Home Blog Pagina 1556

Ewan McGregor: dai sobborghi di Edimburgo al New Jersey

Ewan McGregor: dai sobborghi di Edimburgo al New Jersey

Ewan McGregor: dai sobborghi di Edimburgo alle vastità del cosmo, passando per thriller, spy stories, musical e commedie, cimentandosi nel canto, coltivando nel frattempo una ‘passionaccia’ per i lunghi viaggi in motocicletta, fino ad approdare alla nuova, impegnativa sfida della regia.

Uno degli attori più versatili della sua generazione, Ewan McGregor nasce 45 anni fa nella cittadina scozzese di Perth, ma cresce a Crieff; figlio di due insegnanti – di lettere la madre, di educazione fisica il padre – un fratello maggiore pilota della Royal Air Force, McGregor segue le orme del nonno Denis Lawson, apparso nella trilogia classica di Guerre Stellari (Wdedge Antilles) e della nonna Sheila Gish.

Lasciati gli studi a 16 anni, Ewan McGregor capisce molto presto che la sua strada è quella della recitazione, cominciando da piccole produzioni teatrali e televisive, fino all’esordio sul grande schermo, che arriva nel 1994, con Piccoli omicidi tra amici, prima regia di Danny Boyle, con cui ottiene il primo riconoscimento: il BAFTA come miglior attore britannico; due anni dopo è ancora Boyle a volerlo con sé, affidandogli il ruolo del protagonista Mark Renton in Trainspotting, tratto dall’omonimo cult generazionale di Irvine Welsh; l’interpretazione verrà premiata con un Emmy. Il 1995 è anche l’anno del matrimonio con la scenografa francese Eve Mavrakis, dal quale sono nate due figlie, cui se ne sono aggiunte altrettante, adottate. Unione salda per un attore sempre lontano dai riflettori del gossip.

Ewan McGregorTrainspotting segna per l’attore la svolta della carriera, che da qui in poi proseguirà senza soluzione di continuità: torna sul set per Boyle in Una vita esagerata, a fianco di una scatenata Cameron Diaz; in Velvet Goldmine di Todd Haynes interpreta una star del glam rock ispirata più o meno esplicitamente a David Bowie, mostrando per la prima volta di trovarsi a suo agio anche dietro al microfono, ma è nel 1999 che arriva la fama planetaria grazie a Star Wars La Minaccia Fantasma, dando il volto a un giovane Obi-Wan Kenobi; Ewan McGregor tornerà a vestire i panni del cavaliere Jedi anche negli altri due capitoli della seconda trilogia cinematografica dedicata all’universo di Guerre Stellari.

Gli anni duemila si aprono col pirotecnico Moulin Rouge, in cui il nostro offre una delle interpretazioni più efficaci della sua carriera, scatenandosi nel ballo e nel canto assieme a Nicole Kidman. Il decennio lo vede impegnato, tra gli altri, in Black Hawk Down e nel distopico The Island, quest’ultimo a fianco di Scarlett Johansson; diretto da Tim Burton in Big fish e da Woody Allen in Sogni e delitti.

Calca i palchi londinesi interpretando il ruolo di Sky Masterson (che fu di Marlon Brando) in Guys and Dolls (Bulli e Pupe), che gli vale una nomination ai Laurence Olivier Awards, il più importante premio teatrale britannico; a teatro è anche Iago nell’Otello di Shakespeare. Sfoggia nuovamente le sue doti canore assieme ad altri colleghi attori nella compilation di beneficenza Unexpected Dreams.

Ewan McGregor: dai sobborghi di Edimburgo a Hollywood

Compie, insieme all’amico Charlie Boorman, un viaggio in moto dalla Scozia a Città del Capo, replicando una precedente esperienza tra Londra e New York: entrambi verranno documentati e tradotti in programmi televisivi per il National Geographic.

È un cardinale con più di un lato oscuro e antagonista di Tom Hanks nel nel colossal Angeli e Demoni di Ron Howard; un giornalista in disarmo coinvolto in una surreale storia a base di facoltà paranormali in L’uomo che fissa le capre di Grant Heslov; ghost writer alle prese con le trame tessute da un ex Primo Ministro inglese in L’uomo nell’ombra di Polanski.

Gli anni più recenti hanno visto Ewan McGregor continuare ad alternarsi trai generi: dalla commedia di Lasse Hallstrom Il pescatore di sogni, al dramma famigliare de I segreti Osage County; da Haywire, escursione di Steven Soderbergh nei territori dell’action movie, a The Impossible storia di affetti persi e ritrovati sullo sfondo della catastrofe dello tsunami che colpi le coste dell’estremo oriente nel 2004; dal fantasy Il cacciatore di giganti, alla più recente biografia di Miles Davis, Miles Ahead, diretta e interpretata da Don Cheadle ancora in attesa di una distribuzione in Italia.

American PastoralDopo aver frequentato i set per oltre vent’anni, per un curriculum che ormai vanta oltre 50 titoli, Ewan McGregor si accinge ad approdare sugli schermi con la sua prima regia, American Pastoral, tratta dall’omonimo romanzo di Philip Roth, ambientato sullo sfondo delle politiche e razziali negli Stati Uniti degli anni ’60, di cui sarà anche protagonista, a fianco di Jennifer Connelly e Dakota Fanning.

Il prossimo futuro vedrà McGregor tornare sul ‘luogo del delitto’,  nuovamente diretto da Danny Boyle, nelll’atteso sequel di Trainspotting e partecipare all’adattamento in live action di La Bella e la Bestia per la regia di Bill Condon.

American Pastoral: Ewan McGregor porta al cinema il maestro Philip Roth

Lo scorso 13 ottobre Bob Dylan è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura, un riconoscimento che ha reso felici molti fan del cantautore e scontentato tanti altri, che avrebbero preferito vedere il premio andare altrove. Fra le mani di Philip Roth ad esempio, uno scrittore che ha raccontato alla perfezione il sogno americano e la sua disgregazione, che ha colto l’essenza di un Paese a tratti strambo, incomprensibile, misterioso come gli Stati Uniti. Tutta l’imprevedibilità “made in USA” è raccontata nel dettaglio proprio in American Pastoral, il capolavoro letterario di Roth che John Romano ha trasformato per il grande schermo, aiutato alla regia da Ewan McGregor.

American PastoralTutto ruota attorno alla vita invidiabile di Seymour Levov, “lo Svedese”, che dalla vita ha preso a piene mani tutto ciò che poteva arraffare: una carriera solida, una bellezza rude e particolare, soldi come se piovessero, una moglie ex modella e una bambina, sognata per tantissimo tempo. Un microcosmo all’apparenza privo di sbavature, all’interno del quale però si insinua un baco inaspettato: la figlia tanto amata da Seymour mette in atto un attacco terroristico, uccidendo una persona. Il fallimento totale e definitivo di una nazione, di un sistema, soprattutto di una famiglia e di un padre, che vedendo cadere tutto in pezzi inizia a pensare ai suoi errori, alle sue distrazioni, alle sue stime errate.

