prenderà avvio attraverso i canali social di #LuccaCG19, #LuccaIsCommunity. Stay tuned!

Gli alleati – A raccontare tutto quello che avverrà nei giorni di “ottembre” ci saranno due alleati di prim’ordine. Radio DEEJAY sarà la radio ufficiale di Lucca Comics & Games 2019. La Radio insieme al festival ha già messo in cantiere una serie di attività che verranno annunciate nel corso dei prossimi mesi. Twitch conferma la sua partecipazione come piattaforma ufficiale di live streaming, una vera e propria community di riferimento per un live unico creato dall’interazione condivisa di milioni di utenti.

Graphic Novel Theatre – Nella sua continua ricerca di collisioni di linguaggi Lucca Comics & Games tornerà a teatro con una nuova produzione: Cinzia, l’acclamato Graphic Novel di Leo Ortolani* sul tema della transessualità. Una storia sull’accettazione e sull’omologazione, raccontata con rispetto e ironia da uno dei principali storyteller italiani, che ha ricevuto il plauso della critica e del pubblico ed è stato promosso dal movimento trans. Uno spettacolo teatrale prodotto da Lucca Comics & Games e realizzato in esclusiva per i giorni del festival da Teatri d’Imbarco, adattato dal premio Nastro D’Argento Nicola Zavagli, con la collaborazione di Leo Ortolani e Bao Publishing. Ancora una volta il teatro come medium che abbatte la barriera fra attore e spettatore, e che riprende il rapporto tra festival e pubblico, chiamato a partecipare attivamente. Ma non solo, perché Lucca Comics & Games porta avanti i progetti teatrali con l’orgoglio e la consapevolezza di dare voce ai fumetti tramite una nuova forma espressiva elaborata insieme agli stessi autori, che si rimettono in gioco per creare qualcosa di unico.

Dai panni di festival a quelli di produttore culturale, Lucca Comics & Games ha accolto la sfida del pubblico e del drammaturgo Zavagli e dà avvio al tour di Kobane Calling on Stage*. Lo spettacolo – prodotto da Lucca Comics & Games e Teatri D’Imbarco, in collaborazione con BAO Publishing e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, nato all’interno del progetto Graphic Novel Theater di Cristina Poccardi e Nicola Zavagli da un’idea di Emanuele Vietina – è stato presentato nel 2018 con un sold out al Teatro del Giglio di Lucca e partirà in tour toccando le più importanti città italiane. Si parte da GROSSETO, Teatro degli Industri (20 novembre 2019) e SIENA, Teatro dei Rozzi (29 novembre 2019) ospite delle rassegne di Fondazione Toscana Spettacolo, per approdare sui palcoscenici di tutta Italia: FIRENZE, Teatro Puccini (22-23 novembre 2019); TRIESTE, Politeama Rossetti (25 novembre 2019); ROMA, Teatro Vittoria (5-15 dicembre 2019); BOLOGNA Arena del Sole di ERT (18 novembre 2019) ospite delle rassegne di Emilia Romagna Teatro; NAPOLI Teatro Bellini (3-8 marzo 2020); MILANO Teatro Leonardo (26-29 marzo 2020); GENOVA Teatro della Tosse (3-5 aprile 2020).

Horror Music – Lo spettacolo granguignolesco e la presenza scenica sono il marcatore della prima band di Lucca C&G 2019. L’Horror Music sarà infatti in scena a Lucca con i Death SS. Dietro a questo nome si nasconde uno dei principali gruppi heavy metal italiani. SS sta per Steve Sylvester, frontman della band, artista e co-fondatore che ha posizionato la letteratura gotica al centro dei riferimenti visivi del gruppo (l’artista fantasy Alex Horley ha firmato alcune splendide copertine), con particolare attenzione allo show e alla componente performativa. Aspettiamoci grandi sorprese: i Death SS si esibiranno sul Main Stage di Lucca Comics & Games con uno spettacolo creato ad hoc,  in cui le community del festival saranno parte attiva, per festeggiare la serata di Halloween 2019 insieme a tutti i loro fan, vecchi e nuovi. Inoltre, Steve Sylvester, esperto di fumetti anni ‘70, sarà presente con un incontro per condividere la sua passione.

Umanità espansa: torna la stagione della grande fantascienza. Approdata sul pianeta Amazon Prime dopo un viaggio lungo come un salto nell’iperspazio The Expanse arriva a Lucca con Fanucci Editore insieme a Daniel Abraham Ty Franck meglio noti come James S.A.Corey. Nata come ambientazione di un MMORPG mai realizzato e dopo aver sperimentato le sue possibilità narrative durante delle sessioni di giochi di ruolo a cui ha partecipato anche George Martin, The Expanse è stata convertita dagli autori in una saga letteraria di successo e tramutata da Netflix in una serie tv. Finalmente tornerà ad essere un gioco table top, surfando l’onda della rivoluzione digitale e arrivando alla pubblicazione tramite Kickstarter.

Il ritorno della Ruota del Tempo. La celebre saga fantasy, capolavoro di Robert Jordan da oltre 90 milioni di copie vendute continuerà ad incantare i lettori con una straordinaria operazione artistica presentata in anteprima assoluta per il pubblico di Lucca Comics & Games. Fanucci Editore pubblicherà “Warrior of the Altaii”, opera prima finora inedita di Jordan pubblicata per la prima volta dopo 40 anni. Per illustrare la cover chiama Paolo Barbieri, che raccoglie il testimone di Michael Whelan. Ma non solo, le 13 copertine della saga saranno re-interpretate da diversi illustratori italiani tramite una selezione a cura del festival in collaborazione con Fanucci Editore che vedrà Barbieri individuare e dettare le linee guida visive delle copertine e presiedere la giuria. Il bando sarà pubblicato a breve sul sito della manifestazione.

Tempo frantumato – La rottura del continuum spazio-temporale, dinosauri, navi pirata e robot: torna a Lucca la grande narrativa per ragazzi incarnata dal talento americano Armand Baltazar, gigante dell’animazione, senior designer per Dreamworks, Walt Disney e Pixar. Lucca Comics & Games, in collaborazione con Editrice Il Castoro, gli dedicherà una personale a partire da Timeless, capolavoro illustrato che frantuma il tempo per ricomporre l’umanità e che ha stregato Ridley Scott.

