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Alla Festa di Roma 2016 Kristin Scott Thomas, Ralph Fiennes e Juliette Binoche

Saranno Kristin Scott Thomas, Ralph Fiennes e Juliette Binoche i protagonisti di oggi alla Festa del cinema di Roma 2016 che celebra uno dei più amati film della storia: domani, sabato 22 ottobre alle ore 19, a vent’anni dall’uscita in sala (avvenuta nel 1996), la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica ospiterà la proiezione de Il paziente inglese di Anthony Minghella. Il film sarà presentato dagli straordinari protagonisti che hanno reso indimenticabile questa pellicola.

Alla Festa di Roma 2016 Kristin Scott Thomas, Ralph Fiennes e Juliette Binoche

Il paziente inglese (The English Patient) è un film del 1996 diretto da Anthony Minghella, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese Michael Ondaatje. Il paziente inglese è uno dei film più premiati della storia, mantenendo il record con Gigi di Vincente Minnellie L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci per aver vinto ben 9 Oscar nel 1997, oltre a 2 Golden Globe e 6 BAFTA mentre l’attrice Juliette Binoche fu premiata con l’Oscar (attrice non protagonista) e l’Orso d’Argento a Berlino come miglior attrice.

Festa di Roma 2016: arriva Lion, con Rooney Mara e Dev Patel

Festa di Roma 2016: arriva Lion, con Rooney Mara e Dev Patel

Sarà presentato oggi alla Festa del cinema di Roma 2016 Lion, l’atteso film di Garth Davis che vede protagonisti  Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman.

Presentato al  Festival di Toronto, Lion è basato sul romanzo autobiografico di Saroo Brierley A Long Way Home e racconta proprio la storia di Saroo che, a cinque anni, addormentatosi su un treno si ritroverà catapultato a mille miglia di distanza dal suo villaggio a Calcutta. Dopo essere sopravvissuto a Kolkata, Saroo verrà adottato da una coppia australiana (Nicole Kidman e David Wenham).

Una volta cresciuto (interpretato da Dev Patel), il giovane sentirà forte il richiamo del passato e con l’aiuto di Google Earth andrà alla ricerca della sua famiglia biologica. Rooney Mara impreziosisce il cast del film che debutterà al Festival di Toronto il 10 settembre, prima di approdare nelle sale americane il 25 novembre, data che ha visto lanciare i contendenti agli Oscar della TWC: negli anni passati, Il discorso del re e The Imitation Game.

Lion: primo trailer del film con Dev Patel, Nicole Kidman e Rooney Mara

Lion, è l’opera prima di Garth Davis che è già stato regista di numerosi episodi della miniserie di Jane Campion Top of the Lake.

 

Festa di Roma 2016: Il paziente inglese compie 20 anni

Festa di Roma 2016: Il paziente inglese compie 20 anni

La Festa del Cinema celebra uno dei più amati film della storia: Il paziente inglese, oggi alle ore 19, a vent’anni dall’uscita in sala (avvenuta nel 1996), la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica ospiterà la proiezione de Il paziente inglese di Anthony Minghella.

Il paziente inglese compie 20 anni

Il film sarà presentato dagli straordinari protagonisti che hanno reso indimenticabile questa pellicola: Juliette Binoche (che ha ricevuto l’Oscar per la sua interpretazione), Kristin Scott Thomas, Ralph Fiennes, Carolyn Choa e Julian Wadham.

Il paziente inglese (The English Patient) è un film del 1996 diretto da Anthony Minghella, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese Michael Ondaatje. Il paziente inglese è uno dei film più premiati della storia, mantenendo il record con Gigi di Vincente Minnellie L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci per aver vinto ben 9 Oscar nel 1997, oltre a 2 Golden Globe e 6 BAFTA mentre l’attrice Juliette Binoche fu premiata con l’Oscar (attrice non protagonista) e l’Orso d’Argento a Berlino come miglior attrice.

Jennifer Lawrence sarà Zelda Fitzgerald per Ron Howard

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Arriva dal The Hollywood Reporter la notizia che sarà Jennifer Lawrence ad interpretare  Zelda Fitzgerald per Ron Howard in Zelda, titolo provvisorio del biopic che tratterà la storia d’amore Zelda Fitzgerald e F. Scott Fitzgerald.

Il film si soffermerà sulla relazione di Zelda e F. Scott Fitzgerald e racconterà il matrimonio ma soprattutto la rivalità artistica trai due, che come sappiamo, portò Zelda a diventare ossessionata e in fine alla pazzia.

Zelda si baserà su una sceneggiatura scritta da Emma Frost e sarà prodotto dall’ex dirigente Lionsgate Allison Shearmur (Hunger Games) e Brian Oliver (Hacksaw Ridge) insieme alla stessa Jennifer Lawrence e Justine Ciarocchi.

Passengers: trailer italiano del film con Jennifer Lawrence e Chris Pratt

Vi ricordiamo che questo non è l’unico progetto su Zelda Fitzgerald, infatti presto vedremo la serie televisiva Z: l’Inizio di tutto con protagonista Christina Ricci. Inoltre sappiamo che Scarlet Johansson potrebbe essere Zelda Fitzgerald, in un film ancora in sviluppo dal titolo The Beautiful and the Damned.

Jennifer Lawrence invece sarà presto al cinema con il sim di fantascienza Passenger, al fianco di Chris Pratt e al cinema dal 21 Dicembre 2016.

passengersAl centro della storia sceneggiata da Jon Spaihts (Prometheus) c’è il meccanico Jim Preston (Pratt) che, durante un viaggio di 120 anni a bordo di un’astronave diretta su un pianeta situato in una galassia lontana dalla Terra, scopre di essersi erroneamente svegliato dal sonno criogenico quasi cento anni prima del previsto. Soffrendo la solitudine – unico uomo in mezzo a robot e androidi – Jim decide un anno dopo di risvegliare uno dei passeggeri e la sua scelta ricade sulla bella giornalista Aurora (Jennifer Lawrence). I due ben presto si innamorano, ma dovranno affrontare più di un ostacolo, in primis il malfunzionamento della navicella che li porrà seriamente in pericolo. Nel cast anche Laurence Fishburne Michael Sheen.

Han Solo, ufficiale: Donald Glover sarà il giovane Lando

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Han Solo, ufficiale: Donald Glover sarà il giovane Lando

La Lucasfilm ha annunciato che l’attore Donald Glover sarà Lando Calrissian nello spin-off di Han Solo. Dunque, come vi avevamo anticipato, Glover sarà il fedele compare di Han, interpretato da Billy Dee Williams in L’Impero Colpisce Ancora e ne Il Ritorno dello Jedi. 

Donald Glover noto per aver avuto un ruolo da protagonista nella serie Community, sarà presto al fianco del nuovo Peter Parker in Spider-Man Homecoming. Di seguito il commento dei due registi:

“Siamo così fortunati ad avere un artista di talento come Donald nel cast. Questi sono delle grandi scarpe da riempire, e dobbiamo ancora un “mantello” più grande da fare. Inoltre, vorremmo chiedere scusa pubblicamente a Donald per avergli rovinare il Comic-Con “

 

Han Solo

Ricordiamo che lo spin-off dedicato a Han Solo sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche Chewbacca.