A impersonare il povero Seymour Levov un Ewan McGregor d’eccezione, nei doppi panni di director e attore protagonista, con lui la deliziosa Jennifer Connelly nel ruolo di Dawn, Dakota Fanning nel delicato compito di dare corpo e voce a Merry Levov. Degna di nota la colonna sonora firmata Alexandre Desplat, che fa da sfondo a una storia drammatica lunga 108 minuti, contemporanea e allo stesso tempo universale, figlia dei nostri tempi e della nostra società ambigua e spietata. L’uscita nelle nostre sale di American Pastoral è fissata per il 20 ottobre 2016.

American Pastoral recensione del film di e con Ewan McGregor

Festa di Roma 2016, Viggo Mortensen: il ritorno del Re sul red carpet

Dopo l’edizione del 2008, Viggo Mortensen ritorna alla Festa di Roma 2016 per presentare nella Selezione Ufficiale in collaborazione con Alice nella Città Captain Fantastic, film di Matt Ross che lo vede protagonista.

Eccolo sfilare sul red carpet dell’Auditorium:

[nggallery id=2962]

Festa di Roma 2016: Napoli ’44, il documentario narrato da Benedict Cumberbatch

Nella selezione ufficiale della Festa di Roma, arriva anche il documentario dell’italiano Francesco Patierno, Napoli ’44, basato sulle memorie militari stilate da Norman Lewis, di stanza a Napoli durante la fine della seconda guerra mondiale.

Nella versione internazionale, il documentario è narrato dalla voce di Benedict Cumberbatch.

Il film è una forma di diario che Lewis tenne mentre fu sergente nella “Field Security Service” dell’Intelligence Corps (British Army) in Italia meridionale, dal settembre 1943 all’ottobre del 1944. Lo storico militare Sir John Keegan l’ha descritto, assieme al Quartered Safe Out Here di George MacDonald Fraser, come «una delle grandi memorie personali della seconda guerra mondiale».

Festa di Roma 2016: Goldstone con David Wenham

Festa di Roma 2016: Goldstone con David Wenham

Sarà presentato per Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma 2015 Goldstone, il film diretto da  Ivan Sen e con protagonisti Jacki Weaver e David Wenham.

Festa di Roma 2016: The Secret Scripture con Rooney Mara

Festa di Roma 2016: The Secret Scripture con Rooney Mara

Sarà presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma 2016, The Secret Scripture, il film di Sebastian Barry con protagonisti  Rooney Mara e Eric Bana.

Il film è un adattamento cinematografico de Il segreto (The Secret Scripture) di Sebastian Barry e racconta la storia di una donna anziana confinata in un ospedale psichiatrico, ripercorrendo la sua vita tormentata tra gli sconvolgimenti politici e religiosi della Irlanda durante gli anni 1920. Fanno parte del cast Vanessa Redgrave, Rooney Mara, Eric Bana, Theo James, Aidan Turner e Jack Reynor.

L’anziana Roseanne McNulty è confinata da oltre 50 anni in un ospedale psichiatrico di Roscommon, Irlanda, seguita quotidianamente dal suo psichiatra il dr. Grene. Segretamente Roseanne sta scrivendo una sua biografia, in cui ripercorre la sua vita di giovane donna tormentata durante la guerra civile irlandese, ripudiata dal marito, innamorata del pilota Michael Eneas, e segnata da una vita di solitudine e povertà fino all’accusa di infanticidio che le aprì le porte dell’ospedale psichiatrico. Anche il dr. Grene sta scrivendo un diario sulla sua paziente e le sue ricerche non coincidono con i racconti dell’anziana donna, facendo emerge a poco a poco una sconvolgente verità.

Festa di Roma 2016: The Accountant con Ben Affleck

Festa di Roma 2016: The Accountant con Ben Affleck

Dopo aver conquistato la vetta del box office americano al suo primo weekend di uscita, The Accountant con Ben Affleck sarà presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma e sarà dal 27 ottobre al cinema!

THE ACCOUNTANT, diretto da Gavin O’Connor, con protagonista il premio Oscar Ben Affleck, conquista il pubblico americano, raggiungendo la vetta del box office al suo primo weekend di uscita, con 25 milioni di dollari di incassi. Il film, che uscirà in Italia dal 27 ottobre Warner Bros. Pictures,  sarà presentato in anteprima domani alla Festa del Cinema di Roma.

The Accountant: le foto della première a Los Angeles

Protagonista della storia è Christian Wolff (Affleck)  genio della matematica che ha più affinità con i numeri che con le persone. Lavora sotto copertura in uno studio di una piccola città di provincia, come contabile freelance per alcune delle organizzazioni criminali più pericolose del mondo. Messo sotto pressione da Ray King (J.K. Simmons), capo della divisione anti-crimine del Dipartimento del Tesoro, Christian assume l’incarico di un nuovo cliente: una società di robotica d’avanguardia in cui un’ addetta alla contabilità (Anna Kendrick) ha scoperto un ammanco nei conti di milioni di dollari. Non appena Christian individua le falsificazioni dei documenti avvicinandosi alla verità, il numero delle vittime inizia ad aumentare.

Ben Affleck nel trailer italiano ufficiale di The Accountant

Fanno parte del cast di “The Accountant” l’attrice candidata all’Oscar Anna Kendrick (“Tra le Nuvole”, “Into the Woods”), il premio Oscar J.K. Simmons (“Whiplash”, i film “Spider-Man”), Jon Bernthal (“Fury”, “The Wolf of Wall Street”), Jean Smart (delle serie TV “Fargo”, “24”), e Cynthia Addai-Robinson (“Into Darkness: Star Trek”), ed inoltre Jeffrey Tambor (la serie televisiva “Transparent”, i film “Una Notte da Leoni”), e il due volte candidato all’Oscar John Lithgow (“Interstellar”, “Voglia di Tenerezza”, “Il Mondo Secondo Garp”).

Festa di Roma 2016: Viggo Mortensen è Capitan Fantastic

Il regista Matt Ross e Viggo Mortensen con Captain Fantastic affrontano insieme e con grade complicità un avventura filmica di rara sensibilità, che ruota intorno all’importanza e alla responsabilità di essere genitori. Li abbiamo incontrati alla Festa del Cinema di Roma, dove con grande entusiasmo e disponibilità ci hanno raccontano qualcosa del loro viaggio.

Ross afferma di non concentrarsi mai durante la fase di scrittura sull’idea di un attore in particolare, per evitare poi di essere troppo legato a quell’immagine, ma al momento della scelta del protagonista Viggo Mortensen era per lui l’attore ideale, la prima scelta possibile e per grande fortuna lui ha voluto subito interpretare il film, dimostrandosi entusiasta e condividendo molti dei suoi punti di vista e delle sue posizioni fondamentali per la costruzione della narrazione.

Insieme a lui ha voluto costruire e approfondire il carattere del personaggio di Ben che aveva creato sulla carta, basandosi sulla componente etica e morale di Mortensen e sulla sua personale esperienza di genitore. E l’attore ammette che il personaggio gli somiglia molto, che ha cercato in tutto di mettere la sua esperienza personale, il rapporto che ha avuto con suo figlio, cercando di moltiplicarlo poi sul grande numero di figli che Ben ha nella storia raccontata nel film.

