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Killers of the Flower Moon: il primo teaser trailer

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Killers of the Flower Moon: il primo teaser trailer

Leone Film Group, Rai Cinema e 01 Distribution sono lieti di presentare il teaser trailer italiano di Killers of the Flower Moon, il nuovo attesissimo film del premio Oscar® Martin Scorsese che verrà presentato in anteprima mondiale il 20 maggio al Festival di Cannes.

Un cast stellare con i premi Oscar® Robert De Niro e Leonardo DiCaprio per un crime epico basato su una storia vera: una sequenza di omicidi brutali, e misteriosi, nota con il nome di “regno del terrore”, che insanguinarono la nazione Osage negli anni ’20. Fra i protagonisti anche il candidato all’Oscar® Jesse Plemons, Lily Gladstone e Brendan Fraser, vincitore agli Academy Award 2023 per The Whale.

All’inizio del XX secolo la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Tratto dall’acclamato, omonimo, best seller di David Grann, Killers of the Flower Moon è una storia d’amore e tradimento in un intrigo avvincente per la scoperta della verità.

Diretto da Martin Scorsese e scritto da Scorsese con Eric Roth, Killers of the Flower Moonè una produzione Apple Studios, Imperative Entertainment, Sikelia Productions, Appian Way. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema. Il film uscirà nelle sale italiane il 19 ottobre con 01 Distribution, in contemporanea con l’uscita mondiale.

Ultimo – Vivo coi sogni appesi, dal 30 maggio in esclusiva su Prime Video

Prime Video annuncia oggi Ultimo – Vivo coi sogni appesi, il docufilm dedicato a Ultimo, disponibile in esclusiva a partire dal 30 maggio 2023. Autore e musicista, Ultimo, è un artista unico e la sua è una carriera eccezionale. Dal suo debutto, infatti, in soli quattro anni, ha già conquistato 59 dischi di platino e 19 dischi d’oro ed è il più giovane artista italiano ad aver intrapreso un tour negli stadi, radunando più di 600 mila spettatori.

Ultimo – Vivo coi sogni appesi è un viaggio lungo 15 stadi nella vita di Ultimo, il cantautore dei record, e per la prima volta offre un inedito punto di vista sulla sua vita da sempre estranea alla narrazione mediatica. L’infanzia segnata dal viscerale bisogno di fare musica, la smodata voglia di esprimere se stesso raccontando emozioni, la rete affettiva della famiglia e degli amici di sempre, che dai palleggi al parchetto dietro casa lo accompagnano fino a un San Siro dove ancora rimbombano le urla del pubblico dopo l’ultima data del tour. Per la prima volta c’è tanto di lui, della vertiginosa ascesa che lo ha portato – in pochissimo tempo – dai club agli stadi, lo stop forzato a causa della pandemia e quel tour che sembrava allontanarsi ogni giorno di più. Ultimo – Vivo coi sogni appesia ccende i riflettori sulle emozioni che hanno accompagnato il tanto agognato momento del ritorno sul palco.

L’incredibile carriera di Niccolò è frutto di talento, tenacia, determinazione, sacrificio, e grande lavoro. Ultimo – Vivo coi sogni appesi è la storia autentica e appassionata di un vero e proprio fenomeno della scena musicale italiana, capace d’imporsi ai massimi livelli pur prendendo le distanze dai trend imposti dall’industria: “Perché ad essere ultimi non sempre si perde”.

Il docufilm è prodotto da Think Cattleya in collaborazione con Maestro e la regia è a cura dei Broga’s. Ultimo – Vivo coi sogni appesi si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e S2, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO, le prime 3 stagioni di Celebrity Hunted- Caccia all’Uomo e di LOL: Chi ride è fuori, ma anche Prova Prova Sa Sa, Monterossi e Me contro Te, le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Argentina 1985, Jack Ryan, TheBoys, Borat – Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio, Senza Rimorso, Good Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 paesi e territori nel mondo, e alle dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Fra le produzioni Original già annunciate anche il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Strange Way of Life, Pedro Almodóvar racconta il suo film a Cannes 76

Dopo la proiezione del corto Strange Way of Life di Pedro Almodovar, a Cannes 76, il regista si è fermato per rispondere ad alcune domande. Il film racconta la storia di Silva (Pedro Pascal), che attraversa il deserto a cavallo per andare a trovare il suo amico Jake (Ethan Hawke), sceriffo. Ne segue una storia di vendetta, intrighi e amore proibito. Un western queer dove lui stesso ha ammesso di aver voluto fare molta attenzione alla trama: “Non volevo fare un western anacronistico. Gli americani ci tengono molto, è il loro genere preferito”.

Durante la conferenza per Strange Way of Life, Almodóvar ha fatto riferimento a film western come Il potere del cane di Jane Campion come fonte di ispirazione. “La sessualità del protagonista è piuttosto ambivalente“, ha detto Almodóvar a proposito del film della Campion, solo che in quel film non c’erano scene di sesso. Il regista ha continuato: “C’è una scena che distingue il mio film dagli altri western: vediamo due uomini che rifanno il letto! È una scena importante perché per Jake rifare il letto significa cancellare tutto quello che è successo lì durante la notte. Era importante mostrare la vita quotidiana di questi due personaggi”.

Strange Way of LifePresente alla conferenza di Strange Way of Life anche Ethan Hawke che ha parlato del film e di questa grande opportunità: “Ho ricevuto un’e-mail e un copione con l’invito a partecipare. All’improvviso ho pensato che sicuramente avevo fatto qualcosa di buono nella mia vita per meritarmi questa e-mail! Sono cresciuto con i western e sono stato felice di partecipare a un western che non imita i vecchi film. Pedro Almodóvar ha una voce originale e reinventa i generi ogni volta che li tocca. È così comodo, come attore, arrivare sul set di un grande regista e dare il meglio di sé!

Hawke ha parlato di come l’atto di puntare una telecamera su qualcuno sia di per sé un atto d’amore. “Per me, finché recitiamo e siamo di fronte a una telecamera, è un atto d’amore. Vedo tutto questo come un’esperienza d’amore. Pedro presta attenzione a ogni dettaglio, e ho notato un’ossessione simile in altri grandi registi. Il film parla di desiderio e trovo molto eccitante essere guardato come attore. Nel corso della nostra vita, negoziamo tra chi siamo e chi vogliamo essere. Questa tensione crea delle crepe dentro di noi e io amo Jake per le sue tensioni interiori”.

Strange Way of Life arriverà in Italia su MUBI.

Physical: la terza e ultima stagione disponibile dal 2 agosto

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Physical: la terza e ultima stagione disponibile dal 2 agosto

Apple TV+ ha annunciato oggi che Physical, la celebre dark comedy interpretata e prodotta esecutivamente da Rose Byrne e proveniente dalla creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva Annie Weisman, tornerà per la sua terza e ultima stagione con 10 episodi, da mercoledì 2 agosto. Sin dal suo debutto globale su Apple TV+, Physical ha ricevuto consensi da parte del pubblico e della critica, nonché elogi per le interpretazioni del suo cast corale guidato dalla “perfettamente calzante” e “magistrale” Rose Byrne, e interpretato da Rory Scovel, Dierdre Friel e Paul Sparks. La serie è prodotta per Apple TV+ da Tomorrow Studios.

Siamo molto grate ad Apple, Tomorrow Studios e a tutti i nostri collaboratori creativi per la possibilità di far vivere Sheila in tutta la sua gloria“, hanno dichiarato la star e produttrice esecutiva Rose Byrne e la creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva Annie Weisman. “Con quest’ultima stagione, la saga in tre atti – ribellione, recupero e redenzione – di Sheila giunge a una meritata conclusione per lei e per i fan. Siamo molto orgogliose di condividere quest’ultimo capitolo con tutti“.

Nel corso delle tre avvincenti stagioni di ‘Physical’, siamo stati onorati di lavorare con Annie Weisman e Tomorrow Studios per portare sullo schermo il percorso di trasformazione e di emancipazione personale di Sheila Rubin attraverso la coraggiosa, commovente e spesso molto divertente interpretazione di Rose Byrne”, ha dichiarato Matt Cherniss, responsabile della programmazione per Apple TV+. “Siamo consapevoli dell’impatto che questo personaggio e questa storia hanno avuto sul pubblico di tutto il mondo e non vediamo l’ora che si uniscano a noi in questa esaltante cavalcata che culmina in un finale immensamente gratificante“.

Gli spettatori possono recuperare le stagioni precedenti di Physical, ora in streaming su Apple TV+. La terza stagione di Physical aggiunge al cast Zooey Deschanel, candidata agli Emmy e ai Grammy Award e vincitrice del Critics Choice Award, che interpreta “Kelly”, una star di sitcom che decide di entrare nella fiorente industria del fitness.

