Cinque i luoghi coinvolti dalla programmazione di quest’anno: la IULM – Università di comunicazione e lingue (Via Carlo Bo, 7 – Metro Romolo), che nel suo magnifico Auditorium ospiterà l’inaugurazione de festival, le proiezioni e i registi dei migliori film italiani noir del 2017 che concorrono al Premio Caligari 2017 e nella Sala dei 146 vedrà nomi illustri del cinema e della letteratura coinvolti in masterclass sul genere noir; la sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema dove sarà proiettata la prima metà del programma cinematografico assieme a omaggi, film fuori concorso e la consegna del premio Giorgio Scerbanenco 2017 (4 dicembre, ore 22).
La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che nella Sala lettura ospiterà i finalisti dello Scerbanenco 2017 e Marcos Chicot mentre in Sala polifunzionale darà la possibilità al pubblico di incontrare Margaret Atwood; la Sala Bianca di Como che torna ad accogliere gli autori di letteratura più amati che presenteranno al pubblico i loro ultimi lavori; infine il Teatro Sociale di Como, gioiello dell’Ottocento nella cui splendida cornice il Noir in Festival approderà per la seconda metà del programma cinematografico e una intensa serata di chiusura con lo spettacolo GUL – uno sparo nel buio di Gemma Carbone e Giancarlo De Cataldo e l’attesissima anteprima di Wonderstruck, di Todd Haynes, con Julianne Moore e Michelle Williams.
Ecco alcuni degli appuntamenti imperdibili.
Margaret Atwood incontrerà gli studenti della IULM alle ore 12 in Sala dei 146 il 6 dicembre, spostandosi poi alle 18 dello stesso giorno nella Sala polifunzionale della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e ricevendo il Raymond Chandler Award nella serata inaugurale della parte comasca del festival il 7 dicembre alle ore 21 nel Teatro Sociale di Como.
Il Premio Caligari, che sarà decretato da una giuria composta da 100 tra studenti e pubblico, da domenica 3 dicembre animerà l’Auditorium della IULM 6 ogni giorno alle 17.30 e alle 20, ad eccezione di mercoledì 6 (proiezioni alle 15.30 e 17.00). Ogni proiezione sarà accompagnata dal regista, lo sceneggiatore, il direttore della fotografia o il produttore del film. Il titolo vincitore, annunciato il 6 dicembre ad Anteo Palazzo del Cinema, verrà proiettato sabato 9 dicembre alle 16 nel Teatro Sociale di Como e premiato la sera dello stesso giorno.
Le proiezioni del concorso ufficiale, composto di otto titoli, tutte anteprime nazionali e internazionali, avranno luogo dal 4 al 6 dicembre nella Sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema e dal 7 all’8 dicembre nel Teatro Sociale di Como.
Due gli attesissimi film fuori concorso: My Cousin Rachel di Roger Michell con Rachel Weisz, Sam Claflin, Iain Glen e Pierfrancesco Favino e Wonderstruck – La stanza delle meraviglie di Todd Haynes con Julianne Moore, Michelle Williams e Oakes Fegley.
Come sempre interessanti le conversazioni ospitate dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano e dalla Sala bianca di Como e che vedranno protagonisti Luca D’Andrea, Romano De Marco, Marcello Fois, Elena Mearini, Bruno Morchio, Carlo Lucarelli, Massimo Picozzi, Paola Barbato, Antonella Lattanzi, Simona Vinci, Donato Carrisi, Roberto Costantini, Bernard Minier e Marco Vichi.
Ogni mattina la Sala dei 146 della IULM ospiterà incontri e masterclass aperte a tutti: lunedì 4 dicembre, ore 11, “BIANCO E NERO” PER IL GIALLO ITALIANO con Gianni Canova, Paola Valentini e Massimo Locatelli; martedì 5 dicembre, ore 11, UNA GIORNATA NEI MITI DEL GENERE, masterclass di Adrian Wootton dedicata a Gloria Grahame; subito dopo, ore 12, incontro con Enzo G. Castellari, il “maverick” del cinema italiano di genere che riceverà la sera dello stesso giorno, ore 20 Sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema, il Premio alla memoria di Luca Svizzeretto 2017; mercoledì 6 dicembre, ore 10.30, DALLA SCRITTURA ALL’IMMAGINE, incontro con Pietro Valsecchi, gli autori della nuova fiction Black Vatican e Donato Carrisi. Da segnalare anche l’incursione nella psicanalisi del convegno organizzato dal Mercurius Prize in occasione del quale verrà proiettato il documentario Children’s Tears – Searching For Japanese Fathers di Yuki Sunada.
Ben quattro gli omaggi: il 4 dicembre alle 9.30 in Sala dei 146 la versione restaurata dalla Cineteca Nazionale di Harlem (1943) di Carmine Gallone; stessa ora e stesso luogo il 5 dicembre per l’omaggio a Gloria Grahame con la proiezione di In A Lonely Place – Il diritto di uccidere (1950), di Nicholas Ray; alle ore 20 del 6 dicembre, Sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema, il festival omaggia Il racconto dell’ancella con la proiezione di The Handmaid’s Tale (1990) di Volker Schlöndorff; infine, alle ore 18 del 9 dicembre, la versione restaurata in 4K del capolavoro di Jonathan Demme, The Silence of the Lambs – Il silenzio degli innocenti (1991), che il pubblico potrà rivedere su grande schermo al Teatro Sociale di Como.
