Mentre Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stato
distribuito nelle sale lo scorso dicembre, per molti versi la sua
storia è tutt’altro che finita. Nei mesi successivi alla sua
uscita, i fan hanno appreso dal cast e dai creatori del film le
molteplici sceneggiature, riscritture e concetti che non sono
finiti sullo schermo.
Una cosa su cui molti fan e critici
hanno concordato è la performance di Adam Driver nei panni di Kylo Ren. Il suo
personaggio è stato l’antagonista principale della trilogia sequel,
è stato senza dubbio il personaggio più avvincente di questo nuovo
corso ed è stato magistralmente interpretato da
Driver. Tuttavia, come molti personaggi de L’Ascesa di
Skywalker, sembra che per Kylo Ren sia stato pianificato più di
quello che è apparso nel montaggio finale.
Lev Grossman, noto
per la sua trilogia di Magicians e che ha scritto il primissimo
articolo in merito ad Episodio IX per Vanity Fair, ha recentemente
condiviso alcuni spunti delle sue interviste con il cast del film
sul set. IndieWire ha
riportato i pensieri di Grossman: “Penso che probabilmente
la cosa che mi mancava è che volevo vedere più dettagli
sull’infanzia di Kylo Ren… Pensavo che sarebbero tornati indietro
nel tempo per mostrarci di più sul perché si è rivolto al lato
oscuro. [Adam
Driver] ha avuto molti pensieri interessanti sull’infanzia di
Ben Solo”.
Adam Driver avrebbe voluto dei flashback del piccolo
Ben Solo
Ne
Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson, il
pubblico ha visto che Ben Solo si è rivolto al lato oscuro quando
suo zio e maestro, Luke Skywalker, ha tentato di ucciderlo. Oltre a
ciò, non sappiamo molto della caduta di Ben oltre a poche righe di
dialogo su come è stato tentato da Snoke. Guardando indietro, il
suo aver ceduto al lato oscuro è sembrata un po’ troppo rapido,
allo stesso modo della sua redenzione nel film di J.J.
Abrams. Grossman ha continuato a parlare di come Adam Driver aveva immaginato l’educazione di
Kylo:
“Si tratta in realtà di qualcosa
che
Adam Driver ha detto… Ha detto Han Solo e Leia erano troppo
egocentrici e avevano un’idea di se stessi come eroi che era troppo
ingombrante per lasciare spazio all’essere genitori attenti nel
modo in cui un giovane e tenero Kylo Ren aveva davvero bisogno. Non
ci sono molti di questi aspetti nel film, quindi penso solo che
dobbiamo supporre che la sua infanzia sia stata
trascurata”.
Sembra certamente che Adam Driver sapesse di più sul perché il suo
personaggio sia caduto e credeva che il pubblico sarebbe riuscito a
vederlo. Delle scene di flashback sulla sua relazione con Han e
Leia, o persino qualche pezzo di dialogo sui suoi ricordi
d’infanzia, sarebbero serviti non solo al suo personaggio, ma alla
storia generale e a come il pubblico sarebbe potuto entrare meglio
in connessione con la sua caduta e poi redenzione.
Subito dopo l’annuncio del listino 01
Distribution e della scoperta che
Diabolik, dei Manetti Bros,
uscirà il 31 dicembre 2020, ecco che arriva anche il teaser poster
del film, con protagonisti Luca Marinelli e
Miriam Leone. Eccolo di seguito:
A dare il volto al Re del Terrore
è Luca Marinelli, l’affascinante Eva
Kant è interpretata da Miriam
Leone mentre Valerio
Mastandrea veste i panni dell’ispettore
Ginko. Nel cast anche Alessandro
Roia, Serena
Rossi e Claudia Gerini. Il
film, adattamento cinematografico delle avventure
del personaggio creato da Angela e Luciana
Giussani, è scritto da Michelangelo La
Neve e Manetti bros., che hanno
firmato il soggetto insieme a Mario
Gomboli.
DIABOLIK è una
produzione Mompracem con Rai
Cinema, prodotto da Carlo
Macchitella e Manetti
bros., in associazione
con Astorina, con il sostegno
di Emilia – Romagna Film
Commission, Friuli Venezia Giulia Film
Commission, Film Commission Vallee
D’Aoste. Il film uscirà nelle sale italiane il 31
dicembre 2020 distribuito da 01
Distribution.
È stato presentato questa mattina il
listino 01 Distribution per la prossima stagione
cinematografica e, a confermare una tendenza che sembra stia
assumendo sempre maggiore sostanza, negli ultimi anni, le proposte
della distribuzione sono tutte interessanti, differenti tra loro e
molto valide, sulla carta.
Nel mondo che sta uscendo dalla
pandemia, anche la distribuzione parte con cautela proponendo, dal
15 luglio, Gli Anni più belli, di Gabriele
Muccino, una ri-distribuzione che dovrebbe instaurare di
nuovo la confidenza tra pubblico e sala in quanto spazio comune e
condiviso. L’11 agosto toccherà a The Turning – La casa del
male, horror di Floria Sigismondi con
Mackenzie Davis e Finn Wolfhard.
Torna al cinema il 19 agosto Volevo Nascondermi,
il film di Giorgio Diritti con Elio
Germano, mentre settembre si presenta ricco nella seconda
metà del mese.
Il 17 settembre arrivano
Mister Link e Miss Marx. Il primo
è il nuovo capolavoro Laika, già premiato con un Golden Globe per
il miglior film d’animazione nella passata stagione
cinematografica, il secondo è il racconto biografico su Eleanor, la
figlia minore di Karl Marx, con Romola Garai, di
Susanna Nicchiarelli. Chiude il mese, il 24,
Il giorno sbagliato, con protagonista
Russell Crowe.
Il primo ottobre esce
Lacci, di Daniele Lucchetti, con
Alba Rohrwacher e Luigi Lo
Cascio, l’8 Divorzio a Las Vegas con
Giampaolo Morelli, Andrea Delogu,
Ricky Memphis e Gianmarco
Tognazzi e il 29 Come Play – Gioca con
me, horror acclamato all’estero con Gillian
Jacobs e Azhy Robertson, scritto e
diretto da Jacob Chase.
Due titoli italiani ci aspettano
invece a novembre. Il 5 del mese arriva Il cattivo
poeta, che di Gianluca Jodice, in cui ci
aspetta un Sergio Castellitto completamente
irriconoscibile, mentre il 26 arriva Ritorno al
crimine, il sequel di Non ci resta che il crimine ancora una volta
scritto e diretto da Massimiliano Bruno.
Sono stati tenuti in coda, nel
periodo che dovrebbe essere più ricco per il box office, due dei
titoli più attesi dei prossimi mesi. Arriverà il 16 dicembre al
cinema Freaks Out, il nuovo film di Gabriele
Mainetti che è stato finalmente completato, mentre il 31
dicembre arriva Diabolik, dei Manetti Bros,
con Luca Marinelli nei panni del personaggio dei
fumetti.
La timeline del listino 01 Distribution
Fanno parte del listino, anche se
non hanno ancora una data d’uscita, che quindi slitta
presumibilmente nel 2021, il nuovo film di Sergio
Castellitto, Il Materiale Emotivo,
l’attesissimo film di Nanni Moretti, Tre
Piani, che probabilmente andrà a Cannes 2021, i nuovi film
di Salvatores e Martone, ma anche la nuova attesissima
collaborazione di Martin Scorsese e
Leonardo DiCaprio, Killers of Flower Moon, le cui
riprese dovrebbero cominciare a breve.
Il debutto degli Skrull nel MCU è avvenuto nel 2019 grazie al
film Captain Marvel. A differenza di
quanto raccontato nella serie a fumetti “Secret Invasion”, però, nel cinecomic
con protagonista il premio Oscar Brie Larson gli
Skrull sono dei personaggi buoni piuttosto che dei cattivi, visto
che vogliono solamente cercare una nuova casa dopo che il loro
vecchia ambiente è stato distrutto dagli spietati Kree. Nonostante
ciò, Kevin Feige ha più volte dichiarato che tra gli Skrull esiste
una “moralità” molto variegata, lasciando intendere che prima o poi
le loro versioni cattive prenderanno il sopravvento. Il sito
The Direct ha ipotizzato quali personaggi potrebbero essere
presi di mira ed essere rubati delle loro identità in base agli
obiettivi degli Skrull di invadere la Terra…
Happy Hogan
Per portare a compimento
un’invasione programmata da tempo, sono necessarie numerose
risorse. Nel MCU, uno dei modi migliori per
ottenerle è quello di infiltrarsi in una multinazionale affermata
come le Stark Industries. Dal momento che
Gwyneth Paltrow che tornerà più a vestire i panni di Pepper
Potts, il personaggio più vicino all’azienda che potremmo ritrovare
è certamente Happy Hogan (Jon
Favreau).
Dopo la morte di Tony Stark in
Avengers:
Endgame e dopo aver aiutato Peter Parker a risolvere i
suoi problemi in Spider
Man: Far From Home, Hogan è un personaggio che potrebbe
non apparire in molti altri film del MCU (a parte l’annunciato
Spider-Man 3): gli Skrull potrebbero quindi cogliere al
volo l’occasione e sostituirsi al capo della sicurezza delle Stark
Industries senza che gli eroi principali se ne accorgano.
Thunderbolt Ross
Non è difficile immaginare che il
generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross (William
Hurt) possa essere già stato sostituito da uno Skrull nel
MCU. Dopo la sua prima apparizione
ne L’Incredibile Hulk del 2008, non abbiamo più visto Ross
fino a Captain
America: Civil War del 2016, dove ha rivestito un ruolo
chiave in merito allo scioglimento dei Vendicatori.
In teoria, potrebbe essere stato il
primo tentativo degli Skrull di provare ad ingannare direttamente
gli eroi. Lo scopo di sostituire Ross potrebbe essere dovuto ai
suoi legami con i leader dell’esercito e del governo. Avendo
fiducia in questi leader, per gli Skrull dovrebbe poi essere una
passeggiata assumere le sembianze di altri personaggi chiave nel
corso del tempo…
Janet Van Dyne
Dopo essere rimasta bloccata nel regno quantico per molti
anni, Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer) è tornata nel mondo reale durante Ant-Man
e The Wasp del 2018. Tuttavia, in seguito è stata vittima
dello schiocco della dita di Thanos insieme a suo marito Hank Pym
(Michael Douglas) e a sua figlia Hope (Evangeline
Lilly). Anche se è tornata durante gli eventi di Endgame
(come visto durante il funerale di Tony Stark), i fan del MCU non sanno ancora molto sul
personaggio, il che la rende una candidata principale per essere
una sostituita degli Skrull.
La ragione dietro la
sostituzione di Janet potrebbe essere dovuta alla sua connessione
con le “Particelle Pym” e con il regno quantico. È stato
accertato durante Ant-Man
e The Waspche le particelle sono una tecnologia
molto ricercata nel MCU e che gli Skrull ne sarebbero
consapevoli. Per riuscire ad ottenerle, gli Skrull avrebbero
bisogno di qualcuno che stia sempre con Hank Pym: pertanto,
sostituire Janet dovrebbe essere la via più semplice per i
mutaforma per studiare le particelle ed il regno quantico, e
successivamente colpire ed entrarne in possesso.
Maria Hill
Maria Hill (Cobie
Smulders) è un altro possibile personaggio che potrebbe essere
stato sostituito dagli Skrull. Anche se in Spider-Man:
Far Far Home è stata già sostituita da Soren sulla Terra,
dove si trovi la vera Maria Hill è ancora sconosciuto alla maggior
parte dei fan. Essendo la più fidata alleata di Nick Fury, si
presume che sia persa con lui nello spazio – come anticipato anche
dalla scena post-credits del film -, impegnati a dare vita ad una
nuova organizzazione (presumibilmente la S.W.O.R.D.) per combattere
le minacce ultraterrene.
Dato che la Hill si trova nelle
immediate vicinanze degli Skrull, sarebbe stato facile per i
mutaforma sostituirsi a lei prima, durante o dopo gli eventi di
Far
From Home. Avere una versione Skrull di Hill a stretto
contatto con Nick Fury sarebbe un grande vantaggio per loro,
permettendo alla razza extraterrestre di prendere coscienza dei
diversi piani segreti riguardo la nuova organizzazione di Fury.