Ambientata in una San Diego dalle spiagge paradisiache negli anni ’80, “Physical” è una commedia dark con episodi dalla durata di mezz’ora che segue Sheila Rubin (Byrne), una casalinga soffocata e trascurata che sostiene la candidatura del marito intelligente ma controverso all’assemblea legislativa. Ma dietro le porte chiuse, Sheila ha una sua visione oscura e divertente della vita che raramente lascia vedere al mondo. Inoltre combatte una complessa serie di demoni personali legati all’immagine di sé… fino a quando non trova sfogo attraverso la fonte più improbabile: il mondo dell’aerobica. La seconda stagione ci ha mostrato come Sheila Rubin avesse lanciato con successo il suo primo video di fitness solo per poi incontrare alcuni nuovi e più grandi ostacoli sul suo cammino. È combattuta tra la lealtà verso suo marito (Rory Scovel) e i valori che rappresenta, e una pericolosa attrazione per qualcun altro. E poiché non è più la novità in città, si ritrova a dover affrontare nuovi e agguerriti concorrenti sulla strada per costruire un vero e proprio impero del fitness.

“Physical” è prodotta da Tomorrow Studios (una partnership di ITV Studios), ideata, scritta e prodotta da Annie Weisman, che è anche showrunner; questa serie è diretta da Stephanie Laing, che è anche produttrice esecutiva insieme a Marty Adelstein, Becky Clements  e Alissa Bachner per Tomorrow Studios, e Rose Byrne.

Oltre a “Physical”, potrete trovare Rose Byrne in “Platonic”, una nuova serie comedy Apple Original interpretata e prodotta da Byrne e Seth Rogen e co-creata, diretta e scritta da Nick Stoller e Francesca Delbanco, in anteprima venerdì 24 maggio su Apple TV+.

Garrett Hedlund in Barron’s Cove dai produttori di Air

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Garrett Hedlund in Barron’s Cove dai produttori di Air

Mandalay Pictures (Air) Yale Entertainment e Post Film hanno collaborato per produrre un nuovo thriller intitolato Barron’s Cove, con Garrett Hedlund (Mudbound), Stephen Lang (Avatar), Brittany Snow (Pitch Perfect, X) e Hamish Linklater (The Big Corto).

Il film sarà diretto da Evan Ari Kelman che ha anche scritto la sceneggiatura. Le riprese del film inizieranno entro la fine dell’anno. Il braccio vendite di Yale Entertainment, Great Escape, presenterà il progetto agli acquirenti al mercato di Cannes.

Presentato come un film “toccante” sul legame indissolubile tra padri e figli, la storia segue un padre in lutto con un passato violento, la cui vita è sconvolta dal tragico omicidio del suo giovane figlio. Consumato dal bisogno di risposte, rapisce il bambino che crede sia responsabile della morte di suo figlio, innescando una frenetica caccia all’uomo alimentata dal potente padre del ragazzo rapito, che lavora in politica.

I produttori sono Jason Michael Berman e Will Raynor di Mandalay, Jordan Yale Levine e Jordan Beckerman di Yale Entertainment, e Chadd Harbold e Cory Thompson di Post Film. I produttori esecutivi includono Russ Posternak, Clay Pecorin e Peter Anske. I coproduttori sono Derek Rubin, Parker Hill e Nick Phillips.

“Siamo onorati di collaborare con un cast d’ensemble eccezionale, guidato dallo straordinario Garrett Hedlund, che è pronto a offrire una performance mozzafiato”, hanno dichiarato Berman e Raynor in una dichiarazione congiunta. “Con un team di livello mondiale anche dietro la macchina da presa, è per noi un privilegio annunciare il primo lungometraggio dello sceneggiatore/regista Evan Ari Kelman e sostenerlo nel dare vita a questo incredibile film”.

Levine e Beckerman hanno aggiunto: “Non potremmo essere più entusiasti di unire le forze con i nostri amici a Mandalay in questo film emozionante e avvincente. Come padri di bambini piccoli, siamo stati profondamente colpiti dal personaggio principale, Caleb, e dalla sua instancabile ricerca per scoprire la verità sul tragico destino di suo figlio. Con una miscela sapientemente realizzata di azione frenetica e dramma sincero, siamo fiduciosi che questo film abbia tutti gli ingredienti per affascinare il pubblico di tutto il mondo.”

Cannes 76: Hirokazu Kore-Eda spiega come ha gestito i temi LGBTQ in Monster

Il regista giapponese Hirokazu Kore-Eda ha parlato del modo in cui ha gestito le tematiche LGBTQ nel suo nuovo film Monsters, in concorso al Festival di Cannes 76. Nel film, due ragazzi imparano a conoscere i loro sentimenti l’uno per l’altro. “Non ci sono stati molti film giapponesi che affrontano questi argomenti”, ha riconosciuto il regista, già vincitore della Palma d’oro con Shoplifters 2018. “Quando ho scoperto la sceneggiatura, ho pensato che questa storia non doveva essere vista da quell’angolazione. È una lotta interiore”, ha continuato il regista giapponese.

“I sentimenti che si accendono in questi bambini a volte sono espressi violentemente verso altre persone, o talvolta i bambini si rivoltano contro se stessi”, ha detto il regista che ha girato il film su una sceneggiatura di Yuji Sakamoto. Spiegando come ha affrontato le questioni legate al mondo LGBTQ nel film, Kore-Eda ha detto: “È la nascita delle emozioni, dei sentimenti. È difficile esprimere a parole ciò che si prova (…) Il film mostra come questi bambini cercano di superare questa situazione”, ha sottolineato Kore-Eda.

“Man mano che il film procedeva, abbiamo incontrato alcuni esperti che si prendono cura dei bambini che devono affrontare alcuni di questi problemi. Abbiamo ricevuto un parere molto dettagliato su questo argomento”.

Ieri sera alla sua prima mondiale a Cannes, Monster ha ottenuto una standing ovation di sei minuti. Monster è il nono film di Kore-Eda che partecipa al Festival di Cannes (contando i due apparsi in Un Certain Regard). Monster è anche il primo film dal suo film d’esordio del 1995, Maborosi, per il quale il regista non firma anche la sceneggiatura.

Kore-Eda ha portato a casa il premio della giuria ecumenica l’anno scorso a Cannes per un altro dramma familiare, Broker, incentrato sui bambini abbandonati e su coloro che trovano loro una casa. Ha vinto il Premio della Giuria nel 2013 per Like Father, Like Son, che ha ricevuto anche il Premio della Giuria Ecumenica.

Pacifiction – Un mondo sommerso, recensione del film di Albert Serra

Il regista Albert Serra torna nelle sale italiane dal 18 maggio con Pacifiction – Un mondo sommerso, film selezionato in concorso ufficiale al Festival di Cannes 2022. Anche con quest’ultima prova registica, resta chiaro che il suo cinema esigente rimarrà impenetrabile per il maggior numero di persone. Con le sue lunghe sequenze e i dialoghi improvvisati, Pacifiction – Un mondo sommerso riuscirà infatti a farsi amare dai cinefili che accetteranno di lasciarsi coinvolgere da questo singolare universo.

Il cinema del futuro di Albert Serra

Albert Serra è sicuramente l’esempio paradigmatico del cinema d’autore spagnolo: non solo si è autoproclamato tale in diverse sue dichiarazioni polemiche, ma in tutta la sua filmografia troviamo uno spirito di rottura che si fa beffe dei convenzionalismi e uno stile proprio in cui la sperimentazione formale prevale sul discorso narrativo, sovvertendo così i modelli classici di produzione e rappresentazione. È quindi un figlio della modernità cinematografica esplosa nella seconda metà del secolo scorso, anche se il suo obiettivo è quello di “creare immagini inedite e fare il cinema del futuro“.

Finora, tutti i suoi film sono stati singolari adattamenti (trasposizioni, se vogliamo essere più precisi) di classici della letteratura occidentale, sui quali si è preso grandi libertà di indagine formale: ha cercato di trasportare sul grande schermo l’essenza o l’atmosfera dei riferimenti letterari attraverso le risorse proprie del fare cinema. Le sue ultime due proposte, Liberté (2019) e La Mort de Louis XIV (2016), ne sono un ottimo esempio. Allo stesso modo, possiamo percepire in molti dei suoi lavori uno sguardo perverso sulla natura umana e una predilezione per la rappresentazione della sua decadenza.

Il suo ultimo progetto, forse il più ambizioso, prosegue su questa strada, anche se, a differenza degli altri, non è basato su alcuna opera letteraria: nella Tahiti della Polinesia francese, l’Alto Commissario della Repubblica, De Roller (Benoît Magimel), afferma la sua presenza sull’isola con un’aria da dandy e occupandosi di diplomazia con impeccabile disinvoltura, tanto con le alte istituzioni e con gli uomini d’affari, quanto con i nativi o i turisti. Tuttavia, inizia a percepire la possibile esistenza di una minaccia che destabilizza il mondo in cui vive: la riattivazione dei test nucleari sull’isola. Da questo momento in poi, accompagneremo De Roller durante una singolare esperienza onirica in cui incontra personaggi di ogni tipo per affrontare una situazione che, a poco a poco, lo sta divorando.

