Come annunciato in precedenza,
Jackie Chan e Ralph Macchio
riprenderanno i loro ruoli per continuare la mitologia del
franchise originale, con Joshua Jackson, Sadie
Stanley e Ming-Na Wen a bordo. I dettagli sui ruoli che
ricopriranno i nuovi arrivati sono ancora segreti. Jonathan
Entwistle (The End of the F***ing World)
dirigerà da una sceneggiatura di Rob Lieber
(Peter Rabbit), con la produzione di Karen
Rosenfelt (The Summer I Turned
Pretty).
Fenomeno della cultura pop che
abbraccia quasi tre decenni, i film di Karate Kid
hanno guadagnato 618 milioni di dollari a livello globale,
stimolando la creazione della serie nominata agli Emmy
Cobra Kai, che ha introdotto il franchise a
un’intera nuova generazione in tutto il mondo.
Macchio riprenderà il ruolo di
Daniel LaRusso, che ha interpretato nella trilogia
cinematografica originale di Karate Kid iniziata
nel 1984 e ripreso nella serie Cobra Kai di
Netflix,
che ha da poco annunciato la sua sesta e ultima stagione. Chan
tornerà nel ruolo di Mr. Han, un maestro di kung fu ispirato al
personaggio del Maestro Miyagi, che ha allenato Dre Parker di
Jaden Smith nel film remake del 2010.
Da sempre molto attento a tematiche
come i legami famigliari, la disabilità e l’avanzare dell’età, il
regista Fabrizio Maria Cortese
aveva già affrontato tutto ciò con il suo film Ho amici in
Paradiso, andando poi a concentrarsi in particolare sulla
terza età con il film Free – Liberi, distribuito nel 2020. Con il suo nuovo
lungometraggio, Il meglio di te, egli torna su
questi temi realizzando un film estremamente personale, scritto a
partire da riflessioni scaturite in seguito alla scomparsa del
padre. La sceneggiatura – scritta da Cortese insieme a
Maria Azzurra De Lollis, Marcello
Cantoni e Carlo La Greca – riflette
dunque sullo scorrere del tempo, sull’evoluzione dei rapporti e sul
recupero di quanto andato perduto.
Un film struggente ma non
straziante, che pone dunque l’attenzione sui sentimenti ed emoziona
proprio per la sincerità con cui questi vengono raccontati. Il suo
passaggio televisivo è dunque l’occasione per scoprire o riscoprire
questo delicato ma intenso lungometraggio, capace di parlare una
lingua universale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Il meglio di
te. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori, alle location
dove il film è stato girato e alla colonna sonora
che lo accompagna. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
La trama di Il meglio di te
Protagonisti del film sono
Antonio e Nicole, i quali dopo
essersi amati intensamente si sono ritrovati lontani, dispersi,
pieni di rabbia, di colpa e di delusione. L’inevitabile separazione
traccia allora un confine molto netto tra le loro vite e entrambi
proseguono da quel momento per la propria strada, in cerca di nuova
serenità. Quando però Antonio si ammala, Nicole decide di tornare
da lui mettendo da parte il risentimento del passato e cercando di
recuperare qualcosa di molto importante per lei. Quel
riavvicinamento sarà dunque l’occasione per loro per ripercorrere
la propria storia insieme, alla ricerca di risposte a situazioni
mai chiarite.
Il cast di Il meglio di te e le location dove è stato
girato
Ad interpretare Antonio e Nicole vi
sono gli attori Vincent Riotta e Maria
Grazia Cucinotta. Se quest’ultima è nota per film come
Il postino, I laureati e Il mondo non basta,
Riotta – attore britannico di origini italiane – è invece
conosciuto in Italia per la miniserie Il capo dei capi, ma
si è anche distinto per la sua partecipazione ai film
Il cavaliere oscuro,
Rush e House of Gucci. Accanto a loro, recitano gli attori
Anita Kravos – celebre per La grande bellezza e Alza la testa – nel
ruolo di Paola, Giusi Merli – vista in La grande bellezza e Dune – Parte due – in quello di Mimì e Simone
Montedoro – il capitano Giulio Tommasi di Don
Matteo – in quelli di Simone.
Completano poi il cast
Vanessa Contucci nel ruolo di Veronica,
Michele Olita in quello di Lello, Mattia
Iasevoli in quello di Lorenzo e Antonio
Roma in quello di Lucio. Grande protagonista del film è
però anche la Basilicata, regione dove si sono svolte le riprese e
che fa da cornice di questa storia. Mentre gli interni sono quelli
di una villa privata, gli esterni sono quelli di Brindisi
di Montagna, Satriano di Lucania,
Tricarico,Maratea, Pignola e
Potenza. Il film contribuisce così alla “scoperta”
cinematografica di questi luoghi, che permettono di allontanarsi da
classici ambienti del cinema per mostrare altre bellezze
paesaggistiche e urbane presenti in Italia.
La canzone di Giusy Ferreri
Degna di nota è ovviamente anche la
colonna sonora del film, curata da Valerio
Calisse, Daniele Bonaviri e
Gabriele Cannarozzo. Spicca poi in particolare il
brano della cantante Giusy Ferreri, che porta il
medesimo titolo del film. «Giusy mi piace tantissimo, adoro le
sue canzoni, quando ho scritto la sceneggiatura de Il meglio di te
le ho chiesto se aveva voglia di partecipare e lei ha accettato
dopo aver letto il copione.», ha raccontato Cortese in
un’intervista, nella quale
Ferreri ha invece raccontato di aver elaborato il brano a partire
da una musica già esistente ma ancora inutilizzata e di averci
«costruito sopra una nuova melodia entrando in sostanza in
quella che è la parte Nicole.»
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è ad
oggi presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente
attive in Italia. È però presente in prima visione assoluta nel
palinsesto televisivo di mercoledì 3 aprile alle
ore 21:30 sul canale Rai 1. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
È ufficiale: Gli azionisti della
Disney hanno respinto il tentativo
dell’investitore attivista Nelson Peltz di
ottenere posti nel consiglio di amministrazione della società. Gli
investitori hanno votato per la rielezione di tutti e 12 i membri
del consiglio di amministrazione sostenuti dalla società, compreso
l’amministratore delegato Bob Iger, ponendo fine
alla più costosa
battaglia di deleghe aziendali della storia.
I risultati delle votazioni per i
candidati al consiglio di amministrazione della Disney sono stati
annunciati mercoledì in occasione dell’assemblea degli azionisti
della società per il 2024, che si è tenuta virtualmente.
Peltz, che dirige la società di investimenti
Trian Partners, non ha ottenuto abbastanza voti a
suo favore per ottenere un posto nel consiglio di amministrazione
(così come l’altro candidato di Trian, l’ex Disney
Jay Rasulo).
Horacio Gutierrez,
senior EVP, chief legal and compliance officer di Disney, che ha
supervisionato i lavori della riunione, ha dichiarato che le
tabulazioni preliminari dei voti hanno mostrato che i 12
amministratori di Disney hanno vinto la rielezione con un “margine
sostanziale”. (Ha aggiunto che i conteggi ufficiali dei voti
saranno resi noti nei successivi verbali della riunione).
Gli investitori hanno votato su tre
liste di candidati al consiglio di amministrazione in competizione
tra loro: la lista di 12 membri raccomandata dalla Disney stessa, i
candidati di Trian, Peltz e Rasulo, e i tre della società di
investimento Blackwells Capital, che non hanno ottenuto abbastanza
voti per aggiudicarsi un posto nel consiglio.
In una dichiarazione preparata, il
presidente della Disney Mark Parker ha dichiarato:
“Siamo immensamente grati ai nostri azionisti per il loro
investimento nella Disney e per la loro fiducia nel suo futuro, in
particolare in questo periodo di grandi cambiamenti nell’industria
dell’intrattenimento in generale. Abbiamo la fortuna di avere un
consiglio di amministrazione altamente qualificato che possiede un
profondo impegno per la forza duratura di questa azienda e
un’enorme quantità di esperienza e competenza, compresa la
pianificazione della successione“.
Parker ha anche ringraziato Iger,
“il suo eccezionale team di gestione” e i dipendenti della Disney
“per aver continuato a fare i conti con i consumatori e gli
azionisti durante questa distraente battaglia per procura”.
In una dichiarazione rilasciata
dopo i risultati del voto, Iger ha dichiarato:
“Voglio ringraziare i nostri azionisti per la fiducia che hanno
riposto nel nostro consiglio di amministrazione e nel management.
Con la distrazione del concorso per procura ormai alle spalle,
siamo ansiosi di concentrare il 100% della nostra attenzione sulle
nostre priorità più importanti: la crescita e la creazione di
valore per i nostri azionisti e l’eccellenza creativa per i nostri
consumatori“.
La Trian di Peltz aveva fatto una
campagna per un cambiamento urgente del consiglio di
amministrazione della Disney, citando la sottoperformance delle
azioni della società di media negli ultimi anni e la pianificazione
“pasticciata” del consiglio di amministrazione per la successione
all’ex amministratore delegato Bob Chapek (il
successore scelto da Iger, che è stato estromesso dopo meno di due
anni). In risposta, Disney ha dichiarato che il consiglio di
amministrazione sta già conducendo un diligente processo di
selezione dell’amministratore delegato “guidato da
amministratori delegati di successo con una recente e apprezzata
esperienza di successione“.
Ambientazioni antiche o medievali,
battaglie, eroismo, esotismo, temi profondi quali l’amore, l’odio,
la morte, il coraggio. Sono questi gli elementi caratterizzanti dei
cosiddetti film epici, i quali condividono molte
similitudini con poemi epici come l’Iliade e
l’Odissea, ma anche il ciclo di Re Artù e dei
Cavalieri della Tavola Rotonda, l’Orlando Furioso o
l’Epopea di Gilgamesh, giusto per citare i più celebri. La
Hollywood degli anni Sessanta è stata il luogo dove hanno preso
forma alcuni tra i più celebri film epici di
sempre, spesso caratterizzati da uno specifico sottogenere di
riferimento.
Film storico, di guerra, di
fantascienza,
fantasy o di carattere religioso, sono tanti i modi in cui i
film epici si sono manifestati nel tempo, sempre riproponendo gli
elementi citati in apertura anche se applicati al genere di
riferimento. Anche in tempi più recenti sono stati realizzati
lungometraggi di questo genere che meritano di essere visti e
approfonditi e per orientarsi tra i tanti titoli esistenti, ecco i
30film epici da vedere
assolutamente.
Film epici storici
I film epici di
carattere storico – sia che propongano vicende o personaggi
realmente esistiti, sia che si prendano libertà narrative
raccontano anche elementi originali – sono tra gli esempi più
celebri di questo genere di opere. Scopriamo alcuni tra i
migliori.
Sentieri selvaggi, John Ford
(1956). Un veterano confederato e il suo compagno mezzo Cherokee si
imbarcano in un lungo viaggio alla ricerca di una bambina rapita.
Grande classico del cinema, interpretato da John
Wayne, il film unisce il senso dell’epica proprio degli
antichi poemi ai canoni del genere western, divenendo uno dei più
celebri esempi di questo connubio.
Ben Hur, William Wyler (1959). Al tempo di
Gesù, un principe Ebreo viene tradito e mandato in schiavitù
insieme alla propria famiglia da un amico Romano. L’incontro con
Gesù in persona cambierà tutto. Affronterà il suo rivale in una
memorabile corsa con le bighe, con l’obiettivo di salvare la
propria famiglia. Charlton Heston è il
protagonista di questo memorabile film, il primo a vincere ben 11
Oscar, che pur non narrando fatti realmente avvenuti si basa su un
contesto storico documentato.
Spartacus,
Stanley Kubrick (1960). In un impero romano
decadente, il gladiatore Spartaco guida la rivolta degli schiavi, e
tenta di portare i suoi seguaci alla libertà. Prima dei film per
cui è principalmente noto, Kubrick realizza questo film epico
ispirato alla figura di uno schiavo romano realmente vissuto tra il
109 e il 71 a.C., interpretato nel film dal celebre Kirk
Douglas.
Lawrence d’Arabia, David Lean (1962). La
storia comincia al Cairo, dove, per la sua conoscenza delle tribù
beduine, il Luogotenente inglese T.E. Lawrence viene mandato in
cerca del principe Faisal e viene incaricato di essere il legame
tra arabi e britannici nella battaglia contro i turchi. Con l’aiuto
del nativo Sherif Ali, Lawrence si ribella contro gli ordini dei
superiori, e si imbarca in un lungo viaggio a dorso di un cammello
attraverso il deserto. Altro grande classico del cinema epico, il
film racconta di T. E. Lawrence, che guidò la rivolta araba durante
la prima guerra mondiale.
L’ultimo Imperatore, Bernardo
Bertolucci (1987). La storia della vita di Pu Yi, l’ultimo
imperatore della Cina, e del suo regno scosso da continui tumulti.
Dopo essere stato catturato dall’Armata Rossa come criminale di
guerra nel 1950, Pu Yi, in prigione, ripensa alla propria
giovinezza. Una vita di lusso ma isolata dal mondo esterno, e dalla
complessa situazione politica del Paese. Con la Rivoluzione, il suo
mondo viene completamente rivoltato.
Braveheart – Cuore impavido,
Mel Gibson (1995). La storia del leggendario eroe
scozzese del Tredicesimo secolo di nome William Wallace, che fece
alleare tutti i clan scozzesi con l’obiettivo di combattere il
monarca inglese Edoardo I, dopo aver sofferto una tragedia
personale causata da soldati inglesi. Wallace mette insieme un
gruppo di soldati scozzesi, non professionisti, che si rivela
essere più forte di qualunque esercito.
Il Gladiatore,
Ridley Scott (2000). Forse il film epico per
antonomasia. L’imperatore Commodo prende il potere e si libera di
Massimo, uno dei generali favoriti del padre e predecessore,
l’Imperatore-filosofo Marco Aurelio. Quest’ultima, infatti, aveva
designato Massimo come suo successore. Questi, però, viene venduto
in schiavitù e finisce per diventare uno dei combattenti del
Colosseo più famosi di Roma. La sua sete di giustizia lo porterà
però a sfidare il nuovo imperatore. Russell Crowe e Joaquin Phoenix guidano questo epico film, che
ha dato nuova vita a questo genere di opere.
