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Noir in Festival: l’omaggio a Caligari e al cinema francese

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Noir in Festival: l’omaggio a Caligari e al cinema francese

Il Noir in Festival rende omaggio a un maestro del genere con un incontro dedicato ai finalisti del Premio Caligari, il riconoscimento che premia il miglior film noir di produzione italiana.

Martedì 6 alle ore 17.00 presso l’Università IULM il pubblico del festival potrà dialogare con gli autori e gli interpreti delle opere finaliste, uscite in sala nell’ultimo anno. Il film vincitore del Premio Caligari 2022 e quello che riceverà la Menzione Speciale di Cinecittà News saranno invece annunciati in sala mercoledì 7 dicembre (ore 21.00, Cinema Arlecchino).

La giornata del 6 dicembre al Noir celebra anche il cinema francese con uno dei titoli più acclamati del 2022 ovvero Saturn Bowling, co-produzione franco-belga diretta da Patricia Mazuy, che introdurrà il film (ore 19.00, Cinema Arlecchino). Inserito dai Cahiers du Cinema nella classifica dei migliori dieci film dell’anno, il film racconta la storia di due fratelli intrappolati in una spirale di oscurità in seguito alla morte del padre.

Il Noir in Festival vuole inoltre rendere omaggio al grande regista Bertrand Tavernier, a un anno dalla sua scomparsa: grazie alla collaborazione tra il festival, l’Institut Français di Milano e il festival lionese Quais du Polar, presso il CinéMagenta63 sarà presentata una delle pellicole più amate di tavernier, Quai d’Orsay (ore 18.00).

MCU: gli 8 maggiori errori della Fase 4

MCU: gli 8 maggiori errori della Fase 4

Il 2022 è stato un anno di successi ma anche fallimenti per i Marvel Studios e, con la fine della Fase 4 del MCU, possiamo analizzarne ormai i maggiori errori. Dopo l’uscita dello speciale natalizio di Guardiani della Galassia, la Fase 4 è finita e Kevin Feige e compagnia stanno cercando di gettare le basi per una nuova era del franchise sulla scia di Avengers: Endgame, soprannominata “Saga del Multiverso”.

Sebbene si speri in una rinascita del MCU anche per quanto riguarda la serie tv, è ormai evidente che i Marvel Studios non sono altrettanto abili nel raccontare storie in televisione quanto lo sono al cinema e che, a volte, anche gli stessi film ci abbiano fatto storcere il naso…

Un Multiverso mediocre…

Benedict Cumberbatch in Doctor StrangeNon sappiamo a chi dare la colpa se Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha deluso: ai Marvel Studios, ai cospiratori del web o alle nostre ridicole aspettative. In definitiva, è probabilmente una combinazione di tutti e tre. Dopo che Spider-Man: No Way Home ci aveva fatto capire quanto il Multiverso nel MCU potesse essere folle, il film, presentato come il progetto che ci avrebbe portato direttamente nel Multiverso, ci ha regalato solo una manciata di realtà alternative e una schiera di Illuminati.

L’uccisione di questi personaggi in così rapida successione, dopo solo un brevissimo scorcio del loro mondo, ne ha diminuito l’impatto, così come l’essere poco più che carne da macello per una svolta malvagia della Strega Scarlatta che nessuno voleva. Se questo è il massimo che il Multiverso potrà ottenere, beh… forse siamo pronti per la fine di questa saga.

Eternals Chi?

Film Disney 2021 EternalsEternals potrebbe essere stato il primo film “marcio” su Rotten Tomatoes dei Marvel Studios, ma il modo in cui è stato trascurato nella Fase 4 è stato a dir poco sconcertante. Lo shock di un gigantesco Celestiale di marmo che emerge dall’Oceano Indiano non ha meritato nemmeno una menzione in Black Panther: Wakanda Forever, il sequel che ha portato Namor il Sub-Mariner nel MCU. Non se ne è mai più parlato, anche se lo stesso si potrebbe dire per la maggior parte dei grandi eventi della Fase 4.

Quest’anno c’è stata una vera e propria mancanza di interdipendenza tra i vari eventi, che ha fatto sì che questo mondo condiviso sembrasse meno coeso che mai. È probabile che la colpa sia della sovrapposizione dei programmi di produzione, ma la mancanza di riferimenti anche minimi ha fatto sì che sembrasse ci avessero presentato solo una serie di storie casuali.

La durata “standard” di due ore

Christian BaleLe recensioni negative ottenute da Eternals – con molte lamentele rivolte alla durata di 2 ore e mezza – sembrano aver scioccato i Marvel Studios, spingendo lo studio a rendere i due film successivi, Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Thor: Love and Thunder, molto più brevi. Entrambi i sequel sono durati circa 2 ore e le rispettive storie sono sembrate incredibilmente affrettate. Quest’ultimo, in particolare, non ha mai rallentato, e questo sembra più una decisione commerciale sbagliata che una decisione creativa.

Eliminare 20 o 30 minuti dalla durata di un film del MCU significa poterlo proiettare su un numero molto maggiore di schermi, aumentando così gli incassi al botteghino. Con i titoli 2021 dei Marvel Studios in difficoltà a causa della pandemia, siamo tentati di “dare la colpa” all’ex amministratore delegato della Disney Bob Chapek. Speriamo che Black Panther: Wakanda Forever sia un segno che le due ore di durata non sono più un obbligo.

Troppa libertà a Taika Waititi

Thor: Love and Thunder colonna sonoraPur non piacendo a tutti, Thor: Ragnarok è stato il nuovo inizio di cui il franchise aveva disperatamente bisogno. Anche tra tutte le battute e le frasi fatte, c’era una grande storia in gioco, che lo ha reso uno dei migliori film dei Marvel Studios. Non si può dire lo stesso di Thor: Love and Thunder.

Nonostante avesse tutti gli ingredienti giusti per funzionare, compresi personaggi come Mighty Thor e Gorr: Il Macellatore di Dei, Taika Waititi ha avuto la libertà di fare quello che voleva e il risultato è stato un blockbuster disordinato, infantile e al limite dell’inguardabile, secondo molti fan. Lo spreco di Christian Bale, tuttavia, potrebbe essere uno dei più grandi crimini dei Marvel Studios di quest’anno. L’arco narrativo di Mighty Thor era buono, anche se affrettato, ma il Dio del Tuono ha ancora una volta un disperato bisogno di un reboot… forse senza il contributo di Waititi.

La CGI di She-Hulk

She-Hulk: Attorney at Law è stato messo sotto accusa per una serie di motivi, la maggior parte dei quali erano piuttosto ingiusti col senno di poi. Le lamentele sulla CGI, tuttavia, erano del tutto giustificate. She-Hulk è apparsa in gran parte delle scene, ma quelle nel suo ufficio non erano molto meglio di quelle di molti videogiochi. Tralasciando le clip modificate sui social media che hanno fatto apparire Jen 10 volte peggiore, i Marvel Studios hanno probabilmente tagliato il budget per le serie, e si vede.

Vale la pena menzionare anche il finale, difficile da digerire, che ha visto i Marvel Studios darsi una pacca sulla spalla con il debutto di K.E.V.I.N. in uno dei momenti più irritanti del franchise. La rottura della terza parete come questa non è quello che speriamo di vedere in Deadpool 3.

Poche “presentazioni speciali”

Werewolf By NightRiprendendo il nostro ultimo punto, se i Marvel Studios hanno imparato qualcosa nel 2022, è che le presentazioni speciali sono un’opzione molto migliore degli show televisivi. Anche se vogliamo ancora delle serie settimanali, i 50 minuti di Werewolf by Night funzionano molto meglio come introduzione per questo personaggio (insieme a Man-Thing e Elsa Bloodstone) di Moon Knight, Ms. Marvel e She-Hulk: Attorney at Law messi insieme.

Quest’ultima ci ha tenuti sintonizzati per nove settimane, solo per dirci che non aveva importanza nel finale. Gli altri due show, pur essendo delle solide introduzioni per questi eroi, sono stati molto discontinui; forse è troppo tardi per il 2023, ma speriamo che il 2024 dia la priorità alle presentazioni speciali piuttosto che ad altre serie TV.

La mutante Ms. Marvel

Ms MarvelA parte i Clandestini (che sono tra i peggiori cattivi del MCU), Ms. Marvel è stata una serie televisiva solida. Iman Vellani si merita molti elogi e questi sei episodi sono serviti per introdurre Kamala Khan. Dove i Marvel Studios hanno davvero sbagliato è stato con i poteri dell’adolescente. Prendere un personaggio dei fumetti del tutto unico e dargli abilità generiche in stile Lanterna Verde è una decisione che ancora ci lascia perplessi, soprattutto quando ha portato a lasciare sulla pagina molti dei suoi poteri migliori e più iconici.

Per quanto riguarda la decisione di rendere Kamala una mutante, l’abbiamo amata sul momento, ma ha meno senso più ci pensiamo. Capiamo che i Marvel Studios vogliano lasciare stare gli Inumani, ma il fatto che Ms. Marvel sia una mutante prima di aver visto anche un solo X-Man… beh, sembra che Kevin e compagnia se lo stiano inventando di sana pianta, e non in senso positivo.

La versione insoddisfacente di Moon Knight

moon knight mcuNon possiamo dire una sola parola negativa sul lavoro di Oscar Isaac, e Moon Knight è iniziato e terminato in modo eccellente. Tuttavia, la mancanza di azione in costume, una visione riduttiva della malattia mentale di Marc Spector e una visita incredibilmente deludente al manicomio hanno contribuito a rendere questa serie più un fallimento che un successo.

Le ultime scene sembrano essere state inserite dopo le riprese, con la presenza di Arthur Harrow che non ha alcun senso; inoltre, gli elementi horror non hanno funzionato molto bene e siamo ancora divisi sulla comicità di Steven Grant. Nonostante ciò, Moon Knight rimane un personaggio con un certo potenziale nell’MCU, ma se c’è un progetto del 2022 che riassume quanto i Marvel Studios siano diventati discontinui, è proprio questo.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan, il trailer e il poster del film con Eva Green

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Il capolavoro della letteratura francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico. Eva GreenVincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I Tre Moschettieri – D’Artagnan.

Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos e Louis Garrel sarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmai in quelli di Porthos. I film introdurranno anche un nuovo personaggio: Hannibal, basato sulla vera storia di Louis Anniaba, il primo moschettiere di colore della storia francese.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures ad Aprile 2023. 

I Tre Moschettieri – D’Artagnan, la trama

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richielieu. Ma, innamorandosi di Costance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan, il poster

Avatar: La via dell’acqua: Stephen Lang svela come è risorto Quaritch

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La star di Avatar Stephen Lang ha finalmente affrontato il tema del suo ritorno a sorpresa nei panni del malvagio Quaritch in Avatar: La via dell’acqua, offrendo una spiegazione su come il personaggio riesca a risorgere dopo la sua morte.

Il Quaritch di Stephen Lang ha avuto un grande impatto come cattivo principale di Avatar, e alla fine ha avuto ciò che si meritava dopo essere stato colpito al petto da una freccia dalla Neytiri di Zoe Saldana. In principio, sembrava si fosse trattato di una morte definitiva, ma il cattivo dell’RDA è destinato in qualche modo a risorgere in Avatar: La via dell’acqua, che uscirà il 15 dicembre.

Lo sapevamo già da un po’: le voci che l’attore avrebbe interpretato un personaggio diverso sono state presto smentite quando è stato confermato che avrebbe ripreso il suo ruolo dal film campione d’incassi del 2009.

Dopo mesi di speculazioni sul possibile ritorno di Quaritch, abbiamo finalmente ottenuto una risposta da parte dello stesso Lang. “È un avatar autonomo geneticamente modificato“, ha spiegato l’attore a Empire Online. “Gli hanno trasferito la mente, le emozioni e, cosa ancora più interessante, forse lo spirito di Quaritch“.

Ora, queste sono tutte cose piuttosto esoteriche. Gli viene fornita una riserva di memoria completa fino al momento in cui si sottopone al trasferimento del DNA. Quindi ci sono cose di cui non ha alcun ricordo. Non ha memoria della sua morte“.

Quaritch in Avatar: La via dell'acqua

Sembra che Quaritch sarà tra i soldati resuscitati del sequel Avatar: La via dell’acqua, noti come in inglese come Recombinants, e sembra che Quaritch sia destinato a guidare una squadra di questi contro i pacifici Na’vi.

