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Avengers: The Kang Dynasty, Jeff Loveness potrebbe non essere più lo sceneggiatore del film

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Sebbene non siano notizie ufficiali, sembra che i Marvel Studios siano alla ricerca di un nuovo sceneggiatore per l’atteso film Avengers: The Kang Dynasty. Secondo Jeff Sneider di The Hot Mic, Jeff Loveness – che era stato arruolato per scrivere il film poco dopo aver consegnato la sua sceneggiatura per Ant-Man and the Wasp: Quantumania – sembra non ricoprirà più tale ruolo e il suo allontanamento dal progetto sarebbe avvenuto prima dell’attuale sciopero degli sceneggiatori.

Non ci sono ipotesi su cosa potrebbe aver portato Loveness a lasciare The Kang Dynasty, ma c’è una buona possibilità che la performance al di sotto delle aspettative di Quantumania possa avere qualcosa a che fare con questo. Affidare uno dei più più importanti della Fase 6 allo sceneggiatore di un film che ha minato ancor di più la forza dell’MCU deve non essere sembrata più una buona idea ai dirigenti che, sempre secondo i rumor che attualmente circolano, avrebbero dunque deciso di sostituirlo.

Per quanto ne sappiamo, Loveness non aveva ancora completato una bozza della sceneggiatura, ma aveva sicuramente un’idea approssimativa della storia che il film avrebbe raccontato. Se la notizia venisse confermata ufficialmente, lo studios dovrebbe ora procedere a una revisione completa di quanto da Loveness ipotizzato, introducendo naturalmente un nuovo sceneggiatore sul progetto. Ribadiamo che ad ora questa è solo una voce, che non risulterebbe poi tanto sorprendente se confermata, considerando appunto lo scarso apprezzamento ricevuto dal precedente lungometraggio firmato da Loveness. Ad ora, Avengers: The Kang Dynasty è previsto al cinema per il 2 maggio 2025.

Fonte: ComicBookMovie

Deadpool 3: Testata Mutante Negasonica si unisce al film!

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Deadpool 3: Testata Mutante Negasonica si unisce al film!

Deadpool 3 continua a dare forma al proprio ufficializzando un ritorno tanto atteso quanto gradito: Testata Mutante Negasonica farà infatti parte del film e con lei ci sarà anche un altro personaggio presente già in Deadpool 2, ovvero Yukio. Come riportato da Deadline, infatti, le attrici Brianna Hildebrand e Shioli Kutsuna hanno concluso accordi per tornare in Deadpool 3, riprendendo i loro ruoli dai film precedenti. Le due si uniscono a un cast che include altri veterani di Deadpool come Karan Soni, Leslie Uggams, Morena Baccarin, Stefan Kapicic e Rob Delaney, che interpretano rispettivamente Dopinder, il tassista di Deadpool, il suo compagno di stanza Blind Al, la sua fidanzata Vanessa, il mutante metallico Colossus e l’umano Peter, membro della X-Force.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Il film, oltre a presentare naturalmente Ryan Reynolds di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox.

Dante arriva in anteprima su SKY e NOW

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Dante arriva in anteprima su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky DANTE, di Pupi Avati, racconto della vicenda umana dell’Alighieri, poeta fra i grandi e certamente più noto nel mondo, lunedì 22 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Il film prende spunto dalla missione affidata a Giovanni Boccaccio nel 1350: portare alla figlia di Dante, a Ravenna, una borsa di dieci fiorini per risarcirla del tanto male che i fiorentini avevano fatto a suo padre. Protagonista è Sergio Castellitto, che veste i panni del Boccaccio, con lui nel cast anche Alessandro Sperduti, Enrico Lo Verso e Alessandro Haber.

La trama del film

Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Dante è morto in esilio nel 1321 mentre la sua fama, grazie alla divulgazione della Commedia, si è diffusa ovunque. Gli ultimi suoi vent’anni sono stati terribili, in continua fuga, cercando ospitalità presso le varie corti, con una condanna al rogo e alla decapitazione inflitta sia a lui che ai suoi figli maschi fuggiti a loro volta da Firenze.

Intanto nel capoluogo toscano gli equilibri di potere sono profondamente mutati e la città cerca una riappacificazione, seppure postuma, con un concittadino di tale valore. I dieci fiorini sarebbero il risarcimento simbolico per la confisca dei beni e per la condanna ad essere arso vivo e decapitato decretata ormai quasi mezzo secolo prima dal comune fiorentino. Contro quella parte del mondo ecclesiale che considera la Commedia opera diabolica, Giovanni Boccaccio accetta quest’incarico nella convinzione di poter svolgere un’indagine su Dante che gli permetta di narrarne la vicenda umana e le ingiustizie patite. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza e chi, al contrario, respinse e mise in fuga l’esule.

Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.

Il gladiatore 2: il film perde Barry Keoghan ma aggiunge nuovi attori al cast

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Come ormai noto, un sequel di Il gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli effetti in lavorazione, con Ridley Scott che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi del premio Oscar Denzel Washington, la star di The Mandalorian Pedro Pascal e l’attore di Stranger Things Joseph Quinn. Un altro grande nome inizialmente annunciato come parte del cast, nel ruolo dello spietato imperatore Gela, era l’attore Barry Keoghan, che ha però ora dovuto rinunciare al ruolo per via di conflitti con altri progetti.

Con la sua uscita, vi sono però altri attori pronti ad entrare nel cast. Il ruolo di Gela è infatti ora andato a Fred Hechinger (The White Lotus). Si sono poi aggiunte al film anche la star di Moon Knight, May Calamawy, Lior Raz (6 Underground), Peter Mensah (Avatar) e Matt Lucas (Bridesmaids). Anche Derek Jacobi è stato incluso nella lista del cast e riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film. Il gladiatore 2 continua dunque a preannunciarsi come un film particolarmente epico già solo per il suo ricco e variegato cast, composto da alcuni tra i più talentuosi attori del momento o da vere e proprie leggende della recitazione.

Al momento non sono noti dettagli sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che Russell Crowe non sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per il 2024.

Fonte: ComicBook

Hollywood è pronta per il ritorno di Johnny Depp, affermano alcuni insider

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Hollywood sembra essere pronta per il ritorno di Johnny Depp, secondo quanto affermato da alcuni insider. Depp è stato, come noto, una delle più grandi star del cinema prima del controverso divorzio e della disputa legale con la sua ex moglie, l’attrice Amber Heard. Un evento che ha avuto un impatto negativo sulla reputazione e sulla carriera di Depp, anche se la vittoria del processo per diffamazione contro Heard lo scorso giugno ha aumentato le sue probabilità di un ritorno. Pochi giorni fa, Depp è stato ora accolto calorosamente al Festival di Cannes, dove ha partecipato alla premiere del film Jeanne du Barry, di cui è protagonista.

Dopo aver ricevuto una standing ovation tutta per lui, molti insider di Hollywood si sono fatti avanti nell’affermare che la patria del cinema statunitense sarebbe pronta per il suo ritorno, anche se l’attore giudica strana la parola “ritorno”. Diversi agenti anonimi, produttori e altre personalità del cinema hanno dunque parlato di come Hollywood sia pronta a ricucire i rapporti con Depp, a condizione che si rimetta in forma, si presenti in tempo e ricordi le sue battute. “Le persone hanno la memoria corta. Penso che sarà lo stesso per Johnny Depp, a meno che non continui a perdere il controllo durante le riprese”, è una delle affermazioni riportate

Avrebbe più possibilità di lavorare negli Stati Uniti se avesse un aspetto un po’ migliore. Sembra gonfio e malsano nelle poche foto che ho visto di lui di recente – non mi sembra una star del cinema. Se si mette in ottima forma e se sarà professionale nei film a cui lavora, penso che Hollywood lo ingaggerà di nuovo come protagonista”, viene riportato nel rapporto di IndieWire. “Depp è un attore abbastanza bravo da rianimare una carriera. Ma a causa dell’età sarà un attore caratterista piuttosto che un protagonista: potrebbe essere il tipo di presenza eccentrica avvincente che un Christopher Walken o un Ian McKellen sono stati in questi ultimi anni”, ha affermato lo sceneggiatore Larry Gross.

In ogni caso, Depp al momento non ha ruoli da attore previsti dopo Jeanne du Barry, con il suo unico progetto attualmente confermato che sarà un film biografico su Modigliani con Al PacinoRiccardo Scamarcio, di cui però sarà regista. La prospettiva di un ritorno a Hollywood rimane comunque incerta poiché Depp è ancora una figura divisiva tra il pubblico americano ed è improbabile che ritorni ai suoi ruoli di maggior successo commerciale come Jack Sparrow nella serie Pirati dei Caraibi. Non è inoltre certo che l’attore possa essere interessato a tornare ad Hollywood, dove essersi sentito boicottato da quel mondo. Ad ora, l’attore sembra maggiormente interessato a ricostruirsi una carriera in Europa.

Ars Erotica, la nuova serie Sky Original dal 23 maggio

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Ars Erotica, la nuova serie Sky Original dal 23 maggio

Ars Erotica è la nuova serie Sky Original dal 23 maggio in esclusiva su Sky Arte alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile on demand in cui Euridice Axen racconta, in maniera leggera e ironica, la relazione tra arti ed erotismo, attraverso le opere più rappresentative tra Quattrocento e Ottocento.

Accanto a lei, tre esperti che analizzano usi e costumi legati al sesso nel corso dei secoli – lo storico delle idee Riccardo Fedriga, la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari e lo storico dell’arte Giovanni Careri – che si avvicendano nella prestigiosa cornice di Palazzo Bevilacqua Ariosti di Bologna.

