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The Room – La Stanza del Desiderio in on demand

The Room – La Stanza del Desiderio in on demand

Per continuare a vivere il grande cinema anche da casa, dall’11 giugno sarà disponibile a noleggio su Infinity il film The Room – La Stanza del Desiderio che debutterà direttamente in streaming, un thriller dalle tinte dark che racconta di desideri che si trasformano in terribili incubi quando si è costretti a goderne solo dentro le mura domestiche.

Il film, con la regia di Christian Volckman, ha come protagonisti Olga Kurylenko (che abbiamo visto sugli schermi nel ruolo di bond girl in Quantum of Solace e al fianco di Tom Cruise in Oblivion) e Kevin Janssens.

The Room – La Stanza del Desiderio: la trama

Kate e Matt sono una giovane coppia di trent’anni in cerca di una vita più autentica e sana. Poco dopo essersi trasferiti in una grande casa abbandonata da tempo, scoprono una stanza segreta che ha lo straordinario potere di materializzare tutto ciò che desiderano. Dopo un primo periodo da sogno – durante il quale la coppia si circonda di gioielli, opere d’arte, soldi – Matt e Kate scoprono che dietro questo apparente stato di felicità, si nasconde qualcosa di più oscuro: tutto ciò che la stanza crea sopravvive solo all’interno della casa. Quando la stanza offre loro ciò che stavano aspettando da sempre e che la natura gli stava negando, presto capiscono che il loro più grande sogno è destinato a essere il loro più terribile incubo…

L’Amore a domicilio: trailer del film con Miriam Leone

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L’Amore a domicilio: trailer del film con Miriam Leone

Adler ha diffuso il trailer ufficiale di L’Amore a domicilio, il film diretto da Emiliano Corapi con Miriam Leone e Simone Liberati.

L’amore a domicilio prodotto da Andrea Petrozzi per la World Video Production, con Rai Cinema e in collaborazione con Frame by Frame e Marvin Film, si avvale di un cast tecnico d’eccezione, con la direzione della fotografia di Vladan Radovic (David di Donatello per Anime Nere), i costumi di Nicoletta Taranta (vincitrice di un David di Donatello e due Nastri d’Argento), la presa diretta di Maricetta Lombardo (due David di Donatello e tre Nastri d’Argento), le musiche di Giordano Corapi, il montaggio di Marco Costa, le scenografie di Luisa Iemma.

L’amore a domicilio: la trama del film

Sentimentalmente pavido, Renato si è sempre tenuto lontano da relazioni che lo coinvolgessero davvero. Ma quando scopre che Anna, conosciuta per caso, è reclusa agli arresti domiciliari, decide di lasciarsi andare ai sentimenti sempre temuti. In quella casa, dove è l’unico uomo, è convinto di poter controllare la situazione. In amore, però, non esistono vie sicure e ben presto la situazione si complica…

J.K. Rowling accusata di transforbia: il commento di un membro del cast di Harry Potter

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J.K. Rowling è tornata nell’occhio del ciclone dopo aver commentato in maniera sarcastica, su Twitter, un articolo della rivista Devex dal titolo: “Opinione: creare un mondo più equo, dopo il Covid-19, per le persone che hanno le mestruazioni”. La scrittrice della saga di Harry Potter ha ritwittato l’articolo e ha aggiunto: “Persone che hanno le mestruazioni… sono sicura che ci fosse una parola per definire queste persone. Qualcuno mi aiuti. Wumben? Wimpund? Woomud?”

Sostanzialmente, la Rowling ha contestato il fatto che nel titolo dell’articolo non venga menzionata la parola “donne”, ma si parli di “persone che hanno le mestruazioni”. La contestazione della scrittrice ha naturalmente scatenato un putiferio sul web: la Rowling è stata infatti accusata di transforbia, dal momento che anche le persone transgender possono avere le mestruazioni.

Ovviamente la scrittrice britannica, senza indorare la pillola, ha subito risposto alle accuse, dichiarando: “Ho passato buona parte degli ultimi tre anni a leggere libri, blog e pubblicazioni scientifiche di persone trans, medici e specialisti di genere. So esattamente la differenza. Non bisogna mai dare per scontato che siccome qualcuno la pensa in maniera diversa da te, allora non ha le conoscenze.”

Poi ha aggiunto: “Rispetto il diritto di tutte le persone trans di vivere in un modo che sia autentico e confortevole per loro. Marcerei con voi se foste discriminati per essere trans. Allo stesso tempo, la mia vita è stata plasmata dall’essere femmina. Non credo esprima odio il fatto che lo dica.”

Numerosi sono stati i commenti critici anche da parte di diversi personaggi famosi, tra cui Sarah Paulson, Jonathan Van Ness e anche Katie Leung, che proprio nella saga cinematografica di Harry Potter ha interpretato il ruolo di Cho Chang, la studentessa di Corvonero e cercatrice della squadra di Quidditch, di cui Harry si innamora ne Il Calice di Fuoco, chiedendole di accompagnarlo al Ballo del Ceppo. In realtà la Leung non ha risposto direttamente alla Rowling, ma sulle scia delle polemiche ha invitato i suoi follower a donare il più possibile alla “Homeless Black Trans”, un’associazione che si occupa di sostenere le persone trans, di colore e senzatetto:

Ricordiamo che non è la prima volta che J.K. Rowling viene accusata di transfobia: già nel dicembre dello scorso anno, infatti, la scrittrice aveva fatto parlare di sé ed era stata ampiamente critica per aver sostenuto la ricercatrice Maya Forstater, che aveva perso il lavoro a causa delle sue posizioni transfobiche.

Taron e la pentola magica: la Disney pensa al live action?

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Taron e la pentola magica: la Disney pensa al live action?

Un nuovo report di CBR suggerisce che la Disney starebbe valutando l’ipotesi di un live action di Taron e la pentola magica, il 25° classico secondo il canone ufficiale, uscito nel 1985 e diretto da Ted Berman e Richard Rich. La voce sarebbe arrivata da tale Daniel Richtman, che non ha però fornito ulteriori dettagli in merito all’eventuale progetto: non sappiamo dunque se il live action sarà destinato al grande schermo o se arriverà direttamente su Disney+, come accaduto con il recente  Lilli e il Vagabondo.

Taron e la pentola magica è basato sui primi due libri della serie Le cronache di Prydain” di Lloyd Alexander. Il film appartiene all’epoca del Medioevo Disney ed è ancora oggi considerato il film più dark mai realizzato dalla compagnia statunitense: si tratta, infatti, del primo classico ad aver ottenuto un rating. All’epoca della sua uscita in sala fu un autentico flop, ma nel corso negli anni – anche a causa della sua storia così “unica e particolare” – è diventato un piccolo cult.

Taron e la pentola magica racconta la storia di Taron, l’aiutante dell’anziano guardiano di maiali Dallben che sogna di diventare un guerriero e di impossessarsi della leggendaria pentola magica. Tuttavia, deve mettere da parte i suoi sogni quando la maialina che gli è stata affidata, Ewy (in realtà un oracolo), viene rapita da un malvagio stregone Lich, Re Cornelius, il quale sta cercando la pentola magica per dominare il mondo.

Oltre Taron e la pentola magica: i prossimi live action Disney in arrivo

Di recente abbiamo appreso che anche Robin Hood ed Hercules avranno i loro adattamenti in live action: il primo sarà destinato al servizio di streaming Disney+, mentre il secondo arriverà al cinema e sarà prodotto da Anthony e Joe Russo, registi di Avengers: Endgame. Ricordiamo tra i prossimi live action in cantiere figurano anche Cruella con Emma StonePinocchio di Robert Zemeckis, ma anche Biancaneve e i sette naniBambi e La spada nella roccia. Ancora incerto, invece, il futuro dell’atteso Mulan: dopo essere stato posticipato a causa della pandemia di Covid-19, il film dovrebbe adesso arrivare al cinema il prossimo luglio. Sarà davvero così?

Justice League: Cyborg è il cuore del film per Zack Snyder

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Justice League: Cyborg è il cuore del film per Zack Snyder

Quando Zack Snyder ha scelto Ray Fisher come interprete di Cyborg in Justice League, l’attore statunitense era praticamente sconosciuto al grande pubblico e noto soltanto per i suoi ruoli in numerosi spettacoli teatrali. A quanto pare, Fisher sembra essere molto grato a Snyder per avergli concesso tale opportunità, ma forse nel legame tra l’attore e il regista c’è qualcosa di molto più profondo…

Nelle ultime ore, infatti, Ray Fisher ha condiviso via Twitter una foto inedita di Cyborg tratta dalla Snyder Cut di Justice League (che arriverà il prossimo anno su HBO Max), scrivendo: “Non voglio lodare Chris Terrio e Zack Snyder per avermi semplicemente fatto recitare in Justice League. Voglio lodarli per avermi dato potere (un uomo di colore senza alcuna esperienza cinematografica) attraverso un posto al tavolo dei creativi, ascoltando i miei spunti prima ancora che ci fosse una sceneggiatura.”

Sembra quindi che Fisher abbia contribuito alla delineazione dei caratteri del personaggio di Cyborg, cosa che a quanto pare è stata confermata dallo stesso Zack Snyder. In risposta proprio al tweet dell’attore, infatti, il regista ha esclamato: “Ray… tu sei il cuore del film!”.

La Snyder Cut di Justice League arriverà sul servizio di streaming HBO Max il prossimo anno

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Godzilla vs. Kong: la sinossi anticipa un nuovo “Re dei Mostri”

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Godzilla vs. Kong: la sinossi anticipa un nuovo “Re dei Mostri”

Una possibile sinossi ufficiale di Godzilla vs. Kong è arrivata online nelle ultime ore, anticipando una battaglia decisiva che incoronerà il nuovo “Re dei Mostri”. L’attesissimo nuovo capitolo del MonsterVerse ad opera della Legendary Pictures è probabilmente uno dei titoli della Warner Bros. più attesi dell’anno. Ciononostante, sul film sappiamo ancora poco o nulla.

Di recente abbiamo appreso che il film è stato ufficialmente classificato come PG-13: sarà, cioè, vietato ai minori di 13 anni per “intense scene di violenza e distruzione e linguaggio volgare”. Se il film è stato classificato dalla MPAA, ossia la Motion Picture Association of America, l’associazione che si occupa di associare il divieto alle pellicole distribuite negli Stati Uniti, significa che è stato completato: ciononostante, ancora non abbiamo visto nulla di ufficiale riguardo la pellicola…

Adesso, come riportato da ComicBook, via IMDb è emersa online una nuova sinossi del film, che anticipata un importante dettaglio in merito all’attesissimo crossover. Se in passato una prima sinossi del film aveva anticipato una cospirazione che avrebbe potuto “spazzare via l’intera vita dal pianeta Terra”, questa nuova sinossi mette in luce il conflitto tra Godzilla e Kong, che dovrebbe culminare con l’elezione di uno dei due a nuovo “Re dei Mostri”. La nuova sinossi recita: “Mentre il gigantesco Kong incontra l’inarrestabile Godzilla, il mondo osserva per scoprire chi di loro diventerà il Re dei Mostri.”

Godzilla vs. Kong: quale mostro trionferà sul grande schermo?

