Quando si fanno le classifiche di
fine anno, è chiaro che ad avere la precedenza nelle varie top 10
sono i film che si sono visti nel corso dei 12 mesi precedenti. È
anche vero però che spesso molti film dall’alto valore artistico
non vengono ben distribuiti, alcuni non arrivano nemmeno in Italia,
e che quindi non hanno la visibilità che meritano.
Dopo la top 10 del peggiori film
dell’anno, Empire ci regala una nuova classifica in cui possiamo
trovare i migliori film del 2015 che forse non abbiamo visto.
Continuano ad arrivare le
classifice dei migliori film del 2014 secondo i più importanti
megazine americano e oggi arriva anche la top ten del
The Guardian, che farà senz’altro
discutere per la scela del film al primo posto, il discusso
Under The Skin, e soprattutto per le
esclusioni eccellenti. Infatti mancano i vari
Interstellar di Christopher Nolan, ma anche
Birdman di Inarritu, Gone Girl di
David Fincher e American Sniper di Clint Eastwood,
The Imitation Game e The
Theory Of Everything.
Top 10 Guardian – Best Film 2014
1. “Under The Skin”
2. “Boyhood”
3. “Inherent Vice”
4. “Whiplash”
5. “Leviathan”
6. “Due giorni, una Notte”
7. “Nightcrawler”
8. “Ida”
9. “The Grand Budapest Hotel”
10. “The Lego Movie”
Continuano ad arrivare le
classifice dei migliori film del 2014 dai più importanti giornali
di cinema del mondo. Oggi tocca a Entertainment
Weekly che ha stilato la sua top ten e i cinque
peggiori film del 2014 che trovate di seguito.
Entertainment Weekly’s Best Films Of 2014
1. Whiplash
2. Boyhood
3. The Grand Budapest Hotel
4. Life Itself
5. Selma
6. Guardians Of The Galaxy
7. Gone Girl
8. Snowpiercer
9. Birdman
10. Jodorowsky’s Dune
Entertainment Weekly’s Worst Films Of 2014
1. Nymphomaniac: Volumes I & II
2. Transformers: Age Of Extinction
3. Let’s Be Cops
4. Transcendence
5. Monuments Men
Che dire, siete d’accordo? lasciate il vostro commento!
Guardiani Della Galassia, il
film
La sinossi di
Guardiani Della Galassia: L’audace esploratore
Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato
una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
La nota rivista di cinema francesce Cahiers du
cinéma ha già stilato i migliori film del 2014 e tra
la top ten troviamo molti grandi nomi del cinema mondiale come
Godard, Cronenberg, Miyazaki, von Trier, Cavalier
e Hong; ma a sorpresa anche una mini-serietv. Ecco
tutta la top ten:
01. P’tit Quinquin – Bruno Dumont
02. Adieu au Langage – Addio al Linguaggio – Jean
Luc Godard
03. Under the Skin – Jonathan Glazer
04. Maps to the Stars – David Cronenberg
05. Si alza il vento – Hayao Miyazaki
06. Nymphomaniac – Lars von Trier
07. Mommy – Xavier Dolan
08. I toni dell’amore – Love is Strange – Ira
Sachs
09. Le Paradis – Alain Cavalier
10. Our Sunhi – Hong Sang-soo
Leggendo la classifica
stilata, possiamo notare come ci siano dei titoli che sono stati
accolti tutt’altro che positivamente, come Under the
Skin di Jonathan Glazer o lo stesso
Maps to the Stars di Cronemberg, ma ci sono anche
grandi capolavori come Si alza il vento
di Miyazaki e Addio al linguaggio di
Godard.
La classifica che questa volta vi proponiamo viene da una
fonte più che mai autorevole e prestigiosa,stiamo parlando infatti
dei padri della critica cinematografica ovvero i
Cahiers du Cinema. di seguito la
classifica stilata dalla rivista fondata da Andrè
Bazin e jacques Doniol-Valcroze con
relativo commento sui migliori film dell’annata trascorsa:
10.La Bataille de Solferino di
Justine Triet
“dove la politica fallisce,l’individuo può avere successo”
9.You and the Night-Les Rencontres d’Apres
Minuit di Yann Gonzalez
“Pochi film offrono un dono per permettere a tutti di proiettare
senza paura la propria intimità”
6. Lincoln di Steven Spielberg
“con questo film abbiamo la sensazione che Spielberg vuole lodare
la democrazia.tocca il cuore dell’intelligenza” la nostra recensione
5.Il Tocco del Peccato di Jia
Zhang Ke
“questo film ha inventato un modo per mappare lo stato di
evoluzione di un paese e di conseguenza lo stile di un regista che
sa rinnovare” la nostra recensione
4.Gravity di Alfonso
Cuaron
“la vita,l’impulso e l’istinto di morte si intrecciano in un vasto
movimento di entropia e distruzione apocalittica” la nostra recensione
2.Spring Breakers di Harmony
Korine
“da questo oggetto stupido arriva un genere di poesia ripugnante e
ingenua,burlesque e sintetica,volgare e stupida,un tipo di poesia
perduta” la nostra recensione
Roger Ebert uno dei più celebre ma
anche il più influente dei critici cinematografici americani,
vincitore di un premio Pulitzer e ancora sulla cresta dell’onda
nonostante la malattia che da tempo lo affligge ha redatto una sua
personale lista dei 10 miglior titoli di questo anno.
Ed ecco che, come ogni anno, la sua
top ten dei film più belli dell’anno che sta per concludersi arriva
e rimbalza dal Chicago Sun Times sui media di tutto il mondo.
Questa la classifica dei 10 migliori titoli dell’anno secondo
Ebert:
1. The Social Network
2. Il discorso del Re
3. Black Swan
4. Io sono l’amore
5. Winter’s Bone
6. Inception
7. Il segreto dei suoi occhi
8. The American
9. I ragazzi stanno bene
10. L’uomo nell’ombra
Il critico ha poi assegnato ai
seguenti film il suo “Premio speciale della giuria”:
127 ore
Another Year
Somewhere
All Good Things
Carlos
Chloe
Greenberg
Hereafter
Monsters
Never Let Me Go
Rabbit Hole
Secretariat
Solitary Man
Per quanto riguarda i film per
bambini, i classici dell’animazione e i contenuti
televisivi nostalgici, Disney+ è già sulla buona strada
per diventare la punta di diamante dei giganti dello streaming. Ma
è il posto giusto per chi ha bisogno di una dose di azione? Beh,
con Marvel, Star Wars e
Avatar sotto
la bandiera, è meglio crederci! Per questo abbiamo stilato una
lista dei migliori film d’azione che potete vedere su
Disney+ in questo momento, dai
grandi blockbuster del 21° secolo alle gemme nascoste del vasto
catalogo di Disney e Fox, fino ai film d’animazione che spaccano
quanto le loro controparti live-action. Ma ora, senza ulteriori
indugi, ecco l’intrattenimento ad alto numero di ottani per cui
siete venuti e le nostre scelte per i migliori film d’azione su
Disney Plus.
Guardiani della
Galassia
Rotten Tomatoes: 92% | IMDb:
8.0/10
Presentato dalla Marvel nel 2014
come “un’epica avventura spaziale ricca d’azione”,
Guardiani della Galassia è stato sicuramente
all’altezza della sua fama quando ha fatto irruzione sulla scena
dei film di supereroi e ha sconvolto gli opinionisti e i
pronosticatori del botteghino. Arrivato come 10° film del MCU, ha
avuto il suo bel da fare. Al di fuori di alcuni fan esperti di
fumetti, i Guardiani della Galassia erano una quantità
completamente sconosciuta al pubblico. Gli attori non erano nemmeno
un punto di forza. Chris Pratt era un ex attore di
sitcom, Zoe Saldana era ancora un’attrice
emergente, Dave Bautista era un ex wrestler
professionista e gli attori più noti, Bradley
Cooper e Vin Diesel, sono stati
trasformati in un procione parlante e in un albero senziente.
Ma James
Gunn mette insieme tutti questi personaggi
disparati per formare una famiglia disfunzionale di supereroi e
dare al film un senso dell’umorismo unico. Il film presenta alcune
incredibili sequenze d’azione, dalla scena dell’evasione dalla
prigione alla scena finale della Battaglia per Xandar. Nel corso
del film ci vengono presentati Thanos, Ronan l’Accusatore, Yondu e
il Collezionista, che torneranno tutti in una forma o nell’altra
nel MCU, ma soprattutto ci vengono fornite maggiori informazioni
sulle Pietre dell’Infinito che entreranno in gioco nei successivi
12 film del MCU. Guardiani della Galassia è uno dei film
più amati del MCU e dopo averlo rivisto è facile capire perché.
Logan
Rotten Tomatoes: 93% | IMDb:
8.1/10
Il regista James
Mangold (Walk the Line) si
ispira alla serie di fumetti di Mark Millar e
Steve McNiven, OldMan Logan, per
produrre uno dei migliori film del franchise FOX
X-Men e si basa sulle relazioni e sulla
tradizione consolidate per creare un finale cupo ma pieno di
speranza per la serie.
Logan segue una versione invecchiata e
invecchiata del Wolverine di Hugh Jackman mentre
si prende cura di un Charles Xavier (Patrick
Stewart) malato di senilità in un mondo in cui la maggior
parte dei mutanti si è estinta. Il film trae molte ispirazioni dai
film western e porta questa estetica sia nei momenti di calma e
riflessione che negli scontri sanguinosi e violenti, mentre i
nostri due lupi solitari principali fanno la spola con un giovane e
feroce cucciolo, forse uno dei primi nuovi Mutanti in 25 anni,
attraverso il paese.
Deadpool
Rotten Tomatoes: 85% | IMDb:
8.0/10
Deadpool, una proprietà Marvel
molto amata, ha finalmente ottenuto un film degno di nota,
guadagnandosi un innovativo rating R. Dopo un tentativo malriuscito
di dare vita al personaggio di Wade Wilson in X-Men
Origins:Wolverine,
l’attore – e autentico fan di Deadpool – Ryan
Reynolds ha collaborato con il regista Tim
Miller(Terminator: Dark
Fate) e gli sceneggiatori Rhett
Reese e Paul Wernick per dare al “Merc
with the Mouth” la sua storia d’origine fedele ai fumetti. Dopo che
gli è stato diagnosticato un cancro terminale, il mercenario Wade
Wilson tenta con riluttanza una procedura sperimentale nella
speranza di curare la malattia mortale. Sebbene il cancro venga
curato, Wilson rimane sfigurato ma immortale. Ambientato in un
universo adiacente agli X-Men e ricco di riferimenti alla cultura
pop, di esilaranti rotture della quarta parete e di violenza
eccessivamente grafica, Deadpool è un film unico nel
genere dei supereroi.
Sky High
Rotten Tomatoes: 73% | IMDb:
6.3/10
Se siete alla ricerca di un film di
supereroi al di fuori dei generi Marvel e DC, Sky
High potrebbe essere il film che fa per voi. Il
racconto di un’adolescenza segue Will Stronghold (Michael
Angarano), il figlio adolescente di due famosi supereroi,
mentre inizia la scuola alla Sky High, che divide i suoi studenti
in eroi e aiutanti. Lì, deve affrontare le pressioni della sua
famiglia, le dinamiche di amicizia che cambiano, le cotte e una
misteriosa minaccia da parte di un malvagio supercattivo.
Esilarante e sorprendentemente sentito, Sky High è un
momento divertente e senza tempo.
Black Widow
Rotten Tomatoes: 79% | IMDb:
6.7/10
Il tanto atteso progetto solista di
Natasha Romanoff (Scarlett Johansson), Black Widow è un addio
agrodolce per la Vendicatrice. Il film, che si svolge tra
Civil War e
Infinity War, vede Natasha in fuga
da Ross (William Hurt). Invece di mantenere
un basso profilo, però, viene risucchiata di nuovo nell’azione
quando viene contattata dalla sorella adottiva Yelena
(Florence Pugh) e le viene detto che la
Stanza Rossa – l’organizzazione che Natasha pensava di aver
distrutto anni fa – è ancora attiva e più potente che mai.
In parte thriller di spionaggio, in
parte dramma familiare, Vedova Nera offre uno dei cattivi
più terribilmente realistici della Marvel nella forma del Generale
Dreykov (Ray Winstone), nonché uno dei suoi
più potenti viaggi di sopravvivenza e perdono. Johansson e Pugh
hanno un’innegabile chimica, con la loro sorellanza che funge da
cuore della storia, ma anche David Harbour
e Rachel Weisz meritano i complimenti per
le loro eccellenti interpretazioni delle loro imperfette e
affascinanti figure genitoriali.
Free Guy
Rotten Tomatoes: 80% | IMDb:
7.1/10
The Incredibles
Rotten Tomatoes: 97% | IMDb:
8.0/10
Da dove cominciare con
Gli Incredibili? Il film sui
Fantastici Quattro che è davvero bello e vale la pena di vedere,
forse? Brad Bird dirige questa storia
sorprendentemente toccante, commovente, inquietante e al tempo
stesso emozionante su Bob Parr (Nelson) e Helen Parr (Hunter) e la
loro famiglia di supereroi. Bob ed Helen, alias Mr. Incredible ed
Elastigirl, sono stati rimossi come supereroi dal governo dopo una
serie di errori commessi dai loro fratelli e di cause legali da
parte degli umani che stavano cercando di salvare. A loro sono
state date nuove identità e vite per integrarsi nella società
normale. Bob lavora per una compagnia di assicurazioni e sta
attraversando una crisi di mezza età. Quando Bob viene contattato
al lavoro da una donna misteriosa in merito a una possibile
missione da supereroe, coglie al volo l’occasione di fare di nuovo
ciò che ama, ma ciò mette in moto un’avventura che metterà a dura
prova i suoi limiti e quelli della sua famiglia.
Gli Incredibili è
caratterizzato da una fantastica azione, soprattutto quando si
riuniscono come famiglia sull’isola segreta e combattono un attacco
mortale da parte del cattivo del film, Syndrome (Lee).
Samuel L. Jackson nei panni di Frozone e Brad Bird
in quelli di Edna Mode sono bravissimi, ma ciò che lo distingue
dalla maggior parte degli altri film di supereroi sono i commoventi
momenti di relazione tra Bob e Helen. Quando Bob cerca di impedire
a Helen di combattere al suo fianco nella battaglia finale, perché
non può sopportare di perderla di nuovo, vi spezzerà il cuore.
Indossate di nuovo la maschera e trovate la vostra super tuta prima
di rivedere questo film, gente.
Quando è stato annunciato che
Lucasfilm e Disney avrebbero creato un ramo separato di film di
Star
Wars che avrebbe spinto i confini del franchise,
l’anticipazione di quali storie avrebbero potuto essere raccontate
e di quali registi avrebbero potuto essere coinvolti ha eccitato i
fan. Le possibilità erano infinite. Il primo di questi film (e il
migliore finora) è Rogue One: A Star Wars
Story del regista Gareth
Edwards. Il film è ambientato
poco prima degli eventi di Star Wars: Episodio IV – Una
nuova speranza ed è incentrato su un gruppo di
combattenti ribelli riuniti per rubare i piani della Morte
Nera.