Un’esperienza onirica all’insegna della paranoia

Con un paesaggio imponente ed esotico sullo sfondo, le azioni in Pacifiction – Un mondo sommerso sono risolte fuori campo, le immagini sono ambigue, i colori palpabili, i suoni suggestivi e i dialoghi si affermano più che altro come monologhi piuttosto eccentrici e carichi di ironia. Forma e contenuto sembrano scorrere come forze neutralizzanti, creando un’atmosfera enigmatica e paranoica in cui il naturale e l’artificiale si fondono. Il terreno in cui queste due dimensioni si incontrano è sempre stato un luogo che il regista ha considerato inesplorato, attraverso il quale creare immagini inedite da proporre al suo pubblico.

Concentrandosi nella visione di Pacifiction – Un mondo sommerso sembra inevitabile non ipotizzare alcuni collegamenti con eventi reali: in una società sempre più precaria e competitiva, sull’orlo della catastrofe climatica, dove le ferite della pandemia e della minaccia nucleare si stanno ancora rimarginando, il disturbo paranoico sembra essere diventato collettivo: in questo senso, Albert Serra potrebbe non avere torto quando dichiara di fare film del futuro.

Quello che lo spettatore troverà in Pacifiction – Un mondo sommerso è un thriller dai molteplici toni e storyine, che presenta una marcata radice nichilista e apocalittica. Fin dall’inizio, viene posto un mistero che serve da pretesto a Serra per affrontare in maniera satirica temi come le minacce nucleari, le cospirazioni politiche, il colonialismo, le relazioni diplomatiche, la corruzione del sistema e quanto i cittadini o i loro spazi siano dispensabili per lui. Tuttavia, questi temi si trovano nella profondità di un’esperienza onirica, quasi surreale, che richiede la piena attenzione e l’immersione del pubblico per poterne cogliere appieno il messaggio.

Pacifiction, come immergersi nel “mondo sommerso”

Per quanto il film si avvalga di una regia e sceneggiatura solide, risulterà comunque difficile immergersi nell’esperienza orchestrata da Serra. In questo senso, l’interpretazione stellare di Benoît Magimel è la chiave per far combaciare tutti i pezzi del puzzle. L’attore francese dà vita a un funzionario pubblico con molto potere e un’abilità nel creare relazioni che finiscono per avvantaggiarlo ma, come molti dei personaggi che vediamo nel corso del film, è una persona che ha a cuore solo i propri interessi. Eppure, l’interpretazione di Magimel lo rende un protagonista che ci piace seguire nella sua odissea: con molto carisma, un’eccezionale naturalezza nel pronunciare le sue battute e un’ammirevole capacità di improvvisare, l’attore ci tiene radicati nel suo viaggio per tutte le quasi tre ore di durata del film.

Farsi cullare dal piacere contemplativo di quest’opera non sarebbe possibile senza l’impressionante fotografia e il lavoro sul sound design: elementi tecnici che creano una fusione perfetta, ritraendo la Polinesia francese in tutto il suo splendore. La bellezza che risulta da questa alchimia riflette un’eccellente padronanza del linguaggio cinematografico da parte di Serra, efficace nel suscitare emozioni e nel trasportare lo spettatore nell’epicentro del caos. Questa passeggiata di quasi tre ore attraverso i paesaggi insulari della Polinesia francese risulterà innegabilmente affascinante agli occhi degli appassionati del cinema di Albert Serra e, molto probabilmente, soporifera e anche sconcertante per la maggior parte degli spettatori. Un’esperienza che mette molto in gioco intellettualmente, ma che potrebbe rendere davvero arduo l’aggrapparvisi emotivamente.

Stephen King non è un grande fan dei supereroi, ma ha visto The Flash e dice che è “sincero, divertente e strabiliante”

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Quasi a ripagare la lunghissima attesa per il film, l’entusiasmo per The Flash continua a crescere. Le ultime parole incoraggianti sul film provengono dal “Re dell’orrore” Stephen King.

Lo scrittore ha dichiarato su Twitter nelle ultime ore: “Oggi ho partecipato a una proiezione anticipata di THE FLASH. Di norma non mi interessano molto i film sui supereroi, ma questo è speciale. È sincero, divertente e strabiliante. L’ho amato.”

https://twitter.com/StephenKing/status/1658981138302394370?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1658981138302394370%7Ctwgr%5E623ecd8033d5f1a60497099c52e9b0cb06e71e32%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fdeadline.com%2F2023%2F05%2Fflash-stephen-king-ezra-miller-superhero-warner-bros-1235371209%2F

Il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha dichiarato all’inizio di quest’anno che anche lui “ha amato” il film e ha detto ai giornalisti che James Gunn “lo ha definito uno dei più grandi film di supereroi mai realizzati: un capolavoro”.

The Flash: la trama e il cast del film

In The Flash i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

La Casa dei Fantasmi, il nuovo trailer del film Disney

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La Casa dei Fantasmi, il nuovo trailer del film Disney

La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion), la divertente avventura Disney da brividi ispirata alla classica attrazione del parco a tema, arriverà il 23 agosto nelle sale italiane. Diretto da Justin Simien, il film è interpretato da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Dan Levy, con Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost.

La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali. Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich, mentre Nick Reynolds e Tom Peitzman sono i produttori esecutivi.

Valentina Romani: 10 cose che non sai sull’attrice

Valentina Romani: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Valentina Romani vanta ormai diversi ruoli tra cinema e televisione, grazie ai quali si è affermata come una delle più brillanti interpreti della sua generazione. Divenuta ora particolarmente popolare presso un pubblico di giovani spettatori grazie alla serie Mare fuori, la Romani ha davanti a sé un futuro particolarmente roseo, tra progetti in arrivo e nuove sfide all’orizzonte.

Ecco 10 cose che non sai su Valentina Romani.

Valentina Romani: i suoi film e le serie TV

1. È molto conosciuta per alcune serie TV. La Romani ha iniziato la sua carriera recitando per la televisione in alcuni episodi di celebri fiction, come Che Dio ci aiuti 3 (2014), Un passo dal cielo 3 (2015) e Il candidato (2015). Recita poi nelle miniserie Questo è il mio paese (2015) e Grand Hotel (2015) e nella serie Tutto può succedere (2016), con Pietro Sermonti. Recita poi in La porta rossa (2017-2023), con cui ottiene maggior popolarità, per poi prendere parte a Skam Italia (2018), Non uccidere (2017) e Mare fuori (2020-2023), dove guadagna ulteriore popolarità interpretando Naditza, accanto ai colleghi Massimiliano Caiazzo, Nicolas Maupas, Serena Codato, Maria Esposito e Giacomo Giorgio. Nel 2021 è poi in Alfredino – Una storia italiana, mentre nel 2022 recita in Noi siamo leggenda.

2. Ha recitato anche per il cinema. Nel 2016 l’attrice ha esordito al cinema recitato da protagonista nel film Un bacio, storia di tre ragazzi liceali alle prese con problemi tipici di quell’età. Nel 2018 è Lucia nel film TV Aldo Moro il professore, mentre nel 2021 recita invece nel film Carla, dedicato alla ballerina Carla Fracci, interpretata da Alessandra Mastronardi. Qui la Romani interpreta il ruolo di Anita Spelta. Nel 2023 torna al cinema interpretando Emma nel film di Nanni Moretti Il sol dell’Avvenire, con protagonisti anche Margherita Buy e Silvio Orlando.

3. È la doppiatrice di un noto film d’animazione. Come annunciato dalla Walt Disney Italia, l’attrice presterà la propria voce per il doppiaggio italiano del film Pixar Elemental, interpretando la protagonista Ember, che in lingua originale è doppiata da Leah Lewis, attrice nota per la serie Nancy Drew e per il film L’altra metà. Per la Romani si tratta della prima occasione come doppiatrice, per di più per un film particolarmente importante realizzato dal noto studio di produzione pluripremiato agli Oscar.

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Valentina Romani in Skam Italia

Valentina Romani in Mare fuori

4. Ha amato molto il suo personaggio.  In Mare fuori l’attrice interpreta Naditza, una zingara rom con un carattere solare, sfacciato, irriverente e una tendenza naturale a cacciarsi nei guai. Ma è anche una ragazza buona e altruista, con un talento per il pianoforte. Alla vita al campo preferisce di gran lunga la detenzione in IPM, poiché essa rappresenta una via di fuga dai suoi genitori, colpevoli di volerla dare in sposa in cambio di una cospicua somma di denaro. L’attrice ha raccontato di aver da subito amato molto il personaggio, che ritiene avere un mondo intero di storie da raccontare, risultando sempre interessante.

5. Non tornerà nella quarta stagione. Come ormai noto, l’attrice ha confermato che non sarà presente nella quarta stagione di Mare fuori e che dunque per il momento il racconto relativo a Naditza si è concluso. La Romani si è detta eternamente grata per ciò che la serie ha rappresentato per lei, affermando che se ci sarà l’opportunità le piacerebbe in futuro ritornare in Mare fuori per portare avanti le avventure del suo personaggio e scoprire come è evoluta.

