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Marvel e altre grandi produzioni: quanto sarà difficile ripartire?

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Potrebbe non essere così facile per titoli come Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings tornare sul set in seguito alla pandemia di Covid-19. A metà dello scorso marzo, tantissime produzioni di film e serie tv sono state momentaneamente bloccate a causa dell’emergenza Coronavirus. Naturalmente, le conseguenze per l’industria cinematografica sono state a dir poco disastrose, con diversi membri del settore che si sono ritrovati dall’oggi al domani senza lavoro.

Tra le produzioni che sono state rimandate, oltre al già citato Shang-Chi, nuovo film della Fase 4 del MCU, figurano anche gli attesissimi The Batman, Jurassic World: Dominion e Avatar 2. La vera domanda che oggi tormenta la maggior parte degli addetti ai lavori ma anche dei cinefili è la seguente: quando potranno davvero ripartire queste produzioni? Un segnale di ripresa si è già avuto nelle ultime settimane, quando diverse città hanno annunciato che nei prossimi mesi le riprese di film e serie tv potranno ricominciare, sempre rispettando tutta una serie di norme di sicurezza.

Tra le produzioni che dovrebbero tornare attiva a breve figura Avatar 2: sappiamo infatti che James Cameron sarebbe atterrato in Nuova Zelanda e, dopo un periodo obbligatorio di quarantena (circa due settimane), dovrebbe finalmente essere in grado di poter tornare sul set. Sempre di recente abbiamo appreso che anche le riprese di Mission Impossibile 7 dovrebbero ripartire a Settembre: buona parte del film dovrebbe essere realizzata nei teatri di posa di Londra, con la speranza di poter tornare a girare nelle location attorno al mondo inizialmente stabilite, una volta passata l’estate.

Avatar 2 potrebbe rappresentare un’eccezione: i film rientreranno in produzione così velocemente?

Stando ad un nuovo report di The Wrap, Avatar 2 potrebbe rappresentare un’eccezione, e che non tutti i film potrebbero tornare in produzione così velocemente. Proprio come qualsiasi altra area pubblica del lavoro che necessita di riaprire in questo periodo nonostante la pandemia, anche i set cinematografici saranno costretti a rispettare tutta una serie di nuove norme di sicurezza al fine di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte.

Nel report della fonte si legge: “Gli studi stanno ancora determinando il modo in cui verranno implementati questi nuovi protocolli sui progetti cinematografici di varie dimensioni, in particolare blockbuster come The Batman, Jurassic World: Dominion e Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalle misure di sicurezza e dai protocolli che verranno adottati dai singoli paesi del mondo…

Sebbene molte produzioni abbiano ottenuto il consenso da parte delle autorità sanitarie e politiche per poter tornare sul set (come nel caso di The Batman e Animali Fantastici 3 nel Regno Unito), dovranno trovare il modo più sicuro per poter lavorare senza alcun tipo di rischio. Ciò potrebbe richiedere più tempo del previsto, quindi è probabile che non sarà così facile tornare sui set entro i prossimi mesi. Naturalmente, ogni produzione è diversa dalle altre, con alcune che potrebbero essere già pronte a ripartire entro poche settimane, come Jurassic World: Dominion, le cui riprese dovrebbero ripartire a Luglio.

Solo: i piani originali per il personaggio di Lando Calrissian

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Solo: i piani originali per il personaggio di Lando Calrissian

Phil Lord, co-regista che insieme a Chris Miller avrebbe dovuto dirigere inizialmente lo spin-off Solo: A Star Wars Story, ha rivelato quali erano i piani originali per il personaggio del giovane Lando Calrissian interpretato da Donald Glover. All’epoca delle riprese del film, il duo di registi venne licenziato dalla Lucasfilm a causa di alcune “divergenze creative” e sostituito in corsa dal premio Oscar Ron Howard.

Nonostante sia stato il primo film dell’universo di Star Wars a floppare al box office, Solo è stato comunque accolto da critiche generalmente positive. Ad oggi, c’è anche sul web una campagna messa insieme dal fandom della saga che vorrebbe la release di un sequel dello spin-off (campagna denominata #MakeSolo2Happen). Ciononostante, è probabile che ci sia ancora qualcuno interessato a scoprire come sarebbe stata la versione originale del film ad opera di Lord e Miller, e adesso è stato proprio lo stesso Lord a rivelare un nuovo dettaglio sul progetto che non abbiamo mai visto.

Su Twitter, il critico Robert Daniels di Polygon ha condiviso un articolo a proposito di John Boyega, star della trilogia sequel di Star Wars, e del suo impegno alla lotta contro il razzismo negli Stati Uniti sulla scia dei recenti disordini avvenuti in America e della nascita del movimento #BlackLivesMatter. Secondo Daniels, il franchise nato dalla mente di George Lucas avrebbe perso l’occasione – tramite il personaggio di Finn interpretato da Boyega – di raccontare al cinema l’esperienza afroamericana.

Il personaggio di Lando Calrissian in Solo avrebbe dovuto veicolare una serie di temi “importanti”

In risposta al tweet di Daniels, Phil Lord ha commentato: “Alcuni di noi ci hanno provato…”. La risposta di Lord è un chiaro riferimento al periodo di Solo e al lavoro che probabilmente avrebbe voluto fare, in accordo con Chris Miller, sul personaggio di Lando Calrissian. Essendo Lando un personaggio di supporto assolutamente chiave in Solo, è palese che il duo volesse utilizzarlo per parlare di temi più “elevati”, sicuramente in maniera diversa rispetto a quella che è stata poi la caratterizzazione dello stesso nel film che abbiamo visto in sala.

Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da Ron Howard con Alden EhrenreichWoody HarrelsonEmilia Clarke, Donald Glover Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Ari Aster anticipa il suo nuovo film: “Sarà una commedia da incubo”

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Ari Aster, acclamato regista di Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati, ha svelato i primissimi dettagli sul suo prossimo progetto cinematografico. L’occasione è stata una recente sessione di AMA (il celebre format Ask Me Anything) su Reddit, dove al regista è stato proprio chiesto di sviscerare qualcosa in merito ai suoi piani futuri.

A quanto pare, sembra che Ari Aster si prenderà una pausa dal genere horror, e che probabilmente ci vorranno diversi anni prima che torni ad occuparsi di una storia che possa far saltare gli spettatori sulla poltrona. Per il suo prossimo progetto, infatti, Aster sembra intenzionato ad esplorare un genere totalmente nuovo.

“Il mio prossimo film sarà una commedia da incubo o, probabilmnete, un grande melodramma domestico”, ha dichiarato Aster. “Potrebbero volerci alcuni film prima di tornare alle origini, ma adoro l’horror e sono sicuro che tornerò ad occuparmi di quel genere”. Il regista ha poi aggiunto che il film sarà vietato ai minori e che potrebbe durare all’incirca 4 ore.

Midsommar – Il villaggio dei dannati, l’ultimo film diretto da Ari Aster

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Midsommar – Il villaggio dei dannati, l’ultimo film diretto da Ari Aster, è uscito nelle nostre sale lo scorso 25 luglio. Il cast del film annovera Florence PughJack Reynor, William Jackson Harper, Will Poulter, Vilhelm Blomgran, Archie Madekwe e Ellora Torchia.  

In Midsommar – Il villaggio dei dannati, Aster ci porta in un piccolo villaggio della Svezia dove ogni novant’anni in piena estate si svolge un leggendario Festival. Ma per un gruppo di amici quella che doveva essere una vacanza idilliaca si trasforma ben presto in un incubo terrificante.

Batman: la Warner Bros. sta pensando ad uno spin-off su Bane?

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Batman: la Warner Bros. sta pensando ad uno spin-off su Bane?

Joker è stato un grandissimo successo, talmente incredibile che neanche la stessa Warner Bros. si sarebbe mai aspettata i risultati ottenuti dinecomic di Todd Phillips. Proprio sulla scia dei grandi riscontri del film, a lungo si è parlato della possibilità di un nuovo stand-alone dedicato ad un altro iconico villain della DC.

Adesso, un nuovo report del ben noto Umberto Gonzalez apparso su Heroic Hollywood, suggerisce che potrebbe esserci qualcosa che piani della major che riguarderebbe il personaggio di Bane, già apparso al cinema in Batman & Robin del 1997 e ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno del 2021, interpretato da Tom Hardy (sicuramente l’iterazione più celebre di Dorrance).

È importante ricordare che, di recente, Gonzalez aveva anticipato non solo la release della Snyder Cut di Justice League su HBO Max, ma anche il ritorno di Henry Cavill nel DCEU nei panni di Superman. Fatta questa premessa necessaria, andiamo a scoprire cosa si legge nel report della fonte: “Dopo l’inaspettato successo del Joker con protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix, ad Heroic Hollywood sarebbe arrivata una voce esclusiva secondo cui alla DC starebbero pensando ad un film interamente dedicato a Bane.”

Un potenziale spin-off di Bane basato sulla serie a fumetti “Batman: La Vendetta di Bane”

Ancora: “Al pari di quanto accaduto con il film di Todd Phillips, al regista incaricato di dirigere il film verrà offerta la possibilità di esplorare la psicologia del personaggio, tracciando un vero e proprio ‘studio’ sullo stesso, con scene che potrebbero contenere un maggiore tasso ‘adrenalinico’.”

Il report continua: “Un potenziale pitch per il film avrebbe usato la storia tratta dalla serie ‘Batman: La Vendetta di Bane’ come base per l’eventuale sceneggiatura. La trama avrebbe introdotto Bane nel DCEU, rivelando come le sue tragiche origini ebbero inizio ancora prima che nascesse. Dal momento che Batman è la chiave della motivazione del personaggio in relazione al suo arco narrativo, l’Uomo Pipistrello sarebbe potuto esistere da qualche parte nel film, anche se fosse stato soltanto una presenza che incombeva su Gotham City.”

Come specificato dalla fonte, pare che alla fine questa potenziale storia per un film sia stata scartata, e che semmai uno stand-alone dedicato a Bane dovesse vedere la luce, l’ispirazione dalle serie a fumetti sarebbe totalmente diversa. Inoltre, sempre come sottolineato dalla fonte, sembra che Matt Reeves possa avere in programma di introdurre Bane in un eventuale sequel di The Batman. Naturalmente, nulla di tutto ciò è al momento confermato. Non bisogna far altro, quindi, che attendere eventuali conferme o smentite.

Lilly Wachowski parla del suo allontanamento da Hollywood

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Lilly Wachowski parla del suo allontanamento da Hollywood

La regista Lilly Wachowski, nota per aver diretto insieme alla sorella Lana la trilogia di Matrix, ha rivelato in una nuova intervista come mai ha deciso di allontanarsi dal mondo di Hollywood. Come sappiamo da diverso tempo, infatti, l’attesissimo Matrix 4 sarà diretto esclusivamente da Lana Wachowski.

La trilogia di Matrix ha letteralmente stravolto le regole non scritte di un genere, la fantascienza, che proprio a partire dalle intuizioni – tanto narrative quanto visive – avute dalle due sorelle, è andato incontro ad una vera e propria rivoluzione a partire dagli inizi del nuovo millennio. Dopo l’incredibile successo della trilogia, le sorelle Wachowski hanno scritto e prodotto V per Vendetta, diretto Speed Racer, Cloud Atlas e Jupiter – Il destino dell’universo e creato la serie tv Sense8.

A metà del 2010, più o meno quando lei e Lana erano impegnate a lavorare proprio a Sense8, Lilly decise di lasciare momentaneamente Hollywood per concentrarsi sulla sua vita privata e in particolare sulla proprio transizione, ufficialmente terminata nel 2016. In una recente intervista con THR, Lilly Wachowski ha spiegato i reali motivi dietro questa lunga pausa: “Ho iniziato a lavorare quando l’industria cinematografica era al suo apice. Prima che i dirigenti e i responsabili del marketing la trasformassero in un inferno. Tutte queste persone finirono nella stessa stanza con il regista… dietro la macchina da presa, da scrivere… in sala di montaggio. La cosa mi rese parecchio nervosa. Raggiunsi un punto di rottura, e perciò decisi di lasciare.”

Lilly Wachowski su come Matrix sia nato dalla sua personale esperienza

La Wachowski ha poi commentato il suo processo di transizione, facendo riferimento proprio alla genesi della saga di Matrix: “È una saga nata dalla rabbia, dalla furia nei confronti del capitalismo e della struttura corporativista. È una saga nata dalla furia contro ogni forma di oppressione. E quella furia irrequieta era relativa al fatto che io per prima mi sentivo oppressa. Mi forzavo di reprimere me stessa.”

A dicembre del 2019 Lilly ha scritto e prodotto la serie Work in Progress, in onda sul network Showtime e rinnovata lo scorso gennaio per una seconda stagione. A proposito di quell’esperienza, ha raccontato: “Ho sempre realizzato film e serie che io per prima volevo vedere. Oggi sono una donna trans fiera di esserlo: non c’è più spazio per i fraintendimenti sui temi che affronta la nostra serie. Ciò mi dà grandissima soddisfazione. Posso muovermi come voglio nel mio mondo. Intendo portare sullo schermo più persone trans e queer. Voglio mostrare ciò che siamo in grado di fare. Voglio mostrare gli artisti straordinari che siamo.”

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 21 maggio 2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Suicide Squad: i reshoot hanno alterato la timeline originale

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Suicide Squad: i reshoot hanno alterato la timeline originale

Il regista David Ayer ha confermato che i reshoot di Suicide Squad, in particolare quelli relativi alla backstory di Harley Quinn (Margot Robbie), hanno ufficialmente cambiato l’originale timeline in cui si sarebbe dovuto inserire il cinecomic. Adesso che la Snyder Cut di Justice League vedrà finalmente la luce (su HBO Max, il prossimo anno), il fandom della DC si sta concentrando sul prossimo obiettivo da raggiungere: la release della Ayer Cut di Suicide Squad

Nonostante la campagna a favore della Director’s Cut del cinecomic uscito nel 2016 non abbia ricevuto lo stesso sostegno di quella nata a favore della Snyder Cut, è comunque riuscita a catalizzare l’attenzione del web, soprattutto nelle ultime settimane e anche grazie al coinvolgimento in prima persona di David Ayer, che di recente ha iniziato a svelare dettagli sempre più inediti sulla “sua” versione del cinecomic.

Grazie all’intro del film che presenta i vari personaggi della storia, veniamo a conoscenza di un dettaglio molto particolare sulla storia di Harley Quinn: la Mattacchiona, infatti, è stata complice del Joker di Jared Leto nell’omicidio di Robin, il giovane assistente di Batman. Secondo una prima versione della storia partorita da Ayer, Batman si sarebbe vendicato della morte del suo amico strappando i denti al Clown Principe del Crimine, e costringendolo ad indossare dei finti denti in metallo.