Tuttavia, non ricordando la sua morte – e forse tutto ciò che abbiamo visto in Avatar – questa versione del personaggio potrebbe avere una visione un po’ meno sinistra di Pandora? Non ci scommettiamo e puntiamo sul fatto che sia in cerca di vendetta contro coloro che probabilmente sanno che hanno posto fine al suo periodo da umano.

Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, il sequel racconterà la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), i problemi che devono affrontare, i tentativi per tenersi al sicuro l’un l’altro, le battaglie che combattono per rimanere in vita e le tragedie che subiscono.

Daredevil: Born Again, ci sarà un triangolo amoroso con She-Hulk e Karen Page?

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Dopo la sua ultima storia d’amore nell’universo cinematografico Marvel, la star di Daredevil: Born Again Charlie Cox valuta la possibilità di un triangolo amoroso tra She-Hulk e Karen Page. L’avvocato cieco di Cox, Matt Murdock, è recentemente tornato nel MCU con Spider-Man: No Way Home e She-Hulk: Attorney at Law, l’ultimo dei quali ha visto il personaggio iniziare a frequentare la Jennifer Walter di Tatiana Maslany negli ultimi due episodi della serie. Con Cox che tornerà anche per Daredevil: Born Again, il pubblico si è posto la domanda su quale relazione l’avvocato porterà avanti.

In occasione del Comic-Con Winter Edition tedesco, a Charlie Cox è stato chiesto cosa ne pensasse del triangolo amoroso di Daredevil con She-Hulk e Karen Page. La star del MCU ha rivolto il suo affetto alla sua co-protagonista di Daredevil, Deborah Ann Woll, sentendo:

“Come Matt Murdock, non credo che la sua relazione con Kare Page diventi più profonda, e un applauso alla meravigliosa Deborah Ann Woll, che è semplicemente fantastica. Stavo dicendo questo a [Elden Henson] ieri… non so cosa accadrà con gli altri personaggi nella nuova serie, ma so per certo che Elden e Deborah erano il centro di quello che abbiamo fatto prima, e la serie è un successo grazie a loro.”

Abbiamo visto Daredevil nel MCU già in due occasioni: nel cameo di Spider-Man: No Way Home e in due puntate di She-Hulk, dove lo abbiamo visto anche in azione, nella sua nuova tuta che omaggia l’origine del personaggio nei fumetti.

The Flash: la tuta multiversale di Barry in un concept del film

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The Flash: la tuta multiversale di Barry in un concept del film

Una nuova immagine del film The Flash mostra uno sguardo ancora più ravvicinato al costume di Barry Allen nel Multiverso, mentre Ezra Miller interpreta numerose incarnazioni dell’eroe DC nel film in uscita. Dopo diversi anni in cui è rimasto bloccato nell’inferno dello sviluppo, il film The Flash arriverà nei cinema la prossima estate. Il film DCU (precedentemente noto come DCEU) si concentrerà sul Velocista Scarlatto che tenta di cambiare il suo passato tornando indietro nel tempo per salvare sua madre dal suo triste destino. Tuttavia, questo fa sì che The Flash venga spinto nel Multiverso.

Mentre The Flash non uscirà ancora per diversi mesi, il prodotto DCU è stato recentemente presentato al CCXP di quest’anno. Attraverso Flash Film News, all’evento è stata mostrata una nuova immagine raffigurante le illustrazioni delle nuove tute Flash del film, che probabilmente mostrano i design che verranno utilizzati nel merchandising. L’Art vede la versione principale di Miller di The Flash dalla normale continuità DCU e un’altra versione di Allen. Come già mostrato dal teaser trailer di The Flash che non uscirà fino al 2023, Miller interpreta anche un doppelganger del Multiverso del suo personaggio, e la nuova immagine mostra in dettaglio il costume alternativo dell’altro Barry.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

The Walking Dead: in che modo il film su Rick Grimes è diventato una serie tv

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Il produttore esecutivo di The Walking Dead, Greg Nicotero, spiega come la trilogia di film pianificata del franchise incentrata su Rick Grimes si è evoluta nella serie spin-off di Rick e Michonne in arrivo il prossimo anno. Dopo la cattura di Rick da parte del CRM nella stagione 9, episodio 5, AMC ha annunciato che l’ex protagonista di The Walking Dead sarebbe tornato in una trilogia di film che spiegavano la sua assenza durante un salto temporale di sei anni nella serie principale. Tuttavia, all’inizio di quest’anno, i film sono stati cancellati e sostituiti da uno spin-off guidato da Rick e Michonne che non solo spiegherà cosa è successo a Rick dopo la sua cattura, ma esplorerà anche il viaggio di Michonne per trovarlo.

Apparendo come ospite nel podcast Talking Strange di Den of Geek, Greg Nicotero spiega il processo di pensiero alla base della trasformazione della trilogia del film di Rick Grimes di The Walking Dead in uno spin-off televisivo. Afferma che, mentre le sceneggiature per il primo film erano state scritte, la produzione dei film semplicemente non ha funzionato.

“Diverse iterazioni della sceneggiatura [del film] sono andate in giro e alla fine non si sono realizzate. L’idea di fare una serie di Rick Grimes è nata probabilmente un anno e mezzo fa. Non credo che nessuno pensasse davvero che sarebbe successo. Ed ecco, mentre ci avviciniamo iniziamo a realizzare: “Guarda, se non faremo i film, allora forse c’è il potenziale per una serie, lì”.

Jack O’Connell: 10 cose che non sai sull’attore

Jack O’Connell: 10 cose che non sai sull’attore

La giovinezza di Jack O’Connell è stata segnata dagli eccessi e dalla violenza, scaturiti in seguito ad un profondo dolore. Per sua fortuna, sempre più si è appassionato e avvicinato al mondo della recitazione, che gli ha permesso letteralmente di salvarsi. Grazie ad alcune interpretazioni di alto livello, oggi O’Connell è un attore di tutto rispetto, con una solida carriera sulle spalle e un’energia che ripropone ad ogni sua nuova interpretazione.

Ecco 10 cose che non sai di Jack O’Connell.

Jack O’Connell: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a noti film. O’Connell debutta al cinema nel 2006 con il film This Is England, per poi recitare in Eden Lake (2008) e The Liability (2012). Ottiene una prima popolarità nel 2013 con il film Il ribelle – Starred Up, dove recita accanto a Ben Mendelsohn. Si afferma poi ulteriormente grazie a 300 – L’alba di un impero (2014), con Eva Green, e con Unbroken (2014), diretto da Angelina Jolie. Successivamente recita in film come ’71 (2014), Money Monster – L’altra faccia del denaro (2016), con George Clooney, La ragazza dei tulipani (2017) e L’uomo dal cuore di ferro (2017). Ha poi recitato in Trial by Fire (2018), Seberg – Nel mirino (2019), con Kristen Stewart e in Little Fish (2020). Nel 2022 recita in L’amante di Lady Chatterley.

2. Ha recitato anche in note serie TV. Oltre al cinema, O’Connell ha recitato anche in diverse serie televisive, come Doctors (2005), Metropolitan Police (2005), Waterloo Road (2007) e Wire in the Blood (2007). Ottiene poi grande popolarità recitando in Skins (2009-2010). In seguito recita nei film TV Dive (2010) e United (2011), per poi avere un ruolo di rilievo in The Runaway (2011) e Godless (2017). Nel 2021 recita invece in The North Water, mentre nel 2022 è nella miniserie SAS Rogue Heroes.

Jack O’Connell in Skins

3. Ha recitato nella celebre serie. O’Connell ha trovato la fama per la prima volta interpretando James Cook, un ragazzo travagliato e dalla vita dura, tra i protagonisti della terza e quarta stagione del dramma per adolescenti Skins (2009-10). Il personaggio è stato da subito molto apprezzato e ha permesso ad O’Connell di vincere anche un TV Choice Award per il miglior attore. Parlando di Cook, O’Connell ha affermato che questi è il personaggio più simile a ciò che anche lui è stato in gioventù, con la differenza che lui è poi riuscito a maturare e salvarsi.

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Jack O’Connell in 300 – L’alba di un impero

4. Si è fatto notare con questo film. Una prima grande occasione per farsi notare è arrivata per O’Connell grazie al film 300 – L’alba di un impero, sequel/spin-off di 300, incentrato sulla guerra tra greci e i persiani. Nel film l’attore interpreta un ruolo di supporto, quello del guerriero ateniese Calisto, ma tanto è bastato perché egli venisse notato e acquisisse maggiore popolarità. Dopo questo suo primo blockbuster, infatti, O’Connell ha guadagnato sempre maggiore popolarità.

Jack O’Connell in Unbroken

5. Si è preparato a lungo per il ruolo. Nel 2014 l’attore ottiene il suo primo ruolo da protagonista, quello dello sportivo e reduce di guerra Louis Zamperini nel film Unbroken. Per prepararsi al ruolo, si è sottoposto a una dieta rigorosa, necessaria per perdere quasi 30 chili, e ha lavorato con un coach per il dialetto per mascherare il suo forte accento del Derbyshire. Per sembrare ancor più italiano, date le origini di Zamperini, O’Connell decise di tingersi di nero i capelli. La sua interpretazione è poi stata ampiamente lodata.

6. È svenuto due volte sul set. Proprio a causa della rigidissima dieta che doveva seguire, che gli avrebbe permesso di dimagrire al punto da risultare un credibile prigioniero nei campi militari in Giappone, O’Connell è svenuto per ben due volte sul set. Ciò è accaduto durante le riprese della scena in cui solleva il legname. L’attore non si è però fatto scoraggiare e ha preteso di poter interpretare da sé la scena, senza ricorrere ad altri mezzi, riuscendo infine nell’impresa.

Jack-OConnell-Unbroken

Jack O’Connell in Ferrari

7. Interpreterà un noto pilota di Formula 1. Uno dei film del 2023 più attesi è Ferrari, il biopic diretto da Michael Mann e con protagonista Adam Driver nei panni del noto Enzo Ferrari. Nel film che ripercorrerà la vita dell’imprenditore e dirigente sportivo, O’Connell reciterà nei panni del pilota di Formula 1 Peter Collins, vincitore di 3 Gran Premi e prematuramente deceduto nel 1958 all’età di 26 anni per via di un incidente durante il Gran Premio di Germania.

Jack O’Connell: chi è la sua fidanzata

8. Non è noto il suo status. Attualmente non è dato sapere se l’attore sia impegnato o meno in una relazione sentimentale. Come noto, egli è stato brevemente fidanzato con l’attrice Kaya Scodelario nel corso del 2009, periodo in cui entrambi condividevano il set della serie Skins. Successivamente ha avuto una breve relazione nella primavera del 2012 con la cantante Tulisa. Da quel momento, però, l’attore è diventato molto più riservato, evitando che si diffondessero notizie relative alla sua vita sentimentale.

Jack O’Connell non è su Instagram

9. Non possiede un account. Cercando l’attore su Instagram si potrà notare come egli non possieda alcun account. O’Connell ha infatti confermato di non avere profili ufficiali sul noto social network, preferendo per ora non condividere le proprie attività su di esso. Se ci si imbatte in un profilo con lo stesso nome dell’attore e con tanto di spunta blu, è bene sapere che si tratta semplicemente di un omonimo. Per i fan di O’Connell è tuttavia possibile seguire alcune fan page molto attive nel condividere novità legate unicamente alla sua vita professionale.

Jack O’Connell: età e altezza dell’attore

10. Jack O’Connell è nato a Derby, in Inghilterra, il 1 agosto del 1990. L’attore è alto complessivamente 1,71 metri.

Fonte: IMDb

Ballerina: ecco quando è ambientato il film nella timeline di John Wick

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L’attore della Ballerina Keanu Reeves rivela finalmente quando sarà ambientato il primo spin-off di John Wick. Il franchise di John Wick si espanderà ulteriormente nel 2023, con John Wick: Chapter 4 in uscita il prossimo marzo e il suo film spin-off, Ballerina, che uscirà più avanti nel corso dell’anno, anche se non è stata ancora rivelata una data di uscita ufficiale. È stato confermato che Reeves riprenderà il ruolo di Boogeyman nello spin-off, insieme ad Ana de Armas che sarà la protagonista del film.