Ciascuna puntata affronta un tema in maniera oppositiva: da uomini a dèi, da pubblico a privato, dall’idea alla carne, da partecipante a voyeur, dal tormento all’estasi. Un viaggio in cinque tappe che ci farà scoprire quanto siano mortali gli dèi e quanto siano divini gli umani.

Ars Erotica è una produzione Sky realizzata da Bottega Finzioni con Euridice Axen, da un’idea di Irene Cao, scritta da Michele Cogo e Francesca Tancini con la collaborazione di Giuseppe Cassaro e diretta da Maxim Derevianko. La docu-serie Sky Original è in esclusiva su Sky Arte dal 23 maggio alle 21.15 e in streaming solo su NOW.

TUTTI GLI EPISODI

Siamo tutti voyeur – il 23 maggio alle 21.15 La storia di chi l’erotismo lo guarda è tanto antica quanto quella di chi l’erotismo lo pratica. Nelle opere d’arte, difatti, è pieno di persone che guardano, spiano e che dalguardare traggono piacere. Chi attraverso lo spioncino della porta, chi da dietro una siepe, chi oltre una tenda, come avviene nel soggetto più volte rappresentato di Susanna e i vecchioni. Alcune volte, però, è il quadro a guardare noi, con uno sguardo diretto che imbarazza, che fa scandalo e che ci smaschera in quanto voyeur. In questo caso, chi sono ivoyeur? I vecchioni che spiano Susanna, oppure tutti noi che guardiamo il quadro?

I luoghi dell’eros – il 23 maggio alle 21.45 Quali luoghi ha scelto Eros per sfoderare le sue armi? I suoi spazi sono cambiati nel tempo: all’inizio le scene erotiche erano ambientate all’aperto, in giardini o lungo corsid’acqua, come in Concerto campestre di Tiziano. Poi, ci si sposta all’interno, in osterie o bordelli, tra musica e cibo. Oppure sotto ampi baldacchini, come ne I tre amanti di Théodore Géricault.

Con il fiorire della cultura libertina, nella seconda metà del Settecento, lo spazio del boudoir da luogo privato diventa un salotto aperto a personalità ribelli e trasgressive,che proprio da qui muovono la più violenta critica ai valori tradizionali, alla morale e all’ordine costituito.

Il Kamasutra del Rinascimento – il 30 maggio alle 21.15 La raffigurazione di amplessi carnali è sempre stata vietata nel corso dei secoli. In passato, l’unico modo che consentiva a un pittore di raffigurare un rapporto erotico, e che permetteva a un osservatore di guardarlo, era di trasformare l’uomo in dio, raffigurando i comuni mortali come divinità. Perché agli dèi tutto è concesso, anche quello che agli uomini è da sempre vietato.

Tutto inizia a Roma nel Cinquecento, poco prima che i lanzichenecchi mettano a ferro e fuoco la città. È proprio nella Città Santa, nella bottega di Raffaello, che vienerealizzata la prima raccolta di immagini pornografiche della storia moderna – Modi o le sedici posizioni d’amore – a cura di Giulio Romano e Marcantonio Raimondi.

Il tormento e l’estasi – il 4 giugno alle 21.15 Non è strano che alcuni dei quadri più erotici mai realizzati siano esposti nelle chiese? In queste opere i santi servono da pretesto per introdurre un’atmosfera sensuale indipinti di argomento religioso: sono figure penitenti, contrite davanti ai propri peccati, incarnano esperienze trascendenti in cui anche il dolore diventa estasi erotica. SanSebastiano, legato nudo a una colonna, esibisce muscoli piagati e forti; Santa Maria Maddalena, pentita e tormentata, ha curve prorompenti e lo sguardo rivolto a Dio;Santa Teresa d’Avila, nelle sue esperienze mistiche e trascendenti, offre il proprio corpo alla rappresentazione di un orgasmo.

Gli amori di Giove – il 13 giugno alle 21.15 Impossibile resistere alle tentazioni; nemmeno gli dèi ne sono immuni. Tra tutti, ce n’è uno che più degli altri vi soccombe: è Zeus, padre degli dèi, che i romani chiamano Giove, con i suoi tradimenti e le metamorfosi che gli sono necessarie per ottenere il suo scopo, le trasformazioni tragiche delle sue prede e le figliolanze ibride che ne derivano. Da Correggio a Tiziano, da Fragonard a Mabuse, c’è un’indeterminatezza potente nel desiderio di Giove che lo porta a mutarsi in nuvola per possedere la ninfa Io, in pioggia d’oro per fecondare Danae, in cigno per unirsi a Leda.

Festival di Cannes: foto dal red carpet di Black Flies con Sean Penn

Oltre al nuovo Indiana Jones, ieri è stato presentato in concorso al Festival di Cannes il film Black Flies. Sul red carpet della croisette hanno sfilato i protagonisti Jean-Stéphane Sauvaire, Tye Sheridan e Sean Penn.

Adattamento del romanzo 911 della scrittrice noir americana Shannon Burke, Black Flies si svolge principalmente nel quartiere Bushwick di Brooklyn, dove vive il regista. Dopo il bambino soldato Johnny Mad Dog (Un Certain Regard, 2008) e la storia violenta e sconvolta del giovane pugile Billy Moore (A Prayer Before Dawn, Fuori Concorso, 2017), Jean-Stéphane Sauvaire racconta, con questo film in Concorso , un pezzo della vita dell’autore, mentre lavorava come autista di ambulanze nella tumultuosa New York degli anni 90. Tye Sheridan e Sean Penn interpretano i ruoli principali. Di seguito tutte le foto dal red carpet di ieri:

Beetlejuice 2: prime foto dal set mostrano Wynona Rider nel ruolo di Lydia Deetz

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Winona Ryder è tornata nei panni di Lydia Deetz nelle nuove e prime foto dal set di Beetlejuice 2. Rilasciato nel 1988, Beetlejuice – Spiritello porcello ha svolto un ruolo importante nel lancio di molte carriere leggendarie, compresa quella della stessa Ryder. A quasi quattro decenni dall’originale, l’attrice è dunque effettivamente pronta a riprendere uno dei suoi ruoli più iconici accanto all’attore Michael Keaton e al regista Tim Burton, accanto a lei ritroveremo anche la star di Mercoledì Jenna Ortega nel ruolo della figlia adolescente di Lydia Deetz.

Ci vorrà ancora molto prima di poter vedere un trailer di Beetlejuice 2, ma nel mentre possiamo ritrovare le foto dal set e grazie a quelle ora rilasciate possiamo dare una prima occhiata alla Ryder ufficialmente tornata nei panni di Lydia Deetz, sfoggiando il medesimo look che presentava già nel primo film. Nelle immagini, l’attrice può essere infatti vista assomigliare molto alla Lydia dallo stile gotico di Beetlejuice – Spiritello porcello, qui mentre si trova in macchina, con i suoi capelli acconciati in un modo che può essere descritto solo come classicamente burtoniano.

Ad ora sappiamo che Beetlejuice 2 è atteso al cinema per il 6 settembre 2024 e che oltre a Keaton, Ortega e la Rider nel cast vi saranno anche Monica Bellucci nel ruolo della moglie fantasma di Beetlejuice, Catherine O’Hara nuovamente nel ruolo di Delia Deetz, Willem Dafoe in quelli di un agente delle forze dell’ordine nell’aldilà e Justin Theroux in un ruolo non rivelato. Il film sarà basato su una sceneggiatura di Alfred Gough e Miles Millar, creatori di Mercoledì. A dirigere il film vi sarà, come già accennato, Tim Burton, già regista di Beetlejuice – Spiritello porcellomentre Danny Elfman si occupera nuovamente della colonna sonora. Per quanto riguarda la trama, al momento non ci sono dettagli ufficiali.

Beetlejuice 2, un sequel a lungo atteso

L’originale Beetlejuice, si concentrava sul personaggio fantasma del titolo che viene assunto da altri due fantasmi scontenti della famiglia che ha occupato la casa in cui abitano, è stato come noto un grande successo, generando anche uno spettacolo teatrale e una serie animata, ma i fan aspettano da decenni che venga realizzato un sequel canonico. Inizialmente si pensò di sviluppare un sequel che avrebbe dovuto essere intitolato Beetlejuice Goes Hawaiian. Il progettò passò però in secondo piano quando Burton si interessò ad altre sceneggiature. Messo da parte, soltanto nel 2011 si è tornato a parlare di un sequel di Beetlejuice.

Della riscrittura della sceneggiatura si è poi occupato Seth Grahame-Smith, già sceneggiatore per Burton di Dark Shadows. Benché Keaton e la Ryder si fossero detti disposti a riprendere i loro ruoli, Burton si è dichiarato in più occasione non convinto del progetto e ciò ha portato a continui ritardi. Tuttavia, nel 2022 Burton ha offerto positivi aggiornamenti sul sequel, lasciando intendere che il tempo per Beetlejuice 2 si stava avvicinando, dicendo: “Sto lavorando su idee e cose, ma è tutto molto presto. Vedremo come va. Com’è per una risposta senza risposta“. Nell’aprile 2023, infine, il film è stato annunciato ufficialmente.