Wong
Un altro possibile candidato è Wong
(Benedict Wong), prezioso alleato del Dottor Strange (Benedict
Cumberbatch). Durante gli eventi di Avengers:
Infinity War, l’esistenza di Strange divenne di dominio
pubblico a causa della sua battaglia contro l’Ordine Nero di Thanos
per le strade di New York. Gli Skrull sarebbero consapevoli di
quanto sia potente il Dottore e tenerlo d’occhio sarebbe una mossa
saggia, poiché rappresenta una grande minaccia per la loro
invasione.
Prendere il post di Wong offrirebbe
ai mutaforma uno sguardo all’interno del lato magico e mistico del
MCU. In questo modo, gli Skrull
avrebbero accesso a tutta una serie di artefatti magici che
potrebbero potenzialmente modificare ed usare a loro vantaggio.
Carol Danvers (Captain Marvel)
In quanto
membro più potente dei Vendicatori, è normale che gli Skrull
proverebbero a rubare l’identità di Carol Danvers (Brie
Larson). Con la morte di Tony Stark e il ritiro di Captain
America alla fine di Avengers:
Endgame, è facile ipotizzare che Captain Marvel prenderà le redini del team
di Vendicatori, ponendosi come leader della squadra.
Tuttavia, la fiducia
di Danvers nei confronti degli Skrull potrebbe essere usata contro
di lei, rendendola vulnerabile e un bersaglio facile da colpire per
i mutaforma. Chiaramente, avere una versione Skrull di Captain
Marvel sarebbe un vantaggio enorme
per l’infiltrazione della razza aliena…
Sam Wilson (Captain America/Falcon)
Un altro candidato a cui gli Skrull
potrebbe provare a rubare l’identità se la serie a fumetti “Secret
Invasion” venisse mai adattata è Sam Wilson (Anthony
Mackie), attuale Capitan America dopo gli eventi di Avengers:
Endgame.
Assumere l’identità di Wilson
dovrebbe rappresentare una mossa saggia per gli Skrulls, in quanto
c’è la possibilità che Sam sarà co-capitano degli Avengers insieme
a Captain Marvel, creando così una nuova
dinamica molto simile a quella esistente tra Tony Stark e Steve
Rogers. Attraverso Danvers e Wilson, gli Skrull cercherebbe di
ottenere il controllo del team, portando ad inevitabili scontri
emotivi tra gli eroi.
Wanda Maximoff (Scarlet Witch)
È difficile prevedere come potremmo
trovare Wanda Maximoff (Elizabeth
Olsen) durante “Secret Invasion”, ma si presume che sarà dalla
parte degli eroi. Non c’è dubbio che Wanda Maximoff sia uno dei
Vendicatori più potenti, il che la rende uno degli obiettivo
primari degli Skrull.
Tuttavia, non è noto se gli Skrull
siano anche in grado replicare i suoi poteri esadecimali. Gli
Skrull sarebbero consapevoli dei folli livelli di potere di
Maximoff, quindi abbatterla e cercare di copiare i suoi poteri
dovrebbe essere nella loro lista di priorità. Far sostituire
Maximoff dagli Skrull peggiorerebbe sicuramente le cose per il
resto degli eroi….
Shuri
Nel canone del MCU, è stato confermato che Shuri
(Letitia Wright) è la persona più intelligente dell’intero
universo. Per questo motivo, gli Skrull potrebbero provare a
sostituirla durante gli eventi di “Secret Invasion”. Solo con
Avengers:
Infinity War i confini di Wakanda sono stati aperti
al resto del mondo; un’apertura al mondo esterno avrebbe reso più
facile per gli Skrull catturare Shuri.
Wakanda non è solo la sede del
Vibranium ma anche della maggior parte delle tecnologia avanzate
della Terra. Assumere l’identità di Shuri darebbe agli Skrull un
accesso diretto alla tecnologia del paese e al Vibranium, che
potrebbero tornare loro utile per la battaglia contro gli eroi del
MCU.
La pandemia di
COVID-19 ha cambiato la forma della vita sociale
per tutto il pianeta e, in particolare, anche la stagione delle
convention si presenta molto diversa da quella che è sempre stata,
con il Comic Con di San Diego previsto per
un’edizione totalmente in digitale. Ma al gruppo di convention che
porteranno ad annunci e celebrazioni per la cultura nerd si è
aggiunto quest’anno il
DC FanDome, un evento completamente a tema DC durante il quale
scopriremo quali sono le ultime novità e i grandi annunci relativi
al cinema di casa Warner Bros dedicato ai supereroi.
Questo nuovo evento, che si svolgerà
naturalmente on line per evitare gli ormai celebri assembramenti
principale causa di contagio da coronavirus, potrebbe non solo
togliere al San Diego Comic Con alcuni degli annunci più succulenti
per la prossima stagione, ma potrebbe potenzialmente essere un
fattore importante nel cambiare per sempre la scena delle
convention e degli eventi dedicati ai fan.
Tutto sulla DC, tutto il
giorno
DC
FanDome sarà un evento online della durata di un solo giorno
durante il quale verranno annunciate notizie su ogni aspetto del
marchio DC tra fumetti, programmi TV, videogiochi e, naturalmente,
film (È già stato confermato che diversi film DCEU in arrivo
presenzieranno all’evento).
Warner Bros. aveva precedentemente
annunciato che il DCEU avrebbe fatto un grande ritorno a San Diego
quest’anno con un panel nella Hall H dopo aver saltato l’evento
dell’anno scorso e aver lasciato i loro “rivali” dei Marvel Studios tutti i riflettori. È ancora
possibile che DC sia presente all’evento online di SDCC a luglio,
ma molto probabilmente conserverà le più interessanti novità per il
DC FanDome, il mese successivo. Una tale mossa darà a DC una
possibilità in più di dominare il ciclo delle notizie
sull’intrattenimento per un periodo più lungo, poiché in questo
modo i suoi annunci non si batteranno per “le prime pagine” con
altre società e studi come accade al SDCC.
Il destino degli Studios?
Questa strategia è in
linea con la direzione che sempre più aziende stanno adottando
quando si tratta di eventi dedicati ai fan per gestire dei
franchise. Negli ultimi dieci anni, la Disney ha ospitato la sua
D23 Expo ogni due anni, un evento pieno di annunci che pian piano
ha cominciato a includere anche annunci relativi ai marchi
di Star
Wars e Marvel. Allo stesso modo, Star Wars
Celebration è un evento annuale che promuove esclusivamente quel
franchising. Si è persino verificato un cambiamento nel settore dei
videogiochi, con sempre più aziende che si tirano fuori dal
mega-evento E3 a favore di singoli eventi organizzati dal marchio,
che di volta in volta mette al centro il suo prodotto.
Mentre la prossima celebrazione di
Star Wars è stata sospesa fino al 2022 e la prossima Expo D23
fissata per il 2021, potrebbero esserci altri eventi specifici per
il fandom in arrivo nel prossimo futuro oltre a quelli di DC.
Warner Bros. ha registrato diversi eventi del genere per le sue
proprietà più famose, come Harry Potter, Looney Toons e persino
Pretty Little Liars. Tuttavia, la fattibilità di questi eventi
dipenderà dal successo di
DC FanDome. Se tutto andrà bene per la DC ad agosto, c’è da
aspettarsi una serie di eventi sullo stesso stile.
Il
futuro delle convention?
In questo momento, FanDome
è esclusivamente un evento online. Tuttavia, se si rivelasse un
successo, non sarebbe sorprendente vedere l’evento trasformarsi in
un evento dal vivo nel futuro post-pandemia, proseguendo sulla
strada delle altre convention “a marchio”.
Con un numero crescente di aziende e
studi che intraprendono il percorso solista, è molto probabile che
nel prossimo futuro, il Comic-Con di San Diego non sarà considerato
il gigante tra gli eventi dedicati alla cultura pop che invece è
oggi. Il Comic Con di San Diego, così come quello di New York, o il
CCXP di San Paolo, hanno una copertura mediatica importante, ma è
chiaro che se gli annunci in sede di convention diminuiscono perché
vengono ricollocati, calerà anche l’attenzione dei giornali verso
l’evento cumulativo.
Che
ne sarà dei fan?
Gli eventi da solista
sono ovviamente l’opzione migliore per le aziende nella maggior
parte dei casi, poiché possono essere certe che tutti gli occhi dei
partecipanti sono puntati su di loro e non devono competere
direttamente con i loro concorrenti. E i fan? Molti partecipanti
alle convention amano andare al SDCC, ad esempio, descrivendolo
come un’oasi di cultura pop che racchiude i loro universi preferiti
che offre la miscela perfetta tra senso di comunità e
grandezza.
La maggior parte delle convention di
fandom monotematiche accolgono un pubblico più vario, grazie anche
al numero incredibile di talent coinvolti, ma hanno poco da offrire
sul lato dei contenuti sui fan. SDCC è famosa per le sue enormi
presentazioni nella Hall H, ma anche per regalare ai fan un grande
senso di comunità, tuttavia possono rivelarsi anche dispersivi
proprio perché nella folla il singolo fan non ha lo spazio che
vorrebbe. Se una persona va al SDCC per partecipare agli
eventi legati a Star Wars, potrebbe anche essere sfortunato e non
riuscire ad entrare proprio a quell’evento, cosa che non può
capitare alla Star Wars Celebration, dove ogni evento è legato a
Star Wars.
DC FanDome si rivelerà un punto di svolta per la scena delle
convention così come la conosciamo? Potrebbe. In che modo, non lo
sappiamo ancora, ma gli organizzatori avranno il vantaggio di
osservare come si svolgerà il
SDCC at Home e avranno l’opportunità di imparare da eventuali
errori.
Sappiamo quanto interpretare un eroe
o un villain in uno dei film dei Marvel
Studios sia, oggi, uno dei ruoli più ambiti dagli
attori ad Hollywood, e non soltanto per i soldi, ma anche per il
riconoscimento da parte del pubblico e per l’affetto dei fan.
Oltretutto, gli attori appartenenti alla grande famiglia Marvel non hanno mai nascosto
quanto sia divertente girare un film dello studio, sottolineando
più volte quanto salutare sia l’ambiente di lavoro durante le
riprese.
A volte, capita però che ci si possa
sentire disorientati quando si ha a che fare per la prima volta con
dei progetti così importanti e, soprattutto, con un team di lavoro
così grande come quello della Marvel. È quanto successo a
Paul Rudd la prima volta che ha dovuto
dividere il set con il resto dei suoi colleghi: l’aneddoto è stato
rivelato da una fan page su
Tumbler (via
The Direct) dedicata a
Chris Evans, che ha condiviso un estratto da uno
speciale del format “Actors on Actors” di Variety, mai rilasciato,
che ha visto protagonisti proprio i due attori del MCU.
Nel post condiviso online, si parla
della prima volta in cui Rudd ha incontrato Evans durante il primo
giorno sul set di
Captain America: Civil War, uscito nel 2016. Evans ha
spiegato che lui e il resto del cast dei Vendicatori erano ansiosi
di conoscere il collega e del fatto che il personaggio di Ant-Man
si unisse finalmente al gruppo; dall’altro lato, però, Rudd era
veramente ansioso all’idea di recitare al fianco del resto del
team, al punto da celarsi dietro il nervosismo che avrebbe
caratterizzato il personaggio di Scott Lang per nascondere la sua
preoccupazione.
Il primo incontro tra Chris Evans e
Paul Rudd dimostra quanto “salutare” sia l’ambiente sui set dei
film Marvel
Nonostante le tensioni del collega,
Evans – che fino a quel momento non lo aveva mai incontrato –
decise di metterlo subito a suo agio e di coinvolgerlo in una sorta
di video parodia in cui lui e gli altri Vendicatori si divertivano
a ballare sulle note della celebre canzone di Grease “We Go
Together”, proprio a sottolineare l’importanza di Civil
War e del fatto che il film riunisse la maggior parte dei
personaggi dell’universo condiviso.
A quanto pare, al di là dei timori
di Paul Rudd, l’ambiente sul set era talmente
rilassato che spesso
Chris Evans era solito andare in giro e disturbare gli
altri membri del cast con la sua macchina fotografica, proprio per
dar vita a momenti esilaranti e divertenti. Questo dimostra quanto,
nonostante la costante pressione, i Marvel Studios sono molto attenti a creare
degli ambienti di lavoro in cui agli attori sia anche permesso di
divertirsi e godersi anche momenti di relax.