La cosa da tenere bene a mente è che questa nuova sinossi di Godzilla vs. Kong non è ancora stata confermata dalla Legendary Pictures, e che naturalmente IMDB non è una fonte ufficiale dello studio. Tuttavia, la sinossi in questione sembra allinearsi con le premesse intrise già nel titolo ufficiale del film. La storia del personaggio ci insegna che Godzilla è praticamente impossibile da battere. C’è soltanto un altro celebre mostro che potrebbe sconfiggerlo: King Kong, appunto. Sarà proprio quest’ultimo ad avere la meglio in uno degli scontri cinematografici più attesi di sempre?

Godzilla vs. Kong sarà diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri,Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

Tenet: Kenneth Branagh non sa se interpreterà il villain

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Tenet: Kenneth Branagh non sa se interpreterà il villain

A quanto pare, sembra che Kenneth Branagh non sappia se sarà effettivamente lui ad interpretare l’antagonista principale di Tenet. L’ultima fatica di Christopher Nolan si preannuncia già come il film più criptico della carriera del regista britannico, a tal punto che neanche gli stessi attori che vi hanno preso parte sembrano conoscere i dettagli sulla trama.

L’ultimo trailer ufficiale del film ci ha mostrato anche il personaggio interpretato da Branagh: nonostante il filmato non abbia rivelato molto sulle motivazioni dello stesso, sembra che il regista e attore britannico interpreterà il villain della storia, nei cui piani dovrebbe esserci essenzialmente lo scoppio di una fantomatica Terza Guerra Mondiale.

Quello legato al personaggio di Kenneth Branagh è solo uno dei tanti misteri che circondano Tenet, che stando a quelle poche informazioni in nostro possesso dovrebbe giocare con i tradizionali canoni del genere spionistico e rivoluzionare – da un punto di vista narrativo – il concetto di “inversione del tempo”. Un altro grande interrogativo che circonda l’attesissimo nuovo film di Nolan è la data di uscita: ad oggi il film è ancora fissato per il prossimo 17 luglio, ma è solo questione di giorni prima che la Warner Bros. ne annunci ufficialmente il rinvio.

Kenneth Branagh sulla complessità che circonda l’operazione Tenet e sull’evoluzione del suo personaggio

In una recente intervista con Total Film (via SYFY Wire), è stato proprio Kenneth Branagh ad affrontare il tema della complessità che circonda l’intero progetto, dichiarando: “Non vi sto prendendo in giro: ho letto la sceneggiatura del film più volte di quanto abbia mai letto qualsiasi altra cosa a cui abbia mai lavorato. Immagino fosse come fare il cruciverba del Times, ogni giorno”. Quando si è parlato della possibilità di interpretare l’antagonista principale della storia, Branagh ha spiegato:

“Data la natura del film, e considerato che Chris – in larga parte – sta reinventando un genere, molte persone iniziano ad interagire con il personaggio di John David Washington nei modi previsti… quindi potreste aspettarvi che sia io l’antagonista. La storia, però, non segue esattamente il corso che ci si potrebbe aspettare mentre la stessa storia si svolge…”

Branagh ha poi aggiunto: “Le mie conversazioni con Nolan a proposito del mio personaggio sono state costanti, perché la sua evoluzione non è stata impostata. È stata una serie di continue sorprese”. Le dichiarazioni dell’attore e regista non chiariscono ovviamente la natura del suo personaggio, ma è innegabile che suggeriscano una serie di colpi di scena che lo coinvolgeranno durante la narrazione.

CORRELATE: 

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 17 luglio. Il cast annovera John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.

The Irishman: ecco il vero budget del film di Martin Scorsese

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The Irishman: ecco il vero budget del film di Martin Scorsese

Il dibattito che ha accompagnato l’uscita di The Irishman è stato uno degli aspetti più affascinanti dell’ultimo grande film di Martin Scorsese, soprattutto per quel che riguarda la tecnica di ringiovanimento utilizzata nel film. Ma c’è anche un altro aspetto che ha tenuto alta l’attenzione sul film, ovvero il suo costo di produzione. Con un cast di primissimo piano e un minutaggio di oltre 200 minuti, è stato chiaro fin da subito che la pellicola rappresentasse un titolo a grosso budget e sapevamo già che la produzione avrebbe avuto un sostegno finanziario da film di fascia alta (dichiarati circa 160 milioni).

Ebbene oggi però apprendiamo grazie ad un nuovo articolo di The Hollywood Reporter, che il film è costato ben oltre la cifra dichiarata. Infatti il sito ha riferito che la cifra attuale supera i 225 milioni di dollari spesi e considerato che la pellicola non ha mai avuto un percorso di distribuzione tradizionale come tutti i film di fascia alta, lo rende ancora più straordinario. Ora non sappiamo esattamente come funzioni l’economia di Netflix ma questa cifra è certamente un esborso economico dal quale rientrare in qualche modo.

Ma mentre per altri film di fascia alta come Blade Runner 2049 o Avengers: Endgame, un budget considerevole è visibile ad occhio nudo, con tutti gli effetti speciali presenti. In un film come The Irishman, la questione è molto più sottile. Per cominciare un cast come quello presente Al Pacino, Robert De Niro, Joe Pesci e Martin Scorsese probabilmente ha imposto una pesante base di partenza. Senza contare tutta la post produzione per ringiovanire gli attori, tecnica che ha obbligato il regista ad utilizzare due cineprese sul set, cosa che ha imposto quindi l’utilizzi di grandi set concepiti per poter garantire dei movimenti di macchina e lasciare tutta la libertà possibile al regista, notoriamente un talento a cui piace un certo virtuosismo. Dunque il film oltre ad essere stato un successo di notiziabilità per NETFLIX rappresenta certamente un capitolo ancora aperto alla voce ENTRATE, e la cosa potrebbe ripetersi con il nuovo film del regista Killers of the Flower Moon, annunciato da poco che sarà finanziato nientemeno che da APPLETV+, guarda caso un concorrente diretto di NETFLIX.

Pensate che secondo le prime notizie APPLE che si è aggiudicato il finanziamento del film battendo proprio NETFLIX e la MGM, Killers of the Flower avrà un costo di partenza simili a quello di The Irishman. Pare che l’attuale costi di produzioni sia proprio 225 milioni di dollari, motivo che ha indotto la Paramount ad abbandonare il progetto. Parte dell’alto budget sarà dedicato al costo del cast. Leonardo DiCaprio è un attore da 20 milioni di dollari, e Scorsese guadagna una cifra simile al protagonista. Robert De Niro, che è anche a bordo per recitare nel film, riceverà un ingaggio da 15 milioni. Dunque il solo coinvolgimento di questi tre pone il budget sopra la linea a $ 55 milioni di partenza. Quindi sembra che il prossimo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, non sarà diverso da The Irishman, almeno per quel che riguarda l’aspetto economico.

Wolverine e Spider-Man: secondo un report saranno i nuovi leader dell’MCU

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Oltre ad essere stato il primo protagonista del primo film, il Tony Stark di Robert Downey Jr. è stato senza dubbio il volto principale del Marvel Cinematic Universe in tutta la saga Infinity, con tutte le principali trame collegate a lui. Ora però che il suo Iron Man è ormai uscito di scena degnamente, la domanda che sorge spontanea è quella legata alla sua eredità. Senza dimenticare che il secondo personaggio più popolare e carismatico dell’MCU, Steve Rogers, è uscito di scena allo stesso modo in ENDGAME.

Molto probabilmente lo studios è tutt’ora alla ricerca di un nuovo “leader” che diventi centro narrativo sul quale costruire la nuova fase.  In un primo momento si è ipotizzato che questo personaggio potesse essere Captain Marvel, considerato da molti il volto futuro di tutto il MCU. Ma proprio l’evoluzione che il personaggio ha avuta negli ultimi due capitoli ha lasciato molti dubbi su questa ipotesi, dato che il ruolo alla fine stato trattato palesemente cone un contorno anziché assumere le sembianze di potenziale riferimento e leader. Nell’arco dell’ultimo anno inoltre più volte è stata lanciata l’ipotesi che questo eroe potesse essere Spider-Man, ma anche qui i dubbi sono tanti e sopratutto sono legati tutti alla giovane età del personaggio, che è bel lontano dall’essere un uomo maturo.

Ebbene oggi la stessa fonte che ha rivelato il riavvio della saga su Percy Jackson e sul sequel Extraction in casa NETFLIX, ha diffuso un report che aggiunge alla lista di pretendenti un nuovo nome, ovvero WOLVERINE, un eroe già dalla fama consolidata e che proprio grazie all’acquisizione di 20th Century FOX è tornato alla casa madre. Pare che il report confermi che il piano attuale vede proprio WOLVERINE come personaggio che alla fine si affermerà come nuovo eroe leader del Marvel Cinematic Universe.

Ma quale potrà essere il percorso di WOLVERINE, personaggio da introdurre nel MCU?

Secondo il report la Marvel ha tutta l’intenzione di giocare con LOGAN e all’inizio avrà solo un ruolo minore nella loro versione degli X-MEM, ma col tempo le intenzioni sono quelle di far diventare il personaggio uno dei principali volti di tutto il Marvel Cinematic Universe, un po’ come accaduto alla versione interpretata magistralmente da Hugh Jackman, il cui ultimo acuto LOGAN è considerato uno dei migliori film di supereroi mai usciti al cinema. Tuttavia è del tutto logico che Kevin Feige abbia tutta l’intenzione di procedere a piccoli passi con il personaggio, dato che la performance di Hugh Jackman non verrà facilmente dimenticata, ma il mutante con il corpo di adamntium è ancora uno dei personaggi più riconoscibili e popolari che hanno a disposizione.

A questo si aggiunge il fatto che secondo la fonte Carol Danvers ha un ruolo enorme da svolgere nell’immediato futuro del franchise, nonostante la battuta d’arresto avuta nelle ultime due puntate, ma i Marvel Studios coglieranno al volo l’occasione di sfruttare pienamente la popolarità di Wolverine e, lungo la strada, il personaggio sarà posizionato allo stesso livello di Captain Marvel e Spider-Man e diventerà uno dei tre nomi di principali della MCU.

Vi ricordiamo che i prossimi film in uscita del Marvel Cinematic Universe saranno in ordine di uscita Black Widow, Gli Eterni e Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings. Due dei quali serviranno ad introdurre potenzialmente nuovo “carismatici personaggi”.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

L’amore a domicilio con Miriam Leone su Prime Video

L’amore a domicilio con Miriam Leone su Prime Video

Esce il 10 giugno prossimo, distribuito da Adler Entertainment in esclusiva direttamente su Prime Video, L’amore a domicilio, commedia del regista Emiliano Corapi, già autore del pluripremiato Sulla strada di casa, con un ricco cast formato da Miriam Leone, Simone Liberati, Fabrizio Rongione, Anna Ferruzzo, Antonio Milo, Valeria Perri, Eleonora Russo e con la partecipazione di Renato Marchetti e Luciano Scarpa.

L’amore a domicilio prodotto da Andrea Petrozzi per la World Video Production, con Rai Cinema e in collaborazione con Frame by Frame e Marvin Film, si avvale di un cast tecnico d’eccezione, con la direzione della fotografia di Vladan Radovic (David di Donatello per Anime Nere), i costumi di Nicoletta Taranta (vincitrice di un David di Donatello e due Nastri d’Argento), la presa diretta di Maricetta Lombardo (due David di Donatello e tre Nastri d’Argento), le musiche di Giordano Corapi, il montaggio di Marco Costa, le scenografie di Luisa Iemma.

