La prossima serie animata
di I
Am Groot che arriverà su Disney+ presenterà i primi
giorni di crescita di Groot, e anche se fino ad oggi non
era chiaro l’arco temporale della serie, oggi finalmente è stato
rivelato il periodo di tempo esatto nel quale sarà ambientata nella
timeline complessiva nel Marvel Cinematic
Universe.Parlando conComicBook , Brian Winderbaum, Head of
Streaming, Television and Animation dei Marvel Studios, ha
rivelato che la prossima serie di cinque episodi si svolgerà tra la
fine di Guardiani
della Galassia Vol. 2 e la
scena post-crediti del secondo film che mostra Groot che è già
invecchiato in una versione di se stesso da adolescente.
«È una finestra stretta,
giusto? Si svolge effettivamente tra la fine di Guardiani della Galassia Vol. 2 e prima
della scena del in cui lo vediamo adolescente. Quindi, è in
questa stretta finestra che Groot [si trova] in quel tipo di fase
di sviluppo post-bambino”, ha detto Winderbaum. “Ed è stato
qualcosa che ha davvero eccitato, James [Gunn] che conosceva il
lavoro di [Kirsten Lepore] ed era anche entusiasta di lavorare con
lei”.
Ovviamente, poiché la
finestra temporale in cui Groot è piccolo come
in I Am Groote i
Guardiani che non sono coinvolti in nessun evento del
MCU è piccola, il team dietro la serie ha dovuto
trovare la finestra perfetta in cui inserire la serie, e sembra che
ci siano riusciti!La sinossi ufficiale racconta
cheI Am Grootparlerà
dei “giorni di gloria di Baby Groot mentre cresce e si mette nei
guai tra le stelle”. Lepore, nota per il suo lavoro di animazione e
cortometraggi, sarà la regista e la produttrice esecutiva della
serie tv.
Arriva come un
uragano di dolcezza e simpatia, il 10 agosto su Disney+, I am Groot,
la nuova
serie Marvel per la piattaforma che va ad arricchire l’offerta
che la Casa delle Idee regala agli abbonati. La serie ci riporta al
tempo in cui l’albero senziente è ancora un bambino, anche se
probabilmente si tratta di un progetto fuori-canone, come ha
dichiarato lo stesso James
Gunn. La serie vede diversi ritorni, non solo quello
di Vin
Diesel che dà la voce al protagonista e di
Bradley Cooper che torna brevemente a doppiare
Rocket Raccoon, ma è lo stesso Groot che torna nel suo pianeta
d’origine, dove non lo abbiamo mai visto!
La serie è formata da 5
episodi, di circa dieci minuti, piccoli cortometraggi, pillole di
divertimento e tenerezza che vedono il nostro ramoscello impegnato
a esplorare la galassia, a fare i conti con l’ambiente circostante
e a farsi rispettare dalle altre creature che incontra sul suo
cammino, indipendentemente dalla taglia! Sicuramente queste
avventure lo formeranno fino a trasformalo nell’albero che abbiamo
conosciuto all’inizio di Guardiani della Galassia e che si
sacrificherà per salvare la sua famiglia.
I Am Groot, la nuova serie animata
Marvel
Anche in questo
prodotto, indirizzato chiaramente ai più piccoli, Groot si dimostra
particolarmente a suo agio nel combinare pasticci, con buona pace
di Rocket Raccoon, che non può fare a meno di adorare il suo
piccolo amico, anche se cerca in tutti i modi di essere severo e
limitarne l’entusiasmo infantile.
Con I Am
Groot, lo stile del MCU si arricchisce ulteriormente,
perché per la prima volta entra in gioco l’animazione
fotorealistica, che sebbene sia la più diffusa nel panorama
contemporaneo dell’animazione, è una prima volta per lo studio di
Kevin Feige. Si potrebbe quindi
ipotizzare che si sta aprendo una nuova strada espressiva e
linguistica per la Casa delle Idee e I am Groot fa
da apripista, soprattutto perché è già stato confermato un secondo
ciclo di cortometraggi. Questa novità non ha però impedito a Feige
di affidarsi a mani note e fidate. A firmare i cinque episodi c’è
infatti Ryan Little, che aveva già seguito
What If…? e che è stato confermato per
questa nuova avventura.
A dispetto delle recenti
polemiche in merito alla scarsa qualità della computer grafica dei
recenti prodotti MCU, è evidente che I am Groot si avvale della tecnica più
raffinata per mettere in campo al meglio l’amatissimo protagonista,
che risplende in tutta la sua dolcezza in tutti e cinque i
cortometraggi disponibili su Disney+ dal 10 agosto.
La serie
animata Disney+ del 2022 I Am Groot è stata un successo tra i fan e, di
recente, il regista James Gunn ha affermato che potrebbe
arrivare una seconda stagione di I Am Groot,
ma non con lui coinvolto. In risposta alla domanda di un fan su
Twitter, a James Gunn è stato chiesto se i fan possono
aspettarsi la seconda stagione di I Am Groot
e se lui sarò coinvolto nei nuovi episodi della serie.
Gunn ha detto che pensa che arriveranno altri
episodi per la serie animata, ma ha confermato che non lui non
sarà coinvolgo nella seconda stagione.
Questa notizia arriva proprio
mentre James Gunn ha debuttato al cinema con il suo
ultmo film per i Marvel Studios, Guardiani della Galassia Vol.3, per il momento. Ora, il
regista supervisionerà la creazione del nuovo DC
Universe, poiché lui e Peter Safran sono stati nominati co-CEO
dei DC Studios alla fine dell’anno scorso.
I think you’re getting more, but I’m not
involved.
I Am
Groot era una serie animata di cinque episodi
ambientata tra la fine di Guardiani della Galassia Vol. 2 e la scena
post-crediti del secondo film e per lo più ha raccontato la storia
della crescita di Groot. La serie ha visto il
personaggio entrare in vari dirottamenti, con il personaggio nella
sua fase “Baby Groot” del secondo film.
Guardiani della Galassia Vol.
3, la trama e il cast del film
La sinossi ufficiale per Guardiani della Galassia Vol.
3 recita quanto segue: “in Guardiani della
Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto
un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di
Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere
l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che,
se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei
Guardiani così come li conosciamo.“
I
Marvel Studios hanno annunciato che
I Am Groot sarà presentato in
anteprima esclusivamente su Disney+mercoledì 10 agosto, ovvero solo una settimana
prima del lancio della loro prossima serie live-action She-Hulk con
Tatiana Maslany e
Mark Ruffalo. La prossima serie di cortometraggi
originali I Am Groot seguirà le avventure di Baby
Groot, presumibilmente doppiato da Vin Diesel (Fast
X; Guardians of the Galaxy), mentre si
ritrova nei guai mentre cresce a bordo della Milano. Non ci
sono molti dettagli in questo momento, ma dal momento che la serie
animata si svolgerà tra gli eventi di Guardiani
della Galassia
Vol. 2 e Avengers:
Infinity War,
c’è una discreta possibilità che potremmo vedere alcuni volti
familiari apparire nel corso della serie.
Kirsten
Lepore ha diretto la serie con Ryan Little nelle
vesti di showrunner.Kevin Feige e James
Gunn sono produttori esecutivi, quindi c’è sempre la
possibilità che la serie possa potenzialmente avere legami con
l’imminente Guardians of the Galaxy
Vol. 3.
La serie
di cortometraggi originali, che segue i giorni di gloria di
Baby Groot, crescendo e mettendosi nei guai tra le
stelle, debutterà il 10 agosto in esclusiva su Disney+.
Dai un’occhiata al nuovissimo poster della serie sopra, con un
piccolo Baby Groot molto rilassato che si sta rilassando con i suoi
brani preferiti.
Debuttano il 6 settembre
su
Disney+ i nuovi 5 cortometraggi che formano la
seconda stagione di I Am Groot, la serie
d’animazione in CGI ambientata nel Marvel Cinematic Universe
che ci mostra la vita del piccolo alberello alle prese con le sfide
di tutti i giorni in una galassia bizzarra, piena di animali buffi,
situazioni insolite e piccoli ostacoli da superare.
Proprio come la prima
stagione, anche in questo caso Kirsten Lepore, sceneggiatrice e
regista della prima stagione, ritorna nella stessa veste per
raccontare le nuove avventura di Baby Groot, che
questa volta agisce completamente in solitaria, senza interagire
con nessuno dei personaggi del MCU che conosciamo, con l’eccezione
per dell’Osservatore, di nuovo doppiato da Jeffrey Wright, come accaduto in What
If…?, oltre ovviamente a Vin Diesel, ormai indissolubile dalla sua
controparte arborea animata.
Il viaggio di Groot
questa volta tocca 5 luoghi (o situazioni) molto diverse che
trovano sempre il modo di mostrare un aspetto diverso della
colorata personalità del personaggio. Dall’amicizia con un pulcino
di una strana specie pennuta, fino al tentativo di comprare del
gelato nello spazio, passando per un pianeta innevato,
un’esperienza olfattiva molto intensa e un’avventura in stile
Indiana Jones, il piccolo alberello che fa parte
della squadra ufficiale di Guardiani della
Galassia dovrà affrontare molte avventure, potendo contare
solo sulle sue forze.
I Am Groot, la recensione della seconda stagione
Divertenti e con un
protagonista irrimediabilmente simpatico, data la mescolanza tra
dolcezza e furbizia con cui agisce in ogni circostanza, i
cortometraggi riscuoteranno sicuramente grande successo,
specialmente di fronte al pubblico dei più piccoli, che sono poi
anche i principali destinatari dell’infinita fabbrica di
merchandise che questo personaggio genera.
Con un preciso pubblico
di riferimento, le pillole di I Am Groot si
inseriscono senza fatica in un quadro più ampio e complesso che
fino a questo momento è stato il Marvel Cinematic
Universe. Da una parte confermando la potenza delle
storie, che vanno sulle proprie gambe anche divincolate da limiti e
argini di continuity, dall’altra smascherando in maniera
impietosa la necessità disumana della piattaforma di realizzare
contenuti per un pubblico ormai bulimico, sempre in cerca di nuovi
prodotti e imbarazzato di fronte alla scelta infinita proposta
dagli streamer, I Am Groot sembra un fiacco
esercizio di stile, senza nessun guizzo né ricercatezza tecnica,
fallendo anche nella possibilità di rappresentare un banco di prova
per affinare e arricchire gli strumenti che sono a disposizione dei
Marvel Studios.
Oltre a Kirsten
Lepore, che scrive e dirige, lo staff di I Am
Groot è composto anche dal supervising producer,
Danielle Costa; i produttori, Craig
Rittenbaum e Alex Scharf; i produttori
esecutivi, Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis
D’Esposito, Victoria Alonso e
Kirsten Lepore, e Dana
Vasquez-Eberhardt che ricopre il ruolo di co-produttrice
esecutiva. I Am Groot
sarà disponibile su
Disney+ dal 6 settembre.
Disney+ ha annunciato che cinque nuovi corti di I
Am Groot debutteranno sulla piattaforma streaming a
partire dal 6 settembre. Sono stati diffusi anche il trailer, la
key art e le immagini.
L’alberello dispettoso torna a
combinare guai nella
seconda stagione di I Am Groot.
Questa volta, Baby Groot, a bordo delle astronavi dei Guardiani, si
ritrova a esplorare l’universo e oltre, trovandosi faccia a faccia
– o naso a naso – con nuove e colorate creature e ambienti.
Vin Diesel torna a dare la voce a Groot, nella
versione originale, in cinque nuovissimi cortometraggi.
Kirsten Lepore,
sceneggiatrice/regista della prima stagione, ritorna nella stessa
veste per la seconda. Il supervising producer è Danielle
Costa; i produttori sono Craig Rittenbaum
e Alex Scharf; i produttori esecutivi sono
Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria
Alonso e Kirsten Lepore. Dana
Vasquez-Eberhardt è co-produttrice esecutiva.
Arriva su
MioCinema dal 14 novembre I am
Greta, distribuito da Koch
Media. In seguito all’ultimo DPCM che ha decretato la
chiusura delle sale cinematografiche, la distribuzione ha deciso di
rendere disponibile il film on demand, scegliendo, tra le
altre, la piattaforma MioCinema che rappresenta una parte
dell’esercizio a cui questo film era destinato.
Presentato con grande successo di
critica alla 77^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia e al Toronto International Film Festival, il documentario è
diretto dal regista svedese Nathan Grossman che,
dopo esserle stato accanto in ogni sua attività per più di un anno,
racconta la storia e le emozioni dell’adolescente attivista per il
clima Greta Thunberg.
Nell’agosto del 2018, Greta, una
studentessa svedese di quindici anni, davanti al Parlamento svedese
comincia uno sciopero per manifestare contro il cambiamento
climatico, che nel giro di qualche mese si trasforma in un
movimento globale, rendendola un’attivista di fama mondiale. Il
documentario segue Greta dal suo primissimo giorno di protesta fino
all’incredibile viaggio in barca a vela verso New York per
presenziare al Summit sul clima dell’ONU.
In seguito all’ultimo DPCM, che ha
decretato la chiusura delle sale cinematografiche, Koch
Media annuncia oggi che I am
Greta sarà disponibile sulle principali
piattaforme on demand a partire dal 14 novembre.
Il documentario diretto dal regista svedese Nathan
Grossman, che racconta la storia dell’adolescente
attivista per il clima Greta Thunberg, è stato
presentato con grande successo di critica alla 77^ Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e al Toronto
International Film Festival.
I am Greta
sarà disponibile sulle piattaforme digitali Sky
Primafila, Google Play,
Infinity, Timvision,
Chili, Rakuten TV, oltre a
MioCinema e IoRestoInSala che
rappresentano, in gran parte, l’universo dell’esercizio a cui
questo film era destinato.