I Martelli da Guerra di Dominic McDowall Lucca Comics & Games celebra ancora la dimensione interattiva con il ricchissimo e fortunato mondo fantasy di Warhammer, Dominic McDowall, l’autore, porterà a Lucca Comics & Games la sua esperienza come CEO di Cubicle 7, con cui ha anche realizzato giochi di ruolo legati ad immaginari come Doctor Who e Il Signore Degli Anelli. Grazie alla collaborazione con Need Games torna quindi in Italia la grande tradizione dei giochi di ruolo di Games Workshop, la storica casa editrice britannica.

Winter “school” is coming – Dopo averlo annunciato durante l’edizione 2018, fa la prima mossa il Games Science Research Center il nuovo polo dedicato alla ricerca sulla Teoria dei Giochi: una workshop residenziale per aspiranti games designer che si terrà nel 2019 all’interno della cornice di Lucca Comics & Games, nell’ambito delle attività di studi dell’IMT, Advanced Studies Institute. Partner di questa straordinaria operazione CMON, la casa editrice internazionale diretta da David Preti celebre per l’utilizzo innovativo delle piattaforme di crowdfunding e per aver messo al centro dello sviluppo dei propri giochi l’autorialità e la qualità della componente artistica.

Il valore della scoperta Lucca Comics & Games è più di un festival, più di una fiera, più di un evento: è un portale per entrare nel mondo dell’editoria attraverso le professioni creative. Dopo averlo fatto con il Gioco Inedito nel 2003 e con il Project Contest nel 2005, nel 2019 lo farà anche attraverso il Concorso Lucca Junior – Premio di Illustrazione editoriale “Livio Sossi”. Da quest’anno, grazie alla collaborazione con KITE edizioniBook on a Tree, e Associazione Autori Di Immagini, il festival porterà il vincitore alla pubblicazione di un albo illustrato per bambini con testo scritto da Davide Calì.

Lucca come stargate della creatività. La collaborazione tra Lucca Comics & Games e Book on a Tree si traduce anche in attività rivolte agli scrittori. Si è appena conclusa A caccia di storie, la settimana intensiva con laboratori, lezioni e masterclass per imparare a sviluppare progetti editoriali rivolte ai ragazzi, nei luoghi che ha calcato Carlo Collodi. Nel corso dell’anno sarà annunciato il vincitore 2019 che riceverà un contratto di edizione da parte di Book on a Tree per essere poi pubblicato da Edizioni Piemme-Il Battello a Vapore, storica casa editrice di libri per ragazzi numero uno in Italia.

Avengers: Endgame e il toccante omaggio a una scena di The Winter Soldier

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Il viaggio dei fratelli Russo nel MCU è iniziato con Captain America: The Winter Soldier, film che ha confermato la capacità dei Marvel Studios di addentrarsi nei generi (qui il thriller politico alla I tre giorni del condor) e di cambiare il volto di uno degli eroi più amati e “tradizionali” della sua storia. In questo film poi iniziano a intravedersi i segnali di una profonda amicizia, quella tra Steve Rogers e Natasha Romanoff, che troverà la sua degna rappresentazione in Civil War e più tardi in Avengers: Endgame.

Proprio nel capitolo che chiude la saga delle gemme dell’infinito potrebbe esserci un chiaro omaggio ad una delle scene più toccanti di The Winter Soldier, in cui i due personaggi abbattono ogni barriera di diffidenza e decidono di non essere solo compagni d’armi ma qualcosa in più: amici.

Lo stesso termine ritorna in Endgame quando Steve torna al quartier generale dei Vendicatori cinque anni dopo lo schiocco di Thanos “per vedere un’amica“. E considerando quanto sia stato difficile per Nat aprirsi alla sua nuova famiglia, e visto l’esito del film, è un dettaglio ancora più commovente.

Che ne pensate?

Avengers: Endgame, la vera storia dietro l’abbraccio fra Tony e Peter

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Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, i Russo rivelano il titolo originale del film

Fonte: Reddit

Spider-Man: Far From Home, l’easter egg nel nuovo trailer che nessuno ha notato

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Nel corso dell’ultima settimana abbiamo analizzato ogni dettaglio del nuovo trailer di Spider-Man: Far From Home, dai legami con Avengers: Endgame agli indizi sulla trama del film e l’introduzione, nel MCU, del Multiverso (un concetto assai familiare ai fan dei fumetti) grazie al personaggio di Mysterio.

Eppure c’è sempre qualcosa che sfugge anche agli sguardi più attenti, come l’easter egg che fa riferimento alle “origini” dell’Uomo Ragno e che potete osservare nell’immagine qui sotto.

In questo particolare frame infatti, Happy Hogan sta dicendo a Peter Parker non può sparire dal radar di Nick Fury e rifiutare le sue chiamate, e dietro di lui, sullo sfondo, compare un poster dedicato al wrestler Crusher Hogan. Ma questo non è anche il nome del combattente contro cui si è scontrato Peter nei fumetti poco dopo aver ottenuto i suoi poteri dal morso di un ragno radioattivo?

Joseph “Crusher” Hogan offre ben 100 dollari (come segnalato sulla locandina) a chiunque riesca a durare sul ring per tre minuti, sfida raccolta dal giovane eroe all’epoca poco consapevole delle sue nuove abilità.

Probabilmente si tratta di un omaggio alle storie originali, o forse Happy e Crusher sono imparentati nell’universo dei Marvel Studios. Se così fosse, spider-Man ha combattuto con Crusher Hogan e Happy era presente durante l’evento? Magari è così che Peter è entrato nel radar di Tony Stark, sotto suggerimento del suo collaboratore, convincendolo a chiamare l’eroe per la battaglia di Civil War?

spider-man far from home

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Fonte: Cinemablend

Avengers: Endgame, il “nuovo” Hulk si presenta nella clip ufficiale

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Il “nuovo” Hulk che abbiamo visto in Avengers: Endgame si presenta nella clip ufficiale diffusa poche ore fa dai Marvel Studios, dove l’eroe mostra a Natasha Romanoff, Steve Rogers e Scott Lang come sia riuscito a far convivere le sue due anime: quella umana di Bruce Banner, e quella verde mostruosa del gigante di giada.