Lungo il percorso, ci viene
presentato un nuovo droide, il buffo e un po’ terrificante K-2SO di
Tudyk, un nuovo cattivo, Orson Krennic (Mendelsohn), e
l’irriducibile Jyn Erso (Jones). Scopriamo anche che Galen Erso
(Mikkelsen) ha progettato una falla nella Morte Nera che Luke
Skywalker avrebbe sfruttato in Una nuova speranza, che Darth Vader
ha un rifugio su Mustafar e che il Grand Moff Tarkin è ancora
pacatamente malvagio come sempre, CGI o meno! C’è stato un po’ di
dramma dietro le quinte e, se si confronta il primo trailer con
l’ultimo, si può intuire che l’offerta avrebbe potuto essere un
film più grintoso e malinconico. Il film che abbiamo ottenuto,
tuttavia, è ancora uno dei migliori del franchise e introduce nuovi
pianeti, terreni, concetti e persino nuove tattiche di battaglia
spaziale. Qualcuno vuole vedere la Corvetta Hammerhead? Rivedete
questo film, gente.
La maledizione della
prima luna (Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black
Pearl)
A partire da Pirati
dei Caraibi: La maledizione della prima
luna,Johnny Depp ha lasciato un’impronta
indelebile sul pubblico cinematografico con il suo lavoro nei panni
di Jack Sparrow in ogni capitolo del franchise. Il suo Sparrow
ispirato a Keith Richards ha fatto da contraltare
alla seria storia d’amore tra il Will Turner di Orlando
Bloom e l’Elizabeth Swann di Keira
Knightley. Non dimentichiamo inoltre il lavoro di
Geoffrey Rush, che ha rubato la scena al Capitano
Barbossa, nemico e talvolta amico di Sparrow. È facile dimenticare
che questo è il film che ha dato il via a tutto, il che significa
che ci si può innamorare di nuovo di questo film.
Il film resiste ancora oggi con il
suo grande mix di umorismo scurrile, gag fisiche e avventura senza
limiti in alto mare. Gore Verbinski prende un
genere che è sempre stato un veleno per il botteghino, il film sui
pirati, e lo riporta in vita con il suo lavoro in questo film. Sono
finiti i tempi di L’isola dei tagliagole
(anche se ho un debole per I pirati di
Penzance) ed ecco l’inizio di un franchise sui pirati
che è sopravvissuto per quasi due decenni con personaggi
stravaganti e scene d’azione emozionanti che rinvigoriscono il
franchise. Tutto ha inizio con un medaglione, un fidanzamento
rotto, una nave rubata, duelli di spade, battaglie navali, una
scimmia vivace, vite salvate in extremis e una colonna sonora
pulsante supervisionata dal grande Hans
Zimmer.
Star Wars: The Force Awakens
Rotten Tomatoes: 93% | IMDb:
7.8/10
Se si vuole far innamorare di nuovo
i fan di un franchise, non è una cattiva idea colpire alcune delle
stesse note che li hanno fatti innamorare in primo luogo. Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della
forza del regista J.J.
Abrams è certamente influenzato da Star
Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. Abrams ci dà
l’Imperatore Lite in Snoke, la Morte Nera Lite nella Base
Starkiller e l’Impero Lite nel Primo Ordine. Tuttavia, Abrams
riporta gli Han, Luke e Leia originali per unirsi a un trio di
nuovi personaggi della ribellione: la spazzina Rey (Ridley), il
presuntuoso ma di buon cuore Poe Dameron (Isaac) e l’ex
stormtrooper Finn (Boyega).
Si imbarcano in una missione per
trovare il luogo in cui si trova Luke Skywalker, che sembra essere
scomparso, ma che considerano essenziale per combattere questo
nuovo male nella galassia. The Force Awakens ci porta in viaggio
dai rottami di Jakku alla cantina di Maz Kanata su Takodana, alla
base ribelle su D’Qar e infine alla Base Starkiller del Primo
Ordine. Rey scopre di essere un prodigio della Forza e la sua
ostinata determinazione a portare a termine la missione è il motore
della storia. Il suo combattimento con la spada laser nella neve
con Kylo Ren è uno dei punti salienti del film. Disney Plus è stato
creato per dare risalto a film come questo, quindi concedetevi di
ricominciare questo nuovo viaggio con The Force
Awakens.
The Brave – Ribelle
Rotten Tomatoes: 79% | IMDb:
7.1/10
Uno dei film più singolari
dell’universo PIXAR, Brave del
2012 è ambientato nella Scozia medievale ed è incentrato sulla
principessa Merida (Macdonald), primogenita del clan Dunbroch.
Merida, una principessa maschiaccio che mette in discussione le
antiche tradizioni dei clan, rifiuta di essere il premio di
un’antica competizione tra i primogeniti per la sua mano. Decide
invece di prendere in mano la situazione e gareggia per la propria
mano, essendo lei stessa una primogenita. Vince, ma sconvolge i
genitori e scappa nel bosco per riflettere.
Questo scatena una catena di eventi
che portano la regina Elinor (Thompson), madre di Merida, a
trasformarsi in un orso e Merida a intraprendere un viaggio di
maturazione, scoprendo il potere della famiglia e i pericoli
dell’essere troppo orgogliosi. Alla fine, l’antica cerimonia viene
cambiata per sempre in modo che i primogeniti possano sposarsi
quando sono pronti e con chiunque decidano. Peccato che questo non
sia stato attuato in tempo per Robb Stark. Qualcuno vuole il
#RedWedding? Brave può sembrare due film cuciti insieme da
qualche parte nel mezzo, ma ogni sezione ha alcune scene
emozionanti e divertenti che rendono il film un must per tutti i
giovani adolescenti che si spingono oltre i limiti della propria
vita. Il film è inoltre caratterizzato da un’animazione memorabile
e da immagini che rimarranno impresse per molto tempo dopo la fine
del film.
Riprendendo dagli eventi di
Avengers:Infinity
War, i Vendicatori si vendicano di Thanos
all’inizio di questo film, ma scoprono una terribile verità sulle
Pietre dell’Infinito che rende muta la loro vendetta. Cinque anni
dopo, stanno ancora cercando di raccogliere i pezzi delle loro vite
e di affrontare il loro fallimento quando Ant-Man trova
miracolosamente la via d’uscita dal Regno Quantico. Questo dà il
via a una catena di eventi che coinvolge i viaggi nel tempo e che
potrebbe riportare tutti coloro che sono stati spazzati via dallo
schiocco di Thanos, con la possibilità di rimediare ai peccati del
passato. Il film è il culmine di 22 film del MCU e conclude quasi 4
fasi del loro universo (dico quasi perché
Spider-Man: Far From Home ha
ufficialmente concluso la Fase 4).
Joe Russo e
Anthony Russo ci offrono una costruzione lenta,
passando dalla depressione iniziale degli Avengers all’ultima metà
del film, emotivamente potente e ricca di azione. Lungo il
percorso, le trasformazioni abbondano, da Occhio di Falco che
diventa Ronin, a Hulk cervellotico, a Thor pesante (non userò
quell’altra parola), fino all’attuale Nebula che si confronta con
il suo io più giovane. Il tutto è finalizzato alla battaglia
finale, che non delude le aspettative. Capitan America in piedi
contro i potenti numeri dell’esercito di Thanos vi farà venire i
brividi, che saranno superati solo pochi secondi dopo quando
sentiremo Falcon dire “Alla tua sinistra” e vedremo apparire i
cerchi mistici arancioni di Doctor Strange.
La battaglia è imponente e salta da
un luogo all’altro mentre i nostri eroi cercano di sconfiggere
Thanos da terra e dall’aria e di tenere il Guanto dell’Infinito
fuori dalle mani di Thanos. Il prezzo da pagare per questa vittoria
riecheggerà in loro per gli anni a venire e non dimenticherete
presto questo film che dura ben 3 ore e che in qualche modo vi
sfreccerà davanti più velocemente di Captain Marvel.
Iron Man 3
Rotten Tomatoes: 79% | IMDb:
7.1/10
All’indomani dell’universalmente
criticato Iron Man 2, il regista del
franchise Jon Favreau ha lasciato la regia di Iron
Man a Shane Black. Lo
sceneggiatore diArma letale e
Predator aveva scritturato Robert Downey Jr. in Kiss
Kiss Bang Bang del 2008, contribuendo a lanciare il
ritorno in auge di Downey Jr. La loro accoppiata (insieme a un
Val Kilmer straordinariamente bravo) in quel film
ha lasciato gli appassionati di cinema come me entusiasti di ciò
che Black e Downey Jr. avrebbero potuto creare in questo terzo
capitolo.
Iron Man
3 si svolge subito dopo gli eventi di
The Avengers e affronta con coraggio la
possibilità molto reale che il supereroe possa soffrire di PTSD
dopo aver combattuto contro un’orda aliena e aver rischiato di
morire. Il film accoglie anche due elementi dei fumetti di Iron
Man, uno dei suoi più grandi cattivi, il Mandarino, e uno dei suoi
più noti personaggi, Extremis. Black ha fatto una svolta
controversa con il Mandarino che io ho trovato coraggiosa, ma che
alcuni fan hanno trovato esasperante. Extremis dà anche a Pepper
Potts di Gwyneth Paltrow la possibilità di giocare
un po’ al gioco dei supereroi, aiutando Tony a sconfiggere Aldrich
Killian con l’aiuto di War Machine di Don Cheadlee
dell’esercito di Iron Men senzienti di Stark. Non è il migliore
della serie, ma di certo ha riportato il pubblico a bordo dopo il
passo falso di Iron Man 2 e ha contribuito a far
progredire nuovamente il MCU.
In un anno tanto ricco, però, è
bene non dimenticare i tanti film comici che hanno impreziosito
l’offerta, permettendo agli spettatori di godersi brillanti storie
capaci di strappare più di una risata, il più delle volte
arricchite da personaggi già iconici o da attori di grande
fama.
Ecco dunque i 10 migliori
film comici del 2019.
Non è romantico?
Con protagonista la vulcanica
Rebel
Wilson, Non è romantico? si è affermato come
una delle commedie più apprezzate dell’anno, ottenendo ottimi
riscontri di pubblico e critica. Al centro della vicenda vi è
Natalie, giovane architetto convinta che il romanticismo sia una
piaga da evitare a tutti i costi. Quando però, in seguito ad un
incidente, la sua vita assume le caratteristiche di una commedia
romantica, la ragazza imparerà piano piano ad abbandonarsi ad esso,
scoprendo che l’amore può essere un’infinita gioia.
Attenti a quelle due
Di nuovo Rebel
Wilson, stavolta in coppia con la premio Oscar
Anne
Hathaway nel film Attenti
a quelle due. Questo è il remake al femminile della
pellicola Due figli di… del 1988. Le due interpreti
ricoprono i ruoli di due truffatrici che si sfidano ad eseguire un
colpo perfetto ai danni di un celebre miliardario. Quella di loro
che perderà, sarà costretta a lasciare la città. Pur se poco
apprezzato dalla critica, il film è stato ampiamente premiato dal
pubblico, che gli ha permesso di guadagnare quasi cento milioni di
dollari a fronte di un budget di “soli” 21 milioni.
Ma cosa ci dice il cervello
Anche in Italia è stato un anno
particolarmente ricco per le commedie, con diversi titoli che si
sono distinti tra tutti. Uno di questi è Ma cosa ci dice il
cervello. Diretto da Riccardo Milani, il
film vanta per protagonista la camaleontica Paola
Cortellesi, affiancata da attori come Stefano
Fresi e Vinicio
Marchioni. La storia ruota intorno a Giovanna, agente
della Sicurezza Nazionale costretta per lavoro a dar vita a
innumerevoli diverse identità. Ad ostacolare i suoi piani vi è però
un’inaspettata cena di classe del liceo.
Non succede, ma se succede…
Traduzione italiana dell’originale
Long Shot, Non succede, ma se
succede… è uno dei più apprezzati film comici dell’anno,
che ha permesso all’attore Seth
Rogen di confermare ancora una volta il proprio
talento comico, e all’attrice Charlize Theron di dimostrare di possedere
tutte le caratteristiche per avere successo anche in tale genere.
Nel film, i due interpretano rispettivamente un giornalista nerd e
la segretario di Stato ora candidata alle elezioni presidenziali.
Dal loro improbabile rapporto lavorativo nascerà un inaspettato
sentimento, che scombussolerà i piani di entrambi.
Il primo Natale
Vincitore del David di Donatello dello
Spettatore, per aver avuto il maggior numero di presenze in
sala, il film Il primo Natale è
la nuova brillante commedia scritta, diretta e interpretata dal duo
Ficarra e Picone. I due comici
siciliani si ritrovano stavolta catapultati in Palestina, al tempo
della nascita di Gesù. Per loro ha così inizio una rocambolesca
avventura che li porterà a ripercorrere le tappe della nascita del
Messia. Per tornare sani e salvi al loro presente, dovranno
ovviamente superare le varie insidie presenti, come la minaccia di
re Erode.
Murder Mystery
In quello che verrà probabilmente
ricordato come il suo anno d’oro, AdamSandler è protagonista oltre che
dell’acclamato Diamanti
grezzi anche della commedia Murder Mystery. Qui
l’attore forma una brillante coppia insieme all’attrice JenniferAniston. I due, nei panni di una coppia, si
ritrovano a dover risolvere il mistero dietro un omicidio avvenuto
a bordo dello yacht su cui si trovano. Distribuito sulla
piattaforma Netflix, il film ha stabilito un nuovo record di
visualizzazioni, spingendo dunque i produttori a mettere in
cantiere un sequel con gli stessi due protagonisti.
La rivincita delle sfigate
L’attrice Olivia
Wilde debutta alla regia con una delle più acclamate
commedie dell’anno. Il suo La rivincita delle sfigate,
titolo italiano di Booksmart, mischia racconto
adolescenziale e commedia di stampo indipendente, raccontando i
tentativi di scalata al successo delle due amiche Molly e Amy. Le
due, prossime al terminare il liceo, decidono di godersi al meglio
questi ultimi momenti, desiderose di recuperare il tempo perso sui
libri. Il film ha ottenuto alcuni importanti riconoscimenti durante
la award season, tra cui il premio come miglior film d’esordio agli
Independent Spirit Awards.
Una famiglia al tappeto
Basata sulla vita della lottatrice
di wrestling Paige, la commedia Una famiglia
al tappeto è diventata una vero e proprio caso cinematografico
negli Stati Uniti, affermandosi come uno dei film comici di punta
del 2019. Con protagonista l’attrice FlorencePugh, interprete ormai sempre più lanciata
verso il successo, la storia ruota intorno al desiderio di Saraya
Bevis di diventare una grande lottatrice professionista. Sul suo
percorso, si imbatterà anche in celebrità del ring come il celebre
Dwayne “The Rock”
Johnson.
Finché forse non vi separi
Altro titolo Netflix, la commedia
Finché forse non vi separi ha contribuito a rendere
ulteriormente popolare l’attrice Ali
Wong, affermandosi inoltre come uno dei film comici
più apprezzati del 2019, tanto dalla critica quanto dal pubblico.