Lo spin-off su Han Solo è previsto per il 25 maggio 2018 e sarà diretto da Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street The LEGO Movie. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Lucca Comics and Games: Sydney Sibilia e The Jackal tra gli ospiti della 01

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01 Distribution sarà presente anche quest’anno all’interno dell’Area Movie di Lucca Comics and Games con anticipazioni, attività e sorprese per il pubblico della manifestazione su alcuni dei titoli più attesi della prossima stagione.

Venerdì 28 e sabato 29 ottobre presso il Loggiato Pretorio lo stand di 01 Distribution sarà interamente dedicato alle avventure spaziali di Addio Fottuti Musi Verdi, il primo film dei The Jackal, che uscirà  nelle sale italiane nel 2017. Nell’area animata da alieni e soldati, il pubblico verrà invitato a lanciare un video messaggio nello spazio. I contenuti realizzati a Lucca faranno parte del materiale promozionale utilizzato per il lancio del film. Il 29 ottobre, sotto una pioggia di balle spaziali, ci saranno anche i The Jackal.

Lo stand cambierà faccia domenica 30 ottobre e sarà personalizzato con le grafiche del nuovo film di Sydney Sibilia, Smetto quando voglio Reloaded, in uscita il 2 febbraio 2017.

Nello spazio allestito come una prigione, i visitatori potranno scattarsi delle foto segnaletiche accanto al logotitolo del film.

Infine, sempre nella giornata di domenica alle ore 11 presso il Teatro San Girolamo, il regista premio Oscar Gabriele Salvatores e l’esperto di visual effects Victor Perez saranno i protagonisti di Anatomia invisibile: i visual effects del sequel de Il Ragazzo Invisibile, un incontro con il pubblico in cui si parlerà degli effetti visivi del nuovo capitolo della saga. Prodotto da Indigo Film con Rai Cinema in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission, il sequel de Il Ragazzo Invisibile uscirà in sala con 01 Distribution nell’autunno 2017.

A seguire, dalle 12.30 alle 13.30, Gabriele Salvatores si sposterà allo stand Panini Comics per autografare le copie della graphic novel Il ragazzo invisibile.

Tutti potranno seguire in tempo reale quanto accadrà all’interno dello stand 01 sui canali social (Facebook, Twitter, Instagram) e su quelli dedicati ai film.

La Festa prima delle Feste: trailer e poster del film con Jennifer Aniston

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La Universal Pictures International Italy ha diffuso il trailer italiano di La Festa prima delle Feste, la nuova commedia natalizia in arrivo il prossimo 7 dicembre diretta da Will Speck & Josh Gordon.

Quando un amministratore delegato (Jennifer Aniston) cerca di chiudere la filiale gestita dal fratello scapestrato, quest’ultimo (T.J. Miller), insieme al direttore del suo reparto tecnico (Jason Bateman), decide di radunare i colleghi ed organizzare un’epica festa di Natale nel tentativo di fare colpo su un potenziale cliente, e concludere così una vendita che potrebbe salvare i loro posti di lavoro.

Kate McKinnon, Olivia Munn, Jillian Bell, Rob Corddry, Vanessa Bayer, Randall Park, Sam Richardson, Jamie Chung, e Courtney B. Vance sono i co-protagonisti della nuova commedia dei registi Josh Gordon e Will Speck (BLADES OF GLORY – Due pattini per la gloria), il film più divertente delle vacanze di Natale.La Festa prima delle Feste

Alice nella Città 2016: Kicks e Little Wing i vincitori di quest’anno

Si conclude la 14ma edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni. Alle ore 11.00 nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, la giovane giuria di Alice nella città, composta da 27 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni selezionati su tutto il territorio nazionale, e i direttori artistici Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, hanno consegnato il Premio come miglior film del concorso Young/Adult a “Kicks” opera prima del regista americano Justin Tipping.

Leggi la recensione di Kicks, miglior film di Alice nella Città 2016

La motivazione della giuria: “Per la realtà feroce messa in luce da un continuo e potente scambio tra immagini e suono, che eleva la tragica e violenta condizione delle periferie a personale odissea urbana del giovane Brandon. Il film sorprende per la propria originalità, facendo riflettere sulla futilità della violenza e sull’orrore che inevitabilmente scatena se applicata.”

Il film, con Jahking Guillory, Christopher Jordan Wallace, Christo-pher Meyer, racconta la storia di Brandon, quindicenne che sogna un paio di nuovissime Air Jordans. Appena riesce a mettere le mani sul meraviglioso paio di scarpe, però, gli vengono rubate da una gang di zona. Brandon e i suoi due amici affronteranno una pericolosa missione attraverso Oakland per riaverle.

Il premio Taodue Camera d’Oro per la miglior opera prima o seconda è stato assegnato, all’unanimità dalla giuria presente, a “Little Wing” della regista finlandese Selma Vilhunen.

La motivazione della giuria:

Per la straordinaria capacità di raccontare un viaggio di formazione spiazzante, in cui i rapporti tra genitori e figli apparentemente si ribaltano; e per la capacità di emozionare grazie alle strade parallele cui ti costringono la vita e l’arte quando ti attraversano.”

Little Wing, con Linnea Skog e Paula Vesala, racconta la storia di Varpu, una ragazza di 12 anni che è in rapida crescita verso l’età adulta e di sua madre Siru che non vuole crescere. Varpu vive con la madre e non ha mai conosciuto suo padre. Una notte ne ha abbastanza dei suoi compagni di equitazione e di sua madre, decide quindi di rubare una macchina e guidare verso Nord alla ricerca di suo padre, di cui conosce solo il nome. Ma suo padre non è esattamente quello che si aspetta. Incontrarlo innescherà qualcosa nella vita di Varpu e Siru, portandole a riflettere sul loro ruolo nella vita l’una dell’altra, e nel mondo.

Festa di Roma 2016: Matt Dillon tra regia, film e il mestiere di giurato

Il Premio Camera d’Oro Taodue per la miglior opera prima o seconda del programma di Alice nella città (12 film fra Concorso Young Adult e Alice/Panorama) è stato consegnato alla presenza della giuria presieduta dall’attore Matt Dillon e composta dalla produttrice Camilla Nesbitt, l’attrice Anna Foglietta, il regista Gabriele Mainetti, il regista Claudio Giovannesi e gli sceneggiatori Giordano Meacci e Francesca Serafini.

I NUMERI DI QUESTI 8 GIORNI DI ALICE NELLA CITTA’: +15% DI INCASSI RISPETTO ALLO SCORSO ANNO

Alice nella città è lieta di comunicare i numeri di questi 8 giorni (dal 13 al 20 ottobre) di questa 14ma edizione: si è registrata una crescita del 15% di incassi rispetto all’edizione dello scorso anno, senza contare le 11 proiezioni di questo prossimo week end.

ALICE SI UNISCE AL CIRCUITO DEGLI EFA

Alice nella città entra nella rete dell’EFA. Oltre a Torino e Firenze ora anche Roma è entrata nel network dell’EFA Young Audience Award grazie a Alice nella città. Una rappresentante degli European Film Award arriverà infatti a Roma nei prossimi giorni, all’interno del MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo) per parlare con il pubblico di Film Litteracy e dell’importanza internazionale del premio.

IL WEEK END DI CHIUSURA ALL’INSEGNA DELL’INDIE DI QUALITÀ

Il week end conclusivo di questa edizione di Alice nella città sarà all’insegna dell’indie di successo.