Ora, durante una recente apparizione al CCXP (tramite HyperOmelete), Reeves ha rivelato quando è ambientato lo spin-off. Mentre si sarebbe potuto facilmente immaginare che il film sarebbe stato ambientato dopo John Wick: Capitolo 4, l’attore conferma il contrario.  “Quindi il film Ballerina in cui recita Ana de Armas ed è diretto da Len Wiseman ha già iniziato le riprese, e si svolge tra John Wick: Capitolo 3 e John Wick: Capitolo 4.”

Len Wiseman (Underworld ; Lucifer) dirigerà Ballerina, da una sceneggiatura di Shay Hatten (John Wick: Capitolo 3 – ParabellumArmy of the Dead).  John Wick: Chapter 4 uscirà nei cinema il 23 marzo 2023; Ballerina dovrebbe arrivare TBD 2023/2024.

Frozen: la co-regista Jennifer Lee voleva uccidere Olaf

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Frozen: la co-regista Jennifer Lee voleva uccidere Olaf

Milioni di famiglie potrebbero non aver mai costruito quel pupazzo di neve, se la prima nota creativa di Frozen fosse stata messa in opera nel film campione di incassi della Disney. Jennfier Lee, chief creative officer di Walt Disney Animation e co-regista di Frozen, ha confessato che l’amato personaggio Olaf – un pupazzo di neve che accompagna i suoi amici umani in un viaggio per salvare la Regina Elsa – era la prima cosa che voleva tagliare dal progetto del 2013 quando è stata coinvolta.

Lee ha ricevuto il Distinguished Storyteller Award dal Los Angeles Press Club domenica sera alla 15a edizione degli Arts and Entertainment Journalism Awards, un onore che le è stato conferito dalla voce dello stesso Olaf, l’attore Josh Gad.

“Josh è Olaf”, ha detto Lee, aggiungendo che non stava parlando metaforicamente. Ha spiegato di essere entrata in Frozen dopo che il progetto era già in fase di sviluppo. Dopo aver visto un primo taglio, Lee ha confessato che “La mia prima nota è stata ‘uccidi il pupazzo di neve'”.

Fortunatamente, un animatore “subdolo” dello staff aveva elaborato una sceneggiatura di tre pagine pensando a Josh Gad che aveva impressionato i cineasti con un’apparizione televisiva a tarda notte. Lee lo trovava irresistibile, e il resto è storia al botteghino.

Frozen avrebbe vinto due Academy Awards e incassato oltre 1,2 miliardi di dollari al botteghino mondiale. Nel suo discorso, in cui ha riconosciuto i colleghi premiati del L.A. Press Club come Ryan Seacrest e il miliardario dei media Byron Allen, ha detto a Gad che non vedeva l’ora di vivere molte altre avventure creative insieme. “E no“, ha detto alla platea dei giornalisti, “questo non è un annuncio“.

Captain Carter, ecco cosa si aspettava Hayley Atwell per il personaggio

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In Doctor Strange nel Multiverso della Follia abbiamo avuto un fugace incontro con Captain Carter, un personaggio protagonista di un episodio di What If… ? e interpretato da Hayley Atwell, la Peggy Carter del cuore di ogni fan del MCU. Nel film, il personaggio fa una brutta fine, rimanendo uccisa brutalmente nello scontro con una folle Scarlet Witch, tuttavia la sua interprete si aspettava qualcosa in più per lei.

In un’intervista con Digital Spy, Atwell ha parlato del ruolo del Capitano Carter in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dicendo che non è stato il viaggio che nelle sue aspettative avrebbe intrapreso Peggy. Atwell afferma che è straordinario pensare che un personaggio interpretato 10 anni fa abbia ancora un impatto sulle persone di oggi, e che sebbene Captain Carter non sia sopravvissuto all’attacco di Wanda agli Illuminati, c’è ancora un potenziale per Peggy per tornare al MCU.

“Sicuramente non era, sai, la traiettoria che vedevo per Peggy. Mi piacerebbe sicuramente che avesse altro da fare. È così divertente, perché, sai, l’ho fatto 10 anni fa, e la amo perché ama le persone e non sai mai [se potrebbero essercene di più]”.

Per Peggy in effetti ci sarebbe ancora uno spazio d’azione, visto che ora sappiamo che ha avuto la possibilità di condividere la vita con Steve Rogers. Sarebbe bello vedere come i due innamorati hanno deciso di impiegare la loro seconda possibilità.

Willow: in che modo la serie è stata influenzata da Il Risveglio della Forza

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In una recente intervista con Deadline, Jonathan Kasdan ha spiegato come Star Wars: Episode VII – Il Risveglio della Forza abbia influenzato la serie sequel di Willow. Lo showrunner ha ammesso che attraverso il suo legame con il film di Star Wars – un film a cui suo padre Lawrence Kasdan ha contribuito come sceneggiatore – ha imparato il valore degli effetti pratici durante la creazione di immagini fantastiche per lo spettacolo.

Il Risveglio della Forza ha avuto una grande influenza su questo show perché è stata un’esperienza così formativa sia per Michelle [Rejwan] che per me in termini di capire cosa funziona e cosa no e quanto vuoi provare a portare avanti le cose e quanto vuoi dare alle persone ciò che si aspettano. Ci sono stati giorni in cui avevamo 30 troll completamente protesizzati… Sembrava che la dichiarazione d’intenti fosse: come rendere tutto il più reale possibile? E come ti facciamo porre la domanda, cosa hanno fatto veramente e cosa è digitale?”

Il risultato, in Willow, è davvero sorprendente. La serie è disponibile su Disney+, con un nuovo episodio a settimana.

Sr., la recensione del documentario di Robert Downey Jr. su Netflix

Dal titolo Sr. Robert Downey Jr. con la regia di Chris Smith racconta in un documentario in bianco e nero la vita del padre Robert Sr., un eclettico pioniere del cinema sperimentale. Il documentario girato nel 2019 fino al 2021 quando il regista è venuto a mancare a causa di complicanze dovute al Parkinson. Il suo lungometraggio Putney Swope ha ricevuto dalla Biblioteca del Congresso americano il titolo “culturalmente significativo”. Il suo nome è stato di ispirazione a molti registi tra cui Paul Thomas Anderson che compare nel documentario. Sr. è disponibile su Netflix dal 2 dicembre.

Sr., la recensione

Il ritratto di un anticonformista Robert Downey Sr. e quello che propone il nuovo documentario di Netflix. Non si presenta come un’asettica linea temporale che ripercorre le date più significative del regista ma ha carattere e irriverenza tipici del protagonista. L’assenza di colore dona al formato del documentario la nostalgia di quel tempo che non c’è più. Ci imbattiamo in scene di normale quotidianità mentre Sr. Cerca di dirigere la sua versione del documentario: “Non si tratta solo dei tuoi film. Si tratta di sapere chi sei“.

Pungente, sicuramente è questo un altro aggettivo per descrivere Bob Sr. Il suo racconto come regista underground della New York degli anni ’60 viene filtrato anche dagli occhi dello stesso Downey Jr. che già nella culla ascoltava i ciak a ripetizione. La sua carriera inizia nel 1966 con Chafed Elbows (1966) un film talmente avanti con i tempi che, come ricorda lo stesso Sr., anche la madre ha odiato. La pellicola parlava di un pazzo che sposa la madre, una sindrome di Edipo amplificata. Poi sono arrivati Babo 73 e The Sweet Smell of Sex prima del successo nel 1969 con Putney Swope.

Uno dei punti nevralgici della sua carriera è stata proprio la preparazione al film. Quando il figlio gli domanda da dove aveva avuto l’idea di una trama – così attuale oggi come all’ora durante le agitazioni per i diritti civili. “Un giorno un uomo di colore che lavorava con me mi disse ‘Tu fai più soldi di me nonostante facciamo lo stesso lavoro’“. E l’irriverenza del regista non si è fermata alla pellicola ma anche alla locandina promozionale del film che sbatte a tutti un bel dito medio in primo piano.

Un uomo pieno di misteri che con l’età è stato in grado di smussare gli angoli più duri del suo carattere. Dopo il successo del 1969 il suo nome è stato notato anche dai nomi più illustri di Hollywood. Ma uno dei momenti che tiene a ricordare è l’incontro con Paul Thomas Anderson. Il regista di Boogie Night racconta dell’ammirazione dei confronti di Downey Sr. e in Sr. il sentimento nei confronti del regista viene ricambiato. Il figlio infatti scherza: “Siamo tutti d’accordo che Paul Thomas Anderson è il figlio che mio padre avrebbe voluto”. Infatti, lo stesso Anderson anni prima ha girato alcuni video amatoriali di un viaggio in treno con Sr. che sono state inserite nel documentario.

Sr. recensione film

Padre e figlio uniti da un ciak

Mentre Sr. ripercorre la sua vita come regista, Robert Jr. parla della sua vita come attore, nata dalla costante presenza del cinema nella sua vita. A 5 anni, infatti, il padre – in mancanza di un baby-sitter a cui affidarlo – lo mette davanti la macchina da presa: “Sapevo che non doveva andare a scuola, ma che sarebbe diventato un attore”. Nasce così Robert Downey Jr. attore che oggi vanta il titolo di uno degli attori più pagati di Hollywood. Ma non è stato sempre facile creare un semplice rapporto padre-figlio.

Il cinema, la possibilità di sedersi l’uno accanto all’altro e poter parlare della pellicola insieme è stato uno dei motori del loro rapporto così intenso. Ma dopo il 1972 con Greaser’s Palace, dove Sr. fa una reinterpretazione comica della vita di Cristo che tutto va a rotoli. come afferma lui stesso nel documentario. “Mi facevo di cocaina e marijuana per lo più”, e questo ha portato anche alla fine del matrimonio con la prima moglie, Elsie. La madre di Robert Jr. ha lavorato al fianco di Sr. per tutta la vita – nonostante alcuni critici del momento dicessero che fosse sprecata per i suoi film. Aveva un talento straordinario e mi ha insegnato tutto su come recitare.

Mentre le due versioni del documentario prendono forma grazie a Sr.’s cut, viene mostrato l’unico lavoro diretto da Sr. sotto il controllo di uno studios hollywoodiano. E quando Robert Sr. parla dell’inizio della sua rovina intende proprio questo. Il suo rapporto con le droghe si è riversato anche sul figlio: “Tutti alteravamo la nostra coscienza attraverso l’uso di sostanze. Volevo continuare a sballarmi”. Piscine – film del 1997 con dei giovanissimi Alyssa Milano e Patrick Dempsey – racconta molto bene il suo percorso di dipendenza e successiva ripresa. Il film autobiografico mette in scena un periodo molto difficile della vita di Sr.

Una vita dedicata al cinema

Fino alla fine Sr. ci mostra Robert in preda ai suoi montaggi mentre guarda su una grande tv il figlio esibirsi in uno spettacolo in tedesco. Questo lavoro sul documentario durato un paio d’anni porta davanti l’occhio esperto della macchina da presa la vita di un uomo semplice che amava fare cinema. Era eclettico, sconsiderato e irriverente tutte qualità che ha trasmesso nelle sue opere indipendenti, molto più di quelle consacrate a Hollywood. Sr. non era fatto per la vita nella ridente e soleggiata Los Angeles ma più di ogni cosa amava la vita frenetica di New York.

Dopo aver completato il suo processo creativo ci avviciniamo al momento della morte. Questo è quello che fate nella vostra famiglia, voi attori fate della vostra vita un’arte. Si tratta di sapere chi sei. La famiglia Downey ha fatto della cinepresa l’obiettivo attraverso il quale riflettere dei propri momenti tristi e divertenti. E così come lo era stato per i filmini di famiglia anche il momento più triste nella vita di un uomo, come la scomparsa del proprio padre, è affidato simbolicamente a una 16 mm.

 “Credo in voi, credo che ce la farete. Credo che potrete aiutarvi a vicenda a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere”.

Raymond Chandler Award: il giorno della premiazione

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Raymond Chandler Award: il giorno della premiazione

Arriva uno degli appuntamenti più attesi del Noir in Festival: la cerimonia di premiazione del Raymond Chandler Award, il maggior riconoscimento italiano alla carriera di un maestro del genere letterario thriller e noir che per l’edizione 2022 è assegnato a Harlan Coben.

Autore da record amato dal cinema e dalle serie tv (tra cui SafeThe strangerStay CloseHold tightThe Innocent), Harlan Coben riceverà il prestigioso premio nella serata di lunedì 5 dicembre al Cinema Arlecchino (ore 19.00). Nella mattinata l’autore sarà inoltre protagonista di un incontro con il pubblico dal titolo Dai romanzi alle serie tv: Harlan Coben (ore 12.00 – IULM 6, sala dei 146).

