I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che in breve tempo
saranno nelle sale cinematografiche italiane o che saranno presenti
su una delle tante piattaforme di streaming digitale legale.
Il loro compito è creare e far
sviluppare nel pubblico una certa dose di hype circa il film
promosso, affinché si corra subito al cinema a guardarlo già nei
primi giorni di uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere assolutamente? Scopriamoli
insieme!
Top Gun: Maverick
In occasione del San Diego Comic
Con 2019, è stato diffuso il primo trailer ufficiale di Top Gun: Maverick, sequel del celebre Top Gun
del 1986 diretto da Tony Scott.
Con l’uscita verso la metà del
prossimo anno, il film è diretto da Joseph
Kosinski (Oblivion)
e vede tra i protagonisti
Tom Cruise, Val Kilmer,
Miles Teller,
Jennifer Connelly, Glen Powell, Ed Harris e
Jon Hamm.
In questo film, Maverick è
diventato un istruttore di volo e ha preso sotto la sua ala
protettiva il giovane Bradley Bradshaw, figlio del suo ex copilota
Nick “Goose”Bradshaw.
IT: capitolo due
Dal prossimo 5 settembre sarà
possibile vedere al cinema IT: Capitolo Due, seguito del film di successo
IT uscito quasi due anni fa.
Questa seconda parte è ambientata
ventisette anni dopo gli eventi del film precedente, con il ritorno
di Pennywise per le strade di Derry, intenzionato ad uccidere altri
bambini. Tuttavia, il nuovo intervento dei Perdenti potrebbe,
finalmente, essere quello decisivo per le sorti di It. Diretto da
Andrés Muschietti, il film si compone di un cast
stellare:
James McAvoy,
Jessica Chastain, Jay Ryan, Isaiah Mustaga, Bill Hader, James
Ransone, Andy Bean e Bill Skarsgård.
Cats
Finalmente è uscito il trailer di
Cats, adattamento cinematografico dell’omonimo musical
di Broadway composto da Andrew Lloyd Webber, con
testi di Thomas Stearns Eliot. Diretto da
Tom Hooper (Il
discorso del re,
Les Miserables), questo film vanta un cast decisamente
stellare, composto da Taylor Swift,
Idris Elba, Jennifer Hudson, Ian McKellen, Rebel
Wilson e Judi Dench.
Con probabile uscita prevista per
la fine del 2019, Cats racconta la storia dei gatti del
quartiere di Jellicle che si ritrovano tutti gli anni per il grande
ballo e per festeggiare il loro capo, il vecchio Old Deuteronomy.
Uno dei gatti sarà scelto durante la festa e potrà ascendere al
paradiso dei Jellicle Cats, ma la strada non è così semplice come
sembra.
Jay and Silent Bob Reboot
Sempre grazie al Comic Con di San
Diego, è stato diffuso il primo video promozionale di Jay and Silent Bob Reboot, film diretto da
Kevin Smith che torna ad interpretare Silent Bob,
al fianco di Jason Mews, nuovamente nei panni di
Jay.
Dopo il film originale del 2001,
Jay e Silent Bob Stike Back, in questo film i personaggi
continueranno nella loro folle impresa, aiutati da Becky, già
facente parte del cast di Clerks II. Insieme a loro c’è un
cast di tutto rispetto, tra cui Rosario Dawson, Jason Lee,
Brian O’Halloran, Shannon Elizabeth, Frankie Shaw, Justin Long,
Harley Quinn Smith, Chris Jericho, Jason Biggs, James Van Der Beek,
Grant Gustin e Tom Cavanagh.
Ad Astra
È arrivato il nuovo trailer di
Ad Astra, il film di fantascienza diretto da James
Gray con Brad Pitt come protagonista.
Tratto dal racconto Heart of
Darkness, il film porterà gli spettatori verso i confini nel
nostro sistema solare: infatti, verrà seguita la storia
dell’ingegnere spaziale Roy McBride, facente parte di una
spedizione per rintracciare il padre che è sparito durante un
lavoro di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno.
Scritto da Gray ed Ethan Gross, Ad Astra
vedrà Brad
Pitt, Tommy Lee Jones, Ruth Negga, Donald Sutherland, John
Ortiz e Kimmy Shields.
Pupazzi alla riscossa
Grazie a LuckyRred, è stato diffuso
il primo video promozionale di Pupazzi alla riscossa, in arrivo sul grande schermo il
prossimo novembre.
Dal regista di Shrek 2 e
Gnomeo & Giulietta, questo film mostra un mondo
meraviglioso e coloratissimo, dove la prima regola assoluta è
divertirsi. Un’avvenutra straordinaria in cui è la vera amicizia a
renderci speciali. In questo film, Moxy e i suoi amici pupazzi sono
pronti a vivere una grande avventura. In un mondo fantasioso e
ricco di colori, uno strampalato gruppo di pupazzi dovrà affrontare
con coraggio una delle prove più importanti della loro vita:
trovare un bambino a cui dare il proprio amore.
Per farlo, dovranno sfidare il
leader incontrastato dell’Accademia della Perfezione, il pupazzo
Lou. Per quanto riguarda la versione italiana, il film avrà un cast
vocale composto da Federica Carta, Diletta Leotta, Shade,
Achille Lauro ed Elio.
The Red Sea Diving Resort
Netflix ha diffuso online il primo trailer di
The Red Sea Diving Resort, film che vede protagonista
Chris Evans e prodotto originale che arriverà
sulla piattaforma streaming il prossimo 31 luglio.
Il film, tratto dal libro
Mosssad Exodus di Gad Shimron, racconta la storia di un gruppo di
agenti internazionali che nei primi anno Ottanda, insieme ad alcuni
coraggiosi civili, utilizzarono un ritiro vacanziero in Sudan per
usarlo come fronte e far fuggire clandestinamente i profughi
etiopi. Diretto da Gideon Raff, nel cast del film,
oltre a Chris Evans, ci sono anche Ben Kingsley,
Haley Bennet, Michael Kenneth Williams, Alessandro Nivola
e Greg Kinnear.
Questo film, diretto da
Matthew Vaughn e in uscita il 14 febbraio 2020,
racconta le origini dell’agenzia di intelligence indipendente e di
un uomo che dovrà correre contro il tempo per fermare un gruppo
composto dai peggiori tiranni e criminali della storia che unisce
per organizzare una guerra mondiale. Nel cast del film sono
presenti
Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris
Dickinson.
Scary Stories To Tell in the
Dark
Grazie a Notorious Pictures, è
possibile dare un’occhiata alle prime immagini di Scary Stories to Tell in the Dark, il
film scritto e prodotto da Guillermo del Toro e
diretto da André Øvredal.
In arrivo il prossimo autunno, il
film è tratto dall’omonimo bestseller di Alvin
Schwartz, noto per la sua produzione letteraria dedicata
ad opere che esplorano gli aspetti folkloristici del popolo
americano. Nel cast del film saranno presenti Zoe Colletti,
Austin Abrams, Gabriel Rush, Michael Garza, Austin Zajur, Dean
Norris, Gil Bellows, Lorraine Toussaint e Natalie
Ganzhorn.
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che in breve tempo
saranno nelle sale cinematografiche italiane o che saranno presenti
su una delle tante piattaforme di streaming digitale.
Il loro compito è creare e far
sviluppare nel pubblico una certa attesa circa il film promosso,
affinché si corra subito al cinema a guardarlo già nei primi giorni
di uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere assolutamente? Scopriamoli
insieme!
Zombieland: Double Tap
Sony Pictures ha diffuso il primo
trailer ufficiale di Zombieland: Double Tap, il sequel del film diretto da
Ruben Fleischer e diventato un cult.
La trama del film non è ancora molto
chiara, ma il sequel dovrebbe riprendere le sorti dei quattro
protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che
oggi vivono in un mondo in cui l’apocalisse zombie si è
evoluta.
Diretto nuovamente da Fleischer, e
con uscita prevista per ottobre 2019, questo sequel vedrà il
ritorno di Jesse Eisenberg,
Woody Harrelson,
Emma Stone e Abigail Breslin, che
saranno accompagnati da Zoey Deutch, Bill Murray e
Dan Aykroyd.
Martin Eden
Successivamente all’annuncio della
selezione ufficiale in Concorso a Venezia 76, è stato rilasciato il primo video
promozionale di Martin
Eden, film di Pietro Marcello con
protagonista Luca Marinelli.
Il film, che arriverà nelle nostre
sale il prossimo 4 settembre grazie a 01 Distribution, racconta la
storia di Martin Eden, un marinaio che salva da un pestaggio
Arturo, un giovane rampollo della borghesia industriale.
Ricevuto nella famiglia del ragazzo,
egli conosce la sorella, Elena, della quale si innamora, diventando
per lui un’ossessione e un simbolo dello status sociale cui il
ragazzo aspira a elevarsi. Con molta fatica, Marin segue il sogno
di diventare scrittore e si avvicina ai circoli socialisti,
entrando in conflitto con il mondo che stava ammirando.
JoJo Rabbit
Selezionato per il Festival di
Toronto, è stato diffuso il trailer di JoJo Rabbit, il film diretto da Taika
Waititi con Scarlett Johansson e Sam
Rockwell come protagonisti.
Definito come una satira
anti-nazista, il film segue la storia di un giovane soldato
nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta nascondendo un
bambino ebreo in casa. Waititi – anche sceneggiatore del film –
interpreterà l’amico immaginario del ragazzo protagonista, che sarò
proprio Adolf Hitler.
Finalmente è arrivato il primo
trailer ufficiale del film
A Beautiful Day in the Neighborhood, film in cui Tom Hanks interpreta Fred
Rogers, figura iconica diventata protagonista di un
adattamento biografico.
Diretto da Marielle Heller e in
uscita il prossimo novembre, il film ruota intorno alla dinamica
tra Rogers e il cinico giornalista Lloyd Vogel, che ha il compito
di scrivere il profilo di Rogers per una rivista.
Tra i vari interpreti, in questo
film Tom Hanks e Matthew Rhys sono protagonisti
indiscussi.
Questo film, che vede tra i
protagonisti Carloto Cotta, Cleo Tavares, Anabela Moreira,
Margarida Moreira, Filipe Vargas e Carla
Maciel, ha conquistato la Settimana della Critica al
Festival di Cannes.
Diamantino è un campione di calcio
di fama mondiale, un genio del pallone, finchè, un brutto giorno,
il genio sparisce. Tramite bizzarre vicende del protagonista,
Diamantino di veste da commedia stravagante per giocare con
intelligenza con i conflitti della contemporaneità.
Alé
Il canale YouTube di Infinity Tv ha
messo in rete il trailer di Alé, il documentario realizzato dalla casa
indipendente Soul Film e disponibile sulla
piattaforma streaming a partire da agosto.
Alé è la parola più usata nel mondo
dell’arrampicata in Italia e in Europa e deriva dal francese Allez:
è un incitamento giocoso, un grido corale, una preghiera
auto-motivazionale in situazioni difficili.
Alé nasce dall’esperienza diretta
degli ideatori: Giada pratica arrampicata da due
anni e, con Marco, è entrata in contatto con diverse realtà romane
(e non). Da giovani addetti ai lavori, dopo aver conosciuto il
mondo dei climbers, hanno divorato le produzioni che l’hanno
raccontato: Valley Uprising, Mountain, ma anche A Line
Across the Sky.
The Witcher
In occasione del Comic-Con a San
Diego, dal panel dedicato alla nuova serie Netflix è stato rilasciato il primo video ufficiale
di Witcher, serie con Henry Cavill.
The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga
bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo
destino.
Geralt di Rivia, un solitario
cacciatore di mostri, lotta per trovare il proprio posto in un
mondo in cui le persone spesso si dimostrano più malvagie delle
bestie. Il suo destino, poi, si intreccerà con quello di una
potente strega e una giovane principessa con un pericoloso
segreto.
Watchmen
Sempre al Comic-Con è stato
rilasciato il trailer ufficiale della serie su Watchmen, targata HBO.
Adattamento televisivo firmato da
Damon Lindelof per la HBO, la serie parte dallo
stesso fumetto già trasposto al cinema nel 2009 con il
film diretto da Zack Snyder.
Le storie di Watchmen sono
ambientate in una realtà alternativa molto simile a quella del
mondo reale, in un 1985 in cui Stati Uniti e Unione Sovietica sono
in piena guerra fredda e sull’orlo di una guerra nucleare. La
differenza con il mondo reale, risiede nella presenza di supereroi
nella società, che hanno influenzato e comportato un diverso
epilogo per alcuni avvenimenti storici.
Sempre in quel di San Diego è stato
rilasciato il video promozionale di Star Trek: Picard, la nuova
serie su Jean-Luc Picard che sarà disponibile su Amazon Prime Video.
Questa serie vedrà il ritorno di Sir
Patrick Stewart, che vestirà nuovamente i panni di Jean-Luc Picard,
ruolo da lui interpretato per sette stagioni in Star Trek: Next
Generation.
Accanto a Stewart, il cast della
serie vede anche la presenza di Alison Pill, Harry Treadaway, Isa
Briones, Santiago Cabrera, Evan Evagora e Michelle Hurd.
È chiaro che l’approccio odierno al
film tratto da fumetti di supereroi è molto diverso rispetto a
quello utilizzato 10 anni fa o più. Sembra però altrettanto chiaro
che, ora come allora, mettere in scena un super-villain efficace
non è sempre semplice. Di seguito vi mostriamo alcuni dei super
cattivi migliori dei fumetti che Hollywood ha rovinato.
Di sicuro lo striptease è uno
spettacolo che si sposa bene con il cinema. Può essere spiritoso,
sexy, conturbante ma è sempre, cinematograficamente parlando, un
bel vedere, e soprattutto, ultimamente, non è più soltato a
beneficio dei soli uomini.
Ecco i sette migliori striptease del
cinema!
[nggallery id=1535]
Sebbene sia difficile scegliere un
solo momento, tra tanti casi così iconici per motivi differenti,
possiamo dire, in quasi assoluta certezza, che la
performance di Jamie Lee Curtis in
True Lies porta a casa, se non il premio
del miglior striptease, almeno quello che assegnamo noi in maniera
del tutto personale.
Ringraziamo Channing
Tatum che, oltre a dare lustro alla categoria maschile in
generale, è anche l’unico uomo a essersi conquistato un posto in
mezzo a tante belle donne, grazie ai suoi mozzafiato balletti in
Magic Mike. E voi che ne pensate? Qual è
il vostro striptease preferito?
Non sempre i sequel sono una buona
idea, ma spesso può capitare che un sequel sia addirittura migliore
del film originale. Questo accade spesso anche con i film
d’animazione, e in questi giorni, in cui Rio
2 sta letteralmente affondando al Box Office
Noah di Darren
Aronofsky, ci sembra il caso di dare uno sguardo a quelli
che sono i sequel di film d’animazione di maggior successo e di
migliore fattura. [nggallery id=544]
In alcuni casi, come si
vede dalla gallery, i film sono nettamente migliori del film
‘madre’, per così dire. E’ il caso di (azzardiamo) di
Toy Story, franchise per il quale i geni
della Pixar sono riusciti a costruire una trilogia in continuo
crescendo, aggiungendo sempre grandi personaggi e situazioni
avvincendi, il tutto legato da una trama ed un messaggio
profondissimi.
Interessante anche la scommessa
vinta con Shrek 2, in cui l’aggiunta di
personaggi nuovi e dinamiche comiche ha permesso la realizzazione
di un prodotto notevolissimo, cosa che però non si è replicata con
i capitoli successivi.
Come molti di voi sapranno la
Disney ha svelato tutti i preziosi prodotti del
merchandising di Star
Wars il Risveglio della Forza, e oggi vi sveliamo
quali di questo sono i migliori per un vero fan del nuovo
attesissimo film di J.J Abrams:
I migliori anime
attualmente disponibili su Netflix
sono talmente vari che possono appassionare tutti i tipi di
pubblico. Dai classici alle nuove uscite, fino agli spin-off di
popolari serie, i film costituiscono una parte considerevole della
sezione anime del servizio di streaming. Per gli spettatori che
rinunciano all’impegno di uno spettacolo, questi lungometraggi sono
ottimi per una serata di intrattenimento. Come la sua libreria di
spettacoli, gli anime di Netflix
variano notevolmente in base al genere. Si va dal fantasy epico al
dramma romantico all’horror da incubo. Gli spettatori possono
dunque rivisitare i vecchi lungometraggi preferiti e recuperare le
nuove uscite.
Evangelion
In una versione alternativa del
finale di Evangelion, Third Impact
inizia mentre la SEELE e la NERV combattono sul destino del mondo,
ma non sono loro a prendere la decisione finale: è Shinji Ikari,
attualmente immobilizzato dal trauma che ha subito nel corso della
serie. Alla fine, Shinji dovrà accettare la vita per quello che è e
trovare la volontà di andare avanti, oppure soccombere alla
disperazione e portare con sé tutta l’umanità. Questo film è il
finale alternativo di uno degli anime più influenti di tutti i
tempi, Neon Genesis Evangelion. Molti fan
lo considerano il vero finale per aver portato a termine gli archi
dei personaggi creati nel corso della serie.
Flavors Of Youth
Flavors of Youth del 2018 è
una produzione condivisa tra la giapponese CoMix e la cinese
Haoliners. Questo film antologico di genere “slice-of-life” è
incentrato sui bisogni fondamentali degli esseri viventi: cibo,
vestiti e riparo. Breve e dolce, della durata di 75 minuti,
Flavors of Youth è suddiviso in tre cortometraggi dedicati
a ciascun bisogno e al loro significato per i protagonisti. Tutti e
tre i cortometraggi si svolgono in Cina. Nel corso dei secoli, i
giovani si affacciano all’età adulta nello stesso modo, incerti e
timorosi. Si ritrovano a fare i conti con i semplici amori e
piaceri della loro infanzia.
Violet Evergarden
La serie originale segue la ricerca
dell’ex soldato Violet Evergarden per scoprire se
stessa dopo la fine della guerra. Sebbene trovi una nuova identità
diventando una scrittrice di lettere e mettendo in contatto le
persone in tutto il paese, sente ancora un vuoto dentro di sé. Si
sofferma sulle ultime parole pronunciate dal suo comandante Gilbert
prima di morire: “Ti amo”. Il film, che dura ben 140 minuti,
aggiunge invece una nuova svolta alla ricerca di Violet per capire
l’amore che Gilbert voleva lasciarle. Quando scopre che Gilbert
potrebbe essere ancora vivo, Violet viene sopraffatta dal desiderio
di stare con lui e si trova a dover scegliere tra lui e la vita che
ha faticosamente costruito per sé dopo la sua perdita.
Words Bubble Up Like Soda
Pop
La comunicazione è fondamentale per
iniziare e mantenere una relazione fiorente. Cosa devono fare due
ragazzi insicuri e nervosi quando si rendono conto di provare
qualcosa l’uno per l’altra? Cherry e Smile devono superare le
barriere che hanno eretto intorno a sé per trovare finalmente la
felicità insieme. Questo film vanta non solo un’animazione
elegante, ma anche una storia che ruota intorno al modo in cui
l’arte unisce le persone. Cherry e Smile si incontrano al centro
commerciale locale, ma si avvicinano sempre di più nel tentativo di
aiutare un anziano a trovare il raro disco che vuole ascoltare
ancora una volta prima di morire.
The Witcher
Geralt è un famigerato e potente
stregone, ma anche lui ha dovuto imparare da qualcuno. Questo film
prequel racconta la storia di Vesemir, il mentore di
Geralt. Da ragazzo, Vesemir ha cercato di
diventare uno stregone per ottenere ricchezza e gloria. Ma decenni
dopo, scopre che non solo il suo regno lo detesta per quello che è,
ma che l’intero sistema dei witcher è irrimediabilmente corrotto.
Mentre la serie televisiva è in live-action, la showrunner di
The Witcher, Lauren Schmidt Hissrich, ha
insistito sul fatto che Nightmare of the Wolf potesse
essere solo animato. Per una storia a sé stante, era il modo
migliore per dare vita alla fantasia e all’orrore di The
Witcher.
Last Game
Uno dei migliori anime sportivi mai
realizzati è incentrato su Tetsuya Kuroko, un giocatore di
pallacanestro che non ha alcuna presenza in campo, ma è un sostegno
inestimabile per i suoi compagni di squadra. Con la sua squadra del
liceo, affronta i suoi ex compagni di scuola media – cinque prodigi
conosciuti come la Generazione dei Miracoli – per dimostrare il
valore del suo stile di gioco. Last Game si svolge dopo il
finale della serie, quando Kuroko e Kagami hanno fatto amicizia con
la Generazione dei Miracoli. Il film introduce quindi i
Jabberwocks, un’arrogante squadra americana che diventa il loro
nuovo nemico comune. In un’ultima partita, tutti gli eroi di
Kuroko’s Basketball uniscono finalmente i loro
poteri e lavorano insieme per ottenere la loro più grande
vittoria.
Ni No Kuni
Ni No Kuni si svolge secoli
dopo il secondo capitolo della serie, Ni No Kuni II: Revenant
Kingdom. Dopo essere stati attaccati da una figura misteriosa,
Haru e Yuu vengono trasportati nel mistico regno di Evermore. Per
spezzare le maledizioni che affliggono sia Evermore che la Terra, i
ragazzi dovranno rischiare tutto ciò che hanno di più caro.
Yoshiyuki Momose, regista del film, ha disegnato anche i personaggi
di Revenant Kingdom e ha fornito il layout e le animazioni chiave
per diversi film dello Studio Ghibli. Il suo stile è evidente nei
disegni morbidi e delicati dei personaggi del trio principale e
nelle ampie ambientazioni fantastiche di Evermore.
A Whisker Away
Tra problemi familiari e
sentimentali, Miyo Sasaki non vede alcun motivo
per continuare a vivere come un’umana. Così scambia la sua forma
umana con un misterioso venditore di maschere e si trasforma in un
gatto. Ma quando si rende conto di aver commesso un errore, Miyo
corre contro il tempo per riconquistare la sua umanità prima che la
trasformazione sia permanente. Il film ha un tono simile ai
precedenti lavori del regista Junichi Sato, regista e storyboard
artist di anime shoujo come Sailor Moon e Princess
Tutu. I suoi fan lo amano per la splendida animazione e la
storia affascinante. Sebbene lo Studio Colorido sia uno studio
relativamente nuovo, lungometraggi come A Whisker Away
sono promettenti per il loro lavoro futuro.
Guardians Of The Crescent Moon
Kingdom
Invece delle vacanze estive, la
Squadra 7 (con Rock Lee in assenza di Sasuke) viene inviata in
missione nel Paese della Mezzaluna. All’inizio, Naruto non va d’accordo con i ricchi e viziati
principi che sono stati incaricati di proteggere. Ma quando
scopriranno un complotto per usurpare il trono, tutti e tre
dovranno dimostrare a tutti di che pasta sono fatti. La popolare
serie Naruto ha alcuni film spin-off di grande successo.
Il terzo di questi, Guardians of the Crescent Moon
Kingdom, è amato dai fan non solo per i nuovi abiti estivi dei
nostri eroi ma in quanto offre una forte storia indipendente e
intense sequenze d’azione.
Adam By Eve
Questo potrebbe essere uno dei film
anime più singolari disponibili su Netflix. La leggenda biblica di
Adamo ed Eva – i primi esseri
umani creati da Dio che vissero in paradiso, ma che furono
ingannati a disobbedire e per questo esiliati per sempre – è
raccontata attraverso l’animazione e la musica senza dialoghi.
Intrigante e surreale, è più simile a un sogno che a un film
narrativo. Della durata di soli 58 minuti, questo lungometraggio è
diretto da Hibiki Yoshizaki e Nobutaka
Yoda, il quale ha anche scritto la sceneggiatura. Sebbene
non sia molto conosciuto, i suoi fan lo apprezzano per la
narrazione musicale, la bella animazione e il modo in cui intreccia
abilmente alcune sequenze live-action all’anime.
Le festività e le ricorrenze sono il
momento migliore per riunirsi con la propria famiglia o i propri
amici e trascorrere giornate all’insegna dell’affetto e della
spensieratezza. O almeno così dovrebbe essere. Con il film I migliori
giorni, tuttavia, i registi Edoardo
Leo e Massimiliano Bruno puntano a
raccontare con tono dissacrante i rapporti umani e come questi
arrivino ad un punto di esasperazione proprio in occasione di
eventi come il Natale, il Capodanno o le altre feste presenti in
Italia nel corso degll’anno. Un film ad episodi, dunque, nel
perfetto stile dei tantissimi realizzati nel corso della storia del
cinema italiano.
Per I migliori giorni gli
episodi in questione sono quattro, ambientati durante la cena di
Natale, la cena di Capodanno,
San Valentino e la Giornata
internazionale della donna, che come noto cade l’8
marzo. Quattro episodi per raccontare le ipocrisie e la
difficoltà a trascorrere momenti realmente sereni, specialmente
quando di mezzo ci sono tematiche divisive, come ad esempio il
Covid-19 di cui si parla tanto nel primo episodio. Con Leo che
dirige proprio questo e il terzo, mentre Bruno si è occupato del
secondo e del quarto, il film può poi contare su un cast di noti e
apprezzati attori, pronti a dare volto alle tante sfumature
dell’italiano medio.
La trama di I migliori giorni
Come anticipato, il racconto
proposto da I migliori giorni si snoda su quattro
differenti festività. Nel primo, la
deputata Stefania invita alla cena della
Vigilia di Natale il segretario del suo partito sperando in un
futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due
fratelli, Alessandro e Luca
eterni rivali e aspramente in contrasto sul tema del Covid-19,
mette a rischio serata e carriera. Nel secondo, Bruno
Amenta, un ricco imprenditore, tenta di rifarsi
un’immagine pubblica passando il Capodanno alla mensa dei poveri,
ma lì incontra il suo ex autista, Alberto,
ingiustamente licenziato e deciso a vendicarsi.
