Arriverà il 12 dicembre nelle sale
USA, per beneficenza, Once Upon a Deadpool, una
versione edulcorata di Deadpool 2, in cui
comparirà anche l’attore di Blue Jeans, Fred
Savage.
Di seguito un nuovo esilarante
trailer del film in cui Savage, preso in ostaggio dal Mercenario
Chiacchierone e costretto a stare “bloccato” nella sua scena de
La Storia Fantastica, si confronta proprio con
Deadpool.
L’attore protagonista ha spiegato:
“La Fox mi ha chiesto una versione per ragazzi di Deadpool da
quando abbiamo cominciato, dal 2006, in pratica, e da allora io gli
ho sempre detto di no. Ora, solo per questa volta, ho detto di sì,
a due condizioni. La prima è che una porzione degli incassi sia
devoluta in beneficenza. La seconda è che volevo rapire Fred
Savage. La seconda condizione richiede qualche spiegazione…” E
siamo sicuri che presto arriverà!
La 20th Century Fox
ha diffuso il titolo, il logo e la data d’uscita della versione
PG-13 di Deadpool 2. In accordo con quanto
riportato da Deadline, la nuova versione del film si intitolerà
Once Upon a Deadpool (C’era un Deapool, a fare eco
alla formula con cui cominciano le favole ‘C’era una volta…”), e
uscirà negli USA il 12 dicembre, rimanendo in sala fino alla
vigilia di Natale.
Nonostante in molti abbiano
considerato questa operazione soltanto un modo per rastrellare
altri soldi dagli spettatori, il film mostrerà molto scene inedite
con Ryan Reynolds e soprattutto garantirà una parte dell’incasso
(un dollaro per ogni biglietto) all’associazione F-ck
Cancer, temporaneamente rinominata Fudge
Cancer, di cui Deadpool e Reynolds sono promotori.
All’indomani dell’annuncio delle
nomination ai
Golden Globes 2019, in cui Vice– L’uomo nell’ombra ha conquistato ben
cinque nomination importantissime, è stato diffuso il trailer
italiano ufficiale del film che racconta la storia di Dick
Cheney, il vice-presidente più potente della storia
americana, considerato da molti il “vero numero uno” della Casa
Bianca durante l’amministrazione di George W.
Bush.
Le nominatio ricevute dal film
sono: Miglior film musical o commedia, Miglior sceneggiatura a
Adam McKay, Migliore attrice non protagonista a
Amy Adams, Migliore attore non protagonista a
Sam Rockwell, Migliore attore protagonista in
musical o commendia a Christian Bale. Di seguito,
il trailer:
Christian Bale e il regista Adam
McKay, si ritrovano a solo due anni dal campione d’incassi
LA GRANDE SCOMMESSA, per una storia di potere, denaro dove a volte
è più conveniente stare dietro le quinte.
Completano il cast il vincitore del
Premio Oscar dello scorso anno Sam Rockwell
(George W. Bush), Amy Adams (Lynne Cheney) e Steve Carell (nei
panni del Segretario della Difesa Donald Rumsfeld).
Qualche giorno fa sembrava che
l’identità segreta del
personaggio interpretato da Jude
Law in Captain Marvel fosse stata
rivelata dalla nuova collezione di Funko Pop in arrivo nei prossimi
mesi: l’immagine mostrava infatti l’ufficiale
Kree Yon-Rogg, che in molti hanno subito
associato all’attore poiché unico “assente” dalla collezione creata
appositamente per il film.
Da qui
sono nate le prime speculazioni: Law non interpreterà – come
ipotizzato nei mesi scorsi – Mar-Vell, il mentore
di Carol Danvers ma Yon-Rogg, uno dei villain dei
fumetti sull’eroina che odia Mar-Vell a tal punto da cercare di
disonorarlo tra i Kree?
Nell’universo Marvel, il personaggio
si presenta come un colonnello dell’esercito imperiale dei Kree che
abbraccia il “lato oscuro” a causa della rivalità con Mar-Vell
scatenata da un sentimento di gelosia verso la donna che amava (una
dottoressa di nome Una, che però non lo ricambiava). Quando
Yon-Rogg viene inviato insieme al suo equipaggio sulla Terra per
alcune indagini, lascia sul nostro pianeta Mar-Vell così da avere
Una tutta per sé e in seguito ordina a uno dei Kree di uccidere il
rivale. Il piano fallisce e lo scontro continua nel corso dei
fumetti.
Alla fine dei giochi Yon-Rogg si
alleerà con Ronan l’accusatore per rovesciare la
Suprema Intelligenza dell’impero dei Kree, e ancora una volta si
vede ostacolato da Mar-Vell in un’epica battaglia con lo
Psyche-Magnetron che è la casua dell’incidente grazie al quale
Carol Danvers ottiene i suoi superpoteri.
È possibile, ma si tratta di una
teoria, che la versione cinematografica di Yon-Rogg sia
leggermente diversa dalla controparte originale, proprio per
adattare il personaggio alle esigenze della trama del film (dove lo
scontro tra Captain Marvel e la guerra Skrull-Kree
sarà centrale) e che l’alieno vedrà nei poteri di Carol
Danvers una “benedizione” da proteggere. Come reagirà al piano di
Carol di abbandonare questa vita per tornare sulla Terra è tutto da
vedere…potrebbe scatenare la sua ira e seminare lo stesso odio che
nei fumetti prova per Mar-Vell.
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema il
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima
volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno
degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene
coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che
l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è
un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella
storia dell’universo cinematografico Marvel.
Sembra che il riavvio di
Mortal Kombat stia avendo delle difficoltà nella
produzione, almeno stando a quanto dichiara James
Wan, che era stato incaricato di produrne
l’adattamento.
A luglio scorso, il regista aveva
dichiarato che il film era in fase di sviluppo, tuttavia, durante
la promozione di Aquaman, Wan ha spiegato che il
film è adesso in una battuta d’arresto: “È stato molto
difficile cercare di mettere un punto alla sceneggiatura – ha
detto – la gente non lo sa, i fan non lo capiscono, ma c’è un
aspetto del business che pesa tantissimo… stiamo cercando di
ottenere il budget necessario per questo film, e vogliamo essere
sicuri di avere abbastanza risorse per fare il film
giusto.”
“Se non riesco a trovare le
risorse giuste e trovare il regista giusto per il film, non voglio
farlo – ha aggiunto Wan – E sono già molto occupato. Non
ho bisogno di aggiungere al mio piatto altre cose se non credo di
poterle fare coem si deve.”
Wan è stato associato al riavvio di
Mortal Kombat dal 2016, mentre il regista australianoSimon McQuoid è stato in trattative per dirigere
il film. Il popolare gioco di combattimento degli anni ’90 si è
rinnovato negli ultimi anni con l’uscita di Mortal
Kombat del 2011, che ha riavviato la timeline del
videogioco, con un seguito del 2015, Mortal Kombat
X. Nel 1995 e nel 1997 sono arrivati al cinema due
adattamenti, ma il pubblico aspetta un film in grande stile.