Fonte: ScreenRant

Festival di Cannes: le foto dal red carpet di Indiana Jones 5

Festival di Cannes: le foto dal red carpet di Indiana Jones 5

L’archeologo più famoso del cinema torna per una nuova avventura in Indiana Jones e il quadrante del destino, presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes. Il regista americano James Mangold dirige questo lungometraggio in cui Harrison Ford, nei panni di “Indy”, affronta una nuova minaccia nazista sullo sfondo della Guerra Fredda. Sulla croisette presenti tutti i protagonisti del film oltre al regista e al protagonista anche Ethann Isidore, Phoebe Waller-Bridge, Shaunette Renée Wilson, Boyd Holbrook e Mads Mikkelsen.

Il quinto e ultimo capitolo della saga portata avanti da Steven Spielberg e George Lucas – ora produttori del progetto – segna il grande ritorno di Harrison Ford sul red carpet, 15 anni dopo la presentazione di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. L’attore americano ha fatto la storia al Festival di Cannes negli anni ’70, recitando La conversazione (1974) e Apocalypse Now (1979), due film vincitori della Palma d’Oro di Francis Ford Coppola.

In questo nuovo lungometraggio, l’attore cult di Star Wars e Blade Runner è diretto da James Mangold. Il regista e sceneggiatore americano, autore dei blockbuster Logan e Le Mans 66, presenta quest’anno a Cannes il suo primo film. Come i giochi precedenti, Indiana Jones and the Dial of Destiny è musicato da John Williams. Questo è il 112esimo film a cui il compositore presta il suo genio. 

Indiana Jones e il Quadrante del Destino,

Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.

Harrison Ford riceve la Palma d’oro onoraria: “Sono contento e onorato, ma ho un film che dovete vedere”

Harrison Ford è il protagonista di questa serata al Festival di Cannes 76, dove ha ritirato una Palma d’oro onoraria prima della proiezione in anteprima mondiale di Indiana Jones e il Quadrante del Destino di Disney/Lucasfilm.

Harrison Ford è stato celebrato con un video dei momenti salienti della sua carriera e ha ricevuto una fragorosa ovazione dalla folla all’interno del Grand Theatre Lumière. Dopo un’introduzione del direttore di Cannes Theirry Fremaux — che includeva ringraziamenti a Bob Iger della Disney, ai produttori di Indy Kathleen Kennedy e Frank Marshall e al cast che include Mads Mikkelsen, Phoebe Waller-Bridge, Ford e sua moglie Calista Flockhart e il regista James Mangold — il reel, che aveva come sottofondo uno dei temi di Star Wars, ha mostrato clip dei migliori film di Ford, tra cui la scena della cantina da Star Wars, e scene dall’intera serie di Indiana Jones.

Ford ha presentato altri film al Festival di Cannes nel corso degli anni: The Conversation (1974), Apocalypse Now (1979) e Witness (1985), fino al 2014, dove è arrivato sulla croisette per The Expendables 3. Salendo sul palco, Ford ha detto: “Sono contento e onorato, ma ho un film che dovete vedere”. Commentando il montaggio, Ford ha aggiunto: “Dicono che prima di morire, vedi la tua vita lampeggiare davanti ai tuoi occhi, e io ho appena visto la mia vita lampeggiare davanti ai miei occhi”.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, che qui viene presentato fuori concorso, è uno dei titoli più attesi della selezione ufficiale. Il film vede Ford riprendere il suo ruolo del leggendario archeologo/avventuriero.

Questa volta, mentre Indy si prepara a ritirarsi, cambia idea dopo una visita a sorpresa della sua figlioccia Helena Shaw (Phoebe Waller-Bridge), che è alla ricerca di un raro manufatto che suo padre le aveva affidato anni prima: il famigerato Archimedes Dial, un dispositivo che presumibilmente detiene il potere di individuare le fessure nel tempo.

Un’abile truffatrice, Helena ruba il quadrante e lascia rapidamente il paese per venderlo al miglior offerente. Rimasto senza altra scelta che inseguirla, Indy rispolvera il suo fedora e la giacca di pelle per un’ultima avventura. Nel frattempo, la sua vecchia nemesi, Jürgen Voller (Mads Mikkelsen), un ex nazista che ora lavora come fisico nel programma spaziale degli Stati Uniti, ha i suoi piani per l’oggetto, un piano orribile che potrebbe cambiare il corso della storia mondiale.

Nel cast anche Boyd Holbrook, Thomas Kretschmann, Toby Jones, Antonio Banderas e John Rhys-Davies. Ford ha detto che questa sarà “l’ultima volta” che interpreterà il personaggio. James Mangold dirige da una sceneggiatura di Jez Butterworth, John-Henry Butterworth e Mangold. Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel producono, con Steven Spielberg e George Lucas come produttori esecutivi, e John Williams che ritorna come compositore, dopo aver realizzato la colonna sonora di ogni avventura di Indy da I predatori dell’arca perduta del 1981.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino uscirà il 28 giugno 2023.

Wargames – Giochi di guerra: tutto quello che c’è da sapere sul film

Nella storia del cinema si ritrovano innumerevoli casi di film di finzione capaci di far proprie le tematiche e le caratteristiche del proprio tempo finendo allo stesso tempo per influenzare il contesto che li ha prodotti e proporre dei cambiamenti, che siano di tipo culturale, sociale o politico. Un brillante esempio di ciò è il film del 1983 Wargames – Giochi di guerra. Diretto da John Badham, regista anche di La febbre del sabato sera, il film si inserisce infatti nel complesso momento storico che i primi anni Ottanta hanno rappresentato per gli Stati Uniti.

Alla base di Wargames – Giochi di guerra vi sono infatti temi e argomenti propri di quegli anni, caratterizzati dalla corsa agli armamenti, dallo stallo degli accordi SALT (ovvero negoziati per la limitazione delle armi strategiche), dal dispiegamento degli euromissili secondo una prospettiva progressista e pacifista e dall’attività degli hacker. Inoltre, il film si basa sul concetto di distruzione mutua assicurata, ovvero il presupposto che ogni utilizzo di ordigni nucleari da parte di schieramenti opposti finirebbe per determinare la distruzione sia dell’attaccato che dell’attaccante.

Ragionando su tutto ciò, gli sceneggiatori Lawrence Lasker e Walter F. Parkes hanno dunque dato vita ad un film di fantascienza con forti riferimenti all’attualità, a tal punto da suscitare ampi dibattiti nell’opinione pubblica e nel mondo politico. È noto, infatti, che l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan rimase talmente colpito dal film da interrogare i suoi consiglieri militari sulla possibilità che potesse verificarsi una situazione analoga a quella narrata nella pellicola. Nacque così l’ordine esecutivo NSDD-145, che rese molto più severe le procedure di protezione dell’arsenale strategico statunitense da intrusioni esterne.

La trama e il cast di Wargames – Giochi di guerra

Protagonista del film è David Lightman, un giovane appassionato d’informatica che cerca d’introdursi nel computer della casa di videogame Protovision, per avere in anteprima gli ultimi giochi in uscita sul mercato. Riuscito ad introdursi nella memoria di computer che crede essere quello giusto, David ne ricava però solamente un elenco di giochi strategici. Ben presto, egli comprende di essere invece riuscito a connettersi al NORAD, il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, che controlla e programma con il super calcolatore WOPR la difesa nucleare degli Stati Uniti contro eventuali attacchi sovietici.

Dopo aver consultato due amici informatici, che gli suggeriscono una via per scoprire la parola d’accesso, David inizia a cercare informazioni sui creatori dei giochi e s’imbatte nel nome del defunto scienziato Stephen Falken. Intanto Jennifer, una sua compagna di scuola, lo passa a trovare e gli fornisce un’intuizione che gli permette di scoprire la password. David inizia così una partita a Guerra Termonucleare Globale contro lo WOPR, in cui assume il ruolo dei sovietici. Ciò che il ragazzo ancora non sa, però, è che sta realmente dando il via agli irreversibili preparativi per un nuovo conflitto mondiale.

Ad interpretare il protagonista, David Lightman, vi è l’attore Matthew Broderick, mentre Jennifer Mack è interpretata dall’attrice Ally Sheedy, celebre per aver recitato in The Breakfast Club. Fanno poi parte degl film gli attori Dabney Coleman nei panni del dottor John McKittrick, Barry Corbin in quelli del generale Jack Beringer e Michael Madsen in quelli di Steve Phelps. Il ruolo dello scienziato Stephen Falken avrebbe dovuto essere interpretato da John Lennon, dichiaratosi interessato al film. Il suo assassinio nel 1980 ha però impedito che ciò avvenisse. Il ruolo è a quel punto stato affidato all’attore John Wood.

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Wargames – Giochi di guerra, dai videogiochi al sequel

Il film, oltre a riflettere su argomenti di natura bellica, portò sul grande schermo anche il crescente fascino per i videogiochi arcade tanto diffusi in quegli anni. Inevitabile dunque che poi alcuni videogiochi ispirati al film vennero effettivamente realizzati. Nel 1998, ad esempio, la Interactive Studos Ltd. lanciò per PlayStation 1 Wargames: Defcon, nel quale si può scegliere se vestire i panni delle forze armate statunitensi comandate dal NORAD o di macchine sotto la guida di WOPR, in diverse missioni che simulano una guerra reale tra il supercomputer e le forze umane. Nel 2014 è invece stato realizzato WarGames: WOPR, un puzzle game con elementi di strategia rilasciato per iOS e Android.