L’amore a domicilio: la trama del film

Sentimentalmente pavido, Renato si è sempre tenuto lontano da relazioni che lo coinvolgessero davvero. Ma quando scopre che Anna, conosciuta per caso, è reclusa agli arresti domiciliari, decide di lasciarsi andare ai sentimenti sempre temuti. In quella casa, dove è l’unico uomo, è convinto di poter controllare la situazione. In amore, però, non esistono vie sicure e ben presto la situazione si complica…

L’amore a domicilio: le note del regista

Credo che la capacità di mettersi in gioco nelle relazioni affettive e sentimentali sia un tema che tocchi la vita di gran parte delle persone; qualcosa con cui tutti si trovino a fare i conti prima o poi, nel bene e nel male. Quando ho avuto l’idea de “L’amore a domicilio” ho pensato che questa potesse esplorare in maniera originale e divertente proprio questo tema e il suo dilemma fondamentale, vale a dire se sia meglio lasciarsi andare, rischiando di soffrire, o tenersi alla larga da ogni coinvolgimento, rinunciando però a una parte fondamentale della vita.

La storia, infatti, si incentra sull’impresa maldestra di una persona convinta di poter aggirare quest’antitesi, approfittando della reclusione domiciliare della donna di cui si è invaghito. Avendone la piena disponibilità ed essendo l’unica presenza maschile nella sua casa, pensa di poter superare angosce e insicurezze profonde, che in un contesto normale lo avrebbero fatto fuggire. Ovviamente l’idea, oltre che meschina, è ingenua sino a rasentare l’idiozia. Anche perché – e non è un caso – la donna in cui si è imbattuto è pericolosa, non solo socialmente, ma anche sentimentalmente, avendo risolto il problema in questione con un atteggiamento autarchico che la rende impermeabile agli affetti.

Proprio per la presenza di questi elementi, ho pensato che il film potesse mescolare bene dramma e commedia attraverso una rappresentazione tra favola metropolitana e realtà, dove personaggi pronti a tutto, si muovono, giocando vigliaccamente i propri opportunismi e le proprie debolezze, salvo poi trovarsi a fare i conti con la loro parte migliore, risvegliata proprio da quei sentimenti che pensavano di poter gestire. Nei rapporti, infatti, non ci sono scorciatoie, e una volta che si è deciso di giocare, non è possibile tornare indietro.

 

Il Signore degli Anelli: il premier irlandese cita il discorso di Sam

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L’Italia si sta piano piano aprendo, per l’inizio della Fase 3, dopo il totale lockdown della scorsa primavera. Adesso tocca al resto del mondo e nelle scorse ore ha fatto parlare di sé il primo ministro irlandese, Leo Varadkar, che nel discorso alla nazione in occasione dell’inizio della loro Fase 2, ha citato il discorso di Sam Gamgee in Il Signore degli Anelli – Le due Torri.

Dopo aver introdotto le nuove norme di circolazione, Varadkar ha concluso il suo discorso con una citazione letterale: “Alla fine è solo una cosa passeggera, quest’ombra, anche l’oscurità deve passare, arriverà un nuovo giorno, e quando il sole splenderà sarà ancora più luminoso”. Di seguito l’originale, a partire dal secondo 37, la citazione precisa:

L’ultima volta che abbiamo parlato del film di Peter Jackson, è stata la scorsa settimana, quando grazie a Reunited Apart di Josh Gad, abbiamo assistito alla reunion del cast de Il Signore degli Anelli quasi al completo.

Il Signore degli Anelli: il video integrale della reunion

Giornata Mondiale degli Oceani: al via la campagna Sky Ocean Rescue

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In occasione della XXVIII Giornata Mondiale degli Oceani  indetta dall’ONU, lunedì 8 giugno Sky proporrà una programmazione dedicata per sensibilizzare il pubblico sul tema della salvaguardia dei mari. Prosegue dunque l’impegno di Skynella difesa degli oceani con la campagna Sky Ocean Rescue, grazie alla quale ha eliminato la plastica monouso dalle sedi e dal packaging dei propri prodotti, e più in generale nella salvaguardia dell’ambiente, con la campagna Sky 0, con cui si impegna a divenire la prima azienda media e di intrattenimento net zero carbon in Europa entro il 2030.

Diversi contenuti saranno sui canali della piattaforma durante tutta la giornata, mentre sarà disponibile on demand su Sky e NOW TV una collezione dedicata con film, documentari e approfondimenti sul tema.

Oltre a ricordare la giornata con servizi e interviste ad esperti, Sky TG24, proporrà alle 21.00 il documentario “Plastic Busters”. Prodotto dalla testata all news e realizzato da Daniele Moretti, il doc racconta gli effetti della presenza di plastica e microplastica nel santuario di Pelagos, un’area del Mediterraneo con una incredibile biodiversità. Al seguito dei ricercatori impegnati sul campo del progetto Plastic Busters, promosso dal Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena in collaborazione con un consorzio di partner internazionali, il documentario mostra gli sforzi degli studiosi per analizzare le conseguenze delle micro e macro-plastiche sulla flora e la fauna marina e sulle specie a rischio di estinzione e cerca di spiegare non solo quale sia la situazione presente nell’area, ma anche come la ricerca provi a combattere questo preoccupante fenomeno.  

Sempre lunedì 8 giugno, Sky Cinema Family trasmetterà alcuni film a tema ambientale, incentrati sulla salvaguardia dell’oceano e delle creature che lo abitano: si parte alle 16.25 con Echo il mio amico delfino, il film ambientato su un’isola paradisiaca che celebra l’amicizia tra un bambino e uno splendido delfino; si prosegue alle 18.00 con l’avventurosa animazione Il Delfino nel variopinto mondo degli abissi, seguita alle 19.30 da Bernie il delfino, la fiaba ambientata sulle spiagge della Florida che vede protagonista una giovanissima studiosa dell’oceano, in grado di parlare con i delfini. In prima serata alle 21.00, appuntamento con Qualcosa di straordinario, la storia vera in cui John Krasinski e Drew Barrymore interpretano un reporter e una volontaria di Greenpeace che si mobilitano per salvare tre balene intrappolate nei ghiacci. Chiude la giornata sul canale il film Flipper, la commedia ecologista tratta dalla famosa serie tv che vede protagonista un giovane Elijah Wood.

Infine, anche i canali Discovery Channel e National Geographic Wild proporranno una programmazione speciale dedicata alla Giornata Mondiale degli Oceani. In particolare, Discovery Channel lunedì 8 giugno trasmetterà alle 21.55, Missione pianeta pulito, lo speciale con Zac Efron, in cui la star hollywoodiana viaggia in giro per il mondo alla scoperta di gruppi di volontari che si sono organizzati per ripulire alcuni dei mari e territori più inquinati del mondo. Un viaggio emozionante che lancia un messaggio di sensibilizzazione in merito al tema dell’inquinamento da rifiuti e come tutti noi possiamo fare qualcosa per ridurre questo fenomeno disastroso.

Su National Geographic Wild, invece, la programmazione dedicata alla salvaguardia degli oceani inizierà il 10 giugno e si prolungherà per tutto il mese. Ogni mercoledì alle 21.10, verrà proposta una selezione di titoli nei quali si andrà alla scoperta delle barriere coralline, di luoghi esotici e di bizzarre e straordinarie creature che vivono in fondo agli abissi. Tra i titoli in programmazione: Le meraviglie dell’oceano, Balene assassine, Meraviglie dagli abissi, Abissi: Animali assassini e Monster Fish: Squali mortali.

Harry Potter: la scuola di magia italiana si chiama Torrebruma

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Harry Potter: la scuola di magia italiana si chiama Torrebruma

Anche l’Italia ha la sua scuola di magia, si chiama Torrebruma e si trova in un luogo imprecisato accessibile solo a maghi e streghe provenienti da famiglie tanto del mondo magico quanto di quello babbano. Questa è la premessa di Torrebruma Online, il nuovo format ispirato alla saga di Harry Potter proposto dall’associazione culturale Eryados ai ragazzi dagli 11 ai 13 e dai 14 ai 17 anni.

Torrebruma Online è un LARP, acronimo per Live Action Role-Playing, ovvero un’attività di interpretazione di un personaggio all’interno di una cornice narrativa. Per definizione queste attività avvengono dal vivo, ma Eryados ha deciso di proporre un format alternativo per continuare a raccontare e vivere storie emozionanti insieme ai partecipanti, pur restando a casa.

Smistati nelle quattro case italiane Cervomanto, Forteguscio, Lestapiuma e Scorpioscuro, i ragazzi interpreteranno il ruolo di uno studente di Torrebruma e ne vivranno le avventure. Seguiranno le lezioni delle materie della scuola – Erbologia, Incantesimi, Pozioni, Storia della Magia ecc. – si sfideranno nella Coppa delle Case ed intervisteranno il Ministro della Magia italiano, il comandante degli Auror e perfino un mago oscuro. Se il format è nuovo, non lo è l’Arcaniverso, l’universo narrativo originale creato per i cinque capitoli della serie blockbuster LARP Arcaniversitas e per i tre di Magicampus che hanno riscosso grande successo di pubblico e critica.

Oltre all’attività ludica, i ragazzi parteciperanno a workshop che li introdurranno alle tecniche del LARP, all’interpretazione del ruolo, allo studio del personaggio e alla scrittura creativa. Il calendario delle lezioni – che si svolgono sulla piattaforma Zoom – è già partito ed è in continuo aggiornamento, dato che è possibile inserirsi in Torrebruma Online in qualunque momento successivo.

Per partecipare non occorre avere predisposizioni particolari, l’unico requisito è la voglia di divertirsi e la consapevolezza di non sentirsi del tutto babbani. L’associazione culturale Eryados organizza i LARP Arcaniversitas, Magicampus e Stranger Town. Gli organizzatori sono sceneggiatori, registi, LARP designer, game designer e docenti, impegnati da anni su base volontaria nello sviluppo di esperienze dal vivo (e online) di storytelling condiviso.

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The Vast of Night, recensione del film Amazon con Sierra McCormic

Presentato allo Slamdance Festival 2019, dove si è aggiudicato il Premio del pubblico, e poi di scena al Toronto International Film Festival, The Vast of Night – L’immensità della notte, opera prima di Andrew Patterson è un lavoro totalmente indipendente, prodotto dall’etichetta del regista, la Ged Media Production, che recupera atmosfere anni ’50 per ambientarvi un thriller fantascientifico ricco di suspense e stilisticamente molto curato.

The Vast of Night, la trama

Alla fine degli anni ’50 in una tranquilla cittadina del New Mexico, una notte la giovane centralinista Fay, Sierra McCormick, e il suo amico Everett, Jake Horowitz, conduttore radiofonico, scoprono una strana frequenza audio, che emette un segnale sconosciuto. Everett decide di trasmettere il segnale nel suo programma alla radio per sapere se qualcuno riesce ad identificarlo. Mentre i due cercano di capire di più, accade qualcosa di inaspettato: la linea che cade più volte al centralino dove Fay lavora, un blackout elettrico, un uomo, Billy, Bruce Davis, che dice di sapere cosa sia quel suono e racconta una storia inquietante, un’anziana donna, Gail Cronauer, che vuole dare la sua testimonianza. Intanto, nel cielo di Cayon si avvertono strane presenze.