Nell’agosto del 2018, Greta, una
studentessa svedese di quindici anni, davanti al Parlamento svedese
comincia uno sciopero per manifestare contro il cambiamento
climatico, che nel giro di qualche mese si trasforma in un
movimento globale, rendendola un’attivista di fama mondiale. Il
documentario segue Greta dal suo primissimo giorno di protesta fino
all’incredibile viaggio in barca a vela verso New York per
presenziare al Summit sul clima dell’ONU.
Dopo essere stato presentato con
grande successo di critica alla 77.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia e al Toronto International Film Festival,
arriva nelle sale italiane I am
Greta, documentario diretto dal regista svedese
Nathan Grossman, che racconta la storia
dell’adolescente attivista per il clima Greta
Thunberg. Nell’agosto del 2018, Greta, una studentessa
svedese di quindici anni, davanti al Parlamento svedese comincia
uno sciopero per manifestare contro il cambiamento climatico, che
nel giro di qualche mese si trasforma in un movimento globale,
rendendola un’attivista di fama mondiale.
Il documentario segue Greta dal suo
primissimo giorno di protesta fino all’incredibile viaggio in barca
a vela verso New York per presenziare al Summit sul clima dell’ONU.
I am Greta avrà un’uscita evento nelle
nostre sale il 2, 3 e 4 novembre distribuito da
Koch Media.
I am Greta, la trama
Un intimo documentario, il primo
lungometraggio, che racconta la storia dell’adolescente attivista
per il clima Greta Thunberg attraverso filmati avvincenti e mai
visti prima, diretto dal regista svedese Nathan Grossman. A partire
dallo sciopero scolastico solitario per una giustizia climatica
fuori dal parlamento svedese, Grossman segue Greta – una timida
studentessa con la sindrome di Asperger – nella sua ascesa alla
ribalta e nel suo impatto globale galvanizzante che ha scatenato
scioperi scolastici in tutto il mondo. Il film culmina con il suo
incredibile viaggio nel 2019 in barca a vela nell’Oceano Atlantico
per raggiungere New York e parlare all’ONU durante il Summit sul
clima.
L’8 Ottobre, è andata in
scena la Première mondiale del docufilm I Am
Ali, pellicola che racconta la vita dentro e fuori
dal ring del pugile che ha fatto la storia di questo sport.
All’evento, che ha avuto luogo all’Arclight Cinema di Hollywood,
hanno preso parte la regista Claire Lewins, tanti testimoni della
vita del pugile presenti anche nel film come la ex moglie Veronica
le sorelle Hana e Maryum, il suo Business manager storico Gene
Kilroy e celebrità come Tom Jones.
I Am Ali arriverà in Italia
direttamente in DVD e sarà disponibile dal 12 NOVEMBRE distribuito
da UNIVERSAL PICTURES ITALIA. Il docufilm, diretto da Claire Lewins
ci racconterà la vita di Ali fuori dal ring ed in particolare come
uomo, padre e figlio e sarà arricchito da numerose testimonianze di
persone da sempre vicine allo storico puglie tra cui la ex moglie,
le sorelle, il business manager ed alcune celebrità del calibro di
Tom Jones e Mike Tyson.
Universal rilascio online il primo
trailer di I Am Ali, il documentario
sulla vita del leggendario Muhammad Ali diretto da
Clare Lewins che guarderà oltre le incredibili
gesta sportive del pugile dando uno sguardo alla vita da marito,
padre e fratello del fu Cassius Clay.
La regista infatti ha avuto accesso a materiali audio e foto
esclusive oltre a nuove testimonianze da parte di familiari e
colleghi quali Mike Tyson, Gene Kilroy e George
Foreman.
I Am Ali uscirà in Italia solo in home video a partire dal 12
novembre, di seguito potete vedere il trailer.
Ecco una carrellata di 9 psicopatici
da cinema che, interpretati in maniera magistrale dai loro
interpreti, fanno davvero paura anche nella vita reale. [nggallery
id=490]
Spesso capita che il cinema regali
ritratti davvero impressionanti di personaggi che in qualche modo
rimangono con lo spettatore per molto tempo, anche dopo l’uscita in
sala. Altre volte invece i personaggi ci perseguitano talmente sono
realistiche le interpretazioni che gli attori ci regalano nelle
vesti di questo o quel carattere. E’ il caso di questi nove grandi
attori che in qualche modo sono entrati nella cultura pop dello
spettatore medio e che farebbe davvero paura incontrare per
strada.
Non a caso tutti i film in cui
questi personaggi compaiono sono diretti da grandi maestri dei
cinema, che volenti o nolenti hanno messo molto di sè nei loro film
e nei loro personaggi, anche i peggiori (o migliori, a seconda dei
punti di vista!).
Questa è stata una settimana ricca
di trailer, anche perché è stata la settimana del
Comic Con a New York. Molti dei nuovi contributi
video presentati riguardano supereroi ma ci sono altri titolo per
cui vale la pena guardare:
Rocketman
Rocketman, è il
film che ripercorre la vita e la gioventù di Elton John, la nota
pop star. La regia del biopic è stata affidata
a Dexter Fletcher, che lo scorso anno ha
sostituito Bryan Singer sul set di Bohemian Rhapsody (pellicola dedicata
alla vita di Freddy Mercury con Rami Malek) dopo
l’improvviso licenziamento da parte della produzione. Lee
Hall, autore di Billy Elliott, si è
invece occupato della sceneggiatura.
Il film ripercorrerà le fasi
cruciali della vita pubblica e privata di Elton John, dagli inizi
come grande talento al pianoforte alla consacrazione come artista
internazionale, passando per gli eccessi e il periodo in cui
collaborò con il compositore Bernie Taupin
pubblicando i suoi più grandi successi.
SHE-RA AND THE PRINCESSES OF POWER
E’ stato pubblicato
finalmente il reboot di She-Ra,
che sembra essere con una tecnica d’animazione degna. Inoltre
la scelta di optare per un racconto seriale sembra dare la giusta
porzione di tempo per raccontare tutti i
personaggi. She-Ra uscirà il 16
novembre negli USA.
Spider-Man: Into the Spider-Verse (Spider-Man: Un nuovo
universo)
Il nuovo trailer
di Spider-Man: Into the Spider-Verse è
davvero spettacolare e mostra tutto la bellezza e il fascino della
tecnica d’animazione utilizzata per dar vita all’incredibile New
York nel film d’animazione. Senza dimenticare che le prime
recensioni sono state entusiasmanti. Per coloro che andranno a
vedere Venom in queste settimane, vi suggeriamo di
non alzarvi dalla poltrona perché la seconda scena post credits
darà un lungo assaggio al film.
Phil Lord e Christopher
Miller, le menti creative dietro a The Lego
Movie e 21 Jump Street, mettono il loro
talento al servizio di una nuova versione di un diverso universo di
Spider-Man, con uno stile visivo innovativo, primo nel suo
genere. Spider-Man: Into the Spider-Verse
introduce Brooklyn e l’adolescente Miles Morales,
e le possibilità senza limiti dello Spider-Verse,
dove più di uno può indossare la maschera.
VICE
il primo trailer di
Vice, il nuovo film di Adam McKay
che ha messo Christian Bale di fronte a una nuova
prova di immedesimazione fisica impressionante. L’attore premio
Oscar è stato chiamato questa volta a
interpretare Dick Cheney, vicepresidente
degli Stati Uniti durante l’amministrazione Bush.
Al suo fianco, come si vede dal
trailer, ci sono Sam Rockwell nei panni di Bush
figlio e Amy Adams in quelli della moglie di
Cheney. Alla regia c’è Adam McKay, che dopo
La Grande Scommessa, torna a dirigere Bale e si
porta dietro anche Steve Carell, nei panni di
Donald Rumsfeld.
Been so Long
L’attrice di Black
Mirror e di altre numerose serie britanniche,
Michaela Coel, è la protagonista di Been so
Long, la rivisitazione in chiave moderna di un musical a
Londra, incentrata su una madre single e un ragazzo affascinante
che sta cercando di andare avanti dopo una condanna. Il film
arriverà il 26 ottobre.
Interpretata da Kirnan
Shipka, nel ruolo di Sabrina, la serie racconta le
avventure della celebre strega amatissima in tutto il mondo,
stavolta in una chiave dark, tendente all’horror. Nella stessa
atmosfera di Rosemary’s Baby e L’esorcista,
questo adattamento racconta la storia di Sabrina, che tenta di
riconciliare la sua doppia natura metà umana, metà strega, mentre
cerca di combattere le forze maligne che minacciano lei, la sua
famiglia e il mondo degli umani.
La sceneggiatura della serie porta
la firma di Roberto Aguirre-Sacasa, lo showrunner
di Riverdale, ma anche chief creative officer di Archie
Comics. Aguirre-Sacasa, inoltre, ha lavorato alla serie in qualità
di produttore esecutivo insieme ad altri collaboratori di
Riverdale: Greg Berlanti, Sarah Schechter, il fondatore di
Archie Comics Jon Goldwater e Lee Toland Krieger.
Oltre a Kiernan Shipka, il cast
include: Miranda Otto, Lucy Davis, Ross Lynch, Michelle Gomez,
Chance Perdomo, Jaz Sinclair, Richard Coyle, Tati Gabrielle,
Adeline Rudolph, Abigail Cowen, Lachlan Watson, Bronson Pinchot e
Gavin Leatherwood.
On the Basis of Sex
Felicity Jones è
la protagonista di On the Basis of Sex, film
che racconta la storia di Ruth Bader
Ginsburg, la prima donna ebrea a ricoprire il ruolo
di giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti. Ecco il
primo trailer del film diretto da Mimi Leder
e scritto dall’esordiente Daniel Stiepleman
diffuso da Focus Features.
Ruth Joan Bader Ginsburg (Brooklyn,
15 marzo 1933) è una magistrata statunitense, giudice della Corte
Suprema degli Stati Uniti. La Ginsburg fu nominata dal Presidente
Clinton nel 1993; è quindi la seconda donna a ricoprire questo
ruolo (dopo Sandra Day O’Connor) e la prima di religione ebraica.
Per gran parte della sua carriera, la Ginsburg si è occupata dei
diritti delle donne, promuovendo la parità dei sessi. Ha inoltre
collaborato come volontaria con l’ACLU. Nel 2009 è stata inserita
da Forbes fra le 100 donne più potenti.
TITANS
Titans è la serie tv prodotta dalla DC Entertainmet e
creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg
Berlanti. La serie vede protagonista Brenton
Thwaites come Dick Grayson / Robin, leader dei Titans.
Titans vede come produttori esecutivi
Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah
Schechter. La prima
stagione Titans debutterà nel 2018 sul nuovo
servizio digitale per la DC
Universe, gestito da Warner Bros. Digital
Networks. Nel nostro paese invece la serie debutterà
su Netflix.
Ecco una nuova clip di
Hunger Games il Canto della Rivolta Parte
2 in cui Katniss (Jennifer
Lawrence), Gale (Liam Hemsworth) e
Finnick (Sam Claflin), insieme agli altri ribelli,
si armano per la loro missione durante la presa di Capitol
City.
Hunger Games il Canto
della Rivolta Parte 2 arriverà al cinema il 19
novembre 2015. Il film è diretto da Francis
Lawrence e vede nel cast Jennifer Lawrence, Josh
Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks,
Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley
Tucci, Donald Sutherland, Toby Jones, Sam Claflin, Jena
Malone.
Katniss è a capo di una rivolta
contro una Capitol City sempre più determinata ad ucciderla e
Peeta, salvato dalle grinfie del Presidente Snow dopo le torture
subite, sembra essere ormai una persona diversa.
Le principesse Disney sono tutte
belle e virtuose. Certo tra le più moderne ce ne sono di
disobbiedienti, avventate e impertinenti, ma se ognuna di loro
fosse affetta da uno dei sette peccati capitali?
L’utente chostopher
di DeviantArt ha associato infatti ogni peccato capitale a una
delle Principesse Disney. Ecco di seguito gli accostamenti, siete
d’accordo?
Sabato è stato venduto all’asta il
vestito che Vivien Leigh ha indossato in
Via Col Vento. La cifra d’asta è stata di
137,000 dollari e per quanto possa sembrare una cifra alta, è
interessante sapere che il vestito poteva invece essere buttato se
non fosse stato per l’intervento di James Tumblin
che ha lavorato nel reparto di trucco e parrucco della Universal
Studios.
Il vestito però non è costato quasi
nulla in confronto a queste sette magnifici e famosi costumi che,
battuti all’asta, hanno raggiunto i prezzi più alti della
storia.
Ecco una gallery fotografica dei 50
sequel cinematografici di maggior successo al botteghino. I film
che vedrete nella nostra gallery non sono i sequel più belli, ma
quelli che hanno guadagnato di più. In calce alla foto trovate la
percentuale di guadagno che il film ha totalizzato in più rispetto
al primo film del franchise di riferimento. I risultati vi
sorprenderanno! [nggallery id=473]
In coda alla classifica
troviamo Pirati dei Caraibi – La Maledizione del
forziere Fantasma, che guadagna un ‘misero’ 39% in
più sugli incassi rispetto ai film precedente, mentre in vetta
troviamo il misconosciuto in Italia The Boondock Saints
2 – Il giorno di Ognissanti uscito da noi solo in DVD
e che ha guadagnato il 33,248% in più rispetto al primo episodio,
che vedeva sempre protagonisti Norman Reedus e
Sean Patrick Flanery nei panni di fratelli gemelli.
Nella classifica ci sono ovviamente
anche grandi successi riconosciuti, cone Il Cavaliere
Oscuro (+147% rispetto a Batman
Begins) o Toy Story 3 (+68%
rispetto ai primi due capitoli). Sfglia tutta la gallery per
scoprire i 50 sequel di maggior successo al box office.