Mortensen è convinto che la cosa fondamentale dell’essere genitori é ascoltare e capire, avere molta pazienza, un’infinita pazienza. L’errore più grande per lui consiste nell’essere troppo estremisti, sia nell’essere troppo permissivi o anche nel negare ogni cosa; bisogna sempre far capire con grande chiarezza quello che è giusto e gli errori, cercando di capire insieme ai propri figli con slancio costruttivo, senza barriere o limiti mentali. Sostiene fermamente che è molto meglio sbagliare, fare tanti errori e capire insieme ai propri figli dove si è sbagliato, piuttosto che essere codardi e non fare nulla, per paura di sbagliare.

Essere padre è una sfida continua. Bisogna avere l’umiltà di capire che essere un genitore molte volte va a seconda dell’umore, delle giornate, che questo non può influire sull’educazione del proprio figlio, rischiando di minare un rapporto fondamentale. Mortensen è anche sicuro che non va bene essere troppo amici dei figli, o meglio giocare a fare gli amici, un figlio deve sempre riconoscere e poter contare sulla figura del padre, senza fraintendimenti e confusioni.

captain-fantastic-fotoRoss afferma che il punto centrale della storia che ha voluto raccontare è stato il mettere in discussione il concetto di genitorialità. Il suo metodo di lavoro è molto simile a quello di un matematico. Quindi, partendo da enunciati e regole precise che vengono messe in discussione, riesce poi ad arrivare a dimostrare delle teorie. La moralità ad esempio ha una sua complessità, viene messa in discussione nella sequenza del furto al supermercato, dove emerge improvvisamente un personaggio imperfetto, che fa vacillare i valori che cerca di trasmettere con tanto rigore ai propri figli, ma che facendo questo, in un certo senso li rafforza.

Lavorare con attori così giovani non è stato facile, anche se, sia Ross che Viggo Mortensen, rivelano essere stata un’avventura incredibilmente meravigliosa. Il film è stato diviso in blocchi, ognuno dei quali girato cronologicamente, scena dopo scena, in modo da non creare spaesamento ai bambini e facendogli sempre capire esattamente cosa stava succedendo e cosa stavano raccontando. Per i tanti argomenti delicati e a volte scabrosi Ross si è sempre confrontato e interfacciato prima con i genitori dei piccoli attori, in modo che potessero essere loro stessi a spiegare nel modo che ritenevano più giusto. Questo ha influito sul lavoro di casting, non limitandosi a scegliere dei bambini giusti per il ruolo, ma cercando anche dei genitori in grado si accompagnarli e sostenerli con sensibilità e intelligenza, senza buttarli allo sbaraglio, in pasto alla macchina da presa.

Il lavoro di preparazione è stato molto lungo e faticoso, visto che nel film ci sono tante scene che richiedono una notevole preparazione fisica, come caccia, arrampicata su roccia, escursioni in condizioni climatiche avverse, combattimento corpo a corpo. Così sono state organizzate molte settimane di addestramento, alle quali hanno preso parte sia i bambini, che i ragazzi e anche Viggo Mortensen. Questo a permesso di creare un unione e uno spirito di squadra che li ha uniti e resi credibili come una vera famiglia, sia nel momento del gioco che nelle inevitabili difficoltà.

Infine Mortensen ha raccontato come il tanto viaggiare sia per lui una cosa fondamentale come uomo e come confluisca positivamente nel suo lavoro di attore. Dice che il non essere legato saldamente e ostinatamente a un luogo specifico lo faccia sentire un essere umano, anche se naturalmente riconosce il valore delle sue origini, di cui è fiero, e dei luoghi importanti nella sua vita. È orgoglioso quando avverte la sensazione di sentirsi a casa in luoghi diversi e lontani. Viaggiare è la migliore arma contro le guerre e l’idiozia, vedere aiuta a capire, a comprendere, è l’arma migliore contro l’ottusità.

Festa di Roma 2016: Cicogne in Missione recensione del film d’animazione della Warner Bros.

Da piccoli ai bambini, per spiegare il complicato concetto del concepimento, raccontiamo strane storie di cavoli, api e fiori e cicogne. Il nuovo film d’animazione della Warner Bros., Cicogne in Missione, tenta di fornire una spiegazione plausibile riguardo la scomparsa dalla circolazione di questi adorabili pennuti sforna bebè.

cicogne in missione

Una volta le cicogne avevano l’importante incarico di consegnare i bambini ai nuovi genitori in trepidante attesa ma qualcosa poi è andato storto e si sono ritrovate a dover cambiare ‘lavoro’. Sotto la guida di un perfido boss, Hunter, gli impiegati della Cornestore, ora consegnano a domicilio qualsiasi tipo di merce purché non pianga, sbavi e consumi una quantità esponenziale di pannolini. La macchina-fabbrica-bambini sulla Stork Montain è quindi ormai fuori uso e lei cicogne si godono la loro attività senza stress fin quando però Tulip (doppiata in Italia da Alessia Marcuzzi), l’unica umana ammessa in azienda, non dà vita per sbaglio ad un’adorabile bimba dai capelli fucsia. Toccherà quindi a Tulip e la cicogna Junior (doppiato in Italia da Federico Russo) consegnare la piccola alla sua famiglia prima il capo si accorga della sua esistenza.

cicogne in missione

Presentato fuori concorso alla Festa del Cinema di Roma per la sezione Alice nella Città, Cicogne in Missione, diretto da  Nicholas Stoller e Doug Sweetland – ex militante Pixar -, è un film d’animazione gradevole ma dedicato principalmente ad un pubblico giovanissimo. Nonostante si parli infatti di procreazione e di dinamiche familiari – i collegamenti al recente Fertility Day sono quasi immediati -, lo stile un po’ caotico dell’intera opera non riesce a catturare l’attenzione degli spettatori più adulti che hanno l’immediata sensazione di trovarsi dinnanzi ad un prodotto davvero approssimativo.

cicogne in missione

I personaggi, buffi, iper colorati ed incredibilmente chiassosi, si divertono a battibeccare creando gag a volte divertenti ma che, per la maggior parte, finiscono col rallentare il ritmo di un film già fin troppo piatto ed orizzontale; mancano infatti dei veri e propri colpi di scena e i pochi momenti epici sono affidati incredibilmente non alle cicogne ma ad altri animali, personaggi secondari che, in pochi minuti, riescono ad oscurare i veri protagonisti del film. La qualità dell’animazione pur essendo ottima non riesce a far dimenticare le grandi pecche della sceneggiatura che imbastisce una storia debole e poco articolata per riuscire a far breccia nel cuore del pubblico.

The Batman: Joe Manganiello ha scelto il suo Robin

0
The Batman: Joe Manganiello ha scelto il suo Robin

Durante la promozione di The Accountant, Anna Kendrick ha scherzato con Ben Affleck in merito alla possibilità di interpretare Robin nel suo The Batman, che il premio Oscar dirigerà e interpreterà.