Con Wan che si è concentrato su
Aquaman e con il suo universo di The
Conjuring in piena fase di sviluppo, resta da vedere se
troverà il tempo necessario ad occuparsi anche di questo
adattamento. Intanto il film non ha ancora né un titolo né una data
ufficiale.
James Wan arriverà
nelle sale italiane l’1 Gennaio 2019 con Aquaman,
con protagonista Jason Momoa. Con lui ci
sarà Amber Heard nei panni di
Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick
Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema l’1 gennaio 2019.
Un’aliena verde e spietata,
un’assassina letale, ma poi una compagna leale e una fiera
combattante, protettrice della Galassia: il viaggio di Gamora
all’interno del Marvel Cinematic
Universe nei due Guardiani della
Galassia fino ad Avengers: Infinity War è stato
molto lungo e il personaggio ha completamente cambiato prospettive
e sguardo sul mondo.
Il personaggio interpretato da
Zoe Saldana e che ha esordito sul grande schermo
nel 2014 ha attraversato una lunghissima fase preparatoria, come
tutti quelli che, nel Marvel Cinematic Universe,
hanno un aspetto diverso da quello “classico” umano (vedi Yondu o
Mantis). Il processo di adattamento di Gamora dal fumetto allo
schermo è dunque passato attraverso diverse fasi, ma è partito da
un affascinante concept.
Il concept originale di Gamora
L’immagine in questione, la prima
versione pensata per Gamora al cinema, è molto diversa dal
risultato finale e la mostra in tutta la sua bellezza
(caratteristica mantenuta grazie all’avvenenza della Saldana) ma
sembra renderla eterea e non troppo in linea con gli spigoli del
suo carattere. Tuttavia il lavoro di concept è, come sempre per gli
artisti che lavorano con i Marvel Studios
(Charlie Wen in questo caso), un’opera d’arte:
Dopo la sua tragica fine in Infinity
War, potremmo rivedere il personaggio di Gamora in Avengers 4, ma non ne abbiamo ancora
conferma e dubitiamo che il trailer atteso per oggi possa
dirci molto di più a riguardo.
Dopo l’annuncio che avrebbe
presentato lui la cerimonia di assegnazione degli Oscar
2019, Kevin Hart ha ufficialmente
rinunciato all’incarico offertogli dall’Academy
Awards a seguito di controversie scaturite da vecchi tweet
in cui espresse commenti omofobici e transfobici.
“Ho preso la decisione di
dimettermi dal presentare gli Oscar di quest’anno… questo perché
non voglio essere una distrazione in una serata che dovrebbe essere
la celebrazione di così tanti artisti straordinari e di talento
– ha scritto su Twitter giovedì sera – Mi scuso
sinceramente con la comunità LGBTQ per le parole insensibili che ho
espresso in passato.”
In un tweet seguente, ha aggiunto:
“Mi dispiace di aver ferito delle persone… Mi sto evolvendo e
voglio continuare a farlo. Il mio obiettivo è quello di unire le
persone e non dividerle. Rivolgo amore e riconoscenza all’Academy.
Spero che possiamo incontrarci incontrare di nuovo.”
I rappresentanti dell’Academy, che
organizza la premiazione degli Oscar, non hanno risposto
immediatamente alla richiesta di EW di commentare la decisione di
Hart di dimettersi.
I have made the choice to step down from
hosting this year's Oscar's….this is because I do not want to be a
distraction on a night that should be celebrated by so many amazing
talented artists. I sincerely apologize to the LGBTQ community for
my insensitive words from my past.
I'm sorry that I hurt people.. I am evolving
and want to continue to do so. My goal is to bring people together
not tear us apart. Much love & appreciation to the Academy. I hope
we can meet again.
All’inizio della giornata, Hart
aveva detto che non si sarebbe scusato per i suoi commenti,
nonostante gli sia stato dato un ultimatum dall’Academy of Motion
Picture Arts and Sciences.
“Ho appena ricevuto una chiamata
dall’Academy e in quella telefonata mi è stato praticamente detto
‘Kevin, scusati per i tuoi vecchi tweet o dovremo cercare un altro
presentatore’, parlando dei tweet del 2009, 2010” ha dichiarato
Hart in un video pubblicato su Instagram.
Nel video, Hart ha criticato i
“troll di Internet” per aver recuperato i suoi vecchi tweet e ha
detto: “La stessa energia che è stata utilizzata per trovare quei
vecchi tweet è la stessa energia che avrebbe potuto essere messa
nella ricerca delle risposte alle domande che ci poniamo da
anni.”
In un altro video, pubblicato sempre
giovedì, Kevin hart ha spiegato di essere adesso in un momento
della sua vita molto più “adulto e maturo” e ha chiesto di non
essere giudicato per quello che è avvenuto in passato.
“Il mio team mi ha chiamato
dicendomi ‘Oh mio Dio, Kevin, il mondo è arrabbiato per i tweet che
hai scritto anni fa”, ha detto Hart in un video in bianco e nero
pubblicato su Instagram. “Ragazzi, ho quasi 40 anni. Se non credete
che le persone possano cambiare, crescere mentre invecchiano, non
so cosa dirvi. Se volete mettere le persone in una posizione in cui
devono sempre giustificare il loro passato, allora fatelo voi. Sono
la persona sbagliato. Sono in un momento fantastico, un momento
maturo, dove tutto ciò che faccio è diffondere positività.”
Dopo che è stato annucniato che Hart
sarebbe stato il presentatore degli Oscar 2019, la gente ha
iniziato a rovistare sull’account Twitter del comico e a
ri-pubblicare suoi post fin dal 2009, in cui Hart aveva fatto
commenti omofobi e transfobici. In un tweet del 2011, che il
giornalista di The Guardian Benjamin Lee ha
re-twittato dopo l’annuncio dell’Academy, Hart aveva scritto: “Se
mio figlio torna a casa e prova a giocare con la casa delle bambole
delle mie figlie, vado a rompergliela in testa e gli dico ‘smettila
che è una cosa gay’.”
Come nel caso di James
Gunn, anche per Kevin Hart i tweet
politically un-correct hanno segnato una battuta
d’arresto nella sua carriera, dal momento che presentare gli
Academy Awards, per un comico o uno show-man in
generale, è un grande onore, un’aggiunta di prestigio al proprio
curriculum vitae.
Le considerazioni che ne conseguono
sono di duplice natura: da una parte i social network sono ormai
una memoria storica implacabile che rende chiunque imperdonabile e
tutti esposti al giudizio altrui, anche quando questo giudizio è
eccessivamente severo o bigotto; dall’altra sembra sempre più
importante, per i personaggi pubblici in particolar modo, ricordare
che il social network non è “la propria cameratte”, non è uno
spazio privato in cui si confessano confidenze o si fanno battute,
anche se di cattivo gusto.
Bisognerebbe essere più clementi nei confronti di tutti, senza
la volontà continua di andare a cercare il marcio ovunque, allo
stesso tempo bisognerebbe essere più cauti e coscenziosi nel
diffondere pensieri e anche battute (ripetiamo, di cattivo gusto)
che potrebbero essere offensive nei confronti di chiunque ci
legga.