Lo stile di Andrew Patterson e il tributo ai classici della fantascienza

The Vast of Night è senza dubbio un tributo alle pietre miliari del mondo fantascientifico, ai primi film sugli alieni, come Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951) o Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg (1977). Per far tornare lo spettatore indietro a quelle atmosfere, il regista sceglie un’ambientazione anni ’50, immaginando che si guardi il film attraverso una delle prime tv in bianco e nero, magari da un salotto d’epoca. Ecco quindi la scelta del bianco e nero sgranato per alcune parti del film, che cede poi il passo al colore e a un’immagine più nitida nel momento in cui si vuole che lo spettatore sia partecipe ed entri nel vivo della narrazione. La resa stilistica è molto efficace e ben curata e riesce davvero a trasportare indietro nel tempo.

 A contribuire a queste atmosfere rétro e rendere credibile la messa in scena, l’utilizzo di apparecchi d’epoca che riportano istantaneamente la mente dello spettatore indietro nel tempo. Si è già detto dei primi televisori, ma un ruolo hanno anche i vecchi telefoni – Fay lavora in un centralino – e la radio. Tutto rigorosamente analogico e apparentemente lontano anni luce dal mondo di oggi. Un’epoca quella, verso cui il regista nutre forse una certa nostalgia e che indubbiamente ama, vista la cura con cui la ricrea.

The Vast of Night, un racconto semplice ma intrigante

Un altro elemento chiave del racconto è il buio della notte, come si evince dal titolo stesso. Un buio nel quale tutto può accadere. Il film segue un filo narrativo molto semplice e si sviluppa in un’unità di tempo breve, ovvero nell’arco di una sola notte. Il regista preferisce concentrarsi sull’organizzare bene una materia circoscritta piuttosto che rischiare di perdersi in qualcosa di troppo complesso. La scelta si rivela saggia, anche se in un primo momento il materiale può apparire davvero troppo esiguo. Il film riesce però man mano a coinvolgere creando una buona dose di mistero.

Come in un noto classico più recente della serialità televisiva di fantascienza, che pure torna alla mente, X-Files, si punta a creare la suspense suggerendo una misteriose presenze che non vengono quasi mai mostrate. Il regista crea questa sensazione perturbante anche attraverso abili movimenti di macchina, utilizzandola in modo originale ed espressivo.

Ad accrescere la suspense e a catturare lo spettatore con un effetto quasi ipnotico, poi, alcune parti del film, come l’intenso monologo dell’anziana madre ottimamente interpretata da Gail CronauerJFK, Boys don’t cry. Scelte efficaci che si debbono alla sceneggiatura, curata da James Montague e Craig W. Sanger.

I protagonisti Sierra McCormic e Jake Horowitz

The Vast of Night conta su due giovani e capaci protagonisti: Sierra McCormic e Jake Horowitz. La prima è nota per aver interpretato il ruolo di Olive Doyle nella serie tv A.N.T. Farm – Accademia Nuovi Talenti . È poi approdata al cinema con il genere thriller, essendo tra i protagonisti de L’odio che uccide- Some kind of hate e Sorelle di sangue. Jake Horowitz, dopo aver esordito in teatro e partecipato alla serie tv Manifest e a diversi cortometraggi è stato recentemente protagonista di Adam Bloom per la regia di Noah David Smith. Qui entrambi si mettono alla prova rendendo Fay e Everett una coppia di amici che mentre affrontano un mistero più grande di loro si scoprono più vicini.

The Vast of Night è un lavoro dalla trama semplice, ma ben costruito, stilisticamente valido e ben recitato, che guarda ai classici tra nostalgia e originalità, svelando il talento di un regista già capace di guidare lo spettatore nel suo mondo e coinvolgerlo. Distribuito da Amazon Studios, il film è disponibile in streaming su Amazon Prime Video.

Top Gun: Maverick, Jennifer Connelly esprime ammirazione per Tom Cruise

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Jennifer Connelly è stata scelta per essere la protagonista femminile di Top Gun: Maverick, il sequel del film culto degli anni ’80 che vedrà Tom Cruise tornare nei panni del pilota scavezzacollo che ha fatto innamorare una intera generazione di spettatrici. L’attrice premio Oscar ha di recente raccontato la sua esperienza sul set e la sua collaborazione con Cruise.

Connelly ha raccontato di non aver mai lavorato accanto ad un partner così preparato e così intenzionato, in ogni singola occasione, a dare sempre il massimo. “Fa tutto ciò che è in suo potere per dare il meglio” ha detto l’attrice, confessando anche di essere stata leggermente sotto pressione per le sue battute di fronte a tanta dedizione e preparazione. La cosa non ci sorprende, per quanto sia un personaggio bizzarro nella sua vita reale, Cruise è un attore dedito e metodico, sicuramente un ottimo collega di set e un partner stimolante.

LEGGI ANCHE – Top Gun: Maverick, Val Kilmer ha pregato per essere nel film

Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.

Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer Connelly, Jon Hamm Miles Teller. Il film arriverà al cinema il 23 dicembre 2020.

Spider-Gwen: che fine ha fatto lo spin off di Spider-Man: Un Nuovo Universo?

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Hailee Steinfeld, che ha prestato al voce a Spider-Gwen in Spider-Man: Un Nuovo Universo, non sa se lo spin-off sull’amatissimo personaggio è ancora in produzione. Il film è stato un travolgente successo per SONY, che ha addirittura vinto il premio Oscar per il miglior film d’animazione, e, anche prima dell’uscita in sala, lo studio ha capito che aveva in mano un prodotto che avrebbe potuto generare molti derivati e spin-off. In particolare, il personaggio di Spider-Gwen, amatissimo, era davvero efficace a schermo e poteva essere un ottimo punto focale di un nuovo film.

Da allora, la produttrice Amy Pascal ha confermato che lo spin-off al femminile includerà (almeno) Cindy Moon aka Silk e Jessica Drew aka Spider-Woman, oltre a Gwen Stacy. È stato anche riferito che il veterano dell’animazione Lauren Montgomery (Voltron, Batman: Year One) dirigerà il film, con Bek Smith sta già scrivendo la sceneggiatura. Tuttavia, non ci sono stati aggiornamenti importanti per diverso tempo, e anche Steinfeld è nell’oscuro sullo stato attuale del progetto.

Durante una recente intervista, ET ha chiesto a Steinfeld se lo spin-off su Spider-Gwen sta ancora andando avanti, e la cantante e attrice ha risposto: “Non che io sappia, non sono al corrente di queste cose.” Ha poi aggiunto che le piacerebbe davvero tanto se il film si facesse e che, data la situazione di stop in tutto il mondo a causa della pandemia, bisognerà soltanto pazientare per capire in che modo si svilupperanno questi progetti.

Shazam!, svelate le scene tagliate dal film

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Shazam!, svelate le scene tagliate dal film

Henry Gayden, sceneggiatore di Shazam!, film ambientato nel DC Extended Universe e uscito nel 2019, ha raccontato di una serie di scene cancellate del film tramite Twitter mentre, in cambio dei suoi racconti, prova a raccogliere donazioni per le organizzazioni collegate a Black Lives Matter. Gayden ha scritto il film sul supereroe, che vede come protagonista Zachary Levi, con Darren Lemke, e tornerà a scrivere il sequel ancora senza titolo, che uscirà nel 2022.

Shazam! faceva parte del progetto che avrebbe dovuto riportare in carreggiata il DCEU, che sembrava completamente deragliato dopo gli insuccessi di Suicide Squad del 2016 e Justice League del 2017. Da quel momento in poi, in effetti, sia critica che pubblico si sono posti con rinnovata fiducia nei confronti di questi prodotti, visto che Wonder Woman (2017) Aquaman (2018) e Shazam! sono stati bene accolti.

Ora Gayden sta raccontando di volta in volta su Twitter una serie di scene tratte dalla sceneggiatura del film. Non si tratta di scene eliminate al montaggio, che ci aspettiamo di vedere come contenuto extra di un’edizione in Home Video, ma sono scene scritte che non sono state girate. Gayden ha finora svelato due scene e dice che ne pubblicherà sette in totale nella prossima settimana. La prima scena non realizzata vedeva Shazam saltare in un grattacielo e spaventare un gruppo di persone in riunione prima di fare uno scherzo. La seconda scena vedeva invece Shazam sollevare un bulldozer da terra con una mano.

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Wonder Woman 1984: è questo il design finale di Cheetah?

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Wonder Woman 1984: è questo il design finale di Cheetah?

Un artista portoghese, che sui social si fa chiamare datrinti, ha realizzato un concept definitivo per Cheetah, il personaggio dei fumetti DC che vedremo per la prima volta al cinema in Wonder Woman 1984. Secondo quanto scrive l’artista, nella didascalia del concept condiviso su Instagram, il design del personaggio che ha realizzato è il risultato di tutte le promo art e dei gadget ufficiali diffusi e trapelati fino a questo momento.

Il personaggio dei fumetti è l’alter ego di Barbara Ann Minerva, che sarà interpretata nel film di Patty Jenkins da Kristen Wiig, e che si troverà a scontrarsi con la Diana Prince di Gal Gadot, che tornerà a vestire i panni della protagonista, dopo l’esordio da solista nel 2017. Ecco di seguito il disegno che mostra una fusione perfetta tra essere umano e animale, esattamente come il personaggio compare nei comics:

Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Festival di fumetto: appello al Governo per guardare avanti

Festival di fumetto: appello al Governo per guardare avanti

Quando si parla di fumetto si parla di cultura e si parla anche di editoria, industria, imprenditoria, artigianalità, creatività, professionalità, filiera. I più importanti festival dedicati alla nona arte uniscono oggi le loro forze con l’obiettivo di far riconoscere il valore culturale dei fumetti e di tutto il mondo che vi gravita attorno, per promuovere il linguaggio fumettistico e stabilire un dialogo duraturo e proficuo con le Istituzioni.

L’Emergenza Covid-19 ha messo a dura prova tutti i comparti economici e produttivi del Paese. Il settore che sembra più lontano dalla previsione di una ripresa, e ancora privo di politiche per la sua tutela e sviluppo, è proprio quello degli eventi, in particolare quello degli eventi dinamici, ovvero delle manifestazioni affollate – come i festival – che si alimentano principalmente della specificità aggregativa degli assembramenti; l’attuale emergenza sanitaria e le misure di contenimento a breve termine aprono pochi spiragli di possibilità organizzative.

Le perdite economiche subite dai festival di fumetto italiani nel 2020 sono un dato già evidente, determinate come sono da: mancata vendita dei biglietti, mancato introito di contributi e sponsorizzazioni, mancati emolumenti a dipendenti e professionisti che a vario titolo collaborano con le strutture organizzative, mancato supporto al volontariato fondamentale nella realizzazione della maggior parte degli eventi culturali. Ecco perché le manifestazioni più importanti d’Italia richiedono misure urgenti, puntuali e dedicate, e auspicano un dialogo con le Istituzioni preposte ad affrontare l’impatto economico della pandemia nei diversi settori dell’economia e della cultura.

Le azioni da porre in essere dovrebbero contenere l’impatto dell’emergenza sanitaria su una filiera apparentemente ‘invisibile’ che, tuttavia, contribuisce allo sviluppo dei territori e continua a dare lustro all’Italia nel panorama delle industrie culturali creative internazionali, così come lo fanno le industrie delle arti visive (cinema e teatro, infatti, sono stati esplicitamente considerati nel testo che riguarda il Fondo Cultura del Decreto Rilancio).