Alle 12.00 di sabato 22 sarà proiettato in anteprima in Sala Sinopoli il film d’animazione Rock Dog, una coproduzione tra Cina e USA che racconta la storia di Bodi, un simpatico mastino tibetano, il cui padre vorrebbe seguisse le sue orme come guardiano di un gruppo di pecore che vivono nel loro villaggio. Ma Bodi ha un altro sogno: trasferirsi in città e diventare una rock star.

Alle 18.00 di sabato 22 verrà presentato il piccolo caso cinematografico Funne-le ragazze che sognavano il mare, di Katia Bernardi. Un gruppo di giovani ottantenni organizzano una gita al mare: un evento unico per loro che l’hanno mai visto. Si organizzano per raccogliere i fondi, preparano i bagagli e partono per la gita che cambierà la loro vita. Un documentario divertente e toccante, presentato nella sezione KINO PANORAMA ITALIA di Alice nella città.

Per concludere, la sera del 22 ottobre sarà proiettato alle 20.30 il film Swiss Army Man, uno dei più acclamati dalla stampa in questa edizione di Alice nella città. Hank, naufragato su un’isola deserta, sta per uccidersi quando nota un cadavere portato sulla spiaggia dalle onde. Hank ci fa amicizia, lo chiama Manny, per scoprire solo più tardi che il suo nuovo amico non solo può parlare ma ha una miriade di abilità sovrannaturali… che potrebbero aiutarlo a tornare a casa. Dopo aver sbalordito il SUNDANCE 2016, il chiacchierato film dei DANIELS arriva ad Alice nella città per incantare il pubblico italiano.

Festa di Roma 2016: La Caja Vacia recensione del film di Claudia Sainte-Luce

Arriva alla Festa del Cinema di Roma il secondo lungometraggio di Claudia Sainte-Luce, La Caja Vacia, firmandone la sceneggiatura, la regia e interpretandolo come protagonista insieme a Jimmy Jean-Louis. In Selezione Ufficiale, il film è un sincero racconto tra i sentimenti inespressi di un padre e una figlia, riuniti grazie ad una malattia che porta a galla ricordi sia belli che brutti.

Nel caotico aeroporto di Città del Messico lavora Toussaint (Jimmy Jean-Louis), un immigrato haitiano, che a seguito di un incidente viene portato in ospedale. La figlia Jazmin (Claudia Sainte-Luce) viene chiamata e le viene richiesto di non lasciare mai solo il padre: peccato però che i due non si sentivano da anni, divisi in passato da qualche evento traumatico, tanto da farli stare sulle difensive sin dalle prime battute. Ma nonostante questo Jazmin se lo porta casa con se, tra richieste assurde e brontolii. Lei è una ragazza indipendente, sogna di scrivere testi teatrali ma nel frattempo fa la cameriera e lavora da casa come social media manager. L’incidente porta Toussaint a scoprire di avere una grave malattia e tra allucinazioni, ricordi e fantasmi, rivive la sua vita mentre cerca di andare avanti, aiutato da Jazmin che senza accorgersene si riaffeziona a lui.

La caja VacaCon un procedere lento, La Caja Vacia ci porta all’interno della vita di queste due persone, due anime che si rincontrano dopo tanto tempo ma non hanno molto da dirsi. La terribile malattia di Toussaint ci fa rivivere il suo interessante viaggio di emigrato attraverso flashback dai colori saturi in contrasto con i bui e polverosi interni della quotidianità, non riuscendo però a darci tutti i pezzi per capire la sua storia fino in fondo.

Il film si sviluppa quasi ad episodi, con una Claudia Sainte-Luce davvero notevole e diversi momenti emozionanti. Manca però qualcosa e La Caja Vaca non riesce a portare a termine la sua missione, annoiando in molte parti e lasciando lo spettatore con diverse, troppe domande.

 

Cicogne in Missione: lo speciale sul doppiaggio – video

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Cicogne in Missione: lo speciale sul doppiaggio – video

Ecco uno speciale video sul doppiaggio di Cicogne in Missione, il nuovo film d’animazione prodotto dalla Warner Bros e diretto da Nicholas Stoller e Doug Sweetland. Cicogne in Missione è stato presentato alla Festa di Roma 2016.

Ecco il video a seguire:

Cicogne in missione: la recensione del film

Dopo l’enorme successo di The Lego Movie la Warner Animation Group ci regala una storia originale sulla celebre leggenda delle cicogne. Una visione completamente nuova e spassosissima che vi farà amare i suoi protagonisti dal primo istante.

Cicogne in missioneSinossi: Le cicogne portano i bambini… o almeno una volta era così. Adesso consegnano i pacchi per Cornerstore.com, il gigante del commercio online. Junior, il miglior impiegato dell’azienda, è sul punto di ricevere una promozione quando per sbaglio attiva la Macchina Fabbrica-Bambini, dando così vita a una bimba adorabile e assolutamente non autorizzata. Nel disperato tentativo di recapitare questo fagottino di problemi prima che il capo se ne accorga, Junior e la sua amica Tulip, l’unica umana a Stork Mountain, iniziano una corsa contro il tempo per portare a termine la loro prima consegna, intraprendendo un viaggio frenetico e rivelatore durante il quale più di una singola famiglia potrebbe trovare la felicità e le cicogne potrebbero tornare a svolgere la loro vera missione.

Festa di Roma 2016: The Long Excuse recensione del film di Miwa Nishikawa

Dopo aver fatto il suo debutto all’ultima edizione del Festival di Toronto (TIFF), The Long Excuse, il nuovo film della regista e sceneggiatrice Miwa Nishikawa, è arrivato anche alla Festa del Cinema di Roma.

the long excuse

Tratto da un romanzo dalla stessa regista, il film racconta la storia di Sachio Kinugasa (Masahiro Motoki), uno scrittore in crisi, che deve fare i conti con l’improvvisa morte di sua moglie in un grave incidente stradale. Da tempo bloccato in un matrimonio senza amore, Sachio dovrà affrontare il suo dolore o la mancanza di esso e mantenere le apparenze davanti ad amici e parenti. Ad aiutarlo sarà incredibilmente un uomo comune Yoichi (Pistol Takehara), padre di due splendidi bambini, travolto anche lui dalla stessa tragedia; le due donne erano infatti sullo stesso bus precipitato nel vuoto.

the long excuse

Con The Long Excuse la Nishikawa crea una vera e propria dark comedy made in japan riuscita anche se non al cento per cento. La regista infatti affronta, come nella migliore tradizione giapponese, il tema del lutto e del dolore ma lo fa servendosi di un protagonista decisamente negativo; Sachio è infatti un uomo estremamente egoista e un marito fedifrago che sente di stare affogando nel senso di colpa per aver trascorso l’ultima notte di sua moglie da viva con un’altra donna. Non riuscendo a gestire tutti questi sentimenti contrastanti, il protagonista cerca di espiare i propri peccati cambiando completamente stile di vita e aiutando Yoichi e i suoi figli a superare questo difficile momento.

the long excuse

Nonostante le buone intenzioni della regista, il film in sé risulta poco unitario e pieno di alti e bassi; la contaminazione di generi inoltre genere uno strano miscuglio cinematografico, quasi una commedia grottesca, che associa a momenti di estrema comicità e dolcezza – in particolar modo le scene tra Sachio e i figli di Yoichi – altri molto più seriosi ed intrisi di drammaticità, come in un estenuante rollecoaster emozionale.