Oltre ai videogiochi, il film ha poi nel 2008 ottenuto anche un sequel dal titolo Wargames 2 – Il codice della paura, diretto da Stuart Gillard. Tra i due film cambia però del tutto il cast come anche l’ambientazione, spostata ai giorni in cui viene realizzato il film. Il focus non è più dunque incentrato sul conflitto tra Stati Uniti e Russia, ma sulla problematica del terrorismo. In questo sequel, infatti, il protagonista finisce per errore a sfidare un super avanzato sistema di difesa contro il terrorismo, divenendone il bersaglio. Se non dovesse riuscire a sconfiggere tale sistema, chiamato R.I.P.L.E.Y., lui e l’interà sua città verranno distrutte con l’accusa di essere una cellula terrorista.

Il trailer di Wargames – Giochi di guerra e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Wargames – Giochi di guerra grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Amazon Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 maggio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Manifest 4: trailer della seconda parte della quarta stagione della serie Netflix

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Netflix ha rilasciato il trailer della quarta stagione di Manifest per gli episodi rimanenti dell’ultima stagione del dramma di fantascienza, che sarà presentato in anteprima il 2 giugno. Il video presenta Ben, Maya, Cal e il resto dei passeggeri del volo 828 mentre continuano a trovare un modo per fermare le loro date di morte e la fine del mondo.Dai un’occhiata al trailer della quarta stagione di Manifest qui sotto:

https://youtu.be/N3gNzLjYwCE

La trama di Manifest 4 Parte 2.

“Dopo che Angelina ha scatenato una devastante fessura vulcanica, i passeggeri devono affrontare un severo controllo in un mondo alimentato dall’odio degli 828er, non più liberi di risolvere le proprie chiamate senza la costante supervisione del Registro 828. Un misterioso incidente rivela minacciosi avvertimenti che metteranno ulteriormente a repentaglio il sostentamento di tutti i passeggeri.  Mentre Michaela è addolorata per la perdita del suo amato marito Zeke, deve collaborare con la sua vecchia fiamma Jared per trovare nuovi metodi per indagare su Callings. Nel frattempo, Ben e Saanvi tentano di collaborare con le autorità del Registro, il che porta solo a risultati disastrosi per i passeggeri. Miracolosamente, un evento mitologico riattiva la cicatrice del drago carica di zaffiro di Cal, offrendo un barlume di speranza per gli 828ers per sopravvivere alla data della morte che si avvicina rapidamente.

La quarta stagione di Manifest

“Due anni dopo l’omicidio violento di Grace che aveva sconvolto le loro vite, la famiglia Stone è distrutta, con un devastato Ben che continua a piangere la moglie e a cercare Eden, la figlia rapita. Consumato da questo dolore, Ben si è dimesso dal ruolo di co-capitano della scialuppa, lasciando il comando a Michaela, un incarico quasi impossibile visto che i movimenti di ogni passeggero sono ora controllati da un registro del governo. Mentre la data di morte si avvicina sempre più e i passeggeri cercano con sempre maggiore disperazione un modo per sopravvivere, arriva un personaggio misterioso con un pacchetto per Cal che stravolge tutto ciò che sanno del volo 828 e permetterà di scoprire il segreto delle chiamate attraverso un viaggio profondamente emotivo, coinvolgente e spiazzante.

Melissa Roxburgh, Josh Dallas, J.R. Ramirez, Luna Blaise, Ty Doran, Parveen Kaur, Matt Long, Holly Taylor, Daryl Edwards. Ideatore / Showrunner / Produttore esecutivo: Jeff Rake.  Produzione esecutiva: Jack Rapke, Jackie Levine, Len Goldstein

Captain America: New World Order, video dal set, ecco la superstar della WWE Seth Rollins

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Continuano le riprese dell’attesissimo Captain America: New World Order e dopo avervi svelato le foto di Cap e il primo scatto di The Falcon, oggi arriva un video dal set e la prima foto che ci conferma che la superstar della WWE Seth Rollins farà parte del cast del prossimo film targato Marvel Studios. Lo sciopero WGA in corso sta causando il caos a Hollywood, ma le riprese del film stanno procedendo senza intoppo, almeno per ora.

Queste foto (e un video) confermano che la superstar della WWE Seth Rollins (vero nome, Colby Daniel Lopez) si è unita al cast di Captain America: New World Order. Non siamo sicuri di chi sia l’attrice accanto a lui, ma tra il colore dei loro costumi e i suoi tatuaggi, sembra giusto dire che sono membri della malvagia Serpent Society. Guardando il diamante sul petto, è possibile che l’attrice senza nome interpreti Diamondback dell’MCU.

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Killers of the Flower Moon: il primo teaser trailer

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Killers of the Flower Moon: il primo teaser trailer

Leone Film Group, Rai Cinema e 01 Distribution sono lieti di presentare il teaser trailer italiano di Killers of the Flower Moon, il nuovo attesissimo film del premio Oscar® Martin Scorsese che verrà presentato in anteprima mondiale il 20 maggio al Festival di Cannes.

Un cast stellare con i premi Oscar® Robert De Niro e Leonardo DiCaprio per un crime epico basato su una storia vera: una sequenza di omicidi brutali, e misteriosi, nota con il nome di “regno del terrore”, che insanguinarono la nazione Osage negli anni ’20. Fra i protagonisti anche il candidato all’Oscar® Jesse Plemons, Lily Gladstone e Brendan Fraser, vincitore agli Academy Award 2023 per The Whale.

All’inizio del XX secolo la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Tratto dall’acclamato, omonimo, best seller di David Grann, Killers of the Flower Moon è una storia d’amore e tradimento in un intrigo avvincente per la scoperta della verità.

Diretto da Martin Scorsese e scritto da Scorsese con Eric Roth, Killers of the Flower Moonè una produzione Apple Studios, Imperative Entertainment, Sikelia Productions, Appian Way. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema. Il film uscirà nelle sale italiane il 19 ottobre con 01 Distribution, in contemporanea con l’uscita mondiale.

Ultimo – Vivo coi sogni appesi, dal 30 maggio in esclusiva su Prime Video

Prime Video annuncia oggi Ultimo – Vivo coi sogni appesi, il docufilm dedicato a Ultimo, disponibile in esclusiva a partire dal 30 maggio 2023. Autore e musicista, Ultimo, è un artista unico e la sua è una carriera eccezionale. Dal suo debutto, infatti, in soli quattro anni, ha già conquistato 59 dischi di platino e 19 dischi d’oro ed è il più giovane artista italiano ad aver intrapreso un tour negli stadi, radunando più di 600 mila spettatori.

Ultimo – Vivo coi sogni appesi è un viaggio lungo 15 stadi nella vita di Ultimo, il cantautore dei record, e per la prima volta offre un inedito punto di vista sulla sua vita da sempre estranea alla narrazione mediatica. L’infanzia segnata dal viscerale bisogno di fare musica, la smodata voglia di esprimere se stesso raccontando emozioni, la rete affettiva della famiglia e degli amici di sempre, che dai palleggi al parchetto dietro casa lo accompagnano fino a un San Siro dove ancora rimbombano le urla del pubblico dopo l’ultima data del tour. Per la prima volta c’è tanto di lui, della vertiginosa ascesa che lo ha portato – in pochissimo tempo – dai club agli stadi, lo stop forzato a causa della pandemia e quel tour che sembrava allontanarsi ogni giorno di più. Ultimo – Vivo coi sogni appesia ccende i riflettori sulle emozioni che hanno accompagnato il tanto agognato momento del ritorno sul palco.

L’incredibile carriera di Niccolò è frutto di talento, tenacia, determinazione, sacrificio, e grande lavoro. Ultimo – Vivo coi sogni appesi è la storia autentica e appassionata di un vero e proprio fenomeno della scena musicale italiana, capace d’imporsi ai massimi livelli pur prendendo le distanze dai trend imposti dall’industria: “Perché ad essere ultimi non sempre si perde”.

Il docufilm è prodotto da Think Cattleya in collaborazione con Maestro e la regia è a cura dei Broga’s. Ultimo – Vivo coi sogni appesi si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e S2, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO, le prime 3 stagioni di Celebrity Hunted- Caccia all’Uomo e di LOL: Chi ride è fuori, ma anche Prova Prova Sa Sa, Monterossi e Me contro Te, le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Argentina 1985, Jack Ryan, TheBoys, Borat – Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio, Senza Rimorso, Good Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 paesi e territori nel mondo, e alle dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Fra le produzioni Original già annunciate anche il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Strange Way of Life, Pedro Almodóvar racconta il suo film a Cannes 76

Dopo la proiezione del corto Strange Way of Life di Pedro Almodovar, a Cannes 76, il regista si è fermato per rispondere ad alcune domande. Il film racconta la storia di Silva (Pedro Pascal), che attraversa il deserto a cavallo per andare a trovare il suo amico Jake (Ethan Hawke), sceriffo. Ne segue una storia di vendetta, intrighi e amore proibito. Un western queer dove lui stesso ha ammesso di aver voluto fare molta attenzione alla trama: “Non volevo fare un western anacronistico. Gli americani ci tengono molto, è il loro genere preferito”.

Durante la conferenza per Strange Way of Life, Almodóvar ha fatto riferimento a film western come Il potere del cane di Jane Campion come fonte di ispirazione. “La sessualità del protagonista è piuttosto ambivalente“, ha detto Almodóvar a proposito del film della Campion, solo che in quel film non c’erano scene di sesso. Il regista ha continuato: “C’è una scena che distingue il mio film dagli altri western: vediamo due uomini che rifanno il letto! È una scena importante perché per Jake rifare il letto significa cancellare tutto quello che è successo lì durante la notte. Era importante mostrare la vita quotidiana di questi due personaggi”.

