Scarlett Johansson è diventata l’attrice, in assoluto,
che ha generato i più alti incassi di sempre a Hollywood. Come
previsto, nonostante le recensioni contrastanti e negative,
Jurassic World – La Rinascita si è rivelato un
enorme successo, incassando già la strabiliante cifra di
318 milioni di dollari al botteghino globale dopo sei
giorni dall’uscita. Secondo The Numbers, questo ha fatto
balzare Scarlett Johansson dal terzo al primo posto, superando i
suoi colleghi di lunga data dell’MCU, Samuel L.
Jackson e Robert Downey Jr., nella
classifica delle star con gli incassi più alti di sempre.
Jackson (Nick Fury) era il
precedente detentore del primo posto, con un incasso totale di 14,6
miliardi di dollari. Downey Jr. (Tony Stark) era subito dietro di
lui con 14,3 miliardi di dollari, ma
Scarlett Johansson è ora la regina indiscussa del botteghino
con 14,8 miliardi di dollari.
Molti dei titoli di maggior incasso
di Johansson provengono dal suo periodo nei panni di Natasha
Romanoff/Vedova Nera nel Marvel Cinematic Universe, tra cui
Avengers: Endgame (2,7 miliardi di
dollari), Avengers: Infinity War (2
miliardi di dollari), The Avengers (1,5 miliardi
di dollari), il primo sequel Age of Ultron (1,4
miliardi di dollari), Captain America: Civil
War (1,1 miliardi di dollari), Captain America: The Winter
Soldier (714 milioni di dollari) e Iron Man
2 (621 milioni di dollari). Ci sono stati anche altri
grandi successi, come Il libro della giungla (951
milioni di dollari), Sing (631 milioni di dollari)
e Lucy (457 milioni di dollari).
Sebbene non sia ancora stato
annunciato un sequel diretto, si vocifera che la Universal Pictures
stia già pianificando un seguito di La Rinascita e voglia che Johansson riprenda
il suo ruolo.
I Wonder
Pictures è lieta di presentare il trailer e il poster
italiani di
The Smashing Machine di Benny
Safdie con
Dwayne“The Rock” Johnson e
la candidata all’Oscar® Emily Blunt, nelle sale
italiane dal 19 novembre 2025 distribuito da I
Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection in collaborazione
con WISE Pictures.
Il regista
Benny Safdie – qui al suo debutto “da solista”
dopo aver segnato lo scenario del cinema indipendente statunitense
insieme al fratello Josh con film cult come Diamanti
grezzi – mette in scena una grande storia di agonismo
e umanità ispirata alla vita della leggenda degli sport da
combattimento Mark Kerr, un film intenso ed
emozionante ricco di combattimenti spettacolari e incredibilmente
realistici, capaci di restituire tutta la fisicità e la tensione
emotiva del ring. In un mondo che ci chiede sempre di vincere,
quella di Kerr è una grande vicenda di amicizia, d’amore e di presa
di coscienza del proprio potenziale e dei propri limiti.
Nella parte del
protagonista, Dwayne Johnson, dopo un percorso
artistico che lo ha incoronato come star indiscussa dei film action
e comedy, si cimenta per la prima volta in un ruolo drammatico a
tutto tondo e offre un’interpretazione intensa e personale, che lo
lancia di diritto tra gli interpreti da tenere d’occhio nella
prossima awards season. Gli fa da contraltare
l’interpretazione esplosiva e viscerale di Emily Blunt – perfetta sparring
partner di Johnson sin dai tempi di Jungle Cruise,
che ha cementato l’intesa artistica tra i due attori – nel ruolo di
Dawn, moglie di Kerr.
Tratto da una
travolgente storia vera, The Smashing
Machine racconta l’intensa parabola di Mark
Kerr, celebrato campione di lotta libera, Vale Tudo e MMA,
un fighter che ha fatto la storia degli sport da
combattimento, al punto da guadagnarsi recentemente un posto nella
prestigiosa UFC Hall of Fame. Incontro dopo
incontro, battaglia dopo battaglia, sfida dopo sfida, il film ci
porta oltre le luci della ribalta, oltre i trionfi sportivi, per
raccontare Kerr dentro e fuori dal ring, esplorando il caos emotivo
e le contraddizioni di un uomo destinato a diventare una
leggenda.
Prodotto da
A24, The Smashing Machine uscirà nelle
sale italiane dal 19 novembre distribuito da
I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection in
collaborazione con WISE Pictures.
Dal 6 al 16 agosto
2025, Locarno tornerà a essere il cuore
vibrante del grande cinema internazionale, accogliendo una
programmazione ricca e variegata: dalle proposte più audaci e
sperimentali al grande cinema popolare. I concorsi offriranno uno
sguardo originale su nuove forme narrative, mentre sulla Piazza
Grande si alterneranno storie umane intense e toccanti, illuminate
dalla presenza di grandi star internazionali. Con la sua 78ª
edizione, Locarno si conferma una vetrina aperta a tutti i
linguaggi e immaginari del cinema contemporaneo.
Giona A. Nazzaro, direttore
artistico del Locarno Film Festival: “I film della
78esima edizione rappresentano quanto di vivo, necessario e audace
respira nel cinema contemporaneo, oggi. Un cinema tutto al presente
indicativo, privo di qualsiasi nostalgia e proiettato tutto in
avanti, verso un futuro aperto, mobile, inclusivo, da immaginare
insieme, nuovamente. Un cinema giocoso e pericoloso, che si assume
molti rischi, ma anche un cinema che non dimentica di ridere e di
irridere, e di interrogare la storia in tutti i suoi aspetti.
Cinema necessario, dunque, da scoprire nel buio della sala
cinematografica, per ritrovare il senso profondo del piacere e del
senso di appartenere a una comunità. Film pensati per la sala
cinematografica e per l’esperienza collettiva, davanti allo
schermo. Il cinema, ancora una volta, è ora. Tutto in
avanti”.
14 film, incluse 4 prime mondiali e
2 prime internazionali, saranno presentati in Piazza Grande, lo
straordinario cinema all’aperto di Locarno, in grado di ospitare
ogni sera migliaia di spettatori.
Nel Concorso Internazionale 17 film
provenienti da tutto il mondo e presentati in prima mondiale
competono per il Pardo d’Oro. Qui trova spazio il meglio del
panorama cinematografico contemporaneo: qui autori affermati e
talenti emergenti, forme classiche e sperimentali tracciano i nuovi
territori dell’arte cinematografica.
Il Concorso Cineasti del Presente,
lo spazio dedicato agli autori di oggi e al cinema di domani,
comprende 15 film: opere prime o seconde, tutte in prima
mondiale.
Fuori Concorso è il laboratorio
creativo in cui prendono forma nuove visioni e si riscrivono i
linguaggi del cinema: una sezione non competitiva che funge da
laboratorio di contaminazione tra tutti i generi immaginabili e le
diverse forme di narrazione. La sezione comprende 14 film, di cui
12 prime mondiali e una prima internazionale.
Prospettive inedite sulla storia del
cinema con 15 film: una sezione diversificata che contiene classici
appena restaurati e film poco conosciuti.
All’interno della missione del
Locarno Film Festival, Pardi di Domani rappresenta un pilastro
fondamentale: favorisce il dialogo fra tradizioni e generazioni e
sostiene i cineasti che contribuiranno a definire il futuro del
linguaggio cinematografico. L’edizione di quest’anno presenta 40
prime mondiali, provenienti da tre concorsi e 25 paesi diversi, e
traccia una panoramica delle possibili direzioni del cinema di
domani. Attraverso il Concorso Nazionale e Internazionale, il
Festival sostiene lo sviluppo di nuovi talenti, offrendo loro
visibilità e un accesso privilegiato al contesto professionale
internazionale. Il Concorso Corti d’Autore propone opere
straordinarie che ci ricordano quanto il formato breve possa essere
una preziosa fonte di ispirazione anche per gli autori
affermati.
Pochi festival internazionali
possono vantare rilevanza culturale pari a quella delle celebri
retrospettive del Locarno Film Festival, che ormai da anni
contribuiscono in modo determinante al dibattito mondiale sul
cinema di ieri. Che si tratti di studi completi del corpus di un
grande autore – i quali offrono la possibilità di assorbire la
complessità della produzione artistica di un cineasta nella sua
interezza – oppure di una riconsiderazione non canonica di cinema
nazionali o case di produzione, la ricca Retrospettiva è un
appuntamento amatissimo da cinefili, studiosi, professionisti e
grande pubblico. Quest’anno non fa eccezione: con “Great
Expectations” il Festival rende omaggio al cinema britannico
postbellico, riunendo pellicole restaurate in digitale e copie
provenienti dalla collezione del BFI National Archive – che
quest’anno festeggia il suo 90° anniversario.
Una selezione dedicata al pubblico
dei più giovani, un viaggio iniziatico nel mondo del cinema, grazie
a una selezione di film dedicati a bambini e ragazzi, con 4 prime
mondiali e 2 internazionali e immersioni nel mondo dell’animazione,
tra cui la prima svizzera di Mary Anning, chasseuse de fossiles
(2025), il nuovo film d’animazione di Marcel Barelli, premiato
quest’anno con il Locarno Kids Award presentato dalla
Mobiliare.
Nel primo anno di un ciclo
quadriennale dedicato a 42 paesi del continente africano, Open
Doors offrirà una panoramica delle più interessanti produzioni
indipendenti della sua attuale regione di riferimento. Quest’anno
saranno presentati 8 lungometraggi e 5 cortometraggi.
La Semaine de la Critique presenta 7
lungometraggi documentari in prima mondiale o internazionale,
selezionati dall’Associazione Svizzera dei Giornalisti
Cinematografici.
Una selezione di 10 lungometraggi e
2 corti che rappresentano il meglio della produzione elvetica,
scelta da una commissione di rappresentanti delle Giornate di
Soletta, dell’Accademia del Cinema Svizzero e SWISS FILMS.
Netflix annuncia
che “Il Mostro”, la serie tv in 4 episodi diretta
da Stefano Sollima, creata da Leonardo Fasoli e
Stefano Sollima, che racconta Il Mostro di Firenze, arriverà solo
su Netflix dal 22 ottobre, in concomitanza con il 10°
anniversario dell’arrivo del servizio in Italia.
La serie tv, una
produzione The Apartment – società del gruppo Fremantle – e
AlterEgo, prodotta da Lorenzo Mieli, Stefano Sollima e Gina
Gardini, vede tra i suoi interpreti Marco Bullitta, Valentino
Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone, Giacomo Fadda, Antonio
Tintis e Giordano Mannu.
La trama di Il
Mostro
Otto duplici omicidi.
Diciassette anni di terrore. Sempre la stessa arma. Una beretta
calibro 22. Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul
primo e più brutale serial killer della storia del Paese: il Mostro
di Firenze. Questa storia è stata ricostruita sulla base dei
procedimenti e delle indagini ancora in corso. In una storia dove i
mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati
molti, il nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri,
dal loro punto di vista. Perché il mostro, alla fine, potrebbe
essere chiunque.
CREDITS:
Data
di uscita: dal 22 ottobre solo su Netflix
Regia
di Stefano Sollima
Una
Produzione The Apartment – società del gruppo Fremantle – e
AlterEgo
Prodotto da Lorenzo Mieli, Stefano Sollima e Gina Gardini
Una
serie creata da Leonardo Fasoli e Stefano Sollima
Cast:
Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone,
Giacomo Fadda, Antonio Tintis e Giordano Mannu.
L’attesissimo Superman
diretto da James Gunn sta per arrivare al cinema, pronto
a inaugurare una nuova era per l’universo cinematografico DC. Con
un tono più luminoso e umano rispetto alle precedenti incarnazioni,
il film promette di restituire al grande schermo un Uomo d’Acciaio
ricco di speranza, emozione e modernità. Il cast, ricco di volti
noti e nuove promesse, interpreta invece una gamma di personaggi
iconici dell’universo DC, alcuni dei quali al debutto
cinematografico. In vista dell’uscita, e per prepararsi al meglio
alla visione in sala, ecco allora una guida completa al cast e ai
personaggi del film.
Il cast e i personaggi protagonisti
di Superman
David Corenswet interpreta Superman
/ Kal-El / Clark Kent
David Corenswet è il nuovo attore incaricato
di dare vita a Clark Kent/Kal-El
in un progetto live-action, dopo star del calibro di Christopher Reeve e Henry Cavill. Nell’iterazione della DCU, il figlio più famoso di Krypton possiede i
suoi soliti poteri, tra cui la vista calorifica, la capacità di
volare, la super forza, l’invulnerabilità, la super velocità e la
vista a raggi X, tra gli altri. Si tratta però di un supereroe già
maturo, equilibrato e cresciuto in una famiglia amorevole. Non
siamo di fronte a una classica origin story, ma a un eroe che cerca
il suo posto nel mondo, bilanciando altruismo e umanità.
Corenswet si è fatto un nome nella
serie NetflixThe Politician, ma è apparso anche
in film come The Greatest Hits di Hulu e ha recitato nei
film Pearl e Twisters,
oltre che in alcune popolari serie TV, tra cui Hollywood, Lady in the Lake e We Own This
City. Questo ruolo rappresenta il suo debutto da protagonista
in un grande franchise, dando corpo a un Superman energico, empatico e
moderno. Di Superman, Corenswet ha detto: “Rispetto a Batman e
Spider-Man, Superman non viene descritto come un personaggio con
grandi conflitti interiori. Se è invincibile, cosa c’è in gioco?
Tutte le cose importanti. Puoi essere la persona più equilibrata e
ben intenzionata del mondo, ma le persone continueranno a morire.
Non puoi salvare tutti per sempre“.
Lex Luthor e Clark Kent in Superman
Nicholas Hoult interpreta Lex Luthor
Nicholas Hoult, che secondo quanto riferito
avrebbe accettato il ruolo di Lex Luthor nel
novembre 2023 prima che la sua partecipazione fosse annunciata
ufficialmente pochi giorni dopo, interpreterà uno dei nemici più
iconici di Superman. Nonostante il teaser del film suggerisse la
possibile apparizione di un altro grande cattivo, Luthor sarà
indubbiamente il cattivo principale del film.
Gli spettatori britannici
riconosceranno immediatamente Hoult dal film commedia-drammatico
del 2002 About a Boy e dalla serie televisiva per
adolescenti Skins di Channel 4. Da allora, Hoult ha
interpretato una versione più giovane del personaggio Marvel Hank McCoy/Bestia nella
seconda serie di film X-Men della Fox e ha recitato in
numerosi altri progetti, tra cui
Renfield, Warm Bodies, Tolkien,
Giurato
numero 2 e The
Menu.
Rachel Brosnahan interpreta Lois Lane
Nota soprattutto per aver
interpretato Miriam “Midge” Maisel nella serie Prime VideoLa fantastica signora Maisel,
Rachel Brosnahan interpreterà la combattiva
giornalista Lois Lane in questo film. In
Superman non sarà più una damigella in pericolo,
poiché Brosnahan interpreterà il personaggio in modo più grintoso e
proattivo rispetto alle versioni precedenti.
Nonostante la sua pluripremiata
interpretazione nella suddetta serie originale Amazon TV, Brosnahan
ha recitato anche in Spie sotto copertura,
Manhattan e The Amateur, tra le altre produzioni.
La vedremo prossimamente nella seconda stagione di Presunto innocente su Apple
TV+, dove Brosnahan è stata recentemente annunciata come
protagonista della serie antologica poliziesca.
Lois Lane in Superman
Nathan Fillion interpreta Guy Gardner / Lanterna Verde
Guy Gardner, uno
dei tanti personaggi DC ad assumere l’alias di Lanterna Verde –
individui dotati di un anello verde che conferisce varie abilità a
chi lo indossa – sarà interpretato da Nathan Fillion. È uno dei tre Lanterna Verde
confermati per apparire in questo franchise cinematografico,
insieme a John Stewart di Aaron
Pierre e Hal Jordan di Kyle
Chandler, che saranno introdotti nella serie TV Lanterns
della HBO.
Famoso soprattutto per aver
interpretato Malcolm “Mal” Reynolds in Firefly, Fillion è apparso
in numerose altre serie TV e film di successo. Nella sua brillante
carriera, è anche noto per aver interpretato Richard Castle in
Castle e in The Rookie della ABC, T.D.K in
The Suicide Squad, diversi personaggi nella
serie di film Guardiani della Galassia e per aver
doppiato personaggi in varie serie TV animate e nella serie di
videogiochi Halo. Fillion tornerà a vestire i panni di
Gardner nella seconda stagione di Peacemaker, in arrivo su
HBO Max alla fine di agosto.