Al centro della vicenda vi sono Sasha, chef di fama internazionale,
e Marcus, musicista squattrinato. Ritrovatisi dopo anni, i due si
rendono conto di provare ancora attrazione l’uno per l’altra, ma
diversi ostacoli si frapporranno sul loro cammino. Ad impreziosire
il film vi è poi un brillante cameo dell’attore Keanu
Reeves nei panni di sé stesso.
Bangla
Tra le sorprese del panorama
italiano vi è senza ombra di dubbio il film Bangla. Con il
suo esordio dietro la macchina da presa, Phaim
Bhuiyan ha ottenuto il premio come miglior regista
esordiente ai David di Donatello, nonché il premio alla miglior
commedia ai Nastri d’argento. Dalla storia semi biografica, il film
racconta di Phaim, giovane ragazzo originario del Bangladesh
residente nel quartiere romano di Torpignattara. La sua
quotidianità cambia radicalmente nel momento in cui incontra Asia,
di cui si innamorerà perdutamente.
C’è chi dice che ridere sia la
migliore medicina contro ogni malattia. Sicuramente il cinema dà
molte occasioni per farsi una grassa risata (o anche due). I
film che fanno ridere sono tantissimi. Certo, non
tutti sono validi e molti fanno riferimento a un senso
dell’umorismo che spesso non è condiviso.
Proprio per questo, ecco qui una
guida ai migliori film che fanno ridere:
quelli recenti, quelli classici, quelli che si possono trovare
sulle piattaforme di streaming. Una ricca lista per andare in
contro a tutti i gusti degli spettatori da divano.
Film che fanno ridere, i
classici
Iniziamo con un excursus di titoli
che, a discapito del pensiero dei cinefili schizzinosi,
piacerebbero anche a un Kubrick o a un Fellini. Stiamo parlando
di Film che fanno ridere classici, le grandi
commedie, italiane e straniere, i pilastri del genere, gli
intoccabili garanti di risate assicurate.
Frankenstein Junior(1974). Il nipote del
leggendario Frankenstein eredita il castello di famiglia e prova a
ripetere l’esperimento del nonno creando un uomo dai pezzi di
cadavere. L’esito non è però quello sperato…
Non ci resta che piangere(1984). Un maestro
elementare e un bidello contemporanei si ritrovano, per uno strano
scherzo del caso, nel 1492. Decidono di recarsi a Palos, in
Andalusia, per fermare la partenza di Cristoforo Colombo verso la
scoperta delle Americhe.
Una notte da leoni(2009). Un gruppo di
ragazzoni, arrivato a Las Vegas per festeggiare l’addio al celibato
del loro amico Doug, durante la notte si dà alla pazza gioia
prendendo una sbornia colossale. Il risveglio è traumatico: cosa è
successo durante la notte?
L’alba dei morti dementi(2004). Shaun è un
trentenne annoiato dalla monotonia della sua vita e dal lavoro in
un negozio di apparecchiature elettroniche. Nell’ordinaria
esistenza l’unico elemento di imprevedibilità proviene dalla sua
fidanzata, Liz, la quale spera con tutto il cuore che il ragazzo
cresca e maturi.
Un pesce di nome Wanda(1988). Una donna tenta
di sedurre un criminale ed un avvocato per recuperare il bottino
che aveva tentato, senza riuscirci, di rapire.
Zoolander(2001). Derek Zoolander, modello
acclamatissimo, viene battuto dal rivale Hansel, che vince il
premio di modello dell’anno. Vorrebbe lasciare il mondo della moda,
ma si ritrova coinvolto in un complotto per l’assassinio di un
leader internazionale.
Scuola di polizia(1984). Quando il sindaco
promuove un nuovo regolamento che apre la scuola di polizia a
tutti, si viene a creare un’ironica classe di disadattati.
Film che fanno ridere su
Netflix
Le piattaforme offrono un’immensa
varietà di filmche fanno
ridere.Su
Netflixsono
moltissimi, dal cult Il Grande Lebowski, al
più recente Come ammazzare il capo… e vivere
felici. Ecco di seguito qualche titolo:
Il grande Lebowski(1998). C’è il Lebowski
malvivente. E poi c’è Drugo Lebowski, disoccupato giocatore di
bowling rimasto legato agli anni Settanta, che si trova coinvolto
in un doppio complotto per un puro caso di omonimia.
Come ammazzare il capo… e vivere felici(2011).
Nick, Dale e Kurt decidono di eliminare i rispettivi capi,
responsabili della loro infelicità. Il piano architettato è però
zeppo di falle e difficoltà.
40 anni vergine(2005). Il quarantenne Andy
Stitzer ha un lavoro tranquillo come commesso in un negozio di
elettronica, ottimi amici, ma nessuna donna. E mai ne ha avuta:
alla sua età non ha ancora conosciuto intimamente l’amore…
Una notte da leone 2(2011). Dopo il
tragicomico addio al celibato di Doug a Las Vegas, ora tocca a Stu
salutare per sempre la sua vita da scapolo: ottimo motivo per fare
pazzie nella nuova destinazione esotica: Bangkok.
Film che fanno ridere
italiani
L’Italia è nota per la sua grande
tradizione di commedia, dal teatro in poi. I filmitalianiche fanno ridere di oggi
si dividono in due categorie: quelli davvero poco raffinati e
quelli apprezzabili, che incontrano il plauso generale di pubblico
e critica. Ecco quindi i titoli popolari come Quo
Vado? con Checco Zalone o
quelli un po’ più raffinati. Tra gli altri, Smetto
Quando Voglio gradito dal pubblico più giovane per il
linguaggio e lo stile simili a quelli delle serie americane.
Quo Vado?(2016). Checco vive ancora con i
genitori, per timore dell’indipendenza. Per la riforma sul lavoro
viene costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad
ogni mestiere, anche i più improbabili e pericolosi.
Smetto quando voglio(2014). Siamo nel pieno
della recessione economica che colpisce i paesi più sviluppati nel
2007. Dopo esser stato licenziato dall’università dove lavora, un
ricercatore in neurobiologia recluta i suoi ex colleghi con un
obiettivo: produrre droga.
Come un gatto in tangenziale(2017). L’amore
tra i figli adolescenti di due famiglie avvicina estrazioni
opposte: la periferia romana e il centro residenziale. Dopo una
serie di vicissitudini al limite dell’assurdo, gli adulti
imparano a comprendersi a vicenda.
Nessuno mi può giudicare(2011). La bella Alice
vive una vita agiata nella propria villetta di Roma, con il marito,
un figlio e tre domestici. Dopo l’improvvisa morte dell’uomo in un
incidente, la donna si ritrova sommersa dai debiti, con l’impresa
familiare sul lastric Per fare tanti soldi in poco tempo e salvare
la famiglia, Alice decide di diventare accompagnatrice di
uomini…
Film nuovi che fanno
ridere
Naturalmente l’industria della
risata è sempre fervida e viva, per cui ci sono anche molti
film che fanno ridere nuovi.
Seppur non sono ancora entrati nel concetto di culto, possono
regalare un paio d’ore di freschezza, allegria e
spensieratezza.
The Man from
Toronto (2022). The Man from Toronto è una
commedia d’azione americana che uscirà a breve, il 14 gennaio 2022.
Diretta da Patrick Hughes e con Kevin Hart, Woody Harrelson, Kaley
Cuoco ed Ellen Barkin. The Man from Toronto è prodotta da Sony
Pictures Releasing.
Asterix & Obelix: The Silk Road(2022). Asterix &
Obelix: Il Regno diMezzo è un film francese di
avventura, live action e commedia diretto da Guillaume Canet. Il
regista è anche interprete di Asterix, accanto a Gilles Lellouche
nei panni di Obeli Il film racconta il primo viaggio in Cina dei
due eroi.
Sonic
the Hedgehog 2(2022). Sonic the Hedgehog 2 è
un film commedia d’azione e avventura americano, basato sul
franchise di videogiochi pubblicato da Sega. È il sequel di
Sonic the Hedgehog ed è ancora una volta diretto da Jeff
Fowler e scritto da Pat Casey, Josh Miller e John Whittington.
Minions 2– Come Gru diventa
cattivissimo (2022). A metà degli anni ’70, Gru cresce in
un sobborgo ed è un grande fan di un gruppo di supercriminali
conosciuti come i Malefici 6. Per entrare a far parte del team,
baby Gru escogita un piano estremamente malvagio…
Come ogni anno, quel nome e cognome
nel titolo mi danno un’impressione di autoreferenzialità
immotivata, tuttavia è utile (e risparmia del tempo) a chi non è
interessato alla mia Top 20 2018. Sì, perché
quest’anno non sono proprio riuscita a ridurre la rosa dei film che
ho amato a 10, e così mi sono allargata a 20 titoli.
Il criterio è sempre lo stesso:
sono stati presi in considerazione soltanto i film che sono
usciti nelle sale italiane tra l’1 gennaio 2018 e il 31
dicembre 2018. Nella lista troverete film “intoccabili”,
di quelli che sono piaciuti a tutti; film famosi, che hanno vinto
premi; film che forse ho visto solo io; qualche sorpresa, spero;
ovviamente delle menzioni speciali, perché fare la Top 35 sarebbe
stato poi troppo impegnativo (e anche io sono in vacanza a mezzo
servizio); qualche titolo da recuperare, mi auguro; magari qualche
spunto per un cordiale battibecco.
Nel ribadire la parzialità e anche
la futilità delle classifiche di fine anno, al pari dei bilanci e
dei buoni propositi di gran moda in questi ultimi giorni, ecco i
miei 20 film preferiti degli ultimi 12 mesi. Enjoy.
NB – i titoli non sono stati
catalogati dal più bello al più brutto. Se sono qui è perché,
almeno secondo chi scrive, sono belli tutti, anche se diversi, e
tutti sono presenti nella lista per ragioni diverse. (Qui la Top 10 della
redazione di Cinefilos.it)
Menzioni speciali
Prima di partire con la
Top 20 2018 vera e propria, vi elenco una serie di
titoli che non sono riuscita ad inserire (per scelta) ma che
varrebbe la pena recuperare e che rappresentano impegno, novità,
classicità e bellezza, tutte qualità che il cinema richiede e di
cui lo spettatore dovrebbe essere affamato.
Di questo gruppo fanno parte:
Foxtrot di
Samuel Maoz, una danza che dopo le sue evoluzioni
torna al punto di partenza, un foxtrot, appunto, tra toni dolenti,
onirici e iperrealistici; Loro (1 e
2)
di Paolo Sorrentino, un esempio fulgido di
bellezza formale; il documentario di Michael
Moore, Fahrenheit
11/9, sull’orrore reale, la peggior puntata di
Black Mirror degli ultimi anni, l’elezione di
Trump a Presidente degli Stati Uniti; Ride
di Jacopo Rondinelli, per la capacità e la volontà
di sperimentare, nonostante il fatto che, per riprendermi dalla
visione, ho dovuto guardare per 15 minuti un video dello screensaver
Bezier di Windows 95; L’Isola dei
Cani di Wes Anderson, per la
meraviglia tecnica e la delicatezza narrativa; A quiet
Place di John Krasinski, per la dimensione fortemente
umana di una storia distopica e per la regia impeccabile; Avengers: Infinity
War dei Fratelli Russo, perché
produttivamente rappresenta un unicum, un progetto lungo 10 anni
per una storia “setuppata” attraverso 20 film; Lazzaro
Felice di Alice Rohrwacher, per la
purezza del suo racconto.
The Disaster Artist di James
Franco
La prolifica carriera da
regista di James Franco ci ha regalato quest’anno
The Disaster
Artist, la biografia di Tommy Wiseau,
personaggio misterioso che ha trovato il modo di eccellere e di
intrattenere grazie alla sua completa e totale mancanza di
talento.
Franco però trova il modo di
stratificare il racconto, facendone una riflessione non solo sul
fenomeno dell’intrattenimento trash, ma anche sul valore dellle
doti, delle capacità e soprattutto una confessione: la paura di non
essere all’altezza, di non avere abbastanza talento, di non essere
meritevole di occupare il posto che lui stesso ha nel mondo dello
spettacolo.
Riesce a farci ridere, a farci
alzare gli occhi al cielo, a farci sentire meschinamente migliori
del povero Wiseau e anche, in fondo, a commuoverci.
Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
di Martin McDonagh
Presentato a
Venezia 74 e da subito protagonista della scena
cinematografica mondiale, con due Oscar ai suoi attori (la
protagonista Frances McDormand e il non
protagonista Sam Rockwell), il film di McDonagh fa
della scrittura al servizio dei grandi interpreti il suo punto di
forza.
McDonagh fa tendere i suoi
personaggi verso mete irraggiungibili, che esigono il passaggio
attraverso i luoghi più bui dell’anima, lo fa scrivendo un film di
una commovente delicatezza nel raccontare anche le fragilità di
anime in pena, facendolo continuamente attraverso i toni sardonici
e i confronti spietati di umanità allo stadio primordiale.
Tre Manifesti a
Ebbing, Missouri gioca su sguardi, silenzi,
complicità, alla ricerca del meglio dell’essere umano, prendendo
atto del peggio, accogliendolo e perdonandolo.
Un Sogno Chiamato Florida di Sean
Baker
Sean Baker
racconta il suo “sogno americano”, una storia piccola e potente,
attraverso l’energia della protagonista, la pazienza del custode,
la testardaggine della maggiorata in tarda età, che ignora regole e
tempo, e continua a sognare.
A “uno spunto” dal posto in cui i
sogni si realizzano, il Disney World di Orlando, Florida, la
piccola Moone, ride, vive, gioca, e Baker ce la racconta immersa
nella sua dimensione grottesca, un po’ kitsch, fatta di locali a
forma di cibo e di questo condominio lilla, un alveare di vita e di
outcast.
Un Sogno chiamato
Florida è universale, tenero, duro, con uno dei finali più
belli che il cinema ricordi negli ultimi anni.
Spider-Man – Un Nuovo Universo di
Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
Una delle ultime visioni
dell’anno che entra prepotentemente in classifica; l’unico film
d’animazione/cinecomic che ho ritenuto all’altezza di questa mia
personale Top 20 2018. Racconta di Miles Morales, di Spider-Man, lo
fa con uno stile d’animazione misto, che pungola l’attenzione e la
curiosità dello spettatore, di continuo.
Spider-Man – Un
Nuovo Universo è il primo tentativo di raccontare il
multiverso, un tentativo vivace, divertente, scritto con acume, la
prima volta che, al cinema, l’Uomo Ragno non è (solo) Peter
Parker. Ed è forse la prima volta che il vero spirito del
personaggio di Stan Lee e Steve Ditko (ai quali è
dedicato il film*) viene portato realmente sullo schermo, proprio
perché di Spider-Persone ce ne sono tante. Tutti possono esserlo,
possiamo esserlo.
