È stata presentata la selezione
della trentaduesima Settimana della Critica, sezione autonoma
e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della
74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (Venezia
74) della Biennale di Venezia (30 agosto – 9
settembre 2017).
Ecco il programma:
CONCORSO
IL CRATERE di Luca
Bellino, Silvia Luzi (Italia)
DRIFT di Helena
Wittmann (Germania)
LES GARÇONS
SAUVAGES| THE WILD BOYS di Bertrand Mandico (Francia)
KÖRFEZ | THE GULF
di Emre Yeksan (Turchia, Germania, Grecia)
SARAH JOUE UN LOUP
GAROU | SARAH PLAYS A WEREWOLF di Katharina Wyss
(Svizzera, Germania)
TEAM HURRICANE di
Annika Berg (Danimarca)
TEMPORADA DE CAZA |
HUNTING SEASON di Natalia Garagiola (Argentina, Usa, Germania,
Francia, Qatar)
EVENTI SPECIALI
Film d’apertura PIN
CUSHION di Deborah Haywood (Regno Unito)
Film di chiusura
VELENO di Diego Olivares (Italia)
Ecco cosa ha dichiarato in merito
Giona Nazzaro, Delegato Generale della SIC:
“Il cinema riesce sempre a smentire quanti lo danno periodicamente
in fin di vita o privo di idee. Al contrario, raramente il cinema è
apparso più ricco di energia, possibilità, e potenzialità. Non
esistono annate più o meno ricche. Il cinema non dipende – ancora –
da fattori climatici. La moltiplicazione delle opportunità di
accesso alla produzione, la diversificazione delle modalità di
narrazione e la decentralizzazione dei luoghi dove si creano
occasioni di sostegno per i cineasti emergenti, fanno sì che le
mappe di navigazione del programmatore si riscrivano in
continuazione. E, soprattutto, emergono con molta più facilità che
in passato interlocutori sempre nuovi e motivati. Eccesso di
ottimismo? Forse. Ma, se si deve peccare, che si pecchi per
generosità, entusiasmo piuttosto che per pigrizia o
prevedibilità.
Dopo i risultati entusiasmanti
ottenuti dai film della trentunesima edizione, titoli che hanno
viaggiato in lungo e largo, raccogliendo premi e consensi,
totalizzando complessivamente un centinaio di festival in poco meno
di dodici mesi (senza contare la presenza al MoMa di due titoli
della selezione in New Directors/New Films), la sfida principale da
raccogliere e affrontare era, ovviamente, non ripetersi. Come dire?
Il “secondo difficile film”. Tenere alto un progetto di linea
editoriale in una sorta di “continuità discontinua” (se ci è
perdonato l’ossimoro). Continuare a dissodare il terreno del
possibile senza abbandonare il gusto della ricerca. Inteso proprio
come il piacere di cercare i film. Cercare quei film in grado di
mettere tutto in discussione, rimettere in discussione lo sguardo,
creare le condizioni per viaggiare ancora una volta (l’importante –
come sosteneva Jack Kerouac – è mettersi in movimento) e,
soprattutto, essere disponibili allo stupore. Piuttosto che
chiudersi nella cittadella delle proprie convinzioni, mettersi in
gioco, rischiare. Il cercare, dunque, è parte integrante del
piacere. Evocare i film che ancora non esistono se non come
desiderio di chi li cerca e desidera. Da figli di Rossellini il
cinema non può che essere nel mondo e del mondo. Scegliere film
significa, per noi, riannodare il filo dei racconti possibili.
Una posizione politica, in fondo. Ma
non ideologica. Piuttosto una possibilità di seduzione. Un
guardarsi come un gioco della scoperta. Non a caso la selezione
della trentaduesima edizione della Settimana Internazionale della
Critica si presenta – ma non era un progetto, un’intenzione – come
una proposta fortemente al femminile. Il riposizionamento cui
accennavamo si presenta anche come una messa in discussione del
tradizionale monopolio maschile nei confronti dei mezzi di
produzione. Ma non come banale ribaltamento politicamente corretto
di un discorso di quote. Semmai nel segno di un’urgenza e di un
desiderio che sorprende e rimette in discussione equilibri e
poteri.
Per questo motivo abbiamo scelto
come film d’apertura Pin Cushion di Deborah Haywood,
favola nerissima di formazione proletaria dove Angela Carter e Ken
Loach si tendono la mano. Silvia Luzi e Luca Bellino con Il
cratere compiono un viaggio sorprendente nello sguardo di un
padre che sogna la figlia come diva neomelodica. Helena Wittman con
l’ipnotico Drift ripensa sguardo e materia del femminino
mentre Annika Berg in Team Hurricane si fionda nel piacere
e nella violenza con la quale le adolescenti giocano da native
digitali con le immagini in movimento. Sarah joue un loup
garou, della svizzera Katharina Wyss, offre un ritratto della
sete d’infinito di un’adolescente tesa fra Wagner e Shakespeare
mentre Natalia Garagiola in Temporada de caza (Hunting
Season) affronta senza timore un universo di maschi in lotta
fra loro misurando il mondo con un’energia fisica di rara
intensità. Intensità di cui la Luisa Ranieri interprete di
Veleno, secondo film di Diego Olivares, evento di
chiusura, possiede in enorme quantità. Körfez (The
Gulf) di Emre Yeksan reinventa il paesaggio politico della
Turchia odierna creando un racconto ellittico e ricco di echi.
Les Garçons sauvages (The Wild Boys), invece, del
talentuoso Bertrand Mandico evoca il sogno di un manipolo di
capitani coraggiosi fra Genet e Kipling dove la posta in palio non
può che essere perdere il proprio corpo per ritrovare il mondo. Il
cinema è in crisi? Non dalle parti della SIC.”
La Settimana Internazionale
della Critica (SIC) è una sezione autonoma e parallela
organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici
Italiani (SNCCI) nell’ambito della 74. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia (30 agosto – 9 settembre 2017) e composta da una selezione
di sette opere prime in
concorso e due eventi
speciali, tutti presentati in anteprima
mondiale. La selezione è curata dal Delegato
Generale della SIC Giona A. Nazzaro con i
membri della commissione di selezione Luigi Abiusi, Alberto
Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo
Tria.