Logan, il regista commenta il trailer: cicatrici, X-23 e divieto

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Logan, il regista commenta il trailer: cicatrici, X-23 e divieto

Il trailer di Logan diffuso ieri on-line ha generato altissime aspettative, dato il tono e lo stile che sembrano trapelare del breve filmato promozionale. Parlando con Empire, il regista James Mangold ha commentato alcuni degli interrogativi più incalzanti che sono stati destati dal trailer stesso.

In primo luogo, all’inizio del video, vediamo la schiena di Logan coperta di cicatrici. Secondo Mangold si tratta di un indebolimento della sua mutazione, o meglio un cambiamento nel processo di guarigione di Wolverine. Con gli anni, la guarigione istantanea rallenta e genera cicatrici profonde, come quelle che abbiamo visto proprio nel trailer.

In secondo luogo, il regista non ha voluto confermare il ruolo di Dafne Keen, che chiaramente sembra a tutti essere Laura/X-23, sia per una certa attinenza con la storia originale, sia per quello che si deduce dalle parole di Xavier (Patrick Stewart) nel trailer.

Infine, James Mangold ha commentato il rating del trailer. La violenza che vediamo nel trailer è solo un assaggio di quello che il regista vuole rendere nel film. Non si tratta di qualcosa di diverso o estraneo al personaggio, ma di un modo più realistico di rendere quell’ambientazione cruda e feroce che appartiene al mondo di Wolverine.

Che ve ne pare?

Logan: primo trailer italiano con Hugh Jackman

Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta di Robert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con Logan.

Il film ha un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal ePatrick Stewart.

Doctor Strange: le foto dalla premiere mondiale del film

Si è tenuta ieri al TCL Chinese Theatre di Hollywood la premiere mondiale di Doctor Strange. Sul tappeto rosso allestito per l’occasione hanno sfilato tutti i protagonisti del film, da Benedict Cumberbatch a Tilda Swinton, passando per Mads Mikkelsen e Rachel McAdams.

Ecco gli scatti della serata:

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L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Doctor Strange animatore per feste di compleanno: il video dal Jimmy Kimmel Live

Nocturnal Animals: Amy Adams e Jake Gyllenhaal nel nuovo trailer

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Nocturnal Animals: Amy Adams e Jake Gyllenhaal nel nuovo trailer

La Focus Features ha pubblicato in rete un nuovo trailer di Nocturnal Animals, il secondo film da regista di Tom Ford presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2016 dove ha vinto il Gran Premio Della Giuria. Protagonisti del film Jake Gyllenhaal e Amy Adams.

Ecco il video:

Venezia 73: Nocturnal Animals recensione del film di Tom Ford

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Il progetto, prodotto dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright Tony e Susan e il cast comprende già Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim Basinger.

Nocturnal AnimalsLa storia racconta di una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua opinione.

Il libro segue poi due storie: la storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.

Fonte: CS

7 Minuti: recensione del film di Michele Placido

7 Minuti: recensione del film di Michele Placido

7 Minuti è stato presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma e arriverà nelle sale italiane il 3 novembre. Cosa sei disposto a fare pur di lavorare? Potrebbe essere racchiusa in questa domanda apparentemente semplice – ma in realtà carica di insidie – la nuova fatica da regista di Michele Placido, dal titolo 7 Minuti.

I proprietari di un’azienda tessile italiana cedono la maggioranza della proprietà a una multinazionale. Sembra che non siano previsti licenziamenti: operaie e impiegate possono quindi tirare un sospiro di sollievo. Ma c’è una piccola clausola nell’accordo che la nuova proprietà vuole far firmare al Consiglio di fabbrica. Undici donne dovranno perciò decidere per sé e in rappresentanza di tutta la fabbrica, se accettare la richiesta dell’azienda.

Ispirandosi a una storia vera avvenuta in Francia nel 2012, Placido e lo sceneggiatore Stefano Massini mettono in scena una storia dalle radici lontane ma sempre di grande attualità, fortemente legata alla società in cui viviamo; una società che ci ha insegnato soltanto ad avere paura del futuro, a scendere a compromessi, ad accettare passivamente qualsiasi condizione, anche umiliante.

7 Minuti, il film di Michele Placido

Servendosi di una struttura dall’impianto teatrale e dal forte richiamo internazionale, il film racconta di undici donne di nazionalità diverse chiamate a decidere in pochissimo tempo del loro futuro, in un crescendo tensivo molto ben costruito dove emergono personalità, bisogni e disperazione.

Lo spazio circoscritto dettato dall’ambiente unico in cui si svolge principalmente il film (la fabbrica) si sposa alla perfezione con una regia che punta a stare letteralmente addosso alle sue “combattenti” (diverse per estrazione sociale, per modo di porsi l’una nei confronti dell’altra, per idee e capacità di ascolto), enfatizzando così la potenza drammaturgica non solo dei dialoghi, ma dell’intera storia.

Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Violante Placido, Maria Nazionale, Fiorella Mannoia e Ottavia Piccolo sono tutte carismatiche e sorprendenti nel loro rappresentare degli archetipi che fungono da specchio di una società che esiste e di una condizione (non solo femminile) che riguarda in prima persona anche lo spettatore, sia quello che hai già combattuto le sue battaglie, sia quello che si affaccia per la prima volta alle difficoltà e alle impervie del mondo del lavoro.

7 Minuti

Nonostante un didascalismo che in alcuni momenti spezza la discreta riuscita generale del prodotto, 7 Minuti è un film che rivendica l’importanza della messa in discussione, del dialogo come momento di aggregazione e confronto, della forza individuale e collettiva come slancio per riuscire davvero a cambiare le cose, e non pensare sempre che il nostro destino possa essere imposto e deciso dagli altri.

Festa di Roma 2016: La última tarde recensione del film di Joel Calero

In una cittadina sulle coste del Perù, un uomo e una donna si incontrano in un ufficio comunale davanti a un giudice per firmare le pratiche del loro divorzio. Non si vedono da diciannove anni, vivono in città diverse e le loro vite hanno preso strade completamente differenti. Ma un disguido burocratico li costringe ad attendere molte ore in attesa del ritorno del giudice. Trascorrono così la giornata insieme, passeggiando e chiacchierando. Sono entrambi ex militanti radicali di sinistra obbligati a un distacco forzato in una situazione fortemente drammatica. Ricordano insieme quanto avvenuto, facendo affiorare scomode verità, si raccontano delle loro vite e si trovano costretti a un confronto forzato e a capire quanto ancora siano importanti l’uno per l’altra.

Con La última tarde, Joel Calero costruisce un film misurato, doloroso e profondo, su due persone. Lo fa con uno sguardo particolare, spiandoli mentre passeggiano e riprendendoli con continui piani sequenza nei quali dialogano intimamente. Mette in scena un grande lavoro sulla psicologia più profonda di un uomo e una donna, che partendo da piccole confessioni arrivano a toccare temi dolorosi, posizioni etiche e politiche, fino alle scelte e alle azioni che hanno influito pesantemente sulla vita di entrambi.

La última tarde recensione

La última tarde è retto magnificamente tutto sulle spalle di due attori di grande bravura: Katerina D’Onofrio e Lucho Cáceres. Loro, con grande naturalezza, riescono a sostenere per tutta la  lunghezza della storia l’invadente presenza della macchina da presa, che non li lascia un solo momento, trovandosi nella maggior parte delle sequenze a pochissima distanza da loro.

Un film semplice quanto difficile, doloroso, estremamente intimo, che scava spietatamente nell’animo di due persone comuni per toccare i momenti drammatici della storia di un intera nazione.