Valentina Romani in Skam Italia

6. Ha recitato nella prima stagione della nota serie. Prima di diventare ulteriormente popolare grazie al ruolo di Naditza nella serie Mare fuori, l’attrice aveva già recitato in una celebre serie pensata per un target di giovani. Si tratta di Skam Italia, nella quale compare brevemente negli episodi 6, 9 e 11 della prima stagione. Il suo personaggio è quello di Maria, una studentessa del liceo Kennedy che avrà una piccola discussione con Eva, la protagonista interpretata da Ludovica Martino.

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Valentina Romani in Mare fuori

Valentina Romani in La porta rossa

7. Ha ottenuto grande popolarità grazie a questa serie. Nel 2017 arriva il momento della consacrazione per l’attrice, che grazie alla serie Rai La porta rossa, con protagonista Lino Guanciale, ottiene una maggiore popolarità. Qui interpreta Vannessa Rosic, una medium che si scopre essere l’unica in grado di entrare con il protagonista, il defunto commissario di polizia interpretato da Guanciale. Per ottenere questo ruolo, all’attrice è bastato un solo provino, durante il quale ha convinto tutti di essere la persona giusta per la parte.

Valentina Romani ha un fidanzato?

8. È molto riservata. Da quando fa parte del cast di Mare fuori per l’attrice è divenuto sempre più difficile tenere privata la propria vita al di fuori dal set. In particolare, i fan sono curiosi di sapere se l’attrice sia o meno impegnata sentimentalmente in questo momento e in diverse occasioni le è stata attribuita una relazione con il collega Nicolas Maupas. La Romani, tuttavia, non ha mai confermato né smentito la cosa, dichiarando semplicemente che preferisce non parlare di tali aspetti della propria vita. Una richiesta, la sua, decisamente comprensibile e da rispettare.

Valentina Romani è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 694 mila follower e dove attualmente si possono ritrovare più di 300 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Valentina Romani: età e altezza dell’attrice

10. Valentina Romani è nata il 16 giugno del 1996 a Roma. L’attrice è alta complessivamente 1,65 metri.

Fonti: IMDb, Instagram,

Jane Fonda afferma che un regista francese ha chiesto di andare a letto con lei per “vedere come erano i miei orgasmi” per un ruolo

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Nel corso della promozione del suo nuovo film, Book Club – Il capitolo successivo, Jane Fonda ha rivelato che il regista francese René Clément le ha chiesto di andare a letto con lei durante la realizzazione del loro thriller del 1964 Joy House. Fonda ha recitato nel film al fianco di Alain Delon e Lola Albright.

Il conduttore di “Watch What Happens Live”, Andy Cohen, ha chiesto a Fonda di nominare “un uomo a Hollywood che ha cercato di sedurti una volta e che hai rifiutato”. L’attrice premio Oscar ha risposto: “Il regista francese René Clément”.

Jane Fonda ha spiegato: “Beh, voleva venire a letto con me perché ha detto che il personaggio doveva avere un orgasmo nel film e aveva bisogno di vedere come erano i miei orgasmi. Lo ha detto in francese e io ho fatto finta di non capire”. “Ho delle storie per te, ragazzo, [ma] non abbiamo tempo” ha aggiunto Fonda.

Clément aveva 51 anni al momento della produzione, mentre Fonda ne aveva 27. Clément è stato uno dei registi francesi più prolifici negli anni ’50 e ’60, vincendo cinque premi al Festival di Cannes durante la sua carriera. Morì nel 1996 a 82 anni. Joy House, prodotto da MGM, vedeva Jane Fonda nei panni di una donna che si innamora di un baro in fuga dai gangster americani.

La rivelazione di Fonda arriva dopo le continue critiche contro l’industria cinematografica francese per aver perpetuato degli abusi. L’attrice di Ritratto di una signora in fiamme Adele Haenel ha pubblicato questo mese una lettera aperta in cui ha annunciato che avrebbe lasciato l’attività. Ha criticato il Festival di Cannes per essere “pronta a tutto per difendere i loro capi stupratori”, citando registi come Roman Polanski e Gerard Depardieu.

Il direttore di Cannes Theirry Fremaux ha respinto l’affermazione di Haenel, dicendo alla stampa al festival del 2023: “Non lo pensava quando è venuta a Cannes a meno che non soffrisse di una folle dissonanza”. “Ma se pensaste che è un festival per stupratori, non sareste qui ad ascoltarmi, non vi lamentereste che non riuscite a ottenere i biglietti per entrare nelle proiezioni”.

I Guerrieri della notte arriva in blu-ray

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I Guerrieri della notte arriva in blu-ray

Paramount Pictures e Plaion Pictures annunciano l’uscita dell’edizione Steelbook Blu-ray de I Guerrieri della notte, un classico da collezione che ha fatto la storia del cinema. Il capolavoro intramontabile del 1979 diretto da Walter Hill, diventato un cult per la spettacolare fusione di generi, le citazioni classiche e le atmosfere underground, è finalmente disponibile per la prima volta in Blu-Ray in versione Ultimate Director’s Cut.

A 44 anni dal suo debutto, questo classico merita di essere riscoperto non solo dai collezionisti, ma anche dalle nuove generazioni di appassionati.

New York, 1979. Una tregua tra tutte le gang della città dà luogo ad una grande adunata in un parco del Bronx, organizzata da Cyrus, leader della più grande banda della città: i Riffs. Le bande invitate partecipano con nove membri che devono presentarsi disarmati. Scopo di tale riunione è convincere tutte le gang ad unirsi per combattere contro le forze dell’ordine ed impadronirsi della città. Nonostante la tregua e l’accordo di presentarsi disarmati, lo psicopatico Luther uccide Cyrus e accusa del gesto la delegazione dei Guerrieri. L’irruzione della polizia fa disperdere le bande e la notizia della morte di Cyrus si espande tramite la radio ufficiale delle gang, grazie alla voce della speaker Dolly Bomba. Le istruzioni sono semplici: trovare i Guerrieri, accusati di aver ucciso Cyrus, e consegnarli al nuovo leader dei Riffs. I Guerrieri devono dunque attraversare tutta la città ed affrontare le altre bande che stanno dando loro la caccia, per tornare vivi nel loro territorio, Coney Island.

Questo film cult, diretto da WALTER HILL, vanta la straordinaria fotografia del cineasta Andrew Laszlo.

“Trovavo interessante l’idea di non guardare a una banda in termini di problema sociale, ma sotto un altro punto di vista, quello del loro eroismo inteso nell’accezione classica del termine. […] Mi piaceva anche l’idea di raccontare una vicenda tratta dalla storia greca. Si trattava dell’Anabasi ambientata in un mondo futuristico e fantascientifico […] Quando si tratta la fantascienza c’è spesso la propensione ad astrarla del tutto. Ho pensato che la sfida sarebbe stata renderla realistica e fantastica allo stesso tempo; volevo combinare quei due elementi per farne un fumetto dark” – Walter Hill

Captain America: New World Order, prima foto di Danny Ramirez come The Falcon

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Dopo avervi svelato la prima foto di Anthony Mackie con il nuovo costume di Captain American, oggi dal set di Captain America: New World Order arriva anche la prima foto di Danny Ramirez come The Falcon. Va detto che non abbiamo un grande dettaglio del costume dunque dovremo aspettare un altro scatto per avere una maggiore rilevanza del nuovo costume che indosserà l’attore, ma in attesa accontentiamo di quello che abbiamo trovato.

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Occupied City, la recensione del film di Steve McQueen – Cannes 76

Con Wim Wenders, Pedro Almodovar e Wang Bing, tra gli Special Screenings di questa edizione del Festival di Cannes spicca sicuramente il ritorno di Steve McQueen con Occupied City. Non in concorso, come si erano promessi con Thierry Fremaux – e come il filmmaker inglese ha raccontato dal palco della sala Debussy – e a quindici anni dall’Hunger (Caméra d’or nel 2008), questo documentario si connota come un film molto personale per il regista, che da tempo ha eletto a sua città d’adozione proprio Amsterdam, dove tutto si svolge e della quale ci viene ricordato il doloroso passato mentre la vediamo aprirsi nuovamente alla vita e al futuro.

Dalla Guerra ai nazisti a quella contro il Covid

Basandosi sul libro Atlas of an Occupied City (Amsterdam 1940-1945) scritto da Bianca Stigter, McQueen sviluppa due ritratti che si intrecciano per tutta la durata del film. All’elenco di location, caratterizzate da un collegamento al tempo dell’occupazione della città da parte dei nazisti, si alternano le immagini degli ultimi anni di pandemia e protesta.

Da un lato scuole, strade, canali, uffici, ospedali e parchi, dall’altro i nomi delle vittime e dei collaborazionisti che ancora oggi restano testimoni silenziosi di un orrore evitabile. A differenza di quello, che non necessità dell’accompagnamento della voce narrante di Melanie Hyams, che tutti abbiamo più fresco nella memoria, e che bastano i pochi dettagli colti dalla macchina da presa a ricordare.