Film epici di guerra
Anche il film di guerra si è spesso
e volentieri configurato come film epico, in quanto nei conflitti
bellici si possono ritrovare coraggio, amore, morte, gesta eroiche
e numerosi altri elementi proprio dell’opera epica.
Apocalypse Now, Francis Ford
Coppola (1979). Durante la guerra in Vietnam un agente
dell’esercito americano si avventura in Cambogia alla ricerca di un
pericoloso tiranno, il colonnello Kurtz, un tempo soldato modello
poi convertitosi alla causa del nemico. Coppola vola fino nelle
Filippine per realizzare quello che è considerato tra i film sulla
guerra del Vietnam più celebri di sempre, vivida rappresentazione
dell’insolubile dilemma morale costituito dalla guerra e del suo
essere esteriorizzazione degli orrori interni all’essere
umano.
Salvate il soldato Ryan, Steven Spielberg (1998). Nel 1944, un gruppo
di soldati riceve l’ordine di evacuare il soldato James Ryan da
dietro le linee tedesche. Ryan ha perso i suoi tre fratelli sul
campo di battaglia e ha bisogno di essere riportato a casa
rapidamente. Tra i più celebri film di Spielberg, che gli è valso
il secondo Oscar per la Miglior regia, è questo un film epico di
guerra che pone l’essere umano al centro di tutto.
Film epici biblici
I dieci
comandamenti, Cecil B. DeMille (1956).
Cresciuto come un principe egizio, Mosè scopre le sue origini
ebraiche e combatte contro il Faraone per liberare il popolo
ebraico dalla schiavitù. Un grande classico del cinema, apoteosi
non solo di un modo di intendere l’epica ma anche di una serie di
elementi tecnici all’epoca estremamente all’avanguardia.
Il re dei re, Nicholas Ray
(1961). Quando nasce Gesú a Betlemme, tutta la Giudea è in fermento
per la spietata dominazione romana. A ciò si aggiunge la tirannica
soggezione in cui è tenuto il popolo ebraico da Erode, una fosca
figura di regnante, cui presto succederà il figlio Antipa. Altro
grande classico del cinema epico di carattere biblico, con
Orson Welles con voce narrante.
La passione di Cristo, Mel Gibson (2005). Le ultime dodici ore di
vita di Gesù, dall’orto degli Ulivi, all’arresto e la condanna a
morte. La decisione di Ponzio Pilato di affidare la scelta alla
folla, la flagellazione e, infine, la crocifissione. Opera
controversa e oggetto di innumerevoli critiche, il film coniuga
elementi biblici ad uno sguardo ampio su una vicenda ricca di
dramma ed emozioni forti.
Film epici fantasy e di
fantascienza
La fantascienza e il fantasy sono da
sempre due generi con cui l’epica ben si sposa. I loro canoni
estetici e narrativi sono infatti facilmente adattabili all’epica,
che trova così nuova vita e rinnovato valore.
2001: Odissea nello spazio,
Stanley Kubric (1968). Il dottor Bowman viene
inviato nello spazio con altri astronauti a studiare un monolite
nero. Durante il viaggio, HAL, il computer di bordo dell’astronave,
comincia a disobbedire agli ordini e ciò porta alla resa dei conti
tra uomo e macchina. Ancora Kubric, qui con uno dei suoi massimi
capolavori. Un film enigmatico nel quale si ritrovano però tensioni
ed emozioni propri del cinema epico.
Star
Wars (1977). Con l’aiuto di fedeli robot e altri
preziosi alleati, il giovane Luke Skywalker deve salvare la
principessa ribelle Leila e sconfiggere l’Impero che costringe la
galassia sotto il suo controllo. Grande classico della
fantascienza, questo film di George Lucas è a sua
volta uno dei film d’avventura più celebri ed iconici di sempre,
così come i diversi sequel usciti nel corso del tempo. (Qui
la recensione)
Il Signore degli Anelli (trilogia)
(2001-2003). Un giovane hobbit e un variegato gruppo, composto da
umani, un nano, un elfo e altri hobbit, partono per un delicata
missione, guidati dal potente mago Gandalf. Devono distruggere un
anello magico e sconfiggere così il malvagio Sauron. I tre
film di questa trilogia –
La Compagnia dell’Anello,
Le due torri e Il ritorno del re – contribuirono alla rinnovata
popolarità del genere d’avventura, mescolato in questo caso con
evidente elementi fantasy.
300, Zack Snyder (2007). Nel
480 a.C., la Grecia è in guerra con la Persia, guidata dal re
Serse. Il re Leonida, re della città di Sparta, conduce un esercito
di trecento uomini alla storica battaglia delle Termopili, contro
l’enorme esercito persiano. Nonostante la consapevolezza
dall’andare incontro a morte certa, gli uomini combattono con
onore, e il loro sacrificio ispira tutti i greci ad unirsi contro
il nemico comune. Snyder adatta l’omonima graphic novel dando vita
ad un film a metà tra lo storico e il fantasy, data la presenza di
diversi elementi appartenente al mondo del fantastico.
Dune e
Dune –
Parte Due, Denis Villeneuve (2021 e 2024). In un
distante futuro dell’umanità, il duca Leto Atreides accetta la
gestione di un pericoloso pianeta, Dune,
l’unica fonte di una droga in grado di allungare la vita e fornire
eccezionali capacità mentali, ma la cosa lo porterà alla rovina.
Suo figlio Paul Atreides giurerà dunque vendetta contro coloro che
hanno distrutto la sua famiglia, andando incontro al suo destino di
messia. Villeneuve adatta il romanzo di Frank
Herbert in due film straordinari dove il connubio tra
epica e fantascienza tocca i massimi livelli.
Film epici recenti
Sebbene i film epici in senso
tradizionale siano oggi piuttosto rari, ci sono stati anche negli
ultimi anni alcuni titoli che a loro modo si sono rifatti a questa
tipologia di opere per raccontare nuove ed entusiasmanti vicende.
Eccone 5 tra i più importanti.
Il primo
re, Matteo Rovere (2019). Due
fratelli, Romolo e Remo, catturati e resi schiavi dai cittadini di
Alba Longa, guidano una rivolta delle popolazioni italiche. La
nascita di una nuova tribù dal destino glorioso metterà però i due
l’uno contro l’altro. Rovere rispolvera il film epico in Italia
proponendo una strabiliante ricostruzione della nascita di Roma,
attraverso trucchi, costumi, scenografie e la lingua latina. (Qui
la recensione).
Sir Gawain e il Cavaliere Verde, David
Lowery (2021). Il nipote di Re Artù intraprende un’audace
ricerca per affrontare il Cavaliere Verde, un misterioso gigante
che appare a Camelot. Rischiando la testa, si imbarca in
un’avventura epica per mettersi alla prova con la sua famiglia e la
sua corte. Ispirato al poema cavalleresco Sir Gawain e il
Cavaliere Verde, il film di Lowery con protagonista Dev Patel è un’appassionante e suggestiva
riflessione sulla morte e il valore della vita. (Qui
la recensione).
The
Northman, Robert Eggers (2021). Il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto. Al suo terzo
lungometraggio, Eggers realizza un’opera epica ispirata a Gesta
Danorum di Saxo Grammaticus e all’Amleto di Shakespeare.
Protagonista, nel ruolo di Amleth, è l’attore Alexander Skarsgard. (Qui
la recensione).
Napoleon,
Ridley Scott (2023). La rapida e spietata
scalata di Napoleone Bonaparte per diventare imperatore di Francia
si scontra con la sua disfunzionale e volatile relazione con la
moglie Giuseppina, il suo vero amore. Joaquin Phoenix torna a collaborare con Scott
assumendo i panni del celebre imperatore francese in un film epico
che ha fatto tanto discutere per il
suo ritratto sia di Napoleone che delle sue gesta. (Qui
la recensione).
Killers of the Flower Moon, Martin Scorsese (2023). Negli anni Venti,
alcuni membri della tribù di nativi americani Osage, della contea
di Osage, in Oklahoma, vengono assassinati dopo che del petrolio
viene trovato sulla loro terra, e l’FBI
decide di indagare. Scorsese torna alla regia realizzando non solo
uno dei migliori film dell’anno ma anche dei tempi recenti. Un
racconto epico che coniuga western e gangster movie con
una capacità narrativa inarrivabili. Nel cast, Leonardo DiCaprio,
Lily Gladstone e Robert De Niro. (Qui
la recensione).
Film epici cinesi
Il cinema cinese ha in più occasioni
dimostrato di essere ricco di risorse e sorprese e diversi film
epici provenienti da questo paese si sono nel tempo affermati come
opere di grande valore. Ecco i tre migliori.
La tigre e il
dragone,
Ang Lee (2001). Li Mu Bai, esperto di arti marziali,
affida alla sua amata, un’abile guerriera, una spada dai poteri
magici. Quando l’arma viene rubata dai suoi nemici, i due
innamorati intraprendono una pericolosa missione per recuperarla.
Premiato con l’Oscar per il Miglior film straniero, è questo un
film di genere wuxia, incentrato dunque sulle arti
marziali, dove si ripercorrono epici combattimenti e profondi
sentimenti.
7 guerrieri,
Ronny Yu (2013). Nell’antica Cina, i sette figli
di un ufficiale prigioniero cercano di salvare il padre minacciato
da un esercito di migliaia di persone. La storia è basata su una
leggenda cinese intitolata “I generali della famiglia
Yang“, a sua volta tratta da una vicenda reale. 7
guerrieri è ancora oggi uno dei più popolari film epici
prodotti in Cina.
800 eroi,
Guan Hu (2020). La storia della battaglia fra Cina
e Giappone durante gli anni Trenta a Shanghai. Di fronte
all’avanzata dell’esercito giapponese, circa 800 soldati cinesi
resistono agli assalti imperiali. Ambientato nel corso della
battaglia di Shanghai verificatasi durante la brutale seconda
guerra sino-giapponese, il film è un altro grande esempio di epica
cinese, affermatosi come il secondo maggiore incasso mondiale del
2020. (Qui
la recensione).
Film epici su Netflix
Anche su Netflix
si possono trovare diversi film epici da vedere, ma qui di seguito
si riportano i Netflix Original, titoli che non si possono trovare
da nessun’altra parte se non su tale piattaforma.
Il re,
David Michod (2019). Il giovane Hal ha abbandonato
le sue responsabilità per vivere liberamente tra la gente comune,
ma quando le circostanze familiari lo costringono ad accettare il
trono d’Inghilterra, non ha altra scelta che accettare il suo
destino. Protagonista di questo film ispirato in maniera
estremamente libera all’Enrico V di William Shakespeare, è l’attore
Timothée Chalamet, alle prese con una delle
sue prove d’attore più cupe. (Qui
la recensione).
Outlaw King – Il re
fuorilegge, David Mackenzie (2018). Dopo
essere stato incoronato re di Scozia, il leggendario guerriero
Robert Bruce viene costretto all’esilio dagli inglesi. Postosi a
guida di una banda di fuorilegge, l’uomo reclama il trono. Il film,
incentrato sulla figura storica di Roberto I di Scozia, è
interpretato da Chris Pine.
Niente di nuovo sul fronte occidentale,
Edward Berger (2022). Nella Germania del 1917, il
giovane Paul Baumer mente riguardo la sua età per potersi arruolare
con i suoi amici, tutti giovani uomini patrioti. La realtà della
guerra però, smantella quasi immediatamente la loro esuberanza.
Berger propone un nuovo adattamento del celebre romanzo di
Erich Maria Remarque, premiato vincitore di 4
Oscar tra cui Miglior film internazionale. (Qui
la recensione).
Rebel Moon,
Zack Snyder (2023). Quando le forze armate del
Mondo Madre minacciano un tranquillo villaggio di contadini su una
luna distante, una misteriosa outsider diventa l’unica speranza di
sopravvivenza. Snyder torna all’epica, stavolta con un film di fantascienza diviso in due
parti, Figlia del
fuoco e La sfregiatrice, dove si rielabora la figura del
potere malvagio e di coloro che tentano di opporvisi. (Qui
la recensione della Parte 1).
Troy – La caduta di
Troia (2018). Mentre è alla ricerca della donna che
Afrodite gli ha promesso, Paride scopre la sua vera identità e si
innamora perdutamente di Elena di Sparta. Così, ha inizio la guerra
di Troia. In questa miniserie di 8 puntate, si ripercorre la
vicenda narrata nel poema epico Iliade, con la guerra tra
greci e troiani già a suo modo proposta dal celebre film del 2004
Troy.
Il cast della quarta stagione di
The
Witcher – stagione 4 si è
ampliato: altre tre star si sono unite alla prossima stagione
dell’adattamento della serie The
Witcher di Netflix.
Variety ha riportato che
Danny Woodburn, Sharlto Copley e James Purefoy si
sono uniti al cast di The
Witcher – stagione 4, il
quarto capitolo di The
Witcher. Woodburn interpreterà il memorabile
personaggio del nano Zoltan, mentre
Copley vestirà i panni del cacciatore di
taglie Leo Bonhart. Infine, Purefoy avrà il ruolo
del consigliere di corte e spia Skellen.
Woodburn ha una vasta filmografia
di film e televisione, tra cui apparizioni in Watchmen e Teenage
Mutant Ninja Turtles del 2014, mentre uno dei suoi
ruoli più famosi è quello di Mickey, l’amico di Kramer in Seinfeld.
Copley è già apparso in
District 9, The
A-Team ed Elysium,
oltre che in Monkey
Man, mentre Purefoy è apparso in film come A
Knight’s Tale, V for Vendetta e Fisherman’s
Friends.
In precedenza la serie era guidata
da Henry Cavill nel ruolo di Geralt di Rivia, ma
la terza stagione ha segnato l’ultima stagione di Cavill nei panni
del cacciatore, sostituito da Liam Hemsworth, veterano di Hunger Games, a partire dalla quarta stagione. La
serie è interpretata anche da
Freya Allan nel ruolo della principessa Ciri,
Anya Chalotra nel ruolo di Yennefer di Vengerberg e
Joey Batey nel ruolo di Jaskier.