Da un maestro della letteratura a un maestro del cinema, la programmazione del Noir prosegue con l’anteprima di Kimi – Qualcuno in Ascolto, nuovo film di Steven Soderbergh che porta sullo schermo una straordinaria Zoë Kravitz alle prese con un misterioso omicidio scoperto all’interno di una trasmissione audio. Il film arriverà prossimamente su Sky e NOW.

The Last of Us: il trailer ufficiale della serie HBO

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The Last of Us: il trailer ufficiale della serie HBO

Sky rivela il trailer dell’attesissima The Last of Us, che sarà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 16 gennaio 2023 in contemporanea assoluta con la messa in onda negli Stati Uniti. Basata sull’omonimo videogioco acclamato dalla critica sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation, The Last of Us sarà disponibile in tutti i territori in cui Sky è presente, compresi Regno Unito e Irlanda, Italia, Germania, Austria e Svizzera.

La storia di The Last of Us si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazza di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

https://youtu.be/h1zjGSXOc-g

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, e l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, e Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

La serie è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Premio Scerbanenco: ecco il vincitore dell’edizione 2022

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Premio Scerbanenco: ecco il vincitore dell’edizione 2022

La giuria letteraria del Premio Giorgio Scerbanenco composta da Cecilia Scerbanenco (Presidentessa), Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Cecilia Lavopa, Sergio Pent, Alessandra Tedesco, Sebastiano Triulzi e John Vignola ha deciso all’unanimità di assegnare il premio Giorgio Scerbanenco 2022 al romanzo.

FUOCO
di Enrico Pandiani
Rizzoli Nero

Con la seguente motivazione:

“Perché il suo autore, in questo romanzo dal ritmo hard boiled, conferma la solidità e la varietà dell’impianto narrativo noir evidenziate fin dagli esordi, mettendo al centro di quest’opera un gruppo di antieroi metropolitani impegnati a salvare se stessi e casualmente un po’ anche il mondo”.

Il Premio del Pubblico, assegnato dal Noir in Festival al romanzo partecipante al Premio Giorgio Scerbanenco 2022 che ha ottenuto più voti dei lettori è andato a NEL NERO DEGLI ABISSI (Salani) di François Morlupi. Entrambi i premi sono stati consegnati ai vincitori nella serata di sabato 3 dicembre a Casa Manzoni di Milano.

Frantic: tutto quello che c’è da sapere sul film con Harrison Ford

Il regista premio Oscar Roman Polanski ha realizzato numerosi thriller e noir di grande valore artistico nel corso della sua carriera. Titoli come Chinatown, L’inquilino del terzo piano o i più recenti L’uomo nell’ombra e Quello che non so di lei sono solo alcuni magnifici esempi. Un altro film di questa tipologia, troppo spesso poco citato, è Frantic, realizzato nel 1988. Si tratta di un racconto di spionaggio ambientato in una Parigi quantomai ostile, dove il regista era tornato a vivere dopo il successo hollywoodiano di Chinatown. Frantic, inoltre, è un sentito omaggio ad uno dei maestri del genere, ovvero Alfred Hitchcock.

Numerose analisi hanno infatti sottolineato nel corso del tempo i numerosi elementi narrativi e di regia che richiamano lo stile e le opere del maestro del brivido, autore di capolavori come La donna che visse due volte e L’uomo che sapeva troppo. Proprio con quest’ultimo titolo si ritrovano le maggiori somiglianze, benché Frantic viva poi di proprie originalità, scritte dallo stesso Polanski insieme al suo collaboratore abituale Gérard Brach. Ad arricchire il film vi sono poi non solo le interpretazioni di celebri interpreti, ma anche la colonna sonora (apprezzata come sempre) di Ennio Morricone.

Oggi Frantic è considerato un cult nella filmografia di Polanski, ricordato più dalla critica che non dal pubblico, ma ad ogni modo sempre molto gradito agli appassionati delle opere del regista polacco. Per chi non l’avesse ancora visto, si tratta dunque di un titolo da recuperare assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Frantic: la trama del film

Protagonista del film è il dottor Richard Walker, che con sua moglie Sondra arriva a Parigi da San Francisco per un importante convegno medico. I due si ripromettono però di passare un disteso e tranquillo soggiorno, in ricordo della luna di miele di vent’anni prima, in un albergo al centro della capitale francese. Tale desiderio viene però subito ostacolato dall’improvvisa scomparsa di Sondra. Dopo ore di attesa, Richard capisce che potrebbe essere capitato qualcosa di spiacevole e si mobilita subito per ritrovare la moglie. La polizia lo tratta però con scetticismo e nessuno sembra dare importanza alla cosa.

Richard decide allora di indagare da solo e scopre che la valigia ritirata dalla moglie in aeroporto non è in realtà la loro. Seguendo una serie di indizi riuscirà a risalire a Michelle, la vera proprietaria dell’oggetto. La giovane si occupa di trafficare droga per un criminale ed è in cerca dei soldi che quest’ultimo le deve. Richard e Michelle sono dunque entrambi in cerca di qualcosa e capiranno ben presto di essere finiti al centro di un perverso gioco, popolato da spie e agenti segreti. La loro sarà dunque una corsa frenetica contro il tempo, nel tentativo di risolvere gli enigmi generatisi.

Frantic-cast

Frantic: il cast del film

Ad interpretare il dottor Richard Walker vi è l’attore Harrison Ford, il quale ottenne il ruolo battendo la concorrenza di Kevin Costner, Nick Nolte e William Hurt. Come in seguito rivelato, Harrison Ford pensava che Frantic fosse un titolo fuorviante per il film poiché la sceneggiatura non aveva un ritmo frenetico. Egli affermò invece che Moderately Disturbed (Moderamente disturbato) sarebbe stato un titolo più appropriato. Roman Polanski non rimase però divertito dalla battuta. Nel ruolo di Sondra si può invece ritrovare l’attrice Betty Buckley, principalmente nota come interprete di musical di Broadway.

Emmanuelle Seigner, che all’epoca delle riprese aveva 22 anni, interpreta invece la giovane Michelle. L’attrice rivelò in seguito di non aver avuto alcuna idea di chi fosse Harrison Ford prima di conoscerlo sul set, ma di essere rimasta colpita dalla sua gentilezza. In seguito a questo film, la Seigner sposerà Polanski, di cui è ancora oggi la moglie. Recitano poi nel film gli attori John Mahoney nei panni di Williams, David Huddleston in quelli di Peter e Yves Rénier in quelli dell’ispettore. Come suo solito, Polanski compare anche in questo film con un breve cameo: è il tassista che porge i fiammiferi al protagonista.

Frantic: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Frantic grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Heart of the Sea: trama, cast e la vera storia dietro il film

Heart of the Sea: trama, cast e la vera storia dietro il film

Ci sono racconti leggendari, che fanno ormai parte della cultura e dell’immaginario mondiale. Uno di questi è senza dubbio quello dedicato alla balena nota come Moby Dick. Si tratta ancora una volta di uno scontro epico tra l’uomo e la grandezza della natura, qui rappresentata dal mastodontico cetaceo. Scritto da Herman Melville, Moby Dick è considerato uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, reso ancor più avvincente dal suo essere ispirato ad una vicenda vera. Quella storia è stata infine raccontata al cinema dal regista premio Oscar Ron Howard con il film Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick (qui la recensione).

Ad aver raccontato la vicenda della baleniera Essex, che nel 1820 rimase coinvolta nello scontro con un’enorme balena, è stato Nathaniel Philbrick, con il romanzo del 2000 Nel cuore dell’oceano – La vera storia della baleniera Essex. A sottoporre ad Howard la sceneggiatura scritta da Charles Leavitt fu l’attore Chris Hemsworth, che aveva già lavorato con il regista per il biografico Rush. Rimasto affascinato dalla vicenda come anche dalla forza delle tematiche trattate, Howard acconsentì da subito a realizzare la pellicola. Questa prese così vita con un budget di 100 milioni di dollari, presentando un’attenta ricostruzione della vicenda e dei suoi aspetti più crudi.

Nonostante i suoi grandi effetti speciali e le intense interpretazioni, Heart of the Sea non ottenne il successo sperato, passando quasi in sordina. Si tratta però di un film da riscoprire, avvincente e ricco di grandi sentimenti. In questo si sfoggia tutto il fascino e il predominio che la natura non cessa di avere Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Heart of the Sea: la trama del film

La vicenda si apre nel 1850, quando un giovane Herman Melville si reca dall’anziano Thomas Nickerson per farsi raccontare nei minimi particolari il tragico naufragio della baleniera Essex, su cui Nickerson serviva come mozzo. Inizialmente riluttante a ricordare quel drammatico evento, l’uomo acconsente infine a dare inizio al suo racconto. Questo ha luogo trent’anni prima, nel 1820, quando il baleniere e navigatore Owen Chase si ritrova a fare da primo ufficiale all’inesperto George Pollard sulla baleniera Essex. Tra i due non corre però buon sangue, poiché sarebbe dovuto essere Chase a guidare la nave, affidata invece a Pollard poiché proveniente da buona famiglia.

Durante il viaggio, il capitano darà poi vita ad una serie di decisioni che non mancano di generare frustrazione tra l’equipaggio, evidenziando inoltre la propria incapacità a gestire la situazione. Avventurandosi in acque inesplorate, la Essex si ritrova ad imbattersi in un branco di capodogli. La loro caccia viene però interrotta dall’arrivo di un gigantesco esemplare di quella specie, che attacca violentemente la nave. Ritrovandosi impossibilitati a scappare, Chase e gli uomini della Essex non avranno altra scelta che fronteggiare il gigantesco cetaceo. La ciurma si ritrova così a lottare contro una vera e propria forza della natura, consapevoli di non avere speranze.

Heart of the Sea cast

Heart of the Sea: il cast del film

Ad interpretare Owen Chase, primo ufficiale della Essex, vi è l’attore Chris Hemsworth, meglio noto per essere l’interprete di Thor nel Marvel Cinematic Universe. L’attore, noto per il suo fisico imponente e ricco di muscoli, si è per questo film sottoposto ad una drastica dieta di non oltre 800 calorie al gioco. Documentando il proprio dimagrimento sui social, Hemsworth ha raggiunto una forma fisica spaventosa, ai limiti della denutrizione. Accanto a lui, nei panni del capitano George Pollard Jr. vi è invece l’attore Benjamin Walker, celebre per il film La leggenda del cacciatore di vampiri. Per questo ruolo erano stati considerati anche gli attori Benedict Cumberbatch, Tom Hiddleston e Henry Cavill. Cillian Murphy, invece, è Matthew Joy, secondo ufficiale.

Nei panni del giovane mozzo Thomas Nickerson vi è invece Tom Holland, qui ad uno dei suoi primi ruoli cinematografici prima di assumere i panni di Spider-Man. All’attore, all’epoca diciassettenne, non era consentito perdere peso, e così Holland dovette prima ingrassare e poi smaltire quel peso per poter apparire dimagrito. La ferrea dieta fu però per lui particolarmente ardua, spingendolo in un’occasione a rubare dei cornetti dal set per mangiarli di nascosto. Ad interpretare l’anziano Thomas Nickerson vi è invece Brendan Gleeson, mentre nei panni dello scrittore Herman Melville si ritrova l’attore Ben Whishaw, celebre come protagonista del biografico Bright Star.

Heart of the Sea: la vera storia dietro il film

Quello di Moby Dick è notoriamente un racconto ispirato ad una vicenda realmente avvenuta. Questa, come racconta il film, ha per protagonista la baleniera Essex e il primo ufficiale Owen Chase. A causa della scarsa pesca ottenuta durante una spedizione, il capitano George Pollard Jr. decise di spingersi al largo dell’Oceano Pacifico. Dopo mesi di perlustrazioni, il 16 novembre del 1820 la vedetta annunciò la presenza di capodogli. Fu proprio in quel momento che un gigantesco esemplare iniziò a colpire la nave, portandola infine ad affondare. La vera tragedia doveva però ancora avere inizio. Gli uomini sopravvissuti riuscirono ad approdare su di un piccolo atollo, oggi noto come l’isola di Henderson.