Nota a margine: l’autore della
raccolta di titoli ha chiosato l’articolo su TF dichairando che se la classifica fosse stata
sui 50 migliori sequel, il primo posto sarebbe stato occupato da
Il Cavaliere Oscuro. Siete d’accordo?
A brevissimo, il 3 aprile, arriverà
al cinema Nymphomaniac Vol. I, film che
si presenta già con una lunga storia di critica e polemica alle
spalle. La nudità, lo sappiamo, sarà una componente del film, e in
questa sede vogliamo mostrarvi 50 indimenticabili nudi
cinemaografici, tra cui anche quello di Shia
LaBeouf e Stacy Martin, trai
protagonisti del film di Lars Von Trier:
[nggallery id=503]
Come potete vedere,
nella gallery non ci sono i nudi più belli o quelli più sensuali
del cinema, ma quelli che difficilmente dimenticheremo, alcuni
proprio per la loro bellezza, come la Nicole
Kidman di Eyes Wide Shut, altri
invece per la loro bruttezza, come il nudo di
Borat, altri ancora perchè fanno parte
davvero della grande storia del cinema, come quello di Kate
Winslet in Titanic.
Qualche altro nudo è particolarmente
divertente, come quello di Mister Chao in Una Notte da
Leoni Parte II, altri invece sono inaspettati e
proprio per questo bellissimi come quello di Diane
Keaton di fronte ad un sorpreso Jack
Nicholson in Tutto può
succedere.
Nel nostro elenco inoltre ci sono
anche eroi action, come Sylvester Stallone, nudo
in Demolition Man, e Arnold
Schwarzenegger, che compare come mamma l’ha fatto il
Terminator. O ancora il nudo di Bart
Simpson, che, all’epoca dell’uscita di The Simpson
Movie, fece simpaticamente parlare di sè.
Quali sono gli indimenticabili nudi
cinematografici della vostra videoteca personale?
Il 2017 è stato un anno ricchissimo
per i fan dei supereroi al cinema e in tv, tuttavia è stato anche
un anno difficili per tutti quelli che hanno riposto le proprie
speranze in questo tipo di progetti.
La Warner ha incontrato di nuovo lo
scontento del pubblico con Justice League, i Power Rangers hanno
generalmente deluso tutti, mentre la Marvel, in tv, ha fatto due buchi
nell’acqua con Inumani e Iron Fist.
Ecco quali sono stati nel 2017 i
cinque momenti peggiori per essere fan dei supereroi.
Quando abbiamo visto la CGI sulla
bocca di Henry Cavill
Che si voglia incolpare la Paramount
per non aver permesso a Henry Cavill di tagliarsi i baffi, o la
Warner Bros per non aver spostato l’uscita del film, il risultato
non cambia. Le riprese di Superman in Justice
League sono a dir poco orribili, con un effetto straniante
che incide su tutto il volto del bell’attore ma soprattutto sulla
credibilità che lo stesso ha nel film e nella sua lotta contro
Steppenwolf.
Quando realizzi che non vedrai più
Hugh Jackman nei panni di Wolverine
Il film di James
Mangold ha affrontato il personaggio in una maniera
completamente nuova, regalando ai fan di Wolverine e di
Hugh Jackman il miglior film in assoluto della
serie, ma forse anche il miglior cinecomic da molti anni a questa
parte.
Uscire dalla sala con la
consapevolezza che l’attore australiano non interpreterà mai più il
mutante con gli artigli di Adamantio ha fatto decisamente male a
chi lo ha amato tanto nel corso dei 16 anni che ha trascorso a
interpretare Logan.
Tutto quello che riguarda gli
Inumani
La serie ABC era un
progetto ambizioso, che nato al cinema si è spostato in tv e si è
sviluppato nell’assoluta segretezza, coinvolgendo nella
realizzazione anche diversi elementi produttivi tecnici che ne
hanno dettato la distribuzione e la promozione in maniera
decisiva.
Tuttavia lo show è stato giudicato
all’unanimità sbagliato, nei toni, nelle scelte, dando vita al
peggior prodotto della storia della Marvel, al cinema e in tv.
Quando ti accorgi che le recensioni
di Iron First erano state troppo buone
Le prime recensioni di Iron
Fist, quarta serie Netflix/Marvel, non sono state certo entusiaste, ma
sembravano salvare un protagonista simpatico e una storia
accettabile.
Tuttavia, la realtà si è rivelata
essere un’altra: Iron Fist non solo è la peggiore
delle serie Marvel con Netflix, ma non riesce a
raccontare nemmeno un po’ del fascino del personaggio protagonista,
oltre ad avere personaggi e storia di scarsissimo appeal.
Quando cominciano a uscire le
recensioni di Justice League
Dopo le critiche riservate a
Batman v Superman
e il disastro Suicide Squad, la Warner Bros ha
raccolto lodi e consensi con Wonder Woman.
Justice League era un passaggio obbligato, un
titolo che doveva confermare la buona riuscita di Wonder Woman
oppure decretare che il film di Patty Jenkins era
soltanto un felice caso all’interno di uno Studio che proprio non
riesce a raccontare come si deve i supereroi DC.
Il risultato al box office, seppure
non disastroso, non ha raggiunto le aspettative e le recensioni
miste, oltre allo scontento dei fan, hanno sancito la fama negativa
intorno al film.
L’uscita nelle sale di Acquaman e il Regno
Perduto metterà un punto al
DCEU così come lo conosciamo, che passerà in quell’occasione il
testimone al nuovo Universo DC di
James Gunn e Peter Safran, già in opera per Superman:
Legacy. L’era del
DCEU sta perciò tramontando e, se si dà una breve occhiata a
quel che è stato, compreso lo Snyderverse, purtroppo molto del
successo che si sperava di ottenere da queste produzioni non si è
mai concretizzato con film d’eccellenza. Nonostante i prodotti del
franchise siano stati spesso oggetto di controversia, sono comunque
stati portatori di alcuni momenti davvero buoni, i
quali ne hanno incrementato (seppur di poco) il valore. Parliamo di
scene, di minuti in cui si è potuto assistere a qualcosa di
avvincente e determinante, di inserti in cui tutto funziona, e
molti di questi in realtà sono presenti nei film DC più
odiati. Ma quali sono?
Suicide Squad
Uno dei film che ha reso meno
contenti i fan della DC, tanto che poi
James Gunn ha dovuto rimetterci mano nel 2021, è stato Suicide
Squad, uscito nel 2016 sotto la regia di David Ayer.
Nonostante non sia fra i migliori prodotti del franchise, la
pellicola presenta comunque una sequenza molto accattivante, in cui
vediamo il team di supercattivi sentirsi finalmente una squadra. In
quell’occasione la Suicide Squad si unisce per difendere Rick Flag
affinché non venga ucciso da
Amanda Waller; è proprio lì che ci viene mostrato un autentico
lavoro di squadra, di un gruppo che può unire ufficialmente le
forze e affrontare diversi nemici.
Lanterna Verde
Se qualcuno ancora si domanda quale
sia uno dei peggiori film nati dai fumetti DC, la
risposta è una: Lanterna Verde. Lo stesso Ryan Reynolds, che interpreta Hal Jordan,
alias Lanterna Verde, ha ammesso non essere poi un così valido
prodotto. Nonostante questo, la pellicola ha una scena molto valida
al suo interno, ed è quella che vede protagonista un combattimento
fra l’eroe e Parallax. La battaglia fra i due inizia sulla
Terra prima di passare allo spazio, dove poi le cose diventano
molto fumettistiche. Lanterna Verde usa il sole per distruggere
Parallax, attaccando a sé due getti fatti di costrutti energetici
per sfuggire all’attrazione gravitazionale della stella in fiamme.
Alla fine sferra un gigantesco pugno di energia verde che spedisce
il villain dritto nel sole. Un momento memorabile.
Wonder Woman 1984
Fra i personaggi più amati della
DC va menzionata Diana Prince, alias
Wonder Woman. Se il primo film sull’amazzone è stato apprezzato
dal pubblico, il secondo, Wonder Woman 1984, non ha purtroppo avuto la stessa
fortuna. Molte sono state le critiche mosse al film, dalla storia
in sé fino alla “resurrezione” di Chris Pine nei panni di Steve Trevor.
Nonostante questo, obiettivamente la pellicola presenta anche dei
momenti avvincenti, ma il migliore fra questi è il combattimento
con Cheetah. La scena dello scontro sembra uscire proprio dalle
pagine del fumetto, enfatizzata in particolar modo dall’armatura
dorata dell’eroina, che aggiunge emozione alla sequenza.
Shazam! Furia degli dei
Un altro film non particolarmente
acclamato come invece ci si aspettava è stato Shazam!
Furia degli dei. Su questo, però, ci sono due correnti: la
prima è quella di chi pensa sia il film più divertente tratto da un
fumetto della DC, la seconda è di chi crede che
l’interpretazione di Zachary Levi sia troppo sciocca, tanto da
abbassarne la qualità. Nonostante questo, in Shazam! Furia degli dei, il combattimento tra Shazam e
Kalypso, con il suo drago, è il motivo principale per cui vale la
pena vederlo. Dopo un intenso tira e molla, Shazam vola dritto
contro il drago con il bastone del mago, invocando un grande tuono
magico. Nel salvare la situazione, però, muore Billy Batson, che
viene poi rianimato da… Wonder Woman!
Birds Of Prey
Margot Robbie nei panni di Harley Quinn è stata più che formidabile, non
si può negare. Con Birds of Prey, film che la vede (finalmente)
protagonista, il
DCEU è riuscito a introdurre personaggi femminili iconici dei
fumetti DC, lei compresa s’intende, portando una
ventata di divertimento. Nonostante avesse del potenziale, la
classificazione R del film e la sua uscita in concomitanza con la
pandemia hanno finito per influenzare la sua corsa al botteghino,
gettando la pellicola nel dimenticatoio. Seppur quindi non abbia
avuto la visibilità che gli spettava, non possiamo comunque
dimenticare alcune delle emozionanti action scene presenti in
Birds of Prey. Un esempio? Lo scontro di
Harley Quinn alla stazione di polizia. Nella sequenza
vediamo la protagonista salvare da sola Cassandra Cain in
un’avvincente coreografia di combattimento, accompagnata da una
smagliante fotografia.
Black Adam
Black Adam,
film del 2022 diretto da Jaume Collet-Serra, doveva presentarsi
come un grande successo. Così però non è stato, pur contenendo,
nella scena post-credits, il grosso cameo di Superman, il quale aveva
fatto pensare a un futuro più roseo. Nonostante il film non abbia
eccelso, al suo interno si possono contare alcune scene meritanti
attenzione. Una fra queste riguarda lo scontro di Black
Adam con la Justice Society of America. La sua lotta contro i
membri della JSA, Doctor Fate, Hawkman, Cyclone e Atom Smasher ha
permesso al pubblico di vedere la Justice Society of America
lavorare come una squadra, con i loro poteri che si completano a
vicenda per tentare di sconfiggerlo.
The Flash
Quando a giugno è uscito The Flash,
il film non è stato accolto da tutti allo stesso modo: una delle
ragioni risiedeva nelle vicende legali che vedevano coinvolto il
suo protagonista principale,
Ezra Miller, mentre altre riguardavano la grande quantità di
cameo presenti, soprattutto alla fine nella SpeedForce, di cui non
si è apprezzata la resa in CGI. Nonostante questo, The Flash non può dirsi una pellicola non riuscita,
anzi, rispetto a tante altre è una di quelle più solide sotto tanti
punti di vista. Pur avendo perciò delle sbavature, il film presenta
una scena molto suggestiva e ben fatta: parliamo dello scontro fra
l’Eroe Scarlatto, la sua versione alternativa,
Batman e Supergirl contro il Generale Zod e il suo esercito. Ci
sono molti momenti emozionanti durante la battaglia, ma le morti
improvvise di Batman e Supergirl mettono in ombra tutto il resto
per il loro essere tragiche e scioccanti.
Superman Returns
Nel corso del tempo, sono tanti gli
attori che hanno dato volto e fisicità a Superman cinematograficamente,
e fra questi non si può dimenticare
Brandon Routh in Superman Returns. Nonostante il film non possa
considerarsi fra i più graditi, vanta una scena che potrebbe in
realtà essere la migliore dell’eroe DC in
live-action e riguarda la scena di salvataggio dell’aereo. L’azione
è molto simile a quella descritta nei fumetti, e il senso di
urgenza permea in ogni beat, fino al momento in cui
Superman non riesce a gestire finalmente la situazione e mettere il
velivolo in sicurezza, parlando poi con calma ai passeggeri che ha
appena tratto in salvo.
Justice League
Il
DCEU è stato, come ben sappiamo, un franchise molto travagliato
e sfortunato. Uno dei film che più ne ha risentito è Justice League.
Zack Snyder lasciò il progetto in seguito alla morte della
figlia, e i dirigenti della DC scelsero Joss Whedon per subentrare
e fare alcuni reshoots. Questo portò all’eliminazione di gran parte
della visione di Snyder, che poi si è potuta vedere in Justice
League di Zack Snyder del 2021, nettamente migliore.
Nonostante la pellicola ne abbia risentito, non eccellendo come
avrebbe dovuto, presenta alcuni momenti significativi. Il più
memorabile riguarda il combattimento fra Superman e la Justice League, nel quale si palesa tutta la
potenza dell’eroe kryptoniano che, in quel momento, non si sta più
trattenendo. Una delle scene più impattanti ed emozionanti, che,
seppur brevemente, hanno alzato l’asticella dell’intero film.