Cosa sappiamo su The Witcher –
stagione 4
La produzione della quarta stagione
di “The
Witcher” inizierà questa primavera. La terza stagione della
serie è andata in onda su Netflix tra giugno e luglio 2023. La descrizione
ufficiale della nuova stagione afferma che:
“Dopo gli sconvolgenti eventi
che hanno alterato il Continente e che hanno chiuso la terza
stagione, la nuova stagione segue Geralt, Yennefer e Ciri che si
trovano a dover attraversare il Continente devastato dalla guerra e
i suoi numerosi demoni separati gli uni dagli altri. Se riusciranno
ad abbracciare e guidare i gruppi di disadattati in cui si trovano,
avranno la possibilità di sopravvivere al battesimo del fuoco e di
ritrovarsi.“
Chi ha creato The Witcher?
Basato sui racconti e sui romanzi
di Andrzej Sapkowski, The
Witcher è creato e prodotto esecutivamente da
Lauren Schmidt Hissrich, che ne è anche la showrunner. Sean
Daniel e Jason Brown della Sean Daniel Company sono i
produttori esecutivi insieme a Tomek Baginski e Jarek Sawko della
Platige Image.
Ricorre oggi il centenario di
Marlon Brando, il “selvaggio” di Hollywood che
attraversò a testa alta il passaggio dal cinema classico al cinema
moderno senza restarne schiacciato, ma anzi contribuendo
attivamente alla rivoluzione in corso. Vincitore di due premi Oscar
(nel 1955 per Fronte del porto e nel 1973 per Il padrino), Brando si distinse infatti per un
approccio estremamente fisico, quasi animalesco, ai suoi
personaggi, rifuggendo da ogni teatralità per andare alla
ricerca della loro vera anima e psicologia.
Ma Brando è ricordato non solo per
i suoi ruoli quanto anche per le tante vicissitudini personali che
hanno contribuito alla formazione del suo mito. Dalle numerose
cause umanitarie sostenute alla turbolenta vita sentimentale e fino
alle tragedie legate ai figli. Ma mentre questi sono aspetti che
appunto non fanno che confermare la natura di “genio e
sregolatezza” di Brando, è sul suo lascito artistico che oggi ha
più che mai senso interrogarsi.
Interpretazioni come quelle in
Un tram chiamato Desiderio, Fronte del porto, Il selvaggio,
Il padrino, Ultimo tango a Parigi e Apocalypse
Now – tanto per citare le più celebrate – sono ancora oggi
considerate tra le più memorabili interpretazioni della storia
della recitazione. Brando ha infatti dato vita ad uno scarto enorme
rispetto alla generazione precedente di attori, segnando nuovi
standard per quella venuta in seguito e che avrà proprio lui come
nume tutelare.
Scomparso ormai da 20 anni, Brando
continua dunque ad essere una figura di riferimento
imprescindibile, a cui la
prossima edizione del Torino Film Festival
dedicherà come noto una rassegna celebrativa proprio in occasione
del suo centenario, con 24 titoli che ne ripercorrono la carriera
dagli esordi del 1950 fino a una delle ultime interpretazioni del
1996. Sarà dunque l’ennesima occasione per riscoprire questo
gigante della recitazione.
In occasione dell’arrivo in sala di
Un
mondo a parte, commedia distribuita da Medusa
Film, UCI Cinemas ospiterà il tour del regista Riccardo
Milani e dei protagonisti del film Antonio Albanese e Virginia
Raffaele.
I tre, a partire dal 29
marzo, presenteranno il film in diverse multisala del
Circuito, incontrando gli spettatori prima della proiezione. Di
seguito le tappe del tour:
Venerdì 29 marzo: UCI Parco Leonardo alle ore
19:00
Sabato 30 marzo: UCI Luxe Campi Bisenzio alle
ore 16:30
Domenica 31 marzo: UCI Porta di Roma
alle ore 19:30
Giovedì 4 aprile: UCI Cinepolis Marcianise
alle ore 20:30
Venerdì 5 aprile: UCI Casoria alle ore
19:30
Sabato 6 aprile: UCI Showville Bari alle ore
19:45
Domenica 7 aprile: UCI Molfetta alle ore
20:00
Un
mondo a parte racconta la storia del maestro
elementare Michele Cortese, a cui sembra aprirsi una nuova vita.
Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, Cortese, riesce
a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una
scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10
anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Grazie all’aiuto della vicepreside
Agnese e dei bambini, il maestro supera la sua inadeguatezza
metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per
il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di
iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il
tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.
La Warner Bros. tornerà al franchise
dell’eletto con Matrix 5. Lo studio ha annunciato
che un quinto film è in fase di sviluppo. Sarà il primo capitolo
senza Lana o Lily Wachowski come registe. Invece,
lo sceneggiatore di The MartianDrew Goddard si
occuperà della regia. Scriverà anche la sceneggiatura e produrrà il
film insieme alla sua compagna della Goddard Textiles,
Sarah Esberg. Lana Wachowski, che
ha diretto l’ultimo episodio del franchise,
Matrix: Resurrections del 2021, è la produttrice
esecutiva.
Non è chiaro chi dell’universo di
Matrix tornerà: Keanu Reeves e Carrie-Anne
Moss hanno interpretato tutti i film precedenti come Neo e
Trinity, mentre Yahya Abdul-MateenII, Jonathan Groff, Neil
Patrick Harris e Priyanka Chopra Jonas si
sono uniti all’universo di Matrix nell’iterazione più recente.
I dettagli della trama non sono
stati rivelati, ma il presidente della produzione della Warner
Bros. Motion Pictures, Jesse Ehrman, anticipa che
la storia farà avanzare il mondo fantasy senza allontanarsi troppo
da ciò che ha reso la serie un successo.
“Drew è arrivato alla Warner
Bros. con una nuova idea che tutti noi crediamo sarebbe un modo
incredibile per continuare il mondo di Matrix, sia onorando ciò che
Lana e Lilly iniziarono più di 25 anni fa, sia offrendo una
prospettiva unica basata sul suo amore per il mondo di
Matrix”, ha detto Ehrman in una nota. “L’intero team della
Warner Bros. Discovery è entusiasta che Drew realizzi questo nuovo
film di ‘Matrix’, aggiungendo la sua visione al canone
cinematografico che le Wachowski hanno impiegato un quarto di
secolo a costruire qui in studio”.
The Matrix, che ha dato il via al franchise
nel 1999, è considerato uno dei film di fantascienza più influenti di
tutti i tempi. Ha ispirato tre sequel, The Matrix Reloaded e The Matrix Revolutions del 2003 e The Matrix Resurrections del 2021. Il quarto
episodio, arrivato dopo un intervallo di 18 anni e il primo ad
essere diretto esclusivamente da Lana, è stato un’enorme delusione
al botteghino. Ciò è in parte dovuto al fatto cheil film, come
l’intera lista del 2021 di Warner Bros., era disponibile
contemporaneamente su HBO Max senza costi aggiuntivi.
Le Deuxième Acte (The Second
Act titolo internazionale) di Quentin
Dupieux, l’ultimo film del prolifico regista e
sceneggiatore francese, che è anche musicista, aprirà il prossimo
Festival
di Cannes. Presentata fuori concorso in prima mondiale
sulla Croisette martedì 14 maggio, questa commedia in quattro parti
uscirà lo stesso giorno in tutte le sale francesi.
Per inaugurare i festeggiamenti
della 77a edizione, un artista audace e imprevedibile calcherà il
tappeto rosso del Grand Théâtre Lumière, circondato da tutta la sua
squadra. Regista che abbraccia la libertà – nel tono, nella forma e
nel soggetto – Quentin Dupieux si è liberato dalle
convenzioni attraverso un corpus di opere già vasto (13
lungometraggi in 17 anni), stabilendo l’assurdo come genere a sé
stante e sconvolgendo tutto gli altri e The Second
Act è un perfetto esempio di questo!
Come i precedenti, The
Second Act si presenta come una nuova mise en
abyme attorno alla recitazione – già uno dei temi centrali di
Yannick e Daaaaaali! Il cast è tanto prestigioso quanto
inaspettato: Léa
Seydoux, Vincent Lindon e Louis
Garrel entrano per la prima volta nell’universo demenziale
di Quentin Dupieux, mentre Raphaël
Quenard ritorna per la quarta volta, dopo Mandibles,
Smoking Causes Coughing e
Yannick.
Apple
TV+ ha svelato oggi la seconda stagione di Il
premio del destino, la serie comedy creata dal vincitore
dell’Emmy David West Read (“Schitt’s Creek”) e
interpretata da un cast corale guidato da Chris
O’Dowd.
Il premio del destino:
quando esce e dove vederla in streaming
La nuova stagione, composta da 10
episodi, farà il suo debutto su Apple TV+ il 24
aprile con i primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio
settimanale ogni mercoledì fino al 12 giugno.
Il premio del destino: la
trama e il cast
Basata sull’omonimo romanzo di
M.O. Walsh, la seconda stagione torna a seguire gli abitanti di
Deerfield quando la macchina Morpho li prepara per la misteriosa
“fase successiva”. Mentre i potenziali rivelati di ognuno vengono
scambiati per visioni, nascono nuove relazioni e si pongono
nuove domande in città. Dusty (Chris O’Dowd) e Cass (Gabrielle
Dennis) decidono di separarsi, mentre Trina (Djouliet Amara) e
Jacob (Sammy Fourlas) imparano che possono liberarsi delle loro
vecchie etichette. Giorgio (Josh Segarra) e Izzy (Crystal Fox)
trovano la propria storia d’amore, mentre Hana (Ally Maki) e Padre
Reuben (Damon Gupton) cercano di scoprire quale sia lo scopo della
macchina. La piccola comunità si trova ancora una volta a mettere
in discussione ciò che pensava di sapere sulla vita dei propri
abitanti, sui loro rapporti, le loro potenzialità e sulla Morpho
stessa.
La seconda stagione accoglie
vecchie e nuove guest star, tra cui Justine Lupe, Aaron Roman
Weiner, Mary Holland, Patrick Kerr, Cocoa Brown, Carrie Barrett,
Elizabeth Hunter, Jim Meskimen, Matt Dellapina e Melissa Ponzio ed
è prodotta da Skydance Television e CJ ENM/Studio Dragon.
David West Read è showrunner e
produttore esecutivo, insieme a David Ellison, Dana Goldberg e Matt
Thunell per Skydance Television, Miky Lee, Jey-hyun Kim e Hyun Park
per Studio Dragon, Bill Bost e Sarah Walker. Steven Tsuchida,
Heather Jack, Jordan Canning, Satya Bhabha e Declan Lowney dirigono
la serie.
La prima stagione di “Il premio del
destino” ha rapidamente raggiunto lo status Certified Fresh su
Rotten Tomatoes ed è stata definita come “stimolante”, “esilarante”
e “uno dei migliori debutti comici degli ultimi anni”.
Dopo il successo di
The
Sandman, arriva su NetflixDead Boy Detectives, la
nuova serie ispirata all’universo dell’omonimo comic book di
Neil Gaiman. Demoni, fantasmi e personaggi
dell’universo di The
Sandman, tra cui Morte, ritornano nella serie – di cui
da oggi è disponibile il trailer – in arrivo solo su Netflix dal 25
aprile.
I Dead Boy
Detectives sono sono Edwin Payne (George
Rexstrew) e Charles Rowland (Jayden
Revri), ovvero “il cervello” e “i muscoli” dell’agenzia
Detective defunti. Adolescenti nati a decenni di distanza che si
incontrano nell’aldilà, Edwin e Charles sono migliori amici e
fantasmi…che si occupano di risolvere misteri. Insieme affrontano
folli avventure, incluso sfuggire a streghe malvagie, all’inferno e
alla Morte stessa. Con l’aiuto di una sensitiva di nome Crystal
(Kassius Nelson) e della sua amica Niko (Yuyu Kitamura) riescono a
risolvere alcuni dei casi paranormali più complessi del mondo dei
mortali.
Dead Boy Detectives è
stata sviluppata da Steve Yockey (che ha rivestito il ruolo di
co-showrunner insieme a Beth Schwartz) ed è stata prodotta da Greg
Berlanti. Anche Jeremy Carver e Sarah Schechter si occupano della
produzione esecutiva.
Nel cast della serie
George Rexstrew e Jayden Revri nel ruolo rispettivamente di Edwin e
Charles, Kassius Nelson nel ruolo della sensitiva Crystal e Yuyu
Kitamura in quello della sua amica Niko. Oltre a loro anche Jenn
Lyon, Briana Cuoco, Lukas Gage, David Iacono e Ruth Connell.
Entertainment Weekly ha rivelato
che la star di LoganDafne Keen interpreterà una Padawan
Theelin chiamata Jecki Lon inThe
Acolyte: La Seguace. Padawan del Maestro Jedi Sol
di Lee Jung-jae, sembra che lo aiuterà a indagare
sulla misteriosa minaccia, probabilmente Sith, per l’Ordine Jedi.
Il sito ha anche incontrato l’attrice e le ha chiesto cosa potesse
dire sul ruolo di Jecki Lon nella prossima serie TV di Star
Wars.
“Beh, sono molto felice che ora
conosciamo il suo nome, perché è stato segreto per così tanto
tempo. E sono molto felice di poter dire che è un’aliena, una
Padawan e una Jedi. Lei è una specie mista: in parte Theelin, in
parte umana.” “È davvero fantastica e ho dei combattimenti davvero
fantastici con la spada laser. La adoro davvero”, ha
continuato Keen. “È un personaggio fantastico ed è stato
davvero divertente da interpretare. Sono molto emozionata che sia
uscito il trailer. Ero in fermento da giorni.”
Alla richiesta di dettagli sul tipo
di rapporto che la Padawan ha con il suo Maestro, ha aggiunto:
“Direi che è una Padawan molto devota. È decisamente in
soggezione nei suoi confronti in un modo molto dolce. E’ molto
devota verso di lui in un modo tale che penso abbiano un rapporto
molto dolce, ma lei è molto più consapevole della differenza di
autorità rispetto, ad esempio, a Obi-Wan e Anakin. Si dice cose del
tipo‘No, lui è il maestro e io sono il Padawan e lui
è perfetto. E tutto quello che dice, devo seguirlo alla
lettera.'”
Si tratta di uno dei tanti nuovi
personaggi che incontreremo nello show, ovviamente, e con un
assassino in libertà e i giorni migliori dell’Ordine Jedi prossimi
alla fine, non prevediamo che tutti ne usciranno vivi. Ci sono
piani provvisori per una seconda stagione, quindi vedremo cosa
succede.
'Star Wars: The Acolyte' exclusive first
photos of Jecki Lon: 'She is a very dedicated Padawan,' Dafne Keen
tells 'Entertainment Weekly' of her character. https://t.co/GL8bA4C2Do
“Vedrete un po’ di Vernestra
Rwoh dai romanzi dell’Alta Repubblica. Finisce per essere in
live-action per la prima volta, quindi è sicuramente un cameo per
quel pubblico, direi. Ci sono molti cammei di specie aliene che non
credo di aver mai visto in un live-action post-Disney, come ad
esempio un Jedi zigeriano e un Jedi mezzo texano e mezzo
umano“.
“C’è anche un sacco di roba
dell’Unione Europea che ho potuto utilizzare. Nessuno mi ha
fermato, quindi l’ho fatto“, aggiunge
Headland. “Quindi se siete fan, ci sarà una
specie che potreste riconoscere. Ci sono anche alcuni elementi
narrativi. In pratica, ci sono abbastanza uova di Pasqua se siete
fan della Trilogia Originale, dei Prequel o delle Guerre dei Cloni.
E poi c’è qualche spruzzata di UE“.
Siamo curiosi di vedere come verrà
realizzato, soprattutto perché sembra essere una svolta narrativa
così drastica per l’era della Lucasfilm di proprietà della
Disney (la storia si svolge alla fine dell’era
dell’Alta Repubblica, circa 100 anni prima degli
eventi de La minaccia fantasma).
The Acolyte: La Seguace arriverà su Disney+ con una première di due episodi
il 4 giugno.
La sinossi ufficiale recita:
“Un’indagine su una scioccante serie di crimini mette un
rispettato Maestro Jedi (Lee) contro una pericolosa guerriera del
suo passato (Stenberg). Mentre emergono altri indizi, i due
percorrono un sentiero oscuro dove forze sinistre rivelano che
tutto non è ciò che sembra“. La serie è ambientata durante
l’era dell’Alta Repubblica della linea temporale di Star Wars, ovvero prima degli eventi dei film di
Star Wars.
Dopo il successo di
The
Sandman, arriva su NetflixDead Boy
Detectives, la nuova serie ispirata all’universo
dell’omonimo comic book di Neil Gaiman. Demoni,
fantasmi e personaggi dell’universo di The
Sandman, tra cui Morte, ritornano nella serie – di cui
da oggi è disponibile il trailer – in arrivo solo su Netflix dal 25
aprile.
I Dead Boy
Detectives sono sono Edwin Payne (George Rexstrew) e
Charles Rowland (Jayden Revri), ovvero “il cervello” e “i muscoli”
dell’agenzia Detective defunti. Adolescenti nati a decenni di
distanza che si incontrano nell’aldilà, Edwin e Charles sono
migliori amici e fantasmi…che si occupano di risolvere misteri.
Insieme affrontano folli avventure, incluso sfuggire a streghe
malvagie, all’inferno e alla Morte stessa. Con l’aiuto di una
sensitiva di nome Crystal (Kassius Nelson) e della sua amica Niko
(Yuyu Kitamura) riescono a risolvere alcuni dei casi paranormali
più complessi del mondo dei mortali.
Dead Boy
Detectives è stata sviluppata da Steve Yockey (che ha
rivestito il ruolo di co-showrunner insieme a Beth Schwartz) ed è
stata prodotta da Greg Berlanti. Anche Jeremy Carver e Sarah
Schechter si occupano della produzione esecutiva.
Nel cast della serie
George Rexstrew e Jayden Revri nel ruolo
rispettivamente di Edwin e Charles, Kassius Nelson nel ruolo della
sensitiva Crystal e Yuyu Kitamura in quello della sua amica Niko.
Oltre a loro anche Jenn Lyon, Briana Cuoco, Lukas Gage, David
Iacono e Ruth Connell.
Definito, non senza
esagerazione, come il film rivelazione della Mostra del Cinema di
Venezia 2023, arriva al cinema Tatami,
film diretto dal regista di origine israeliana Guy
Nattiv (Premio Oscar per Skin) e dalla
regista e attrice franco-iraniana Zar Amir
(Miglior Attrice a Cannes per Holy Spider) che il
Direttore Alberto Barbera ha definito “un
thriller di forza politica impressionante” inserendolo nella
sezione Orizzonti di Venezia 80. Una storia molto attuale, nel suo
raccontare del divieto agli atleti iraniani a incontrare gli
avversari israeliani in occasione di eventi internazionali e della
rinuncia di molti di quelli ai propri sogni, o alla propria vita.
Variety, anche per questo, ne aveva parlato come di un film
“straordinario potente, glorioso” e “destinato a fare la storia”,
ora saranno gli spettatori italiani a poter giudicare, in sala,
dove BiM lo distribuisce dal 4 aprile.
Tatami, la trama
Arrivata ai campionati
mondiali di judo con la convinzione di far bene, dopo i primi
incontri vittoriosi la judoka iraniana Leila Hosseini
(Arienne Mandi) e la sua allenatrice Maryam
Ghanbari (Zar Amir) ricevono l’ordine da parte
della Federazione nazionale e dalla ‘Guida Suprema’ della
Repubblica islamica di ritirarsi dalla che competizione. Leila
dovrà fingere un infortunio per non incontrare l’avversaria
israeliana (Lir Katz) e non essere vista come
traditrice dello Stato, ma soprattutto per non vedere minacciata la
propria libertà e quella della sua famiglia. Terrorizzata per la
sorte del marito, del figlio piccolo e degli anziani genitori,
Leila non vuole però obbedire al regime, come la sua allenatrice la
implora di fare, e rinunciare a quell’oro per il quale ha
sacrificato tanto.
Il
primo film co-diretto da un’iraniana e un
israeliano
“La storia che
raccontiamo in questo film è la storia di troppi atleti iraniani
che hanno perso le opportunità della vita e sono stati talvolta
costretti a lasciare il proprio Paese e i propri cari a causa del
conflitto tra governi“, ha dichiarato Zar
Amir-Ebrahimi, che con il collega ricompone dietro la
macchina da presa un’accoppiata che sana idealmente il conflitto
mostrato sullo schermo e si propone di omaggiare la memoria delle
varie Sadaf Khadem (prima pugile iraniana a
rifugiarsi in Francia, dove è diventata promotrice dei diritti
delle donne) Elnaz Rekabi (l’arrampicatrice su
roccia che ha gareggiato senza indossare la hijab, consapevole di
rischiare la morte al suo ritorno), Kimia Alizadeh
(ragazza prodigio del taekwondo iraniano che ha lasciato il paese
insieme al marito a causa delle minacce governative), e molte
altre.
Tatami è un invito alla fratellanza che arrivano
in un momento in cui il prolungato massacro in corso nella Striscia
di Gaza rischia di portare a una escalation pericolosa, dopo
l’attacco a Damasco di questi giorni e la reazione iraniana. Due
modi diversi di fare la storia, che i registi sottolineano anche
con il racconto sullo schermo, girato “a due ore di distanza da Tel
Aviv e da Tehran, a Tbilisi, in Georgia”, al crocevia tra Asia ed
Europa, dove si svolgono i Campionati Mondiali teatro del
dramma.
Forma e sostanza di un dramma moderno e
contemporaneo
Che sin dall’inizio punta
a combinare immagini ricche di significati con una forma capace di
sostenerle e sottolinearle. Come per il bianco e nero scelto per
evidenziare la polarizzazione e il radicalismo della realtà
rappresentata (e che a qualcuno ricorderà certo Von Trier o i
vecchi Coen, anche per i primi piani insistiti e le riprese di
dettagli ‘secondari’, anche fisici). O come per la circolarità e
compiutezza che suggeriscono le immagini iniziale e finale,
speculari e insieme assolutamente opposte e contrarie, e la scelta
di ritirarsi a osservare da lontano, in alcuni casi da dietro una
porta, con una visuale ridotta, che evidenzia – anche oltre il
necessario – il ruolo del regista e la sua distanza dall’oggetto,
spostando il punto di vista dello stesso spettatore e invitandolo a
considerarne di diversi.
Foto di Juda Khatia Psuturi
C’è una sorta di
didascalismo in queste esagerazioni (per esempio, nella difficoltà
di respirare della protagonista durante i quarti di finale) del
quale si sarebbe potuto fare a meno, ma che non indebolisce la
drammaturgia generale. Anzi. Più variazione sul tema del
courtroom drama che film sportivo tout court, nonostante
ambientazione e cliché, Tatami guarda all’epica oltre che al
cinema politico, sempre riuscendo a far convivere anime tanto
diverse approfittando di flashback e linee parallele (con gli
accenni alla sorte di familiari e amici rimasti in Iran). Elementi
– apparentemente inessenziali – che aggiungono dinamismo alla
storia, ma che pur interrompendo la sostanziale unità di tempo
(tutto si svolge in una notte) e luogo scelta non allentano la
tensione né distraggono dal racconto principale, grazie anche al
fondamentale apporto della fotografia di Todd
Martin e del montaggio di Yuval Orr.
Una
guerra senza vincitori
Il resto, lo fanno le due
intense protagoniste, la judoka e l’allenatrice, e in generale le
tante donne che circondano la stessa Leila, dalla sua ipotetica
avversaria Shani (con la quale il rapporto umano sarebbe diverso se
non fosse condizionato dalle politiche di nazioni che continuano
guerre senza fine, a meno di non sterminare intere etnie) alle
rappresentanti dell’istituzione sportiva (ma è facile vedere nella
Federazione mondiale di Judo una ipotetica ONU), costrette a
scontrarsi tra loro da un sistema che le priva della libertà e le
sfrutta. L’impotenza, la paura e ancor più la rabbia che esprimono
– anche fisicamente, con un linguaggio del corpo notevole o con
alcuni gesti simbolici (come il rifiuto del velo) – e che emerge
dall’evolversi degli eventi e della determinazione delle due donne,
danno al film una forza allegorica e narrativa che raggiunge
comunque lo spettatore con durezza. E alla quale la traduzione di
“tools” con “marionette”, nel ridondante e un po’ retorico finale,
toglie qualcosa, soprattutto considerata la difficoltà di molti a
riconoscere come “strumento” in mano a interessi superiori tanto
chi perpetra certi crimini, quanto chi continua a subirli come
vittima innocente.
Silvio
Cambonifirma il manifesto della decima
edizione di ARF!
Festival del Fumetto, che celebra il suo talento
attraverso una specialissima mostra che lo racconta
autorialmente a tutto tondo, sottolineandone il respiro
internazionale: dalle sue storie per
il Topolino settimanale – che lo hanno visto
disegnare anche su testate di culto come Mickey Mouse
Mistery Magazine e X-Mickey – ai due
splendidi volumi Mickey e l’Oceano
Perduto e Mickey e la Terra degli
Antichi di quella incredibile collana francese
Disney/Glénat su cui ARF! aveva già puntato i propri
riflettori con l’esposizione Mickey by Glénat del
2018.
In questo excursus dal
titolo !, tra layout, matite digitali e tavole definitive
che esplodono in tutto il loro colore, si passerà dalle avventure
de Il Viaggio Straordinario (di cui Panini
Comics ha già tradotto e pubblicato i primi 9 capitoli) alle tavole
ancora inedite in Italia di Prima Spatia, la nuova
saga fantascientifica che lo vede ancora una volta “trasformare” in
spettacolari disegni i testi di Denis-Pierre
Filippi, lo sceneggiatore che – non a caso, come nella
maggior parte del percorso artistico d’Oltralpe di Camboni – è la
penna di altre opere in mostra tratte
da Gargouilles e da Les mondes
cachés. Il viaggio sarà davvero straordinario!
«Nel rinnovare la suggestione della
favola di Cappuccetto Rosso (fil rouge di tanti manifesti delle
prime 9 edizioni del Festival – n.d.r.) che cavalca una sorta
di Pterodattilo (citazione esplicita all’Arzach di Moebius –
n.d.r.),ella vola sopra sopra una Roma post-atomica dove la
vegetazione si sta riprendendo tutti i suoi diritti: il Ponte
dell’Industria è invaso da liane e rampicanti, così come il
Gazometro, che sembra avere addirittura radici,
quasi si fosse trasformato in albero metallico anch’esso. Si
riconoscono i pini parasole romani; il Tevere è incorporeo,
riflette il cielo senza esitazioni, e sembra non esistere più,
un vuoto più che un pieno.» Silvio Camboni
La decima edizione di
“ARF! – Festival di Storie, Segni &
Disegni” si
terrà a
Roma dal 24 al 26 maggio 2024 negli
spazi del Mattatoio La Pelanda e della Città dell’Altra
Economia.
Silvio
Camboni (Santadi, Cagliari, 1967) mentre è ancora
studente di Architettura al Politecnico di Milano, nel 1988 inizia
la sua attività professionale da fumettista con la Walt Disney,
pubblicando regolarmente su Topolino (su cui
esordisce nel n. 1778) e altre testate disneyane. Ma è dal 2001 che
comincia quello che sarà il suo lungo e acclamato percorso
fumettistico in Francia, in coppia con lo
sceneggiatore Denis-Pierre Filippi, con il
quale firmerà la saga
dei Gargouilles e Les mondes
cachés per Les Humanoïdes Associés
e Nefesis per l’editore belga Dupuis.
Comincia poi a collaborare per Vents
d’Ouest/Glénat; dopo un unico libro di Willie
Wonder (2010) sui testi di Francesco
Artibani, dall’anno seguente – nuovamente insieme al
sodale Filippi – illustra la lunga serie Le voyage
extraordinaire, giunta al suo 12° volume (pubblicata in Italia
da Panini Comics); in casa Glénat, per la splendida collana del
cosiddetto Mickey Mouse d’autore, firma i disegni dei due
volumi Mickey et l’Océan perdu (2018)
e Mickey et la Terre des Anciens (2020),
entrambi tradotti e pubblicati anche in italiano nel 2021. La sua
più recente fatica è l’opera fantascientifica Prima
Spatia (inedita in Italia), giunta già al secondo volume.
Tra le tante curiosità in ambito
fumettistico, insieme a Bepi Vigna ha
creato il personaggio Baby Legs (pubblicata su Legs
Waver #50 del gennaio 2000, Sergio Bonelli Editore) e,
sui testi di Tito Faraci, ha anche disegnato
una storia del Bone di Jeff
Smith per Macchia Nera; nella primavera del 2020,
durante il lockdown pandemico, è stato inoltre uno degli autori che
hanno partecipato al progetto benefico COme VIte
Distanti curato da ARF! Festival.
Alla straordinaria carriera nel
fumetto, che lo hanno visto pubblicare anche per Source/La Sirène,
IDW Publishing ed Egmont, Camboni affianca molteplici attività di
architetto e giornalista, animatore (ha diretto Dopo
trent’anni prima del 2006 e i cortometraggi Mosca,
W la neve e Santa Notte per
l’Antoniano di Bologna e Rai Cinema), docente, curatore editoriale,
autore e conduttore radiofonico e televisivo sulle emittenti sarde
Radiolina e Videolina.
Abbiamo sentito voci secondo cui il
nuovo Uomo d’Acciaio (David
Corenswet) affronterà una minaccia fisica oltre a Lex
Luthor (Nicholas
Hoult) nel Superman di
James
Gunn, e una nuova voce potrebbe dare sostanza a questa
speculazione.
Secondo Can We Get Some
Toast, l’Uomo di domani combatterà davvero con un
clone/doppelgänger di se stesso, ma non si chiamerà Bizzaro! Se
questa voce dovesse essere accurata, il riavvio della DCU introdurrà una versione di Ultraman quando
Luthor utilizzerà parte del DNA di Superman per creare un clone
esatto dell’iconico eroe.
Diversi personaggi hanno preso
questo soprannome nei fumetti nel corso degli anni, ma sembra che
questa versione di Ultraman sarà basata principalmente sulla
versione Silver Age Earth-Three.
Non sarebbe la prima volta che
vediamo Superman scontrarsi con una sorta di duplicato (anche
Doomsday è stato reinventato come un mostruoso clone in
Batman V Superman: Dawn of
Justice), ma siamo fiduciosi che James Gunn
possa portare qualcosa di nuovo alla conversazione.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Nuove foto e filmati dal set di
Daredevil:
Born Again sono arrivate online e finalmente possiamo
dare uno sguardo approfondito a Jon Bernthal nei panni di The
Punisher.
L’attore sembra uscito direttamente
dalla sua serie TV Netflix e, nonostante le speculazioni secondo cui i
Marvel Studios potrebbero non incorporare il
logo di Frank Castle a causa di come è stato utilizzato nel mondo
reale, lo vediamo qui in tutto il suo splendore. Bernthal
chiaramente non ha perso un passo dall’ultima volta che ha
interpretato Frank Castle nel 2019, e nel filmato girato sul set
del revival, vediamo lui e l’Uomo senza paura di Charlie Cox
dirigersi insieme in battaglia. Entrambi si stanno coprendo le
orecchie per qualche motivo mentre un nemico sconosciuto sembra
sparare ai due.
Lo sceneggiatore di The Punisher,
Dario Scardapane, sarebbe salito a bordo come nuovo showrunner
della serie Daredevil:
Born Again, ma la notizia non è ancora stata
ufficializzata.
I dettagli specifici della trama
sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil:
Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil
(Charlie
Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi
Kingpin (Vincent
D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New
York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per
la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a
tale carica quando la storia prenderà il via.
Non è previsto che la serie
Daredevil:
Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente
annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe
andare in onda per 9 (forse 6)
episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil:
Born Again non ha ancora una data di uscita
ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della
Disney per il 2024.
Come c’era da aspettarsi, C’è ancora domani di
Paola Cortellesi porta a casa il maggior numero
di nomination ai 69.mi Premi David di Donatello.
Nominata per l’esordio alla regia ma anche in tutte le altre
categorie è effettivamente il titano da battere, mentre gli altri
film, pure con molte candidature (Io Capitano 15 e
La
chimera 13, ad esempio), seguono a ruota.
Queste le candidature, per i 69.mi
Premi David di Donatello, dei film usciti al
cinema dal 1˚ gennaio al 31 dicembre 2023, in ordine alfabetico,
votate dal 1° al 14 marzo 2024 dai componenti la Giuria
dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile
Vincenzo Papi. Le comunica alla stampa Piera
Detassis, Presidente e Direttrice Artistica
dell’Accademia.
Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una
commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Francesco
Giai Via, Marzia Gandolfi, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei,
Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.
Joker:
Folie à Deux è stato classificato R
dalla Motion Picture Association. Il sequel musicale di
Joker del 2019, con Joaquin Phoenix e Lady Gaga, è stato classificato R per “una
certa violenza forte, linguaggio, un po’ di sessualità e una breve
nudità completa”, secondo il bollettino di valutazione
giornaliero della MPA. Questo giudizio è in linea con l’originale
Joker, che è stato classificato R per “forte
violenza sanguinosa, comportamento inquietante, linguaggio e brevi
immagini sessuali”.
Joker: Folie à Deux, quello che
sappiamo sul film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del
cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie
di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I
dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo
che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham
Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la
versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista.
Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.
Il sequel di Joker
sarà conosciuto come un progetto Elseworlds,
secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione
sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti
Elseworlds includono The
Batman – Parte II e la serie ThePenguin.
L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4
ottobre 2024.
Debutterà mercoledì 3 Aprile 2025
il nuovo episodio di Vanina – Una vice questore a
Catania, la
serie tv una coproduzione RTI – PALOMAR. La seconda puntata è
sceneggiatura di Leonardo Marini con la collaborazione di Cristina
Cassar Scalia e tratta dal romanzo “Sabbia nera” di Cristina Cassar
Scalia edito da Giulio Einaudi editore.
La trama del secondo episodi di
Vanina – Una vice questore a Catania
Nel secondo episodio che si
intitola “Sabbia Nera” A Sciara, in una villa disabitata da
decenni, Alfio, nipote e futuro erede dell’anziana e ricchissima
Teresa Burrano, trova il cadavere mummificato di una donna chiuso
dentro la cabina di un montavivande. Vanina non è in grado di
risalire all’identità della donna, ma ben presto scopre che in
quella casa, cinquant’anni prima, era morto assassinato Gaetano
Burrano, marito di Teresa. Un delitto che all’epoca fu risolto fin
troppo frettolosamente.
Vanina fiuta subito che si tratta
tutt’altro che di una coincidenza, ma, soprattutto, malgrado il
capo della Mobile Tito Macchia cerchi di dissuaderla, è determinata
a risolvere quel delitto avvenuto decenni fa, perché vuole dare
giustizia a quella povera donna assassinata in modo orribile, della
quale nessuno aveva mai neppure denunciato la scomparsa. E con le
sue indagini scoprirà un terribile passato che era rimasto sepolto
per tanti anni insieme a quel cadavere, un passato che tornerà più
vivo che mai e provocherà ancora morte e dolore.
La fiction, prodotta da Palomar per
RTI e diretta da Davide Marengo, vanta nel cast anche Claudio
Castrogiovanni, Orlando Cinque, Corrado Fortuna, Dajana Roncione,
Giulio Della Monica, Danilo Arena, Paola Giannini e Alessandro Lui.
La serie è tratta dai romanzi di Cristina Cassar Scalia e scritta
da Leonardo Marini.
Quest’ultimo ha lavorato con lo
sceneggiatore Michael Waldron e, nonostante la
natura disordinata del sequel, ha dimostrato di essere un
professionista nel gestire cast corali.
La regia di Avengers:
Secret Wars potrebbe dare a Raimi la possibilità
di riunirsi con Tobey Maguire, ed è difficile immaginare che
qualcuno si arrabbi se i Marvel Studios lo scelgono per dirigere forse
il più grande film sui Vendicatori di tutti i tempi.
Raimi era presente al WonderCon
questo fine settimana per discutere del suo nuovo film, Boy
Kills World, ed è stato interpellato da Screen Geek sulla
possibilità di dirigere il finale della Saga del Multiverso.
“Amo il 90% degli eroi Marvel che ho letto nei grandi
fumetti dell’Universo Marvel di Stan Lee”, ha detto
al sito. “Mi piacerebbe lavorare di nuovo con la Marvel. Non mi hanno
ragionevolmente chiesto di farlo. Spero che abbiano avuto una buona
esperienza con me. Non me l’hanno ancora chiesto. Spero che lo
facciano“.
Sam
Raimi dunque è disposto a farlo, ma resta da vedere
se i Marvel Studios lo vogliono.
Originariamente previsto per il
2025, Avengers:
Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei
ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood insieme
ad Avengers 6. Entrambi i film
non hanno ancora un regista. Si tratta del sesto capitolo della
serie di film di successo Avengers. Dovrebbe
concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic
Universe e la
Saga del Multiverso. I fan attendono da tempo la notizia di un
potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti,
che vede vari eroi e cattivi Marvel essere
catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove
poi si scontrano su un pianeta chiamato
Battleworld.
Dopo l’uscita di Road
House, Amazon MGM Studios ha concluso un accordo
triennale di prima visione con Nine Stories la
società di produzione di Jake Gyllenhaal. In base all’accordo,
Amazon MGM Studios avrà la precedenza sui
lungometraggi narrativi realizzati dalla casa di produzione
dell’attore. L’accordo prevede l’uscita nelle sale cinematografiche
e in streaming.
Jake Gyllenhaal ha recentemente recitato in
Road
House (La recensione),
un remake del film cult di Patrick Swayze, che è stato distribuito sul
servizio di streaming di Amazon, Prime Video. Il film ha debuttato il 21 marzo e
ha raggiunto oltre 50 milioni di spettatori in tutto il mondo sul
servizio. In precedenza, Jake Gyllenhaal ha recitato in “The
Covenant” di Guy Ritchie, che lo studio
ha distribuito nelle sale l’anno scorso.
Jake Gyllenhaal ha fondato Nine Stories nel
2015 con Riva Marker. Di recente, Nine Stories ha prodotto
“The Guilty” di Antoine Fuqua,
interpretato da Jake Gyllenhaal e debuttato su Netflix. Ha prodotto anche “Wildlife“,
che ha segnato il debutto alla regia di
Paul Dano con Carey Mulligan; “Stronger” di
David Gordon Green, con Gyllenhaal nel ruolo del sopravvissuto
all’attentato alla maratona di Boston Jeff Bauman; e il gotico
sudista “The Devil All the Time” di Antonio
Campos. Altri film in uscita sono “Joe Bell” di
Reinaldo Marcus Green e “Breaking News in Yuba
County” di Tate Taylor. Per il palcoscenico, Nine Stories
ha prodotto “We’re Only Alive for a Short Amount of Time”
del drammaturgo David Cale, mentre Jake Gyllenhaalè stato produttore di
“Sea Wall/A Life” e “Slave Play” di Jeremy O.
Harris. Marker ha lasciato la compagnia per unirsi alla Linden
Entertainment nel 2022.
Tra i titoli più famosi da attore
di Jake Gyllenhaal figurano “Jarhead”,
“Brokeback Mountain”, “Prisoners” e “Spider-Man: Far From
Home”. È stato candidato agli Oscar e ai Tony
Award.
“Jake è un talento unico nel
suo genere, la cui passione e il cui occhio per il cinema lo
rendono un narratore potente sia davanti alla macchina da presa che
dietro le quinte“, ha dichiarato Julie
Rapaport, responsabile della produzione e dello sviluppo
di Amazon MGM Studios. “Dopo il successo
record di ‘Road House’, non potevamo immaginare un momento migliore
per consolidare ufficialmente il nostro rapporto. Jake è stato un
partner incredibile e non vediamo l’ora di collaborare con lui e
con il team di Nine Stories per creare film avvincenti e
coinvolgenti di registi visionari“.
Gli anni Novanta hanno regalato agli
appassionati di cinema numerosi film cult, opere al loro tempo non
propriamente riuscite ma che con il passare degli anni si sono
guadagnate tale status, che sia per l’estremizzazione di certi
risvolti narrativi o per la trattazione di tematiche bizzarre. Tra
i tanti titoli che si potrebbero citare a riguardo, uno dei più
interessati è certamente Sex Crimes – Giochi
pericolosi, film del 1998 diretto da JohnMcNaughton, regista noto anche per il
thriller Henry, pioggia di sangue e il poliziesco
Crocevia per l’inferno. Con questo lungometraggio egli si
è invece concentrato su una storia a sfondo
erotico.
Sin dalla sua uscita il film ha
acquisito notorietà per le sue scene di sesso – tra cui una scena
di lesbismo tra le due protagoniste femminili, e un’altra
raffigurante un trio tra le due attrici e il protagonista maschile.
Queste erano particolarmente più esplicite di quanto si vedesse
tipicamente nelle principali produzioni di Hollywood, suscitando
non poca attenzione e scandalo. Anche per questo
motivo Sex Crimes – Giochi pericolosi ottenne
un buon successo di critica e pubblico, affermandosi come un film
che non si prende troppo sul serio ma capace di offrire uno
spensierato intrattenimento e colpi di scena quanto mai
imprevedibili ed estremi.
Grazie a tale popolarità sono poi
stati realizzati ben tre sequel, tutti però
riservati direttamente al mercato dell’home video. Ovviamente
questi non vantavano lo stesso cast, né ebbero lo stesso successo,
ma contribuirono a dotare l’originale di ulteriore fama e mistero.