Festa di Roma 2016: La Mujer del Animal recensione del film di Victor Gaviria

Rappresentante della Colombia alla Festa di Roma 2016, arriva oggi La Mujer del Animal, il nuovo film di Victor Gaviria che racconta una storia grezza e feroce, nella più classica e violenta delle dinamiche tra uomo e donna, dove il primo è l’animale del titolo, il predatore, e la seconda si fa preda, per poi, a un certo punto, insorgere.

La diciottenne Amparo viene scoperta a fare uno scherzo alle suore del convento in cui vive. Per questo viene espulsa e mandata a vivere con la sorella in una baraccopoli alla periferia di Medellin. La giovane donna viene colta di sorpresa quando diviene l’oggetto del desiderio di Libardo, noto a tutti come “l’animale”, che la rapisce e la costringe a sposarlo. Quando Amparo dà alla luce una figlia e l’animale la sposta di casa in casa, scopre che c’è un’altra donna mantenuta da lui, così decide che è arrivato il momento di prendere una posizione, ma le minacce dell’animale non conoscono limiti. È una bomba a orologeria pronta a esplodere, e Amparo è determinata a mettere la sua bambina in salvo.

La Mujer del Animal recensione

Gaviria mette in scena un dramma che nelle baraccopoli di Medellin era considerato “normale”, una violenza che si manifestava senza eccezioni, anche a porte aperte, e che sembrava dovesse rappresentare per sempre lo stato delle cose. In La Mujer del Animal la bruttezza, la violenza è percepita già dall’inizio, nello stile di regia rozzo e mosso, che preannuncia uno scoppio assurdo e cruento che chiude il film seminando una sensazione di spossatezza, incredulità quasi.

Il tutto però resta in tema, seguendo il nomigliolo di  Libardo, che ne annuncia la brutalità già in tempi non sospetti. E Graviria, attraverso questo personaggio, vuole denunciare l’abitudine, la normalità, ancora, la violenza. Paradossalmente però, la denuncia non porta a un’azione di conseguenza, ma resta nell’aria, sospesa, sullo schermo luminoso di una sala buia.La Mujer del Animal

Tom Cruise ricrea con James Corden gli stunt più famosi dei suoi film

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Ospite al The Late Late Show di James Corden, Tom Cruise ha ricreato, insieme al suo ospite, gli stunt più famosi di tutti i suoi film. Dal ballo scatenato di Risky Business al volo di Mission Impossible Rogue Nation ecco l’esilarante video:

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=ytEgqN-BdKA

L’attore ha partecipato allo show per promuovere il suo nuovo film action Jack Reacher Punto di non Ritorno.

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: trailer italiano con Tom Cruise e Cobie Smulders

Nel cast di Jack Reacher Punto di Non Ritorno ci sono Tom Cruise, Cobie Smulders, Aldis Hodge, Danika Yarosh e Patrick Heusinger.

Edward Zwick, che aveva già diretto Tom in L’Ultimo Samurai, tornerà a lavorare con la star di Hollywood per il film che arriverà nei cinema USA il 21 ottobre 2016.

Di seguito la sinossi del primo film: In una città pacifica e tranquilla, cinque persone sono uccise da un cecchino. Gli indizi portano velocemente ad un ex soldato di nome James Barr. Tace durante l’interrogatorio, ma scrive il nome di Jack Reacher, un ex poliziotto militare. Durante il trasporto verso il carcere viene lasciato in balia di altri carcerati che lo riducono in coma. La polizia non ha idea di come rintracciare Jack Reacher ma è lui a presentarsi spontaneamente, intenzionato a confermare la condanna di Barr a causa di un crimine da lui commesso in passato, ma sa anche che questi non avrebbe mai chiesto il suo aiuto se fosse davvero colpevole.

Tra i prossimi progetti di Tom Cruise figurano lo sci-fi Mena, che lo vedrà di nuovo collaborare con Doug Liman (già regista di Edge of Tomorrow), e l’annuncio reboot de La Mummia. L’attore tornerà anche protagonista dell’annunciato sesto capitolo della saga di Mission Impossible.

Doctor Strange animatore per feste di compleanno: il video dal Jimmy Kimmel Live

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In occasione della promozione di Doctor Strange, da noi in Italia il prossimo 26 ottobre, Benedict Cumberbatch è stato ospite al Jimmy Kimmel Live! prestandosi a interpretare una versione… alternativa dello Stregone Supremo.

Ecco l’esilarante video di seguito:

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Genius: recensione del film con Colin Firth

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Genius: recensione del film con Colin Firth

Presentato già al Festival di Berlino 2016, Genius, di Michael Grandage, è stato scelto anche dalla Festa di Roma 2016 per far parte della selezione ufficiale. Nella sua didascalica semplicità, il film, scritto dal quasi sempre ottimo John Logan, racconta della tormentata storia d’amicizia tra Maxwell Perkins, editor della celebre Charles Scribner’s Sons che pubblicò Ernest Hemingway e F. Scott Fitzgerald, e Thomas Wolfe, scrittore dal torrenziale ingegno. Il film si concentra sull’incontro trai due e sul lavoro che entrambi hanno affrontato per portare alla luce due dei romanzi più famosi di Wolfe, Look Homeward, Angel e Of Time and the River. Mentre i due uomini di ingegno (di genio, come da titolo) si lasciano prendere dal vortice delle parole, costruendo parallelamente un’atipica ma solida amicizia, le loro vite rischiano di dissolversi a causa della difficoltà di coltivare gli affetti familiari.

Grandage si affida a un tono molto rassicurante che segue servilmente la storia cronologicamente raccontata, avvalendosi di volti noti imbrigliati in parti che non ne sostengono il talento. In particolare Colin Firth, nei panni di Perkins, soffre di un ruolo che lo vede costretto palesemente a recitare per sottrazione un personaggio da cui ci si aspetterebbe più carisma. Al contrario, Jude Law, a cui è affidato l’esuberante ruolo di Wolfe, è eccessivo oltre ogni misura, non giustificando la contrapposizione netta e semplicistica trai due ruoli. In mezzo a loro una melodrammatica Nicole Kidman interpreta la moglie di Wolfe, una donna che lasciò tutto per seguire la passione per questo affascinante e logorroico scrittore.

Genius: trailer del film con Jude Law e Colin Firth

Se nella prima parte il film si concentra con efficacia sulle parole, sul loro valore e sul ruolo fondamentale dell’editor, incaricato di razionalizzare un lavoro d’arte che altrimenti non avrebbe spazio sul mercato e finirebbe per essere inconcludente flusso di coscienza, la seconda parte del film lascia andare questo vibrante tema e si focalizza sulla vicenda personale, decisamente meno interessante. La lotta che Wolfe e Perkins portano avanti su ogni riga, ogni descrizione, ogni dorata parola da tagliare, salvare, spostare, è molto più potente dei litigi e delle reciproche accuse che Max e Tom si rivolgono nella seconda parte del racconto.

Con Genius, Michael Grandage confeziona un biopic più che tradizionale che troppo presto lascia andare il guizzo di originalità cui si aggrappa all’inizio, sprecando l’occasione per una profonda riflessione su quale sia effettivamente il genio, se l’artista che dialoga direttamente con la Musa, o la mente che si incarica di fare da tramite tra quell’opera e il pubblico che accoglierà e renderà così immortale l’arte stessa.