Batman v Superman: Dawn of
Justice
Arriviamo al film probabilmente meno
ben accolto da pubblico e fan, dal quale il
DCEU ha poi tentato un cambio di rotta salvo poi arenarsi
definitivamente. Si tratta di Batman v Superman: Dawn of Justice il quale, a causa
dei suoi problemi interni, ha scatenato diverse reazioni a catena,
le quali hanno portato alla nascita del nuovo Universo
DC. Pur essendo il più malvisto, contiene comunque
una scena degna di nota, con protagonista Batman che uccide diversi
mercenari nel violento combattimento nel magazzino. Seppur
assistere all’uccisione di qualcuno da parte di un eroe come Batman
sia tutto fuorché normale (quelle immagini sono state definite
anche fra le più inquietanti e dark del franchise), la sequenza ha
fatto diventare il
Batman di
Ben Affleck il miglior combattente nella storia del Cavaliere
Oscuro in live-action. E per essere stato un film travagliato e
controverso, non è una cosa da poco.
Mese dopo mese, secondo Statista, Netflix
domina tutte le altre piattaforme di streaming in termini di numero
di abbonati, e uno dei suoi maggiori fattori trainanti è l’enorme
quantità di contenuti che rilascia mensilmente. C’è così tanto che
a volte può essere travolgente cercare di tenere il passo con le
novità. Fortunatamente, è qui che entriamo in gioco noi. Dicembre
ha un elenco particolarmente entusiasmante di titoli completamente
nuovi, nonché nuovi enorme franchise in arrivo. C’è il ritorno di
un’animazione amata, un nuovo incredibile film biografico e
altro ancora. Ci sono moltissimi contenuti da guardare e, con le
festività natalizie in arrivo, potresti ritrovarti a guardare tutte
e cinque le migliori uscite Netflix
in arrivo.
Il mondo dietro di te, l’8 Dicembre
2023
Una vacanza di famiglia è sconvolta
da due estranei sopraggiunti nel cuore della notte per sfuggire a
un cyberattacco che diventa sempre più terrificante, obbligando
tutti a venire a patti con il proprio ruolo in un mondo prossimo al
collasso.
In questo thriller apocalittico dal premiato sceneggiatore e
regista Sam Esmail (Mr. Robot), Amanda
(la premio Oscar Julia Roberts) e il marito Clay (il candidato
agli Oscar Ethan Hawke) affittano una casa di lusso per
un fine settimana con i figli Archie (Charlie Evans) e Rose (Farrah
Mackenzie). La vacanza è subito sconvolta dall’arrivo di notte di
due sconosciuti: G.H. (il premio Oscar Mahershala Ali) e la figlia Ruth (Myha’la),
che li informano di un misterioso cyberattacco e vogliono
rifugiarsi nella casa di cui dicono di essere i proprietari. Le due
famiglie fanno il punto del disastro che incombe e che diventa
sempre più terrificante, obbligandoli a venire a patti con il loro
ruolo in un mondo prossimo al collasso. Il film è tratto dal
romanzo candidato ai National Book Award di Rumaan Alam, Il
mondo dietro di te, ed è prodotto da Esmail Corp e Red
Om Films. La produzione esecutiva è di Higher Ground
Productions.
Galline in fuga: L’alba dei nugget, dal 15 dicembre
La società di animazione Aardman, pluripremiata agli Oscar e ai
BAFTA (Interviste mai viste, Wallace e
Gromit e Shaun, vita da pecora) in
collaborazione con il regista premio Oscar e candidato ai BAFTA Sam
Fell (ParaNorman e Giù per il tubo) presentano Galline in fuga: L’alba dei nugget, il tanto atteso
sequel del popolare film in stop motion con i maggiori incassi di
sempre, Galline in fuga.
Essendo riuscita a fuggire per il rotto della cuffia dalla
fattoria dei Tweedy, Gaia ha finalmente trovato un posto da sogno:
un tranquillo rifugio su un’isola per l’intero pollaio, lontano dai
pericoli causati dall’uomo. Quando lei e Rocky danno alla luce una
pulcina di nome Molly, il lieto fine sembra vicino. Ma sulla
terraferma, l’intera razza dei gallinacei deve affrontare una nuova
e terribile minaccia. Per Gaia e la sua gang la tanto agognata
libertà potrebbe essere a rischio, ma questa volta non si
fermeranno davanti a nulla!
Faccia a faccia con l’ETA: conversazioni con un
terrorista
Faccia a faccia con l’ETA:
conversazioni con un terrorista offre un’intervista
esclusiva con una delle figure chiave dell’ETA: Josu Urrutikoetxea,
noto anche come Josu Ternera. Questo documentario presentato da
Jordi Évole indaga sull’organizzazione terroristica ed esplora
alcuni dei momenti più significativi fino al suo smantellamento nel
2018. A quasi 50 anni da un attacco, questa conversazione aiuta a
fornire risposte a una delle vittime del gruppo terroristico.
Maestro, dal 20 Dicembre
Maestro è un’imponente e
impavida storia d’amore che ripercorre la relazione durata una vita
tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre Cohn
Bernstein. Maestro
non è solo una dichiarazione d’amore alla vita e all’arte, ma
essenzialmente una rappresentazione emotivamente epica di famiglia
e amore.
Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco, dal 22 Dicembre
Dopo un atterraggio di fortuna su
una luna ai confini dell’universo, la forestiera dal passato
misterioso Kora (Sofia Boutella) inizia una nuova vita in un
tranquillo insediamento di agricoltori. Presto diventa l’unica
speranza di sopravvivenza della comunità quando il tirannico
Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario,
l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini hanno
inconsapevolmente venduto i raccolti ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman
e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di insorti
perseguitati dal Mondo Madre. Insieme a Gunnar (Michiel Huisman),
un contadino dal cuore tenero che non conosce la realtà della
guerra, Kora parte in missione alla ricerca di combattenti disposti
a rischiare la vita per difendere il popolo di Veldt.
Viaggiando in mondi diversi alla
ricerca dei Bloodaxe, i due radunano una manciata di guerrieri
accomunati dal bisogno di redimersi: il pilota e mercenario Kai
(Charlie Hunnam), il leggendario comandante Generale Titus (Djimon
Hounsou), la maestra di spada Nemesis (Doona Bae), il prigioniero
dal passato regale Tarak (Staz Nair) e il combattente della
resistenza Milius (E. Duffy). Jimmy (doppiato da Anthony Hopkins
nella versione originale), un antico protettore meccanizzato
nascosto dietro le quinte, si risveglia su Veldt con un nuovo
scopo. Ma i neorivoluzionari devono imparare a fidarsi l’uno
dell’altro e a combattere insieme prima che gli eserciti del Mondo
Madre arrivino a distruggerli tutti.
Ecco 5 film che, pur non avendo
apparentemente nulla in comune, sono stati tutti preparatori della
visione di Star
Wars il Risveglio della Forza, che il mondo
attende con trepidazione:
[nggallery id=2128]
Regista, scenegiatore, attori sono
già stati messi alla prova dallo sci-fi, con Star Wars
il Risveglio della Forza li vedremo tutti all’opera
nello stesso epico film. Siete pronti a tornare in una galassia
lontana lontana?
Non sempre il romanticismo è adatto
a tutti i momenti della vita, nella realtà, così come al cinema.
Dovrebbero saperlo bene quelle coppie cinematografiche che, nelle
situazioni meno opportune, decidono di scambiarsi effusioni. Di
seguito trovate i 5 baci più inopportuni della storia del
cinema:
“Ogni fotogramma de I 400 giorni
è uno spaccato di vita; una testimonianza che offre al pubblico sia
l’effetto del luccichio dei riflettori, sia il lato intimo e
introspettivo di una professione che richiede impegno e dedizione.
Da pittore ritrattista, a guidarmi nel progetto è stata la
possibilità di filmare veri e propri ritratti in tempo reale.
Attraverso i sorrisi, gli sguardi e la totalità dei volti di ogni
personaggio (nei filmati d’archivio o nelle riprese realizzate per
l’occasione), ho voluto realizzare un grande dipinto del mestiere
dell’attore: un ponte ideale tra la fissità della tela e il
dinamismo dell’immagine-movimento” (E.
Napolitano).
Presentato al 41° Torino Film
Festival nella sezione “Fuori Concorso – Ritratti e
Paesaggi” e diretto dal duo registico composto da Emanuele
Napolitano e Emanuele Sana – con la
collaborazione del talent manager Daniele Orazi –
I 400 giorni – Funamboli e Maestri è un film
di genere documentario della durata di 70 minuti.
Un viaggio alla scoperta del
significato di essere attori e del voler dedicare la propria
esistenza all’attività artistica; un viaggio dietro le quinte tra
volti giovani e sognanti, per scavare nell’intimità dell’animo
umano e scoperchiare speranze e delusioni che da sempre ci
accomunano.
I 400 giorni – Funamboli e Maestri:
la trama
I 400 giorni – Funamboli e
Maestri nasce al termine del progetto DO Tour
Casting intrapreso nel novembre del 2021 e si configura
come il tentativo di assemblare e dunque raccontare il grande
lavoro di ricerca svolto dall’agenzia DO Cinema
per radunare talenti da tutto il territorio nazionale. Le lunghe
peregrinazioni di Orazi e colleghi, costantemente
in viaggio tra Milano, Torino, Firenze, Roma, Napoli e Maratea,
trovano sfogo in una serie di video testimonianze all’interno delle
quali il manager non è però che una comparsa o, talvolta, una voce
fuori campo. I veri protagonisti sono ventiquattro aspiranti attori
che, a partire dal giorno del fortunato provino, si sono imbarcati
in un’avventura che ha permesso loro di mettersi alla prova con il
più grande sogno professionale e di vita di ciascuno. Un’avventura
che Napolitano e Sana hanno
provato a restituire attraverso l’allestimento di un vero e proprio
mosaico generazionale che parla di paura, di emozione, di voglia di
farsi vedere e ascoltare. Perché oltre l’artista possa emergere la
persona, con tutte le sue fragilità, con i suoi mille e più volti e
con l’ambizione di dare forma a un’esigenza che muove da
dentro.
Una lettera d’amore al mestiere di
attore
D’altro canto dove nasce una
passione? In quale momento della nostra vita scegliamo quella che
ci auguriamo diventi la nostra strada? Napolitano,
Sana ed Orazi non conoscono ogni
risposta. Ed infatti, I I 400 giorni – Funamboli e
Maestri non è concepito come guida o mappa d’orientamento
per muovere i primi passi nel mondo dell’arte. Il docu-film è
piuttosto una lettera d’amore alla professione attoriale in quanto
tale, al suo significato più profondo e al contempo
inafferrabile.
Delicatamente montato a comporre un
affresco di visi e voci da ogni parte d’Italia, l’opera –
temporalmente e cronologicamente suddivisa – documenta così ogni
fase del progetto DO Tour Casting, mostrando le
prime scremature dettate dallo scouting, il recruiting definitivo e
la conseguente tappa accademica; arrivando infine a
inquadrare gli aspiranti artisti in occasione del loro primo red
carpet veneziano. E così come numerose sono le giovani facce
chiamate ad alternarsi rapidamente sullo schermo, altrettanti sono
i personaggi che, estrapolati da vecchie interviste e materiale
d’archivio, tornano “in vita” e arricchiscono il presente. In un
coinvolgente ping pong tra ieri e oggi creato per richiamare
l’universalità di un mestiere che non conosce epoca. Né tantomeno
si piega a logica e razionalità.
I 400 giorni – Funamboli e Maestri:
lo stra-ordinario quotidiano
In un gioco audio-visivo di continue
sostituzioni e sovrapposizioni, il film vaga trasportato dalle
metafore che ne compongono il ritmo. Così che la vita del divo e
del teatrante diventino un’onda di continue possibilità,
l’audizione un romantico primo appuntamento e la condizione
d’attore – impregnata di una sensazione di costante precarietà –
continui a oscillare tra morte e rinascita.
Rimane lo spazio per alcuni
consigli, per i microfoni affidati a chi già ci è passato e ora
guarda quasi con malinconia alle orme lasciate sulla sabbia. C’è
tempo persino per feste e foto ricordo, inserite nella magnifica e
iconica cornice del Lido. Eppure, quel che davvero sopravvive de
I 400 giorni – Funamboli e Maestri, è la
consacrazione di ciò che per sua natura è stra-ordinario, di ciò
che è e sempre rimarrà inutile, di quanto è misterioso e insieme
così maledettamente chiaro.
Perché per rubare le parole di
Alberto Sordi poste in incipit al film:
“Interessante eh questo nostro mondo cinematografico. Il nostro
cinema, il cinema italiano; un cinema del quale si dicono tante
cose. Lasciamo pure che le dicano, noi continuiamo a lavorare nel
nostro piccolo”.
Si intitola I 400 Giorni –
Funamboli e Maestri il documentario presentato al
41° Festival di Torino e diretto da Emanuele
Napolitano e Emanuele Sana, in
collaborazione con Daniele Orazi, il talent
manager che con questo progetto ha voluto raccontare il dietro le
quinte della sua giovane “scuderia”. Nuovi volti, talenti
giovanissimi, aspiranti attori seguiti nel corso di 400 giorni
della loro vita, tra provini, speranze, delusioni, intimità. Un
ritratto insolito e differente del ruolo dell’attore.
In occasione della presentazione al
TFF 41°, abbiamo raggiunto telefonicamente i
registi e alla sceneggiatrice Vittoria
Spaccapietra. Ecco cosa ci hanno raccontato.
-Come entrate in
contatto con Daniele Orazi e come nasce questa
collaborazione?
Emanuele
Napolitano:Io nasco come artista visivo e pittore. Ho
realizzato in passato anche documentari su opere di videoarte, e
avevo già girato dei documentari dedicati ad artisti che
provenivano da zone percepite come difficili, tipo Israele o
Albania. Sono entrato in contatto con Daniele attraverso una serie
di amicizie comuni e gli abbiamo presentato questa serie di
documentari che gli era piaciuta molto. Dopo questo incontro, si è
creata l’opportunità di lavorare a questo progetto soprattutto
perché Daniele lavora come talent manager da tanti anni. L’idea di
partenza era quella di approcciare questo materiale con un tono
sperimentale, non patinato.