Strange Way of LifePresente alla conferenza di Strange Way of Life anche Ethan Hawke che ha parlato del film e di questa grande opportunità: “Ho ricevuto un’e-mail e un copione con l’invito a partecipare. All’improvviso ho pensato che sicuramente avevo fatto qualcosa di buono nella mia vita per meritarmi questa e-mail! Sono cresciuto con i western e sono stato felice di partecipare a un western che non imita i vecchi film. Pedro Almodóvar ha una voce originale e reinventa i generi ogni volta che li tocca. È così comodo, come attore, arrivare sul set di un grande regista e dare il meglio di sé!

Hawke ha parlato di come l’atto di puntare una telecamera su qualcuno sia di per sé un atto d’amore. “Per me, finché recitiamo e siamo di fronte a una telecamera, è un atto d’amore. Vedo tutto questo come un’esperienza d’amore. Pedro presta attenzione a ogni dettaglio, e ho notato un’ossessione simile in altri grandi registi. Il film parla di desiderio e trovo molto eccitante essere guardato come attore. Nel corso della nostra vita, negoziamo tra chi siamo e chi vogliamo essere. Questa tensione crea delle crepe dentro di noi e io amo Jake per le sue tensioni interiori”.

Strange Way of Life arriverà in Italia su MUBI.

Physical: la terza e ultima stagione disponibile dal 2 agosto

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Physical: la terza e ultima stagione disponibile dal 2 agosto

Apple TV+ ha annunciato oggi che Physical, la celebre dark comedy interpretata e prodotta esecutivamente da Rose Byrne e proveniente dalla creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva Annie Weisman, tornerà per la sua terza e ultima stagione con 10 episodi, da mercoledì 2 agosto. Sin dal suo debutto globale su Apple TV+, Physical ha ricevuto consensi da parte del pubblico e della critica, nonché elogi per le interpretazioni del suo cast corale guidato dalla “perfettamente calzante” e “magistrale” Rose Byrne, e interpretato da Rory Scovel, Dierdre Friel e Paul Sparks. La serie è prodotta per Apple TV+ da Tomorrow Studios.

Siamo molto grate ad Apple, Tomorrow Studios e a tutti i nostri collaboratori creativi per la possibilità di far vivere Sheila in tutta la sua gloria“, hanno dichiarato la star e produttrice esecutiva Rose Byrne e la creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva Annie Weisman. “Con quest’ultima stagione, la saga in tre atti – ribellione, recupero e redenzione – di Sheila giunge a una meritata conclusione per lei e per i fan. Siamo molto orgogliose di condividere quest’ultimo capitolo con tutti“.

Nel corso delle tre avvincenti stagioni di ‘Physical’, siamo stati onorati di lavorare con Annie Weisman e Tomorrow Studios per portare sullo schermo il percorso di trasformazione e di emancipazione personale di Sheila Rubin attraverso la coraggiosa, commovente e spesso molto divertente interpretazione di Rose Byrne”, ha dichiarato Matt Cherniss, responsabile della programmazione per Apple TV+. “Siamo consapevoli dell’impatto che questo personaggio e questa storia hanno avuto sul pubblico di tutto il mondo e non vediamo l’ora che si uniscano a noi in questa esaltante cavalcata che culmina in un finale immensamente gratificante“.

Gli spettatori possono recuperare le stagioni precedenti di Physical, ora in streaming su Apple TV+. La terza stagione di Physical aggiunge al cast Zooey Deschanel, candidata agli Emmy e ai Grammy Award e vincitrice del Critics Choice Award, che interpreta “Kelly”, una star di sitcom che decide di entrare nella fiorente industria del fitness.

Ambientata in una San Diego dalle spiagge paradisiache negli anni ’80, “Physical” è una commedia dark con episodi dalla durata di mezz’ora che segue Sheila Rubin (Byrne), una casalinga soffocata e trascurata che sostiene la candidatura del marito intelligente ma controverso all’assemblea legislativa. Ma dietro le porte chiuse, Sheila ha una sua visione oscura e divertente della vita che raramente lascia vedere al mondo. Inoltre combatte una complessa serie di demoni personali legati all’immagine di sé… fino a quando non trova sfogo attraverso la fonte più improbabile: il mondo dell’aerobica. La seconda stagione ci ha mostrato come Sheila Rubin avesse lanciato con successo il suo primo video di fitness solo per poi incontrare alcuni nuovi e più grandi ostacoli sul suo cammino. È combattuta tra la lealtà verso suo marito (Rory Scovel) e i valori che rappresenta, e una pericolosa attrazione per qualcun altro. E poiché non è più la novità in città, si ritrova a dover affrontare nuovi e agguerriti concorrenti sulla strada per costruire un vero e proprio impero del fitness.

“Physical” è prodotta da Tomorrow Studios (una partnership di ITV Studios), ideata, scritta e prodotta da Annie Weisman, che è anche showrunner; questa serie è diretta da Stephanie Laing, che è anche produttrice esecutiva insieme a Marty Adelstein, Becky Clements  e Alissa Bachner per Tomorrow Studios, e Rose Byrne.

Oltre a “Physical”, potrete trovare Rose Byrne in “Platonic”, una nuova serie comedy Apple Original interpretata e prodotta da Byrne e Seth Rogen e co-creata, diretta e scritta da Nick Stoller e Francesca Delbanco, in anteprima venerdì 24 maggio su Apple TV+.

Garrett Hedlund in Barron’s Cove dai produttori di Air

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Garrett Hedlund in Barron’s Cove dai produttori di Air

Mandalay Pictures (Air) Yale Entertainment e Post Film hanno collaborato per produrre un nuovo thriller intitolato Barron’s Cove, con Garrett Hedlund (Mudbound), Stephen Lang (Avatar), Brittany Snow (Pitch Perfect, X) e Hamish Linklater (The Big Corto).

Il film sarà diretto da Evan Ari Kelman che ha anche scritto la sceneggiatura. Le riprese del film inizieranno entro la fine dell’anno. Il braccio vendite di Yale Entertainment, Great Escape, presenterà il progetto agli acquirenti al mercato di Cannes.

Presentato come un film “toccante” sul legame indissolubile tra padri e figli, la storia segue un padre in lutto con un passato violento, la cui vita è sconvolta dal tragico omicidio del suo giovane figlio. Consumato dal bisogno di risposte, rapisce il bambino che crede sia responsabile della morte di suo figlio, innescando una frenetica caccia all’uomo alimentata dal potente padre del ragazzo rapito, che lavora in politica.

I produttori sono Jason Michael Berman e Will Raynor di Mandalay, Jordan Yale Levine e Jordan Beckerman di Yale Entertainment, e Chadd Harbold e Cory Thompson di Post Film. I produttori esecutivi includono Russ Posternak, Clay Pecorin e Peter Anske. I coproduttori sono Derek Rubin, Parker Hill e Nick Phillips.

“Siamo onorati di collaborare con un cast d’ensemble eccezionale, guidato dallo straordinario Garrett Hedlund, che è pronto a offrire una performance mozzafiato”, hanno dichiarato Berman e Raynor in una dichiarazione congiunta. “Con un team di livello mondiale anche dietro la macchina da presa, è per noi un privilegio annunciare il primo lungometraggio dello sceneggiatore/regista Evan Ari Kelman e sostenerlo nel dare vita a questo incredibile film”.

Levine e Beckerman hanno aggiunto: “Non potremmo essere più entusiasti di unire le forze con i nostri amici a Mandalay in questo film emozionante e avvincente. Come padri di bambini piccoli, siamo stati profondamente colpiti dal personaggio principale, Caleb, e dalla sua instancabile ricerca per scoprire la verità sul tragico destino di suo figlio. Con una miscela sapientemente realizzata di azione frenetica e dramma sincero, siamo fiduciosi che questo film abbia tutti gli ingredienti per affascinare il pubblico di tutto il mondo.”

Cannes 76: Hirokazu Kore-Eda spiega come ha gestito i temi LGBTQ in Monster

Il regista giapponese Hirokazu Kore-Eda ha parlato del modo in cui ha gestito le tematiche LGBTQ nel suo nuovo film Monsters, in concorso al Festival di Cannes 76. Nel film, due ragazzi imparano a conoscere i loro sentimenti l’uno per l’altro. “Non ci sono stati molti film giapponesi che affrontano questi argomenti”, ha riconosciuto il regista, già vincitore della Palma d’oro con Shoplifters 2018. “Quando ho scoperto la sceneggiatura, ho pensato che questa storia non doveva essere vista da quell’angolazione. È una lotta interiore”, ha continuato il regista giapponese.

“I sentimenti che si accendono in questi bambini a volte sono espressi violentemente verso altre persone, o talvolta i bambini si rivoltano contro se stessi”, ha detto il regista che ha girato il film su una sceneggiatura di Yuji Sakamoto. Spiegando come ha affrontato le questioni legate al mondo LGBTQ nel film, Kore-Eda ha detto: “È la nascita delle emozioni, dei sentimenti. È difficile esprimere a parole ciò che si prova (…) Il film mostra come questi bambini cercano di superare questa situazione”, ha sottolineato Kore-Eda.

“Man mano che il film procedeva, abbiamo incontrato alcuni esperti che si prendono cura dei bambini che devono affrontare alcuni di questi problemi. Abbiamo ricevuto un parere molto dettagliato su questo argomento”.

Ieri sera alla sua prima mondiale a Cannes, Monster ha ottenuto una standing ovation di sei minuti. Monster è il nono film di Kore-Eda che partecipa al Festival di Cannes (contando i due apparsi in Un Certain Regard). Monster è anche il primo film dal suo film d’esordio del 1995, Maborosi, per il quale il regista non firma anche la sceneggiatura.