La voce di una “involontaria” candidatura è arrivata a Joe Manganiello, che nel film è stato confermato come il villain Deathstroke. E così l’attore ha deciso di sostenere la candidatura della collega proprio sul suo profilo Instagram. Ecco l’immagine che Manganiello ha condiviso:

the batmanLa didascali della foto recita: “#Deathstroke and #Robin #MoheganSun20“.

Come ormai ben sa anche chi non è esperto di fumetti, esiste, nella storia di Batman, un Robin femmina, Carrie Kelley, che fa la sua comparsa in Batman: The Dark Knight Returns (1986) di Frank Miller. Il personaggio, secondo le prime voci, doveva essere interpretato da Jena Malone da Batman v Superman Dawn of Justice, ma le stesse voci hanno poi parlato di Batgirl. La versione estesa del film ha poi svelato che la Malone era “solo” una risorsa degli StarLab consultata da Amy Adams.

Che ne pensate?

The Batman: Ben Affleck smentisce il titolo del film

The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck e Geoff Johns e sarà diretto da Affleck. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

Festa di Roma 2016: Michael Bublè Tour Stop 148 recensione

Festa di Roma 2016: Michael Bublè Tour Stop 148 recensione

La Festa di Roma non è un evento dedicato soltanto al cinema ma anche alla musica degna compagna e complice della settima arte. Ad allietare il pubblico romano e non quest’anno, oltre all’iconico Jovanotti che ha fatto ballare tutto l’auditorium con alcune della sue hit più famose, abbiamo goduto di un’ospite d’eccezione, una grande personalità della musica internazionale, Michael Bublè, che ha presentato il documentario Michael Bublè Tour Stop 148 diretto da Brett Sullivan. Ma se state pensando ad una semplice registrazione di un concerto live portato poi sul grande schermo, l’opera di Sullivan vi sorprenderà. Conosciamo tutti l’indiscusso talento di Michael Bublè, unico ormai a portare avanti lo stile intimo e sussurrato dei crooner dei primi del novecento, ma questo documentario ci fornisce qualche informazione in più non sull’artista ma sull’uomo Bublè e sul suo incredibile e numeroso staff.

michael-buble-tour-stop-148

Gestire tour mondiali, che possono durare anche anni, è un processo molto complesso e stressante che ha bisogno, per funzionare alla perfezione, di persone competenti e di una buona dose di umanità. Grazie a Tour Stop 148, possiamo infatti conoscere i volti delle persone che lavorano in silenzio dietro le quinte e che rendono possibili gli spettacolari concerti di Bublè; tecnici audio e video, attrezzisti, costumisti, musicisti, coriste, lavorano in sincrono fianco a fianco, a volte per più di ventiquattro ore di fila, affinché tutto sia perfetto. Il documentario di Brett Sullivan, pur puntando molto sull’aspetto tecnico e logistico del tour, ci mostra anche stralci di alcuni dei concerti più belli di Michael che riesce sempre e comunque a coinvolgere il suo pubblico. La location che più di frequente appare in video è quella della famosa O2 Arena di Londra che ha ospitato Bublé innumerevoli volte; tra giochi di fuoco, maxi schermi, fuochi d’artificio, porzioni se-movibili di palcoscenico che, come i tasti di un pianoforte, sembrano muoversi a ritmo di musica, divertenti coreografie con l’orchestra stile anni cinquanta, un semplice concerto si trasforma in un evento indimenticabile.

michael-bubl-tour-stop-148-v1-496592

Esteticamente forse più vicino al contenuto speciale dell’home video di un concerto che ad un vero e proprio documentario, Tour Stop 148 riesce comunque nel suo intento ovvero quello di mostrare un lato del tutto inedito del cantante ed intrattenere tutti gli appassionati della musica del cantante italo canadese. Disponibile nelle sale solo il 25 e 26 ottobre, Michael Bublè Tour Stop 148 è un appuntamento da non perdere!

Emma Stone colorata protagonista per Vogue

0
Emma Stone colorata protagonista per Vogue

Protagonista femminile di La la Land, Emma Stone ha posato per un servizio fotografico sulle pagine di Vogue in cui look e colori ricordano le variopinte ambientazioni del film di Damien Chazelle.

Guarda il trailer di La la Land, presentato al Festival di Venezia, dove ha vinto la Coppa Volpi alla Migliore Attrice, Emma Stone.

Il film, opera seconda di Damien Chazelle, sarà sicuramente protagonista della corsa agli Oscar 2017, avendo anche vinto il prestigioso premio del pubblico al Toronto Film Festival.

Emma Stone protagonista di La la Land, leggi la recensione

La storia è quella di due sognatori che cercano la fama a Los Angeles, si incontrano e si innamorano: sono un’aspirante attrice che si sente sola nella città caotica e un carismatico e sfacciato pianista jazz che impara a sue spese la difficoltà di conciliare una relazione amorosa e la carriera.

Festa di Roma 2016: La Fille de Brest recensione del film di Emmanuelle Bercot

La Fille de Brest è stato presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale.

la-fille-de-brest

A esattamente un anno di distanza da La Tête Haute (film d’apertura dell’edizione 2015 del Festival di Cannes), Emmanuelle Bercot torna dietro la macchina da presa per raccontare una storia di grande risonanza sociale e mediatica: la storia del Mediator (Mediaxal in Italia), il “farmaco killer” dai gravissimi effetti collaterali, usato da circa 3 milioni di francesi, che venne ufficialmente ritirato dal mercato nel 2009.

Il merito del ritiro è da attribuire a Irène Frachon, pneumologa a Brest (piccola cittadina del nord-ovest della Francia), sulla cui battaglia per difendere i propri pazienti (messi in pericolo dal farmaco) è basata la nuova opera dell’attrice e regista francese.

La Fille de Brest recensione del film di Emmanuelle Bercot

Ancora una volta la Bercot resta fedele alla sua personale e purtroppo didascalica visione di cinema, costruendo un racconto dal taglio profondamente realistico che non si risparmia mai, fatto di momenti estremamente emotivi (in alcuni si passa troppo facilmente dal riso al pianto), e di altri che sconfinano nei più scontati e triti cliché.

A vestire i panni della Frachon troviamo una Sidse Babett Knudsen (già balzata all’attenzione della critica e degli affezionati festivalieri per il suo ruolo in La Corte al fianco di Fabrice Luchini) in splendida forma, capace di far trasparire al meglio non solo la caparbietà che ha contraddistinto la lotta di Irène, ma anche tutta l’incredibile energia di un personaggio dalla voglia di vivere contagiosa, libero da qualsiasi tipo di impostazione, e proprio per questo autentico.