Emanuele Sana:Io e Daniele ci conosciamo da parecchi anni. Abbiamo sempre
condiviso un approccio carico di ironia alla vita e abbiamo nel
tempo parlato di cinema con grande libertà e onestà. C’è sempre
stata una grande stima reciproca e quando lui ha chiuso la grande
esperienza di Officina Artistiche e intrapreso la nuova sfida di DO
Agency, abbiamo deciso di scommettere lui sulle mie idee e il mio
stile registico, io sulla sua conoscenza profonda del mercato e
soprattutto sui consigli che è in grado di dare ai suoi artisti. E
quando è nato progetto sono stato molto felice di costruirlo
insieme a lui.
Vittoria
Spaccapietra:Dopo gli studi di sceneggiatura ho iniziato a
cercare lavoro a Roma. Ho incontrato Daniele a Milano per un
colloquio per lavorare come script reader nella sua agenzia. Ero
completamente disorientata, ma poche settimane dopo sono entrata
nella DO Cinema. Crescere lì mi ha permesso di conoscere
l’industria in ogni sua forma e entità dandomi degli strumenti che
ho capito essere fondamentali solo quando ho provato poi camminare
con le mie gambe. Questo inizio di percorso mi ha fatto capire che
non esiste una strada programmata, che tutto è in costante
evoluzione, che la determinazione è ugualmente importante al
lasciare che le cose accadono. L’appoggio di Daniele per me ha
fatto e sta facendo la differenza.
Emanuele Napolitano
-Il titolo cita i 400
giorni in cui avete accompagnato il gruppo di attori protagonisti,
ma rievoca anche un capolavoro del cinema che ha per protagonista
un giovanissimo pieno di belle speranze e deciso a conquistarsi il
suo posto nella vita. È un’assonanza a cui avevate pensato?
Emanuele
Napolitano:L’assonanza è in parte casuale e in parte
voluta. Abbiamo effettivamente passato 400 giorni in compagnia di
questi ragazzi, ma il film è idealmente un romanzo di formazione,
quindi concettualmente si associa alla storia di Antoine Doinel,
protagonista de I 400 colpi. Certo la storia non è la stessa, ma
idealmente c’è un’assonanza.
Emanuele Sana:Devo confessare che sono stati tantissimi i titoli ai quali
abbiamo pensato nei mesi delle lavorazioni tanto che a un certo
punto era diventato un gioco. Eppure quando Daniele ha proposto “I
400 giorni”, abbiamo capito che era arrivato il titolo perfetto.
Un’assonanza chiaramente ma se pensiamo al finale de “I 400 colpi”,
uno dei più importanti e forti sguardi in macchina del cinema, e al
tema del giovane che affronta il suo futuro, è facile creare il
parallelo con le interviste che compongono il nostro film e che
muovono proprio dalla stessa inquadratura.
-I documentario è
estremamente ricco di punti di interesse e di voci. C’è l’on the
road, c’è il talent show, c’è la componente personale legata
all’intimità dei protagonisti. Come si costruisce una storia con
così tante anime e con così tanti protagonisti?
Emanuele
Napolitano:E’ stata una storia che si è formata da sé
perché pur essendoci una sceneggiatura, era impossibile controllare
delle cose che si svolgevano nel divenire. Pur avendo una
pianificazione, alcuni momenti erano difficili da prevedere. Ad
esempio eravamo sui set in occasione dei provini per raccogliere le
impressioni a caldo. Ecco, la difficoltà è stata esserci sempre in
questi momenti per tutti questi giorni. Abbiamo cercato di
registrare un momento sospeso che mette in relazione questi ragazzi
con i grandi maestri del passato.
Emanuele Sana:Ricordo che qualche settimana fa, quando ho salvato il progetto
de “I 400 giorni” con il nome final cut mi sono commosso. A parte
gli scherzi: il materiale di partenza era composto da centinaia di
ore di girato alle quali si sommava il materiale dell’Archvio Luce
da scovare e visionare. La selezione è stata quindi l’operazione
fondamentale e la più complessa: volevo creare un flusso di
coscienza che legasse attori e artisti appartenenti a quattro
generazioni diverse e per fare questo ho isolato alcuni grandi temi
per poi scegliere di volta in volta le frasi più forti o quelle che
insieme formassero un dialogo piacevole da ascoltare e carico di
emozioni.
Vittoria
Spaccapietra:Trovando un filo conduttore narrativo che sia
universale e applicandolo poi alla specificità di ogni storia
personale. Che questa sarebbe stata la sfida più grande per lo
sviluppo della storia ci è stato chiaro fin da subito. Ma il motore
dell’impresa resta il talento e le sue declinazioni ed è lì che
siamo tornati per costruire tutto. Le storie si aggrappano a questo
perno centrale, che accomuna ogni voce non solo nel film, ma anche
nella vita di chiunque si approcci a questo percorso. A quel punto
si tratta di cucire tutte le voci intorno a questa struttura guida
tematica.
-Il film si
impreziosisce anche di interventi di attori famosi, già affermati,
come sono stati scelti e da regista, è più semplice avere materiale
umano inesperto e malleabile oppure avere a che fare con degli
attori consumati, quindi magari più capaci ma anche con le loro
regole e il loro metodo già strutturato?
Emanuele
Napolitano:L’attore consumato sa anche come ridiventare
ingenuo! Ma in realtà non ho preferenza, però è logico che ci sia
una maggiore curiosità verso ciò che è spontaneo. Quindi l’attore
che si deve formare ancora è più malleabile, più spontaneo,
appunto. Il film poi è stato girato con mezzi di fortuna quasi,
magari a volte con il cellulare perché ti trovi a testimoniare un
momento che vale la pena catturare.
Emanuele Sana
Emanuele Sana:Daniele è un grande scopritore di talenti e gli attori che ha
chiamato per questo documentario non solo hanno accettato di
partecipare ma si sono aperti con una tale sincerità e
professionalità che ho avuto molto spesso l’impressione di avere di
fronte insieme all’attore navigato anche quello di anni fa in cerca
del suo futuro. Come regista devo dire che amo dirigere sia attori
alle prime armi che attori consumati ma non è questione di
malleabilità o di struttura, credo fermamente sia sempre questione
di intelligenza artistica, cioè quella grande capacità di
comprendere il progetto e sapere che il film vince sempre
sull’individualità.
-Come si lavora a uno
script quando ci sono così tanti personaggi coinvolti e una buona
dose di “realtà” all’interno del film?
Vittoria
Spaccapietra:La bellezza e la difficoltà di lavorare a una
storia unscripted è sicuramente l’imprevedibilità e l’evoluzione
della scrittura. Devi bilanciarti tra il guidare il contenuto per
far si che il prodotto resti in linea con l’idea principale e
l’accogliere ciò che accade nella realtà, che è imprevedibile.
Circa a metà di questi quattrocento giorni abbiamo iniziato a
plasmare una struttura più precisa, alla quale però non devi
aggrapparti con totale devozione perché il reale è sempre lì pronto
a farti deviare, e allora si continua a scrivere affidandoci a ciò
che accade.
-Com’è stato il
lavoro con Daniele Orazi?
Emanuele
Napolitano:E’ stata un’esperienza molto bella,
principalmente perché Daniele ha delle intuizioni davvero
brillanti. Ha avuto molte idee che sono state sviluppate e girate.
Come una sceneggiatura estemporanea, ha offerto diverse soluzioni
che poi sono state realizzate. Pur non essendoci una sceneggiatura
strutturata, il suo lavoro è stato anche quello e abbiamo creato
delle situazioni proprio per vedere poi cosa succedeva.
Emanuele Sana:Daniele ha avuto una visione precisa, l’ha inseguita e ha fatto
quello che sa fare meglio: lavorare con le persone per il bene del
progetto. È stato un produttore preciso, molto attento nel
valorizzare il materiale umano che compone il documentario perché
lui ama profondamente gli attori e loro sono sempre stati la sua
prima preoccupazione. Abbiamo litigato? Non direi, discusso spesso
certo, ma anche perché siamo entrambi testardi. Ma è anche per
questo che “I 400 giorni” è il film che potete vedere.
Vittoria Spaccapietra:Lavorare creativamente con Daniele è molto simile al processo
di cui parlavamo di “ascolto” della realtà: ogni momento del suo
lavoro da produttore e da agente si trasforma per lui in stimolo
creativo che sottopone ai suoi collaboratori in scrittura. La parte
più stimolante è vedere trasformare i momenti dell’ordinaria
quotidianità lavorativa (che ordinaria veramente poi non è mai)
diventare straordinari punti di partenza per nuove idee da
sviluppare in scrittura. Del resto è così che è nato i 400
giorni.
-Qual è nelle
vostre intenzioni il fine ultimo di un film pensato e realizzato
così, che racconta queste storie in particolare?
Emanuele
Napolitano:L’intenzione può essere quella di far capire
cosa prova un attore. Ci sono tanti film sul cinema, ma meno sulla
figura dell’attore, in cui non lavora, non recita, è questo genera
delle paure. Questo aspetto non sempre è messo in luce e mi
interessava capire cosa prova l’attore sia all’inizio della
carriera, sia di livello avanza quando gli si pongono davanti dei
problemi, e raccontarlo al pubblico che è più abituato all’aspetto
patinato della vita dell’attore.
Emanuele Sana:“I 400 giorni” è un documentario ma ancora di più un documento.
Ritrarre il momento è un privilegio e penso che questo film
invecchierà bene come un buon vino: fra qualche anno rivedere le
interviste dei ragazzi sarà emozionante e restituirà il senso di
un’operazione di scoperta come quella che Daniele realizza con il
casting. Un ultimo pensiero: credo che aver avvicinato quattro
generazioni di attori sia servito a capire che possono passare gli
anni, possono avvicendarsi diverse ere cinematografiche ma i sogni,
i desideri, i dispiaceri e i sorrisi di chi vuole vivere di cinema
sono sempre identici.
Vittoria
Spaccapietra:Da sempre le filmografie sono ricche di
biografie di grandi artisti. Ha perfettamente senso considerato che
se c’è qualcuno al quale vogliamo ispirarci sono coloro che hanno
avuto successo. Nelle storie che mostriamo però c’è la verità del
primo salto, la voce di chi ancora prova le sensazioni che
racconta. È come chiedere a un bambino cosa si provi a essere un
bambino. Un adulto si ricorda, può farlo, ma è inevitabilmente
filtrato dalla sua esperienza e dal tempo. Lo stesso accade con le
voci che sentiamo ne I 400 giorni: i ragazzi stanno vivendo in
questo momento ciò che ci raccontano e questa è una risorsa
preziosa da mettere a disposizione per chi vuole affrontare questo
mestiere. Sarebbe bello se il film diventasse una piccola guida
tecnica ed emotiva per chi si approccia a questo mondo, una sorta
di mappa per farsi guidare attraverso le voci dei maestri per
trafugare i segreti della loro esperienza, ma rispecchiandosi
nell’autenticità dei sentimenti e delle paure che invece si provano
quando camminiamo ancora sospesi su un filo.
Presentato il 27 novembre al 41°
Torino Film Festival nella sezione fuori concorso Ritratti e
paesaggiI 400 Giorni – Funamboli e maestri,
il documentario prodotto dalla DO Cinema del talent manager Daniele
Orazi con il patrocinio di Roma Lazio Film Commission ed il
sostegno del Ministero della Cultura.
I 400 Giorni – Funamboli e
maestri è un racconto corale dedicato al mestiere
dell’attore, diretto da Emanuele Napolitano e
Emanuele Sana e scritto da Vittoria
Spaccapietra e Daniele Orazi.
Di seguito, ecco le illustrazioni
inedite realizzate da Druid (Emanuele Napolitano)
per i protagonisti del film:
Gli anni ’70 furono un decennio
estremamente prolifico ed interessante per il settore televisivo,
in particolare in Italia, dove, nel giro di appena una decade, gli
ormai attenti ed esigenti spettatori nazionali ebbero modo di
entrare in contatto con film, serie a puntate e sceneggiati di
qualità sempre maggiore e dalle trovate ingegnose e avvincenti. Per
questo motivo furono gli stessi spettatori italiani a rimanere a
dir poco sorpresi e disorientati quando, dal 31 luglio al 14
settembre 1975, solo due anni prima che le prime trasmissioni a
colori facessero la loro comparsa sugli schermi nostrani, la
Programmazione Nazionale (conosciuta in seguito come Rai
1), mise in onda le 5 puntante da 60 minuti ciascuna di un
nuovo e perturbante sceneggiato televisivo dal misterioso titolo di
“Ritratto di donna velata”.
Ufficialmente etichettato come
appartenete al genere del giallo (equivalente spurio del
mystery francese), questo nuovo sensazionale prodotto
televisivo targato RAI venne girato in un evocativo bianco e nero
per la regia di Flaminio Bollini (ex attore e
autore televisivo di grandi titoli come Il
cenerentolo e I mostri
sacri) e sceneggiato da Gianfranco
Caligarich e Paolo Levi, i quali
impiegarono tutto il loro estro e le loro capacità drammatiche per
dare origine ad una narrazione sospesa fra le tinte del gotico
all’inglese e le più consolidate linee del thrilling poliziesco. La
storia stessa difatti si presenta come una vera commistione di
toni, che spaziano dalla pura suspance verso atmosfere
cupe e intriganti, il tutto condito con una sana dose di melodramma
da piccolo schermo e un’interessante catena di personaggi e di
misteri da svelare.