Kore-Eda ha portato a casa il premio della giuria ecumenica l’anno scorso a Cannes per un altro dramma familiare, Broker, incentrato sui bambini abbandonati e su coloro che trovano loro una casa. Ha vinto il Premio della Giuria nel 2013 per Like Father, Like Son, che ha ricevuto anche il Premio della Giuria Ecumenica.

Pacifiction – Un mondo sommerso, recensione del film di Albert Serra

Il regista Albert Serra torna nelle sale italiane dal 18 maggio con Pacifiction – Un mondo sommerso, film selezionato in concorso ufficiale al Festival di Cannes 2022. Anche con quest’ultima prova registica, resta chiaro che il suo cinema esigente rimarrà impenetrabile per il maggior numero di persone. Con le sue lunghe sequenze e i dialoghi improvvisati, Pacifiction – Un mondo sommerso riuscirà infatti a farsi amare dai cinefili che accetteranno di lasciarsi coinvolgere da questo singolare universo.

Il cinema del futuro di Albert Serra

Albert Serra è sicuramente l’esempio paradigmatico del cinema d’autore spagnolo: non solo si è autoproclamato tale in diverse sue dichiarazioni polemiche, ma in tutta la sua filmografia troviamo uno spirito di rottura che si fa beffe dei convenzionalismi e uno stile proprio in cui la sperimentazione formale prevale sul discorso narrativo, sovvertendo così i modelli classici di produzione e rappresentazione. È quindi un figlio della modernità cinematografica esplosa nella seconda metà del secolo scorso, anche se il suo obiettivo è quello di “creare immagini inedite e fare il cinema del futuro“.

Finora, tutti i suoi film sono stati singolari adattamenti (trasposizioni, se vogliamo essere più precisi) di classici della letteratura occidentale, sui quali si è preso grandi libertà di indagine formale: ha cercato di trasportare sul grande schermo l’essenza o l’atmosfera dei riferimenti letterari attraverso le risorse proprie del fare cinema. Le sue ultime due proposte, Liberté (2019) e La Mort de Louis XIV (2016), ne sono un ottimo esempio. Allo stesso modo, possiamo percepire in molti dei suoi lavori uno sguardo perverso sulla natura umana e una predilezione per la rappresentazione della sua decadenza.

Il suo ultimo progetto, forse il più ambizioso, prosegue su questa strada, anche se, a differenza degli altri, non è basato su alcuna opera letteraria: nella Tahiti della Polinesia francese, l’Alto Commissario della Repubblica, De Roller (Benoît Magimel), afferma la sua presenza sull’isola con un’aria da dandy e occupandosi di diplomazia con impeccabile disinvoltura, tanto con le alte istituzioni e con gli uomini d’affari, quanto con i nativi o i turisti. Tuttavia, inizia a percepire la possibile esistenza di una minaccia che destabilizza il mondo in cui vive: la riattivazione dei test nucleari sull’isola. Da questo momento in poi, accompagneremo De Roller durante una singolare esperienza onirica in cui incontra personaggi di ogni tipo per affrontare una situazione che, a poco a poco, lo sta divorando.

Un’esperienza onirica all’insegna della paranoia

Con un paesaggio imponente ed esotico sullo sfondo, le azioni in Pacifiction – Un mondo sommerso sono risolte fuori campo, le immagini sono ambigue, i colori palpabili, i suoni suggestivi e i dialoghi si affermano più che altro come monologhi piuttosto eccentrici e carichi di ironia. Forma e contenuto sembrano scorrere come forze neutralizzanti, creando un’atmosfera enigmatica e paranoica in cui il naturale e l’artificiale si fondono. Il terreno in cui queste due dimensioni si incontrano è sempre stato un luogo che il regista ha considerato inesplorato, attraverso il quale creare immagini inedite da proporre al suo pubblico.

Concentrandosi nella visione di Pacifiction – Un mondo sommerso sembra inevitabile non ipotizzare alcuni collegamenti con eventi reali: in una società sempre più precaria e competitiva, sull’orlo della catastrofe climatica, dove le ferite della pandemia e della minaccia nucleare si stanno ancora rimarginando, il disturbo paranoico sembra essere diventato collettivo: in questo senso, Albert Serra potrebbe non avere torto quando dichiara di fare film del futuro.

Quello che lo spettatore troverà in Pacifiction – Un mondo sommerso è un thriller dai molteplici toni e storyine, che presenta una marcata radice nichilista e apocalittica. Fin dall’inizio, viene posto un mistero che serve da pretesto a Serra per affrontare in maniera satirica temi come le minacce nucleari, le cospirazioni politiche, il colonialismo, le relazioni diplomatiche, la corruzione del sistema e quanto i cittadini o i loro spazi siano dispensabili per lui. Tuttavia, questi temi si trovano nella profondità di un’esperienza onirica, quasi surreale, che richiede la piena attenzione e l’immersione del pubblico per poterne cogliere appieno il messaggio.

Pacifiction, come immergersi nel “mondo sommerso”

Per quanto il film si avvalga di una regia e sceneggiatura solide, risulterà comunque difficile immergersi nell’esperienza orchestrata da Serra. In questo senso, l’interpretazione stellare di Benoît Magimel è la chiave per far combaciare tutti i pezzi del puzzle. L’attore francese dà vita a un funzionario pubblico con molto potere e un’abilità nel creare relazioni che finiscono per avvantaggiarlo ma, come molti dei personaggi che vediamo nel corso del film, è una persona che ha a cuore solo i propri interessi. Eppure, l’interpretazione di Magimel lo rende un protagonista che ci piace seguire nella sua odissea: con molto carisma, un’eccezionale naturalezza nel pronunciare le sue battute e un’ammirevole capacità di improvvisare, l’attore ci tiene radicati nel suo viaggio per tutte le quasi tre ore di durata del film.

Farsi cullare dal piacere contemplativo di quest’opera non sarebbe possibile senza l’impressionante fotografia e il lavoro sul sound design: elementi tecnici che creano una fusione perfetta, ritraendo la Polinesia francese in tutto il suo splendore. La bellezza che risulta da questa alchimia riflette un’eccellente padronanza del linguaggio cinematografico da parte di Serra, efficace nel suscitare emozioni e nel trasportare lo spettatore nell’epicentro del caos. Questa passeggiata di quasi tre ore attraverso i paesaggi insulari della Polinesia francese risulterà innegabilmente affascinante agli occhi degli appassionati del cinema di Albert Serra e, molto probabilmente, soporifera e anche sconcertante per la maggior parte degli spettatori. Un’esperienza che mette molto in gioco intellettualmente, ma che potrebbe rendere davvero arduo l’aggrapparvisi emotivamente.

Stephen King non è un grande fan dei supereroi, ma ha visto The Flash e dice che è “sincero, divertente e strabiliante”

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Quasi a ripagare la lunghissima attesa per il film, l’entusiasmo per The Flash continua a crescere. Le ultime parole incoraggianti sul film provengono dal “Re dell’orrore” Stephen King.

Lo scrittore ha dichiarato su Twitter nelle ultime ore: “Oggi ho partecipato a una proiezione anticipata di THE FLASH. Di norma non mi interessano molto i film sui supereroi, ma questo è speciale. È sincero, divertente e strabiliante. L’ho amato.”

https://twitter.com/StephenKing/status/1658981138302394370?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1658981138302394370%7Ctwgr%5E623ecd8033d5f1a60497099c52e9b0cb06e71e32%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fdeadline.com%2F2023%2F05%2Fflash-stephen-king-ezra-miller-superhero-warner-bros-1235371209%2F

Il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha dichiarato all’inizio di quest’anno che anche lui “ha amato” il film e ha detto ai giornalisti che James Gunn “lo ha definito uno dei più grandi film di supereroi mai realizzati: un capolavoro”.

The Flash: la trama e il cast del film

In The Flash i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

La Casa dei Fantasmi, il nuovo trailer del film Disney

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La Casa dei Fantasmi, il nuovo trailer del film Disney

La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion), la divertente avventura Disney da brividi ispirata alla classica attrazione del parco a tema, arriverà il 23 agosto nelle sale italiane. Diretto da Justin Simien, il film è interpretato da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Dan Levy, con Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost.

La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali. Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich, mentre Nick Reynolds e Tom Peitzman sono i produttori esecutivi.

Valentina Romani: 10 cose che non sai sull’attrice

Valentina Romani: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Valentina Romani vanta ormai diversi ruoli tra cinema e televisione, grazie ai quali si è affermata come una delle più brillanti interpreti della sua generazione. Divenuta ora particolarmente popolare presso un pubblico di giovani spettatori grazie alla serie Mare fuori, la Romani ha davanti a sé un futuro particolarmente roseo, tra progetti in arrivo e nuove sfide all’orizzonte.

Ecco 10 cose che non sai su Valentina Romani.

Valentina Romani: i suoi film e le serie TV

1. È molto conosciuta per alcune serie TV. La Romani ha iniziato la sua carriera recitando per la televisione in alcuni episodi di celebri fiction, come Che Dio ci aiuti 3 (2014), Un passo dal cielo 3 (2015) e Il candidato (2015). Recita poi nelle miniserie Questo è il mio paese (2015) e Grand Hotel (2015) e nella serie Tutto può succedere (2016), con Pietro Sermonti. Recita poi in La porta rossa (2017-2023), con cui ottiene maggior popolarità, per poi prendere parte a Skam Italia (2018), Non uccidere (2017) e Mare fuori (2020-2023), dove guadagna ulteriore popolarità interpretando Naditza, accanto ai colleghi Massimiliano Caiazzo, Nicolas Maupas, Serena Codato, Maria Esposito e Giacomo Giorgio. Nel 2021 è poi in Alfredino – Una storia italiana, mentre nel 2022 recita in Noi siamo leggenda.

