Johnny Depp parla della sua battaglia legale
in corso con l’ex moglie Amber Heard. I due si
sono sposati nel 2015 dopo aver iniziato una relazione sul set di
The Rum Diary – cronache di una passione nel
2009. Il matrimonio e la relazione hanno avuto un enorme impatto su
Hollywood e sui fan, che li volevano insieme molto prima che i due
ufficializzassero la relazione.
Sfortunatamente, il matrimonio non
si è rivelato essere la favola che molti avevano sperato che fosse,
con la Heard che ha chiesto il divorzio nel 2016 e ha accusato Depp
di violenza domestica. Depp, tuttavia, ha negato tali accuse,
insistendo sul fatto che Heard stava “tentando di ottenere una
risoluzione finanziaria prematura accusandolo abusi”. Ne è
seguita poi una battaglia legale, le cui ripercussioni continuano a
farsi sentire ancora oggi.
Prima che il divorzio tra Depp e
Heard fosse finalizzato nel 2017, la coppia ha raggiunto un accordo
extragiudiziale di 7 milioni di dollari, dove Heard ha ritirato la
sua richiesta di un ordine restrittivo per violenza domestica. Nei
mesi successivi la coppia ha rilasciato anche una dichiarazione
congiunta sulla loro separazione, oltre a firmare una clausola di
non denigrazione che impediva loro di parlare male l’uno
dell’altro.
Ma nel 2018, Heard ha scritto un
editoriale per il Washington Post, dicendo che Depp l’aveva abusata
fisicamente. La causa ha portato Depp a citare in giudizio la sua
ex moglie per $ 50 milioni, e le indagini in merito sono ancora in
corso. Nel frattempo, The Sun ha pubblicato un articolo definendo
Depp un “picchiatore di mogli” in riferimento al suo precedente
matrimonio. Depp ha quindi fatto causa a The Sun per diffamazione
nel luglio 2020, ma nel novembre dello stesso anno il tribunale
inglese si è espresso in favore del giornale.
In una recente conversazione con il
Sunday Times (tramite
Comicbook), Depp ha affermato che Hollywood lo sta boicottando
per i suoi problemi legali. L’attore ha fatto riferimento in
particolare al suo ultimo lungometraggio, il dramma storico
Minamata, che è stato presentato in anteprima nel
Regno Unito venerdì ma deve ancora uscire negli Stati Uniti. Depp
ha insinuato che il motivo per cui il suo film non è stato ancora
distribuito negli Stati Uniti è la sua causa per diffamazione
contro The Sun e il suo caso pendente contro Heard, che, a questo
punto, rappresentano i principali ostacoli alla sua carriera. Depp
ha dichiarato:
“Abbiamo guardato queste persone negli occhi e abbiamo promesso che
non avremmo sfruttato la situazione. Che il film fosse rispettoso
(in riferimento ai fatti reali che il film racconta, ndr) Credo che
abbiamo mantenuto la nostra parte del patto, ma anche quelli che
vengono dopo dovrebbero mantenere la loro.
Alcuni film toccano le persone.
E questo riguarda quelle di Minamata e le persone che sperimentano
cose simili. E per qualsiasi cosa… Per il boicottaggio di Hollywood
nei miei confronti? Un uomo, un attore in una situazione spiacevole
e disordinata, negli ultimi anni?
Mi sto muovendo verso dove devo
andare per fare tutto questo… Per portare le cose alla
luce”.
Simu Liu è pronto a
portare sul grande schermo Shang-Chi, il primo
supereroe asiatico del Marvel Cinematic Universe, o più
precisamente, il primo ad avere un film tutto suo, così come
Chadwick Boseman aveva fatto, con un’eco enorme,
per Black Panther.
Liu è certamente emozionato e il
film,
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, promette
sicuramente una storia coinvolgente e tanta azione, oltre a
costituire un importante pezzo del grande puzzle del MCU nella Fase
4.
Ora, sembra che tutti, nel mondo,
fossero fieri e emozionati per Simu tranne i suoi genitori. Così
almeno l’attore ha spiegato nella didascalia di una foto che
ha condiviso su
Instagram in cui mostra il poster cinese del film. Nella
didascalia, l’attore scrive: “I miei genitori erano decisamente
non impressionarsi per il mio lavoro in Shang-Chi, fino a che non
ho mostrato loro il poster con le scritte in cinese. ORA sono
orgogliosi.”
Al di là della gag divertente, la
didascalia implica anche quanto sia importante la rappresentazione
per ogni cultura ed etnia in ogni forma di arte ed espressione. In
bocca al lupo, quindi, a Shang-Chi e a questa
nuova avventura cinematografica della Marvel.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di
Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
James Gunn ama
lavorare con i suoi amici e la sua famiglia, lo dimostra quanto
riesca sempre a coinvolgere il fratello Sean Gunn
nei suoi film. Ma ci sono due attori, due amici, che hanno
partecipato a tutti e cinque i film da lui diretti. Sono Nathan Fillion e Michael Rooker, e con The Suicide
Squad in sala, il regista e sceneggiatore coglie
l’occasione per ringraziarli entrambi attraverso uno scatto su
Instagram:
“Ho diretto 5 film e questi due
hanno partecipato a tutti, forse perché mi piace avere sulle spalle
un piccolo angelo e un piccolo diavolo. (Ok, sì, so che Nathan era
nel profondo background in Guardiani 2, ma comunque
c’era).”
Emma Stone ha sottoscritto l’accordo con la
Disney per il sequel di Crudelia.
L’attrice, che solo qualche giorno fa si diceva essere intenzionata
a far causa alla Casa di Topolino per l’uscita in streaming del
film,
come aveva fattoScarlett Johansson per il suo
Black Widow, ha invece messo a tacere tali voci
con la conferma che collaborerà di nuovo con lo studio, grazie ad
un accordo che la vedrà più presente nella produzione, da un punto
di vista creativo, e che le permetterà di trarre profitto anche da
una eventuale replica della formula di distribuzione (che come
sappiamo è stata distribuita tra sala e Disney+ con accesso VIP).
Crudelia
è interpretato da Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Paul Walter
Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste e
Mark Strong. Il film è diretto da Craig
Gillespie, da una sceneggiatura di Dana Fox e Tony
McNamara e da un soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly Marcel &
Steve Zissis, basato sul romanzo “La carica dei 101” di Dodie
Smith. Crudelia è prodotto da Andrew Gunn, Marc Platt e
Kristin Burr, p.g.a., mentre Emma Stone, Michelle Wright,
Jared LeBoff e Glenn Close sono i
produttori esecutivi.
Il fumettista Jim Lee ha
realizzato un omaggio a The Suicide Squad, un
disegno in cui ha ritratto alcuni dei suoi personaggi preferiti che
compaiono nel film di James Gunn.
Nella didascalia al disegno, Lee ha
scritto che parte del divertimento di guardare il film è stato
quello di rintracciare tutti i disegni che lo hanno ispirato,
cogliendo tutti i riferimenti alle tavole a fumetti. “In quello
spirito – scrive Jim Lee– ho disegnato
questa immagine con alcuni dei miei personaggi preferiti del
film”. Nell’immagine di seguito vediamo Starro,
T.D.K., Polka Dot-Man e King Shark.
Part of the fun of watching the fans’
reaction to @SuicideSquadWB
has been seeing all the art inspired by the film! (out NOW in
theaters and on @HBOmax!) In
that spirit—I sketched up this image of some of my favorites from
this film’s cast…1/7 pic.twitter.com/nbSSIJVTVV
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Sebbene sia l’ultimo arrivato in
“casa Spider-Man“, Tom
Holland è sicuramente molto amato dai fan
dell’Uomo Ragno cinematografico, perché oltre ad essere davvero un
ottimo Peter Parker /Spider-Man, è anche
abbastanza giovane da coinvolgere il nuovo pubblico e tenersi
comunque caro il vecchio.
Forse proprio per questo, lo
Youtuber stryder HD ha realizzato due video con
la tecnica del deep fake in cui il volto di Tom Holland viene
sovrapposto a Andrew Garfield e a Tobey
Maguire in alcune scene dei film di Sam
Raimi e di Marc Webb che li hanno visti
protagonisti negli anni passati. Eccoli di seguito!
Rivedremo Tom Holland nei panni di
Peter Parker / Spider-Man in Spider-Man:
No Way Home, che chiude la prima trilogia dei film che
la SONY ha realizzato insieme ai Marvel Studios.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
L’account Instagram ReleaseTheAyerCut ha
condiviso una foto tratta dalla Ayer Cut di
Suicide Squad in cui Harley Quinn, con le braccia
intorno al collo di Deadshot, lo bacia, ricambiata. La scena
dovrebbe essere contenuta nella Ayer Cut, appunto, la versione del
film di David Ayer, il regista, che la Warner non
avrebbe fatto uscire, imponendosi in fase di montaggio.