Nel terzo episodio invece,
ambientato a San Valentino, il racconto vede per protagonisti
Gianni e Sonia, sposati da 25
anni e pronti a passare nuovamente insieme quella festività. La
loro relazione, tutt’altro che solida, è però messa a dura prova
dalla presenza dell’amante di lui, Clarissa, e la
compagna di quest’ultima nonché collega di Sonia,
Daniela. Infine, l’8 marzo, la famosa conduttrice
TV Margherita Spinesi è costretta a chiedere scusa
per la messa in onda di un servizio sulla “donna ideale” contestato
sui social. Nasce dunque un litigio con Paolo,
l’autore del programma, che li costringerà a ripensare al vero
valore di quella festività.
Il cast di I migliori giorni
Come anticipato, ad animare questi
quattro episodi vi sono diversi noti attori del panorama italiano.
Nel primo, Stefania è interpretata da AnnaFoglietta, mentre i due fratelli
Alessandro e Luca sono
interpretati rispettivamente da Edoardo Leo e
Massimiliano Bruno, anche registi del film. Il
secondo episodio è invece interpretato da Max
Tortora nei panni dell’imprenditore Brunto Amenta, con
Paolo Calabresi
nel ruolo del vendicativo ex autista Alberto. Nel terzo episodio,
invece, la coppia composta da Gianni e
Sonia è interpretata da Luca Argentero
e Valentina
Lodovini, mentre Clarissa e
Daniela sono interpretate da Maria Chiara
Centorami e Greta Scarano. Nell’ultimo
episodio, invece, Claudia Gerini è
Margherita Spinesi, mentre Stefano Fresi è
Paolo.
Il sequel di I migliori
giorni, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Come annunciato al momento
dell’uscita in sala, I migliori giorni è il primo capitolo
di un dittico sulle festività in Italia e su come durante queste
gli italiani sappiano svelare il meglio o il peggio di sé stessi.
Dopo aver raccontato il Natale, il Capodanno, San Valentino e l’8
marzo, è ora prevista per il 20 aprile l’uscita
del secondo capitolo di questo dittico, intitolato I
peggiori giorni. In esso, si affronteranno le
festività del 1° maggio, ovvero la Festa
dei Lavoratori, Ferragosto,
Halloween e di nuovo il Natale,
chiudendo così il cerchio. Attualmente non vi sono informazioni
sulle trame degli episodi, né sugli attori che li interpreteranno.
Edoardo Leo e Massimiliano Bruno
saranno però ancora una volta co-registi del film.
In attesa di poter vedere questo
secondo capitolo, è possibile fruire di I migliori
giorni grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Tim Vision, Amazon Prime
Videoe Netflix. Su quest’ultima piattaforma si
trova attualmente al 1° posto nella Top 10 dei film
più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà allora noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
Il 6 gennaio alle ore
21:00 presso la multisala di UCI Bicocca,
Massimiliano Bruno ed
Edoardo Leo, registi e interpreti di I
Migliori Giorni, assieme all’attrice
Valentina Lodovini, saluteranno il pubblico
presente alla proiezione della nuova commedia distribuita da Vision
Distribution che, fra ironia e amarezza, fa ridere ma anche
riflettere sull’umanità e rivalutare le feste. Il film è una
produzione Italian International Film e Vision Distribution.
A Natale tutti più buoni? A
Capodanno tanti buoni propositi? A San Valentino amore amore amore
e l’8 marzo viva le donne? I
Migliori Giorni, diretto e interpreto da
Massimiliano Bruno ed
Edoardo Leo,
Anna Foglietta, Max Tortora,
Paolo Calabresi,
Luca Argentero,
Valentina Lodovini, Greta Scarano,
Claudia Gerini e
Stefano Fres porta sul grande schermo quattro
episodi, ognuno incentrato su una festività, per un film corale che
sonda l’animo umano nell’affrontare le feste. Una deputata invita
alla cena della Vigilia di Natale il segretario del suo partito
sperando in un futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due
fratelli, eterni rivali, mette a rischio serata e carriera. Un
ricco imprenditore tenta di rifarsi l’immagine passando il
Capodanno alla mensa dei poveri, ma lì incontra il suo ex autista,
ingiustamente licenziato e deciso a vendicarsi. Un San Valentino
fin troppo affollato fra lui, lei, l’altra e la lei dell’altra per
una coppia che, dopo 25 anni, lo festeggia ancora. Infine, l’8
marzo, una famosa conduttrice tv è costretta a chiedere scusa per
la messa in onda di un servizio sulla “donna ideale” contestato sui
social. Se questi sono i migliori giorni, figuriamoci i
peggiori…
È possibile acquistare i
biglietti presso le casse di UCI Bicocca, tramite App gratuita di
UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sitowww.ucicinemas.it. I biglietti
paper-less acquistati tramite App e i biglietti elettronici
acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare la fila
alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque acquistare i
biglietti anche tramite le biglietterie automatiche self-service
presenti sul posto. Per maggiori informazioni visitare il sitowww.ucicinemas.it.
La Vigilia di Natale, Capodanno,
San Valentino e l’8 marzo: i giorni di festa possono rivelarsi
cartine al tornasole per indagare l’animo umano. Ed è quello che fa
I
Migliori giorni, in prima tv lunedì 3 aprile
alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky
Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Massimiliano Bruno
e
Edoardo Leo dirigono e interpretano una commedia a
episodi con un grande cast corale:
Anna Foglietta, Max Tortora,
Paolo Calabresi,
Luca Argentero,
Valentina Lodovini, Greta Scarano,
Claudia Gerini e
Stefano Fresi vestono i panni di una serie di
personaggi alle prese con legami famigliari e di coppia e con
tematiche attuali. Il film è prodotto da Italian
International Film e Vision Distribution, in
collaborazione con Sky.
La trama di I Migliori
giorni
A Natale tutti più buoni? A
Capodanno tanti buoni propositi? A San Valentino amore amore amore
e l’8 marzo viva le donne? Quattro episodi, ognuno incentrato su
una festività, per un film corale che sonda l’animo umano
nell’affrontare le feste. Una deputata invita alla cena della
Vigilia di Natale il segretario del suo partito sperando in un
futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due fratelli, eterni
rivali, mette a rischio serata e carriera.
Un ricco imprenditore tenta di
rifarsi l’immagine passando il Capodanno alla mensa dei poveri, ma
lì incontra il suo ex autista, ingiustamente licenziato e deciso a
vendicarsi. Un San Valentino fin troppo affollato fra lui, lei,
l’altra e la lei dell’altra per una coppia che, dopo 25 anni, lo
festeggia ancora. Infine, l’8 marzo, una famosa conduttrice tv è
costretta a chiedere scusa per la messa in onda di un servizio
sulla “donna ideale” contestato sui social. Se questi sono i
migliori giorni, figuriamoci i peggiori… Fra ironia e amarezza, una
commedia che farà ridere e riflettere sull’umanità e anche
rivalutare le nostre feste!
Lunedì 3 aprile in prima tv
alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema
Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.
Qualche anno fa sembrava la nuova
frontiera del cinema, adesso è sempre più un espediente per
staccare biglietti a prezzo maggiorato. Ma qualche volta il
3D regala davvero esperienze magiche al
cinema.
Ecco i migliori film in 3D della
storia del cinema secondo Empire:
L’horror non è di casa solo su
Netflix! Anche sulla piattaforma
Prime Video si possono
infatti ritrovare diversi film appartenenti a questo genere, da
quelli realizzati dai grandi maestri fino a titoli di nuove voci
nel panorama cinematografico, passando da horror più commerciali
fino a quelli più autoriali, che manifestano spesso la volontà di
raccontare il presente attraverso le distorsioni tipiche di questo
genere. Che siano spaventi più superficiali ma comunque di impatto
o quelli più subdoli, capaci di insinuarsi sottopelle e rimanere
per giorni nell’animo dello spettatore, non mancano dunque sulla
piattaforma horror di ogni tipo e sottogenere. Ecco allora un
elenco di alcuni dei migliori film horror
attualmente disponibili su Prime Video.
I migliori film horror disponibili su Prime Video
Terrifiers 2 (2022)
Dopo essere stato resuscitato da
un’entità sinistra, Art the Clown torna nella placida cittadina di
Miles County dove prende di mira un’adolescente e suo fratello
minore nella notte di Halloween. Con Terrifiers 2Damien Leone prende ciò che ha avuto tanto
successo nel primo capitolo e lo porta a un livello superiore,
offrendo un terrore di prim’ordine e da batticuore ovunque. Brutale
e molto violento, il fattore paura di Terrifier 2 non
diminuisce mai, con la performance di David Howard
Thornton nei panni di Art the Clown che porta avanti il
film in modo eccellente dall’inizio alla fine e rivendica un posto
per tale villain accanto ai grandi del genere.
Bussano alla porta (2023)
Mentre sono in vacanza in una baita
isolata, una bambina e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da
quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere
una scelta impensabile per evitare l’apocalisse. Diretto dal
maestro del mistero M. Night Shyamalan, Bussano alla porta è un
dramma ricco di suspense basato sul romanzo horror di Paul
G. Tremblay, che pur svolgendosi in un unico ambiente
permette di percepire attivamente gli orrori che si scatenano nel
resto del mondo, spingendo a riflessioni particolarmente lucide sul
nostro contemporaneo.
Smile (2022)
Dopo aver assistito al drammatico
incidente subito da un paziente, la dottoressa Rose Cotter inizia
ad essere la protagonista di alcuni eventi terrificanti, che la
spingeranno ad affrontare il proprio passato per sopravvivere alla
sua nuova, terrificante realtà. Scritto e diretto da Parker
Finn, Smile è un inquietante
thriller soprannaturale sul trauma e sul modo in cui si sposta da
una persona all’altra in un ciclo infinito. Il regista svolge un
lavoro fenomenale giocando con le aspettative del pubblico e
concependo il racconto in modo da essere quantomai ambiguo.
Nanny (2022)
Aisha è una tata senza documenti
che lavora per una coppia privilegiata di New York. Mentre si
prepara all’arrivo del figlio che ha lasciato in Africa
Occidentale, una presenza violenta invade la sua realtà,
minacciando il suo sogno americano. Nanny è il debutto
cinematografico dello sceneggiatore e regista Nikyatu
Jusu, che realizza un sogno febbrile di immagini horror
inquietanti ed evocative. Concentrandosi su Aisha, la storia si
trasforma rapidamente in un regno di spiriti e visioni
soprannaturali, in un risultato che ha sconvolto pubblico e
critica.
La notte del giudizio (2013)
Nel 2022 il governo americano ha
istituito periodo annuale di dodici ore nel quale qualsiasi
cittadino è libero di commettere i crimini più efferati. Questo
film segna la nascita del franchise di La notte del giudizio,
ideato dallo scrittore e regista James DeMonaco,
che propone con questo primo film un esplorazione della natura
dell’umanità, le nevrosi che sempre più dilagono nella società e il
generale decadimento sociale, oltre che ad affrontare interessanti
questioni filosofiche attraverso una narrazione quantomai
ansiogena.
Run Sweetheart Run (2020)
La mamma single Cherie si sente
sollevata ed eccitata quando incontra il carismatico Ethan.
L’influente uomo d’affari supera le aspettative e fa innamorare
Cherie. Ma alla fine della serata, lui rivela la sua vera natura
violenta e da quel momento Cherie dovrà scappare per sopravvivere.
Run Sweetheart Run è diretto da Shana
Feste, co-sceneggiatrice con Keith Josef
Adkins e Kellee Terrell, ed esplora le
terrificanti realtà degli appuntamenti moderni attraverso scene
eccessivamente esagerate e brutalmente cruente, che portano a
compimento gli intenti della regista.
Candyman (2021)
Anthony, un artista visivo,
incontra un veterano che gli espone la vera storia dietro la
leggenda metropolitana di Candyman. Ansioso di usare questi
dettagli macabri per i suoi dipinti, Anthony scatena
inconsapevolmente una terrificante ondata di violenza. Co-scritto
da Jordan Peele e diretto da Nia
DaCosta, il film è un sequel del classico del 1992 con lo
stesso nome. Candyman è dunque la
continuazione della storia, radicata in una narrazione orribile
derivante dalla storia razzista americana, temi molto politici su
cui il film riflette profondamente.
Train to Busan (2016)
Un padre e la piccola figlia sono
diretti a Busan ma durante il viaggio in treno rimangono
intrappolati sul treno insieme a un gruppo di zombi. Insieme agli
altri passeggeri ancora non infetti, dovranno cercare di salvarsi.
Diretto da Yeon Sang-ho, Train to Busan è oggi
considerato uno dei migliori zombie movie degli ultimi
anni, che ha contribuito a rinvigorire il sottogenere grazie anche
al sapiente utilizzo della sua unica e claustrofobica location. Nel
2020 è poi stato realizzato un sequel chiamato
Peninsula.
The Vast of Night (2019)
In una fatidica sera nel New Mexico
degli anni ’50, l’attraente giovane operatore Fay e il carismatico
DJ radiofonico Everett scoprono una strana frequenza audio che
potrebbe cambiare per sempre la loro cittadina suburbana e il
futuro. Il film di fantascienza indipendente The Vast of
Night, diretto da Andrew
Patterson, è senza dubbio uno dei migliori film del 2020,
spielbergiano in quanto trae chiaramente influenza da film come
E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma ha
anche una voce e uno stile tutto suo, che fa dell’ascolto ma anche
della forze delle immagini il suo primario punto di forza.
Suspiria (2018)
Una giovane ballerina americana arriva a Berlino per
un’audizione di danza. Ben presto, la ragazza viene a conoscenza di
un terribile segreto che le direttrici della compagnia tentano di
nascondere. Più un film fratello dell’iconico classico horror di
Dario Argento che non un suo remake, il Suspiria di
Luca Guadagnino è una fantasmagoria di violenza,
magia e movimento, dove l’arte, la danza, l’orrore e lo spirito
umano entrano in gioco evocando il misterioso e un sentimento di
vera stregoneria tanto commovente e profondo quanto a volte
terrificante.
Totally Killer (2023)
Quando lo spregevole Killer delle
Sedicenni, 35 anni dopo la carneficina, torna per reclamare
un’altra vittima, la diciassettenne Jamie viaggia accidentalmente
indietro nel tempo fino al 1987, determinata a bloccare
l’assassino. Il gioca con l’horror e il fantasy per offrire uno
slasher ricco di soprese che mentre ragiona sui meccanismi del
genere offre anche situazioni particolarmente avvincenti oltre che
numerosi brividi.
Speak No Evil (2022)
Una famiglia danese fa visita a una
famiglia olandese conosciuta durante una vacanza. La situazione
sfugge pian piano di mano quando gli olandesi si rivelano molto
diversi da ciò che hanno finto di essere. Film di produzione
danese, è questo un cupo horror che si basa sulla follia umana per
generare profondo terrore. Indicato come uno dei migliori horror
degli ultimi anni, è una perla europea assolutamente da non
perdere.
X – A Sexy Horror Story (2022)
Nel 1979, una troupe
cinematografica tenta di realizzare un film per adulti nelle zone
rurali del Texas. Tuttavia, quando i proprietari di casa li
catturano, devono combattere per sopravvivere. Primo capitolo della
trilogia interpretata da Mia
Goth,X
– A Sexy Horror Story è un omaggio agli slasher degli anni
Settanta e Ottanta, che propone una protagonista già iconica
all’interno di un contesto tanto folle quanto emotivamente
coinvolgente.
Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)
Tormentata da una madre nevrotica e
tirannica, Carrie affrona una difficile adolescenza. Inoltre la
ragazza è oggetto di scherno delle sue compagne di scuola, fino a
quando scopre di possedere dei poteri soprannaturali. Capolavoro di
Brian De Palma tratto dal primo romanzo di
Stephen King, Carrie – Lo sguardo di
Satana è un grande classico del genere, che oltre l’orrore
propone però anche il racconto di una giovane in cerca di amore e
che ottiene invece solo disprezzo.
Dark Harvest (2023)
In una piccola città del Midwest,
un rituale che si svolge ogni anno scatena l’ira del mitologico
Sawtooth Jack, il quale sorge dai campi di grano e sfida gli
adolescenti della città in una sanguinosa battaglia di
sopravvivenza. A lungo rimandato per via del Covid-19, il film
horror è basato sull’omonimo romanzo di Norman
Partridge e vanta un cast stellare, con artisti del
calibro di Elizabeth Reaser, Jeremy Davies, Luke
Kirby ed Ezra Buzzington.
Halloween (1978)
Un criminale già condannato per
l’omicidio della sorella scappa di prigione e torna nella città
natale in cerca della prossima vittima durante la notte di
Halloween del 1978. Con questo film, John
Carpenter, uno dei maestri del genere, ha ristabilito le
regole dello slasher. Primo insuperabile capitolo di una lunga
saga, Halloween è però non solo un horror con il classico
assassino in cerca di vittime, ma anche una lucida riflessione
sulla società statunitense, le sue nevrosi e la sua crescente paura
di una minaccia esterna che penetra lì dove ci crediamo al sicuro
per distruggere ogni certezza.
The VVitch (2015)
Nel 1630, in Inghilterra, una
famiglia di contadini accusa la giovane figlia di stregoneria
quando il figlio più piccolo scompare misteriosamente. Opera prima
di Robert Eggers, con la quale si è affermato come
uno dei nuovi grandi registi da tenere d’occhio, The Witch è un horror
d’atmosfera come ce ne sono pochi, capace di inquietare con gli
ambienti, le luci, con ciò che non si vede e che proprio per questo
fa ancora più paura. The Witch è dunque un’esperienza
cinematografica tra le migliori degli ultimi anni, per quanto
riguarda l’horror.
Sinister (2013)
Ellison Oswalt (Ethan Hawke),
uno scrittore di libri tratti da storie vere di cronaca nera,
decide di trasferirsi in una nuova casa insieme alla sua famiglia
per lavorare al suo prossimo volume. Non sa, però, che proprio
nella nuova dimora, un anno prima, è avvenuto il terribile massacro
di cui vorrebbe scrivere: un’intera famiglia è stata sterminata e
non sarà l’ultima. Sinister è uno degli horror
più spaventosi e apprezzati degli ultimi anni, targato
Blumhouse.
Cube – Il cubo (1997)
Senza ricordarsi come siano giunti
in quel luogo, sei sconosciuti si trovano intrappolati in un cubo
dal quale esiste solo una via d’uscita, mentre ogni altra sembra
condurre a una fine truculenta. Grande classico degli anni Novanta,
Cube – Il cubo ha
anticipato numerosi film horror realizzati negli anni successivi,
tra cui il celebre Saw. Violentissimo, imprevedibile e
continuamente capace di sorprendere, è un’esperienza horror
impeccabile ancora oggi.
Bones and All (2022)
L’amore sboccia tra una giovane
emarginata sociale e un vagabondo diseredato mentre si imbarcano in
un’odissea di 3.000 miglia attraverso le strade secondarie
dell’America. Ancora Luca Guadagnino, stavolta
alle prese con un horror con protagonisti giovani cannibali in
cerca di sé stessi in un’America decadente e squallida.
Bones and All non è un film
spaventoso come si intende di norma il genere, ma capace di turbare
fin nel profondo l’animo dello spettatore.
Rec (2007)
La giovane reporter Angela e il suo
cameraman seguono per una notte una squadra di pompieri di
Barcellona per descriverne il lavoro e inserirlo in un programma
TV: un’uscita di routine diventerà un inferno. Famosissimo horror
spagnolo girato interamente attraverso videocamere a mano, che
restituiscono un senso di instabilità, di diretta presenza sui
luoghi degli eventi nonché di vicinanza ai personaggi, Rec
è un’angosciante discesa verso gli inferi, dove si annidano orrori
indicibili.
Silent Hill (2006)
Per capire la malattia della
figlia, una donna la porta nella città che la piccola vede nei
sogni. Per entrambe, sarà però l’inizio di un incubo. Tratto
dall’omonimo videogioco horror, divenuto tra i più celebri di
sempre, Silent Hill ripropone le atmosfere e gli orrori
della sua controparte videoludica per immergere lo spettatore in un
vero e proprio incubo ad occhi aperti, dove realtà e sogno si
confondono e tutti gli orrori che vi possono trovare casa.
Escape Room (2019)
Sei sconosciuti visitano un
edificio misterioso per provare un gioco che ha come scopo la
risoluzione di una serie di enigmi. Presto, però, si rendono conto
che ogni stanza è una elaborata trappola che fa parte di un piano
sadico e mortale. Ecco un film che deve molto a Cube – Il
cubo. Escape Room riprende il concept del gioco oggi
tanto in voga per renderlo il teatro di orrori continui, dove ogni
mossa sbagliata può portare alla morte. Dopo il buon successo
ottenuto, il film ha poi ottenuto un seguito.
Piraña Paura (1981)
Quando dei piranha volanti
geneticamente modificati vengono lasciati liberi in un villaggio
vacanze caraibico, un’istruttrice subacquea e il suo fidanzato
scienziato tentano di affrontare la situazione. Primo film di
JamesCameron, Piraña
Paura è chiaramente ispirato a Losqualo, ma
riprende quel concept per trarne nuovi orrori e nuovi colpi di
scena. Il film non manca di regalare brividi continui e mostra già
quanto Cameron fosse un regista di talento, che pochi anni dopo
avrebbe regalato al cinema autentici capolavori.
Riposo forzato (2022)
Una donna incinta, a riposo a
letto, inizia a sperimentare cose strane e inizia a chiedersi se la
sua casa sia infestata o se sia tutto nella sua testa. Melissa Barrera, star
di Scream V, recita in quest’inquietante horror che non si
risparmia nel proporre elementi che metteranno in dubbio le
certezze degli spettatori. Tra i titoli presenti su Prime Video è
forse uno dei meno noti, ma promette brividi capaci di perdurare a
lungo nella mente e nell’animo dello spettatore.
Nella pelle di mia madre (2023)
Bloccata nelle Filippine durante la
seconda guerra mondiale, il dovere di una ragazzina di proteggere
la madre morente viene complicato dalla sua fiducia malriposta in
un’ingannevole fata mangiacarne. Sono molti elementi gli In My
Mother’s Skin tipici dell’horror, dalla casa infestata fino
alla presenza di spiriti malvagi, ma il regista li infrange uno ad
unoper comporre una narrazione che costantemente rielabora una
drammatica storia vera e il modo in cui è stata tramandata nel
tempo.
Bingo Hell (2021)
Quando Lupita, sulla sessantina e
attivista di quartiere, scopre che la sua amata sala da bingo è
stata acquistata da un misterioso e demoniaco uomo d’affari di nome
Mr. Big, riunisce i suoi amici per combattere l’enigmatico
imprenditore, portando alla luce la sua vera identità. Un horror
non privo di elementi comici, che offre un gruppo di improbabili
protagonisti alle prese con vicende solitamente esclusiva dei più
giovani. Bingo Hell diverte, spaventa e regala una visione
decisamente diversa dalle solite.
Nero come la notte (2021)
Quando sua madre tossicodipendente
diventa l’ultima vittima di un vampiro a New Orleans, la
quindicenne Shawna giura vendetta. Insieme ai suoi tre migliori
amici, Shawna escogita un piano audace per infiltrarsi nella villa
dei vampiri e ucciderli. Altro film della serie Welcome to
Blumhouse, è questo un film sulla figura del vampiro che si
avvale però di qualche convincente novità narrativa, offrendo così
un intrattenimento dell’orrore che coinvolge e spaventa.
L’occhio del male (2020)
Una storia d’amore apparentemente
perfetta si trasforma in un incubo. Una donna si convince che il
nuovo fidanzato della figlia abbia un legame oscuro con il proprio
passato e inizia ad indagare, portando alla luce vecchi
orrori. L’occhio del male è un film dell’orrore
prodotto da Blumhouse Television, filiale di Blumhouse Productions,
e distribuito in esclusiva da Prime Video. Il film è stato diretto
da Elan Dassani e Rajeev Dassani
ed è tratto dal romanzo omonimo di Madhuri
Shekar.
Madres (2021)
In attesa del loro primo figlio,
una coppia messicano-statunitense si trasferisce in una comunità di
agricoltori nella California degli anni Settanta, dove strani
sintomi e spaventose apparizioni mettono in pericolo la loro
famiglia. Altro capitolo di Welcome to Blumhouse, il film
propone è un horror sulle paure della gravidanza ispirato ad eventi
reali. Può sembrare una classica storia di maledizioni che
aleggiano sulla protagonista incinta e sul nascituro, ma si svela
ben presto come qualcosa di più.
The Turning – La casa del male (2020)
Una giovane governante viene
assunta per occuparsi di due ragazzi orfani che vivono in una villa
gotica nella campagna del Maine. Ben presto la ragazza scopre che
sia i bambini che la casa nascondono oscuri segreti ed entità
malvagie. Finn Wolfhard e
Mackenzie
Davies recitano in questo horror prodotto da
Steven Spielberg che propone un
adattamento moderno della storia di fantasmi del 1898 Il giro di
vite di Henry James.
Come Play (2020)
Quando Oliver diventa il bersaglio
di una strana creatura che si è materializzata attraverso i
dispositivi elettronici, i suoi genitori per salvargli la vita
saranno costretti ad affrontare il misterioso mostro. Intrigante
horror dove si suggerisce il pericolo che i più giovani possono
riscontrare nel relazionarsi con i nuovi dispositivi elettronici,
ovvero l’isolamento crescente dal mondo circostante con tutte le
conseguenze psicologiche che possono derivarne, qui incarnate da un
orripilante creatura.
The Intruder (2019)
Una giovane coppia di sposi compra
una bellissima casa nella Napa Valley con molti acri di terreno.