2. Ha recitato anche per il cinema. Nel 2016 l’attrice ha esordito al cinema recitato da protagonista nel film Un bacio, storia di tre ragazzi liceali alle prese con problemi tipici di quell’età. Nel 2018 è Lucia nel film TV Aldo Moro il professore, mentre nel 2021 recita invece nel film Carla, dedicato alla ballerina Carla Fracci, interpretata da Alessandra Mastronardi. Qui la Romani interpreta il ruolo di Anita Spelta. Nel 2023 torna al cinema interpretando Emma nel film di Nanni Moretti Il sol dell’Avvenire, con protagonisti anche Margherita Buy e Silvio Orlando.

3. È la doppiatrice di un noto film d’animazione. Come annunciato dalla Walt Disney Italia, l’attrice presterà la propria voce per il doppiaggio italiano del film Pixar Elemental, interpretando la protagonista Ember, che in lingua originale è doppiata da Leah Lewis, attrice nota per la serie Nancy Drew e per il film L’altra metà. Per la Romani si tratta della prima occasione come doppiatrice, per di più per un film particolarmente importante realizzato dal noto studio di produzione pluripremiato agli Oscar.

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Valentina Romani in Skam Italia

Valentina Romani in Mare fuori

4. Ha amato molto il suo personaggio.  In Mare fuori l’attrice interpreta Naditza, una zingara rom con un carattere solare, sfacciato, irriverente e una tendenza naturale a cacciarsi nei guai. Ma è anche una ragazza buona e altruista, con un talento per il pianoforte. Alla vita al campo preferisce di gran lunga la detenzione in IPM, poiché essa rappresenta una via di fuga dai suoi genitori, colpevoli di volerla dare in sposa in cambio di una cospicua somma di denaro. L’attrice ha raccontato di aver da subito amato molto il personaggio, che ritiene avere un mondo intero di storie da raccontare, risultando sempre interessante.

5. Non tornerà nella quarta stagione. Come ormai noto, l’attrice ha confermato che non sarà presente nella quarta stagione di Mare fuori e che dunque per il momento il racconto relativo a Naditza si è concluso. La Romani si è detta eternamente grata per ciò che la serie ha rappresentato per lei, affermando che se ci sarà l’opportunità le piacerebbe in futuro ritornare in Mare fuori per portare avanti le avventure del suo personaggio e scoprire come è evoluta.

Valentina Romani in Skam Italia

6. Ha recitato nella prima stagione della nota serie. Prima di diventare ulteriormente popolare grazie al ruolo di Naditza nella serie Mare fuori, l’attrice aveva già recitato in una celebre serie pensata per un target di giovani. Si tratta di Skam Italia, nella quale compare brevemente negli episodi 6, 9 e 11 della prima stagione. Il suo personaggio è quello di Maria, una studentessa del liceo Kennedy che avrà una piccola discussione con Eva, la protagonista interpretata da Ludovica Martino.

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Valentina Romani in Mare fuori

Valentina Romani in La porta rossa

7. Ha ottenuto grande popolarità grazie a questa serie. Nel 2017 arriva il momento della consacrazione per l’attrice, che grazie alla serie Rai La porta rossa, con protagonista Lino Guanciale, ottiene una maggiore popolarità. Qui interpreta Vannessa Rosic, una medium che si scopre essere l’unica in grado di entrare con il protagonista, il defunto commissario di polizia interpretato da Guanciale. Per ottenere questo ruolo, all’attrice è bastato un solo provino, durante il quale ha convinto tutti di essere la persona giusta per la parte.

Valentina Romani ha un fidanzato?

8. È molto riservata. Da quando fa parte del cast di Mare fuori per l’attrice è divenuto sempre più difficile tenere privata la propria vita al di fuori dal set. In particolare, i fan sono curiosi di sapere se l’attrice sia o meno impegnata sentimentalmente in questo momento e in diverse occasioni le è stata attribuita una relazione con il collega Nicolas Maupas. La Romani, tuttavia, non ha mai confermato né smentito la cosa, dichiarando semplicemente che preferisce non parlare di tali aspetti della propria vita. Una richiesta, la sua, decisamente comprensibile e da rispettare.

Valentina Romani è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 694 mila follower e dove attualmente si possono ritrovare più di 300 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Valentina Romani: età e altezza dell’attrice

10. Valentina Romani è nata il 16 giugno del 1996 a Roma. L’attrice è alta complessivamente 1,65 metri.

Fonti: IMDb, Instagram,

Jane Fonda afferma che un regista francese ha chiesto di andare a letto con lei per “vedere come erano i miei orgasmi” per un ruolo

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Nel corso della promozione del suo nuovo film, Book Club – Il capitolo successivo, Jane Fonda ha rivelato che il regista francese René Clément le ha chiesto di andare a letto con lei durante la realizzazione del loro thriller del 1964 Joy House. Fonda ha recitato nel film al fianco di Alain Delon e Lola Albright.

Il conduttore di “Watch What Happens Live”, Andy Cohen, ha chiesto a Fonda di nominare “un uomo a Hollywood che ha cercato di sedurti una volta e che hai rifiutato”. L’attrice premio Oscar ha risposto: “Il regista francese René Clément”.

Jane Fonda ha spiegato: “Beh, voleva venire a letto con me perché ha detto che il personaggio doveva avere un orgasmo nel film e aveva bisogno di vedere come erano i miei orgasmi. Lo ha detto in francese e io ho fatto finta di non capire”. “Ho delle storie per te, ragazzo, [ma] non abbiamo tempo” ha aggiunto Fonda.

Clément aveva 51 anni al momento della produzione, mentre Fonda ne aveva 27. Clément è stato uno dei registi francesi più prolifici negli anni ’50 e ’60, vincendo cinque premi al Festival di Cannes durante la sua carriera. Morì nel 1996 a 82 anni. Joy House, prodotto da MGM, vedeva Jane Fonda nei panni di una donna che si innamora di un baro in fuga dai gangster americani.

La rivelazione di Fonda arriva dopo le continue critiche contro l’industria cinematografica francese per aver perpetuato degli abusi. L’attrice di Ritratto di una signora in fiamme Adele Haenel ha pubblicato questo mese una lettera aperta in cui ha annunciato che avrebbe lasciato l’attività. Ha criticato il Festival di Cannes per essere “pronta a tutto per difendere i loro capi stupratori”, citando registi come Roman Polanski e Gerard Depardieu.

Il direttore di Cannes Theirry Fremaux ha respinto l’affermazione di Haenel, dicendo alla stampa al festival del 2023: “Non lo pensava quando è venuta a Cannes a meno che non soffrisse di una folle dissonanza”. “Ma se pensaste che è un festival per stupratori, non sareste qui ad ascoltarmi, non vi lamentereste che non riuscite a ottenere i biglietti per entrare nelle proiezioni”.

I Guerrieri della notte arriva in blu-ray

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I Guerrieri della notte arriva in blu-ray

Paramount Pictures e Plaion Pictures annunciano l’uscita dell’edizione Steelbook Blu-ray de I Guerrieri della notte, un classico da collezione che ha fatto la storia del cinema. Il capolavoro intramontabile del 1979 diretto da Walter Hill, diventato un cult per la spettacolare fusione di generi, le citazioni classiche e le atmosfere underground, è finalmente disponibile per la prima volta in Blu-Ray in versione Ultimate Director’s Cut.

A 44 anni dal suo debutto, questo classico merita di essere riscoperto non solo dai collezionisti, ma anche dalle nuove generazioni di appassionati.

New York, 1979. Una tregua tra tutte le gang della città dà luogo ad una grande adunata in un parco del Bronx, organizzata da Cyrus, leader della più grande banda della città: i Riffs. Le bande invitate partecipano con nove membri che devono presentarsi disarmati. Scopo di tale riunione è convincere tutte le gang ad unirsi per combattere contro le forze dell’ordine ed impadronirsi della città. Nonostante la tregua e l’accordo di presentarsi disarmati, lo psicopatico Luther uccide Cyrus e accusa del gesto la delegazione dei Guerrieri. L’irruzione della polizia fa disperdere le bande e la notizia della morte di Cyrus si espande tramite la radio ufficiale delle gang, grazie alla voce della speaker Dolly Bomba. Le istruzioni sono semplici: trovare i Guerrieri, accusati di aver ucciso Cyrus, e consegnarli al nuovo leader dei Riffs. I Guerrieri devono dunque attraversare tutta la città ed affrontare le altre bande che stanno dando loro la caccia, per tornare vivi nel loro territorio, Coney Island.

Questo film cult, diretto da WALTER HILL, vanta la straordinaria fotografia del cineasta Andrew Laszlo.