Uno dei momenti chiave di Avengers: Infinity War vede
protagonista Doctor Strange mentre è costretto a
cedere la gemma del tempo a Thanos, lasciando che
il Titano Pazzo continui la sua ricerca per completare il guanto
dell’infinito e mettere in atto il suo diabolico piano. Nella scena
successiva però, il supereroe confesserà a Tony
Stark che quello era “l’unico modo”, la sola opportunità
che i Vendicatori avrebbero avuto per sconfiggere il Titano
Pazzo…ma come e soprattutto, quando?
Strange ha sicuramente visto il
futuro e uno scenario in cui gli eroi riusciranno a impedire che
Thanos completi la sua opera, tuttavia i fan si stanno ancora
chiedendo perché questo dettaglio non sia stato rivelato nel film.
A questa domanda hanno risposto i fratelli Russo
durante un recente Q&A con Collider:
“Sta morendo, ecco perché non
spiega agli altri personaggi in quale timeline sconfiggeranno
Thanos. In quella breve frazione non ha proprio il tempo di
farlo“.
Vi ricordiamo che il prossimo
capitolo sui Vendicatori, Avengers
4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto
da Anthony e Joe Russo concludendo la
Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom
Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
A più di un anno dall’uscita di
Justice League, Zack Snyder ha
finalmente svelato la posizione esatta del suo cameo nel film
pubblicando il frame che vedete qui sotto. L’immagine mostra il
personaggio di Lois Lane (interpretato da Amy
Adams) mentre esce da un caffè e l’uomo in secondo piano
seduto davanti le vetrate è proprio il regista.
Non è la prima volta per Snyder, che
ama “nascondersi” sul set dei suoi film e di altre produzioni DC,
come accaduto con Wonder Womandove ha vestito i panni di un
soldato.
Vi ricordiamo che l’ultima fatica
di Zack Snyder, Justice
League, è disponibile dal 21
Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito
da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come Superman, Gal
Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder
Woman, Ezra Miller come The
Flash, Jason Momoa nei panni di
Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai
fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere
meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia
che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim
contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non
presente nel film al cinema.
Con l’allontanamento
di Zack Snyder, il franchise ha perso
l’identità Warner DC che si stava costruendo, una identità non
molto gradita dalla maggioranza dei fan ma che manteneva comunque
una coerenza nella rappresentazione cinematografica dei personaggi.
Adesso gli eroi DC al cinema hanno preso strade complicate e non
sappiamo se mai si riuscirà a vederli di nuovo insieme sul grande
schermo, magari con un esito migliore.
Mentre si aspetta il nuovo trailer
entro domenica, i fan di
Godzilla: King of the Monsters possono saziare la loro
sete con nuove immagini di Rodan, uno dei mostri
del MonsterVerse che la Legendary
Entertainment sta mettendo in piedi.
Lo pteranodonte può essere visto
volare su una città in fiamme in un nuovo video virale
dell’account Twitter della Monarch, la compagnia che
nel film è responsabile del monitoraggio dei kaiju e dei titani,
sul Pianeta Terra. Si tratta di un video di pochi secondi, ma ci
mostra molto bene la creatura e ci permette di ascoltare il suo
possente ruggito.
Nel video si possono vedere delle
fiamme sulla bestia, il che potrebbe suggerire che la creatura è
appena scappata dal vulcano della Isla de Mona,
dove abita, o che quelle fiamme potrebbero addirittura essere un
suo nuovo look quando la creatura prende il volo, così come
evidenzia il titolo del video: Quello nato dal
Fuoco.
Pochi giorni fa abbiamo visto delle
immagini di Rodan, di Godzilla,
di Mothra e del drago a tre teste noto come
Re Ghidorah (vedi sopra). La Monarch si sta
rivelando molto intelligente nello spargere informazioni e
immagini, suggerendo la presenza di molti mostri e dando ogni volta
piccoli indizi su come essi saranno rappresentati nel film. Ad
esempio, il post che segue, mostra, appena visibile, Re
Ghidorah in un cielo pieno di fumo, offrendo una possibile
intuizione su come i percorsi delle diverse creature si
incroceranno in quella che sarà la battaglia tra mostri del
prossimo anno.
Godzilla II: King of Monsters è stato diretto
da Michael Dougherty e vede nel
cast anche Bradley Whitford, Thomas
Middleditch, O’Shea Jackson Jr., Ken
Watanabe e Sally Hawkins.
Al momento sappiamo che
nel 2020 uscirà il terzo capitolo del
franchise (Godzilla vs King Kong) che
vedrà Godzilla e King
Kong scontrarsi a muso duro per la prima volta sul
grande schermo.
Il secondo trailer di Captain
Marvel diffuso lo scorso lunedì non ha soltanto
rivelato nuovi dettagli sulla trama del film e sui personaggi, ma
nascosto furbamente qualche riferimento al MCU, come nella scena in cui
Carol Danvers e Nick Fury sono in
volo a bordo di un quinjet e una delle ali recita la scritta
“Pegasus“: vi ricorda qualcosa?
I fan sapranno che il progetto
Pegasus viene menzionato in The Avengers e che il
luogo dove Danvers e Fury prendono il loro mezzo di trasporto è lo
stesso in cui il capo dello S.H.I.E.L.D. stava studiando con il suo
team il Tesseract nel primo evento crossover del
franchise.
Ma rinfreschiamoci la memoria: il
progetto vedeva la collaborazione tra SHIELD e NASA, e questa
struttura dove venivano effettuati i test viene evacuata nel
prologo di The Avengers quando il Tesseract inizia
a dimostrare le sue potenzialità. Sappiamo infatti che l’oggetto
nasconde al suo interno la gemma dello spazio che teletrasporta
Loki a Terra.
È probabile che Captain Marvel
racconterà la genesi di Pegasus e a costa stava lavorando prima del
Tesseract. Che ne pensate? Avevate notato questo dettaglio nel
trailer?
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema il
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima
volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno
degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene
coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che
l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è
un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella
storia dell’universo cinematografico Marvel.
Ci sono un molti misteri che
circondano Dark Phoenix, il prossimo film dedicato
ai Mutanti Marvel, ancora (per poco) di casa
Fox. Il film, che doveva arrivare a Gennaio, è stato
posticipato a Giugno, mentre i primi trailer hanno ricevuto
risposte tiepide e alcuni fan sono ancora convinti che
Simon Kinberg, produttore di lungo corso del
franchise e adesso anche regista, non abbia fatto le cose come si
sperava.
L’argomento inoltre rimane una
ferita aperta per i lettori dei fumetti, perché la storia della
Fenice Nera, che il film promette di raccontare, era già stata
presa in considerazione e trasformata per la trama di
X-Men: Conflitto Finale, quello che ancora oggi si
ricorda come il momento più basso tra gli adattamenti per il cinema
delle storie a fumetti dei mutanti Marvel.