Con alcune scialuppe a disposizione, gli uomini decisero poi di rimettersi in viaggio, nella speranza di trovare del cibo. L’assenza di questo, però, spinse i marinai al cannibalismo, estraendo a sorte su chi di loro dovesse morire per diventare cibo per gli altri. Una pratica attuata con grande sofferenza e che avrebbe segnato psicologicamente il resto della loro vita. Dopo oltre 78 giorni dal naufragio, i sopravvissuti vennero ritrovati ridotti allo stremo a 650km dalle coste del Cile. Anni dopo Owen Chase riprese a navigare in mare, venendo però dichiarato malato di mente in vecchiaia. Il resto dell’equipaggio sopravvissuto, invece, non lasciò mai più la terra ferma.

Heart of the Sea: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere i sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Heart of the Sea è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 4 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Il mio amico Massimo, il trailer del film evento al cinema dal 15 al 21 dicembre

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Arriverà nelle sale dal 15 al 21 dicembredistribuito da Lucky Red, il docufilm dedicato all’indimenticabile attore e regista Massimo Troisi, Il mio amico Massimo. Diretto da Alessandro Bencivenga, con le voci narranti di Lello Arena e Cloris Bosca, il docufilm è un omaggio inusuale, leggero e a tratti ironico, in cui si racconta la vita e il percorso artistico dell’attore napoletano a quasi 70 anni dall’anniversario della nascita.

Il docufilm lega sue esibizioni cabarettistiche, teatrali e televisive, backstage, foto d’epoca, e interviste ad amici ed esponenti del mondo dello spettacolo, tra cui Carlo Verdone, Nino Frassica, Clarissa Burt, Maria Grazia Cucinotta, Ficarra e Picone e testimonianze di repertorio di Pippo Baudo e Renzo Arbore. Infine una partecipazione speciale, quella di Gerardo Ferrara, la controfigura di Troisi nel celeberrimo “Il postino”.

 « Un giorno – racconta il regista Bencivenga – guardando un film di Troisi, ho pensato: “Sarebbe bello realizzare un docufilm su Massimo. In fondo lui è stato, ed è tuttora, il mio autore, regista e attore di riferimento”. Conoscevo alcuni suoi amici, e quella che all’inizio era soltanto una fumosa idea è potuta diventare una realtà concreta. Da lì ho cominciato a fantasticare un racconto su Troisi, ma in un modo non convenzionale».

Il mio amico Massimo è prodotto da Piano B produzioni, co-prodotto da Lambda, produttori associati Spaghetti Picture e Screen Studio. È distribuito in sala da Lucky Red.

Noir in Festival: dalla prima volta del “Noir in Gaming” alla scoperta di Quentin Tarantino

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La domenica di Milano di tinge di Noir con la seconda giornata di festival, che per la sua 32ma edizione propone per la prima volta il tema del videogioco declinato a tinte noir. Prende infatti il via domenica 4 dicembre il progetto Game inFest, realizzato da QAcademy, che porterà nello spazio The Bridge di IULM 6 ben 12 giochi iconici che fino al 6 dicembre il pubblico del festival potrà provare in prima persona su consolle.

La commistione di linguaggi è sempre stata una delle anime del Noir in Festival, e per questo l’universo dei videogiochi non poteva mancare. Ma oltre ai momenti dedicati al gioco vero e proprio, ci saranno anche due appuntamenti dedicati all’approfondimento: Creare un videogame, un incontro con il game designer e storyteller Daniele Fusetto (lunedì 5 dicembre ore 15.00, IULM 6) e Dal cinema al videogame, andata e ritorno (martedì 6 dicembre ore 12.00, IULM 6), talk con Francesco Toniolo, docente di Forme e Generi del Cinema e dell’Audiovisivo (Università Cattolica Sacro Cuore di Milano) e di Game Culture (Nuova Accademia di Belle Arti-(NABA), e Gemma Fantacci, PhD Student in Visual and Media Studies presso Università IULM, moderato dal direttore del festival Giorgio Gosetti.

In chiusura di giornata, un momento speciale dedicato alla storica seconda edizione del Noir in Festival del 1992 a Viareggio, che vide tra gli ospiti un regista destinato a diventare leggenda: Quentin Tarantino. Il racconto di quella partecipazione è diventato un documentario per la regia di Davide Rapp con testi di Davide Rapp e Michele Boroni. Al Noir verranno presentati in anteprima i primi 40 minuti del documentario, C’era una volta a Viareggio, che a distanza di 30 anni porta sullo schermo i ricordi di chi incontrò Tarantino in quell’estate viareggina (ore 21.00, IULM 6). A seguire la proiezione della versione restaurata de Le Iene.

40 Torino Film Festival, tutti i vincitori

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40 Torino Film Festival, tutti i vincitori

Ecco tutti i vincitori della 40° edizione del Torino Film Festival.

CONCORSO LUNGOMETRAGGI INTERNAZIONALI

Miglior film / Best film (18.000 €) a/to:
PALM TREES AND POWER LINES di/by Jamie Dack (USA)

Premio speciale della giuria / Special Jury Award (7.000 €), a/to:
RODEO di/by Lola Quivoron (Francia/France)

Miglior attrice / Best Actress, a/to:
JULIE LEDROU per il/for the film RODEO di/by Lola Quivoron (Francia/France)

Miglior attore / Best Actor a/to:
JOJO BAPTEISE WHITING e/and LADAINIAN CRAZY THUNDER per il film/for the film WAR PONY di/by di Riley Keough e/and Gina Gammell (USA)

Miglior sceneggiatura / Best Screenplay a/to:
PALM TREES AND POWER LINES di/by Jamie Dack (USA)

Menzione speciale /special mention to:
NAGISA di/by di Takeshi Kogahara (Giappone/Japan)

CONCORSO DOCUMENTARI INTERNAZIONALI
Miglior film  I WONDERFULL / Best Film IWONDERFULL (6.000 €) a/to:
RIOTSVILLE, USA di/by Sierra Pettengill (USA)

Premio speciale della giuria / Special Jury Award a/to:
WHERE IS THIS STREET? OR WITH NO BEFORE AND AFTER di João Pedro Rodrigues e João Rui Guerra da Mata (Portogallo/Francia)

Menzione a / Mention to:
CORSINI INTERPRETA A BLOMBERG Y MACIEL di/by Mariano Llinás (Argentina)
e
ELSEWHERE STARTS HERE AND IT’S HAPPENING di/by Darik Janik (Australia)

CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI
Miglior film / Best Film (6.000 €) a/to:
CORPO DEI GIORNI di/by Santabelva (Italia/Italy)

Premio speciale della giuria / Special Jury Award a/to:
N’EN PARLONS PLUS di/by Cecile Khindria, Vittorio Moroni (Italia/Italy)

SPAZIO ITALIA | CONCORSO CORTOMETRAGGI ITALIANI
Miglior cortometraggio / Best Film (2.000 €) a/to:
SIRENS di/by Ilaria Di Carlo (Germania/Germany/Italia/Italy)

Premio speciale della giuria / Special Jury Award a/to:
OLD TRICKS di/by Edoardo Pasquini, Viktor Ivanov (Italia/Italy/Bulgaria/Bulgaria)

Menzione speciale /mention to
RITIRATA di/by Gianmarco Di Traglia (Italia/Italy)

CRAZIES | CONCORSO
Miglior film / Best Film a/to:
HUESERA di Michelle Garza Cervera (Perù/Messico

Menzione a/special mention a/to
Greta Santi per la sua interpretazione in PANTAFA

PREMI COLLATERALI

PREMIO RAI CINEMA CHANNEL
Miglior film / best short film Concorso Cortometraggi Italiani
OLD TRICKS di/by Edoardo Pasquini e/and Viktor IvanovPREMIO ACHILLE VALDATA – Giuria dei lettori di “Torinosette”
Miglior film/ best film Concorso Lungometraggi Internazionali
PAMFIR di/by Dmytro Sukholytkyy-SobchukPREMIO OCCHIALI DI GANDHI
Assegnato dal Centro Studi “Sereno Regis” (Torino) al film che meglio interpreta la visione gandhiana del mondo
a MANODOPERA – INTERDIT AUX CHIENS ET AUX ITALIENS di /by Alain Ughetto

PREMIO INTERFEDI
Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità, attribuito dalla Giuria Interfedi
I SOGNI ABITANO GLI ALBERI di/by Marco Della Fonte

PREMIO SCUOLA HOLDEN
Miglior sceneggiatura /best screenplay | Concorso Lungometraggi Internazionali
WAR PONY di/by di Riley Keough e/and Gina Gammell

New York Film Critics Circle ha assegnato i premi 2022

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New York Film Critics Circle ha assegnato i premi 2022

Il New York Film Critics Circle, uno dei primi gruppi di critici a valutare la stagione dei premi, ha annunciato i suoi vincitori venerdì mattina con Tár di Todd Field di Focus Features che si è aggiudicato il primo premio per il miglior film. A24 ha portato a casa 4 premi, prima tra tutte le case di produzione. Celebrando il suo 88° anno, l’East Coast org è composta da più di 50 giornalisti di pubblicazioni come Time e Variety.

Ecco la lista di tutti i vincitori del New York Film Critics Circle

Best Film: “Tár” (Focus Features)

Best Director: S. S. Rajamouli, “RRR” (Variance Films)

Best Actor: Colin Farrell, “Gli Spiriti dell’Isola” (Searchlight Pictures) e “After Yang” (A24)

Best Actress: Cate Blanchett, “Tár” (Focus Features)

Best Supporting Actor: Ke Huy Quan, “Everything Everywhere All at Once” (A24)

Best Supporting Actress: Keke Palmer, “Nope” (Universal Pictures)

Best Screenplay: “Gli Spiriti dell’Isola” (Searchlight Pictures) – Martin McDonagh

Best Animated Film:Marcel the Shell with Shoes On” (A24)

Best Cinematography: “Top Gun: Maverick” (Paramount Pictures) – Claudio Miranda

Best First Film: “Aftersun” (A24) – Charlotte Well

Best International: “EO” (Poland)

Best Non-Fiction Film: “All the Beauty and the Bloodshed” (Neon)

Special mention: Il NYFCC assegna premi in denaro a due studenti che si occupano di critica cinematografica/giornalismo che frequentano il college nella regione. I vincitori di quest’anno sono Undergraduate, Nico Pedrero-Setzer e Graduate, Greg Nussen.

Special Award 1: Jake Perlin, curatore, distributore ed editore, in riconoscimento dei suoi indispensabili contributi alla cultura cinematografica.

Special Award 2: dGenerate Films, per il loro inestimabile lavoro nel portare film indipendenti dalla Cina a un pubblico più vasto.

Special Award 3: Jafar Panahi, per il suo ostinato coraggio come artista e per l’umanità e la bellezza di un corpus di opere create nelle circostanze più opprimenti.

Io, robot: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Io, robot: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Per gli amanti della fantascienza al cinema, il film Io, robot è un vero e proprio cult degli anni duemila. Ispirato all’antologia di racconti dello scrittore e biochimico russo Isaac Asimov, il film che trasporta in un futuro non troppo lontano, dove le macchine hanno preso il sopravvento sull’uomo. Diretto da Alex Proyas nel 2004, il film è ambientato nella città di Chicago nel 2035. Il mondo non è più come lo conosciamo e i robot positronici sono ormai al comando.

Queste creature robotiche, che fanno parte dell’immaginario dei racconti di Asimov, sono delle macchine dotate di un particolare cervello positronico, ovvero un’unità chiamata a comportarsi secondo le Leggi della Robotica. Queste tre leggi – create da Asimov e utilizzate nel mondo della fantascienza – dovrebbero impedire ai robot di sviluppare comportamenti autonomi e aggressivi nei confronti della razza umana. Ecco le tre leggi di Asimov:

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al rapporto con i racconti di Asimov, da cui il film trae ispirazione. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Io, robot: la trama del film

Nella Chicago del 2035 i robot positronici sono quindi diventati un accessorio domestico di stile; ogni famiglia ne ha almeno uno in casa e tutti aspettano con ansia l’arrivo dei robot NS-5 di nuova generazione, prodotti dalla U.S. Robots. Nonostante tutti sembrino impazzire per queste creature dall’anima d’acciaio, il detective Del Spooner al contrario non sembra molto convinto dell’utilità di queste macchine e della loro capacità di autocontrollarsi. I suoi dubbi trovano terreno fertile dopo l’apparente suicido del dottor Alfred Lanning, scienziato e fondatore della U.S. Robots. Com’è possibile che dall’intelligenza così rivoluzionaria, capace di dar vita a creature futuristiche come i robot positronici, abbia messo fine alla sua vita?