La backstory di Harley Quinn in Suicide Squad completamente alternata dalle riprese aggiuntive

Tornando al film, Suicide Squad ci mostra il momento del primo incontro tra Harley e il Joker, ed è palese in quella scena che il Joker abbia già i suoi denti in metallo: ciò suggerisce che Joker ha ucciso Robin prima di incontrare Harley. Sui social, dopo che un fan ha dichiarato che sarebbe stato interessante capire di più sul coinvolgimento di Harley nell’omicidio di Robin, un altro fan ha sottolineato che quel dettaglio nel film è stato aggiunto da qualcuno che probabilmente non conosceva tutta la storia e le idee iniziali di Ayer.

A confermarlo è stato lo stesso David Ayer, che su Twitter – in risposta ai due fan – ha scritto: “Sì. Hanno spezzato la mia timeline. Johns lo ha aggiunto”. Il Johns a cui fa riferimento Ayer è Geoff Johns, che all’epoca dell’uscita di Suicide Squad era a capo della DC Films. Non è la prima volta che Ayer sottolinea come i suoi piani originali per il film siano stati cambiati durante le riprese aggiuntive. Ad esempio, il regista aveva già rivelato che Harley avrebbe dovuto innamorarsi di Deadshot (Will Smith) e non finire col Joker, e che il personaggio di Diablo (Jay Hernandez) non sarebbe dovuto morire.

CORRELATE: 

Suicide Squad è un film del 2016 diretto da David Ayer con Will SmithMargot RobbieJared LetoJoel Kinnaman, Jai Courtney, Cara DelevingneViola DavisScott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin Downes David Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.

Dune: ecco in che modo sarà diverso da Star Wars

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Dune: ecco in che modo sarà diverso da Star Wars

Create rispettivamente da Frank Herbert e George Lucas, Dune e Star Wars sono due proprietà fantascientifiche che hanno molto in comune. In vista dell’arrivo nelle sale del nuovo adattamento ad opera di Denis Villeneuve, sono in molti a chiedersi come il nuovo film del regista di Blade Runner 2049 sarà diverso rispetto agli episodi dell’amatissima saga, soprattutto da un punto di vista visivo.

In passato era stato lo stesso Villeneuve a descrive il suo Dune – in riferimento al suo approccio al materiale originale – come “il film di Star Wars che non avete mai visto”, definendo inoltre l’universo creato da Herbert una sorta di “Star Wars per adulti”. Anche Jason Momoa, il celebre Aquaman del DCEU che nel film interpreterà Duncan Idaho, in una vecchia intervista ha paragonato il suo personaggio a quello di Han Solo.

I parallelismi tra i due universi non finiscono certo qui, dal momento che il direttore della fotografia del nuovo Dune sarà Greig Fraser, che aveva già lavorato allo spin-off Rogue One e ad alcuni episodi della prima stagione di The Mandalorian. In una recente intervista con Collider, Fraser ha raccontato che fin dal primo momento ha voluto accertarsi che il suo lavoro per Dune sarebbe stato molto diverso dai suoi sforzi per Star Wars.

Il direttore della fotografia di Dune rivela che Star Wars è stato influenzato dal romanzo di Frank Herbert

“È stato parecchio divertente, perché ho dovuto dimenticare molto di ciò che avevo fatto con Star Wars quando stavo girando Dune”, ha dichiarato Fraser. “Non è stato difficile, però. Denis e io abbiamo parlato chiaramente dell’aspetto visivo del film, di come doveva essere. Del formato, di tantissimi aspetti… quindi non è stato difficile scartare delle cose e cambiare direzione. C’erano alcune somiglianze tra le due proprietà, come i deserti.”

Cosa ancora più interessante, Fraser ha rivelato che apparentemente, quando la Lucasfilm realizzò il primo Guerre Stellari nel 1979, si ispirò in parte al romanzo originale di Herbert: “Voglio dire… alla fine sono certo che anche George Lucas si sia ispirato a Dune quando ha realizzato il primo Star Wars. Non so se sia un sacrilegio parlare di questa cosa, ma ci sono diverse somiglianze, quindi penso si possa tranquillamente dire che Dune abbia influenzato Star Wars. Per questo ci sono andato molto cauto, cercando di non ripetermi. E non solo per il bene del film, ma anche per me stesso. Odio fare la stessa cosa due volte.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca Ferguson, Stellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Herzog incontra Gorbaciov su Sky Arte

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Herzog incontra Gorbaciov su Sky Arte

Anche per l’edizione 2020 del Biografilm Festival – International Celebration of Lives, previsto online dal 5 al 15 giugno, Sky Arte e Sky Cinema sono i Main Media Partner e, durante le date della rassegna, proporranno una selezione di acclamatissimi documentari e film biografici per ripercorrere la vita di personaggi che hanno scritto capitoli cruciali di storia, cultura e cronaca.

In particolare, Sky Arte trasmetterà in prima tv due documentari presentati alla scorsa edizione del festival: si comincia sabato 6 giugno alle 21.15 con Herzog incontra Gorbaciov, il film diretto dal prolifico regista Werner Herzog, che nell’arco di sei mesi incontra tre volte Mikhail Gorbaciov, l’ultimo segretario del Partito Comunista sovietico, per ricostruire, oltre all’ascesa politica di Gorbaciov e il crollo dell’URSS, l’impegno costante di “Misha” verso il disarmo e l’uscita dall’era della Guerra fredda. Il film non è soltanto un racconto della vita dell’uomo che quel 25 dicembre 1991 ha annunciato la dissoluzione dell’URSS, dando le dimissioni, ma anche una narrazione degli anni che hanno rivoluzionato il corso del Novecento, cambiando per sempre la geografia politico- economica e sociale dell’intero mondo.

Il secondo appuntamento è invece previsto sabato 13 giugno alle 21.15 quando andrà in onda PEPE MUJICA – UNA VITA SUPREMA, il documentario diretto da Emir Kusturica sull’icona di resistenza e di lotta rivoluzionaria Pepe Mujica. Nel documentario, il regista racconta il presente e il tragico passato del detenuto politico Mujica, delineando la sua imponente figura di politico. Rinchiuso per dodici anni, isolato in un pozzo senza contatti con nessuno, scopriamo la vita del «Che Guevara senza sigaro dell’Uruguay», diventato poi il suo presidente.

Anche Sky Cinema Drama proporrà una programmazione speciale, in prima e seconda serata da venerdì 5 a lunedì 15 giugno, durante tutta la durata del festival, con la collezione Vite da Film, una rassegna di film biografici per ripercorrere, attraverso le vicende di personaggi preminenti, pagine fondamentali del mondo della storia, della cronaca e della cultura. Venerdì 5 aprono il ciclo le storie di due serial killer che hanno colpito negli Stati Uniti, TED BUNDY – FASCINO CRIMINALE con Zac EfronMONSTER con Charlize Theron nelle vesti di Aileen Wuornos, premiata con Oscar, Golden Globe e Orso d’argento a Berlino per questo ruolo; sabato 6 ci si sposta alla corte inglese con MARIA REGINA DI SCOZIA con Saoirse Ronan e Margot RobbieLA FAVORITA con Emma Stone, Rachel Weisz e Olivia Colman che per l’interpretazione della regina Anna ha ottenuto l’Oscar, il Golden Globe e la Coppa Volpi; domenica 7 sono previste due pellicole che parlano dell’operato di due coraggiose giornaliste in A MANO DISARMATA con Claudia Gerini, nei panni di Federica Angeli, e A PRIVATE WAR con Rosamund Pike, in quelli della reporter di guerra Marie Colvin; lunedì 8 si passa alla famiglia Kennedy con JACKIE, in cui Natalie Portman è Jacqueline Kennedy nel momento in cui è chiamata ad affrontare il dolore per l’assassinio del marito, e LO SCANDALO KENNEDY, storia dello scandalo che travolse Ted Kennedy, interpretato da Jason Clarke. E ancora,  martedì 9 la serata è dedicata all’arte con VAN GOGH – SULLA SOGLIA DELL’ETERNITÀ con Willem Dafoe, premiato a Venezia con la Coppa Volpi, e IO, LEONARDO con Luca Argentero; mercoledì 10 è la volta di due capitoli inerenti a Cosa Nostra, IL TRADITORE con Pierfrancesco Favino, chiamato a interpretare il mafioso pentito Tommaso Buscetta, e I CENTO PASSI con Luigi Lo Cascio nei panni del giornalista Peppino Impastato che sfidò il muro d’omertà legato alla mafia; giovedì 11 si parla di due celebri politici: CHURCHILL, in cui Brian Cox interpreta il Primo ministro inglese, e PATH TO WAR, L’ALTRO VIETNAM dove Michael Gambon è il Presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson; venerdì 12 si passa a due artisti che sono rimasti nell’immaginario collettivo con i film NUREYEV – THE WHITE CROW BOHEMIAN RHAPSODY con Rami Malek, premiato con l’Oscar® per l’interpretazione di Freddie Mercury; sabato 13 si fa un passo indietro nella Storia con IL PRIMO RE, che racconta il mito di Romolo e Remo, e THE YOUNG MESSIAH, pellicola che ripercorre l’infanzia di Gesù; domenica 14 è la volta di due film nostalgici: STANLIO & OLLIO, con Steve Coogan e John C. Reilly nei panni leggendario duo comico, e OLD MAN & THE GUN, in cui Robert Redford è il criminale “gentiluomo” Forrest Tucker. Infine, lunedì 15 chiudono il ciclo due pellicole che raccontano due viaggi verso la Luna: FIRST MAN – IL PRIMO UOMO, con Ryan Gosling chiamato a interpretare Neil Armstrong, e APOLLO 13 con Tom Hanks.

Tutti i titoli sono disponibili anche nella collezione on demand su Sky e NOW TV insieme ad altri film come ad esempio THE AVIATOR, diretto da Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio nei panni di Howard Hughes e GANDHI, la pellicola di Richard Attenborough vincitrice di otto premi Oscar®.

Andy Garcia: 10 cose che non sai sull’attore

Andy Garcia: 10 cose che non sai sull’attore

Cubano naturalizzato statunitense, l’attore Andy Garcia si è negli anni costruito una notevole fama all’interno dell’industria hollywoodiana, prendendo da prima parte a celebri gangster movie d’autore, per poi spaziare attraverso i generi, dalla commedia alla fantascienza. Ad oggi è considerato uno degli interpreti dotato di maggior classe, eleganza e carisma.

Ecco 10 cose che non sai di Andy Garcia.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Andy Garcia cicatrice

Andy Garcia: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ha debuttato sul grande schermo con il film Nudi in paradiso (1983), per poi ottenere una prima notorietà grazie a Gli intoccabili (1987), con Kevin Costner e Sean Connery. Si consacra poi grazie al ruolo di Vincent Mancini in Il Padrino – Parte III (1990), con Al Pacino. Negli anni seguenti recita poi in film come Gli occhi del delitto (1992), Prove apparenti (1997) e Ocean’s Eleven (2001), di Steven Soderbergh. Riprenderà poi il suo ruolo in Ocean’s Twelve (2004), per poi apparire in The Lost City (2005), Ocean’s Thirteen (2007), La Pantera Rosa 2 (2009), con Jean Reno, A Dark Truth (2012), Ghostbuster (2016), con Kristen Wiig, Passengers (2016), Geostorm (2017), Book Club (2018) Mamma mia! Ci risiamo (2018) e Il corriere (2018), di Clint Eastwood.

9. È anche sceneggiatore, regista e produttore. Interessato non solo alla recitazione, Garcia si è negli anni cimentato in diverse attività legate al cinema. Nel 2005 ha infatti esordito alla regia del film The Lost City, da lui anche prodotto, e incentrato sulla rivoluzione cubana tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Prossimamente, Garcia tornerà dietro la macchina da presa per il film Hemingway & Fuentes, da lui anche scritto, e basato sul romanzo Il vecchio e il mare.

8. Ha preso parte a progetti televisivi. Negli ultimi anni l’attore ha preso parte a diversi titoli per la televisione, come le serie Ballers (2016), 3 in mezzo a noi: I racconti di Arcadia (2018-2019) e Flipped (2020). In particolare, è stato apprezzato per il suo ruolo nella serie antologica Modern Love (2019), dove ha recitato nel ruolo di Michael negli episodi Quando cupito è una giornalista indiscreta e La corsa diventa più dolce vicino all’ultimo giro, rispettivamente secondo e ottavo della prima stagione.

Andy Garcia: la moglie e i figli

7. È sposato. Particolarmente discreto per quanto riguarda la propria vita privata, l’attore non è solito puntare i riflettori su di essa. Di lui si sa però che è sposato dal 1982 con una donna di nome Maria Vittoria Lorido, anch’ella di origine cubana. Negli anni la coppia ha avuto quattro figli, rispettivamente nel 1983, 1988, 1991 e 2002.

6. Sua figlia è un’attrice. La primogenita di Garcia, chiamata Dominik, è a sua volta diventata un’attrice, seguendo le orme del padre. I due hanno inoltre avuto modo di lavorare insieme quando nel 2005 Garcia l’ha voluta per il ruolo di Mercedes Fellove nel suo film da regista, The Lost City.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Andy Garcia Il Padrino

Andy Garcia in Il Padrino – Parte III

5. Ha ricevuto una nomination al premio Oscar. Con il suo ruolo di Vincent Mancini, figlio illegittimo di Sonny Corleone, Garcia si consacra agli occhi dell’industria cinematografica. La sua interpretazione viene infatti riconosciuta con la candidatura al premio Oscar nella categoria al miglior attore non protagonista. Ad oggi, si tratta dell’unica nomination ricevuta dall’attore.

4. Ha dovuto convincere i produttori del film. Per ottenere la parte di Mancini, l’attore ha dovuto convincere i produttori di essere la scelta giusta. Questi erano infatti convinti che Garcia avesse dei tratti che rendevano troppo evidenti le sue origini cubane, le quali andavano in contrasto con quelle del personaggio. Tuttavia, l’attore riuscì ad essere convincente e finì con l’ottenere la parte.

3. Ha realmente ferito uno stuntman. Nel girare la scena di lotta prevista, l’attore pretese di poter utilizzare una vera pistola, così da poter risultare più realistico. Lo fu a tal punto che finì con il ferire davvero lo stuntman con il quale si scontrava, il quale dovette ricorrere a diversi punti per richiudere la ferita.

Andy Garcia e la sua cicatrice sulla spalla

2. Era nato come gemello siamese. Al momento della nascita, l’attore era congiunto per una spalla al fratello gemello. Questi, tuttavia, venne alla luce già deceduto e con un intervento chirurgico i due vennero separati. Da quel momento, l’attore porta inevitabilmente una vistosa cicatrice sulla spalla.