Mentre sembra che la data di Giugno
2019 sia quella decisiva, arriva dal Comic-Con in
Brasile un nuovo poster del film che metterà i fan del
fumetto di buon umore e che indica probabilmente l’arrivo di un
nuovo traier dal film e di nuovo materiale promozionale.
Il poster in
questione ha lo stesso design di una copertina di un albo a
fumetti, con i volti di Jean Grey (Sophie Turner),
Professor X (James McAvoy) e Magneto
(Michael Fassbender). Nonostante la bellezza di
questo poster, è strano vedere come lo studio abbia “abbracciato”
il materiale di partenza in maniera così letterale, almeno per
questo poster, visto che in passato non è mai stata una priorità.
Eccolo di seguito:
In Dark Phoenix, gli X-Men devono
fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean Grey.
Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta quasi
uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica. Una
volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha resa
infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Diretto da Simon
Kingber, con Sophie Turner, Jennifer Lawrence,
James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas
Hoult, il film sarà in sala a giugno 2019.
In attesa che venga diffuso il
secondo trailer, la Warner Bros. ha condiviso il nuovo poster
ufficiale di Shazam! con
l’eroe interpretato da Zachary Levi che esprime al
meglio lo spirito del film in uscita ad aprile.
L’attore ha poi confermato che il
prossimo trailer non arriverà prima dell’inizio del 2019.
Abbiamo tutti
un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per
tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola
parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si
trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico
mago.Ancora bambino all’interno di un
corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso
facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri:
divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola?
Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa
imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi
poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr.
Thaddeus Sivana.
Vi ricordiamo che Shazam!
farà parte dell’Universo Cinematografico DC e
seguirà le uscite
di Aquaman e Wonder Woman
2, gli altri due attesi titoli di casa DC.
Il cinecomic è atteso per il
2019 e vede nel cast Zachary
Levi, Asher Angel (Billy
Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adorrivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
È stata diffusa una nuova clip di
Bumblebee in
cui vediamo protagonista John Cena che si confronta con due
Decepticon. I robot cattivi in questione sono
Shatter e Dropkick, che nella versione originale del film, come si
può ascoltare, sono doppiati da Angela Bassett e Justin
Theroux.
A dirigere il film
c’è Travis Knight, già regista
di Kubo e la Spada Magica per
la Laika. Protagonista del film
è Hailee Steinfeld. Nel cast anche
John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby
Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura del film è firmata da Christina
Hodson.
Ecco la prima sinossi del
film: “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una
discarica in una piccola cittadina di mare della California.
Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e
mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee,
scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la
vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario
maggiolino giallo WV.”
Il primo teaser trailer di
Avengers 4 divrebbe arrivare
on-line tra poche ore ma potrebbe anche non essere ciò che i fan
desiderano. Questo perché sembra che le prime immagini dal film non
riveleranno il titolo ufficiale del sequel di Infinity
War, argomento di speculazione da lunghi mesi, ormai.
Alcune teorie hanno ipotizzato
titoli come Avengers: End Game oppure The Last
Avengers, mentre con Avengers:
Annihilation sembra che si sia trovato il titolo più
attendibile. Intanto i fan ancora cercano dettagli e indizi nelle
poche immagini diffuse on line dai fratelli Russo,
che restano straordinariamente silenziosi in merito.
Tuttavia, adesso sembra che nemmeno
il trailer di Avengers 4 possa porre fine alle
speculazioni sul titolo. Il direttore di Collider,Steven Weintraub, ha tweettato che ha intercettato
dei rumors secondo cui il primo trailer del film non metterà a
tacere i rumor. “Voglio chiarire che non ne sono sicuro al 100%
– ha scritto – per questo non ne scrivo su
Collider”.
Sicuramente a breve i nostri dubbi
saranno chiariti, e forse conosceremo l’atteso titolo di
Avengers 4.
Questo pomeriggio, nella mattinata
della costa Ovest degli Stati Uniti, la season awards 2019 si è
ufficialmente aperta con l’annuncio delle nomination ai
Golden Globes 2019. L’associazione della
stampa estera di Hollywood (Hollywood Foreign Press
Association) ha annunciato le cinquine di nominati nelle
categorie di cinema e televisione, seguendo la sempre più buffa
divisione tra categorie “drama” e “comedy-musical”, dando
ufficialmente il via a quella manciata di settimane, poco più di
due mesi, che condurrà alla Notte degli Oscar 2019.
A guidare le nomination si è
piazzato, un po’ a sorpresa, Vice – L’uomo
nell’ombra, di Adam McKay, che torna
a dirigere Christian Bale (dopo La grande
scommessa) e si aggiudica sei nomination con il suo
film (categoria comedy-musical). Seguono tre film a cinque
candidature, progetti completamente diversi, per destinatari,
produzione e scopi; c’è La Favorita, la folle opera di Yorgos
Lanthimos, già premiato a Venezia 75; c’è Green
Book, il film che, si dice, porterà Viggo
Mortensen alla sua seconda candidatura agli Oscar (dopo la
prima con Captain
Fantastic); c’è quel A Star is Born
che sta raccogliendo successo e clamore, il classico film “da
premi” che si presenta prepotentemente da favorito, con
Bradley Cooper annoverato (addirittura) trai
migliori registi dell’anno e con Lady Gaga che sta
già facvendo spazio sulla mensola per il suo secondo Golden
Globe (il primo lo aveva vinto per American Horror
Story).
In terza posizione per
numero di nomination ci sono BlacKkKlansman
e Il Ritorno di Mary Poppins. Anche in questo caso
la HFPA ha voluto riconoscere merito a film con scopi, scale e
obbiettivi diversi. Da una parte la Disney cerca di riproporre i
suoi prodotti miglior, andando a “scomodare” persino l’iconico
titolo con Julie Andrews e proponendone un
seguito; dall’altra lo Spike Lee più in forma
degli ultimi anni si posizione a buon diritto nella categoria dei
film drammatici con il suo durissimo film, presentato e premiato a
Cannes 2018.
Seguono una serie di titoli di
diverso interesse e di argomento più o meno comune: accettazione,
omosessualità, dissidi razziali. Dopo anni di “white nomination”,
la diversità ha invaso le cinquine e questo, come valore assoluto,
è cosa “buona e giusta”, se non fosse che la diversità in
nomination sembra essere diventata prioritaria rispetto alla
qualità, criterio che dovrebbe essere quello principe quando si
tratta di premi all’eccellenza. Esempio lampante è la presenza di
Black Panther nella
categoria Miglior Film Drammatico.
Sembra molto interessante
invece osservare come, quest’anno, la categoria riservata al
miglior film straniero sia una vera e propria sfida a ogni fan che
fa il tifo per il suo film del cuore. Con l’eccezione di Capharnaum di
Nadine Labaki, tutti i film nominati rappresentano
davvero l’eccellenza del cinema internazionale, con buona pace del
nostro Dogman, rimasto
fuori nomination ai Golden Globes, ma che potrebbe
ancora avere qualche speranza per la nomination agli Oscar
2019.