Edi Gathegi interpreta Michael Holt / Mister Terrific
Il vero nome di Mister
Terrific è Michael Holt, che farà la sua
prima apparizione dal vivo proprio in Superman.
Edi Gathegi interpreterà Holt, uno dei tre
individui dotati di superpoteri che compongono la Justice
Gang, di proprietà dell’azienda. Per quanto riguarda
Mister Terrific, è uno scienziato diventato supereroe che usa sfere
fluttuanti, note come T-spheres, per creare proiezioni olografiche,
hackerare altre macchine ed emettere scariche di energia. È anche
incredibilmente intelligente (ha 14 dottorati di ricerca nella DC
Comics) e ricco.
In sostanza, ha le finanze e la
potenza di fuoco pari a quelle del più famoso vigilante miliardario
Bruce Wayne/Batman. Edi Gathegi ha recitato in diversi episodi e/o
stagioni di For All Mankind di Apple, The
Blacklist della NBC, Proof della TNT e The Family
Tools della ABC. Alcuni spettatori potrebbero riconoscerlo
anche da X-Men – L’inizio e The
Harder They Fall.
Guy Gardner, Hawkgirl e Mister Terrific in Superman
Il terzo e ultimo membro della
Justice Gang, Hawkgirl – il cui
vero nome è Kendra Saunders è interpretato da
Isabela Merced. Hawkgirl ha una delle storie
più complicate di tutta la DC Comics. In sostanza, però, Saunders è
l’ultima reincarnazione di Shayera Hol, membro di una razza aliena
conosciuta come i Thanagariani. Terza detentrice del mantello di
Hawkgirl, Saunders possiede i ricordi dei suoi antenati, Hol e
Shiera Sanders. È anche un’eroina riluttante e cinica, quindi
aspettiamoci che entri in conflitto con il più idealista Superman.
Per quanto riguarda le abilità, può volare, è un’esperta
combattente e possiede le solite abilità sovrumane.
Vista l’ultima volta nel ruolo di
Dina nella seconda stagione di The Last of Us, la stella di Merced è in
ascesa grazie alle sue interpretazioni nello spin-off di
Spider-Man, Madame Web, Alien: Romulus, Dora e la città
perduta e Instant Family. Il mese prossimo
apparirà anche in un cameo nella seconda stagione di
Peacemaker.
Anthony Carrigan interpreta Rex
Mason / Metamorpho
Metamorpho è è un
archeologo in grado di alterare gli atomi del proprio corpo per
modificarne la forma e la consistenza e creare qualsiasi elemento
desideri, divenendo così suo malgrado un supereroe. Il suo aspetto
è considerato mostruoso da alcuni, e l’attore Anthony
Carrigan ha dichiarato al DC Studios Podcast di sentirsi
“maledetto” dal suo potere. “Per me era davvero importante…
[che] questo personaggio in particolare avesse questo vero e
proprio pathos”, ha spiegato.
“E a differenza di molti
supereroi, lui non è entusiasta del fatto di esserlo. Si sente
maledetto da ciò che ha. E quindi ho davvero dato qualcosa in più a
questo personaggio, e questo ha davvero acceso la scintilla”.
Il ruolo che ha portato Anthony Carrigan al
successo è stato quello di Noho Hank nella serie HBO
Barry. È anche noto per aver interpretato Victor Zsasz in
Gotham su Fox e Kyle Davies in The Forgotten su
ABC.
Rick Flag Sr. in Superman
Frank Grillo interpreta Rick Flag Sr
Rick Flag Sr è,
ovviamente, il padre di Rick Flag interpretato da Joel Kinnaman (visto l’ultima volta in
The Suicide Squad del 2021). È direttore
dell’organizzazione governativa ARGUS e in passato ha gestito i
Creature Commandos su ordine di
Amanda Waller. I fan dei fumetti riconosceranno
Frank Grillo nel ruolo del cattivo di
Capitan AmericaBrock Rumlow, alias
Crossbones, apparso sia in The Winter Soldier che in Civil
War. È noto anche per The Shield, Prison Break,Tulsa King e per la saga di La notte del
giudizio.
María Gabriela de Faría interpreta Angela Spica / The
Engineer
Maria Gabriela De
Faria interpreta Angela Spica/The
Engineer, membro di The Authority, una
squadra di antieroi dell’universo Wildstorm/DC Comics che non esita
a ricorrere a misure estreme per salvare la situazione. Spica è
solitamente raffigurata con un corpo dalle capacità multiformi e
vari superpoteri grazie al suo sangue arricchito di naniti.
Tuttavia, mentre la sua controparte DCU è anch’essa dotata di
nanotecnologia, questa funge da armatura, consentendo a Spica di
creare varie armi e conferendole abilità sovrumane.
Attrice venezuelana che ha recitato
in varie telenovelas, de Faria non sarà un nome familiare a molti.
Ha recitato come guest star in alcune serie in lingua inglese, tra
cui Deadly Class, The Moodys e Animal Control, ma
la sua imminente apparizione in Superman è il suo
ruolo internazionale più importante fino ad ora.
Il cast e i personaggi secondari
di Superman
Pruitt Taylor Vince e Neva Howell
interpretano Pa Kent e Martha Kent
Pa e Martha
Kent sono i genitori adottivi di Superman sulla Terra. Non
è chiaro quanto sarà importante il loro ruolo nel film, ma dalle
immagini che abbiamo visto sappiamo che condivideranno alcune scene
commoventi con il protagonista kryptoniano.
Tra i crediti cinematografici di
Pruitt Taylor figurano Mississippi
Burning e JFK, mentre quelli televisivi includono
The Mentalist, Murder One, True Blood, Murder One, Stranger
Things, Bird Box, Beautiful Girls e The
Blacklist. Superman segnerà il suo ritorno
sullo schermo dopo quattro anni: l’ultima sua apparizione risale al
2021 in Crime Story.
Tra i film di Neva
Howell ricordiamo Diario di una schiappa – Portatemi a
casa!, La
truffa dei Logan e My Fellow Americans, ma
anche Beckinfield, The Edge of Sanity e The
Resident.
Pa e Clark Kent in Superman
Skyler Gisondo interpreta Jimmy Olsen
Jimmy Olsen è il
fotografo del Daily Planet, che diventa un caro amico di Clark Kent
e Lois Lane. Talmente caro, infatti, che il personaggio è stato
protagonista di una sua serie di fumetti dal titolo Superman’s
Pal Jimmy Olsen.
Ad oggi, Skyler
Gisondo è noto soprattutto per il suo lavoro in The
Righteous Gemstones della HBO, Santa Clarita Diet di
Netflix e nella serie di film Una notte al museo. Ha anche
recitato in un ruolo secondario nel film Licorice
Pizza di Paul Thomas Anderson, candidato
a diversi premi.
Wendell Pierce interpreta Perry White
Perry White è il
caporedattore del Daily Planet e il capo di Clark Kent, Lois Lane e
dei loro colleghi della testata. Conosciamo Wendell
Pierce in quanto è recentemente apparso nel film MCU
Thunderbolts*, dove ha interpretato un
politico statunitense incaricato di interrogare Valentina Allegra
de Fontaine, interpretata da Julia Louis Dreyfus.
Tra gli altri suoi crediti figurano The Wire, Suits e
Chicago PD.
Lois Lane, Jimmy Olsen e Cat Grant in Superman
Beck Bennett interpreta Steve Lombard
Steve Lombard è un
giornalista sportivo del quotidiano di Metropolis, il Daily Planet.
Prima di questo film, Beck Bennett ha fatto parte
del cast di Saturday Night Live per otto stagioni. Tra i
suoi film ricordiamo Bill & Ted Face the Music, Angry Birds –
Il film 2 e Zoolander
2.
Mikaela Hoover interpreta Cat Grant
Cat Grant è una
giornalista del Daily Planet. Tra i film interpretati dall’attrice
Mikaela Hoover figurano Guardiani della Galassia, The Belko Experiment e Super, mentre tra le
serie TV figurano Lucifer della Fox, The Guest
Book della TBS e The League della FX.
Sara Sampaio interpreta Eve Teschmacher
Eve Teschmacher è
l’assistente di Lex Luthor. In genere, Teschmacher è anche
l’interesse amoroso di Luthor, ma questa versione del personaggio è
stata modificata per renderla anche un’influencer sui social media.
Per Sara Sampaio, modella
portoghese, Superman è il suo debutto
cinematografico come attrice.
Con
il sostegno produttivo di Cate Blanchett e una narrazione
fortemente autobiografica, Shayda segna l’intenso esordio alla regia della
cineasta iraniano-australiana Noora Niasari. Ambientato nella Melbourne del 1995,
il film segue le vicende di una donna iraniana fuggita da un
matrimonio abusivo e rifugiatasi in un centro di accoglienza per
donne maltrattate, insieme alla figlia di sei anni. Una storia
personale che diventa riflessione universale su violenza,
maternità, cultura e libertà, raccontata con uno sguardo delicato
ma penetrante.
Una fuga raccontata con pudore e
tensione costante
Sin dalle prime scene, Shayda mette lo spettatore in uno stato di allerta.
L’inquadratura stringe sui volti, gli spazi chiusi e protetti
diventano prigioni emotive, il formato quadrato (4:3) aumenta la
sensazione di oppressione. La protagonista del titolo (interpretata
da una straordinaria Zar
Amir-Ebrahimi) è sempre in fuga, anche quando
apparentemente al sicuro. Ogni azione, ogni decisione, è
accompagnata da uno strato invisibile di ansia. La violenza che ha
subito non viene mai mostrata esplicitamente, ma è costantemente
percepibile nel suo modo di muoversi, di parlare, di interagire con
la figlia e con gli altri.
La regia di
Niasari evita qualsiasi sensazionalismo e racconta tutto con
pudore, scegliendo l’osservazione paziente e rispettosa dei gesti
quotidiani. Persino l’ex marito Hossein, pur temibile, non è
rappresentato come un mostro bidimensionale, ma come un uomo
ambiguo, capace di manipolazioni affettive e sociali.
Un ritratto intimo e politico
Ciò che distingue Shayda
da altri film sul tema della violenza domestica è la sua capacità
di allargare il campo senza perdere l’intimità del racconto. Il
nemico non è solo l’individuo, ma un sistema culturale e patriarcale che
sopravvive al di là dei confini geografici. Anche dopo essere
fuggita dall’Iran, Shayda continua a subire le pressioni della sua
comunità in esilio, che la giudica e la isola per aver osato
chiedere il divorzio. L’autonomia femminile viene vista come una
colpa, e perfino il diritto alla custodia della figlia è messo in
discussione.
Niasari affronta tutto questo senza mai trasformare Shayda in una
vittima passiva. Anzi, la protagonista è mostrata come una donna
determinata, capace di affermare la propria identità culturale
senza piegarsi alle imposizioni più oppressive. La celebrazione del
Nowruz, il
Capodanno persiano, diventa simbolo di rinascita personale e di
trasmissione consapevole delle radici alla nuova generazione.
Zar Amir-Ebrahimi e Selina Zahednia: un legame che commuove
Il cuore emotivo del film è il rapporto tra Shayda e la piccola
Mona,
interpretata con dolcezza e autenticità da Selina Zahednia. Il loro legame è
fatto di sguardi, abbracci, gesti quotidiani che diventano atti di
resistenza. In mezzo alla paura e all’incertezza, madre e figlia
costruiscono uno spazio affettivo in cui è ancora possibile
sorridere, ballare, raccontarsi favole.
Zar Amir-Ebrahimi, già premiata come miglior attrice al
Festival di Cannes 2023 per
Holy Spider, regala
qui una performance ancora più sottile e intensa. Ogni emozione si
legge nei suoi occhi, nel modo in cui trattiene il respiro o
sorride per rassicurare la figlia. Anche la bambina riesce a
restituire con naturalezza lo smarrimento e la confusione di chi
vive un dramma senza comprenderlo fino in fondo. La scena in cui
Shayda le insegna i significati degli oggetti legati al Nowruz è
uno dei momenti più belli e significativi del film: un dialogo tra
culture, generazioni, dolore e speranza.
Una regia empatica, mai invadente
Lo stile di Shayda è
coerente con il suo contenuto. La regia non impone mai la propria presenza, ma si
mette al servizio del racconto. Il lavoro sul sonoro è essenziale,
quasi minimalista, e accompagna con discrezione le emozioni dei
personaggi. Anche le musiche tradizionali e i momenti danzati non
sono mai coreografici, ma spontanei, parte integrante della
vita.
La sceneggiatura, ispirata all’infanzia della regista, è asciutta e
ben calibrata. Ogni scena ha un senso, un respiro, una risonanza
emotiva. Niasari costruisce un’opera prima matura e personale, che
non chiede
compassione, ma invita alla comprensione e al rispetto per
un vissuto troppo spesso taciuto o banalizzato.
Shayda è un’opera sulla
maternità come gesto politico, sulla libertà come conquista
quotidiana, sulla possibilità di rinascita anche quando tutto
sembra perduto. Con uno sguardo attento e pieno di amore, Noora
Niasari firma un esordio che lascia il segno. E ci ricorda, con
delicatezza e forza, che la resistenza femminile passa anche – e
soprattutto – dai gesti più piccoli.
Il Superman
di James Gunn, atteso al cinema il
9 luglio 2025, ha debuttato alla prima mondiale
lasciando il segno. I primi feedback – provenienti da anteprime
stampa e fan – esaltano un mix esplosivo di umorismo, emozione e
azione “spettacolare”, sostenendo che si tratta “di un Superman per
tutti”.
Sul fronte delle recensioni, Germain Lussier di Gizmodo l’ha definito “un’esaltante
corsa senza pause, piena di ottimismo e imprevedibile ironia. Non
abbiamo mai visto una DC così”.
Anche Perri Nemiroff di Collider ha espresso un giudizio
caloroso: “Superman mi ha reso così felice. Azione travolgente,
momenti di leggerezza, e un’umanità del protagonista che spinge a
fare del bene. David Corenswet incarna tutto
questo”.
Anche Brandon Davis di ComicBook.com ha mostrato grande entusiasmo:
“Superman è una celebrazione portata sul grande schermo, carico
di speranza e completezza. Corenswet è nato per questo
ruolo”. John
Dottson di My Cosmic
Circus scrive invece che “Superman è un
vincitore. Ho delle critiche da muovere ai livelli Marvel della CGI. Ma James
Gunn ha realizzato un film sui supereroi spettacolare e
colorato, con personaggi straordinari. Per me, Mr. Terrific ha
rubato la scena. Corenswet e Brosnahan brillano: potrei guardare un
intero film solo per vedere la loro chimica”.
Positivo è anche il parere di Grace
Randolphdi Beyond The
Trailer: “Questo è il MIGLIOR film di #Superman
mai realizzato finora. Quando James Gunn si fa da parte e lascia
che sia il suo lavoro a parlare, il risultato è incredibile. Non è
perfetto, ma ci va molto vicino e mi ha convinto a credere nel #DC
di Gunn.” “Il Superman di James Gunn è il perfetto film di
supereroi e un’ottima partenza per il nuovo DC Studios. È grande,
luminoso, emozionante, pieno di speranza e non perde mai il senso
di meraviglia. Vederlo è stato come strappare le pagine di un
fumetto e divorare la sua immaginazione selvaggia e
caotica”, sono invece le parole diErik
Davis di Fandango.
Accanto ai elogi, emergono però anche critiche più sfumate:
JoBlo.com sottolinea che: “non è affatto un
disastro (ha alcuni momenti fantastici), ma non è all’altezza delle
aspettative. Stranamente, il film ha trascurato un personaggio
fondamentale: Lois Lane e, sorprendentemente, Clark Kent. Molto
Superman, poco Clark”. “Si intravedono sprazzi di un #Superman
sincero, pieno di speranza e ottimismo, simile al classico Action
Comics, ma purtroppo il film crolla sotto il peso di una trama
contorta e spesso assurda. Tuttavia, le interpretazioni di
Corenswet, Brosnahan, Hoult e Gathegi sono fantastiche, e Krypto è
davvero il migliore!”, è invece il parere
di Nicola
Austindi Empire.
Queste voci, tutte raccolte a caldo dopo la proiezione, evidenziano
un film che punta su
colori, emozione e ottimismo, segnando un cambio di rotta netto
rispetto alle versioni più cupe del passato. Le critiche
costruttive – circa qualche eccesso di CGI o poco focus su Clark
Kent – confermano che Superman di Gunn non mira
solo al facile appeal commerciale, ma vuole ridefinire il supereroe
classico con un approccio fresco e ben studiato.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman
è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark
Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film
racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato
equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un
mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie.
Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di
origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui
cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily
Planet e come eroe capace di ispirare speranza.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo
personaggi come Lois Lane, Guy
Gardner,
Hawkgirl, Metamorpho, Lex
Luthor e Mister Terrific.
Con il suo stile inconfondibile,
James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una
miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti,
consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una
profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film
sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn
ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di
emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare
sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua
personalità.
Il film non solo rilancia l’iconica
figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e
tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità,
epica e introspezione morale in un racconto di rinascita
mitologica.
Il film sarà al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Il DCU di
James Gunn sta finalmente prendendo forma con il
debutto della sua versione di Superman.
Sul tappeto rosso della prima mondiale di lunedì, lo sceneggiatore
e regista ha raccontato a Deadline come ha adottato un
approccio più “leggero” al supereroe della DC Comics,
tornando al “colore e alla gioia” delle sue origini.
“In un certo senso, è più
leggero. Ma nel film ci sono anche molti elementi pesanti”, ha
spiegato Gunn, facendo seguito all’interpretazione più cruda e cupa
di Zack Snyder nel ruolo in L’uomo
d’acciaio (2013), Batman v. Superman: Dawn of Justice (2016) e Justice League (2017). “Ma il personaggio stesso è
più leggero”.
Il capo della DC Studios ha definito
Clark Kent “una rarità tra le rarità”, spiegando che
“proviene da una famiglia non disfunzionale, ha genitori che lo
amano, sta crescendo in una famiglia amorevole con il sostegno e la
presenza emotiva dei suoi genitori, ed è il risultato di tutto ciò.
E penso che sia un ragazzo piuttosto equilibrato proprio per
questo. Tuttavia, ha anche i suoi difetti”. Gunn ha poi
aggiunto: “Ma ho amato i colori e la gioia dei fumetti che mi
piacevano da bambino e volevo infondere questo sentimento nel
film”.
Superman
è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent
e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film
racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato
equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un
mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie.
Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di
origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui
cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily
Planet e come eroe capace di ispirare speranza.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo
personaggi come Lois Lane, Guy
Gardner,
Hawkgirl, Metamorpho, Lex
Luthor e Mister Terrific.
Con il suo stile inconfondibile,
James
Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una
miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti,
consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una
profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film
sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn
ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di
emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare
sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua
personalità.
Il film non solo rilancia l’iconica
figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e
tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità,
epica e introspezione morale in un racconto di rinascita
mitologica.
Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito
da Warner Bros. Pictures.
Mentre Supermansi
prepara a spiccare il volo al cinema, sembra proprio che il
Batman di Matt Reeves sia pronto
per emergere nuovamente dall’ombra. Sul tappeto rosso della prima
mondiale di Superman di lunedì, lo sceneggiatore,
regista e co-CEO dei DC Studios James Gunn ha confermato ai giornalisti di
aver letto la tanto attesa sceneggiatura di Reeves per The
Batman – Parte II. “È grandiosa”, ha detto ora Gunn, dopo che
Reeves ha
condiviso una foto della copertina della sceneggiatura
completata il mese scorso, con il simbolo di Batman.
In precedenza, dopo che Gunn
aveva difeso i ritardi di The Batman – Parte
II, che al momento uscirà in sala il 1° ottobre 2027 dopo
un rinvio di un anno, Reeves ha dichiarato a gennaio 2025 che il
sequel sarà girato quest’anno. “Stiamo realizzando qualcosa che
è il seguito della storia, ma spero che il pubblico ne rimanga
sorpreso”, aveva affermato. Con la sceneggiatura pronta e a
quanto pare già approvata da Gunn, è dunque lecito aspettarsi che
questa promessa venga mantenuta e che già nel corso dell’autunno
possano avere inizio le riprese.
Tutto quello che sappiamo su
The Batman – Parte II
The
Batman – Parte II è uno dei film più attesi del nuovo
panorama DC, ma il suo percorso produttivo non è stato privo di
ostacoli. Inizialmente previsto per ottobre 2025, il sequel diretto
da Matt Reeves è stato rinviato al 1°
ottobre 2027, alimentando speculazioni sul futuro del
progetto. I ritardi sono stati giustificati da esigenze legate alla
scrittura della sceneggiatura e al calendario riorganizzato della
DC sotto la nuova guida di James Gunn e Peter Safran,
che stanno ristrutturando l’intero universo narrativo. Nonostante
ciò, Reeves ha confermato che le riprese inizieranno entro
il 2025, e Gunn ha recentemente letto la sceneggiatura,
definendola “grandiosa”, un segnale incoraggiante per i fan.
Sul fronte del cast, è confermato il
ritorno di Robert Pattinson nei panni di Bruce
Wayne/Batman, all’interno dell’universo narrativo alternativo noto
come “Elseworlds”, separato dal DCU principale. Dovrebbero tornare anche Jeffrey Wright come il commissario Gordon e
Andy Serkis nel ruolo di Alfred. I rumor più
insistenti ruotano attorno alla possibile introduzione di
Harvey Dent/Due Facce e Clayface (che avrà inoltre un film tutto suo)
come villain principali, anche se nulla è stato ancora
ufficializzato. C’è chi ipotizza un ampliamento del focus sulla
corruzione sistemica di Gotham, riprendendo i toni noir e
investigativi del primo capitolo, con Batman sempre più immerso in
un mondo in cui la linea tra giustizia e vendetta si fa
sottile.
Per quanto riguarda la
trama, le indiscrezioni suggeriscono un’evoluzione
psicologica per Bruce Wayne, alle prese con le conseguenze delle
sue azioni e un Gotham sempre più caotica, anche dopo gli eventi
della serie spin-off The Penguin con Colin Farrell (anche lui probabile membro del
cast). Alcune fonti parlano di un possibile scontro morale con
Harvey Dent, figura ambigua per eccellenza, o di un Batman
costretto a confrontarsi con i limiti del suo metodo. Al momento,
tutto è però ancora avvolto nel riserbo, ma la conferma della
sceneggiatura completa e approvata lascia ben sperare per l’inizio
delle riprese entro l’autunno e per un sequel che promette di
essere ancora più cupo, ambizioso e introspettivo.
Reeves spera naturalmente che il suo
prossimo film su Batman abbia lo stesso successo del primo.
The Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance
al botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il
mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste
recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione
dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli
Oscar. Nel frattempo, Reeves ha espanso la serie DC
Elseworld con la già citata serie spin-off di Batman,
The Penguin, disponibile su Sky e NOW, per
l’Italia.
Il produttore esecutivo di
Rick e Morty, Scott Marden,
rivela come
James Gunne Zack
Snyder si siano uniti alla serie per delle apparizioni
speciali. Gunn è attualmente co-presidente e CEO di DC Studios e ha
scritto e diretto il prossimo film di Superman.
Snyder ha diretto la precedente incarnazione di Superman, dirigendo
L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman: Dawn of
Justice e Justice League di Zack Snyder.
In un’intervista con
Variety, Marden racconta come Gunn e Snyder siano apparsi
nei panni di se stessi nell’episodio 7 dell’ottava stagione,
“Ricker Than Fiction“. L’episodio, scritto da Rob
Schrab, ruota attorno a Rick e Morty che
affrontano Gunn su come il loro franchise preferito, Maximum
Velocitree, stia andando a rotoli. Gunn incontra poi Snyder
alla Warner Bros. e discutono di Superman. Marden racconta
di come entrambi fossero d’accordo e abbiano riso delle battute
fatte a loro spese. Nonostante fossero nel bel mezzo delle riprese
di Superman, Gunn ha subito accettato il cameo e
ha rapidamente ottenuto l’approvazione della Warner Bros.
Sono stati molto sportivi.
Entrambi hanno in qualche modo lasciato intendere che questo è il
programma che guardano quando hanno tempo libero. Quindi erano
entusiasti di poter far parte di questo mondo, e non c’è stata
alcuna resistenza o irritazione. Anzi, hanno riso di qualsiasi cosa
gli abbiamo lanciato contro. Probabilmente, francamente, ci sono
state anche più frecciatine e battute più stupide, cose che avremmo
potuto usare. L’unica cosa che hanno fatto è stata riderci
sopra.
Ci siamo detti, se dovessimo
fare un film e fare una satira su Hollywood, dovremmo includere
anche i nostri capi. Così abbiamo iniziato a pensare alla Warner
Bros. Chi sarebbe stato adatto per il ruolo del cattivo? James
Gunn sembrava un’ottima scelta.
Eravamo tutti abbastanza sicuri
che, ogni volta che Schrab avesse contattato Gunn, sarebbe stato al
milione per cento a metà delle riprese di “Superman“.
Ma non solo ha risposto subito di sì, ma credo che abbia anche
fatto un’offerta alla Warner Bros. lo stesso giorno. Avevamo
persone della nostra produzione che dicevano: “Com’è possibile che
James Gunn, Zaslav e tutti questi sappiano già di
questo episodio?” Non pensavamo che le cose sarebbero andate così
velocemente.
Penso che Gunn abbia chiamato
delle persone per assicurarsi che non rovinasse nulla. E sembra che
abbia ottenuto il via libera abbastanza rapidamente. Entrambi si
sono presentati e sono stati davvero molto sportivi. Sono molto Da
nerd orgoglioso, idolatro entrambi. Hanno una libertà creativa che
pochissime persone a Hollywood hanno per fare grandi cose.
Marden ha anche rivelato che il
co-creatore di Rick e Morty, Dan Harmon, ha
aggiunto il dialogo di Superman alla sceneggiatura per cercare di
rendere l’episodio degno di entrambi i registi per dei cameo.
Quando ha saputo che erano a
bordo e che sarebbero entrati, si è quasi fatto scrocchiare le
nocche e voleva assicurarsi che l’episodio fosse all’altezza e
degno di loro, dovendo recitare quelle battute.
Negli otto anni trascorsi dalla fine
della serie, le voci sulla quinta stagione di
Sherlock non hanno mai smesso di circolare. Per
chi ha visto la serie quando è andata in onda originariamente, ogni
stagione di Sherlock è rimasta impressa nella
mente dei fan.
I nuovi fan, tuttavia, in genere
rimpiangono di non essere stati presenti al culmine della serie,
quando è andata in onda. Sebbene ci siano molte serie TV che gli
spettatori vorrebbero vedere tornare, Sherlock è
sicuramente una delle più richieste.
Tuttavia, nonostante alcune voci di
corridoio circolate di recente, il co-creatore di
Sherlock e attore di Mycroft Holmes, Mark
Gatiss, ha apparentemente fornito una risposta
definitiva: la quinta stagione non si farà (tramite
Collider). In definitiva, Gatiss riteneva che l’eredità
della serie contasse da sola e che anche la sua età avesse giocato
un ruolo nella sua decisione.
No. Ci abbiamo provato e abbiamo
fatto centro con Benedict e Martin. Voglio dire, non c’è… che senso
avrebbe? Lo rifaresti e basta. E a dire il vero, sai, l’anno
prossimo compirò 60 anni. È incredibile… È bello riconoscere quanto
sia stata una serie meravigliosa, ma è anche bello andare
avanti.
Mark Gatiss tornerà al cinema dal 23
luglio con I Fantastici Quattro: Gli
Inizi, nei panni di Ted
Gilbert.
Lux Pascal è la
sorella di Pedro Pascal. La trentatreenne è membro della
comunità LGBTQ e una donna transgender che ha ottenuto il suo primo
ruolo da protagonista in Miss Carbón di Netflix. Diretta da Agustina Macri e
interpretata da Pascal e Paco León, la
coproduzione ispano-argentina racconta l’avvincente storia vera di
Carla Antonella Rodríguez, la prima minatrice in una regione in cui
il lavoro minerario era tradizionalmente riservato agli uomini.
Guardando al suo potenziale futuro a
Hollywood, l’attrice formatasi alla Juilliard non vede l’ora di
unirsi al fratello nel MCU nei panni di Jean Grey, membro
degli X-Men. “Mi sento così legata a lei, sia fisicamente che
mentalmente”, ha spiegato Pascal, “e a come diventa Fenice
perché è corrotta dal mondo”. Parlando della condivisione
dello schermo con suo fratello, ha aggiunto: “Sarebbe
bellissimo poter finalmente partecipare alle conversazioni che
avevamo quando io ero bambina e lui era un giovane adulto, e
sognavamo entrambi di film. Mi piacerebbe molto.”
Pedro Pascal ha spesso lottato per sua
sorella, scontrandosi con la retorica anti-trans dell’autrice di
Harry Potter J.K. Rowling. Come ci si potrebbe
aspettare, Lux è grata per tutto ciò che il suo ex fratello ha
fatto per lottare per i suoi diritti. “Soprattutto ora, c’è
sicuramente una pressione per le ragazze come me a vivere in
segreto, nel senso che non parliamo della nostra identità”, ha
detto. “Mi sono sempre chiesta: sarò più rispettata
nell’industria se nascondo chi sono? [Pedro]
dice: ‘Alla fine, devi solo essere te stessa, ed è allora che il
mondo inizia davvero a unirsi per te'”.
Ha qualche possibilità di
interpretare Jean Grey? È stato recentemente riportato che
Kevin Feige ha “detto ai colleghi di
avere un piano decennale per gli [X-Men]”, e il film sta
rapidamente iniziando a prendere forma, quindi il cast potrebbe
essere presto pronto. Michael Lesslie
(Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente) e il regista Jake Schreier
(Thunderbolts*) sono stati scelti per
portare una nuova squadra di mutanti nel MCU.
Parlando del futuro degli
X-Men, il presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige ha dichiarato l’anno scorso: “Penso che vedrete che
questo continuerà nei nostri prossimi film con alcuni personaggi
degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia
di Secret Wars ci condurrà davvero in una nuova era di mutanti e
degli X-Men”.
“Ancora una volta, [è] uno di
quei sogni che si avverano. Finalmente abbiamo di nuovo gli
X-Men”. Leggendo tra le righe, sembra che la “Saga dei
Mutanti” sia alle porte, mentre ci stiamo dirigendo verso la
conclusione della Saga del Multiverso in corso.
Il 2025 segna uno degli anni più
importanti nella storia dell’eredità mediatica di Superman, poiché
l’Uomo del Domani è finalmente pronto a tornare protagonista al
cinema con un suo film quest’estate, come parte della timeline
DCU. L’ultima versione cinematografica di
Superman che il mondo ha visto è stata l’incarnazione di Henry Cavill nella timeline dei film DCEU,
iniziata con L’Uomo d’Acciaio di Zack
Snyder nel 2013. Il Superman di Cavill è stato spesso
descritto come una delle interpretazioni più cupe del personaggio,
e questo è spesso stato un argomento controverso quando si parla
dell’icona DC.
In una nuova intervista con GQ, il nuovo Superman, David Corenswet ha affrontato i suoi vecchi
commenti di una precedente intervista con Entertainment Weekly nel
novembre 2019, dove aveva parlato della versione più cruda che
Cavill aveva interpretato nella serie di Snyder. In quell’occasione
l’attore aveva affermato: “Mi piacerebbe vedere qualcuno fare
una versione allegra e retrò [di Superman]. Adoro l’interpretazione
cupa e grintosa di Henry Cavill, ma mi piacerebbe vedere il
prossimo essere molto luminoso e ottimista”.
Ora, con GQ, Corenswet ha
approfondito ciò che intendeva dire, condividendo quanto segue su
Cavill e il Superman di Snyder: “Penso che sia la cosa meno
interessante che avrei potuto dire. Semplicemente perché con un
personaggio fantastico come Superman, vuoi che grandi artisti,
scrittori e attori ne esplorino tutte le possibilità“.
“L’unico modo per renderlo noioso è continuare a fare sempre la
stessa cosa. E così, proprio come Chris Nolan ha preso Batman e ha
fatto qualcosa di più cupo e realistico con il personaggio, Zack
Snyder e Henry Cavill hanno esplorato un lato di Superman che non
era mai stato esplorato sul grande schermo”.
“Quindi, quello che volevo dire
è che lo stavano facendo molto bene ma che mi sarebbe piaciuto
vedere il prossimo film andare nella direzione opposta e mostrare
l’altro lato.Allo stesso modo, dopo i film di Batman di
Chris Nolan e dopo Matt Reeves e Robert Pattinson, ci sono molte persone che
si chiedono: “Dov’è il nostro Batman divertente, esagerato e
fantastico?”. Come noto, quando si parla di Superman nel DCEU
e nello Snyderverse, molti potrebbero aver considerato
l’interpretazione di Cavill del personaggio più cupa rispetto alle
precedenti.