Questo appello è sottoscritto da ARF! Festival (Roma), Be Comics! (Padova), B-Geek (Bari), BilBOlBul (Bologna), Cesena Comics & Stories, COMICON (Napoli), Etna Comics (Catania), Lanciano nel Fumetto, Le Strade del Paesaggio (Cosenza), Lucca Comics & Games, Lucca Collezionando, Mostra Mercato del Fumetto ANAFI (Reggio Emilia), Palermo Comic Convention, Pescara Comix & Games, Rapalloonia! Mostra Internazionale dei Cartoonists (Rapallo), Riminicomix, San Beach Comix (San Benedetto del Tronto), TCBF Treviso Comic Book Festival, Teramo Comix, Tiferno Comics (Città di Castello), Torino Comics, Varchi Comics (Montevarchi), Venezia Comics, 23 manifestazioni di respiro nazionale e internazionale, con un bagaglio storico importante, ben radicate nei propri territori, in dialogo con amministrazioni locali, nazionali ed europee, che ogni anno offrono una pluralità di eventi capaci di attirare un pubblico numeroso ed eterogeneo, che va oltre il milione di presenze con un indotto economico e una ricaduta sui territori intorno ai trecento milioni di euro.

Come i festival di approfondimento culturale, o come quelli dedicati al cinema, al teatro e alla musica, i festival dedicati al fumetto rappresentano dunque una realtà solida e strutturata in Italia, un insieme di appuntamenti che durante l’anno contribuisce a comporre un fitto calendario di iniziative culturali, editoriali e commerciali, occasioni significative e uniche per frequentare determinati luoghi o scoprirli proprio grazie a specifici programmi di eventi.

In questo senso, i festival di fumetto non sono assimilabili solo a fiere o a eventi collaterali: sono vere e proprie piattaforme culturali in grado di attirare energie creative, aggregare operatori commerciali e pubblico (un pubblico variegato e trasversale composto da famiglie, ragazzi, studenti, appassionati, turisti). Sono peraltro soggetti essenziali allo sviluppo socio-economico delle città, delle regioni e dell’intero sistema dell’industria culturale in Italia. Trascurarli significherebbe vanificare investimenti pluriennali, annientare i risultati raggiunti sino ad

oggi e danneggiare irreversibilmente una filiera produttiva, con il rischio di impoverire uno degli asset creativi che contraddistinguono il nostro Paese. Un patrimonio di manifestazioni al servizio della valorizzazione di un linguaggio e di un settore produttivo di cui l’Italia è da tempo uno dei leader mondiali, e primo produttore europeo per numero di titoli all’anno. Un patrimonio festivaliero che intende riaffermare la propria capacità di guardare avanti, sollecitando le Istituzioni a difenderla e sostenerla nella fase di complessa ricostruzione che attende tutta la filiera.

Carbonia Film Festival 2020, il 6 giugno al via un’edizione “ibrida

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Dal 6 all’11 ottobre 2020 torna il Carbonia Film Festival, appuntamento con il cinema di qualità legato a due tematiche centrali nel dibattito contemporaneo oltre che profondamente radicate nel territorio che ospita il festival, ovvero migrazioni e lavoro. Da sempre il festival, oltre al focus sulle narrazioni tematiche, dà spazio a opere che si contraddistinguono per sperimentazione e ricerca linguistica con un’attenzione ai talenti più promettenti del cinema internazionale.
La manifestazione è organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda, insieme alla Regione Autonoma della Sardegna e al comune di Carbonia, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission e la direzione artistica di Francesco Giai Via.

L’appuntamento per l’edizione 2020 con il Carbonia Film Festival sarà online grazie all’accordo con un partner importante come Festival Scope, piattaforma internazionale che negli anni si è imposta come un attore importante nell’industria cinematografica e che durante l’emergenza Covid-19 è stata partner di quei festival come CPH:DOX e Vision du Réel che per primi, nel periodo del lockdown, hanno deciso di proporre un’edizione online.
Anche l’edizione 2020 di Carbonia Film Festival sarà realizzata in partnership con Festival Scope e Shift72, piattaforma leader per i servizi di video streaming che vanta collaborazioni con festival importanti tra cui Marché du film di Cannes e SXSW.

La programmazione del Carbonia Film Festival varca i confini regionali e sarà fruibile in streaming gratuitamente su tutto il territorio nazionale, anche se non mancherà una selezione di appuntamenti pensati appositamente per la città. La struttura del festival rimane invariata, con i due concorsi internazionali lungometraggi e cortometraggi e una serie di eventi speciali. Parallelamente alla selezione dei film gli spettatori potranno accedere anche ad un ricco calendario di incontri e masterclass online realizzato in partnership con Eja TV.

“Viviamo una fase in cui i limiti del nostro agire quotidiano sono sottoposti costantemente ed in modo spesso imprevedibile a variazioni, aggiustamenti e cambiamenti repentini. Come festival lavoriamo da sempre con costanza sulla costruzione di forme di partecipazione del pubblico e oggi queste vanno forzatamente ripensate con il massimo della creatività e della flessibilità possibile”dichiara Francesco Giai Via, direttore artistico del festival “Per spirito e attitudine preferiamo guardare ai limiti come base per la costruzione di nuove opportunità ed è in quest’ottica che abbiamo deciso di costruire quello che sarà Carbonia Film Festival 2020, un evento ibrido in cui conviveranno proiezioni e incontri online con un gruppo di eventi pensati e costruiti per il pubblico della nostra città. Un festival radicato nella sua storia ma che, non solo per obbligo ma anche per scelta, vuole guardare al futuro e alle sue possibilità”.

L’esperienza con Festival Scope non si esaurirà nei giorni del festival, bensì il CSC Carbonia Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e la Cineteca Sarda, insieme al Centro Servizi Culturali di Alghero, hanno deciso di promuovere una programmazione online per 12 mesi, così da proporre le proprie iniziative a tutto il territorio nazionale, in un’importante occasione di sperimentazione e promozione del proprio lavoro e patrimonio.

“Le condizioni imposte dalle restrizioni dovute alla pandemia rappresentano il triste riflesso di quanto stiamo vivendo ma, al tempo stesso, un’opportunità di crescita e sviluppo” aggiunge Paolo Serra, Direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria“Se da un lato Festival Scope permetterà un’esperienza sicura e di qualità per il pubblico a casa, dall’altro avremo la possibilità di superare i confini territoriali imposti dall’insularità coinvolgendo un numero potenziale di appassionati cinefili molto più ampio di quanto fatto fin ad oggi. La nostra proposta si articolerà nell’arco di 12 mesi e sarà condivisa con gli altri Centri di Servizi Culturali di Cagliari e Alghero con i quali programmare lo streaming di film e contenuti allo scopo di valorizzare le nostre attività e il contenuto dell’archivio regionale, la Cineteca Sarda. La programmazione online non sostituirà le attività in presenza di pubblico ma sarà l’occasione di promuovere al meglio servizi e attività proposte dai Centri e capitalizzare l’investimento della Regione Sardegna.”

Il manifesto dell’edizione 2020 del Carbonia Film Festival è firmato da Sarah Mazzetti, illustratrice e fumettista bolognese che vanta collaborazioni prestigiose con testate quali The New York Times, The New Yorker e The Guardian, nel 2017 ha pubblicato il suo primo fumetto per bambini, “I gioielli di Elsa”, per Canicola edizioni, ha vinto nel 2019 il prestigioso Premio Internazionale di Illustrazione Bologna Children’s Book Fair – Fundación SM.
Una ragazza rivolge lo sguardo e la sua immaginazione ad un cielo pieno di astri, mentre dalle fondamenta del passato germoglia come una nuova vita una natura coloratissima. Questa l’immagine potente ed evocativa realizzata da Sarah Mazzetti per l’edizione 2020, in cui le dicotomie del Carbonia Film Festival, terra e cielo, memoria e ricerca, radici e sperimentazione prendono vita.

Un figlio di nome Erasmus: dal 1° luglio su Mio Cinema con Eagle Pictures

Dopo essere stato uno tra i film più visti nelle principali piattaforme VOD – come primo lungometraggio italiano ad alto budget ad uscire direttamente in streaming, contribuendo alla campagna #iorestoacasaUn figlio di nome Erasmus approda anche nelle sale a partire dal primo di luglio. Una spinta a sostegno di questa non semplice ripartenza, dunque, ma anche un’opportunità per rivedere, o vedere per la prima volta sul grande schermo, la prima produzione cinematografica targata Eagle Pictures con protagonisti Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis e Daniele Liotti.

In quest’opera emozionante e un po’ nostalgica, quattro amici quarantenni si ritrovano in Portogallo, a distanza di 20 anni dall’Erasmus fatto a Lisbona, per affrontare un viaggio inaspettato alla scoperta di un segreto che potrebbe completamente cambiare la vita a uno di loro. Alberto Ferrari (Tra due donne, La terza stella) dirige il poker di protagonisti, affiancati da un astro nascente del cinema portoghese, Filipa Pinto (L’uomo che uccise Don Chisciotte) e da un affascinante ritorno sul grande schermo, Carol Alt.

Un figlio di nome Erasmus sarà distribuito a partire dal 1º luglio 2020 da Eagle Pictures.

Diane Keaton: 10 cose che non sai sull’attrice

Diane Keaton: 10 cose che non sai sull’attrice

Consacratasi come una delle interpreti di punta della sua generazione, Diane Keaton ha negli anni dato vita a iconici personaggi, protagonisti di altrettanto celebri film. Tra i titoli che più l’hanno resa nota si annoverano senza dubbio quelli del regista Woody Allen, con il quale l’attrice ha stretto un fortunato sodalizio.

Ecco 10 cose che non sai di Diane Keaton.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Diane Keaton Woody Allen

Diane Keaton: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il film Amanti ed altri estranei (1970), per poi ottenere grande popolarità con i film Il padrino (1972), con Marlon Brando e Al Pacino, Provaci ancora, Sam (1972), e Il padrino – Parte II (1974). Negli anni seguenti recita in titoli come Reds (1981), Il padrino – Parte III (1990), Il club delle prime mogli (1996), La stanza di Marvin (1996), Avviso di chiamata (2000), Tutto può succedere (2003), con Jack Nicholson, Perché te lo dice mamma (2007), Big Wedding (2013), Mai così vicini (2014), Ruth & Alex (2014), Appuntamento al parco (2017),e Book Club (2018)

9. Ha recitato in una nota serie TV. Nel 2016 l’attrice torna a recitare per il piccolo schermo, dopo anni di assenza, per la serie ideata e diretta da Paolo Sorrentino, The Young Pope. Qui ricopre il personaggio di Suor Mary, ricorrente in ogni episodio. Prendendo parte alla serie, l’attrice ha così avuto modo di recitare anche accanto agli attori Jude Law e Silvio Orlando.

8. È anche regista. Nel corso degli anni Ottanta l’attrice ha iniziato ad interessarsi all’arte della regia, dirigendo inizialmente diversi videoclip o documentari. La grande occasione arriva nel momento in cui dirige l’episodio numero quindici della seconda stagione di Twin Peaks (1991). Dopo quell’esperienza, debutterà alla regia di lungometraggi, come Fiore selvaggio (1991), Eroi di tutti i giorni (1995) e Avviso di chiamata (2000).