Con la damnation memoriae della
Weinstein Company, Annapurna
Production si aggiudica ben 10 nomination, che condivide
con la Fox Searchlight, lasciando a nove
candidature la Walt Disney, mentre le altre
produzioni seguono.
Da un punto di vista dei
protagonisti, invece sarà molto interessante vedere chi la spunterà
nella categoria di miglior attore drammatico, dal momento che i
nominati (Cooper, Dafoe, Hedges, Malek e Washington) ricoprono età,
generi e carriere completamente differenti. Sembra un po’ meno
serrata la lotta nella stessa categoria al femminile, dal momento
che la favorita Lady Gaga potrebbe essere
insidiata soltanto dalla veterana Glenn Close, che
nel corso della sua lunga carriera è diventata la “perdente” di
maggior classe del panorama hollywoodiano.
Tutt’altra musica nella categoria
“comica”, dove a Robert Redford è stato
riconosciuto l’onore delle armi, per quello che sarà il suo ultimo
ruolo da attore, e dove, misteriosamente, si nomina Ollio, ma non
Stanlio (John C. Reilly per Stan and
Ollie), dove Mortensen si fa silenziosamente strada e
Bale, all’ennesima trasformazione, sembra voler fare bis.
E per la migliore attrice “comica”?
La straordinaria Olivia Colman e la sua Regina
Anna sembrano inarrestabili, tanto che le troveremo senz’altro
anche agli Oscar, con buona pace di Blunt, Fisher, Theron e Wu.
Nonostante il grande cinema di cui
siamo stati testimoni in questi ultimi 12 mesi, queste nomination
lasciano sensazioni contrastanti, tra il dubbio che manifestazioni
del genere contino sempre meno rispetto all’attestazione della
qualità effettiva, e la convinzione che il cinema che come arte,
intrattenimento, tecnica ed emozione continuerà ad esistere,
indipendentemente da tali attestazioni.
La 69° edizione del Festival di
Berlino si aprirà il prossimo 7 febbraio con The
Kindness of Stranger, diretto dalla regista
danese Lone Scherfig, già molte volte ospite
della Berlinale con le sue opere. Nel 1990 presentò The
Birthday Trip (Kaj’s fødselsdag) nella
sezione Panorama, e nel 1998 On Our
Own (Når mor kommer hjem…) fu presentato
nel Kinderfilmfest (Generation). Il
Festival è arrivato all’ultimo anno della
gestione Dieter Kosslick, che dal 2020 verrà
sostituito da Carlo Chatrian.
Interpretato da Zoe
Kazan, Tahar Rahim, Andrea Riseborough, Caleb Landry
Jones, Jay Baruchel e Bill
Nighy, The Kindness of
Stranger è stato scritto dalla
stessa Sherfig e racconta la storia di
un gruppo di persone che, nel mezzo di un inverno newyorchese, si
incontrano a diversi livelli di umanità e intimità.
Lone Scherfig ha commentato così la
notizia: “Sono sinceramente onorata che Dieter Kosslick abbia
scelto il nostro film per celebrare una serata di tale importanza.
Sarà una grande gioia guardarlo per la prima volta insieme al
pubblico della Berlinale”.
“Che delizia che Lone
Scherfig torni da noi e che il suo film più recente
apra la Berlinale del 2019 – ha
dichiarato Kosslick – Il suo tocco su
personaggi, emozioni forti e sottile senso dell’umorismo promettono
un inizio magnifico del nostro festival.”
Arriva il grande cinema americano al
Noir in Festival e se da un lato conferma il
talento di Nicole Kidman, dall’altro mette in luce
in vista dell’Oscar un’autentica rivelazione come Anna
Kendrick, già reginetta della saga di Twilight.
Con una simpatia contagiosa trascina al successo una black comedy
di rara fattura come Un piccolo favore di Paul Feig, che
la vede protagonista al fianco di Blake Lively, in
sala grazie a 01 Distribution dal prossimo 13 dicembre (ore 18.00,
Teatro Sociale).
Nicole Kidman si candida a sua volta
ai massimi premi con un’interpretazione mimetica e appassionante
nel durissimo noir Destroyer di Karyn Kusama (ore 21.00,
Teatro Sociale), che arriverà nelle sale italiane per Videa.
Entrambi i film concorrono al Black Panther Award,
il massimo riconoscimento per il cinema del Noir in Festival. Tra
le novità di una giornata festivaliera ricca di protagonisti non
manca l’incursione dei Fratelli Manetti che
vengono a Como per celebrare un gigante del genere come Stan Lee,
l’inventore dei super eroi Marvel (ore 12.30, Teatro Sociale),
e Stefano Mordini che presenterà le prime immagini
del nuovo film Il testimone invisibile (ore 21.00, Teatro
Sociale)con Riccardo Scamarcio e Miriam Leone, dal 13 dicembre in
sala con Warner Bros.
Una coppia di star della letteratura
noir è destinata a animare le conversazioni letterarie delle
giornata: Gianni Biondillo con Il sapore
del sangue (Guanda) e Roberto Costantini con
Da molto lontano (Marsilio) promettono molte sorprese non
solo legate ai loro nuovi romanzi, ormai tra i successi dell’anno
(dalle ore 17.30 presso la Sala Bianca del teatro Sociale).
Infine parte domani la
collaborazione con l’associazione dei produttori indipendenti,
Agici, che mira a rilanciare partendo da Como e
dal Noir la produzione italiana di genere. Ospite d’onore di questo
forum che sviluppa in parallelo col festival una strategia
produttiva a più ampio respiro, sarà domani la
Svizzera che ha di recente rinnovato il trattato
di coproduzione con l’Italia e si candida ad essere un importante
partner internazionale specie alla frontiera tra il Ticino e la
Lombardia.
La Douleur è il
diario di un’attesa, il racconto lacerante di un’assenza, il
viaggio interiore di una donna che attraversa la violenza della
Storia e dei sentimenti. Il film è tratto dal romanzo di Marguerite
Duras ed è diretto da Emmanuel Finkiel. Nel cast
Mélanie Thierry,Benoît
Magimel,Benjamin
Biolay.
Candidato per la Francia ai prossimi
Academy Awards, e osannato dalla stampa francese, sarà in sala dal
17 gennaio distribuito da Valmyn
e Wanted. Ecco il trailer del film:
Nella Francia del 1944 occupata dai
nazisti, Marguerite, una giovane scrittrice di talento, è un attivo
membro della Resistenza insieme a suo marito, Robert Antelme.
Quando Robert viene deportato dalla Gestapo, Marguerite intraprende
una lotta disperata per salvarlo. Instaura una pericolosa relazione
con Rabier, uno dei collaboratori locali del Governo di Vichy, e
rischia la vita pur di liberare Robert, facendo imprevedibili
incontri in tutta Parigi, come in una sorta di gioco al gatto e al
topo. Lui vuole veramente aiutarla? O sta solo cercando di cavarle
informazioni sul movimento clandestino antinazista? La fine della
guerra e il ritorno dei deportati dai campi di concentramento
segnano per lei un periodo straziante e danno inizio a una lunga
attesa, nel caos generato dalla liberazione di Parigi.