Genius

Festa di Roma 2016: Goodbye Berlin recensione del film di Fatih Akin

L’acclamato autore di Soul Kitchen e de La Sposa turca, realizza un film per ragazzi, certamente non all’altezza dei suoi lavori precedenti. Goodbye Berlin è il classico on-the-road di formazione adolescenziale destinato a un pubblico giovane e quindi trattato in maniera garbata, prevedibile, senza mai prendere posizioni radicali o muoversi in territori che potrebbero risultare scabrosi.

Il film di Fatih Akin racconta una manciata di giorni alla fine della scuola di due ragazzi, Maik, di buona famiglia e carico di tutte le frustrazioni e le insicurezze tipiche della sua età, con una madre alcolizzata e un padre menefreghista, e Tschik, un ragazzo disadattato ed evitato da tutti, che si definisce uno zingaro ebreo. I due, dopo la ritrosia iniziale, fanno amicizia e partono insieme su una Lada rubata per raggiungere la Valachia. Ne combinano di tutti i colori, incontrando tanti personaggi sulla loro strada e facendo danni a non finire. La sceneggiatura è basata sul romanzo cult tedesco di Wolfgang Herrndorf.

Goodbye Berlin è un classico on-the-road di formazione

Il risultato è godibile e spensierato, anche se a tratti si avvertono troppe ingenuità e quei meccanismi tipici di tanti prodotti per ragazzi ormai omologati e riservati a una fruizione televisiva. Molto forzato e improbabile per esempio l’incontro con un’altra adolescente in fuga in una fabbrica abbandonata.

Vedendo Goodbye Berlin non si può non pensare allo strabiliante Microbo e Gasolina del buon Michel Gondry, ma siamo veramente molto distanti, e non bastano delle scelte indovinate, come l’utilizzo di un vecchio brano su musicassetta di Richard Clayderman, o sparute situazioni demenziali,  a elevare il film.

The Hollars: recensione del film di John Krasinski

The Hollars: recensione del film di John Krasinski

A otto anni di distanza dalla sua opera prima Brief Interviews with Hideous Men, John Krasinski torna dietro alla macchina da presa e regala al suo pubblico un altro piccolo gioiellino, The Hollars, protagonista oggi della Festa del Cinema di Roma.

La storia è quella di John Hollar (John Krasinski), un giovane disegnatore di graphic novels che vive a New York insieme alla sua compagna Rebecca (Anna Kendrick), che è costretto a tornare a casa quando alla madre Sally (Margo Martindale) viene diagnosticato un tumore al cervello. A casa, oltre a dover affrontare tutti problemi della sua famiglia derivanti principalmente dalla cattiva gestione dell’impresa di famiglia da parte di suo padre padre Don (Richard Jenkins) e suo fratello Ron (Sharlto Copley), John dovrà cercare di riprendere in mano le redini della sua vita e prepararsi alla nascita di suo figlio.

Presentato al Sundance Film Festival lo scorso gennaio, The Hollars è un film che vive di quella grazia e quella freschezza tipica solo delle pellicole indipendenti. Non si parla infatti di cose complesse né di argomenti bizzarri ma della vita stessa, a volte noiosa e a volte imprevedibile; attraverso il personaggio di John, un giovane insoddisfatto del suo lavoro e preoccupato per il futuro, partecipiamo molto da vicino alle vicende degli Hollar entrando d’improvviso nella loro chiassosa quotidianità, fatta di lacrime, risate, divorzi, bambini in arrivo, debiti da pagare ma soprattutto d’amore.

Krasinski, grazie soprattutto alla sceneggiatura di James C. Strouse – autore già di Grace is Gone e New York I Love you –  che rasenta quasi la perfezione, confeziona da regista un vero e proprio capolavoro di genere, a metà strada tra drama e commedia; nonostante infatti la malattia di mamma Hollar sia il punto focale della narrazione, il film è pregno di una comicità anticonvenzionale e incredibilmente contagiosa.

the hollars

Ma uno dei punti di forza del film sta sicuramente nel cast che, oltre allo stesso Krasinski, ospita alcuni dei migliori attori degli ultimi anni; dall’ingenua dolcezza di Anna Kendrick, alla tenera follia di un inedito Sharlto Copley, senza dimenticare sua maestà Richard Jenkins – nei panni di un uomo debole e fin troppo emotivo – e l’immensa Margo Martindale che dà vita ad un’incredibile ‘badass mom’. Meno convincente è il ruolo affidato a Josh Groban relegato invece per l’occasione a mera comparsa.

Nonostante quindi l’enorme quantità di cliché narrativi e una sceneggiatura che, per quanto meravigliosa, appare comunque assai ruffiana, The Hollars è un prodotto confezionato a regola d’arte e che farà impazzire il pubblico così come è riuscito a convincere la critica di Roma.

The Hollars: trailer

Richard Linklater: Dream Is Destiny, recensione

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Richard Linklater: Dream Is Destiny, recensione

Boyhood è probabilmente il suo film che lo ha fatto conoscere anche a un pubblico generalista, la trilogia Before il suo prodotto più originale che simboleggia il suo amore per la vita quotidiana, ma sono tanti i progetti, brutti e belli, per i quali si conosce (e si ama) Richard Linklater. Nel documentario Richard Linklater: Dream Is Destiny, presentato nella selezione ufficiale della Festa di Roma 2016, la documentarista Karen Bernstein, e al fondatore di The Austin Chronicle, Louis Black, raccontano proprio questo: i successi, gli insuccessi, le lotte e le ispirazioni del regista che, per definizione, racconta “la vita” nella sua normalità.

Richard Linklater è senza dubbio un personaggio che nelle sue scelte narrative è sempre stato fedele al suo modo di vedere il mondo e i rapporti umani. Il suo cinema “banale” riesce a raccontare anche i personaggi più comuni con una luce intensa e approfondita, cosa che ha reso la schiera dei suoi fan sempre più numerosa e i suoi spettatori più coinvolti, emotivamente e personalmente, nelle sue semplici storie.

Rimanendo fedele a questo tipo di poetica cinematografica dell’oggetto del loro racconto, la Bernstein e Black (che nel documentario intervista lo stesso Linklater), costruiscono un racconto lineare, anche cronologicamente parlando, che riesce a raccontare l’essenza di Richard Linklater nel suo complesso con la sua stessa onestà.

Richard Linklater: Dream Is Destiny recensione

Il film è costruito con un susseguirsi di immagini di repertorio, l’intervista che Linklater ha registrato con Louis Black e le testimonianze di attori e altri personaggi del cinema che hanno lavorato con lui. Particolare spazio è dedicato chiaramente a Ethan Hawke, che ha lavorato con lui, co-sceneggiandoli, nei tre Before e in Boyhood, l’opera più ambiziosa e complessa che Linklater ci abbia mai regalato fino a oggi. Con Hawke ci sono anche Julie Delpy, ovviamente, ma anche Jonathan Demme, Jack Black e molti altri.

Gli scritti, gli schizzi, le riflessioni che ogni giorno Richard lascia su carta sono le radici che si innestano profonde nel suo modo di lavorare e che costituiscono, ad un certo punto, il prossimo progetto, la prossima storia che Linklater regista affronta di petto, con la consueta onestà.

E se le testimonianze dirette di Richard in persona, dei genitori, degli attori che hanno lavorato con lui arricchiscono il quadro relativo alla sua vita professionale, sono principalmente le immagini di repertorio che aiutano a costruire un ritratto completo di un uomo fedele alle sue passioni e ai suoi istinti, soprattutto asservito al suo modo di raccontare la banalità della vita in tutta la sua complessa quotidianità.