È questo, Spider-Man: un ragazzo di
colore, una ragazza super cool, un detective noir, un uomo, una
ragazzina, un porcello; come dice Stan Lee, nel
suo ennesimo emozionante e divertente cameo animato, il costume “va
sempre bene, alla fine”, perché può andare a tutti.
*”Quella persona che aiuta gli
altri semplicemente perché dovrebbe o deve farlo, perché è la cosa
giusta da fare, è senza dubbio un vero supereroe. Grazie a Stan Lee
e Steve Ditko, per averci mostrato che non siamo i soli.”
Mektoub My Love: Canto Uno di
Abdellatif Kechiche
Kechiche racconta tutta
l’ebbrezza della giovinezza, l’estate, il sole, le passioni
passeggere, la confusione della quotidianità e la bellezza. Tutto
in un film che sembra un respiro continuo, un abbraccio che
vorresti non finisse mai, un viaggio, un’avventura.
Con questa opera, presentata a
Venezia 74 ed arrivata da noi nel 2018, Kechiche
si fa osservatore e narratore, ci prende per mano, ci presta i suoi
occhi. E sì, i suoi occhi adorano indugiare sulla bellezza dei
corpi, chiaro, ma piace un po’ anche a noi, in fondo, che ci
lasciamo trascinare, consapevoli del fatto che non saremo mai
all’altezza di quella bellezza, ma allo stesso tempo desiderosi di
partecipare.
Mektoub My Love:
Canto Uno è un vibrante e sensuale inno alla
giovinezza gioiosa, prepotente, come la carnalità delle
protagoniste.
La Forma dell’Acqua di Guillermo
Del Toro
La forma
dell’acqua è film più premiato della scorsa stagione,
che ha cominciato la sua gloriosa cavalcata a Venezia
74, con il Leone d’Oro. Il regista messicano ha portato
così al perfetto grado formale la sua apologia del mostruoso,
inteso come prodigio della natura. Il suo re pesce è la creatura
che genera paura e meraviglia, così come la sua Liza, diversa trai
suoi simili, è l’anima prescelta, in grado di accogliere quella
mostruosità.
Un omaggio al cinema horror, al
noir, al cinema erotico, al musical tradizionale, attraverso un
racconto, anche cromatico, che celebra la fiaba classica e si fa
riflessione sul presente. Elementare nella sua struttura, potente e
delicato come ogni storia d’amore, La Forma
dell’Acqua è la fiaba moderna che, nonostante i canoni e
la prevedibilità, entra nel cuore e si fa classico.
Del Toro ha sempre amato i mostri,
con questo film cominceranno ad amarli molti più spettatori.
The Party di Sally Potter
La regista britannica
confeziona una commedia arguta, brillante, cinica. La durata, il
bianco e nero, le battute al vetriolo, ogni elemento si mette al
servizio dello scopo principale del film, farci sentire parte di
questo party con risvolti
esilaranti, a tratti assurdi.
Kristin Scott Thomas,
Timothy Spall, Patricia Clarkson, Bruno Ganz, Cillian
Murphy sono i volti che danno vita agli spiazzanti
dialoghi della Potter, mettendo in scena lo humor inglese al suo
meglio, in ogni suo aspetto, da quello volto all’intrattenimento
puro, a quello che invece si fa timida ma chiara riflessione sulla
società.
Tutti vogliamo partecipare alla sua
festa, e alla fine del film, Sally Potter ci
chiama direttamente in causa, ci accontenta e ci lascia con un
sorriso incredulo, stampato sul viso.
The Post di Steven Spielberg
Non sarà mai detto
abbastanza: Steven Spielberg è uno dei geni del
nostro tempo. Al cinema con due titoli di altissimo profilo*, nel
2018, riesce sempre a tirare il coniglio fuori dal cilindro, senza
mai ripetersi.
Con The
Post, oltre a scegliere la storia “giusta” per il
periodo storico che soprattutto gli Stati Uniti stanno
attraversando, Spielberg ci mostra con disarmante e inequivocabile
semplicità che lui è uno dei migliori. Dire che la regia di
The Post è “da manuale” sarebbe sbagliato, perché
Steven non segue le regole, le fa, come tutti i grandi. E per
questo, nella classicità della storia, nell’impostazione
tradizionale della recitazione, nella struttura canonica del
racconto, The Post è un preziosissimo esempio del
lavoro di un regista che non smette mai di studiare e di
innovarsi.
Da colui che è sempre riuscito a
far commuovere i suoi spettatori, arriva, nel 2018, il film che si
fa inno alla tecnica, alla visione, alla bravura artigianale di
quella persona che sta seduta sulla sedia di regia e “fa“,
davvero, il film.
*Per chi vivesse su Marte a si
trovasse sulla Terra in occasione delle festività, l’altro film è
Ready Player One.
Opera senza autore di Florian
Henckel von Donnersmarck
Scritto e diretto dal
regista premio Oscar per Le vite degli altri, che
io amo chiamare Florean Fortebraccio (come il gelataio di Diagon
Alley), Opera senza autore riappacifica lo
spettatore le storie.
Opera senza
autore è una riflessione sull’arte e sul suo difficile
cammino nel corso del ventesimo secolo, in cui è stata prigioniera
di politiche e ideologie; è anche la restituzione del suo tempo
alla storia, equivalente cinematografico di un bellissimo e
ricchissimo romanzo, con una storia intricata che si prende tutto
il suo tempo per raccontarsi, sotto l’occhio paziente e incantato
dello spettatore/lettore.
Presentato a Venezia
75, Opera senza autore richiede,
necessariamente, la predisposizione a farsi raccontare storie. E
sembra anche mostrare l’esigenza dell’arte di riappropriarsi dei
propri tempi, di riflessioni, di spazi comuni dove lo spettatore
(critico o comune che sia) impara di nuovo ad ascoltare, perché
ormai a parlare siamo tutti bravi e spesso lo facciamo a
sproposito.
Un amore sopra le righe di Nicolas
Bedos
Opera prima dell’attore,
regista e sceneggiatore Nicolas
Bedos, è il primo di tre film*, usciti tutti nel 2018,
in cui il genio è lei e lui è soltanto un ometto dall’ego bisognoso
di sostegno e conferme.
Uscito in Italia con un titolo
banale, che forse ha allontanato dalla sala lo spettatore
potenzialmente interessato e ci ha portato quelli che si
aspettavano una “classica” storia d’amore, Mr & Mme
Adelman (titolo originale) è un racconto travolgente,
arguto, romantico e doloroso di come l’amore trasforma le persone,
di come le persone imparano a convivere con i difetti del partner.
Una storia che nella sua complessità regala uno sguardo inedito
sulle relazioni, su ciò che le tiene in piedi nel tempo, ma anche
sull’ambizione, sull’aspirazione, sugli equilibri che due persone
che si amano sono disposte a mantenere per andare avanti.
Un amore sopra le
righe è commedia, dramma, amore e cattiveria. È
probabilmente il film più sottovalutato del 2018, quindi trovate il
modo di recuperarlo, perché sono certa di essere una delle sole tre
persone che lo hanno visto.
*Gli altri due film che raccontano
la stessa storia sono Wife – Vivere nell’ombra, di
Björn Runge, e Colette, di Wash
Westmoreland.
Chiamami col tuo nome di Luca
Guadagnino
Pur essendo stato trai
protagonisti della stagione cinematografica dello scorso anno
Oltreoceano, Chiamami col tuo
nome è uscito in Italia nel 2018, ed io lo piazzo qui,
trai film più belli dell’anno, un posto che spetta di diritto al
film di Guadagnino (c’era anche
Suspiria, che però esce l’1 gennaio 2019, quindi
ne riparliamo tra 12 mesi).
La storia d’amore per una pesc… per
un uomo più grande, catapulta il giovane e vivace Elio nell’età
adulta, nella voracità del desiderio*, nel dolore che spesso la
passione travolgente e poibita porta con sé. E la delicatezza di
Guadagnino nell’inquadrare questi due ragazzi bellissimi,
Timothée Chalamet e Armie
Hammer, insieme alla preziosa sceneggiatura (premio Oscar)
di James Ivory, ne fanno sicuramente uno dei
migliori momenti di cinema dell’anno.
Cerchiamo sempre di proteggerci, di
proteggere in nostro cuore dalle emozioni troppo forti, ma se non
ci buttiamo non riusciremo mai a “sentire” davvero; lo impara Elio,
glielo spiega suo padre, lo capisce lo spettatore. Alla fine, come
Elio, siamo travolti, scossi nel profondo, fino a quel punto
segreto che si trova in fondo, in mezzo alle viscere.
*(Come si legge nel magnifico
libro di Aciman, da cui è tratto il film: Chi ha detto che
anima e corpo si incontrano nella ghiandola pineale è un cretino. È
il buco del culo, stupido!)
Il filo nascosto di Paul Thomas
Anderson
Nessuna delle meraviglie
che si sono dette sul film di Paul Thomas Anderson
è sufficiente. Il filo
nascosto è un capolavoro diretto da uno dei più grandi
registi viventi e interpretato da uno dei più grandi attori viventi
(forse in pensione), Daniel Day-Lewis.
Elegante e delicato, come i tessuti
che il protagonista utilizza per creare i suoi abiti, il film è un
fulgido esempio di arte cinematografica, che nella sua perfezione
sa essere spietatamente bello, non lascia scampo. Una storia
d’amore di un uomo per se stesso, prima, e una storia d’amore di
una donna per ciò che ama.
Il filo nascosto è
una feroce, terrificante rappresentazione dell’egoismo, nella sua
forma sublimata. Un monito, come ha tentato di farci capire anche
Sofia Coppola ne L’inganno, a
fare attenzione a ciò che mangiamo.
Tonya di Craig Gillespie
Film sportivo, film
biografico, film sul sogno americano infranto, film aspramente
critico verso i media, racconto di un fatto di cronaca. Tonya sarà ricordato
principalmente per la sua straordinaria protagonista,
Margot Robbie, che con uno sforzo
incredibile riesce a farci dimenticare quanto è bella, prendendoci
per le spalle, scrollandoci forte e dicendoci: “Guarda quanto sono
brava!”.
Il film di Gillespie non è però
soltanto la sua protagonista, è un film dal tono mutevole, che si
sposta con agilità dalla commedia nera fino ad assumere i tratti di
un heist movie sbilenco, fondandosi su una scrittura
serrata e un montaggio perfetto. La vicenda sportiva e personale di
Tonya Harding è il cuore del film, ma le sue
arterie lasciano circolare il sangue in moltissime direzioni, e
quel sorriso strappato dalle lacrime, sotto al trucco pesante da
competizione e lo sguardo quasi in macchina di Tonya/Margot, chiama
in causa lo spettatore. La amerete? La odierete?
Il film ci spiega proprio questo.
Le persone, gli spettatori, l’opinione pubblica vuole qualcuno
da amare, vuole qualcuno da odiare, e vuole che sia semplice
farlo.
La terra dell’abbastanza dei
Fratelli D’Innocenzo
Seconda delle tre opere
prime e secondo dei titoli italiani in classifica, La terra
dell’abbastanza è la vera e propria sorpresa dell’anno
nel panorama cinematografico nostrano, un po’ come lo è stato
A Ciambra di Jonas Carpignano
nella passata stagione.
Apprezzatissimo anche all’estero,
il film dei giovani D’Innocenzo racconta di Mirko
e Manolo, che, lentamente, trascinandosi come un pomeriggio estivo,
precipitano, convinti invece di essere sul punto di decollare; si
accontentano di quell’abbastanza che, di fronte al niente, diventa
tantissimo, non importa quale sia il prezzo. E alla fine si
rivelano carenti della cattiveria sufficiente a rimanere a galla in
quel mondo.
Con uno sguardo affettuoso e senza
giudizio, i fratelli D’Innocenzo accarezzano i due
protagonisti, accompagnandoli nella loro parabola discendente,
tragica.
BlacKkKlansman di Spike Lee
Solo i grandi registi sono
capaci di coniugare una posizione politica forte con una storia di
grande intrattenimento e BlacKkKlansman segna il
ritorno in grande stile di uno di questi: Spike
Lee.
Il regista di Fa la cosa
giusta parla di razzismo, prendendo in giro con gusto e
intelligenza i razzisti stessi, in particolare quelli degli anni
Settanta, sostenitori e membri del Ku Klux Klan, che nel film
suonano spaventosamente uguali a quelli di adesso. Li prende in
giro, li sbeffeggia, con una scrittura intelligente, tagliente,
comica e realistica, ma non perde mai di vista la realtà.
I razzisti, di ogni colore, sono
dei cretini da isolare, ma, con una mossa abilissima, Lee ci
ricorda che fanno ancora tanta paura, oggi più che mai.
Un affare di famiglia di Hirokazu
Kore-eda
Da questo momento in poi
siamo dalle parti dei titoli impeccabili, insindacabili direi. Il
film che ha conquistato il cuore della giuria del Festival
di Cannes 2018 (Palma d’Oro) ha conquistato anche il mio
duro e peloso cuore.
Come è ricorrente nelle sue storie,
Hirokazu Kore-eda affronta il tema dei legami
familiari, lo fa con attenzione, delicatezza, poesia, ma anche
tanta consapevolezza. Vita quotidiana di anime sole che si
sostengono con l’affetto reciproco. Il film racconta della bellezza
dello scegliersi, della grandiosa emozione del trovarsi e della
forza necessaria a rimanere insieme, contro ogni difficoltà, contro
il destino che spesso presenta un conto molto salato.
Un affare di
famiglia, sembra ricordarci Kore-eda, non rimane
sempre “di famiglia”, può diventare di Stato, di legge, quella che
non vede oltre il suo naso e segue soltanto le regole, dove
legalità e giustizia si infrangono violentemente l’una contro
l’altra. Imperdibile.
Girl di Lukas Dhont
Terza e ultima opera prima
in classifica, colpo di fulmine cannense che per fortuna abbiamo
visto anche nelle nostre sale. Girl
racconta la storia di una ragazza magnifica, Lara, sedici anni,
ballerina di danza classica e un corpo da uomo.
Dhont racconta, forse per la prima
volta nella storia del cinema, la transessualità con un occhio
“interno”. Non è il mondo intorno a Lara a dover scendere a patti
con il suo desiderio di cambiare sesso, né tantomeno lei,
determinata più che mai. È la sua fretta, la sua stessa
determinazione, la sua esigenza viscerale di scappare da quel corpo
che non è suo e che nemmeno riesce a guardare allo specchio, in un
periodo della vita, l’adolescenza, che è già difficile per una
persona che vive bene con i propri organi genitali. E la
delicatezza con cui il regista racconto tutto cattura, intenerisce,
fa urlare con i pugni chiusi: “Aiutatela!”. Girl è
un messaggio di dolore, di speranza, di umanità, di grande passione
e determinazione.
E il protagonista, Victor
Polster, anche lui alla sua prima interpretazione sul
grande schermo, è da togliere il fiato.
Dogman di Matteo Garrone
Rappresentante
dell’Italia alla selezione per la nomination al Miglior
Film Straniero agli Oscar 2019*, Dogman è una specie di
ritorno alle origini per il regista de
L’Imbalsamatore, che torna in quei luoghi con una
storia di solitudine e desiderio di accettazione, una storia
crudele, ma che nelle sue mani assume i contorni della fiaba.