Non sappiamo se questa trasformazione sarà permanente e se nel futuro del MCU Hulk rimarrà per sempre compromesso, tuttavia è stato Joe Russo di recente a dichiarare che i danni subito dopo lo schiocco in Endgame non possono essere ripristinati. Almeno non al momento.

Ha perso un braccio. Ha perso Natasha. Non c’è punto di ritorno. Ha danneggiato se stesso. Ma non so, è un discorso interessante.” ha spiegato il regista. “Si tratta di un danno permanente, allo stesso modo in cui lo schiocco ha provocato danni permanenti a Thanos. È un processo irreversibile. Il suo braccio, se ci fate caso, è molto più magro adesso, annerito, quindi privo della stessa forza che aveva prima […]

Insomma, il viaggio dell’eroe è ancora da scrivere. Kevin Feige non ha mai espressamente parlato di progetti solisti, né di sviluppare altre storie che avessero lui come protagonista. Se e come la prossima Fase affronterà questa trasformazione resta un mistero…

Leggi anche – Avengers: Endgame, Hulk rimarrà per sempre “danneggiato”

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Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Hulk: tutto quello che non sapevate sull’eroe di Mark Ruffalo

Fonte: Marvel Entertainment

Grey’s Anatomy 15×25: promo e trama

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Grey’s Anatomy 15×25: promo e trama

Il network americano della ABC ha diffuso promo e trama di Grey’s Anatomy 15×24, il venticinquesimo inedito episodio della quindicesima stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 15×25 che si intitolerà dall’episodio “Jump into the Fog” mentre la nebbia inizia a coprire Seattle, i medici di Grey Sloan navigare attraverso le complicazioni personali. Meredith e Alex tentano di salvare Gus, mentre Levi parla di un Nico in difficoltà, nel finale di stagione di Grey’s Anatomy, che andrà in onda GIOVEDÌ, 16 MAGGIO sulla ABC.

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In Grey’s Anatomy 15×25 protagonisti sono Ellen Pompeo nei panni di Meredith Gray, Justin Chambers nei panni di Alex Karev, Chandra Wilson nei panni di Miranda Bailey, James Pickens Jr. nei panni di Richard Webber, Kevin McKidd nei panni di Owen Hunt, Jesse Williams nei panni di Jackson Avery, Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd, Camilla Luddington come Jo Wilson, Kelly McCreary come Maggie Pierce, Kim Raver come Teddy Altman e Giacomo Gianniotti come Andrew DeLuca.

Le guest star di Grey’s Anatomy 15×25 sono Debbie Allen come Catherine Fox, Greg Germann come Tom Koracick, Jake Borelli come Levi Schmitt, Chris Carmack come Atticus “Link” Lincoln, Alex Landi come Nico Kim, Sophia Ali come Dahlia Qadri, Arielle Hader come Toby Donnelly e Stefania Spampinato come Carina DeLuca.  “Jump into the Fog” è stato scritto da Krista Vernoff e diretto da Debbie Allen.

Grey’s Anatomy 15×20

Grey’s Anatomy 15 è la quindicesima stagione della serie Grey’s Anatomy creata da creata da Shonda Rhimes per la ABC Studios. Gli episodi di Grey’s Anatomy 15 debutteranno questo autunno.

Nella quindicesima stagione di Grey’s Anatomy ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCreary, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George.

The Suicide Squad: Michael Rooker in trattative per il film di James Gunn

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C’è aria di reunion in The Suicide Squad, il progetto che vedrà alla regia James Gunn e che riavvierà le sorti del franchise DC inaugurato nel 2016 con il film di David Ayer (all’epoca legato agli intrecci dell’Extended Universe): secondo The Wrap infatti, Michael Rooker sarebbe in trattative per ricoprire il ruolo di King Shark, uno dei nuovi personaggi che la produzione intente portare sullo schermo, e si tratterebbe della quinta collaborazione tra l’attore e Gunn dopo i due capitoli di Guardiani della Galassia, The Belko Experiment e Brightburn.

Per quanto riguarda Re Squalo, il super villain esordisce sulle pagine della DC Comics in Superboy vol. 4 n. 9 a novembre 1994, originario delle Hawaai e alter ego di Nanaue, uno squalo umanoide responsabile di diversi crimini e membro del team speciale reclutato da Lex Luthor. Durante la fase della New 52, entra a far parte della Task Force che ispirerà il cinecomic.

L’unica apparizione al di fuori dei fumetti risale alla serie The Flash, dove il personaggio viene ritratto come un biologo marino di nome Shay Lamden trasformato dall’esplosione di un acceleratore di particelle sulla Terra-2. King Shark è inoltre comparso nelle serie DC Super Hero Girls, Superman/Batman: Public Enemies e Batman: Assault on Arkham. Vi ricordiamo che, originariamente, sarebbe stato incluso nel cast di Suicide Squad del 2016, ma che alla fine è stato sostituito da Killer Croc.

The Suicide Squad: un attore del MCU entra nel cast

Per The Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast di Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force), così come Jai Courtney sarà ancora Captain Boomerang e Margot Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane, non sostituirà Will Smith per interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.

Sempre sul reboot Justin Kroll di Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili, che Dave Bautista non parteciperà al progetto come ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher Smith.

Secondo quanto riferito nelle ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali dei fumetti a cui si ispira.

Fonte: The Wrap

Avengers: Endgame, la vera storia dietro l’abbraccio fra Tony e Peter

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Nel Marvel Cinematic Universe il rapporto tra Peter Parker e Tony Stark ha un po’ sostituito quella che, nei fumetti e al cinema, è la dinamica padre-figlio instaurata dal giovane supereroe con lo zio Ben. Allo stesso modo, in Avengers: Endgame, Peter si confronta con la morte del suo mentore ed è chiamato ad affrontare il futuro senza una figura chiave per il suo percorso di realizzazione personale (e come abbiamo visto nel trailer di Far From Home, superare il lutto non sarà affatto facile).