In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Sex Crimes – Giochi
pericolosi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Sex Crimes – Giochi pericolosi
Protagonista del film è Sam
Lombardo, mite insegnante di un liceo in Florida che vede
la sua vita improvvisamente stravolta dalle accuse di stupro
ricevute da due sue studentesse. Queste sono Kelly Van
Ryan e Suzie Toller, quest’ultima affetta
da problemi di tossicodipendenza ed alcolismo. L’accusa rovina la
reputazione e l’esistenza di Sam che viene dapprima allontanato
dalla scuola e successivamente messo sotto processo, rischiando il
carcere. Nel tentativo di riabilitarsi e provare la propria
innocenza, egli decide di rivolgersi all’avvocato Ken
Bowden, l’unico dimostratosi disposto ad accettare il
caso.
Durante il processo, Suzie messa
sotto pressione cede e rivela la verità: non c’è stato nessuno
stupro e loro accuse sono state una farsa orchestrata ai danni
dell’insegnante. Sam si vede così assolto e riabilitato, nonché
risarcito per danni morali con una ricca somma di denaro. Il
detective RayDuquette, però, non
è convinto di come si siano svolte le cose e decide di indagare
personalmente sulla vicenda. Pedinando Sam e le due studentesse,
egli arriverà a scoprire una verità quanto mai inaspettata e
complessa, che lo renderà un testimone indesiderato e pertanto in
pericolo di vita.
Il cast del film
Sex Crimes è ricordato
anche per la presenza di diversi attori particolarmente noti, qui
impegnati a dar vita a personaggio complessi o ricchi di aspetti
imprevedibili. Per il ruolo dell’insegnante Sam Lombardo, i
produttori avevano inizialmente considerato l’attore Robert Downey
Jr., in quel periodo noto per i suoi problemi con la
droga, i quali lo rendevano però a suo modo perfetto per il ruolo.
Non potendo ottenere lui, la scelta ricadde su Matt Dillon.
Accanto a lui, nei panni di Suzie Toller, vi è l’attrice
Neve Campbell, in quegli anni popolare grazie ai
film di Scream. L’attrice accettò il ruolo in Sex
Crimes perché voleva mettersi alla prova con qualcosa di
diverso, evitando di venire identificata solo con determinati
personaggi. Per il film, però, ha stipulato una clausola che le
consentiva di non apparire interamente nuda.
Denise Richards è
invece l’altra studentessa, Kelly Van Ryan. L’attrice negoziò a
lungo la nudità a cui si sarebbe concessa per il film. Alla fine
finì con il non usare controfigure, ma affrontò le scene di sesso
bevendo molti margaritas insieme alla Campbell e a Dillon. Nei
panni del detective Ray Duquette vi è invece l’attore Kevin Bacon.
L’attore accettò la parte attratto dalla natura “trash”
del progetto e dai suoi continui colpi di scena. Anche lui si
avvalse di una clausola per non dover apparire nudo, ma alla fine
acconsentì a una sua scena senza vestiti. Nei panni dell’avvocato
Ken Bowden si può infine ritrovare l’attore Bill Murray.
Nonostante egli venga indicato come uno dei protagonisti, compare
nel film per appena venti minuti.
La spiegazione del finale di Sex Crimes – Giochi
pericolosi
Nel corso del film si scopre che Sam
e le due ragazze avevano un accordo per spartirsi i soldi del
risarcimento versato nei confronti del docente. Tuttavia,
l’improssiva scomparsa di Suzie porta il detective Duquette a
sospettare che Sam abbia ucciso la ragazza con l’obiettivo di
intascare l’intera somma. Nel tentativo di indagare a riguardo, si
reca ad interrogare Kelly, la quale tenta però di uccidere
Duquette, il quale per legittima difesa le spara a morte. Arriva
però a questo punto un ulteriore colpo di scena, che rivela che Sam
è in combutta con Ray. I due effettuano allora un uscita in barca
sulla barca per parlare di affari, ma Sam rivela il suo doppiogoco
tentando di uccidere Duquette.
Quando Ray tenta di reagire, viene
però colpito e ucciso con un fucile subacqueo da Suzie, che ha
inscenato il suo omicidio con Sam. Suzie rivela di essere stata
motivata a uccidere Ray per vendicare l’omicidio del suo migliore
amico, Davey, a cui Ray ha erroneamente sparato a morte e di cui si
è liberato come omicidio per legittima difesa. Sam, mentre guarda
Ray morire, accetta con riluttanza un drink da Suzie, che gli
assicura che ha chiuso con i doppi giochi. Tuttavia, scopriamo ben
presto che ha mentito, perché dopo averlo bevuto, Sam si rende
conto che è stato avvelenato. A quel punto Suzie lo butta in mare e
salpa verso il tramonto.
Una serie scene di mid-credits
rivelano a questo punto che è Suzie era la mente del complotto:
dopo aver scoperto che Sam e Kelly avevano una relazione sessuale,
Suzie ha ricattato Sam con delle fotografie che ritraevano i due
mentre facevano uso di droghe durante il sesso, convincendolo a
collaborare al suo piano. Suzie ha poi orchestrato l’incontro tra
Sam e Ray in un bar locale. In seguito, durante la messinscena del
suo omicidio sulla spiaggia, Suzie si è strappata i denti con una
pinza per far sembrare la sua morte legittima. Si scopre inoltre
che Ray ha sparato per primo a Kelly prima di spararsi alla spalla
per fingere di averla uccisa per legittima difesa.
Alla fine, con Kelly, Ray e Sam
tutti morti, Suzie viene raggiunta dall’avvocato Kenneth Bowden,
che le dà una valigetta piena di soldi e un assegno di milioni di
dollari. Mentre se ne va, le dice di “fare la brava” prima di
prendere il suo drink, il quale a questo punto è lecito immaginare
essere a sua volta avvelenato. Così facendo, Suzie si sarebbe
liberata anche dell’ultima persona rimasta a sapere la verità sulla
vicenda, non dovendo dunque più temere nessuno e potendosi guastare
la propria ottenuta vendetta fuggendo verso la libertà.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Sex Crimes – Giochi
pericolosi è infatti disponibile nel catalogo di
Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare o acquistare il film. Si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì2 marzo alle ore 21:20 su
Rai 4.
Arriva da Variety la conferma che la serie
tv 9-1-1
è stata rinnovata per l’ottava stagione dalla ABC.
La notizia arriva circa due
settimane dopo la première della stagione 7, che ha segnato la prima stagione
del dramma sul primo soccorritore a debuttare sulla ABC dopo il
trasferimento dalla Fox. Inoltre, precede di
qualche giorno il 100° episodio della serie, che andrà in onda
giovedì alle 20.00 ET/PT sulla ABC e il giorno successivo in
streaming su Hulu.
Secondo la ABC, la première della
stagione 7 di “9-1-1”
ha ottenuto circa 11,8 milioni di spettatori multipiattaforma nei
suoi primi sette giorni di disponibilità, e lo show si è
classificato come la serie ABC più vista su tutte le piattaforme in
questa stagione.
9-1-1
è interpretato da
Angela Bassett, Peter Krause, Jennifer Love Hewitt, Oliver
Stark, Kenneth Choi, Aisha Hinds, Ryan Guzman e Gavin
McHugh. È stata creata da Ryan Murphy, Brad
Falchuk e Tim Minear. Tutti e tre sono produttori
esecutivi, mentre Minear è showrunner.
Angela Bassett e Krause sono anche produttori
esecutivi, insieme a John J. Gray, Brad Buecker, Kristen
Reidel, Juan Carlos Coto e Lyndsey Beaulieu. La serie è
prodotta dalla 20th Television in associazione con Ryan
Murphy Television e Brad Falchuk Teley-Vision.
Il rinnovo di 9-1-1
non sorprende più di tanto, vista non solo l’ottima performance
dello show, ma anche il desiderio della Disney di espandere il
proprio lavoro con Ryan Murphy dopo il suo recente
ritorno alla 20th Television in seguito alla fine
del suo accordo globale con Netflix.
La ABC ha recentemente dato il via
libera alla serie drammatica “Dr. Odyssey” di
Murphy e dei co-creatori Jon Robin Baitz e Joe
Baken, con Joshua Jackson come protagonista. Murphy,
Baitz e Baken stanno anche lavorando insieme alla serie FX
“Grostequerie” e a un legal drama di Hulu con
Kim Kardashian. Murphy ha anche la serie
“American Horror Story” e l’imminente prima serie
di “American Sports Story“, che sarà incentrata su
Aaron Hernandez.
Murphy, Minear e Falchuk sono
ancora impegnati in “9-1-1: Lone Star“, la serie
gemella di “9-1-1” che va ancora in onda su Fox.
Lo show è stato rinnovato per la quinta stagione nel maggio 2023,
ma la produzione è stata ritardata a causa del doppio sciopero
degli attori e degli sceneggiatori. La quinta stagione andrà ora in
onda su Fox in autunno.
Le
commedie romantiche, quando basate su premesse narrative
intriganti e particolari, ottengono sempre il giusto successo.
Nonostante ci siano infatti dei canoni ben precisi da seguire, più
si riesce ad essere originali nel raccontare la nascita di un
amore, più il pubblico sarà disposto a concedere il proprio tempo
al titolo di turno. Per riuscire in ciò, spesso il cinema si
rivolge alla letteratura e sono semplicemente innumerevoli i
romanzi di questo genere poi trasformati in altrettanto fortunati
film. Uno dei gli ultimi da poter aggiungere all’elenco è
Ti odio, anzi no, ti amo! (qui
la recensione), diretto nel 2021 da Peter Hutchings.
Già sceneggiatore di Sai
tenere un segreto?, ma anche regista di Alla fine ci
seitu, Hutchings adatta un libro bestseller di
Sally Thorne dando vita ad un racconto incentrato
sulla dinamica tra due personaggi che si odiano fino a quando non
scoprono che invece si amano alla follia. La realizzazione del
film, sfortunatamente, è stata resa difficile dal Covid-19, che ha
costretto a ridimensionari determinati aspetti del racconto (la
scena del matrimonio, ad esempio, è stata girata con meno invitati
di quanti inizialmente previsti), ma ha anche limitato la sua
successiva distribuzione.
La sua presenza in streaming, come
anche il suo passaggio televisivo, sono però l’occasione perfetta
per riscoprire questo titolo divertente, appassionante e che ci
ricorda quanto una bella commedia romantica faccia sempre bene
all’animo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Ti odio, anzi no, ti
amo!. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori
e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
La trama e il titolo originale di Ti odio, anzi no, ti
amo!
Protagonisti del film sono
Lucy Hutton e Joshua Templeton
due colleghi rivali di una casa editrice, diametralmente opposti e
accomunati solo da una profonda insofferenza reciproca. Lucy è una
ragazza affabile e idealista, che crede nel proprio lavoro di
assistente editoriale e nel valore della letteratura. Al contrario,
Joshua è scostante e maniaco del controllo, interessato più al
fatturato che alla qualità dei romanzi che vengono pubblicati.
Costretti a lavorare uno di fronte all’altra, i due si ritroveranno
al centro di una vera e propria competizione quando si prospetterà
l’occasione, per uno di loro, di ottenere la posizione di prestigio
che entrambi desiderano.
Il titolo originale di Ti
odio, anzi no, ti amo! è The Hating Game,
che fa riferimento non solo all’odio reciproco esistente tra i due
protagonisti, ma anche alla sfida che i due intraprendono,
interamente basata sul disprezzo che provano l’uno per l’altro, che
prevede che chi non otterrà la promozione dovrà lasciare il posto
di lavoro. Un vero e proprio “gioco dell’odio”, dunque, con i due
che però non hanno ovviamente fatto i conti con i propri sentimenti
e quella che doveva essere un’accesa rivalità si trasforma ben
presto in una forte attrazione reciproca.
Il cast del film e il libro da cui è tratto
Ad interpretare i due protagonisti,
Lucy e Joshua, vi sono gli attori Lucy Hale e Austin Stowell.
Lei è nota soprattutto per aver interpretato Aria Montgomery nella
serie televisiva
Pretty Little Liars, ma vista anche nel horror Obbligo o verità. Lui, invece, si è fatto conoscere
con il ruolo di Jesse nella serie televisiva La vita segreta di
una teenager americana, per poi distinguersi con i film
L’incredibile storia di Winter il delfino e La battaglia dei sessi. Prima di questo film, Hale e
Stowell aveva già recitato insieme nel film Fantasy
Island. Inizialmente, però, il ruolo di Joshua era stato
offerto a Robbie Amell, il quale ha però dovuto
rinunciare per problemi di programmazione.
Questi due attori danno dunque vita
ai protagonisti di Ti odio, anzi no, ti amo!,
i quali sono tratta – come l’intero film ovviamente – dal romanzo
The Hating Game, scritto nel 2018 da
Sally Thorne e affermatosi come un bestseller
venduto in oltre 20 paesi. Tale libro è inoltre spesso identificato
come uno dei principali artefici del rinnovato boom delle commedie
romantiche in letteratura e che trovano poi fortuna anche grazie ad
adattamenti cinematografici. Una piccola curiosità proprio riguardo
tale libro e il film è che una copia del romanzo è visibile nella
vetrina di una libreria esattamente a 29 minuti dall’inizio del
film.
Ecco alcuni titoli simili a Ti odio, anzi no, ti amo!
Ti odio, anzi no, ti
amo! è sostanzialmente una classica commedia romantica con
due personaggi che inizialmente si detestano salvo poi capire di
essere pazzi l’uno per l’altro. Sono numerosi i film simili a
questo titolo del 2021, a partire dal recente Tutti tranne te (2023). Si possono poi citare La dura verità (2009), Amici,
amanti e…(2011), Mia moglie per
finta (2011), Ricatto
d’amore (2009), Two Weeks Notice – Due
settimane per innamorarsi (2002), La
competizione (2019),
Non succede, ma se succede…(2019) e, infine, Ti
odio, ti lascio, ti… (2006). Si possono però anche citare
alcuni film come questo ambientati sul posto di lavoro,
ovveroIl
diavolo veste Prada (2006) e Lo
stagista inaspettato(2015).
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Ti
odio, anzi no, ti amo! grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì2 aprile alle ore
21:30 sul canale Rai 1.
The
Shrouds di David Cronenberg è per ora avvolto nel
mistero, ma secondo un nuovo rapporto, il film sarà l’opera più
lunga del regista.
Secondo un recente annuncio del
distributore francese Pyramide Films (via World of
Reel), The
Shrouds non solo uscirà a settembre, ma dovrebbe anche
durare 119 minuti. Se ciò dovesse essere vero, questo sarebbe il
film di David Cronenberg più lungo, battendo Dead
Ringers del 1988 e Naked Lunch del 1991 (116 minuti).
Il prossimo film horror sarà
interpretato daVincent
Cassel e Diane
Kruger quest’ultima in tre ruoli. Il film è
interpretato anche da
Guy Pearce, Sandrine Holt, Elizabeth Saunders,
Jennifer Dale, Eric Weinthal e Steve Switzman.
Di cosa parla The Shrouds?
“Karsh, un uomo d’affari
innovativo e vedovo in lutto, costruisce un dispositivo per
connettersi con i morti all’interno di un sudario“, si legge
nella sinossi. “Installato nel suo controverso cimitero
all’avanguardia, il dispositivo permette a lui e ai suoi clienti di
guardare i loro cari defunti decomporsi in tempo reale”. L’attività
rivoluzionaria di Karsh è sul punto di fare breccia nel mainstream
internazionale quando diverse tombe del suo cimitero, tra cui
quella di sua moglie, vengono vandalizzate e quasi distrutte.
Mentre lotta per scoprire un chiaro movente per l’attacco, il
mistero di chi ha compiuto questo scempio, e perché, lo spinge a
rivalutare la sua attività, il suo matrimonio e la fedeltà alla
memoria della moglie defunta, e lo spinge a nuovi inizi.”
In precedenza,
Diane Kruger aveva confermato di interpretare tre
diversi personaggi in The
Shrouds. Ha dichiarato a Deadline Hollywood nel
dicembre 2023: “È probabilmente il film più personale di David,
perché tratta della perdita della moglie, morta di cancro. Con il
particolare modo di David di raccontare la storia e il dolore, è un
film che affronta il tema della perdita e del lutto, dell’essere
stati in coppia per così tanto tempo, di una relazione così lunga e
di cosa sia il vero amore. Io interpreto la moglie, sua sorella, e
un avatar che lui ha creato in sua memoria“. The Shrouds non
ha ancora una data di uscita ufficiale.
AMC ha rilasciato
una clip di Daryl
Dixon Stagione 2, il prossimo episodio dello
spin-off di The Walking Dead, interpretato da
Norman Reedus. Lo sneak peek offre ai fan
un assaggio di ciò che ci aspetta nella seconda stagione, quando
Carol continuerà la sua intensa ricerca per trovare
Daryl. Il ritorno della serie è previsto per
l’estate.
“La nuova stagione riprende da dove
The Walking Dead: Daryl Dixon ha lasciato, seguendo i
personaggi preferiti dai fan, Daryl Dixon e Carol Peletier.
Entrambi affrontano vecchi demoni mentre lei lotta per ritrovare il
suo amico e lui lotta con la sua decisione di rimanere in Francia,
causando tensioni al Nido”, si legge nella logline di The Book of
Carol.
Chi è coinvolto in The Walking Dead: Daryl Dixon?
The Walking Dead: Daryl
Dixon ruota attorno all’amato personaggio di
Norman Reedus, che si ritrova perso in un luogo
sconosciuto. Insieme a Norman Reedus e Melissa
McBride, nello spin-off recitano anche
Clémence Poésy, Adam Nagaitis, Anne Charrier,
Eriq Ebouaney, Laika Blanc Francard, Romain Levi, il nuovo
arrivato Louis Puech Scigliuzzi e altri
ancora.
Basato sull’omonima serie a
fumetti, il dramma-horror è prodotto esecutivamente dallo
showrunner David Zabel. I produttori sono
Reedus, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, Brian Bockrath,
Angela Kang e Daniel Percival.
La Warner Bros. ha
rilasciato un primo poster di Joker:
Folie à Deux, l’atteso sequel di
Joker con
Joaquin Phoenix nuovamente nei panni di Arthur Fleck e
con Lady Gaga nel ruolo di Harley Quinn. In
quest’immagine, i due personaggi sono mostrati mentre danzano
amabilmente, ribadendo dunque la forte componente musical che
sembra caratterizzerà il film. Sappiamo che il primo trailer
arriverà il 9 aprile, per cui non resta che
attendere ancora qualche giorno prima di poter scoprire qualcosa in
più su questo attesissimo film, facente parte come noto
dell’Elsewhere della DC. Di seguito, ecco il poster:
Joker: Folie à Deux, quello che
sappiamo sul film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del
cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie
di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I
dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo
che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham
Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la
versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista.
Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.
Il sequel di Joker
sarà conosciuto come un progetto Elseworlds,
secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione
sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti
Elseworlds includono The
Batman – Parte II e la serie ThePenguin.
L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4
ottobre 2024.
Quello del film
d’avventura è sostanzialmente un macrogenere all’interno
del quale si possono ritrovare opere dalle sfumature e
caratteristiche sempre diverse. Un film d’avventura può essere
anche fantasy, di fantascienza, horror, d’azione o romantico, senza
dimenticare la commedia d’avventura. Quale che sia la combinazione,
in questi film non mancano protagonisti eroici, grandi antagonisti,
epiche battaglie, missioni da portare a compimento, tesori da
recuperare ad ogni costo e la vittoria delle forze del bene su
quelle del male. Ci sono numerosissimi film
d’avventura da poter vedere, ma qui di seguito riportiamo
quelli che riteniamo essere i migliori di sempre.
I migliori film d’avventura da vedere
I film d’avventura
sono innumerevoli, ognuno con le proprie caratteristiche e i propri
tratti distintivi all’interno di canoni prestabiliti. Qui di
seguito, si riportano i 20 migliori film
d’avventura di tutti i tempi, con la consapevolezza che ci
sono tanti altri titoli che potrebbero rientrare in questo elenco.
I film qui citati, tuttavia, sono veri e propri capisaldi di questo
genere, avendo contribuito alla sua definizione e al suo continuo
rinnovamento attraverso sfumature sempre diverse.
Il mago di Oz (1939). Il film racconta le
avventure della piccola Dorothy e del suo cagnolino Totò, in un
mondo fantastico in cui sono stati trasportati da un ciclone. Qui
faranno la conoscenza di simpatici amici ma anche di grandi
pericoli e ognuno dovrà cercare di ottenere quel che desidera di
più. Grande classico del cinema in generale, questo film con
protagonista Judy Garland è un’avventura che
ancora oggi stupisce ed emoziona.
L’isola del tesoro
(1950). Il giovane Jim Hawkins scopre la mappa in grado di rivelare
dove si nasconda il tanto ambito tesoro del celebre pirata Flint.
In suo aiuto giungono il dottor Livesy e ed il cavalier Trelawney,
i quali preparano il ragazzo per il lungo viaggio. Lungo il
percorso, Long John Silver incrocia il cammino della banda e fa di tutto per arrivare per primo al
bottino. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert Louis
Stevenson del 1883, è il primo film completamente in
live-action prodotto dalla Walt Disney Productions, nonché il primo
adattamento de L’isola del tesoro girato a
colori.
Il giro del mondo in 80
giorni (1956). Per vincere una scommessa fatta con i
membri del suo club, Phileas Fogg e il suo maggiordomo devono
riuscire a fare il giro del mondo entro ottanta giorni. Liberamente
tratto dall’omonimo romanzo di Jules Verne, questo
film vinse cinque Premi Oscar (tra cui Miglior film) su otto
candidature e presenta camei di attori famosi del tempo, tra i
quali Fernandel, Peter Lorre, Frank Sinatra, John
Carradine, Marlene Dietrich e Buster
Keaton.
Viaggio al centro della terra (1959). Un
geologo di fama ed il suo assistente partono per una spedizione
verso il centro della Terra. Lungo il percorso, la vedova di un
defunto collega si unisce a loro. Molti pericoli li attendono, e
non tutti legati all’asprezza della natura. Si tratta naturalmente
di un film ispirato al romanzo omonimo di Jules
Verne e al suo interno vengono utilizzati effetti speciali
e rappresentazioni fantastiche (come i dinosauri) inconsueti per la
Hollywood dell’epoca.
Star
Wars (1977). Con l’aiuto di fedeli robot e altri
preziosi alleati, il giovane Luke Skywalker deve salvare la
principessa ribelle Leila e sconfiggere l’Impero che costringe la
galassia sotto il suo controllo. Grande classico della
fantascienza, questo film di George Lucas è a sua
volta uno dei film d’avventura più celebri ed iconici di sempre,
così come i diversi sequel usciti nel corso del tempo. (Qui
la recensione)
Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta
(1981). L’archeologo Indiana Jones affronta serpenti e nazisti per
scovare l’arca dell’alleanza e le tavole di Mosè. Si tratta del
primo film della saga di Indiana Jones, con Harrison Ford nel ruolo dell’iconico
protagonista. Ideato da George Lucas, il film è
poi stato diretto da Steven Spielberg ed è ancora oggi indicato
come uno dei migliori film d’avventura mai realizzati, tra i
maggiori contributori alla definizione di questo genere
cinematografico.
All’Inseguimento della Pietra Verde (1984).
Una scrittrice di romanzi rosa si addentra nella giungla
sudamericana con un avventuriero per poter riscattare la sorella in
cambio di un gioiello leggendario. Diretto da Robert
Zemeckis e interpretato da
Michael Douglas e Kathleen Turner, il
film è un perfetto esempio del genere avventuroso, dove però alla
componente avventurosa si propone anche una forte connotazione come
commedia romantica.
Mr. Crocodile Dundee (1986). Mick Dundee,
soprannominato Mr. Crocodile, per la sua professione di guida e di
cacciatore di coccodrilli nelle selvagge savane dell’Australia, in
una delle sue spedizioni viene attaccato da un coccodrillo che gli
distrugge l’imbarcazione e lo ferisce gravemente a una gamba. Una
giornalista di New York giunge a quel punto nella savana per
intervistare il famoso cacciatore. Peter Faiman
dirige questo grande classico d’avventura interpretato da
Paul Hogan e candidato al premio Oscar per la
Miglior sceneggiatura originale. Il film ottenne poi due
sequel.
Grosso guaio a Chinatown (1986). Un camionista
viene immerso in uno strano mondo sotterraneo, popolato di antiche
creature demoniache, dopo che la fidanzata del suo amico viene
rapita su commissione di un potente stregone. Con questo film,
interpretato da Kurt Russell, il regista
John Carpenter rielabora la figura dell’eroe
cinematografico e va contro i canoni del genere d’avventura,
realizzando un film atipico e memorabile.
Robin Hood – Principe dei ladri (1991). Robin
di Locksley torna dalle Crociate e trova il proprio regno usurpato
dall’arrogante sceriffo di Nottingham, che ha ucciso suo padre.
Decide allora di reclutare un gruppo di ribelli per combattere il
tiranno e riprendersi ciò che gli appartiene. Il film, interpretato
da Kevin Costner, riporta sul grande schermo la
figura del leggendario eroe popolare che ruba ai ricchi per darei
ai poveri.
Jurassic Park (1993). Due paleontologi e un
matematico sono tra le persone selezionate per partecipare a un
giro organizzato a un parco a tema. Quando i dinosauri si animano e
prendono il sopravvento, però, la visitasi trasforma presto in un
incubo. Diretto da Steven Spielberg, il film è basato
sull’omonimo romanzo scritto da Michael Crichton
ed è il primo capitolo di una fortunatissima saga che è ad oggi
composta da ben sei film compreso questo primo lungometraggio.
La mummia (1999). Nel 1719 Ac, a Tebe in
Egitto, il gran sacerdote Imhotep suscita l’ira degli dei e viene
condannato ad essere sepolto vivo. Nel 1923,
dei giovani avventurieri sono alla ricerca del suo favoloso tesoro.
Ma provocano il risveglio della Mummia. Ambientazione esotica,
gruppo di protagonisti iconici – su cui spiccano
Brendan Fraser e Rachel Weisz – e un mistero da risolvere, sono
questi gli elementi che hanno reso La mummia un altro
grande classico di questo genere.
Cast Away (2000). Un ingegnere informatico è l’unico
sopravvissuto da un incidente aereo avvenuto al largo di un’isola
deserta del Pacifico e deve fare di tutto per sopravvivere e
tornare a casa dalla famiglia. Tom Hanks è un moderno Robinson Crusoe in
questo film diretto da Robert Zemeckis, dove
all’avventura si mescola una toccante riflessione sui ritmi della
vita e lo scorrere del tempo.
Lara Croft: Tomb Raider (2001). L’esperta
esperta archeologa e predatrice di tombe Lara Croft intraprende a
ricerca del Triangolo della Luce, antico manufatto di grande
valore, per impedire che finisca in mani sbagliate. Nel corso della
sua avventura, però, avrà modo di scoprire molte cose su sé stessa
e suo padre. Interpretato da Angelina Jolie e tratto dalla serie di
videogiochi Tomb Raider, è un lungometraggio d’avventura
che porta per la prima volta sul grande schermo l’eroina virtuale
Lara Croft ed è stato definito il primo blockbuster di successo
tratto da un videogioco.
Il Signore degli Anelli (trilogia)
(2001-2003). Un giovane hobbit e un variegato gruppo, composto da
umani, un nano, un elfo e altri hobbit, partono per un delicata
missione, guidati dal potente mago Gandalf. Devono distruggere un
anello magico e sconfiggere così il malvagio Sauron. I tre
film di questa trilogia –
La Compagnia dell’Anello,
Le due torri e Il ritorno del re – contribuirono alla rinnovata
popolarità del genere d’avventura, mescolato in questo caso con
evidente elementi fantasy.
La maledizione della prima luna (2003). La figlia del
governatore viene rapita da un pirata malvagio. Will Turner, amico
d’infanzia della ragazza segretamente innamorato di lei, si unisce
a Jack Sparrow, un pirata vagabondo, per portare in salvo la
fanciulla. Primo capitolo della saga dei Pirati dei
Caraibi, il film fu un enorme successo e non solo
contribuì a consolidare i nomi di Johnny Depp e
Orlando Bloom, ma lanciò anche la carriera di
Keira
Knightley.
King Kong (2005). Il regista indipendente Carl
Denham tenta di risollevare le sorti della propria carriera girando
un documentario nella sconosciuta Skull Island, al largo di
Sumatra. Parte per la spedizione accompagnato dall’attrice Ann
Darrow e dal drammaturgo Jack Driscoll. Giunti a destinazione, il
gruppo si imbatte in tribù selvagge, animali
preistorici ma soprattutto in un enorme gorilla, King Kong, il
quale sembra avere, però, un feeling particolare con la bella
donna. Ancora Peter Jackson, che riporta sul
grande schermo uno dei mostri cinematografici più amati di
sempre.
The
Lost City (2022). La scrittrice solitaria Loretta Sage
scrive di luoghi esotici nei suoi famosi romanzi d’avventura con un
bellissimo modello di copertina, Alan. Mentre è in tournée per
promuovere il suo nuovo libro, viene rapita da un eccentrico
miliardario. Liberamente ispirato a All’inseguimento della
Pietra Verde, questo film ha per protagonisti Sandra Bullock e ChanningTatum, oltre
all’irresistibile presenza di Brad Pitt. (Qui
la recensione).
Uncharted
(2022). Nathan Drake e il suo compagno di avventure Sully si
lanciano in una pericolosa ricerca per trovare il più grande tesoro
perduto, mentre seguono anche gli indizi che potrebbero portare al
fratello di Nathan, scomparso da tempo. Adattamento dell’omonimo
videogioco, il film è interpretato da
Tom Holland e Mark Wahlberg. (Qui
la recensione).
Jungle
Cruise (2021). Frank, capitano di un battello
fluviale, viene ingaggiato per accompagnare in una missione nella
giungla due fratelli esploratori. La spedizione deve vedersela con
i pericoli della foresta e con pericolosi rivali. Basato
sull’omonima attrazione dei parchi Walt Disney, questo film ha
riportato l’avventura esotica vecchio stile sul grande schermo, con
protagonisti due divi odierni quali Dwayne
Johnson e
Emily Blunt. (Qui
la recensione)
Film d’avventura per ragazzi
I film d’avventura
principalmente dedicati ai ragazzi presentano prossocché le stesse
caratteristiche degli altri film di questo genere, ma presentano
nel più dei casi dei giovani protagonisti chiamati a grandi
imprese. Imprese che spesso e volentieri si rivelano essere
metafore del delicato periodo della vita che stanno vivendo e che
dunque contribuiscono a rendere questi film ancor più emozionanti.
Di seguito, ecco i 3 migliori film d’avventura per
ragazzi.
I Goonies (1985).
Un gruppo di ragazzi trova la mappa del tesoro di Willie l’Orbo, un
pirata del XVII secolo, e decide quindi di ritrovarne l’oro per
salvare il quartiere dal progetto di riqualificazione urbana che
sta per separarli. Diretto da Richard
Donner, questo film basato su un soggetto di Steven
Spielberg, produttore del film, è uno dei grandi
classici d’avventura per ragazzi, dove i giovani protagonisti si
trovano a dover affrontare un mondo fantastico nel tentativo di
salvare il loro status quo.
Stand by Me – Ricordo di un estate (1986).
Estate 1959, Oregon: quattro ragazzini partono per un’escursione
lungo la ferrovia affrontando varie avventure e scoprendo il
cadavere di un ragazzo scomparso giorni prima. Tratto da un
racconto di Stephen King, è questo uno dei film
d’avventura per ragazzi più amati di sempre, dove al di là di
quanto compiuto in apparenza dai giovani protagonisti, in gioco c’è
la loro amicizia e una serie di profonde riflessioni sulla crescita
e le inaspettabili strade che essa porta ad interprendere.
Jumanji (1995).
Due bambini scoprono un magico gioco da tavolo nella loro soffitta.
Mentre giocano, evocano animali feroci e un uomo pazzo, Alan,
scomparso ventisei anni prima durante una partita, il quale dovrà
cercare di rimettere le cose a posto. Interpretato da Robin Williams, il film è un altro grande
classico del cinema d’avventura per ragazzi, con i suoi elementi
esotici e quel senso del fantastico che emoziona sempre.
Film avventura del 2023
Il 2023 è stato un anno
particolarmente fortunato per il genere d’avventura, che ha
riempito le sale con titolo molto attesi, tra grandi ritorni ed
opere originali, tra adattamenti di celebri romanzi a quelli di
acclamati giochi della cultura popolare. Di seguito, i migliori
film d’avventura del 2023.
Indiana
Jones e il Quadrante del Destino. Il temerario
archeologo Indiana Jones lotta contro il tempo per recuperare un
quadrante leggendario che può cambiare il corso della storia.
Accompagnato dalla sua figlioccia, si scontra con Jürgen Voller, un
ex nazista che lavora per la Nasa. Quinta e ultima (?) avventura
cinematografica per Jones, interpretato naturalmente
da Harrison
Forde qui affiancato da Phoebe
Waller-Bridgee Mads
Mikkelsen. (Qui
la recensione).
Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del
serpente. Molti anni prima di diventare Presidente di
Panem, il giovane Coriolanus Snow viene scelto come mentore del
Distretto 12 nei nuovi Hunger Games. Qui usa il suo fascino, la sua
astuzia e la sua inventiva per aiutare la sua candidata a vincere.
Prequel della
saga di Hunger Games, questo nuovo film basato
sull’omonimo romanzo ha per protagonisti Rachel Zegler e Tom Blyth.
(Qui
la recensione).
La
sirenetta. Una giovane sirena fa un patto con una
strega del mare, per scambiare la sua bella voce con gambe umane in
modo che possa scoprire il mondo sopra l’acqua e impressionare un
principe. Adattamento in live action del classico d’animazione
Disney, con l’attrice Halle Bailey chiamata ad interpretare la
sirenetta Ariel e Melissa McCarthy la diabolica Ursula.
(Qui
la recensione).
65 – Fuga dalla
terra. Dopo essere precipitati su un pianeta
sconosciuto, due sopravvissuti scoprono di essere rimasti bloccati
sulla Terra, 65 milioni di anni fa. Con una sola possibilità di
salvezza, i sopravvissuti devono affrontare delle creature
preistoriche. Adam Driver è il protagonista di questo film
d’avventura che porta a fare un viaggio nella preistoria, dove ci
si deve confrontare con gli innumerevoli pericoli di un territorio
ostile. (Qui
la recensione).
I tre moschettieri – D’Artagnan e
I tre moschettieri –Milady. Dal
Louvre a Buckingham Palace, in un regno diviso dalle guerre di
religione e minacciato dall’invasione dell’Inghilterra, un manipolo
di uomini e donne incrocia le spade e lega il proprio destino a
quello della Francia. La pellicola è tratta dal celebre romanzo
I tre moschettieri (1844) di Alexandre
Dumas, il quale è stato suddiviso in due film,
D’Artagnan e Milady, interpretati da
François Civil, Vincent Cassel, Romain Duris
e Eva Green. (Qui
la recensione).
Aquaman e il
Regno Perduto. In questa nuova avventura Aquaman si trova a dover provare ogni mezzo possibile
per salvare la città sottomarina di Atlantide e il resto del
pianeta da un imminente disastro. Per ridurre al minimo i danni,
dovrà sforzarsi di stringere un’alleanza difficile con un
improbabile alleato. Sequel di Aquaman,
questo nuovo film dedicato al supereroe DC Con protagonista
Jason Momoa è uno spassoso film d’avventura.
(Qui
la recensione).
Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri. Un ladro dotato di
grande fascino si unisce a un gruppo di improbabili avventurieri
per intraprendere un’epica e pericolosa missione, ovvero il
recupero di un’antica reliquia. Basato sul celebre gioco da tavolo,
il film è un perfetto film d’avventura, con luoghi sbalorditivi,
personaggi aderenti ai canoni del genere e pericolose missioni da
portare a termine. Divertentissimo e avvincente al punto giusto, il
film ha tra i suoi protagonisti gli attori Chris Pine, Michelle Rodriguez e Hugh Grant. (Qui
la recensione)
Peter
Pan & Wendy. La giovane Wendy Darling incontra Peter
Pan, un ragazzo che si rifiuta di crescere. Wendy, i suoi fratelli
e Campanellino viaggiano con Peter nel magico mondo dell’Isola che
non c’è, dove incontreranno però un malvagio capitano pirata che
vuole renderli suoi prigionieri. Il film, remake in live action
dell’opera animata della Disney del 1953, riprone dunque le
avventure di Peter Pan, raccontando però il tutto attraverso gli
occhi di Wendy. Ad interpretare Capitan Uncino, si ritrova invece
Jude Law. (Qui
la recensione).
Film d’avventura da vedere su
Netflix
Sono innumerevoli i film
d’avventura che si possono ritrovare su Netflix, dai
grandi classici a quelli per tutta la famiglia. Qui di seguito,
però, si riportano esclusivamente gli Originali Netflix, titoli che non si possono trovare da
nessun’altra parte se non su tale piattaforma.
Love
and Monsters (2020). Un giovane adolescente deve
sopravvivere in un mondo post-apocalittico invaso da pericolosi
mostri con l’aiuto di un esperto cacciatore. In questo film,
candidato agli Oscar nella categoria Migliori effetti speciali, si
ritrova non solo tanta avventura, ma anche divertimento e
romanticismo, oltre ad un cast composto da Dylan
O’Brien, Jessica Henwick e Michael Rooker. (Qui
la recensione).
The Water Man
(2020). Nel disperato tentativo di salvare sua madre, un bambino di
11 anni si avventura in una remota foresta alla ricerca di una
figura leggendaria che si narra sia in grado di ingannare la morte.
Nel cast del film, oltre al protagonista Lonnie
Chavis, si ritrovano gli attori David
Oyelowo, Rosario Dawson e Alfred Molina.
We
Can Be Heroes (2020). Quando i supereroi della Terra
vengono catturati dagli alieni, i loro figli dovranno imparare il
gioco di squadra per salvare i genitori e il loro pianeta. Questo
film, diretto da Robert Rodriguez, vanta un cast
composto da attori del calibro di Priyanka Chopra, Pedro Pascal, Boyd Holbrook e Haley
Reinhart ed è il sequel di Le avventure di Sharkboy e
Lavagirl in 3-D del 2005. (Qui
la recensione).
Damsel
(2024). Una giovane donna accetta di sposare un bel principe, solo
per scoprire che era tutta una trappola. Viene infatti gettata in
una grotta con un drago sputafuoco e deve fare affidamento solo sul
suo ingegno e sulla sua volontà per sopravvivere. Protagonista di
questo film d’avventura, che rielabora la figura della damigella in
pericolo, è l’attrice Millie Bobby Brown, affiancata da Nick
Robinson, Angela Bassett e Robin Wright. (Qui
la recensione).
Mowgli – Il figlio della giungla (2018). Il cucciolo
di uomo Mowgli viene allevato da un branco di lupi nelle giungle
dell’India, sotto la tutela dell’orso Baloo e della pantera
Bagheera. La temibile tigre Shere Khan, tuttavia, lo vede come una
preda e non tarderà a reclamarlo. Nuovo adattamento del classico
della letteratura di Rudyard Kipling, il film è
diretto da
Andy Serkis e si basa sulla compresenza di un attore
in carne ed ossa (Rohan Chand) e di animali
realizzati in CGI, a cui danno voce in lingua originale gli attori
Christian Bale, Cate Blanchett e Benedict Cumberbatch. (Qui
la recensione).
Slumberland
– Nel mondo dei sogni (2022). Una giovane ragazza
scopre una mappa per il mondo dei sogni di Slumberland, e con
l’aiuto di un eccentrico fuorilegge, attraversa i sogni e fugge
dagli incubi, nella speranza di poter rivedere il suo defunto
padre. Protagonisti assoluti di questo toccante film d’avventura
sono gli attori Marlow Barkley e Jason Momoa.
Paramount+ ha annunciato oggi che è in
corso la produzione dell’attesissima seconda stagione della
serie originaleTulsa King,
interpretata dal candidato all’Oscar Sylvester Stallone. Ideata dal candidato
all’Oscar Taylor Sheridan, la serie sarà girata in
Oklahoma e ad Atlanta, con il pluripremiato Craig
Zisk (Weeds, The Larry Sanders Show) alla regia e alla
produzione esecutiva. Il candidato all’Oscar Terence
Winter (The
Wolf of Wall Street, I Soprano) tornerà come sceneggiatore
e produttore esecutivo. TULSA KING è prodotto da MTV
Entertainment Studios e 101 Studios in esclusiva per
Paramount+.
La serie segue il capo della mafia
newyorkese Dwight “Il Generale” Manfredi, appena uscito di prigione
dopo 25 anni e esiliato senza complimenti dal suo capo per
stabilirsi a Tulsa, in Oklahoma. Rendendosi conto che la sua
famiglia mafiosa potrebbe non avere a cuore i suoi interessi,
Dwight costruisce lentamente una squadra composta da un gruppo di
personaggi improbabili che lo aiutano a stabilire un nuovo impero
criminale in un luogo che per lui potrebbe davvero essere un altro
pianeta.
Tutte le novità della seconda stagione di Tulsa King
Le guest star della prima stagione
Annabella Sciorra e Tatiana Zappardino sono
diventate series regular per la seconda stagione, insieme a un
incredibile cast che comprende Andrea Savage, Martin Starr,
Max Casella, Domenick Lombardozzi, Vincent Piazza e Jay Will, con
Garrett Hedlund e Dana Delany.
Il creatore e candidato all’Oscar
Taylor Sheridan torna come produttore esecutivo.
Tra i produttori esecutivi di TULSA KING anche Sylvester Stallone, David C. Glasser, Terence
Winter, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin e Braden Aftergood.
Oltre a TULSA KING, il crescente palinsesto
di contenuti creati da Sheridan su Paramount+ comprende 1883
e MAYOR OF KINGSTOWN, attualmente in produzione con la
terza stagione, SPECIAL OPS: LIONESS, LAWMEN: BASS
REEVES, 1923, che entrerà in produzione con la seconda
stagione nel corso dell’anno, e la prossima serie inedita
LANDMAN, con Billy Bob Thornton.