Andy Garcia: età e altezza

1. Andy Garcia è nato a L’Avana, a Cuba, il 12 aprile 1956. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Scarpette rosse e i sette nani: due clip dal film

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Scarpette rosse e i sette nani: due clip dal film

È in arrivo oggi, direttamente on demand, una nuova, divertentissima versione di una delle favole più amate di tutti i tempi. Scritta e diretta da Sungho Hong e animata dal veterano Disney Jin Kim, Scarpette Rosse e i sette nani è una rivisitazione moderna e brillante di un grande classico delle storie per bambini – il mito di Biancaneve.

Non una mela ma delle scarpette rosse, non una principessa dalla pelle candida ma una ragazza come tante alle prese con le proprie insicurezze, non un solo principe ma ben sette, che però si ritrovano imprigionati in un corpo diverso. La nuova Biancaneve, coraggiosa e vivace principessa dal cuore puro, ha la voce di Baby K, per la prima volta coinvolta in un doppiaggio. Sono invece affidate alla comicità di Pio & Amedeo le voci di due meravigliosi principi alle prese con una maledizione che li ha trasformati in buffissimi nanetti.

Scarpette rosse e i sette nani, la sinossi

Delle magiche scarpette rosse sono il segreto della bellezza di Biancaneve e il motivo per cui sette principi, trasformati in nani da una maledizione, la stanno cercando disperatamente. Per spezzare l’incantesimo, infatti, devono riceve il bacio della donna più bella del mondo. In una folle competizione per ricevere il bacio agognato e in un buffo gioco di equivoci, i principi, un tempo arroganti e ossessionati dall’aspetto fisico, gradualmente scoprono il vero significato della bellezza.  Una scorretta e divertentissima rivisitazione della favola più amata di tutti i tempi.

Scarpette rosse e i sette nani, il trailer

Raketun TV lancia Euronews: disponibile nella sezione AVOD

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Raketun TV lancia Euronews: disponibile nella sezione AVOD

Rakuten TV ha annunciato oggi il lancio del suo primo canale live sulla piattaforma: Euronews, il canale di notizie internazionale numero uno in Europa. Il canale, che fornisce contenuti informativi 24 ore su 24, sarà disponibile in tutti i paesi Europei in cui è presente Rakuten TV secondo un lancio progressivo nei diversi territori, come parte dell’offerta gratuita della piattaforma nella sezione AVOD (Advertising-video-on-demand). In Italia il canale è live da oggi stesso.

Il portfolio di contenuti del canale è incentrato su notizie da una prospettiva europea coprendo diversi ambiti: attualità, business, cultura, sport, scienza e tecnologia e lifestyle. Il suo feed live sarà disponibile in sei lingue tra cui francese, portoghese, italiano, tedesco, spagnolo e inglese per i restanti paesi europei.

I contenuti di Euronews saranno visibili all’interno dell’app Rakuten TV presente sui modelli di Smart TV Samsung Electronics e LG a partire dal 2019. Il bottone Rakuten TV presente sui telecomandi e l’app preinstallata sulle Smart TV LG e Samsung faranno entrare Euronews nelle case di milioni di famiglie europee. In un secondo momento, il canale sarà reso disponibile su altri dispositivi.

Teresa López, European Content Director di Rakuten TV, ha dichiarato: “Siamo molto entusiasti del lancio del nostro primo canale live, che ci consente di arricchire la nostra attuale proposta fornendo contenuti sempre più vari all’interno della piattaforma. Rakuten TV è impaziente di continuare ad espandere la sua offerta di contenuti al fine di offrire un’esperienza completa con un solo clic ”.

Maxime Carboni, direttore Worldwide Distribution di Euronews, ha dichiarato: “Siamo onorati di essere i primi fornitori di contenuti live a unirsi al servizio AVOD di Rakuten TV, consentendo agli spettatori di guardare diverse versioni di Euronews sulla piattaforma. Questa importante partnership rafforza definitivamente la strategia di Euronews di rivolgersi al proprio pubblico in modi nuovi attraverso formati innovativi e piattaforme digitali. Siamo stati in grado di costruire insieme a Rakuten TV una proposta e un modello di contenuti di notizie che si adattano ai nostri valori comuni: localizzazione dei contenuti, ottima esperienza utente e attenzione alla qualità “.

Il lancio di Euronews su Rakuten TV è un ulteriore passo che la piattaforma sta intraprendendo nell’ambito della sua strategia volta ad implementare l’offerta della sezione gratuita supportata dalla pubblicità, che include già i canali tematici Film con pellicole di Hollywood, Kids dedicato ai più piccoli e Rakuten Stories che offre contenuti esclusivi e originali tra cui la serie TV Matchday – Inside FC Barcelona e i documentari appena lanciati su Sadio Mané, Made in Senegal e Andrés Iniesta – L’eroe inaspettato. Rakuten TV è la prima piattaforma europea che combina I modelli di business TVOD e AVOD in tutta Europa, fornendo un unico punto di accesso ad un universo di contenuti illimitati.

Euronews è l’unico canale di notizie internazionale con una prospettiva europea. È distribuito in 160 paesi e quasi 400 milioni di case – tra cui il 67% delle case nell’UE e nel Regno Unito – raggiungendo oltre 141 milioni di persone ogni mese, secondo il Global Web Index.

Un pugno di amici, recensione del film con Matranga e Minafò

Un pugno di amici, recensione del film con Matranga e Minafò

È disponibile dal 20 maggio su Amazon Prime il primo film che vede protagonisti Antonio Matranga ed Emanuele Minafò – duo comico palermitano giunto alla notorietà grazie alle apparizioni televisive in trasmissioni come Made in Sud e ad un tormentone nato proprio lì. Un pugno di amici è diretto da Sergio Colabona, regista televisivo che con Vita, cuore, battito aveva già portato sul grande schermo gli Arteteca, altro duo di Made in Sud.

Un pugno di amici, la trama

Toni (Antonio Matranga) ed Emanuele (Emanuele Minafò) organizzano una rapina a un centro scommesse di Palermo, assieme ai due amici Mariano (Mariano Bruno) e Jesus (Domenico Fazio). Qualcosa però va storto e i quattro si ritrovano con una borsa piena di vestiti usati anziché di soldi.

Oltre a scoprire chi ha fatto lo scambio ed è scappato col malloppo, devono sottrarsi alle ire di Don Calogero (Paride Benassi), che rivuole indietro i soldi del suo centro scommesse. A dare la caccia sia al boss che ai quattro amici, rapinatori improvvisati, un nuovo commissario (Maurizio Casagrade), appena arrivato da Napoli. Riusciranno a cavarsela?

Matranga e Minafò prima di Un pugno di amici

La comicità del duo palermitano Matranga e Minafò nasce semplice e affonda le radici nel luogo comune del maschio cacciatore e della femmina preda, nel modo più banale. Nell’estate 2019 ha spopolato con la hit Appalermo – s’inzuppa il biscottino, che declinava poi in tutti i modi possibili il concetto. Un vero e proprio tormentone nato con gli sketch portati a Made in Sud e a Sicilia Cabaret. Un tormentone come fu quello di Fabio Rovazzi qualche estate prima. Una comicità datata e anche sessista quella del duo, dalla quale si sperava di essersi liberati, ma che invece continua a fare presa su alcuni, almeno a teatro e in tv.

Piena appunto di tette, culi, patate, biscotti e tutto ciò che il repertorio possa offrire in materia. Dove le donne sono “selvaggina” da catturare e da esibire come trofei (nei vecchi sketch ricorrono frasi del tipo: “Me ne sono fatte più di dieci”). L’elemento realmente comico sta più che altro nel contrasto tra l’aspetto tutt’altro che prestante del gracile Minafò, sfortunato con le donne, e la sua fiducia nel proporsi, convinto di riuscire ad abbordarle, conciato nei modi più improbabili.

Un buon canovaccio rovinato da una serie di squallide gag

Il soggetto del film, firmato dal regista, potrebbe anche funzionare: ci sono scambi d’identità che mettono i protagonisti in situazioni potenzialmente divertenti e un twist finale che fa riflettere sul valore dell’amicizia – come sancisce la citazione finale di Bob Marley – ed è purtroppo l’unica cosa che risolleva un po’ il film dal livello terra terra sul quale si è mosso fino alla fine.

In Un pugno di amici il tormentone c’è, irrinunciabile marchio di fabbrica del duo, ma poi si è costretti a cercare altri modi per suscitare la risata. E qui i problemi si susseguono, come la serie di sketch con battute dall’umorismo a volte raggelante che compongono il film, segno che la sceneggiatura (di Colabona, Nando Mormone, Ciro Cerruti e gli stessi Matranga e Minafò) non funziona quanto il soggetto.

Le gag dunque non funzionano e non si ride, a parte qualche battuta sulla somiglianza di uno degli amici, Jesus – Domenico Fazio, componente del quartetto comico I 4 Gusti – con Gesù, da cui il soprannome. Neanche i componenti dello sgangherato commissariato guidato da Maurizio Casagrande riescono a far sorridere, piuttosto imbarazzano e lasciano perplessi: a partire da Gianni – Rosario Alagna de I Respinti – che ripete costantemente “Io sono Gianni” e Giuseppe – Giuseppe Stancampiano de I 4 Gusti – che dice sempre e solo “Si”. Tormentoni anche questi già deboli su un palcoscenico, ma che rivelano tutta la loro pochezza se reiterati per 90 minuti sul grande schermo. Altrettanto perplessi lasciano personaggi come quello del cardinale interpretato da Domenico Manfredi, la cui comicità gestuale è ai limiti dell’irritante.

A condire il tutto, luoghi comuni come quello dei meridionali scansafatiche. Da apprezzare invece le location, tra cui Villa Naselli di Palermo, per un film girato tra il capoluogo siciliano, Termini Imerese, Gratteri, Lascari e l’Isola delle Femmine.

A Matranga e Minafò, che aspirerebbero a diventare i nuovi Ficarra e Picone, però, non basta tornare sui propri passi, scegliendo di girare nel villaggio dove tutto cominciò, dove davvero iniziarono come animatori, per fare un buon film. Non basta neppure affidarsi agli amici di altri sodalizi comici per garantire la riuscita del progetto, né basta un tormentone. Occorre qualche idea in più per sostenere un film, una comicità più intelligente, anche fatta di sketch e gesti, ma che sappia suscitare qualcosa di più di un perplesso: bah …

#BlackLivesMatter: 10 film in streaming per comprendere il movimento

In seguito all’omicidio di George Floyd, negli Stati Uniti continuano a moltiplicarsi le manifestazioni e le prese di posizione contro il razzismo e l’omicidio delle persone di colore da parte della polizia, che hanno poi condotto alla nascita del movimento internazionale #BlackLivesMatter. Ecco 10 film che trovate comodamente in streaming e che possono aiutare a capire meglio quanto sta accadendo in America:

I Am Not Your Negro, 2016 (Chili)

I Am Not Your Negro è un documentario del 2016 diretto da Raoul Peck e candidato all’Oscar nel 2017 per il miglior documentario. Racconta il pensiero di James Baldwin partendo da un’opera dello scrittore statunitense rimasta incompiuta (che di fatto figura anche come sceneggiatore, nonostante sia scomparso nel 1987).

Il pensiero di Baldwin è fondamentale per capire la questione razziale che ancora oggi attanaglia gli Stati Uniti. Il documentario, disponibile in streaming su Chili, è una lezione di storia e di etica che, attraverso il linguaggio innovativo di uno dei più importanti, empatici e lucidi scrittori della storia americana, aiuta a comprendere con maggiore consapevolezza il mondo che ci circonda.

BlackKklansman, 2018 (Prime Video)

BlacKkKlansman film-2018

BlacKkKlansman, disponibile su Prime Video, è un film del 2018 diretto da Spike Lee, presentato in anteprima al Festival di Cannes e vincitore del premio Oscar alla migliore sceneggiatura non originale.

Adattamento cinematografico dell’omonimo libro scritto dall’ex poliziotto Ron Stallworth (nel film interpretato da John David Washington), il film racconta la storia vera dello stesso Stallworth, primo poliziotto nero nella storia di Colorado Springs ad essersi infiltrato nel Ku Klux Klan. Servendosi di uno stile assolutamente innovativo, Lee manifesta tutta la sua rabbia nei confronti di una situazione sociale, politica e culturale profondamente radicata tanto nell’America del passato quanto in quella di oggi.

Invictus, 2009 (Prime Video)

Invictus

Invictus – L’invincibile è un film del 2009 diretto dal maestro Clint Eastwood. Ispirato a fatti realmente accaduti, la storia – basata su un romanzo di John Carlin – ruota attorno ad una serie di eventi che ebbero luogo in occasione della Coppa del Mondo di rugby del 1995, tenutasi in Sudafrica poco tempo dopo l’insediamento di Nelson Mandela come presidente della nazione.

Nel film, disponibile su Prime Video, Mandela (interpretato da Morgan Freeman) è appena diventato il primo presidente sudafricano di colore. Dopo la caduta del regime dell’apartheid, si ritrova a guidare la nazione in un periodo storico particolarmente delicato. Il suo obiettivo è quello di riconnettere la popolazione sudafricana, ancora fortemente divisa dall’odio fra la maggioranza nera e la minoranza bianca.

XIII emendamento, 2016 (Netflix)

XIII emendamento è un documentario del 2016, diretto da Ava DuVernay, regista che aveva già ampiamente affrontata il tema del razzismo nel bellissimo Selma – La strada della libertà del 2014. Il documentario ha vinto il premio Emmy nel 2017 nella categoria di appartenenza.

Il documentario, disponibile su Netflix, non sceglie la via della sovversione o della rivoluzione, e non racconta unicamente del razzismo di matrice “ideologica”: XIII emendamento, infatti, passa in rassegna tutta una serie di questioni e di avvenimenti che nel corso degli anni sono passate inosservate, sia per negligenza che per ignoranza.

Mudbound, 2017 (Netflix)

Mudbound

Mudbound è un film del 2017 diretto da Dee Rees. Adattamento dell’omonimo romanzo di Hillary Jordan, il film venne presentato in anteprima al Sundance Film Festival e ricevette quattro candidature ai premi Oscar, inclusa quella alla migliore attrice non protagonista per la celebre cantante Mary J. Blige.

Disponibile su Netflix, il film è un’epopea inarrestabile ed emozionante che, pur rifacendosi agli stilemi più abusati del cinema classico, riesce con sguardo innovativo a raccontare le luci e le ombre del Sogno Americano infrantosi tra l’inizio e la fine della Seconda Guerra Mondiale.