A tenerle testa un sempre composito Benoît Magimel (che torna a lavorare con la Bercot dopo il sopracitato La Tête Haute), nei panni di Antoine Le Bihan, il medico a capo dell’equipe che supportò la Frachon nella sua ricerca per cercare di impedire la vendita del Mediator e nella sua estenuante battaglia contro l’ottusità della multinazionale produttrice del farmaco.

la-fille-de-brest

La Fille de Brest è un film di denuncia assai convenzionale nella forma e nel contenuto, che percorre la sua strada senza incappare mai, aiutato – laddove regia e  scrittura palesano limiti invalicabili – da una protagonista che in più di un’occasione risolleva le sorti di un’opera che non riesce mai a trovare nei suoi stessi risvolti narrativi il modo di rendersi realmente interessante.

Scarlett Johansson rivela la possibilità di “una serie di film su Vedova Nera”

0

Vi avevamo già riportato le dichiarazioni di Scarlett Johansson che considerava una reale possibilità la realizzazione di un film sulla Vedova Nera, suo personaggio nell’Universo Cinematografico Marvel.

Chiaramente la natura del personaggio, misterioso per definizione, con una storia alle spalle complessa e stratificata, e chiaramente un periodo passato tra le schiere dei “cattivi”, fanno di Natasha Romanoff un personaggio intrigante e che si presta al racconto di un film di origini. Tuttavia per questa parte del grande progetto Marvel al cinema, sappiamo che Scarlett Johansson è contenta del posto che le è stato riservato, a supporto degli altri colleghi Vendicatori.

Adesso però sembra che l’attrice abbia parlato seriamente dell’eventualità di un lungometraggio con Kevin Feige, boss Marvel, e che le loro conversazioni abbiano addirittura aperto la strada a una serie di film sulla Vedova Nera.

“Ho parlato con Kevin di questo argomento. Voglio dire, naturalmente ne abbiamo parlato anche prima, e pernso che a Kevin piaccia l’idea di uno standalone sul personaggio. Penso di poter parlare per lui dicendo questa cosa. Questo è tutto. Proprio ora penso che questo personaggio stia davvero bene nel posto in cui è stato messo, ma penso che Kevin… Beh ne abbiamo parlato e condividiamo la stessa visione che potrebbe portare anche una serie di film sul personaggio.”

Voi che ne pensate? Come vi fa sentire l’idea dell’eventualità di una serie di film sulla Vedova Nera interpretati da Scarlett Johansson?

Fonte

James Gunn vorrebbe un film standalone su Nebula

0
James Gunn vorrebbe un film standalone su Nebula

Trai personaggi secondari di Guardiani della Galassia, non è un segreto che uno dei preferiti del regista James Gunn è Nebula, la figlia di Thanos, interpretata da Karen Gillan. Come abbiamo avuto modo di vedere alla fine del filmd el 2014, il personaggio sopravvive allo scontro con la sorellastra Gamora (Zoe Saldana) e sparisce. Adesso sappiamo che la rivedremo in Guardians of the Galaxy Vol. 2 al fianco della squadra di protagonisti, in una inedita veste di “buona”.

James Gunn ha di recente dichiarato che gli piacerebbe vedere Nebula a capo di un film tutto suo:

james-gunn

Come Gamora, anche l’aliena blu ha le potenzialità per un film standalone, dal carisma dell’interprete fino al background vero e proprio del personaggio.

E voi che ne pensate? In attesa di capire se si possa davvero realizzare una tale prospettiva, sappiamo che vedremo il personaggio in Guardians of the Galaxy Vol. 2.

In Guardiani della Galassia Volume 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper. Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Fonte: SR

Festa di roma 2016: Into the Inferno recensione del film di Werner Herzog

Dopo tanti anni, quasi a voler aggiornare un discorso intrapreso da una vita, Werner Herzog torna a mettere i vulcani al centro della sua narrazione con Into the Inferno. Lo fa con la sua vena e la sua potenza, con la sua modestia e sfrontatezza, regalandoci immagini che tolgono il fiato e offrendo spunti a volti impensabili. Non solo richiama alcuni dei suoi lavori precedenti, ma ne utilizza alcune sequenze come materiale di repertorio. Riaffiorano così, tra nuove inquadrature di rara potenza, quelle di La Soufrière del 1977, e lui stesso si rende parte protagonista del gioco cinematografico, entrando e uscendo da immagini e narrazioni, come fosse una sorta di David Attenborough (La vita sulla terra serie TV BBC)  anarchico, che prende gli spunti che gli vengono offerti dalla linea narrativa di base per spostarsi disinvoltamente in altri territori.

Ecco quindi il rapporto tra vulcano e uomo, tra uomo e divinità, tra divinità e potere, tra bene e male. Herzog parte da uno dei tre vulcani nei quali è possibile vedere direttamente il magma in ebollizione fino ad arrivare ad un vulcano inattivo da mille anni in Corea del Nord e a raccontare come il un dittatore si sia potuto servire di tale elemento naturale per legittimare e rafforzare il potere.Into the Inferno

Il viaggio di Herzog è vastissimo, dall’Islanda alle Filippine, dall’Etiopia all’Arcipelago di Vanuatu, alla ricerca di vulcani e di uomini che hanno costruito miti, divinità, religioni, per giustificare, spiegare e legittimare la forza incontrollabile della natura. Ma come afferma lo stesso regista  “I vulcani se ne fregano di quello che stiamo facendo qui”.  E a sottolineare proprio questo concetto inserisce nel film le riprese del flusso piroclastico che uccise due vulcanologi francesi in Giappone. Lo fa dopo averli mostrati a lungo fare gli spavaldi con fiumi di lava e piogge di lapilli, in una sorta di delirio di onnipotenza che di lì a poco li avrebbe portati incoscientemente alla morte.

Ma Into the Inferno non è un film solo sui vulcani, ma sui vulcanologi e in particolare uno di loro: Clive Oppenheimer. Un personaggio intrigante e assai affascinante, bello e maledetto, di indole romantica e con una folle affinità elettiva con Werner Herzog. I due sono amici dai tempi di  una vecchia collaborazione e si respira in ogni dialogo, in ogni immagine, un intesa rara e un piglio che solo i sognatori come loro sanno far brillare. Insieme partono alla ricerca di altri loro simili, sparsi ai quattro angoli del pianeta, impegnati in ricerche che sembrerebbero veramente essere state inventate per un film di fantasia. Su tutti merita di essere citato l’antropologo cacciatore di fossili in Africa, somigliante in maniera inquietante all’attore Ron Perlman e commediante nato, tanto da riuscire a passare con ironia e disinvoltura dalle origini dell’uomo ai casinò di Las vegas.

Inutile dire che la regia di Werner Herzog è come sempre egregia, solenne, rispettosa. La costruzione della narrazione scorre come un orologio di precisione, senza mai cadere nel manierismo e donando momenti di grande cinema.

Avengers Infinity War: Spider-Man non sarà nel film?

0
Avengers Infinity War: Spider-Man non sarà nel film?

Mentre l’attesa a torno a Avengers Infinity War cresce giorno dopo giorno, oggi arriva una brutta notizia per i fan Marvel e di Spider-Man. Infatti, l’attore che interpreta Peter Parker durante un’intervista rilasciata a Variety in occasione della première di The Lost City of Z, ha ammesso che Spider-Man al momento non è previsto nel film e che non sa esattamente se le cose possano cambiare. Ecco le sue parole:

Avengers Infinity War: anche i personaggi del piccolo schermo nel film?

