Ars Erotica è la
nuova serie Sky Original dal 23 maggio in esclusiva su Sky
Arte alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile on
demand in cui Euridice Axen racconta, in maniera leggera e
ironica, la relazione tra arti ed erotismo, attraverso le opere più
rappresentative tra Quattrocento e Ottocento.
Accanto a lei, tre esperti che
analizzano usi e costumi legati al sesso nel corso dei secoli – lo
storico delle idee Riccardo Fedriga, la filosofa e scrittrice
Ilaria Gaspari e lo storico dell’arte Giovanni Careri – che si
avvicendano nella prestigiosa cornice di Palazzo Bevilacqua Ariosti
di Bologna.
Ciascuna puntata affronta un tema
in maniera oppositiva: da uomini a dèi, da pubblico a privato,
dall’idea alla carne, da partecipante a voyeur, dal tormento
all’estasi. Un viaggio in cinque tappe che ci farà scoprire quanto
siano mortali gli dèi e quanto siano divini gli umani.
Ars Erotica è una produzione Sky
realizzata da Bottega Finzioni con
Euridice Axen, da un’idea di Irene Cao, scritta da
Michele Cogo e Francesca Tancini con la collaborazione di Giuseppe
Cassaro e diretta da Maxim Derevianko. La docu-serie Sky Original è
in esclusiva su Sky Arte dal 23 maggio alle 21.15 e in streaming
solo su NOW.
TUTTI GLI
EPISODI
Siamo tutti voyeur – il 23
maggio alle 21.15 La storia di chi l’erotismo lo guarda è
tanto antica quanto quella di chi l’erotismo lo pratica. Nelle
opere d’arte, difatti, è pieno di persone che guardano, spiano e
che dalguardare traggono piacere. Chi attraverso lo spioncino della
porta, chi da dietro una siepe, chi oltre una tenda, come avviene
nel soggetto più volte rappresentato di Susanna e i
vecchioni. Alcune volte, però, è il quadro a guardare noi, con
uno sguardo diretto che imbarazza, che fa scandalo e che ci
smaschera in quanto voyeur. In questo caso, chi sono ivoyeur? I
vecchioni che spiano Susanna, oppure tutti noi che guardiamo il
quadro?
I luoghi dell’eros – il 23
maggio alle 21.45 Quali luoghi ha scelto Eros per
sfoderare le sue armi? I suoi spazi sono cambiati nel tempo:
all’inizio le scene erotiche erano ambientate all’aperto, in
giardini o lungo corsid’acqua, come in Concerto campestre
di Tiziano. Poi, ci si sposta all’interno, in osterie o bordelli,
tra musica e cibo. Oppure sotto ampi baldacchini, come ne I tre
amanti di Théodore Géricault.
Con il fiorire della cultura
libertina, nella seconda metà del Settecento, lo spazio del boudoir
da luogo privato diventa un salotto aperto a personalità ribelli e
trasgressive,che proprio da qui muovono la più violenta critica ai
valori tradizionali, alla morale e all’ordine costituito.
Il Kamasutra del
Rinascimento – il 30 maggio alle 21.15 La raffigurazione
di amplessi carnali è sempre stata vietata nel corso dei secoli. In
passato, l’unico modo che consentiva a un pittore di raffigurare un
rapporto erotico, e che permetteva a un osservatore di guardarlo,
era di trasformare l’uomo in dio, raffigurando i comuni mortali
come divinità. Perché agli dèi tutto è concesso, anche quello che
agli uomini è da sempre vietato.
Tutto inizia a Roma nel
Cinquecento, poco prima che i lanzichenecchi mettano a ferro e
fuoco la città. È proprio nella Città Santa, nella bottega di
Raffaello, che vienerealizzata la prima raccolta di immagini
pornografiche della storia moderna – Modi o le sedici posizioni
d’amore – a cura di Giulio Romano e Marcantonio Raimondi.
Il tormento e l’estasi – il
4 giugno alle 21.15 Non è strano che alcuni dei quadri più
erotici mai realizzati siano esposti nelle chiese? In queste opere
i santi servono da pretesto per introdurre un’atmosfera sensuale
indipinti di argomento religioso: sono figure penitenti, contrite
davanti ai propri peccati, incarnano esperienze trascendenti in cui
anche il dolore diventa estasi erotica. SanSebastiano, legato nudo
a una colonna, esibisce muscoli piagati e forti; Santa Maria
Maddalena, pentita e tormentata, ha curve prorompenti e lo sguardo
rivolto a Dio;Santa Teresa d’Avila, nelle sue esperienze mistiche e
trascendenti, offre il proprio corpo alla rappresentazione di un
orgasmo.
Gli amori di Giove
– il 13 giugno alle 21.15 Impossibile resistere
alle tentazioni; nemmeno gli dèi ne sono immuni. Tra tutti, ce n’è
uno che più degli altri vi soccombe: è Zeus, padre degli dèi, che i
romani chiamano Giove, con i suoi tradimenti e le metamorfosi che
gli sono necessarie per ottenere il suo scopo, le trasformazioni
tragiche delle sue prede e le figliolanze ibride che ne derivano.
Da Correggio a Tiziano, da Fragonard a Mabuse, c’è
un’indeterminatezza potente nel desiderio di Giove che lo porta a
mutarsi in nuvola per possedere la ninfa Io, in pioggia d’oro per
fecondare Danae, in cigno per unirsi a Leda.