 

Durante le indagini Spooner recupera un dispositivo olografico contenente alcune scioccanti riflessioni di Lanning a proposito delle sue creature robotiche. Queste rivelazioni spingono il detective a guardare al caso come a un possibile omicidio. Aiutato, quindi, dalla dottoressa Susan Calvin, psicologa esperta in intelligenza artificiale, e da un intraprendente ragazzino di nome Farber, Spooner inizia a scavare tra i panni sporchi della U.S Robots per riuscire a capire se questi robot sono davvero un pericolo per la razza umana. A complicare il lavoro di Spooner è l’incontro con Sonny, uno dei robot NS-5, che sembra capace, a differenza delle altre macchine, di provare emozioni umane.

Io, robot: il cast del film

Ad interpretare l’agente Spooner, come noto, vi è Will Smith. Eppure forse pochi sanno che il ruolo del protagonista inizialmente doveva essere assegnato a un altro attore. Sembra, infatti, che in principio il detective Spooner dovesse essere interpretato da Denzel Washington che però rifiutò la parte a causa di altri impegni di lavoro. Una volta ottenuta la parte, Smith chiese che di eliminare le battute divertenti previste per il suo personaggio, in quanto voleva dar vita ad una personalità seriosa. Lo studios però si oppose alla richiesta e dopo alcuni test con un pubblico selezionato, che gradì le battute fatte da Spooner, si decise di tenerle definitivamente nel film. Accanto a Smith, nei panni del giovane Farber si ritrova un Shia LaBeouf, in uno dei suoi primi ruoli di rilievo.

L’attrice Bridget Moynahan interpreta invece la dottoressa Susan Calvin, mentre James Cromwell dà vita ad Alfred J. Lanning, il brillante scienziato nonché fondatore della U.S. Robots. Bruce Greenwood dà vita a Lawrence Robertson, mentre Chi McBride è il luogotenente John Bergin. Completano il cast Adrian Ricard nei panni della nonna di Spooner e Fiona Hogan, la quale presta la propria voce all’intelligenzia artificiale VIKI. Infine, Alan Tudyk interpreta il robot Sonny. Per dar vita a tale personaggio, si decise di ricorrere alla stessa tecnologia usata per realizzare il Gollum di Il Signore degli Anelli. Tudyk fornì dunque le movenze del personaggio, che venne poi ricostruito in post-produzione. Il lavoro dell’attore è poi stato particolarmente elogiato.

Io Robot libro differenze

Io, robot: le differenze tra il film e i libri di Asimov

La sceneggiatura finale del film utilizzava pochi dei personaggi e delle idee di Asimov, e quelli presenti sono stati pesantemente riadattati. La trama del film non è infatti derivata dal lavoro di Asimov, in alcuni casi opponendosi esplicitamente alle idee centrali, mentre molti concetti del film derivano invece da vari racconti dello scrittore. Il tentativo di Sonny di nascondersi da Spooner in un mare di robot identici, ad esempio, è vagamente basato su una scena simile in Il robot scomparso. I cervelli positronici di Sonny e dei suoi compagni robot sono invece apparsi per la prima volta nella storia Iniziativa personale. La lotta e il desiderio di Sonny di comprendere l’umanità assomigliano infine a quelli del robot protagonista in L’uomo bicentenario.

Il suo sogno su un uomo che viene a liberare gli NS-5 allude invece a Robot Dreams e al suo personaggio principale Elvex. La premessa di un robot come VIKI, che mette i bisogni dell’umanità nel suo insieme su quelli dei singoli esseri umani può essere trovata in Conflitto evitabile, dove i supercomputer che gestiscono l’economia globale generalizzano la prima legge che si riferisce all’umanità nel suo insieme. Asimov svilupperà ulteriormente questa idea nella sua serie Robot come Zeroth Law of Robotics: “Un robot non può danneggiare l’umanità o, per inazione, consentire all’umanità di subire danni”. Quella di Io, robot è dunque pressocché una storia originale, solo vagamente ispirata ai racconti della raccolta intitolata appunto Io, robot, pubblicata nel 1950.

Io, robot: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming

Dopo il successo ottenuto con Io, robot, il regista ha subito iniziato a pensare a un ipotetico sequel sempre ispirato ai racconti di Asimov. Il film, la cui trama non è mai stata resa nota, è diventato purtroppo un progetto poi caduto nel dimenticatoio. Io, robot 2 non ha mai visto la luce, nonostante in più occasioni si sia tentato di darvi vita. Proyas ha in alcune interviste affermato che se tale sequel si fosse mai realizzato, probabilmente avrebbe avuto come ambientazione lo spazio, andando dunque a raccontare dell’ulteriore evoluzione a cui i robot sono andati incontro. Ad oggi, tuttavia, sembra confermato il fatto che non c’è intenzione di dar vita ad un sequel.

È possibile fruire di Io, robot grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: Wiki, IMDB

Apple TV+ annuncia il rinnovo della seconda stagione di Surface

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Apple TV+ annuncia il rinnovo della seconda stagione di Surface

Dopo la prima stagione acclamata in tutto il mondo, Apple TV+ ha annunciato oggi il rinnovo della seconda stagione di Surface, il thriller psicologico interpretato e prodotto da Gugu Mbatha-Raw e creato da Veronica West.

Sono entusiasta di continuare questo viaggio e di immergermi ancora di più nella tensione e nel mistero di ‘Surface’ con questo brillante team“, ha dichiarato la star e produttrice esecutiva Gugu Mbatha-Raw. “Adoro interpretare Sophie e non vedo l’ora che i fan della serie e il nuovo pubblico si uniscano a noi nel vederla entrare nel pericoloso mondo del suo passato durante la seconda stagione”. Come attrice e produttrice esecutiva, è importante e significativo portare questa storia a casa, a Londra“.

Questo è davvero un capitolo nuovo di zecca ambientato in un mondo completamente nuovo, non vedo l’ora che le persone vedano evolversi la storia scoprendo una Sophie audace e senza paura in questa seconda stagione“, ha detto la creatrice Veronica West. “È stato un vero piacere lavorare con Gugu, Apple e il team di Hello Sunshine ed è un vero privilegio continuare il viaggio!“.

Guidata da un’interpretazione “accattivante” e “magnetica” della protagonista Gugu Mbatha-Raw, “Surface” è prodotta da Apple Studios e Hello Sunshine. La prima stagione completa della serie è disponibile in streaming su Apple TV+. Surface segue le vicende di Sophie, una donna che ha perso gran parte della memoria a seguito di un trauma cranico ritenuto il risultato di un tentativo di suicidio.

Tornata nella sua città natale, Londra, la seconda stagione vedrà Sophie ritrovare le relazioni incompiute che hanno infestato i suoi ricordi, scoprendo da dove viene e cosa l’ha resa la persona imperfetta che era. Ma il disordine che si è lasciata alle spalle a San Francisco la raggiungerà, e Sophie scoprirà una volta per tutte che non si può mai superare del tutto il proprio passato.

La prima stagione di Surface, ambientata nell’élite di San Francisco, ha permesso a Sophie di andare alla scoperta dei propri segreti, portando alla luce una moltitudine di peccati che vanno da un triangolo amoroso, a domande molto più profonde su un passato nascosto e sulla sua vera identità. Mentre la prima stagione ha risposto alla domanda su chi fosse veramente Sophie, la seconda ci dirà perché. Sophie ha attraversato l’oceano per sfuggire al suo passato, ma da cosa stava scappando?  Il cast della prima stagione comprende anche Oliver Jackson-Cohen, Stephan James, Ari Graynor, la candidata all’Oscar Marianne Jean-Baptiste, François Arnaud e Millie Brady.

Surface è creata da Veronica West, che ha scritto la serie originale, ed è anche produttrice esecutiva e showrunner. Reese Witherspoon e Lauren Neustadter sono le produttrici esecutive per conto di Hello Sunshine. Sam Miller, candidato agli Emmy, ha diretto quattro episodi della prima stagione, compreso l’episodio pilota, mentre Kevin Sullivan, Jennifer Morrison e Tucker Gates si sono alternati alla guida degli altri episodi.

La seconda stagione di Surface sarà presentata in anteprima insieme ad altri progetti di alto profilo nati dalla collaborazione tra Apple TV+ e Hello Sunshine, tra cui la serie limitata “The Last Thing He Told Me”, basata sul bestseller del New York Times e prodotta e interpretata da Jennifer Garner; “My Kind of Country”, un’innovativa caccia ai talenti della musica country non convenzionali e straordinari, nonché la prima competition series per la piattaforma; la serie vincitrice di premi Emmy, SAG e Critics Choice “The Morning Show”; la terza stagione della serie vincitrice del NAACP Image Award “Truth Be Told”, con Octavia Spencer e Gabrielle Union.

Christmas Village: aperte le prenotazioni per l’evento Disney a Milano

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Si aprono oggi le prenotazioni per il Christmas Village, lo speciale villaggio che porterà la Magia Disney, Pixar, Marvel e Star Wars a Milano fino all’8 gennaio. Il Christmas Village sarà accessibile gratuitamente e con prenotazione dal 7 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023 presso CityLife Shopping District, in piazza Tre Torri a Milano.

Il Christmas Village sarà composto da 5 aree tematiche completamente coperte, di cui quattro ispirate a una diversa Franchise Disney e la quinta, cuore del villaggio, rappresentata da un’area dedicata al partner di beneficenza Make-A-Wish. Il percorso del villaggio includerà una serie di attività ludiche ed educative dedicate alle famiglie tra cui anche l’Albero dei Desideri, alto circa 10 metri e realizzato in materiale sintetico per ridurne l’impatto ambientale.

Oltre alle cinque aree tematiche esterne, l’atmosfera del Christmas Village si diffonderà anche all’interno degli spazi del CityLife Shopping Discrict con ulteriori installazioni personalizzate per scattare foto ricordo insieme ai personaggi più amati. L’iniziativa aderisce al progetto promosso dal Comune di Milano Il Natale degli Alberi che prevede la realizzazione di alberi di Natale e altre iniziative a tema natalizio in diverse aree della città.

Accesso e prenotazioni villaggio esterno

Il Christmas Village sarà accessibile gratuitamente e con prenotazione al seguente link:
https://www.ticketmaster.it/artist/christmas-village-biglietti/1017687

Per maggiori informazioni è attivo il servizio call center: 02.3057.3662, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13 e dalle 14:00 alle 18:00. La prenotazione è obbligatoria per assicurare il corretto svolgimento delle attività.

DATE E ORARI

Christmas Village – accesso su prenotazione

Il villaggio sarà aperto tutti i giorni dal 7 dicembre all’8 gennaio dalle 10:30 alle 20:30 (6 turni), con una pausa dalle 13:30 alle 14:30.
Eccezioni:

  • il 24 e 31 dicembre il villaggio sarà aperto dalle 10:30 alle 15:00 (3 turni)
  • Il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio 2023 il villaggio sarà aperto solo nel pomeriggio dalle 14.30 alle 20.30 (4 turni)

Aree interne al CityLife Shopping District – accesso libero senza prenotazione
Dicembre

  • Dal 6 all’11 e il 17 e 18 dalle 10:30 alle 20:30
  • Dal 12 al 16, dal 19 al 23 e dal 27 al 30 dalle 14:30 alle 20:30
  • 24 dicembre e 31 dicembre dalle 10:30 alle 15:00
  • 26 dicembre dalle 14:30 alle 20:30

Gennaio

  • Dal 2 al 5 gennaio dalle 14:30 alle 20:30
  • Dal 6 al 8 gennaio dalle 10:30 alle 20:30

 Il 25 dicembre e il 1 gennaio l’attività di laboratorio resterà chiusa.

Indiana Jones e la Ruota del Destino: tutti i dettagli del film rilevati dal trailer

Le avventure del professor Jones stanno tornando con Indiana Jones e la Ruota del Destino, quinta pellicola del franchise che arriverà nelle sale il 23 giugno 2023. Il mondo di Indiana Jones (Harrison Ford) è sempre stato pregno di dinamiche picaresche, in grado di restituire quell’adrenalina da capogiro tipica degli action movie. Un primo sguardo al nuovo film è stato concesso grazie al trailer uscito nelle ultime ore, catapultandoci subito nelle nuove dinamiche dell’archeologo.