Diane Keaton e Woody Allen

7. Ha recitato in diversi film del noto regista. A rendere popolare l’attrice all’interno dell’industria hollywoodiana furono in particolare i film girati con il regista e sceneggiatore Woody Allen. I due si conobbero sul set di Provaci ancora, Sam (1972), e strinsero un sodalizio che li portò a recitare in altri sette film. Questi sono Il dormiglione (1973), Amore e guerra (1975), Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), Radio Days (1987) e Misterioso omicidio a Manhattan (1993).

6. Ha vinto un Oscar grazie ad un film di Allen. Grazie al ruolo di Annie Hall in Io e Annie, il quale fu scritto appositamente pensando a lei, la Keaton ricevette una nomination come miglior attrice ai premi Oscar del 1978. Durante la cerimonia, si aggiudicò infine il prestigioso premio, che ad oggi rimane l’unico da lei vinto.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Diane Keaton Il Padrino

Diane Keaton e Al Pacino

5. Ha avuto una relazione con il noto attore. La storia che lega la Keaton al premio Oscar Al Pacino è lunga e travagliata. Conosciutisi durante il set de Il Padrino, i due diedero vita ad una relazione protrattasi in modo fortemente discontinuo fino al 1990, quando recitarono nel terzo ed ultimo capitolo della trilogia. Da quel momento si separarono definitivamente, ma rimanendo in buoni rapporti.

Diane Keaton in Il Padrino

4. Si ispirò alla moglie del regista per il suo ruolo. All’interno della trilogia di Il Padrino, l’attrice ha dato vita al personaggio di Kay Adams. Questa finisce con l’essere la moglie di Michael Corleone, il quale eredita dal padre Don Vito il ruolo di capofamiglia. Per il suo ruolo, la Keaton affermò di essersi ispirata alla moglie del regista Francis Ford Coppola, Eleanor, identificando nei due la storia di Michael e Kay.

3. Il regista la volle per una sua qualità. All’epoca del primo film, datato 1972, l’attrice era ancora pressoché sconosciuta. Al suo attivo aveva sporadiche apparizioni televisive e diversi spettacoli teatrali. Ciò è bastato per farle ottenere una discreta fama nel mondo dello spettacolo, in particolare come personalità eccentrica. Fu per questa sua caratteristica che Coppola la selezionò per il film, convinto che avrebbe potuto rendere più umano il suo personaggio.

2. Credeva che il film sarebbe stato un disastro. È noto che le riprese del film si rivelarono particolarmente complesse ed estenuanti, tanto per la troupe quanto per il cast. Dato il modo in cui si svolgevano i lavori, l’attrice era convinta che il film si sarebbe rivelato un disastro, e che avrebbe posto fine alla sua carriera. Per sua fortuna, avvenne esattamente l’opposto.

Diane Keaton: età e altezza

1. Diane Keaton è nata a Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 5 gennaio del 1946. L’attrice è alta complessivamente 169 centimetri.

Fonte: IMDb

Aaron Eckhart: 10 cose che non sai sull’attore

Aaron Eckhart: 10 cose che non sai sull’attore

Apprezzato interprete di film di successo, Aaron Eckhart si è negli anni costruito una solida fama all’interno dell’industria hollywoodiana. Qui ha avuto modo di collaborare con alcuni tra i più importanti registi e autori del momento, consolidando le proprie doti e svelandosi particolarmente versatile.

Ecco 10 cose che non sai di Aaron Eckhart.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aaron Eckhart fisico

Aaron Eckhart: i suoi film

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta sul grande schermo con il film Testimonianza pericolosa (1992), per poi ottenere maggior notorietà con Amici & vicini (1998), Ogni maledetta domenica (1999), Erin Brockovich (2000), di Steven Soderbergh, La promessa (2001), e The Missing (2003). Nel 2005 è protagonista del film Thank You for Smoking, con J. K. Simmons, mentre negli anni successivi recita in Black Dahlia (2006), e Il cavaliere oscuro (2008), con il quale si consacra. Successivamente prende parte a The Rum Diary (2011), Attacco al potere (2013), I, Frankenstein (2014), Attacco al potere 2 (2016), Sully (2016), con Tom Hanks, Bleed (2016) e Midway (2019).

9. È anche produttore. Negli ultimi anni Eckhart si è distinto per aver ricoperto anche il ruolo di produttore per alcuni film da lui anche interpretati. Il primo di questi è Neverwas – La favola che non c’è (2005), con Ian McKellen, Ti presento Bill (2007), e To Be Friends (2010), film indipendente scritto e diretto da suo fratello, di professione regista.

8. È stato nominato al Golden Globe. Per il suo ruolo nel film Thank You for Smoking, che ne ha decretato la popolarità, l’attore ottiene la sua prima, e ad ora unica, nomination al premio Golden Globe come miglior attore protagonista. È stato poi nominato come miglior attore non protagonista ai Saturn Award per il suo ruolo in Il cavaliere oscuro.

Aaron Eckhart: chi è la sua compagna

7. È molto riservato. L’attore ha più volte dichiarato di non apprezzare l’idea di dover parlare delle sue relazioni sentimentali nel corso di interviste, e per questo motivo è sempre stato difficile stabilire quale sia il suo status. È nota la sua relazione con l’attrice Emily Cline, conosciuta sul set di In the Company of Men (1997), dalla quale tuttavia si separò l’anno seguente. Ad oggi non è certa una sua eventuale nuova relazione.

Aaron Eckhart: il suo fisico

6. Ha dovuto acquisire peso per un ruolo. L’attore è solito prendere parte a dinamici film d’azione, per i quali gli viene richiesta una buona prestanza fisica. Eckhart è infatti noto per l’essere un attore particolarmente possente. Per il film Ti presento Bill, tuttavia, gli venne chiesto di perdere la sua forma smagliante e acquisire invece diversi chili, necessari al personaggio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aaron Eckhart Il cavaliere oscuro

Aaron Eckhart in Il cavaliere oscuro

5. Rimase impressionato da Heath Ledger. Difficile non riconoscere che uno dei motivi per cui Il cavaliere oscuro è celebre è l’interpretazione del Joker di Heath Ledger. Eckhart raccontò di essere rimasto estremamente impressionato dalla sua devozione al ruolo, ricordando di aver provato forte timore nello stargli accanto, guardandolo aggirarsi nervoso mentre manteneva gli atteggiamenti del personaggio.

4. Ha interpretato il celebre Due Facce. Il ruolo nel film di Eckhart è quello di Harvey Dent, meglio noto come Due Facce. Per costruire il proprio personaggio, l’attore cercò di basarsi su ciò che lo rendeva uguale e diverso da Batman, esaltando entrambi gli aspetti. Per lui, infatti, Dent non è alto se non una versione speculare del cavaliere oscuro.

3. Gli fu chiesto di non esagerare nella caratterizzazione. Un personaggio come quello di Due Facce si presta facilmente ad interpretazioni sopra le righe. Il regista Christopher Nolan, proprio per questo motivo, chiese all’attore di non dotare la parte di alcun tic o particolarità stravagante, poiché non voleva che l’attenzione venisse attirata da quello.

2. Si è ispirato ad un noto politico. Per dar vita al procuratore distrettuale Harvey Dent, impegnato nella lotta al crimine, l’attore ha raccontato di essersi ispirato al celebre politico Robert F. Kennedy, in particolare per il suo aspetto impeccabile e la fermezza delle sue parole.

Aaron Eckhart: età e altezza

1. Aaron Eckhart è nato a Cupertino, in California, Stati Uniti, il 12 marzo 1968. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Carice van Houten: 10 cose che non sai sull’attrice

Carice van Houten: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre grazie al ruolo di Melisandre in Il Trono di Spade, l’attrice Carice van Houten si è distinta poi anche sul grande schermo, ottenendo ruoli di rilievo in celebri film mainstream o d’autore. In cerca di nuovi ruoli che possano esaltarne le capacità, non manca di dimostrare continuamente la propria versatilità.

Ecco 10 cose che non sai su Carice van Houten.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carice van Houten Instagram

Carice van Houten: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ha iniziato a recitare per il cinema belga, distinguendosi in particolare per Minouche la gatta (2001) e Black Book (2006). Sbarca poi negli Stati Uniti con il film Operazione Valchiria (2008), con Tom Cruise. Continua poi a recitare ad Hollywood con titoli come Repo Men (2010), con Jude LawIntruders (2011), con Clive OwenIl quinto potere (2013), con Benedict CumberbatchRace – Il colore della vittoria (2016), Brimstone (2016) e Domino (2019).

9. Ha preso parte ad una nota serie TV. La svolta nella carriera dell’attrice arriva nel 2012, nel momento in cui viene scelta per ricoprire il ruolo di Melisandre in Il Trono di Spade, dove recita in ventinove episodi fino al 2019, e recitando accanto ad attori come Kit Harington ed Emilia Clarke. Nel 2019 recita poi nella miniserie Temple, nel ruolo di Anna Willems.

8. Ha ricoperto il ruolo di produttrice. Nel 2019 la van Houten indossa per la prima volta i panni della produttrice per il film Instinct, thriller olandese dove recita anche nel ruolo della protagonista. Nel 2020 produce invece l’episodio pilota della serie Red Light, ricoprendo anche qui un ruolo nel cast di attori.

Carice van Houten è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 1,4 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere diverse tipologie di contenuti, dai momenti più quotidiani, alle curiosità e fino alle immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Carice van Houten e Guy Pearce

6. Ha una relazione con il noto attore. Dal 2015 l’attrice ha una relazione con l’attore Guy Pierce, noto per i suoi ruoli in Memento e Iron Man 3. I due sono molto riservati circa la propria vita sentimentale, evitando di attirare su di essa i riflettori che il loro lavoro comporta. Tra i pochi annuncia fatti, vi è quello della nascita del figlio Monte Pearce, nell’agosto del 2016.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carice van Houten Il Trono di Spade

Carice van Houten in Il Trono di Spade

5. Si era proposta per un altro ruolo. All’interno della celebre serie l’attrice ricopre il ruolo della sacerdotessa Melisandre. Tuttavia, inizialmente, la van Houten si era proposta per il ruolo della regina Cersei Lannister, ma per via del suo impegno sul set del film Intruders non poté partecipare ai provini. Il ruolo fu infine vinto dall’attrice Lena Headey.

4. Si è pentita delle scene di nudo. Con l’insorgere del movimento #MeToo, l’attrice è tornata a riflettere sulle proprie scene di nudo all’interno della serie, affermando di essersene pentita. Dal suo punto di vista, il nudo dovrebbe avere una precisa funzione narrativa, cosa che in Il Trono di Spade spesso mancava. La van Houten ha concluso affermando che non farà più altre scene di nudo a meno che non rispondano a tale requisito.

Carice van Houten in Race – Il colore della vittoria

3. Ha interpretato una celebre regista. Nel film Race – Il colore della vittoria, incentrato sulle Olimpiadi di Berlino del 1936, l’attrice ha dato vita alla figura di Leni Riefenstahl, nota regista e fotografa tedesca, passata alla storia grazie ai suoi film e documentari incentrati sul regime nazista.

Carice van Houten in Black Book

2. Ha realmente cantato i brani del film. La van Houten è nota anche come cantautrice, particolarmente apprezzata in patria. Tale capacità le è servita per il film Black Book, dove interpreta una cantante ebrea durante il periodo nazista. Grazie a tale ruolo, l’attrice ha potuto sfoggiare le proprie qualità come cantante, eseguendo da sé i brani previsti.