La vicenda si svolge
prevalentemente in Toscana, tra Firenze e Volterra, e ha per
protagonista un giovane scansafatiche di nome Luigi Certaldo
(Nino Castelnuovo), il quale, dopo aver fatto
l’improvvisa e piacevole conoscenza di una misteriosa studentessa
di arte chiamata Elisa (Daria Nicolodi), si trova
nel mezzo di strani avvenimenti e misteriose apparizioni
sovrannaturali che hanno come punto focale un’antica urna funeraria
etrusca che sembra nascondere un oscuro segreto, il tutto proprio
mentre in cui Luigi si trova a fare la conoscenza di personaggi
bizzarri e appare sempre più convinto che Elsa sia la
reincarnazione di una strana donna ritratta in un quadro del
‘700.
Apparso sugli schermi italiani in
un’epoca in cui lo sceneggiato storico in costume e i drammi
familiari tratti dal teatro facevano da padroni, Ritratto di
donna velata venne subito percepito dai contemporanei come
qualcosa di assolutamente unico e anticonvenzionale, anche se i più
esperti non mancarono già all’epoca di far notare la somiglianza di
temi ed atmosfere con altri celebri sceneggiati dal sapore
misterioso e sperimentale, come ad esempio i già affermati
Il segno del comando (1971),
A come Andromeda (1972) e
ESP(1973), oltre al
fantascientifico e contemporaneo Gamma(1975), fino a spianare la strada per visionarie
produzioni successive del calibro di Il fauno di
marmo (1977).
Malgrado il mistero e la
fantascienza non fossero certo temi nuovi nelle sceneggiature per
la televisione, sicuramente Ritratto di donna velata
contribuì a concretizzare una perfetta miscela di diversi elementi
espressivi e narrativi, tutti incentrati sulla commistione fra
ambientazioni suggestive e spettrali, intrichi misteriosi fra
personaggi e situazioni bizzarre e soluzioni visive perturbati e
pervase da un clima di tensione perenne, complice in prima linea le
evocative locations toscane, permeate di antichi misteri e
terribili segreti esoterici. Fin dalla neutra sigla di apertura
infatti, nella quale compare l’ inquietante e filiforme silhouette
della famosa statua etrusca dell’Ombra della sera, lo
spettatore veniva catapultato in una dimensione onirica e
destabilizzante al sapore delle atmosfere metafisiche dei quadri di
De Chirico, una dimensione ricca di suggestione e carica di
interesse nel seguire i peregrinagli dei protagonisti in mezzo a
diroccati manieri antichi e grotte ancestrali, gran parte del tempo
sotto la plumbea ed abbacinante luce del sole.
Nino Castelnuovo,
apprezzato attore cinematografico già noto per ruoli di prestigio
in film come Rocco e i suoi fratelli
(1960) di Luchino Visconti, Il giorno più
corto(1963) di Sergio Corrucci e
Rose rosse per il fürer(1968) di Fernando di Leo, viene chiamato a
cimentarsi nuovamente in un’apparizione televisiva dopo il grande
successo dello sceneggiato de I promessi
sposi (1967) e numerose altre produzioni, riuscendo a
far trasparire la sua magistrale preparazione teatrale al servizio
del personaggio di Luigi, uno squattrinato scansafatiche
improvvisatosi detective nel mezzo di intrighi e misteri dal sapore
arcaico ed esoterico. Daria Nicolodi, raffinata
primadonna nella compagnia teatrale di Garinei &
Giovannini e reduce dal clamoroso successo di
Profondo Rosso di Dario Argento (in
realtà lo sceneggiato era stato realizzato un anno prima che
iniziassero le riprese del film), veste con disinvoltura (forse
troppa!) i panni di un’eterea e trasognata studentessa di arti
antiche, una ragazza timida, nervosa ed insicura che pare
costantemente in stato di trance e pallido riflesso di un’antica
donna ormai defunta, una parte interpretata in maniera talmente
particolare da non suscitare all’epoca le reazioni favorevoli di
gran parte del pubblico.
Il microcosmo si completa grazie a
personaggi talmente stravaganti da essere riusciti a meritarsi una
piccola nicchia nella memoria televisiva degli spettatori; come non
ricordare ad esempio il sublime Corrado Gaipa che
con le sue teatrali movenze e la sua voce profonda diede vita al
tenebroso “Nebbia”, oppure l’ottimo Mico
Cundari nelle pompose vesti del velenoso cugino Alberto,
passando poi per la grottesca interpretazione di Oliviero
Dinelli alias Fosco e la gigionesca parlantina di
Andrea Aureli nei sozzi abiti dell’oste della
locanda. I suggestivi e lattiginosi bianchi e neri della splendida
fotografia di Massimo Sallusti ebbero modo di dare
all’intero progetto un’aura di mistero e la giusta atmosfera per
incutere paura e suspance, riuscendo a sfruttare al meglio gli
evocativi giochi di luce e le nebbie notturne per occhieggiare in
più occasioni alle strutture gotiche e morbose dell’estetica
anglosassone, senza disdegnare la realizzazione di vere e proprie
sequenze cult, come ad esempio la spettrale apparizione della
figura velata a cavallo del primo episodio (plasmata
sull’iconografia del celebre cavaliere senza testa),
oppure lo sgrammaticato omicidio nello jact dal sapore spionistico
alla James
Bond, senza poi citare l’ormai iconico bambino sulla sedia a
dondolo posseduto dalla medianica voce cavernosa di un vecchio
(presenza inquietante seppur erede di tante tradizioni horror).
Citiamo per dovere di cronaca anche
l’etereo ritratto di donna che da il titolo alla serie, un quadro
che diviene ben presto simbolo di un tremendo passato che ritorna e
si protende nei secoli, quasi a solcare la tradizione di molti film
di Mario Bava. Gli stupendi costumi di Laura
Zampacavallo, in perfetta armonia fra il moderno anni’70 e
le polverose mise settecentesche, danno un tocco di
raffinatezza ad un prodotto di carattere televisivo, così come la
colonna sonora di Ritz Ortolani riesce a creare
una straordinaria armonia fra misteriose armonie dissonanti e pezzi
dal carattere leggero e generico. Malgrado la produzione,
disponendo di un budget molto consistente, riuscì a dar vita ad un
ottimo risultato commerciale, ricco e complesso in ogni suo aspetto
(tenendo conto degli standard italiani del periodo), purtroppo
Ritratto di donna velata ottenne giudizi alquanto
discordanti; in generale gli spettatori televisivi apprezzarono
molto, così come gli esperti del settore, la messa in scena e la
scrittura ricca di intrighi e complessa nella sua costruzione, ma i
più ebbero da obiettare riguardo alla poca cura riguardo ai
dialoghi e alla recitazione troppo spesso forzata ed eccessivamente
sperimentale (soprattutto quella della Nicolodi), senza poi contare
il fatto che gran parte dei critici e degli stessi spettatori non
sapevano bene in che genere specifico inscrivere un’opera tanto
eterogenea ed innovativa. Le ambientazioni e le atmosfere, così
come le suggestioni visive, facevano pensare più al
mystery e al thriller gotico, mentre gli intrecci e gli
intrighi fra personaggi e situazioni erano chiaramente di matrice
del giallo poliziesco.
In più non mancavano sporadici e
grotteschi intermezzi pseudo-comici conditi con sollecitazioni
melodrammatiche da rappresentazione in costume. Insomma, uno
sceneggiato a dir poco inclassificabile forse non recepito con la
giusta considerazione dai contemporanei, tanto da essere ben presto
caduto in un lento e progressivo oblio dal quale però le menti
degli spettatori con almeno quarant’anni d’età hanno saputo
difendersi e dare a tale fenomeno il giusto valore anche a distanza
di anni. Oggi, a quarant’anni dalla sua messa in onda, Ritratto
di donna velata appare ai giovani pubblici come qualcosa di
sconosciuto, un esperimento che forse oggi fa sorridere ma che nei
ricordi dei nostri genitori qualche piccolo brivido di paura fa
ancora tornare volentieri.
Ecco la parte conclusiva della
classifica di Empire, la TOP 100 dei 301 migliori film mai
realizzati nella storia del cinema. Di seguito le prime 100
posizioni: [nggallery id=782]
Il franchise
di Star
Wars e quello de Il Signore degli
Anelli hanno sicuramente guadagnato una posizione di
tutto rispetto, ma sembra che, a parte Spielberg, il regista con un
maggiore rapporto tra film realizzati e film presenti in classifica
sia Christopher Nolan, che non solo
piazza tutti e tre i suoi Batman, ma aggiunge anche
Inception, The Prestige
e Memento.
Empire è una rivista mensile
britannica dedicata al mondo del cinema e pubblicata da Bauer Media
Group. Il primo numero, diretto da Barry McIlheney, fu pubblicato
nel luglio 1989 da EMAP, che ne fu la casa editrice fino al 2008.
Empire organizza annualmente gli Empire Awards, sponsorizzati fino
al 2008 da Sony Ericsson, dall’edizione 2009 invece da Jameson. Nel
2008 la rivista pubblicò la lista dei 500 migliori film della
storia, frutto di un sondaggio fatto a ben 10000 lettori, a 100
esperti holliwoodiani e a 50 critici cinematografici mondiali
supervisionato da registi cult come Quentin Tarantino e Mike
Leigh.
Empire ha stilato, tramite il voto
dei suoi lettori, una classifica dei 301 migliori film della storia
del cinema. Qui di seguito vi proponiamo la seconda parte della
classifica, che comprende i titoli dal 200 al 101: [nggallery
id=778]
La classifica
conta principalmente film americani, ma c’è spazio anche per alcuni
film stranieri che hanno innegabilmente stregato il mondo. Tra
questi, per gli italiani, sono presenti 8
1/2 eNuovo Cinema Paradiso.
Anche l’animazione fa la sua bella figura
conFrozen eLa Bella e la
Bestia.
Empire è una rivista mensile
britannica dedicata al mondo del cinema e pubblicata da Bauer Media
Group. Il primo numero, diretto da Barry McIlheney, fu pubblicato
nel luglio 1989 da EMAP, che ne fu la casa editrice fino al 2008.
Empire organizza annualmente gli Empire Awards, sponsorizzati fino
al 2008 da Sony Ericsson, dall’edizione 2009 invece da Jameson. Nel
2008 la rivista pubblicò la lista dei 500 migliori film della
storia, frutto di un sondaggio fatto a ben 10000 lettori, a 100
esperti holliwoodiani e a 50 critici cinematografici mondiali
supervisionato da registi cult come Quentin Tarantino e Mike
Leigh.
Empire ha stilato, tramite il voto
dei suoi lettori, una classifica dei 301 migliori film della storia
del cinema. Qui di seguito vi proponiamo la prima parte della
classifica, che comprende i titoli dal 301 al 201:
ììLa classifica conta
principalmente film americani, ma c’è spazio anche per alcuni film
stranieri che hanno innegabilmente stregato il mondo. Tra questi,
per gli italiani, sono presenti Ladri di
Biciclette e La Vita è
Bella.
Empire è una rivista mensile
britannica dedicata al mondo del cinema e pubblicata da Bauer Media
Group. Il primo numero, diretto da Barry McIlheney, fu pubblicato
nel luglio 1989 da EMAP, che ne fu la casa editrice fino al 2008.
Empire organizza annualmente gli Empire Awards, sponsorizzati fino
al 2008 da Sony Ericsson, dall’edizione 2009 invece da Jameson. Nel
2008 la rivista pubblicò la lista dei 500 migliori film della
storia, frutto di un sondaggio fatto a ben 10000 lettori, a 100
esperti holliwoodiani e a 50 critici cinematografici mondiali
supervisionato da registi cult come Quentin Tarantino e Mike
Leigh.
Uno dei generi
cinematografici di maggiore appeal sul grande pubblico è senza
dubbio il thriller psicologico. Questi film richiedono un
coinvolgimento totale da parte del pubblico che spesso si lancia in
congetture e ipotesi su come i thriller psicologici possano
evolversi nel corso del loro svolgimento.
Trai film thriller
psicologici da vedere, ci sono senza dubbio titoli recenti
come Oppenheimer di Christopher Nolan che ha vinto ben 7
Oscar alla recente cerimonia di premiazione o il film più piccolo
L’Uomo Invisibile con Elizabeth Moss, ma anche titoli più datati,
che hanno vinto la prova del tempo, come l’intramontabile
Che fine ha fatto Baby Jane? di Robert
Aldrich con la straordinaria e inquietante Bette
Davis.
Nell’elenco di seguito troverete i
migliori thriller psicologici che abbiamo visto al
cinema nel corso del tempo, e sfogliando l’articolo avrete la
possibilità di avere sottomano un elenco di film psicologici da
vedere comodamente a casa. La lista è in ordine di anno di uscita e
non di importanza.
Oppenheimer (2023)
Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer.
Film epico biografico thriller
drammatico scritto, diretto e prodotto da Christopher Nolan. Segue la vita di J. Robert
Oppenheimer, il fisico teorico americano che contribuì a sviluppare
le prime armi nucleari durante la Seconda Guerra Mondiale. Basato
sulla biografia American Prometheus di Kai Bird e Martin J. Sherwin
del 2005, il film racconta gli studi di Oppenheimer, la sua
direzione del Laboratorio di Los Alamos e la sua udienza di
sicurezza del 1954.
Cillian Murphy
interpreta Oppenheimer, insieme a Robert Downey Jr. nel ruolo di
Lewis Strauss, membro della Commissione per l’energia atomica degli
Stati Uniti. Il cast di supporto comprende Emily Blunt, Matt
Damon, Florence Pugh, Josh Hartnett, Casey Affleck, Rami Malek
e Kenneth Branagh.