In una recente intervista con il
Wall Street Journal (via Uproxx), Jess Shell,
amministratore delegato della NBCUniversal, ha svelato un dettaglio
inedito e assolutamente divertente a proposito di The
Hateful Eight, l’ottavo film di Quentin
Tarantino uscito nelle sale di tutto il mondo nel
2015.
Nel corso dell’intervista Shell ha
raccontato di un incontro con Tarantino prima dell’uscita del film,
per discutere appunto i dettagli della distribuzione. All’epoca il
regista aveva già spiegato di essere intenzionato a far uscire il
suo film nel formato Ultra Panavision 70mm, inutilizzato da circa
cinquant’anni. Tarantino, grande estimatore e sostenitore della
pellicola e dell’esperienza cinematografica da sempre, voleva che
il 70mm servisse non soltanto ad evidenziare i paesaggi, quindi i
luoghi dell’azione, ma anche a mettere in risalto le performance
degli attori.
Durante l’incontro tra Shell e
Tarantino, subito dopo che il regista espresse le proprie volontà,
sottolineando che i cinema in cui sarebbe stato programmato
The Hateful
Eight in 70mm dovevano essere attrezzato con
proiettori speciali, l’amministratore esclamò: “E se facessimo
uscire il film, in esclusiva, direttamente sugli iPhone?”. A
quel punto, senza mostrare il ben che minimo turbamento, Tarantino
esclamò un semplice – ed ironico – “Fantastico!” e
abbandonò il meeting.
Non sappiamo cosa abbia spinto Jess
Shell a rivelare l’aneddoto, ma è palese dalle sue dichiarazioni
quanto Tarantino disapprovasse l’idea. Anche se The Hateful
Eight non è stato accolto all’unanimità né dalla
critica né dal pubblico, è innegabile quanto una release destinata
ai dispositivi mobile avrebbe tolto gran parte del fascino ad un
film concepito proprio per essere goduto sul grande schermo,
privando lo spettatore di quell’esperienza cinematografica
fortemente voluta da Tarantino.
Attraverso Hindustan Times, Roger Wardell – che
già in passato aveva anticipato diversi scoop relativi al futuro
del MCU – ha sganciato una nuova bomba
che ovviamente deve essere presa non come una notizia ufficiale ma
soltanto come un puro e semplice rumor. La nuova speculazione
riguarda Ryan
Reynolds e le sue speranze circa l’effettiva
realizzazione di Deadpool 3.
Una fonte anonima avrebbe rivelato
che, nel corso del 2019, Ryan
Reynolds aveva sviluppato un’idea secondo cui Deadpool
avrebbe ucciso l’Universo Marvel sotto l’egida di Fox. Il
film in questione, con Michael Bay in trattative per occuparsi della
regia, avrebbe così permesso al Mercenario Chiacchierone di poter
entrare ufficialmente a far parte del MCU.
Anche se si tratta di una voce a cui
è molto difficile credere, ci sono in realtà diversi elementi che
potrebbero avere una propria logica: Reynolds, infatti, aveva
lavorato con Bay per il film Six Underground, finanziato da Netflix e sceneggiato proprio dagli autori di
Deadpool, Rhett Reese e Paul Wernick; l’attore potrebbe
aver discusso del progetto con il noto regista proprio durante la
produzione del film.
Quale sarà il futuro cinematografico di Deadpool?
Ryan
Reynolds ha già incontrato i Marvel Studios e Kevin Feige lo scorso anno
anno per discutere proprio del futuro cinematografico di Deadpool,
ma ad oggi non è ancora chiaro come si evolverà la figura del
Mercenario Chiacchierone sul grande schermo, soprattutto in
relazione all’ingresso del personaggio nell’Universo
Cinematografico Marvel. È innegabile quanto la
prospettiva descritta da Wardell possa essere a dir poco eccitante,
ma ovviamente fino a quando non ci sarà una conferma ufficiale, è
bene che i fan non lavorino troppo di fantasia…
Deadpool è un
personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i
primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo
al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far
proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera
domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai
minori? Deadpool 3 rappresenterà
ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?
Vi ricordiamo che a confermare
l’ingresso di Deadpool nel MCU era stato Alan Horn,
presidente di Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las
Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel che presto
arriverà un altro titolo della serie di film con Ryan
Reynolds.
Bruce Campbell, attore molto amato dai fan,
noto per il ruolo di Ash Williams nel franchise di Evil
Dead(La Casa, in italiano), non è estraneo ai
film di supereroi. L’attore, infatti, è apparso brevemente in tutte
e tre i film dedicati a Spider-Man che sono stati diretti da Sam Raimi, collaboratore e amico di lunga data
con cui aveva già lavorato nell’iconico franchise horror di
Evil Dead.
Adesso, con Raimi che si occuperà
ufficialmente della regia dell’atteso sequel MarvelDoctor
Strange in the Multiverse of Madness, i fan – ma anche
lo stesso Campbell! – sperano vivamente che l’attore possa fare la
sua apparizione nel film, magari attraverso un cameo, proprio come
avvenuto per la trilogia di Raimi dedicato all’Uomo Ragno.
In una nuova intervista con
Diabolique Magazine, Campbell ha parlato proprio
dell’evoluzione dell’Universo Cinematografico Marvel e dell’annunciato sequel di
Doctor Strange, aggiornando sullo stato
del film e della produzione, e sulla possibilità di una sua
comparsata.
“Per quanto riguarda Doctor
Strange, tutti attendo le prossime mosse della Marvel e, soprattutto, i titoli che
arriveranno prossimamente. Credo che la produzione del sequel non
partirà fino al 2021. La Marvel deve capire prima come
potersi muovere, vista l’attuale situazione mondiale… devo capire a
quali film dare la priorità, quali film ritarderanno, quali
progetti invece verranno cancellati. È un lavoro in continua
evoluzione.”, ha spiegato l’attore.
Bruce Campbell intenzionato a
prendere parte a Doctor Strange in the Multiverse of Madness
Le parole di Campbell non confermano
ovviamente che nel film vedremo un suo cameo, ma dal tono delle sue
dichiarazioni sembra che l’attore abbia quantomeno incontrato i
Marvel Studios e discusso della possibilità di
apparire nel sequel di Doctor Strange con Raimi.
È probabile che l’attore stesse
facendo, più semplicemente, delle allusioni in base alla sua
longeva esperienza nell’industria cinematografica… eppure, il
riferimento all’inizio della produzione potrebbe significare che
l’attore ne sappia più di quanto i fan credano. D’altronde, già in
passato Campbell
aveva fatto intendere di essere intenzionato a voler prendere
parte al film…
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
War e in Endgame.
Quasi tre decenni dopo aver
conquistato per la prima volta il grande schermo, il classico senza
tempo Jurassic Park di Steven
Spielberg è tornato nuovamente in vetta al box office
americano. A causa della pandemia di Covid-19, infatti, i cinema
stanno riproponendo, oltre a titoli recenti mai arrivati in sala ma
usciti soltanto in streaming (come Trolls World Tour o
The Hunt), anche grandi pellicole del passato.
Con 230 sale in cui è stato
nuovamente distribuito, ed è un incasso pari a 517.600 $, Jurassic Park è diventato il film più
visto negli Stati Uniti lo scorso weekend, battendo un altro
celebre cult diretto da Spielberg e tornato di recente nelle sale
americane, ossia Lo Squalo: distribuito in 187
sale, il film è riuscito a portare a casa 516.300 $. Altri grandi
classici che sono stati riproposti al cinema di recente sono
Ritorno al futuro, E.T. – L’extra-terrestre e
I Goonies.
All’epoca della sua uscita, l’11
giugno 1993, Jurassic Park è rimasto per tre
settimane consecutive in vetta al botteghino: grazie allo scorso
weekend, per la quarta volta consecutiva il film è riuscito a
raggiungere la posizione numero 1 del box office domestico. Ad
oggi, il classico diretto da Spielberg ha guadagnato più di 1.033,4
$ in tutto il mondo (404,3 $ in America e 629,1 $ nel resto del
mondo).
Al momento, la
stragrande maggioranza delle principali catene cinematografiche
americane resta chiusa, anche se molti si aspettano di riaprire
entro le prossime settimane, con nuovi film che dovrebbero arrivare
verso la fine di luglio, tra cui Mulan
il 24 luglio e Tenet
il 31 luglio. Sembra, dunque, che le attività in sala inizieranno a
riprendere in modo significativo relativamente presto; tuttavia,
con l’attuale pandemia di Coronavirus che rimane una minaccia
ancora imminente negli Stati Uniti, esiste la possibilità che gli
spettatori assistano ad ulteriori ritardi…
Steve Trevor si è sacrificato per
un bene superiore quando, alla fine di Wonder
Woman del 2017, si è fatto esplodere a mezz’aria per
salvare il mondo da un veleno mortale. Sembrava l’uscita di scena
definitiva per il personaggio: inoltre, con Wonder
Woman 1984 ambientato decenni dopo il primo film,
nessuno credeva che potesse esserci ancora un modo per Steve di far
parte della vita di Diana Prince.
Eppure, l’attesissimo sequel ha
trovato una maniera per riportare indietro l’eroe senza che questi
fosse invecchiato di un giorno. Come Steve Trevor riuscirà a
tornare indietro è ancora oggi un mistero, ma nel frattempo
l’attore
Chris Pine ha svelato nuovi dettagli su ciò che i fan
dovranno aspettarsi dal sequel diretto ancora una volta da Patty
Jenkins, in una recente intervista con
Games Radar.
“Quello che dirò di lui è che è
profondamente, estremamente eccitato”, ha spiegato Pine.
“È entusiasta di poter tornare da Diana. È entusiasta di questo
mondo. Riguardo al tono del personaggio, ciò che ora è diverso è
che non più stanco del mondo. Non è stanco. Il tono del personaggio
è completamente diverso rispetto a quello del primo
film.”
Chris Pine anticipa un grande
cambiamento di tono per Steve Trevor in Wonder Woman 1984
“Ho pensato che
fosse una bella idea”,ha aggiunto
l’attore riferendosi al fatto che Steve si sentirà come un pesce
fuor d’acqua in un mondo che non comprende totalmente.“È una mossa brillante da parte della regista
Patty Jenkins. Questa è solo una piccola chiara indicazione di un
grande cambiamento di tono che ci sarà questa
volta.”
Per quanto riguarda invece da
quanto Patty
Jenkins stava pensando di far tornare in azione il
personaggio di Steve Trevor, Pine ha confermato che è un’idea su
cui la regista stava rimuginando dal primo Wonder Woman:“Verso la fine della
lavorazione del primo film, Patty stava rimuginando su quest’idea.
Quindi sì, sapevo che sarei tornato. Penso che potrebbe anche aver
iniziato a pensare alla storia già mentre stavamo promuovendo il
primo film.”
Wonder
Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato
definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la
prossima iterazione della supereroina”.
L’ordine cronologico del
personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata
introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
L’attrice Zendaya ha rivelato che il cast di
Spider-Man: Far From Home non ha mai avuto la
possibilità di leggere la sceneggiatura completa del film a causa
degli spoiler relativi ad Avengers:
Endgame. Uscito ad aprile dello scorso anno, il
cinecomic di
Anthony e Joe Russo ha segnato la fine della Saga dell’Infinito
e del MCU così come abbiamo imparato a
conoscerlo in tutti questi anni.
Soltanto pochi mesi dopo, con
l’uscita al cinema di Far From Home, il pubblico ha potuto
vedere come il mondo fosse cambiato dopo gli eventi di
Endgame. Tecnicamente, lo stesso Far From Home ha
rappresentato uno spoiler, dal momento che prima degli eventi di
Engame, Peter Parker (Tom
Holland) era già morto. Ciononostante, la Marvel ha comunque rilasciato il
primo trailer del film di Jon Watts prima che Endgame
arrivasse nelle sale.
Quel trailer ha cercato di
nascondere il più grande spoiler relativo al cinecomic di Anthony e
Joe Russo, ossia il fatto che Iron Man (Robert
Downey Jr.) sarebbe morto durante la battaglia finale
contro Thanos (Josh
Brolin). Gli effetti che la morte di Iron Man avrebbe
avuto su Peter sono diventati di grande interesse per i fan,
considerato il forte legame tra i due personaggi: nonostante
infatti il personaggio sia morto, è possibile comunque “percepire”
la presenza di Tony Stark lungo tutto l’arco narrativo di Far
From Home.