Carice van Houten: età e altezza

1. Carice van Houten è nata a Leiderdorp, nei Paesi Bassi, il 5 settembre 1976. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

In viaggio verso un sogno: la recensione del film con Shia LaBeouf

Inizialmente previsto per la sala cinematografica, anche il film In viaggio verso un sogno – The Peanut Butter Falcon è infine approdato ad una distribuzione in streaming, trovando il proprio spazio in piattaforme come Chili, Rakuten TV e Tim Vision. Scritto e diretto dagli esordienti Tyler Nilson e Michael Schwartz, questo è un buddy movie di puro stampo indie, che porta con sé l’onere e l’onore di aver per protagonista un attore affetto da sindrome di Down. Una novità non indifferente all’interno dell’industria, che negli ultimi anni ha tuttavia visto il fiorire di opere con al centro persone e personaggi troppo spesso dimenticati.

La vicenda è quella di Zak (Zack Gottsagen), ragazzo affetto da tale sindrome e un grande sogno nel cassetto: diventare un famoso lottatore di wrestling. Fuggito dall’ospizio dove la sua famiglia lo aveva abbandonato anni prima, questi intraprenderà un lungo viaggio attraverso i selvaggi territori della Carolina del Nord, con l’intenzione di incontrare il leggendario Salt Water Redneck, da cui spera di imparare l’arte del combattimento. Ad accompagnarlo nella sua avventura vi è Tyler (Shia LaBeouf), pescatore buono di cuore ma con numerosi problemi alle spalle, con il quale stringerà una sincera amicizia.

In viaggio verso un sogno, consapevoli dei propri limiti

Quando i due aspiranti registi incontrarono il giovane Gottsagen ad un laboratorio per attori con disabilità, rimasero particolarmente colpiti da lui e dal suo carisma. Questi raccontò loro del suo grande desiderio di diventare un attore, e su tale sogno Nilson e Schwartz basarono la storia divenuta poi film. Decidendo di scrivere il ruolo del protagonista per un ragazzo affetto dalla nota sindrome, i due debuttanti si sono evidentemente assunti tutti i rischi del caso, ricercando la giusta chiave con cui poter dar vita al tutto.

Ne è così nato un film che sfoggia la possibilità per la settima arte di rappresentare con successo quelle diversità che spesso non hanno voce, inserendo il suo protagonista in un contesto tradizionalmente consolidato. Descritto come una moderna rivisitazione della storia di Huckleberry Finn, In viaggio verso un sogno riesce così allo stesso tempo sia a mantenersi aggrappato a solidi riferimenti preesistenti, sia a proporre una novità meno scontata di quanto si potrebbe immaginare.

Il rischio maggiore per tale progetto poteva essere quello di sfociare in un pietismo fuori luogo e controproducente, come spesso accade in questi casi. I due registi, così come lo stesso attore protagonista, sono consapevoli dei limiti imposti dalla sindrome, e riescono a parlarne sia senza sottolineature sia senza il bisogno di dover nascondere qualcosa già di suo evidente. Ciò permette allo spettatore di non vedersi sbattuti in faccia motivi per cui dovrebbe sentirsi a disagio, con la diversità che appare essere soltanto un altro colore nel dipinto dell’umanità. Sorretto da LaBeouf e dall’attrice Dakota Johnson, qui nei panni della dipendente dell’ospizio alla ricerca del giovane Zak, il protagonista riesce a distogliere l’attenzione dalla sua caratteristica principale per catturare invece con le sue notevoli doti da interprete.

In viaggio verso un sogno recensione

In viaggio verso un sogno: la recensione

Il giovane Gottsagen è dunque il punto d’originalità del film, inserito in un viaggio dell’eroe pur sapendo di non potersi definire tale. “Io non posso essere un eroe, perché ho la sindrome di Down”, esclama il protagonista in una delle poche ed esplicite dichiarazioni d’intenti. Eppure, ogni evento è costruito per lui, per esaltarne le reali capacità prima di ogni altra cosa. Con In viaggio verso un sogno si riscrive dunque la fisionomia dell’eroe tipo, e dato il successo dell’opera, che negli Stati Uniti è stata eletta come il film indipendente dal maggior incasso del 2019, sembra che tale riscrittura sia stata ampiamente apprezzata e premiata.

C’è da dire che la storia scritta dai due autori può anche essere vista come un’arma a doppio taglio, poiché se da una parte aspira ad esaltare, sempre con discrezione, il proprio protagonista, dall’altra finisce per poter vantare pochi altri spunti di particolare interesse. Il viaggio compiuto dai due è infatti ovviamente parte di una tradizione che, per quanto funzionante, ci si può stufare di rivedere per l’ennesima volta. Con un ritmo nella prima parte piuttosto sottotono ed alcune ripetizioni di espedienti stilistici, in questo caso di alcune sequenze di montage, si rischia infine di eccedere con l’ormai inflazionata “estetica indie”.

Dalla metà in poi, fortunatamente, gli eventi permettono al film di ottenere un maggior coinvolgimento, e grazie alla chimica tra i due attori protagonisti si riesce ad affezionarsi all’amicizia tra loro, raccontata in modo prima di tutto genuino. La speranza è che film del genere possano dunque diventare sempre più presenti, e che per ogni tipo di spettatore possa esserci un eroe in cui ritrovarsi.

10 supervillain che vorremmo vedere al cinema dopo The Suicide Squad

Prima dell’uscita di Suicide Squad nel 2016, la Sony Pictures stava sviluppando un film dedicato ai Sinistri Sei: in quel periodo, tutto lasciava intendere che i grandi cattivi dei fumetti sarebbero diventati i nuovi protagonisti del grande schermo, al pari degli eroi. Da allora abbiamo visto “soltanto” Venom, mentre Loki avrà una serie a lui dedicata che arriverà direttamente su Disney+ il prossimo anno. Mentre sale l’attesa per The Suicide Squad di James Gunn, ecco 10 supervillain sia Marvel che DC che vorremmo vedere sul grande schermo, magari protagonisti di uno stand-alone:

Magneto

Si è parlato di un film dedicato a Magneto per anni, ma la sceneggiatura che avrebbe dovuto rappresentare la base di quell’ipotetico film è stata effettivamente integrata in X-Men: L’inizio di Matthew Vaughn, dove è stata appunto raccontata la storia delle sue origine.

Tuttavia, ciò non significa che un’avventura in solitaria per questo iconico supervillain non possa ancora accadere nel MCU. Abbiamo visto Magneto combattere fin troppo contro gli X-Men, quindi seguirlo mentre assembla la sua “Confraternita dei mutanti malvagi” potrebbe riservare ancora diverse sorprese, senza considera che i Marvel Studios potrebbero raccontare i suoi primi anni da sopravvissuto all’Olocausto, provando così a scavare ancora più a fondo nel suo odio verso l’umanità.

I Segreti Sei

Come la maggior parte dei personaggi e dei team della DC Comics, ci sono state diverse versioni dei Segreti Sei nel corso degli anni: la più affascinante, però, è indubbiamente quella originale, costituita da una serie di villain guidata dalla misteriosa figura di Mockingbird.

Tra i suoi membri figurano August Durant, Lili De Neuve, Carlo Di Rienzi, Tiger Force, Crimson Dawn e King Savage. Nonostante sia un gruppo che presenti diverse affinità con i Sinistri Sei o con la Squadra Suicida, potrebbe essere comunque interessante introdurlo sul grande schermo… chissà, magari in un sequel di The Suicide Squad proprio per dare del filo da torcere ad Harley Quinn e ai suoi “amici”.

Dottor Destino

Finora abbiamo visto due versioni di Dottor Destino sul grande schermo ed entrambe sono state delle grandi delusioni. I film dedicati ai Fantastici Quattro del 2005, 2007 e 2015 hanno palesemente fallito con la loro rappresentazione di Victor Von Doom, senza mai riuscire ad esplorare la vera natura dei suoi superpoteri e la sua eredità lettone.

Con un po’ di fortuna, un’eventuale riavvio dei Fantastici Quattro da parte dei Marvel Studios potrebbe essere decisamente più fedele ai fumetti originali, o magari regalare al villain che film in solitaria che possa esplorare la sua infanzia e risalire fino ai suoi giorni da monarca in Latveria.

I Nemici

Se I Nemici venissero davvero introdotti in The Flash (come si vociferava per lungo tempo), il gruppo di personaggi potrebbe finalmente acquisire una propria dignità cinematografica, a condizione che il cast sia abbastanza forte.

Il loro nemico principale è, ovviamente, il Velocista Scarlatto, e se occasionalmente hanno combattuto al suo fianco per un bene più grande, la Warner Bros. avrebbe la possibilità di fare qualcosa di molto più divertente per il grande schermo. Ad esempio, perché non realizzare un intero film dalla loro prospettiva e rendere così Barry Allen il “cattivo” di turno? 

I Thunderbolts

Nei fumetti, i Thunderbolts fingono di essere degli eroi per poi arrivare a commettere i crimini più efferati. Di recente, però, non sono stati rappresentati in maniera molto diversa dalla Task Force X, quindi come una squadra di cattivi costretta a lavorare a malincuore per il governo.

Il regista di Guardiani della Galassia, James Gunn, ha più volte espresso interesse per questi personaggi. E se una volta chiusa l’esperienza con The Suicide Squad e portato a compimento Guardiani della Galassia Vol. 3 si dedicasse davvero a questo progetto?

I Sinistri Sei

In un mondo ideale, dovrebbero essere i Marvel Studios a realizzare un film sui Sinistri Sei, ma è molto probabile che alla fine sarà grazie alla Sony Pictures che vedrà finalmente la luce. Con un po ‘di fortuna, la nuova possibile iterazione sarà decisamente migliore di quello che la stessa Sony aveva pianificato dopo The Amazing Spider-Man 2.

È difficile non entusiasmarsi all’idea di Spider-Man che possa fare squadra o combatte contro villain del calibro di Venom e Morbius. Ci sono tante direzioni diverse in cui un film come questo potrebbe andare. La domanda vera però è: quali cattivi dovrebbero apparire nell’eventuale cinecomic? Green Goblin, Dottor Octopus, Venom, Kraven il Cacciatore, Mysterio e Avvoltoio di certo non possono mancare!

Gli Oscuri Vendicatori

Ci sono chiaramente grandi cambiamenti in serbo per l’Universo Cinematografico Marvel mentre ci prepariamo ad accogliere la Fase 4. L’espansione del franchise dedicato ai Vendicatori (anche perché molto presto ci saranno troppi eroi da gestire all’interno di una singola squadra), potrebbe essere al centro dei lavori sulla Fase 5.

Partendo da questo presupposto, avere una nuova fazione, quella corrispondente agli Oscuri Vendicatori, i supercriminali agli ordini di Norman Osborn, sarebbe un qualcosa di molto interessante e anche divertente da vedere sullo schermo. Forse potrebbero esserci alcuni problemi per quanto riguarda i diritti, ma è innegabile che vedere quel supergruppo nel MCU sarebbe davvero incredibile.

Sinestro

La scena a metà dei titoli di coda del disastroso Lanterna Verde del 2011 ha anticipato la trasformazione di Sinestro nel leader dellla temibile Sinestro Corps. Con un riavvio del franchise adesso in sviluppo sia per il grande schermo che per il servizio di streaming HBO Max, quella stessa storia potrebbe finalmente essere raccontata in tutta la sua gloria.