Dopo l’uscita della
Snyder Cut di Justice League, la rete si sta
mobilitando per promuovere anche la director’s cut di Suicide
Squad, del 2016, proprio nel momento in cui The
Suicide Squad, il suo sequel pensato e diretto da
James Gunn, è in sala. Ecco di seguito lo
scatto:
Suicide Squad: la Ayer Cut in arrivo su HBO Max? David Ayer
smentisce
Suicide
Squad è un film del 2016 diretto da David
Ayer con Will
Smith, Margot
Robbie, Jared
Leto, Joel
Kinnaman, Jai Courtney, Cara
Delevingne, Viola
Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike
Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin
Downes e David
Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del
mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per
costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito
alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da
ogni genere di minaccia.
Per alcuni è l’unico vero
Batman cinematografico, ed è stato ovviamente il
primo a dare viso e corpo all’eroe della DC Comics sul grande
schermo, ma adesso Michael Keaton tornerà, come sappiamo, a
interpretare il Crociato di Gotham in The Flash,
attualmente in fase di riprese.
Durante la promozione del suo nuovo
film, The
Protegè, Michael Keaton si
è trovato a rispondere proprio a delle domande sul suo ritorno nei
panni di Batman, e la risposta non poteva essere che perfetta! In
risposta alla domanda “Com’è stato tornare?”, Keaton ha
risposto “come andare in bicicletta!”.
Lui sì che sa come scaldare i fan che non vedono l’ora di rivederlo
nei panni del Pipistrello di Gotham!
"Like riding a bike!"
I asked Michael Keaton what it was like putting on the Batman
suit again while filming THE FLASH. Plus, some memories of working
with Tim Burton.
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League: l’attore verrà sostituito nella parte
da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere
ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da
Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
Sky annuncia un nuovo film
Sky Original, The Hanging Sun, un
progetto internazionale prodotto da Sky con
Cattleya e Groenlandia. La regia
è di Francesco Carrozzini (Franca: Chaos
and Creation, 1937, Wierszalin), regista nominato agli Emmy e
fotografo di fama internazionale.
Scritto da Stefano Bises
(Gomorra, The New Pope), il film è tratto
dal romanzo “Sole di
mezzanotte” di Jo Nesbø. Le
riprese della coproduzione italo-britannica inizieranno a settembre
in Norvegia, tra Oslo e Alesund. La fotografia è di
Nicolaj Bruel (Dogman, Pinocchio).
Nel cast Alessandro Borghi (Sulla mia pelle,
Diavoli, Il Primo Re, Suburra), Jessica
Brown Findlay (Brave New
World, Harlots, Hamlet), Sam
Spruell (Small Axe: Mangrove, Outlaw King –
Il re fuorilegge, Biancaneve e il cacciatore).
The Hanging Sun è
un thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell’estate
norvegese dove il sole non tramonta mai, la vita e la morte si
intrecciano, presente e passato si sovrappongono.
The Hanging Sun, la
trama
John (Alessandro Borghi) è in fuga.
Trova riparo nel fitto della foresta, vicina a un villaggio isolato
dell’estremo Nord, dove domina la religione, il sole non tramonta
mai e le persone sembrano appartenere a un’altra epoca. Tra lui e
il suo destino ci sono solo Lea (Jessica Brown Findlay), una donna
in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb, un bambino
curioso e dal cuore puro. Mentre il sole di mezzanotte confonde
realtà e immaginazione, John dovrà affrontare il tragico passato
che lo tormenta.
Il regista Francesco
Carrozzini ha dichiarato: “Il mio primo film è un
sogno che si avvera. Il viaggio per arrivarci è stato lungo, ma
sono stato accompagnato da un meraviglioso gruppo di creativi che
amano il cinema quanto lo amo io”.
Antonella
d’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia
ha dichiarato “Siamo felici di annunciare The Hanging Sun, un
film Sky Original internazionale. È un progetto in cui
convivono tutti quegli elementi che definiscono la qualità e
l’originalità delle nostre produzioni: la matrice letteraria di Jo
Nesbø, uno tra gli autori contemporanei più apprezzati al mondo,
una storia di grande presa capace di parlare a un pubblico globale,
la sinergia con partner consolidati come Cattleya e Groenlandia, il
talento brillante e creativo di Francesco Carrozzini, di Stefano
Bises, e un cast eccellente, in cui siamo particolarmente felici di
ritrovare un interprete straordinario come Alessandro Borghi. Un
nuovo racconto targato Sky nel segno dell’originalità e
dell’eccellenza”.
Riccardo Tozzi,
Fondatore e Co-CEO di Cattleya, ha commentato: “The Hanging Sun
è un progetto in cui crediamo moltissimo. Uno Sky Original
internazionale, tratto dal romanzo noir di un autore del calibro di
Jo Nesbø, che segna l’esordio al cinema di un giovane regista
appassionato e dalla grande sensibilità estetica. È un film di
genere ma, come piace a noi, parla di qualcosa che riguarda tutti:
la paternità, e specificamente la paternità sbagliata. Grazie a
queste premesse e al dialogo sempre aperto e creativo con i team di
Groenlandia e Sky, crediamo di poter proporre al pubblico una
storia intrigante e di grande valore produttivo.”
Matteo Rovere, CEO
di Groenlandia ha dichiarato: “The Hanging Sun è un progetto
che ci ha entusiasmato da subito, e rappresenta tutto ciò che ci
piace fare con Groenlandia: una storia di genere con una componente
autoriale forte, sostenuta da una grande produzione internazionale
tratta dal bestseller di uno scrittore formidabile, e
caratterizzata da sentimenti forti e profondamente umani. Avremo un
cast unico, con un’equipe europea di grandissimi talenti, guidati
da un regista visionario, che speriamo possa parlare agli
spettatori di tutto il mondo. In più, la sinergia ormai consolidata
tra Sky, Cattleya e Groenlandia è ulteriore motivo di
soddisfazione, e ci dà la sicurezza di poter portare al pubblico un
film capace di intrattenere, emozionare e affrontare argomenti
molto vicini al sentire contemporaneo”.
The Hanging Sun
arriverà prossimamente al cinema e poi disponibile in prima
assoluta su Sky e NOW. Il distributore internazionale del film è
NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios.
Se ne era scherzato in conferenza
stampa e alla fine arriva la notizia ufficiale che la Disney vuole
il sequel di Free Guy – Eroe per Gioco. A dirlo è
Ryan Reynolds sul suo account Twitter, in cui
promuove l’uscita del film e annuncia che la Casa di Topolino ha
dichiarato di volere il sequel di una IP originale.
Chi ha visto il film sa che la
notizia genera ilarità, dal momento che proprio dentro la storia,
per mezzo del personaggio di Taika Waititi, si
dice che i sequel sono ciò che la gente vuole perché sono sicuri e
pigri e non mettono a rischio niente. Naturalmente gli eroi
protagonisti della storia lo smentiranno, ma la realtà è più
crudele, o forse semplicemente realistica, e così arriverà un
sequel di Free Guy, anche se non sappiamo come o quando!
Diretta da Shawn
Levy e interpretata da Ryan Reynolds, la
nuova entusiasmante commedia d’azione 20th Century Studios
Free Guy – Eroe per Gioco arriverà prossimamente nelle
sale italiane, distribuita da The Walt Disney Company Italia.
In
Free Guy – Eroe per Gioco, un impiegato di banca che
scopre di essere un personaggio all’interno di un videogioco open
world decide di diventare l’eroe della propria storia e di
riscrivere il suo personaggio. In un mondo senza limiti, il
protagonista è determinato a diventare colui che salverà il suo
mondo a modo proprio…prima che sia troppo tardi.
Interpretato da Ryan
Reynolds, Jodie Comer, Joe Keery, Lil Rel Howery, Utkarsh
Ambudkar e Taika Waititi, Free
Guy – Eroe per Gioco è diretto da Shawn Levy da un
soggetto di Matt Lieberman e una sceneggiatura di Lieberman e Zak
Penn.
Abbiamo tutti scolpiti nella memoria
certi abbracci, sia privati che
cinematografici. Le Giornate degli Autori dopo molti mesi di
privazioni, di distanza forzata e volti filtrati, vogliono
idealmente restituire il gesto più semplice del mondo al pubblico
del Lido, dentro e fuori il cinema.
La sera del 2
settembre (alle 21.00 in Sala Laguna, nuovo spazio
co-gestito dalle Giornate degli Autori e Isola Edipo) sarà
presentata un’anteprima di “FREE HUGS”, mostra
sugli abbracci raccontati attraverso i fumetti, un modo per
scoprire le tante forme dell’abbraccio e una panoramica sulla
varietà stilistica e sulla grande energia creativa del disegno
contemporaneo, italiano ed internazionale:
da Gipi a Manuele
Fior, da Davide Reviati alle
personalità emergenti del graphic novel (tra
cui Zuzu, Antonio
Pronostico e Alice Socal),
dall’umorismo corrosivo di Maicol e
Mirco alla riscrittura dell’immaginario
fantascientifico operata da LRNZ; dal ricordo
di maestri come Will Eisner e Jacovitti fino al raffinato intimismo
di Bianca Bagnarelli, matita del “New York
Times”.