Il futuribile e il futuro distopico, tema portante al Noir in Festival 2017, sono il regalo che Istituto Luce – Cinecittà fa a questa edizione del festival con sei “pillole di fantascienza”, brevi pezzi di cinema d’archivio che raccontano l’universo del possibile e che precedono la visione dei film del Concorso Internazionale al festival, più una speciale proiezione in anteprima assoluta alle ore 20 del 3 dicembre in Auditorium IULM de La nave dell’universo di Anton Kutter (Germania, 1940, 11’ 41’’).
Maurizio Temporin e le sue incredibili Cinestesie saranno in mostra nella Contemporary Exhibition Hall della IULM dalla sera di domenica 3 dicembre fino a venerdì 8 dicembre.
L’ingresso è gratuito a tutte le proiezioni e gli eventi fino a esaurimento posti disponibili. Alle proiezioni non sono ammessi i minori di anni 18 per film della selezione ufficiale senza visto di censura. Tutti i film stranieri sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.





La vera sorpresa del film, apparso in una delle due scene post credits mentre incontra Lex Luthor sul suo yacht: stiamo parlando di Deathstroke, interpretato da Joe Manganiello, a cui probabilmente la Warner Bros dedicherà uno standalone (escludendolo definitivamente dal progetto di
Quello di
Simbolo di speranza e ingrediente necessario per l’aggregazione dei membri della Justice League, il nuovo Superman di
Chi si aspettava di vedere Hal Jordan in Justice League è rimasto deluso. Eppure la fugace apparizione delle Lanterne Verdi nel film (grazie ad un flashback dove combattono contro Steppenwolf) alimenta le speranze sul film che vedrà la luce soltanto nel 2020 e che avrà come protagonisti proprio le forze di polizia intergalattiche.
Forse il personaggio più fedele ai fumetti che si sia visto in Justice League, nonostante lo spazio limitato e le pochissime scene a disposizione. La Mera di
Introdotta in Batman v Superman e successivamente approfondita nel film di Patty Jenkins, la Diana Prince di
Non vediamo molto del personaggio interpretato da J.K.Simmons, ma siamo sicuri che il suo Commissario Gordon troverà il degno spazio in The Batman di Matt Reeves. In Justice League si limita ad accendere il batsegnale, conversando brevemente con Bruce Wayne sui tetti di Gotham e indossando l’inconfondibile trench. Anche nel look Simmons sembra uguale al corrispondente dei fumetti.
Uno dei più vecchi eroi DC arriva al cinema dopo l’ottima trasposizione televisiva della serie targata CW. Nel film di Zack Snyder è interpretato da Ezra Miller, che a differenza di Grant Gustin aggiunge un pizzico di carattere antisociale in più e un umorismo pronunciato, mentre resta invariata la sottotrama del padre in prigione accusato di aver ucciso la madre. È probabile che questo espediente narrativo verrà poi seguito nel film su The Flash annunciato dalla produzione.
Figura onnipresente in tutti i fumetti di Superman, Lois Lane è la compagna di Clark Kent e reporter del Daily Planet, ma se in
Erano già apparsi in sogno a Bruce Wayne in una sequenza di Batman v Superman, durante un apocalisse che preannunciava la catastrofe imminente, e li rivediamo finalmente in Justice League sotto la guida di Steppenwolf. Fedeli ai disegni originali, i soldati sono attratti dalla paura (elemento discordante e inedito rispetto al fumetto) e vengono scagliati dal loro comandante contro i membri della Justice League.
Il maggiordomo super attrezzato senza cui Bruce Wayne non potrebbe essere Batman ritorna in Justice League di nuovo con le fattezze di
Quella di Justice League è una versione di Batman ancora più vicina a The Dark Knight di Frank Miller, a cui deve non soltanto le scelte di costume (una batsuit grigio scura con dettagli sugli avambracci per schivare i proiettili) ma anche le caratteristiche umorali. Dimesso e cupo quando è da solo, più gioviale e positivo quando è in gruppo, il Bruce Wayne di
Disegnato da Jack Kirby, nei fumetti il Dio del Quarto Mondo combatte sotto gli ordini del nipote Darkseid mentre nel film non si fa alcun riferimento a questa parentela. Anche il look appare leggermente diverso, soprattutto il volto che è più marcatamente “alieno” e poco umanizzato.
Per il suo debutto al cinema, Cyborg è stato tratteggiato come il tradizionale jock (l’atleta) del college che ha perso tutto dopo l’incidente. Più giovane nei fumetti, in Justice League
Creato da Mort Weisinger e Paul Norris, Aquaman fa la sua prima comparsa nel 1941 ma soltanto nel 1959 assume le sembianze del metaumano Arthur Curry. L’eroe di Atlantide è in grado di nuotare sott’acqua e di parlare con diverse specie acquatiche, come mostrato rapidamente in Justice League, ma la versione di