Scritto nel 1944 ma poi pubblicato
nel 1985, “La douleur” (in Italia pubblicato da Feltrinelli col
titolo Il dolore) è un romanzo autobiografico. Marguerite
Duras descrive il periodo difficile che trascorse nell’attesa del
ritorno del suo amato marito Robert Antelme, membro della
Resistenza francese.
«Questa donna che attende il
ritorno del marito dai campi di concentramento – dichiara il
regista Finkiel – faceva eco alla figura di mio padre, una
persona che aspettava sempre. Anche quando ebbe la certezza che la
vita dei suoi genitori e di suo fratello era finita ad Auschwitz
[…] Lessi il libro per la prima volta a 20 anni.
Ritornando a questa storia trent’anni più tardi per farne un
adattamento cinematografico, ho provato la stessa indicibile
commozione che provai alla prima lettura. Lo scopo di questo film è
quello di rivivere quell’emozione lungo tutto il dispiegarsi degli
eventi…»
La terra dell’abbastanza, il sorprendente esordio dei
fratelli D’Innocenzo, vince a maggioranza dei voti il
Premio Caligari, proposto da IULM e Noir in
Festival per segnalare il miglior film italiano di genere uscito
nel corso dell’anno. Prodotto dalla Pepito Film, interpretato da
Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti, Milena Mancini e Max Tortora,
il film – già vincitore del Nastro d’Argento per il miglior esordio
e della Targa SIAE per la sceneggiatura – si è imposto sugli altri
5 finalisti del Premio Caligari superando anche lavori molto amati
come Dogman di Matteo Garrone, Una storia senza
nome di Roberto Andò e Sulla mia pelle di Alessio
Cremonini. La giuria popolare del premio, composta da 90 giovani
spettatori e studenti di IULM, guidata dai critici Elisa Battistini
e Francesco Crispino e presieduta da Malcom Pagani, ha concluso
nella notte le sue votazioni assegnando ai Fratelli D’Innocenzo 66
preferenze.
“Dopo il successo di Gatta
cenerentola premiato un annofa – dicono i
selezionatori del premio, Gianni Canova e Giorgio Gosetti –
anche questa volta si conferma l’indipendenza di giudizio dei
votanti ma soprattutto l’utilità di un concorso che offre nuova
visibilità anche a film talvolta trascurati dalla grande
distribuzione e quindi letteralmente “scoperti” dal pubblico in
occasione del Festival. Si tratta di una nuova funzione cui le
grandi rassegne non devono, crediamo, sottrarsi per rimettere in
gioco il piacere collettivo della scoperta del cinema sul grande
schermo. Complimenti ai vincitori e alla giuria che, grazie alla
passione dei critici e del presidente Pagani, ha potuto discutere
ogni titolo con attenzione e seri strumenti di valutazione, come si
vedrà a breve quando pubblicheremo alcune delle “micro recensioni”
dei giurati”.
Il Premio Caligari verrà ritirato questa sera al Teatro Sociale
di Como dall’attrice Milena Mancini nell’ambito
del Noir in Festival.
Sono stati annunciate tutte le
nominations dei Golden Globes 2019, i
riconoscimenti che aprono ufficialmente la stagione dei premi a
Hollywood, o almeno la stagione dei premi per il cinema per il
grande pubblico.
Come
ogni anno, i premi assegnati dalla Hollywood Foreign
Press Association, l’associazione americana della stampa
estera.
Un videogioco diventa musa e
protagonista di un concerto sinfonico che farà il giro del mondo
permettendo ai suoi milioni di fans di immergersi nelle sue
atmosfere e nelle gesta dei suoi protagonisti. Dopo aver venduto
più di 110 milioni di copie ed aver vinto 100 premi internazionali,
Assassin’s Creed diventa uno spettacolo
musicale, Assassin’s Creed Symphony, in cui
un coro ed un’orchestra sinfonica daranno vita ad
coinvolgente ed innovativo concerto 3D. Uno show 3.0 in cui la
musica, i personaggi e le storie del kolossal di Ubisoft, rivivono
attraverso le colonne sonore create da celebri compositori, tra cui
Jesper Kyd, Lorne Balfe, Brian Tyler, Austin Wintory, Sarah
Schachner, Winifred Phillips, Elitsa Alexandrova, Chris Tilton,
Ryan Amon e The Flight.
“Siamo davvero felici di collaborare
con MGP Live per offrire ai fan di Assassin’s Creed una nuova
esperienza per celebrare la serie con cui si sono divertiti nel
corso dell’ultimo decennio”, ha dichiarato Hinde Daoui, produttore
Live Entertainment di Ubisoft. “È sempre un piacere lavorare
con altri leader del settore dell’intrattenimento come MGP Live,
che ha un’ottima tradizione nel presentare la musica sinfonica a un
pubblico nuovo, riuscendo a portare in vita le immagini e i suoni
di marchi d’intrattenimento di fama internazionale”.
Assassin’s Creed Symphony, le tappe
Il primo tour mondiale di Assassin’s
Creed Symphony debutterà l’11 giugno 2019 al celebre Dolby Theater
di Hollywood. L’anteprima mondiale coinciderà con uno dei
principali eventi del settore, l’Electronic Entertainment Expo (E3)
di Los Angeles.
Il tour toccherà poi le principali
città del mondo, dal Palais des Congrès di Parigi (29 giugno), alla
Davies Symphony Hall di San Francisco (3 agosto), al Place des Arts
di Montréal (27 settembre), all’Eventim Apollo di Londra (5
ottobre) e al Teatro Arcimboldi di Milano (6 ottobre). Il concerto
sarà un vero e proprio viaggio musicale con cui verranno celebrati
gli oltre 10 anni della saga: dalle atmosfere di Gerusalemme, a
quelle dell’Egitto tolemaico e dell’Antica Grecia, dove è
ambientato l’ultimo capitolo Assassin’s Creed® Odyssey con i
protagonisti Alexios e Kassandra: un’esplorazione sensoriale e
musicale e con gli stessi effetti speciali di un kolossal
cinematografico.
“Siamo davvero onorati di
collaborare con Ubisoft a questo innovativo progetto
multimediale. Ci stiamo avvicinando a questa produzione con grande
passione e molto impegno”, ha dichiarato Massimo Gallotta,
CEO di MGP Live. “Il nostro obiettivo è organizzare concerti di
ogni generazione e consentire alla musica di parlare al cuore dei
giocatori. Abbiamo subito capito che Assassin’s Creed aveva un
grande potenziale per dare vita a un’esperienza sinfonica davvero
unica, per via delle diverse influenze culturali che
contraddistinguono la sua celebre colonna sonora. Siamo davvero
felici di far conoscere la musica sinfonica a una nuova generazione
di appassionati con questo concerto”.
La prevendita dei biglietti inizierà
oggi, venerdì 7 dicembre per i membri di Ubisoft Club, mentre
saranno a disposizione del pubblico dalle 10:00 del 10 dicembre
(ora locale).
Per maggiori informazioni su
Assassin’s Creed Symphony, visitare ACSymphony.com.
La pubblicazione della timeline ufficiale
del MCU ha sistemato una volta per
tutte gli errori di continuity conferendo di nuovo un aspetto
armonioso alla linea temporale dell’Universo Condiviso Marvel, probabilmente appena in
tempo per permettere agli eroi di rimettere in discussione le linee
temporali in Avengers 4.
Ma quali sono stati i maggiori problemi risolti finora? Di
seguito ne trovate 10:
Fasi cronologiche
Prima della diffusione della
timeline, in molti pensavano che
ogni film del MCU fosse ambientato nell’anno in
cui usciva nelle sale, tuttavia i continui rimandi e riferimenti
tra un titolo e l’altro smentirono questa cronologia e divenne
sempre più complicato rispettarne il tempo.
Così è stato confermato che ogni
film è ambientato nel suo anno “corretto” ovvero in quello che ha
più senso.
L’ambientazione di Doctor Strange
Uno dei film più difficili da
inserire nella timeline del MCU era sicuramente
Doctor Strange,
perché considerando tutti gli eventi che accadono era impossibile
che fosse ambientato nello stesso anno.
Alcuni ipotizzarono che accadesse
dopo Capitan America: Civil War, altri erano sicuri
che fosse ambientato prima per il riferimento che Stephen Strange
fa a Captain America: The Winter Soldier. E’ stato
appurato in seguito che il film si svolge dopo la guerra
civile.
Iron Man, Hulk e Thor
La timeline ufficiale del MCU ha
sistemato gran parte degli errori della Fase 1, spiegando che
Iron Man ha
avuto luogo nel 2010, Iron Man 2 nel 2011 e
L’incredibile Hulk e Thor subito
dopo.
Ciò ha portato ad un maggior senso
di connessione tra questi capitoli, grazie anche ai continui
rimandi e camei, e il fatto che non siano ambientati nello stesso
anno spiega il motivo per cui l’agente Coulson deve recarsi
direttamente in Messico dopo gli eventi di Iron Man 2.
Guardiani della Galassia
Uno dei grandi cambiamenti
apportati al MCU nella Fase 3 sono stati quei film che non dovevano
necessariamente avere luogo in tempo reale: parliamo nello
specifico del franchise sui Guardiani della
Galassia, i cui due capitoli hanno luogo uno dopo
l’altro, anzi, nello stesso anno (il 2014, come riportato dalla
timeline ufficiale). Tra questi e Avengers: Infinity
War invece trascorrono tre anni.
La formazione dello S.H.I.E.L.D.
Non si può negare che lo
S.H.I.E.L.D. sia una parte fondamentale del MCU
esattamente come i supereroi, e dopo aver riunito i Vendicatori
nella Fase 1, l’organizzazione ha continuato ad agire nella propria
serie tv dove viene confermato che la nascita del team risale al
1949 con l’aiuto di Peggy
Carter.
Questa data corrisponde alla
timeline ufficiale, perché Capitan America: Il Primo vendicatore termina
nel 1945 lasciando a Peggy quattro anni per lavorare alla creazione
dello S.H.I.E.L.D..
I confini del Wakanda
Invece del 2018 come previsto,
Avengers: Infinity
War è stato ambientato nel 2017 per non coincidere con
Thor: Ragnarok
e per spiegare meglio un aspetto di Black Panther:
durante la scena post-credits del film infatti, vediamo T’Challa
proporre l’apertura del Wakanda al resto del mondo, anche se
in Infinity
War ciò non è ancora avvenuto del tutto.
Dunque se i due film avessero avuto
uno scarto di un anno fra loro, probabilmente ci sarebbe stata più
influenza esterna, ed ecco spiegato perché la data è stata
cambiata.
Il gap tra Doctor Strange e Thor: Ragnarok
Grazie alla scena post-credits
posta alla fine di Doctor Strange
il MCU ha risolto il gap temporale tra il film e Thor: Ragnarok. Sullo schermo vediamo
infatti Strange parlare con Thor sulla posizione di Odino, e di
fatto la cronologia fa terminare il cinecomic con
Benedict Cumberbatch lo stesso anno in cui
Ragnarok inizia.
Iron Man 3
Dopo gli eventi di The Avengers,
Tony Stark deve convivere con una serie di traumi psicologici che
sembrano perpetuarsi nel corso dell’anno successivo al film sui
vendicatori. Secondo la timeline ufficiale però, Iron
Man 3 si svolge soltanto pochi mesi dopo la battaglia di
New York, e ciò spiegherebbe perché Tony è così traumatizzato.
Captain America’s Day
In Captain America: Il Primo
Vendicatore seguiamo il soldato Steve
Rogers prestare il volto per la campagna promozionale
della seconda guerra mondiale, recitare in spettacoli o film,
diventare l’icona del suo paese.
Tuttavia questo tipo di processo
richiederebbe diversi anni e sembra che quel periodo sia stato
trascurato dalla timeline del film; così i Marvel Studios hanno
collocato l’avventura di Rogers tra il 1943 e il 1945. Due
anni in cui il super soldato riuscirebbe a fare tutto ciò che ha
fatto in scena.
Thor Ragnarok e Infinity War
Alla fine di Thor:
Ragnarok vediamo gli Asgardiani dirigersi verso la Terra
prima di essere raggiunti dalla nave di Thanos durante la scena
post credits. Avengers: Infinity
War inizia proprio con quella sequenza, con il Titano
Pazzo e il suo esercito che attaccano il popolo asgardano per
ottenere il Tesseract.
Così facendo è evidente che Thor:
Ragnarok si è svolto nel 2017 e Infinity War nel 2018, tuttavia la
timeline parla di uno svolgimento quasi parallelo nel 2018 e il
divario tra i due film potrebbe essere più breve del previsto.
Il film-documentario racconta,
attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i
mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose
fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in
particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago,
che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale
Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia.Prodotto da Sacher Film,
LePacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film è
distribuito da Academy Two.
Dal settembre 1973, dopo il colpo
di stato del generale Pinochet, l’Ambasciata italiana a Santiago ha
ospitato centinaia e centinaia di richiedenti asilo. Attraverso
interviste ai protagonisti si racconta la storia di quel periodo
drammatico, durante il quale alcuni diplomatici italiani hanno reso
possibile la salvezza di tante vite umane.
Mentre si avvicina l’uscita
americana di Aquaman (per l’Italia bisognerà
aspettare fino al primo gennaio 2019), continuano ad arrivare in
rete nuovi materiali promozionali e cnuove clip dal film, che vedrà
Jason Momoa tornare nel suo personaggio di
Justice League.
Con lui, nel film, ci sarà Amber Heard,
che interpreterà Mera. Durante un’ospitata a Good Mornign
America, l’attrice ha presentato una nuova clip dal film,
in cui la sua Mera cerca di arruolare un riluttante Arthur.
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema l’1 gennaio 2019.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Si intitola Un piccolo
favore in Italia il nuovo film di Paul
Feig, A Simple Favor, adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo di Darcey
Bell e in arrivo in sala il prossimo 13 dicembre.
Protagoniste di questo thriller a
tinte femminili Blake Lively e Anna
Kendrick, nel cast insieme a Linda
Cardellini, Rupert
Friend, Eric
Johnson, Jean
Smart, Sarah Baker,
e Andrew Rannells.
Ecco la clip di Un piccolo favore
Di seguito la sinossi:
La storia
di A Simple Favor è incentrata su Stephanie (Anna
Kendrick), una mamma vlogger che si ritrova a indagare sulla verità
dietro la scomparsa improvvisa della sua migliore amica Emily
(Blake Lively). Stephanie verrà affiancata dal marito di Emily,
Sean (Henry Golding), tra colpi di scena e tradimenti, segreti e
rivelazioni, amore e lealtà, omicidio e vendetta.
Il “re” degli spoiler è stato
avvertito (di nuovo): rivela ancora un dettaglio sulla trama di
Avengers 4 e verrai ucciso. L’ha
detto scherzando Tom
Holland quando una fan gli ha chiesto di raccontarle
cosa succederà nel prossimo capitolo sui Vendicatori in uscita ad
aprile 2019.
“Mi spareranno se te lo dico!
Non posso dire nulla, o mi spareranno!“, recita nel video l’attore. Se ricordate
durante la promozione di Avengers: Infinity War fu
Benedict Cumberbatch ad impedirgli di fare spoiler in più di
un’occasione, data la tendenza del giovane interprete a lasciarsi
andare con le parole.
Dovremmo aspettarci lo stesso nei mesi precedenti all’arrivo
nelle sale del film?
Avengers
4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto
da Anthony e Joe Russo e porterà a
conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
La prima sinossi: “Il
culmine di 22 film interconnessi, il quarto film della saga degli
Avengers porterà gli spettatori a essere testimoni di un punto di
svolta di un viaggio epico. I nostri amati eroi capiranno davvero
quanto è fragile questa realtà e i sacrifici che devono essere
fatti per sostenerla.
Come ormai
sappiamo tutti, Avengers 4 sarà ambientato, almeno
all’inizio e salvo teorie di viaggi nel tempo, dopo
Avengers: Infinity War,
quindi farà i conti con le conseguenze del tragico finale di quel
film, che ha visto la metà delle forme di vita dell’universo
scomparire e polverizzarsi a seguito dello schiocco di dita di
Thanos.
Arrivano adesso nuove informazioni
sul mondo post-schiocco che vedremo nel film, al cinema dal
prossimo maggio. A quanto pare, quello che per i fan è diventato
LO “schiocco”, nel film e
nell’Universo Condiviso Marvel, avrà un nome
preciso, una specie di identificazione per un evento storico
(definibile così a tutti gli effetti) che ha cambiato per sempre la
storia del mondo e della galassia.
In Avengers 4, il
gesto di Thanos sarà definito “la decimazione” (The
Decimation in originale, aspettando una traduzione ufficiale
da Marvel Italia). L’evento sarà quindi nominato ufficialmente così
dagli esseri viventi rimasti in vita, e questo potrebbe inoltre
implicare che tra Infinity War e Avengers
4 passerà un numero considerevole di giorni, magari anche
mesi, il tempo necessario per rendere storica la circostanza
scioccante.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel
Cinematic Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom
Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Come riportato da Deadline,
Brie Larson sarebbe in fase di trattative finali
per recitare nel nuovo film di Charlie Kaufman
(Anomalisa, Synecdoche New York) tratto dal
romanzo I’m Thinking of Ending Things di Iain
Reid e destinato alla piattaforma streaming di Netflix. L’attrice premio oscar sarà presto nelle
sale con Captain Marvel e con la
pellicola Just Mercy,
terza collaborazione consecutiva con il regista Destin
Cretton (Short Term 12, The Glass
Castle).
Per quanto riguarda il
film, I’m Thinking of Ending Things
racconterà la storia di Jake, in viaggio per andare a trovare i
suoi genitori nella loro fattoria isolata in compagnia della sua
fidanzata che sta pensando di terminare la loro relazione. Quando
però il ragazzo prende una decisione inaspettata lasciandola senza
prospettiva, la coppia entrerà in uno stato di palpabile tensione,
fragilità psicologica e puro terrore.
Brie Larson per Charlie Kaufman
in I’m Thinking of Ending Things
Vi ricordiamo che la Larson veste i
panni di Carol Danvers, l’eroina dei fumetti Marvel, nel cinecomic
in uscita a Marzo 2019. Diretto da Anna
Boden e Ryan Fleck, vede nel cast
anche Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee Pace, Lashana Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez Soto, Rune Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima
volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno
degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene
coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che
Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic
è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella
storia dell’universo cinematografico Marvel.
Arriverà a Gennaio in sala,
distribuito da Videa, Suspiria,
il nuovo film di Luca Guadagnino, presentato nella
selezione ufficiale del Concorso alla Settantacinquesima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.Il candidato
all’Oscar Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome)
dirige una versione inquietante e visionaria del classico horror
del 1977, Suspiria. In questo scioccante horror psicologico,
l’ambiziosa danzatrice americana Susie Bannion arriva a Berlino
negli anni ’70 con la speranza di entrare nella rinomata Compagnia
di Danza Helena Markos. Già dalla prima prova, Susie, col suo
talento, sbalordisce la famosa coreografa Madame Blanc,
guadagnandosi il ruolo da prima. Olga ha un crollo emotivo e accusa
le “Madri” che dirigono la compagnia, di essere delle streghe.
Prima che possa fuggir via, però,
viene catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in
qualche modo alla danza di Susie… Durante le prove per l’esibizione
finale “Volk”, Susie e Madame Blanc si avvicinano sempre di più,
rivelando come l’interesse di Susie per la compagnia vada oltre la
danza. Nel frattempo un anziano psicoterapeuta, il dottor
Klemperer, cerca di svelare i segreti più oscuri della compagnia
con l’aiuto di Sara, un’altra ballerina, che esplorerà i sotterranei della scuola
dove l’attenderanno atroci scoperte…
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui
Dakota Johnson,
Tilda Swinton, Mia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica Harper,
Chloë Grace Moretz, Angela Winkler, Sylvie Testud, Renee’
Soutendijk, Ingrid Caven, Malgorzata Bela.
Esposte tra i corridoi del Comic-Con
Experience di San Paolo in Brasile ci saranno anche le nuove
uniformi di Peter Parker in Spider-Man: Far From
Home, come testimoniano le immagini qui sotto. La
prima è abbastanza simile a quella indossata in
Homecoming mentre la seconda non è mai apparsa nel
Marvel Cinematic Universe e non è
chiaro l’uso che ne farà il supereroe protagonista.
Che ne pensate? Sarà questa la divisa da sfoggiare contro
Mysterio?
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.