Come si evince dal titolo, l’oggetto al centro del lungometraggio è la Ruota del Destino, immerso in una trama che spazia dai flashback di Indiana Jones invischiato con i nazisti alle scene d’azione del presente in cui il professore si scontra con una serie di nuovi personaggi, fra cui il Voller interpretato da Mads Mikkelsen.

Seppur il trailer sia ricco di sequenze elettrizzanti e movimentate, tipiche del franchise, non è ancora molto chiaro quale sia la storia su cui si costruirà la diegesi. Si è ipotizzato che la pellicola fosse un viaggio nel tempo, ma non si ha certezza. Molte sono le domande dopo quest’anteprima: di seguito tutti i dettagli rilevati nel trailer e cosa ci si potrebbe quindi, in base a questi, aspettare da Indiana Jones e la Ruota del Destino.

Un eccitante inseguimento


Il trailer di Indiana Jones e la Ruota del Destino comincia con il botto, letteralmente. Si assiste subito ad una scena di inseguimento, molto tipica degli action movie. Subito si vede Indiana che insegue o è inseguito da qualcuno, le immagini sono molto veloci, ma potrebbe essere che in una delle vetture, presumibilmente sul sedile posteriore, ci sia Helena insieme a lui, nuovo personaggio interpretato da Phoebe Waller-Bridge che vestirà i panni della figlioccia di Jones. I frame potrebbero rappresentare la scena iniziale della pellicola.

Indiana Jones in città

Subito dopo il trailer mostra Indiana Jones, che sembra tenere saldamente una 24 ore, camminare lungo una strada che pare essere la famosa Eldridge Street di Manhattan. Questo fa supporre che l’archeologo stia andando a lavoro, seppur non sia certo quale sia effettivamente il luogo in cui si trovi.

Relitto in mare

Una voce narrante, in fuori campo, inizia dicendo “Mi manca il deserto. Mi manca il mare. E mi manca svegliarmi ogni mattina chiedendomi quale meravigliosa avventura ci riserverà il nuovo giorno”. È Sallah, interpretato da John Rhys-Davies. Non appena si sentono queste parole , alcune immagini mostrano il mare e alcuni subacquei che con una torcia illuminano un relitto per poi scoprirne uno scheletro.

Qualcuno cerca qualcosa sott’acqua, saranno Indiana ed Helena? Di sicuro una scena del genere nei precedenti film di Indiana Jones non è stata mai mostrata. Quest’avventura si deduce possa restituire dinamiche oltre che interessanti, anche diverse. Una nuova sfida per l’archeologo.

La Morte Nera o la Ruota del Destino?

Indiana Jones è in classe insieme agli studenti universitari per una lezione. Alla lavagna è disegnato qualcosa di cui potrebbero accorgersi tutti gli appassionati della saga di Star Wars. Cosa?

La Stazione Orbitale da Battaglia DS-1, meglio conosciuta come Morte Nera. Potrebbe considerarsi un east eggs dedicato al franchise di George Lucas oppure è la Ruota del Destino? Il dubbio è lecito, nonostante si propenda di più al richiamo delle pellicole di Star Wars.

Un’esplorazione

La voce di Sallah continua in fuori campo e mentre lo si sente desiderare nuove avventure, alcuni frame mostrano Indiana Jones ed Helena in esplorazione. La coppia attraversa un ponte sull’acqua, poi scopre una statua di cui però nel trailer si nota solo una mano.

Solo più avanti si vede Helena incastrare un grosso macigno che si suppone provenire dalla stessa sequenza. È lecito chiedersi se questa grotta sia quella del film I predatori dell’arca perduta, un omaggio al primo lungometraggio, oppure essere luogo della Ruota.

Il rapimento

Questa sequenza mostra alcuni nazisti portare via un uomo incappucciato, che nei frame successivi si scopre essere proprio Indiana Jones. Alle sue spalle però un edificio sta esplodendo, mentre molti soldati tedeschi si aggirano attorno, in una scena che preannuncia un grande caos.

In base al prosieguo del trailer, questa – nella pellicola – dovrebbe essere la sequenza rappresentate un flashback e collocata in apertura del film, come aveva spiegato il regista James Mangold.

Il personaggio di Sallah

Finalmente il volto della voce fuori campo è mostrato. Si tratta di Sallah, vecchio amico di Jones visto in I predatori dell’arca perduta e L’ultima crociata. Il personaggio di Rhys-Davies è un ritorno elettrizzante e qui, in uno scambio di battute con Indiana fuori un aeroporto, il trailer fa intendere che prenderà parte all’avventura. Se fosse così, Indiana Jones e la Ruota del Destino risulterebbe ancora più entusiasmante.

La Ruota potrebbe essere qualcosa di soprannaturale?

Nella parte successiva a quella con Sallah, si sente in fuori campo la voce di Indiana Jones mentre con una torcia illumina una statua (che sembra essere quella di una Dea). Lo si sente dire :”Non credo nella magia. Ma alcune volte nella mia vita ho visto delle cose. Cose che non riesco a spiegare. E sono arrivato a credere che non è tanto quello in cui si crede, ma quanto duramente ci si crede“.

Sappiamo bene che per Indiana Jones non è una sorpresa avere a che fare con creature aliene o soprannaturali, ma a questo punto la domanda è: anche la Ruota del Destino lo è? O ci si deve aspettare qualcosa di diverso?

Sul treno

Una scena in cima a un treno fa supporre una sequenza piena di azione. I personaggi sono tre, fra questi c’è anche Indiana Jones insieme a Basil, interpretato da Toby Jones. Non si capisce chi loro stiano inseguendo, il volto del terzo protagonista non si vede, ma come mostra più avanti il trailer si può escludere che questi sia Voller interpreatato da Mads Mikkelsen.

Helena, la figlioccia di Jones

Mentre la voce in fuori campo di Indiana Jones continua a sentirsi, un frame mostra il personaggio di Helena in primo piano, dopo averla vista fin’ora di sfuggita, di spalle o lontana. In quest’immagine sta correndo, non si sa bene dove, ma ad un certo punto si sporge verso il basso e guarda giù. Dall’altra parte potrebbe esserci il padrino.

Indiana Jones e i nazisti

La scena dei nazisti che portano via un uomo incappucciato si ricollega all’immagine di Indiana Jones il cui volto viene liberato non appena è immobilizzato su una sedia. Il lavoro di de-invecchiamento qui è evidente, si capisce che si tratta di un flashback in cui il professore è stato catturato dopo l’esplosione della struttura vista nel primo blocco del trailer. Il setting evidenzia il tempo in cui tali dinamiche si sono sviluppate, ossia quello della Seconda Guerra Mondiale.

Una valigetta luminosa

Ecco il personaggio interpretato da Mikkelsen, Voller, aprire una valigetta che sprigiona una luce molto forte. È chiaro che qualunque cosa ci sia dentro abbia un grande valore, e di sicuro costituisce un fil rouge fra i protagonisti, ma non si tratta della Ruota del Destino. Perché?

La valigia è un oggetto della sequenza iniziale e le pellicole di Indiana Jones hanno sempre fatto intendere al proprio spettatore che qualsiasi oggetto venga mostrato in apertura non rappresenta l’obiettivo del film. Quindi una cosa è certa: smuoverà qualcuno, ma non ne sarà il focus.

Antonio Banderas

Come detto dallo stesso Banderas, il personaggio che lui interpreterà – di cui non si conosce ancora il nome – avrà uno spazio molto limitato, poco più di un cameo. Seppur la presenza dell’attore non occuperà molte scene della nuova pellicola, quel che è certo è che sarà un amico di Jones. Averlo nel cast, seppur per poco, contribuisce a rendere Indiana Jones e la Ruota del Destino ancor più di spessore, facendo accrescere l’hype.

Una ruota. Sarà quella del Destino?

Il monologo di Indiana Jones continua, le sue parole scorrono nel susseguirsi di frame e, ad un certo punto, lui dice “cose che non posso spiegare”: ecco che si vede una sorta di ruota, illuminata da una luce calda e fioca. È toccata, anzi accarezzata, da alcune mani sconosciute. Non si conosce il suo volto, ma si suppone che quello sia proprio la Ruota del Destino.

Indiana Jones a cavallo in un’altra action scene

Si sta arrivando al finale del trailer di Indiana Jones e la Ruota del Destino. Alcuni frame mostrano una festa in strada, con un Harrison Ford ripreso in CGI mentre è in sella ad un cavallo. Essendo una parata di nastri, la scena potrebbe essere stata introdotta per festeggiare lo sbarco sulla Luna nel 1969.

Nella stessa sequenza compare il personaggio di Boyd Holbrook che interpreta Klaber, che dovrebbe lavorare per Voller, e che si vede poi inseguire proprio Indiana. Questa, seguita da spari e corse, potrebbe essere una delle scene d’azione più grosse dell’intero film.

Qualcuno sta annegando

Dopo le immagini d’azione, pare che qualcuno – non è Indiana Jones – sia bloccato sott’acqua e cerchi in tutti i modi di risalire disperatamente per riprendere fiato. Subito dopo si vede qualcun altro che scappa, invece, in superficie ma non si riesce a comprendere chi sia. Potrebbero essere Indiana Jones e la figlioccia? Se così fosse, è lecito chiedersi cosa accadrà nella pellicola per indurli ad uccidere qualcuno.

Il padrino

Il trailer di Indiana Jones e la Ruota del Destino si conclude con un’immagine fra l’epico e il divertente. Dopo l’intertitolo, un uomo con i baffi e l’abito grigio chiede “Chi è quest’uomo?”, subito dopo è inquadrato Indiana Jones al fianco di Helena che risponde “Il padrino”, mentre lei scherzosamente ribatte dicendo che probabilmente è un parente. Subito dopo Indiana fa vibrare la sua frustra in una stanza piena di criminali, invitandoli a “stare indietro”, ritrovandosi però con molte pistole puntate addosso.

Noir in Festival 2022: al via a Milano 32° edizione

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Noir in Festival 2022: al via a Milano 32° edizione

È Maurizio De Giovanni con il suo nuovo romanzo, l’attesissimo ritorno del commissario Ricciardi in “Caminito”, il primo protagonista del Noir in festival che si apre domani a Milano garantendo spettacolo e colpi di scena fino all’8 dicembre.

De Giovanni sarà alla libreria Rizzoli Galleria per la prima delle “conversazioni” del festival, ma subito dopo, nella prestigiosa casa-museo del Manzoni che non per caso si apre per l’occasione a questo genere letterario, consegnerà l’ambito premio Giorgio Scerbanenco all’autore del miglior romanzo italiano in noir dell’anno.

Per un festival che da sempre – sotto la direzione di Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova – ha vocazione interdisciplinare e unisce quindi il meglio del cinema, della letteratura, dei nuovi media e della cronaca, anche la selezione ufficiale per il cinema comincia con due fuoriclasse.

Primo titolo fuori concorso è la black comedy più nera dell’anno, Silent night di Camille Griffin con Keira Knightley implacabile organizzatrice di una cena natalizia che dovrebbe essere l’ultima per l’umanità. Film davvero non politicamente corretto e felicemente irriverente, resterà tra le scoperte dell’anno. Lo stesso e anche di più si dirà del primo film in concorso, domani al Noir 2022: Profeti segna il ritorno di Alessio Cremonini (Sulla mia pelle) e apre le porte del festival alla più nera e drammatica realtà: la guerra, il terrorismo, il fondamentalismo. Ambientato nel califfato islamico di Daesh, il film ruota intorno al confronto fra due donne, due visioni della vita, due culture: da un lato la giornalista free-lance Jasmine Trinca (l’ostaggio), dall’altro la mujahidin Isabella Nefar (la carceriera), autentica rivelazione in questo film sorprendente fino all’ultima sequenza  che va di diritto tra le migliori opere italiane dell’anno.

“Siamo orgogliosi – dicono Giorgio Gosetti e Marina Fabbri – di poter festeggiare Alessio Cremonini con la prima mondiale di questo straordinario lavoro che provoca le nostre coscienze e certezze”.

Nei prossimi giorni in questa Milano colorata di Noir: la celebrazione dei 30 anni di carriera per Quentin Tarantino “nato” al Noir nel 1992 con Reservoir Dogs, la disfida tra i sei campioni del cinema italiano di genere con in palio il Premio Caligari: 10 attese “prime” al Cinema Arlecchino e altrettanti incontri con scrittori e protagonisti del genere tra la Libreria Rizzoli e l’università Iulm, l’arrivo di un gigante dei thriller best seller come Harlan Coben (premio Raymond Chandler 2022) e il “compleanno artistico” di Alfred Hitchcock raccontato in immagini dal più bravo narratore di cinema dei nostri tempi, Mark Cousins, l’autore di Marcia su Roma.

