Bohemian
Rhapsody ha vinto quattro premi Oscar, tra cui quello
al miglior attore protagonista, Rami Malek, e ha
incassato in tutto il mondo la stratosferica cifra di 870 milioni
(con le dovute proporzioni rispetto al budget). E sembra che
Brian May e company non ne abbiano ancora
abbastanza.
Page Six ha diffuso un rumor secondo cui la
“famiglia Queen” vorrebbe realizzare un altro film, con lo stesso
cast. Rudi Dolezal, regista dei videoclip
della band inglese e amico fraterno dei membri del gruppo, ha
dichiarato che si sta discutendo l’idea di realizzare un sequel ma
che ovviamente non si sa ancora niente di ufficiale in merito.
Il regista ha detto che il sequel
del grande successo al botteghino ora “è molto discusso nella
famiglia Queen”. Purtroppo non abbiamo notizie ufficiali né
infiltrati attendibili, ma sembra che Dolezal abbia anche un’idea
di quello che il film potrebbe raccontare.
“Sono sicuro che [il manager
dei Queen, Jim Beach] progetta un sequel che inizia con il Live
Aid”, ha detto Dolezal. Esattamente da dove finiva il film con
Malek, quindi.
Live Aid non è stato solo l’evento
e il cuore di Bohemian
Rhapsody, ma anche un’impresa filologica importante,
visto che il concerto è stato ricreato scena per scena, per il
grande schermo. L’idea che sorge naturale è che si stia pensando di
raccontare gli ultimi anni di Mercury, che lo hanno visto
soccombere alla malattia che se l’è portato via.
Naturalmente, speriamo che questa
rimanga soltanto una voce e che sia il film che soprattutto la
memoria di Freddie Mercury, rimangano entrambe inalterate.
Dopotutto già la formula di Bohemian
Rhapsody era artisticamente povera, replicarla
potrebbe portare soltanto un beneficio: profitto per i Queen.
Il finale aperto di
Alita: Angelo della Battaglia, ci ha chiaramente
rimandato ad altre storie e altri avvenimenti che coinvolgono la
forte protagonista del film, soprattutto alla luce del fatto che la
pellicola di Robert Rodriguez, co-sceneggiata e
prodotta da James Cameron, è basata su un lungo e
articolato manga (di Yukito Kishiro), che è
diventato anche un’anime.
Il materiale di partenza è dunque
molto ricco, e varrebbe la pena esplorarlo ancora al cinema, se non
fosse che il film non ha performato al meglio al box office. A
fronte di una spesa di circa 170 milioni di dollari, il film ha
incassato in tutto il mondo 382 milioni. In termini produttivi, per
convenzione, un film va in pari se incassa almeno il doppio del
costo di produzione (al netto approssimato delle percentuali degli
esercenti).
Verrebbe quindi da dire che Alita
sia effettivamente andato in pari, con una manciata di milioni di
“guadagno”. Tuttavia, i costi di promozione non vengono mai
conteggiati nel budget di produzione, e sono quindi altri soldi che
dovrebbero rientrare. In più il film non ha ancora esaurito la sua
vita in sala. Questo ci porta ad affermare con la dovuta certezza
che il film andrà in pari.
Questa espressione però non piace
alla produzione, che quando si tratta di saghe non si accontenta
certo di un pareggio, soprattutto se si tratta del primo capitolo
di una serie. A questo si aggiunga che la Fox, casa di produzione
del film, si sta risistemando in seno alla Disney,
cosa che renderà la vita del franchise ancora più difficile, visto
che la Casa di Topolino fa i conti ancora più attentamente della
Fox stessa.
La speranza del franchise sarebbe
quella di lavorare con budget ridotti e continuare a raccontare le
gesta di Alita sul grande schermo, tuttavia, visti
i nomi coinvolti (Cameron e Rodriguez), sembra difficile che la
produzione si possa adattare a un budget minore.
Alita: l’Angelo della Battaglia, recensione del
film
Quando si realizzano 20 film
ambientati in uno stesso universo, quell’universo diventa man mano
più dettagliato e preciso, sempre coerente, ma quando a
quell’universo si aggiunge un altro film che è ambientato diversi
anni prima rispetto al blocco principale di fatti raccontati, il
rischio di commettere qualche errore è dietro l’angolo.
Con Captain Marvel, ambientato nel 1995,
e quindi molto prima dei fatti di Iron Man che ha dato il via al
MCU, nel 2008, i Marvel Studios hanno corto un grosso rischio
per la continuity del loro universo condiviso, ma sono riusciti a
raccontare una storia coerente e precisa, rispetto a tutto quello
che già sapevamo.
O almeno congruente e precisa
rispetto alla maggior parte delle cose raccontate in 11 anni di
film, perché se la nostra perplessità sugli spostamenti del
Tesseract può facilmente trovare una spiegazione logica (come si dice qui),
restano poco chiari alcuni nodi relativi al personaggio di Nick
Fury.
Il legame con Howard Stark
La prima incongruenza riguarda il
rapporto tra Nick Fury e Howard Stark. In Iron Man 2, Fury dice a
Tony che conosce suo padre molto meglio di quanto lui possa
immaginare. Howard è uno dei membri fondatori dello SHIELD e, in
quanto tale, Fury lo ha ovviamente conosciuto bene (visto che è
stato il direttore dell’organizzazione).
Tuttavia, Howard, con sua moglie
Mary, è stato ucciso dal Soldato d’Inverno nel 1991, come
apprendiamo in Captain America: Civil
War, e all’epoca Fury era un agente dello SHIELD di
basso livello, ruolo che ha ricoperto almeno fino al 1995, quando
incontra Carol Danvers sempre nei panni di un agente di basso
livello.
La domanda che sorge è: in che modo
Fury ha conosciuto i segreti e i progetti di Howard Stark se quando
il miliardario è morto, lui era ancora un agente alle prime armi?
Probabilmente, alla sua promozione a leader dello SHIELD, Fury ha
avuto accesso a tutte le documentazioni segrete di Howard, quindi
sarebbe più corretto dire che Nick conosce il lavoro di Stark, e
non lui in persona!
La ferita all’occhio di Nick Fury
La seconda incongruenza, forse più
difficile da giustificare, riguarda l’occhio perduto di Nick Fury.
Ricordiamolo: nel film, ambientato nel 1995, Nick è un agente di
basso livello e perde l’occhio per colpa di Goose.
Ma, quando Nick Fury ha prestato
giuramento durante l’investitura a direttore dello SHIELD, aveva
due occhi. In Captain America: The Winter
Soldier, vediamo una fotografia che lo raffigura con
due occhi sani in cui sembra che stia partecipando a una cerimonia
di investitura e stia giurando qualcosa di fronte ad Alexander
Pierce, colui che lo ha preceduto nei panni di direttore. Nella
foto, Fury ha due occhi.
Eppure, in Captain Marvel, quando lo vediamo
indossare la sua benda all’occhio per la prima volta, è ancora un
agente di basso livello dello SHIELD che lavora all’Iniziativa
Vendicatori. Ha il suo ufficio, certo, ma di certo non è ancora il
Direttore dell’agenzia. Forse la foto vista in The Winter Soldier
non raffigura il giuramento di Nick? O forse l’ansia dello Studio
di dare al simpatico gatto un ruolo “rilevante” ha fatto loro
abbassare la guardia e commettere un’ingenuità?
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Al suo debutto al cinema,
Captain Marvel sta facendo già
registrare qualche record e incassi da capogiro, un giusto
traguardo per chi ha lavorato tanto al progetto ma anche un bel
regalo a tutti quei fan che aspettavano un film più volte definito
“game-changer“.
Il cameo di Stan Lee in Captain Marvel
Il film ha offerto un tributo molto
toccante a Stan Lee, oltre a un cameo sorprendente,
in cui il Sorridente interpreta se stesso. Il papà di tanti
personaggi Marvel Comics infatti è sul treno che
“prende” anche Carol a inizio film, che studia la sceneggiatura di
Generazione X, il film del 1995 di Kevin
Smith in cui lui stesso fa un lungo cameo.
Ma, fermi un attimo! Se Stan
Lee, in quanto se stesso, esiste nel MCU, chi sono tutti questi
portieri e conducenti di autobus e ragazzi di FedEx in tutti questi
anni? Dopotutto, Guardiani della Galassia Vol.
2 ha confermato la teoria dei fan che Lee interpreta
sempre lo stesso personaggio ed è un Osservatore.
Quali possono essere le implicazioni?
Dato per assodato, dunque, che
questi due fatti siano confermati e certi, le implicazioni che ne
scaturiscono sono due: la prima è che quell’Osservatore e
Stan Lee sono la stessa persona; la seconda è che
Stan Lee crea i personaggi dei fumetti Marvel all’interno del
Marvel Cinematic Universe,
un vero e proprio paradosso, visto che si creerebbe una situazione
come quella vista in Logan di James
Mangold del 2017, in cui il protagonista mostra i fumetti
degli X-Men alla piccola Laura.
Ma questo è il mondo del MCU, in cui Spider-Man e Iron Man e
Thor e Hulk e tutti i personaggi creati da Lee (e che lo hanno reso
famoso) esistono realmente. Il che significherebbe che non esistono
i Marvel Comics in quel mondo. Ma se non
esistono i fumetti Marvel, per quale motivo
Kevin Smith vorrebbe proprio Stan
Lee per il cameo nel suo film?
Le deduzioni e le implicazioni
sembrano davvero troppe, e l’unica soluzione a questo interrogativo
è probabilmente la più semplice e la più banale possibile: i cameo
di Stan Lee sono solo degli inside joke per i fan e non hanno alcun
valore o peso sulla trama, nonostante quanto detto in merito a
quello di Guardiani della Galassia Vol. 2.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Ecco il trailer di Book Club
– tutto può succedere, il nuovo film con Diane
Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen, Mary Steenburger, Andy Garcia,
Don Johnson, in arrivo dal 4 aprile al cinema e
distribuito da BIM Distribution.
Carol, Diane, Jane, Sharon, 4 donne
alle prese con gli eterni problemi sentimentali. La loro vita
scorre piuttosto noiosa fino a quando la lettura di ‘Cinquanta
Sfumature di Grigio’ la cambierà irrimediabilmente. Ispirandosi
allo scandaloso romanzo, vivranno nuovi amori, vecchi ritorni di
fiamma, situazioni esilaranti e sconvenienti… Saranno finalmente
pronte a entrare nel nuovo capitolo della loro vita?
Diretto da Bill
Holderman, il film vede nel cast principale Diane
Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen, Mary Steenburgen, Don Johnson,
Andy Garcia, Craig T. Nelson, Richard Dreyfuss, Wallace Shawn, Ed
Begley Jr. Scritto da Bill Holderman e
Erin Simms, il film è prodotto da Andrew
Duncan, Alex Saks, Bill Holderman, Erin Simms.
Si è appena conclusa con un record
di visitatori la 26ª edizione di Cartoomics, la
fiera che unisce cultura pop, fumetto, gaming ed entertainment,
diventata uno degli appuntamenti di riferimento nel settore a
livello Nazionale e tra i più importanti per appassionati e curiosi
di ogni età e provenienza. 103.000 sono stati i visitatori
che hanno affollato i 50.000 mq divisi in tre padiglioni
dedicati a fumetto, cinema, gaming, cosplay, tecnologia,
proiezioni, incontri ed eventi speciali, dall’8 al 10 marzo
scorsi.
Dopo una pre-apertura speciale con
Oltrele nuvole,
1°convegnonazionaleeditori,autoricomics& graphic novels dedicato
agli addetti ai lavori e alla stampa, la kermesse è partita con
grande successo negli spazi della fiera di Rho grazie ad un
programma ricco di incontri, eventi speciali e ospiti di rilievo
come MaxBunker, invitato per
festeggiare il 50° anniversario del suo mitico Alan
Ford, Ivo Milazzo, il mitico
‘cipollino’ Massimo Boldi ed Emis
Killa.
Grande successo per le mostre, da
quella dedicataa Diabolik,
all’esposizione “Supereroie radiazioni”
realizzata da AIFM, allo spazio dedicato a Minni e
ai suoi freschissimi 90 anni.
Tutte le aree della fiera sono state
inoltre prese d’assalto, dall’area giochi da tavolo, di ruolo e
carte collezionabili, a quella della fantascienza,
del Gaming&Tech, e del MovieCon, interamente dedicata
al cinema e alla nuova area dedicata al calcio e al
western.
Annapurna Pictures ha da poco
diffuso il primo trailer (vietato ai minori) di
Booksmart, debutto alla regia di Olivia Wilde presentato in anteprima al
SXSW e già descritto dalla critica americana come un perfetto
incrocio tra Suxbad e Lady
Bird.
Nel cast Kaitlyn
Dever, Beanie Feldstein, Jessica
Williams, Lisa Kudrow, Will
Forte e Jason Sudeikis. L’uscita nelle
sale è invece fissata al 24 Maggio.
Di seguito la sinossi:
Raccontato da una prospettiva
selvaggia, originale e moderna, Booksmart è una commedia senza
filtri sul rapporto tra due migliori amiche durante gli anni del
liceo e quei legami destinati a durare per tutta la vita.
Catturando lo spirito dei nostri tempi, il film è una storia di
formazione per le prossime generazioni.
Ecco il Trailer ufficiale e il
Poster di DolceRoma il nuovo film di Fabio
Resinaro, una produzione Casanova Multimedia con Rai
Cinema.
Nel cast del film con
Lorenzo Richelmy, Luca Barbareschi, Valentina Bellè,
Francesco Montanari, Armando De Razza, Iaia Forte, Alessandro
Cremona, Luca Vecchi. Con Libero De
Rienzo e la partecipazione straordinaria di
Claudia Gerini
Andrea Serrano (Lorenzo
Richelmy) è un aspirante scrittore che è costretto a
lavorare in un obitorio in attesa della grande occasione della sua
vita. Che finalmente arriva.