The Birth of a Nation, 2016 (Google Play)

The Birth of a Nation

The Birth of a Nation, disponibile su Google Play, è un film del 2016 scritto e diretto da Nate Parker, che nella pellicola si è anche ritagliato il ruolo del protagonista principale, Nat Turner, uno schiavo afroamericano che nell’agosto del 1831 guidò la rivolta degli schiavi nella Contea di Southampton, in Virginia.

Il film, il cui titolo è un riferimento ironico al controverso film del 1915 Nascita di una nazione, che descriveva la nascita – appunto – del Ku Klux Klan, ha vinto il gran premio della giuria e il premio del pubblico al Sundance Film Festival. Un film che, attraverso feroci sequenze dall’impatto emotivo straordinario, ci ricorda come il peso della Storia non faccia sconti a nessuno.

LA 92, 2017 (Netflix)

LA 92 è un documentario del 2017 diretto da Daniel Lindsay e T. J. Martin che racconta, a 25 anni di distanza dai fatti accaduti, le proteste e le rivolte che sconvolsero la città di Los Angeles nel 1992.

Il documentario, che ha debuttato in anteprima al Tribeca Film Festival e che ha anche vinto un Emmy, è disponibile su Netflix. Include immagini di repertorio relative alle rivolte del quartiere di Watts del 1965, all’elezione di Tom Bradley del 1973, alla promozione di Daryl Gates nel 1978, alla sparatoria di Latasha Harlins, alle violenze perpetrate dalla polizia americana ai danni di Rodney King e alle successive rivolte e violenze scoppiate dopo l’assoluzione degli ufficiali coinvolti nel pestaggio.

Fa’ la cosa giusta, 1989 (Chili, Google Play, iTunes)

blacklivesmatter

Fa’ la cosa giusta è probabilmente uno dei film più celebri di Spike Lee, considerato da molti il capolavoro del regista statunitense. All’epoca della sua uscita in sala, nel 1989, fu al centro di grosse polemiche, perché secondo alcuni la storia raccontata nel film istigava i giovani afro-americani alla rivolta.

Candidato a due premi Oscar e trainato da una colonna sonora tanto irresistibile quanto fortemente critica nei confronti della società statunitense, il film (che prende spunto da alcuni fatti di cronaca realmente accaduti, tra cui il famoso “Howard Beach Incident”) è ancora oggi considerato uno dei migliori della storia del cinema. Lo trovate in streaming su Chili, Google Play e iTunes.

The Help, 2011 (Rakuten Tv, Chili)

The Help

The Help è un film del 2010 diretto da Tate Taylor e basato sull’omonimo romanzo di Kathryn Stockett, amica d’infanzia del regista. Il cast è assolutamente di prim’ordine: Emma StoneViola DavisBryce Dallas HowardJessica Chastain, Allison Janney, Sissy Spacek e Octavia Spencer, che per il suo ruolo riuscì anche ad ottenere un Oscar come migliore attrice non protagonista.

The Help, disponibile su Rakuten Tv e Chili, è una commedia drammatica a tratti divertente, ma anche amara e sinceramente toccante, che racconta un periodo oscuro della storia dell’uomo, profondamente caratterizzato da segregazione e razzismo.

When They See Us, 2019 (Netflix)

When They See Us

When They See Us è una miniserie tv diretta da Ava DuVerny, già acclamata per Selma – La strada della libertà e per il già citato documentario XIII emendamento. Disponibile su Netflix, la serie ricostruisce il caso della jogger di Central Park, una donna bianca che nel 1989 venne aggredita durante una sessione di allenamento all’interno del celebre parco di New York.

In seguito al tragico accaduto, cinque giovani ragazzi, quattro di colore e uno ispanico, furono condannati per il reato nonostante l’assenza di prove. Nel 2002, quando il vero colpevole confessò il reato, i cinque vennero scagionati e liberati. Una miniserie spaventosamente toccante che mette in luce le falle di un sistema giudiziario che, nel corso della sua storia, ha troppo spesso ignorato i principi fondamentali di giustizia e uguaglianza, a favore di un’ossessiva ricerca del colpevole.

Woody Allen sta considerando l’idea di non fare più film

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È stato un periodo davvero difficile per Woody Allen che, dopo la bufera che lo ha travolto, legata al riaffiorare delle accuse di molestie e stupro che gli erano state rivolte, si è trovato, come tutti, a fare i conti anche con la chiusura dei cinema, che hanno messo di nuovo a dura prova la sua vena creativa e la sua volontà di continuare a realizzare bei film.

Durante una recente intervista con il Financial Times, Woody Allen si è lasciato andare a dichiarazioni cariche di sconforto, legate soprattutto al suo lavoro nell’industria del cinematografica, non solo a seguito delle sue vicende personali, ma anche per la pandemia, che ha causato la chiusura dei cinema di tutto il mondo, compresi quelli di New York, la sua città.

Woody Allen abbandona il cinema?

Sappiamo che Woody Allen è al lavoro su Rifkin’s Festival, il suo prossimo film, che è già pronto, ma potrebbe essere anche il suo ultimo film, stando a quanto ha dichiarato al giornale. Per lui, dice, ogni film è diventato una vera e propria battaglia e a confermarlo c’è la brutta storia di Un Giorno di Pioggia a New York, che ha avuto una vita distributiva tanto difficile in tutto il mondo e arrivato da noi con Lucky Red.

A peggiorare le aspettative di Allen riguardo al suo futuro nel cinema c’è stata la pandemia. Per il regista e sceneggiatore il lockdown è stato “un altro chiodo nella bara” dell’industria cinematografica. Una visione davvero nera che però ha anche delle ragioni di esistere, dal momento che Woody Allen è estremamente legato alla sala e alla fruizione del cinema in maniera tradizionale.

“Potrebbe avere un effetto negativo su di me, tutte le sale qui sono chiuse e non so se molte di queste riapriranno mai. La gente sta pensando che in fondo non è male stare a casa, che possono cenare e poi vedere un film su una televisione dallo schermo molto grande, in alta definizione e con il suono surround. Ma io non voglio fare film per la televisione, per cui potrei smettere di farne”.

Rifkin’s Festival di Woody Allen è già pronto

Da programma, Rifkin’s Festival doveva essere presentato al mondo nel corso del Festival di San Sebastian, visto che a differenza di Cannes, prima meta del film, il Festival basco è confermato per il prossimo ottobre. Nonostante dichiarazioni così dure e nere verso il futuro, Allen ha però già scritto un’altra sceneggiatura per un film che doveva essere girato quest’estate a Parigi, riprese interrotte dalla pandemia.

“Ho 84 anni e presto sarò morto – dice Woody Allen – Anche se avessi scritto la migliore sceneggiatura del mondo, non ci sarebbe nessuno per produrlo e nessun posto in cui proiettarlo, per cui non ho proprio grandi incentivi. Sono abituato a finire una sceneggiatura, tirarla fuori della macchina da scrivere, correre dal mio produttore che prepara il budget, fare il casting e quindi girare. L’ho fatto per anni e anni nella stessa maniera, un processo molto semplice. Ma ora non funziona… cosa posso fare?”.

Onward – oltre la magia ha una data d’uscita italiana

Onward – oltre la magia ha una data d’uscita italiana

Dopo il totale lockdown mondiale, l’ormai famigerata quarantena che ha costretto tutto il mondo a rimanere chiuso in casa, si avvertono i primi segnali di riapertura, speriamo cauta, non solo dalle strade affollate, ma anche dalla graduale ripresa dell’industria cinematografica che, timidamente, riapre i set e annuncia nuove date d’uscita per i film.

Mentre alcuni grossi film dell’estate continuano ad avere un destino in sala incerto, la Disney è la prima Major a fare un passo importante e ad annunciare l’uscita italiana a luglio di un grande film commerciale. Si tratta di Onward – oltre la magia, il film Disney Pixar previsto per marzo, poi slittato a metà aprile e poi sospeso, a data da definirsi.

Adesso questa data è arrivata, è il 22 luglio. Sebbene si tratti di un’uscita italiana e non worldwide, visto che il film Pixar era uscito nelle sale USA prima del lockdown, è comunque un segnale importante, di fiducia e ottimismo, da parte della Casa di Topolino. Questo di suggerisce anche che le date d’uscita degli altri film distribuiti da Disney, come i titoli Marvel o ad esempio il live action di Mulan, avranno a breve date d’uscita certe.

Per quanto riguarda invece le altre major, pensiamo a Warner Bros, è ancora incerta la sorte dei titoli previsti per l’estate. Resta dunque da vedere quale sarà il destino cinematografico di film quali Tenet e Wonder Woman 1984.

Fonte

Un giorno di pioggia a New York debutta su Sky Cinema

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Un giorno di pioggia a New York debutta su Sky Cinema

Arriva in prima visione su Sky Cinema l’ultimo film scritto e diretto da Woody Allen, il grande regista newyorkese che proprio nella Grande Mela ha scelto di ambientare il suo 49esimo titolo: Un giorno di pioggia a New York  andrà in onda venerdì 5 giugno alle 21.15 su Sky Cinema Due, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Un giorno di pioggia a New York racconta come il programma di due fidanzatini, Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning), di trascorrere un romantico fine settimana a New York vada in fumo non appena i due mettono piede in città. L’occasione del viaggio della coppia nasce da un compito che viene assegnato ad Ashleigh dal giornale del college: intervistare a Manhattan il suo regista preferito, Roland Pollard (Liev Schreiber). Da orgoglioso newyorkese qual è, Gatsby è a sua volta ansioso di far conoscere ad Ashleigh i posti che preferisce della sua città, visto che lei, cresciuta in Arizona, non ci mette piede da quando era bambina.

Ma i piani sono fatti per essere cambiati e così, Ashleigh non fa in tempo a porre la prima domanda a Pollard, che lui le confessa di aver perso fiducia in se stesso come artista ed è pronto ad abbandonare le riprese del suo prossimo film. Da sua vera ammiratrice, Ashleigh lo esorta a non mollare e lo rassicura dicendogli che il suo film migliore deve ancora venire. Commosso dalla fiducia che lei gli dimostra, Pollard la invita alla proiezione di un work-in-progress del suo nuovo film, facendo così saltare il pranzo fissato con il suo Gatsby che rimane deluso, ma anche sospettoso per come la ragazza sia entrata in intimità col regista in così poco tempo.

Mentre Ashleigh incontra anche il tormentato sceneggiatore Ted Davidoff (Jude Law) e il famoso attore sudamericano Francisco Vega (Diego Luna), Gatsby viene convinto ad interpretare un piccolo ruolo in un film con anche una scena in cui deve baciare una donna, che altri non è se non Chan (Selena Gomez), la sorella minore della sua ex fidanzata Amy.

«I personaggi del film hanno bisogno che gli altri riescano a vederli oltre la loro apparenza fisica, per quello che hanno dentro», spiega Allen. «È una cosa comune nella nostra vita. Hai una cotta per qualcuno ma nessuno se ne accorge. Certamente tutti ti vedono fisicamente, ma a volte ti rendi conto di non avere l’impatto che vorresti sulla vita di alcune persone». Oltre a New York, anche la pioggia ha un ruolo centrale nel film: «Volevamo che la pioggia simboleggiasse il romanticismo e l’amore», continua Allen. «New York è stupenda nei giorni grigi, nebbiosi o anche piovosi. Acquista una luce tenue e le strade diventano lucide e pulite». La pioggia suggerisce anche il modo diverso in cui Gatsby e Ashleigh vedono la vita. «Ashleigh pensa che la pioggia sia triste, mentre Gatsby la trova romantica», conclude Allen.

In occasione dell’arrivo di Un giorno di pioggia a New York è disponibile on demand su Sky e NOW TV una collezione dal titolo “New York, New York”, in cui rivivere alcune grandi storie del cinema ambientate nella Grande Mela. Tra i titoli, “Harry, ti presento Sally”con Meg Ryan e Billy Crystal, “Io & Annie” con Diane Keaton, “Spider-Man” con Tobey Maguire e Kirsten Dunst, “Autumn in New York” con Richard Gere e Winona Ryder, “Ghostbusters – Acchiappafantasmi” con Bill Murray e Dan Aykroyd.

Avatar: David Thewlis chiarisce in quali sequel apparirà

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Avatar: David Thewlis chiarisce in quali sequel apparirà

Dopo aver confermato che apparirà nei panni di un Na’vi nei sequel di Avatar, l’attore David Thewlis, noto principalmente per i suoi ruoli in Harry Potter e Wonder Woman, ha specificato in una nuova intervista in quali film apparirà. Stando infatti alle ultime dichiarazioni dell’attore, il suo personaggio non sarà presente in Avatar 2, ma soltanto nei successivi tre sequel, quindi Avatar 3, 4 e 5.

Parlando con Collider, infatti, ha rivelato che, a differenza di quanto molti hanno potuto erroneamente credere in base alle sue precedenti affermazioni, non sarà in Avatar 2: “Niente potrebbe essere più diverso di Avatar”, ha spiegato l’attore. “Non ricordo nulla di simile tra ciò che ho avuto la fortuna di fare in passato, neanche lontanamente. Devo specificare però che non sarò in Avatar 2. So che su un magazine britannico è girata questa voce. No, non sarò in Avatar 2! Sarà in Avatar 3, che è stato girato insieme al secondo capitolo. I piani sono quelli di far tornare il mio personaggio anche in Avatar 4 e 5. Ci tenevo a chiarire questa cosa.”

David Thewlis parla della performance capture di Avatar e del suo rapporto con James Cameron

Nella stessa intervista, David Thewlis ha parlato dell’esperienza di lavorare con James Cameron, un regista noto per essere alquanto “difficile”. Thewlis ha affermato di aver trovato Cameron “una persona assolutamente piacevole”, descrivendolo come un “genio”. L’attore ha anche parlato delle difficoltà legate alla performance capture, esperienza che non aveva mai provato prima e che ha reso il set dei sequel qualcosa di assolutamente nuovo per lui. 

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Alien: il terzo prequel avrebbe risolto un mistero legato al primo film

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Ridley Scott ha confermato che il terzo prequel mai realizzato di Alien avrebbe finalmente rivelato ai fan del franchise il mistero dietro le uova di Xenomorfo che abbiamo visto nel primo iconico capitolo della saga uscito nel 1979. Intitolato Alien: Awakening, il film sarebbe stato ambientato tra gli aventi di Alien: Covenant e quelli del primo film con Sigourney Weaver.

La sceneggiatura avrebbe portato la firma di John Logan (già co-autore dello script di Covenant), con gli Ingegneri sopravvissuti che avrebbero dato la caccia all’androide David (Michael Fassbender), nella speranza di vendicarsi di lui per aver eliminato la loro specie. In una recente intervista con il Los Angeles Times, Scott ha parlato proprio del film mai realizzato, rivelando che il suo intento era quello di colmare il gap esistente tra Prometheus e il primo Alien del ’79, cercando di rispondere a tutta una serie di domande lasciate in sospeso da Covenant

“Penso che ci sia ancora molto da dire su Alien. Ma penso anche che sia arrivato il momento di evolversi nuovamente. Mentre giravo il primo episodio, pensavo sempre: ‘Perché è stata creata una creatura come questa e perché sta viaggiando in quella che noi vediamo come una nave da guerra che trasporta un cargo di baccelli? Qual è lo scopo del veicolo e qual è quello delle uova? Questo è ciò che immagino ci saremmo chiesti se avessimo realizzato il terzo prequel: chi, perché e per quale motivo.”

Quale sarà il destino della saga di Alien? La Disney è ancora interessata a proseguire con il franchise?

Al momento non sappiamo quale sarà il destino della saga di Alien, soprattutto dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney. Sono anni, comunque, che Ridley Scott parla della possibilità di riuscire a portare a termine la sua trilogia prequel. Speriamo che un giorno posso veramente riuscirci, nonostante il flop al botteghino di Covenant non faccia sperare nel prosieguo della saga… almeno per il momento.

Alien: Covenant di Ridley Scott è uscito il 18 maggio 2017. Alla sceneggiatura hanno lavorato John Logan e Dante Harper. Il cast del film annovera Michael Fassbender, Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride e Demián Bichir. Dieci anni dopo la fallimentare spedizione Prometheus, che avrebbe dovuto rintracciare gli alieni precursori della vita sulla Terra, un nuovo equipaggio parte a bordo dell’astronave Covenant per popolare il pianeta Origae-6.

Heather Graham: 10 cose che non sai sull’attrice

Heather Graham: 10 cose che non sai sull’attrice

Negli anni l’attrice Heather Graham si è costruita la fama di icona del cinema indipendente americano, partecipando a progetti spesso diversi tra loro. Così facendo ha potuto mettersi continuamente alla prova, dimostrando versatilità e carisma. Con il tempo, l’attrice ha avuto modo di ricoprire anche altri ruoli all’interno dell’industria, debuttando anche come regista.

Ecco 10 cose che non sai di Heather Graham.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Heather Graham Instagram

Heather Graham: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 1984 con il film Fuga d’inverno, per poi affermarsi grazie a pellicole come Drugstore Cowboy (1989), Twin Peaks – Fuoco cammina con me (1992), Cowgirl – Il nuovo sesso (1993), e Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), con Mark Wahlberg, grazie al quale si consacra. Negli anni successivi ha poi preso parte a titoli come Scream 2 (1997), La vera storia di Jack lo squartatore (2001), con Johnny DeppTerapia d’urto (2003), Mary (2005), Una notte da leoni (2009) e Una notte da leoni 3 (2013), con Bradley Cooper, Horns (2013), Half Magic (2018) e The Rest of Us (2019).

9. Ha scritto e diretto un film. Nel 2018 l’attrice scrive e dirige il suo primo film. Si tratta della commedia romantica Half Magic, incentrata su Honey, interpretata dalla stessa Graham, che si ritrova a vivere una vera e propria riscoperta di sé e della propria sessualità. Il film ha così permesso all’attrice di cimentarsi anche dietro la macchina da presa, ricevendo lodi per il lavoro svolto.

8. Ha preso parte a note serie TV. All’inizio degli anni Novanta la Graham si è resa celebre grazie al personaggio di Annie nella famosa serie Twin Peaks (1991). In seguito, è comparsa in alcuni episodi di serie come Hotel Alexandria (1999), Sex and the City (2002-2003), con Sarah Jessica Parker, e Arrested Development (2004). Ai più è tuttavia nota per aver dato volto alla dottoressa Molly Clock nel corso della quarta stagione della sit-com Scrubs (2004-2005). Negli anni seguenti ha poi recitato in serie come Californication (2014), Law & Order True Crime (2017) e Angie Tribeca (2016-2018).

Heather Graham è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 294 mila persone. All’interno di questo la Graham è solita condividere fotografie realizzate durante momenti di svago quotidiano o dei luoghi da lei visitati. Non mancano poi anche immagini promozionali dei propri progetti cinematografici o televisivi.

Heather Graham ha un marito?

6. Non è sposata. L’attrice è sempre stata particolarmente riservata riguardo la propria vita sentimentale. Benché le vengano attribuite alcune frequentazioni con persone più o meno del mondo dello spettacolo, lei non ha mai confermato tali voci. In diverse occasioni ha invece affermato di non avere intenzione di sposarsi, preferendo mantenere una propria indipendenza.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Heather Graham Twin Peaks

Heather Graham in Twin Peaks

5. Ha avuto un ruolo di rilievo nella serie. Uno dei primi ruoli ad aver fatto la fortuna dell’attrice è stato quello di Annie Blackburn nella celebre serie Twin Peaks, ideata da David Lynch e Mark Frost. Il suo personaggio acquista una sempre maggiore importanza all’interno della serie, diventando l’interesse amoroso del protagonista Dale Cooper. Per questo motivo, correrà ovviamente grossi pericoli.

4. Non ha ripreso il proprio ruolo per la nuova stagione. Dopo circa 25 anni, Twin Peaks è tornata in televisione con una lunga terza stagione, che riprendeva gli eventi lì dove li aveva lasciati. Nelle nuove puntate, tuttavia, manca il personaggio della Graham. Intervistata a riguardo, l’attrice ha dichiarato di non sapere che fine abbia fatto Annie, ma che se non è presente non può esserle accaduto nulla di buono.

Heather Graham in Scrubs

3. Ha interpretato un personaggio particolarmente apprezzato. Nel corso della quarta stagione di Scrubs l’attrice ha ricoperto il ruolo della dottoressa Molly Clock. Questa è una psichiatra piuttosto svampita, dai comportamenti strani ma dall’acuta intelligenza. Nonostante la sua breve permanenza, è infatti in grado di comprendere a fondo l’animo dei vari protagonisti. Quando il suo personaggio venne fatto uscire dalla serie, ciò causo molto malcontento tra i fan, ormai affezionatisi a lei.

Heather Graham: dov’è oggi

2. Ha diversi progetti in lavorazione. L’attrice continua a lavorare in modo apparentemente instancabile. Da oggi ai prossimi anni è infatti attesa in diversi progetti, come il film Desperados, con Robbie Amell, e il crime Wander, con Katheryn Winnick. Reciterà poi anche nell’attesa serie L’ombra dello scorpione, tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King e attesa per il 2020.

Heather Graham: età e altezza

1. Heather Grahaman è nata a Milwaukee, nel Wisconsin, Stati Uniti, il 29 gennaio 1970. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

 

The Horror Piccion Show: in fumetteria il volume del personaggio di Mauro “Manthomex” Antonini

Il marchio Weird Book porta in tutte le fumetterie il primo volume di una serie di comics atipici e visionari di Mauro “Manthomex” Antonini: The Horror Piccion Show. Forse avrete già sentito parlare di piccioni “viaggiatori”, ma di sicuro non ne avete ancora incontrato uno come Piccion!

Ma chi è Piccion?

Si tratta di un piccione molto speciale, con il potere di comparire nei momenti fondamentali della storia del cinema. Di vignetta in vignetta si trova sbalzato in situazioni straordinarie, in cui incontra le icone del cinema classico e contemporaneo. In The Horror Piccion Show sono raccolte tutte le sue avventure nel regno dell’horror, del gotico e del fantastico: una divertentissima serie di gag surreali, colorate e poetiche, che vi faranno vedere i vostri film preferiti con occhi diversi.

SCHEDA TECNICA

Copertina
  • Titolo: The Horror Piccion Show
  • Autore: Mauro Antonini
  • Editore: Weird Book
  • Collana: Dark House
  • Genere: Fumetto
  • Pagine: 116
  • Prezzo: € 16,90
  • Formato: 17 x 24 cm
  • Caratteristiche: Brossurato

L’autore di Piccion, Mauro “Manthomex” Antonini

MANTHOMEX, alias Mauro Antonini (Roma, 1980), è un cartoonist fortemente attivo con storie a fumetti su sceneggiatura originale, illustrazioni e character designs su FurAffinity, Patreon e Deviant Art, con una pagina che ha recentemente raggiunto due milioni di visualizzazioni. Ha collaborato con lo studio di effetti speciali del Maestro Sergio Stivaletti.
Sue illustrazioni sono apparse come materiale promozionale ufficiale di film Hollywoodiani quali Teenage Mutant Ninja Turtles – Out of the Shadows (ParamountPictures) e Warcraft (Universal Pictures).

Per Weird Book a realizzato una serie di cover esclusive per i fumetti ufficiali di Evil Dead 2 e The Howling. La serie Piccioncinema, nata sul web nel 2011 e tutt’ora in corso, è, ad oggi, il suo progetto più personale.

Come nasce Piccion?

La serie Piccioncinema e il suo protagonista, Piccion, nascono nel 2011 sul blog di Manthomex (ora chiuso). Le vignette – realizzate tradizionalmente, a matita e china – uscivano settimanalmente e tutte in bianco e nero. La serie guadagnò da subito un buon riscontro di pubblico che la portò a uscire dall’ambito digitale venendo esposta in mostra in diverse collettanee o eventi più o meno underground di Roma e dintorni, dal Circolo degli Artisti al cineclub Detour, dalla libreria Altroquando al Fantafestival.

Nel 2012, in occasione della pubblicazione del primo sketchbook della serie (autoprodotto e ancora in bianco e nero) la Cart Gallery, prestigiosa galleria del fumetto in via del Gesù a Roma, dedica una personale alla serie e al suo autore. Da lì in poi Piccioncinema si è evoluta in una serie di prodotti esclusivi (folders, stampe limitate, cards, tutti a colori) presentati di volta in volta alla numerosissime fiere del fumetto italiane ed estere dov’era ospite l’autore.

 Nel 2019 la casa editrice Weird Book – per la quale Manthomex aveva realizzato in esclusiva alcune cover per i fumetti ufficiali di Evil Dead 2 e The Howling – inizia a valutare la possibilità di portare Piccion in libreria con una serie di volumi tematici, che raccolgano versioni appositamente riviste per la pubblicazione cartacea di molte delle vignette apparse sul web e tante altre inedite. Il primo volume – The Horror Piccion Show – Piccioncinema vol 1 – esce proprio per Weird Book nel giugno 2020.

Una notte da leoni: 10 cose che non sai sul film

Una notte da leoni: 10 cose che non sai sul film

Indicato come uno dei film comici simbolo degli ultimi anni, Una notte da leoni ha significativamente contribuito a lanciare le carriere dei suoi protagonisti, oggi tra i più affermati interpreti dell’industria hollywoodiana. Brillantemente demenziale ed emotivamente coinvolgente, il film diretto da Todd Phillips conquistò fan in tutto il mondo, tanto da ottenere poi altri due sequel. Ecco 10 cose che non sulla saga Una notte da leoni.

Una notte da leoni sequel

Una notte da leoni: la trama del film

10. È incentrato sulle folli avventure di un trio di amici. Protagonisti del film sono Philip, Stuart e Alan. I tre, i quali si conoscono a malapena, organizzano un addio al celibato per il loro amico Doug, portandolo a vivere una notte folle a Las Vegas. Il mattino dopo, tuttavia, hanno un completo blackout su quanto accaduto, e cosa peggiore Doug è scomparso senza lasciare traccia. Per i tre inizia così una corsa contro il tempo per ritrovare l’amico e portarlo sano e salvo al proprio matrimonio.

9. È ispirato ad eventi realmente accaduti. Per quanto folli ed estremizzati, gli eventi del film hanno un fondo di verità. Una vicenda simile accadde al produttore Tripp Vinson, il quale in seguito al suo addio al celibato a Las Vegas si sveglio in un luogo completamente differente da quello in cui avrebbe dovuto essere, non riuscendo a ricordare nulla di quando accaduto.

Una notte da leoni: la colonna sonora del film

8. Il film è ricco di celebri canzoni. Ad accompagnare le spericolate avventure del trio di amici vi è una colonna sonora comprendente canzoni di svariati artisti famosi. Tra i brani divenuti più iconici per il loro accompagnamento alle immagini vi sono It’s Now Or Never, di El Vez, In the Air Tonight, di Phil Collins, Right Round, di Flo Rida, Can’t Tell Me Nothing, di Kanye West e Live Your Life, di Rihanna. Ecco tutte le canzoni del primo film:

  1. It’s Now Or Never – El Vez
  2. Thirteen – Danzig
  3. Take It Off – The Donnas
  4. Fever – The Cramps
  5. Wedding Bells – Gene Vincent & His Blue Caps
  6. In the Air Tonight – Phil Collins
  7. Stu’s Song – Ed Helms
  8. Rhythm And Booze – Treat Her Right
  9. Iko Iko – The Belle Stars
  10. Three Best Friends – Zach Galifianakis
  11. Ride The Sky II – Revolution Mother
  12. Candy Shop – Dan Finnerty & The Dan Band

Tracce aggiuntive:

  • Who Let the Dogs Out? – Baha Men
  • Right Round – Flo Rida featuring Kesha (è una cover di You Spin Me Round del gruppo musicale Dead or Alive)
  • Can’t Tell Me Nothing – Kanye West
  • Live Your Life – T.I. featuring Rihanna
  • Joker And The Thief – Wolfmother
  • What Do You Say – Mickey Avalon
  • Yeah! – Usher ft. Ludacris & Lil’ Jon

Una notte da leoni è in streaming

7. È presente su diverse piattaforme. Per chi desidera vedere o rivedere il film, è possibile farlo affidandosi ad alcune tra più ricche piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano infatti Tim Vision, Rakuten TV e Amazon Prime. In base a quale di queste si sceglie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film per poterlo rivedere in tranquillità.

Una notte da leoni: i suoi sequel

6. Fa parte di una trilogia. A fronte di un budget di circa 35 milioni di dollari, il film ha globalmente incassato circa 467 milioni di dollari. Questo ha naturalmente spinto la produzione a realizzare due sequel al film, Una notte da leoni 2 (2011) e Una notte da leoni 3 (2013). Per quanto la trama cambi di film in film, tutto è costruito per ruotare ugualmente intorno alle avventure dell’acclamato trio di amici.

Una notte da leoni (2009)

Una notte da leoni, in originale The Hangover è il primo capitolo della saga diretta da Todd Phillips, con Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha e Heather Graham. La pellicola è stata scritta da Jon Lucas e Scott Moore, e con Todd Phillips e Daniel Goldberg come produttori esecutivi.