Tuttavia, i due scoprono che l’uomo che gliel’ha venduta si rifiuta
di andarsene dalla proprietà. Un thriller della serie home
invasion, dove però l’invasore è l’ex proprietario di casa che
non vuol saperne di lasciare la dimora, per motivi quantomai
contorti che metterranno a dura prova la sopportazione dei nuovi
inquilini. Si costruisce così un film teso e inquietante, che tiene
continuamente con il fiato sospeso.
Black Box – Ritrova te stesso (2020)
Dopo aver perso la moglie e la
memoria in un incidente d’auto, un padre solo subisce un
agonizzante trattamento sperimentale che lo porta a chiedersi chi
sia veramente. Secondo capitolo della serie di film a tema
antologico Welcome to the Blumhouse, Black Box –
Ritrova te stesso è un horror psicologico che pone il
protagonista in una situazione anomala, riflettendo attraverso di
lui sul concetto di identità e su come esso possa essere
manipolabile.
Antebellum (2020)
Veronica Henley, scrittrice di
successo, è di ritorno dal tour promozionale del suo ultimo libro
quando si ritrova suo malgrado intrappolata in una realtà orribile
che la costringe a confrontarsi con il suo passato. Un horror che
riflette sugli orrori perpetrati nei confronti della popolazione
afroamericana nelle piantagioni di cotone, offrendo agli spettatori
l’opportunità di assistere ad una vicenda insolita dalla quale si
vorrebbe fuggire quanto prima, senza però la certezza di
riuscirvi.
The Manor (2021)
Dopo aver subito un ictus, Judith
Albright si trasferisce in una storica casa di cura, dove inizia a
sospettare che qualcosa di soprannaturale stia depredando i
residenti. La regista Axelle Carolyn confeziona un
horror semplice ma efficace, che gioca sulla possibile
inattendibilità della protagonista per suscitare dubbi, sospetti,
spaventi e orrori continui. Un horror poco conosciuto tra quelli
recentemente usciti, ma meritevole di una visione.
Il 2023 è stato un anno unico per
l’horror,
con film che vanno dal microbudget ai sequel hollywoodiani che
hanno fatto notizia. L’elenco non tiene conto delle uscite in sala
in Italia. Prima di rivelare i primi posti, ecco alcune menzioni
d’onore:
Saw X: Pur essendo
il decimo capitolo della lunga serie,
Saw X adotta un approccio decisamente back-to-basics, tornando
indietro nel tempo e rendendo protagonista il minaccioso killer di
Jigsaw, John Kramer.
M3GAN: Nonostante la classificazione
PG-13, la nuova bambola assassina preferita dagli americani si è
rivelata un successo al botteghino e una visione divertente nelle
sale.
Sick: Il
creatore di “Scream” Kevin Williamson ha
co-sceneggiato questo film basso profilo, un mistero intimo che è
stato perfetto per una collocazione in streaming.
The Wrath of Becky
– tradotto da noi “L’ira di Becky”: questo divertente e violento
film di genere ha come protagonista Lulu Wilson nei panni
dell’assassina adolescente Becky, che prende di mira dei teppisti
simili a Proud Boy nel sequel del primo film del 2020 che uccideva
i neo-nazisti.
Birth/Rebirth
Un’ossessionante e straziante
rivisitazione del racconto di Frankenstein: un medico che perde il
controllo sulla realtà riporta in vita una bambina morta, ma la
madre si rende lentamente conto che la sua bambina non è più la
stessa. Con Judy Reyes nei panni del genitore
affranto e disposto a tutto per la figlia e Marin Ireland in quelli
della dottoressa che vuole a tutti i costi una svolta, il terrore e
il dolore sono intensi. Ma la regista e co-sceneggiatrice Laura
Moss è abile nel gestire più toni contemporaneamente, bilanciando
la gioia della bambina risvegliata con il profondo disagio di
sapere che le cose non vanno bene.
Bussano alla porta (Knock at the
Cabin)
Il pubblico può variare con
M. Night Shyamalan a seconda del film, ma questo
thriller apocalittico intimo beneficia di grandi idee e dell’occhio
attento del regista. Il male è in agguato dietro ogni angolo: una
piccola famiglia (interpretata magnificamente da Jonathan Groff,
Ben Aldridge e Kristen Cui) vede la propria vacanza nei boschi
interrotta da quattro sconosciuti disperati, che affermano che
l’apocalisse avverrà a meno che uno dei membri della famiglia non
ne uccida un altro. Dave Bautista si distingue nel ruolo di un
insegnante gigante gentile che cerca di convincere la coppia usando
il cervello contro i muscoli. Evento cerebrale con un finale
controverso,
Bussano alla porta (Knock at the Cabin) è l’opera di
Shyamalan di maggior impatto degli ultimi anni.
Influencer
Un gioiello sottovalutato,
“Influencer” mette in scena la cultura dei social media in modo
intelligente e sorprendente, con colpi di scena impossibili da
prevedere. Emily Tennant interpreta Madison, una
influencer che si reca in Thailandia per una vacanza pagata. Dire
di più significherebbe rovinare i brutti scherzi, ma il film si
mantiene sui binari grazie a una visione realistica della
tecnologia e dell’economia degli influencer.
The Blackening
Una delizia per i fan dell’horror,
“The Blackening” è una delle migliori commedie di genere dai tempi
di “Scary Movie” del 2000. Ricco di personaggi stravaganti e di
intelligenti rivisitazioni di tropi classici, “The Blackening”
riesce a lanciare sullo schermo dozzine e dozzine di gag. Forse non
tutte funzionano, ma il ritmo è sufficiente per far ridere il
pubblico.
Scream VI
Uno dei capitoli più freschi della
longeva serie slasher è il più recente, una grande sorpresa piena
di grandi scenografie, cenni ai film precedenti e attori
meravigliosi. Dopo “Scream”
del 2022, in
Scream VI le due sorelle protagoniste (Melissa Barrera
e
Jenna Ortega) si sono trasferite a New York City, solo
per essere inseguite da un altro Ghostface. Il cast spacca, con
alcuni graditi ritorni (Ortega, ora in modalità star del cinema;
Hayden Panettiere, ex star di “Scream 4”) e nuovi attori
(l’affascinante Josh Segarra di “The Other Two”; una Samara Weaving
in forma smagliante; Dermot Mulroney, che recita in poltrona). È
raro che un sesto capitolo di un franchise slasher riesca a far
risveglare le pulsioni, ma alcune grandi scene e la costruzione
della tensione che riprende la tradizione rendono la visione
elettrizzante.
Brooklyn 45
Il thriller storico sulla seduta
spiritica di Ted Geoghegan è pieno di stile e di
cuore, ben oltre quello che ci si aspetta da un film ambientato
principalmente in una stanza. Un gruppo di veterani della Seconda
Guerra Mondiale si riunisce subito dopo la fine del conflitto per
consentire a un amico di contattare la moglie appena deceduta, ma
quando iniziano ad accadere cose inquietanti si trovano di fronte a
qualcosa di più di quanto si aspettino.
In
Nessuno ti salveràKaitlyn Dever è magnifica nel ruolo di Brynn,
un’inquieta donna solitaria il cui mondo viene messo sottosopra
quando gli alieni arrivano a casa sua. L’aspetto più interessante è
che, a causa di un incidente traumatico del suo passato, è convinta
che nessuno nella sua piccola città sarà disposto ad aiutarla a
tenere a bada gli extraterrestri, anche se la fine del mondo è
vicina. Un elemento impressionante del film è la sceneggiatura
quasi priva di dialoghi, che accresce l’isolamento di Brynn a
livelli insopportabili.
Deliver Us
Quando una suora afferma di essere
incinta per immacolata concezione e di aspettare due gemelli
speciali, ovvero il Messia e l’Anticristo, non sorprende che il
Vaticano voglia essere coinvolto. Questa selvaggia premessa è alla
base di “Deliver Us” di Lee Roy Kunz e Cru Ennis, un film a basso
costo splendidamente girato che si basa su immagini di fuoco e
fiamme per creare inquietudine. Il viaggio di Padre Fox
(interpretato da Kunz) e del suo esame di Suor Yulia (Maria Vera
Ratti) oscilla costantemente tra sogno e realtà, tra metafore e
letteralità. Offrendo immagini oltraggiose con splendide
ambientazioni, luci e fotografia, “Deliver Us” è un consiglio unico
per il pubblico che cerca qualcosa di esagerato e allo stesso tempo
mortalmente serio.
In My Mother’s Skin
Photo : Courtesy of Zhao Wei Films, Epicmedia Productions Inc., and
Volos Films
Una favola estremamente inquietante
ambientata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, “In My Mother’s
Skin” è un film filippino che racconta di una ragazzina di nome
Tala (Felicity Kyle Napuli) che deve proteggere il fratellino
Bayani (James Mavie Estrella) e la madre malata Ligaya (Beauty
Gonzalez) quando il padre viene portato via perché potenzialmente
in grado di nascondere l’oro ai soldati giapponesi. Mentre la
famiglia inizia ad entrare in difficoltà con le scorte di cibo e
risorse, una bellissima fata (Jasmine Curtis-Smith) inizia a
offrire speranza, mentre il male si diffonde a Ligaya. “Skin” non
reinventa nulla, ma fa un lavoro molto solido di mishmash di
generi, mescolando i sogni oscuri di Guillermo del
Toro e infondendoli con l’orrore della possessione e il
gore inquietante.
Thanksgiving
Uno slasher nella vena delle
festività anni ’80 come “Il giorno di San Valentino” e “Pesce
d’aprile”,
Thanksgiving è il film che il superfan dell’horror
Eli Roth sembrava destinato a dirigere. Roth si
dirige verso la sua terra natale, il Massachusetts, per divertirsi
un po’ in questo lungometraggio che riprende il suo finto trailer
di “Grindhouse“. Un anno dopo la tragica fuga del venerdì
nero, qualcuno sta uccidendo gli abitanti di Plymouth. Con le
interpretazioni della final girl Nell Verlaque e di Patrick Dempsey nel ruolo dello sceriffo
locale, questa storia sanguinosa azzecca tutti i riferimenti del
genere con un chiaro amore per lo slasher.
Evil Dead Rise
Il cruento tributo di Lee Cronin
alla serie di Sam Raimi ha un sacco di Easter eggs
per i fan, ma si basa tutto sul cambio di location, un appartamento
in città (rispetto a una baita nel bosco) per dipingere su una tela
diversa. Una giovane zia è bloccata in un grattacielo mentre sua
sorella diventa un Deadite decisa a uccidere i suoi stessi figli, e
c’è una massiccia quantità di viscere in ogni scena cruenta della
pellicola. Lily Sullivan e Alyssa Sutherland sono davvero
sorprendenti nel ruolo delle sorelle, la prima eroica e la seconda
malvagia come l’inferno. Un’ottima storia conclusiva e un nuovo
mostro che si aggiunge alla storia di “Dead” lasciano
presagire un sesto film.
Infinity Pool
Tra il suo ruolo dirompente
nell’ultima stagione di “Succession”
e la sua interpretazione in “Infinity
Pool“, Alexander Skarsgård ha trascorso il 2023 a
sbeffeggiare brutalmente i ricchi. Diretto dal regista di
“Possessor” Brandon Cronenberg, James
(Skarsgård) è uno scrittore di romanzi che si sposa con un ricco e
inizia a godere dei baccanali violenti e sessuali praticati da
coloro che soggiornano nella destinazione di vacanza Li Tolqa. Ma
se l’1% si diverte troppo, viene clonato e ucciso per un prezzo,
cosa che all’inizio sembra oscena a Foster, ma che poi lo eccita.
Il film è una miscela di immagini psichedeliche e di angosciante
brutalità, che ci permette di osservare James mentre si libera
della sua umanità come di una seconda pelle. Mia Goth fa un eccellente lavoro di supporto
nel ruolo di una turista apparentemente normale che presto si
trasforma per abbracciare la follia e si porta via il film.
Beau ha paura
Un altro film che ha fatto
discutere, l’ultimo film del regista di “Midsommar”
Ari Aster analizza l’ansia con una lente così microscopica che per
lunghi tratti è difficile respirare. Joaquin Phoenix interpreta il protagonista
Beau, i cui nervi hanno la meglio su di lui mattina, mezzogiorno e
sera. Vivendo in un quartiere fatiscente del prossimo futuro,
questo film di tre ore è ricco di satira e commenti sociali. La
trama ruota attorno ai viaggi di Beau, costantemente ostacolati,
per andare a trovare la madre, che genera la maggior parte della
sua ansia.
Beau ha paura è stato una bomba costosa per A24, ma
inevitabilmente troverà un pubblico di culto in streaming.
When Evil Lurks
“When Evil Lurks” di Demián Rugna è
uno dei film più cupi dell’anno, con elementi gore e sequenze shock
che impediscono alla narrazione di non diventare troppo pesanti.
Ezequiel Rodriguez e Demián Salomon sono due fratelli che
accidentalmente scatenano nella campagna un demone in grado di
possedere le persone e far loro compiere azioni terribili. Si
assiste a molte scene inquietanti in cui esseri maligni e spietati
fanno a pezzi le famiglie in un batter d’occhio. Alcune angoscianti
violenze sui bambini e un personaggio affetto da autismo elevano
l’intensità di questa coproduzione argentina che supera la
produzione americana, ma per gli appassionati di storie più
estreme, “When Evil Lurks” è imperdibile.
Talk to Me
Trai titolo horror di maggior
incasso va menzionato certamente “Talk
To Me” ha fatto parlare di sé durante l’estate. Con immagini
inedite e gore scioccante, i fratelli gemelli Danny e Michael
Philippou elevano lo stile sviluppato sul loro canale YouTube
RackaRacka per raccontare la storia della lunatica adolescente Mia
(un’impavida Sophie Wilde). Quando un gioco per
comunicare con i morti dal gusto soprannaturale diventa un fenomeno
virale, Mia cerca di entrare in contatto con la sua defunta madre,
con risultati terrificanti. I fratelli Philippou mantengono tutto
in bilico: Tutti i personaggi sono degni di attenzione, anche
quelli fastidiosi; i luoghi di rifugio come gli ospedali e le feste
ben illuminate diventano rapidamente insidiosi; e c’è una
sensazione molto reale che questo è esattamente il modo in cui i
giovani adolescenti stupidi si comporterebbero se potessero
facilmente attraversare il velo ultra terreno della dimensione tra
i vivi e i morti.
Skinamarink
Il film più controverso dell’anno –
e che difficilmente verrà scalzato da questo primo posto – è il
primo lungometraggio di Kyle Edward Ball che
cammina sul filo del rasoio tra narrazione e opera d’arte, ansia e
tedio, fantasia e realtà. Girato nella sua casa d’infanzia per
15.000 dollari, Ball ricrea le paure della vita e della
crescita meglio di quanto molti autori possano immaginare. Per
coloro che sono disposti a sospendere i tempi di attenzione per
immergersi in qualcosa di completamente nuovo, “Skinamarink”
modificherà la percezione di ciò che accade di notte.
Con il volgere al termine di
quest’anno, è come sempre arrivato il momento di fare alcuni
bilanci. Nel 2022 il mondo del cinema sembra aver intrapreso un
percorso di ripresa dopo i due difficili anni precedenti, segnati
dalla pandemia di Covid-19. Nel corso di quest’anno, infatti, sono
usciti numerosi nuovi progetti che hanno risollevato in parte la
drammatica situazione dei cinema di tutto il mondo. In particolare,
come spesso accaduto negli scorsi anni, ad essersi affermati sono
stati alcuni film horror particolarmente
interessanti, che hanno catturato l’attenzione di ampie fasce di
pubblico, proponendo contenuti originali e talvolta anche
importanti riflessioni sociali. Giunti alla fine dell’anno, è
dunque ora di indicare quelli che sono stati i migliori
film horror del 2022.
I migliori film horror del 2022
Quella che segue non è una
classifica in ordine di merito, quanto più un elenco di quei film
horror che si sono distinti per particolari pregi artistici, sia
tecnici che contenutistici. I film presenti in questo elenco sono
infatti opere molto originali, che pur rifacendosi ad alcuni canoni
del loro genere di appartenenza hanno saputo offrirne sfumature
nuove attraverso cui proporre non solo tanti brividi ma anche
lucide analisi della società, dell’umanità e dei principali temi
d’attualità.
Nope
Nope
(qui la recensione) è un film
horror del 2022 uscito ad agosto in Italia, scritto, diretto e
prodotto da Jordan Peele sotto il marchio della
sua casa di produzione Monkeypaw Productions.
Protagonisti del film Daniel Kaluuya, Keke
Palmer e StevenYeun, i
quali si trovano a confrontarsi con un fenomeno inspiegabile
presente nel cielo sopra di loro. Tra dramma, mistero, horror e
profonde riflessioni sociali, Nope segna il ritorno alla
regia di Peele, reduce dai clamorosi successi di Scappa – Get Out e
Noi. Vero e proprio
blockbuster estivo, il film offre non solo un misto tra horror e
fantascienza, ma anche profonde riflessioni su questioni razziali e
sulla natura dello spettacolo in sé.
X – A Sexy Horror Story
X– A
Sexy Horror Story (qui la recensione) è un film
slasher americano scritto, diretto e montato da Ti
West. Il film è interpretato da Mia Goth, Jenna Ortega, Martin Henderson,
Scott Mescudi e Brittany Snow. Nel film,
in una fattoria isolata in Texas, una troupe cinematografica arriva
per girare un film per adulti. I loro ospiti, una coppia di anziani
solitari, si interessano in modo speciale ai nuovi arrivati. Al
calar della notte, l’interesse malizioso della coppia sfocia però
nella violenza e nella follia. X – A Sexy Horror Story è
il primo film di una trilogia horror, dove il primo sequel, che è
anche un prequel, è Pearl.
Crimes of the Future
Crimes of the
Future(qui la recensione) segna il
ritorno al cinema di David Cronenberg. Il film
offre un tuffo profondo in futuro non troppo lontano, in cui
l’umanità sta imparando ad adattarsi al suo ambiente sintetico.
Questa evoluzione sposta gli esseri umani oltre il loro stato
naturale e in una vera e propria metamorfosi del corpo, che altera
la loro composizione biologica. Presentato a Cannes, Crimes of
the Future ha per protagonisti Viggo
Mortensen, Léa Seydoux e Kristen
Stewart. Non propriamente un horror nel senso canonico
del genere, ma certamente un’opera che scuote e disturba lo
spettatore proponendo scenari e perversioni che parlano molto della
nostra società.
Smile
Smile
(qui la recensione) è un film
horror psicologico statunitense del 2022 scritto e diretto da
Parker Finn, basato sul suo corto del 2020
Laura Hasn’t Slept. Il film ha come attori Sosie
Bacon, Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Caitlin Stasey, Kal
Penn e Rob Morgan. La trama ruota intorno
ad una donna costretta a confrontarsi con il suo passato per
sopravvivere e sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
Smile è invece un horror più canonico, affermatosi però
per un lavoro di ricerca psicologica sui personaggi particolarmente
affascinante. Spaventoso quanto serve e con idee narrative
particolarmente efficaci, è unanimemente considerato tra i migliori
horror di quest’anno.
Piove
Piove (qui la recensione) è un film di
genere thriller/horror del 2022, diretto da Paolo
Strippoli, con Fabrizio Rongione, Francesco
Gheghi, Aurora Menenti e Cristiana
Dell’Anna. La storia ruota intorno ad una nebbia che, con
la pioggia, esce dalle fogne ed entra nel corpo di chi la respira,
facendo uscire il peggio di sé. Nessuno sembra poter sfuggire a
ciò, neanche Thomas e i suoi due figli, già segnati dal dolore e
dalle divisioni interne. Anche l’Italia può vantare un film horror
di tutto rispetto quest’anno, trovando con Piove non solo
una brillante riflessione sulla nostra società e le sue nevrosi, ma
anche un film che fa della sua atmosfera cupa e tesa un elemento di
grande fascino, segno che è possibile realizzare opere di questo
tipo in Italia.
Gli occhi del diavolo
Gli occhi del
diavolo (qui la recensione) è un film
horror soprannaturale americano diretto da Daniel
Stamm e scritto da Robert Zappia. I
protagonisti sono Jacqueline Byers, Virginia
Madsen e Ben Cross. La trama ruota
intorno a Suor Ann, una venticinquenne irrequieta che crede
fermamente che eseguire esorcismi sia la sua vocazione. Il suo
desiderio di mettersi alla prova prende una piega imprevista quando
incontra uno dei pazienti più disturbati della scuola. Durante i
loro strazianti incontri, la sorella Ann si trova faccia a faccia
con una forza demoniaca che infesta la scuola e ha misteriosi
legami con il suo passato. Non poteva mancare in questa classifica
un tradizionale horror di tipo soprannaturale, indicato tra i più
spaventosi in assoluto del 2022.
Non sarai sola
Non sarai
sola è un film horror uscito in Italia nel luglio del
2022, coprodotto a livello internazionale e scritto e diretto da
Goran Stolevski, al suo debutto alla regia. Nel
cast si ritrovano Noomi Rapace, Anamaria Marinca,
Alice Englert, Carloto Cotta, Félix Maritaud e
Sara Klimoska. La trama si svolge nella Macedonia
del 19º secolo, dove una giovane donna viene rapita in un isolato
villaggio di montagna e trasformata successivamente in una strega
da un antico spirito. Passato grossomodo inosservato, questo horror
è in realtà uno dei veri gioielli di questo 2022, caratterizzato da
un’atmosfera particolarmente affascinante e da lucide riflessioni
sul ruolo della donna nella società contemporanea.
Scream
Scream (qui la recensione) è il nuovo
sequel del franchise di enorme successo firmato Wes
Creven. Venticinque anni dopo una serie di brutali omicidi
che hanno sconvolto la tranquilla cittadina di Woodsboro, in
California, un nuovo killer indossa la maschera di Ghostface e
inizia a prendere di mira un gruppo di adolescenti. Questo nuovo
Scream non solo offre nuovi brividi, ma riflette anche in
modo metacinematografico sull’intera industria cinematografica
dell’horror. Il film è diretto da Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler
Gillett e vanta un cast composto non solo dagli
attori Neve Campbell, Courteney Cox e
David Arquette, protagonisti dei primi film, ma
anche una nuova generazione di interpreti, a partire da
Jenna Ortega.
Men
Men è un
film drammatico horror uscito ad agosto in Italia, scritto e
diretto da Alex Garland, autore anche di Ex
Machina e Annientamento. Il film è interpretato da
Jessie Buckley e Rory Kinnear,
protagonisti di una storia che vede una giovane donna recarsi in
vacanza da sola nella campagna inglese dopo la morte dell’ex
marito. In quei luoghi apparentemente incontaminati, però, qualcosa
sembra sfuggire alle leggi della logica, dando vita ad un vero e
proprio incubo. In Men confluiscono dunque tutta una serie
di paure legate allo stalking e alla violenza sulle donne,
raccontate con grande gusto inventivo.
Black Phone
Il tredicenne Finney è tenuto
prigioniero da un sadico assassino mascherato. Quando un telefono
sul muro inizia a squillare, il ragazzino scopre di poter sentire
le voci delle precedenti vittime dell’uomo. Black
Phone (qui la recensione) è
probabilmente una delle maggiori sorprese per il genere horror nel
2022. Questo film interpretato da Ethan Hawke si
è infatti affermato come un grandissimo successo di critica e
pubblico, offrendo un racconto tanto spaventoso quanto avvincente,
che coniuga elementi soprannaturali a paure presenti nel quotidiano
di tutti. Inoltre, il film è l’adattamento dell’omonimo racconto di
Joe Hill, figlio di Stephen King,
dunque una garanzia in quanto a spaventi e terrore.
Nonostante quest’anno non sia stato
canonico, per moltissimi punti di vista, i film horror del
2020 sono stati numerosi e non hanno smesso di fare
compagnia agli spettatori anche se questi non si sono mossi dalle
proprie case e sono rimasti in casa.
I film di paura
hanno sempre un pubblico nutrito e pronto ad emozionarsi e a
saltare dalla poltrona, e la dimensione casalinga potrebbe aver
accentuato questa esigenza, dato che guardare film che
spaventassero e scuotessero gli animi poteva essere un simpatico
diversivo alla monotonia.
Di seguito, ecco un breve elenco
film horror usciti nel 2020, sia al cinema, per i
pochi mesi in cui hanno funzionato, che sulle piattaforme, che
hanno fatto grande compagnia ai reclusi in quarantena.
The Boy – La maledizione di Brahms
Dopo aver spaventato
milioni di spettatori in The Boy, la bambola Brahms è tornata,
pronta a seminare nuovamente terrore. Ignara della terrificante
storia della villa in cui si è trasferita, una giovane famiglia è
pronta a iniziare una nuova vita. Qui il piccolo Jude trova un
amico: una bambola di porcellana apparentemente innocua, che però
prende vita ogniqualvolta le sue regole non vengono rispettate. Il
legame tra il bimbo e la bambola si fa di giorno in giorno più
morboso, fino a quando Liza (Katie
Holmes) capisce che dietro quel volto lucido e sempre
sorridente si nasconde in realtà una presenza oscura. Riuscirà a
risalire all’origine degli eventi inspiegabili e inquietanti che si
manifestano nella casa e svelare la maledizione di Brahms?
Fantasy Island
In
Fantasy Island, prodotto dalla BlumHouse (Scappa
– Get Out e Halloween) , l’enigmatico Mr. Roarke riesce a far
avverare i sogni dei suoi fortunati ospiti, in un lussuoso, quanto
remoto, villaggio vacanze tropicale. Ma quando le fantasie
diventano incubi, gli ospiti dovranno risolvere il mistero
dell’isola per fuggire e mettere in salvo le loro vite. Diretto da
Jeff Wadlow, Fantasy Island è scritto da Jeff Wadlow & Chris Roach
& Jillian Jacobs e prodotto da Jason Blum e Marc Toberoff.