Parte dalla vicenda del “canaro”,
sbarca su lidi completamente estranei al fatto di cronaca: Garrone
trasfigura la realtà e racconta una storia di supremazia e
sudditanza, di dolcezza e desiderio appartenenza in un non-luogo di
frontiera abbrutita. Il regista elimina tutto ciò che può, dal
colore, alla musica, alla collocazione geografica, consegnandoci il
ritratto di un uomo che si vuole fare eroe della sua comunità, ma
che viene lasciato solo.
Nella bruttezza di ogni elemento
del film, dalle case alle persone, spicca la dolcezza di Marcello
(Fonte), nonostante tutto, e il suo sorriso accennato, malinconico
nel finale del film, ha la potenza distruttiva che riesce ad avere
solo il grande cinema. Nero.
*Il film è stato eliminato alla
seconda selezione; con buona pace degli Oscar 2019, ce ne faremo
una ragione.
Roma di Alfonso Cuaron
Netflix sta uccidendo la sala, Netflix è un modo per
far vedere il cinema a tutti, Netflix ha rapito la nonna di
Thierry Fremont, Netflix vi avvelena il gatto se
andate al cinema a guardare un suo film. Ne abbiamo sentite di
tutti i colori, anche per “colpa” di Roma, l’ultimo film di
Alfonso Cuaron che ha vinto il Festival di Venezia
2018 e che, uscito in sala per tre giorni (in Italia), è
disponibile su Netflix, che lo ha distribuito.
Mettiamo da parte per un attimo
tutta la faccenda, pure interessante, della piattaforma streaming e
ci concentriamo soltanto sul film. L’opera di Cuaron, il messicano
già premio Oscar per Gravity, è il racconto di tre
“rotture”, quella della domestica Cleo, “sedotta e abbandonata”;
quella della padrona di casa, lasciata dal marito improvvisamente;
quella di un Paese, il Messico, che negli anni ’70 è stato teatro
di rivolte e violenza. In tutto questo, Cuaron riversa la sua vita,
i suo ricordi, la sua infanzia.
Tuttavia, la forza di
Roma (il quartiere di Città del Messico in cui è
ambientato il film) è quella di toccare ognuno di noi: tutti
rinasciamo dall’acqua con Cleo, tra sale, acqua e lacrime.
Cold War di Pawel Pawlikowski
La sua suorina,
Ida, aveva incantato tutto il mondo, anche
l’Academy Awards, e così tutti ne aspettavano il ritorno al cinema.
Con Cold
War, Pawel Pawlikowski fa un grande
regalo a tutti noi, sappiate accoglierlo, andate a vedere il suo
film!
L’amore di Zula e Wiktor, ostacolato dalla
Storia, non si lascia appannare dal tempo, così come non si
affievolisce la potenza del bianco e nero, la bellezza di lei,
l’eleganza di lui, e il sentimento forte che pian piano sono gli
stessi spettatori a provare per i protagonisti. Tutto scorre,
stratificando i protagonisti, cambiandoli, senza mai intaccare il
loro desiderio, il loro amore.
Pawlikowski scrive una poesia e la trasforma in
cinema.
In occasione dell’uscita al cinema,
oggi, di San Andreas, disaster movie con
Dwayne Johnson, ecco i film che hanno fatto la
storia del cinema di genere:
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In seguito ad un terremoto di
Magnitudo 9, in California, scatenato dal risveglio della
famigerata faglia di Sant’Andrea, un pilota di elicotteri
(Johnson), specializzato in ricerca e salvataggio, insieme alla ex
moglie, intraprenderà un viaggio da Los Angeles a San Francisco,
per cercare di trarre in salvo la loro unica figlia. Proprio quando
penseranno di essersi lasciati il peggio alle spalle… capiranno che
il peggio è solo l’inizio.
In San
Andreas ci sono anche Carla Gugino
(“Una Notte Al Museo”, la serie TV, “Entourage”),Alexandra
Daddario (“Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo”, la serie
TV, “True Detective”) ed Archie Panjabi (La serie
TV, “The Good Wife”), oltre a Hugo Johnstone-Burt
(la serie TV australiana, “Home and Away”) ed Art
Parkinson (la serie TV,“Game of Thrones”).
Anche quest’anno Venezia sarà bella
ma non ci vivremmo.
Sebbene ci piacciano il Festival e
la sua magica atmosfera – soprattutto la sera quando si alza la
marea e il Lido comincia a puzzà de pesce che manco una discarica –
dopo i nostri bravi dieci giorni di isolamento dedicati alla
Mostra, ce ne vorremo sicuramente tornà a casa e alle nostre vite,
dato che ce le abbiamo. In quei dieci giorni, però, saremo sempre
presenti sul blog di Cinefilos che ormai è diventata una
piacevolissima tradizione, supportata e consolidata dai giudizi
entusiastici di endorser e influencer di altissimo livello e
totalmente super partes, tra cui noi, il sito che ci pubblica, i
nostri fidanzati e Nonna Papera che, si sa, ne capisce di torte e
dunque anche di cinema, incontrovertibilmente. Per il resto abbiamo
deciso di dedicare la nuova grafica a
Dunkirk, mica tanto per il film di Nolan
– tanto ancora non ne possiamo parlare e quando sarà scaduto
l’embargo ci saremo rotti il cazzo e parleremo di altro, tipo della
versione porno di Spider-Man: Homecoming, che nemmeno deve
modificare troppo il titolo – ma perché Dunkirk altrimenti
conosciuta come Dunkerque, la città portuale tra
la Francia e il Belgio dove ebbe luogo l’epica evacuazione
navale su larga scala delle Forze Alleate assediate dai
crucchi cattivi, è un po’ come il Lido. Pure quella è un posto
bello, con le sue bianche spiagge e le onde impetuose che si
infrangono sul bagnasciuga, ma non ci vivremmo, che è un modo
carino per dire quello che ne riportò Catherine
Deneuve un paio di anni fa quando ci girò un film che poi
andò a Cannes. Ovvero, che Dunkerque era un posto demmerda, e
giusto un’evacuazione, ci potevano fare. Non che il film in
questione fosse molto meglio, eh, ma tralasciamo. Era La Tête
haute, per la cronaca. Ve lo eravate scordati? Tranquilli,
anche lei.
Dunkirk oggi
Per il resto di migliorarci non ce
ne sbatte una sega, siamo già i migliori di sempre, perché
quest’anno tutto è il migliore di sempre: “Il miglior Spider-Man di
sempre”, “Il miglior Nolan di sempre”. Anche i ristoranti del Lido
ci daranno “Il miglior servizio di sempre”. Pure perché fà più
schifo de quello degli altri anni è difficile. Sempre massima
fiducia invece in Raucone e nella sua squadra – perché sì, sticazzi
delle gerarchie, per noi Emanuele Rauco è il capo
e Venezia la costruisce tutta lui da solo nel suo castello alla
Giudecca come Edward Mani di Forbice scolpiva
statue di ghiaccio – per la selezione dei film. Che si
preannunciano già leggeri e allegrotti come del resto è
immaginabile in un Festival che l’anno scorso ha aperto con un
musical: c’è un film di cannibali, uno ambientato in un carcere
dove si compiono inusitati atti di violenza, un documentario sugli
esorcismi (girato da William Friedkin, quello de
L’Esorcista, che amorevole rimando) quindi già ci
aspettiamo vomito, sangue e merda a palate. Che è quello che tutti,
in fondo, vogliamo, secondariamente solo al Vero Amore.
Quindi non cambiamo di una virgola:
il tema e il tono del blog restano gli stessi degli scorsi anni:
perculare un po’ i film perculabili, ed essere onesti su quelli che
ci danno un brivido (buttalo via di sti tempi), anche se dipende
dal brivido eh, non vi promettiamo niente. Anche andare a fare pipì
dà i brividi, a volte. Ancora una volta il nostro spazio virtuale
avrà tanti ospiti assolutamente sconosciuti e a volte anche
inventati, qualche foto cazzona e tutte le verità scomode come i
letti sui quali dormiamo scomodamente, i cessi in stato di
abbandono in cui scomodamente ci avventuriamo, le polente sfatte
che addentiamo di corsa tra una proiezione e l’altra, digerendo
scomodamente seduti sul nostro trespolo da sala stampa, e cose
così. Come sempre, faremo ride, ma nel nostro caso è un merito.
L’edizione di quest’anno è dedicata all’attacco dei droni, e non ci
sono paragoni. Oggi per voi questa cosa non ha molto senso, ma col
tempo, capirete. Vi promettiamo saghe epiche con effetti
speciali, racconti benedetti da Nolan – e senza embargo – e come
sempre omaggi al grande cinema necessario. Marinelli interpreterà
sicuramente qualcuno, statene certi. Magari il ristoratore vegano
del Lido che si compra due banane così una se la magna. Sarà un
blog di formazione, alla fine i protagonisti impareranno qualcosa.
Ma se la dimenticheranno, per non distanziarsi dal pubblico che è
naturalmente composto da capre.
il Lido
Vi siete sentiti offesi? Bene.
Significa che stiamo diventando delle blogstar e dei veri
influencer, per i quali, è risaputo, la strategia migliore per
conquistare lettori è insultare il proprio pubblico.
Ci vediamo al Lido, sacchi di
mucillaggine. Nel frattempo ricordatevi che noi abbiamo visto
Dunkirk e voi ancora no.
Se le azioni parlano più delle
parole, allora forse gli action movie sono i capolavori
di cui abbiamo bisogno. I film d’azione possono essere
un’ispirazione per la vita reale, ma sono anche, prima di tutto
cinema di intrattenimento. Ecco 10 dei migliori action movie da
vedere degli ultimi dieci anni.
Iron Man – 2008
Si riesce a malapena a credere che
Iron Man sia uscito 10 anni fa. Il prologo dell’universo Marvel ha sconvolto il pubblico con
la sua pura imponenza e ha dato il via a un franchise che avrebbe
messo in scena 20 film d’azione nel decennio successivo. La gente
ama questi film per l’azione e i personaggi simpatici. Iron Man ha
riavviato la carriera di attore di Robert Downey Jr. e ha mostrato un lato
inedito della grande star Gwyneth Paltrow in un’avventura
esplosiva.
Taken – La Vendetta – 2008
“Ti troverò, ti ucciderò.” Liam
Neeson è stato nominato agli Oscar per Schindler’s
List ma a questo punto della sua ricca carriera, i film
d’azione sono il contesto in cui riesce meglio ad esprimersi. Taken
è il film che sostanzialmente ha riavviato il genere dei film di
rapimento e ha dato a molti americani qualcosa su cui riflettere
prima di viaggiare all’estero. Con un incasso di oltre 226 milioni
di dollari al botteghino, Taken ricorda agli spettatori quanto si è
disposti ad andare oltre le regole per la propria famiglia.
The Hurt Locker – 2008
Vincitore del premio come miglior
film agli Academy Awards, questo film segue una squadra di soldati
americani nella guerra in Iraq. Grintoso e oscuro, è stato girato
in Medio Oriente, cosa che aggiunge realismo del film. Come
personaggio principale, Jeremy Renner semina bombe
e anche nei nostri cuori. Con una sequenza da cecchino fantastica
alla fine, The Hurt Locker è un film che tiene lo
spettatore sul bordo della poltrona, come la maggior parte dei film
di guerra, e vicino a una scatola di fazzoletti. La regista del
film, Kathryn Bigelow, è diventata la prima donna
a vincere l’Oscar per il miglior regia e il film è diventato il
primo diretto da una donna a vincere il premio come miglior
film.
I Mercenari – 2010
Con un cast come questo, I
Mercenari è l’omaggio perfetto ai film d’azione degli anni
’80 e ’90. Con personaggi del calibro di Sylvester
Stallone, Jet Li, Steve Austin, Bruce Willis, Arnold
Schwarzenegger, Mickey Rourke e altri, questo film è stato
creato per il pubblico giovane e vecchio. Pensato originariamente
per essere un film unico, la pellicola ha ispirato due sequel con
un quarto film in arrivo.
13 Assassins – 2010
Le sequenze di combattimento in
13 Assassins sono incredibili. Con un cast e una
sceneggiatura tutto giapponese, la storia segue 12 samurai e un
cacciatore che vengono ingaggiati per abbattere un nuovo leader.
Prima che arrivino a lui, devono passare attraverso centinaia di
suoi leali soldati. I film di arti marziali ben eseguiti ci
ricordano spesso che l’azione è arte e 13
Assassins non fa eccezione. Con combattimenti con la
spada, corpo a corpo, esplosivi, puzzle e altro, il film è pieno
zeppo della pura e semplice meraviglia che ci fa amare i film
d’azione.
Fast and Furious 7 – 2015
Canto del cigno di Paul
Walker, questo film incarna il franchise e preme il pedale
del gas perpendicolare al terreno. Il film riporta tutto il cast
originale, tra cui Michelle Rodriguez, Dwayne Johnson, Vin
Diesel e Kurt Russell. Il film presenta
una scena di addio a Paul Walker, un vero tributo
all’amata star del franchise. Un impressionante elenco di veicoli e
acrobazie action che includono una macchina caduta da un aereo, un
autobus che scende da una scogliera e una rapina dimostrano che
quasi tutto è possibile con le auto giuste. La serie gode ancora di
ottima salute.
Creed – 2015
Mentre Rocky VI non
ha soddisfatto a pieno il pubblico, Creed ci ha
dato il massimo. Sylvester Stallone è tornato nei
panni di Rocky, e sta allenando il figlio del suo vecchio
avversario, Adonis, interpretato da Michael B.
Jordan. Rocky fa fronte all’invecchiamento mentre Adonis è
alle prese con ciò che significa essere il figlio di Apollo
Creed. Emblematico del nostro tempo, Creed è un esempio
straziante di lotta millenaria con l’identità e il raggiungimento
della maggiore età mentre la nuova generazione lotta per passare il
testimone. Le sequenze di allenamento sono lì, l’azione è lì, la
colonna sonora, la storia d’amore, e tutto il resto del pubblico ha
amato lo splendore del Rocky originale.
Edge of Tomorrow – 2010
Una lista dei migliori film d’azione
sarebbe completa senza Tom
Cruise? In poche parole, Edge of
Tomorrow è Armageddon che incontra
Il Giorno della Marmotta. Tom Cruise interpreta un
soldato che si sveglia lo stesso giorno ogni volta che muore.
Presto, apprende che gli alieni contro cui la Terra sta combattendo
hanno la stessa abilità. Giorno dopo giorno, Cruise impara di più
sul combattimento, gli alieni e se stesso. L’unico film d’azione
che non è un reboot o parte di un franchise in questa lista, mentre
un sequel è in lavorazione.
Il Cavaliere Oscuro – 2008
È strano guardarci indietro e
ricordare che Il Cavaliere Oscuro e Iron
Man sono usciti a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro.
La trilogia di Nolan sembra un esempio irraggiungibile di film di
genere, action e cinecomic. Che sia la regia di Nolan, l’uso
rivoluzionario nel film delle telecamere IMAX o le prestazioni di
Heath Ledger, chiunque può rimanere abbagliato dal
film. La pellicola ha ispirato il movimento di rinnovamento di
Hollywood, spinta che non si è ancora esaurita. Il film ha anche un
peso mitologico in quanto la performance di Ledger non è solo
iconica, ma anche purtroppo l’ultima. È raro che un sequel sia
migliore del suo predecessore.
Mad Max: Fury Road – 2015
Quando si tratta di film d’azione,
il pubblico vuole tutto. Tom Hardy e
Charlize Theron sono l’unico duo con
cui chiunque vorrebbe mai girare quando l’America diventa un
gigantesco deserto. Mad Max: Fury Road non offre
solo tutto, ma lo fa in modo impeccabile. Distopia, un inseguimento
in macchina di 45 minuti, battaglia, guerra, rapimento, rapina,
fuga di prigionieri, criminali malati, tradimento, vendetta,
trionfo; Fury Road lascia poche caselle deselezionate. Una
confezione che pochi film del suo genere possono o addirittura
vogliono realizzare. Mentre la rappresentazione che il film offre
del futuro è triste, la sua qualità è impeccabile, tecnologicamente
e socialmente.
Empire Magazine
ha stilato la classifica dei 20 cattivi della
storia del cinema migliori di sempre. In base alle preferenze dei
propri lettori, la prestigiosa rivista inglese ha compilato una Top
20 in cui si contano: tre villain del franchise di Star
Wars; due villain del franchise de Il Signore
degli Anelli; due personaggi interpretati dal compianto
Alan Rickman; una sola donna; quattro
interpretazioni premiate con il premio Oscar; due cattivi da
cinecomics; ben 11 su 20 sono protagonisti di
franchise/saghe/trilogie; almeno due cattivi che non lo sono poi
tanti.
Senza ulteriore indugio, ecco la
classifica dei migliori 20 cattivi della storia
del cinema
Michael Myers
La serie di
Halloween (1978-2018) – Lo psicopatico serial killer con
seri problemi di famiglia. Il co-sceneggiatore e regista del primo
film del franchise ha trasformato una vecchia maschera di
William Shatner e alcuni abiti decisamente comuni nel costume di
uno dei più iconici killer della storia del cinema.
Michael non ha bisogno di molti
preamboli, presentazioni, o storie di origini per essere
minaccioso. Il suo effetto orrorifico è stato diluito nel tempo, a
causa delle sue molteplici apparizioni. Ma nella sua forma
originaria ancora oggi incute timore.
T-1000
Terminator: il Giorno del
Giudizio (1991) – Quando si è trattato di sostituire
l’imponente Arnold Schwarzenegger come villain della saga di
Terminator, dato che nel sequel del film il T-800 diventa buono,
James Cameron è riuscito a concepire una vera e
propria macchina da guerra: un organismo capace di trasformarsi
quasi in ogni cosa e ogni persona, in barba alle leggi della
fisica.
Robert Patrick è stato scelto per
interpretare il temibile predatore spingendo verso vette inedite il
senso di originalità in termini di successo. Il Terminator
di Schwarzenegger è rimasto nel cuore degli spettatori, ma
quello di Patrick è senza dubbio quello che fa più paura.
Freddy Krueger
La serie di
Nightmare (1984-2010) – Con il suo aspetto e la
filastrocca che lo annuncia (“One, two, Freddy’s coming for you…
Three, four, better lock your door…”), Freddy Krueger è sempre
stato uno spauracchio agghiacciante.
Nel 1985 però, con Nightmare 2 – La
Rivincita, il personaggio assume un carattere specifico; mentre
continua a tagliuzzare adolescenti in pigiama, il Freddy di Robert
Englund, sviluppa il senso dell’umorismo. Freddy si è evoluto in
una mascotte del genere, ma perdere i suoi spigoli non ha smorzato
il suo fascino.
Agente Smith
La trilogia di
Matrix (1999-2003) – Con quell’espressione perennemente
corrucciata, l’Agente Smith di Hugo Weaving è una forza senza
rimorso dedito soltanto a mantenere l’ordine. Naturalmente è solo
un’intelligenza artificiale che ha lo scopo di mantenere l’umanità
dormiente.
Tecnicamente, non dovrebbe nemmeno
disprezzarci, ma chiaramente i suoi file sono corrotti, come rivela
quel meraviglioso discorso “Odio questo posto” a Morpheus (Lawrence
Fishburne). Questa è la chiave dell’efficacia di Smith come
cattivo: non è solo l’epitome di un tirapiedi oppressivo, ma uno
che odia il suo lavoro.
Norman Bates
Psycho (1960) –
L’uomo dietro la donna dietro al coltello dietro alla tenda da
doccia più famosa della storia del cinema non è solo un cattivo.
Lui è il primo della sua specie: il primo serial killer umano della
storia del cinema. Nessuna fattezza di mostruosa disumanità,
soltanto un ragazzo che potrebbe essere chiunque, persino alla
fermata del bus. Qualcuno di cui non si sospetterebbe mai, “che non
farebbe del male a una mosca”.
Ormai il grande schermo è zeppo di
personaggi simili, di serial killer “comuni”, tuttavia nel 1960 gli
spettatori furono letteralmente terrorizzati da Norman Bates,
posseduto dal fantasma della madre impagliata. Il film ha
effettivamente ridefinito lo stile e il concetto stesso di film
horror.
Palpatine
La saga di Star
Wars (1983-2005) – Quando lo incontriamo la prima volta è
semplicemente l’Imperatore, in Star Wars: Il Ritorno dello Jedi,
con il volto rovinato e la voce gracchiante, che compare nelle sue
vesti nere come la sua anima. Anche se interpretato con un
grintoso piacere dallo scozzese Ian McDiarmid, il capo di Darth
Vader era appena tridimensionale.
Nella trilogia prequel, invece,
abbiamo conosciuto proprio Sheev Palpatine, il Signore dei Sith, e
abbiamo apprezzato il suo subdolo modo di manipolare. Anche se i
film non sono piaciuti a tutti, Palpatine è senza dubbio uno dei
migliori elementi della trilogia prequel, un villain disturbante e
realistico.
Lo Sceriffo di Nottingham
Robin Hood: il Principe dei
Ladri (1991) – Alan Rickman è l’unico attore che compare
due volte nella Top 20 dei migliori cattivi del cinema. Il
compianto attore era un interprete magistrale e prediligeva proprio
i ruoli da cattivo. La leggenda narra che l’attore rifiutò il ruolo
più di una volta, fino a che non gli venne concesso di fare tutto
ciò che desiderava con la parte, persino rubare lo show all’eroe
buono della storia, Kevin Costner.
Ogni sogghigno, ogni sguardo, ogni
gesto di esasperazione è una gioia da vedere. Che stia cancellando
il Natale o scavando il cuore con un cucchiaio, la cattiveria della
pantomima per la folla di Rickman è decisamente eroica.
Infermiera Ratched
Qualcuno volò sul nido del
cuculo (1975) – Il più freddo dei cuori, il più severo
degli sguardi, il più burocratizzato dei personaggi. L’infermiera
Mildred Ratched è molto di più che il capo dell’amministrazione
all’ospedale psichiatrico. Mildred governa il reparto con un
terrificante ma quieto pugno di ferro, servendosi di
atteggiamenti passivo-aggressivi per spezzare gli spiriti dei
malati di mente, in modo efficiente ed efficace.
Non c’è da meravigliarsi se il
prolifico produttore Ryan Murphy ha deciso, scavalcando il
protagonista interpretato da Jack Nicholson, di dedicare
all’infermiera Ratched una serie spin off prodotta da Netflix.
Sauron
La trilogia de Il Signore
degli Anelli e de Lo Hobbit (2001-2014) – “Un grande
occhio, senza palpebra, avvolto nelle fiamme”. La descrizione
dell’Oscuro Signore di Mordor è ottima su carta, e Peter Jackson è
riuscito a restituirla perfettamente anche al cinema. Questa
rappresentazione ha reso Sauron capace di fare cose inimmaginabili,
spostare armate di mostri e orchi, comandare intere legioni, solo
con un solo bulbo oculare.
Pur non avendo più una forma
corporea il suo influsso è fortissimo, lo sa bene Frodo che ha
portato per molto tempo il suo Anello e che proprio attraverso
l’Anello è soggiocato a lui.
Gollum
La trilogia de Il Signore
degli Anelli e de Lo Hobbit (2001-2014) – Mentre Sauron è
il cattivone per eccellenza della Terra di Mezzo, non è la sola
entità malvagia, e Gollum in particolare può essere visto sia come
un personaggio con cui entrare in sintonia che un cattivo. Sauron
era cattivo all’origine, mentre per Gollum la storia è diversa,
poiché la sua natura è stata manipolata e avvelenata dall’Anello e
quindi dal male, da Sauron stesso.
Ogni volta che la sua mente viene
in contatto con l’Anello, il suo unico istinto è uccidere per
possederlo. Non è un villain vero e proprio, tuttavia, per quanto
si possa effettivamente provare pena per lui, non ci si potrà mai
fidare.
Xenomorfo
La serie di Alien
(1979-2017) – Quando Dan O’Bannon e Ronald Shusett scrissero
la sceneggiatura di Star Beast, non avevano idea che stavano
creando uno dei franchise più famosi della storia del cinema.
Inaugurato da Ridley Scott e nutrito da James Cameron, lo
Xenomorfo è diventato uno dei peggiori incubi cinematografici della
storia.
Secondo Ash, l’androide
interpretato da Ian Holm,è: “L’organismo perfetto. La sua
perfezione strutturale è pari solo alla sua ostilità (…) Un
superstite… Non offuscato da coscienza, rimorsi, o illusioni di
moralità.”
Voldemort
La serie di Harry
Potter (2001-2011) – Anche se qualcuno pensa che il nome
del personaggio sia stato ispirato da un personaggio di Edgar
Allan Poe, J.K. Rowling ha spiegato che il nome deriva dal francese
e significa “il volo della morte”. La scrittrice voleva un nome che
evocasse potenza ed esotismo: Voldemort è esotico nella forma, un
uomo mezzo serpente, a sangue freddo e senza naso; è potente in
quanto leader della magia oscura, può volare senza scopa. Qualunque
sia il significato del suo nome, c’è un motivo se tutti hanno paura
a pronunciarlo.
Anton Chigurh
Non è un paese per
vecchi (2007) – Quando Javier Bardem accettò l’Oscar per
il ruolo nel film dei fratelli Coen, ringraziò i registi “per
avergli regalato il peggior taglio di capelli della storia”. Pur
non essendo mai stato l’unico cattivo interpretato dall’attore,
Anton Chigurh mantiene un primato di espressività malevola, con i
suoi occhi semi chiusi e il suo sguardo assente difficilmente
raggiungibile.
Il suo essere crudele e
inarrestabile lo mette sullo stesso piano di temibili personaggi
che abbiamo visto in questa classifica, e, anche se è difficile da
credere, resta umano.
Kylo Ren
Star Wars: Il Risveglio
della Forza, Star Wars: Gli Ultimi Jedi (2015-2017) –
Apparire come il villain di una saga che ha già visto esordire
Darth Vader e Palpatine, entrambi trai migliori 20 cattivi
della storia del cinema, deve per forza mettere un po’ di ansia da
prestazione. Ma Kylo Ren, così ben interpretato da Adam Driver, è
diventato molto amato e si è rivelato molto più complicato di
quanto si potesse immaginare.
In due film il suo personaggio si è
evoluto ed è diventato un sanguinario rivoluzionario pronto a fare
di tutto per raggiungere il suo scopo. Con tutto ciò che di cattivo
è riuscito a fare Darth Vader, alla fine ha scelto di salvare suo
figlio, mentre Kylo ha assassinato a sangue freddo suo padre.
Hans Landa
Bastardi senza
gloria (2009) – I nazisti del grande schermo lasciano
sempre il segno, che siano psicopatici (Schindler’s List),
deformi (I predatori dell’Arca Perduta), cartooneschi
(IL Grande Dittatore) o tutto insieme (Captain
America: Il Primo Vendicatore). Ma il colonnello delle SS Hans
Landa è un personaggio completamente diverso: verboso,
culturalmente preparato, poliglotta, innamorato dello strudel.
Lui è certamente uno psicopatico ma
anche affascinante, il che lo rende ancora più disturbante. Ha
trovato un Oscar e un interprete ideale in Christoph Waltz,
perfetto per le battute scritte da Tarantino.
Hannibal Lecter
Il Silenzio degli
Innocenti (1991), Hannibal (2000) e
Red Dragon (2002) – Sia Brian Cox che Mads
Mikkelsen hanno dato grandi interpretazioni del personaggio di
Robert Harris, ma è innegabile che il podio spetti a Anthony
Hopkins, che ha interpretato il cannibale nella trilogia
cinematografica.
Fissando la Starling di Jodie
Foster attraverso il vetro, l’ha spogliata dei suoi strati con
parole pronunciate gentilmente. Gli orribili atti di Lecter sono
più impliciti di quanto mostrato, ma la sua lingua si rivela
violenta come la lama o il proiettile. Abbastanza diluito da
Hannibal di Ridley Scott e Red Dragon di Brett Ratner, Lecter
rimane ancora un nemico accattivante.
Hans Gruber
Trappola di
cristallo (1988) – “Conterò fino a tre, al quattro non
arriverò”. La migliore combinazione tra volto e voce, Alan Rickman
ha creato qualcosa di molto speciale con Hans Gruber. Un
cattivo colto e connivente capace di cambiare la situazione anche
quando il suo piano originale era stato compromesso da un
poliziotto NYPD fastidioso John McClane di Bruce Willis.
Contribuisce alla sua memorabilità
il fatto che gli sceneggiatori del film gli abbiano dato uno dei
dialoghi meglio scritti del cinema. La sua interpretazione è
precisa, grazie anche al suo allenamento teatrale dando più peso a
tutto ciò che dice Hans. E tutti i grandi cattivi hanno bisogno di
una nobile sconfitta; pochi riescono a cadere come Gruber.
Loki
Trilogia di Thor e The
Avengers (2011-2017) – Persino nel Marvel Cinematic Universe, pieno di
eroi indimenticabili, c’è spazio per un villain da manuale, e
questo posto è occupato da Loki, magnificamente interpretato da Tom
Hiddleston. Cattivo originale in Thor, aiutante malvagio in The
Dark World e minaccia suprema in The Avengers, ha trovato il suo
modo di fare l’eroe in Ragnarok.
Simpatico e tutto sommato una
gradevole canaglia, potrebbe trovare in Avengers: Infinity War la definizione
del suo destino: vero cattivo che aiuta Thanos o eroe redento?
Joker
Batman (1966),
Batman (1989), Il Cavaliere
Oscuro (2008) – Dalla sua origine di maniaco nei fumetti,
alla lettura camp di Cesar Romero, il Joker è sempre stata una
figura simpatica, basta pensare all’interpretazione vocale di Mark
Hamill. Tim Burton e Jack Nicholson hanno rintracciato le
prime ombre del personaggio nel ’89, ma non è difficile incoronare
Heath Ledger e il suo Joker come la perfetta incarnazione
cinematografica del personaggio.