C’è però un momento che definisce al meglio questa bellissima relazione, ed è l’abbraccio che i due si scambiano alla fine di Endgame poco prima che Tony muoia. Se ci pensate, appena Iron Man mette i piedi a Terra dopo essere stato salvato da Captain Marvel nello spazio, dice “Ho perso il ragazzo” senza neanche curarsi troppo degli altri; insomma, è un segnale di quanto tenga a Peter e di quanto sia cambiato nel tempo il suo sentimento “paterno”.

Questo viaggio attraverso i gesti è stato ricostruito da un fan e pubblicato sul forum Reddit sotto forma di collage che ripercorre tre scene fondamentali per il personaggio: la prima, relativa a Spider-Man: Homecoming, in cui vediamo Peter cercare il contatto con Stark che invece vuole soltanto aprire la portiera dell’auto; la seconda, tratta da Infinity War, dove Iron Man stringe tra le braccia il ragazzo che sta scomparendo dopo lo schiocco delle dita di Thanos; infine la terza, pescata da Endgame, dove è proprio Tony a correre verso il suo pupillo durante la battaglia contro l’esercito del Titano Pazzo.

Un modo commovente per dirsi addio, quando il destino dell’eroe più anziano era già deciso, e per celebrare la storia di queste icone del MCU che probabilmente non rivedremo più insieme (almeno sul grande schermo).

Leggi anche – Iron Man: i momenti chiave del MCU che hanno deciso il destino dell’eroe in Endgame

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, i Russo rivelano il titolo originale del film

Fonte: Reddit

Marvel: quando saranno annunciati i film della Fase 4?

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Marvel: quando saranno annunciati i film della Fase 4?

Tra meno di due mesi Spider-Man: Far From Home calerà il sipario sulla Fase 3 del Marvel Cinematic Universe, il cui picco narrativo è sicuramente rappresentato da Avengers: Endgame e che chiude in definitiva la saga delle gemme dell’infinito inaugurata nel 2008 con Iron Man. Ma dopo, cosa hanno in programma i Marvel Studios e quali film comporranno la tanto attesa e misteriosa Fase 4?

I titoli più quotati sono lo standalone su Vedova Nera (o meglio, un prequel dedicato alle origini di Natasha Romanoff con Scarlett Johansson di nuovo protagonista), Shang-Chi (primo cinecomic del MCU con un supereroe asiatico), il sequel di Black Panther annunciato da Kevin Feige e Gli Eterni, ambizioso progetto che porterà sul grande schermo i personaggi creati da Jack Kirby, e a quanto pare l’annuncio ufficiale della lineup arriverà a breve.

A dichiararlo è l’amministratore delegato della Disney, Bob Iger, dando qualche indicazione su quando verranno svelati i piani per il futuro dell’universo cinematografico. Non c’è una data precisa, ma Iger fa sapere che importanti dettagli saranno rilasciati “questa estate“.

Per quanto riguarda le strategie commerciali, tempo fa era stato Feige a confermare che nel 2020 dovrebbero uscire soltanto due cinecomic, probabilmente Vedova Nera e Gli Eterni, dunque riducendo le release annuali rispetto alle tradizionali tre uscite in sala delle stagioni scorse.

Siamo soddisfatti di questa scelta e la Disney non ci ha mai chiesto esplicitamente di rilasciare tre film all’anno. Come abbiamo visto nelle ultime due stagioni, quando le cose accadono in modo naturale, con idee e  squadre pronte a partire, il lavoro risulta sempre migliore“.

La mappa che stiamo costruendo nei prossimi cinque anni è molto differente“, ha dichiarato Feige, “Passato e futuro sono due cose distinte e spero che anche il pubblico le avvertirà come tali. La mentalità alla base è la stessa, ovvero raccontare storie con alcuni personaggi che il pubblico già conosce e ama in modo unico, sorprendente e originale, oppure introdurre nuovi personaggi che anche i fan più affezionati conoscono poco“.

Leggi anche – Marvel Studios: tutte le rivelazioni di Kevin Feige sulla Fase 4

Fonte: Cinemablend

IT Capitolo Due: teaser trailer con Jessica Chastain

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IT Capitolo Due: teaser trailer con Jessica Chastain

La Warner Bros ha diffuso il teaser trailer ufficiale di IT Capitolo Due, il film di Andy Muschietti con James McAvoy e Jessica Chastain, in uscita nelle sale italiane il prossimo 5 settembre 2019.

Il male risorge a Derry quando il regista Andy Muschietti riunisce il Club dei Perdenti – giovani e adulti – con un ritorno a dove tutto ebbe inizio, in IT Capitolo Due.

IT Capitolo Due, trama

IT Capitolo Due è il sequel del grande successo di critica e box office del 2017 “IT”, sempre firmato da Muschietti, capace di incassare oltre 700 milioni di dollari a livello globale. Ridefinendo e trascendendo il genere, “IT” è diventato parte del nostro immaginario collettivo, nonchè il film horror dai più alti incassi di tutti i tempi. Poiché ogni 27 anni il male torna a manifestarsi nella cittadina di Derry, nel Maine, “IT CAPITOLO DUE” riunisce i personaggi divenuti adulti, e che da tempo hanno intrapreso strade diverse, a distanza di trent’anni dagli eventi del primo film.

IT Capitolo Due, cast

James McAvoy (Split, Glass) interpreta Bill, la nominata all’Oscar Jessica Chastain (Zero Dark Thirty, Mama) è Beverly; Bill Hader (Barry della HBO, “The Skeleton Twins”) ritrae Richie; Isaiah Mustafa (Shadowhunters: The Mortal Instruments in TV) è Mike; Jay Ryan (“Mary Kills People” in TV) interpreta Ben; James Ransone (“The Wire” della HBO) è Eddie, e Bill Skarsgård interpreta il protagonista Pennywise. Andy Bean (“Allegiant”, Starz “Power”) è Stanley, mentre tornano ai loro ruoli originali di membri del Club dei Perdenti Jaeden Martell nei panni di Bill; Wyatt Oleff nei panni di Stanley; Sophia Lillis nei panni di Beverly; Finn Wolfhard nei panni di Richie; Jeremy Ray Taylor in quelli di Ben; Chosen Jacobs in quelli di Mike, e Jack Dylan Grazer è nuovamente Eddie.