“Trovavo interessante l’idea di non guardare a una banda in termini di problema sociale, ma sotto un altro punto di vista, quello del loro eroismo inteso nell’accezione classica del termine. […] Mi piaceva anche l’idea di raccontare una vicenda tratta dalla storia greca. Si trattava dell’Anabasi ambientata in un mondo futuristico e fantascientifico […] Quando si tratta la fantascienza c’è spesso la propensione ad astrarla del tutto. Ho pensato che la sfida sarebbe stata renderla realistica e fantastica allo stesso tempo; volevo combinare quei due elementi per farne un fumetto dark” – Walter Hill

Captain America: New World Order, prima foto di Danny Ramirez come The Falcon

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Dopo avervi svelato la prima foto di Anthony Mackie con il nuovo costume di Captain American, oggi dal set di Captain America: New World Order arriva anche la prima foto di Danny Ramirez come The Falcon. Va detto che non abbiamo un grande dettaglio del costume dunque dovremo aspettare un altro scatto per avere una maggiore rilevanza del nuovo costume che indosserà l’attore, ma in attesa accontentiamo di quello che abbiamo trovato.

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Occupied City, la recensione del film di Steve McQueen – Cannes 76

Con Wim Wenders, Pedro Almodovar e Wang Bing, tra gli Special Screenings di questa edizione del Festival di Cannes spicca sicuramente il ritorno di Steve McQueen con Occupied City. Non in concorso, come si erano promessi con Thierry Fremaux – e come il filmmaker inglese ha raccontato dal palco della sala Debussy – e a quindici anni dall’Hunger (Caméra d’or nel 2008), questo documentario si connota come un film molto personale per il regista, che da tempo ha eletto a sua città d’adozione proprio Amsterdam, dove tutto si svolge e della quale ci viene ricordato il doloroso passato mentre la vediamo aprirsi nuovamente alla vita e al futuro.

Dalla Guerra ai nazisti a quella contro il Covid

Basandosi sul libro Atlas of an Occupied City (Amsterdam 1940-1945) scritto da Bianca Stigter, McQueen sviluppa due ritratti che si intrecciano per tutta la durata del film. All’elenco di location, caratterizzate da un collegamento al tempo dell’occupazione della città da parte dei nazisti, si alternano le immagini degli ultimi anni di pandemia e protesta.

Da un lato scuole, strade, canali, uffici, ospedali e parchi, dall’altro i nomi delle vittime e dei collaborazionisti che ancora oggi restano testimoni silenziosi di un orrore evitabile. A differenza di quello, che non necessità dell’accompagnamento della voce narrante di Melanie Hyams, che tutti abbiamo più fresco nella memoria, e che bastano i pochi dettagli colti dalla macchina da presa a ricordare.

Un interminabile memento mori pieno di speranza

Operazione inusuale e a suo modo originale, quella del regista, che aspettavamo dal Widows – Eredità criminale del 2018 e che, nel frattempo, ci aveva regalato la miniserie BBC One Small Axe e poco altro. Un porta a porta interminabile, quasi ipnotico nella sua prolissità, ma che riesce a trasmettere la sensazione di “vivere tra i fantasmi” che lo stesso McQueen racconta nel presentarlo. E la possibilità di “due o tre narrazioni parallele“, e contemporanee, a saperle ascoltare.

Tra meditazione sulla memoria e riflessione sulla brutalità insita nella natura umana si scopre una Amsterdam diversa, che molti faticheranno a riconoscere, o faranno finta di non vedere. Nonostante la decisione di non servirsi di immagini d’archivio – mai, in 36 ore di riprese (poi ridotte a 4) – per dare maggior forza, e vicinanza, alle storie messe in scena, e sottolineare la commistione di passato e presente.

Non c’è pietismo nella descrizione di tradimenti, omicidi, atti di eroismo e suicidi, ma paradossalmente sembrano più accusatorie le sequenze scelte per mostrare i lunghi mesi di quarantena, di misure d’emergenza, le mascherine, il distanziamento che tutti conosciamo e il crescente nazionalismo di estrema destra. Quella di McQueen è una cronaca più che un monito, ma come ogni documentario sceglie un percorso, e una posizione, più o meno esplicita.

James Gunn sulla prima bomba atomica dell’MCU: Kevin Feige “ha riso a crepapelle”

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Il regista di Guardiani della Galassia Vol. 3 James Gunn ha rivelato cosa pensava il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige della prima bomba atomica del MCU. In un’intervista con JOE.ie, Gunn ha affrontato l’argomento della prima bomba atomica dellMCU, che è stato affrontato da Star-Lord interpretato Chris Pratt nell’ultimo film dei Guardiani della Galassia. Secondo il regista, la parolaccia non era stata scritta, ma era troppo divertente per essere tagliata.

L’abbiamo inserito nel taglio ed è stato così dannatamente divertente. E io ero tipo ‘Oh cavolo, la Disney me lo farà togliere, vero‘”, ha detto Gunn. “Non mi hanno mai fatto fare niente. E io sono tipo, ‘Questa è la prima volta che mi faranno fare qualcosa, e rimarrò deluso.'”

Cosa ha pensato Kevin Feige della prima bomba F del MCU?

James Gunn ha poi approfondito ciò che Kevin Feige pensava della scena, notando che originariamente c’era una bomba atomica in Avengers: Endgame che finì per essere tagliata dal montaggio finale. “Ho detto ‘E quella bomba atomica?’ E [Kevin Feige] è tipo, ‘Beh, sai, i fratelli Russo ne avevano uno in [‘Avengers: Endgame’] a un certo punto“, ha dichiarato Gunn. “E, sai, ha ricevuto un grande applauso, ma alla fine, i fratelli Russo erano tipo… Non volevano che quella fosse la loro eredità. E Kevin ha detto “se vuoi che sia la tua eredità, allora certo“. E ho detto: “Kevin, se pensi di spaventarmi invece di allettarmi ancora di più per metterlo nel film, sei pazzo“. Ed è così che è successo. E poi si è messo a ridere a crepapelle“.

Guardiani della Galassia Vol. 3 – tutto sul film

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film è al cinema dal 5 maggio.

Nel film Marvel Studios Guardiani della Galassia: Volume 3, l’amato gruppo di improbabili Super Eroi si sta ambientando a Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano stravolte dal turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra intorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Zachary Levi, sarà l’orsacchiotto Teddy in Teddy’s Christmas

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Zachary Levi, sarà l’orsacchiotto Teddy in Teddy’s Christmas

Zachary Levi reciterà nel film natalizio Teddy’s Christmas nel ruolo vocale di Teddy, il personaggio principale. Il film, incentrato su un orsacchiotto e una bambina, uscirà nelle sale americane in tempo per le festività natalizie di quest’anno, dopo la sua uscita in diversi paesi europei.

Zachary Levi è meglio conosciuto per la sua interpretazione del supereroe Shazam nei due film prodotti da Warner Bros, ma anche per aver doppiato Flynn Rider in Rapunzel, della Disney. Teddy’s Christmas sarà distribuito da Capelight Pictures e Blue Fox Entertainment negli Stati Uniti.

Nel film, fiocchi di neve, mandorle profumate e luci scintillanti creano l’atmosfera perfetta durante la visita al mercatino di Natale di Mariann, quando all’improvviso scopre un incredibile segreto: sullo scaffale più alto della bancarella della lotteria, l’orsacchiotto più dolce ha appena mosso la testa e ha iniziato ad annusare.

Sentendo una connessione immediata con il tenero animale, Mariann non riesce a pensare a nessun regalo migliore per il Natale e cerca di conquistarlo. Tuttavia, Teddy ha piani diversi, sogna un ricco proprietario che possa mostrargli tutto ciò che il mondo ha da offrire. Ma quando Teddy viene portato in una legnaia, il suo nuovo migliore amico, il riccio Bolla, lo aiuta a capire cosa conta davvero nella vita.

Solveig Langeland, amministratore delegato di Sola Media, che gestisce i diritti mondiali, ha dichiarato: “Siamo più che entusiasti di avere Zachary Levi a bordo per dare vita al nostro Teddy sui grandi schermi del Nord America! Il suo grande talento e la sua voce unica lo rendono la scelta perfetta”.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, la vita privata di Miles in pericolo nella prima clip

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È stata rilasciata una nuova clip di Spider-Man: Across the Spider-Verse per l’attesissimo film di Sony Pictures, di Miles Morales con i suoi genitori. La clip di 32 secondi accenna alla lotta di Miles per bilanciare i suoi doveri da supereroe e la vita personale mentre i suoi genitori scoprono che ha perso alcune delle sue lezioni. Il film arriverà nelle sale il 2 giugno. Dai un’occhiata alla clip di Spider-Man: Across the Spider-Verse di seguito:

Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà però non solo La Macchia, doppiato da Jason Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe titolare. Miller ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più personaggi minori o secondari“. Tra questi ci sarà Miguel O’Hara, alias Spider-Man 2099, doppiato da Oscar Isaac. Isaac sarà affiancato da un cast corale che include Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Vélez nei panni di Rio Morales e Issa Rae nei panni di Jessica Drew, alias Spider-Woman. Spider-Man: Across the Spider-Verse, come noto, arriverà nei cinema il 2 giugno.

“Miles Morales ritorna per il prossimo capitolo della saga di Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse“, si legge nella sinossi. “Dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da poter salvare le persone che ama di più.

Il film è diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Nel cast Shameik Moore nei panni di Miles Morales, Hailee Steinfeld nei panni di Gwen Stacy, Jake Johnson nei panni di Peter B. Parker, Issa Rae nei panni di Spider-Woman, Daniel Kaluuya Spider-Punk, Karan Soni nei panni di Spider-Man India, Oscar Isaac nei panni di Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nei panni di The Spot, Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Velez nei panni di Rio Morales, Greta Lee nei panni di Lyla. Nel cast vocale originale anche Andy Samberg , Rachel Dratch, Jorma Taccone, Shea Whigham e altri.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è prodotto da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood e il regista del primo film, Peter Ramsey, sono i produttori esecutivi.

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