Il Joker di Heath Ledger è di una
terribile bellezza, un uomo che farebbe di tutto per raggiungere i
suoi scopi e che, parafrasando le parole dell’Alfred di Michael
Caine, vuole solo vedere il mondo bruciare.
Darth Vader
La trilogia
originale di Star Wars (1977-1983), Star Wars:
Episodio III – La vendetta dei Sith (2005), Rogue
One (2016) – Ecco il villain che la maggior parte dei
lettori di Empire Magazine hanno votato come il più amato trai
migliori 20 cattivi del cinema. Spesso Darth Vader appare in cima a
questo tipo di lista, pur non essendo un villain vero e proprio.
Certo il racconto della sua giovinezza non ha alimentato il suo
mito di cattiveria, ma non ha intaccato le sue gesta temibili che
hanno portato alla distruzione di Alderan.
Un bilanciato miscuglio di
cattiveria e sofferenza, la storia di Vader è protagonista di un
grande colpo di scena e di una bellissima redenzione. Con
l’imponente presenza di David Prowse e la voce di James Earl
Jones, Vader è inquietante in ogni sua apparizione. Anche il suo
costume non è affatto adatto a tutti, e contribuisce a conferirgli
imponenza.
Ad inizio anno si tirano le
somme di quello precedente, e anche nell’ambito del cinema si parla
di classifiche e Top, rivolgendo indietro lo sguardo alla
stagione cinematografica appena passata.
Vi sono attori divenuti vere e
proprie icone del cinema d’azione, che dagli anni Ottanta ad oggi
hanno contribuito ad impreziosire il genere con i loro film. Nel
2010, tutti questi hanno avuto modo di riunirsi in I
mercenari – The Expendables (qui la recensione),
scritto, diretto e interpretato da Sylvester
Stallone. Il celebre protagonista di film come
Rambo e
Rocky ha così dato vita ad un vero e proprio evento
cinematografico, capace di attirare generazioni e generazioni di
spettatori cresciuti con questo genere cinematografico e i suoi
indimenticabili protagonisti. Il cast riunisce infatti attori come
Arnold
Schwarzenegger, interprete di Terminator,
Bruce
Willis, interprete di Die Hard, e Jason
Statham, noto per più recenti film d’azione.
L’idea per il film nacque dallo
sceneggiatore Dave Callaham, che sottopose poi il
progetto a Stallone. Questi era intenzionato a realizzare un vero e
proprio ensemble d’azione, e decise di curare il titolo sotto più
punti di vista, facendolo diventare un vero e proprio omaggio al
genere reso grande da lui e i suoi amici e colleghi. Data la grande
presenza di azione nel film, Stallone dichiarò che si trattava del
progetto più difficile della sua carriera, e che molte situazioni
ebbero bisogno di grande preparazione affinché risultassero come
previsto. Il film riuscì infine ad arrivare in sala, suscitando
critiche contrastanti, dove però si elogiava il grande
intrattenimento messo in scena.
Costato 80 milioni di dollari, il
film riuscì a guadagnarne oltre 274 in tutto il mondo. Tale grande
successo, basato in particolare sull’affetto degli spettatori verso
gli attori protagonisti, spinse i produttori e lo stesso Stallone a
realizzare dei sequel, ai quali si sono aggiunti nuovi celebri
attori e dove è stata garantita l’azione e la violenza che hanno
contraddistinto il primo capitolo. Numerose sono le curiosità
legate a tale titolo, da quelle relative al cast a dove trovare e
vedere il film in streaming. Proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire tutto ciò e anche molto altro.
I mercenari: la trama del
film
Protagonisti del film sono il gruppo
di mercenari noti come Expendables, i quali svolgendo tale mestiere
vivono nell’ombra, agendo lì dove altri falliscono. Come suggerisce
anche il loro nome, questi sono coloro che possono essere
sacrificati. Si tratta di agenti che uccidono su commissione della
CIA e che vengono inviati ad operare in situazioni ad alto rischio
di morte. La squadra è capitanata da Barney Ross,
e al suo interno vi sono alcuni dei più abili combattenti del
mondo. Questi sono Lee Christmas, il reduce
Yin Yang, l’esperto d’armi Hale
Ceaser e l’appassionato di esplosivi Toll
Road. Inviati a salvare un membro della CIA preso in
ostaggio, questi offre poi al gruppo una nuova missione.
Si tratta di rovesciare il dittatore
dell’isola di Vilena, un piccolo stato nel golfo del Messico, i cui
traffici illeciti non fanno che deturpare la vita del luogo. Giunti
sul luogo, i mercenari scoprono però che qualcuno ha già tolto il
potere dalle mani del dittatore Garza. Si tratta
di James Munroe, ex agente federale ora corrotto.
La missione sembra dunque saltare, ma una vecchia conoscenza di
Ross, il cui nome è Tool, lo convincerà a rimanere sull’isola per
cercare di ristabilire l’ordine. Mentre architettano un piano per
portare a termine quanto stabilito, il gruppo scopre però che tra
di loro vi è un traditore, e che a causa di questo rischiano tutti
di andare in contro a morte certa. La missione più difficile per il
gruppo di Expendables ha così inizio.
I mercenari: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista del
film, Barney Ross, è dunque Sylvester Stallone, il
quale ebbe non pochi problemi a ricoprire tale parte. Date le
numerose scene e acrobazie d’azione, egli arrivò infatti a
riportare ben quattordici infortuni, tra cui una grave frattura al
collo che lo costrinse ad operarsi. Accanto a lui vi è poi
Jason Statham nei panni di Lee Christmas,
Jet Li in quelli di Yin Yang e
TerryCrews nel ruolo di Hale
Caesar. Vi è poi il celebre Dolph Lundgren, noto
per aver interpretato Ivan Drago in Rocky IV, che dà qui
volto a Gunnar Jensen, mercenario con problemi di droga e poco
incline al rispetto dell’autorità. Infine, Mickey
Rourke interpreta Tool, membro “in pensione” del
gruppo che tornerà a dare una mano ai colleghi. L’attore ha
dichiarato di aver accettato di partecipare al film per sdebitarsi
di un favore che Stallone gli fece anni prima.
Particolarmente celebre è anche il
cameo dell’attore Arnold Schwarzenegger, che
compare nei panni del capo di un gruppo di mercenari rivale di
quello di Ross. L’attore Bruce Willis è invece
l’agente della Cia Church, il quale ingaggia gli Expendables per la
rischiosa missione. Questi due attori accettarono di comparire a
titolo gratuito nel film, in quanto amici di vecchia data di
Stallone. Questo è anche il primo film che li vede recitare tutti e
tre insieme. Infine, nel film compaiono anche Eric
Roberts nei panni del corrotto James Munroe, il
wrestler Stone Cold Steve Austin nel ruolo di Dan
Payne e Giselle Itié, la quale interpreta Sandra,
donna che il gruppo di mercenari si troverà a dover salvare da
morte certa.
I mercenari: i sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
nel 2012 è stato portato al cinema il suo sequel diretto, I mercenari
2. Stallone ha per questo lasciato il posto di regista per
dedicarsi esclusivamente a riprendere il ruolo di Barney Ross. Il
film ha poi visto l’introduzione di nuovi celebri volti del cinema
d’azione, come Jean-Claude Van
Damme e Chuck Norris. Due anni dopo
esce poi il terzo film della serie, I mercenari
3, a cui si aggiungono ulteriori grandi icone del genere
action. Questi sono Antonio Banderas,
Kellan Lutz, Wesley Snipes,
Harrison
Ford e Mel
Gibson, il quale interpreta il ruolo dell’antagonista
principale. Stallone ha poi annunciato nel 2016 un quarto capitolo della
serie, che dovrebbe concludere la storia. Attualmente non si
hanno però novità sul suo sviluppo.
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. I
mercenari è infatti presente su Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes, Netflix, e Tim Vision. Per
poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un
abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo
sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in
programma in televisione per venerdì 4novembre alle ore 21:20 sul
canale Rai 4.
Ed eccolo qui, il super progetto
revival action I mercenari, messo in piedi da
Sylvester Stallone che tutti i fan di un certo
modo di fare cinema aspettavano come si aspetta un’oasi in un
deserto africano.
Le prime voci di questo progetto
vennero fuori dopo la distribuzione di “John
Rambo”, e man mano che il cast veniva annunciato di attore
in attore l’attesa tra i fan si è fatta spasmodica; in effetti a
livello strettamente mediatico le scelte del casting sono state
assolutamente azzeccate, andando a includere seppur solo in un
piccolo cameo addirittura l’attuale governatore della California
Arnold Schwarzeneggerin una
scena che peraltro è una delle più spassose del film.
Oltre all’ex culturista austriaco
sono presenti nel film: Jet Li,Sylvester Stallone,
Jason Statham, Dolph Lundgren, Terry Crews, Steve
Austin e Mickey Rourke nella squadra de i
mercenari, ruoli più o meno importanti li hanno poi:
Bruce Willis, Eric Roberts (una certezza nelle parti
da cattivo), David Zayas (famoso
per il serial Dexter) e la bella modella brasiliana
Giselle Itiè. Per vari motivi invece molte star non hanno potuto
parteciparvi tra cui l’inossidabile Jackie Chan, Kurt
Russel e Jean Claude Van Damme.
I mercenari, sacrificabili
eroi
Il battage pubblicitario è stato
enorme: Stallone era dappertutto negli ultimi mesi,
compresa una comparsata a Wall Street. Per non parlare di un
videogioco 8 bit sulla pellicola e la creazione di una delle
locandine più belle della storia del cinema. La storia ruota
intorno alle gesta di un gruppo de i mercenari (i
cosiddetti Expendables = I Sacrificabili)
capitanati da Barney Ross (Sylvester
Stallone) a cui viene chiesto da un agente CIA
che vuole vendicare la figlia uccisa chiamato Church (Bruce
Willis) di rovesciare un dittatore del Sud America
segretamente supportato da un ex agente della CIA.
Fondamentalmente i veri
protagonisti sono Stallone e Statham (ottima la sua prova) e agli altri
vengono lasciate apparizioni più o meno lunghe e più o meno
riuscite (buone quelle di Rourke, Swarzy e Lundgren
meno quella di altri tra cui Jet Li). Era infatti
poco credibile che tutti avessero lo stesso spazio nell’arco di
novanta minuti, ciò non toglie che la pellicola lasci aperte molte
vie percorribili per i due seguiti già in progettazione.
Come succede spesso nei film
action, la storia de I mercenari è solo
un pretesto per girare scene ad alto tasso adrenalinico e qui
veramente non si può chiedere di meglio; è tutto così roboante,
tamarro, esagerato che le parti semplicemente dialogate saranno un
decimo della durata totale.
Proprio a fronte di questo, il
punto debole della pellicola è fondamentalmente la storia; nessuno
si aspetta un documentario sui moti lunari o la scissione
dell’atomo ma è così dannatamente trita e ritrita anche nei suoi
sviluppi da ricalcare almeno qualche decina di film d’azione degli
anni ottanta. Rileggere un genere vecchio di trent’anni senza un
minimo di brio nella storia basandosi quasi esclusivamente sulle
scene vorticose e spettacolari ha i suoi rischi, principalmente
quello di non piacere a chi del genere action non è mai stato un
estimatore, se poi Stallone dichiara di avere cento bozze di
sceneggiatura, viene il dubbio su come fossero brutte le altre.
Sia chiaro che io adoro quel
genere, e per chi è cresciuto a pane e Commando sarà una gioia per
gli occhi e per le orecchie godersi gli ultimi 30 minuti di
pellicola, praticamente un combattimento esplosivo continuo e senza
esclusione di colpi (in cui Stallone ci ha pure rimesso una
vertebra cervicale durante una scena di lotta col wrestler “Stone
Cold” Steve Austin).
Come accennavo poco fa, la storia
non è particolarmente brillante, non sviluppando nessuna sottotrama
al di fuori di quella del coprotagonista Lee Christmas (Jason
Statham) alle prese con la sua ragazza (interpretata
dalla defunta quanto bellissima Brittany Murphy)
che tutto sommato spezza positivamente il ritmo dalla trama
principale. Per quanto riguardo il lato strettamente tecnico,
I mercenari, forte degli 82 milioni di dollari di
budget offre scene appassionanti e frenetiche frutto di un uso
sapiente della grafica computerizzata in 3D, su tutte l’attacco
dell’idrovolante al porto con Statham e Stallone che creano un casino “infuocato”.
In fondo è quello che volevano
tutti i fans e non importa se la sceneggiatura è claudicante, se
Jet Li dice frasi senza senso, se un gruppo di
cinquantenni suonati uccida un esercito intero, in fondo il
cinema è sognare e loro ci regalano questo, i sognatori quindi
apprezzeranno. E gli altri? Non hanno la capacità di sognare.
Il franchise de I
Mercenari potrebbe dar vista a una versione
femminile: Dutch Southern è stato infatti incaricato di
scrivere una nuova sceneggiatura dalla 1984 Private Defense
Contractors.
Katee Sackhoff è entrata a far
parte del cast della versione al femminile de I Mercenari, prodotta
dalla 1984 Private Defense Contractors su una sceneggiatura di
Dutch Southern.
Si tratta del secondo ingresso
ufficiale dopo quello di Gina Carano. La Sackhoff è nota
soprattutto per numerosi ruoli sul piccolo schermo, ma l’anno
prossimo sarà possibile vederla al cinema in Riddick con Vin
Diesel.
Dalla sua Pagina Facebook,
Sylvester Stallone annuncia che sta cominciando a
lavorare per I Mercenari
4, nuovo capitolo della saga testosteronica inaugurata
nel 2010. Ecco di seguito il video-annuncio:
Nel video che annuncia
I Mercenari
4, Stallone ha dichiarato: “Faremo del nostro
meglio, ma abbiamo degli spunti davvero buoni, e grandi idee. Penso
che tutti si aspettino qualcosa di diverso, e noi glielo
daremo.”
I mercenari – The
Expendables (The Expendables) è un film
del 2010 scritto, diretto ed interpretato da Sylvester
Stallone; nel cast, oltre al regista, vi sono molte stelle
del cinema d’azione anni ottanta, anni novanta e anni 2000, tra cui
Jason Statham, Dolph Lundgren, Jet Li, Mickey Rourke,
Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis.
Il film, sceneggiato da
Dave Callaham insieme allo stesso regista e
protagonista Stallone, è un tributo ad una serie di film d’azione
degli anni ottanta, novanta e duemila, oltre ad essere il primo
della saga.
Un sequel dal titolo I
mercenari 2 è uscito il 17 agosto 2012. Nel cast, oltre ai
precedenti attori, ci sono anche Jean-Claude Van Damme,
Chuck Norris, Scott Adkins, Liam Hemsworth e Novak
Đoković. La regia non è più affidata a Stallone, che
rimane però sceneggiatore, ma a Simon West.