La Llorona di Jayro Bustamante
Nelle orecchie di Alma e
dei suoi figli, durante la guerra civile in Guatemala, risuonano le
parole «Se piangete, vi ammazzo». Trent’anni dopo, si apre il
procedimento penale contro Enrique, un generale in pensione
responsabile del genocidio. Quando però il generale viene
prosciolto grazie all’annullamento del processo, lo spirito della
Llorona comincia a vagare per il mondo come un’anima perduta tra i
vivi. Di notte, Enrique sente i suoi lamenti. Sua moglie e sua
figlia credono che stia avendo manifestazioni di demenza legate
all’Alzheimer. Non possono sospettare che la loro nuova governante,
Alma, sia lì per ottenere quella vendetta negata dal processo.
Il buco
Nelle profondità di quello
che sembra un bellissimo ristorante si trova “il buco”, una
struttura che sembra infinita e in cui una tavola imbandita si
muove per i vari piani. Tutti i suoi abitanti devono nutrirsi dallo
stesso piatto, e quelli che si trovano sotto vivono con la speranza
di trovare almeno le briciole per sopravvivere. Goreng (Iván
Massagué) ha scelto volontariamente di farsi rinchiudere, come
pretesto per smettere di fumare. Quello che vedrà in quella strana
prigione lo cambierà per sempre.
The Wolf House
Maria, una giovane donna,
trova rifugio in una casa nel sud del Cile dopo essere fuggita da
una setta di fanatici religiosi tedeschi. Viene accolta in casa da
due maiali, unici abitanti del luogo. Come in un sogno, l’universo
della casa reagisce ai sentimenti di Maria. Gli animali si
trasformano lentamente in esseri umani e la casa diventa un mondo
da incubo. Ispirato al caso reale della Colonia Dignidad, The Wolf
House si traveste da fiaba animata prodotta dal leader della setta
per indottrinare i suoi seguaci.
ANTEBELLUM
l’autrice di successo
Veronica Henley (Janelle Monáe) si ritrova intrappolata in una
realtà parallela orribile. Ogni momento potrebbe essere l’ultimo.
Per evitare di rimanere intrappolata per sempre in questo mondo
d’orrore e panico, Veronica deve svelare il folle e antico mistero
che si nasconde dietro tutta questa angoscia prima che sia troppo
tardi. ANTEBELLUM è il nuovo e terrificante thriller del produttore
degli acclamati film GET OUT and US, e dei registi rivoluzionari
Gerard Bush e Christoper Renz.
His House
Dopo essere fuggiti dal Sudan del Sud in guerra, una giovane
coppia fatica ad adattarsi alla nuova vita in una cittadina inglese
dove si nasconde un male indicibile.
Sto pensando di finirla qui
Film del premio Oscar Charlie
Kaufman (Se
mi lasci ti cancello) tratto dal romanzo di successo
di Iain Reid. Nonostante i dubbi sul loro rapporto, una giovane
donna (Jessie Buckley) parte in viaggio con il suo nuovo ragazzo
(Jesse Plemons) alla volta della fattoria di famiglia. Bloccata
alla fattoria durante una tempesta di neve con la madre
(Toni
Collette) e il padre (David
Thewlis) di Jake, la ragazza comincia a mettere in discussione
tutto quello che sapeva o credeva di aver capito del suo compagno,
di se stessa e del mondo.
Relic
Quando l’ottuagenaria Edna scompare
inspiegabilmente, sua figlia Kay (Emily Mortimer) e la nipote Sam
(Bella
Heathcote) si precipitano nella decadente casa di
campagna della loro famiglia e trovano indizi della sua crescente
demenza sparsi per la casa in sua
assenza. Dopo che Edna è tornata misteriosamente
come è scomparsa, la preoccupazione di Kay che sua
madre
L’Uomo Invisibile
Ciò che non riesci a
vedere può farti del male. La vincitrice dell’Emmy
Elisabeth Moss (Noi; The Handmaid’s Tale di Hulu) è la
protagonista di una terrificante storia in chiave moderna
sull’ossessione, ispirata ad uno dei mostri più popolari della
Universal. Intrappolata in una relazione violenta e manipolatrice
con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass (Moss)
scappa nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce, con
l’aiuto di sua sorella (Harriet Dyer, The InBetween della NBC), di
un loro amico d’infanzia (Aldis Hodge, Straight Outta Compton) e
dalla figlia adolescente di quest’ultimo (Storm Reid, Euphoria
della HBO). Ma quando il violento ex di Cecilia (Oliver
Jackson-Cohen,
Hill House di Netflix) si suicida e le lascia in eredità una parte
cospicua della sua vasta fortuna, Cecilia sospetta che la sua morte
sia solo una messa in scena. Mentre una serie di inquietanti
coincidenze diventano letali e minacciano la vita di coloro che
ama, la sanità mentale di Cecilia inizia a vacillare, nel suo
disperato tentativo di dimostrare di essere braccata da qualcuno
che nessuno può vedere.
Jason Blum, il
nostro attuale maestro dell’horror, produce
L’Uomo Invisibile (The Invisible Man) con la sua Blumhouse
Productions.
L’Uomo Invisibile (The
Invisible Man) è scritto, diretto e prodotto esecutivamente da
Leigh Whannell, uno dei creatori originali del franchise Saw che ha
recentemente diretto Upgrade e Insidious 3 – L’inizio.
Il 2019 è stato un anno
particolarmente ricco per il cinema, con grandi blockbuster e
importanti film d’autore che hanno calcato le sale cinematografiche
di tutto il mondo. Inoltre, anche quest’anno il genere horror ha
potuto fregiarsi di diversi film di successo, che hanno ribadito
l’importanza di tale categoria nel panorama cinematografico.
Degli horror usciti quest’anno in
sala, diversi sono quelli che hanno portato nuova vita al genere.
Alcuni lo hanno utilizzato per raccontare la società contemporanea,
altri per parlare di specifici aspetti della vita quotidiana,
mentre altri ancora si sono rivelati delle buone trasposizioni da
celebri romanzi dell’orrore.
Ecco i 10 migliori film
horror del 2019.
Noi
Noi è il
secondo lungometraggio diretto dal regista Jordan
Peele, divenuto celebre con il film Scappa – Get
Out. Questo suo nuovo horror ha per protagonista l’attrice
premio Oscar Lupita
Nyong’o, e vede una famiglia afroamericana, in vacanza
a Santa Cruz, ritrovarsi attaccata dai propri doppelgänger. Nel
susseguirsi di macabri eventi, la famiglia si ritroverà a
confrontarsi con qualcosa che va ben oltre la loro
immaginazione.
Il film si è rivelato un vero e
proprio successo al box office, incassando globalmente 255 milioni
di dollari a fronte di un budget di 20 milioni. Accolto
positivamente dalla critica, il film è stato lodato per la
sceneggiatura e la regia, nonché per la colonna sonora e
l’interpretazione della Nyong’o.
Midsommar
Il 2019 vede tornare al cinema
anche il regista Ari Aster, che con Midsommar –
Il villaggio dei dannati realizza un’opera
seconda particolarmente apprezzata. Interpretata dagli attori
Florence Pugh, Jack
Reynor e Will Poulter, il film vede un
gruppo di ragazzi in viaggio verso la Svezia, dove si recheranno in
vacanza in un villaggio sperduto. Gli abitanti del luogo sveleranno
ben presto delle strane usanze esiste, uniche nel loro genere, e le
cose inizieranno ad andare sempre per il peggio.
Il film è stato indicato come uno
dei miglior horror dell’anno, lodato per la sua regia e le idee
messe in scena da Aster. Lo stesso regista è stato indicato come
uno dei nomi da tenere d’occhio per il futuro di tale genere.
Scary Stories to Tell in the
Dark
Adattamento cinematografico
dell’omonima serie di libri per ragazzi, Scary Stories to Tell in the Dark è
uscito in sala in tempo per Halloween, spaventando i numerosi
spettatori accorsi a vederlo. Diretto da André
∅vredal, il film ha per protagonisti un gruppo di ragazzi,
i quali si imbatteranno in un antico libro di favole horror. Man
mano che vanno avanti nella lettura, i ragazzi si renderanno conto
che non si tratta solo di favole.
Il film è stato prodotto dal
regista premio Oscar Guillermo del Toro, e ha
unito un’estetica di film horror per ragazzi a toni particolarmente
macabri, dando vita ad un prodotto adatto pensato tanto per i
giovani quanto per gli adulti.
It – Capitolo Due
Dopo lo straordinario successo di
pubblico ottenuto dal primo capitolo, uscito nel 2017, il regista
Andy Muschietti ha portato nelle sale il sequel
It – Capitolo
Due. Il film è la seconda parte della
trasposizione dedicata al più celebre romanzo dello scrittore
Stephen King, un’opera monumentale che ha stregato
e spaventato milioni di spettatori nel corso degli anni.
Protagonisti del film sono, tra gli
altri, gli attori James McAvoy,
Jessica Chastain,
Bill Hader, Jay Ryan, Bill
skarsgård, Jaeden Martell, Sophia Lillis e Finn
Wolfhard. Il gruppo di ragazzi che credeva di aver
sconfitto il terribile pagliaccio Pennywise è ora costretto a
riunirsi a distanza di 27 anni, dopo aver saputo del ritorno della
malvagia creatura. Ormai diventati adulti, i vecchi amici dovranno
dar vita ad un antico rito per tentare di sconfiggere
definitivamente il mostro che infesta la città di Derry.
Finché morte non ci separi
Diretto da Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, il film
Finché morte non ci separi è un film a
metà tra la commedia nera e l’horror, con protagonisti gli attori
Samara Weaving, Adam
Brody e Mark O’Brien. Apprezzato da
critica e pubblico, il lungometraggio si è rivelato una delle
maggiori sorprese del genere.
Il film è la storia di Grace,
giovane sposa unitasi in matrimonio con Alex, erede di una ricca
dinastia fondatrice dell’impero dei giochi da tavola. Durante la
sua prima notte di nozze, la ragazza viene invitata a partecipare a
una tradizione familiare: il nuovo arrivato deve prendere parte a
un gioco contro il resto della casata. Ben presto, tuttavia, il
rito si rivelerà essere una terrificante caccia all’uomo.
Polaroid
Basato su di un omonimo
cortometraggio, Polaroid è uno dei più
interessanti film horror del 2019. Diretto da Lars
Klevberg, il film ha per protagonista la giovane Bird, che
riceve in dono una vecchia polaroid comprata ad un mercatino.
L’oggetto tuttavia non è ciò che sembra, e nasconde una terribile
maledizione, che perseguiterà la ragazza e chiunque venga
fotografato.
Il film è una nuova riflessione del
genere su oggetti ormai in disuso, che acquistano valore metaforico
all’interno del nuovo panorama mediale. La tecnostalgia messa in
gioco dal film sarà motivo di riflessione, in chiave horror, su
quello che è un oggetto vintage dall’indiscutibile fascino.
Countdown
Un altro affascinante film horror
uscito nelle sale nel 2019 è Countdown,
diretto da Justin Dec con gli attori
Elizabeth Lail,
Peter
Facinelli e Talitha Bateman. Nel
film, tutto ruota intorno ad una misteriosa app che, scaricata sul
proprio cellulare, è in grado di indicare, attraverso un minaccioso
countdown, quanto tempo manca alla propria morte.
L’horror si pone così nuovamente a
servizio della tecnologia oggi alla portata di tutti. Attraverso un
app in grado di indicare il tempo rimanente prima di morire, il
film attua una riflessione sui moderni media che circondano la vita
di ognuno di noi, ripensandoli attraverso una metaforica chiave
macabra.
Doctor Sleep
Tratto dall’omonimo romanzo di
Stephen
King, Doctor
Sleepè il sequel del
celebre Shining. Diretto da Mike Flanagan
con l’attore Ewan
McGregor, la storia si concentra su di un ormai adulto
Dan Torrance che, traumatizzato dai celebri eventi svoltisi anni
prima all’interno dell’Overlook Hotel, si ritrova a combattere con
l’alcolismo e i suoi poteri psichici.
Il film è stato accolto
positivamente dal pubblico e dalla critica, che ne hanno apprezzato
la trasposizione fedele e l’interpretazione del protagonista. Lo
stesso King lo ha definito uno dei migliori adattamenti tratti dai
suoi romanzi.
L’angelo del male –
Brightburn
Prodotto da James
Gunn, L’angelo del male –
Brightburn è un film horror diretto
da David Yarovesky con protagonista
l’attrice Elizabeth
Banks. Il film offre un’interessante rovesciamento di
prospettiva rispetto al mito di Superman, provando a immaginare
cosa accadrebbe se un bambino caduto dallo spazio, e adottato da
una coppia, rivelasse incredibili poteri e una super malvagità.
Basato su quest’affascinante idea,
il film ha ottenuto un buon riscontro di pubblico, che ne ha
apprezzato tanto la messa in scena quanto la violenza. La
componente horror in chiave supereroistica ha inoltre contribuito
ad aumentare la popolarità del film.
Il Signor Diavolo
Il Signor
Diavolo è il ritorno al genere horror per il
regista Pupi Avati, che porta al cinema una nuova
storia intrisa di atmosfere gotiche e possessioni demoniache.
Tratto dall’omonimo romanzo scritto dallo stesso Avati, il quale
desiderava raccontare una storia lugubre, di quelle che si
raccontavano un tempo nelle case di campagna intorno al fuoco.
Ambientato nel 1952, il film segue
le vicende circa il processo sull’omicidio di un adolescente,
considerato indemoniato. Inviato un ispettore del Ministero a
verificare quanto accaduto, questi si troverà di fronte ad una
serie di eventi sconvolgenti, su cui si agita la credenza popolare
circa la presenza del demonio.
L’horror non è di casa solo su
Netflix o su Prime Video!
Anche sulla piattaforma Disney+ si possono infatti
ritrovare diversi film appartenenti a questo genere, da quelli
realizzati dai grandi maestri fino a titoli di nuove voci nel
panorama cinematografico, passando da horror adatti ai bambini a
quelli pensati per un pubblico principalmente adulto. Ma oltre ai
film, la piattaforma contiene nel proprio catalogo anche diverse
serie horror di grande impatto, capaci a loro volta di suscitare
profondi spaventi. Ecco allora un elenco di alcuni dei
migliori film e delle migliori serie horror
attualmente disponibili su Disney+.
I migliori film horror su Disney+
La casa dei fantasmi – Haunted Mansion (2023)
Il nuovo film La casa dei fantasmi è la
seconda trasposizione cinematografica basata sull’omonima
attrazione del parco a tema Disney, Haunted Mansion.
Protagonista di questo racconto è Gabbie, costretta a chiedere
aiuto ad alcuni bizzarri personaggi affinché pratichino un
esorcismo sulla sua nuova dimora, la quale sembra essere infestata
dai fantasmi. Intrecciando perfettamente momenti di horror e
commedia, il film proprone un cast di enorme talento, che oltre
a Rosario
Dawson, Owen
Wilsone Danny DeVito,
include anche artisti del calibro di Jamie Lee
Curtis e Jared Leto.
Supercuccioli (2011)
Supercuccioli segue un
gruppo di cani che indagano su una inquietante villa infestata e
cercano di sconfiggere il vile Wawrick lo stregone. Diretto da
Robert Vince, questo film è una delizia per un
pubblico di giovanissimi, in quanto ricco di scene divertenti,
coreografie ben ideate e, naturalmente, un gruppo di protagonisti
canini davvero irresistibile. Naturalmente, non mancano gli
elementi orrorifici, che rendono questo un perfetto titolo per di
Halloween per i più piccoli.
Licantropous (2022)
Indicato come il primo horror della
Marvel, il film Licantropous vede
protagonista Gael García Bernal nei panni di Jack
Russell, un supereroe che, come membro di una squadra segreta di
cacciatori di mostri, contrasta il male usando i suoi poteri
licantropici. Il regista Michael Giacchino,
compositore premio Oscar, crea un’esperienza cinematografica
visivamente accattivante, applicando in modo creativo effetti
pratici e giocando con le sfumature di bianco e nero in cui il film
è girato. Nel 2023 però stata distribuita anche la versione a
colori.
Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali (2016)
Miss Peregrine e la casa dei ragazzi
speciali, adattamento di Tim Burton della
popolare serie fantasy per giovani adulti, racconta di un ragazzo
di nome Jake che parte per incontrare l’illustre Miss Peregrine, la
direttrice di una casa misteriosa di cui ha sentito parlare nelle
favole della buonanotte. La casa di Miss Peregrine è popolata di
bambini che possiedono poteri speciali, che trovano in quel luogo
un rifugio dagli orrori del mondo circostante. Orrori che non
tarderanno però a ripresentarsi.
Hocus Pocus (1993) e Hocus Pocus 2 (2022)
Nel film del 1993, tre streghe
vissute nel XVII secolo tornano ai giorni nostri per fare fuco e
fiamme, in quel di Salem nel Massachusetts, nel momento in cui i
loro inquieti spiriti vengono accidentalmente evocati nella notte
di Halloween. A distanza di quasi trent’anni è stato realizzato un
sequel, Hocus Pocus 2, in cui
la candela dalla fiamma nera è stata nuovamente accesa, riportando
in vita le sorelle del XVII secolo, che ora cercano vendetta.
Toccherà allora a tre liceali impedire alle vendicative streghe di
scatenare di nuovo scompiglio su Salem.
Frankenweenie (2012)
In Frankenweenie,
lungometraggio d’animazione diretto da Tim Burton
a partire da un suo cortometraggio omonimo del 1984 (anch’esso
disponibile su Disney+), un ragazzo usa la scienza per
riportare in vita il proprio amato compagno, il cane Sparky, ma le
conseguenze del suo gesto sono imprevedibili. Realizzato in
stop-motion, questo tenero film in bianco e nero non è solo
un’omaggio al cinema amato da Burton, composto da mostri di ogni
tipo, ma anche un tenero racconto sulla diversità, le peculiarità
che essa comporta e i legami che si possono instaurare e che ci
possono salvare.
Edward Mani di forbice (1990)
Nel classico di Tim
Burton, Edward mani di forbice un ragazzo, che si
ritrova con delle lame di forbice al posto delle mani, rimane solo
dopo la morte dello scienziato che lo ha creato, ma una famiglia lo
adotta. La gente del paese lo evita a causa della sua diversità, ma
questo non gli impedisce di trovare l’amicizia di una famiglia,
anche se le cose non tarderanno a precipitare. Non un classico di
Halloween, né un film horror, ma in ogni caso un’opera dotata di
quel gusto gotico tanto suggestivo quanto potenzialmente
inquietante, che non oscura però mai la storia d’amore alla base
del film.
Nightmare Before Christmas (1993)
Perfetto per il periodo di
Halloween (ma anche per quello natalizio) è invece Nightmare Before Christmas,
in cui Jack è il re della città di Halloween che ogni anno
organizza l’omonima festa. Quando però casualmente scopre il
Natale, decide di portarlo ai suoi concittadini, con esiti del
tutto imprevisti. Il film, diretto da Henry Selick è oggi un vero e proprio cult,
amatissimo da generazioni di spettatori, capace a trent’anni dalla
sua uscita di emozionare e stupire grazie ad invenzioni
assolutamente uniche.
Halloween con la mummia (2021)
Gli amici Marshall, Gilbert e Amy
resuscitano accidentalmente una mummia che hanno scoperto nel
seminterrato di un vicino. Chiamano la mummia Harold e devono
affrettarsi per riportarla nel suo luogo di riposo prima della
mezzanotte di Halloween. Una commedia da brivido ricca di
imprevisti, adatta ai più piccoli ma che non dispiacerà anche ai
più grandi, merito di tante situazioni divertenti ma anche di
dettagli ben curati che possono generare più di qualche
brivido.
Non guardare sotto il letto (1999)
Altro classico horror per
ragazzi, Non guardare sotto il letto ha per
protagonista Frances, la quale in seguito ad alcuni eventi
inspiegabili accaduti a scuola, si accorge che un’entità malvagia,
chiamata Uomo Nero, perseguita lei e i propri coetanei. Grazie
all’aiuto di un’amica immaginaria, la ragazza cercherà di
sconfiggere la creatura. Un film per ragazzi, certo, ma non privo
di momenti piuttosto spaventosi che rendono la visione di questo
film particolarmente intrigante e coinvolgente.
Halloweentown (1998)
Nel
film Halloweentown alcuni bambini si recano alla loro
visita annuale di Halloween alla nonna. Quando però scendono
dall’autobus, si rendono conto di aver viaggiato in un mondo
completamente diverso, Halloweentown, dove vivono tutti i tipi di
demoni, goblin, streghe e stregoni. Il film è ricordato
principalmente per il suo enorme numero di effetti prostetici e
animatronici, che danno vita ad un mondo davvero meraviglioso. A
questo film sono poi seguiti tre sequel, anch’essi disponibili su
Disney+.
The Boogeyman (2023)
Ancora in lutto per la recente
morte della moglie, un terapeuta e le sue due giovani figlie devono
affrontare una terrificante entità soprannaturale che si nutre
della sofferenza delle sue vittime. The Boogeyman è
l’adattamento cinematografico del racconto Il baubau di
Stephen King ed è stato indicato come uno dei film
horror più spaventosi del 2023, in particolare per la presenza di
una creatura a dir poco mostruosa, capace davvero di infestare il
sonno di chi avrà il coraggio di guardare questo film.
Alien (1979)
Nel capolavoro di Ridley Scott, Alien, l’equipaggio di
un’astronave entra in contatto con una civiltà ormai estinta da
tempo. Tornati a bordo, però, scopriranno con orrore che qualcosa
li ha seguiti ed è pronto a dare la caccia ad ognuno di loro fino
alla morte. Un vero e proprio classico, terrificante ancora oggi
grazie alla presenza di effetti speciali semplici ma inquietanti.
Su Disney+ sono presenti anche i suoi
sequel, tra cui l’altrettanto magnifico Aliens – Scontro finale di
James Cameron.
Appendage (2023)
Nell’horror Appendage, i
pensieri interiori della protagonista Hannah, giunta ad un momento
di rottura della sua vita, si materializzano in una creatura
mostruosa che minaccia di sconvolgere la sua esistenza. Senza
dubbio uno degli horror più spaventosi presenti su Disney+, che gioca con la deformazione
per proporre continui brividi allo spettatore. Anche questo film è
stato indicato come uno degli horror più spaventosi del 2023,
perfetto per una serata di puro terrore.
Omen – Il presagio
In seguito alla morte del figlio,
il diplomatico Robert Thorn e sua moglie decidono di adottare un
bambino. Dal quel momento, però, una serie di sinistri eventi
sovrannaturali cominciano a funestare la vita della coppia. Questo
film è un remake del film Il presagio, del 1976, di cui
ripropone la vicenda aggiornandola. Il risultato è un racconto di
continua tensione, basato sull’attesa dell’orrore e sulla sua
effettiva manifestazione. Tra gli horror più classici presenti su
Disney+, senza dubbio uno dei più
interessanti.
La vera storia di Jack lo squartatore
Londra, 1888. Nel quartiere
Whitechapel vive la prostituta Mary Kelly insieme ad alcune
colleghe. Quando due di loro vengono uccise barbaramente, Kelly si
rivolgerà all’ispettore Abberline affinché si occupi delle indagini
per scoprire chi si cela dietro colui che viene chiamato Jack lo
squartatore. Interpretato da Johnny Depp, il film è liberamente
tratto dal romanzo a fumetti From Hell di Alan
Moore ed Eddie Campbell, incentrato sulla
misteriosa quanto celeberrima vicenda dell’assassino seriale
passato alle cronache come Jack lo squartatore, di cui tuttora non
si conosce l’identità.
Le migliori serie horror su Disney+
Piccoli brividi (2023)
Nella nuova serie di Piccoli brividi, un gruppo
di cinque studenti liceali scatena accidentalmente forze
soprannaturali sulla propria città. Dovranno allora unire le forze
per salvarla, portando alla luce oscuri segreti del passato dei
loro genitori. La serie è basata sull’omonima serie di libri di
R. L. Stine, da cui era già stata prodotta
un’omonima serie televisiva negli anni ’90 che ebbe grande
successo. Questa nuova versione si propone di aggiornare alcuni
degli elementi di quel titolo per spaventare nuove generazioni di
spettatori.
The Strain (2014)
The Strain è una serie
televisiva statunitense di genere horror creata da
Guillermo del Toro e Chuck Hogan,
basata sulla trilogia di libri Nocturna, degli stessi del
Toro e Hogan, e composta da: La progenie (The Strain) dal
quale è tratta la prima stagione, La caduta (The Fall) dal
quale è tratta la seconda stagione, e Notte eterna (The Night
Eternal) dal quale sono tratte la terza e quarta stagione. La
trama? Una violenta epidemia trasforma l’umanità in violentissimi
vampiri, toccherà ad un gruppo di superstiti cercare di fermare
quanto sta accadendo.
Buffy l’Ammazzavampiri (1997)
Buffy Summers, liceale, è la
Cacciatrice, destinata a distruggere i demoni che cercano di
prendere possesso del mondo. Sotto la supervisione del
bibliotecario della scuola, la ragazza combatte a fianco dei propri
più cari amici, cercando di far trionfare il bene sul male.
Popolarissima serie TV di fine anni Novanta, Buffy
l’Ammazzavampiri è oggi un vero e proprio cult, oltre ad
essere una di quelle serie che hanno contribuito a ridefinire la
serialità stessa. Avvincente, emozionante e con diversi momenti
realmente terrificanti, è ancora oggi un titolo horror da non
perdere.
American Horror Story (2011)
Ideata da Ryan
Murphy, la serie American Horror Story
richiamando caratteristiche delle serie antologiche, concepita
dunque in modo che ogni stagione abbia trame, ambientazioni e
personaggi diversi. Ad oggi composta da dodici stagioni, continua
ad essere amatissima dagli amanti del genere, con alcune stagioni
come Asylum, Murder House, Apocalypse e Cult
ricordate come autentici gioielli di genere horror.
The Walking Dead (2010)
Serie televisiva statunitense
ideata da Frank Darabont, The Walking
Dead è basata sull’omonima serie a fumetti scritta da
Robert Kirkman, anche produttore esecutivo dello
show. Rispetto al fumetto, di cui comunque vengono seguite le linee
guida a livello di trama, la serie presenta parecchie novità nella
storia, come ad esempio l’introduzione di personaggi inediti.
Composta da dodici stagioni, è oggi non solo una popolarissima
serie horror ma anche uno dei più importanti titoli dedicati alla
figura dello zombie.
What We Do in the Shadows (2019)
Nella serie tra i cui ideatori
spicca Taika Waititi, quattro vampiri che vivono
insieme da più di cento anni ricevono una visita del loro Signore
Oscuro, il quale ricorda loro lo scopo per il quale si sono
trasferiti a New York oltre un secolo prima. Avranno così inizio
una serie di incredibili peripezie, tra horror e commedia. Proprio
su questi due generi si sviluppa What We Do in the
Shadows, proponendo una divertente e appassionante
rilettura del vampiro applicata a contesti moderni.
Il blog 60fotogramas ha realizzato un video che raccoglie
le scene di ben 62 pellicole di fantascienza, a partire dal 1902
fino ai giorni nostri. Ad aprire il filmato un discorso
introduttivo tratto dallo sceneggiato radiofonico La Guerra dei
Mondi, di Orson Welles, trasmesso negli Stati
Uniti il 30 ottobre 1938 e rimasto famoso per aver scatenato il
panico tra gli ascoltatori, convinti di una reale invasione
aliena.
Questo è l’elenco dei film proposti, in ordine di apparizione
nel filmato:
Viaggio nella Luna (1902) Metropolis (1927) Una donna sulla Luna (1929) Frankenstein (1931) L’uomo invisibile (1933) La bambola del diavolo (1936) Ultimatum alla Terra (1951) La guerra dei mondi (1953) Il pianeta proibito (1956) L’invasione degli
ultracorpi (1956) Radiazioni BX: distruzione
uomo (1957) The time machine (1960) Il villaggio dei
dannati (1960) Fahrenheit 451 (1966) 2001: odissea nello
spazio (1968) Il pianeta delle
scimmie (1968) Arancia meccanica (1971) Solaris (1972) Il pianeta selvaggio (1973) 2022: i sopravvissuti (1974) Incontri ravvicinati del terzo
tipo (1977) Star
wars: episodio IV (1977) Alien (1979) Stalker (1979) Star wars: episodio V (1980) Blade runner (1982) E.T. (1982) La cosa (1982) Tron (1982) Terminator (1984) Ritorno al futuro (1985) Brazil (1985) La mosca (1986) Predator (1987) Robocop (1987) Ritorno al futuro 2 (1989) Atto di forza (1990) Terminator 2 (1991) Jurassic park (1993) Ghost in the shell (1995) L’esercito delle 12
scimmie (1995) Apri gli occhi (1997) Cube – Il cubo (1997) Gattaca (1997) Il quinto elemento (1997) Matrix (1999) Essere John Malkovich (1999) Donnie Darko (2001) Akira (2002) Minority report (2002) V per Vendetta (2005) I figli degli uomini (2006) Wall-e (2008) Avatar (2009) District-9 (2009) Moon (2009) Watchmen (2009) Inception (2010) Super-8 (2011) Into darkness – Star
Trek (2013) Gravity (2013) Her (2013)
BBC Culture ha realizzato
un sondaggio per stabilire quali sono i migliori film del XXI
secolo. La top 100 ha portato risultati interessanti e
il primo posto è stato conquistato dal capolavoro di David
Lynch, Mulholland Drive.
Di seguito vi proponiamo la Top 25
della stessa classifica:
[nggallery id=2915]
Con Lynch sul podio ci sono anche
Paul Thomas Anderson e Wong
Kar-wai con Il Petroliere e
In the Mood for Love. Un po’ a sorpresa,
al quarto posto, c’è La città incantata
di Hayao Miyazaki, seguito dall’esperimento
cinematografico del XXI secolo per eccellenza,
Boyhood, di
Linklater.
Secondo Matthew
Anderson, editore di BBC Culture, i più
grandi sondaggi guardano sempre al passato, ma lo scopo di questo
nuovo sondaggio è stato quello di spostare l’attenzione del
pubblico nel recente panorama cinematografico: “Volevamo
scoprire quali sono i film migliori nella memoria recente. E questi
sono i film che le persone sentono maggiormente. Speriamo che
questa classifica porti discussione e dibattito, non solo tra i
critici e i fan, ma anche tra quelli che amano andare al cinema e
hanno delle idee su cosa renda un bel film tale.”
Dei 177 critici coinvolti, ognuno ha
avuto la possibilità di elencare 10 film, per un risultato di 599
film elencati da cui è stata realizzata la top 100.
Mentre il 2020 volge al termine, vi
offriamo uno sguardo sul 2021 con alcune anticipazioni su serie,
film e show in arrivo su Prime
Video il prossimo anno, a partire dai film
attesissimi come One
Night in Miamidi Regina King, il ritorno di
Eddie Murphy ne Il
principe cerca figlio, e Without
Remorse, diretto da Stefano Sollima.
Nella lista a seguire trovi solo
una prima serie di anticipazioni su alcune delle novità in arrivo
su Amazon Prime
Video nel 2021. Aggiornamenti ulteriori saranno
forniti nei mesi a venire.
Parte – I film del 2021 in arrivo su Prime Video
ONE NIGHT IN
MIAMI (Amazon Original) Disponibile su Prime Video dal 15
gennaio.
Durante un’incredibile notte del
1964 quattro icone dello sport, della musica e dell’attivismo si
incontrano per festeggiare una delle rimonte più importanti della
storia della box. Lo sfavorito Cassius Clay (Eli Goree), che da lì
a poco avrebbe cambiato nome in Muhammad Ali, ha infatti
appena battuto il campione dei pesi massimi Sonny Liston presso la
Convention Hall di Miami, e vuole festeggiare con tre dei suoi
amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e
Jim Brown (Aldis Hodge). Basato sull’omonimo, premiato spettacolo
teatrale e diretto da Regina King, One Night in
Miami è un racconto di finzione inspirato alla storica
notte che questi quattro formidabili individui hanno passato
insieme, una panoramica delle lotte che queste persone hanno
affrontato e del ruolo vitale che ognuno di loro ha ricoperto nel
movimento per i diritti civili e nella rivoluzione culturale degli
anni 60. Più di 40 anni dopo, le loro conversazioni sulle
ingiustizie razziali e religiose e sulla responsabilità personale
hanno ancora grande valore.
IL PRINCIPE CERCA FIGLIO
(COMING 2 AMERICA) (Amazon Original) Disponibile su Prime
Video dal 5 Marzo 2021
Attesissimo sequel dell’iconica
commedia Il principe cerca moglie (1988), divenuta poi un
cult e grande successo al box office con oltre 288 milioni di
dollari di incassi in tutto il mondo. Nel rigoglioso regno di
Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il
suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova
ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo
partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens,
il quartiere di New York dove tutto è iniziato.
BLISS (Amazon
Original)
Una sorprendente storia d’amore
incentrata sul neo-divorziato Greg, la cui vita cade a pezzi, e sul
suo incontro con l’incantevole Isabel, una donna che vive per
strada ed è convinta che il mondo che la circonda, così inquinato e
corrotto, non sia reale. La donna crede di vivere in una
simulazione brutta e ostile dentro un mondo che invece è bello,
pacifico e beato. Greg, inizialmente dubbioso, si ritroverà alla
fine a scoprire che forse le folli teorie cospirazioniste di Isabel
nascondono un fondo di verità.
GOVERNANCE – TUTTO HA UN
PREZZO
Renzo Petrucci, manager brillante e
senza scrupoli, è costretto ad abbandonare l’incarico di direttore
generale di un gruppo petrolifero dopo un’inchiesta per corruzione.
Convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Renzo
prepara la sua vendetta ma la situazione gli sfugge di mano…
UNA
RELAZIONE
Tommaso (Guido Caprino) e Alice
(Elena Radonicich) sono una coppia da quindici anni – non sposati e
senza figli, lui musicista, lei attrice, entrambi senza successo.
Vivono a Roma, dove hanno comprato casa grazie a un mutuo che è
stata l’unica vera assunzione di responsabilità nella loro storia.
Quando vengono invitati a cena da loro per un annuncio, gli amici
pensano sia il matrimonio. E invece i Tommaso e Alice comunicano
che hanno deciso di lasciarsi: ma vogliono farlo in modo graduale,
senza rompere, restando amici in modo naturale. La loro ambizione,
legittima ma ingenua, finisce con lo scontrarsi con il principio di
realtà: le storie finiscono perché́ le persone cambiano. E nessun
cambiamento è, nè può essere, indolore.
THE MAP OF TINY PERFECT THINGS
(Amazon Original)
Un adolescente vive felicemente la
stessa giornata in un loop temporale infinito. Ma il suo mondo sarà
sconvolto dall’incontro con una ragazza come lui bloccata in una
distorsione temporale. Quello che segue è una storia d’amore con un
twist fantastico, in cui i due tenteranno di capire come – e se –
sfuggire da questa giornata senza fine.
THE BOY FROM
MEDELLIN (Amazon Original)
The Boy from Medellín
offre un accesso senza precedenti alla superstar internazionale J
Balvin nei giorni che precedono il concerto più importante della
sua carriera – una performance sold-out nella sua città natale,
Medellin, in Colombia. Un film profondamente immersivo e incentrato
sul suo protagonista, girato da un team internazionale tra la
Colombia e New York, che offre uno sguardo inedito sui momenti più
importanti ed emozionanti della vita di una delle star più grandi
al mondo.
RUN SWEETHEART
RUN (Amazon Original)
Un appuntamento al buio diventa un
incubo di violenza e la protagonista, braccata, si dà alla fuga
verso casa attraversando Los Angeles a piedi.
TOM CLANCY’S WITHOUTH
REMORSE (Amazon Original)
Without
Remorse segue le avventure dell’agente John Clark,
conosciuto anche con il nome di John Terrence Kelly, un ex Navy
SEAL che lavora per la CIA.
THE VOYEURS
(Amazon Original)
Quando Pippa e Thomas si
trasferiscono nel loro appartamento dei sogni, notano che le loro
finestre si affacciano direttamente sull’appartamento di fronte,
ritrovandosi testimoni della volubile relazione dell’avvenente
coppia che vive nell’altro lato della strada. Ma quando proveranno
ad intervenire in maniera anonima nelle loro vite, metteranno
involontariamente in moto una catena di eventi che culmineranno in
un totale disastro.
Parte – I film del 2021 in arrivo su Prime Video
DOCUMENTARIO SU MARY J. BLIGE
(UNTITLED) (Amazon Original)
25 anni fa Mary J. Blige faceva
uscire il suo fondamentale album “My Life”. In quel periodo era
alle prese con numerose lotte personali, che è stata in grado di
incanalare in un capolavoro emozionante che è amato e apprezzato a
livello universale. Ora Mary J. Blige torna sulla sua musica e
riflette sulla donna che era allora …e sulla donna che è
diventata.
BIRDS OF PARADISE (Amazon
Original)
Basato sul romanzo “Bright Burning
Stars” dell’autrice A. K. Small, Birds of Paradise è
ambientato in una prestigiosa scuola di danza classica di
Parigi, in cui la nuova arrivata diventa amica di una ballerina prodigio prostrata dal dolore, mentre
tutti i danzatori competono per raggiungere il premio più ambito
della scuola: un contratto con il corpo di ballo dell’Opera di
Parigi. Con la crescente pressione, le ragazze sono spinte fin al
loro limite fisico ed emotivo, il loro legame viene messo a dura
prova e sono costrette a chiedersi fino a che punto sono disposte a
spingersi per vincere.
THE MANOR – WELCOME TO THE
BLUMHOUSE 2021 (Amazon Original)
Dopo un infarto, Judith Albright si
trasferisce in una casa di riposo d’epoca, dove inizia a sospettare
che qualcosa di sovrannaturale stia incombendo sui suoi ospiti. Per
riuscire a scappare avrà bisogno di convincere tutti intorno a sé
che non c’è alcun motivo per lei di restare lì.
BLACK AS NIGHT – WELCOME TO THE
BLUMHOUSE 2021 (Amazon Original)
Un’adolescente con problemi di
autostima ritrova la sicurezza in sé stessa in maniera alquanto
inusuale: trascorre l’estate a combattere i vampiri che minacciano
i senza tetto di New Orleans con l’aiuto del suo migliore amico, il
ragazzo per il quale ha sempre avuto un debole, e una strana
ragazza di buona famiglia.
MADRES – WELCOME TO THE BLUMHOUSE
2021 (Amazon Original)
Una coppia americana di origini
messicane in attesa del primo figlio si trasferisce in una comunità
di agricoltori migranti nella California degli anni ‘70. Quando la
moglie inizia ad avere strani sintomi e visioni terrificanti,
proverà a capire se il tutto è legato a una leggendaria maledizione
o a qualcosa di ancor più terribile.
BINGO – WELCOME TO THE BLUMHOUSE
2021 (Amazon Original)
Nel barrio di Oak Springs vive un
caparbio gruppo di anziani amici che rifiutano la gentrificazione
del quartiere. Il loro leader, Lupita, li tiene uniti come una
comunità, una famiglia. Non possono di certo immaginarsi che la
sala del loro amato Bingo sta per essere venduta ad una forza ben
più potente del denaro.
INVASION (Amazon Original)
Invasion segue la storia di due
fratelli in fuga con il padre, un Marine decorato, che tenta di
proteggerli da una minaccia sovrannaturale. Man a mano che il loro
viaggio li conduce in situazioni sempre più pericolose e
inaspettate, i ragazzi dovranno affrontare l’amara realtà e
lasciarsi l’infanzia alle spalle.
LE BAL DES FOLLES (Amazon
Original – Francia)
Dramma in costume ambientato nel
XIX secolo, narra la storia della giovane appassionata Eugénie, che
scopre di avere il potere speciale di sentire i morti. Quando la
sua famiglia scopre il suo segreto, viene portata all’ospedale La
Pitié Salpétrière senza possibilità di sfuggire al proprio destino.
L’ospedale, diretto dal famoso pioniere della neurologia il Dr.
Charcot, è una clinica neurologica parigina dove vengono internate
le donne a cui vengono diagnosticate isteria, pazzia, egomania,
epilessia e altri tipi di malattie fisiche e mentali. Diretto da
Mélanie Laurent, anche interprete con Lou de Lâage, Le bal des
folles è prodotto da Légende Films.
Esiste una sola occasione, nell’arco
di un intero anno lavorativo, in cui mi concedo di usare la prima
persona: il momento della Top 10 dell’anno. E
infatti, eccomi qui a proporvi la mia lista dei migliori
film del 2020. Lo faccio con la mia voce perché, per loro
natura, le classifiche di questo tipo contengono una componente
discrezionale troppo importante per attribuirle ad una impersonale
terza persona, ma anche perché mi diverte molto.
Intanto specifico che ho tenuto
conto, nella classifica, di quelle che sono state le difficoltà
logistiche di questi ultimi dodici mesi, durante i quali, a causa
della ormai ben nota pandemia di coronavirus in corso, le sale sono
state aperte a pieno regime soltanto a Gennaio e Febbraio,
rimanendo poi chiuse, aperte a mezzo servizio (nel periodo estivo
fino all’inizio dell’autunno) e poi ancora chiuse, come in questo
momento.
Alla luce di questa difficoltà nel
vedere i film in sala e considerato che in genere la mia classifica
comprende solo i film usciti al cinema, la lista che ho compilato
quest’anno comprenderà non solo i titoli che rispettano il
requisito classico, ma anche quelli distribuiti direttamente sulle
piattaforme di streaming on line, in abbonamento o acquisto e
noleggio.
Partiamo però dagli illustri
esclusi, che per una decisione puramente istintiva, sono i primi
esclusi tra le cose che ho visto quest’anno. Dall’intelligentissimo
remake de L’uomo Invisibile, diretto da
Leigh Whannell con Elizabeth
Moss, al divertente Palm Springs, diretto da Max
Barbakow, che gioca con gli archetipi della commedia
romantica e dei loop temporali, passando per Emma, esordio di Autumn de
Wilde che ci ricorda che i classici di Jane
Austen non sono ancora esausti e hanno ancora cose da dire
al pubblico di oggi, fino allo show di Adam
Sandler, Diamanti Grezzi, dei
Fratelli Safdie, all’allucinato e romantico
Undine di Christian Petzold,
fino al ritorno di David Fincher con l’ambizioso
Mank.
Già solo a leggere l’elenco degli
esclusi, mi rendo conto che stilare la classifica dei
migliori film del 2020 non è affatto semplice come
si può immaginare, data la chiusura delle sale e la scarsità di
film visti al cinema. Ma proprio questa sventura si è trasformata
in un elemento di ricchezza, perché l’assenza di blockbuster (con
l’eccezione di Tenet, che non è finito in classifica) ha dato
maggiore visibilità a titoli meno “rumorosi”. Così, alla luce di
queste considerazioni e queste rinunce, ecco la mia personalissima
lista dei migliori film del 2020.
I migliori film del 2020 –
parte 1
10.Sto pensando di finirla qui
Capita raramente di
trovarsi di fronte a film che mettono in discussione lo spettatore
e rendono il giudizio difficilmente “polarizzabile”. In un periodo
storico invero molto triste per la critica cinematografica e il
giudizio critico sull’opera cinematografica, in cui tutto è bianco
o nero, netto e diretto, in genere riportabile in poche righe di un
commento incazzato su qualche social, il film di Charlie
Kaufman è sfuggente, perturbante, difficile da
comprendere, lascia aperte piste, tracce, indizi per farsi leggere
senza mai lasciarsi afferrare, anche molto tempo dopo la fine della
visione.
Quando sembra che ti stia
accogliendo alla sua comprensione, Sto pensando di finirla
qui sterza, cambia direzione, deraglia sul finale, ma la
visione rimane sempre rapita e disorientata, allo stesso tempo. Non
si tratta di un film di facile fruizione, ma è sicuramente un modo
di fare cinema, di raccontare stati d’animo e situazioni, più che
storie, che fanno discutere e mantengono allenato il muscolo dello
spirito critico (che dovrebbe essere sempre in forma in ogni
spettatore, sia esso addetto ai lavori o no).
Tra le cose più interessanti ma
anche emotivamente devastanti che ho visto quest’anno, un posto
d’onore spetta al bellissimo documentario di Garrett
Bradley presentato al Sundance e poi nella Selezione
Ufficiale della Festa di Roma. Oltre ad essere un forte atto di
condanna al sistema carcerario statunitense, il film racconta una
storia d’amore travolgente.
Proprio nell’equilibro tra pubblico
e privato risiede la potenza di Time. Il suo bianco e nero morbido, i filmati
casalinghi mossi o fuori fuoco, il coraggio di una donna che per
amore ha sfidato un sistema e che, magari all’inizio
involontariamente, si è resa voce di una vera e propria piaga
sociale e portavoce di chi non poteva parlare. Un vero e proprio
terremoto d’amore, che il racconto cinematografico ha
glorificato.
Arrivato all’inizio
dell’anno su Netflix, il documentario di Jeff
Orlowski è innanzitutto interessante per la forma che
unisce una componente più corposa documentaristica a una parte
dimostrativa di fiction, che mette in scena quanto documentato. Il
film informa, spaventa, apre gli occhi, eppure la sua natura lo
rende un Giano Bifronte, pronto a svelarsi come un oggetto ideale
di quel meccanismo produttivo che lui stesso denuncia.
Oltre ogni teoria complottista,
The Social Dilemma è un film che dà
consapevolezza di un sistema all’interno del quale ci troviamo
tutti e dal quale appare impossibile uscire. Lo fa con un
linguaggio semplice, diretto forse poco inventivo ma sicuramente
funzionale.
Mentre scrivo, le ore
alla Casa Bianca di Donald Trump sono contate e il
prossimo 21 gennaio cederà la sua poltrona nella Stanza Ovale a
Joe Biden. Tuttavia, gli anni di Trump sono stati
caratterizzati da scontri e lotte tutt’altro che pacifiche per le
strade degli Stati Uniti. Non è un caso che negli ultimi 4 anni,
Spike Lee abbia diretto due film, e che questi
siano proprio BlackkKlansman e Da 5 Bloods.
Del primo si è parlato giustamente
in abbondanza e con grandi lodi. Uscito direttamente su
piattaforma, il secondo ha avuto meno visibilità (BlackkKlansman
ha vinto il Gran Prinx a Cannes 2018 e l’Oscar 2019 alla
sceneggiatura), ma è un film che sembra sia stato scritto domani.
Il regista racconta l’America di oggi, attraverso storie di ieri.
La ferocia e la lucidità di Lee si sentono ad ogni passo e il film
è un potente atto d’accusa verso una società che non ha ancora
trovato la forza di fare pace con la sua bellissima e inevitabile
varietà razziale.
I
FratelliD’Innocenzo colpiscono
ancora. Hanno vinto l’Orso d’argento a Berlino per la migliore
sceneggiatura e hanno stregato il pubblico, prima in streaming e
poi al cinema, quando quest’estate il loro film è stato quello più
visto nelle sparute sale aperte in poche città italiane. La
bellezza tribale del film ne fa un oggetto preziosissimo. La
lucidità con cui questi due giovani autori raccontano il mondo è un
tesoro da custodire e alimentare, da parte mia con il sostegno e i
soldi ben spesi per andare a vederli sempre in sala.
Storiacce di piccole bestie alle
prese con un mondo popolato di lupi, il film è un atto d’amore
verso un mondo emarginato, tanto geolocalizzato e raccontato con un
occhio più affettuoso che imparziale quanto indefinibile nel tempo
e nello spazio e per questo universale. Un’opera con una grande
finezza narrativa e un ottimo gusto cinematografico, che stride
meravigliosamente con la cattiveria e la bruttura che mette in
scena.
Seconda opera prima in
classifica (la prima era il documentario Time), il
film d’esordio di Pietro Castellitto è
interessante sotto molti punti di vista. Per prima cosa concilia
con equilibrio e garbo i registri comici e drammatici che di volta
in volta sembra abbracciare, senza mai propendere troppo da una
parte o dall’altra. Certo, c’è una strana discrepanza tra il fatto
che il film condanna chiaramente una fascia alto borghese a cui il
regista stesso appartiene e dal quale proviene e trae le
possibilità per fare cinema. Ma i ribelli “dall’interno”,
soprattutto se arguti e dotati, fanno simpatia.
In secondo luogo, e forse è la cosa
più interessante del film, I Predatori ha una sceneggiatura molto
complessa, rischiosa per una prima volta dietro la macchina da
presa. La ricchezza di personaggi e di eventi, gli intrecci e le
varie facce di ogni carattere hanno messo in luce una scrittura
matura, che sembra vada oltre il dato anagrafico e l’effettiva
esperienza del suo autore.
L’idea che Aaron
Sorkin realizzi una sceneggiatura e poi un film da uno dei
processi più discussi della storia d’America è semplicemente
elettrizzante. E infatti il suo nuovo film da regista finisce alto
alto in classifica perché è effettivamente uno dei migliori
prodotti cinematografici usciti quest’anno (purtroppo direttamente
in piattaforma). La precisione delle battute e il ritmo incalzante
rendono il film avvincente, il racconto eroico che si fa dei
protagonisti è trascinante, persino la forma classica della regia
assume nuovo spessore di fronte ad una storia scritta con tale
perizia.
Aaron Sorkin è il
più grande sceneggiatore vivente e il suo nuovo film ci dà la
dimostrazione che, qualche volta, anche solo una grande
sceneggiatura può fare un grande film. Poi, in questo caso, lo
scrittore si appoggia ad uno squadrone di attori sublimi, e il
gioco è fatto.
Arrivati in zona podio,
sembra strano trovare questo titolo, visto che è stato trai
protagonisti della scorsa stagione dei premi e sembra uscito una
vita fa, nel mondo pre-pandemia. In effetti, il film di Sam
Mendes è arrivato in sala all’inizio di Gennaio e rientra
a tutti gli effetti nel cinema di questo sfortunato 2020. Apoteosi
della tecnica al servizio della drammaturgia, il film è un esempio
di ingegno registico, visione, organizzazione, grandezza e
ambizione.
Fotografia, suono, recitazione,
regia sono raramente così devote allo scopo di raccontare
un’avventura e offrire un viaggio, senza mai dimenticare che il
viaggio stesso è un’esperienza umana che trasuda orrore e paura,
dalla prima all’ultima inquadratura, nella quale, finalmente,
si trova un briciolo di distensione e ristoro. 1917 è
meraviglioso.
In silenzio, in
pochissime sale, con una distribuzione assolutamente ingiusta e
crudele, quest’anno è arrivato in sala anche A Hidden Life
– La vita nascosta, il film di Terrence
Malick visto e amato tantissimo a Cannes 2019. Reduce da
anni difficili, in cui sembrava aver annacquato la sua potenza
narrativa in tanti film “minori”, il maestro texano torna ai fasti
del suo cinema migliore, con la rielaborazione di una storia vera.
E naturalmente incanta e ammalia.
Quello che Malick ci ricorda con
questo film è la sua grandezza, non solo per la capacità di
infondere uno spessore unico e distintivo ad ogni inquadratura, ma
anche per la freschezza con cui muove la macchina da presa,
inventando punti di vista e offrendo momenti di altissimo cinema,
per contenuto, forma e intenzione. The master is back.
Prima posizione scelta più
con le viscere che con la testa. Il film di Pablo
Larrain, anch’esso penalizzato da un’uscita in sala che
gli ha dato poca visibilità (ma almeno mi ha permesso di metterlo
sulla cima alla classifica dei migliori film del
2020), è un colpo di fulmine che mi porto dentro da
Venezia 2019. Un inno travolgente e sensuale alla vita, alla madre
terra, agli elementi e alla voglia, ferina, di trovare un posto nel
mondo, plasmandolo a propria misura.
Ema è fuoco, è danza tribale e
selvaggia, è quel ritmo di reggaeton che smuove i lombi e innesca
desideri sessuali, ossessivi, ripetitivi, che però, in mezzo al
circolo di streghe di cui la protagonista è Strega Suprema,
diventano istinti vitali, guizzi di passione, desiderio bruciante
di vita e spazio. Il film di Larrain è un’esplosione di energia
sessuale che travolge lo spettatore, sfruttando lo sguardo furbo e
puro allo stesso tempo di Mariana De Girolamo/Ema,
forza creatrice, che pota via i rami morti per dare nuova vita, una
strega, un folletto. Larrian risveglia i sensi con il suo ritmo,
riempie gli occhi con i suoi colori, travolge e irretisce, ti fa
innamorare della sua protagonista. Non fa prigionieri.
Nonostante la chiusura delle sale,
il cinema in difficoltà e il periodo non proprio facile per
l’industria dell’intrattenimento, il grande schermo è riuscito
comunque (aiutato dalle versioni surrogate su piattaforma e
streaming) a regalare tante emozioni al pubblico del 2020.
Ecco quindi i migliori film del
2020 secondo la redazione di Cinefilos.it, tra uscite al cinema che
risalgono al pre-pandemia, direct to digital e offerte delle
piattaforme in abbonamento.
Decimo posto occupato da
un’opera prima, un esperimento che fa fronte alla scarsità di mezzi
con intelligenza e perizia, nonostante la mancanza di esperienza.
Andrew Patterson si cimenta in un genere preciso,
la fantascienza, ma lo fa contaminandola con il thriller.
Il risultato è un film che non
consente distrazioni, che lascia incollati allo schermo (quello
piccolo, è disponibile su Prime Video) e
che fonda su recitazione, messa in scena e capacità registica il
suo successo.
Quando Aaron
Sorkin torna a raccontare storie, il popolo dei cinefili
(e non solo) si mette comodo e si fa raccontare, perché come scrive
lui, non lo fa proprio nessuno, in questo momento storico.
Il film, che ha anche diretto,
uscito direttamente su Netflix, è la
conferma del suo talento e di una nuova maturità anche dietro alla
macchina da presa e alle prese con uno squadrone di attori
fuoriclasse.
Il tanto atteso ritorno al cinema
di Francesco Bruni si conquista un posto di tutto
rispetto nella classifica dei migliori film visti in sala, anche se
per pochi giorni. Come ogni storia che il regista e sceneggiatore
porta al cinema, anche questo film racconta un incontro importante
con una parte di sé.
Si ride, si piange, si riflette,
alla fine si esce dalla sala (ma il film è disponibile su tutte le
piattaforme per essere visto e rivisto) arricchiti e anche un po’
frastornati. Ma felici di aver avuto la possibilità di essersi
fatti raccontare questa storia.
Sembra un film di Ere geologiche
fa, eppure è uscito in sala in Italia a gennaio. Premiato con
l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale,
Jojo Rabbit è diventato il simbolo ante litteram di una
reclusione forzata che ha interessato tutto il mondo.
Taika Waititi ha dimostrato una grande
sensibilità e tutto il suo cast ha contribuito a un’appassionante e
toccante racconto sul valore della purezza anche in tempi
difficili.
L’approccio moderno ad una
storia raccontata già innumerevoli volte fa di questo film di
Greta
Gerwig uno dei migliori visti quest’anno. Uscito nella
prima settimana del 2020 sembra appartenere ad un passato lontano,
ma si conquista a buon diritto il suo posto in classifica.
La regista e sceneggiatrice compie
una magia con un cast superlativo e regala una versione aggiornata
al 2020 di un classico che ancora parla alle generazioni
contemporanee.
I fratelli Safdie
sono tornati, su Netflix, affidandosi ad Adam Sandler, e non potevano fare scelta
migliore. Il noto comico, come ha già dimostrato in altre
circostanze, dà il meglio di sé quando viene messo alla prova fuori
dalla sua confort zone.
Destinato a diventare un piccolo
film di culto,
Diamanti Grezzi è una delle esperienze più
interessanti che questo bizzarro anno cinematografico ci ha
offerto.
Dopo il folgorante
La terra dell’abbastanza, i fratelli
D’Innocenzo tornano con storie di piccoli animali, di
cuccioli e di lupi. Presentato a Berlino, dove ha conquistato il
premio alla sceneggiatura, ha avuto una vita turbolenta, tra sala,
streaming e di nuovo sala.
Vero è che Elio Germano rimane impresso nella memoria per
il suo personaggio così sgradevole eppure così umano, ma la vera
gemma del film sono i piccoli protagonisti, raccontati e inquadrati
con tenerezza e una maturità incredibile per la loro giovane età da
Fabio e Damiano D’Innocenzo.
Charlie Kaufman ha
contribuito a rendere ancora più assurdo questo strano anno
cinematografico. Il suo ritorno al cinema da regista è sbarcato su
Netflix e ci ha regalato momenti surreali di scrittura sopraffina e
di immagini visionarie.
Forse confuso, troppo ambizioso e
non del tutto compiuto, il film di Kaufman è una vera e proprio
esperienza cinematografica che coinvolge lo spettatore fino
all’ultima bizzarra inquadratura, a metà tra confessione personale
e presa in giro.
Il magnifico lavoro di
Sam Mendes rispunta alla fine dell’anno nella
classifica dei migliori film usciti nel 2020 dopo aver cavalcato
l’onda della Notte degli Oscar durante la quale, a sorpresa, è
rimasto in panchina, cedendo il posto a
Parasite.
Poco male, il valore
dell’incredibile sforzo tecnico di Mendes non diminuisce di fronte
a premi sfumati (anche se bene assegnati) e si conferma un vero è
proprio “film da vedere”, magari anche su Prime Video (dove è disponibile) se avete una tv
abbastanza grande!
Arrivato a inizio
dicembre su Netflix, il ritorno di David Fincher
non poteva che essere celebrato con un primo posto all’unanimità.
L’opera monumentale del regista di Seven è un interessantissimo affresco di ciò
che sta succedendo negli Stati Uniti, raccontato attraverso il
filtro del tempo e di uno dei momenti più significativi della
storia della vecchia Hollywood.
Sicuramente un’esperienza
cinematografica impegnativa, Mank è il titolo che
più è piaciuto alla redazione di Cinefilos.it quest’anno.
Questo che sta per concludersi è
stato un anno singolare per quello che riguarda il grande cinema e
i titoli che hanno catturato l’immaginario collettivo, per cui
stilare una classifica de i migliori film migliori del
2019 risulta estremamente limitativo.
L’aspetto divertente della
classifica dei migliori film dell’anno è che è totalmente
discrezionale, non ci sono regole predefinite, se non quelle che
decide di seguire colui o colei che stila la classifica di volta in
volta: in questo caso si tratta di me (e persino l’utilizzo della
prima persona in un articolo mi dà un senso di ribellione alla
classica impostazione di news, articoli, recensioni e
approfondimenti).
Per questo, invece di una Top 10
strutturata e classica, ho scelto di indicare i migliori 20 film
distribuiti in Italia negli ultimi 12 mesi, per importanza,
spessore e, sì, gusto personale. Così, facendo appello sempre
all’anarchia con cui mi approccio a stilare questo elenco, cercherò
di sorprendere e anche segnalare qualche film che forse non ha
avuto la visibilità che avrebbe meritato, oltre a raccontarvi le
mie preferenze in questi ultimi 12 mesi di cinema.
Avengers: Endgame
Uscito lo scorso aprile,
Avengers:
Endgame ha rappresentato una tappa fondamentale
per il cinema degli ultimi dieci anni, il completamento di un
percorso produttivo e anche drammaturgico cominciato nel 2008 e
portato a termine con un successo di pubblico davvero travolgente,
tanto che il film ha velocemente scalato le vette delle classifiche
dei maggiori incassi dell’anno, record su record. A questo si
aggiunge una buona gestione della storia, dei tanti personaggi,
degli elementi comici e tragici e soprattutto un utilizzo degli
effetti visivi di livello altissimo.
Alla fine del film, il pubblico di
tutto il mondo si è trovato orfano di una saga che lo ha
accompagnato per un decennio. Nerd fumettari sono diventati uomini,
magari padri, guardando quei film, e forse hanno persino cominciato
a guardarli con i figli. Non proprio l’arco di una generazione, ma
una buona porzione di vita di ognuno di noi.
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker
Quello che è accaduto con
Endgame, si è replicato, con le dovute differenze, con
Star
Wars. I fan della saga, alla fine di L’Ascesa di
Skywalker, hanno detto per sempre addio a dei
personaggio che hanno accompagnato il loro immaginario per ben 42
anni. Con maldestre svolte narrative, il film ha cercato di tirare
tutte le fila della saga rimaste in sospeso.
Il risultato non è certamente
perfetto, ma restituisce intatta l’emozione che lo spettatore di
lunga data vuole trovare in questo film conclusivo e soprattutto
nella nuova trilogia, che si è aperta e si è chiusa all’insegna
della nostalgia. In questo caso, come in quello del film Marvel, più che il film in sé è
importante il fenomeno, l’esperienza collettiva che questi
spettacoli sono riusciti a creare.
Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
Dimenticato dai più, è
arrivato nel 2019 anche questo film, una specie di esperimento
biografico di Julian Schnabel, un film
“sull’arte e su un artista, Van Gogh, realizzato da un artista
contemporaneo e condotto con una freschezza e una necessità
d’indagine espressiva rara da trovare oggi in un prodotto
cinematografico.”come scrive
Stefano Bessoni su Cinefilos.it.
Ed è semplice capire perché questo
film si trova in questo elenco. Van Gogh – Sulla soglia
dell’eternità è la storia del pittore così come lui
l’avrebbe raccontata per immagini, per visioni, ma soprattutto per
impressioni cromatiche. I blu e i gialli del film sono così intensi
e comunicativi che spingono lo spettatore all’interno di un quadro
di Van Gogh stesso. Un’esperienza sensoriale rara e una ricerca
espressiva importante.
La famosa invasione degli Orsi in
Sicilia
Nonostante sia stato
presentato sia al Festival di Cannes in Un Certain
Regard e alla Festa di Roma in Alice
nella Città, con tanto di masterclass del regista
(esordiente), il maestro Lorenzo Mattotti, il
film d’animazione ha
avuto davvero poca visibilità, nonostante si sia cercato di
spingerlo in molti percorsi collaterali, estranei allo
sfruttamento classico della sala, tanto che il film ha
trovato spazio anche nel programma Movie del Lucca Comics 2019.
La purezza del tratto,
l’immediatezza della scrittura, la freschezza dell’animazione,
fanno de La famosa invasione degli Orsi in
Sicilia un piccolo gioiello del nostro cinema, nonché
un modo immediato di riscoprire il bellissimo romanzo di
Dino Buzzati.
La casa di Jack
Si può tranquillamente
dire che Lars Von Trier rappresenta il Lato Oscuro
del cinema, ormai più per quella specie di personaggio scomodo che
si trova ad interpretare che per una vera e propria indole
iconoclasta che ha caratterizzato i primi anni della sua
produzione. Tuttavia, con La casa di
Jack, il regista danese ha regalato al suo
pubblico una nuova opera, disturbante e macabra, ma anche
rappresentativa della sua visione sull’arte e sul mestiere di
creatore di storie.
Il Jack del film, interpretato da un
ottimo Matt Dillon, non è nessun altri che lui,
alle prese con le sue turbe e i suoi fantasmi che in qualche modo
esorcizza con il cinema e che rappresenta a schermo attraverso le
scene più raccapriccianti che gli spettatori abbiano visto in sala
quest’anno. E, una volta superato il naturale distacco e disprezzo
verso le gesta di Jack, il film permette allo spettatore preparato
di divertirsi anche parecchio, nonostante la crudeltà di ciò che
sta guardando.
La favorita
Nell’anno che ha visto al
cinema i primi veri frutti del #MeToo e del movimento di promozione
femminile nel mondo dello spettacolo, La
Favorita di Yorgos Lanthimos
(già presentato a Venezia 2018) racconta di un gioco di potere tra
tre protagoniste agguerrite che declinano, con ogni arma a loro
disposizione, la propria forza, in questa battaglia fisica e
psicologica che mira alla sottomissione dell’altra.
E oltre alle grandiose
interpretazioni delle tre protagonista, Olivia Colman,
Rachel Weisz e Emma Stone, il regista
Lanthimos si avvale di un linguaggio estremamente riconoscibile,
soprattutto attraverso l’uso di lenti grandangolari deformanti che
accentuano l’aspetto surreale delle gesta messe in scena. Le
protagoniste non hanno timore di far scorrere il sangue delle
avversarie, ricorrendo a violenza e seduzione, arguzia e forza
bruta.
Noi
Replicare il successo
della sua opera prima non era semplice, dato il grande impatto che
ha avuto Scappa – Get Out su pubblico e
giurie di premi cinematografici, e così Jordan
Peele ha cambiato direzione, mettendo insieme un film
molto meno “sicuro” in quanto a formula e contenuto, rischiando di
risultare incompreso, pur di portare sullo schermo la sua metafora
sulla contemporaneità americana.
Con le spalle larghe di un successo
di pubblico e critica, Peele ha confermato, anche in questa nuova storia, che il
suo utilizzo del cinema horror si rivela principalmente una lente
che serve a raccontare la società, a criticarla. Insomma, il cinema
di Peele si conferma politico, nonostante il suo linguaggio si
complichi rispetto alla sua prima incursione cinematografica nel
genere.
La Belle Epoquè
Non replica la bellezza
fresca e travolgente della sua opera prima, ma con La Belle
EpoquèNicolas Bedos riesce a
mettere in scena la dolcezza della malinconia, l’amore attraverso i
decenni, la voglia di evasione ma anche il desiderio di recuperare
quel sentimento e quella complicità che caratterizzano l’inizio di
ogni grande storia d’amore.
Forte di un cast straordinario,
Bedos immerge lo spettatore in un’atmosfera dorata che affonda i
suoi toni proprio nei ricordi del protagonista, trascinando in
questo sogno ad occhi aperti anche lo spettatore, che si ritrova un
po’ desiderare che la complessa messa in scena del film, possa
essere ricreata nella vita reale, per avere ancora un giorno,
ancora una possibilità di essere giovani.
Midsommar – il villaggio dei
dannati
Come è già detto per
Jordan Peele, anche Ari Aster ha
esordito, muovendosi sempre nel campo del genere horror, con un
film narrativamente e strutturalmente “rassicurante”. Sebbene
Hereditary sia di fatto spaventoso,
rientra in una forma cinematografica solida e chiusa. Con Midsommar, il
regista newyorkese sfida le regole del genere e porta la sua storia
dell’orrore alla luce del sole, in un viaggio allucinato dentro la
testa di una donna traumatizzata, ferita, che ha paura di essere
abbandonata.
Ari Aster sembra
adottare per il suo film la forma del dolore, nel senso che
abbandona le strutture narrative tradizionali e realizza un
racconto che resta fermo, nell’immobilità della luce accecante,
nella perfezione delle simmetrie sulle quali indugia, sulla ricerca
linguistica di una simbologia che racconta di credenze, riti e
incantesimi che non vengono mai spiegati, ma costantemente
suggeriti, ad aumentare la sensazione di inquietudine.
Il traditore
Uno dei migliori film
italiani dell’anno, scelto per rappresentare l’Italia nella corsa
all’Oscar per il miglior film internazionale, il nuovo film di
Bellocchio racconta una pagina cardine della storia d’Italia.
Il regista poggia tutto il suo film sulle spalle di
Pierfrancesco Favino e lo fa senza prendere
posizione rispetto al Tommaso Buscetta che l’attore romano mette in
scena. Il suo lavoro di mimesi è notevole, tuttavia Bellocchio non
sceglie il suo punto di vista, ma mostra con fare quasi
documentaristico, agendo solo sui tempi e sulla suspance, i fatti
così come sono avvenuti.
Ed è proprio in quei frangenti che
il film diventa documento storiografico e artistico nelle mani di
uno dei grandi maestri contemporanei del nostro cinema, che riesce
a fare grande arte anche di fronte al racconto fedele di una delle
pagine più nere della nostra Storia.
La paranza dei bambini
La delicatezza con cui
Giovannesi parte dal testo e racconta la realtà, trasfigurata
attraverso il romanzo, tratteggia delle figure di piccoli
avventurieri che desiderano portare avanti la loro vita, il loro
mondo, così come lo conoscono, cercando di sostituirsi agli adulti,
fatalmente eliminati dalla gerarchia criminale del loro
microcosmo.
Il regista affronta il racconto di
formazione con grande tenerezza, senza per questo risultare
paternalistico, ma rimanendo accanto ai giovani protagonisti ed
entrando nelle loro vite, nelle loro case, raccontandoci
circostanze tanto assurde quanto reali per chi, nella Napoli di
vicoli, rioni e quartieri, vive tutti i giorni quella vita.
La mafia non è più quella di una
volta
Folgorante. Il nuovo documentario di
Franco Maresco sembra la messa in scena
completamente folle di un mondo che non c’è, tuttavia è
estremamente lucido per l’approccio attento e tagliente con cui
racconta i fatti, mentre è accompagnato da una protagonista
d’eccezione, la fotografa Letizia Battaglia,
sguardo vigile e razionale su manifestazioni di umanità
grottesche.
Sulla scia di
Belluscone, Maresco realizza un altro
documento importante ed estremamente attuale per il nostro tempo,
nonostante a volte, guardando le immagini, le persone, la varia
umanità mostrataci sullo schermo (citiamo per tutti Ciccio Mira),
ci sembra di guardare in una realtà parallela. Si ride con grande
amarezza e consapevolezza.
Dolore e Gloria
A tre anni da
Julieta, Almodovar torna al cinema con
uno dei film più
belli, vitali, dolenti e luminosi che la sala abbia visto
quest’anno. Non si tratta soltanto di uno dei migliori film degli
ultimi anni del regista di Madrid, ma si tratta di una delle vette
della sua opera omnia. A guidarlo in questo viaggio
(autobiografico) tra i dolori di un corpo che cede al tempo e la
gloria di un passato lontano ma ancora vivido nella sua memoria,
c’è Antonio Banderas, alla sua migliore
interpretazione in carriera.
Torbido e vitale, come la maggior
parte dei migliori film di Almodovar, Dolore e
Gloria riflette sulla vita dell’artista, sul suo
passato, sulla figura della madre (Penelope Cruz),
sempre un angelo carnale, il tutto in un ambientazione satura di
colori, in un continuo rimando a ciò che continua a pulsare tutto
intorno ai suoi personaggi, per quanto fermi, lenti, sofferenti
possano essere. E così, Pedro Almodovar si
conferma un regista amante della vita e delle sue passioni.
Storia di un matrimonio
Di nuovo un film
autobiografico, questa volta però che racconta la fine di una
storia d’amore. Noah Baumbach ha dichiaratamente
preso spunto dalla fine del suo matrimonio per raccontare questa
storia di dolore e trasformazione, con un tocco delicato ed
estremamente realistico, tratteggiando due personaggi distrutti da
quello che stanno vivendo eppure intenzionati ad andare avanti con
la propria vita, al meglio delle loro possibilità.
Storia di un
matrimonio racconta la trasformazione di ciò che
si credeva fosse un “per sempre” in un nuovo e misterioso “non
più”, misterioso prima per la coppia che affronta la separazione, e
poi per il loro figlio, che si ritrova nel mezzo ma che è anche
l’unico elemento che permette ai due di ricordare quanto si sono
amati in passato. Doloroso quanto reale, il film di Baumbach è una
vera e propria esperienza emotiva dentro una realtà che, seppure
non tocca personalmente lo spettatore, viene raccontata con empatia
e tragico realismo. Ancora disponibile su Netflix.
L’ufficiale e la spia
“Un grido potente e
determinato contro l’ingiustizia, l’abuso di potere, la
persecuzione e la discriminazione” così, Stefano
Bessonidefinisce l’ultimo
film di Roman Polanski, arrivato in sala in un
clima ostile alla libera espressione artistica ma soprattutto
ostile al regista, egli stesso perseguitato da un passato e da una
vita estremamente dolorosa.
Nel film che racconta L’Affaire
Dreyfus, Polanski sembra riversare anche
un po’ della sua storia, una parte delle sue sofferenze, del suo
essere perseguitato, in diverse epoche e continenti. E nonostante
l’alto livello di coinvolgimento (palese seppure non dichiarato),
il regista polacco non rinuncia a mettere in scena tutte le sue
doti artistiche, che ne fanno uno degli autori più grandi di tutti
i tempi.
C’era una volta a Hollywood
Per quanto riguarda
Tarantino, ogni volta che il regista arriva al cinema si crea
sempre un piccolo evento, e quest’anno, con il suo film più maturo e
malinconico, Quentin ha decisamente lasciato il segno, un segno
che potrebbe riempire le mensole di casa Pitt di premi e
riconoscimenti nel corso della stagione dei premi che si sta
aprendo.
Il suo sguardo adorante sulla
Hollywood che fu è senza dubbio quello che rimane attaccato ai
ricordi dello spettatore, una volta lasciata la sala, e poco
importa che quel finale splatter ci riporta con la mente al
“solito” Tarantino, il film è un attestato di maturità da parte
dell’autore.
The Irishman
The
Irishman ha portato con sé una scia di polemica
incredibile, a seguito delle dichiarazioni di Martin
Scorsese sui cinecomic Marvel, sull’importanza di tutelare
film come il suo in sala e di insegnare ai giovani spettatori cosa
sia il cinema in realtà. Dichiarazioni di un regista che, sul viale
del tramonto anagrafico, si rivela ancora affamato di storie e di
grande e ambizioso cinema.
Questo film è senza dubbio, da una
parte, una sorta di capriccio del grande autore che fa di tutto per
fare un film con i suoi amici, ma dall’altra è anche la perfetta
testimonianza dell’istinto cinematografico del regista newyorkese,
che gestisce un film di tre ore con un equilibrio impeccabile,
dosando, raccontando e parlando, inevitabilmente e sinceramente,
anche di sé.
Joker
Joker di
Todd Phillips è forse il film più discusso
dell’anno, ha creato fazioni, schieramenti, ma è innegabilmente
un’opera importante, cruda e ambiziosa, che occupa a buon diritto
il suo posto di questa classifica dei migliori film del 2019. Nato
come un progetto rischiosissimo sulla carta, il film non solo ha
vinto la Mostra di Venezia, segnando la storia del cinema, ma ha
anche registrato il record di incassi in tutto il mondo per un film
vietato.
Una boccata d’aria per la Warner Bros, per i
film a marchio DC ma soprattutto uno spunto produttivo interessante
che mostra un altro modo di approcciarsi al materiale pop che tanto
viene sfruttato dal cinema in questi anni.
Parasite
Parasite di
Bong Joon-ho, forse il vero capolavoro dell’anno,
Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, è uno dei pochi film
orientali (sud-coreano) che ha registrato incassi altissimi negli
Stati Uniti, a ragione, dal momento che si tratta di una critica
sociale affilata e intelligente che non rinuncia alla bellezza,
puramente estetica e fine a se stessa, del mezzo
cinematografico.
È chiaro che l’interesse del
regista, come aveva già dimostrato nella sua passata filmografia e
anche nella sua prima incursione americana,
Snowpiercer, è quello di rappresentare
l’impossibilità di una comunicazione tra le classi, tra gli strati
della società, una comunicazione che avviene solo nell’ambito del
rapporto padrone-servo, un rapporto che si sgretola non appena il
povero si dimostra più ingordo che furbo e il ricco più stupido che
colto.
Border – Creature di confine
Si tratta dell’opera più
sorprendente che sia arrivata in sala quest’anno e che senza dubbio
mantiene, anche a diversi mesi dalla visione, un fascino e una
freschezza di racconto davvero rari. Il film, che si muove
sul limite tra thriller e fantasy, racconta la fiaba con toni
realistici, senza sospendere mai, nemmeno per un attimo, la
credibilità del racconto.
Nel raccontare la diversità con un
occhio così vigile ed originale, il regista Ali
Abbasi ci offre un’avventura che da malinconica diventa
gioiosa e poi tetra e lugubre, infine addirittura tenera, rimanendo
sempre su quel confine (del titolo) tra natura e cultura, tra bene
e male, tra ciò che è e ciò che appare, ma soprattutto tra ciò che
scegliamo di essere e ciò che siamo per natura.
Come ogni anno,
Cinefilos.it propone la sua Top 10
2018 dei migliori film arrivati al cinema negli ultimi 12
mesi. Quest’anno però la formula è differente, e ogni redattore ha
avuto modo di scegliere i suoi 10 preferiti trai titoli che, tra
Gennaio e Dicembre, sono arrivati nelle nostre sale.
Le classifiche della redazione di
Cinefilos.it prevedono, quest’anno, tanto cinema
italiano, rispetto al solito, con titoli come
Dogman,Chiamami col tuo nome e Sulla mia pelle che si ripetono in diverse top
10, ma anche la presenza di grandi titoli americani come il
vincitore dell’ultimo premio Oscar La forma dell’acqua, o anche il preziosissimo
Il filo Nascosto. Ricorre anche Roma, di Alfonso Cuaron,
vincitore dell’ultimo Leone d’Oro.
Con 7 nomination all’oscar Tre Manifesti a Ebbing,
Missouri si è posizionato in decima posizione. La
pellicola diretta e scritta dal Premio Oscar Martin
McDonagh (In Bruges, Seven Psychopaths) si è aggiudicata le candidature per
le categorie: Miglior film, Miglior attrice protagonista a
Frances McDormand, Migliori attori non
protagonisti a
Woody Harrelson e Sam Rockwell,
Miglior sceneggiatura, Miglior montaggio e Miglior colonna sonora
originale.
La black comedy che ha come protagonista Frances
McDormand nei panni dell’ormai iconica Mildred Hayes, una
madre dal discutibile temperamento alla ricerca dell’assassino che
ha messo fine in modo tragico all’esistenza della figlia, è già
vincitrice di rilevanti riconoscimenti cinematografici – tra cui il
premio Miglior sceneggiatura alla 74esima Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia, il premio del pubblico al San
Sebastián International Film Festival 2017 e al Toronto Film
Festival 2017 – ed ha fatto il pieno anche ai Golden Globes
(Miglior film drammatico, Miglior regista, Miglior sceneggiatura,
Migliore attrice in un film drammatico e Migliore attore non
protagonista); tre invece i riconoscimenti ottenuti ai SAG – Screen
Actors Guild Awards, tra cui anche quello ambito al Miglior cast
cinematografico.
Sulla mia pelle
L’emozionante racconto degli ultimi
giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato
per sempre la vita della sua famiglia. Quando Stefano Cucchi muore
nelle prime ore del 22 ottobre 2009, è il decesso in carcere numero
148.
Al 31 dicembre dello stesso anno,
la cifra raggiungerà l’incredibile quota di 176: in due mesi trenta
morti in più. Nei sette giorni che vanno dall’arresto alla morte,
Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri,
giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in
pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo. È la
potenza di queste cifre, il totale dei morti in carcere e quello
del personale incontrato da Stefano durante la detenzione che mi ha
spinto a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno
impressione, perché quei numeri sono persone.
La forma dell’acqua
La forma dell’acqua – The Shape of Water di
Guillermo del Toro candidato a 13 Oscar. Nella favola ambientata in
America nel 1962, durante il periodo della Guerra Fredda, in un
segreto laboratorio governativo ad alta sicurezza muove i passi
Elisa (Sally Hawkins), giovane donna solitaria intrappolata in una
vita di isolamento che cambierà quando lei e la sua collega Zelda
(Octavia Spencer) verrano a conoscenza di un esperimento
classificato come segreto che mette in trappola una strana
creatura. Con l’aiuto di un fidato amico (Richard Jenkins),
riusciranno a dare vita ad una storia appassionata di riscatto e
redenzione.
L’intenzione dello scrittore,
produttore e regista messicano era quella di scrivere un racconto
d’amore che venisse narrato non solo dalla protagonista principale,
tra l’altro muta, ma anche dai sensibili personaggi che la
accompagnano nel suo percorso di riscatto: “I tre – Elisa, Giles e
Zelda – costituiscono un singolo personaggio, come se fossero parti
diverse dello stesso cervello – ha spiegato Del Toro -. Tutti e tre
sono marginali e invisibili per diversi motivi: uno per la razza,
uno per l’orientamento sessuale, uno per la disabilità. Il
laboratorio che nasconde la creatura pensa di combattere potenti
spie sovietiche, ma in realtà i loro veri nemici sono due donne
delle pulizie e un artista gay”.
Il film è già vincitore tra gli
altri di due Golden Globe al Miglior regista e alla Migliore
colonna sonora originale; Leone d’Oro alla Mostra Internazionale
d’Arte cinematografica di Venezia 2017, film dell’anno per American
Film Institute (AFI) ed inoltre designato Film della Critica dal
Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) che lo
ha ritenuto “caloroso e giocoso inno alla libertà, alla vita e al
cinema”.
Lady Bird
In Lady Bird, Greta
Gerwig si rivela una nuova, audace voce cinematografica
con il suo debutto alla regia, facendo emergere sia l’umorismo che
il pathos nel legame turbolento tra una madre e la figlia
adolescente.
Christine “Lady Bird” McPherson
(Saoirse
Ronan) combatte, ma è esattamente come sua madre:
selvaggia, profondamente supponente e determinata (Laurie Metcalf),
un’infermiera che lavora instancabilmente per mantenere a galla la
sua famiglia dopo che il padre di Lady Bird (Tracy Letts) perde il
lavoro.
Ambientato a Sacramento, California
nel 2002, in un panorama economico americano che cambia
rapidamente, Lady Bird è uno sguardo commovente sulle relazioni che
ci formano, le credenze che ci definiscono e l’ineguagliabile
bellezza di un luogo chiamato casa.
Tonya
L’appassionante storia vera della pattinatrice Tonya
Harding (Margot
Robbie). Conosciuta per il suo temperamento focoso,
Tonya fu protagonista di una carriera eccezionale e di uno dei più
grandi scandali dello sport mondiale.
Il film, acclamato dal pubblico e dalla critica ai
Festival in cui è stato presentato, è il ritratto tragico e al
tempo stesso ironico di una donna forte e di una società bisognosa
di creare miti per poi distruggerli.
Ready Player One
L’ultimo capolavoro
del regista tre volte premio Oscar Steven
Spielberg (Schindler’s list, Salvate il
soldato Ryan, E.T. l’extra-terrestre) vede nel cast
la presenza sia di attori affermati nel panorama cinematografico e
televisivo sia giovani emergenti: Tye Sheridan (X-Men: Apocalypse,
Mud), Olivia Cooke (Quel fantastico peggior anno
della mia vita, Bates Motel), Ben
Mendelsohn (Rogue One: A Star
Wars Story, Bloodline), Lena Waithe (Master’s
of None), T.J. Miller (Deadpool, Silicon
Valley), Philip Zhao, Win Morisaki, Hannah
John-Kamen (Star Wars: Il risveglio della Forza),
Simon Pegg (Stark Trek, Mission Impossible) e il
premio Oscar Mark Rylance (Il ponte delle
spie, Dunkirk).
Nel 2045, anno in
cui il mondo sta per collassare sull’orlo del caos, le persone
hanno trovato la salvezza nell’OASIS, un enorme universo di realtà
virtuale creato dal brillante ed eccentrico James Halliday (Mark
Rylance). A seguito della morte di Halliday, la sua immensa fortuna
andrà in dote a colui che per primo troverà un Easter egg nascosto
da qualche parte all’interno dell’OASIS, dando il via ad una gara
che coinvolgerà il mondo intero. Quando un improbabile giovane eroe
di nome Wade Watts (Tye Sheridan) deciderà di prendere parte alla
gara, verrà coinvolto in una vertiginosa caccia al tesoro in questo
fantastico universo fatto di misteri, scoperte sensazionali e
pericoli.
Il filo nascosto
Il tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis si aggiudica la sua sesta
candidatura per l’interpretazione di Reynolds Woodcock, lo
schizzinoso, maniaco del controllo stilista londinese la cui
lussuosa e accurata vita fatta su misura viene improvvisamente
sconvolta dall’amore. Il filo nascosto arriva in DVD, Blu-ray e a
partire dal 20 giugno e in Digital HD dal 7 giugno con Universal
Pictures Home Entertainment Italia. Daniel Day-Lewis torna a
lavorare con il plurinominato regista Paul Thomas Anderson, un film
spettacolare definito come “puro delizioso piacere” (The
Guardian).
Daniel Day-Lewis
(Il Petroliere,
Lincoln) incanta nel ruolo di un ossessivo ed elegante
stilista, affiancato dalla candidata agli Oscar Lesley
Manville (Maleficent,
Another Year) e Vicky Krieps (Hanna, The
Colony) in un film di “seducente bellezza” (NY Times). Scritto
e diretto da Paul Thomas Anderson (Il
Petroliere, Boogie Nights), Il filo
nascosto è ambientato nel glamour della Londra del
dopoguerra. Il famoso stilista di abiti femminili Reynolds Woodcock
(Day-Lewis) e sua sorella Cyril (Manville) sono al centro della
moda britannica, vestendo reginette, star del cinema, ereditiere,
aristocratiche, debuttanti e dame con l’originale stile di The
House of Woodcock. Le donne vanno e vengono nella vita di Woodcock,
dando allo “scapolo incurabile” ispirazione e conforto, fino a
quando incontra una donna giovane e volitiva, Alma (Vicky Krieps),
che presto diventa una presenza costante nella sua vita come musa e
amante.
Roma
Il progetto ad oggi più personale
del regista e sceneggiatore premio Oscar Alfonso
Cuarón (Gravity,
I Figli degli uomini, Y Tu Mama Tambien), ROMA segue le
vicende di Cleo (Yalitza Aparicio), una giovane collaboratrice
domestica di una famiglia della classe media che vive nel quartiere
di Roma a Città del Messico. Con un’artistica lettera d’amore alle
donne che lo hanno cresciuto, Cuarón attinge alla propria infanzia
per creare un vivido ed emozionante ritratto di conflitto domestico
e gerarchia sociale nel pieno delle turbolenze politiche degli anni
’70. Il primo progetto di Cuarón dal rivoluzionario Gravity (2013).
ROMA avrà un’uscita esclusiva in un numero
limitato di sale nelle città di Los Angeles, New York e in Messico
dal 21 novembre. Altre uscite cinematografiche nelle città
americane, a Toronto e Londra seguiranno il 29 novembre insieme ad
altri importanti mercati e territori internazionali, che
continueranno ad aggiungersi a partire dal 5 dicembre.
Chiamami col tuo nome
Uno dei film più acclamati
dell’anno, nominato a quattro Premi Oscar, tra cui Miglior Film e
Miglior Attore e tra i film a distribuzione limitata più visti al
mondo su Rotten Tomatoes del 2017, con un punteggio di circa
105,9%, Chiamami col tuo nome. Diretto da Luca Guadagnino
(A Bigger Splash) questo dramma romantico vede protagonisti
Armie
Hammer (The Social Network) e Timothée Chalamet (Lady Bird) in una
storia sensuale e sublime sul primo amore, basata sul best seller
di André Aciman. Chiamami col tuo nome ha tra gli interpreti
Michael Stuhlbarg (La forma dell’acqua)
Amira Casar (Saint Laurent) e Esther Garrel
(Camille redouble).
Oltre alle quattro nomination
all’Oscar e al premio Oscar ricevuto per la Migliore sceneggiatura
non originale, Chiamami col tuo nome è stato nominato tra i
migliori film dell’anno con un AFI Award dall’American Film
Institute. È stato anche nominato a tre Golden Globes, tra cui
miglior film e ha avuto una nomination per la migliore
interpretazione maschile (Chalamet) allo Screen Actor Guild Awards.
Il film ha anche ricevuto il maggior numero di nomination ai Film
Independent Spirit Awards con sei candidature tra cui Miglior
lungometraggio, regista, protagonista maschile e attore non
protagonista.
Dogman
Dopo Gomorra e
Reality (entrambi vincitori del Grand Prix) e Il Racconto
dei Racconti, Matteo Garrone torna in Concorso al 71°
Festival Di Cannes con il suo nuovo film,
DOGMAN.
In una periferia sospesa tra
metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere
quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide
le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di
toelettatura per cani, l’amore per la figlia Sofia, e un ambiguo
rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza
l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a
riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta
dall’esito inaspettato.
“Dogman è un film che si ispira
liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma
che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che
siano avvenuti. Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici
anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte,
cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa,
l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua
umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così
cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo
che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si
illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio
quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre
uguale, e quasi indifferente”. – Matteo Garrone
Ok, facciamola. Facciamo la
classifica dei migliori film del 2017. Perché in
fondo è divertente, piace a tutti leggerle e criticarle
(soprattutto, altrimenti che gusto c’è?), ti costringe a fare una
specie di bilancio cinematografico dell’anno, così ti rendi conto
di quanto non hai visto e che per forza resta fuori lista (a
testimonianza della parzialità di questo tipo di operazioni), ma
anche di tutto quello che hai visto e che avresti voluto evitare di
vedere.
Insomma, che vi piaccia o no, che
vi interessi o meno, ecco i migliori film del 2017, la Top
Ten, dalla posizione numero 10 alla
numero 1, con qualche ex aequo, secondo
me (che sono Chiara Guida, Direttore Responsabile di
Cinefilos.it).
NB: la lista che segue
comprende esclusivamente film usciti in sala negli ultimi 12 mesi,
e quindi esclude pellicole meravigliose (come The Shape of Water o
I, Tonya) che arriveranno da noi nel 2018 e di cui probabilmente
parlerò, in questa stessa sede, tra altri 12 mesi.
Negli Stati Uniti è stato
il “caso” cinematografico dell’anno. Jordan Peele,
che esordisce così, ha raccontato non solo una storia di genere, ma
ha utilizzato quel genere per fare satira, tornando quindi alle
origini della tradizione horror in cui il “mostro”
non era mai soltanto una creatura da cui fuggire o un pazzo da
evitare. Il mostro di Peele è un tarlo, un’idea, un pregiudizio che
è l’esatto opposto rispetto a quello che lo spettatore immagina
all’inizio della storia.
Scappa – Get Out fa paura, certo, ma fa anche ridere.
Dall’inizio del film capisci che il povero Chris è finito in un
brutto guaio e dalla poltrona pensi “Scappa, povero fesso.
Scappa!”. Il grado di coinvolgimento che Peele riesce a
ottenere è elevato, raggiunto grazie a una regia che, per quanto
acerba, è frutto di un passato da spettatore. Jordan ha guardato
tanto cinema, non solo di genere, e questo giova immensamente al
ritmo della sua storia.
C’è chi dice che Napoli sia
una città difficile, chi la ama incondizionatamente e non ne vede i
difetti, chi la odia “perché a Napoli so’ tutt’ zuzzus’ e
mariuol’”. Chi la vive, o l’ha vissuta, conosce la verità:
Napoli è una città di sangue. Che profuma di mare e di pizza (no,
non è un luogo comune, sono gli ultimi profumi che ho sentito
scendendo dalla metropolitana a piazza Municipio), è una città
lurida di sporcizia e di tempo, affascinante come una donna sudata,
è una città luminosa di sole e di sorrisi, oscura e putrida di
delinquenza e cenere del Vesuvio. Via Marina, il Rettifilo, Via dei
Tribunali, San Biagio, Piazza Amedeo, Via Chiaia, San Gregorio, il
molo Beverello, Forcella, il San Carlo e la Galleria, il Vomero, il
Duomo, Piazza dei Martiri. No, non si può spiegare a parole, ma c’è
chi lo sa raccontare. Alessandro Rak lo ha fatto,
con Gatta Cenerentola. Lui e la sua squadra di
splendidi animatori hanno portato sul grande schermo il colori, i
sapori, la sporcizia e i profumi raccontando una fiaba che
appartiene al passato letterario, glorioso e oscuro, di Napoli. E
provateci voi, con carta e matita.
Il primo ex aequo
vede protagonisti il cinema e la musica. Perché non mi andava di
escludere nessuno dei due film, perché se la classifica è mia, me
la gestisco io. E perché nella mia visione, faziosa e parziale,
questi due film dovrebbero andare a braccetto.
Il primo è praticamente la
pellicola che a furia di parlarne ha saturato l’attenzione degli
addetti ai lavori, ma anche degli appassionati. I sognatori, i
folli e tutti gli altri chiamati in causa dalla storia di
Damien Chazelle, anche loro, hanno detto basta a
un certo punto, dopo che la colonna sonora ha riempito la testa di
tutti per mesi e mesi, che sono cominciate a spuntare ragazze con
vestiti gialli (anche io ne ho uno, ma l’ho comprato prima di
vedere il film), ragazzi appassionati di jazz, esperti di
regia e di fotografia cinematografica. Del secondo invece, il
sospirato ritorno al cinema di Edgar Wright dopo
cinque anni, se n’è parlato troppo poco. E anche qui la musica è
padrona della scena e detta i tempi narrativi e di montaggio. Un
pentagramma per immagini e che ti lascia addosso una grande voglia
di riascoltare a palla Sheer Heart Attack.
Chazelle e
Wright mettono alla prova lo strumento della
regia, se ne impossessano, con tutto che ciò comporta, e diventano
davvero i padroni della scena, con buona pace di tutti gli
interpreti di entrambi i film (si pure di Emma Stone e dei suoi occhi da personaggio dei
manga), dei compositori (che diventano accessori), di luci,
costumi, scenografia.
La fiaba colorata di Chazelle, la
truffa cinematografica più grande degli ultimi anni che si vende
per una storia d’amore, racconta in realtà dell’ambizione, della
volontà di affermarsi, contro tutto e tutti, anche contro chi
diciamo di “amare per sempre”. Sì, La la Land è molto più realistico e pratico di
quello che si possa immaginare, molto più vicino al crudele e
magnifico Whiplash (che gli è superiore) che al
romantico Moulin Rouge. Tuttavia la confezione di
Chazelle, la sua regia sopraffina (il ragazzo è
alla sua seconda opera), incantano gli innamorati della tecnica e
abbindolano i romanticoni superficiali. E piace un po’ a tutti
farsi prendere in giro dal cinema.
Dal canto suo, in misura ridotta e
meno ambiziosa, Wright realizza una storia di
crimine e riscatto, sempre all’insegna della musica e del ritmo,
che proprio in contrapposizione a La la Land, è anche una romantica storia
d’amore quasi adolescenziale, tra due protagonisti belli e
coraggiosi, che dopo aver sofferto trovano la felicità, e si
allontanano insieme verso il tramonto. Insomma, un altro modo di
farsi prendere in giro, sempre da nostro signore, dal cinema.
Christopher
Nolan, non ho mai ben capito perché, è un regista che
divide, ma divide sul serio. Christopher Nolan è il classico esempio di
personaggio di cui gli urlatori e saltimbanchi da social amano
parlare per estremi. Piccolo excursus: il vocabolario dei suddetti
frequentatori dei social si esaurisce in “merda” e “capolavoro”. Le
sfumature non piacciono a nessuno di questi soggetti, non sono
comprese né previste nel pantone di aggettivi che viene loro
fornito dall’impellente e NECESSARIA voglia di
dire la propria su tutto ciò che accade e, nello specifico, su
tutto ciò che arriva al cinema.
Dunque, Dunkirk.
Tutti ne hanno parlato, ne hanno scritto e hanno amato o odiato il
film. La (mia) verità è che con questo film, Nolan è
diventato grande. Ha messo da parte tutte le sue velleità
sentimentalistiche, che lo hanno portato alla deriva nelle
sovrapposizioni oniriche e nei buchi neri, e, senza rinunciare alla
sua ossessione per il tempo e lo spazio, è arrivato al nocciolo
della questione. Dunkirk è l’apoteosi registocentrica
dell’autore britannico. Ogni singolo elemento del film è accessorio
alla sua idea di racconto; i dialoghi perdono importanza, la musica
si riduce all’osso, la scenografia e i suoni, persino i volti
intercambiabili dei giovani attori (ma questa cosa l’aveva fatta
già Terrence Malick con La Sottile Linea
Rossa), tutto è strumento nelle mani del regista
onnipotente.
Dunkirk è, per
Nolan, un’affermazione di sé, del suo
status di regista d’acciaio, che forse non sa ancora
lavorare bene con le emozioni (a volte scarse, a volte urlate), ma
che fa cantare la macchina da presa.
Per chi è cresciuto con gli
X-Menin tv, per chi da piccola voleva essere
Rogue e non una principessa
Disney, per chi ama il fantasy ma anche i conflitti
interiori e gli atti di eroismo, insomma, per me, il filone
cinematografico dedicato ai supereroi è “croce e delizia”. Fu
proprio X-Men, nel 2001, a farmi credere che il
cinema potesse essere davvero una vita, un lavoro (pensiero che ho
perfezionato e ridimensionato nel tempo), e quest’anno l’uscita in
sala di Logan ha chiuso un percorso di formazione che
per molti versi ha coinciso anche con quello personale, ma questa è
una storia che non vi interessa.
Con Logan non solo si conclude un’Era per i fan
del Wolverine di Hugh Jackman, ma si offre allo spettatore un
altro modo di raccontare il supereroe, un modo che per forza
diventa crudo e brutale, ma che riesce ad essere più onesto della
patina di CGI che in genere ci propinano i personaggi dei fumetti
sullo schermo d’argento.
La parabola umana di Logan, che
cominciava con l’ammissione di dolore all’uscita dei suoi artigli
dalle nocche, si conclude con quegli stessi artigli che si
incastrano, che non riescono più a ritrarsi o a scattare fuori,
perché, nonostante l’adamantio e la lunga vita, anche
l’Arma X invecchia. Per lui, che tra esercito,
guerra, Canada, Giappone, amori tragici e X-Men, ha avuto una vita
lunga e dolorosa, il senso di appartenenza a un gruppo, a una
famiglia, a degli affetti, è stato sempre precario e
spaventoso.
James Mangold
riesce a confezionare un personaggio affranto, stanco e sconsolato,
dolente nell’animo e nel corpo, che per l’ultima volta, quando il
suo essere super viene meno, sceglie di essere soltanto eroe e di
non lasciare andare quel senso di appartenenza, di famiglia e di
eredità, che tanto lo ha fatto penare. Con Logan
muore un po’ anche l’infanzia, nasce la consapevolezza.
Come si prende una storia arcinota,
pubblica, fotografata e raccontata da tutto il mondo e la si
trasforma in un viaggio intimo dentro una donna famosa che nessuno
ha mai davvero conosciuto? Pablo Larraín, cantore
di viscere e passione, ha scelto di raccontare l’esperienza della
First Lady Jackie Kennedy a partire dal momento
esatto in cui smette di essere la First Lady, nell’istante in cui
la testa di John viene fatto saltare in aria a Dallas, il 22
Novembre del 1963.
Per farlo, Larraín si avvale di
Natalie Portman, che si spoglia della sua
identità per abbracciare quella di una Jackie, la donna che aveva
tutto e che in un attimo rumoroso e insanguinato perde ogni cosa,
le scivola tra le dite, come i pezzi di materia cerebrale che cerca
di rimettere a posto, in quei terribili momenti.
Le stanze vuote della Casa Bianca,
le lacrime, le sigarette, il privato, sovrapposto al pubblico,
raccontano una donna che Pablo non vuole spiegarci, ma che vuole
abbracciare, con tutto il suo mistero, la sua bellezza, la sua
determinazione. Come aveva già fatto con il “suo” Neruda, l’altro
Pablo.
Il rovente sangue cileno che scorre
nelle sue vene non si ferma di fronte all’icona, ma la penetra
senza spiegarla, regalandoci un ritratto in bianco e nero di una
donna che non conosceremo mai, ma che improvvisamente non possiamo
impedirci di amare.
La distanza tra schermo e
spettatore qualche volta è necessaria, per tenere il senso comune
dell’educazione e del buon gusto stretto a noi, che pure siamo
incuriositi da ciò che invece si mostra sgradevole. I due film in
questione esulano del concetto classicheggiante di “bello”. Non c’è
proporzione delle parti e nelle misure di questi due racconti
cinematografici, tuttavia c’è oscurità, torbida e affascinante,
un’oscurità che non tutti riescono a sostenere, perché “non sta
bene”.
Il cinema non serve a niente. Da un
punto di vista pratico è un passatempo più o meno artistico che
potrebbe essere giustificato con l’intrattenimento. Tuttavia c’è un
posto dove il cinema, l’arte in generale, riesce ad arrivare,
chiaramente se trova dei ricettori predisposti ad accoglierlo.
Elle e Madre! pescano nel torbido, per usare
un’espressione abusata. Paul Verhoeven, per
cominciare, racconta la storia di una donna affascinante, con un
segreto, una donna con cui non riesci a entrare in connessione,
perché è respingente, è, secondo il senso comune, cattiva. Noi lo
sappiamo, lei lo sa, ma non lo sanno le persone che le stanno
intorno. Quello di Isabelle Huppert è stato definito e
considerato un personaggio sgradevole, tuttavia può essere l’altra
faccia della medaglia, quella parte di noi che non riusciamo
nemmeno a guardare, per quanto ci fa paura. Tuttavia non possiamo
smettere di accarezzarla al buio, come un mostro in cantina. Una
parte di noi che temiamo, ma che siamo consapevoli di avere.
Aronofsky, con il
suo trip sotto acido che è Madre!, realizza
un’opera difficile, una metafora creazionista che alimenta l’ego
dello scrittore, dell’artista, in cui la donna si fa oggetto,
mortificato e usato, ma necessario, fertile; un’opera ambiziosa
dell’eco biblica e dalla portata universale. Tuttavia,
sgradevole.
Elle è stato
acclamato da tutti, con tanto di nomination all’Oscar per la
strepitosa interpretazione di Isabelle Huppert, che, però, a ogni
intervista, si trovava a concordare con il giornalista:
“Michèle è una donna sgradevole”. Madre!
ha avuto vita difficilissima, dalla sua presentazione alla
Mostra di Venezia 74, fino all’uscita in sala; ha
fatto discutere e litigare, ha consentito ai citati saltimbanchi da
social di sfoderare ancora le paroline magiche (merda e
capolavoro, dicevamo), ma ha anche aperto a dibattito,
discussione, costruttiva divisione di pensiero.
Perché, è vero, il cinema non serve
a niente, ma qualche volta aiuta a fare luce su noi stessi, ad
aprire la mente, a dare spessore anche a un lavoro (quello che
voglio fare io da grande) che “ha meno anima dell’opera
mediocre che definisce tale” (semi-cit.).