Empire of Light, il trailer del film di Sam Mendes

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Empire of Light, il trailer del film di Sam Mendes

Empire of Light, il film di Sam Mendes che arriverà il 23 febbraio nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney Company Italia, sarà presentato questa sera in anteprima al 40° Torino Film Festival.

Scritto e diretto dal vincitore dell’Academy Award® Sam Mendes, Empire of Light è una storia toccante incentrata sul potere dei legami umani in tempi burrascosi. Ambientato nei primi anni Ottanta all’interno e nei dintorni di un vecchio cinema sbiadito in una cittadina costiera dell’Inghilterra, il film segue Hilary (Olivia Colman), una donna che gestisce il cinema e deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen (Micheal Ward), un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare avversità quotidiane. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, del cinema e della comunità.

Il film Searchlight Pictures Empire of Light è interpretato da un cast stellare tra cui la vincitrice dell’Academy Award® Olivia Colman, il vincitore del BAFTA Micheal Ward, Tom Brooke, Tanya Moodie, Hannah Onslow e Crystal Clarke, con Toby Jones e il premio Oscar® Colin Firth.

Guardiani della Galassia Vol. 3: tutte le rivelazioni del trailer

Sembra che James Gunn sia pronto a far piangere a dirotto i fan dei supereroi di tutto il mondo, perché il trailer di Guardiani della Galassia Vol. 3 presenta in egual misura azione al cardiopalma e momenti emotivamente devastanti. Ambientato dopo gli eventi di Guardiani della Galassia Vol. 2, il secondo film della Fase Cinque della Marvel è probabilmente l’ultimo che vedremo con protagonista la squadra di Peter “Star-Lord” Quill (Chris Pratt), Gamora (Zoe Saldaña), Drax il Distruttore (Dave Bautista), Groot (Vin Diesel), Mantis (Pom Klementieff), Nebula (Karen Gillan) e Rocket Raccoon (Bradley Cooper).

Dai commenti di Gunn al panel di “Guardiani della Galassia” tenutosi durante il San Diego Comic-Con, sapevamo già che una buona parte questo Volume 3 avrebbe esplorato il passato di Rocket Racoon, e il flashback del trailer di un simpatico Rocket bambino ha confermato le sue affermazioni, ma ora possiamo intuire anche altre svolte di trama. Gunn ha sicuramente molti assi nella manica prima che il film arrivi nelle sale, ma l’incredibile trailer rilasciato ieri garantisce che questo canto del cigno sarà uno di quelli da record: analizziamone insieme tutte le anticipazioni.

Adam Warlock

Il trailer ci offre anche uno sguardo all’Adam Warlock interpretato da Will Poulter, un personaggio importante nei fumetti Marvel e che ha avuto un ruolo principalle nelle miniserie “Infinity Gauntlet” e “Infinity War”. I fan dei fumetti sono rimasti un po’ confusi quando Warlock non è stato incluso nei film del Marvel Cinematic Universe “Avengers: Infinity War” o “Avengers: Endgame“, soprattutto dopo aver appreso che avrebbe dovuto ricoprire un ruolo centrale in Guardiani della Galassia Vol. 2. Nel trailer, Warlock viene mostrato con un gioiello al centro della fronte, che nei fumetti era una delle Gemme dell’Infinito. Considerando che il film dovrebbe svolgersi dopo gli eventi di “Avengers: Endgame“, dovremo aspettare e vedere quale sarà lo scopo della gemma in questo film. Forse la gemma è una Pietra dell’Infinito e Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà l’ultimo film del MCU a giocare con le linee temporali del multiverso.

Tutte le scene con Adam Warlock lo mostrano indifferente alle dinamiche del gruppo di antieroi, con l’eccezione di un’inquadratura in cui immobilizza Nebula a terra e le dà un pugno in faccia. Poiché nei fumetti il personaggio ha interpretato sia l’eroe che, occasionalmente, il villain, non è chiaro come verrà sfruttato in questo film. La scena dei titoli di coda di Guardiani della Galassia Vol. 2 mostra Ayesha (Elizabeth Debicki) che presenta una camera d’oro con un essere creato appositamente per distruggere i Guardiani, quindi è probabile che Adam Warlock sarà l’antagonista secondario del film. Tuttavia, data la minaccia ben più grave che prospetta il film, non sarà sorprendente se Adam Warlock cambierà idea e alla fine si unirà ai Guardiani per sconfiggere l’Alto Evoluzionario.

L’Alto Evoluzionario

Si sapeva già da qualche mese che la star di “PeacemakerChukwudi Iwuji si sarebbe unita a Guardiani della Galassia Vol. 3 nei panni dell’antagonista Alto Evoluzionario, ma è questo trailer a dare il primo sguardo alla sua terrificante presenza al di fuori della sua apparizione al Comic-Con di San Diego, quando si è presentato di persona… e in costume. L’Alto Evoluzionario è il Dottor Herbert Wyndham, un genetista che si occupa della creazione di ibridi umani/animali tipicamente chiamati “Nuovi Uomini”. Come già detto, i Guardiani aprono il trailer arrivando su un pianeta abitato da alieni, che assomigliano tutti a esseri umani con teste e arti prelevati da animali diversi. È lecito supporre che l’arrivo dei Guardiani sulla Contro-Terra interromperà qualsiasi piano l’Alto Evoluzionario stia portando avanti.

Si tratta di un’ipotesi puramente speculativa ma, data la sua inclinazione agli esperimenti genetici, i Guardiani potrebbero vedere l’Alto Evoluzionario modificare ciò che resta di Ego e la testa celeste mozzata di Knowhere per ricreare un Celestiale. L”Alto Evoluzionario avrà bisogno di un’enorme quantità di energia per realizzare un’impresa così grande e avrebbe bisogno di qualcosa di simile all’energia delle batterie Anulax che Rocket aveva usato per costruire una bomba nel nucleo di Ego durante Guardiani della Galassia Vol. 2.

Baby Rocket

Rocket in Guardiani della Galassia Vol. 3Nessuno nella galassia è emotivamente pronto per quello che potrebbe accadere a Rocket e lui è responsabile di molte delle battute emotive di questo trailer, tra cui quella in cui dice a Peter Quill: “Pete, ho smesso di correre“. È stato sottinteso che Rocket è stato creato come risultato di test sugli animali, che è sempre stato un punto dolente per il più piccolo componente della squadra. Nei fumetti, Rocket proviene da un pianeta del Quadrante Chiave che funge da colonia abbandonata per i malati di mente e per i compagni animali geneticamente modificati. È difficile sapere quanto di questa storia Gunn manterrà e quanto verrà rielaborato per il MCU, ma Gunn ha chiarito che l’arco di questo film è il piano che ha avuto per Rocket Raccoon fin dall’inizio.

Il trailer mostra anche una breve inquadratura di Rocket che abbraccia Lady Lylla, una saggia lontra che nei fumetti è l’anima gemella di Rocket. Dalla foto di Baby Rocket sappiamo che il film sarà caratterizzato da flashback, quindi non è chiaro se Lylla apparirà o meno in un flashback o se verrà presentata a Rocket nella linea temporale attuale. In ogni caso, sarà sicuramente un’esperienza emotivamente devastante e, data l’inclusione degli ibridi animali Nuovi Uomini dell’Alto Evoluzionario, forse sarà lui a fornire le dolorose risposte alla storia di Rocket.

Nuovi costumi

Guardiani della Galassia Vol. 3Il trailer di Guardiani della Galassia Vol. 3 rilasciato al CCXP del 2022 vede la squadra arrivare su un nuovo pianeta indossando le loro nuove uniformi blu e rosse, che somigliano ai costumi originali della squadra prima che venissero modificati per adattarsi meglio alle loro controparti del MCU.

In questo senso, il ritorno di queste tute chiude il cerchio dell’evoluzione dei Guardiani sullo schermo per il loro capitolo finale. Sebbene non sembri che Groot sia stato costretto a indossare un’uniforme, sembra che tutti gli altri seguano il mandato delle uniformi abbinate (persino Drax e i suoi capezzoli sensibili). Anche se i Guardiani hanno indossato l’equipaggiamento Ravager coordinato nel primo film, si è trattato solo di un look “temporaneo” per la battaglia di Xandar insieme ai Nova Corps. In confronto, queste nuove uniformi sono molto più significative e potrebbero diventare il loro character design permanente.

Colonna sonora e citazioni pop

I film di Guardiani della Galassia sono stati costellati di riferimenti alla cultura pop fin dall’inizio, con persino i nomi degli stessi “volumi” che fanno riferimento ai mixtape che Peter Quill ha realizzato con la sua musica preferita. Mentre il teaser del Comic-Con di San Diego vantava la canzone “Do You Realize?” dei Flaming Lips, il nuovo trailer contiene “In the Meantime” della band Spacehog.

La canzone si adatta perfettamente alla colonna sonora dei Guardiani e, per una strana coincidenza (o, conoscendo Gunn, in maniera assolutamente intenzionale), è il singolo principale dell’album della band, “Resident Alien“.  Un altro interessante riferimento alla cultura pop si ha quando i Guardiani saltano fuori dall’astronave con tute spaziali colorate che assomigliano molto a quelle di “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick. Alcuni fan hanno anche notato che le tute assomigliano molto a quelle del videogioco “Among Us“, che sono dichiaramente un riferimento al film di Kubrick.

Una nuova Gamora

Gamora in Guardiani della Galassia Vol. 3Peter Quill apre il trailer con un commovente discorso motivazionale: “Siamo stati via per un bel po’, ma a prescindere da ciò che succederà, la galassia ha ancora bisogno dei suoi Guardiani“, afferma. L’equipaggio arriva su un nuovo pianeta simile alla Terra, ma gli abitanti sono tutt’altro che umani. Purtroppo Gamora non è con loro, perché è morta in “Avengers: Infinity War“.

Una versione diversa di Gamora, proveniente da un universo alternativo, è arrivata nell’universo narrativo del MCU attraverso gli eventi di “Avengers: Endgame“, ma ora i Guardiani, nella speranza di riunirsi con una qualsiasi versione della loro amica perduta, la stanno cercando in ogni parte della galassia. Nel trailer, non vediamo molto di Gamora: è chiaro che ad un certo punto i Guardiani cambieranno obiettivo e andranno incontro a conflitti più personali, con scene toccanti come Mantis intenta a portare Drax fuori da una situazione di pericolo, ma ci sono anche inquadrature della squadra originale (più Mantis e Nebula) che si allontana da un incendio. Sarà interessante vedere come l’equipaggio interagirà con questa “nuova” Gamora in un ruolo più approfondito.

La Contro-Terra

Guardiani della Galassia Vol. 3Uno dei molti vantaggi del franchise di Guardiani della Galassia è la sua capacità di esplorare il cosmo; a parte alcune brevi sequenze sulla Terra a scopo di flashback, le missioni dei Guardiani puntano principalmente ad esplorare nuove parti della galassia. Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che nuovi pianeti e personaggi continueranno a essere esplorati in Guardiani della Galassia Vol. 3 e anche in altre proprietà del MCU.

Gli ibridi animali/umani in questo luogo simile alla Terra fanno pensare che Guardiani della Galassia Vol. 3 abbia finalmente presentato la Contro-Terra. Si tratta di una versione più pura della Terra creata dall’Alto Evoluzionario nei fumetti, dove i supereroi non esistono; al contrario, la Contro-Terra è piena di creature evolute dall’Alto Evoluzionario. Nei fumetti, il villain ha creato un esercito di Nuovi Uomini facendo evolvere gli animali in forme umanoidi. Gli animali dalle sembianze umane nel trailer potrebbero essere alcune delle prime versioni di questi esperimenti o membri di quell’esercito in abiti casual. È anche possibile che il MCU combini la Contro-Terra con Halfworld, la casa di Rocket dove sono stati creati altri animali umanoidi.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, un look esteso del film

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania, un look esteso del film

Ecco il look esteso di Ant-Man and the Wasp: Quantumania dal Comic Con in Brasile. Dopo un recap dell’arco narrativo di Ant-Man nel MCU, arrivano le immagini dal nuovo film diretto da Peyton Reed.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore.