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Aragorn potrebbe subire un recasting per The Hunt for Gollum

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Si è parlato molto del prossimo film di Andy Serkis, Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, che riunirà il cast originale per questo nuovo capitolo. Ian McKellen, Elijah Wood, Sean Bean e Orlando Bloom torneranno probabilmente nei loro rispettivi ruoli, ma che ne sarà di Viggo Mortensen? L’anno scorso, la sceneggiatrice de Il Signore degli AnelliPhilippa Boyens, ha confermato che il nuovo film prevede un ruolo di primo piano per Aragorn e che speravano di riavere Mortensen nel cast.

A quanto pare, potrebbe non essere così. Secondo Knight Edge Media il ruolo di Mortensen sarà infatti ricoperto da un attore più giovane. Lo studio inizialmente voleva utilizzare la tecnologia di ringiovanimento su Mortensen per farlo apparire più giovane, dato che Mortensen era semi-aperto a tornare per il ruolo. Il sito riporta che diversi attori hanno già incontrato il regista Serkis per discutere del ruolo, ma i loro nomi sono attualmente sconosciuti.

Che ruolo ha Aragorn in The Hunt for Gollum?

Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum è ambientato durante l’era de La compagnia dell’anello, poco prima che Frodo Baggins lasci la Contea per Rivendell. Il film inizierebbe dunque con Gandalf che manda Aragorn in missione per trovare Gollum. Boyens aveva inizialmente detto questo sul ritorno di Mortensen e, come si può intuire dalle parole, già l’anno scorso c’erano dei dubbi sul suo ritorno:

“Onestamente, dipenderà interamente da Viggo, in modo collaborativo, e siamo ancora in una fase molto iniziale“, ha detto. ”Ho parlato con Viggo, Andy Serkis ha parlato con lui, Peter Jackson ha parlato con lui, abbiamo parlato tutti tra noi e, onestamente, non riesco a immaginare nessun altro nel ruolo di Aragorn, ma dipenderà completamente e interamente da Viggo.

Se ci si chiede come McKellen, Bloom, Wood e Bean possano tornare, dato che sono tutti invecchiati di 20 anni, Boyens sembra aver trovato una risposta al problema, che potrebbe rivelarsi molto controversa. “So che Andy vuole lavorare con lui, ma non pensiamo di usare l’intelligenza artificiale, si tratta piuttosto di un trucco digitale, e la decisione di Viggo dipenderà interamente dalla qualità della sceneggiatura. E lui non ha ancora una sceneggiatura”.

Quindi, per essere onesti con Viggo, vediamo se riusciamo a scrivere un ruolo abbastanza buono e se lui riesce a trovarci abbastanza da capire se è una performance che vuole intraprendere. Dopodiché, starà a Viggo e Andy decidere come realizzarlo”. Boyens aveva detto che se Mortensen non fosse stato disposto a tornare, avrebbero dovuto “cedere” il personaggio a un altro attore. Stando a quanto riportato dalla testata, potrebbe essere accaduto proprio questo, e si tratta di un’altra decisione controversa, che probabilmente non piacerà molto ai fan.

Agata Christian – delitto sulle nevi: trailer e poster del film con Christian De Sica

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Medusa Film ha distribuito il primo trailer ufficiale di Agata Christian – delitto sulle nevi, il film di Eros Puglielli, con protagonista Christian De Sica nei panni del detective Christian Agata, in sala dal 5 febbraio 2026.

Nel cast del film ci sono Christian De Sica, Pasquale Petrolo aka Lillo, Paolo Calabresi, Maccio Capatonda, Giorgio Colangeli, Sara Croce, Chiara Francini, Marco Marzocca, Alice Pagani, Nicolò Rapisarda aka Tony Effe, Ilaria Spada e Enzo Paci.

Il film è una produzione BE WATER FILM in associazione con MEDUSA FILM in collaborazione con PRIME con il sostegno di FONDAZIONE FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTE.

La trama di Agata Christian – delitto sulle nevi

Christian Agata, celebre criminologo dal sarcasmo pungente e dal talento investigativo infallibile, si ritrova suo malgrado coinvolto in un weekend all’insegna del mistero. Invitato dalla famiglia Gulmar, magnati dell’industria ludica, a fare da testimonial per il rilancio del loro storico gioco da tavolo “Crime Castle”, accetta di trascorrere qualche giorno nella loro sontuosa proprietà in Valle d’Aosta. Ma ciò che si preannunciava come una tranquilla operazione commerciale si trasforma presto in un vero caso da risolvere. Ad affiancarlo in questa indagine fuori programma c’è il brigadiere Gianni Cuozzo, un poliziotto di provincia, ingenuo ma animato da un sincero spirito di giustizia, nonché suo fan sfegatato. Quando il patriarca Carlo Gulmar annuncia inaspettatamente di voler mantenere il controllo della sua azienda, revocando la cessione alla start-up Shothouse, scatena un terremoto tra i suoi familiari, tutti convinti di ereditarne le redini.

©J.Guidi

Mentre rancori e tensioni montano, una valanga isola il castello dal resto del mondo. E, come in ogni classico del genere, il dramma non tarda ad arrivare: Carlo viene trovato morto, ucciso da un colpo di fucile e con il volto affondato in una torta, riverso sulla plancia del gioco che avrebbe dovuto celebrare. Con i telefoni fuori uso e la strada bloccata, la villa diventa una trappola per topi: l’assassino è ancora tra loro. Cuozzo, armato di zelo e deduzioni rocambolesche, si improvvisa detective, lanciandosi in teorie improbabili che sfiorano l’assurdo. Ma sarà Christian, con la sua mente brillante e il suo disprezzo per le banalità, a guidare l’indagine, costretto a sopportare l’entusiasmo confusionario del comandante. Tra indizi nascosti, segreti di famiglia e false piste, la strana coppia di investigatori – il cinico detective e il poliziotto impacciato – darà la caccia all’assassino in un gioco di specchi dove nulla è come sembra. E mentre Cuozzo cercherà di dimostrare di essere un vero segugio e non solo un pasticcione, Christian metterà alla prova il suo proverbiale intuito per scoprire la verità dietro la facciata della famiglia Gulmar.

Il poster

Daisy Ridley parla dello spin-off Star Wars cancellato con Adam Driver

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Daisy Ridley finalmente parla del film spin-off di Star Wars su Kylo Ren con Adam Driver che è stato cancellato. In un’intervista con IGN, a Ridley è infatti stato chiesto della cancellazione di The Hunt for Ben Solo, e sembra che lei ne avesse già sentito parlare prima che Driver lo dicesse. “Ne sapevo qualcosa. Avevo sentito delle voci. Ho molti amici che fanno parte della troupe, quindi le notizie viaggiano sempre in questo modo. Ma, wow! Quando è uscita la notizia, no, ho pensato: “Oh, mio Dio!”. Ed è stato lui a dirlo, giusto? È stato divertente perché, tipo, “Oh, wow, Adam lo sta dicendo”, ed è stata la grande sorpresa dell’anno”.

Il film The Hunt for Ben Solo ha già ricevuto un grande sostegno da parte del pubblico, poiché c’è un movimento per far rivivere il progetto cancellato. Ridley è entusiasta di vedere la reazione, come ha aggiunto la star britannica: “Adoro quando c’è un collettivo di positività”. Ha poi continuato: “Il modo in cui Internet sembra essersi mobilitato per cercare di realizzarlo. Penso che, primo, sia fantastico per tutti noi”. Per Ridley, “È positivo per tutti noi essere uniti su qualcosa in modo davvero positivo”.

Consapevole del grande seguito di fan di Kylo Ren, Daisy Ridley ha condiviso: “Ovviamente, tutti sanno che era un personaggio molto popolare, ma è stato anche bello pensare: ‘Wow, le persone ci tengono davvero e lo vogliono davvero’. Mi piace… Mi piace quando le persone uniscono le forze – scusate il gioco di parole – da tutto il mondo, persone di ogni tipo“.

L’attrice ha spiegato: “Adoro il fatto che il fandom di Star Wars sia un insieme così vasto e meraviglioso di punti di vista e persone diverse, e il fatto che tutti siano davvero coinvolti in questa cosa, penso, sia semplicemente adorabile, in un momento così fottutamente folle probabilmente per ogni singola persona su questa Terra”. “ Lei pensa che ”sia meraviglioso. Quindi sono rimasta sorpresa e, onestamente, mi ha fatto molto piacere come sono andate le cose“.

Tuttavia, Daisy Ridley ha anche fornito un breve aggiornamento sul suo prossimo film di Star Wars, dicendo che “varrà la pena aspettare”. Per quanto riguarda i progetti abbandonati, ha spiegato: “Onestamente, ci sono sceneggiature che ho letto cinque anni fa e ora penso: ‘Oh, forse saranno davvero realizzate’”. Ridley ha quindi concluso i suoi commenti su Star Wars dicendo: “Penso che nel corso degli anni ho imparato quanto sia enorme la realtà di realizzare un film”. Ha sottolineato che “gli ostacoli sono enormi… Ma in questo caso particolare, so che ci sono voci e creatività incredibili e so che l’attesa ne varrà la pena”.

Avengers: Doomsday, da Infamous Iron Man possibili indizi sul ruolo di Robert Downey Jr.

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Robert Downey Jr. tornerà nel Marvel Cinematic Universe nel 2026 per Avengers: Doomsday, ma questa volta nei panni di Victor von Doom, alias Dottor Destino. Sebbene i dettagli sulla trama di Avengers: Doomsday siano stati tenuti segreti, la Marvel sta ora fornendo ulteriori indizi sul ritorno dell’ex protagonista di Iron Man nella serie.

Bleeding Cool ha infatti rivelato che la Marvel è pronta a ristampare una famosa serie a fumetti di Iron Man, Infamous Iron Man, di Brian Michael Bendis e Alex Maleev, ma con una grande novità. È interessante notare che il libro avrà un sottotitolo, The Rise of Doom, poiché il marketing fa specifico riferimento al Dottor Destino interpretato da Downey Jr. per l’MCU in Avengers: Doomsday.

Robert Downey Jr., l’interprete di Iron Man, torna nei panni del Dottor Victor Von Doom (avete letto bene!) in Avengers: Doomsday della Marvel Studios, nelle sale il 18 dicembre 2026. Il più grande cattivo dell’universo Marvel non è nuovo alle armature, ma ora sta provando qualcosa di nuovo: l’eroismo. E dove Tony Stark ha fallito, Doom avrà successo. Ma qual è il piano di Victor?

Questo è ciò che moltissime persone vogliono sapere, tra cui Ben Grimm, Pepper Potts e l’altra Iron Man: Riri Williams! Nella sua eroica missione, Doom affronta un avversario di livello cosmico e il suo nemico più mortale, che pensava di non rivedere mai più! Ma qual è la scioccante verità dietro la reincarnazione della madre di Victor? Con nemici da tutte le parti, come potrà Victor continuare a portare avanti l’eredità di Iron Man quando quella di Doom lo perseguita ad ogni passo?”. 

Con la Marvel che sta ristampando Infamous Iron Man, vale anche la pena ricordare come Downey Jr., durante il suo annuncio al San Diego Comic-Con 2024, abbia dichiarato: “Nuova maschera, stesso compito”, rivelando che sarebbe apparso nei prossimi film degli Avengers nei panni di Dottor Destino. The Rise of Doom potrebbe alludere fortemente al modo in cui la timeline dell’MCU trarrà ispirazione dal modo in cui stanno affrontando Victor.

Se il Dottor Destino di Downey Jr. si considera un eroe piuttosto che un supercattivo e una minaccia per il multiverso, ciò aumenta anche la posta in gioco per la storia nel suo complesso. Con potenziali morti in Avengers: Doomsday, c’è molto in gioco mentre ci si avvicina anche ad Avengers: Secret Wars.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

La sinossi ufficiale conferma il ritorno di Robert Downey Jr. all’interno dell’universo Marvel, questa volta nel ruolo di Doom. La trama resta però al momento sotto riserbo. Stephen McFeely e Michael Waldron risultano accreditati come sceneggiatori.

Il cast di Avengers: Doomsday è stato rivelato per la prima volta durante una diretta streaming a sorpresa della Marvel Studios, in cui diverse sedie hanno svelato il ritorno di numerosi attori. Una delle grandi novità è il ritorno di diversi attori degli X-Men dell’era Fox-Marvel.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd (Ant-Man), Simu Liu (Shang-Chi), Tom Hiddleston (Loki), Lewis Pullman (Bob/Sentry), Florence Pugh (Yelena), Danny Ramirez (Falcon), Ian McKellen (Magneto), Sebastian Stan (Bucky), Winston Duke (M’Baku), Chris Hemsworth (Thor), Kelsey Grammer Bestia), James Marsden (Ciclope), Channing Tatum (Gambit), Wyatt Russell (U.S. Agent), Vanessa Kirby (Sue Storm), Rebecca Romijn (Mystica), Patrick Stewart (Professor X), Alan Cumming (Nightcrawler), Letitia Wright (Black Panther), Tenoch Huerta Mejia (Namor), Pedro Pascal (Reed Richards), Hannah John-Kamen (Ghost), Joseph Quinn (Johnny Storm), David Harbour (Red Guardian), Robert Downey Jr. (Dottor Destino), Ebon Moss-Bachrach (La Cosa), Anthony Mackie (Captain America).

Timothée Chalamet considera quella in Marty Supreme la sua interpretazione migliore

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Timothée Chalamet sostiene che il suo ruolo in Marty Supreme sia la “migliore interpretazione” della sua carriera. Chalamet, come noto, ha ormai recitato in diversi film di successo nel corso degli anni, tra cui Chiamami col tuo nome, Lady Bird, Piccole donne, Dune, Wonka e A Complete Unknown. Ad oggi l’attore è stato nominato per due Oscar, cinque Golden Globe e sette Screen Actors Guild Awards, e la sua interpretazione di Bob Dylan in A Complete Unknown gli è valsa un SAG Award.

Ora Chalamet è protagonista di un nuovo film, Marty Supreme, che sta nuovamente facendo parlare di sé in vista dei premi. Durante un’intervista con Margaret Gardiner, l’attore ha dunque affermato che la sua interpretazione di Marty Mauser in questo film è la sua “migliore performance” fino ad ora. “Questa è probabilmente la mia migliore interpretazione, e sono circa sette, otto anni che mi sembra di offrire interpretazioni davvero molto impegnate e di altissimo livello.

“Ed è importante dirlo ad alta voce perché non voglio che la disciplina e l’etica del lavoro che metto in queste cose vengano date per scontate. Non voglio darle per scontate. Si tratta davvero di roba di altissimo livello“, sono le parole dell’attore. Secondo Gardiner, George Clooney ha recentemente definito Chalamet un “grande attore”. La star di Marty Supreme ha reagito alla lode scherzando sul fatto che “aveva bisogno di un po’ più di fiducia”.

Nella sezione commenti del video YouTube, che è stato poi rimosso, alcuni commentatori si sono però lamentati del fatto che Chalamet si fosse comportato in modo arrogante nell’intervista, elogiandosi continuamente. Altri hanno invece difeso l’attore sottolineando che Chalamet stava volutamente imitando Marty Mauser di Marty Supreme, cosa che la Gardiner sembra aver confermato in una risposta quando ha detto: “Mi sembrava davvero di parlare con Marty”.

I commenti di Chalamet arrivano quasi un anno dopo che è salito sul palco dei SAG Awards per ritirare il premio come miglior attore, dove ha ammesso di essere alla ricerca della grandezza e di essere ispirato da personaggi come Daniel Day-Lewis, Marlon Brando e Viola Davis. Marty Supreme uscirà solo il 22 gennaio in Italia, ma ha già avuto la sua anteprima al New York Film Festival lo scorso ottobre. Finora, le recensioni sono stellari, con i critici che lo definiscono un film esilarante, audace ed emozionante.

Di cosa parla Marty Supreme con Timothée Chalamet

La storia è liberamente ispirata alla vita di Marty Reisman, un giocatore di ping pong che ha vinto diversi campionati mondiali. Tra i co-protagonisti di Chalamet figurano Gwyneth Paltrow, Odessa A’zion, Kevin O’Leary, Tyler Okonma, Abel Ferrara, Fran Drescher e Sandra Bernhard. Josh Safdie di Diamanti grezzi ha diretto il film e co-sceneggiato la sceneggiatura con Ronald Bronstein. Marty Supreme ha già ricevuto diverse nomination, tra cui ai Critics’ Choice Awards, ai Golden Globes e agli American Film Institute Awards.

Lo stesso Chalamet è stato nominato come miglior attore ai Critics’ Choice Awards, ai Golden Globe, ai New York Film Critics Online, ai Seattle Film Critics Society, ai St. Louis Film Critics Association e ai Washington D.C. Area Film Critics Association. Con le nomination agli Oscar previste per gennaio e la cerimonia in onda a marzo 2026, Chalamet potrebbe vincere il suo primo Oscar.

Russell Crowe critica Il Gladiatore II per aver tradito l’eredità del film originale

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Russell Crowe ha criticato Il Gladiatore II (qui la recensione) per aver tradito l’eredità del film originale di Ridley Scott. Crowe, come ha recitato in Il Gladiatore (2000) nel ruolo di Massimo, che è morto alla fine del primo film e non è tornato nel recente sequel del 2024, che invece si concentra su suo figlio, Lucio (Paul Mescal). Durante una recente intervista con Triple J, Russell Crowe ha ora condiviso le sue critiche a Il Gladiatore II, affermando che non sono riusciti a capire “cosa ha reso speciale il primo film”.

Egli sostiene che il punto di forza del film originale non fosse lo spettacolo o l’azione, ma il suo nucleo morale, che ha cercato di proteggere durante le riprese. “Penso che il recente sequel, che non è necessario nominare, sia un esempio davvero sfortunato di come anche le persone coinvolte nella realizzazione non abbiano compreso ciò che ha reso speciale il primo film. Non era lo sfarzo. Non erano le circostanze. Non era l’azione. Era il nucleo morale”.

Il fatto è che sul set c’era una lotta quotidiana. Era una lotta quotidiana per mantenere il nucleo morale del personaggio. Il numero di volte in cui hanno suggerito scene di sesso e cose del genere per Massimo, è come se gli togliessero il suo potere. Quindi stai dicendo che mentre aveva questa relazione con sua moglie, si scopava quest’altra ragazza? Ma di cosa stai parlando? È pazzesco. Le donne in Europa, quando il film è uscito, venivano a parlarmi nei ristoranti e mi chiedevano: “Che cosa sta succedendo?”. Ed io rispondevo: “Ehi, non sono stato io! Non l’ho fatto!”.

LEGGI ANCHE: Il Gladiatore II: spiegazione del legame tra Massimo e Lucius nel sequel de Il Gladiatore

Russell Crowe non è un fan di Il Gladiatore II

Diretto da Ridley Scott, con una sceneggiatura scritta da David Franzoni, John Logan e William Nicholson, Il Gladiatore segue Russell Crowe nei panni di Massimo, un generale romano che, dopo l’omicidio di sua moglie e suo figlio, viene venduto come schiavo e sale di grado nell’arena dei gladiatori per vendicare la sua famiglia. Il film ha vinto cinque premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e quello per il miglior attore a Russell Crowe.

Il sequel, diretto sempre da Ridley Scott, con una sceneggiatura scritta invece da David Scarpa, si basa invece sul punto principale della trama secondo cui Lucio (interpretato originariamente da Spencer Treat Clark), il figlio di Lucilla (Connie Nielsen), è segretamente il figlio illegittimo di Massimo. Poiché l’originale non ha mai suggerito nulla del genere, il retcon sembra aver irritato Russell Crowe.

Secondo lui, questo cambia il personaggio di Massimo in un modo che indebolisce il “nucleo morale” che lui ha cercato di difendere, rafforzando la sua opinione che il sequel non capisce bene cosa ha reso speciale l’eroe e lo spirito del primo film. Crowe fa notare che il film originale ha reso chiaro il motivo di Massimo: era spinto dalla devozione per la moglie e il figlio uccisi, e ha combattuto nell’arena per vendicarli e guadagnarsi la libertà.

Per questo motivo, Crowe non capisce l’idea che Massimo abbia una relazione romantica con Lucilla, che stride con la lealtà e i principi consolidati del personaggio. Egli suggerisce che il sequel si basi quindi su una narrazione eccessivamente conveniente che ignora queste fondamenta, minando in ultima analisi il “nucleo morale” che, a suo avviso, ha reso il primo film così avvincente. In ogni caso, Il Gladiatore II ha comunque riscosso un certo successo tra la critica e il pubblico, incassando la rispettabile cifra di 462 milioni di dollari al botteghino.

Five Nights at Freddy’s 2: la regista spiega come il finale anticipa un terzo film

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La regista di Five Nights at Freddy’s 2, Emma Tammi, ha spiegato come il finale del sequel e il colpo di scena dopo i titoli di coda preparino il terreno per il terzo capitolo della saga horror. Dopo che gli animatronici giocattolo vengono sconfitti dagli originali, il film si conclude con Mike che dice a Vanessa di lasciare in pace lui e Abby. Questo la mette in una posizione abbastanza vulnerabile da permettere a Charlotte, la marionetta, di possederla.

Oltre alla sua possessione, una scena post-credits mostra tre persone che si recano al Freddy Fazbear’s Pizza del primo film alla ricerca di oggetti da utilizzare in una casa stregata. Finiscono per scoprire il costume marcio di Springlock Bonnie in cui William Afton (Matthew Lillard) è morto alla fine del primo film e lo portano con sé.

Parlando con Variety, Tammi ha dunque svelato il ritorno di William alla fine di Five Nights at Freddy’s 2. Il finale getta così le basi per il suo arrivo nel terzo capitolo, rispecchiando gli eventi del videogioco Five Nights at Freddy’s 3. “Il primo film si conclude con William Afton che viene trascinato via, e l’idea era sempre stata quella di prepararlo alla fine del secondo film per un terzo film, se avessimo avuto la fortuna di realizzarne uno. Questo si ricollega proprio al punto in cui entrano in scena il terzo film e il terzo gioco”.

“In questo film abbiamo questi fantastici scorci di William Afton che sono in realtà più attraverso la lente di Vanessa e dei suoi ricordi e del disturbo da stress post-traumatico causato dalla sua relazione con lui. Per poi intravedere verso la fine ciò che sta diventando e ciò che è diventato, quando l’ipotesi, almeno dai nostri personaggi all’interno del film, è che sia morto… è proprio un ottimo modo per riportare l’attenzione su Afton”.

Inoltre, Tami ha parlato della scena finale dopo i titoli di coda, un registrazione audio di Henry Emily, il padre di Charlotte, che rivela di essere stato il socio in affari di William. Ha spiegato come il nastro sia stato ispirato da quelli dei giochi, spiegando anche quanto fosse azzeccata la performance di Ulrich, dato il suo lavoro passato con Matthew Lillard in Scream: “È stato ispirato da alcune registrazioni del gioco. È stato anche un miscuglio di elementi, come il ritrovamento della Marionetta alla fine, che si intreccia con Henry, e certamente il suo tentativo di contattare Mike”.

Questo film è davvero un’introduzione a Henry, senza approfondire troppo la sua storia. Quella registrazione ci è sembrata il modo perfetto per accennare al fatto che avremmo approfondito il suo personaggio nel terzo film. Quando il nome di Ulrich è stato menzionato per la prima volta, è scattato qualcosa e siamo tutti rimasti entusiasti. Penso che ogni membro della troupe che ha iniziato a intuire che questo sarebbe successo abbia avuto una reazione di entusiasmo travolgente. È stata una conferma generale di quanto sarebbe stato fantastico e di quanto sarebbe stata ben accolta quella reunion”.

Cosa aspettarsi da Five Nights at Freddy’s 3

La trasformazione di Michael in Springlock Bonnie posseduto è tratta direttamente dal terzo gioco. In Five Nights at Freddy’s 3, i giocatori devono sopravvivere a Fazbear’s Fright, una casa stregata ispirata a Freddy Fazbear’s. L’unico animatronico presente è Springtrap, l’assassino di bambini ora confinato nel suo costume Springlock. Se verrà realizzato un terzo film, sembra che la trama sarà tratta direttamente dal gioco.

Per quanto riguarda Henry, la registrazione audio fa pensare che sia stato ucciso da Charlotte, sua figlia. Attualmente lei possiede Vanessa, cosa di cui l’ex socio in affari di Freddy aveva cercato di avvertire Mike prima della sua presunta morte. Ciò significa che anche lei sarà una minaccia nel terzo film, con il suo corpo controllato dall’anima di una delle prime vittime di Michael.

Dato che Five Nights at Freddy’s 2 vede i suoi personaggi separati alla fine del film, non è chiaro come torneranno tutti insieme per il prossimo capitolo. È ragionevole supporre che Mike e Abby verranno a sapere della casa stregata, scoprendo potenzialmente il ritorno di Michael. Con i bambini che dicono di non poterlo più contenere, i due probabilmente capiranno subito cosa sta succedendo.

Per quanto riguarda Charlotte, la sua rabbia verso tutti i genitori potrebbe proiettarsi su William, portando a un confronto padre-figlia mentre Vanessa si trova finalmente faccia a faccia con una resa dei conti familiare. Dato che Five Nights at Freddy’s 2 includeva così tanti aspetti della più ampia tradizione del gioco, un numero enorme di trame arriverà al culmine se verrà confermato un sequel.

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Avengers: Doomsday, rivelata la durata del trailer!

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Il Marvel Cinematic Universe lancerà presto uno dei suoi eventi più importanti, con il cast stellare di Avengers: Doomsday che riporta in scena gli X-Men originali della Fox, con probabilmente altri personaggi del multiverso ancora segreti, che si uniranno ai veterani dell’MCU e ai nuovi eroi contro il Dottor Destino interpretato da Robert Downey Jr..

A parte il cast, che è stato rivelato in un live streaming di diverse ore a marzo, e il fatto che Dottor Destino è il cattivo del film, con il multiverso che gioca un ruolo chiave, la Marvel non ha ancora rivelato alcun dettaglio specifico sulla trama del prossimo film degli Avengers. È qui che entra in gioco il primo trailer di Avengers: Doomsday, che anticiperà la trama del film.

Per farlo, la sua durata è diventata un fattore interessante per i fan, e potremmo sapere esattamente di quanto si tratta. Secondo un elenco del Korea Media Rating Board, la durata del primo trailer di Avengers: Doomsday sarebbe di 1 minuto e 25 secondi. Sarebbe leggermente più lungo dei recenti teaser Disney per i film live-action Oceania, Il diavolo veste Prada 2 e Toy Story 5.

La durata del trailer di Avengers: Doomsday è perfetta per un primo assaggio del film MCU del 2026. Dopotutto, il prossimo film degli Avengers uscirà nelle sale solo il 18 dicembre 2026, il che significa che la Marvel Studios sta iniziando la campagna di marketing del film con un anno di anticipo rispetto alla sua uscita nelle sale. Al momento, non è stata ancora comunicata la data ufficiale di uscita del trailer.

Tuttavia, Collider ha riportato il 6 novembre quando sarebbe uscito il primo trailer di Avengers: Doomsday. Secondo il rapporto MCU, il teaser trailer del film sarà allegato alle proiezioni di Avatar: Fuoco e Cenere. Dato che il prossimo film di James Cameron arriverà nelle sale il 19 dicembre, il trailer tanto atteso è a poco più di una settimana di distanza.

Il trailer di Avengers: Doomsday potrebbe però anche essere pubblicato online la prossima settimana, prima del debutto nelle sale di Avatar: Fuoco e Cenere. Poiché è probabile che i fan registrino il filmato nei cinema per condividerlo sui social media, la Marvel Studios potrebbe anticipare questa mossa condividendo un’anteprima ufficiale del primo trailer di un paio di giorni prima che Avatar: Fuoco e Cenere arrivi nelle sale.

Sebbene 1 minuto e 25 secondi possano sembrare troppo brevi per alcuni fan, pubblicare un teaser trailer che esplora il tono e i personaggi, anticipando la trama, è perfetto a un anno dall’uscita del film. Eventi come il Super Bowl e il San Diego Comic-Con 2026 sembrano essere i luoghi ideali per la presentazione del primo trailer completo di Avengers: Doomsday.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

La sinossi ufficiale conferma il ritorno di Robert Downey Jr. all’interno dell’universo Marvel, questa volta nel ruolo di Doom. La trama resta però al momento sotto riserbo. Stephen McFeely e Michael Waldron risultano accreditati come sceneggiatori.

Il cast di Avengers: Doomsday è stato rivelato per la prima volta durante una diretta streaming a sorpresa della Marvel Studios, in cui diverse sedie hanno svelato il ritorno di numerosi attori. Una delle grandi novità è il ritorno di diversi attori degli X-Men dell’era Fox-Marvel.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd (Ant-Man), Simu Liu (Shang-Chi), Tom Hiddleston (Loki), Lewis Pullman (Bob/Sentry), Florence Pugh (Yelena), Danny Ramirez (Falcon), Ian McKellen (Magneto), Sebastian Stan (Bucky), Winston Duke (M’Baku), Chris Hemsworth (Thor), Kelsey Grammer Bestia), James Marsden (Ciclope), Channing Tatum (Gambit), Wyatt Russell (U.S. Agent), Vanessa Kirby (Sue Storm), Rebecca Romijn (Mystica), Patrick Stewart (Professor X), Alan Cumming (Nightcrawler), Letitia Wright (Black Panther), Tenoch Huerta Mejia (Namor), Pedro Pascal (Reed Richards), Hannah John-Kamen (Ghost), Joseph Quinn (Johnny Storm), David Harbour (Red Guardian), Robert Downey Jr. (Dottor Destino), Ebon Moss-Bachrach (La Cosa), Anthony Mackie (Captain America).

Netflix vs Paramount: le offerte per acquisire Warner Bros. Discovery nel dettaglio!

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La vendita di Warner Bros. Discovery continua a evolversi e, nelle ultime settimane, due grandi player hanno avanzato offerte aggressive per acquistare lo storico studio hollywoodiano. Dopo mesi di preparazione, Netflix e Paramount sono diventati i candidati principali, dando vita a una delle operazioni più complesse e discusse dell’industria dell’intrattenimento contemporanea.

A fine settimana scorsa, Netflix ha ufficializzato un accordo preliminare per acquistare Warner Bros., ma Paramount non si è ritirata: anzi, ha rilanciato con una scalata ostile destinata a complicare ulteriormente il quadro.

L’offerta Paramount: 108,4 miliardi e un tentativo di scalata ostile

Dopo aver completato la fusione con Skydance, il CEO David Ellison ha puntato a inglobare anche WBD nel nascente conglomerato Paramount Skydance Corp. La nuova offerta presentata agli azionisti è interamente in contanti, pari a 30 dollari per azione, per una valutazione complessiva di 108,4 miliardi di dollari (incluso il debito).

L’offerta comprende tutto il gruppo Warner Bros. Discovery:

  • gli studios cinematografici,

  • HBO Max,

  • i canali via cavo come CNN, Cartoon Network, Food Network.

Un approccio molto diverso da Netflix, che non è interessata alla parte “cable” del business.

Si tratta di un aumento significativo rispetto alla precedente offerta di ottobre (circa 20 dollari per azione), respinta dal board WBD. Paramount ha rilanciato solo dopo che Netflix ha annunciato il via libera preliminare al proprio accordo, cercando di convincere direttamente gli azionisti. Il nuovo piano è sostenuto da importanti finanziatori, tra cui Affinity Partners di Jared Kushner e fondi sovrani del Medio Oriente, come il Public Investment Fund saudita e la Qatar Investment Authority.

Il consiglio di amministrazione di WBD ha confermato di aver ricevuto l’offerta e comunicherà una risposta ufficiale entro dieci giorni lavorativi, invitando gli azionisti a non prendere decisioni affrettate.

L’accordo Netflix-Warner Bros.: 82,7 miliardi e un progetto già approvato dai board

Il 5 dicembre Netflix ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquistare Warner Bros. per 82,7 miliardi di dollari, tramite una combinazione di contanti e azioni valutate 27,75 dollari l’una.

L’intesa include:

  • lo studio cinematografico Warner Bros.,

  • HBO Max.

I canali cable di Discovery (CNN, Food Network, ecc.) verrebbero separati in un’entità distinta.

L’accordo ha ricevuto approvazione unanime dai board di Netflix e WBD. Per rafforzare l’impegno, Netflix ha accettato un break-up fee da 5,8 miliardi in caso di mancata chiusura della fusione; se invece WBD accettasse l’offerta Paramount, dovrebbe pagare a Netflix 2,8 miliardi.

Ora resta il passaggio più delicato: l’approvazione regolatoria, prevista tra i 12 e i 18 mesi. Secondo l’azienda di Reed Hastings e Ted Sarandos, l’acquisizione non costituirebbe un monopolio, poiché Netflix e Warner operano in segmenti diversi, soprattutto sul piano del theatrical.

Netflix ha anche assicurato che continuerà a distribuire i film WB nelle sale, vedendo l’acquisizione come un’opportunità per espandersi nel circuito cinematografico tradizionale.

Perché l’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix è considerata l’opzione migliore

Nonostante il timore iniziale, diversi analisti concordano sul fatto che la fusione con Netflix sarebbe la soluzione meno traumatica per il settore.

1. Meno sovrapposizioni, meno licenziamenti – La fusione tra Paramount e WB comporterebbe una forte duplicazione di funzioni e, quindi, licenziamenti massicci, come accaduto con la fusione Disney–20th Century Fox. Netflix, avendo un modello più snello e non possedendo un reparto cable, avrebbe bisogno di ridurre molto meno il personale.

2. Continuità creativa – Netflix ha già fatto sapere di voler mantenere ai vertici figure chiave come Pam Abdy e Michael De Luca, responsabili del successo Warner del 2025.
Sotto una fusione Paramount, la loro posizione – come quelle dei vertici DC Studios James Gunn e Peter Safran – sarebbe molto più incerta.

3. Un vantaggio per le sale cinematografiche – Netflix promette di continuare le uscite in sala, preservando il numero di titoli disponibili ogni anno. La fusione Paramount–WB porterebbe invece alla perdita di un grande distributore: nel 2025 le due società insieme hanno programmato 24 film, un volume impossibile da mantenere sotto un’unica gestione editoriale.

4. Impatto simile sullo streaming, ma maggiore stabilità con Netflix – HBO Max si fonderà comunque con un’altra piattaforma, comportando un inevitabile aumento dei prezzi. La differenza è se confluirà in Paramount+ o se diventerà parte dell’ecosistema Netflix.

In un contesto ideale, Warner Bros. Discovery non dovrebbe fondersi con nessuno. Ma se una fusione deve avvenire, la strada Netflix sembra — secondo gli osservatori del settore — la scelta meno dannosa per l’industria e per i consumatori. Ora l’ultima parola spetterà agli azionisti e alle autorità regolatorie, in una partita che potrebbe cambiare per sempre l’equilibrio di Hollywood.

Molly’s Game: la spiegazione del finale del film

Molly’s Game (qui la recensione) segna il debutto alla regia di Aaron Sorkin, già noto per la sua firma distintiva come sceneggiatore di film e serie televisive come The Social Network, Steve Jobs e The West Wing. Il film mostra l’evoluzione di Sorkin dalla scrittura al controllo completo della narrazione, pur mantenendo i dialoghi rapidi e serrati che lo caratterizzano. In questo senso, Molly’s Game si colloca nella sua filmografia come un’opera che unisce dramma biografico e tensione legale, confermando la capacità di Sorkin di raccontare storie reali complesse attraverso una struttura cinematografica vivace e ritmata.

La vicenda è basata sulla storia vera di Molly Bloom, una giovane atleta che si reinventa come organizzatrice di esclusivi tornei di poker ad alto rischio frequentati da celebrità, imprenditori e membri della criminalità organizzata. Il film esplora la sua ascesa nel mondo dei giochi clandestini, il controllo della sua rete e le conseguenze legali delle sue azioni. Questo biopic si distingue nel panorama di Sorkin per la sua attenzione al mondo del gioco d’azzardo e alla criminalità, temi che si intrecciano a quelli della perseveranza personale, dell’etica e della responsabilità individuale.

Molly’s Game si sviluppa come un dramma biografico con elementi di suspense legale e thriller finanziario, mettendo a confronto la morale e la determinazione del personaggio principale con le sfide di un ambiente altamente competitivo e rischioso. Rispetto ad altri lavori di Sorkin, il film affronta tematiche più contemporanee e mondane, come il potere, la fama e il denaro, pur mantenendo il focus sui conflitti interiori del protagonista e sulle dinamiche di potere tra i personaggi. Nel resto dell’articolo si proporrà una spiegazione dettagliata del finale del film, analizzando come si risolvono le vicende di Molly Bloom.

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Molly's Game film
Idris Elba e Jessica Chastain in Molly’s Game

La trama di Molly’s Game

Protagonista del film è Molly Bloom, una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Dovendo costruirsi una nuova carriera, Molly intraprende gli studi di legge, ottenendo poi un lavoro estivo che la introduce all’ambiente del poker clandestino. Da qui Molly inizia una scalata al potere apparentemente inarrestabile, ma tutto prende una piega inaspettata quando si ritrova arrestata in piena notte dall’FBI. Costretta ad affrontare le accuse a suo carico per gioco d’azzardo illegale, Molly potrà contare su quello che è il suo unico alleato, l’avvocato difensore Charlie Jaffey.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Molly’s Game, Molly Bloom affronta le conseguenze delle sue azioni come organizzatrice di giochi di poker clandestini. Dopo il raid dell’FBI, che sequestra i suoi beni, Molly torna a vivere con la madre, cercando di riorganizzare la propria vita. La tensione cresce quando la pressione legale e le minacce dei giocatori, inclusi membri della mafia russa e italiana, la costringono a confrontarsi con le implicazioni etiche e personali delle sue scelte. In parallelo, Molly pubblica un libro per raccontare la sua storia, proteggendo l’identità della maggior parte dei partecipanti ai giochi.

Il film mostra quindi la preparazione e l’esito del processo legale. Molly si avvale dell’aiuto dell’avvocato Charlie Jaffey, che evidenzia il suo ruolo di protezione dei giocatori innocenti. La protagonista rifiuta un accordo favorevole che potrebbe compromettere l’anonimato dei partecipanti e decide di assumersi la responsabilità dei suoi atti. Il giudice riconosce che Molly non ha commesso reati gravi e le infligge una condanna lieve: 200 ore di servizi comunitari, un anno di libertà vigilata e una multa di 200.000 dollari. Questo chiude la narrazione principale con un bilanciamento tra colpa e responsabilità.

Jessica Chastain in Molly's Game
Jessica Chastain in Molly’s Game

Il finale porta a compimento i temi del film mostrando il contrasto tra ambizione, moralità e autonomia. Molly ottiene giustizia e protezione legale senza sacrificare i principi che l’hanno guidata nella gestione dei giochi. Il percorso legale e personale della protagonista sottolinea come il controllo delle proprie azioni, anche in un contesto ad alto rischio, e la protezione degli altri siano centrali nella sua crescita. Il film evidenzia il delicato equilibrio tra libertà personale e responsabilità, oltre al prezzo delle scelte coraggiose in un mondo dominato da potere e denaro.

Inoltre, il finale mette in luce il ruolo della lealtà e dell’integrità nella vita di Molly. La decisione di non rivelare i nomi dei giocatori principali e di affrontare il processo di persona rafforza il tema della protezione di chi si trova sotto la sua responsabilità. La risoluzione delle vicende legali funge da epilogo morale, sottolineando la capacità della protagonista di agire secondo coscienza e principi etici, pur all’interno di un ambiente legale e sociale complesso. La conclusione lega insieme le sfide personali e professionali affrontate durante tutto il film.

Il film lascia come messaggio centrale l’importanza della responsabilità personale e della trasparenza. Mostra come sia possibile affrontare le conseguenze delle proprie azioni mantenendo integrità e proteggendo gli altri, anche quando la situazione appare complessa e rischiosa. Molly’s Game evidenzia inoltre il potere della resilienza e della determinazione nel superare ostacoli legali, personali e morali, lasciando allo spettatore una riflessione sull’etica delle proprie scelte e sul valore di assumersi le responsabilità senza compromettere i propri principi.

Visions: la spiegazione del finale del film

Visions è un thriller psicologico firmato da Yann Gozlan, che sposta l’azione dal mondo delle indagini a un ambiente più intimo ma perturbante: la mente e la percezione della protagonista. Il film mescola tensione, ambiguità e spaesamento, costruendo un’atmosfera in cui sogno, ricordo e realtà si confondono, andando oltre il genere “thriller classico” per esplorare l’ossessione, il tradimento e l’instabilità emotiva.  Tra le particolarità di Visions c’è l’idea di partire da un pretesto “ordinario” (una vita apparentemente stabile, un matrimonio, una carriera professionale di successo) e di destabilizzarlo progressivamente attraverso impulsi nascosti, passioni sopite, visioni e incubi ricorrenti.

Gozlan, già autore di thriller come Boîte noire, utilizza lo spazio dell’aviatrice protagonista e la routine del “viaggio, lavoro, casa” per smantellare la certezza del controllo, trasformando la griglia del quotidiano in un terreno di violenza psicologica e disorientamento. Nel cast figurano Diane Kruger, che interpreta la protagonista Estelle, una pilota di linea; Mathieu Kassovitz, nel ruolo di Guillaume, suo marito medico; e Marta Nieto, che interpreta Ana, un personaggio dal passato ambiguo che riaccende nella protagonista desideri e domande represse.

Il trio garantisce alla storia una dimensione intensa e credibile, capace di generare tensione emotiva e sospetto costante. Come tutti i thriller psicologici che si rispettino, anche Visions lascia però diversi dubbi nello spettatore, una volta che si giunge al finale. Molte domande, inoltre, non trovano volutamente risposta, lasciata piuttosto alla libera interpretazione di chi ha appena finito di vedere il film. Nel corso dell’articolo si proporrà dunque una spiegazione approfondita del finale di Visions, cercando di chiarire come le rivelazioni, i colpi di scena e l’interpretazione finale si inseriscano nel contesto dei temi trattati e delle ambiguità narrative deliberate dal regista.

Diane Kruger nel film Visions
Diane Kruger nel film Visions

La trama di Visions

Protagonista di Visions è Estelle, brillante comandante di linea aerea, sposata con Guillaume, un medico rinomato. Alla ricerca della perfezione, Estelle ha sempre tutto sotto controllo. Quando però incontra casualmente Ana, una sua ex fiamma, Estelle si innamora di nuovo. Man mano che la loro relazione diventa sempre più intensa, Estelle ha visioni ricorrenti, incubi, allucinazioni. Quando poi Ana scompare misteriosamente, Estelle inizia a perdere il contatto con la realtà. Teme così che la sua vita sia in pericolo e inizia una spirale di follia, che la costringerà a fare scelte difficili mentre cerca di capire cosa sia reale e cosa frutto della sua percezione alterata.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Visions, Estelle si risveglia in ospedale dopo l’incidente e, progressivamente, i ricordi che aveva rimosso riaffiorano con dolorosa chiarezza. Le immagini confuse delle sue accuse contro Guillaume si ricompongono mentre scopre la verità: non è stato suo marito a uccidere Ana, bensì lei stessa, in un momento di gelosia incontrollata e ferocia improvvisa. L’omicidio, nascosto dal trauma e dall’anestetico somministrato da Guillaume per proteggerla, ritorna in superficie, obbligandola a confrontarsi con la parte più buia di sé e con le conseguenze delle proprie azioni.

Una volta ricostruita la verità, Estelle sceglie di non denunciare Guillaume e di accettare il patto tacito che li lega, fatto di colpa, silenzi e protezione reciproca. I due tornano a casa insieme, apparentemente pronti a ricominciare, ma segnati da una realtà che non può essere cancellata. Nell’ultima scena, Estelle chiede al marito di fermarsi vicino alla scogliera: da lì osservano una donna in costume rosso emergere dal mare, immagine che richiama il prologo. La ripetizione della visione chiude il racconto, suggerendo un ciclo perturbante e il confine fragile tra memoria e allucinazione.

Diane Kruger in Visions
Diane Kruger in Visions

Il finale di Visions porta così a compimento uno dei temi centrali del film: l’instabilità della percezione e la capacità della mente di distorcere la realtà per proteggersi dalla colpa. La figura della donna in rosso, vista sia all’inizio che alla fine, non è un’apparizione sovrannaturale, ma un segno simbolico: rappresenta l’immagine che Estelle ha represso e che continua a riaffiorare, una memoria che non può essere del tutto sepolta. La scena mostra come la protagonista viva sospesa tra consapevolezza e rimozione, incapace di separare ciò che accade davvero da ciò che la mente le restituisce.

Attraverso questo epilogo, Gozlan conclude la riflessione sui limiti del controllo e sull’autoinganno come meccanismo di sopravvivenza. La colpa di Estelle non viene punita né risolta, ma assorbita in un equilibrio tossico che lei stessa accetta pur di non affrontare la distruzione totale della sua identità. L’unione finale con Guillaume, anziché essere un gesto d’amore, diventa un’alleanza nel nascondimento. Il film afferma così che la verità emotiva può essere più insopportabile della menzogna, e che la psiche umana sceglie spesso la via più distorta, ma più sopportabile, per continuare a esistere.

Visions lascia allo spettatore un messaggio inquietante: ciò che percepiamo come certo può essere frutto di selezioni, omissioni e distorsioni operate dal nostro stesso inconscio. Estelle crede a una versione dei fatti perché è l’unica che può tollerare, e il film mostra quanto sia facile confondere ricordo e desiderio, paura e realtà. La conclusione ciclica suggerisce che alcuni traumi non scompaiono, ma ritornano sotto forma di immagini che la mente non smette di rielaborare. È un finale che invita a interrogarsi sulla fragilità dell’identità e sull’oscurità che può celarsi dietro ogni convinzione.

The Truman Show: la spiegazione del finale del film

Il finale del film del 1998 The Truman Show ha resistito alla prova del tempo grazie alla sua forte risonanza emotiva. Il film racconta la vita quotidiana del protagonista, Truman, che vive in un gigantesco set popolato da attori e scenari finti, dove la sua stessa esistenza è alla base di un reality show. Affrontando l’ossessione delle persone per i reality show ed esplorando al contempo concetti filosofici più ampi, il trio composto dal regista Peter Weir (L’attimo fuggente), dallo sceneggiatore Andrew Niccol (In Time) e dal protagonista Jim Carrey ha centrato l’obiettivo con un finale destinato a rimanere nella storia.

Sebbene il finale di The Truman Show segua un approccio lineare rispetto ad altri drammi esistenziali di Carrey, come Eternal Sunshine of the Spotless Mind e Man on the Moon, esso apre la strada a una discussione più ampia. La lotta di Truman Burbank per distinguere tra la realtà e la falsità della sua vita dà vita a un interessante discorso sulla percezione del mondo in cui vive il pubblico. Ma quando Truman finalmente scopre la verità e lotta per “dirigere” la propria vita, viene affrontato anche un tema più ampio, quello dell’indipendenza mentale.

Cosa succede nel finale di The Truman Show?

Contrariamente agli sforzi di alcuni membri del cast di sabotare lo show, il regista Christof fa del suo meglio per mantenere Truman entro i confini della finta città di Seahaven. Desideroso di avventurarsi nel mondo reale, Truman supera la sua paura dell’acqua e alla fine di The Truman Show parte per il mare su una piccola barca. Christof cerca di capovolgere la barca scatenando una violenta tempesta, ma Truman riesce comunque a nuotare fino a mettersi in salvo, raggiungendo l’uscita del set e pianificando la sua grande mossa. Sotto pressione per continuare lo show, Christof cerca di convincere Truman che può ancora condurre una vita facile se rimane nel mondo artificiale.

Dopo aver finalmente deciso di vivere come un individuo libero, il tragico protagonista interpretato da Jim Carrey pronuncia per l’ultima volta la sua frase celebre: “Nel caso non vi rivedessi più… buon pomeriggio, buona sera e buona notte”. Truman si inchina e se ne va con un sorriso, a indicare che è ancora grato al suo pubblico nonostante abbia vissuto una vita di menzogne per loro. Con il sole che splende su di lui, The Truman Show si conclude con una nota ottimistica. Il futuro del protagonista è incerto, ma almeno ha qualcuno che può aiutarlo in questo viaggio, dato che anche Sylvia (che ha recitato come sua compagna di college) si precipita a salutarlo alla fine.

Laura Linney The Truman Show

Gli spettatori devono trovare un nuovo programma

La conclusione speranzosa della prigionia di Truman alla fine di The Truman Show segna una sconfitta per Christof, che aveva dedicato tutta la sua vita e la sua abilità creativa allo sviluppo del programma più realistico possibile. Anche se The Truman Show non avrà un seguito, il pubblico non ha nulla da perdere, poiché presto passerà a un altro programma televisivo di cui appassionarsi. Gli spettatori dello show, empatizzando con la mancanza di autonomia di Truman, lo acclamano quando finalmente lascia Seahaven. Negli ultimi secondi del film, gli spettatori si chiedono addirittura cosa altro c’è in televisione, uno sguardo satirico sul consumatore capitalista americano medio che deve cercare un nuovo prodotto.

Christof può essere sia Dio che il Diavolo

Durante tutto The Truman Show, Truman può sentire la voce di Christof attraverso l’impianto audio del set, proprio come Dio che appare in visioni dal cielo. Truman può comunque essere visto come un mortale che mette in discussione la propria fede, con Christof che funge da figura divina delle religioni abramitiche. Ancora una volta, proprio come gli dei in diverse mitologie, Christof non solo crea il mondo di Truman, ma ha anche la capacità di manipolare il tempo e cambiare il suo ambiente. Il cast e i membri della troupe possono essere equiparati agli angeli in questo caso, poiché eseguono gli ordini di Christof.

Allo stesso tempo, un punto di vista alternativo può suggerire che Christof fosse in realtà Lucifero, che ha creato un mondo artificiale di tentazioni per attirare Truman. Naturalmente, il mondo reale sarà pieno di inevitabili dolori e sofferenze, come lo stesso Christof avverte Truman. Tuttavia, l’uomo sceglie di allontanarsi dall’oscurità del diavolo e di camminare verso la luce. La scala illuminata dal sole alla fine rafforza questa interpretazione. Proprio come le personificazioni bibliche del male come Belial, Christof prospera sulla paura che è racchiusa nell’acquafobia di Truman. Tuttavia, nel finale, Truman acquisisce una consapevolezza tale da poter superare questa paura e viaggiare in sicurezza verso il mondo esterno.

The Truman Show significato

In che modo The Truman Show ha previsto il boom dei reality show?

Sebbene il concetto di reality show esistesse già molto prima del 1998, l’enfasi posta da The Truman Show sul potenziale capitalistico del voyeurismo era chiaramente visibile nei reality show che hanno fatto la loro comparsa a partire dagli anni 2000. Il film è senza dubbio un fenomeno della cultura popolare, dato che i suoi temi hanno anticipato l’interesse globale per i reality show televisivi, come gli italiani L’isola dei famosi, Grande Fratello, Tempation Island e così via. Sebbene la maggior parte di essi sia sceneggiata, alcuni meta-esempi finiscono per essere più vicini alla visione di The Truman Show (con la maggior parte delle persone riprese dalla telecamera che non sanno di essere registrate).

Il vero significato del finale di The Truman Show

The Truman Show è in definitiva una storia sullo spirito umano in una realtà fabbricata. Anche se narrazioni simili di un eroe che acquisisce una coscienza simile sono ambientate in contesti distopici (Dark City, Matrix, Blade Runner), The Truman Show è ambientato in modo interessante nella città perfetta di Seahaven. L’aspetto suburbano della città, con le sue staccionate bianche, sembra riflettere l’illusione del Grande Sogno Americano degli anni ’50. In effetti, tutta la vita di Truman fino a quel momento si è svolta come un sogno. Il finale mostra quindi che Truman è finalmente pronto a uscire da questo sogno e ad accettare la realtà.

Leggi anche: The Truman Show: il significato del film con Jim Carrey

Young Sherlock: le prime immagini della serie di Guy Ritchie per Prime Video

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Prime Video ha rilasciato le prime immagini di Young Sherlock, con protagonista Hero Fiennes Tiffin (film della saga di After) nei panni di Sherlock Holmes. Questa emozionante serie, realizzata dal visionario regista ed executive producer Guy Ritchie, racconta la storia delle origini di Sherlock Holmes, in un giallo irriverente e ricco di azione che segue le prime avventure dell’iconico detective. Young Sherlock debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo il prossimo anno.

Con tutta l’arguzia e il fascino dei lungometraggi di Sherlock Holmes di Guy Ritchie, Young Sherlock segue la storia delle origini dell’amato detective nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, in una rivisitazione esplosiva dei primi anni di vita di questo iconico personaggio. Sherlock Holmes è un giovane caduto in disgrazia, istintivo e senza filtri, che si ritrova coinvolto in un caso di omicidio che minaccia la sua libertà. Il suo primo caso svelerà una cospirazione internazionale che cambierà la sua vita per sempre. Ambientata negli anni ’70 dell’Ottocento ad Oxford, con incursioni all’estero, la serie rivela le prime prodezze del giovane ribelle, che deve ancora diventare il più rinomato residente di Baker Street.

Il cast di Young Sherlock include Dónal Finn (La Ruota del Tempo), Zine Tseng (Il problema dei 3 corpi), Joseph Fiennes (Il racconto dell’ancella), Natascha McElhone (Halo), Max Irons (Condor) e Colin Firth (Il discorso del re). Guy Ritchie è regista ed executive producer. La serie è scritta da Matthew Parkhill, che figura anche come executive producer insieme a Dhana Gilbert, Marc Resteghini, Simon Maxwell, Ivan Atkinson, Simon Kelton, Colin Wilson e ai co-executive producer Harriet Creelman e Steve Thompson.  Motive Pictures ha guidato la produzione fisica di Young Sherlock.

Plaion Pictures lancia due nuovi canali su Prime Video

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Plaion Pictures ha lanciato in streaming due nuovi mondi da scoprire: CineMadame Plus e Cartoon Club su Prime Video dedicati al pubblico femminile e alle famiglie.

Con le festività in arrivo, il panorama dell’offerta digitale dell’intrattenimento si arricchisce con il lancio da ieri, 3 dicembre, di due nuovi canali SVOD su Prime Video pensati per accompagnare i momenti di relax, di condivisione e di ispirazione delle donne, dei bambini e delle famiglie: CineMadame Plus e Cartoon Club. Una proposta che nasce dal desiderio di rispondere ai diversi modi di vivere l’intrattenimento, in qualsiasi momento della giornata, che si tratti di ritagliarsi un momento per sé o di scegliere un film o una serie che metta d’accordo grandi e piccoli.

CineMadame Plus: emozioni al femminile per tutti i gusti

Uno spazio dedicato alle spettatrici che cercano storie in cui riconoscersi, emozionarsi, sognare e ritrovare un po’ di sé. CineMadame Plus porta in streaming un’offerta di oltre 100 film, aggiornata mensilmente, pensata per coinvolgere e intrattenere grazie a un mix di romance, commedia e light thriller. Grandi storie con grandi donne protagoniste – da Isabelle Huppert a Selena Gomez, passando per il premio Oscar® Judi Dench – una selezione dedicata a tutte le sfumature della femminilità e che offre ogni giorno la storia perfetta per il proprio umore.

Tra i titoli già disponibili troviamo, tra gli altri:

  • Greta, thriller con Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz
  • il fiabesco Tre noci per Cenerentola con protagonista l’attrice e compositrice Astrid S, nota per aver partecipato aSkam
  • Una seconda occasione, l’inteso dramedy con Dustin Hoffman, Dianna Agron, Simon Helberg, Candice Bergen
  • il drammatico Sei minuti a mezzanotte con Nigel Lindsay e Judi Dench
  • la commedia teen This Is The Year prodotta da Selena Gomez

Cartoon Club: mille cartoni, mille sorrisi e zero noia per tutta la famiglia

Un canale dove animazione, fantasia e leggerezza si fondono regalando un magico luogo di incontro tra i grandi e i più piccoli. Cartoon Club nasce per offrire contenuti sicuri, divertenti e adatti alla visione dei più piccoli ma anche condivisa con i genitori per collezionare momenti insieme in famiglia. Il canale debutta con oltre 100 titoli tra film di animazione e serie animate (per tutte, subito disponibili i primi 8 episodi, con aggiornamento settimanale degli episodi). Dai personaggi amati da intere generazioni come Asterix, Doraemon e L’Ape Maia ai mitici Gormiti, l’offerta viene ulteriormente aggiornata con novità mensili che rinnovano continuamente la programmazione. Un luogo sicuro, colorato e pieno di storie per condividere tempo di qualità con i bambini… senza temere la noia.

Tra i titoli già disponibili troviamo:

  • Dal pluripremiato studio Aardman, il divertentissimo racconto animato in stop-motion Shaun, Vita Da Pecora – Il Film
  • Doraemon – Il Film 2, in una nuova avventura capace di emozionare tutta la famiglia
  • L’Ape Maia – Salviamo Verdemondo, con la piccola Maia e l’inseparabile amico Willy alle prese con una nuova missione.

Grazie alla partnership con DeAPlaneta l’offerta si arricchisce di tante serie animate tra cui le indimenticabili: Heidi, Vicky il Vichingo, Pippi Calzelunghe, Gormiti e altri ancora.

Questi e molti altri titoli sono già disponibili, grazie a Plaion Pictures, sui canali CineMadame Plus e Cartoon Club su Prime Video.

Mercy: Sotto Accusa, il trailer con Chris Pratt e Rebecca Ferguson

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Amazon MGM STUDIOS ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Mercy: Sotto Accusa, il nuovo film di Timur Bekmambetov con protagonisti Chris Pratt, Rebecca Ferguson. Il film arriverà in Italia il 22 gennaio 2026 distribuito da SONY.

La trama di Mercy: Sotto Accusa

In un futuro non lontano, un detective (Chris Pratt) è sotto processo, accusato di aver ucciso sua moglie. Ha solo 90 minuti per dimostrare la propria innocenza davanti al Giudice, un’intelligenza artificiale avanzata (Rebecca Ferguson) che lui stesso aveva contribuito a creare in passato, prima che decida il suo destino.

Avatar: Fuoco e Cenere, il cast presenta il film di James Cameron a Milano

Abbiamo incontrato Sam Worthington (Jake), Stephen Lang (Quaritch), Bailey Bass (Tsireya), Trinity Jo-Li Bliss (Tuk) e Jack Champion (Spider), martedì 9 gennaio, in occasione della presentazione di Avatar: Fuoco e Cenere, il terzo capitolo del franchise ambientato su Pandora che James Cameron sta regalando con grande abnegazione al suo pubblico.

Il cast ha presenziato alla conferenza stampa durante la quale ha parlato del film, commentando in maniera entusiasta sia la partecipazione all’intera saga, sia il grande privilegio che rappresenta, per ognuno di loro, essere parte del processo creativi di James Cameron.

Stephen Lang, che come Warthington fa parte del progetto dai tempi del primo film nei panni di Quaritch, ha dichiarato: “È una benedizione, professionale e personale, essere associato a un individuo visionario e creativo come James e a una squadra di colleghi, quelli qui e quelli in giro per il mondo, che apportano un tale livello di impegno in questo progetto che è nato dalla mente di Jim. Ne facciamo parte da anni, ormai, ed è un regalo che ci viene continuamente fatto.” 

Bailey Bass, interprete della metkayina Tsireya, aggiunge: “Credo sia interessante, specialmente per chi di noi è stato scelto da molto giovane, far parte di un progetto del quale non capivamo a pieno la portata. Cameron ha davvero cambiato la storia del cinema ed è emozionante far parte dall’inizio a questo progetto. È davvero una benedizione far parte di una storia così importante, emozionante, con così tanta azione e allo stesso tempo così legata alla narrazione.”

Per Jack Champion, che invece interpreta “l’umano” Spider, essere parte di questa avventura è “l’onore della vita. Non sarei chi sono se non avessi avuto questo ruolo. Lo faccio da quando avevo 12 anni, è stata davvero la più grande benedizione della mia vita.” 

Tutto è connesso – Avatar: Fuoco e Cenere

Come dice giustamente Bass, Avatar non è solo avventura e azione, ma caratterizza le sue storie con uno spiccato centro emotivo, a cui corrispondono le dinamiche familiari e affettive che dominano le relazioni trai personaggi. Per Sam Warthington, ovvero Jake Sully in persona: “Credo che quando Jim era al lavoro sulla costruzione della storia, molti temi fondanti del film si sono poi condensati intorno al concetto di famiglia e di dinamica che la regola. Quello è il centro della storia e anche il modo in cui sopravvivi in una famiglia che si scontra con quelle circostanze, che può essere sia la guerra stessa ma anche il costante cambiamento dello scenario in cui sono ambientate le vicende.” “L’amore che questi personaggi hanno l’uno per l’altro, i legami familiari sono l’aspetto con cui tutti possiamo identificarci. Tutto quello che davvero abbiamo è il legame con gli altri, e Jim con questi film ci spiega proprio che siamo tutti connessi” conclude Warthington.

Cortesia The Walt Disney Company Italia

Trinity Jo-Li Bliss, che invece interpreta la piccola Tuk, ha dichiarato che uno degli aspetti più interessanti di questi legami familiari che vengono raccontati con tale potenza nel film è quello della “famiglia per scelta”. “E’ qualcosa che James racconta benissimo in tutti i film di Avatar. Io adoro come nel genere sci-fi riesce a inserire questo aspetto di strettissimi legami in cui non rivedo solo me, ma anche le dinamiche che mi legano ai miei cari. Sembra ricordarci che per quanto possiamo essere diversi, siamo comunque più simili che diversi… ed è bello vedere come questo aspetto di comunità e connessione si dipani in tutto Avatar: Fuoco e Cenere“.

Nelle parole di Sam Worthington, Fuoco e Cenere e La via dell’acqua erano un solo film, all’inizio, e si sono poi separati, ma mantengono lo stesso cuore di relazioni e rapporti, quindi in questo sono in continuità, ma Fuoco e Cenere va molto più a fondo nelle emozioni. “Quando la morte colpisce nel secondo film, sapevamo che quel momento avrebbe avuto un fortissimo impatto sul terzo film”. 

In un panorama cinematografico oggettivamente complesso e con la situazione delle sale in continuo peggioramento, l’arrivo di Avatar: Fuoco e Cenere in sala può rappresentare una boccata d’aria. Dopotutto alcuni film sono fatti ESCLUSIVAMENTE per essere guardati al cinema, e vedere questo film in una sala e su uno schermo molto grande è un “cine-must” con conclude Trinity Jo-Li Bliss.

Avatar: Fuoco e Cenere arriva in sala dal 17 dicembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Avengers: Doomsday, il film potrebbe concentrarsi su Dottor Destino contro Capitan America

Quando Marvel Studios ha annunciato il cast di Avengers: Doomsday a marzo, il video di quattro ore si è concluso con le sedie per Pedro Pascal e Robert Downey Jr. Ciò ha portato molti fan a sperare che i fratelli Russo stessero anticipando che la relazione tra Mister Fantastic e Dottor Destino avrebbe avuto un ruolo importante nella storia. Victor Von Doom è poi apparso nella scena a metà dei titoli di coda di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, ma per quanto ne sappiamo, la variante di Doom interpretata da Downey non ha alcun legame con la versione della Prima Famiglia Marvel di Earth-828.

Questo è stato un grande disappunto per molti fan dei fumetti, e Avengers: Doomsday, che potrebbe essere il luogo in cui questa squadra incontra Doom per la prima volta, lascia molto materiale interessante sulla pagina. Naturalmente non c’è nulla di confermato al riguardo, e questa nuova voce potrebbe frustrare molti di voi. Secondo il leaker @variablelace, infatti, la maggior parte di Avengers: Doomsday ruoterà attorno a Dottor Destino contro Capitan America.

In seguito, lo scoop di @MyTimeToShineH ha aggiunto: “[Downey] e [Chris] Evans non avrebbero nemmeno fatto parte di The Kang Dynasty, e ora non solo sono tornati, ma saranno anche i protagonisti di Doomsday”. Sulla base delle voci precedenti, Doom arriverà su Earth-616 con l’intenzione di far pagare a Steve il fatto di aver viaggiato indietro nel tempo per ottenere il suo lieto fine con Peggy Carter alla fine di Avengers: Endgame.

A quanto pare, interferire con la linea temporale in tal modo ha causato l’Incursione che non solo ha distrutto il mondo di Doom, ma forse ha anche innescato una reazione a catena destinata a concludersi con la fine del Multiverso. I fan hanno passato anni a dire che volevano vedere cosa fosse successo a Cap alla fine di Avengers: Endgame, e il prossimo sembra che esaudirà questo desiderio.

Il fatto che ciò avvenga a scapito della rivalità di Doom con Reed Richards sarà sicuramente un problema per alcuni, e potrebbe non essere l’unica delusione legata ai Fantastici Quattro, ma il confronto tra i due avverrà senz’altro prima o poi, considerando che Doom sembra essere molto interessato a Franklin Richard. Se non sarà in Avengers: Doomsday, ciò potrebbe facilmente avvenire in Avengers: Secret Wars.

LEGGI ANCHE: Avengers: Endgame tornerà al cinema nel 2026, prima di Avengers: Doomsday

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

La sinossi ufficiale conferma il ritorno di Robert Downey Jr. all’interno dell’universo Marvel, questa volta nel ruolo di Doom. La trama resta però al momento sotto riserbo. Stephen McFeely e Michael Waldron risultano accreditati come sceneggiatori.

Il cast di Avengers: Doomsday è stato rivelato per la prima volta durante una diretta streaming a sorpresa della Marvel Studios, in cui diverse sedie hanno svelato il ritorno di numerosi attori. Una delle grandi novità è il ritorno di diversi attori degli X-Men dell’era Fox-Marvel.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd (Ant-Man), Simu Liu (Shang-Chi), Tom Hiddleston (Loki), Lewis Pullman (Bob/Sentry), Florence Pugh (Yelena), Danny Ramirez (Falcon), Ian McKellen (Magneto), Sebastian Stan (Bucky), Winston Duke (M’Baku), Chris Hemsworth (Thor), Kelsey Grammer Bestia), James Marsden (Ciclope), Channing Tatum (Gambit), Wyatt Russell (U.S. Agent), Vanessa Kirby (Sue Storm), Rebecca Romijn (Mystica), Patrick Stewart (Professor X), Alan Cumming (Nightcrawler), Letitia Wright (Black Panther), Tenoch Huerta Mejia (Namor), Pedro Pascal (Reed Richards), Hannah John-Kamen (Ghost), Joseph Quinn (Johnny Storm), David Harbour (Red Guardian), Robert Downey Jr. (Dottor Destino), Ebon Moss-Bachrach (La Cosa), Anthony Mackie (Captain America).

Fallout – Stagione 2: le prime immagini dell’iconica Novac

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Prime Video ha presentato in anteprima assoluta una scena dalla seconda stagione di Fallout, che svela l’iconica location di Novac e il beniamino dei fan, Dinky il T-Rex. In questa imperdibile clip, Lucy, il Ghoul e CX404, alias Dogmeat, si scontrano con i feroci Wastelanders mentre attraversano il Mojave verso New Vegas. Durante il panel dedicato alla serie che si è tenuto al CCXP, la mega convention brasiliana dedicata alla cultura pop che si tiene ogni anno a San Paolo, gli attori Ella Purnell, Aaron Moten, Walton Goggins e Justin Theroux hanno presentato una versione estesa della scena in esclusiva agli oltre 3.500 fan entusiasti che hanno seguito il panel dedicato a Fallout tenutosi sul Thunder Stage.

Oltre al panel dedicato alla serie, migliaia di partecipanti alla convention sono stati catapultati nel mondo di Fallout grazie ad un’attivazione immersiva creata da Prime Video nell’area espositiva, che ha trasportato i fan nel cuore dell’azione della nuova stagione e di New Vegas, con esperienze esclusive e foto opps uniche.

La nuova stagione riprenderà dall’epico finale della prima e accompagnerà il pubblico in un viaggio attraverso le terre desolate del Mojave fino alla città post-apocalittica di New Vegas. L’attesa seconda stagione in otto episodi debutterà il 17 dicembre, con un episodio a settimana fino al finale di stagione del 4 febbraio 2026, in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo.

La serie vede protagonisti Ella Purnell (Yellowjackets, Sweetpea), Aaron Moten (Emancipation – Oltre la libertà, Father Stu), Walton Goggins (The White Lotus, The Righteous Gemstones), Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Moisés Arias (Il re di Staten Island) e Frances Turner (The Boys).

Fallout è prodotta dalla Kilter Films, con gli executive producer Jonathan Nolan, Lisa Joy e Athena Wickham. Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner sono executive producer, creatori e showrunner. Todd Howard di Bethesda Game Studios è executive producer insieme a James Altman per Bethesda Softworks. Margot Lulick figura, inoltre, tra gli executive producer. La serie è prodotta da Amazon MGM Studios e Kilter Films, in associazione con Bethesda Game Studios e Bethesda Softworks.

Tutti gli episodi della prima stagione sono attualmente disponibili su Prime Video.

The Boys – Stagione 5: cosa succederà alla povera Ashley Barrett?

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La povera Ashley Barrett non ha mai avuto vita facile in The Boys. Spesso orribile, a tratti tragica, la performance di Colby Minifie rende impossibile considerare Ashley come irrecuperabile, nonostante i vari peccati commessi nelle ultime quattro stagioni. Ecco perché gli spettatori sarebbero perdonati per aver esultato in silenzio quando Ashley si è iniettata il Composto V alla fine della quarta stagione di The Boys, risparmiandosi la violenta eliminazione dello staff di Patriota.

Il trailer di The Boys – Stagione 5 offre un importante aggiornamento su Ashley

Il trailer di The Boys – Stagione 5 offre un’immagine chiara di Ashley Barrett. Appare subito in forma, in salute, in controllo – meglio che mai, in realtà. Ancora più importante, Ashley sembra aver ottenuto un nuovo lavoro. Il suo corpo nasconde la scritta, ma Ashley è chiaramente in piedi davanti a un cartello della Casa Bianca, e si può dedurre che ora lavori come addetta stampa del Presidente Calhoun.

Data la forte inclinazione politica che The Boys ha adottato fin dall’inizio della serie nel 2019, si può solo immaginare la satira che deriverà dall’incarico di addetta stampa assegnato ad Ashley. Essendo una vera e propria donna d’affari alla Vought, Ashley userà inevitabilmente la sua posizione per predicare la supremazia, diffondere bugie su Starlight e giustificare i campi tirannici utilizzati per contenere i nemici di Patriota.

La cosa più curiosa di tutte è: come si allinea la perfettamente normale Ashley del trailer della quinta stagione di The Boys con i mostruosi cambiamenti visti alla fine della quarta stagione e impliciti nei commenti di Sister Sage in Gen V? Come può Ashley non essere in condizioni idonee per dirigere la Vought, ma poter servire come addetta stampa della Casa Bianca?

È possibile che, tra la seconda stagione di Gen V e la quinta stagione di The Boys, Ashley riprenda il controllo di sé e dei suoi nuovi poteri, tornando finalmente alla ribalta. O forse si sta delineando una situazione alla Jekyll e Hyde: a volte Ashley è la solita persona (come vediamo nel trailer della quinta stagione), ma le sue trasformazioni sono improvvise e imprevedibili. Questo dovrebbe rendere le sue conferenze stampa più interessanti.

Cosa rivela il ritorno di Ashley nella quinta stagione di The Boys sul regime di Patriota

La posizione di Ashley come addetta stampa della Casa Bianca confermerebbe il fatto che, anche se il nome di Calhoun è sulla porta dello Studio Ovale, Patriota è il vero Presidente degli Stati Uniti all’inizio di The Boys – Stagione 5. Ashley è uno dei pochi personaggi di The Boys di cui Patriota si fida in qualche modo (o almeno crede che sia troppo intimidita per sfidarlo apertamente), quindi sceglierla come portavoce della Vought ha perfettamente senso.

Questo dimostra il controllo completo di cui Patriota gode ora sugli Stati Uniti. Non sarebbe davvero sorprendente vedere Black Noir come Segretario della Difesa e The Deep come Segretario di Stato. La domanda per Patriota è quanto possa davvero contare su Ashley come pilastro del suo regime. Non solo lei ha segretamente lavorato contro di lui di tanto in tanto, come ad esempio cancellando il filmato che confermava la sopravvivenza della regina Maeve, ma una trasformazione inopportuna in un mostro sarebbe una pessima pubblicità.

Patriota ha pure affidato a Ashley il ruolo di sua addetta stampa nella quinta stagione di The Boys, ma è una decisione di cui potrebbe pentirsi alla fine.

Donald Trump commenta l’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix

Dopo la vittoria di Netflix nella corsa all’acquisizione di Warner Bros. con un’offerta di 82,7 miliardi di dollari, Paramount ha presentato una nuova proposta per un possibile takeover ostile. Ora, durante un incontro alla Casa Bianca, anche il presidente Donald Trump ha detto la sua in merito, dichiarando di non sostenere né Netflix né Paramount.

Conosco bene queste aziende. So cosa stanno facendo, ma devo vedere… quale percentuale di mercato hanno. Dobbiamo vedere la percentuale di mercato di Netflix, la percentuale di Paramount. Nessuna di queste aziende è particolarmente mia amica. Voglio fare la cosa giusta.”

Trump ha poi confermato di aver incontrato di recente il co-CEO di Netflix, Ted Sarandos, definendolo “un uomo fantastico”, ma – stando a quanto riportato da Bloomberg – ha aggiunto anche: “Ho molto rispetto per lui, ma è una grande quota di mercato. Non c’è dubbio. Potrebbe essere un problema.

L’incontro con Sarandos ha riguardato la fusione di Netflix con Warner Bros. e l’integrazione di HBO Max, che conta circa 128 milioni di abbonati, nella piattaforma di streaming di Netflix, già con oltre 300 milioni di utenti. Trump ha sottolineato che l’acquisizione dovrà passare attraverso una revisione normativa: “Deve seguire un processo, e vedremo cosa succede… Sarò coinvolto in quella decisione.

La transazione sarà valutata dal Dipartimento di Giustizia e dalla Federal Trade Commission, con possibili implicazioni antitrust legate alla quota di mercato combinata di Netflix e Warner Bros. La questione del futuro delle uscite cinematografiche teatrali e della libreria streaming di HBO Max resta al centro delle valutazioni del mercato.

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Paul Dano si unisce al cast del thriller psicologico di Florian Zeller “Bunker”

Paul Dano è stato ufficialmente confermato nel cast di Bunker, il nuovo thriller psicologico diretto da Florian Zeller (The Father, The Son). L’attore affiancherà Javier Bardem e Penélope Cruz, insieme a Stephen Graham e Patrick Schwarzenegger, come riportato da Variety.

Siamo entusiasti di accogliere Paul Dano nel cast,” ha dichiarato Zeller. “Da Little Miss Sunshine a Il petroliere, Paul mi ha sempre impressionato come attore. Possiede un’eccezionale singolarità, qualcosa di veramente unico, e in questo senso è davvero insostituibile.”

Le riprese di Bunker sono iniziate la scorsa settimana. Il film segue un architetto incaricato di progettare un bunker di sopravvivenza per un magnate della tecnologia; nel corso del progetto, sua moglie comincia però a riconsiderare il loro matrimonio di 17 anni. Il film si propone come un’intensa esplorazione delle tensioni personali ed etiche che una coppia deve affrontare in un mondo sempre più instabile, mettendo in luce il tumulto interiore e le decisioni complesse della vita contemporanea.

Zeller ha affermato di aver scritto il film pensando specificamente a Bardem e Cruz, ispirandosi alla loro relazione reale per esplorare le dinamiche di una coppia e il confine tra realtà e finzione. Il regista ha infatti attraverso i due attori e il loro reale legame, l’obiettivo di esplorare le complessità di una relazione fondendo l’autenticità emotiva con una “sfocatura tra realtà e finzione”.

Per quanto riguarda Paul Dano, l’improvviso aumento di attenzione – scatenato da Tarantino che lo ha definito sopravvalutato a “il peggior attore del sindacato attori – ha suscitato un’ondata di sostegno da parte dei suoi colleghi. Evidentemente nessuno la pensa come Tarantino in questo caso e Dano può continuare la sua brillante carriera sapendo di avere il sostegno dell’intera industria.

Netflix garantisce la distribuzione nelle sale dei film della Warner Bros. 

Mentre il settore è impegnato nella battaglia tra Netflix e Paramount per l’acquisto della Warner Bros., il gigante dello streaming ribadisce i suoi piani di distribuzione nelle sale cinematografiche per i futuri film dello studios. Tre giorni fa, come noto, è stato ufficialmente confermato che Netflix avrebbe acquistato Warner Bros. con un accordo multimiliardario, prima che Paramount lanciasse un’offerta pubblica di acquisto ostile.

La Warner Bros. esaminerà la nuova offerta della Paramount e annuncerà la sua decisione entro 10 giorni lavorativi. Poiché Netflix vuole ancora portare a termine l’accordo, i suoi co-amministratori delegati Ted Sarandos e Greg Peters hanno rilasciato alcune dichiarazioni per placare una delle principali preoccupazioni relative all’acquisizione dello storico studio hollywoodiano da parte del gigante dello streaming, riguardante i piani di distribuzione nelle sale cinematografiche.

Deadline riporta infatti che i dirigenti di Netflix hanno partecipato oggi a una conferenza telefonica con Wall Street, durante la quale Sarandos ha assicurato che Netflix continuerà a distribuire nei cinema i film della Warner Bros. “Con questa transazione, acquisiamo tre attività in cui attualmente non siamo presenti”, ha affermato Sarandos. “Una di queste è uno studio cinematografico con un sistema di distribuzione nelle sale”.

Siamo profondamente impegnati a distribuire quei film esattamente come verrebbero distribuiti oggi”, ha affermato Sarandos. “Vogliamo continuare a gestire tutte e tre queste nuove attività [distribuzione cinematografica, produzione televisiva e HBO] sostanzialmente come sono ora. […] Quando l’accordo sarà concluso, entreremo in quel settore [distribuzione cinematografica]. E lo faremo”.

Sarandos sta facendo una dichiarazione significativa, poiché Netflix ha storicamente fatto solo il minimo indispensabile in termini di distribuzione cinematografica, distribuendo in genere i suoi film più importanti nelle sale per circa due settimane prima che arrivino sulla piattaforma di streaming. In primo luogo, questo rende titoli come Frankenstein, Jay Kelly e A House of Dynamite idonei per la candidatura ai premi.

In un contesto di difficoltà generale al botteghino negli ultimi anni, i progetti della Warner Bros. sono stati di grande aiuto per l’industria cinematografica, poiché lo studio ha registrato una serie storica di successi al botteghino quest’estate. Due dei suoi film, I Peccatori e Weapons, sono stati inseriti ieri nella lista dei candidati ai Golden Globe per i risultati cinematografici e al botteghino. In totale, la WB ha incassato più di 4 miliardi di dollari in tutto il mondo nel 2025.

Sarandos ha anche affrontato questo fattore, affermando: “Se avessimo concluso questo accordo 24 mesi fa, tutti quei film che abbiamo visto quest’anno avere così tanto successo per la Warner Bros sarebbero stati distribuiti allo stesso modo nelle sale cinematografiche. Sto parlando di Minecraft, sto parlando di Superman, sto parlando di Weapons, sto parlando di Sinners”.

Sarandos ha concluso dicendo: “Questi film saranno distribuiti su Netflix attraverso le sale cinematografiche come faceva prima la Warner Bros, ma con l’entità operativa della Warner Bros. Il modo in cui creano e generano valore è davvero importante. Non abbiamo acquistato questa società per distruggere quel valore”. Non resta ora che attendere il verdetto della Warner Bros. per avere l’esito di questa “guerra commerciale” che ridisegnerà il volto di Hollywood.

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Dwayne Johnson ringrazia Brendan Fraser per avergli “cambiato la vita” ne La Mummia 2: “Hai corso un rischio…”

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Dwayne Johnson ha avuto l’opportunità di ringraziare Brendan Fraser per avergli “cambiato” la vita con La mummia – Il ritorno. Fraser ha recitato in La mummia nel 1999 con Rachel Weisz. Dopo il successo del primo film, è stato dato il via libera a un sequel, con Johnson che si è unito al cast nel ruolo di Mathayus, il Re Scorpione, dopo essersi fatto un nome come wrestler.

Durante l’ultima puntata della serie Actors on Actors di Variety e CNN, le due celebrità hanno parlato delle loro carriere, incluso il lavoro insieme ne La mummia – Il ritorno. Johnson ha elogiato enormemente Fraser per non averlo respinto quando ha cercato di iniziare a lavorare nell’industria dello spettacolo come attore.

Quando Johnson espresse per la prima volta il suo interesse per La mummia – Il ritorno, sentì dire che Fraser “adorava l’idea” che il wrestler interpretasse un ruolo nel film e “lo aveva accolto a braccia aperte”.

Secondo Dwayne Johnson, sceglierlo per La mummia – Il ritorno era un grosso rischio perché non aveva mai recitato prima, e si trattava di un franchise di enorme successo, quindi per lui significava molto che Fraser e il team di produzione fossero d’accordo con la decisione del casting.

“Mi piacerebbe iniziare la nostra conversazione regalandoti dei fiori. OK? Ti consegnerò subito un sacco di fiori a domicilio. Tu ed io abbiamo iniziato a conoscerci per La Mummia – Il Ritorno. Era uno dei franchise più importanti al mondo all’epoca. Ero pronto a fare il mio ingresso a Hollywood. E c’è stato un momento in cui avresti potuto dire: ‘Questo tizio, Dwayne Johnson, non ha mai recitato prima; è nel wrestling professionistico’. La risposta che ho ricevuto è stata: “Brendan adora l’idea. Ti ha accolto a braccia aperte”. Ha significato molto per me, perché hai corso un rischio con me e, anni dopo, tu ed io siamo qui seduti. Voglio ringraziarti per avermi davvero cambiato la vita.”

Il debutto cinematografico di Johnson in La mummia – Il ritorno ha finito per “cambiarmi davvero la vita”. La sua transizione da wrestler ad attore è stata fluida e inizialmente è rimasto all’interno del franchise de La mummia recitando in uno spin-off intitolato Il Re Scorpione, che ha dato il via a quattro sequel, e poi a una carriera di successo a Hollywood.

Dopo che Johnson ha consegnato a Fraser i suoi fiori, l’attore ha riconosciuto che l’ex wrestler era “la persona giusta per il ruolo”. Sebbene Fraser non conoscesse Johnson in precedenza, ha visto alcune riprese della futura star dei film d’azione e l’ha trovato una scelta “ispirata”.

Quando si è trattato di scegliere il ruolo del Re Scorpione, i produttori avevano bisogno di qualcuno che il pubblico potesse “amare odiare”, qualcuno con “molta sicurezza e convinzione” e “grande energia”, e Johnson era decisamente perfetto.

“Sei troppo gentile, Dwayne. Sei sempre stato la persona giusta per il ruolo. Quando mi è stato detto che eri una possibilità, perdonami, ma non ti conoscevo dal mondo del wrestling. E quando me l’hanno mostrato, ho detto: ‘Questo è un casting ispirato. Saremmo fortunati ad avere lui'”. Per interpretare un cattivo che ami odiare, ti serve un personaggio da stadio. Ci vorranno molta sicurezza e convinzione. Nel mondo del wrestling, dipingevi con un pennello da 25 cm: devi avere una grande energia.

Il resto, come si dice, è storia perché La Mummia – Il ritorno ha incassato 435 milioni di dollari a fronte di un budget di 98 milioni, diventando il film di maggior successo della saga. Tuttavia, la critica non è stata altrettanto gentile. Mentre il primo film ha ottenuto un punteggio del 63% su Rotten Tomatoes (e un punteggio del pubblico del 75%), il sequel è stato classificato come film Rotten con il 46%.

Il mese scorso è stato annunciato che Fraser tornerà per un quarto film con la co-protagonista Weisz, con l’attore che ha affermato che il prossimo capitolo è il film sulla Mummia che ha sempre desiderato realizzare.

Sebbene non si sappia se Fraser e Johnson lavoreranno mai più insieme, La mummia – Il ritorno è stata un’esperienza indimenticabile per entrambi gli attori e ha lanciato la carriera di attore di Johnson.

The Boys: Trigger Warning, Amazon lancia il suo primo adattamento videoludico

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Dai fumetti alla TV live-action fino all’animazione, l’universo satirico dei supereroi di The Boys ha conquistato molteplici media e ora sta per sconfinare in un territorio inesplorato: il suo videogioco.

Basata sull’omonima serie a fumetti, la serie TV The Boys di Amazon verrà adattata in un gioco VR stealth-action dallo studio brasiliano Arvore e pubblicato da Sony Pictures Virtual Reality. Intitolato “The Boys: Trigger Warning“, il gioco sarà lanciato nel 2026 ed è ora disponibile per il preordine al prezzo promozionale di 23,99 dollari sullo store Meta Quest e per essere aggiunto alla lista dei desideri sul PlayStation Store.

Secondo la descrizione del gioco, “The Boys: Trigger Warning“introduce un personaggio originale che scopre accidentalmente un grottesco segreto della Vought, trasformando una gita in famiglia in una carneficina. Costretto a diventare un Superman, il giocatore si unisce ai Boys per infiltrarsi nella Vought e vendicarsi nel modo più caotico possibile. Unendo stealth e combattimento con l’umorismo nero tipico del franchise, il titolo VR offre una nuova storia radicata nel mondo amato dai fan”.

“Trigger Warning” è stato creato in collaborazione con il creatore e showrunner della serie TV The Boys Eric Kripke e vedrà alcuni membri del cast riprendere i loro ruoli, tra cui Laz Alonso nei panni di Mother’s Milk, Colby Minifie nei panni di Ashley Barrett e P.J. Byrne nei panni di Adam Bourke, oltre a Jensen Ackles che appare come una “interpretazione distorta di Soldier Boy, creata esclusivamente per il gioco“, secondo gli sviluppatori.

Sebbene “The Boys” sia stato incorporato in altri videogiochi (il personaggio di Homelander, interpretato da Antony Starr, è apparso in “Mortal Kombat 1”), questo sarà il primo gioco in assoluto costruito interamente attorno all’universo di “The Boys”.

“Ci siamo concentrati su tutto ciò che i fan si aspettano da ‘The Boys’ e abbiamo lavorato a stretto contatto con i produttori della serie per portare quel tono nel gioco”, ha dichiarato a Variety Ricardo Justus, CEO e fondatore di Arvore. “La violenza caratteristica della serie appare ancora più assurda e fisica qui perché la realtà virtuale vi catapulta proprio nel mezzo. E oltre alle interazioni superficiali, il gioco ha una forte componente narrativa che vi mette nei panni di qualcuno che subisce realmente le conseguenze delle azioni di Vought. Abbiamo anche integrato una narrazione ambientale nell’esperienza. Esplorando, si incontrano strati di umorismo, commenti sociali e easter egg visivi che riecheggiano la voce satirica della serie. Quel mondo prende vita ancora di più con molti degli attori originali che riprendono i loro ruoli, il che conferisce alle scene un’autenticità e un’energia che i fan riconosceranno immediatamente. Il mix di caos, tensione morale, umorismo nero e spettacolo è ciò che rende “The Boys” unico, ed è esattamente ciò che lo rende così divertente da tradurre in realtà virtuale.”

Il direttore creativo Ricardo Laganaro ha affermato che il processo collaborativo su “The Boys: Trigger Warning” “è diventato molto più profondo di quanto inizialmente previsto”, in gran parte grazie al fatto che il creatore e showrunner della serie “The Boys” Eric Kripke e il suo team di sceneggiatori “hanno abbracciato una vera e propria partnership creativa” con lo studio di sviluppo.

“Fin dalle prime discussioni sulla storia, abbiamo costruito un rapporto di fiducia che ci ha permesso di andare ben oltre il tipico processo di approvazione nei giochi su licenza”, ha affermato Laganaro. “Non si sono limitati a rivedere le idee; ci hanno aiutato a dare forma a personaggi e scene, e hanno persino scritto i dialoghi, il che ha fatto sì che la storia sembrasse davvero appartenere all’universo di ‘The Boys’. Questa fiducia ci ha anche dato la possibilità di introdurre nuovi personaggi e antagonisti originali in modi che rimanessero fedeli al mondo di ‘The Boys’, e ci ha permesso di creare interazioni significative con i personaggi iconici della serie, sempre con la guida degli sceneggiatori per mantenere ogni momento autentico. E, soprattutto, hanno condiviso ampi materiali di scenografia tratti dalla serie, che ci hanno aiutato a dare vita a location come la sala conferenze dei Sette e Voughtland con grande precisione, pur dando ai fan la libertà di esplorarle in modi che solo un’esperienza VR può rivelare.”

L’annuncio di “The Boys: Trigger Warning” arriva subito dopo la rivelazione da parte di Amazon della data di uscita della quinta e ultima stagione di The Boys, l’8 aprile. Prodotto da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, il franchise televisivo The Boys comprende la serie principale, gli spin-off “Gen V”, “The Boys Presents: Diabolical”, il prequel di prossima uscita “Vought Rising” e una serie ancora in fase di sviluppo ambientata in Messico.

Siamo entusiasti di collaborare con Arvore per dare vita a ‘The Boys: Trigger Warning’ in VR”, ha dichiarato Lance Sloane, vicepresidente senior di Sony Pictures Entertainment. “Avere i creatori della serie coinvolti nella definizione dell’esperienza ci permette di ampliare i confini della narrazione immersiva e siamo grati di collaborare con i nostri amici di Meta e PlayStation per offrirla ai fan.”

Guarda il trailer di “The Boys: Trigger Warning”:

Avengers: Doomsday, Letitia Wright condivide i fumetti che sta leggendo per prepararsi al film

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Dopo aver recentemente confermato che tornerà nei panni di Shuri in Avengers: Secret Wars, Letitia Wright ha condiviso alcune ricerche sui fumetti che potrebbero fornire un importante indizio su cosa accadrà in Avengers: Doomsday.

La trama di Avengers: Doomsday rimane un segreto gelosamente custodito e, sebbene Secret Wars del 2015 sia destinato a essere una fonte d’ispirazione fondamentale per i fratelli Russo, è probabile che i registi stiano prendendo spunto da altri fumetti.

L’attrice di Shuri, Letitia Wright, ha appena condiviso una foto della copertina di Doomsday. Il fumetto del 2010, scritto da Jonathan Maberry e disegnato da Will Conrad, Scot George Eaton e John Romita Jr., non è stato esattamente acclamato dalla critica. Tuttavia, potrebbe servire come base per almeno parte di ciò che vedremo in Avengers: Doomsday.

All’inizio della storia, il Wakanda è stato conquistato e le sue riserve di Vibranio saccheggiate. Tempesta rischia l’esecuzione nelle successive 48 ore. E il Dottor Destino trionfa dopo aver guidato una forza d’invasione latveriana nel paese.

Ci vorranno le forze combinate degli X-Men, dei Fantastici Quattro e delle due Pantere Nere per opporsi a lui. Con questo, è iniziata una guerra che metterà il supercriminale più implacabile del mondo contro una schiera dei supereroi più potenti del mondo, una guerra che si estenderà in tutto il mondo, offrendo colpi di scena e sorprese che nessuna delle due parti prevede.

Avengers: Infinity War ha già esplorato il concetto di un’invasione del Wakanda, quindi non pensiamo che Avengers: Doomsday seguirà quella strada. Tuttavia, gli eroi del mondo che si radunano per combattere Doom e la dinamica tra gli Shuri e/o T’Challa e Victor sono qualcosa su cui contiamo sicuramente come un fattore del film.

Vedremo, ma se il trailer di Avengers: Doomsday verrà pubblicato questa settimana come previsto, potrebbe non passare molto tempo prima che avremo un’idea molto più precisa di cosa aspettarci dal film.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd (Ant-Man), Simu Liu (Shang-Chi), Tom Hiddleston (Loki), Lewis Pullman (Bob/Sentry), Florence Pugh (Yelena), Danny Ramirez (Falcon), Ian McKellen (Magneto), Sebastian Stan (Bucky), Winston Duke (M’Baku), Chris Hemsworth (Thor), Kelsey Grammer Bestia), James Marsden (Ciclope), Channing Tatum (Gambit), Wyatt Russell (U.S. Agent), Vanessa Kirby (Sue Storm), Rebecca Romijn (Mystica), Patrick Stewart (Professor X), Alan Cumming (Nightcrawler), Letitia Wright (Black Panther), Tenoch Huerta Mejia (Namor), Pedro Pascal (Reed Richards), Hannah John-Kamen (Ghost), Joseph Quinn (Johnny Storm), David Harbour (Red Guardian), Robert Downey Jr. (Dottor Destino), Ebon Moss-Bachrach (La Cosa), Anthony Mackie (Captain America).

Nicholas Hoult ha letto la sceneggiatura di Man of Tomorrow: “È fantastica”

Man of Tomorrow ha finalmente una data ufficiale per l’inizio delle riprese, mentre la star dell’universo DC Nicholas Hoult anticipa cosa succederà a Lex Luthor nel sequel di Superman. Dopo il film di quest’anno, il pubblico della DCU non ha infatti ancora visto l’ultima apparizione del nemico giurato di Clark Kent, che tornerà ancora nel futuro del franchise.

In una conversazione con Variety al Red Sea Film Festival, a Hoult è dunque stato chiesto se fosse vero che avrebbe iniziato le riprese del film Man of Tomorrow nell’aprile 2026, e la star britannica ha confermato che è così. L’attore ha anche accennato brevemente alla sceneggiatura, dicendo: “L’ho vista. Non posso dire molto al riguardo, ma è fantastica”.

Ha aggiunto che “ci sono cose davvero divertenti” per Lex nel film Man of Tomorrow, che lo riunirà con Gunn per la terza volta, dato che Hoult ha interpretato l’iconico nemico di Superman anche per un cameo nella seconda stagione di Peacemaker dopo il suo debutto cinematografico nella DCU. Tuttavia, questa volta le cose saranno diverse quando Lex e l’Uomo d’Acciaio si ritroveranno sul grande schermo.

Tutto quello che sappiamo su Man of Tomorrow

Le riprese principali di Man of Tomorrow dovrebbero iniziare nella primavera del 2026, con una data di uscita fissata per il 9 luglio 2027. David Corenswet riprenderà il ruolo nel sequel al fianco di Lex Luthor, interpretato da Nicholas Hoult, poiché i due si alleeranno contro questo nuovo nemico, come ha dichiarato il regista.

James Gunn ha infatti affermato: “È una storia in cui Lex Luthor e Superman devono collaborare in una certa misura contro una minaccia molto, molto più grande. È più complicato di così, ma questa è una parte importante. È tanto un film su Lex quanto un film su Superman. Mi è piaciuto molto lavorare con Nicholas Hoult. Purtroppo mi identifico con il personaggio di Lex. Volevo davvero creare qualcosa di straordinario con loro due. Adoro la sceneggiatura”.

Gunn annunciato Man of Tomorrow sui social media il 3 settembre. Nel suo annuncio, lo sceneggiatore e regista ha incluso un’immagine tratta dal fumetto in cui Superman è in piedi accanto a Lex Luthor nella sua Warsuit. Nei fumetti DC, Lex crea la tuta per eguagliare la forza e le abilità di Superman. Mentre l’immagine teaser suggeriva che Lex e Superman sarebbero stati di nuovo in contrasto, ora sembra che Lex userà la sua Warsuit per poter essere allo stesso livello di Superman per qualsiasi grande minaccia si presenti loro.

Al momento, è confermata la presenza della Lois Lane di Rachel Brosnahan. Il co-CEO della DC Studios ha risposto a un fan su Threads all’inizio di settembre 2025 che Lois avrà un “ruolo importante”. Il villain del film sarà Brainiac, secondo quando sostenuto da più fonti.

Il film è stato in precedenza descritto come un secondo capitolo della “Saga di Superman”. Ad oggi, Gunn ha affermato unicamente che “Superman conduce direttamente a Peacemaker; va notato che questo è per adulti, non per bambini, ma Superman conduce a questo show e poi abbiamo l’ambientazione di tutto il resto della DCU nella seconda stagione di Peacemaker, è incredibilmente importante”.

Le 7 teorie più grandi su Stranger Things 5 in vista di Volume 2

La quinta stagione di Stranger Things è finalmente arrivata con il rilascio di Volume 1, ricco di rivelazioni, cliffhanger e nuovi misteri in vista del gran finale. Con il debutto di Volume 2 il giorno di Natale, i fan stanno formulando ogni possibile teoria su come si concluderà l’intera saga. Ecco le sette teorie più discusse e affascinanti su Stranger Things 5 prima degli ultimi episodi.

Stranger Things 5 sta preparando un “tiro critico” alla Dungeons & Dragons

Stranger Things Stagione 5 Foto Credits Netflix

Fin dalla prima stagione, Stranger Things intreccia la sua mitologia con il mondo di Dungeons & Dragons. Ora, sembra che quella simbologia sia tornata con un nuovo significato: Eleven (Undici) + Eight (Otto) = 19. A questo si aggiunge Will, che sembra canalizzare parte dei poteri di Vecna (Uno).

Il totale? 20, cioè il celebre natural 20 di D&D, il tiro perfetto. Secondo questa teoria, l’unione dei loro poteri potrebbe rappresentare l’unica combinazione possibile per sconfiggere definitivamente Vecna.

Vecna sta costruendo un wormhole per viaggiare nel tempo

Stranger Things - Stagione 5

Le lezioni di Mr. Clarke sono sempre state piene di foreshadowing, e quella sui ponti Einstein-Rosen non fa eccezione. Il suo diagramma di un wormhole è identico al disegno del nuovo covo di Vecna realizzato da Will.

Se Vecna sta tentando di manipolare lo spazio-tempo, lo scopo potrebbe essere devastante:

  • impedire a Eleven di ottenere i poteri,

  • annullare gli esperimenti di Brenner,

  • o addirittura evitare la propria trasformazione in Vecna.

Una svolta temporale potrebbe essere la chiave del finale.

Vecna ha ancora un piano importante per Will Byers

Vecna in Stranger Things
© Netflix

Will è sempre stato il personaggio più legato mentalmente a Vecna, fin da stagione 1. La loro connessione psichica è unica e in Stranger Things 5 sembra addirittura rafforzarsi, con Will che manifesta poteri simili a quelli dell’antagonista.

Il timore è che Vecna abbia sempre considerato Will come il suo vero “asso nella manica”.
Potrebbe essere manipolato per tradire il gruppo? L’idea è dolorosa, ma non priva di indizi inquietanti.

Il Culto di Vecna sorgerà in Volume 2

Vecna e Will in Stranger Things S 5
Jamie Campbell Bower nel ruolo di Vecna in Stranger Things: Stagione 5. Cr. PER GENTILE CONCESSIONE DI NETFLIX © 2025

La stagione 4 aveva già accennato al “Culto di Vecna” attraverso la campagna del Club Hellfire. Ora questa visione potrebbe diventare realtà: i bambini rapiti negli episodi di stagione 5 potrebbero essere destinati a diventare i suoi fedeli — o vere e proprie “batterie” psichiche.

Volume 2 potrebbe quindi mostrare una vera setta al servizio di Vecna, pronta ad amplificarne i poteri oltre ogni limite.

Il Mind Flayer è il vero villain finale di Stranger Things

Vecna ha tirato i fili della stagione 4… ma chi sta tirando i suoi ora?
Il Mind Flayer è stranamente assente in questa stagione, e questo silenzio potrebbe essere intenzionale.

Secondo molti, Vecna è solo il “Darth Vader” della serie: potente, ma comunque subordinato a una forza superiore. Il Mind Flayer potrebbe tornare in scena come boss finale assoluto del franchise, rivelando che Vecna non è mai stato il vero mastermind.

Max potrebbe sacrificarsi per salvare i bambini

Il primo episodio di Volume 2 si intitola “Escape From Camazotz”, un riferimento al mondo oscuro descritto in Nelle pieghe del tempo (A Wrinkle in Time), amatissimo da Holly.

Max è ancora imprigionata nel mindscape di Vecna dal finale della stagione 4. Considerando il suo legame con i bambini rapiti, una teoria sempre più diffusa è questa: Max potrebbe sacrificarsi per liberare tutti gli altri.

Sarebbe una chiusura tragica ma coerente con il suo arco narrativo.

Hopper sopravvive… e torna capo della polizia

Stranger Things Stagione 5 Foto Credits Netflix

Le foto dal set hanno già svelato che Hopper indosserà di nuovo la divisa da capo della polizia in qualche momento della stagione. L’uomo non era più tornato al suo ruolo ufficiale da prima della sua prigionia in Russia, nella stagione 3.

In una scena è anche stato visto parlare con Mike davanti al cinema di Hawkins, che proietta Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989). Questo suggerisce un epilogo ambientato dopo gli eventi principali, confermando la sopravvivenza di Hopper e la sorte di altri personaggi chiave.

Stranger Things 5 – Volume 2 debutta su Netflix il giorno di Natale, mentre il gran finale della serie arriverà il 31 dicembre.

Stranger Things – Stagione 5 Volume 2: i nuovi character poster

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Mancano solo poche settimane alla prossima tornata di episodi di Stranger Things – Stagione 5, in uscita su Netflix. I riflettori sono puntati su nove dei giovani protagonisti della serie, mentre si preparano per lo scontro finale contro Vecna.

Il Volume 1 di questa stagione finale non ha visto vittime importanti, ma non sappiamo se tutti quelli che vedrete nei poster qui sotto, condivisi per la prima volta su SFFGazette.com, ne usciranno vivi. I fan della serie lo sperano sicuramente, ma la posta in gioco sarà alta.

L’ultima volta che abbiamo visitato il mondo di Stranger Things, Vecna ​​(Jamie Campbell Bower) tende un’imboscata agli eroi, spingendo Will Byers (Noah Schnapp) a prendere il controllo dei Demogorgoni e della mente di Vecna ​​e a liberare i suoi amici dalla morsa omicida del mostro.

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“Abbiamo sempre saputo che Will ha un legame con Vecna ​​e il Sottosopra”, ha dichiarato di recente Ross Duffer. “Nella seconda stagione, abbiamo iniziato ad approfondire l’argomento, ma una delle prime idee della nuova stagione è stata: ‘E se Will fosse in grado di sfruttare questo legame e usarlo contro i nostri cattivi?'”

“Abbiamo anche ritenuto naturale concentrare la storia su Will. Era il ragazzo rapito nella prima stagione, quindi ci è sembrato giusto che la storia chiudesse il cerchio. Se c’era qualcuno che doveva essere la chiave per porre fine a Vecna, quello doveva essere Will”, ha aggiunto.

Matt Duffer ha osservato: “Eravamo più interessati a esplorare come sviluppa questi poteri e come si collegano al suo personaggio. E ci sono molte cose con cui Will ha dovuto fare i conti nel corso delle quattro stagioni precedenti a questa: tante emozioni e conflitti interiori che rimangono irrisolti.”

“Volevamo che crescesse come essere umano e diventasse una versione completa di se stesso, che accettasse veramente se stesso. E una volta che sarà in grado di farlo, sarà in grado di sfruttare questi incredibili poteri.”

Molti fan di Stranger Things hanno ritenuto che l’emergere dei poteri di Will sia stato un momento “da spacco di internet”. Altri, nel frattempo, hanno sentimenti contrastanti, ma qualunque cosa accada, la speranza è che i Duffer abbiano ideato una conclusione degna di un’epica e degna di questa longeva serie.

Quale di questi poster della quinta stagione di Stranger Things è il tuo preferito?

Il nuovo progetto di Black Panther punta al prossimo blockbuster da 1 miliardo di dollari dell’MCU

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Marvel ha appena anticipato la premessa perfetta per il prossimo film dedicato a Black Panther, suggerendo un progetto potenzialmente in grado di replicare uno dei pochi pattern da 1 miliardo di dollari che lo studio abbia mai realizzato. Ad oggi, infatti, solo due personaggi del MCU hanno superato il miliardo con il loro film d’esordio solista: Black Panther e Captain Marvel. L’opera di Ryan Coogler del 2018, interpretata dall’indimenticabile Chadwick Boseman, è diventata un fenomeno culturale senza precedenti, in grado di competere persino con l’impatto mediatico di Avengers: Infinity War.

Con l’avvicinarsi del sessantesimo anniversario dalla prima apparizione fumettistica di Black Panther nel 2026, Boseman continua a essere una presenza impossibile da sostituire. Tuttavia, dopo il tributo emotivo di Black Panther: Wakanda Forever, Marvel Studios proseguirà il percorso del personaggio nel MCU — che si tratti di mantenere Shuri (Letitia Wright) nel ruolo o di recastare T’Challa. Black Panther 3 è già in fase di sviluppo, e oltre questo capitolo il personaggio appare destinato a rimanere centrale nel futuro della saga.

I variant cover per il 60° anniversario rivelano il potenziale del prossimo film

Per celebrare l’anniversario, Marvel Comics ha rivelato una serie di variant cover dedicate a Black Panther, in cui T’Challa appare al fianco di Wolverine, Captain America, Doctor Strange, Spider-Man e dei Fantastici Quattro. Sebbene queste collaborazioni non siano necessariamente parte delle trame fumettistiche in arrivo, offrono idee eccezionali per futuri film MCU.

Tra le possibilità più discusse:

  • Black Panther & Doctor Strange
    Un film che colmerebbe il vuoto lasciato dall’assenza dell’Illuminati nella timeline principale.

  • Black Panther & Captain America (Sam Wilson)
    Un team-up che darebbe impulso al Cap di Anthony Mackie, soprattutto in vista di un eventuale Captain America 5.

  • Black Panther nei Fantastici Quattro
    Un omaggio perfetto alle origini fumettistiche di T’Challa, introdotto proprio in Fantastic Four #52.

  • Black Panther & Wolverine
    Il concept più esplosivo: un’erede naturale al successo planetario di Deadpool & Wolverine.

Perché Black Panther & Wolverine sarebbe un nuovo successo assicurato

Sebbene non siano soliti collaborare fuori dal contesto degli Avengers, Black Panther e Wolverine condividono molto più di quanto appaia. Entrambi sono combattenti feroci dotati di artigli indistruttibili (vibranio vs adamantio) e sono leader che apprendono gradualmente a lavorare in squadra.

A differenza della dinamica “caotica” tra Deadpool e Wolverine, qui Wolverine affiancherebbe un partner serio, disciplinato e intransigente — una combinazione capace di conquistare sia i fan più adulti sia il pubblico generalista.

È esattamente il tipo di team-up in grado di generare un nuovo fenomeno da 1 miliardo di dollari, replicando la formula della rivelazione puntata su due icone amatissime.

Il MCU ha bisogno di mantenere Black Panther centrale dopo Secret Wars

Con Avengers: Doomsday e Secret Wars in arrivo, Shuri dovrebbe assumere un ruolo chiave nella nuova configurazione degli eroi Marvel. Tuttavia, l’ingresso imminente dei Fantastici Quattro, dei New Avengers e di nuovi protagonisti rischia di oscurarne la presenza.

Black Panther — sia come Shuri che come eventuale T’Challa recastato — deve tornare a essere una figura trainante, paragonabile all’importanza che Iron Man ebbe durante la Infinity Saga.

Team-up cinematografici di alto profilo, apparizioni strategiche in film come Spider-Man 4 o un crossover con Captain America o Wolverine potrebbero riportare il personaggio al centro della scena, consolidando un nuovo filone narrativo destinato a dominare il box office.

Netflix risponde all’offerta della Paramount per l’acquisto della Warner Bros.

Paramount Skydance è entrata in una guerra di offerte e nella giornata di ieri ha annunciato un’offerta pubblica di acquisto ostile nel tentativo di acquistare tutte le azioni rimanenti di Warner Bros. Discovery. Netflix e i suoi co-amministratori delegati, Ted Sarandos e Greg Peters, non sono però rimasti a guardare e hanno annunciato ufficialmente la loro posizione sulla situazione attuale.

Alla conferenza UBS Global Media and Communications, i CEO di Netflix hanno dichiarato di essere fiduciosi riguardo all’accordo con WBD, annunciato la scorsa settimana. I due hanno affrontato le preoccupazioni relative all’acquisizione di Warner Bros. e HBO Max da parte di Netflix, affermando che avrebbero garantito la “creazione e la tutela dei posti di lavoro nell’industria dell’intrattenimento”. Sarandos ha risposto all’offerta ostile di Paramount dicendo:

La mossa di oggi era del tutto prevedibile. Abbiamo concluso un accordo e ne siamo incredibilmente soddisfatti. Riteniamo che sia ottimo per i nostri azionisti. È ottimo per i consumatori. Riteniamo che sia un ottimo modo per creare e proteggere posti di lavoro nell’industria dell’intrattenimento. Siamo estremamente fiduciosi che riusciremo a portare a termine l’operazione“.

Anche il consiglio di amministrazione di Warner Bros. Discovery ha risposto alla proposta della Paramount e ha dichiarato che avrebbe comunicato la propria decisione entro 10 giorni lavorativi (19 dicembre). L’accordo di Netflix con WBD per l’acquisto delle attività dello studio Warner Bros., HBO e HBO Max per un valore aziendale di 82,7 miliardi di dollari è stato annunciato la scorsa settimana, ma la Paramount non ha nascosto il proprio disappunto per le attuali trattative.

L’offerta interamente in contanti di Paramount equivale a un valore aziendale di 108,4 miliardi di dollari, che rappresenta un aumento sostanziale rispetto alla proposta di Netflix. La proposta di Netflix ha un valore di 27,75 dollari in contanti (23,25 dollari) e azioni (4,50 dollari), soggetta a un collar e alle prestazioni future di Netflix. Paramount ha rilasciato una dichiarazione in merito all’offerta:

L’offerta strategicamente e finanziariamente interessante di Paramount agli azionisti di WBD rappresenta un’alternativa superiore alla transazione di Netflix, che offre un valore inferiore e incerto ed espone gli azionisti di WBD a un lungo processo di autorizzazione normativa multigiurisdizionale dall’esito incerto, oltre che a un mix complesso e volatile di azioni e contanti”.

Netflix ha assicurato che le uscite nelle sale cinematografiche proseguiranno anche in caso di acquisizione, ma con lo streaming che sta diventando il modo principale con cui le persone consumano i film… è un momento preoccupante per i cinefili di tutto il mondo. Paramount ha dichiarato che, nonostante le promesse di Netflix, aumenterà i prezzi e distruggerà posti di lavoro, ma solo il tempo dirà chi aveva ragione.