“Al momento è tutto un po’ per aria. Credo che un qualche tipo di accordo sia possibile, ma le cose sono ancora poco chiare su ciò che che potrebbe accadere per il personaggio”.

Avengers Infinity WarDunque a quanto pare l’accordo che ha visto il personaggio apparire in Civil War era solo per la specifica opera, dunque di volta in volta Marvel e Sony dovranno accordarsi sull’eventuale impiego del personaggio nell’Universo esteso e leggendo tra le righe sembra proprio che il personaggio sia al momento tagliato dal film in attesa di trovare un accordo e di ulteriori notizie. Dunque non resta che aspettare.

Avengers Infinity Warun ruolo considerevole per Star Lord?

Avengers Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è affidata a Anthony e Joe Russo.

La verità negata: recensione del film con Rachel Weisz

0
La verità negata: recensione del film con Rachel Weisz

Al cinema dal 17 novembre, è stato presentato alla Festa di Roma 2016 La verità negata (Denial), film diretto da Mick Jackson che racconta la vicenda legale che alla fine degli anni Novanta vide coinvolta la storica accademica Deborah Lipstadt, accusata di diffamazione dal saggista britannico David Irving.

Irving è uno dei più famosi negazionisti della Storia. Nei suoi numerosi volumi storici, ha propagandato a lungo la teoria che sosteneva la falsità dell’Olocausto, in una sorta di tentativo di difesa della figura storica di Hitler. La vicenda realmente accaduta si è poi conclusa nel 2000, con la sentenza della Corte Britannica che respingeva le accuse volte alla Lipstadt. Secondo il diritto inglese, è l’accusato a dover provare la sua innocenza, e così la professoressa americana si rivolge al migliore avvocato su piazza, Anthony Julius, lo stesso che prese le difese della principessa Diana durante la causa di divorzio. A Julius e al suo team è stato poi affidato il compito di dimostrare che uno dei più grandi delitti del XX secolo e della storia dell’umanità è stato tutt’altro che un’invenzione.

La verità negata è tratto da una storia vera

Basato sul libro History on Trial: My Day in Court with a Holocaust Denier, della stessa Deborah Lipstadt, La verità nascosta è un procedural che si svolge per la maggior parte nelle aule di una corte e nelle stanze di avvocati, tra carte, plichi e sentenze. Senza dover neanche scegliere una parte da cui stare, Jackson espone i fatti in maniera piana, facendosi forza della veridicità della vicenda narrata, senza per cui sforzarsi a realizzare un contraddittorio cinematografico che rendesse il processo vero e proprio un momento di confronto interessanti ai fini cinematografici. Il lavoro di adattamento cinematografico è stato realizzato dall’ottimo David Hare che anche questa volta mette a punto uno script preciso e interessante.

la verità negataIl film si avvale anche di un ottimo gruppo di attori, da Rachel Weisz a Timothy Spall, passando per Tom Wilkinson e Andrew Scott, che offrono il loro talento a personaggi reali che hanno compiuto imprese straordinarie, nel bene e nel male.

La verità negata rivela però la sua ingenuità di fondo nella regia scolastica di Jackson, che non offre nemmeno il beneficio del dubbio all’accusatore. Non che un negazionistra dell’Olocausto meriti che le sue convinzioni vengano difese, ma l’assenza di contrappunto rende anche la vittoria più giusta meno dolce.

Spider-Man Homecoming: Tom Holland conferma già il sequel?

0

Come molti di voi sapranno Sony e Marvel hanno unito le forze per la prima volta quest’anno per Spider-Man Homecoming, l’annunciato reboot sull’Uomo Ragno che vedrà protagonisti Tom Holland, già apparso nel ruolo in Captain America Civil War.

Ebbene molto fan si sono chiesti quando avrebbero poi rivisto Spider-Man al cinema, dato che come sappiamo non potrà essere in Avengers Infinity War. A rispondere a questa domanda oggi è stato proprio il diretto interessato Tom Holland che durante la promozione di The Lost City of Z, si è lasciato sfuggire a WWD quanto segue.

Spider-Man Homecoming: riprese acrobatiche sul set di Berlino

“Il mio prossimo progetto non posso raccontarvelo, ma abbiamo appena finito Spider-Man e stiamo iniziando a parlare del secondo film, del cattivo che vedremo e di dove andrà tutta la storia in futuro.”

Dunque queste parole sono piuttosto chiare e lo sviluppo del sequel di Spider-Man Homecoming è già in atto e non resta che aspettare ulteriori sviluppi.

[nggallery id=2811]

Sinossi: “Un giovane Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.

Spider-Man Homecoming: la Stark World Expo avrà un ruolo nella trama?

Vi ricordiamo tutte le notizie sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Spider-Man HomecomingDiretto da Jon WattsSpider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly Kenneth Choi.

 

Festa di Roma 2016: Land of the Little People recensione

Festa di Roma 2016: Land of the Little People recensione

Continua il giro dei festival cinematografici approdando in concorso nella Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2016, il film Land of the Little People del regista israeliano Yaniv Berman. Il film drammatico, prodotto grazie ad un azione di crowd-funding, è il giusto ritratto della generazione che è nata e cresciuta tra guerre e violenza e che con distacco da brivido si ritrova a giocare con armi e ad avere a che fare con la morte con estrema, anche troppa, naturalezza.

Berman racconta una realtà ai bordi di una nuova guerra che si sta consumando in Israele, con mariti che vanno in missione, mogli incinte che aspettano a casa preoccupate guardando il notiziario e bambini lasciati a crescere da soli in questi quartieri residenziali fatti di case tutte uguali e storie familiari tutte simili, a meno che non ci sia qualche padre e marito “martire”. Qui vivono quattro bambini, tre maschi e una femmina, che passano il loro tempo libero entrando di nascosto nella base militare abbandonata vicino casa per andare a caccia di animali con armi improvvisate. Il tono del film si stabilisce dalla prima scena quando Tali (Michel Pruzansky),  bella bambina dai capelli chiari e gli occhi verdi, uccide con un masso un animale agonizzante con una freddezza che fa quasi paura, per poi portarlo in offerta ad un “mostro” che loro credono viva in fondo ad un pozzo e che può dare protezione in cambio di nuove prede sanguinanti. Insieme a lei c’è Chemi (Ben Sela), il capetto del gruppo, orgoglioso del padre in guerra, Yonathan (Amit Hechter), faccia d’angelo che si diverte a costruire armi e Louie (Ido Kestler), piccolino ma spietato, che continua a provocare il fratello bullo da cui cerca di nascondersi.

La loro quotidianità cambia quando si trovano il loro territorio invaso da due militari disertori (Ofer Hayun e Maor Schwitzer) che cercano di nascondersi in attesa di tornare dalle loro famiglie. Da quel momento i bambini iniziano a “giocare alla guerra” con loro per riprendersi il territorio, in un escalation forte e cruda di violenza che si conclude nel più inaspettato dei modi.