L’approccio della Marvel agli
spoiler su Avengers: Endgame presenti nella sceneggiatura di
Spider-Man: Far From Home
Sappiamo quanto la Marvel tenga alla segretezza quando
si tratta dei suoi progetti, e la cosa ovviamente non esclude
neanche gli stessi membri del cast, come rivelato in una recente
intervista con
Variety da Zendaya, interprete di MJ.
L’attrice ha infatti spiegato il tipo di approccio della Marvel agli spoiler su
Endgame presenti in Far From Home.
“C’erano sono così tanti
segreti… metà della sceneggiatura non abbiamo neanche potuto
leggerla perché c’erano troppi spoiler, all’epoca, su Endgame. Era
come se non sapessi davvero cosa stessi facendo. È tutto talmente
grande e talmente collegato che alla fine ti ritrovavi a pensare
‘Ok, forse ci capirò qualcosa mentre giriamo’.”, ha dichiarato
l’attrice.
Ricordiamo che Zendaya tornerà nei panni di MJ in
Spider-Man: Far From Home, la cui produzione sarebbe
dovuta partire il prossimo luglio: a causa della pandemia di
Covid-19, però, è stata ufficialmente posticipata. Al momento non è
chiaro quando le riprese del film partiranno, anche perché uteriori
complicazioni – oltre che dall’attuale situazione mondiale –
derivano anche dagli impegni del protagonista Tom
Holland con l’annunciato adattamento
cinematografico di Uncharted,
che arriverà al cinema prima della terza avventura dedicata
all’Uomo Ragno targata Sony e Marvel.
Sappiamo ormai da diverse settimane
che il prossimo anno, su HBO Max, arriverà la tanto attesa
Snyder
Cut di Justice
League, ossia la versione del cinecomic uscito nelle
sale nel 2017 così come inizialmente concepita dal regista
Zack
Snyder. Fino ad ora sapevamo soltanto che la
Director’s Cut del film sarebbe arrivata il prossimo anno, ma
nessuna possibile finestra di lancio era stata ancora rivelata.
Adesso, in una recente intervista
con
Variety in cui si è parlato dello stato del servizio di
streaming, Sandra Dewey, presidente di WarnerMedia Entertainment,
ha svelato che l’uscita della Snyder
Cut di Justice
League è prevista per “l’inizio della prima
metà del 2021”. Nessun ulteriore dettaglio è stato rivelato,
ma almeno i fan sanno adesso quanto più o meno dovranno ancora
attendere prima di potersi gustare l’originale versione del
cinecomic DC.
Si tratta naturalmente di una mossa
strategica, dal momento che a partire dalla seconda metà del 2021
la Warner Bros. distribuirà ben due nuovi cinecomic targati DC:
stiamo parlando di The Suicide
Squad di James
Gunn, previsto per il 6 agosto 2021, e dell’attesissimo
The
Batman di Matt Reeves, che arriverà invece il 1
ottobre 2021. La Snyder Cut di Justice League dovrebbe dunque anticipare
l’uscita dei due attesissimi cinecomic.
La Snyder Cut di Justice League
presentata al DC FanDome
Ricordiamo che Zack
Snyder deve ancora completare la post-produzione
della sua versione di Justice
League. Di recente il regista ha confermato che sarà
presente al DC FanDome, evento virtuale e gratuito
organizzato da Warner Bros. e dedicato all’Universo DC, che avrà
luogo il prossimo 22 agosto. Durante l’evento verrà presentato
quasi sicuramente il primo trailer ufficiale della Snyder Cut,
con Snyder che rivelerà nuovi dettagli sulla sua creatura.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
È di nuovo guerra, spietata ma
irresistibile, tra il miliardario rockstar Bobby “Axe” Axelrod
(Damian
Lewis) e il sempre più spregiudicato Chuck Rhoades
(Paul
Giamatti), i due carismatici e amatissimi protagonisti
di Billions 5, la quinta stagione di
Billions
che torna dal 24 giugno alle 21.15 su Sky
Atlantic e in streaming su NOW TV con i
primi sette attesissimi episodi della nuova stagione, la quinta,
che verrà trasmessa in due tranches a causa del temporaneo
stop alla produzione imposto dall’emergenza COVID-19.
Accantonata l’inaspettata ed
efficacissima alleanza della scorsa stagione, i due protagonisti
della serie torneranno uno contro l’altro, ancora più determinati a
distruggersi una volta per tutte mentre nuovi nemici si profilano
all’orizzonte. A complicare l’intricatissimo puzzle fatto di
finanza, ambizione, potere, soldi e bugie, inedite e rischiose
alleanze e nuovi personaggi interpretati da due new-entry
d’eccezione nel cast: da una parte Corey Stoll (House of Cards), nei
panni di un nuovo temibile avversario di Axe, dall’altra Julianna Margulies (The Good Wife)
nel ruolo di Catherine Brant, una professoressa di sociologia della
Ivy League nonché autrice di successo.
La quinta stagionedi Billions,
l’amatissimo financial drama targato SHOWTIME creato da
Brian Koppelman (Ocean’s Thirteen) e
David Levien e prodotto – fra gli altri – da
Andrew Ross Sorkin, vedrà la lotta per il potere
delle scorse stagioni trasformarsi in una vera e propria battaglia
per la sopravvivenza in cui ristabilire nuovi equilibri diventerà
fondamentale per tutti i personaggi, che dovranno adattarsi per non
rischiare di scomparire. La rinnovata rivalità tra Axe e Chuck,
infatti, non sarà l’unico fattore di cui i due protagonisti
dovranno preoccuparsi. Da un lato Axelord dovrà fare i conti con il
miliardario Mike Prince, un gigante degli affari venuto da una
piccola città dell’Indiana che diventerà presto una seria
minaccia; dall’altro Chuck arriverà ai ferri corti con la
procuratrice distrettuale Mary Ann Gramm, interpretata da
Roma Maffia (Nip/Tuck), e dovrà
affrontare la crisi del suo matrimonio con Wendy Rhoades (Maggie
Siff, Sons of Anarchy), che rivaluterà la sua
lealtà e creerà sorprendenti nuove alleanze che la metteranno in
contrasto sia con Chuck che con Axe. Nel frattempo, Taylor Mason –
Asia Kate Dillon (John Wick 3 –
Parabellum) – dovrà tornare alla Axe Capital, dove lotterà per
proteggere dipendenti e risorse.
Nel cast di Billions
riprendono i loro ruoli David Costabile
(Suits) nei panni di Mike Wagner, braccio destro di
Axe;Condola
Rashād(Money Monster
– L’altra faccia del denaro) è ancora Kate Sacher;
Jeffrey DeMunn (Il miglio verde), che
interpreta Charles Rhoades Sr, il padre di Chuck; e Kelly
AuCoin (Drunk Parents), nel ruolo di “Dollar”
Bill Stearn. Nuovi ingressi nel cast oltre a Stoll e Margulies
anche Rick Hoffman (Suits) nei panni del
Dott. Swerdlow, medico dai metodi poco ortodossi, Frank
Grillo(Kingdom) nel ruolo di Nico Tanner, un
artista contemporaneo, e Daniel Breaker
(Mozart in the Jungle) nei panni di Scooter Dunbar, il
capo dello staff di Michael Prince.
I Bad Boys sono tornati.
Will Smith e Martin Lawrence vi
aspettano per l’ultima grande corsa in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD
per vivere le avventure della coppia di poliziotti più irriverente
e indimenticabile di sempre, grazie a Universal Pictures
Home Entertainment Italia. Uscito al cinema il 20
febbraio, poco prima dell’emergenza sanitaria, Bad
Boys for Life si è comunque dimostrato un successo al
botteghino. Ora, in arrivo in home video dal prossimo 24 giugno, si
prepara a conquistare i salotti di casa con le edizioni Dvd,
Blu-ray e 4k Ultra HD.
Diretto da Adil El
Arbi e Bilall Fallah, questo terzo (ed
ultimo?) capitolo dell’apprezzata saga action mette in scena il
ritorno dei “cattivi ragazzi” Mike Lowrey (Will
Smith) e Marcus Burnett (Martin
Lawrence) per un’ultima avventura insieme. Approdati
al cinema per la prima volta nel lontano 1995, dopo 25 anni si
ritrovano con la stessa alchimia di sempre per chiudere il cerchio.
Mentre Mike è in piena crisi di mezz’età, Marcus è deciso ad andare
in pensione per godersi la famiglia. Quello che li riunirà è una
vendetta ai danni di Mike da parte di un boss del cartello
locale.
All’interno delle edizioni home
video, numerosi contenuti speciali esclusivi per un totale di oltre
65 minuti! Dietro le quinte, scene eliminate e tagliate, papere dal
set, easter egg e molto di più vi attendono per scoprire tutto
quello che c’è da sapere sui Bad Boys. Bad
Boys for Life sarà disponibile anche in un imperdibile
set, in Dvd e Blu-ray, contenente i tre film della saga action con
protagonisti Will Smith e Martin Lawrence, per rivivere le avventure di
Bad Boys sin dagli inizi e divertirsi con tutta la famiglia.
CONTENUTI EXTRA NEL FORMATO DVD
Scene estese e alternative
Scene eliminate & bloopers E molto altro!
CONTENUTI EXTRA ESCLUSIVI DEI FORMATI BLU-RAY E 4K UHD
Corri o muori: la creazione di Bad Boys for Life
Compagni d’avventure: dietro le quinte
E’ giunto il momento: terzo capitolo del franchise
Netflix ha diffuso il trailer di
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, il
nuovo film di animazione originale diretto dal leggendario
animatore e regista premio Oscar Glen Keane, che
sarà disponibile in autunno in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo.
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, una
co-produzione Pearl Studio e
Netflix, vede come produttrici le celebri
Gennie Rim e Peilin
Chou. Nella versione originale del film, la voce
della giovane protagonista Fei Fei è dell’attrice
rivelazione Cathy Ang. Il voice cast originale
vede inoltre la presenza di Phillipa Soo
(Chang’e), Robert G. Chiu (Chin), Ken
Jeong (Gobi), John Cho (Papà),
Ruthie Ann Miles (Mamma), Margaret
Cho (Zia Ling), Kimiko Glenn (Zia Mei),
Artt Butler (Zio) e Sandra Oh (Signorina Zhong). Diretto
dal premio Oscar Glen Keane (Dear Basketball), la
pellicola è prodotta da Gennie Rim (Gli Incredibili,
Cars, Ratatouille e Up), Peilin Chou
(Mulan,Romy & Michelle, Il piccolo yeti)
Autore: Audrey
Wells (The Hate U Give) Co-regista: il
premio Oscar John Kahrs (Paperman)Produttori
esecutivi: Janet Yang (The Joy Luck Club), Glen
Keane, Ruigang Li, Frank Zhu, Thomas Hui Musiche
di: Christopher Curtis (Chaplin), Marjorie
Duffield, Helen Park (KPOP) Compositore:
il premio Oscar Steven Price (Gravity)
Scenografa: Céline Desrumaux
Una brillante ragazzina,
spinta dalla determinazione e dalla passione per la scienza,
costruisce una navicella spaziale per andare sulla Luna e
dimostrare l’esistenza della leggendaria dea che vi abita. Una
volta atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e
scopre un luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Diretto
dal leggendario animatore Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e
Peilin Chou, “Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria” è
un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di
andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere
dell’immaginazione.
Netflix annuncia oggi
HOMEMADE, una collezione di corti creati da
celebrati filmmaker provenienti da ogni parte del mondo. Confinati
a casa per la pandemia causata dal Coronavirus, questi filmmaker
raccontano storie personali e commoventi che catturano la nostra
esperienza collettiva della vita in quarantena. Prodotto da
The Apartment Pictures, parte del gruppo
Fremantle, e Fabula, HOMEMADE è una celebrazione
della maestria e dell’artigianalità dell’arte cinematografica, così
come del potere duraturo della creatività di fronte ad una pandemia
globale.
Realizzati utilizzando solo attrezzature trovate a casa, le
storie variano da diari intimi della vita quotidiana dei registi a
brevi racconti di fantasia e spaziano in una varietà di generi,
offrendo una lente d’ingrandimento su come il lockdown ha colpito
diversi paesi e vite in tutto il mondo. Lorenzo
Mieli, CEO di The Apartment, e Juan de Dios
Larraín e Pablo Larraín di Fabula hanno
radunato filmmaker da ogni parte del mondo per partecipare a questo
progetto.