Oppenheimer ha ricevuto il plauso della
critica, che ha lodato quasi unanimemente l’accuratezza storica, la
fotografia, la colonna sonora, la regia e la sceneggiatura di Nolan
e le interpretazioni del cast, in particolare quelle di Murphy,
Downey e Blunt. Destinatario di numerosi riconoscimenti,
Oppenheimer ha vinto sette premi Oscar, tra cui miglior film,
miglior regista per Nolan, miglior attore per Murphy e miglior
attore non protagonista per Downey. Ha vinto anche cinque Golden
Globe (tra cui quello per il miglior film drammatico) e sette
British Academy Film Awards (tra cui quello per il miglior film) ed
è stato nominato tra i dieci migliori film del 2023 dal National
Board of Review e dall’American Film Institute.
Oppenheimer in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Film epico western drammatico e
criminale co-scritto, prodotto e diretto da Martin Scorsese. Eric Roth e Scorsese hanno
basato la loro sceneggiatura sul libro di David Grann del 2017.
Ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20, il film è incentrato su
una serie di omicidi di membri e parenti della Nazione Osage dopo
la scoperta del petrolio sul territorio tribale. I membri della
tribù avevano mantenuto i diritti minerari sulla loro riserva, ma
un boss politico locale corrotto aveva cercato di rubare la
ricchezza.
Killers of the Flower Moon in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Titane (2021)
La coproduzione franco-belga ha come
protagonista Agathe Rousselle, al suo debutto nel
lungometraggio, nel ruolo di Alexia, una donna che, dopo essere
rimasta ferita da bambina in un incidente d’auto, si fa applicare
una placca di titanio sulla testa. In età adulta, Alexia diventa
una modella assassina con una fascinazione erotica per le
automobili, che porta a un bizzarro incontro sessuale che dà il via
a una serie di eventi sempre più stravaganti. Nel cast anche
Vincent Lindon, Garance Marillier e Laïs Salameh.
Il film
Titane è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di
Cannes il 13 luglio 2021, dove Ducournau è diventata la seconda
regista donna a vincere la Palma d’Oro, il massimo riconoscimento
del festival, nonché la prima regista donna a vincere da sola. Il
film ha ricevuto il plauso della critica ed è stato selezionato
come candidato francese per il miglior lungometraggio
internazionale alla 94ª edizione dei Premi Oscar, ma non è entrato
nella rosa dei candidati. Alla 47ª edizione dei Premi César, il
film è stato candidato a quattro premi, tra cui quello per la
miglior regia a Ducournau e quello per l’attrice più promettente a
Rousselle. Alla 75ª edizione dei British Academy Film Awards,
Ducournau ha ricevuto una nomination come miglior regista. All’11°
Premio Magritte, Titane ha ricevuto cinque nomination e ha vinto
due premi, tra cui quello per il miglior film straniero.
Titane in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
L’uomo Invisibile di Leigh Whannell
(2020)
Trai migliori film thriller
psicologici del 2020L’uomo Invisibile è il film scritto e diretto da Leigh
Whannell e adattamento moderno del romanzo L’uomo invisibile di H.
G. Wells, nonché reboot dell’omonimo adattamento del 1933, vero e
proprio fil culto. Nel film ntrappolata in una relazione violenta e
manipolatrice con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass
(Moss) scappa nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce,
con l’aiuto di sua sorella (Harriet Dyer), di un loro amico
d’infanzia (Aldis Hodge) e dalla figlia adolescente di quest’ultimo
(Storm Reid).
Ma quando il violento ex di Cecilia
(Oliver Jackson-Cohen) si suicida e le lascia in eredità una parte
cospicua della sua vasta fortuna, Cecilia sospetta che la sua morte
sia solo una messa in scena. Mentre una serie di inquietanti
coincidenze diventano letali e minacciano la vita di coloro che
ama, la sanità mentale di Cecilia inizia a vacillare, nel suo
disperato tentativo di dimostrare di essere braccata da qualcuno
che nessuno può vedere.
L’uomo Invisibile in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
The Lighthouse di Robert Egger
(2019)
Uno dei titolo più discussi di
recente, certamente uno dei film thriller psicologici del 2019 più
interessanti è
The Lighthouse scritto e diretto da Robert Egger, già
regista dell’apprezzatissimo horror
The Witch. Presentato il 19 maggio 2019 alla 72ª edizione
del Festival di Cannes, nella Quinzaine des Réalisateurs la pellicola
racconta di Ephraim Winslow che si reca su un’isola remota al largo
delle coste del New England per lavorare un mese come guardiano del
faro, sotto la supervisione dell’anziano e irascibile custode,
Thomas Wake. Nei suoi alloggi, Winslow scopre nascosta la statuetta
di una sirena che decide di tenere per sé. Wake assegna al giovane
lavori pesanti e gli vietandogli però categoricamente di accedere
alla cima, da dove proviene la luce.
The Lighthouse in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il gioco di Gerald di Mike Flanagan
(2017)
Trai migliori film thriller
psicologici su NetflixIl gioco di Gerald di Mike
Flanagan è uscito nel 2017 diretto da Mike Flanagan, noto
regista del genere, infatti sono suoi film thriller/horror di
discreto successo come
Oculus – Il riflesso del male, Hush – Il terrore del
silenzio e la serie Ouija. Ha inoltre creato e diretto la prima stagione
di The Haunting of Hill House, la serie Netflix di enorme successo. Distribuito in tutto il
mondo dal colosso dello streaming il il 29 settembre 2017 Il
gioco di Gerald racconta di Jessie che mentre cerca di
ravvivare il loro matrimonio nella loro remota casa sul lago, deve
combattere per sopravvivere quando suo marito muore
inaspettatamente, lasciandola ammanettata al telaio del letto.
Protagonisti del film sono
Carla Gugino e Bruce Greenwood.
Il gioco di Gerald in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il sacrificio del cervo sacro di
Yorgos Lanthimos (2017)
Accaldatissimp nel 2017 al Festival di
Cannes dove ha vinto il Prix du scénario (premio per la
Migliore Sceneggiatura), Il sacrificio del cervo sacro è un film che riprende
elementi del mito greco del sacrificio di Ifigenia. Nel film Steven
(Colin
Farrell) è un famoso chirurgo cardiotoracico. Insieme alla
moglie Anna (Nicole
Kidman) e ai loro due figli, Kim (Raffey Cassidy) e Bob (Sunny
Suljic), vive una vita felice e ricca di soddisfazioni.
Un giorno Steven stringe amicizia
con Martin (Barry Keoghan), un sedicenne solitario che ha da poco
perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice.
Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un
tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che
progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo,
costringendo Steven a compiere un sacrificio sconvolgente per non
correre il rischio di perdere tutto.
Il sacrificio del cervo sacro in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Scappa – Get Out di Jordan Peele
(2017)
Forse il film thriller piscologico
di maggior successo degli ultimi anni, sia di pubblico che di
critica, è
Scappa – Get Out scritto, diretto e co-prodotto da
Jordan Peele. Opera prima che è riuscita ad ottenere nel
2017 ben quattro candidature all’Oscar, ha incassato più di 175
milioni nei soli Stati Uniti e quasi 77 milioni nel resto del
mondo, per un totale di più di 252 milioni di dollari.
In
Scappa – Get Out della Universal Pictures un giovane
afro-americano visita la tenuta di famiglia della sua fidanzata
bianca dove si scontra con il vero motivo che si cela dietro
l’invito. Ora che Chris (Daniel Kaluuya) e la sua ragazza, Rose
(Allison Williams), sono arrivati al fatidico incontro con i
suoceri, lei lo invita a trascorrere un fine settimana al nord con
Missy (Catherine Keener) e Dean (Bradley Whitford). In un primo
momento, Chris legge il comportamento eccessivamente accomodante
della famiglia, come un tentativo di gestire il loro imbarazzo
verso il rapporto interrazziale della figlia; ma con il passare del
tempo, fa una serie di scoperte sempre più inquietanti, che lo
portano ad una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.
Scappa – Get Out in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Animali notturni di Tom Ford
(2016)
Lo stilista di successo Tom
Ford torna nel 2016 dietro la macchina da presa con
Animali notturni, secondo film dopo A Single Man. Presentato alla 73ª Mostra
internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel film
racconta la storia di una donna (Amy
Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo
ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua
opinione.
Il libro segue poi due storie: la
storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un
uomo (Jake
Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e
mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo
primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se
stessa.
Animali notturni in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Green Room di Jeremy Saulnier
(2015)
Uscito nel 2015 e diretto da Jeremy
Saulnier, Green Room è stato presentato nella sezione Quinzaine des
Réalisateurs al Festival di Cannes. Una band punk sfortunata
accetta l’offerta di suonare in un club rurale dell’Oregon prima di
chiudere il tour. Quando arrivano sul luogo, sono turbati dalla
grande presenza neonazista, ma decidono comunque di andare avanti
con il loro concerto.
A fine performance si ritirano nella
stanza del backstage, ma dietro le quinte scoprono il
cadavere di una giovane donna sul pavimento e dai neonazisti in
piedi sopra di lei. Temendo che la band possa contattare le
autorità, la banda li tiene in ostaggio mentre il loro leader
(Patrick
Stewart) cerca di pensare a una soluzione a questa situazione
difficile.
Green Room in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Gone Girl – l’amore bugiardo di
David Fincher (2014)
Altro Titolo del regista
David Fincher, già presente in questa lista con
Seven. Il film è basato sul romanzo omonimo di Gillian
Flynn, che cura anche la sceneggiatura del film. Gone Girl – l’amore bugiardo racconta un viaggio
convulso attraverso la moderna cultura dei media e lungo le
profonde, oscure linee di frattura di un matrimonio americano, con
tutte le sue false promesse, gli inganni inevitabili e l’umorismo
cupo.
Al centro della storia troviamo l‘ex
scrittore newyorkese Nick Dunne e la moglie ed ex ragazza dei suoi
desideri Amy, che cercano di sbarcare il lunario nel Midwest
americano in piena recessione. La loro storia traccia la sinuosa
silhouette della vita di una coppia contemporanea felicemente
sposata. Ma il giorno del quinto anniversario di matrimonio, Amy
scompare e quella silhouette si sgretola in un labirinto di crepe.
Nick, avvolto in una nebbia di comportamenti ambigui, diventa il
principale indiziato, mentre la ricerca di Amy segue il suo corso
in una crescente frenesia mediatica, davanti agli occhi di un mondo
assetato di rivelazioni.
Gone Girl – l’amore bugiardo in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Ex Machina (2014)
Dalla mente sempre intrigante di
Alex Garland,
Ex Machina è un thriller fantascientifico
profondamente contemplativo che sfrutta il suo piccolo ma
spettacolare cast e la sua storia emozionante e concentrata.
Domhnall Gleeson interpreta Caleb Smith, un
programmatore che vince un concorso d’ufficio per visitare la
remota tenuta dell’eccentrico CEO dell’azienda, Nathan Bateman
(Oscar Isaac).
Durante la visita, Caleb partecipa a
un esperimento che lo vede valutare le capacità di un sistema
avanzato di intelligenza artificiale, Ava (Alicia
Vikander), interagendo con il robot femminile. Come molte
delle più grandi storie di fantascienza di tutti i tempi, Ex
Machina si impegna direttamente a mettere in discussione il
significato di essere umano. I
l thriller fantascientifico, scarno
ma cerebrale, costruisce gradualmente la tensione mentre la storia
si svolge lentamente e con suspense. Mentre la manipolazione di
Caleb e Nathan da parte di Ava è esilarante da vedere, l’attrazione
contrastata di Caleb per il robot conferisce al
film un’irresistibile sfumatura di romanticismo, tragicamente
sincero o pericolosamente ingannevole.
Ex Machina in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Prisoners di Denis Villeneuve
(2013)
Il film che ha posto l’attenzione
mondiale sul regista Denis Villeneuve,
Prisoners è la pellicola di ottimo successo al box office
e vede protagonisti Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal. Nel film Keller
Dover (Hugh
Jackman) si trova ad affrontare il peggiore incubo per
un genitore. Sua figlia di sei anni, Anna, scompare insieme alla
sua amica Joy e mentre i minuti diventano ore, il panico prende il
sopravvento. A capo dell’investigazione c’è il Detective Loki (Jake
Gyllenhaal) che arresta il proprietario di un camper sospetto.
Tuttavia, la mancanza di prove lo costringe al suo rilascio. Mentre
la polizia segue diverse piste, la pressione cresce e sapendo che è
in gioco la vita di sua figlia, Dover, ormai fuori di sè, decide di
non avere altra scelta che quella di prendere in mano la
situazione.
Prisoners in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Millennium – Uomini che odiano le
donne (2011)
Come i film svedesi che l’hanno
preceduto, Millennium – Uomini che odiano le donne (The
Girl with the Dragon Tattoo) di David Fincher è un
adattamento ricco di atmosfera, ossessionante e assolutamente
coinvolgente del celebre romanzo poliziesco di Steig Larsson.
Il film segue Mikael Blomkvist
(Daniel Craig), un giornalista caduto in
disgrazia che viene assunto da un ricco industriale svedese per
risolvere l’omicidio di sua nipote avvenuto 40 anni prima. Mentre
inizia la sua indagine, Mikael assume Lisbeth Salander (Rooney
Mara), un’ingegnosa investigatrice e hacker informatica con una
predisposizione diffidente.
Sinistro e inquietante, il film
esemplifica Fincher al suo meglio, freddo e insensibile, ma anche
stilisticamente assertivo e tecnicamente magistrale. Lo svelamento
del mistero centrale è gestito con perizia, così come le sottotrame
dei personaggi principali e l’evoluzione del loro rapporto.
Tuttavia, la storia d’amore che sboccia tra Mikael e Lisbeth è un
elemento sottovalutato del film, che crea una dinamica affascinante
tra i due personaggi e giunge a un finale agrodolce ma
interessante.