Il fumetto “Sinestro Corps War” è stato un evento epico che potrebbe essere raccontato in numerosi film o addirittura in un’intera serie tv, e le conseguenze che ne derivano potrebbero portare tranquillamente all’uscita di un film in solitaria dedicato all’anti-eroe complesso e sfaccettato.

Deathstroke

La serie Arrow ha fatto un ottimo lavoro nel rendere Slade Wilson/Deathstroke un personaggio avvincente. Mercenario tra gli assassini più temuti nell’Universo DC, Slade Wilson non è certamente un bravo ragazzo, ma come accade per Deadpool o Wolverine, non sarebbe troppo difficile fare il tifo per lui in un eventuale stand-alone.

Joe Manganiello avrebbe dovuto interpretare Deathstroke nel The Batman di Ben Affleck. In seguito, il regista di The Raid – Redenzione, Gareth Evans, era stato ingaggiato per dirigere un film in solitaria che però non ha mai visto la luce. Speriamo che i progetti della DC attorno al personaggio cambino quanto prima…

Agente Venom

La Sony Pictures ha già dedicato un film a Venom, e presto arriverà nelle sale anche il sequel, Venom: Let There Be Carnage. Sarebbe comunque interessante vedere al cinema anche Agente Venom,  alter ego di Flash Thompson.

Dopo aver perso le gambe combattendo all’estero (ispirato dalle gesta eroiche di Spider-Man), a Flash viene offerta la possibilità di essere legato al simbiote alieno e servire ancora una volta il suo paese. Un film a lui dedicato sarebbe sicuramente interessante…

Fonte: ComicBookMovie

Marvel e DCEU: il costumista dei film ha creato le tute per il lancio spaziale SpaceX

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Il costumista Jose Fernandez, che ha lavorato a numerosi film, tra cui alcuni nel Marvel Cinematic Universe e nel DC Extended Universe, è stato responsabile della creazione delle tute spaziali per il recente lancio SpaceX. Fernandez ha avuto una lunga carriera a Hollywood, cominciata negli anni ’90.

Fernandez ha lavorato a Batman – Il Ritorno, Batman Forever, Batman e Robin e Men In Black. Tra i suoi recenti lavori ricordiamo Thor: Ragnarok e Batman V Superman: Dawn of Justice. Ha anche lavorato al design di caschi per il duo di musica elettronica Daft Punk. SpaceX, ovviamente, è gestito dall’eccentrico miliardario sudafricano Elon Musk, che gestisce anche Tesla. La compagnia si è schierata recentemente in prima linea per il lancio di due astronauti nello spazio per una missione presso la Stazione Spaziale Internazionale. È la prima volta che la NASA ha commissionato a una società privata un lancio con equipaggio. Uno degli aspetti più noti del lancio sono state le tute spaziali eleganti e alla moda indossate dagli astronauti, che sembravano molto diverse dalle tute voluminose che siamo abituati a vedere.

Lo stilista dei supereroi Marvel e DC veste gli astronauti

Fernandez è il responsabile di quegli abiti, secondo Forbes. In un’intervista, il costumista ha affermato di essere stato avvicinato da Musk nel 2016, ma inizialmente non ha capito che le tute sarebbero state usate per un vero volo spaziale. Pensava che i progetti che avrebbe presentato sarebbero stati usati per un altro film, senza rendersi conto che SpaceX era il nome di una compagnia di volo spaziale e non un nuovo film di fantascienza.

Il contributo di Fernandez include l’elmetto elegante e confortevole, che secondo lui era progettato per fornire agli astronauti un grande raggio di movimento, combinato con una visiera più grande per migliorare la visibilità. Ha anche lavorato ad uno speciale tipo di cuciture che potesse essere completamente a tenuta d’aria, cosa che è ovviamente essenziale per chi viaggia nello spazio a grande velocità.

Marvel e altre grandi produzioni: quanto sarà difficile ripartire?

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Potrebbe non essere così facile per titoli come Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings tornare sul set in seguito alla pandemia di Covid-19. A metà dello scorso marzo, tantissime produzioni di film e serie tv sono state momentaneamente bloccate a causa dell’emergenza Coronavirus. Naturalmente, le conseguenze per l’industria cinematografica sono state a dir poco disastrose, con diversi membri del settore che si sono ritrovati dall’oggi al domani senza lavoro.

Tra le produzioni che sono state rimandate, oltre al già citato Shang-Chi, nuovo film della Fase 4 del MCU, figurano anche gli attesissimi The Batman, Jurassic World: Dominion e Avatar 2. La vera domanda che oggi tormenta la maggior parte degli addetti ai lavori ma anche dei cinefili è la seguente: quando potranno davvero ripartire queste produzioni? Un segnale di ripresa si è già avuto nelle ultime settimane, quando diverse città hanno annunciato che nei prossimi mesi le riprese di film e serie tv potranno ricominciare, sempre rispettando tutta una serie di norme di sicurezza.

Tra le produzioni che dovrebbero tornare attiva a breve figura Avatar 2: sappiamo infatti che James Cameron sarebbe atterrato in Nuova Zelanda e, dopo un periodo obbligatorio di quarantena (circa due settimane), dovrebbe finalmente essere in grado di poter tornare sul set. Sempre di recente abbiamo appreso che anche le riprese di Mission Impossibile 7 dovrebbero ripartire a Settembre: buona parte del film dovrebbe essere realizzata nei teatri di posa di Londra, con la speranza di poter tornare a girare nelle location attorno al mondo inizialmente stabilite, una volta passata l’estate.

Avatar 2 potrebbe rappresentare un’eccezione: i film rientreranno in produzione così velocemente?

Stando ad un nuovo report di The Wrap, Avatar 2 potrebbe rappresentare un’eccezione, e che non tutti i film potrebbero tornare in produzione così velocemente. Proprio come qualsiasi altra area pubblica del lavoro che necessita di riaprire in questo periodo nonostante la pandemia, anche i set cinematografici saranno costretti a rispettare tutta una serie di nuove norme di sicurezza al fine di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte.

Nel report della fonte si legge: “Gli studi stanno ancora determinando il modo in cui verranno implementati questi nuovi protocolli sui progetti cinematografici di varie dimensioni, in particolare blockbuster come The Batman, Jurassic World: Dominion e Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalle misure di sicurezza e dai protocolli che verranno adottati dai singoli paesi del mondo…

Sebbene molte produzioni abbiano ottenuto il consenso da parte delle autorità sanitarie e politiche per poter tornare sul set (come nel caso di The Batman e Animali Fantastici 3 nel Regno Unito), dovranno trovare il modo più sicuro per poter lavorare senza alcun tipo di rischio. Ciò potrebbe richiedere più tempo del previsto, quindi è probabile che non sarà così facile tornare sui set entro i prossimi mesi. Naturalmente, ogni produzione è diversa dalle altre, con alcune che potrebbero essere già pronte a ripartire entro poche settimane, come Jurassic World: Dominion, le cui riprese dovrebbero ripartire a Luglio.

Solo: i piani originali per il personaggio di Lando Calrissian

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Solo: i piani originali per il personaggio di Lando Calrissian

Phil Lord, co-regista che insieme a Chris Miller avrebbe dovuto dirigere inizialmente lo spin-off Solo: A Star Wars Story, ha rivelato quali erano i piani originali per il personaggio del giovane Lando Calrissian interpretato da Donald Glover. All’epoca delle riprese del film, il duo di registi venne licenziato dalla Lucasfilm a causa di alcune “divergenze creative” e sostituito in corsa dal premio Oscar Ron Howard.

Nonostante sia stato il primo film dell’universo di Star Wars a floppare al box office, Solo è stato comunque accolto da critiche generalmente positive. Ad oggi, c’è anche sul web una campagna messa insieme dal fandom della saga che vorrebbe la release di un sequel dello spin-off (campagna denominata #MakeSolo2Happen). Ciononostante, è probabile che ci sia ancora qualcuno interessato a scoprire come sarebbe stata la versione originale del film ad opera di Lord e Miller, e adesso è stato proprio lo stesso Lord a rivelare un nuovo dettaglio sul progetto che non abbiamo mai visto.

Su Twitter, il critico Robert Daniels di Polygon ha condiviso un articolo a proposito di John Boyega, star della trilogia sequel di Star Wars, e del suo impegno alla lotta contro il razzismo negli Stati Uniti sulla scia dei recenti disordini avvenuti in America e della nascita del movimento #BlackLivesMatter. Secondo Daniels, il franchise nato dalla mente di George Lucas avrebbe perso l’occasione – tramite il personaggio di Finn interpretato da Boyega – di raccontare al cinema l’esperienza afroamericana.

Il personaggio di Lando Calrissian in Solo avrebbe dovuto veicolare una serie di temi “importanti”

In risposta al tweet di Daniels, Phil Lord ha commentato: “Alcuni di noi ci hanno provato…”. La risposta di Lord è un chiaro riferimento al periodo di Solo e al lavoro che probabilmente avrebbe voluto fare, in accordo con Chris Miller, sul personaggio di Lando Calrissian. Essendo Lando un personaggio di supporto assolutamente chiave in Solo, è palese che il duo volesse utilizzarlo per parlare di temi più “elevati”, sicuramente in maniera diversa rispetto a quella che è stata poi la caratterizzazione dello stesso nel film che abbiamo visto in sala.

Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da Ron Howard con Alden EhrenreichWoody HarrelsonEmilia Clarke, Donald Glover Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Ari Aster anticipa il suo nuovo film: “Sarà una commedia da incubo”

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Ari Aster, acclamato regista di Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati, ha svelato i primissimi dettagli sul suo prossimo progetto cinematografico. L’occasione è stata una recente sessione di AMA (il celebre format Ask Me Anything) su Reddit, dove al regista è stato proprio chiesto di sviscerare qualcosa in merito ai suoi piani futuri.

A quanto pare, sembra che Ari Aster si prenderà una pausa dal genere horror, e che probabilmente ci vorranno diversi anni prima che torni ad occuparsi di una storia che possa far saltare gli spettatori sulla poltrona. Per il suo prossimo progetto, infatti, Aster sembra intenzionato ad esplorare un genere totalmente nuovo.

“Il mio prossimo film sarà una commedia da incubo o, probabilmnete, un grande melodramma domestico”, ha dichiarato Aster. “Potrebbero volerci alcuni film prima di tornare alle origini, ma adoro l’horror e sono sicuro che tornerò ad occuparmi di quel genere”. Il regista ha poi aggiunto che il film sarà vietato ai minori e che potrebbe durare all’incirca 4 ore.

Midsommar – Il villaggio dei dannati, l’ultimo film diretto da Ari Aster

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Midsommar – Il villaggio dei dannati, l’ultimo film diretto da Ari Aster, è uscito nelle nostre sale lo scorso 25 luglio. Il cast del film annovera Florence PughJack Reynor, William Jackson Harper, Will Poulter, Vilhelm Blomgran, Archie Madekwe e Ellora Torchia.  

In Midsommar – Il villaggio dei dannati, Aster ci porta in un piccolo villaggio della Svezia dove ogni novant’anni in piena estate si svolge un leggendario Festival. Ma per un gruppo di amici quella che doveva essere una vacanza idilliaca si trasforma ben presto in un incubo terrificante.

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