Dietro la macchina da presa infatti alcuni tra i più acclamati
cineasti di oggi:
Ladj Ly (I Miserabili) – corto
filmato a Clichy Montfermeil (Francia)
Paolo Sorrentino (La Grande Bellezza,
The New Pope) – corto girato a Roma (Italia)
Rachel Morrison (Black Panther, Mudbound) – corto
girato a Los Angeles, (USA)
Pablo Larraín (El Club, Jackie) – corto girato a
Santiago (Cile)
Rungano Nyoni (Kuuntele, I am not a
witch) – corto girato a Lisbona (Portogallo)
Natalia Beristáin (She does not want to
sleep alone) – corto girato a Mexico City (Messico)
Sebastian Schipper (Victoria, Roads)
– corto filmato a Berlino (Germania)
Antonio Campos (The Devil All The
Time) – corto filmato a Springs, New York City (USA)
Johnny Ma (Old Stone; To live to
sing) – corto girato a San Sebastián del Oeste, Jalisco
(Messico)
Kristen Stewart – (Clouds of Sils Maria /
Come Swim) corto filmato a Los Angeles (USA)
Gurinder Chadha (Sognando Beckham; Blinded
by the light – Travolto dalla musica) – corto filmato a Londra
(UK)
Sebastián Lelio (Gloria Bell, A Fantastic
Woman) – corto filmato a Santiago (Cile)
Ana Lily Amirpour (A Girl Walks Home Alone
at Night; The Bad Batch) – corto filmato a Los Angeles
(USA)
Homemade, il trailer
Lorenzo Mieli, CEO di The
Apartment: “Questo progetto è stato per noi una bella
occasione per mandare un forte messaggio di unità e resilienza alla
comunità creativa internazionale. Voglio ringraziare Netflix e
tutti i registi per aver raccolto questa sfida e aver dimostrato
che, persino in tempi così difficili, è possibile intraprendere
strade mai battute prima ed emozionanti”.Juan de Dios
Larraín, CEO di Fabula: “Homemade è un invito ad
un gruppo di registi ad esplorare la creatività sotto le stesse
condizioni. E’ molto democratico. Non è una questione di risorse,
al centro c’è la creatività ”.
Pablo Larraín, Regista: “È un’occasione
meravigliosa per lavorare con persone che ammiro. Ed un’opportunità
straordinaria per continuare a lavorare, grazie a Netflix ed al suo
straordinario team, in giorni così confusi ed unici.”
Teresa Moneo, Direttore dei Film Originali
presso Netflix: “Vedere le storie degli altri può aprire i cuori e
le mente e farci sentire tutti più uniti. Ecco perché, in questi
tempi senza precedenti, siamo onorati di lavorare con questo
incredibile e variegato gruppo di filmmaker e di portare le loro
storie personali ai nostri abbonati in tutto il mondo”.
Paolo Sorrentino: “Homemade è stata
una grande sfida per chi desidera narrare. Trovare nella propria
casa, e senza nient’altro a disposizione una storia e dei
personaggi mi ha fatto sentire come quando, da ragazzino, sognavo
di fare questo lavoro”. La collezione sarà resa disponibile su
Netflix a livello globale il prossimo 30
Giugno 2020.
Anche Giancarlo
Giannini andrà ad occupare una prestigiosa mattonella
della Hollywood Walk of Fame! Dopo sessant’anni di carriera,
all’attore verrà assegnato il riconoscimento che viene assegnato
solo alle star del cinema (ma anche della musica, della tv e della
cultura) che hanno lasciato il segno nel firmamento di
Hollywood.
Giancarlo Giannini è uno dei volti
italiani famosi in tutto il mondo, grazie soprattutto alla
collaborazione con Lina Wertmüller. L’interprete è
stato più volte insignito di grandi riconoscimenti in patria, come
i 5 David di Donatello e i 5 Nastri D’argento, ma anche all’estero
è stato più volte elogiato. Nel 1973 vinse infatti a Cannes il Prix
d’interprétation masculine per Film d’amore e
d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota
casa di tolleranza…” e nel 1977 fu nominato
come Miglior attore protagonista per Pasqualino
Settebellezze, entrambi firmati da Wertmüller.
Giannini stesso ha dichiarato la sua
gioia e il suo onore a ricevere tale riconoscimento, dedicandolo
proprio alla donna che tante volte ne ha esaltato il talento e ad
un altro stimatissimo regista italiano: “Sono felicissimo per
questo importante riconoscimento, dedico questa preziosa stella a
Franco Zeffirelli e Lina Wertmüller”.
I Golden Globes
2021 si svolgeranno il 28 febbraio 2021, circa otto
settimane prima della 93° edizione degli Academy
Awards, in una data che a tutti gli effetti è
tradizionalmente più vicina agli Oscar.
La Hollywood Foreign Press
Association ha annunciato lo spostamento nella mattina di lunedì, a
seguito dell’annuncio della Academy, la scorsa settimana, che pure
ha posticipato la sua data di premiazione,
spostandola fino al 25 Aprile 2021.
“Per soddisfare le produzioni
cinematografiche e televisive nazionali e internazionali, l’HFPA
fornirà ulteriori indicazioni sull’ammissibilità, il periodo di
votazione e il calendario degli annunci delle nomination riveduto
nelle prossime settimane”, ha affermato l’organizzazione.
La nuova data del 28 febbraio per i
Globes era la data originale per gli Oscar del 2021, fissata nel
2017. La nuova data significa che i risultati dei Globles
potrebbero influenzare le nomination agli Oscar, poiché il processo
che porterà all’annuncio delle cinquine non comincerà prima del 5
marzo.
I Golden Globes si svolgono
generalmente la prima domenica dell’anno solare come calcio
d’inizio della stagione dei premi di Hollywood. L’edizione di
quest’anno si è tenuta il 5 gennaio, mentre cinque giorni dopo
l’HFPA ha annunciato che Tina Fey e Amy
Poehler avrebbero presentato le cerimonie del 2021.
Almeno fino ad oggi, è giusto
affermare che il DCEU abbia
attraverso una fase di numerosi alti e bassi. Da un punto di vista
tanto narrativo quanto stilistico, l’universo condiviso ha offerto
storie sempre diverse che non sempre sono state in grado di
raccogliere il favore del pubblico o di mettere d’accordo i fan.
Oltre ai film che si possono considerare più o meno riusciti, anche
le performance degli attori non sono sempre state in grado di
restituire lo spirito dei personaggi dei fumetti. Screen
Rant ha raccolto le 5 migliori e le 5 peggiori performance del
DCEU:
Jason Momoa/Aquaman (Migliore)
Dopo essere
stato relegato ad un cameo in Batman v Superman e aver avuto pochissime battute a
disposizione in Justice
League,Jason Momoa ha avuto finalmente
la possibilità di spiegare le ali e mostrare tutto il suo carisma
nello stand-alone di James Wan, Aquaman.
Momoa ha portato sia
l’umorismo che il cuore necessario per interpretare Arthur Curry,
tanto che il suo fascino e la sua simpatia ci hanno anche permesso
di chiudere un occhio su tutte quelle battute presenti nella
sceneggiatura del film non particolarmente
brillanti…
Jared Leto/Joker (Peggiore)
Secondo quanto riferito, Jared Leto non ha reagito molto bene quando ha
scoperto che la Warner Bros. aveva intenzione di realizzare un film
sul Joker senza il suo coinvolgimento. Eppure, un film da solista
con protagonista il suo Joker – dopo il flop di Suicide
Squad – non avrebbe mai potuto avere un successo pari
a quello del film con Joaquin Phoenix.
In Suicide
Squad, il Joker di Leto si alimenta soltanto di una
caratterizzazione troppo legata ai fumetti. Nel film il personaggio
finisce per essere soltanto un agente del caos in grado di
organizzare perfettamente le sue pistole sul pavimento. Eppure, il
regista
David Ayer ha sempre sostenuto che è a causa dei pesanti tagli
apportati al film che la performance di Leto è stata
“maltrattata”…
Margot Robbie/Harley Quinn (Migliore)
Sebbene i critici disprezzano quasi
all’unanimità Suicide
Squad, l’unica cosa su cui tutti hanno concordato fin
dall’inizio è stata la performance di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn.
Nonostante i problemi legati alla sceneggiatura, Birds of Prey ha dimostrato che Harley di Robbie è un
personaggio troppo sfaccettato e carismatico per un film come
quello di Ayer.
Robbie è riuscito ad incarnare alla
perfezione tutte le caratteristiche del personaggio, dal suo
accento tipico di Brooklyn (che aveva già perfezionato grazie al
suo ruolo in
The Wolf of Wall Street) alla sua sconfinata sociopatia.
Speriamo che la Mattacchiona rimanga sullo schermo per ancora tanto
tempo…
Michael Shannon/Zod (Peggiore)
In alcuni casi, un attore
generalmente acclamato dalla critica, se scelto per interpretare un
supercattivo può fare davvero miracoli. Basti pensare a Cate
Blanchett nei panni di Hela, ad Alfred Molina nei panni del Dottor
Octopus o a Danny DeVito in quelli di Pinguino.
Sfortunatamente, nel caso di
Michael Shannon nel ruolo del generale Zod ne
L’Uomo d’Acciaio, le cose non hanno
funzionato. L’attore ha caricato troppo il suo personaggio,
soprattutto considerando il tono radicato del film. Terence Stamp è
ancora oggi la migliore incarnazione di Zod che sia apparsa sullo
schermo.
Ray Fisher/Cyborg (Migliore)
Nella Snyder
Cut di Justice
League, Cyborg era il collante emotivo dell’interno
film. È un peccato che gli spettatori non abbiano mai visto quella
versione del film al cinema (nonostante il prossimo anno la Snyder
Cut arriverà ufficialmente su HBO Max), anche perché il ritratto
che Ray Fisher ha fatto di Victor Stone è stata
una gioia da guardare.
Data la relazione
tesa del suo personaggio con il padre, il rimorso per la morte
della madre, la sua disabilità ed una promettente carriera sportiva
che stava per finire bruscamente, Fisher – da attore – aveva molti
aspetti sui quali doveva lavorare. Purtroppo, non gli è stato
concesso abbastanza tempo per esplorare tutto… ma quei brevi
momenti in cui l’abbiamo visto in scena, sono stati comunque
memorabili.
Yahya Abdul-Mateen II/Black Manta
(Peggiore)
L’arco narrativo di Black Manta in
Aquaman è
completamente fuorviante. Nella scena iniziale, lui e suo padre si
divertono un sacco ad uccidere alcune persone innocenti all’interno
di un sottomarino: Aquaman ostacola il loro piano sfacciatamente
malvagio, ma Black Manta trascura di salvare la vita del padre,
nonostante – in seguito – trascorra l’intero film complottando la
propria vendetta.
Proprio da questo punto di vista, è
impossibile fare il tifo per un tale ipocrita, e la deludente
performance di Yahya Abdul-Mateen II non rendono
di certo le cose più facili. Ed è un peccato, perché in altri
progetti ha dimostrato di essere un grande attore…
Gal Gadot/Wonder Woman (Migliore)
Quando
Patty Jenkins è stata incaricata di dirigere il
film in solitaria di Wonder
Woman, nessuno avrebbe immaginato che il film sarebbe
riuscito a raccogliere così tanti consensi e a riscuotere il
successo che si è giustamente meritato.
La visione di
Jenkins, però, non avrebbe funzionato se non fosse stato anche per
la performance di
Gal Gadot nei panni della protagonista. Al pari
del lavoro svolto dalla regista, anche l’interpretazione della
Gadot è stata apprezzata per la sua serietà e sincerità. L’impegno
dell’attrice ha reso Diana Prince una delle eroi più adorabili
della storia dei cinecomics.
Joel Kinnaman/Rick Flag
Sfortunatamente per Joel Kinnaman, nessun attore è stato in grado
di offrire una performance più sfumata avendo a disposizione così
tanto spazio come accaduto al personaggio di Rick Flag in
Suicide
Squad.
Kinnaman ha dimostrato di essere un
attore capace in Altered Carbon, la serie targata Netflix, e persino nel riavvio poco fortunato della
saga di RoboCop; è un peccato che la Warner Bros.
non abbia approfittato del talento dell’attore per regalare al
pubblico un Rick Flag memorabile…
Ben Affleck/Batman (Migliore)
Ben Affleck ha fatto un ottimo lavoro quando
ha interpretato uno dei personaggi più iconici della DC. Potrebbe
non essere stato il più grande Batman cinematografico di tutti i
tempi – quel titolo appartiene forse ancora a Michael Keaton! -, ma
secondo i più è riuscito a fare sicuramente meglio del suo
predecessore, Christian Bale.