Muschietti dirige il film da una sceneggiatura di Gary Dauberman (“IT”, “Annabelle: Creation“) basata sul romanzo ‘IT’ di Stephen King. Barbara Muschietti, Dan Lin e Roy Lee sono i produttori del film. Marty Ewing, Seth Grahame-Smith e David Katzenberg ne sono i produttori esecutivi.

Il team creativo che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Checco Varese (“The 33”), lo scenografo vincitore dell’ Oscar Paul D. Austerberry (“La forma dell’acqua”), il montatore Jason Ballantine (“IT”, “Mad Max : Fury Road “), e il costumista nominato all’Oscar Luis Sequeira (“La forma dell’acqua”, “Mama”).

IT Capitolo Due, la cui uscita nelle sale italiane e IMAX è prevista per il 5 settembre 2019, è una produzione New Line Cinema, e sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Iron Man: i momenti chiave del MCU che hanno deciso il destino dell’eroe in Endgame

iron man

Il percorso che ha condotto Tony Stark al finale di Avengers: Endgame è stato lungo e pieno di ostacoli, dove ogni tappa ha rappresentato una fase della sua affermazione come eroe nel MCU. Senza i sacrifici, le scelte difficili, i cambiamenti, il personaggio non sarebbe mai arrivato a compiere quel gesto definitivo (lo schiocco con il guanto dell’infinito) che ha salvato l’universo.

Ecco allora i momenti chiave di Iron Man che hanno deciso il suo destino in Endgame, da The Avengers ad oggi:

Tony si sacrifica in The Avengers

https://www.youtube.com/watch?v=FoAZWv36Baw

Il primo grande evento del MCUThe Avengers, ha visto trionfare i nostri eroi non senza qualche sacrificio e gesti eclatanti. Come quello compiuto da Iron Man sul finale che rimarrà nella storia del personaggio e dell’universo condiviso.

I Vendicatori sono a New York e stanno avendo la meglio sugli invasori Chitauri, ma finché il portale spaziale rimarrà aperto i rinforzi alieni continueranno ad affluire. Nel frattempo, il consiglio ha deciso di inviare un missile nucleare per distruggere i nemici insieme alla popolazione residente: è qui che Tony Stark usa tutte le forze per deviare il missile verso il portale e lo attraversa, colpendo la nave madre dei Chitauri.

Rinunciare a Iron Man e scegliere Pepper

https://www.youtube.com/watch?v=gH_KBxJ0re8

Ovviamente la scelta di appendere il costume al chiodo e dedicarsi interamente alla sua vita personale con Pepper non è durata molto, tuttavia quando Tony si “dimette” dal suo eroico alter ego in Iron Man 3 cambia il suo percorso come eroe.

Innanzitutto l’amore per Pepper lo motiva a realizzare l’obiettivo di una vita normale, e questo sentimento sarà poi la ragione ultima per proteggere l’universo, quindi non soltanto i suoi cari ma anche gli altri esseri umani.

Il discorso in Age of Ultron

https://youtu.be/OnjT3mGQxmU

Il titolo del nuovo film dei Vendicatori fa eco ad una frase pronunciata da Tony Stark in Age of Ultron, film che andrebbe rivalutato per le dinamiche che inizia a tessere e che si riveleranno decisive nel corso dei successivi capitoli del MCU (come la rottura tra lui e Steve Rogers).

Con Ultron l’eroe cerca di realizzare un grande progetto di difesa del pianeta Terra che possa proteggerci da eventuali minacce esterne, perché ciò che si trova lassù è “la fine dei giochi“, dice in un discorso ai compagni.

L’idea di costruire un’ “armatura per tutto il mondo” ha fondamentalmente stabilito le azioni di Tony da lì in poi come una metafora di quell’osservazione, e in fin dei conti, in Endgame Iron Man è stato proprio questo: lo scudo che pagava con la sua vita il prezzo per salvare l’universo.

Il segnale di Doctor Strange

https://www.youtube.com/watch?v=mM5qUzi3yio&t=50s

Cedendo la gemma del tempo a Thanos in cambio della vita di Tony Stark, Doctor Strange ha spiegato che a volte bisogna fare tutto il necessario per portare a termine il proprio obiettivo, anche sacrificare qualcosa che si considerava preziosa e impossibile da abbandonare.

Così, per porre l’accento su quella lezione di vita, allo stregone è sufficiente un gesto con la mano che indica “l’unico modo possibile” a Tony, guardandolo negli occhi durante la battaglia finale di Endgame. Un momento che definirà per sempre il viaggio del supereroe.

Tony sa perfettamente che le sue più grandi paure sono state confermate: dovrà sacrificarsi ancora, schioccare le dita e morire per il bene dei suoi amici.

Tony e il sogno di Infinity War

https://youtu.be/YAQsb2_30Q0

Tra le tante scene memorabili di Infinity War c’è anche quella del breve dialogo tra Tony e Pepper all’inizio del film, e soltanto alla luce degli eventi di Endgame possiamo dire che stava prefigurando il loro futuro.

Tony dice che aveva sognato di avere un figlio con Pepper, e di averlo chiamato come il suo eccentrico zio Morgan. In Endgame, cinque anni dopo, è esattamente questa la realtà: l’eroe ha una figlia, di nome Morgan, ed è ancora con il suo grande amore.

Lo schiocco

avengers infinity war

Schioccando il guanto dell’infinito, Tony Stark spazza via Thanos e il suo esercito. L’equilibrio è di nuovo ripristinato, ma quanto tempo e ostacoli ci sono voluti per per arrivarci,? Finalmente Iron Man afferma se stesso nel migliore dei modi: dimostrando una volta per tutte di avere un cuore.

La morte di Tony Stark è un evento che peserà sul futuro del MCU, come suggerito dal trailer di Spider-Man: Far From Home, e sembra che il lutto verrà affrontato diversamente a seconda del personaggio. Di sicuro siamo felici che Avengers: Endgame ci abbia consegnato la versione più emozionante dell’eroe e che la sua dipartita non è stata vana.