Vincitore di un Golden Globe come miglior film commedia o musicale, la pellicola racconta di Phil (Bradley Cooper), Stu (Ed Helms) e Alan (Zach Galifianakis) decidono di passare un fine settimana a Las Vegas per l’addio al celibato del loro amico Doug (Justin Bartha). I quattro decidono di trascorrere la notte al Caesars Palace, dove si rilassano nella loro suite d’albergo, prima di festeggiare con un drink sul tetto dell’hotel e brindare “alla notte che non dimenticheremo mai”. La mattina seguente, Phil, Stu e Alan si svegliano nella loro camera e scoprono che non ricordano assolutamente nulla della sera precedente. Inoltre Doug non è con loro: così iniziano a cercarlo, ma l’amico non si trova da nessuna parte. Nel frattempo, iniziano a notare diverse assurdità: a Stu manca un dente, che scoprono essere nella tasca di Alan, la loro suite è in uno stato di completo disordine, c’è una tigre nel loro bagno, un pollo nel soggiorno e un bambino nell’armadio. I tre decidono di ripercorrere i loro passi per ritrovare il futuro sposo, ma quando chiedono la loro macchina all’ingresso del Caesars Palace, il valletto consegna loro una macchina della polizia al posto della loro Mercedes.

Una notte da leoni 2 (2011)

Dopo che il primo capitolo ha incassato oltre 450 milioni di dollari  fronte di un budget di soli 35 milioni di dollari, la Warner Bros produce il sequel Una notte da leoni 2, in originale The Hangover Part II, che si rivelerà essere un successo come la pellicola precedente. Ritorna in cabina di regia Todd Phillips  e tutto il cast: Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha e Ken Jeong, con l’aggiunta dei nuovi volti  come quelli di John Goodman, Melissa McCarthy e Jamie Chung.

Il film riprende la sua storia due anni dopo dalla folle notte di Las Vegas, e Stu sta per sposarsi in Thailandia con la sua nuova ragazza, Lauren. Al matrimonio sono invitati anche Doug e Phil con le rispettive consorti, ma non Alan, poiché Stu teme che la sua presenza possa rovinare tutto. Tracy riesce a far intercedere il marito affinché Stu acconsenta all’invito per il fratello, che alla fine arriva, e Doug, Phil e Stu, entrando nella stanza di Alan, scoprono che le fotografie dell’episodio a Las Vegas sono appese in camera. Oltre a questo, scoprono che Alan è diventato amico di Leslie Chow. Il gruppo all’aeroporto incontra il sedicenne Teddy, fratello di Lauren. Dopo il volo si dirigono al resort sulla costa dove iniziano i preparativi per le nozze, e fanno la conoscenza del padre della sposa, il signor Srisai. La sera, dopo un brindisi, i quattro e Teddy si recano in spiaggia per gustarsi dei marshmallow. Il giorno seguente Phil, Alan e Stu si risvegliano in un motel di Bangkok completamente disorientati: Alan è rasato a zero, Stu ha un tatuaggio alla Mike Tyson in faccia, nella stanza c’è una scimmietta e di Teddy si ritrova solo il suo dito. Subito dopo ricevono una chiamata da Doug che si trova all’albergo che ospita le nozze, dato che si è allontanato dal gruppo a tarda sera. Né Phil né gli altri ricordano nulla della notte precedente.

Una notte da leoni 3 (2013)

Dopo che il secondo capitolo incassa quasi 600 milioni di dollari la Warner Bros commissiona un terzo e ultimo capitolo della saga che arriva al cinema nel 2013. Alla regia confermatissimo  Todd Phillips, mentre nel cast ritornano i protagonisti Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha e Heather Graham. Tornano anche John Goodman e Melissa McCarthy .

Il terzo capitolo ambientato due anni dopo gli eventi di Bangkok, Leslie Chow (Ken Jeong) fugge dalla prigione di massima sicurezza nella quale era recluso, sfruttando una rivolta creatasi all’interno dell’edificio. Nel frattempo, negli Stati Uniti, Alan (Zach Galifianakis), in una delle sue bravate, acquista una giraffa e, mentre la trasporta in autostrada, causa accidentalmente la sua decapitazione. In preda alla rabbia e alla frustrazione per l’ennesimo guaio causato dal figlio, il padre di Alan, Sid, muore per un attacco di cuore. Dopo il funerale, il cognato di Alan, Doug (Justin Bartha), rivela ai suoi amici, Phil (Bradley Cooper) e Stu (Ed Helms), che Alan non prende più da tempo le sue medicine e per questo è fuori controllo. La famiglia di Alan è decisa nel farlo ricoverare in un istituto psicoterapeutico, ma ha bisogno dell’aiuto di Phil e Stu per farlo, dal momento che l’unico modo per convincerlo è che il “branco” lo accompagni verso l’Arizona.

Una notte da leoni cast

Una notte da leoni: il cast del film

5. Bradley Cooper è uno dei protagonisti. Nel ruolo di Philip, il membro del gruppo che per la sua razionalità si erge a leader, vi è l’attore Bradley Cooper. Grazie a tale ruolo, l’attore cominciò ad ottenere sempre più riconoscimenti, cominciando ad interpretare sempre più ruoli di rilievi e dimostrando grandi capacità anche al di fuori della commedia.

4. Zach Galifianakis è diventato un icona grazie al film. Se fino a quel momento Zach Galifianakis aveva ricoperto ruoli di poco rilievo, con Una notte da leoni diventò una vera e propria celebrità, nonché uno dei comici più richiesti. Il suo personaggio Alan si è infatti affermato come il vero motore comico del film, nonché il protagonista delle gag e delle battute più divertenti.

3. Ed Helms ha dovuto perdere peso per il proprio ruolo. A chiudere il trio è l’attore Ed Helms, che nei panni di Stuart è il personaggio più isterico e restìo a gettarsi nelle spericolate avventure del film. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, per sostenere le attività richieste l’attore dovette sottoporsi ad una notevole preparazione fisica, arrivando a perdere circa tre chili.

2. I tre attori si conoscevano a malapena. Cooper, Galifianakis ed Helms hanno raccontato di essere poco meno che conoscenti prima delle riprese del film, e dal loro punto di vista ciò è stato un bene. Trascorrere tanto tempo insieme sul set li ha aiutati a stringere da zero un legame, arrivando a dar vita a quella chimica tra di loro che ha fatto la fortuna del film.

Una notte da leoni: le frasi migliori del film

1. È ricco di frasi divenute cult. Altro elemento chiave del film sono le frizzati battute pronunciate dai protagonisti, che arricchiscono il film di pura comicità. Molte di queste sono entrate nell’immaginario comune, divenendo estremamente iconiche. Ecco dunque alcune delle frasi più celebri.

È buffo perché è panzone! (Leslie Chow)

– “Io mi ritengo un tipo un po’ solitario… diciamo che tendo a definirmi un branco con un lupo solo” (Alan)

– “Perché, Regalavano anelli all’olocausto?” (Alan)

– Alan: Contare le carte non é illegale é malvisto come…. masturbarsi in aereo.
Stu: Mi sa che anche quello é illegale.
Alan: Si, dopo l’11 Settembre che sono tutti suscettibili, grazie tante Bin Laden. 

Fonte: IMDb

Studio Ghibli: la Disney cambiò i film in fase di distribuzione

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Studio Ghibli: la Disney cambiò i film in fase di distribuzione

Steve Alpert, leader della divisione internazionale dello Studio Ghibli dal 1996 al 2011, ha rivelato che la Disney apportò delle modifiche a diversi loro film – incluso Kiki – Consegne a domicilio – senza alcun permesso. Dopo una lunga carriera nell’industria cinematografica, i registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata fondarono nel 1985 lo studio d’animazione con sede a Tokyo, grazie al sostegno della Tokuma Shoten Publishing Company. Tra i film di maggior successo realizzati da Miyazaki sotto l’egida dello studio ricordiamo Laputa – Castello nel cielo, Il mio vicino Totoro, Kiki – Consegne a domicilio, Principessa Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl.

Nel 1996 la Tokuma Shoten siglò una partnership con i Walt Disney Studios, con la Buena Vista Pictures che divenne l’unico distributore internazionale dei film d’animazione. Il primo film dello Studio Ghibli ad essere incluso nel catalogo della Disney fu Principessa Mononoke nel 1997: nel corso delle successive due decadi, altri 15 film venne “affidati” alla multinazionale statunitense a livello internazionale. I film in questione, però, venne alterati e nuovamente doppiati dalla Disney prima della nuova distribuzione, nonostante lo Studio Ghibli avesse una rigida politica in merito ai tagli da poter apportare ai film, a seguito soprattutto dei bruschi cambiamenti che vennero apportati al montaggio di Nausicaä della Valle del vento per la distribuzione negli Stati Uniti. Nel 2005, lo Studio si separò dalla Tokuma Shoten ma continuò a mantenere il suo contratto con la Disney. A partire dal 2019, è HBO Max a detenere i diritti per la distribuzione dei film dello Studio Ghibli negli Stati Uniti.

Nel suo libro di memorie: “Sharing a House with the Never-Ending Man: 15 Years at Studio Ghibli”, Steve Alpert ha ricordato gli anni in cui ha lavorato allo Studio Ghibli in qualità di capo della divisione internazionale. Via Cartoon Brew, è emerso che l’orgine della politica relativa ai tagli era radicata in un accesso dibattito avuto con Harvey Weinstein, all’epoca a capo della Miramax, il quale sosteneva che Principessa Mononoke dovesse essere “rivisitato” per apparire più “commerciale” agli occhi del pubblico americano.

La Disney ignorò il contratto siglato con lo Studio Ghibli e apportò delle modifiche a Kiki – Consegne a domicilio

Nonostante Miyazaki si oppose con profonda resistenza a qualsiasi tipo di taglio, la Disney alterò i lavori del maestro senza il suo consenso. Come rivelato da Alpert, la versione in lingua inglese di Kiki – Consegne a domicilio rilasciata dalla Disney nel 1998 contiene musiche, effetti sonori e dialoghi non presenti nella versione originale: la multinazionale ha così ignorato il contratto con lo Studio, che prevedeva l’impossibilità di apportare sostanziali modifiche ai film. Quando Alpert fece notare la cosa ad uno dei dirigenti della Disney di cui ha preferito non fare il nome, dice che lo questi si lamentò con il produttore responsabile della versione inglese del film, dandogli quella che lo stesso Alpert ha definito “una tipica sferzata verbale in grado di far piangere chi non è più un bambino.”

Durante gli anni di Alpert allo Studio Ghibli, la compagnia ottene un totale di cinque candidature ai premi Oscar, con La città incantata che riuscì a portare a casa l’ambita statuetta nel 2002 per il miglior film d’animazione. Il libro di memorie di Alpert usicrà negli Stati Uniti tra circa due settimane. Il libro si concentra principalmente sui suoi primi sei anni allo Studio, in cui spesso era solito fare da interprete per Miyazaki nei suoi viaggi in America.

Dwayne Johnson: il messaggio a sostegno del #BlackLivesMatter

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Dwayne Johnson: il messaggio a sostegno del #BlackLivesMatter

In seguito all’omicidio di George Floyd, negli Stati Uniti continuano a moltiplicarsi le manifestazioni e le prese di posizione contro il razzismo e l’omicidio delle persone di colore da parte della polizia, che hanno poi condotto alla nascita del movimento internazionale #BlackLivesMatter. A sostengo del movimento sono intervenute anche le più grande celebrità non solo del mondo del cinema, ma dall’arte in generale.

Tra queste figura anche Dwayne Johnson, l’ex wrestler noto al pubblico per i suoi ruoli in Fast & Furious, Baywatch e Jumanji, che in genere utilizza i social per aggiornare in merito ai suoi progetti e per condividere momenti del suo privato. Adesso, però, “The Rock” ha voluto utilizzare i suoi profili ufficiali per lanciare un messaggio meno scanzonato e sicuramente più importante.

In un lungo video della durata di ben 8 minuti e mezzo, infatti, Dwayne Johnson ha commentato con i suoi follower di Instagram ciò che sta accadendo in questo giorni negli Stati Uniti, rivolgendosi direttamente al Presidente Donald Trump, senza però mai fare il suo nome: “Dov’è il nostro leader? Dove sei? Dov’è il nostro leader in un momento in cui il nostro paese è in ginocchio a supplicare e implorare di essere ascoltato?”, dichiara Johnson nel video.

Dwayne Johnson sostiene il #BlackLivesMatter: “Un cambiamento è necessario per ristabilire l’uguaglianza.”

“Alzatevi con me, perché io sono qui”, continua Dwayne Johnson. “Io ci sono e vi sento, vi ascolto. Vi do la mia parola che farò tutto il possibile per dare vita ad un cambiamento. Un cambiamento necessario per ristabilire l’uguaglianza”. L’attore ha voluto ringraziare tutti per la solidarietà mostrata in questi giorni all’America e alla comunità afroamericana, e pur non essendo un politico ha voluto sottolineare quanto tenga alla sicurezza del proprio paese, usando anche parole forti, segno di una comprovata delusione per l’attuale situazione: “Sono amareggiato, frustrato, arrabbiato. Eppure, cerco di fare del mio meglio per restare concentrato e calmo e prendere le decisioni più giuste per la mia famiglia e per il mio paese.”

https://www.instagram.com/p/CA_tVdXnWr1/?fbclid=IwAR2djLQe9krBSx5Mv0csbdmLRCS51wBQgiQvYKfGjdLOweENfUNwwQ2cPhE

Pochi giorni prima, oltre a condividere l’immagine nera simbolo del #BlackoutTuesday, la star hollywoodiana aveva condiviso anche uno scatto raffigurante un biglietto che riporta le ultime parole pronunciate da George Floyd: “I Can’t Breathe”. 

Zach Galifianakis: 10 cose che non sai sull’attore

Zach Galifianakis: 10 cose che non sai sull’attore

Ad oggi consacrato come uno degli attori comici più popolari dell’industria cinematografica, Zach Galifianakis ha dimostrato film dopo film di sapersi rinnovare anche all’interno del genere che lo ha reso celebre. Nella sua carriera non sono però mancati anche ruoli diversi da quelli comici, potendo così dimostrare di possedere versatilità e carisma.

Ecco 10 cose che non sai di Zach Galifianakis.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zach Galifianakis meme

Zach Galifianakis: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film comici. L’attore debutta al cinema con la commedia Heartbreakers – Vizio di famiglia (2001), per poi recitare in titoli come Into the Wild (2007), di Sean Penn, e Notte brava a Las Vegas (2008). Si consacra poi con il film Una notte da leoni (2009), dove recita accanto a Bradley Cooper. Ormai famoso, prende parte a titoli come Tra le nuvole (2009), A cena con un cretino (2010), Parto col folle (2010), Una notte da leoni 2 (2011), di Todd Phillips, Candidato a sorpresa (2012), con Will Ferrell, Una notte da leoni 3 (2013) e Birdman (2014). Recentemente ha invece recitato in Masterminds (2016), La ragazza dei tulipani (2017) e Between Two Ferns – Il film (2019).

9. Ha partecipato al doppiaggio di alcuni film. Galifianakis si è distinto anche per aver prestato la propria voce ad alcuni noti film d’animazione. Il primo di questi è Il gatto con gli stivali (2011), dove interpreta il personaggio di Humpty Alexander Dumpty. Nel 2017 dà invece voce all’iconico personaggio del Joker per LEGO Batman – Il film, mentre la sua più recente attività come doppiatore è quella per il film Missing Link, dando voce al protagonista.

8. Ha condotto una propria serie televisiva. Dal 2008 al 2018 Galifianakis è stato l’autore e il conduttore della serie Between Two Ferns with Zach Galifianakis, parodia dei talk show americani dove l’attore invitava celebri personalità dello spettacolo ponendo loro domande spesso imbarazzanti o fuori luogo. Tra gli ospiti più noti vi sono stati gli attori Jon Hamm, Natalie Portman e Ben Stiller.

Zach Galifianakis: i meme

7. Sono molto popolari i meme con lui protagonista. Tra le più diffuse “forme di comunicazione” oggi presenti sul Web vi sono i meme. Grazie ai suoi personaggi, Galifianakis è oggi protagonista di diverse di queste immagini, tratte il più delle volte dai suoi film. La comicità e la popolarità dell’attore hanno certamente influito su di esse, permettendo loro di diventare virali.

Zach Galifianakis: chi è sua moglie

6. È sposato. L’attore non è solito permettere che vita privata e carriera si mischino tra loro. Della sua vita sentimentale è noto solamente il suo matrimonio avvenuto nel 2012 con Quinn Lundberg, attivista e fondatrice di Growing Voices Charity. Con lei, l’attore ha dato vita ad un figlio nel settembre del 2013, mancando la premier di un suo film pur di assistere alla nascita. Nel novembre del 2016 è invece nato il loro secondo figlio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zach Galifianakis Una notte da leoni

Zach Galifianakis in Una notte da leoni

5. Ha impedito a sua madre di vedere il film. Galifianakis è oggi celebre per il personaggio di Alan nel film Una notte da leoni. Poiché nel corso del film l’attore si trova in situazioni particolarmente imbarazzanti, ed è solito dire cose estremamente controverse, egli cercò di impedire a sua madre di vedere il film, imbarazzato da ciò che la donna avrebbe potuto pensare del figlio.

4. Si è rifiutato di tagliarsi la barba. In Una notte da leoni 2, l’attore torna a vestire i panni di Alan, con un notevole cambiamento estetico. Nel film, infatti, il personaggio si rade completamente la testa. Originariamente, tuttavia, la sceneggiatura prevedeva che questi si radesse la barba e non i capelli, ma Galifianakis rifiutò categoricamente la cosa, troppo legato alla sua barba.

3. Ha dovuto ricorrere al trucco per il terzo film della trilogia. A partire dal 2012, l’attore cominciò a sottoporsi ad una dieta che lo portò a perdere molto peso. Tuttavia, poiché una delle caratteristiche comiche di Alan è il suo essere sovrappeso, l’attore dovette ricorrere al trucco per sembrare ancora tale. Indossò infatti delle speciali cinture prostetiche che simulassero il grasso.

Zach Galifianakis: il suo nuovo film su Netflix

2. Ha rilasciato il suo nuovo film sulla celebre piattaforma. Nel 2019 l’attore trae ispirazione per il suo nuovo film dal finto talk show da lui realizzato nel corso degli anni precedenti, Between Two Ferns. Questo segue le avventure di Galifianakis alla ricerca di celebrità da intervistare, in modo del tutto non professionale. Distribuito direttamente su Netflix, al termine del trailer del film si può vedere l’attore esplicitare il fatto che il film non sarà al cinema ma, appunto, sulla sola piattaforma.

Zach Galifianakis: età e altezza

1. Zach Galifianakis è nato a Wilkesboro, in North Carolina, Stati Uniti, il 1 ottobre 1969. L’attore è alto complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Godzilla vs Kong classificato PG-13, quando vedremo il primo trailer?

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L’emergenza Covid-19 ha messo letteralmente in ginocchio l’industria cinematografica, con numerosi attesissimi blockbuster che sono stati posticipati addirittura al 2021. Eppure, c’è un film il cui futuro sul grande schermo rimane ancora oggi un mistero: stiamo parlando di Godzilla vs. Kong, il film della coppia Legendary/Warner in cui vedremo scontrarsi i due iconici mostri cinematografici.

Al momento non sappiamo se il film arriverà ancora nelle sale il prossimo novembre o se verrà posticipato al prossimo anno. Nonostante la Warner Bros. non abbia ancora rilasciato alcun materiale ufficiale, oggi apprendiamo la notizia – via CBM – che il film è stato ufficialmente classificato dalla MPAA, la Motion Picture Association of America, l’associazione che si occupa di associare il divieto alle pellicole distribuite negli Stati Uniti.

Il film ha “stranamente” ricevuto un PG-13, ossia un divieto ai minori di 13 anni. La motivazione consiste nella presenza nel film di “intense scene di violenza e distruzione e di linguaggio volgare”. Nessun divieto ai minori di 17 anni, lasciando presagire che il film sarà molto meno crudo di quanto i fan probabilmente si aspettano.

La campagna marketing di Godzilla vs Kong partirà solo quando la Warner Bros. deciderà il futuro di Tenet?

La più grande domanda, adesso, è se vedremo a breve un primissimo trailer del crossover, dal momento che il rating assegnato alla pellicola significa che il film è stato ufficialmente completato. È innegabile quanto la Warner Bros. si trovi attualmente in una posizione critica, dovuta essenzialmente all’uscita nelle sale – che quasi sicuramente verrà posticipata – di Tenet. Probabilmente, non abbiamo ancora visto nulla di Godzilla vs. Kong in termini di campagna marketing perché è quasi certo che il calendario delle prossime uscite della major dipenderà dal rinvio o meno dell’attesissimo film di Christopher Nolan.

Godzilla vs. Kong sarà diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler e Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

Frozen: Josh Gad parla della possibilità di un terzo film

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Frozen: Josh Gad parla della possibilità di un terzo film

Ci sono voluti circa sei anni prima che Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle vedesse finalmente la luce, e probabilmente bisognerà attendere lo stesso arco di tempo per vedere un ipotetico terzo capitolo del popolare e amatissimo franchise Disney. Nonostante non abbia avuto lo stesso impatto “culturale” del primo film, Frozen 2 è stato comunque un enorme successo, sia di critica che di pubblico, superando in termini di incassi il precedessore e diventando il film d’animazione più visto nella storia.

Un terzo capitolo dedicato alle avventure di Elsa e Anna sembrerebbe scontato, eppure i Walt Disney Studios non hanno ancora ufficializzato nulla. In una recente intervista con Pop Culture, è stato Josh Gad – voce di Olaf nella versione originale dei film – a parlare della possibilità di un nuovo episodio, specificando che probabilmente un nuovo film del franchise vedrà la luce soltanto quando ci sarà una storia abbastanza forte e convincente da raccontare, stesso ragionamento che ha portato allo sviluppo e alla realizzazione di Frozen 2

“Non so quando ci sarà un Frozen III”, ha spiegato Gad. “Voglio dire, il patto in genere è questo: Frozen II non era Frozen II fino a quando non c’è stata una ragione che potesse giustificarne l’esistenza. Ecco perché non so se e quando ci sarà un Frozen III. Sono discussioni che vanno al di là di ciò che posso o non posso sapere. Ad ogni modo, quello che posso dire è: c’è stata l’opportunità di riportare sullo schermo quei personaggi, e con loro un nuovo senso di ispirazione e speranza. Ecco perché io e la Disney abbiamo collaborato per i corti di Olaf. Così la saga di Frozen è andata avanti, anche se non necessariamente attraverso un terzo film.”

Quanto tempo i fan dovranno attendere prima di vedere Frozen 3? Per Josh Gad tutto dipenderà dalla storia…

L’attore ha poi aggiunto: “Ad ogni modo, vedremo! Se ci sarà una storia che varrà la pena raccontare, sono certo che Jennifer Lee e l’incredibile team della Disney Animation la racconteranno un giorno”. Per adesso, dunque, non sembra esserci un Frozen 3 in sviluppo. Le parole di Josh Gad, comunque, fanno ipotizzare che potrebbe volerci soltanto più tempo del previsto prima che gli amatissimi personaggi di Elsa, Anna, Olaf e Kristoff ritornino sullo schermo.

In Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, diretto da Jennifer Lee e Chris Buck, Elsa parte insieme ad Anna, Kristoff, Olaf e Sven per un viaggio pericoloso ma straordinario verso l’ignoto oltre Arendelle per scoprire una verità nascosta sul suo passato. Le risposte che cerca, però, metteranno in pericolo il suo regno e, se in passato Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo grandi per essere accettati dal mondo, ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo. Il film è uscito nelle nostre sale il 27 novembre 2019 ed è disponibile dallo scorso aprile in home video.

Justice League Snyder Cut: HBO Max risponde alle critiche sulla release

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Nonostante ci sia un palese e diffuso entusiasmo relativo alla release della Snyder Cut di Justice League su HBO Max, la decisione della Warner Bros. di distribuire la versione del film così com’era stato inizialmente concepito dal regista Zack Snyder non è stata esente da critiche. Sono in molti, infatti, a sostenere che potrebbe trattarsi di un precedente abbastanza pericoloso, che darebbe ai fan più potere di quanto in realtà spetti loro.

Dopo l’ufficializzazione che la Snyder Cut avrebbe visto finalmente la luce, una domanda ha iniziato a serpeggiare sul web nonostante l’euforia generale: e se un certo tipo di fandom arrivasse ad influenzare a tal punto le decisioni di una major da riuscire a stabilire cosa meriti di passare per il grande schermo? Naturalmente l’interrogativo apre ad una quantità infinita di scenari possibili, soprattutto dopo la nascita di un movimento praticamente simile a quello che ha portato alla release della Snyder Cut di Justice League, ossia #ReleaseTheAyerCut, in riferimento alla versione mai vista al cinema del cinecomic Suicide Squad di David Ayer.

Durante una recente intervista con The Verge (via CBM), Tony Goncalves, boss di HBO Max, ha commentato la decisione di distribuire la Snyder Cut, specificando che non si tratta di una norma che adesso verrà applicata ad ogni tipo di film: “Sicuramente non è un precedente. Esistono diverse tipologie di fandom. Esiste il fandom positivo e il fandom negativo. Il mio fandom di riferimento è quello che utilizza gli spazi adeguati per far sentire la propria voce e per avanzare richieste. Se c’è una domanda, siamo pronti ad ascoltare. Avevo un capo che una volta disse: ‘L’industria e i consumatori non sono sempre allineati, ma sono i consumatori che tendono a vincere’. È un ottimo equilibrio.”

La Snyder Cut di Justice League creerà un pericoloso precedente? Quanto potere può avere il fandom?

Poi ha aggiunto: “Penso che quando si tratti di intrattenimento, i consumatori non hanno mai avuto più scelta di oggi. Ma questo non significa che siamo pronti ad investire i nostri soldi in ogni singola richiesta che avanzeranno. In riferimento ai fan di Justice League, o anche di Friends, i consumatori hanno parlato e noi abbiamo voluto ascoltarli. Questo non significa che rilasceremo le Director’s Cut di ogni film realizzato. Penso solo che non ci sia nulla di male ad ascoltare il pubblico. Ed è quello che abbiamo fatto.”

Naturalmente, le parole di Goncalves non spengono necessariamente qualsiasi tipo di speranza in merito alla Ayer Cut di Suicide Squad. Semplicemente, il boss di HBO Max ha lasciato intendere che ogni situazione è diversa da un’altra e che ogni “richiesta” da parte dei fan verrà valutata singolarmente. Ad ogni modo, è innegabile quanto la release della Snyder Cut di Justice League porterà nuovi iscritti sulla piattaforma di streaming: uno degli aspetti da valutare, è se lo stesso possa accadere con il cinecomic di David Ayer

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Festival di Cannes 2020: svelati i film della Selezione Ufficiale

Inizialmente previsto, come suo solito, per la metà di maggio, anche il Festival di Cannes ha infine dovuto cedere all’emergenza Covid-19. A lungo i dirigenti hanno cercato di salvare la 73ª edizione del più importante festival cinematografico, inizialmente ripensando il tutto tra la fine di giugno e i primi di luglio. Con il complicarsi della situazione mondiale, tuttavia, è risultato evidente che dar vita al Festival, facendo allo stesso tempo rispettare le norme di sicurezza, era un compito troppo rischio.

Per questo motivo, l’edizione 2020 del Festival è stata definitivamente annullata. Il direttore artistico Thierry Fremaux ha però annunciato che la dirigenza ha aperto trattative con alcuni altri importanti festival cinematografici, da Toronto a New York, da Roma a Telluride, manifestando l’intenzione di presentare presso questi i film che avrebbero dovuto far parte della propria Selezione Ufficiale, i quali manterranno però l’etichetta di Cannes 2020.

Nei giorni precedenti, Fremaux aveva annunciato l’intenzione di rivelare ugualmente quelli che sono i film che compongono la Selezione Ufficiale. 56 titoli selezionati a fronte di circa 2067 candidati, per quella che stando alle parole del direttore artistico avrebbe potuto essere “una delle edizioni più belle degli ultimi anni, con film in grado di rappresentare le diversità che compongono il nostro mondo“.