Si è spenta a 83 anni Piera
degli Esposti, attrice di cinema, televisione e teatro.
Degli Esposti era malata ed è morta a seguito di complicazioni
cardiache.
Nel corso della sua lunga carriera,
cominciata ufficialmente nel 1969 con Medea di Pier Paolo Pasolini,
insieme a Maria Callas, ha collaborato con i grandi del nostro
cinema. Tre film con Lina Wertmüller (Scherzo del
destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da
strada,Il decimo
clandestino e Metalmeccanico e parrucchiera
in un turbine di sesso e politica) ma anche Marco
Bellocchio, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore, Giovanni Veronesi
e Riccardo Milani, con cui ha lavorato anche in televisione.
La sua ultima apparizione
cinematografica è del 2017, quando ha partecipato a
Favola, con Filippo Timi, di
Sebastiano Mauri.
Arriva al cinema, e per
ora esclusivamente al cinema, Come un gatto in tangenziale
– Ritorno a Coccia di Morto, seguito della
fortunatissima commedia che ha infiammato le sale italiane
all’inizio a cavallo tra il 2017 e il 2018. Il film, in cantiere da
molto e pronto per la distribuzione, è “rimasto fermo ai box” per
molto tempo, in attesa di ricevere una distribuzione adeguata alle
ambizioni al box office del film di Riccardo Milani. La pandemia ha
infatti ritardato i piani di distribuzione, e adesso sembra
finalmente arrivato il momento giusto per far arrivare in sala il
film. Appuntamento quindi in anteprima nazionale a Ferragosto, e
poi dal 26 in tutti i cinema.
Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, la
trama
In Come un gatto
in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto tre anni dopo,
mentre Alessio e Agnese si rincontrano in un pub di Londra, a Roma
Monica finisce in carcere per colpa delle gemelle che nascondevano
merce rubata nei fusti dell’olio di “Pizza e Samosa”, e chiama
Giovanni (Antonio
Albanese) in cerca di aiuto. Il nostro “pensatore”, ora legato
alla giovane e rampante Camilla (Sarah
Felberbaum), è impegnato in un progetto di recupero di uno
spazio in periferia. Per far uscire Monica di prigione, Giovanni
riesce a far commutare la detenzione con un lavoro nella parrocchia
di San Basilio guidata da Don Davide (Luca
Argentero), tanto bello quanto pio. È così che le vite di
Monica e Giovanni si intrecciano nuovamente ma questa volta, pur
con le solite differenze del caso e i mille guai in cui si
cacceranno, tra i due sembra nascere una vera storia d’amore.
Intenzionati a rivelare al mondo la loro relazione, organizzano un
pranzo a Coccia di Morto con tutta la famiglia, compresi Sergio
(Claudio Amendola), Luce (Sonia Bergamasco) e ovviamente i due
ragazzi. Ma è proprio qui che succede l’impensabile…
Il regista Riccardo
Milani si è lasciato ispirare dall’accoglienza e dalla semplicità
di una piccola parrocchia, per creare il giusto contesto che
raccontasse la necessità di avvicinarsi umanamente l’un l’altro,
con buona pace del distanziamento.
Un ritorno a casa
Come per il primo film,
anche Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di
Morto si costruisce tutto intorno alla splendida alchimia
tra
Paola Cortellesi e
Antonio Albanese, che si fanno centro di un gruppo colorato e
vivacissimo, arricchito da una serie di nuovi personaggi che non
mancano di regalare sorprese e sorrisi. Un film che si colloca
perfettamente dentro ad un filone cinematografico nostrano
rassicurante e pacioccone, come un’anziana zia di paese.
Chiaramente Milani lo sa, ed è precisamente quel tipo di prodotto
che vuole offrire agli italiani, anche perché gli riesce
perfettamente, con garbo e stile.
Con quella giusta
quantità di risate, dovuta ovviamente all’indubbia bravura di due
ottimi protagonisti, Come un gatto in tangenziale – Ritorno
a Coccia di Morto non impegna nessun tipo di riflessione o
di coinvolgimento emotivo. Resta però la sensazione di essere
affezionati a Monica e Giovanni, alle loro differenze e alle loro
affinità (poche), come a due vicini di casa chiassosi ma
simpatici.
Hawkeye,
la nuova serie dei Marvel Studios destinata a regalare
a Clint Barton il suo momento di gloria in qualità di protagonista
assoluto, debutterà il prossimo novembre su Disney+. Nonostante affronti una nuova
storia, in cui Occhio di Falco addestrerà la new entry Kate Bishop
a seguire le sue orme, ci sono ancora molte cose legate al passato
del personaggio che devono essere risolte (anche in base a ciò che
è stato impostato dalla
scena post-credits di Black Widow).
Screen Rant ha raccolto le 10 domande a cui la serie con
Jeremy Renner deve necessariamente fornire una
risposta:
Quando è diventata un’assassina Yelena?
La
scena post-credits di Black Widow ha impostato il
futuro di Yelena Belova nel MCU, poiché ha rivelato che l’ex spia è
ancora attiva dopo la morte di Natasha. Tuttavia, quella scena
lascia anche intendere che Yelena, nei cinque anni successivi agli
eventi del film, è diventata una pericolosa assassina, anche se il
motivo non è stato rivelato.
Ciò permette a Hawkeye di
essere il progetto ideale in cui colmare questo divario nella linea
temporale del personaggio. Non solo è lo scenario più plausibile,
ma senza dubbio i fan saranno infastiditi se la serie Disney+ scegliesse deliberatamente di
trascurare una spiegazione su tale questione, poiché Yelena era
finalmente riuscita a liberarsi dall’essere un’assassina proprio in
Black Widow.
Quali organizzazioni ha eliminato
Ronin durante i suoi anni da vigilante?
Dopo aver assunto
l’identità di Ronin, Clint Barton ha iniziato a prendere di mira le
organizzazioni criminali come forma di estremo vigilantismo dopo lo
Snap di Thanos. Prima che Vedova Nera lo rintracciasse, Ronin aveva
da poco spazzato via il cartello messicano e lo stesso aveva fatto
con la Yakuza.
Eppure, ciò era solo quello che era
accaduto nel 2023, il che significa che il film ha lasciato senza
una spiegazione i precedenti cinque anni di attività di Ronin.
Era implicito che fosse stato in
altri posti in giro per il mondo, lasciando alla serie Hawkeye il
compito di spiegare nel dettaglio quali sono state le altre vittime
di Ronin, dal momento che Clint si considerava irredimibile
all’epoca in cui voleva sacrificarsi su Vormir.
Perché Occhio di Falco non ha
raggiunto gli Avengers durante il Blip?
Le conseguenze immediate
dello Snap per Occhio di Falco sono state mostrate in Avengers:
Endgame, ma non è mai stato spiegato come è arrivato a
scoprire chi era Thanos e cosa ha fatto dopo aver realizzato che
metà del mondo era stato disintegrato.
Inoltre, il film non spiega perché
il primo impulso di Occhio di Falco non fosse quello di entrare in
contatto con gli Vendicatori, visto che erano i suoi unici alleati.
La serie Disney+ avrà bisogno di un flashback
relativo allo stato psicologico in cui si trovava Clint subito dopo
lo Snap, insieme alle sue ragioni per cui non si è incontrato con
gli altri Avengers.
Quando si è sposato Occhio di Falco?
La rivelazione
dell’esistenza di una famiglia per Occhio di Falco in Avengers:
Age of Ultron è stata molto significativa, in quanto ha
dimostrato che anche Clint aveva una vita normale al di là degli
Avengers e dello S.H.I.E.L.D. Tuttavia, i film non hanno mai
parlato di come ha incontrato Laura, dal momento che Occhio di
Falco era un assassino internazionale la cui identità doveva
rimanere segreta.
Oltre a ciò, la serie tv dovrebbe
fare riferimento alle circostanze riguarda il matrimonio di Clint,
poiché questo colmerà il grande vuoto circa il suo passato prima
dell’incontro con i Vendicatori. Inoltre, fornirebbe una cronologia
per le sue attività dopo l’incontro con Natasha e la sua prima
apparizione nel MCU.
Qual è stato il contributo di
Occhio di Falco nella missione di Budapest?
Queste sono informazioni
che nemmeno i fan dei fumetti conoscono su Occhio di Falco, poiché
è stato il MCU ad adattare la storia dell’attacco di Natasha a
Dreykov. Black Widow ha mostrato che questo è stato il suo più
grande rimpianto da quando ha usato la figlia di Dreykov, Antonia,
per far saltare in aria la sua residenza (sebbene il ruolo di
Occhio di Falco nel processo fosse ambiguo).