Richard Linklater Dream is Destiny

Festa di Roma 2016: Meryl Streep incanta il pubblico dell’Auditorium

Meryl Streep ha letteralmente stregato il pubblico dell’Auditorium Parco della Musica in occasione dell’ottava giornata della Festa del Cinema di Roma.

La più grande attrice vivente. Un modello per tutte le giovani donne che decidono di intraprendere la carriera d’attrice. Una donna dal fascino unico e inimitabile, che ancora si sorprende di vedere una sala gremita per lei, in totale visibilio.

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Meryl Streep regina del tappeto rosso alla Festa di Roma 2016

Arrivata nella capitale per presentare il suo prossimo film, Florence Foster Jenkins (in arrivo nelle sale italiane il prossimo 22 dicembre grazie a Lucky Red), il tre volte premio Oscar è stata la protagonista di uno degli ormai famosissimi Incontri Ravvicinati (Closer Encounters) durante il quale, attraverso alcune clip tratte dai suoi film più celebri e le domande di Antonio Monda, è stata passata in rassegna una carriera straordinaria fatta di ruoli femminili memorabili.

Una carriera che dura ormai da quarant’anni (iniziata con ruoli già indimenticabili come quelli ne Il Cacciatore di Michael Cimino e Kramer contro Kramer di Robert Benson) e che non ha mai forgiato il carattere e lo spirito di una professionista che ha davvero lavorato con i più grandi registi del mondo: “Sono un’attrice alla quale non si può insegnare nulla”, ammette fiera e divertita la Streep. “Sono informabile. Amo i registi. Ho lavorato davvero con i più grandi. Molti di loro non ci sono più, purtroppo. Da ciascuno di loro ho imparato qualcosa.”

Eppure, nonostante una filmografia che vanta più di 40 titoli (La Scelta di Sophie e I Ponti di Madison County sicuramente tra i più amati), ci sono ancora registi con i quali non ha avuto la possibilità o la fortuna di lavorare: “Un regista con il quale vorrei lavorare è senza alcun dubbio Martin Scorsese“, ammette.

Attiva sia al cinema, sia in televisione che a teatro, durante l’incontro Meryl ha parlato a 360° del suo lavoro di attrice, rivelando quale delle tre forme d’arte si addice di più ad un’instancabile professionista come lei: “Adoro lavorare a teatro. Mi piace sentire il respiro delle persone. Le loro risate, chiaramente se si tratta di una pièce comica. Il cinema è diverso: la sua bellezza sta nel fatto che anche il più piccolo dettaglio può trovare eco e risonanza. E poi il cinema è fatto di moltissimi strati. È un’arte a più livelli. Anche il teatro può darti la possibilità di immergerti completamente e trovare la profondità che stavi cercando, ma solo se prima hai stabilito una certa empatia con il pubblico.”

Festa di Roma 2016: conferenza stampa con Meryl Streep

Tre gli Oscar vinti nel corso della sua carriera (è inoltre l’attrice che detiene il record per il più alto numero di candidature ricevute – ben 19): l’ultimo in ordine di tempo, nel 2012 per The Iron Lady. A proposito di quell’esperienza e dell’aver interpretato Margaret Thatcher, la Streep ha spiegato: “Quel personaggio era chiaramente molto diverso da me. Eppure, credo che tutte le donne si siano trovate nella loro vita a percepire un certo sdegno da parte di chi non le riteneva idonee a ricoprire una determinata posizione, soprattutto da parte degli uomini. La Thatcher è entrata in un mondo che non era accogliente nei confronti di una donna leader. E credo che le cose non siano poi cambiate così tanto. Ad esempio, Hilary Clinton viene criticata perché parla a voce troppo alta e per il fatto che è una donna attraente. Ecco, questo avviene perché l’attenzione è focalizzata solo nei confronti del modo in cui dice le cose e non su quell’importanza di quello che effettivamente dice.”

L’incontro è stata anche l’occasione per rivelare alcuni dettagli inediti a proposito della sua vita personale, sempre in relazione alla sua carriera invidiabile. Parlando infatti delle sue comprovate doti canore (che la Streep ha avuto modo di sfoggiare in pellicole quali Radio America, Mamma Mia!, Into the Woods e – anche se in maniera diversa – nell’ultimo Florence), l’attrice ha spiegato: “Non ho mai voluto fare la cantante. Ho sempre voluto fare l’attrice. A 12 anni ho cantato in un musical scolastico il brano O Holy Night. Qualcuno mi notò e suggerì ai miei genitori di farmi prendere lezioni di canto. Così mia madre mi portò da un insegnante di New York. Ho fatto lezioni per due anni, poi ho smesso perché mi ero messa in testa di fare la cheerleader.”

L’incontro si è poi concluso con una personalissima riflessione sul nostro cinema. Silvana Mangano e Anna Magnani sono le attrici italiane che Meryl Streep ama di più: “Le ho conosciute in un momento particolare del cinema americano quando non c’erano molti ruoli davvero interessanti per le donne”, ha spiegato l’attrice. “Vedevo i loro film all’università o nei piccoli cinema. La cosa che subito mi colpì di loro fu il loro aspetto esotico e il loro stile di vita provinciale. C’era nel modo di essere e di recitare qualcosa di primoridale. Erano attrici pure, un po’ come Alba Rohrwacher. Credo sia l’attrice italiana può brava che abbiate oggi.”

Meryl Streep all’Auditorium per la Festa di Roma 2016: le foto

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Festa di Roma 2016: Sword Master 3D recensione del film di Derek Yee

Nella cornice della Festa di Roma 2016 c’è spazio anche per il linguaggio, teso e poetico, del wuxia tradizionale cinese: il genere più famoso esportato dalla Tigre Asiatica torna a ruggire con Sword Master 3D, film diretto da Tung – Shing ‘Derek’ Yee e che trova il suo massimo punto di forza soprattutto nell’uso rivoluzionario della tridimensionalità applicata alla bellezza sfolgorante delle immagini artistiche.

Ispirato da una wuxia novel (come suggerisce il nome, una graphic novel ad argomento wuxia) di Gu Long pubblicata nel 1975 (ed intitolata The Third Master’s Sword), Derek Yee “coreografa” le vicende del Terzo Maestro del Palazzo di Spade, ormai stanco della violenza all’interno del mondo delle arti marziali, che decide di inscenare la propria morte scappando e fingendosi un garzone all’interno di una casa di tolleranza. Il suo acerrimo rivale Yan, un cavaliere errante moribondo che ha deciso di vivere i suoi ultimi giorni in solitudine e lontano da rancore ed odio, lo incontra in un povero villaggio oppresso dal Padrone locale (membro di un’oscura setta di reietti delle arti marziali) e lo prende come suo allievo, insegnandogli tutti i suoi colpi segreti. Mentre i due uomini affrontano un percorso – simile ma diverso – di crescita e consapevolezza, la sposa del Terzo Maestro – Qiuidi – abbandonata sull’altare progetta un piano sanguinario per stanare il suo (ex) compagno e consumare, così, la propria vendetta.