Ecco dunque la Selezione Ufficiale del Festival di Cannes 2020:

  • The French Dispatch di Wes Anderson;
  • Last Words di Jonathan Nossiter;
  • True Mothers di Naomi Kawase;
  • Druk di Thomas Vinterberg;
  • Lovers rock di Steve McQueen;
  • Mangrove di Steve McQueen;
  • Summer of 85 di François Ozon;
  • The Real Thing di Kuji Fukada;
  • Les Hommes di Lucas Belvaux;
  • Peninsula di Yeon Sang-ho;
  • El olvido que seremos di Fernando Trueba;
  • ADN di Maïwenn;
  • Asa ga Kuru di Naomi Kawase;
  • Heaven di Hong Sang-soo;
  • Ammonite di Francis Lee;
  • Soul di Pete Docter;
  • Falling di Viggo Mortensen;
  • Broken Keys di Jimmy Keyrouz;
  • John And The Hole di Pascual Sisto;
  • Limbo di Ben Sharrock;
  • Here We Are di Nir Bergman;
  • Sweat di Magnus von Horn;
  • Teddy di Ludovic & Zoran Boukherma;
  • Truffle Hunters di Gregory Kershaw e Michael Dweck
  • Antoinette dans les Cévennes di Caroline Vignal;
  • Les Deux Alfred di Bruno Podalydès;
  • Un Triomphe di Emmanuel Courcol;
  • Le Discours di Laurent Tirard;
  • L’Origine du Monde di Laurent Lafitte;
  • Aya and the Witch di Goro Miyazaki;
  • A good man di Marie-Castille Mention-Schaar;

Fonte: FestivaldiCannes.com

 

Superman: 10 cose che non sai sul celebre supereroe

Superman: 10 cose che non sai sul celebre supereroe

Nell’immaginario collettivo, Superman è il supereroe per eccellenza. Caduto sulla terra da un pianeta lontano, egli usa i suoi incredibili poteri per combattere le minacce che mettono a repentaglio la vita della razza umana e della terra. Protagonista di una lunga lista di fumetti, film e cartoni animati, è da decenni a questa parte tra le icone più popolari della cultura di massa, un vero e proprio simbolo del bene che lotta contro il male.

Ecco 10 cose che non sai di Superman.

Parte delle cose che non sai sul supereroe

Superman logo

Superman: i film dedicati al supereroe

10. Negli anni sono stati realizzati molti film a lui dedicati. Nel corso dei decenni sono molte le opere cinematografiche che hanno portato sul grande schermo le gesta del personaggio. La prima è stata Superman and the Mole-man (1951), ma la più celebre è senz’altro il Superman del 1978 con Christopher Reeve. Questi riprese il ruolo nei seguiti Superman II (1980), Superman III (1983) e Superman IV (1987).

9. Di recente è tornato in voga al cinema. Dopo quasi vent’anni, il personaggio torna sul grande schermo con Superman Returns (2006), interpretato da Brandon Routh e Kevin Spacey. Successivamente, però, l’attore venne sostituito da Henry Cavill, che indossò il costume del supereroe per i film L’uomo d’acciaio (2013), Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) e Justice League (2017).

8. Sono stati realizzati molti film d’animazione. Se sono 9 i film che hanno raccontato il personaggio, molti di più sono invece i film d’animazione in cui è comparso in modo più o meno rilevante. Dal 2006 ad oggi, infatti sono stati realizzati circa 32 film, il più dei quali pensato però direttamente per l’home video. Tra questi si annoverano anche The LEGO Movie (2014) e The LEGO Movie 2 (2019), dove la voce del personaggio è dell’attore Channing Tatum.

Superman: gli attori che lo hanno interpretato

7. Per il film del 1978 vi fu una lunga ricerca per il protagonista. Il film del 1978 era pensato per essere il primo vero film dal grande budget incentrato sul personaggio. Per la sua riuscita, era fondamentale che si trovasse l’attore giusto per il ruolo principale. La ricerca fu lunga e particolarmente complessa. Il regista Richard Donner racconta di essere stato sull’orlo della disperazione, finché non trovo Reeve, che per volto e fisico risultò essere il più idoneo. Ancora oggi, egli è il volto più iconico per il personaggio al cinema.

6. Herny Cavill è il nuovo volto del supereroe. Attualmente, l’ultimo attore ad aver interpretato il celebre kryptoniano è l’attore Herny Cavill. A lui si deve un apparentemente banale ma importante rinnovamento nei confronti del personaggio. Cavill si rifiutò infatti di depilarsi il petto, spingendo così a superare l’idea di un Superman muscoloso e completamente glabro in favore di uno sdoganamento nei confronti dei peli sul petto.

Parte delle cose che non sai sul supereroe

Superman Returns

Superman: il logo del personaggio

5. Ha diversi significati. Il celebre supereroe fu il primo ad avere sul proprio petto un simbolo rappresentativo, dando vita ad una lunga schiera di imitatori. Il significato della grande S rossa è piuttosto vario. Essa non rappresenta solo il nome del personaggio, ma, stando anche ai film realizzati, essa sarebbe un simbolo kryptoniano, emblema della casata degli El, a cui il supereroe appartiene.

Superman: Red Son

4. Racconta il personaggio da un nuovo punto di vista. Una delle opere più affascinanti realizzate negli ultimi anni sul personaggio è il fumetto Superman: Red Son. Nella sua realizzazione gli autori sono partiti dalla premessa “cosa sarebbe successo se l’astronave che trasportava Superman fosse precipitata in Unione Sovietica?“. All’interno del fumetto si racconta così del celebre supereroe impegnato per sostenere Stalin, il socialismo e la classe operaia.

Superman e Lois: la serie TV

3. Sarà protagonista di una serie spin-off. Tra il 2020 e il 2021 arriverà in televisione una nuova versione del personaggio. L’emittente The CW sta infatti sviluppando la serie Superman e Lois, che sarà un nuovo spin-off dell’Arrowverse. La trama ruoterà intorno alla vita da genitori del supereroe e della giornalista Lois Lane, mostrando la loro difficoltà nel gestire i rispettivi lavori e la vita famigliare.

Superman Returns

2. Per il regista fu semplice trovare l’attore giusto. Per il film del 2006, il regista Bryan Singer incontrò l’attore Brandon Routh in un bar. Per l’agitazione, tuttavia, questi rovesciò tutto il caffè sul tavolo. Temette allora di aver rovinato e perso la sua possibilità di entrare a far parte del film, ma in realtà quell’incidente convinse Singer che Routh poteva benissimo interpretare il maldestro e timido Clark Kent.

1. Avrebbe dovuto contenere un celebre cameo. Per il suo film, Singer chiese di poter far comparire in un cameo Christopher Reeve, che aveva interpretato il supereroe tra gli anni Settanta e Ottanta. Questi, tuttavia, morì qualche mese prima dell’inizio delle riprese. Singer decise allora di dedicare il film alla sua memoria.

Fonte: DCComics.com, IMDb

Marvel: tutti i film basati sui fumetti in arrivo

Marvel: tutti i film basati sui fumetti in arrivo

Con l’emergenza Covid-19 che ha letteralmente stravolto il calendario delle uscite cinematografiche su scala mondiale, è forse giunto il momento di fare un pochino d’ordine tra le release forse più bramate di tutte: quelle dei film tratti dai fumetti Marvel. Screen Rant ha raccolto tutte le prossime uscite tratte dai celebri fumetti (non solo i film appartenenti al MCU), con le relative release americane aggiornate:

The New Mutants (28 agosto 2020)

Il travagliatissimo nuovo film della saga di X-Men, l’ultimo sotto l’egida della 20th Century Fox, arriverà finalmente nelle sale il prossimo 28 agosto. Il film è stato posticipato un’infinità di volta: prima dell’emergenza Covid-19, sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 9 aprile 2020.

Descritto come un thriller dalle sfumature horror, The New Mutants sarà diretto da Josh Boone, regista di Colpa delle stelle, e vedrà nel cast Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

The King’s Man (18 Settembre 2020)

The King’s Man è il prequel del celebre franchise Kingsman, diretto ancora una volta da Matthew Vaughn. Nel film Ralph Fiennes interpreta il Duca di Oxford, mentre Harris Dickinson (visto in 1917) interpreta il suo “protetto” Conrad. Nel nuovo capitolo, un uomo dovrà lottare per impedire a Rasputin e alla sua pericolosa alleanza di provocare una guerra destinata ad milioni di persone.

The King’s Man sarebbe dovuto arrivare nelle sale nel 2019: è stato poi posticipato a Febbraio 2020 e, a causa del Covid-19, ancora una volta al prossimo Settembre.

Black Widow – 6 Novembre 2020

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Lo standalone dedicato a Black Widow arriverà finalmente nelle sale nell’autunno del 2020, con Cate Shortland incaricata di dirigere il film (si tratta della prima regista donna che viene scelta per dirigere un film dei MCU, dopo che Anna Boden aveva co-diretto Captain Marvel). 

Sono anni che i fan chiedono un film interamente dedicato al personaggio di Scarlet Johansson, probabilmente da quando ha fatto il suo ingresso nel MCU In Iron Man 2. Il film sarà ambientato dopo gli eventi di Captain America: Civil War, con Natasha che sarà costretta ad affrontare i fantasmi del suo passato. Nel cast anche David Harbour, Florence Pugh e il premio Oscar Rachel Weisz.

Gli Eterni (21 Febbraio 2021)

gli eterni

Nel 2021, i Marvel Studios introdurranno finalmente Gli Eterni nel MCU, con il film omonimo che sarà diretto dalla regista Chloe Zhao. Scritto da Matthew e Ryan Firpo, il cinecomic coprirà un arco narrativo lungo 7000 anni, mentre racconterà la vita della razza aliena immortale del titolo.

A guidare il cast il premio Oscar Angelina Jolie , affiancata da Richard Madden, Kumail Nanjiani, Salma Hayek, Gemma Chan, Bryan Tyree Henry e Kit Harington.

Morbius (19 Marzo 2021)

Morbius

Dopo aver interpretato il Joker in Suicide Squad, Jared Leto ritornerà nell’universo dei fumetti, questa volta con un ruolo da assoluto protagonista. A Marzo del 2021 arriverà infatti Morbius della Sony Pictures. Il film  sarebbe dovuto arrivare nelle sale il prossimo luglio.

Nel film Leto intepreterà Michael Morbius, che dopo essere stato infettato da una rara e pericolosa malattia del sangue, si trasforma nel celebre Vampiro Vivente. Diretto da Daniel Espinosa (Safe House), il film annovera nel cast anche Matt Smith e Jared Harris.

Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings (7 Maggio 2021)

Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings

Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è una delle priorità della Fase 4 del MCU, con la promessa di portare un po’ della bellezza e della complessità delle arti marziali all’interno dell’universo condiviso.

Il film sarà diretto da Destin Daniel Cretton (Il diritto di opporsi) e arriverà nelle sale il 7 maggio 2021. Simu Liu intepreterà l’eroe del titolo, mentre Tony Leung sarà il famigerato Mandarino (il solo ed unico, e non l’imitazione che abbiamo visto in Iron Man 3). Nel cast anche Awkwafina.

Venom: Let There Be Carnage (25 Giugno 2021)

Nonostante la critica non abbia apprezzato il film, a causa dei suoi incassi (circa 855 milioni di dollari a livello mondiale), un sequel di Venom era praticamente scontatato. Venom 2 vedrà il ritorno di Kelly Marcel alla sceneggiatura, mentre Andy Serkis (le saghe de Il signore degli anelli e Il pianeta delle scimmie) raccoglierà l’eredità di Ruben Fleischer e si occuperà della regia del film.

Venom 2, che sarebbe dovuto arrivare il prossimo ottobre, farà adesso il suo debutto nell’estate del 2021. Oltre a Tom Hardy e Michelle Williams, nel cast ci saranno anche Woody Harrelson (Carnage) e Naomie Harris (Shriek).

Spider-Man 3 (5 Novembre 2021)

Non ha ancora un titolo ufficiale, ma il terzo film di Spider-Man ambientato nel MC U – nato sulla scia del nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony – arriverà al cinema nell’autunno del 2021. Il regista Jon Watts tornerà dietro la macchina da presa dopo Homecoming e Far From Home, così come gli sceneggiatori Chris McKenna e Erik Sommers.

Tom Holland tornerà a vestire i panni dell’Uomo Ragno. È da tempo che si parla della possibilità che Kraven il Cacciatore appaia come principale antagonista del film, anche se ad oggi non esiste nessuna conferma ufficiale.

Thor: Love And Thunder (11 Febbraio 2022)

Thor: Love and Thunder

Con l’uscita di Thor: Love and Thunder, il Dio del Tuono diventerà il primo personaggio del MCU ad avere un quarto film a lui interamente dedicato. Love and Thunder vedrà il ritorno di Taika Waititi dietro la macchina da presa, dopo l’esperienza con Ragnarok

Inoltre, il film segnerà il ritorno del premio Oscar Natalie Portman nel MCU: Jane Foster, infatti, diventerà la versione femminile di Thor, mentre Valkiria (Tessa Thompson), nuovo Re di Asgard, si metterà sulla tracce della sua regina. Chris Hemsworth, ovviamente, tornerà nei panni del figlio di Odino.

Doctor Strange In The Multiverse Of Madness (25 Marzo 2022)

Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia

Doctor Strange in the Multiver of Madness vedrà il ritorno di Benedict Cumberbatch nei panni dello Stregone Supremo. Sam Raimi ha firmato per dirigere il sequel, andando così a sostituire Scott Derrickson, regista del primo film. Jade Halley Bartlett si occuperà della sceneggiatura.

Nel film apparirà anche la Scarlet Witch di Elizabeth Olsen: il personaggio avrà un ruolo chiave nella storia, sui cui al momento non esistono dettagli, ma soltanto una valanga di teorie sui Multiversi che il Dottore visiterà e sui personaggi che potrebbero apparire nel film.

Black Panther 2 – May 6, 2022

Black Panther di Ryan Coogler è diventato in pochissimi tempo (e in maniera del tuttto inaspettata) uno dei film più acclamati del MCU, ricevendo addirittura una candidatura agli Oscar come miglior film.

Coogler tornerà dietro la macchina da presa per Black Panther 2, così come Chadwick Boseman sarà ancora una volta il Re di Wakanda. Al momento non si conoscono i dettagli sulla trama. Le riprese partiranno a marzo del prossimo anno.

Captain Marvel 2 (8 Luglio 2022)

captain marvel

Sebbene non abbia ottenuto lo stesso successo di Black Panther o di Avengers: Endgame, Captain Marvel è comunque riuscito a conquistare il pubblico: ecco perché la notizia del sequel non ha certamente colto di sorpresa.

Come da tradizione, poco o nulla si sa ancora di Captain Marvel 2, se non che Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Sembra che i Marvel Studios siano intenzionati ad affidare la regia del film ad una donna, dal momento che i registi del primo film non torneranno per il sequel.

Spider-Man: Un Nuovo Universo 2 – 7 Ottobre 2022

In poco tempo, nonostante la lavorazione particolarmente complessa, Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, è diventato un’incredibile successo.

Anche in questo caso non si conosce alcun dettaglio sulla trama del sequel, che arriverà nel 2022 e che sarà seguito da un terzo capitolo. La storia di Miles Morales è destinata dunque ad espandersi e sembra che nel secondo film vedremo addirittura una versione giapponese dell’Uomo Ragno…

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