Un interminabile memento mori pieno di speranza

Operazione inusuale e a suo modo originale, quella del regista, che aspettavamo dal Widows – Eredità criminale del 2018 e che, nel frattempo, ci aveva regalato la miniserie BBC One Small Axe e poco altro. Un porta a porta interminabile, quasi ipnotico nella sua prolissità, ma che riesce a trasmettere la sensazione di “vivere tra i fantasmi” che lo stesso McQueen racconta nel presentarlo. E la possibilità di “due o tre narrazioni parallele“, e contemporanee, a saperle ascoltare.

Tra meditazione sulla memoria e riflessione sulla brutalità insita nella natura umana si scopre una Amsterdam diversa, che molti faticheranno a riconoscere, o faranno finta di non vedere. Nonostante la decisione di non servirsi di immagini d’archivio – mai, in 36 ore di riprese (poi ridotte a 4) – per dare maggior forza, e vicinanza, alle storie messe in scena, e sottolineare la commistione di passato e presente.

Non c’è pietismo nella descrizione di tradimenti, omicidi, atti di eroismo e suicidi, ma paradossalmente sembrano più accusatorie le sequenze scelte per mostrare i lunghi mesi di quarantena, di misure d’emergenza, le mascherine, il distanziamento che tutti conosciamo e il crescente nazionalismo di estrema destra. Quella di McQueen è una cronaca più che un monito, ma come ogni documentario sceglie un percorso, e una posizione, più o meno esplicita.

James Gunn sulla prima bomba atomica dell’MCU: Kevin Feige “ha riso a crepapelle”

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Il regista di Guardiani della Galassia Vol. 3 James Gunn ha rivelato cosa pensava il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige della prima bomba atomica del MCU. In un’intervista con JOE.ie, Gunn ha affrontato l’argomento della prima bomba atomica dellMCU, che è stato affrontato da Star-Lord interpretato Chris Pratt nell’ultimo film dei Guardiani della Galassia. Secondo il regista, la parolaccia non era stata scritta, ma era troppo divertente per essere tagliata.

L’abbiamo inserito nel taglio ed è stato così dannatamente divertente. E io ero tipo ‘Oh cavolo, la Disney me lo farà togliere, vero‘”, ha detto Gunn. “Non mi hanno mai fatto fare niente. E io sono tipo, ‘Questa è la prima volta che mi faranno fare qualcosa, e rimarrò deluso.'”

Cosa ha pensato Kevin Feige della prima bomba F del MCU?

James Gunn ha poi approfondito ciò che Kevin Feige pensava della scena, notando che originariamente c’era una bomba atomica in Avengers: Endgame che finì per essere tagliata dal montaggio finale. “Ho detto ‘E quella bomba atomica?’ E [Kevin Feige] è tipo, ‘Beh, sai, i fratelli Russo ne avevano uno in [‘Avengers: Endgame’] a un certo punto“, ha dichiarato Gunn. “E, sai, ha ricevuto un grande applauso, ma alla fine, i fratelli Russo erano tipo… Non volevano che quella fosse la loro eredità. E Kevin ha detto “se vuoi che sia la tua eredità, allora certo“. E ho detto: “Kevin, se pensi di spaventarmi invece di allettarmi ancora di più per metterlo nel film, sei pazzo“. Ed è così che è successo. E poi si è messo a ridere a crepapelle“.

Guardiani della Galassia Vol. 3 – tutto sul film

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film è al cinema dal 5 maggio.

Nel film Marvel Studios Guardiani della Galassia: Volume 3, l’amato gruppo di improbabili Super Eroi si sta ambientando a Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano stravolte dal turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra intorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Zachary Levi, sarà l’orsacchiotto Teddy in Teddy’s Christmas

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Zachary Levi, sarà l’orsacchiotto Teddy in Teddy’s Christmas

Zachary Levi reciterà nel film natalizio Teddy’s Christmas nel ruolo vocale di Teddy, il personaggio principale. Il film, incentrato su un orsacchiotto e una bambina, uscirà nelle sale americane in tempo per le festività natalizie di quest’anno, dopo la sua uscita in diversi paesi europei.

Zachary Levi è meglio conosciuto per la sua interpretazione del supereroe Shazam nei due film prodotti da Warner Bros, ma anche per aver doppiato Flynn Rider in Rapunzel, della Disney. Teddy’s Christmas sarà distribuito da Capelight Pictures e Blue Fox Entertainment negli Stati Uniti.

Nel film, fiocchi di neve, mandorle profumate e luci scintillanti creano l’atmosfera perfetta durante la visita al mercatino di Natale di Mariann, quando all’improvviso scopre un incredibile segreto: sullo scaffale più alto della bancarella della lotteria, l’orsacchiotto più dolce ha appena mosso la testa e ha iniziato ad annusare.

Sentendo una connessione immediata con il tenero animale, Mariann non riesce a pensare a nessun regalo migliore per il Natale e cerca di conquistarlo. Tuttavia, Teddy ha piani diversi, sogna un ricco proprietario che possa mostrargli tutto ciò che il mondo ha da offrire. Ma quando Teddy viene portato in una legnaia, il suo nuovo migliore amico, il riccio Bolla, lo aiuta a capire cosa conta davvero nella vita.

Solveig Langeland, amministratore delegato di Sola Media, che gestisce i diritti mondiali, ha dichiarato: “Siamo più che entusiasti di avere Zachary Levi a bordo per dare vita al nostro Teddy sui grandi schermi del Nord America! Il suo grande talento e la sua voce unica lo rendono la scelta perfetta”.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, la vita privata di Miles in pericolo nella prima clip

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È stata rilasciata una nuova clip di Spider-Man: Across the Spider-Verse per l’attesissimo film di Sony Pictures, di Miles Morales con i suoi genitori. La clip di 32 secondi accenna alla lotta di Miles per bilanciare i suoi doveri da supereroe e la vita personale mentre i suoi genitori scoprono che ha perso alcune delle sue lezioni. Il film arriverà nelle sale il 2 giugno. Dai un’occhiata alla clip di Spider-Man: Across the Spider-Verse di seguito:

Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà però non solo La Macchia, doppiato da Jason Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe titolare. Miller ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più personaggi minori o secondari“. Tra questi ci sarà Miguel O’Hara, alias Spider-Man 2099, doppiato da Oscar Isaac. Isaac sarà affiancato da un cast corale che include Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Vélez nei panni di Rio Morales e Issa Rae nei panni di Jessica Drew, alias Spider-Woman. Spider-Man: Across the Spider-Verse, come noto, arriverà nei cinema il 2 giugno.

“Miles Morales ritorna per il prossimo capitolo della saga di Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse“, si legge nella sinossi. “Dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da poter salvare le persone che ama di più.

Il film è diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Nel cast Shameik Moore nei panni di Miles Morales, Hailee Steinfeld nei panni di Gwen Stacy, Jake Johnson nei panni di Peter B. Parker, Issa Rae nei panni di Spider-Woman, Daniel Kaluuya Spider-Punk, Karan Soni nei panni di Spider-Man India, Oscar Isaac nei panni di Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nei panni di The Spot, Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Velez nei panni di Rio Morales, Greta Lee nei panni di Lyla. Nel cast vocale originale anche Andy Samberg , Rachel Dratch, Jorma Taccone, Shea Whigham e altri.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è prodotto da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood e il regista del primo film, Peter Ramsey, sono i produttori esecutivi.

James Gunn rivela il significato dietro la maglietta di Star-Lord in GOTG 3

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Il regista di Guardiani della Galassia Vol. 3  James Gunn ha rivelato cosa significa l’immagine sulla maglietta di Star-Lord che abbiamo potuto notare nel film. Su Twitter , a Gunn è stato chiesto cosa rappresentasse nell’universo il logo sulla maglietta di Star-Lord all’inizio del film. L’utente che ha posto la domanda ha teorizzato che potrebbe trattarsi di un ristorante o di uno “space margaritaville”.

Il regista ha risposto dicendo che il logo, che presenta una piccola creatura aliena, era in realtà per “Space Candy“, piuttosto che per un ristorante spaziale.

Guardiani della Galassia Vol. 3 – tutto sul film

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film è al cinema dal 5 maggio.

Nel film Marvel Studios Guardiani della Galassia: Volume 3, l’amato gruppo di improbabili Super Eroi si sta ambientando a Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano stravolte dal turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra intorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

The Penguin sta subendo dei ritardi a causa dello sciopero degli sceneggiatori

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Secondo Deadline, la produzione in corso dell’imminente serie Max dei DC Studios The Penguin è stata interrotta a New York City dopo che un gruppo di manifestanti della WGA East è intervenuta sul set.

Non è chiaro se questa battuta d’arresto avrà un impatto maggiore sul programma delle riprese dello spin-off di The Batman. The Penguin non è l’unica serie di supereroi in arrivo che è stata sospesa a causa dei manifestanti organizzati dalla WGA. La scorsa settimana, anche le riprese di due progetti Marvel Studio, tra cui Daredevil: Born Again e Wonder Man, sono state temporaneamente interrotte.

Cosa aspettarsi dal Pinguino?

Ambientato nel mondo di The Batman del 2022, The Penguin si concentrerà sul passato di Oswald Cobblepot e mostrerà la sua ascesa al potere nel ventre squallido di Gotham piuttosto che rappresentarlo come un boss affermato. Il personaggio ha una ricca storia di apparizioni dal vivo, poiché Danny DeVito ha interpretato il famoso Pinguino in Batman Returns mentre Robin Lord Taylor lo ha interpretato in Gotham.

Il dramma limitato sarà basato sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stato scritto da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel. Insieme a Colin Farrell recitano nella serie Cristin Milioti (Made for Love) nel ruolo della figlia di Carmine, Sofia Falcone; Michael Zegen (The Marvelous Mrs. Maisel) nel ruolo del figlio di Carmine, Alberto Falcone; e Clancy Brown (John Wick: Capitolo 4) nei panni di Salvatore Maroni, gangster di Gotham. A loro si uniscono Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh Aghdashloo, Deirdre O’Connell, Carmen Ejogo, François Chau e David H. Holmes. Si dice anche che Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce Wayne/Batman. I produttori esecutivi sono Dylan Clark e Matt Reeves di The Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros. Television.

Star Wars: il titolo del film di Dave Filoni potrebbe essere stato rivelato

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Secondo quanto riferito, il titolo del film di Star Wars di Dave Filoni è stato rivelato e potrebbe essere familiare ai fan più veterani della saga. Secondo l’insider @MyTimeToShineH, il film di Star Wars di Dave Filoni si chiamerà Star Wars: Heir to the Empire. Il tweet afferma inoltre che Jon Favreau, che ha creato The Mandalorian, sta solo producendo in questo momento, rendendo Filoni il regista completo del film.

Il titolo di Erede dell’Impero si riferisce all’omonimo libro del 1991 di Timothy Zahn. Il romanzo, che è stato il primo episodio della “Trilogia di Thrawn” insieme a Dark Force Rising e The Last Command, ha introdotto l’antagonista preferito dai fan, il Grand’Ammiraglio Thrawn, nell’universo di Star Wars. La trilogia di Thrawn è diventata una delle parti più popolari dell’ex universo espanso di Star Wars, ora noto come Star Wars Legends.

Diversi progetti di Star Wars sono attualmente all’orizzonte, tra cui la serie Disney+  Ahsoka,  The Acolyte e  Skeleton Crew. Per quanto riguarda i giochi, Star Wars Jedi: Survivor è stato recentemente rilasciato, mentre Star Wars: Hunters, Star Wars: Eclipse e un remake di Star Wars: Knights of the Old Republic sono tutti stati annunciati.

Eagle Pictures compra il nuovo film di Farah Nabulsi “The Teacher”

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L’imminente dramma della regista palestinese-britannico Farah NabulsiThe Teacher”, girato e ambientato nella riva sinistra della Palestina, è stato acquisito dal nostro distributore indipendente Eagle Pictures. Goodfellas, già noto come Wild Bunch, giovedì presenterà ai buyer il film quasi ultimato che prende spunto da un vero e proprio scambio di prigionieri avvenuto nel 2011 quando Israele liberò più di 1.000 prigionieri palestinesi in cambio di un soldato che era stato rapito da militanti palestinesi.

In “The Teacher” un insegnante di scuola palestinese interpretato da Saleh Bakri (“Costa Brava, Libano”) fatica a conciliare il suo impegno per la resistenza politica con il suo sostegno emotivo a uno dei suoi studenti. C’è anche una sottotrama che coinvolge la sua relazione romantica con un volontario britannico, interpretata da Imogen Poots (“Il padre”). Si svolge in un momento in cui un soldato israeliano-ebreo-americano è stato rapito dai palestinesi per tre settimane. La famiglia ebrea americana viene in Israele per negoziare con le autorità israeliane”, ha detto a Variety  il presidente e proprietario della Eagle Pictures Tarak Ben Ammar.

È tutto il tormento di una vita contro mille. La vera storia è che hanno finito per liberare 1.000 per uno. Ma l’insegnante sta cercando di assicurarsi che i suoi figli non si uniscano ai terroristi”, ha aggiunto Ben Ammar. The Teacher segna il debutto cinematografico di Nabulsi che si è fatta notare con il cortometraggio candidato all’Oscar “The Present” interpretato anche da Bakri.

“Goodfellas è sempre alla ricerca di talenti registi nuovi e innovativi e per supportare i primi lungometraggi“, ha dichiarato Eva Diederix, responsabile delle vendite di Goodfellas, in una nota. “Avere Eagle a bordo assicura che “The Teacher” avrà una grande visibilità in Italia“. Il film è prodotto da Cocoon Films e Native Liberty Productions nel Regno Unito e da Philistine Films in Palestina. CAA Media Finance rappresenta le vendite negli Stati Uniti.

Ginny & Georgia rinnovata per la terza e la quarta stagione su Netflix

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I Wellsbury Peaches sono qui per restare per almeno altre due stagioni. Netflix ha ordinato una terza e una quarta stagione di “Ginny & Georgia“. Lo streamer ha condiviso l’annuncio mercoledì durante la presentazione di Upfronts di quest’anno . Creata da Sarah Lampert, la commedia drammatica segue Ginny (Antonia Gentry), una quindicenne più matura della madre trentenne, Georgia (Brianne Howey) in una città del New England, dove Georgia ha deciso di stabilirsi. con sua figlia e suo figlio, Ginny e Austin (Diesel La Torraca). Nel cast anche Jennifer Robertson, Felix Mallard, Sara Waisglass, Scott Porter e Raymond Ablack.

A gennaio, gli ascolti della seconda stagione del dramma di Netflix hanno portato “Mercoledì” al primo posto nell’elenco dei 10 migliori programmi TV inglesi di Netflix con 180,47 milioni di ore visualizzate dopo il suo debutto, rendendolo il titolo più visto sullo streamer per il settimana del 2-8 gennaio. Per il contesto, ciò significa che i numeri di apertura della seconda stagione di “Ginny & Georgia” hanno superato la terza stagione di “Emily in Paris“, “The Watcher” e la quinta stagione di “Cobra KaiPer il contesto, “Monster” di Ryan Murphy ha registrato 196,2 milioni di ore nella sua prima settimana di visione e la seconda stagione di “Bridgerton” ha avuto 193,02 milioni.

Oltre alle notizie sul rinnovo, Sarah Glinski ha firmato per unirsi alla serie per la stagione 3 come showrunner, in sostituzione di Debra J. Fisher. Netflix ha rivelato a Variety, la nomina di Glinski come showrunner è avvenuta prima dell’attuale sciopero degli sceneggiatori, iniziato il 1° maggio. La seconda stagione del dramma è stata prodotta dallo showrunner Fisher e dalla creatrice Sarah Lampert. I produttori esecutivi insieme a Fisher e Lampert sono stati Jeff Tahler per Madica Productions, Jenny Daly per Critical Content, Holly Hines e Daniel March per Dynamic Television. Elena Blekhter è stata coproduttrice esecutiva.

Spoiler Alert con Jim Parsons al cinema dal 1 giugno

Spoiler Alert con Jim Parsons al cinema dal 1 giugno

Arriverà il 1 giugno nelle sale italiane, distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy, Spoiler Alert di Michael Showalter, con Jim Parsons e Ben Aldridge.  Tratto dal best-seller autobiografico di Michael Ausiello, Spoiler Alert segue la storia d’amore tra il giornalista di spettacolo Michael (Jim Parsons) e il suo partner fotografo, Kit (Ben Aldridge). Una commovente storia d’amore e perdita, di gioia e dolore, drammatica ma piena di vita e umorismo.

In Spoiler Alert Michael (Jim Parsons) e Kit (Ben Aldridge) vivono un’intensa storia d’amore da 14 anni. Grazie a Kit, Michael scopre la famiglia che non ha avuto da bambino, dai suoi genitori (Sally Field e Bill Irwin) alla straordinaria cerchia di amici di Manhattan. E mentre Michael immagina che la sua vita si svolga come la trama di una delle sue commedie romantiche preferite, non può prevedere i cambiamenti che trasformeranno e rafforzeranno il loro rapporto.

Virgin River rinnovato per la sesta stagione su Netflix prima della premiere della quinta stagione

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Virgin River è stato rinnovato per la sesta stagione su Netflix. L’annuncio è stato fatto come parte della prima presentazione anticipata di Netflix agli inserzionisti. Il rinnovo arriva prima che la quinta stagione della popolare serie drammatica abbia persino fissato una data per l’uscita, anche se dovrebbe andare in onda in autunno.