Leggi anche – Avengers: Endgame, ogni riferimento ai film del MCU presente nel cinecomic

Fonte: Cinemablend

Pokemon: Detective Pikachu, recensione del film con Ryan Reynolds

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Arriva il 9 maggio in solo Pokemon: Detective Pikachu, il primo adattamento in live action dedicato al fenomeno mondiale e crossmediale che dalla tv, ai giochi, passando per i fumetti, arriva anche al cinema. E benché il titolo citi il più famoso e forse il più carino di tutti questi animaletti (?), il film è una vera lettera d’amore ai fan dei Pokemon e ne mostra moltissimi, dai più comuni a quelli più rari.

Pokemon: Detective Pikachu è diretto da Rob Letterman, che sa bene come raccontare storie avvincenti a un pubblico molto giovane, e segue l’avventura del giovane Tim (Justice Smith), che viene a sapere della scomparsa di suo padre, il geniale detective privato Harry Goodman. Il ragazzo si tuffa immediatamente nell’avventura, aiutato da un singolare esemplare di Pikachu parlante, che però soltanto lui riesce a capire. La storia si trasforma subito in un giallo appassionante, ambientato tra le strade di Ryme City, la caotica e moderna metropoli in cui esseri umani e Pokemon vivono in armonia, fianco a fianco.

Tim imparerà e scoprirà molte cose lungo la strada, a partire dal valore dell’amicizia, del gioco di squadra e dell’importanza della famiglia che aveva sempre sottovalutato. Letterman racconta una storia estremamente semplice e lineare, con tutti i punti di svolta esattamente dove ce li aspettiamo, aggiunge però un tocco umoristico molto gustoso, una perfetta componente tecnica che amalgama alla perfezione esseri umani e Pokemon aggiunti i computer grafica, e un’apoteosi dei buoni sentimenti che non diventa mai stucchevole, complice anche la sagace interpretazione (vocale) di Ryan Reynolds che si diletta a prestare voce e movimenti a questo inedito e irriverente Pikachu.

Pokemon: Detective Pikachu è il primo capitolo di quello che ha tutte le carte in regola per diventare un franchiese di successo, dimostrando che nonostante i destinatari principali del film siano i fan dei Pokemon, chi accompagna in sala i propri fratelli o figli potrà rintracciare nella storia un sapore di infanzia che non è troppo distante da ciò che una volta faceva appassionare la generazione cresciuta negli anni ’80 a quei cartoni animati giapponesi considerati inarrivabili.

Guarda il trailer di Pokemon – Detective Pikachu

The Witches: iniziate le riprese del film di Robert Zemeckis

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Sono iniziate le riprese di The Witches, un’avventura fantastica diretta dal regista premio Oscar Robert Zemeckis (Forrest Gump), che ha come protagonisti le attrici premi Oscar Anne Hathaway (Les Misérable, Ocean’s 8) e Octavia Spencer (The Help, La forma dell’acqua – The Shape of Water), il candidato all’Oscar Stanley Tucci (i film di Hunger Games, Amabili resti) e la leggenda della commedia e pluripremiato Chris Rock. Fa parte del cast anche l’esordiente Jahzir Kadeem Bruno (la serie TV “Atlanta”), al fianco di Codie-Lei Eastick.

Rivisitando l’amato racconto di Dahl per un pubblico moderno, la visione innovativa di The Witches di Zemeckis, narra la storia commovente e ricca di humor nero di un giovane orfano (Bruno) che, alla fine del 1967, va a vivere con la sua adorata nonna (Spencer) a Demopolis, una cittadina rurale dell’Alabama. Il ragazzo e sua nonna si imbattono in alcune streghe apparentemente glamour ma completamente diaboliche, così la nonna saggiamente decide di portare il nostro giovane eroe in una sfarzosa località balneare. Purtroppo arrivano esattamente nello stesso momento in cui la Strega Suprema (Hathaway) ha riunito la sua congrega di fattucchiere di tutto il mondo -sotto copertura- per portare a termine i suoi piani malefici.

La sceneggiatura è di Guillermo Del Toro, Robert Zemeckis e Kenya Barris (l’imminente “Shaft”), basata sul libro di Roald Dahl. Il film è prodotto dallo stesso Zemeckis, al fianco di Jack Rapke, Guillermo del Toro, Alfonso Cuaron e Luke Kelly; mentre la produzione esecutiva è di Michael Siegel, Gideon Simeloff, Marianne Jenkins e Jackie Levine.

La squadra creativa di Zemeckis include un elenco di suoi frequenti collaboratori, tra cui il direttore della fotografia nominato all’Oscar Don Burgess (“Forrest Gump”), lo scenografo Gary Freeman, il montatore Jeremiah O’Driscoll, e la costumista nominata all’Oscar Joanna Johnston (“Allied: Un’ombra nascosta”, “Lincoln”).

Una produzione Image Movers, Necropia / ExperantoFilmoj, “The Witches” si sta girando presso gli Studios della Warner Bros. di Leavesden, nel Regno Unito. L’uscita nelle sale è prevista per il 16 ottobre 2020 e sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Lost: 10 cose che non sai della serie cult

Lost: 10 cose che non sai della serie cult

Lost ha rivoluzionato completamente il concetto di serie ed è rimasta nell’immaginario per il talento dei suoi attori, per la storia avvincente e per il fatto di aver saputo rapire gli spettatori.

Dal 2004 al 2010, questa serie ha accompagnato milioni di persone in tutto il mondo, tra avventure, racconti personali e varie vicende tali da far sentire il pubblico coinvolto mentalmente ed emotivamente.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Lost.

Lost episodi

1. Sono stati realizzati più di 100 episodi. Lost è una serie che ormai è diventata un cult e viene ancora rivista dopo circa 10 anni dalla fine. La serie si è composta di sei stagioni, con un totale di 114 episodi che si sviluppano lungo una durata media di circa 45 minuti.

2. Esistono degli episodi speciali. Una serie come Lost ha avuto modo di dare vita ad alcuni episodi speciali, circa un paio per ogni stagione, per un totale di 13. Queste puntate sono servite per fornire degli approfondimenti o dei riassunti di episodi già trasmessi.