Un grande produttore
cinematografico, Oscar Martello (Luca Barbareschi), ha deciso di
portare sul grande schermo il suo romanzo Non finisce qui.
Ma i capitali a disposizione sono
modesti, il regista (Luca Vecchi) è incompetente e il risultato è
disastroso. La protagonista, Jacaranda Ponti (Valentina Bellè)
istigata dalla sua agente Milly (Iaia Forte), temendo ripercussioni
alla sua carriera, distrugge tutti gli hard disk che contengono il
montato del film. Ma Oscar Martello non può permettersi un
fallimento. Il film deve uscire. Il distributore Remo Golia
(Armando De Razza) gli fa pesanti pressioni e anche la sua
affascinante e facoltosa consorte (Claudia Gerini), gli fa capire
che non può permettersi di andare in bancarotta. Così, con l’aiuto
di Andrea, concepisce un piano diabolico: il rapimento da parte
della criminalità organizzata della protagonista del film: i media
impazziranno e il film sarà leggenda ancor prima di arrivare in
sala. Il piano sembra funzionare, nonostante il poliziotto Raul
Ventura (Francesco Montanari) si metta sulle tracce di Oscar
sospettando una truffa.
Ma l’improvvisa e inaspettata
scomparsa di Jacaranda farà precipitare la situazione.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
DA CAPTAIN MARVEL
Contrariamente alle aspettative,
l’adattamento cinematografico di Captain
Marvel ha cambiato l’identità di uno dei personaggi
centrali nella formazione di Carol Danvers come eroina, ovvero
Mar-Vell, suo mentore e punto di riferimento
(oltre che primo eroe a indossare il costume di Captain Marvel) interpretato sullo schermo da
Annette
Bening.
A quanto pare questa differenza con
i fumetti, dove Mar-Vell è un uomo, è stata il frutto di una
decisione presa in itinere dai registi e gli sceneggiatori, e a
spiegarlo è stato Kevin Feige in una recente
intervista con ET:
“È successo tardi nello sviluppo
del film. Ci avvicinavamo alle riprese e stavamo cercando un attore
di sesso maschile che potesse vestire i panni di Mar-Vell mentre si
lavorava ancora alla sceneggiatura, ed è qualcosa che facciamo
spesso. Di certo sapevamo che avrebbe ricoperto uno spazio limitato
a causa della struttura della storia […]
[…] Credo che sia stata Anna
Boden a suggerire in una riunione che la Suprema Intelligenza
dovesse essere la proiezione di Wendy Lawson di Carol, e questa
idea ci venne in mente poco prima di scegliere Annette. Fu allora
che arrivò l’illuminazione. Sarebbe stata perfetta in quel ruolo,
così abbiamo smesso di cercare un altro candidato.“
Chi ha letto i fumetti originali
saprà di certo che Carol Danvers non è l’originale Captain
Marvel, ma l’agente Kree sotto copertura sulla
Terra Mar-Vell con le sembianze umane
del Dr. Walter Lawson.
Il film invece cambia prospettiva
sul personaggio rendendolo una donna, Wendy
Lawson, scienziata Kree che sta studiando un modo per dare
agli Skrull un luogo sicuro
in cui vivere lontano dalla guerra voluta dal suo popolo.
Vi ricordiamo che Captain Marvel è nelle nostre sale
dal 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Captain
Marvel è arrivato nelle sale soltanto pochi giorni fa
ma già si fanno ipotesi sul suo ruolo in Avengers:
Endgame annunciato già dalla scena post credits di
Infinity
War e ora anticipato dal finale del film con
Brie
Larson (dove vediamo l’eroina al quartier generale dei
Vendicatori).
Un’interessante teoria pubblicata
sul forum Reddit però suggerisce il modo in cui Carol Danvers,
nella piena consapevolezza di sé e dei suoi poteri, otterrà
finalmente il nome da supereroina nel MCU.
Forse, fa notare l’autore, il
MCU seguirà le orme dei fumetti
adottando la stessa procedura di Ms.
Marvel che diventa Captain Marvel, o almeno un percorso simile
all’originale, ma nello specifico sarà Carol a raccogliere
l’eredità di un personaggio caduto in guerra – Captain
America – nel tentativo di ripristinare la realtà
precedente agli eventi di Avengers: Infinity War.
Dunque è possibile che l’eroina
sceglierà di tenere il nome “Captain” combinandola con la versione
“corretta” di Mar-Vell (il personaggio
interpretato nel film da Annette Bening)
omaggiando la sua defunta mentore. Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
DA CAPTAIN MARVEL
Come accaduto nei precedenti
adattamenti dei fumetti Marvel per il grande schermo, anche
in Captain
Marvel sono presenti alcune differenze sostanziali
rispetto alle storie originali, non sempre tradotte letteralmente
ma comunque fedeli allo spirito degli autori.
Ecco i 5 cambiamenti più importanti rilevati
nel film con Brie
Larson:
L’identità di Mar-Vell
Chi ha letto i fumetti
originali saprà di certo che Carol Danvers non è l’originale
Captain
Marvel, ma l’agente Kree sotto copertura sulla Terra
Marr-Vell con le sembianze umane del Dr.
Walter Lawson.
Il film invece cambia prospettiva
sul personaggio rendendolo una donna, ovvero Wendy
Lawson, scienziata Kree che sta studiando un modo per dare
agli Skrull un luogo sicuro
in cui vivere lontano dalla guerra voluta dal suo popolo.
Gli Skrull
Per quanto riguarda gli
Skrull, nei fumetti
Marvel vengono universalmente
riconosciuti come gli antagonisti della storia e avversari dei
Kree
nell’accesa rivalità fra popoli. La loro determinazione nello
spazzare via i nemici e conquistare nuovi mondi per costruire una
nuova casa è una caratteristica distintiva degli alieni, mentre nel
film risultano si aggressivi ma anche disposti alla pace per porre
fine ad una guerra logorante.
Nel cinecomic gli Skrull vogliono
semplicemente colonizzare un nuovo mondo, lontano dal Kree, così da
vivere pacificamente. Insomma, uno sguardo sorprendente e più
compassionevole su dei personaggi ritratti sempre in maniera
negativa.
Nei fumetti originali la Starforce è una squadra
composta da guerrieri Kree superpotenti e addestrati messa assieme
dalla Suprema
Intelligenza per combattere per la causa del
popolo.
Tuttavia, anche se il ruolo del
team nel film rimane coerente con la versione a cui si ispira,
Carol Danvers non è mai stata una dei suoi membri.
Il rapporto con Nick Fury
Vedere in azione un giovane
e “inesperto” Nick
Fury è uno degli aspetti più entusiasmanti del film,
come è sorprendente scoprire che l’amicizia tra il futuro leader
dello SHIELD e Carol Danvers è stata creata appositamente per il
MCU.
Nei fumetti infatti i due
instaurano un rapporto professionale cordiale prima che Carol
diventi un’eroina a tutti gli effetti e prima che Ms.