In modo diretto il regista ci pone davanti a dei bambini quasi anestetizzati per cui la guerra è la normalità e la violenza è un gioco. Poche battute sono affidate ai quattro protagonisti ma il loro sguardo vuoto e senza umanità parla per loro, raccontando di come la guerra ti può entrare in testa e farti male anche se non sei sul campo di battaglia. Distacco, crudeltà, nessuna umanità, Land of the Little People è questo e tanto altro: non è un film facile, va digerito con calma e gli spettatori rimarranno schockati dal diverse scene quasi disturbanti, ma è pur sempre una realtà odierna esistente che andava raccontata e Berman ci è riuscito bene.

 

Doctor Strange: la trasformazione nello Stregone Supremo [Video]

0
Doctor Strange: la trasformazione nello Stregone Supremo [Video]

Dopo avervi rivelato alcune anticipazioni ieri su Doctor Strange, oggi la Disney ha diffuso un nuovo contributo video del film Marvel Studios nel quale possiamo approfondire la trasformazione di Stephen Strange in Doctor Strange:

Doctor Strange è troppo potente per Avengers Infinity War?

La storia del dottor Stephen Strange, il Signore delle Arti Mistiche apparve per la prima volta sulle pagine dei fumetti Marvel nel 1963. Con l’introduzione di questo supereroe unico nel suo genere, dotato di straordinari poteri magici, l’Universo Cinematografico Marvel apre le porte a nuove e incredibili storie piene di azione e di mistero.

Il Dottor Stephen Strange era uno stimato ma arrogante chirurgo, finché un tragico incidente non lo ha privato delle sue capacità mediche e della sua carriera. Così, Strange decide di partire alla ricerca di una cura: i suoi viaggi lo conducono fino all’Antico, un enigmatico maestro che si offre di istruirlo nelle Arti Mistiche.

[nggallery id=2163]

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Box Office ITA: Inferno conquista il box office

Box Office ITA: Inferno conquista il box office

Inferno apre in vetta al box office italiano, seguito da Pets – Vita da animali e Qualcosa di nuovo. Come prevedibile, Inferno conquista il box office italiano con un incasso di 4,5 milioni di euro registrato in circa 670 copie. Uscito a sette anni di distanza da Angeli e Demoni, il film di Ron Howard ottiene un’eccezionale media per sala pari a 6700 euro.

Così Pets – Vita da animali scende in seconda posizione con altri 2,9 milioni di euro, giungendo a ben 8,7 milioni alla sua seconda settimana di programmazione.Il terzo gradino del podio è occupato dalla new entry Qualcosa di nuovo, che esordisce con 772.000 euro in 354 sale a disposizione. Bad Moms – mamme molto cattive apre al quarto posto con 573.000 euro, mentre Alla ricerca di Dory arriva alla bellezza di 14,7 milioni di euro con altri 360.000 euro.

Seguono Café Society (328.000 euro) e Mine (325.000 euro), giunti rispettivamente a 3,1 milioni totali e 1,1 milione globale. Bridget Jones’s Baby precipita in ottava posizione con altri 262.000 euro, arrivando a quota 5,5 milioni. La verità sta in cielo raccoglie altri 242.000 euro totalizzando 1 milione, mentre Deepwater – Inferno sull’Oceano giunge a 897.000 complessivi con altri 157.000 euro. Da segnalare infine l’undicesima pozione dell’acclamato Neruda, che debutta con 148.000 euro in una settantina di copie.

Festa di Roma 2016: La verità negata con Rachel Weisz

Festa di Roma 2016: La verità negata con Rachel Weisz

Oggi alla Festa del cinema di Roma 2016 è il giorno di La verità negata, il nuovo film di Mick Jackson che vede protagonisti Rachel Weisz, Tom Wilkinson e Timothy Spall.

Basato sul famoso libro “Denial: Holocaust History on Trial” di Deborah E. Lipstadt, La verità negata racconta della battaglia legale intrapresa dall’autrice, interpretata dal premio Oscar Rachel Weisz, contro il negazionista David Irving (Timothy Spall) che negava l’Olocausto e che citò la scrittrice in giudizio per diffamazione. Il sistema legale britannico prevede in questi casi che l’onere della prova spetti all’imputato; toccò quindi a Lipstadt e al suo gruppo di avvocati guidato da Richard Rampton (Tom Wilkinson) provare una verità fondamentale, ovvero che l’Olocausto, uno degli eventi più gravi e significativi del XIX secolo, era tutt’altro che un’invenzione. 

La verità negata  – Diretto da Mick Jackson, vincitore dell’Emmy Award (Temple Grandin; Temple Grandin – Una donna straordinaria), e adattato per lo schermo da David Hare, candidato al premio Oscar e al BAFTA con il film The Reader (The Reader – A voce alta), La verità negata (Denial) è un film avvincente, basato su uno dei più importanti e recenti casi legali sull’argomento. I produttori sono Gary Foster e Russ Krasnoff.

Alla Festa del cinema di Roma Viggo Mortensen con Captain Fantastic

La Festa del Cinema di Roma e Alice nella città presentano oggi Captain Fantastic, secondo lungometraggio firmato da Matt Ross, già interprete per registi del calibro di Martin Scorsese, Terry Gilliam e John Woo.

Captain Fantastic: nuovo trailer con Viggo Mortensen

Captain Fantastic è un film che attraversa i generi, in grado di alternare sequenze spassose a momenti di pura commozione, anche grazie alla straordinaria interpretazione di Viggo Mortensen, uno degli attori più amati del cinema americano per i suoi ruoli ne Il Signore degli Anelli, A History of Violence e La promessa dell’assassino, che gli è valso la candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. Mortensen interpreta Ben, un padre che vive isolato con sua moglie e i sei figli nelle foreste del Nord America: una tragedia li costringerà ad affrontare il mondo esterno e un sistema di valori completamente diverso.Captain Fantastic sarà nelle sale italiane a dicembre distribuito da Good Films.  Viggo Mortensen incontrerà sempre domani il pubblico per uno degli incontri ravvicinati più attesi di questa edizione.

The World of Gilbert & George: alla Festa del Cinema

The World of Gilbert & George: alla Festa del Cinema

Gilbert&George sbarcano all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, incontrano il pubblico e presentano The World of Gilbert & George (1981, 69’), da loro scritto, diretto e interpretato, l’unico lungometraggio firmato dai due artisti e realizzato in tempi di arte povera e avanguardia concettuale. Il film battezzò la nascita di un rivoluzionario linguaggio: tra le geometrie dell’Union Jack, i colori dei fiori, i cieli di Londra, le architetture vittoriane, le emozioni eccessive, i ragazzi di strada, i barboni, i corpi, e i gesti, esplode un inno d’amore per la città come condizione umana.

Pellicola persa, ritrovata e ora infine restaurata dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con Milestone Film&Video, The World of Gilbert & George è l’opera seminale che precede di dieci anni l’esplosione della giovane arte britannica e la trasformazione di Londra nel centro della cultura visiva contemporanea. L’evento è a cura di Mario Codognato e Alessandra Mammì.

The World of Gilbert & George

Gilbert & George alla Festa del Cinema (per pubblico e accreditati)

– Lunedì 17 ottobre ore 19:30 MAXXI: proiezione The World of Gilbert&George

– Martedì 18 ottobre ore 16 Sala Petrassi (ingresso libero): incontro con Gilbert&George e a seguire proiezione The World of Gilbert&George

– 18 ottobre ore 21 Casa del Cinema: Gilbert&George introducono Shaolin Martial Arts di Chang Cheh

 

Festa di Roma 2016: Ieri oggi domani, la storia dei David di Donatello

Oggi alla Festa del cinema di Roms 2016 sarà presentato Ieri oggi domani di Giorgio Treves – I 60 anni di vita del Premio David di Donatello sono una lunga storia di successi, di famosi attori e registi premiati, di film di grande riscontro popolare e di opere di qualità che hanno segnato la storia e l’identità del cinema italiano. Vetrina glamour del meglio del nostro cinema, veicolo di promozione, stimolo al rinnovamento, ma anche specchio della storia del nostro Paese che il Premio ha documentato con i film premiati e candidati. Un viaggio nella creatività cinematografica Italiana che rivive attraverso film, repertori, testimonianze e i ricordi di tanti suoi protagonisti: a cominciare dal suo indimenticabile animatore Gian Luigi Rondi, omaggiato dalla Festa del Cinema di Roma, a Tornatore, da Moretti ai fratelli Taviani, dalla Lollobrigida alla Buy, alla Bruni Tedeschi, a Morricone, Storaro, ai più giovani Mainetti, Munzi, Rohrwacher, Costanzo, Garrone, alla von Trotta e tanti altri. Passando dalle immagini straordinarie dei David del passato, in cui la statuetta è ripresa nelle mani di Marilyn Monroe (qui sublime accanto ad Anna Magnani che le fa da suggeritrice alla consegna), Ingrid Bergman, De Sica, Polanski, Disney, Leone, Antonioni…i più grandi maestri e divi del cinema mondiale, fino alle premiazioni contemporanee, che continuano a vedere in questo premio un simbolo ambito, la traccia tanto di un sogno, quanto della realtà cinematografica (e non solo) del nostro tempo.

Festa di Roma 2016: Ieri oggi domani, la storia dei David di Donatello 

CON – IN ORDINE DI APPARIZIONE Gian Luigi Rondi, Manuela Pineschi, Enrico Lucherini, Caterina D’Amico, Gina Lollobrigida, Giuseppe Tornatore, Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Nanni Moretti, Matteo Garrone, Francesco Munzi, Giuliano Montaldo, Stefano Rulli, Krzysztof Zanussi, Margarethe von Trotta, Luca Bigazzi, Isabella Cocuzza, Arturo Paglia, Vittorio Storaro, Dante Ferretti, Gabriella Pescucci, Ennio Morricone, Francesca Archibugi, Saverio Costanzo, Gabriele Mainetti, Margherita Buy, Valeria Bruni Tedeschi, Alba Rohrwacher

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Alla Festa del Cinema di Roma 2016 sarà presentato oggi Irréprochable di Sébastien Marnier con protagonisti Marina Foïs e Jérémie Elkaïm.

Irréprochable racconta di Costance disoccupata da un anno che decide di ritornare nella città natale. Un giorno scopre però che c’è un posto libero nell’agenzia immobiliare in cui aveva cominciato la sua carriera. L’ex capo però le preferisce una candidata più giovane e Constance, a quel punto, non si lascia intimorire e progetta di riprendersi quel posto a tutti i costi.

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Jovanotti selvaggio sul red carpet della Festa di Roma 2016

0
Jovanotti selvaggio sul red carpet della Festa di Roma 2016

E’ stato Lorenzo Cherubini Jovanotti il protagonista assoluto di oggi  alla Festa del cinema di Roma 2016, il cantante ha attraversato selvaggiamente il red carpet prima di incontrare il pubblico dell’Auditorium. Ecco tutte le foto:

[nggallery id=2964]

Caschi nerd per la moto: Spider-Man, Venom e Star Wars

0
Caschi nerd per la moto: Spider-Man, Venom e Star Wars

Dopo avervi segnalato le tute da motociclista a tema Batman e Superman, oggi arrivano i caschi nerd per la moto griffati con loghi e disegni che omaggiano Spider-Man, Venom e Star Wars prodotti da HJC.

[nggallery id=2963]

Festa di Roma 2016: La Principessa e l’Aquila recensione

Festa di Roma 2016: La Principessa e l’Aquila recensione

Per il suo esordio alla regia, Otto Bell decide di raccontare in un avvincente documentario, The Eagle Huntress, distribuito in Italia da I Wonder Pictures con il titolo La Principessa e l’Aquila, la storia vera di Aisholpan, una tredicenne mongola con un sogno che va contro la tradizione e i costumi della sua tribù.

La ragazza desidera diventare una cacciatrice con l’aquila, una disciplina vera e propria che nei millenni è sempre stata una prerogativa maschile e che ha fatto eccellere la sua famiglia, prima il nonno e poi il padre, nella comunità mongola di appartenenza, con diverse vittorie al Golden Eagle Festival, a cui partecipano tutti i cacciatori delle tribù circostanti. Nonostante la diffidenza e la disapprovazione degli anziani, Aisholpan, sostenuta dal padre, e dopo aver ricevuto la benedizione del nonno, comincia il suo addestramento. La cattura dei cucciolo di aquila, la formazione di un legame con il regale rapace, la tecnica di caccia vera e propria, fino al momento dell’esordio all’importante evento.

La Principessa e l’Aquila arriva alla Festa di Roma con una potenza insospettata

Dopo aver registrato un grande successo al Sundance, al Telluride e a Toronto, La Principessa e l’Aquila arriva alla Festa di Roma con una potenza insospettata. La storia alquanto lineare ma incredibile si avvale di un racconto ricco di momenti di tensione, con note poetiche e tratti in cui il ritmo diventa da film sportivo pur rimanendo fedele alla sua natura di racconto di formazione.

Il paesaggio innevato delle montagne della Mongolia costituisce un paesaggio bello e terribile, uno sfondo possente e crudele, così come lo è la natura in quelle fredde lande, al coraggio di una ragazzina che ha sfidato un pregiudizio. Il film si rivela anche essere una storia di emancipazione femminile in senso più ampio, nel momento in cui fotografa la prima donna che in punta di piedi si fa largo in un mondo che la tradizione ha sempre voluto essere riservato agli uomini.

La Principessa e l’AquilaCiò che coinvolge però nel film di Bell sono le location e la scelta di riprenderle con tecniche d’avanguardia che si discostano dal classico documentario didascalico, raccontando le vicende con il coinvolgimento in prima persona dei protagonisti ma anche utilizzando espedienti drammaturgici e tecnici (tempi di montaggio e angolazioni di ripresa) da cinema action.

La Principessa e l’Aqulia è un’immersione nella natura, nella tradizione ma anche nel sentimento fervido di rivalsa e affermazione, portato a compimento con modestia e naturalezza e con incredibile determinazione.