Questa classica storia che segue il tradizionale iter fiabesco/folkloristico/mitologico del viaggio dell’eroe non trova il proprio punto di forza nella sceneggiatura o nell’originalità: non arricchisce ulteriormente il già ricco panorama del genere, nonostante la presenza come produttore del regista Tsui Hark; i duelli fanno procedere drammaturgicamente la pellicola, destreggiandosi con maestria tra lunghi flashbacks e siparietti che rallentano il ritmo, scalando le marce della tensione. sword master 3dLa vera svolta è nell’uso del 3D: già Hark ne aveva sperimentato il potenziale nei film della serie di Detective Dee, ma stavolta sceglie con fiducia di affidarsi alle sapienti mani di un altro regista per raccontare una storia antica quanto le leggende della Cina stessa, ma allo stesso tempo aggiornata al gusto di un pubblico sempre più abituato alla spettacolarizzazione della scena e all’esperienza totalizzante che continua, incessantemente, a cercare.

Un’esperienza simile a quella dei concerti, dove ci si può lasciar avvolgere dal turbinio indistinto delle emozioni suscitate dal “live”: qui in Sword Master 3D il concetto è ridimensionato, ma l’esito che si vorrebbe mantenere è sempre lo stesso, ovvero stupire e meravigliare il pubblico accorso in sala. Durante i duelli si rimane sorpresi nel vedere e poter quasi percepire/toccare lame, spade, pugnali, pericolose armi ninja che vengono scagliati contro il nemico ma che sembrano colpire “noi”, gli spettatori, pronti a sobbalzare nel buio della sala.

Wonder Woman: per Joss Whedon il trailer è stato “magnifico”

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Wonder Woman: per Joss Whedon il trailer è stato “magnifico”

Joss Whedon non ha mai fatto mistero della sua passione per il personaggio di Wonder Woman e non ha mai nascosto l’intenzione di dirigere un film tutto suo sull’eroina DC. Adesso che il film in questione è stato prodotto dalla Warner Bros, con Gal Gadot come protagonista e Patty Jenkins alla regia, il regista ha dichiarato che spera davvero che il film sia un successo.

“Voglio che sia un buon film. Il trailer è stato magnifico. Probabilmente sarà deluso, io più di ogni altro se non sarà un buon film, perché comincerò a pensare cose del tipo ‘la mia versione però’… ma ci credo molto. Nel trailer c’era lo scudo, e tutto il resto, e sono positivo, sarà bello. Tutto sembra presagirlo.” E voi cosa vi aspettate da Wonder Woman?

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Gal Gadot ha fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill.

Trama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

Wonder WomanIl film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Vi ricordiamo che il film è diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Guarda il trailer del Comic Con di Wonder Woman

Fonte

Power Rangers: i nuovi elmi nel dettaglio nei motion poster

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Power Rangers: i nuovi elmi nel dettaglio nei motion poster

L’account Twitter ufficiale del film sui Power Rangers ha pubblicati i nuovi motion poster dei cinque eroi di Angel Grove in cui possiamo dare uno sguardo da vicino ai nuovi elmi che indosseranno Jason, Trini, Zack, Billy e Kimberly nel film diretto da Dean Israelite.

Power Rangers: il primo trailer del film Lionsgate

Jason, Trini, Zack, Billy e Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter Jones, David Yost e Amy Jo Johnson avranno il volto di Dacre Montgomery (Betrand The Terrible), Naomi Scott (The Martian), Ludi Lin (Marco Polo), RJ Cyler (Me And Earl And The Dying Girl) e Becky Gomez (Empire). Elizabeth Banks sarà Rita Repulsa. Bryan Cranston presta il suo volto a Zordon.

power rangersEcco la trama: Power Rangers segue cinque ragazzi delle superiori, piuttosto ordinari, che devono diventare qualcosa di straordinario quando scoprono che la loro piccola città, Angel Grove, insieme a tutto il mondo, è minacciata da una potenza aliena. Scelti dal destino, i nostri eroi capiranno presto che sono gli unici che possono salvare il pianeta. Ma per farlo, devono imparare a gestire la loro vita di tutti i giorni con l’essere un Power Ranger.

Joss Whedon: l’organizzazione della Marvel contro il cinema della DC

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Durante un’intervista con Complex, Joss Whedon ha di nuovo affrontato il fatidico argomento Marvel vs DC. Il regista, che ha lavorato con la Marvel prima con i fumetti e poi al cinema, non ha mai nascosto il suo interesse, dall’altro lato, per la DC e in particolare per il personaggio di Wonder Woman.

Parlando della ‘rivalità’ tra le due case di fumetti, Whedon ha dichiarato: “Non ho visto Suicide Squad. Ho visto Batman v Superman. Ognuno ha il suo metodo. Credo che la Marvel abbia raggiunto un successo maggiore sistematicamente. La DC ha un approccio più cinematografico, le loro cose hanno un aspetto straordinario, ma credo che d’altro canto Kevin Feige sia un narratore eccellente. Tiene molto alla coerenza, e credo che in ogni film aggiunga un po’ di personalità. L’hanno fatto con Ant-Man e lo faranno con Doctor Strange, e in tv stanno realizzando cose magnifiche. Il lavoro di Marvel-Netflix è straordinario. La decisione della DC di tenere separati cinema e televisione, con attori diversi che interpretano gli stessi personaggi contemporaneamente è davvero interessante.”

Sicuramente l’approccio di Whedon non è di ostilità, ma mette in gioco molti fattori e dimostra di apprezzare il metodo creativo che per ora vige alla Warner Bros, avendo specificato l’efficacia visiva dei prodotti DC Films.

Voi che ne pensate?

Fonte: SR

Aquaman: per James Wan sarà un’avventura ‘cappa e spada’

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Aquaman: per James Wan sarà un’avventura ‘cappa e spada’

Dopo la prima immagine ufficiale di Amber Heard nei panni di Mera, non avevamo avuto più aggiornamenti su Aquaman, fino alle ultime dichiarazioni di James Wan, regista del film, che durante un’intervista a ET ha parlato del suo progetto con la Warner Bros.

“Non voglio svelare troppo, ma posso dire che lo spirito del film che sto cercando di realizzare è quello di un classico ‘cappa e spada’, un’avventura action, chiaramente ambientata in mare. È come se I predatori dell’arca perduta incontrasse All’inseguimento della pietra verde.”

Parlando poi della presentazione del personaggio di Aquaman (Jason Momoa) in Batman v Superman Dawn of Justice e poi in Justice League, Wan si dice completamente d’accordo con il lavoro fatto da Zack Snyder: “Penso che Amber e Jason, nei loro momenti in Justice League, saranno in grado di dare un assaggio di quello che sarà poi il loro mondo e il loro tono nel film dedicato a loro. In pratica gratteranno la superficie di quello che io intendo fare.”

Aquaman: come verrà realizzata la comunicazione subacquea?

Aquaman sarà diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà protagonista Jason Momoa (Game of Thrones). Con lui ci sarà Amber Heard (Magic Mike XXL, The Danish Girl) nei panni di Mera. Il cinecomic arriverà al cinema nel 2018.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Will Beall (Gangster Squad).

Logan: il trailer del film con Hugh Jackman in bianco e nero

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Logan: il trailer del film con Hugh Jackman in bianco e nero

Ecco una poetica versione in bianco e nero del trailer di Logan. A realizzarlo è stato Kyle Crichton che ha pubblicato sul suo canale Youtube il video, che potete vedere di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=2NFJbNmhxeg

Considerando il tono del film che si evince dal filmato e le varie foto pubblicate negli ultimi giorni dal profilo Instagram del film, il bianco e nero sembra una scelta estetica davvero indicata. Che ne pensate?

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Logan: primo trailer italiano con Hugh Jackman

Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta di Robert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo film.

Logan ha un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.

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