Marvel si unisse allo S.H.I.E.L.D. In questo
adattamento Nick e Carol diventano ottimi amici e fidati
alleati.
Monica e Maria Rambeau
L’ultimo grande cambiamento
rispetto ai fumetti riguarda i personaggi di Maria e
Monica Rambeau, che nel film sono la migliore
amica di Carol Danvers (e pilota dell’Air force One) e sua
figlia.
In realtà la natura del loro
rapporto è estremamente diversa, come il fatto che Maria non sia
una pilota ma una sarta e che Monica diventerà un tenente di
pattuglia del porto di New Orleans (oltre che seconda persona a
ricoprire l’identità di Captain
Marvel).
Monica lavora si con Carol, ma le
due non arrivano mai a essere così vicine come nel film. Certo
resta l’omaggio a Photon, uno dei suoi alter ego
da supereroina, impresso sull’aereo pilotato da Maria, e il
potenziale per future storyline nel MCU.
Fox Searchlight UK ha
diffuso il secondo trailer di Tolkien,
il biopic sull’autore de Il Signore degli Anelli e
padre della Terra di Mezzo, interpretato da Nicholas
Hoult.
Fox Searchlight ha annunciato che il
prossimo film biografico sull’autore – intitolato, semplicemente,
Tolkien –
arriverà nei cinema il 3 maggio 2019. Diretto da Dome Karukoski, il
film biografico sarà incentrato sugli anni formativi del
Professore, noto ai più per aver creato la Terra di Mezzo. Il film
racconterà gli anni della formazione, in cuiJ.R.R. Tolkien incontra
l’amicizia, l’amore e l’ispirazione per la letteratura, prima della
Prima Guerra Mondiale.
Era lì, nelle trincee della Francia e nei
campi di battaglia di la Somme, che Tolkien sperimentò sia l’orrore
e la solidarietà della guerra in prima persona. Vedere uomini di
diversa estrazione combattere e morire insieme è stato fonte
d’ispirazione per la Compagnia dell’Anello – così come lo era il
gruppo originale di amici di Tolkien, molti dei quali sono morti
durante la Grande Guerra.
Tolkien è diretto da Dome
Karukoski e scritto da David Gleeson e
Stephen Beresford. Oltre a Hoult, il cast include
Lily Collins, Colm Meaney, Anthony Boyle, Patrick Gibson,
Tom Glynn-Carney, Craig Roberts, Laura Donnelly, Genevieve
O’Reilly, Pam Ferris e Derek Jacobi.
Spider-Man: Far From Home
sarà il primo film Marvel ambientato in un mondo
post-Endgame, che
servirà come l’inizio di un nuovo capitolo nel Marvel Cinematic Universe.
Mentre il recente trailer mostrava un sacco di scene con Tom
Holland nella sua seconda avventura da solista nel ruolo di Peter
Parker, l’elemento più discusso del trailer era il cattivo del
film, Mysterio.
Il cattivo preferito dai fan sarà
portato in vita da Jake Gyllenhaal, che indosserà
un costume aggiornato ma fedele ai fumetti con il classico schema
di colori verde e viola e, a un certo punto, anche l’elmetto a
forma di “vasca per i pesci”.
Ora, grazie ad alcuni articoli
promozionali forniti da MCU News India, diamo
un’altra occhiata al costume di Mysterio, con il casco incluso. Non
è ancora chiaro a quale scopo servirà questo copricapo nel film, ma
forse gli permetterà di controllare gli
Elementali.
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Il primo trailer di
Avengers: Endgame, l’unico diffuso finora dai
Marvel Studios, si apre con il messaggio
struggente di Tony Stark registrato per l’amata
Pepper
Potts nello spazio, dove si trova alla deriva senza
più cibo e ossigeno. Un utente del forum Reddit ha analizzato la
scena trovando un possibile e commovente richiamo ad Iron Man
2, in particolare al momento in cui l’icona delle
Stark Industries decide di affidare la direzione dell’azienda alla
sua compagna.
Queste le parole pronunciate allora da Tony: “Stavo cercando
di capire chi sarebbe stato un degno successore, e poi ho capito
che sei tu. Sei sempre stata tu.”
Nel trailer di Endgame sentiamo
invece Stark pronunciare la frase “Quando mi addormenterà tu
sarai nei miei sogni, sempre [in originale, ‘When I drift off, I
will dream about you. It’s always you’]“.
Insomma, che sia volontario o no,
rimane un bellissimo punto di contatto tra due personaggi che nel
tempo e oltre le dimensioni riescono comunque a legarsi
indissolubilmente. Non ci resta che attendere l’uscita del film per
scoprire quale destino sarà riservato alla coppia…
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
DA CAPTAIN MARVEL
Pochi giorni fa le dichiarazioni di
Kevin Feige riguardo il possibile ritorno in
scena degli Skrull nel futuro del
MCU, facendo riferimento ad una
delle scene post-credits di
Captain
Marvel, avevano lasciato intendere che ci fossero
possibilità concrete di vedere adattata sul grande schermo la trama
di Secret Invasion, celebre fumetto in
cui si segue la loro infiltrazione nelle infrastrutture governative
della Terra.
Effettivamente nel film con Brie
Larson c’è una scena in particolare che suggerisce
questa prospettiva: siamo nel terzo atto della origin story di
Carol Danvers, con l’eroina impegnata a combattere contro
Yon-Rogg e la Starforce così da
facilitare la fuga di Talos e della sua famiglia dalla nave di
Mar-Vell; è lì che sua figlia guarda suo padre
massacrare uno dei Kree (nonostante Talos le abbia detto di
coprirsi gli occhi) e c’è chi pensa che questo personaggio da
grande diventareà Veranke.
La giovane attrice che interpreta la
piccola Skrull è stata accreditata semplicemente come “Figlia di
Talos”, ma non è detto che nel sequel di Captain Marvel gli sceneggiatori non possano
trasformarla in qualcos’altro, di certo nella versione “adulta” di
se stessa portandola sulla Terra a completare la missione del
padre.
In questa direzione le basi di
Secret Invasion sarebbero piantate nel MCU e il futuro dei nuovi
Vendicatori dopo la sconfitta di Thanos presenterebbe una minaccia
diversa da tutto ciò che abbiamo esplorato finora al cinema.
Vi ricordiamo che Captain Marvel è nelle nostre sale
dal 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Ecco il nuovo trailer di Brightburn, il film
horror prodotto da James
Gunn, scritto dai suoi fratelli Brian e
Mark e diretto da un suo vecchio amico, David
Yarovesky.
Il film racconta una storia di
supereroi “al contrario”, in cui una specie di Superman arriva
sulla Terra ma non si rivela l’eroe senza macchia che difende gli
umani. Ecco la trama ufficale:
“Cosa succederebbe se un bambino
di un altro mondo si schiantasse sulla Terra, ma invece di
diventare un eroe per l’umanità, dimostrasse di essere qualcosa di
molto più sinistro? Con Brightburn, il filmmaker visionario di
Guardiani della
Galassia e di Slither presenta una sorprendente, sovversiva
interpretazione di un genere radicalmente nuovo: l’horror
supereroistico.”