Quando interpretava Bruce Wayne
senza il cappuccio, Afflekc ribolliva silenziosamente sotto una
facciata severa e silenziosa; e quando indossava il cappuccio,
quella stessa aggressività esplodeva in superficie.
Jesse Eisenberg/Lex Luthor
Jesse
Eisenberg ha mai letto un fumetto prima di
interpretare il ruolo di Lex Luthor? Sembra che l’attore abbia
frainteso chi sia il personaggio, dal momento che la sua
interpretazione in Batman v Superman è più simile a una malsana
imitazione del Joker di Heath Ledger che a un ritratto del
megalomane affamato di potere qual è in realtà Luthor.
Lex è un genio
calcolatore e manipolatore con un cuore di pietra e una costante
dipendenza dal potere, e purtroppo Eisenberg non è riuscito a
catturarne lo spirito autentico….
L’annunciato film di Matt
ReevesThe
Batman per molti [rumors] sarà l’inizio di una nuova
trilogia che vedrà l’apprezzato regista guidare l’attore Robert Pattinson in una nuova epopea per
il cavaliere mascherato. Ma se così fosse quali sarebbero i costumi
del pipistrello che vorremmo vedere? Proviamo a stilarne almeno 10
possibilità!
Batman: Incorporated
Quando Batman decise di
espandere la sua attività per proteggere Gotham
City e il mondo, tornò al suo abito classico (con
un’estetica moderna). Mentre l’armatura va bene per le scazzottate
più complicate, vale la pena ricordare che ora ci sono tessuti
altrettanto resistenti, e un vigilante come Batman userebbe
comprensibilmente quelli.
Ma la domanda è: potrebbe davvero
funzionare una versione live-action della cintura gialla e
dell’emblema del petto luminoso nel DCEU di
oggi? Con il giusto design, non c’è dubbio che potrebbe davvero
funzionare, e potremmo davvero ottenere la versione più definitiva
di Batman sul grande schermo.
L’armatura Thrasher
Quando si parla di
Armature, è difficile pensare che si possa fare meglio di quanto
visto in Batman V Superman, ma è pur vero che Batman ha
avuto più versioni della sua armatura. Quando il gioco si fa duro
ci vuole qualcosa di altrettanto duro e vale la pena ricordare che
Bruce Wayne è solo un uomo, ma è per questa ragione che spesso tira
fuori abiti come questi in quanto lo protegge da poteri
sovrumani.
La tuta Thrasher è più dura del
kevlar e realizzata con fibre a maglia. Fu
costruito per combattere nelle aree più inospitali della Terra, in
grado di resistere a caldo e a freddi estremi con le basse
temperature basse dell’artico. L’armatura era inoltre dotata di
ossigeno che poteva durare per settimane.
Il costume di Bill Finger
Bill
Finger è uno dei co-creatori di Batman (o “The Bat-Man”
come allora era conosciuto), e ha introdotto gran parte
dell’estetica che abbiamo imparato a conoscere come il Batsuit.
Ora, guardando l’immagine qui sopra, come non potremmo pensare che
questo possa davvero funzionare in un contesto live-action, ma
probabilmente non saremmo tutti d’accordo.
Quelle ali da pipistrello, la
cintura gialla e le orecchie a punta potrebbero sembrare davvero
fantastiche in live-action, e se in The
Batman, Robert Pattinson continuerà a indossare
costumi “fatti in casa”, allora perché no un costume che renda
omaggio al grande talento di Bill Finger. In un
certo senso, sembra che Matt Reeves sia già stato ispirato da
questo, ma una versione più raffinata potrebbe finire il giusto
connubio che rende moderno un grande classico!
Arkham Origins
Nonostante abbia un design
corazzato molto simile a quello visto nella The Dark Knight
Trilogy di Christopher Nolan, questo Batsuit ha una
componente in pelle/tessuto che gli conferisce un aspetto molto
diverso nel complesso. Il cappuccio e il mantello da collegare sono
simili al costume di Noel (ci arriveremo), anche se un po’ più
snelli grazie al simbolo del petto che viene tenuto separato.
Per un Batsuit “finale” introdotto
alla fine di The
Batman, questo avrebbe sicuramente
funzionato per i fan dei fumetti e dei videogiochi. Questo Batsuit
prende le migliori caratteristiche rispetto a molti altri elencati
in questa nostro articolo e le combina perfettamente per creare un
look che sarebbe semplicemente incredibile da far indossare a
Robert Pattinson.
Batman Beyond
Di tutti i costumi che vi abbiamo
parlato, questo è senza dubbio il più drasticamente e
diverso. Il costume di Batman Beyond è stato
originariamente indossato da Terry McGinnis, un ragazzo delle
superiori che diventa Batman sotto le sembianze di un vecchio
Bruce Wayne.
I recenti fumetti di Batman hanno
rivelato una versione corazzata e prototipo della tuta che potrebbe
aprire la porta ad un eventuale aspetto attuale. Tuttavia, sarebbe
innegabilmente divertente vedere Robert Pattinson forse mettere da parte il suo
abito classico consumato e danneggiato in battaglia e indossare un
abito tecnologicamente avanzato. Ma è molto improbabile che
questo design si adatti all’estetica che Reeves sta cercando di
ottenere con The
Batman.
The New 52
Riuscite a credere che sia
passato quasi un decennio dal lancio di questo reboot? Questa serie
ha diversi pregi, come il fatto di esser riuscito a mantenere ala
maggior parte delle trame dell’universo
DC e allo stesso tempo semplificando la sua storia,
rendendolo adatto ai lettori delle nuove generazioni.
La versione del Batsuit della foto
ha dato il via a quella versione delle avventure di Caped Crusader
in questo nuovo mondo, e sebbene sia un look abbastanza semplice
per Batman, le opere di Greg Capullo sarebbero un posto
intelligente in cui cercare ispirazioni per Matt Reeves e il suo
team quando si dovrà di reinventare questo eroe. Questa tuta
trasforma anche il mantello in più di un mantello È basica, ma
potrebbe funzionare bene sullo schermo.
Batman Noel
Batman: Noel
di Lee Bermejo è una rivisitazione
unica del testo originale A Christmas Carol di
Charles Dickens, e presenta un aspetto davvero unico per Caped
Crusader. Una versione live-action di questo abito in pelle
potrebbe correre il rischio di assomigliare troppo ad un costume di
Daredevil, ma almeno alcuni elementi di questo abito
sono entrati nel film di Matt Reeves.
Le aree rinforzate gli conferiscono
molta più forma e un aspetto corazzato che consente al personaggio
– e all’attore – di indossarlo con molta libertà di
movimento. Il modo in cui il simbolo del pipistrello e il
mantello sono collegati è visivamente accattivante, mentre
l’aspetto generale è estremamente fedele ai fumetti senza essere
troppo simile a quello che abbiamo visto in passato. Se quello
visto indossare da Robert Pattinson fino ad ora è un abito
“prototipo”, questa potrebbe facilmente essere la versione
definitiva.
Injustice: Gods Among Us
Parlando di una versione corazzata,
è difficile superare quella vista in Injustice: Gods Among
Us, il videogioco ambientato in una realtà alternativa in cui
Batman e Superman si scontrano dopo che quest’ultimo perde il
controllo e tenta di conquistare la Terra. Come possiamo
vedere, questo Batman è armato dalla testa ai piedi, anche se la
differenza più notevole è nel il cappuccio.
Invece di essere semplicemente una
maschera, sembra dare a Bruce Wayne molto di più in termini di
protezione; qualcosa che dovrebbe tornare utile durante questa
avventura. Dato ciò che abbiamo visto finora, è facile immaginare
che questa versione possa inserirsi in The
Batman, ed è facile immaginare un cavaliere oscuro
inesperto che alla fine indossi una tuta protettiva come
questa.
Arkham Asylum
Altra versione affascinante
di Caped Crusader è possibile trovarla in Arkham Asylum,
altro videogioco che vede il pipistrello essere intrappolato in una
prigione piena dei suoi più grandi nemici, e il Batsuit diventa
presto logorato di conseguenza. Vedere Pattinson indossare un abito
del genere sarebbe una mossa interessante in termini di design,
mentre anche una versione pulita dell’outfit è ancora un design
efficace che apparirebbe fantastico se adattato al cinema.
Una volta passato il vestito
prototipo, sarebbe davvero efficace vedere Batman adottare un abito
in stile Arkham che mostra danni, ma che sottolinea anche
quanto sia un eroe con molte risorse.
Il costume di Jim Lee
Certo, questo Batsuit non
sembra molto diverso da alcuni degli altri design elencati qui, ma
i fan dei fumetti sapranno cosa lo rende così speciale: è quella
tinta blu che il vestito ha! Un vero classico. Il nero e il grigio
sono il tema prevalente in quasi tutti gli altri costumi di questa
lista (è anche l’abbinamento scelto fino ad ora in tutte le
versione in live-action, dalla presa di Tim Burton
a quella di Zack Snyder), quindi l’uso di una
sfumatura di blu aiuterebbe entrambe questa versione a distinguersi
dalle precedenti iterazioni e anche essere visivamente
sorprendente.
Tuttavia, considerando il fatto che
i fumetti e Man of Steel
hanno abbandonato la biancheria intima rossa “iconica” di
Superman, sembra probabile che Robert Pattinson
non indosserà mai questa versione del costume.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
È disponibile il trailer
di Frozen II: Dietro le Quinte, la nuova
docuserie originale Disney+ che debutterà venerdì 26 giugno
in tutto il mondo sulla piattaforma di streaming.
A meno di un anno dall’uscita nelle
sale di Frozen 2 –
Il Segreto di Arendelle, il team creativo apre le
porte alle telecamere per una serie in 6 episodi che svela tutto
ciò che è servito per creare il film d’animazione numero uno di
tutti i tempi. Per la prima volta, le telecamere hanno potuto
catturare le sfide e i progressi, la maestria e la complessità
della creazione di un film dei Walt Disney Animation Studios.
La notizia della
scomparsa di Sir Ian Holm ha gettato nella
tristezza moltissimi fan, che avevano sognato con i suoi
personaggi, ma anche molti esponenti del mondo del cinema che
avevano lavorato con lui e con lui avevano condiviso set ed
esperienze. Tra questi, Peter Jackson, che ha
diretto Ian Holm ne Il Signore degli Anelli e in poche scene de
Lo Hobbit, ha consegnato alla rete un lungo e
commosso messaggio in cui ha ricordato il suo lavoro con l’attore
britannico e la sua esperienza umana con quello che è poi diventato
un suo amico.
Sono molto triste per la
scomparsa di Sir Ian Holm. Ian era un uomo delizioso e
generoso. Tranquillo, ma sfacciato, con un bel luccichio negli
occhi. All’inizio del 2000, prima che iniziassimo a girare le
nostre scene di Bilbo per La Compagnia dell’Anello, ero preoccupato
di lavorare con un attore così stimato, ma mi ha subito messo a mio
agio. Stando a Casa Baggins il primo giorno, prima che le
telecamere iniziassero a girare, mi portò da una parte e disse che
avrebbe provato cose diverse in ogni ripresa, ma non avrei dovuto
allarmarmi. Se, dopo cinque o sei riprese, non mi avesse dato ciò
di cui avevo bisogno, allora avrei dovuto dargli una direzione
specifica.
Ed è esattamente quello che
abbiamo fatto. Ma incredibilmente le sue varie letture e le
interpretazioni sono state tutte meravigliose. Raramente aveva
bisogno di una indicazione. Ci ha dato una vasta gamma di
possibilità tra cui scegliere in fase di montaggio. Abbiamo
trascorso quattro settimane molto piacevoli, mentre giravamo i
primi 30 minuti de La Compagnia.
Un giorno dovevamo girare la
scena di Bilbo che racconta la sue avventure ad un gruppo di
bambini molto piccoli, seduti a gambe incrociate ai suoi piedi nel
campo della festa. Abbiamo iniziato filmando la performance di Ian
che raccontava la storia, ma avevamo anche bisogno che i bambini
reagissero a vari momenti drammatici. Ma i ragazzini si annoiano
molto rapidamente, e Ian e io abbiamo capito subito che non
potevano ascoltare la stessa storia più e più volte, poiché avevamo
bisogno di diversi angoli per le inquadrature sui bambini.
Allora ho suggerito che per
mantenere l’attenzione dei bambini, avrebbe dovuto rendere la
storia un po’ diversa ogni volta che la raccontava… aggiungendo
pezzi in più, inventando cose… fintanto che ci restituiva l’essenza
di ciò che era scritto nella sceneggiatura. Gli ho detto di non
preoccuparsi e che poi l’avrei sistemato in fase di montaggio.
Tuttavia, avevamo anche bisogno che i bambini rimanessero al loro
posto mentre spostavamo rapidamente le telecamere, da un angolo
all’altro. Sul set di un film, “rapidamente” significa 15-20
minuti. Quindi, mentre stava avvenivano gli spostamenti, e nessuna
telecamera stava girando, ho chiesto a Ian che avrebbe dovuto farli
divertire, per farli stare buoni. Ho suggerito che potesse
raccontare loro altre storie. Ed è esattamente quello che ha fatto.
Dopo un paio d’ore, abbiamo girato tutto ciò di cui avevamo
bisogno. Mentre i bambini venivano fatti uscire dal set e la crew
passava alla sequenza successiva, Ian disse che non aveva mai
lavorato così duramente in vita sua!
Oltre un decennio più tardi,
speravamo che Ian interpretasse di nuovo Bilbo per le scene di
apertura de Lo Hobbit. Fran e io cenammo con Ian e sua moglie
Sophie a Londra, e lui ci disse che gli dispiaceva molto, ma non ci
sarebbe riuscito. In aggiunta al nostro shock, ci confidò che gli
era stato diagnosticato il morbo di Parkinson e non ricordava più
le battute. Aveva difficoltà a camminare e certamente non poteva
viaggiare fino alla Nuova Zelanda. Da sempre un uomo riservato, ci
disse che sostanzialmente si era ritirato, anche se non lo aveva
annunciato ufficialmente.
Fu un duro colpo perché avevamo
escogitato un bel modo per consegnare il ruolo da Ian come Vecchio
Bilbo a Martin Freeman come Giovane Bilbo. Gliel’ho descritto e gli
è piaciuto. Gli ho anche detto che mia madre e mio zio avevano
entrambi avuto il Parkinson per anni, e conoscevo molto bene gli
effetti della malattia. A questo punto, la nostra cena – che
pensavamo sarebbe stata incentrata su noi che descrivevamo le scene
che volevamo girasse, mentre Ian pensava che sarebbe stata
incentrata invece su di lui che ci spiegava perché non poteva farlo
– improvvisamente si è trasformato in un laboratorio di idee, con
Ian, Sophie, Fran e io che cercavamo di capire quale potesse essere
il modo per far partecipare Ian al film e fargli interpretare Bilbo
un’ultima volta.
Giravamo i film in Nuova Zelanda
– ma se per le sue scene fossimo andati invece a Londra in un set
non troppo lontano da casa sua? Alla fine della cena annuì
lentamente e disse: “Sì, penso di poterlo fare”. Ma sapevo che lo
stava facendo solo come un favore per me, e gli ho tenuto le mani e
l’ho ringraziato con le lacrime agli occhi.
Abbiamo iniziato a girare in
Nuova Zelanda con Martin Freeman, nel ruolo del nostro giovane
Bilbo. Martin ammirava enormemente Ian Holm ma non l’aveva mai
incontrato. Tuttavia, Martin ha generosamente accettato di
indossare un trucco protesico per interpretare Sir Ian Holm nei
panni del Vecchio Bilbo, per alcuni campi lunghi ambientati in
Nuova Zelanda, per i quali avevamo bisogno di catturare bene i suoi
movimenti.
Un paio di mesi dopo siamo
tornati a Londra, portando con noi il nostro set di Casa Baggins e
abbiamo filmato le riprese di Ian, come promesso, con una piccola
troupe. L’amabile moglie di Ian, Sophie, era al suo fianco ogni
giorno, aiutando sia lui che noi. Nel corso di quattro giorni
abbiamo filmato tutto ciò di cui avevamo bisogno. Elijah Wood e Ian
erano diventati amici de Il Signore degli Anelli, ed Elija era sul
set a Londra ogni giorno, dando a Ian un ulteriore
supporto.
Nel film finito, speravo che il
pubblico vedesse Ian Holm riprendere Bilbo. Ma quello che ho
vissuto sul set è stato un attore meraviglioso che ha recitato
nella sua ultima performance. È stato incredibilmente coraggioso da
parte sua farlo ed è stato molto emozionante per coloro che lo
hanno assistito. Saremo sempre enormemente grati a Ian per averlo
fatto. Durante il nostro tempo insieme, Fran e io ci siamo così
innamorati di lui, e abbiamo apprezzato molto la sua
compagnia.
Per celebrare il completamento
delle riprese, Ian e Sophie hanno invitato Fran e me a cena a casa
loro. È stata una serata incantevole, piena di umorismo e
divertimento. Ian e io ci rendemmo conto che entrambi avevamo un
forte interesse reciproco per Napoleone e chiacchierammo di lui per
ore. Un anno dopo, quando il primo film di Hobbit è stato
presentato in anteprima a Londra, un Martin Freeman, un po’
provato, ha finalmente incontrato Ian Holm.
Guardare Ian Holm esibirsi mi ha
insegnato così tanto – dato che Ian era solitamente molto
tranquillo e poi improvvisamente recitava. È stato un privilegio
lavorare con lui e una benedizione conoscerlo.
Ho sempre amato la performance
di Ian nelle scene finali di Il ritorno del re.
“Penso di essere abbastanza
pronto per un’altra avventura.”
Addio, caro Bilbo. Buon viaggio,
caro Ian.
Il nostro saluto a Ian
Holm lo sigliamo con Into the West, la canzone
che si può ascoltare sui titoli di coda de Il Ritorno del
Re, interpretata da Annie Lennox.
Dopo essersi momentaneamente
allontanato dal genere horror per occuparsi della regia di
Shazam!,
il cinecomic DC con protagonista Zachary
Levi, arriva da
ComingSoon.net la notizia che il regista David F.
Sandberg tornerà alle origini occupandosi – per conto di
Lionsgate – della regia del thriller/horror dalla forte componente
religiosa The Culling.
Il film, basato su una sceneggiatura
scritta da Stephen Herman, racconterà la storia di un prete in
difficoltà che decide di ritirarsi in una capanna in mezzo al bosco
nella speranza di combattere il demone che terrorizzava la sua
famiglia quando era soltanto un bambino. Sandberg produrrà il film
insieme a sua moglie Lotta Losten e alla loro Mångata, in
collaborazione con Chris Bender e Jake Weiner della Good Fear
Content. Aaron Janus supervisionerà il progetto per conto di
Lionsgate.
The Culling sarà il prossimo
progetto di David F. Sandberg dopo Shazam! 2
Prima di dedicarsi a The
Culling,David F. Sandberg sarà impegnato con
la produzione di Shazam!
2, sequel che vedrà il ritorno di Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo.
La produzione del film dovrebbe partire quest’estate, ma è
probabile che l’attuale situazione mondiale faccia slittare le
riprese di diversi mesi. Al momento l’uscita in sala del sequel è
fissata per il 1 aprile 2022.
È chiaro a tutti che l’Universo Cinematografico
Marvel si espanderà nei prossimi anni, come forse mai
accaduto prima. Proprio per questo motivo, le voci sui possibili
personaggi che presto verranno inseriti all’interno dell’universo
condiviso continuano a susseguirsi. Da quando la Disney ha
acquistato la Fox, nella mani dei Marvel Studios e di Kevin Feige sono stati
messi una quantità infinita di nuovi eroi e villain, inclusi
naturalmente i Fantastici
Quattro e gli X-Men.
Tra questi, naturalmente, figura
anche l’Alpha Flight, il gruppo canadese di
superoeri, creato da Chris Claremont (testi) e da
John Byrne (disegni). Strettamente collegato al
personaggio di Wolverine, il gruppo dell’Alpha Flight ha fatto il
suo debutto nelle pagine del numero 120 di “Uncanny X-Men” del
1979: essenzialmente, si tratta della versione canadese degli
Avengers! Adesso, un nuovo rumor (via
The Direct) suggerisce che la Marvel avrebbe intenzione di
introdurre ufficialmente il gruppo di eroi in uno dei loro prossimi
progetti.
L’Alpha Flight
lavora per il Dipartimento H ed è un formidabile gruppo eterogeneo
di eroi che sicuramente arricchirebbe le dinamiche interne al
MCU. I Marvel Studios non hanno mai
davvero esplorato il concetto di un team internazionale come questo
(Captain Bretagna, ad esempio, non è mai apparso
al cinema, nonostante diverse storie del MCU siano state ambientate a
Londra). Sarebbe quindi un’ottima occasione per apportare una
ventata di freschezza all’universo condiviso…
Il futuro di Wolverine nel MCU
collegato a quello dell’Alpha Flight?
Come sempre, è importante ricordare
che al momento si tratta di un semplice rumor, ma il fatto che ci
siano state diverse iterazioni di questa squadra (inclusa una
guidata da Captain
Marvel), fa ben sperare che presto il gruppo possa
davvero fare il suo debutto al cinema. I Marvel Studios potrebbero
addirittura introdurre il nuovo Wolverine
come membro dell’Alpha Flight prima del suo ingresso ufficiale
negli X-Men…
Alcuni giorni fa Mark Hamill, il celebre Luke Skywalker della
saga di Star
Wars, ha rivelato di aver preso parte alla prima
stagione di The
Mandalorian prestando la sua voce al personaggio
del droide EV-9D9. Adesso l’attore, che ha una lunga carriera come
doppiatore e che si è fatto apprezzare in particolare per aver
prestato la sua voce alle iterazioni animate del Joker, ha svelato
in quali altri titoli della saga è stato coinvolto.
Interrogato sulla questione via
Twitter, l’attore ha rivelato di aver prestato la sua voce in
tutti gli episodi della saga di Star
Wars, ad eccezione dei film prequel. L’attore ha prestato
la sua voce all’alieno Dobbu Scay ne
Gli Ultimi Jedi, mentre ne L’Ascesa di Skywalker, sotto lo pseudonimo di
Patrick Willaims (una combinazione dei nomi dei suoi fratelli), ha
presto la sua voce a Boolio, l’alieno che all’inizio del film spia
il Primo Ordine per conto della Resistenza.
Per quanto riguarda invece Il Risveglio della Forza e gli spin-off
Rogue One e
Solo, Hamill non ha rivelato quali personaggi è stato
chiamato ad interpretare/doppiare. Su
Twitter, l’attore ha scritto: “Ora che il segreto di
The Mandalorian è stato rivelato, posso
confermare di essere presente vocalmente in TUTTI i film di Star
Wars, eccetto i prequel. Grazie a Matthew Wood per avermi usato in
Rogue One, Solo e nei sequel.
Quindi ho delle battute in Episodio VII! Suggerimento: guardate i
ruoli di un certo Patrick Williams…”
Il futuro della saga di Star Wars
Dopo la conclusione della “saga
degli Skywalker” lo scorso dicembre, con l’uscita in sala
di L’Ascesa
di Skywalker, la saga di Star
Wars continua nelle sue declinazioni
fumettistiche e con le serie tv, tra cui The
Mandalorian che, dopo una stagione di grande
successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo
ciclo.
Nel futuro cinematografico della
saga ci sarà spazio per nuovi personaggi che, attraverso le loro
storyline, dovrebbero andare a costituire l’assetto di una nuova
mitologia (ricordiamo che uno dei prossimi film del franchise sarà
diretto da Taika
Waititi, regista di Thor:
Ragnarok e JoJo
Rabbit).
La Ruota del Tempo è l’annunciata
nuova serie tv Amazon Studios scritto da
Rafe Judkins e adattamento della serie di libri
fantasy di Robert Jordan. Uta
Briesewitz si occuperà della regia dei primi due episodi.
Oltre ad essere la protagonista, l’attrice Rosamund Pike farà parte del team dei
produttori in collaborazione con Larry Mondragon, Rick
Selvage, Ted Field, Mike Weber, Darren Lemke, Marigo Kehoe e
Briesewitz.
La Ruota del Tempo: quando esce e
dove vederla in streaming
La Ruota del Tempo in
streaming sarà disponibile su Prime
Video con i primi tre episodi della Prima Stagione
saranno disponibili venerdì 19 novembre, mentre un nuovo episodio
sarà disponibile ogni venerdì, sino ad arrivare al finale di
stagione il 24 dicembre 2021.