Sappiamo che l’ha accompagnata
durante questa missione e che alla fine sono riusciti a fuggire, ma
il suo ruolo nell’attaccare l’innocente Antonia suona come qualcosa
di molto lontano dal personaggio. Ora che il punto di vista di
Natasha nell’evento è noto, è ora che la serie Disney+ spieghi finalmente quale sia
stato il ruolo di Occhio di Falco in questa missione.
Come ha affrontato Occhio di Falco
le conseguenze del controllo mentale di Loki?
Il più grande fardello di
Occhio di Falco è stato il suo ruolo nell’aiutare Loki in
The Avengers, quando quest’ultimo ha usato il suo
controllo mentale su Clint per uccidere le persone. Questo senso di
colpa è stato il suo fattore trainante nella battaglia di New York,
sebbene non fosse ancora in grado di superare quella “nota rossa
sul registro”, anche dopo aver sconfitto Loki.
La sua successiva apparizione, in
Avengers:
Age of Ultron, è avvenuta tre anni dopo, il che significa
che il film non ha esplorato il suo trauma, con lo stesso Occhio di
Falco che vi ha fatto solo un piccolo riferimento. Poiché la serie
tv è destinata a mostrare la sua caratterizzazione in modo più
dettagliato, dovrebbe essere esplorata anche la sua psicologica in
seguito al controllo mentale di Loki.
Come ha fatto Occhio di Falco ad
accettare gli arresti domiciliari dopo essere evaso dal Raft?
Occhio di Falco era
scomparso nel conflitto contro Thanos a causa degli arresti
domiciliari. Tuttavia, il finale di Captain
America: Civil War e Black Widow hanno chiarito che era evaso, il che
significa che probabilmente ha incontrato Thaddeus Ross per
contrattare in merito all’accordo. È difficile capire perché Ross
non abbia semplicemente rispedito in prigione Occhio di Falco o non
lo abbia interrogato su dove fosse la fazione rimanente di Capitan
America.
La serie tv dovrebbe chiarire su
questo, soprattutto perché Ross era sulle tracce di Natasha in
Black Widow. Non sembrava avere alcuna intenzione di
toccare l’argomento, cosa che senza dubbio aveva fatto, invece, con
Occhio di Falco.
Perché Valentina vuole eliminare Occhio di Falco?
La prima apparizione di
Valentina in The Falcon and the Winter Soldier l’ha vista
avvicinarsi a John Walker con l’intenzione di usarlo come
supereroe. Tuttavia, questo è entrato in conflitto con il suo ruolo
in Black Widow, dove ha dato a Yelena il compito di
uccidere Occhio di Falco.
Non è chiaro quali siano le
intenzioni di Valentina, poiché in precedenza era stata definita
come un antieroe che sarebbe poi diventata un villain. Deve
esserci, in lei, una ragione più profonda per volere che Occhio di
Falco venga eliminato, dal momento che la Contessa non aveva alcun
collegamento con Natasha e Clint dovrebbe essere comunque in
pensione.
Cosa ci faceva Occhio di Falco
all’Avengers Facility nel primo Thor?
Associando principalmente
la sua caratterizzazione a quella di Natasha, questo è uno degli
errori che il MCU ha commesso con Occhio di Falco, poiché le sue
relazioni con altri Vendicatori non sono molto conosciute. In
Thor,
ad esempio, Occhio di Falco ha fatto la sua prima apparizione (un
cameo non accreditato), quando ha preso di mira l’eroe del titolo
durante i suoi tentativi di sollevare il Mjolnir.
Occhio di Falco non è stato mostrato
prima o dopo questa scena, rendendo poco chiaro quale fosse il suo
ruolo nel complesso, soprattutto perché era l’agente più abile
presente in scena. La serie tv deve confermare come Occhio di Falco
è venuto a conoscenza dell’iniziativa dei Vendicatori e quale era
il suo ruolo nel periodo in cui tutti i membri del team hanno
iniziato ad emergere.
Quando si è unito allo S.H.I.E.L.D. Occhio di Falco?
I fatti riguardanti lo S.H.I.E.L.D., di solito, sono domande
relative a Nick Fury, ma anche il passato di Occhio di Falco con
l’organizzazione è ancora un mistero. A differenza di Natasha, il
cui reclutamento è stato rivelato, non si sa come Occhio di Falco
sia arrivato nei ranghi di un agente.
C’è
un punto interrogativo più grande sulla questione di quanto non
fosse quello di Natasha, visto che Occhio di Falco stava già
lavorando per lo S.H.I.E.L.D. quando i due sono diventati amici.
Dal momento che la serie Hawkeye esplorerà
il passato del personaggio, ha senso che lo show risponda anche a
come Clint sia entrato in contatto con Nick Fury.
Ecco il trailer di Time Is Up, il nuovo film di di Elisa
Amoruso che torna alla fiction dopo Maledetta Primavera, lei che da anni ci ha
regalato interessantissimi documentari (Strane
Straniere, Bellissime). Il film uscirà in sala il 25, 26
e 27 ottobre.
Il film, scritto da Amoruso stessa
con Lorenzo Ura e Patrizia Fiorellini, è una produzione
Lotus Production una società di Leone Film
Group con Rai Cinema e sarà distribuito
da01 Distribution. Nel cast
Bella Thorne e Benjamin Mascolo.
La trama di Time Is Up
Vivien (Bella Thorne) e Roy
(Benjamin Mascolo) sono due adolescenti dalle personalità
apparentemente opposte. Vivien è una studentessa talentuosa con la
passione per la fisica e il desiderio di entrare in una prestigiosa
università americana. Vive la sua vita come una formula matematica
che la spinge a rimandare al futuro la propria felicità. Roy invece
è un ragazzo problematico, tormentato da un trauma vissuto da
bambino, che sembra rincorrerlo inesorabilmente e mandare
continuamente in fumo tutti i suoi sogni. Ma anche le
scienze esatte hanno le loro variabili e, come sempre accade,
la vita riesce a intrecciare i suoi eventi in modi
sorprendenti e inaspettati.
Nel cast insieme a Bella
Thorne (Il sole di mezzanotte – Midnight Sun, Sei ancora qui – I
Still See You, The babysitter, Famous in love) e Benjamin Mascolo,
al suo debutto come attore, Sebastiano Pigazzi (We are who we are)
Bonnie Baddoo (Ruthless, Doctors), Giampiero Judica (The App, Uno
di famiglia, Succede, All the Money in the World), Roberto Davide
(Dr. Who, Rome), Nikolay Moss (vincitore di un Emmy Award per il
suo ruolo da protagonista nella serie TV The Cobblestone Corridor)
e Giulio Brizzi (Curon).
Ecco il trailer ufficiale di
Mondocane, il film diretto da Alessandro
Celli, che sarà presentato in concorso alla
Settimana della Critica 36 in occasione della Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia 2021, che si svolgerà al Lido
dall’1 all’11 settembre.
MONDOCANE è una
produzione Groenlandia e Minerva Pictures con Rai
Cinema, prodotto da Matteo Rovere,
coprodotto da Santo Versace –
Gianluca Curti.
Nel
cast Dennis
Protopapa,Giuliano
Soprano,Alessandro Borghi, Barbara
Ronchi,Ludovica
Nasti,Federica
Torchetti, Josafat Vagni,Francesco
Simon.
Il film uscirà nelle
sale il 3 settembre distribuito da 01
Distribution.
Nel terzo episodio di Loki, intitolato “Lamentis”, viene finalmente
chiarito che il Dio dell’Inganno è bisessuale. Nonostante si tratti
di un breve momento, è comunque qualcosa che ha significato molto
per tanti fan del MCU e per la comunità LGBTQ+.
Tuttavia, le critiche non sono
mancate, dal momento che molti hanno sottolineato che, in realtà,
la scelta non ha apportato chissà quale cambiamento in termini di
rappresentanza all’interno del MCU, soprattutto perché, in seguito,
il personaggio di Loki si sarebbe poi “innamorato” di una donna,
ossia Sylvie, una delle sue varianti.
Tra colo che non hanno apprezzato la
questione della bisessualità del Dio dell’Inganno c’è anche
Russell T. Davies, ex showrunner di Doctor
Who e creatore di serie a tematica gay come Queer
as Folk e It’s a Sin. Parlando
della posizione che occupano le storie LGBTQ+ nel mondo dello
streaming, Davies ha preso di mira la serie dei Marvel Studios,
dichiarando: “Penso che ultimamente stiano risuonando
degli enormi campanelli d’allarme, specialmente per quanto riguarda
i giganti dello streaming come Netflix e Disney+. Penso che sia un motivo di
grande preoccupazione. Loki fa un riferimento all’essere bisessuale
una volta, e tutti esclamano: ‘Oh mio dio, è una serie
pansessuale.'”
“È solo una parola”, ha
aggiunto Davies. “Allora per aver sentito dire la parola
principe, dovremmo tutti dire: ‘Grazie Disney, sei meravigliosa?’.
È un gesto debole e ridicolo sia nei confronti della politica sui
diritti umani che delle storie che dovrebbe essere
raccontate”. Davies ha anche dichiarato che quel momento
è stato un tentativo “patetico” di rappresentazione queer,
quindi è chiaro che la scena in questione non lo ha minimamente
convinto.
La Disney sta facendo piccoli grandi
passi in merito ad una maggiore presenza di personaggi e storie
LGBTQ+ nei suoi film; nel MCU, ad esempio, Eternals
dovrebbe presentare una coppia gay, mentre Thor: Love
and Thunder promette di esplorare la ricerca, da parte
di Valchiria, della sua regina. È abbastanza? La discussione è
ovviamente aperta!
Tuttavia, la bisessualità di Loki
significa molto per tantissimi fan del MCU e la speranza è non solo
che questa venga maggiormente approfondita in futuro, ma anche che
tematiche e argomenti legati alla sfera LGBTQ+ vengano affrontati
con maggiore frequenza all’interno non solo dell’universo
condiviso, ma anche di tutti i progetti targati Disney.
Scarlett Johansson ha intentato una causa
contro la Disney nel tentativo di recuperare i soldi che – secondo
lei – avrebbe perso in seguito all’uscita di Black Widow in contemporanea nelle sale e su
Disney+ con Accesso Vip. Dal canto suo,
lo studio sostiene di aver gestito i profitti in modo da non
arrecare alcun danno economico all’attrice. Tuttavia, le cose sono
diventate sempre più aspre tra le due parti nelle ultime
settimane.
Sappiamo che l’ex CEO della Disney
Bob Iger e il presidente dei Marvel StudiosKevin
Feige non sono contenti del modo in cui la questione è
stata gestita e ora, in una riunione con gli investitori (via
CBM), è stato Bob Chapek, attualmente CEO
della multinazionale, a giustificare la strategia distributiva.
“L’anno scorso, alla luce della natura prolungata e
imprevedibile della pandemia, avevamo bisogno di trovare modi
alternativi per portare i nostri film al pubblico mentre i cinema
erano chiusi”, ha spiegato.
“Una volta che hanno iniziato a
riaprire, c’era ancora una diffusa riluttanza a tornare in sala.
Pertanto, abbiamo adottato una strategia su tre fronti per la
distribuzione dei nostri film che prevedeva un’uscita al cinema,
una su Disney+ e una ibrida, ossia in sala e
sulla piattaforma di streaming. Lo abbiamo fatto con Crudelia,
Jungle Cruise e anche con Black Widow, il film con il maggiore
incasso al box office nazionale da quando è scoppiata la
pandemia.”
L’amministratore delegato ha poi
deciso di porre fine alle speculazioni che lui e Iger si sarebbero
scontrati nelle ultime settimane proprio in merito all’affaire
Black Widow. A tal proposito, ha aggiunto: “Bob
Iger ed io, insieme ai leader dei nostri team creativi e di
distribuzione, abbiamo deciso che questa fosse la strategia giusta
perché ci avrebbe consentito di raggiungere il più ampio pubblico
possibile.”
Chapek ha poi chiarito in merito
alle distribuzioni dei titoli della multinazionale: “Giusto per
essere chiari: le decisioni in merito alla distribuzione vengono
prese film per film, in base alle condizioni del mercato globale e
al comportamento dei consumatori”, ha aggiunto.
“Continueremo, in futuro, a utilizzare tutte le opzioni
disponibili. Impariamo dagli insight relativi ad ogni nuova uscita.
Ci regoliamo di conseguenza, cercando di fare sempre ciò che
crediamo sia meglio per il film e per il nostro pubblico.”
La battaglia legale in merito a
Black Widow non è ancora finita: in base a
come andranno le cose, potrebbe avere un impatto importante sul
modo in cui gli studi decideranno di gestire i loro talent quando
si tratterà di distribuzione nell’era dello streaming.
Dopo il successo riscosso grazie
all’acclamata serie Watchmen,Yahya Abdul-Mateen
II sarà il protagonista dell’horror Candyman,
ma prossimamente tornerà anche a vestire i panni di Black Manta
nell’attesissimo Aquaman and
the Lost Kingdom.
Nel primo film del 2018, Black Manta
aveva un ruolo relativamente minore all’interno della storia, anche
se la scena post-credits aveva comunque anticipato che lo stesso
sarebbe diventato molto più grande in futuro. Ora, in una recente
intervista con
The Hollywood Reporter, è stato proprio Abdul-Mateen II a
parlare di cosa dovranno aspettarsi i fan dal nuovo film, non solo
in relazione a Black Manta ma anche al suo alter ego, David
Kane.
“Penso che la sceneggiatura sia
migliore di quella del primo film. Dà agli attori molti bei momenti
di storytelling”, ha anticipato l’attore. “In Aquaman
abbiamo avuto soltanto un breve assaggio di Black Manta e di alcune
delle sue motivazioni. Nel sequel, esploreremo ancora di più il mio
personaggio.”
Tuttavia, il sequel di Aquaman non è l’unico grande ruolo all’orizzonte per
Abdul-Mateen II. L’attore, infatti, farà anche parte del cast
dell’attesissimo Matrix
4 in un ruolo non ancora svelato (secondo i più,
dovrebbe interpretare un giovane Morpheus). Nella stessa intervista
l’attore ha parlato della sua esperienza sul set, circondato dalle
star più iconiche del franchise.
“Ricordo Keanu e la sua prima
battuta. Ho alzato lo sguardo e ho detto, ‘Oh m***a, sono davvero
in Matrix'”, ha ricordato l’attore. “Per non parlare della
tecnologia impiegata da Lana e della realizzazione del film in
generale, per il quale sono state usate attrezzature che non avevo
mai visto prima. È davvero ambizioso. È stato davvero interessante
girarlo in un momento in cui il mondo deve fare i conti con una
realtà così distorta.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and
the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan(Insidious, The Conjuring),
torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
All’epoca della sua uscita in sala,
Lanterna Verde si rivelò un disastro su
tutta la linea, stroncato della critica e quasi del tutto ignorato
dal pubblico, arrivando ad incassare solo 219,8 milioni di dollari
a fronte di un budget di 200 milioni. Sulla scia di tale clamoroso
insuccesso, nel corso degli anni il film è diventato uno degli
adattamenti tratti dai fumetti più famigerati della storia, al
punto che lo stesso Ryan
Reynolds ha più e più volte ironizzato sul suo
ruolo e sul progetto in generale.
Ora, in una recente intervista con
Screen Rant, è stato il regista Martin
Campbell a parlare del film, rivelando che non avrebbe mai
dovuto dirigere un film di supereroi. “No, non sono interessato
alla distribuzione di una mio taglio del film”, ha detto
Campbell. “Diciamo che l’ho già avuto. Il punto è questo:
proprio all’inizio del film, c’era un’intera sequenza in cui Hal è
un bambino di 11 anni. È così che suo padre muore nell’incidente
aereo… quella era una sequenza davvero buona. Ma il capo della
produzione, all’epoca, decise che voleva che la morte del padre si
interrompesse con Hal che si tuffava dall’aereo, e con tutti quei
flashback. Era una cosa che non mi piaceva molto.”
“Ma sai una cosa? Il film non ha
funzionato. Questo è il punto, e ne sono in parte responsabile. Non
avrei dovuto farlo”, ha ammesso Campbell. “Perché con
Bond, ad esempio, avevo guardato tutti i film della saga prima di
dirigerlo. Amo i film di James Bond. I film di supereroi non fanno
per me, e per questo motivo, non avrei dovuto farlo. Ma i registi
devono sempre portare il peso del fallimento. Come è che dicono? Il
successo ha molti padri, il fallimento ne ha uno. E in questo caso
sono io.”
In una sessione AMA su
Reddit, invece, Martin Campbell ha ribadito di
non essere più interessato a dirigere un film di supereroi. Quando
gli è stato chiesto se gli piacerebbe dirigere un cinecomic
Marvel, il regista di
GoldenEye e Casino Royale ha dichiarato:
“Marvel? Lascia perdere! Ho un fatto un casino una volta, mai
più.”
Il cast di Lanterna Verde
Ricordiamo che in Lanterna
Verde recitarono, oltre a Reynolds, anche Mark
Strong, Peter Sarsgaard, Temuera Morrison, Jon Tenney, Taika
Waititi, Tim Robbins, Angela Bassett e Blake
Lively. Quest’ultima, in particolare, aveva il ruolo
di Carol Ferris ed è proprio sul set del film che ha conosciuto
Reynolds: i due si sono sposati nel 2012 e oggi hanno tre figlie,
nate rispettivamente nel 2014, nel 2016 e nel 2018.
Nella giornata di ieri, Samuel L. Jackson aveva condiviso un post su Instagram
che sembrava aver anticipato il suo ritorno nel MCU nei panni, ovviamente, di Nick
Fury. Inizialmente, i fan credevano che quel post fosse un
riferimento alla serie Secret
Invasion, ma dal momento che quella produzione non è
ancora iniziata, subito hanno cominciato a circolare teorie secondo
cui, in realtà, quel post poteva riferirsi a The
Marvels.
Ora, la cosa sembra essere stata
confermata dallo stesso attore, che ha condiviso un nuovo post in
cui, tra gli hashtag che hanno accompagnato l’immagine (che non è
direttamente collegata né al MCU né al film), è presente anche
quello relativo al titolo dell’atteso sequel di Captain
Marvel.
Ricordiamo che Samuel L. Jackson non è stato annunciato
ufficialmente come membro del cast, ma dopo aver interpretato una
parte fondamentale nel primo film, un suo ritorno nella nuova
misteriosa avventura dedicata a Carol Danvers (Brie
Larson) ha perfettamente senso.
The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvelcon protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo
su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvelarriverà l’11 novembre 2022.
Ad oggi, Thor:
The Dark World è considerato uno dei titoli meno
riusciti e apprezzati dell’intero MCU. Il regista Alan
Taylor ha sempre dichiarato, nel corso degli anni, di non
aver mai considerato il risultato finale soddisfacente.
Ora, in una recente intervista con
The Hollywood Reporter, ha spiegato perché venne assunto dai
Marvel Studios e cosa, secondo lui, è andato storto con il secondo
capitolo delle avventure dedicate al Dio del Tuono interpretato da
Chris Hemsworth.
“Kevin Feige è sempre stato
intelligente e ha sempre osservato ciò che aveva funzionato e ciò
che non aveva funzionato nell’ultima iterazione, cercando sempre di
riorganizzare il tutto”, ha detto. “Diciamo che mi hanno
ingaggiato nella speranza per portassi al franchise un po’ di Game
of Thrones”.
“La versione da cui ero partito
aveva un senso di meraviglia molto più infantile; c’era questa
immaginazione dei bambini, che aveva dato il via a tutto. C’era una
qualità leggermente più magica. C’erano cose strane che accadevano
sulla Terra a causa della convergenza che aveva permesso alcune di
queste cose tipiche del realismo magico”, ha continuato
Taylor. “E c’erano importanti differenze di trama che sono
state invertite in sala di montaggio e con le riprese aggiuntive:
personaggi come Loki che erano morti, in realtà non erano morti, i
personaggi che si erano lasciati, alla fine si ritrovavano. Penso
che mi piacerebbe, un giorno, vedere la mia versione.”
Il regista ha poi ammesso di
ammirare registi come James Gunn e Taika Waititi che sono stati in grado di
portare la loro “visione molto personale… riuscendo a
combinarla con le grandi richieste dello studio”, ma ha anche
osservato che “le mie competenze potrebbero essere
diverse.”
Taylor ha anche parlato del flop di
Terminator: Genisys, film ancora più odiato di
Thor: The Dark World.“Avevo perso la voglia di fare
film”, ha spiegato in merito a quell’esperienza. “Per un
lungo tempo ho perso la voglia di lavorare come regista. Non sto
incolpando nessuno per questo, ovviamente. Semplicemente, le cose
non sono andate bene nel mio caso. Così, per un certo periodo, mi
sono dovuto allontanare per riscoprire la gioia di fare
film”.
Alan Taylor è
tornato di recente dietro la macchina da presa per occuparsi della
regia de I molti santi del New Jersey, il tanto atteso
prequel della pluripremiata serie HBO I Soprano, che
arriverà prossimamente nelle sale italiane, distribuito da Warner
Bros. Pictures.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL
PRIMO EPISODIO DI WHAT IF…?
Nella giornata di ieri è finalmente
arrivato su Disney+ il primo episodio di What
If…?, che contiene non solo alcuni momenti che hanno
cambiato il MCU così come lo conosciamo, ma
anche altri che potrebbero aver stuzzicato il futuro del
Multiverso.
ComicBookMovie ha raccolto i sei migliori momenti presenti
nell’episodio “E
se… Captain Carter fosse stata il Primo Vendicatore?“.
La fatidica decisione di Peggy Carter
Il primo episodio di What
If…? chiarisce fin da subito che anche la
più piccola decisione può cambiare tutto, e questo viene chiarito
quando Peggy decide di tenere d’occhio la trasformazione di Steve.
Di conseguenza, la bomba era un po’ più vicina, e sia Steve che il
colonnello Phillips hanno rischiato di essere uccisi prima che il
primo potesse essere trasformato in Captain America.
Fortunatamente, Rogers è
sopravvissuto, ma è stata Peggy a prendere il siero del
Supersoldato al suo posto e a diventare l’eroe noto come Captain
Carter. Da questo momento, è chiaro che What
If…? rivelerà cosa succede quando viene apportata
anche solo una piccola modifica alla storia. Tuttavia, non possiamo
fare a meno di chiederci cosa succede quando si tratta di qualcosa
di molto più importante!
Bucky Barnes non diventa il Soldato d’Inverno
Con il Tesseract che cade
leggermente prima nelle mani degli Alleati, il treno su cui Captain
Carter guida l’attacco ha uno scopo diverso: è una bomba in
movimento destinata a uccidere lei e Steve Rogers. Tuttavia, poiché
l’HYDRA Stomper subisce l’urto di quell’esplosione, mentre Peggy e
il resto degli Howling Commandos sopravvivono. Tra questi c’è anche
Bucky, che non cede mai alla sua morte apparente, e di certo non
finisce nelle mani di HYDRA per essere sottoposto al lavaggio del
cervello e trasformato nel loro Soldato d’Inverno.
Non sappiamo se Arnim Zola abbia
comunque eseguito alcuni di quei suoi primi esperimenti su Bucky,
ma sembra che questo sia un mondo che non avrà mai un Soldato
d’Inverno. Ciò potrebbe indebolire notevolmente l’infiltrazione
dell’HYDRA nello S.H.I.E.L.D. e nel governo degli Stati Uniti e
potrebbe anche significare che Bucky ha semplicemente avuto modo di
vivere una vita normale.
L’originale Iron Man
Con il Tesseract in suo possesso,
Howard Stark escogita un modo per dare a Steve l’opportunità di
essere ancora un eroe. Costruendo un’armatura alimentata dalla
Gemma dell’Infinito, il padre di Tony Stark crea “Iron Man” decenni
prima della nascita di suo figlio. Supponiamo che Steve abbia
continuato ad entrare in azione come il quasi indistruttibile HYDRA
Stomper negli anni che seguirono l’apparente scomparsa di Peggy…
che tipo di impatto avrebbe avuto questo su Tony? Forse non sarebbe
mai stato rapito dai Dieci Anelli in questa linea temporale e
probabilmente ci sarebbero state diverse conseguenze concatenate
rispetto alla creazione di Howard che, di fatto, avrebbe annullato
l’esistenza del “vero” Iron Man.
Dato quanto fosse cruciale ai
giorni nostri, sembra che il mondo di Captain Carter possa subire
le conseguenze dell’esistenza dell’HYDRA Stomper. Questo potrebbe
spiegare perché, nei vari trailer, l’abbiamo vista proteggere una
desolata New York City insieme a un gruppo sconosciuto di
Vendicatori.
La morte di Teschio Rosso
Con un piano molto diverso
dalla sua controparte del MCU, questo Teschio Rosso sceglie invece
di usare il Tesseract per portare una misteriosa creatura sulla
Terra, riferendosi a lei come al “campione” dell’HYDRA.
Sfortunatamente per il cattivo, il suo piano fallisce e viene
prontamente ucciso. Non c’è possibilità di ritorno, ed è chiaro che
questo Teschio Rosso non è mai stato inviato a Vormir per diventare
il riluttante guardiano della Gemma dell’Anima.
I Marvel Studios non hanno mai
spiegato le circostanze dietro a ciò, o se qualcuno ha ricoperto
quel ruolo prima di Teschio Rosso, ma ciò potrebbe rivelarsi
significativo per questo mondo. La Gemma dell’Infinito potrebbe ora
non essere protetta e senza un custode che faccia rispettare la
regola di “un’anima per un’anima”… beh, questo potrebbe significare
tantissime cose diverse. In ogni caso, questo Teschio Rosso non è
destinato a lasciare un impatto duraturo, mentre la creatura che
evoca molto probabilmente lo avrà.
Shuma Gorath?
Shuma Gorath è una creatura demoniaca che in molti ritengono
sarà l’antagonista principale di
Doctor Strange in the Multiverse of Madness.
Apparentemente, Gorath ha messo gli occhi su America Chavez perché
vuole usare i suoi poteri per avere il controllo completo sul
Multiverso del MCU. Chavez ha il potere di viaggiare liberamente
tra le realtà, e per una creatura onnipotente come questa, essere
in grado di piegare la realtà stessa alla sua volontà viaggiando da
un mondo all’altro lo renderebbe ovviamente una forza inarrestabile
che, forse, nemmeno lo Stregone Supremo e Scarlet Witch potrebbero
fermare.
Quello che ci chiediamo, però, è se il “campione” del Teschio
Rosso sia davvero Shuma Gorath! Le somiglianze sono impossibili da
ignorare e il leader dell’HYDRA potrebbe aver inconsapevolmente
portato il mostro sulla sua Terra ora che le pareti tra le
dimensioni sono state indebolite dalla rinascita del Multiverso.
Questo potrebbe anche essere ciò che ha alterato il demone
nell’esistenza di altri mondi!
Un nuovo Primo Vendicatore
Decenni dopo, Nick Fury e Occhio di
Falco usano il Tesseract non per portare Loki sulla Terra, ma per
recuperare Captain Carter da ovunque sia stata per tutto questo
tempo. Non è invecchiata di un giorno e sembra non sapere che sono
passati decenni, ma è possibile che la sua lotta con quel mostro
sia continuata per almeno alcuni istanti prima di essere
“congelata”. Cosa avrebbe potuto vedere in quel periodo?
Non saremmo sorpresi se Carter
avesse avuto il tempo di incrociare il cammino di Doctor Strange e
Scarlet Witch, cosa che spiegherebbe i rumor circa un presunto
cameo live-action nel sequel. Essendo il nuovo Primo Vendicatore di
questo MCU, chiaramente Captain Carter tornerà ancora in futuro.
Nei trailer della serie è stata mostrata interagire con altri eroi,
quindi la lotta di questo soldato non è ancora finita. Oltre a ciò,
ricordiamo che è stato confermato che nella seconda stagione sarà
un’alleata inaspettata dell’Osservatore.
Arrivato al successo grazie a
Stranger Things, Joe Keery fa
parte del cast principale di Free Guy – Eroe per
Gioco, dall’11 agosto al cinema. Ecco la nostra
intervista.
Diretta da Shawn
Levy e interpretata da Ryan Reynolds, la
nuova entusiasmante commedia d’azione 20th Century Studios
Free Guy – Eroe per Gioco arriverà prossimamente nelle
sale italiane, distribuita da The Walt Disney Company Italia.
In
Free Guy – Eroe per Gioco, un impiegato di banca che
scopre di essere un personaggio all’interno di un videogioco open
world decide di diventare l’eroe della propria storia e di
riscrivere il suo personaggio. In un mondo senza limiti, il
protagonista è determinato a diventare colui che salverà il suo
mondo a modo proprio…prima che sia troppo tardi.
Interpretato da Ryan
Reynolds, Jodie Comer, Joe Keery, Lil Rel Howery, Utkarsh
Ambudkar e Taika Waititi, Free
Guy – Eroe per Gioco è diretto da Shawn Levy da un
soggetto di Matt Lieberman e una sceneggiatura di Lieberman e Zak
Penn.
In occasione della diciottesima
edizione delle Giornate degli Autori, SIAE raddoppia gli
omaggi al cinema del presente che, come da tradizione,
conferisce ad autori capaci di superare i confini della creatività.
Sono due i premi a giovani talenti che, attraverso il cinema,
dialogano con le altre arti, questa volta soprattutto la
musica.
Per il 2021, SIAE ha individuato ben
due giovani autori presenti nel programma delle Giornate degli
Autori da sostenere con il Premio al Talento Creativo. “In un
anno complesso come quello che stiamo vivendo”,
dicono Giorgio Gosetti e Gaia Furrer, Delegato
Generale e Direttrice Artistica delle Giornate, “la scelta
della SIAE è certamente indice di una promessa di ripartenza per
l’autorialità italiana. Questo premio va a due personalità molto
diverse tra loro, ma che sono unite nel segno della
musica.”
Elisa Fuksas – di
formazione architetto, per vocazione scrittrice e regista – torna
per il secondo anno alle Giornate: dopo il personalissimo flusso di
coscienza autobiografico
di iSola del 2020, arriva con
Senza fine, un ritratto intimo ma
universale di una icona della canzone italiana come Ornella
Vanoni.
Quella di Francesco
Lettieri è decisamente un’altra musica più simile alle
nuove sonorità indipendenti degli ultimi anni che hanno le voci di
Calcutta, Liberato, Motta e Carl Brave. Dopo numerosissimi
video clip musicali, veri e propri film scritti e diretti per
tanti musicisti italiani, il regista napoletano presenta alle
Giornate Lovely Boy, suo secondo
lungometraggio che racconta la rapida caduta di una promessa
musicale e che SIAE ha scelto di mettere in evidenza con questo
speciale riconoscimento.
Elisa Fuksas e Francesco Lettieri
raccolgono il testimone di autori originali e trasversali che, tra
teatro, fotografia, spettacolo e antropologia, hanno portato al
cinema visioni contemporanee del cinema italiano aperto al mondo,
tra cui: Elisabetta Sgarbi per
Extraliscio– Punk da
balera(2020), Gianfranco Pannone e Ambrogio
Sparagna per Scherza con i fanti
(2019), Francesco Zizola per As If We Were
Tuna, (2018), Claudio Santamaria per The
Millionairs (2017) e Pippo Delbono per
Vangelo (2016). Una “walk of talent” che
dimostra l’impegno di SIAE, in collaborazione con le Giornate degli
Autori, per la promozione del cinema che dialoga con le altre
espressioni, si evolve e riesce a essere vincente nelle sale di
Venezia ed oltre.
La consegna del riconoscimento a
Elisa Fuksas e Francesco Lettieri
avverrà il 10 settembre alle ore 19.00 nel corso della Cerimonia di
premiazione delle Giornate presso la Casa degli Autori (via Pietro
Buratti 1, Lido).
Le Giornate degli Autori,
promosse da
ANAC e 100autori, sono
una sezione indipendente della 78. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia.
Il finale alternativo di
Black Widow,
che sarà presente tra i contenuti extra dell’edizione home video
del film di Cate Shortland, è arrivato online in
versione leaked, e secondo alcuni è molto più efficace della
conclusione della storia di Nat che abbiamo visto sul grande
schermo.
Il finale alternativo in questione
inizia con un gruppo di bambini che si divertono a giocare ai
Vendicatori mentre Natasha Romanoff (Scarlett
Johansson) arriva in sella alla sua moto per dare
un’ultima occhiata alla casa in Ohio in cui ha trascorso del tempo
con la sua “famiglia” come agente russo “dormiente”. La bambina che
finge di essere Vedova Nera la riconosce e le due si scambiano un
ultimo commovente saluto.
Questa scena avrebbe rappresentato
un addio finale al Vendicatore caduto e alla sua eredità come eroe
decisamente più emozionante, ma, per qualche oscuro motivo, i
Marvel Studios hanno deciso era più
importante scoprire come Nat avesse fatto a procurarsi il Quinjet
che abbiamo poi visto in Avengers:
Infinity War.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Uscito nel 2004 e diretto da
Pitof, Catwoman
con Halle Berry era incentrato sulle avventure di
Patience Phillips e si distaccava completamente dalla storia
originale del personaggio dei fumetti DC. Il film è stato
universalmente stroncato dalla critica, ha ottenuto sette
nomination ai Razzie Awards e per anni si è portato dietro la fama
di essere uno dei peggiori film mai realizzati (attualmente detiene
una valutazione del 9% su Rotten Tomatoes).
Ora, in una recente intervista con
EW, Halle Berry è tornata a riflettere sul suo
coinvolgimento in Catwoman. L’attrice non si pente affatto di
aver preso parte alla famigerata produzione, affermando che è stato
uno lavori meglio pagati di tutta la sua carriera. “Per quanto
mi riguarda, è stato uno dei compensi più alti di tutta la mia
vita. Voglio dire… non c’è niente di sbagliato in questo. Non
voglio pensare: ‘Oh, posso solo fare cose che meritano di essere
premiate’. Dopotutto… che cos’è una performance degna di un
premio?”
Catwoman venne ampiamente criticato
soprattutto per la trama e per le scelte dietro alcuni personaggi.
Nonostante i produttori avessero a disposizione una vasta gamma di
materiali tra cui poter scegliere, soprattutto considerando la
lunga storia di Selina Kyle nei fumetti DC e il suo complicato
rapporto con i malviventi dell’universo di Batman, il film ha
invece il personaggio di Patience scontrarsi e affrontare la
minaccia dietro un’azienda di cosmetici. Lo stesso regista ha
ammesso di non aver mai considerato i fumetti originali durante la
lavorazione del film, dal momento che il suo intento era quello di
dare vita ad un’iterazione della celebre ladra totalmente
nuova.
Ricordiamo che il personaggio di
Catwoman tornerà sul grande schermo,
interpretato da Zoe Kravitz, nell’attesissimo The
Batman di Matt Reeves, che arriverà
al cinema il prossimo anno. Oltre a Kravitz e Berry, le altre
attrici che hanno avuto la fortuna di interpretare l’iconico
personaggio sono state il premio Oscar Anne Hathaway ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan,
Michelle Pfeiffer in Batman – Il ritorno di Tim Burton (probabilmente la
più iconica e amata rappresentazione di Selina Kyle al cinema) e
Lee Mariwether nel film Batman del
1966.
All’inizio dello scorso mese, alcune
storie di Hugh Jackman su Instagram avevano
letteralmente mandato in confusione i fan. Il motivo? Secondo
alcuni, l’attore stava anticipando, in maniera velata, un possibile
ritorno di Wolverine nel MCU.
Da quando l’attore ha salutato
ufficialmente l’iconico personaggio con l’uscita di Logan
– The Wolverine di James
Mangold, sono tantissimi i fan che vorrebbero vederlo
ancora una volta nei panni del mutante con gli artigli di
adamantio, soprattutto ora che gli X-Men – grazie all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – si preparano a fare il loro
attesissimo debutto ufficiale nell’Universo Cinematografico
Marvel.
Purtroppo, quelle storie non si
riferivano in alcun modo ad un ritorno del celebre attore nei panni
del personaggio che gli ha regalato la fama internazionale. In una
recente intervista con
ComicBook in occasione della promozione di Reminiscence, Hugh Jackman ha spiegato che non era sua
intenzione mandare in agitazione i fan postando quelle immagini
(aveva condiviso prima un fan art di Wolveine realizzata dal
celebre Boss Logic e poi una foto che lo ritraeva al fianco di
Kevin Feige), rivelando il vero motivo dietro
quelle condivisioni.
“Per quanto riguarda quella fan
art, si trattava di un repost ed è una cosa che mi piace fare. E,
ovviamente, amo i fan. Poi sono uscito a fare non ricordo cosa, e
quando sono tornato e ho controllato, mi sono reso conto di aver
sganciato una vera e propria bomba, ma non era assolutamente mia
intenzione. Ho pensato che nessuno mi avrebbe creduto. È andata
proprio così. È chiaro che i fan guardino sempre oltre. Ma li adoro
anche per questo.”
In un’altra intervista con
Jake’s Takes, invece, Jackman ha ribadito perché non tornerà
nei panni dell’iconico mutante: “Al di là di tutto i rumor,
nessuna possibilità è stata seriamente presa in considerazione,
anche perché non ho ricevuto nessuna chiamata da Kevin Feige.
Sapevo che Logan sarebbe stato il mio addio al personaggio e questo
mi ha permesso di trarre il meglio da quell’esperienza. È un
personaggio a cui voglio ancora molto bene, ma so che ho chiuso con
Wolverine. Potete dirlo a tutti. Anzi, fatemi un favore: ditelo
anche a Ryan Reynolds perché crede che io stia semplicemente
scherzando.”
Il futuro di Wolverine al cinema, oltre Hugh Jackman
Dopo l’uscita di Logan –
The Wolverine del 2017, Hugh
Jackman ha ufficialmente detto addio al
personaggio. Al momento non sappiamo ancora chi raccoglierà
l’eredità dell’attore australiano sul grande schermo, dal momento
che il mutante con gli artigli di adamantio debutterà prossimamente
nel MCU. Chiunque si
ritroverà ad interpretare il personaggio di Wolverine avrà
ovviamente l’arduo compito di doversi confrontare con un ritratto
che ancora oggi è uno dei più popolari e dei più amati per quanto
riguarda i film di supereroi.
Michael Keaton ha interpretato la prima
incarnazione sul grande schermo del Cavaliere Oscuro in Batman del 1989 diretto da Tim Burton, e presto l’attore indosserà di
nuovo il mantello e il cappuccio dell’iconico eroe DC per il
cinecomic The
Flash attualmente in fase di riprese nel Regno
Unito.
Nonostante nel film di Andy Muschietti sia prevista anche
un’apparizione della versione di Ben Affleck del Crociato Incappucciato,
la versione di Keaton dovrebbe avere un ruolo più importante:
secondo alcune voci, infatti, potrebbe addirittura tornare come
Batman per almeno qualche altro film del DCEU.
In occasione della promozione del
suo ultimo film, The Protégé, a Keaton è stato chiesto
come è stato tornare nei panni del leggendario eroe della DC
Comics. Sebbene l’attore si sia astenuto dall’entrare nei dettagli
in merito al film, sembra certamente entusiasta di riproporre la
sua interpretazione di Batman a una nuova generazione di fan.
“È come andare in
bicicletta”, ha detto l’attore quando il giornalista Kevin
McCarthy gli ha chiesto come fosse stato indossare di nuovo
l’iconico costume. “Ovviamente, è stato strano. Tantissimi
ricordi sono tornati alla mente, proprio come dei flash, scusa il
gioco di parole! Mi sono reso davvero conto di tutti i rischi che
hanno corso, all’epoca, Tim e tutti gli altri coinvolti nel film
del 1989.”
Parlando, invece, con
Collider, Keaton ha spiegato che tornare nei panni di Batman è
stato strano ma al tempo stesso facile, e soprattutto molto
emozionante. “È stato facile, in un modo strano e assai
ironico. Anche un po’ emozionante”, ha spiegato. “È stata
un’ondata di ricordi. Senza rivelare nulla, cosa che non posso
fare… in pratica la prima scena, non l’intero film, ma diciamo
l’introduzione di Batman, è veramente incredibile. Ricordo di aver
pensato: ‘WOW, è davvero grandioso!’. Non tanto per me, ma per
l’intero immaginario. Per certi aspetti ricorda ciò che ha fatto
Tim Burton.”
Ancora, in un’altra intervista con
Jakes Takes, all’attore è stato chiesto se nel film pronuncerà
l’iconica battuta: “Sono Batman”, ma lo stesso ha
preferito non rispondere.
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League: l’attore verrà sostituito nella parte
da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere
ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da
Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
In breve tempo, Taika Waititi è diventato uno dei registi più
richiesti di Hollywood, soprattutto dopo il successo di Thor: Ragnarok. Attualmente, Waititi si sta
destreggiando tra numerosi progetti molto diversi tra loro, tra cui
un nuovo misteriosissimo film della saga di Star Wars per conto di Disney e Lucasfilm.
Durante un’intervista con
Wired, Waititi ha fornito un aggiornamento sul progetto, che
pare stia facendo progressi. “È ancora nella fase ‘EST.
SPAZIO'”, ha ironizzato il regista. “Ma abbiamo una
storia. Ne sono davvero entusiasta perché è una storia che sa molto
di me. Tendo a seguire un percorso fondato sulla sincerità nei miei
film. Mi piace ingannare lo spettatore facendogli pensare: ‘Ah,
sarà così’, e poi esclamare: “Dannazione, mi hai fatto provare
qualcosa!”
Non abbiamo assolutamente idea di
cosa aspettarci da questo particolare viaggio nella galassia
lontana, lontana ad opera di Waititi, ma con il regista dell’atteso
Thor: Love
and Thunder al timone, è chiaro che sarà sicuramente
qualcosa di un po’ strano e abbastanza particolare.
Nel corso della medesima intervista,
Taika Waititi ha anche anche aggiornato
sul suo remake di Akira di lunga gestazione, e pare che ci sia
ancora una possibilità che la Warner Bros. decida di andare avanti
con il film e di concedere finalmente al progetto il via libera.
“Sto ancora cercando di farlo accadere”, ha ammesso.
“Non ci voglio rinunciare”. Sarebbe un vero peccato se
Waititi non avesse la possibilità concreta di vedere questo
progetto realizzarsi, dal momento che è un grande fan del manga
originale di Katsuhiro Otomo.
E a proposito di Love and
Thunder, Waititi si è detto entusiasta dell’innovativa
tecnologia che è stata impiegata per l’attesissimo quarto capitolo
della avventure del Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth, che arriverà al cinema nel
2022.
Sviluppata dallo studio creativo
Satellite Lab, la tecnologia si chiama PlateLight e utilizza una
combinazione di illuminazione ad alta velocità e riprese al
rallentatore per catturare più tipi di impostazioni di luminosità
all’interno di una singola ripresa. “Quando suddividi quel
filmato in incrementi di 24 fotogrammi al secondo, hai ogni singolo
tipo di illuminazione, tutte catturate individualmente. Così, in
seguito, puoi scegliere la tua luminosità in
post-produzione.”