Virgin River è stato rinnovato per entrambe la quarta e quinta stagione nel 2021, con il debutto della quarta stagione avvenuto nel luglio 2022. La serie è basata sull’omonima serie di libri di Robyn Carr. Il cast della serie include Alexandra Breckenridge, Martin Henderson, Tim Matheson, Annette O’Toole, Colin Lawrence, Benjamin Hollingsworth, Lauren Hammersley, Grayson Gurnsey, Sarah Dugdale, Zibby Allen e Marco Grazzini.

La serie segue le vite degli abitanti dell’omonima città della California settentrionale, tra cui l’infermiera Mel (Breckenridge), il proprietario di un bar e veterano Jack (Henderson), il medico della città Doc (Matheson), il sindaco Hope (O’Toole) e molti altri. Lo spettacolo è stato un successo indiscusso per Netflix. La stagione 4 dello spettacolo ha detronizzato con successo “Stranger Things” dalla cima della classifica dei primi 10 streaming di Nielsen, guadagnando 2,6 miliardi di minuti visualizzati nei primi tre giorni di disponibilità.

Sue Tenney ha adattato Virgin River per la televisione ed è stata showrunner per le prime quattro stagioni. Patrick Sean Smith si è unito alla serie come showrunner e produttore esecutivo per la quinta stagione. Roma Roth, Jocelyn Freid e Christopher E. Perry sono anche produttori esecutivi. Carr è stata la produttrice esecutiva della prima stagione. Amy Palmer Robertson, Debra Fordham e Lisa Marie Petersen sono state co-produttrici esecutive, con Ian Hay come produttore e Sally Dixon come co-produttrice. La serie è prodotta da Reel World Management.

Eddie Murphy nuovo ispettore Clouseau nel film della Pantera Rosa

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Eddie Murphy raccoglierà l’eredità di Peter Sellers e Steve Martin, impersonando l’ispettore Clouseau in un nuovo film della Pantera Rosa in fase di sviluppo presso la MGM, di proprietà di Amazon.

L’iconico franchise comedy/mistery creato per MGM da Blake Edwards è composto al momento di 11 film e numerosi spot pubblicitari sull’isolamento in fibra di vetro. Jeff Fowler (Sonic the Hedgehog) dirigerà il nuovo film da una sceneggiatura di Chris Bremner. Dan Lin, Julie Andrews, Larry Mirisch e Jonathan Eirich fanno parte della squadra di produttori. Murphy avrà il ruolo di Clouseau che Peter Sellers ha “creato” per lo schermo negli anni ’60. Una fonte vicina a Eddie Murphy ha descritto il progetto come una scelta naturale per l’attore, che da sempre ammira le interpretazioni comiche di Sellers.

Di recente Murphy ha recitato al fianco di Jonah Hill, Julia-Louis Dreyfus e Lauren London in You People, diretto da Kenya Barris, e prima ancora ha ripreso il ruolo del principe Akeem in Il Principe cerca Figlio di Prime Video. Il suo prossimo film è Candy Cane Lane per Prime Video e collaborerà con Joseph Gordon-Levitt in Beverly Hills Cop: Axel Foley.

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Il Montana diventa il primo stato a vietare TikTok

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Il Montana diventa il primo stato a vietare TikTok

Il Montana è diventato il primo stato negli Stati Uniti a vietare TikTok. Se il disegno di legge resiste alle previste sfide legali, entrerà in vigore il 1° gennaio 2024. Il governatore dello stato Greg Gianforte ha firmato il disegno di legge mercoledì, scrivendo in una dichiarazione: “Oggi, il Montana intraprende l’azione più decisiva di qualsiasi stato per proteggere i dati privati ​​e le informazioni personali sensibili dei Montanans dall’essere raccolti dal Partito Comunista Cinese“. Gianforte ha aggiunto su Twitter: “TikTok è solo un’app legata ad avversari stranieri. Oggi ho ordinato al Chief Information Officer dello stato di vietare qualsiasi applicazione che fornisca informazioni o dati personali ad avversari stranieri dalla rete statale”.

La legge vieterebbe agli app store di rendere l’app disponibile per il download nel Montana. TikTok ha risposto al divieto con la seguente dichiarazione : “Il governatore Gianforte ha firmato un disegno di legge che viola i diritti del Primo Emendamento della popolazione del Montana vietando illegalmente TikTok, una piattaforma che dà potere a centinaia di migliaia di persone in tutto lo stato. Vogliamo rassicurare i Montanans che possono continuare a utilizzare TikTok per esprimersi, guadagnarsi da vivere e trovare una comunità mentre continuiamo a lavorare per difendere i diritti dei nostri utenti all’interno e all’esterno del Montana“.

Secondo l’Associated Press, Montana sarebbe in grado di multare qualsiasi “entità”, come un app store o lo stesso TikTok, $ 10.000 al giorno ogni volta che a un utente viene “offerta la possibilità” di accedere o scaricare la piattaforma. Queste multe non verrebbero imposte ai singoli utenti.

Di proprietà della società tecnologica cinese ByteDance, TikTok si è guadagnata la reputazione di minaccia alla sicurezza nazionale a causa delle preoccupazioni sulla raccolta dei dati. Ciò ha portato gli Stati Uniti a vietare TikTok sui dispositivi emessi dal governo a marzo. TikTok, che è esploso in popolarità durante la pandemia, ospita oltre 1 miliardo di utenti e funge da hub per influencer, celebrità e creatori. Secondo il portavoce di TikTok Jamal Brown, il Montana ospita 200.000 utenti TikTok e 6.000 aziende che utilizzano l’app.

Johnny Depp: “Non mi sento boicottato da Hollywood perché non penso a Hollywood”

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Johnny Depp ha fatto una rara apparizione pubblica alla conferenza stampa al Festival di Cannes per “Jeanne Du Barry”, un dramma in costume che ha aperto la 76a edizione del festival del cinema. Il film segna il primo ruolo da protagonista dell’attore in tre anni, dopo le sue battaglie legali con l’ex moglie Amber Heard. Quando è riemerso alla ribalta, Depp sembra avere sentimenti contrastanti sulla sua lunga assenza dai film di Hollywood.

Mi sono sentito boicottato da Hollywood? Dovresti non avere il polso per pensarlo, ‘No. Niente di tutto questo sta accadendo. È uno strano scherzo‘”, ha detto alla stampa mercoledì. “Quando ti viene chiesto di dimetterti da un film che stai facendo a causa di qualcosa che è semplicemente una serie di voci e consonanti che fluttuano nell’aria, sì, ti senti boicottato“. Presumibilmente Depp si riferiva a un sequel della serie spin-off di “Harry Potter” “Animali fantastici”, da cui si è allontanato nel 2020. Uscendo dal film della Warner Bros. tra grattacapi di pubbliche relazioni, la stella A-list responsabile di oltre $ 10 miliardi al botteghino mondiale ha rinunciato a uno stipendio a otto cifre.

Johnny Depp
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Ha poi continuato: “Non mi sento boicottato da Hollywood, perché non penso a Hollywood. È un momento strano e divertente in cui tutti vorrebbero poter essere se stessi, ma non possono. Devono essere in linea con la persona che hanno di fronte. Se vuoi vivere quella vita, ti auguro il meglio”. Le battaglie legali di Johnny Depp sono culminate in un  processo per diffamazione vinto dall’attore negli Stati Uniti, in cui Heard è stato condannato a pagargli 10 milioni di dollari di danni. In precedenza aveva perso una causa per diffamazione nel Regno Unito del 2020 che coinvolgeva le accuse di abuso di Amber Heard, che ha poi causato la sua uscita forzata da “Animali fantastici: i segreti di Silente” del 2022.

Non tutti si sono separati dall’attore sulla scia delle sue innumerevoli polemiche. Dior, la casa di moda di lusso francese, è stata al fianco della stella e gli ha firmato un enorme accordo da oltre 20 milioni di dollari, il più grande patto mai realizzato nel settore delle fragranze maschili. Sebbene il nome di Heard non sia mai stato menzionato direttamente durante la conferenza stampa, la sua battaglia legale con lei ha continuato ad essere al centro della discussione. Quando gli è stato chiesto da un giornalista di Variety cosa avrebbe detto a coloro che pensano che non dovrebbe partecipare a Cannes a causa dei suoi problemi legali passati, Depp ha offerto un’ipotesi. “E se un giorno non mi permettessero – in nessuna circostanza, non importa cosa – [che] non posso andare da McDonald’s per tutta la vita perché da qualche parte se li mettessi tutti in una stanza ci sarebbero 39 persone arrabbiate che mi guardano mentre mangio un Big Mac in loop solo per divertimento“, ha detto. “Loro chi sono? Perché si preoccupano? Una specie di specie, una torre di purè di patate, che copre la luce sullo schermo del computer. Anonimo. Con apparentemente meno tempo libero. Non credo che dovremmo essere preoccupati. Le persone dovrebbero davvero pensare a cosa si tratta. Veramente.”