Rachel Weisz
produrrà e reciterà nell’adattamento di Lanny,
romanzo di Max Porter. L’attrice è reduce da una
meritata nomination agli Oscar 2019 per il suo ruolo da non
protagonista ne La
Favorita di Yorgos Lanthimos.
Per ora non sappiamo ancora quale
sarà il ruolo di Rachel Weisz se non che sarà
coinvolta nella produzione al fianco della BBC Films.
La descrizione del romanzo su
IBS:
Non lontano da Londra, c’è un
villaggio. Questo villaggio appartiene alle persone che vivono in
esso e a coloro che vi hanno vissuto centinaia di anni fa.
Appartiene al misterioso passato dell’Inghilterra e al suo
presente. Appartiene a Mad Pete, l’artista brizzolato. All’anziana
Peggy, a spettegolare al suo cancello. Alle famiglie morte per
generazioni e a coloro che si sono trasferiti da poco qui. Ma
appartiene anche a Dead Papa Toothwort che si è svegliato dal suo
sonno nei boschi. Dead Papa Toothwort, che sta ascoltando tutti
loro. Chimerico, audace, strano e meraviglioso – un’ode alla
differenza e all’immaginazione, all’amicizia, alla gioventù e
all’amore, Lanny è il nuovo romanzo di Max Porter, atteso a livello
mondiale.
Soltanto pochi giorni fa vi avevamo
riportato la descrizione delle prime
scene di Avengers: Endgame mostrate agli
azionisti della Disney durante una riunione top secret che vedevano
protagonisti i Vendicatori sopravvissuti allo schiocco e la “nuova
arrivata” Captain
Marvel accorsa al loro quartier generale dopo l’sos di
emergenza inviatole da Nick Fury.
Oggi invece sembrano essere
trapelati ulteriori dettagli relativamente a una di quelle scene
dove Nebula dice “So dov’è“, riferendosi a Thanos, con
l’inquadratura che si sposta mostrando l’eroina uscire dall’ombra e
farsi avanti. “Mentre mi stava perfezionando, parlava di dove
sarebbe andato quando tutto sarebbe finito“. Possibile che la
destinazione sia la fattoria che abbiamo visto sul finale di
Infinity
War? Certo che si.
E ancora è sempre Nebula ad
affermare che “Anche smontata, volevo piacergli, quindi
chiedevo ‘Padre, dove andremo?‘ e la sua risposta è sempre
stata la stessa.” Il personaggio pronuncia poi un nome o una
parola, che la fonte non riporta. Qualcuno, accanto a lei, forse
Rhodey, afferma che “Thanos ha un piano di pensionamento”
e subito dopo riprende il resto della scena con Steve Rogers,
Natasha Romanoff, Rhodes e Bruce Banner riuniti per trovare un modo
di raggiungere il Titano Pazzo.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Abbiamo scovato e analizzato tutti i
possibili easter eggs di
Captain
Marvel relativi all’universo dei fumetti e non solo,
eppure c’è un altro dettaglio che non è sfuggito allo sguardo dei
più attenti cinefili e fan di Samuel L. Jackson.
Nel film sono effettivamente presenti due omaggi – involontari o
meno – ad una delle pellicole cult della carriera dell’attore,
ovvero Pulp Fiction (datato 1994, dunque coerente
con l’ambientazione del cinecomic).
Come potete notare nelle immagini
qui sotto, a due inquadrature del capolavoro di Quentin
Tarantino sono state affiancate due inquadrature tratte da
Captain Marvel in cui l’agente Nick
Fury “riproduce” ciò che in Pulp Fiction faceva il
malavitoso Jules Winnfield (prima un sorso di una
bibita, poi il dialogo in macchina con l’agente Coulson paragonato
a quello con Vincent Vega).
Un’ulteriore citazione possiamo
rintracciarla nell’uso della valigetta dove Carol Danvers nasconde
il Tesseract proprio come
Winnfield e Vega che chiudono nella loro valigia il misterioso
bagliore giallo.
Vi ricordiamo che Captain Marvel è nelle nostre sale
dal 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
L’adattamento della serie di romanzi
Mouse Guard di David Peterson
assumerà la forma di un lungometraggio in cui vedremo Andy
Serkis di nuovo alle prese con la performance capture.
Arriva da Empire la notizia che l’attore, insieme
a Thomas Brodie-Sangster, farà parte del cast.
Wes Ball, che ha
diretto The Maze Runner – Il Labirinto, siederà
sulla sedia di regia con un adattamento dai romanzi firmato da
Gary Whitta. Mouse Guard è
ambientato in un mondo medievale e racconta di un ordine di topi
che hanno giurato di proteggere il reame. Una specie di
Stuart Little che incontra Game of
Thrones, come suggerisce Empire.
Serkis, che come sappiamo ha una
grande esperienza con la tecnica di recitazione in motion capture,
sarà il villain del film, il maniscalco della guardia che si
rivolta contro i suoi compagni. Brodie-Sangster interpreterà uno
dei giovani membri della guardia.
A produrre il film ci sarà
Matt Reeves, con la 20th Century Fox che fornirà i
fondi e che ha pianificato le riprese per il prossimo maggio.
Vedremo presto Andy Serkis nella commedia Long
Shot, con Charlize Theron e
Seth Rogen.
Dopo aver appreso il titolo di lavorazione
e le prime indiscrezioni sul cast e i personaggi che saranno in
scena, ecco arrivare un nuovo aggiornamento riguardo Suicide Squad 2, il
sequel affidato a James
Gunn che riavvierà le sorti del franchise ispirandosi
alle run originali dei fumetti DC.
A riportarlo è l’Hollywood Reporter,
spiegando che la figura di Deadshot sarà centrale
e che il villain del film potrebbe rendere omaggio alle celebri
storie di Jon Ostrander e Kim
Yale pubblicate negli anni ’80, dunque escludendo ogni
possibile rivisitazione della più recente versione del team 52.
In questa serie è proprio Deadshot
il leader della squadra ed è l’unico, tra gli eroi che ne fanno
parte, a cercare prepotentemente di morire accettando spesso
missioni con bassissime probabilità di sopravvivenza. Insomma
qualcosa di molto distante dal ritratto di Suicide
Squad di David Ayer, dove l’eroe
veniva introdotto come assassino che si prende cura di sua figlia e
fa di tutto per restare in vita.
A questo punto, se il rumor dovesse
rivelarsi fondato, è possibile che Harley Quinn –
assente nelle run di Ostrander e Yale – venga utilizzata come jolly
nel sequel di Gunn, visto che il personaggio non si unisce al
collettivo di criminali fino al reboot del 2011 della DC
Comics.
Captain Marvel ha aperto il box
office domestico con 153 milioni di incasso, al debutto, che è la
più grande apertura del Nord America dell’anno e la settima
apertura di sempre trai film Marvel.
Captain Marvel è anche, adesso, il
cinecomic con il più alto incasso d’apertura che ha per
protagonista una donna, superando Wonder Woman, che aveva
guadagnato 103 milioni in casa e 228,3 nel mondo. È anche il
secondo maggiore incasso domestico per una storia d’origine, dopo
Black
Panther (202 milioni) e il quinto maggiore incasso
estero per il weekend di apertura.
Con questa partenza, il film è
proiettato oltre al miliardo di incasso prima della fine della sua
corsa nelle sale, il che lo renderebbe il settimo film dei Marvel Studios a raggiungere e superare tale
cifra, il terzo negli ultimi 13 mesi!
L’intero Marvel Cinematic Universe
ha incassato, a oggi e con 21 film, 7 miliardi in casa e 18
miliardi in tutto il mondo. Nonostante un momento, precedente
all’uscita, in cui il film è stato nell’occhio del ciclone,
Captain Marvel è stato ricevuto
bene dai fan e genericamente bene dalla critica, con un 79% di
rating su Rotten Tomatoes e con 65 su
MetaCritic.
Inoltre ha ricevuto una A su Cinemascore,
nonostante l’accoglienza non sia stata unanime come per gli altri
film Marvel Studios. Questo
giudizio dovrebbe proiettare il film molto bene verso le vette dei
box office delle prossime settimane.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Dopo aver brillato nel suo
standalone che ne racconta le origini e la trasformazione in
supereroina, Captain
Marvel tornerà tra meno di due mesi sullo schermo in
Avengers: Endgame,
capitolo finale della Fase 3 in cui i Vendicatori cercheranno di
rimediare agli eventi di Infinity
War sconfiggendo Thanos.
La prima scena post-credits
del film con Brie
Larson ci ha mostrato Carol Danvers raggiungere gli
eroi sopravvissuti nel quartier generale degli Avengers,
rispondendo quindi all’sos inviatole da Nick Fury, e il costume è
apparso leggermente diverso da quello indossato nella sua origin
story.
È probabile che in
EndgameCaptain Marvel debba ricorrere ad una nuova
uniforme, semplicemente aggiornata rispetto a quella degli anni
Novanta, e ne possiamo avere un assaggio grazie al concept
trapelato in rete nelle ultime ore. Come vedete qui sotto, non c’è
nessun cambiamento drastico nelle linee quanto invece una maggiore
presenza dell’oro e la classica fascia rosso legata alla vita che è
un po’ l’elemento caratterizzante del personaggio nei fumetti.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Molti dei più attenti spettatori di
Captain Marvel lo hanno additato come
un errore nella scrittura dei dialoghi del film, ma adesso sappiamo
che in realtà si tratta di un errore di doppiaggio.
Ci riferiamo alla battuta di
Samuel L. Jackson che fa riferimento alla password
del Wi-Fi. La scena è quella in cui Carol e Nick devono testare il
loro non essere degli Skrulls, ponendosi domande personali. Al che,
il futuro capo dello SHIELD chiede a Carol se deve dirle la sua
password del Wi-Fi per confermare la sua identità.
La scena ha destato qualche
perplessità nei fan più informati. Il Wi-Fi infatti non sarebbe
arrivato prima del 1997, nella sua prima versione, mentre il film è
ambientato nel 1995. A quanto pare però non è un errore di
sceneggiatura, ma di doppiaggio.
Secondo Max Borg di
Movieplayer, la battuta originale di Jackson si
riferisce alla password AOL, tradotto in italiano con Wi-Fi. La
battuta funziona allo scopo, ma si riferisce all’America Online, un
servizio statunitense che esiste dal 1983, per cui è perfettamente
coerente nella versione originale. Chissà se anche in altri Paesi
si è verificata questa imbarazzante svista!
Dopotutto, che i film Marvel piacciano o meno, è
innegabile che lo studio sia estremamente preciso e attento in ogni
dettaglio, e infatti il presunto errore sembrava troppo grossolano
per essere stato commesso dagli sceneggiatori.
Come si legge nella recensione di
Captain Marvel, il film ha un tono molto leggero e le
battute come questa oggetto dell’errore, sono presenti in tutto il
film.
Vi ricordiamo che alla regia del
film ci sono Anna
Boden e Ryan Fleck. L’uscita
al cinema è fissata al 6 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Sta circolando da qualche giorno, in
rete, una scena eliminata di Star
Wars: La vendetta dei Sith in cui Anakin Skywalker
parla il droidese, la lingua dei droidi che, per capirci, parla
R2-D2.
La scena vede protagonista
Hayden Christensen e Ewan
McGregor (Obi Wan) e il risultato è alquanto buffo, il che
potrebbe spiegare perché George Lucas ha deciso di
non inserirla nel montaggio finale, pur essendo molto breve.
Nel cast
torneranno Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega,
Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran,
Joonas Suotamo e Billie
Lourd insieme ai veterani del
franchise Mark
Hamill e Anthony
Daniels. Le new entry sono invece Matt
Smith, Naomi Ackie e Richard E.
Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher,
usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Gli osservatori più attenti avranno
sicuramente notato tutti i riferimenti e gli easter eggs di
Captain
Marvel disseminati all’interno del film con Brie
Larson uscito nelle sale lo scorso 6 marzo.
Nel caso vi fossero sfuggiti, eccoli di seguito:
La rappresentazione della Suprema Intelligenza
Captain
Marvel offre uno sguardo parziale sull’Impero Kree e
il pianeta Hala, ed è probabile che molte delle aspettative dei fan
siano state deluse. Un dettaglio risulta però perfettamente
riuscito: la rappresentazione cinematografica della Suprema
Intelligenza, entità cosmica quasi divina che governa
il popolo Kree e che nel film assume le sembianze di chi si ammira
maggiormente.
Yon-Rogg spiega a
Vers che nessuno potrà mai vedere l’effettiva Intelligenza e
considerando che nei fumetti questo villain è la fusione delle più
grandi menti Kree con una forma massiccia, vari occhi e una testa
deformata, quella dei Marvel Studios sembra essere la soluzione
migliore.
L’ultimo vero Blockbuster
I giorni di
Blockbuster potranno anche essere finiti, ma
l’effetto nostalgia vive ancora nello spirito del pubblico che si è
emozionato guardando Carol Danvers precipitare all’interno di un
video noleggio nel 1995. E a quanto pare le scene del film sono
state girate nell’ultimo vero Blockbuster americano di Bend, in
Oregon.
L’omaggio a True Lies e Uomini Veri
Parte dei film selezionati per gli
scaffali del Blockbuster Video del film sono usciti nell’anno in
cui è ambientato, e tra questi ci sono True Lies
(l’action con protagonisti Arnold Schwarzenegger e
Jamie Lee Curtis) che in qualche modo omaggia il
genere spy-story abbracciato anche da Captain Marvel, e
Uomini Veri, un riferimento più che esplicito alla
carriera di Carol Danvers nell’Air Force One.
Forse questa pellicola potrebbe
essere stata cancellata dalla mente dell’eroina come il resto dei
suoi ricordi? D’altronde quando afferra una copia del VHS sorride
compiaciuta…
Il cameo di Kelly Sue DeConnick
I fumetti di
Kelly Sue DeConnick e la sua rilettura del
personaggio di Carol Danvers hanno ispirato questo adattamento dei
Marvel Studios, e se avete prestato
abbastanza attenzione alla sequenza dell’inseguimento sul treno,
noterete la fumettista mentre compare tra i passeggeri che scendono
dal vagone andando incontro alla protagonista.
Carol “Avenger” Danvers
Il nominativo ufficiale
dell’aeronautica di Carol Danvers non viene rivelato fino alla
scena finale del film, quando Nick Fury sceglie il
nome “Avenger” per denominare
la sua iniziativa segreta dopo aver visto una foto dell’eroina sul
suo jet.
Anche nei fumetti Carol aveva il suo
soprannome, che non era certo Avenger ma
“Cheeseburger“. Del tutto inappropriato nella
narrazione condivisa del MCU dove Captain Marvel funge come racconto prequel di
tutto ciò è venuto dopo Iron Man.
Protector Initiative
Forse non sapete che anche la
denominazione originale che Nick Fury aveva
scelto per il progetto segreto sulla ricerca degli eroi è un
interessante riferimento ai fumetti: “Protector” è
infatti il nome di un altro soldato Kree e di un’altra versione di
Captain Marvel, ovvero
Noh-Varr.
Wendy Lawson, “l’originale” Captain Marvel
Il più grande colpo di scena del
film rivela che l’originale Captain Marvel,
Mar-Vell, non è un uomo come nei fumetti ma una
donna, soldato Kree arrivato sulla Terra e nascosto sotto
l’identità della dottoressa Wendy Lawson. Per i
fan, questo personaggio è soprattutto l’originale supereroe che
porta questo nome.
ASIS
La misteriosa fonte di energia al
centro della ricerca di Mar-Vell si è rivelata essere nientemeno
che il Tesseract, e l’aereo
più veloce della luce che la dottoressa Lawson stava progettando a
Terra sembra ricoprire la stessa importanza. A cominciare dal suo
nome: ASIS.
Per nulla casuale, è tratto dalla
versione Ultimate Captain Marvel della storia del soldato
Kree i cui costumi e disegni hanno enormemente influenzato il
MCU: qui il velivolo Asis è
frutto dell’ingegno del Dr. Mar-Vell, o come è noto in questa
realtà parallela, “Geheneris HalaSon Mahr
Vehl.”
In questo universo Carol Danvers era
a capo della sicurezza dell’intero progetto e il leader dei Kree si
trasformava nel Dr. Philip Lawson per completare l’aereo.
Uno dei misteri che aleggiava prima
dell’uscita del film riguardava il modo in cui Carol Danvers
avrebbe cambiato il colore della sua uniforme Kree
da verde ai tipici rosso e blu dei fumetti. Sullo schermo ci viene
mostrato che le tonalità del costume sono regolabili con ogni
combinazione possibile e questo dettaglio sembra omaggiare la
storia dell’eroe dei fumetti.
Il primo cambio di colore (rosso,
giallo e nero) è quello dell’originale Mar-Vell e
di Ms.
Marvel, mentre la tuta nera e argento richiama lo
S.H.I.E.L.D. di Jonathan Hickman. La penultima combinazione di
bianco e verde si riferisce invece all’ uniforme indossata da
Mar-Vell durante il suo arrivo sulla Terra.
Il traduttore universale
Captain Marvel potrebbe non essere un
prequel esplicito di Guardiani della
Galassia, ma di certo ci aiuta a dare uno
sguardo sul lato cosmico del MCU e ai suoi personaggi. E non
finisce qui: finalmente viene data una spiegazione più esaustiva
sull’uso del “traduttore universale“.
Quando Carol tenta per la prima
volta di comunicare con il poliziotto incontrato davanti al
Blockbuster, questi sembra troppo stordito per rispondere. È allora
che l’eroina controlla che il suo “traduttore universale” stia
funzionando con successo.
Ecco dunque risolto il mistero del
film di James
Gunn dove umani e alieni riuscivano a parlare la
stessa lingua!
Non tutti sanno che la versione dei
fumetti di Maria
Rambeau è ben diversa da quella che vedrete nel
MCU: la sua controparte originale
era infatti la madre di un’amica di Carol Danvers,
ovvero Monica Rambeau, sua futura alleata che
avrebbe assunto l’alter ego di Photon. Nel
film questo diventa il suo soprannome da pilota.
A quanto pare i Marvel Studios hanno mescolato
alcuni retroscena al profilo tradizionale del personaggi per
formare una Maria più moderna e adatta al film. Quella del passato
era una sarta che si preoccupava della carriera della figlia e che
le permetteva di fare ciò che voleva. Di certo non era una pilota
dell’Air Force.
“Tenente cerca guai”
Il soprannome dato da Carol Danvers
alla piccola Monica Rambeau, figlia della sua migliore amica Maria
Rambeau, è “tenente cerca-guai“, che nei fumetti
era il modo in cui veniva chiamata Katherine “Kit” Renner.
Binary
Carol Danvers trascorre la maggior
parte del film incapace di utilizzare al massimo delle sue
possibilità i poteri acquisiti dopo l’incidente con la riserva di
energia di Mar-Vell. Un po’ a causa delle insicurezze, un po’
frenata dal dispositivo Kree
incorporato nel suo collo che le impedisce di diventare “troppo
potente” da non poterli controllare.
Ma quando arriva alla battaglia
finale, l’eroina decide di scatenare tutta la potenza dando vita
alla versione Binary di Captain Marvel.
Goose e il Tesseract
La seconda scena post-credits di
Captain Marvel mostra
Goose mentre sputa il
Tesseract ingoiato
anni prima e ora nelle mani dello S.H.I.E.L.D. Questo significa che
il gatto rimarrà ancora a lungo con Nick Fury? Probabile, visto che
sulla scrivania dell’agente vediamo un computer di nuova
generazione…
Babe
Il fatto che nella scena girata
fuori dal Blockbuster ci sia poster di Babe
(uscito nel 1995) non è casuale e anzi rende omaggio alla Carol
Danvers dei fumetti. Perché forse c’è un parallelismo tra i due
personaggi che non tutti avranno colto.
Il maialino viene adottato da un
cane e non desidera che essere accettato in quello stesso ruolo,
come parte di quella famiglia, ma è comunque visto come un estraneo
in contrasto con le aspettative. Alla fine, Babe dimostra che non
soltanto è capace di guidare un gregge smarrito come i cani
pastori, ma che è la sua determinazione l’arma distintiva. Proprio
come Carol!
The guilty è un interessante esperimento di
narrazione e di teatralità, in sala dal prossimo 9 marzo con
Movies Inspired.
Asger è un agente della polizia di
Copenhagen, assegnato al call center per le emergenze, in attesa di
ritornare in azione in strada. In una serata che sembra abbastanza
noiosa tra ubriachi che hanno litigato con i buttafuori dei locali
e chi ha ingerito speed e non sa gestire le conseguenze, Asger
riceve la telefonata di una donna spaventata, rapita dal suo ex
marito. La linea cade, ma quando finalmente il poliziotto riesce a
ricontattare la donna, inizia a capire che la situazione è molto
più complicata di quello che sembra.
The Guilty di
Gustav Moller è stato presentato al Sundance Film Festival, dove ha
vinto il premio del pubblico e più recentemente al Festival di
Torino di quest’anno. Forte di questo, è entrato nella shortlist
per le candidature come miglior film straniero, ma non è stato
incluso tra i finalisti.
Il film merita tutto questo
interesse, con la sua capacità di tessere un thriller che alla fine
dei conti, si sviluppa in una sola location.
La prima somiglianza è quella con
Locke, film girato tutto in macchina, con
Tom Hardy al telefono per 90 minuti, diretto verso una
destinazione misteriosa.
In questo caso il mistero è più
chiaro: un delitto sta avendo luogo al di fuori delle mura del call
center e Asger non può che gestirlo dalla linea telefonica.
Le scene quindi, prendono vita
nella mente dello spettatore, e questo è l’obiettivo che voleva
raggiungere il regista norvegese, giovane diplomato della scuola di
cinema danese: lasciare che la messa in scena avvenisse fuori dal
film stesso. Al contrario della normale narrazione, per cui sarebbe
naturale avere il film fuori, a cercare e vedere il delitto, in
The guilty ne vediamo solo le conseguenze e
l’attesa.
Si dice che quando si legge un
romanzo, la nostra immaginazione crea scene più dettagliate e
terrificanti di quanto potrebbe fare qualsiasi film e questo è
corretto, forse fa eccezione il solo Lars Von
Trier, regista danese, che si appresta a terrorizzarci con
La casa di Jack.
Il cameo di Stan
Lee in Captain Marvel è particolarmente
emozionante. Si tratta infatti del primo cameo del Sorridente dopo
la sua dipartita, avvenuta lo scorso novembre.
Sappiamo che negli ultimi anni, Lee girava più cameo
contemporaneamente, per i film Marvel in produzione, ed è quindi
plausibile che avesse girato questo cameo insieme a quelli di
Endgame e di Spider-Man: Far
From Home prima di morire.
Il segreto del cameo di Stan Lee
Quello che però non tutti hanno
notato è il vero significato del cameo di Lee in Captain
Marvel. Nella prima parte
del film, vediamo Carol Danvers, che si crede ancora Vers la
guerriera Kree, inseguire uno Skrull sulla metropolitana in
corsa.
Tra un vagone e l’altro, Carol
incrocia un vecchietto che legge, scosta le pagine dal dorso rosso
e scopre, alla sua vista e alla nostra, il sorriso di Lee. L’occhio
attento avrà notato la scritta sulle pagine che Stan sta leggendo,
si tratta di un copione cinematografico, nello specifico quello di
Mallrats, uscito da noi con il titolo di
Generazione X.
Si tratta del secondo film da
regista di Kevin Smith, in cui Lee fa un lungo
cameo insieme a Jason Lee, che nel film interpreta
Brodie. A questo va anche ricordato che Generazione
X è un film del 1995, anno in cui è ambientato
Captain Marvel.
Alla luce di tutte queste
informazioni, possiamo affermare, con un giusto grado di certezza,
che nel film con Brie Larson non solo Lee fa un
cameo (apparentemente molto semplice), ma che in quel cameo
Stan Lee interpreta se stesso, il se stesso del
1995 che studiava il copione di Smith per partecipare al film e
girare il lungo cameo, che potete vedere di seguito!
Stan Lee interpreta se stesso in Captain Marvel
Chiaramente la morte di Lee non
dovrebbe aver influenzato la scelta e la collocazione del cameo,
visto che quando è stata pensata la scena, nessuno poteva
immaginare la dipartita di The Man, ma sembra
estremamente significativo che il fumettista abbia interpretato se
stesso nell’unico film (per ora) Marvel Studios ambientato negli anni ’90.
Tante volte sono state elaborate
complicate teorie sui
cameo di Stan Lee nel corso del
Marvel Cinematic Universe,
e spesso è sembrato che il personaggio che di volta in volta
interpretava Lee ammiccasse più al pubblico in sala che ai
personaggi del film. Insomma, l’impressione che Stan
Lee interpreti se stesso è sempre stata forte, ma in
questo caso tutto sembra costruito alla perfezione per confermarci
esattamente questo.
Vi ricordiamo che alla regia del
film ci sono Anna
Boden e Ryan Fleck. L’uscita
al cinema è fissata al 6 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Il casting per il nuovo film di
James
Bond è ancora in corso, ma, a quanto apprendiamo da
Variety, una parte
importante in Bond
25 sarà interpretata dalla città di Matera, capitale
europea della cultura per 2019.
La città fornirà l’ambientazione
per quella che dovrebbe diventare la sequenza d’azione del prologo
di Bond
25, simile al segmento di apertura di
Spectre a Città del Messico durante le
celebrazioni del Giorno dei Morti, secondo le fonti. I preparativi
per ospitare circa 500 persone per le riprese, che dovrebbe
svolgersi a fine luglio, sono già in corso. Le grotte preistoriche
imbiancate di Matera hanno anche fornito gli sfondi per il set di
Gerusalemme di La passione di Cristo di
Mel Gibson.
L’Italia è stata frequentemente
presente nel franchise di Bond, più recentemente in
Spectre, che vanta tra l’altro una caccia ad alta
velocità lungo il Tevere a Roma. La scena di apertura di
Quantum of Solace è ambientata lungo il Lago di
Garda e poi seguita a Siena durante la corsa dei cavalli del
Palio.
Dopo il film di Gibson del 2004,
Matera è stata set per delle scene di Ben Hur e di
Wonder Woman. La città è un sito
patrimonio mondiale dell’Unesco e una delle Capitali della Cultura
di quest’anno designate dall’Unione Europea.
Daniel Craig
tornerà nei panni dell’agente 007 in quello che sarà il
venticinquesimo film della saga di James Bond, che
sarà diretto da Cary Joji Fukunaga, primo regista
non inglese a occuparsi del franchise. La data di uscita del film è
stata recentemente spostata dal 14 febbraio all’8 aprile 2020.
Tra le possibili new entry, si
annoverano i premi Oscar Lupita Nyong’O e
Rami Malek, rispettivamente nei panni della
protagonista femminile e del villain.
L’omaggio consiste in una
rielaborazione dell’intro dello studio che, al posto di raffigurare
i momenti salienti del Marvel Cinematic Universe,
presenta tutti i cameo di Stan Lee nel corso dei dieci anni di film
Marvel Studios.
Il video si conclude con una
scritta, concisa e simbolica, un “Grazie, Stan” doveroso e
sentito, da parte dello Studio, certo, ma che rispecchia il
sentimento di tutti i fan le cui vite sono state influenzate e
cambiate da The Man.
Vi ricordiamo che alla regia del
film ci sono Anna
Boden e Ryan Fleck. L’uscita
al cinema è fissata al 6 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.