Millennium – Uomini che odiano le
donne in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
La pellicola è il thriller del 2010
diretto dal premio Oscar
Martin Scorsese ed è basato sul romanzo del 2003 L’isola della
paura (Shutter
Island) di Dennis Lehane. Nel film Nel 1954, un maresciallo
americano indaga sulla scomparsa di un assassino scappato da un
ospedale per pazzi criminali. Nel cast protagonisti
Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben
Kingsley, Michelle Williams, Emily Mortimer e Max von Sydow. La
spiegazione del finale di
Shutter Island.
Shutter Island in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il segreto dei suoi occhi di Juan
José Campanella (2009)
Il segreto dei suoi occhi noto con
il nome originale El secreto de sus ojos è il film artentino del
2009 di enorme successo che ha vinto il premio come miglior film
straniero agli Oscar 2010. Il film racconta di un consulente legale
in pensione che scrive un romanzo sperando di trovare una
conclusione per uno dei suoi precedenti casi di omicidio irrisolti
e per il suo amore incondizionato con il suo superiore, entrambi i
quali lo perseguitano ancora decenni dopo.
Il segreto dei suoi occhi in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
L’uomo senza sonno con Christina
Bale (2004)
Diretto da Brad Anderson The
Machinist, il titolo originale del film L’uomo senza sonno è la
pellicola che segna una delle più incredibili performance attoriali
di
Christian Bale. Per questo film Bale si è profondamente
trasformato nel fisico, perdendo circa venticinque chili di peso e
arrivando a pesarne solo cinquantaquattro. Nel film Un operaio
industriale che non dorme da un anno inizia a dubitare della
propria sanità mentale.
L’uomo senza sonno in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Old Boy di Park Chan-Wook
(2003)
Badato sull’omonimo manga di di
Nobuaki Minegishi e Garon Tsuchiya il film ha vinto il Grand Prix
Speciale della Giuria al Festival di Cannes ed è parte della
trilogia della vendetta del regista, iniziata nel 2002 da Mr.
Vendetta e conclusa nel 2005 da Lady Vendetta. In Old
Boy Oh Dae-su nel giorno del quarto compleanno di sua figlia, dopo
essere stato rilasciato dalla polizia (che lo aveva arrestato per
ubriachezza molesta), viene rapito. L’uomo si risveglia e scopre di
essere rinchiuso in una piccola e squallida cella-appartamento,
dalla quale è impossibile fuggire: è dotata di un letto, un bagno
ed una vecchia TV con pochi canali.
Old Boy in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
The Bourne Identity (2002)
Uno dei thriller spionistici più
importanti dei primi anni 2000, che si colloca tra i più grandi
film del genere, The Bourne Identity è ricordato
per la sua grinta e il suo senso di suspense e azione. Tuttavia,
contiene anche una storia d’amore un po’ sottovalutata tra il
protagonista Jason Bourne (Matt Damon) e Marie Kreutz (Franka
Potente).
The Bourne Identity segue Bourne, un
agente segreto americano d’élite che, dopo un lavoro andato male,
si risveglia su un peschereccio italiano senza ricordare il suo
passato. Mettendo a frutto le sue avanzate capacità di
combattimento e il suo talento nello spionaggio, si mette alla
ricerca di chi è con l’aiuto di Marie, una donna tedesca che rimane
coinvolta nel mistero quando Bourne la paga per portarlo a Parigi.
Non è la storia d’amore più convenzionale, ma il rapporto tra
Bourne e Marie è sincero ed efficace e definisce la progressione di
Bourne nei sequel.
The Bourne Identity in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Strade perdute di David Lynch
(1997)
Uno dei film di maggior successo di
David Lynch Strade perdute è il crime story surreali scritto dal
regista assieme a Barry Gifford. Nel Videocassette anonime
presagiscono la condanna per omicidio di un musicista e la ragazza
di un gangster porta fuori strada un meccanico.
Strade perdute in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Se7en di David Fincher (1995)
Uscito nel 1995 Seven
è il film cult diretto da David Fincher e che vede protagonisti un
cast d’eccezione composto da
Brad Pitt,
Morgan Freeman,
Gwyneth Paltrow e
Kevin Spacey. La pellicola è considerata da molto un vero
masterpiece del genere e racconta la storia William Somerset è un
saggio e anziano poliziotto che a circa una settimana dalla
pensione, viene affiancato dal giovane impulsivo e istintivo David
Mills, destinato a sostituirlo. I due in quei giorni finiscono per
imbattersi in un efferato delitto, infatti sono chiamati sulla
scena di un efferato crimine, che ha come vittima n uomo obeso che
è stato costretto a mangiare oltre misura fino alla morte. Somerset
dalle caratteristiche del delitto intuisce di trovarsi di fronte a
un caso fuori dall’ordinario che li porterà ad inseguire uno
spietato serial killer.
Se7en in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
I soliti sospetti di Bryan Singer
(1995)
Vincitore di ben due Oscar nel 1996
I Soliti Sospetti è la pellicola diretta dall’allora
giovane Bryan Singer, considerato uno dei migliori thriller di
tutti i tempi. Il film fu presentato fuori concorso al 48º Festival
di Cannes. Nel film l’unico sopravvissuto di una ambigua vicenta
racconta gli eventi tortuosi che hanno portato ad un orribile
scontro a fuoco su una barca, iniziato quando cinque criminali si
imbattono in un manipolo di poliziotti in maniera apparentemente
casuale.
I soliti sospetti in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Una vita al massimo (1993)
Un thriller poliziesco con un nucleo
romantico intriso di stile e violenza, Una vita al massimo (True
Romance) è un’esperienza di visione ambiziosa e contagiosa che
rappresenta un perfetto connubio tra il fascino narrativo di
Quentin Tarantino e la potenza registica di
Tony Scott. Il film segue lo sbocciare della
storia d’amore tra un nerd dei fumetti e una prostituta che si
mettono in viaggio per sfuggire alla mafia dopo che Clarence
(Christian
Slater) ha ucciso il pappone di Alabama (Patricia Arquette) ed
è scappato con una scorta di droga.
Il film è in grado di destreggiarsi
con disinvoltura tra i generi, mostrando un dramma criminale, una
commedia, una storia d’amore, un’azione e un sacco di emozioni
mentre segue gli sforzi speranzosi di Clarence e Alabama per
trovare una vita migliore. La litania di interpretazioni
stravaganti rende la tensione e la comicità particolarmente
evidenti, ma Slater e Arquette sfruttano il tono stravagante per
trovare una sincerità e una dolcezza nell’improbabile storia
d’amore dei loro personaggi.
Una vita al massimo in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
La moglie del soldato (The Crying
Game, 1992)
Un altro thriller con i piedi per
terra, La moglie del soldato (The Crying Game) può essere
conosciuto da molti per il suo scioccante colpo di scena, ma in
realtà prospera come dramma politico criminale con un’attenzione
intrinseca ai suoi personaggi principali e ai loro valori. Fergus
(Stephen Rea) è un soldato dell’IRA che stringe un’improbabile
amicizia con Jody (Forest Whitaker), il soldato britannico che ha
il compito di sorvegliare. Quando Jody chiede a Fergus di andare a
trovare la sua ragazza a Londra, si ritrova attratto
dall’enigmatica Dil (Jaye Davidson).
Con le sue ambizioni tematiche, The
Crying Game esplora ogni aspetto, dal senso di colpa al
cameratismo, fino alle complicate nozioni di romanticismo, che sono
ancora attuali e urgenti. Questo thriller riflessivo rimane uno dei
film più celebri e significativi dei primi anni ’90, che sfrutta le
sue sfumature romantiche in modo eccellente.
La moglie del soldato in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Blood Simple – Sangue facile
(1988)
I fratelli Coen non
sono certo estranei alla commistione di generi, intrecciando toni e
tropi per creare film originali, tanto unici quanto avvincenti. Il
loro film d’esordio, Blood Simple, non fa eccezione, seguendo gli
eventi che si susseguono quando un barista scappa con la moglie del
suo capo, spingendo il proprietario del bar ad assumere un
detective privato per indagare sulla relazione della moglie prima
di pagarlo per uccidere la nuova coppia di innamorati, un colpo che
porta a risultati inaspettati.
Al suo meglio, Blood Simple è un
palpitante neo-noir al cardiopalma che trasmette l’appetito dei
registi per le narrazioni non convenzionali ma avvincenti che
avrebbero appassionato il pubblico per gli anni a venire. Al centro
della suspense ci sono il tradimento e l’angoscia romantica che
definiscono le dinamiche caratteriali dei protagonisti. Il film è
ancora oggi un’opera emozionante ma sottovalutata dei celebri
registi.
Blood Simple – Sangue facile in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il maratoneta (1977)
Con una sceneggiatura dinamica e le
eccellenti interpretazioni di
Dustin Hoffman e Laurence Olivier, Il
Maratoneta è un film che non molla mai. In contrasto con
altri film degli anni ’70 che a volte avevano un ritmo più lento,
questo film su un uomo che viene coinvolto in una bizzarra e
contorta cospirazione vi farà rimanere senza fiato come se steste
correndo una vera maratona. Alcuni potrebbero affermare che il
genere dà il meglio di sé quando è più stressante, e Marathon Man è
davvero un film stressante da far tremare le unghie.
Ci sono anche momenti in cui
Il Maratoneta si avvicina pericolosamente a
diventare un film dell’orrore macabro, e probabilmente farà temere
agli spettatori un viaggio dal dentista ancora più di quanto
avrebbero potuto fare prima. In ogni caso, si tratta di un buon
film, sufficientemente emozionante per coloro che desiderano
qualcosa che acceleri il battito cardiaco.
Il maratoneta in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Frank Costello faccia d’angelo
(1967)
Essere un assassino non è mai stato
così cool come in Frank Costello faccia d’angelo (Le
Samouraï), va detto. Sebbene il film non glamorizzi la
vita del suo protagonista, né suggerisca che il suo lavoro sia
facile in alcun modo, Le Samouraï è ridicolmente elegante e
semplicemente soave senza sforzo, grazie al suo ritmo deliberato,
all’estetica visiva e all’interpretazione principale di
Alain Delon.
È stato anche uno dei migliori film
usciti nel 1967, che è stato un anno molto fresco e radicale per il
cinema, sotto molti aspetti. Racconta la semplice storia di un
assassino che lotta per la sua vita dopo un colpo andato male, e lo
fa in un modo senza tempo e molto efficace che fa di Frank
Costello faccia d’angelo (Le Samouraï) un singolare film
poliziesco/thriller, un classico intramontabile del cinema francese
e un fulgido esempio di quanto possano essere buoni i film
polizieschi d’essai.
Frank Costello faccia d’angelo in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Che fine ha fatto Baby Jane? di
Robert Aldrich (1962)
Thriller psicologico del 1962
diretto da Robert Aldrich e basato sul romanzo What Ever Happened
to Baby Jane? di Henry Farrell (1960) presentato in concorso al
Festival di Cannes del 1963 e candidato a cinque Premio Oscar. Fa
parte al 63º posto della lista AFI’s 100 Years… 100 Thrills
istituita dall’American Film Institute.
La pellicola racconta della piccola
Jane Hudson, una bambina prodigio che, grazie alla sua bellezza e
alle doti canore, si esibisce nei teatri di vaudeville degli Stati
Uniti d’America insieme a suo padre, il quale, oltre a farle da
manager, l’accompagna come pianista sul palcoscenico. Il successo è
tale che viene addirittura creata la bambola in porcellana Baby
Jane Hudson; le bambole vanno a ruba e Baby Jane assume ben presto
atteggiamenti da star viziata e capricciosa trattando tutti, e
particolarmente la timida sorella maggiore Blanche, in modo
altezzoso e sprezzante.
Che fine ha fatto Baby Jane? in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Intrigo internazionale (1959)
Definito il maestro della suspense
per la sua eccellenza nel creare thriller iconici e
immortali, Alfred Hitchcock rimane una figura
hollywoodiana apprezzata per i suoi numerosi e brillanti film. Tra
i suoi migliori c’è Intrigo internazionale, che
vede Cary Grant nel ruolo di Roger Thornhill, un pubblicitario che
deve darsi alla fuga quando delle spie straniere lo scambiano per
un agente governativo. Sulla strada, incontra l’enigmatica e
incantevole Eve Kendall (Eva Marie Saint) e comincia a innamorarsi
di lei nonostante dubiti della sua lealtà.
Capolavoro spionistico dalla
suspense implacabile e avventura visivamente sorprendente,
Intrigo internazionale rappresenta Hitchcock al
suo massimo splendore. Come molti dei capolavori del regista, è
invecchiato superbamente nel corso dei decenni, grazie soprattutto
alle eccezionali interpretazioni di Grant e della Saint, che
realizzano perfettamente la suspense romantica del film.
Intrigo internazionale in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
La finestra sul cortile (1954)
Un altro classico di Hitchcock che
funziona esclusivamente come thriller avvincente, ma che ha anche
una forte componente romantica, La finestra sul
cortile è considerato da molti il più grande thriller
misterioso di tutti i tempi. Il film segue L. B. Jeffries (Jimmy
Stewart), un fotografo costretto su una sedia a rotelle a causa di
una gamba rotta, che passa il tempo spiando i vicini con la sua
macchina fotografica. Ben presto, però, diventa ossessionato quando
crede di aver assistito a un omicidio e si affida all’aiuto della
moglie e dell’infermiera per confermare i suoi sospetti.
Incredibilmente intenso e
inesorabilmente eccitante, La finestra sul cortile
vede Hitchcock operare in piena regola, con una storia che si
dipana in modo così fluido e senza interruzioni che è impossibile
non rimanere affascinati. Con Grace Kelly come co-protagonista nel
ruolo della moglie di Jeffries, Lisa Fremont, il thriller classico
presenta un fascino romantico e un’arguzia comica che non fanno che
accrescere il suo valore di intrattenimento.
La finestra sul cortile in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme: