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ARF! Festival del Fumetto, Silvio Camboni firma il poster della decima edizione

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Silvio Camboni firma il manifesto della decima edizione di ARF! Festival del Fumetto, che celebra il suo talento attraverso una specialissima mostra che lo racconta autorialmente a tutto tondo, sottolineandone il respiro internazionale: dalle sue storie per il Topolino settimanale – che lo hanno visto disegnare anche su testate di culto come Mickey Mouse Mistery Magazine e X-Mickey – ai due splendidi volumi Mickey e l’Oceano Perduto e Mickey e la Terra degli Antichi di quella incredibile collana francese Disney/Glénat su cui ARF! aveva già puntato i propri riflettori con l’esposizione Mickey by Glénat del 2018.

In questo excursus dal titolo !, tra layout, matite digitali e tavole definitive che esplodono in tutto il loro colore, si passerà dalle avventure de Il Viaggio Straordinario (di cui Panini Comics ha già tradotto e pubblicato i primi 9 capitoli) alle tavole ancora inedite in Italia di Prima Spatia, la nuova saga fantascientifica che lo vede ancora una volta “trasformare” in spettacolari disegni i testi di Denis-Pierre Filippi, lo sceneggiatore che – non a caso, come nella maggior parte del percorso artistico d’Oltralpe di Camboni – è la penna di altre opere in mostra tratte da Gargouilles e da Les mondes cachés. Il viaggio sarà davvero straordinario!

«Nel rinnovare la suggestione della favola di Cappuccetto Rosso (fil rouge di tanti manifesti delle prime 9 edizioni del Festival – n.d.r.) che cavalca una sorta di Pterodattilo (citazione esplicita all’Arzach di Moebius – n.d.r.),ella vola sopra sopra una Roma post-atomica dove la vegetazione si sta riprendendo tutti i suoi diritti: il Ponte dell’Industria è invaso da liane e rampicanti, così come il Gazometro, che sembra avere addirittura radici, quasi si fosse trasformato in albero metallico anch’esso. Si riconoscono i pini parasole romani; il Tevere è incorporeo, riflette il cielo senza esitazioni, e sembra non esistere più, un vuoto più che un pieno.» Silvio Camboni

La decima edizione di “ARF! – Festival di Storie, Segni & Disegni” si terrà a Roma dal 24 al 26 maggio 2024 negli spazi del Mattatoio La Pelanda e della Città dell’Altra Economia.

Silvio Camboni (Santadi, Cagliari, 1967) mentre è ancora studente di Architettura al Politecnico di Milano, nel 1988 inizia la sua attività professionale da fumettista con la Walt Disney, pubblicando regolarmente su Topolino (su cui esordisce nel n. 1778) e altre testate disneyane. Ma è dal 2001 che comincia quello che sarà il suo lungo e acclamato percorso fumettistico in Francia, in coppia con lo sceneggiatore Denis-Pierre Filippi, con il quale firmerà la saga dei Gargouilles e Les mondes cachés per Les Humanoïdes Associés e Nefesis per l’editore belga Dupuis.

Comincia poi a collaborare per Vents d’Ouest/Glénat; dopo un unico libro di Willie Wonder (2010) sui testi di Francesco Artibani, dall’anno seguente – nuovamente insieme al sodale Filippi – illustra la lunga serie Le voyage extraordinaire, giunta al suo 12° volume (pubblicata in Italia da Panini Comics); in casa Glénat, per la splendida collana del cosiddetto Mickey Mouse d’autore, firma i disegni dei due volumi Mickey et l’Océan perdu (2018) e Mickey et la Terre des Anciens (2020), entrambi tradotti e pubblicati anche in italiano nel 2021. La sua più recente fatica è l’opera fantascientifica Prima Spatia (inedita in Italia), giunta già al secondo volume.

Tra le tante curiosità in ambito fumettistico, insieme a Bepi Vigna ha creato il personaggio Baby Legs (pubblicata su Legs Waver #50 del gennaio 2000, Sergio Bonelli Editore) e, sui testi di Tito Faraci, ha anche disegnato una storia del Bone di Jeff Smith per Macchia Nera; nella primavera del 2020, durante il lockdown pandemico, è stato inoltre uno degli autori che hanno partecipato al progetto benefico COme VIte Distanti curato da ARF! Festival.

Alla straordinaria carriera nel fumetto, che lo hanno visto pubblicare anche per Source/La Sirène, IDW Publishing ed Egmont, Camboni affianca molteplici attività di architetto e giornalista, animatore (ha diretto Dopo trent’anni prima del 2006 e i cortometraggi Mosca, W la neve e Santa Notte per l’Antoniano di Bologna e Rai Cinema), docente, curatore editoriale, autore e conduttore radiofonico e televisivo sulle emittenti sarde Radiolina e Videolina.

Superman: nuovi rumor parlano di un altro cattivo per l’Uomo d’Acciaio

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Abbiamo sentito voci secondo cui il nuovo Uomo d’Acciaio (David Corenswet) affronterà una minaccia fisica oltre a Lex Luthor (Nicholas Hoult) nel Superman di James Gunn, e una nuova voce potrebbe dare sostanza a questa speculazione.

Secondo Can We Get Some Toast, l’Uomo di domani combatterà davvero con un clone/doppelgänger di se stesso, ma non si chiamerà Bizzaro! Se questa voce dovesse essere accurata, il riavvio della DCU introdurrà una versione di Ultraman quando Luthor utilizzerà parte del DNA di Superman per creare un clone esatto dell’iconico eroe.

Diversi personaggi hanno preso questo soprannome nei fumetti nel corso degli anni, ma sembra che questa versione di Ultraman sarà basata principalmente sulla versione Silver Age Earth-Three.

Non sarebbe la prima volta che vediamo Superman scontrarsi con una sorta di duplicato (anche Doomsday è stato reinventato come un mostruoso clone in Batman V Superman: Dawn of Justice), ma siamo fiduciosi che James Gunn possa portare qualcosa di nuovo alla conversazione.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Daredevil: Born Again, The Punisher insanguinato nelle nuove foto dal set

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Nuove foto e filmati dal set di Daredevil: Born Again sono arrivate online e finalmente possiamo dare uno sguardo approfondito a Jon Bernthal nei panni di The Punisher.

L’attore sembra uscito direttamente dalla sua serie TV Netflix e, nonostante le speculazioni secondo cui i Marvel Studios potrebbero non incorporare il logo di Frank Castle a causa di come è stato utilizzato nel mondo reale, lo vediamo qui in tutto il suo splendore. Bernthal chiaramente non ha perso un passo dall’ultima volta che ha interpretato Frank Castle nel 2019, e nel filmato girato sul set del revival, vediamo lui e l’Uomo senza paura di Charlie Cox dirigersi insieme in battaglia. Entrambi si stanno coprendo le orecchie per qualche motivo mentre un nemico sconosciuto sembra sparare ai due.

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Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, sarebbe salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, ma la notizia non è ancora stata ufficializzata.

I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

Premi David di Donatello: tutti i nominati della 69° edizione

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Premi David di Donatello: tutti i nominati della 69° edizione

Come c’era da aspettarsi, C’è ancora domani di Paola Cortellesi porta a casa il maggior numero di nomination ai 69.mi Premi David di Donatello. Nominata per l’esordio alla regia ma anche in tutte le altre categorie è effettivamente il titano da battere, mentre gli altri film, pure con molte candidature (Io Capitano 15 e La chimera 13, ad esempio), seguono a ruota.

Queste le candidature, per i 69.mi Premi David di Donatello, dei film usciti al cinema dal 1˚ gennaio al 31 dicembre 2023, in ordine alfabetico, votate dal 1° al 14 marzo 2024 dai componenti la Giuria dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile Vincenzo Papi. Le comunica alla stampa Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia.

MIGLIOR FILM

MIGLIOR ATTORE

  • Valerio Mastandrea – C’è ancora domani
  • Antonio Albanese – Cento domeniche
  • Pierfrancesco Favino – Comandante
  • Josh O’Connor – La chimera
  • Michele Riondino – Palazzina LAF

MIGLIOR ATTRICE

  • Paola Cortellesi – C’è ancora domani
  • Isabella Ragonese – Come pecore in mezzo ai lupi
  • Micaela Ramazzotti – Felicità
  • Linda Caridi – L’ultima notte di Amore
  • Barbara Ronchi – Rapito

MIGLIOR REGIA

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA

  • Paola Cortellesi – C’è ancora domani
  • Giacomo Abbruzzese – Disco Boy
  • Micaela Ramazzotti – Felicità
  • Michele Riondino – Palazzina LAF
  • Giuseppe Fiorello – Stranizza d’amuri

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • Le vele scarlatte
  • Lubo
  • Misericordia
  • Mixed by Erry
  • Rapito

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Emanuela Fanelli – C’è ancora domani
  • Romana Maggiora Vergano – C’è ancora domani
  • Barbora Bobulova – Il sol dell’avvenire
  • Alba Rohrwacher – La chimera
  • Isabella Rossellini – La chimera

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Adriano Giannini – Adagio
  • Giorgio Colangeli – C’è ancora domani
  • Vinicio Marchioni – C’è ancora domani
  • Silvio Orlando – Il sol dell’avvenire
  • Elio Germano – Palazzina LAF

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Enzo Jannacci – Vengo anch’io
  • Io, noi e Gaber
  • Laggiù qualcuno mi ama
  • Mur
  • Roma, santa e dannata

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

MIGLIOR PRODUZIONE

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Disco Boy
  • Io capitano
  • La chimera

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR COMPOSITORE

  • Adagio
  • C’è ancora domani
  • Il sol dell’avvenire
  • Io capitano
  • L’ultima notte di Amore

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

  • Adagio
  • Il più bel secolo della mia vita
  • Io capitano
  • Mixed by Erry
  • Palazzina LAF
  • MIGLIOR SCENOGRAFIA
  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIORI COSTUMI

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR TRUCCATORE

  • Adagio
  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • Rapito

MIGLIOR ACCONCIATURA

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR MONTAGGIO

  • C’è ancora domani
  • Io capitano
  • L’ultima notte di Amore
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR SUONO

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Il sol dell’avvenire
  • Io capitano
  • La chimera

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI

  • Adagio
  • Comandante
  • Denti da squalo
  • Io capitano
  • Rapito

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • Asterion
  • Foto di gruppo
  • In quanto a noi
  • The Meatseller
  • We Should All Be Futurist

DAVID GIOVANI

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • L’ultima volta che siamo stati bambini
  • Stranizza d’amuri

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Francesco Giai Via, Marzia Gandolfi, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.

Joker: Folie à Deux: il film avrà un rating R

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Joker: Folie à Deux: il film avrà un rating R

Joker: Folie à Deux è stato classificato R dalla Motion Picture Association. Il sequel musicale di Joker del 2019, con Joaquin Phoenix e Lady Gaga, è stato classificato R per “una certa violenza forte, linguaggio, un po’ di sessualità e una breve nudità completa”, secondo il bollettino di valutazione giornaliero della MPA. Questo giudizio è in linea con l’originale Joker, che è stato classificato R per “forte violenza sanguinosa, comportamento inquietante, linguaggio e brevi immagini sessuali”. 

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora. Il sequel di Joker sarà conosciuto come un progetto Elseworlds, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The Batman – Parte II e la serie The Penguin. L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4 ottobre 2024.

Vanina – Una vice questore a Catania: anticipazioni dal prossimo episodio

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Debutterà mercoledì 3 Aprile 2025 il nuovo episodio di Vanina – Una vice questore a Catania, la serie tv una coproduzione RTI – PALOMAR. La seconda puntata è sceneggiatura di Leonardo Marini con la collaborazione di Cristina Cassar Scalia e tratta dal romanzo “Sabbia nera” di Cristina Cassar Scalia edito da Giulio Einaudi editore.

La trama del secondo episodi di Vanina – Una vice questore a Catania

Nel secondo episodio che si intitola “Sabbia Nera”  A Sciara, in una villa disabitata da decenni, Alfio, nipote e futuro erede dell’anziana e ricchissima Teresa Burrano, trova il cadavere mummificato di una donna chiuso dentro la cabina di un montavivande. Vanina non è in grado di risalire all’identità della donna, ma ben presto scopre che in quella casa, cinquant’anni prima, era morto assassinato Gaetano Burrano, marito di Teresa. Un delitto che all’epoca fu risolto fin troppo frettolosamente.

Vanina fiuta subito che si tratta tutt’altro che di una coincidenza, ma, soprattutto, malgrado il capo della Mobile Tito Macchia cerchi di dissuaderla, è determinata a risolvere quel delitto avvenuto decenni fa, perché vuole dare giustizia a quella povera donna assassinata in modo orribile, della quale nessuno aveva mai neppure denunciato la scomparsa. E con le sue indagini scoprirà un terribile passato che era rimasto sepolto per tanti anni insieme a quel cadavere, un passato che tornerà più vivo che mai e provocherà ancora morte e dolore.

La fiction, prodotta da Palomar per RTI e diretta da Davide Marengo, vanta nel cast anche Claudio Castrogiovanni, Orlando Cinque, Corrado Fortuna, Dajana Roncione, Giulio Della Monica, Danilo Arena, Paola Giannini e Alessandro Lui. La serie è tratta dai romanzi di Cristina Cassar Scalia e scritta da Leonardo Marini.

Avengers: Secret Wars, Sam Raimi vorrebbe dirigere il film ma…

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Avengers: Secret Wars, Sam Raimi vorrebbe dirigere il film ma…

Avengers: Secret Wars non ha mai avuto un regista, anche se diversi nomi sono stati collegati al film negli ultimi diciotto mesi o giù di lì. Tra questi, il regista di Spider-Man e Doctor Strange nel Multiverso della Follia Sam Raimi.

Quest’ultimo ha lavorato con lo sceneggiatore Michael Waldron e, nonostante la natura disordinata del sequel, ha dimostrato di essere un professionista nel gestire cast corali.

La regia di Avengers: Secret Wars potrebbe dare a Raimi la possibilità di riunirsi con Tobey Maguire, ed è difficile immaginare che qualcuno si arrabbi se i Marvel Studios lo scelgono per dirigere forse il più grande film sui Vendicatori di tutti i tempi.

Raimi era presente al WonderCon questo fine settimana per discutere del suo nuovo film, Boy Kills World, ed è stato interpellato da Screen Geek sulla possibilità di dirigere il finale della Saga del Multiverso.

Amo il 90% degli eroi Marvel che ho letto nei grandi fumetti dell’Universo Marvel di Stan Lee”, ha detto al sito. “Mi piacerebbe lavorare di nuovo con la Marvel. Non mi hanno ragionevolmente chiesto di farlo. Spero che abbiano avuto una buona esperienza con me. Non me l’hanno ancora chiesto. Spero che lo facciano“.

Sam Raimi dunque è disposto a farlo, ma resta da vedere se i Marvel Studios lo vogliono.

Il regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Destin Daniel Cretton, era già stato coinvolto in Avengers: La dinastia Kang, ma il film ha perso lui, lo sceneggiatore originale Jeff Loveness e persino il titolo (per non parlare del protagonista Jonathan Majors nel ruolo di Kang il Conquistatore).

Quando uscirà Avengers: Secret Wars?

Originariamente previsto per il 2025, Avengers: Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood insieme ad Avengers 6. Entrambi i film non hanno ancora un regista. Si tratta del sesto capitolo della serie di film di successo Avengers. Dovrebbe concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe e la Saga del Multiverso. I fan attendono da tempo la notizia di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove poi si scontrano su un pianeta chiamato Battleworld.

Amazon MGM Studios firma un accordo di prima visione con Nine Stories di Jake Gyllenhaal

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Dopo l’uscita di Road House, Amazon MGM Studios ha concluso un accordo triennale di prima visione con Nine Stories la società di produzione di Jake Gyllenhaal. In base all’accordo, Amazon MGM Studios avrà la precedenza sui lungometraggi narrativi realizzati dalla casa di produzione dell’attore. L’accordo prevede l’uscita nelle sale cinematografiche e in streaming.

Jake Gyllenhaal ha recentemente recitato in Road House (La recensione), un remake del film cult di Patrick Swayze, che è stato distribuito sul servizio di streaming di Amazon, Prime Video. Il film ha debuttato il 21 marzo e ha raggiunto oltre 50 milioni di spettatori in tutto il mondo sul servizio. In precedenza, Jake Gyllenhaal ha recitato in “The Covenant” di Guy Ritchie, che lo studio ha distribuito nelle sale l’anno scorso.

Jake Gyllenhaal e la sua Nine Stories

Jake Gyllenhaal ha fondato Nine Stories nel 2015 con Riva Marker. Di recente, Nine Stories ha prodotto “The Guilty” di Antoine Fuqua, interpretato da Jake Gyllenhaal e debuttato su Netflix. Ha prodotto anche “Wildlife“, che ha segnato il debutto alla regia di Paul Dano con Carey Mulligan; “Stronger” di David Gordon Green, con Gyllenhaal nel ruolo del sopravvissuto all’attentato alla maratona di Boston Jeff Bauman; e il gotico sudista “The Devil All the Time” di Antonio Campos. Altri film in uscita sono “Joe Bell” di Reinaldo Marcus Green e “Breaking News in Yuba County” di Tate Taylor. Per il palcoscenico, Nine Stories ha prodotto “We’re Only Alive for a Short Amount of Time” del drammaturgo David Cale, mentre Jake Gyllenhaalè stato produttore di “Sea Wall/A Life” e “Slave Play” di Jeremy O. Harris. Marker ha lasciato la compagnia per unirsi alla Linden Entertainment nel 2022.

Tra i titoli più famosi da attore di Jake Gyllenhaal figurano “Jarhead”, “Brokeback Mountain”, “Prisoners” e “Spider-Man: Far From Home. È stato candidato agli Oscar e ai Tony Award.

Jake è un talento unico nel suo genere, la cui passione e il cui occhio per il cinema lo rendono un narratore potente sia davanti alla macchina da presa che dietro le quinte“, ha dichiarato Julie Rapaport, responsabile della produzione e dello sviluppo di Amazon MGM Studios. “Dopo il successo record di ‘Road House’, non potevamo immaginare un momento migliore per consolidare ufficialmente il nostro rapporto. Jake è stato un partner incredibile e non vediamo l’ora di collaborare con lui e con il team di Nine Stories per creare film avvincenti e coinvolgenti di registi visionari“.

Sex Crimes – Giochi pericolosi: la spiegazione del finale del film

Gli anni Novanta hanno regalato agli appassionati di cinema numerosi film cult, opere al loro tempo non propriamente riuscite ma che con il passare degli anni si sono guadagnate tale status, che sia per l’estremizzazione di certi risvolti narrativi o per la trattazione di tematiche bizzarre. Tra i tanti titoli che si potrebbero citare a riguardo, uno dei più interessati è certamente Sex Crimes – Giochi pericolosi, film del 1998 diretto da John McNaughton, regista noto anche per il thriller Henry, pioggia di sangue e il poliziesco Crocevia per l’inferno. Con questo lungometraggio egli si è invece concentrato su una storia a sfondo erotico.

Sin dalla sua uscita il film ha acquisito notorietà per le sue scene di sesso – tra cui una scena di lesbismo tra le due protagoniste femminili, e un’altra raffigurante un trio tra le due attrici e il protagonista maschile. Queste erano particolarmente più esplicite di quanto si vedesse tipicamente nelle principali produzioni di Hollywood, suscitando non poca attenzione e scandalo. Anche per questo motivo Sex Crimes – Giochi pericolosi ottenne un buon successo di critica e pubblico, affermandosi come un film che non si prende troppo sul serio ma capace di offrire uno spensierato intrattenimento e colpi di scena quanto mai imprevedibili ed estremi.

Grazie a tale popolarità sono poi stati realizzati ben tre sequel, tutti però riservati direttamente al mercato dell’home video. Ovviamente questi non vantavano lo stesso cast, né ebbero lo stesso successo, ma contribuirono a dotare l’originale di ulteriore fama e mistero. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Sex Crimes – Giochi pericolosi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sex Crimes - Giochi pericolosi trama

La trama di Sex Crimes – Giochi pericolosi

Protagonista del film è Sam Lombardo, mite insegnante di un liceo in Florida che vede la sua vita improvvisamente stravolta dalle accuse di stupro ricevute da due sue studentesse. Queste sono Kelly Van Ryan e Suzie Toller, quest’ultima affetta da problemi di tossicodipendenza ed alcolismo. L’accusa rovina la reputazione e l’esistenza di Sam che viene dapprima allontanato dalla scuola e successivamente messo sotto processo, rischiando il carcere. Nel tentativo di riabilitarsi e provare la propria innocenza, egli decide di rivolgersi all’avvocato Ken Bowden, l’unico dimostratosi disposto ad accettare il caso.

Durante il processo, Suzie messa sotto pressione cede e rivela la verità: non c’è stato nessuno stupro e loro accuse sono state una farsa orchestrata ai danni dell’insegnante. Sam si vede così assolto e riabilitato, nonché risarcito per danni morali con una ricca somma di denaro. Il detective Ray Duquette, però, non è convinto di come si siano svolte le cose e decide di indagare personalmente sulla vicenda. Pedinando Sam e le due studentesse, egli arriverà a scoprire una verità quanto mai inaspettata e complessa, che lo renderà un testimone indesiderato e pertanto in pericolo di vita.

 

Il cast del film

Sex Crimes è ricordato anche per la presenza di diversi attori particolarmente noti, qui impegnati a dar vita a personaggio complessi o ricchi di aspetti imprevedibili. Per il ruolo dell’insegnante Sam Lombardo, i produttori avevano inizialmente considerato l’attore Robert Downey Jr., in quel periodo noto per i suoi problemi con la droga, i quali lo rendevano però a suo modo perfetto per il ruolo. Non potendo ottenere lui, la scelta ricadde su Matt Dillon. Accanto a lui, nei panni di Suzie Toller, vi è l’attrice Neve Campbell, in quegli anni popolare grazie ai film di Scream. L’attrice accettò il ruolo in Sex Crimes perché voleva mettersi alla prova con qualcosa di diverso, evitando di venire identificata solo con determinati personaggi. Per il film, però, ha stipulato una clausola che le consentiva di non apparire interamente nuda.

Denise Richards è invece l’altra studentessa, Kelly Van Ryan. L’attrice negoziò a lungo la nudità a cui si sarebbe concessa per il film. Alla fine finì con il non usare controfigure, ma affrontò le scene di sesso bevendo molti margaritas insieme alla Campbell e a Dillon. Nei panni del detective Ray Duquette vi è invece l’attore Kevin Bacon. L’attore accettò la parte attratto dalla natura “trash” del progetto e dai suoi continui colpi di scena. Anche lui si avvalse di una clausola per non dover apparire nudo, ma alla fine acconsentì a una sua scena senza vestiti. Nei panni dell’avvocato Ken Bowden si può infine ritrovare l’attore Bill Murray. Nonostante egli venga indicato come uno dei protagonisti, compare nel film per appena venti minuti.

Sex Crimes - Giochi pericolosi cast

La spiegazione del finale di Sex Crimes – Giochi pericolosi

Nel corso del film si scopre che Sam e le due ragazze avevano un accordo per spartirsi i soldi del risarcimento versato nei confronti del docente. Tuttavia, l’improssiva scomparsa di Suzie porta il detective Duquette a sospettare che Sam abbia ucciso la ragazza con l’obiettivo di intascare l’intera somma. Nel tentativo di indagare a riguardo, si reca ad interrogare Kelly, la quale tenta però di uccidere Duquette, il quale per legittima difesa le spara a morte. Arriva però a questo punto un ulteriore colpo di scena, che rivela che Sam è in combutta con Ray. I due effettuano allora un uscita in barca sulla barca per parlare di affari, ma Sam rivela il suo doppiogoco tentando di uccidere Duquette.

Quando Ray tenta di reagire, viene però colpito e ucciso con un fucile subacqueo da Suzie, che ha inscenato il suo omicidio con Sam. Suzie rivela di essere stata motivata a uccidere Ray per vendicare l’omicidio del suo migliore amico, Davey, a cui Ray ha erroneamente sparato a morte e di cui si è liberato come omicidio per legittima difesa. Sam, mentre guarda Ray morire, accetta con riluttanza un drink da Suzie, che gli assicura che ha chiuso con i doppi giochi. Tuttavia, scopriamo ben presto che ha mentito, perché dopo averlo bevuto, Sam si rende conto che è stato avvelenato. A quel punto Suzie lo butta in mare e salpa verso il tramonto.

Una serie scene di mid-credits rivelano a questo punto che è Suzie era la mente del complotto: dopo aver scoperto che Sam e Kelly avevano una relazione sessuale, Suzie ha ricattato Sam con delle fotografie che ritraevano i due mentre facevano uso di droghe durante il sesso, convincendolo a collaborare al suo piano. Suzie ha poi orchestrato l’incontro tra Sam e Ray in un bar locale. In seguito, durante la messinscena del suo omicidio sulla spiaggia, Suzie si è strappata i denti con una pinza per far sembrare la sua morte legittima. Si scopre inoltre che Ray ha sparato per primo a Kelly prima di spararsi alla spalla per fingere di averla uccisa per legittima difesa.

Alla fine, con Kelly, Ray e Sam tutti morti, Suzie viene raggiunta dall’avvocato Kenneth Bowden, che le dà una valigetta piena di soldi e un assegno di milioni di dollari. Mentre se ne va, le dice di “fare la brava” prima di prendere il suo drink, il quale a questo punto è lecito immaginare essere a sua volta avvelenato. Così facendo, Suzie si sarebbe liberata anche dell’ultima persona rimasta a sapere la verità sulla vicenda, non dovendo dunque più temere nessuno e potendosi guastare la propria ottenuta vendetta fuggendo verso la libertà.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sex Crimes – Giochi pericolosi è infatti disponibile nel catalogo di Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare o acquistare il film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 marzo alle ore 21:20 su Rai 4.

9-1-1 rinnovato per l’ottava stagione dalla ABC in vista del 100° episodio

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Arriva da Variety la conferma che la serie tv 9-1-1 è stata rinnovata per l’ottava stagione dalla ABC.

La notizia arriva circa due settimane dopo la première della stagione 7, che ha segnato la prima stagione del dramma sul primo soccorritore a debuttare sulla ABC dopo il trasferimento dalla Fox. Inoltre, precede di qualche giorno il 100° episodio della serie, che andrà in onda giovedì alle 20.00 ET/PT sulla ABC e il giorno successivo in streaming su Hulu.

Secondo la ABC, la première della stagione 7 di “9-1-1” ha ottenuto circa 11,8 milioni di spettatori multipiattaforma nei suoi primi sette giorni di disponibilità, e lo show si è classificato come la serie ABC più vista su tutte le piattaforme in questa stagione.

9-1-1 è interpretato da Angela Bassett, Peter Krause, Jennifer Love Hewitt, Oliver Stark, Kenneth Choi, Aisha Hinds, Ryan Guzman e Gavin McHugh. È stata creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear. Tutti e tre sono produttori esecutivi, mentre Minear è showrunner. Angela Bassett e Krause sono anche produttori esecutivi, insieme a John J. Gray, Brad Buecker, Kristen Reidel, Juan Carlos Coto e Lyndsey Beaulieu. La serie è prodotta dalla 20th Television in associazione con Ryan Murphy Television e Brad Falchuk Teley-Vision.

Il rinnovo di 9-1-1 non sorprende più di tanto, vista non solo l’ottima performance dello show, ma anche il desiderio della Disney di espandere il proprio lavoro con Ryan Murphy dopo il suo recente ritorno alla 20th Television in seguito alla fine del suo accordo globale con Netflix.

La ABC ha recentemente dato il via libera alla serie drammatica “Dr. Odyssey” di Murphy e dei co-creatori Jon Robin Baitz e Joe Baken, con Joshua Jackson come protagonista. Murphy, Baitz e Baken stanno anche lavorando insieme alla serie FX “Grostequerie” e a un legal drama di Hulu con Kim Kardashian. Murphy ha anche la serie “American Horror Story” e l’imminente prima serie di “American Sports Story“, che sarà incentrata su Aaron Hernandez.

Murphy, Minear e Falchuk sono ancora impegnati in “9-1-1: Lone Star“, la serie gemella di “9-1-1” che va ancora in onda su Fox. Lo show è stato rinnovato per la quinta stagione nel maggio 2023, ma la produzione è stata ritardata a causa del doppio sciopero degli attori e degli sceneggiatori. La quinta stagione andrà ora in onda su Fox in autunno.

Ti odio, anzi no, ti amo!: tutte le curiosità sulla commedia romantica

Le commedie romantiche, quando basate su premesse narrative intriganti e particolari, ottengono sempre il giusto successo. Nonostante ci siano infatti dei canoni ben precisi da seguire, più si riesce ad essere originali nel raccontare la nascita di un amore, più il pubblico sarà disposto a concedere il proprio tempo al titolo di turno. Per riuscire in ciò, spesso il cinema si rivolge alla letteratura e sono semplicemente innumerevoli i romanzi di questo genere poi trasformati in altrettanto fortunati film. Uno dei gli ultimi da poter aggiungere all’elenco è Ti odio, anzi no, ti amo! (qui la recensione), diretto nel 2021 da Peter Hutchings.

Già sceneggiatore di Sai tenere un segreto?, ma anche regista di Alla fine ci sei tu, Hutchings adatta un libro bestseller di Sally Thorne dando vita ad un racconto incentrato sulla dinamica tra due personaggi che si odiano fino a quando non scoprono che invece si amano alla follia. La realizzazione del film, sfortunatamente, è stata resa difficile dal Covid-19, che ha costretto a ridimensionari determinati aspetti del racconto (la scena del matrimonio, ad esempio, è stata girata con meno invitati di quanti inizialmente previsti), ma ha anche limitato la sua successiva distribuzione.

La sua presenza in streaming, come anche il suo passaggio televisivo, sono però l’occasione perfetta per riscoprire questo titolo divertente, appassionante e che ci ricorda quanto una bella commedia romantica faccia sempre bene all’animo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Ti odio, anzi no, ti amo!. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ti odio, anzi no, ti amo! film trama

La trama e il titolo originale di Ti odio, anzi no, ti amo!

Protagonisti del film sono Lucy Hutton e Joshua Templeton due colleghi rivali di una casa editrice, diametralmente opposti e accomunati solo da una profonda insofferenza reciproca. Lucy è una ragazza affabile e idealista, che crede nel proprio lavoro di assistente editoriale e nel valore della letteratura. Al contrario, Joshua è scostante e maniaco del controllo, interessato più al fatturato che alla qualità dei romanzi che vengono pubblicati. Costretti a lavorare uno di fronte all’altra, i due si ritroveranno al centro di una vera e propria competizione quando si prospetterà l’occasione, per uno di loro, di ottenere la posizione di prestigio che entrambi desiderano.

Il titolo originale di Ti odio, anzi no, ti amo! è The Hating Game, che fa riferimento non solo all’odio reciproco esistente tra i due protagonisti, ma anche alla sfida che i due intraprendono, interamente basata sul disprezzo che provano l’uno per l’altro, che prevede che chi non otterrà la promozione dovrà lasciare il posto di lavoro. Un vero e proprio “gioco dell’odio”, dunque, con i due che però non hanno ovviamente fatto i conti con i propri sentimenti e quella che doveva essere un’accesa rivalità si trasforma ben presto in una forte attrazione reciproca.

Il cast del film e il libro da cui è tratto

Ad interpretare i due protagonisti, Lucy e Joshua, vi sono gli attori Lucy Hale e Austin Stowell. Lei è nota soprattutto per aver interpretato Aria Montgomery nella serie televisiva Pretty Little Liars, ma vista anche nel horror Obbligo o verità. Lui, invece, si è fatto conoscere con il ruolo di Jesse nella serie televisiva La vita segreta di una teenager americana, per poi distinguersi con i film L’incredibile storia di Winter il delfino e La battaglia dei sessi. Prima di questo film, Hale e Stowell aveva già recitato insieme nel film Fantasy Island. Inizialmente, però, il ruolo di Joshua era stato offerto a Robbie Amell, il quale ha però dovuto rinunciare per problemi di programmazione.

Questi due attori danno dunque vita ai protagonisti di Ti odio, anzi no, ti amo!, i quali sono tratta – come l’intero film ovviamente – dal romanzo The Hating Game, scritto nel 2018 da Sally Thorne e affermatosi come un bestseller venduto in oltre 20 paesi. Tale libro è inoltre spesso identificato come uno dei principali artefici del rinnovato boom delle commedie romantiche in letteratura e che trovano poi fortuna anche grazie ad adattamenti cinematografici. Una piccola curiosità proprio riguardo tale libro e il film è che una copia del romanzo è visibile nella vetrina di una libreria esattamente a 29 minuti dall’inizio del film.

Ti odio, anzi no, ti amo! cast

Ecco alcuni titoli simili a Ti odio, anzi no, ti amo!

Ti odio, anzi no, ti amo! è sostanzialmente una classica commedia romantica con due personaggi che inizialmente si detestano salvo poi capire di essere pazzi l’uno per l’altro. Sono numerosi i film simili a questo titolo del 2021, a partire dal recente Tutti tranne te (2023). Si possono poi citare La dura verità (2009), Amici, amanti e… (2011), Mia moglie per finta (2011), Ricatto d’amore (2009), Two Weeks Notice – Due settimane per innamorarsi (2002), La competizione (2019), Non succede, ma se succede… (2019) e, infine, Ti odio, ti lascio, ti… (2006). Si possono però anche citare alcuni film come questo ambientati sul posto di lavoro, ovvero Il diavolo veste Prada (2006) e Lo stagista inaspettato (2015).

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Ti odio, anzi no, ti amo! grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 aprile alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

The Shrouds sarà il film più lungo di David Cronenberg

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The Shrouds sarà il film più lungo di David Cronenberg

The Shrouds di David Cronenberg è per ora avvolto nel mistero, ma secondo un nuovo rapporto, il film sarà l’opera più lunga del regista.

Secondo un recente annuncio del distributore francese Pyramide Films (via World of Reel), The Shrouds non solo uscirà a settembre, ma dovrebbe anche durare 119 minuti. Se ciò dovesse essere vero, questo sarebbe il film di David Cronenberg più lungo, battendo Dead Ringers del 1988 e Naked Lunch del 1991 (116 minuti).

Il prossimo film horror sarà interpretato da Vincent Cassel e Diane Kruger quest’ultima in tre ruoli. Il film è interpretato anche da Guy Pearce, Sandrine Holt, Elizabeth Saunders, Jennifer Dale, Eric Weinthal e Steve Switzman.

Di cosa parla The Shrouds?

Karsh, un uomo d’affari innovativo e vedovo in lutto, costruisce un dispositivo per connettersi con i morti all’interno di un sudario“, si legge nella sinossi. “Installato nel suo controverso cimitero all’avanguardia, il dispositivo permette a lui e ai suoi clienti di guardare i loro cari defunti decomporsi in tempo reale”. L’attività rivoluzionaria di Karsh è sul punto di fare breccia nel mainstream internazionale quando diverse tombe del suo cimitero, tra cui quella di sua moglie, vengono vandalizzate e quasi distrutte. Mentre lotta per scoprire un chiaro movente per l’attacco, il mistero di chi ha compiuto questo scempio, e perché, lo spinge a rivalutare la sua attività, il suo matrimonio e la fedeltà alla memoria della moglie defunta, e lo spinge a nuovi inizi.”

In precedenza, Diane Kruger aveva confermato di interpretare tre diversi personaggi in The Shrouds. Ha dichiarato a Deadline Hollywood nel dicembre 2023: “È probabilmente il film più personale di David, perché tratta della perdita della moglie, morta di cancro. Con il particolare modo di David di raccontare la storia e il dolore, è un film che affronta il tema della perdita e del lutto, dell’essere stati in coppia per così tanto tempo, di una relazione così lunga e di cosa sia il vero amore. Io interpreto la moglie, sua sorella, e un avatar che lui ha creato in sua memoria“. The Shrouds non ha ancora una data di uscita ufficiale.

Daryl Dixon stagione 2: la clip della seconda stagione mostra l’intensa ricerca di Carol

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AMC ha rilasciato una clip di Daryl Dixon Stagione 2,  il prossimo episodio dello spin-off di The Walking Dead, interpretato da Norman Reedus. Lo sneak peek offre ai fan un assaggio di ciò che ci aspetta nella seconda stagione, quando Carol continuerà la sua intensa ricerca per trovare Daryl. Il ritorno della serie è previsto per l’estate.

“La nuova stagione riprende da dove The Walking Dead: Daryl Dixon ha lasciato, seguendo i personaggi preferiti dai fan, Daryl Dixon e Carol Peletier. Entrambi affrontano vecchi demoni mentre lei lotta per ritrovare il suo amico e lui lotta con la sua decisione di rimanere in Francia, causando tensioni al Nido”, si legge nella logline di The Book of Carol.

Chi è coinvolto in The Walking Dead: Daryl Dixon?

The Walking Dead: Daryl Dixon ruota attorno all’amato personaggio di Norman Reedus, che si ritrova perso in un luogo sconosciuto. Insieme a Norman Reedus e Melissa McBride, nello spin-off recitano anche Clémence Poésy, Adam Nagaitis, Anne Charrier, Eriq Ebouaney, Laika Blanc Francard, Romain Levi, il nuovo arrivato Louis Puech Scigliuzzi e altri ancora.

Basato sull’omonima serie a fumetti, il dramma-horror è prodotto esecutivamente dallo showrunner David Zabel. I produttori sono Reedus, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, Brian Bockrath, Angela Kang e Daniel Percival.

Joker: Folie à Deux, svelato il primo poster del film

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Joker: Folie à Deux, svelato il primo poster del film

La Warner Bros. ha rilasciato un primo poster di Joker: Folie à Deux, l’atteso sequel di Joker con Joaquin Phoenix nuovamente nei panni di Arthur Fleck e con Lady Gaga nel ruolo di Harley Quinn. In quest’immagine, i due personaggi sono mostrati mentre danzano amabilmente, ribadendo dunque la forte componente musical che sembra caratterizzerà il film. Sappiamo che il primo trailer arriverà il 9 aprile, per cui non resta che attendere ancora qualche giorno prima di poter scoprire qualcosa in più su questo attesissimo film, facente parte come noto dell’Elsewhere della DC. Di seguito, ecco il poster:

Joker Folie à Deux poster

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora. Il sequel di Joker sarà conosciuto come un progetto Elseworlds, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The Batman – Parte II e la serie The Penguin. L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4 ottobre 2024.

Film d’avventura: i migliori titoli da vedere assolutamente

Film d’avventura: i migliori titoli da vedere assolutamente

Quello del film d’avventura è sostanzialmente un macrogenere all’interno del quale si possono ritrovare opere dalle sfumature e caratteristiche sempre diverse. Un film d’avventura può essere anche fantasy, di fantascienza, horror, d’azione o romantico, senza dimenticare la commedia d’avventura. Quale che sia la combinazione, in questi film non mancano protagonisti eroici, grandi antagonisti, epiche battaglie, missioni da portare a compimento, tesori da recuperare ad ogni costo e la vittoria delle forze del bene su quelle del male. Ci sono numerosissimi film d’avventura da poter vedere, ma qui di seguito riportiamo quelli che riteniamo essere i migliori di sempre.

I migliori film d’avventura da vedere

Film d'avventura La maledizione della prima luna

I film d’avventura sono innumerevoli, ognuno con le proprie caratteristiche e i propri tratti distintivi all’interno di canoni prestabiliti. Qui di seguito, si riportano i 20 migliori film d’avventura di tutti i tempi, con la consapevolezza che ci sono tanti altri titoli che potrebbero rientrare in questo elenco. I film qui citati, tuttavia, sono veri e propri capisaldi di questo genere, avendo contribuito alla sua definizione e al suo continuo rinnovamento attraverso sfumature sempre diverse.

  1. Il mago di Oz (1939). Il film racconta le avventure della piccola Dorothy e del suo cagnolino Totò, in un mondo fantastico in cui sono stati trasportati da un ciclone. Qui faranno la conoscenza di simpatici amici ma anche di grandi pericoli e ognuno dovrà cercare di ottenere quel che desidera di più. Grande classico del cinema in generale, questo film con protagonista Judy Garland è un’avventura che ancora oggi stupisce ed emoziona.
  2. L’isola del tesoro (1950). Il giovane Jim Hawkins scopre la mappa in grado di rivelare dove si nasconda il tanto ambito tesoro del celebre pirata Flint. In suo aiuto giungono il dottor Livesy e ed il cavalier Trelawney, i quali preparano il ragazzo per il lungo viaggio. Lungo il percorso, Long John Silver incrocia il cammino della banda e fa di tutto per arrivare per primo al bottino. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson del 1883, è il primo film completamente in live-action prodotto dalla Walt Disney Productions, nonché il primo adattamento de L’isola del tesoro girato a colori.
  3. Il giro del mondo in 80 giorni (1956). Per vincere una scommessa fatta con i membri del suo club, Phileas Fogg e il suo maggiordomo devono riuscire a fare il giro del mondo entro ottanta giorni. Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Jules Verne, questo film vinse cinque Premi Oscar (tra cui Miglior film) su otto candidature e presenta camei di attori famosi del tempo, tra i quali Fernandel, Peter Lorre, Frank Sinatra, John Carradine, Marlene Dietrich e Buster Keaton.
  4. Viaggio al centro della terra (1959). Un geologo di fama ed il suo assistente partono per una spedizione verso il centro della Terra. Lungo il percorso, la vedova di un defunto collega si unisce a loro. Molti pericoli li attendono, e non tutti legati all’asprezza della natura. Si tratta naturalmente di un film ispirato al romanzo omonimo di Jules Verne e al suo interno vengono utilizzati effetti speciali e rappresentazioni fantastiche (come i dinosauri) inconsueti per la Hollywood dell’epoca.
  5. Star Wars (1977). Con l’aiuto di fedeli robot e altri preziosi alleati, il giovane Luke Skywalker deve salvare la principessa ribelle Leila e sconfiggere l’Impero che costringe la galassia sotto il suo controllo. Grande classico della fantascienza, questo film di George Lucas è a sua volta uno dei film d’avventura più celebri ed iconici di sempre, così come i diversi sequel usciti nel corso del tempo. (Qui la recensione)
  6. Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta (1981). L’archeologo Indiana Jones affronta serpenti e nazisti per scovare l’arca dell’alleanza e le tavole di Mosè. Si tratta del primo film della saga di Indiana Jones, con Harrison Ford nel ruolo dell’iconico protagonista. Ideato da George Lucas, il film è poi stato diretto da Steven Spielberg ed è ancora oggi indicato come uno dei migliori film d’avventura mai realizzati, tra i maggiori contributori alla definizione di questo genere cinematografico.
  7. All’Inseguimento della Pietra Verde (1984). Una scrittrice di romanzi rosa si addentra nella giungla sudamericana con un avventuriero per poter riscattare la sorella in cambio di un gioiello leggendario. Diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Michael Douglas e Kathleen Turner, il film è un perfetto esempio del genere avventuroso, dove però alla componente avventurosa si propone anche una forte connotazione come commedia romantica.
  8. Mr. Crocodile Dundee (1986). Mick Dundee, soprannominato Mr. Crocodile, per la sua professione di guida e di cacciatore di coccodrilli nelle selvagge savane dell’Australia, in una delle sue spedizioni viene attaccato da un coccodrillo che gli distrugge l’imbarcazione e lo ferisce gravemente a una gamba. Una giornalista di New York giunge a quel punto nella savana per intervistare il famoso cacciatore. Peter Faiman dirige questo grande classico d’avventura interpretato da Paul Hogan e candidato al premio Oscar per la Miglior sceneggiatura originale. Il film ottenne poi due sequel.
  9. Grosso guaio a Chinatown (1986). Un camionista viene immerso in uno strano mondo sotterraneo, popolato di antiche creature demoniache, dopo che la fidanzata del suo amico viene rapita su commissione di un potente stregone. Con questo film, interpretato da Kurt Russell, il regista John Carpenter rielabora la figura dell’eroe cinematografico e va contro i canoni del genere d’avventura, realizzando un film atipico e memorabile.
  10. Robin Hood – Principe dei ladri (1991). Robin di Locksley torna dalle Crociate e trova il proprio regno usurpato dall’arrogante sceriffo di Nottingham, che ha ucciso suo padre. Decide allora di reclutare un gruppo di ribelli per combattere il tiranno e riprendersi ciò che gli appartiene. Il film, interpretato da Kevin Costner, riporta sul grande schermo la figura del leggendario eroe popolare che ruba ai ricchi per darei ai poveri.
  11. Jurassic Park (1993). Due paleontologi e un matematico sono tra le persone selezionate per partecipare a un giro organizzato a un parco a tema. Quando i dinosauri si animano e prendono il sopravvento, però, la visitasi trasforma presto in un incubo. Diretto da Steven Spielberg, il film è basato sull’omonimo romanzo scritto da Michael Crichton ed è il primo capitolo di una fortunatissima saga che è ad oggi composta da ben sei film compreso questo primo lungometraggio.
  12. La mummia (1999). Nel 1719 Ac, a Tebe in Egitto, il gran sacerdote Imhotep suscita l’ira degli dei e viene condannato ad essere sepolto vivo. Nel 1923, dei giovani avventurieri sono alla ricerca del suo favoloso tesoro. Ma provocano il risveglio della Mummia. Ambientazione esotica, gruppo di protagonisti iconici – su cui spiccano Brendan Fraser e Rachel Weisz – e un mistero da risolvere, sono questi gli elementi che hanno reso La mummia un altro grande classico di questo genere.
  13. Cast Away (2000). Un ingegnere informatico è l’unico sopravvissuto da un incidente aereo avvenuto al largo di un’isola deserta del Pacifico e deve fare di tutto per sopravvivere e tornare a casa dalla famiglia. Tom Hanks è un moderno Robinson Crusoe in questo film diretto da Robert Zemeckis, dove all’avventura si mescola una toccante riflessione sui ritmi della vita e lo scorrere del tempo.
  14. Lara Croft: Tomb Raider (2001). L’esperta esperta archeologa e predatrice di tombe Lara Croft intraprende a ricerca del Triangolo della Luce, antico manufatto di grande valore, per impedire che finisca in mani sbagliate. Nel corso della sua avventura, però, avrà modo di scoprire molte cose su sé stessa e suo padre. Interpretato da Angelina Jolie e tratto dalla serie di videogiochi Tomb Raider, è un lungometraggio d’avventura che porta per la prima volta sul grande schermo l’eroina virtuale Lara Croft ed è stato definito il primo blockbuster di successo tratto da un videogioco.
  15. Il Signore degli Anelli (trilogia) (2001-2003). Un giovane hobbit e un variegato gruppo, composto da umani, un nano, un elfo e altri hobbit, partono per un delicata missione, guidati dal potente mago Gandalf. Devono distruggere un anello magico e sconfiggere così il malvagio Sauron. I tre film di questa trilogia – La Compagnia dell’Anello, Le due torri e Il ritorno del re – contribuirono alla rinnovata popolarità del genere d’avventura, mescolato in questo caso con evidente elementi fantasy.
  16. La maledizione della prima luna (2003). La figlia del governatore viene rapita da un pirata malvagio. Will Turner, amico d’infanzia della ragazza segretamente innamorato di lei, si unisce a Jack Sparrow, un pirata vagabondo, per portare in salvo la fanciulla. Primo capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi, il film fu un enorme successo e non solo contribuì a consolidare i nomi di Johnny Depp e Orlando Bloom, ma lanciò anche la carriera di Keira Knightley.
  17. King Kong (2005). Il regista indipendente Carl Denham tenta di risollevare le sorti della propria carriera girando un documentario nella sconosciuta Skull Island, al largo di Sumatra. Parte per la spedizione accompagnato dall’attrice Ann Darrow e dal drammaturgo Jack Driscoll. Giunti a destinazione, il gruppo si imbatte in tribù selvagge, animali preistorici ma soprattutto in un enorme gorilla, King Kong, il quale sembra avere, però, un feeling particolare con la bella donna. Ancora Peter Jackson, che riporta sul grande schermo uno dei mostri cinematografici più amati di sempre.
  18. The Lost City (2022). La scrittrice solitaria Loretta Sage scrive di luoghi esotici nei suoi famosi romanzi d’avventura con un bellissimo modello di copertina, Alan. Mentre è in tournée per promuovere il suo nuovo libro, viene rapita da un eccentrico miliardario. Liberamente ispirato a All’inseguimento della Pietra Verde, questo film ha per protagonisti Sandra Bullock e Channing Tatum, oltre all’irresistibile presenza di Brad Pitt. (Qui la recensione).
  19. Uncharted (2022). Nathan Drake e il suo compagno di avventure Sully si lanciano in una pericolosa ricerca per trovare il più grande tesoro perduto, mentre seguono anche gli indizi che potrebbero portare al fratello di Nathan, scomparso da tempo. Adattamento dell’omonimo videogioco, il film è interpretato da Tom Holland e Mark Wahlberg. (Qui la recensione).
  20. Jungle Cruise (2021). Frank, capitano di un battello fluviale, viene ingaggiato per accompagnare in una missione nella giungla due fratelli esploratori. La spedizione deve vedersela con i pericoli della foresta e con pericolosi rivali. Basato sull’omonima attrazione dei parchi Walt Disney, questo film ha riportato l’avventura esotica vecchio stile sul grande schermo, con protagonisti due divi odierni quali Dwayne Johnson Emily Blunt. (Qui la recensione)

Film d’avventura per ragazzi

Film d'avventura per ragazzi

I film d’avventura principalmente dedicati ai ragazzi presentano prossocché le stesse caratteristiche degli altri film di questo genere, ma presentano nel più dei casi dei giovani protagonisti chiamati a grandi imprese. Imprese che spesso e volentieri si rivelano essere metafore del delicato periodo della vita che stanno vivendo e che dunque contribuiscono a rendere questi film ancor più emozionanti. Di seguito, ecco i 3 migliori film d’avventura per ragazzi.

  • I Goonies (1985). Un gruppo di ragazzi trova la mappa del tesoro di Willie l’Orbo, un pirata del XVII secolo, e decide quindi di ritrovarne l’oro per salvare il quartiere dal progetto di riqualificazione urbana che sta per separarli. Diretto da  Richard Donner, questo film basato su un soggetto di Steven Spielberg, produttore del film, è uno dei grandi classici d’avventura per ragazzi, dove i giovani protagonisti si trovano a dover affrontare un mondo fantastico nel tentativo di salvare il loro status quo.
  • Stand by Me – Ricordo di un estate (1986). Estate 1959, Oregon: quattro ragazzini partono per un’escursione lungo la ferrovia affrontando varie avventure e scoprendo il cadavere di un ragazzo scomparso giorni prima. Tratto da un racconto di Stephen King, è questo uno dei film d’avventura per ragazzi più amati di sempre, dove al di là di quanto compiuto in apparenza dai giovani protagonisti, in gioco c’è la loro amicizia e una serie di profonde riflessioni sulla crescita e le inaspettabili strade che essa porta ad interprendere.
  • Jumanji (1995). Due bambini scoprono un magico gioco da tavolo nella loro soffitta. Mentre giocano, evocano animali feroci e un uomo pazzo, Alan, scomparso ventisei anni prima durante una partita, il quale dovrà cercare di rimettere le cose a posto. Interpretato da Robin Williams, il film è un altro grande classico del cinema d’avventura per ragazzi, con i suoi elementi esotici e quel senso del fantastico che emoziona sempre.

Film avventura del 2023

Film d'avventura 2023

Il 2023 è stato un anno particolarmente fortunato per il genere d’avventura, che ha riempito le sale con titolo molto attesi, tra grandi ritorni ed opere originali, tra adattamenti di celebri romanzi a quelli di acclamati giochi della cultura popolare. Di seguito, i migliori film d’avventura del 2023.

  • Indiana Jones e il Quadrante del Destino. Il temerario archeologo Indiana Jones lotta contro il tempo per recuperare un quadrante leggendario che può cambiare il corso della storia. Accompagnato dalla sua figlioccia, si scontra con Jürgen Voller, un ex nazista che lavora per la Nasa. Quinta e ultima (?) avventura cinematografica per Jones, interpretato naturalmente da Harrison Ford e qui affiancato da Phoebe Waller-Bridge Mads Mikkelsen. (Qui la recensione).
  • Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente. Molti anni prima di diventare Presidente di Panem, il giovane Coriolanus Snow viene scelto come mentore del Distretto 12 nei nuovi Hunger Games. Qui usa il suo fascino, la sua astuzia e la sua inventiva per aiutare la sua candidata a vincere. Prequel della saga di Hunger Games, questo nuovo film basato sull’omonimo romanzo ha per protagonisti Rachel Zegler e Tom Blyth. (Qui la recensione).
  • La sirenetta. Una giovane sirena fa un patto con una strega del mare, per scambiare la sua bella voce con gambe umane in modo che possa scoprire il mondo sopra l’acqua e impressionare un principe. Adattamento in live action del classico d’animazione Disney, con l’attrice Halle Bailey chiamata ad interpretare la sirenetta Ariel e Melissa McCarthy la diabolica Ursula. (Qui la recensione).
  • 65 – Fuga dalla terra. Dopo essere precipitati su un pianeta sconosciuto, due sopravvissuti scoprono di essere rimasti bloccati sulla Terra, 65 milioni di anni fa. Con una sola possibilità di salvezza, i sopravvissuti devono affrontare delle creature preistoriche. Adam Driver è il protagonista di questo film d’avventura che porta a fare un viaggio nella preistoria, dove ci si deve confrontare con gli innumerevoli pericoli di un territorio ostile. (Qui la recensione).
  • I tre moschettieri – D’Artagnan e I tre moschettieri – Milady. Dal Louvre a Buckingham Palace, in un regno diviso dalle guerre di religione e minacciato dall’invasione dell’Inghilterra, un manipolo di uomini e donne incrocia le spade e lega il proprio destino a quello della Francia. La pellicola è tratta dal celebre romanzo I tre moschettieri (1844) di Alexandre Dumas, il quale è stato suddiviso in due film, D’Artagnan e Milady, interpretati da François Civil, Vincent Cassel, Romain Duris e Eva Green. (Qui la recensione).
  • Aquaman e il Regno Perduto. In questa nuova avventura Aquaman si trova a dover provare ogni mezzo possibile per salvare la città sottomarina di Atlantide e il resto del pianeta da un imminente disastro. Per ridurre al minimo i danni, dovrà sforzarsi di stringere un’alleanza difficile con un improbabile alleato. Sequel di Aquaman, questo nuovo film dedicato al supereroe DC Con protagonista Jason Momoa è uno spassoso film d’avventura. (Qui la recensione).
  • Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri. Un ladro dotato di grande fascino si unisce a un gruppo di improbabili avventurieri per intraprendere un’epica e pericolosa missione, ovvero il recupero di un’antica reliquia. Basato sul celebre gioco da tavolo, il film è un perfetto film d’avventura, con luoghi sbalorditivi, personaggi aderenti ai canoni del genere e pericolose missioni da portare a termine. Divertentissimo e avvincente al punto giusto, il film ha tra i suoi protagonisti gli attori Chris Pine, Michelle Rodriguez e Hugh Grant. (Qui la recensione)
  • Peter Pan & Wendy. La giovane Wendy Darling incontra Peter Pan, un ragazzo che si rifiuta di crescere. Wendy, i suoi fratelli e Campanellino viaggiano con Peter nel magico mondo dell’Isola che non c’è, dove incontreranno però un malvagio capitano pirata che vuole renderli suoi prigionieri. Il film, remake in live action dell’opera animata della Disney del 1953, riprone dunque le avventure di Peter Pan, raccontando però il tutto attraverso gli occhi di Wendy. Ad interpretare Capitan Uncino, si ritrova invece Jude Law. (Qui la recensione).

Film d’avventura da vedere su Netflix

Film d'avventura Netflix

Sono innumerevoli i film d’avventura che si possono ritrovare su Netflix, dai grandi classici a quelli per tutta la famiglia. Qui di seguito, però, si riportano esclusivamente gli Originali Netflix, titoli che non si possono trovare da nessun’altra parte se non su tale piattaforma.

  • Love and Monsters (2020). Un giovane adolescente deve sopravvivere in un mondo post-apocalittico invaso da pericolosi mostri con l’aiuto di un esperto cacciatore. In questo film, candidato agli Oscar nella categoria Migliori effetti speciali, si ritrova non solo tanta avventura, ma anche divertimento e romanticismo, oltre ad un cast composto da Dylan O’Brien, Jessica Henwick e Michael Rooker. (Qui la recensione).
  • The Water Man (2020). Nel disperato tentativo di salvare sua madre, un bambino di 11 anni si avventura in una remota foresta alla ricerca di una figura leggendaria che si narra sia in grado di ingannare la morte. Nel cast del film, oltre al protagonista Lonnie Chavis, si ritrovano gli attori David Oyelowo, Rosario Dawson e Alfred Molina.
  • We Can Be Heroes (2020). Quando i supereroi della Terra vengono catturati dagli alieni, i loro figli dovranno imparare il gioco di squadra per salvare i genitori e il loro pianeta. Questo film, diretto da Robert Rodriguez, vanta un cast composto da attori del calibro di Priyanka Chopra, Pedro Pascal, Boyd Holbrook e Haley Reinhart ed è il sequel di Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D del 2005. (Qui la recensione).
  • Damsel (2024). Una giovane donna accetta di sposare un bel principe, solo per scoprire che era tutta una trappola. Viene infatti gettata in una grotta con un drago sputafuoco e deve fare affidamento solo sul suo ingegno e sulla sua volontà per sopravvivere. Protagonista di questo film d’avventura, che rielabora la figura della damigella in pericolo, è l’attrice Millie Bobby Brown, affiancata da Nick Robinson, Angela Bassett e Robin Wright. (Qui la recensione).
  • Mowgli – Il figlio della giungla (2018). Il cucciolo di uomo Mowgli viene allevato da un branco di lupi nelle giungle dell’India, sotto la tutela dell’orso Baloo e della pantera Bagheera. La temibile tigre Shere Khan, tuttavia, lo vede come una preda e non tarderà a reclamarlo. Nuovo adattamento del classico della letteratura di Rudyard Kipling, il film è diretto da Andy Serkis e si basa sulla compresenza di un attore in carne ed ossa (Rohan Chand) e di animali realizzati in CGI, a cui danno voce in lingua originale gli attori Christian Bale, Cate Blanchett e Benedict Cumberbatch. (Qui la recensione).
  • Slumberland – Nel mondo dei sogni (2022). Una giovane ragazza scopre una mappa per il mondo dei sogni di Slumberland, e con l’aiuto di un eccentrico fuorilegge, attraversa i sogni e fugge dagli incubi, nella speranza di poter rivedere il suo defunto padre. Protagonisti assoluti di questo toccante film d’avventura sono gli attori Marlow Barkley e Jason Momoa.

Tulsa King: Paramount+ annuncia la produzione della seconda stagione

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Paramount+ ha annunciato oggi che è in corso la produzione dell’attesissima seconda stagione della serie originale Tulsa King, interpretata dal candidato all’Oscar Sylvester Stallone. Ideata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan, la serie sarà girata in Oklahoma e ad Atlanta, con il pluripremiato Craig Zisk (Weeds, The Larry Sanders Show) alla regia e alla produzione esecutiva. Il candidato all’Oscar Terence Winter (The Wolf of Wall Street, I Soprano) tornerà come sceneggiatore e produttore esecutivo. TULSA KING è prodotto da MTV Entertainment Studios e 101 Studios in esclusiva per Paramount+.

La serie segue il capo della mafia newyorkese Dwight “Il Generale” Manfredi, appena uscito di prigione dopo 25 anni e esiliato senza complimenti dal suo capo per stabilirsi a Tulsa, in Oklahoma. Rendendosi conto che la sua famiglia mafiosa potrebbe non avere a cuore i suoi interessi, Dwight costruisce lentamente una squadra composta da un gruppo di personaggi improbabili che lo aiutano a stabilire un nuovo impero criminale in un luogo che per lui potrebbe davvero essere un altro pianeta.

Tutte le novità della seconda stagione di Tulsa King

Le guest star della prima stagione Annabella Sciorra e Tatiana Zappardino sono diventate series regular per la seconda stagione, insieme a un incredibile cast che comprende Andrea Savage, Martin Starr, Max Casella, Domenick Lombardozzi, Vincent Piazza e Jay Will, con Garrett Hedlund e Dana Delany.

Il creatore e candidato all’Oscar Taylor Sheridan torna come produttore esecutivo. Tra i produttori esecutivi di TULSA KING anche Sylvester Stallone, David C. Glasser, Terence Winter, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin e Braden Aftergood. Oltre a TULSA KING, il crescente palinsesto di contenuti creati da Sheridan su Paramount+ comprende 1883 e MAYOR OF KINGSTOWN, attualmente in produzione con la terza stagione, SPECIAL OPS: LIONESS, LAWMEN: BASS REEVES, 1923, che entrerà in produzione con la seconda stagione nel corso dell’anno, e la prossima serie inedita LANDMAN, con Billy Bob Thornton.

Un mondo a parte di Riccardo Milani conquista il box office italiano

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UN MONDO A PARTE di Riccardo Milani, con 131.324 spettatori, anche il giorno di Pasquetta è il film più visto. Il film interpretato da Antonio Albanese e Virginia Raffaele cresce rispetto alla giornata di Pasqua, sfiorando 1 milione di euro (€ 935.597). Il totale, dopo 5 giorni, è di quasi 2.8 milioni di euro (€ 2.765.744) con 394.556 spettatori.

Dichiara Giampaolo Letta, AD di Medusa Film che distribuisce il film: “Il successo di UN MONDO A PARTE fa bene a tutti! Un segnale positivo per il cinema italiano che ci fa capire sempre di più l’interesse del pubblico per le storie vere e di sentimenti che raccontano della nostra cultura italiana. Riccardo Milani ci ha regalato un altro film divertente, emozionante, commovente e poetico che racconta con garbo e nobile leggerezza temi importanti quali lo spopolamento dei piccoli paesi di montagna ed il rischio di chiusura delle scuole per mancanza di studenti, l’integrazione e l’inclusione. Si ride e si riflette grazie anche alla grande professionalità dei due straordinari protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele che insieme al regista stanno incontrando in questi giorni il pubblico di ragazzi, adulti, famiglie e bambini in un tour che sta attraversando tutta l’Italia”.

“Siamo molto felici dell’ottima partenza di UN MONDO A PARTE – aggiunge Mario Gianani che con Lorenzo Gangarossa ha prodotto il film per Wildside società del gruppo Fremantle – Riccardo Milani conferma la sua capacità di trattare con estrema sensibilità temi che sanno coinvolgere emotivamente un largo pubblico. Antonio Albanese e Virginia Raffaele sono due straordinari attori e, insieme, formano una coppia inedita eppure già molto affiatata. La strada del film è appena iniziata e con Medusa lo accompagneremo il più lontano possibile”.

“Sono molto contento del successo del film – dichiara Riccardo Milani – e in particolare che la storia di una comunità così piccola, con protagonisti sette bambini e due maestri delle scuole elementari, abbia raggiunto il cuore di tante persone. Credo sia un bel segnale che arriva forte dai piccoli centri del nostro Paese, un segnale di resistenza umana e culturale di un’Italia che non vuole arrendersi e non vuole abituarsi al peggio”.

IF – Gli Amici Immaginari, uno speciale dietro al film di John Krasinski

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Paramount Pictures presenta il cast di voci di IF – Gli Amici Immaginari, l’atteso nuovo film di John Krasinski prodotto da Allyson Seeger, Andrew Form, Ryan Reynolds, John Krasinski. Una produzione Sunday Night / Maximum Effort.

Protagonisti Ryan Reynolds, John Krasinski, Phoebe Waller-Bridge,, Cailey Fleming, Fiona Shaw, Louis Gossett Jr., Alan Kim, Liza Colón-Zayas e  Steve Carell.

Scritto e diretto da John Krasinski, IF – Gli Amici Immaginari è l’incredibile e magica storia di una bambina e della sua capacità di vedere gli IF, cioè gli amici immaginari di tutte le persone. Grazie a questo suo insolito superpotere, si imbarcherà in una magica avventura per ricongiungere gli IF dimenticati con i loro bambini.

IF – Gli Amici Immaginari è interpretato da Ryan Reynolds, John Krasinski, Cailey Fleming, Fiona Shaw. A dare le voci agli IF, personaggi meravigliosamente unici che riflettono l’incredibile potere dell’immaginazione di un bambino, saranno Phoebe Waller-Bridge, Louis Gossett Jr. e Steve Carell,  e molti altri ancora.

Apple TV+ svela il trailer della seconda stagione di Jane

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Apple TV+ svela il trailer della seconda stagione di Jane

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer della seconda stagione di Jane, la serie per bambini e famiglie, già vincitrice di un Emmy, ispirata al lavoro dell’etologa e conservazionista di fama mondiale, la dottoressa Jane Goodall, DBE, fondatrice del Jane Goodall Institute e Messaggero di Pace delle Nazioni Unite.

Prodotta dal vincitore dell’Emmy J.J. Johnson (“Dino Dana”, “Endlings”, “Lo scrittore fantasma”), da Sinking Ship Entertainment e dal Jane Goodall Institute, la nuova stagione di cinque episodi farà il suo debutto il 19 aprile su Apple TV+.

Ava Louise Murchison (“Reacher”) interpreta Jane Garcia, un’ambientalista in erba di 9 anni che cerca di salvare animali in via di estinzione. Usando la sua potente immaginazione, Jane, insieme ai suoi migliori amici David, interpretato da Mason Blomberg (“Shameless”), e lo scimpanzé Greybeard sarà protagonista di mirabolanti avventure per aiutare a proteggere gli animali selvatici in tutto il mondo perché, secondo il suo idolo, la dottoressa Jane Goodall: “Solo se capiamo, ci importerà. Solo se ci teniamo, li aiuteremo. Solo se li aiutiamo, potranno essere salvati”.

«Credo nel valore e nell’importanza di una serie come “Jane” per ispirare i bambini e le loro famiglie. L’impegno costante di Apple TV+ e di Sinking Ship Entertainment nella narrazione ecologica garantisce che un numero sempre maggiore di giovani sia incoraggiato ad agire per salvare il proprio mondo», ha dichiarato la dottoressa Goodall.

Jane segna la seconda serie Apple Original prodotta da Sinking Ship Entertainment, unendosi alla serie vincitrice del Daytime Emmy Award “Lo scrittore fantasma”. Da Sinking Ship Entertainment, è una serie live-action/CGI ideata da JJ Johnson, che è partner della compagnia e produttore esecutivo insieme a Christin Simms, Blair Powers, Matt Bishop e Andria Teather del Jane Goodall Institute.

La serie ha recentemente vinto un Children’s and Family Emmy Award per gli eccezionali effetti visivi per un programma in live action ed è stata premiata dall’Annual Environmental Media Association Awards nella categoria Children’s Television.

Chance Perdomo: il cast di Gen V piange la co-star

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Chance Perdomo: il cast di Gen V piange la co-star

Il cast di Gen V di Prime Video ha condiviso una dichiarazione congiunta sui social media rendendo omaggio al loro defunto co-protagonista Chance Perdomo, morto in un incidente motociclistico a 27 anni. Perdomo è stato un personaggio regolare nella serie spin-off di The Boys e ha interpretato Andre Anderson nella sua prima stagione.

“I nostri cuori sono con i cari di Chance mentre piangiamo questa perdita scioccante”, si legge nella dichiarazione. “Ricorderemo i momenti speciali che abbiamo vissuto insieme, il suo sorriso contagioso che poteva illuminare ogni stanza, i suoi calorosi abbracci e l’autenticità che portava sempre con sé. Riposa in pace caro amico, ci mancherai profondamente. Con amore, il cast di “Gen V”. La dichiarazione è stata condivisa sui social media dai membri del cast Maddie Phillips, Derek Luh, Asa Germann, Lizze Broadway, Sean Patrick Thomas e altri. Molti attori hanno incluso le foto che hanno scattato a Perdomo dietro le quinte della produzione della prima stagione.

Altri membri del cast di Gen V hanno pubblicato ulteriori tributi a Perdomo sui social media. Patrick Schwarzenegger ha scritto su X: “Questo fa male. Molto. Che attore giovane e talentuoso e che grande amico: se n’è andato troppo presto. È stato un piacere lavorare con lui in ‘Gen V.’ RIP Chance”.

Broadway ha scritto il suo tributo su Instagram prima di condividere la dichiarazione congiunta del cast, scrivendo: “Ricordando il mio amato amico e compagno di cast, Chance Perdomo, la cui scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nel mio cuore. Chance possedeva così tanti doni di cui ho fatto tesoro profondamente. È stato una parte vitale della mia crescita come individuo, il suo spirito gentile mi ha sollevato quando ne avevo più bisogno. Per me è stato e sarà sempre il mio supereroe. Sono sotto shock e soffro profondamente la sua perdita. Riposa in pace, caro Chance. Avrai per sempre un posto speciale nel mio cuore. Ti voglio bene.”

Perdomo era noto anche per aver interpretato Ambrose Spellman in Le terrificanti avventure di Sabrina di Netflix. In Gen V, Andre Anderson di Perdomo è uno studente della Godolkin University che sfrutta le capacità di manipolazione magnetica. Il suo addetto stampa ha confermato la morte dell’attore britannico-americano il 30 marzo.

“Non riusciamo a capacitarci. Per quelli di noi che lo conoscevano e lavoravano con lui, Chance era sempre affascinante e sorridente, un’entusiasta forza della natura, un artista incredibilmente talentuoso e, più di ogni altra cosa, semplicemente una persona molto gentile e adorabile. Anche scrivere di lui al passato non ha senso. Siamo così dispiaciuti per la famiglia di Chance e siamo addolorati per la perdita del nostro amico e collega. Abbracciamo i tuoi cari stasera.”

La produzione della seconda stagione di Gen V è stata ritardata in seguito alla sua morte.

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Codice: Cacciatore, tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Ogni paese ha, cinematograficamente parlando, il proprio letale e inarrestabile assassino. Se gli Stati Uniti hanno ora il John Wick di Keanu Reeves, il Sudafrica ha invece ora trovato in Zuko Khumalo colui in grado di assumere questo ruolo. Ecco allora che il nuovo film Netflix, Codice: Cacciatore, presenta un’avventura nei territori dello Stato africano tra complotti e brutali combattiimenti. Con questo nuovo lungometraggio prende dunque vita un racconto adrenalinico e ricco di azione, che si snoda attraverso ambienti particolarmente affascinanti e dimostra di non avere nulla da invidiare ai suoi simili occidentali.

Regista del film è Mandla Dube, già autore di Kalushi: The Story of Solomon Mahlangu L’assedio di Silverton. Per gli appassioanti del genere, è dunque questo un film da non lasciarsi sfuggire. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Codice: Cacciatore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove è stato girato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Codice: Cacciatore cast
Bonko Khosa è Zuko in Codice: Cacciatore. Cr. Per gentile concessione di Netflix © 2024

La trama e il cast di Codice: Cacciatore

Protagonista del film è Zuko Khumalo, un letale assassino sudafricano ora ritiratosi per condurre una vita tranquilla, diviso tra un umile lavoro come meccanico e la propria famiglia. La sua pace, tuttavia, viene spezzata quando il suo vecchio amico e mentore, Johnny – un politico caduto in disgrazia – chiede a Zuko di avventurarsi in tutto il Sudafrica per far emergere le orribili azioni di cui il candidato presidenziale Daza Mtima si è macchiato. Johnny gli assicura che, se svelata la cospirazione politica, l’intera catena di comando del Sudafrica potrebbe sgretolarsi. Ma lui non può farlo da solo e ha bisogno dell’aiuto di Zuko, che si ritroverà costretto ad accettare quella che è però una missione estremamente pericolosa.

Ad interpretare Zuko Khumalo vi è l’attore Bonko Khoza, noto per il ruolo di Boma nel film The Woman King (2022), con protagonista Viola Davis. Accanto a lui recitano Connie Ferguson nel ruolo di Molebogeng Kwena, direttore dell’Intelligence presidenziale, e Masasa Mbangeni in quello di Malibe Mambi, fidanzata di Zuko. L’attore Tim Theron ricopre invece il ruolo di Tiger de Klerk, un agente tattico che lavora per Mo. Peter Butler è Johnny Klein, ex collaboratore di Zuko ed ex direttore generale delle Relazioni Internazionali, mentre Connie Chiume (visto in Black Panther) è Thandiwe Makeba, l’ex ministro degli Affari esteri. Sisanda Henna, infine, è il candidato presidente Daza Mtima.

Codice: Cacciatore location
Bonko Khosa è Zuko in Codice: Cacciatore. Cr. Per gentile concessione di Netflix © 2024

Codice: Cacciatore è tratto da un libro

Il film, come anticipato, è l’adattamento dell’omonimo romanzo del 2003 dello scrittore e giornalista sudafricano Deon Meyer. Ci sono però diverse differenze tra le due opere, a partire dal nome del protagonista, che nel romanzo non è Zuko Khumalo bensì Tiny Mpayipheli. Questi, inoltre, non è propriamente un ex assassino bensì un pistolero su commissione del governo. Diverso è anche il motivo che lo richiama all’azione, che a differenza del film, nel libro è il rapimento di un suo vecchio e fidato amico, per liberare il quale ha a disposizione solo settantadue ore. Restano però simili il complotto e le numerose forze avverse con cui il protagonista si trova costretto a confrontarsi.

Le location del film: ecco dove è stato girato

Codice: Cacciatore si svolge grossomodo in tutto il Sudafrica, ma in particolare a Waterkloof – sobborgo benestante della città di Pretoria, nella provincia di Gauteng – Pretoria – capitale amministrativa del Sudafrica, anche nota come  Tshwane -, Vlottenburg, Città del Capo – di cui in particolare vediamo il City Hall e il V&A Waterfront – e la città di Maseru, del Lesotho, Stato dell’Africa Meridionale. Location particolarmente affascinante sono invece le Montagne Swartberg, situate nella parte ovest del paese e che possono essere viste prevalentemente sullo sfondo di alcune scene.

Il trailer del film e come vederlo in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Codice: Cacciatore unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Anthony Mackie afferma che la Marvel è uno “spazio di intrattenimento controllato”

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Anthony Mackie è stato un sostenitore dell’universo cinematografico Marvel sin da quando ha debuttato nei panni di Sam Wilson/Falcon in Captain America: The Winter Soldier nel 2014. L’attore ha partecipato anche ad altri film del franchise, come i film degli Avengers e la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier. Ora, Mackie sta assumendo il ruolo di Capitan America nel prossimo film Captain America: Brave New World.

Mentre promuoveva la sua ultima serie Twisted Metal nel Regno Unito, Anthony Mackie ha paragonato il progetto alla sua esperienza nella realizzazione di film Marvel e ha detto a Radio Times che in quella occasione c’era molta più libertà narrativa rispetto alle produzioni del MCU.

“Direi che la Marvel è completamente diversa, proprio perché è uno spazio di intrattenimento controllato. Ad esempio, c’è poco che puoi fare”, ha osservato Mackie. “C’è un certo limite alla creatività che puoi mettere sul tavolo, perché Stan Lee ci ha dato così tanti contenuti. Mentre con questo [‘Twisted Metal’], era come, ‘C’è un ragazzo e una ragazza… Vai!’ Quindi siamo stati davvero in grado di costruire il mondo attorno alla premessa.”

Mackie concorda sul fatto che un progetto come Twisted Metal ha la libertà di introdurre e uccidere i personaggi a piacimento, cosa che non è qualcosa che il Marvel Cinematic Universe può intrattenere così facilmente. “Questa è la cosa difficile dell’universo Marvel. È come se non potessi davvero uscire dagli schemi di quei fumetti”, ha detto l’attore. “Sapete, quando abbiamo introdotto il Falcon e l’evoluzione del personaggio in Capitan America, tutto ciò doveva coincidere con ciò che Stan ci aveva già dato. Quindi è un gioco di destrezza interessante far parte di quel mondo. In questo caso invece era più come, ‘Divertiamoci e scopriamolo man mano che procediamo.'”

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Marvel e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Barbie, Shakira su film: “Toglie agli uomini la possibilità di essere uomini”

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Tra le tante voci a favore e contro il Barbie di Greta Gerwig, il parere sul film di Shakira sembra destinato a creare scompiglio. La cantante colombiana ha conversato con Allure e in questa occasione ha avuto modo di esprimersi sul film in termini abbastanza inaspettati.

Patricia Alfonso Tortolani di Allure ha chiesto a Shakira se avesse visto Barbie. E la cantante ha risposto che l’ha visto con i suoi due figli: “I miei figli lo hanno odiato assolutamente. Sentivano che era castrante. E sono d’accordo, in una certa misura. Sto crescendo due ragazzi. Voglio che anche loro si sentano potenti [pur] rispettando le donne. Mi piace la cultura pop quando tenta di dare potere alle donne senza privare gli uomini della loro possibilità di essere uomini, di proteggere e provvedere.” Ha spiegato la cantante, continuando: “Credo nel dare alle donne tutti gli strumenti e la fiducia, possiamo fare tutto senza perdere la nostra essenza, senza perdere la nostra femminilità. Penso che gli uomini abbiano uno scopo nella società e che le donne ne abbiano anche un altro. Ci completiamo a vicenda e questo complemento non dovrebbe andare perduto”.

La posizione di Shakira, pur controversa agli occhi di chi vede in Barbie un moderno manifesto pop del femminismo, si basa sull’assunto che a parità di diritti e di considerazione umana, uomini e donne sono effettivamente diversi, e sarebbe sano se questa complementarità fosse rispettata e mantenuta nella società. Non è un punto di vista così tanto sbagliato…

Titanic: ecco chi avrebbe potuto interpretare Rose al posto di Kate Winslet

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Ci sono alcuni ruoli cinematografici che diventano così memorabili grazie alla performance dell’attore che li interpreta che è difficile immaginare un altro viso in quella parte. A volte, può essere persino difficile accettare l’idea che l’attore che associamo così profondamente a quel ruolo abbia dovuto fare un’audizione per ottenerlo e che avrebbe potuto essere sostituito da qualcun altro. L’elenco dei ruoli/attori che hanno fatto storia è lunghissimo, non potremmo immaginare nessun altro nel ruolo del T-800 di Terminator o in quello della Sposa di Kill Bill se non Arnold Shwarzenegger o Uma Thurman.

Due personaggi che appartengono sicuramente a questa lista sono Jack Dawson e Rose Dewitt Bukater di Titanic, interpretati meravigliosamente da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. La tragica storia d’amore di Jack e Rose è così profondamente radicata nella nostra memoria collettiva che può essere difficile immaginarli come semplici persone immaginarie interpretate da attori diversi. Ma, per quanto riguarda Rosa, siamo andati molto vicini a vederla con un altro volto. Gwyneth Paltrow era infatti la prima scelta.

Gli spettatori al giorno d’oggi non hanno problemi a immaginare Kate Winslet in ruoli più moderni. Dopo Rose in Titanic, la parte più memorabile dell’attrice è probabilmente quella di Clementine dai capelli blu nel romance di fantascienza del 2004 Eternal Sunshine of a Spotless Mind. Ancora più recentemente, l’attrice ha ricevuto nomination agli Emmy e ai BAFTA per il ruolo di una detective di provincia nella serie della HBO Mare of Easttown. Ma non molto tempo fa, Kate Winslet era una di quelle artiste che gli spettatori avevano difficoltà a immaginare con qualcosa che non fosse un corsetto e una gonna a cerchio. All’inizio della sua carriera, l’attrice si è fatta un nome recitando in ricostruzioni d’epoca ispirati a William Shakespeare e Mark Twain.

Il grande successo cinematografico di Kate Winslet risale al thriller del 1994 Creature del cielo, diretto da Peter Jackson. Nel film, l’attrice recita al fianco di Melanie Lynskey come parte di una coppia di inseparabili amiche adolescenti che alla fine vengono spinte all’omicidio quando i genitori cercano di porre fine alla loro amicizia. La storia è basata sull’omicidio Parker-Hulme che scosse la Nuova Zelanda all’inizio degli anni ’50. E, per un po’, questo sarà il ruolo più “contemporaneo” della Winslet.

Subito dopo, l’attrice ha interpretato il ruolo di una principessa medievale in A Kid in King Arthur’s Court di Michael Gottlieb, una commedia liberamente ispirata a A Connecticut Yankee in King Arthur’s Court di Mark Twain. Dalla Tavola Rotonda, la Winslet è passata alla Reggenza inglese, interpretando Marianne Dashwood in Ragione e sentimento di Ang Lee, un adattamento del classico romanzo omonimo di Jane Austen. Poi ha interpretato il ruolo di una liberale britannica del XIX secolo in Jude di Michael Winterbottom e Ofelia di Amleto nella versione di Kenneth Branagh dell’opera di Shakespeare.

Tutta questa carriera nei film d’epoca dovrebbe rendere Kate Winslet perfetta per il ruolo di una socialite dell’inizio del XX secolo che si innamora di un ragazzo povero a bordo della più famigerata nave da crociera mai esistita, giusto? Beh, non secondo James Cameron del 1997. In un’intervista con la rivista GQ, James Cameron rivela che secondo lui scegliere Winslet come protagonista sarebbe stata una mossa estremamente ovvia. Secondo Cameron, la Winslet stava sviluppando una sorta di reputazione per i suoi film storici, all’epoca, che le valse il soprannome di Corset Kate.

“Così ho pensato ‘Oh, amico, sembrerà il casting più pigro del mondo”, ha detto il regista. Tuttavia, ha accettato di incontrarla e alla fine le ha dato la parte. Come tutti noi ormai sappiamo, era semplicemente fantastica nel ruolo, quindi non c’era altra scelta per il giovane James Cameron. Tuttavia, prima dell’audizione di Winslet, il regista aveva quasi scelto qualcun altro per il ruolo: Gwyneth Paltrow, vincitrice dell’Oscar come migliore attrice in Shakespeare in Love.

Gwyneth Paltrow si era già fatta un nome come attrice di film d’epoca quando uscì Titanic per la prima volta. Nel 1996, ha recitato nel suo adattamento di Austen, interpretando il personaggio principale di Emma di Douglas McGrath, ma il suo curriculum era notevolmente più diversificato rispetto a quello di Winslet. Il ruolo per cui è diventata famosa è stato quello della moglie di Brad Pitt nel thriller contemporaneo Se7en, diretto da David Fincher, un film che molto probabilmente è l’esatto opposto di un dramma storico. Anche se anni dopo, nel 1999, sarebbe diventata ancora una volta sinonimo di ruoli d’epoca per la sua interpretazione in Shakespeare in Love di Joh Madden, aveva una serie di ruoli moderni al suo attivo, in film che spaziavano dalle commedie romantiche ai thriller. Quindi Paltrow sarebbe stata memorabile quanto la Winslet nel ruolo di Rose? È difficile da dire, sicuramente sarebbe stata una scelta meno ovvia.

Batman Begins: il peso di Christian Bale è stato un “problema” nel corso delle riprese

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Il premio Oscar Christian Bale si è guadagnato una solida reputazione di interprete solido e dedito ai suoi ruoli grazie anche alle ormai proverbiali trasformazioni fisiche a cui si è sempre sottoposto.

Nonostante sia sceso a una massa corporea malsana in The Fighter e L’Uomo senza sonno, Bale è stato in grado di aumentare il suo peso per interpretare figure (letteralmente) sovradimensionate in American Hustle – L’apparenza inganna e Vice – L’uomo nell’ombra. Tuttavia, questa ua grande dedizione e la sua capacità di aumentare e diminuire il suo peso con grande disciplina ha rappresentato un problema in Batman Begins.

Dopo aver perso 60 chili per interpretare Trevor Reznik in L’Uomo senza sonno, il corpo di Bale era più vulnerabile di quanto non fosse mai stato prima. Bale seguiva una dieta a base di una mela, caffè e acqua al giorno e aveva iniziato a fumare e bere whisky per perdere ancora più peso. Ciò finì per essere estremamente dannoso per la sua salute, e il problema crebbe al punto che i produttori del film erano preoccupati per la forma fisica della loro star dopo aver completato la produzione del film. Prima di L’Uomo senza sonno, Bale aveva dimostrato di poter raggiungere i massimi livelli di forma fisica per American Psycho, e aveva bisogno di tornare a un peso normale se avesse mai voluto recitare in un altro film. Oltrettutto, Bale avrebbe dovuto rafforzarsi ancora di più se voleva essere convincente nei panni del Cavaliere Oscuro di Gotham City.

Il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins era uno di quelli che molti dei più importanti uomini di Hollywood stavano cercando. Billy Crudup e Jake Gyllenhaal erano tra i migliori contendenti per assumere il ruolo in quello che sarebbe stato il primo film di Batman live-action da Batman & Robin del 1997. Anche Christopher Nolan si stava dimostrando uno dei registi più talentuosi del settore e, dopo il successo di Memento e Insomnia, gli attori erano ansiosi di lavorare con lui. Da parte sua, Bale stava lavorando con i più grandi registi, e Nolan era il prossimo sulla sua lista. E così ha lavorato duro per ottenere il ruolo, ma sfortunatamente ha lavorato… un po’ troppo.

Bale doveva essere in grado di adattarsi realisticamente al costume di Batman e apparire realistico durante le scene in cui Bruce si allena con la Lega delle Ombre e Ra’s Al Ghul (Liam Neeson). Bale si è allenato nel Wing Chun Kung Fu con l’allenatore di arti marziali Eric Oram e ha imparato l’arte del combattimento per prepararsi alle scene di allenamento e alle sequenze d’azione estese nel film. Tuttavia, alla fine ha guadagnato 45 chili in più di massa muscolare, che si sono rivelati una decina di troppo rispetto a quello che aveva in mente Nolan. Così, ha dovuto perdere peso prima dell’inizio delle riprese. Il risultato è stato perfetto, e l’attore ha consegnato al mondo una grande performance, sia fisica che emotiva di Bruce Wayne/Batman.

Da allora, è stato una fisarmonica. È diventato obeso per lavorare con David O. Russell per American Hustle – L’apparenza inganna, e ha aggiunto i muscoli per Exodus: Gods and Kings di Ridley Scott. Ha ripreso peso per il ruolo di Dick Cheney in Vice – L’uomo nell’ombra, poi è andato ben oltre la perdita di peso per Le Mans ’66 – La Grande Sfida. Il suo co-protagonista Matt Damon ha notato che Bale aveva “una disciplina da monaco che è davvero impressionante da vedere”. Sembra esserci un limite al suo impegno. Durante la campagna promozionale per Le Mans ’66 – La Grande Sfida, Bale ha ammesso che avrebbe smesso di trasformare il suo corpo a causa del prezzo che avrebbe pagato sulla sua salute fisica e mentale.

C’è ancora domani: recensione del film di Paola Cortellesi – #RoFF18

A Paola Cortellesi e al suo esordio alla regia C’è ancora domani è spettato il compito di aprire la sezione Progressive Cinema, Concorso, della diciottesima Festa del Cinema di Roma. Dopo tanti ruoli da interprete dal talento evidente e versatile, capace di unire comico e drammatico, avendo all’attivo una carriera ormai consolidata da sceneggiatrice, Paola Cortellesi arriva dunque alla sua prima regia cinematografica.

Lo fa con un lavoro tra commedia e dramma, dai toni spesso amari, anche molto amari, ma ricco di momenti leggeri. Parla di donne nella Storia e con le loro storie di vita quotidiana. Accanto a lei, che sceglie per sé il ruolo della popolana Delia, Valerio Mastandrea, Giorgio Colangeli, Emanuela Fanelli, Vinicio Marchioni, oltre a un manipolo di talentuosi giovani e giovanissimi attori.

La storia di Delia in C’è ancora domani

Seconda metà degli anni Quaranta. Delia, Paola Cortellesi, vive con il marito Ivano, Valerio Mastandrea, e i tre figli in un palazzo popolare di Roma. Si dà da fare da mattina a sera con mille lavoretti, oltre che mandare avanti la casa, occuparsi dei figli e del suocero, il bisbetico Sor Ottorino, Giorgio Colangeli, mentre il marito lavora fuori tutto il giorno. Ivano è il padrone di casa, in tutti i sensi, decide e dispone tutto ciò che si fa in famiglia.

Per rimarcare la sua autorità, non manca di dispensare alla moglie sberle e cinghiate, ogni qualvolta sia a suo avviso, necessario. Delia può confidarsi solo con l’amica Marisa, Emanuela Fanelli, con cui si concede i pochi momenti di svago. Ora che Marcella, Romana Maggiora Vergano, la figlia maggiore, la sua prediletta, è in procinto di sposarsi con Giulio, Francesco Centorame, figlio di proprietari di un ben avviato bar, Delia è felice che almeno per la figlia il futuro prospetti qualcosa di diverso. Marcella, dal canto suo, non vede l’ora di sistemarsi e lasciare miseria e violenze. Inaspettata, arriva però una lettera per Delia e le fa pensare che forse un futuro diverso è ancora possibile anche per lei.

C'è ancora domani Paola Cortellesi Valerio Mastandrea

Atmosfere anni ’40, senza nostalgia

C’è ancora domani si propone da un lato il non facile compito di riportare lo spettatore indietro nel tempo, di immergerlo nelle atmosfere della Roma anni Quaranta, del dopoguerra, quando la città brulicava di speranza, ma faceva ancora i conti con la fame e gli stenti patiti durante la guerra. Ma anche una città in cui c’era un forte senso di comunità.

Quella di Cortellesi non è, però, un’operazione nostalgia, come non lo è l’uso del bianco e nero. La fotografia di Davide Leone si può pensare filologica rispetto al periodo trattato, ma è anche austera e sobria come la sua protagonista. Delia sembra non pensare mai la sua vita a colori. Cortellesi mostra di sapere dove guardare per ricostruire, da romana, quell’ambiente, oltre ad aver fatto un accurato lavoro di approfondimento, trasferito poi in sceneggiatura, assieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda.

I diritti delle donne e l’impegno civile

Quella di C’è ancora domani è piuttosto un’operazione memoria, che ricorda a tutti, ma soprattutto alle donne, vere protagoniste del film – non solo Delia – da dove si è partiti e dove ci si trova oggi. Il tema della condizione femminile e dei diritti delle donne è infatti il fulcro del film. Sebbene sia oggi ampiamente trattato, forse anche abusato, Paola Cortellesi è riuscita a proporlo con la sua sensibilità. Non si è tirata indietro di fronte all’impegno civile, affrontandolo con passione, come già aveva fatto da attrice tratteggiando ruoli di donne capaci di lottare per i propri diritti – l’architetto Serena Bruno di Scusate se esisto!, o l’operaia de Gli ultimi saranno ultimi, ad esempio. Lo fa ora interpretando con coinvolgimento e aderenza Delia, ma anche con il suo sguardo dietro la macchina da presa.

Accanto a lei, un cast di ottimi attori, a partire da certezze come Valerio Mastandrea, cui è affidato l’ingrato compito di interpretare Ivano, uomo qualunque, dietro la cui facciata apparentemente goffa e a tratti ridicola, si nasconde violenza. Ci sono anche Emanuela Fanelli, Vinicio Marchioni e Girogio Colangeli, tutti in parte, ma una menzione speciale va ai giovani: in particolare a Romana Maggiora Vergano, che interpreta con intensità la giovane Marcella.

C'è ancora domani Romana Maggiora Vergano

Cortellesi regista in C’è ancora domani

La regia di Paola Cortellesi mescola ironia, sarcasmo e commedia pura a una durezza e amarezza drammatiche, anche se la violenza viene lasciata intuire dietro una porta chiusa, o mimata in una sorta di danza macabra con suggestioni da musical. Sceglie in sostanza di essere più poetica che cruda. Il ricorso al ballo e alla musica come elementi trainanti in alcune sequenze è peculiare, ma non sempre azzeccato.

Lo è sicuramente, ad esempio, nella sequenza finale del film. Anche nel filone “romantico” della storia, che coinvolge Delia e Nino, Vinicio Marchioni, un suo vecchio spasimante, alcune soluzioni che vogliono essere poetiche, risultano un po’ melense e forse retoriche. Nonostante ciò, il lavoro resta coeso ed efficace.

Un ponte fra passato e presente che parla a tutti

C’è ancora domani è un film fortemente legato al presente. Parla alle donne di ieri, ma soprattutto di oggi, e anche agli uomini. Riesce a far riflettere su un fenomeno come quello della violenza di genere che è dilagante al punto da far dubitare che così tanta strada sia stata percorsa dal dopoguerra ai giorni nostri.

Sa coniugare la Storia con la “S” maiuscola con le storie delle tante donne che, come Delia, in ogni luogo e in ogni tempo, sembrano non trovare il coraggio di far sentire la propria voce, ma poi si riscattano. Lo spettatore si interroga sull’oggi, ma non si nascondono neanche le ombre del passato.

Il risultato è un lavoro complessivamente efficace e d’impatto, in cui si legge una costante preoccupazione, un’urgenza verso le nuove generazioni di donne. È a loro che si rivolge essenzialmente questo buon esordio. C’è ancora domani appare senz’altro adatto per la fruizione da parte delle scuole.

With Love: anche Daniel Wu insieme a Ke Huy Quan

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With Love: anche Daniel Wu insieme a Ke Huy Quan

C’è ancora molto mistero attorno a With Love, il film che vedrà il ritorno di Ke Huy Quan sul grande schermo dopo la sua acclamata interpretazione in Everything Everywhere All At Once. Ma secondo Deadline, è stato confermato che Daniel Wu si è unito al cast del film. Al momento, però, non sono stati rivelati dettagli sul suo personaggio.

Il film sarà anche una riunione per Daniel Wu e Ke Huy Quan, che sono stati visti di recente insieme in American Born Chinese. Wu ha avuto anche un ruolo ricorrente nella quarta stagione di Westworld.

Il film segna il primo ruolo da protagonista di Huy Quan da quando ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista, e vede alla produzione Kelly McCormick e David Leitch di 87North, che hanno anche prodotto Atomic Blonde, Nobody e il prossimo film che si annuncia un siccesso, The Fall Guy.

Il film è sceneggiato da Josh Stoddard, Luke Passmore e Matthew Murray. Anche Guy Danella produce per 87North. Al suo debutto alla regia cinematografica con With Love c’è l’acclamato stuntman veterano e coordinatore dei combattimenti Jonathan Eusebio. I dettagli della trama sono tenuti nascosti.

Il vicepresidente esecutivo dello sviluppo della produzione della Universal Jay Polidoro e il direttore dello sviluppo della produzione Tony Ducret supervisioneranno il progetto per conto dello Studio.

Nel cast del film è stata confermata anche Ariana DeBose.

Omen – L’Origine del Presagio: ecco la scena che ha creato problemi con la censura

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ATTENZIONE SPOILER SUL FILM

Quando si tratta delle classificazioni dei film emesse dalla MPAA, non è sempre chiaro al pubblico il motivo per cui alcuni titoli finiscono con le valutazioni che hanno. È facile capire perché la nudità e la violenza influiscono sulla valutazione di un film, ma cosa succede quando una singola ma importante inquadratura inserisce il tuo progetto nella temuta categoria NC-17 (vietato ai minori di 17)? Durante un’intervista con Collider, la regista di Omen – L’Origine del Presagio, Arkasha Stevenson ha rivelato che ha dovuto affrontare proprio quella situazione per riportare il film horror nella classificazione R.

Durante l’intervista, Stevenson ha detto che la causa di tutto il fastidio era… una vagina. La regista ha rivelato che “era davvero importante per noi non feticizzare o sessualizzare questo orrore corporeo e umanizzare davvero l’anatomia femminile”, ma la MPAA non lo ha permesso. È stato allora che il team si è reso conto che avrebbe dovuto trovare un compromesso se voleva restare fedele alla propria visione e mantenere comunque la classificazione R:

“Sono sempre titubante nel cercare di capire il loro processo. Inizialmente, era solo questa ripresa frontale di questa mano che usciva dalla vagina. E la ripresa inizia da prima che iniziamo a vedere questa mano demoniaca. E il compromesso è stato di passare all’immagine frontale solo dopo che l’elemento soprannaturale è già apparso nell’immagine. Quindi quello che ho capito era che non era ciò che stava accadendo al corpo ad essere offensivo (la mano demoniaca che viene partorita), era il corpo, l’immagine della vagina, che era offensivo. Eppure, sai, è il 2024. C’è molta nudità frontale maschile, c’è molta nudità femminile, ma la nudità femminile è sempre vista in una luce sessuale. Ed era interessante che questo fosse ciò che avrebbe oltrepassato il confine. Ma una volta che ci siamo resi conto che quello sarebbe stato il campo di battaglia, penso che tutti fossero totalmente dalla nostra parte, compreso lo studio, per far passare davvero questa immagine”.

Inoltre, Stevenson ha rivelato che i montaggi di Omen – L’Origine del Presagio “sono andati avanti e indietro, credo, cinque volte” finché non sono riusciti finalmente a trovare una versione che assicurasse il rating R meno severo. Ciò che pensava fosse strano, tuttavia, è che, nella sua percezione, la scena è risultata “stranamente più grafica” nella versione finale. Un’altra cosa che ha sconcertato la regista è che l’inquadratura frontale della vagina era l’unica cosa che ha davvero infastidito la MPAA, dicendo: “Abbiamo un film piuttosto cruento, abbiamo molta violenza, abbiamo molto body horror. E abbiamo anche un fallo demoniaco, e niente di tutto ciò ha attivato una classificazione NC-17.”

Stevenson ha aggiunto che questo “è abbastanza indicativo di dove siamo adesso e, penso, di dove dobbiamo arrivare”. Ciò ha portato la regista a sottolineare l’importanza di riscrivere la storia per quanto riguarda il modo in cui i film horror si avvicinano e rappresentano il corpo femminile: “C’era un piccolo muro tra me e l’orrore perché per la maggior parte del tempo avevo la sensazione che la violenza raffigurata era feticizzata quando si trattava di donne. E quindi questo è stato un vero esercizio nel cercare di rendere l’obiettivo puramente attraverso la paura. E quando parli di argomenti così intensi, credo, come la nascita, la riproduzione forzata e l’aggressione sessuale, penso che sia davvero importante non rifuggire dall’immaginario e umanizzare ciò che di solito viene immaginato.”

Di cosa parla Omen – L’Origine del Presagio?

Quando una giovane donna americana viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere l’incarnazione del male. Omen – L’Origine del Presagio è interpretato da Nell Tiger Free (Servant), Tawfeek Barhom (Maria Maddalena), Sonia Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph Ineson (The Northman), Nicole Sorace (The Good Mothers), Andrea Arcangeli (Il Divin Codino), con Charles Dance (Il Trono di Spade) e Bill Nighy (Living).

Il film è diretto da Arkasha Stevenson ed è basato sui personaggi creati da David Seltzer (Il presagio), con un soggetto di Ben Jacoby (Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha Stevenson e Keith Thomas (Firestarter). David S. Goyer (Hellraiser) e Keith Levine (The Night House – La casa oscura) sono i produttori, mentre Tim Smith, Whitney Brown (Rosaline) e Gracie Wheelan sono i produttori esecutivi.

Colin Farrell: “The Penguin non esisterebbe se non fosse per una certa persona”

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In una nuova intervista con Entertainment Tonight, l’attore di The Penguin Colin Farrell ha lodato il talento del truccatore e designer di protesi dello show, Mike Marino. Senza di lui, Farrell afferma che lo show non esisterebbe. “Non ho mai avuto così poca responsabilità per un personaggio che ho interpretato come con questo,” ha detto Farrell a ET in un’intervista per promuovere il suo prossimo show su Apple TV+, Sugar.

“Detto per dire, perché questo spettacolo non esisterebbe se non fosse stato per Mike Marino a creare il volto di quel tizio”, ha spiegato. Nell’intervista, Colin Farrell ha anche rivelato quanto tempo gli occorre per trasformarsi completamente in Oswald Cobblepot. “Trascorrevamo tre ore sulla sedia ogni mattina, il che va bene perché adoro la troupe che avevamo”, ha dichiarato Farrell.

Ha aggiunto: “C’erano persone che facevano le sopracciglia a Los Angeles e le mandavano in giro. E c’era qualcuno che faceva i denti e c’era un tale insieme di persone che si univano per crearlo. Ci vuole un villaggio per costruirlo. Mi è piaciuto molto lavorarci. È stato fantastico.” La Warner Bros. Discovery ha recentemente deciso di posticipare il sequel di The Batman al 2 ottobre 2026, un anno intero dalla data di uscita originale del 3 ottobre 2025.

Con il primo film uscito il 4 marzo 2022, significa che ci sarà un intervallo di quattro anni tra le puntate cinematografiche. Di conseguenza, The Penguin di Colin Farrell giocherà un ruolo cruciale nel mantenere l’interesse dei fan acceso sul franchise, mentre il rinnovamento cinematografico DCU di James Gunn e Peter Safran sembra pronto a introdurre Gotham e il Cavaliere Oscuro in The Brave and the Bold (o potenzialmente prima). The Penguin non ha ancora una data di uscita esatta, ma è confermato per l’autunno 2024.

Sam Raimi afferma che non sta lavorando ANCORA a Spider-Man 4 con Tobey Maguire

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Quando è stato confermato che Tobey Maguire avrebbe ripreso il ruolo di Peter Parker per Spider-Man: No Way Home, non c’è voluto molto prima che spuntassero voci secondo cui Sam Raimi era in trattative per dirigere un suo quarto film dell’Uomo Ragno, con il grande protagonista originale.

All’epoca non si è dato troppo peso alle voci, ma quando No Way Home è uscito e ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, Sony Pictures ha tentato di trarre vantaggio da quel successo riconsiderando il lavoro fatto da Sam Raimi, e anche quello portato avanti pochi anni dopo con The Amazing Spider-Man. A Raimi è stato chiesto delle voci mentre parlava con CBR al CinemaCon.

“Beh, non ne ho ancora sentito parlare”, ha risposto il regista. “L’ho letto, ma in realtà non ci sto ancora lavorando. Voglio dire, Marvel e Columbia hanno così tanto successo con gli attuali [film] di Spider-Man, e non so se torneranno da me e diranno: “Bene, gente, possiamo farlo”, racconta anche quella storia!’”

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Ha continuato: “Non ne sono sicuro, ma adoro tutti i nuovi film di Spider-Man. Ho adorato Spider-Man: No Way Home. È stato davvero molto potente vedere di nuovo Tobey [Maguire] nel film.” Quindi, non sembra che ci sia qualcosa in cantiere al momento, ma questo “ancora” potrebbe indicare che ha avuto discussioni su un potenziale Spider-Man 4, o quantomeno è interessato alla possibilità di tornare in franchising.

In una precedente intervista, Sam Raimi ha detto che gli sarebbe piaciuto lavorare di nuovo con Maguire e Kirsten Dunst“Dopo aver realizzato Doctor Strange, sono arrivato a capire che tutto è possibile, davvero qualsiasi cosa nell’universo Marvel, qualsiasi squadra”, ha detto il regista in un’intervista del 2002 con ComicBook.com. “Adoro Tobey. Adoro Kirsten Dunst. Penso che tutte le cose siano possibili. Non ho davvero una storia o un piano. Non so se la Marvel sarebbe interessata a questo in questo momento. Non so quali siano i loro pensieri a riguardo. Non l’ho davvero perseguito. Ma sembra bellissimo. Anche se non fosse un film di Spider-Man, mi piacerebbe lavorare di nuovo con Tobey, in un ruolo diverso”.

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