Rabbia, pentimento, lutto e
dolore. Il film di Kenneth Lonergan prende queste
emozioni e le sbatte in faccia allo spettatore, con violenza
inaudita, con una veridicità assurda, con un consapevolezza che
genera un vero e proprio malessere nello spettatore che si lascia
trasportare in questo pozzo di dolore senza fondo: la vita di Lee
(Casey
Affleck). Il film azzera quella famosa distanza tra
pubblico e spettatore, e fa male da morire. Perché? Perché racconta
di perdita, e tutti noi esseri umani siamo costretti a fare i conti
con questa realtà. Volendo parlare in maniera figurata, è come se
Lonergan ci affondasse nel petto un cucchiaino da dessert e
cominciasse a scavare, lentamente, cavandoci le viscere da dentro,
con un’intensità spossante che probabilmente non tutti sono
disposti ad accogliere, o che semplicemente non sono interessati a
recepire.
Non parlo di pubblico che “non
è all’altezza” del film. Ognuno è libero di farsi coinvolgere
da ciò che sente più vicino al proprio gusto. Ma l’universalità
dell’elaborazione del lutto e del trauma rende Manchester By the Sea un vero e proprio
tormento, una sofferenza fisica, l’ennesima dimostrazione che,
nella sua inutilità pratica, il cinema è capace di una bellezza
funesta e tremenda.
“Se potessi vedere la
tua vita dall’inizio alla fine, cambieresti qualcosa?” Avanti,
rispondete!
Se lo chiede Louise, la
protagonista di Denis Villeneuve, interpretata da
Amy Adams. È una domanda apparentemente
semplice, che mette in discussione profondamente chi ha abbastanza
onestà intellettuale da recepirla sul serio. Villeneuve utilizza lo
sci-fi come pretesto, gioca con il genere e con i piani temporali
per regalarci una storia dalla straordinaria intensità emotiva, che
nel momento finale ti frana addosso con potenza. Arrival parla di linguaggio, di comunicazione,
dell’importanza di capirsi nonostante le differenze; ha quindi un
valore sociale. Come il miglior cinema però, il film di Villeneuve
ci pone delle domande così umane e personali che, al di là della
regia, della costruzione dell’immagine, della pregevole fattura
tecnica insomma, ne fanno un’opera poderosa e intima.
Arrival mette in discussione tutto, il
rapporto con l’altro, non solo l’alieno, il diverso, ma anche il
simile: l’uomo o la donna che amiamo, il figlio che abbiamo perso,
quello che non abbiamo mai avuto, noi stessi e la nostra capacità
di affrontare le eventualità della vita, che talvolta possono
essere tragiche.
“Se potessi vedere la tua vita
dall’inizio alla fine, cambieresti qualcosa?” Luoise ci dà la
sua risposta, che probabilmente nessuno di noi riuscirebbe
onestamente a condividere, perché è una risposta che sta in un
film, che sembra retorica. Eppure…
“Nonostante io conosca il
viaggio e dove porterà, lo accetto, dal primo all’ultimo
momento.”
1. Your Name
Quando parliamo di
animazione giapponese, in genere ci vengono sempre in mente,
nell’ordine: i robottoni, le fanciulle in minigonne scolastiche
ridottissime, i gattini e animaletti vari con variazioni sul tema.
Oppure si pensa a Hayao Miyazaki e al suo
Studio Ghibli.L’animazione giapponese in realtà è
un mondo composito ricco e soprattutto onesto, che considera
l’animazione stessa uno strumento, non un genere, come invece si fa
in genere in Occidente, e questa sana abitudine consente di
raccontare storie straordinarie proprio con i cartoni animati,
storie che hanno poco o niente a che fare con il mondo
dell’infanzia (età che secondo il senso comune è “adatta”
all’animazione. Non secondo me, ovviamente).
Così, un po’ per passione, un po’
per provocazione, in fondo alla mia lista e in cima alla mia
classifica c’è Your Name, scritto e diretto da
Makoto Shinkai; una storia d’amore a cavallo
del tempo, che mescola il genere fantasy con il dramma young
adult, ma che se ne frega degli stereotipi narrativi e fa
letteralmente trattenere il fiato fino all’ultimo istante,
all’ultima inquadratura, all’ultimo sorriso.
La storia di due anime gemelle che
si cercano in momenti storici diversi è senz’altro un espediente
narrativo già utilizzato dal cinema, il potere del caso, della
circostanza è già stato affrontato dal cinema. Tuttavia
Your Name consegna una potenza emotiva rara,
un’altalena che diverte e commuove, senza retorica, con onestà. Ah,
ovviamente ne stanno già producendo un rifacimento con attori in
carne e ossa, Oltreoceano. Ma che ci volete fare, a Hollywood
funziona così: vedono una cosa bella, lontana dalla loro cultura e
dal loro modo di fare, e cercano di mangiarsela, senza accoglierla
o imparare da essa. Poco importa. Nessun lavoro successivo o
“copiato” può togliere bellezza a qualcosa che è stato fatto e
amato (messaggio diretto a chi commenta con “mi hanno rovinato
l’infanzia” di fronte a remake e reboot di vario tipo di film di
successo del passato).
Your Name è una
storia onesta e coinvolgente, un racconto che tocca piani fisici e
metafisici, un’atto di fede nei confronti delle persone e delle
storie. Perché è di storie che siamo fatti, tutti noi, e il cinema,
in fin dei conti, serve a raccontarcele.
Con l’arrivo della fine dell’anno
iniziano a comparire le prime liste sui migliori film
del 2017, anno che a dirla tutta non ha regalato molte
soddisfazioni.
Va detto che non tutti i film
presenti nella classifica come spesso accade, sono usciti nel
nostro paese. Trai primi siti a pubblicare la classifica di fine
anno è Entertainmen
Weekly che con poco sorprese incorona migliori film dell’anno
l’ultima opera di Christopher Nolan. Ma vediamo
tutti e dieci titoli.
Wonder Woman
Il film che ha consacrato
Gal
Gadot come Diana Prince, alias Wonder Woman. E’ l’unico film dell’Universo
cinematografico basato sui personaggi della DC
Comics della Warner Bros che ha conquistato pubblico e
critica.
In questo film Gal
Gadot torna a vestire i panni del famoso personaggio in
questa epica avventura di azione diretta da Patty
Jenkins. Prima ancora d’essere Wonder
Woman, lei era Diana, principessa delle Amazzoni,
cresciuta su un’isola paradisiaca al riparo dal mondo esterno e
allenatasi per diventare una guerriera invincibile. L’arrivo di un
pilota americano, schiantatosi sulle coste e il suo racconto
riguardo al violento conflitto che si sta scatenando oltre quei
confini, inducono Diana a lasciare la propria casa, convinta di
poter fermare la minaccia. Combattendo al fianco degli esseri umani
in una guerra che porrà fine a tutte le guerre, lei scoprirà i suoi
poteri e… il suo vero destino.
Nel cast del film oltre alla
protagonista anche Chris Pine, Connie Nielsen, Robin
Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e
Saïd Taghmaoui.
Faces Places
Faces
Places è il film documentario francese
uscito quest’anno e diretto daAgnès
Varda e JR . È stato
proiettato fuori concorso alFestival
di Cannes 2017 dove ha vinto il premio L’Œil
d’or . Il film segue Varda e JR che viaggiano
nella Francia rurale, creando ritratti delle persone che
incontrano. Il film è uscito il 28 giugno 2017 in Francia e il
6 ottobre 2017 negli Stati Uniti.
Molly’s Game
Il film d’esordio alla regia di uno
degli sceneggiatori più acclamati di Hollywood, Aaron Sorkin.
Aaron Sorkin, uno
dei più importanti e considerati sceneggiatori in attività, autore
di serie tv di culto come The West Wing e The Newsroom, e dietro ai
copioni di film come Codice d’onore, Moneyball e Steve Jobs, fa il
suo debutto nella regia con Molly’s Game.
Nel film Molly Bloom è un
giovane sciatrice olimpica diventata organizzatrice di un giro
di poker clandestino, prima di essere arrestata nel mezzo
della notte dall’FBI. Nel giro di giocatori hanno fatto parte nomi
celebri di Hollywood, campioni dello sport, importanti uomini
d’affari ed infine, senza che ne fosse a conoscenza, la mafia
russa. Il suo unico alleato è stato il suo avvocato difensore
Charlie Jaffey, che si è reso presto conto che Molly era molto più
di quanto la stampa ha fatto credere.
Lady Bird
In LADY BIRD,
Greta Gerwig si rivela una nuova, audace voce
cinematografica con il suo debutto alla regia, facendo emergere sia
l’umorismo che il pathos nel legame turbolento tra una madre e la
figlia adolescente. Christine “Lady Bird” McPherson (Saoirse
Ronan) combatte, ma è esattamente come sua madre: selvaggia,
profondamente supponente e determinata (Laurie Metcalf),
un’infermiera che lavora instancabilmente per mantenere a galla la
sua famiglia dopo che il padre di Lady Bird (Tracy Letts) perde il
lavoro.
Ambientato a Sacramento, California
nel 2002, in un panorama economico americano che cambia
rapidamente, Lady Bird è uno sguardo commovente sulle relazioni che
ci formano, le credenze che ci definiscono e l’ineguagliabile
bellezza di un luogo chiamato casa.
Hostiles
Presentato alla dodicesima
edizione della Festa del Cinema di RomaHostiles
è il uarto lungometraggio del regista e sceneggiatore statunitense
Scott Cooper, autore di Crazy Heart, Out
of the Furnace e Black
Mass, è un western drammatico e non convenzionale che
esplora, con straordinaria intensità, uno dei temi più frequenti e
complessi affrontati dal genere: il rapporto con i nativi
americani.
Ambientato nel
1892, Hostiles segue il viaggio di un capitano
dell’esercito che scorta un vecchio capo Cheyenne e la sua famiglia
fino alla terra natia nel Montana. Nel ruolo dei protagonisti, il
premio Oscar Christian Bale (la trilogia del
“Cavaliere oscuro”, American Hustle, The
Fighter), che torna a lavorare con Cooper dopo la
collaborazione in Out of the Furnace, l’attrice
britannica Rosamund Pike (Gone
Girl, Orgoglio e pregiudizio, La versione
di Barney) e Wes Studi (Balla coi
lupi, L’ultimo dei Mohicani, Heat – La
sfida).
Foxtrot
FOXTROTè il filmGran
Premio della Giuria all’ultimo Festival di
Venezia scritto e diretto dall’israeliano Samuel
Maoz, il regista di LEBANON Leone d’Oro al
Festival di Venezia nel 2009.
Il film è il candidato scelto da
Israele e tra i favoriti come Miglior film straniero nella corsa
agli Oscar. Rivelazione dell’ultimo Festival di Venezia, il film si
divide in tre atti, come in una tragedia greca, per mettere in
discussione un intero mondo, le sue convinzioni, i suoi sensi di
colpa atavici.
Quando degli ufficiali
dell’esercito si presentano alla porta di casa e annunciano la
morte del figlio Jonathan, la vita di Michael e Dafna viene
sconvolta. Tutto appare incredibile e forse lo è: qualcosa di
terribile è accaduto nell’isolato posto di guardia in cui il
ragazzo prestava servizio sotto le armi – ma cosa, come, quando e
perché? Tre atti, fra squarci di rabbia e lampi di ironia surreale,
in cui la verità si avvicina beffarda a passo di danza ma il
destino conserva per ultimo il suo scherzo più crudele. Il film
uscirà nel 2018 distribuito da Academy Two.
Get Out
In Scappa – Get Out della prodotto dalla
Blumhouse (The Visit, la serie Split, La Notte del Giudizio) e
dalla mente di Jordan Peele, un giovane afro-americano visita la
tenuta di famiglia della sua fidanzata bianca dove si scontra con
il vero motivo che si cela dietro l’invito.
Ora che Chris (Daniel Kaluuya,
Sicario) e la sua ragazza, Rose (Allison Williams, Girls), sono
arrivati al fatidico incontro con i suoceri, lei lo invita a
trascorrere un fine settimana al nord con Missy (Catherine Keener,
Captain Phillips – Attacco in mare aperto) e Dean (Bradley
Whitford, Quella casa nel bosco).
In un primo momento, Chris legge il
comportamento eccessivamente accomodante della famiglia, come un
tentativo di gestire il loro imbarazzo verso il rapporto
interrazziale della figlia; ma con il passare del tempo, fa una
serie di scoperte sempre più inquietanti, che lo portano ad una
verità che non avrebbe mai potuto immaginare.
A metà tra un thriller avvincente
ed un racconto provocatorio, Scappa – Get Out è scritto e diretto
da Peele (Key and Peele) e prodotto dalla Blumhouse di Jason Blum,
assieme a Sean McKittrick (Donnie Darko, The Box), Edward H. Hamm
Jr. (The Box, Bad Words) e Peele. Il film è interpretato anche da
Caleb Landry Jones (X-Men la serie), Stephen Root (Non è un paese
per vecchi), Milton “Lil Rel” Howery (The Carmichael Show), Betty
Gabriel (La Notte del Giudizio: Election Year), Marcus Henderson
(Il Drago Invisibile), e Lakeith Stanfield (Straight Outta
Compton).
The Shape of Water
The Shape of Water, l’ultima fiaba nera di
Guillermo Del Toro che ha conquistato il Leone
d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Il cast del film
include Sally
Hawkins (Blue
Jasmine, Happy-Go-Lucky), il
candidato all’Oscar Michael
Shannon (Revolutionary
Road, 99 Homes), il candidato
all’Oscar Richard
Jenkins (The Visitor, Olive
Kitteridge), Doug
Jones (Crimson
Peak, Hellboy), il candidato al
Golden Globe Michael
Stuhlbarg (A Serious
Man, Steve Jobs) e la
vincitrice dell’Oscar Octavia
Spencer (The
Help, Gifted).
“È un dramma ambientato nel
1963, non è un film di fantascienza, non è un film di genere ma io
interpreto comunque una creatura. Sono una specie di pesce umano,
un enigma, nessuno da dove vengo, sono l’ultimo della mia specie
quindi è come se fossi un’anomalia naturale. Sono stato studiato e
testato in una struttura governativa degli USA nel 1963, quindi
durante la Guerra Fredda con la Russia, la corsa allo spazio,
quindi c’è tutto un background da raccontare. Sono stato testato
per cercare di misurare che tipo di potenzialità potevo avere
contro il nemico, per usarmi come vantaggio militare o per i viaggi
nello spazio, o per la tecnologia. Possiamo usarlo a favore degli
umani? Quindi provano a tenermi segreto dai Russi.”
Call Me by Your Name
Il film è l’adattamento
del romanzo di André Aciman e racconta di
Elio Perlman, in diciassettenne italo americano che passa il tempo
nella villa di famiglia e flirta con la sua amica Marzia.
Nonostante stimoli culturali
raffinati, che gli provengono dal padre docente di storia
greco-romana e dalla madre, traduttrice, il ragazzo è ancora molto
inesperto delle faccende di cuore.
Un giorno, Oliver, un affascinante
studente americano, arriva alla villa per aiutare il padre di Elio
durante l’estate. L’incontro con Oliver insegnerà a Elio molte cose
della vita adulta.
DUNKIRK inizia con centinaia di migliaia di
truppe britanniche ed alleate circondate dalle forze nemiche.
Intrappolate sulla spiaggia con le spalle rivolte verso il mare, le
truppe si trovano ad affrontare una situazione impossibile mentre
il nemico si stringe intorno a loro.
La storia si sviluppa tra terra, mare ed aria. Gli Spitfire della
RAF si sfidano col nemico in cielo aperto sopra la Manica in difesa
degli uomini intrappolati a terra. Nel frattempo, centinaia di
piccole imbarcazioni capitanate da militari e civili tentano un
disperato salvataggio, mettendo a rischio le proprie vite in una
corsa contro il tempo per salvare anche solo una piccola parte del
proprio esercito.
Il cast corale e multigenerazionale
di DUNKIRK comprende Fionn
Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin
Barnard, James D’Arcy e Barry Keoghan, con Kenneth Branagh, Cillian
Murphy, Mark Rylance e Tom Hardy.
Nolan
dirige DUNKIRK tratto da una sua sceneggiatura originale,
utilizzando la tecnologia IMAX insieme alla pellicola 65mm. Il film
è prodotto da Emma Thomas e Nolan, con Jake Myers nel ruolo di
produttore esecutivo.
Come ogni anno, la Redazione di
Cinefilos.it regala ai suoi lettori la Top 10 dei
migliori film del 2017, usciti in sala durante questi ultimi 12
mesi.
Come al solito, la Top 10 di
Redazione è una fusione tra le preferenze di diverse persone, un
punto di incontro tra gusti ed esperienze cinematografiche
diverse.
Ecco di seguito la Top 10 2017
Smetto Quando Voglio – Ad
Honorem
Smetto quando voglio – Ad
honorem è un film del 2017 diretto da Sydney
Sibilia, è il terzo film della trilogia Smetto
Quando Voglio, formata dal primo film del 2014 e da
Masterclass, uscito all’inizio del 2017.
Nel cast Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma,
Giampaolo Morelli, Peppe Barra, Greta Scarano, Luigi Lo Cascio,
Valeria Solarino, Neri Marcorè.
Il film racconta l’evasione e
l’ultima azione della Banda dei Ricercatori, alle prese, questa
volta, con una missione di salvataggio, per fermare il diabolico
piano di Walter Mercurio.
L’inganno
L’inganno (The
Beguiled) è un film del 2017 scritto e diretto da
Sofia Coppola, con protagonisti Colin
Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst e Elle
Fanning.
La pellicola è l’adattamento
cinematografico del romanzo A Painted Devil del 1966,
rieditato in seguito all’uscita del film col titolo The
Beguiled, scritto da Thomas P. Cullinan,
già portato sul grande schermo col film La notte brava del
soldato Jonathan (1971) diretto da Don
Siegel.
Durante la Guerra di Secessione, un
soldato ferito trova riparo e assistenza presso un collegio
femminile. Lo sgradevole personaggio pensa di poter fare il suo
comodo, credendo che le educande e la direttrice siano delle
sprovvedute. Tuttavia ha sottovaluta l’orgoglio femminile.
Scappa – Get Out
Scappa – Get Out è un
film del 2017 co-prodotto, scritto e diretto da Jordan
Peele, al suo esordio dietro la macchina da presa.
Il film è un thriller/horror con
sfumature satiriche riguardo al moderno liberalismo negli Stati
Uniti d’America. Nel cast Daniel Kaluuya, Allison Williams,
Catherine Keener, Bradley Whitford, Caleb Landry Jones, Betty
Gabriel, Marcus Henderson, Stephen Root, Lil Rel
Howery.
Chris, giovane e brillante ragazzo
di colore, è molto nervoso perché la sua fidanzata Rose, bianca e
di famiglia ricca, gli presenterà i genitori. Il ragazzo non sa
però che i suoi motivi per essere nervoso sono un’inezia in
confronto a ciò che lo aspetta nella casa di campagna dei futuri
suoceri.
Baby Driver
Baby Driver – Il genio della
fuga (Baby Driver) è un film del 2017 scritto e
diretto da Edgar Wright. Nel cast del film ci sono
Lily James, Ansel Elgort, Kevin Spacey, Jon Bernthal, Jon
Hamm, Jamie Foxx, Flea, Sky Ferreira.
Baby ha avuto un incidente da
piccolo, un incidente in cui i genitori sono morti e lui ha
riportato una lesione alle orecchie, a causa della quale sente un
continuo fruscio. Solo la musica ad alto volume lo isola e gli fa
fare al meglio quello che sa fare meglio: guidare.
The Square
The Square è un film
del 2017 diretto da Ruben Östlund. Ha vinto la
Palma d’oro al Festival di Cannes 2017 ed è stato selezionato per
rappresentare la Svezia ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar
al miglior film in lingua straniera.
Nel cast Elisabeth Moss,
Dominic West, Claes Bang, Terry Notary, Linda Anborg, Annica
Liljeblad.
Protagonista del film è Christian,
curatore di un importante museo di arte contemporanea di Stoccolma,
nonché padre amorevole di due bambine. Nel museo c’è grande
fermento per il debutto di un’installazione chiamata “The Square”,
che invita all’altruismo e alla condivisione, ma quando gli viene
rubato il cellulare per strada, Christian reagisce in modo
scomposto, innescando una serie di eventi che precipitano la sua
vita rispettabile nel caos più completo.
Silence
Silence è un film del
2016 diretto da Martin Scorsese, che racconta di
tre padri gesuiti perseguitati in Giappone a causa della loro fede
cristiana.
Nel cast del film Adam
Driver, Andrew Garfield, Liam Neeson, Ciarán Hinds, Issey Ogata,
Tadanobu Asano, Shinya Tsukamoto, Ryô Kase.
Il film, che segna il ritorno alla
collaborazione con Scorsese dello sceneggiatore Jay
Cocks, che già aveva scritto per il regista i film Gangs
of New York e L’età dell’innocenza, è tratto dal romanzo storico
Silenzio dello scrittore giapponese Shūsaku Endō, che ripropone
appunto le persecuzioni subite dai cristiani durante il periodo
Tokugawa nella prima metà del XVII secolo in Giappone.
Manchester By the Sea
Manchester by the Sea è
un film del 2016 scritto e diretto da Kenneth
Lonergan. Protagonisti del film sono Casey
Affleck, Michelle Williams, Kyle Chandler e Lucas
Hedges.
Il film racconta la storia dei
Chandler, una famiglia di modesti lavoratori del Massachusetts.
Dopo la morte improvvisa del fratello maggiore Joe, Lee viene
nominato tutore legale del nipote. Lee è ancora tormentato dal
proprio tragico passato, che lo ha allontanato dalla moglie Randi e
dalla comunità in cui è nato e cresciuto. La storia è ambientato
sulle coste settentrionali del Massachusetts.
Arrival
Arrival è un film del
2016 diretto da Denis Villeneuve. È un film di
fantascienza, basato sul racconto Storia della tua vita, incluso
nell’antologia di racconti Storie della tua vita (Stories of
Your Life) di Ted Chiang, è scritto da
Eric Heisserer, e ha come protagonisti Amy
Adams, Jeremy Renner e Forest
Whitaker.
Quando un misterioso oggetto
proveniente dallo spazio atterra sul nostro pianeta, per le
susseguenti investigazioni viene formata una squadra di élite,
capitanata dall’esperta linguista Louise Banks. Mentre l’umanità
vacilla sull’orlo di una Guerra globale, Banks e il suo gruppo
affronta una corsa contro il tempo in cerca di risposte – e per
trovarle, farà una scelta che metterà a repentaglio la sua vita e,
forse, anche quella del resto della razza umana.
La la Land
La La Land è un film
del 2016 scritto e diretto da Damien Chazelle.
Il film racconta la storia d’amore
tra un musicista jazz e un’aspirante attrice, interpretati da
Ryan Gosling e Emma
Stone, realizzato come un musical contemporaneo che
omaggia i classici film musicali prodotti tra gli anni cinquanta e
sessanta. Il titolo del film è sia un riferimento alla città di Los
Angeles sia al significato di essere nel “mondo dei sogni” o “fuori
dalla realtà”.
Il film è stato presentato in
anteprima alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia, dove Stone ha vinto la Coppa Volpi per la migliore
interpretazione femminile. Ha ricevuto 14 candidature ai Premi
Oscar 2017, eguagliando il record di film come Eva contro
Eva e Titanic, aggiudicandosi infine 6
statuette. Si è aggiudicato sette Golden Globe, su sette
candidature, il Premio del Pubblico al Toronto International Film
Festival e molti altri numerosi riconoscimenti internazionali,
diventando uno dei film più premiati e apprezzati del 2016.
Dunkirk
Dunkirk è un film del
2017 co-prodotto, scritto e diretto da Christopher Nolan. Ambientato
durante la seconda guerra mondiale, il film racconta
dell’evacuazione di Dunkerque, ed è interpretato da un cast corale
che comprende Fionn Whitehead, Damien Bonnard, Tom
Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James
D’Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark
Rylance e Tom Hardy.
Dopo aver pianificato un film
sull’evacuazione di Dunkerque per più di venticinque anni, Nolan
scrisse la sceneggiatura per raccontare la vicenda con pochi
dialoghi e da tre punti di vista differenti (la terra, l’aria e il
mare). Le riprese del film, girato su pellicola IMAX 65mm e
pellicola a grande formato 65mm, cominciarono nel maggio 2016 a
Dunkerque e terminarono a Los Angeles. Per aumentare il realismo
del film, che è stato distribuito il 21 luglio 2017 negli Stati
Uniti e il 31 agosto dello stesso anno in Italia, la produzione usò
in larga parte effetti speciali pratici e utilizzò vere
imbarcazioni che parteciparono all’evacuazione e aeroplani
d’epoca.
Quando si fanno le classifiche di
fine anno, è chiaro che ad avere la precedenza nelle varie top 10
sono i film che si sono visti nel corso dei 12 mesi precedenti. È
anche vero però che spesso molti film dall’alto valore artistico
non vengono ben distribuiti, alcuni non arrivano nemmeno in Italia,
e che quindi non hanno la visibilità che meritano.
Dopo la top 10 del peggiori film
dell’anno, Empire ci regala una nuova classifica in cui possiamo
trovare i migliori film del 2015 che forse non abbiamo visto.
Continuano ad arrivare le
classifice dei migliori film del 2014 secondo i più importanti
megazine americano e oggi arriva anche la top ten del
The Guardian, che farà senz’altro
discutere per la scela del film al primo posto, il discusso
Under The Skin, e soprattutto per le
esclusioni eccellenti. Infatti mancano i vari
Interstellar di Christopher Nolan, ma anche
Birdman di Inarritu, Gone Girl di
David Fincher e American Sniper di Clint Eastwood,
The Imitation Game e The
Theory Of Everything.
Top 10 Guardian – Best Film 2014
1. “Under The Skin”
2. “Boyhood”
3. “Inherent Vice”
4. “Whiplash”
5. “Leviathan”
6. “Due giorni, una Notte”
7. “Nightcrawler”
8. “Ida”
9. “The Grand Budapest Hotel”
10. “The Lego Movie”