Lost trama

3. Sopravvissuti su un’isola. Lost racconta la storia dei 48 sopravvissuti ad un aereo precipitato su un’isola disabitata, mentre stava volando da Sydney a Los Angeles il 22 settembre 2004. Queste persone cominciano ad organizzarsi per sopravvivere fino all’arrivo dei soccorsi che sembrano non arrivare mai. Ma l’amara scoperta non tarda ad arrivare: l’aereo precipitato era uscito di circa mille miglia dalla rotta previste e sull’isola in cui si trovano avvengono strani fatti.

4. Le tensioni tra i superstiti. Dopo l’incidente aereo, i sopravvissuti si trovano nelle condizioni di dover convivere forzatamente, pena la sopravvivenza, in attesa che qualcuno li possa trovare e sperando di riuscire a fuggire. Questa convivenza darà luogo a situazioni di tensione e alla nascita di amicizie impensate, con la rivelazione di storie e segreti personali.

Lost: spiegazione del finale

Lost: spiegazione del finale

5. Sentirsi parte di un tutto. Bando agli spoiler, la fine di Lost è stato dei colpi di scena più rilevanti degli ultimi anni e, sebbene possa sembrare intricata, la spiegazione è molto semplice. I personaggi non fanno altro che rappresentare l’essere umano che si trova ad essere parte di un tutto, in cui ognuno conta qualcosa, ha il proprio compito e le proprie decisioni hanno delle conseguenze che riguardano l’intero universo.

Lost cast

6. Josh Holloway ha contribuito a modificare il suo personaggio. Sawyer è uno dei personaggi di Lost ed era stato inizialmente concepito per essere vecchio, disinvolto e un artista esperto della città di Buffalo. Tuttavia, quando Josh Holloway dimenticò una battuta alla sua audizione, prendendo a calci la sedia ed imprecando, gli autori ne presero spunto per far diventare il personaggio più oscuro e del sud.

7. Michael Keaton stava per essere ingaggiato. In origine, Michael Keaton era stato scelto per interpretare Jack. Nella prima stesura della sceneggiatura, Jack doveva essere ucciso dal mostro dopo essere arrivati alla cabina di pilotaggio. La ABC disse però ai produttori che non avrebbero dovuto uccidere l’eroe così presto e la sceneggiatura venne cambiata. A causa di ciò, Keaton si ritirò dal ruolo perché non voleva impegnarsi in una serie regolare.

8. Evangeline Lilly è stata una degli ultimi attori ad essere stata scelta. Il motivo del ritardo è dovuto al fatto che i produttori erano preoccupati che, essendo cittadina canadese, non le venisse dato il visto americano per poter lavorare a lungo negli Stati Uniti. Per assicurarsi che lo avesse nei tempi, le scene di Evangeline Lilly sono state persino rimandate durante la puntata pilota dello show.

Lost curiosità

9. La serie è stata sviluppata nell’estate del 2003. In quel periodo dell’anno, Lloyd Braun, l’allora presidente della ABC, lanciò l’idea ai dirigenti di uno show che fosse un incrocio tra il film Cast Away (2000) e il reality tv Survivor (2000). Lost è stata una delle idee nate dal meeting e, poche settimane dopo, venne realizzata la sceneggiatura dell’episodio pilota.

10. Una serie associata alle sette meraviglie. Un fatto interessante che riguarda Lost è la sua connessione, di luoghi e oggetti, alle Sette Meraviglie del Mondo Antico. Nei diversi episodi vi sono rimandi alla Piramide di Cheope, ai giardini pensili di Babilonia, al Colosso di Rodi, al Tempio di Artemide, al Mausoleo di Alicarnasso, alla Statua di Zeus ad Olimpia e al Faro di Alessandria.

Lost streaming

Chi desiderasse vedere o rivedere questa serie cult, è possibile farlo grazie alla piattaforma digitale Disney+ che dispone del prodotto anche in lingua originale. LOST in streaming è disponibile sul canale Star di Disney+.

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Fonte: IMDb

Spider-Man: Far From Home, il film spianerà la strada ai Sinistri Sei?

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Un anno fa, prima dell’inizio delle riprese di Spider-Man: Far From Home, erano circolati in rete alcuni rumor che anticipavano l’ingresso nel MCU dei Sinistri Sei, personaggi già “introdotti” al cinema nel finale abbastanza vago di The Amazing Spider-Man 2. Saprete ovviamente che il progetto della Sony di portare sul grande schermo il gruppo di supercriminali non si è mai concretizzato, lasciando il campo libero per i Marvel Studios.

Di fatto l’idea di un film sui Sinistri Sei avrebbe senso: Avvoltoio, interpretato da Michael Keaton in Homecoming, ha incontrato Michael Mando aka Scorpion nella scena post credits e abbiamo visto due Shockers in azione. Senza contare che Venom ora esiste nell’universo di Spider-Man…

Ora le dichiarazioni di Eric Carroll, produttore esecutivo di Far From Home, lasciano suggerire che uno scenario del genere è possibile nel futuro del Marvel Cinematic Universe:

Non so se ci sono dei progetti, ma so che convincere qualcuno come Jake Gyllenhaal a interpretare il ruolo di Quentin Beck è stato un colpo vincente. Al momento ci limitiamo a schivare queste domande sui Sinistri Sei, e non voglio parlare dei piani della Sony perché solitamente si ragiona un film alla volta. Se avremo un’idea giusta che il pubblico apprezzerebbe, allora ci penseremo…so che è il film dei sogni di qualcuno, ma non è qualcosa che stiamo specificamente costruendo in questo momento.”

Che ne pensate? Forse sarà la Sony a costruire un cinecomic interamente dedicato ai personaggi, magari con Venom e Morbius (attualmente in produzione) a capo del team e Silver Sable e Black Cat, le protagoniste del prossimo spin-off?

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, tutti i segreti del nuovo trailer

Fonte: Cinemablend

James Cameron si “congratula” con la Marvel per gli incassi di Avengers: Endgame

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Superando in sole due settimane i due miliardi di incasso e il box office di Titanic, Avengers: Endgame è il film che nella storia del cinema ha incassato di più nel minor tempo. E mentre il film ora “attenta” al primato di Avatar, ancora imbattuto in vetta alla classifica degli incassi worldwide, James Cameron si è prodigato in un tweet di complimenti alla Marvel per l’incredibile risultato raggiunto.