La Ruota del Tempo: la trama e il
cast
La serie è ambientato in un
mondo epico in cui la magia esiste e solo alcune donne possono
accedervi. Protagonista è Moiraine (Rosamund
Pike) membro di una potente organizzazione tutta al
femminile chiamata Aes Sedai, che arriva nella cittadina di Two
Rivers, dove intraprende un viaggio pericoloso insieme a cinque
ragazzi e ragazze, tra cui è convinta ci sia la nuova
reincarnazione del Drago, destinato a salvare o distruggere
l’umanità.
Protagonisti della serie sono
Rosamund Pike nei panni Moiraine,
Daniel Henney nel ruolo di Lan Mandragoran,
Zoe Robins nel ruolo di Nynaeve al’Meara.
Josha Stradowski nel ruolo Rand Al’Thor,
Marcus Rutherford nel ruolo di Perrin
Aybara. Barney Harris nei panni di Mat
Cauthon, Madeleine Madden nel ruolo di Egwene
Al’Vere, Michael McElhatton nella parte di Tam
Al’Thor,
Alvaro Morte nei panni di Logain Ablar, Hammed
Animashaun nei panni di l’Ogier Loial, Alexandre
Willaume nel ruolo di Thom Merrilin, Johann
Myers in quello di Padan Fain. Tra gli ultimi
ingressi nel cast ci sono stati Priyanka
Bose come l’Aes Sedai Alanna Mosvani, Taylor
Napier nella parte di Maksim ed Emmanuel
Imani in quella di Ihvon.
La Ruota del Tempo è
una delle serie fantasy più popolari e durature di tutti i tempi,
con oltre 90 milioni di libri venduti. Ambientata in un mondo epico
e tentacolare in cui la magia esiste e solo alcune donne possono
utilizzarla, la storia segue Moiraine (Rosamund Pike), componente
di una organizzazione tutta al femminile incredibilmente potente
chiamata Aes Sedai, al suo arrivo a Two Rivers. Lì inizia il suo
pericoloso viaggio intorno al mondo insieme a cinque giovani uomini
e donne, uno dei quali si profetizza sia il Drago Rinato, destinato
a salvare o a distruggere l’umanità.
Basato sui best-seller fantasy di Robert Jordan, La Ruota
del Tempo è stato adattato per la televisione dall’executive
producer/showrunner Rafe Judkins. Larry Mondragon e Rick Selvage di
iwot productions, Mike Weber e Ted Field di Radar Pictures, Darren
Lemke, Marigo Kehoe e Uta Briesewitz saranno qui anche executive
producer, con Briesewitz che dirigerà i primi due episodi. Rosamund
Pike è produttrice e Harriet McDougal con Brandon Sanderson sono i
consulting producer. La Ruota del Tempo è co-prodotta
da Amazon Studios e Sony Pictures Television.
Dal set
Alcuni scatti dal set ci lasciano intravedere le atmosfere che
avrà la serie tv:
Un post condiviso da Rafe Judkins
(@rafejudkins) in data:
La Ruota del Tempo: il libro
Al centro delle premesse del
libro c’è il racconto del Creatore forgiò la Ruota del Tempo,
che intesse il Disegno delle Ere utilizzando le vite degli uomini
come suoi fili. La Ruota ha sette raggi, ognuno dei quali
rappresenta un’epoca, e la ruota viene fatta girare dall’Unico
Potere o la Vera Fonte, la forza motrice dell’Universo. L’Unico
Potere si divide in due metà, una maschile e una femminile, saidin
e saidar, che operano in opposizione una con l’altra e all’unisono
per far girare la Ruota; usare questo potere viene detto
incanalare.
Nel romanzo il Creatore imprigionò
Shai’tan (noto anche come l’Oscuro o il Tenebroso), una entità
potente, malvagia, nata assieme alla creazione, per tenerlo lontano
dalla Ruota. Ma con il ruotare delle ere, il Tenebroso trovò il
modo per interferire con il mondo tramite la sua azione diretta o
le macchinazioni di persone magari inconsapevoli o dall’aspetto
insospettabile; così Shai’tan più volte ha tentato di conquistare
il mondo, di influenzare la Ruota stessa o addirittura di spezzare
il suo continuo ciclo. Per contrastare questa minaccia, la Ruota
provocò perciò la nascita periodica del cosiddetto Drago, campione
della Luce, fortissimo ta’veren e incanalatore di immensa
potenza.
A causa della natura ciclica della
Ruota del Tempo, non ci può essere una vittoria definitiva per le
forze della Luce o della Tenebra, questa guerra infatti è stata
combattuta innumerevoli volte dal tempo della Creazione. Il Drago
sconfiggerà Shai’tan e lo sigillerà di nuovo fuori dal mondo,
finché la Ruota non girerà per millenni, richiedendo la sua
rinascita per contrastare una rinnovata minaccia. Perciò l’unica
vera possibilità di vittoria che resta a Shai’tan è quella di
riuscire a rompere il ciclo della Ruota, provocando
l’annichilimento dell’universo.
Curiosità sulla saga
I volumi dall’ottavo al
quattordicesimo hanno tutti raggiunto la prima posizione nella New
York Times bestseller list, mentre molti dei libri precedenti della
serie erano comparsi in posizioni più basse della classifica.
La serie ha generato diversi
adattamenti ludici, incluso un Videogioco – uscito anche in Italia
– pubblicato da Atari per PC, e un Gioco di ruolo, pubblicato nel
2001 da Wizards of the Coast
Robert Jordan aveva ripetutamente
affermato che la saga principale si sarebbe dovuta concludere con
il dodicesimo libro
La band tedesca Blind Guardian ha
più volte proposto canzoni prendendo spunto da alcuni passi della
serie, come l’emblematica canzone Wheel of Time contenuta
nell’album At the Edge of Time del 2010.
Gli Universal
Studios hanno opzionato i diritti del primo romanzo
per trarne un film in futuro. Amazon successivamente acquista i
diritti per creare una serie TV basata sui romanzi
Nella Snyder
Cut di Justice
League, è l’attore Ray Porter a
prestare la sua voce al villain Darkseid. Il prossimo anno la
versione del film concepita da Zack
Snyder farà ufficialmente il suo debutto su HBO
Max e i fan avranno finalmente la possibilità di vedere in azione
il personaggio che è stato eliminato dalla versione cinematografica
e sostituito da Steppenwolf.
Di recente, Jason Momoa aveva condiviso
via Instagram
un primissimo teaser trailer della Snyder Cut che, oltre al
personaggio di Gal Gadot, mostrava anche Darkseid in azione.
Adesso, intervistato in occasione dell’Arroyo Show,
Porter ha avuto modo di condividere le sue opinioni in merito al
brevissimo filmato, elogiando il lavoro di Snyder.
“È davvero bello. È davvero
bello”, ha dichiarato Ray Porter. “Voglio
dire… Gal Gadot sembra terrorizzata, è così bella. Per me è
incredibile che in soli 34 secondi Zack Snyder possa mettere più
suspense e presagio di quante persone riescano a fare in un intero
film. Guardandolo da persona esterna, che non pensa al fatto di
essere nel film, è davvero sorprendente. Sono solo 34 secondi, ma è
enorme… è davvero eccitante.”
Ray Porter sulla possibilità che i
fan vedano finalmente il suo Darkseid in Justice League
Parlando invece della possibilità
che i fan avranno di vedere finalmente Darkseid nel film, Porter ha
aggiunto: “È passato molto tempo, è stato come un viaggio fatto
di alti e bassi. Alla notizia mi sono emozionato… davvero. Dovrei
essere abituato a cose del genere, dal momento che è tanto tempo
che sono in questo ambiente, ma ogni volta mi viene da reagire
così. È stato molto eccitante lavorare al film.”
Ovviamente, Snyder ha dato a Porter
l’opportunità di interpretare uno dei cattivi più iconici
dell’universo DC, quindi la possibilità di condividere finalmente
con i fan la sua performance rappresenta sicuramente un momento
molto importante per l’attore. Con un po ‘di fortuna, è probabile
che nei prossimi mesi, anche in occasione del DC FanDome, vedremo molto di più a proposito
di Darkseid…
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
La Universal Pictures unirà
nuovamente le forze con Colin Trevorrow, regista
dell’atteso Jurassic
World: Dominion, per un nuovo film incentrato sul mito
della città perduta di Atlantide. La notizia è
stata riportata in esclusiva da Deadline:
Trevorrow sarà coinvolto nel progetto anche in qualità di
produttore insieme alla sua Metronome Film Co.
Descritto come un thriller, il film
di Trevorrow tenterà un nuovo tipo di approccio alla leggendaria
storia della città perduta che tutti conosciamo, fonte di
ispirazione nel corso degli anni per tantissimi film mitologici o
di fantascienza, come il celebre classico d’animazione Disney del
2001 Atlantis – L’impero perduto.
Nel report della fonte si legge:
“A differenza delle precedenti incarnazioni della mitica città
come regno sottomarino, la storia di Atlantide ad opera di
Trevorrow sarà ambientata in un continente perduto nell’Oceano
Indiano, tra l’Africa, l’India e l’Oceania. È una civiltà
multiculturale con una propria tecnologia avanzata”.
Al momento non sono stati rivelati
ulteriori dettagli sul progetto, ma sappiamo che la sceneggiatura
porterà la firma di Dante Harper, noto per aver
lavorato a film quali
Edge of Tomorrow, Alien:
Covenant e
Rogue One: A Star Wars Story. Il film nasce da un’idea
dello stesso Trevorrow in collaborazione con Matt Charman
(Il ponte
delle spie).
Colin Trevorrow si dedicherà al
film su Atlantide dopo aver terminato i lavori con Jurassic World:
Dominion
Colin Trevorrow si
dedicherà al progetto su Atlantide una volta che saranno terminati
i lavori su Jurassic
World: Dominion. Le riprese dell’atteso terzo capitolo
della trilogia reboot del noto franchise sui dinosauri dovrebbero
ufficialmente ripartire il prossimo luglio a Londra. Ricordiamo che
il film, che dovrebbe arrivare al cinema l’11 giugno 2021, vedrà
nel cast, oltre a Chris Pratt e Bryce
Dallas Howard, anche i “veterani” Sam
Neill, Laura
Derne Jeff Goldblum.
Adesso, arrivano da The Wrap
nuovi dettagli su quelli che potrebbero essere i piani effettivi
della Warner Bros. per riportare l’iconico Batman di Keaton sul
grande schermo. Il sito spiega che la trama generale di The
Flash ruoterà attorno all’esplorazione del
Multiverso, in cui il Bruce Wayne di Robert Pattinson che vedremo in The
Batman rappresenta ancora il futuro del franchise
dedicato all’Uomo Pipistrello.
In altre parole, il film di Matt
Reeves sarà un vero e proprio standalone al pari del Joker
di Todd Phillips: The
Flash, quindi, sarà completamente slegato
dal film con Pattinson e vedrà il Velocista Scarletto viaggiare nel
tempo per cercare di evitare la morte di sua madre, cosa che
porterà alla creazione di un altro universo.
The Flash potrebbe rivelare cosa ha
fatto il Batman di Michael Keaton negli ultimi trent’anni
Se questa breve trama vi sembra
familiare, è perché si tratta essenzialmente della storia su cui è
basata la celebre serie a fumetti
“Flashpoint”, che sarà fonte di ispirazione – come confermato
dal regista Andy Muschietti – per il film con protagonista
Ezra Miller. A questo punto, la fonte spiega
che in questo nuovo universo esiste l’incarnazione di Batman ad
opera di Keaton, con i film Batman Forever e Batman &
Robin che potrebbero essere totalmente ignorati; a questo
punto, The
Flash dovrebbe rivelare cosa ha fatto il Batman di
Keaton negli ultimi trent’anni, ossia dall’ultima volta che lo
abbiamo visto affrontare Il Pinguino in Batman – Il
ritorno.
Sembra molto
probabile che questo nuovo universo che verrà creato in The Flash
verrà utilizzato anche in futuro: sempre la fonte riporta che
quella nel cinecomic di Muschietti non sarà l’unica nuova
apparizione del Batman di Keaton: sembra infatti che il personaggio
possa fungere anche da mentore per tanti altri supereroi che
arriveranno al cinema in futuro, incluso Batgirl. Per quanto
riguarda il Cavaliere Oscuro interpretato da Ben Affleck nel DCEU, è probabile che verrà
dato per scontato che quella incarnazione si è ufficialmente
ritirata…