All’inizio della conferenza stampa, Depp ha anche parlato del suo disprezzo per i media, che hanno coperto intensamente la sua diatriba con Heard e le conseguenze di Hollywood. “La maggior parte di ciò che leggi è narrativa scritta in modo fantastico e orribile. È come fare la domanda: ‘Come stai?’ Ma il sottotesto è, ‘Dio, ti odio.‘” Ha anche respinto l’idea che Cannes segni il suo “ritorno” al cinema. “Ho avuto il mio 17esimo ritorno, a quanto pare“, ha detto. “Continuo a pensare alla parola ‘ritorno’. Non sono andato da nessuna parte… Forse le persone hanno smesso di gridare qualunque fosse la loro paura in quel momento. Ma non sono andato da nessuna parte.

Jeanne du Barry vede Maiwenn nei panni di Jeanne Vaubernier, una donna della classe operaia della Francia del XVIII secolo che scala i ranghi sociali e diventa l’amante del re Luigi XV. Le sue radici nella classe operaia la rendono una paria sociale alla corte del re. Il cast di supporto include Benjamin Lavernhe, Pierre Richard, Melvil Poupaud e Pascal Greggory.

Festival di Cannes, foto dal red carpet: Wim Wenders, Viola Devis, Ethan Hawke e molti altri

Secondo giorno al Festival di Cannes. Ottavo film in Selezione per Pedro Almodóvar, Extraña forma de vida presentato in Proiezione Speciale, le “Chicas”. Al Festival accompagnato dal suo cast e da Ethan Hawke. Questa mattina c’è stato anche il photocall e la conferenza di Jeanne du Barry, sesto lungometraggio e quarta opera in Selezione Ufficiale per Maïwenn che firma, in apertura fuori concorso del Festival, un’opera prima in costume ancorata all’Illuminismo. Dopo Polisse, Premio della Giuria nel 2011, Mon Roi (2015), che ha vinto il Premio alla Migliore Attrice per Emmanuelle Bercot, e un’esplorazione, con ADN, delle sue radici algerine insieme a Fanny Ardant (2020), Maïwenn celebra il favoloso destino di Jeanne du Barry, cortigiana e favorita del re Luigi XV: un personaggio tanto sgargiante quanto audace, proprio come il regista.

In Extraña forma de vida due uomini che si amano l’uno per l’altro: lo sceriffo Jake (Ethan Hawke) e Silva, allevatore di professione interpretato da Pedro Pascal. Un mediometraggio intriso di genere western, sulla scia di quelli della grande epoca con James Stewart o Clint Eastwood.  Ecco tutte le foto dalla kermesse.

Prime Video annuncia la nuova serie antologica Love Club

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Prime Video annuncia la nuova serie antologica Love Club

Prime Video ha svelato oggi il trailer della nuova serie antologica Love Club, scritta da Silvia Di Gregorio, Bex Gunther e Denise Santoro insieme a Veronica Galli e Tommaso Triolo per la regia di Mario Piredda. Love Club mette in scena le complicate vite amorose e amicali di quattro ragazzi impegnati a lottare per conquistare il proprio spazio nel mondo, interpretati da attori emergenti, alcuni dei quali per la prima volta sullo schermo: Veronique Charlotte, Alessio Lu, Ester Pantano, Rodrigo Robbiati.

Prodotta da Tempesta, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, per Prime Video, la serie composta da 4 episodi sarà disponibile dal 20 giugno 2023. Il 16 giugno al Teatro Studio Melato di Milano saranno presentati i primi episodi di Love Club in anteprima esclusiva al 37° MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer, nell’ambito del MIXUP4PRIDE, il calendario di iniziative che dal 10 al 18 giugno anticipa il festival di fine settembre in occasione del Pride di Milano del 17 giugno. Love Club è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

In una Milano periferica e inedita, un locale frequentato dalla comunità queer rischia di chiudere per problemi economici. Le vite di Luz, Tim, Rose e Zhang, che orbitano tutte attorno al Love Club, si sfiorano in un percorso che li vedrà affrontare le loro paure più grandi. Riuscirà Luz a vivere la storia con Roberta senza il timore di perdere la propria indipendenza? Mentre la malattia mentale è per Tim un ostacolo al suo sogno di fare il DJ, e Rose deve ritrovare il coraggio di cantare su un palco, Zhang sogna di esibirsi in drag ma per farlo deve trovare la forza di affrontare un compagno violento. A fare da palcoscenico alle loro vite, il Love Club: un luogo dove sesso, amore e amicizia si esprimono con traiettorie impreviste e senza regole di genere.

Perry Mason – seconda stagione: recensione della serie HBO

Perry Mason – seconda stagione: recensione della serie HBO

Dopo aver regalato al pubblico una prima stagione più che soddisfacente, la serie targata HBO e prodotta tra gli altri da Robert Downey Jr. torna con nuovi episodi che ne confermano pienamente il valore e la lucidità. La storia parte circa sei mesi dopo gli eventi narrati nelle puntate precedenti, i quali avvenivano nella Los Angeles dell’inizio degli anni ‘30: Perry Mason (Matthew Rhys) adesso gestisce il proprio studio legale insieme a Della Street (Juliet Rylance), ma ha scelto di occuparsi solamente di cause civili lasciando da parte quelle penali. A quanto pare, alcuni dei fantasmi del passato continuano ancora a perseguitarlo… Quando il ricco e fin troppo intraprendente rampollo di una delle più potenti famiglie di Los Angeles viene trovato assassinato nella sua auto, la colpa ricade quasi immediatamente su due giovani messicani. Per una serie di eventi fortuiti il caso finisce proprio nelle mani di Perry e Della, i qual insieme all’aiuto dell’amico Paul Drake (Chris Chalk) decidono di patrocinare coloro che reputano essere stati ingiustamente accusati dell’omicidio.

Perry Mason stagione 2: il fascino della origin story

La seconda stagione di Perry Mason possiede il fascino che deriva dalla curiosità riguardante le origin-story. Il personaggio principale non risulta ancora infatti l’avvocato integerrimo che il pubblico televisivo del passato ha imparato a conoscere grazie a Raymond Burr. Anche in questi nuovi episodi ci troviamo di fronte a un uomo torturato, il quale possiede un profondo senso morale che entra costantemente in conflitto stridente con gli orrori che ha visto in passato e con quelli che deve affrontare nel presente, tentando di scoprire la verità riguardante i suoi clienti.

La figura di un idealista costretto a confrontarsi con la realtà viene molto ben tratteggiata da Rhys, il quale dota il proprio personaggio della fragilità psicologica ed emotiva necessarie per renderlo sfaccettato. Mason continua a lottare, sbagliare, soffrire in un crescendo drammatico e narrativo molto ben orchestrati. Accanto al protagonista anche i personaggi di supporto sono sviluppati con precisione, il che permette al resto del cast di interpretarli con finezza e carisma. In particolare Chris Chalk conferma di essere un attore con una marcia in più soprattutto perché dimostra di non dover mai sottolineare troppo le scene maggiormente importanti per risultare efficace.

La città protagonista: Los Angeles

Quello che poi Perry Mason Stagione 2 possiede in maniera forse anche più avvincente rispetto alla prima stagione è la capacità di farsi origin-story non soltanto per l’eroe ma anche per l’ambientazione, ovviamente Los Angeles. Man mano che le puntate scorrono ci si rende infatti conto che la “Città degli Angeli” possiede ancora un minimo di innocenza e tensione propositiva che la rende meta quasi onirica per chiunque voglia cercar fortuna, credendo magari ancora nel mito del self-made man. Il cinismo che impregnava gli episodi della prima stagione sembra essersi leggermente attenuato: Mason e quelli che come lui vogliono giustizia sia fatta possono ancora sperare che il sistema non sia (ancora) talmente corrotto da ignorarli. Questo piccolo scarto di prospettiva riesce a solleticare l’intelligenza dello spettatore, il quale si trova ancora una volta di fronte a un prodotto confezionato con enorme competenza estetica.

A livello di scenografie, costumi, fotografia e musiche suadenti – in particolar modo le note che rimandano al noir classico sono adoperate con lodevole contrappunto – Perry Mason conferma quanto la HBO sia un gradino sopra a tutti se si tratta di potenza visiva della messa in scena. Insomma, in questa Los Angeles il nichilismo di Dashiell Hammett, Raymond Chandler e del loro velenoso “discepolo” James Ellroy sembra essersi preso un momento di pausa, lasciando all’avvocato la possibilità di credere ancora che la giustizia possa prevalere.

Pur messa in piedi proponendo un evidente sforzo produttivo, Perry Mason continua a non essere uno show che “espone” la dimensione e gli sfarzi del proprio budget. Al contrario lavora sulla psicologia dello spettatore proponendogli uno spettacolo finemente orchestrato, il quale rispetta e rinforza le regole di un genere antico e ancora affascinante come il noir losangelino. Una seconda stagione che propone piccole ma significative variazioni rendendo il valore complessivo della serie se possibile ancor più elevato. Sotto più di un aspetto, un’operazione davvero notevole.

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