Ma questo non significa
necessariamente che sia un aspetto negativo, e i commenti di
Corenswet suggeriscono che egli sia d’accordo con questa idea,
poiché fa riferimento al modo in cui Superman viene costantemente
reinterpretato nel mondo dei film live-action e dei cartoni
animati. Alla fine, Superman è un personaggio in continua
evoluzione con il tempo, poiché la narrazione è in costante
crescita e cambiamento nella TV e nel cinema. Dal commento di
Corenswet, è evidente che ha capito come Snyder e Cavill stessero
adottando questo approccio con Superman, mostrando la leggenda
della DC in un mondo più realistico.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Il film sarà al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Superman, il primo
film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare
nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner
Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James
Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC
reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione,
ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla
compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere
umano.
Produttori esecutivi sono
Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina
da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori
fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la
scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il
compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming
(“The Last of Us”), ai montatori William Hoy
(“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).
Il finale alternativo di Io
sono leggenda spiegava molto di più sugli infetti rispetto
alla versione cinematografica, era molto più fedele al romanzo di
Richard Matheson del 1954 e rendeva il resto del film molto più
profondo. Questa differente conclusione è stata rivelata per la
prima volta nell’edizione in DVD del film con Will Smith e ben presto è stata considerata la
versione migliore. Il finale alternativo è poi diventato stato così
popolare che il prossimo Io
sono leggenda 2 non seguirà l’originale, ripartendo
proprio da questa diversa conclusione per costruire un nuovo
racconto.
Tuttavia, questo significa che molti
ora vogliono sapere cosa succede nel finale alternativo di
Io sono leggenda e perché non è stato utilizzato.
Nonostante sia stato adattato più volte in passato, un aspetto del
libro da cui è tratto che non è mai stato adattato fedelmente è la
conclusione. La fine del romanzo I Am Legend vede
Robert Neville morire per mano sua e rivela che
gli infetti sono intelligenti. Inoltre, essi temono e detestano
Neville perché ha ucciso molti membri della loro specie. Mentre la
versione cinematografica ha tradito questa conclusione di grande
impatto, il finale alternativo rimane molto più fedele a questa
conclusione.
La spiegazione del finale
alternativo di Io sono leggenda
Uno dei motivi per cui il finale
alternativo di Io sono leggenda è stato reso
canonico è perché, a differenza della versione cinematografica,
Will Smith sopravvive. In esso, infatti,
Robert Neville scopre che gli infetti sono autocoscienti,
possiedono un certo grado di intelligenza e, cosa più importante,
hanno sentimenti. La rivelazione che sconvolge Neville è che gli
infetti (che nel libro sono chiamati Darkseekers) hanno paura di
lui. La violenza mostrata dagli infetti nei confronti di Robert è
dunque, dal loro punto di vista, una necessità.
Gli infetti, simili a vampiri,
attaccano la sua casa non per ucciderlo, ma per salvare uno di
loro. Il loro assalto è quindi una missione di salvataggio per
liberare la donna infetta che Neville ha rapito come cavia. Il peso
morale degli implacabili esperimenti dell’uomo per trovare una cura
al virus è il punto focale del finale alternativo di Io
sono leggenda. Rendendosi conto che le creature sono
ancora intelligenti, hanno una forma di comunicazione e hanno
sviluppato una propria società, Neville lascia che la sua cavia si
ricongiunga con i suoi simili.
Non lo dice mai ad alta voce, ma
sembra rendersi conto di essere diventato un mostro anche per i
Darkseekers (proprio come nel libro). Tuttavia, è proprio questa
consapevolezza che permette al personaggio di Will Smith di
sopravvivere nel finale alternativo. Nel finale originale, invece,
Neville si sacrifica per salvare i sopravvissuti appena scoperti,
Anna ed Ethan. Tuttavia, nel finale alternativo, i Darkseekers,
riuniti con i loro simili catturati, semplicemente si allontanano.
Neville prende quindi la cura e si dirige verso il Vermont come un
uomo cambiato, con Anna ed Ethan al seguito.
Perché il finale alternativo non è
stato utilizzato
Il finale alternativo di Io
sono leggenda non è stato utilizzato nel montaggio finale
per diversi motivi. Il montaggio cinematografico ha apportato
diverse modifiche rispetto alle prime bozze, inclusa una versione
in cui il cane di Neville sopravvive. Alla fine, il finale
definitivo è stato scelto in base alla reazione del pubblico, che
ha risposto in modo più favorevole allo scenario in cui “Will Smith
muore”. Il finale cinematografico è stato controverso tra i fan del
romanzo di Richard Matheson, che hanno ritenuto
che non riuscisse a cogliere tematicamente ciò che rendeva il
finale del libro così toccante.
La narrazione della versione
cinematografica può essere più vicina al romanzo Io sono
leggenda per quanto riguarda la morte di Robert Neville,
ma si può sostenere che manchi il punto filosofico di una storia
che riguarda più la moralità che gli zombie. Anche se il finale
alternativo è ancora a suo modo lontano dal libro, è molto più
vicino allo spirito della storia, poiché Neville scopre di non
essere così virtuoso come pensava. Sfortunatamente, come rivelato
dal regista Francis Lawrence, il motivo per cui il
finale è stato cambiato in quello più eroico visto nei cinema è
stato il fatto che il pubblico di prova ha reagito in modo
estremamente negativo a un finale che dipinge Neville come il
cattivo.
Io sono leggenda 2
seguirà il finale alternativo
Da quando è stato annunciato
Io sono leggenda 2 con il ritorno di Will Smith insieme al nuovo membro del cast
Michael B. Jordan, sono sorte molte domande.
Dato che Robert Neville è morto alla fine del film visto al cinema,
sarebbe stato difficile immaginare il ritorno di Smith senza che si
tratti semplicemente di scene flashback (forse attraverso i video
da lui registrati). Tuttavia, rendendo il finale alternativo di
Io sono leggenda quello canonico, non ci sono
complessità narrative per la presenza di Robert Neville nel sequel.
Il sequel continuerà dunque la storia dove si è interrotta la
versione cinematografica, mostrando cosa ha fatto Robert dopo
essere sopravvissuto a Manhattan e fuggito con la cura.
Sebbene il finale alternativo di
Io sono leggenda spieghi come Smith ritorna per il
sequel, lascia ancora molte domande a cui il sequel dovrà
rispondere. Se Neville aveva la cura, l’ha data al resto dei
sopravvissuti o ai mutanti infetti, o ha capito che dovevano essere
lasciati soli nelle vite che si erano costruiti? C’è anche la
questione della provenienza della tensione tra specie, dato che nel
nuovo finale gli infetti non sono rivelati come una minaccia
irrazionale. Forse Neville diventa il loro protettore contro gli
altri esseri umani che non li capiscono. Tuttavia, potrebbe essere
interessante se il film puntasse su Smith come cattivo e Jordan
come eroe che gli impedisce di uccidere gli infetti.
Quello di Io sono
leggenda è uno dei finali alternativi più famosi di
sempre
Ci sono molti film con finali
alternativi, ma pochi sono così famosi o significativi come
Io sono leggenda. Il fatto che il sequel seguirà
il finale alternativo e che il film sia stato ripubblicato in
streaming con il nuovo finale è più o meno senza precedenti.
Tuttavia, ci sono stati diversi altri finali alternativi degni di
nota che hanno raggiunto livelli simili di notorietà. Ad esempio,
la director’s cut di The Butterfly Effect cambia
completamente il finale del film del 2004 di Eric
Bress e J Makye Gruber. Uscito lo stesso
anno in cui il film è arrivato in DVD, il finale alternativo vede
il protagonista che viaggia nel tempo, Evan (Ashton
Kutcher), andare incontro a un tragico destino.
Invece di alterare semplicemente gli
eventi in modo che gli amici che mette in pericolo non lo
incontrino mai, Evan torna indietro nel tempo fino al momento in
cui era nel grembo materno. Quindi procede a strangolarsi con il
proprio cordone ombelicale. È un finale incredibilmente cupo che è
diventato immediatamente oggetto di discussione, e ancora oggi
molti credono che il suicidio di Eric nel grembo materno sia il
finale della versione cinematografica di The Butterfly
Effect. Tuttavia, non tutti i finali alternativi hanno
guadagnato una reputazione grazie ai miglioramenti percepiti
rispetto all’originale, come I Am Legend o The Butterfly
Effect.
Il film Clue di
Jonathan Lynn del 1985, basato sull’omonimo gioco
da tavolo, ha utilizzato finali alternativi per cambiare l’esito
della trama della commedia. Il film è uscito nelle sale con tre
finali alternativi per riprodurre l’esperienza del gioco da tavolo.
Ciascuno dei tre finali alternativi ha un membro del cast diverso
come colpevole e contiene anche uno o due omicidi in più durante la
grande rivelazione. Uno rivela addirittura che il personaggio di
Tim Curry, Wadsworth il maggiordomo, era un agente
sotto copertura dell’FBI. Tuttavia, mentre il finale di The
Butterfly Effect e Clue sono diventati argomenti di
discussione, nessuno dei due ha influenzato un potenziale franchise
allo stesso modo del finale originale di Io sono
leggenda.
La candidata all’Oscar Lily Gladstone (Killers of the Flower
Moon) è un’altra new entry nella rivisitazione di
The Thomas Crown Affair di Amazon MGM Studios, che
sarà diretta e interpretata da Michael B. Jordan.
Non si sa ancora nulla sul ruolo che
Gladstone interpreterà. Il premio Oscar Kenneth Branagh è un’altra new entry nel cast.
Jordan e Taylor Russell sono i protagonisti del
cast del film, le cui riprese inizieranno quest’estate e la cui
uscita nelle sale cinematografiche è prevista per il 5 marzo
2027.
Mentre i dettagli della trama sono
ancora segreti, sia il film originale del 1968 della United Artists
che il remake del 1999 della MGM erano storie di rapine incentrate
su un uomo ricco e in cerca di emozioni forti che orchestra una
rapina ad alto rischio solo per la sfida, per poi ritrovarsi
invischiato in un complesso gioco del gatto e del topo con un
brillante investigatore.
Come riportato in precedenza,
Drew Pearce ha scritto la sceneggiatura di
The Thomas Crown Affair, con Wes Tooke e Justin
Britt-Gibson che hanno scritto una bozza precedente, basata sul
film originale. Patrick McCormick e Marc Toberoff della Toberoff
Productions saranno anche i produttori, con Alan Trustman, autore
dell’originale del 1968, in qualità di produttore esecutivo.
Da quando è diventata la prima
nativa americana ad essere nominata all’Oscar come migliore attrice
per il suo ruolo da protagonista in Killers of the Flower
Moon di Martin Scorsese,Lily Gladstone è apparsa nel film Apple
di Erica Tremblay Fancy Dance, nel dramma indipendente di Morrisa
Maltz Jazzy e in Under the Bridge di Hulu. Attualmente, può essere
vista recitare nell’aggiornamento di Andrew Ahn su The Wedding
Banquet per Bleecker Street. Altri progetti imminenti includono il
thriller d’azione di Mark Pellington Lone Wolf, con Bryan Cranston,
e la commedia indipendente stellare In Memoriam dello scrittore e
regista Rob Burnett. È rappresentata da Authentic, IAG e McKuin
Frankel Whitehead LLP.
Il film del 1998 Patch
Adams è basato sulla storia vera del medico che ha
cambiato per sempre la medicina, unendo umorismo e profonda
umanità. Si porta così sullo schermo la storia di quest’uomo che
scopre la sua vocazione nella medicina dopo un periodo tumultuoso
della sua vita. Il vero Adams è infatti pioniere di un approccio
unico all’assistenza sanitaria, che enfatizza l’umorismo, l’empatia
e il legame personale. In sostanza, il film, con Robin Williams nel ruolo di Hunter
“Patch” Adams, offre importanti lezioni sul potere
trasformativo della compassione e dell’umorismo in campo
medico.
Conosciuto come Patch
Adams, questi è dunque un medico e attivista sociale i cui
metodi non convenzionali nell’assistenza sanitaria hanno suscitato
cambiamenti e discussioni significativi. Il film, pur prendendosi
alcune libertà creative, cattura l’essenza dell’approccio
rivoluzionario di Patch Adams alla medicina, sottolineando la sua
fede nel potere curativo della risata e dell’empatia nella cura dei
pazienti. Questa narrazione basata su fatti reali fornisce un
affascinante sfondo alla rappresentazione cinematografica, offrendo
una visione dell’impatto profondo che la filosofia di un uomo può
avere sulle pratiche mediche tradizionali.
Il periodo di Patch Adams in un
ospedale psichiatrico
Il viaggio di Patch Adams nel mondo
della medicina è iniziato con il suo ricovero volontario in un
ospedale psichiatrico. Alle prese con la depressione e pensieri
suicidi, Adams cercò aiuto e si trovò esposto alla cruda realtà del
sistema sanitario. La sua esperienza in ospedale fu illuminante,
poiché assistette a un approccio freddo e clinico alla cura dei
pazienti, in cui l’elemento umano sembrava essere stato
completamente dimenticato. Questo incontro plasmò profondamente la
sua visione dell’assistenza sanitaria, mettendo in evidenza le
carenze di compassione e comprensione all’interno del sistema.
Fu proprio tra le mura dell’ospedale
psichiatrico che Adams immaginò un tipo diverso di pratica
sanitaria. Si rese conto del profondo impatto che l’empatia e il
sostegno emotivo potevano avere sui pazienti. Questa consapevolezza
non riguardava solo il trattamento delle malattie, ma anche il
contatto con i pazienti a livello umano. Questa esperienza gettò le
basi per i suoi futuri impegni in campo medico, dove avrebbe
sostenuto un approccio più compassionevole e incentrato sul
paziente.
Monica Potter e Robin Williams in Patch Adams
Il Gesundheit! Institute di Patch
Adams
Dopo la sua esperienza trasformativa
e la successiva laurea in medicina, Patch Adams fondò il
Gesundheit! Institute. Questa struttura non era
solo un ospedale, ma una visione di ciò che poteva essere
l’assistenza sanitaria. Funzionava come un ospedale comunitario
gratuito incentrato su un’assistenza olistica e incentrata sul
paziente. In un’epoca in cui l’assistenza sanitaria era spesso
impersonale e strettamente clinica, il Gesundheit! Institute
rappresentava un faro di pratica rivoluzionaria, integrando le cure
mediche tradizionali con approcci alternativi. L’istituto ha
funzionato come una “casa” comune dal 1971 al 1984 e aveva sede
nella proprietà personale di Adams nella zona rurale del West
Virginia.
Da allora, il Gesundheit! Institute
si è ampliato. Nel 2016, l’istituto ha progettato di costruire un
ospedale comunitario con 44 posti letto che offrisse assistenza
sanitaria olistica gratuita a chiunque lo desiderasse. La struttura
includerà un programma di insegnamento che ospiterà 120 membri del
personale, che vivranno insieme in un ecovillaggio comunitario
(tramite IC). Il Gesundheit! Institute è stato rivoluzionario nella
sua filosofia. Il suo obiettivo era quello di trattare i pazienti
non solo come casi clinici, ma come individui con bisogni emotivi,
psicologici e spirituali. L’istituto ha adottato metodi non
convenzionali, tra cui l’uso dell’umorismo e dell’arte, per creare
un ambiente curativo che trascendesse gli aspetti fisici della
medicina.
La filosofia medica di Patch
Adams
Al centro della filosofia medica di
Patch Adams c’è l’idea di trattare i pazienti con empatia e
stabilire una connessione autentica. Contrariamente alle pratiche
dei centri medici convenzionali, orientate all’efficienza e basate
su protocolli rigidi, Adams sosteneva un approccio medico più
olistico. Credeva nel potere dell’interazione personale e del
sostegno emotivo nel processo di guarigione, sostenendo un sistema
sanitario che guardasse oltre i sintomi alla persona che li
manifestava. Questo approccio sfida il modello medico
convenzionale, proponendo che un’assistenza sanitaria efficace
implichi la comprensione e la risposta a uno spettro più ampio di
bisogni umani. I metodi di Adams sottolineano la necessità di un
sistema sanitario che bilanci il trattamento scientifico con la
compassione e il legame umano.
Robin Williams in Patch Adams
L’impatto sul settore
sanitario
I metodi e la filosofia di Patch
Adams hanno avuto un impatto significativo sul settore sanitario,
incoraggiando un approccio più umanistico alla medicina. La sua
enfasi sulla guarigione della persona, e non solo sul trattamento
della malattia, ha ispirato gli operatori sanitari ad adottare un
approccio più incentrato sul paziente. Questo cambiamento ha
portato a una maggiore attenzione all’empatia, alla compassione e
ai bisogni emotivi dei pazienti, mettendo in discussione il
tradizionale modello sanitario impersonale e procedurale. L’impatto
della filosofia di Adams è evidente nel modo in cui l’assistenza ai
pazienti viene sempre più affrontata nella formazione e nella
pratica medica, ma soprattutto nel modo in cui il sistema sanitario
ha accolto la “clown care”.
La clown care, nota anche come
clownerie ospedaliere, è un programma nelle strutture sanitarie che
è diventato popolare negli anni ’80. Questi clown medici sono
appositamente formati e fanno parte di ospedali di tutto il mondo
che aiutano a sollevare il morale dei pazienti, e Patch Adams è
considerato il primo clown medico in assoluto. L’impegno di Patch a
favore di un sistema sanitario compassionevole non solo ha
influenzato gli attuali medici, ma ha anche ispirato le future
generazioni di professionisti sanitari a considerare il benessere
olistico dei loro pazienti attraverso la clown care, segnando un
cambiamento significativo nell’etica del campo medico.
I suoi metodi hanno suscitato
alcune polemiche
I metodi non convenzionali di Patch
Adams e la sua critica alle pratiche mediche tradizionali sono però
stati oggetto di lievi critiche da parte della comunità medica.
Alcuni studi rivelano che l’umorismo e gli approcci olistici
mancano del rigore scientifico e delle prove tipiche delle pratiche
mediche convenzionali. La ricerca ha rivelato potenziali problemi
legati alla clown therapy, tra cui la gravità delle condizioni
mediche del paziente, il suo livello di sviluppo, il momento e il
contesto. Tuttavia, lo stesso studio rivela anche molti risultati
positivi, che superano di gran lunga quelli negativi. Il dibattito
sui metodi di Adams evidenzia la sfida più ampia di bilanciare
un’assistenza innovativa e incentrata sul paziente con i protocolli
e le pratiche consolidate della professione medica.
Robin Williams in Patch Adams
Il vero Patch Adams è apertamente
critico nei confronti del film
Nonostante la popolarità del film
Patch Adams, il vero dottor Adams ha espresso
critiche significative nei confronti del film. Era particolarmente
deluso dal fatto che il film avesse dato la priorità alla commedia
piuttosto che a una rappresentazione fedele dei suoi metodi e della
sua filosofia. Adams riteneva che il film, pur essendo divertente,
non riuscisse a rappresentare accuratamente la profondità e la
serietà del suo approccio all’assistenza sanitaria, in particolare
per quanto riguarda la sua attenzione alla giustizia sociale e alla
salute della comunità. Secondo il famoso critico Roger
Ebert, il vero Patch Adams una volta gli disse: “Odio
quel film”. Patch Adams ha anche criticato il film per non
aver portato benefici al suo ospedale reale, il Gesundheit!
Institute.
Nonostante il successo commerciale
del film, che ha incassato 202 milioni di dollari in tutto il
mondo, solo una piccola parte dei profitti è infaatti stata
destinata a sostenere l’Istituto o la sua missione di fornire
assistenza sanitaria olistica gratuita. Adams sperava che il film
avrebbe aumentato la consapevolezza e raccolto fondi per la sua
causa, una speranza che è rimasta in gran parte insoddisfatta,
portando alla sua insoddisfazione per il risultato del film.
Durante un discorso nel 2010, Adams ha dichiarato: “Il film
prometteva di costruire il nostro ospedale. Nessuno dei profitti
del film è mai arrivato a noi, e quindi, dopo 40 anni di lavoro,
stiamo ancora cercando di costruire il nostro ospedale”.
Patch Adams lavora ancora nel
settore sanitario
Dopo il film Patch
Adams, il medico rimane una figura dinamica nel settore
sanitario. Continua a sostenere la riforma sanitaria, sottolineando
l’importanza di un sistema compassionevole e incentrato sul
paziente. La sua attività di advocacy si concentra sulla necessità
di un modello sanitario che dia priorità al libero accesso alle
cure mediche e adotti metodi di trattamento olistici. Il lavoro
continuo di Adams è una testimonianza del suo impegno a cambiare in
meglio il panorama sanitario. Nel 2016, Adams ha rivelato che tiene
ancora conferenze 300 giorni all’anno e che “lo fa da oltre 30
anni in 81 paesi, diffondendo i semi di una rivoluzione d’amore che
ravviva la comunità e un appello a porre fine al
capitalismo”.
Low Tide, film del
2019 scritto e diretto da Kevin McMullin, è un thriller
indipendente che mescola atmosfere da racconto di formazione con
tensioni da noir adolescenziale. Ambientato in una cittadina
costiera del New Jersey durante un’estate afosa e sospesa nel
tempo, il film racconta la storia di un gruppo di ragazzi che, tra
furti occasionali e giri loschi, si imbatte casualmente in un
tesoro nascosto. La scoperta innesca una spirale crescente di
sospetti, tradimenti e violenza che mette alla prova i legami di
amicizia e le regole morali di un gruppo già fragile e
instabile.
Con una regia misurata e attenta ai
dettagli, McMullin costruisce un racconto che si regge su atmosfere
dense, paesaggi crepuscolari e dialoghi asciutti. I protagonisti,
adolescenti ai margini della legalità, si muovono in un contesto
familiare disfunzionale e in una comunità che sembra abbandonata a
se stessa, dove gli adulti sono assenti o inefficaci. Il film
affronta temi classici del coming of age – la fine dell’innocenza, la lealtà, il
desiderio di fuga – e li rielabora in chiave tesa e oscura,
lasciando emergere un realismo quasi brutale nelle dinamiche tra i
personaggi. Il tono è sospeso tra il dramma psicologico e il
thriller, con richiami a opere come Stand by Me e Mud, ma con un’anima più cupa e disillusa.
Low Tide ha
ricevuto consensi per la sua scrittura solida e per le
interpretazioni convincenti, in particolare quelle dei giovani
protagonisti. Ma il vero punto di forza del film è la sua capacità
di trasformare una semplice caccia al tesoro in un’esplorazione
morale della crescita e del tradimento. Nei prossimi paragrafi,
analizzeremo nel dettaglio il finale del film, svelando come si
conclude il conflitto tra i personaggi e quale significato lascia
dietro di sé questa storia apparentemente semplice ma fortemente
simbolica.
La trama di Low
Tide
Il film ha per protagonisti un
gruppo di adolescenti formato da Alan
(Keean Johnson), suo fratello minore
Peter (Jaeden Martell) e i loro
amici Red (Alex Neustaedter) e
Smitty (Daniel Zolghadri).
Insieme, trascorrono le calde giornate svaligiando le case dei
ricchi che si trovano lì per le vacanze. Sono piccoli furti che
permettono loro di scorrazzare per il luna park e uscire con le
ragazze.
Una notte, però, entrano in una
vecchia casa isolata e lì, Alan e Peter trovano un sacco pieno di
monete d’oro. I due fratelli non diranno nulla agli altri
componenti del gruppo, tenendo il tesoro per sé. Red, il leader
della banda, ha però dei sospetti ma nessuno sa che in realtà quel
bottino nasconde un segreto e ben presto la polizia si metterà
sulle loro tracce. Per loro, avrà così inizio un’avventura
inaspettata.
La spiegazione del finale
Nel terzo atto di Low
Tide, la tensione tra i protagonisti raggiunge il punto di
rottura. Il segreto riguardante la scoperta del sacchetto di monete
d’oro non regge a lungo, i sospetti crescono e l’amicizia tra i
quattro amici si sgretola rapidamente. Red, il più instabile del
gruppo, si convince che Alan lo abbia tradito, e la loro rivalità
esplode in un confronto carico di tensione e minacce. Le dinamiche
del potere e della fiducia vengono così stravolte, e i legami
affettivi si trasformano in paura e autodifesa. La svolta
definitiva arriva quando Alan decide di agire in modo autonomo e
proteggere non solo sé stesso, ma anche il fratellino Peter, dalla
spirale di violenza innescata da Red.
In una mossa decisiva, lo uccidono
quando questi tenta di ucciderli. Gettano poi il suo corpo
nell’oceano e hanno ancora le monete d’oro con loro. Mary, intanto,
convince la sua famiglia a non sporgere denuncia contro di loro per
il furto. Tuttavia, il finale è amaro: Peter è traumatizzato
dall’uccisione di Red, il rapporto di Alan con Mary è probabilmente
distrutto dopo essere stato messo a dura prova e i fratelli
potrebbero avere difficoltà a evitare i sospetti della polizia. Per
quanto riguarda Smitty, ci sono invece accenni al fatto che
potrebbe voltare pagina e lasciarsi alle spalle quella brutta
vicenda.
Il finale di Low
Tide racchiude dunque in sé la sintesi dei temi principali
del film: la perdita dell’innocenza, la tensione tra lealtà e
sopravvivenza, e il difficile passaggio dall’adolescenza all’età
adulta. Alan, inizialmente parte di un gruppo in cerca di
adrenalina e appartenenza, comprende progressivamente che per
proteggere chi ama e avere una possibilità di futuro, deve tradire
le regole non scritte della fratellanza. La sua reazione nei
confronti di Red non è solo fisica, ma anche simbolica: è l’uscita
definitiva da un mondo tossico, dominato da un maschilismo
aggressivo e dalla violenza latente.
Nel congedarsi da quel microcosmo
degradato, Alan compie l’unico atto davvero morale del film:
abbandonare ciò che lo legava a un’identità precaria e scegliere di
costruirne una nuova. Il finale, pur lasciando aperte alcune
domande, non cerca la consolazione facile. Al contrario, sottolinea
che ogni crescita comporta un costo, e che diventare adulti
significa spesso fare scelte dolorose, rinunciando a legami pur di
affermare un principio. In questo senso, Low Tide
è un racconto di formazione atipico e spietato, che rifugge ogni
romanticismo e ci restituisce un ritratto lucido e malinconico del
passaggio alla maturità.
Dopo aver visto Wicked
raggiungere le 10 nomination agli Oscar e un incasso mondiale
superiore ai 756 milioni di dollari, e mentre la seconda metà del
musical in due parti uscirà al cinema a novembre, Jon M.
Chu ha firmato un accordo per dirigere un film live-action
di Hot Wheels per Mattel e Warner Bros.
Pictures.
Juel Taylor e
Tony Rettenmaier, un duo sceneggiatore e regista
che ha al suo attivo lavori come Creed II e
Hanno Clonato Tyrone, sono stati incaricati di
scrivere la sceneggiatura, con la Bad Robot di
J.J. Abrams e la Electric
Somewhere di Chu alla produzione. Robbie
Brenner produrrà per Mattel Studios insieme a Chu, Abrams
e Michael Bostic, con la supervisione di Arturo Thur de Koós per
Mattel Studios. Sheila Walcott e Zach Hamby supervisionano per
Warner Bros. Pictures, insieme a Jon Cohen per Bad Robot e Jane Lee
per Electric Somewhere.
Hot
Wheels sarà un film d’azione
Hot Wheels è
presentato come un film d’azione, ispirato alla linea di macchinine
giocattolo più venduta della Mattel, che presenterà alcuni dei
veicoli più belli ed eleganti al mondo. Ulteriori dettagli sulla
trama non sono ancora riservati. Il progetto riunisce Chu con
Warner Bros e Bad Robot, nell’ambito del loro attuale lavoro
insieme su Oh, the Places You’ll Go!, un
adattamento del classico racconto del Dr. Seuss, che segna il primo
lungometraggio d’animazione di Bad Robot per il
cinema.
In una dichiarazione a Deadline in
merito alle notizie odierne su Hot Wheels, il
Presidente e Chief Content Officer di Mattel Studios Brenner ha
dichiarato: “La capacità di Jon di creare mondi ricchi ed
elaborati con un punto di vista distintivo lo rende il narratore
ideale per dare vita a Hot Wheels. I suoi film sono spettacoli
visivi, vere delizie per gli occhi, ma ciò che li distingue è il
modo in cui intreccia narrazioni indimenticabili all’interno di
quelle splendide inquadrature. Insieme alla narrazione avvincente
di Juel e Tony, questo team è in una posizione unica per catturare
il cuore, l’adrenalina e lo spirito di Hot Wheels, un marchio
leader nella cultura automobilistica”.
Chu ha aggiunto: “Hot Wheels è
sempre stata più di una semplice questione di velocità: è
immaginazione, connessione e il brivido del gioco. Portare questo
spirito sul grande schermo è un’opportunità incredibile. Sono
entusiasta di collaborare con Mattel Studios, Warner Bros. Pictures
e Bad Robot per creare un’avventura che renda omaggio alla
tradizione di Hot Wheels, guidandola verso un mondo completamente
nuovo”.
The Sandman –
Stagione 2 Vol. 2 arriverà su Netflix il 24 luglio e la piattaforma di streaming ha
ora pubblicato un teaser per quelli che saranno gli ultimi 6
episodi della serie.
Seguono spoiler da The Sandman
– Stagione 2 Vol. 1
Nel finale del Vol. 1, Morfeo ha versato “Sangue di Famiglia”
quando ha finalmente concesso la pace a suo figlio Orfeo secoli
dopo che il suo corpo era stato fatto a pezzi dalle Menadi. Questo
atto ha scatenato l’ira delle Eumenidi, che ora hanno il diritto di
vendicarsi nuovamente del Signore dei Sogni.
Durante una recente intervista con
Tudum, Tom Sturridge ha commentato la
decisione di Morfeo di porre fine alla vita di suo figlio e il
fatto che fosse pienamente consapevole delle
conseguenze. “Sogno sa cosa succederà e
conosce il prezzo che verrà pagato. In definitiva, sta facendo
qualcosa di meraviglioso e sta dando a suo figlio la cosa più
importante. Ma le conseguenze sono così enormi che è un peso
enorme.”
Sogno, tuttavia,
non si arrenderà senza combattere, e scopriamo che ha un piano che
prevede di ricreare il suo incubo più terrificante, il
Corinzio.
Johnny Depp parla della perdita del ruolo di
Gellert Grindelwald nella saga di Animali Fantastici e rivela il suo punto di
vista sul suo licenziamento dal progetto. In effetti, l’uscita di
Depp dal terzo
film di Animali Fantastici è stata oggetto di
polemiche fin dal suo processo del 2022, eppure questa è la prima
volta che l’attore parla direttamente della sua uscita dal
franchise.
In un’intervista al
Telegraph,
Johnny Depp rivela come i suoi problemi legali abbiano
convinto la Warner Bros. a sostituirlo come principale antagonista
nel franchise di Animali Fantastici (ruolo assunto
da Mads Mikkelsen) prima del completamento delle
riprese del terzo capitolo della serie. Sebbene l’attore abbia poi
ricostruito in parte la sua immagine, il “E se?” che circondava la
sua interpretazione di Grindelwald rimane nella mente dei
Potterhead di tutto il mondo.
“Si è letteralmente bloccato in
un millisecondo, tipo, mentre giravo il film. Hanno detto che
avrebbero chiesto le mie dimissioni. Ma quello che in realtà avevo
in testa era che volevano che mi ritirassi. Vaffanculo. La mia
immagine è troppo grande per poter essere cancellata così. Se pensi
di potermi fare più male di quanto non mi sia già stato fatto, ti
sbagli di grosso.”
Nel 2020,
Johnny Depp era alla guida del cast del terzo film di
Animali fantastici, pronto a interpretare di nuovo
Grindelwald e completare la trilogia, finché tutto non è crollato.
Come ricorda Depp nella sua intervista al Telegraph, i
piani alti della Warner Bros. inizialmente cercarono di convincerlo
a dimettersi dal progetto nonostante le riprese fossero appena
iniziate.
Dopo il suo ritiro, come detto,
Johnny Depp fu sostituito da Mads
Mikkelsen, molto noto per i suoi ruoli di cattivo sul
grande schermo, il cui lavoro totale sul film si è ridotto a una
sola scena girata. Nonostante questo status di paria di breve
durata, tuttavia, Depp non si è sgomento, dichiarando al The
Telegraph: “Ascoltate, hanno detto un sacco di cose là fuori
nel mondo su di me, e la cosa non mi disturba… Non mi candiderò a
nessunaelezione”.
La Marvel Studios ha
finalmente adattato Sentry, spesso soprannominato
il Superman
dell’MCU, in un film live-action, ma è discutibile
se il personaggio sia potente quanto l’Uomo d’Acciaio. Fortunatamente, ci
sono molte prove cinematografiche che aiutano a discernere la
risposta.
Robert Reynolds ha debuttato in
Thunderbolts* come partecipante sfortunato
del Progetto Sentry. Sopravvive alla prova in cui altri hanno
fallito e perso la vita, acquisendo un incredibile potere come
parte del suo alter ego Sentry. Il debutto di Sentry nell’MCU in
Thunderbolts*lo ha visto
sbarazzarsi rapidamente della squadra titolare quando gli è stato
ordinato di sottometterla.
La prossima apparizione
cinematografica di Superman sarà in
Superman l’11 luglio. A differenza di Sentry, Superman è ben
abituato al grande schermo. Il personaggio vanta inoltre una
carriera molto più lunga nei fumetti, durante la quale ha
dimostrato una vasta gamma di poteri.
Tuttavia, Sentry non è uno scherzo.
Sebbene l’adattamento del MCU lo descriva come un principiante
assoluto, la facilità con cui scatena i suoi poteri sui
Thunderbolts suggerisce che potrebbe ancora dare del filo da
torcere.
La spiegazione dei poteri
poteri di Sentry
Sentry è potente come mille
soli esplosivi
Sentry è descritto in
Thunderbolts* come dotato della potenza di mille soli
esplosivi. Questo è probabilmente un riferimento alla sua super
forza, anche se Sentry vanta anche una serie di altri
superpoteri, la maggior parte dei quali si vedono durante il
suo combattimento con i Thunderbolts. Questi includono:
Invulnerabilità
Super velocità
Super forza
Telecinesi
Volo
Visione calorifica
Manipolazione quantistica
Sentry è più comunemente descritto
come dotato della potenza di un milione di soli esplosivi nei
fumetti Marvel.
Non è chiaro se Sentry avrà gli
stessi poteri del suo omologo dei fumetti, che includono molte
altre abilità divine, come la manipolazione molecolare e
l’immortalità. Se così fosse, è difficile immaginare quanto
drasticamente cambierebbe l’equilibrio di potere nell’MCU.
Il principale punto debole di
Sentry è il Vuoto, il suo alter ego oscuro che desidera seminare il
caos dove Sentry agisce normalmente in modo eroico.
A tal proposito, finora si è visto
ben poco di Sentry, l’unica prova è stata la sua brevissima
battaglia con i Thunderbolts. Per quanto riguarda il Vuoto, il suo
potere di bandire le vittime in un altro piano sembra impossibile
da resistere, anche se fuggire da quel regno sembra essere solo una
questione di aiutare la psiche di Bob a superare la crisi.
Il principale punto debole di
Sentry è il Void, il suo alter ego oscuro che vuole seminare il
caos dove Sentry agisce normalmente come un eroe. Anche se questa
dinamica sembra imitare i fumetti, Sentry si è dichiarato un dio,
suggerendo che anche il Sentry dell’MCU potrebbe avere alcuni
tratti non proprio eroici.
Superman ha diversi poteri, ma
un unico punto debole
Superman vanta un repertorio molto
più ampio da cui attingere i suoi poteri. Si è evoluto notevolmente
nel corso del tempo e ora l’Uomo d’Acciaio vanta un insieme di
poteri incredibilmente versatili. I poteri di Superman sono quasi
troppo numerosi per essere elencati, ma tra i più importanti vi
sono:
Invulnerabilità
Super velocità
Super forza
Volo
Vista calorifica
Inversione del tempo
Nel corso delle sue apparizioni
cinematografiche, Superman ha anche dimostrato alcuni superpoteri
meno noti (e talvolta discutibili), tra cui un bacio che
cancella la memoria e la capacità di ricostruire la Grande Muraglia
cinese con la sola forza della vista. Non è affatto chiaro se
le interpretazioni moderne di Superman vantino gli stessi
poteri.
Un’altra debolezza più nota di
Superman è la kryptonite.
Superman trae i suoi poteri dal
sole giallo della Terra, che, come mostrano il
trailer e il teaser di Superman di James
Gunn, usa per rigenerarsi e ricaricarsi dopo essere
stato malmenato e ferito. Un sole rosso, invece, ha l’effetto
opposto e priva Superman dei suoi poteri.
Un’altra debolezza più nota di
Superman è la kryptonite. Nonostante sia quasi inarrestabile, la
presenza di questo materiale è ciò che permette a personaggi molto
più deboli come Batman e Lex Luthor di avere la meglio su un
essere altrimenti divino. Tenendo questo a mente, è più facile
determinare chi è il più potente.
Sentry è più potente
Sentry non ha una debolezza
così sfruttabile
Sebbene Superman e Sentry vantino
una serie di superpoteri incredibilmente simili, la debolezza di
Superman è molto più facile da sfruttare. Anche se una prova di
forza diretta tra i due potrebbe essere equilibrata, Sentry che
perde il controllo a causa del Vuoto non viene privato dei suoi
poteri, ma diventa solo più pericoloso.
Superman, invece, viene privato dei
suoi poteri dopo essere stato esposto a un materiale. Questo è
probabilmente ciò che fa apparire Superman debole nel prossimo
Superman, poiché è probabile che sia stato sottoposto a
una dose di kryptonite in grado di privarlo di poteri come
l’invulnerabilità.
Superman è stato ucciso in
Batman v Superman: Dawn of
Justice con una lancia di kryptonite. Sentry, invece,
non è morto quando è stato attivato un kill switch, ma ha ceduto il
posto al Vuoto, suggerendo che, come la sua controparte dei
fumetti, è immortale. Inoltre, se il Sentry dell’MCU vantasse
poteri come la manipolazione molecolare, questo gli darebbe un
ulteriore vantaggio.
In definitiva, le debolezze di
Superman, sebbene contribuiscano a rendere il personaggio più
realistico, sono troppo facilmente sfruttabili. Mentre la
kryptonite e il sole rosso rendono Superman vulnerabile a tutti gli
altri, la debolezza di Sentry rende tutti gli altri vulnerabili a
lui.
Quanto è potente Sentry
rispetto agli altri personaggi Marvel e DC
Solo i personaggi più potenti
hanno una possibilità contro Sentry
Sono pochissimi quelli che
potrebbero sperare di tenere testa a Sentry nell’MCU. Le sue
abilità divine lo rendono quasi inarrestabile, anche se alcuni
potrebbero avere una possibilità.
Entità cosmiche come Death o
Mephisto, invece, sembrano avere il controllo completo sul tessuto
stesso dell’esistenza.
Scarlet Witch, ad esempio, è una potente manipolatrice
della realtà. La facilità con cui ha eliminato gli Illuminati della
Terra-838 suggerisce che potrebbe tenere testa a entità molto più
potenti, ed è possibile che possa fare lo stesso con Sentry. Doctor
Strange, nel frattempo, è un altro potente utilizzatore di magia
che ha superato in astuzia il sovrano della Dimensione Oscura.
Jean Grey, specialmente
quando è potenziata dalla Phoenix Force, potrebbe anche dare a
Sentry motivo di preoccupazione, in particolare se abbinata alle
sue abilità telepatiche. Entità cosmiche come Death o Mefisto, nel
frattempo, sembrano avere il controllo completo sul tessuto stesso
dell’esistenza.
Spectre della DC vanta poteri
quasi onnipotenti in quanto rappresenta l’equivalente di Dio
nella DC Comics. Superman Prime One Million, invece, è una versione
di Superman che ha trascorso 15.000 anni caricandosi dal sole
giallo per ottenere poteri quasi onnipotenti, anche se è ancora
debole alla kryptonite.
In definitiva, solo entità
divine possono reggere il confronto con Sentry, soprattutto se
vanta gli stessi poteri di manipolazione della materia che ha nei
fumetti Marvel. Tuttavia, senza vedere più da vicino questo
personaggio dal potere incommensurabile in un live-action, è
difficile conoscere la portata dei suoi poteri e capire se il
Superman
della DCU avrebbe una possibilità contro di lui.
The Gilded Age – stagione 3, episodio
3 anticipa un grande matrimonio per Hector, duca di Buckingham, che
deciderà una volta per tutte se sposare Gladys Russell. Dopo la sua
sorprendente entrata in scena alla fine dell’episodio 2 della
terza stagione di The Gilded Age, gli
spettatori avevano bisogno di risposte su cosa sarebbe realmente
successo tra Hector e Gladys.
La terza stagione di The Gilded
Age, episodio 3, ha anche iniziato a riscaldare la nuova storia
d’amore di Peggy Scott, mentre Charles Fane si è affermato come
il cattivo di The Gilded Age. All’interno della famiglia Van Rhijn,
l’impegno di Ada Forte per la temperanza ha causato ulteriori
conflitti con Agnes van Rhijn, ma ha anche dato vita a
un’intrigante nuova trama per il personaggio nel finale
dell’episodio.
Gladys Russell accetta di
sposare il duca di Buckingham
Il duca trae profitto dalla
partnership
La rivelazione più importante della
terza stagione di The Gilded Age, episodio 3, è che Gladys
Russell ha finalmente accettato di sposare Hector, duca di
Buckingham. Sebbene Bertha Russell fosse da tempo determinata a far
sposare Gladys con il duca, Gladys stessa ha sempre cercato una
via d’uscita. Dopo aver rotto con Billy Carlton, però, Gladys
ha finalmente accettato il suo destino.
Dopo il ritorno del duca alla fine
dell’episodio 2 e la sua enigmatica dichiarazione sul suo avvocato,
il pubblico ora capisce esattamente cosa ha in mente. Sulla base
dell’accordo stipulato con Bertha nella seconda stagione, il
duca credeva di poter negoziare una grossa somma di denaro per
sposare Gladys, che gli avrebbe permesso di mantenere le sue
proprietà e i suoi titoli.
Inizialmente, George Russell si era
opposto al Duca che chiedeva più della generosa somma che era
disposto a pagare all’inglese. Alla fine, però, le ambizioni di
Bertha hanno avuto la meglio, poiché lei ha essenzialmente
garantito al Duca più soldi dicendo che avrebbe potuto prendere la
rendita promessa a Gladys da suo padre.
Quando George cede e accetta
la proposta di Hector, tradisce la sua promessa di permettere a
Gladys di sposarsi per amore.
Le promesse di Bertha al Duca
ignorano tutte le paure e i desideri di Gladys. Tuttavia, quando
George cede e accetta la proposta di Hector, tradisce la promessa
di permettere a Gladys di sposarsi per amore. Sia Gladys che il
Duca ammettono di non conoscersi affatto e promettono di essere
onesti, anche se questo non serve a placare il disagio di
Gladys.
The Gilded Age prepara una
svolta soprannaturale per Ada Forte
La signora Bauer dice che può
aiutare Ada a parlare con il suo defunto marito
La signora Bauer chiede ad Ada
se vorrebbe parlare di nuovo con il suo defunto marito, il
reverendo Luke Forte, se potesse. Dalla sua morte in
The
Gilded Age- stagione 2, Ada è senza una guida,
dedicandosi al movimento per la temperanza mentre cerca di capire
come vivere senza Luke, quindi la prospettiva è immediatamente
allettante.
CorrelatoQuesta organizzazione
reale dall’impatto oscuro getta polemiche nella terza stagione di
The Gilded AgeLa terza stagione di The Gilded Age introduce la
nuova causa di Ada, ma cos’è il movimento per la temperanza e
perché la vedova signora Forte vi ha aderito?
Questa domanda introduce uno degli
aspetti più emozionanti della
terza stagione di The Gilded Age: una seduta spiritica.
I trailer precedenti della stagione hanno mostrato brevi clip di
un medium in visita alla casa dei Van Rhijn e di una seduta
spiritica, introducendo un elemento soprannaturale nella serie e un
potenziale modo per Ada di affrontare il suo dolore.
Il padre di Peggy Scott
disapprova già il suo nuovo corteggiatore
Peggy Scott non ha sempre avuto un
ottimo rapporto con i suoi genitori in The Gilded Age, ma la
famiglia sembra più unita nella terza stagione. I genitori di Peggy
sono persino andati a casa dei Van Rhijn con un medico per lei
quando era malata nell’episodio 2, il che ha dato il via alla
nuova storia d’amore di Peggy.
CorrelatiIl creatore della serie
spiega il sorprendente cambio di location della premiere della
terza stagione di The Gilded AgeLa terza stagione di The Gilded Age
si apre con l’arrivo di George Russell in una nuova location
sorprendente, molto diversa dall’elegante 61st Street di New
York.
Il medico e l’interesse amoroso di
Peggy, William Kirkland, sembra abbastanza simpatico e sua madre
incoraggia persino la relazione. Dopo aver incontrato la famiglia
di William a Newport, però, Dorothy e Arthur Scott sono rimasti
molto preoccupati per il futuro di Peggy.
Mentre il dottor Kirkland sembra
simpatico, sua madre, Elizabeth, ha dei pregiudizi nei confronti
del padre di Peggy perché è uno schiavo liberato. È chiaramente
convinta di essere superiore a lui perché la sua famiglia è ricca
da generazioni, mentre lui si è fatto da solo, il che significa che
Peggy potrebbe dover affrontare gli stessi pregiudizi nei prossimi
episodi.
Il comportamento di Elizabeth
Kirkland potrebbe diventare insopportabile.
Dorothy avverte Arthur di non
immischiarsi troppo nella vita sentimentale di Peggy, poiché in
passato ciò ha portato alla tragedia, ma sia la madre che il
padre di Peggy sono preoccupati per il futuro della figlia con
William. Anche se gli Scott sono determinati a non dire nulla
nell’episodio 3, il comportamento di Elizabeth Kirkland potrebbe
diventare insopportabile.
Bertha scopre la relazione tra
Marian Brook e Larry Russell
Marian Brook e Larry Russell
continuano la loro relazione segreta, ma The Gilded Age ha
anche reso molto chiari alcuni degli ostacoli che devono
affrontare. Mentre i due si baciano nella casa dei Russell, la
nuova cameriera di Bertha li sorprende e più tardi racconta a
Bertha ciò che ha visto. Naturalmente, Bertha non è mai stata
indifferente al futuro dei suoi figli.
Bertha probabilmente non vede
Marian come una pretendente seria per Larry.
Considerando quanto Bertha sia
stata coinvolta nel futuro sentimentale di Gladys, non sarebbe
sorprendente se avesse delle obiezioni alla relazione tra Marian e
Larry. Ciò è particolarmente vero considerando che la signorina
Brook ha già avuto due fidanzamenti falliti e Bertha probabilmente
non vede Marian come una pretendente seria per Larry.
Larry ha anche un passato con Susan
Blane, con cui ha avuto una breve relazione nella seconda stagione
di The Gilded Age. Anche se non deve affrontare lo stesso
stigma sociale di Marian, potrebbe comunque causare un problema
se Marian venisse a conoscenza della portata della relazione.
Marian e Larry sono carini insieme, ma hanno ancora i loro passati
e le loro famiglie con cui fare i conti.
Jack Trotter è ancora alla
ricerca di investitori per la sua sveglia
La sveglia di John “Jack” Trotter
fa parte della storia di The Gilded Age dalla seconda
stagione, ma il sogno di Jack di vendere la sua invenzione
rimane irrealizzato nella terza stagione di The Gilded Age.
Dopo aver iniziato a lavorare con Larry alla
fine della seconda stagione di The Gilded Age, i due
hanno cercato investitori, ma non hanno trovato acquirenti.
Sebbene tutti nella casa Van Rhijn
credano ancora che Jack troverà degli investitori per la sua
sveglia, il giovane inventore sta iniziando a perdere la pazienza e
la fiducia in se stesso. Sorprendentemente, è la signora
Armstrong a farlo sentire leggermente meglio, affermando che
dovrebbe essere felice di aver almeno messo un piede nella
porta.
The Gilded Age, stagione 3,
episodio 4, andrà in onda su HBO e HBO Max domenica 13 luglio alle
21:00 EST.
Sebbene sia solitamente arrabbiata
e abbia torto su quasi tutto, la signora Armstrong ricorda
giustamente a Jack di non arrendersi. I suoi incontri di lavoro non
hanno ancora portato a nulla, ma The Gilded Age ha
dedicato così tanto tempo a questa storia che sarebbe molto
sorprendente se Jack Trotter non riuscisse a risolvere la
situazione nel corso della stagione.
Nicholas Hoult, che interpreta Lex Luthor nel prossimo
Superman di
James
Gunn, spiega perché l’eroe DC non piace a Lex Luthor.