Il 13 agosto 2012 il produttore
Avi Lerner dichiara di essere in contatto con
altre icone del cinema action per averli nel terzo capitolo; i nomi
più caldi furono quelli di Nicolas Cage, Wesley Snipes,
Clint Eastwood, Harrison Ford e Mickey
Rourke (già presente nel primo film). Prendono
definitivamente parte al film Mel Gibson, nel
ruolo dell’antagonista principale, Antonio Banderas, Kellan
Lutz, Glen Powell,
Wesley Snipes, Harrison Ford, Robert Davi e gli atleti
Ronda Rousey e Victor Ortiz.
A distanza di un anno da quando,
nel gennaio 2017, Sylvester
Stallone annunciò di essere in procinto di cominciare
a lavorare su I Mercenari
4 l’attore è tornato ad aggiornare i fan
annunciando che il quarto capitolo del franchise inaugurato nel
2010 potrebbe essere molto più vicino di quanto sembri.
L’annuncio arriva tramite un post
pubblicato sul profilo Twitter ufficiale di Sylvester
Stallone, accompagnato da un’immagine e una didascalia che
recita: “Proprio quando pensavi fosse sicuro uscire… loro
stanno tornando!”.
Un post condiviso da Sly Stallone
(@officialslystallone) in data: Gen 12, 2018 at 10:12 PST
I mercenari – The
Expendables (The Expendables) è un
film del 2010 scritto, diretto ed interpretato
da Sylvester Stallone; nel cast, oltre al
regista, vi sono molte stelle del cinema d’azione anni ottanta,
anni novanta e anni 2000, tra cui Jason Statham, Dolph
Lundgren, Jet Li, Mickey Rourke, Arnold
Schwarzenegger e Bruce
Willis.
Il film, sceneggiato
da Dave Callaham insieme allo stesso
regista e protagonista Stallone, è un tributo ad una serie di film
d’azione degli anni ottanta, novanta e duemila, oltre ad essere il
primo della saga.
Un sequel dal titolo I
mercenari 2 è uscito il 17 agosto 2012. Nel cast,
oltre ai precedenti attori, ci sono anche Jean-Claude
Van Damme, Chuck Norris, Scott Adkins, Liam Hemsworth e Novak
Đoković. La regia non è più affidata a Stallone, che
rimane però sceneggiatore, ma a Simon
West.
Il 13 agosto 2012 il
produttore Avi Lerner dichiara di essere
in contatto con altre icone del cinema action per averli nel terzo
capitolo; i nomi più caldi furono quelli di
Nicolas Cage, Wesley Snipes, Clint Eastwood, Harrison
Forde Mickey
Rourke (già presente nel primo film). Prendono
definitivamente parte al film Mel Gibson, nel
ruolo dell’antagonista principale, Antonio Banderas,
Kellan Lutz, Glen Powell,
Wesley Snipes, Harrison Ford, Robert Davi e gli
atleti Ronda
Rousey e Victor Ortiz.
Il franchise I
Mercenari ha incassato 750 milioni di dollari nei
botteghini di tutto il mondo. L’ultimo film ha però generato solo
39 milioni di dollari, meno della metà de I Mercenari
2, attestatosi intorno agli 85 milioni di dollari.
Nonostante i numeri in discesa, il quarto film del franchise ha
ottenuto il via libera ad ottobre, mentre in questo 2016 dovrebbero
iniziare le riprese del film. Da quella notizia, intorno a
I Mercenari
4è calato uno strano silenzio.
La settimana scorsa al VES Awards,
è stato chiesto a Terry Crews se I
Mercenari 4 diverrà veramente realtà. Crews ha
confermato di essere ancora in attesa di risentire coloro che
lavorano al progetto. Secondo l’attore il ritardo
potrebbe essere attribuibile alla recente nomination agli
Oscar2016 di Sylvester Stallone
per Creed.
Ha molta
più scelta ora. Per me la cosa è, in realtà, se vuole farlo o
no. Perché se vuole farlo, sono in! Non c’è nessuna intenzione
di fermarmi! Ma è una questione di … Dipende davvero da Sly,
perché questo è il suo bambino, la sua creazione, e se vuole farne
un altro, sono in!
Ecco il video dell’intervista a
Terry Crews:
Nonostante I Mercenari
3 non sia stato un successo al box office,
Sylvester Stallone sembrava comunque convinto
nell’idea di proseguire la saga. Probabilmente ne sapremo di più
dopo la serata degli Oscar2016. Erano già girate indiscrezioni su
nuove aggiunte al cast diI Mercenari
4, con i nomi di Jackie Chan e
Justin Bieber.
Nonostante I Mercenari
3 non sia stato un successo al box office,
Sylvester Stallone è convinto a proseguire la saga
con I Mercenari
4 e nuove aggiunte al cast che secondo le ultime voci
sarebbero Jackie Chan e Justin
Bieber.
Bieber potrebbe sembrare una scelta
alquanto strana in un film di uomini super palestrati, ma è stato
lo stesso Stallone a dichiararsi possibilista sul reclutamento
della pop star confermando l’intenzione di ampliare il cast ad ogni
film con nuovi attori, atleti e personalità dal mondo dello
spettacolo.
Per quanto riguarda Chan è lo stesso attore a
rendersi disponibile per il quarto film purchè non sia
coinvolto in una sola scena ma abbia una parte rilevante.
Alla regia di I Mercenari
4 ci sarà Scott Waugh (Need for
Speed), mentre la sceneggiatura porterà la firma di
Spenser Cohen. La produzione partirà il prossimo ottobre. I
dettagli sulla trama non sono ancora stati rivelati, ma ovviamente
la storia si concentrerà ancora una volta sull’ormai celebre gruppo
di mercenari veterani. Tuttavia, pare che il protagonista del nuovo
film non sarà più il personaggio di Barney Ross interpretato da
Stallone, ma bensì quello di Lee Christmas interpretato da Statahm.
Fox sarà la protagonista femminile.
Jason Statham sarà coinvolto anche in qualità di
produttore insieme a Kevin King Templeton, Les Weldon, Yariv
Lerner, Jeffrey Greenstein e Jonathan Yunger di Millennium Media.
“È così divertente riunire queste star per un film d’azione
senza esclusione di colpi”, ha dichiarato in una nota
ufficiale Jason Constantine, presidente delle
acquisizioni e delle co-produzioni di Lionsgate Motion Picture
Group. “Il nuovo film alzerà la posta in gioco e sarà
l’avventura più grande e più tosta di sempre.”
Il successo della saga de I Mercenari
La saga de I Mercenari (The Expendables in
originale) è stata scritta ed interpretata daSylvester
Stallone, basata sui personaggi creati
da David Callaham. Il primo film, diretto
dallo stesso Stallone, è uscito nel 2010, seguito dal secondo
capitolo diretto da Simon West nel 2012 e dal terzo capitolo
diretto da Patrick Hughes nel 2014. La saga è stata creata per
omaggiare i blockbuster d’azione degli anni ’80
e ’90. Tutti e tre i film hanno incassato oltre 829 milioni di
dollari al box office mondiale.
Nonostante un terzo capitolo in
frenata, il franchise de I Mercenari
andrà avanti con I Mercenari
4 un quarto capitolo in cui potrebbe comparire anche
Hulk Hogan, altro “prototipo da mercenari”.
Tramite Variety abbiamo la conferma che
I Mercenari 4 si farà e che le riprese cominceranno il prossimo
anno, 2016, in Cina. La Nu Image / Millennium avrebbe infatti
stretto accordi con SSXH Beijing e Max Screen Film Distribution,
cinesi, per portare dall’altra parte del mondo non solo la banda di
Stallone, ma anche Security, altro film in cui le società
parteciperanno economicamente.
I Mercenari
4 costerà circa 100 milioni e sarà al cinema nel 2017,
il film riprenderà la formula dei precedenti capitoli del franchise
con un cast stellare.
Per un prodotto diffuso attraverso
un media esistono restrizioni, e più sono severe, minore sarà il
potenziale commerciale. I produttori de I Mercenari
3 (The Expendables 3 in originale), una
piccola vittoria l’hanno già ottenuta: mentre i precedenti capitoli
furono giudicati dall’associazione statunitense MPAA “R”, ovvero
vietati ai minori di 17 anni se non accompagnati da un adulto, il
terzo capitolo ha ricevuto invece il rating PG-13, che permetterà
ai maggiori di 13 anni di entrare senza vincoli.
A dirigere questo bel gruppo di
eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a
disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film:
ne I Mercenari
3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason
Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con
Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e
co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò
dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si
pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato
per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma
Barney ha piani diversi.
Vi sono attori divenuti vere e
proprie icone del cinema d’azione, che dagli anni Ottanta ad oggi
hanno contribuito ad impreziosire il genere con i loro film. Nel
2010, molti di questi hanno avuto modo di riunirsi in I mercenari – The
Expendables, scritto, diretto e interpretato da
Sylvester Stallone. Il celebre protagonista di
film come Rambo e Rocky
ha così dato vita ad un vero e proprio evento cinematografico,
capace di attirare generazioni e generazioni di spettatori
cresciuti con questo genere cinematografico e i suoi
indimenticabili protagonisti. Il film ha poi avuto due seguiti,
I mercenari 2 nel 2012
e I mercenari3
(qui la recensione) nel 2014.
Diretto stavolta da Patrick
Hughes, regista anche della commedia d’azione Come ti
ammazzo ilbodyguard, questo terzo capitolo, scritto
sempre da Stallone, ripropone gli ingredienti del successo dei
primi due. In particolare, la formula vincente è ancora una volta
il grande cast di stelle del cinema d’azione, con il film che
diventa un vero e proprio omaggio al genere da loro reso popolare.
Non mancano però ovviamente gradite novità, da nuove dinamiche
narrative a sequenze ad alto tasso adrenalinico e fino ad un
villain d’eccezione interpretato dal premio Oscar Mel
Gibson.
Chi ha apprezzato i primi due
esplosivi capitoli, dunque, non resterà deluso da I mercenari
3, specialmente sapendo che, a distanza di quasi dieci anni da
questo terzo capitolo, un quarto film dedicato al gruppo di
mercenari è in fase di realizzazione. Prima di intraprendere una
visione del terzo film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e a quanto poi è oggi noto
sull’annunciatosequel. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di I mercenari
3
In questo terzo capitolo i valorosi
Expendables liberano l’ex mercenario Doc, amico di
vecchia data di Barney Ross, dalla prigionia per
convincerlo ad unirsi alla loro nuova missione. I mercenari,
infatti, hanno intenzione di intercettare una nave carica di bombe
a scopo militare diretta in Somalia. Giunti sul luogo, tuttavia, i
coraggiosi uomini si imbattono in Conrad
Stonebanks e rimangono coinvolti in una feroce sparatoria.
Conrad, infatti, ha intenzione di vendicarsi di Ross che anni prima
tradì il loro legame per venderlo al governo. Tornati negli Stati
Uniti, Ross ha un incontro con l’agente della CIA Max
Drummer, che gli concede una seconda occasione per
catturare Stonebanks e farlo processare per i sui atroci crimini di
guerra.
Spaventato però dall’idea di perdere
uno dei suoi uomini, in quella che si preannuncia una missione
impossibile, Ross riunisce i mercenari e gli comunica la volontà di
voler continuare da solo l’inseguimento di Stonebanks. Giunto a Las
Vegas, Ross chiede all’amico Bonaparte di formare
un nuovo team composto da reclute giovani e scaltre. Mentre
Bonaparte arruola l’ex-marine John Smilee e
rifiuta l’ex soldato spagnolo Galgo, a causa della
sua età avanzata, Ross incontra Trench Mausser e
lo coinvolge nella cattura di Stonebanks. Il loro piano sembra
inizialmente funzionare, ma Stonebanks può avvalersi dell’aiuto di
molti alleati e riuscirà ben presto a ribaltare la situazione. Per
salvare i suoi uomini, Ross sarà dunque costretto ad accettare
l’aiuto di Galgo e a rischiare la vita del suo vecchio team.
I mercenari 3: il cast di
attori del film
Nuovamente protagonista nei panni di
Barney Ross è l’attore Sylvester
Stallone. Per evitare di incorrere nei numerosi
infortuni riscontrati durante le riprese dei precedenti film,
l’attore si è per l’occasione allenato ancor più intensamente,
sviluppando una capacità fisica particolarmente impressionante.
Accanto a lui tornano gli attori Jason Statham
nei panni di Lee Christmas, Jet Li in quelli di
Yin Yang, Dolph Lundgren in quelli di Gunnar
Jensen, Terry Crews come Hale Caesar e Arnold
Schwarzenegger nel ruolo di Trench Mauser.
Bruce Willis non ha
invece ripreso il ruolo dell’agente Mr. Murch, in quanto chiese un
aumento di compenso poi non approvato.
Al suo posto è dunque subentrato
l’attore Harrison Ford,
con il ruolo dell’agente Max Drummer. Antonio
Banderas interpreta invece il controverso soldato
Galgo, mentre Kelsey Grammer è Bonaparte. Wesley Snipes
assume invece il ruolo di Doc. Stallone avrebbe voluto l’attore sin
dal primo film, ma questi non poté partecipare per via di alcuni
problemi giudiziari. Al film partecipano poi anche KellanLutz nei panni di John Smilee, Randy
Couture nel ruolo di Toll Road, la lottatrice di arti
marziali e di wrestling Ronda Rousey nel ruolo di
Luna e, infine, Mel Gibson nei panni
del villain Conrad Stonebanks. A lui era stata offerta anche la
possibilità di dirigere il film, ma preferì limitarsi al recitare
in esso.
I mercenari4: il
sequel del film
Per via dello scarso risultato
ottenuto al box office da I mercenari 3, a lungo si è
pensato che quello sarebbe rimasto l’ultimo film con protagonisti
gli Expendables. Intorno al 2016, tuttavia, Stallone ha affermato
che un quarto ed ultimo film era in fase di sviluppo, salvo poi
abbandonare il progetto per via di divergenze creative. Nel 2018
egli è però tornato a far parte del film. Dopo anni di incertezze,
infine, è stato annunciato anche il quarto film della serie,
I mercen4ri – Expendables (qui la recensione), in uscita al
cinema il 21 settembre e con un cast composto dagli interpreti dei
film precedenti più Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais,
Jacob Scipio, Levy Tran e Andy
Garcia.
Il trailer di I mercenari
3 e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di I
mercenari 3 grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 25 settembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Guarda il nuovo trailer dell’atteso
film I Mercenari 3, terza puntata
con la saga testosteronica ideata e interpretata
da Sylvester Stallone. Nel cast le new
entry Harrison Ford, Mel
Gibson, Wesley Snipes,A
ntonio Banderas.
A dirigere questo bel gruppo di
eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a
disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film:
ne I Mercenari
3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason
Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con
Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e
co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò
dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si
pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato
per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma
Barney ha piani diversi.
A dirigere questo bel gruppo di
eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a
disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film:
ne I Mercenari
3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason
Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con
Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e
co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò
dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si
pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato
per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma
Barney ha piani diversi.