Il regista ha pubblicato l’immagine che segue, in cui si complimenta con li studio e poi subito a seguire un secondo Tweet in cui si dice impegnato sul set di Avatar 2.

“A Kevin e a tutti alla Marvel. Un iceberg ha affondato il vero Titanic, ci sono voluti gli Avengers per affondare il mio. Tutti qui, alla Lightstorm Entertainment si congratulano per il vostro incredibile risultato. Avete mostrato che l’industria del cinema è viva e vegeta, ed è più grande che mai! – Jim Cameron.”

Così si legge nel primo tweet, mentre il secondo, che condivide lo slittamento dell’uscita di Avatar 2 annunciato da Disney pochi giorni fa, è solo un reminder del suo impegno sul set di questa titanica (è il caso di dirlo) impresa.

Sembra impossibile non intercettare una nota di ironia in quel “ci sono voluti gli Avengers per affondare il mio”, una dichiarazione che ha ragione di esistere se si considera che il risultato di Endgame, eccezionale, è da attribuire anche al decennio in cui la Marvel, prendendosi un rischio grande almeno quanto quello che nel ’97 si prese Cameron per Titanic, ha costruito l’attesa e l’aspettativa del pubblico.

Tuttavia adesso James Cameron deve fare anche i conti con la passaggio di proprietà del suo franchise in costruzione, quello di Avatar appunto, alla Disney, che ne ha posticipato l’uscita per ragioni organizzative, immaginiamo.

Ci sembra palese che la posizione di Cameron sia grossomodo indifferente al successo di Endgame, che il regista si sia congratulato per correttezza con quelli che ora sono i cugini alla Marvel (visto che sono tutti sotto l’ombra delle grandi orecchie di Topolino) e che il suo unico interesse è portare a termine il suo progetto di universo condiviso che nel 2009, con il primo Avatar, ha davvero fatto la storia del (box office) cinema.

Per come si sono evolute ora le cose, Cameron non sta facendo altro che “congratularsi” con lo stesso studio che lo sosterrà per i suoi prossimi 4 film del franchise di Avatar.

Memento: 10 cose che non sai sul film

Memento: 10 cose che non sai sul film

Memento è uno dei film che ha fatto la storia del cinema mondiale e che ha contribuito a lanciare nell’Olimpo i fratelli Christopher e Jonathan Nolan, in grado di ammaliare il loro pubblico con astuzia e talento.

Questo film, che tiene lo spettatore incollato allo schermo per tutta la sua durata, cerca di far vedere allo spettatore il punto di vista del protagonista, ponendo una riflessione sul valore dei ricordi e sul loro senso.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Memento.

Memento film

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1. La malattia del protagonista esiste davvero. La condizione medica sperimentata da Leonard nel film è una reale malattia che si chiama Amnesia Anterograda e che consiste nell’incapacità di formare nuovi ricordi dopo il danneggiamento dell’ippocampo. Durante gli anni ’50, i medici trattavano alcune forme di epilessia rimuovendo parti del lobo temporale, causando gli stessi problemi di memoria.

2. Il film di basa sulla storia di Jonathan Nolan. La sceneggiatura di Christopher Nolan si era basata sulla storia scritta da suo fratello Jonathan ed intitolata Memento Mori. In ogni caso, la sceneggiatura è da considerarsi originale perché il racconto del fratello è stato pubblicato dopo il che il film era stato completato.

3. Il test di Sammy è un caso reale di studio. Il test che viene fatto da Sammy Jankis e che coinvolge degli oggetti elettrificati, si basa su un caso di studio di vita reale su un paziente, comunemente noto come HM, che ha sofferto della stessa forma di amnesia dopo l’intervento chirurgico per una forma di epilessia grave.

Memento significato

4. Nolan ha spiegato come approcciarsi al film. Lo stesso regista del film ha spiegato che questo è stato realizzato cercando di narrarlo dal punto di vista del protagonista che, soffrendo di amnesia, rimane all’oscuro di molte informazioni e lo stesso capita, quindi, allo spettatore. Ecco che, quindi, il film si scinde in due linee temporali, una a colori che va temporalmente all’indietro e una in bianco e nero che fa l’opposto.

5. Il valore e il senso dei ricordi. Un film come Memento, decisamente intricato e completamente diverso dal racconto classico, di base cerca di lavorare, e di porre l’accento, sul valore e sul senso dei ricordi, un modo per indagare l’universo interiore e complesso dell’uomo, la sua emotività e le sue capacità mnemoniche.

Memento streaming

6. Memento è disponibile in streaming. Chi volesse vedere per la prima volta o rivedere Memento, è possibile farlo poichè disponibile su diverse piattaforme in streaming digitale come Google Play e iTunes.

Memento trailer

7. Un trailer magnetico. Prima di vedere il film, è consigliabile dare un occhio al trailer per non perdersi nemmeno un momento di suspense. E, per non perdersi davvero niente, perchè non dare un occhio anche al trailer onesto?

Memento cast

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8. Stephen Tobolowsky ha sofferto di amnesia. L’attore, durante la sua audizione per il personaggi di Sammy, ha menzionato a Christopher Nolan di aver sperimentato personalmente l’amnesia. Alcuni anni prima gli fu somministrato un antidolorifico sperimentale che indusse l’amnesia per un intervento chirurgico a cui era stato sottoposto. Tobolowsky ha ammesso che ciò potrebbe averlo aiutato ad ottenere la parte.

9. Guy Pearce ha perso peso per il film. Per realizzare Memento, Guy Pearce si è dovuto sottoporre ad una dieta. L’attore, infatti, prima del film pesava circa 104 chili, riuscendo a dimagrire in maniera progressiva prima delle riprese.

10. Brad Pitt era interessato a recitare nel film. Sembra che Brad Pitt l’attore avesse espresso un forte interesse verso Memento, tanto da volervi recitare. Alla fine, quando ha dovuto lasciar perdere il progetto a causa di altri impegni, Nolan non ha considerato nessun altro attore di “serie A” per il ruolo di Leonard, rendendosi conto che c’erano molti alti attori di talento ma funzionali per il budget del film. Per questo Nolan era stato molto vicino a scritturare Aaron Eckhart, per poi dare la parte a Guy Pearce.

Fonti: IMDb, Film School Rejects

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