Negli ultimi 85 anni, Lex ha condiviso una rivalità leggendaria con
l’Uomo d’Acciaio, e molti adattamenti
cinematografici e televisivi hanno messo in mostra questa dinamica.
In uscita il 9 luglio 2025, Superman mette per la
prima volta a confronto il Lex di Hoult con il Clark Kent di
David Corenswet.
Prima del debutto del film,
Nicholas Hoult ha spiegato perché la sua versione
di Lex odia l’eroe. L’attore ha dichiarato: “Penso che sia
questo il motivo per cui è divertente approfondire la questione con
Lex. Credo che uno dei motivi sia che si è impegnato per essere in
un certo senso un eroe, una figura divina, e crede di meritare
questa adorazione, rispetto e amore da parte
dell’umanità”.
Hoult ha descritto il suo Lex come
“guidato dall’amore“, il che lo rende invidioso dell’eroe.
Ha spiegato: “Poi arriva Superman e in un certo senso ottiene
tutta l’adorazione che sente di meritare lui. Quindi c’è un po’ di
questo e, sì, gelosia e paura e tutte queste cose mescolate nel
crogiolo, suppongo.”
Nicholas Hoult ha
già discusso del perché Lex odi Superman all’inizio di quest’anno.
L’attore ha posto una domanda interessante: “Se qualcuno ha il
potere assoluto e la capacità di fare qualsiasi cosa, cosa succede
quando ciò che fa non è in linea con la convinzione di tutti su ciò
che è giusto?” Questa prospettiva differisce leggermente dalla
sua spiegazione più recente.
Le affermazioni di Hoult possono
sembrare in qualche modo contraddittorie in superficie, ma hanno un
filo conduttore: invidia e presunzione. Lex, in
molte iterazioni, si ritrova a invidiare l’immenso potere di
Superman e l’adorazione che questo gli porta. Nella sua mente, Lex
si è guadagnato entrambi, quindi vedere qualcun altro celebrato per
il suo immenso potere lo fa infuriare.
Il cast di Superman
Superman è il primo
film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio,
María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor
Vince e Neva Howell. Il film sarà al cinema dal 9 luglio
distribuito da Warner Bros. Pictures.
“Superman”, il primo film dei DC Studios
in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto
il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il
suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe
originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica
di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un
Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella
bontà del genere umano.
Produttori esecutivi di
“Superman” sono Nikolas Korda, Chantal
Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è
avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il
direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle,
la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre
al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy
(“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).
Il thriller di Terry McDonough
“Damaged” (2024) è disponibile su Prime Video, trai titoli più visti degli ultimi
giorni, grazie anche a un cast di attori stellari come Samuel L. Jackson e Vincent Cassel.
Il film pone al centro il tema
dell’omicidio seriale. Ma gli omicidi non vengono mai rappresentati
in modo tale da sconvolgere il pubblico e il film propone un
approccio insolito per il genere, con molto poco spazio dato alle
indagini.
Riassunto della trama di
Damaged (2024)
Il film inizia con l’omicidio di una
donna di nome Abigail in Scozia. L’assassino si presenta travestito
da fattorino e la uccide senza pietà. Quando la scena del crimine
viene esaminata dalla polizia, si scopre che la testa, le braccia e
le gambe sono disposte a croce, ma il torso è mancante. L’intero
schema è simile alla serie di omicidi avvenuti più di 5 anni prima
a Chicago. Quindi, in qualità di consulente, al detective Dan
Lawson viene chiesto di recarsi in Scozia.
Lawson stava indagando sugli omicidi
di Chicago più di 5 anni prima insieme al suo socio Bravo, che si è
ritirato dal campo. Qui in Scozia, Lawson incontra l’agente
incaricato delle indagini, Glen Boyd, e il capo della polizia,
Kessler. Boyd sta affrontando i suoi problemi familiari mentre
Lawson lo sente parlare con la moglie e capisce la sua situazione.
Si concentrano sulla risoluzione del crimine, con Lawson che
suggerisce che l’unica differenza tra questi omicidi e quelli di
Chicago sia la motivazione religiosa, il che li potrebbe
potenzialmente classificare come crimini d’odio, come minimo.
Cosa scopre Lawson su Boyd?
Mentre i due detective iniziano ad
andare d’accordo, Lawson si rende conto che qualcosa sta turbando
molto Boyd. Quando glielo chiede, Boyd dice che da quando hanno
perso il loro bambino, lui e sua moglie Marie sono distanti e
vivono il lutto separatamente, ognuno a modo suo. Marie, dato che
Boyd evitava di passare troppo tempo a casa, una volta lo ha
tradito perché si trovava in una situazione difficile. Questo ha
reso le loro vite ancora più difficili. Da quel momento, Marie si
sforza troppo di far funzionare il loro matrimonio, mentre Boyd si
è immerso completamente nel lavoro per evitare qualsiasi
confronto.
Lawson gli racconta di Sarah,
assassinata a Chicago dal serial killer, e condividono il loro
dolore, sperando di catturare l’assassino in Scozia. Dato che lui
(o lei) è un assassino imitatore, vanno alla ricerca delle sette
della città. Lawson ha chiamato Bravo, il suo ex compagno, e gli
chiede aiuto per la situazione. Boyd dubita che la vicina di
Abigail abbia qualcosa a che fare con l’omicidio, poiché un altro
vicino afferma che c’è stato un battibecco tra loro. Ma, in
seguito, si scopre che il vicino non ha nulla a che fare con la
madre di Abigail, e i detective tornano al punto di partenza.
Cosa succede a Marie?
Mentre Boyd e Lawson sono impegnati
a interrogare il vicino di Abigail, una donna di nome Grace Hall
viene uccisa e il suo corpo (le parti rimanenti, tranne il torso)
viene messo in scena allo stesso modo. Dopo aver interrogato la
madre di Grace Hall, Boyd scopre che Grace ha un ex di nome Colin
McGregor. Boyd va a trovarla e, sapendo che c’è la possibilità che
venga accusato dell’omicidio, Colin si rifiuta di parlare finché
non è presente il suo avvocato. Da quel momento in poi, a ogni
domanda che Boyd pone, Colin non dà mai una risposta diretta e,
poiché il suo avvocato è presente, Boyd non riesce a fare nulla al
riguardo.
Più tardi quella notte, vediamo
Colin aggirarsi furtivamente nella proprietà di Boyd e sbirciare
dentro casa per vedere Marie. Si è dato all’autoerotismo,
guardandola, il che nel film indica un segno di una persona
mentalmente distorta. In ogni caso, più tardi, Boyd scopre che
Colin faceva parte di una setta cittadina, che ha come base una
chiesa locale. Quando Boyd va a indagare, scopre che Colin è stato
espulso dal gruppo perché non si è mai conformato ai loro pensieri.
Ad ogni modo, la vicina di casa di Abigail si rivolge alla polizia
e afferma di aver visto Colin un paio di giorni prima dell’omicidio
vicino a casa sua.
Ora, la polizia è pronta ad
arrestare Colin e prepara una trappola. Boyd riesce in qualche modo
a catturare Colin mentre cerca di scappare. Più tardi quella notte,
quando Boyd torna a casa, non riesce a trovare Marie in casa. Prova
a chiamare il suo cellulare, ma lei non risponde. Boyd segue la
suoneria, che lo conduce al ripostiglio, dove vede il cadavere di
Marie esattamente come quello delle altre vittime. Solo che questa
volta, la disposizione dei resti non rappresenta nulla legato a
nessuna setta. Il giorno seguente, con un piccolo aiuto da Lawson,
Boyd scopre dove si trova la parte rimanente del corpo di Marie, il
torso, e quando la vede, promette di catturare l’assassino e porre
fine a tutto questo.
Cosa succede a Colin McGregor?
Boyd è quasi certo che sia Colin ad
aver ucciso Marie e poi torna nella sua proprietà, da dove viene
catturato dalla polizia. Ha persino interrotto l’interrogatorio per
minacciare Colin, minacciandolo di scatenare il caos una volta
dimostrata la sua colpevolezza. Lawson cerca di tenerlo lontano da
Colin, poiché questo potrebbe causare gravi danni alle indagini.
Persino Bravo è sbalordito, sapendo che, dopo tutto questo, non
riescono a catturare Colin a causa della mancanza di prove.
Nel frattempo, Lawson chiede a Boyd
se ha raccontato a qualcun altro della relazione di Marie, perché
potrebbe ritorcersi contro di lui, rendendolo ufficialmente un
movente per uccidere la moglie. Più tardi quella notte, vediamo
Colin bere in un bar e, quando una donna gli chiede di pagare, lui
si comporta in modo molto aggressivo e poi scappa dalla porta sul
retro. Poco dopo, il vero assassino si presenta e accoltella Colin
numerose volte, ponendo fine alla sua vita una volta per tutte.
Spiegazione del Finale di
Damaged (2024): Chi è il vero
assassino?
Boyd ordina ai suoi uomini di
seguire Colin e, quando legge il messaggio che il suo uomo ha perso
le sue tracce, va dritto a casa sua. Lì trova il corpo di Colin
esattamente come prima e chiama la squadra. Dentro casa, ci sono
tutti i dettagli su Abigail e Grace, ma non c’è una sola foto di
Marie. Lawson dice a Boyd che Colin non ha ucciso Marie, poiché
persino la scena del crimine di Marie presenta le stesse identiche
somiglianze con gli omicidi di Chicago. Quindi, l’assassino
imitatore è morto, ma il vero assassino è ancora in
circolazione.
Più tardi, Lawson visita il sito web
di ATEM Security, dove Colin lavorava, e trova una sua foto con
Bravo. Durante l’interrogatorio, Colin una volta ha menzionato uno
“straniero” che lo aveva incontrato a Londra e gli aveva parlato
degli omicidi di Chicago. Lawson riceve una chiamata da Bravo
proprio in quel momento e, quando gli racconta di conoscere Colin
da sempre, Bravo decide di parlargli di persona. Nel frattempo,
Boyd è già allarmato e si sta dirigendo verso Bravo.
Ma, durante lo scontro tra Bravo e
Lawson, la verità viene a galla quando Lawson ammette la
responsabilità degli omicidi di Chicago. Il motivo era che sapeva
che Sarah e Bravo avevano una relazione. Quando Lawson stava
affrontando Sarah, la spinse in un momento di rabbia, mentre lei
scivolava e moriva sul colpo. Da quel momento in poi, per Lawson
non ci fu più ritorno. La fece a pezzi e si sbarazzò del torso e
dei simboli; la religione arrivò in seguito. Fu tutto un incidente
che Lawson non aveva mai previsto.
Tuttavia, una dopo l’altra, uccise
quattro persone responsabili della relazione tra Sarah e Bravo.
Avrebbe potuto uccidere Bravo molto tempo prima, ma voleva vederlo
soffrire per la perdita di qualcuno e non scoprire nemmeno chi
aveva ucciso la donna di cui era innamorato. In Scozia, Lawson
uccise Marie perché era infedele a Boyd, il che alla fine gli
ricordò la situazione di Sarah. In seguito, uccise Colin
semplicemente perché era un assassino imitatore (uccidendo sia
Abigail che Grace perché Colin pensava che si fossero perse nel
loro percorso di fedeltà alla religione), e i serial killer non
amano affatto gli assassini imitatori.
Boyd riuscirà a catturare
Lawson?
Quando Boyd arriva all’hotel, è già
avvenuta una sparatoria, poiché Lawson ha già sparato a Bravo.
Lawson si allontana lentamente dall’hotel mentre Boyd inizia a
capire la verità. Trova i gioielli scomparsi dagli omicidi di
Chicago (un marchio di fabbrica di quegli omicidi in cui alcuni
gioielli sparivano al momento del ritrovamento dei corpi). Così,
Boyd insegue Lawson, ma sfortunatamente riesce a fuggire.
Boyd tenta ancora una volta di
catturare Lawson in un porto, ma ancora una volta non gli resta
altro che arrendersi alla mente astuta di Lawson. L’auto di Lawson
è guidata da un impostore che gli somiglia quasi tanto, ma in
definitiva non è Lawson. Il caso finisce nelle mani dell’Interpol
mentre Boyd urla di fallimento perché la vendetta per l’omicidio
della moglie non è ancora stata portata a termine. Mentre Boyd è
troppo frustrato per affrontare la situazione, vediamo Lawson
godersi la natura e sorridere, probabilmente giustificando a se
stesso gli omicidi.
Jurassic
World – La rinascita (qui
la nostra recensione) è finalmente arrivato al cinema e il
regista Gareth Edwards ha appena confermato una
delle principali teorie dei fan sul nuovo dinosauro più importante
del film, il Distortus rex. Parlando con Liam
Crowley di Screen Rant, il regista ha accennato ad
alcune delle ispirazioni del nuovo dinosauro mutante, confermando
che lo Xenomorfo di Alien
e il Rancor di Star
Wars sono stati due importanti fonti di ispirazione.
Edwards è così entrato nei dettagli
su come sono stati decisi i movimenti e il comportamento del D-Rex
e su come le origini mutanti della creatura abbiano influito su
queste decisioni. “Quando costruisci questi modelli di
creature, sono tutti molto statici. Si chiama T-pose o una sorta di
posa predefinita. E hanno un aspetto terribile. E prendono vita
solo quando vengono messi in posa e assumono un certo
atteggiamento. E così gli animatori hanno detto: “Beh, qual è
l’atteggiamento? Qual è il carattere?”. Hanno dovuto pensarci un
attimo.
“A quel punto ho detto loro:
“Ok, andate a rivedere The Elephant Man di David Lynch”. Mi piaceva
l’idea di qualcuno che non aveva scelto di essere come è”, ha
spiegato Edwards. “Potresti aver paura di loro e volere
che se ne vadano, ma piano piani inizi a provare un po’ di empatia.
Hanno difficoltà respiratorie, non riescono a camminare bene e cose
del genere. E mi piace questo conflitto interiore tra il fatto che
sia un mostro e io voglia liberarmene, ma allo stesso tempo mi
dispiace un po’ per lui“.
Rivedremo il D-Rex in un sequel
di Jurassic World – La rinascita?
L’utilizzo dello Xenomorfo e del
Rancor come fonte di ispirazione per il D-Rex indica la direzione
che potrebbe prendere questa nuova saga di Jurassic
World. Nonostante le storie siano più realistiche, i
dinosauri sono più alieni che mai. Questi dinosauri mutanti sono
aggiunte terrificanti al franchise ed è possibile che i film futuri
possano attingere da altri alieni cinematografici se Jurassic
World – La rinascita avrà un sequel. D’altronde, il
D-Rex è ancora lì fuori in liberta, per cui non è da escludere che
lo rivedremo ancora sullo schermo.
Tuttavia, l’ispirazione dai cattivi
cinematografici non è una novità per i dinosauri di Jurassic World.
Il regista di Jurassic
World – Il dominio, Colin Trevorrow,
ha notoriamente paragonato il Giganotosaurus del film al
Joker della DC Comics, poiché il dinosauro
“vuole solo vedere il mondo andare in fiamme”.
L’ispirazione dai mostri alieni potrebbe essere più adatta a un
personaggio dinosauro, ma dimostra che questa tendenza del
franchise continua e possiamo aspettarci che prosegua con ulteriori
possibili film.
Un ex rocker, una promessa da
mantenere, una band improbabile… e una sola occasione per
riscattarsi. “Tutta colpa del rock” arriva al
cinema dal 28 agosto, con anteprime in tutta Italia il 9 e 10
agosto, distribuito da PiperFilm.
Diretto da Andrea Jublin e prodotto
da Mattia Guerra, il film è una produzione Be Water Film e
PiperFilm, in collaborazione con Netflix, ed è interpretato da Lillo Petrolo,
Maurizio Lastrico, Elio, Naska – per la prima volta sul
grande schermo – Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo, Agnese
Claisse, Massimo Cagnina con Carolina Crescentini.
“Tutta colpa del
rock” è molto più di una commedia, è un omaggio sincero al
potere salvifico, travolgente e identitario della musica.
La trama di Tutta colpa del rock
Bruno (Lillo) è un ex chitarrista
rock in caduta libera: bugiardo, narcisista, padre assente. Finisce
in carcere dopo una lunga serie di scelte sbagliate. Quando tutto
sembra perduto, un’occasione inaspettata si presenta: formare una
band con altri detenuti per partecipare al Roma Rock Contest. In
palio, i soldi necessari per mantenere la promessa fatta alla
figlia Tina: portarla in America per un leggendario “Rock Tour”. Al
suo fianco, una “formazione” tanto improbabile quanto
irresistibile: Roberto (Maurizio Lastrico), coinquilino di cella;
il Professore (Elio), cinico e silenzioso; Eva (Agnese Claisse),
una batterista dal carattere esplosivo; Osso (Massimo Cagnina), un
gigante dal cuore fragile; e K-Bone (Naska), ex trapper con
un’anima da poeta. Tra scontri, musica e legami inaspettati, la
band troverà nell’arte un’occasione di rinascita. Completano il
cast Carolina Crescentini, Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e
Massimo Cagnina.
La colonna sonora originale è
firmata da Motta, che cura anche la supervisione musicale. Il brano
inedito “Nato nel posto sbagliato”, interpretato da Naska, unisce
le sonorità di Motta, Cor Veleno e Danno, in una contaminazione
autentica e potente. Con la partecipazione di chi la musica la
conosce nel profondo, il film porta sul grande schermo un’energia
musicale inaspettata, facendo del rock un simbolo di libertà,
identità e ribellione. Tutta colpa del rock è il racconto di chi,
anche nel luogo più chiuso che esista, riesce a ritrovare se stesso
grazie al potere della musica.
Quella di Erin
Brockovich – Forte come la verità è una storia potente che
racconta l’indagine di un avvocato sul grave insabbiamento del caso
dell’acqua contaminata di una comunità locale. Una storia che è
valsa alla sua protagonista, Julia Roberts, il premio Oscar come migliore
attrice protagonista. Ma il film apporta diverse modifiche alla
vera storia di Erin Brockovich e alla sua ricerca
di giustizia. Dopo aver ottenuto un lavoro presso lo stesso studio
legale che si occupava del suo caso di incidente stradale,
Brockovich, madre single divorziata, scoprì delle cartelle cliniche
nascoste tra i fascicoli immobiliari che indicavano malattie gravi
causate dall’acqua potabile di Hinkley contaminata dalla
PG&E.
La battaglia di Brockovich contro la
società di servizi pubblici fece scalpore a livello nazionale alla
fine degli anni ’90. Quando Roberts ha interpretato il ruolo della
tenace assistente legale, il caso era ancora di grande attualità e,
grazie allo streaming e alle memorabili citazioni del film, nuovi
fan stanno ora scoprendo il lavoro intrepido di Brockovich tre
decenni dopo. Sebbene le biografie drammatiche come questa
raccontino un’avvincente storia alla Davide e Golia e il film si
attenga principalmente al caso reale, ci sono alcune cose che Erin
Brockovich omette o modifica sui fatti. Le libertà creative rendono
il thriller più melodrammatico e commovente, ma il finale non è
stato così felice come vorrebbero far credere agli spettatori.
Ed Masry non ha mai rappresentato
Erin Brockovich
Edward L. Masry
(Albert Finney) viene mostrato mentre rappresenta
Erin Brockovich dopo che lei è rimasta ferita in un incidente
d’auto e sta lottando con la disoccupazione. Quando finiscono per
perdere la causa, Erin è scioccata e convince Masry ad assumerla
nel suo studio legale, dopo aver riposto in lui fiducia. Il vero
Masry non ha però mai rappresentato la Brockovich: questo compito è
spettato al suo socio, Jim Vititoe. Tuttavia, dal
punto di vista drammatico ha senso dare ai due personaggi un rapido
legame che dimostri le loro rispettive qualità combattive e
altruistiche.
La vera Erin Brockovich ha subito
un avvelenamento da cromo
Durante le sue indagini
sull’approvvigionamento idrico di Hinkley, Erin Brockovich stessa
ha subito un avvelenamento da cromo, e una scena in ospedale con
Julia Roberts è stata girata per includere
questo episodio. Tuttavia, il regista Steven Soderbergh ha deciso di non includere
la scena nel montaggio finale del film, in quanto riteneva che
“sarebbe diventato uno di quei film in cui il protagonista si
ammala in modo terminale e diventa un martire”. Il regista ha
fatto una scelta insolita, decidendo di non giocare troppo sulla
compassione del pubblico con una scena strappalacrime e
concentrandosi invece sull’etica del lavoro di Brockovich. È una
scelta coraggiosa, dato che molti film biografici avrebbero
sfruttato questa trama in modo massiccio.
Donna Jensen
(Marg Helgenberger) è parte del grande caso contro
la PG&E, che mostra il livello di inganno dell’azienda. Rivela
di avere diversi tumori e che anche suo marito è malato di linfoma
di Hodgkin, ma la PG&E ha pagato un medico per visitarli,
volendo passare come compassionevole nonostante la loro negligenza
abbia portato alla malattia. Diventa fondamentale per Erin
nell’avvio del suo caso, ma non esiste una persona del genere. È
invece un personaggio composito che riunisce diverse persone
coinvolte nel caso reale, in particolare Roberta
Walker, che è stata la principale fonte di ispirazione e
ha goduto di una parte del risarcimento molto consistente che la
società di servizi pubblici è stata costretta a pagare
nell’accordo.
Il risarcimento alle vittime di
Hinkley non ha sempre avuto un lieto fine
Ci sono diversi film con un lieto
fine che non è durato a lungo, e Erin Brockovich – Forte
come la verità è uno di questi. Sebbene le vittime
dell’avvelenamento da cromo abbiano ricevuto un risarcimento per i
loro problemi di salute, il finale è in gran parte frutto della
magia del cinema hollywoodiano. Nonostante la vittoria, le vere
vittime del caso non sono state ricompensate nel modo in cui il
film vorrebbe far credere al pubblico. L’enorme somma di 333
milioni di dollari, il risarcimento più alto mai pagato negli Stati
Uniti per una causa legale diretta, non è stata distribuita in base
ai problemi di salute di ciascuna famiglia colpita, e molti di
coloro che pensavano di ricevere una somma consistente per coprire
le spese mediche hanno ricevuto somme irrisorie.
Hinkley non ha mai avuto tassi di
cancro più elevati
Le esperienze strazianti vissute
dalle vittime di questo caso sono uno dei modi più efficaci per
convincere il pubblico a sostenere la causa. Tuttavia, sebbene la
gravità delle malattie di queste vittime non debba essere
sottovalutata, la realtà è diversa da quella suggerita dal film. Il
cromo esavalente che è diventato il fulcro delle indagini di Erin a
Hinkley era considerato all’epoca un noto agente cancerogeno. Gli
studi pubblicati dopo l’uscita del film hanno dimostrato che
nessuno nella città ha sofferto di tassi di cancro più elevati
rispetto ad altre zone della regione. Secondo il California Cancer
Registry, i tassi di cancro sono rimasti nella media dal 1988 al
2008, periodo in cui è stato perseguito il caso.
Il risarcimento milionario di Erin
Brockovich è stato di oltre 2 milioni di dollari
La scena in cui Ed consegna a Erin
l’assegno del bonus è uno dei grandi depistaggi del film, perché
non include l’importo in dollari di cui hanno discusso. Lei presume
che sia inferiore a quanto concordato dal modo in cui lui si
riferisce alla somma, ma in realtà è più di quanto entrambi
immaginassero: l’incredibile cifra di 2 milioni di dollari. Questa
vittoria personale rende il finale soddisfacente del film ancora
migliore. In realtà, il risarcimento dato alla vera Erin Brockovich
è stato ancora più alto, pari a 2,5 milioni di dollari, il che ha
messo in evidenza la sua audacia, intraprendenza e determinazione
come outsider che ha sfidato una grande società.
Erin Brockovich non ha tratto
vantaggio dal suo corpo
La vera Erin Brockovich indossava
abiti provocanti in ufficio e in tribunale per esprimere se stessa.
Tuttavia, a differenza di alcuni scenari del film, non ha usato il
suo corpo per manipolare o influenzare le persone intorno a lei
nello stesso modo in cui ha fatto Roberts per ottenere le
informazioni e i dati necessari per costruire il suo caso. Queste
scene hanno uno scopo comico e mostrano la determinazione di Erin
nell’ottenere ciò di cui ha bisogno per il caso. Parte del motivo
per cui la vera Erin Brockovich ha avuto così tanto successo è che
non le importava cosa pensassero di lei, le importava solo arrivare
alla verità.
L’ex fidanzato di Erin Brockovich era la sua tata
Nel film, Aaron Eckhart interpreta George, il fidanzato
di Erin Brockovich, un personaggio basato sul fidanzato
motociclista ispanico della vera Brockovich, Jorge. Nel film,
George mette da parte la sua vita da motociclista per aiutare a
prendersi cura dei figli di Erin quando lei è molto impegnata con
il lavoro, anche se alla fine sente il bisogno di riavere un po’
della sua libertà passata. A differenza del film, però, dopo che
Erin e il suo fidanzato si sono lasciati, lui è stato assunto come
tata dei suoi figli per anni dallo studio legale, in modo che lei
potesse dedicare più tempo al suo lavoro.
L’acqua di Hinkley è stata servita
agli avvocati in aula
In una delle scene migliori di
Erin Brockovich – Forte come la verità, Erin ed Ed
siedono di fronte agli avvocati della difesa che rappresentano la
PG&E e negoziano un risarcimento più consistente per i loro
clienti di Hinkley. Dopo aver recitato un elenco esaustivo dei
disturbi delle vittime, Erin chiede agli avvocati di considerare la
somma più morale. Quando uno degli avvocati sta per bere un sorso
d’acqua, lei li informa che proviene dai pozzi di Hinkley,
costringendoli ad ammettere che nemmeno loro si fidano di
quell’acqua. Questo è il tipo di scena stravagante ma di grande
impatto che sembrerebbe essere stata inventata da Hollywood, ma che
in realtà è basata su un momento reale.
La vera Erin Brockovich è
dislessica
Il film riesce egregiamente a
trasformare Erin in una delle grandi eroine cinematografiche
sfavorite sotto diversi aspetti. Proviene da una famiglia modesta,
non ha una formazione giuridica superiore, non viene presa sul
serio da nessuno in quella professione e si scontra con una grande
azienda che può permettersi un team legale molto più esperto.
Tuttavia, il film ha anche scelto di omettere che la vera Erin
Brockovich è dislessica, il che le rende difficile la lettura del
gergo legale. Forse non lavorava velocemente come alcuni dei suoi
colleghi paralegali e spesso veniva rimproverata per la sua
lentezza, ma non si può negare che fosse altrettanto metodica.
L’incredibile memoria di Erin
Brockovich
Un altro ottimo esempio della
qualità di Erin come outsider si trova nella scena in cui le viene
suggerito di passare le sue responsabilità ad avvocati più esperti.
Quando Erin viene accusata di non essere abbastanza accurata nelle
sue ricerche, come dimostrano alcuni numeri di telefono mancanti, è
in grado di snocciolare prontamente non solo i numeri, ma anche i
nomi, gli indirizzi, la storia clinica e i familiari di ciascuno
dei suoi clienti. È una scena impressionante, che contribuisce a
definire il suo personaggio come più competente di quanto chiunque
possa immaginare. È però discutibile se una scena del genere sia
realmente accaduta con lo stesso stile cinematografico.
Si parla del debutto ufficiale della
star di Jessica Jones, Krysten
Ritter, nel MCU da almeno tre o quattro anni.
Tuttavia, solo lo scorso maggio è stata confermata la sua presenza
nel suo ruolo più iconico nella seconda stagione di
Daredevil:
Rinascita.
She-Hulk: Attorney at
Law e Echo sembravano probabili candidati
per un cameo in Jessica Jones, ed era stato ampiamente riportato
che Ritter fosse stata vicina a girare un cameo per quest’ultima.
Sfortunatamente, l’idea è stata accantonata quando la serie è
diventata una serie indipendente “Marvel
Spotlight“, un marchio da cui i Marvel Studios sembrano
essersi ormai allontanati.
In ogni caso, dopo la seconda e la
terza stagione di Jessica Jones, a dir poco
deludenti, i fan sono entusiasti di vedere la Ritter avere un’altra
possibilità grazie ai Marvel Studios. Tuttavia, il suo futuro
nell’MCU potrebbe avere molto di più di un ruolo secondario in
Daredevil:
Rinascita.
Di recente abbiamo condiviso
un’indiscrezione su possibili piani per una serie revival
di Jessica Jones, ma Daniel Richtman ha
ora condiviso un aggiornamento. Afferma: “La Marvel sta
valutando la possibilità di realizzare Jessica Jones come serie TV
o come speciale a sé stante”. Con la Marvel Television che si
concentra su serie multi-stagione, immaginiamo che lo studio stia
cercando di capire se ha abbastanza storia per qualche anno di
televisione o se, come The Punisher, uno Speciale
a sé stante sia più adatto all’investigatore privato.
Diremmo che quest’ultima è
probabilmente l’opzione migliore. Tuttavia, allo stesso tempo,
potrebbe essere divertente il ritorno di una versione potenziata di
Jessica Jones, che magari aiuta vari supereroi di strada e persino
qualche Vendicatore.
Qualunque sia la sorte del
personaggio interpretato da Krysten
Ritter, la vedremo sicuramente al fianco di Matt
Murdock in Daredevil:
Rinascita – Seconda Stagione.
Assisteremo anche alla loro prima
battaglia nelle vesti di squadra di supereroi e, come nelle loro
controparti dei fumetti, se la vedranno contro l’Uomo Talpa. Anche
il cattivo apparirà nel film, ma i Marvel Studios hanno mantenuto
il riserbo su Harvey Elder e sull’attore che lo interpreta.
Questo non sorprende, dato che il
cast di supporto di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è per lo più un
mistero; i personaggi interpretati da Paul Walter
Hauser, Natasha Lyonne e Sarah
Niles sono tutti sconosciuti o non confermati al momento
(si pensa che John Malkovich sia Red Ghost, ma
potrebbe essere stato tagliato dal montaggio finale del
reboot).
Una tavola del suddetto fumetto tie-in
è apparso oggi sui social media, confermando che Hauser
interpreterà effettivamente l’Uomo Talpa dell’MCU. L’immagine
dell’attore è stata utilizzata per il villain dall’artista Mark
Buckingham, e diremmo che si tratta di un ottimo casting per la
parte del regista Matt Shakman.
“Penso, da quello che ho visto,
e ovviamente non posso dire molto al riguardo, ma posso dire che
nel breve tempo che ho trascorso sul set, amico, stanno facendo un
film fantastico, amico”, ha detto Paul Walter
Hauser a proposito del film all’inizio di quest’anno.
“Questo è un film Marvel intelligente ed elegante che si
concentra molto sulla famiglia come parte del tema. E credo che ci
si innamori davvero di quei personaggi.”
“E questo è ciò che manca: a
volte, se non ti innamori di questi personaggi e continui a
metterli in pericolo, non ci importa davvero”, ha continuato
l’attore, condividendo la sua opinione su ciò che ha danneggiato i
recenti titoli dell’MCU. “Sai, devi prima farci interessare. E
penso che la Marvel stia tornando a interessarsi in parte a
questo.”
Il film Marvel Studios I
Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima
famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic
(Pedro
Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa
Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph
Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile
mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la
forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la
Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus
(Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver
Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus
di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale.
Il film è interpretato anche da
Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne
e Sarah Niles. I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant
Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.
James
Gunn, co-presidente dei DC Studios, ha recentemente
rivelato che prevede di leggere due diverse sceneggiature
di Batman entro la fine del 2025. Si può affermare con
certezza che una delle sceneggiature sopra menzionate dovrebbe
essere per The Batman Part II (per
saperne di più), ma per quanto riguarda la seconda, si
tratta della seconda sceneggiatura per
The Brave and the Bold o di un film di
World’s Finest?
A gennaio 2023, Gunn annunciò
The Brave and the Bold come parte della prima
ondata di film DCU sotto l’egida del Capitolo 1: Dei e
Mostri. Andy Muschietti, regista di
The
Flash, è stato confermato alla regia, ma non è stato
reso pubblico il nome dello sceneggiatore.
James Gunn ha più
volte affermato che Batman è il suo personaggio
preferito, e si vocifera sempre più che il prossimo film del DCU
dopo Superman potrebbe
essere un film di grande successo, con Superman e
Batman insieme. Se ciò fosse vero, è possibile che la
nuova versione di Batman del DCU faccia il suo debutto in quel
film, anche prima di
The Brave and the Bold.
Con The Batman Part II che prosegue la trama
realistica di Matt Reeves e il DCU che si prepara
a presentare la sua versione del Crociato Incappucciato, sembra che
i fan avranno presto due Batman molto diversi da seguire sul grande
schermo.